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NE IRROGANTO di Mauro Novelli Documento d’interesse Inserito
il 16-2-2007 |
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Da
voceditalia.it 15-2-2007
Un dilemma economico: Ma
la concorrenza è sempre un bene per il consumatore?
Quando il libero mercato distrugge valore Roma, 14febbraio - L´Italia cambia…o no? Silvio Berlusconi: ha
usufruito della prescrizione fino al luglio 1999 per i reati di
appropriazione indebita e falso in bilancio; resta attivo il processo a suo
carico per gli stessi reati commessi dopo il luglio 1999, anch’esso in attesa
della prescrizione , a meno che non si concluda (?) in tempo utile. Forse
allora converrebbe eliminare direttamente certi tipi di reato, per risparmiare
tanta attività giuridica inutile. Posto fisso: all´università
di Lecce il numero dei dipendenti addetti a mansioni tecniche e
amministrative supera il numero degli insegnanti (come è giusto che
sia se l’insegnamento deve essere supportato), ma il rettore è stato
costretto a sospendere il riscaldamento (ovviamente nelle aule, non certo
negli uffici amministrativi, dove chi lavora potrebbe alzarsi e andarsene, ed
è retribuito). I numeri: sembra che in Danimarca prima dell´intervento
di varie forme di assistenza pubblica le famiglie a rischio di povertà
siano 32 su 100 (e l´intervento dello Stato le riduce a 12) mentre in Italia
le famiglie vicine alla soglia di povertà sono 22. Si usa questo dato
come un argomento contro il welfare, mentre è a favore perché forse
è proprio l’insieme di protezioni del lavoro dipendente “italiane” che
ha fatto fa sì che i poveri in Italia siano per ora solo il 22% contro
il 32% della Danimarca. Lavoro : la legge Biagi (usiamo questo termine al
posto del n.30 per riconoscere a ciascuno i suoi meriti) ha “cambiato i
connotati” al mercato del lavoro dipendente (esattamente come li ha cambiati
Apollo Creed a Rocky: irriconoscibile, pesto e sanguinante). La riforma del
mercato del lavoro è stata avviata da D’Antona (sinistra) Legislazione:
il tentativo di “massacrare” la Costituzione del 1947 dando l’avvia alla
“vera” Seconda Repubblica è stato bocciato dai cittadini, nonostante
la campagna mediatica delle TV private e la voluta assenza delle TV
pubbliche. Scuola: reintrodotta la scuola di classe, istruzione pubblica
sempre meno curata. Tasse: data la possibilità per cinque anni a un
sacco di gente di evadere un sacco di tasse, o di sanare l’evasione a forza
di condoni. Leggi: “ad personam”. Conflitto d’interessi”: reato sanzionato dalla
legge. Legge mai applicata. Liberalizzazioni: da qualche mese si elogia la
liberalizzazione perché in alcuni supermercati si vendono farmaci da banco a
prezzi inferiori anche (si dice) del 20-30% ai prezzi delle farmacie di
città; la stessa liberalizzazione (di qualche anno prima) fa vendere
nelle farmacie prodotti che, solo per l’essere venduti in farmacia, spuntano
“premium price” ingiustificati; molte farmacie sembrano infatti supermercati
(scarpe, giocattoli, alimenti dietetici, prodotti di bellezza, ecc.). Poiché
essere o no di sinistra o di destra a rigore non dipende da quali valori in
assoluto si promuovano, ma (solo) dall’essere politicamente affine ad uno dei
partiti che si colloca a destra o a sinistra nell’arco dei seggi
parlamentari, allora può esistere benissimo un partito di sinistra
conservatore. Distinguere le idee politiche in “destra” e “sinistra” è
illusorio: ricorda un Paese del Sud America dove per due secoli si sono
combattuti il “partito blanco” e il “partito colorado”. Si fa, è che
questa semplificazione è più “calcistica” che politica. Da
decenni alcune aree politiche difendono la concorrenza tout-court (o meglio
la competizione commerciale) come se portasse automaticamente benessere ai
consumatori, fino a trsformarla ormai in un valore etico. Ma la competizione
commerciale è solo uno stato di fatto economico; può essere
regolato più o meno, ma non può essere difeso o combattuto in
quanto tale. L’Italia è già una società con una fortissima
competizione, per chi nasce dentro alcune classi sociali. Per gli altri
l’Italia è una società in cui nel lavoro si fa carriera per
conoscenze e censo, e grazie a Dio che c’è l’anzianità che
compensa un po’, altrimenti avremmo (come in Inghilterra quando i brevetti da
ufficiale erano in vendita) tutti dirigenti giovani e figli (anche
spirituali) di qualcuno. Dovrebbe far riflettere che alla politica si
dedichino così tanti professori universitari (che evidentemente hanno
delle sicurezze da posto statale) e imprenditori in settori fortemente dipendenti
dall’intervento statale (perché una legge può voler dire la bancarotta
o la ricchezza). E questo tocca ormai partiti di sinistra e di destra. Alcuni
asseriscono che all’incontro del governo a Caserta riformatori e
liberalizzatori abbiano chiesto all´ala sinistra del governo di rinnegare la
propria storia. Ma in realtà essi stessi hanno rinnegato la loro: non
sono stati capaci di spiegare perché in sostanza le riforme proposte tocchino
solo certe classi (trasversali a sinistra e destra) mentre vengono conservati
i privilegi di altre (idem). Ma…abbiamo “l´Autorità garante della
concorrenza e del mercato”! Secondo l’Autorità la competizione
commerciale è sempre il meglio, e va sempre a favore dei consumatori .
Però i consumatori avrebbero il diritto anche di non essere vessati da
imprese che vogliono accrescere i loro profitti a costo di incentivare il
consumo dei loro prodotti in tutti i modi, e anche il diritto di non pagare
di più una merce che potrebbe essere prodotta in maniera più
efficiente da un unico produttore. Il caso della telefonia italiana
privatizzata è esemplare: la telefonia fissa ha avuto un crollo dei
costi reali, mentre l’introduzione di meccanismi di competizione commerciale
spostava tutto il consumo verso la telefonia mobile, molto più
profittevole. Siamo all’assurdo di pagare per ricevere sul telefono mobile le
notizie d’agenzia, quando con un semplice ricevitore TV mobile potremmo
riceverle gratis “a vita” da Televideo, spendendo miliardi di euro per
disporre delle stesse informazioni che potremmo avere “pubbliche e gratuite”.
Per chi va in automobile esiste il numero gratuito 1518, mentre altre decine
di fonti diffondono le stesse informazioni prelevate dal servizio pubblico a
pagamento. Ci chiamano due volte al giorno per offrirci abbonamenti
telefonici e satellitari. Ma se vogliamo un chiarimento dalla stessa azienda
ci risponde una voce che ci offre prima dieci opzioni, poi altre sette, poi
cinque, poi cade la linea. Abbiamo privatizzato la distribuzione
dell’energia, e abbiamo avuto in Italia il primo black out totale dall’epoca
della prima pila elettrica di Volta. Se questa è la competizione
commerciale che si dice porti vantaggi al consumatore, forse allora
bisognerebbe interpellare il consumatore. Eudosso. |