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dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) http://www.uaar.it
Lettera
di Marco Travaglio al cardinale Camillo Ruini
by Marco Travaglio Friday,
May 11 2007, 11:19am
italy / switzerland / culture / non anarchist press
La famiglia e l'Italia
Se poi andiamo a vedere quanti
fondi vanno alle famiglie e all'infanzia nei paesi
che non hanno avuto la fortuna di avere in casa Dc
e Vaticano, scopriamo altri dati interessanti. L'Italia è penultima in
Europa col 3,8% della spesa sociale alle famiglie, contro il 7,7%
dell'Europa, il 10,2% della Germania, il 14,3%
dell'Irlanda. Noi diamo alla famiglia l'1,1% del Pil:
meno della metà della media europea (2,4). Sarà un caso, ma noi
siamo in coda in Europa per tasso di natalità...
Lettera di
Marco Travaglio al cardinale Camillo Ruini
Eminenza reverendissima cardinale Camillo Ruini,
mi rivolgo a lei anche se la so da poco in pensione, anziché al suo
successore card. Bagnasco,
perché lei è un po' l'Andreotti del Vaticano: ha accompagnato la vita
politica e religiosa del nostro paese per molti decenni. Come lei ben sa, non
c'è paese d'Europa che abbia avuto tanti capi
del governo cattolici come l'Italia. Su 60 governi in 60 anni, 51 avevano
come premier un cattolico e solo 9 un laico: 2 volte Spadolini,
2 Craxi, 2 Amato, 2 D'Alema, 1 Ciampi,
che peraltro si dichiara cattolico. In 60 anni l'Italia è stata
governata per 52 anni da un cattolico e per 8 da un laico. Se la DC e i suoi
numerosi eredi avessero fatto per la famiglia tutto ciò che avevano
promesso, oggi le famiglie italiane dormirebbero tra due guanciali. Sa invece
qual è il risultato? Che l'Italia investe nella spesa sociale il 26,4%
del Pil, 5 punti in meno che nel resto d'Europa a
15, quella infestata di massoni, mangiapreti, satanisti
e -per dirla con Tremaglia- culattoni.
Se poi andiamo a vedere quanti fondi vanno alle
famiglie e all'infanzia nei paesi che non hanno avuto la fortuna di avere in
casa Dc e Vaticano, scopriamo altri dati
interessanti. L'Italia è penultima in Europa col 3,8% della spesa
sociale alle famiglie, contro il 7,7% dell'Europa, il 10,2% della Germania, il 14,3% dell'Irlanda. Noi diamo alla
famiglia l'1,1% del Pil: meno della metà
della media europea (2,4). Sarà un caso, ma noi siamo in coda in
Europa per tasso di natalità: la Francia ha
il record con 2 figli per donna, la media europea è 1,5, quella
italiana 1,3. E il resto d'Europa ha i Pacs, noi
no: pare che riconoscere i diritti alle coppie di fatto non impedisca le
politiche per la famiglia, anzi. Lei che ne dice?
Lei sa, poi, che per sposarsi e fare figli, una coppia ha bisogno di un
lavoro stabile. Sa quanto spendiamo per aiutare i disoccupati? Il 2% della
spesa sociale, ultimi in Europa. La media Ue
è il 6%. La Spagna del terribile Zapatero
spende il 12,5. I disoccupati che ricevono un sussidio in Italia sono il 17%,
contro il 71 della Francia, l'80 della Germania,
l'84 dell'Austria, il 92 del Belgio, il 93 dell'Irlanda, il 95 dell'Olanda,
il 100% del Regno Unito. E per i giovani è ancora peggio: sotto 25
anni, da noi, riceve il sussidio solo lo 0,65%; in Francia il 43, in Belgio il 51, in Danimarca il 53,
nel Regno Unito il 57. Poi c'è la casa. Anche lì siamo
penultimi: solo lo 0,06% della spesa sociale va in politiche abitative (la
media Ue è il 2%, il Regno Unito è al
5,5). Se in Italia i figli stanno meglio che nel
resto del mondo, anche perché sono pochissimi, per i servizi alle madri siamo
solo al 19° posto.
