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DOCUMENTAZIONE.  DOSSIER TRATTATO UE.


 

Documenti correlati

13-12-2007 UE Il testo del Trattato di Lisbona.

 

 

 

INDICE

 

 

 

 

Articoli del 15 e 16 dicembre 2007

Articoli del 14 dicembre 2007

Articoli del 13 dicembre 2007

Il Sole 24 Ore  13-12-2007.Così cambia l'Europa

Articoli dal 10 al 12 dicembre 2007

 

 

ARTICOLI DEL 15 E 16 DICEMBRE 2007

 

Il difficile cammino del Trattato europeo ( da "Arena, L'" del 15-12-2007)

Trattato di lisbona ( da "Riformista, Il" del 15-12-2007)

L'Europa riparte da Lisbona. Firmato il nuovo Trattato ( da "Sole 24 Ore Online, Il" del 15-12-2007)

Gli Stati membri firmano il Trattato Ue ( da "Corriere.it" del 15-12-2007)

Giro del mondo a bordo dei blog ( da "Blogosfere" del 15-12-2007)

Lisbona esulta: missione compiuta ( da "Giornale di Brescia" del 16-12-2007)


Articoli

Il difficile cammino del Trattato europeo (sezione: Trattato UE)

( da "Arena, L'" del 15-12-2007)

 

UNIVERSITÀ. Dibattito alla facoltà di Giurisprudenza su problemi e prospettive dell'Unione Il difficile cammino del Trattato europeo Si è tenuto all'Università il convegno "Dalla Costituzione europea al nuovo Trattato", organizzato dalla facoltà di Giurisprudenza, dal Centro di documentazione europea dell'Università, dal Comitato italiano del Movimento europeo, dal Movimento federalista europeo, con il patrocinio della Provincia e del Comitato per il centenario della nascita di Altiero Spinelli. È toccato a Maria Caterina Baruffi, docente dell'università di Verona, tratteggiare gli eventi che hanno portato allo sbocco del Trattato di Lisbona, recentemente approvato dai capi di Stato e di governo. "Finalmente l'Europa può ripartire", ha detto l'europarlamentare Donata Gottardi, "anche se la delusione del Parlamento europeo è forte. Non si può sottoporre al giudizio dei cittadini un malloppo di 400 pagine. Si deve riprendere il cammino costituente ed elaborare una vera costituzione. E bisogna riprendere l'idea del Movimento federalista di ratificarla con un solo referendum paneuropeo, in modo che la costituzione entri in vigore una volta approvata da una maggioranza di cittadini e di Paesi, superando i veti nazionali". L'ampio intervento di Carlo Curti Gialdino, docente della Sapienza di Roma con una lunga esperienza alla Corte di giustizia europea, ha preso in esame quella che ha chiamato un'azione di mascheramento. "Per far digerire", ha spiegato, "la Costituzione agli Stati che l'avevano rifiutata e a quelli che non l'avevano ratificata si è deciso di togliere la forma e di salvare il contenuto. Lo testimoniano le 350 modifiche apportate ai trattati, che rappresentano la più ampia riforma dell'assetto istituzionale mai attuata dalla nascita della Comunità, divenuta ora solo Unione". Ruggiero Cafari Panico, dell'università di Milano, ha individuato nella libertà, sicurezza e giustizia la nuova formula per definire il territorio dell'Unione:"L'Europa non è più solo un mercato. Fondamento di tutto l'edificio è ora la cittadinanza europea. Sono scomparsi i tre pilastri di Maastricht per lasciare il posto ad una sola struttura, l'Unione, che opera però ancora con due metodi, comunitario ed intergovernativo". C'è da augurarsi, ha osservato il segretario del Movimento federalista europeo Giorgio Anselmi, "che succeda in politica estera quel che è accaduto con l'unione monetaria. Con lo Sme, c'erano le monete nazionali e una moneta virtuale, l'ecu, che, trasformatosi poi in euro, ha eliminato una dozzina di monete. Oggi abbiamo 27 ministri degli esteri ed un alto rappresentante europeo per la politica estera. Se gli europei vorranno contare nel confronto con le grandi potenze mondiali, bisognerà che resti solo un ministro degli esteri europeo".


Trattato di lisbona (sezione: Trattato UE)

( da "Riformista, Il" del 15-12-2007)

 

Trattato di lisbona Sembra la Costituzione bocciata ma l'arretramento c'è e si vede In questo testo si è preferito rinunciare alle ambizioni iniziali Saranno in molti a domandarsi se con il Trattato di Lisbona le innovazioni fissate a suo tempo nel testo del Trattato costituzionale - enfaticamente denominato Costituzione europea - sono sopravvissute o no. E magari se quelle di nuovo proposte sono coerenti con la sostanza delle acquisizioni elaborate o se, invece, si è trovato il modo di inventare lambiccate formule per aggirare gli ostacoli: non dovuti solo alla bocciatura dei referendum di Francia e Olanda. Intanto l'attributo - Trattato modificativo - è davvero privo di appeal, ma esplicita correttamente l'operazione diplomatica orchestrata. Invece di predisporre un nuovo testo si è optato per la via del consolidamento, per una serie, cioè, di mirati interventi sui Trattati in vigore al fine di integrarli o modificarli: nessuno potrà sostenere che siamo in presenza di un atto costitutivo. L'argomentazione è un po' bizantina, ma è tra le principali offerte a coloro che proprio non avrebbero digerito l'adozione di un impianto ambizioso sul tipo di quello uscito dalla Convenzione. All'interrogativo evocato si può rispondere guardando alla considerazione che si ha, e si alimenta, dell'Unione europea da parte dei 27 Stati membri e, più ancora, alla percezione che l'opinione pubblica manifesta verso le istituzioni e le politiche sovranazionali. Oppure si può sottoporre a minuta analisi il testo che risulterà dagli aggiustamenti e verificare quante delle riforme avviate hanno resistito, quali potenzialità tuttora mantiene, quali prospettive delinea. Conviene abbozzare entrambe le risposte, perché la prima sarebbe generica se non accompagnata da una valutazione sommaria di quanto è stato firmato. Per come si è giunti al Trattato di Lisbona, per il riflusso nazionalistico che ha motivato il ripiegamento, per l'accentuarsi di tensioni interne sempre più aspre e sospettose, è indubbio che si è davanti a qualcosa di più preoccupante di un semplice stallo. Se Roma 1957 testimoniò uno slancio verso il futuro, variamente ripreso in passaggi cruciali della vicenda europea, Lisbona 2007 - cinquant'anni dopo - segna limiti che sembrano oggi invalicabili per l'Unione. Essa avrà personalità giuridica. Una solenne dichiarazione sulla globalizzazione cerca di inquadrare le volontà che stanno alla base del raggiunto accordo, individuando i grandi temi da affrontare con solidali intenti, ma il soggetto che dovrebbe garantire univocità di coraggio e continuità di posizioni non ha la "forza gentile" necessaria. Più che un riconosciuto potere sovranazionale, l'Unione assomiglia a un campo di tensioni dominato da manovre che rispondono a logiche troppo interne ai vari Stati membri. La Commissione ha perso da tempo la sua autorità di organo preposto a promuovere l'interesse europeo, ed è diventata una sorta di governo sui generis in una babelica scacchiera: un vaso di coccio tra più robusti contenitori. L'intergovernatività inevitabilmente prevale, con tutto ciò che ne deriva di farraginosità e incertezze, di defatiganti mediazioni e accorti compromessi. Lisbona, invece di essere un porto dal quale salpare per una nuova rotta all'altezza delle sfide, è un porto nel quale si è approdati per trovar ricovero e rinunciare a mete più ardite. Un'analisi ravvicinata del testo di Trattato, che dovrà essere approvato da tutti i contraenti entro il maggio 2009 - data limite, di poco anteriore allo svolgimento delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo -, può condurre a valutazioni assai meno negative. Raccapezzarsi nelle 294 modifiche elencate, e valutare l'impatto che la folla dei protocolli aggiuntivi e delle dichiarazioni avrà sull'efficacia delle norme distillate è ardua impresa. Jacques Ziller ha rappresentato - nella tempestiva e particolareggiatissima analisi su Il nuovo Trattato europeo , edita dal Mulino bolognese - la condizione dell'Unione come quella di un Gulliver tenuto ostaggio dai governi-lillipuziani. Stilando un bilancio di mera contabilità ha aggiunto che "scompaiono solo 5 articoli su un totale di 448, o addirittura di 467 se si aggiungono i protocolli relativi ai parlamenti nazionali e ai principi di sussidiarietà e proporzionalità". Giuliano Amato, più sottile e fiducioso, ha osservato che le "perdite" subite rispetto al Trattato costituzionale si contano sulle dita di due mani. Insomma il Trattato di Lisbona sarebbe quasi equivalente alla cosiddetta Costituzione sepolta in fretta dal Consiglio a giugno. Ovviamente il discorso resta aperto. Gli esiti dipenderanno essenzialmente dall'uso che se ne farà, dalle peripezie applicative che si registreranno. Intanto si devono constatare bizzose astuzie, talvolta ininfluenti ma sintomatiche. La Carta dei diritti fondamentali - la parte più marcatamente costituzionale - è dichiarata "vincolante" e quindi, seppur non trascritta, esercita tutto il suo peso, quanto almeno alla messa in atto e al controllo del diritto europeo. Il protocollo con il quale Regno Unito e Polonia ne sterilizzano in parte eventuali effetti interni non è certo dirompente. Semmai è inquietante il numero davvero eccessivo di postille e note che esprime una sfiducia verso l'attività regolatrice delle istituzioni europee: perfettamente intonato alla diffidenza generale. Non è un caso che il concetto di primato del diritto comunitario sia scomparso o che non figuri più, tra gli obiettivi, la concorrenza "libera e non falsata", in obbedienza alle pretese protezionistiche di Sarkozy e soci. Il sistema di voto a doppia maggioranza del Consiglio è rimandato alle calende greche. La scandalosa categoria di "legge europea" è scomparsa. Anche i simboli dell'Unione sono stati declassati. E in questo innocuo accantonamento si nasconde forse più verità di quanto si sia portati a immaginare. Il ruolo dei parlamenti nazionali è irrobustito e di per sé non è un guaio, se non si tradurrà in una sorta di frenante pluricameralismo. Tra i nuovi protocolli il nono - sui servizi di interesse generale - può dar luogo a notevoli controversie. L'enumerazione dei dubbi dovrebbe protrarsi a lungo. Sarà quasi la stessa cosa del Trattato-Costituzione, come giuristi di riconosciuta esperienza sostengono, ma, se si voleva un mini-trattato snello o un documento che riuscisse a farsi capire e a rendere più trasparente la macchina, si è fatto tutto il contrario. La navigazione non sarà spedita. Gli auguri di buon viaggio non vanno pronunciati, questa volta, per cortese ritualità. 15/12/2007.


L'Europa riparte da Lisbona. Firmato il nuovo Trattato (sezione: Trattato UE)

( da "Sole 24 Ore Online, Il" del 15-12-2007)

 

Di Riccardo Barlaam commenti - | | 13 dicembre 2007 Galleria fotografica Il trattato in otto punti Il testo del Trattato Ue Così cambia l'Europa Da Nizza a Lisbona, il lungo cammino del Trattato durato sette anni L'Unione europea da oggi ha una sua Costituzione. Si chiama Trattato, ed è una versione rivista e più breve della prima Costituzione bocciata dai referendum in Francia e Olanda, due anni fa. L'Europa riparte da Lisbona. Il nuovo Trattato europeo è stato siglato dai 27 capi di Stato e di Governo della Ue nel chiostro del Monasterio dos Geronimos. Nell'esuberante architettura del gioiello dell'arte sacra portoghese, centinaia di invitati (tutti seduti in un semicerchio) hanno assistito alla cerimonia della firma (con penne d'argento personalizzate) e alla chiamata dei premier, che uno a uno si sono succeduti davanti al testo, dopo aver ascoltato l'Inno alla Gioia e brindato con un Porto del '57 (l'anno trattato di Roma). Il nuovo trattato è stato firmato dai capi di Stato e di governo e dai ministri degli esteri di tutti i Paesi membri, per l'Italia da Romano Prodi e Massimo D'Alema. Per il Regno Unito è stato però siglato solo dal ministro degli Esteri David Miliband, presente alla cerimonia. Il premier Gordon Brown, che in mattinata ha partecipato a un dibattito in parlamento a Londra, lo ha firmato separatamente nel pomeriggio. La firma del nuovo trattato, approvato dopo mesi di laboriose trattative, pone fine a sei anni di discussioni sulla riforma istituzionale dell'Ue, che in primo tempo aveva portato 4 anni fa alla adozione della Costituzione europea, poi bocciata però dai referendum di Francia e Olanda. Il documento. Nelle intenzioni dei Capi di Stato e di governo europei il Trattato dovrà finalmente far funzionare l'Unione attuale, attraverso la presidenza semi-permanente del Consiglio, il nuovo sistema di voto a maggioranza, l'alto rappresentante Ue per la politica estera. L'obiettivo di Bruxelles è quello che in occasione del 2009, prossima scadenza elettorale comunitaria, tutti i paesi membri abbiano approvato il nuovo Trattato. Partirà quindi, dopo la firma di Lisbona, il momento delle ratifiche. Sarà un 2008 delicato, sotto questo aspetto. Oggi sono state firmate le 285 pagine del Trattato che, pur essendo in molti suoi passaggi di non facile comprensione, dovrebbero dare all'Unione europa il tanto richiesto nuovo assetto istituzionale, permettendo ai 27 di operare in sintonia per lo sviluppo e il rilancio del ruolo internazionale del Vecchio Continente. Presidenza di due anni e mezzo. L'obiettivo primo del Trattato di Lisbona consiste nel rafforzare la capacità dell'Unione di prendere delle decisioni. Innanzitutto, la presidenza dell'Ue non sarà più a rotazione ma il presidente durerà in carica due anni e mezzo. Una figura che dovrà provvedere, contrariamente a quanto per forza di cose accade oggi con la presidenza di sei mesi, a dare all'Unione una continuità politica. Ministro degli Esteri europeo. Nasce poi l'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione. E' in sostanza il ministro degli Esteri europeo indicato nella Costituzione del 2004, ma non si chiamerà così. L'Alto rappresentante convoglierà su di sé le competenze dell'attuale 'ministro' degli Esteri Solana e del commissario europeo per le Relazioni esterne Ferrero-Waldner. Commissione di 18 (e non 27).. La prossima Commissione (2009-2014) comprenderà, come ora, un commissario per ciascuno stato membro. A partire dal 2014 il numero dei commissari corrisponderà a due terzi degli Stati membri (18 su 27). Al fine di garantire condizioni di parità tra gli Stati membri è introdotto un sistema di rotazione che farà sì che ogni Stato membro sarà rappresentato in seno a due collegi su tre. Per quanto riguarda il Parlamento, il Trattato ne prevede dal 2009 la riduzione dei membri. Dagli attuali 785 si passa a 750 più uno (il presidente). Decisioni a maggioranza. Cambia poi la regola di voto relativa alle decisioni che deve prendere il Consiglio europeo. La maggior parte delle decisioni, fino ad oggi prese all'unanimità, saranno prese a maggioranza. L'unanimità (e quindi la possibilità di mettere il veto) rimane per poche materie, fra cui questioni fiscali e di politica estera. Viene introdotto il voto a doppia maggioranza. A partire dal 2014 si avrà la maggioranza su un provvedimento se a suo favore votano almeno il 55% degli Stati in rappresentanza di almeno il 65% della popolazione totale dell'Ue. Fino al 2017 rimarrà in vigore la cosiddetta 'clausola di Ioannina', secondo la quale un gruppo di Paesi rimasti in minoranza può chiedere il rinvio della decisione. Diventa poi vincolante la Carta dei diritti europei.


Gli Stati membri firmano il Trattato Ue (sezione: Trattato UE)

( da "Corriere.it" del 15-12-2007)

 

A Lisbona Gli Stati membri firmano il Trattato Ue "Una nuova fase nella storia dell'Unione, una carta per affrontare le sfide del ventunesimo secolo" LISBONA - "Una giornata storica per l'Unione europea": così la Commissione Ue ha commentato la firma del Trattato Ue da parte dei 27 Stati membri (per l'Italia hannno apposto il loro nome Prodi e D'Alema). Una firma che "segna una nuova fase nella storia dell'Unione dotandola di un trattato riformato per affrontare le sfide del XXI secolo". "La Commissione - ha sottolineato il portavoce Joahannes Laitenberger - è convinta che il nuovo trattato porterà nuovi significativi benefici per i cittadini e regolerà il dibattito istituzionale per il futuro prevedibile". CORAGGIO - "C'è voluto coraggio e ora tocca agli Stati membri dimostrare determinazione per concludere il processo di ratifica nei tempi previsti entro il 2008", ha detto il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso APPELLO - Dall'esecutivo europeo è giunto anche un forte appello agli Stati membri per ratificare il Trattato in tempo utile per la sua entrata in vigore il primo gennaio 2009. La Commissione ha lanciato un sito Internet (http://europa.eu/lisbon treaty) nelle 23 lingue dell'Unione europea per spiegare le innovazioni politiche e le riforme istituzionali contenute nel nuovo trattato. stampa |.


