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GENERALE DEL DOSSIER SCUOLA
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DOSSIER VAI AL NUOVO DOSSIER
ARTICOLI DELL’8-2-2008
La riforma della scuola:
tempi troppo stretti per il via libera in consiglio ( da "Alto Adige" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
provinciale la legge sulla riforma della scuola. E
questo sarebbe grave, perché se dovesse andare al governo Berlusconi, le cose
non potrebbero che peggiore. Un motivo in più dunque per avere una
nostra legge sulla scuola". è preoccupata l'assessore Luisa
Gnecchi al termine della riunione della 1º commissione legislativa che
ieri ha proseguito l'esame del contenuto della riforma.
La scuola italiana e i
docenti sformati ( da "Unita, L'" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
ascoltiamo il ministro Fioroni sostenere la
necessità di ripristinare i concorsi pubblici a scadenza biennale per
i posti disponibili, secondo il principio costituzionale che al pubblico
impiego si accede per concorso. Sì, perché non bisogna dimenticare
come la precedente stagione politica avesse a più riprese tentato di
sostenere il discriminatorio principio della "
Con la nuova ondata
lasciano i prof del '68 ( da "Eco di Bergamo, L'" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
la triade Berlinguer-Moratti-Fioroni - e
dall'incertezza del quadro legislativo con il minaccioso scalone Maroni,
sembrava cominciata. Dodici mesi dopo, visto che lo scalone non è
così impervio come si era temuto, ma l'inflazione reale sì, con
il 3% dichiarato e 8% sperimentato nel carrello della spesa, i docenti han
deciso di restare,
Autonomia didattica per le
scuole di infanzia ( da "Corriere Alto Adige" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Infine la commissione ha proseguito l'esame del
disegno di legge sulle riforma della scuola approvando tre articoli sulla
scuola d'infanzia. Ai circoli di scuola dell'infanzia è riconosciuta
la personalità giuridica e l'autonomia organizzativa, didattica, di
ricerca e sperimentazione, finanziaria ed amministrativa.
Poli formativi, la Regione
rinuncia ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del
08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
tra gli enti locali hanno allungato troppo i tempi e
il decreto Fioroni blocca l'iter Poli formativi, la Regione rinuncia
Nell'ultima bozza di delibera si parla solo di istituti tecnici superiori
Elena Salini BOLOGNA Marcia indietro della Regione sui poli formativi. Dalla
nuova bozza relativa alla riorganizzazione dell'offerta di formazione alta
specialistica e superiore –
Figli immigrati irregolari,
da Milano un parziale dietrofront ( da "Redattore sociale" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
annuncio del ministro Fioroni dell'avvio della revoca
di parita' e fondi per le 170 scuole dell'infanzia milanesi) il Comune
ribadisce "il principio di accoglienza nella legalita'",
specificando che, nelle tre diffide arrivate da viale Trastevere, "non
e' stata valutata con attenzione la distinzione che viene fatta nella circolare
comunale tra iscrizione e accoglienza nelle scuole dell'
BLACK LIST PROFESSORI
EBREI, FIORONI: E' UN KU KLUX KLAN DIGITALE ( da "Virgilio Notizie" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Giuseppe Fioroni, si dice "sconcertato e
preoccupato per il fatto che una sorta di Ku Klux Klan digitale dei tempi
moderni possa stilare liste di proscrizione antiebraica". "I
cappucci telematici sono una vergogna per tutti - scrive in una nota - ma
soprattutto per il mondo dello studio e della cultura.
Fioroni: ''Cappucci
telematici'? Una vergogna'' ( da "Redattore sociale" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
4008/02/2008 Fioroni: ''Cappucci telematici'? Una
vergogna'' Roma - "È una vergogna. E provoca anche sconcerto e
preoccupazione il fatto che una sorta di Ku Klux Klan digitale dei tempi
moderni possa stilare liste di proscrizione antiebraica". E' il commento
di Giuseppe Fioroni, ministro della Pubblica istruzione,
Cittadinanza europea,
all'istituto Kennedy ci si confronta su una didattica più adatta ai
tempi ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
innovatori del ministro della pubblica istruzione
Fioroni, destinati a durare nel tempo anche e soprattutto perché coerenti con
l'impostazione europea del percorso scolastico corrispondente al biennio
superiore obbligatorio".Non è una novità questa per il
"Kennedy" che già lo scorso anno aveva intavolato una
discussione con esperti in didattica come il dirigente Bruno Serravalli e l'
BLACK LIST, FIORONI:
CAPPUCCI TELEMATICI UNA VERGO ( da "Windpress" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Sul blog la 'black list'
dei docenti ebrei Il Viminale: "Faremo accertamenti" ( da "Repubblica.it" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Fioroni commentando la vicenda della lista che
"rivela grave deficit culturale ed educativo". Secondo Fioroni,
"i 'cappucci telematici' sono una vergogna per tutti, ma soprattutto per
il mondo dello studio e della cultura. Il nostro Paese" ha concluso il
ministro, "ha leggi chiare ma non basta perseguire i reati: serve
intensificare il piano culturale ed educativo ed è proprio questo
SCUOLA/ GILDA: ORDINANZA
DEBITI INAPPLICABILE, FIORONI INTERVENGA ( da "Virgilio Notizie" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Fioroni per chiedere un urgente intervento
chiarificatore su corsi e verifiche finali che dovranno essere attuati la
prossima estate. Secondo il leader della Gilda "la materia che non
può essere delegata all' autonomia scolastica: infatti, mentre sono
sotto gli occhi di tutti confusione e conflittualità che si determineranno
dai tempi diversi decisi dalle scuole per i corsi di recupero,
Articoli
( da "Alto Adige" del
08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Klotz insiste sui riferimenti a storia e cultura
locale La riforma della scuola: tempi troppo stretti
per il via libera in consiglio BOLZANO. "Con le elezioni politiche ormai
alle porte e le amministrative ad ottobre, i tempi si fanno molto stretti:
c'è il grosso rischio a questo punto che non si riesca ad approvare in
consiglio provinciale la legge sulla riforma della scuola. E questo sarebbe grave, perché se dovesse andare al governo
Berlusconi, le cose non potrebbero che peggiore. Un motivo in più
dunque per avere una nostra legge sulla scuola".
è preoccupata l'assessore Luisa Gnecchi al termine della riunione
della 1º commissione legislativa che ieri ha proseguito l'esame del
contenuto della riforma. Le prossime riunioni sono fissate per il 21 e il 29
febbraio. La discussione è ferma sull'articolo 4. "La consigliera
Klotz - spiega l'assessore Gnecchi - ha presentato una raffica di emendamenti
in cui si chiede che il riferimento all'interculturalità venga tolto e
sostituito con richiami alla storia, alla cultura, alla religione, agli usi e
costumi locali. Ma non passano. Anche se in alcuni casi è capitato che
si sia dovuto toglierle il riferimento all'interculturalità,
però non è stato inserito neppure il continuo richiamo
all'aspetto locale". Gnecchi critica inoltre l'assenza del consigliere
di Alleanza nazionale Alessandro Urzì, unico membro italiano in
commissione. Ma l'interessato si giustifica: "Ho potuto partecipare solo
ai lavori del mattino; nel pomeriggio avevo una serie di impegni in vista
delle elezioni politiche. Comunque, sono preparato per affrontare la
discussione sulla riforma della scuola in
aula". Ieri la I° commissione legislativa ha esaminato anche gli
articoli del decreto legge "omnibus" 150/07, riguardante
"Modifiche di disposizioni in materia di procedimento amministrativo,
urbanistica, lavori pubblici, sostegno dell'economia, turismo,
espropriazione, assistenza e beneficenza", e lo ha approvato. Gli
articoli in questione riguardano le sanzioni in caso di indebita percezione
di agevolazioni, gli appalti di servizi pubblici e i lavori pubblici.
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( da "Unita, L'" del
08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Stai consultando l'edizione del La scuola italiana e i
docenti "sformati" Marina Boscaino Che la scuola abbia
responsabilità innegabili rispetto ai fallimenti adolescenziali
è argomento ormai unanimemente condiviso dagli ospiti di ogni talk
show che si rispetti: state pur sicuri che - quando la colpa non è di
un extracomunitario - c'è sempre lo zampino di un insegnante
inadempiente. È vero che la classe docente italiana non fa nulla per
nascondere i propri scheletri nell'armadio; ma è anche vero che un investimento
convinto e una maggiore volontà di riconoscere la
professionalità ridimensionerebbero i fenomeni di malcostume che pure
esistono, esaltando la molte eccellenze. In questo contesto il problema di
come si debbano formare gli insegnanti appare strategico. Perché solo
attraverso una revisione accorta, equa e autorevole dei sistemi di accesso e
di reclutamento alla scuola si potrà ripensare a questo come a un
lavoro non di ripiego o come al delirio autoreferenziale di sognatori
nostalgici (e poveri in canna). La domanda è banalmente: perché un
laureato in fisica dovrebbe decidere di andare ad insegnare quella disciplina
in un istituto superiore a 1300 euro al mese? Fino agli anni '80 ci si
laureava e poi si conseguiva una o più abilitazioni tramite concorso
pubblico. Dal 1990, quando la laurea è diventata obbligatoria anche
per gli insegnanti di scuole dell'infanzia e primaria (Scienze della
Formazione Primaria), è iniziato un inesauribile processo che ha visto
l'università sempre più coinvolta nel dibattito sulla
formazione. L'università ha assunto la facoltà di abilitare per
l'insegnamento ed inoltre di erogare un consistente tirocinio (le famose
Siss, Scuole di specializzazione), attivando un notevole giro d'affari per
gli atenei e disparità vergognose tra una Siss e l'altra (con conseguente
differenza di preparazione dei relativi aspiranti). In seguito a questa
situazione si è configurata una condizione piuttosto penosa:
innanzitutto i concorsi sono continuati - contemporaneamente all'erogazione
delle abilitazioni da parte delle Siss fino al '90 - configurando di fatto
due diversi sistemi a cui accedere alle graduatorie: vincitori di concorso da
una parte (che andavano ad aumentare le nutrite schiere dei precari
"storici") e "sissini" dall'altra; un pasticcio che ha
intasato le graduatorie, fatto sorgere non pochi contenziosi, rinfocolato la
"guerra tra poveri" in una professione alla quale si accede in
media definitivamente verso i 40 anni. Difensori dei "regolari" e
dei precari storici hanno fronteggiato i sissini in una contesa che ha
coinvolto - soprattutto nei primi anni - giuristi e accademici. A rendere la
situazione ancor più confusa è poi giunta la riforma del 3+2
dell'allora ministro dell'università Ortensio Zecchino (laurea breve e
laurea specialistica, Dm 509/99). Fu quella riforma, in particolare, a
spostare i termini del problema: sovrapponendosi alla soppressione dei
concorsi pubblici e inserendosi nell'ambito degli scenari configurati dalle
Siss, si arrivò ad affidare definitivamente l'abilitazione
all'insegnamento agli atenei, facendola coincidere con la laurea, che poi
doveva essere seguita dalla scuola di specializzazione. Poi, ancora, la
Moratti rispariglia le carte: il 3+2 viene ora considerato laurea
"magistrale", con tre anni di "preparazione generale" e
due di "specializzazione". Oggi, da una parte assistiamo con
soddisfazione alla sospensione dell'art. 5 della "controriforma"
Moratti, che aveva concepito la formazione di una laurea solo per insegnanti.
Dall'altra - con altrettanta soddisfazione - ascoltiamo
il ministro Fioroni sostenere la necessità di ripristinare i concorsi
pubblici a scadenza biennale per i posti disponibili, secondo il principio
costituzionale che al pubblico impiego si accede per concorso. Sì,
perché non bisogna dimenticare come la precedente stagione politica avesse a
più riprese tentato di sostenere il discriminatorio principio della
"chiamata diretta": della serie ti chiamo solo se hai gli
occhi azzurri, voti a destra, sei bianco, possibilmente hai un accento del
Nord, vai a messa tutte le domeniche. A parte gli scherzi - come è
accaduto per secoli nelle scuole private - il sistema delle clientele
l'avrebbe fatta da padrone; in barba al principio della libertà
dell'insegnamento e della laicità della scuola pubblica. Rimangono
però alcuni nodi irrisolti. Innanzitutto la tentazione da parte di
moltissimi di considerare oggi il 3+2 (ma alcuni insegnamenti universitari
prevedono già un percorso di 5 anni) esauriente; riducendo l'attuale
percorso 5+2 (laurea specialistica più scuola di specializzazione):
quasi a dire che i nostri insegnanti sono tanto preparati che ridurre il
curricolo a 3 anni di studio delle discipline può essere sufficiente;
e che diventeranno insegnanti competenti frequentando i 2 anni di
specializzazione. Gli attuali corsi della Siss - fatte le debite distinzioni,
profondamente e negativamente funzionali alla vita accademica, sottobosco in
perenne crisi di sopravvivenza, specie in alcuni atenei - sono irriformabili.
Ma quand'anche non fosse così - considerando la profonda crisi anche
di legittimazione socioculturale e di autorevolezza in cui si dibatte il
lavoro del docente - crediamo davvero che per insegnare sia sufficiente (in
un mondo improntato alla cifra della complessità e della
diversità) questo tipo di formazione? La scuola oggi stenta ad
integrare e funziona in maniera scomposta non perchè gli insegnanti
siano troppo colti, ma per il motivo opposto. Alcuni sono ignoranti; altri
non conoscono cosa sia la mediazione culturale e processuale, altri ancora
non hanno una relazione emotiva con i discenti. Elementi, gli ultimi due, che
qualunque fase della formazione accennata in questo rapido excursus ha o
completamente ignorato o colpevolmente rimosso, quasi si trattasse di una
alternativa ai saperi disciplinari. Mentre si tratta di due elementi entrambi
indispensabili, se affrontati con serietà, convinzione e
autorevolezza. Solo un maestro autorevole, preparato e in grado di stabilire
una relazione di potere costruttiva e autonomizzante con i propri discenti può
rappresentare una garanzia di riproduzione culturale, di libertà
critica. Una proposta alternativa e convincente a questa è
rappresentata da 5 anni di università, concorso a cattedra (che
abilita); accesso seguente alla specializzazione (600 ore affidate alla
scuola). La proposta è suggestiva, ma si scontra con una serie di
vincoli pratici ed impliciti: smantellare il potere degli atenei nel campo
della formazione pare impresa ardua, come negargli la facoltà di
erogare abilitazioni; restituire alla scuola una funzione attiva primaria
nella formazione iniziale è pertanto altrettanto difficile; il profilo
culturale dell'insegnante continua ad essere definito per contratto (il
sindacato è infatti contrario ad una legge che definisca lo status
giuridico dei docenti); una rifondazione del sapere, un paradossale
"imparare a disapprendere", che rappresenti il mandato culturale
dell'insegnante del XXI secolo, con annesse revisioni di paradigmi
epistemologici e culturali, nonché una riflessione intensa sul profilo della
mediazione e della cura, appaiono lontani dall'essere solo concepiti. Infine
si evita una valorizzazione della formazione in itinere. E invece sono questi
gli elementi che renderebbero possibile invertire la tendenza alla
progressiva perdita di senso del nostro lavoro. E costruire, per il futuro,
una scuola realmente a misura di mondo.
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( da "Eco di Bergamo,
L'" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Nel mondo della scuola la paura del 2008 è
passata: sono solo 201 i docenti e tecnici della scuola bergamasca che hanno
chiesto entro il termine di legge del 31 gennaio 2008 di andare in pensione
con la prossima "finestra" (che per loro scatta solo una volta
l'anno, il 1° settembre). Lo scorso anno le domande erano state 652, il
doppio del 2006, quando avevano richiesto il pensionamento 361 operatori
della scuola tra insegnanti, dirigenti e personale tecnico amministrativo. La
grande fuga generazionale dei docenti, propiziata dalla destabilizzante
successione dei ministri riformisti e/o restauratori - la
triade Berlinguer-Moratti-Fioroni - e dall'incertezza del
quadro legislativo con il minaccioso scalone Maroni, sembrava cominciata.
Dodici mesi dopo, visto che lo scalone non è così impervio come
si era temuto, ma l'inflazione reale sì, con il 3% dichiarato e 8%
sperimentato nel carrello della spesa, i docenti han deciso di restare,
entrare nel nuovo contratto e intanto vedere come va a finire. "Aspetta
e guarda" è un antico accorgimento clinico nei casi di incerta
diagnosi e non c'è dubbio che il Paese sta attraversando proprio
questa fase. Dei pensionandi 2008, 11 hanno richiesto il part time. Per i
docenti che hanno raggiunto i 35 anni di anzianità è infatti
possibile prolungare il lavoro riducendo le ore di cattedra, compensando
così la perdita di potere d'acquisto collegata alla pensione.
C'è anche chi presenta domanda e poi ci ripensa: al sindacato Snals
solo una domanda su cinque è stata confermata. Per i dirigenti invece
c'è ancora tempo fino al 31 maggio per prendere una decisione
definitiva. Insomma un anno morbido, di transizione. "L'esodo vero deve
ancora arrivare - conferma la vicedirigente provinciale Giovanna Chietti che è
anche responsabile dell'area gestione del personale - e l'anno spartiacque
sarà il 2009-2010, con l'esodo dei 58enni del 2009. Poi continueremo
secondo la scala progressiva degli anni di anzianità e di vecchiaia,
liquidando la generazione di personale scolastico che è entrata in
ruolo in gran parte non con i concorsi ordinari, ma con ogni sorta di canali
alternativi". Le tre grandi infornate di docenti non sottoposti a
concorso ordinario si sono avute con la legge 463 del 1978, con la 270 del
1982 e con la 417 del 1989. Quelli del '78 arrivavano in gran parte dagli
"esami di gruppo", la parte meno nobile del '68. Il pensionamento
di questa generazione di docenti aprirà molte possibilità di
lavoro. Già oggi l'Ufficio Scolastico di Bergamo fa fatica a trovare
docenti di lettere e di matematica, perché la metà degli entrati in
ruolo chiedono il trasferimento ad altre province e i docenti
"autoctoni" sono da sempre troppo pochi. Già da quest'anno
però, se il piano di reclutamento programmato dalla Finanziaria 2007
reggerà agli scossoni istituzionali e elettorali, i docenti precari
iscritti nelle graduatorie ad esaurimento potrebbero entrare in massa in
ruolo. Infatti la legge ripartisce i posti a "contratto a tempo
indeterminato" a metà fra precari e vincitori di concorsi ordinari
per titoli ed esami. Se, però, i vincitori dei concorsi non sono
disponibili, il loro posto vien preso dai precari di graduatoria, salvo
successiva restituzione dei posti anticipatamente goduti se spunta
"l'avente diritto". Così, se i concorsi tardano ad arrivare,
i precari possono anticipare l'immissione in ruolo. Ed è probabile che
i nuovi concorsi siano rinviati. Infatti, la Finanziaria 2008 ha abrogato la norma
della riforma Moratti che prevedeva le nuove forme di reclutamento (decreto
legislativo 227/2005), passando al ministro della Pubblica istruzione il
compito di varare i regolamenti per il reclutamento del personale docente. Ma
la crisi di governo congela il tutto e lo rinvia al nebuloso post-elezioni.
Senza regolamenti, niente concorsi ordinari per esami e titoli (gli ultimi
risalgono al 2000). Così i precari prenderanno "un anticipo"
sul ruolo. Se le cose andranno abbastanza per le lunghe, i precari per
età subito a ridosso dei pensionati di oggi, potrebbero risolvere
così gli anni di fine carriera. S. P.
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( da "Corriere Alto
Adige" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione:
BOLZANOEPROV - data: 2008-02-08 num: - pag: 8 categoria: REDAZIONALE Disegno
di legge Autonomia didattica per le scuole di infanzia BOLZANO - La prima
commissione legislativa del consiglio provinciale ha avviato l'esame degli
articoli di sua competenza del disegno di legge "omnibus",
riguardante "Modifiche di disposizioni in materia di procedimento
amministrativo, urbanistica, lavori pubblici, sostegno dell'economia,
turismo, espropriazione, assistenza e beneficenza", e lo ha approvato.
Sono stati aggiunti ulteriori articoli riguardanti una maggiore autonomia di
bilancio per la Difesa civica, il riconoscimento dei titoli di studio
postsecondari, la mobilità dei dirigenti tra sanità, provincia
ed i suoi enti ausiliari, e la possibilità per la giunta provinciale
di stipulare accordi pluriennali con università, istituti superiori e
di ricerca con sede in provincia. Infine la commissione
ha proseguito l'esame del disegno di legge sulle riforma della scuola approvando tre articoli sulla scuola
d'infanzia. Ai circoli di scuola dell'infanzia è
riconosciuta la personalità giuridica e l'autonomia organizzativa,
didattica, di ricerca e sperimentazione, finanziaria ed amministrativa.
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( da "Sole 24 Ore, Il
(Centro Nord)" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola
Centro-Nord sezione: CENTRO NORD data: 2008-02-06 -
pag: 15 autore: EMILIA-ROMAGNA. Le liti tra gli enti
locali hanno allungato troppo i tempi e il decreto Fioroni blocca
l'iter Poli formativi, la Regione rinuncia Nell'ultima bozza di delibera si
parla solo di istituti tecnici superiori Elena Salini BOLOGNA Marcia indietro
della Regione sui poli formativi. Dalla nuova bozza relativa alla riorganizzazione
dell'offerta di formazione alta specialistica e superiore –che circola
da un paio di settimane in Emilia-Romagna, tra enti locali, parti sociali e
categorie economiche – è infatti sparita la parola "poli
formativi" ed è rimasto invece il termine Its, Istituti tecnici
superiori. La Regione in questa fase definita "di consultazione"
preferisce non esprimersi, ma è chiaro che i ritardi nell'iter di
approvazione del progetto – dopo i troppi tira e molla tra le Province per
accaparrarsi gli ambiti specialistici di formazione –e ilvia liberadella
Conferenza Stato-Regioni, nel frattempo, al decreto Fioroni
(in attesa, ora, di essere formalizzato dal Consiglio dei ministri e che va
applicato già dal prossimo anno scolastico) ha costretto Viale Aldo
Moro a una brusca sterzata. I due percorsi formativi – quello ministeriale e
quello regionale – hanno infatti obiettivi e caratteristiche simili. La bozza
Bastico ambirebbe ora, in sostanza, a tener buono il lavoro fatto
relativamente ai poli formativi (come la scelta di ambiti tematici di valenza
regionale) per la costituzione di Its gestiti da Fondazioni partecipative
aperte alle imprese, agli enti di formazione, ma con un ruolo di guida
affidato alle scuole, in particolare agli stessi istituti tecnici. Governance
quindi diversa da quella ipotizzata per i poli (si parlava di consorzi)e con
l'accesso consentito anche a enti locali e università. Eppure resta
irrisolto il nodo di come si potranno incrociare gli ambiti di
specializzazione definiti dalla Regione (scesi da nove a sette, con Modena,
Reggio e Bologna che si occuperanno insieme di meccanica, Piacenza di
logistica, Parma di agroalimentare, Ferrara di edilizia, Ravenna di energia,
Forlì di Ict e terziario e Rimini di turismo) con i sei diversi percorsi
tecnici individuati invece dal ministro Giuseppe Fioroni.
Diversa, anche, la copertura finanziaria. Le risorse definite dal 2007 in Emilia-Romagna
nell'ambito dell'asse Capitale umano del Fondo sociale europeo per il
settennio 2007/2013 (183 milioni di euro, pari al 22,8% del Fse complessivo
assegnato alla Regione) e destinate a finanziare i poli tecnici nella loro
previsione originaria, non avranno probabilmente alcun legame diretto con la
ripartizione proposta a livello ministeriale dal decreto per il finanziamento
degli Its (70% Stato, 30% territori). Il che significa che la Regione
potrebbe destinare i fondi accantonati per i poli per percorsi formativi
aggiuntivi a quelli biennali (2mila ore) degli Its, percorsi come gli Ifts
(Istruzione e formazione tecnica superiore, corsi da di 900/1000 ore) e
percorsi brevi alternativi di 300-400 ore. Un nuovo orientamento che sta
suscitando un ampio dibattito sia negli ambienti istituzionali e scolastici
sia in quelli economici. A confermare che la scelta dell'assessorato è
quella di "rinunciare" ai poli così come erano stati
precedentemente pensati è l'assessore alla Formazione della Provincia
di Bologna, Paolo Rebaudengo: "Credo che quella scelta dalla Regione sia
la strada giusta. Inserisce i percorsi post-diploma in un ordinamento,
è la prima volta che questo avviene in un contesto non accademico.
è importante, anche guardando ad altre esperienze europee, che si
riconosca all'istruzione tecnico-professionale una qualità alta
alternativa a quella universitaria. Gli Its rappresentano una grande
occasione anche per il mondo industriale ed economico in generale".
"L'obiettivo – gli fa eco l'assessore provinciale alla formazione di
Piacenza, Fernando Tribi – di qualificare la formazione nel segmento
post-diploma è l'accorciamento della distanza attualmente in essere
tra le competenze rilasciate in uscita dal mondo della scuola e quelle
richieste all'ingresso del mondo del lavoro, coinvolto da dinamiche di
trasformazione e innovazione molto rapide. La nuova proposta può
ancora rispondere a questa esigenza a patto che non si perda ulteriore tempo
e che non vada disperso il lavoro fatto nei mesi scorsi da Regione e
Province".
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( da "Redattore
sociale" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola
SCUOLA 09.5908/02/2008 Figli immigrati irregolari, da
Milano un parziale dietrofront Roma - In merito alla vicenda delle iscrizioni
interdette ai figli degli immigrati irregolari nelle scuole dell'infanzia
milanesi "non c'e' nessuna novita' e nessun dietro front". Cosi',
dagli uffici dell'assessore alla Scuola di Milano, Mariolina Moioli,
rispondono alle notizie di stampa che parlano di una sostanziale marcia
indietro della Moratti sulla questione. "E' tutto in stand by- dicono-
soprattutto da quando si e' aperta la crisi di governo". Intanto, pero',
in una lettera inviata all'Ufficio scolastico della Lombardia il 18 gennaio
(dopo l'annuncio del ministro Fioroni
dell'avvio della revoca di parita' e fondi per le 170 scuole dell'infanzia
milanesi) il Comune ribadisce "il principio di accoglienza nella
legalita'", specificando che, nelle tre diffide arrivate da viale
Trastevere, "non e' stata valutata con attenzione la distinzione che
viene fatta nella circolare comunale tra iscrizione e accoglienza nelle
scuole dell'infanzia". L'iscrizione, infatti, specifica la
lettera, "secondo quanto si legge nella circolare, e' finalizzata alla
formazione della graduatoria, seguendo regole predefinite". La seconda,
l'accoglienza, "tiene conto dello stato di svantaggio del bambino-
dovuto anche alla condizione di clandestinita' del genitore- e lo inserisce
nella scuola attraverso un percorso personalizzato". In questo caso,
continua la missiva, "l'accoglienza avviene attraverso l'intervento dei
servizi sociali. Come provano- si legge ancora- i 350 bambini, figli di
immigrati irregolari, che frequentano normalmente le scuole
dell'infanzia". Insomma, se non e' un dietro front, poco ci manca. Ma,
nella risposta inviata al ministero, c'e' di piu'. Viene chiarito che
"il Comune di Milano ha recepito il nuovo termine fissato nella
circolare ministeriale che limita l'iscrizione alle scuole dell'infanzia ai
bambini nati entro il 31 gennaio 2006". In prima battuta, infatti, era
prevista l'iscrizione anche dei bambini nati entro il 30 aprile 2006. Il
Comune "ha preso atto della circolare ministeriale e provvedera' ad
iscrivere nella scuola dell'infanzia solo i bambini che compiranno i tre anni
entro il 31 gennaio". I bambini nati successivamente a questa data
"saranno inseriti nelle sezioni Primavera". E' il secondo passo
indietro. Per i casi di morosita' nel pagamento della mensa, infine, il
Comune ha chiarito al ministero "che tale riserva era contenuta anche
nelle precedenti circolari. Quest'anno e' stata, anzi, resa piu' flessibile e
in tutti i casi non ostacolera' l'accoglienza del bambino". (DIRE).
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( da "Virgilio Notizie" del
08-02-2008)
Argomenti: Scuola
08-02-2008 14:40 "Paese ha leggi chiare ma non
basta perseguire i reati" Roma, 8 feb. (Apcom) - Il ministro
dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, si dice
"sconcertato e preoccupato per il fatto che una sorta di Ku Klux Klan
digitale dei tempi moderni possa stilare liste di proscrizione
antiebraica". "I cappucci telematici sono una vergogna per tutti -
scrive in una nota - ma soprattutto per il mondo dello studio e della
cultura. Solo pochi giorni fa abbiamo celebrato la giornata della
memoria delle vittime dell'olocausto ma, evidentemente, non basta".
"Fa inorridire, infine, che questi episodi di oscurantismo siano legati
al mondo universitario, luogo di scambio e di incontro culturale per
eccellenza. Il nostro Paese - conclude - ha leggi chiare ma non basta
perseguire i reati: serve intensificare il piano culturale ed educativo ed
è proprio questo il compito più difficile".
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( da "Redattore
sociale" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola
RAZZISMO 14.4008/02/2008 Fioroni: ''Cappucci telematici'? Una vergogna'' Roma - "È
una vergogna. E provoca anche sconcerto e preoccupazione il fatto che una
sorta di Ku Klux Klan digitale dei tempi moderni possa stilare liste di
proscrizione antiebraica". E' il commento di Giuseppe Fioroni, ministro della Pubblica istruzione, secondo cui i
"cappucci telematici" sono "una vergogna per tutti ma
soprattutto per il mondo dello studio e della cultura. Solo pochi giorni fa
abbiamo celebrato la giornata della memoria delle vittime dell'olocausto ma,
evidentemente, non basta". "Fa inorridire, infine- incalza il
ministro di viale Trastevere- che questi episodi di oscurantismo siano legati
al mondo universitario, luogo di scambio e di incontro culturale per
eccellenza. Il nostro Paese ha leggi chiare, ma non basta perseguire i reati:
serve intensificare il piano culturale ed educativo ed e' proprio questo il
compito piu' difficile". (DIRE).
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( da "Gazzettino, Il
(Pordenone)" del 08-02-2008)
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L'INIZIATIVA Cittadinanza europea, all'istituto
Kennedy ci si confronta su una didattica più adatta ai tempi (sa.ca.)
Chiuso il capitolo scrutini relativo al primo quadrimestre e avviata la
complessa macchina delle attività di recupero, i docenti dell'Itis
"Kennedy" riprendono a discutere di didattica, assi culturali (dei
linguaggi, matematico, scientifico- tecnologico, storico- sociale), programmazione
modulare, fino alla valutazione delle competenze. "Tutte espressioni che
nel linguaggio scolastico - dichiara la dirigente Adriana Sonego - indicano
gli aspetti più sostanziali degli interventi innovatori
del ministro della pubblica istruzione Fioroni,
destinati a durare nel tempo anche e soprattutto perché coerenti con
l'impostazione europea del percorso scolastico corrispondente al biennio
superiore obbligatorio".Non è una novità questa per il
"Kennedy" che già lo scorso anno aveva intavolato una
discussione con esperti in didattica come il dirigente Bruno Serravalli e l'ispettore
Tiriticco, mentre già a settembre i docenti si sono messi in
discussione riesaminando i programmi sulla scorta degli assi culturali. E ora
quel riesame prosegue con un gruppo di lavoro coordinato dall'insegnante
Valentina Flaiban nel progetto di ricerca portato avanti da un intero
consiglio di classe con il tutoring delle docenti Daniela Antonello e Maria
Renata Zanchin della Siss presso l'Università di Venezia."I
risultati delle indagini internazionali sulle competenze dei nostri studenti
e l'urgenza di dare una risposta alle richieste di educazione, cultura,
formazione civica dei giovani e dello loro famiglie - sostiene la preside
dell'Itis "Kennedy" - stanno infatti estendendo alla
generalità dei docenti la consapevolezza che è necessaria una
profonda rivisitazione della programmazione didattica che superi la
frammentazione disciplinare per assumere un punto di vista anche orientato
alle competenze trasversali, nell'ottica appunto degli assi culturali
individuati in numero di quattro dal documento Fioroni".Il
"Kennedy", dunque sente urgente il tema dell'educazione alla
Cittadinanza europea dal quale non si può prescindere per impostare
l'accoglienza degli studenti di terza media orientati a iscriversi
all'istituto tecnico industriale di via Interna. "Oltre alla
comunicazione nella madre lingua e nella lingua straniera (ai primi due posti
dell'elenco), il documento Fioroni riporta le
competenze matematica, scientifico-tecnologica, digitale che costituiscono
per il nostro istituto - fa sapere Adriana Sonego - terreno comune di materie
presenti nel biennio (matematica, fisica, chimica, scienze, disegno e
tecnologia); seguono "imparare a imparare", competenze sociali e
civiche, spirito di iniziativa e imprenditorialità, consapevolezza ed
espressione culturale. Per noi che quotidianamente accogliamo gli studenti
nelle scuola si tratta di dare risposta adeguata alle richieste educative che
i giovani oggi ci pongono".
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( da "Windpress" del
08-02-2008)
Argomenti: Scuola
08-02-2008 È una vergogna. E provoca anche
sconcerto e preoccupazione il fatto che una sorta di Ku Klux Klan digitale
dei tempi moderni possa stilare liste di proscrizione antiebraica. I
"cappucci telematici" sono una vergogna per tutti ma soprattutto
per il mondo dello studio e della cultura. Solo pochi giorni fa abbiamo
celebrato la giornata della memoria delle vittime dell'olocausto ma,
evidentemente, non basta. Fa inorridire, infine, che questi episodi di
oscurantismo siano legati al mondo universitario, luogo di scambio e di
incontro culturale per eccellenza. Il nostro Paese ha leggi chiare ma non
basta perseguire i reati: serve intensificare il piano culturale ed educativo
ed è proprio questo il compito più difficile.
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( da "Repubblica.it" del
08-02-2008)
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In Rete l'elenco di 162 professori accusati di
"fare lobby" a favore dei "sionisti" La condanna dei
ministri Mussi, Fioroni, Gentiloni: "Un
episodio inaccettabile" Sul blog la 'black list' dei docenti ebrei Il
Viminale: "Faremo accertamenti" La comunità ebraica di Roma:
"Ci vuole una reazione forte da parte dell'intera società"
Il blog oscurato dai gestori del sito. Polizia postale: risaliremo agli
autori Sul blog la 'black list' dei docenti ebrei Il Viminale: "Faremo
accertamenti"" /> ROMA - Una denuncia formale alla polizia
postale e un appello alle istituzioni, al ministro dell'università, ai
rettori, agli atenei a costituirsi parte civile "per bloccare un cancro
che può espandersi e colpire chiunque". Sono le misure che la
comunità ebraica romana intende mettere in campo contro gli estensori
di un blog che hanno messo in rete una "black list" di 162 professori
ebrei, accusati di "fare lobby" a favore dei "sionisti".
Tra loro, docenti che insegnano alla Sapienza e in altre università
italiane. Una lista che ha suscitato l'immediata reazione del Viminale, che
ha predisposto accertamenti tramite la polizia postale. Poche ore dopo la
diffusione della notizia il blog - ospitato dalla piattaforma internet
www.ilcannocchiale.it - non era più raggiungibile. "E' una scelta
degli stessi gestori del sito - hanno spiegato gli investigatori della
polizia postale. "Non siamo stati noi a oscurarlo, per qualsiasi
intervento aspettiamo di sapere quali tipo di reati ipotizzerà
eventualmente la magistratura". Una cosa è certa: tutte le tracce
lasciate in informatica sono indelebili, per cui dovrebbe essere possibile
risalire all'autore del blog. "Siamo ottimisti", ammettono gli
investigatori. La pubblicazione della black list ha provocato la protesta di
esponenti del mondo politico che in blocco hanno condannato l'episodio. A
cominciare dal ministro dell'Università, Fabio Mussi, secondo il quale
"l'antisemitismo è il veleno della civiltà. Chi stila oggi
la lista dei docenti ebrei è erede legittimo di Eichmann. E ha
l'obiettivo di degradare l'Università italiana a osceno strumento
della discriminazione razziale, come già lo fu negli ultimi anni del
fascismo. Sono dei dementi pericolosi" ha sottolineato Mussi.
"Bisogna perciò perseguire i responsabili. Contro di loro il
ministero dell'Università si costituirà parte civile".
"E' una vergogna. E provoca anche sconcerto e preoccupazione il fatto
che una sorta di Ku Klux Klan digitale dei tempi moderni possa stilare liste
di proscrizione antiebraica" ha affermato il ministro della Pubblica
istruzione, Giuseppe Fioroni commentando la vicenda della lista che "rivela grave
deficit culturale ed educativo". Secondo Fioroni, "i
'cappucci telematici' sono una vergogna per tutti, ma soprattutto per il
mondo dello studio e della cultura. Il nostro Paese" ha concluso il
ministro, "ha leggi chiare ma non basta perseguire i reati: serve
intensificare il piano culturale ed educativo ed è proprio questo
il compito più difficile". "Un episodio inaccettabile",
ha dichiarato il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, che ha
aggiunto di condividere pienamente la pronta denuncia della comunità
ebraica. "So che la polizia postale sta già svolgendo le
opportune attività investigative" ha detto il ministro, "per
porre fine a un'azione contraria ai principi fondamentali della nostra
repubblica democratica ed estranei alla coscienza civile del nostro
Paese". "Quel blog va oscurato, ogni tentativo di dare fiato
all'antisemitismo deve allarmarci e vederci reagire" ha dichiarato il
segretario del Pd, Walter Veltroni. "Ha ragione la comunità
ebraica, la reazione a fatti come questo vanno denunciati e immediatamente
combattuti. Le liste di professori ebrei ricordano quelle delle leggi
razziste del 1938, ma chiunque voglia ripercorrere la strada
dell'antisemitismo si scontrerà con l'opposizione e la ripulsa degli
italiani. Il fatto è particolarmente grave perché avviene nel mondo
dell'università e degli studi, dove invece più forte dovrebbe
essere il rifiuto di ogni forma di discriminazione e di odio". "La
reazione non può rimanere limitata ai diretti interessati come singoli
e come comunità - ha detto questa mattina Riccardo Pacifici, portavoce
della comunità ebraica di Roma - ma deve riguardare tutta la
società. Una volta che si saprà chi sono gli estensori del
blog, ci deve essere una risposta generale delle istituzioni, va messo un
punto fermo". "La black list - ha proseguito - è espressione
di un meccanismo reiterato" che si unisce a tentativi di boicottare la
collaborazione tra università italiane ed israeliane. Tutti aspetti
che invitano a essere vigili e non abbassare mai la guardia".
"Siamo in presenza di un evento inquietante: chi si è reso autore
di questa iniziativa delirante ha commesso un reato e va punito" ha
affermato la docente di Storia moderna della Sapienza di Roma, Anna Foa, uno
dei nomi presenti nella lista di 162 professori universitari, in gran parte
ebrei, apparsa sul blog. "Siamo al limite della follia, Una lista di
nomi, slogan antisemiti: si tratta di un salto di qualità che
sinceramente spaventa". Secondo la docente, "su internet se ne
trovano a decine di siti del genere però non si era mai arrivati a
vere e proprie liste. Apprezzo che la comunità ebraica di Roma abbia
subito presentato una denuncia, questi sono fenomeni che non vanno
sottovalutati". (8 febbraio 2008.
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( da "Virgilio Notizie" del
08-02-2008)
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08-02-2008 19:18 Recuperi entro 31 agosto in
conflittualità con norme base scuola Roma, 8 feb. (Apcom) - Anche la
Gilda degli insegnanti ritiene inapplicabile e impugnabile il nuovo piano di
recupero dei debiti formativi degli studenti, introdotto dal ministero della
Pubblica Istruzione attraverso l'ordinanza firmata il 5 novembre scorso: oggi
il coordinatore del sindacato dei docenti, Rino Di Meglio, ha scritto al
ministro della Pi Giuseppe Fioroni per chiedere un urgente intervento chiarificatore su corsi e
verifiche finali che dovranno essere attuati la prossima estate. Secondo il
leader della Gilda "la materia che non può essere delegata all'
autonomia scolastica: infatti, mentre sono sotto gli occhi di tutti
confusione e conflittualità che si determineranno dai tempi diversi
decisi dalle scuole per i corsi di recupero, non è stata tenuta
in debita considerazione, nella o.m. n. 92, la lettera del D.Lgs n.297/1994
(Testo unico della scuola), art. 74, 2 comma". Nell'articolo legislativo
citato dalla Gilda, ma anche nei giorni scorsi da alcuni legali esperti di
scuola, si dispone che "le attività didattiche comprensive anche
degli scrutini ed esami - continua Di Meglio -, si svolgono nel periodo
compreso tra il 1 settembre e il 30 giugno, con eventuale conclusione nel
mese di luglio degli esami di maturità". Secondo a questo
articolo, inserito all'interno del Testo unico che per la scuola rappresenta
un vero e proprio "faro", viale Trastevere non avrebbe
sufficientemente preso in considerazione il fatto che lo svolgimento dei
corsi di recupero dei debiti vadano ben oltre il 30 giugno: l'ordinanza
firmata da Fioroni indica infatti che debbano
svolgersi prima del 31 agosto. La Gilda contesta quindi apertamente
l'ordinanza 92 sui nuovi debiti: "se non si può delegare ai
collegi dei docenti la scelta del periodo in cui effettuare corsi e scrutini
finali, come si afferma nell' art. 8 dell'ordinanza ministeriale poiché i
Collegi hanno le mani legate dal Dlgs 297 - scrive Di Meglio - a maggior
ragione non si può affermare (art. 8, comma 1) che 'le suddette
operazioni devono concludersi, improrogabilmente, entro la data di inizio
dell'anno scolastico successivo', poiché ciò è in palese
contrasto con il medesimo Dlgs". Secondo il sindacato un intervento a
questo punto dell'anno "su queste discrepanze, causate forse dall'
urgenza di intervento in una materia che richiedeva azioni immediate",
potrebbe evitare che una "probabile impugnazione renda vano il lavoro e
l'impegno di tante scuole e aumenti disagio e demotivazione in chi si
è impegnato con attenzione e responsabilità".
