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DOSSIER SCUOLA


 

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Il PuntO n° 121. (20-1-2008)  Il declino dell’Italia. La casta ha imposto una struttura sociale diversamente mafiosa. Ai cittadini è tolta ogni speranza: non è più permesso “progettare” il proprio futuro.

 

 

ARCHIVIO GENERALE DEL DOSSIER SCUOLA

 

 

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INDICE DEL DOSSIER #top

Articoli dell’8-2-2008

Articoli del 7-2-2008

Articoli del 6-2-2008

Articoli DEL 5-2-2008

LINEA DI CONFINE Quei bulli a scuola dolcetto o scherzetto? Mario Pirani  (La Repubblica del 4-2-2008)

Articoli del 3 e 4 febbraio 2008

Articoli del 2-2-2008

 

ARCHIVIO GENERALE DOSSIER SCUOLA

 

ARTICOLI DELL’8-2-2008

 

La riforma della scuola: tempi troppo stretti per il via libera in consiglio ( da "Alto Adige" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: provinciale la legge sulla riforma della scuola. E questo sarebbe grave, perché se dovesse andare al governo Berlusconi, le cose non potrebbero che peggiore. Un motivo in più dunque per avere una nostra legge sulla scuola". è preoccupata l'assessore Luisa Gnecchi al termine della riunione della 1º commissione legislativa che ieri ha proseguito l'esame del contenuto della riforma.

La scuola italiana e i docenti sformati ( da "Unita, L'" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: ascoltiamo il ministro Fioroni sostenere la necessità di ripristinare i concorsi pubblici a scadenza biennale per i posti disponibili, secondo il principio costituzionale che al pubblico impiego si accede per concorso. Sì, perché non bisogna dimenticare come la precedente stagione politica avesse a più riprese tentato di sostenere il discriminatorio principio della "

Con la nuova ondata lasciano i prof del '68 ( da "Eco di Bergamo, L'" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: la triade Berlinguer-Moratti-Fioroni - e dall'incertezza del quadro legislativo con il minaccioso scalone Maroni, sembrava cominciata. Dodici mesi dopo, visto che lo scalone non è così impervio come si era temuto, ma l'inflazione reale sì, con il 3% dichiarato e 8% sperimentato nel carrello della spesa, i docenti han deciso di restare,

Autonomia didattica per le scuole di infanzia ( da "Corriere Alto Adige" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Infine la commissione ha proseguito l'esame del disegno di legge sulle riforma della scuola approvando tre articoli sulla scuola d'infanzia. Ai circoli di scuola dell'infanzia è riconosciuta la personalità giuridica e l'autonomia organizzativa, didattica, di ricerca e sperimentazione, finanziaria ed amministrativa.

Poli formativi, la Regione rinuncia ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: tra gli enti locali hanno allungato troppo i tempi e il decreto Fioroni blocca l'iter Poli formativi, la Regione rinuncia Nell'ultima bozza di delibera si parla solo di istituti tecnici superiori Elena Salini BOLOGNA Marcia indietro della Regione sui poli formativi. Dalla nuova bozza relativa alla riorganizzazione dell'offerta di formazione alta specialistica e superiore –

Figli immigrati irregolari, da Milano un parziale dietrofront ( da "Redattore sociale" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: annuncio del ministro Fioroni dell'avvio della revoca di parita' e fondi per le 170 scuole dell'infanzia milanesi) il Comune ribadisce "il principio di accoglienza nella legalita'", specificando che, nelle tre diffide arrivate da viale Trastevere, "non e' stata valutata con attenzione la distinzione che viene fatta nella circolare comunale tra iscrizione e accoglienza nelle scuole dell'

BLACK LIST PROFESSORI EBREI, FIORONI: E' UN KU KLUX KLAN DIGITALE ( da "Virgilio Notizie" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Giuseppe Fioroni, si dice "sconcertato e preoccupato per il fatto che una sorta di Ku Klux Klan digitale dei tempi moderni possa stilare liste di proscrizione antiebraica". "I cappucci telematici sono una vergogna per tutti - scrive in una nota - ma soprattutto per il mondo dello studio e della cultura.

Fioroni: ''Cappucci telematici'? Una vergogna'' ( da "Redattore sociale" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: 4008/02/2008 Fioroni: ''Cappucci telematici'? Una vergogna'' Roma - "È una vergogna. E provoca anche sconcerto e preoccupazione il fatto che una sorta di Ku Klux Klan digitale dei tempi moderni possa stilare liste di proscrizione antiebraica". E' il commento di Giuseppe Fioroni, ministro della Pubblica istruzione,

Cittadinanza europea, all'istituto Kennedy ci si confronta su una didattica più adatta ai tempi ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: innovatori del ministro della pubblica istruzione Fioroni, destinati a durare nel tempo anche e soprattutto perché coerenti con l'impostazione europea del percorso scolastico corrispondente al biennio superiore obbligatorio".Non è una novità questa per il "Kennedy" che già lo scorso anno aveva intavolato una discussione con esperti in didattica come il dirigente Bruno Serravalli e l'

BLACK LIST, FIORONI: CAPPUCCI TELEMATICI UNA VERGO ( da "Windpress" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract:

Sul blog la 'black list' dei docenti ebrei Il Viminale: "Faremo accertamenti" ( da "Repubblica.it" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Fioroni commentando la vicenda della lista che "rivela grave deficit culturale ed educativo". Secondo Fioroni, "i 'cappucci telematici' sono una vergogna per tutti, ma soprattutto per il mondo dello studio e della cultura. Il nostro Paese" ha concluso il ministro, "ha leggi chiare ma non basta perseguire i reati: serve intensificare il piano culturale ed educativo ed è proprio questo

SCUOLA/ GILDA: ORDINANZA DEBITI INAPPLICABILE, FIORONI INTERVENGA ( da "Virgilio Notizie" del 08-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Fioroni per chiedere un urgente intervento chiarificatore su corsi e verifiche finali che dovranno essere attuati la prossima estate. Secondo il leader della Gilda "la materia che non può essere delegata all' autonomia scolastica: infatti, mentre sono sotto gli occhi di tutti confusione e conflittualità che si determineranno dai tempi diversi decisi dalle scuole per i corsi di recupero,


Articoli

La riforma della scuola: tempi troppo stretti per il via libera in consiglio (sezione: Schola)

( da "Alto Adige" del 08-02-2008)

Argomenti: Scuola

Klotz insiste sui riferimenti a storia e cultura locale La riforma della scuola: tempi troppo stretti per il via libera in consiglio BOLZANO. "Con le elezioni politiche ormai alle porte e le amministrative ad ottobre, i tempi si fanno molto stretti: c'è il grosso rischio a questo punto che non si riesca ad approvare in consiglio provinciale la legge sulla riforma della scuola. E questo sarebbe grave, perché se dovesse andare al governo Berlusconi, le cose non potrebbero che peggiore. Un motivo in più dunque per avere una nostra legge sulla scuola". è preoccupata l'assessore Luisa Gnecchi al termine della riunione della 1º commissione legislativa che ieri ha proseguito l'esame del contenuto della riforma. Le prossime riunioni sono fissate per il 21 e il 29 febbraio. La discussione è ferma sull'articolo 4. "La consigliera Klotz - spiega l'assessore Gnecchi - ha presentato una raffica di emendamenti in cui si chiede che il riferimento all'interculturalità venga tolto e sostituito con richiami alla storia, alla cultura, alla religione, agli usi e costumi locali. Ma non passano. Anche se in alcuni casi è capitato che si sia dovuto toglierle il riferimento all'interculturalità, però non è stato inserito neppure il continuo richiamo all'aspetto locale". Gnecchi critica inoltre l'assenza del consigliere di Alleanza nazionale Alessandro Urzì, unico membro italiano in commissione. Ma l'interessato si giustifica: "Ho potuto partecipare solo ai lavori del mattino; nel pomeriggio avevo una serie di impegni in vista delle elezioni politiche. Comunque, sono preparato per affrontare la discussione sulla riforma della scuola in aula". Ieri la I° commissione legislativa ha esaminato anche gli articoli del decreto legge "omnibus" 150/07, riguardante "Modifiche di disposizioni in materia di procedimento amministrativo, urbanistica, lavori pubblici, sostegno dell'economia, turismo, espropriazione, assistenza e beneficenza", e lo ha approvato. Gli articoli in questione riguardano le sanzioni in caso di indebita percezione di agevolazioni, gli appalti di servizi pubblici e i lavori pubblici.

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La scuola italiana e i docenti sformati (sezione: Schola)

( da "Unita, L'" del 08-02-2008)

Argomenti: Scuola

Stai consultando l'edizione del La scuola italiana e i docenti "sformati" Marina Boscaino Che la scuola abbia responsabilità innegabili rispetto ai fallimenti adolescenziali è argomento ormai unanimemente condiviso dagli ospiti di ogni talk show che si rispetti: state pur sicuri che - quando la colpa non è di un extracomunitario - c'è sempre lo zampino di un insegnante inadempiente. È vero che la classe docente italiana non fa nulla per nascondere i propri scheletri nell'armadio; ma è anche vero che un investimento convinto e una maggiore volontà di riconoscere la professionalità ridimensionerebbero i fenomeni di malcostume che pure esistono, esaltando la molte eccellenze. In questo contesto il problema di come si debbano formare gli insegnanti appare strategico. Perché solo attraverso una revisione accorta, equa e autorevole dei sistemi di accesso e di reclutamento alla scuola si potrà ripensare a questo come a un lavoro non di ripiego o come al delirio autoreferenziale di sognatori nostalgici (e poveri in canna). La domanda è banalmente: perché un laureato in fisica dovrebbe decidere di andare ad insegnare quella disciplina in un istituto superiore a 1300 euro al mese? Fino agli anni '80 ci si laureava e poi si conseguiva una o più abilitazioni tramite concorso pubblico. Dal 1990, quando la laurea è diventata obbligatoria anche per gli insegnanti di scuole dell'infanzia e primaria (Scienze della Formazione Primaria), è iniziato un inesauribile processo che ha visto l'università sempre più coinvolta nel dibattito sulla formazione. L'università ha assunto la facoltà di abilitare per l'insegnamento ed inoltre di erogare un consistente tirocinio (le famose Siss, Scuole di specializzazione), attivando un notevole giro d'affari per gli atenei e disparità vergognose tra una Siss e l'altra (con conseguente differenza di preparazione dei relativi aspiranti). In seguito a questa situazione si è configurata una condizione piuttosto penosa: innanzitutto i concorsi sono continuati - contemporaneamente all'erogazione delle abilitazioni da parte delle Siss fino al '90 - configurando di fatto due diversi sistemi a cui accedere alle graduatorie: vincitori di concorso da una parte (che andavano ad aumentare le nutrite schiere dei precari "storici") e "sissini" dall'altra; un pasticcio che ha intasato le graduatorie, fatto sorgere non pochi contenziosi, rinfocolato la "guerra tra poveri" in una professione alla quale si accede in media definitivamente verso i 40 anni. Difensori dei "regolari" e dei precari storici hanno fronteggiato i sissini in una contesa che ha coinvolto - soprattutto nei primi anni - giuristi e accademici. A rendere la situazione ancor più confusa è poi giunta la riforma del 3+2 dell'allora ministro dell'università Ortensio Zecchino (laurea breve e laurea specialistica, Dm 509/99). Fu quella riforma, in particolare, a spostare i termini del problema: sovrapponendosi alla soppressione dei concorsi pubblici e inserendosi nell'ambito degli scenari configurati dalle Siss, si arrivò ad affidare definitivamente l'abilitazione all'insegnamento agli atenei, facendola coincidere con la laurea, che poi doveva essere seguita dalla scuola di specializzazione. Poi, ancora, la Moratti rispariglia le carte: il 3+2 viene ora considerato laurea "magistrale", con tre anni di "preparazione generale" e due di "specializzazione". Oggi, da una parte assistiamo con soddisfazione alla sospensione dell'art. 5 della "controriforma" Moratti, che aveva concepito la formazione di una laurea solo per insegnanti. Dall'altra - con altrettanta soddisfazione - ascoltiamo il ministro Fioroni sostenere la necessità di ripristinare i concorsi pubblici a scadenza biennale per i posti disponibili, secondo il principio costituzionale che al pubblico impiego si accede per concorso. Sì, perché non bisogna dimenticare come la precedente stagione politica avesse a più riprese tentato di sostenere il discriminatorio principio della "chiamata diretta": della serie ti chiamo solo se hai gli occhi azzurri, voti a destra, sei bianco, possibilmente hai un accento del Nord, vai a messa tutte le domeniche. A parte gli scherzi - come è accaduto per secoli nelle scuole private - il sistema delle clientele l'avrebbe fatta da padrone; in barba al principio della libertà dell'insegnamento e della laicità della scuola pubblica. Rimangono però alcuni nodi irrisolti. Innanzitutto la tentazione da parte di moltissimi di considerare oggi il 3+2 (ma alcuni insegnamenti universitari prevedono già un percorso di 5 anni) esauriente; riducendo l'attuale percorso 5+2 (laurea specialistica più scuola di specializzazione): quasi a dire che i nostri insegnanti sono tanto preparati che ridurre il curricolo a 3 anni di studio delle discipline può essere sufficiente; e che diventeranno insegnanti competenti frequentando i 2 anni di specializzazione. Gli attuali corsi della Siss - fatte le debite distinzioni, profondamente e negativamente funzionali alla vita accademica, sottobosco in perenne crisi di sopravvivenza, specie in alcuni atenei - sono irriformabili. Ma quand'anche non fosse così - considerando la profonda crisi anche di legittimazione socioculturale e di autorevolezza in cui si dibatte il lavoro del docente - crediamo davvero che per insegnare sia sufficiente (in un mondo improntato alla cifra della complessità e della diversità) questo tipo di formazione? La scuola oggi stenta ad integrare e funziona in maniera scomposta non perchè gli insegnanti siano troppo colti, ma per il motivo opposto. Alcuni sono ignoranti; altri non conoscono cosa sia la mediazione culturale e processuale, altri ancora non hanno una relazione emotiva con i discenti. Elementi, gli ultimi due, che qualunque fase della formazione accennata in questo rapido excursus ha o completamente ignorato o colpevolmente rimosso, quasi si trattasse di una alternativa ai saperi disciplinari. Mentre si tratta di due elementi entrambi indispensabili, se affrontati con serietà, convinzione e autorevolezza. Solo un maestro autorevole, preparato e in grado di stabilire una relazione di potere costruttiva e autonomizzante con i propri discenti può rappresentare una garanzia di riproduzione culturale, di libertà critica. Una proposta alternativa e convincente a questa è rappresentata da 5 anni di università, concorso a cattedra (che abilita); accesso seguente alla specializzazione (600 ore affidate alla scuola). La proposta è suggestiva, ma si scontra con una serie di vincoli pratici ed impliciti: smantellare il potere degli atenei nel campo della formazione pare impresa ardua, come negargli la facoltà di erogare abilitazioni; restituire alla scuola una funzione attiva primaria nella formazione iniziale è pertanto altrettanto difficile; il profilo culturale dell'insegnante continua ad essere definito per contratto (il sindacato è infatti contrario ad una legge che definisca lo status giuridico dei docenti); una rifondazione del sapere, un paradossale "imparare a disapprendere", che rappresenti il mandato culturale dell'insegnante del XXI secolo, con annesse revisioni di paradigmi epistemologici e culturali, nonché una riflessione intensa sul profilo della mediazione e della cura, appaiono lontani dall'essere solo concepiti. Infine si evita una valorizzazione della formazione in itinere. E invece sono questi gli elementi che renderebbero possibile invertire la tendenza alla progressiva perdita di senso del nostro lavoro. E costruire, per il futuro, una scuola realmente a misura di mondo.

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Con la nuova ondata lasciano i prof del '68 (sezione: Schola)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 08-02-2008)

Argomenti: Scuola

Nel mondo della scuola la paura del 2008 è passata: sono solo 201 i docenti e tecnici della scuola bergamasca che hanno chiesto entro il termine di legge del 31 gennaio 2008 di andare in pensione con la prossima "finestra" (che per loro scatta solo una volta l'anno, il 1° settembre). Lo scorso anno le domande erano state 652, il doppio del 2006, quando avevano richiesto il pensionamento 361 operatori della scuola tra insegnanti, dirigenti e personale tecnico amministrativo. La grande fuga generazionale dei docenti, propiziata dalla destabilizzante successione dei ministri riformisti e/o restauratori - la triade Berlinguer-Moratti-Fioroni - e dall'incertezza del quadro legislativo con il minaccioso scalone Maroni, sembrava cominciata. Dodici mesi dopo, visto che lo scalone non è così impervio come si era temuto, ma l'inflazione reale sì, con il 3% dichiarato e 8% sperimentato nel carrello della spesa, i docenti han deciso di restare, entrare nel nuovo contratto e intanto vedere come va a finire. "Aspetta e guarda" è un antico accorgimento clinico nei casi di incerta diagnosi e non c'è dubbio che il Paese sta attraversando proprio questa fase. Dei pensionandi 2008, 11 hanno richiesto il part time. Per i docenti che hanno raggiunto i 35 anni di anzianità è infatti possibile prolungare il lavoro riducendo le ore di cattedra, compensando così la perdita di potere d'acquisto collegata alla pensione. C'è anche chi presenta domanda e poi ci ripensa: al sindacato Snals solo una domanda su cinque è stata confermata. Per i dirigenti invece c'è ancora tempo fino al 31 maggio per prendere una decisione definitiva. Insomma un anno morbido, di transizione. "L'esodo vero deve ancora arrivare - conferma la vicedirigente provinciale Giovanna Chietti che è anche responsabile dell'area gestione del personale - e l'anno spartiacque sarà il 2009-2010, con l'esodo dei 58enni del 2009. Poi continueremo secondo la scala progressiva degli anni di anzianità e di vecchiaia, liquidando la generazione di personale scolastico che è entrata in ruolo in gran parte non con i concorsi ordinari, ma con ogni sorta di canali alternativi". Le tre grandi infornate di docenti non sottoposti a concorso ordinario si sono avute con la legge 463 del 1978, con la 270 del 1982 e con la 417 del 1989. Quelli del '78 arrivavano in gran parte dagli "esami di gruppo", la parte meno nobile del '68. Il pensionamento di questa generazione di docenti aprirà molte possibilità di lavoro. Già oggi l'Ufficio Scolastico di Bergamo fa fatica a trovare docenti di lettere e di matematica, perché la metà degli entrati in ruolo chiedono il trasferimento ad altre province e i docenti "autoctoni" sono da sempre troppo pochi. Già da quest'anno però, se il piano di reclutamento programmato dalla Finanziaria 2007 reggerà agli scossoni istituzionali e elettorali, i docenti precari iscritti nelle graduatorie ad esaurimento potrebbero entrare in massa in ruolo. Infatti la legge ripartisce i posti a "contratto a tempo indeterminato" a metà fra precari e vincitori di concorsi ordinari per titoli ed esami. Se, però, i vincitori dei concorsi non sono disponibili, il loro posto vien preso dai precari di graduatoria, salvo successiva restituzione dei posti anticipatamente goduti se spunta "l'avente diritto". Così, se i concorsi tardano ad arrivare, i precari possono anticipare l'immissione in ruolo. Ed è probabile che i nuovi concorsi siano rinviati. Infatti, la Finanziaria 2008 ha abrogato la norma della riforma Moratti che prevedeva le nuove forme di reclutamento (decreto legislativo 227/2005), passando al ministro della Pubblica istruzione il compito di varare i regolamenti per il reclutamento del personale docente. Ma la crisi di governo congela il tutto e lo rinvia al nebuloso post-elezioni. Senza regolamenti, niente concorsi ordinari per esami e titoli (gli ultimi risalgono al 2000). Così i precari prenderanno "un anticipo" sul ruolo. Se le cose andranno abbastanza per le lunghe, i precari per età subito a ridosso dei pensionati di oggi, potrebbero risolvere così gli anni di fine carriera. S. P.

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Autonomia didattica per le scuole di infanzia (sezione: Schola)

( da "Corriere Alto Adige" del 08-02-2008)

Argomenti: Scuola

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: BOLZANOEPROV - data: 2008-02-08 num: - pag: 8 categoria: REDAZIONALE Disegno di legge Autonomia didattica per le scuole di infanzia BOLZANO - La prima commissione legislativa del consiglio provinciale ha avviato l'esame degli articoli di sua competenza del disegno di legge "omnibus", riguardante "Modifiche di disposizioni in materia di procedimento amministrativo, urbanistica, lavori pubblici, sostegno dell'economia, turismo, espropriazione, assistenza e beneficenza", e lo ha approvato. Sono stati aggiunti ulteriori articoli riguardanti una maggiore autonomia di bilancio per la Difesa civica, il riconoscimento dei titoli di studio postsecondari, la mobilità dei dirigenti tra sanità, provincia ed i suoi enti ausiliari, e la possibilità per la giunta provinciale di stipulare accordi pluriennali con università, istituti superiori e di ricerca con sede in provincia. Infine la commissione ha proseguito l'esame del disegno di legge sulle riforma della scuola approvando tre articoli sulla scuola d'infanzia. Ai circoli di scuola dell'infanzia è riconosciuta la personalità giuridica e l'autonomia organizzativa, didattica, di ricerca e sperimentazione, finanziaria ed amministrativa.

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Poli formativi, la Regione rinuncia (sezione: Schola)

( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 08-02-2008)

Argomenti: Scuola

Centro-Nord sezione: CENTRO NORD data: 2008-02-06 - pag: 15 autore: EMILIA-ROMAGNA. Le liti tra gli enti locali hanno allungato troppo i tempi e il decreto Fioroni blocca l'iter Poli formativi, la Regione rinuncia Nell'ultima bozza di delibera si parla solo di istituti tecnici superiori Elena Salini BOLOGNA Marcia indietro della Regione sui poli formativi. Dalla nuova bozza relativa alla riorganizzazione dell'offerta di formazione alta specialistica e superiore –che circola da un paio di settimane in Emilia-Romagna, tra enti locali, parti sociali e categorie economiche – è infatti sparita la parola "poli formativi" ed è rimasto invece il termine Its, Istituti tecnici superiori. La Regione in questa fase definita "di consultazione" preferisce non esprimersi, ma è chiaro che i ritardi nell'iter di approvazione del progetto – dopo i troppi tira e molla tra le Province per accaparrarsi gli ambiti specialistici di formazione –e ilvia liberadella Conferenza Stato-Regioni, nel frattempo, al decreto Fioroni (in attesa, ora, di essere formalizzato dal Consiglio dei ministri e che va applicato già dal prossimo anno scolastico) ha costretto Viale Aldo Moro a una brusca sterzata. I due percorsi formativi – quello ministeriale e quello regionale – hanno infatti obiettivi e caratteristiche simili. La bozza Bastico ambirebbe ora, in sostanza, a tener buono il lavoro fatto relativamente ai poli formativi (come la scelta di ambiti tematici di valenza regionale) per la costituzione di Its gestiti da Fondazioni partecipative aperte alle imprese, agli enti di formazione, ma con un ruolo di guida affidato alle scuole, in particolare agli stessi istituti tecnici. Governance quindi diversa da quella ipotizzata per i poli (si parlava di consorzi)e con l'accesso consentito anche a enti locali e università. Eppure resta irrisolto il nodo di come si potranno incrociare gli ambiti di specializzazione definiti dalla Regione (scesi da nove a sette, con Modena, Reggio e Bologna che si occuperanno insieme di meccanica, Piacenza di logistica, Parma di agroalimentare, Ferrara di edilizia, Ravenna di energia, Forlì di Ict e terziario e Rimini di turismo) con i sei diversi percorsi tecnici individuati invece dal ministro Giuseppe Fioroni. Diversa, anche, la copertura finanziaria. Le risorse definite dal 2007 in Emilia-Romagna nell'ambito dell'asse Capitale umano del Fondo sociale europeo per il settennio 2007/2013 (183 milioni di euro, pari al 22,8% del Fse complessivo assegnato alla Regione) e destinate a finanziare i poli tecnici nella loro previsione originaria, non avranno probabilmente alcun legame diretto con la ripartizione proposta a livello ministeriale dal decreto per il finanziamento degli Its (70% Stato, 30% territori). Il che significa che la Regione potrebbe destinare i fondi accantonati per i poli per percorsi formativi aggiuntivi a quelli biennali (2mila ore) degli Its, percorsi come gli Ifts (Istruzione e formazione tecnica superiore, corsi da di 900/1000 ore) e percorsi brevi alternativi di 300-400 ore. Un nuovo orientamento che sta suscitando un ampio dibattito sia negli ambienti istituzionali e scolastici sia in quelli economici. A confermare che la scelta dell'assessorato è quella di "rinunciare" ai poli così come erano stati precedentemente pensati è l'assessore alla Formazione della Provincia di Bologna, Paolo Rebaudengo: "Credo che quella scelta dalla Regione sia la strada giusta. Inserisce i percorsi post-diploma in un ordinamento, è la prima volta che questo avviene in un contesto non accademico. è importante, anche guardando ad altre esperienze europee, che si riconosca all'istruzione tecnico-professionale una qualità alta alternativa a quella universitaria. Gli Its rappresentano una grande occasione anche per il mondo industriale ed economico in generale". "L'obiettivo – gli fa eco l'assessore provinciale alla formazione di Piacenza, Fernando Tribi – di qualificare la formazione nel segmento post-diploma è l'accorciamento della distanza attualmente in essere tra le competenze rilasciate in uscita dal mondo della scuola e quelle richieste all'ingresso del mondo del lavoro, coinvolto da dinamiche di trasformazione e innovazione molto rapide. La nuova proposta può ancora rispondere a questa esigenza a patto che non si perda ulteriore tempo e che non vada disperso il lavoro fatto nei mesi scorsi da Regione e Province".

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Figli immigrati irregolari, da Milano un parziale dietrofront (sezione: Schola)

( da "Redattore sociale" del 08-02-2008)

Argomenti: Scuola

SCUOLA 09.5908/02/2008 Figli immigrati irregolari, da Milano un parziale dietrofront Roma - In merito alla vicenda delle iscrizioni interdette ai figli degli immigrati irregolari nelle scuole dell'infanzia milanesi "non c'e' nessuna novita' e nessun dietro front". Cosi', dagli uffici dell'assessore alla Scuola di Milano, Mariolina Moioli, rispondono alle notizie di stampa che parlano di una sostanziale marcia indietro della Moratti sulla questione. "E' tutto in stand by- dicono- soprattutto da quando si e' aperta la crisi di governo". Intanto, pero', in una lettera inviata all'Ufficio scolastico della Lombardia il 18 gennaio (dopo l'annuncio del ministro Fioroni dell'avvio della revoca di parita' e fondi per le 170 scuole dell'infanzia milanesi) il Comune ribadisce "il principio di accoglienza nella legalita'", specificando che, nelle tre diffide arrivate da viale Trastevere, "non e' stata valutata con attenzione la distinzione che viene fatta nella circolare comunale tra iscrizione e accoglienza nelle scuole dell'infanzia". L'iscrizione, infatti, specifica la lettera, "secondo quanto si legge nella circolare, e' finalizzata alla formazione della graduatoria, seguendo regole predefinite". La seconda, l'accoglienza, "tiene conto dello stato di svantaggio del bambino- dovuto anche alla condizione di clandestinita' del genitore- e lo inserisce nella scuola attraverso un percorso personalizzato". In questo caso, continua la missiva, "l'accoglienza avviene attraverso l'intervento dei servizi sociali. Come provano- si legge ancora- i 350 bambini, figli di immigrati irregolari, che frequentano normalmente le scuole dell'infanzia". Insomma, se non e' un dietro front, poco ci manca. Ma, nella risposta inviata al ministero, c'e' di piu'. Viene chiarito che "il Comune di Milano ha recepito il nuovo termine fissato nella circolare ministeriale che limita l'iscrizione alle scuole dell'infanzia ai bambini nati entro il 31 gennaio 2006". In prima battuta, infatti, era prevista l'iscrizione anche dei bambini nati entro il 30 aprile 2006. Il Comune "ha preso atto della circolare ministeriale e provvedera' ad iscrivere nella scuola dell'infanzia solo i bambini che compiranno i tre anni entro il 31 gennaio". I bambini nati successivamente a questa data "saranno inseriti nelle sezioni Primavera". E' il secondo passo indietro. Per i casi di morosita' nel pagamento della mensa, infine, il Comune ha chiarito al ministero "che tale riserva era contenuta anche nelle precedenti circolari. Quest'anno e' stata, anzi, resa piu' flessibile e in tutti i casi non ostacolera' l'accoglienza del bambino". (DIRE).

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BLACK LIST PROFESSORI EBREI, FIORONI: E' UN KU KLUX KLAN DIGITALE (sezione: Schola)

( da "Virgilio Notizie" del 08-02-2008)

Argomenti: Scuola

08-02-2008 14:40 "Paese ha leggi chiare ma non basta perseguire i reati" Roma, 8 feb. (Apcom) - Il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, si dice "sconcertato e preoccupato per il fatto che una sorta di Ku Klux Klan digitale dei tempi moderni possa stilare liste di proscrizione antiebraica". "I cappucci telematici sono una vergogna per tutti - scrive in una nota - ma soprattutto per il mondo dello studio e della cultura. Solo pochi giorni fa abbiamo celebrato la giornata della memoria delle vittime dell'olocausto ma, evidentemente, non basta". "Fa inorridire, infine, che questi episodi di oscurantismo siano legati al mondo universitario, luogo di scambio e di incontro culturale per eccellenza. Il nostro Paese - conclude - ha leggi chiare ma non basta perseguire i reati: serve intensificare il piano culturale ed educativo ed è proprio questo il compito più difficile".

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Fioroni: ''Cappucci telematici'? Una vergogna'' (sezione: Schola)

( da "Redattore sociale" del 08-02-2008)

Argomenti: Scuola

RAZZISMO 14.4008/02/2008 Fioroni: ''Cappucci telematici'? Una vergogna'' Roma - "È una vergogna. E provoca anche sconcerto e preoccupazione il fatto che una sorta di Ku Klux Klan digitale dei tempi moderni possa stilare liste di proscrizione antiebraica". E' il commento di Giuseppe Fioroni, ministro della Pubblica istruzione, secondo cui i "cappucci telematici" sono "una vergogna per tutti ma soprattutto per il mondo dello studio e della cultura. Solo pochi giorni fa abbiamo celebrato la giornata della memoria delle vittime dell'olocausto ma, evidentemente, non basta". "Fa inorridire, infine- incalza il ministro di viale Trastevere- che questi episodi di oscurantismo siano legati al mondo universitario, luogo di scambio e di incontro culturale per eccellenza. Il nostro Paese ha leggi chiare, ma non basta perseguire i reati: serve intensificare il piano culturale ed educativo ed e' proprio questo il compito piu' difficile". (DIRE).

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Cittadinanza europea, all'istituto Kennedy ci si confronta su una didattica più adatta ai tempi (sezione: Schola)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 08-02-2008)

Argomenti: Scuola

L'INIZIATIVA Cittadinanza europea, all'istituto Kennedy ci si confronta su una didattica più adatta ai tempi (sa.ca.) Chiuso il capitolo scrutini relativo al primo quadrimestre e avviata la complessa macchina delle attività di recupero, i docenti dell'Itis "Kennedy" riprendono a discutere di didattica, assi culturali (dei linguaggi, matematico, scientifico- tecnologico, storico- sociale), programmazione modulare, fino alla valutazione delle competenze. "Tutte espressioni che nel linguaggio scolastico - dichiara la dirigente Adriana Sonego - indicano gli aspetti più sostanziali degli interventi innovatori del ministro della pubblica istruzione Fioroni, destinati a durare nel tempo anche e soprattutto perché coerenti con l'impostazione europea del percorso scolastico corrispondente al biennio superiore obbligatorio".Non è una novità questa per il "Kennedy" che già lo scorso anno aveva intavolato una discussione con esperti in didattica come il dirigente Bruno Serravalli e l'ispettore Tiriticco, mentre già a settembre i docenti si sono messi in discussione riesaminando i programmi sulla scorta degli assi culturali. E ora quel riesame prosegue con un gruppo di lavoro coordinato dall'insegnante Valentina Flaiban nel progetto di ricerca portato avanti da un intero consiglio di classe con il tutoring delle docenti Daniela Antonello e Maria Renata Zanchin della Siss presso l'Università di Venezia."I risultati delle indagini internazionali sulle competenze dei nostri studenti e l'urgenza di dare una risposta alle richieste di educazione, cultura, formazione civica dei giovani e dello loro famiglie - sostiene la preside dell'Itis "Kennedy" - stanno infatti estendendo alla generalità dei docenti la consapevolezza che è necessaria una profonda rivisitazione della programmazione didattica che superi la frammentazione disciplinare per assumere un punto di vista anche orientato alle competenze trasversali, nell'ottica appunto degli assi culturali individuati in numero di quattro dal documento Fioroni".Il "Kennedy", dunque sente urgente il tema dell'educazione alla Cittadinanza europea dal quale non si può prescindere per impostare l'accoglienza degli studenti di terza media orientati a iscriversi all'istituto tecnico industriale di via Interna. "Oltre alla comunicazione nella madre lingua e nella lingua straniera (ai primi due posti dell'elenco), il documento Fioroni riporta le competenze matematica, scientifico-tecnologica, digitale che costituiscono per il nostro istituto - fa sapere Adriana Sonego - terreno comune di materie presenti nel biennio (matematica, fisica, chimica, scienze, disegno e tecnologia); seguono "imparare a imparare", competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa e imprenditorialità, consapevolezza ed espressione culturale. Per noi che quotidianamente accogliamo gli studenti nelle scuola si tratta di dare risposta adeguata alle richieste educative che i giovani oggi ci pongono".

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BLACK LIST, FIORONI: CAPPUCCI TELEMATICI UNA VERGO (sezione: Schola)

( da "Windpress" del 08-02-2008)

Argomenti: Scuola

08-02-2008 È una vergogna. E provoca anche sconcerto e preoccupazione il fatto che una sorta di Ku Klux Klan digitale dei tempi moderni possa stilare liste di proscrizione antiebraica. I "cappucci telematici" sono una vergogna per tutti ma soprattutto per il mondo dello studio e della cultura. Solo pochi giorni fa abbiamo celebrato la giornata della memoria delle vittime dell'olocausto ma, evidentemente, non basta. Fa inorridire, infine, che questi episodi di oscurantismo siano legati al mondo universitario, luogo di scambio e di incontro culturale per eccellenza. Il nostro Paese ha leggi chiare ma non basta perseguire i reati: serve intensificare il piano culturale ed educativo ed è proprio questo il compito più difficile.

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Sul blog la 'black list' dei docenti ebrei Il Viminale: "Faremo accertamenti" (sezione: Schola)

( da "Repubblica.it" del 08-02-2008)

Argomenti: Scuola

In Rete l'elenco di 162 professori accusati di "fare lobby" a favore dei "sionisti" La condanna dei ministri Mussi, Fioroni, Gentiloni: "Un episodio inaccettabile" Sul blog la 'black list' dei docenti ebrei Il Viminale: "Faremo accertamenti" La comunità ebraica di Roma: "Ci vuole una reazione forte da parte dell'intera società" Il blog oscurato dai gestori del sito. Polizia postale: risaliremo agli autori Sul blog la 'black list' dei docenti ebrei Il Viminale: "Faremo accertamenti"" /> ROMA - Una denuncia formale alla polizia postale e un appello alle istituzioni, al ministro dell'università, ai rettori, agli atenei a costituirsi parte civile "per bloccare un cancro che può espandersi e colpire chiunque". Sono le misure che la comunità ebraica romana intende mettere in campo contro gli estensori di un blog che hanno messo in rete una "black list" di 162 professori ebrei, accusati di "fare lobby" a favore dei "sionisti". Tra loro, docenti che insegnano alla Sapienza e in altre università italiane. Una lista che ha suscitato l'immediata reazione del Viminale, che ha predisposto accertamenti tramite la polizia postale. Poche ore dopo la diffusione della notizia il blog - ospitato dalla piattaforma internet www.ilcannocchiale.it - non era più raggiungibile. "E' una scelta degli stessi gestori del sito - hanno spiegato gli investigatori della polizia postale. "Non siamo stati noi a oscurarlo, per qualsiasi intervento aspettiamo di sapere quali tipo di reati ipotizzerà eventualmente la magistratura". Una cosa è certa: tutte le tracce lasciate in informatica sono indelebili, per cui dovrebbe essere possibile risalire all'autore del blog. "Siamo ottimisti", ammettono gli investigatori. La pubblicazione della black list ha provocato la protesta di esponenti del mondo politico che in blocco hanno condannato l'episodio. A cominciare dal ministro dell'Università, Fabio Mussi, secondo il quale "l'antisemitismo è il veleno della civiltà. Chi stila oggi la lista dei docenti ebrei è erede legittimo di Eichmann. E ha l'obiettivo di degradare l'Università italiana a osceno strumento della discriminazione razziale, come già lo fu negli ultimi anni del fascismo. Sono dei dementi pericolosi" ha sottolineato Mussi. "Bisogna perciò perseguire i responsabili. Contro di loro il ministero dell'Università si costituirà parte civile". "E' una vergogna. E provoca anche sconcerto e preoccupazione il fatto che una sorta di Ku Klux Klan digitale dei tempi moderni possa stilare liste di proscrizione antiebraica" ha affermato il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni commentando la vicenda della lista che "rivela grave deficit culturale ed educativo". Secondo Fioroni, "i 'cappucci telematici' sono una vergogna per tutti, ma soprattutto per il mondo dello studio e della cultura. Il nostro Paese" ha concluso il ministro, "ha leggi chiare ma non basta perseguire i reati: serve intensificare il piano culturale ed educativo ed è proprio questo il compito più difficile". "Un episodio inaccettabile", ha dichiarato il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, che ha aggiunto di condividere pienamente la pronta denuncia della comunità ebraica. "So che la polizia postale sta già svolgendo le opportune attività investigative" ha detto il ministro, "per porre fine a un'azione contraria ai principi fondamentali della nostra repubblica democratica ed estranei alla coscienza civile del nostro Paese". "Quel blog va oscurato, ogni tentativo di dare fiato all'antisemitismo deve allarmarci e vederci reagire" ha dichiarato il segretario del Pd, Walter Veltroni. "Ha ragione la comunità ebraica, la reazione a fatti come questo vanno denunciati e immediatamente combattuti. Le liste di professori ebrei ricordano quelle delle leggi razziste del 1938, ma chiunque voglia ripercorrere la strada dell'antisemitismo si scontrerà con l'opposizione e la ripulsa degli italiani. Il fatto è particolarmente grave perché avviene nel mondo dell'università e degli studi, dove invece più forte dovrebbe essere il rifiuto di ogni forma di discriminazione e di odio". "La reazione non può rimanere limitata ai diretti interessati come singoli e come comunità - ha detto questa mattina Riccardo Pacifici, portavoce della comunità ebraica di Roma - ma deve riguardare tutta la società. Una volta che si saprà chi sono gli estensori del blog, ci deve essere una risposta generale delle istituzioni, va messo un punto fermo". "La black list - ha proseguito - è espressione di un meccanismo reiterato" che si unisce a tentativi di boicottare la collaborazione tra università italiane ed israeliane. Tutti aspetti che invitano a essere vigili e non abbassare mai la guardia". "Siamo in presenza di un evento inquietante: chi si è reso autore di questa iniziativa delirante ha commesso un reato e va punito" ha affermato la docente di Storia moderna della Sapienza di Roma, Anna Foa, uno dei nomi presenti nella lista di 162 professori universitari, in gran parte ebrei, apparsa sul blog. "Siamo al limite della follia, Una lista di nomi, slogan antisemiti: si tratta di un salto di qualità che sinceramente spaventa". Secondo la docente, "su internet se ne trovano a decine di siti del genere però non si era mai arrivati a vere e proprie liste. Apprezzo che la comunità ebraica di Roma abbia subito presentato una denuncia, questi sono fenomeni che non vanno sottovalutati". (8 febbraio 2008.

