HOME PRIVILEGIA NE IRROGANTO
di
DOCUMENTAZIONE. DOSSIER TRATTATO UE.
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Il difficile
cammino del Trattato europeo ( da "Arena, L'"
del 15-12-2007)
Trattato di
lisbona ( da "Riformista, Il"
del 15-12-2007)
L'Europa
riparte da Lisbona. Firmato il nuovo Trattato (
da "Sole 24 Ore Online, Il" del 15-12-2007)
Gli Stati
membri firmano il Trattato Ue ( da "Corriere.it"
del 15-12-2007)
Giro del mondo
a bordo dei blog ( da "Blogosfere"
del 15-12-2007)
Lisbona esulta:
missione compiuta ( da "Giornale di Brescia"
del 16-12-2007)
( da "Arena, L'" del
15-12-2007)
UNIVERSITÀ. Dibattito alla facoltà di
Giurisprudenza su problemi e prospettive dell'Unione Il difficile cammino del Trattato europeo Si è tenuto all'Università il convegno "Dalla
Costituzione europea al nuovo Trattato", organizzato dalla facoltà di Giurisprudenza, dal Centro
di documentazione europea dell'Università, dal Comitato italiano del Movimento europeo,
dal Movimento federalista europeo, con il patrocinio della Provincia e del
Comitato per il centenario della nascita di Altiero Spinelli. È toccato
a Maria Caterina Baruffi, docente dell'università di Verona, tratteggiare gli
eventi che hanno portato allo sbocco del Trattato di
Lisbona, recentemente approvato dai capi di Stato e di governo.
"Finalmente l'Europa può ripartire", ha detto l'europarlamentare
Donata Gottardi, "anche se la delusione del Parlamento europeo è forte.
Non si può sottoporre al giudizio dei cittadini un malloppo di 400 pagine. Si
deve riprendere il cammino costituente ed elaborare una vera costituzione.
E bisogna riprendere l'idea del Movimento federalista di ratificarla con un
solo referendum paneuropeo, in modo che la costituzione
entri in vigore una volta approvata da una maggioranza di cittadini e di Paesi,
superando i veti nazionali". L'ampio intervento di Carlo Curti Gialdino,
docente della Sapienza di Roma con una lunga esperienza alla Corte di giustizia
europea, ha preso in esame quella che ha chiamato
un'azione di mascheramento. "Per far digerire", ha spiegato, "la
Costituzione agli Stati che l'avevano rifiutata e a quelli che non l'avevano
ratificata si è deciso di togliere la forma e di salvare il contenuto. Lo
testimoniano le 350 modifiche apportate ai trattati, che rappresentano la più
ampia riforma dell'assetto istituzionale mai attuata dalla nascita della
Comunità, divenuta ora solo Unione". Ruggiero Cafari Panico,
dell'università di Milano, ha individuato nella libertà, sicurezza e giustizia
la nuova formula per definire il territorio dell'Unione:"L'Europa non è
più solo un mercato. Fondamento di tutto l'edificio è ora la cittadinanza europea. Sono scomparsi i tre pilastri di Maastricht per
lasciare il posto ad una sola struttura, l'Unione, che opera però ancora con
due metodi, comunitario ed intergovernativo". C'è da augurarsi, ha
osservato il segretario del Movimento federalista europeo Giorgio Anselmi,
"che succeda in politica estera quel che è accaduto con l'unione
monetaria. Con lo Sme, c'erano le monete nazionali e una moneta virtuale,
l'ecu, che, trasformatosi poi in euro, ha eliminato una dozzina di monete. Oggi
abbiamo 27 ministri degli esteri ed un alto rappresentante europeo per la
politica estera. Se gli europei vorranno contare nel confronto con le grandi
potenze mondiali, bisognerà che resti solo un ministro degli esteri
europeo".
( da "Riformista, Il" del
15-12-2007)
Trattato di
lisbona Sembra la Costituzione bocciata ma l'arretramento c'è e si vede In
questo testo si è preferito rinunciare alle ambizioni iniziali Saranno in molti
a domandarsi se con il Trattato di Lisbona le
innovazioni fissate a suo tempo nel testo del Trattato costituzionale - enfaticamente denominato Costituzione europea - sono sopravvissute o no. E magari se quelle di nuovo proposte
sono coerenti con la sostanza delle acquisizioni elaborate o se, invece, si è
trovato il modo di inventare lambiccate formule per aggirare gli ostacoli: non
dovuti solo alla bocciatura dei referendum di Francia e Olanda. Intanto
l'attributo - Trattato modificativo - è davvero privo
di appeal, ma esplicita correttamente l'operazione diplomatica orchestrata.
Invece di predisporre un nuovo testo si è optato per la via del consolidamento,
per una serie, cioè, di mirati interventi sui Trattati in vigore al fine di
integrarli o modificarli: nessuno potrà sostenere che siamo in presenza di un
atto costitutivo. L'argomentazione è un po' bizantina, ma è tra le principali
offerte a coloro che proprio non avrebbero digerito l'adozione di un impianto
ambizioso sul tipo di quello uscito dalla Convenzione. All'interrogativo
evocato si può rispondere guardando alla considerazione che si ha, e si
alimenta, dell'Unione europea da parte dei 27 Stati
membri e, più ancora, alla percezione che l'opinione pubblica manifesta verso
le istituzioni e le politiche sovranazionali. Oppure si può sottoporre a minuta
analisi il testo che risulterà dagli aggiustamenti e verificare quante delle
riforme avviate hanno resistito, quali potenzialità tuttora mantiene, quali
prospettive delinea. Conviene abbozzare entrambe le risposte, perché la prima
sarebbe generica se non accompagnata da una valutazione sommaria di quanto è
stato firmato. Per come si è giunti al Trattato di
Lisbona, per il riflusso nazionalistico che ha motivato il ripiegamento, per
l'accentuarsi di tensioni interne sempre più aspre e sospettose, è indubbio che
si è davanti a qualcosa di più preoccupante di un semplice stallo. Se Roma 1957
testimoniò uno slancio verso il futuro, variamente ripreso in passaggi cruciali
della vicenda europea, Lisbona 2007 - cinquant'anni
dopo - segna limiti che sembrano oggi invalicabili per l'Unione. Essa avrà
personalità giuridica. Una solenne dichiarazione sulla globalizzazione cerca di
inquadrare le volontà che stanno alla base del raggiunto accordo, individuando
i grandi temi da affrontare con solidali intenti, ma il soggetto che dovrebbe
garantire univocità di coraggio e continuità di posizioni non ha la "forza
gentile" necessaria. Più che un riconosciuto potere sovranazionale,
l'Unione assomiglia a un campo di tensioni dominato da manovre che rispondono a
logiche troppo interne ai vari Stati membri. La Commissione ha perso da tempo
la sua autorità di organo preposto a promuovere l'interesse europeo, ed è diventata
una sorta di governo sui generis in una babelica scacchiera: un vaso di coccio
tra più robusti contenitori. L'intergovernatività inevitabilmente prevale, con
tutto ciò che ne deriva di farraginosità e incertezze, di defatiganti
mediazioni e accorti compromessi. Lisbona, invece di essere un porto dal quale
salpare per una nuova rotta all'altezza delle sfide, è un porto nel quale si è
approdati per trovar ricovero e rinunciare a mete più ardite. Un'analisi
ravvicinata del testo di Trattato, che dovrà essere
approvato da tutti i contraenti entro il maggio 2009 - data limite, di poco
anteriore allo svolgimento delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo
-, può condurre a valutazioni assai meno negative. Raccapezzarsi nelle 294
modifiche elencate, e valutare l'impatto che la folla dei protocolli aggiuntivi
e delle dichiarazioni avrà sull'efficacia delle norme distillate è ardua
impresa. Jacques Ziller ha rappresentato - nella tempestiva e
particolareggiatissima analisi su Il nuovo Trattato
europeo , edita dal Mulino bolognese - la condizione dell'Unione come quella di
un Gulliver tenuto ostaggio dai governi-lillipuziani. Stilando un bilancio di
mera contabilità ha aggiunto che "scompaiono solo 5 articoli su un totale
di 448, o addirittura di 467 se si aggiungono i protocolli relativi ai
parlamenti nazionali e ai principi di sussidiarietà e proporzionalità".
Giuliano Amato, più sottile e fiducioso, ha osservato che le
"perdite" subite rispetto al Trattato
costituzionale si contano sulle dita di due mani. Insomma il Trattato
di Lisbona sarebbe quasi equivalente alla cosiddetta Costituzione sepolta in
fretta dal Consiglio a giugno. Ovviamente il discorso resta aperto. Gli esiti
dipenderanno essenzialmente dall'uso che se ne farà, dalle peripezie
applicative che si registreranno. Intanto si devono constatare bizzose astuzie,
talvolta ininfluenti ma sintomatiche. La Carta dei diritti fondamentali - la
parte più marcatamente costituzionale - è dichiarata "vincolante" e
quindi, seppur non trascritta, esercita tutto il suo peso, quanto almeno alla
messa in atto e al controllo del diritto europeo. Il protocollo con il quale
Regno Unito e Polonia ne sterilizzano in parte eventuali effetti interni non è
certo dirompente. Semmai è inquietante il numero davvero eccessivo di postille
e note che esprime una sfiducia verso l'attività regolatrice delle istituzioni
europee: perfettamente intonato alla diffidenza generale. Non è un caso che il
concetto di primato del diritto comunitario sia scomparso o che non figuri più,
tra gli obiettivi, la concorrenza "libera e non falsata", in
obbedienza alle pretese protezionistiche di Sarkozy e soci. Il sistema di voto
a doppia maggioranza del Consiglio è rimandato alle calende greche. La
scandalosa categoria di "legge europea" è
scomparsa. Anche i simboli dell'Unione sono stati declassati. E in questo
innocuo accantonamento si nasconde forse più verità di quanto si sia portati a
immaginare. Il ruolo dei parlamenti nazionali è irrobustito e di per sé non è
un guaio, se non si tradurrà in una sorta di frenante pluricameralismo. Tra i
nuovi protocolli il nono - sui servizi di interesse generale - può dar luogo a
notevoli controversie. L'enumerazione dei dubbi dovrebbe protrarsi a lungo.
Sarà quasi la stessa cosa del Trattato-Costituzione,
come giuristi di riconosciuta esperienza sostengono, ma, se si voleva un
mini-trattato snello o un documento che riuscisse a farsi capire e a rendere
più trasparente la macchina, si è fatto tutto il contrario. La navigazione non
sarà spedita. Gli auguri di buon viaggio non vanno pronunciati, questa volta,
per cortese ritualità. 15/12/2007.
( da "Sole 24 Ore
Online, Il" del 15-12-2007)
Di Riccardo Barlaam commenti - | | 13 dicembre 2007 Galleria fotografica Il trattato in otto punti
Il testo del Trattato Ue Così cambia l'Europa Da Nizza a Lisbona, il lungo cammino del
Trattato durato sette anni L'Unione europea da oggi ha
una sua Costituzione. Si chiama Trattato, ed è una
versione rivista e più breve della prima Costituzione bocciata dai referendum
in Francia e Olanda, due anni fa. L'Europa riparte da Lisbona. Il nuovo Trattato europeo è stato siglato dai 27 capi di Stato e di
Governo della Ue nel chiostro del Monasterio dos Geronimos. Nell'esuberante
architettura del gioiello dell'arte sacra portoghese, centinaia di invitati
(tutti seduti in un semicerchio) hanno assistito alla cerimonia della firma
(con penne d'argento personalizzate) e alla chiamata dei premier, che uno a uno
si sono succeduti davanti al testo, dopo aver ascoltato l'Inno alla Gioia e
brindato con un Porto del '57 (l'anno trattato di Roma). Il nuovo trattato è
stato firmato dai capi di Stato e di governo e dai ministri degli esteri di
tutti i Paesi membri, per l'Italia da Romano Prodi e Massimo D'Alema. Per il
Regno Unito è stato però siglato solo dal ministro degli Esteri David Miliband,
presente alla cerimonia. Il premier Gordon Brown, che in mattinata ha
partecipato a un dibattito in parlamento a Londra, lo ha firmato separatamente
nel pomeriggio. La firma del nuovo trattato, approvato dopo mesi di laboriose
trattative, pone fine a sei anni di discussioni sulla riforma istituzionale
dell'Ue, che in primo tempo aveva portato 4 anni fa alla adozione della
Costituzione europea, poi bocciata però dai referendum
di Francia e Olanda. Il documento. Nelle intenzioni dei Capi di Stato e di
governo europei il Trattato dovrà finalmente far
funzionare l'Unione attuale, attraverso la presidenza semi-permanente del
Consiglio, il nuovo sistema di voto a maggioranza, l'alto rappresentante Ue per
la politica estera. L'obiettivo di Bruxelles è quello che in occasione del 2009,
prossima scadenza elettorale comunitaria, tutti i paesi membri abbiano
approvato il nuovo Trattato. Partirà quindi, dopo la
firma di Lisbona, il momento delle ratifiche. Sarà un 2008 delicato, sotto
questo aspetto. Oggi sono state firmate le 285 pagine del Trattato
che, pur essendo in molti suoi passaggi di non facile comprensione, dovrebbero
dare all'Unione europa il tanto richiesto nuovo assetto istituzionale,
permettendo ai 27 di operare in sintonia per lo sviluppo e il rilancio del
ruolo internazionale del Vecchio Continente. Presidenza di due anni e mezzo.
L'obiettivo primo del Trattato di Lisbona consiste nel
rafforzare la capacità dell'Unione di prendere delle decisioni. Innanzitutto,
la presidenza dell'Ue non sarà più a rotazione ma il presidente durerà in carica
due anni e mezzo. Una figura che dovrà provvedere, contrariamente a quanto per
forza di cose accade oggi con la presidenza di sei mesi, a dare all'Unione una
continuità politica. Ministro degli Esteri europeo. Nasce poi l'Alto
rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione. E'
in sostanza il ministro degli Esteri europeo indicato nella Costituzione del
2004, ma non si chiamerà così. L'Alto rappresentante convoglierà su di sé le
competenze dell'attuale 'ministro' degli Esteri Solana e del commissario
europeo per le Relazioni esterne Ferrero-Waldner. Commissione di 18 (e non
27).. La prossima Commissione (2009-2014) comprenderà, come ora, un commissario
per ciascuno stato membro. A partire dal 2014 il numero dei commissari corrisponderà
a due terzi degli Stati membri (18 su 27). Al fine di garantire condizioni di
parità tra gli Stati membri è introdotto un sistema di rotazione che farà sì
che ogni Stato membro sarà rappresentato in seno a due collegi su tre. Per
quanto riguarda il Parlamento, il Trattato ne prevede
dal 2009 la riduzione dei membri. Dagli attuali 785 si passa a 750 più uno (il
presidente). Decisioni a maggioranza. Cambia poi la regola di voto relativa
alle decisioni che deve prendere il Consiglio europeo. La maggior parte delle
decisioni, fino ad oggi prese all'unanimità, saranno prese a maggioranza.
L'unanimità (e quindi la possibilità di mettere il veto) rimane per poche
materie, fra cui questioni fiscali e di politica estera. Viene introdotto il
voto a doppia maggioranza. A partire dal 2014 si avrà la maggioranza su un
provvedimento se a suo favore votano almeno il 55% degli Stati in
rappresentanza di almeno il 65% della popolazione totale dell'Ue. Fino al 2017
rimarrà in vigore la cosiddetta 'clausola di Ioannina', secondo la quale un
gruppo di Paesi rimasti in minoranza può chiedere il rinvio della decisione.
Diventa poi vincolante la Carta dei diritti europei.
( da "Corriere.it" del
15-12-2007)
A Lisbona Gli Stati membri
firmano il Trattato Ue "Una nuova fase nella storia dell'Unione, una carta per
affrontare le sfide del ventunesimo secolo" LISBONA - "Una giornata
storica per l'Unione europea": così la Commissione Ue ha commentato la firma del Trattato Ue
da parte dei 27 Stati membri (per l'Italia hannno apposto il loro nome Prodi e
D'Alema). Una firma che "segna una nuova fase
nella storia dell'Unione dotandola di un trattato riformato per affrontare le
sfide del XXI secolo". "La Commissione - ha sottolineato il portavoce
Joahannes Laitenberger - è convinta che il nuovo trattato porterà nuovi significativi
benefici per i cittadini e regolerà il dibattito istituzionale per il futuro
prevedibile". CORAGGIO - "C'è voluto coraggio e ora tocca agli Stati
membri dimostrare determinazione per concludere il processo di ratifica nei
tempi previsti entro il 2008", ha detto il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso APPELLO - Dall'esecutivo
europeo è giunto anche un forte appello agli Stati membri per ratificare il Trattato in tempo utile per la sua entrata in vigore il
primo gennaio 2009. La Commissione ha lanciato un sito Internet
(http://europa.eu/lisbon treaty) nelle 23 lingue dell'Unione europea
per spiegare le innovazioni politiche e le riforme istituzionali contenute nel
nuovo trattato. stampa |.
( da "Blogosfere" del
15-12-2007)
Dic 0715 Giro del mondo a bordo dei blog
Pubblicato da Matteo, Blogosfere staff alle 09:00 in Cronaca estera Nuovo
appuntamento con il viaggio in giro per il mondo a bordo dei blog. America
Latina ci segnala la storia di Alcides Moreno, lavavetri ecuadoriano immigrato
di 37 anni, è sopravvissuto ad una caduta dal 47esimo piano della Solow Tower,
un grattacielo all'angolo tra la 66esima Strada e la Seconda Avenue, nell'Upper
East Side di Manhattan. Arigatò ci parla di "Kouhaku uta gassen" un
programma di Tv (NHK: canale nazionale) che va in onda il 31 dicembre di ogni
anno. Breaking London ci segnala che Myspace ha lanciato la nuova piattaforma
TV-multimedia chiamata Earwig, che tradotto significa forbicina, il piccolo
animaletto. Canada ci segnala che non si placano le polemiche sul delitto di
Aqsa Parvez, la giovane strangolata dal padre perchè non voleva portare
l'hijab. Mentre (Re)Think America ci parla dei tranquilli quartieri
residenziali trasformati in campus satelliti, con relativi party, per la disperazione
dei vicini e dell'ordinanza della citta' di Boston che cerchera' di mettere
ordine nel settore dell'affitto selvaggio. Fuori dal Ghetto ci segnala
l'iniziativa di Lilia Binah, direttrice del Day Care Center for the Elderly di
Kiryat-Tivon, in Israele, ha sviluppato un trattamento terapeutico per donare
serenità, conforto e maggiore consapevolezza di sé agli anziani. Eureka ci
segnala che ieri è stata firmata dai rappresentanti di 27 membri dell'Unione
Europea il “Trattato Europeo” che
dovrebbe portare alla nuova Costituzione Europea. Asia e dintorni ci parla
delle contraddizioni della Malaysia che combina modernità e tradizione
islamica, sviluppo economico, un tentativo di melting pot e donne velate da
capo a piedi. Sostenibile dedica invece una lunga serie di post alle
Presidenziali USA 2008. La Pulce di Voltaire ci parla dei molti nodi da
sciogliere nel Libano, i sauditi hanno dato via libera alla candidatura di un
presidente cristiano maronita, il generale Michel Suleiman.
( da "Giornale di
Brescia" del 16-12-2007)
Edizione: 16/12/2007 testata: Giornale di
Brescia sezione:ESTERO Con tre vertici "veri" è di fatto terminato il
semestre portoghese di presidenza Ue Lisbona esulta: missione compiuta LISBONA
"Abbiamo fatto il nostro dovere": è soddisfatto, con modestia, il
presidente portoghese Anibal Cavaco Silva all'indomani del vertice di Bruxelles
che ha concluso di fatto la presidenza di Lisbona: "il Portogallo ha
ancora fatto bene, come nelle sue due presidenze precedenti". All'uscita
dal summit bruxellese, l'ultimo della "settimana dei tre vertici"
(dopo quelli fra Ue e Africa domenica scorsa e per la cerimonia solenne giovedì
13 della firma del trattato di Lisbona) il premier socialista Josè Socrates
esulta: "Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi", ha detto ai giornalisti.
Ed è vero che nei sei mesi alla guida dell'Europa il "piccolo"
Portogallo, frontiera estrema sud-occidentale del colosso comunitario, 10
milioni di abitanti, ha raggiunto i tre grandi traguardi che si era fissato. La
"priorità" numero uno aveva annunciato Socrates
in luglio, era l'adozione del Trattato di riforma istituzionale,
per chiudere sei anni di stallo della Ue e voltare pagina dopo il naufragio
della Costituzione europea nel 2005. Missione compiuta. Al vertice di Lisbona in ottobre i
27 hanno adottato con qualche tensione dell'ultimo minuto il nuovo trattato.
Ma il più difficile era stato fatto sotto la presidenza tedesca al
summit-maratona di Bruxelles in giugno. Firmato giovedì scorso nella capitale
portoghese, sarà d'ora innanzi il "Trattato di
Lisbona". Entrerà in vigore nel 2009 se non ci saranno ancora cattive
sorprese nelle ratifiche nazionali. La seconda grande priorità era, per il
Portogallo, fare del Brasile, sua ex colonia e oggi grande potenza emergente,
un partner privilegiato dell'Ue. Al vertice di Lisbona in luglio con il
presidente Lula è stato proclamato il nuovo "partenariato strategico"
fra Ue e Brasile. L'Unione ha cosi attribuito al gigante sudamericano lo stesso
livello di rapporti che ha con Usa, Russia, Cina e India, rilanciando nello
stesso tempo la cooperazione con l'America Latina. Terzo grande obiettivo di
Lisbona: l'Africa, il continente dimenticato da anni dall'Ue,
"distratta" dal suo grande allargamento verso Est. Una distrazione di
cui ha approfittato la Cina, che dal
L'Europa
riparte, firmato il nuovo Trattato (
da "Piccolo di Trieste, Il" del 14-12-2007)
A Lisbona, i 27
firmano il Trattato Ue. Rimpiazzerà la bozza di Costituzione (
da "Foglio, Il" del 14-12-2007)
Prodi: <Una
giornata davvero importante, due anni fa eravamo alla tragedia>, ma resta
l'incognita delle ratifiche ( da "Cittadino, Il"
del 14-12-2007)
L'eurodeputato
salva i soldi ( da "Stampa, La"
del 14-12-2007)
A Lisbona è
stato firmato il Trattato Ue da parte dei 27 Stati membri. Una giornata stori (
da "Leggo" del 14-12-2007)
Firmato il
trattato ue. prodi: ora si può ripartire (
da "Nuova Sardegna, La" del 14-12-2007)
Lisbona,
firmato il Trattato Ue ( da "Giornale di Brescia"
del 14-12-2007)
Il Trattato di
Lisbona fa ripartire l'Europa ( da "Gazzetta del Sud"
del 14-12-2007)
L'Europa prova
a ripartire da Lisbona Solenne firma del trattato, ora le ratifiche. Prodi: Un
giorno importante ( da "Resto del Carlino, Il
(Nazionale)" del 14-12-2007)
L'Europa riparte
Testo firmato ( da "Unita, L'"
del 14-12-2007)
L'Europa
riparte. Dopo le firme rebus ratifiche A Lisbona sottoscritto dai 27 il
Trattato che sostituisce la Costituzione bocciata da francesi e olandesi Prodi:
Due anni fa vivevam ( da "Unita, L'"
del 14-12-2007)
Una firma
storica 50 anni dopo Roma ( da "Adige, L'"
del 14-12-2007)
L'Europa a 27
riparte da Lisbona ( da "Italia Oggi"
del 14-12-2007)
L'Europa vuol
ripartire da Lisbona ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 14-12-2007)
Un testo utile,
nato dalle divisioni ( da "Manifesto, Il"
del 14-12-2007)
Riparte
l'Unione à la carte ( da "Manifesto, Il"
del 14-12-2007)
Unione Europea,
firmato il nuovo Trattato ( da "Gazzetta di Parma
(abbonati)" del 14-12-2007)
ROMA Il
problema del flusso di immigrati verso l'Italia è anche un problema e (
da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 14-12-2007)
I
ventisetterafforzanol'Unioneeuropea (
da "Secolo XIX, Il" del 14-12-2007)
Firmato il
trattato Ue, intervista a Santaniello (
da "AudioNews.it" del 14-12-2007)
Dopo sei anni
di lavorio interno e di tentativi di riforma (
da "Tempo, Il" del 14-12-2007)
L'Europa ha un
nuovo Trattato ( da "HelpConsumatori"
del 14-12-2007)
Via libera al
nuovo Trattato Ue: la parola ai Parlamenti nazionali (
da "Denaro, Il" del 14-12-2007)
TRATTATO UE/
AMATO: ILLEGGIBILE, PROBLEMA POLITICO NON FORMALE RPT (
da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)
TRATTATO UE, LA
STORICA FIRMA DEI 27 ( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 14-12-2007)
ISTITUZIONI.
L'Europa ha un nuovo Trattato ( da "HelpConsumatori"
del 14-12-2007)
FIRMATO IL
NUOVO TRATTATO, L'EUROPA RIPARTE ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 14-12-2007)
Nuovo trattato
per l'Europa, con il rischio-ratifiche (
da "Gazzettino, Il" del 14-12-2007)
UE. FIRMATO IL
TRATTATO DI LISBONA ( da "AgoPress"
del 14-12-2007)
Ue, firmato il
nuovo Trattato ( da "Italia Sera"
del 14-12-2007)
Nuovo Trattato
Europeo ( da "Blogosfere"
del 14-12-2007)
Londra, 15:40
-G.B.: STAMPA SU BROWN A LISBONA, "SEMBRAVA MR.BEAN" (
da "Repubblica.it" del 14-12-2007)
Trattato di
Lisbona, Gordon Brown c'è ma non si vede (
da "Panorama.it" del 14-12-2007)
Al via il vertice
Ue, fari puntati sul Kosovo ( da "ADN Kronos"
del 14-12-2007)
La cerimonia a
lisbona Siglato il nuovo Trattato dell'Unione. Brown in ritardo firma da solo (
da "Provincia di Lecco, La" del 14-12-2007)
( da "Piccolo di
Trieste, Il" del 14-12-2007)
A Lisbona la storica firma dei 27 membri
dell'Unione. Adesso dovrà essere ratificato dai singoli parlamenti. Solo
l'Irlanda ha previsto un referendum L'Europa riparte, firmato il nuovo Trattato Il presidente durerà in carica due anni e mezzo, il
voto qualificato aggirerà il potere di veto LISBONA Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma fermati dai referendum
di Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue oggi a Lisbona si è data
i mezzi per ripartire, con la 'storicà firma del Trattato che
adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora
scatta la fase cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in
passato cattive sorprese. "È una giornata veramente molto
importante: due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito
adagio adagio un momento di unità, adesso si può ripartire" ha commentato
Romano Prodi, che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo D'Alema. Un
richiamo alla situazione di crisi e di incertezza creata dalla bocciatura della
Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e
olandesi. Firma nel monastero, senza Brown La presidenza portoghese dell'Ue ha
voluto dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nel celebre e spettacolare Monastero dei
Jeronimos, costruito nel 1500 sulle rive del Tago in omaggio a Vasco da Gama.