Giro del mondo a bordo dei blog (sezione: Trattato UE)

( da "Blogosfere" del 15-12-2007)

 

Dic 0715 Giro del mondo a bordo dei blog Pubblicato da Matteo, Blogosfere staff alle 09:00 in Cronaca estera Nuovo appuntamento con il viaggio in giro per il mondo a bordo dei blog. America Latina ci segnala la storia di Alcides Moreno, lavavetri ecuadoriano immigrato di 37 anni, è sopravvissuto ad una caduta dal 47esimo piano della Solow Tower, un grattacielo all'angolo tra la 66esima Strada e la Seconda Avenue, nell'Upper East Side di Manhattan. Arigatò ci parla di "Kouhaku uta gassen" un programma di Tv (NHK: canale nazionale) che va in onda il 31 dicembre di ogni anno. Breaking London ci segnala che Myspace ha lanciato la nuova piattaforma TV-multimedia chiamata Earwig, che tradotto significa forbicina, il piccolo animaletto. Canada ci segnala che non si placano le polemiche sul delitto di Aqsa Parvez, la giovane strangolata dal padre perchè non voleva portare l'hijab. Mentre (Re)Think America ci parla dei tranquilli quartieri residenziali trasformati in campus satelliti, con relativi party, per la disperazione dei vicini e dell'ordinanza della citta' di Boston che cerchera' di mettere ordine nel settore dell'affitto selvaggio. Fuori dal Ghetto ci segnala l'iniziativa di Lilia Binah, direttrice del Day Care Center for the Elderly di Kiryat-Tivon, in Israele, ha sviluppato un trattamento terapeutico per donare serenità, conforto e maggiore consapevolezza di sé agli anziani. Eureka ci segnala che ieri è stata firmata dai rappresentanti di 27 membri dell'Unione Europea il “Trattato Europeo” che dovrebbe portare alla nuova Costituzione Europea. Asia e dintorni ci parla delle contraddizioni della Malaysia che combina modernità e tradizione islamica, sviluppo economico, un tentativo di melting pot e donne velate da capo a piedi. Sostenibile dedica invece una lunga serie di post alle Presidenziali USA 2008. La Pulce di Voltaire ci parla dei molti nodi da sciogliere nel Libano, i sauditi hanno dato via libera alla candidatura di un presidente cristiano maronita, il generale Michel Suleiman.


Lisbona esulta: missione compiuta (sezione: Trattato UE)

( da "Giornale di Brescia" del 16-12-2007)

 

Edizione: 16/12/2007 testata: Giornale di Brescia sezione:ESTERO Con tre vertici "veri" è di fatto terminato il semestre portoghese di presidenza Ue Lisbona esulta: missione compiuta LISBONA "Abbiamo fatto il nostro dovere": è soddisfatto, con modestia, il presidente portoghese Anibal Cavaco Silva all'indomani del vertice di Bruxelles che ha concluso di fatto la presidenza di Lisbona: "il Portogallo ha ancora fatto bene, come nelle sue due presidenze precedenti". All'uscita dal summit bruxellese, l'ultimo della "settimana dei tre vertici" (dopo quelli fra Ue e Africa domenica scorsa e per la cerimonia solenne giovedì 13 della firma del trattato di Lisbona) il premier socialista Josè Socrates esulta: "Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi", ha detto ai giornalisti. Ed è vero che nei sei mesi alla guida dell'Europa il "piccolo" Portogallo, frontiera estrema sud-occidentale del colosso comunitario, 10 milioni di abitanti, ha raggiunto i tre grandi traguardi che si era fissato. La "priorità" numero uno aveva annunciato Socrates in luglio, era l'adozione del Trattato di riforma istituzionale, per chiudere sei anni di stallo della Ue e voltare pagina dopo il naufragio della Costituzione europea nel 2005. Missione compiuta. Al vertice di Lisbona in ottobre i 27 hanno adottato con qualche tensione dell'ultimo minuto il nuovo trattato. Ma il più difficile era stato fatto sotto la presidenza tedesca al summit-maratona di Bruxelles in giugno. Firmato giovedì scorso nella capitale portoghese, sarà d'ora innanzi il "Trattato di Lisbona". Entrerà in vigore nel 2009 se non ci saranno ancora cattive sorprese nelle ratifiche nazionali. La seconda grande priorità era, per il Portogallo, fare del Brasile, sua ex colonia e oggi grande potenza emergente, un partner privilegiato dell'Ue. Al vertice di Lisbona in luglio con il presidente Lula è stato proclamato il nuovo "partenariato strategico" fra Ue e Brasile. L'Unione ha cosi attribuito al gigante sudamericano lo stesso livello di rapporti che ha con Usa, Russia, Cina e India, rilanciando nello stesso tempo la cooperazione con l'America Latina. Terzo grande obiettivo di Lisbona: l'Africa, il continente dimenticato da anni dall'Ue, "distratta" dal suo grande allargamento verso Est. Una distrazione di cui ha approfittato la Cina, che dal 2000 ha operato una penetrazione folgorante a tutti i livelli nel Continente nero. Fra mille polemiche (fra l'altro per la partecipazione del contestato presidente-dittatore dello Zimbabwe Robert Mugabe, imposta dagli africani) la presidenza portoghese ha convocato ed è riuscita a fare svolgere sempre a Lisbona sabato e domenica scorsi il secondo vertice euro-africano, sette anni dopo il primo. Una riunione oceanica con 80 delegazioni e 70 fra capi di Stato e di Governo, con scintille su commercio e diritti umani, che però ha fatto ripartire la cooperazione strutturata fra i due continenti. Lisbona non ce l'ha fatta invece a chiudere, ma era quasi impossibile, sull'ultima grande questione sul tavolo dell'Ue, lo statuto finale del Kosovo, che passa ora alla presidenza slovena. Comunque una serie di successi per il Portogallo.


 

 


ARTICOLI DEL 14 DICEMBRE 2007

 

L'Europa riparte, firmato il nuovo Trattato ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 14-12-2007)

A Lisbona, i 27 firmano il Trattato Ue. Rimpiazzerà la bozza di Costituzione ( da "Foglio, Il" del 14-12-2007)

Prodi: <Una giornata davvero importante, due anni fa eravamo alla tragedia>, ma resta l'incognita delle ratifiche ( da "Cittadino, Il" del 14-12-2007)

L'eurodeputato salva i soldi ( da "Stampa, La" del 14-12-2007)

A Lisbona è stato firmato il Trattato Ue da parte dei 27 Stati membri. Una giornata stori ( da "Leggo" del 14-12-2007)

Firmato il trattato ue. prodi: ora si può ripartire ( da "Nuova Sardegna, La" del 14-12-2007)

Lisbona, firmato il Trattato Ue ( da "Giornale di Brescia" del 14-12-2007)

Il Trattato di Lisbona fa ripartire l'Europa ( da "Gazzetta del Sud" del 14-12-2007)

L'Europa prova a ripartire da Lisbona Solenne firma del trattato, ora le ratifiche. Prodi: Un giorno importante ( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 14-12-2007)

L'Europa riparte Testo firmato ( da "Unita, L'" del 14-12-2007)

L'Europa riparte. Dopo le firme rebus ratifiche A Lisbona sottoscritto dai 27 il Trattato che sostituisce la Costituzione bocciata da francesi e olandesi Prodi: Due anni fa vivevam ( da "Unita, L'" del 14-12-2007)

Una firma storica 50 anni dopo Roma ( da "Adige, L'" del 14-12-2007)

L'Europa a 27 riparte da Lisbona ( da "Italia Oggi" del 14-12-2007)

L'Europa vuol ripartire da Lisbona ( da "Sole 24 Ore, Il" del 14-12-2007)

Un testo utile, nato dalle divisioni ( da "Manifesto, Il" del 14-12-2007)

Riparte l'Unione à la carte ( da "Manifesto, Il" del 14-12-2007)

Unione Europea, firmato il nuovo Trattato ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 14-12-2007)

ROMA Il problema del flusso di immigrati verso l'Italia è anche un problema e ( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 14-12-2007)

I ventisetterafforzanol'Unioneeuropea ( da "Secolo XIX, Il" del 14-12-2007)

Firmato il trattato Ue, intervista a Santaniello ( da "AudioNews.it" del 14-12-2007)

Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma ( da "Tempo, Il" del 14-12-2007)

L'Europa ha un nuovo Trattato ( da "HelpConsumatori" del 14-12-2007)

Via libera al nuovo Trattato Ue: la parola ai Parlamenti nazionali ( da "Denaro, Il" del 14-12-2007)

TRATTATO UE/ AMATO: ILLEGGIBILE, PROBLEMA POLITICO NON FORMALE RPT ( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

TRATTATO UE, LA STORICA FIRMA DEI 27 ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 14-12-2007)

ISTITUZIONI. L'Europa ha un nuovo Trattato ( da "HelpConsumatori" del 14-12-2007)

FIRMATO IL NUOVO TRATTATO, L'EUROPA RIPARTE ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 14-12-2007)

Nuovo trattato per l'Europa, con il rischio-ratifiche ( da "Gazzettino, Il" del 14-12-2007)

UE. FIRMATO IL TRATTATO DI LISBONA ( da "AgoPress" del 14-12-2007)

Ue, firmato il nuovo Trattato ( da "Italia Sera" del 14-12-2007)

Nuovo Trattato Europeo ( da "Blogosfere" del 14-12-2007)

Londra, 15:40 -G.B.: STAMPA SU BROWN A LISBONA, "SEMBRAVA MR.BEAN" ( da "Repubblica.it" del 14-12-2007)

Trattato di Lisbona, Gordon Brown c'è ma non si vede ( da "Panorama.it" del 14-12-2007)

Al via il vertice Ue, fari puntati sul Kosovo ( da "ADN Kronos" del 14-12-2007)

La cerimonia a lisbona Siglato il nuovo Trattato dell'Unione. Brown in ritardo firma da solo ( da "Provincia di Lecco, La" del 14-12-2007)


Articoli

L'Europa riparte, firmato il nuovo Trattato (sezione: Trattato UE)

( da "Piccolo di Trieste, Il" del 14-12-2007)

 

A Lisbona la storica firma dei 27 membri dell'Unione. Adesso dovrà essere ratificato dai singoli parlamenti. Solo l'Irlanda ha previsto un referendum L'Europa riparte, firmato il nuovo Trattato Il presidente durerà in carica due anni e mezzo, il voto qualificato aggirerà il potere di veto LISBONA Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma fermati dai referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue oggi a Lisbona si è data i mezzi per ripartire, con la 'storicà firma del Trattato che adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora scatta la fase cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in passato cattive sorprese. "È una giornata veramente molto importante: due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità, adesso si può ripartire" ha commentato Romano Prodi, che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo D'Alema. Un richiamo alla situazione di crisi e di incertezza creata dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e olandesi. Firma nel monastero, senza Brown La presidenza portoghese dell'Ue ha voluto dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nel celebre e spettacolare Monastero dei Jeronimos, costruito nel 1500 sulle rive del Tago in omaggio a Vasco da Gama. Il documento è stato siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro 'manuelinò dei Jeronimos, trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia, per la colazione conclusiva. Brown ha firmato dopo, separatamente. Ufficialmente è stato ritardato da una riunione dei Comuni. Ma secondo la stampa inglese non ha voluto figurare sulla "foto di famiglia" del vertice per non irritare gli euroscettici forti anche nel suo stesso partito, il Labour. "Giornata storica" Tanti i commenti soddisfatti fra i leader europei, che hanno anche preso il tram per andare a pranzo nel vicino "Museu dos Coches". La Commissione Ue ha parlato di "giornata storica". Il premier portoghese Josè Socrates, presidente di turno dell'Ue, non ha esitato a dire che "questo era il progetto europeo di cui molte generazioni hanno sognato". "L'Europa era bloccata senza sapere come andare avanti, ma abbiamo trovato una soluzione con questo trattato" ha aggiunto il francese Nicolas Sarkozy e il presidente della Commissione Manuel Barroso ha detto che "ora è tempo di andare avanti: l'Europa deve raccogliere molte sfide, interne e esterne, e i nostri cittadini chiedono risultati concreti". Istituzioni più forti Il nuovo trattato, dopo un duro negoziato al vertice di Bruxelles in giugno sotto la presidenza del cancelliere tedesco Angela Merkel e un chiarimento finale al summit di Lisbona in ottobre sotto presidenza portoghese, modifica le regole del gioco istituzionali nel senso, si spera, di una maggiore efficacia e incisività: crea l'incarico di presidente fisso dell'Unione, rafforza il ruolo del "ministro degli Esteri" Ue, che sarà anche membro della Commissione, snellisce la composizione dell'eurogoverno di Bruxelles, rafforza i poteri di codecisione del Parlamento Ue, riequilibra il rapporto fra "grandi" e "piccoli" stati nelle decisioni. Il nuovo trattato prevede anche per la prima volta una "clausola di uscita" per i paesi che volessero lasciare l'Unione. Ratifiche a suspence Ora per i 27, memori dei precedenti e soprattutto dell'insuccesso della Costituzione, parte la fase ad alta suspence delle ratifiche, che deve concludersi per l' inizio del 2009. La maggior parte dei governi vuole evitare referendum sempre ad alto rischio, perchè potenzialmente inquinabili da altre tematiche, come quando nel 2005 gli elettori francesi votarono contro la Costituzione per protesta contro l'ipotesi di una adesione della Turchia e contro la disoccupazione, che non c'entravano. Per ora solo l'Irlanda, per ragioni costituzionali, ha previsto un referendum. Ma anche le ratifiche parlamentari potrebbero riservare cattive sorprese. Potrebbe così essere a rischio il Regno Unito, secondo l'ex-capo dello stato portoghese Mario Soares, se ci sarà una coalizione fra euroscettici di sponde opposte. Il ministro degli Esteri portoghese Luis Amado ha avvertito oggi in una intervista che un "no" creerebbe "una crisi politica seria in Europa, peggiore di quella che abbiamo attraversato".


A Lisbona, i 27 firmano il Trattato Ue. Rimpiazzerà la bozza di Costituzione (sezione: Trattato UE)

( da "Foglio, Il" del 14-12-2007)

 

Bocciata nel 2005 dai referendum in Francia e Olanda. Per il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, "ora tocca ai paesi membri dimostrare determinazione per concludere il processo di ratifica entro il 2008".


Prodi: <Una giornata davvero importante, due anni fa eravamo alla tragedia>, ma resta l'incognita delle ratifiche (sezione: Trattato UE)

( da "Cittadino, Il" del 14-12-2007)

 

L'Europa unita riparte da Lisbona Siglato il nuovo Trattato, che riprende il cammino interrotto LISBONA Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma fermati dai referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue oggi a Lisbona si è data i mezzi per ripartire, con la 'storicà firma del Trattato che adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora scatta la fase cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in passato cattive sorprese."É una giornata veramente molto importante: due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità, adesso si può ripartire" ha commentato Romano Prodi, che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo D'Alema. Un richiamo alla situazione di crisi e di incertezza creata dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e olandesi.n FIRMA NEL MONASTERO La presidenza portoghese dell'Ue ha voluto dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nel celebre e spettacolare Monastero dei Jeronimos, costruito nel 1500 sulle rive del Tago in omaggio a Vasco da Gama. Il documento è stato siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro 'manuelinò dei Jeronimos, trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia, per la colazione conclusiva. Brown ha firmato dopo, separatamente. Ufficialmente è stato ritardato da una riunione dei Comuni. Ma secondo la stampa inglese non ha voluto figurare sulla 'foto di famiglià del vertice per non irritare gli euroscettici forti anche nel suo stesso partito, il Labour. n "GIORNATA STORICa" Tanti i commenti soddisfatti fra i leader europei, che hanno anche preso il tram per andare a pranzo nel vicino "Museu dos Coches". La Commissione Ue ha parlato di "giornata storica". Il premier portoghese José Socrates, presidente di turno dell'Ue, non ha esitato a dire che "questo era il progetto europeo di cui molte generazioni hanno sognato". "L'Europa era bloccata senza sapere come andare avanti, ma abbiamo trovato una soluzione con questo trattato" ha aggiunto il francese Nicolas Sarkozy e il presidente della Commissione Manuel Barroso ha detto che "ora è tempo di andare avanti: l'Europa deve raccogliere molte sfide, interne e esterne, e i nostri cittadini chiedono risultati concreti".n ISTITUZIONI PIÙ FORTIIl nuovo trattato, dopo un duro negoziato al vertice di Bruxelles in giugno sotto la presidenza del cancelliere tedesco Angela Merkel e un chiarimento finale al summit di Lisbona in ottobre sotto presidenza portoghese, modifica le regole del gioco istituzionali nel senso, si spera, di una maggiore efficacia e incisività: crea l'incarico di presidente fisso dell'Unione, rafforza il ruolo del "ministro degli Esteri" Ue, che sarà anche membro della Commissione, snellisce la composizione dell'eurogoverno di Bruxelles, rafforza i poteri di codecisione del Parlamento Ue, riequilibra il rapporto fra grandi e piccoli stati nelle decisioni. Il nuovo trattato prevede anche per la prima volta una clausola di uscita per i Paesi che volessero lasciare l'Unione. n RATIFICHE A SUSPENCE Ora per i 27, memori dei precedenti e soprattutto dell'insuccesso della Costituzione, parte la fase ad alta suspence delle ratifiche, che deve concludersi per l'inizio del 2009. La maggior parte dei governi vuole evitare referendum sempre ad alto rischio, perché potenzialmente inquinabili da altre tematiche, come quando nel 2005 gli elettori francesi votarono contro la Costituzione per protesta contro l'ipotesi di una adesione della Turchia e contro la disoccupazione, che non c'entravano. Per ora solo l'Irlanda, per ragioni costituzionali, ha previsto un referendum. Ma anche le ratifiche parlamentari potrebbero riservare cattive sorprese. Potrebbe così essere a rischio il Regno Unito, secondo l'ex-capo dello stato portoghese Mario Soares, se ci sarà una coalizione fra euroscettici di sponde opposte. Il ministro degli Esteri portoghese Luis Amado ha avvertito in una intervista che un "no" creerebbe "una crisi politica seria in Europa, peggiore di quella che abbiamo attraversato". Francesco Cerri.