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SCUOLA/ GILDA: ORDINANZA DEBITI INAPPLICABILE, FIORONI INTERVENGA (sezione: Schola)

( da "Virgilio Notizie" del 08-02-2008)

Argomenti: Scuola

08-02-2008 19:18 Recuperi entro 31 agosto in conflittualità con norme base scuola Roma, 8 feb. (Apcom) - Anche la Gilda degli insegnanti ritiene inapplicabile e impugnabile il nuovo piano di recupero dei debiti formativi degli studenti, introdotto dal ministero della Pubblica Istruzione attraverso l'ordinanza firmata il 5 novembre scorso: oggi il coordinatore del sindacato dei docenti, Rino Di Meglio, ha scritto al ministro della Pi Giuseppe Fioroni per chiedere un urgente intervento chiarificatore su corsi e verifiche finali che dovranno essere attuati la prossima estate. Secondo il leader della Gilda "la materia che non può essere delegata all' autonomia scolastica: infatti, mentre sono sotto gli occhi di tutti confusione e conflittualità che si determineranno dai tempi diversi decisi dalle scuole per i corsi di recupero, non è stata tenuta in debita considerazione, nella o.m. n. 92, la lettera del D.Lgs n.297/1994 (Testo unico della scuola), art. 74, 2 comma". Nell'articolo legislativo citato dalla Gilda, ma anche nei giorni scorsi da alcuni legali esperti di scuola, si dispone che "le attività didattiche comprensive anche degli scrutini ed esami - continua Di Meglio -, si svolgono nel periodo compreso tra il 1 settembre e il 30 giugno, con eventuale conclusione nel mese di luglio degli esami di maturità". Secondo a questo articolo, inserito all'interno del Testo unico che per la scuola rappresenta un vero e proprio "faro", viale Trastevere non avrebbe sufficientemente preso in considerazione il fatto che lo svolgimento dei corsi di recupero dei debiti vadano ben oltre il 30 giugno: l'ordinanza firmata da Fioroni indica infatti che debbano svolgersi prima del 31 agosto. La Gilda contesta quindi apertamente l'ordinanza 92 sui nuovi debiti: "se non si può delegare ai collegi dei docenti la scelta del periodo in cui effettuare corsi e scrutini finali, come si afferma nell' art. 8 dell'ordinanza ministeriale poiché i Collegi hanno le mani legate dal Dlgs 297 - scrive Di Meglio - a maggior ragione non si può affermare (art. 8, comma 1) che 'le suddette operazioni devono concludersi, improrogabilmente, entro la data di inizio dell'anno scolastico successivo', poiché ciò è in palese contrasto con il medesimo Dlgs". Secondo il sindacato un intervento a questo punto dell'anno "su queste discrepanze, causate forse dall' urgenza di intervento in una materia che richiedeva azioni immediate", potrebbe evitare che una "probabile impugnazione renda vano il lavoro e l'impegno di tante scuole e aumenti disagio e demotivazione in chi si è impegnato con attenzione e responsabilità".

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ARTICOLI DEL 7-2-2008

"Difendete i vostri diritti ( da "Stampa, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: capo della squadra mobile di Asti, che parlerà della sua esperienza in Kosovo e della lotta alle nuove mafie dell'Est. Le giornate gestite dagli studenti si chiuderanno domani con un dibattito sulla "Riforma della scuola", che reintroduce gli esami di riparazione a settembre: fra gli ospiti anche Giovanna Pentenero,

Lombardi primi della classe: ecco i più <secchioni> d'Italia pag.1 ( da "Giornale.it, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: L'obiettivo? "Recuperare in matematica rispetto alla media Ocse". E per riuscirci come farete? "Grazie ai progetti a cui stiamo già lavorando e a quelli in collaborazione con la Consulta speciale voluta dal ministro della pubblica Istruzione Fioroni".

SSIS, niente accesso alle graduatorie per gli studenti del IX ciclo: supplenti a tempo determinato ( da "Blogosfere" del 07-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: E il Ministro Fioroni si è giustificato affermando che gli iscritti al IX° ciclo sapevano benissimo che non avrebbero potuto accedere alle graduatorie. Verissimo! Peccato che da bravi Italiani che conoscono l'Italia, gli specializzandi abbiano pensato: “

CAPUANO: LA NOSTRA FORMULA? COMBATTERE IL DISAGIO E VALORIZZARE L'ECCELLENZA ( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 07-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: recepita anche dal ministro Fioroni e attuata su scala nazionale. Il grande intuito della regione ha compreso come la scuola sia un grande strumento di agitazione positivo del sociale. Anche a Castellammare, dopo il terzo circolo anche l'istituto alberghiero ha aderito all'attività, mentre i dodici capi di istituto locali hanno avviato un confronto stabile su temi come il recupero,


Articoli

"Difendete i vostri diritti (sezione: Schola)

( da "Stampa, La" del 07-02-2008)

Argomenti: Scuola

CONFERENZA.TESTIMONIANZE IN OCCASIONE DELLA COGESTIONE Dibattiti "Difendete i vostri diritti Il ricordo della tragedia nella fabbrica torinese dove a dicembre morirono sette addetti Investigatori e nuove mafie [FIRMA]CLAUDIA CANEGALLO ASTI "Il nostro è un Paese che aveva cancellato gli operai, come se non ci fossimo. Eccoci invece, noi esistiamo: ma per dimostralo dovevamo morire". La fabbrica che ti ruba il tempo e la vita, i diritti conquistati e quelli negati, ma soprattutto il ricordo della morte orrenda dei loro sette compagni di lavoro che non potrà mai lasciarli. Parole, rabbia e un dignitoso dolore hanno attraversato le loro testimonianze di ragazzi di neppure trent'anni, già costretti a sembrare più vecchi nella loro "tuta blu". Ciro Argentino, Luigi Gerardi e Mirco Puscedddu sono operai alla "Thyssen Krupp": nello stabilimento di Torino la notte tra il 5 e 6 dicembre 2007 sette lavoratori vennero investiti, e morirono nel giro di un mese, dalla fiammata generata da una fuoriuscita di olio bollente. Ieri mattina al liceo Scientifico "Vercelli" hanno partecipato alla conferenza che aveva per tema la sicurezza sul lavoro organizzata nell'ambito della cogestione. A parlarne, insieme al giornalista della "Stampa" Roberto Gonella, c'erano anche Sergio Ardissone, responsabile dello Spresal, il gruppo di tecnici Asl che si occupa di prevenzione infortuni nelle 10 mila aziende astigiane, oltre a Claudio Caron, ex segretario della Camera del lavoro di Asti, sottosegretario nel Governo D'Alema e fino a pochi mesi fa presidente dell'Asp. I tre operai della "Thyssen" hanno speso buona parte della loro testimonianza spiegando ai ragazzi cosa significa lavorare in un'acciaieria che non si ferma mai, su un turno "6+2" (sei giorni di lavoro e due a casa), sabati e domeniche compresi, alternando orari diurni e notturni, senza contare gli straordinari. "La fabbrica diventa anche un po' la tua famiglia - hanno spiegato - Soprattutto quando non hai più il tempo di frequentare amici che vivono settimane e orari normali". Per questo motivo la perdita dei sette compagni di lavoro si trasforma ancora di più in una ferita difficile da curare. "Ho dato il cambio all'ultimo degli operai che è morto - racconta uno dei tre - Erano le 22 quando gli ho dato le consegne della giornata. Non l'ho più rivisto. Potevo essere io al suo posto". Le facce attonite degli studenti hanno accompagnato i racconti di quei momenti da incubo, quando gli estintori usati per spegnere l'incendio sono risultati scarichi, quando le manichette dell'acqua hanno rivelato falle e cattivo funzionamento. "Gli incendi erano episodi a cui eravamo abituati - ha rivelato Ciro Argentino, delegato Rsu Fiom - Ma la "Thyssen" da almeno due anni non aveva più investito nella manutenzione degli impianti e nella sicurezza". Se oggi il tema del lavoro è ancora molto lontano dalla realtà in cui vivono gli studenti del "Vercelli", l'augurio è che questa testimonianza serva a quanti, in un futuro, si troveranno a gestire ambienti di lavoro. "Molti di voi andranno al Politecnico - ha suggerito Gonella agli studenti - Ma difficilmente qualcuno vi insegnerà qualcosa sulla prevenzione degli incidenti nelle fabbriche o nei cantieri". "Le imprese in questo Paese non hanno più doveri sociali - ha affermato Caron in un passaggio - e a voi dico di affrontare i problemi e non chinare la testa: non mettete mai in discussione la vostra integrità fisica". Ardissone ha approfondito il fenomeno delle malattie professionali, sottolineando come pur in presenza di una abbondante normativa, gli organici non siano sufficienti a garantire i controlli necessari: "Ci hanno definiti "sceriffi della salute" - ha affermato - e in effetti ci troviamo ad operare in una sorta di Far West". Stimoli di riflessione sono venuti anche da altri appuntamenti in programma nella prima giornata di Cogestione allo scientifico. Un esempio è stato l'incontro su "Mondo Ultrà", dove i relatori hanno spiegato i sistemi adottati dalle forze di polizia per mantenere l'ordine pubblico. "Abbiamo scoperto che gli stadi sono un banco di prova - ha spiegato Marco Barla, docente di Educazione fisica - I metodi testati negli stadi sono spesso utilizzati anche in altri contesti. Interessante anche il paragone con altri sistemi adottati nei paesi anglosassoni, dove il fenomeno "ultras" è gestito in maniera molto diversa". Il programma di Cogestione al "Vercelli" prosegue con un calendario di conferenze, dibattiti e concerti. Oggi è in programma una conferenza a cura dell'associazione "Oremi" sui Medici senza frontiere, e in contemporanea i ragazzi potranno assistere a un incontro con Antonio Evangelista, capo della squadra mobile di Asti, che parlerà della sua esperienza in Kosovo e della lotta alle nuove mafie dell'Est. Le giornate gestite dagli studenti si chiuderanno domani con un dibattito sulla "Riforma della scuola", che reintroduce gli esami di riparazione a settembre: fra gli ospiti anche Giovanna Pentenero, assessore regionale all'Istruzione. E' infine previsto anche un intervento di Franco Testore, primario del Day Hospital di Oncologia, che parlerà di "Musica a 40 anni dal '68". Proseguono, inoltre, i laboratori e i corsi: fra i più curiosi, "Percussioni africane", "Boxe", "clownterapia" e "Logica e statistica applicata al poker sportivo". \.

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Lombardi primi della classe: ecco i più <secchioni> d'Italia pag.1 (sezione: Schola)

( da "Giornale.it, Il" del 07-02-2008)

Argomenti: Scuola

Lombardi primi della classe: ecco i più "secchioni" d'Italia di Redazione - giovedì 07 febbraio 2008, 07:00 Le ragazze battono i colleghi nel campo della lettura e si aggiudicano un testa a testa nelle altre materie che, nel resto d'Italia, vengono dominate dai ragazzi. "Sono orgogliosa dei miei studenti - ha commentato Anna Maria Dominici, direttore generale dell'Ufficio scolastico della Lombardia - ma non mi accontento e guardo già avanti, verso le prossime rilevazioni". L'obiettivo? "Recuperare in matematica rispetto alla media Ocse". E per riuscirci come farete? "Grazie ai progetti a cui stiamo già lavorando e a quelli in collaborazione con la Consulta speciale voluta dal ministro della pubblica Istruzione Fioroni".

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SSIS, niente accesso alle graduatorie per gli studenti del IX ciclo: supplenti a tempo determinato (sezione: Schola)

( da "Blogosfere" del 07-02-2008)

Argomenti: Scuola

Feb 08 7 SSIS, niente accesso alle graduatorie per gli studenti del IX ciclo: supplenti a tempo determinato Pubblicato da Elisa, Blogosfere staff alle 09:50 in Scuola Insegnati, categoria a rischio. Roberta, studentessa della SSIS a Bologna (Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento Superiore) solleva il problema degli iscritti all'ultimo ciclo, a cui è negato l'accesso alle graduatorie. Lo fa in una lettera pubblicata da Blogosfere Politca e Società; la riprendiamo anche qui. Il 1 Febbraio 2008 presso l'Università di Bologna, si è tenuto uno tra i tanti incontri presieduti dall'ANIEF (Associazione Nazionale degli Insegnanti ed Educatori in Formazione) che nelle ultime settimane si stanno svolgendo nelle diverse sedi universitarie di tutta Italia. L'ANIEF si sta infatti facendo carico dell'assurda situazione che riguarda TUTTI gli iscritti al IX° ciclo SSIS che secondo quanto stabilito dall'art. 24-bis. DdL AC 3324/2007, una volta ottenuta l'abilitazione all'insegnamento non potranno accedere alle graduatorie permanenti, trasformate in graduatorie ad esaurimento. In poche parole agli ultimi iscritti non verrà garantito lo stesso diritto garantito ai loro colleghi del I, II, III…VIII ciclo SSIS. Il paradosso sta nel fatto che avendo superato un test di ammissione, a queste persone non viene garantito un posto di lavoro che spetta loro di diritto perchè vincitori di un concorso pubblico. Dopo aver frequentato corsi universitari per due anni, con frequenza obbligatoria, nella maggior parte dei casi lavorando già nelle scuole in qualità di supplenti (alcuni ormai da anni), pagando tasse universitarie che complessivamente ammonteranno a circa 4.000 euro, e dopo aver superato un esame di stato, ottenendo così l'abilitazione all'insegnamento, questi futuri prof continueranno ad essere trattati a livello contrattuale come supplenti a tempo determinato. è già scandaloso che il sistema delle SSIS, pur essendo stato approvato dal 1990, sia stato avviato solo nel 1999, ma quel che sbalordisce ancora di più è il trattamento riservato agli “ultimi arrivati”. Quando l'ANIEF ha presentato l'emendamento all'Art. 24-bis. DdL AC 3324/2007 per modificare la normativa, si è sentita rivolgere la sentenza di INAMMISSIBILITA', nonostante l'appoggio sottoscritto anche dai Direttori SSIS che hanno approvato all'unanimità la mozione in cui si dichiara che “...il mancato inserimento degli specializzandi del IX ciclo nelle graduatorie ex-permanenti è costituzionalmente censurabile per eccesso di potere, disparità di trattamento e ingiustizia manifesta, costituendo un grave pericolo per il servizio pubblico separando la formazione dal reclutamento”. E il Ministro Fioroni si è giustificato affermando che gli iscritti al IX° ciclo sapevano benissimo che non avrebbero potuto accedere alle graduatorie. Verissimo! Peccato che da bravi Italiani che conoscono l'Italia, gli specializzandi abbiano pensato: “Chissà che non cada il Governo o non cambi qualche legge prima della fine del ciclo...” E una volta inseriti nel “sistema” SSIS si sono resi conto dell'incostituzionalità della loro posizione. Per non parlare dell'assurdità dell'avviamento di un nuovo ciclo SSIS nel momento in cui il Ministero aveva già provveduto a chiudere le graduatorie! Perché far abilitare nuovi insegnanti se non possono essere inseriti nelle graduatorie “per abilitati”? Forse per quei 4000 euro a biennio (moltiplicati per il totale degli iscritti)? A sostenere la paradossale situazione di questi specializzandi sembra esserci l'ANIEF, che sta raccogliendo firme per l'approvazione di una norma che recepisca l'emendamento e per la pre-adesione a un eventuale ricorso contro il Decreto Ministeriale (oltre a una possibile manifestazione nazionale). Sembra infatti che, a livello sindacale, nessuno sia particolarmente interessato a sostenere la campagna del IX° ciclo SSIS…forse perché qualche migliaio di ipotetici neo-tesserati non fa poi così gola?!.

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CAPUANO: LA NOSTRA FORMULA? COMBATTERE IL DISAGIO E VALORIZZARE L'ECCELLENZA (sezione: Schola)

( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 07-02-2008)

Argomenti: Scuola

Capuano: "La nostra formula? Combattere il disagio e valorizzare l'eccellenza" CATIA DI NARDO Castellammare. Dirigente dal 1979 del terzo circolo didattico, in via Cicerone nel quartiere San Marco, è Rosario Capuano. Figura nota nel panorama scolastico extracittadino, Capuano è promotore del progetto Scuole Aperte già da tempo. "Siamo alla seconda annualità di un progetto regionale - spiega il dirigente - a cui abbiamo aderito fin dalla prima ora, quando l'assessore regionale Gabriele attivò questa iniziativa. Una partecipazione quasi ovvia, visto che già facevamo normalmente attività extrascolastica pomeridiana attraverso corsi di informatica, con tre laboratori, e di lingua inglese, in un presidio organizzato che ci ha consentito di diventare un polo di rilievo provinciale dell'insegnamento". La formula del successo? "Il nostro obiettivo è trasformare le attività extrascolastiche in attività ordinarie. Queste attività hanno il compito di ampliare il curriculum nascosto di giovani e adulti. La scuola del mattino ha i suoi tempi, le sue funzioni, e noi la vogliamo integrare alla scuola del pomeriggio. Il doposcuola, gli esercizi pomeridiani, dovranno far parte di questo progetto e consentire di seguire l'intero processo di formazione dei ragazzi. A questo, poi, si aggiungono anche i corsi di cucina, danza, palestra dolce e tante altre attività aperte a tutti i partecipanti". I soggetti a rischio come rispondono all'appello? "Disagio ed eccellenza sono al centro delle nostre attività e, attraverso un percorso già collaudato nell'anno di attività precedenti, abbiamo constatato un recupero automatico di questi soggetti. Ma la scuola non si apre soltanto al disagio infantile, ma anche a quello della coppia e delle famiglie con problemi, senza perdere di vista la valorizzazione dell'eccellenza e stabilizzando la normalità. Cerchiamo di fornire ai giovani ragazzi tutti gli strumenti utili a sviluppare le loro propensioni". La scuola centro di eccellenza? "L'iniziativa regionale dell'assessore Gabriele è stata recepita anche dal ministro Fioroni e attuata su scala nazionale. Il grande intuito della regione ha compreso come la scuola sia un grande strumento di agitazione positivo del sociale. Anche a Castellammare, dopo il terzo circolo anche l'istituto alberghiero ha aderito all'attività, mentre i dodici capi di istituto locali hanno avviato un confronto stabile su temi come il recupero, la sicurezza e la salvaguardia dell'ambiente".

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ARTICOLI DEL 6-2-2008

L'azienda annuncia che il servizio dovrà essere retribuito e che il costo verrà quindi fatto ricadere sui Comuni e non più sui singoli esercizi I bar contestano la raccolta del vet ( da "Provincia di Lecco, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: fattiva svolta in questi anni con il ministro Fioroni anche ricoprendo numerose volte il ruolo di relatore in provvedimenti importanti come i nuovi esami di stato". Rusconi, ex sindaco di Valmadrera, è alla sua seconda esperienza parlamentare: nell'ultima tornata elettorale è stato eletto nella lista bloccata della Margherita nel collegio che comprendeva anche la provincia di Lecco.

Ma è davvero meritocrazia? ( da "Gazzetta di Modena,La" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ragionando sull'ultimo decreto approvato dal ministro Fioroni Chi glielo spiega al Ministro della PI che questa non è''meritocrazia? Già, perché l'ultimo decreto approvato da Fioroni riguardo ai test d'ingresso universitari rischia di essere l'ennesima bufala spacciata per grande passo avanti.

Debiti, alleanza fra studenti e sindacati ( da "Trentino" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: il mancato recepimento del decreto del ministro Fioroni con il quale è stata introdotta una verifica a settembre del recupero dei debiti formativi. In Trentino invece resterà l'obbligo di frequentare dei corsi aggiuntivi ma neppure per l'ammissione agli esami di maturità sarà previsto il saldo dei debiti.

MASSA - UNA SCOLARESCA ha fatto visita alla Prefettura, nell' ( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: della quale il ministro Giuseppe Fioroni ha più volte sottolineato la imprescindibilità formativa, è premessa e dimensione trasversale del percorso formativo della scuola, intesa come una comunità dove crescere sul piano umano e culturale, attraverso esperienze di convivenza civile, solidarietà, appartenenza, rispetto della diversità.

Asili e immigrati assessore moioli in commissione ( da "Repubblica, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Fioroni ha tolto la parità scolastica alle materne comunali. Le consigliere dell'opposizione Adamo e Quartieri presenteranno un documento per chiedere all'amministrazione milanese di fare retromarcia. Su questo tema si è espresso anche il consiglio di zona 1 che ha votato un ordine del giorno in cui si chiede al Comune di rivedere la parte della circolare che impone alle scuole di

Sono prima di tutto gli studenti a sollecitare l'applicazione del decreto Fioroni che ripristina gli esami di riparazione ( da "Adige, L'" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Sono prima di tutto gli studenti a sollecitare l'applicazione del decreto Fioroni che ripristina gli esami di riparazione. pagina 51 06/02/2008.

Esami di riparazione, ipotesi <due più due> ( da "Adige, L'" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: assemblea degli insegnanti delle scuole superiori che contestavano a Dellai il mancato recepimento del decreto del ministro Fioroni con il quale è stata introdotta una verifica a settembre del recupero dei debiti formativi. In Trentino invece resterà l'obbligo di frequentare dei corsi aggiuntivi ma neppure per l'ammissione agli esami di maturità sarà previsto il saldo dei debiti.

Più responsabilità agli studenti MARINA TAFFARA ( da "Adige, L'" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: accogliendo con favore le linee direttrici della riforma Fioroni, sono stati proprio gli studenti. Come mai? Perché sono proprio loro che hanno un estremo bisogno di essere responsabilizzati. Avvertono una forte necessità di giustizia, di tappe certe, per poter vivere valutazioni corrette e corredate da discussione e spiegazione.

Ore 8,30: lezione sulle morti bianche ( da "Stampa, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Venerdì il programma si chiude con un dibattito sulla "Riforma Fioroni" che reintroduce gli esami di riparazione a settembre (sarà ospite l'assessore regionale all'Istruzione, Giovanna Pentenero) e con un incontro sulla "Musica a 40 anni dal '68", vista attraverso i racconti di Franco Testore, primario del Day Hospital di Oncologia dell'Asl 19.

Il professore di matematica? È laureato in veterinaria ( da "Giornale.it, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: ormai ex ministro dell'Istruzione Fioroni aveva messo in piedi pure una commissione di esperti per capire il perché di questa carenza cronica. Ora, anche se orfani di ministro, i tecnici ministeriali hanno capito che i ragazzini non studiano la matematica perché non ci sono professori di matematica che gliela insegnano.

A Milano il consiglio di Zona 1 si allinea col Ministro Fioroni ( da "Voce d'Italia, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Economia Scienze Spettacolo Cultura Sport Focus Politica Clandestini all'asilo A Milano il consiglio di Zona 1 si allinea col Ministro Fioroni Pura solidarieta o calcolo politico? Milano, 5 feb. La polemica fra il Ministero della Pubblica Istruzione e la Signora Sindaco di Milano sulla possibilità o meno di accogliere figli di immigrati clandestini sta crescendo come un caso nazionale.

Botte e soldi, i nuovi balilla a scuola ( da "Manifesto, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: E se qualcuno si è appellato a Fioroni per "l'annullamento del voto e lo scioglimento della consulta perché illegittima", il "cartello nero" ha risposto alzando il livello dello scontro: "Se il ministro cederà alle pressioni della sinistra, sconcertata dalla clamorosa sconfitta, si ritroverà tutte le scuole in agitazione.

Questo nuovo fascismo mina la democrazia ( da "Manifesto, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: intellettuali e politici di sinistra che hanno scritto un appello al ministro Fioroni affinché vengano sciolte quelle liste scolastiche che si rifanno esplicitamente al ventennio. Hanno scritto anche al prefetto della capitale Carlo Mosca "per vigilare sullo squadrismo ai danni dei giovani di sinistra". Perché, a suo parere, è stato possibile un ritorno nelle scuole di queste ideologie?

Troppe libertà ai nuovi Franti ( da "Corriere della Sera" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Sapete cosa hanno risposto a Giuseppe Fioroni quando ha chiesto un po di statistiche sui docenti censurati, spostati o licenziati per assenteismo, incapacità o reati vari? "Scusi, ministro, sono dati che non abbiamo mai avuto... Non sapremmo neanche dove andarli a prendere". \\ Non è vero che un tempo i docenti avessero vita facile.

Poli formativi, la Regione rinuncia ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: tra gli enti locali hanno allungato troppo i tempi e il decreto Fioroni blocca l'iter Poli formativi, la Regione rinuncia Nell'ultima bozza di delibera si parla solo di istituti tecnici superiori Elena Salini BOLOGNA Marcia indietro della Regione sui poli formativi. Dalla nuova bozza relativa alla riorganizzazione dell'offerta di formazione alta specialistica e superiore –

Insegnanti, in cattedra addio turnover ( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: musicale e lingue straniere - è la cura Fioroni -. Chi sorveglierà i ragazzi in mensa?". I cigiellini rilevano l'aumento degli organici nelle secondarie di primo grado (in Friuli 2 mila 650, cioè +39 rispetto al 2007) ma l'esubero degli scolari potrebbe essere più forte. "Nelle superiori le classi si formeranno dividendo per il coefficiente 29,

Siglato A Roma Il Protocollo Di Intesa Fiv-ministero Dell'istruzione ( da "Nautica Online" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Fioroni, assistita dal consigliere Federico Fauttilli, mentre per la FIV erano presenti il presidente Sergio Gaibisso, il vicepresidente Gianni Paulucci, il consigliere federale Francesco Ettorre, responsabile del gruppo di lavoro sul progetto VELASCUOLA e Claudio Gorelli, magistrato della Corte dei Conti e membro di due gruppi di lavoro del settore Promozione Immagine e Comunicazione

Monreale/ Stupro di gruppo filmato con i telefonini, tre arresti ( da "Affari Italiani (Online)" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: 000 euro di multa Bullismo/ Via al giro di vite di Fioroni: espulsioni e per i danni pagano mamma e papà ORMAI E UN VIZIO- Dopo Monreale c'è anche Chieti, dove è stato nei giorni scorsi il quinto indagato per lo stupro di gruppo di danni di una 14enne della provincia di Chieti, avvenuto tra il 25 e il 26 febbraio del 2006.

Non superi il debito? Verrai inserito in classi già formate ( da "Stampaweb, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: introdotto dal ministro Fioroni per tamponare l'altissimo numero di studenti che non recuperavano mai le lacune,) è al primo anno di attuazione non è possibile fare previsioni. A preoccupare il ministero è stato l'alto numero di studenti coinvolti nel fenomeno debiti: solo in matematica più di 4 su 10 hanno infatti un'insufficienza "cronica",

Istruzione, Fioroni ritocca il sistema dei debiti ( da "Voce d'Italia, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Fioroni ritocca il sistema dei debiti I debiti formativi si recuperano in estate Roma, 6 feb. - Nuove regole tra i banchi di scuola. Gli studenti con debito formativo dovranno superare le proprie difficoltà nei mesi estivi. Sono le disposizioni giunte dal Ministero della Pubblica Istruzione, nel tentativo di ridurre le ingenti spese.

Fioroni e i prof interrotti: il IX ciclo SSIS, le graduatorie e i 4.000 euro ( da "Blogosfere" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Feb 08 6 Fioroni e i prof interrotti: il IX ciclo SSIS, le graduatorie e i 4.000 euro Pubblicato da Eleonora, Blogosfere Staff alle 14:00 in Segnalato da voi Su Blogosfere Politica e Società abbiamo parlato in più occasioni della scuola, dal V-Day agli esami di riparazione grazie all'aiuto di Franca Corradini,

La scuola di Fioroni: la SSIS e l'accesso alle graduatorie. La lettera di una studentessa ( da "Blogosfere" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Feb 08 6 La scuola di Fioroni: la SSIS e l'accesso alle graduatorie. La lettera di una studentessa Pubblicato da Eleonora, Blogosfere Staff alle 14:52 in Segnalato da voi Su Blogosfere Politica e Società abbiamo parlato in più occasioni della scuola, dal V-Day agli esami di riparazione grazie all'aiuto di Franca Corradini,

Polemica Craxi Fioroni ( da "Voce d'Italia, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: 142 del 06/02/2008 Politica Polemica Craxi Fioroni Milano 6 feb. - Tagliente la replica di Bobo Craxi al ministro Fioroni che avanza dubbi sull'opportunità di un'alleanza con socialisti e radicali. " Il ministro Fioroni - ha commentato il leader socialista - sostiene che socialisti e radicali " non sono compatibili con noi ".

ELEZIONI: FIORONI, BASTA AI POLITICI CHE RAPPRESENTANO SOLO SE STESSI ( da "Caltanet" del 06-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Lo ha detto il ministro dell Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, a margine di un convegno sulla scuola in corso a Palermo. "Nel 2006 -ha aggiunto- berlusconi perdendo le elezioni disse che la colpa non era sua ma della coalizione 'cosi vasta e frastagliata che non ha consentito di governare e aveva anche 100 deputati in piu.


Articoli

L'azienda annuncia che il servizio dovrà essere retribuito e che il costo verrà quindi fatto ricadere sui Comuni e non più sui singoli esercizi I bar contestano la raccolta del vet (sezione: Schola)

( da "Provincia di Lecco, La" del 06-02-2008)

Argomenti: Scuola

Ro a pagamento, Silea ci ripensa Una campana per la raccolta del vetro. E non solo... Il parlamentare lecchese Antonio Rusconi è stato nominato ViceResponsabile Nazionale del settore "Sapere" del Partito Democratico dal segretario nazionale Walter Veltroni. In particolare, tra i vari ambiti del settore "Sapere" (università, cultura, cinema, scuola, ecc?), Rusconi seguirà in prima persona il tema della scuola anche per l'esperienza accumulata negli ultimi anni come Responsabile Nazionale della Margherita. "Si tratta - commenta Rusconi - di un gesto di fiducia che ricambia la collaborazione attiva e fattiva svolta in questi anni con il ministro Fioroni anche ricoprendo numerose volte il ruolo di relatore in provvedimenti importanti come i nuovi esami di stato". Rusconi, ex sindaco di Valmadrera, è alla sua seconda esperienza parlamentare: nell'ultima tornata elettorale è stato eletto nella lista bloccata della Margherita nel collegio che comprendeva anche la provincia di Lecco. Qualche settimana fa, come si ricorderà, era risultato tra i più assidui frequentatori della Camera.

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Ma è davvero meritocrazia? (sezione: Schola)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 06-02-2008)

Argomenti: Scuola

Ragionando sull'ultimo decreto approvato dal ministro Fioroni Chi glielo spiega al Ministro della PI che questa non è''meritocrazia''? Già, perché l'ultimo decreto approvato da Fioroni riguardo ai test d'ingresso universitari rischia di essere l'ennesima bufala spacciata per grande passo avanti. "Finalmente la maturità non sarà più un semplice pezzo di carta, ma diventerà un vincolo fondamentale per l'accesso agli atenei a numero chiuso", spiega il ministro dell'istruzione. "Chi suda e s'impegna non verrà più surclassato dalle scorrettezze dei coetanei. La furbizia tra i banchi di scuola non pagherà più". Fin qui niente di male, anzi. L'imbroglio allora dove sta? Di fatto, nel peso eccessivo che proprio quel pezzo di carta avrà sui test d'ingresso. Stando al decreto, che entrerà in vigore a partire dall'anno accademico 2008/2009, dei 105 punti delle varie prove d'ammissione, 80 saranno assegnati pe i risultati dei test, 25 in base al punteggio di maturità. E questo come risposta ai casi d'imbrogli che lo scorso settembre avevano gettato un'ombra inquietante sulle università. Ma si sa, siamo in Italia, e come al solito si passa da un estremo all'altro. Anziché inasprire la selezione universitaria con controlli più rigorosi e alzare le barriere di sbarramento, si pensa a condizionare, anche a vita, il futuro degli studenti attraverso la valutazione talvolta non oggettiva e non equiparata di un solo esame e di percorsi scolastici sempre più travagliati. Dovrebbero esserci criteri di valutazione omogenei non solo per la maturità, ma per i percorsi annuali: al contrario, quello che si verifica è che persino all'interno dello stesso istituto spesso non ci siano uguali metodi valutativi. Per garantire una selezione accurata delle eccellenze basterebbe poco. Assicurarsi che i migliori abbiano il meglio, che i furbi vengano fermati senza che ci siano svantaggi per i primi, e che si creino condizioni di verifica standardizzate ed uniformi per tutti. Stefano Guicciardi.

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Debiti, alleanza fra studenti e sindacati (sezione: Schola)

( da "Trentino" del 06-02-2008)

Argomenti: Scuola

In base all'idea, al posto degli esami, ci sarebbero dei controlli alla fine della seconda e della quarta superiore Debiti, alleanza fra studenti e sindacati Ieri il primo incontro: proposta l'opzione "due più due" per le verifiche Lunedì ci sarà un'altra riunione per arrivare ad avere un progetto unico da presentare al presidente Dellai TRENTO. La questione dei debiti formativi è ancora al centro del dibattito. E così ieri c'è stato un incontro fra i rappresentanti dei sindacati della scuola e i rappresentanti della consulta provinciale degli studenti. Sul tavolo la verifica dell'ipotesi del "due più due". Mentre la questione dei debiti formativi sta mettendo su due fronti opposti insegnanti e Provincia, i sindacati della scuola e i rappresentanti degli studenti si trovano uniti nella volontà di trovare una soluzione al dilemma "verifica sì, verifica no". Ieri, presso la sede della Uil a Trento Nord, è iniziato il confronto tra studenti e sindacati. Da una parte c'erano Gloria Bertoldi (Flc Cgil), Vincenzo Bonmassar (Uil scuola), Isaia Iorfida (Gilda degli studenti) e Giorgio Pasqualini (Snals), con l'assenza giustificata di Bruno Paganini (Cisl scuola). Dall'altra la Consulta provinciale degli studenti era rappresentata da Matteo Groff e Riccardo Degasperi. Il tema nei giorni scorsi è stato al centro di un'infuocata assemblea degli insegnanti delle scuole superiori che contestavano a Dellai, nella sua veste di assessore all'istruzione, il mancato recepimento del decreto del ministro Fioroni con il quale è stata introdotta una verifica a settembre del recupero dei debiti formativi. In Trentino invece resterà l'obbligo di frequentare dei corsi aggiuntivi ma neppure per l'ammissione agli esami di maturità sarà previsto il saldo dei debiti. Pochi giorni prima dell'assemblea dei docenti, sono stati proprio i rappresentanti degli studenti a lanciare una proposta diversa al presidente Dellai. Secondo la Consulta, sarebbe opportuno verificare il recupero dei debiti formativi degli studenti nel triennio finale delle superiori almeno per le materie fondamentali nei singoli indirizzi di studio. Nel confronto con i sindacati di ieri, è stata però verificata la difficile praticabilità di questa ipotesi, in quanto nell'ordinamento scolastico non esistono materie fondamentali e facoltative. Si è quindi discusso di un'altra opzione, quella secondo la quale il recupero delle insufficienze dovrebbe essere certificato alla fine del secondo e del quarto anno, in modo tale da verificare la piena competenza degli studenti all'uscita dall'obbligo scolastico, ora innalzato a sedici anni, ma anche all'avvio dell'ultimo anno che ammette agli esami di stato. Sull'ipotesi del "due più due" i rappresentanti degli studenti discuteranno nei prossimi giorni all'interno della Consulta provinciale, per poi ritrovarsi di nuovo, con tutta probabilità lunedì prossimo, al tavolo di confronto con i sindacati. La volontà è quella di avanzare una proposta comune alla giunta provinciale. Insomma di avere una sola voce da far sentire a Dellai.

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MASSA - UNA SCOLARESCA ha fatto visita alla Prefettura, nell' (sezione: Schola)

( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 06-02-2008)

Argomenti: Scuola

? MASSA ? UNA SCOLARESCA ha fatto visita alla Prefettura, nell'ambito del progetto di educazione alla legalità del plesso "Malaspina", del quale è referente la professoressa Corsetti. Il progetto si propone di promuovere una rilettura dei valori della cittadinanza, democrazia e legalità attraverso la partecipazione attiva degli studenti, delle famiglie e di tutti i soggetti dell'educazione: l'educazione alla legalità, infatti, della quale il ministro Giuseppe Fioroni ha più volte sottolineato la imprescindibilità formativa, è premessa e dimensione trasversale del percorso formativo della scuola, intesa come una comunità dove crescere sul piano umano e culturale, attraverso esperienze di convivenza civile, solidarietà, appartenenza, rispetto della diversità. Alla visita in Prefettura ha partecipato una delegazione degli alunni della classe II B del plesso "Malaspina" della scuola media "Malaspina-Staffetti" accompagnati dalla professoressa Antonella Martini, docente di Lettere. Gli studenti sono Marco Albori, Elisa Andreazzoli, Giacomo Barsotti, Niccolò De Angeli, Diego Menchini, Nicola Mosti, Gianluca Scaramelli, Andrea Trombella e Alessandro Vita. La classe II B sta promuovendo con la docente una serie di azioni mirate ad analizzare il sistema democratico di funzionamento delle regole, nella scuola, come osservatorio privilegiato della società, nonché del funzionamento della 'democrazia', intesa soprattutto come rispetto delle regole, con l'obiettivo di porre attenzione e capire che il concetto di legalità comprende l'esercizio responsabile dei propri diritti e l'adempimento dei propri doveri. In seguito i ragazzi saranno impegnati in indagini attraverso questionari all'interno del plesso ed in città: i risultati forniranno spunti per il giornalino dell'istituto "La gazzetta dell'aula". A necessario completamento, l'incontro con il prefetto, dottor Carlo Striccoli, che si è dimostrato fin da subito molto disponibile ad incontrare la delegazione "ed a dedicarci un po' del suo prezioso tempo ? conclude la professoressa Martini ? rendendo più vicine le istituzioni al mondo dei giovani e della scuola". Nella foto di Nizza, un momento della visita - -->.

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Asili e immigrati assessore moioli in commissione (sezione: Schola)

( da "Repubblica, La" del 06-02-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina VI - Milano Iscrizioni alle scuole materne Asili e immigrati assessore Moioli in commissione L'assessore all'Educazione Mariolina Moioli è attesa venerdì pomeriggio per una seduta della commissione consiliare Educazione. All'ordine del giorno fra l'altro la questione del regolamento che esclude l'iscrizione alle materne dei figli degli immigrati senza permesso di soggiorno, norma per la quale il ministro Fioroni ha tolto la parità scolastica alle materne comunali. Le consigliere dell'opposizione Adamo e Quartieri presenteranno un documento per chiedere all'amministrazione milanese di fare retromarcia. Su questo tema si è espresso anche il consiglio di zona 1 che ha votato un ordine del giorno in cui si chiede al Comune di rivedere la parte della circolare che impone alle scuole di rifiutare le domande delle famiglie non in regola con i documenti, ripristinando le condizioni degli anni scorsi e inserendo anche la possibilità di valutazione caso per caso da parte dei servizi sociali.

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Sono prima di tutto gli studenti a sollecitare l'applicazione del decreto Fioroni che ripristina gli esami di riparazione (sezione: Schola)

( da "Adige, L'" del 06-02-2008)

Argomenti: Scuola

Sono prima di tutto gli studenti a sollecitare l'applicazione del decreto Fioroni che ripristina gli esami di riparazione. pagina 51 06/02/2008.

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Esami di riparazione, ipotesi <due più due> (sezione: Schola)

( da "Adige, L'" del 06-02-2008)

Argomenti: Scuola

Esami di riparazione, ipotesi "due più due" Mentre la questione dei debiti formativi sta mettendo su due fronti opposti insegnanti e Provincia, sindacati della scuola e rappresentanti degli studenti si trovano uniti nella volontà di trovare una soluzione al dilemma verifica sì, verifica no. Ieri, nella sede della Uil, è iniziato il confronto tra studenti e sindacati. Da una parte c'erano Gloria Bertoldi (Flc Cgil), Vincenzo Bonmassar (Uil scuola), Isaia Iorfida (Gilda degli studenti) e Giorgio Pasqualini (Snals), con l'assenza giustificata di Bruno Paganini (Cisl scuola). Dall'altra la Consulta provinciale degli studenti era rappresentata da Matteo Groff e Riccardo Degasperi . Il tema nei giorni scorsi è stato al centro di un'infuocata assemblea degli insegnanti delle scuole superiori che contestavano a Dellai il mancato recepimento del decreto del ministro Fioroni con il quale è stata introdotta una verifica a settembre del recupero dei debiti formativi. In Trentino invece resterà l'obbligo di frequentare dei corsi aggiuntivi ma neppure per l'ammissione agli esami di maturità sarà previsto il saldo dei debiti. La Consulta degli studenti aveva proposto di verificare il recupero dei debiti formativi degli studenti nel triennio finale delle superiori almeno per le materie fondamentali nei singoli indirizzi di studio. Nel confronto con i sindacati, è stata però verificata la difficile praticabilità di questa ipotesi, in quanto nell'ordinamento scolastico non esistono materie fondamentali e facoltative. Si è quindi discusso di un'altra opzione, quella secondo cui il recupero delle insufficienze dovrebbe essere certificato alla fine del 2° e del 4° anno, in modo tale da verificare la piena competenza degli studenti all'uscita dall'obbligo scolastico, ora innalzato a 16 anni, ma anche all'avvio dell'ultimo anno che ammette agli esami di Stato. Sull'ipotesi del "due più due" gli studenti discuteranno nella Consulta provinciale, per poi confrontarsi di nuovo con i sindacati. La volontà è quella di avanzare una proposta comune alla giunta provinciale. 06/02/2008.