Il documento è stato siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro
'manuelinò dei Jeronimos, trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza
del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia, per la
colazione conclusiva. Brown ha firmato dopo, separatamente. Ufficialmente è
stato ritardato da una riunione dei Comuni. Ma secondo la stampa inglese non ha
voluto figurare sulla "foto di famiglia" del vertice per non irritare
gli euroscettici forti anche nel suo stesso partito, il Labour. "Giornata
storica" Tanti i commenti soddisfatti fra i leader europei, che hanno
anche preso il tram per andare a pranzo nel vicino "Museu dos
Coches". La Commissione Ue ha parlato di "giornata storica". Il
premier portoghese Josè Socrates, presidente di turno dell'Ue, non ha esitato a
dire che "questo era il progetto europeo di cui molte generazioni hanno
sognato". "L'Europa era bloccata senza sapere come andare avanti, ma
abbiamo trovato una soluzione con questo trattato" ha aggiunto il francese
Nicolas Sarkozy e il presidente della Commissione Manuel Barroso ha detto che
"ora è tempo di andare avanti: l'Europa deve raccogliere molte sfide,
interne e esterne, e i nostri cittadini chiedono risultati concreti".
Istituzioni più forti Il nuovo trattato, dopo un duro negoziato al vertice di
Bruxelles in giugno sotto la presidenza del cancelliere tedesco Angela Merkel e
un chiarimento finale al summit di Lisbona in ottobre sotto presidenza
portoghese, modifica le regole del gioco istituzionali nel senso, si spera, di
una maggiore efficacia e incisività: crea l'incarico di presidente fisso
dell'Unione, rafforza il ruolo del "ministro degli Esteri" Ue, che
sarà anche membro della Commissione, snellisce la composizione dell'eurogoverno
di Bruxelles, rafforza i poteri di codecisione del Parlamento Ue, riequilibra
il rapporto fra "grandi" e "piccoli" stati nelle decisioni.
Il nuovo trattato prevede anche per la prima volta una "clausola di
uscita" per i paesi che volessero lasciare l'Unione. Ratifiche a suspence
Ora per i 27, memori dei precedenti e soprattutto dell'insuccesso della
Costituzione, parte la fase ad alta suspence delle ratifiche, che deve
concludersi per l' inizio del 2009. La maggior parte dei governi vuole evitare
referendum sempre ad alto rischio, perchè potenzialmente inquinabili da altre
tematiche, come quando nel 2005 gli elettori francesi votarono contro la
Costituzione per protesta contro l'ipotesi di una adesione della Turchia e
contro la disoccupazione, che non c'entravano. Per ora solo l'Irlanda, per
ragioni costituzionali, ha previsto un referendum. Ma anche le ratifiche
parlamentari potrebbero riservare cattive sorprese. Potrebbe così essere a
rischio il Regno Unito, secondo l'ex-capo dello stato portoghese Mario Soares,
se ci sarà una coalizione fra euroscettici di sponde opposte. Il ministro degli
Esteri portoghese Luis Amado ha avvertito oggi in una intervista che un
"no" creerebbe "una crisi politica seria in Europa, peggiore di
quella che abbiamo attraversato".
( da "Foglio, Il" del
14-12-2007)
Bocciata nel 2005 dai referendum
in Francia e Olanda. Per il presidente della Commissione europea,
José Manuel Barroso, "ora tocca ai paesi membri dimostrare determinazione
per concludere il processo di ratifica entro il 2008".
( da "Cittadino, Il" del
14-12-2007)
L'Europa unita riparte da Lisbona Siglato il
nuovo Trattato, che riprende il cammino interrotto
LISBONA Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma fermati dai
referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue oggi a Lisbona
si è data i mezzi per ripartire, con la 'storicà firma del Trattato
che adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora
scatta la fase cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in
passato cattive sorprese."É una giornata veramente molto importante: due
anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio
un momento di unità, adesso si può ripartire" ha commentato Romano Prodi,
che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo
D'Alema. Un richiamo alla situazione di crisi e di incertezza creata dalla
bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di
francesi e olandesi.n FIRMA NEL MONASTERO La presidenza portoghese dell'Ue ha
voluto dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nel celebre e spettacolare Monastero dei
Jeronimos, costruito nel 1500 sulle rive del Tago in omaggio a Vasco da Gama.
Il documento è stato siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro
'manuelinò dei Jeronimos, trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza
del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia, per la
colazione conclusiva. Brown ha firmato dopo, separatamente. Ufficialmente è
stato ritardato da una riunione dei Comuni. Ma secondo la stampa inglese non ha
voluto figurare sulla 'foto di famiglià del vertice per non irritare gli
euroscettici forti anche nel suo stesso partito, il Labour. n "GIORNATA
STORICa" Tanti i commenti soddisfatti fra i leader europei, che hanno
anche preso il tram per andare a pranzo nel vicino "Museu dos
Coches". La Commissione Ue ha parlato di "giornata storica". Il
premier portoghese José Socrates, presidente di turno dell'Ue, non ha esitato a
dire che "questo era il progetto europeo di cui molte generazioni hanno
sognato". "L'Europa era bloccata senza sapere come andare avanti, ma
abbiamo trovato una soluzione con questo trattato" ha aggiunto il francese
Nicolas Sarkozy e il presidente della Commissione Manuel Barroso ha detto che
"ora è tempo di andare avanti: l'Europa deve raccogliere molte sfide,
interne e esterne, e i nostri cittadini chiedono risultati concreti".n
ISTITUZIONI PIÙ FORTIIl nuovo trattato, dopo un duro negoziato al vertice di
Bruxelles in giugno sotto la presidenza del cancelliere tedesco Angela Merkel e
un chiarimento finale al summit di Lisbona in ottobre sotto presidenza
portoghese, modifica le regole del gioco istituzionali nel senso, si spera, di
una maggiore efficacia e incisività: crea l'incarico di presidente fisso
dell'Unione, rafforza il ruolo del "ministro degli Esteri" Ue, che
sarà anche membro della Commissione, snellisce la composizione dell'eurogoverno
di Bruxelles, rafforza i poteri di codecisione del Parlamento Ue, riequilibra
il rapporto fra grandi e piccoli stati nelle decisioni. Il nuovo trattato
prevede anche per la prima volta una clausola di uscita per i Paesi che
volessero lasciare l'Unione. n RATIFICHE A SUSPENCE Ora per i 27, memori dei
precedenti e soprattutto dell'insuccesso della Costituzione, parte la fase ad
alta suspence delle ratifiche, che deve concludersi per l'inizio del 2009. La
maggior parte dei governi vuole evitare referendum sempre ad alto rischio,
perché potenzialmente inquinabili da altre tematiche, come quando nel 2005 gli
elettori francesi votarono contro la Costituzione per protesta contro l'ipotesi
di una adesione della Turchia e contro la disoccupazione, che non c'entravano.
Per ora solo l'Irlanda, per ragioni costituzionali, ha previsto un referendum.
Ma anche le ratifiche parlamentari potrebbero riservare cattive sorprese.
Potrebbe così essere a rischio il Regno Unito, secondo l'ex-capo dello stato
portoghese Mario Soares, se ci sarà una coalizione fra euroscettici di sponde
opposte. Il ministro degli Esteri portoghese Luis Amado ha avvertito in una
intervista che un "no" creerebbe "una crisi politica seria in
Europa, peggiore di quella che abbiamo attraversato". Francesco Cerri.
( da "Stampa, La" del
14-12-2007)
Il caso La riforma puntava a stabilire
indennità uguali per tutti LA CONFERMA IN TESTA Domenici L'eurodeputato salva i
soldi Uno stratagemma consente agli italiani di non perdere una lira di
stipendio MARCO ZATTERIN Chi verrà rieletto continuerà a percepire le stesse
somme I deputati di Roma sono quelli che guadagnano di più Finanziaria, fiducia
su 3 maxi-emendamenti "Le nostre città devono stare al passo con
l'Europa" BRUXELLES Non tutti i parlamentari di Strasburgo avranno lo
stipendio ridotto dopo il voto a dodici stelle previsto nel giugno 2009. Nel
nuovo statuto degli eurodeputati appena approvato c'è un buco o, forse, un
abile artificio che potrebbe consentire a molti, fra cui gli italiani, di
scampare alla falciatura dell'indennità. E' una disposizione transitoria,
ricordata ancora ieri nel bilancio 2008 approvato dall'assemblea comunitaria,
che garantisce ai rieletti di conservare lo stipendio ante riforma e agli altri
di negoziare con le capitali una remunerazione in linea con quella dei delegati
nazionali, esattamente come avviene oggi. Il che, in numeri, fa sì che quanti
percepiscono ora più di 6500 euro lordi - nuovo livello di riferimento per
tutti - potranno continuare a guadagnare di più. Sei i Paesi interessati, ma i
nostri sono quelli che giocano la partita più ricca. In principio era sembrata
una mossa straordinaria, un'apertura netta sulla strada della diminuzione dei
costi della politica. Il Parlamento aveva deciso di pagare i suoi membri con
uno stipendio unico, caricato sulle casse dell'Unione e non più su quelle dei
singoli Stati. Circa 80 mila euro lordi annua è stata la somma decisa
applicando un criterio, per la verità discusso e discutibile, che vuole che un
eletto a Strasburgo percepisca un'indennità pari al 38,5 per cento del trattamento
economico di base di un giudice della Corte di Giustizia. Una vera vigna per
lettoni e lituani, che incassano poco più di mille euro ogni quattro settimane.
Una punizione per gli italiani che navigano, insieme coi colleghi di
Montecitorio e Palazzo Madama, oltre i centoventimila l'anno. "Dal 2009
guadagneremo come o meno di un nostro assistente - ha commentato nei giorni
scorsi un pezzo grosso dell'assemblea -. Sarà difficile trovare gente disposta
a candidarsi". E' una frase che dà i brividi, ma che rende l'idea di come
sia stata presa la rivoluzione delle buste paga in una parte, quella dei
professionisti ad alto reddito, del popolo europarlamentare. Del resto, posti
6500 euro lordi come riferimento mensile, i tedeschi perderanno 500 euro, gli
austriaci 1400, gli irlandesi 1200, gli olandesi 800, i britannici novecento.
Gli italiani dovranno rinunciare a 5200 euro ogni trenta giorni. Un vero
salasso. C'è però una via di salvezza. Nello stesso testo congedato ieri, il
Parlamento "richiama l'attenzione sull'articolo 29 dello statuto dei
deputati al Parlamento europeo", il quale sancisce che "gli Stati
membri possono definire per i propri eurodeputati una regolamentazione in
deroga alle disposizioni del presente statuto in materia di indennità,
indennità transitoria, pensioni di anzianità e pensioni di reversibilità per un
periodo di transizione che non può superare la durata di due legislature del
Parlamento europeo". Questo implica che, ad esempio, gli eurodeputati
italiani potranno chiedere agli omologhi in attività a Roma di consentire loro
di garantirsi dieci anni di vecchio regime per stipendi e vitalizi. Una
battaglia dura che, a quanto risulta, molti sono già pronti a combattere. Non
finisce qui. L'articolo 25 del medesimo statuto stabilisce che i deputati già
in carica e rieletti prima dell'entrata in vigore del testo "potranno
optare, per l'intera durata del mandato parlamentare, per il regime nazionale
in vigore". Tradotto vuol dire che qualunque europarlamentare italiano
oggi seduto negli scranni di Strasburgo, se riconfermato, avrà facoltà di
decidere se prendere 6500 euro lordi pagati dalle casse europee o 11.700
versati dalle casse del ministero delle Finanze. Si accettano scommesse su
quale potrebbe essere l'orientamento. Altro che sconti sui listini della
politica. L'intera riforma delle indennità e dei rimborsi parlamentari è un
boomerang per le casse dell'Unione. Perché se è vero che sei Paesi avranno una
indennità più leggera, è anche vero che tutti gli altri se la vedranno
aumentare, col risultato di gonfiare il conto in euro per l'esercizio
complessivo dell'attività parlamentare. Fatta la legge, trovato l'inganno. E,
come spesso accade nella politica, persa l'occasione di risparmiare
davvero.[FIRMA]STEFANO LEPRI ROMA Fiducia trina anziché una sul disegno di
legge finanziaria, ma sempre fiducia è, quella che il governo ha chiesto ieri
alla Camera; e su testi lunghissimi, 400 commi ciascuno. Il Presidente della
Repubblica, che aveva chiesto di evitarlo, non pare contento: "Anche
quest'anno mi riservo di fare il mio commento - ha detto Giorgio Napolitano, a
New York dove si trova in visita - in occasione dell'incontro con le alte
magistrature della Repubblica". Sarà giovedì, dopo le votazioni a
Montecitorio che si concluderanno sabato notte o domenica mattina. Napolitano,
un anno fa, aveva chiesto di evitare un "numero abnorme" di commi,
vedeva "ormai raggiunto il limite estremo di una prassi legislativa".
Peraltro, se i tre maxi-emendamenti suscitano proteste tra i deputati, è perché
in quelle decine di migliaia di parole manca qualcosa. Il governo ha sfrondato
qua e là il lavoro della commissione Bilancio: coperture finanziarie dubbie, o
micro-misure di interesse locale, tipo 2,5 milioni alla "Agenzia per la
sicurezza alimentare, con sede in Foggia". L'opposizione minaccia
ostruzionismo; anche nella maggioranza qualcuno mugugna (erano emendamenti
approvati all'unanimità). Il presidente della commissione Bilancio Lino Duilio
(Pd) ribatte che i tre maxi-emendamenti rispecchiano in sostanza il lavoro
compiuto, tranne alcune "modifiche sottrattive dovute a verifica delle
coperture finanziarie". In tutto saranno 1.192 commi divisi in tre
articoli, dopo che 8 non sono stati ammessi dal presidente della Camera perché
non discussi in commissione Bilancio. Non si supera il record dell'anno scorso,
1.364 commi (due uguali per errore, e un altro cassato poi perché inserito di
straforo) in un solo articolo. Con questi tre, il governo Prodi 2 arriva al
ventisettesimo voto di fiducia, e altri cinque sono probabili da qui a Natale:
sempre sulla finanziaria al Senato, sulla sicurezza e sul Welfare, per un
totale di 32. Nei 5 anni della scorsa legislatura, i due governi Berlusconi
ottennero la fiducia per 48 volte. Ma, soprattutto, è la sessione di bilancio
che non regge più, sostiene il viceministro dell'Economia Vincenzo Visco:
"La lievitazione del testo della finanziaria è una cosa del tutto folle.
Basterebbe modificare il regolamento della Camera per risolvere i sette decimi
dei problemi". Varato a fine settembre con 97 articoli, il disegno di
legge finanziaria si è allungato a 151 al Senato e aveva raggiunto i
( da "Leggo" del
14-12-2007)
Chiudi A Lisbona è stato
firmato il Trattato Ue da parte dei 27 Stati membri. "Una giornata storica per
l'Unione europea", ha commentato la Commissione Ue (per l'Italia hanno
apposto il loro nome Prodi e D'Alema). Una firma che "segna una nuova fase
nella storia dell'Unione dotandola di un trattato riformato per affrontare le
sfide del XXI secolo". "La Commissione - ha
sottolineato il portavoce Joahannes Laitenberger - è convinta che il nuovo
trattato porterà significativi benefici".
( da "Nuova Sardegna, La" del
14-12-2007)
Lisbona. Le istituzioni si adeguano
all'allargamento a est, ma adesso è suspence per le ratifiche Firmato il Trattato Ue. Prodi: ora si può ripartire LISBONA. Dopo sei
anni di lavorio interno e di tentativi di riforma fermati dai referendum di
Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue a Lisbona si è data i mezzi
per ripartire, con la storica firma del Trattato che
adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora
scatta la fase cruciale delle ratifiche. "E' una giornata veramente molto
importante: due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito
adagio adagio un momento di unità, adesso si può ripartire" ha commentato
Romano Prodi, che ha firmato il trattato per l'Italia con
Massimo D'Alema. Un richiamo alla situazione di crisi e di incertezza creata
dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005
da parte di francesi e olandesi. Il documento è stato siglato durante una
cerimonia show nell'antico chiostro dei Jeronimos, trasformato in studio tv.
Sola nota stonata l'assenza del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo
la cerimonia, per la colazione conclusiva. Brown ha firmato dopo,
separatamente. Ora per i 27, memori dei precedenti e soprattutto
dell'insuccesso della Costituzione, parte la fase ad alta suspence delle
ratifiche, che deve concludersi per l'inizio del 2009. La maggior parte dei
governi vuole evitare referendum sempre ad alto rischio, perché potenzialmente
inquinabili da altre tematiche, come quando nel 2005 gli elettori francesi
votarono contro la Costituzione per protesta contro l'ipotesi di una adesione
della Turchia e contro la disoccupazione, che non c'entravano. Per ora solo l'Irlanda,
per ragioni costituzionali, ha previsto un referendum. Ma anche le ratifiche
parlamentari potrebbero riservare cattive sorprese. Potrebbe così essere a
rischio il Regno Unito, secondo l'ex-capo dello stato portoghese Mario Soares,
se ci sarà una coalizione fra euroscettici di sponde opposte.
( da "Giornale di
Brescia" del 14-12-2007)
Edizione: 14/12/2007 testata: Giornale di
Brescia sezione:PRIMA I Ventisette hanno varato la riforma istituzionale che
sostituisce la "Costituzione" naufragata 2 anni fa Lisbona, firmato
il Trattato Ue I leader parlano di evento storico. Ora
la sfida delle ratifiche nazione per nazione Prodi e D'Alema mentre firmano il Trattato a nome dell'Italia LISBONA I leader dei Ventisette
hanno firmato a Lisbona il nuovo Trattato
istituzionale dell'Ue, che rimpiazza la bozza di Costituzione bocciata nel 2005
nei referendum in Francia e Olanda. Il presidente della Commissione europea, Barroso, ha ricordato che per arrivare alla firma "c'è
voluto coraggio" e ha avvertito che "ora tocca agli Stati membri
dimostrare determinazione per concludere il processo di ratifica nei tempi
previsti, entro la fine del 2008. Tutti i leader presenti (per l'Italia
il premier, Prodi, e il ministro degli Esteri, D'Alema) hanno parlato, forse
con enfasi eccessiva, di evento storico. I meccanismi istituzionali della Ue
sono stati semplificati e questo, dice Barroso, rafforzerà la capacità dell'Unione
di agire. "È il massimo che si poteva avere, due anni fa eravamo in una
tragedia completa", ha commentato Prodi. / A PAGINA 5.
( da "Gazzetta del Sud" del
14-12-2007)
Storica firma dei 27 leader dell'Ue (con Brown ritardatario) dopo la lunga crisi scaturita dalla
bocciatura della Costituzione da parte di francesi e olandesi Il Trattato di Lisbona fa ripartire l'Europa Adesso scatta la fase cruciale
delle ratifiche, che tutti sperano non riservi cattive sorprese come in passato
Francesco Cerri LISBONA Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di
riforma fermati dai referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi e di
stallo, l'Ue oggi a Lisbona si è data i mezzi per ripartire, con la
"storica" firma del Trattato che adegua le
istituzioni europee al grande allargamento verso Sud ed Est. Ora scatta la fase
cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in passato cattive
sorprese. "È una giornata veramente molto importante: due anni fa l'Europa
viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di
unità, adesso si può ripartire", ha commentato Romano Prodi, che ha
firmato il trattato per l'Italia con Massimo D'Alema. Un richiamo alla
situazione di crisi e di incertezza creata dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e olandesi. FIRMA NEL
MONASTERO, SENZA BROWN La presidenza portoghese dell'Ue ha voluto dare una
cornice grandiosa all'avvenimento: i leader hanno firmato il Trattato
di Lisbona nel celebre e spettacolare Monastero dei Jeronimos, costruito nel
1500 sulle rive del Tago in omaggio a Vasco da Gama. Il documento è stato
siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro "manuelino"
dei Jeronimos, trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza del
premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia, per la colazione
conclusiva. Brown ha firmato dopo, separatamente. Ufficialmente è stato
ritardato da una riunione dei Comuni. Ma secondo la stampa inglese non ha
voluto figurare sulla "foto di famiglia" del vertice per non irritare
gli euroscettici forti anche nel suo stesso partito, il Labour. GIORNATA
STORICA Tanti i commenti soddisfatti fra i leader europei, che hanno anche
preso il tram per andare a pranzo nel vicino "Museu dos Coches". La
Commissione Ue ha parlato di "giornata storica". Il premier
portoghese Josè Socrates, presidente di turno dell'Ue, non ha esitato a dire
che "questo era il progetto europeo di cui molte generazioni hanno
sognato". "L'Europa era bloccata senza sapere come andare avanti, ma
abbiamo trovato una soluzione con questo trattato", ha aggiunto il francese
Nicolas Sarkozy e il presidente della Commissione Manuel Barroso ha detto che
"ora è tempo di andare avanti: l'Europa deve raccogliere molte sfide,
interne e esterne, e i nostri cittadini chiedono risultati concreti".
ISTITUZIONI PIÙ FORTI Il nuovo trattato, dopo un duro negoziato al vertice di
Bruxelles in giugno sotto la presidenza del cancelliere tedesco Angela Merkel e
un chiarimento finale al summit di Lisbona in ottobre sotto presidenza
portoghese, modifica le regole del gioco istituzionali nel senso, si spera, di
una maggiore efficacia e incisività: crea l'incarico di presidente fisso
dell'Unione, rafforza il ruolo del "ministro degli Esteri" Ue, che
sarà anche membro della Commissione, snellisce la composizione dell'eurogoverno
di Bruxelles, rafforza i poteri di codecisione del Parlamento Ue, riequilibra
il rapporto fra grandi e piccoli stati nelle decisioni. Il nuovo trattato
prevede anche per la prima volta una "clausola di uscita" per i paesi
che volessero lasciare l'Unione. RATIFICHE A SUSPENSE Ora per i 27, memori dei
precedenti e soprattutto dell'insuccesso della Costituzione, parte la fase ad
alta suspense delle ratifiche, che deve concludersi per l'inizio del 2009. La
maggior parte dei governi vuole evitare referendum sempre ad alto rischio,
perché potenzialmente inquinabili da altre tematiche, come quando nel 2005 gli
elettori francesi votarono contro la Costituzione per protesta contro l'ipotesi
di una adesione della Turchia e contro la disoccupazione, che non c'entravano.
Per ora solo l'Irlanda, per ragioni costituzionali, ha previsto un referendum.
Ma anche le ratifiche parlamentari potrebbero riservare cattive sorprese.
Potrebbe così essere a rischio il Regno Unito, secondo l'ex capo dello stato
portoghese Mario Soares, se ci sarà una coalizione fra euroscettici di sponde
opposte. Il ministro degli Esteri portoghese Luis Amado ha avvertito in
un'intervista che un "no" creerebbe "una crisi politica seria in
Europa, peggiore di quella che abbiamo attraversato". (venerdì 14 dicembre
2007).
( da "Resto del Carlino,
Il (Nazionale)" del 14-12-2007)
L'Europa prova a ripartire da Lisbona
Solenne firma del trattato, ora le ratifiche. Prodi: "Un giorno
importante" di ATTILIO MORO ? LISBONA ? UN CLIMA da luna park, con 27 capi
di governo che saltano da un tram storico di Lisbona ad un aereo per arrivare
due ore dopo a Bruxelles, con ancora negli occhi i giochi di luce della
mirabolante messa in scena e nelle orecchie l'eco della nona sinfonia di
Beethoven. Sullo sfondo, il cinquecentesco monastero dei Jeronimos, dove i
portoghesi, che hanno la presidenza di turno della Ue,
avevano voluto celebrare l'evento della firma di quella che un tempo veniva
chiamata Costituzione europea, e che ora è soltanto un trattato, che si aggiunge, e in parte
sostituisce, i precedenti. Una celebrazione, comunque, in pompa magna, più
sfarzosa della prima, quella di due anni fa a Roma, dove la Costituzione venne
approvata dai capi di governo per poi essere bocciata dai referendum.