L'eurodeputato salva i soldi (sezione: Trattato UE)

( da "Stampa, La" del 14-12-2007)

 

Il caso La riforma puntava a stabilire indennità uguali per tutti LA CONFERMA IN TESTA Domenici L'eurodeputato salva i soldi Uno stratagemma consente agli italiani di non perdere una lira di stipendio MARCO ZATTERIN Chi verrà rieletto continuerà a percepire le stesse somme I deputati di Roma sono quelli che guadagnano di più Finanziaria, fiducia su 3 maxi-emendamenti "Le nostre città devono stare al passo con l'Europa" BRUXELLES Non tutti i parlamentari di Strasburgo avranno lo stipendio ridotto dopo il voto a dodici stelle previsto nel giugno 2009. Nel nuovo statuto degli eurodeputati appena approvato c'è un buco o, forse, un abile artificio che potrebbe consentire a molti, fra cui gli italiani, di scampare alla falciatura dell'indennità. E' una disposizione transitoria, ricordata ancora ieri nel bilancio 2008 approvato dall'assemblea comunitaria, che garantisce ai rieletti di conservare lo stipendio ante riforma e agli altri di negoziare con le capitali una remunerazione in linea con quella dei delegati nazionali, esattamente come avviene oggi. Il che, in numeri, fa sì che quanti percepiscono ora più di 6500 euro lordi - nuovo livello di riferimento per tutti - potranno continuare a guadagnare di più. Sei i Paesi interessati, ma i nostri sono quelli che giocano la partita più ricca. In principio era sembrata una mossa straordinaria, un'apertura netta sulla strada della diminuzione dei costi della politica. Il Parlamento aveva deciso di pagare i suoi membri con uno stipendio unico, caricato sulle casse dell'Unione e non più su quelle dei singoli Stati. Circa 80 mila euro lordi annua è stata la somma decisa applicando un criterio, per la verità discusso e discutibile, che vuole che un eletto a Strasburgo percepisca un'indennità pari al 38,5 per cento del trattamento economico di base di un giudice della Corte di Giustizia. Una vera vigna per lettoni e lituani, che incassano poco più di mille euro ogni quattro settimane. Una punizione per gli italiani che navigano, insieme coi colleghi di Montecitorio e Palazzo Madama, oltre i centoventimila l'anno. "Dal 2009 guadagneremo come o meno di un nostro assistente - ha commentato nei giorni scorsi un pezzo grosso dell'assemblea -. Sarà difficile trovare gente disposta a candidarsi". E' una frase che dà i brividi, ma che rende l'idea di come sia stata presa la rivoluzione delle buste paga in una parte, quella dei professionisti ad alto reddito, del popolo europarlamentare. Del resto, posti 6500 euro lordi come riferimento mensile, i tedeschi perderanno 500 euro, gli austriaci 1400, gli irlandesi 1200, gli olandesi 800, i britannici novecento. Gli italiani dovranno rinunciare a 5200 euro ogni trenta giorni. Un vero salasso. C'è però una via di salvezza. Nello stesso testo congedato ieri, il Parlamento "richiama l'attenzione sull'articolo 29 dello statuto dei deputati al Parlamento europeo", il quale sancisce che "gli Stati membri possono definire per i propri eurodeputati una regolamentazione in deroga alle disposizioni del presente statuto in materia di indennità, indennità transitoria, pensioni di anzianità e pensioni di reversibilità per un periodo di transizione che non può superare la durata di due legislature del Parlamento europeo". Questo implica che, ad esempio, gli eurodeputati italiani potranno chiedere agli omologhi in attività a Roma di consentire loro di garantirsi dieci anni di vecchio regime per stipendi e vitalizi. Una battaglia dura che, a quanto risulta, molti sono già pronti a combattere. Non finisce qui. L'articolo 25 del medesimo statuto stabilisce che i deputati già in carica e rieletti prima dell'entrata in vigore del testo "potranno optare, per l'intera durata del mandato parlamentare, per il regime nazionale in vigore". Tradotto vuol dire che qualunque europarlamentare italiano oggi seduto negli scranni di Strasburgo, se riconfermato, avrà facoltà di decidere se prendere 6500 euro lordi pagati dalle casse europee o 11.700 versati dalle casse del ministero delle Finanze. Si accettano scommesse su quale potrebbe essere l'orientamento. Altro che sconti sui listini della politica. L'intera riforma delle indennità e dei rimborsi parlamentari è un boomerang per le casse dell'Unione. Perché se è vero che sei Paesi avranno una indennità più leggera, è anche vero che tutti gli altri se la vedranno aumentare, col risultato di gonfiare il conto in euro per l'esercizio complessivo dell'attività parlamentare. Fatta la legge, trovato l'inganno. E, come spesso accade nella politica, persa l'occasione di risparmiare davvero.[FIRMA]STEFANO LEPRI ROMA Fiducia trina anziché una sul disegno di legge finanziaria, ma sempre fiducia è, quella che il governo ha chiesto ieri alla Camera; e su testi lunghissimi, 400 commi ciascuno. Il Presidente della Repubblica, che aveva chiesto di evitarlo, non pare contento: "Anche quest'anno mi riservo di fare il mio commento - ha detto Giorgio Napolitano, a New York dove si trova in visita - in occasione dell'incontro con le alte magistrature della Repubblica". Sarà giovedì, dopo le votazioni a Montecitorio che si concluderanno sabato notte o domenica mattina. Napolitano, un anno fa, aveva chiesto di evitare un "numero abnorme" di commi, vedeva "ormai raggiunto il limite estremo di una prassi legislativa". Peraltro, se i tre maxi-emendamenti suscitano proteste tra i deputati, è perché in quelle decine di migliaia di parole manca qualcosa. Il governo ha sfrondato qua e là il lavoro della commissione Bilancio: coperture finanziarie dubbie, o micro-misure di interesse locale, tipo 2,5 milioni alla "Agenzia per la sicurezza alimentare, con sede in Foggia". L'opposizione minaccia ostruzionismo; anche nella maggioranza qualcuno mugugna (erano emendamenti approvati all'unanimità). Il presidente della commissione Bilancio Lino Duilio (Pd) ribatte che i tre maxi-emendamenti rispecchiano in sostanza il lavoro compiuto, tranne alcune "modifiche sottrattive dovute a verifica delle coperture finanziarie". In tutto saranno 1.192 commi divisi in tre articoli, dopo che 8 non sono stati ammessi dal presidente della Camera perché non discussi in commissione Bilancio. Non si supera il record dell'anno scorso, 1.364 commi (due uguali per errore, e un altro cassato poi perché inserito di straforo) in un solo articolo. Con questi tre, il governo Prodi 2 arriva al ventisettesimo voto di fiducia, e altri cinque sono probabili da qui a Natale: sempre sulla finanziaria al Senato, sulla sicurezza e sul Welfare, per un totale di 32. Nei 5 anni della scorsa legislatura, i due governi Berlusconi ottennero la fiducia per 48 volte. Ma, soprattutto, è la sessione di bilancio che non regge più, sostiene il viceministro dell'Economia Vincenzo Visco: "La lievitazione del testo della finanziaria è una cosa del tutto folle. Basterebbe modificare il regolamento della Camera per risolvere i sette decimi dei problemi". Varato a fine settembre con 97 articoli, il disegno di legge finanziaria si è allungato a 151 al Senato e aveva raggiunto i 213 in commissione alla Camera. Resta una manovra "leggera" nell'insieme, perché riduce (circa 2 miliardi) il carico fiscale, ma è divenuta pesantissima nella miriade di erogazioni che aggiungono nuovi capitoli alla spesa pubblica. "C'è troppa roba - dice ancora Visco - ma è l'unica cosa che viene approvata nell'anno. Governo, parlamentari e Unione ci mettono dentro tutto quello che possono". Nei contenuti, i tre maxi-emendamenti del governo includono i nuovi fondi appena ottenuti dagli autotrasportatori, 30 milioni. Il tetto agli stipendi dei manager pubblici torna rigido, 274 mila euro l'anno, raddoppiato a 548 mila per 25 cariche di vertice, per la Banca d'Italia e per le autorità indipendenti. Ma il taglio ai costi alla politica locale solleva una clamorosa protesta: i consiglieri comunali del Pd di Roma, Milano e Torino si ribellano al taglio del 25% dei "poco più di duemila euro al mese" che nei loro calcoli oggi percepiscono "per un lavoro a tempo pieno"."Bisogna legare fortemente il nome dell'Europa a progetti che si realizzano nei nostri territori". Così Leonardo Domenici, Presidente dell'Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) intervenendo alla Conferenza Anci Ideali sul nuovo Trattato Ue e l'impegno delle città in Europa, che si è svolta ieri mattina nella sede dell'Anci. "Anche le città italiane dovrebbero poter mettere a punto progetti avanzati sui temi dell'energia sostenibile, dell'integrazione sociale, dell'ambiente che sono stati ampiamente affrontati in molte città europee, con eccellenti risultati. C'è la necessità - ha aggiunto Domenici - di far comprendere quanto importante sia la parola Europa e quanto sia legata alla realizzazione di una migliore qualità della vita". Le innovazioni presenti nel nuovo Trattato ed il ruolo più ampio che gli Enti locali dovrebbero esprimere nell'elaborazione e nell'attuazione delle decisioni europee è stato al centro degli interventi dell'On. Sandro Gozi. "Per rilanciare l'Europa, partendo dai territori, bisogna puntare sui giovani, su partiti politici, sugli Enti locali e sulla formazione del personale della pubblica amministrazione il cui tasso di formazione sulle tematiche europee è ancora bassissimo".


A Lisbona è stato firmato il Trattato Ue da parte dei 27 Stati membri. Una giornata stori (sezione: Trattato UE)

( da "Leggo" del 14-12-2007)

 

Chiudi A Lisbona è stato firmato il Trattato Ue da parte dei 27 Stati membri. "Una giornata storica per l'Unione europea", ha commentato la Commissione Ue (per l'Italia hanno apposto il loro nome Prodi e D'Alema). Una firma che "segna una nuova fase nella storia dell'Unione dotandola di un trattato riformato per affrontare le sfide del XXI secolo". "La Commissione - ha sottolineato il portavoce Joahannes Laitenberger - è convinta che il nuovo trattato porterà significativi benefici".


Firmato il trattato ue. prodi: ora si può ripartire (sezione: Trattato UE)

( da "Nuova Sardegna, La" del 14-12-2007)

 

Lisbona. Le istituzioni si adeguano all'allargamento a est, ma adesso è suspence per le ratifiche Firmato il Trattato Ue. Prodi: ora si può ripartire LISBONA. Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma fermati dai referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue a Lisbona si è data i mezzi per ripartire, con la storica firma del Trattato che adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora scatta la fase cruciale delle ratifiche. "E' una giornata veramente molto importante: due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità, adesso si può ripartire" ha commentato Romano Prodi, che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo D'Alema. Un richiamo alla situazione di crisi e di incertezza creata dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e olandesi. Il documento è stato siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro dei Jeronimos, trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia, per la colazione conclusiva. Brown ha firmato dopo, separatamente. Ora per i 27, memori dei precedenti e soprattutto dell'insuccesso della Costituzione, parte la fase ad alta suspence delle ratifiche, che deve concludersi per l'inizio del 2009. La maggior parte dei governi vuole evitare referendum sempre ad alto rischio, perché potenzialmente inquinabili da altre tematiche, come quando nel 2005 gli elettori francesi votarono contro la Costituzione per protesta contro l'ipotesi di una adesione della Turchia e contro la disoccupazione, che non c'entravano. Per ora solo l'Irlanda, per ragioni costituzionali, ha previsto un referendum. Ma anche le ratifiche parlamentari potrebbero riservare cattive sorprese. Potrebbe così essere a rischio il Regno Unito, secondo l'ex-capo dello stato portoghese Mario Soares, se ci sarà una coalizione fra euroscettici di sponde opposte.


Lisbona, firmato il Trattato Ue (sezione: Trattato UE)

( da "Giornale di Brescia" del 14-12-2007)

 

Edizione: 14/12/2007 testata: Giornale di Brescia sezione:PRIMA I Ventisette hanno varato la riforma istituzionale che sostituisce la "Costituzione" naufragata 2 anni fa Lisbona, firmato il Trattato Ue I leader parlano di evento storico. Ora la sfida delle ratifiche nazione per nazione Prodi e D'Alema mentre firmano il Trattato a nome dell'Italia LISBONA I leader dei Ventisette hanno firmato a Lisbona il nuovo Trattato istituzionale dell'Ue, che rimpiazza la bozza di Costituzione bocciata nel 2005 nei referendum in Francia e Olanda. Il presidente della Commissione europea, Barroso, ha ricordato che per arrivare alla firma "c'è voluto coraggio" e ha avvertito che "ora tocca agli Stati membri dimostrare determinazione per concludere il processo di ratifica nei tempi previsti, entro la fine del 2008. Tutti i leader presenti (per l'Italia il premier, Prodi, e il ministro degli Esteri, D'Alema) hanno parlato, forse con enfasi eccessiva, di evento storico. I meccanismi istituzionali della Ue sono stati semplificati e questo, dice Barroso, rafforzerà la capacità dell'Unione di agire. "È il massimo che si poteva avere, due anni fa eravamo in una tragedia completa", ha commentato Prodi. / A PAGINA 5.


Il Trattato di Lisbona fa ripartire l'Europa (sezione: Trattato UE)

( da "Gazzetta del Sud" del 14-12-2007)

 

Storica firma dei 27 leader dell'Ue (con Brown ritardatario) dopo la lunga crisi scaturita dalla bocciatura della Costituzione da parte di francesi e olandesi Il Trattato di Lisbona fa ripartire l'Europa Adesso scatta la fase cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi cattive sorprese come in passato Francesco Cerri LISBONA Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma fermati dai referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue oggi a Lisbona si è data i mezzi per ripartire, con la "storica" firma del Trattato che adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud ed Est. Ora scatta la fase cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in passato cattive sorprese. "È una giornata veramente molto importante: due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità, adesso si può ripartire", ha commentato Romano Prodi, che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo D'Alema. Un richiamo alla situazione di crisi e di incertezza creata dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e olandesi. FIRMA NEL MONASTERO, SENZA BROWN La presidenza portoghese dell'Ue ha voluto dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nel celebre e spettacolare Monastero dei Jeronimos, costruito nel 1500 sulle rive del Tago in omaggio a Vasco da Gama. Il documento è stato siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro "manuelino" dei Jeronimos, trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia, per la colazione conclusiva. Brown ha firmato dopo, separatamente. Ufficialmente è stato ritardato da una riunione dei Comuni. Ma secondo la stampa inglese non ha voluto figurare sulla "foto di famiglia" del vertice per non irritare gli euroscettici forti anche nel suo stesso partito, il Labour. GIORNATA STORICA Tanti i commenti soddisfatti fra i leader europei, che hanno anche preso il tram per andare a pranzo nel vicino "Museu dos Coches". La Commissione Ue ha parlato di "giornata storica". Il premier portoghese Josè Socrates, presidente di turno dell'Ue, non ha esitato a dire che "questo era il progetto europeo di cui molte generazioni hanno sognato". "L'Europa era bloccata senza sapere come andare avanti, ma abbiamo trovato una soluzione con questo trattato", ha aggiunto il francese Nicolas Sarkozy e il presidente della Commissione Manuel Barroso ha detto che "ora è tempo di andare avanti: l'Europa deve raccogliere molte sfide, interne e esterne, e i nostri cittadini chiedono risultati concreti". ISTITUZIONI PIÙ FORTI Il nuovo trattato, dopo un duro negoziato al vertice di Bruxelles in giugno sotto la presidenza del cancelliere tedesco Angela Merkel e un chiarimento finale al summit di Lisbona in ottobre sotto presidenza portoghese, modifica le regole del gioco istituzionali nel senso, si spera, di una maggiore efficacia e incisività: crea l'incarico di presidente fisso dell'Unione, rafforza il ruolo del "ministro degli Esteri" Ue, che sarà anche membro della Commissione, snellisce la composizione dell'eurogoverno di Bruxelles, rafforza i poteri di codecisione del Parlamento Ue, riequilibra il rapporto fra grandi e piccoli stati nelle decisioni. Il nuovo trattato prevede anche per la prima volta una "clausola di uscita" per i paesi che volessero lasciare l'Unione. RATIFICHE A SUSPENSE Ora per i 27, memori dei precedenti e soprattutto dell'insuccesso della Costituzione, parte la fase ad alta suspense delle ratifiche, che deve concludersi per l'inizio del 2009. La maggior parte dei governi vuole evitare referendum sempre ad alto rischio, perché potenzialmente inquinabili da altre tematiche, come quando nel 2005 gli elettori francesi votarono contro la Costituzione per protesta contro l'ipotesi di una adesione della Turchia e contro la disoccupazione, che non c'entravano. Per ora solo l'Irlanda, per ragioni costituzionali, ha previsto un referendum. Ma anche le ratifiche parlamentari potrebbero riservare cattive sorprese. Potrebbe così essere a rischio il Regno Unito, secondo l'ex capo dello stato portoghese Mario Soares, se ci sarà una coalizione fra euroscettici di sponde opposte. Il ministro degli Esteri portoghese Luis Amado ha avvertito in un'intervista che un "no" creerebbe "una crisi politica seria in Europa, peggiore di quella che abbiamo attraversato". (venerdì 14 dicembre 2007).