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ARTICOLI
DEL 7-2-2008
"Difendete i vostri diritti ( da "Stampa, La" del
07-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
capo della squadra mobile di Asti, che
parlerà della sua esperienza in Kosovo e della lotta alle nuove mafie
dell'Est. Le giornate gestite dagli studenti si chiuderanno domani con un
dibattito sulla "Riforma della scuola", che reintroduce gli esami
di riparazione a settembre: fra gli ospiti anche Giovanna Pentenero,
Lombardi primi della classe: ecco i più
<secchioni> d'Italia pag.1 ( da "Giornale.it, Il" del
07-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
L'obiettivo? "Recuperare in
matematica rispetto alla media Ocse". E per riuscirci come farete?
"Grazie ai progetti a cui stiamo già lavorando e a quelli in
collaborazione con la Consulta speciale voluta dal ministro della pubblica
Istruzione Fioroni".
SSIS, niente accesso alle graduatorie per gli studenti del IX
ciclo: supplenti a tempo determinato ( da "Blogosfere" del
07-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
E il Ministro Fioroni si è
giustificato affermando che gli iscritti al IX° ciclo sapevano benissimo che
non avrebbero potuto accedere alle graduatorie. Verissimo! Peccato che da
bravi Italiani che conoscono l'Italia, gli specializzandi abbiano pensato: “
CAPUANO: LA NOSTRA FORMULA? COMBATTERE IL DISAGIO E
VALORIZZARE L'ECCELLENZA ( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del
07-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
recepita anche dal ministro Fioroni e
attuata su scala nazionale. Il grande intuito della regione ha compreso come
la scuola sia un grande strumento di agitazione positivo del sociale. Anche a
Castellammare, dopo il terzo circolo anche l'istituto alberghiero ha aderito
all'attività, mentre i dodici capi di istituto locali hanno avviato un
confronto stabile su temi come il recupero,
Articoli
( da "Stampa, La" del
07-02-2008)
Argomenti: Scuola
CONFERENZA.TESTIMONIANZE IN OCCASIONE
DELLA COGESTIONE Dibattiti "Difendete i vostri diritti Il ricordo della
tragedia nella fabbrica torinese dove a dicembre morirono sette addetti
Investigatori e nuove mafie [FIRMA]CLAUDIA CANEGALLO ASTI "Il nostro
è un Paese che aveva cancellato gli operai, come se non ci fossimo.
Eccoci invece, noi esistiamo: ma per dimostralo dovevamo morire". La
fabbrica che ti ruba il tempo e la vita, i diritti conquistati e quelli
negati, ma soprattutto il ricordo della morte orrenda dei loro sette compagni
di lavoro che non potrà mai lasciarli. Parole, rabbia e un dignitoso
dolore hanno attraversato le loro testimonianze di ragazzi di neppure
trent'anni, già costretti a sembrare più vecchi nella loro
"tuta blu". Ciro Argentino, Luigi Gerardi e Mirco Puscedddu sono
operai alla "Thyssen Krupp": nello stabilimento di Torino la notte
tra il 5 e 6 dicembre 2007 sette lavoratori vennero investiti, e morirono nel
giro di un mese, dalla fiammata generata da una fuoriuscita di olio bollente.
Ieri mattina al liceo Scientifico "Vercelli" hanno partecipato alla
conferenza che aveva per tema la sicurezza sul lavoro organizzata nell'ambito
della cogestione. A parlarne, insieme al giornalista della "Stampa"
Roberto Gonella, c'erano anche Sergio Ardissone, responsabile dello Spresal,
il gruppo di tecnici Asl che si occupa di prevenzione infortuni nelle 10 mila
aziende astigiane, oltre a Claudio Caron, ex segretario della Camera del
lavoro di Asti, sottosegretario nel Governo D'Alema e fino a pochi mesi fa
presidente dell'Asp. I tre operai della "Thyssen" hanno speso buona
parte della loro testimonianza spiegando ai ragazzi cosa significa lavorare
in un'acciaieria che non si ferma mai, su un turno "6+2" (sei
giorni di lavoro e due a casa), sabati e domeniche compresi, alternando orari
diurni e notturni, senza contare gli straordinari. "La fabbrica diventa
anche un po' la tua famiglia - hanno spiegato - Soprattutto quando non hai
più il tempo di frequentare amici che vivono settimane e orari
normali". Per questo motivo la perdita dei sette compagni di lavoro si
trasforma ancora di più in una ferita difficile da curare. "Ho
dato il cambio all'ultimo degli operai che è morto - racconta uno dei
tre - Erano le 22 quando gli ho dato le consegne della giornata. Non l'ho più
rivisto. Potevo essere io al suo posto". Le facce attonite degli
studenti hanno accompagnato i racconti di quei momenti da incubo, quando gli
estintori usati per spegnere l'incendio sono risultati scarichi, quando le
manichette dell'acqua hanno rivelato falle e cattivo funzionamento. "Gli
incendi erano episodi a cui eravamo abituati - ha rivelato Ciro Argentino,
delegato Rsu Fiom - Ma la "Thyssen" da almeno due anni non aveva
più investito nella manutenzione degli impianti e nella
sicurezza". Se oggi il tema del lavoro è ancora molto lontano
dalla realtà in cui vivono gli studenti del "Vercelli",
l'augurio è che questa testimonianza serva a quanti, in un futuro, si
troveranno a gestire ambienti di lavoro. "Molti di voi andranno al
Politecnico - ha suggerito Gonella agli studenti - Ma difficilmente qualcuno
vi insegnerà qualcosa sulla prevenzione degli incidenti nelle
fabbriche o nei cantieri". "Le imprese in questo Paese non hanno
più doveri sociali - ha affermato Caron in un passaggio - e a voi dico
di affrontare i problemi e non chinare la testa: non mettete mai in
discussione la vostra integrità fisica". Ardissone ha
approfondito il fenomeno delle malattie professionali, sottolineando come pur
in presenza di una abbondante normativa, gli organici non siano sufficienti a
garantire i controlli necessari: "Ci hanno definiti "sceriffi della
salute" - ha affermato - e in effetti ci troviamo ad operare in una
sorta di Far West". Stimoli di riflessione sono venuti anche da altri
appuntamenti in programma nella prima giornata di Cogestione allo
scientifico. Un esempio è stato l'incontro su "Mondo
Ultrà", dove i relatori hanno spiegato i sistemi adottati dalle
forze di polizia per mantenere l'ordine pubblico. "Abbiamo scoperto che
gli stadi sono un banco di prova - ha spiegato Marco Barla, docente di
Educazione fisica - I metodi testati negli stadi sono spesso utilizzati anche
in altri contesti. Interessante anche il paragone con altri sistemi adottati
nei paesi anglosassoni, dove il fenomeno "ultras" è gestito
in maniera molto diversa". Il programma di Cogestione al
"Vercelli" prosegue con un calendario di conferenze, dibattiti e
concerti. Oggi è in programma una conferenza a cura dell'associazione
"Oremi" sui Medici senza frontiere, e in contemporanea i ragazzi potranno
assistere a un incontro con Antonio Evangelista, capo
della squadra mobile di Asti, che parlerà della sua esperienza in
Kosovo e della lotta alle nuove mafie dell'Est. Le giornate gestite dagli
studenti si chiuderanno domani con un dibattito sulla "Riforma della scuola", che reintroduce gli esami di riparazione a settembre:
fra gli ospiti anche Giovanna Pentenero, assessore regionale
all'Istruzione. E' infine previsto anche un intervento di Franco Testore,
primario del Day Hospital di Oncologia, che parlerà di "Musica a
40 anni dal '68". Proseguono, inoltre, i laboratori e i corsi: fra i
più curiosi, "Percussioni africane", "Boxe",
"clownterapia" e "Logica e statistica applicata al poker
sportivo". \.
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( da "Giornale.it, Il" del
07-02-2008)
Argomenti: Scuola
Lombardi primi della classe: ecco i
più "secchioni" d'Italia di Redazione - giovedì 07
febbraio 2008, 07:00 Le ragazze battono i colleghi nel campo della lettura e
si aggiudicano un testa a testa nelle altre materie che, nel resto d'Italia,
vengono dominate dai ragazzi. "Sono orgogliosa dei miei studenti - ha
commentato Anna Maria Dominici, direttore generale dell'Ufficio scolastico
della Lombardia - ma non mi accontento e guardo già avanti, verso le
prossime rilevazioni". L'obiettivo? "Recuperare
in matematica rispetto alla media Ocse". E per riuscirci come farete?
"Grazie ai progetti a cui stiamo già lavorando e a quelli in
collaborazione con la Consulta speciale voluta dal ministro della pubblica
Istruzione Fioroni".
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( da "Blogosfere" del
07-02-2008)
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Feb 08 7 SSIS, niente accesso alle
graduatorie per gli studenti del IX ciclo: supplenti a tempo determinato
Pubblicato da Elisa, Blogosfere staff alle 09:50 in Scuola Insegnati,
categoria a rischio. Roberta, studentessa della SSIS a Bologna (Scuola di
Specializzazione per l'Insegnamento Superiore) solleva il problema degli
iscritti all'ultimo ciclo, a cui è negato l'accesso alle graduatorie.
Lo fa in una lettera pubblicata da Blogosfere Politca e Società; la
riprendiamo anche qui. Il 1 Febbraio 2008 presso l'Università di
Bologna, si è tenuto uno tra i tanti incontri presieduti dall'ANIEF
(Associazione Nazionale degli Insegnanti ed Educatori in Formazione) che
nelle ultime settimane si stanno svolgendo nelle diverse sedi universitarie
di tutta Italia. L'ANIEF si sta infatti facendo carico dell'assurda
situazione che riguarda TUTTI gli iscritti al IX° ciclo SSIS che secondo
quanto stabilito dall'art. 24-bis. DdL AC 3324/2007, una volta ottenuta
l'abilitazione all'insegnamento non potranno accedere alle graduatorie
permanenti, trasformate in graduatorie ad esaurimento. In poche parole agli
ultimi iscritti non verrà garantito lo stesso diritto garantito ai
loro colleghi del I, II, III…VIII ciclo SSIS. Il paradosso sta nel fatto che
avendo superato un test di ammissione, a queste persone non viene garantito
un posto di lavoro che spetta loro di diritto perchè vincitori di un
concorso pubblico. Dopo aver frequentato corsi universitari per due anni, con
frequenza obbligatoria, nella maggior parte dei casi lavorando già
nelle scuole in qualità di supplenti (alcuni ormai da anni), pagando
tasse universitarie che complessivamente ammonteranno a circa 4.000 euro, e
dopo aver superato un esame di stato, ottenendo così l'abilitazione
all'insegnamento, questi futuri prof continueranno ad essere trattati a
livello contrattuale come supplenti a tempo determinato. è già
scandaloso che il sistema delle SSIS, pur essendo stato approvato dal 1990,
sia stato avviato solo nel 1999, ma quel che sbalordisce ancora di più
è il trattamento riservato agli “ultimi arrivati”. Quando l'ANIEF ha
presentato l'emendamento all'Art. 24-bis. DdL AC 3324/2007 per modificare la
normativa, si è sentita rivolgere la sentenza di INAMMISSIBILITA',
nonostante l'appoggio sottoscritto anche dai Direttori SSIS che hanno
approvato all'unanimità la mozione in cui si dichiara che “...il
mancato inserimento degli specializzandi del IX ciclo nelle graduatorie
ex-permanenti è costituzionalmente censurabile per eccesso di potere,
disparità di trattamento e ingiustizia manifesta, costituendo un grave
pericolo per il servizio pubblico separando la formazione dal reclutamento”. E il Ministro Fioroni si è giustificato
affermando che gli iscritti al IX° ciclo sapevano benissimo che non avrebbero
potuto accedere alle graduatorie. Verissimo! Peccato che da bravi Italiani
che conoscono l'Italia, gli specializzandi abbiano pensato: “Chissà
che non cada il Governo o non cambi qualche legge prima della fine del
ciclo...” E una volta inseriti nel “sistema” SSIS si sono resi conto
dell'incostituzionalità della loro posizione. Per non parlare
dell'assurdità dell'avviamento di un nuovo ciclo SSIS nel momento in
cui il Ministero aveva già provveduto a chiudere le graduatorie!
Perché far abilitare nuovi insegnanti se non possono essere inseriti nelle
graduatorie “per abilitati”? Forse per quei 4000 euro a biennio (moltiplicati
per il totale degli iscritti)? A sostenere la paradossale situazione di questi
specializzandi sembra esserci l'ANIEF, che sta raccogliendo firme per
l'approvazione di una norma che recepisca l'emendamento e per la pre-adesione
a un eventuale ricorso contro il Decreto Ministeriale (oltre a una possibile
manifestazione nazionale). Sembra infatti che, a livello sindacale, nessuno
sia particolarmente interessato a sostenere la campagna del IX° ciclo
SSIS…forse perché qualche migliaio di ipotetici neo-tesserati non fa poi
così gola?!.
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( da "Mattino, Il
(Circondario Sud2)" del 07-02-2008)
Argomenti: Scuola
Capuano: "La nostra formula?
Combattere il disagio e valorizzare l'eccellenza" CATIA DI NARDO
Castellammare. Dirigente dal 1979 del terzo circolo didattico, in via
Cicerone nel quartiere San Marco, è Rosario Capuano. Figura nota nel
panorama scolastico extracittadino, Capuano è promotore del progetto
Scuole Aperte già da tempo. "Siamo alla seconda annualità
di un progetto regionale - spiega il dirigente - a cui abbiamo aderito fin
dalla prima ora, quando l'assessore regionale Gabriele attivò questa
iniziativa. Una partecipazione quasi ovvia, visto che già facevamo
normalmente attività extrascolastica pomeridiana attraverso corsi di
informatica, con tre laboratori, e di lingua inglese, in un presidio
organizzato che ci ha consentito di diventare un polo di rilievo provinciale
dell'insegnamento". La formula del successo? "Il nostro obiettivo
è trasformare le attività extrascolastiche in attività
ordinarie. Queste attività hanno il compito di ampliare il curriculum
nascosto di giovani e adulti. La scuola del mattino ha i suoi tempi, le sue
funzioni, e noi la vogliamo integrare alla scuola del pomeriggio. Il
doposcuola, gli esercizi pomeridiani, dovranno far parte di questo progetto e
consentire di seguire l'intero processo di formazione dei ragazzi. A questo,
poi, si aggiungono anche i corsi di cucina, danza, palestra dolce e tante
altre attività aperte a tutti i partecipanti". I soggetti a
rischio come rispondono all'appello? "Disagio ed eccellenza sono al
centro delle nostre attività e, attraverso un percorso già
collaudato nell'anno di attività precedenti, abbiamo constatato un
recupero automatico di questi soggetti. Ma la scuola non si apre soltanto al
disagio infantile, ma anche a quello della coppia e delle famiglie con
problemi, senza perdere di vista la valorizzazione dell'eccellenza e
stabilizzando la normalità. Cerchiamo di fornire ai giovani ragazzi
tutti gli strumenti utili a sviluppare le loro propensioni". La scuola
centro di eccellenza? "L'iniziativa regionale dell'assessore Gabriele
è stata recepita anche dal ministro Fioroni e attuata su scala nazionale. Il grande intuito della regione
ha compreso come la scuola sia un grande strumento di agitazione positivo del
sociale. Anche a Castellammare, dopo il terzo circolo anche l'istituto
alberghiero ha aderito all'attività, mentre i dodici capi di istituto
locali hanno avviato un confronto stabile su temi come il recupero, la
sicurezza e la salvaguardia dell'ambiente".
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ARTICOLI DEL 6-2-2008
L'azienda annuncia che il servizio dovrà essere retribuito
e che il costo verrà quindi fatto ricadere sui Comuni e non più
sui singoli esercizi I bar contestano la raccolta del vet ( da "Provincia di Lecco, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
fattiva svolta in questi anni con il
ministro Fioroni anche ricoprendo numerose volte il ruolo di relatore in
provvedimenti importanti come i nuovi esami di stato". Rusconi, ex
sindaco di Valmadrera, è alla sua seconda esperienza parlamentare:
nell'ultima tornata elettorale è stato eletto nella lista bloccata
della Margherita nel collegio che comprendeva anche la provincia di Lecco.
Ma è davvero meritocrazia? ( da "Gazzetta di Modena,La" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Ragionando sull'ultimo decreto approvato
dal ministro Fioroni Chi glielo spiega al Ministro della PI che questa non
è''meritocrazia? Già, perché l'ultimo decreto approvato da
Fioroni riguardo ai test d'ingresso universitari rischia di essere l'ennesima
bufala spacciata per grande passo avanti.
Debiti, alleanza fra studenti e sindacati ( da "Trentino" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
il mancato recepimento del decreto del
ministro Fioroni con il quale è stata introdotta una verifica a
settembre del recupero dei debiti formativi. In Trentino invece
resterà l'obbligo di frequentare dei corsi aggiuntivi ma neppure per
l'ammissione agli esami di maturità sarà previsto il saldo dei
debiti.
MASSA - UNA SCOLARESCA ha fatto visita alla Prefettura, nell' ( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
della quale il ministro Giuseppe Fioroni
ha più volte sottolineato la imprescindibilità formativa,
è premessa e dimensione trasversale del percorso formativo della
scuola, intesa come una comunità dove crescere sul piano umano e
culturale, attraverso esperienze di convivenza civile, solidarietà,
appartenenza, rispetto della diversità.
Asili e immigrati assessore moioli in commissione ( da "Repubblica, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Fioroni ha tolto la parità
scolastica alle materne comunali. Le consigliere dell'opposizione Adamo e
Quartieri presenteranno un documento per chiedere all'amministrazione
milanese di fare retromarcia. Su questo tema si è espresso anche il
consiglio di zona 1 che ha votato un ordine del giorno in cui si chiede al
Comune di rivedere la parte della circolare che impone alle scuole di
Sono prima di tutto gli studenti a sollecitare l'applicazione
del decreto Fioroni che ripristina gli esami di riparazione ( da "Adige, L'" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Sono prima di tutto gli studenti a
sollecitare l'applicazione del decreto Fioroni che ripristina gli esami di
riparazione. pagina 51 06/02/2008.
Esami di riparazione, ipotesi <due più due> ( da "Adige, L'" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
assemblea degli insegnanti delle scuole superiori
che contestavano a Dellai il mancato recepimento del decreto del ministro
Fioroni con il quale è stata introdotta una verifica a settembre del
recupero dei debiti formativi. In Trentino invece resterà l'obbligo di
frequentare dei corsi aggiuntivi ma neppure per l'ammissione agli esami di
maturità sarà previsto il saldo dei debiti.
Più responsabilità agli studenti MARINA TAFFARA ( da "Adige, L'" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
accogliendo con favore le linee direttrici
della riforma Fioroni, sono stati proprio gli studenti. Come mai? Perché sono
proprio loro che hanno un estremo bisogno di essere responsabilizzati.
Avvertono una forte necessità di giustizia, di tappe certe, per poter
vivere valutazioni corrette e corredate da discussione e spiegazione.
Ore 8,30: lezione sulle morti bianche ( da "Stampa, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Venerdì il programma si chiude con
un dibattito sulla "Riforma Fioroni" che reintroduce gli esami di
riparazione a settembre (sarà ospite l'assessore regionale
all'Istruzione, Giovanna Pentenero) e con un incontro sulla "Musica a 40
anni dal '68", vista attraverso i racconti di Franco Testore, primario
del Day Hospital di Oncologia dell'Asl 19.
Il professore di matematica? È laureato in veterinaria ( da "Giornale.it, Il" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
ormai ex ministro dell'Istruzione Fioroni
aveva messo in piedi pure una commissione di esperti per capire il perché di
questa carenza cronica. Ora, anche se orfani di ministro, i tecnici
ministeriali hanno capito che i ragazzini non studiano la matematica perché
non ci sono professori di matematica che gliela insegnano.
A Milano il consiglio di Zona 1 si allinea col Ministro
Fioroni ( da "Voce d'Italia, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Economia Scienze Spettacolo Cultura Sport
Focus Politica Clandestini all'asilo A Milano il consiglio di Zona 1 si
allinea col Ministro Fioroni Pura solidarieta o calcolo politico? Milano, 5
feb. La polemica fra il Ministero della Pubblica Istruzione e la Signora
Sindaco di Milano sulla possibilità o meno di accogliere figli di
immigrati clandestini sta crescendo come un caso nazionale.
Botte e soldi, i nuovi balilla a scuola ( da "Manifesto, Il" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
E se qualcuno si è appellato a
Fioroni per "l'annullamento del voto e lo scioglimento della consulta
perché illegittima", il "cartello nero" ha risposto alzando il
livello dello scontro: "Se il ministro cederà alle pressioni
della sinistra, sconcertata dalla clamorosa sconfitta, si ritroverà tutte
le scuole in agitazione.
Questo nuovo fascismo mina la democrazia ( da "Manifesto, Il" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
intellettuali e politici di sinistra che
hanno scritto un appello al ministro Fioroni affinché vengano sciolte quelle
liste scolastiche che si rifanno esplicitamente al ventennio. Hanno scritto
anche al prefetto della capitale Carlo Mosca "per vigilare sullo
squadrismo ai danni dei giovani di sinistra". Perché, a suo parere,
è stato possibile un ritorno nelle scuole di queste ideologie?
Troppe libertà ai nuovi Franti ( da "Corriere della Sera" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Sapete cosa hanno risposto a Giuseppe
Fioroni quando ha chiesto un po di statistiche sui docenti censurati,
spostati o licenziati per assenteismo, incapacità o reati vari?
"Scusi, ministro, sono dati che non abbiamo mai avuto... Non sapremmo
neanche dove andarli a prendere". \\ Non è vero che un tempo i
docenti avessero vita facile.
Poli formativi, la Regione rinuncia ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
tra gli enti locali hanno allungato troppo
i tempi e il decreto Fioroni blocca l'iter Poli formativi, la Regione
rinuncia Nell'ultima bozza di delibera si parla solo di istituti tecnici
superiori Elena Salini BOLOGNA Marcia indietro della Regione sui poli
formativi. Dalla nuova bozza relativa alla riorganizzazione dell'offerta di
formazione alta specialistica e superiore –
Insegnanti, in cattedra addio turnover ( da "Messaggero Veneto, Il" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
musicale e lingue straniere - è la
cura Fioroni -. Chi sorveglierà i ragazzi in mensa?". I
cigiellini rilevano l'aumento degli organici nelle secondarie di primo grado
(in Friuli 2 mila 650, cioè +39 rispetto al 2007) ma l'esubero degli
scolari potrebbe essere più forte. "Nelle superiori le classi si
formeranno dividendo per il coefficiente 29,
Siglato A Roma Il Protocollo Di Intesa Fiv-ministero
Dell'istruzione ( da "Nautica Online" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Fioroni, assistita dal consigliere
Federico Fauttilli, mentre per la FIV erano presenti il presidente Sergio
Gaibisso, il vicepresidente Gianni Paulucci, il consigliere federale
Francesco Ettorre, responsabile del gruppo di lavoro sul progetto VELASCUOLA
e Claudio Gorelli, magistrato della Corte dei Conti e membro di due gruppi di
lavoro del settore Promozione Immagine e Comunicazione
Monreale/ Stupro di gruppo filmato con i telefonini, tre
arresti ( da "Affari Italiani (Online)" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
000 euro di multa Bullismo/ Via al giro di
vite di Fioroni: espulsioni e per i danni pagano mamma e papà ORMAI E
UN VIZIO- Dopo Monreale c'è anche Chieti, dove è stato nei
giorni scorsi il quinto indagato per lo stupro di gruppo di danni di una
14enne della provincia di Chieti, avvenuto tra il 25 e il 26 febbraio del
2006.
Non superi il debito? Verrai inserito in classi già
formate ( da "Stampaweb, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
introdotto dal ministro Fioroni per
tamponare l'altissimo numero di studenti che non recuperavano mai le lacune,)
è al primo anno di attuazione non è possibile fare previsioni.
A preoccupare il ministero è stato l'alto numero di studenti coinvolti
nel fenomeno debiti: solo in matematica più di 4 su 10 hanno infatti
un'insufficienza "cronica",
Istruzione, Fioroni ritocca il sistema dei debiti ( da "Voce d'Italia, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Fioroni ritocca il sistema dei debiti I
debiti formativi si recuperano in estate Roma, 6 feb. - Nuove regole tra i
banchi di scuola. Gli studenti con debito formativo dovranno superare le
proprie difficoltà nei mesi estivi. Sono le disposizioni giunte dal
Ministero della Pubblica Istruzione, nel tentativo di ridurre le ingenti
spese.
Fioroni e i prof interrotti: il IX ciclo SSIS, le graduatorie
e i 4.000 euro ( da "Blogosfere" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Feb 08 6 Fioroni e i prof interrotti: il
IX ciclo SSIS, le graduatorie e i 4.000 euro Pubblicato da Eleonora,
Blogosfere Staff alle 14:00 in Segnalato da voi Su Blogosfere Politica e
Società abbiamo parlato in più occasioni della scuola, dal
V-Day agli esami di riparazione grazie all'aiuto di Franca Corradini,
La scuola di Fioroni: la SSIS e l'accesso alle graduatorie. La
lettera di una studentessa ( da "Blogosfere" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Feb 08 6 La scuola di Fioroni: la SSIS e
l'accesso alle graduatorie. La lettera di una studentessa Pubblicato da
Eleonora, Blogosfere Staff alle 14:52 in Segnalato da voi Su Blogosfere
Politica e Società abbiamo parlato in più occasioni della
scuola, dal V-Day agli esami di riparazione grazie all'aiuto di Franca
Corradini,
Polemica Craxi Fioroni ( da "Voce d'Italia, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
142 del 06/02/2008 Politica Polemica Craxi
Fioroni Milano 6 feb. - Tagliente la replica di Bobo Craxi al ministro
Fioroni che avanza dubbi sull'opportunità di un'alleanza con
socialisti e radicali. " Il ministro Fioroni - ha commentato il leader
socialista - sostiene che socialisti e radicali " non sono compatibili
con noi ".
ELEZIONI: FIORONI, BASTA AI POLITICI CHE RAPPRESENTANO SOLO SE
STESSI ( da "Caltanet" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Lo ha detto il ministro dell Pubblica
istruzione, Giuseppe Fioroni, a margine di un convegno sulla scuola in corso
a Palermo. "Nel 2006 -ha aggiunto- berlusconi perdendo le elezioni disse
che la colpa non era sua ma della coalizione 'cosi vasta e frastagliata che
non ha consentito di governare e aveva anche 100 deputati in piu.
Articoli
( da "Provincia di
Lecco, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Ro a pagamento, Silea ci ripensa Una
campana per la raccolta del vetro. E non solo... Il parlamentare lecchese
Antonio Rusconi è stato nominato ViceResponsabile Nazionale del
settore "Sapere" del Partito Democratico dal segretario nazionale
Walter Veltroni. In particolare, tra i vari ambiti del settore "Sapere"
(università, cultura, cinema, scuola, ecc?), Rusconi seguirà in
prima persona il tema della scuola anche per l'esperienza accumulata negli
ultimi anni come Responsabile Nazionale della Margherita. "Si tratta -
commenta Rusconi - di un gesto di fiducia che ricambia la collaborazione
attiva e fattiva svolta in questi anni con il ministro Fioroni anche ricoprendo numerose volte il ruolo di relatore in
provvedimenti importanti come i nuovi esami di stato". Rusconi, ex
sindaco di Valmadrera, è alla sua seconda esperienza parlamentare:
nell'ultima tornata elettorale è stato eletto nella lista bloccata
della Margherita nel collegio che comprendeva anche la provincia di Lecco.
Qualche settimana fa, come si ricorderà, era risultato tra i
più assidui frequentatori della Camera.
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( da "Gazzetta di
Modena,La" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Ragionando sull'ultimo decreto approvato
dal ministro Fioroni Chi glielo spiega al Ministro
della PI che questa non è''meritocrazia''? Già, perché l'ultimo
decreto approvato da Fioroni riguardo ai test
d'ingresso universitari rischia di essere l'ennesima bufala spacciata per
grande passo avanti. "Finalmente la maturità non sarà
più un semplice pezzo di carta, ma diventerà un vincolo
fondamentale per l'accesso agli atenei a numero chiuso", spiega il
ministro dell'istruzione. "Chi suda e s'impegna non verrà
più surclassato dalle scorrettezze dei coetanei. La furbizia tra i
banchi di scuola non pagherà più". Fin qui niente di male,
anzi. L'imbroglio allora dove sta? Di fatto, nel peso eccessivo che proprio
quel pezzo di carta avrà sui test d'ingresso. Stando al decreto, che
entrerà in vigore a partire dall'anno accademico 2008/2009, dei 105
punti delle varie prove d'ammissione, 80 saranno assegnati pe i risultati dei
test, 25 in
base al punteggio di maturità. E questo come risposta ai casi
d'imbrogli che lo scorso settembre avevano gettato un'ombra inquietante sulle
università. Ma si sa, siamo in Italia, e come al solito si passa da un
estremo all'altro. Anziché inasprire la selezione universitaria con controlli
più rigorosi e alzare le barriere di sbarramento, si pensa a
condizionare, anche a vita, il futuro degli studenti attraverso la
valutazione talvolta non oggettiva e non equiparata di un solo esame e di
percorsi scolastici sempre più travagliati. Dovrebbero esserci criteri
di valutazione omogenei non solo per la maturità, ma per i percorsi
annuali: al contrario, quello che si verifica è che persino
all'interno dello stesso istituto spesso non ci siano uguali metodi
valutativi. Per garantire una selezione accurata delle eccellenze basterebbe
poco. Assicurarsi che i migliori abbiano il meglio, che i furbi vengano fermati
senza che ci siano svantaggi per i primi, e che si creino condizioni di
verifica standardizzate ed uniformi per tutti. Stefano Guicciardi.
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( da "Trentino" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
In base all'idea, al posto degli esami, ci
sarebbero dei controlli alla fine della seconda e della quarta superiore
Debiti, alleanza fra studenti e sindacati Ieri il primo incontro: proposta
l'opzione "due più due" per le verifiche Lunedì ci
sarà un'altra riunione per arrivare ad avere un progetto unico da
presentare al presidente Dellai TRENTO. La questione dei debiti formativi
è ancora al centro del dibattito. E così ieri c'è stato
un incontro fra i rappresentanti dei sindacati della scuola e i
rappresentanti della consulta provinciale degli studenti. Sul tavolo la
verifica dell'ipotesi del "due più due". Mentre la questione
dei debiti formativi sta mettendo su due fronti opposti insegnanti e
Provincia, i sindacati della scuola e i rappresentanti degli studenti si
trovano uniti nella volontà di trovare una soluzione al dilemma
"verifica sì, verifica no". Ieri, presso la sede della Uil a
Trento Nord, è iniziato il confronto tra studenti e sindacati. Da una
parte c'erano Gloria Bertoldi (Flc Cgil), Vincenzo Bonmassar (Uil scuola),
Isaia Iorfida (Gilda degli studenti) e Giorgio Pasqualini (Snals), con
l'assenza giustificata di Bruno Paganini (Cisl scuola). Dall'altra la
Consulta provinciale degli studenti era rappresentata da Matteo Groff e
Riccardo Degasperi. Il tema nei giorni scorsi è stato al centro di
un'infuocata assemblea degli insegnanti delle scuole superiori che
contestavano a Dellai, nella sua veste di assessore all'istruzione, il mancato recepimento del decreto del ministro Fioroni con il quale è stata introdotta una verifica a
settembre del recupero dei debiti formativi. In Trentino invece
resterà l'obbligo di frequentare dei corsi aggiuntivi ma neppure per
l'ammissione agli esami di maturità sarà previsto il saldo dei
debiti. Pochi giorni prima dell'assemblea dei docenti, sono stati
proprio i rappresentanti degli studenti a lanciare una proposta diversa al
presidente Dellai. Secondo la Consulta, sarebbe opportuno verificare il recupero
dei debiti formativi degli studenti nel triennio finale delle superiori
almeno per le materie fondamentali nei singoli indirizzi di studio. Nel
confronto con i sindacati di ieri, è stata però verificata la
difficile praticabilità di questa ipotesi, in quanto nell'ordinamento
scolastico non esistono materie fondamentali e facoltative. Si è
quindi discusso di un'altra opzione, quella secondo la quale il recupero
delle insufficienze dovrebbe essere certificato alla fine del secondo e del
quarto anno, in modo tale da verificare la piena competenza degli studenti
all'uscita dall'obbligo scolastico, ora innalzato a sedici anni, ma anche
all'avvio dell'ultimo anno che ammette agli esami di stato. Sull'ipotesi del
"due più due" i rappresentanti degli studenti discuteranno
nei prossimi giorni all'interno della Consulta provinciale, per poi
ritrovarsi di nuovo, con tutta probabilità lunedì prossimo, al
tavolo di confronto con i sindacati. La volontà è quella di
avanzare una proposta comune alla giunta provinciale. Insomma di avere una
sola voce da far sentire a Dellai.
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( da "Nazione, La
(Massa - Carrara)" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola
? MASSA ? UNA SCOLARESCA ha fatto visita
alla Prefettura, nell'ambito del progetto di educazione alla legalità
del plesso "Malaspina", del quale è referente la
professoressa Corsetti. Il progetto si propone di promuovere una rilettura
dei valori della cittadinanza, democrazia e legalità attraverso la
partecipazione attiva degli studenti, delle famiglie e di tutti i soggetti
dell'educazione: l'educazione alla legalità, infatti, della quale il ministro Giuseppe Fioroni ha
più volte sottolineato la imprescindibilità formativa, è
premessa e dimensione trasversale del percorso formativo della scuola, intesa
come una comunità dove crescere sul piano umano e culturale,
attraverso esperienze di convivenza civile, solidarietà, appartenenza,
rispetto della diversità. Alla visita in Prefettura ha
partecipato una delegazione degli alunni della classe II B del plesso
"Malaspina" della scuola media "Malaspina-Staffetti"
accompagnati dalla professoressa Antonella Martini, docente di Lettere. Gli studenti
sono Marco Albori, Elisa Andreazzoli, Giacomo Barsotti, Niccolò De
Angeli, Diego Menchini, Nicola Mosti, Gianluca Scaramelli, Andrea Trombella e
Alessandro Vita. La classe II B sta promuovendo con la docente una serie di
azioni mirate ad analizzare il sistema democratico di funzionamento delle
regole, nella scuola, come osservatorio privilegiato della società,
nonché del funzionamento della 'democrazia', intesa soprattutto come rispetto
delle regole, con l'obiettivo di porre attenzione e capire che il concetto di
legalità comprende l'esercizio responsabile dei propri diritti e
l'adempimento dei propri doveri. In seguito i ragazzi saranno impegnati in
indagini attraverso questionari all'interno del plesso ed in città: i
risultati forniranno spunti per il giornalino dell'istituto "La gazzetta
dell'aula". A necessario completamento, l'incontro con il prefetto,
dottor Carlo Striccoli, che si è dimostrato fin da subito molto
disponibile ad incontrare la delegazione "ed a dedicarci un po' del suo
prezioso tempo ? conclude la professoressa Martini ? rendendo più
vicine le istituzioni al mondo dei giovani e della scuola". Nella foto
di Nizza, un momento della visita - -->.
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( da "Repubblica, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina VI - Milano Iscrizioni alle scuole
materne Asili e immigrati assessore Moioli in commissione L'assessore
all'Educazione Mariolina Moioli è attesa venerdì pomeriggio per
una seduta della commissione consiliare Educazione. All'ordine del giorno fra
l'altro la questione del regolamento che esclude l'iscrizione alle materne
dei figli degli immigrati senza permesso di soggiorno, norma per la quale il
ministro Fioroni ha tolto la parità scolastica alle materne comunali. Le
consigliere dell'opposizione Adamo e Quartieri presenteranno un documento per
chiedere all'amministrazione milanese di fare retromarcia. Su questo tema si
è espresso anche il consiglio di zona 1 che ha votato un ordine del
giorno in cui si chiede al Comune di rivedere la parte della circolare che
impone alle scuole di rifiutare le domande delle famiglie non in
regola con i documenti, ripristinando le condizioni degli anni scorsi e inserendo
anche la possibilità di valutazione caso per caso da parte dei servizi
sociali.
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( da "Adige, L'" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Sono prima di tutto
gli studenti a sollecitare l'applicazione del decreto Fioroni che ripristina gli esami di riparazione. pagina 51
06/02/2008.
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( da "Adige, L'" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Esami di riparazione, ipotesi "due
più due" Mentre la questione dei debiti formativi sta mettendo su
due fronti opposti insegnanti e Provincia, sindacati della scuola e
rappresentanti degli studenti si trovano uniti nella volontà di
trovare una soluzione al dilemma verifica sì, verifica no. Ieri, nella
sede della Uil, è iniziato il confronto tra studenti e sindacati. Da
una parte c'erano Gloria Bertoldi (Flc Cgil), Vincenzo Bonmassar (Uil
scuola), Isaia Iorfida (Gilda degli studenti) e Giorgio Pasqualini (Snals),
con l'assenza giustificata di Bruno Paganini (Cisl scuola). Dall'altra la Consulta
provinciale degli studenti era rappresentata da Matteo Groff e Riccardo
Degasperi . Il tema nei giorni scorsi è stato al centro di
un'infuocata assemblea degli insegnanti delle scuole
superiori che contestavano a Dellai il mancato recepimento del decreto del
ministro Fioroni con il quale è stata introdotta una verifica a
settembre del recupero dei debiti formativi. In Trentino invece
resterà l'obbligo di frequentare dei corsi aggiuntivi ma neppure per
l'ammissione agli esami di maturità sarà previsto il saldo dei
debiti. La Consulta degli studenti aveva proposto di verificare il
recupero dei debiti formativi degli studenti nel triennio finale delle
superiori almeno per le materie fondamentali nei singoli indirizzi di studio.
Nel confronto con i sindacati, è stata però verificata la
difficile praticabilità di questa ipotesi, in quanto nell'ordinamento
scolastico non esistono materie fondamentali e facoltative. Si è
quindi discusso di un'altra opzione, quella secondo cui il recupero delle
insufficienze dovrebbe essere certificato alla fine del 2° e del 4° anno, in
modo tale da verificare la piena competenza degli studenti all'uscita
dall'obbligo scolastico, ora innalzato a 16 anni, ma anche all'avvio
dell'ultimo anno che ammette agli esami di Stato. Sull'ipotesi del "due
più due" gli studenti discuteranno nella Consulta provinciale,
per poi confrontarsi di nuovo con i sindacati. La volontà è
quella di avanzare una proposta comune alla giunta provinciale. 06/02/2008.
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( da "Adige, L'" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Esami a settembre: perché sì
Più responsabilità agli studenti MARINA TAFFARA I l decreto
ministeriale che tratta le nuove modalità di recupero dei debiti
formativi e la relativa alternativa prospettata dalla Provincia hanno
scatenato una discussione che ritengo non renda merito alla scuola trentina e
nemmeno alla tradizione democratica della politica locale. Tra l'incudine ed
il martello restano studenti, famiglie e docenti; e credo sia proprio questo
l'elemento più detestabile di tutta la vicenda. La contestazione
riguarda sia il metodo che la sostanza. Sul metodo: accade che viene
prospettata dalla Giunta provinciale una forte presa di distanza da un
decreto riformatore nazionale, apparentemente più nell'ottica di una
pregiudiziale volontà di differenziarsi che in quella di un reale
impegno anticipatore che guarda alla ricerca. Se la Provincia intende sperimentare
lo faccia, ma non sulla pelle delle riforme, bensì a scapito delle
sconfitte e degli errori. Per continuare sul metodo, ritengo si stia perdendo
un'occasione importante. Ma perché una volta tanto che la scuola
"parla" e si esprime (e forse in tempo ?), non la si ascolta?
L'interesse generale credo sia quello di elevare la qualità del sapere
e dell'educazione e non quello di ipotizzare cambiamenti non condivisi,
negando una riforma che tenta di dare risposte alle piaghe della scuola di
oggi. E, attenzione, non con un ritorno al passato. Oggi, infatti, il
recupero non è più lasciato al "portafoglio" delle
famiglie (se ho soldi ti mando a ripetizione, altrimenti niente), ma è
messo a disposizione gratuitamente dalla scuola. Ma da quanto leggo dai
giornali, il favore degli insegnanti nei confronti del decreto viene
interpretato dal presidente Dellai come una soddisfazione che scaturisce
dalla possibilità di avere in mano, in qualità di docenti, uno
strumento di repressione e di forza. È come se avesse detto ai
docenti: visto che siete in difficoltà nell'azione educativa non vi
resta che alzare minacciosamente l'arma del ricatto. Niente di più
lontano dalla realtà. Ma qui entriamo nel merito. Tra le motivazioni
addotte dal presidente ci sarebbe la necessità di perseguire nella
scuola la logica dell'accoglienza, della valorizzazione delle
capacità, la propensione al pensiero positivo. Benissimo, fin qui
siamo d'accordo. Però questa logica non cozza affatto con quella della
responsabilità. Tra l'altro i primi che hanno ragionato assieme ai
docenti, accogliendo con favore le linee direttrici della
riforma Fioroni, sono stati proprio gli studenti. Come mai? Perché sono
proprio loro che hanno un estremo bisogno di essere responsabilizzati.