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Più responsabilità agli studenti MARINA TAFFARA (sezione: Schola)

( da "Adige, L'" del 06-02-2008)

Argomenti: Scuola

Esami a settembre: perché sì Più responsabilità agli studenti MARINA TAFFARA I l decreto ministeriale che tratta le nuove modalità di recupero dei debiti formativi e la relativa alternativa prospettata dalla Provincia hanno scatenato una discussione che ritengo non renda merito alla scuola trentina e nemmeno alla tradizione democratica della politica locale. Tra l'incudine ed il martello restano studenti, famiglie e docenti; e credo sia proprio questo l'elemento più detestabile di tutta la vicenda. La contestazione riguarda sia il metodo che la sostanza. Sul metodo: accade che viene prospettata dalla Giunta provinciale una forte presa di distanza da un decreto riformatore nazionale, apparentemente più nell'ottica di una pregiudiziale volontà di differenziarsi che in quella di un reale impegno anticipatore che guarda alla ricerca. Se la Provincia intende sperimentare lo faccia, ma non sulla pelle delle riforme, bensì a scapito delle sconfitte e degli errori. Per continuare sul metodo, ritengo si stia perdendo un'occasione importante. Ma perché una volta tanto che la scuola "parla" e si esprime (e forse in tempo ?), non la si ascolta? L'interesse generale credo sia quello di elevare la qualità del sapere e dell'educazione e non quello di ipotizzare cambiamenti non condivisi, negando una riforma che tenta di dare risposte alle piaghe della scuola di oggi. E, attenzione, non con un ritorno al passato. Oggi, infatti, il recupero non è più lasciato al "portafoglio" delle famiglie (se ho soldi ti mando a ripetizione, altrimenti niente), ma è messo a disposizione gratuitamente dalla scuola. Ma da quanto leggo dai giornali, il favore degli insegnanti nei confronti del decreto viene interpretato dal presidente Dellai come una soddisfazione che scaturisce dalla possibilità di avere in mano, in qualità di docenti, uno strumento di repressione e di forza. È come se avesse detto ai docenti: visto che siete in difficoltà nell'azione educativa non vi resta che alzare minacciosamente l'arma del ricatto. Niente di più lontano dalla realtà. Ma qui entriamo nel merito. Tra le motivazioni addotte dal presidente ci sarebbe la necessità di perseguire nella scuola la logica dell'accoglienza, della valorizzazione delle capacità, la propensione al pensiero positivo. Benissimo, fin qui siamo d'accordo. Però questa logica non cozza affatto con quella della responsabilità. Tra l'altro i primi che hanno ragionato assieme ai docenti, accogliendo con favore le linee direttrici della riforma Fioroni, sono stati proprio gli studenti. Come mai? Perché sono proprio loro che hanno un estremo bisogno di essere responsabilizzati. Avvertono una forte necessità di giustizia, di tappe certe, per poter vivere valutazioni corrette e corredate da discussione e spiegazione. Hanno bisogno che i loro insegnanti sollecitino la loro tenacia e il loro impegno. Restando ancora nel merito, tutte le più recenti indagini individuano alcuni elementi caratteristici e negativi dei nostri studenti: l'incapacità di reagire alle frustrazioni, la scarsa propensione al rischio e la marcata inadeguatezza ad assumersi responsabilità, specie collettive. Se fossimo coerenti e se la politica riuscisse a leggere i reali bisogni della scuola, è qui che dovrebbe agire. Rinforzare l'aggiornamento dei docenti e potenziare la loro messa in gioco, rendere più efficace e stimolante l'azione didattica, ma al tempo stesso dare regole certe per quanto riguarda le richieste e gli esiti della valutazione. Chi si trascina due o tre debiti non saldati è condannato all'insuccesso. Ma non nel senso che sarà bocciato, anzi. Finora è stato sempre promosso ugualmente. Ma è condannato alla sofferenza di chi sa di portarsi dietro un'onta troppo pesante. Ma attenzione, non è solo un problema di contenuti. Diventa un problema psicologico, di tenuta complessiva, di rincorsa al profitto sufficiente che ammazza il piacere di andare a scuola sereni e l'entusiasmo di imparare. Noi, e la società trentina tutta, abbiamo bisogno di studenti ai quali brillano gli occhi per la curiosità, ai quali possiamo dedicare tempo senza rincorrere per tutto l'anno verifiche e debiti non saldati. L'apparente opportunità in più offerta agli alunni con la proposta provinciale si traduce in un'inutile sofferenza senza via d'uscita reale, che deprime sia chi vuole imparare sia chi vuole insegnare, deresponsabilizza e trasmette un ulteriore messaggio equivoco: il sapere non è importante, l'educazione è l'unico scopo. Per finire una domanda: riusciamo a mettere per un attimo da parte posizioni personali e passare, per dirla alla Marianella Sclavi, dalla centralità delle posizioni a quella degli interessi comuni, confrontando le proprie ragioni con quelle di chi tutti i giorni sta in trincea? In fondo più don Milani di così? Marina Taffara Insegnante, componente segreteria Ds 06/02/2008.

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Ore 8,30: lezione sulle morti bianche (sezione: Schola)

( da "Stampa, La" del 06-02-2008)

Argomenti: Scuola

LICEO SCIENTIFICO.LA SICUREZZA SUL LAVORO TRA I TEMI DELLA COGESTIONE Nelle altre scuole Ore 8,30: lezione sulle morti bianche In un'altra conferenza con tifosi ultrà si parlerà invece della violenza negli stadi Dalla globalizzazione a Slow food Non ci sono solo balli, tornei e yoga nel programma di "Cogestione" che si apre oggi al liceo scientifico "Vercelli". I tre giorni gestiti dai ragazzi debuttano su un tema particolarmente sentito: "Le morti bianche e la sicurezza sul lavoro". L'appuntamento, per motivi di capienza, è doppio: alle 8,10 toccherà agli studenti del triennio mentre alle 10,30 sarà la volta del biennio. Fra gli ospiti degli studenti ci sarà Ciro Argentino, delegato Fiom Cgil alle acciaierie "Thyssen Krupp" di Torino dove, la notte tra il 5 e 6 dicembre, sette operai furono investiti da una fiammata generata da una fuoriuscita di olio bollente. Fu il sindacalista a strappare la corona di fiori inviata dall'azienda al funerale di uno dei lavoratori. All'incontro parteciperà inoltre Claudio Caron, ex segretario della Camera del lavoro di Asti, sottosegretario nel Governo D'Alema e fino a pochi mesi fa presidente dell'Asp: contributi alla discussione arriveranno inoltre da Sergio Ardissone, coordinatore del gruppo di tecnici dello Spresal, il servizio Asl che vigila sull'applicazione delle norme in materia di sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro: i tecnici sono 7 e controllano le 10 mila aziende di competenza. La discussione sarà introdotta da Roberto Gonella, giornalista della "Stampa". "Abbiamo scelto di parlare di morti bianche - spiegano i rappresentante Consiglio di istituto - perché erano i temi di cronaca più "battente" proprio nei giorni in cui sceglievamo gli argomenti da affrontare. Ci è sembrato fosse necessaria una riflessione per comprendere meglio quella tragedia". La seconda conferenza in programma oggi si occupa di un altro tema "caldo": "Il mondo ultrà: storia del tifo organizzato e violenza negli stadi", con ospiti provenienti dalle "curve" di Torino. Il calendario di conferenze prosegue domani con "Medici senza frontiere", a cura dell'associazione "Oremi", a cui si aggiunge un incontro con Antonio Evangelista, capo della squadra mobile di Asti, che parlerà della sua esperienza in Kosovo. Venerdì il programma si chiude con un dibattito sulla "Riforma Fioroni" che reintroduce gli esami di riparazione a settembre (sarà ospite l'assessore regionale all'Istruzione, Giovanna Pentenero) e con un incontro sulla "Musica a 40 anni dal '68", vista attraverso i racconti di Franco Testore, primario del Day Hospital di Oncologia dell'Asl 19. Nel programma di "Cogestione" trovano spazio anche laboratori dedicati a cucina, barman acrobatico, boxe, fotografia, percussioni africane, logica e statistica applicata al poker sportivo e strategie dei giochi da tavolo. \Giornate di "Cogestione" sono in programma anche in altre scuole di Asti. Al liceo classico "Alfieri" il calendario di conferenze, laboratori e dibattiti a cura degli studenti va dal 21 al 23 febbraio: il tema scelto è la "Globalizzazione", dal punto di vista dell'Islam (questione del velo), dell'alimentazione ("Slow e fast food") e di come funziona un G8. "Cogestione" anche al "Sella", dal 25 al 27 febbraio (incontri su abusi e dipendenze da alcool e droghe e sui disordini alimentari). \.

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Il professore di matematica? È laureato in veterinaria (sezione: Schola)

( da "Giornale.it, Il" del 06-02-2008)

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Di Enza Cusmai - mercoledì 06 febbraio 2008, 07:00 da Milano I nostri ragazzini, quelli che frequentano le scuole medie sono, diciamocelo, delle schiappe in matematica. I genitori non siano indignati per questo, ma i dati Ocse-Pisa (che considerano 65 paesi e regioni) parlano chiaro. L'Italia è nelle retrovie e si piazza al 43º posto. Solo il Friuli-Venezia Giulia e la città di Trento si posizionano nella zona alta della classifica, rispettivamente al sedicesimo e diciottesimo posto. L'Emilia invece si ferma al 28º posto, il Piemonte al 29º, la Lombardia al 33º, la Liguria al 39º. Basilicata, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, le regioni peggiori. Il quadro è desolante e c'è da rimboccarsi le maniche e recuperare il tempo perso. L'ormai ex ministro dell'Istruzione Fioroni aveva messo in piedi pure una commissione di esperti per capire il perché di questa carenza cronica. Ora, anche se orfani di ministro, i tecnici ministeriali hanno capito che i ragazzini non studiano la matematica perché non ci sono professori di matematica che gliela insegnano. O meglio, quelli sulla piazza sono un drappello sparuto e di età piuttosto avanzata. Dei 28mila insegnanti delle scuole medie primarie, solo 9mila hanno meno di 50 anni e solo il 19% di loro può esibire una laurea in matematica. Il resto della categoria è variegata e persino folcloristica. Ci sono ingegneri, chimici, astronomi. Abbondano i biologi, i laureati in scienze naturali. Ma c'è chi si presenta agli allievi con un curriculum che non si sposa molto con i conti. Come i veterinari, oppure i farmacisti e ancora i dottori in scienze forestali. Un elenco che ha fatto sobbalzare molti componenti della commissione, soprattutto i matematici che mettono al primo posto i contenuti. "Una preparazione seria deve partire dalle medie inferiori - spiega Mario Girardi, coordinatore del comitato scientifico - altrimenti i ragazzi arrivano all'università pensando di conoscere la materia. E così tra il primo e il secondo anno l'abbandono alla facoltà di matematica arriva al 50%. Insomma, molti si iscrivono senza sapere a che cosa vanno incontro". Ma i pedagogisti contestano questa visione pragmatica, privilegiando il metodo ai contenuti.

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A Milano il consiglio di Zona 1 si allinea col Ministro Fioroni (sezione: Schola)

( da "Voce d'Italia, La" del 06-02-2008)

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La Voce d'Italia - nuova edizione anno II n.142 del 06/02/2008 Home Cronaca Politica Esteri Economia Scienze Spettacolo Cultura Sport Focus Politica Clandestini all'asilo A Milano il consiglio di Zona 1 si allinea col Ministro Fioroni Pura solidarieta' o calcolo politico? Milano, 5 feb. La polemica fra il Ministero della Pubblica Istruzione e la Signora Sindaco di Milano sulla possibilità o meno di accogliere figli di immigrati clandestini sta crescendo come un caso nazionale. E' un fatto recente che il consiglio di Zona 1 ha votato, all'unanimità, una mozione per autorizzare le scuole comunali della zona ad accettare i figli di immigrati irregolari. Ma la pasionaria milanese de La Destra, Carla De Albertis, dimissionaria dalla giunta per incompatibilità con la Signora Moratti, non ci sta e ha distribuito il seguente durissimo comunicato dal titolo: "Incredibile ma vero!" All'unanimità la Zona 1 - dove La Destra non ha rappresentanti, altrimenti ci sarebbe stato un forte no - vota per avere i figli dei clandestini nelle materne. La Destra ribadisce che se un clandestino vuol mandare il figlio alla materna vuol dire che è un "clandestino stabile": cosa inconcepibile e contraddittoria. La Destra ha presentato una mozione in Consiglio Comunale esattamente contraria a quella votata in Zona 1: chiediamo infatti di proseguire nella linea del rigoroso no adottata dall'Amministrazione Comunale. Le materne non sono scuola dell'obbligo. I "clandestini in stabilità" non sono previsti. Si proceda all'espulsione dei clandestini permanenti invece di legalizzarli accentandone i figlia a scuola. Ci dissociamo dunque fortemente da questa decisione presa dalla Zona 1". Tale presa di posizione é effettivamente molto decisa. Il portavoce per Milano dello stesso partito, Luciano Buonocore, pur d'accordo in linea di principio, raggiunto telefonicamente, si é espresso con una posizione di stampo cristiano, di comune accordo con i rappresentanti del comitato La Destra per Milano: Qual'é la sua posizione sulla questione? Certo non mi sembra il caso di istituzionalizzare la posizione di immigrato clandestino. Ma la Legge vuole tutelare i minori, non trova? Sono padre anche io e penso che vada escogitata, infatti, una proposta che tuteli in ogni caso i bambini coinvolti nella vicenda. Anzi, vado oltre e mi permetto di rammentarLe ciò che Gesù disse ed é riportato dal Vangelo : "Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me" (Marco 9,33-37). A questo proposito citiamo un pensiero di don Walter Magni, parroco di Milano Due: "La questione e più profonda e pre-politica. E' culturale(...) Fermo restando il fatto che, essendo la cultura italiana ovviamente caratterizzata da una tradizione cristiana piuttosto che islamica, é bene che gli islamici si adeguino alla cultura " prevalente", senza sfruttare (semplicemente a loro vantaggio) il laicismo italiano per affermare una qualche forma di integralismo religioso. Inoltre, a complicare le cose, si aggiunge il problema della "regolarità" o meno della loro presenza in Italia. Ma credo che su questo punto potremmo andare avanti a discutere molto. se non altro perché é la cultura italiana ad essere debole e ad avere questo problema, prima del fatto che gli islamici con la loro presenza diventino invadenti nei nostri confronti (ciò che avviene in Francia e InghilterraN.d.a.) E' anche la nostra debolezza culturale e religiosa che favorisce le discussioni di questo genere." Luca Di Grazia politica@voceditalia.it Si ringrazia don Walter Magni, parroco a Milano Due nella chiesa parrocchiale "Dio Padre".

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Botte e soldi, i nuovi balilla a scuola (sezione: Schola)

( da "Manifesto, Il" del 06-02-2008)

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Estrema destra Da Lotta studentesca al Blocco studentesco, piccoli fascisti crescono Botte e soldi, i nuovi balilla a scuola Negli istituti superiori avanzano le due liste dell'estrema destra. Si ispirano al ventennio, si definiscono "rivoluzionari". Ora in molte città hanno in pugno i fondi degli organi studenteschi. Mentre si moltiplicano le denunce di spedizioni squadristiche contro i ragazzi di sinistra Giacomo Russo Spena "Sono gruppi ribelli e non conformi", dice un giovane infatuato. Sono i più "duri", aggiunge un secondo attratto dal loro "cameratismo" e machismo. "Sono tornati", ribatte chi ha memoria storica. Nelle scuole italiane si torna a parlare di fascismo. O meglio tornano le liste che si ispirano esplicitamente al ventennio e ai suoi valori. L'avanzata a livello elettorale e sociale dell'estrema destra nei licei è un fenomeno dilagante. A nord come a sud. Dalle periferie metropolitane più degradate alle "zone borghesi": "Cresciamo ovunque", dicono. "Gli studenti hanno bisogno di nuove proposte - spiega un giovane fascista milanese - e noi abbiamo un intento rivoluzionario. Combatti per le tue idee, lotta per la tua patria e ribellati al sistema, sono le nostre parole d'ordine". "Mai più antifascismo" o "Sveglia bastardi, la ricreazione è finita", sono i manifesti che vanno per la maggiore nelle scuole. Con il cartoon Bart Simpson che impersonifica il loro ribellismo. Si torna a fare i conti con chi fa apologia del fascismo: "Benito Mussolini ha creato lo stato sociale in Italia" si legge sui loro siti. E la costituzione antifascista? "Me ne frego. Su alcuni punti è carta straccia. Parla invano anche di diritto alla casa e al lavoro, non è la mia costituzione", spiegano. Si rifanno direttamente a sigle maggiori: Blocco studentesco a Fiamma Tricolore, Lotta Studentesca a Forza Nuova, malgrado la consulta vieti la rappresentanza di giovani iscritti a partiti. Gruppi giovanili che, pur avendo tra loro attriti politici e culturali, hanno deciso in molte città di allearsi elettoralmente: "Anche con i badogliani di An - dicono - pur di arrestare i comunisti". Hanno trovato un'intesa programmatica su precisi punti: lotta contro il caro libri, finanziamenti per l'edilizia scolastica e soprattutto l'anticomunismo. Per il resto non hanno molto da spartire, se non "pratiche squadristiche" che loro stessi rivendicano. La composizione delle consulte provinciali studentesche, piccoli parlamenti biennali che gestiscono in modo indipendente ben 80 mila euro, evidenziano questa escalation. A macchia di leopardo. "Esiste un problema reale sull'espansione dell'estrema destra a livello giovanile", spiega Valentina Giorda dell'Unione degli studenti, che segnala però una "falsità sostenuta dai media": "Le elezioni non sono state vinte dalla destra ma da noi". I dati ufficiali del ministero dell'Istruzione confermano. Ma evidenziano anche i successi dell'estrema destra in consulte prima "rosse". A Roma, dove ha vinto Azione Studentesca (emanazione diretta di Azione giovani) con l'appoggio decisivo del Blocco, si è verificato uno dei "ribaltoni" più significativi, coi collettivi di sinistra che denunciano "brogli elettorali e ritorsioni agli indecisi nel momento del voto". E se qualcuno si è appellato a Fioroni per "l'annullamento del voto e lo scioglimento della consulta perché illegittima", il "cartello nero" ha risposto alzando il livello dello scontro: "Se il ministro cederà alle pressioni della sinistra, sconcertata dalla clamorosa sconfitta, si ritroverà tutte le scuole in agitazione. Se solo si azzarderanno a mettere in discussione l'esito del voto, sarà il caos". La capitale in questi giorni è un fronte caldo: l'8 febbraio mentre Blocco scenderà in piazza per "ricordare i martiri delle foibe", la Consulta studentesca (gestita dalla "cosa nera") ha organizzato, spendendo quasi 5 mila euro, un convegno nel teatro Brancaccio dal nome "Istria, Slovenia, Dalmazia, anche le pietre parlano italiano". "Una convention autoreferenziale che tenterà di trasformare la storia in propaganda, presso cui convergerà una sfilata di vessilli e slogan fascisti", denuncia la rete di studenti autorganizzati che per quel giorno lancia una serie di incontri per "affrontare sul serio la vicenda triestina in tutte le sue implicazioni, senza lasciare spazio a chi elogia il ventennio e vuole riproporne mentalità e cultura di prevaricazione". Oltre al caso capitolino, su come vengono spesi i fondi pubblici c'è il problema della scarsa trasparenza e dell'arbitrarietà. Lo ammette anche Cesare Giordina, esponente di As: "Quando governava la sinistra i soldi andavano per iniziative sulla Resistenza, adesso la musica è cambiata". A Verona, dove il presidente della consulta è di Lotta studentesca, verranno stanziate risorse per la sicurezza e contro "le azioni violente degli immigrati nei confronti degli studenti". Stessa pratica in molte altre città del nord: "Clandestini attenti", sostengono sui loro blog con tanto di firma, "giovinezza al potere". Ma la "cosa nera" non è unita in tutto. "Il nostro movimento è laico e lotta contro le ingerenze del Vaticano", afferma il portavoce di Blocco Studentesco Francesco Polacchi, che ritiene degli "idioti" quelli che professano l'integralismo cattolico. Chiaro riferimento ai "camerati forzanovisti" che si rifanno a un passato lefebvriano con la famiglia perno centrale della società. Entrambi i gruppi però condividono un sistema valoriale e culturale che va dall'esplicito richiamo al fascismo ("Un marmo contro la palude della storia italiana" per dirla alla Gianluca Iannone, leader di Fiamma Tricolore) all'arresto dell'immigrazione (con qualche distinguo) e di "tutte le droghe". Per non parlare delle crociate comuni contro i libri di storia, accusati di "propaganda antifascista", per la promozione di "escursioni naturalistiche di tipo futurista" e l'aumento delle ore di educazione fisica ("Mens sana in corpore sano"). "Preferisco rimanere a letto piuttosto che fare il guerriero in giro", scherza Giordina che appartiene, come quasi tutto il suo movimento, alla destra sociale di An. "A me - aggiunge - interessa parlare alla società non solo ai fascisti, ci vuole modernità nei contenuti. Certo molti nostri militanti non rinnegano il ventennio mettendosi la celtica al collo. Non ci dimentichiamo del nostro passato". Il loro leader Gianni Alemanno dà l'esempio. Chi fa della "militanza fascista a tempo pieno" nelle scuole una parola d'ordine è Lotta studentesca. "Abbiamo attecchito in un mondo giovanile in cerca di riferimenti forti, estremi e stanco di un mondo politicamente corretto", spiega Daniele Pinti che, dati alla mano, si gongola dei risultati: "Abbiamo ottenuto rappresentanti scolastici in istituti storicamente di sinistra, a Roma più di 6 mila voti e vari presidenti per l'Italia. Attrae il nostro stile e il fatto che diamo ai ragazzi delle risposte non solo sulle problematiche scolastiche, ma anche su quello che li aspetta fuori. Su questo abbiamo in cantiere delle azioni divertenti e clamorose". Stesso spirito "guerriero" è presente in Blocco studentesco che, come Fiamma, si maschera dietro il politically correct. Sono loro la vera sorpresa delle elezioni scolastiche. "Abbiamo quintuplicato i voti in tutta Italia, nella capitale siamo arrivati a 10 mila voti", afferma Polacchi. E la crescita è stata più o meno omogenea. La vittoria è stata dettata da un programma molto "materiale" e "prossimo" agli studenti: battaglia contro le carenze strutturali delle scuole, in primis. Rivendicazioni che troppo spesso la sinistra abbandona bollandole di "populismo" per dare spazio a lotte più generali. Ma la capacità di Blocco è quella di essere un "animale strano": fa proprie rivendicazioni storicamente di sinistra (in linea con il passato movimento d'estrema destra "Terza Posizione") come la campagna contro i fondi alle scuole private e lo sviluppo dell'energia solare ("Fratello Sole" è il nome del loro progetto di intervento sul fotovoltaico). Assente, visti i numeri dei loro cortei, quella capacità di mobilitazione presente nei collettivi di sinistra: tra voto e militanza c'è una differenza. "I fascisti, per fare un'occupazione al liceo Farnesina di Roma, hanno dovuto sudare mille camicie e si sono fatti aiutare dagli esponenti di Fiamma e Casa Pound (centro sociale legato al partito, ndr)", denuncia un ragazzo che preferisce rimanere nell'anonimato per paura. Qui è il punto. La crescita elettorale dell'estrema destra è collegata ad un aumento di azioni "squadristiche" contro ragazzi "sinistrorsi": Bari, Genova, Roma e l'ultima solo qualche giorno fa a Treviso. Un clima di crescente tensione denunciato dai collettivi autorganizzati che dichiarano di essere "minacciati" quotidianamente da "giovani riconducibili a queste liste fasciste". "Lungo è l'elenco di attacchi ai danni di studenti alternativi, omosessuali e rom", ricorda infatti l'Uds. E capita spesso, a sentire le denunce dei collettivi autorganizzati, che Blocco si faccia aiutare dai "fratelli maggiori": è facile veder volantinare nelle scuole militanti trentenni. In fondo, come dicono, la militanza fascista è a tempo pieno. Tutto fa pensare a una chiara operazione di "intervento" nelle scuole dell'estrema destra, con l'organizzazione militarizzata, da vero partito, delle loro liste studentesche. Per stracciare la concorrenza di sinistra. E ora i "nuovi balilla" potranno anche usare i fondi pubblici delle consulte provinciali.

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Questo nuovo fascismo mina la democrazia (sezione: Schola)

( da "Manifesto, Il" del 06-02-2008)

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"Questo nuovo fascismo mina la democrazia" "La politica è troppo indulgente verso le nuove forme di xenofobia e violenza. Il regime è stato peggiore di quanto si ricorda". Parla il comandante partigiano Massimo Rendina, presidente dell'Anpi Roma g.r.s. Roma "Si vuole riabilitare il peggior fascismo, quello collaborazionista coi nazisti successivo all'8 settembre 1943". Massimo Rendina, 88 anni, presidente dell'Anpi Roma e soprattutto comandante di una brigata Garibaldi durante la Resistenza, non si capacita della crescita giovanile di "determinati gruppi xenofobi". E' tra gli intellettuali e politici di sinistra che hanno scritto un appello al ministro Fioroni affinché vengano sciolte quelle liste scolastiche che si rifanno esplicitamente al ventennio. Hanno scritto anche al prefetto della capitale Carlo Mosca "per vigilare sullo squadrismo ai danni dei giovani di sinistra". Perché, a suo parere, è stato possibile un ritorno nelle scuole di queste ideologie? La diffusione è dovuta principalmente alla non conoscenza della storia. I giovani d'oggi hanno perso la memoria dell'Italia. C'è un'idea generale di un fascismo migliore di quello che realmente è stato, non si conoscono le cifre esatte. In pochi ricordano le leggi razziali del '38 o le 32 mila persone deportate perché antifasciste. Il ventennio è stato sicuramente peggiore rispetto a quello che poi è rimasto nell'immaginario collettivo. E' colpa certamente dei programmi scolastici, che non affrontano bene il periodo, ma più in generale della famiglia e della società che non trasmettono più determinati valori. Dobbiamo restituire il vero significato a parole ora abusate, come "libertà", e affermare una reale coscienza democratica. Anche all'interno della sinistra. In effetti la situazione inizia ad essere preoccupante... Innanzitutto per analizzare bene il fenomeno bisogna dire che ci sono più fascismi. Lo dice il passato: Mussolini è riuscito a unificare le varie correnti in un solo movimento che nella genesi si manifestava in più forme. Ora da un lato c'è il fascismo violento, d'attacco nei confronti del diverso, che cresce soprattutto a livello giovanile. E su questo c'è troppa tolleranza, le forze dell'ordine non intervengono a sufficienza. E' un fascismo pericoloso per l'incolumità fisica delle persone, ma che a livello politico non preoccupa più di tanto. E' destinato a non egemonizzare le masse, una coscienza antifascista di base gli italiani ce l'hanno! D'altra parte c'è il nodo vero della questione, la crisi della democrazia. Nel paese c'è una destra politica, come Forza Italia, che con questa gente fa alleanze elettorali. Che dimostra una sorta di benevolenza verso forme autoritarie che riguardano la storia del fascismo. Lo stesso Berlusconi ha dichiarato che "i luoghi di confino erano posti di villeggiatura". Come si può arrestare il nuovo squadrismo giovanile? Non credo basti soltanto la legge ma se c'è, va applicata. Mi riferisco al decreto Mancino. Parla chiaro: è vietata la ricomposizione del partito fascista e l'istigazione di quei valori razzisti e xenofobi che professano. E poi lo sancisce quella Costituzione repubblicana, che il parlamento ha provato in tutti i modi a ritoccare. Evidentemente non si ha una visione democratica. Lo dimostra anche le missioni di guerra all'estero che vanno in direzione opposta all'articolo 11 della Carta. E poi c'è la cultura, l'arma principale per arrestare lo squadrismo. La politica, quella vera, deve essere cultura. Quest'ultima ha il compito di riabilitare la nostra storia se vogliamo andare avanti come paese: sconfiggere innanzitutto quelle propensioni revisioniste che mettono sullo stesso piano repubblichini e partigiani. Durante la Resistenza da un lato c'era chi voleva l'oppressione e la schiavitù e dall'altra chi si spendeva per la libertà, i diritti e l'essere umano, per dirla con le parole di Primo Levi. E allora io dico basta con la logica degli opposti estremismi. Ma oggi il nostro arduo compito è spiegarlo alle nuove generazioni.

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Troppe libertà ai nuovi Franti (sezione: Schola)

( da "Corriere della Sera" del 06-02-2008)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Opinioni - data: 2008-02-06 num: - pag: 40 categoria: REDAZIONALE Tuttifrutti di Gian Antonio Stella Troppe libertà ai nuovi Franti R icordate Franti, lo scolaro incorreggibile del Cuore di Edmondo De Amicis? Anche lui accendeva petardi, come quei teppisti padovani che in un video su YouTube, tra risate e bestemmie, hanno crudelmente fatto scoppiare un topolino. Una idiozia così gratuita e feroce da scatenare sui blog una selva di commenti pesantissimi. Il maestro deamicisiano, allo scoppio del petardo urlò: "Franti! fuori di scuola! - Egli rispose: - Non son io! - Ma rideva. Il maestro ripeté: - Va' fuori! - Non mi muovo, - rispose. Allora il maestro perdette i lumi, gli si lanciò addosso, lo afferrò per le braccia, lo strappò dal banco". Lo facesse adesso, chissà, i genitori lo denuncerebbero. E lui dovrebbe trascinarsi per i tribunali a spiegare che il Franti "non teme nulla, ride in faccia al maestro, ruba quando può, nega con una faccia invetriata, è sempre in lite con qualcheduno..." E magari un pm chiederebbe anche per lui due mesi di carcere come quello che incriminò l'insegnante palermitana che per punire un prepotente che aveva umiliato un compagno gli aveva fatto scrivere 100 volte: "Sono un deficiente". Cosa che il bulletto aveva fatto ignorando per cento volte la "i". "Deficente " e somaro. Dura la vita, a correggere i "Franti". Oggi più di ieri. Anche se non è vero che un tempo i maestri e i professori avessero vita più facile avendo mani libere nelle punizioni. Lo dimostrano i preziosi documenti in mano a Egidio Guidolin, un antiquario bassanese che ha raccolto una ricchissima collezione di materiale (dai banchi ai calamai, dai quaderni ai pennini) per una mostra sulla scuola. Certo, il "Regolamento scuole elementari del Comune di Bassano" del 1906 stabiliva regole rigide: "è obbligo degli alunni portare rispetto e prestare obbedienza ai maestri, ai superiori e a chiunque presiede alla sorveglianza delle scuole; di serbare buon contegno e di mostrarsi bene educati non solo nella scuola, ma anche negli atrii, nei cortili e per le vie". Ma già da mezzo secolo, dimostra il volume "Della Educazione", di Raffaello Lambruschini, del 1863, si considerava il "dolore corporale" inflitto allo scolaro, quali le bacchettate sulle dita, "un barbaro uso esecrato oramai con un generale anatema". Una cosa sì, è però cambiata col tempo. Si è via via eroso, nonostante l'impegno e la preparazione di tanti insegnanti straordinari, il sentimento di rispetto verso chi è in cattedra. Colpa della società, che non collabora con la scuola. Dei genitori, che ai figli talvolta perdonano l'imperdonabile. Dei ragazzi, che spesso non si rendono conto di quanto un percorso scolastico troppo facile spalanchi loro davanti una vita dura. Ma colpa anche, diciamolo, di troppi docenti. Che rifiutando per se stessi ogni valutazione professionale sono poi meno credibili quando valutano gli altri. Sapete quanti fascicoli disciplinari sono aperti sui professori delle superiori davanti al Consiglio della Pubblica Istruzione? Sette. Su oltre 300 mila docenti. Ma la cosa più stupefacente è un'altra. Sapete cosa hanno risposto a Giuseppe Fioroni quando ha chiesto un po' di statistiche sui docenti censurati, spostati o licenziati per assenteismo, incapacità o reati vari? "Scusi, ministro, sono dati che non abbiamo mai avuto... Non sapremmo neanche dove andarli a prendere". \\ Non è vero che un tempo i docenti avessero vita facile. Ma erano più rispettati.

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Poli formativi, la Regione rinuncia (sezione: Schola)

( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 06-02-2008)

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Centro-Nord sezione: CENTRO NORD data: 2008-02-06 - pag: 15 autore: EMILIA-ROMAGNA. Le liti tra gli enti locali hanno allungato troppo i tempi e il decreto Fioroni blocca l'iter Poli formativi, la Regione rinuncia Nell'ultima bozza di delibera si parla solo di istituti tecnici superiori Elena Salini BOLOGNA Marcia indietro della Regione sui poli formativi. Dalla nuova bozza relativa alla riorganizzazione dell'offerta di formazione alta specialistica e superiore –che circola da un paio di settimane in Emilia-Romagna, tra enti locali, parti sociali e categorie economiche – è infatti sparita la parola "poli formativi" ed è rimasto invece il termine Its, Istituti tecnici superiori. La Regione in questa fase definita "di consultazione" preferisce non esprimersi, ma è chiaro che i ritardi nell'iter di approvazione del progetto – dopo i troppi tira e molla tra le Province per accaparrarsi gli ambiti specialistici di formazione –e ilvia liberadella Conferenza Stato-Regioni, nel frattempo, al decreto Fioroni (in attesa, ora, di essere formalizzato dal Consiglio dei ministri e che va applicato già dal prossimo anno scolastico) ha costretto Viale Aldo Moro a una brusca sterzata. I due percorsi formativi – quello ministeriale e quello regionale – hanno infatti obiettivi e caratteristiche simili. La bozza Bastico ambirebbe ora, in sostanza, a tener buono il lavoro fatto relativamente ai poli formativi (come la scelta di ambiti tematici di valenza regionale) per la costituzione di Its gestiti da Fondazioni partecipative aperte alle imprese, agli enti di formazione, ma con un ruolo di guida affidato alle scuole, in particolare agli stessi istituti tecnici. Governance quindi diversa da quella ipotizzata per i poli (si parlava di consorzi)e con l'accesso consentito anche a enti locali e università. Eppure resta irrisolto il nodo di come si potranno incrociare gli ambiti di specializzazione definiti dalla Regione (scesi da nove a sette, con Modena, Reggio e Bologna che si occuperanno insieme di meccanica, Piacenza di logistica, Parma di agroalimentare, Ferrara di edilizia, Ravenna di energia, Forlì di Ict e terziario e Rimini di turismo) con i sei diversi percorsi tecnici individuati invece dal ministro Giuseppe Fioroni. Diversa, anche, la copertura finanziaria. Le risorse definite dal 2007 in Emilia-Romagna nell'ambito dell'asse Capitale umano del Fondo sociale europeo per il settennio 2007/2013 (183 milioni di euro, pari al 22,8% del Fse complessivo assegnato alla Regione) e destinate a finanziare i poli tecnici nella loro previsione originaria, non avranno probabilmente alcun legame diretto con la ripartizione proposta a livello ministeriale dal decreto per il finanziamento degli Its (70% Stato, 30% territori). Il che significa che la Regione potrebbe destinare i fondi accantonati per i poli per percorsi formativi aggiuntivi a quelli biennali (2mila ore) degli Its, percorsi come gli Ifts (Istruzione e formazione tecnica superiore, corsi da di 900/1000 ore) e percorsi brevi alternativi di 300-400 ore. Un nuovo orientamento che sta suscitando un ampio dibattito sia negli ambienti istituzionali e scolastici sia in quelli economici. A confermare che la scelta dell'assessorato è quella di "rinunciare" ai poli così come erano stati precedentemente pensati è l'assessore alla Formazione della Provincia di Bologna, Paolo Rebaudengo: "Credo che quella scelta dalla Regione sia la strada giusta. Inserisce i percorsi post-diploma in un ordinamento, è la prima volta che questo avviene in un contesto non accademico. è importante, anche guardando ad altre esperienze europee, che si riconosca all'istruzione tecnico-professionale una qualità alta alternativa a quella universitaria. Gli Its rappresentano una grande occasione anche per il mondo industriale ed economico in generale". "L'obiettivo – gli fa eco l'assessore provinciale alla formazione di Piacenza, Fernando Tribi – di qualificare la formazione nel segmento post-diploma è l'accorciamento della distanza attualmente in essere tra le competenze rilasciate in uscita dal mondo della scuola e quelle richieste all'ingresso del mondo del lavoro, coinvolto da dinamiche di trasformazione e innovazione molto rapide. La nuova proposta può ancora rispondere a questa esigenza a patto che non si perda ulteriore tempo e che non vada disperso il lavoro fatto nei mesi scorsi da Regione e Province".

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Insegnanti, in cattedra addio turnover (sezione: Schola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-02-2008)

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Il caso. La Cgil prevede un aumento delle supplenze annuali, ma i posto in ruolo saranno assegnati con il contagocce Insegnanti, in cattedra addio turnover Crollo delle domande di pensionamento e doccia fredda per i precari storici Meno pensionati a scuola nel 2008, uguale meno nomine in ruolo a Pordenone. Morale a terra per mille 600 docenti supplenti e 500 ausiliari, tecnici e amministrativi. L'equazione sul turn-over è all'esame del sindacato Flc-Cgil, con l'aggiunta dei tagli all'organico della Finanziaria 2008. "Un sacrificio totale di 22 cattedre in Friuli - è il bilancio cigiellino, per settembre -, con 76 posti in meno nelle superiori". Risultato, classi sovraffollate: tollerati 27 scolari nelle primarie, 31 studenti nelle secondarie di primo e secondo grado. Piú precari. "Aumenteranno le supplenze annuali 2008-2009, nel Pordenonese". La previsione dei sindacalisti Carla Franza e Gianfranco Dall'Agnese alza il borsino del lavoro, sempre precario. "Nel 2007 erano 244 i pensionati, saranno 87 nel 2008 e questo limiterà i numeri delle nomine in ruolo, che si conteggiano sull'organico di diritto - interpreta la situazione locale, Dall'Agnese -. Punto dolente, le secondarie di prime e secondo grado: pochi ruoli". Poche pensioni. I pentiti della pensione sono stati una ventina: hanno ritirato la domanda, in gennaio. "Se ne andranno in quiescenza 4 docenti dell'infanzia, 19 nelle primarie, 24 nelle medie e 16 nelle superiori - ricapitolano in casa Flc-Cgil -. Si aggiungono 12 ausiliari, 7 assistenti amministrativi, un direttore di segreteria, 2 dirigenti, 2 insegnanti di religione cattolica". Infanzia e sostegno. Oroscopo amaro, non fosse per il settore dell'infanzia e l'area del sostegno degli alunni disabili. Si irrobustisce, infatti, di 16 posti-docenti la materna ("a Roveredo si aprirà una nuova scuola statale" rileva Franza, scommettendo sulla ripartizione in provincia dei posti). Per il sostegno, l'escalation dei posti è spalmata su 3 anni, fatto salvo il cambio di governo e di ministro a viale Trastevere: 764 nel 2008-2009, poi 833 e nel 2010 903 ("da garantire 280 posti, nel Pordenonese"). Primarie e secondarie. "Cattedre saturate a 18 ore di lezione nelle medie per educazione artistica, fisica, musicale e lingue straniere - è la cura Fioroni -. Chi sorveglierà i ragazzi in mensa?". I cigiellini rilevano l'aumento degli organici nelle secondarie di primo grado (in Friuli 2 mila 650, cioè +39 rispetto al 2007) ma l'esubero degli scolari potrebbe essere più forte. "Nelle superiori le classi si formeranno dividendo per il coefficiente 29, le matricole - dicono i cigiellini -. I corsi liceali sperimentali informatico, tecnologico, linguistico avranno una decurtazione oraria settimanale: le materie di indirizzo saranno penalizzate". Chiara Benotti.

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Siglato A Roma Il Protocollo Di Intesa Fiv-ministero Dell'istruzione (sezione: Schola)

( da "Nautica Online" del 06-02-2008)

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2008/02/06 09:25:51 Siglato A Roma Il Protocollo Di Intesa Fiv-ministero Dell'istruzione 2008/02/06 09:20 Più vela nella scuola italiana: il progetto passa nella sua fase attuativa dopo la firma di oggi Le finalità e gli obiettivi dell'accordo La soddisfazione del presidente FIV Sergio Gaibisso Lo sviluppo del progetto VELASCUOLA E' stato firmato oggi a Roma il protocollo di intesa tra la Federazione Italiana Vela e il Ministero della Pubblica Istruzione, per l'introduzione della vela nelle scuole italiane. Alla firma ha officiato la Dottoressa Lucrezia Stellacci, Direttore Generale del Ministero in rappresentanza del Ministro Giuseppe Fioroni, assistita dal consigliere Federico Fauttilli, mentre per la FIV erano presenti il presidente Sergio Gaibisso, il vicepresidente Gianni Paulucci, il consigliere federale Francesco Ettorre, responsabile del gruppo di lavoro sul progetto VELASCUOLA e Claudio Gorelli, magistrato della Corte dei Conti e membro di due gruppi di lavoro del settore Promozione Immagine e Comunicazione della FIV. Il protocollo di intesa di 6 pagine siglato oggi recepisce e provvede a dare attuazione all'accordo quadro sullo sport nella scuola, oltre a definire singificativi obiettivi tra i valori che si vogliono raggiungere con l'introduzione della vela nelle scuole italiane: il sano rispetto per l'ambiente naturale; lo sviluppo della cultura del mare; l'adozione di corretti stili di vita sportiva; la ricerca della sicurezza della navigazione e delle aree balneari; l'acquisizione di conoscenze e abilità nel campo marinaro. Soddisfazione è stata espressa dal presidente federale Sergio Gaibisso, in un intervento sulla Newsletter FIV in uscita oggi: "Tutto il lavoro fatto per mesi, con il CONI, con il Settore Promozione Immagine e Comunicazione, il Gruppo di lavoro Velascuola, i referenti zonali, è arrivato a conclusione. Adesso abbiamo le porte del mondo della scuola aperte per il nostro sport, e portare la vela nelle scuole è non solo possibile, ma un impegno per tutti. Bisogna ringraziare il CONI, che ci ha dato una spinta decisiva per questo progetto, inserendoci da subito nei protocolli con il Ministero. Ora sta a noi raccogliere i frutti e ripagare il CONI e la stessa FIV con il risultato di avvicinare migliaia di giovani alla vela". Il progetto VELASCUOLA della Federvela procede speditamente. In questi giorni il materiale didattico di supporto sviluppato dal gruppo tecnico federale è messo a disposizione delle scuola che hanno concluso la procedura e si preparano a inserire la vela nei programmi curriculari. In tutta Italia si calcolano circa 30 iniziative in altrettante scuole elementari e medie, che come previsto inizieranno all'interno degli istituti per poi concludersi con una fase pratica presso circoli velici FIV. Per sostenere ulteriormente il progetto la FIV ha inserito nella Normativa 2008 il tesserino scuola, che consentirà a tutti i giovani studenti partecipanti alle iniziative VELASCUOLA di tesserarsi alla FIV gratuitamente. www.federvela.it.