L'Europa prova a ripartire da Lisbona Solenne firma del trattato, ora le ratifiche. Prodi: Un giorno importante (sezione: Trattato UE)

( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 14-12-2007)

 

L'Europa prova a ripartire da Lisbona Solenne firma del trattato, ora le ratifiche. Prodi: "Un giorno importante" di ATTILIO MORO ? LISBONA ? UN CLIMA da luna park, con 27 capi di governo che saltano da un tram storico di Lisbona ad un aereo per arrivare due ore dopo a Bruxelles, con ancora negli occhi i giochi di luce della mirabolante messa in scena e nelle orecchie l'eco della nona sinfonia di Beethoven. Sullo sfondo, il cinquecentesco monastero dei Jeronimos, dove i portoghesi, che hanno la presidenza di turno della Ue, avevano voluto celebrare l'evento della firma di quella che un tempo veniva chiamata Costituzione europea, e che ora è soltanto un trattato, che si aggiunge, e in parte sostituisce, i precedenti. Una celebrazione, comunque, in pompa magna, più sfarzosa della prima, quella di due anni fa a Roma, dove la Costituzione venne approvata dai capi di governo per poi essere bocciata dai referendum. Questa volta non ci saranno referendum (tranne che in Irlanda, dove lo impone la costituzione), soltanto ratifiche parlamentari che dovranno concludersi entro il 2009. Tanto per non correre rischi, anche se le incognite non mancano. E VENIAMO alla sostanza. Nel preambolo, vengono proclamati i diritti del cittadino europeo, 54 articoli che parlano di diritti di libertà e di eguaglianza, di non discriminazione, di diritti sociali e del lavoro. Gli stati della Ue che violeranno quei diritti, ne dovranno rispondere davanti alla Corte di Giustizia europea. Il Preambolo non è stato firmato da Gran Bretagna e Polonia, che quindi non ne saranno vincolati. Seconda novità: la Ue avrà un presidente, che verrà nominato per 2 anni e mezzo ( l'incarico è rinnovabile) e rappresenterà la Ue nelle sedi internazionali. L'Unione avrà dunque una faccia. "Sarà un protagonista della scena mondiale", ha detto ieri Prodi, che insieme con D'Alema ha firmato il Trattato per l'Italia. L'attuale sistema rotatorio (ciascun paese esercita a rotazione la presidenza per 6 mesi), rimarrà per i consigli dei ministri europei. Terza novità: la politica estera sarà affidata a un unico rappresentante, che sarà una sorta di ministro degli esteri europeo, con una diplomazia europea e quant'altro. Ma ogni sua decisione dovrà essere approvata da tutti gli stati dell'Unione. Il numero dei commissari, oggi 27, verrà ridotto a partire dal 2014. Sempre nel 2014 entrerà in vigore anche il nuovo sistema di voto, che verrà esteso gradualmente a tutti i campi tranne che alla politica estera, alle questioni fiscali e alle politiche sociali, campi nei quali continuerà ad essere necessaria l'approvazione di tutti e di ciascuno. Negli altri campi, invece, si deciderà secondo il principio della doppia maggioranza: ogni decisione avrà bisogno di almeno il 55 per cento dei paesi e del 65 per cento della popolazione europea. Diventano infine politiche comunitarie quella per l'energia e la lotta al cambiamento climatico. E sarà possibile, per chi lo desiderasse, uscire dalla Ue. "E' UNA GIORNATA davvero importante ? ha detto ieri Prodi ?: due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa, ora si può ripartire". Anche se non ha nascosto che il trattato "non ha la forza che l'Italia avrebbe voluto". Ma, ha aggiunto, era il massimo che si potesse ottenere. Per gli inglesi, il trattato è stato firmato solo dal ministro degli esteri Miliband. Il premier Gordon Brown, trattenuto da un impegno di governo a Londra, è arrivato solo due ore dopo la cerimonia e ha firmato da solo nella semideserta sala del Museo delle carrozze dove i suoi colleghi avevano pranzato. Dopo la cerimonia della firma, le foto di rito e la colazione, i leader europei sono saltati sugli aerei (25, uno per ciascun paese, tranne quelli del Benelux ? Belgio, Olanda e Lussemburgo ? che per rispetto dell'ambiente si sono accontentati di un aereo per tutti) per raggiungere in serata Bruxelles, dove oggi si terrà il vertice di chiusura della presidenza portoghese, incentrato sul Kosovo. E ci si chiede perché non potesse tenersi a Lisbona. - -->.


L'Europa riparte Testo firmato (sezione: Trattato UE)

( da "Unita, L'" del 14-12-2007)

 

Stai consultando l'edizione del L'Europa riparte Testo firmato A Lisbona sottoscritto il testo che sostituisce la Costituzione europea bocciata due anni fa da Francia e Olanda. I rappresentanti dei 27 Paesi membri hanno firmato. Brown lo ha fatto separatamente. Con questo trattato Europa più coesa, presidenza non più a rotazione ma fissa per due anni e più potere al rappresentante per Esteri. Ratifica dei parlamenti entro il 2009. Prodi: "Ricostruita l'unità".Marsilli a pagina 11 Trattato Ue.


L'Europa riparte. Dopo le firme rebus ratifiche A Lisbona sottoscritto dai 27 il Trattato che sostituisce la Costituzione bocciata da francesi e olandesi Prodi: Due anni fa vivevam (sezione: Trattato UE)

( da "Unita, L'" del 14-12-2007)

 

Stai consultando l'edizione del L'Europa riparte. Dopo le firme rebus ratifiche A Lisbona sottoscritto dai 27 il Trattato che sostituisce la Costituzione bocciata da francesi e olandesi Prodi: "Due anni fa vivevamo una tragedia completa. Ora si è ricostruita l'unità". Brown firma separatamente di Gianni Marsilli "WE NEED GORDON", diceva Nicolas Sarkozy ai giornalisti britannici, ma Gordon non c'era. È stato l'unico capo di governo assente alla cerimonia svoltasi ieri nel magnifico chiostro del Monastero Jeronimos della capitale portoghese. Al posto suo, è stato il ministro degli Esteri David Miliband ad apporre la sua firma al Trattato che rimpiazza la defunta Costituzione europea, altrimenti detto mini-Trattato. Gordon Brown è arrivato appena nel pomeriggio, a cose fatte, per firmare in solitudine. Ha giustificato il ritardo con l'inderogabile necessità di rispondere, a Londra, alle domande di una commissione parlamentare. Ma nessuno gli ha creduto. Pressato in patria dagli euroscettici che esigono a gran voce un referendum, Brown ha voluto evitare di confondersi con la folla comunitaria "continentale". Si è così concesso un'altra deroga, dopo quelle già ottenute, a costo di fornire una prova di coraggio politico non proprio leonino. Si è chiuso così il lungo e molto sofferto percorso delle riforme istituzionali dell'Unione europea, iniziato sei anni fa al vertice di Laeken. Nel corso del prossimo anno il nuovo Trattato verrà ratificato dai paesi membri. Lo faranno tutti per via parlamentare, salvo l'Irlanda costituzionalmente obbligata a ricorrere al referendum. Ha detto ieri José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea: "Per arrivare a questo risultato, tutti i governi hanno dato prova di coraggio politico. Vi invito adesso a dar prova della stessa determinazione durante il periodo della ratificazione". Lo spettro è infatti quello di una bocciatura del Trattato, così come accadde per il progetto costituzionale solennemente sottoscritto a Roma nell'ottobre del 2004, e sonoramente affossato nelle urne referendarie francesi e olandesi nel 2005. Ha detto Romano Prodi, che con Massimo D'Alema ha apposto anch'egli la sua firma: "È una giornata veramente molto importante. Due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità, adesso si può ripartire". Nicolas Sarkozy ha già approntato la sua "road map": ratificazione parlamentare a camere riunite entro i primi due mesi del 2008, malgrado le richieste di referendum che gli vengono dai "sovranisti" di destra e di sinistra. Ma dovrebbero rimanere minoritari, e consentire alla Francia di essere il primo paese ad approvare il Trattato. Più incerta la sorte del Trattato in terra britannica: gli euroscettici allignano anche tra le file laburiste, dove oltretutto cresce lo scontento verso Gordon Brown anche per la sua politica interna. Il nuovo documento prenderà il nome di Trattato di Lisbona. Le innovazioni principali concernono la presidenza dell'Unione (un presidente per due anni e mezzo), la politica estera (un Alto rappresentante che sarà anche vicepresidente della Commissione), il consiglio dei ministri (nell'ambito del quale la maggioranza qualificata dovrebbe diventare la regola, fatte salve notevoli eccezioni in campo sociale e fiscale, fino al 2014, quando la maggioranza qualificata dovrà derivare dal 55% degli Stati che riuniscano almeno il 65% della popolazione), la Commissione (dal 2014 non ci sarà più un commissario per Paese membro, ma solo per i due terzi), il parlamento (poteri rafforzati, funzioni legislative e di bilancio). José Socrates, il primo ministro portoghese, ha tenuto a tranquillizzare gli euroscettici: "Il Trattato non cancella né indebolisce le identità nazionali". Per Nicolas Sarkozy è venuto il tempo di "riempire di contenuti" l'azione comunitaria. Oggi tutti i leader saranno a Bruxelles per la conclusione del vertice, il che ha fatto nascere qualche interrogativo sull'opportunità di spostare in due giorni una tale flotta aerea.


Una firma storica 50 anni dopo Roma (sezione: Trattato UE)

( da "Adige, L'" del 14-12-2007)

 

Siglato a Lisbona il nuovo Trattato. Resta l'incognita delle ratifiche LISBONA - Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma fermati dai referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue ieri a Lisbona si è data i mezzi per ripartire, con la "storica" firma del Trattato che adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora scatta la fase cruciale delle ratifiche, da completare entro il 2009, che tutti sperano non riservi come in passato cattive sorprese: nessuno dimentica la situazione di crisi e di incertezza creata dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e olandesi. La presidenza portoghese dell'Ue ha voluto dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nel celebre e spettacolare Monastero dei Jeronimos, costruito nel 1500 sulle rive del Tago in omaggio a Vasco da Gama. Il documento è stato siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro manuelino, trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia per firmare separatamente. Ufficialmente è stato ritardato da una riunione dei Comuni, ma probabilmente non ha voluto figurare sulla "foto di famiglia" del vertice per non irritare gli euroscettici del Labour. Il nuovo trattato modifica le regole del gioco istituzionali nel senso di una maggiore efficacia e incisività: crea l'incarico di presidente fisso dell'Unione, rafforza il ruolo del "ministro degli Esteri" Ue, che sarà anche membro della Commissione, snellisce la composizione dell'eurogoverno di Bruxelles, rafforza i poteri di codecisione del Parlamento Ue, riequilibra il rapporto fra "grandi" e "piccoli" stati nelle decisioni. Il nuovo trattato prevede anche per la prima volta una "clausola di uscita" per i paesi che volessero lasciare l'Unione. Ed il primo impegno della Nuova Europa è uno di quelli seri: gestire la probabile dichiarazione d'indipendenza unilaterale del Kosovo. 14/12/2007.


L'Europa a 27 riparte da Lisbona (sezione: Trattato UE)

( da "Italia Oggi" del 14-12-2007)

 

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Economia e Politica Numero 296, pag. 9 del 14/12/2007 Autore: da Bruxelles Sabina Pignataro Visualizza la pagina in PDF       I leader degli stati dell'Unione hanno firmato ieri il nuovo trattato, in vigore da gennaio 2009 L'Europa a 27 riparte da Lisbona Tra le novità l'estensione del voto a maggioranza qualificata I 27 stati membri dell'Ue hanno siglato ieri il Trattato di Lisbona che contiene le modifiche ai due trattati vigenti, che costituiscono la base del diritto comunitario, il "Trattato dell'Unione europea" e il "Trattato delle Comunità europee". Il primo continua a chiamarsi nello stesso modo e contiene le disposizioni di principio (valori e obiettivi). Il secondo cambia nome e si chiama "Trattato sul funzionamento" e contiene disposizioni più puntuali sulle varie politiche Ue. Il nuovo Trattato entrerà in vigore il primo gennaio 2009, sempre che nel frattempo tutti i Ventisette abbiano ratificato il testo dell'accordo. Dopo sei anni di tentativi di riforma, interrotti dai referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, ieri l'Unione europea si è data i mezzi per ripartire, con la storica firma del Trattato che adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud ed Est. Molteplici i pareri entusiastici. Il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, ha ricordato che per arrivare alla firma "c'è voluto coraggio" e ha avvertito che "ora tocca agli stati membri dimostrare determinazione per concludere il processo di ratifica nei tempi previsti, entro il 2008". "Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità, adesso si può ripartire", ha commentato Romano Prodi, che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo D'Alema. Unica nota stonata l'assenza del premier britannico Gordon Brown, che ha firmato separatamente e ha fatto in tempo ad arrivare per la colazione conclusiva. Ufficialmente è stato ritardato da una riunione dei comuni. Ma secondo la stampa inglese non ha voluto figurare nella "foto di famiglia" del vertice per non irritare gli euroscettici, forti anche nel suo stesso partito, il Labour. Ecco in sintesi le novità introdotte dal Trattato. SISTEMA DI VOTO. Il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio sarà esteso a 45 settori fra cui la cooperazione giudiziaria e di polizia, la cultura, la politica economica, mentre l'unanimità resta la norma per politica estera, sicurezza sociale e fisco. La Gran Bretagna ha ottenuto una deroga sulla cooperazione giudiziaria e di polizia e sull'immigrazione. A partire dal 2014, il calcolo della maggioranza qualificata si baserà sulla doppia maggioranza degli Stati membri e della popolazione, che prevede l'approvazione di almeno il 55% degli stati che rappresentino almeno il 65% della popolazione Ue. CONSIGLIO UE. La presidenza non sarà più a turno, ogni sei mesi (salvo che per i consigli tecnici, come ambiente e agricoltura), ma avrà un mandato di due anni e mezzo rinnovabile una volta, su designazione. La funzione di presidente stabile dell'Ue sarà incompatibile con incarichi a livello nazionale. COMMISSIONE UE. Dal 2014 si riduce il numero dei commissari: non più 27 (uno per stato membro), ma due terzi degli stati membri. Una rotazione assicurerà che tutti gli stati nel corso di vari mandati ottengano un commissario. POLITICA ESTERA. Verrà introdotta la nuova figura di Alto rappresentante dell'Unione per la politica estera e di sicurezza comune, che sarà anche vicepresidente dell'esecutivo. Il nome di "ministro" è stato dismesso in omaggio alle remore della Gran Bretagna. PARLAMENTO UE. L'estensione della procedura di codecisione garantirà al parlamento una posizione di parità rispetto al consiglio. Cambieranno anche gli equilibri all'interno dell'aula, che dal 2009 avrà un massimo di 750 membri più il presidente. La Germania avrà 96 seggi, seguita dalla Francia a 74, e quindi Italia e Gran Bretagna a 73. Viene così meno la storica parità fra questi tre paesi che dura dal 1969, quando fu istituita l'assemblea di Strasburgo. Il paese con meno seggi sarà Malta, con 5 eurodeputati. DIRITTI. La carta dei diritti fondamentali Ue avrà valore giuridicamente vincolante, tranne che per la Gran Bretagna e la Polonia. RATIFICHE. Entro il primo gennaio 2009. La maggior parte dei governi vorrebbe evitare il referendum, sempre ad alto rischio perché potenzialmente inquinabile da altre tematiche, come quando nel 2005 gli elettori francesi votarono contro la Costituzione per protesta contro l'ipotesi di una adesione della Turchia e contro la disoccupazione, che non c'entravano.