Avvertono una forte necessità di giustizia, di tappe certe, per poter
vivere valutazioni corrette e corredate da discussione e spiegazione.
Hanno bisogno che i loro insegnanti sollecitino la loro tenacia e il loro
impegno. Restando ancora nel merito, tutte le più recenti indagini
individuano alcuni elementi caratteristici e negativi dei nostri studenti:
l'incapacità di reagire alle frustrazioni, la scarsa propensione al
rischio e la marcata inadeguatezza ad assumersi responsabilità, specie
collettive. Se fossimo coerenti e se la politica riuscisse a leggere i reali
bisogni della scuola, è qui che dovrebbe agire. Rinforzare
l'aggiornamento dei docenti e potenziare la loro messa in gioco, rendere
più efficace e stimolante l'azione didattica, ma al tempo stesso dare
regole certe per quanto riguarda le richieste e gli esiti della valutazione.
Chi si trascina due o tre debiti non saldati è condannato
all'insuccesso. Ma non nel senso che sarà bocciato, anzi. Finora
è stato sempre promosso ugualmente. Ma è condannato alla
sofferenza di chi sa di portarsi dietro un'onta troppo pesante. Ma
attenzione, non è solo un problema di contenuti. Diventa un problema
psicologico, di tenuta complessiva, di rincorsa al profitto sufficiente che
ammazza il piacere di andare a scuola sereni e l'entusiasmo di imparare. Noi,
e la società trentina tutta, abbiamo bisogno di studenti ai quali
brillano gli occhi per la curiosità, ai quali possiamo dedicare tempo
senza rincorrere per tutto l'anno verifiche e debiti non saldati. L'apparente
opportunità in più offerta agli alunni con la proposta
provinciale si traduce in un'inutile sofferenza senza via d'uscita reale, che
deprime sia chi vuole imparare sia chi vuole insegnare, deresponsabilizza e
trasmette un ulteriore messaggio equivoco: il sapere non è importante,
l'educazione è l'unico scopo. Per finire una domanda: riusciamo a
mettere per un attimo da parte posizioni personali e passare, per dirla alla
Marianella Sclavi, dalla centralità delle posizioni a quella degli
interessi comuni, confrontando le proprie ragioni con quelle di chi tutti i
giorni sta in trincea? In fondo più don Milani di così? Marina
Taffara Insegnante, componente segreteria Ds 06/02/2008.
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( da "Stampa, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
LICEO SCIENTIFICO.LA SICUREZZA SUL LAVORO
TRA I TEMI DELLA COGESTIONE Nelle altre scuole Ore 8,30: lezione sulle morti
bianche In un'altra conferenza con tifosi ultrà si parlerà invece
della violenza negli stadi Dalla globalizzazione a Slow food Non ci sono solo
balli, tornei e yoga nel programma di "Cogestione" che si apre oggi
al liceo scientifico "Vercelli". I tre giorni gestiti dai ragazzi
debuttano su un tema particolarmente sentito: "Le morti bianche e la
sicurezza sul lavoro". L'appuntamento, per motivi di capienza, è
doppio: alle 8,10 toccherà agli studenti del triennio mentre alle
10,30 sarà la volta del biennio. Fra gli ospiti degli studenti ci
sarà Ciro Argentino, delegato Fiom Cgil alle acciaierie "Thyssen
Krupp" di Torino dove, la notte tra il 5 e 6 dicembre, sette operai
furono investiti da una fiammata generata da una fuoriuscita di olio
bollente. Fu il sindacalista a strappare la corona di fiori inviata dall'azienda
al funerale di uno dei lavoratori. All'incontro parteciperà inoltre
Claudio Caron, ex segretario della Camera del lavoro di Asti, sottosegretario
nel Governo D'Alema e fino a pochi mesi fa presidente dell'Asp: contributi
alla discussione arriveranno inoltre da Sergio Ardissone, coordinatore del
gruppo di tecnici dello Spresal, il servizio Asl che vigila sull'applicazione
delle norme in materia di sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro: i tecnici
sono 7 e controllano le 10 mila aziende di competenza. La discussione
sarà introdotta da Roberto Gonella, giornalista della
"Stampa". "Abbiamo scelto di parlare di morti bianche -
spiegano i rappresentante Consiglio di istituto - perché erano i temi di
cronaca più "battente" proprio nei giorni in cui sceglievamo
gli argomenti da affrontare. Ci è sembrato fosse necessaria una
riflessione per comprendere meglio quella tragedia". La seconda
conferenza in programma oggi si occupa di un altro tema "caldo":
"Il mondo ultrà: storia del tifo organizzato e violenza negli
stadi", con ospiti provenienti dalle "curve" di Torino. Il
calendario di conferenze prosegue domani con "Medici senza
frontiere", a cura dell'associazione "Oremi", a cui si
aggiunge un incontro con Antonio Evangelista, capo della squadra mobile di
Asti, che parlerà della sua esperienza in Kosovo. Venerdì
il programma si chiude con un dibattito sulla "Riforma Fioroni" che reintroduce gli esami di riparazione a settembre
(sarà ospite l'assessore regionale all'Istruzione, Giovanna Pentenero)
e con un incontro sulla "Musica a 40 anni dal '68", vista
attraverso i racconti di Franco Testore, primario del Day Hospital di
Oncologia dell'Asl 19. Nel programma di "Cogestione" trovano
spazio anche laboratori dedicati a cucina, barman acrobatico, boxe,
fotografia, percussioni africane, logica e statistica applicata al poker
sportivo e strategie dei giochi da tavolo. \Giornate di
"Cogestione" sono in programma anche in altre scuole di Asti. Al
liceo classico "Alfieri" il calendario di conferenze, laboratori e
dibattiti a cura degli studenti va dal 21 al 23 febbraio: il tema scelto
è la "Globalizzazione", dal punto di vista dell'Islam
(questione del velo), dell'alimentazione ("Slow e fast food") e di
come funziona un G8. "Cogestione" anche al "Sella", dal
25 al 27 febbraio (incontri su abusi e dipendenze da alcool e droghe e sui
disordini alimentari). \.
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( da "Giornale.it, Il" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Di Enza Cusmai - mercoledì 06
febbraio 2008, 07:00 da Milano I nostri ragazzini, quelli che frequentano le
scuole medie sono, diciamocelo, delle schiappe in matematica. I genitori non
siano indignati per questo, ma i dati Ocse-Pisa (che considerano 65 paesi e
regioni) parlano chiaro. L'Italia è nelle retrovie e si piazza al
43º posto. Solo il Friuli-Venezia Giulia e la città di Trento si
posizionano nella zona alta della classifica, rispettivamente al sedicesimo e
diciottesimo posto. L'Emilia invece si ferma al 28º posto, il Piemonte
al 29º, la Lombardia al 33º, la Liguria al 39º. Basilicata,
Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, le regioni peggiori. Il quadro è
desolante e c'è da rimboccarsi le maniche e recuperare il tempo perso.
L'ormai ex ministro dell'Istruzione Fioroni aveva messo in piedi pure una commissione di esperti per
capire il perché di questa carenza cronica. Ora, anche se orfani di ministro,
i tecnici ministeriali hanno capito che i ragazzini non studiano la
matematica perché non ci sono professori di matematica che gliela insegnano.
O meglio, quelli sulla piazza sono un drappello sparuto e di età
piuttosto avanzata. Dei 28mila insegnanti delle scuole medie primarie, solo
9mila hanno meno di 50 anni e solo il 19% di loro può esibire una
laurea in matematica. Il resto della categoria è variegata e persino
folcloristica. Ci sono ingegneri, chimici, astronomi. Abbondano i biologi, i
laureati in scienze naturali. Ma c'è chi si presenta agli allievi con un
curriculum che non si sposa molto con i conti. Come i veterinari, oppure i
farmacisti e ancora i dottori in scienze forestali. Un elenco che ha fatto
sobbalzare molti componenti della commissione, soprattutto i matematici che
mettono al primo posto i contenuti. "Una preparazione seria deve partire
dalle medie inferiori - spiega Mario Girardi, coordinatore del comitato
scientifico - altrimenti i ragazzi arrivano all'università pensando di
conoscere la materia. E così tra il primo e il secondo anno
l'abbandono alla facoltà di matematica arriva al 50%. Insomma, molti
si iscrivono senza sapere a che cosa vanno incontro". Ma i pedagogisti
contestano questa visione pragmatica, privilegiando il metodo ai contenuti.
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( da "Voce d'Italia,
La" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola
La Voce d'Italia - nuova edizione anno II
n.142 del 06/02/2008 Home Cronaca Politica Esteri Economia Scienze Spettacolo
Cultura Sport Focus Politica Clandestini all'asilo A Milano il consiglio di
Zona 1 si allinea col Ministro Fioroni Pura
solidarieta' o calcolo politico? Milano, 5 feb. La polemica fra il Ministero
della Pubblica Istruzione e la Signora Sindaco di Milano sulla
possibilità o meno di accogliere figli di immigrati clandestini sta
crescendo come un caso nazionale. E' un fatto recente che il consiglio di
Zona 1 ha
votato, all'unanimità, una mozione per autorizzare le scuole comunali
della zona ad accettare i figli di immigrati irregolari. Ma la pasionaria
milanese de La Destra, Carla De Albertis, dimissionaria dalla giunta per
incompatibilità con la Signora Moratti, non ci sta e ha distribuito il
seguente durissimo comunicato dal titolo: "Incredibile ma vero!"
All'unanimità la Zona 1 - dove La Destra non ha rappresentanti,
altrimenti ci sarebbe stato un forte no - vota per avere i figli dei
clandestini nelle materne. La Destra ribadisce che se un clandestino vuol
mandare il figlio alla materna vuol dire che è un "clandestino
stabile": cosa inconcepibile e contraddittoria. La Destra ha presentato
una mozione in Consiglio Comunale esattamente contraria a quella votata in
Zona 1: chiediamo infatti di proseguire nella linea del rigoroso no adottata
dall'Amministrazione Comunale. Le materne non sono scuola dell'obbligo. I
"clandestini in stabilità" non sono previsti. Si proceda
all'espulsione dei clandestini permanenti invece di legalizzarli accentandone
i figlia a scuola. Ci dissociamo dunque fortemente da questa decisione presa
dalla Zona 1". Tale presa di posizione é effettivamente molto decisa. Il
portavoce per Milano dello stesso partito, Luciano Buonocore, pur d'accordo
in linea di principio, raggiunto telefonicamente, si é espresso con una
posizione di stampo cristiano, di comune accordo con i rappresentanti del
comitato La Destra per Milano: Qual'é la sua posizione sulla questione? Certo
non mi sembra il caso di istituzionalizzare la posizione di immigrato
clandestino. Ma la Legge vuole tutelare i minori, non trova? Sono padre anche
io e penso che vada escogitata, infatti, una proposta che tuteli in ogni caso
i bambini coinvolti nella vicenda. Anzi, vado oltre e mi permetto di
rammentarLe ciò che Gesù disse ed é riportato dal Vangelo :
"Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me"
(Marco 9,33-37). A questo proposito citiamo un pensiero di don Walter Magni,
parroco di Milano Due: "La questione e più profonda e
pre-politica. E' culturale(...) Fermo restando il fatto che, essendo la
cultura italiana ovviamente caratterizzata da una tradizione cristiana
piuttosto che islamica, é bene che gli islamici si adeguino alla cultura
" prevalente", senza sfruttare (semplicemente a loro vantaggio) il
laicismo italiano per affermare una qualche forma di integralismo religioso.
Inoltre, a complicare le cose, si aggiunge il problema della
"regolarità" o meno della loro presenza in Italia. Ma credo
che su questo punto potremmo andare avanti a discutere molto. se non altro
perché é la cultura italiana ad essere debole e ad avere questo problema,
prima del fatto che gli islamici con la loro presenza diventino invadenti nei
nostri confronti (ciò che avviene in Francia e InghilterraN.d.a.) E'
anche la nostra debolezza culturale e religiosa che favorisce le discussioni
di questo genere." Luca Di Grazia politica@voceditalia.it Si ringrazia
don Walter Magni, parroco a Milano Due nella chiesa parrocchiale "Dio
Padre".
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( da "Manifesto, Il" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Estrema destra Da Lotta studentesca al
Blocco studentesco, piccoli fascisti crescono Botte e soldi, i nuovi balilla
a scuola Negli istituti superiori avanzano le due liste dell'estrema destra.
Si ispirano al ventennio, si definiscono "rivoluzionari". Ora in
molte città hanno in pugno i fondi degli organi studenteschi. Mentre
si moltiplicano le denunce di spedizioni squadristiche contro i ragazzi di
sinistra Giacomo Russo Spena "Sono gruppi ribelli e non conformi",
dice un giovane infatuato. Sono i più "duri", aggiunge un
secondo attratto dal loro "cameratismo" e machismo. "Sono
tornati", ribatte chi ha memoria storica. Nelle scuole italiane si torna
a parlare di fascismo. O meglio tornano le liste che si ispirano
esplicitamente al ventennio e ai suoi valori. L'avanzata a livello elettorale
e sociale dell'estrema destra nei licei è un fenomeno dilagante. A
nord come a sud. Dalle periferie metropolitane più degradate alle
"zone borghesi": "Cresciamo ovunque", dicono. "Gli
studenti hanno bisogno di nuove proposte - spiega un giovane fascista
milanese - e noi abbiamo un intento rivoluzionario. Combatti per le tue idee,
lotta per la tua patria e ribellati al sistema, sono le nostre parole
d'ordine". "Mai più antifascismo" o "Sveglia
bastardi, la ricreazione è finita", sono i manifesti che vanno
per la maggiore nelle scuole. Con il cartoon Bart Simpson che impersonifica
il loro ribellismo. Si torna a fare i conti con chi fa apologia del fascismo:
"Benito Mussolini ha creato lo stato sociale in Italia" si legge
sui loro siti. E la costituzione antifascista? "Me ne frego. Su alcuni
punti è carta straccia. Parla invano anche di diritto alla casa e al
lavoro, non è la mia costituzione", spiegano. Si rifanno
direttamente a sigle maggiori: Blocco studentesco a Fiamma Tricolore, Lotta
Studentesca a Forza Nuova, malgrado la consulta vieti la rappresentanza di
giovani iscritti a partiti. Gruppi giovanili che, pur avendo tra loro attriti
politici e culturali, hanno deciso in molte città di allearsi
elettoralmente: "Anche con i badogliani di An - dicono - pur di
arrestare i comunisti". Hanno trovato un'intesa programmatica su precisi
punti: lotta contro il caro libri, finanziamenti per l'edilizia scolastica e
soprattutto l'anticomunismo. Per il resto non hanno molto da spartire, se non
"pratiche squadristiche" che loro stessi rivendicano. La
composizione delle consulte provinciali studentesche, piccoli parlamenti
biennali che gestiscono in modo indipendente ben 80 mila euro, evidenziano
questa escalation. A macchia di leopardo. "Esiste un problema reale
sull'espansione dell'estrema destra a livello giovanile", spiega
Valentina Giorda dell'Unione degli studenti, che segnala però una "falsità
sostenuta dai media": "Le elezioni non sono state vinte dalla
destra ma da noi". I dati ufficiali del ministero dell'Istruzione
confermano. Ma evidenziano anche i successi dell'estrema destra in consulte
prima "rosse". A Roma, dove ha vinto Azione Studentesca (emanazione
diretta di Azione giovani) con l'appoggio decisivo del Blocco, si è
verificato uno dei "ribaltoni" più significativi, coi
collettivi di sinistra che denunciano "brogli elettorali e ritorsioni
agli indecisi nel momento del voto". E se qualcuno
si è appellato a Fioroni per "l'annullamento
del voto e lo scioglimento della consulta perché illegittima", il
"cartello nero" ha risposto alzando il livello dello scontro:
"Se il ministro cederà alle pressioni della sinistra, sconcertata
dalla clamorosa sconfitta, si ritroverà tutte le scuole in agitazione.
Se solo si azzarderanno a mettere in discussione l'esito del voto,
sarà il caos". La capitale in questi giorni è un fronte
caldo: l'8 febbraio mentre Blocco scenderà in piazza per
"ricordare i martiri delle foibe", la Consulta studentesca (gestita
dalla "cosa nera") ha organizzato, spendendo quasi 5 mila euro, un
convegno nel teatro Brancaccio dal nome "Istria, Slovenia, Dalmazia,
anche le pietre parlano italiano". "Una convention autoreferenziale
che tenterà di trasformare la storia in propaganda, presso cui
convergerà una sfilata di vessilli e slogan fascisti", denuncia
la rete di studenti autorganizzati che per quel giorno lancia una serie di
incontri per "affrontare sul serio la vicenda triestina in tutte le sue
implicazioni, senza lasciare spazio a chi elogia il ventennio e vuole
riproporne mentalità e cultura di prevaricazione". Oltre al caso
capitolino, su come vengono spesi i fondi pubblici c'è il problema
della scarsa trasparenza e dell'arbitrarietà. Lo ammette anche Cesare
Giordina, esponente di As: "Quando governava la sinistra i soldi
andavano per iniziative sulla Resistenza, adesso la musica è
cambiata". A Verona, dove il presidente della consulta è di Lotta
studentesca, verranno stanziate risorse per la sicurezza e contro "le
azioni violente degli immigrati nei confronti degli studenti". Stessa
pratica in molte altre città del nord: "Clandestini
attenti", sostengono sui loro blog con tanto di firma, "giovinezza
al potere". Ma la "cosa nera" non è unita in tutto.
"Il nostro movimento è laico e lotta contro le ingerenze del
Vaticano", afferma il portavoce di Blocco Studentesco Francesco
Polacchi, che ritiene degli "idioti" quelli che professano
l'integralismo cattolico. Chiaro riferimento ai "camerati forzanovisti"
che si rifanno a un passato lefebvriano con la famiglia perno centrale della
società. Entrambi i gruppi però condividono un sistema
valoriale e culturale che va dall'esplicito richiamo al fascismo ("Un
marmo contro la palude della storia italiana" per dirla alla Gianluca
Iannone, leader di Fiamma Tricolore) all'arresto dell'immigrazione (con
qualche distinguo) e di "tutte le droghe". Per non parlare delle
crociate comuni contro i libri di storia, accusati di "propaganda antifascista",
per la promozione di "escursioni naturalistiche di tipo futurista"
e l'aumento delle ore di educazione fisica ("Mens sana in corpore
sano"). "Preferisco rimanere a letto piuttosto che fare il
guerriero in giro", scherza Giordina che appartiene, come quasi tutto il
suo movimento, alla destra sociale di An. "A me - aggiunge - interessa
parlare alla società non solo ai fascisti, ci vuole modernità
nei contenuti. Certo molti nostri militanti non rinnegano il ventennio
mettendosi la celtica al collo. Non ci dimentichiamo del nostro
passato". Il loro leader Gianni Alemanno dà l'esempio. Chi fa
della "militanza fascista a tempo pieno" nelle scuole una parola
d'ordine è Lotta studentesca. "Abbiamo attecchito in un mondo
giovanile in cerca di riferimenti forti, estremi e stanco di un mondo
politicamente corretto", spiega Daniele Pinti che, dati alla mano, si
gongola dei risultati: "Abbiamo ottenuto rappresentanti scolastici in
istituti storicamente di sinistra, a Roma più di 6 mila voti e vari
presidenti per l'Italia. Attrae il nostro stile e il fatto che diamo ai
ragazzi delle risposte non solo sulle problematiche scolastiche, ma anche su
quello che li aspetta fuori. Su questo abbiamo in cantiere delle azioni
divertenti e clamorose". Stesso spirito "guerriero" è
presente in Blocco studentesco che, come Fiamma, si maschera dietro il
politically correct. Sono loro la vera sorpresa delle elezioni scolastiche.
"Abbiamo quintuplicato i voti in tutta Italia, nella capitale siamo
arrivati a 10 mila voti", afferma Polacchi. E la crescita è stata
più o meno omogenea. La vittoria è stata dettata da un
programma molto "materiale" e "prossimo" agli studenti:
battaglia contro le carenze strutturali delle scuole, in primis.
Rivendicazioni che troppo spesso la sinistra abbandona bollandole di "populismo"
per dare spazio a lotte più generali. Ma la capacità di Blocco
è quella di essere un "animale strano": fa proprie
rivendicazioni storicamente di sinistra (in linea con il passato movimento
d'estrema destra "Terza Posizione") come la campagna contro i fondi
alle scuole private e lo sviluppo dell'energia solare ("Fratello
Sole" è il nome del loro progetto di intervento sul
fotovoltaico). Assente, visti i numeri dei loro cortei, quella
capacità di mobilitazione presente nei collettivi di sinistra: tra
voto e militanza c'è una differenza. "I fascisti, per fare
un'occupazione al liceo Farnesina di Roma, hanno dovuto sudare mille camicie
e si sono fatti aiutare dagli esponenti di Fiamma e Casa Pound (centro
sociale legato al partito, ndr)", denuncia un ragazzo che preferisce
rimanere nell'anonimato per paura. Qui è il punto. La crescita
elettorale dell'estrema destra è collegata ad un aumento di azioni
"squadristiche" contro ragazzi "sinistrorsi": Bari,
Genova, Roma e l'ultima solo qualche giorno fa a Treviso. Un clima di
crescente tensione denunciato dai collettivi autorganizzati che dichiarano di
essere "minacciati" quotidianamente da "giovani riconducibili
a queste liste fasciste". "Lungo è l'elenco di attacchi ai
danni di studenti alternativi, omosessuali e rom", ricorda infatti
l'Uds. E capita spesso, a sentire le denunce dei collettivi autorganizzati,
che Blocco si faccia aiutare dai "fratelli maggiori": è
facile veder volantinare nelle scuole militanti trentenni. In fondo, come
dicono, la militanza fascista è a tempo pieno. Tutto fa pensare a una
chiara operazione di "intervento" nelle scuole dell'estrema destra,
con l'organizzazione militarizzata, da vero partito, delle loro liste
studentesche. Per stracciare la concorrenza di sinistra. E ora i "nuovi
balilla" potranno anche usare i fondi pubblici delle consulte
provinciali.
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( da "Manifesto, Il" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
"Questo nuovo fascismo mina la
democrazia" "La politica è troppo indulgente verso le nuove
forme di xenofobia e violenza. Il regime è stato peggiore di quanto si
ricorda". Parla il comandante partigiano Massimo Rendina, presidente
dell'Anpi Roma g.r.s. Roma "Si vuole riabilitare il peggior fascismo,
quello collaborazionista coi nazisti successivo all'8 settembre 1943".
Massimo Rendina, 88 anni, presidente dell'Anpi Roma e soprattutto comandante
di una brigata Garibaldi durante la Resistenza, non si capacita della
crescita giovanile di "determinati gruppi xenofobi". E' tra gli intellettuali e politici di sinistra che hanno scritto un
appello al ministro Fioroni affinché vengano sciolte quelle liste scolastiche che si
rifanno esplicitamente al ventennio. Hanno scritto anche al prefetto della
capitale Carlo Mosca "per vigilare sullo squadrismo ai danni dei giovani
di sinistra". Perché, a suo parere, è stato possibile un ritorno
nelle scuole di queste ideologie? La diffusione è dovuta
principalmente alla non conoscenza della storia. I giovani d'oggi hanno perso
la memoria dell'Italia. C'è un'idea generale di un fascismo migliore
di quello che realmente è stato, non si conoscono le cifre esatte. In
pochi ricordano le leggi razziali del '38 o le 32 mila persone deportate
perché antifasciste. Il ventennio è stato sicuramente peggiore
rispetto a quello che poi è rimasto nell'immaginario collettivo. E'
colpa certamente dei programmi scolastici, che non affrontano bene il
periodo, ma più in generale della famiglia e della società che
non trasmettono più determinati valori. Dobbiamo restituire il vero
significato a parole ora abusate, come "libertà", e
affermare una reale coscienza democratica. Anche all'interno della sinistra.
In effetti la situazione inizia ad essere preoccupante... Innanzitutto per
analizzare bene il fenomeno bisogna dire che ci sono più fascismi. Lo
dice il passato: Mussolini è riuscito a unificare le varie correnti in
un solo movimento che nella genesi si manifestava in più forme. Ora da
un lato c'è il fascismo violento, d'attacco nei confronti del diverso,
che cresce soprattutto a livello giovanile. E su questo c'è troppa
tolleranza, le forze dell'ordine non intervengono a sufficienza. E' un
fascismo pericoloso per l'incolumità fisica delle persone, ma che a
livello politico non preoccupa più di tanto. E' destinato a non
egemonizzare le masse, una coscienza antifascista di base gli italiani ce
l'hanno! D'altra parte c'è il nodo vero della questione, la crisi
della democrazia. Nel paese c'è una destra politica, come Forza
Italia, che con questa gente fa alleanze elettorali. Che dimostra una sorta
di benevolenza verso forme autoritarie che riguardano la storia del fascismo.
Lo stesso Berlusconi ha dichiarato che "i luoghi di confino erano posti
di villeggiatura". Come si può arrestare il nuovo squadrismo
giovanile? Non credo basti soltanto la legge ma se c'è, va applicata.
Mi riferisco al decreto Mancino. Parla chiaro: è vietata la
ricomposizione del partito fascista e l'istigazione di quei valori razzisti e
xenofobi che professano. E poi lo sancisce quella Costituzione repubblicana,
che il parlamento ha provato in tutti i modi a ritoccare. Evidentemente non
si ha una visione democratica. Lo dimostra anche le missioni di guerra
all'estero che vanno in direzione opposta all'articolo 11 della Carta. E poi
c'è la cultura, l'arma principale per arrestare lo squadrismo. La
politica, quella vera, deve essere cultura. Quest'ultima ha il compito di
riabilitare la nostra storia se vogliamo andare avanti come paese:
sconfiggere innanzitutto quelle propensioni revisioniste che mettono sullo
stesso piano repubblichini e partigiani. Durante la Resistenza da un lato
c'era chi voleva l'oppressione e la schiavitù e dall'altra chi si
spendeva per la libertà, i diritti e l'essere umano, per dirla con le
parole di Primo Levi. E allora io dico basta con la logica degli opposti
estremismi. Ma oggi il nostro arduo compito è spiegarlo alle nuove
generazioni.
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( da "Corriere della
Sera" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione:
Opinioni - data: 2008-02-06 num: - pag: 40 categoria: REDAZIONALE Tuttifrutti
di Gian Antonio Stella Troppe libertà ai nuovi Franti R icordate
Franti, lo scolaro incorreggibile del Cuore di Edmondo De Amicis? Anche lui
accendeva petardi, come quei teppisti padovani che in un video su YouTube,
tra risate e bestemmie, hanno crudelmente fatto scoppiare un topolino. Una
idiozia così gratuita e feroce da scatenare sui blog una selva di
commenti pesantissimi. Il maestro deamicisiano, allo scoppio del petardo
urlò: "Franti! fuori di scuola! - Egli rispose: - Non son io! -
Ma rideva. Il maestro ripeté: - Va' fuori! - Non mi muovo, - rispose. Allora
il maestro perdette i lumi, gli si lanciò addosso, lo afferrò
per le braccia, lo strappò dal banco". Lo facesse adesso,
chissà, i genitori lo denuncerebbero. E lui dovrebbe trascinarsi per i
tribunali a spiegare che il Franti "non teme nulla, ride in faccia al
maestro, ruba quando può, nega con una faccia invetriata, è
sempre in lite con qualcheduno..." E magari un pm chiederebbe anche per
lui due mesi di carcere come quello che incriminò l'insegnante
palermitana che per punire un prepotente che aveva umiliato un compagno gli
aveva fatto scrivere 100 volte: "Sono un deficiente". Cosa che il
bulletto aveva fatto ignorando per cento volte la "i".
"Deficente " e somaro. Dura la vita, a correggere i
"Franti". Oggi più di ieri. Anche se non è vero che
un tempo i maestri e i professori avessero vita più facile avendo mani
libere nelle punizioni. Lo dimostrano i preziosi documenti in mano a Egidio
Guidolin, un antiquario bassanese che ha raccolto una ricchissima collezione
di materiale (dai banchi ai calamai, dai quaderni ai pennini) per una mostra
sulla scuola. Certo, il "Regolamento scuole elementari del Comune di
Bassano" del 1906 stabiliva regole rigide: "è obbligo degli
alunni portare rispetto e prestare obbedienza ai maestri, ai superiori e a
chiunque presiede alla sorveglianza delle scuole; di serbare buon contegno e
di mostrarsi bene educati non solo nella scuola, ma anche negli atrii, nei
cortili e per le vie". Ma già da mezzo secolo, dimostra il volume
"Della Educazione", di Raffaello Lambruschini, del 1863, si
considerava il "dolore corporale" inflitto allo scolaro, quali le
bacchettate sulle dita, "un barbaro uso esecrato oramai con un generale
anatema". Una cosa sì, è però cambiata col tempo.
Si è via via eroso, nonostante l'impegno e la preparazione di tanti
insegnanti straordinari, il sentimento di rispetto verso chi è in
cattedra. Colpa della società, che non collabora con la scuola. Dei
genitori, che ai figli talvolta perdonano l'imperdonabile. Dei ragazzi, che spesso
non si rendono conto di quanto un percorso scolastico troppo facile spalanchi
loro davanti una vita dura. Ma colpa anche, diciamolo, di troppi docenti. Che
rifiutando per se stessi ogni valutazione professionale sono poi meno
credibili quando valutano gli altri. Sapete quanti fascicoli disciplinari
sono aperti sui professori delle superiori davanti al Consiglio della
Pubblica Istruzione? Sette. Su oltre 300 mila docenti. Ma la cosa più
stupefacente è un'altra. Sapete cosa hanno risposto a Giuseppe Fioroni quando ha chiesto un po' di statistiche sui
docenti censurati, spostati o licenziati per assenteismo, incapacità o
reati vari? "Scusi, ministro, sono dati che non abbiamo mai avuto... Non
sapremmo neanche dove andarli a prendere". \\ Non è vero che un
tempo i docenti avessero vita facile. Ma erano più rispettati.
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( da "Sole 24 Ore, Il
(Centro Nord)" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Centro-Nord sezione: CENTRO NORD data:
2008-02-06 - pag: 15 autore: EMILIA-ROMAGNA. Le liti tra
gli enti locali hanno allungato troppo i tempi e il decreto Fioroni blocca l'iter Poli formativi, la Regione rinuncia Nell'ultima
bozza di delibera si parla solo di istituti tecnici superiori Elena Salini
BOLOGNA Marcia indietro della Regione sui poli formativi. Dalla nuova bozza
relativa alla riorganizzazione dell'offerta di formazione alta specialistica
e superiore –che circola da un paio di settimane in Emilia-Romagna,
tra enti locali, parti sociali e categorie economiche – è infatti
sparita la parola "poli formativi" ed è rimasto invece il
termine Its, Istituti tecnici superiori. La Regione in questa fase definita
"di consultazione" preferisce non esprimersi, ma è chiaro
che i ritardi nell'iter di approvazione del progetto – dopo i troppi tira e
molla tra le Province per accaparrarsi gli ambiti specialistici di formazione
–e ilvia liberadella Conferenza Stato-Regioni, nel frattempo, al decreto Fioroni (in attesa, ora, di essere formalizzato dal
Consiglio dei ministri e che va applicato già dal prossimo anno
scolastico) ha costretto Viale Aldo Moro a una brusca sterzata. I due
percorsi formativi – quello ministeriale e quello regionale – hanno infatti
obiettivi e caratteristiche simili. La bozza Bastico ambirebbe ora, in
sostanza, a tener buono il lavoro fatto relativamente ai poli formativi (come
la scelta di ambiti tematici di valenza regionale) per la costituzione di Its
gestiti da Fondazioni partecipative aperte alle imprese, agli enti di
formazione, ma con un ruolo di guida affidato alle scuole, in particolare
agli stessi istituti tecnici. Governance quindi diversa da quella ipotizzata
per i poli (si parlava di consorzi)e con l'accesso consentito anche a enti
locali e università. Eppure resta irrisolto il nodo di come si
potranno incrociare gli ambiti di specializzazione definiti dalla Regione
(scesi da nove a sette, con Modena, Reggio e Bologna che si occuperanno
insieme di meccanica, Piacenza di logistica, Parma di agroalimentare, Ferrara
di edilizia, Ravenna di energia, Forlì di Ict e terziario e Rimini di
turismo) con i sei diversi percorsi tecnici individuati invece dal ministro
Giuseppe Fioroni. Diversa, anche, la copertura
finanziaria. Le risorse definite dal 2007 in Emilia-Romagna nell'ambito dell'asse
Capitale umano del Fondo sociale europeo per il settennio 2007/2013 (183
milioni di euro, pari al 22,8% del Fse complessivo assegnato alla Regione) e
destinate a finanziare i poli tecnici nella loro previsione originaria, non
avranno probabilmente alcun legame diretto con la ripartizione proposta a
livello ministeriale dal decreto per il finanziamento degli Its (70% Stato,
30% territori). Il che significa che la Regione potrebbe destinare i fondi accantonati
per i poli per percorsi formativi aggiuntivi a quelli biennali (2mila ore)
degli Its, percorsi come gli Ifts (Istruzione e formazione tecnica superiore,
corsi da di 900/1000 ore) e percorsi brevi alternativi di 300-400 ore. Un
nuovo orientamento che sta suscitando un ampio dibattito sia negli ambienti
istituzionali e scolastici sia in quelli economici. A confermare che la
scelta dell'assessorato è quella di "rinunciare" ai poli
così come erano stati precedentemente pensati è l'assessore
alla Formazione della Provincia di Bologna, Paolo Rebaudengo: "Credo che
quella scelta dalla Regione sia la strada giusta. Inserisce i percorsi
post-diploma in un ordinamento, è la prima volta che questo avviene in
un contesto non accademico. è importante, anche guardando ad altre
esperienze europee, che si riconosca all'istruzione tecnico-professionale una
qualità alta alternativa a quella universitaria. Gli Its rappresentano
una grande occasione anche per il mondo industriale ed economico in
generale". "L'obiettivo – gli fa eco l'assessore provinciale alla
formazione di Piacenza, Fernando Tribi – di qualificare la formazione nel
segmento post-diploma è l'accorciamento della distanza attualmente in
essere tra le competenze rilasciate in uscita dal mondo della scuola e quelle
richieste all'ingresso del mondo del lavoro, coinvolto da dinamiche di
trasformazione e innovazione molto rapide. La nuova proposta può
ancora rispondere a questa esigenza a patto che non si perda ulteriore tempo
e che non vada disperso il lavoro fatto nei mesi scorsi da Regione e
Province".
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( da "Messaggero
Veneto, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Il caso. La Cgil prevede un aumento delle
supplenze annuali, ma i posto in ruolo saranno assegnati con il contagocce
Insegnanti, in cattedra addio turnover Crollo delle domande di pensionamento
e doccia fredda per i precari storici Meno pensionati a scuola nel 2008,
uguale meno nomine in ruolo a Pordenone. Morale a terra per mille 600 docenti
supplenti e 500 ausiliari, tecnici e amministrativi. L'equazione sul
turn-over è all'esame del sindacato Flc-Cgil, con l'aggiunta dei tagli
all'organico della Finanziaria 2008. "Un sacrificio totale di 22
cattedre in Friuli - è il bilancio cigiellino, per settembre -, con 76
posti in meno nelle superiori". Risultato, classi sovraffollate:
tollerati 27 scolari nelle primarie, 31 studenti nelle secondarie di primo e
secondo grado. Piú precari. "Aumenteranno le supplenze annuali
2008-2009, nel Pordenonese". La previsione dei sindacalisti Carla Franza
e Gianfranco Dall'Agnese alza il borsino del lavoro, sempre precario.
"Nel 2007 erano 244 i pensionati, saranno 87 nel 2008 e questo
limiterà i numeri delle nomine in ruolo, che si conteggiano
sull'organico di diritto - interpreta la situazione locale, Dall'Agnese -.
Punto dolente, le secondarie di prime e secondo grado: pochi ruoli".
Poche pensioni. I pentiti della pensione sono stati una ventina: hanno
ritirato la domanda, in gennaio. "Se ne andranno in quiescenza 4 docenti
dell'infanzia, 19 nelle primarie, 24 nelle medie e 16 nelle superiori -
ricapitolano in casa Flc-Cgil -. Si aggiungono 12 ausiliari, 7 assistenti
amministrativi, un direttore di segreteria, 2 dirigenti, 2 insegnanti di
religione cattolica". Infanzia e sostegno. Oroscopo amaro, non fosse per
il settore dell'infanzia e l'area del sostegno degli alunni disabili. Si
irrobustisce, infatti, di 16 posti-docenti la materna ("a Roveredo si
aprirà una nuova scuola statale" rileva Franza, scommettendo
sulla ripartizione in provincia dei posti). Per il sostegno, l'escalation dei
posti è spalmata su 3 anni, fatto salvo il cambio di governo e di
ministro a viale Trastevere: 764 nel 2008-2009, poi 833 e nel 2010 903
("da garantire 280 posti, nel Pordenonese"). Primarie e secondarie.
"Cattedre saturate a 18 ore di lezione nelle medie per educazione
artistica, fisica, musicale e lingue straniere - è
la cura Fioroni -. Chi sorveglierà i ragazzi in mensa?". I
cigiellini rilevano l'aumento degli organici nelle secondarie di primo grado
(in Friuli 2 mila 650, cioè +39 rispetto al 2007) ma l'esubero degli
scolari potrebbe essere più forte. "Nelle superiori le classi si
formeranno dividendo per il coefficiente 29, le matricole - dicono i
cigiellini -. I corsi liceali sperimentali informatico, tecnologico,
linguistico avranno una decurtazione oraria settimanale: le materie di
indirizzo saranno penalizzate". Chiara Benotti.
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( da "Nautica Online" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
2008/02/06 09:25:51 Siglato A Roma Il
Protocollo Di Intesa Fiv-ministero Dell'istruzione 2008/02/06 09:20
Più vela nella scuola italiana: il progetto passa nella sua fase
attuativa dopo la firma di oggi Le finalità e gli obiettivi
dell'accordo La soddisfazione del presidente FIV Sergio Gaibisso Lo sviluppo
del progetto VELASCUOLA E' stato firmato oggi a Roma il protocollo di intesa
tra la Federazione Italiana Vela e il Ministero della Pubblica Istruzione,
per l'introduzione della vela nelle scuole italiane. Alla firma ha officiato
la Dottoressa Lucrezia Stellacci, Direttore Generale del Ministero in
rappresentanza del Ministro Giuseppe Fioroni,
assistita dal consigliere Federico Fauttilli, mentre per la FIV erano
presenti il presidente Sergio Gaibisso, il vicepresidente Gianni Paulucci, il
consigliere federale Francesco Ettorre, responsabile del gruppo di lavoro sul
progetto VELASCUOLA e Claudio Gorelli, magistrato della Corte dei Conti e
membro di due gruppi di lavoro del settore Promozione Immagine e
Comunicazione della FIV. Il protocollo di intesa di 6 pagine siglato
oggi recepisce e provvede a dare attuazione all'accordo quadro sullo sport
nella scuola, oltre a definire singificativi obiettivi tra i valori che si
vogliono raggiungere con l'introduzione della vela nelle scuole italiane: il
sano rispetto per l'ambiente naturale; lo sviluppo della cultura del mare;
l'adozione di corretti stili di vita sportiva; la ricerca della sicurezza
della navigazione e delle aree balneari; l'acquisizione di conoscenze e
abilità nel campo marinaro. Soddisfazione è stata espressa dal
presidente federale Sergio Gaibisso, in un intervento sulla Newsletter FIV in
uscita oggi: "Tutto il lavoro fatto per mesi, con il CONI, con il
Settore Promozione Immagine e Comunicazione, il Gruppo di lavoro Velascuola,
i referenti zonali, è arrivato a conclusione. Adesso abbiamo le porte
del mondo della scuola aperte per il nostro sport, e portare la vela nelle
scuole è non solo possibile, ma un impegno per tutti. Bisogna
ringraziare il CONI, che ci ha dato una spinta decisiva per questo progetto,
inserendoci da subito nei protocolli con il Ministero. Ora sta a noi
raccogliere i frutti e ripagare il CONI e la stessa FIV con il risultato di
avvicinare migliaia di giovani alla vela". Il progetto VELASCUOLA della
Federvela procede speditamente. In questi giorni il materiale didattico di
supporto sviluppato dal gruppo tecnico federale è messo a disposizione
delle scuola che hanno concluso la procedura e si preparano a inserire la
vela nei programmi curriculari. In tutta Italia si calcolano circa 30
iniziative in altrettante scuole elementari e medie, che come previsto
inizieranno all'interno degli istituti per poi concludersi con una fase
pratica presso circoli velici FIV. Per sostenere ulteriormente il progetto la
FIV ha inserito nella Normativa 2008 il tesserino scuola, che
consentirà a tutti i giovani studenti partecipanti alle iniziative
VELASCUOLA di tesserarsi alla FIV gratuitamente. www.federvela.it.
