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Documento d’interesse   Inserito il 17-7-2007


 

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Il Sole 24 Ore 17-7-2007

Italease, arriva il conto ai clienti

di Fabio Pavesi

 

 

 

Dopo il danno la beffa. Dopo aver piazzato a oltre 2mila clienti derivati-boomerang, che anziché coprire i rischi ne amplificavano gli effetti, ora Italease batte disperatamente cassa. E a chi si rivolge? Non a chi, all'interno della banca, ha permesso la vendita a pioggia di questi strumenti, ma proprio agli sfortunati possessori di quei «miracoli» di ingegneria finanziaria che il più delle volte tutelavano la banca, mentre esponevano i sottoscrittori a perdite esponenziali in caso di rialzo dei tassi.
L'istituto, secondo quanto risulta a Il Sole-24Ore, ha iniziato fin dai primi di luglio, e quindi ancora nel pieno della bufera che ha investito la banca, a inviare a raffica ai clienti lettere di rientro dalle esposizioni in perdita. Quella che pubblichiamo a fianco è solo una delle tante. La data è il 4 luglio e informa un imprenditore del Centro Italia che il valore di mercato del suo derivato, stipulato nell'ottobre del 2003, è in perdita per 303mila euro. Un buco del 30% dato che l'ammontare del contratto è di un milione di euro.
Un derivato che è stato rinegoziato almeno una volta e che nell'ultima versione prevede che il cliente paghi fino a tutto il 2008 il tasso variabile (l'Euribor a 3 mesi meno lo 0,1%) senza nessun tetto, mentre Italease pagherà sì lo stesso tasso, ma smetterà di erogare qualora l'Euribor a 3 mesi salga oltre il 4,2% nel periodo intermedio della sua vita (5 anni). Ancora una volta, quindi, (si veda il Sole-24Ore del 5 luglio scorso) un Irs-centauro con un meccanismo di protezione per la banca e senza rete invece per il cliente. Ma sono i termini per adeguare quelli che la banca chiama «i margini di garanzia» a rendere grottesca la situazione. La scadenza per saldare il conto è di soli 8 giorni. Un blitz aggravato dal fatto che se l'imprenditore (che ha in corso oltre al derivato un leasing immobiliare con la banca) non rispetta la scadenza di pagamento dei 303mila euro, non solo vedrà risolversi unilateralmente tutti i contratti in essere ma, recita la lettera, qualunque «obbligazione di pagamento da effettuarsi eventualmente a vostro favore sarà immediatamente vincolata e imputata a margine di garanzia». Al di là del linguaggio burocratico, il senso è evidente. Ogni credito vantato dallo sfortunato cliente nei confronti di Italease verrà imputato a favore della banca fino al tetto dei 303mila euro. Di lettere così, secondo fonti consultate da Il Sole-24Ore, ne sono partite parecchie e tutte con scadenze-capestro. Una situazione che apre almeno un interrogativo. Perché i margini di garanzia vengono chiesti in blocco solo ora e non man mano che la situazione si deteriorava? La risposta pare semplice e getta un'altra ombra sullo scandalo Italease. La banca, estromesso l'artefice della manovra sui derivati, cioé l'ex ad Massimo Faenza, e capito che la situazione era ormai fuori controllo, con perdite sugli strumenti lievitate in soli sei mesi a oltre 700 milioni, ha deciso un taglio secco. Ha chiuso tutte le posizioni pagando a oggi almeno 600 milioni alle banche d'affari che hanno costruito i derivati. Un dissanguamento di cassa che peserà sul bilancio di Italease e che impone un aumento di capitale sostanzioso. Ma da qui al 27 luglio, la data in cui finalmente si faranno i conti sul buco di bilancio e le contromosse da adottare, c'è tempo. Quello di provare a rivalersi sui clienti. Più soldi verranno recuperati in questo afoso mese di luglio, meno sostanzioso sarà il fabbisogno di risorse da chiedere agli azionisti di controllo dell'ex fenomeno Italease.