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Monreale/ Stupro di gruppo filmato con i telefonini, tre arresti (sezione: Schola)

( da "Affari Italiani (Online)" del 06-02-2008)

Argomenti: Scuola

Mercoledí 06.02.2008 10:32 --> Tre giovani sono stati arrestati dai carabinieri di Monreale con l'accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza del luogo. I fatti risalgono all'estate scorsa, quando la giovane, condotta da un presunto amico a un appuntamento con l'ex fidanzato, con la promessa di una riappacificazione, è stata aggredita dallo stesso e da un terzo complice. Insieme l'hanno costretta a subire atti sessuali, riprendendo tutto con i telefoni cellulari. Modena/ Filmano la compagna travolta e uccisa dall'autobus Scuola/ Filma con il cellulare la classe. Rischia 18.000 euro di multa Bullismo/ Via al giro di vite di Fioroni: espulsioni e per i danni pagano mamma e papà ORMAI E' UN VIZIO- Dopo Monreale c'è anche Chieti, dove è stato nei giorni scorsi il quinto indagato per lo stupro di gruppo di danni di una 14enne della provincia di Chieti, avvenuto tra il 25 e il 26 febbraio del 2006. Si tratta di un 19enne di Francavilla al Mare (Chieti). Altri quattro giovani erano stati arrestati, dalla squadra mobile di Pescara. Sono tutti agli arresti domiciliari. A riferire dello stupro è stata la vittima, che veniva minacciata dai violentatori, i quali avevano filmato lo stupro con i telefonini e intendevano immettere le immagini su internet. Per evitare che il filmato diventasse pubblico la 14enne ha accettato di avere rapporti con uno dei ragazzi, all'epoca dei fatti minorenni. Il 19enne arrestato ieri, che era fuori per motivi di studio, è stato rintracciato a Pescara. A denunciare il fatto al personale della mobile è stata proprio la vittima della violenza, a febbraio 2007, perchè era perseguitata dal gruppetto. La vittima è stata invitata con un'amica ma quest'ultima è andata via, verso mezzanotte, mentre la 14enne è rimasta e, in base a quanto ha riferito la polizia, ha bevuto vino in quantità, con del sonnifero. Ubriaca, ha quindi subito la violenza da cinque ragazzi, contro la sua volontà, e tutto è stato ripreso con dei telefonini. Dopo il fatto i giovani hanno cominciato a minacciarla di pubblicare su internet il video dello stupro, e di farlo vedere ai suoi genitori, per cui la ragazzina si è vista costretta ad accettare nuovi incontri e in piu' occasioni ha avuto rapporti orali con uno dei minorenni. --> pagina successiva >>.

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Non superi il debito? Verrai inserito in classi già formate (sezione: Schola)

( da "Stampaweb, La" del 06-02-2008)

Argomenti: Scuola

ROMA Gli studenti della scuola superiore che durante l'estate non riusciranno a recuperare il debito verranno automaticamente bocciati ed inseriti nelle classi già formate fino ad un massimo di 31 alunni complessivi: è quanto ha deciso il ministero della Pubblica Istruzione per evitare che un eventuale alto tasso di bocciati a seguito delle verifiche estive possa produrre nuove classi inaspettate un conseguente eccessivo aumento di spesa. La creazione di ogni nuova classe comporta, infatti, la necessità di assumere a settembre diversi docenti oppure di assegnare le ore in più a quelli già di ruolo. Considerando che il nuovo sistema dei debiti formativi (introdotto dal ministro Fioroni per tamponare l'altissimo numero di studenti che non recuperavano mai le lacune,) è al primo anno di attuazione non è possibile fare previsioni. A preoccupare il ministero è stato l'alto numero di studenti coinvolti nel fenomeno debiti: solo in matematica più di 4 su 10 hanno infatti un'insufficienza "cronica", che tradotto in numeri significa circa un milione di studenti alle prese con corsi e verifiche su equazioni e derivate. Viale Trastevere ha voluto così premunirsi, includendo la norma di tetto minimo di 31 alunni per lo sdoppiamento delle classi, nella stessa circolare che regola le disposizioni sulle modalità di costituzione delle classi e degli organici per il prossimo anno scolastico. "In presenza di alunni che non hanno saldato il debito - si legge nella circolare n. 19, già inviata ai direttori degli Uffici scolastici regionali - non si procede comunque all'istituzione o allo sdoppiamento delle classi qualora il numero degli alunni per classe non superi le 31 unità". L'inserimento degli alunni bocciati a settembre in classi già formate rientra nel piano di contenimento della spesa fissato dalla legge finanziaria per il 2008: si tratta di 11 mila posti in meno, di cui 10.000 insegnanti e 1.000 Ata. La circolare n. 19 contiene anche il decreto interministeriale che dà attuazione a questi obiettivi. Complessivamente, la restrizione degli organici non riguarderà tutte le regioni, anzi, in alcuni casi il numero delle cattedre subirà anche qualche incremento, come nel caso dell'Emilia-Romagna (+964 posti), della Lombardia (+911), della Toscana (+675), del Veneto (+310) e del Piemonte (+207). Al Sud però i tagli saranno davvero pesanti: dalle tabelle fornite dal ministero della PI risultano - 2.373 posti in Campania, - 1.727 in Sicilia, - 1.195 in Calabria, - 988 in Puglia e - 941 in Calabria. In controtendenza, invece, l'organico di diritto dei docenti di sostegno, che aumenterà di almeno 5 mila insegnanti. Non tutti gli ordini scolastici subiranno decrementi: nelle scuole dell'infanzia vi saranno, anzi, 700 docenti in più; anche alle elementari (a differenza di quanto inizialmente detto da fonti sindacali) ci sarà un lieve incremento, pari a 300 posti. Confermato, invece, il taglio di alcune migliaia di cattedre alle superiori, che viale Trastevere non vuole appunto vanificare con la formazione di classi in extremis per l'alto numero di bocciati a settembre. Nei prossimi giorni verrà inoltre avviato un confronto tra il ministero e i sindacati per l'attuazione dell'altra disposizione della finanziaria che prevede in circa 10 province la sperimentazione dell'organico “funzionale”, di una autonomia rafforzata delle istituzioni scolastiche e di un più sistematico coordinamento con le politiche delle regioni e degli enti locali. commenti (0) scrivi.

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Istruzione, Fioroni ritocca il sistema dei debiti (sezione: Schola)

( da "Voce d'Italia, La" del 06-02-2008)

Argomenti: Scuola

La Voce d'Italia - nuova edizione anno II n.142 del 06/02/2008 Home Cronaca Politica Esteri Economia Scienze Spettacolo Cultura Sport Focus Politica Il Ministero della PI assegna 31 studenti per classe Istruzione, Fioroni ritocca il sistema dei debiti I debiti formativi si recuperano in estate Roma, 6 feb. - Nuove regole tra i banchi di scuola. Gli studenti con debito formativo dovranno superare le proprie difficoltà nei mesi estivi. Sono le disposizioni giunte dal Ministero della Pubblica Istruzione, nel tentativo di ridurre le ingenti spese. Il nuovo sistema dei debiti è stato introdotto dal ministro Fioroni per "salvare" gli studenti, numerosi, che non riuscivano a recuperare le lacune. Sostenere gli esami di recupero a Settembre vuol dire però costituire le classi all'ultimo minuto. Talvolta si presenta l'esigenza di assumere nuovi docenti oppure di assegnare ore in più a quelli già di ruolo, pesando sulle casse dello Stato. Per risolvere il problema e contenere la spesa, il Ministero della PI ha fissato a 31 il numero massimo di studenti per classe, oltre il quale non si procederà allo sdoppiamento o alla formazione di ulteriori, qualora alcuni studenti non superino il debito. In questo modo l'attività scolastica potrà cominciare nei tempi previsti, con i docenti necessari, senza spese extra. I tagli però si estendono a tutta l'istituzione, con riduzione del personale, fino a 10mila insegnanti in meno. Solo alle scuole elementari e all'asilo sono previsti incrementi del personale. Valeria Giangravè.

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Fioroni e i prof interrotti: il IX ciclo SSIS, le graduatorie e i 4.000 euro (sezione: Schola)

( da "Blogosfere" del 06-02-2008)

Argomenti: Scuola

Feb 08 6 Fioroni e i prof interrotti: il IX ciclo SSIS, le graduatorie e i 4.000 euro Pubblicato da Eleonora, Blogosfere Staff alle 14:00 in Segnalato da voi Su Blogosfere Politica e Società abbiamo parlato in più occasioni della scuola, dal V-Day agli esami di riparazione grazie all'aiuto di Franca Corradini, curatrice del blog Ascuoladibugie. Oggi riceviamo e pubblichiamo la lettera di Roberta, studentessa della SSIS a Bologna (Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento Superiore) che solleva il problema degli iscritti all'ultimo ciclo, a cui è negato l'accesso alle graduatorie: Il 1 Febbraio 2008 presso l'Università di Bologna, si è tenuto uno tra i tanti incontri presieduti dall'ANIEF (Associazione Nazionale degli Insegnanti ed Educatori in Formazione) che nelle ultime settimane si stanno svolgendo nelle diverse sedi universitarie di tutta Italia. L'ANIEF si sta infatti facendo carico dell'assurda situazione che riguarda TUTTI gli iscritti al IX° ciclo SSIS che secondo quanto stabilito dall'art. 24-bis. DdL AC 3324/2007, una volta ottenuta l'abilitazione all'insegnamento non potranno accedere alle graduatorie permanenti, trasformate in graduatorie ad esaurimento. In poche parole agli ultimi iscritti non verrà garantito lo stesso diritto garantito ai loro colleghi del I, II, III…VIII ciclo SSIS. Il paradosso sta nel fatto che avendo superato un test di ammissione, a queste persone non viene garantito un posto di lavoro che spetta loro di diritto perchè vincitori di un concorso pubblico. Dopo aver frequentato corsi universitari per due anni, con frequenza obbligatoria, nella maggior parte dei casi lavorando già nelle scuole in qualità di supplenti (alcuni ormai da anni), pagando tasse universitarie che complessivamente ammonteranno a circa 4.000 euro, e dopo aver superato un esame di stato, ottenendo così l'abilitazione all'insegnamento, questi futuri prof continueranno ad essere trattati a livello contrattuale come supplenti a tempo determinato. è già scandaloso che il sistema delle SSIS, pur essendo stato approvato dal 1990, sia stato avviato solo nel 1999, ma quel che sbalordisce ancora di più è il trattamento riservato agli “ultimi arrivati”. Quando l'ANIEF ha presentato l'emendamento all'Art. 24-bis. DdL AC 3324/2007 per modificare la normativa, si è sentita rivolgere la sentenza di INAMMISSIBILITA', nonostante l'appoggio sottoscritto anche dai Direttori SSIS che hanno approvato all'unanimità la mozione in cui si dichiara che “...il mancato inserimento degli specializzandi del IX ciclo nelle graduatorie ex-permanenti è costituzionalmente censurabile per eccesso di potere, disparità di trattamento e ingiustizia manifesta, costituendo un grave pericolo per il servizio pubblico separando la formazione dal reclutamento”. E il Ministro Fioroni si è giustificato affermando che gli iscritti al IX° ciclo sapevano benissimo che non avrebbero potuto accedere alle graduatorie. Verissimo! Peccato che da bravi Italiani che conoscono l'Italia, gli specializzandi abbiano pensato: “Chissà che non cada il Governo o non cambi qualche legge prima della fine del ciclo...” E una volta inseriti nel “sistema” SSIS si sono resi conto dell'incostituzionalità000 della loro posizione. Per non parlare dell'assurdità dell'avviamento di un nuovo ciclo SSIS nel momento in cui il Ministero aveva già provveduto a chiudere le graduatorie! Perché far abilitare nuovi insegnanti se non possono essere inseriti nelle graduatorie “per abilitati”? Forse per quei 4000 euro a biennio (moltiplicati per il totale degli iscritti)? A sostenere la paradossale situazione di questi specializzandi sembra esserci l'ANIEF, che sta raccogliendo firme per l'approvazione di una norma che recepisca l'emendamento e per la pre-adesione a un eventuale ricorso contro il Decreto Ministeriale (oltre a una possibile manifestazione nazionale). Sembra infatti che, a livello sindacale, nessuno sia particolarmente interessato a sostenere la campagna del IX° ciclo SSIS…forse perché qualche migliaio di ipotetici neo-tesserati non fa poi così gola?! Per approfondire il tema, visitate questo link.

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La scuola di Fioroni: la SSIS e l'accesso alle graduatorie. La lettera di una studentessa (sezione: Schola)

( da "Blogosfere" del 06-02-2008)

Argomenti: Scuola

Feb 08 6 La scuola di Fioroni: la SSIS e l'accesso alle graduatorie. La lettera di una studentessa Pubblicato da Eleonora, Blogosfere Staff alle 14:52 in Segnalato da voi Su Blogosfere Politica e Società abbiamo parlato in più occasioni della scuola, dal V-Day agli esami di riparazione grazie all'aiuto di Franca Corradini, curatrice del blog Ascuoladibugie. Oggi riceviamo e pubblichiamo la lettera di Roberta, studentessa della SSIS a Bologna (Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento Superiore) che solleva il problema degli iscritti all'ultimo ciclo, a cui è negato l'accesso alle graduatorie: Il 1 Febbraio 2008 presso l'Università di Bologna, si è tenuto uno tra i tanti incontri presieduti dall'ANIEF (Associazione Nazionale degli Insegnanti ed Educatori in Formazione) che nelle ultime settimane si stanno svolgendo nelle diverse sedi universitarie di tutta Italia. L'ANIEF si sta infatti facendo carico dell'assurda situazione che riguarda TUTTI gli iscritti al IX° ciclo SSIS che secondo quanto stabilito dall'art. 24-bis. DdL AC 3324/2007, una volta ottenuta l'abilitazione all'insegnamento non potranno accedere alle graduatorie permanenti, trasformate in graduatorie ad esaurimento. Per continuare a leggere cliccate qui.

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Polemica Craxi Fioroni (sezione: Schola)

( da "Voce d'Italia, La" del 06-02-2008)

Argomenti: Scuola

La Voce d'Italia - nuova edizione anno II n.142 del 06/02/2008 Politica Polemica Craxi Fioroni Milano 6 feb. - Tagliente la replica di Bobo Craxi al ministro Fioroni che avanza dubbi sull'opportunità di un'alleanza con socialisti e radicali. " Il ministro Fioroni - ha commentato il leader socialista - sostiene che socialisti e radicali " non sono compatibili con noi ". Innanzitutto noi chi ? Vale la pena riordare a lui, democristiano relativamente di lungo corso, che la Democrazia Cristiana ha governato con forze laiche per mezzo secolo, senza chiedere ai propri alleati di sciogliesi per confluire nel partito scudocrociato. Evidentemente la lealtà socialista e radicale in questa legislatura non contano nulla. Senza parlare dei voti che gli hanno consentito di diventare ministro. Auguri ! ". politica@voceditalia.it.

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ELEZIONI: FIORONI, BASTA AI POLITICI CHE RAPPRESENTANO SOLO SE STESSI (sezione: Schola)

( da "Caltanet" del 06-02-2008)

Argomenti: Scuola

> NEWS--> Palermo, 6 feb. - (Adnkronos) - "Il Pd dice basta a questa vecchia politica che mette insieme decine e decine di soggetti politici che rappresentano lo zerovirgola, se non se stessi, con l'unica finalita' di un nemico da abbattere e non quella di disegnare un progetto di sviluppo per il futuro". Lo ha detto il ministro dell Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, a margine di un convegno sulla scuola in corso a Palermo. "Nel 2006 -ha aggiunto- berlusconi perdendo le elezioni disse che la colpa non era sua ma della coalizione 'cosi' vasta e frastagliata che non ha consentito di governare' e aveva anche 100 deputati in piu'. Credo che tutti noi abbiamo il dovere di presentarci agli italiani dicendo: non siamo contro qualcuno ma a favore di questo Paese".

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ARTICOLI DEL 5-2-2008

IL RITRATTO dello studente-tipo del liceo Parentucelli, anno 2007-2 ( da "Nazione, La (La Spezia)" del 05-02-2008)

Abstract: Nessuna crisi nemmeno per il decreto Fioroni che ha sancito la bocciatura per chi non riuscirà a sanare il debito formativo. "In altri tempi avrebbero occupato per un mese si era arrivati ad un livello insostenibile, l'occupazione era una moda, senza motivazioni serie". Fra le liste per i rappresentanti d'istituto, molte hanno fatto della "neutralità" politica una bandiera.

L'AGRARIO si prepara ad aprire i battenti a Sarzana. Si sta concretizzando i ( da "Nazione, La (La Spezia)" del 05-02-2008)

Abstract: è un discorso aperto, ora un po bloccato perché legato anche alla riforma Fioroni, che avrebbe voluto ridare dignità ai professionali". Tuttavia l'assessore è ottimista. "Le risorse ci sono, sarebbe possibile attivare quasi ogni tipo di corso, grazie ai finanziamenti della Regione Liguria e al fondo sociale europeo.

Il ricatto delle tasse scolastiche ( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 05-02-2008)

Abstract: Giuseppe Fioroni, perché almeno sia fatta una informazione corretta alle famiglie. Con l'avvicinarsi della scadenza delle preiscrizioni al nuovo anno scolastico (il termine ultimo era quello del 31 gennaio scorso), infatti, sono arrivate all'associazione numerose richieste di spiegazione sul contributo scolastico che alcune scuole hanno chiesto alle famiglie come obbligatorio.

Giù le mani dal bullo ( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 05-02-2008)

Abstract: Sul tema va detto che le linee guida per la lotta al bullismo sono state impartite da Fioroni con la direttiva ministeriale n. 16 del 5.2.2007, e in termini esecutivi si sono tradotte in un inasprimento generale delle misure sanzionatorie contenute nello statuto degli studenti di recente appunto modificato con il dpr n. 235 del 21.

"giorno della memoria", per rievocare e riflettere ( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-02-2008)

Abstract: istruzione Giuseppe Fioroni si è recato nell'unico campo di sterminio oltre che di concentramento sul suolo italiano, per visitare insieme agli studenti vincitori del concorso "I giovani incontrano la Shoah", questo luogo di memoria per molti. Conoscere e ricordare la Shoah può essere di valido aiuto per meglio comprendere le ramificazioni del pregiudizio e del razzismo,

Nuovi indirizzi, molti serali. Ma niente prof ( da "Eco di Bergamo, L'" del 05-02-2008)

Abstract: Il decreto appare però in contraddizione con il taglio all'eccesso di sperimentazioni (812) e indirizzi annunciato dal ministro Fioroni in occasione della pubblicizzazione delle materie per la seconda prova scritta della maturità 2008. In ogni caso, l'avvio degli indirizzi è subordinato al raggiungimento di un numero minimo di allievi (25 per il diurno, 20 per il serale).

Week end con il morto ( da "Opinione, L'" del 05-02-2008)

Abstract: ricattata dal ministro Fioroni. L'ideologia sessantottina, schematica e burocratica, continua a ispirare la nostra sinistra catacombale. Ora che il governo dei clandestini ha fatto le valigie, forse si può cominciare a sperare che il capitolo trascurato della sicurezza legato alla precarietà delle difese collettive e all'incremento statistico e metodico della criminalità straniera (


Articoli

IL RITRATTO dello studente-tipo del liceo Parentucelli, anno 2007-2 (sezione: Schola)

( da "Nazione, La (La Spezia)" del 05-02-2008)

 

008, è quello di un ragazzo responsabile, che ripone fiducia nei suoi insegnanti come educatori al sapere e alla cultura, li interroga, chiede, ascolta. Lotta dura, ribellione, polemica ad ogni costo non lo sfiorano nemmeno: parola del dirigente scolastico Marco Mezzana. Qualcuno potrebbe sospettare che il preside sia "troppo buono" con i suoi liceali, ma i fatti sembrano dargli ragione. Nessuno degli 800 attuali alunni del Parentucelli ha mai visto una sola ora di occupazione o autogestione; i tempi dei materassi in terra "fino a Natale" sono tramontati per sempre. "Rispetto a quando sono arrivato ? osserva Mezzana, da sette anni alla guida del liceo ? mi sembra di essere in un'altra scuola, con ragazzi diversi, nel profondo". Deposte le armi, gli studenti di oggi hanno ottenuto tutto quello che i loro predecessori hanno sempre sognato: aula autogestita, sala prove, un collaudato servizio di merende equosolidali gestito da loro. "Meno passionali, gli studenti di oggi, meno polemici e pronti allo scontro ? prosegue Mezzana ? ma più critici e attenti. In questi giorni i rappresentanti di istituto hanno organizzato un incontro sulla costituzione con Ambrosini, giudice della Corte di Cassazione". BANCHI A SBARRARE l'ingresso, sacchi a pelo nelle aule, sciopero "per i pinguini", insegnanti chiusi fuori: solo ricordi. "E' il risultato ? racconta Mezzana ? di uno sforzo ininterrotto, mio e degli insegnanti, al dialogo e alla comprensione". Nessuna crisi nemmeno per il decreto Fioroni che ha sancito la bocciatura per chi non riuscirà a sanare il debito formativo. "In altri tempi avrebbero occupato per un mese si era arrivati ad un livello insostenibile, l'occupazione era una moda, senza motivazioni serie". Fra le liste per i rappresentanti d'istituto, molte hanno fatto della "neutralità" politica una bandiera. Ma il disinteresse per la partecipazione non preoccupa il preside. "La politica non è stata abbandonata. C'è molta attenzione: il triennio ha partecipato al Giorno della Memoria con una serietà straordinaria". Anna Chella - -->.

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L'AGRARIO si prepara ad aprire i battenti a Sarzana. Si sta concretizzando i (sezione: Schola)

( da "Nazione, La (La Spezia)" del 05-02-2008)

 

L progetto di far partire, forse già con il prossimo anno scolastico, un triennio si specializzazione sul ramo di agraria, presso l'Itc Arzelà di Sarzana. "Si tratterà di un diploma triennale, pensato per il territorio della val di Magra ? spiega l'assessore provinciale alla Formazione Paola Sisti ? finanziato dalla Regione". Ci si propone così di colmare, almeno in parte, una carenza dell'istruzione secondaria sarzanese. La Val di Magra offre poco a chi, dopo le medie, cercasse la strada per inserirsi al più presto nel mondo del lavoro. "Dobbiamo occuparci ? prosegue l'assessore ? della popolazione scolastica che non giudica adatto a sè un Liceo o un Istituto Commerciale". Molte sono le famiglie che non se la sentono di iscrivere il figlio agli istituti professionali della Spezia e Carrara, troppo lontani. Ma pur di rimanere vicino casa, talvolta, si affrettano scelte sbagliate. "A Sarzana, c'è sicuramente bisogno di puntare anche sull'istruzione professionale ? continua la Sisti ? è un discorso aperto, ora un po' bloccato perché legato anche alla riforma Fioroni, che avrebbe voluto ridare dignità ai professionali". Tuttavia l'assessore è ottimista. "Le risorse ci sono, sarebbe possibile attivare quasi ogni tipo di corso, grazie ai finanziamenti della Regione Liguria e al fondo sociale europeo. Siamo aperti alle proposte delle scuole". "ACCOMPAGNARE per mano il ragazzo verso il futuro, insegnandogli a conoscere se stesso, il territorio in cui vive, il sapere che lo circonda è uno dei nostri compiti", conferma Sonia Carletti, dirigente scolastico della scuola media Poggi-Carducci di Sarzana. Più che di educazione alla 'cultura', preferisce parlare delle 'molte culture diverse, che l'alunno deve imparare a leggere, a decodificare'. "Questi ? ammette ? sono stati anni davvero intensi per la scuola media, che nel 2004, con la Riforma Moratti, è cambiata per la prima volta dal '79". La scuola media sarzanese non attraversa ora uno dei suoi momenti migliori. Ospiti delle elementari, con la chiusura per ristrutturazione della sede del XXI luglio, gli alunni della Poggi si trovano un po' "pigiati", e qualche laboratorio ha dovuto essere sacrificato per far posto alle aule. Ma i progetti fervono. Con l'aiuto del Comune, a breve inizierà la catalogazione ISBN dei libri della scuola: i primi passi per avere una vera biblioteca. Con l'acquisto di nuovi pc, verrà ripristinato un secondo laboratorio di informatica. Resta forte l'impegno nell'orientamento: è uno dei compiti più delicati della scuola media aiutare la scelta dell'istituto superiore. "A tredici anni - spiega la preside - ancora mancano le capacità per poter compiere una scelta così importante in maniera autonoma. Diventano fondamentali la famiglia e la scuola". Anna Chella - -->.

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Il ricatto delle tasse scolastiche (sezione: Schola)

( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 05-02-2008)

 

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Azienda Scuola Numero 030, pag. 18 del 5/2/2008 Autore: di Emanuela Micucci Visualizza la pagina in PDF       I consumatori accusano: è un contributo volontario. I presidi replicano: senza non sopravviviamo Il ricatto delle tasse scolastiche Se non paghi, gli istituti spesso rifiutano di fare l'iscrizione Se non paghi il contributo scolastico non puoi iscrivere tuo figlio alla scuola che hai scelto. Mediamente dagli 80 ai 100 euro, in aggiunta alla tassa scolastica vera e propria, e passa la paura. Così le scuole pubbliche, sempre più oberate dai debiti, al momento delle iscrizioni al nuovo anno scolastico trasformano in obbligatorio un versamento che per legge è invece volontario. Niente di esplicito, ma un costume, quello di fare pressioni perché la tassa scolasticai sia pagata, che è sempre più diffuso. Una delle denunce, per esempio, arriva da Adiconsum, l'associazione dei consumatori, che ha scritto al ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, perché almeno sia fatta una informazione corretta alle famiglie. Con l'avvicinarsi della scadenza delle preiscrizioni al nuovo anno scolastico (il termine ultimo era quello del 31 gennaio scorso), infatti, sono arrivate all'associazione numerose richieste di spiegazione sul contributo scolastico che alcune scuole hanno chiesto alle famiglie come obbligatorio. Pena la non accettazione della domanda di iscrizione. L'Adicosum ha condotto una ricerca, consultando i siti internet di alcune scuole sparse sul territorio nazionale. I dati emersi sono sconcertanti. Moltissimi istituti non specificano la volontarietà del contributo facendolo passare come obbligatorio. Scuole storiche. Al Nord come al Sud. Licei e istituti tecnici. La provincia non è da meno. In alcune scuole addirittura si definisce arbitrariamente il versamento tassa, inducendone l'obbligo di pagamento. "Senza questo contributo le scuole non possono funzionare, negli ultimi sei anni si è avuta una riduzione del 70% delle risorse date dal ministero per le spese di funzionamento", spiega Gioprgio Rembado, presidente dell'associazione nazionale dei presidi, "questo ai gentiori va spiegato, certo si tratta comunque di contributi volontari, che non possono essere fatti passare come preclusivi all'scrizione". Nei casi più estremi viene precisato che chi ha diritto all'esonero delle tasse scolastiche (15,13) non è però esonerato dal pagamento del contributo scolastico. "Un comportamento", sottolinea Paolo Landi, presidente dell'Adiconsum, "non giustificato dalle difficoltà di bilancio in cui versano molte scuole". I presidi si difendono insistendo proprio sugli scarsi finanziamenti che gli arrivano dallo stato. "i vari ministri che si susseguono non fanno che tagliare le spese", spiega Gianna Colagrande, dirigente dell'itis Amedeo di Savoia de l'Aquila, "il contributo è diventato necessario per coprire il costo dei progetti scolastici". La differenza tra tassa scolastica (obbligatoria) e contributo d'istituto (volontario), però, è chiara e stabilita dalla norme vigenti. L'entità della tassa è regolata dalla legge e sono esonerati dal pagamento sia gli alunni della scuola dell'obbligo sia quelli appartenenti a famiglie disagiate. Il contributo, invece, è definito dal singolo istituto. L'articolo 15 della legge 40 del 2007, la cosiddetta legge Bersani, lo definisce come "un'erogazione liberale a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado". E' quindi un contributo volontario alla scuola e non può essere considerato obbligatorio ai fini dell'iscrizione. Inoltre, la legge precisa le finalità del versamento: innovazione tecnologica, edilizia scolastica, ampliamento dell'offerta formativa. "Le famiglie che hanno effettuato il versamento", spiega Landi, "possono chiedere alla scuola a fine anno il rendiconto di ciò che è stato fatto con la quota versata". Il classico Zucchi di Monza ha giocato d'anticipo, pubblicando sul proprio sito una nota in cui spiega la destinazione del contributo. "Per il prossimo anno scolastico",spiega il preside, Vincenzo Di Rienzo, "servirà per l'acquisto di un nuovo laboratorio linguistico". "Una parte del contributo", spiega Ignazia Chessa, preside dell'artistico Fois di Cagliari, "viene utilizzato per aiutare i ragazzi economicamente disagiati". Primari negli istituti tecnici manutenzione e rinnovo delle attrezzature dei laboratori. Inoltre si coprono i costi dell'assicurazione degli alunni, delle fotocopie e della cancelleria. Ma c'è dell'altro. Lo stesso articolo di legge precisa che il contributo può essere detratto dalla dichiarazione dei redditi nella misura de 19%, purché sia stato versato attraverso bollettino postale o bonifico bancario. Intanto le iscrizioni si sono chiuse, e al ministero, alla richiesta di un'informazione corretta, tutto tace.

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Giù le mani dal bullo (sezione: Schola)

( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 05-02-2008)

 

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Azienda Scuola Numero 030, pag. 21 del 5/2/2008 Autore: di Giuseppe Mantica Visualizza la pagina in PDF       Insegnante usa le maniere forti. Respinto il ricorso, arriva la condanna Giù le mani dal bullo La violenza sugli alunni è sempre un abuso Linea severa contro la violenza a scuola. La regola vale sia per gli alunni che per i docenti. I quali, anche di fronte a veri atti di bullismo, non possono usare le maniere forti. Insomma, il ceffone non si giustifica mai, perché si configura comunque l'abuso dei mezzi e metodologie correttive. è il caso di un insegnante che è stato condannato con sentenza definitiva (Cassazione, sesta sezione penale, n. 34674/2007) per avere esercitato violenze contro i propri alunni al fine di mantenere il controllo della classe e con la presunzione di rendere più efficaci le lezioni. I fatti addebitati al docente consistevano nell'usare "maniere forti" come, più gravemente, malmenare i ragazzi, anche con bastoni, o più singolarmente nel ricorrere all'uso di nastro adesivo sugli stessi o nel rinchiuderli dentro l'armadio. Nella sua difesa, il docente tentava di far presente che i suoi comportamenti rispondevano "essenzialmente alla necessità di trovare un dialogo con una classe impossibile e al fine, comunque, di insegnare qualcosa agli alunni". La Cassazione rigettava il ricorso dell'insegnante, marcando la considerazione di come tali comportamenti oltrepassino il già di per sé illecito immanente per implicare un concreto rischio di rilevanti conseguenze sulla salute psichica del soggetto passivo. è, ormai, opinione comune, nella letteratura scientifico-psicologica, che metodi di educazione rigidi e autoritari assunti mediante l'utilizzo di comportamenti punitivi violenti o costrittivi siano non soltanto pericolosi, ma anche dannosi per la salute psichica, così da essere determinanti di una serie di disturbi variegati e complessi: dallo stato d'ansia all'insonnia e alla depressione, fino - quando il trauma si è verificato nei primi anni di vita - a veri e propri disturbi caratteriali e comportamentali nell'età adulta. L'illecito permane, sottolineano i giudici della Suprema corte, anche se il fatto è compiuto con soggettiva intenzione correttiva e disciplinare; anzi per il caso di specie, la giustizia si è mostrata benevola nei confronti del docente imputato di abuso dei mezzi di correzione che in quanto tale rappresenta un minus rispetto al più grave delitto di maltrattamenti. Alla luce di queste cautele e avvertenze vanno, dunque, fronteggiati i fenomeni di bullismo, di violenze e di altri fatti di indisciplina di cui si rendono protagonisti gli alunni, con avvenimenti che anche di recente segnalano l'attualità della problematica. Si ha, in questi giorni, notizia, infatti, di episodi accaduti ad Empoli e a Grosseto; in quest'ultimo caso, un alunno è stato costretto da tre compagni, a mettere la testa dentro il water. Sul tema va detto che le linee guida per la lotta al bullismo sono state impartite da Fioroni con la direttiva ministeriale n. 16 del 5.2.2007, e in termini esecutivi si sono tradotte in un inasprimento generale delle misure sanzionatorie contenute nello statuto degli studenti di recente appunto modificato con il dpr n. 235 del 21.11.2007. In alcuni casi, seppur con osservanza a un principio di gradualità e proporzionalità, è possibile sospendere l'alunno per un periodo superiore ai 15 giorni (limite delle precedente normativa) ed anche escluderlo dallo scrutinio finale. Sempre sull'argomento, un certo interesse presentano anche l'introduzione (art. 5-bis del citato statuto) del patto educativo di corresponsabilità, consistente in una preventiva e impegnativa intesa con le famiglie sul fenomeno e sui relativi danni, e la campagna "Smonta il bullo" promossa dal ministero che si avvale di un apposito spazio internet (link dal sito della pubblica istruzione) e di una linea telefonica verde (n. 800.66.96.96).

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"giorno della memoria", per rievocare e riflettere (sezione: Schola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-02-2008)

 

Udine "Giorno della memoria", per rievocare e riflettere Anche a Pordenone manifestazioni dedicate alla Shoah e incontri con gli studenti delle scuole superiori Il compianto scrittore e giornalista Tiziano Terzani sulle vittime della Shoah scrisse: "Ancor più che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi. Sono in passioni come il desiderio, la paura, l'insicurezza, l'ingordigia, l'orgoglio, la vanità. Dobbiamo cambiare atteggiamento. Cominciamo apprendere le decisioni che ci riguardano e che riguardano gli altri sulla base di più moralità e meno interesse. Facciamo più quello che è giusto, invece di quel che ci conviene. Educhiamo i nostri figli ad essere onesti, non furbi. È il momento di uscire allo scoperto; è il momento di impegnarsi per i valori in cui si crede. Una civiltà si rafforza con la sua determinazione morale, molto più che con nuove armi".. In occasione del "Giorno della memoria 2008" sono organizzati incontri, cerimonie e momenti comuni di riflessione e di rievocazione dei fatti su quanto accadde allora al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, in modo da conservare viva la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia dell' Europa e del nostro Paese, affinchè sia scongiurato per sempre il ripetersi di simili eventi. Anche nella mostra città, grazie all'interessamento dell'Associazione Italia-Israele, sono venuti a Pordenone tre esperti della Comunità ebraica di Praga per oganizzare una serie di incontri con gli studenti di alcune scuole superiori, tra lunedì 28 gennaio e mercoledì 30 gennaio 2008. Inoltre il 25 gennaio, presso la Risiera di San Sabba a Trieste, il Ministro dell'istruzione Giuseppe Fioroni si è recato nell'unico campo di sterminio oltre che di concentramento sul suolo italiano, per visitare insieme agli studenti vincitori del concorso "I giovani incontrano la Shoah", questo luogo di memoria per molti. Conoscere e ricordare la Shoah può essere di valido aiuto per meglio comprendere le ramificazioni del pregiudizio e del razzismo, per realizzare una pacifica convivenza tra etnie, culture e religioni diverse. La giornata della memoria è stata istituita con la legge 211 del 20 luglio 2000 dal parlamento italiano che ha aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata per ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi e le persecuzioni razziali. Il testo dell'articolo 1 della legge così definisce le finalità del giorno della memoria: "La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, Giorno della memoria, al fine di ricordare Shoah (sterminio del popolo ebraico), leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche nei campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati". Si ricorda il 27 gennaio del 1945 quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, in direzione di Berlino, giunsero presso la città polacca di Oswiecim (nota con il nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso "campo di concentramento" e liberandone i pochi superstiti ebrei. Per la prima volta al mondo venne rivelato l'orrore del "genocidio nazista"'. Il 27 gennaio il ricordo della Shoah, cioè lo sterminio del popolo ebreo,è celebrato anche da molte altre nazioni, tra cui la Germania, la Gran Bretagna, così come dallOnu. In occasione del "Giorno della memoria" sono organizzati incontri, cerimonie e momenti comuni. Alessandra Muz secondarie Don Bosco Pordenone.

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Nuovi indirizzi, molti serali. Ma niente prof (sezione: Schola)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 05-02-2008)

 

Nasce un nuovo liceo scientifico con indirizzo Pni, Piano nazionale informatico: a Seriate dal prossimo anno scolastico l'Istituto Majorana avrà il liceo accanto all'istituto Tecnico industriale e all'istituto professionale. Il nuovo indirizzo fa parte del "pacchetto" appena approvato dal ministero. In tutto una decina di nuovi indirizzi della scuola media superiore, molti dedicati al serale, comparto che, grazie agli stranieri, sta conoscendo una nuova fioritura. Le novità sono state comunicate ai presidi dalla dirigente dell'Ufficio scolastico regionale Annamaria Dominici, con riferimento al decreto del ministero. Il decreto precisa che i posti di organico da assegnare ai nuovi indirizzi "non possono eccedere la dotazione organica complessiva assegnata a ciascuna provincia per il medesimo anno scolastico. I dirigenti degli Uffici scolastici provinciali provvederanno alle opportune verifiche in tal senso, garantendo il rispetto dei limiti di organico assegnati a ciascuna provincia". In sostanza, indirizzi in più sì, insegnanti in più no. Il decreto appare però in contraddizione con il taglio all'eccesso di sperimentazioni (812) e indirizzi annunciato dal ministro Fioroni in occasione della pubblicizzazione delle materie per la seconda prova scritta della maturità 2008. In ogni caso, l'avvio degli indirizzi è subordinato al raggiungimento di un numero minimo di allievi (25 per il diurno, 20 per il serale). Oltre al Majorana, le novità riguardano l'Istituto Superiore Betty Ambiveri di Presezzo dove parte l'indirizzo Linguistico (Progetto Brocca) come pure al Romero di Albino . All'Istituto Cantoni di Treviglio partirà invece l'indirizzo di Operatore Agrituristico e Agrotecnico. Il rilancio dei corsi serali fa aprire il corso serale di Perito agrario al Cantoni di Treviglio e, all'Istituto Tecnico Commerciale Vittorio Emanuele II di Bergamo , il corso per Informatico Gestionale; al Liceo Secco Suardo partirà invece il liceo serale socio-psico-pedagogico. All'Istituto superiore per i Servizi sociali (sede via Brembilla al Polaresco) si apriranno il biennio e il monoennio Servizi sociali e il corso di Tecnico servizi sociali.