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( da "Affari Italiani
(Online)" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Mercoledí 06.02.2008 10:32 --> Tre
giovani sono stati arrestati dai carabinieri di Monreale con l'accusa di
violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza del luogo. I fatti
risalgono all'estate scorsa, quando la giovane, condotta da un presunto amico
a un appuntamento con l'ex fidanzato, con la promessa di una
riappacificazione, è stata aggredita dallo stesso e da un terzo
complice. Insieme l'hanno costretta a subire atti sessuali, riprendendo tutto
con i telefoni cellulari. Modena/ Filmano la compagna travolta e uccisa
dall'autobus Scuola/ Filma con il cellulare la classe. Rischia 18.000 euro di
multa Bullismo/ Via al giro di vite di Fioroni: espulsioni
e per i danni pagano mamma e papà ORMAI E' UN VIZIO- Dopo Monreale
c'è anche Chieti, dove è stato nei giorni scorsi il quinto
indagato per lo stupro di gruppo di danni di una 14enne della provincia di
Chieti, avvenuto tra il 25 e il 26 febbraio del 2006. Si tratta di un 19enne
di Francavilla al Mare (Chieti). Altri quattro giovani erano stati arrestati,
dalla squadra mobile di Pescara. Sono tutti agli arresti domiciliari. A
riferire dello stupro è stata la vittima, che veniva minacciata dai
violentatori, i quali avevano filmato lo stupro con i telefonini e
intendevano immettere le immagini su internet. Per evitare che il filmato
diventasse pubblico la 14enne ha accettato di avere rapporti con uno dei
ragazzi, all'epoca dei fatti minorenni. Il 19enne arrestato ieri, che era
fuori per motivi di studio, è stato rintracciato a Pescara. A
denunciare il fatto al personale della mobile è stata proprio la
vittima della violenza, a febbraio 2007, perchè era perseguitata dal
gruppetto. La vittima è stata invitata con un'amica ma quest'ultima
è andata via, verso mezzanotte, mentre la 14enne è rimasta e,
in base a quanto ha riferito la polizia, ha bevuto vino in quantità,
con del sonnifero. Ubriaca, ha quindi subito la violenza da cinque ragazzi,
contro la sua volontà, e tutto è stato ripreso con dei
telefonini. Dopo il fatto i giovani hanno cominciato a minacciarla di
pubblicare su internet il video dello stupro, e di farlo vedere ai suoi
genitori, per cui la ragazzina si è vista costretta ad accettare nuovi
incontri e in piu' occasioni ha avuto rapporti orali con uno dei minorenni.
--> pagina successiva >>.
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( da "Stampaweb, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
ROMA Gli studenti della scuola superiore
che durante l'estate non riusciranno a recuperare il debito verranno
automaticamente bocciati ed inseriti nelle classi già formate fino ad
un massimo di 31 alunni complessivi: è quanto ha deciso il ministero
della Pubblica Istruzione per evitare che un eventuale alto tasso di bocciati
a seguito delle verifiche estive possa produrre nuove classi inaspettate un
conseguente eccessivo aumento di spesa. La creazione di ogni nuova classe
comporta, infatti, la necessità di assumere a settembre diversi
docenti oppure di assegnare le ore in più a quelli già di
ruolo. Considerando che il nuovo sistema dei debiti formativi (introdotto dal ministro Fioroni per
tamponare l'altissimo numero di studenti che non recuperavano mai le lacune,)
è al primo anno di attuazione non è possibile fare previsioni.
A preoccupare il ministero è stato l'alto numero di studenti coinvolti
nel fenomeno debiti: solo in matematica più di 4 su 10 hanno infatti
un'insufficienza "cronica", che tradotto in numeri significa
circa un milione di studenti alle prese con corsi e verifiche su equazioni e
derivate. Viale Trastevere ha voluto così premunirsi, includendo la
norma di tetto minimo di 31 alunni per lo sdoppiamento delle classi, nella
stessa circolare che regola le disposizioni sulle modalità di
costituzione delle classi e degli organici per il prossimo anno scolastico.
"In presenza di alunni che non hanno saldato il debito - si legge nella
circolare n. 19, già inviata ai direttori degli Uffici scolastici
regionali - non si procede comunque all'istituzione o allo sdoppiamento delle
classi qualora il numero degli alunni per classe non superi le 31
unità". L'inserimento degli alunni bocciati a settembre in classi
già formate rientra nel piano di contenimento della spesa fissato
dalla legge finanziaria per il 2008: si tratta di 11 mila posti in meno, di
cui 10.000 insegnanti e 1.000 Ata. La circolare n. 19 contiene anche il
decreto interministeriale che dà attuazione a questi obiettivi.
Complessivamente, la restrizione degli organici non riguarderà tutte
le regioni, anzi, in alcuni casi il numero delle cattedre subirà anche
qualche incremento, come nel caso dell'Emilia-Romagna (+964 posti), della Lombardia
(+911), della Toscana (+675), del Veneto (+310) e del Piemonte (+207). Al Sud
però i tagli saranno davvero pesanti: dalle tabelle fornite dal
ministero della PI risultano - 2.373 posti in Campania, - 1.727 in Sicilia, - 1.195 in Calabria, - 988 in Puglia e - 941 in Calabria. In
controtendenza, invece, l'organico di diritto dei docenti di sostegno, che
aumenterà di almeno 5 mila insegnanti. Non tutti gli ordini scolastici
subiranno decrementi: nelle scuole dell'infanzia vi saranno, anzi, 700
docenti in più; anche alle elementari (a differenza di quanto
inizialmente detto da fonti sindacali) ci sarà un lieve incremento,
pari a 300 posti. Confermato, invece, il taglio di alcune migliaia di
cattedre alle superiori, che viale Trastevere non vuole appunto vanificare
con la formazione di classi in extremis per l'alto numero di bocciati a
settembre. Nei prossimi giorni verrà inoltre avviato un confronto tra
il ministero e i sindacati per l'attuazione dell'altra disposizione della
finanziaria che prevede in circa 10 province la sperimentazione dell'organico
“funzionale”, di una autonomia rafforzata delle istituzioni scolastiche e di
un più sistematico coordinamento con le politiche delle regioni e
degli enti locali. commenti (0) scrivi.
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( da "Voce d'Italia,
La" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola
La Voce d'Italia - nuova edizione anno II
n.142 del 06/02/2008 Home Cronaca Politica Esteri Economia Scienze Spettacolo
Cultura Sport Focus Politica Il Ministero della PI assegna 31 studenti per
classe Istruzione, Fioroni ritocca il sistema dei debiti I debiti formativi si recuperano
in estate Roma, 6 feb. - Nuove regole tra i banchi di scuola. Gli studenti
con debito formativo dovranno superare le proprie difficoltà nei mesi
estivi. Sono le disposizioni giunte dal Ministero della Pubblica Istruzione,
nel tentativo di ridurre le ingenti spese. Il nuovo sistema dei debiti
è stato introdotto dal ministro Fioroni per
"salvare" gli studenti, numerosi, che non riuscivano a recuperare
le lacune. Sostenere gli esami di recupero a Settembre vuol dire però
costituire le classi all'ultimo minuto. Talvolta si presenta l'esigenza di
assumere nuovi docenti oppure di assegnare ore in più a quelli
già di ruolo, pesando sulle casse dello Stato. Per risolvere il
problema e contenere la spesa, il Ministero della PI ha fissato a 31 il
numero massimo di studenti per classe, oltre il quale non si procederà
allo sdoppiamento o alla formazione di ulteriori, qualora alcuni studenti non
superino il debito. In questo modo l'attività scolastica potrà
cominciare nei tempi previsti, con i docenti necessari, senza spese extra. I
tagli però si estendono a tutta l'istituzione, con riduzione del
personale, fino a 10mila insegnanti in meno. Solo alle scuole elementari e
all'asilo sono previsti incrementi del personale. Valeria Giangravè.
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( da "Blogosfere" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Feb 08 6 Fioroni e i prof interrotti: il IX ciclo SSIS, le graduatorie e i
4.000 euro Pubblicato da Eleonora, Blogosfere Staff alle 14:00 in Segnalato
da voi Su Blogosfere Politica e Società abbiamo parlato in più
occasioni della scuola, dal V-Day agli esami di riparazione grazie all'aiuto
di Franca Corradini, curatrice del blog
Ascuoladibugie. Oggi riceviamo e pubblichiamo la lettera di Roberta,
studentessa della SSIS a Bologna (Scuola di Specializzazione per
l'Insegnamento Superiore) che solleva il problema degli iscritti all'ultimo
ciclo, a cui è negato l'accesso alle graduatorie: Il 1 Febbraio 2008
presso l'Università di Bologna, si è tenuto uno tra i tanti
incontri presieduti dall'ANIEF (Associazione Nazionale degli Insegnanti ed
Educatori in Formazione) che nelle ultime settimane si stanno svolgendo nelle
diverse sedi universitarie di tutta Italia. L'ANIEF si sta infatti facendo
carico dell'assurda situazione che riguarda TUTTI gli iscritti al IX° ciclo
SSIS che secondo quanto stabilito dall'art. 24-bis. DdL AC 3324/2007, una
volta ottenuta l'abilitazione all'insegnamento non potranno accedere alle
graduatorie permanenti, trasformate in graduatorie ad esaurimento. In poche
parole agli ultimi iscritti non verrà garantito lo stesso diritto
garantito ai loro colleghi del I, II, III…VIII ciclo SSIS. Il paradosso sta
nel fatto che avendo superato un test di ammissione, a queste persone non viene
garantito un posto di lavoro che spetta loro di diritto perchè
vincitori di un concorso pubblico. Dopo aver frequentato corsi universitari
per due anni, con frequenza obbligatoria, nella maggior parte dei casi
lavorando già nelle scuole in qualità di supplenti (alcuni
ormai da anni), pagando tasse universitarie che complessivamente ammonteranno
a circa 4.000 euro, e dopo aver superato un esame di stato, ottenendo
così l'abilitazione all'insegnamento, questi futuri prof continueranno
ad essere trattati a livello contrattuale come supplenti a tempo determinato.
è già scandaloso che il sistema delle SSIS, pur essendo stato
approvato dal 1990, sia stato avviato solo nel 1999, ma quel che sbalordisce
ancora di più è il trattamento riservato agli “ultimi arrivati”.
Quando l'ANIEF ha presentato l'emendamento all'Art. 24-bis. DdL AC 3324/2007
per modificare la normativa, si è sentita rivolgere la sentenza di
INAMMISSIBILITA', nonostante l'appoggio sottoscritto anche dai Direttori SSIS
che hanno approvato all'unanimità la mozione in cui si dichiara che
“...il mancato inserimento degli specializzandi del IX ciclo nelle
graduatorie ex-permanenti è costituzionalmente censurabile per eccesso
di potere, disparità di trattamento e ingiustizia manifesta,
costituendo un grave pericolo per il servizio pubblico separando la
formazione dal reclutamento”. E il Ministro Fioroni
si è giustificato affermando che gli iscritti al IX° ciclo sapevano
benissimo che non avrebbero potuto accedere alle graduatorie. Verissimo!
Peccato che da bravi Italiani che conoscono l'Italia, gli specializzandi
abbiano pensato: “Chissà che non cada il Governo o non cambi qualche
legge prima della fine del ciclo...” E una volta inseriti nel “sistema” SSIS
si sono resi conto dell'incostituzionalità000 della loro posizione.
Per non parlare dell'assurdità dell'avviamento di un nuovo ciclo SSIS
nel momento in cui il Ministero aveva già provveduto a chiudere le
graduatorie! Perché far abilitare nuovi insegnanti se non possono essere
inseriti nelle graduatorie “per abilitati”? Forse per quei 4000 euro a
biennio (moltiplicati per il totale degli iscritti)? A sostenere la
paradossale situazione di questi specializzandi sembra esserci l'ANIEF, che
sta raccogliendo firme per l'approvazione di una norma che recepisca
l'emendamento e per la pre-adesione a un eventuale ricorso contro il Decreto
Ministeriale (oltre a una possibile manifestazione nazionale). Sembra infatti
che, a livello sindacale, nessuno sia particolarmente interessato a sostenere
la campagna del IX° ciclo SSIS…forse perché qualche migliaio di ipotetici
neo-tesserati non fa poi così gola?! Per approfondire il tema,
visitate questo link.
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( da "Blogosfere" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
Feb 08 6 La scuola
di Fioroni: la SSIS e l'accesso alle graduatorie. La lettera di una
studentessa Pubblicato da Eleonora, Blogosfere Staff alle 14:52 in Segnalato
da voi Su Blogosfere Politica e Società abbiamo parlato in più
occasioni della scuola, dal V-Day agli esami di riparazione grazie all'aiuto
di Franca Corradini, curatrice del blog
Ascuoladibugie. Oggi riceviamo e pubblichiamo la lettera di Roberta,
studentessa della SSIS a Bologna (Scuola di Specializzazione per
l'Insegnamento Superiore) che solleva il problema degli iscritti all'ultimo
ciclo, a cui è negato l'accesso alle graduatorie: Il 1 Febbraio 2008
presso l'Università di Bologna, si è tenuto uno tra i tanti
incontri presieduti dall'ANIEF (Associazione Nazionale degli Insegnanti ed
Educatori in Formazione) che nelle ultime settimane si stanno svolgendo nelle
diverse sedi universitarie di tutta Italia. L'ANIEF si sta infatti facendo
carico dell'assurda situazione che riguarda TUTTI gli iscritti al IX° ciclo
SSIS che secondo quanto stabilito dall'art. 24-bis. DdL AC 3324/2007, una
volta ottenuta l'abilitazione all'insegnamento non potranno accedere alle
graduatorie permanenti, trasformate in graduatorie ad esaurimento. Per
continuare a leggere cliccate qui.
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( da "Voce d'Italia,
La" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola
La Voce d'Italia - nuova edizione anno II
n.142 del 06/02/2008 Politica Polemica Craxi Fioroni Milano 6 feb. - Tagliente la replica di Bobo Craxi al ministro
Fioroni che avanza dubbi sull'opportunità di un'alleanza con
socialisti e radicali. " Il ministro Fioroni - ha
commentato il leader socialista - sostiene che socialisti e radicali "
non sono compatibili con noi ". Innanzitutto noi chi ? Vale la
pena riordare a lui, democristiano relativamente di lungo corso, che la
Democrazia Cristiana ha governato con forze laiche per mezzo secolo, senza
chiedere ai propri alleati di sciogliesi per confluire nel partito
scudocrociato. Evidentemente la lealtà socialista e radicale in questa
legislatura non contano nulla. Senza parlare dei voti che gli hanno consentito
di diventare ministro. Auguri ! ". politica@voceditalia.it.
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( da "Caltanet" del
06-02-2008)
Argomenti: Scuola
> NEWS--> Palermo, 6 feb. -
(Adnkronos) - "Il Pd dice basta a questa vecchia politica che mette
insieme decine e decine di soggetti politici che rappresentano lo
zerovirgola, se non se stessi, con l'unica finalita' di un nemico da
abbattere e non quella di disegnare un progetto di sviluppo per il
futuro". Lo ha detto il ministro dell Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, a margine di un convegno sulla scuola in corso a
Palermo. "Nel 2006 -ha aggiunto- berlusconi perdendo le elezioni disse
che la colpa non era sua ma della coalizione 'cosi' vasta e frastagliata che
non ha consentito di governare' e aveva anche 100 deputati in piu'. Credo che
tutti noi abbiamo il dovere di presentarci agli italiani dicendo: non siamo
contro qualcuno ma a favore di questo Paese".
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ARTICOLI DEL 5-2-2008
IL RITRATTO dello studente-tipo del liceo Parentucelli, anno
2007-2 ( da "Nazione, La (La Spezia)" del
05-02-2008)
Abstract:
Nessuna crisi nemmeno per il decreto
Fioroni che ha sancito la bocciatura per chi non riuscirà a sanare il
debito formativo. "In altri tempi avrebbero occupato per un mese si era
arrivati ad un livello insostenibile, l'occupazione era una moda, senza motivazioni
serie". Fra le liste per i rappresentanti d'istituto, molte hanno fatto
della "neutralità" politica una bandiera.
L'AGRARIO si prepara ad aprire i battenti a Sarzana. Si sta
concretizzando i ( da "Nazione, La (La Spezia)" del
05-02-2008)
Abstract:
è un discorso aperto, ora un po
bloccato perché legato anche alla riforma Fioroni, che avrebbe voluto ridare
dignità ai professionali". Tuttavia l'assessore è
ottimista. "Le risorse ci sono, sarebbe possibile attivare quasi ogni tipo
di corso, grazie ai finanziamenti della Regione Liguria e al fondo sociale
europeo.
Il ricatto delle tasse scolastiche ( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del
05-02-2008)
Abstract:
Giuseppe Fioroni, perché almeno sia fatta
una informazione corretta alle famiglie. Con l'avvicinarsi della scadenza
delle preiscrizioni al nuovo anno scolastico (il termine ultimo era quello
del 31 gennaio scorso), infatti, sono arrivate all'associazione numerose
richieste di spiegazione sul contributo scolastico che alcune scuole hanno
chiesto alle famiglie come obbligatorio.
Giù le mani dal bullo ( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del
05-02-2008)
Abstract:
Sul tema va detto che le linee guida per
la lotta al bullismo sono state impartite da Fioroni con la direttiva
ministeriale n. 16 del 5.2.2007, e in termini esecutivi si sono tradotte in
un inasprimento generale delle misure sanzionatorie contenute nello statuto
degli studenti di recente appunto modificato con il dpr n. 235 del 21.
"giorno della memoria", per rievocare e riflettere ( da "Messaggero Veneto, Il" del
05-02-2008)
Abstract:
istruzione Giuseppe Fioroni si è
recato nell'unico campo di sterminio oltre che di concentramento sul suolo
italiano, per visitare insieme agli studenti vincitori del concorso "I
giovani incontrano la Shoah", questo luogo di memoria per molti.
Conoscere e ricordare la Shoah può essere di valido aiuto per meglio comprendere
le ramificazioni del pregiudizio e del razzismo,
Nuovi indirizzi, molti serali. Ma niente prof ( da "Eco di Bergamo, L'" del
05-02-2008)
Abstract:
Il decreto appare però in
contraddizione con il taglio all'eccesso di sperimentazioni (812) e indirizzi
annunciato dal ministro Fioroni in occasione della pubblicizzazione delle
materie per la seconda prova scritta della maturità 2008. In ogni caso,
l'avvio degli indirizzi è subordinato al raggiungimento di un numero
minimo di allievi (25 per il diurno, 20 per il serale).
Week end con il morto ( da "Opinione, L'" del
05-02-2008)
Abstract:
ricattata dal ministro Fioroni.
L'ideologia sessantottina, schematica e burocratica, continua a ispirare la
nostra sinistra catacombale. Ora che il governo dei clandestini ha fatto le
valigie, forse si può cominciare a sperare che il capitolo trascurato
della sicurezza legato alla precarietà delle difese collettive e
all'incremento statistico e metodico della criminalità straniera (
Articoli
( da "Nazione, La (La
Spezia)" del 05-02-2008)
008, è quello di un ragazzo
responsabile, che ripone fiducia nei suoi insegnanti come educatori al sapere
e alla cultura, li interroga, chiede, ascolta. Lotta dura, ribellione,
polemica ad ogni costo non lo sfiorano nemmeno: parola del dirigente
scolastico Marco Mezzana. Qualcuno potrebbe sospettare che il preside sia
"troppo buono" con i suoi liceali, ma i fatti sembrano dargli
ragione. Nessuno degli 800 attuali alunni del Parentucelli ha mai visto una
sola ora di occupazione o autogestione; i tempi dei materassi in terra
"fino a Natale" sono tramontati per sempre. "Rispetto a quando
sono arrivato ? osserva Mezzana, da sette anni alla guida del liceo ? mi
sembra di essere in un'altra scuola, con ragazzi diversi, nel profondo".
Deposte le armi, gli studenti di oggi hanno ottenuto tutto quello che i loro
predecessori hanno sempre sognato: aula autogestita, sala prove, un
collaudato servizio di merende equosolidali gestito da loro. "Meno
passionali, gli studenti di oggi, meno polemici e pronti allo scontro ?
prosegue Mezzana ? ma più critici e attenti. In questi giorni i rappresentanti
di istituto hanno organizzato un incontro sulla costituzione con Ambrosini,
giudice della Corte di Cassazione". BANCHI A SBARRARE l'ingresso, sacchi
a pelo nelle aule, sciopero "per i pinguini", insegnanti chiusi
fuori: solo ricordi. "E' il risultato ? racconta Mezzana ? di uno sforzo
ininterrotto, mio e degli insegnanti, al dialogo e alla comprensione". Nessuna crisi nemmeno per il decreto Fioroni che ha
sancito la bocciatura per chi non riuscirà a sanare il debito
formativo. "In altri tempi avrebbero occupato per un mese si era
arrivati ad un livello insostenibile, l'occupazione era una moda, senza
motivazioni serie". Fra le liste per i rappresentanti d'istituto, molte
hanno fatto della "neutralità" politica una bandiera.
Ma il disinteresse per la partecipazione non preoccupa il preside. "La
politica non è stata abbandonata. C'è molta attenzione: il
triennio ha partecipato al Giorno della Memoria con una serietà
straordinaria". Anna Chella - -->.
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( da "Nazione, La (La
Spezia)" del 05-02-2008)
L progetto di far partire, forse
già con il prossimo anno scolastico, un triennio si specializzazione
sul ramo di agraria, presso l'Itc Arzelà di Sarzana. "Si
tratterà di un diploma triennale, pensato per il territorio della val
di Magra ? spiega l'assessore provinciale alla Formazione Paola Sisti ?
finanziato dalla Regione". Ci si propone così di colmare, almeno
in parte, una carenza dell'istruzione secondaria sarzanese. La Val di Magra
offre poco a chi, dopo le medie, cercasse la strada per inserirsi al
più presto nel mondo del lavoro. "Dobbiamo occuparci ? prosegue l'assessore
? della popolazione scolastica che non giudica adatto a sè un Liceo o
un Istituto Commerciale". Molte sono le famiglie che non se la sentono
di iscrivere il figlio agli istituti professionali della Spezia e Carrara,
troppo lontani. Ma pur di rimanere vicino casa, talvolta, si affrettano
scelte sbagliate. "A Sarzana, c'è sicuramente bisogno di puntare
anche sull'istruzione professionale ? continua la Sisti ? è un
discorso aperto, ora un po' bloccato perché legato anche alla riforma Fioroni, che avrebbe voluto ridare dignità ai
professionali". Tuttavia l'assessore è ottimista. "Le
risorse ci sono, sarebbe possibile attivare quasi ogni tipo di corso, grazie
ai finanziamenti della Regione Liguria e al fondo sociale europeo. Siamo
aperti alle proposte delle scuole". "ACCOMPAGNARE per mano il
ragazzo verso il futuro, insegnandogli a conoscere se stesso, il territorio
in cui vive, il sapere che lo circonda è uno dei nostri compiti",
conferma Sonia Carletti, dirigente scolastico della scuola media
Poggi-Carducci di Sarzana. Più che di educazione alla 'cultura',
preferisce parlare delle 'molte culture diverse, che l'alunno deve imparare a
leggere, a decodificare'. "Questi ? ammette ? sono stati anni davvero
intensi per la scuola media, che nel 2004, con la Riforma Moratti, è
cambiata per la prima volta dal '79". La scuola media sarzanese non
attraversa ora uno dei suoi momenti migliori. Ospiti delle elementari, con la
chiusura per ristrutturazione della sede del XXI luglio, gli alunni della
Poggi si trovano un po' "pigiati", e qualche laboratorio ha dovuto
essere sacrificato per far posto alle aule. Ma i progetti fervono. Con
l'aiuto del Comune, a breve inizierà la catalogazione ISBN dei libri
della scuola: i primi passi per avere una vera biblioteca. Con l'acquisto di
nuovi pc, verrà ripristinato un secondo laboratorio di informatica.
Resta forte l'impegno nell'orientamento: è uno dei compiti più
delicati della scuola media aiutare la scelta dell'istituto superiore.
"A tredici anni - spiega la preside - ancora mancano le capacità per
poter compiere una scelta così importante in maniera autonoma.
Diventano fondamentali la famiglia e la scuola". Anna Chella - -->.
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( da "Italia Oggi
(Azienda Scuola)" del 05-02-2008)
ItaliaOggi ItaliaOggi
- Azienda Scuola Numero 030, pag. 18 del 5/2/2008 Autore: di
Emanuela Micucci Visualizza la pagina in PDF I
consumatori accusano: è un contributo volontario. I presidi replicano:
senza non sopravviviamo Il ricatto delle tasse scolastiche Se non paghi, gli
istituti spesso rifiutano di fare l'iscrizione Se non paghi il contributo
scolastico non puoi iscrivere tuo figlio alla scuola che hai scelto.
Mediamente dagli 80 ai 100 euro, in aggiunta alla tassa scolastica vera e
propria, e passa la paura. Così le scuole pubbliche, sempre più
oberate dai debiti, al momento delle iscrizioni al nuovo anno scolastico
trasformano in obbligatorio un versamento che per legge è invece volontario.
Niente di esplicito, ma un costume, quello di fare pressioni perché la tassa
scolasticai sia pagata, che è sempre più diffuso. Una delle
denunce, per esempio, arriva da Adiconsum, l'associazione dei consumatori,
che ha scritto al ministro della pubblica istruzione, Giuseppe
Fioroni, perché almeno sia fatta una informazione corretta alle
famiglie. Con l'avvicinarsi della scadenza delle preiscrizioni al nuovo anno
scolastico (il termine ultimo era quello del 31 gennaio scorso), infatti,
sono arrivate all'associazione numerose richieste di spiegazione sul
contributo scolastico che alcune scuole hanno chiesto alle famiglie come
obbligatorio. Pena la non accettazione della domanda di iscrizione.
L'Adicosum ha condotto una ricerca, consultando i siti internet di alcune
scuole sparse sul territorio nazionale. I dati emersi sono sconcertanti.
Moltissimi istituti non specificano la volontarietà del contributo
facendolo passare come obbligatorio. Scuole storiche. Al Nord come al Sud.
Licei e istituti tecnici. La provincia non è da meno. In alcune scuole
addirittura si definisce arbitrariamente il versamento tassa, inducendone
l'obbligo di pagamento. "Senza questo contributo le scuole non possono
funzionare, negli ultimi sei anni si è avuta una riduzione del 70%
delle risorse date dal ministero per le spese di funzionamento", spiega
Gioprgio Rembado, presidente dell'associazione nazionale dei presidi,
"questo ai gentiori va spiegato, certo si tratta comunque di contributi
volontari, che non possono essere fatti passare come preclusivi
all'scrizione". Nei casi più estremi viene precisato che chi ha
diritto all'esonero delle tasse scolastiche (15,13) non è però
esonerato dal pagamento del contributo scolastico. "Un comportamento",
sottolinea Paolo Landi, presidente dell'Adiconsum, "non giustificato
dalle difficoltà di bilancio in cui versano molte scuole". I
presidi si difendono insistendo proprio sugli scarsi finanziamenti che gli
arrivano dallo stato. "i vari ministri che si susseguono non fanno che
tagliare le spese", spiega Gianna Colagrande, dirigente dell'itis Amedeo
di Savoia de l'Aquila, "il contributo è diventato necessario per
coprire il costo dei progetti scolastici". La differenza tra tassa
scolastica (obbligatoria) e contributo d'istituto (volontario), però,
è chiara e stabilita dalla norme vigenti. L'entità della tassa
è regolata dalla legge e sono esonerati dal pagamento sia gli alunni
della scuola dell'obbligo sia quelli appartenenti a famiglie disagiate. Il
contributo, invece, è definito dal singolo istituto. L'articolo 15
della legge 40 del 2007, la cosiddetta legge Bersani, lo definisce come
"un'erogazione liberale a favore degli istituti scolastici di ogni
ordine e grado". E' quindi un contributo volontario alla scuola e non
può essere considerato obbligatorio ai fini dell'iscrizione. Inoltre,
la legge precisa le finalità del versamento: innovazione tecnologica,
edilizia scolastica, ampliamento dell'offerta formativa. "Le famiglie
che hanno effettuato il versamento", spiega Landi, "possono
chiedere alla scuola a fine anno il rendiconto di ciò che è
stato fatto con la quota versata". Il classico Zucchi di Monza ha
giocato d'anticipo, pubblicando sul proprio sito una nota in cui spiega la
destinazione del contributo. "Per il prossimo anno scolastico",spiega
il preside, Vincenzo Di Rienzo, "servirà per l'acquisto di un
nuovo laboratorio linguistico". "Una parte del contributo",
spiega Ignazia Chessa, preside dell'artistico Fois di Cagliari, "viene
utilizzato per aiutare i ragazzi economicamente disagiati". Primari
negli istituti tecnici manutenzione e rinnovo delle attrezzature dei
laboratori. Inoltre si coprono i costi dell'assicurazione degli alunni, delle
fotocopie e della cancelleria. Ma c'è dell'altro. Lo stesso articolo
di legge precisa che il contributo può essere detratto dalla
dichiarazione dei redditi nella misura de 19%, purché sia stato versato
attraverso bollettino postale o bonifico bancario. Intanto le iscrizioni si
sono chiuse, e al ministero, alla richiesta di un'informazione corretta, tutto
tace.
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( da "Italia Oggi
(Azienda Scuola)" del 05-02-2008)
ItaliaOggi ItaliaOggi
- Azienda Scuola Numero 030, pag. 21 del 5/2/2008 Autore: di
Giuseppe Mantica Visualizza la pagina in PDF Insegnante
usa le maniere forti. Respinto il ricorso, arriva la condanna Giù le
mani dal bullo La violenza sugli alunni è sempre un abuso Linea severa
contro la violenza a scuola. La regola vale sia per gli alunni che per i
docenti. I quali, anche di fronte a veri atti di bullismo, non possono usare
le maniere forti. Insomma, il ceffone non si giustifica mai, perché si
configura comunque l'abuso dei mezzi e metodologie correttive. è il
caso di un insegnante che è stato condannato con sentenza definitiva
(Cassazione, sesta sezione penale, n. 34674/2007) per avere esercitato
violenze contro i propri alunni al fine di mantenere il controllo della
classe e con la presunzione di rendere più efficaci le lezioni. I
fatti addebitati al docente consistevano nell'usare "maniere forti"
come, più gravemente, malmenare i ragazzi, anche con bastoni, o
più singolarmente nel ricorrere all'uso di nastro adesivo sugli stessi
o nel rinchiuderli dentro l'armadio. Nella sua difesa, il docente tentava di
far presente che i suoi comportamenti rispondevano "essenzialmente alla
necessità di trovare un dialogo con una classe impossibile e al fine,
comunque, di insegnare qualcosa agli alunni". La Cassazione rigettava il
ricorso dell'insegnante, marcando la considerazione di come tali
comportamenti oltrepassino il già di per sé illecito immanente per
implicare un concreto rischio di rilevanti conseguenze sulla salute psichica
del soggetto passivo. è, ormai, opinione comune, nella letteratura
scientifico-psicologica, che metodi di educazione rigidi e autoritari assunti
mediante l'utilizzo di comportamenti punitivi violenti o costrittivi siano
non soltanto pericolosi, ma anche dannosi per la salute psichica, così
da essere determinanti di una serie di disturbi variegati e complessi: dallo
stato d'ansia all'insonnia e alla depressione, fino - quando il trauma si
è verificato nei primi anni di vita - a veri e propri disturbi
caratteriali e comportamentali nell'età adulta. L'illecito permane,
sottolineano i giudici della Suprema corte, anche se il fatto è
compiuto con soggettiva intenzione correttiva e disciplinare; anzi per il
caso di specie, la giustizia si è mostrata benevola nei confronti del
docente imputato di abuso dei mezzi di correzione che in quanto tale
rappresenta un minus rispetto al più grave delitto di maltrattamenti.
Alla luce di queste cautele e avvertenze vanno, dunque, fronteggiati i
fenomeni di bullismo, di violenze e di altri fatti di indisciplina di cui si
rendono protagonisti gli alunni, con avvenimenti che anche di recente
segnalano l'attualità della problematica. Si ha, in questi giorni,
notizia, infatti, di episodi accaduti ad Empoli e a Grosseto; in quest'ultimo
caso, un alunno è stato costretto da tre compagni, a mettere la testa
dentro il water. Sul tema va detto che le linee guida per
la lotta al bullismo sono state impartite da Fioroni con la
direttiva ministeriale n. 16 del 5.2.2007, e in termini esecutivi si sono
tradotte in un inasprimento generale delle misure sanzionatorie contenute
nello statuto degli studenti di recente appunto modificato con il dpr n. 235
del 21.11.2007. In alcuni casi, seppur con osservanza a un principio
di gradualità e proporzionalità, è possibile sospendere
l'alunno per un periodo superiore ai 15 giorni (limite delle precedente
normativa) ed anche escluderlo dallo scrutinio finale. Sempre sull'argomento,
un certo interesse presentano anche l'introduzione (art. 5-bis del citato
statuto) del patto educativo di corresponsabilità, consistente in una
preventiva e impegnativa intesa con le famiglie sul fenomeno e sui relativi
danni, e la campagna "Smonta il bullo" promossa dal ministero che
si avvale di un apposito spazio internet (link dal sito della pubblica
istruzione) e di una linea telefonica verde (n. 800.66.96.96).
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( da "Messaggero
Veneto, Il" del 05-02-2008)
Udine "Giorno della memoria",
per rievocare e riflettere Anche a Pordenone manifestazioni dedicate alla
Shoah e incontri con gli studenti delle scuole superiori Il compianto
scrittore e giornalista Tiziano Terzani sulle vittime della Shoah scrisse:
"Ancor più che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi.
Sono in passioni come il desiderio, la paura, l'insicurezza, l'ingordigia,
l'orgoglio, la vanità. Dobbiamo cambiare atteggiamento. Cominciamo
apprendere le decisioni che ci riguardano e che riguardano gli altri sulla
base di più moralità e meno interesse. Facciamo più
quello che è giusto, invece di quel che ci conviene. Educhiamo i
nostri figli ad essere onesti, non furbi. È il momento di uscire allo
scoperto; è il momento di impegnarsi per i valori in cui si crede. Una
civiltà si rafforza con la sua determinazione morale, molto più
che con nuove armi".. In occasione del "Giorno della memoria
2008" sono organizzati incontri, cerimonie e momenti comuni di
riflessione e di rievocazione dei fatti su quanto accadde allora al popolo
ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, in
modo da conservare viva la memoria di un tragico ed oscuro periodo della
storia dell' Europa e del nostro Paese, affinchè sia scongiurato per
sempre il ripetersi di simili eventi. Anche nella mostra città, grazie
all'interessamento dell'Associazione Italia-Israele, sono venuti a Pordenone
tre esperti della Comunità ebraica di Praga per oganizzare una serie
di incontri con gli studenti di alcune scuole superiori, tra lunedì 28
gennaio e mercoledì 30 gennaio 2008. Inoltre il 25 gennaio, presso la
Risiera di San Sabba a Trieste, il Ministro dell'istruzione
Giuseppe Fioroni si è recato nell'unico campo di sterminio oltre che di
concentramento sul suolo italiano, per visitare insieme agli studenti vincitori
del concorso "I giovani incontrano la Shoah", questo luogo di
memoria per molti. Conoscere e ricordare la Shoah può essere di valido
aiuto per meglio comprendere le ramificazioni del pregiudizio e del razzismo,
per realizzare una pacifica convivenza tra etnie, culture e religioni
diverse. La giornata della memoria è stata istituita con la legge 211
del 20 luglio 2000 dal parlamento italiano che ha aderito alla proposta
internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata per ricordare lo
sterminio del popolo ebraico, le leggi e le persecuzioni razziali. Il testo
dell'articolo 1 della legge così definisce le finalità del
giorno della memoria: "La Repubblica italiana riconosce il giorno 27
gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, Giorno della
memoria, al fine di ricordare Shoah (sterminio del popolo ebraico), leggi
razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che
hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro
che, anche nei campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di
sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e
protetto i perseguitati". Si ricorda il 27 gennaio del 1945 quando le
truppe sovietiche dell'Armata Rossa, in direzione di Berlino, giunsero presso
la città polacca di Oswiecim (nota con il nome tedesco di Auschwitz),
scoprendo il suo tristemente famoso "campo di concentramento" e
liberandone i pochi superstiti ebrei. Per la prima volta al mondo venne
rivelato l'orrore del "genocidio nazista"'. Il 27 gennaio il
ricordo della Shoah, cioè lo sterminio del popolo ebreo,è
celebrato anche da molte altre nazioni, tra cui la Germania, la Gran
Bretagna, così come dallOnu. In occasione del "Giorno della
memoria" sono organizzati incontri, cerimonie e momenti comuni.
Alessandra Muz secondarie Don Bosco Pordenone.
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( da "Eco di Bergamo,
L'" del 05-02-2008)
Nasce un nuovo liceo scientifico con
indirizzo Pni, Piano nazionale informatico: a Seriate dal prossimo anno
scolastico l'Istituto Majorana avrà il liceo accanto all'istituto
Tecnico industriale e all'istituto professionale. Il nuovo indirizzo fa parte
del "pacchetto" appena approvato dal ministero. In tutto una decina
di nuovi indirizzi della scuola media superiore, molti dedicati al serale,
comparto che, grazie agli stranieri, sta conoscendo una nuova fioritura. Le
novità sono state comunicate ai presidi dalla dirigente dell'Ufficio
scolastico regionale Annamaria Dominici, con riferimento al decreto del
ministero. Il decreto precisa che i posti di organico da assegnare ai nuovi
indirizzi "non possono eccedere la dotazione organica complessiva
assegnata a ciascuna provincia per il medesimo anno scolastico. I dirigenti
degli Uffici scolastici provinciali provvederanno alle opportune verifiche in
tal senso, garantendo il rispetto dei limiti di organico assegnati a ciascuna
provincia". In sostanza, indirizzi in più sì, insegnanti
in più no. Il decreto appare però in
contraddizione con il taglio all'eccesso di sperimentazioni (812) e indirizzi
annunciato dal ministro Fioroni in occasione della
pubblicizzazione delle materie per la seconda prova scritta della
maturità 2008. In
ogni caso, l'avvio degli indirizzi è subordinato al raggiungimento di
un numero minimo di allievi (25 per il diurno, 20 per il serale).
Oltre al Majorana, le novità riguardano l'Istituto Superiore Betty
Ambiveri di Presezzo dove parte l'indirizzo Linguistico (Progetto Brocca)
come pure al Romero di Albino . All'Istituto Cantoni di Treviglio
partirà invece l'indirizzo di Operatore Agrituristico e Agrotecnico.
Il rilancio dei corsi serali fa aprire il corso serale di Perito agrario al
Cantoni di Treviglio e, all'Istituto Tecnico Commerciale Vittorio Emanuele II
di Bergamo , il corso per Informatico Gestionale; al Liceo Secco Suardo
partirà invece il liceo serale socio-psico-pedagogico. All'Istituto
superiore per i Servizi sociali (sede via Brembilla al Polaresco) si
apriranno il biennio e il monoennio Servizi sociali e il corso di Tecnico
servizi sociali.
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( da "Opinione, L'" del
05-02-2008)
Oggi è Mar, 05 Feb 2008 Edizione 24
del 05-02-2008 Immigrazione e criminalità in continuo aumento Week end
con il morto di Romano Bracalini La cronaca non si stanca di servirci la
quotidiana razione di sangue e di orrore; e la specie, ripetitiva e monotona,
come il delitto seriale del mentecatto, è sempre la stessa. La
Stazione Centrale di Milano presidiata da forze esigue fornisce il più
ampio e vistoso campionario di aggressioni, rapine e stupri. Delitti
classificati come nuovi, inediti, nel nostro panorama criminale arricchito di
generosi apporti stranieri. Le notizie del fine settimana, tra il
venerdì sera e la domenica notte, sono le più prodighe di casi
e di particolari. Una ragazza americana ventiduenne appena sbarcata a
Malpensa stuprata da un egiziano clandestino, già colpito da decreto
di espulsione, che si era offerto di darle un passaggio in macchina. Una
rissa ingaggiata da albanesi nel savonese finita nel sangue della vendetta
ancestrale; un altro morto nella battaglia rusticana tra albanesi e slavi nel
padovano. I casi sono infiniti e forse ce ne sfugge qualcuno, come devono
sfuggire alla pigra contabilità di prefetti sagaci che si sforzano di
rappresentare un quadro d'assoluta normalità che si scontra con
l'evidenza dei fatti e delle cifre. Inutilmente cercheremmo in questi delitti
di specie una motivazione, un pretesto, qualcosa che ne spieghi l'effetto
scatenante giunto al suo epilogo più brutale e sanguinoso. In ciascuno
di essi è l'istinto bestiale, forsennato e gratuito, a prendere il
sopravvento sulla quotidianità ordinaria della lite per futili motivi.
Capita, complice l'eccitazione e l'alcol, che ci si accapigli fuori della
discoteca. Però senza arrivare al delitto. Ma per certe etnie
arretrate l'offesa si lava col sangue. Il manicomio tradizionale che nei
racconti popolari riassumeva tutti gli stadi della follia, benché non sempre
violenta e criminale, oggi non sarebbe più in grado di fornire una
giustificazione né allo psichiatra né al senso comune. Il branco albanese che
a bordo di un'auto sperona tre italiani con i quali era già venuto
alle mani, pare per una questione di donne, massacrandone uno a calci e pugni
all'uscita dal pronto soccorso dov'era andato a farsi medicare, è
qualcosa che appartiene al rituale primitivo, barbarico, ancora in uso nel
costume semicivilizzato dell'Albania. Rimasto chiuso per secoli nell'angolo
più polveroso e marginale dei Balcani, il piccolo paese delle Aquile
è passato dal giogo turco alla tirannia comunista di Enver Hoxha, con
la breve parentesi del regno di re Zog, l'occupazione italiana e l'annessione
al Regno d'Italia nel 1939. Nel paese più povero e arretrato d'Europa,
sempre alle prese col padrone di turno -che non portava via niente perché
niente c'era da prendere, ma nemmeno portava- non ha allignato né un palpito
di modernità né una parvenza di costume civile. Dopo la conquista
italiana, il TCI approntò una guida turistica dettagliata dell'Albania
descritta dai primi viaggiatori avventurosi come una landa selvaggia abitata
da uomini primitivi dediti alla pastorizia e al banditismo. Non c'erano
strade percorribili, la sicurezza era puramente teorica, e il viaggiatore
faceva bene a dotarsi di tutti i medicinali disponibili contro la malaria, le
zanzare e le malattie più comuni e non ne mancava una all'appello.