Questa volta non ci saranno referendum (tranne che in Irlanda, dove lo impone
la costituzione), soltanto ratifiche parlamentari che
dovranno concludersi entro il 2009. Tanto per non correre rischi, anche se le
incognite non mancano. E VENIAMO alla sostanza. Nel preambolo, vengono
proclamati i diritti del cittadino europeo, 54 articoli che parlano di diritti
di libertà e di eguaglianza, di non discriminazione, di diritti sociali e del
lavoro. Gli stati della Ue che violeranno quei diritti, ne dovranno rispondere
davanti alla Corte di Giustizia europea. Il Preambolo
non è stato firmato da Gran Bretagna e Polonia, che quindi non ne saranno
vincolati. Seconda novità: la Ue avrà un presidente, che verrà nominato per 2
anni e mezzo ( l'incarico è rinnovabile) e rappresenterà la Ue nelle sedi
internazionali. L'Unione avrà dunque una faccia. "Sarà un protagonista
della scena mondiale", ha detto ieri Prodi, che insieme con D'Alema ha
firmato il Trattato per l'Italia. L'attuale sistema
rotatorio (ciascun paese esercita a rotazione la presidenza per 6 mesi),
rimarrà per i consigli dei ministri europei. Terza novità: la politica estera
sarà affidata a un unico rappresentante, che sarà una sorta di ministro degli
esteri europeo, con una diplomazia europea e
quant'altro. Ma ogni sua decisione dovrà essere approvata da tutti gli stati
dell'Unione. Il numero dei commissari, oggi 27, verrà ridotto a partire dal
2014. Sempre nel 2014 entrerà in vigore anche il nuovo sistema di voto, che
verrà esteso gradualmente a tutti i campi tranne che alla politica estera, alle
questioni fiscali e alle politiche sociali, campi nei quali continuerà ad
essere necessaria l'approvazione di tutti e di ciascuno. Negli altri campi,
invece, si deciderà secondo il principio della doppia maggioranza: ogni
decisione avrà bisogno di almeno il 55 per cento dei paesi e del 65 per cento
della popolazione europea. Diventano infine politiche
comunitarie quella per l'energia e la lotta al cambiamento climatico. E sarà
possibile, per chi lo desiderasse, uscire dalla Ue. "E' UNA GIORNATA
davvero importante ? ha detto ieri Prodi ?: due anni fa l'Europa viveva una
tragedia completa, ora si può ripartire". Anche se non ha nascosto che il
trattato "non ha la forza che l'Italia avrebbe voluto". Ma, ha
aggiunto, era il massimo che si potesse ottenere. Per gli inglesi, il trattato
è stato firmato solo dal ministro degli esteri Miliband. Il premier Gordon
Brown, trattenuto da un impegno di governo a Londra, è arrivato solo due ore
dopo la cerimonia e ha firmato da solo nella semideserta sala del Museo delle
carrozze dove i suoi colleghi avevano pranzato. Dopo la cerimonia della firma,
le foto di rito e la colazione, i leader europei sono saltati sugli aerei (25,
uno per ciascun paese, tranne quelli del Benelux ? Belgio, Olanda e Lussemburgo
? che per rispetto dell'ambiente si sono accontentati di un aereo per tutti)
per raggiungere in serata Bruxelles, dove oggi si terrà il vertice di chiusura
della presidenza portoghese, incentrato sul Kosovo. E ci si chiede perché non
potesse tenersi a Lisbona. - -->.
( da "Unita, L'" del
14-12-2007)
Stai consultando l'edizione del L'Europa riparte Testo firmato A Lisbona sottoscritto il testo che
sostituisce la Costituzione europea bocciata due anni fa da
Francia e Olanda. I rappresentanti dei 27 Paesi membri hanno firmato. Brown lo
ha fatto separatamente. Con questo trattato Europa più coesa, presidenza non
più a rotazione ma fissa per due anni e più potere al rappresentante per
Esteri. Ratifica dei parlamenti entro il 2009. Prodi: "Ricostruita
l'unità".Marsilli a pagina 11 Trattato Ue.
( da "Unita, L'" del
14-12-2007)
Stai consultando l'edizione del L'Europa
riparte. Dopo le firme rebus ratifiche A Lisbona sottoscritto dai 27 il Trattato che sostituisce la Costituzione bocciata da
francesi e olandesi Prodi: "Due anni fa vivevamo una tragedia completa.
Ora si è ricostruita l'unità". Brown firma separatamente di Gianni
Marsilli "WE NEED GORDON", diceva Nicolas Sarkozy ai giornalisti
britannici, ma Gordon non c'era. È stato l'unico capo di governo assente alla
cerimonia svoltasi ieri nel magnifico chiostro del Monastero Jeronimos della
capitale portoghese. Al posto suo, è stato il ministro
degli Esteri David Miliband ad apporre la sua firma al Trattato che rimpiazza la defunta Costituzione europea, altrimenti
detto mini-Trattato. Gordon Brown è arrivato appena nel pomeriggio, a cose fatte,
per firmare in solitudine. Ha giustificato il ritardo con l'inderogabile
necessità di rispondere, a Londra, alle domande di una commissione
parlamentare. Ma nessuno gli ha creduto. Pressato in patria dagli
euroscettici che esigono a gran voce un referendum, Brown ha voluto evitare di
confondersi con la folla comunitaria "continentale". Si è così
concesso un'altra deroga, dopo quelle già ottenute, a costo di fornire una
prova di coraggio politico non proprio leonino. Si è chiuso così il lungo e
molto sofferto percorso delle riforme istituzionali dell'Unione europea, iniziato sei anni fa al vertice di Laeken. Nel
corso del prossimo anno il nuovo Trattato verrà
ratificato dai paesi membri. Lo faranno tutti per via parlamentare, salvo
l'Irlanda costituzionalmente obbligata a ricorrere al referendum. Ha detto ieri
José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea:
"Per arrivare a questo risultato, tutti i governi hanno dato prova di
coraggio politico. Vi invito adesso a dar prova della stessa determinazione
durante il periodo della ratificazione". Lo spettro è infatti quello di
una bocciatura del Trattato, così come accadde per il progetto
costituzionale solennemente sottoscritto a Roma nell'ottobre del 2004, e
sonoramente affossato nelle urne referendarie francesi e olandesi nel
( da "Adige, L'" del
14-12-2007)
Siglato a Lisbona il nuovo Trattato. Resta l'incognita delle ratifiche LISBONA - Dopo
sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma fermati dai referendum di
Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue ieri a Lisbona si è data i
mezzi per ripartire, con la "storica" firma del Trattato
che adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora
scatta la fase cruciale delle ratifiche, da completare entro il 2009, che tutti
sperano non riservi come in passato cattive sorprese: nessuno dimentica la situazione di crisi e di incertezza creata dalla bocciatura
della Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e olandesi. La presidenza
portoghese dell'Ue ha voluto dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i
leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nel celebre e spettacolare Monastero dei Jeronimos,
costruito nel 1500 sulle rive del Tago in omaggio a Vasco da Gama. Il
documento è stato siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro
manuelino, trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza del premier
britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia per firmare separatamente.
Ufficialmente è stato ritardato da una riunione dei Comuni, ma probabilmente
non ha voluto figurare sulla "foto di famiglia" del vertice per non
irritare gli euroscettici del Labour. Il nuovo trattato modifica le regole del
gioco istituzionali nel senso di una maggiore efficacia e incisività: crea
l'incarico di presidente fisso dell'Unione, rafforza il ruolo del
"ministro degli Esteri" Ue, che sarà anche membro della Commissione,
snellisce la composizione dell'eurogoverno di Bruxelles, rafforza i poteri di
codecisione del Parlamento Ue, riequilibra il rapporto fra "grandi" e
"piccoli" stati nelle decisioni. Il nuovo trattato prevede anche per
la prima volta una "clausola di uscita" per i paesi che volessero
lasciare l'Unione. Ed il primo impegno della Nuova Europa è uno di quelli seri:
gestire la probabile dichiarazione d'indipendenza unilaterale del Kosovo.
14/12/2007.
( da "Italia Oggi" del
14-12-2007)
ItaliaOggi ItaliaOggi
- Economia e Politica Numero 296, pag. 9 del 14/12/2007 Autore: da
Bruxelles Sabina Pignataro Visualizza la pagina in PDF I
leader degli stati dell'Unione hanno firmato ieri il nuovo trattato, in vigore
da gennaio
( da "Sole 24 Ore, Il" del
14-12-2007)
Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data:
2007-12-14 - pag: 11 autore: Unione europea. I 27
hanno firmato il mini Trattato con il quale si chiude
un decennio di pesante crisi istituzionale L'Europa vuol ripartire da Lisbona
Ma i grandi Paesi non sembrano in grado di ritrovare l'intesa di un tempo
Adriana Cerretelli LISBONA. Dal nostro inviato Con la firma del Trattato di Lisbona, l'Europa ieri ha chiuso quasi un
decennio di crisi istituzionale tra stop and go riformisti e allargamenti senza
fine. La ratifica a 27 non è ancora acquisita ma nell'Unione c'è voglia di
stabilizzazione, di digerire una famiglia che ormai si estende dal Mediterraneo
al Baltico, dall'Atlantico al Mar Nero. è l'ora del riposo del guerriero per
una decina d'anni.O così almeno si spera. Il desiderio in realtà potrebbe
rivelarsi una pia illusione. Prima di tutto perché dietro l'angolo c'è la prova
del fuoco del Kosovo, un salto nel buio di una politica estera che non c'è ma
presto sarà chiamata, dopo il vistoso fallimento del '
( da "Manifesto, Il" del
14-12-2007)
Il problema, ora, è passare dalle parole
alle buone politiche. Per la verde Frassoni si può "Un testo utile, nato
dalle divisioni" Alberto D'Argenzio Bruxelles A Bruxelles da 20 anni,
eurodeputata da 8 e da 3 capogruppo dei Verdi al Parlamento europeo, Monica
Frassoni ha seguito passo passo la nascita e la morte della Costituzione e poi
la creazione, dalle sue spoglie, del nuovo Trattato.
Quali sono i pro e i contro di questo nuovo testo? È un trattato utile
all'Europa, anche se poteva esserlo di più. La cosa più importante è un certo
chiarimento sul metodo di decisione, con più poteri e più competenze conferiti
al Parlamento. Al tempo stesso è un testo pieno di postille ed esenzioni che
rivelano una forte mancanza di coesione tra gli Stati membri. E tutto ciò viene
confermato quotidianamente visto che nessuno si fa dei problemi a picconare la casa
europea. Per esempio, se Sarkozy dice che gli Stati
membri devono intervenire sulle decisioni della Banca centrale europea, al di là del merito, condivisibile, dimostra che ha
voglia di un direttorio, di imporre assieme a pochi Stati la direzione a tutta
l'Europa. Non vuole discutere di come arginare il tecnicismo, vuole governarlo
lui. La vittima più importante di questo lungo processo costituzionale è
proprio la coesione tra Stati ed oggi anche i paesi più europeisti, come
l'Italia, si limitano a un discorso conformisticamente pro europeo, senza
iniziative. Per questo tutti accettano la firma in ritardo di Gordon Brown al Trattato, accettano nella forma e nella sostanza che
l'agenda sia dettata dagli euroscettici come durante i negoziati che hanno portato
a questo nuovo testo. In questa situazione l'unico che prende l'iniziativa è
Sarkozy e non è un bene, visto che da buon gollista si dice europeo solo se gli
altri si fanno francesi. E gli altri, l'Italia, la Spagna, il Belgio, il
Lussemburgo, tengono solo la posizione con la Germania che si muove quando ha
degli interessi da difendere. Infine c'è il caso umano della Commissione
Barroso, un'enorme delusione. È l'esempio perfetto di quel che paventava
Joschka Fischer: un segretariato degli Stati membri, il loro cane da guardia.
La Costituzione era accusata da sinistra di costituzionalizzare il liberismo.
Ora abbiamo un Trattato che è molto simile nella
sostanza ma non nella forma. Condivide quell'accusa? Tutti gli elementi che
avevano a che fare con il mercato, e ripeto tutti, erano identici a quelli del Trattato di Nizza. Credo sia stato per un equivoco che una
parte della sinistra e molti movimenti, tra cui Attac, abbiano fatto campagna
per scongiurare qualcosa che già esisteva. E inoltre anche la Costituzione europea, che non era un vera Costituzione, come quella
italiana, ma un mix tra una Magna Charta e un Trattato,
poteva essere emendata con gli stessi strumenti previsti per il testo firmato a
Lisbona. Se passiamo dalla forma alla sostanza, il punto non sono tanto le
competenze assegnate in questa o quella materia, quanto le politiche che si
sviluppano, per cui la qualità di una norma dipende dai governi e dagli
equilibri politici esistenti. Al momento questi equilibri non premiano certo la
sinistra o le politiche sociali. Anche così nel nuovo Trattato
ci sono comunque delle novità visto, per esempio, che per la prima volta
vengono riconosciuti i servizi di interesse pubblico. Sono parole, ma da queste
si può partire per sviluppare delle politiche. Il Trattato
viene celebrato come lo strumento che permetterà all'Europa di rispondere alle
sfide del presente e del futuro. Basterà? Assolutamente no, ci vogliono anche
le politiche e se una maggioranza di centrosinistra non vince le prossime
elezioni europee del 2009 saranno guai. C'è una tendenza generale a diminuire
il bilancio mentre abbiamo di fronte la necessità di sviluppare grandi progetti
comuni sia per convincere gli europei sia per rispondere a questioni molto più
pratiche, come il cambiamento climatico, l'approvvigionamento e la
diversificazione energetica, lo sviluppo tecnologico, la necessità di
sicurezza, non solo fisica. Sono poi estremamente
preoccupata per la politica estera europea e per la
figura del Presidente del Consiglio: se verrà scelto Blair, sarà durissima per
la Ue. Ieri il Trattato e già oggi i 27 lanceranno un gruppo di saggi per disegnare la
Ue del post 2020. Già scontenti? È un favore a Sarkozy, a cui rispondo con le
parole di Spinelli: l'unico saggio è il Parlamento. E poi guarda caso in
questo gruppo non c'è nemmeno una donna.
( da "Manifesto, Il" del
14-12-2007)
Il Trattato di
Lisbona Firmato dai capi di stato e di governo dei 27 paesi Ue. Trasparente e
illeggibile Riparte l'Unione à la carte Una Carta oscura per addetti ai lavori
che riduce i simboli a optional e non dà all'Ue competenze specifiche Anna
Maria Merlo Si chiama "trattato di Lisbona". Lo hanno firmato ieri i
capi di stato e di governo dei 27 paesi membri dell'Unione europea,
sbarcati per appena qualche ora nella capitale del paese che ha in questo
momento la presidenza del consiglio della Ue. Una cerimonia giudicata assurda,
almeno dal punto di vista ecologico: premier e delegazioni, più i gornalisti,
significa numerosi voli aerei, con relativa emissione di Co2, che si sarebbero
potuti risparmiare se la firma, voluta a tutti i costi a Lisbona dai
portoghesi, avesse avuto luogo alla conclusione del vertice Ue-Africa, qualche
giorno fa, quando tutti erano già sul posto. Lo spreco ambientale non è il solo
paradosso del nuovo trattato. Definito "mini-trattato" o
"semplificato", ufficialmente è "modificativo" rispetto al Trattato costituzionale respinto dai francesi e dagli
olandesi nel 2005. "Semplificato" è un eufemismo : mentre la
Costituzione, benchè complessa, era leggibile da chiunque, il testo del
mini-trattato è lettteralmente incomprensibile, perché non pretende più di
sostituire tutti i trattati precedenti ma solo di apportarvi delle
"modifiche". Rimanda quindi continuamente ad altri testi. Uno degli
obiettivi della Costituzione era di rendere oltre che "più
democratica" e "più efficace" anche "più trasparente" l'Unione.
Il meno che si possa dire è che la trasparenza lascia a desiderare, perché il
testo è fatto solo per gli addetti ai lavori, completamente oscuro peri
cittadini. La tappa di ieri non è conclusiva. La Ue spera che tutti i 27 paesi
avranno ratificato il "trattato modificato" entro la primavera 2009,
per le prossime elezioni europee. Gli intoppi - cioè il ricorso ai referendum
popolari - sono stati limitati al minimo. Un refendum ci sarà solo in Irlanda,
perché lo impone la Costituzione. In altri paesi ci sono richieste di refendum,
come in Francia o in Polonia, ma i governi hanno tagliato corto e scelto la via
parlamentare. Ma in alcuni paesi, come la Danimarca, la maggioranza richiesta
per far passare il nuovo trattato in parlamento potrebbe riservare cattive
sorprese. A cosa serve il nuovo trattato ? Dall'inizio degli anni '90, la Ue è
di fronte a una nuova sfida: ha accolto nuovi membri (10 nel 2004, 2 nel 2007)
e per questo deve rafforzare l'efficacia delle modalità della presa di
decisioni. Il Trattato costituzionale, che conteneva
anche dei passi avanti per l'approfondimento del funzionamento sul piano
democratico, è stato bocciato in Francia e in Olanda. Così, i capi di stato e
di governo sono arrivati a un compromesso, il 19 ottobre
( da "Gazzetta di Parma
(abbonati)" del 14-12-2007)
POLITICA 14-12-2007 REGOLE DOPO IL
FALLIMENTO DEL 2005, SUMMIT A LISBONA. GRAN BRETAGNA SEMPRE EUROSCETTICA Unione
Europea, firmato il nuovo Trattato ROMA Luca Rondanini
II Una cerimonia solenne, in una cornice mozzafiato. Ma con 26 leader che
tenevano, più o meno metaforicamente, le dita incrociate dietro la schiena. E
l'ultimo, il britannico Gordon Brown, che ha addirittura firmato "di
nascosto", oltre tre ore dopo gli altri. Così ieri l'Europa è entrata, a
Lisbona, nella nuova era delle decisioni a maggioranza, della presidenza
"vera", di due anni e mezzo, della politica estera comune. E si è
lasciata alle spalle, o almeno si spera, i due anni più terribili della sua
storia, quelli della paralisi assoluta dopo il "no" di Francia e
Olanda al referendum costituzionale del 2005. "è una giornata veramente
molto importante", commenta soddisfatto il presidente del Consiglio Romano
Prodi, che firmato per l'Italia insieme al ministro degli Esteri Massimo
D'Alema: "Due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è
ricostruito adagio adagio un momento di unità, e adesso si può ripartire".
E a chi fa notare che il Trattato attuale è ben
lontano dalla Costituzione che l'Italia voleva e aveva già ratificato, risponde
con realismo: "è il massimo che si poteva avere. Anche se non potrà essere
cambiato per molto tempo, ha tantissimi margini che permettono un vero
progresso della politica europea ed una politica forte
in un prossimo futuro". Soprattutto, sottolinea il premier, la nuova
figura del presidente del Consiglio europeo, non più a rotazione semestrale ma
in carica per due anni e mezzo: "Sarà un protagonista della scena
mondiale". La cerimonia solenne, che la presidenza portoghese ha tenuto
molto a organizzare a Lisbona per legare alla capitale lusitana un capitolo
importante della storia europea, si è svolta nel
monastero de Los Jeronimos, un gioiello del '500 nel cuore di Belém, restaurato
e trasformato per l'occasione in un ipermoderno studio televisivo per l'evento.
Gli aerei di stato stavano già decollando dalle piste di Lisbona quando è
arrivato Gordon Brown: il premier britannico, leader timoroso di un Paese
euroscettico, ha architettato una complessa scusa per non firmare il Trattato sotto gli occhi delle telecamere e insieme agli
altri partner europei. Il caso di Brown mostra però quanto
sia in salita il cammino dell'integrazione europea, tra
riserve più o meno esplicite e dubbi sulle ratifiche nazionali, il vero
ostacolo che il Trattato deve ancora superare. Trattato Ue Prodi
e D'Alema hanno firmato per l'Italia. FOTO ANSA.
( da "Messaggero, Il
(Viterbo)" del 14-12-2007)
Di ALESSANDRO DI LELLIS ROMA"Il
problema del flusso di immigrati verso l'Italia è anche un problema europeo,
perché vivere con i confini aperti è un problema di tutti gli Stati Ue, che
dev'essere affrontato in modo solidale". Lo dice, in un colloquio con Il
Messaggero, il nuovo ambasciatore della Repubblica Federale di Germania,
Michael Steiner. Il suo curriculum è quello di un esponente di punta della
diplomazia tedesca: oltre a essere stato consigliere di politica estera e
sicurezza durante il cancellierato di Gerhard Schroeder, è stato rappresentante
speciale del segretario generale Onu e capo della missione delle Nazioni Unite
in Kosovo. Dalla Costituzione europea siamo
passati al Trattato. Compromesso insufficiente? "Se Italia e Germania avessero
potuto scrivere un trattato per l'Europa, sarebbe stato diverso. In effetti, da
un lato non abbiamo potuto raggiungere ciò che avremmo ritenuto giusto per
l'Europa; dall'altro, abbiamo adesso un trattato e siamo usciti da
questa crisi mentale, dalla stagnazione. Due cose sono importanti: ratifica
entro il 2009; e dopo, che si traduca in prassi ciò che abbiamo deciso". I
punti irrinunciabili? "Per fortuna, alcuni punti sono già scritti nero su
bianco, per esempio, più decisioni a maggioranza e meno unanimità. Il nuovo
presidente del Consiglio europeo previsto dal Trattato,
in carica per due anni e mezzo, deve poter portare avanti il processo di
integrazione, non più soltanto come mediatore fra gli interessi nazionali. E'
prevista la costituzione di un servizio diplomatico
europeo: è irrinunciabile che sia messo in condizione di adempiere il suo
mandato, con personale adeguato e rappresentanze estere. Non dobbiamo
dimenticare di trasmettere ai cittadini il senso del progetto. Prima era più
facile: Europa uguale a "mai più guerre, confini aperti, moneta unica".
Ora dobbiamo spiegare che questa Europa è strumento di sviluppo, libertà e
benessere". Non è stato affrettato l'allargamento a tanti Paesi? "La
domanda è fondata. Chi la contesta non è completamente in buona fede. Ma, al
tempo stesso, è accaduto, ormai è Storia. La questione vera è: come agiamo?
Come organizzare uno spazio con 27 membri, senza che la costruzione si sfaldi a
causa della sua grandezza? E' qui che si richiede l'opera di Paesi come la
Germania e l'Italia. Che devono spiegare che di fronte alla globalizzazione, a
un mondo più "freddo", c'è bisogno di più Europa e non di meno
Europa. Dobbiamo riempire il concetto-Europa con un contenuto che convinca i
cittadini. E non ci resta che realizzare una politica dell'immigrazione più
efficace, contrastando la criminalità con mezzi adeguati".
( da "Secolo XIX, Il" del
14-12-2007)
Firma storica Nota stonata: il ritardo del
premier inglese che evita la foto di gruppo Lisbona. Dopo sei anni di lavorio
interno e di tentativi di riforma fermati dai referendum di Francia e Olanda, e
poi di crisi e di stallo, l'Ue ieri a Lisbona si è data i mezzi per ripartire,
con la "storica" firma del Trattato che
adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora
scatta la fase cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in
passato cattive sorprese. "È una giornata veramente molto importante: due
anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio
un momento di unità, adesso si può ripartire", ha commentato Romano Prodi,
che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo
D'Alema. Un richiamo alla situazione di crisi e di incertezza creata dalla
bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di
francesi e olandesi. Brown diserta. La presidenza portoghese dell'Ue ha voluto
dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nel celebre e spettacolare Monastero dei Jeronimos,
costruito nel 1500 sulle rive del Tago in omaggio a Vasco da Gama. Il documento
è stato siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro
"manuelino" dei Jeronimos, trasformato in studio tv. Sola nota
stonata l'assenza del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la
cerimonia, per la colazione conclusiva. Brown ha firmato dopo, separatamente.
Ufficialmente è stato ritardato da una riunione dei Comuni. Ma secondo la
stampa inglese non ha voluto figurare sulla "foto di famiglia" del
vertice per non irritare gli euroscettici forti anche nel suo stesso partito,
il Labour. Le reazioni. Tanti i commenti soddisfatti fra i leader europei, che
hanno anche preso il tram per andare a pranzo nel vicino 'Museu dos Coches'. La
Commissione Ue ha parlato di "giornata storica". Il premier
portoghese José Socrates, presidente di turno dell'Ue, non ha esitato a dire
che "questo era il progetto europeo di cui molte generazioni hanno
sognato". "L'Europa era bloccata senza sapere come andare avanti, ma
abbiamo trovato una soluzione con questo trattato", ha aggiunto il
francese Nicolas Sarkozy e il presidente della Commissione Manuel Barroso ha
detto che "ora è tempo di andare avanti: l'Europa deve raccogliere molte sfide,
interne e esterne, e i nostri cittadini chiedono risultati concreti".
Istituzioni più forti. Il nuovo trattato, dopo un duro negoziato al vertice di
Bruxelles in giugno sotto la presidenza del cancelliere tedesco Angela Merkel e
un chiarimento finale al summit di Lisbona in ottobre sotto presidenza
portoghese, modifica le regole del gioco istituzionali nel senso, si spera, di
una maggiore efficacia e incisività: crea l'incarico di presidente fisso
dell'Unione, rafforza il ruolo del "ministro degli Esteri" Ue, che
sarà anche membro della Commissione, snellisce la composizione dell'eurogoverno
di Bruxelles, rafforza i poteri di codecisione del Parlamento Ue, riequilibra
il rapporto fra grandi e piccoli stati nelle decisioni. Il nuovo trattato prevede
anche per la prima volta una "clausola di uscita" per i paesi che
volessero lasciare l'Unione. Ora per i 27, memori dei precedenti e soprattutto
dell'insuccesso della Costituzione, parte la fase ad alta suspence delle
ratifiche, che deve concludersi per l' inizio del 2009. La maggior parte dei
governi vuole evitare referendum sempre ad alto rischio, perché potenzialmente
inquinabili da altre tematiche, come quando nel 2005 gli elettori francesi
votarono contro la Costituzione per protesta contro l'ipotesi di una adesione
della Turchia e contro la disoccupazione, che non c'entravano. Per ora solo
l'Irlanda, per ragioni costituzionali, ha previsto un referendum. Ma anche le
ratifiche parlamentari potrebbero riservare cattive sorprese. Potrebbe così
essere a rischio il Regno Unito, secondo l'ex-capo dello stato portoghese Mario
Soares, se ci sarà una coalizione fra euroscettici di sponde opposte. Francesco
Cerri 14/12/2007 = Ha lasciato la sua adorata famiglia Raffaele Armanini ( Mafì
) Con infinita tristezza lo annunciano la moglie, le figlie, i generi, le
adorate nipoti con Matteo e Roberto, il fratello e la cognata. Il funerale si
svolgerà sabato 15 dicembre alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di Alpe di
Gorreto. Un doveroso ringraziamento al dottor Giancarlo Bocchino, a Piero e
Maria, a Silvano e Maria, Vittoria, Ninin e Giuseppina per i loro costante e
prezioso supporto. La presente quale partecipazione e ringraziamento. Genova,
14 dicembre 2007 La Generale Pompe Funebri Spa Tel. 010.41.42.41 Con profondo cordoglio
partecipiamo al dolore della famiglie Di Stefano per la perdita della cara
Elena Doundoulakis Piero Iannoni con famiglia e tutta la "Giardino
Nettuno". Il Codominio di via Avezzana 5 partecipa al dolore della
famiglia per la dipartita della signora Elena Doundoulakis in Di Stefano Marco
Vezzani ricorda con affetto l'amico Ugo Gentile e partecipa al dolore della sua
famiglia. Domenico Capurro e tutti i Colleghi di Sefimar e Sefispe partecipano
al dolore di Alberto, Luca e famiglia per la perdita del loro papà DOTTORE
INGEGNERE Ugo Gentile con le più sentite condoglianze. I Condomini di Via Byron
2 e l'Amministratore partecipano al lutto della famiglia Gentile per la perdita
del loro Caro Caro Luciano sarai sempre il mio maestro. Prof ti voglio bene. Alessandra.