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Week end con il morto (sezione: Schola)

( da "Opinione, L'" del 05-02-2008)

 

Oggi è Mar, 05 Feb 2008 Edizione 24 del 05-02-2008 Immigrazione e criminalità in continuo aumento Week end con il morto di Romano Bracalini La cronaca non si stanca di servirci la quotidiana razione di sangue e di orrore; e la specie, ripetitiva e monotona, come il delitto seriale del mentecatto, è sempre la stessa. La Stazione Centrale di Milano presidiata da forze esigue fornisce il più ampio e vistoso campionario di aggressioni, rapine e stupri. Delitti classificati come nuovi, inediti, nel nostro panorama criminale arricchito di generosi apporti stranieri. Le notizie del fine settimana, tra il venerdì sera e la domenica notte, sono le più prodighe di casi e di particolari. Una ragazza americana ventiduenne appena sbarcata a Malpensa stuprata da un egiziano clandestino, già colpito da decreto di espulsione, che si era offerto di darle un passaggio in macchina. Una rissa ingaggiata da albanesi nel savonese finita nel sangue della vendetta ancestrale; un altro morto nella battaglia rusticana tra albanesi e slavi nel padovano. I casi sono infiniti e forse ce ne sfugge qualcuno, come devono sfuggire alla pigra contabilità di prefetti sagaci che si sforzano di rappresentare un quadro d'assoluta normalità che si scontra con l'evidenza dei fatti e delle cifre. Inutilmente cercheremmo in questi delitti di specie una motivazione, un pretesto, qualcosa che ne spieghi l'effetto scatenante giunto al suo epilogo più brutale e sanguinoso. In ciascuno di essi è l'istinto bestiale, forsennato e gratuito, a prendere il sopravvento sulla quotidianità ordinaria della lite per futili motivi. Capita, complice l'eccitazione e l'alcol, che ci si accapigli fuori della discoteca. Però senza arrivare al delitto. Ma per certe etnie arretrate l'offesa si lava col sangue. Il manicomio tradizionale che nei racconti popolari riassumeva tutti gli stadi della follia, benché non sempre violenta e criminale, oggi non sarebbe più in grado di fornire una giustificazione né allo psichiatra né al senso comune. Il branco albanese che a bordo di un'auto sperona tre italiani con i quali era già venuto alle mani, pare per una questione di donne, massacrandone uno a calci e pugni all'uscita dal pronto soccorso dov'era andato a farsi medicare, è qualcosa che appartiene al rituale primitivo, barbarico, ancora in uso nel costume semicivilizzato dell'Albania. Rimasto chiuso per secoli nell'angolo più polveroso e marginale dei Balcani, il piccolo paese delle Aquile è passato dal giogo turco alla tirannia comunista di Enver Hoxha, con la breve parentesi del regno di re Zog, l'occupazione italiana e l'annessione al Regno d'Italia nel 1939. Nel paese più povero e arretrato d'Europa, sempre alle prese col padrone di turno -che non portava via niente perché niente c'era da prendere, ma nemmeno portava- non ha allignato né un palpito di modernità né una parvenza di costume civile. Dopo la conquista italiana, il TCI approntò una guida turistica dettagliata dell'Albania descritta dai primi viaggiatori avventurosi come una landa selvaggia abitata da uomini primitivi dediti alla pastorizia e al banditismo. Non c'erano strade percorribili, la sicurezza era puramente teorica, e il viaggiatore faceva bene a dotarsi di tutti i medicinali disponibili contro la malaria, le zanzare e le malattie più comuni e non ne mancava una all'appello. Alloggiando presso privati, il turista doveva usare la massima attenzione verso le donne di casa, astenendosi dal guardarle e più ancora dal rivolger loro la parola. Il "delitto d'onore" era una antica pratica tribale. Un'occhiata a una donna e ti beccavi una coltellata. Si può d'un tratto cambiare la propria natura selvatica? Il nostro è forse l'unico paese in cui infrangere la legge non è reato. I clandestini vi hanno buona accoglienza (100.000 solo a Milano) e i figli dei clandestini possono frequentare le scuole pagate da noi trovando vaste adesioni non solo a sinistra ma anche nella giunta milanese di centro-destra ricattata dal ministro Fioroni. L'ideologia sessantottina, schematica e burocratica, continua a ispirare la nostra sinistra catacombale. Ora che il governo dei clandestini ha fatto le valigie, forse si può cominciare a sperare che il capitolo trascurato della sicurezza legato alla precarietà delle difese collettive e all'incremento statistico e metodico della criminalità straniera (donne stuprate negli angoli più nascosti e sudici del nostro quotidiano, la morte più efferata procurata per puro sadismo e vendetta di clan), venga finalmente affrontato e dotato di più ampi poteri di dissuasione e di garanzia per il cittadino. Si spera che quell'esempio di garbuglio lessicale e di inganno ideologico che andava sotto il nome di legge Amato-Ferrero, binomio nefasto, che avrebbe dovuto cancellare e sostituire la più adeguata e coerente Bossi-Fini (e che per fortuna non ha fatto in tempo ad arrivare all'approvazione finale), venga smontata, abolita, avendo già avuto modo di fare grave danno e di incoraggiare col buonismo dei propositi le peggiori intenzioni e la ferocia delle bande balcaniche e nordafricane che trovano ampio pascolo con poco rischio. La monnezza ovunque si palesi va rimossa.

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LINEA DI CONFINE Quei bulli a scuola dolcetto o scherzetto? MARIO PIRANI  (La Repubblica del 4-2-2008)

 

Nell'incapacità del governo Prodi di far comprendere i non pochi aspetti positivi del proprio bilancio spicca il silenzio sull'operato del ministero della Pubblica Istruzione. Eppure, sia Giuseppe Fioroni che la sua vice Mariangela Bastico, con una concordia esemplare tra un esponente di punta del popolarismo cattolico e una assessore ds dell'Emilia, hanno saputo imprimere alla scuola italiana l'avvio di una svolta attesa da anni. Le prime misure prese, dal prolungamento della scuola dell'obbligo all'inasprimento delle misure contro il crescente e devastante bullismo giovanile e, infine, all'arresto della deriva che permetteva di trascinare i "debiti" e l'accertata ignoranza di oltre il 40% degli alunni fino all'università, hanno rappresentato ben più di un elementare ritorno all'ordine dopo decenni di lassismo. Esse hanno segnato un recupero di consapevolezza attorno alla questione centrale con cui ci si scontra: la soggezione di fronte alla caduta degli elementari principi dell'etica pubblica e privata. Troppe famiglie, vilmente complici, e troppi insegnanti, impauriti e resi scettici dalle tante frustrazioni, hanno rinunciato a trasmettere e imporre valori come il rispetto dei genitori, dell'altro, del diverso, dell'inabile o del debole, delle bambine e delle ragazze, dell'insegnante e della scuola, anche come edificio comune, infine dello studio. Lo smottamento ha portato a piegare le regole in maniera tale da renderle istituzionalmente corrive al loro svuotamento di senso (vedi il 6 rosso, il trascinamento dei debiti, l'abolizione del vecchio e temuto 7 in condotta). Di conseguenza si è persa la concezione stessa di limite, il confine oltre il quale l'ignoranza non può essere premiata e il comportamento offensivo assolto in partenza. Fioroni e la Bastico hanno cominciato, appunto, a ripristinare un meccanismo di non scontata accettazione delle deficienze, delle infrazioni e delle violenze. C'è ora da chiedersi se la svolta impressa resisterà alla crisi del quadro politico o si tornerà al catastrofico laissez-faire inaugurato con l'abolizione degli esami di riparazione, durante il primo governo Berlusconi nel 1994. D'altra parte, se nella eguaglianza fra scuola e azienda (e, quindi, degli alunni come clienti, che hanno sempre ragione) si è distinta la destra, la sinistra post sessantottina non è stata da meno nell'inalberare il diritto alla promozione per tutti e alla rinuncia ad ogni punizione seria contro comportamenti intemperanti e violenti. Così è penetrato sia nelle famiglie che nel corpo insegnante un lassismo pedagogico devastante difficile da scalzare. Un esempio da manuale è ricavabile da un recente esempio locale, facilmente riconducibile, peraltro, a tanti casi similari. Nella scuola media di Porto Ercole (Grosseto) tre coetanei, davanti a una diecina di spettatori, hanno afferrato un ragazzino di dodici anni, il primo della classe, colpevole di aver opposto un rifiuto a chi voleva copiargli il compito, gli hanno infilato la testa nel water, lo hanno sputacchiato e, infine, tirato la catena. Nessuno dei compagni è intervenuto. La vicenda non meriterebbe di essere ripresa se non fosse, a mio avviso, anche più grave la risposta del preside che ha considerato l'episodio una semplice "bravata" e non un atto di teppismo, poiché "non preceduta da minacce e insulti". Quindi era bastata una lievissima punizione: tre giorni di sospensione... con obbligo di presenza a scuola per studiare la Costituzione. Ma la cosa non finisce qui. Al ministero, dove ancora sussiste la vigilanza contro il bullismo introdotta da Fioroni con pesanti punizioni che possono arrivare all'allontanamento dalla comunità scolastica e alla non ammissione agli scrutini, soprattutto "quando siano stati commessi reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana", è stato prontamente disposto un accertamento sulle decisioni del dirigente scolastico (alias preside). Ne esce un quadro desolante che riguarda sia i genitori dei colpevoli sia la "filosofia" del preside. I genitori negano la responsabilità dei figli, giungendo a sostenere che la vittima "già in precedenza e di sua spontanea volontà aveva introdotto la testa nel water". Chiacchiere tra ragazzi avrebbero portato poi, sostiene il preside, i tre alunni "puniti" ad emulare il gesto, non rendendosi conto della gravità dell'atto che avrebbero preso come un gioco. Evidentemente non si rende neppure lui conto che anche la "punizione" verrà intesa come un gioco, non avrà effetti dissuasivi ed, anzi, incoraggerà le frange più violente ad alzare la posta alla prossima "bravata". Non solo a Porto Ercole.


ARTICOLI DEL 3 E 4 FEBBRAIO 2008

 

Il Pd si è arreso: ormai si vota ( da "Corriere.it" del 03-02-2008)

Abstract: Lo stesso ministro dell'Istruzione Beppe Fioroni, mariniano di ferro ha dovuto prenderne atto: "Stamattina (ieri per chi legge; ndr) sembrava che potesse esserci qualche spiraglio, ma mi pare che non sia più così", ha detto a Veltroni. Il leader del Pd era d'accordo: "Anche io penso che sia chiusa".

Don Merola incontra gli studenti ( da "Citta' di Salerno, La" del 03-02-2008)

Abstract: Don Luigi Merola, che da quattro anni vive sotto scorta, minacciato dalla camorra che vuole farlo fuori per le sue prediche "sovversive", è stato incaricato dal ministro Fioroni a parlare di legalitá agli studenti in numerose scuole della penisola. Vincenzo Rubano.

Come portarla in salvo prima della deriva ( da "Giorno, Il (Milano)" del 03-02-2008)

Abstract: Mentre l'ex ministro Fioroni è impegnato a trovarsi il suo spazio nella nuova situazione politica del paese, noi dobbiamo cercare di portare in salvo la scuola che lui ha lasciato andare alla deriva. Il primo momento di questa impresa passa attraverso la difficilissima gestione delle attività di recupero.

Ingrao agli studenti: Lombardo Radice? Mi insegnò la libertà ( da "Unita, L'" del 03-02-2008)

Abstract: raccontare la sua esperienza a fianco di Lombardo Radice nella redazione della rivista Riforma della scuola. "La rivista non esiste più, venticinque anni sono passati dalla scomparsa di Lucio, eppure rileggendo in questi giorni i suoi Taccuini pedagogici, mi sono emozionata. Lucio percorreva l'Italia per lavorare insieme agli insegnanti, e poi scriveva i Taccuini, una rubrica fissa.

Aureli: non sono un disfattista ( da "Tirreno, Il" del 03-02-2008)

Abstract: un Fanfani per Arezzo, oppure, adesso un Fioroni per Viterbo. Anzi c'è da pensare che i nostri politici abbiamo avuto brillanti carriere personali proprio perché del tutto ininfluenti sulle scelte politiche regionali e nazionali". Aureli, in sintesi, attribuisce alla Regione la colpa del mancato sviluppo di Grosseto.

Maturità, esami più severi e i privatisti calano ancora - anna grittani ( da "Repubblica, La" del 03-02-2008)

Abstract: Fa parte delle restrizioni volute dal ministro Fioroni per contrastare diplomi facili e diplomifici. A confermarlo è Antonio d'Itollo, dirigente dell'Ufficio che coordina la maturità in tutta la regione. "L'esame di Stato - spiega - è diventato più rigoroso e tiene conto della carriera scolastica, facendola pesare anche nell'iscrizione all'Università".

Liceali e assi della neve ( da "Tirreno, Il" del 03-02-2008)

Abstract: di Victor Musetti e il secondo posto di Olivier Fioroni negli allievi, il secondo posto di Barini nelle allieve ed altri brillanti piazzamenti di Lari, Nicoletti, Tesconi, Zucchi, Franchini, Zanotti, Torre, Maggiorelli, Tonutti. La preparazione, svolta a Sestola in funzione di queste gare, ha dato ottimi risultati e qualora ce ne fosse stato bisogno gli alunni del liceo classico,

Meno insegnanti, scure sulla scuola ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 03-02-2008)

Abstract: Il ministro Giuseppe Fioroni l'anno scorso ha trasformato le graduatorie dei precari in graduatorie ad esaurimento bloccate su una sola provincia, costringendo molti a rientrare a Bari, con il risultato di vanificare gli effetti positivi delle immissioni in ruolo.

Tensione in giunta, Dellai se ne va ( da "Corriere Alto Adige" del 03-02-2008)

Abstract: che in Trentino ha respinto la reintroduzione degli esami di riparazione imposta dal ministro Fioroni. E non è nemmeno la prima volta che alcuni assessori si alzano e salutano i colleghi. L'anno passato, per una delibera da 50 milioni di euro presentata da Grisenti, avevano abbandonato la giunta proprio i tre assessori Ds. Stavolta se n'è andato Dellai, per poi tornare poco dopo.

Ci scrivono ( da "Corriere Alto Adige" del 03-02-2008)

Abstract: ormai ex ministro Fioroni, con il maggior rigore nella valutazione che questi comportano, contribuisca senz'altro ad aumentare la qualità della preparazione dei nostri studenti ed ovviamente alla credibilità della professione docente. Crediamo che i lettori ormai siano al corrente della scelta scellerata operata nella nostra provincia,

Dire che è giù di morale sarebbe veramente poco. Un Prodi ( da "Tempo, Il" del 03-02-2008)

Abstract: Marrazzo, Bindi, Fioroni e anche il suo segretario Walter Veltroni. Ma lui niente. è rimasto al proprio posto sprofondando dentro il suo paletot blu, e col muso lungo, quasi con la speranza che la sua uscita potesse concludersi il prima possibile. Era infelice, domoralizzato, avvilito, sconfortato, solo.

Tutti i nodi vengono al pettine. Nel giro di vite impresso ( da "Tempo, Il" del 03-02-2008)

Abstract: Nel giro di vite impresso alla scuola dal ministro Fioroni per riportare nell'istituzione maggiore serietà, competitività con gli standard europei ecc. c'era anche il decreto sul recupero dei debiti suggellato dall'ordinanza ministeriale 92 del 5 novembre fortemente criticato ora dai Cobas scuola.

MEDICINA ( da "Sicilia, La" del 03-02-2008)

Abstract: dimentica però che con lo scorrere degli anni passa pure la credibilità europea della nostra scuola, agli ultimi posti nella graduatoria mondiale dopo anni di successi. Il concime per darle vigore poteva essere la formazione universitaria dei docenti la cui regolamentazione era stata avocata direttamente dal ministro che però, cadendo, ha portato con sé le norme necessarie per attuarle.

Stefano Bocconetti ( da "Liberazione" del 03-02-2008)

Abstract: dei suoi studi, della sua concezione della scuola. Che voleva aperta, democratica ma seria. Al punto che Lombardo Radice avrà un problema a cogliere tutti gli aspetti del '68. Lui, pure così "aperto" non riusciva a digerire quelle parole d'ordine che parlavano di scuola e di cultura come strumenti del potere.

SCUOLA/ PETIZIONE PRECARI: CON CADUTA GOVERNO ASSUNZIONI... -2- ( da "Virgilio Notizie" del 03-02-2008)

Abstract: A meno che i tavoli interministeriali non stringano i tempi e permettano al ministro Fioroni di approvare la nuova legge (con il ritorno dei concorsi ordinari con cadenza biennale e un maggior periodo di tirocinio professionale) prima del suo addio al dicastero dell'Istruzione.

RICEVIAMO, e volentieri pubblichiamo, questa lettera della preside dell'istituto d&# ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 04-02-2008)

Abstract: Il progetto vince il Concorso nazionale e lo scorso 24 gennaio viene premiato dal Ministro Fioroni nel corso di una cerimonia struggente alla Risiera di San Sabba, a fortissimo impatto mediatico ed emozionale. La nostra scuola (e la sua città) vivono un momento di grande visibilità e di prestigio, forti del buon lavoro svolto e della validazione istituzionale ottenuta.

Quest'anno d'intesacon Fioroni abbiamo introdotto in trenta scuole per provincia l'insegnamento di scienze motorie ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 04-02-2008)

Abstract: MINISTRO PER 20 MESI "Quest'anno d'intesa con Fioroni abbiamo introdotto in trenta scuole per provincia l'insegnamento di scienze motorie".

ROMA - La crisi di governo ha interrotto venti mesi di lavoro e di progetti, alcuni realizza ( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 04-02-2008)

Abstract: "Siamo partiti con Fioroni, con una sperimentazione, tre scuole per provincia dove insegnare educazione motoria. Quest'anno siamo passati a 30 per provincia e si prevede l'assunzione di 3000 laureati in scienze motorie". Non ha trascuaro l'attenzione per lo sport dei disabili.

L'insegnante? Ha traslocato a Slow food ( da "Panorama" del 04-02-2008)

Abstract: Neanche quello in carica, Giuseppe Fioroni, che non ha ritenuto corretto intervenire sui distacchi 2005-2006 di cui era responsabile Letizia Moratti. Pare fosse deciso a presentare un rapporto sulla sua gestione 2006-2007, ma visto il terremoto politico chissà se sarà in sella al momento di esternare.

CRISI/ VERTICE DEL PD AL 'LOFT' CON VELTRONI E PRODI ( da "Virgilio Notizie" del 04-02-2008)

Abstract: 04-02-2008 10:05 A Sant'Anastasia anche Amato, Rutelli, Letta, Parisi, Fioroni Roma, 4 feb. (Apcom) - Vertice del Pd al 'loft per mettere a punto la posizione del partito in vista delle consultazioni di questa mattina a Palazzo Giustiniani, dove i leader democratici incontreranno il presidente incaricato, Franco Marini.

Crisi: Vertice pd con Veltroni e Prodi ( da "KataWeb News" del 04-02-2008)

Abstract: 0 commenti È in corso al 'loft del Pd un vertice per definire i particolari della posizione da tenere in vista della consultazione con il presidente incaricato Franco Marini fissata per le ore 13. Attorno al tavolo lo stato maggiore del partito con, tra gli altri, Veltroni, Prodi, Rutelli, Fassino, Fioroni, Franceschini, Bindi e Parisi. AGI.

Petizione dei precari, assunzioni a rischio con la caduta del governo ( da "Stampaweb, La" del 04-02-2008)

Abstract: le associazioni dei precari chiedono quindi al ministro della PI, Giuseppe Fioroni, e dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, di firmare un decreto interministeriale proprio per evitare che sfumino le previste immissioni in ruolo. "La politica si assuma la responsabilità di prendere decisioni che vanno a vantaggio di tutti i cittadini;

Gli studenti scelgono il mondo di "ER" ( da "Corriere Adriatico" del 04-02-2008)

Abstract: ex ministro Giuseppe Fioroni ha espressamente richiesto. Intanto a Cagli tutto è pronto, dopo settimane e settimane di febbrili preparativi per stupire il pubblico con la maschera più originale e l'idea più geniale, finalmente questa sera nella piazza cittadina di Cagli tutti i giovani cagliesi potranno godersi il lunedì notte di carnevale più pazzo dell'

ALUNNI ASSENTI SCATTANO LE DENUNCE PER SEDICI GENITORI ( da "Mattino, Il (Circondario Nord)" del 04-02-2008)

Abstract: contemplata anche nella normativa Fioroni, che permette il ritiro, entro il 15 marzo, dello studente dalla scuola per farlo istruire a casa con un tutore e sostenere un esame a fine anno". Il parametro utilizzato dalle forze dell'ordine per stabilire il limite che separava le assenze fisiologiche dall'evasione studentesca era fissato in 27 giorni di assenza nei primi tre mesi di lezioni.


Articoli

Il Pd si è arreso: ormai si vota (sezione: Schola)

( da "Corriere.it" del 03-02-2008)

 

Dietro le quinte Il Pd si è arreso: ormai si vota Democratici rassegnati: alle urne ci porta Prodi. E Veltroni rilancia il treno di Rutelli ROMA - La telefonata del ministro dell'Interno Giuliano Amato raggiunge Walter Veltroni nella tarda mattinata. Si discute sulla possibile data di scioglimento delle Camere. Potrebbe essere già mercoledì prossimo, dopo le consultazioni di Marini, a meno che le dolorose vicende famigliari di Berlusconi non facciano slittare di qualche giorno l'incontro con il presidente del Senato. Di conseguenza tutto sarebbe rinviato. Di poco, perché la fine della legislatura sembra ormai decretata. Lo stesso ministro dell'Istruzione Beppe Fioroni, mariniano di ferro ha dovuto prenderne atto: "Stamattina (ieri per chi legge; ndr) sembrava che potesse esserci qualche spiraglio, ma mi pare che non sia più così", ha detto a Veltroni. Il leader del Pd era d'accordo: "Anche io penso che sia chiusa". Già, chiusa, anche se non tutti si sono rassegnati. Ma neanche l'idea di D'Alema di indire i referendum prima delle elezioni per prendere tempo è passata. C'è il niet di Bertinotti e di Casini. E Veltroni ai promotori dei quesiti referendari che sono andati a trovarlo ha spiegato che non c'è più niente da fare: "Del resto, dovreste andare da Fini e non da me perché è lui che ha firmato il referendum ed è lui che adesso preferisce andare alle urne". L'indisponibilità del centrodestra a fare le riforme sarà una delle carte che il centrosinistra giocherà al tavolo delle elezioni. Anche per questo Marini ha deciso di incontrare non solo i partiti, ma anche le forze sociali, in modo che sia chiaro che deve essere Berlusconi ad assumersi l'onere della rottura del dialogo e del ricorso anticipato alle urne, anche se sindacati e imprenditori (oltre che l'Unione ovviamente) chiedono il contrario. Una mossa tattica che nulla cambia sullo scacchiere politico. Tutti si stanno preparando alle elezioni. Veltroni ha già deciso che in campagna elettorale ripartirà il treno del Pd che, per la verità, non portò fortuna a Rutelli nel 2001. Tra gli organizzatori della campagna elettorale ci sono Bettini e Lusetti. Quest'ultimo fisserà le tappe del treno, mentre spetta a Bettini l'idea di far scendere in campo anche per le elezioni, come avvenne per le primarie, una lista "A sinistra per Veltroni". Un escamotage per togliere voti alla Cosa rossa, che ha già i suoi bei guai. Sì, perché anche da quella parti ormai si lavora alle elezioni e nessuno crede che sia possibile tornare indietro. Non lo pensa neanche Marini, il quale, non a caso ha fatto sapere che dopo il fallimento della sua esplorazione, non accetterà l'ipotesi di guidare un governo elettorale per andare al voto. Anche la soluzione di andare alle urne con Amato è stata scartata dal Pd. Perciò si andrà alle urne con Prodi. A sinistra, si diceva, l'imminenza dell'appuntamento elettorale ha provocato qualche problema. Mussi, leader della Sd, non vuole che la Cosa rossa venga guidata da Bertinotti ("sarebbe un'annessione"). Ma il presidente della Camera su questo punto è intransigente. Poi, potrà anche decidere di rinunciare al seggio alla Camera, ma la nuova formazione politica è una "sua creatura" e non accetta di cederne la leadership neanche a un giovane come Vendola. Perciò tutto è tornato in alto mare nel frastagliato arcipelago della sinistra. Mussi e Bertinotti sono d'accordo su un solo punto: nel nuovo simbolo non devono esserci la falce e il martello. Mentre nella Cosa rossa si litiga e si sgomita, Marini, anche ieri, ha proseguito come se nulla fosse le sue consultazioni. Incontrando anche i senatori che rappresentano solo loro stessi (Rossi e Turigliatto, per fare un esempio). "E racconta Oliviero Diliberto ogni volta che entri in quella stanza trovi Enzo Bianco vicino al presidente del Senato. Con la prima bozza o la seconda della sua proposta di riforma a seconda del partito che deve essere consultato. Una presenza inquietante...". Una presenza che in realtà serve solo a certificare al puntiglioso Napolitano che non c'è più niente da fare. Come racconta Mastella "Franco mi ha dato ragione: mi ha detto che era finita". E che questa sia la piega che probabilmente prenderanno gli eventi lo dimostra anche il fatto che Gasbarra abbia annunciato ai vertici del Pd che non intende ricandidarsi alla Provincia di Roma perché vuole andare in Parlamento. Toccherà a Nicola Zingaretti scendere in campo per una battaglia certamente più semplice di quella che centrodestra e centrosinistra combatteranno a livello nazionale. Maria Teresa Meli stampa |.

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Don Merola incontra gli studenti (sezione: Schola)

( da "Citta' di Salerno, La" del 03-02-2008)

 

SAPRI Don Merola incontra gli studenti " SAPRI. Continuano in tutta la provincia gli incontri si sensibilizzazione alla legalitá organizzati dal giovane sacerdote anti-camorra don Luigi Merola. Ieri mattina l'ex parroco di Forcella, scortato dai carabinieri, ha fatto visita agli studenti di due istituti superiori di Sapri: il liceo classico "Carlo Pisacane" e l'istituto di ragioneria "Leonardo Da Vinci". Il sacerdote ha raccontato agli studenti le sue esperienze contro la camorra e le difficoltá incontrate negli ultimi anni. Accompagnato da lunghi applausi don Merola ha invitato i giovani a continuare gli studi e a denunciare sempre gli abusi dei più forti. "Delinquenti non si nasce, si diventa - ha urlato don Merola - Perché si cresce in un certo quartiere; perché si viene buttati fuori dalla scuola; perché la vita insegna che solo con la violenza si può sopravvivere; perché la strada fa incontrare amici e compagni, ma anche maestri di raggiro, cani sciolti e camorristi". Don Luigi Merola, che da quattro anni vive sotto scorta, minacciato dalla camorra che vuole farlo fuori per le sue prediche "sovversive", è stato incaricato dal ministro Fioroni a parlare di legalitá agli studenti in numerose scuole della penisola. Vincenzo Rubano.

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Come portarla in salvo prima della deriva (sezione: Schola)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 03-02-2008)

 

Mentre l'ex ministro Fioroni è impegnato a trovarsi il suo spazio nella nuova situazione politica del paese, noi dobbiamo cercare di portare in salvo la scuola che lui ha lasciato andare alla deriva. Il primo momento di questa impresa passa attraverso la difficilissima gestione delle attività di recupero. Verrebbe voglia di lasciar andare tutto alla malora se non fosse che in gioco c'è il bisogno degli studenti, ed è questa l'unica ragione per cercare di raddrizzare le storture. Per questo noi insegnante che teniamo al bene dei ragazzi faremo tutto il possibile, anche se con la speranza che arrivi un nuovo ministro, capace di puntare sulle energie vive della scuola, e non sulla propria immagine di scuola! Gianni Mereghetti - -->.

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Ingrao agli studenti: Lombardo Radice? Mi insegnò la libertà (sezione: Schola)

( da "Unita, L'" del 03-02-2008)

 

Stai consultando l'edizione del MAESTRI E ALLIEVI In una scuola romana di periferia l'ex leader comunista racconta del suo incontro con il famoso pedagogista Ingrao agli studenti: "Lombardo Radice? Mi insegnò la libertà" di Adele Cambria Non so ancora, mentre incomincio a scrivere questa cronaca, se l'altro ieri ho trascorso un lungo pomeriggio nel mondo delle favole, in una scuola romana di periferia, (ai Monti Tiburtini), con il grande nonno Pietro Ingrao che raccontava "ai fanciulli e alle fanciulle" della prima, seconda e terza media 2007-2008 gli anni "bellissimi e terribili" della sua scoperta dell'amicizia, nell'incontro all'Università con Lucio Lombardo Radice (al quale la scuola è intitolata, e di cui si ricordava la vita e il pensiero). O se invece, in una dimensione del tutto reale, mi sono imbattuta - in questi tempi di conclamato bullismo scolastico - in un'isola felice. Credo che la risposta giusta al mio dilemma sia quella data dalla giovane (e deliziosa) Preside, Maria Grazia Lancellotti. Che senza polemiche ha chiarito come la scuola italiana, quella di cui magari non si parla e non si scrive, è fatta di una costante sperimentazione "fianco a fianco": i Maestri, come li chiama Pietro Ingrao, con un affascinante arcaismo, a fianco degli studenti. "Lucio - esordisce Ingrao - era un girovago, la sua mente navigava, matematico, umanista...il suo modello era Leonardo... E soprattutto era un educatore. Vivemmo insieme anni bellissimi e terribili, e dobbiamo darne notizia a voi, fanciulli e fanciulle di oggi. Il contatto prezioso con i vostri Maestri è essenziale. Ma, per parte mia, non sono sicuro di riuscire a dare a chi sboccia ora alla vita quella lezione dura ma necessaria ricavata dall'esperienza terribile che invase la nostra giovinezza nel secolo scorso: la guerra, le guerre..." E qui il nonno Ingrao racconta come una favola - ma le favole possono essere crudeli - la guerra di Spagna, cominciando da Francisco Franco: "Iniziò una avventura vergognosa, arrivando dal Marocco in Spagna, scatenò la guerra civile contro il governo del fronte popolare, e da qui partì la catastrofe europea". Il narratore continua: "La seconda guerra mondiale non lasciò intatto quasi nessun Paese europeo, Dresda rasa al suolo dai bombardamenti aerei, la battaglia infinita di Stalingrado... Lucio ed io ci siamo trovati in questa tormenta. Quando mi iscrissi all'Università di Roma in Italia c'era il fascismo. Lucio mi prese per mano e, insieme ad altri compagni e compagne, mi insegnò a non rinunciare mai alla libertà. Con lui scegliemmo la strada difficile della cospirazione antifascista. Lucio andò in galera, uscì dalla galera, ricominciò, e tornò in galera! Un giorno si dovrà raccontarvi le galere di allora". E conclude, Ingrao: "Andate a fare una assemblea alle Fosse Ardeatine, lì sono sepolti due miei Maestri, Pilo Albertelli e Gioacchino Gesmundo". Tra gli applausi, il regista teatrale Giovanni Lombardo Radice, il figlio più giovane del pedagogista - suo padre lo cita come "il biondino", ne L'educazione della mente - si alza per aiutare a scendere dalla pedana il quasi-nonno (Laura Lombardo Radice è stata la moglie amatissima del grande uomo politico, ed il più travagliato, forse, della sinistra italiana). Ed arriva Luana Benini a raccontare la sua esperienza a fianco di Lombardo Radice nella redazione della rivista Riforma della scuola. "La rivista non esiste più, venticinque anni sono passati dalla scomparsa di Lucio, eppure rileggendo in questi giorni i suoi Taccuini pedagogici, mi sono emozionata. Lucio percorreva l'Italia per lavorare insieme agli insegnanti, e poi scriveva i Taccuini, una rubrica fissa. Parlava di valori "antichi" ai quali forse ci vergogniamo di ritornare: la solidarietà, il senso di responsabilità, il metodo per appropriarsi della cultura, quella vera". E riflette, Luana: "Oggi se Lucio fosse qui sarebbe un fiume in piena, porrebbe domande scomode alla sua parte politica, denunciandone gli errori. La battaglia per la laicità della scuola italiana fu la sua. Scuola laica, scuola di tutti, fondata sul pluralismo".

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Aureli: non sono un disfattista (sezione: Schola)

( da "Tirreno, Il" del 03-02-2008)

 

Grosseto Aureli: "Non sono un disfattista" Anche l'Aeroclub "Ali Maremma" è arrabbiato con l'architetto GROSSETO. Le ultime dichiarazioni dell'architetto Roberto Aureli sull'aerostazione e sulla necessità di chiudere la Seam hanno suscitato malumore nel mondo politico grossetano: repliche, precisazioni. "Mi accusano di disfattismo - dice Aureli - ma non è così. A me dispiace di questa situazione. Purtroppo la classe poltica che ha governato la città non è stata capace di portare ricchezza al territorio. Non abbiamo avuto, per intenderci, un Fanfani per Arezzo, oppure, adesso un Fioroni per Viterbo. Anzi c'è da pensare che i nostri politici abbiamo avuto brillanti carriere personali proprio perché del tutto ininfluenti sulle scelte politiche regionali e nazionali". Aureli, in sintesi, attribuisce alla Regione la colpa del mancato sviluppo di Grosseto. "Con il passaggio di Direzione aeroportuale da Roma a Pisa, avvenuto nel 1976 - afferma -, è chiaro che le decisioni sul futuro di Grosseto passarono alla Regione Toscana. Anche la nostra società, l'Airzoom, dovette soccombere per far posto all'handling del Galilei. Si venne a creare una situazione assurda quando anche i voli su Grosseto furono dirottati a Pisa. Alla fine degli anni ottanta - ricorda ancora - si costituì la Seam per la quale elaborai il Piano di Sviluppo Aeroportuale (masterplan) in anticipo addirittura sugli obblighi di legge. Sembrava che la malcelata volontà regionale di ostacolare Grosseto potesse essere contrastata. Invece no. Soccobemmo tra imbarazzati silenzi e inspiegabili dinieghi. Da quel momento abbiamo registrato continui abbassamenti di traffico e bilanci in rosso". Interviene l'Aeroclub. Il presidente dell'Aeroclub "Ali Maremma", Liciano Marioni, non ci sta a sentirsi dire da Aureli che "...mantenere in vita la Seam contribuisce soltanto a far volare i soliti ricchi e a far divertire i soci dell'aeroclub". Così - afferma Marioni - Aureli "ci accomuna ai soliti ricchi, categoria della quale, purtroppo, non facciamo parte ed alle vicende di una società che nulla ha a che vedere col nostro sodalizio, se si esclude il fatto che occupiamo lo stesso sedile". Marioni dice che l'Aeroclub "ha contribuito a tenere in vita lo scalo anche quando non c'era altra attività", afferma di essere solidale con la Seam e augura al presidente di venire a capo dell'intricata vicenda. Insomma, accuse respinte al mittente, salvo quella dell'amore per il volo: "Per quanto concerne il divertimento che proviamo, ha proprio ragione".

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Maturità, esami più severi e i privatisti calano ancora - anna grittani (sezione: Schola)

( da "Repubblica, La" del 03-02-2008)

 

Pagina IX - Bari A giugno in Puglia saranno 1617: il 28 per cento in meno rispetto al 2007 Maturità, esami più severi e i privatisti calano ancora ANNA GRITTANI Sono rimasti in pochi. I privatisti ai prossimi esami di Stato si sono assottigliati fino a toccare quota 1.617 in tutta la Puglia: quasi il 28 per cento in meno rispetto all'anno scorso, quando sostennero la maturità in 2mila 239. C'è un motivo: da quest'anno per la prima volta i candidati esterni non possono più scegliere dove sostenere gli esami, ma semplicemente indicare una o più scuole. Ad assegnare la sede è l'Ufficio scolastico regionale, sulla base della vicinanza dell'istituto alla residenza del candidato. Fa parte delle restrizioni volute dal ministro Fioroni per contrastare diplomi facili e diplomifici. A confermarlo è Antonio d'Itollo, dirigente dell'Ufficio che coordina la maturità in tutta la regione. "L'esame di Stato - spiega - è diventato più rigoroso e tiene conto della carriera scolastica, facendola pesare anche nell'iscrizione all'Università". Si può aggiungere fra i cambiamenti di quest'anno la presenza del commissario esterno proprio nelle materie principali, come italiano e matematica, nelle quali gli studenti italiani si sono rivelati più carenti. Per le iscrizioni la procedura è cambiata in questo modo. Fino all'anno scorso i privatisti si prenotavano presentando la richiesta a scuola. Quest'anno, come si diceva, hanno dovuto inviare la domanda all'Ufficio scolastico regionale. La scadenza era fissata per il 30 novembre scorso, ma c'è stata la possibilità, per i ritardatari, di allungare i tempi fino al 31 gennaio. Ecco perché per la prima volta, con largo anticipo, è stato possibile raccogliere ed elaborare i dati. I privatisti continuano a preferire gli istituti tecnici, in particolare i commerciali, e se proprio devono scegliere il liceo, in cima alle preferenze mettono gli ex magistrali. Così sono i tecnici ad attirare la metà dei candidati esterni, seguiti dai professionali (29 per cento), dai licei (18), infine dagli istituti d'arte (3). Alle scuole statali va il 90 per cento delle domande, soprattutto perché le paritarie superiori in Puglia sono poche. Ma chi sono i candidati esterni? "Per la maggior parte si tratta di ragazzi dal percorso scolastico impervio - spiega d'Itollo - Ci sono tuttavia anche quelli che vogliono un titolo diverso dagli studi iniziati in precedenza, perché magari pentiti. Infine ci sono i candidati già in possesso di un'altra maturità, che hanno bisogno di un nuovo titolo per trovare lavoro o per migliorare la propria posizione".

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Liceali e assi della neve (sezione: Schola)

( da "Tirreno, Il" del 03-02-2008)

 

Viareggio LICEALI E ASSI DELLA NEVE VIAREGGIO. Ai recenti Campionati studenteschi di sci alpino, che si sono svolti all'Abetone, gli alunni del liceo classico "Giosuè Carducci", di Viareggio, hanno conseguito importanti risultati, sia nella classifica a squadre, che in quelle individuali. Vincendo, nella categoria allievi e nelle allieve, hanno conquistato il diritto a rappresentare la Provincia di Lucca ai Campionati Regionali, che si svolgeranno prossimamente. A livello individuale ci sono da segnalare la vittoria di Victor Musetti e il secondo posto di Olivier Fioroni negli allievi, il secondo posto di Barini nelle allieve ed altri brillanti piazzamenti di Lari, Nicoletti, Tesconi, Zucchi, Franchini, Zanotti, Torre, Maggiorelli, Tonutti. La preparazione, svolta a Sestola in funzione di queste gare, ha dato ottimi risultati e qualora ce ne fosse stato bisogno gli alunni del liceo classico, solitamente bravi nelle materie di studio, hanno dimostrato di essere molto bravi anche nelle attività sportive. Nella foto: alcuni protagonisti col professor di educazione fisica, Luigi Bertuccelli.

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Meno insegnanti, scure sulla scuola (sezione: Schola)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 03-02-2008)

 

Corriere del Mezzogiorno - BARI - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2008-02-03 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Meno insegnanti, scure sulla scuola Taglio di docenti in elementari e superiori. Classi accorpate e affollate La reazione dei sindacati: "A questo punto la scuola pugliese è ai limiti dell'illegalità" BARI - In cattedra dall'anno prossimo ci saranno 1646 insegnanti in meno. E' quanto è stato stabilito ieri mattina nel decreto sugli organici dal ministero della Pubblica istruzione. In allarme i sindacati che preannunciano le prime forme di protesta. "In questo modo si mette a rischio la qualità della scuola pugliese che ormai è al limite dell'illegalità". Il taglio Le riduzioni maggiori colpiranno le scuole elementari e superiori, dove rispettivamente a partire da settembre ci saranno 484 e 313 insegnanti in meno. Seguite dalle medie con 189 posti tagliati. L'unico incremento con dodici posti in più ci sarà per le scuole dell'infanzia. Questo il quadro che è stato presentato ieri dal ministero della Pubblica istruzione. Il decreto sugli organici prevede però un dilazionamento dei tagli: dei 1646 insegnanti 988 saranno docenti di ruolo, gli altri 658 saranno supplenti. La riduzione delle cattedre comporterà inevitabili conseguenze nella costituzione delle classi: molte sezioni saranno accorpate e questo non farà altro che comportare un sovraffollamento degli studenti e un aumento del rapporto alunni/classe, rapporto per il quale la Puglia detiene il primato in Italia in negativo. I tagli inoltre colpiscono principalmente le regioni del Sud, concentrandosi per l'80 per cento in Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. Rispetto al 2006 il ministero ha ridotto le cattedre di altri cento posti: l'anno scorso il taglio sugli organici fu di 1500. La replica dei sindacati A poche ore dalla decisione del ministero scoppia la protesta dei sindacati. "In un primo momento - spiega Attilio D'Ercole, segretario regionale della Cisl scuola - ci avevano garantito un taglio di 1331 docenti. Nel giro di poco tempo questo numero è stato aumentato di ben 300 posti. Il tutto a discapito della qualità della scuola difficile da garantire in queste condizioni ". Secondo D'Ercole "la scuola pugliese è ormai al limite dell'illegalità a cominciare dai problemi della sicurezza finendo proprio a quelli del sovraffollamento nelle classi. Questa situazione è una farsa e non fa altro che peggiorare". La Cisl ha già programmato una prima manifestazione per il 9 febbraio. "Ora la partita si giocherà nell'Ufficio scolastico regionale - conclude D'Ercole - dove dovremo decidere come distribuire i tagli nelle province. A causa della sua conformazione a subire i danni maggiori sarà probabilmente il territorio di Bari ". Accuse anche da Claudio Menga, segretario generale della Flc Cgil di Bari. "A questi tagli - scrive in un comunicato - dovremo aggiungere anche quelli sul personale amministrativo e sui bidelli. La situazione risulterebbe così peggiorata. A questo punto la preoccupazione sugli effetti del decreto soprattutto nella provincia di Bari, già funestata dagli elevati indici di mortalità scolastica, si trasforma in allarme perché questi tagli avranno ripercussioni negative sulla qualità dell'offerta formativa". Emergenza precari Con 988 insegnanti di ruolo in meno, si aggrava la condizione anche dei precari. Tra loro c'è chi da più di vent'anni è in attesa di una cattedra. "Per i precari - prosegue Menga - al danno si aggiunge la beffa. Il ministro Giuseppe Fioroni l'anno scorso ha trasformato le graduatorie dei precari in graduatorie ad esaurimento bloccate su una sola provincia, costringendo molti a rientrare a Bari, con il risultato di vanificare gli effetti positivi delle immissioni in ruolo. Con queste riduzioni le prospettive di un lavoro a tempo indeterminato si assottigliano ancora di più". La Cgil ha indetto una riunione lunedì 18 febbraio, alla quale parteciperà anche l'onorevole Alba Sasso, vicepresidente della commissione Cultura e Pubblica istruzione della Camera. Samantha Dell'Edera Studenti in classe con la loro insegnante.