Alloggiando presso privati, il turista doveva usare la massima attenzione
verso le donne di casa, astenendosi dal guardarle e più ancora dal
rivolger loro la parola. Il "delitto d'onore" era una antica
pratica tribale. Un'occhiata a una donna e ti beccavi una coltellata. Si
può d'un tratto cambiare la propria natura selvatica? Il nostro
è forse l'unico paese in cui infrangere la legge non è reato. I
clandestini vi hanno buona accoglienza (100.000 solo a Milano) e i figli dei
clandestini possono frequentare le scuole pagate da noi trovando vaste
adesioni non solo a sinistra ma anche nella giunta milanese di centro-destra ricattata dal ministro Fioroni.
L'ideologia sessantottina, schematica e burocratica, continua a ispirare la
nostra sinistra catacombale. Ora che il governo dei clandestini ha fatto le
valigie, forse si può cominciare a sperare che il capitolo trascurato
della sicurezza legato alla precarietà delle difese collettive e
all'incremento statistico e metodico della criminalità straniera (donne
stuprate negli angoli più nascosti e sudici del nostro quotidiano, la
morte più efferata procurata per puro sadismo e vendetta di clan),
venga finalmente affrontato e dotato di più ampi poteri di dissuasione
e di garanzia per il cittadino. Si spera che quell'esempio di garbuglio
lessicale e di inganno ideologico che andava sotto il nome di legge
Amato-Ferrero, binomio nefasto, che avrebbe dovuto cancellare e sostituire la
più adeguata e coerente Bossi-Fini (e che per fortuna non ha fatto in
tempo ad arrivare all'approvazione finale), venga smontata, abolita, avendo
già avuto modo di fare grave danno e di incoraggiare col buonismo dei
propositi le peggiori intenzioni e la ferocia delle bande balcaniche e
nordafricane che trovano ampio pascolo con poco rischio. La monnezza ovunque
si palesi va rimossa.
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LINEA DI CONFINE Quei bulli a
scuola dolcetto o scherzetto? MARIO PIRANI
(La Repubblica del 4-2-2008)
Nell'incapacità
del governo Prodi di far comprendere i non pochi aspetti positivi del proprio
bilancio spicca il silenzio sull'operato del ministero della Pubblica
Istruzione. Eppure, sia Giuseppe Fioroni che la sua vice Mariangela Bastico,
con una concordia esemplare tra un esponente di punta del popolarismo cattolico
e una assessore ds dell'Emilia, hanno saputo imprimere alla scuola italiana
l'avvio di una svolta attesa da anni. Le prime misure prese, dal
prolungamento della scuola dell'obbligo all'inasprimento delle misure contro
il crescente e devastante bullismo giovanile e, infine, all'arresto della
deriva che permetteva di trascinare i "debiti" e l'accertata
ignoranza di oltre il 40% degli alunni fino all'università, hanno
rappresentato ben più di un elementare ritorno all'ordine dopo decenni
di lassismo. Esse hanno segnato un recupero di consapevolezza attorno alla
questione centrale con cui ci si scontra: la soggezione di fronte alla caduta
degli elementari principi dell'etica pubblica e privata. Troppe famiglie,
vilmente complici, e troppi insegnanti, impauriti e resi scettici dalle tante
frustrazioni, hanno rinunciato a trasmettere e imporre valori come il
rispetto dei genitori, dell'altro, del diverso, dell'inabile o del debole,
delle bambine e delle ragazze, dell'insegnante e della scuola, anche come edificio
comune, infine dello studio. Lo smottamento ha portato a piegare le regole in
maniera tale da renderle istituzionalmente corrive al loro svuotamento di
senso (vedi il 6 rosso, il trascinamento dei debiti, l'abolizione del vecchio
e temuto 7 in
condotta). Di conseguenza si è persa la concezione stessa di limite,
il confine oltre il quale l'ignoranza non può essere premiata e il
comportamento offensivo assolto in partenza. Fioroni e la Bastico hanno
cominciato, appunto, a ripristinare un meccanismo di non scontata
accettazione delle deficienze, delle infrazioni e delle violenze. C'è
ora da chiedersi se la svolta impressa resisterà alla crisi del quadro
politico o si tornerà al catastrofico laissez-faire inaugurato con
l'abolizione degli esami di riparazione, durante il primo governo Berlusconi
nel 1994. D'altra parte, se nella eguaglianza fra scuola e azienda (e,
quindi, degli alunni come clienti, che hanno sempre ragione) si è
distinta la destra, la sinistra post sessantottina non è stata da meno
nell'inalberare il diritto alla promozione per tutti e alla rinuncia ad ogni
punizione seria contro comportamenti intemperanti e violenti. Così
è penetrato sia nelle famiglie che nel corpo insegnante un lassismo
pedagogico devastante difficile da scalzare. Un esempio da manuale è
ricavabile da un recente esempio locale, facilmente riconducibile, peraltro,
a tanti casi similari. Nella scuola media di Porto Ercole (Grosseto) tre
coetanei, davanti a una diecina di spettatori, hanno afferrato un ragazzino
di dodici anni, il primo della classe, colpevole di aver opposto un rifiuto a
chi voleva copiargli il compito, gli hanno infilato la testa nel water, lo
hanno sputacchiato e, infine, tirato la catena. Nessuno dei compagni è
intervenuto. La vicenda non meriterebbe di essere ripresa se non fosse, a mio
avviso, anche più grave la risposta del preside che ha considerato
l'episodio una semplice "bravata" e non un atto di teppismo, poiché
"non preceduta da minacce e insulti". Quindi era bastata una
lievissima punizione: tre giorni di sospensione... con obbligo di presenza a
scuola per studiare la Costituzione. Ma la cosa non finisce qui. Al
ministero, dove ancora sussiste la vigilanza contro il bullismo introdotta da
Fioroni con pesanti punizioni che possono arrivare all'allontanamento dalla
comunità scolastica e alla non ammissione agli scrutini, soprattutto
"quando siano stati commessi reati che violano la dignità e il
rispetto della persona umana", è stato prontamente disposto un
accertamento sulle decisioni del dirigente scolastico (alias preside). Ne
esce un quadro desolante che riguarda sia i genitori dei colpevoli sia la
"filosofia" del preside. I genitori negano la responsabilità
dei figli, giungendo a sostenere che la vittima "già in precedenza
e di sua spontanea volontà aveva introdotto la testa nel water".
Chiacchiere tra ragazzi avrebbero portato poi, sostiene il preside, i tre
alunni "puniti" ad emulare il gesto, non rendendosi conto della
gravità dell'atto che avrebbero preso come un gioco. Evidentemente non
si rende neppure lui conto che anche la "punizione" verrà
intesa come un gioco, non avrà effetti dissuasivi ed, anzi,
incoraggerà le frange più violente ad alzare la posta alla
prossima "bravata". Non solo a Porto Ercole.
ARTICOLI DEL 3 E 4 FEBBRAIO 2008
Il Pd si è
arreso: ormai si vota ( da "Corriere.it" del 03-02-2008)
Abstract: Lo
stesso ministro dell'Istruzione Beppe Fioroni, mariniano di ferro ha dovuto
prenderne atto: "Stamattina (ieri per chi legge; ndr) sembrava che
potesse esserci qualche spiraglio, ma mi pare che non sia più
così", ha detto a Veltroni. Il leader del Pd era d'accordo:
"Anche io penso che sia chiusa".
Don Merola incontra
gli studenti ( da "Citta' di Salerno, La" del
03-02-2008)
Abstract: Don
Luigi Merola, che da quattro anni vive sotto scorta, minacciato dalla camorra
che vuole farlo fuori per le sue prediche "sovversive", è
stato incaricato dal ministro Fioroni a parlare di legalitá agli studenti in
numerose scuole della penisola. Vincenzo Rubano.
Come portarla in
salvo prima della deriva ( da "Giorno, Il (Milano)" del
03-02-2008)
Abstract: Mentre
l'ex ministro Fioroni è impegnato a trovarsi il suo spazio nella nuova
situazione politica del paese, noi dobbiamo cercare di portare in salvo la
scuola che lui ha lasciato andare alla deriva. Il primo momento di questa
impresa passa attraverso la difficilissima gestione delle attività di
recupero.
Ingrao agli
studenti: Lombardo Radice? Mi insegnò la libertà ( da "Unita, L'" del 03-02-2008)
Abstract: raccontare
la sua esperienza a fianco di Lombardo Radice nella redazione della rivista
Riforma della scuola. "La rivista non esiste più, venticinque anni
sono passati dalla scomparsa di Lucio, eppure rileggendo in questi giorni i
suoi Taccuini pedagogici, mi sono emozionata. Lucio percorreva l'Italia per
lavorare insieme agli insegnanti, e poi scriveva i Taccuini, una rubrica
fissa.
Aureli: non sono un
disfattista ( da "Tirreno, Il" del 03-02-2008)
Abstract: un
Fanfani per Arezzo, oppure, adesso un Fioroni per Viterbo. Anzi c'è da
pensare che i nostri politici abbiamo avuto brillanti carriere personali
proprio perché del tutto ininfluenti sulle scelte politiche regionali e
nazionali". Aureli, in sintesi, attribuisce alla Regione la colpa del
mancato sviluppo di Grosseto.
Maturità,
esami più severi e i privatisti calano ancora - anna grittani ( da "Repubblica, La" del 03-02-2008)
Abstract: Fa
parte delle restrizioni volute dal ministro Fioroni per contrastare diplomi
facili e diplomifici. A confermarlo è Antonio d'Itollo, dirigente
dell'Ufficio che coordina la maturità in tutta la regione.
"L'esame di Stato - spiega - è diventato più rigoroso e
tiene conto della carriera scolastica, facendola pesare anche nell'iscrizione
all'Università".
Liceali e assi
della neve ( da "Tirreno, Il" del 03-02-2008)
Abstract: di
Victor Musetti e il secondo posto di Olivier Fioroni negli allievi, il
secondo posto di Barini nelle allieve ed altri brillanti piazzamenti di Lari,
Nicoletti, Tesconi, Zucchi, Franchini, Zanotti, Torre, Maggiorelli, Tonutti.
La preparazione, svolta a Sestola in funzione di queste gare, ha dato ottimi
risultati e qualora ce ne fosse stato bisogno gli alunni del liceo classico,
Meno insegnanti,
scure sulla scuola ( da "Corriere del Mezzogiorno" del
03-02-2008)
Abstract: Il
ministro Giuseppe Fioroni l'anno scorso ha trasformato le graduatorie dei
precari in graduatorie ad esaurimento bloccate su una sola provincia,
costringendo molti a rientrare a Bari, con il risultato di vanificare gli
effetti positivi delle immissioni in ruolo.
Tensione in giunta,
Dellai se ne va ( da "Corriere Alto Adige" del
03-02-2008)
Abstract: che
in Trentino ha respinto la reintroduzione degli esami di riparazione imposta
dal ministro Fioroni. E non è nemmeno la prima volta che alcuni
assessori si alzano e salutano i colleghi. L'anno passato, per una delibera
da 50 milioni di euro presentata da Grisenti, avevano abbandonato la giunta
proprio i tre assessori Ds. Stavolta se n'è andato Dellai, per poi
tornare poco dopo.
Ci scrivono ( da "Corriere Alto Adige" del
03-02-2008)
Abstract: ormai
ex ministro Fioroni, con il maggior rigore nella valutazione che questi
comportano, contribuisca senz'altro ad aumentare la qualità della
preparazione dei nostri studenti ed ovviamente alla credibilità della
professione docente. Crediamo che i lettori ormai siano al corrente della
scelta scellerata operata nella nostra provincia,
Dire che è
giù di morale sarebbe veramente poco. Un Prodi ( da "Tempo, Il" del 03-02-2008)
Abstract: Marrazzo,
Bindi, Fioroni e anche il suo segretario Walter Veltroni. Ma lui niente.
è rimasto al proprio posto sprofondando dentro il suo paletot blu, e
col muso lungo, quasi con la speranza che la sua uscita potesse concludersi
il prima possibile. Era infelice, domoralizzato, avvilito, sconfortato, solo.
Tutti i nodi
vengono al pettine. Nel giro di vite impresso ( da "Tempo, Il" del 03-02-2008)
Abstract: Nel
giro di vite impresso alla scuola dal ministro Fioroni per riportare
nell'istituzione maggiore serietà, competitività con gli
standard europei ecc. c'era anche il decreto sul recupero dei debiti
suggellato dall'ordinanza ministeriale 92 del 5 novembre fortemente criticato
ora dai Cobas scuola.
MEDICINA ( da "Sicilia, La" del 03-02-2008)
Abstract: dimentica
però che con lo scorrere degli anni passa pure la credibilità
europea della nostra scuola, agli ultimi posti nella graduatoria mondiale
dopo anni di successi. Il concime per darle vigore poteva essere la
formazione universitaria dei docenti la cui regolamentazione era stata
avocata direttamente dal ministro che però, cadendo, ha portato con sé
le norme necessarie per attuarle.
Stefano Bocconetti ( da "Liberazione" del 03-02-2008)
Abstract: dei
suoi studi, della sua concezione della scuola. Che voleva aperta, democratica
ma seria. Al punto che Lombardo Radice avrà un problema a cogliere
tutti gli aspetti del '68. Lui, pure così "aperto" non
riusciva a digerire quelle parole d'ordine che parlavano di scuola e di
cultura come strumenti del potere.
SCUOLA/ PETIZIONE
PRECARI: CON CADUTA GOVERNO ASSUNZIONI... -2- ( da "Virgilio Notizie" del 03-02-2008)
Abstract: A
meno che i tavoli interministeriali non stringano i tempi e permettano al
ministro Fioroni di approvare la nuova legge (con il ritorno dei concorsi
ordinari con cadenza biennale e un maggior periodo di tirocinio
professionale) prima del suo addio al dicastero dell'Istruzione.
RICEVIAMO, e
volentieri pubblichiamo, questa lettera della preside dell'istituto d&# ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del
04-02-2008)
Abstract: Il
progetto vince il Concorso nazionale e lo scorso 24 gennaio viene premiato
dal Ministro Fioroni nel corso di una cerimonia struggente alla Risiera di
San Sabba, a fortissimo impatto mediatico ed emozionale. La nostra scuola (e
la sua città) vivono un momento di grande visibilità e di
prestigio, forti del buon lavoro svolto e della validazione istituzionale
ottenuta.
Quest'anno
d'intesacon Fioroni abbiamo introdotto in trenta scuole per provincia
l'insegnamento di scienze motorie ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del
04-02-2008)
Abstract: MINISTRO
PER 20 MESI "Quest'anno d'intesa con Fioroni abbiamo introdotto in
trenta scuole per provincia l'insegnamento di scienze motorie".
ROMA - La crisi di
governo ha interrotto venti mesi di lavoro e di progetti, alcuni realizza ( da "Messaggero, Il (Ancona)" del
04-02-2008)
Abstract: "Siamo
partiti con Fioroni, con una sperimentazione, tre scuole per provincia dove
insegnare educazione motoria. Quest'anno siamo passati a 30 per provincia e
si prevede l'assunzione di 3000 laureati in scienze motorie". Non ha
trascuaro l'attenzione per lo sport dei disabili.
L'insegnante? Ha
traslocato a Slow food ( da "Panorama" del
04-02-2008)
Abstract: Neanche
quello in carica, Giuseppe Fioroni, che non ha ritenuto corretto intervenire
sui distacchi 2005-2006 di cui era responsabile Letizia Moratti. Pare fosse
deciso a presentare un rapporto sulla sua gestione 2006-2007, ma visto il
terremoto politico chissà se sarà in sella al momento di
esternare.
CRISI/ VERTICE DEL
PD AL 'LOFT' CON VELTRONI E PRODI ( da "Virgilio Notizie" del 04-02-2008)
Abstract: 04-02-2008
10:05 A Sant'Anastasia anche Amato, Rutelli, Letta, Parisi, Fioroni Roma, 4
feb. (Apcom) - Vertice del Pd al 'loft per mettere a punto la posizione del
partito in vista delle consultazioni di questa mattina a Palazzo Giustiniani,
dove i leader democratici incontreranno il presidente incaricato, Franco
Marini.
Crisi: Vertice pd
con Veltroni e Prodi ( da "KataWeb News" del 04-02-2008)
Abstract: 0
commenti È in corso al 'loft del Pd un vertice per definire i
particolari della posizione da tenere in vista della consultazione con il
presidente incaricato Franco Marini fissata per le ore 13. Attorno al tavolo
lo stato maggiore del partito con, tra gli altri, Veltroni, Prodi, Rutelli,
Fassino, Fioroni, Franceschini, Bindi e Parisi. AGI.
Petizione dei
precari, assunzioni a rischio con la caduta del governo ( da "Stampaweb, La" del 04-02-2008)
Abstract: le
associazioni dei precari chiedono quindi al ministro della PI, Giuseppe Fioroni,
e dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, di firmare un decreto
interministeriale proprio per evitare che sfumino le previste immissioni in
ruolo. "La politica si assuma la responsabilità di prendere
decisioni che vanno a vantaggio di tutti i cittadini;
Gli studenti
scelgono il mondo di "ER" ( da "Corriere Adriatico" del
04-02-2008)
Abstract: ex
ministro Giuseppe Fioroni ha espressamente richiesto. Intanto a Cagli tutto
è pronto, dopo settimane e settimane di febbrili preparativi per
stupire il pubblico con la maschera più originale e l'idea più
geniale, finalmente questa sera nella piazza cittadina di Cagli tutti i
giovani cagliesi potranno godersi il lunedì notte di carnevale
più pazzo dell'
ALUNNI ASSENTI
SCATTANO LE DENUNCE PER SEDICI GENITORI ( da "Mattino, Il (Circondario Nord)" del
04-02-2008)
Abstract: contemplata
anche nella normativa Fioroni, che permette il ritiro, entro il 15 marzo,
dello studente dalla scuola per farlo istruire a casa con un tutore e
sostenere un esame a fine anno". Il parametro utilizzato dalle forze
dell'ordine per stabilire il limite che separava le assenze fisiologiche
dall'evasione studentesca era fissato in 27 giorni di assenza nei primi tre mesi
di lezioni.
( da "Corriere.it" del
03-02-2008)
Dietro
le quinte Il Pd si è arreso: ormai si vota Democratici rassegnati:
alle urne ci porta Prodi. E Veltroni rilancia il treno di Rutelli ROMA - La
telefonata del ministro dell'Interno Giuliano Amato raggiunge Walter Veltroni
nella tarda mattinata. Si discute sulla possibile data di scioglimento delle
Camere. Potrebbe essere già mercoledì prossimo, dopo le consultazioni
di Marini, a meno che le dolorose vicende famigliari di Berlusconi non
facciano slittare di qualche giorno l'incontro con il presidente del Senato.
Di conseguenza tutto sarebbe rinviato. Di poco, perché la fine della
legislatura sembra ormai decretata. Lo stesso ministro
dell'Istruzione Beppe Fioroni, mariniano di ferro ha dovuto prenderne atto: "Stamattina
(ieri per chi legge; ndr) sembrava che potesse esserci qualche spiraglio, ma
mi pare che non sia più così", ha detto a Veltroni. Il
leader del Pd era d'accordo: "Anche io penso che sia chiusa".
Già, chiusa, anche se non tutti si sono rassegnati. Ma neanche l'idea
di D'Alema di indire i referendum prima delle elezioni per prendere tempo
è passata. C'è il niet di Bertinotti e di Casini. E Veltroni ai
promotori dei quesiti referendari che sono andati a trovarlo ha spiegato che
non c'è più niente da fare: "Del resto, dovreste andare da
Fini e non da me perché è lui che ha firmato il referendum ed è
lui che adesso preferisce andare alle urne". L'indisponibilità
del centrodestra a fare le riforme sarà una delle carte che il
centrosinistra giocherà al tavolo delle elezioni. Anche per questo
Marini ha deciso di incontrare non solo i partiti, ma anche le forze sociali,
in modo che sia chiaro che deve essere Berlusconi ad assumersi l'onere della
rottura del dialogo e del ricorso anticipato alle urne, anche se sindacati e
imprenditori (oltre che l'Unione ovviamente) chiedono il contrario. Una mossa
tattica che nulla cambia sullo scacchiere politico. Tutti si stanno
preparando alle elezioni. Veltroni ha già deciso che in campagna
elettorale ripartirà il treno del Pd che, per la verità, non
portò fortuna a Rutelli nel 2001. Tra gli organizzatori della campagna
elettorale ci sono Bettini e Lusetti. Quest'ultimo fisserà le tappe
del treno, mentre spetta a Bettini l'idea di far scendere in campo anche per
le elezioni, come avvenne per le primarie, una lista "A sinistra per
Veltroni". Un escamotage per togliere voti alla Cosa rossa, che ha
già i suoi bei guai. Sì, perché anche da quella parti ormai si
lavora alle elezioni e nessuno crede che sia possibile tornare indietro. Non
lo pensa neanche Marini, il quale, non a caso ha fatto sapere che dopo il
fallimento della sua esplorazione, non accetterà l'ipotesi di guidare
un governo elettorale per andare al voto. Anche la soluzione di andare alle
urne con Amato è stata scartata dal Pd. Perciò si andrà
alle urne con Prodi. A sinistra, si diceva, l'imminenza dell'appuntamento
elettorale ha provocato qualche problema. Mussi, leader della Sd, non vuole
che la Cosa rossa venga guidata da Bertinotti ("sarebbe
un'annessione"). Ma il presidente della Camera su questo punto è
intransigente. Poi, potrà anche decidere di rinunciare al seggio alla
Camera, ma la nuova formazione politica è una "sua creatura"
e non accetta di cederne la leadership neanche a un giovane come Vendola.
Perciò tutto è tornato in alto mare nel frastagliato arcipelago
della sinistra. Mussi e Bertinotti sono d'accordo su un solo punto: nel nuovo
simbolo non devono esserci la falce e il martello. Mentre nella Cosa rossa si
litiga e si sgomita, Marini, anche ieri, ha proseguito come se nulla fosse le
sue consultazioni. Incontrando anche i senatori che rappresentano solo loro
stessi (Rossi e Turigliatto, per fare un esempio). "E racconta Oliviero
Diliberto ogni volta che entri in quella stanza trovi Enzo Bianco vicino al
presidente del Senato. Con la prima bozza o la seconda della sua proposta di
riforma a seconda del partito che deve essere consultato. Una presenza inquietante...".
Una presenza che in realtà serve solo a certificare al puntiglioso
Napolitano che non c'è più niente da fare. Come racconta
Mastella "Franco mi ha dato ragione: mi ha detto che era finita". E
che questa sia la piega che probabilmente prenderanno gli eventi lo dimostra
anche il fatto che Gasbarra abbia annunciato ai vertici del Pd che non
intende ricandidarsi alla Provincia di Roma perché vuole andare in
Parlamento. Toccherà a Nicola Zingaretti scendere in campo per una
battaglia certamente più semplice di quella che centrodestra e
centrosinistra combatteranno a livello nazionale. Maria Teresa Meli stampa |.
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( da "Citta'
di Salerno, La" del
03-02-2008)
SAPRI
Don Merola incontra gli studenti " SAPRI. Continuano in tutta la
provincia gli incontri si sensibilizzazione alla legalitá organizzati dal
giovane sacerdote anti-camorra don Luigi Merola. Ieri mattina l'ex parroco di
Forcella, scortato dai carabinieri, ha fatto visita agli studenti di due
istituti superiori di Sapri: il liceo classico "Carlo Pisacane" e
l'istituto di ragioneria "Leonardo Da Vinci". Il sacerdote ha
raccontato agli studenti le sue esperienze contro la camorra e le difficoltá
incontrate negli ultimi anni. Accompagnato da lunghi applausi don Merola ha
invitato i giovani a continuare gli studi e a denunciare sempre gli abusi dei
più forti. "Delinquenti non si nasce, si diventa - ha urlato don
Merola - Perché si cresce in un certo quartiere; perché si viene buttati
fuori dalla scuola; perché la vita insegna che solo con la violenza si
può sopravvivere; perché la strada fa incontrare amici e compagni, ma
anche maestri di raggiro, cani sciolti e camorristi". Don Luigi Merola, che da quattro anni vive sotto scorta,
minacciato dalla camorra che vuole farlo fuori per le sue prediche
"sovversive", è stato incaricato dal ministro Fioroni a parlare di legalitá agli studenti in numerose scuole della
penisola. Vincenzo Rubano.
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( da "Giorno,
Il (Milano)" del
03-02-2008)
Mentre l'ex ministro Fioroni
è impegnato a trovarsi il suo spazio nella nuova situazione politica
del paese, noi dobbiamo cercare di portare in salvo la scuola che lui ha
lasciato andare alla deriva. Il primo momento di questa impresa passa
attraverso la difficilissima gestione delle attività di recupero.
Verrebbe voglia di lasciar andare tutto alla malora se non fosse che in gioco
c'è il bisogno degli studenti, ed è questa l'unica ragione per
cercare di raddrizzare le storture. Per questo noi insegnante che teniamo al
bene dei ragazzi faremo tutto il possibile, anche se con la speranza che
arrivi un nuovo ministro, capace di puntare sulle energie vive della scuola,
e non sulla propria immagine di scuola! Gianni Mereghetti - -->.
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( da "Unita,
L'" del
03-02-2008)
Stai
consultando l'edizione del MAESTRI E ALLIEVI In una scuola
romana di periferia l'ex leader comunista racconta del suo incontro con il
famoso pedagogista Ingrao agli studenti: "Lombardo Radice? Mi
insegnò la libertà" di Adele Cambria Non so ancora, mentre
incomincio a scrivere questa cronaca, se l'altro ieri ho trascorso un lungo
pomeriggio nel mondo delle favole, in una scuola
romana di periferia, (ai Monti Tiburtini), con il grande nonno Pietro Ingrao
che raccontava "ai fanciulli e alle fanciulle" della prima, seconda
e terza media 2007-2008 gli anni "bellissimi e terribili" della sua
scoperta dell'amicizia, nell'incontro all'Università con Lucio
Lombardo Radice (al quale la scuola è
intitolata, e di cui si ricordava la vita e il pensiero). O se invece, in una
dimensione del tutto reale, mi sono imbattuta - in questi tempi di conclamato
bullismo scolastico - in un'isola felice. Credo che la risposta giusta al mio
dilemma sia quella data dalla giovane (e deliziosa) Preside, Maria Grazia
Lancellotti. Che senza polemiche ha chiarito come la scuola
italiana, quella di cui magari non si parla e non si scrive, è fatta
di una costante sperimentazione "fianco a fianco": i Maestri, come
li chiama Pietro Ingrao, con un affascinante arcaismo, a fianco degli
studenti. "Lucio - esordisce Ingrao - era un girovago, la sua mente
navigava, matematico, umanista...il suo modello era Leonardo... E soprattutto
era un educatore. Vivemmo insieme anni bellissimi e terribili, e dobbiamo
darne notizia a voi, fanciulli e fanciulle di oggi. Il contatto prezioso con
i vostri Maestri è essenziale. Ma, per parte mia, non sono sicuro di
riuscire a dare a chi sboccia ora alla vita quella lezione dura ma necessaria
ricavata dall'esperienza terribile che invase la nostra giovinezza nel secolo
scorso: la guerra, le guerre..." E qui il nonno Ingrao racconta come una
favola - ma le favole possono essere crudeli - la guerra di Spagna,
cominciando da Francisco Franco: "Iniziò una avventura
vergognosa, arrivando dal Marocco in Spagna, scatenò la guerra civile
contro il governo del fronte popolare, e da qui partì la catastrofe
europea". Il narratore continua: "La seconda guerra mondiale non
lasciò intatto quasi nessun Paese europeo, Dresda rasa al suolo dai
bombardamenti aerei, la battaglia infinita di Stalingrado... Lucio ed io ci
siamo trovati in questa tormenta. Quando mi iscrissi all'Università di
Roma in Italia c'era il fascismo. Lucio mi prese per mano e, insieme ad altri
compagni e compagne, mi insegnò a non rinunciare mai alla
libertà. Con lui scegliemmo la strada difficile della cospirazione
antifascista. Lucio andò in galera, uscì dalla galera,
ricominciò, e tornò in galera! Un giorno si dovrà
raccontarvi le galere di allora". E conclude, Ingrao: "Andate a
fare una assemblea alle Fosse Ardeatine, lì sono sepolti due miei
Maestri, Pilo Albertelli e Gioacchino Gesmundo". Tra gli applausi, il
regista teatrale Giovanni Lombardo Radice, il figlio più giovane del pedagogista
- suo padre lo cita come "il biondino", ne L'educazione della mente
- si alza per aiutare a scendere dalla pedana il quasi-nonno (Laura Lombardo
Radice è stata la moglie amatissima del grande uomo politico, ed il
più travagliato, forse, della sinistra italiana). Ed arriva Luana
Benini a raccontare la sua esperienza a fianco di
Lombardo Radice nella redazione della rivista Riforma della scuola. "La rivista non esiste più, venticinque anni sono
passati dalla scomparsa di Lucio, eppure rileggendo in questi giorni i suoi
Taccuini pedagogici, mi sono emozionata. Lucio percorreva l'Italia per
lavorare insieme agli insegnanti, e poi scriveva i Taccuini, una rubrica
fissa. Parlava di valori "antichi" ai quali forse ci
vergogniamo di ritornare: la solidarietà, il senso di
responsabilità, il metodo per appropriarsi della cultura, quella
vera". E riflette, Luana: "Oggi se Lucio fosse qui sarebbe un fiume
in piena, porrebbe domande scomode alla sua parte politica, denunciandone gli
errori. La battaglia per la laicità della scuola
italiana fu la sua. Scuola laica, scuola di tutti,
fondata sul pluralismo".
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( da "Tirreno,
Il" del
03-02-2008)
Grosseto
Aureli: "Non sono un disfattista" Anche l'Aeroclub "Ali
Maremma" è arrabbiato con l'architetto GROSSETO. Le ultime
dichiarazioni dell'architetto Roberto Aureli sull'aerostazione e sulla
necessità di chiudere la Seam hanno suscitato malumore nel mondo
politico grossetano: repliche, precisazioni. "Mi accusano di disfattismo
- dice Aureli - ma non è così. A me dispiace di questa
situazione. Purtroppo la classe poltica che ha governato la città non
è stata capace di portare ricchezza al territorio. Non abbiamo avuto,
per intenderci, un Fanfani per Arezzo, oppure, adesso un Fioroni per Viterbo. Anzi c'è da pensare che i nostri politici
abbiamo avuto brillanti carriere personali proprio perché del tutto
ininfluenti sulle scelte politiche regionali e nazionali". Aureli, in
sintesi, attribuisce alla Regione la colpa del mancato sviluppo di Grosseto.
"Con il passaggio di Direzione aeroportuale da Roma a Pisa, avvenuto nel
1976 - afferma -, è chiaro che le decisioni sul futuro di Grosseto
passarono alla Regione Toscana. Anche la nostra società, l'Airzoom,
dovette soccombere per far posto all'handling del Galilei. Si venne a creare
una situazione assurda quando anche i voli su Grosseto furono dirottati a
Pisa. Alla fine degli anni ottanta - ricorda ancora - si costituì la
Seam per la quale elaborai il Piano di Sviluppo Aeroportuale (masterplan) in
anticipo addirittura sugli obblighi di legge. Sembrava che la malcelata
volontà regionale di ostacolare Grosseto potesse essere contrastata.
Invece no. Soccobemmo tra imbarazzati silenzi e inspiegabili dinieghi. Da
quel momento abbiamo registrato continui abbassamenti di traffico e bilanci
in rosso". Interviene l'Aeroclub. Il presidente dell'Aeroclub "Ali
Maremma", Liciano Marioni, non ci sta a sentirsi dire da Aureli che
"...mantenere in vita la Seam contribuisce soltanto a far volare i
soliti ricchi e a far divertire i soci dell'aeroclub". Così -
afferma Marioni - Aureli "ci accomuna ai soliti ricchi, categoria della
quale, purtroppo, non facciamo parte ed alle vicende di una società
che nulla ha a che vedere col nostro sodalizio, se si esclude il fatto che
occupiamo lo stesso sedile". Marioni dice che l'Aeroclub "ha
contribuito a tenere in vita lo scalo anche quando non c'era altra
attività", afferma di essere solidale con la Seam e augura al
presidente di venire a capo dell'intricata vicenda. Insomma, accuse respinte
al mittente, salvo quella dell'amore per il volo: "Per quanto concerne
il divertimento che proviamo, ha proprio ragione".
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( da "Repubblica,
La" del
03-02-2008)
Pagina
IX - Bari A giugno in Puglia saranno 1617: il 28 per cento in meno rispetto al
2007 Maturità, esami più severi e i privatisti calano ancora
ANNA GRITTANI Sono rimasti in pochi. I privatisti ai prossimi esami di Stato
si sono assottigliati fino a toccare quota 1.617 in tutta la
Puglia: quasi il 28 per cento in meno rispetto all'anno scorso, quando
sostennero la maturità in 2mila 239. C'è un motivo: da quest'anno per
la prima volta i candidati esterni non possono più scegliere dove
sostenere gli esami, ma semplicemente indicare una o più scuole. Ad
assegnare la sede è l'Ufficio scolastico regionale, sulla base della
vicinanza dell'istituto alla residenza del candidato. Fa
parte delle restrizioni volute dal ministro Fioroni per
contrastare diplomi facili e diplomifici. A confermarlo è Antonio
d'Itollo, dirigente dell'Ufficio che coordina la maturità in tutta la
regione. "L'esame di Stato - spiega - è diventato più
rigoroso e tiene conto della carriera scolastica, facendola pesare anche
nell'iscrizione all'Università". Si può aggiungere
fra i cambiamenti di quest'anno la presenza del commissario esterno proprio
nelle materie principali, come italiano e matematica, nelle quali gli
studenti italiani si sono rivelati più carenti. Per le iscrizioni la
procedura è cambiata in questo modo. Fino all'anno scorso i privatisti
si prenotavano presentando la richiesta a scuola. Quest'anno, come si diceva,
hanno dovuto inviare la domanda all'Ufficio scolastico regionale. La scadenza
era fissata per il 30 novembre scorso, ma c'è stata la
possibilità, per i ritardatari, di allungare i tempi fino al 31 gennaio.
Ecco perché per la prima volta, con largo anticipo, è stato possibile
raccogliere ed elaborare i dati. I privatisti continuano a preferire gli
istituti tecnici, in particolare i commerciali, e se proprio devono scegliere
il liceo, in cima alle preferenze mettono gli ex magistrali. Così sono
i tecnici ad attirare la metà dei candidati esterni, seguiti dai
professionali (29 per cento), dai licei (18), infine dagli istituti d'arte
(3). Alle scuole statali va il 90 per cento delle domande, soprattutto perché
le paritarie superiori in Puglia sono poche. Ma chi sono i candidati esterni?
"Per la maggior parte si tratta di ragazzi dal percorso scolastico
impervio - spiega d'Itollo - Ci sono tuttavia anche quelli che vogliono un
titolo diverso dagli studi iniziati in precedenza, perché magari pentiti.
Infine ci sono i candidati già in possesso di un'altra
maturità, che hanno bisogno di un nuovo titolo per trovare lavoro o
per migliorare la propria posizione".
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( da "Tirreno,
Il" del
03-02-2008)
Viareggio
LICEALI E ASSI DELLA NEVE VIAREGGIO. Ai recenti Campionati studenteschi di
sci alpino, che si sono svolti all'Abetone, gli alunni del liceo classico
"Giosuè Carducci", di Viareggio, hanno conseguito importanti
risultati, sia nella classifica a squadre, che in quelle individuali.
Vincendo, nella categoria allievi e nelle allieve, hanno conquistato il
diritto a rappresentare la Provincia di Lucca ai Campionati Regionali, che si
svolgeranno prossimamente. A livello individuale ci sono da segnalare la
vittoria di Victor Musetti e il secondo posto di Olivier Fioroni negli allievi, il secondo posto di Barini nelle allieve ed
altri brillanti piazzamenti di Lari, Nicoletti, Tesconi, Zucchi, Franchini,
Zanotti, Torre, Maggiorelli, Tonutti. La preparazione, svolta a Sestola in
funzione di queste gare, ha dato ottimi risultati e qualora ce ne fosse stato
bisogno gli alunni del liceo classico, solitamente bravi nelle materie
di studio, hanno dimostrato di essere molto bravi anche nelle attività
sportive. Nella foto: alcuni protagonisti col professor di educazione fisica,
Luigi Bertuccelli.
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( da "Corriere
del Mezzogiorno" del
03-02-2008)
Corriere
del Mezzogiorno - BARI - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2008-02-03 num: - pag:
3 categoria: REDAZIONALE Meno insegnanti, scure sulla scuola Taglio di
docenti in elementari e superiori. Classi accorpate e affollate La reazione
dei sindacati: "A questo punto la scuola pugliese è ai limiti
dell'illegalità" BARI - In cattedra dall'anno prossimo ci saranno
1646 insegnanti in meno. E' quanto è stato stabilito ieri mattina nel
decreto sugli organici dal ministero della Pubblica istruzione. In allarme i
sindacati che preannunciano le prime forme di protesta. "In questo modo
si mette a rischio la qualità della scuola pugliese che ormai è
al limite dell'illegalità". Il taglio Le riduzioni maggiori
colpiranno le scuole elementari e superiori, dove rispettivamente a partire
da settembre ci saranno 484 e 313 insegnanti in meno. Seguite dalle medie con
189 posti tagliati. L'unico incremento con dodici posti in più ci
sarà per le scuole dell'infanzia. Questo il quadro che è stato
presentato ieri dal ministero della Pubblica istruzione. Il decreto sugli
organici prevede però un dilazionamento dei tagli: dei 1646 insegnanti
988 saranno docenti di ruolo, gli altri 658 saranno supplenti. La riduzione
delle cattedre comporterà inevitabili conseguenze nella costituzione
delle classi: molte sezioni saranno accorpate e questo non farà altro
che comportare un sovraffollamento degli studenti e un aumento del rapporto
alunni/classe, rapporto per il quale la Puglia detiene il primato in Italia
in negativo. I tagli inoltre colpiscono principalmente le regioni del Sud,
concentrandosi per l'80 per cento in Puglia, Campania, Calabria e Sicilia.
Rispetto al 2006 il ministero ha ridotto le cattedre di altri cento posti:
l'anno scorso il taglio sugli organici fu di 1500. La replica dei sindacati A
poche ore dalla decisione del ministero scoppia la protesta dei sindacati.
"In un primo momento - spiega Attilio D'Ercole, segretario regionale
della Cisl scuola - ci avevano garantito un taglio di 1331 docenti. Nel giro
di poco tempo questo numero è stato aumentato di ben 300 posti. Il
tutto a discapito della qualità della scuola difficile da garantire in
queste condizioni ". Secondo D'Ercole "la scuola pugliese è
ormai al limite dell'illegalità a cominciare dai problemi della
sicurezza finendo proprio a quelli del sovraffollamento nelle classi. Questa
situazione è una farsa e non fa altro che peggiorare". La Cisl ha
già programmato una prima manifestazione per il 9 febbraio. "Ora
la partita si giocherà nell'Ufficio scolastico regionale - conclude
D'Ercole - dove dovremo decidere come distribuire i tagli nelle province. A
causa della sua conformazione a subire i danni maggiori sarà
probabilmente il territorio di Bari ". Accuse anche da Claudio Menga,
segretario generale della Flc Cgil di Bari. "A questi tagli - scrive in
un comunicato - dovremo aggiungere anche quelli sul personale amministrativo
e sui bidelli. La situazione risulterebbe così peggiorata. A questo
punto la preoccupazione sugli effetti del decreto soprattutto nella provincia
di Bari, già funestata dagli elevati indici di mortalità
scolastica, si trasforma in allarme perché questi tagli avranno ripercussioni
negative sulla qualità dell'offerta formativa". Emergenza precari
Con 988 insegnanti di ruolo in meno, si aggrava la condizione anche dei
precari. Tra loro c'è chi da più di vent'anni è in
attesa di una cattedra. "Per i precari - prosegue Menga - al danno si
aggiunge la beffa. Il ministro Giuseppe Fioroni l'anno scorso ha trasformato le graduatorie dei precari in
graduatorie ad esaurimento bloccate su una sola provincia, costringendo molti
a rientrare a Bari, con il risultato di vanificare gli effetti positivi delle
immissioni in ruolo. Con queste riduzioni le prospettive di un lavoro
a tempo indeterminato si assottigliano ancora di più". La Cgil ha
indetto una riunione lunedì 18 febbraio, alla quale parteciperà
anche l'onorevole Alba Sasso, vicepresidente della commissione Cultura e
Pubblica istruzione della Camera. Samantha Dell'Edera Studenti in classe con
la loro insegnante.