L'Europa vuol ripartire da Lisbona (sezione: Trattato UE)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 14-12-2007)

 

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2007-12-14 - pag: 11 autore: Unione europea. I 27 hanno firmato il mini Trattato con il quale si chiude un decennio di pesante crisi istituzionale L'Europa vuol ripartire da Lisbona Ma i grandi Paesi non sembrano in grado di ritrovare l'intesa di un tempo Adriana Cerretelli LISBONA. Dal nostro inviato Con la firma del Trattato di Lisbona, l'Europa ieri ha chiuso quasi un decennio di crisi istituzionale tra stop and go riformisti e allargamenti senza fine. La ratifica a 27 non è ancora acquisita ma nell'Unione c'è voglia di stabilizzazione, di digerire una famiglia che ormai si estende dal Mediterraneo al Baltico, dall'Atlantico al Mar Nero. è l'ora del riposo del guerriero per una decina d'anni.O così almeno si spera. Il desiderio in realtà potrebbe rivelarsi una pia illusione. Prima di tutto perché dietro l'angolo c'è la prova del fuoco del Kosovo, un salto nel buio di una politica estera che non c'è ma presto sarà chiamata, dopo il vistoso fallimento del '99, a muoversi su un teatro di guerra potenziale. E poi perché la modesta soluzione data all'equazione istituzionale lascia clamorosamente insoluto il teorema politico che doveva starle dietro. Per uscire dalla crisi in cui era piombata nel giugno 2005 dopo il doppio no di Francia e Olanda alla ratifica della cosiddetta Costituzione europea, l'Unione ha fatto della bassa meccanica tecnico-istituzionale senza guizzi innovativi né decisioni coraggiose. Si è mossa insomma con la solita logica dei minimi comuni denominatori, nel solco di una tradizione ormai inadeguata ai tempi globali, che impongono capacità decisionali quasi istantanee. In realtà non aveva, come continua a non avere, alternative. Perché manca di una "testa" politica, di un progetto e di una visione strategica che non sia quella ripetitiva ma esausta delle origini. Tra le crescenti cacofonie dentro il club europeo e una diffusa e preoccupante incomunicabilità tra i suoi soci maggiori non potrebbe del resto essere altrimenti. Oggi il vertice di Bruxelles, il primo del dopo-crisi, vedrà il debutto dell'inedita coppia ProdiBrown, l'incontro ravvicinato tra Italia e Gran Bretagna. Che però assomiglia molto a un'intesa contro natura tra il leader, che è il prototipo dell'europeismo più convinto e per di più ex-presidente della (famigerata per Londra) Commissione Ue, e l'incarnazionepiù efficace e testarda dell'euroscetticismo britannico dai tempi di Margaret Thatcher. Con un aggravante: se "Maggie" stava sempre nella mischia per difendere gli interessi inglesi, Gordon (che ha firmato ieri in ritardo il Trattato, nella sala semi-deserta del ristorante dove gli altri avevano pranzato) resta cupo sul suo Aventino, non si sa a meditare su che cosa. La globalizzazione rovescia le carte su tutti i tavoli: allora perché non tentare il dialogo tra gli opposti estremismi? Il problema è che tipo di dialogo costruttivo sia possibile fuori da obiettivi generici come la governance dei problemi globali (energia, clima) e l'urgenza delle riforme economiche. Viene allora il dubbio che la convergenza Roma-Londra, più che da una precisa scelta strategica, derivi dalla comune ansia di non ritrovarsi entrambe marginalizzate dal nuovo gioco europeo in gestazione. Qualunque esso sia. Sono passati i tempi delle intese Genscher- Colombo, delle triangolature Kohl- Mitterrand-Andreotti. Oggi tra l'Italia di Romano Prodi e la Germania di Angela Merkel si viaggia a corrente alternata. Al di là della cordialità formale, nemmeno con la Francia di Nicolas Sarkozy (come con quella di Jacques Chirac) le affinità elettive sono scontate. E la Spagna di José Luis Zapatero non ha più il peso di quando a Madrid governavano Felipe Gonzalez e José Maria Aznar. Se l'alleanza italo-inglese appare estorta dalle circostanze, il vecchio asse franco-tedesco si mostra una finzione ogni giorno più precaria. Fin dal principio tra la pacata Merkel e l'iperattivo Sarkozy non è esplosa simpatia ma una sordaconcorrenza personale e nazionale. Che ovviamente non stimola l'invenzione di nuove architetture europee. L'economia che tira potrebbe aiutare ma tutti questi leader si ritrovano alla guida di Governi difficili. Paradossalmente la grande conquista del mercato unico scoraggia (soprattutto in Germania) la voglia di tentare scorciatoie, con chi ci stesse,verso l'Unione politica. Per questa Europa sfilacciata sarà dunque il Kosovo, molto più del nuovo Trattato, il vero test sulla strada di un futuro ancora incerto. www.ilsole24ore.com/ Il testo del Trattato di Lisbona Momento storico. I leader politici scoprono la targa commemorativa del Trattato di Lisbona. Da sinistra il presidente del Parlamento portoghese Jaime Gama, il presidente del Parlamento Ue Hans-Gert PÖttering, il presidente della Commissione Ue José Barroso, il premier portoghese e presidente Ue José Socrates EPA.


Un testo utile, nato dalle divisioni (sezione: Trattato UE)

( da "Manifesto, Il" del 14-12-2007)

 

Il problema, ora, è passare dalle parole alle buone politiche. Per la verde Frassoni si può "Un testo utile, nato dalle divisioni" Alberto D'Argenzio Bruxelles A Bruxelles da 20 anni, eurodeputata da 8 e da 3 capogruppo dei Verdi al Parlamento europeo, Monica Frassoni ha seguito passo passo la nascita e la morte della Costituzione e poi la creazione, dalle sue spoglie, del nuovo Trattato. Quali sono i pro e i contro di questo nuovo testo? È un trattato utile all'Europa, anche se poteva esserlo di più. La cosa più importante è un certo chiarimento sul metodo di decisione, con più poteri e più competenze conferiti al Parlamento. Al tempo stesso è un testo pieno di postille ed esenzioni che rivelano una forte mancanza di coesione tra gli Stati membri. E tutto ciò viene confermato quotidianamente visto che nessuno si fa dei problemi a picconare la casa europea. Per esempio, se Sarkozy dice che gli Stati membri devono intervenire sulle decisioni della Banca centrale europea, al di là del merito, condivisibile, dimostra che ha voglia di un direttorio, di imporre assieme a pochi Stati la direzione a tutta l'Europa. Non vuole discutere di come arginare il tecnicismo, vuole governarlo lui. La vittima più importante di questo lungo processo costituzionale è proprio la coesione tra Stati ed oggi anche i paesi più europeisti, come l'Italia, si limitano a un discorso conformisticamente pro europeo, senza iniziative. Per questo tutti accettano la firma in ritardo di Gordon Brown al Trattato, accettano nella forma e nella sostanza che l'agenda sia dettata dagli euroscettici come durante i negoziati che hanno portato a questo nuovo testo. In questa situazione l'unico che prende l'iniziativa è Sarkozy e non è un bene, visto che da buon gollista si dice europeo solo se gli altri si fanno francesi. E gli altri, l'Italia, la Spagna, il Belgio, il Lussemburgo, tengono solo la posizione con la Germania che si muove quando ha degli interessi da difendere. Infine c'è il caso umano della Commissione Barroso, un'enorme delusione. È l'esempio perfetto di quel che paventava Joschka Fischer: un segretariato degli Stati membri, il loro cane da guardia. La Costituzione era accusata da sinistra di costituzionalizzare il liberismo. Ora abbiamo un Trattato che è molto simile nella sostanza ma non nella forma. Condivide quell'accusa? Tutti gli elementi che avevano a che fare con il mercato, e ripeto tutti, erano identici a quelli del Trattato di Nizza. Credo sia stato per un equivoco che una parte della sinistra e molti movimenti, tra cui Attac, abbiano fatto campagna per scongiurare qualcosa che già esisteva. E inoltre anche la Costituzione europea, che non era un vera Costituzione, come quella italiana, ma un mix tra una Magna Charta e un Trattato, poteva essere emendata con gli stessi strumenti previsti per il testo firmato a Lisbona. Se passiamo dalla forma alla sostanza, il punto non sono tanto le competenze assegnate in questa o quella materia, quanto le politiche che si sviluppano, per cui la qualità di una norma dipende dai governi e dagli equilibri politici esistenti. Al momento questi equilibri non premiano certo la sinistra o le politiche sociali. Anche così nel nuovo Trattato ci sono comunque delle novità visto, per esempio, che per la prima volta vengono riconosciuti i servizi di interesse pubblico. Sono parole, ma da queste si può partire per sviluppare delle politiche. Il Trattato viene celebrato come lo strumento che permetterà all'Europa di rispondere alle sfide del presente e del futuro. Basterà? Assolutamente no, ci vogliono anche le politiche e se una maggioranza di centrosinistra non vince le prossime elezioni europee del 2009 saranno guai. C'è una tendenza generale a diminuire il bilancio mentre abbiamo di fronte la necessità di sviluppare grandi progetti comuni sia per convincere gli europei sia per rispondere a questioni molto più pratiche, come il cambiamento climatico, l'approvvigionamento e la diversificazione energetica, lo sviluppo tecnologico, la necessità di sicurezza, non solo fisica. Sono poi estremamente preoccupata per la politica estera europea e per la figura del Presidente del Consiglio: se verrà scelto Blair, sarà durissima per la Ue. Ieri il Trattato e già oggi i 27 lanceranno un gruppo di saggi per disegnare la Ue del post 2020. Già scontenti? È un favore a Sarkozy, a cui rispondo con le parole di Spinelli: l'unico saggio è il Parlamento. E poi guarda caso in questo gruppo non c'è nemmeno una donna.


Riparte l'Unione à la carte (sezione: Trattato UE)

( da "Manifesto, Il" del 14-12-2007)

 

Il Trattato di Lisbona Firmato dai capi di stato e di governo dei 27 paesi Ue. Trasparente e illeggibile Riparte l'Unione à la carte Una Carta oscura per addetti ai lavori che riduce i simboli a optional e non dà all'Ue competenze specifiche Anna Maria Merlo Si chiama "trattato di Lisbona". Lo hanno firmato ieri i capi di stato e di governo dei 27 paesi membri dell'Unione europea, sbarcati per appena qualche ora nella capitale del paese che ha in questo momento la presidenza del consiglio della Ue. Una cerimonia giudicata assurda, almeno dal punto di vista ecologico: premier e delegazioni, più i gornalisti, significa numerosi voli aerei, con relativa emissione di Co2, che si sarebbero potuti risparmiare se la firma, voluta a tutti i costi a Lisbona dai portoghesi, avesse avuto luogo alla conclusione del vertice Ue-Africa, qualche giorno fa, quando tutti erano già sul posto. Lo spreco ambientale non è il solo paradosso del nuovo trattato. Definito "mini-trattato" o "semplificato", ufficialmente è "modificativo" rispetto al Trattato costituzionale respinto dai francesi e dagli olandesi nel 2005. "Semplificato" è un eufemismo : mentre la Costituzione, benchè complessa, era leggibile da chiunque, il testo del mini-trattato è lettteralmente incomprensibile, perché non pretende più di sostituire tutti i trattati precedenti ma solo di apportarvi delle "modifiche". Rimanda quindi continuamente ad altri testi. Uno degli obiettivi della Costituzione era di rendere oltre che "più democratica" e "più efficace" anche "più trasparente" l'Unione. Il meno che si possa dire è che la trasparenza lascia a desiderare, perché il testo è fatto solo per gli addetti ai lavori, completamente oscuro peri cittadini. La tappa di ieri non è conclusiva. La Ue spera che tutti i 27 paesi avranno ratificato il "trattato modificato" entro la primavera 2009, per le prossime elezioni europee. Gli intoppi - cioè il ricorso ai referendum popolari - sono stati limitati al minimo. Un refendum ci sarà solo in Irlanda, perché lo impone la Costituzione. In altri paesi ci sono richieste di refendum, come in Francia o in Polonia, ma i governi hanno tagliato corto e scelto la via parlamentare. Ma in alcuni paesi, come la Danimarca, la maggioranza richiesta per far passare il nuovo trattato in parlamento potrebbe riservare cattive sorprese. A cosa serve il nuovo trattato ? Dall'inizio degli anni '90, la Ue è di fronte a una nuova sfida: ha accolto nuovi membri (10 nel 2004, 2 nel 2007) e per questo deve rafforzare l'efficacia delle modalità della presa di decisioni. Il Trattato costituzionale, che conteneva anche dei passi avanti per l'approfondimento del funzionamento sul piano democratico, è stato bocciato in Francia e in Olanda. Così, i capi di stato e di governo sono arrivati a un compromesso, il 19 ottobre 2007, a Lisbona. La Carta approvata ieri è solo una modifica dei trattati esistenti. Elimina quindi alcune novità della Costituzione bocciata: prima di tutto i simboli costituzionali (il termine stesso di costituzione, il "ministro degli esteri" ecc.) e soprattutto i simboli materiali: la bandiera con 12 stelle in campo blu, l'Inno alla gioia di Beethoven, il motto "uniti nella diversità" resteranno allo stato di optional, utilizzati se si vuole, ma senza statuto. L'Unione non acquista nuove competenze esclusive, ma temi come l'energia entrano nel dominio delle "competenze condivise" tra Ue e stati membri. Che c'è e come funzionerà l'Unione? Lo scopo è rendere più efficiente il funzionamento, bloccato dai meccanismi barocchi del trattato di Nizza. Dalla parte I della Costituzione, il trattato di Lisbona conserva alcuni punti: la "personalità giuridica dell'Unione (cioè la capacità per la Ue di essere parte di una convenzione internazionale o membro di un'organizzazione internazionale); la Carta dei diritti fondamentali viene conservata ma non in extenso, un articolo vi fa riferimento, prevede che sarà vincolante giuridicamente, salvo per gli opt out, Gran Bretagna e Polonia. Inoltre è estesa la regola della doppia maggioranza a un numero crescente di campi (come la politica dell'immigrazione) ma resta l'unanimità (cioè il diritto di veto) per le procedure di revisione future, anche se corrette da un sistema di " passerelle " e di " flessibilità". Poi la Commissione sarà a ranghi ridotti: dal 2014, il numero dei commissari (oggi uno per paese) sarà ridotto ai due terzi degli stati membri (cioè 18 in una Ue a 27). Ci sarà un sistema di rotazione tra stati. Il Consiglio - che definisce i grandi orientamenti della Ue - avrà una presidenza stabile, eletta a maggioranza qualificata con un mandato di due anni e mezzo rinnovabili (al posto della rotazione ogni sei mesi). Il presidente sarà a tempo pieno e non potrà esercitare un mandato nazionale. Cambiano le regole del voto al Consiglio: sarà pubblico (per la "trasparenza"), e ci sarà la " doppia maggioranza " (una legge sarà adottata se avrà l'accordo di almeno il 55% degli stati, rappresentanti almeno il 65% della popolazione). La minoranza di blocco richiederà la partecipazione di almeno 4 stati membri. Infine sarà eletto un Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, fondendo le competenze dell'Alto commissario (oggi: Javier Solana) e della commissaria alle relazioni estere (Benita Ferrero-Waldner). E' introdotta "la clausola di mutua difesa" tra i paesi membri. E saranno rafforzati i poteri del parlamento: eleggerà il presidente della Commissione, il che significa politicizzazione della carica. La procedura della codecisione viene estesa (consiglio-parlamento) a una cinquantina di nuovi campi (ad esempio mercato interno e governance economica) Per l'iniziativa dei cittadini Viene creato il diritto all'iniziativa legislativa dei cittadini (almeno un milione di firme raccolte in un numero significativo di paesi). Il ruolo dei parlamenti nazionali viene accresciuto (" meccanismo di allerta precoce " e se un terzo (o un quarto per la giustizia) dei parlamenti è contrario a unalegge la Commissione dovrà modificarla. E i servizi pubblici, chiamati " servizi di interesse economico generale", avranno un fondamento giuridico.


Unione Europea, firmato il nuovo Trattato (sezione: Trattato UE)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 14-12-2007)

 

POLITICA 14-12-2007 REGOLE DOPO IL FALLIMENTO DEL 2005, SUMMIT A LISBONA. GRAN BRETAGNA SEMPRE EUROSCETTICA Unione Europea, firmato il nuovo Trattato ROMA Luca Rondanini II Una cerimonia solenne, in una cornice mozzafiato. Ma con 26 leader che tenevano, più o meno metaforicamente, le dita incrociate dietro la schiena. E l'ultimo, il britannico Gordon Brown, che ha addirittura firmato "di nascosto", oltre tre ore dopo gli altri. Così ieri l'Europa è entrata, a Lisbona, nella nuova era delle decisioni a maggioranza, della presidenza "vera", di due anni e mezzo, della politica estera comune. E si è lasciata alle spalle, o almeno si spera, i due anni più terribili della sua storia, quelli della paralisi assoluta dopo il "no" di Francia e Olanda al referendum costituzionale del 2005. "è una giornata veramente molto importante", commenta soddisfatto il presidente del Consiglio Romano Prodi, che firmato per l'Italia insieme al ministro degli Esteri Massimo D'Alema: "Due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità, e adesso si può ripartire". E a chi fa notare che il Trattato attuale è ben lontano dalla Costituzione che l'Italia voleva e aveva già ratificato, risponde con realismo: "è il massimo che si poteva avere. Anche se non potrà essere cambiato per molto tempo, ha tantissimi margini che permettono un vero progresso della politica europea ed una politica forte in un prossimo futuro". Soprattutto, sottolinea il premier, la nuova figura del presidente del Consiglio europeo, non più a rotazione semestrale ma in carica per due anni e mezzo: "Sarà un protagonista della scena mondiale". La cerimonia solenne, che la presidenza portoghese ha tenuto molto a organizzare a Lisbona per legare alla capitale lusitana un capitolo importante della storia europea, si è svolta nel monastero de Los Jeronimos, un gioiello del '500 nel cuore di Belém, restaurato e trasformato per l'occasione in un ipermoderno studio televisivo per l'evento. Gli aerei di stato stavano già decollando dalle piste di Lisbona quando è arrivato Gordon Brown: il premier britannico, leader timoroso di un Paese euroscettico, ha architettato una complessa scusa per non firmare il Trattato sotto gli occhi delle telecamere e insieme agli altri partner europei. Il caso di Brown mostra però quanto sia in salita il cammino dell'integrazione europea, tra riserve più o meno esplicite e dubbi sulle ratifiche nazionali, il vero ostacolo che il Trattato deve ancora superare. Trattato Ue Prodi e D'Alema hanno firmato per l'Italia. FOTO ANSA.