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Tensione in giunta, Dellai se ne va (sezione: Schola

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( da "Corriere Alto Adige" del 03-02-2008)

Corriere dell'Alto Adige - TRENTO - sezione: TRENTOEPROV - data: 2008-02-03 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE Il retroscena Contestata la delibera sulla Trentino Sviluppo, il presidente sbatte la porta e poi torna Tensione in giunta, Dellai se ne va Scintille tra il governatore e i Ds sul collegamento Pinzolo-Campiglio TRENTO - Gli ex Ds e la Civica si presenteranno sotto il simbolo del Pd alla Camera e puntano a un'alleanza per il Senato che potrebbe riprodurre l'attuale intesa di centrosinistra con l'eventuale allargamento alla Svp. Ma i rapporti, in seno al centrosinistra trentino, continuano a logorarsi. Lunghi silenzi - come l'incomunicabilità sulla riforma della sanità- alternati a reazioni stizzite, come quella che venerdì mattina ha portato il governatore Dellai a lasciare per una manciata di minuti la riunione della giunta, dopo un diverbio con la vicepresidente Margherita Cogo. Oggetto del contendere, una delibera da 180 milioni di euro per il finanziamento del piano triennale di Trentino Sviluppo. L'ha presentata l'assessore Marco Benedetti (Leali), e più di un assessore è intervenuto per chiedere precisazioni e formulare osservazioni. Uno degli interventi più corposi del documento, diciotto milioni di euro per il collegamento Pinzolo- Campiglio, è finito nel mirino della vicepresidente Cogo, che ha mostrato più di una perplessità sull'opera e le modalità di finanziamento. Anche l'assessore Andreolli, segretario dei Ds, ha criticato il finanziamento da cinque milioni di euro per il complesso industriale della Nicolini di Pieve di Bono. Altre osservazioni e richieste supplementari, si sono avute- tra gli altri - da parte del terzo diessino in giunta, Ottorino Bressanini, e da parte di Iva Berasi (Verdi), che ha chiesto se nel novero degli interventi fosse compresa anche l'operazione Italcementi. Non è la prima volta che Dellai e Cogo si trovano a discutere animatamente nell'esecutivo provinciale. Le ultime scintille si sono avute prima di Natale sulla delibera che in Trentino ha respinto la reintroduzione degli esami di riparazione imposta dal ministro Fioroni. E non è nemmeno la prima volta che alcuni assessori si alzano e salutano i colleghi. L'anno passato, per una delibera da 50 milioni di euro presentata da Grisenti, avevano abbandonato la giunta proprio i tre assessori Ds. Stavolta se n'è andato Dellai, per poi tornare poco dopo. La delibera, forse scorporata in più parti, tornerà in giunta venerdì prossimo. L'assessore Benedetti ha ricomposto la situazione ritirandola per una discussione più approfondita. A. Pap. Ai ferri corti Margherita Cogo e Lorenzo Dellai.

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Ci scrivono (sezione: Schola)

( da "Corriere Alto Adige" del 03-02-2008)

Corriere dell'Alto Adige - TRENTO - sezione: TRENTOEPROV - data: 2008-02-03 num: - pag: 8 categoria: BREVI Ci scrivono FORMAZIONE Scuola, quanti errori Come responsabile del dipartimento Istruzione e Formazione di Alleanza Nazionale reputo opportuno intervenire nuovamente sulla questione degli esami di riparazione e cogliere l'occasione per proporre una lettura decisamente diversa rispetto a quella fornita dai responsabili provinciali della scuola dei dati emersi dall'ultima indagine Ocse–Pisa sulla preparazione dei nostri studenti quindicenni in matematica, lettura, scienze. Due sono gli aspetti fondamentali in relazione ai quali valutare un sistema scolastico: da un lato il livello di preparazione degli allievi e dall'altro il tasso di dispersione scolastica; appare evidente che un sistema è tanto migliore quanto è alta la preparazione degli studenti e quanto è bassa la dispersione. Nelle politiche scolastiche degli ultimi trent'anni si è cercato più o meno consapevolmente di aumentare l'inclusività del sistema proponendo agli allievi di ogni indirizzo un percorso scolastico sempre meno meritocratico e selettivo ed inevitabilmente la preparazione ne ha risentito pesantemente: si parla addirittura di analfabetismo di ritorno e le vicende riguardanti l'ultimo concorso statale volto a selezionare i magistrati credo non lascino spazio al benché minimo dubbio in proposito. Riteniamo che il modo più efficace e complessivamente più equo per coniugare un buon livello di preparazione con una bassa dispersione consista nel proporre agli allievi una variegata offerta formativa , ovvero molteplici indirizzi ed in questa senso riteniamo una risorsa fondamentale gli istituti tecnici e la formazione professionale, e però al contempo pretendere, premiando il merito e sanzionando l'errore, buoni livelli di conoscenze e competenze: dunque una selezione che, senza rinunciare alla qualità della preparazione, non escluda dal sistema ma che, attraverso lo strumento delle "passerelle" orienti correttamente l'alunno secondo le sue inclinazioni ed aspettative. Appare poi evidente che la reintroduzione degli esami di riparazione voluta dall'ormai ex ministro Fioroni, con il maggior rigore nella valutazione che questi comportano, contribuisca senz'altro ad aumentare la qualità della preparazione dei nostri studenti ed ovviamente alla credibilità della professione docente. Crediamo che i lettori ormai siano al corrente della scelta scellerata operata nella nostra provincia, unica in Italia, di non introdurre gli esami di riparazione, scelta avversata da gran parte degli insegnanti e persino messa in discussione dalla consulta degli studenti: il presidente Dellai e la sua giunta hanno optato per un "pasticciaccio brutto". I vertici dell'istruzione trentina hanno colto la palla al balzo dell'indagine Ocse-Pisa per sostenere che ciò che funziona non si cambia, giustificando così la sostanziale prosecuzione dell'esperienza dei debiti formativi introdotta da D'Onofrio nel 1995. A questa capziosa conclusione sono arrivati non tenendo conto dello scadimento generale del livello di preparazione degli allievi nel mondo occidentale ma soprattutto non hanno tenuto conto di un dato per noi eclatante che boccia inequivocabilmente la loro politica scolastica: nonostante la profusione di risorse investite nella scuola trentina i risultati ottenuti non si scostano da quelli del vicino Veneto, che come è noto non gode né di autonomia scolastica nè delle conseguenti risorse. Giuseppe Moratelli, responsabile scuola An.

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Dire che è giù di morale sarebbe veramente poco. Un Prodi (sezione: Schola)

( da "Tempo, Il" del 03-02-2008)

Dire che è giù di morale sarebbe veramente poco. Un Prodi così, neanche i suoi più stretti collaboratori lo ricordano. Rattristato, sconsolato, esausto, silenzioso. E i sorrisi dell'ex presidente del Consiglio, ormai, sono solamente di circostanza. Home Politica prec succ Contenuti correlati Pizzi...cati al Senato Fiducia al Senato, Prodi a caccia di voti Crisi di governo, si vota la fiducia alla Camera La Santa Messa in diretta nazionale Simone Vitta PARIGI Il figliol prodigo Fernando ... Coldiretti, ricari record per le frappe Di più proprio non riesce a fare. L'ultima uscita pubblica di venerdì lo ha messo a nudo. Era nella chiesa di San Giovanni in Laterano per festeggiare i quarant'anni della Comunità di Sant'Egidio. Prima la messa del cardinale Bertone, poi in sacrestia e subito dopo al ricevimento con mezzo mondo della politica. Chi lo ha riconosciuto in chiesa lo ha descritto come un cane bastonato. Seduto al suo posto, ha parlato poco e solo con la moglie Flavia. Eppure c'erano tutti: Ciampi, Letta, Fassino, Rutelli, Marrazzo, Bindi, Fioroni e anche il suo segretario Walter Veltroni. Ma lui niente. è rimasto al proprio posto sprofondando dentro il suo paletot blu, e col muso lungo, quasi con la speranza che la sua uscita potesse concludersi il prima possibile. Era infelice, domoralizzato, avvilito, sconfortato, solo. Insomma, dimissionario. Vai alla homepage 03/02/2008.

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Tutti i nodi vengono al pettine. Nel giro di vite impresso (sezione: Schola)

( da "Tempo, Il" del 03-02-2008)

Tutti i nodi vengono al pettine. Nel giro di vite impresso alla scuola dal ministro Fioroni per riportare nell'istituzione maggiore serietà, competitività con gli standard europei ecc. c'era anche il decreto sul recupero dei debiti suggellato dall'ordinanza ministeriale 92 del 5 novembre fortemente criticato ora dai Cobas scuola. Home Interni Esteri prec succ Contenuti correlati Imprese, Roma cresce tre volte di più Viterbese, nasce il consorzio LATINA Seconda partita del girone di ritorno ed impegno di ... aeroporto, scalia contro tutti Ladri "armati" di sonnifero svaligiano casa di un imprenditore Rallenta la crescita del numero delle imprese italiane Nel mirino del sindacato la scarsità dei fondi per finanziare i corsi di recupero e le difficoltà degli istituti superiori nel reperire i docenti di materie tecniche per tenere le ripetizioni. "Normalmente la formazione delle classi viene fatta in luglio, ora sarà possibile solo al termine delle verifiche finali e delle integrazioni dello scrutinio finale - spiega l'avvocato Francesco Orecchioni dei Cobas - a questo punto è necessaria la revisione del calendario scolastico con inizio dell'anno in ottobre. Senza contare lo stress e mancanza di riposo degli alunni costretti a reciperare con temperature di 40 . Lo slittamento delle attività didattiche comporterebbe di allungare di 60 giorni i quasi 100.000 contratti a tempo determinato ai docenti assunti fino al 30 giugno. N.P. Vai alla homepage 03/02/2008.

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MEDICINA (sezione: Schola)

( da "Sicilia, La" del 03-02-2008)

Se torniamo al governo rilanceremo la riforma Moratti, fiore all'occhiello della legislatura del centrodestra. Parola di Cavaliere. Il vecchio Gentile, fascista e ministro di un dittatore, anche lui cavaliere, spiegava agli oppositori che la sua granitica riforma della scuola si era avvalsa del contributo di socialisti come Giuseppe Lombardo Radice o di intellettuali come Salvemini mentre l'esame di Stato era stato ripreso dalla proposta di un liberale come Benedetto Croce. Il meglio dunque della cultura d'inizio secolo per erigere una architettura educativa e formativa che ha resistito come roccia alla guerra, al '68, alla prima e alla seconda repubblica. Ma Gentile, prima di essere fascista, era un filosofo e sapeva bene che certe leggi, che riguardano il futuro della Nazione, devono avere fondamenta profonde che solo l'apporto di esperti qualificati e di qualunque formazione ideologica possono scavare. Nel terzo millennio invece, il libero campo della democrazia parlamentare è preda della squadra che lo invade per dettarne le regole, seminando personali ogm per assicurare una lunga discendenza alla propria corporazione di braccianti e che prende nello stesso tempo a randellate i precedenti colonizzatori. E infatti, dopo anni di dibattiti e di disegni di leggi andati a male, come la mortadella fuori dal frigorifero, fin dagli anni Ottanta, ecco la riforma della scuola di Belinguer che, caduto sul concorsone, viene gettato a mare da Moratti che a sua volta viene smontata come un giocattolo d'epoca da Fioroni perché non ha il coraggio o la forza di prendere un trattore per abbattere tutto e ricostruire. In mezzo i professori, perplessi e disorientati, in attesa dell'ennesima tegola sul loro groppone: che ne sarà di loro? Ma soprattutto: che ne sarà della scuola del futuro? Mugugnano tanti, pochi si adirano, altri sospendono il giudizio in attesa che la piena passi per risollevare il giunco che s'è calato per farla passare. Si dimentica però che con lo scorrere degli anni passa pure la credibilità europea della nostra scuola, agli ultimi posti nella graduatoria mondiale dopo anni di successi. Il concime per darle vigore poteva essere la formazione universitaria dei docenti la cui regolamentazione era stata avocata direttamente dal ministro che però, cadendo, ha portato con sé le norme necessarie per attuarle. Le fatidiche graduatorie a esaurimento dunque rischiano di non essere più tali, mentre i precari, ai quali sarebbe aspettata la metà dei posti disponibili, possono accaparrarseli tutti dal momento che i concorsi ordinari con la crisi di governo sicuramente salteranno. Ma salterà pure il disegno di legge sulla educazione permanente e rimane in bilico il decreto sugli Istituti tecnici e i professionali che da competenza delle Regioni, come stabilito da Moratti, sono poi passati di nuovo allo Stato e per i quali si stavano elaborando i regolamenti di attuazione: che ne sarà di loro? Passeranno, così assicura Fioroni, i nuovi programmi della primaria e delle secondaria di primo grado. Ma fino a quando? Queste le norme a rischio immediato e per il futuro se torna il centrodestra? Se le dichiarazioni del cavaliere sono pietre, Fioroni sarà lapidato e con lui gli esami cosiddetti di riparazione, compresi quelli di Stato con commissione mista e tornerà pure la liceizzazione della istruzione e un solo ministero per la scuola e per l'Università. Tutto da rifare allora se una nuova invasione scalza i precedenti occupatori del governo in una contrapposizione scambista scandalosa dove però manca la logica e la ragione. Tranne che lo scontro sia tra due visioni del mondo differente e allora bisogna solo rassegnarsi e blandire i vincitori. E i vinti? Guai ai vinti, disse Brenno. Ma vinta per ora è solo la scuola. Pasquale Almirante.

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Stefano Bocconetti (sezione: Schola)

( da "Liberazione" del 03-02-2008)

Lo scienziato Stefano Bocconetti Lo scienziato. Il matematico. Rigoroso, rigorosissimo. Che ha scritto e insegnato matematiche complementari, geometria analitica. Ma che ha insegnato molto anche a chi di numeri sa poco o nulla. Con la sua caparbia voglia di "riunificare" la cultura, l'istruzione. Fino ad allora divisa fra una "scienza" fatta solo di deduzioni e regole asettiche, contrapposte al primato delle materie umanistiche. Fu lui a capire, ad insegnare, che il metodo scientifico era invece un potente strumento di innovazione. Capace di leggere la natura, il mondo. Capace di unirsi alla storia del pensiero. Lo studioso, allora. E poi il militante antifascista. Che conobbe il carcere, due volte. Il militante comunista. E ancora: l'uomo. La sua curiosità, la sua simpatia. La sua tolleranza. La sua "dolcezza", per dirla con Pietro Ingrao. Si parla di Lucio Lombardo Radice. Forse una delle personalità più ricche del secolo scorso, una delle figure di spicco del mondo universitario italiano. Poco fa, due mesi fa per l'esattezza, è ricorso il venticinquesimo anniversario della sua scomparsa. E in una scuola romana, una scuola media romana a lui intitolata hanno pensato di ricordarlo con una strana cerimonia. Un po' festa, un po' convegno. Un po' riflessione, un po' assemblea. Aperta - esistono ancora presidi, in questo caso una preside: Maria Grazia Lancellotti, che non pensano ad una scuola "chiusa", isolata -; assemblea aperta, si diceva, al quartiere. E qui siamo sulla Tiburtina, uno di quegli antichi quartieri popolari della capitale che non hanno perso la loro vocazione democratica. Con loro, in un'aula magna strapiena di genitori, insegnanti, genitori e tanta gente, anche Pietro Ingrao. Amico di Lucio Lombardo Radice fin dai tempi dell'università, a metà degli anni '30. Anche lui rende omaggio allo scienziato, alla sua curiosità, alla sua capacità di essere uno degli studiosi più seri, competenti e innovativi ma di essere anche, nello stesso tempo, un intellettuale "multidisciplinare". Anche lui rende omaggio ad un amico "tenero, pacato". Incline a cercare di capire tutto ciò che fosse diverso da lui. Ma vuole ricordare soprattutto il Lucio Lombardo Radice antifascista. Parla di quegli anni "terribili e gravi". Ingrao non vuole fare una lezione di storia. Parla quasi sottovoce, senza retorica, con parole semplici. Come se cercasse l'attenzione anche dei più giovani. Semplicemente racconta. Racconta di quell'epoca in cui bisognava combattere un nemico terribile. Sono proprio queste le parole che usa. Un nemico, un tiranno che s'era spinto in un'avventura vergognosa: la guerra. Anni drammatici in cui l'Italia era occupata. Dalle truppe nazifasciste. Ed è qui che Pietro e Lucio si conoscono. Ed è qui che Lucio "prende per mano" Ingrao. Lo accompagna nelle tappe successive. Si schierano. Dalla parte della democrazia, contro la dittatura, contro la guerra. Ed Ingrao continua a raccontare. Dei tempi della "cospirazione". Della scelta - scelta necessaria - di organizzarsi clandestinamente. Lo fanno, lavorano diffondendo le idee antifasciste fra i giovani romani. Lucio viene arrestato. "Va in galera", dice Ingrao. Anche qui usa una parola che cattura quelle centinaia di persone che lo stanno ad ascoltare, una parola che non ha bisogno di aggettivi. Perchè rimanda immediatamente ad una stanza disumana, due metri per due, senza luce. Ne esce e riprende esattamente dal punto in cui aveva lasciato. Ricomincia il suo lavoro di militante clandestino. Lo riarrestano una seconda volta. Cosa spingeva quei giovani, quegli universitari? Ingrao propone una risposta semplice. Diretta, immediatamente comprensibile: "Volevamo difendere la libertà". Volevano difendere il diritto del genere umano alla libertà. L'hanno fatto nel momento più difficile, quando Hitler sembrava poter dominare l'Europa con le sue armate. L'hanno fatto, sono stati costretti a farlo, anche ricorrendo alla lotta armata. Libertà, allora. Altra parola chiave del breve intervento di Pietro Ingrao. Libertà che allora mancava, "ed era un peso insopportabile". Ed è qui che l'anziano leader comunista smette di raccontare, smette di ricordare. E domanda: agli insegnanti,a alla Preside, ai genitori. Ma c'è nella scuola lo studio, l'analisi di quegli anni? C'è la consapevolezza di quanto sia costata la conquista di quella parola: la libertà? C'è la coscienza di quale valore abbia la Costituzione che in quelle battaglie prese forma? La giornata prosegue così. In modo informale. Con la preside - che è qui da poco tempo ma che sembra già conoscere tutti - che riprende il microfono. Per rassicurare l'anziano leader, per spiegargli che a scuola, o almeno in questa scuola, ci si sta provando a trasmettere quei principi di democrazia, di tolleranza, ci si sta provando a trasmettere alle nuove generazioni quella scelta di pace che era contenuta nella Costituzione antifascista. Per trasmettere un "sapere critico". E si ritorna così a Lucio Lombardo Radice. Di lui ne parla anche Luana Benini, fino a ieri giornalista de l'Unità, ma prima redattrice di "Riforma della scuola", la rivista teorica voluta e inventata dal grande matematico. Parla del suo interesse per qualsiasi sperimentazione didattica, per tutto ciò che uscisse dagli schemi. Parla del suo laicismo, di una scuola pubblica che proprio in quanto laica era capace di interloquire con i grandi filoni del pensiero religioso. Parla, parlano, dei suoi studi, della sua concezione della scuola. Che voleva aperta, democratica ma seria. Al punto che Lombardo Radice avrà un problema a cogliere tutti gli aspetti del '68. Lui, pure così "aperto" non riusciva a digerire quelle parole d'ordine che parlavano di scuola e di cultura come strumenti del potere. Lui che aveva dedicato una vita a renderli strumenti delle persone, della gente. Parla, parlano in tanti. E ricordano il suo ultimo "atto politico". Lucio Lombardo Radice, poco prima di morire nell'82 a Bruxelles, era stato promotore dei comitato per il disarmo in Europa. Nessuno, in quegli anni, aveva il coraggio di immaginare qualcosa di diverso che non fosse un vecchio continente diviso in due. Ed erano pochi a credere che si potesse fare a meno della deterrenza delle armi. Lui ci credeva, forse anche pagando un certo isolamento nel suo partito, il Pci. Lui parlava di disarmo, di abolizione di tutte le testate nucleari. Ad Est come ad Ovest, a Tallin come a Comiso. Venticinque anni fa sembrava un visionario. Ha avuto ragione. Anche su questo. 03/02/2008.

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SCUOLA/ PETIZIONE PRECARI: CON CADUTA GOVERNO ASSUNZIONI... -2- (sezione: Schola)

( da "Virgilio Notizie" del 03-02-2008)

03-02-2008 19:17 Incertezze anche per il nuovo sistema di reclutamento docenti Roma, 3 feb. (Apcom) - Del resto il problema precariato della scuola non si sarebbe esaurito con questa doppia tornata di assunzioni prevista dal governo Prodi: secondo i dati ufficiali, pubblicati pochi giorni fa dal ministero della PI, i docenti abilitati inseriti nelle graduatorie (ad esaurimento) ammontano a circa 280.000 docenti. A cui si vanno ad aggiungere almeno 100.000 lavoratori non docenti iscritti nelle graduatorie che lavorano nella scuola a tempo determinato come bidelli, assistenti amministrativi e tecnici. Di tutto questo 'esercito', in totale circa 400.000 persone, quasi la metà lavora con supplenze annuali ed il resto si accontenta di sostituzioni brevi. "Ciò dimostra - ha fatto sapere la Flc-Cgil - che le previste 100.000 immissioni in ruolo nei prossimi due anni non esauriranno le graduatorie degli aspiranti docenti, ma le scalfiranno. E rende necessario un nuovo piano di immissioni in ruolo". "Problema di non scarso rilievo - continua il sindacato di Panini - se si considera la necessità di avviare un nuovo sistema di reclutamento che valorizzi il percorso universitario di formazione e dia uno stop definitivo alle sanatorie". Un rinnovato sistema di reclutamento ancora però in alto mare e che, come le immissioni in ruolo, rischia fortemente di saltare assieme al governo. A meno che i tavoli interministeriali non stringano i tempi e permettano al ministro Fioroni di approvare la nuova legge (con il ritorno dei concorsi ordinari con cadenza biennale e un maggior periodo di tirocinio professionale) prima del suo addio al dicastero dell'Istruzione.

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RICEVIAMO, e volentieri pubblichiamo, questa lettera della preside dell'istituto d&# (sezione: Schola)

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 04-02-2008)

RICEVIAMO, e volentieri pubblichiamo, questa lettera della preside dell'istituto d'arte Mengaroni Marcella Tinazzi, anche se il contenuto non ci trova totalmente d'accordo. Ecco il testo. "DAVVERO una brutta lezione quella cui stanno assistendo gli studenti del nostro Istituto, impegnati quest'anno in un percorso di conoscenza e riflessione sui temi della Shoah, con approfondimenti sull'impatto che le leggi antiebraiche del 1938 ebbero in ambito locale. Breve premessa: in occasione del 70° anniversario dell'emanazione delle Leggi razziali, il ministero della Pubblica Istruzione, con l'alto patrocinio della Presidenza della Repubblica e dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, indice un Concorso nazionale per le scuole, che recita testualmente " Analizzate l'impatto immediato delle leggi razziali e le loro conseguenze nella vita sociale e culturale italiana, utilizzando fonti storiche e letterarie. Le ricerche d'archivio e le testimonianze raccolte siano, quanto più possibile, relative al vostro territorio". Il nostro Istituto progetta "Noi memori", un percorso di ricerca e di studio sugli argomenti proposti dal Ministero e lo articola in tre azioni didattiche: schede didattiche, un mazzo di carte sulle Leggi razziali "Le carte della vergogna", e l'installazione ceramica chiamata i "Fogli Fossili". Il progetto vince il Concorso nazionale e lo scorso 24 gennaio viene premiato dal Ministro Fioroni nel corso di una cerimonia struggente alla Risiera di San Sabba, a fortissimo impatto mediatico ed emozionale. La nostra scuola (e la sua città) vivono un momento di grande visibilità e di prestigio, forti del buon lavoro svolto e della validazione istituzionale ottenuta. Il Comune di Pesaro ha affiancato il nostro Istituto nelle scelte organizzative, concedendo un luogo simbolo per installare i "Fogli Fossili", la Piazza del Popolo. La scuola, in piena e totale autonomia, ha sviluppato il suo percorso di conoscenza. I documenti sono stati scelti con il criterio privilegiato dal bando di concorso: la loro valenza territoriale. Ecco perché "Il Resto del Carlino", e le altre due testate , ora scomparse. Ecco perché non c'è "Il Corriere della Sera" o le altre testate nazionali, che al pari del "Carlino" esercitavano legittimamente il loro diritto/dovere di cronaca. Il "Resto del Carlino" è considerato il quotidiano della città, e per questo è stato selezionato. Ed è profondamente offensivo leggere questa scelta, puramente didattica, come strumentale o maliziosa ed offendere la buona fede delle ragazze e dei ragazzi che hanno lavorato al progetto, impegnandosi con entusiasmo e onestà intellettuale, categoria quest'ultima sempre più rara, anche in chi la dovrebbe esercitare. Assolutamente incomprensibile, poi, il fraintendimento su ciò che deve esser calpestato: esiste un messaggio (le leggi antiebraiche) ed esiste un mezzo (un documento, un editto, una testata di giornale, una pagella.): chi può confondersi su ciò che idealmente vorremmo "calpestare"? Solo chi intenzionalmente vuole confondersi, e confondere. Ecco la brutta lezione. Non era meglio chiedere un incontro con la Scuola, gentile redazione del Carlino? Parlare con chi ha svolto il Progetto? Sentire le motivazioni delle scelte (autonome, è bene ribadirlo) dei documenti?". Marcella Tinazzi - -->.

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Quest'anno d'intesacon Fioroni abbiamo introdotto in trenta scuole per provincia l'insegnamento di scienze motorie (sezione: Schola)

( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 04-02-2008)

MINISTRO PER 20 MESI "Quest'anno d'intesa con Fioroni abbiamo introdotto in trenta scuole per provincia l'insegnamento di scienze motorie".

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ROMA - La crisi di governo ha interrotto venti mesi di lavoro e di progetti, alcuni realizza (sezione: Schola)

( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 04-02-2008)

Di CARLO SANTI ROMA - La crisi di governo ha interrotto venti mesi di lavoro e di progetti, alcuni realizzati e altri rimasti nel cassetto. L'amarezza è grande. Ministro Melandri, quale sarà il futuro dello sport italiano? "Mi auguro che non si torni indietro, che il nuovo Ministero dello sport sia un patrimonio che non vada disperso. Lo sport è importante anche per l'integrazione sociale. Gli interventi del ministero hanno colmato ritardi storici". Il suo ministero, però, è destinato ad essere cancellato. "In Finanziaria si prevede il mantenimento del Dipartimento dello Sport. Tutti i Paesi dell'Europa hanno un ministero dello sport. Eravamo rimasti soli con la Polonia a non averlo. Non torniamo indietro". Qual è il suo bilancio dopo venti mesi di lavoro? "Gli obiettivi che ci eravamo prefissati li abbiamo realizzati. Mi riferisco alla riforma dei diritti tivù del calcio tesa a rafforzare e migliorare la competitività del sistema calcio e la mutualità tra i club e a sostenere i vivai. Poi abbiamo lavorato nella scuola primaria". Che è, da sempre, un problema per lo sport italiano. "Siamo partiti con Fioroni, con una sperimentazione, tre scuole per provincia dove insegnare educazione motoria. Quest'anno siamo passati a 30 per provincia e si prevede l'assunzione di 3000 laureati in scienze motorie". Non ha trascuaro l'attenzione per lo sport dei disabili. "Abbiamo voluto dare una grande spinta al Comitato italiano paralimpico che adesso, decuplicando le risorse, ha un bilancio di 5 milioni di euro". Si sta discutendo molto del caso di Pistorius. Qual è il suo punto di vista? Giusto o no negargli la possibilità di competere alle Olimpiadi? "L'esclusione di Pistorius è una cattiva notizia perché lo sport ha un grande valore simbolico. Un ragazzo che ha superato tanti problemi e che viene fermato... Ma c'è di buono che il principio di far competere ad armi pari un disabile non è più tabù. Io penso che faccia bene a ricorrere". Nei suoi venti mesi al ministero, quali problemi gestionali ha risolto? "Due erano le urgenze: la drammatica situazione debitoria della Sportass e lo svuotamento del Credito Sportivo. Il primo era un bubbone da eliminare, tutelando il futuro previdenziale degli iscritti; il secondo doveva essere rimesso in piedi anche perché mi ero impegnata a facilitare il processo di privatizzazione degli stadi". Il Coni ha dovuto battagliare, sostenuto anche da Lei, per il proprio finanziamento. Quale può essere la soluzione? "Avrei voluto dare un assetto stabile al Coni con un finanziamento certo ogni anno". Momenti felici e momenti tristi durante il suo lavoro. Qual è stato l'attimo più bello? "La vittoria del mondiale di calcio, nel 2006. Però, in quell'anno non posso dimenticare Calciopoli. Poi, le tragiche morti di Raciti, Licursi e Sandri". C'è chi, come Luciano Moggi, è rimasto in auge nonostante la squalifica. Adesso appare spesso in tivù. "E a me non piace vederlo in tivù". Il 2007 è stato l'anno delle donne. E il 2008 è cominciato nel segno di Alessandra Sensini. "Grandi soddisfazioni con le nostre atlete. L'elenco? Lunghissimo: dalle pallavoliste alle nuotatrici e le ginnaste, poi le incredibili ragazze della scherma, la Bastianelli, la Di Martino, la Kostner, le tenniste della Fed Cup. Tutto questo merita un plauso e una riflessione". Quale? "Brave, e per questo mi piacerebbe vedere a Pechino una donna portabandiera a testimonianza della forza dello sport rosa. E mi piacerebbe vedere qualche dirigente donna in più". C'è una cosa che avrebbe voluto realizzare, nel suo progetto globale, e che non ha fatto? "La riforma della legge 91 sul professionismo sportivo. Il 2008 doveva essere dedicato a questo, insieme alla legge quadro sullo sport di cittadinanza e ai nuovi maccanismi di finanziamento del Coni. La legge 91 è importante anche per le donne che non essendo professioniste sono poco tutelate". Abbiamo parlato dei successi. Però, negli ultimi venti mesi lo sport italiano è stato toccato da tragedie come quella dell'ispettore Raciti. "Troppi dramatici lutti per una partita di pallone". Stadi sicuri e anche pronti per un evenutale organizzazioe delgi Europei di calcio del 2012 qualora Polonia e Ucraina non ce la facessero? "La nostra candidatura è sempre pronta e si può rilanciare anche per il 2016".

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L'insegnante? Ha traslocato a Slow food (sezione: Schola)

( da "Panorama" del 04-02-2008)

L'insegnante? Ha traslocato a Slow food ANTONELLA PIPERNO distacchi Docenti e dirigenti scolastici vengono "presi in prestito" da enti e associazioni che poco hanno a vedere con la scuola. Però lo Stato paga. Difficile trovare una grande attinenza tra la scuola e Slow food, l'associazione paladina del cibo di qualità. E sembrano deboli anche i legami con la Pia associazione maschile Opera di Maria con gli animalisti del Wwf e con il Forum delle associazioni familiari, protagonisti del Family day. Eppure, qui lavorano professori e dirigenti scolastici, uno per associazione. Docenti che percepiscono regolare stipendio dal ministero della Pubblica istruzione. L'insolito prestito, va precisato, è del tutto legale, regolato dalla legge 448 del '98: stabilisce che ogni anno 500 insegnanti possono essere distaccati presso l'amministrazione scolastica per occuparsi di autonomia; altri 100 vanno a dare man forte ad associazioni impegnate nella prevenzione del disagio psicosociale e altri 100 ancora lavorano per associazioni professionali di docenti o in enti che si occupano di formazione e ricerca educativa e didattica. Compiti nobili, per carità. Finora però la materia era rimasta un po' misteriosa, con gli elenchi ministeriali tenuti segreti. Il 24 gennaio scorso il ministero ha fatto partire la circolare per le richieste dei distacchi (a cura delle associazioni) relativi al prossimo anno scolastico. E intanto l'Associazione docenti italiani (Adi), che il 29 febbraio organizza a Bologna un convegno internazionale sull'educazione scientifica (titolo "Perché bolle l'acqua?", legato ai risultati disastrosi dell'indagine Ocse Pisa sulla preparazione degli studenti), ha prodotto un dossier sugli ultimi 3 anni scolastici. Con elenco delle associazioni e dei professori. Facendo luce sui cento distacchi (i cosiddetti comandi) agli enti che si occupano di formazione e ricerca. "È una doverosa operazione trasparenza, ma non nascondiamo di essere rimasti allibiti dalla penalizzazione (da due a un distacco) subita dalla nostra associazione, l'unica dimezzata tra quelle che appartengono al Forum riconosciuto dal ministero" sostiene il presidente dell'Adi, Alessandra Cenerini. Fanno la parte del leone quest'anno l'Aimc (Associazione italiana maestri cattolici) e l'Uciim (associazione cattolica di insegnanti, dirigenti e formatori), con nove comandi a testa. Possono contare sul sostegno di un professore anche gli ambientalisti di Italia nostra. Fino allo scorso anno godeva di un distacco anche Oltre il chiostro, specializzata, spiega il sito, in corsi di teologia e spiritualità francescana ma anche nell'allestimento di banchetti. Sono stati azzerati i comandi, invece, alle associazioni disciplinariste scientifiche Aif, Anisn e Società chimica italiane, specialiste di fisica, scienze e chimica, proprio le materie in cui gli studenti sono più scarsi. Il ministro (che ha l'ultima parola sui distacchi) deve presentare una relazione annuale al Parlamento. Ma non l'ha mai fatto. Il dicastero, interpellato da Panorama, conferma: dal '98 nessun ministro ha mai presentato alcuna relazione. Neanche quello in carica, Giuseppe Fioroni, che non ha ritenuto corretto intervenire sui distacchi 2005-2006 di cui era responsabile Letizia Moratti. Pare fosse deciso a presentare un rapporto sulla sua gestione 2006-2007, ma visto il terremoto politico chissà se sarà in sella al momento di esternare. Per Cenerini ci sono incongruenze: comandi assegnati a enti che gestiscono corsi di formazione professionale (e quindi già sovvenzionati dal ministero del Lavoro), ad associazioni legate ai sindacati ("quando i sindacati già godono di 1.099 distacchi"). E anche comandi che sembrano privilegiare gli insegnanti piuttosto che gli enti, con salti da un'associazione all'altra. è il caso della professoressa Luciana Lenzi, che nel 2005 era alla milanese Porto Franco e adesso lavora a Napoli nella fondazione Cardinale Carlo Oppizzone. A Napoli segnalano pure la prof Santina Mutti, prima dei non eletti di Rifondazione comunista alle ultime elezioni comunali: distaccata all'ufficio scolastico regionale, se eletta, successo politico a parte, avrebbe potuto chiedere un'aspettativa. Con il distacco alla meritevole associazione Annalisa Durante (intitolata alla ragazzina uccisa nel 2004 a Forcella in un agguato di camorra) non è rientrata in classe. Professori mossi da nobili intenti o in fuga da cattedra e campanella? Angela Mambretti Nava, insegnante di italiano distaccata al Coordinamento genitori democratici, di cui è presidente, difende la categoria, il cui lavoro è vitale, sostiene, per mantenere in vita associazioni ed enti che non godono di alcun finanziamento: "È vero che negli anni i ministri hanno privilegiato questa o quell'associazione, ma la nostra non è una scelta di comodo. Con il distacco si perde la titolarità della cattedra e una volta rientrati a scuola bisogna accettare la sede disponibile". Motivati o interessati che siano, lo Stato paga doppio, visto che le cattedre devono essere rimpiazzate. Per un totale, considerando anche i distacchi sindacali, di circa 70 milioni di euro all'anno, cifra che secondo Norberto Bottani, analista delle politiche internazionali dell'educazione, dovrebbero far riflettere il ministro dell'Economia e la Corte dei conti: "Per tagliare sprechi nella spesa pubblica, sarebbe utile guardare anche a questi numeri. E a un sistema che sembra più attento a privilegiare una rete di amicizie piuttosto che il buon funzionamento della scuola". (piperno@mondadori.it).

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CRISI/ VERTICE DEL PD AL 'LOFT' CON VELTRONI E PRODI (sezione: Schola)

( da "Virgilio Notizie" del 04-02-2008)

04-02-2008 10:05 A Sant'Anastasia anche Amato, Rutelli, Letta, Parisi, Fioroni Roma, 4 feb. (Apcom) - Vertice del Pd al 'loft' per mettere a punto la posizione del partito in vista delle consultazioni di questa mattina a Palazzo Giustiniani, dove i leader democratici incontreranno il presidente incaricato, Franco Marini. A piazza Sant'Anastasia è presente l'intero gotha del Pd: dal segretario, Walter Veltroni, al premier dimissionario e presidente del partito, Romano Prodi. Presenti anche il vicesegretario Dario Franceschini, i ministri Rutelli, Fioroni, Bindi, Parisi, Amato, Chiti, Gentiloni, i capigruppo di Camera e Senato, Antonello soro e Anna Finocchiaro, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, il responsabile informazione, Marco Follini e l'ex segretario Ds, Piero Fassino.

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Crisi: Vertice pd con Veltroni e Prodi (sezione: Schola)

( da "KataWeb News" del 04-02-2008)

Alle 09:59 - Fonte: repubblica.it - 0 commenti È in corso al 'loft' del Pd un vertice per definire i particolari della posizione da tenere in vista della consultazione con il presidente incaricato Franco Marini fissata per le ore 13. Attorno al tavolo lo stato maggiore del partito con, tra gli altri, Veltroni, Prodi, Rutelli, Fassino, Fioroni, Franceschini, Bindi e Parisi. AGI.

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Petizione dei precari, assunzioni a rischio con la caduta del governo (sezione: Schola)

( da "Stampaweb, La" del 04-02-2008)

ROMA I precari della scuola sono di nuovo in fibrillazione: le assunzioni previste in Finanziaria, di 100.000 insegnanti e 20.000 unità di personale non docente, che l'esecutivo Prodi aveva dato garanzia di attuare durante le due prossime estati, rischiano di tramontare a causa della caduta del governo. Con una petizione, cui stanno rapidamente confluendo le firme dei diretti interessati, le associazioni dei precari chiedono quindi al ministro della PI, Giuseppe Fioroni, e dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, di firmare un decreto interministeriale proprio per evitare che sfumino le previste immissioni in ruolo. "La politica si assuma la responsabilità di prendere decisioni che vanno a vantaggio di tutti i cittadini; i giochi di potere e gli intrighi di palazzo non danneggino la gente comune", si legge nel documento firmato dal Comitato insegnanti precari non abilitati, il Comitato precari di Parma, il forum Precarisalerno, il forum precariscuola, l'Orgoglio precario e il blog PrecariaMente. "Tanti insegnanti precari - si legge sempre nel documento dei precari - hanno bisogno di un lavoro stabile e sicuro per poter programmare il loro futuro, tante famiglie hanno bisogno di una scuola di qualità per i loro figli, attualmente costretti a frequenti ed improduttivi “balletti” di insegnanti in spregio a qualsiasi forma di continuità didattica, essenziale per un processo complesso come quello dell' apprendimento". Da viale Trastevere giungono segnali di accoglimento del problema, ma la questione non sembra inclusa nelle priorità dello scorcio finale della gestione Fioroni. "Essendo già previste dalla Finanziaria del 2007, anche un governo guidato dal presidente Marini potrebbe autorizzare le 60.000 assunzioni previste tra pochi mesi", ha fatto sapere il viceministro Mariangela Bastico. Secondo il sottosegretario alla PI quella più a rischio sarebbe sopratutto la seconda tranche di assunzioni: "quelle del 2009 - ha sottolineato la Bastico - saranno di competenza del nuovo governo". Del resto il problema precariato della scuola non si sarebbe esaurito con questa doppia tornata di assunzioni prevista dal governo Prodi: secondo i dati ufficiali, pubblicati pochi giorni fa dal ministero della PI, i docenti abilitati inseriti nelle graduatorie (ad esaurimento) ammontano a circa 280.000 docenti. A cui si vanno ad aggiungere almeno 100.000 lavoratori non docenti iscritti nelle graduatorie che lavorano nella scuola a tempo determinato come bidelli, assistenti amministrativi e tecnici. Di tutto questo “esercito”, in totale circa 400.000 persone, quasi la metà lavora con supplenze annuali ed il resto si accontenta di sostituzioni brevi. "Ciò dimostra - ha fatto sapere la Flc-Cgil - che le previste 100.000 immissioni in ruolo nei prossimi due anni non esauriranno le graduatorie degli aspiranti docenti, ma le scalfiranno. E rende necessario un nuovo piano di immissioni in ruolo". "Problema di non scarso rilievo - continua il sindacato di Panini - se si considera la necessità di avviare un nuovo sistema di reclutamento che valorizzi il percorso universitario di formazione e dia uno stop definitivo alle sanatorie". Un rinnovato sistema di reclutamento ancora però in alto mare e che, come le immissioni in ruolo, rischia fortemente di saltare assieme al governo. A meno che i tavoli interministeriali non stringano i tempi e permettano al ministro Fioroni di approvare la nuova legge (con il ritorno dei concorsi ordinari con cadenza biennale e un maggior periodo di tirocinio professionale) prima del suo addio al dicastero dell'Istruzione.