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)
( da "Corriere Alto Adige" del 03-02-2008)
Corriere dell'Alto Adige - TRENTO -
sezione: TRENTOEPROV - data: 2008-02-03 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE
Il retroscena Contestata la delibera sulla Trentino Sviluppo, il presidente
sbatte la porta e poi torna Tensione in giunta, Dellai se ne va Scintille tra
il governatore e i Ds sul collegamento Pinzolo-Campiglio TRENTO - Gli ex Ds e
la Civica si presenteranno sotto il simbolo del Pd alla Camera e puntano a
un'alleanza per il Senato che potrebbe riprodurre l'attuale intesa di
centrosinistra con l'eventuale allargamento alla Svp. Ma i rapporti, in seno
al centrosinistra trentino, continuano a logorarsi. Lunghi silenzi - come
l'incomunicabilità sulla riforma della sanità- alternati a
reazioni stizzite, come quella che venerdì mattina ha portato il
governatore Dellai a lasciare per una manciata di minuti la riunione della
giunta, dopo un diverbio con la vicepresidente Margherita Cogo. Oggetto del
contendere, una delibera da 180 milioni di euro per il finanziamento del
piano triennale di Trentino Sviluppo. L'ha presentata l'assessore Marco
Benedetti (Leali), e più di un assessore è intervenuto per
chiedere precisazioni e formulare osservazioni. Uno degli interventi
più corposi del documento, diciotto milioni di euro per il collegamento
Pinzolo- Campiglio, è finito nel mirino della vicepresidente Cogo, che
ha mostrato più di una perplessità sull'opera e le
modalità di finanziamento. Anche l'assessore Andreolli, segretario dei
Ds, ha criticato il finanziamento da cinque milioni di euro per il complesso
industriale della Nicolini di Pieve di Bono. Altre osservazioni e richieste
supplementari, si sono avute- tra gli altri - da parte del terzo diessino in
giunta, Ottorino Bressanini, e da parte di Iva Berasi (Verdi), che ha chiesto
se nel novero degli interventi fosse compresa anche l'operazione Italcementi.
Non è la prima volta che Dellai e Cogo si trovano a discutere
animatamente nell'esecutivo provinciale. Le ultime scintille si sono avute
prima di Natale sulla delibera che in Trentino ha
respinto la reintroduzione degli esami di riparazione imposta dal ministro Fioroni. E non è nemmeno la prima volta che alcuni assessori si
alzano e salutano i colleghi. L'anno passato, per una delibera da 50 milioni
di euro presentata da Grisenti, avevano abbandonato la giunta proprio i tre
assessori Ds. Stavolta se n'è andato Dellai, per poi tornare poco
dopo. La delibera, forse scorporata in più parti,
tornerà in giunta venerdì prossimo. L'assessore Benedetti ha
ricomposto la situazione ritirandola per una discussione più
approfondita. A. Pap. Ai ferri corti Margherita Cogo e Lorenzo Dellai.
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( da "Corriere Alto Adige" del 03-02-2008)
Corriere dell'Alto Adige - TRENTO -
sezione: TRENTOEPROV - data: 2008-02-03 num: - pag: 8 categoria: BREVI Ci
scrivono FORMAZIONE Scuola, quanti errori Come responsabile del dipartimento
Istruzione e Formazione di Alleanza Nazionale reputo opportuno intervenire
nuovamente sulla questione degli esami di riparazione e cogliere l'occasione
per proporre una lettura decisamente diversa rispetto a quella fornita dai
responsabili provinciali della scuola dei dati emersi dall'ultima indagine
Ocse–Pisa sulla preparazione dei nostri studenti quindicenni in matematica,
lettura, scienze. Due sono gli aspetti fondamentali in relazione ai quali
valutare un sistema scolastico: da un lato il livello di preparazione degli
allievi e dall'altro il tasso di dispersione scolastica; appare evidente che
un sistema è tanto migliore quanto è alta la preparazione degli
studenti e quanto è bassa la dispersione. Nelle politiche scolastiche
degli ultimi trent'anni si è cercato più o meno consapevolmente
di aumentare l'inclusività del sistema proponendo agli allievi di ogni
indirizzo un percorso scolastico sempre meno meritocratico e selettivo ed
inevitabilmente la preparazione ne ha risentito pesantemente: si parla
addirittura di analfabetismo di ritorno e le vicende riguardanti l'ultimo
concorso statale volto a selezionare i magistrati credo non lascino spazio al
benché minimo dubbio in proposito. Riteniamo che il modo più efficace
e complessivamente più equo per coniugare un buon livello di preparazione
con una bassa dispersione consista nel proporre agli allievi una variegata
offerta formativa , ovvero molteplici indirizzi ed in questa senso riteniamo
una risorsa fondamentale gli istituti tecnici e la formazione professionale,
e però al contempo pretendere, premiando il merito e sanzionando
l'errore, buoni livelli di conoscenze e competenze: dunque una selezione che,
senza rinunciare alla qualità della preparazione, non escluda dal
sistema ma che, attraverso lo strumento delle "passerelle" orienti
correttamente l'alunno secondo le sue inclinazioni ed aspettative. Appare poi
evidente che la reintroduzione degli esami di riparazione voluta dall'ormai ex ministro Fioroni, con il
maggior rigore nella valutazione che questi comportano, contribuisca
senz'altro ad aumentare la qualità della preparazione dei nostri
studenti ed ovviamente alla credibilità della professione docente.
Crediamo che i lettori ormai siano al corrente della scelta scellerata
operata nella nostra provincia, unica in Italia, di non introdurre gli
esami di riparazione, scelta avversata da gran parte degli insegnanti e
persino messa in discussione dalla consulta degli studenti: il presidente
Dellai e la sua giunta hanno optato per un "pasticciaccio brutto".
I vertici dell'istruzione trentina hanno colto la palla al balzo
dell'indagine Ocse-Pisa per sostenere che ciò che funziona non si
cambia, giustificando così la sostanziale prosecuzione dell'esperienza
dei debiti formativi introdotta da D'Onofrio nel 1995. A questa capziosa
conclusione sono arrivati non tenendo conto dello scadimento generale del
livello di preparazione degli allievi nel mondo occidentale ma soprattutto
non hanno tenuto conto di un dato per noi eclatante che boccia
inequivocabilmente la loro politica scolastica: nonostante la profusione di
risorse investite nella scuola trentina i risultati ottenuti non si scostano
da quelli del vicino Veneto, che come è noto non gode né di autonomia
scolastica nè delle conseguenti risorse. Giuseppe Moratelli,
responsabile scuola An.
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( da "Tempo, Il" del 03-02-2008)
Dire che è giù di
morale sarebbe veramente poco. Un Prodi così, neanche i suoi
più stretti collaboratori lo ricordano. Rattristato, sconsolato,
esausto, silenzioso. E i sorrisi dell'ex presidente del Consiglio, ormai,
sono solamente di circostanza. Home Politica prec succ Contenuti correlati
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governo, si vota la fiducia alla Camera La Santa Messa in diretta nazionale
Simone Vitta PARIGI Il figliol prodigo Fernando ... Coldiretti, ricari record
per le frappe Di più proprio non riesce a fare. L'ultima uscita
pubblica di venerdì lo ha messo a nudo. Era nella chiesa di San
Giovanni in Laterano per festeggiare i quarant'anni della Comunità di
Sant'Egidio. Prima la messa del cardinale Bertone, poi in sacrestia e subito
dopo al ricevimento con mezzo mondo della politica. Chi lo ha riconosciuto in
chiesa lo ha descritto come un cane bastonato. Seduto al suo posto, ha
parlato poco e solo con la moglie Flavia. Eppure c'erano tutti: Ciampi,
Letta, Fassino, Rutelli, Marrazzo, Bindi, Fioroni e anche il suo segretario Walter Veltroni. Ma lui niente.
è rimasto al proprio posto sprofondando dentro il suo paletot blu, e
col muso lungo, quasi con la speranza che la sua uscita potesse concludersi
il prima possibile. Era infelice, domoralizzato, avvilito, sconfortato, solo.
Insomma, dimissionario. Vai alla homepage 03/02/2008.
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( da "Tempo, Il" del 03-02-2008)
Tutti i nodi vengono al pettine. Nel giro di vite impresso alla scuola dal ministro Fioroni per riportare nell'istituzione maggiore serietà,
competitività con gli standard europei ecc. c'era anche il decreto sul
recupero dei debiti suggellato dall'ordinanza ministeriale 92 del 5 novembre
fortemente criticato ora dai Cobas scuola. Home Interni Esteri prec
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impegno di ... aeroporto, scalia contro tutti Ladri "armati" di
sonnifero svaligiano casa di un imprenditore Rallenta la crescita del numero
delle imprese italiane Nel mirino del sindacato la scarsità dei fondi
per finanziare i corsi di recupero e le difficoltà degli istituti
superiori nel reperire i docenti di materie tecniche per tenere le
ripetizioni. "Normalmente la formazione delle classi viene fatta in
luglio, ora sarà possibile solo al termine delle verifiche finali e
delle integrazioni dello scrutinio finale - spiega l'avvocato Francesco
Orecchioni dei Cobas - a questo punto è necessaria la revisione del
calendario scolastico con inizio dell'anno in ottobre. Senza contare lo
stress e mancanza di riposo degli alunni costretti a reciperare con
temperature di 40 . Lo slittamento delle attività didattiche
comporterebbe di allungare di 60 giorni i quasi 100.000 contratti a tempo
determinato ai docenti assunti fino al 30 giugno. N.P. Vai alla homepage
03/02/2008.
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( da "Sicilia, La" del 03-02-2008)
Se torniamo al governo rilanceremo
la riforma Moratti, fiore all'occhiello della
legislatura del centrodestra. Parola di Cavaliere. Il vecchio Gentile,
fascista e ministro di un dittatore, anche lui cavaliere, spiegava agli
oppositori che la sua granitica riforma della scuola
si era avvalsa del contributo di socialisti come Giuseppe Lombardo Radice o
di intellettuali come Salvemini mentre l'esame di Stato era stato ripreso
dalla proposta di un liberale come Benedetto Croce. Il meglio dunque della
cultura d'inizio secolo per erigere una architettura educativa e formativa
che ha resistito come roccia alla guerra, al '68, alla prima e alla seconda
repubblica. Ma Gentile, prima di essere fascista, era un filosofo e sapeva
bene che certe leggi, che riguardano il futuro della Nazione, devono avere
fondamenta profonde che solo l'apporto di esperti qualificati e di qualunque
formazione ideologica possono scavare. Nel terzo millennio invece, il libero
campo della democrazia parlamentare è preda della squadra che lo
invade per dettarne le regole, seminando personali ogm per assicurare una
lunga discendenza alla propria corporazione di braccianti e che prende nello
stesso tempo a randellate i precedenti colonizzatori. E infatti, dopo anni di
dibattiti e di disegni di leggi andati a male, come la mortadella fuori dal
frigorifero, fin dagli anni Ottanta, ecco la riforma della
scuola di Belinguer che, caduto sul concorsone, viene gettato a mare
da Moratti che a sua volta viene smontata come un giocattolo d'epoca da Fioroni perché non ha il coraggio o la forza di prendere
un trattore per abbattere tutto e ricostruire. In mezzo i professori,
perplessi e disorientati, in attesa dell'ennesima tegola sul loro groppone:
che ne sarà di loro? Ma soprattutto: che ne sarà della scuola del futuro? Mugugnano tanti, pochi si adirano,
altri sospendono il giudizio in attesa che la piena passi per risollevare il
giunco che s'è calato per farla passare. Si dimentica
però che con lo scorrere degli anni passa pure la credibilità
europea della nostra scuola, agli ultimi posti nella graduatoria mondiale dopo anni di
successi. Il concime per darle vigore poteva essere la formazione
universitaria dei docenti la cui regolamentazione era stata avocata
direttamente dal ministro che però, cadendo, ha portato con sé le
norme necessarie per attuarle. Le fatidiche graduatorie a esaurimento
dunque rischiano di non essere più tali, mentre i precari, ai quali
sarebbe aspettata la metà dei posti disponibili, possono
accaparrarseli tutti dal momento che i concorsi ordinari con la crisi di
governo sicuramente salteranno. Ma salterà pure il disegno di legge
sulla educazione permanente e rimane in bilico il decreto sugli Istituti
tecnici e i professionali che da competenza delle Regioni, come stabilito da
Moratti, sono poi passati di nuovo allo Stato e per i quali si stavano
elaborando i regolamenti di attuazione: che ne sarà di loro?
Passeranno, così assicura Fioroni, i nuovi programmi della primaria e delle secondaria di primo
grado. Ma fino a quando? Queste le norme a rischio immediato e per il futuro
se torna il centrodestra? Se le dichiarazioni del cavaliere sono pietre, Fioroni sarà lapidato e con lui gli esami
cosiddetti di riparazione, compresi quelli di Stato con commissione mista e
tornerà pure la liceizzazione della istruzione e un solo ministero per
la scuola e per l'Università. Tutto da rifare
allora se una nuova invasione scalza i precedenti occupatori del governo in
una contrapposizione scambista scandalosa dove però manca la logica e
la ragione. Tranne che lo scontro sia tra due visioni del mondo differente e
allora bisogna solo rassegnarsi e blandire i vincitori. E i vinti? Guai ai
vinti, disse Brenno. Ma vinta per ora è solo la scuola.
Pasquale Almirante.
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( da "Liberazione" del 03-02-2008)
Lo scienziato Stefano Bocconetti Lo
scienziato. Il matematico. Rigoroso, rigorosissimo. Che ha scritto e
insegnato matematiche complementari, geometria analitica. Ma che ha insegnato
molto anche a chi di numeri sa poco o nulla. Con la sua caparbia voglia di
"riunificare" la cultura, l'istruzione. Fino ad allora divisa fra
una "scienza" fatta solo di deduzioni e regole asettiche,
contrapposte al primato delle materie umanistiche. Fu lui a capire, ad insegnare,
che il metodo scientifico era invece un potente strumento di innovazione.
Capace di leggere la natura, il mondo. Capace di unirsi alla storia del
pensiero. Lo studioso, allora. E poi il militante antifascista. Che conobbe
il carcere, due volte. Il militante comunista. E ancora: l'uomo. La sua
curiosità, la sua simpatia. La sua tolleranza. La sua
"dolcezza", per dirla con Pietro Ingrao. Si parla di Lucio Lombardo
Radice. Forse una delle personalità più ricche del secolo
scorso, una delle figure di spicco del mondo universitario italiano. Poco fa,
due mesi fa per l'esattezza, è ricorso il venticinquesimo anniversario
della sua scomparsa. E in una scuola romana, una scuola media romana a lui intitolata hanno pensato di
ricordarlo con una strana cerimonia. Un po' festa, un po' convegno. Un po'
riflessione, un po' assemblea. Aperta - esistono ancora presidi, in questo
caso una preside: Maria Grazia Lancellotti, che non pensano ad una scuola "chiusa", isolata -; assemblea aperta, si
diceva, al quartiere. E qui siamo sulla Tiburtina, uno di quegli antichi
quartieri popolari della capitale che non hanno perso la loro vocazione
democratica. Con loro, in un'aula magna strapiena di genitori, insegnanti,
genitori e tanta gente, anche Pietro Ingrao. Amico di Lucio Lombardo Radice
fin dai tempi dell'università, a metà degli anni '30. Anche lui
rende omaggio allo scienziato, alla sua curiosità, alla sua
capacità di essere uno degli studiosi più seri, competenti e
innovativi ma di essere anche, nello stesso tempo, un intellettuale
"multidisciplinare". Anche lui rende omaggio ad un amico
"tenero, pacato". Incline a cercare di capire tutto ciò che
fosse diverso da lui. Ma vuole ricordare soprattutto il Lucio Lombardo Radice
antifascista. Parla di quegli anni "terribili e gravi". Ingrao non
vuole fare una lezione di storia. Parla quasi sottovoce, senza retorica, con
parole semplici. Come se cercasse l'attenzione anche dei più giovani.
Semplicemente racconta. Racconta di quell'epoca in cui bisognava combattere un
nemico terribile. Sono proprio queste le parole che usa. Un nemico, un
tiranno che s'era spinto in un'avventura vergognosa: la guerra. Anni
drammatici in cui l'Italia era occupata. Dalle truppe nazifasciste. Ed
è qui che Pietro e Lucio si conoscono. Ed è qui che Lucio
"prende per mano" Ingrao. Lo accompagna nelle tappe successive. Si
schierano. Dalla parte della democrazia, contro la dittatura, contro la
guerra. Ed Ingrao continua a raccontare. Dei tempi della
"cospirazione". Della scelta - scelta necessaria - di organizzarsi
clandestinamente. Lo fanno, lavorano diffondendo le idee antifasciste fra i
giovani romani. Lucio viene arrestato. "Va in galera", dice Ingrao.
Anche qui usa una parola che cattura quelle centinaia di persone che lo
stanno ad ascoltare, una parola che non ha bisogno di aggettivi.
Perchè rimanda immediatamente ad una stanza disumana, due metri per
due, senza luce. Ne esce e riprende esattamente dal punto in cui aveva
lasciato. Ricomincia il suo lavoro di militante clandestino. Lo riarrestano
una seconda volta. Cosa spingeva quei giovani, quegli universitari? Ingrao
propone una risposta semplice. Diretta, immediatamente comprensibile:
"Volevamo difendere la libertà". Volevano difendere il
diritto del genere umano alla libertà. L'hanno fatto nel momento
più difficile, quando Hitler sembrava poter dominare l'Europa con le
sue armate. L'hanno fatto, sono stati costretti a farlo, anche ricorrendo
alla lotta armata. Libertà, allora. Altra parola chiave del breve
intervento di Pietro Ingrao. Libertà che allora mancava, "ed era
un peso insopportabile". Ed è qui che l'anziano leader comunista
smette di raccontare, smette di ricordare. E domanda: agli insegnanti,a alla
Preside, ai genitori. Ma c'è nella scuola lo
studio, l'analisi di quegli anni? C'è la consapevolezza di quanto sia
costata la conquista di quella parola: la libertà? C'è la
coscienza di quale valore abbia la Costituzione che in quelle battaglie prese
forma? La giornata prosegue così. In modo informale. Con la preside -
che è qui da poco tempo ma che sembra già conoscere tutti - che
riprende il microfono. Per rassicurare l'anziano leader, per spiegargli che a
scuola, o almeno in questa scuola,
ci si sta provando a trasmettere quei principi di democrazia, di tolleranza,
ci si sta provando a trasmettere alle nuove generazioni quella scelta di pace
che era contenuta nella Costituzione antifascista. Per trasmettere un
"sapere critico". E si ritorna così a Lucio Lombardo Radice.
Di lui ne parla anche Luana Benini, fino a ieri giornalista de
l'Unità, ma prima redattrice di "Riforma della scuola",
la rivista teorica voluta e inventata dal grande matematico. Parla del suo
interesse per qualsiasi sperimentazione didattica, per tutto ciò che
uscisse dagli schemi. Parla del suo laicismo, di una scuola
pubblica che proprio in quanto laica era capace di interloquire con i grandi
filoni del pensiero religioso. Parla, parlano, dei suoi
studi, della sua concezione della scuola. Che
voleva aperta, democratica ma seria. Al punto che Lombardo Radice avrà
un problema a cogliere tutti gli aspetti del '68. Lui, pure così
"aperto" non riusciva a digerire quelle parole d'ordine che
parlavano di scuola e di cultura come strumenti del potere. Lui che aveva
dedicato una vita a renderli strumenti delle persone, della gente. Parla,
parlano in tanti. E ricordano il suo ultimo "atto politico". Lucio
Lombardo Radice, poco prima di morire nell'82 a Bruxelles, era stato
promotore dei comitato per il disarmo in Europa. Nessuno, in quegli anni,
aveva il coraggio di immaginare qualcosa di diverso che non fosse un vecchio
continente diviso in due. Ed erano pochi a credere che si potesse fare a meno
della deterrenza delle armi. Lui ci credeva, forse anche pagando un certo
isolamento nel suo partito, il Pci. Lui parlava di disarmo, di abolizione di
tutte le testate nucleari. Ad Est come ad Ovest, a Tallin come a Comiso.
Venticinque anni fa sembrava un visionario. Ha avuto ragione. Anche su
questo. 03/02/2008.
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( da "Virgilio Notizie" del 03-02-2008)
03-02-2008 19:17 Incertezze anche
per il nuovo sistema di reclutamento docenti Roma, 3 feb. (Apcom) - Del resto
il problema precariato della scuola non si sarebbe esaurito con questa doppia
tornata di assunzioni prevista dal governo Prodi: secondo i dati ufficiali,
pubblicati pochi giorni fa dal ministero della PI, i docenti abilitati
inseriti nelle graduatorie (ad esaurimento) ammontano a circa 280.000
docenti. A cui si vanno ad aggiungere almeno 100.000 lavoratori non docenti
iscritti nelle graduatorie che lavorano nella scuola a tempo determinato come
bidelli, assistenti amministrativi e tecnici. Di tutto questo 'esercito', in
totale circa 400.000 persone, quasi la metà lavora con supplenze
annuali ed il resto si accontenta di sostituzioni brevi. "Ciò
dimostra - ha fatto sapere la Flc-Cgil - che le previste 100.000 immissioni
in ruolo nei prossimi due anni non esauriranno le graduatorie degli aspiranti
docenti, ma le scalfiranno. E rende necessario un nuovo piano di immissioni
in ruolo". "Problema di non scarso rilievo - continua il sindacato
di Panini - se si considera la necessità di avviare un nuovo sistema
di reclutamento che valorizzi il percorso universitario di formazione e dia
uno stop definitivo alle sanatorie". Un rinnovato sistema di
reclutamento ancora però in alto mare e che, come le immissioni in
ruolo, rischia fortemente di saltare assieme al governo. A
meno che i tavoli interministeriali non stringano i tempi e permettano al
ministro Fioroni di approvare la nuova legge (con il ritorno dei concorsi
ordinari con cadenza biennale e un maggior periodo di tirocinio
professionale) prima del suo addio al dicastero dell'Istruzione.
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( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 04-02-2008)
RICEVIAMO, e volentieri
pubblichiamo, questa lettera della preside dell'istituto d'arte Mengaroni
Marcella Tinazzi, anche se il contenuto non ci trova totalmente d'accordo.
Ecco il testo. "DAVVERO una brutta lezione quella cui stanno assistendo
gli studenti del nostro Istituto, impegnati quest'anno in un percorso di
conoscenza e riflessione sui temi della Shoah, con approfondimenti
sull'impatto che le leggi antiebraiche del 1938 ebbero in ambito locale.
Breve premessa: in occasione del 70° anniversario dell'emanazione delle Leggi
razziali, il ministero della Pubblica Istruzione, con l'alto patrocinio della
Presidenza della Repubblica e dell'Unione delle Comunità ebraiche
italiane, indice un Concorso nazionale per le scuole, che recita testualmente
" Analizzate l'impatto immediato delle leggi razziali e le loro
conseguenze nella vita sociale e culturale italiana, utilizzando fonti
storiche e letterarie. Le ricerche d'archivio e le testimonianze raccolte
siano, quanto più possibile, relative al vostro territorio". Il
nostro Istituto progetta "Noi memori", un percorso di ricerca e di
studio sugli argomenti proposti dal Ministero e lo articola in tre azioni
didattiche: schede didattiche, un mazzo di carte sulle Leggi razziali "Le
carte della vergogna", e l'installazione ceramica chiamata i "Fogli
Fossili". Il progetto vince il Concorso nazionale e
lo scorso 24 gennaio viene premiato dal Ministro Fioroni nel
corso di una cerimonia struggente alla Risiera di San Sabba, a fortissimo
impatto mediatico ed emozionale. La nostra scuola (e la sua città)
vivono un momento di grande visibilità e di prestigio, forti del buon
lavoro svolto e della validazione istituzionale ottenuta. Il Comune di
Pesaro ha affiancato il nostro Istituto nelle scelte organizzative,
concedendo un luogo simbolo per installare i "Fogli Fossili", la
Piazza del Popolo. La scuola, in piena e totale autonomia, ha sviluppato il
suo percorso di conoscenza. I documenti sono stati scelti con il criterio
privilegiato dal bando di concorso: la loro valenza territoriale. Ecco perché
"Il Resto del Carlino", e le altre due testate , ora scomparse.
Ecco perché non c'è "Il Corriere della Sera" o le altre
testate nazionali, che al pari del "Carlino" esercitavano
legittimamente il loro diritto/dovere di cronaca. Il "Resto del
Carlino" è considerato il quotidiano della città, e per
questo è stato selezionato. Ed è profondamente offensivo
leggere questa scelta, puramente didattica, come strumentale o maliziosa ed
offendere la buona fede delle ragazze e dei ragazzi che hanno lavorato al
progetto, impegnandosi con entusiasmo e onestà intellettuale,
categoria quest'ultima sempre più rara, anche in chi la dovrebbe
esercitare. Assolutamente incomprensibile, poi, il fraintendimento su
ciò che deve esser calpestato: esiste un messaggio (le leggi
antiebraiche) ed esiste un mezzo (un documento, un editto, una testata di
giornale, una pagella.): chi può confondersi su ciò che
idealmente vorremmo "calpestare"? Solo chi intenzionalmente vuole
confondersi, e confondere. Ecco la brutta lezione. Non era meglio chiedere un
incontro con la Scuola, gentile redazione del Carlino? Parlare con chi ha
svolto il Progetto? Sentire le motivazioni delle scelte (autonome, è
bene ribadirlo) dei documenti?". Marcella Tinazzi - -->.
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( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 04-02-2008)
MINISTRO PER 20
MESI "Quest'anno d'intesa con Fioroni abbiamo
introdotto in trenta scuole per provincia l'insegnamento di scienze
motorie".
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( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 04-02-2008)
Di CARLO SANTI ROMA - La crisi di governo
ha interrotto venti mesi di lavoro e di progetti, alcuni realizzati e altri
rimasti nel cassetto. L'amarezza è grande. Ministro Melandri, quale
sarà il futuro dello sport italiano? "Mi auguro che non si torni
indietro, che il nuovo Ministero dello sport sia un patrimonio che non vada
disperso. Lo sport è importante anche per l'integrazione sociale. Gli
interventi del ministero hanno colmato ritardi storici". Il suo
ministero, però, è destinato ad essere cancellato. "In
Finanziaria si prevede il mantenimento del Dipartimento dello Sport. Tutti i
Paesi dell'Europa hanno un ministero dello sport. Eravamo rimasti soli con la
Polonia a non averlo. Non torniamo indietro". Qual è il suo
bilancio dopo venti mesi di lavoro? "Gli obiettivi che ci eravamo prefissati
li abbiamo realizzati. Mi riferisco alla riforma dei diritti tivù del
calcio tesa a rafforzare e migliorare la competitività del sistema
calcio e la mutualità tra i club e a sostenere i vivai. Poi abbiamo
lavorato nella scuola primaria". Che è, da sempre, un problema
per lo sport italiano. "Siamo partiti con Fioroni, con una sperimentazione, tre scuole per provincia dove
insegnare educazione motoria. Quest'anno siamo passati a 30 per provincia e
si prevede l'assunzione di 3000 laureati in scienze motorie". Non ha
trascuaro l'attenzione per lo sport dei disabili. "Abbiamo voluto
dare una grande spinta al Comitato italiano paralimpico che adesso,
decuplicando le risorse, ha un bilancio di 5 milioni di euro". Si sta
discutendo molto del caso di Pistorius. Qual è il suo punto di vista?
Giusto o no negargli la possibilità di competere alle Olimpiadi?
"L'esclusione di Pistorius è una cattiva notizia perché lo sport
ha un grande valore simbolico. Un ragazzo che ha superato tanti problemi e
che viene fermato... Ma c'è di buono che il principio di far competere
ad armi pari un disabile non è più tabù. Io penso che
faccia bene a ricorrere". Nei suoi venti mesi al ministero, quali
problemi gestionali ha risolto? "Due erano le urgenze: la drammatica
situazione debitoria della Sportass e lo svuotamento del Credito Sportivo. Il
primo era un bubbone da eliminare, tutelando il futuro previdenziale degli
iscritti; il secondo doveva essere rimesso in piedi anche perché mi ero
impegnata a facilitare il processo di privatizzazione degli stadi". Il
Coni ha dovuto battagliare, sostenuto anche da Lei, per il proprio
finanziamento. Quale può essere la soluzione? "Avrei voluto dare
un assetto stabile al Coni con un finanziamento certo ogni anno".
Momenti felici e momenti tristi durante il suo lavoro. Qual è stato
l'attimo più bello? "La vittoria del mondiale di calcio, nel
2006. Però, in quell'anno non posso dimenticare Calciopoli. Poi, le
tragiche morti di Raciti, Licursi e Sandri". C'è chi, come
Luciano Moggi, è rimasto in auge nonostante la squalifica. Adesso
appare spesso in tivù. "E a me non piace vederlo in
tivù". Il 2007 è stato l'anno delle donne. E il 2008
è cominciato nel segno di Alessandra Sensini. "Grandi
soddisfazioni con le nostre atlete. L'elenco? Lunghissimo: dalle pallavoliste
alle nuotatrici e le ginnaste, poi le incredibili ragazze della scherma, la
Bastianelli, la Di Martino, la Kostner, le tenniste della Fed Cup. Tutto
questo merita un plauso e una riflessione". Quale? "Brave, e per
questo mi piacerebbe vedere a Pechino una donna portabandiera a testimonianza
della forza dello sport rosa. E mi piacerebbe vedere qualche dirigente donna
in più". C'è una cosa che avrebbe voluto realizzare, nel
suo progetto globale, e che non ha fatto? "La riforma della legge 91 sul
professionismo sportivo. Il 2008 doveva essere dedicato a questo, insieme
alla legge quadro sullo sport di cittadinanza e ai nuovi maccanismi di
finanziamento del Coni. La legge 91 è importante anche per le donne
che non essendo professioniste sono poco tutelate". Abbiamo parlato dei
successi. Però, negli ultimi venti mesi lo sport italiano è
stato toccato da tragedie come quella dell'ispettore Raciti. "Troppi
dramatici lutti per una partita di pallone". Stadi sicuri e anche pronti
per un evenutale organizzazioe delgi Europei di calcio del 2012 qualora
Polonia e Ucraina non ce la facessero? "La nostra candidatura è
sempre pronta e si può rilanciare anche per il 2016".
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( da "Panorama" del 04-02-2008)
L'insegnante? Ha traslocato a Slow
food ANTONELLA PIPERNO distacchi Docenti e dirigenti scolastici vengono
"presi in prestito" da enti e associazioni che poco hanno a vedere
con la scuola. Però lo Stato paga. Difficile trovare una grande
attinenza tra la scuola e Slow food, l'associazione paladina del cibo di
qualità. E sembrano deboli anche i legami con la Pia associazione
maschile Opera di Maria con gli animalisti del Wwf e con il Forum delle
associazioni familiari, protagonisti del Family day. Eppure, qui lavorano
professori e dirigenti scolastici, uno per associazione. Docenti che
percepiscono regolare stipendio dal ministero della Pubblica istruzione.
L'insolito prestito, va precisato, è del tutto legale, regolato dalla
legge 448 del '98: stabilisce che ogni anno 500 insegnanti possono essere
distaccati presso l'amministrazione scolastica per occuparsi di autonomia;
altri 100 vanno a dare man forte ad associazioni impegnate nella prevenzione
del disagio psicosociale e altri 100 ancora lavorano per associazioni
professionali di docenti o in enti che si occupano di formazione e ricerca
educativa e didattica. Compiti nobili, per carità. Finora però
la materia era rimasta un po' misteriosa, con gli elenchi ministeriali tenuti
segreti. Il 24 gennaio scorso il ministero ha fatto partire la circolare per
le richieste dei distacchi (a cura delle associazioni) relativi al prossimo
anno scolastico. E intanto l'Associazione docenti italiani (Adi), che il 29
febbraio organizza a Bologna un convegno internazionale sull'educazione
scientifica (titolo "Perché bolle l'acqua?", legato ai risultati
disastrosi dell'indagine Ocse Pisa sulla preparazione degli studenti), ha prodotto
un dossier sugli ultimi 3 anni scolastici. Con elenco delle associazioni e
dei professori. Facendo luce sui cento distacchi (i cosiddetti comandi) agli
enti che si occupano di formazione e ricerca. "È una doverosa
operazione trasparenza, ma non nascondiamo di essere rimasti allibiti dalla
penalizzazione (da due a un distacco) subita dalla nostra associazione,
l'unica dimezzata tra quelle che appartengono al Forum riconosciuto dal
ministero" sostiene il presidente dell'Adi, Alessandra Cenerini. Fanno
la parte del leone quest'anno l'Aimc (Associazione italiana maestri
cattolici) e l'Uciim (associazione cattolica di insegnanti, dirigenti e
formatori), con nove comandi a testa. Possono contare sul sostegno di un
professore anche gli ambientalisti di Italia nostra. Fino allo scorso anno
godeva di un distacco anche Oltre il chiostro, specializzata, spiega il sito,
in corsi di teologia e spiritualità francescana ma anche
nell'allestimento di banchetti. Sono stati azzerati i comandi, invece, alle
associazioni disciplinariste scientifiche Aif, Anisn e Società chimica
italiane, specialiste di fisica, scienze e chimica, proprio le materie in cui
gli studenti sono più scarsi. Il ministro (che ha l'ultima parola sui
distacchi) deve presentare una relazione annuale al Parlamento. Ma non l'ha
mai fatto. Il dicastero, interpellato da Panorama, conferma: dal '98 nessun
ministro ha mai presentato alcuna relazione. Neanche
quello in carica, Giuseppe Fioroni, che non ha ritenuto
corretto intervenire sui distacchi 2005-2006 di cui era responsabile Letizia
Moratti. Pare fosse deciso a presentare un rapporto sulla sua gestione
2006-2007, ma visto il terremoto politico chissà se sarà in
sella al momento di esternare. Per Cenerini ci sono incongruenze:
comandi assegnati a enti che gestiscono corsi di formazione professionale (e
quindi già sovvenzionati dal ministero del Lavoro), ad associazioni
legate ai sindacati ("quando i sindacati già godono di 1.099
distacchi"). E anche comandi che sembrano privilegiare gli insegnanti
piuttosto che gli enti, con salti da un'associazione all'altra. è il
caso della professoressa Luciana Lenzi, che nel 2005 era alla milanese Porto
Franco e adesso lavora a Napoli nella fondazione Cardinale Carlo Oppizzone. A
Napoli segnalano pure la prof Santina Mutti, prima dei non eletti di
Rifondazione comunista alle ultime elezioni comunali: distaccata all'ufficio
scolastico regionale, se eletta, successo politico a parte, avrebbe potuto
chiedere un'aspettativa. Con il distacco alla meritevole associazione
Annalisa Durante (intitolata alla ragazzina uccisa nel 2004 a Forcella in un
agguato di camorra) non è rientrata in classe. Professori mossi da
nobili intenti o in fuga da cattedra e campanella? Angela Mambretti Nava,
insegnante di italiano distaccata al Coordinamento genitori democratici, di
cui è presidente, difende la categoria, il cui lavoro è vitale,
sostiene, per mantenere in vita associazioni ed enti che non godono di alcun
finanziamento: "È vero che negli anni i ministri hanno privilegiato
questa o quell'associazione, ma la nostra non è una scelta di comodo.
Con il distacco si perde la titolarità della cattedra e una volta
rientrati a scuola bisogna accettare la sede disponibile". Motivati o
interessati che siano, lo Stato paga doppio, visto che le cattedre devono essere
rimpiazzate. Per un totale, considerando anche i distacchi sindacali, di
circa 70 milioni di euro all'anno, cifra che secondo Norberto Bottani,
analista delle politiche internazionali dell'educazione, dovrebbero far
riflettere il ministro dell'Economia e la Corte dei conti: "Per tagliare
sprechi nella spesa pubblica, sarebbe utile guardare anche a questi numeri. E
a un sistema che sembra più attento a privilegiare una rete di
amicizie piuttosto che il buon funzionamento della scuola".
(piperno@mondadori.it).
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( da "Virgilio Notizie" del 04-02-2008)
04-02-2008 10:05 A Sant'Anastasia anche
Amato, Rutelli, Letta, Parisi, Fioroni Roma, 4 feb.
(Apcom) - Vertice del Pd al 'loft' per mettere a punto la posizione del
partito in vista delle consultazioni di questa mattina a Palazzo Giustiniani,
dove i leader democratici incontreranno il presidente incaricato, Franco
Marini. A piazza Sant'Anastasia è presente l'intero gotha del Pd: dal
segretario, Walter Veltroni, al premier dimissionario e presidente del
partito, Romano Prodi. Presenti anche il vicesegretario Dario Franceschini, i
ministri Rutelli, Fioroni, Bindi, Parisi, Amato,
Chiti, Gentiloni, i capigruppo di Camera e Senato, Antonello soro e Anna
Finocchiaro, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta,
il responsabile informazione, Marco Follini e l'ex segretario Ds, Piero
Fassino.
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( da "KataWeb News" del 04-02-2008)
Alle 09:59 - Fonte: repubblica.it -
0 commenti È in corso al 'loft' del Pd un vertice per definire i
particolari della posizione da tenere in vista della consultazione con il
presidente incaricato Franco Marini fissata per le ore 13. Attorno al tavolo
lo stato maggiore del partito con, tra gli altri, Veltroni, Prodi, Rutelli,
Fassino, Fioroni, Franceschini, Bindi e Parisi. AGI.
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( da "Stampaweb, La" del 04-02-2008)
ROMA I precari della scuola sono di
nuovo in fibrillazione: le assunzioni previste in Finanziaria, di 100.000
insegnanti e 20.000 unità di personale non docente, che l'esecutivo
Prodi aveva dato garanzia di attuare durante le due prossime estati,
rischiano di tramontare a causa della caduta del governo. Con una petizione,
cui stanno rapidamente confluendo le firme dei diretti interessati, le associazioni dei precari chiedono quindi al ministro della
PI, Giuseppe Fioroni, e dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, di firmare un
decreto interministeriale proprio per evitare che sfumino le previste
immissioni in ruolo. "La politica si assuma la responsabilità di
prendere decisioni che vanno a vantaggio di tutti i cittadini; i
giochi di potere e gli intrighi di palazzo non danneggino la gente
comune", si legge nel documento firmato dal Comitato insegnanti precari
non abilitati, il Comitato precari di Parma, il forum Precarisalerno, il
forum precariscuola, l'Orgoglio precario e il blog PrecariaMente. "Tanti
insegnanti precari - si legge sempre nel documento dei precari - hanno
bisogno di un lavoro stabile e sicuro per poter programmare il loro futuro,
tante famiglie hanno bisogno di una scuola di qualità per i loro
figli, attualmente costretti a frequenti ed improduttivi “balletti” di
insegnanti in spregio a qualsiasi forma di continuità didattica,
essenziale per un processo complesso come quello dell' apprendimento".
Da viale Trastevere giungono segnali di accoglimento del problema, ma la
questione non sembra inclusa nelle priorità dello scorcio finale della
gestione Fioroni. "Essendo già previste
dalla Finanziaria del 2007, anche un governo guidato dal presidente Marini
potrebbe autorizzare le 60.000 assunzioni previste tra pochi mesi", ha
fatto sapere il viceministro Mariangela Bastico. Secondo il sottosegretario
alla PI quella più a rischio sarebbe sopratutto la seconda tranche di
assunzioni: "quelle del 2009 - ha sottolineato la Bastico - saranno di
competenza del nuovo governo". Del resto il problema precariato della
scuola non si sarebbe esaurito con questa doppia tornata di assunzioni
prevista dal governo Prodi: secondo i dati ufficiali, pubblicati pochi giorni
fa dal ministero della PI, i docenti abilitati inseriti nelle graduatorie (ad
esaurimento) ammontano a circa 280.000 docenti. A cui si vanno ad aggiungere
almeno 100.000 lavoratori non docenti iscritti nelle graduatorie che lavorano
nella scuola a tempo determinato come bidelli, assistenti amministrativi e
tecnici. Di tutto questo “esercito”, in totale circa 400.000 persone, quasi
la metà lavora con supplenze annuali ed il resto si accontenta di
sostituzioni brevi. "Ciò dimostra - ha fatto sapere la Flc-Cgil -
che le previste 100.000 immissioni in ruolo nei prossimi due anni non
esauriranno le graduatorie degli aspiranti docenti, ma le scalfiranno. E
rende necessario un nuovo piano di immissioni in ruolo". "Problema
di non scarso rilievo - continua il sindacato di Panini - se si considera la
necessità di avviare un nuovo sistema di reclutamento che valorizzi il
percorso universitario di formazione e dia uno stop definitivo alle
sanatorie". Un rinnovato sistema di reclutamento ancora però in
alto mare e che, come le immissioni in ruolo, rischia fortemente di saltare assieme
al governo. A meno che i tavoli interministeriali non stringano i tempi e
permettano al ministro Fioroni di approvare la nuova
legge (con il ritorno dei concorsi ordinari con cadenza biennale e un maggior
periodo di tirocinio professionale) prima del suo addio al dicastero
dell'Istruzione.