= È mancata all'affetto dei suoi cari Marisa Ivaldi Ne dà il doloroso annuncio
il caro Franco. I funerali si svolgeranno sabato 15 dicembre alle ore 10 nella
parrocchia di Santa Margherita di Marassi. La presente quale partecipazione e
ringraziamento. Genova, 14 dicembre 2007 È mancata all'affetto dei suoi cari
Iris Landi ved. Salvadori Ne danno il triste annuncio il figlio, la nuora, le
nipoti ed i parenti tutti. I funerali avranno luogo sabato 15 dicembre alle ore
10 presso la chiesa parrocchiale Sant'Anna di Teglia. Il Santo Rosario sarà
recitato oggi 14 dicembre alle ore 17 nella suddetta chiesa. La presente quale
partecipazione e ringraziamento. A.Se.F. del Comune di Genova Tel. 010.78.23.32
Mauro Carla Francesca Manzi e Giacomo Ricci partecipano con affetto al dolore
di Gianni Ricci e famiglia per la perdita della moglie Carla = È mancata
all'affetto dei suoi cari Giacinta Pesce in Fraternali (Tina) di anni 85 Ne
danno il triste annuncio il marito Pino, il figlio Mauro con Adele, Elena, Riccardo,
Enrico ed i parenti tutti. I funerali avranno luogo sabato 15 dicembre alle ore
10 nella parrocchia di S. Antonio Abate (Ge - Pegli ) indi si proseguirà per il
cimitero di Cassine ( AL). La presente quale partecipazione e ringraziamento.
La Generale Pompe Funebri Spa Tel. 010.41.42.41 Piero e la sua famiglia sono
vicini al caro amico Mauro per la dolorosa perdita della cara mamma Giacinta
Mario Giacomazzi e famiglia sono vicini all'amico Mauro per la scomparsa della
madre, signora Giacinta Pesce in Fraternali Presidente, Amministratori, Collegi
Sindacali, Collaboratori, Dipendenti tutti del Gruppo Giacomazzi sono vicini al
Dottor Mauro Fraternali per la scomparsa della madre, signora Giacinta Pesce in
Fraternali Gli amici della L.I.N. si stringono in un fraterno abbraccio
all'amico Mauro Fraternali nel dolore per la perdita della sua Mamma =
Serenamente è mancato all'affetto dei suoi cari Edoardo Pescetto Lo annunciano
la moglie Marisa Della Casa, la sorella Alma, i cognati e nipoti tutti. I
funerali saranno celebrati sabato 15 corrente alle ore 10 nella Parrocchia di
San Siro in Nervi. Il Santo Rosario sarà recitato questa sera alle 17,30 nella
suddetta chiesa. La presente quale partecipazione e ringraziamento. Campirio e
Mangini Tel. 010.581.581 - 010.321.437 Maria Olivari ricorda con tanto affetto
il suo carissimo amico d'infanzia Edoardo e con i suoi figli abbraccia forte la
cara Marisa. Il personale del Laboratorio Analisi dell'Ospedale Evangelico
Internazionale partecipa al dolore di Consuelo e della famiglia per la perdita
improvvisa del padre Athos Peveri Alfredo e Giovanna Biondi sono
affettuosamente vicini a Rosanna, ai suoi figli, ai fratelli Angiolino e Gian,
ai familiari, agli amici e si uniscono al loro dolore per la scomparsa del
carissimo Peppino Quaquaro ricordandone le straordinarie doti di grande
umanità. Peppino Quaquaro non è più tra noi. Angelo e Lina addolorati lo
piangono con Rosanna, Benedetto, Lella e tutti i suoi cari. Caro Peppino sei
stato un grande amico per tutti noi. Ghisalberti. Santa Margherita non sarà più
la stessa senza di te. Commossi abbracciamo Rosanna, Lella e Benedetto, e i
loro figli che hanno avuto la fortuna di avere un nonno meraviglioso. Sestiglio
e Franco Casareto con Rinalda e Fernanda sono vicini alla famiglia per la
perdita dell'adorato fratello Giuseppe Quaquaro Beppe Silvana e Danila
profondamente commossi per la perdita del caro Peppino partecipano al dolore
della famiglia Quaquaro. Il sergente Gogioso ricorda con affetto Peppino
Quaquaro bravissimo Alpino della Quarta Compagnia. Addio caro indimenticabile
amico. = È mancata all'affetto dei suoi cari Anna Rossi ved. Parodi di anni 76
Commerciante Lo annunciano i figli Enrica,Giampaolo, Roberto,il fratello, la
sorella il genero Maurizio e la nipote Giordana. I funerali avranno luogo
sabato 15 dicembre alle ore 10 nella Parrocchia di San Giovanni Battista in
Sestri Ponente. Il rosario verrà recitato giovedì 13 e venerdì 14 dicembre alle
ore 20,30 nell'oratorio Morte e Orazione P.zza Pilo in Sestri Ponente. Non fiori
ma eventuali offerte presso Ass. Rinascita Vita CC 3340092 Unicredit Banca Ag.
1 Genova. La presente quale partecipazione e ringraziamento. La Generale Pompe
Funebri Spa Tel. 010.41.42.41 Il Presidente Elena Di Girolamo e la Associazione
Rinascita Vita Tutto sono vicini a Roberto e Giampaolo Parodi per la perdita
della cara Mamma = È mancata all'affetto dei suoi cari Liliana Rebora ved.
Cambiaso di anni 77 Ne danno il triste annuncio: la figlia, il genero, la tanto
amata nipote Erika, la sorella, i cognati, i nipoti ed i parenti tutti. I
funerali avranno luogo oggi venerdi 14 dicembre alle ore 11,45 nella Chiesa
Parrocchiale S. Giacomo di Pontedecimo, indi si proseguirà per il cimitero di
Isoverde. La presente quale partecipazione e ringraziamento. La Generale Pompe
Funebri Spa Tel. 010.41.42.41 = Si è serenamente spenta tra l'affetto dei suoi
cari, ponendo fine alle sue sofferenze Genoveffa Rettagliata ved. Capelli
(Ninni) di anni 87 Ne danno il doloroso annuncio la nipote Sandra ed i
familiari tutti. I funerali avranno luogo sabato 15 dicembre alle ore 11 nella
Chiesa Parrocchiale di Rovegno. Il Santo Rosario sarà recitato questa sera alle
ore 20,30 presso l'abitazione della cara estinta, Fraz. Zerbo, 6 (Rovegno). No
fiori ma opere di bene. La presente quale partecipazione e ringraziamento.
Luigi Oberti Onoranze Funebri Torriglia - Tel. 010.943.217 DOTTORESSA Vittoria
Ricci La zia Pitta è tornata al Signore Tutti noi continueremo ad averla nel
cuore. Laetitia e Alberto, Carlo e Mercedes con Matteo, Niccolò e Filippo,
Francesca e Giovanni con Marianna, Camilla e Lorenza, Alessandra e Roberto con
Federica, Carola e Vittoria, Cristina e Francesco con Lorenzo, Pietro e Andrea.
I funerali avranno luogo sabato 15 alle ore 10 nella Chiesa di San Lorenzo
Della Costa. Tutto il personale della scuola media "C. Durazzo",
unitamente alle famiglie e agli alunni, ricorda con commozione ed affetto la
cara PROFESSORESSA Viviana Salvi per molti anni insegnante della scuola. = È
mancato all'affetto dei suoi cari Luigi Scalvenzi Ne danno il triste annuncio
il figlio Costantino e la nuora Claudia. I funerali avranno luogo oggi 14
dicembre alle ore 10 nella chiesa di San Teodoro. A.Se.F. del Comune di Genova
Tel. 010.291.56.03 = Dopo lunga sofferenza sopportata con grande dignità, ma
sempre circondata dall'affetto dei suoi cari, ci ha lasciato la nostra Felicina
Simoni ved. Fasce (Lina) Lo annunciano la figlia Mimma con Edilio, i nipoti
Monica e Matteo con Paolo e Camilla ed i pronipoti Luca e Federico, i nipoti
Angelo, Renzo e Marco e parenti tutti. Il funerale sarà celebrato sabato 15
dicembre alle ore 8,30 nella parrocchia San Pietro di Quinto. Il Santo Rosario
sarà recitato oggi alle ore 18,30 nella suddetta chiesa. La presente quale
partecipazione e ringraziamento. Campirio & Mangini Tel.
010.581.581-010.321.437 = Serenamente è mancata all'affetto dei suoi cari
Felicia Sulfaro ved. Pellino Ne danno il triste annuncio le figlie Angela e
Cristina, la nipote Denise e i parenti tutti. Il funerale si svolgerà sabato 15
dicembre alle ore 8,15 nella Chiesa Parrocchiale di San Giuseppe al Lagaccio.
La presente quale partecipazione e ringraziamento. Genova, 13 dicembre 2007
Pastorino & Lodi Srl Tel. 010.35.80.94 La Mastermar il Gruppo Casasco &
Nardi De Lilla Vincenzo Ravera Gianluigi & C. partecipano al lutto della
famiglia mancato affetto del caro compianto CAPITANO DOTTORE Luciano Sofio
Presidente, Consiglio ed Associati dell'Associazione Agenti Raccomandatari
Mediatori Marittimi partecipano al dolore della famiglia per la perdita di
Luciano Sofio = È mancata all'affetto dei suoi cari Anita Verzura in Cordella
Ne danno il triste annuncio il marito Francesco, il fratello Fernando, le
cognate, i nipoti e i parenti tutti. Il funerale si svolgerà sabato 15 dicembre
alle ore 10 nella Chiesa Parrocchiale Nostra Signora del Rimedio. Il Santo
Rosario viene recitato oggi alle ore 17,15 nella suddetta Chiesa. Si ringrazia
l'Associazione Gigi Ghirotti e in particolare il Dott. Davoodi. La presente
quale partecipazione e ringraziamento. Genova, 13 dicembre
( da "AudioNews.it" del
14-12-2007)
10.32 Esteri L'intervista
di Giovanni Acquarulo Firmato il trattato Ue, intervista a Santaniello 08.39:
Via libera ieri a Lisbona al nuovo Trattato europeo.
Diverse le innovazioni politiche e le riforme istituzionali contenute nel nuovo
trattato, ora in attesa delle ratifiche nazionali. Il commento di Roberto
Santaniello, direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.
( da "Tempo, Il" del
14-12-2007)
Dopo sei anni di lavorio interno e di
tentativi di riforma fermati dai referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi
e di stallo, l'Ue ieri a Lisbona si è data i mezzi per ripartire, con la firma
del Trattato che adegua le istituzioni europee al
grande allargamento verso Sud e Est. Home Politica prec succ Contenuti
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scatta la fase cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in
passato cattive sorprese. "è una giornata veramente molto importante: due
anni fa l'Europa viveva una tragedia completa, adesso si può ripartire" ha
commentato Romano Prodi, che ha firmato il trattato per
l'Italia con Massimo D'Alema. Un richiamo alla situazione di crisi e di
incertezza creata dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005
da parte di francesi e olandesi. La presidenza portoghese dell'Ue ha voluto
dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nel celebre e spettacolare Monastero dei Jeronimos.
Sola nota stonata l'assenza del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo
la cerimonia, per la colazione conclusiva. Brown ha firmato dopo,
separatamente. Ufficialmente è stato ritardato da una riunione dei Comuni. Ma
secondo la stampa inglese non ha voluto figurare sulla foto di famiglia del
vertice per non irritare gli euroscettici forti anche nel suo stesso partito,
il Labour. Il nuovo trattato modifica le regole del gioco istituzionali: crea
l'incarico di presidente fisso dell'Unione, rafforza il ruolo del
"ministro degli Esteri" Ue, che sarà anche membro della Commissione,
snellisce la composizione dell'eurogoverno di Bruxelles, rafforza i poteri di
codecisione del Parlamento Ue, riequilibra il rapporto fra grandi e piccoli
stati nelle decisioni. Il nuovo trattato prevede anche per la prima volta una
clausola di uscita per i paesi che volessero lasciare l'Unione. Ora per i 27,
memori dei precedenti e soprattutto dell'insuccesso della Costituzione, parte
la fase ad alta suspence delle ratifiche, che deve concludersi per l' inizio
del 2009. La maggior parte dei governi vuole evitare referendum sempre ad alto
rischio, perchè potenzialmente inquinabili da altre tematiche, come quando nel
2005 gli elettori francesi votarono contro la Costituzione per protesta contro
l'ipotesi di una adesione della Turchia. Per ora solo l'Irlanda, per ragioni
costituzionali, ha previsto un referendum. Ma anche le ratifiche parlamentari
potrebbero riservare cattive sorprese. Potrebbe così essere a rischio il Regno
Unito. 14/12/2007.
( da "HelpConsumatori" del
14-12-2007)
News L'Europa ha un nuovo Trattato
13/12/2007 - 15:52 I 27 Stati membri dell'Ue hanno siglato oggi il Trattato di Lisbona che dovrà essere ratificato entro il 1°
gennaio 2009. I temi trattati con maggiore interesse sono: l'occupazione,
l'energia, il cambiamento climatico e le migrazioni. LINK: Il Trattato Oggi si firma il trattato di Lisbona, una tappa importante
nella costruzione europea poiché darà ai 27 Stati
membri i mezzi per affrontare le sfide del XXI secolo. Secondo la Commissione
il nuovo trattato porterà dei vantaggi significativi ai cittadini e regolerà le
questioni istituzionali per il futuro. Grande attenzione è data ai temi che
preoccupano molto gli europei e cioè l'occupazione, l'energia, il cambiamento
climatico e le migrazioni. Gli Stati membri dovranno permettere l'entrata in
vigore del nuovo trattato entro il primo gennaio 2009. La Commissione ha
lanciato oggi un sito internet che presenta, in modo accessibile, le
innovazioni politiche e le riforme istituzionali contenute nel trattato.
"Il trattato di Lisbona - dichiara il Presidente della Commissione europea, José Barroso - segna un cambio di tendenza nella
storia della costruzione europea, mettendo i cittadini
al centro del progetto europeo". "Dopo sei lunghi anni di
negoziazione - continua Barroso - noi possiamo finalmente lasciare le questioni
istituzionali da parte e investire tutta la nostra energia politica al servizio
dei cittadini. Io ricordo agli Stati membri di onorare il loro impegno e fare
di tutto per permettere l'entrata in vigore del trattato entro il primo gennaio
2009". Il trattato di Lisbona non si sostituisce ai trattati UE e CE, che sono attualmente in vigore, ma li modifica.
Dota l'Unione di un quadro giuridico e degli strumenti necessari per affrontare
le sfide di domani e rispondere alla domanda dei cittadini. Il nuovo trattato è
portatore di numerosi vantaggi, in particolare quello di garantire agli europei
di poter essere ascoltati sull'andamento degli affari europei. Finalmente i
diritti dei cittadini sono stati ufficialmente scritti su una Carta e si va
verso una democrazia più grande fondata sull'assenso dei cittadini e sulla
fiducia popolare nella costruzione europea. Grazie
all'apertura al pubblico dei dibattiti legislativi, i cittadini e i parlamenti
nazionali potranno venire a conoscenza in tempo delle decisioni adottate e gli
europei potranno anche presentare delle loro proposte di legge. Le funzioni
istituzionali sono rese più semplici ed efficaci. Un processo decisionale più
rapido e coerente sulle questioni di ordine pubblico darà la possibilità
all'Unione di lottare contro la criminalità, il terrorismo e il traffico di
esseri umani. Sulla scena internazionale, l'Unione rafforzerà la coerenza tra i
differenti volti della politica estera, quali la diplomazia, la sicurezza, il
commercio e gli aiuti umanitari. La creazione di una
personalità giuridica unica dell'UE rafforzerà il
suo potere di negoziazione. Elaborato in seno alla conferenza intergovernativa
del 2007, il trattato di Lisbona è stato già approvato in modo informale dal
Consiglio europeo del 18 e 19 ottobre. Oggi avviene la firma da parte degli
Stati membri, con processo di ratifica di ciascuno dei 27 paesi.
"Il nuovo trattato - aggiunge Margot Wallstrom, vice presidente della
Commissione europea e commissario delle relazioni
internazionali e della strategia della comunicazione - rafforza i poteri del
Parlamento e il ruolo dei Parlamenti nazionali, permettendo così ai cittadini
di avere un peso maggiore nell'elaborazione delle politiche europee. Grazie al
nuovo dispositivo - spiega Wallstrom - L'iniziativa cittadina, gli europei
potranno domandare alla Commissione di presentare una proposta di legge, se
questa riunisce un milione di firme". Infine l'Unione potrà avere una sola
voce sul piano internazionale. 2007 - redattore: GA.
( da "Denaro, Il" del
14-12-2007)
Europa portogallo, lisbona
Via libera al nuovo Trattato Ue: la parola ai Parlamenti nazionali Via libera al nuovo Trattato europeo. Il documento è stato firmato ieri a Lisbona dai capi di
Stato e di Governo dei 27 Paesi dell'Unione. Adesso il Trattato, che rimpiazza la bozza di Costituzione bocciata nel 2005 nei
referenduum in Francia e Olanda, dovrà passare le ratifiche dei parlamenti
nazionali (tranne in Irlanda dove sarà sottoposto a referendum), per poi
entrare in vigore nel
( da "Virgilio Notizie" del
14-12-2007)
14-12-2007 05:47 'Gli inglesi facciano un
referendum: dentro o fuori l'Europa?' Roma, 14 dic. (Apcom) - Un
"ermafrodito". Un "trattato illeggibile". Il ministro dell'Interno
Giuliano Amato, già vicepresidente della Convenzione europea
e presidente del 'Comitato d'azione per la democrazia europea'
(Aced), non usa mezzi termini nel giorno della firma di Lisbona. La lettura del
giurista va oltre il piano formale e istituzionale: quello del futuro
dell'Europa, sottolinea Amato, è un problema politico. Hanno messo tutto nello
stesso calderone, nazionalità e sovranazionalità", ora l'Europa è distante
tanto da un modello esemplare di organizzazione internazionale quanto dagli
stati ottocenteschi, denuncia l'ex presidente del Consiglio, intervenuto in
serata alla presentazione del saggio di Jacques Ziller 'Il nuovo Trattato europeo' (edito dal Mulino) insieme a Pier Virgilio
Dastoli, Piero Fassino e Franco Frattini. Qualcuno dice che sono state perse
sei, sette clausole rispetto al trattato di Roma, ma sono sette clausole
sostanziali" osserva il ministro dell'Interno, che cita lo spagnolo
Enrique Baron Crespo quando fa notare che "abbiamo il 98 percento del dna
come le mosche, ma è proprio quel 2 percento che - per gli esseri umani - fa la
differenza". Il Trattato di Lisbona è "una
somma di emendamenti", nasceva da un'esigenza di semplificazione che è
stata completamente disattesa. I governi volevano un trattato che non abrogasse
i precedenti, che non avesse nemmeno la parvenza di una costituzione.
L'obiettivo, insiste il titolare del Viminale, era quello di togliere tutto
quello che aveva fatto dire di 'no' ai francesi e agli olandesi, che poi
sarebbe stato sicuramente anche un 'no' degli inglesi: "Era necessario
rendere illeggibile questo testo proprio per rendere possibile questo
obiettivo" critica l'ex presidente del Consiglio che non cede alle
provocazioni di Fassino, quando quest'ultimo gli fa notare che "anche la
Finanziaria è fatta così". Amato continua la sua crociata: "C'è il
trattato dell'Unione e c'è un trattato sul funzionamento dell'Unione, hanno
messo delle norme lì e delle norme là per confondere - fa notare - Le modifiche
sono tutte di appesantimento, tese a far sì che le esigenze nazionali possano
rallentare tutte le procedure". Le istituzioni europee
hanno davanti un cammino difficile: "Da chi dipenderà per esempio il
futuro servizio diplomatico europeo, dal Consiglio o dalla Commissione?"
si chiede il ministro, suscitando un'osservazione ironica del neo-inviato Ue
per la Birmania Fassino, che gli dice di aver già oggi problemi su chi gli
rimborsa le trasferte. L'Unione deve continuare a cambiare, osserva il
ministro dell'Interno quando è costretto ad ammettere, comunque, che dalla
sconfitta dei gemelli Kaczynski alle politiche polacche dello scorso ottobre si
respira un'aria nuova, e la Gran Bretagna è costretta a un nuovo isolamento. Su
questo punto, è opinione di Amato, il 'nodo' britannico andrebbe risolto e "il
Regno Unito farebbe bene, una volta ratificato il trattato con voto
parlamentare come vuole il premier Gordon Brown" ad attivare la clausola
di recesso e "fare un referendum" in cui chiedere ai cittadini
britannici non tanto se sono favorevoli al trattato, quanto "se vogliono
uscire dall'Unione oppure no". Il vicepresidente dell'Ue Franco Frattini
precisa di non condividere questo pessimismo: "Anche un trattato
complicato com'è questo - afferma il commissario - se ci sono buone politiche si
potrà tradurre nel prossimo futuro in buoni risultati". Mentre per
Fassino, dal punto di vista della sostanza, c'è stata una mediazione positiva
perché "a Lisbona è stato sconfitto il tentativo di fermare il processo di
integrazione dell'Ue". "Ora c'è la necessità di costruire una
dimensione che vada oltre la dimensione nazionale perché tutto è globale
(commercio, consenso, ecc.) meno che la sovranità degli stati" rimarca
l'ex segretario Ds, constatando che di fronte alla tendenza crescente alla
sovranazionalità, nel trattato di Lisbona coesistono la dimensione nazionale e
quella sovranazionale.
( da "Mattino, Il
(Salerno)" del 14-12-2007)
A LISBONA GLI STATI MEMBRI
FANNO RIPARTIRE L'EUROPA Trattato Ue,
la storica firma dei 27 CERRI A PAGINA 13.
( da "HelpConsumatori" del
14-12-2007)
News ISTITUZIONI. L'Europa ha un nuovo Trattato 13/12/2007 - 15:52 I 27 Stati membri dell'Ue hanno
siglato oggi il Trattato di Lisbona che dovrà essere
ratificato entro il 1° gennaio 2009. I temi trattati con maggiore interesse
sono: l'occupazione, l'energia, il cambiamento climatico e le migrazioni. LINK:
Il Trattato Oggi si firma il trattato di Lisbona, una
tappa importante nella costruzione europea poiché darà
ai 27 Stati membri i mezzi per affrontare le sfide del XXI secolo. Secondo la
Commissione il nuovo trattato porterà dei vantaggi significativi ai cittadini e
regolerà le questioni istituzionali per il futuro. Grande attenzione è data ai
temi che preoccupano molto gli europei e cioè l'occupazione, l'energia, il
cambiamento climatico e le migrazioni. Gli Stati membri dovranno permettere
l'entrata in vigore del nuovo trattato entro il primo gennaio 2009. La
Commissione ha lanciato oggi un sito internet che presenta, in modo
accessibile, le innovazioni politiche e le riforme istituzionali contenute nel
trattato. "Il trattato di Lisbona - dichiara il Presidente della
Commissione europea, José Barroso - segna un cambio di
tendenza nella storia della costruzione europea,
mettendo i cittadini al centro del progetto europeo". "Dopo sei
lunghi anni di negoziazione - continua Barroso - noi possiamo finalmente
lasciare le questioni istituzionali da parte e investire tutta la nostra
energia politica al servizio dei cittadini. Io ricordo agli Stati membri di
onorare il loro impegno e fare di tutto per permettere l'entrata in vigore del
trattato entro il primo gennaio 2009". Il trattato di Lisbona non si
sostituisce ai trattati UE e CE, che sono attualmente
in vigore, ma li modifica. Dota l'Unione di un quadro giuridico e degli
strumenti necessari per affrontare le sfide di domani e rispondere alla domanda
dei cittadini. Il nuovo trattato è portatore di numerosi vantaggi, in
particolare quello di garantire agli europei di poter essere ascoltati
sull'andamento degli affari europei. Finalmente i diritti dei cittadini sono
stati ufficialmente scritti su una Carta e si va verso una democrazia più
grande fondata sull'assenso dei cittadini e sulla fiducia popolare nella
costruzione europea. Grazie all'apertura al pubblico
dei dibattiti legislativi, i cittadini e i parlamenti nazionali potranno venire
a conoscenza in tempo delle decisioni adottate e gli europei potranno anche
presentare delle loro proposte di legge. Le funzioni istituzionali sono rese
più semplici ed efficaci. Un processo decisionale più rapido e coerente sulle
questioni di ordine pubblico darà la possibilità all'Unione di lottare contro
la criminalità, il terrorismo e il traffico di esseri umani. Sulla scena
internazionale, l'Unione rafforzerà la coerenza tra i differenti volti della
politica estera, quali la diplomazia, la sicurezza, il commercio e gli aiuti
umanitari. La creazione di una personalità giuridica unica
dell'UE rafforzerà il suo potere di negoziazione. Elaborato in seno alla
conferenza intergovernativa del 2007, il trattato di Lisbona è stato già
approvato in modo informale dal Consiglio europeo del 18 e 19 ottobre. Oggi
avviene la firma da parte degli Stati membri, con processo di ratifica di
ciascuno dei 27 paesi. "Il nuovo trattato - aggiunge Margot
Wallstrom, vice presidente della Commissione europea e
commissario delle relazioni internazionali e della strategia della
comunicazione - rafforza i poteri del Parlamento e il ruolo dei Parlamenti
nazionali, permettendo così ai cittadini di avere un peso maggiore
nell'elaborazione delle politiche europee. Grazie al nuovo dispositivo - spiega
Wallstrom - L'iniziativa cittadina, gli europei potranno domandare alla
Commissione di presentare una proposta di legge, se questa riunisce un milione
di firme". Infine l'Unione potrà avere una sola voce sul piano
internazionale. 2007 - redattore: GA.
