La Stampa 3-5-2008
L'outlet taglia il prezzo del pieno.
Nuovi record per benzina e gasolio, ma i distributori «no
logo» tengono giù i listini.
Su verde e diesel lo sconto supera i 10 centesimi al
litro rispetto ai massimi.
Alberto Prieri
CUNEO - Finiti i giorni dello
sconto fiscale, scaduto il primo maggio, in meno di 24 ore sono arrivati i
rincari con tanto di nuovi record per i prezzi dei carburanti. Nei
distributori Agip e Tamoil i prezzi al «servito» hanno visto la verde
arrivare a quota 1,459 euro al litro, mentre il diesel è a 1,438 euro.
Ma le cose non vanno così dappertutto: basta imboccare l’autostrada Torino-Savona per scoprire che si può risparmiare.
Il nuovo Eldorado degli automobilisti sta all’uscita di Mondovì,
nell’area di servizio di Mondovicino, il centro
commerciale inaugurato circa un mese fa, si possono risparmiare fino a 11
centesimi al litro, che sul pieno di una vettura di cilindrata medio-alta valgono almeno 7 euro di sconto. La
liberalizzazione della benzina avanza passo passo,
e porta qualche vantaggio. L’impianto si chiama Power
Station. I prezzi di ieri: diesel a 1,329 euro, benzina verde a 1,349.
È un’impianto no
logo, non legato ai marchi delle grandi compagnie petrolifere. Risultato:
code interminabili di automobilisti che vogliono la benzina low cost. Ieri
pomeriggio si potevano contare una settantina di auto in attesa. «Acquistiamo
i carburanti sul libero mercato – spiega Luca Caramelli, socio di Mondovicino – di norma preferiamo rifornirci alle
raffinerie di Busalla», alle spalle di Genova, 260 chilometri da
Mondovì. Andata e ritorno si fanno in
giornata spendendo una ventina di euro di autostrada.
Sommando il costo del carburante, anche una sola cisterna ammortizza la spesa
grazie al grosso carico che può trasportare. «Senza
intermediari – aggiunge Caramelli – così possiamo abbattere i costi e
proporre ai clienti prezzi molto più convenienti. Il sistema sta
funzionando bene, anche perché abbinato al nostro outlet. Tanto che il 20% di
chi fa rifornimento da noi arriva dalla Francia: da una parte il distributore
attira clienti, dall’altra integra l’offerta loro dedicata».
Il meccanismo che accorcia la filiera distributiva è praticamente
identico a quello sfruttato dagli altri distributori senza insegne della
zona. E’ una guerra sul filo dei millesimi. Dalla Power
Station si prende la Torino-Savona, si percorrono 13 chilometri (0,40
euro di pedaggio) in direzione Nord e si esce al primo casello, proprio
davanti alla Centro Calor di Magliano Alpi dove
ieri la verde costava 1,350 euro (0,001 euro in più dell’impianto a
Mondovì), 1,320 il gasolio (0,009 euro in meno). «Scendere
sotto questi prezzi è impossibile – ammette Carlo Raviola
– la nostra strategia per crescere e acquisire nuovi clienti è quella
di aprire impianti in altre zone. Ad Osasio, in
provincia di Torino, siamo già attivi con gli stessi prezzi».
Più vicino ancora, 9 chilometri e mezzo più avanti sulla provinciale 422, prezzi più alti di 10
millesimi: la benzina senza piombo costa 1,360 euro al litro, il gasolio
1,330. «Ma noi assicuriamo il servizio – spiega il titolare Michele Gazzola – così chi viene qui
non deve nemmeno scendere dall’auto e anziché prendere 20 o 30 euro chiede
sempre il pieno». Una volta ogni due giorni la sua autocisterna va e torna
dalla Liguria. «Per questo capita che il prezzo cambi di frequente - prosegue Gazzola -. Facciamo
fuori 17 mila litri di carburanti al giorno. Nell’ultimo mese comunque
abbiamo triplicato le vendite: più i prezzi aumentano, più la
gente è disposta a spostarsi per risparmiare».
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