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( da "Corriere Adriatico" del 04-02-2008)
Urbino - Medici in prima linea. Al
Liceo Classico "Raffaello" di Urbino. Nulla di clamorosamente
drammatico, bensì il carnevale entrato con tutta il suo esplosivo
coinvolgimento all'interno del plesso scolastico. Ogni classe si è vestita
o, per meglio dire, travestita a tema. C'era una truppa di coccinelle, di
guardie e ladri, di Bassotti come la mitica banda di Paperopoli, di dalmata,
un domino completo che ha vinto meritatamente il primo premio delle maschere
collettive più simpatiche e belle ed anche professori che non hanno
mancato, magari, ad una piccola piuma, tanto per non essere indifferenti al
tourbillon di coriandoli, trucchi e maschere. La 4B Turisti (foto) ha
prescelto il caotico mondo della serie televisiva di "ER, Emergency
Room, pronto soccorso". Bravissimi a correre in aiuto ed assistere gli
amici più bisognosi di cure didattiche, di recupero e sostegno come l'ex ministro Giuseppe Fioroni ha
espressamente richiesto. Intanto a Cagli tutto è pronto, dopo
settimane e settimane di febbrili preparativi per stupire il pubblico con la
maschera più originale e l'idea più geniale, finalmente questa
sera nella piazza cittadina di Cagli tutti i giovani cagliesi potranno
godersi il lunedì notte di carnevale più pazzo dell'anno.
Dopo il dirompente successo della scorsa edizione, anche quest'anno viene
riproposta la sfilata delle maschere e dei rispetti carri allegorici in
piazza, con una vera e propria premiazione finale. Lo scorso anno, i
vincitori della prima gara ufficiale, sono stati i " Pelati dei caraibi"
e la loro "Maledizione della prima birra", a bordo di un mega
galeone nero. Al secondo posto, con un pizzico di insoddisfazione, il carro
del Saloon.
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( da "Mattino, Il (Circondario Nord)" del 04-02-2008)
CERCOLA Accertamenti dei
carabinieri L'allarme dopo 27 lezioni saltate Il preside: "Fenomeno
limitato" PATRIZIA PANICO Cercola. Accertamenti dei carabinieri sulla
frequenza degli alunni delle scuole dell'obbligo nei comuni di Cercola e
Pollena Trocchia: denunciati in stato di libertà 16 genitori per
favoreggiamento dell'evasione scolastica. Un'indagine lunga e capillare, cominciata
all'inizio dell'anno scolastico, svolta dai carabinieri della tenenza di
Cercola diretti dal tenente Vito Ingrosso, che hanno effettuato uno screening
di tutti gli istituti medi ed elementari con particolare attenzione
all'istituto medio inferiore Raffaele Viviani di Pollena Trocchia e
all'istituto comprensivo Antonio Custra di Cercola. Il controllo ha
evidenziato che i genitori di 9 bambini, pur avendo regolarmente iscritto i
figli alla scuola media, non avevano assicurato la loro frequenza dall'inizio
dell'anno scolastico senza giustificato motivo. "La situazione da noi
è fisiologica - spiega Domenico Toscano, dirigente dell'istituto
Custra - su una platea di oltre 1000 studenti si tratta di una percentuale
davvero piccola. Molto spesso l'evasione è legata a situazioni
particolari con famiglie soggette a disagi di tipo sociale e talvolta anche
psicologico di uno o entrambi i genitori. Per questo - prosegue il dirigente
scolastico - almeno nel nostro caso, non si deve parlare di dispersione
scolastica ma solo di casi isolati e con motivazioni particolari. Come ad
esempio l'anno scorso quando due famiglie si sono avvalse della
facoltà dell'", contemplata anche nella
normativa Fioroni, che permette il ritiro, entro il 15 marzo, dello studente dalla
scuola per farlo istruire a casa con un tutore e sostenere un esame a fine
anno". Il parametro utilizzato dalle forze dell'ordine per stabilire il
limite che separava le assenze fisiologiche dall'evasione studentesca era
fissato in 27 giorni di assenza nei primi tre mesi di lezioni.
"Un parametro alto - ammette Toscano - al nostro istituto, dopo dieci
giorni di assenze consecutive, inviamo un telegramma di avviso ai genitori e,
laddove non c'è riscontro, si cerca di rintracciarli mandando anche un
dipendente a casa. Il tasso così basso di evasione riscontrato nel
nostro istituto - sottolinea il preside - è il termometro che tutto il
personale scolastico presta una notevole e costante attenzione a questa
problematica che sicuramente nel resto della provincia napoletana assume
aspetti molto più marcati". In effetti le condizioni sociali e,
soprattutto nell'ultimo periodo, ambientali non hanno di certo aiutato a
prevenire tale fenomeno. A causa dei disagi provocati dalle tonnellate di
rifiuti accumulati nei pressi delle scuole, proprio nel comune di Cercola
decine di genitori hanno richiesto con forza la sospensione delle lezioni
minacciando di non portare i figli a scuola. "A volte, inoltre - spiega
Toscano - gli alunni delle medie vivono la scuola come una punizione perché
insofferenti a qualsiasi ordine costituito. Manca proprio la voglia di
partecipare alle lezioni. Faccio appello anche ai servizi sociali - conclude
- affinché offrano un riscontro più tempestivo alle nostre
segnalazioni perché, in questi casi, bisogna intervenire soprattutto a
livello familiare oltre che nei confronti dell'alunno stesso".
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Lettera
di una prof al ministro Manuela Marchesini ( da "Provincia di Sondrio, La" del 02-02-2008)
Abstract: inviato una lettera bellissima per
il ministro della Pubblica Istruzione Fioroni: il messaggio è
"salviamo l'italiano a scuola". Una riflessione interessante che
merita di essere letta e accolta. Eccola. Cara Provincia, in questi giorni di
crisi e di "emergenze", permetti ad una semplice insegnante di
Lettere di far giungere al ministro Fioroni qualche pensierino d'inizio
d'anno,
Dalla
prima Lettera di una prof ( da "Provincia di Sondrio, La" del 02-02-2008)
Abstract: Egregio ministro Fioroni, o chi
verrà dopo di Lei, in questo nuovo anno mi regali "un mestiere
che non c'è più", mi regali tempo a scuola e a casa da
trascorrere sui libri, senza annegare in "Progetti, Recuperi, Percorsi,
Obiettivi, Pof" e altre mirabolanti sigle, per tacere di Programmazioni ormai
fantascientifiche.
IL
MINISTRO della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha firmato la
convenzione, ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 02-02-2008)
Abstract:
L'istituto
Fermi allo Stato il ministro Fioroni ha firmato ( da "Gazzetta di Modena,La" del 02-02-2008)
Abstract: Fermi" allo Stato il ministro
Fioroni ha firmato Dall'1 settembre il Fermi sarà ufficialmente
statale. Il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha firmato
nei giorni scorsi la convenzione, approvata la scorsa settimana dal consiglio
provinciale, che regola il passaggio allo Stato dell'istituto tecnico
modenese.
LE
SPINE DELLA SCUOLA ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 02-02-2008)
Abstract: della Pubblica istruzione Giuseppe
Fioroni ha firmato la convenzione, approvata la scorsa settimana dal
consiglio provinciale, che regola il passaggio allo Stato dell'istituto
tecnico Fermo di Modena, a partire dal primo settembre di quest'anno. La
convenzione garantisce la conservazione dell'attuale offerta formativa, in
particolare l'articolazione dei due indirizzi di studio (
Ardenno,
bufera sul polifunzionale Il Comune non ha i fondi per portare a termine il
progetto ( da "Giorno, Il (Sondrio)" del 02-02-2008)
Abstract: LE AREE di proprietà del
signor Fioroni e della signora Corvi - riprende il sindaco - sono state
infatti espropriate abusivamente dall'amministrazione che ci ha preceduto.
Senza il consenso degli interessati si è andati a costruire. A questo
punto alla nostra amministrazione non resta che procedere a un'acquisizione
d'ufficio delle suddette aree,
Gli
appuntamenti di oggi ( da "Tirreno, Il" del 02-02-2008)
Abstract: SCUOLA. Via Bugiardini 25. I genitori
e la riforma della scuola. Incontro con i dirigenti scolastici per mettere a
punto la proposta della scuola fiorentina sulla riforma degli organi
collegiali (ore 9.30-12, scuola Piero della Francesca). LEGGE 194.
Emilia,
in arrivo mille insegnanti - ilaria venturi ( da "Repubblica, La" del 02-02-2008)
Abstract: Pagina XI - Bologna La circolare
del ministro Fioroni. Deciso anche lo stop alla moltiplicazione degli
indirizzi alle superiori Emilia, in arrivo mille insegnanti Priorità a
materne, tempo pieno e corsi serali ILARIA VENTURI QUASI mille insegnanti in
più, 964 per l'esattezza, assegnati all'Emilia Romagna.
Rinnovo
del contratto dei docenti, revisione dei piani di studio e attivazione a
Rovereto del Centro per la formazione degli insegnanti ( da "Adige, L'" del 02-02-2008)
Abstract: riferimento al dibattito sul
mancato ripristino in Trentino dell'ordinanza Fioroni sul recupero dei debiti
e sugli esami di riparazione. "I risultati di Ocse-Pisa - ha dichiarato
Arduino Salatin - possono essere interpretati anche a sostegno delle scelte
della Provincia. Il no agli esami di riparazione, unito all'organizzazione di
un percorso più lungo e distribuito in due anni,
PAOLO
BARI Gli istituti tecnici trentini sono i migliori d'Italia ( da "Adige, L'" del 02-02-2008)
Abstract: Ricordiamo che Fioroni ha invece
deciso di ripristinare gli istituti tecnici. Vediamo ora i risultati in ambito
nazionale suddivisi per materia. Nella lettura il Trentino è al terzo
posto con i licei (565 punti), al primo con i tecnici (522), al secondo per
gli istituti professionali (469) e al terzo per la formazione professionale
(392)
La
celebrazione dell'altro Sessantotto, quello senza violenza puntualizza il
portav ( da "Stampa, La" del 02-02-2008)
Abstract: Fioroni). La sagrestia del
Laterano, poi, era affollata di vesti viola e purpuree dei vescovi e
cardinali "amici". La lista di "sponsor" incrocia
trasversalmente palazzi sacri (Bertone, Ruini, Tettamanzi, Sepe, Tauran,
Poupard) e quelli laici (Rutelli, Veltroni, Letta, Merkel, Kofi Annan, Amato,
Frattini).
<Docenti,
contratto flessibile> ( da "Corriere Alto Adige" del 02-02-2008)
Abstract: cantonata giustificando il mancato recepimento
del decreto Fioroni sul recupero dei debiti scolastici con i buoni risultati
della scuola trentina". L'amministrazione apre un fronte dopo la
presentazione dei dati sugli istituti trentini: "Se aspettiamo l'accordo
nazionale stiamo freschi" TRENTO - Mentre è ancora viva la
protesta del mondo della scuola sul "no" agli esami di riparazione,
L'appello
dei Leali: <Riprendiamo il dialogo> ( da "Corriere Alto Adige" del 02-02-2008)
Abstract: del ministro Giuseppe Fioroni sugli
esami di riparazione. Intanto continua la raccolta firme al documento che i
sindacati di categoria presenteranno a Dellai nei prossimi giorni: "Ultimata
la raccolta al Da Vinci e al Prati, ora attendiamo quelle delle altre scuole,
se necessario posticiperemo a dopo lunedì il giorno previsto per la
consegna del documento da parte degli istituti"
Mezzogiorno
replica all'articolo di gabrio casati su ambrogio ( da "Riformista, Il" del 02-02-2008)
Abstract: ma lavorare sodo con la
programmazione e per l'avanzamento democratico del Paese: non di aree o
gruppi o categorie. Con serietà e impegno straordinari. Con l'energia,
l'onestà e la competenza. Anche quelle del Gabrio Casati che, nella
riforma della scuola (1859), poneva la libertà "entro i dovuti
confini e [tutelata] da quelle guarentigie che l'
Bertone:
nel '68 un mondo contro Dio ( da "Corriere della Sera" del 02-02-2008)
Abstract: Fioroni, Bindi), al sindaco di Roma,
Veltroni e agli esponenti dell'opposizione (Gianni Letta in prima fila, e gli
ex ministri Buttiglione e Marzano). L'omelia di Bertone, durante la messa per
l'anniversario della Comunità di Sant'Egidio, è tutta
incentrata sulla speranza vera, evangelica, e su quella "falsa" di
"un periodo storico turbinoso e complesso,
Sant'Egidio,
40 anni di comunità ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 02-02-2008)
Abstract: In prima fila il presidente del
Consiglio dimissionario Romano Prodi con la moglie Flavia, Il presidente
Napolitano, Francesco Rutelli, Giuseppe Fioroni, Rosy Bindi, i senatori a
vita Carlo Azeglio Ciampi ed Emilio Colombo, Walter Veltroni, Piero Fassino,
Gianni Letta e Rocco Buttiglione.
ROMA
La trattativa è appesa a quelle due parole, piccolo margine . E alla c ( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 02-02-2008)
Abstract: a Fioroni. Ed ha allargato il
discorso, guardando oltre: "Questo Paese ha bisogno come il pane di far
sparire dal lessico politico la parola "nemico". Ce lo chiedono i
cittadini, questo è lo spirito del tentativo che sto facendo e che
tornerà utile anche in campagna elettorale e dopo, nella prossima
legislatura".
LETTERE ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 02-02-2008)
Abstract: compreso il ministro Fioroni, e ha
segnalato ai media la gravissima circostanza. La spiacevole situazione
conferma il degrado in cui versa la nostra città, amministrata da
incompetenti, che non riescono nemmeno ad allocare il personale necessario
per rendere operativo un asilo nido, rimpallandosi le responsabilità,
in guisa che quasi trenta bambini da fine settembre sono a spasso (
Buchi
in pagella, studenti nei guai ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 02-02-2008)
Abstract: coinvolti nel recupero voluto dal
ministro Fioroni, inoltre un buon 20\% frequenta gli portelli didattici. Le
loro criticità nel biennio riguardano l'italiano, la matematica e
l'inglese, mentre nel triennio le aree di indirizzo (costruzioni, topografia,
progettazione). L'attività di recupero al "Kennedy" è
suddivisa nelle lezioni di gruppo possibili per le molte ore in compresenza,
Il
traguardo del 31 agosto: debito sanato oppure la bocciatura ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 02-02-2008)
Abstract: Tuttavia, non prevedo grandi corsi
nel periodo estivo, in specie per le materie per cui è solo necessario
studiare".Viene da chiedersi, quando i recuperi avranno fatto il loro
corso, se il famoso decreto 80 di Fioroni sancirà più
bocciature o un reale miglioramento nell'apprendimento.Sa.Ca.
L'Italia
è bloccata come in questa foto pag.1 ( da "Giornale.it, Il" del 02-02-2008)
Abstract: Il ministro Fioroni e i suoi
esperti in riunione permanente, i presidi sollecitati al giro di vite, i
genitori a organizzare ronde sul marciapiede. Solo per curiosità: che
ne è del bullismo? Poi l'emergenza cocaina. Uso sempre più diffuso,
a tutte le età, in tutti i ceti.
( da "Provincia di Sondrio, La" del 02-02-2008)
Un'insegnante ha scritto e ci ha inviato una lettera bellissima per il ministro della Pubblica
Istruzione Fioroni: il messaggio è "salviamo l'italiano a
scuola". Una riflessione interessante che merita di essere letta e
accolta. Eccola. Cara Provincia, in questi giorni di crisi e di
"emergenze", permetti ad una semplice insegnante di Lettere di far
giungere al ministro Fioroni qualche pensierino d'inizio d'anno, quasi sottovoce,
per carità, non si vuole disturbare. Difficile, oggi, fare
l'insegnante di Lettere. Ancor più di ieri. Un grosso merito va
indubbiamente all'esimio sindaco di Milano, signora Letizia Moratti: da
Ministro è riuscita nella straordinaria impresa di distruggere anche
quel poco di funzionante che era sopravvissuto alle infauste riforme
precedenti. Brandendo la bandiera delle tre "I" (Inglese, Impresa,
Informatica), è partita lancia in resta per demolire la "I"
più fastidiosa, quella che aveva fino a quel momento occupato troppo
spazio nella scuola, impedendo (seppur debolmente) la crescita armoniosa di
una futura generazione di consumatori tecnologici e poliglotti: la
"I" di Italiano! Quindi, zac: un bel taglio di due ore settimanali
nella scuola media, sostituite da più costruttive ore di laboratorio
democraticamente facoltative. segue a pagina 7.
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( da "Provincia di Sondrio, La" del 02-02-2008)
Dalla prima Lettera di una prof...
Nelle ventinove (29!) ore di base in cui si articola ora l'insegnamento nella
scuola secondaria di 1° grado, cinque (5!) ore di italiano bastano e
avanzano! Tanto, chi è fuori dalla scuola (ma anche chi è dentro,
nel ruolo di "esperto", di cosa non si sa) quanto conosce della
fatica di trasmettere ai nostri ragazzi l'amore per la letteratura, per la
nostra bella lingua scritta e parlata? Che importa se non si sa più
"dove sono finiti lo studio, la lettura, il tema, la concentrazione, il
tempo, la logica, gli apostrofi, la noia", come scrive P. Mastrocola nel
suo stupendo libro "La scuola raccontata al mio cane"? (se ancora
non l'ha fatto, lo legga, Ministro, lo legga). Importante è che si
facciano un sacco di altre cose, così i ragazzi, senza la grammatica e
senza la fatica richiesta da uno studio serio ed appassionato dell'Italiano,
vanno a scuola più contenti. Peccato poi accorgersi, col trascorrere
del tempo, che non abbiamo difeso i nostri giovani, soprattutto
nell'età più critica, con gli anticorpi della poesia,
dell'arte, del bello, dell'umanesimo che sprigiona dalle pagine dei classici
di ogni epoca. I valori si coltivano nel cuore con dedizione e tanto tempo a
disposizione. Egregio ministro Fioroni, o chi
verrà dopo di Lei, in questo nuovo anno mi regali "un mestiere
che non c'è più", mi regali tempo a scuola e a casa da
trascorrere sui libri, senza annegare in "Progetti, Recuperi, Percorsi,
Obiettivi, Pof" e altre mirabolanti sigle, per tacere di Programmazioni
ormai fantascientifiche. Restituisca dignità all'Italiano,
cancelli i danni compiuti nella scuola elementare e media, come ha già
fatto (in parte) nella scuola superiore, da chi l'ha preceduta. "Per
quale motivo dobbiamo imparare a insegnare, e insegnare a imparare, e a
nessuno importa mai che cosa?". (P. Mastrocola "La
scuola..."). Cordiali saluti da un'insegnante di Lettere che vorrebbe
continuare ad esserlo. Manuela Marchesini.
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( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 02-02-2008)
Approvata la scorsa settimana dal consiglio
provinciale, che regola il passaggio allo Stato dell'istituto tecnico Fermo
di Modena, a partire dal primo settembre di quest'anno. La convenzione
garantisce la conservazione dell'attuale offerta formativa, in particolare
l'articolazione dei due indirizzi di studio (chimica industriale ed
elettronica e telecomunicazioni), ma anche il mantenimento a carico della
Provincia di tutto il personale provinciale, docente e Ata, con contratto a
tempo indeterminato. "QUESTO PERCORSO garantirà alla scuola una
prospettiva di stabilità ? ha detto l'assessore provinciale
all'Istruzione Silvia Facchini ? e le assicurerà un futuro certo nel
sistema statale di istruzione superiore. Dovremo lavorare in stretta sinergia
con la scuola e l'ufficio scolastico provinciale per garantire un passaggio
ordinato delle competenze. Sono certa di poter fare affidamento sullo spirito
di collaborazione che la scuola ha dimostrato in questa prima fase". -
-->.
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( da "Gazzetta di Modena,La" del 02-02-2008)
E' UFFICIALE L'istituto "Fermi" allo Stato il ministro Fioroni ha firmato
Dall'1 settembre il Fermi sarà ufficialmente statale. Il ministro
della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha
firmato nei giorni scorsi la convenzione, approvata la scorsa settimana dal
consiglio provinciale, che regola il passaggio allo Stato dell'istituto
tecnico modenese. La convenzione garantisce la conservazione
dell'attuale offerta formativa, in particolare l'articolazione dei due
indirizzi di studio (chimica industriale ed elettronica e telecomunicazioni),
ma anche il mantenimento in carico alla Provincia di tutto il personale
provinciale, docente e Ata, con contratto a tempo indeterminato. Con il
passaggio allo Stato, "la formazione delle classi e la determinazione
della conseguente dotazione organica avverranno sulla base dei criteri contemplati
per le corrispondenti istituzioni scolastiche statali", si legge nella
Convenzione. I 61 insegnanti attualmente in servizio con contratto a tempo
indeterminato (mentre sono 26 quelli a tempo determinato), passeranno
"funzionalmente" alle dipendenze dello Stato ma rimarranno in
carico alla Provincia fino alla cessazione, a qualsiasi titolo, del rapporto
di lavoro. Il personale assunto dall'1 settembre 2008, sia a tempo
indeterminato che determinato, sarà invece a carico dello Stato.
L'edificio della scuola resta di proprietà della Provincia e viene
concesso in uso gratuito, così come i beni mobili che fanno parte
degli arredi e delle attrezzature di base della palestra. I cambiamenti
riguardano principalmente l'appalto per le pulizie che scadrà il 31 agosto
2008 e non sarà rinnovato. Le pulizie passano al personale ausiliario
statale. In una lettera inviata ai dipendenti della scuola, l'assessore
Silvia Facchini commenta con soddisfazione la conclusione di un percorso che
potrà "garantire una prospettiva di stabilità e
assicurarle un futuro certo nel sistema statale".
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( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 02-02-2008)
IL MINISTRO della
Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha firmato la convenzione,
approvata la scorsa settimana dal consiglio provinciale, che regola il
passaggio allo Stato dell'istituto tecnico Fermo di Modena, a partire dal primo
settembre di quest'anno. La convenzione garantisce la conservazione
dell'attuale offerta formativa, in particolare l'articolazione dei due
indirizzi di studio (chimica industriale ed elettronica e
telecomunicazioni), ma anche il mantenimento a carico della Provincia di
tutto il personale provinciale, docente e Ata, con contratto a tempo
indeterminato. "QUESTO PERCORSO garantirà alla scuola una
prospettiva di stabilità ? ha detto l'assessore provinciale
all'Istruzione Silvia Facchini ? e le assicurerà un futuro certo nel
sistema statale di istruzione superiore. Dovremo lavorare in stretta sinergia
con la scuola e l'ufficio scolastico provinciale per garantire un passaggio
ordinato delle competenze. Sono certa di poter fare affidamento sullo spirito
di collaborazione che la scuola ha dimostrato in questa prima fase". -
-->.
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( da "Giorno, Il (Sondrio)" del 02-02-2008)
Di MORRIS BERTOLINI ? ARDENNO ? PER
PORTARE A TERMINE il progetto iniziale del nuovo polifunzionale di Ardenno
mancano ancora un milione e 300mila euro. L'attuale amministrazione nel Consiglio
comunale dell'altra sera ha espresso la volontà di portarlo a termine,
ma attingendo solo alle casse comunali non sarà possibile. Per quanto
concerne invece l'acquisizione delle aree da 2 privati, avvenuta secondo gli
atti ma non in realtà, il Comune procederà all'esproprio
forzato. "Si è parlato molto negli ultimi anni di questa
importante opera - ha spiegato il sindaco di Ardenno, Laura Bonat - un'opera
che ha assunto degli aspetti problematici. Ci sono diversi nodi da risolvere,
tra cui l'acquisizione delle aree e il fabbisogno economico per il
completamento dei lavori. Bisogna poi anche capire i futuri costi di gesione,
manutenzione ordinaria e le prospettive di utilizzo della struttura. L'idea
del polifunzionale nacque nel 1993 e il preventivo del primo progetto era di
850 mila euro. Poi arriviamo al 2001. In carica c'era l'Amministrazione
Innocenti che voleva realizzare il polifunzionale, la minoranza era invece
dell'idea di realizzare una meno costosa tensostruttura. Nel 2004 venne poi
approvato il progetto definitivo di tutto il polifunzionale. Il preventivo di
spesa era di 1 milione e 860mila euro che si pensava venissero coperti da
finanziamenti pubblici. C'erano infatti in ballo i fondi per i mondiali di
sci a Bormio del 2005, che in realtà sono poi andati all'Alta
Valle". Il primo lotto prevedeva, con una spesa di 753.702euro, gli
scavi e la tralizzazione della struttura grande del polifunzionale. La
copertura finanziaria è stata per buona parte del Comune, il resto
dello Stato. Il secondo lotto prevedeva invece la realizzazione della
struttura esterna per 265mila euro coperte da Regione Lombardia e
Comunità montana. Il terzo lotto, infine, comprendeva tamponature,
pareti e l'acquisizione da parte del Comune delle aree da Enel, Società
Dalmazia e con cessione amichevole dai privati Alfredo De Romeri e Cesara
Cerasa. Per questi primi tre lotti realizzati finora si sono spesi un milione
e 365mila euro. Di questi 673mila euro li ha sborsate il Comune. Per
completare l'intervento si ipotizza una ulteriore spesa di un milione e
300milaeuro, 300mila euro per il completamento della struttura grande
utilizzabile però solo d'estate e senza pubblico. Con altre 600mila
euro si potrebbero realizzare le tribune e dotare la struttura del
riscaldamento. Con 200mila euro si sistemerebbe l'area esterna e sempre con
altre 200mila euro l'area fitness. Il costo totale per il polifunzionale
salirebbe a due milioni e 600mila euro. "LE AREE di
proprietà del signor Fioroni e della signora Corvi - riprende
il sindaco - sono state infatti espropriate abusivamente dall'amministrazione
che ci ha preceduto. Senza il consenso degli interessati si è andati a
costruire. A questo punto alla nostra amministrazione non resta che procedere
a un'acquisizione d'ufficio delle suddette aree, che dagli atti, in
realtà, risulterebbero già acquisite. L'intenzione di questa
amministrazione è quella di portare a termine il polifunzionale. Non
sarà però possibile che il Comune di Ardenno vada a coprire per
intero la cifra mancante. Per i mutui, per esempio, non possiamo farne di un
valore superiore a 500mila euro all'anno. Non possiamo portare avanti il
nostro mandato destinando tutti i fondi comunali ai lavori del
polifunzionale. Andremmo decisamente contro al nostro programma elettorale.
Ci sono - conclude - anche altre importanti opere nel nostro Comune da
finanziare". Da segnalare anche l'intervento dell'assessore ai Lavori
pubblici Ugo Manzi. "Per quanto concerne il finanziamento dell'opera -
ha spiegato Manzi - sono convinto che non si sarebbe dovuto dare l'avvio ai
lavori senza avere la certezza di avere l'intera copertura finanziaria. I
lavori si sarebbero poi dovuti iniziare solo dopo avere acquisito per intero
tutte le aree". - -->.
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( da "Tirreno, Il" del 02-02-2008)
Empoli GLI APPUNTAMENTI DI OGGI
CONFERENZA. Sala stampa - Palazzo Vecchio. Conferenza per presentare il "patto
di fine mandato". Intervengono i capigruppo del Partito democratico,
Sinistra democratica, Comunisti italiani, Partito Socialista (ore 13).
DIAGNOSI. Scuola Marescialli carabinieri. Una diagnosi veloce per le malattie
rare. Il Rotary Club Brunelleschi Firenze lancia l'idea di un progetto
informatico (inizio alle ore 9.30 in piazza Stazione 7). TRAMVIA. Piazza
Repubblica. Conferenza per illustrare la campagna del Partito socialista a
favore della tramvia e per il no al referendum del 17 febbraio. Presenti
Falciani, Ricca, Venturi e Berti (ore 12, Caffè Giubbe Rosse). In
piazza Batoni, sempre per la tramvia: il Comitato per il no all'abrogazione
presenta la reale condizione di viale Talenti (inizio alle ore 11). SCUOLA. Via Bugiardini 25. I genitori e la riforma della scuola. Incontro con i dirigenti scolastici per mettere a punto la
proposta della scuola fiorentina sulla riforma degli
organi collegiali (ore 9.30-12, scuola Piero
della Francesca). LEGGE 194. Catena umana - organizzata dalla Sinistra
unita e plurale di Firenze - in difesa della legge 194 e della laicità
(ore 11, piazza dei Ciompi).
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( da "Repubblica, La" del 02-02-2008)
Pagina XI -
Bologna La circolare del ministro Fioroni. Deciso
anche lo stop alla moltiplicazione degli indirizzi alle superiori Emilia, in
arrivo mille insegnanti Priorità a materne, tempo pieno e corsi serali
ILARIA VENTURI QUASI mille insegnanti in più, 964 per l'esattezza,
assegnati all'Emilia Romagna. Con tre priorità: scuola materna, tempo
pieno alle elementari e corsi serali per adulti. E uno stop alla moltiplicazione
degli indirizzi di studio nelle scuole superiori. Dopo l'anno nero vissuto
dalla scuola bolognese l'anno scorso, quando Prodi si trovò in piazza
le mamme e gli insegnanti di sinistra, la rotta si inverte. A governo caduto.
La circolare ministeriale è uscita ieri a firma di Fioroni
e prevede a livello nazionale un taglio di seimila posti nell'organico di
diritto, ovvero nell'assegnazione dei posti di ruolo che viene fatta in
questo mese per comporre le classi del prossimo anno scolastico. In
controtendenza, la Regione porta a casa invece cattedre in più, quando
l'anno scorso dovette incassare un amaro meno 60. Conquistando il primato,
anche rispetto alla Lombardia. E' il viceministro uscente Mariangela Bastico
ad annunciarlo: "E' una grossa operazione di stabilizzazione, con
insegnanti di ruolo, e di riequilibrio che riconosce all'Emilia Romagna
l'aumento oggettivo degli studenti, ma anche l'opera di razionalizzazione
fatta in passato". Il premio è stato dato in base all'aumento
degli alunni e già da tempo tra i banchi della scuola emiliano
romagnola il ritmo di crescita è tra i seimila e i diecimila studenti
in più ogni anno. Proprio quello che i sindacati hanno sempre
contestato: "Non ci viene riconosciuta la crescita". Da questo contingente
rimangono fuori i posti per gli insegnanti di sostegno (5mila in più a
livello nazionale), ancora non assegnati. Le cattedre in più saranno
così suddivise: 164 alla materna, 426 nella scuola primaria, 240 alle
medie e 134 alle superiori. "Quest'anno abbiamo dato due indicazioni che
dovranno essere rispettate - spiega Bastico - tutti i bimbi che chiedono la
scuola materna devono averla, a condizione che ci siano le aule. In
più abbiamo previsto un aumento di mille posti a livello nazionale per
il tempo pieno che dovrà essere garantito almeno nelle 40 ore
settimanali. L'anno scorso, affidando le attribuzioni delle risorse agli
uffici scolastici regionali, ci siamo trovati scoperti su questi punti che,
compreso l'educazione per gli adulti, io considero una priorità sociale
e di qualità della scuola". Bastico promette anche che nel
cosiddetto organico di fatto (le ulteriori assegnazioni a luglio di
supplenti) "si potranno fare degli aggiustamenti e recuperare altri
posti". Però avverte: "Il fatto di avere posti in più
non significa che l'Emilia Romagna non debba continuare l'opera di
razionalizzazione. L'indicazione è che non potranno essere ammesse
finte specializzazioni alle superiori". Ovvero una scuola non
potrà moltiplicare gli indirizzi di studio differenziandoli solo per
poche materie e poche ore in più: escamotage per farsi approvare la
prima classe anche con pochi iscritti perché si tratta di un nuovo corso.
Dalla prossima settimana si attende l'assegnazione dei posti a Bologna.
"Si è voluto commisurare il più possibile l'organico
all'incremento degli alunni", commenta Luciano Chiappetta dicendosi
"felice" per la proroga: "Il mio incarico si era interrotto in
modo troppo brusco". SEGUE A PAGINA V.
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( da "Adige, L'" del 02-02-2008)
Rinnovo del contratto dei docenti,
revisione dei piani di studio e attivazione a Rovereto del Centro per la
formazione degli insegnanti. Questi i tre punti cardine e nel contempo gli
obiettivi qualificanti fissati dal presidente Dellai per l'immediato futuro.
"Il contratto - ha sostenuto Dellai - non potrà ridursi solo a
stabilire risorse e aumenti retributivi. Accordi standardizzati non sono
utili né ai docenti né alla scuola trentina. È giunto il momento di
compiere un salto di qualità. Anche attraverso i contratti è
possibile migliorare il livello qualitativo del sistema scolastico
trentino". In merito ai contenuti della scuola, il presidente ha
confermato che entro la fine di aprile sarà presentato un primo
documento relativo ai piani di studio. Fra pochi giorni sarà insediata
la commissione incaricata di predisporre la nota preliminare che
costituirà la base per il successivo lavoro. "La qualità
della scuola dipende dalla qualità dei docenti" ha ribadito
Dellai. Per questo a Rovereto sta per essere istituito il "Centro per la
formazione continua e l'aggiornamento degli insegnanti", che dovrebbe
diventare un punto di riferimento provinciale. Il presidente ha infine
commentato con soddisfazione i dati della ricerca Ocse-Pisa. "Considero
questo tipo di indagini - ha affermato Dellai - un aiuto a comprendere punti
di forza e di debolezza del nostro sistema scolastico, un forte stimolo a
migliorare. La scuola trentina si conferma in ogni caso fra le migliori in
Italia e nel mondo. Possiamo essere orgogliosi dei risultati ottenuti, in
particolare del ruolo della formazione professionale che costituisce un
importante strumento di innovazione e di elevazione sociale e culturale per
tanti giovani trentini". Non è mancato il riferimento
al dibattito sul mancato ripristino in Trentino dell'ordinanza Fioroni sul recupero dei debiti e sugli esami di riparazione. "I
risultati di Ocse-Pisa - ha dichiarato Arduino Salatin - possono essere
interpretati anche a sostegno delle scelte della Provincia. Il no agli esami
di riparazione, unito all'organizzazione di un percorso più lungo e
distribuito in due anni, sono scelte che rendono evidente l'impegno
della Provincia a sostegno di quel 34% di ragazzi che hanno debiti".
Dellai ha condiviso l'analisi e nel contempo auspicato che le discussioni
degli ultimi giorni possano contribuire al miglioramento della scuola
trentina. 02/02/2008.
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( da "Adige, L'" del 02-02-2008)
PAOLO BARI Gli istituti tecnici
trentini sono i migliori d'Italia. Lo certifica l'indagine Ocse - Pisa
realizzata nel 2006 in 57 Paesi del mondo e in 12 Regioni o Province
italiane. Dopo le anticipazioni pubblicate da l'Adige, ieri sono stati
diffusi i dati scorporati per indirizzo di studio. I principali risultati
sono stati illustrati da Arduino Salatin, direttore dell'Iprase, l'istituto
che ha curato la parte trentina della ricerca. Sebbene in lieve peggioramento
rispetto all'analoga indagine del 2003, la scuola trentina risulta ampiamente
premiata in tutte le materie. I punteggi ottenuti in scienze (il focus di
questa indagine), in matematica e in lettura collocano infatti il Trentino
ben al di sopra della media Ocse (500 punti) e ampiamente più in alto
della media italiana. L'arretramento si spiega con la partecipazione della
formazione professionale, in precedenza esclusa dai test internazionali. Il
calo è significativo in particolare in matematica: gli studenti
trentini hanno ottenuto ben 39 punti in meno in confronto al 2003. Nella
graduatoria italiana la scuola trentina si posiziona al terzo posto (per la
lettura) o al quarto (per la matematica e per le scienze). In testa vi
è sempre il Friuli Venezia Giulia, che tuttavia non ha preso in esame
la situazione della formazione professionale. In generale gli studenti dei
licei hanno conseguito gli esiti migliori, come peraltro prevedibile. Ma il
risultato più clamoroso è il successo degli istituti tecnici,
vero punto di forza della scuola trentina. In matematica gli allievi di Iti,
geometri e ragioneria sono anzi più bravi dei coetanei liceali. La
scelta dell'ex-ministro Brichetto Moratti di cancellare questo indirizzo
scolastico si rivela dunque quanto mai errata. Ricordiamo
che Fioroni ha invece deciso di ripristinare gli istituti tecnici. Vediamo
ora i risultati in ambito nazionale suddivisi per materia. Nella lettura il
Trentino è al terzo posto con i licei (565 punti), al primo con i
tecnici (522), al secondo per gli istituti professionali (469) e al terzo per
la formazione professionale (392). In matematica terzo posto per i
licei (544), primo per i tecnici (547), quarto per gli istituti professionali
(440) e terzo per la Fp (409). In ambito scientifico la scuola trentina si
colloca al quarto posto per i licei (564), al primo per i tecnici (548), al
secondo per gli istituti professionali (470) e al terzo per la Fp (417). La
media Ocse di riferimento è di 500 punti. Assieme al primato italiano
degli istituti tecnici, due sono gli aspetti positivi. È diminuito lo
scarto fra maschi e femmine: le seconde continuano ad essere migliori in
lettura mentre i primi sono ancora i più bravi in matematica, ma la
differenza si attenua. In scienze la distanza è di soli due punti.
Rilevante è la capacità della scuola trentina di garantire alte
prestazioni e nel contempo notevole equità sociale. Pur ancora
presente e condizionante, lo status economico-culturale delle famiglie
trentine ha infatti un peso inferiore a quello riscontrato nella maggior
parte dei Paesi. Negativo appare invece il dato relativo all'elevato numero
di studenti che dimostrano di non possedere le competenze minime che l'Ocse
considera indispensabili alla vita odierna. Non raggiunge infatti la sufficienza
il 34,3% in lettere, il 36,9% in matematica e il 32,5% in scienze. Viceversa,
il livello di eccellenza degli studenti del Trentino si attesta intorno al
9,8% in lettura, al 3,5% in matematica e all'1,2% in scienze. In prospettiva
l'investimento a favore dell'eccellenza si rivelerà decisivo.
02/02/2008.
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( da "Stampa, La" del 02-02-2008)
La celebrazione dell'altro
Sessantotto, "quello senza violenza" puntualizza il portavoce della
comunità Mario Marazziti, è il colpo d'occhio di San Giovanni in
Laterano completamente gremita. Tra le grandi navate della cattedrale di Roma
(sede ecclesiastica ufficiale del Papa) ieri sera si parlavano decine di
lingue, sull'altare celebrava il Segretario di Stato vaticano, nelle prime
file di banchi siedevano il capo dello Stato e quello del governo insieme a
metà establishment politico-finanziario italiano (Napolitano, Prodi,
Gianni Letta, Fassino, Veltroni, Bonanni, Fioroni). La
sagrestia del Laterano, poi, era affollata di vesti viola e purpuree dei
vescovi e cardinali "amici". La lista di "sponsor"
incrocia trasversalmente palazzi sacri (Bertone, Ruini, Tettamanzi, Sepe,
Tauran, Poupard) e quelli laici (Rutelli, Veltroni, Letta, Merkel, Kofi
Annan, Amato, Frattini). La cerimonia per il 40° anniversario è
la raffigurazione plastica del "Sant'Egidio power", una
multinazionale della solidarietà e del dialogo interreligioso da 50
mila membri in 72 nazioni. Gli studenti che il 7 febbraio 1968 si
incontrarono alla Chiesa Nuova di Roma oggi hanno i capelli bianchi e sono
quasi tutti professori universitari (come il fondatore, Andrea Riccardi o il
mediatore con la Cina, Agostino Giovagnoli), mentre la diffidenza della Curia
per la "diplomazia parallela" è talmente superata che adesso
è il capo delle feluche d'Oltretevere a festeggiare la
comunità. Eppure, malgrado i riconoscimenti dell'Ue e delle Nazioni
Unite per le riuscite mediazioni in vari conflitti e crisi in Africa, Balcani
e Sud America, fino a poco tempo fa i "santegidini" incassavano
Oltretevere (inclusa nella Terza Loggia dell'ex "premier" Angelo
Sodano) più riserve che consensi, per l'esito negativo dei negoziati
in Algeria o per sovrapposizioni ai canali ufficiali della diplomazia
vaticana. E ora Riccardi, citando Benedetto XVI, lancia la "sfida di un
nuovo modello antropologico che non sia piegato tutto alle esigenze del
mercato e dell'effimero". Alla Comunità è riuscito di
trasformare la chiesa di San Bartolomeo all'Isola Tiberina nel
"Memoriale dei martiri del nostro tempo", che richiama pellegrini
da tutto il mondo con le reliquie di monsignor Romero e di Paul Schneider, di
Franz Jaegerstatter ("il contadino tedesco che ha resistito al nazismo
per fedeltà evangelica") e Alberto Hurtado, André Jarlan, del
cardinale Posada Ocampo e del monaco romeno ortodosso Sofian, dei martiri
ruandesi e melanesiani. Inoltre al "Sant'Egidio power" contribuisce
il "Meeting Uomini e Religioni" (arrivato alla 21° edizione) che
rilancia lo "spirito d'Assisi" facendo incontrare il Papa, i
patriarchi ortodossi, il primate anglicano, il rabbino capo d'Israele e
personalità islamiche. Un mese e mezzo fa, poi, l'approvazione all'Onu
della risoluzione per una moratoria universale della pena capitale,
tradizionale battaglia della Comunità che deriva il suo nome dal piccolo
monastero di clausura nel cuore di Trastevere, accanto alla Basilica di Santa
Maria, in cui pregano insieme ogni sera. In quarant'anni è passata dai
primi "doposcuola" per i bambini immigrati nelle baracche della
periferia romana ai "summit" internazionali. Accanto ai delegati
delle chiese cristiane "sorelle", ortodossi orientali e protestanti
occidentali, il centinaio di vescovi ieri arrivati a San Giovanni fotografano
l'approvazione ormai unanime per la Comunità. E la sua logica di
"sostituire gli steccati con i ponti" ha ispirato persino il
"rosso" Fausto Bertinotti che domani visiterà la parrocchia
della borgata di Tor Tre Teste per fare una donazione. "In Italia
sentiamo l'esigenza di superare i vantaggi di parte e le logiche di corto respiro
per metterci a lavorare tutti insieme. Non va umiliata la voglia di ripresa
del paese - spiega il leader Riccardi, che ha tra le mani il telegramma di
auguri del Patriarca di Mosca, Alessio II -. C'è il rischio di
scaricare sulle spalle dei più deboli l'incapacità di una parte
delle classi dirigenti di pensare secondo il bene comune. La festa dei nostri
primo 40 anni non è il momento di trionfalismi ma di scegliere come
provare a cambiare il mondo in meglio, pur con mezzi deboli".
