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Corriere della Sera 22-12-2008 Svolta mutui, si cambia senza spese Sergio Bocconi Prestiti casa. Un
mercato da 300 miliardi. primi effetti della riforma Bersani Intesa azzera i
costi del notaio. E Unicredito rinegozia 18 mila contratti. Plauso dei
consumatori MILANO — Il mercato è davvero
grande: i mutui già sottoscritti sono 3,5 milioni e valgono 300
miliardi. Perciò, dopo che la legge ne ha garantito la
portabilità, si è accesa una forte concorrenza. Lo prova in
modo chiaro l'iniziativa di Intesa-Sanpaolo che ieri
ha annunciato l'azzeramento di tutti gli oneri per chi vuole trasferire il
contratto, quindi anche quelli «accessori» come la parcella notarile, un
colpo di spugna a un costo variabile fra 500 e mille euro. L'istituto guidato da Corrado
Passera è il primo fra le grandi banche a promuovere un'iniziativa del
genere. Ma è probabile non resti la sola a lungo: anche il superconcorrente Unicredit si sta attrezzando e
dovrebbe essere pronto in breve tempo. Il mercato è comunque in pieno
movimento. Alcuni istituti, soprattutto esteri come Ing
o Barclays, hanno puntato sui costi ma, come il gruppo inglese attraverso
l'istituto specializzato Woolwich, applicando bonus
sulle spese notarili. In altri casi poi l'azzeramento degli oneri è
ancora lasciato alla «libera» negoziazione e quindi alla disponibilità
della banca e all'abilità del cliente. «La nostra iniziativa fa chiarezza.
Al cliente
diciamo in modo molto semplice: se trasferisci da noi il tuo mutuo non paghi
nulla», dice Andrea Crovetto,
direttore commerciale Banca dei territori Intesa-Sanpaolo.
Che inquadra la mossa in una «politica di attenzione a un mercato delle
famiglie che sta cambiando», e fa due esempi: «Negli ultimi nove mesi abbiamo
erogato 10 mila finanziamenti a lavoratori con contratti
atipici e dato la possibilità di sospendere le rate del mutuo
per un certo periodo di tempo». In effetti l'efficacia della mossa
annunciata giovedì si misurerà, oltre che nei possibili risparmi (nel
comunicato è indicato anche l'azzeramento degli oneri di «un'eventuale
nuova perizia », che tuttavia dovrebbero essere già stati cancellati
dalla normativa) soprattutto nella trasparenza promessa. La legge Bersani e
un successivo emendamento ad hoc dell'ultima Finanziaria, hanno reso
possibile la portabilità eliminandone i costi bancari (commissioni,
spese di istruttoria e così via), ma non quelli accessori come appunto
gli oneri relativi al notaio per la stipula del nuovo contratto e
l'annotazione dell'ipoteca, cioè della garanzia sul prestito. Garanzia
che cambia beneficiario (dalla vecchia alla nuova banca) e si trasferisce
senza necessità che, com'era previsto prima della legge, venga prima
estinta e poi riaccesa. Dall'inizio dell'anno scorso, cioè da quando è
possibile il trasloco del mutuo (tecnicamente la «surroga») è nata la
concorrenza non solo sui nuovi contratti ma anche su quelli già
sottoscritti. I consumatori non hanno certo perso tempo: nel 2007 ci sono
state 42 mila rinegoziazioni e 50 mila estinzioni anticipate. Una
mobilità resa più agevole anche da iniziative di categoria,
come l'accordo fra Abi (l'associazione delle aziende di credito) e
consumatori sui costi di estinzione anticipata e l'introduzione della
procedura interbancaria elettronica per il trasferimento, promossa sempre
dall'Abi a partire dal 4 febbraio e in fase di avvio operativo in queste
settimane. La procedura consente al cliente
di rivolgersi direttamente solo alla banca nuova, che «dialoga» con quella vecchia
facendo partire il contratto automaticamente da una certa data. Certo, sul
mercato le rinegoziazioni sono state favorite, oltre che dalla competizione,
anche da altre considerazioni e urgenze (ieri Unicredit ha sottolineato di
aver rivisto nel 2007 mutui di 18 mila clienti «rischiosi » prima della crisi
dei subprime). Ma senza dubbio il mercato è in piena effervescenza
grazie alla portabilità, tanto è vero che l'iniziativa di Intesa-Sanpaolo è stata salutata in modo positivo
da associazioni dei consumatori come l'Adiconsum. |