Forse, Eminenza, visto il rendimento dei politici cattolici o sedicenti tali,
avete sempre puntato sui cavalli sbagliati. O forse, se aveste dedicato un
decimo delle energie spese per combattere i Dico e i gay a raccomandare
qualche misura concreta per la famiglia, non saremmo i fanalini di coda
dell'Europa: perché i nostri politici le promesse fatte agli elettori non le
mantengono, ma quelle a voi le mantengono eccome. Sono
proprio sacre.
Ora speriamo che il Family Day faccia il miracolo. A
questo proposito, vorrei mettere una buona parola per evitare inutili
imbarazzi. Come lei sa, hanno aderito all'iniziativa moltissimi politici
così affezionati alla famiglia da averne due o tre a testa. Come
Berlusconi, che ha avuto due mogli, senza contare le giovani e avvenenti
attiviste di Forza Italia con cui prepara il Family
Day nel parco di villa Certosa. Le cito qualche altro esempio da un bell'articolo di Barbara Romano su Libero. Vediamo la
Lega, che fa fuoco e fiamme per la sacra famiglia. Bossi 2 mogli. Calderoli 2
mogli (la seconda sposata con rito celtico) e una compagna. Castelli, una
moglie in chiesa e l'altra davanti al druido. Poi c'è l'Udc, l'Unione democratico
cristiana, dunque piena di separati e divorziati. Divorziato Casini, che ha
avuto due figlie dalla prima moglie e ora vive con Azzurra. Divorziati l'ex
segretario Follini e il vicecapogruppo
Giuseppe Drago, mentre la vicesegretaria Erminia Mazzoni
sta con un divorziato. D'Onofrio ha avuto l'annullamento dalla Sacra Rota.
Anche An è ferocissima contro i Dico. Fini
ha sposato una divorziata. L'on. Enzo Raisi ha
detto: "Io vivo un pacs". Altro "pacs" inconfessato è quello tra Alessio Butti
e la sua compagna Giovanna. Poi i due capigruppo: alla Camera, Ignazio La Russa, avvocato divorzista e divorziato, convive; al
Senato, Altero Matteoli, è divorziato e
risposato con l'ex assistente. Adolfo Urso è
separato. L'unico big in regola è Alemanno: si era separato dalla moglie
Isabella Rauti, ma poi son
tornati insieme. Divorziati gli ex ministri Baldassarri
(risposato) e Martinat (convivente). La Santanchè ha avuto le prime nozze annullate dalla
Sacra Rota, poi ha convissuto a lungo. E Forza Italia? A parte il focoso
Cavaliere, sono divorziati il capogruppo alla Camera Elio Vito e il vicecapogruppo Antonio Leone. L'altro vice, Paolo Romani,
è già al secondo matrimonio: «e non è finita qui»,
minaccia. Gaetano Pecorella ha alle spalle una moglie e "diverse
convivenze". Divorziati anche Previti, Adornato, Vegas,
Boniver. Libero cita tra gli
irregolari persino Elisabetta Gardini,
grande amica di Luxuria, che ha un figlio e (dice
Libero) convive con un regista. Frattini, separato
e convivente, è in pieno Pacs. Risposàti pure Malan, D'Alì e Gabriella Carlucci, mentre la Prestigiacomo
ha sposato un divorziato. E al Family day ci
sarà pure la Moratti col marito Gianmarco, pure lui divorziato.
Ecco, Eminenza, personalmente sono convinto che ciascuno a casa sua sia
libero di fare ciò che vuole. Ma è difficile accettare l'idea
che questi signori, solo perché siedono in Parlamento, abbiano
dal ‘93 l'assistenza sanitaria per i conviventi more uxorio e vogliano
negarla a chi sta fuori. E che lei Eminenza non abbia mai tuonato contro i Pacs parlamentari. Ora però non vorrei che qualche
Onorevole Pacs disertasse il
Family Day per paura di beccarsi una scomunica. Perciò mi
appello a lei: se volesse concedere una speciale dispensa almeno per sabato,
ne toglierebbe d'imbarazzo parecchi. Potrebbe pure
autorizzarli a sfilare ciascuno con tutte le sue famiglie, magari entro e non
oltre il numero di 3. Per far numero. Ne guadagnerebbe la partecipazione. Si
potrebbe ribattezzare l'iniziativa Multifamily Day.
Marco Travaglio
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