( da "Mattino, Il
(Nazionale)" del 14-12-2007)
Firmato il nuovo Trattato,
l'Europa riparte FRANCESCO CERRI Lisbona. Dopo sei anni di lavorio interno e di
tentativi di riforma fermati dai referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi
e di stallo, l'Ue, ieri a Lisbona, si è data i mezzi per ripartire, con la
"storica" firma del Trattato che adegua le
istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora scatta la fase
cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in passato cattive
sorprese. "È una giornata veramente molto importante: due anni fa l'Europa
viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di
unità, adesso si può ripartire" ha commentato Romano Prodi, che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo D'Alema. Un
richiamo alla situazione di crisi creata dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e olandesi. La presidenza
portoghese dell'Ue ha voluto dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i
leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nel celebre e spettacolare Monastero dei Jeronimos,
costruito nel 1500 sulle rive del Tago in omaggio a Vasco da Gama. Il documento
è stato siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro
"Manuelino" dei Jeronimos, trasformato in studio tv. Sola nota
stonata l'assenza del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la
cerimonia, per la colazione conclusiva. Brown ha firmato dopo, separatamente.
Ufficialmente è stato ritardato da una riunione dei Comuni. Ma secondo la
stampa inglese non ha voluto figurare sulla "foto di famiglia" del
vertice per non irritare gli euroscettici forti anche nel suo stesso partito,
il Labour. Tanti i commenti soddisfatti fra i leader europei, che hanno anche
preso il tram per andare a pranzo nel vicino "Museu dos Coches". La
Commissione Ue ha parlato di "giornata storica". Il premier
portoghese Josè Socrates, presidente di turno dell'Ue, non ha esitato a dire
che "questo era il progetto europeo di cui molte generazioni hanno
sognato". "L'Europa era bloccata senza sapere come andare avanti, ma
abbiamo trovato una soluzione con questo trattato" ha aggiunto il francese
Nicolas Sarkozy e il presidente della Commissione Manuel Barroso ha detto che
"ora è tempo di andare avanti: l'Europa deve raccogliere molte sfide, interne
e esterne, e i nostri cittadini chiedono risultati concreti". Il nuovo
trattato, dopo un duro negoziato al vertice di Bruxelles in giugno sotto la
presidenza del cancelliere tedesco Angela Merkel e un chiarimento finale al
summit di Lisbona in ottobre sotto presidenza portoghese, modifica le regole
del gioco istituzionali nel senso, si spera, di una maggiore efficacia e
incisività. Ora per i 27, memori dei precedenti e soprattutto dell'insuccesso
della Costituzione, parte la fase ad alta suspence delle ratifiche, che deve
concludersi per l'inizio del 2009. La maggior parte dei governi vuole evitare
referendum sempre ad alto rischio, perchè potenzialmente inquinabili da altre
tematiche, come quando nel 2005 gli elettori francesi votarono contro la Costituzione
per protesta contro l'ipotesi di una adesione della Turchia e contro la
disoccupazione, che non c'entravano. Per ora solo l'Irlanda, per ragioni
costituzionali, ha previsto un referendum. Ma anche le ratifiche parlamentari
potrebbero riservare cattive sorprese. Potrebbe così essere a rischio il Regno
Unito, secondo l'ex-capo dello Stato portoghese Mario Soares, se ci sarà una
coalizione fra euroscettici di sponde opposte. Il ministro degli Esteri
portoghese Luis Amado ha avvertito che un "no" creerebbe "una
crisi politica seria in Europa, peggiore di quella che abbiamo
attraversato".
( da "Gazzettino, Il" del
14-12-2007)
Tempi stretti (un anno) e molte incognite
(euroscettici) per il varo del documento che ridisegna e amplia i poteri delle
istituzioni comunitarie Nuovo trattato per l'Europa, con il rischio-ratifiche
Gli statisti dei Ventisette firmano la "mini-Costituzione" dell'Ue
dopo la clamorosa bocciatura nel referendum francese del 2005 Lisbona Dopo sei
anni di lavorio interno e di tentativi di riforma fermati dai referendum di
Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue a Lisbona si è data ieri i
mezzi per ripartire, con la firma del Trattato che
adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora
scatta la fase cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in
passato cattive sorprese. "È una giornata veramente molto importante: due
anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio
un momento di unità, adesso si può ripartire" ha commentato Romano Prodi,
che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo
D'Alema. Un richiamo alla situazione di crisi e di incertezza creata dalla
bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di
francesi e olandesi.FIRMA SENZA BROWN- La presidenza portoghese dell'Ue ha
voluto dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nello spettacolare Monastero dei Jeronimos,
del 1500, sulle rive del Tago, in omaggio al navigatore Vasco da Gama. Il
documento è stato siglato in una cerimonia show nell'antico chiostro in stile
"manuelino" trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza del
premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia, per la colazione
conclusiva. Brown ha firmato più tardi separatamente. Secondo la stampa inglese
non ha voluto figurare sulla 'foto di famiglia' del vertice per non irritare gli
euroscettici forti anche nel suo stesso partito, il Labour.ISTITUZIONI PIÙ
FORTI - Tanti i commenti soddisfatti fra i leader europei, che hanno anche
preso il caratteristico tram per andare a pranzo nel vicino "Museu dos
Coches". La Commissione Ue ha parlato di "giornata storica". Il
nuovo trattato, dopo un duro negoziato al vertice di Bruxelles in giugno sotto
la presidenza della cancelliera tedesca Angela Merkel e un chiarimento finale
al summit di Lisbona, in ottobre, sotto presidenza portoghese, modifica le
regole istituzionali per creare più efficacia e incisività: un presidente fisso
dell'Unione, un "ministro degli Esteri" dell'Ue rafforzato, che sarà
anche membro della Commissione, l'eurogoverno di Bruxelles (che sarà snellita),
più poteri di codecisione dell'Europarlamento, un maggior equilibrio fra
'grandi' e 'piccoli' Stati nelle decisioni. Prevista pure una 'clausola di
uscita' per chi volesse lasciare l'Ue. RATIFICHE A SUSPENSE- Ora per i 27
governi, memori dell'insuccesso della Costituzione europe bocciata dal
referendum francese nel 2005, partono le ratifiche da completare entro il 2008.
La maggior parte dei governi vuole evitare referendum sempre ad alto rischio
perché è in agguato la protesta dell'elettorato per temi che non c'entrano con
l'Ue come la disoccupazione o l'immigrazione. Per ora solo l'Irlanda, per
ragioni costituzionali, ha previsto un referendum. Ma anche le ratifiche
parlamentari potrebbero riservare brutte sorprese nel Regno Unito, per esempio,
in caso di patto fra euroscettici di sponde opposte.Il ministro degli Esteri
portoghese Luis Amado ha avvertito: un "no" creerebbe "una crisi
politica in Europa peggiore di quella che abbiamo attraversato" nei due
anni passati.Francesco Cerri.
( da "AgoPress" del
14-12-2007)
Fonte: Piemme Impresa - Primo Piano
14/12/2007 16.30 UE. FIRMATO IL TRATTATO DI LISBONA
(AGO PRESS) I 27 Stati membri dell'Unione europea hanno
firmato il trattato di Lisbona, che recherà nuovi importanti vantaggi per i
cittadini e chiuderà per il prossimo futuro il dibattito istituzionale.
"Questo trattato segna uno spartiacque nella storia dell'integrazione europea. Il trattato di Lisbona pone i cittadini al centro
del progetto europeo - ha dichiarato il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso -. Dopo sei lunghi anni di
negoziati possiamo accantonare per ora le questioni istituzionali e concentrare
tutte le nostre energie per presentare ai nostri cittadini risultati politici.
Invito gli Stati membri a onorare i loro impegni e ad adoperarsi per ratificare
tempestivamente il trattato affinché esso entri in vigore, come previsto, il
primo gennaio 2009". Il trattato di Lisbona modifica i vigenti trattati Ue
e Ce senza rimpiazzarli. Esso dota l'Unione del quadro giuridico e degli
strumenti necessari per affrontare le sfide future e per rispondere alle
richieste dei cittadini. Il trattato di Lisbona recherà
molti benefici: assicurerà che i cittadini europei possano far sentire la loro
voce negli affari europei ed áncora i loro diritti fondamentali in un'apposita
Carta. L'Ue sarà meglio attrezzata per rispondere alle aspettative dei
cittadini in ambiti quali l'energia, il cambiamento climatico, la
criminalità transfrontaliera e l'immigrazione. L'Ue sarà anche in grado di
esprimersi in modo univoco sulla scena internazionale.
( da "Italia Sera" del
14-12-2007)
Politica Estera Via libera a Lisbona al
nuovo testo che regola i rapporti tra gli Stati Ue, firmato il nuovo Trattato Verrà nominato un presidente del Consiglio europeo:
parola ai parlamentari nazionali Un passo avanti per l'Unione Europea e per le
sfide del ventunesimo secolo. E' stato firmato all'unanimità il Trattato della Commisione europea. "Una
giornata storica per l'Unione europea": così la Commissione
Ue ha commentato la firma del Trattato Ue da parte dei 27 Stati
membri (per l'Italia le firme di Prodi e D'Alema). "La Commissione - ha
sottolineato il portavoce Joahannes Laitenberger - è convinta che il nuovo
trattato porterà nuovi significativi benefici per i cittadini e regolerà il dibattito
istituzionale per il futuro prevedibile". Dall'esecutivo europeo è
giunto anche un forte appello agli Stati membri per ratificare il Trattato in tempo utile per la sua entrata in vigore il
primo gennaio 2009. Via libera al nuovo Trattato
europeo. Il documento è stato firmato a Lisbona dai capi di Stato e di governo
dei 27 Paesi dell'Unione. Tra le novità previste, spiccano le nuove figure del
presidente del Consiglio europeo, eletto per due anni e mezzo, e dell'Alto
rappresentate dell'Unione per la politica estera e di sicurezza comune, con il
doppio ruolo di vicepresidente della Commissione europea.
La nuova figura sostuisce la posizione ricoperta da Javier Solana come Alto
rappresentante per la politica estera, espressione solamente del Consiglio
europeo, e del commissario Ue per le relazioni esterne. Inoltre, viene esteso
il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio in molte materie, per
superare il potere di veto di ogni singolo Stato membro, anche su materie
giudiziarie e di polizia, anche se Gran Bretagna e Irlanda hanno ottenuto la
possibilità di non applicare le decisioni europee in questi settori. Il sito
internet. La Commissione ha lanciato un sito Internet (http://europa.eu/lisbon
treaty) nelle 23 lingue dell'Unione europea per
spiegare le innovazioni politiche e le riforme istituzionali contenute nel
nuovo trattato. Edizione n. 1491 del 14/12/2007.
( da "Blogosfere" del
14-12-2007)
Dic 0714 Nuovo Trattato
Europeo Pubblicato da Claudia Gandolfi alle 09:19 in UE
Ieri è stata firmata dai rappresentanti di 27 membri dell'Unione Europea il “Trattato
Europeo” che dovrebbe portare alla nuova Costituzione Europea. La Commissione sollecita
la ratificazione da parte dei paesi membri entro le prossime elezioni europee
del 2009. Il documento ha il merito di far ripartire
il dialogo per la stesura di una nuova Costituzione Europea, dopo
l'affossamento, da parte di Francesi e Olandesi, di quella proposta
precedentemente. Ma i lavori si preannunciano complessi e all'insegna del
compromesso. Inoltre i nuovi membri, che hanno democrazie ed economie più
giovani e spregiudicate, avranno necessità difficili da armonizzare con quelle
dei membri “storici” della Commissione, proprio quelli che, pur avendo bloccato
la precedente Costituzione, hanno uno Stato evoluto e funzionale, e che
potrebbero essere la guida per tracciare un futuro per l'Europa. Tra questi,
giovani-spregiudicati ed evoluti-funzionali, si trova l'Italia il paese che ha
ricevuto il maggior danno dal fallimento della precedente Costituzione. Con uno
Stato debole, anzi debolissimo, un'economia sterile e valori sociali devastati
da figure di riferimento tragicomiche, l'Italia si regge ormai solo su una
minoranza operosa di giovani che è alienata dalla rappresentatività politica.
Questo nuovo “proletariato senza prole” non potrà affermare le sue necessità e
desideri perdendo per la seconda volta la possibilità di essere riconosciuta. A
meno che proprio dallo scontro-compromesso tra le democrazie europee non esca
qualcosa di veramente nuovo e condiviso che possa permetterci, indirettamente,
di sperare in una modernizzazione anche nostra. ecco il testo del nuovo
trattato europeo.
( da "Repubblica.it" del
14-12-2007)
Londra, 15:40 G.B.: STAMPA SU BROWN A
LISBONA, "SEMBRAVA MR.BEAN" Per una volta Gordon Brown e' riuscito a
mettere d'accordo tutti, euroscettici ed euroconvinti. La sua performance di
ieri a Lisbona e' stata "imbarazzante" e "maldestra",
scrive la stampa britannica. Il primo ministro, arrivato in ritardo nella capitale
portoghese, ha disertato la solenne cerimonia ufficiale di firma del nuovo Trattato Ue e ha siglato il documento tre ore piu' tardi,
quando gli altri leader europei erano gia' in partenza. "Mr Bean ha ceduto
per iscritto la nostra liberta'", titola l'euroscettico Daily Express,
paragonando la gaffe di Gordon Brown alle popolari gag del comico inglese. Dura
bocciatura anche da parte del Daily Telegraph, che in un editoriale rimarca
come i capi di Stato e di governo dell'Ue siano rimasti "increduli"
di fronte al suo comportamento: "Mr Gordon Brown - scrive il quotidiano-
ci ha impartito una lezione magistrale su come assicurarsi il peggiore dei
mondi possibili", dimostrandosi debole e indeciso e marginalizzando la
Gran Bretagna. Il conservatore Daily Mail va giu' duro, affermando che cio' che
e' successo a Lisbona sottolinea la disonesta' del premier, che non ha
mantenuto la promessa di un referendum sul Trattato.
"Lo spettacolo di Gordon che di corsa arriva a Lisbona e di corsa se ne
va, e' la conclusione degna di una saga vergognosamente disonesta". The
Sun, che ha sempre osteggiato fermamente la firma del Trattato,
proclama: "Non ci arrenderemo mai", con accanto la foto del premier
chino sul documento da firmare. "Gordon Brown ha fatto un danno alla
nazione e all'estero", sottolinea. E The Times bolla la performance di
ieri come "uno straordinario esempio di diplomazia, un po' snob, un po' di
ordinaria confusione e interamente imbarazzante". Il premier britannico
non trova pieta' nemmeno a sinistra. L'euro-favorevole Guardian si affida alla
penna al vetriolo di Michael White. Brown, osserva l'editorialista, e' riuscito
a ottenere un non facile doppio obiettivo: totalizzare zero punti tra gli
europeisti, in patria e all'estero, e nel contempo a guadagnarsi "una
pernacchia" dagli euroscettici convinti. Le altre news.
( da "Panorama.it" del
14-12-2007)
Mondo - http://blog.panorama.it/mondo - Trattato di Lisbona, Gordon Brown c'è ma non si vede Posted
By redazione On 13/12/2007 @ 19:16 In Apertura#4, NotiziaHome | 1 Comment Dopo
sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma [1] fermati dai
referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue ([2] a
cinquant'anni di vita) a Lisbona si è data i mezzi per ripartire, con la
'storica' firma del Trattato che adegua le istituzioni
europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora scatta la fase cruciale
delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in passato cattive
sorprese. "È una giornata veramente molto importante: due anni fa l'Europa
viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di
unità, adesso si può ripartire" ha commentato Romano Prodi, che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo D'Alema. Un richiamo
alla situazione di crisi e di incertezza creata dalla bocciatura della
Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e olandesi. La presidenza
portoghese dell'Ue ha voluto dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i
leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nel celebre e spettacolare Monastero dei Jeronimos,
costruito nel 1500 sulle rive del Tago in omaggio a Vasco da Gama. Il documento
è stato siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro 'manuelino' dei
Jeronimos, trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza del premier
britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia, per la colazione
conclusiva. Brown ha firmato dopo, separatamente. Ufficialmente e' stato
ritardato da una riunione dei Comuni. Ma secondo la stampa inglese non ha
voluto figurare sulla 'foto di famiglia' del vertice per non irritare gli
euroscettici forti anche nel suo stesso partito, il Labour. Tanti i commenti
soddisfatti fra i leader europei, che hanno anche preso il tram per andare a
pranzo nel vicino 'Museu dos Coches'. La Commissione Ue ha parlato di
"giornata storica". Il premier portoghese José Socrates, presidente
di turno dell'Ue, non ha esitato a dire che "questo era il progetto europeo
di cui molte generazioni hanno sognato". "L'Europa era bloccata senza
sapere come andare avanti, ma abbiamo trovato una soluzione con questo
trattato" ha aggiunto il francese Nicolas Sarkozy e il presidente della
Commissione Manuel Barroso ha detto che "ora e' tempo di andare avanti:
l'Europa deve raccogliere molte sfide, interne e esterne, e i nostri cittadini
chiedono risultati concreti". Il nuovo trattato, dopo un duro negoziato al
vertice di Bruxelles in giugno [3] sotto la presidenza del cancelliere tedesco
Angela Merkel e un chiarimento finale al summit di Lisbona in ottobre sotto
presidenza portoghese, modifica le regole del gioco istituzionali nel senso, si
spera, di una maggiore efficacia e incisività: crea l'incarico di presidente
fisso dell'Unione, rafforza il ruolo del "ministro degli Esteri" Ue,
che sarà anche membro della Commissione, snellisce la composizione
dell'eurogoverno di Bruxelles, rafforza i poteri di codecisione del Parlamento
Ue, riequilibra il rapporto fra 'grandi' e 'piccoli' stati nelle decisioni. Il
nuovo trattato prevede anche per la prima volta una 'clausola di uscita' per i
paesi che volessero lasciare l'Unione. Ora per i 27, memori dei precedenti e
soprattutto dell'insuccesso della Costituzione, parte la fase ad alta suspence
delle ratifiche, che deve concludersi per l' inizio del 2009. La maggior parte
dei governi vuole evitare referendum sempre ad alto rischio, perché
potenzialmente inquinabili da altre tematiche, come quando nel 2005 gli
elettori francesi votarono contro la Costituzione per protesta contro l'ipotesi
di una adesione della Turchia e contro la disoccupazione, che non c'entravano.
Per ora solo l'Irlanda, per ragioni costituzionali, ha previsto un referendum.
Ma anche le ratifiche parlamentari potrebbero riservare cattive sorprese.
Potrebbe così essere a rischio il Regno Unito, secondo l'ex-capo dello stato
portoghese Mario Soares, se ci sarà una coalizione fra euroscettici di sponde
opposte. Il ministro degli Esteri portoghese Luis Amado ha avvertito oggi in
una intervista che un "no" creerebbe "una crisi politica seria
in Europa, peggiore di quella che abbiamo attraversato".
( da "ADN Kronos" del
14-12-2007)
A Bruxelles sono riuniti i capi di Stato e
di Governo. I leader, nella bozza di conclusioni, "concordano con il
segretario generale Onu sul fatto che lo status quo nel Paese è
insostenibile". Firmato a Lisbona il nuovo trattato Ue
ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI Bruxelles, 14
dic. (Adnkronos/Aki) - Al via il vertice europeo dei capi di Stato e di
Governo, riuniti a Bruxelles, per discutere, tra gli altri temi, anche della
questione del futuro status del Kosovo. I leader, nella bozza di
conclusioni "concordano con il segretario generale Onu sul fatto che lo
status quo in Kosovo è insostenibile" e sottolineano "la necessità di
andare avanti verso una soluzione" che assicuri "un Kosovo democratico
e multietnico, impegnato sullo stato di diritto, la protezione delle minoranze,
del patrimonio culturale e religioso". In questo contesto "l'Ue resta
pronta a svolgere un ruolo guida" ed "sarà pronta ad assistere lo
sviluppo economico e politico attraverso una chiara prospettiva europea". Quanto alla Serbia, i leader ricordano a
Belgrado l'adempimento delle "condizioni obbligatorie per consentire
rapidamente la firma dell'accordo di stabilizzazione e associazione". Sul
tavolo del Consiglio comunque vi saranno anche i temi della globalizzazione e
dei mercati finanziari. Su questo ultimo fronte, l'Ue sostiene la necessità di
"monitorare" in quanto restano delle "preoccupazioni"
legate alla crisi dei subprime.
( da "Provincia di
Lecco, La" del 14-12-2007)
La cerimonia a lisbona Siglato il nuovo Trattato dell'Unione. Brown in ritardo firma da solo LISBONA
- Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma fermati dai
referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue ieri a Lisbona
si è data i mezzi per ripartire, con la "storica" firma del Trattato che adegua le istituzioni europee al grande
allargamento verso Sud e Est. Ora scatta la fase cruciale delle ratifiche, che
tutti sperano non riservi come in passato cattive sorprese. "È una
giornata veramente molto importante: due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa.
Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità, adesso si può
ripartire" ha commentato Romano Prodi, che ha firmato
il trattato per l'Italia con Massimo D'Alema. Un richiamo alla situazione di
crisi e di incertezza creata dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e olandesi. Il documento è stato
siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro "manuelino"
dei Jeronimos, trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza del
premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia, per la colazione
conclusiva. Brown ha firmato dopo, separatamente. Ufficialmente è stato
ritardato da una riunione dei Comuni. Ma secondo la stampa inglese non ha
voluto figurare sulla "foto di famiglia" del vertice per non irritare
gli euroscettici forti anche nel suo stesso partito, il Labour.
Trattato Ue,
oggi la firma a Lisbona ( da "Giornale di Brescia"
del 13-12-2007)
Tutto pronto
per la firma del trattato Ue ( da "Arena, L'"
del 13-12-2007)
Cultura E
questa è soltanto la versione inglese: sarà distribuita infatti in tutte le 23
lingue uffi... ( da "Repubblica, La"
del 13-12-2007)
Penalisti in
pressing sul Trattato Ue ( da "Italia Oggi"
del 13-12-2007)
Trattato Ue I
Ventisette riuniti a Lisbona ( da "Eco di Bergamo, L'"
del 13-12-2007)
Strasburgo, via
alla carta dei diritti d'europa - alberto d'argenio (
da "Repubblica, La" del 13-12-2007)
BRUXELLES -
L'Unione europea sta per avere il suo Trattato, ma il percorso verso la firma
co ( da "Messaggero, Il"
del 13-12-2007)
Leader Ue
firmano oggi trattato per riformare blocco a Lisbona (
da "Reuters Italia" del 13-12-2007)
Lisbona - Il
documento verrà poi ratificato a livello nazionale (
da "Libertà" del 13-12-2007)
Trattato di
lisbona: i comuni celebrano la firma (
da "Denaro, Il" del 13-12-2007)
Tutto pronto
per la firma del trattato Ue ( da "Giornale di Vicenza.it,
Il" del 13-12-2007)
TRATTATO UE/
FASTO E TANTO PUBBLICO A LISBONA PER LA FIRMA (
da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)
TRATTATO UE/
BARROSO CITA PESSOA: EUROPA HA SETE DI AVVENIRE (
da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)
UE: FIRMATO A
LISBONA NUOVO TRATTATO, ''MOMENTO STORICO'' (
da "Asca" del 13-12-2007)
13/12/2007 13:54
UE: LEADER 27 FIRMANO A LISBONA NUOVO TRATTATO (
da "ITnews.it" del 13-12-2007)
Firmato a
Lisbona il nuovo trattato Ue ( da "ADN Kronos"
del 13-12-2007)
UE: LEADER 27
FIRMANO A LISBONA NUOVO TRATTATO ( da "ADN Kronos"
del 13-12-2007)
UE: CARTA
DIRITTI SIGLATA SOTTO CORO DI SCHIAMAZZI SINISTRA UNITARIA (
da "ADN Kronos" del 13-12-2007)
Carta dei
diritti approvata tra le contestazioni (
da "Gazzettino, Il" del 13-12-2007)
IL NUOVO
TRATTATO ( da "Sicilia, La"
del 13-12-2007)
I 27 firmano
Trattato di Lisbona, "nuovo capitolo Ue" (
da "Reuters Italia" del 13-12-2007)
UE: DOMENICI
(ANCI), LEGARE EUROPA A PROGETTI NEI NOSTRI TERRITORI (
da "Asca" del 13-12-2007)
Firmato il
nuovo Trattato Ue. Prodi: "Si riparte" ( da
"Giornale.it, Il" del 13-12-2007)
Firmato il
nuovo Trattato Ue. Prodi: "Si riparte" pag.1 (
da "Giornale.it, Il" del 13-12-2007)
Dal premier
europo alla clausola di recesso, ecco come cambia la Ue (
da "Giornale.it, Il" del 13-12-2007)
A LISBONA - GLI
STATI MEMBRI FIRMANO IL TRATTATO UE (
da "Wall Street Italia" del 13-12-2007)
L'Ue riparte
dal trattato di Lisbona ( da "Stampaweb, La"
del 13-12-2007)
I 27 firmano il
nuovo trattato dell'Unione ( da "Rai News 24"
del 13-12-2007)
TRATTATO UE/ IN
TRAM VERSO IL PRANZO PRODI CHIACCHIERA CON MERKEL (
da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)
ANIMALI
RICONOSCIUTI COME ESSERI SENZIENTI NEL NUOVO TRATTATO UE (
da "Sestopotere.com" del 13-12-2007)
L'Europa
riparte da Lisbona. Firmato il nuovo Trattato (
da "Sole 24 Ore Online, Il" del 13-12-2007)
Lisbona,
firmato il nuovo trattato europeo (
da "Vita non profit online" del 13-12-2007)
Più gestibile
(forse) l'Ue a 27. Ma il sogno federale è sepolto (
da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2007)
Trattato Ue/ La
firma a Lisbona. Ecco come cambia l'Unione con la firma (
da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2007)
Trattato Ue/ La
firma a Lisbona. Ecco come cambia l'Unione con la firma pag.1 (
da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2007)
Trattato Ue/ La
firma a Lisbona. Ecco come cambia l'Unione con la firma pag.3 (
da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2007)
Trattato Ue/ La
firma a Lisbona. Ecco come cambia l'Unione con la firma pag.2 (
da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2007)
Trattato Ue
firmato anche da Brown ( da "Virgilio Notizie"
del 13-12-2007)
TRATTATO UE/
POETTERING: PARLAMENTO HA RUOLO UN TEMPO IMPENSABILE (
da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)
NUOVA EUROPA (
da "TGCom" del 13-12-2007)
UE: PRODI, CON
TRATTATO FINITI ANNI INCERTEZZA. SI RIPRENDE A LAVORARE (
da "Asca" del 13-12-2007)
UE: PRODI, CON
TRATTATO FINITI ANNI INCERTEZZA. SI RIPRENDE A LAVORARE (
da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)
Lisbona: i 27
firmano il nuovo Trattato europeo (
da "Velino.it, Il" del 13-12-2007)
Trattato Ue,
l'euroscetticismo inglese torna a galla (2) (
da "Velino.it, Il" del 13-12-2007)
Trattato Ue,
l'euroscetticismo inglese torna a galla (
da "Velino.it, Il" del 13-12-2007)
UE, al via il
nuovo Trattato. La parola ai Parlamenti Nazionali (
da "Voce d'Italia, La" del 13-12-2007)
( da "Giornale di
Brescia" del 13-12-2007)
Edizione: 13/12/2007 testata: Giornale di
Brescia sezione:ESTERO I rappresentanti dei 27 si troveranno nello storico
monastero di Los Jeronimos per rilanciare il processo istituzionale dell'Unione
Europea Trattato Ue, oggi la firma a Lisbona Dissensi
a Londra. Molto resta ancora da fare: le ratifiche non sono scontate Supporter
dell'unita' europea manifesta a Lisbona LISBONA La
presidenza portoghese dell'Ue ha curato nei dettagli la coreografia della
"storica" cerimonia della firma, oggi, del Trattato di Lisbona, che dopo anni di stallo si spera possa fare
ripartire la macchina comunitaria. Il Trattato
sostituirà quello (impropriamente definito Costituzione Ue) bocciato dai
referendum francesi e olandesi. Per la cerimonia è stata scelta la sfarzosa
cornice del Monasteiro de lor Jeronimos, sulle rive del Tago a Belem,
gioiello dell'arte manuelina. Ed è previsto anche che i 27 leader europei si
spostino in un "electrico", uno dei celebri e sferraglianti antichi
tram di Lisbona di cui vanno pazzi i turisti fra il Monastero e il Museo delle
Carrozze, dove si svolgerà la colazione ufficiale offerta dal capo dello Stato.
