Da www.adnkronos.com
del 22-1-2008
LIBRI. CASTA STAMPATA:
LE DEBOLEZZE ED I VIZI DEI GIORNALISTI VISTI DA LUIGI BACIALLI
Roma, 22 gen. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Da qualche mese una serie di indagini precise e rigorose ha svelato gli 'affari sporchi' della politica. Gli sprechi sono stati messi sotto
accusa in modo impietoso. I mezzi di comunicazione hanno cominciato a
diffondere dati ed analisi allarmanti. I giornalisti
hanno scavato nel marcio sollevando il velo d'ipocrisia che ha sempre
protetto i palazzi delle Istituzioni. Sono diventati, in fondo, i paladini
del bene comune. Cosa dire, pero',
del microcosmo al quale appartengono proprio i giornalisti? Quali sono le
regole che lo caratterizzano? Quali sono i punti di forza e le debolezze
della loro corporazione? Quali sono, poi, i lati oscuri e incomprensibili del 'quarto potere'? Il giornalista
Luigi Bacialli, direttore editoriale della
televisione nazionale 'Canale Italia' ed editorialista del 'Quotidiano Nazionale',
nel saggio ''Casta stampata. Vizi, virtu' e privilegi dei giornalisti'',
pubblicato da Mursia, punta la sua attenzione sui
privilegi di cui i giornalisti godono nell'esercizio della loro professione.
Sono tanti i lati oscuri del giornalismo italiano. Tanti i
difetti e i vizi che si trascinano da sempre. Bacialli
ricorda che, tanto per cominciare, le capacita' vengono spesso enunciate ma mai dimostrate. I giornalisti,
d'altra parte, commettono errori grossolani e preoccupanti. La lista alla
quale l'autore del saggio fa riferimento e' davvero
ben nutrita. Si inizia con l'esempio di un redattore
che intervista un falso medico legale procurando alla sua azienda editoriale
una grande querela. Cosa dire, poi, dei giornalisti che nei loro articoli si
lasciano sfuggire refusi di ogni genere?
Forti della loro identita' professionale, i giornalisti
si mostrano in molte circostanze permalosi, privi
del senso della modestia e della misura. La denuncia piu' grave che li
riguarda, pero', e' rappresentata dai contatti e
dai rapporti equivoci con la politica. Rapporti che, di fatto, si estendono anche
al mondo dell'economia verso il quale si mostra una compiacenza troppo
smaccata. L'ansia di apparire a tutti i costi, la difesa corporativa dei
privilegi, la mancanza di un ricambio generazionale, costituiscono
gli altri aspetti critici sui quali si sofferma Bacialli.
Aspetti cruciali che ispirano anche il giudizio
inappellabile di Massimo Fini. ''Abbiamo
perso la capacita' di essere un 'contropotere' nei
confronti della classe politica - scrive infatti nella sua prefazione. Perche', nella stragrande maggioranza dei casi, ce ne
siamo fatti servi. Non per nulla i media vengono
chiamati spudoratamente e senza nemmeno che piu' ci
si accorga di che cosa questo significhi 'gli strumenti del consenso'''.
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