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Documento d’interesse   Inserito il 5-6-2007


 

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Il Corriere della Sera 5-6-2007

 

Lo strano finale dell'esame per vigili urbani a Catania. Bocciato anche chi non ha partecipato Vincitori al concorso.

Prima di aprire le buste

 

di GIAN ANTONIO STELLA

 

Le prodigiose capacità divinatorie di Umberto Scapagnini, l'uomo che predisse a Berlusconi l'immortalità, si sono magicamente estese all'amministrazione comunale di cui è sindaco, Catania. Dove i commissari d'esame di un concorso per vigili sono riusciti a "indovinare" i vincitori, udite udite, 5 giorni prima di aprire le buste. Un miracolo. Che proietta Marco Petino, presidente della commissione, tra i grandi indovini, astrologi e oracoli di ogni tempo. Il concorso in questione, con la brillante estrosità linguistica che caratterizza la nostra burocrazia, era dedicato al "Percorso verticale interno" per la copertura di ottanta posti di "Ispettore superiore di polizia municipale". Una qualifica che certo, non aveva la plastica bellezza di quella inventata nella vicina e più fantasiosa Messina ("Specialisti evoluti di vigilanza della polizia municipale") ma che garantiva un aumento di status e di stipendio tali da richiamare la partecipazione di 479 pizzardoni su 600 in organico. Un numero altissimo. Incrementato dalla scelta del Municipio etneo, una manciata di giorni prima del concorso, di aprire le porta non solo a quanti avevano il diploma delle medie superiori, come stava scritto nel regolamento, ma anche a chi aveva solo la terza media. Per tre giorni, dall'11 al 13 aprile del 2005, i concorrenti si scervellarono su un blocco di quiz. Alcuni presumibilmente alla portata di ogni vigile ("Quando vi è l'obbligo di fare uso delle cinture di sicurezza?" "Cosa si intende con il termine agibilità?" "Che cosa sono le circoscrizioni comunali?"), altre un po' più complesse: "Che cosa sta a indicare l'espressione "riserva di legge"?" "Qual è la competenza penale per materia attribuita al giudice di pace?". E così via. Quasi due anni dopo, il 28 marzo 2007, la commissione presieduta dall'avvocato Marco Petino spedisce una serie di lettere: "Si comunica che la S.V. nella prova tecnica del percorso verticale interno di cui all'oggetto non ha conseguito la votazione minima prevista da regolamento per la disciplina delle modalità di assunzione e procedure concorsuali per accedere alla prova orale". Traduzione per le persone normali che parlano l'italiano: lei è stato bocciato agli scritti. "Ma come: se non avevo neanche partecipato a quel concorso?", saltano su un po' di vigili urbani, stupefatti. E raccontano la loro storia al "Giornale di Sicilia". Il bello, però, deve ancora venire. Cinque giorni dopo aver avvertito gli interessati della loro bocciatura, come ricostruiscono nelle loro denunce il consigliere comunale della Margherita Giovanni Giacalone e l'avvocato Giuseppe Salerno, che ha presentato un ricorso al Tar per conto di 32 eliminati, l'ineffabile commissione si riunisce e mette a verbale (numero 33 del 2 aprile) una storia destinata a finire dritta dritta negli annali. E quasi certamente in qualche inchiesta giudiziaria. Scrivono infatti Salvatore Di Giovanni, Alfio Parisi, Carmela Campione, riuniti sotto la presidenza di Petino, che la Commissione, "completate le operazioni di correzione degli elaborati scritti (...) nella seduta odierna procede al riconoscimento dei candidati". Piccolo promemoria: in ogni concorso le prove scritte devono restare rigorosamente anonime (quindi non possono essere rese in alcun modo riconoscibili) fino al momento in cui la valutazione di tutti i temi non sia stata completata. Solo a quel punto l'"elaborato X" viene associato al "candidato Y". Tutto chiaro? Andiamo avanti. "Preliminarmente", dice il verbale, "viene accertato che il plico contenente tutti gli elaborati corretti, già custodito sotto chiave presso i locali della direzione del personale, è integro". Successivamente, prosegue, "il presidente provvede all'apertura del plico contenente gli elaborati e, quindi, coadiuvato dalla segretaria, apre le buste contenenti i nominativi dei candidati che hanno espletato la prova tecnica del percorso verticale in esame, abbinando, di conseguenze, le generalità del candidato al corrispondente numero dell'elaborato e riportando la votazione conseguita da ciascun candidato...". Non è finita. "La commissione, al termine delle operazioni di riconoscimento e di abbinamento sopra descritte, prende atto che i candidati ammessi alla prova colloquio risultano essere 188 e i non ammessi 291, come da elenchi allegati ai presenti verbali". E come non bastasse il Presidente, prosegue il verbale ufficiale e firmato da tutti i commissari, "invita la segreteria a informare l'Amministrazione sull'esito della prova tecnica e sulle determinazioni oggi assunte (...) al fine di procedere alle convocazioni dei candidati ammessi e alle comunicazioni per i candidati esclusi". Ciò scritto, i commissari fissano gli orali per il 2 maggio 2007 e sciolgono la riunione scrivendo solennemente che si "procede alla sigillatura del plico". Un capolavoro. Che lascia aperte due sole possibilità che sottoponiamo ai lettori sotto forma di "quiz concorsuale", per usare il meraviglioso linguaggio dei nostri eroi. Domanda: come ha fatto la commissione ad avvertire i candidati bocciati cinque giorni prima che fossero rotti i sigilli e abbinati i temi ai nomi dei concorrenti? A) Tra i commissari c'è la reincarnazione della Pizia, la sacerdotessa che prevedeva il futuro per conto di Apollo nel santuario di Delfi. B) La pozione magica messa punto da Umberto Scapagnini non allunga solo la vita ma anche la vista, proiettandola nel futuro. C) I commissari hanno indovinato coi tarocchi. D) Era taroccato il concorso. Gian Antonio Stella.