La firma avverrà nel chiostro centrale del Monastero dei Jeronimos, dove 30
anni fa venne siglata solennemente l'adesione del Portogallo, da poco uscito
dalla dittatura di Salazar e Caetano, all'Europa comunitaria. Sarà una
cerimonia breve, la firma vera e propria da parte dei 27 leader durerà circa
un'ora, dalle 13 alle 14 italiane. I capi di Stato e di Governo dei 27
arriveranno in mattinata, e ripartiranno nel pomeriggio alla volta di
Bruxelles, dove domani, domenica, inizierà l'ultimo summit Ue dell'anno, e
sotto presidenza portoghese. Non dovrebbero esserci note stonate oggi, salvo
forse l'arrivo tardivo del premier britannico Gordon Brown. Per motivi di
servizio, una seduta che assolutamente non può mancare la mattina alla Camera
dei Lord, ha spiegato la presidenza portoghese. Ma molti sospettano che per non
irritare il fronte euroscettico, presente anche nel suo partito, il Labour, e
ancora più forte fra i conservatori, Brown abbia preferito non partecipare alla
cerimonia pubblica della firma con gli altri leader. È previsto che arrivi in
tempo solo per la colazione, e che firmi poi alla spicciolata nel pomeriggio.
Certo non è un bel modo di fare, da parte di Londra. Nessuno obbliga il Regno
Unito a stare nella Ue, ma se ci sta è buona regola essere educati. Ma la
priorità delle priorità, una volta firmato il Trattato,
è ora per tutti di riuscire a farlo ratificare nei 27 Paesi evitando nuove
cattive sorprese. Nessuno ha dimenticato il "no" referendario alla
Costituzione Ue tre anni fa di Francia e Olanda, che aveva affossato il testo
preparato dalla Convenzione. In alcuni dei Paesi membri i Governi - e anche la
presidenza portoghese - resistono alle pressioni dell'opposizione che chiede il
referendum. Solo in Irlanda il voto popolare è una necessità costituzionale. E
brutte sorprese non sono mai escluse. Il Paese più a rischio nelle ratifiche
parlamentari invece potrebbe essere proprio il Regno Unito, secondo
l'ex-presidente portoghese Mario Soares. Ma tensioni interne potrebbero
provocare qualche apprensione anche nei nuovi Paesi membri più euroscettici,
come la Repubblica Ceca. In Francia il presidente Nicolas Sarkozy ha annunciato
che il suo Paese - responsabile con l'Olanda dell'affossamento della
Costituzione europea - sarà il primo a ratificarlo. Il
parlamento di Parigi ha annunciato che si riunirà apposta per la ratifica già
il 4 febbraio.
( da "Arena, L'" del
13-12-2007)
EUROPA. E domani a Bruxelles comincia, sotto
la presidenza portoghese, l'ultimo summit dell'anno Tutto pronto per la firma
del trattato Ue LISBONA La presidenza portoghese dell'Ue ha curato nei dettagli
la coreografia della "storica" cerimonia della firma, oggi, del Trattato di Lisbona. Per la cerimonia è stata scelta la
sfarzosa cornice del Monasteiro de lor Jeronimos, sulle rive del Tago a Belem,
gioiello dell'arte manuelina. Ed è previsto anche che i 27 leader europei si
spostino in un "electrico", uno dei celebri e sferraglianti antichi
tram di Lisbona di cui vanno pazzi i turisti fra il monastero e il museo delle
carrozze, dove si svolgerà la colazione ufficiale offerta dal capo dello Stato.
La firma avverrà nel chiostro centrale del monastero dei Jeronimos, dove 30
anni fa venne siglata solennemente l'adesione del Portogallo, da poco uscito
dalla dittatura di Salazar e Caetano, all'Europa comunitaria. Sarà una
cerimonia breve; la firma vera e propria da parte dei 27 leader durerà circa
un'ora, dalle 13 alle 14 italiane. I capi di Stato e di governo dei 27
arriveranno in mattinata, e ripartiranno nel pomeriggio per Bruxelles, dove
domani comincia l'ultimo summit Ue dell'anno, e sotto presidenza portoghese.
Atteso in ritardo, oggi, il premier britannico Gordon Bown: come spiega la
presidenza portoghese, ha una seduta che assolutamente non può mancare la
mattina alla Camera dei Lord. Ma molti sospettano che per non irritare il
fronte euroscettico, presente anche nel suo partito e ancora più forte fra i
conservatori, Brown preferisca non partecipare alla cerimonia pubblica della
firma. La priorità delle priorità, una volta firmato il Trattato, è ora per tutti di riuscire a farlo ratificare nei 27 Paesi
evitando nuove cattive sorprese. Nessuno ha dimenticato il "no"
referendario alla Costituzione Ue tre anni fa di Francia e Olanda, che aveva
affossato il testo preparato dalla Convenzione. In alcuni dei Paesi
membri i governi - e anche la presidenza portoghese - resistono alle pressioni
dell'opposizione che chiede il referendum. Solo in Irlanda il voto popolare è
una necessità costituzionale. Il Paese più a rischio nelle ratifiche
parlamentari invece potrebbe essere proprio il Regno Unito, secondo l'ex
presidente portoghese Mario Soares. Ma tensioni interne potrebbero provocare
qualche apprensione anche nei nuovi Paesi membri più euroscettici, come la
Repubblica ceca. In Francia il presidente Sarkozy aveva annunciato, subito dopo
l'accordo finale sul trattato al vertice di Lisbona, che avrebbe cercato di
fare sì che il suo Paese - responsabile con l'Olanda dell'affossamento della costituzione europea - fosse il primo a ratificarlo. E il
Parlamento ha annunciato si riunirà per la ratifica già il 4 febbraio. L'ex
presidente della Lettonia Vaira Vike-Freiberga potrebbe essere nominata
presidente del gruppo di riflessione sulle sfide a lungo termine dell'Europa
che i leader europei decideranno di creare al Vertice di venerdì prossimo,
accogliendo un'idea della Francia. Del gruppo farà parte anche un italiano che,
secondo indiscrezioni, potrebbe essere l'amministratore delegato della
Unicredit Alessandro Profumo. La leader lettone, grande amica dell'ex
presidente francese Jacques Chirac e degli Usa di George W. Bush, gode
dell'appoggio francese e, in quanto, tale è ritenuta la candidata più forte,
anche se la Gran Bretagna preferirebbe affidare le redini del gruppo a un
imprenditore di successo, come l'ex presidente del gruppo telefonico Nokia
Jorna Ollila. Vike-Freiberga, figlia di profughi,è cresciuta tra Germania,
Marocco e Canada.
( da "Repubblica, La" del
13-12-2007)
Cultura E questa è soltanto la versione inglese:
sarà distribuita infatti in tutte le 23 lingue ufficiali dell'Ue e - in virtù
di un piccolo codicillo nascosto nella dichiarazione 16 - anche in numerose
altre lingue non ufficiali. Considerato che la semplice stampa del trattato in
tutte queste lingue comporterà l'abbattimento di molte foreste, è davvero
difficile stimarla in sintonia con il suo stesso impegno, sottoscritto nel
nuovo Articolo
( da "Italia Oggi" del
13-12-2007)
ItaliaOggi ItaliaOggi
- La Legge Numero 295, pag. 21 del 13/12/2007 Autore: Visualizza la
pagina in PDF Penalisti in pressing sul Trattato Ue Penalisti in pressing per modificare il nuovo Trattato europeo che sarà approvato a Lisbona oggi. Con una delibera
adottata lo scorso 10 dicembre, la giunta ha sollevato critiche sul rischio di
una regressione delle garanzie. I dubbi si appuntano sulle conseguenze che
deriveranno dalla sottoscrizione del progetto di Trattato all'ordinamento
penale e processuale penale italiano, per effetto dell'introduzione delle norme
che disciplinano la cooperazione giudiziaria in materia penale, in particolare
per quanto attiene la mancanza di criteri di tipizzazione delle cosiddette
Norme minime relative sia alla definizione dei reati e delle relative sanzioni
in ambito transnazionale (art.69/F), sia alle garanzie processuali riferibili
ai diritti della persona ed all'ammissibilità della prova (art.69/E). L'Ucpi
sollecita il Parlamento, le forze politiche, le associazioni forensi e ogni
operatore del diritto a intervenire "con la massima energia" affinché
i rappresentati del governo procedano alla sottoscrizione del Trattato solo previa opposizione di riserve o introduzione
di integrazioni o modifiche, idonee ad impedire ogni eventualità di regressione
nell'ordinamento penale e processuale.
( da "Eco di Bergamo, L'" del
13-12-2007)
STRASBURGO Alla vigilia del vertice di
Lisbona, nel quale i leader europei firmeranno il nuovo Trattato, i leader delle tre istituzioni Ue hanno firmato al Parlamento
europeo la Carta dei diritti fondamentali. La sessione speciale è stata
movimentata da una bordata di proteste che hanno riunito in una improbabile
alleanza eurodeputati della sinistra del Gue con quelli di estrema destra e
degli euroscettici. Il gruppetto ha più volte rumorosamente invocato un
referendum sul Trattato europeo, interrompendo gli
interventi del presidente di turno, il premier portoghese Josè Socrates, e
della Commissione Ue, Josè Manuel Durao Barroso. "Anche se qui c'è chi
strepita, questa è una data fondamentale per la storia dell'Ue", ha detto
Socrates, con tono di sfida nei confronti dei contestatori. Il presidente del
Parlamento europeo, Hans Gert Poettering, ha cercato più volte di riportare la
calma, sollecitando anche i commessi a impossessarsi degli striscioni, ma le
contestazioni sono continuate. La protesta è stata prontamente seguita da coda
polemica che ha riguardato soprattutto il gruppo del Gue, il cui presidente,
Francis Wurtz, si è apertamente dissociato dall'iniziativa che ha riguardato un
piccolo gruppo di eurodeputati, soprattutto dei Paesi nordici. "La libertà
non può essere garantita senza il rispetto dei diritti dell'altro", ha
affermato Poettering, in apertura di seduta facendo riferimento alla Carta, che
in 54 articoli delinea i diritti civili, economici e sociali dei cittadini
europei divisi in sei capitoli. Si tratta di dignità (diritto alla vita e
integrità della persona), libertà (diretto alla libertà e sicurezza;
all'istruzione; di lavorare; protezione in caso di espulsione e di
estradizione), uguaglianza (non discriminazione, parità tra donne e uomini),
solidarietà (diritto di negoziazione e di azioni collettive; condizioni di
lavoro giuste e eque), cittadinanza (diritto di voto; libertà di circolazione e
soggiorno) e giustizia (diritto a giudice imparziale; presunzione innocenza e
principi legalità). La proclamazione solenne di era stata proposta dai
rappresentanti dell'Europarlamento europeo alla Conferenza intergovernativa
(Cig) proprio per dare un significato simbolico e formale all'atto. Un articolo
del Trattato farà riferimento al contenuto della
Carta, cha avrà carattere giuridicamente vincolante.
( da "Repubblica, La" del
13-12-2007)
Strasburgo, via alla Carta dei diritti
d'Europa Urla e contestazioni all'Europarlamento. Oggi la firma del Trattato Lettera di Gordon Brown e Prodi ai 27: impegnarsi
su clima, migrazioni e lotta al crimine ALBERTO D'ARGENIO DAL NOSTRO INVIATO
STRASBURGO - Ieri a Strasburgo la firma della Carta europea
dei diritti fondamentali, oggi a Lisbona quella del nuovo Trattato
Ue, domani a Bruxelles il vertice dei capi di stato e di governo dominato dal
Kosovo. In tre giorni si scrive una pagina di storia dell'Unione ma, come
sempre accade nei grandi momenti, non mancano le polemiche: come quelle di chi
all'Europarlamento ha chiesto con urla e schiamazzi di sottoporre il nuovo
testo ad un referendum, o la polemica ambientalista contro gli spostamenti per
mezza Europa, con il conseguente inquinamento prodotto dagli aerei, imposti ai
premier. Grazie alla firma apposta ieri di fronte alla plenaria del Parlamento
Ue dai presidenti delle tre principali istituzioni comunitarie (Poettering,
Barroso e Socrates), dal 2009 i diritti della Carta Ue saranno vincolanti e
potranno essere difesi di fronte alla Corte di giustizia. I 54 articoli
prevedono la difesa delle libertà individuali, la non-discriminazione, i
diritti sociali e quelli economici. Una serie di garanzie dalle quali si sono
sfilate Gran Bretagna e Polonia (quest'ultima, però, con la sconfitta dei
gemelli Kaczinsky dovrebbe rientrare) nel timore di vedersi imporre una serie
di nuovi diritti, sociali per Londra e individuali per Varsavia. Ma la
cerimonia, tanto scarna quanto solenne, è stata rovinata dalle urla e dagli
schiamazzi delle ali estreme dell'aula: i comunisti e gli euroscettici di
estrema destra, britannici e polacchi in testa, hanno interrotto a più riprese
i discorsi dei tre presidenti con cori e striscioni che chiedevano di imporre
un referendum per la ratifica del Trattato (la temuta
consultazione popolare è stata indetta solo dall'Irlanda, mentre le altre
capitali ratificheranno in Parlamento). Due contestazioni organizzate
separatamente che però hanno finito per accostare la destra estrema ai
comunisti i cui responsabili, a cose fatte, si sono pentiti della leggerezza.
Ben più suggestiva sarà invece la cornice in cui oggi i leader dei 27 firmeranno il nuovo Trattato di
Lisbona, il testo chiamato a raccogliere buona parte della defunta Costituzione
Ue e permettere all'Europa allargata di funzionare nell'era della
globalizzazione. La firma avverrà al Monasteiro de lor Jeronimos, gioiello
sulle rive del Tago, e prima di pranzo i premier verranno scarrozzati su uno
degli antichi e celebri tram della capitale portoghese. Finita la
cerimonia i 27 si sposteranno a Bruxelles, con o senza tappa a casa, per
partecipare al vertice di fine anno di domani. Ma la scelta di spalmare la
trasferta Ue tra le due capitali, dettata dall'orgoglio dei portoghesi che così
avranno un Trattato di Lisbona, ha scatenato le
polemiche degli ambientalisti, imbufaliti per l'inquinamento degli aerei che
accorpando il tutto in una sola città sarebbe stato risparmiato. Gli unici a
trovare una soluzione sono stati i premier del Benelux che viaggeranno sullo
stesso aereo. Polemiche a parte, il summit sarà dominato dal Kosovo, nuovo
banco di prova per la (inesistente) voce unice europea
nei grandi temi di politica estera. E in vista del vertice Romano Prodi e
Gordon Brown hanno inviato una lettera ai colleghi indicando i temi su cui si
dovrà concentrare l'Europa dotata del futuro: capacità di governare, anziché
subire, globalizzazione e migrazioni, lotta alla criminalità, al terrorismo, al
cambiamento climatico e all'instabilità internazionale.
( da "Messaggero, Il" del
13-12-2007)
Di CRISTINA MARCONI BRUXELLES - L'Unione europea sta per avere il suo Trattato,
ma il percorso verso la firma continua a essere disseminato di qualche incidente.
A mezzogiorno di oggi i capi di Stato e di governo dell'Unione europea sigleranno il testo faticosamente messo a punto nel
giugno scorso dopo i due anni di stallo seguiti alla bocciatura della vecchia
Costituzione da parte di Francia e Olanda. Unico neo della cerimonia,
fortemente voluta dal Portogallo nel monasterio dos Geronimos della capitale
lusitana per consegnare alla storia il "Trattato
di Lisbona", sarà la vistosa assenza del premier britannico Gordon Brown,
che, trattenuto a Londra da un impegno parlamentare, arriverà per pranzo e
firmerà il Trattato da solo, danneggiando così la sua
già traballante popolarità all'interno dell'Unione. Ad intaccare la solennità
di queste giornate ha contribuito però soprattutto l'incidente avvenuto ieri nell'emiciclo
di Strasburgo, durante la cerimonia per la firma della Carta dei diritti
fondamentali, testo che garantisce le libertà civili, tutela il principio di
non discriminazione e sottopone i diritti sociali, per la prima volta, al
controllo della Corte europea di giustizia. Prima
della firma, i presidenti delle tre istituzioni politiche, ossia José Socrates
per il Consiglio, José Manuel Barroso per la Commissione e Hans-Gert Poettering
per il Parlamento, hanno pronunciato ciascuno un discorso, interrotti dalle
animate proteste provenienti dai banchi dell'estrema destra e dei comunisti,
reclamanti a gran voce, con slogan, magliette e striscioni, un referendum sul nuovo Trattato Ue. Per
ora infatti solo l'Irlanda prevede una consultazione dei cittadini, nel
rispetto della propria costituzione nazionale, ma per i deputati dell'estrema destra britannici,
danesi, e soprattutto dei nuovi paesi membri dell'Est, così come per i
comunisti, in particolare nordici e greci, tutti gli europei devono potersi
pronunciare. Il risultato è stato una sessione movimentata, nonostante i
tentativi di Poettering di riportare la calma in aula, tornata solo quando è
risuonato l'Inno alla gioia di Beethoven, inno europeo che il nuovo trattato
non riconosce però più come tale, a differenza del vecchio testo
costituzionale. Una volta firmati Carta dei diritti e Trattato,
venerdì a Bruxelles si terrà il consiglio europeo, in cui i leader dei
Ventisette potranno finalmente dedicarsi al futuro dell'Ue.
( da "Reuters Italia" del
13-12-2007)
8.19 Versione per stampa LISBONA (Reuters) -
I leader dell'Unione Europea firmeranno oggi il "Trattato
di Lisbona" per modernizzare le istituzioni del blocco e lasciarsi alle
spalle un decennio di difficili processi di riforma. La firma darà inizio a un
processo di ratifica da parte dei parlamentari europei che
i leader sperano annullerà il no francese e olandese del 2005 alla costituzione europea, che ha preceduto il trattato nel tentativo di riformare le
istituzioni. Il trattato è una versione moderata della costituzione e i leader europei sperano che sarà efficace nell'adattare le
strutture del blocco alla sua nuova dimensione di 27 paesi membri. Il
patto punta a creare una politica estera più efficace, una leadership più forte
e processi decisionali più democratici. Per la Cancelliera tedesca Angela
Merkel il trattato "non lascia questioni in sospeso", ed è "la
fondazione di una nuova Unione Europea nel XXI secolo". I negoziati sul
trattato sono cominciati durante la presidenza della Germania nella prima metà
del 2007 e si sono conclusi nella seconda metà sotto la presidenza del
Portogallo. L'avvicendamento nella presidenza finirà col trattato, e nel 2009
subentrerà una presidenza a lungo termine del Consiglio Europeo. Il trattato
inoltre stabilirà un capo della politica estera più forte, e permetterà che le
decisioni siano prese dalla maggioranza dei votanti, soprattutto in tema di
giustizia e sicurezza. I funzionari sperano che permetta all'Ue di occuparsi di
decisioni importanti quali la creazione di posti di lavoro e affrontare le
sfide della localizzazione. La firma del trattato avverrà a mezzogiorno nel chiostro
del Jeronimos Monastery di Lisbona.
( da "Libertà" del
13-12-2007)
Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA'
di giovedì 13 dicembre 2007 > Nel Mondo Lisbona - Il documento verrà poi
ratificato a livello nazionale Unione Europea, oggi si firma la nuova base
costituzionale roma - Il travagliato cammino per dare all'Europa una base
costituzionale si conclude oggi in Portogallo con la firma dei capi di stato e
di governo dei Ventisette del Trattato di Lisbona. Il
documento introduce sostanziali novità nell'assetto istituzionale della Ue.
Concepito per gestire un'Unione passata da
( da "Denaro, Il" del
13-12-2007)
Il Cartellone eventi
trattato di lisbona: i comuni celebrano la firma di Simone d'Antonio I Comuni
italiani celebrano la firma del Trattato di
Lisbona con la conferenza " Il nuovo Trattato Ue
e l'impegno delle città in Europa ", che avrà luogo oggi alle ore
( da "Giornale di
Vicenza.it, Il" del 13-12-2007)
EUROPA. E domani a Bruxelles comincia, sotto
la presidenza portoghese, l'ultimo summit dell'anno Tutto pronto per la firma
del trattato Ue Brown arriverà tardi e firmerà per suo conto "Forse lo fa
per non irritare gli euroscettici" Il Parlamento francese si riunirà già
il 4 febbraio per votare la Magna Charta Oggi a Lisbona la storica cerimonia
Subito dopo parte la "lotteria" della ratifica nei 27 Paesi
dell'Unione Un italiano nel gruppo sulle sfide del futuro LISBONA La
presidenza portoghese dell'Ue ha curato nei dettagli la coreografia della
"storica" cerimonia della firma, oggi, del Trattato
di Lisbona. Per la cerimonia è stata scelta la sfarzosa cornice del Monasteiro
de lor Jeronimos, sulle rive del Tago a Belem, gioiello dell'arte manuelina. Ed
è previsto anche che i 27 leader europei si spostino in un
"electrico", uno dei celebri e sferraglianti antichi tram di Lisbona
di cui vanno pazzi i turisti fra il monastero e il museo delle carrozze, dove
si svolgerà la colazione ufficiale offerta dal capo dello Stato. La firma
avverrà nel chiostro centrale del monastero dei Jeronimos, dove 30 anni fa
venne siglata solennemente l'adesione del Portogallo, da poco uscito dalla
dittatura di Salazar e Caetano, all'Europa comunitaria. Sarà una cerimonia
breve; la firma vera e propria da parte dei 27 leader durerà circa un'ora,
dalle 13 alle 14 italiane. I capi di Stato e di governo dei 27 arriveranno in
mattinata, e ripartiranno nel pomeriggio per Bruxelles, dove domani comincia
l'ultimo summit Ue dell'anno, e sotto presidenza portoghese. Atteso in ritardo,
oggi, il premier britannico Gordon Bown: come spiega la presidenza portoghese,
ha una seduta che assolutamente non può mancare la mattina alla Camera dei
Lord. Ma molti sospettano che per non irritare il fronte euroscettico, presente
anche nel suo partito e ancora più forte fra i conservatori, Brown preferisca
non partecipare alla cerimonia pubblica della firma. La
priorità delle priorità, una volta firmato il Trattato, è ora
per tutti di riuscire a farlo ratificare nei 27 Paesi evitando nuove cattive
sorprese. Nessuno ha dimenticato il "no" referendario alla
Costituzione Ue tre anni fa di Francia e Olanda, che aveva affossato il testo
preparato dalla Convenzione. In alcuni dei Paesi membri i governi - e
anche la presidenza portoghese - resistono alle pressioni dell'opposizione che
chiede il referendum. Solo in Irlanda il voto popolare è una necessità
costituzionale. Il Paese più a rischio nelle ratifiche parlamentari invece
potrebbe essere proprio il Regno Unito, secondo l'ex presidente portoghese
Mario Soares. Ma tensioni interne potrebbero provocare qualche apprensione
anche nei nuovi Paesi membri più euroscettici, come la Repubblica ceca. In
Francia il presidente Sarkozy aveva annunciato, subito dopo l'accordo finale
sul trattato al vertice di Lisbona, che avrebbe cercato di fare sì che il suo
Paese - responsabile con l'Olanda dell'affossamento della costituzione
europea - fosse il primo a ratificarlo. E il Parlamento ha annunciato si
riunirà per la ratifica già il 4 febbraio. L'ex presidente della
Lettonia Vaira Vike-Freiberga potrebbe essere nominata presidente del gruppo di
riflessione sulle sfide a lungo termine dell'Europa che i leader europei
decideranno di creare al Vertice di venerdì prossimo, accogliendo un'idea della
Francia. Del gruppo farà parte anche un italiano che, secondo indiscrezioni,
potrebbe essere l'amministratore delegato della Unicredit Alessandro Profumo.