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Gli studenti scelgono il mondo di "ER" (sezione: Schola)

( da "Corriere Adriatico" del 04-02-2008)

Urbino - Medici in prima linea. Al Liceo Classico "Raffaello" di Urbino. Nulla di clamorosamente drammatico, bensì il carnevale entrato con tutta il suo esplosivo coinvolgimento all'interno del plesso scolastico. Ogni classe si è vestita o, per meglio dire, travestita a tema. C'era una truppa di coccinelle, di guardie e ladri, di Bassotti come la mitica banda di Paperopoli, di dalmata, un domino completo che ha vinto meritatamente il primo premio delle maschere collettive più simpatiche e belle ed anche professori che non hanno mancato, magari, ad una piccola piuma, tanto per non essere indifferenti al tourbillon di coriandoli, trucchi e maschere. La 4B Turisti (foto) ha prescelto il caotico mondo della serie televisiva di "ER, Emergency Room, pronto soccorso". Bravissimi a correre in aiuto ed assistere gli amici più bisognosi di cure didattiche, di recupero e sostegno come l'ex ministro Giuseppe Fioroni ha espressamente richiesto. Intanto a Cagli tutto è pronto, dopo settimane e settimane di febbrili preparativi per stupire il pubblico con la maschera più originale e l'idea più geniale, finalmente questa sera nella piazza cittadina di Cagli tutti i giovani cagliesi potranno godersi il lunedì notte di carnevale più pazzo dell'anno. Dopo il dirompente successo della scorsa edizione, anche quest'anno viene riproposta la sfilata delle maschere e dei rispetti carri allegorici in piazza, con una vera e propria premiazione finale. Lo scorso anno, i vincitori della prima gara ufficiale, sono stati i " Pelati dei caraibi" e la loro "Maledizione della prima birra", a bordo di un mega galeone nero. Al secondo posto, con un pizzico di insoddisfazione, il carro del Saloon.

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ALUNNI ASSENTI SCATTANO LE DENUNCE PER SEDICI GENITORI (sezione: Schola)

( da "Mattino, Il (Circondario Nord)" del 04-02-2008)

CERCOLA Accertamenti dei carabinieri L'allarme dopo 27 lezioni saltate Il preside: "Fenomeno limitato" PATRIZIA PANICO Cercola. Accertamenti dei carabinieri sulla frequenza degli alunni delle scuole dell'obbligo nei comuni di Cercola e Pollena Trocchia: denunciati in stato di libertà 16 genitori per favoreggiamento dell'evasione scolastica. Un'indagine lunga e capillare, cominciata all'inizio dell'anno scolastico, svolta dai carabinieri della tenenza di Cercola diretti dal tenente Vito Ingrosso, che hanno effettuato uno screening di tutti gli istituti medi ed elementari con particolare attenzione all'istituto medio inferiore Raffaele Viviani di Pollena Trocchia e all'istituto comprensivo Antonio Custra di Cercola. Il controllo ha evidenziato che i genitori di 9 bambini, pur avendo regolarmente iscritto i figli alla scuola media, non avevano assicurato la loro frequenza dall'inizio dell'anno scolastico senza giustificato motivo. "La situazione da noi è fisiologica - spiega Domenico Toscano, dirigente dell'istituto Custra - su una platea di oltre 1000 studenti si tratta di una percentuale davvero piccola. Molto spesso l'evasione è legata a situazioni particolari con famiglie soggette a disagi di tipo sociale e talvolta anche psicologico di uno o entrambi i genitori. Per questo - prosegue il dirigente scolastico - almeno nel nostro caso, non si deve parlare di dispersione scolastica ma solo di casi isolati e con motivazioni particolari. Come ad esempio l'anno scorso quando due famiglie si sono avvalse della facoltà dell'", contemplata anche nella normativa Fioroni, che permette il ritiro, entro il 15 marzo, dello studente dalla scuola per farlo istruire a casa con un tutore e sostenere un esame a fine anno". Il parametro utilizzato dalle forze dell'ordine per stabilire il limite che separava le assenze fisiologiche dall'evasione studentesca era fissato in 27 giorni di assenza nei primi tre mesi di lezioni. "Un parametro alto - ammette Toscano - al nostro istituto, dopo dieci giorni di assenze consecutive, inviamo un telegramma di avviso ai genitori e, laddove non c'è riscontro, si cerca di rintracciarli mandando anche un dipendente a casa. Il tasso così basso di evasione riscontrato nel nostro istituto - sottolinea il preside - è il termometro che tutto il personale scolastico presta una notevole e costante attenzione a questa problematica che sicuramente nel resto della provincia napoletana assume aspetti molto più marcati". In effetti le condizioni sociali e, soprattutto nell'ultimo periodo, ambientali non hanno di certo aiutato a prevenire tale fenomeno. A causa dei disagi provocati dalle tonnellate di rifiuti accumulati nei pressi delle scuole, proprio nel comune di Cercola decine di genitori hanno richiesto con forza la sospensione delle lezioni minacciando di non portare i figli a scuola. "A volte, inoltre - spiega Toscano - gli alunni delle medie vivono la scuola come una punizione perché insofferenti a qualsiasi ordine costituito. Manca proprio la voglia di partecipare alle lezioni. Faccio appello anche ai servizi sociali - conclude - affinché offrano un riscontro più tempestivo alle nostre segnalazioni perché, in questi casi, bisogna intervenire soprattutto a livello familiare oltre che nei confronti dell'alunno stesso".

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ARTICOLI DEL 2-2-2008

Lettera di una prof al ministro Manuela Marchesini ( da "Provincia di Sondrio, La" del 02-02-2008)

Abstract: inviato una lettera bellissima per il ministro della Pubblica Istruzione Fioroni: il messaggio è "salviamo l'italiano a scuola". Una riflessione interessante che merita di essere letta e accolta. Eccola. Cara Provincia, in questi giorni di crisi e di "emergenze", permetti ad una semplice insegnante di Lettere di far giungere al ministro Fioroni qualche pensierino d'inizio d'anno,

Dalla prima Lettera di una prof ( da "Provincia di Sondrio, La" del 02-02-2008)

Abstract: Egregio ministro Fioroni, o chi verrà dopo di Lei, in questo nuovo anno mi regali "un mestiere che non c'è più", mi regali tempo a scuola e a casa da trascorrere sui libri, senza annegare in "Progetti, Recuperi, Percorsi, Obiettivi, Pof" e altre mirabolanti sigle, per tacere di Programmazioni ormai fantascientifiche.

IL MINISTRO della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha firmato la convenzione, ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 02-02-2008)

Abstract:

L'istituto Fermi allo Stato il ministro Fioroni ha firmato ( da "Gazzetta di Modena,La" del 02-02-2008)

Abstract: Fermi" allo Stato il ministro Fioroni ha firmato Dall'1 settembre il Fermi sarà ufficialmente statale. Il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha firmato nei giorni scorsi la convenzione, approvata la scorsa settimana dal consiglio provinciale, che regola il passaggio allo Stato dell'istituto tecnico modenese.

LE SPINE DELLA SCUOLA ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 02-02-2008)

Abstract: della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha firmato la convenzione, approvata la scorsa settimana dal consiglio provinciale, che regola il passaggio allo Stato dell'istituto tecnico Fermo di Modena, a partire dal primo settembre di quest'anno. La convenzione garantisce la conservazione dell'attuale offerta formativa, in particolare l'articolazione dei due indirizzi di studio (

Ardenno, bufera sul polifunzionale Il Comune non ha i fondi per portare a termine il progetto ( da "Giorno, Il (Sondrio)" del 02-02-2008)

Abstract: LE AREE di proprietà del signor Fioroni e della signora Corvi - riprende il sindaco - sono state infatti espropriate abusivamente dall'amministrazione che ci ha preceduto. Senza il consenso degli interessati si è andati a costruire. A questo punto alla nostra amministrazione non resta che procedere a un'acquisizione d'ufficio delle suddette aree,

Gli appuntamenti di oggi ( da "Tirreno, Il" del 02-02-2008)

Abstract: SCUOLA. Via Bugiardini 25. I genitori e la riforma della scuola. Incontro con i dirigenti scolastici per mettere a punto la proposta della scuola fiorentina sulla riforma degli organi collegiali (ore 9.30-12, scuola Piero della Francesca). LEGGE 194.

Emilia, in arrivo mille insegnanti - ilaria venturi ( da "Repubblica, La" del 02-02-2008)

Abstract: Pagina XI - Bologna La circolare del ministro Fioroni. Deciso anche lo stop alla moltiplicazione degli indirizzi alle superiori Emilia, in arrivo mille insegnanti Priorità a materne, tempo pieno e corsi serali ILARIA VENTURI QUASI mille insegnanti in più, 964 per l'esattezza, assegnati all'Emilia Romagna.

Rinnovo del contratto dei docenti, revisione dei piani di studio e attivazione a Rovereto del Centro per la formazione degli insegnanti ( da "Adige, L'" del 02-02-2008)

Abstract: riferimento al dibattito sul mancato ripristino in Trentino dell'ordinanza Fioroni sul recupero dei debiti e sugli esami di riparazione. "I risultati di Ocse-Pisa - ha dichiarato Arduino Salatin - possono essere interpretati anche a sostegno delle scelte della Provincia. Il no agli esami di riparazione, unito all'organizzazione di un percorso più lungo e distribuito in due anni,

PAOLO BARI Gli istituti tecnici trentini sono i migliori d'Italia ( da "Adige, L'" del 02-02-2008)

Abstract: Ricordiamo che Fioroni ha invece deciso di ripristinare gli istituti tecnici. Vediamo ora i risultati in ambito nazionale suddivisi per materia. Nella lettura il Trentino è al terzo posto con i licei (565 punti), al primo con i tecnici (522), al secondo per gli istituti professionali (469) e al terzo per la formazione professionale (392)

La celebrazione dell'altro Sessantotto, quello senza violenza puntualizza il portav ( da "Stampa, La" del 02-02-2008)

Abstract: Fioroni). La sagrestia del Laterano, poi, era affollata di vesti viola e purpuree dei vescovi e cardinali "amici". La lista di "sponsor" incrocia trasversalmente palazzi sacri (Bertone, Ruini, Tettamanzi, Sepe, Tauran, Poupard) e quelli laici (Rutelli, Veltroni, Letta, Merkel, Kofi Annan, Amato, Frattini).

<Docenti, contratto flessibile> ( da "Corriere Alto Adige" del 02-02-2008)

Abstract: cantonata giustificando il mancato recepimento del decreto Fioroni sul recupero dei debiti scolastici con i buoni risultati della scuola trentina". L'amministrazione apre un fronte dopo la presentazione dei dati sugli istituti trentini: "Se aspettiamo l'accordo nazionale stiamo freschi" TRENTO - Mentre è ancora viva la protesta del mondo della scuola sul "no" agli esami di riparazione,

L'appello dei Leali: <Riprendiamo il dialogo> ( da "Corriere Alto Adige" del 02-02-2008)

Abstract: del ministro Giuseppe Fioroni sugli esami di riparazione. Intanto continua la raccolta firme al documento che i sindacati di categoria presenteranno a Dellai nei prossimi giorni: "Ultimata la raccolta al Da Vinci e al Prati, ora attendiamo quelle delle altre scuole, se necessario posticiperemo a dopo lunedì il giorno previsto per la consegna del documento da parte degli istituti"

Mezzogiorno replica all'articolo di gabrio casati su ambrogio ( da "Riformista, Il" del 02-02-2008)

Abstract: ma lavorare sodo con la programmazione e per l'avanzamento democratico del Paese: non di aree o gruppi o categorie. Con serietà e impegno straordinari. Con l'energia, l'onestà e la competenza. Anche quelle del Gabrio Casati che, nella riforma della scuola (1859), poneva la libertà "entro i dovuti confini e [tutelata] da quelle guarentigie che l'

Bertone: nel '68 un mondo contro Dio ( da "Corriere della Sera" del 02-02-2008)

Abstract: Fioroni, Bindi), al sindaco di Roma, Veltroni e agli esponenti dell'opposizione (Gianni Letta in prima fila, e gli ex ministri Buttiglione e Marzano). L'omelia di Bertone, durante la messa per l'anniversario della Comunità di Sant'Egidio, è tutta incentrata sulla speranza vera, evangelica, e su quella "falsa" di "un periodo storico turbinoso e complesso,

Sant'Egidio, 40 anni di comunità ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 02-02-2008)

Abstract: In prima fila il presidente del Consiglio dimissionario Romano Prodi con la moglie Flavia, Il presidente Napolitano, Francesco Rutelli, Giuseppe Fioroni, Rosy Bindi, i senatori a vita Carlo Azeglio Ciampi ed Emilio Colombo, Walter Veltroni, Piero Fassino, Gianni Letta e Rocco Buttiglione.

ROMA La trattativa è appesa a quelle due parole, piccolo margine . E alla c ( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 02-02-2008)

Abstract: a Fioroni. Ed ha allargato il discorso, guardando oltre: "Questo Paese ha bisogno come il pane di far sparire dal lessico politico la parola "nemico". Ce lo chiedono i cittadini, questo è lo spirito del tentativo che sto facendo e che tornerà utile anche in campagna elettorale e dopo, nella prossima legislatura".

LETTERE ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 02-02-2008)

Abstract: compreso il ministro Fioroni, e ha segnalato ai media la gravissima circostanza. La spiacevole situazione conferma il degrado in cui versa la nostra città, amministrata da incompetenti, che non riescono nemmeno ad allocare il personale necessario per rendere operativo un asilo nido, rimpallandosi le responsabilità, in guisa che quasi trenta bambini da fine settembre sono a spasso (

Buchi in pagella, studenti nei guai ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 02-02-2008)

Abstract: coinvolti nel recupero voluto dal ministro Fioroni, inoltre un buon 20\% frequenta gli portelli didattici. Le loro criticità nel biennio riguardano l'italiano, la matematica e l'inglese, mentre nel triennio le aree di indirizzo (costruzioni, topografia, progettazione). L'attività di recupero al "Kennedy" è suddivisa nelle lezioni di gruppo possibili per le molte ore in compresenza,

Il traguardo del 31 agosto: debito sanato oppure la bocciatura ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 02-02-2008)

Abstract: Tuttavia, non prevedo grandi corsi nel periodo estivo, in specie per le materie per cui è solo necessario studiare".Viene da chiedersi, quando i recuperi avranno fatto il loro corso, se il famoso decreto 80 di Fioroni sancirà più bocciature o un reale miglioramento nell'apprendimento.Sa.Ca.

L'Italia è bloccata come in questa foto pag.1 ( da "Giornale.it, Il" del 02-02-2008)

Abstract: Il ministro Fioroni e i suoi esperti in riunione permanente, i presidi sollecitati al giro di vite, i genitori a organizzare ronde sul marciapiede. Solo per curiosità: che ne è del bullismo? Poi l'emergenza cocaina. Uso sempre più diffuso, a tutte le età, in tutti i ceti.

 

 

 

 

 

Articoli

Lettera di una prof al ministro Manuela Marchesini (sezione: Schola)

( da "Provincia di Sondrio, La" del 02-02-2008)

Un'insegnante ha scritto e ci ha inviato una lettera bellissima per il ministro della Pubblica Istruzione Fioroni: il messaggio è "salviamo l'italiano a scuola". Una riflessione interessante che merita di essere letta e accolta. Eccola. Cara Provincia, in questi giorni di crisi e di "emergenze", permetti ad una semplice insegnante di Lettere di far giungere al ministro Fioroni qualche pensierino d'inizio d'anno, quasi sottovoce, per carità, non si vuole disturbare. Difficile, oggi, fare l'insegnante di Lettere. Ancor più di ieri. Un grosso merito va indubbiamente all'esimio sindaco di Milano, signora Letizia Moratti: da Ministro è riuscita nella straordinaria impresa di distruggere anche quel poco di funzionante che era sopravvissuto alle infauste riforme precedenti. Brandendo la bandiera delle tre "I" (Inglese, Impresa, Informatica), è partita lancia in resta per demolire la "I" più fastidiosa, quella che aveva fino a quel momento occupato troppo spazio nella scuola, impedendo (seppur debolmente) la crescita armoniosa di una futura generazione di consumatori tecnologici e poliglotti: la "I" di Italiano! Quindi, zac: un bel taglio di due ore settimanali nella scuola media, sostituite da più costruttive ore di laboratorio democraticamente facoltative. segue a pagina 7.

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Dalla prima Lettera di una prof (sezione: Schola)

( da "Provincia di Sondrio, La" del 02-02-2008)

Dalla prima Lettera di una prof... Nelle ventinove (29!) ore di base in cui si articola ora l'insegnamento nella scuola secondaria di 1° grado, cinque (5!) ore di italiano bastano e avanzano! Tanto, chi è fuori dalla scuola (ma anche chi è dentro, nel ruolo di "esperto", di cosa non si sa) quanto conosce della fatica di trasmettere ai nostri ragazzi l'amore per la letteratura, per la nostra bella lingua scritta e parlata? Che importa se non si sa più "dove sono finiti lo studio, la lettura, il tema, la concentrazione, il tempo, la logica, gli apostrofi, la noia", come scrive P. Mastrocola nel suo stupendo libro "La scuola raccontata al mio cane"? (se ancora non l'ha fatto, lo legga, Ministro, lo legga). Importante è che si facciano un sacco di altre cose, così i ragazzi, senza la grammatica e senza la fatica richiesta da uno studio serio ed appassionato dell'Italiano, vanno a scuola più contenti. Peccato poi accorgersi, col trascorrere del tempo, che non abbiamo difeso i nostri giovani, soprattutto nell'età più critica, con gli anticorpi della poesia, dell'arte, del bello, dell'umanesimo che sprigiona dalle pagine dei classici di ogni epoca. I valori si coltivano nel cuore con dedizione e tanto tempo a disposizione. Egregio ministro Fioroni, o chi verrà dopo di Lei, in questo nuovo anno mi regali "un mestiere che non c'è più", mi regali tempo a scuola e a casa da trascorrere sui libri, senza annegare in "Progetti, Recuperi, Percorsi, Obiettivi, Pof" e altre mirabolanti sigle, per tacere di Programmazioni ormai fantascientifiche. Restituisca dignità all'Italiano, cancelli i danni compiuti nella scuola elementare e media, come ha già fatto (in parte) nella scuola superiore, da chi l'ha preceduta. "Per quale motivo dobbiamo imparare a insegnare, e insegnare a imparare, e a nessuno importa mai che cosa?". (P. Mastrocola "La scuola..."). Cordiali saluti da un'insegnante di Lettere che vorrebbe continuare ad esserlo. Manuela Marchesini.

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IL MINISTRO della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha firmato la convenzione, (sezione: Schola)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 02-02-2008)

Approvata la scorsa settimana dal consiglio provinciale, che regola il passaggio allo Stato dell'istituto tecnico Fermo di Modena, a partire dal primo settembre di quest'anno. La convenzione garantisce la conservazione dell'attuale offerta formativa, in particolare l'articolazione dei due indirizzi di studio (chimica industriale ed elettronica e telecomunicazioni), ma anche il mantenimento a carico della Provincia di tutto il personale provinciale, docente e Ata, con contratto a tempo indeterminato. "QUESTO PERCORSO garantirà alla scuola una prospettiva di stabilità ? ha detto l'assessore provinciale all'Istruzione Silvia Facchini ? e le assicurerà un futuro certo nel sistema statale di istruzione superiore. Dovremo lavorare in stretta sinergia con la scuola e l'ufficio scolastico provinciale per garantire un passaggio ordinato delle competenze. Sono certa di poter fare affidamento sullo spirito di collaborazione che la scuola ha dimostrato in questa prima fase". - -->.

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L'istituto Fermi allo Stato il ministro Fioroni ha firmato (sezione: Schola)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 02-02-2008)

E' UFFICIALE L'istituto "Fermi" allo Stato il ministro Fioroni ha firmato Dall'1 settembre il Fermi sarà ufficialmente statale. Il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha firmato nei giorni scorsi la convenzione, approvata la scorsa settimana dal consiglio provinciale, che regola il passaggio allo Stato dell'istituto tecnico modenese. La convenzione garantisce la conservazione dell'attuale offerta formativa, in particolare l'articolazione dei due indirizzi di studio (chimica industriale ed elettronica e telecomunicazioni), ma anche il mantenimento in carico alla Provincia di tutto il personale provinciale, docente e Ata, con contratto a tempo indeterminato. Con il passaggio allo Stato, "la formazione delle classi e la determinazione della conseguente dotazione organica avverranno sulla base dei criteri contemplati per le corrispondenti istituzioni scolastiche statali", si legge nella Convenzione. I 61 insegnanti attualmente in servizio con contratto a tempo indeterminato (mentre sono 26 quelli a tempo determinato), passeranno "funzionalmente" alle dipendenze dello Stato ma rimarranno in carico alla Provincia fino alla cessazione, a qualsiasi titolo, del rapporto di lavoro. Il personale assunto dall'1 settembre 2008, sia a tempo indeterminato che determinato, sarà invece a carico dello Stato. L'edificio della scuola resta di proprietà della Provincia e viene concesso in uso gratuito, così come i beni mobili che fanno parte degli arredi e delle attrezzature di base della palestra. I cambiamenti riguardano principalmente l'appalto per le pulizie che scadrà il 31 agosto 2008 e non sarà rinnovato. Le pulizie passano al personale ausiliario statale. In una lettera inviata ai dipendenti della scuola, l'assessore Silvia Facchini commenta con soddisfazione la conclusione di un percorso che potrà "garantire una prospettiva di stabilità e assicurarle un futuro certo nel sistema statale".

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LE SPINE DELLA SCUOLA (sezione: Schola)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 02-02-2008)

IL MINISTRO della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha firmato la convenzione, approvata la scorsa settimana dal consiglio provinciale, che regola il passaggio allo Stato dell'istituto tecnico Fermo di Modena, a partire dal primo settembre di quest'anno. La convenzione garantisce la conservazione dell'attuale offerta formativa, in particolare l'articolazione dei due indirizzi di studio (chimica industriale ed elettronica e telecomunicazioni), ma anche il mantenimento a carico della Provincia di tutto il personale provinciale, docente e Ata, con contratto a tempo indeterminato. "QUESTO PERCORSO garantirà alla scuola una prospettiva di stabilità ? ha detto l'assessore provinciale all'Istruzione Silvia Facchini ? e le assicurerà un futuro certo nel sistema statale di istruzione superiore. Dovremo lavorare in stretta sinergia con la scuola e l'ufficio scolastico provinciale per garantire un passaggio ordinato delle competenze. Sono certa di poter fare affidamento sullo spirito di collaborazione che la scuola ha dimostrato in questa prima fase". - -->.

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Ardenno, bufera sul polifunzionale Il Comune non ha i fondi per portare a termine il progetto (sezione: Schola)

( da "Giorno, Il (Sondrio)" del 02-02-2008)

Di MORRIS BERTOLINI ? ARDENNO ? PER PORTARE A TERMINE il progetto iniziale del nuovo polifunzionale di Ardenno mancano ancora un milione e 300mila euro. L'attuale amministrazione nel Consiglio comunale dell'altra sera ha espresso la volontà di portarlo a termine, ma attingendo solo alle casse comunali non sarà possibile. Per quanto concerne invece l'acquisizione delle aree da 2 privati, avvenuta secondo gli atti ma non in realtà, il Comune procederà all'esproprio forzato. "Si è parlato molto negli ultimi anni di questa importante opera - ha spiegato il sindaco di Ardenno, Laura Bonat - un'opera che ha assunto degli aspetti problematici. Ci sono diversi nodi da risolvere, tra cui l'acquisizione delle aree e il fabbisogno economico per il completamento dei lavori. Bisogna poi anche capire i futuri costi di gesione, manutenzione ordinaria e le prospettive di utilizzo della struttura. L'idea del polifunzionale nacque nel 1993 e il preventivo del primo progetto era di 850 mila euro. Poi arriviamo al 2001. In carica c'era l'Amministrazione Innocenti che voleva realizzare il polifunzionale, la minoranza era invece dell'idea di realizzare una meno costosa tensostruttura. Nel 2004 venne poi approvato il progetto definitivo di tutto il polifunzionale. Il preventivo di spesa era di 1 milione e 860mila euro che si pensava venissero coperti da finanziamenti pubblici. C'erano infatti in ballo i fondi per i mondiali di sci a Bormio del 2005, che in realtà sono poi andati all'Alta Valle". Il primo lotto prevedeva, con una spesa di 753.702euro, gli scavi e la tralizzazione della struttura grande del polifunzionale. La copertura finanziaria è stata per buona parte del Comune, il resto dello Stato. Il secondo lotto prevedeva invece la realizzazione della struttura esterna per 265mila euro coperte da Regione Lombardia e Comunità montana. Il terzo lotto, infine, comprendeva tamponature, pareti e l'acquisizione da parte del Comune delle aree da Enel, Società Dalmazia e con cessione amichevole dai privati Alfredo De Romeri e Cesara Cerasa. Per questi primi tre lotti realizzati finora si sono spesi un milione e 365mila euro. Di questi 673mila euro li ha sborsate il Comune. Per completare l'intervento si ipotizza una ulteriore spesa di un milione e 300milaeuro, 300mila euro per il completamento della struttura grande utilizzabile però solo d'estate e senza pubblico. Con altre 600mila euro si potrebbero realizzare le tribune e dotare la struttura del riscaldamento. Con 200mila euro si sistemerebbe l'area esterna e sempre con altre 200mila euro l'area fitness. Il costo totale per il polifunzionale salirebbe a due milioni e 600mila euro. "LE AREE di proprietà del signor Fioroni e della signora Corvi - riprende il sindaco - sono state infatti espropriate abusivamente dall'amministrazione che ci ha preceduto. Senza il consenso degli interessati si è andati a costruire. A questo punto alla nostra amministrazione non resta che procedere a un'acquisizione d'ufficio delle suddette aree, che dagli atti, in realtà, risulterebbero già acquisite. L'intenzione di questa amministrazione è quella di portare a termine il polifunzionale. Non sarà però possibile che il Comune di Ardenno vada a coprire per intero la cifra mancante. Per i mutui, per esempio, non possiamo farne di un valore superiore a 500mila euro all'anno. Non possiamo portare avanti il nostro mandato destinando tutti i fondi comunali ai lavori del polifunzionale. Andremmo decisamente contro al nostro programma elettorale. Ci sono - conclude - anche altre importanti opere nel nostro Comune da finanziare". Da segnalare anche l'intervento dell'assessore ai Lavori pubblici Ugo Manzi. "Per quanto concerne il finanziamento dell'opera - ha spiegato Manzi - sono convinto che non si sarebbe dovuto dare l'avvio ai lavori senza avere la certezza di avere l'intera copertura finanziaria. I lavori si sarebbero poi dovuti iniziare solo dopo avere acquisito per intero tutte le aree". - -->.

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Gli appuntamenti di oggi (sezione: Schola)

( da "Tirreno, Il" del 02-02-2008)

Empoli GLI APPUNTAMENTI DI OGGI CONFERENZA. Sala stampa - Palazzo Vecchio. Conferenza per presentare il "patto di fine mandato". Intervengono i capigruppo del Partito democratico, Sinistra democratica, Comunisti italiani, Partito Socialista (ore 13). DIAGNOSI. Scuola Marescialli carabinieri. Una diagnosi veloce per le malattie rare. Il Rotary Club Brunelleschi Firenze lancia l'idea di un progetto informatico (inizio alle ore 9.30 in piazza Stazione 7). TRAMVIA. Piazza Repubblica. Conferenza per illustrare la campagna del Partito socialista a favore della tramvia e per il no al referendum del 17 febbraio. Presenti Falciani, Ricca, Venturi e Berti (ore 12, Caffè Giubbe Rosse). In piazza Batoni, sempre per la tramvia: il Comitato per il no all'abrogazione presenta la reale condizione di viale Talenti (inizio alle ore 11). SCUOLA. Via Bugiardini 25. I genitori e la riforma della scuola. Incontro con i dirigenti scolastici per mettere a punto la proposta della scuola fiorentina sulla riforma degli organi collegiali (ore 9.30-12, scuola Piero della Francesca). LEGGE 194. Catena umana - organizzata dalla Sinistra unita e plurale di Firenze - in difesa della legge 194 e della laicità (ore 11, piazza dei Ciompi).

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Emilia, in arrivo mille insegnanti - ilaria venturi (sezione: Schola)

( da "Repubblica, La" del 02-02-2008)

Pagina XI - Bologna La circolare del ministro Fioroni. Deciso anche lo stop alla moltiplicazione degli indirizzi alle superiori Emilia, in arrivo mille insegnanti Priorità a materne, tempo pieno e corsi serali ILARIA VENTURI QUASI mille insegnanti in più, 964 per l'esattezza, assegnati all'Emilia Romagna. Con tre priorità: scuola materna, tempo pieno alle elementari e corsi serali per adulti. E uno stop alla moltiplicazione degli indirizzi di studio nelle scuole superiori. Dopo l'anno nero vissuto dalla scuola bolognese l'anno scorso, quando Prodi si trovò in piazza le mamme e gli insegnanti di sinistra, la rotta si inverte. A governo caduto. La circolare ministeriale è uscita ieri a firma di Fioroni e prevede a livello nazionale un taglio di seimila posti nell'organico di diritto, ovvero nell'assegnazione dei posti di ruolo che viene fatta in questo mese per comporre le classi del prossimo anno scolastico. In controtendenza, la Regione porta a casa invece cattedre in più, quando l'anno scorso dovette incassare un amaro meno 60. Conquistando il primato, anche rispetto alla Lombardia. E' il viceministro uscente Mariangela Bastico ad annunciarlo: "E' una grossa operazione di stabilizzazione, con insegnanti di ruolo, e di riequilibrio che riconosce all'Emilia Romagna l'aumento oggettivo degli studenti, ma anche l'opera di razionalizzazione fatta in passato". Il premio è stato dato in base all'aumento degli alunni e già da tempo tra i banchi della scuola emiliano romagnola il ritmo di crescita è tra i seimila e i diecimila studenti in più ogni anno. Proprio quello che i sindacati hanno sempre contestato: "Non ci viene riconosciuta la crescita". Da questo contingente rimangono fuori i posti per gli insegnanti di sostegno (5mila in più a livello nazionale), ancora non assegnati. Le cattedre in più saranno così suddivise: 164 alla materna, 426 nella scuola primaria, 240 alle medie e 134 alle superiori. "Quest'anno abbiamo dato due indicazioni che dovranno essere rispettate - spiega Bastico - tutti i bimbi che chiedono la scuola materna devono averla, a condizione che ci siano le aule. In più abbiamo previsto un aumento di mille posti a livello nazionale per il tempo pieno che dovrà essere garantito almeno nelle 40 ore settimanali. L'anno scorso, affidando le attribuzioni delle risorse agli uffici scolastici regionali, ci siamo trovati scoperti su questi punti che, compreso l'educazione per gli adulti, io considero una priorità sociale e di qualità della scuola". Bastico promette anche che nel cosiddetto organico di fatto (le ulteriori assegnazioni a luglio di supplenti) "si potranno fare degli aggiustamenti e recuperare altri posti". Però avverte: "Il fatto di avere posti in più non significa che l'Emilia Romagna non debba continuare l'opera di razionalizzazione. L'indicazione è che non potranno essere ammesse finte specializzazioni alle superiori". Ovvero una scuola non potrà moltiplicare gli indirizzi di studio differenziandoli solo per poche materie e poche ore in più: escamotage per farsi approvare la prima classe anche con pochi iscritti perché si tratta di un nuovo corso. Dalla prossima settimana si attende l'assegnazione dei posti a Bologna. "Si è voluto commisurare il più possibile l'organico all'incremento degli alunni", commenta Luciano Chiappetta dicendosi "felice" per la proroga: "Il mio incarico si era interrotto in modo troppo brusco". SEGUE A PAGINA V.

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Rinnovo del contratto dei docenti, revisione dei piani di studio e attivazione a Rovereto del Centro per la formazione degli insegnanti (sezione: Schola)

( da "Adige, L'" del 02-02-2008)

Rinnovo del contratto dei docenti, revisione dei piani di studio e attivazione a Rovereto del Centro per la formazione degli insegnanti. Questi i tre punti cardine e nel contempo gli obiettivi qualificanti fissati dal presidente Dellai per l'immediato futuro. "Il contratto - ha sostenuto Dellai - non potrà ridursi solo a stabilire risorse e aumenti retributivi. Accordi standardizzati non sono utili né ai docenti né alla scuola trentina. È giunto il momento di compiere un salto di qualità. Anche attraverso i contratti è possibile migliorare il livello qualitativo del sistema scolastico trentino". In merito ai contenuti della scuola, il presidente ha confermato che entro la fine di aprile sarà presentato un primo documento relativo ai piani di studio. Fra pochi giorni sarà insediata la commissione incaricata di predisporre la nota preliminare che costituirà la base per il successivo lavoro. "La qualità della scuola dipende dalla qualità dei docenti" ha ribadito Dellai. Per questo a Rovereto sta per essere istituito il "Centro per la formazione continua e l'aggiornamento degli insegnanti", che dovrebbe diventare un punto di riferimento provinciale. Il presidente ha infine commentato con soddisfazione i dati della ricerca Ocse-Pisa. "Considero questo tipo di indagini - ha affermato Dellai - un aiuto a comprendere punti di forza e di debolezza del nostro sistema scolastico, un forte stimolo a migliorare. La scuola trentina si conferma in ogni caso fra le migliori in Italia e nel mondo. Possiamo essere orgogliosi dei risultati ottenuti, in particolare del ruolo della formazione professionale che costituisce un importante strumento di innovazione e di elevazione sociale e culturale per tanti giovani trentini". Non è mancato il riferimento al dibattito sul mancato ripristino in Trentino dell'ordinanza Fioroni sul recupero dei debiti e sugli esami di riparazione. "I risultati di Ocse-Pisa - ha dichiarato Arduino Salatin - possono essere interpretati anche a sostegno delle scelte della Provincia. Il no agli esami di riparazione, unito all'organizzazione di un percorso più lungo e distribuito in due anni, sono scelte che rendono evidente l'impegno della Provincia a sostegno di quel 34% di ragazzi che hanno debiti". Dellai ha condiviso l'analisi e nel contempo auspicato che le discussioni degli ultimi giorni possano contribuire al miglioramento della scuola trentina. 02/02/2008.

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PAOLO BARI Gli istituti tecnici trentini sono i migliori d'Italia (sezione: Schola)

( da "Adige, L'" del 02-02-2008)

PAOLO BARI Gli istituti tecnici trentini sono i migliori d'Italia. Lo certifica l'indagine Ocse - Pisa realizzata nel 2006 in 57 Paesi del mondo e in 12 Regioni o Province italiane. Dopo le anticipazioni pubblicate da l'Adige, ieri sono stati diffusi i dati scorporati per indirizzo di studio. I principali risultati sono stati illustrati da Arduino Salatin, direttore dell'Iprase, l'istituto che ha curato la parte trentina della ricerca. Sebbene in lieve peggioramento rispetto all'analoga indagine del 2003, la scuola trentina risulta ampiamente premiata in tutte le materie. I punteggi ottenuti in scienze (il focus di questa indagine), in matematica e in lettura collocano infatti il Trentino ben al di sopra della media Ocse (500 punti) e ampiamente più in alto della media italiana. L'arretramento si spiega con la partecipazione della formazione professionale, in precedenza esclusa dai test internazionali. Il calo è significativo in particolare in matematica: gli studenti trentini hanno ottenuto ben 39 punti in meno in confronto al 2003. Nella graduatoria italiana la scuola trentina si posiziona al terzo posto (per la lettura) o al quarto (per la matematica e per le scienze). In testa vi è sempre il Friuli Venezia Giulia, che tuttavia non ha preso in esame la situazione della formazione professionale. In generale gli studenti dei licei hanno conseguito gli esiti migliori, come peraltro prevedibile. Ma il risultato più clamoroso è il successo degli istituti tecnici, vero punto di forza della scuola trentina. In matematica gli allievi di Iti, geometri e ragioneria sono anzi più bravi dei coetanei liceali. La scelta dell'ex-ministro Brichetto Moratti di cancellare questo indirizzo scolastico si rivela dunque quanto mai errata. Ricordiamo che Fioroni ha invece deciso di ripristinare gli istituti tecnici. Vediamo ora i risultati in ambito nazionale suddivisi per materia. Nella lettura il Trentino è al terzo posto con i licei (565 punti), al primo con i tecnici (522), al secondo per gli istituti professionali (469) e al terzo per la formazione professionale (392). In matematica terzo posto per i licei (544), primo per i tecnici (547), quarto per gli istituti professionali (440) e terzo per la Fp (409). In ambito scientifico la scuola trentina si colloca al quarto posto per i licei (564), al primo per i tecnici (548), al secondo per gli istituti professionali (470) e al terzo per la Fp (417). La media Ocse di riferimento è di 500 punti. Assieme al primato italiano degli istituti tecnici, due sono gli aspetti positivi. È diminuito lo scarto fra maschi e femmine: le seconde continuano ad essere migliori in lettura mentre i primi sono ancora i più bravi in matematica, ma la differenza si attenua. In scienze la distanza è di soli due punti. Rilevante è la capacità della scuola trentina di garantire alte prestazioni e nel contempo notevole equità sociale. Pur ancora presente e condizionante, lo status economico-culturale delle famiglie trentine ha infatti un peso inferiore a quello riscontrato nella maggior parte dei Paesi. Negativo appare invece il dato relativo all'elevato numero di studenti che dimostrano di non possedere le competenze minime che l'Ocse considera indispensabili alla vita odierna. Non raggiunge infatti la sufficienza il 34,3% in lettere, il 36,9% in matematica e il 32,5% in scienze. Viceversa, il livello di eccellenza degli studenti del Trentino si attesta intorno al 9,8% in lettura, al 3,5% in matematica e all'1,2% in scienze. In prospettiva l'investimento a favore dell'eccellenza si rivelerà decisivo. 02/02/2008.

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La celebrazione dell'altro Sessantotto, quello senza violenza puntualizza il portav (sezione: Schola)

( da "Stampa, La" del 02-02-2008)

La celebrazione dell'altro Sessantotto, "quello senza violenza" puntualizza il portavoce della comunità Mario Marazziti, è il colpo d'occhio di San Giovanni in Laterano completamente gremita. Tra le grandi navate della cattedrale di Roma (sede ecclesiastica ufficiale del Papa) ieri sera si parlavano decine di lingue, sull'altare celebrava il Segretario di Stato vaticano, nelle prime file di banchi siedevano il capo dello Stato e quello del governo insieme a metà establishment politico-finanziario italiano (Napolitano, Prodi, Gianni Letta, Fassino, Veltroni, Bonanni, Fioroni). La sagrestia del Laterano, poi, era affollata di vesti viola e purpuree dei vescovi e cardinali "amici". La lista di "sponsor" incrocia trasversalmente palazzi sacri (Bertone, Ruini, Tettamanzi, Sepe, Tauran, Poupard) e quelli laici (Rutelli, Veltroni, Letta, Merkel, Kofi Annan, Amato, Frattini). La cerimonia per il 40° anniversario è la raffigurazione plastica del "Sant'Egidio power", una multinazionale della solidarietà e del dialogo interreligioso da 50 mila membri in 72 nazioni. Gli studenti che il 7 febbraio 1968 si incontrarono alla Chiesa Nuova di Roma oggi hanno i capelli bianchi e sono quasi tutti professori universitari (come il fondatore, Andrea Riccardi o il mediatore con la Cina, Agostino Giovagnoli), mentre la diffidenza della Curia per la "diplomazia parallela" è talmente superata che adesso è il capo delle feluche d'Oltretevere a festeggiare la comunità. Eppure, malgrado i riconoscimenti dell'Ue e delle Nazioni Unite per le riuscite mediazioni in vari conflitti e crisi in Africa, Balcani e Sud America, fino a poco tempo fa i "santegidini" incassavano Oltretevere (inclusa nella Terza Loggia dell'ex "premier" Angelo Sodano) più riserve che consensi, per l'esito negativo dei negoziati in Algeria o per sovrapposizioni ai canali ufficiali della diplomazia vaticana. E ora Riccardi, citando Benedetto XVI, lancia la "sfida di un nuovo modello antropologico che non sia piegato tutto alle esigenze del mercato e dell'effimero". Alla Comunità è riuscito di trasformare la chiesa di San Bartolomeo all'Isola Tiberina nel "Memoriale dei martiri del nostro tempo", che richiama pellegrini da tutto il mondo con le reliquie di monsignor Romero e di Paul Schneider, di Franz Jaegerstatter ("il contadino tedesco che ha resistito al nazismo per fedeltà evangelica") e Alberto Hurtado, André Jarlan, del cardinale Posada Ocampo e del monaco romeno ortodosso Sofian, dei martiri ruandesi e melanesiani. Inoltre al "Sant'Egidio power" contribuisce il "Meeting Uomini e Religioni" (arrivato alla 21° edizione) che rilancia lo "spirito d'Assisi" facendo incontrare il Papa, i patriarchi ortodossi, il primate anglicano, il rabbino capo d'Israele e personalità islamiche. Un mese e mezzo fa, poi, l'approvazione all'Onu della risoluzione per una moratoria universale della pena capitale, tradizionale battaglia della Comunità che deriva il suo nome dal piccolo monastero di clausura nel cuore di Trastevere, accanto alla Basilica di Santa Maria, in cui pregano insieme ogni sera. In quarant'anni è passata dai primi "doposcuola" per i bambini immigrati nelle baracche della periferia romana ai "summit" internazionali. Accanto ai delegati delle chiese cristiane "sorelle", ortodossi orientali e protestanti occidentali, il centinaio di vescovi ieri arrivati a San Giovanni fotografano l'approvazione ormai unanime per la Comunità. E la sua logica di "sostituire gli steccati con i ponti" ha ispirato persino il "rosso" Fausto Bertinotti che domani visiterà la parrocchia della borgata di Tor Tre Teste per fare una donazione. "In Italia sentiamo l'esigenza di superare i vantaggi di parte e le logiche di corto respiro per metterci a lavorare tutti insieme. Non va umiliata la voglia di ripresa del paese - spiega il leader Riccardi, che ha tra le mani il telegramma di auguri del Patriarca di Mosca, Alessio II -. C'è il rischio di scaricare sulle spalle dei più deboli l'incapacità di una parte delle classi dirigenti di pensare secondo il bene comune. La festa dei nostri primo 40 anni non è il momento di trionfalismi ma di scegliere come provare a cambiare il mondo in meglio, pur con mezzi deboli". L'obiettivo indicato dal fondatore è "riannodare i fili di una convivenza civile e sociale sia qui in Italia sia nel mondo mentre crescono la sfida della violenza diffusa e la tentazione dello scontro tra mondi culturali diversi".