ROMA Il problema del flusso di immigrati verso l'Italia è anche un problema e (sezione: Trattato UE)

( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 14-12-2007)

 

Di ALESSANDRO DI LELLIS ROMA"Il problema del flusso di immigrati verso l'Italia è anche un problema europeo, perché vivere con i confini aperti è un problema di tutti gli Stati Ue, che dev'essere affrontato in modo solidale". Lo dice, in un colloquio con Il Messaggero, il nuovo ambasciatore della Repubblica Federale di Germania, Michael Steiner. Il suo curriculum è quello di un esponente di punta della diplomazia tedesca: oltre a essere stato consigliere di politica estera e sicurezza durante il cancellierato di Gerhard Schroeder, è stato rappresentante speciale del segretario generale Onu e capo della missione delle Nazioni Unite in Kosovo. Dalla Costituzione europea siamo passati al Trattato. Compromesso insufficiente? "Se Italia e Germania avessero potuto scrivere un trattato per l'Europa, sarebbe stato diverso. In effetti, da un lato non abbiamo potuto raggiungere ciò che avremmo ritenuto giusto per l'Europa; dall'altro, abbiamo adesso un trattato e siamo usciti da questa crisi mentale, dalla stagnazione. Due cose sono importanti: ratifica entro il 2009; e dopo, che si traduca in prassi ciò che abbiamo deciso". I punti irrinunciabili? "Per fortuna, alcuni punti sono già scritti nero su bianco, per esempio, più decisioni a maggioranza e meno unanimità. Il nuovo presidente del Consiglio europeo previsto dal Trattato, in carica per due anni e mezzo, deve poter portare avanti il processo di integrazione, non più soltanto come mediatore fra gli interessi nazionali. E' prevista la costituzione di un servizio diplomatico europeo: è irrinunciabile che sia messo in condizione di adempiere il suo mandato, con personale adeguato e rappresentanze estere. Non dobbiamo dimenticare di trasmettere ai cittadini il senso del progetto. Prima era più facile: Europa uguale a "mai più guerre, confini aperti, moneta unica". Ora dobbiamo spiegare che questa Europa è strumento di sviluppo, libertà e benessere". Non è stato affrettato l'allargamento a tanti Paesi? "La domanda è fondata. Chi la contesta non è completamente in buona fede. Ma, al tempo stesso, è accaduto, ormai è Storia. La questione vera è: come agiamo? Come organizzare uno spazio con 27 membri, senza che la costruzione si sfaldi a causa della sua grandezza? E' qui che si richiede l'opera di Paesi come la Germania e l'Italia. Che devono spiegare che di fronte alla globalizzazione, a un mondo più "freddo", c'è bisogno di più Europa e non di meno Europa. Dobbiamo riempire il concetto-Europa con un contenuto che convinca i cittadini. E non ci resta che realizzare una politica dell'immigrazione più efficace, contrastando la criminalità con mezzi adeguati".


I ventisetterafforzanol'Unioneeuropea (sezione: Trattato UE)

( da "Secolo XIX, Il" del 14-12-2007)

 

Firma storica Nota stonata: il ritardo del premier inglese che evita la foto di gruppo Lisbona. Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma fermati dai referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue ieri a Lisbona si è data i mezzi per ripartire, con la "storica" firma del Trattato che adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora scatta la fase cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in passato cattive sorprese. "È una giornata veramente molto importante: due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità, adesso si può ripartire", ha commentato Romano Prodi, che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo D'Alema. Un richiamo alla situazione di crisi e di incertezza creata dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e olandesi. Brown diserta. La presidenza portoghese dell'Ue ha voluto dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nel celebre e spettacolare Monastero dei Jeronimos, costruito nel 1500 sulle rive del Tago in omaggio a Vasco da Gama. Il documento è stato siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro "manuelino" dei Jeronimos, trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia, per la colazione conclusiva. Brown ha firmato dopo, separatamente. Ufficialmente è stato ritardato da una riunione dei Comuni. Ma secondo la stampa inglese non ha voluto figurare sulla "foto di famiglia" del vertice per non irritare gli euroscettici forti anche nel suo stesso partito, il Labour. Le reazioni. Tanti i commenti soddisfatti fra i leader europei, che hanno anche preso il tram per andare a pranzo nel vicino 'Museu dos Coches'. La Commissione Ue ha parlato di "giornata storica". Il premier portoghese José Socrates, presidente di turno dell'Ue, non ha esitato a dire che "questo era il progetto europeo di cui molte generazioni hanno sognato". "L'Europa era bloccata senza sapere come andare avanti, ma abbiamo trovato una soluzione con questo trattato", ha aggiunto il francese Nicolas Sarkozy e il presidente della Commissione Manuel Barroso ha detto che "ora è tempo di andare avanti: l'Europa deve raccogliere molte sfide, interne e esterne, e i nostri cittadini chiedono risultati concreti". Istituzioni più forti. Il nuovo trattato, dopo un duro negoziato al vertice di Bruxelles in giugno sotto la presidenza del cancelliere tedesco Angela Merkel e un chiarimento finale al summit di Lisbona in ottobre sotto presidenza portoghese, modifica le regole del gioco istituzionali nel senso, si spera, di una maggiore efficacia e incisività: crea l'incarico di presidente fisso dell'Unione, rafforza il ruolo del "ministro degli Esteri" Ue, che sarà anche membro della Commissione, snellisce la composizione dell'eurogoverno di Bruxelles, rafforza i poteri di codecisione del Parlamento Ue, riequilibra il rapporto fra grandi e piccoli stati nelle decisioni. Il nuovo trattato prevede anche per la prima volta una "clausola di uscita" per i paesi che volessero lasciare l'Unione. Ora per i 27, memori dei precedenti e soprattutto dell'insuccesso della Costituzione, parte la fase ad alta suspence delle ratifiche, che deve concludersi per l' inizio del 2009. La maggior parte dei governi vuole evitare referendum sempre ad alto rischio, perché potenzialmente inquinabili da altre tematiche, come quando nel 2005 gli elettori francesi votarono contro la Costituzione per protesta contro l'ipotesi di una adesione della Turchia e contro la disoccupazione, che non c'entravano. Per ora solo l'Irlanda, per ragioni costituzionali, ha previsto un referendum. Ma anche le ratifiche parlamentari potrebbero riservare cattive sorprese. Potrebbe così essere a rischio il Regno Unito, secondo l'ex-capo dello stato portoghese Mario Soares, se ci sarà una coalizione fra euroscettici di sponde opposte. Francesco Cerri 14/12/2007 = Ha lasciato la sua adorata famiglia Raffaele Armanini ( Mafì ) Con infinita tristezza lo annunciano la moglie, le figlie, i generi, le adorate nipoti con Matteo e Roberto, il fratello e la cognata. Il funerale si svolgerà sabato 15 dicembre alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di Alpe di Gorreto. Un doveroso ringraziamento al dottor Giancarlo Bocchino, a Piero e Maria, a Silvano e Maria, Vittoria, Ninin e Giuseppina per i loro costante e prezioso supporto. La presente quale partecipazione e ringraziamento. Genova, 14 dicembre 2007 La Generale Pompe Funebri Spa Tel. 010.41.42.41 Con profondo cordoglio partecipiamo al dolore della famiglie Di Stefano per la perdita della cara Elena Doundoulakis Piero Iannoni con famiglia e tutta la "Giardino Nettuno". Il Codominio di via Avezzana 5 partecipa al dolore della famiglia per la dipartita della signora Elena Doundoulakis in Di Stefano Marco Vezzani ricorda con affetto l'amico Ugo Gentile e partecipa al dolore della sua famiglia. Domenico Capurro e tutti i Colleghi di Sefimar e Sefispe partecipano al dolore di Alberto, Luca e famiglia per la perdita del loro papà DOTTORE INGEGNERE Ugo Gentile con le più sentite condoglianze. I Condomini di Via Byron 2 e l'Amministratore partecipano al lutto della famiglia Gentile per la perdita del loro Caro Caro Luciano sarai sempre il mio maestro. Prof ti voglio bene. Alessandra. = È mancata all'affetto dei suoi cari Marisa Ivaldi Ne dà il doloroso annuncio il caro Franco. I funerali si svolgeranno sabato 15 dicembre alle ore 10 nella parrocchia di Santa Margherita di Marassi. La presente quale partecipazione e ringraziamento. Genova, 14 dicembre 2007 È mancata all'affetto dei suoi cari Iris Landi ved. Salvadori Ne danno il triste annuncio il figlio, la nuora, le nipoti ed i parenti tutti. I funerali avranno luogo sabato 15 dicembre alle ore 10 presso la chiesa parrocchiale Sant'Anna di Teglia. Il Santo Rosario sarà recitato oggi 14 dicembre alle ore 17 nella suddetta chiesa. La presente quale partecipazione e ringraziamento. A.Se.F. del Comune di Genova Tel. 010.78.23.32 Mauro Carla Francesca Manzi e Giacomo Ricci partecipano con affetto al dolore di Gianni Ricci e famiglia per la perdita della moglie Carla = È mancata all'affetto dei suoi cari Giacinta Pesce in Fraternali (Tina) di anni 85 Ne danno il triste annuncio il marito Pino, il figlio Mauro con Adele, Elena, Riccardo, Enrico ed i parenti tutti. I funerali avranno luogo sabato 15 dicembre alle ore 10 nella parrocchia di S. Antonio Abate (Ge - Pegli ) indi si proseguirà per il cimitero di Cassine ( AL). La presente quale partecipazione e ringraziamento. La Generale Pompe Funebri Spa Tel. 010.41.42.41 Piero e la sua famiglia sono vicini al caro amico Mauro per la dolorosa perdita della cara mamma Giacinta Mario Giacomazzi e famiglia sono vicini all'amico Mauro per la scomparsa della madre, signora Giacinta Pesce in Fraternali Presidente, Amministratori, Collegi Sindacali, Collaboratori, Dipendenti tutti del Gruppo Giacomazzi sono vicini al Dottor Mauro Fraternali per la scomparsa della madre, signora Giacinta Pesce in Fraternali Gli amici della L.I.N. si stringono in un fraterno abbraccio all'amico Mauro Fraternali nel dolore per la perdita della sua Mamma = Serenamente è mancato all'affetto dei suoi cari Edoardo Pescetto Lo annunciano la moglie Marisa Della Casa, la sorella Alma, i cognati e nipoti tutti. I funerali saranno celebrati sabato 15 corrente alle ore 10 nella Parrocchia di San Siro in Nervi. Il Santo Rosario sarà recitato questa sera alle 17,30 nella suddetta chiesa. La presente quale partecipazione e ringraziamento. Campirio e Mangini Tel. 010.581.581 - 010.321.437 Maria Olivari ricorda con tanto affetto il suo carissimo amico d'infanzia Edoardo e con i suoi figli abbraccia forte la cara Marisa. Il personale del Laboratorio Analisi dell'Ospedale Evangelico Internazionale partecipa al dolore di Consuelo e della famiglia per la perdita improvvisa del padre Athos Peveri Alfredo e Giovanna Biondi sono affettuosamente vicini a Rosanna, ai suoi figli, ai fratelli Angiolino e Gian, ai familiari, agli amici e si uniscono al loro dolore per la scomparsa del carissimo Peppino Quaquaro ricordandone le straordinarie doti di grande umanità. Peppino Quaquaro non è più tra noi. Angelo e Lina addolorati lo piangono con Rosanna, Benedetto, Lella e tutti i suoi cari. Caro Peppino sei stato un grande amico per tutti noi. Ghisalberti. Santa Margherita non sarà più la stessa senza di te. Commossi abbracciamo Rosanna, Lella e Benedetto, e i loro figli che hanno avuto la fortuna di avere un nonno meraviglioso. Sestiglio e Franco Casareto con Rinalda e Fernanda sono vicini alla famiglia per la perdita dell'adorato fratello Giuseppe Quaquaro Beppe Silvana e Danila profondamente commossi per la perdita del caro Peppino partecipano al dolore della famiglia Quaquaro. Il sergente Gogioso ricorda con affetto Peppino Quaquaro bravissimo Alpino della Quarta Compagnia. Addio caro indimenticabile amico. = È mancata all'affetto dei suoi cari Anna Rossi ved. Parodi di anni 76 Commerciante Lo annunciano i figli Enrica,Giampaolo, Roberto,il fratello, la sorella il genero Maurizio e la nipote Giordana. I funerali avranno luogo sabato 15 dicembre alle ore 10 nella Parrocchia di San Giovanni Battista in Sestri Ponente. Il rosario verrà recitato giovedì 13 e venerdì 14 dicembre alle ore 20,30 nell'oratorio Morte e Orazione P.zza Pilo in Sestri Ponente. Non fiori ma eventuali offerte presso Ass. Rinascita Vita CC 3340092 Unicredit Banca Ag. 1 Genova. La presente quale partecipazione e ringraziamento. La Generale Pompe Funebri Spa Tel. 010.41.42.41 Il Presidente Elena Di Girolamo e la Associazione Rinascita Vita Tutto sono vicini a Roberto e Giampaolo Parodi per la perdita della cara Mamma = È mancata all'affetto dei suoi cari Liliana Rebora ved. Cambiaso di anni 77 Ne danno il triste annuncio: la figlia, il genero, la tanto amata nipote Erika, la sorella, i cognati, i nipoti ed i parenti tutti. I funerali avranno luogo oggi venerdi 14 dicembre alle ore 11,45 nella Chiesa Parrocchiale S. Giacomo di Pontedecimo, indi si proseguirà per il cimitero di Isoverde. La presente quale partecipazione e ringraziamento. La Generale Pompe Funebri Spa Tel. 010.41.42.41 = Si è serenamente spenta tra l'affetto dei suoi cari, ponendo fine alle sue sofferenze Genoveffa Rettagliata ved. Capelli (Ninni) di anni 87 Ne danno il doloroso annuncio la nipote Sandra ed i familiari tutti. I funerali avranno luogo sabato 15 dicembre alle ore 11 nella Chiesa Parrocchiale di Rovegno. Il Santo Rosario sarà recitato questa sera alle ore 20,30 presso l'abitazione della cara estinta, Fraz. Zerbo, 6 (Rovegno). No fiori ma opere di bene. La presente quale partecipazione e ringraziamento. Luigi Oberti Onoranze Funebri Torriglia - Tel. 010.943.217 DOTTORESSA Vittoria Ricci La zia Pitta è tornata al Signore Tutti noi continueremo ad averla nel cuore. Laetitia e Alberto, Carlo e Mercedes con Matteo, Niccolò e Filippo, Francesca e Giovanni con Marianna, Camilla e Lorenza, Alessandra e Roberto con Federica, Carola e Vittoria, Cristina e Francesco con Lorenzo, Pietro e Andrea. I funerali avranno luogo sabato 15 alle ore 10 nella Chiesa di San Lorenzo Della Costa. Tutto il personale della scuola media "C. Durazzo", unitamente alle famiglie e agli alunni, ricorda con commozione ed affetto la cara PROFESSORESSA Viviana Salvi per molti anni insegnante della scuola. = È mancato all'affetto dei suoi cari Luigi Scalvenzi Ne danno il triste annuncio il figlio Costantino e la nuora Claudia. I funerali avranno luogo oggi 14 dicembre alle ore 10 nella chiesa di San Teodoro. A.Se.F. del Comune di Genova Tel. 010.291.56.03 = Dopo lunga sofferenza sopportata con grande dignità, ma sempre circondata dall'affetto dei suoi cari, ci ha lasciato la nostra Felicina Simoni ved. Fasce (Lina) Lo annunciano la figlia Mimma con Edilio, i nipoti Monica e Matteo con Paolo e Camilla ed i pronipoti Luca e Federico, i nipoti Angelo, Renzo e Marco e parenti tutti. Il funerale sarà celebrato sabato 15 dicembre alle ore 8,30 nella parrocchia San Pietro di Quinto. Il Santo Rosario sarà recitato oggi alle ore 18,30 nella suddetta chiesa. La presente quale partecipazione e ringraziamento. Campirio & Mangini Tel. 010.581.581-010.321.437 = Serenamente è mancata all'affetto dei suoi cari Felicia Sulfaro ved. Pellino Ne danno il triste annuncio le figlie Angela e Cristina, la nipote Denise e i parenti tutti. Il funerale si svolgerà sabato 15 dicembre alle ore 8,15 nella Chiesa Parrocchiale di San Giuseppe al Lagaccio. La presente quale partecipazione e ringraziamento. Genova, 13 dicembre 2007 Pastorino & Lodi Srl Tel. 010.35.80.94 La Mastermar il Gruppo Casasco & Nardi De Lilla Vincenzo Ravera Gianluigi & C. partecipano al lutto della famiglia mancato affetto del caro compianto CAPITANO DOTTORE Luciano Sofio Presidente, Consiglio ed Associati dell'Associazione Agenti Raccomandatari Mediatori Marittimi partecipano al dolore della famiglia per la perdita di Luciano Sofio = È mancata all'affetto dei suoi cari Anita Verzura in Cordella Ne danno il triste annuncio il marito Francesco, il fratello Fernando, le cognate, i nipoti e i parenti tutti. Il funerale si svolgerà sabato 15 dicembre alle ore 10 nella Chiesa Parrocchiale Nostra Signora del Rimedio. Il Santo Rosario viene recitato oggi alle ore 17,15 nella suddetta Chiesa. Si ringrazia l'Associazione Gigi Ghirotti e in particolare il Dott. Davoodi. La presente quale partecipazione e ringraziamento. Genova, 13 dicembre 2007 L a Generali Pompe Funebri Spa Tel. 010.41.42.41 Eugenio, Rosa e Clara Verzura profondamente commossi partecipano al dolore di Francesco e dei cugini tutti ricordando la cara Anita Le famiglie Ferrando e Cordan sinceramente commosse partecipano con affetto al dolore di Franco e dei familiari per la perdita della cara Anita 2006â??14â??dicembreâ??2007 Giovanni Diana sei sempre nei nostri cuori. La tua famiglia. Paola Ferri Paolo Gatti Sono sempre nel nostro cuore. Una messa sarà celebrata nella parrocchia San Giacomo di Carignano alle ore 11 di sabato 15 dicembre. 1972â??14â??dicembreâ??2007 Giovanni Malvicini I figli con le rispettive famiglie lo ricordano con immutato rimpianto a tutti coloro che gli vollero bene. 14/12/2007.


