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Il Corriere della
sera 28-8-2009 Le nuove regole per
diventare insegnanti Un anno di tirocinio, assunzioni in base alla
necessità per evitare precariato. Più inglese e
competenze tecnologiche MILANO -
Cambia radicalmente la formazione degli insegnanti. Quattro le grandi
novità, presentate dal ministro dell'Istruzione Gelmini: tirocinio
teorico-pratico di un anno da svolgere dentro le scuole; il numero di nuovi
docenti sarà deciso in base al fabbisogno per non creare precariato;
per i giovani sarà possibile l'inserimento immediato in ruolo;
più inglese e nuove tecnologie. COMMISSIONE - Il
regolamento è il frutto del lavoro della Commissione presieduta da
Giorgio Israel, cui è seguito un primo confronto con il mondo della
scuola e delle associazioni del settore. «L’obiettivo della riforma è
garantire una più equilibrata preparazione disciplinare, didattica e
pedagogica nel corso delle lauree magistrali e lo svolgimento di un anno di
percorso, il Tirocinio Formativo Attivo, direttamente a contatto con le
scuole» spiega il ministero. SCUOLA PRIMARIA - Con
il nuovo sistema, per insegnare nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria sarà necessaria la laurea
quinquennale, a numero programmato con prova di accesso che consentirà
di conseguire l’abilitazione. Sono rafforzate le competenze disciplinari e
pedagogiche ed è previsto un approfondimento in laboratorio per
l'inglese e le nuove tecnologie. In tutti i percorsi ci saranno insegnamenti
dedicati al lavoro con alunni disabili. SCUOLA SECONDARIA - Per
insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado saranno necessari
la laurea magistrale e un anno di tirocinio formativo; ci sarà una prova
di ingresso alla laurea magistrale a numero
programmato basato sulle necessità del sistema nazionale di
istruzione, composto da scuole pubbliche e paritarie. Il tirocinio prevede
475 ore a scuola sotto la guida di un insegnante tutor; rispetto alla SSIS
(scuola di specializzazione per l'insegnamento secondario), viene evitata la ripetizione degli insegnamenti
disciplinari per concentrarsi su tirocinio, laboratori e didattica. IL VECCHIO SISTEMA - Con il vecchio sistema per insegnare nella scuola
dell’infanzia e in quella primaria bastava la laurea quadriennale a ciclo
unico con test d’accesso al primo anno e scelta, dopo un biennio comune,
dell’abilitazione in primaria o in scuola dell’infanzia; per insegnare nella
scuola secondaria di primo e secondo grado era necessaria
la laurea magistrale e due anni di SSIS. TIROCINIO FORMATIVO - Il tirocinio è ideato come terreno di incontro tra scuola e università ed è
prevista la possibilità di svolgerlo anche nelle strutture di
istruzione e formazione professionale dove c’è la sperimentazione
dell’obbligo formativo. Gli Uffici scolastici regionali organizzeranno e
aggiorneranno gli albi delle istituzioni accreditate che ospiteranno i
tirocini sulla base di appositi criteri stabiliti
dal ministero, evidenziando buone prassi e specificità. Gli USR
avranno anche funzione di controllo e di verifica sui tirocini stessi. Sino
alla costituzione degli albi, le università scelgono liberamente le scuole, di concerto con gli USR che mantengono compiti di
vigilanza. Il consiglio di corso di tirocinio, che prevede la presenza di
scuola e università, ha compiti di
coordinamento e di progettazione e rappresenta il terreno di incontro e di
raccordo tra le due realtà. Le commissioni di abilitazione prevedono
un equilibrio tra scuola e università e un peso determinante
del tirocinio e della prova didattica sul voto di abilitazione. I dottori di
ricerca e i precari della ricerca, se in possesso
dei requisiti curriculari, entrano in soprannumero, dopo un esame orale,
nell’anno di tirocinio. L’anno di tirocinio prevede
forme di interazione e coprogettazione del percorso
tra istituzioni scolastiche e atenei ed è stato previsto uno specifico
spazio di laboratori destinati ad approfondire quanto viene fatto in classe. INSEGNANTI DI SOSTEGNO - È previsto che la formazione dei docenti
per il sostegno sia affidata alle università, pur prevedendo la
possibilità di specifici accordi con gli enti del settore. SPECIALIZZAZIONE - Ci
saranno percorsi di specializzazione per il CLIL
(insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado di una materia non
linguistica in inglese). ABILITAZIONE MUSICALE - Il sistema Afam (alta
formazione artistica e musicale) concorre a pieno titolo alla formazione
iniziale dei docenti nelle classi di abilitazione di
propria competenza. In particolare, è stata rivista la classe di
abilitazione per lo strumento musicale. REGIME TRANSITORIO - Sino all’entrata a regime
delle nuove lauree magistrali, la programmazione del numero di abilitati e il
test sono previsti, per la secondaria di primo e secondo grado, prima di
accedere all’anno di tirocinio. Per quanto riguarda i precari non abilitati e
gli ex diplomati negli istituti magistrali sono previsti percorsi che, dietro
il superamento di prove d’accesso, consentano di conseguire l’abilitazione. OBIETTIVI - Il
regolamento punta secondo il ministero a raggiungere tre obiettivi: GELMINI - «Oggi iniziamo a progettare un nuovo tassello per il
cambiamento del nostro sistema scolastico – ha detto il ministro Gelmini -.
Un tassello fondamentale, perché riguarda la formazione iniziale dei futuri
insegnanti. Prevediamo una selezione severa, doverosa per chi avrà in
mano il futuro dell’Italia e sostituiamo alle vecchie SSIS un percorso
più snello, di un anno, coprogettato da
scuole e università, concentrato nel passaggio dal semplice sapere al
saper insegnare» |