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<Docenti, contratto flessibile> (sezione: Schola)

( da "Corriere Alto Adige" del 02-02-2008)

Corriere dell'Alto Adige - TRENTO - sezione: TRENTOEPROV - data: 2008-02-02 num: - pag: 4 categoria: REDAZIONALE Istruzione Il governatore lancia una nuova piattaforma: incentivi e premi, modello più giusto "Docenti, contratto flessibile" Dellai: "Il sistema attuale appiattisce, valutiamo il merito" TRENTO - Per fortuna ci ha pensato l'autonomia trentina a tutelare gli studenti dalla spada di Damocle degli esami di riparazione: la pagella su scala mondiale, limitatamente ai ragazzi delle scuole professionali, non è infatti per nulla rassicurante. "La formazione professionale si è dimostrata carente in tutti e tre gli ambiti di competenze: scienze, matematica e lettura. In particolare in quest'ultima, con uno scarto notevole rispetto alla media di licei e istituti tecnici". A confermarlo è Arduino Salatin, direttore dell'Iprase, che ieri mattina a Piazza Dante ha esposto i risultati dell'analisi triennale Ocse-Pisa 2006 effettuata su un campione di 1.757 quindicenni di 61 istituti superiori trentini. I dati confermano che la nostra scuola resta tra le migliori d'Italia e d'Europa, con performance equiparabili a quelle di Finlandia, Svezia, Corea, Irlanda e Canada. Alte prestazioni a cui si somma un'altrettanto elevata equità sociale, visto che i livelli di competenze mostrati dagli studenti trentini non è vincolato al grado di istruzione e allo status occupazionale della famiglia di provenienza. "Una scuola inclusiva che tira su i livelli più bassi sacrificando, a volte, l'eccellenza - commenta Salatin -. Il Trentino tiene testa con un posizionamento di tutto rispetto a fianco di Friuli, Veneto e Alto Adige, nonostante l'Italia indietreggi di 13 posizioni. Ma il primato è un obiettivo ancora da raggiungere". Su scala italiana i nostri studenti si posizionano al terzo posto per la lettura, dopo Friuli e Veneto, e quarti per la matematica e le scienze, dopo Friuli, Alto Adige e Veneto. è sempre la lettura a farci scalare la classifica dei Paesi Ocse, in cui figuriamo settimi con 21 punti di vantaggio sulla media internazionale. Ottava posizione per le scienze e dodicesima per la matematica: ambito di competenza, quello dell'aritmetica, in cui si è registrato un certo arretramento rispetto ai risultati del 2003. "In generale possiamo notare un'ottima performance degli istituti tecnici, sempre primi nelle classifiche, a fronte della carenza di quelli professionali - conclude Salatin -. Si è ridotto invece lo scarto di competenze tra ragazzi e ragazze, con le ultime in forte miglioramento in tutte le discipline. Risultati che vanno a sostegno delle scelte che Piazza Dante ha fatto in merito al recupero dei debiti scolastici: il “no” agli esami di riparazione rende evidente la decisione di prendersi carico di quel 34% di ragazzi che hanno debiti, obbligandoli alla frequenza dei corsi di recupero e dando una chance in più a chi ha difficoltà". Ma per Gloria Bertoldi (Cgil) non è così: "Il merito di questo risultato è dei docenti. La Provincia prende una colossale cantonata giustificando il mancato recepimento del decreto Fioroni sul recupero dei debiti scolastici con i buoni risultati della scuola trentina". L'amministrazione apre un fronte dopo la presentazione dei dati sugli istituti trentini: "Se aspettiamo l'accordo nazionale stiamo freschi" TRENTO - Mentre è ancora viva la protesta del mondo della scuola sul "no" agli esami di riparazione, Lorenzo Dellai apre nuove e inattese prospettive sul fronte del contratto degli insegnanti. In vista del tavolo di lavoro che porterà nei prossimi mesi al rinnovo dell'intesa, il presidente della Provincia lancia una proposta: "Ripensare radicalmente un contratto sperimentale più flessibile per il reclutamento del corpo docente e l'utilizzo delle risorse umane, per la definizione del monte ore e l'individualizzazione dei percorsi di carriera. Insomma un contratto più moderno e innovativo". Il governatore si spinge fino a prevedere l'inserimento di criteri meritocratici per i docenti, ipotizzando "meccanismi di premio e incentivo soprattutto per insegnanti che si dedicano con particolari attività alla scuola". Un'intenzione espressa a margine della presentazione ufficiale, ieri a Piazza Dante, dell'indagine Ocse-Pisa 2006. "I dati sono molto positivi ed è merito di tutti quelli che lavorano all'interno della scuola trentina - ha commentato soddisfatto Dellai -. Ora è tempo di rinnovare il contratto di categoria e sarebbe bello vedere se vogliamo e possiamo discutere nuove formule per la parte normativa e per quella economica. C'è bisogno che il contratto della scuola valorizzi le disponibilità e le attitudini degli insegnanti con possibilità di miglioramento anche della propria posizione. Oggi così non è per colpa di uno schema contrattuale che tende ad appiattire e omogeneizzare, piuttosto che a valorizzare le professionalità". Un discorso ancora tutto virtuale, chiarisce il governatore: "Non c'è nessuna innovazione sul tavolo su cui chiedere il parere dei sindacati, ma è tempo di avviare una discussione su questi punti. è giusto che ciascuno dichiari le sue intenzioni: io ho detto che questo interesse da parte nostra c'è. Bisogna vedere se vi è interesse ad aprire questa discussione. Ma le soluzioni non sono semplici; bisognerà discutere a fondo ed è bene farlo partire presto, questo dialogo". La prospettiva di Piazza Dante è chiara: "Vorremmo che il nuovo contratto flessibile facesse parte di un pacchetto di misure volte a valorizzare, modernizzare e qualificare la nostra scuola attraverso tre tasselli: piani di studio, formazione e aggiornamento degli insegnanti e contratto". Le tempistiche, sottolinea Dellai, sono fondamentali: "Siccome sono discussioni lunghe e complicate, prima si parte meglio è. Se aspettiamo l'accordo nazionale stiamo freschi. Dobbiamo sfruttare tutte le potenzialità della nostra autonomia e tirare fuori delle idee perché non ci sono soluzioni preconfezionate. C'è una grande disponibilità e voglia di fare nelle nostre scuole: un po' alla volta gli strumenti si tirano fuori. Lo si dice da anni, e forse è bene iniziare a dare qualche segnale di apertura". Silvia Senette.

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L'appello dei Leali: <Riprendiamo il dialogo> (sezione: Schola)

( da "Corriere Alto Adige" del 02-02-2008)

Corriere dell'Alto Adige - TRENTO - sezione: TRENTOEPROV - data: 2008-02-02 num: - pag: 4 categoria: REDAZIONALE Esami di riparazione L'appello dei Leali: "Riprendiamo il dialogo" TRENTO - I Leali lanciano un appello alle forze politiche provinciali sul tema della scuola. "Invito a recuperare un clima di confronto più sereno per tutti i soggetti interessati dal dibattito sulla scuola. Siamo convinti che il presidente della giunta provinciale Lorenzo Dellai, sarà disponibile a riprendere il necessario confronto nell'interesse della scuola trentina" dichiara Severino Bombardelli, segretario del partito. I Leali fanno riferimento alla polemica nata sia all'interno delle forze politiche di maggioranza che nel mondo della scuola, innescata dalla delibera con la quale la giunta provinciale a fine gennaio, non aveva recepito il decreto del ministro Giuseppe Fioroni sugli esami di riparazione. Intanto continua la raccolta firme al documento che i sindacati di categoria presenteranno a Dellai nei prossimi giorni: "Ultimata la raccolta al Da Vinci e al Prati, ora attendiamo quelle delle altre scuole, se necessario posticiperemo a dopo lunedì il giorno previsto per la consegna del documento da parte degli istituti" spiega Vincenzo Bonmassar (Uil). Il documento chiede l'introduzione di verifiche certe al recupero dei debiti dei ragazzi ed un corrispettivo economico sicuro per gli insegnanti dei corsi di recupero. Giovedì, gli studenti della consulta provinciale si sono detti disponibili ad aprire un tavolo di lavoro con gli insegnati. Ma. Bo.

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Mezzogiorno replica all'articolo di gabrio casati su ambrogio (sezione: Schola)

( da "Riformista, Il" del 02-02-2008)

Mezzogiorno replica all'articolo di gabrio casati su ambrogio L'Italia non ha mai scommesso sulla rinascita del Sud Oggi scontiamo errori storici della politica nazionale Gabrio Casati, sul Riformista del 29 gennaio, non crede alla "rinascita del Mezzogiorno" e lamenta un Nord "disinteressato alla galleria degli orrori" nonostante "i miliardi di euro che gli costa" e che sarebbero necessari per migliorare le sue infrastrutture. Perciò, definisce "peloso e ingiusto" il concetto di solidarietà nazionale che porta le due Italie, insieme, allo "schianto". Questa semplificazione è diffusa e a base del leghismo. Perciò, è forse opportuno un qualche cenno ai ricordi. Unanime la condanna per la monnezza di Napoli, per i cannoli di Cuffaro, per la forestazione e la sanità in Calabria, per mafia, camorra e 'ndrangheta, e forse dovremmo ricordare almeno Le lettere meridionali di Pasquale Villari (1878) sulle cause politico-sociali del brigantaggio, "conseguenza logica, naturale, necessaria di uno stato sociale, senza modificare il quale è inutile sperare di poter distruggere quei mali". Fino a qualche anno fa, sembrava condivisa la tesi di Rosario Romeo in Risorgimento e capitalismo sulla necessità del "sacrificio" del Sud per lo sviluppo industriale del Nord e per la modernizzazione del Paese. Una tesi che, per un verso, implicava l'obbligo-interesse della "restituzione" e, per l'altro, raccoglieva la consapevolezza sia di oltre sei secoli di profonde differenze (nel Sud, l'antiautonomismo e una decrepita feudalità, e nel Centro-Nord i comuni e il Rinascimento europeo) sia del meridionalismo. Dalla cui ricchezza non guasta richiamare studiosi, come Maffeo Pantaleoni, che - nel 1891- dimostrava come il Mezzogiorno contribuisse assai più del Settentrione alle entrate dello Stato (con il 32% d'imposte a fronte del 27% della ricchezza); o come Viti De Marco, lucido critico del protezionismo militarista e autoritario che dava all'industria pesante del Nord a danno dell'economia agricola e dell'evoluzione civile del Sud. Infine, come i Croce, Fortunato, Einaudi, Luzzato, i fratelli Mondolfo, raccolti intorno all'Unità fiorentina nel decennio 1912-22 da Salvemini, che denunciava la "inguaribile incapacità" del suo partito "di occuparsi della questione meridionale", perché intento a organizzare gli operai lì dove nasceva l'industria (da cui la tesi gramsciana) e il movimento cooperativo (nell'era di Giolitti, oltre 1,5 milioni di aderenti, risorsa democratica ignota al Sud). A tutto questo si aggiungano il fallimento della programmazione dopo la grande migrazione; la guerra fredda e la democrazia incompiuta; il ritardo del Pci; la infiltrazione dei poteri tradizionali nello Stato, il populismo dilagante e la sconnessione dell'amministrazione. C'è perciò da riconoscere che quando finalmente sarebbe potuto nascere (non ri-nascere) il Mezzogiorno, la politica nazionale ha tirato a campare sugli equilibri radicati. E che non s'è formata la nuova classe dirigente invocata dal Salvemini nemmeno con le Regioni e il rafforzarsi delle autonomie (pur essendo vero che "s'impara a nuotare solo tuffandosi in acqua"). Anzi la situazione è peggiorata, nonostante qualche ribelle e fermenti importanti specie a Napoli. Per evitare il baratro non giova, dunque, né semplificare né lacerare, ma lavorare sodo con la programmazione e per l'avanzamento democratico del Paese: non di aree o gruppi o categorie. Con serietà e impegno straordinari. Con l'energia, l'onestà e la competenza. Anche quelle del Gabrio Casati che, nella riforma della scuola (1859), poneva la libertà "entro i dovuti confini e [tutelata] da quelle guarentigie che l'assicurino e la difendano contro i nemici palesi e occulti i quali la farebbero traviare e ne guasterebbero il frutto". Cosa sarebbero Nord e Sud se queste virtù, lo spirito della Resistenza e della Ricostruzione avessero resistito nei sessant'anni della Repubblica? ex deputato Psi 02/02/2008.

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Bertone: nel '68 un mondo contro Dio (sezione: Schola)

( da "Corriere della Sera" del 02-02-2008)

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2008-02-02 num: - pag: 21 categoria: REDAZIONALE Sant'Egidio Da Prodi a Ciampi per la celebrazione a Roma dei quarant'anni della comunità Bertone: nel '68 un mondo contro Dio Il cardinale cita Woody Allen nell'omelia. Poi l'incontro con Napolitano E' durato 25 minuti il faccia a faccia in un ufficio del Vicariato tra il presidente e il segretario di Stato vaticano ROMA - "Dio è morto, Marx è morto... e anch'io non mi sento molto bene". Inizia così, a sorpresa, con la citazione di "questa nota battuta ironica e pessimista di Woody Allen", e genera un attimo di suspense. Visto che le parole "Dio è morto", risuonano dall'altare della Basilica di san Giovanni in Laterano, la madre di tutte le chiese del mondo. E a pronunciarle è il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone. Poi l'atmosfera si scioglie e nasce un sorriso sulle facce dei presenti. Dall'ex presidente Ciampi, a metà governo dimissionario (Prodi, Rutelli, Fioroni, Bindi), al sindaco di Roma, Veltroni e agli esponenti dell'opposizione (Gianni Letta in prima fila, e gli ex ministri Buttiglione e Marzano). L'omelia di Bertone, durante la messa per l'anniversario della Comunità di Sant'Egidio, è tutta incentrata sulla speranza vera, evangelica, e su quella "falsa" di "un periodo storico turbinoso e complesso, segnato dall'ideologia e dal senso prometeico di un'umanità che voleva costruire se stessa e il mondo senza Dio o peggio contro di lui". Sono passati infatti quarant'anni anni da quando, nel febbraio del 1968 - sì proprio l'anno della contestazione, degli scontri di Valle Giulia a Roma, dell'occupazione della Sapienza - un ragazzo non ancora ventenne, adesso professore, Andrea Riccardi, fondò in un liceo romano la comunità cattolica che adesso è presente in 70 paesi del mondo. Lo stato d'animo di insoddisfazione e sfiducia nel futuro sintetizzata da Woody Allen, secondo Bertone, deve lasciare però il posto al "dono" di un cambiamento generato dal piccolo granello di senape, che riesce a diventare un grande albero frondoso. Questa parabola, secondo il Cardinale, si può applicare anche a quella che il capo dello Stato, Giorgio Napolitano ha definito un'"Italia agitata e confusa". Che ne pensa, cardinale, della crisi di governo? Ce la farà Marini? Ripete per due volte Bertone: "Si legga attentamente l'omelia, lì c'è tutto". Esce in fretta il segretario di Stato, dal "baciamano" delle autorità (150 vescovi, 14 cardinali, i rappresentanti di tutte le chiese cristiane, dagli ortodossi agli anglicani). Prodi, accompagnato dalla moglie Flavia, non vuole fare dichiarazioni, ma tutti hanno notato che qualche minuto prima, rientrando in sacrestia al termine della messa, Bertone, con ancora i paramenti indosso, si è mosso per salutare con grande cordialità il presidente Ciampi e la moglie Franca, mentre al presidente del consiglio ha riservato solo una veloce stretta di mano. Sono le otto di sera quando Bertone entra in un lungo colloquio a quattr'occhi con Napolitano, appena arrivato dal Quirinale, in una delle sale a piano terra del palazzo del Vicariato. E' evidente che non si tratta solo di cerimoniale. L'incontro, faccia a faccia, dura ben 25 minuti. Un tempo necessario per un esame approfondito della delicata situazione politica interna. E' come se, terminate a Palazzo Giustiniani le consultazioni del presidente incaricato Marini, un più alto punto- situazione, sia stato fatto ieri sera tra Vaticano e Stato italiano. Una conferma, se si vuole, della "vocazione diplomatica " della Comunità di sant'Egidio, che in passato ha "risolto" complicate situazioni in Africa e in altre parti del mondo tanto da essere ribattezzata da Igor Man, "l'Onu di Trastevere". "Alla ispirazione, anzi, alla passione cristiana - ha affermato Napolitano in un breve discorso di saluto - si aggiunge la vostra singolare capacità diplomatica ", legata sempre agli "alti ideali " e alla ricerca del "bene comune ". Per questo, ha sottolineato il Capo dello Stato, "gli italiani vi devono essere grati". In tutto, il presidente della Repubblica, accompagnato dalla signora Clio, si è trattenuto, un'ora ("La voglia di venire ce l'avevo e il tempo l'ho trovato "). Un salottino particolare con Riccardi e con monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, tra i fondatori di Sant'Egidio e a lungo parroco di Santa Maria in Trastevere. L'ex segretario della Quercia, Fassino, commenta soddisfatto: "Sono passati i tempi del segretario di stato Sodano. Il cardinal Bertone ha quasi fatto un'investitura pubblica di Sant'Egidio, in una celebrazione solenne. Ed è di particolare rilievo che ben due volte abbia sottolineato la particolare benedizione del Papa Benedetto". M.Antonietta Calabrò.

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Sant'Egidio, 40 anni di comunità (sezione: Schola)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 02-02-2008)

POLITICA 02-02-2008 Anniversario Sant'Egidio, 40 anni di comunità "Dio è morto, Marx è morto... e anch'io non mi sento molto bene": a sorpresa, il segretario di Stato vaticano, cardinal Tarcisio Bertone, ha aperto ieri a Roma l'omelia per ricordare i 40 anni della Comunità di Sant'E- gidio con una citazione di Woody Allen. La famosissima battuta, è servita al cardinale per denunciare lo "stato d'animo di una larga parte dell'umanità di questa nostra epoca, apparentemente sempre più insoddisfatta e sempre meno fiduciosa nel futuro". Alla messa di celebrazione della comunità erano presenti tanti fedeli ma anche molti uomini politici. In prima fila il presidente del Consiglio dimissionario Romano Prodi con la moglie Flavia, Il presidente Napolitano, Francesco Rutelli, Giuseppe Fioroni, Rosy Bindi, i senatori a vita Carlo Azeglio Ciampi ed Emilio Colombo, Walter Veltroni, Piero Fassino, Gianni Letta e Rocco Buttiglione.

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ROMA La trattativa è appesa a quelle due parole, piccolo margine . E alla c (sezione: Schola)

( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 02-02-2008)

Di CLAUDIO RIZZA ROMA La trattativa è appesa a quelle due parole, "piccolo margine". E alla chiacchierata con Gianni Letta, che ufficialmente fa lo gnorri ("siamo vecchi amici, è ovvio che ci si senta") ma che farà l'ambasciatore per spiegare a Berlusconi che di Franco Marini ci si può veramente fidare, che non vuole fare scherzi e che sarebbe interesse di tutti modificare questa benedetta legge elettorale. Franco e Gianni, entrambi ex dc e vecchi volponi, sanno benissimo che il dialogo è tra sordi e che quel piccolo margine probabilmente sarà serrato lunedì. Però ci sono ancora due giorni pieni per provarci e ragionare. Che poi Letta sia passato anche per palazzo Chigi non va visto come un inciucio con il premier, ma l'argomento era la riforma dei servizi segreti e nulla più. Giorgio Napolitano, a sera, si duole per un'Italia "confusa e agitata", mentre Marini consulta e riconsulta ma pensa solo a Berlusconi. Il nodo è lì. Oltre all'appello segreto con Letta, c'è stato quello pubblico a Forza Italia, che Marini ha fatto dai microfoni di palazzo Giustiniani, esplicito: "È una mia convinzione personale, non riscontrata con fatti che un grande partito che rappresenta la società, molto radicato, molto presente come Forza Italia non possa trascurare l'accettazione di uno sforzo, che è ritenuto utile così largamente". L'ha ripetuto anche al suo staff e a quello stretto numero di amici e consiglieri che lo circondano a palazzo Madama, da Mattarella a Bianco, da Zanda a D'Andrea, a Fioroni. Ed ha allargato il discorso, guardando oltre: "Questo Paese ha bisogno come il pane di far sparire dal lessico politico la parola "nemico". Ce lo chiedono i cittadini, questo è lo spirito del tentativo che sto facendo e che tornerà utile anche in campagna elettorale e dopo, nella prossima legislatura". C'è chi al dialogo con Letta dà grande credito, come il ministro Chiti, autore della prima bozza sulla riforma elettorale: "Se c'è un filo diretto tra Marini e Gianni Letta, e funziona, è importante al di là del governo e della situazione attuale. Bisogna nella chiarezza moltiplicare i rapporti corretti e trasparenti tra le forze politiche e gli esponenti delle diverse aree. Ne ha bisogno l'Italia per il suo rinnovamento e tanto più di fronte ai problemi di una situazione internazionale così complessa e difficile". Se a Chiti si accoppiano le dichiarazioni di Casini, sul dialogo da riaprire "dopo" le elezioni, ecco che in molti coltivano la speranza di "svelenire" una volta per tutte il clima da guerra totale, che ha reso ingovernabile il Paese molto più della legge elettorale. Grande coalizione sulle riforme? "Prima o poi ci si arriverà, se non è oggi sarà domani", ha auspicato Casini. E' probabile che con il dialogante Veltroni tutto questo possa accadere. L'esploratore lo dice apertamente: "Il Paese chiede di mutare in senso positivo il clima, chiede anche di decidere assieme e questo potrebbe servire nella realtà di oggi e, comunque vadano le elezioni quando le faremo, potrebbe portare ad un miglioramento dei rapporti". Poi s'è dato fiato: "Non c'è dubbio che un margine c'è, un piccolo margine c'è ancora e io voglio vedere fino in fondo". Pdci e Verdi frenano, non deve esserci accordo con la destra. Per Bertinotti l'Unione è finita, le elezioni inevitabili e "certe", la sinistra andrà al voto in un soggetto unitario. Lunedì sarà la giornata per tirare le somme. Marini non vuole menare il can per l'aia, né dare l'impressione di lavorare per la concorrenza. Non dirà a Berlusconi "sei circondato", ma "fidati, hai da guadagnarci" e sottolineerà che è dal mondo del Cavaliere, dagli industriali e dalle forze sociali, dal mondo produttivo, oltre che dalla Chiesa e da tanti altri, che viene la spinta per cambiare le regole e garantire migliore governabilità. Basterà?.

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LETTERE (sezione: Schola)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 02-02-2008)

Lettere Tanto da fare prima d'incenerire Nello Margiotta - NAPOLI Il decreto legge 22/1997 su "Attuazione delle direttive 91/156/Cee sui rifiuti, 91/689/Cee sui rifiuti pericolosi e 94/62/Ce sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio" regolamenta la materia della gestione rifiuti; in esso non compaiono mai le parole inceneritore o termovalorizzatore ma compaiono parole come "catasto dei rifiuti", "registro dei rifiuti", "prevenzione dei rifiuti". Nell'articolo riguardante il "recupero dei rifiuti" si elenca, ai fini di una corretta gestione dei rifiuti, cosa le autorità competenti debbano favorire: il reimpiego e il riciclaggio; le altre forme di recupero per ottenere materia prima dai rifiuti; l'adozione di misure economiche e la determinazione di condizioni di appalto che prevedano l'impiego dei materiali recuperati dai rifiuti al fine di favorire il mercato dei materiali medesimi; l'utilizzazione principale dei rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia. Come si vede l'opzione "combustibile" è solo l'ultima e neanche la più centrale di un sistema virtuoso. Ora finalmente la Regione ha nominato un pool tecnico di ottimo livello, da Brenner a Canapini al napoletano Cavaliere che ci da un po' di fiducia, ma intanto le tante inadempienze delle amministrazioni locali in questi anni, hanno ridotto le province di Napoli e Caserta a immense discariche a cielo aperto, come era prevedibile. E il litigio finisce a spaghetti a vongole Giuseppe Diotto - TORINO Prima ci si insulta a distanza, poi si studiano le reazioni della controparte per un paio di giorni, poi si procede con l'incontro chiarificatore. Magari davanti a un fumante piatto di spaghetti alle vongole e un buon vinello. E questo sarebbe il confronto che aiuta una democrazia a crescere nel rispetto di tutti? Ma non scherziamo. I cittadini non meritano questo indecente spettacolo. Scrisse Nicolò Tomaseo: "Se volete riconciliare due uomini o due parti, non parlate mai per primo con colui che ha più torto". Se si riconciliano tra loro, si vede che i torti si equivalgono. Ma la caduta del governo sta a dimostrare che non sempre finisce a spaghetti a vongole, tarallucci e vino. Inutili collaudi e "bollini blu" Maria Piccolo - NAPOLI Con il fermo indiscriminato delle auto euro 2 (il 34% di quelle circolanti) in base a un provvedimento sindacale vessatorio e demagogico, mi domando a che serve il collaudo biennale delle auto e, ancor più, il bollino blu annuale, entrambi obbligatori. A norma degli accertamenti sulle emissioni nocive, penso che gran parte dei bus pubblici dovrebbero essere inviati allo scasso. Un esempio: avevo davanti alla mia euro 2 (risultata perfetta ai collaudi) un bus C31, targato AN 368 ZU, in più che evidenti pessime condizioni, che dal tubo di scarico emetteva fumo nero e maleolente. Ed è solo uno dei moltissimi casi. Talvolta penso che sarebbe il caso che certe persone lasciassero in garage le auto blu e si degnassero di frequentare la gente comune per ascoltare di persona il giudizio dei loro male-amministrati. Un massacro al microscopio Lina Silvestro - NAPOLI Ma quanti tipi di amore esistono? Uno o tanti quanti sono gli uomini? Sono convinta che l'amore sia unico, ma essere per essere perfetto dovrebbe abitare un essere perfetto. Ci sono esseri perfetti sulla Terra? È possibile, ma è certo che ciascuno di noi rappresenta e compone una vasta gamma di imperfezioni ed ecco che tutto ciò che ne deriva è imperfetto, compreso l'amore. Rosa e Olindo sono imperfetti in ogni loro atto di quotidianità, ma perché non relegarli in un piccolo spazio della memoria, anziché dare corpo alle loro espressioni riportando il loro quotidiano, comune, aberrante comportamento? Perché non cala il silenzio su questo caso e su tutti i casi che esprimono il peggio di tutto? Non reggo il malessere che mi assale ogni volta che, nero su bianco, nei quotidiani colgo lo sforzo di menti capaci che si soffermano nel descrivere e tratteggiare un'umanità malata. Non è a questa umanità che bisogna dare attenzione, non è così che si può sciogliere l'intricato alimento delle angosce umane. La dottoressa Silvestro lavora al Pascale e coglie un argomento cruciale: la morbosità dei media su certi fattacci di cronaca nera. Cogliere i gesti d'intimità in una gabbia di tribunale dei coniugi processati per il massacro di Erba, tentare di decifrarli in contrasto con l'orrenda colpa di cui sono imputati non aiuta nessuno e accresce la confusione di un tempo sbandato. L'asilo nido è ancora chiuso Giuseppe Nitto - NAPOLI Caro dottor Gargano, scrivo in nome di alcuni genitori che hanno iscritto i bambini all'asilo nido comunale Don Peppino Diana, nel plesso scolastico Fiorelli in Via Campanella a Napoli, per segnalare che l'asilo - nonostante ripetute proteste rivolte al Comune - non è ancora entrato in funzione, giacchè mancano due bidelli e le suppellettili. Ho scritto all'assessore all'Educazione, senza riscontro, mentre devo dare atto dell'impegno del presidente della Municipalità Chiaia, Fabio Chiosi, che ha compulsato più volte chi di competenza, compreso il ministro Fioroni, e ha segnalato ai media la gravissima circostanza. La spiacevole situazione conferma il degrado in cui versa la nostra città, amministrata da incompetenti, che non riescono nemmeno ad allocare il personale necessario per rendere operativo un asilo nido, rimpallandosi le responsabilità, in guisa che quasi trenta bambini da fine settembre sono a spasso (costretti a stare a casa e sballottati da parenti che se ne prendono talvolta cura), creando disagio nelle famiglie. Spero che il sindaco Iervolino e l'assessore Gambale forniscano tempestive risposte, indicando quando l'asilo potrà funzionare. I prodotti campani non sono a rischio Arturo Nucci - CICCIANO (NA) In questi infelici giorni è emersa la netta avversione verso i prodotti agricoli locali, manifestata da personaggi noti e dalla gente comune. È comprensibile come l'emotività, eccitata dall'incivile esposizione dei rifiuti, abbia favorito questo atteggiamento, tuttavia non condivisibile. Se gli stessi napoletani dichiarano di non volere consumare i prodotti del luogo perché ritenuti nocivi, come si può sperare che questi troveranno collocazione nelle altre regioni? Un'analisi sulla base di elementi più razionali tende ad attenuare il rischio nelle coltivazioni. Pur essendo documentato che l'incenerimento incontrollato dei rifiuti libera diossina, è assai ridotta l'esposizione umana al contaminante attraverso il consumo di prodotti ortofrutticoli. Data la natura liposolubile della molecola, la diossina tende ad accumularsi prettamente nel tessuto adiposo degli animali e ciò non le permette di raggiungere concentrazioni elevate nei vegetali, che sono invece ricchi di acqua. Il contaminante può essere trasportato, mediante le particelle di cenere, sulle parti arboree dei pascoli e ritrovarsi sulla superficie dei vegetali, ma solo il consumo diretto, come avviene per gli animali, può essere una causa potenziale di ingestione di diossina: ben diverso, quindi, dalle abitudini alimentari che prevedono prima del consumo, pulizia e lavaggio del prodotto ortofrutticolo. Altre possibili forme di inquinamento dei prodotti agro-alimentari, provenienti da zone circoscritte e di ridotta estensione, a ridosso di discariche, vanno individuate con la rapida adozione di un sistema di certificazioni volontarie, che ci disponiamo a realizzare al più presto, per rassicurare i consumatori. Già molte imprese associate alla Confagricoltura, produttrici di derivati del latte e di ortofrutta, rispettano le norme che forniscono ampie garanzie. Spero che esse contribuiscano a mitigare giudizi drastici e frettolosi, le cui conseguenze minacciano la sopravvivenza di migliaia di aziende e la scomparsa di alcune straordinarie tipicità culturali della nostra terra, sino a ieri molto apprezzate.

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Buchi in pagella, studenti nei guai (sezione: Schola)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 02-02-2008)

Gli insegnanti: conseguenza di un disimpegno crescente. Mancano senso del dovere e regolarità nello studio Buchi in pagella, studenti nei guai Oltre la metà alle prese con i corsi di recupero. Le insufficienze soprattutto nelle materie di punta Più della metà degli studenti del Pordenonese in questi giorni stanno recuperando un gap scolastico, ricucendo le materie dove si è verificato uno strappo nel profitto. I "buchi" si riscontrano nelle discipline di punta dell'istituto frequentato: così latino al classico, matematica allo scientifico, topografia al geometri. Ma quel che preoccupa in generale è l'abbassamento dell'impegno.Se nel Paese dei Balocchi Pinocchio si trasformò in un ciuchino e se per molti la quotidianità è un luna park dove tutto è accessibile solamente chiedendo, allora è facile che in circolazione si trovino sempre più "asini". Una condizione dettata dal disimpegno che come una pentola a pressione scoppia dove c'è la maggiore concentrazione dei giovani: a scuola. In Italia il 42 per cento degli studenti viene promosso con debiti e solo uno su quattro li recupera."Il disimpegno è crescente a partire dal 1985 e con un'accelerazione negli ultimi cinque anni - dichiara il dirigente Vincenzo De Tullio - Gli studenti spesso non studiano con senso del dovere e regolarità, per questo emergono le lacune che si protraggono negli anni". Per sanare i "buchi" il ministero ha indicato modalità, strumenti e risorse da incanalare nei percorsi di recupero. Circa 500 studenti spalmati su una novantina di corsi con gruppi che vanno da 5 a 8 allievi stanno frequentando le lezioni al "Grigoletti" per stoppare i voti negativi in matematica, latino e nelle lingue straniere. Al "Leopardi-Majorana" ne sono partiti circa 40 con classi di 10-15 liceali e come da copione le lacune risultano essere latino e greco al classico, latino e matematica allo scientifico, matematica e psicologia all'indirizzo psico-pedagogico.Al "Flora" i corsi di recupero (attualmente una ventina che coinvolgono 200 studenti) sono sempre esistiti: sportelli didattici gratuiti per gruppetti limitati. "La normativa ci ha penalizzato - fa notare il vicepreside, Giovanni Mauro Dalla Torre - Abbiamo rinunciato agli sportelli in cui avevamo disponibilità immediata del docente". Anche allo Ial non sono una novità, a Pordenone su 300 allievi, il 70\% frequenta corsi di recupero (40 attivi) nelle materie tecnico-professionali e d'inglese, il 30\% laboratori di approfondimento. 150 studenti dell'alberghiera sono impegnati nello studio di lingue straniere, matematica, italiano, per l'area di indirizzo invece sono previsti i percorsi di miglioramento. Pure all'Ipsia "Zanussi" oltre il 50\% dei ragazzi è interessato nel recupero, specie nelle aree di indirizzo e una trentina di studenti stranieri è alle prese con i corsi di italiano. Il "Mattiussi" conta 45 corsi distribuiti in classi di 6-8 fino a 12 allievi: per il biennio incentrati in particolare sul metodo di studio, mentre nel triennio si va più sulla specificità delle singole discipline, prevalgono i corsi di informatica all'indirizzo programmatori. 360 futuri geometri su 600 sono coinvolti nel recupero voluto dal ministro Fioroni, inoltre un buon 20\% frequenta gli portelli didattici. Le loro criticità nel biennio riguardano l'italiano, la matematica e l'inglese, mentre nel triennio le aree di indirizzo (costruzioni, topografia, progettazione). L'attività di recupero al "Kennedy" è suddivisa nelle lezioni di gruppo possibili per le molte ore in compresenza, negli sportelli e nei corsi veri e propri, 33 tra matematica, inglese e italiano oltre a altri relativi alle materie specialistiche, quali elettrotecnica, informatica e chimica.Un'attività frenetica che non si conclude in questi giorni, tutti gli studenti di fatto, a settembre dovranno avere sanato ogni carenza.Sara Carnelos.

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Il traguardo del 31 agosto: debito sanato oppure la bocciatura (sezione: Schola)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 02-02-2008)

NEGLI ISTITUTI Il traguardo del 31 agosto: debito sanato oppure la bocciatura Al 31 agosto - senza possibilità di deroghe - tutti gli studenti dovranno aver sanato le loro deficienze, pena la bocciatura. Perciò l'estate non sarà più solo un momento di svago, ma di studio e preparazione per azzerare i debiti. La regola vale anche per gli insegnanti coinvolti nei corsi di recupero. Eppure se con la fine del quadrimestre i docenti interni di quasi tutte le scuole sono riusciti a coprire le lezioni di recupero, lo stesso non potrà avvenire in estate. L'allarme è stato lanciato dai presidi che dovranno reperire i docenti fuori dalle mura scolastiche chiamati a dirigere. Telefoni bollenti, dunque, per i mesi caldi in attesa che un professore dia la propria disponibilità e se i docenti più ambiti sono in ferie, non resterà che cercare tra i neolaureati. Ma chissà se quest'ultimi avranno l'esperienza necessaria a risolvere le lacune di uno studente. Dalle scuole si prevedono con la calura meno corsi di recupero, anche perché molti ragazzi avranno, difatti eliminato i voti sotto il sei nel corso dell'anno."Già in questo momento il problema si è presentato e non siamo riusciti a coprire tutti e 90 i corsi di recupero con docenti interni - dichiara Francesco Andreoli che siede sulla poltrona più alta del liceo "Grigoletti" - Gli insegnanti non possono essere obbligati, quindi abbiamo lavorato sulle disponibilità, piuttosto che chiamare i neolaureati è meglio non fare i corsi".Sergio Chiarotto, preside al "Leo-Major" preferisce non pensare all'estate, intanto è felice dell'attuale organizzazione che i professori si sono dati in autonomia, quella che ha consentito di coprire le esigenze dei ragazzi. "In estate ci potrà essere il problema - fa chiarezza Giovanni Mauro Dalla Torre, vicepreside all'istituto professionale "Flora" - poiché vi è l'esigenza di garantire le ferie ai docenti". Trentasei giorni all'anno che non si toccano, ferie che non si possono nemmeno pagare per la politica di risparmio sulla spesa pubblica. Altra cosa poi sono i giorni in cui la scuola resta chiusa e gli insegnanti a casa. "In questi momenti - rimarca il dirigente Vincenzo De Tullio - molti docenti portano avanti le attività di tipo progettuale. All'Ipsia abbiamo già proceduto a fare un'indagine interna, ma sono pochi gli insegnanti interni a garantire la disponibilità. Così prenderemo i nominativi dalle graduatorie e potrà essere necessario ricorrere anche ai neolaureati. Tuttavia, non prevedo grandi corsi nel periodo estivo, in specie per le materie per cui è solo necessario studiare".Viene da chiedersi, quando i recuperi avranno fatto il loro corso, se il famoso decreto 80 di Fioroni sancirà più bocciature o un reale miglioramento nell'apprendimento.Sa.Ca.

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L'Italia è bloccata come in questa foto pag.1 (sezione: Schola)

( da "Giornale.it, Il" del 02-02-2008)

L'Italia è bloccata come in questa foto di Cristiano Gatti - sabato 02 febbraio 2008, 14:44 Poi il caro-pane. E il caroriso. E il caro-frutta. E il caro papà che non ce la fa più con i conti di fine mese. Sembravamo tutti quanti sull'orlo della bancarotta, neanche tanto fraudolenta: dobbiamo forse pensare che improvvisamente i prezzi siano precipitati, o che tutti abbiamo ereditato dallo zio d'America, così da ballarci allegramente, sul caro-vita? Poi i mutui. è allarme insolvenze, benché in forma meno grave rispetto a quella americana: così, un giorno, abbiamo appreso. Con aggiunte per niente rassicuranti: sono sempre di più le famiglie che si indebitano. La domanda, ora, è la stessa: che ne è dell'emergenza-debiti? Miracolosamente tutti rientrati, in banca? Poi le stragi del sabato sera. Aun certo punto la psicosi collettiva, con la forte tentazione di barricarci in casa dopo le ore diciotto. Dello stesso filone, l'emergenza ubriachi al volante: ce la siamogià scordata, questa piaga moderna? Fino all'altro ieri sembrava il primo dei problemi. Improvvisamente, il silenzio. Vogliamo concludere che nessuno più beve, e che comunque se beve si rifiuta categoricamente di guidare? Poi il bullismo a scuola. Fermate il mondo, il bullismo sta distruggendo il nostro tessuto sociale. Così ci angosciavano i Crepet dai loro punti di osservazione privilegiati. Il ministro Fioroni e i suoi esperti in riunione permanente, i presidi sollecitati al giro di vite, i genitori a organizzare ronde sul marciapiede. Solo per curiosità: che ne è del bullismo? Poi l'emergenza cocaina. Uso sempre più diffuso, a tutte le età, in tutti i ceti. Inchieste sui fiumi cittadini, che con rapide analisi evidenziano residui monumentali della droga chic. Che ne è della cocaina: tagliata anche come problema? Poi l'emergenza rom. Rom come Romania, ad un certo punto. Zingari e quant'altro, tutti nel calderone del nuovo spettro, questa insicurezza così subdola e così strisciante. Cos'è, emergenza risolta? I rom hanno tutti sbaraccato e noi possiamo tenere aperte le finestre di notte? Fermiamoci qui. E diciamolo senza pudori: no, continua a non essere per niente facile il mestiere d'italiano. Ogni mattina, mentre loro si consultano, noi ci ammassiamo - qualche volta ci ammazziamo - lungo le tangenziali est e ovest, i raccordi anulari, i passanti di Mestre, oppure tentiamo di salire su treni apocalittici - qualche volta restando giù - per raggiungere in tempi biblici, con stress immani, le scuole e i posti di lavoro.

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