La leader lettone, grande amica dell'ex presidente francese Jacques Chirac e
degli Usa di George W. Bush, gode dell'appoggio francese e, in quanto, tale è
ritenuta la candidata più forte, anche se la Gran Bretagna preferirebbe
affidare le redini del gruppo a un imprenditore di successo, come l'ex
presidente del gruppo telefonico Nokia Jorna Ollila. Vike-Freiberga, figlia di
profughi,è cresciuta tra Germania, Marocco e Canada. .
( da "Virgilio Notizie" del
13-12-2007)
13-12-2007 13:25 Poi tutti in tram per
andare al pranzo ufficiale Bruxelles, 13 dic. (Apcom) - Il Monasterio dos
Geronimos è certamente uno dei luoghi più belli d'Europa e qui è appena
iniziata la cerimonia della firma (con penne d'argento personalizzate) del Trattato dell'Unione europea da parte dei capi di Stato e
di Governo dei ventisette Stati Membri. Nell'esuberante architettura di un
bianco accecante del gioiello dell'arte sacra portoghese, centinaia di invitati
(tutti seduti in un semicerchio) stanno assistendo alla chiama dei premier per
le firme (iniziate con quella del belga Guy Verhofstadt, premier
dimissionario e appena reincaricato) dopo aver ascoltato l'Inno alla Gioia e i
discorsi del premier portoghese e presidente di turno dell'Unione Josè Socrates
(in portoghese), del presidente della Commissione Josè Manuel Barroso (che ha
diviso il testo in tre lingue: portoghese, francese e inglese) e del presidente
dell'Europarlamento Hans Gert Poettring (in tedesco). Tre anni fa a Roma fu
firmato, con uguale fasto, un progetto di riforma molto più ambizioso, poi
caduto sotto i colpi dei referendum olandese e francese. Questa volta, tranne
l'Irlanda che è costretta dalla Costituzione a ricorrere al referendum, quasi tutti
gli altri paesi vorrebbero evitarlo per non far fallire anche questo secondo e
difficile accordo. SI manifesta però da alcune parti la pressione per una
consultazione popolare, in particolare esercitata dai partiti della sinistra
estrema, che ieri hanno anche inscenato una manifestazione nell'Aula di
Strasburgo, e dai conservatori britannici. Oggi però è il giorno della festa.
Dopo la firma sarà inaugurato un monumento al Trattato
e poi tutti in tram, i caratteristici tram di Lisbona, per andare al pranzo
ufficiale al museo delle Carrozze. Subito dopo tutti in aereo, per andare a
Bruxelles dove domani si svolgerà il Consiglio europeo.
( da "Virgilio Notizie" del
13-12-2007)
13-12-2007 13:14 "Avremo più forza per
agire" Bruxelles, 13 dic. (Apcom) - "L'Europa ha fame di creazione e
sete di avvenire. Vuole, da semplice denominazione geografica, diventare una
persona civile": Sono frasi del famoso poeta portoghese Fernando Pessoa,
pronunciate nel 1917, che il presidente della Commissione Ue Josè Manuel
Barroso, da orgoglioso conterraneo, ha preso in prestito oggi per salutare nel
suo discorso ufficiale la firma del Trattato di
Lisbona e dire che finalmente ci sono le condizioni perchè l'Europa "sia
unita e forte". Nel suo breve intervento, diviso come spesso fa in tre
lingue (portoghese, francese ed inglese) Barroso ha affermato che
"Lisbona, tante volte punto di incontro tra l'Europa e il Mondo è oggi
porto di incontro dell'Europa con se stessa e il Trattato
è il risultato di questo incontro". Il presidente della Commissione ha poi
voluto ringraziare la presidenza tedesca dell'Unione (nel passato semestre)
"per il suo contributo eccezionale dato con la Dichiarazione di Berlino
che, insieme alla determinazione della presidenza portoghese hanno reso
possibile questo Trattato". "I governi hanno
dato prova di coraggio politico - ha osservato Barroso - e vi invito a
mantenere la stessa determinazione durante il periodo delle ratifiche".
Questo Trattato, ha aggiunto, "rinforzerà la
capacità dell'Unione di agire e permetterà di raggiungere effettivamente dei
risultati. Il Trattato rafforza
la democrazia europea ed il metodo comunitario dando più competenze al
Parlamento". Inoltre Barroso ha sottolineato l'importanza della Carta dei
diritti fondamentali, "che darà più protezione ai cittadini della
Ue". Questo trattato, ha aggiunto, "aumenta la coerenza della nostra
azione verso l'esterno. Una buona dimostrazione di questo è il fatto che
l'Alto Rappresentante sarà anche Vice presidente della Commissione".
"Ora lavoriamo insieme - ha concluso il presidente della Commissione -
istituzioni europee e Stati membri, per fare della libertà, della prosperità e
della solidarietà una realtà per la vita di tutti i giorni dei cittadini
europei".
( da "Asca" del
13-12-2007)
(ASCA-AFP) - Lisbona, 13 dic - I leader dei
ventisette paesi dell'Unione Europea hanno firmato a Lisbona il nuovo trattato
istituzionale dell'Ue, che rimpiazza la bozza di Costituzione bocciata nel 2005
con un referendum dai cittadini di Francia e Olanda. ''La storia ricordera'
questo giorno come il momento in cui il trattato europeo aprira' la strada a
nuove speranze'', ha detto il Primo ministro portoghese Jose Socrates che ha
aperto la cerimonia accogliendo i leader. Il grande assente e' il Primo
ministro Gordon Brown, che ha precisato che firmera' il trattato in un secondo
momento. La cerimonia della firma nella citta' iberica, fortemente voluta dalla
presidenza di turno portoghese per legare l'evento al nome di Lisbona, mettera'
di fatto la parola fine al periodo di transizione, che in quasi quattro anni ha
traghettato l'Unione da 15 membri agli attuali 27. Nelle intenzioni dei Capi di
Stato e di governo europei il Trattato dovra'
finalmente far funzionare l'Unione attuale, attraverso la presidenza
semi-permanente del Consiglio, il nuovo sistema di voto a maggioranza, l'alto
rappresentante Ue per la politica estera. L'obiettivo di Bruxelles e' quello
che in occasione del 2009, prossima scadenza elettorale comunitaria, tutti i paesi
membri abbiano approvato il nuovo Trattato. Partira'
quindi, dopo la firma di Lisbona, il momento delle ratifiche. Sara' un 2008
delicato, sotto questo aspetto. Oggi sono state firmate le 285 pagine del Trattato che, pur essendo in molti suoi passaggi di non
facile comprensione, dovrebbero dare all'Unione europa il tanto richiesto nuovo
assetto istituzionale, permettendo ai 27 di operare in sintonia per lo sviluppo
e il rilancio del ruolo internazionale del Vecchio Continente. L'obiettivo
primo del Trattato di Lisbona consiste nel riforzare
la capacita' dell'Unione di prendere delle decisioni. Innanzitutto, la
presidenza dell'Ue non sara' piu' a rotazione ma il presidente durera' in
carica due anni e mezzo. Una figura che dovra' provvedere, contrariamente a
quanto per forza di cose accade oggi con la presidenza di sei mesi, a dare
all'Unione una continuita' politica. Nasce poi l'Alto rappresentante per gli
affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione. E' in sostanza il
ministro degli Esteri europeo indicato nella Costituzione del 2004, ma non si
chiamera' cosi'. L'Alto rappresentante convogliera' su di se' le competenze
dell'attuale 'ministro' degli Esteri Solana e del commissario europeo per le
Relazioni esterne Ferrero-Waldner. La prossima Commissione (2009-2014)
comprendera', come lo e' ora, un commissario per ciascuno stato membro. A
partire dal 2014 il numero dei commissari corrispondera' a due terzi degli
Stati membri (18 su 27). Al fine di garantire condizioni di parita' tra gli
Stati membri e' introdotto un sistema di rotazione che fara' si' che ogni Stato
membro sara' rappresentato in seno a due collegi su tre. Per quanto riguarda il
Parlamento, il Trattato ne prevede dal 2009 la riduzione
dei membri. Dagli attuali 785 si passa a 750 piu' uno (il presidente). Cambia
poi la regola di voto relativa alle decisioni che deve prendere il Consiglio
europeo. La maggior parte delle decisioni, fino ad oggi prese all'unanimita',
saranno prese a maggioranza. L'unanimita' (e quindi la possibilita' di mettere
il veto) rimane per poche materie, fra cui questioni fiscali e di politica
estera. Viene introdotto il voto a doppia maggioranza. A partire dal 2014 si
avra' la maggioranza su un provvedimento se a suo favore votano almeno il 55%
degli Stati in rappresentanza di almeno il 65% della popolazione totale
dell'Ue. Fino al 2017 rimarra' in vigore la cosiddetta 'clausola di Ioannina',
secondo la quale un gruppo di Paesi rimasti in minoranza puo' chiedere il
rinvio della decisione. Diventa poi vincolante la Carta dei diritti europei. Su
questo pero' Gran Bretagna e Polonia hanno ottenuto la possibilita' di
applicare il meccanismo 'opt out'. (Piu'Europa). red/uda.
( da "ITnews.it" del
13-12-2007)
Bruxelles, 13 dic. - (Adnkronos/Aki) - I
capi di Stato e di governo dell'Unione Europea hanno firmato a Lisbona il nuovo
trattato Ue, con la speranza di approvarlo in via definitiva entro le elezioni
europee del 2009. Nel corso di una cerimonia ufficiale nel Monastero dei
Jeronimos, splendida struttura in stile 'manuelino' sulle rive del Tago, i
Ventisette danno cosi' inizio ai singoli processi di ratifica nazionale, che
dovrebbero avvenire per via parlamentare in tutti gli Stati membri tranne che
in Irlanda, dove la costituzione impone il ricorso al
referendum.
( da "ADN Kronos" del
13-12-2007)
I Ventisette danno così inizio ai singoli
processi di ratifica nazionale, che dovrebbero avvenire per via parlamentare.
Dovrebbe contribuire a superare una volta per tutte lo stallo creato dai 'no'
francese e olandese alla costituzione Ue nel 2005 e
consentire all'Europa allargata di funzionare con maggiore efficacia ascolta la
notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI Bruxelles, 13 dic. -
(Adnkronos/Aki) - I capi di Stato e di governo dell'Unione europea
hanno firmato a Lisbona il nuovo trattato Ue, con la speranza di approvarlo in
via definitiva entro le elezioni europee del 2009. Nel corso di una cerimonia
ufficiale nel monastero dei Jeronimos, splendida struttura in stile 'manuelino'
sulle rive del Tago, i Ventisette danno così inizio ai singoli processi di
ratifica nazionale, che dovrebbero avvenire per via parlamentare in tutti gli
Stati membri tranne che in Irlanda, dove la costituzione
impone il ricorso al referendum. I negoziati sul nuovo trattato sono cominciati
durante la presidenza della Germania nella prima metà del 2007 e si sono
conclusi nella seconda metà sotto la presidenza del Portogallo. Per l'Italia,
hanno firmato il premier Romano Prodi e il ministro degli Esteri, Massimo
D'Alema. Grande assente alle cerimonia, invece, il premier britannico Gordon
Brown, impegnato a Londra, e rappresentato nella capitale portoghese dal suo
ministro degli Esteri, David Milliband. Il testo, già approvato formalmente dai
Ventisette lo scorso ottobre, dovrebbe contribuire a superare una volta per
tutte lo stallo creato dai 'no' francese e olandese alla costituzione
Ue nel 2005 e consentire all'Europa allargata di funzionare con maggiore
efficacia. ''La storia ricorderà questo giorno come il momento in cui il
trattato europeo aprira' la strada a nuove speranze'', ha detto il primo
ministro portoghese e presidente di turno dell'Ue, Jose Socrates, che ha aperto
la cerimonia accogliendo i leader. "Un'Europa più ambiziosa è il
contributo più importante che possiamo fornire a un mondo migliore", ha
aggiunto Socrates sottolineando che oggi "abbiamo bisogno di un'Unione più
forte. Più forte per rispondere alle richieste dei cittadini europei, più forte
per promuovere la nostra economia e difendere i nostri valori". Parole in
linea con quelle del presidente della Commissione europea,
Josè Manuel Barroso. "Adesso è tempo di andare avanti", ha detto il
protoghese, invitando i membri Ue ad andare avanti con determinazione nel processo
di ratifica. "Per arrivare a questo risultato - ha osservato - tutti i
governi hanno dato prova di coraggio politico. Ora vi invitiamo a dare prova
della stessa determinazione nel periodo di ratifica". L'Europa "deve
affrontare le sfide, sia interne sia esterne, perché i nostri cittadini
vogliono dei risultati", ha affermato ancora il leader dell'esecutivo di
Bruxelles, sottolineando che "la globalizzazione sarà il denominatore
comune di queste sfide". Per Barroso, inoltre, il Trattato
di Lisbona ha un "significato politico molto particolare. E' il trattato
di un'Europa allargata dal mediterraneo al Baltico, dall'Oceano atlantico al
Mar Nero. Un'Europa che condivide valori comuni e comuni ambizioni. Per la
prima volta - ha concluso - i Paesi che una volta erano divisi da una cortina
totalitarista sono adesso uniti in supporto di un comune Trattato,
da loro stessi negoziato".
( da "ADN Kronos" del
13-12-2007)
Ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte
le notizie di ESTERI Bruxelles, 13 dic. - (Adnkronos/Aki) - I capi di Stato e
di governo dell'Unione Europea hanno firmato a Lisbona il nuovo trattato Ue,
con la speranza di approvarlo in via definitiva entro le elezioni europee del
2009. Nel corso di una cerimonia ufficiale nel Monastero dei Jeronimos,
splendida struttura in stile 'manuelino' sulle rive del Tago, i Ventisette
danno cosi' inizio ai singoli processi di ratifica nazionale, che dovrebbero
avvenire per via parlamentare in tutti gli Stati membri tranne che in Irlanda,
dove la costituzione impone il ricorso al referendum.
( da "ADN Kronos" del
13-12-2007)
STRISCIONI CON LA SCRITTA 'REFERENDUM
REFERENDUM' ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI
Bruxelles, 12 dic. - (Adnkronos/Aki) - La Carta dei diritti fondamentali e'
stata siglata al Parlamento europeo riunito in plenaria a Strasburgo con una
cerimonia continuamente disturbata da schiamazzi e slogan da parte di vari
eurodeputati del gruppo della Sinistra Unitaria al Parlamento europeo. A
firmare lo storico documento, divenuto parte integrante del nuovo trattato Ue
che sara' a sua volta siglato domani a Lisbona dai leader dei Ventisette; sono
stati il premier portoghese Jose' Socrates, presidente di turno dell'Ue, Jose'
Manuel Durao Barroso; presidente della Commissione Europea e infine Hans-Gert
Poettering, presidente del Parlamento Europeo.
( da "Gazzettino, Il" del 13-12-2007)
EUROPARLAMENTO Carta dei diritti approvata
tra le contestazioni StrasburgoLa presidenza portoghese dell'Ue ha curato nei
dettagli la coreografia della "storica" cerimonia della firma, oggi,
del Trattato di Lisbona, che dopo anni di stallo si spera
possa fare ripartire la macchina comunitaria. Per la cerimonia è stata scelta
la sfarzosa cornice del Monasteiro de lor Jeronimos, sulle rive del Tago a
Belem. Ed è previsto anche che i 27 leader europei si spostino in un
"electrico", uno dei celebri e sferraglianti antichi tram di Lisbona
di cui vanno pazzi i turisti fra il Monastero e il Museo delle Carrozze, dove
si svolgerà la colazione ufficiale offerta dal capo dello stato.La firma
avverrà nel chiostro centrale del Monastero dove 30 anni fa venne siglata
solennemente l'adesione del Portogallo all'Europa comunitaria. Non dovrebbero
esserci note stonate salvo forse l'arrivo tardivo del premier britannico Gordon
Bown. Per motivi di servizio, una seduta che assolutamente non può mancare la
mattina alla Camera dei Lord, ha spiegato la presidenza portoghese.Ma la
priorità delle priorità, una volta firmato il trattato, è ora per tutti di
riuscire a farlo ratificare nei 27 Paesi evitando nuove cattive sorprese. In
alcuni dei Paesi membri i governi - e anche la presidenza portoghese -
resistono alle pressioni dell'opposizione che chiede il referendum. Solo in
Irlanda il voto popolare è una necessità costituzionale. E brutte sorprese non
sono mai escluse. Il Paese più a rischio nelle ratifiche parlamentari invece
potrebbe essere proprio il Regno Unito. Ma tensioni interne potrebbero
provocare qualche apprensione anche nei nuovi Paesi membri più euroscettici,
come la Repubblica Ceca. In Francia il presidente Nicolas Sarkozy aveva
annunciato, subito dopo l'accordo finale sul trattato al vertice di Lisbona in
ottobre, che avrebbe cercato di fare sì che il suo Paese - responsabile con
l'Olanda dell'affossamento della costituzione europea
- fosse il primo a ratificarlo. Intanto alla vigilia del vertice di Lisbona, i
leader delle tre istituzioni Ue hanno firmato al Parlamento europeo la Carta
dei diritti fondamentali.La sessione speciale è stata movimentata da una
bordata di proteste che hanno riunito in un'improbabile alleanza eurodeputati
della sinistra con quelli di estrema destra e degli euroscettici. Il gruppetto ha più volte rumorosamente invocato un referendum sul Trattato europeo, interrompendo gli interventi del presidente di turno,
il premier portoghese José Socrates, e della Commissione Ue, José Manuel Durao
Barroso. Il presidente del Parlamento europeo, Hans Gert Poettering, ha cercato
più volte di riportare la calma, sollecitando anche i commessi a impossessarsi
degli striscioni, ma le contestazioni sono continuate. Le contestazioni
sono anche state duramente criticate dai radicali Marco Cappato e Marco
Pannella e dal capodelegazione del Pd-Adle Alfonso Andria. Soddisfatto, invece,
per la proclamazione Gianni Pittella, capo della delegazione italiana del
Pse.La Carta si basa su 54 articoli e delinea i diritti civili, economici e
sociali dei cittadini europei divisi in sei capitoli. Si tratta di dignità
(diritto alla vita e integrità della persona), libertà (diretto alla libertà e
sicurezza); all'istruzione; di lavorare; protezione in caso di espulsione e di estradizione),
uguaglianza (non discriminazione, parità tra donne e uomini), solidarietà
(diritto di negoziazione e di azioni collettive; condizioni di lavoro giuste e
eque), cittadinanza (diritto di voto; libertà di circolazione e soggiorno) e
giustizia (diritto a giudice imparziale; presunzione innocenza e principi
legalità).
( da "Sicilia, La" del
13-12-2007)
Per la presidenza portoghese
della Ue, è il coronamento di un semestre difficile, ma condotto in porto con
onore. Il nuovo Trattato europeo, dal quale è sparita la parola "Costituzione"
viene firmato questa mattina sulle rive del Tago. Per il processo federativo
europeo, è comunque la fine di un incubo durato due anni, dalla bocciatura del
precedente Trattato nei referendum francesi e olandesi nel 2005. La solenne
cerimonia di Lisbona avrà come scenografia il Monasteiro de los Jeronimos. I
leader dei 27 vi arriveranno in tram elettrico e firmeranno in poco più di
un'ora, dalle 13 alle 14 italiane. Poi i capi di stato e di governo voleranno a
Bruxelles, per l'ultimo summit Ue del 2007 che si aprirà venerdì. La firma di
oggi a Lisbona ha avuto un prologo ieri a Strasburgo, con la proclamazione
altrettanto solenne della Carta dei Diritti fondamentali del cittadino europeo,
firmata in una seduta speciale dell'Europarlamento dai leader delle tre
istituzioni comunitarie: il presidente di turno dell'Ue, il premier portoghese
Socrates, il presidente della Commissione Barroso, e il presidente
dell'Europarlamento Poettering. La carta, 54 articoli che regolano i temi di
dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza e giustizia.
Provocando quasi altrettante passioni e contrasti viscerali quanti ne suscita
la parola "Costituzione" alle orecchie dei paesi
"euroscettici". La Gran Bretagna e la Polonia hanno ottenuto già dal
giugno scorso l'ennesimo "opt out", cioè la possibilità di non
recepire la Carta nella giurisprudenza nazionale. Ma ieri, ugualmente, un
gruppo agguerrito di eurodeputati (di estrema sinistra ed estrema destra, tra
loro gli italiani Agnoletto e Borghezio), ha interrotto più volte la cerimonia
al grido di "referendum, referendum", impedendo a Socrates di
parlare. Proprio l'incubo del referendum incombe anche sul Trattato
che si firma oggi: molti Paesi stanno orientandosi verso un'approvazione per
via parlamentare: con le tensioni socio-economiche che attraversano l'Europa, e
il crescere del populismo nazionalista, qualsiasi consultazione popolare appare
a rischio. E se anche stavolta qualcuno dei 27 Paesi non riuscisse a ratificare
il Trattato? "C'è la clausola d'uscita",
dice l'ambasciatore italiano presso la Ue, Cangelosi, "non si può
ripiombare in una nuova pausa di riflessione". L'incubo di una crisi
aleggia anche sulla firma di Lisbona. Lo prova il curioso escamotage ideato dal
premier britannico Gordon Brown: firmerà la Carta, ma non insieme agli altri
leader. Brown, comunque, ha inviato insieme a Prodi una lettera sul futuro
della Ue, e in cui si riconoscono le "responsabilità internazionali"
della Ue e l'esigenza di raccogliere le "sfide della
globalizzazione". La lettera, diffusa da Londra alla vigilia del vertice
anche per mitigare le accuse di scarso impegno europeo, non sembra però salvare
veramente Brown dal sospetto non avere una chiara posizione sul processo di
integrazione. Cosa che oggi a Lisbona i suoi partner non mancheranno di
contestargli. Ben diverso il piglio della cancelliera tedesca Angela Merkel,
che ieri a Berlino ha presieduto una seduta straordinaria del Bundestag sulla
firma del Trattato, e lo ha definito "un'apertura
storica per l'Europa". Un giudizio su cui concordano in molti, nonostante
il Trattato sia assai meno ambizioso della vera e
propria Costituzione negoziata fino al 2005. Vengono però introdotte novità di
rilievo, che se saranno ratificate dai tutti i 27, permetteranno alla Ue di
rimettersi in moto: la presidenza viene rafforzata e dura 2 anni e mezzo, il
rappresentante per la politica estera diventa "quasi" un ministro
degli Esteri, la Commissione diventa meno numerosa ma più efficiente con solo
17 membri, il Parlamento Europeo avrà un peso reale, aumentano i temi sui quali
si decide a maggioranza qualificata, e si fa partire una politica europea dell'energia e contro i cambiamenti climatici. Luca
Rondanini.
( da "Reuters Italia" del
13-12-2007)
3.00 Versione per stampa LISBONA (Reuters) -
I leader dell'Unione Europea hanno firmato oggi il Trattato
di Lisbona per modernizzare le istituzioni del blocco e lasciarsi alle spalle
un decennio di difficili processi di riforma. Durante un'elaborata cerimonia
per la firma al Jeronimos Monastery di Lisbona i leader
hanno dichiarato che il trattato aprirà un nuovo capitolo nella storia dell'Ue
dandole una politica estera più robusta e processi decisionali più democratici.
Il trattato è una versione moderata della costituzione
bocciata dai votanti francesi e olandesi nel 2005. "Questo è il processo
europeo che molte generazioni hanno sognato", ha detto ai leader
durante la cerimonia il Primo Ministro portoghese Jose Socrates. "L'Europa
era bloccata senza sapere come andare avanti, e con questo trattato abbiamo
trovato la soluzione", ha detto ai giornalisti il presidente francese
Nicolas Sarkozy. Il trattato è una versione moderata della costituzione
e i leader europei sperano che sarà efficace nell'adattare le strutture del
blocco alla sua nuova dimensione di 27 paesi membri. "E' il trattato di
un'Europa che si allarga dal Mediterraneo al Baltico, dall'Atlantico al Mar
Nero", ha commentato il presidente della Commissione Europea Jose Manuel
Barroso. L'avvicendamento nella presidenza finirà col trattato, e nel 2009
subentrerà una presidenza a lungo termine del Consiglio Europeo. Il trattato
inoltre stabilirà un rappresentante della politica estera, e permetterà che le
decisioni siano prese dalla maggioranza dei votanti, soprattutto in tema di
giustizia e sicurezza. Allegata al trattato una carta dei diritti fondamentali
europei. La firma darà inizio a un processo di ratifica da parte dei
parlamentari europei che i leader sperano annullerà il no francese e olandese
del 2005 alla costituzione europea, che ha preceduto
il trattato nel tentativo di riformare le istituzioni. I negoziati sul trattato
sono cominciati durante la presidenza della Germania nella prima metà del 2007 e
si sono conclusi nella seconda metà sotto la presidenza del Portogallo.
( da "Asca" del
13-12-2007)
(ASCA) - Roma, 13 dic - ''Bisogna legare
fortemente il nome dell'Europa a progetti che si realizzano nei nostri
territori''. Cosi' Leonardo Domenici, Presidente dell'Associazione nazionale
Comuni italiani (ANCI) intervenendo alla Conferenza ANCI Ideali sul nuovo Trattato UE e l'impegno delle citta' in Europa, che si e'
svolta nella sede dell'ANCI. ''Anche le citta' italiane dovrebbero poter
mettere a punto progetti avanzati sui temi dell'energia sostenibile,
dell'integrazione sociale, dell'ambiente che sono stati ampiamente affrontati
in molte citta' europee, con eccellenti risultati. C'e' la necessita' - ha
aggiunto Domenici - di far comprendere quanto importante sia la parola Europa e
quanto sia legata alla realizzazione di una migliore qualita' della vita''. Le
innovazioni presenti nel nuovo Trattato ed il ruolo
piu' ampio che gli Enti locali dovrebbero esprimere nell'elaborazione e
nell'attuazione delle decisioni europee e' stato al centro degli interventi del
Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Pier
Virgilio Dastoli. ''Proprio per questo - ha sottolineato Dastoli - spero che la
prossima campagna elettorale per le elezioni europee si incentri su tematiche
europee e non piu' esclusivamente su temi nazionali, auspicando un rafforzamento
del ruolo del Parlamento Europeo'' e dell'on. Sandro Gozi. ''Per rilanciare
l'Europa, partendo dai territori, bisogna puntare sui giovani, su partiti
politici, sugli Enti locali e sulla formazione del personale della P.A. - ha
dichiarato Gozi - il cui tasso di formazione sulle tematiche europee e' ancora
bassissimo.Nel nuovo Trattato e' stato
istituzionalizzato il dialogo con le Associazioni degli Enti locali e le
Associazioni del territorio ponendo nuove sfide che dovranno essere colte
appieno''. ''A livello europeo bisogna rilanciare una logica di integrazione e
di cooperazione fra i vari soggetti - ha dichiarato Enrico Borghi, Vice
Presidente del Formez - per mettere in luce le esperienze positive realizzate a
livello locale, come si sta realizzando attraverso la Fondazione Anci Ideali a
Bruxelles''. res-rg/mcc/ss (Asca).
