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La nostra democrazia e con essa il pensiero
degli economisti classici, dei post Keynesiani, è morta. Il Pareggio di Bilancio è ufficialmente
entrato nella nostra Costituzione. L'Italia, come altri paesi europei, perde
tutta la funzione democratica primaria di sovranità di spesa per i
cittadini (che andava a favore di tutti i servizi essenziali, delle tutele
sociali, di tutta la nostra economia salariale, degli sgravi ecc.) e la sua
sovranità di spesa per le aziende (cha andava a favore di modernizzazione,
infrastrutture, acquisti diretti, sgravi ecc.). E sarà costretta
"al meglio" a darci 100 e toglierci 100, cioè a lasciarci a
zero di ricchezza netta. I "Sì" al Senato (Pd, Pdl e Terzo
Polo) del progetto neo-liberista hanno superato i due terzi necessari per
evitare che la modifica fosse sottoposta a referendum. La vergognosa modifica
costituzionale era prevista nel famoso Fiscal Compact, il nuovo trattato di
stabilità fiscale, sottoscritto da tutti i paesi UE, compresa
l'Italia, attraverso cui si è imposto per legge sovranazionale
l’impoverimento sistematico e automatico da parte dello Stato dell’Italia
produttiva e delle nostre famiglie. Non controlleremo più i nostri
titoli di Stato, altra sciabolata alla nostra sovranità. Siamo alla
mercé delle punizioni inflitte da tecnocrati non eletti, e del giudizio
devastante della Germania, che com’è noto ed ampiamente provato,
lavora da 40 anni per distruggere le economie dell’Europa del sud,
dell’Italia in particolare. Saremo costretti ad austerità continue
imposte dalla Commissione Europea che nessun italiano elegge. Questo
significa povertà imposta su altra povertà, e solo per gli
interessi Neomercantili di Berlino e di altri
speculatori internazionali. Il risultato è già percepito da
tutti: maggiore povertà, disoccupazione e disuguaglianze. "E' il suicidio politico ed economico
europeo", così ha dichiarato, qualche giorno fa, il premio nobel in economia, Paul Krugman,
perché l'imposizione del pareggio non solo produce effetti drastici dal punto
di vista sociale, ma anche dal punto di vista economico, come dimostra il
fatto che siamo in piena recessione e non ne usciremo certo favorendo i
licenziamenti. Il governo dei tecnocrati non eletti, ha avallato ed eseguito
le scelte imposte da un'azione globalizzante di fascismo
finanziario post moderno. Questo crimine contro un intero popolo e nazione
è stato firmato da Mario Monti e dalla maggioranza assoluta dei
parlamentari, esecutori materiali degli ordini della BCE di cui è
presidente Mario Draghi. Tutti costoro si sono macchiati di un atto
gravissimo che rappresenta un punto di regressione politica, sociale e
culturale senza precedenti dal dopoguerra ad oggi. Gli esecutori di
quest'atto criminale devono essere denunciati e arrestati per alto
tradimento. |