Firmato il trattato Ue, intervista a Santaniello (sezione: Trattato UE)

( da "AudioNews.it" del 14-12-2007)

 

10.32 Esteri L'intervista di Giovanni Acquarulo Firmato il trattato Ue, intervista a Santaniello 08.39: Via libera ieri a Lisbona al nuovo Trattato europeo. Diverse le innovazioni politiche e le riforme istituzionali contenute nel nuovo trattato, ora in attesa delle ratifiche nazionali. Il commento di Roberto Santaniello, direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.


Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma (sezione: Trattato UE)

( da "Tempo, Il" del 14-12-2007)

 

Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma fermati dai referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue ieri a Lisbona si è data i mezzi per ripartire, con la firma del Trattato che adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Home Politica prec succ Contenuti correlati Arrivare sani a 150 anni con la medicina predittiva Mancata riforma: carceri piene nendo esclusa, entrambi gli anni, per pochi posti. Credo di ... PASTICCIO TEST /3 Mussi non capisce i danni ... Cartelle per il bollo auto di ben 26 anni fa JELSI Una donna di 43 anni è morta ieri mattina mentre ... Ora scatta la fase cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in passato cattive sorprese. "è una giornata veramente molto importante: due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa, adesso si può ripartire" ha commentato Romano Prodi, che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo D'Alema. Un richiamo alla situazione di crisi e di incertezza creata dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e olandesi. La presidenza portoghese dell'Ue ha voluto dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nel celebre e spettacolare Monastero dei Jeronimos. Sola nota stonata l'assenza del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia, per la colazione conclusiva. Brown ha firmato dopo, separatamente. Ufficialmente è stato ritardato da una riunione dei Comuni. Ma secondo la stampa inglese non ha voluto figurare sulla foto di famiglia del vertice per non irritare gli euroscettici forti anche nel suo stesso partito, il Labour. Il nuovo trattato modifica le regole del gioco istituzionali: crea l'incarico di presidente fisso dell'Unione, rafforza il ruolo del "ministro degli Esteri" Ue, che sarà anche membro della Commissione, snellisce la composizione dell'eurogoverno di Bruxelles, rafforza i poteri di codecisione del Parlamento Ue, riequilibra il rapporto fra grandi e piccoli stati nelle decisioni. Il nuovo trattato prevede anche per la prima volta una clausola di uscita per i paesi che volessero lasciare l'Unione. Ora per i 27, memori dei precedenti e soprattutto dell'insuccesso della Costituzione, parte la fase ad alta suspence delle ratifiche, che deve concludersi per l' inizio del 2009. La maggior parte dei governi vuole evitare referendum sempre ad alto rischio, perchè potenzialmente inquinabili da altre tematiche, come quando nel 2005 gli elettori francesi votarono contro la Costituzione per protesta contro l'ipotesi di una adesione della Turchia. Per ora solo l'Irlanda, per ragioni costituzionali, ha previsto un referendum. Ma anche le ratifiche parlamentari potrebbero riservare cattive sorprese. Potrebbe così essere a rischio il Regno Unito. 14/12/2007.


L'Europa ha un nuovo Trattato (sezione: Trattato UE)

( da "HelpConsumatori" del 14-12-2007)

 

News L'Europa ha un nuovo Trattato 13/12/2007 - 15:52 I 27 Stati membri dell'Ue hanno siglato oggi il Trattato di Lisbona che dovrà essere ratificato entro il 1° gennaio 2009. I temi trattati con maggiore interesse sono: l'occupazione, l'energia, il cambiamento climatico e le migrazioni. LINK: Il Trattato Oggi si firma il trattato di Lisbona, una tappa importante nella costruzione europea poiché darà ai 27 Stati membri i mezzi per affrontare le sfide del XXI secolo. Secondo la Commissione il nuovo trattato porterà dei vantaggi significativi ai cittadini e regolerà le questioni istituzionali per il futuro. Grande attenzione è data ai temi che preoccupano molto gli europei e cioè l'occupazione, l'energia, il cambiamento climatico e le migrazioni. Gli Stati membri dovranno permettere l'entrata in vigore del nuovo trattato entro il primo gennaio 2009. La Commissione ha lanciato oggi un sito internet che presenta, in modo accessibile, le innovazioni politiche e le riforme istituzionali contenute nel trattato. "Il trattato di Lisbona - dichiara il Presidente della Commissione europea, José Barroso - segna un cambio di tendenza nella storia della costruzione europea, mettendo i cittadini al centro del progetto europeo". "Dopo sei lunghi anni di negoziazione - continua Barroso - noi possiamo finalmente lasciare le questioni istituzionali da parte e investire tutta la nostra energia politica al servizio dei cittadini. Io ricordo agli Stati membri di onorare il loro impegno e fare di tutto per permettere l'entrata in vigore del trattato entro il primo gennaio 2009". Il trattato di Lisbona non si sostituisce ai trattati UE e CE, che sono attualmente in vigore, ma li modifica. Dota l'Unione di un quadro giuridico e degli strumenti necessari per affrontare le sfide di domani e rispondere alla domanda dei cittadini. Il nuovo trattato è portatore di numerosi vantaggi, in particolare quello di garantire agli europei di poter essere ascoltati sull'andamento degli affari europei. Finalmente i diritti dei cittadini sono stati ufficialmente scritti su una Carta e si va verso una democrazia più grande fondata sull'assenso dei cittadini e sulla fiducia popolare nella costruzione europea. Grazie all'apertura al pubblico dei dibattiti legislativi, i cittadini e i parlamenti nazionali potranno venire a conoscenza in tempo delle decisioni adottate e gli europei potranno anche presentare delle loro proposte di legge. Le funzioni istituzionali sono rese più semplici ed efficaci. Un processo decisionale più rapido e coerente sulle questioni di ordine pubblico darà la possibilità all'Unione di lottare contro la criminalità, il terrorismo e il traffico di esseri umani. Sulla scena internazionale, l'Unione rafforzerà la coerenza tra i differenti volti della politica estera, quali la diplomazia, la sicurezza, il commercio e gli aiuti umanitari. La creazione di una personalità giuridica unica dell'UE rafforzerà il suo potere di negoziazione. Elaborato in seno alla conferenza intergovernativa del 2007, il trattato di Lisbona è stato già approvato in modo informale dal Consiglio europeo del 18 e 19 ottobre. Oggi avviene la firma da parte degli Stati membri, con processo di ratifica di ciascuno dei 27 paesi. "Il nuovo trattato - aggiunge Margot Wallstrom, vice presidente della Commissione europea e commissario delle relazioni internazionali e della strategia della comunicazione - rafforza i poteri del Parlamento e il ruolo dei Parlamenti nazionali, permettendo così ai cittadini di avere un peso maggiore nell'elaborazione delle politiche europee. Grazie al nuovo dispositivo - spiega Wallstrom - L'iniziativa cittadina, gli europei potranno domandare alla Commissione di presentare una proposta di legge, se questa riunisce un milione di firme". Infine l'Unione potrà avere una sola voce sul piano internazionale. 2007 - redattore: GA.


Via libera al nuovo Trattato Ue: la parola ai Parlamenti nazionali (sezione: Trattato UE)

( da "Denaro, Il" del 14-12-2007)

 

Europa portogallo, lisbona Via libera al nuovo Trattato Ue: la parola ai Parlamenti nazionali Via libera al nuovo Trattato europeo. Il documento è stato firmato ieri a Lisbona dai capi di Stato e di Governo dei 27 Paesi dell'Unione. Adesso il Trattato, che rimpiazza la bozza di Costituzione bocciata nel 2005 nei referenduum in Francia e Olanda, dovrà passare le ratifiche dei parlamenti nazionali (tranne in Irlanda dove sarà sottoposto a referendum), per poi entrare in vigore nel 2009, in coincidenza con le elezioni del Parlamento europeo e la nomina del nuovo esecutivo comunitario. Per l'Italia hanno firmato il premier Romano Prodi e il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema. Tra le novità previste, spiccano le nuove figure del presidente del Consiglio europeo, eletto per due anni e mezzo, e dell'Alto rappresentate dell'Unione per la politica estera e di sicurezza comune, con il doppio ruolo di vicepresidente della Commissione europea. La nuova figura sostuisce la posizione oggi ricoperta da Javier Solana come Alto rappresentante per la politica estera, espressione solamente del Consiglio europeo e del commissario Ue per le Relazioni esterne. Inoltre, viene esteso il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio in molte materie, per superare il potere di veto di ogni singolo Stato membro, anche su materie giudiziarie e di polizia, anche se Gran Bretagna e Irlanda hanno ottenuto la possibilità di non applicare le decisioni europee in questi settori. I negoziati sul nuovo Trattato europeo sono cominciati durante la presidenza della Germania nella prima metà del 2007 e si sono conclusi nella seconda metà sotto la presidenza del Portogallo. "Per arrivare a questa firma c'è voluto coraggio - dice il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Durao Barroso -. Adesso tocca agli Stati membri dimostrare determinazione per concludere il processo di ratifica nei tempi previsti". "E' una giornata veramente molto importante. Due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio un momento di unità e adesso si può ripartire", dice Prodi. Intanto Leonardo Domenici, presidente dell'Associazione nazionale Comuni italiani (Anci), intervenendo alla Conferenza Anci-Ideali sul nuovo Trattato Ue e l'impegno delle città in Europa, dice che "bisogna legare fortemente il nome dell'Europa a progetti che si realizzano nei nostri territori. Anche le città italiane dovrebbero poter mettere a punto progetti avanzati sui temi dell'energia sostenibile, dell'integrazione sociale, dell'ambiente che sono stati ampiamente affrontati in molte città europee, con eccellenti risultati. C'è la necessità ? ha aggiunto Domenici ? di far comprendere quanto importante sia la parola Europa e quanto sia legata alla realizzazione di una migliore qualità della vita". 14-12-2007.


TRATTATO UE/ AMATO: ILLEGGIBILE, PROBLEMA POLITICO NON FORMALE RPT (sezione: Trattato UE)

( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

 

14-12-2007 05:47 'Gli inglesi facciano un referendum: dentro o fuori l'Europa?' Roma, 14 dic. (Apcom) - Un "ermafrodito". Un "trattato illeggibile". Il ministro dell'Interno Giuliano Amato, già vicepresidente della Convenzione europea e presidente del 'Comitato d'azione per la democrazia europea' (Aced), non usa mezzi termini nel giorno della firma di Lisbona. La lettura del giurista va oltre il piano formale e istituzionale: quello del futuro dell'Europa, sottolinea Amato, è un problema politico. Hanno messo tutto nello stesso calderone, nazionalità e sovranazionalità", ora l'Europa è distante tanto da un modello esemplare di organizzazione internazionale quanto dagli stati ottocenteschi, denuncia l'ex presidente del Consiglio, intervenuto in serata alla presentazione del saggio di Jacques Ziller 'Il nuovo Trattato europeo' (edito dal Mulino) insieme a Pier Virgilio Dastoli, Piero Fassino e Franco Frattini. Qualcuno dice che sono state perse sei, sette clausole rispetto al trattato di Roma, ma sono sette clausole sostanziali" osserva il ministro dell'Interno, che cita lo spagnolo Enrique Baron Crespo quando fa notare che "abbiamo il 98 percento del dna come le mosche, ma è proprio quel 2 percento che - per gli esseri umani - fa la differenza". Il Trattato di Lisbona è "una somma di emendamenti", nasceva da un'esigenza di semplificazione che è stata completamente disattesa. I governi volevano un trattato che non abrogasse i precedenti, che non avesse nemmeno la parvenza di una costituzione. L'obiettivo, insiste il titolare del Viminale, era quello di togliere tutto quello che aveva fatto dire di 'no' ai francesi e agli olandesi, che poi sarebbe stato sicuramente anche un 'no' degli inglesi: "Era necessario rendere illeggibile questo testo proprio per rendere possibile questo obiettivo" critica l'ex presidente del Consiglio che non cede alle provocazioni di Fassino, quando quest'ultimo gli fa notare che "anche la Finanziaria è fatta così". Amato continua la sua crociata: "C'è il trattato dell'Unione e c'è un trattato sul funzionamento dell'Unione, hanno messo delle norme lì e delle norme là per confondere - fa notare - Le modifiche sono tutte di appesantimento, tese a far sì che le esigenze nazionali possano rallentare tutte le procedure". Le istituzioni europee hanno davanti un cammino difficile: "Da chi dipenderà per esempio il futuro servizio diplomatico europeo, dal Consiglio o dalla Commissione?" si chiede il ministro, suscitando un'osservazione ironica del neo-inviato Ue per la Birmania Fassino, che gli dice di aver già oggi problemi su chi gli rimborsa le trasferte. L'Unione deve continuare a cambiare, osserva il ministro dell'Interno quando è costretto ad ammettere, comunque, che dalla sconfitta dei gemelli Kaczynski alle politiche polacche dello scorso ottobre si respira un'aria nuova, e la Gran Bretagna è costretta a un nuovo isolamento. Su questo punto, è opinione di Amato, il 'nodo' britannico andrebbe risolto e "il Regno Unito farebbe bene, una volta ratificato il trattato con voto parlamentare come vuole il premier Gordon Brown" ad attivare la clausola di recesso e "fare un referendum" in cui chiedere ai cittadini britannici non tanto se sono favorevoli al trattato, quanto "se vogliono uscire dall'Unione oppure no". Il vicepresidente dell'Ue Franco Frattini precisa di non condividere questo pessimismo: "Anche un trattato complicato com'è questo - afferma il commissario - se ci sono buone politiche si potrà tradurre nel prossimo futuro in buoni risultati". Mentre per Fassino, dal punto di vista della sostanza, c'è stata una mediazione positiva perché "a Lisbona è stato sconfitto il tentativo di fermare il processo di integrazione dell'Ue". "Ora c'è la necessità di costruire una dimensione che vada oltre la dimensione nazionale perché tutto è globale (commercio, consenso, ecc.) meno che la sovranità degli stati" rimarca l'ex segretario Ds, constatando che di fronte alla tendenza crescente alla sovranazionalità, nel trattato di Lisbona coesistono la dimensione nazionale e quella sovranazionale.


TRATTATO UE, LA STORICA FIRMA DEI 27 (sezione: Trattato UE)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 14-12-2007)

 

A LISBONA GLI STATI MEMBRI FANNO RIPARTIRE L'EUROPA Trattato Ue, la storica firma dei 27 CERRI A PAGINA 13.