( da "Giornale.it, Il" del
13-12-2007)
Di Redazione - giovedì 13 dicembre 2007,
15:24 Lisbona - I leader dei Ventisette hanno firmato a Lisbona il nuovo trattato istituzionale dell'Ue, che rimpiazza la bozza di
Costituzione bocciata nel 2005 nei referenduum in Francia e Olanda. Il
presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, ha
ricordato che per arrivare alla firma "c'è voluto coraggio" e ha
avvertito che "ora tocca agli Stati membri dimostrare determinazione per
concludere il processo di ratifica nei tempi previsti, entro il
2008". "Unione più forte" Per Barroso il nuovo trattato
"rafforzerà la capacità dell'Unione di agire" e di "dare
migliori risultati ai cittadini europei", "rafforzerà la democrazia e
il metodo comunitario ma anche il rispetto della sussidiarietà, darà ulteriore
protezione giuridica ai cittadini europei attraverso la Carta dei diritti
fondamentali e assicurerà una migliore coerenza nella nostra azione esterna.
Manca Gordon Brown Ultimo a firmare il Trattato di
Lisbona, perché ultimo in ordine alfabetico degli Stati (United Kingdom), è
stato il ministro degli Esteri britannico David Miliband. Ha firmato da solo,
perché il premier Gordon Brown ha scelto di partecipare a un dibattito
parlamentare a Londra. I rappresentanti degli altri Paesi erano sempre in due
anche se in accoppiamenti a componimento diverso e dopo aver firmato si davano
la mano per gli ultimi scatti dei fotografi. Il giovane Miliband era solo e
volendo forse avere anche lui avere un momento di socializzazione iconografica
dopo la firma, si è voltato verso il signore e la signora che avevano il
compito di muovere il libro delle firme tra le varie autorità ed ha stretto la
mano a loro che, pronti, hanno teso le loro sorridenti. Gli accoppiamenti nelle
firme erano diversi. Per l'Italia ad esempio c'erano Romano Prodi e Massimo
D'Alema, per la Francia il presidente Nicolas Sarcozy ed il premier Francois
Fillon, per la Spagna Josè Luis Zapatero e il ministro degli esteri Miguel
Angel Moratinos. Prodi: "Due anni fa fu un atragedia, ora si
riparte".
( da "Giornale.it, Il" del
13-12-2007)
Firmato il nuovo Trattato
Ue. Prodi: "Si riparte" di Redazione - giovedì 13 dicembre 2007, 15:24
"E' una giornata veramente molto importante: due anni fà l'Europa viveva
una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità e
adesso si può ripartire". Con queste parole il premier Romano Prodi ha
commentato con soddisfazione la giornata di Lisbona e la forma del Trattato. Prodi ha riconosciuto che il Trattato
di Lisbona non ha la forza che l'Italia avrebbe voluto, ma realisticamente ha
sottolineato che è "il massimo che si poteva avere", visto come si era compromessa la situazione europea dopo il no franco-olandese alla Costituzione di oltre due anni
fa. Inoltre il trattato "non potrà essere cambiato in un periodo di tempo
prevedibile: certamente però - ha aggiunto Prodi - ha tantissimi margini che
permettono un vero progresso della politica europea ed una
politica forte in un prossimo futuro". Ratifica dei parlamenti Il
testo è nato dalle ceneri della bozza della costituzione
europea bocciata nel 2005 dai referendum in Francia e Olanda.
Finalizzato nel summit del 18 ottobre nella capitale portoghese, il nuovo Trattato dovrà essere ratificato definitivamente dai singoli
parlamenti nazionali, tranne in Irlanda dove si terrà un referendum, per poi
entrare in vigore nel
( da "Giornale.it, Il" del
13-12-2007)
Di Redazione - giovedì 13 dicembre 2007,
15:12 Lisbona - Dopo piuì di cinque anni di negoziati i
capi di Stato e di Governo dei ventisette Stati membri dell'Ue hanno firmato il
nuovo Trattato che riforma le istituzioni europee adeguandole a un'Unione
allargata a 27 Paesi. Testo è di 287 pagine nella versione italiana ed è nato
dalle ceneri della bozza della costituzione europea bocciata nel
2005 dai referendum in Francia e Olanda. Ratifica Finalizzato nel summit
del 18 ottobre nella capitale portoghese, il nuovo Trattato
dovrà essere ratificato definitivamente dai singoli parlamenti nazionali,
tranne in Irlanda dove si terrà un referendum, per poi entrare in vigore nel
( da "Wall Street Italia" del
13-12-2007)
A LISBONA - Gli Stati membri firmano il Trattato Ue di corriere.it "Una nuova fase nella storia
dell'Unione, una carta per -->.
( da "Stampaweb, La" del
13-12-2007)
(14:8) L'Ue riparte dal
trattato di Lisbona Il documento siglato dai 27 membri: "Nuova fase nella
storia dell'Unione" ROMA I leader dei Ventisette hanno firmato a Lisbona
il nuovo trattato istituzionale dell'Ue, che rimpiazza la bozza di Costituzione
bocciata nel 2005 nei referenduum in Francia e Olanda. Il
presidente della Commissione europea, Josè Manuel
Barroso, ha ricordato che per arrivare alla firma "c'è voluto
coraggio" e ha avvertito che "ora tocca agli Stati membri dimostrare
determinazione per concludere il processo di ratifica nei tempi previsti, entro
il 2008. Per Barroso il nuovo trattato "rafforzerà la capacità dell'Unione
di agire" e di "dare migliori risultati ai cittadini europei",
"rafforzerà la democrazia e il metodo comunitariò ma anche il rispetto della
sussidiarietà", darà "ulteriore protezione giuridica ai cittadini
europei attraverso la Carta dei diritti fondamentali e assicurerà una migliore
coerenza nella nostra azione esterna". L'unico assente alla firma era il
premier britannico, Gordon Brown, che firmerà più tardi perchè trattenuto a
Londra da un impegno alla Camera dei Comuni. Per l'Italia sono presenti il
presidente del Consiglio, Romano Prodi, e il ministro degli Esteri, Massimo
D'Alema. Il testo è di 287 pagine nella versione italiana ed è nato dalle
ceneri della bozza della costituzione europea bocciata
nel 2005 dai referendum in Francia e Olanda. Finalizzato nel summit del 18
ottobre nella capitale portoghese, il nuovo Trattato
dovrà essere ratificato definitivamente dai singoli parlamenti nazionali,
tranne in Irlanda dove si terrà un referendum, per poi entrare in vigore nel
( da "Rai News 24" del
13-12-2007)
Lisbona | 13 dicembre
2007 I 27 firmano il nuovo trattato dell'Unione Il Parlamento europeo I capi di
Stato e di governo dell'Unione Europea hanno firmato a Lisbona il nuovo
trattato Ue, con la speranza di approvarlo in via definitiva entro le elezioni
europee del 2009. Nel corso di una cerimonia ufficiale nel Monastero dei
Jeronimos, splendida struttura in stile 'manuelino' sulle rive del Tago,
i Ventisette danno cosi' inizio ai singoli processi di ratifica nazionale, che
dovrebbero avvenire per via parlamentare in tutti gli Stati membri tranne che
in Irlanda, dove la costituzione impone il ricorso al
referendum. I negoziati sul nuovo trattato sono cominciati durante la
presidenza della Germania nella prima meta' del 2007 e si sono conclusi nella
seconda meta' sotto la presidenza del Portogallo. Per l'Italia, hanno firmato
il premier Romano Prodi e il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema. Grande
assente alle cerimonia, invece, il premier britannico Gordon Brown, impegnato a
Londra, e rappresentato nella capitale portoghese dal suo ministro degli
Esteri, David Milliband. Il testo, gia' approvato formalmente dai Ventisette lo
scorso ottobre, dovrebbe contribuire a superare una volta per tutte lo stallo
creato dai 'no' francese e olandese alla costituzione
Ue nel 2005 e consentire all'Europa allargata di funzionare con maggiore
efficacia. A bordo di un tipico tram lisboeta, i leader dei 27 si sposteranno
adesso al vicino 'Museu dos Coches', nel quartiere di Belem, dove
parteciperanno alla colazione conclusiva offerta dal presidente portoghese
Anibal Cavaco Silva. Tutti i leader riprendereanno poi l'aereo e lasceranno
l'assolatissima capitale lusitana per una decisamente piu' grigia Bruxelles,
dove gia' domani mattina si aprira' il tradizionale vertice europeo, l'ultimo
sotto presidenza portoghese.
( da "Virgilio Notizie" del
13-12-2007)
13-12-2007 14:48 Atteso l'arrivo di Brown,
ma è in ritardo Bruxelles, 13 dic. (Apcom) - A Lisbona dopo le firme, l'inaugurazione del monumento al Trattato (due
tavole di marmo bianco con le firme scolpite dei capi di governo della Ue), i
leader europei sono saliti in tram (non uno di quelli caratteristici della
capitale portoghese, ma uno nuovo fiammante vestito per l'occasione del
trattato e guidato da una signora dai lunghi capelli ricci e neri) per andare
al pranzo ufficiale, al famoso museo delle Carrozze non distante dalla
Torre di Belem, di fronte alla quale c'è il Monasterio Dos Geronimos. Nel breve
viaggio Romano Prodi, che prima aveva scambiato qualche parola a tu per tu con
il presidente francese Nicolas Sarcozy, ha approfittato per fare quattro
chiacchiere con il premier portoghese Josè Socrates, presidente di turno della
Ue, e Angela Merkel, cancelliere tedesco, i due politici europei che forse si
sono più spesi per arrivare all'accordo siglato oggi. Con Merkel Prodi è anche
entrato affiancato al pranzo. All'arrivo al museo delle Carrozze nuovi saluti
da Socrates ai colleghi europei, con ogni tanto grandi abbracci e pacche sulle
spalle. Al pranzo è atteso anche il premier britannico Gordon Brown, che non ha
partecipato alla cerimonia della firma. Fino ad ora non si è visto e Socrates
ha chiesto lumi al ministro degli esteri David Miliband il quale ha fatto
mostra di essere sorpreso del ritardo, toccandosi più volte l'orologio come a
dire: "a quest'ora dovrebbe essere qui". Prima dell'entrata al
pranzo, nell'unico momento nel quale gli europei "normali" hanno
potuto vedere di persona i loro leader c'è stata qualche contenuta, ma evidente
contestazione.
( da "Sestopotere.com" del
13-12-2007)
(17:02) (13/12/2007 15:59) | ANIMALI
RICONOSCIUTI COME ESSERI SENZIENTI NEL NUOVO TRATTATO UE (Sesto Potere) - Roma - 13 dicembre 2007 - Il nuovo Trattato firmato oggi a Lisbona dai 27 Paesi dell'Unione Europea, pur con
alcuni limiti, rappresenta un importante e concreto passo in avanti per
l'affermazione e la tutela dei diritti degli animali, finalmente li si
riconosce giuridicamente come esseri senzienti e gli Stati nazionali dovranno
tenere pienamente conto delle esigenze del loro benessere. La LAV
esprime soddisfazione per questo nuovo passo in avanti per la considerazione
giuridica degli animali, in vigore dal 1° gennaio 2009: una presa d'atto di
quanto già avviene per la stragrande maggioranza della popolazione. Un
risultato al quale si è arrivati grazie ad una campagna che la stessa
associazione ha condotto per anni fino alla firma della bozza datata 2003, con
il determinante apporto del Vicepresidente della Commissione Europea Franco
Frattini, allora Ministro degli Esteri. Il nuovo articolo 13 della parte II del
Trattato, quello delle disposizioni di applicazione
generale, interessa i settori della ricerca, dell'agricoltura, della pesca,
dello sviluppo tecnologico e dello spazio, sostituisce così il meno impegnativo
e non vincolante Protocollo sulla protezione e il benessere degli animali in
vigore dal 1997 con il Trattato firmato ad Amsterdam.
Non solo, la LAV esprime apprezzamento anche per i maggiori poteri decisionali
che saranno assegnati al Parlamento Europeo, l'organo legislativo che in questi
anni si è dimostrato più sensibile e aperto rispetto ai Ministeri nazionali in
materia di tutela degli animali. Prendendo atto del passo in avanti a livello
europeo, la LAV chiede al nostro Parlamento di riprendere l'esame avvenuto
nella scorsa Legislatura, per l'integrazione dell'articolo 9 della nostra
Costituzione per la tutela dell'ambiente e il rispetto degli animali: un
impegno che fa parte del programma della Coalizione di Governo e che ha
riscontrato apprezzamento anche in ampi settori dell'opposizione.
( da "Sole 24 Ore Online,
Il"
del 13-12-2007)
Di Riccardo Barlaam commenti - | | 13 dicembre 2007 Galleria fotografica Il trattato in otto punti
Il testo del Trattato Ue Così cambia l'Europa Da Nizza a Lisbona, il lungo cammino del
Trattato durato sette anni L'Unione europea da oggi ha
una sua Costituzione. Si chiama Trattato, ed è una
versione rivista e più breve della prima Costituzione bocciata dai referendum
in Francia e Olanda, due anni fa. L'Europa riparte da Lisbona. Il nuovo Trattato europeo è stato siglato dai 27 capi di Stato e di
Governo della Ue nel chiostro del Monasterio dos Geronimos. Nell'esuberante
architettura del gioiello dell'arte sacra portoghese, centinaia di invitati
(tutti seduti in un semicerchio) hanno assistito alla cerimonia della firma
(con penne d'argento personalizzate) e alla chiamata dei premier, che uno a uno
si sono succeduti davanti al testo, dopo aver ascoltato l'Inno alla Gioia e i
discorsi del premier portoghese e presidente di turno dell'Unione Josè
Socrates, del presidente della Commissione Josè Manuel Barroso e del presidente
dell'Europarlamento Hans Gert Poettering . Tre anni fa a Roma fu firmato, con
uguale fasto, un progetto di riforma molto più ambizioso, poi caduto sotto i
colpi dei referendum olandese e francese. Questa volta, tranne l'Irlanda che è
costretta dalla Costituzione a ricorrere al referendum, quasi tutti gli altri
paesi vorrebbero evitarlo per non far fallire anche questo secondo e difficile
accordo. Dopo la firma è stato inaugurato un monumento al Trattato
e poi tutti in tram, i caratteristici tram di Lisbona, i responsabili delle
politiche Ue si sono spostati al museo delle Carrozze. Subito dopo tutti in
aereo, per andare a Bruxelles dove domani si svolgerà il Consiglio europeo. Il
nuovo trattato è stato firmato dai capi di Stato e di governo e dai ministri
degli esteri di tutti i Paesi membri, per l'Italia da Romano Prodi e Massimo
D'Alema. Per il Regno Unito al momento è stato però siglato solo dal ministro
degli Esteri David Miliband, presente alla cerimonia. Il premier Gordon Brown,
che in mattinata ha partecipato a un dibattito in parlamento a Londra, arriverà
a Lisbona all'inizio del pomeriggio per il pranzo ufficiale offerto dal capo
dello Stato portoghese Anibal Cavaco Silva. È previsto che firmi il trattato separatamente
nel pomeriggio. La firma del nuovo trattato, approvato dopo mesi di laboriose
trattative in ottobre al vertice di Lisbona, pone fine a sei anni di
discussioni sulla riforma istituzionale dell'Ue, che in primo tempo aveva
portato 4 anni fa alla adozione della Costituzione europea,
poi bocciata però dai referendum di Francia e Olanda. Il documento. Nelle
intenzioni dei Capi di Stato e di governo europei il Trattato
dovrà finalmente far funzionare l'Unione attuale, attraverso la presidenza
semi-permanente del Consiglio, il nuovo sistema di voto a maggioranza, l'alto
rappresentante Ue per la politica estera. L'obiettivo di Bruxelles è quello che
in occasione del 2009, prossima scadenza elettorale comunitaria, tutti i paesi
membri abbiano approvato il nuovo Trattato. Partirà
quindi, dopo la firma di Lisbona, il momento delle ratifiche. Sarà un 2008
delicato, sotto questo aspetto. Oggi sono state firmate le 285 pagine del Trattato che, pur essendo in molti suoi passaggi di non
facile comprensione, dovrebbero dare all'Unione europa il tanto richiesto nuovo
assetto istituzionale, permettendo ai 27 di operare in sintonia per lo sviluppo
e il rilancio del ruolo internazionale del Vecchio Continente. Presidenza di
due anni e mezzo. L'obiettivo primo del Trattato di
Lisbona consiste nel riforzare la capacità dell'Unione di prendere delle
decisioni. Innanzitutto, la presidenza dell'Ue non sarà più a rotazione ma il
presidente durerà in carica due anni e mezzo. Una figura che dovrà provvedere,
contrariamente a quanto per forza di cose accade oggi con la presidenza di sei
mesi, a dare all'Unione una continuità politica. Ministro degli Esteri
europeo.. Nasce poi l'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica
di sicurezza dell'Unione. E' in sostanza il ministro degli Esteri europeo
indicato nella Costituzione del 2004, ma non si chiamerà così. L'Alto
rappresentante convoglierà su di sé le competenze dell'attuale 'ministrò degli
Esteri Solana e del commissario europeo per le Relazioni esterne Ferrero-Waldner.
Commissione di 18 (e non 27).. La prossima Commissione (2009-2014) comprenderà,
come ora, un commissario per ciascuno stato membro. A partire dal 2014 il
numero dei commissari corrisponderà a due terzi degli Stati membri (18 su 27).
Al fine di garantire condizioni di parità tra gli Stati membri è introdotto un
sistema di rotazione che farà sì che ogni Stato membro sarà rappresentato in
seno a due collegi su tre. Per quanto riguarda il Parlamento, il Trattato ne prevede dal 2009 la riduzione dei membri. Dagli
attuali 785 si passa a 750 più uno (il presidente). Decisioni a maggioranza.
Cambia poi la regola di voto relativa alle decisioni che deve prendere il
Consiglio europeo. La maggior parte delle decisioni, fino ad oggi prese
all'unanimità, saranno prese a maggioranza. L'unanimità (e quindi la
possibilità di mettere il veto) rimane per poche materie, fra cui questioni
fiscali e di politica estera. Viene introdotto il voto a doppia maggioranza. A
partire dal 2014 si avrà la maggioranza su un provvedimento se a suo favore
votano almeno il 55% degli Stati in rappresentanza di almeno il 65% della
popolazione totale dell'Ue. Fino al 2017 rimarrà in vigore la cosiddetta
'clausola di Ioanninà, secondo la quale un gruppo di Paesi rimasti in minoranza
può chiedere il rinvio della decisione. Diventa poi vincolante la Carta dei
diritti europei. Su questo però Gran Bretagna e Polonia hanno ottenuto la
possibilità di applicare il meccanismo 'opt out'.
( da "Vita non profit
online" del 13-12-2007)
Di Redazione (redazione@vita.it) 13/12/2007
--> Via ai processi di ratifica nazionale, che dovrebbero avvenire per via parlamentare
in tutti gli Stati membri tranne che in Irlanda capi di Stato e di governo
dell'Unione Europea hanno firmato a Lisbona il nuovo trattato Ue, con la
speranza di approvarlo in via definitiva entro le elezioni europee del 2009.
Nel corso di una cerimonia ufficiale nel Monastero dei Jeronimos, splendida
struttura in stile 'manuelino' sulle rive del Tago, i Ventisette danno cosi'
inizio ai singoli processi di ratifica nazionale, che dovrebbero avvenire per
via parlamentare in tutti gli Stati membri tranne che in Irlanda, dove la costituzione impone il ricorso al referendum. I negoziati
sul nuovo trattato sono cominciati durante la presidenza della Germania nella
prima meta' del 2007 e si sono conclusi nella seconda meta' sotto la presidenza
del Portogallo. Per l'Italia, hanno firmato il premier Romano Prodi e il
ministro degli Esteri, Massimo D'Alema. Grande assente alle cerimonia, invece,
il premier britannico Gordon Brown, impegnato a Londra, e rappresentato nella
capitale portoghese dal suo ministro degli Esteri, David Milliband. Il testo,
gia' approvato formalmente dai Ventisette lo scorso ottobre, dovrebbe
contribuire a superare una volta per tutte lo stallo creato dai 'no' francese e
olandese alla costituzione Ue nel 2005 e consentire
all'Europa allargata di funzionare con maggiore efficacia. A bordo di un tipico
tram lisboeta, i leader dei 27 si sposteranno adesso al vicino 'Museu dos
Coches', nel quartiere di Belem, dove parteciperanno alla colazione conclusiva
offerta dal presidente portoghese Anibal Cavaco Silva. Tutti i leader
riprendereanno poi l'aereo e lasceranno l'assolatissima capitale lusitana per
una decisamente piu' grigia Bruxelles, dove gia' domani mattina si aprira' il
tradizionale vertice europeo, l'ultimo sotto presidenza portoghese. ''La storia
ricordera' questo giorno come il momento in cui il trattato europeo aprira' la
strada a nuove speranze'', ha detto il Primo ministro portoghese e presidente
di turno dell'Ue, Jose Socrates, che ha aperto la cerimonia accogliendo i
leader. "Un'Europa piu' ambiziosa e' il contributo piu' importante che
possiamo fornire a un mondo migliore", ha aggiunto Socrates sottolineando
che oggi "abbiamo bisogno di un'Unione piu' forte. Piu' forte per
rispondere alle richieste dei cittadini europei, piu' forte per promuovere la
nostra economia e difendere i nostri valori". Parole in linea con quelle
del Presidente della Commissione europea, Jose' Manuel
Barroso. "Adesso e' tempo di andare avanti", ha detto il protoghese,
invitando i membri Ue ad andare avanti con determinazione nel processo di
ratifica. "Per arrivare a questo risultato - ha osservato - tutti i
governi hanno dato prova di coraggio politico. Ora vi invitiamo a dare prova
della stessa determinazione nel periodo di ratifica". L'Europa "deve
affrontare le sfide, sia interne sia esterne, perche' i nostri cittadini
vogliono dei risultati", ha affermato ancora il leader dell'esecutivo di
Bruxelles, sottolineando che "la globalizzazione sara' il denominatore
comune di queste sfide". Per Barroso, inoltre, il Trattato
di Lisbona ha un "significato politico molto particolare. E' il trattato
di un'Europa allargata dal mediterraneo al Baltico, dall'Oceano atlantico al
Mar Nero. Un'Europa che condivide valori comuni e comuni ambizioni. Per la
prima volta - ha concluso - i Paesi che una volta erano divisi da una cortina
totalitarista sono adesso uniti in supporto di un comune Trattato,
da loro stessi negoziato".
( da "Affari Italiani
(Online)" del 13-12-2007)
Giovedí 13.12.2007 16:47 --> E'
comprensibile che, nell'euforia celebrativa a Lisbona, il presidente della
Commissione esecutiva Barroso proclami: "Da questo vecchio continente, una
nuova Europa è nata". Dopo il naufragio della
cosiddetta Costituzione europea nel 2005, il nuovo trattato in versione "semplificata"
rispetto a quello silurato dagli elettori francesi e olandesi, consente di
sostenere che l'Europa ufficiale si è ripresa e va avanti. Ma come, in che
modo? Non certo nel senso di un'autentica integrazione politica costruita -
come voleva il sogno federalista postbellico -, se non sulle ceneri
delle sovranità nazionali, almeno sul loro drastico ridimensionamento a favore
di un processo culminante nella nascita dello Stato federale europeo. Per i
giovani militanti federalisti in Italia, impegnati come chi scrive al seguito
di Altiero Spinelli e Mario Albertini, il passaggio-chiave doveva contemplare
la costruzione "dal basso" del nuovo soggetto sovranazionale. E cioè
la convocazione di una Assemblea costituente europea.
--> pagina successiva >>.
)
( da "Affari Italiani (Online)" del
13-12-2007)
( da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2007)
( da "Affari Italiani (Online)" del
13-12-2007)
( da "Affari Italiani (Online)" del
13-12-2007)
( da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)
( da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)
( da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)
( da "Velino.it, Il" del 13-12-2007)
( da "Velino.it, Il" del 13-12-2007)
( da "Velino.it, Il" del 13-12-2007)
( da "Voce d'Italia, La" del
13-12-2007)
Comunitaria
Humus storico e demos ( da "Riformista, Il" del 10-12-2007)
L'EUROPA
IN STALLO ( da
"Corriere della Sera" del 10-12-2007)
AEM
SPA IN MERITO ALLA DECISONE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE ( da "marketpress.info" del 10-12-2007)
Eppure
riesce a governare
( da "Messaggero Veneto, Il" del 10-12-2007)
IL
NUOVO TRATTATO UE E L'IMPEGNO DELLE CITTÀ IN EUROPA ( da "marketpress.info" del 11-12-2007)
Danimarca,no
referendum trattato Ue ( da "Virgilio Notizie" del 11-12-2007)
La
minaccia populista sulle firme di Lisbona ( da "Corriere della Sera" del 12-12-2007)
UE:
DOMANI A LISBONA FIRMA TRATTATO, PARTE NUOVO ASSETTO EUROPA A 27 ( da "Asca" del 12-12-2007)
( da "Riformista, Il" del 10-12-2007)
( da "Corriere della Sera" del
10-12-2007)
( da "marketpress.info" del 10-12-2007)
( da "Messaggero Veneto, Il" del
10-12-2007)
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
10-12-2007)
( da "marketpress.info" del 11-12-2007)
( da "Virgilio Notizie" del 11-12-2007)
( da "Corriere della Sera" del
12-12-2007)
( da "Virgilio Notizie" del 12-12-2007)
( da "Virgilio Notizie" del 12-12-2007)