L'obiettivo indicato dal fondatore è "riannodare i fili di una
convivenza civile e sociale sia qui in Italia sia nel mondo mentre crescono
la sfida della violenza diffusa e la tentazione dello scontro tra mondi
culturali diversi".
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( da "Corriere Alto Adige" del 02-02-2008)
Corriere dell'Alto Adige - TRENTO -
sezione: TRENTOEPROV - data: 2008-02-02 num: - pag: 4 categoria: REDAZIONALE
Istruzione Il governatore lancia una nuova piattaforma: incentivi e premi,
modello più giusto "Docenti, contratto flessibile" Dellai:
"Il sistema attuale appiattisce, valutiamo il merito" TRENTO - Per
fortuna ci ha pensato l'autonomia trentina a tutelare gli studenti dalla
spada di Damocle degli esami di riparazione: la pagella su scala mondiale,
limitatamente ai ragazzi delle scuole professionali, non è infatti per
nulla rassicurante. "La formazione professionale si è dimostrata
carente in tutti e tre gli ambiti di competenze: scienze, matematica e
lettura. In particolare in quest'ultima, con uno scarto notevole rispetto
alla media di licei e istituti tecnici". A confermarlo è Arduino
Salatin, direttore dell'Iprase, che ieri mattina a Piazza Dante ha esposto i
risultati dell'analisi triennale Ocse-Pisa 2006 effettuata su un campione di
1.757 quindicenni di 61 istituti superiori trentini. I dati confermano che la
nostra scuola resta tra le migliori d'Italia e d'Europa, con performance
equiparabili a quelle di Finlandia, Svezia, Corea, Irlanda e Canada. Alte
prestazioni a cui si somma un'altrettanto elevata equità sociale,
visto che i livelli di competenze mostrati dagli studenti trentini non
è vincolato al grado di istruzione e allo status occupazionale della famiglia
di provenienza. "Una scuola inclusiva che tira su i livelli più
bassi sacrificando, a volte, l'eccellenza - commenta Salatin -. Il Trentino
tiene testa con un posizionamento di tutto rispetto a fianco di Friuli,
Veneto e Alto Adige, nonostante l'Italia indietreggi di 13 posizioni. Ma il
primato è un obiettivo ancora da raggiungere". Su scala italiana
i nostri studenti si posizionano al terzo posto per la lettura, dopo Friuli e
Veneto, e quarti per la matematica e le scienze, dopo Friuli, Alto Adige e Veneto.
è sempre la lettura a farci scalare la classifica dei Paesi Ocse, in
cui figuriamo settimi con 21 punti di vantaggio sulla media internazionale.
Ottava posizione per le scienze e dodicesima per la matematica: ambito di
competenza, quello dell'aritmetica, in cui si è registrato un certo
arretramento rispetto ai risultati del 2003. "In generale possiamo
notare un'ottima performance degli istituti tecnici, sempre primi nelle
classifiche, a fronte della carenza di quelli professionali - conclude
Salatin -. Si è ridotto invece lo scarto di competenze tra ragazzi e
ragazze, con le ultime in forte miglioramento in tutte le discipline.
Risultati che vanno a sostegno delle scelte che Piazza Dante ha fatto in
merito al recupero dei debiti scolastici: il “no” agli esami di riparazione
rende evidente la decisione di prendersi carico di quel 34% di ragazzi che
hanno debiti, obbligandoli alla frequenza dei corsi di recupero e dando una
chance in più a chi ha difficoltà". Ma per Gloria Bertoldi
(Cgil) non è così: "Il merito di questo risultato è
dei docenti. La Provincia prende una colossale cantonata
giustificando il mancato recepimento del decreto Fioroni sul
recupero dei debiti scolastici con i buoni risultati della scuola
trentina". L'amministrazione apre un fronte dopo la presentazione dei
dati sugli istituti trentini: "Se aspettiamo l'accordo nazionale stiamo
freschi" TRENTO - Mentre è ancora viva la protesta del mondo
della scuola sul "no" agli esami di riparazione, Lorenzo
Dellai apre nuove e inattese prospettive sul fronte del contratto degli
insegnanti. In vista del tavolo di lavoro che porterà nei prossimi
mesi al rinnovo dell'intesa, il presidente della Provincia lancia una
proposta: "Ripensare radicalmente un contratto sperimentale più
flessibile per il reclutamento del corpo docente e l'utilizzo delle risorse
umane, per la definizione del monte ore e l'individualizzazione dei percorsi
di carriera. Insomma un contratto più moderno e innovativo". Il
governatore si spinge fino a prevedere l'inserimento di criteri meritocratici
per i docenti, ipotizzando "meccanismi di premio e incentivo soprattutto
per insegnanti che si dedicano con particolari attività alla
scuola". Un'intenzione espressa a margine della presentazione ufficiale,
ieri a Piazza Dante, dell'indagine Ocse-Pisa 2006. "I dati sono molto
positivi ed è merito di tutti quelli che lavorano all'interno della
scuola trentina - ha commentato soddisfatto Dellai -. Ora è tempo di
rinnovare il contratto di categoria e sarebbe bello vedere se vogliamo e
possiamo discutere nuove formule per la parte normativa e per quella
economica. C'è bisogno che il contratto della scuola valorizzi le
disponibilità e le attitudini degli insegnanti con possibilità
di miglioramento anche della propria posizione. Oggi così non è
per colpa di uno schema contrattuale che tende ad appiattire e omogeneizzare,
piuttosto che a valorizzare le professionalità". Un discorso
ancora tutto virtuale, chiarisce il governatore: "Non c'è nessuna
innovazione sul tavolo su cui chiedere il parere dei sindacati, ma è
tempo di avviare una discussione su questi punti. è giusto che
ciascuno dichiari le sue intenzioni: io ho detto che questo interesse da
parte nostra c'è. Bisogna vedere se vi è interesse ad aprire
questa discussione. Ma le soluzioni non sono semplici; bisognerà
discutere a fondo ed è bene farlo partire presto, questo
dialogo". La prospettiva di Piazza Dante è chiara: "Vorremmo
che il nuovo contratto flessibile facesse parte di un pacchetto di misure
volte a valorizzare, modernizzare e qualificare la nostra scuola attraverso
tre tasselli: piani di studio, formazione e aggiornamento degli insegnanti e
contratto". Le tempistiche, sottolinea Dellai, sono fondamentali:
"Siccome sono discussioni lunghe e complicate, prima si parte meglio
è. Se aspettiamo l'accordo nazionale stiamo freschi. Dobbiamo
sfruttare tutte le potenzialità della nostra autonomia e tirare fuori
delle idee perché non ci sono soluzioni preconfezionate. C'è una
grande disponibilità e voglia di fare nelle nostre scuole: un po' alla
volta gli strumenti si tirano fuori. Lo si dice da anni, e forse è
bene iniziare a dare qualche segnale di apertura". Silvia Senette.
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( da "Corriere Alto Adige" del 02-02-2008)
Corriere dell'Alto Adige - TRENTO -
sezione: TRENTOEPROV - data: 2008-02-02 num: - pag: 4 categoria: REDAZIONALE
Esami di riparazione L'appello dei Leali: "Riprendiamo il dialogo" TRENTO
- I Leali lanciano un appello alle forze politiche provinciali sul tema della
scuola. "Invito a recuperare un clima di confronto più sereno per
tutti i soggetti interessati dal dibattito sulla scuola. Siamo convinti che
il presidente della giunta provinciale Lorenzo Dellai, sarà
disponibile a riprendere il necessario confronto nell'interesse della scuola
trentina" dichiara Severino Bombardelli, segretario del partito. I Leali
fanno riferimento alla polemica nata sia all'interno delle forze politiche di
maggioranza che nel mondo della scuola, innescata dalla delibera con la quale
la giunta provinciale a fine gennaio, non aveva recepito il decreto del ministro Giuseppe Fioroni sugli esami
di riparazione. Intanto continua la raccolta firme al documento che i
sindacati di categoria presenteranno a Dellai nei prossimi giorni:
"Ultimata la raccolta al Da Vinci e al Prati, ora attendiamo quelle
delle altre scuole, se necessario posticiperemo a dopo lunedì il
giorno previsto per la consegna del documento da parte degli istituti"
spiega Vincenzo Bonmassar (Uil). Il documento chiede l'introduzione di
verifiche certe al recupero dei debiti dei ragazzi ed un corrispettivo
economico sicuro per gli insegnanti dei corsi di recupero. Giovedì,
gli studenti della consulta provinciale si sono detti disponibili ad aprire
un tavolo di lavoro con gli insegnati. Ma. Bo.
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( da "Riformista, Il" del 02-02-2008)
Mezzogiorno replica all'articolo di
gabrio casati su ambrogio L'Italia non ha mai scommesso sulla rinascita del
Sud Oggi scontiamo errori storici della politica nazionale Gabrio Casati, sul
Riformista del 29 gennaio, non crede alla "rinascita del
Mezzogiorno" e lamenta un Nord "disinteressato alla galleria degli
orrori" nonostante "i miliardi di euro che gli costa" e che
sarebbero necessari per migliorare le sue infrastrutture. Perciò,
definisce "peloso e ingiusto" il concetto di solidarietà
nazionale che porta le due Italie, insieme, allo "schianto". Questa
semplificazione è diffusa e a base del leghismo. Perciò,
è forse opportuno un qualche cenno ai ricordi. Unanime la condanna per
la monnezza di Napoli, per i cannoli di Cuffaro, per la forestazione e la
sanità in Calabria, per mafia, camorra e 'ndrangheta, e forse dovremmo
ricordare almeno Le lettere meridionali di Pasquale Villari (1878) sulle
cause politico-sociali del brigantaggio, "conseguenza logica, naturale,
necessaria di uno stato sociale, senza modificare il quale è inutile
sperare di poter distruggere quei mali". Fino a qualche anno fa,
sembrava condivisa la tesi di Rosario Romeo in Risorgimento e capitalismo
sulla necessità del "sacrificio" del Sud per lo sviluppo
industriale del Nord e per la modernizzazione del Paese. Una tesi che, per un
verso, implicava l'obbligo-interesse della "restituzione" e, per
l'altro, raccoglieva la consapevolezza sia di oltre sei secoli di profonde
differenze (nel Sud, l'antiautonomismo e una decrepita feudalità, e
nel Centro-Nord i comuni e il Rinascimento europeo) sia del meridionalismo.
Dalla cui ricchezza non guasta richiamare studiosi, come Maffeo Pantaleoni,
che - nel 1891- dimostrava come il Mezzogiorno contribuisse assai più
del Settentrione alle entrate dello Stato (con il 32% d'imposte a fronte del
27% della ricchezza); o come Viti De Marco, lucido critico del protezionismo
militarista e autoritario che dava all'industria pesante del Nord a danno
dell'economia agricola e dell'evoluzione civile del Sud. Infine, come i
Croce, Fortunato, Einaudi, Luzzato, i fratelli Mondolfo, raccolti intorno
all'Unità fiorentina nel decennio 1912-22 da Salvemini, che denunciava
la "inguaribile incapacità" del suo partito "di
occuparsi della questione meridionale", perché intento a organizzare gli
operai lì dove nasceva l'industria (da cui la tesi gramsciana) e il
movimento cooperativo (nell'era di Giolitti, oltre 1,5 milioni di aderenti,
risorsa democratica ignota al Sud). A tutto questo si aggiungano il
fallimento della programmazione dopo la grande migrazione; la guerra fredda e
la democrazia incompiuta; il ritardo del Pci; la infiltrazione dei poteri
tradizionali nello Stato, il populismo dilagante e la sconnessione
dell'amministrazione. C'è perciò da riconoscere che quando
finalmente sarebbe potuto nascere (non ri-nascere) il Mezzogiorno, la
politica nazionale ha tirato a campare sugli equilibri radicati. E che non
s'è formata la nuova classe dirigente invocata dal Salvemini nemmeno
con le Regioni e il rafforzarsi delle autonomie (pur essendo vero che
"s'impara a nuotare solo tuffandosi in acqua"). Anzi la situazione
è peggiorata, nonostante qualche ribelle e fermenti importanti specie
a Napoli. Per evitare il baratro non giova, dunque, né semplificare né
lacerare, ma lavorare sodo con la programmazione e per
l'avanzamento democratico del Paese: non di aree o gruppi o categorie. Con
serietà e impegno straordinari. Con l'energia, l'onestà e la
competenza. Anche quelle del Gabrio Casati che, nella riforma della scuola (1859), poneva la libertà "entro i dovuti confini
e [tutelata] da quelle guarentigie che l'assicurino e la difendano
contro i nemici palesi e occulti i quali la farebbero traviare e ne
guasterebbero il frutto". Cosa sarebbero Nord e Sud se queste
virtù, lo spirito della Resistenza e della Ricostruzione avessero
resistito nei sessant'anni della Repubblica? ex deputato Psi 02/02/2008.
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( da "Corriere della Sera" del 02-02-2008)
Corriere della Sera - NAZIONALE -
sezione: Cronache - data: 2008-02-02 num: - pag: 21 categoria: REDAZIONALE
Sant'Egidio Da Prodi a Ciampi per la celebrazione a Roma dei quarant'anni
della comunità Bertone: nel '68 un mondo contro Dio Il cardinale cita
Woody Allen nell'omelia. Poi l'incontro con Napolitano E' durato 25 minuti il
faccia a faccia in un ufficio del Vicariato tra il presidente e il segretario
di Stato vaticano ROMA - "Dio è morto, Marx è morto... e
anch'io non mi sento molto bene". Inizia così, a sorpresa, con la
citazione di "questa nota battuta ironica e pessimista di Woody Allen",
e genera un attimo di suspense. Visto che le parole "Dio è
morto", risuonano dall'altare della Basilica di san Giovanni in
Laterano, la madre di tutte le chiese del mondo. E a pronunciarle è il
segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone. Poi l'atmosfera si scioglie e
nasce un sorriso sulle facce dei presenti. Dall'ex presidente Ciampi, a
metà governo dimissionario (Prodi, Rutelli, Fioroni, Bindi),
al sindaco di Roma, Veltroni e agli esponenti dell'opposizione (Gianni Letta
in prima fila, e gli ex ministri Buttiglione e Marzano). L'omelia di Bertone,
durante la messa per l'anniversario della Comunità di Sant'Egidio,
è tutta incentrata sulla speranza vera, evangelica, e su quella
"falsa" di "un periodo storico turbinoso e complesso,
segnato dall'ideologia e dal senso prometeico di un'umanità che voleva
costruire se stessa e il mondo senza Dio o peggio contro di lui". Sono
passati infatti quarant'anni anni da quando, nel febbraio del 1968 -
sì proprio l'anno della contestazione, degli scontri di Valle Giulia a
Roma, dell'occupazione della Sapienza - un ragazzo non ancora ventenne,
adesso professore, Andrea Riccardi, fondò in un liceo romano la
comunità cattolica che adesso è presente in 70 paesi del mondo.
Lo stato d'animo di insoddisfazione e sfiducia nel futuro sintetizzata da
Woody Allen, secondo Bertone, deve lasciare però il posto al
"dono" di un cambiamento generato dal piccolo granello di senape,
che riesce a diventare un grande albero frondoso. Questa parabola, secondo il
Cardinale, si può applicare anche a quella che il capo dello Stato,
Giorgio Napolitano ha definito un'"Italia agitata e confusa". Che
ne pensa, cardinale, della crisi di governo? Ce la farà Marini? Ripete
per due volte Bertone: "Si legga attentamente l'omelia, lì
c'è tutto". Esce in fretta il segretario di Stato, dal
"baciamano" delle autorità (150 vescovi, 14 cardinali, i
rappresentanti di tutte le chiese cristiane, dagli ortodossi agli anglicani).
Prodi, accompagnato dalla moglie Flavia, non vuole fare dichiarazioni, ma
tutti hanno notato che qualche minuto prima, rientrando in sacrestia al
termine della messa, Bertone, con ancora i paramenti indosso, si è
mosso per salutare con grande cordialità il presidente Ciampi e la
moglie Franca, mentre al presidente del consiglio ha riservato solo una
veloce stretta di mano. Sono le otto di sera quando Bertone entra in un lungo
colloquio a quattr'occhi con Napolitano, appena arrivato dal Quirinale, in
una delle sale a piano terra del palazzo del Vicariato. E' evidente che non
si tratta solo di cerimoniale. L'incontro, faccia a faccia, dura ben 25
minuti. Un tempo necessario per un esame approfondito della delicata
situazione politica interna. E' come se, terminate a Palazzo Giustiniani le
consultazioni del presidente incaricato Marini, un più alto punto-
situazione, sia stato fatto ieri sera tra Vaticano e Stato italiano. Una
conferma, se si vuole, della "vocazione diplomatica " della
Comunità di sant'Egidio, che in passato ha "risolto"
complicate situazioni in Africa e in altre parti del mondo tanto da essere
ribattezzata da Igor Man, "l'Onu di Trastevere". "Alla
ispirazione, anzi, alla passione cristiana - ha affermato Napolitano in un
breve discorso di saluto - si aggiunge la vostra singolare capacità
diplomatica ", legata sempre agli "alti ideali " e alla
ricerca del "bene comune ". Per questo, ha sottolineato il Capo
dello Stato, "gli italiani vi devono essere grati". In tutto, il
presidente della Repubblica, accompagnato dalla signora Clio, si è
trattenuto, un'ora ("La voglia di venire ce l'avevo e il tempo l'ho
trovato "). Un salottino particolare con Riccardi e con monsignor
Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, tra i fondatori di Sant'Egidio e a lungo
parroco di Santa Maria in Trastevere. L'ex segretario della Quercia, Fassino,
commenta soddisfatto: "Sono passati i tempi del segretario di stato
Sodano. Il cardinal Bertone ha quasi fatto un'investitura pubblica di
Sant'Egidio, in una celebrazione solenne. Ed è di particolare rilievo
che ben due volte abbia sottolineato la particolare benedizione del Papa
Benedetto". M.Antonietta Calabrò.
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( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 02-02-2008)
POLITICA 02-02-2008 Anniversario
Sant'Egidio, 40 anni di comunità "Dio è morto, Marx
è morto... e anch'io non mi sento molto bene": a sorpresa, il
segretario di Stato vaticano, cardinal Tarcisio Bertone, ha aperto ieri a Roma
l'omelia per ricordare i 40 anni della Comunità di Sant'E- gidio con
una citazione di Woody Allen. La famosissima battuta, è servita al
cardinale per denunciare lo "stato d'animo di una larga parte
dell'umanità di questa nostra epoca, apparentemente sempre più
insoddisfatta e sempre meno fiduciosa nel futuro". Alla messa di
celebrazione della comunità erano presenti tanti fedeli ma anche molti
uomini politici. In prima fila il presidente del
Consiglio dimissionario Romano Prodi con la moglie Flavia, Il presidente
Napolitano, Francesco Rutelli, Giuseppe Fioroni, Rosy
Bindi, i senatori a vita Carlo Azeglio Ciampi ed Emilio Colombo, Walter
Veltroni, Piero Fassino, Gianni Letta e Rocco Buttiglione.
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( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 02-02-2008)
Di CLAUDIO RIZZA ROMA La trattativa
è appesa a quelle due parole, "piccolo margine". E alla
chiacchierata con Gianni Letta, che ufficialmente fa lo gnorri ("siamo
vecchi amici, è ovvio che ci si senta") ma che farà
l'ambasciatore per spiegare a Berlusconi che di Franco Marini ci si
può veramente fidare, che non vuole fare scherzi e che sarebbe
interesse di tutti modificare questa benedetta legge elettorale. Franco e
Gianni, entrambi ex dc e vecchi volponi, sanno benissimo che il dialogo
è tra sordi e che quel piccolo margine probabilmente sarà
serrato lunedì. Però ci sono ancora due giorni pieni per
provarci e ragionare. Che poi Letta sia passato anche per palazzo Chigi non
va visto come un inciucio con il premier, ma l'argomento era la riforma dei
servizi segreti e nulla più. Giorgio Napolitano, a sera, si duole per
un'Italia "confusa e agitata", mentre Marini consulta e riconsulta
ma pensa solo a Berlusconi. Il nodo è lì. Oltre all'appello
segreto con Letta, c'è stato quello pubblico a Forza Italia, che
Marini ha fatto dai microfoni di palazzo Giustiniani, esplicito:
"È una mia convinzione personale, non riscontrata con fatti che
un grande partito che rappresenta la società, molto radicato, molto
presente come Forza Italia non possa trascurare l'accettazione di uno sforzo,
che è ritenuto utile così largamente". L'ha ripetuto anche
al suo staff e a quello stretto numero di amici e consiglieri che lo
circondano a palazzo Madama, da Mattarella a Bianco, da Zanda a D'Andrea, a Fioroni. Ed ha allargato il discorso, guardando oltre: "Questo
Paese ha bisogno come il pane di far sparire dal lessico politico la parola
"nemico". Ce lo chiedono i cittadini, questo è lo spirito
del tentativo che sto facendo e che tornerà utile anche in campagna
elettorale e dopo, nella prossima legislatura". C'è chi al
dialogo con Letta dà grande credito, come il ministro Chiti, autore
della prima bozza sulla riforma elettorale: "Se c'è un filo
diretto tra Marini e Gianni Letta, e funziona, è importante al di
là del governo e della situazione attuale. Bisogna nella chiarezza
moltiplicare i rapporti corretti e trasparenti tra le forze politiche e gli
esponenti delle diverse aree. Ne ha bisogno l'Italia per il suo rinnovamento
e tanto più di fronte ai problemi di una situazione internazionale
così complessa e difficile". Se a Chiti si accoppiano le
dichiarazioni di Casini, sul dialogo da riaprire "dopo" le
elezioni, ecco che in molti coltivano la speranza di "svelenire"
una volta per tutte il clima da guerra totale, che ha reso ingovernabile il
Paese molto più della legge elettorale. Grande coalizione sulle
riforme? "Prima o poi ci si arriverà, se non è oggi
sarà domani", ha auspicato Casini. E' probabile che con il
dialogante Veltroni tutto questo possa accadere. L'esploratore lo dice
apertamente: "Il Paese chiede di mutare in senso positivo il clima,
chiede anche di decidere assieme e questo potrebbe servire nella
realtà di oggi e, comunque vadano le elezioni quando le faremo,
potrebbe portare ad un miglioramento dei rapporti". Poi s'è dato
fiato: "Non c'è dubbio che un margine c'è, un piccolo
margine c'è ancora e io voglio vedere fino in fondo". Pdci e Verdi
frenano, non deve esserci accordo con la destra. Per Bertinotti l'Unione
è finita, le elezioni inevitabili e "certe", la sinistra
andrà al voto in un soggetto unitario. Lunedì sarà la
giornata per tirare le somme. Marini non vuole menare il can per l'aia, né
dare l'impressione di lavorare per la concorrenza. Non dirà a
Berlusconi "sei circondato", ma "fidati, hai da
guadagnarci" e sottolineerà che è dal mondo del Cavaliere,
dagli industriali e dalle forze sociali, dal mondo produttivo, oltre che
dalla Chiesa e da tanti altri, che viene la spinta per cambiare le regole e
garantire migliore governabilità. Basterà?.
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( da "Mattino, Il (Benevento)" del 02-02-2008)
Lettere Tanto da fare prima
d'incenerire Nello Margiotta - NAPOLI Il decreto legge 22/1997 su
"Attuazione delle direttive 91/156/Cee sui rifiuti, 91/689/Cee sui
rifiuti pericolosi e 94/62/Ce sugli imballaggi e sui rifiuti di
imballaggio" regolamenta la materia della gestione rifiuti; in esso non
compaiono mai le parole inceneritore o termovalorizzatore ma compaiono parole
come "catasto dei rifiuti", "registro dei rifiuti",
"prevenzione dei rifiuti". Nell'articolo riguardante il
"recupero dei rifiuti" si elenca, ai fini di una corretta gestione
dei rifiuti, cosa le autorità competenti debbano favorire: il
reimpiego e il riciclaggio; le altre forme di recupero per ottenere materia
prima dai rifiuti; l'adozione di misure economiche e la determinazione di
condizioni di appalto che prevedano l'impiego dei materiali recuperati dai
rifiuti al fine di favorire il mercato dei materiali medesimi;
l'utilizzazione principale dei rifiuti come combustibile o come altro mezzo
per produrre energia. Come si vede l'opzione "combustibile"
è solo l'ultima e neanche la più centrale di un sistema
virtuoso. Ora finalmente la Regione ha nominato un pool tecnico di ottimo
livello, da Brenner a Canapini al napoletano Cavaliere che ci da un po' di
fiducia, ma intanto le tante inadempienze delle amministrazioni locali in
questi anni, hanno ridotto le province di Napoli e Caserta a immense
discariche a cielo aperto, come era prevedibile. E il litigio finisce a
spaghetti a vongole Giuseppe Diotto - TORINO Prima ci si insulta a distanza,
poi si studiano le reazioni della controparte per un paio di giorni, poi si
procede con l'incontro chiarificatore. Magari davanti a un fumante piatto di
spaghetti alle vongole e un buon vinello. E questo sarebbe il confronto che
aiuta una democrazia a crescere nel rispetto di tutti? Ma non scherziamo. I
cittadini non meritano questo indecente spettacolo. Scrisse Nicolò
Tomaseo: "Se volete riconciliare due uomini o due parti, non parlate mai
per primo con colui che ha più torto". Se si riconciliano tra
loro, si vede che i torti si equivalgono. Ma la caduta del governo sta a
dimostrare che non sempre finisce a spaghetti a vongole, tarallucci e vino.
Inutili collaudi e "bollini blu" Maria Piccolo - NAPOLI Con il
fermo indiscriminato delle auto euro 2 (il 34% di quelle circolanti) in base
a un provvedimento sindacale vessatorio e demagogico, mi domando a che serve
il collaudo biennale delle auto e, ancor più, il bollino blu annuale,
entrambi obbligatori. A norma degli accertamenti sulle emissioni nocive,
penso che gran parte dei bus pubblici dovrebbero essere inviati allo scasso.
Un esempio: avevo davanti alla mia euro 2 (risultata perfetta ai collaudi) un
bus C31, targato AN 368 ZU, in più che evidenti pessime condizioni,
che dal tubo di scarico emetteva fumo nero e maleolente. Ed è solo uno
dei moltissimi casi. Talvolta penso che sarebbe il caso che certe persone
lasciassero in garage le auto blu e si degnassero di frequentare la gente
comune per ascoltare di persona il giudizio dei loro male-amministrati. Un
massacro al microscopio Lina Silvestro - NAPOLI Ma quanti tipi di amore
esistono? Uno o tanti quanti sono gli uomini? Sono convinta che l'amore sia
unico, ma essere per essere perfetto dovrebbe abitare un essere perfetto. Ci
sono esseri perfetti sulla Terra? È possibile, ma è certo che
ciascuno di noi rappresenta e compone una vasta gamma di imperfezioni ed ecco
che tutto ciò che ne deriva è imperfetto, compreso l'amore.
Rosa e Olindo sono imperfetti in ogni loro atto di quotidianità, ma
perché non relegarli in un piccolo spazio della memoria, anziché dare corpo
alle loro espressioni riportando il loro quotidiano, comune, aberrante
comportamento? Perché non cala il silenzio su questo caso e su tutti i casi
che esprimono il peggio di tutto? Non reggo il malessere che mi assale ogni
volta che, nero su bianco, nei quotidiani colgo lo sforzo di menti capaci che
si soffermano nel descrivere e tratteggiare un'umanità malata. Non
è a questa umanità che bisogna dare attenzione, non è
così che si può sciogliere l'intricato alimento delle angosce
umane. La dottoressa Silvestro lavora al Pascale e coglie un argomento
cruciale: la morbosità dei media su certi fattacci di cronaca nera.
Cogliere i gesti d'intimità in una gabbia di tribunale dei coniugi
processati per il massacro di Erba, tentare di decifrarli in contrasto con
l'orrenda colpa di cui sono imputati non aiuta nessuno e accresce la
confusione di un tempo sbandato. L'asilo nido è ancora chiuso Giuseppe
Nitto - NAPOLI Caro dottor Gargano, scrivo in nome di alcuni genitori che
hanno iscritto i bambini all'asilo nido comunale Don Peppino Diana, nel
plesso scolastico Fiorelli in Via Campanella a Napoli, per segnalare che
l'asilo - nonostante ripetute proteste rivolte al Comune - non è
ancora entrato in funzione, giacchè mancano due bidelli e le
suppellettili. Ho scritto all'assessore all'Educazione, senza riscontro,
mentre devo dare atto dell'impegno del presidente della Municipalità
Chiaia, Fabio Chiosi, che ha compulsato più volte chi di competenza, compreso il ministro Fioroni, e ha
segnalato ai media la gravissima circostanza. La spiacevole situazione
conferma il degrado in cui versa la nostra città, amministrata da
incompetenti, che non riescono nemmeno ad allocare il personale necessario
per rendere operativo un asilo nido, rimpallandosi le responsabilità,
in guisa che quasi trenta bambini da fine settembre sono a spasso (costretti
a stare a casa e sballottati da parenti che se ne prendono talvolta cura), creando
disagio nelle famiglie. Spero che il sindaco Iervolino e l'assessore Gambale
forniscano tempestive risposte, indicando quando l'asilo potrà
funzionare. I prodotti campani non sono a rischio Arturo Nucci - CICCIANO
(NA) In questi infelici giorni è emersa la netta avversione verso i
prodotti agricoli locali, manifestata da personaggi noti e dalla gente
comune. È comprensibile come l'emotività, eccitata
dall'incivile esposizione dei rifiuti, abbia favorito questo atteggiamento,
tuttavia non condivisibile. Se gli stessi napoletani dichiarano di non volere
consumare i prodotti del luogo perché ritenuti nocivi, come si può
sperare che questi troveranno collocazione nelle altre regioni? Un'analisi
sulla base di elementi più razionali tende ad attenuare il rischio
nelle coltivazioni. Pur essendo documentato che l'incenerimento incontrollato
dei rifiuti libera diossina, è assai ridotta l'esposizione umana al
contaminante attraverso il consumo di prodotti ortofrutticoli. Data la natura
liposolubile della molecola, la diossina tende ad accumularsi prettamente nel
tessuto adiposo degli animali e ciò non le permette di raggiungere
concentrazioni elevate nei vegetali, che sono invece ricchi di acqua. Il
contaminante può essere trasportato, mediante le particelle di cenere,
sulle parti arboree dei pascoli e ritrovarsi sulla superficie dei vegetali,
ma solo il consumo diretto, come avviene per gli animali, può essere
una causa potenziale di ingestione di diossina: ben diverso, quindi, dalle
abitudini alimentari che prevedono prima del consumo, pulizia e lavaggio del
prodotto ortofrutticolo. Altre possibili forme di inquinamento dei prodotti
agro-alimentari, provenienti da zone circoscritte e di ridotta estensione, a
ridosso di discariche, vanno individuate con la rapida adozione di un sistema
di certificazioni volontarie, che ci disponiamo a realizzare al più
presto, per rassicurare i consumatori. Già molte imprese associate
alla Confagricoltura, produttrici di derivati del latte e di ortofrutta,
rispettano le norme che forniscono ampie garanzie. Spero che esse
contribuiscano a mitigare giudizi drastici e frettolosi, le cui conseguenze
minacciano la sopravvivenza di migliaia di aziende e la scomparsa di alcune
straordinarie tipicità culturali della nostra terra, sino a ieri molto
apprezzate.
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( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 02-02-2008)
Gli insegnanti: conseguenza di un disimpegno
crescente. Mancano senso del dovere e regolarità nello studio Buchi in
pagella, studenti nei guai Oltre la metà alle prese con i corsi di
recupero. Le insufficienze soprattutto nelle materie di punta Più
della metà degli studenti del Pordenonese in questi giorni stanno
recuperando un gap scolastico, ricucendo le materie dove si è
verificato uno strappo nel profitto. I "buchi" si riscontrano nelle
discipline di punta dell'istituto frequentato: così latino al
classico, matematica allo scientifico, topografia al geometri. Ma quel che
preoccupa in generale è l'abbassamento dell'impegno.Se nel Paese dei
Balocchi Pinocchio si trasformò in un ciuchino e se per molti la
quotidianità è un luna park dove tutto è accessibile
solamente chiedendo, allora è facile che in circolazione si trovino
sempre più "asini". Una condizione dettata dal disimpegno
che come una pentola a pressione scoppia dove c'è la maggiore
concentrazione dei giovani: a scuola. In Italia il 42 per cento degli studenti
viene promosso con debiti e solo uno su quattro li recupera."Il
disimpegno è crescente a partire dal 1985 e con un'accelerazione negli
ultimi cinque anni - dichiara il dirigente Vincenzo De Tullio - Gli studenti
spesso non studiano con senso del dovere e regolarità, per questo emergono
le lacune che si protraggono negli anni". Per sanare i "buchi"
il ministero ha indicato modalità, strumenti e risorse da incanalare
nei percorsi di recupero. Circa 500 studenti spalmati su una novantina di
corsi con gruppi che vanno da 5 a 8 allievi stanno frequentando le lezioni al
"Grigoletti" per stoppare i voti negativi in matematica, latino e
nelle lingue straniere. Al "Leopardi-Majorana" ne sono partiti
circa 40 con classi di 10-15 liceali e come da copione le lacune risultano
essere latino e greco al classico, latino e matematica allo scientifico,
matematica e psicologia all'indirizzo psico-pedagogico.Al "Flora" i
corsi di recupero (attualmente una ventina che coinvolgono 200 studenti) sono
sempre esistiti: sportelli didattici gratuiti per gruppetti limitati.
"La normativa ci ha penalizzato - fa notare il vicepreside, Giovanni
Mauro Dalla Torre - Abbiamo rinunciato agli sportelli in cui avevamo
disponibilità immediata del docente". Anche allo Ial non sono una
novità, a Pordenone su 300 allievi, il 70\% frequenta corsi di
recupero (40 attivi) nelle materie tecnico-professionali e d'inglese, il 30\%
laboratori di approfondimento. 150 studenti dell'alberghiera sono impegnati
nello studio di lingue straniere, matematica, italiano, per l'area di indirizzo
invece sono previsti i percorsi di miglioramento. Pure all'Ipsia
"Zanussi" oltre il 50\% dei ragazzi è interessato nel
recupero, specie nelle aree di indirizzo e una trentina di studenti stranieri
è alle prese con i corsi di italiano. Il "Mattiussi" conta
45 corsi distribuiti in classi di 6-8 fino a 12 allievi: per il biennio
incentrati in particolare sul metodo di studio, mentre nel triennio si va
più sulla specificità delle singole discipline, prevalgono i
corsi di informatica all'indirizzo programmatori. 360 futuri geometri su 600
sono coinvolti nel recupero voluto dal ministro Fioroni, inoltre un buon 20\% frequenta gli portelli didattici. Le
loro criticità nel biennio riguardano l'italiano, la matematica e
l'inglese, mentre nel triennio le aree di indirizzo (costruzioni, topografia,
progettazione). L'attività di recupero al "Kennedy" è
suddivisa nelle lezioni di gruppo possibili per le molte ore in compresenza,
negli sportelli e nei corsi veri e propri, 33 tra matematica, inglese e
italiano oltre a altri relativi alle materie specialistiche, quali
elettrotecnica, informatica e chimica.Un'attività frenetica che non si
conclude in questi giorni, tutti gli studenti di fatto, a settembre dovranno
avere sanato ogni carenza.Sara Carnelos.
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( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 02-02-2008)
NEGLI ISTITUTI Il traguardo del 31
agosto: debito sanato oppure la bocciatura Al 31 agosto - senza
possibilità di deroghe - tutti gli studenti dovranno aver sanato le
loro deficienze, pena la bocciatura. Perciò l'estate non sarà
più solo un momento di svago, ma di studio e preparazione per azzerare
i debiti. La regola vale anche per gli insegnanti coinvolti nei corsi di
recupero. Eppure se con la fine del quadrimestre i docenti interni di quasi
tutte le scuole sono riusciti a coprire le lezioni di recupero, lo stesso non
potrà avvenire in estate. L'allarme è stato lanciato dai
presidi che dovranno reperire i docenti fuori dalle mura scolastiche chiamati
a dirigere. Telefoni bollenti, dunque, per i mesi caldi in attesa che un
professore dia la propria disponibilità e se i docenti più
ambiti sono in ferie, non resterà che cercare tra i neolaureati. Ma
chissà se quest'ultimi avranno l'esperienza necessaria a risolvere le
lacune di uno studente. Dalle scuole si prevedono con la calura meno corsi di
recupero, anche perché molti ragazzi avranno, difatti eliminato i voti sotto
il sei nel corso dell'anno."Già in questo momento il problema si
è presentato e non siamo riusciti a coprire tutti e 90 i corsi di
recupero con docenti interni - dichiara Francesco Andreoli che siede sulla poltrona
più alta del liceo "Grigoletti" - Gli insegnanti non possono
essere obbligati, quindi abbiamo lavorato sulle disponibilità,
piuttosto che chiamare i neolaureati è meglio non fare i
corsi".Sergio Chiarotto, preside al "Leo-Major" preferisce non
pensare all'estate, intanto è felice dell'attuale organizzazione che i
professori si sono dati in autonomia, quella che ha consentito di coprire le
esigenze dei ragazzi. "In estate ci potrà essere il problema - fa
chiarezza Giovanni Mauro Dalla Torre, vicepreside all'istituto professionale
"Flora" - poiché vi è l'esigenza di garantire le ferie ai
docenti". Trentasei giorni all'anno che non si toccano, ferie che non si
possono nemmeno pagare per la politica di risparmio sulla spesa pubblica.
Altra cosa poi sono i giorni in cui la scuola resta chiusa e gli insegnanti a
casa. "In questi momenti - rimarca il dirigente Vincenzo De Tullio -
molti docenti portano avanti le attività di tipo progettuale.
All'Ipsia abbiamo già proceduto a fare un'indagine interna, ma sono
pochi gli insegnanti interni a garantire la disponibilità. Così
prenderemo i nominativi dalle graduatorie e potrà essere necessario
ricorrere anche ai neolaureati. Tuttavia, non prevedo
grandi corsi nel periodo estivo, in specie per le materie per cui è solo
necessario studiare".Viene da chiedersi, quando i recuperi avranno fatto
il loro corso, se il famoso decreto 80 di Fioroni
sancirà più bocciature o un reale miglioramento
nell'apprendimento.Sa.Ca.
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( da "Giornale.it, Il" del 02-02-2008)
L'Italia è bloccata come in
questa foto di Cristiano Gatti - sabato 02 febbraio 2008, 14:44 Poi il caro-pane.
E il caroriso. E il caro-frutta. E il caro papà che non ce la fa
più con i conti di fine mese. Sembravamo tutti quanti sull'orlo della
bancarotta, neanche tanto fraudolenta: dobbiamo forse pensare che
improvvisamente i prezzi siano precipitati, o che tutti abbiamo ereditato
dallo zio d'America, così da ballarci allegramente, sul caro-vita? Poi
i mutui. è allarme insolvenze, benché in forma meno grave rispetto a
quella americana: così, un giorno, abbiamo appreso. Con aggiunte per
niente rassicuranti: sono sempre di più le famiglie che si indebitano.
La domanda, ora, è la stessa: che ne è dell'emergenza-debiti?
Miracolosamente tutti rientrati, in banca? Poi le stragi del sabato sera. Aun
certo punto la psicosi collettiva, con la forte tentazione di barricarci in
casa dopo le ore diciotto. Dello stesso filone, l'emergenza ubriachi al
volante: ce la siamogià scordata, questa piaga moderna? Fino all'altro
ieri sembrava il primo dei problemi. Improvvisamente, il silenzio. Vogliamo
concludere che nessuno più beve, e che comunque se beve si rifiuta
categoricamente di guidare? Poi il bullismo a scuola. Fermate il mondo, il
bullismo sta distruggendo il nostro tessuto sociale. Così ci
angosciavano i Crepet dai loro punti di osservazione privilegiati. Il ministro Fioroni e i suoi esperti in
riunione permanente, i presidi sollecitati al giro di vite, i genitori a
organizzare ronde sul marciapiede. Solo per curiosità: che ne è
del bullismo? Poi l'emergenza cocaina. Uso sempre più diffuso, a tutte
le età, in tutti i ceti. Inchieste sui fiumi cittadini, che con
rapide analisi evidenziano residui monumentali della droga chic. Che ne
è della cocaina: tagliata anche come problema? Poi l'emergenza rom.
Rom come Romania, ad un certo punto. Zingari e quant'altro, tutti nel
calderone del nuovo spettro, questa insicurezza così subdola e
così strisciante. Cos'è, emergenza risolta? I rom hanno tutti
sbaraccato e noi possiamo tenere aperte le finestre di notte? Fermiamoci qui.
E diciamolo senza pudori: no, continua a non essere per niente facile il
mestiere d'italiano. Ogni mattina, mentre loro si consultano, noi ci
ammassiamo - qualche volta ci ammazziamo - lungo le tangenziali est e ovest,
i raccordi anulari, i passanti di Mestre, oppure tentiamo di salire su treni
apocalittici - qualche volta restando giù - per raggiungere in tempi
biblici, con stress immani, le scuole e i posti di lavoro.
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