ISTITUZIONI. L'Europa ha un nuovo Trattato (sezione: Trattato UE)

( da "HelpConsumatori" del 14-12-2007)

 

News ISTITUZIONI. L'Europa ha un nuovo Trattato 13/12/2007 - 15:52 I 27 Stati membri dell'Ue hanno siglato oggi il Trattato di Lisbona che dovrà essere ratificato entro il 1° gennaio 2009. I temi trattati con maggiore interesse sono: l'occupazione, l'energia, il cambiamento climatico e le migrazioni. LINK: Il Trattato Oggi si firma il trattato di Lisbona, una tappa importante nella costruzione europea poiché darà ai 27 Stati membri i mezzi per affrontare le sfide del XXI secolo. Secondo la Commissione il nuovo trattato porterà dei vantaggi significativi ai cittadini e regolerà le questioni istituzionali per il futuro. Grande attenzione è data ai temi che preoccupano molto gli europei e cioè l'occupazione, l'energia, il cambiamento climatico e le migrazioni. Gli Stati membri dovranno permettere l'entrata in vigore del nuovo trattato entro il primo gennaio 2009. La Commissione ha lanciato oggi un sito internet che presenta, in modo accessibile, le innovazioni politiche e le riforme istituzionali contenute nel trattato. "Il trattato di Lisbona - dichiara il Presidente della Commissione europea, José Barroso - segna un cambio di tendenza nella storia della costruzione europea, mettendo i cittadini al centro del progetto europeo". "Dopo sei lunghi anni di negoziazione - continua Barroso - noi possiamo finalmente lasciare le questioni istituzionali da parte e investire tutta la nostra energia politica al servizio dei cittadini. Io ricordo agli Stati membri di onorare il loro impegno e fare di tutto per permettere l'entrata in vigore del trattato entro il primo gennaio 2009". Il trattato di Lisbona non si sostituisce ai trattati UE e CE, che sono attualmente in vigore, ma li modifica. Dota l'Unione di un quadro giuridico e degli strumenti necessari per affrontare le sfide di domani e rispondere alla domanda dei cittadini. Il nuovo trattato è portatore di numerosi vantaggi, in particolare quello di garantire agli europei di poter essere ascoltati sull'andamento degli affari europei. Finalmente i diritti dei cittadini sono stati ufficialmente scritti su una Carta e si va verso una democrazia più grande fondata sull'assenso dei cittadini e sulla fiducia popolare nella costruzione europea. Grazie all'apertura al pubblico dei dibattiti legislativi, i cittadini e i parlamenti nazionali potranno venire a conoscenza in tempo delle decisioni adottate e gli europei potranno anche presentare delle loro proposte di legge. Le funzioni istituzionali sono rese più semplici ed efficaci. Un processo decisionale più rapido e coerente sulle questioni di ordine pubblico darà la possibilità all'Unione di lottare contro la criminalità, il terrorismo e il traffico di esseri umani. Sulla scena internazionale, l'Unione rafforzerà la coerenza tra i differenti volti della politica estera, quali la diplomazia, la sicurezza, il commercio e gli aiuti umanitari. La creazione di una personalità giuridica unica dell'UE rafforzerà il suo potere di negoziazione. Elaborato in seno alla conferenza intergovernativa del 2007, il trattato di Lisbona è stato già approvato in modo informale dal Consiglio europeo del 18 e 19 ottobre. Oggi avviene la firma da parte degli Stati membri, con processo di ratifica di ciascuno dei 27 paesi. "Il nuovo trattato - aggiunge Margot Wallstrom, vice presidente della Commissione europea e commissario delle relazioni internazionali e della strategia della comunicazione - rafforza i poteri del Parlamento e il ruolo dei Parlamenti nazionali, permettendo così ai cittadini di avere un peso maggiore nell'elaborazione delle politiche europee. Grazie al nuovo dispositivo - spiega Wallstrom - L'iniziativa cittadina, gli europei potranno domandare alla Commissione di presentare una proposta di legge, se questa riunisce un milione di firme". Infine l'Unione potrà avere una sola voce sul piano internazionale. 2007 - redattore: GA.


FIRMATO IL NUOVO TRATTATO, L'EUROPA RIPARTE (sezione: Trattato UE)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 14-12-2007)

 

Firmato il nuovo Trattato, l'Europa riparte FRANCESCO CERRI Lisbona. Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma fermati dai referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue, ieri a Lisbona, si è data i mezzi per ripartire, con la "storica" firma del Trattato che adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora scatta la fase cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in passato cattive sorprese. "È una giornata veramente molto importante: due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità, adesso si può ripartire" ha commentato Romano Prodi, che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo D'Alema. Un richiamo alla situazione di crisi creata dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e olandesi. La presidenza portoghese dell'Ue ha voluto dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nel celebre e spettacolare Monastero dei Jeronimos, costruito nel 1500 sulle rive del Tago in omaggio a Vasco da Gama. Il documento è stato siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro "Manuelino" dei Jeronimos, trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia, per la colazione conclusiva. Brown ha firmato dopo, separatamente. Ufficialmente è stato ritardato da una riunione dei Comuni. Ma secondo la stampa inglese non ha voluto figurare sulla "foto di famiglia" del vertice per non irritare gli euroscettici forti anche nel suo stesso partito, il Labour. Tanti i commenti soddisfatti fra i leader europei, che hanno anche preso il tram per andare a pranzo nel vicino "Museu dos Coches". La Commissione Ue ha parlato di "giornata storica". Il premier portoghese Josè Socrates, presidente di turno dell'Ue, non ha esitato a dire che "questo era il progetto europeo di cui molte generazioni hanno sognato". "L'Europa era bloccata senza sapere come andare avanti, ma abbiamo trovato una soluzione con questo trattato" ha aggiunto il francese Nicolas Sarkozy e il presidente della Commissione Manuel Barroso ha detto che "ora è tempo di andare avanti: l'Europa deve raccogliere molte sfide, interne e esterne, e i nostri cittadini chiedono risultati concreti". Il nuovo trattato, dopo un duro negoziato al vertice di Bruxelles in giugno sotto la presidenza del cancelliere tedesco Angela Merkel e un chiarimento finale al summit di Lisbona in ottobre sotto presidenza portoghese, modifica le regole del gioco istituzionali nel senso, si spera, di una maggiore efficacia e incisività. Ora per i 27, memori dei precedenti e soprattutto dell'insuccesso della Costituzione, parte la fase ad alta suspence delle ratifiche, che deve concludersi per l'inizio del 2009. La maggior parte dei governi vuole evitare referendum sempre ad alto rischio, perchè potenzialmente inquinabili da altre tematiche, come quando nel 2005 gli elettori francesi votarono contro la Costituzione per protesta contro l'ipotesi di una adesione della Turchia e contro la disoccupazione, che non c'entravano. Per ora solo l'Irlanda, per ragioni costituzionali, ha previsto un referendum. Ma anche le ratifiche parlamentari potrebbero riservare cattive sorprese. Potrebbe così essere a rischio il Regno Unito, secondo l'ex-capo dello Stato portoghese Mario Soares, se ci sarà una coalizione fra euroscettici di sponde opposte. Il ministro degli Esteri portoghese Luis Amado ha avvertito che un "no" creerebbe "una crisi politica seria in Europa, peggiore di quella che abbiamo attraversato".


Nuovo trattato per l'Europa, con il rischio-ratifiche (sezione: Trattato UE)

( da "Gazzettino, Il" del 14-12-2007)

 

Tempi stretti (un anno) e molte incognite (euroscettici) per il varo del documento che ridisegna e amplia i poteri delle istituzioni comunitarie Nuovo trattato per l'Europa, con il rischio-ratifiche Gli statisti dei Ventisette firmano la "mini-Costituzione" dell'Ue dopo la clamorosa bocciatura nel referendum francese del 2005 Lisbona Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma fermati dai referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue a Lisbona si è data ieri i mezzi per ripartire, con la firma del Trattato che adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora scatta la fase cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in passato cattive sorprese. "È una giornata veramente molto importante: due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità, adesso si può ripartire" ha commentato Romano Prodi, che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo D'Alema. Un richiamo alla situazione di crisi e di incertezza creata dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e olandesi.FIRMA SENZA BROWN- La presidenza portoghese dell'Ue ha voluto dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nello spettacolare Monastero dei Jeronimos, del 1500, sulle rive del Tago, in omaggio al navigatore Vasco da Gama. Il documento è stato siglato in una cerimonia show nell'antico chiostro in stile "manuelino" trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia, per la colazione conclusiva. Brown ha firmato più tardi separatamente. Secondo la stampa inglese non ha voluto figurare sulla 'foto di famiglia' del vertice per non irritare gli euroscettici forti anche nel suo stesso partito, il Labour.ISTITUZIONI PIÙ FORTI - Tanti i commenti soddisfatti fra i leader europei, che hanno anche preso il caratteristico tram per andare a pranzo nel vicino "Museu dos Coches". La Commissione Ue ha parlato di "giornata storica". Il nuovo trattato, dopo un duro negoziato al vertice di Bruxelles in giugno sotto la presidenza della cancelliera tedesca Angela Merkel e un chiarimento finale al summit di Lisbona, in ottobre, sotto presidenza portoghese, modifica le regole istituzionali per creare più efficacia e incisività: un presidente fisso dell'Unione, un "ministro degli Esteri" dell'Ue rafforzato, che sarà anche membro della Commissione, l'eurogoverno di Bruxelles (che sarà snellita), più poteri di codecisione dell'Europarlamento, un maggior equilibrio fra 'grandi' e 'piccoli' Stati nelle decisioni. Prevista pure una 'clausola di uscita' per chi volesse lasciare l'Ue. RATIFICHE A SUSPENSE- Ora per i 27 governi, memori dell'insuccesso della Costituzione europe bocciata dal referendum francese nel 2005, partono le ratifiche da completare entro il 2008. La maggior parte dei governi vuole evitare referendum sempre ad alto rischio perché è in agguato la protesta dell'elettorato per temi che non c'entrano con l'Ue come la disoccupazione o l'immigrazione. Per ora solo l'Irlanda, per ragioni costituzionali, ha previsto un referendum. Ma anche le ratifiche parlamentari potrebbero riservare brutte sorprese nel Regno Unito, per esempio, in caso di patto fra euroscettici di sponde opposte.Il ministro degli Esteri portoghese Luis Amado ha avvertito: un "no" creerebbe "una crisi politica in Europa peggiore di quella che abbiamo attraversato" nei due anni passati.Francesco Cerri.


UE. FIRMATO IL TRATTATO DI LISBONA (sezione: Trattato UE)

( da "AgoPress" del 14-12-2007)

 

Fonte: Piemme Impresa - Primo Piano 14/12/2007 16.30 UE. FIRMATO IL TRATTATO DI LISBONA (AGO PRESS) I 27 Stati membri dell'Unione europea hanno firmato il trattato di Lisbona, che recherà nuovi importanti vantaggi per i cittadini e chiuderà per il prossimo futuro il dibattito istituzionale. "Questo trattato segna uno spartiacque nella storia dell'integrazione europea. Il trattato di Lisbona pone i cittadini al centro del progetto europeo - ha dichiarato il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso -. Dopo sei lunghi anni di negoziati possiamo accantonare per ora le questioni istituzionali e concentrare tutte le nostre energie per presentare ai nostri cittadini risultati politici. Invito gli Stati membri a onorare i loro impegni e ad adoperarsi per ratificare tempestivamente il trattato affinché esso entri in vigore, come previsto, il primo gennaio 2009". Il trattato di Lisbona modifica i vigenti trattati Ue e Ce senza rimpiazzarli. Esso dota l'Unione del quadro giuridico e degli strumenti necessari per affrontare le sfide future e per rispondere alle richieste dei cittadini. Il trattato di Lisbona recherà molti benefici: assicurerà che i cittadini europei possano far sentire la loro voce negli affari europei ed áncora i loro diritti fondamentali in un'apposita Carta. L'Ue sarà meglio attrezzata per rispondere alle aspettative dei cittadini in ambiti quali l'energia, il cambiamento climatico, la criminalità transfrontaliera e l'immigrazione. L'Ue sarà anche in grado di esprimersi in modo univoco sulla scena internazionale.


Ue, firmato il nuovo Trattato (sezione: Trattato UE)

( da "Italia Sera" del 14-12-2007)

 

Politica Estera Via libera a Lisbona al nuovo testo che regola i rapporti tra gli Stati Ue, firmato il nuovo Trattato Verrà nominato un presidente del Consiglio europeo: parola ai parlamentari nazionali Un passo avanti per l'Unione Europea e per le sfide del ventunesimo secolo. E' stato firmato all'unanimità il Trattato della Commisione europea. "Una giornata storica per l'Unione europea": così la Commissione Ue ha commentato la firma del Trattato Ue da parte dei 27 Stati membri (per l'Italia le firme di Prodi e D'Alema). "La Commissione - ha sottolineato il portavoce Joahannes Laitenberger - è convinta che il nuovo trattato porterà nuovi significativi benefici per i cittadini e regolerà il dibattito istituzionale per il futuro prevedibile". Dall'esecutivo europeo è giunto anche un forte appello agli Stati membri per ratificare il Trattato in tempo utile per la sua entrata in vigore il primo gennaio 2009. Via libera al nuovo Trattato europeo. Il documento è stato firmato a Lisbona dai capi di Stato e di governo dei 27 Paesi dell'Unione. Tra le novità previste, spiccano le nuove figure del presidente del Consiglio europeo, eletto per due anni e mezzo, e dell'Alto rappresentate dell'Unione per la politica estera e di sicurezza comune, con il doppio ruolo di vicepresidente della Commissione europea. La nuova figura sostuisce la posizione ricoperta da Javier Solana come Alto rappresentante per la politica estera, espressione solamente del Consiglio europeo, e del commissario Ue per le relazioni esterne. Inoltre, viene esteso il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio in molte materie, per superare il potere di veto di ogni singolo Stato membro, anche su materie giudiziarie e di polizia, anche se Gran Bretagna e Irlanda hanno ottenuto la possibilità di non applicare le decisioni europee in questi settori. Il sito internet. La Commissione ha lanciato un sito Internet (http://europa.eu/lisbon treaty) nelle 23 lingue dell'Unione europea per spiegare le innovazioni politiche e le riforme istituzionali contenute nel nuovo trattato. Edizione n. 1491 del 14/12/2007.


Nuovo Trattato Europeo (sezione: Trattato UE)

( da "Blogosfere" del 14-12-2007)

 

Dic 0714 Nuovo Trattato Europeo Pubblicato da Claudia Gandolfi alle 09:19 in UE Ieri è stata firmata dai rappresentanti di 27 membri dell'Unione Europea il “Trattato Europeo” che dovrebbe portare alla nuova Costituzione Europea. La Commissione sollecita la ratificazione da parte dei paesi membri entro le prossime elezioni europee del 2009. Il documento ha il merito di far ripartire il dialogo per la stesura di una nuova Costituzione Europea, dopo l'affossamento, da parte di Francesi e Olandesi, di quella proposta precedentemente. Ma i lavori si preannunciano complessi e all'insegna del compromesso. Inoltre i nuovi membri, che hanno democrazie ed economie più giovani e spregiudicate, avranno necessità difficili da armonizzare con quelle dei membri “storici” della Commissione, proprio quelli che, pur avendo bloccato la precedente Costituzione, hanno uno Stato evoluto e funzionale, e che potrebbero essere la guida per tracciare un futuro per l'Europa. Tra questi, giovani-spregiudicati ed evoluti-funzionali, si trova l'Italia il paese che ha ricevuto il maggior danno dal fallimento della precedente Costituzione. Con uno Stato debole, anzi debolissimo, un'economia sterile e valori sociali devastati da figure di riferimento tragicomiche, l'Italia si regge ormai solo su una minoranza operosa di giovani che è alienata dalla rappresentatività politica. Questo nuovo “proletariato senza prole” non potrà affermare le sue necessità e desideri perdendo per la seconda volta la possibilità di essere riconosciuta. A meno che proprio dallo scontro-compromesso tra le democrazie europee non esca qualcosa di veramente nuovo e condiviso che possa permetterci, indirettamente, di sperare in una modernizzazione anche nostra. ecco il testo del nuovo trattato europeo.


Londra, 15:40 -G.B.: STAMPA SU BROWN A LISBONA, "SEMBRAVA MR.BEAN" (sezione: Trattato UE)

( da "Repubblica.it" del 14-12-2007)

 

Londra, 15:40 G.B.: STAMPA SU BROWN A LISBONA, "SEMBRAVA MR.BEAN" Per una volta Gordon Brown e' riuscito a mettere d'accordo tutti, euroscettici ed euroconvinti. La sua performance di ieri a Lisbona e' stata "imbarazzante" e "maldestra", scrive la stampa britannica. Il primo ministro, arrivato in ritardo nella capitale portoghese, ha disertato la solenne cerimonia ufficiale di firma del nuovo Trattato Ue e ha siglato il documento tre ore piu' tardi, quando gli altri leader europei erano gia' in partenza. "Mr Bean ha ceduto per iscritto la nostra liberta'", titola l'euroscettico Daily Express, paragonando la gaffe di Gordon Brown alle popolari gag del comico inglese. Dura bocciatura anche da parte del Daily Telegraph, che in un editoriale rimarca come i capi di Stato e di governo dell'Ue siano rimasti "increduli" di fronte al suo comportamento: "Mr Gordon Brown - scrive il quotidiano- ci ha impartito una lezione magistrale su come assicurarsi il peggiore dei mondi possibili", dimostrandosi debole e indeciso e marginalizzando la Gran Bretagna. Il conservatore Daily Mail va giu' duro, affermando che cio' che e' successo a Lisbona sottolinea la disonesta' del premier, che non ha mantenuto la promessa di un referendum sul Trattato. "Lo spettacolo di Gordon che di corsa arriva a Lisbona e di corsa se ne va, e' la conclusione degna di una saga vergognosamente disonesta". The Sun, che ha sempre osteggiato fermamente la firma del Trattato, proclama: "Non ci arrenderemo mai", con accanto la foto del premier chino sul documento da firmare. "Gordon Brown ha fatto un danno alla nazione e all'estero", sottolinea. E The Times bolla la performance di ieri come "uno straordinario esempio di diplomazia, un po' snob, un po' di ordinaria confusione e interamente imbarazzante". Il premier britannico non trova pieta' nemmeno a sinistra. L'euro-favorevole Guardian si affida alla penna al vetriolo di Michael White. Brown, osserva l'editorialista, e' riuscito a ottenere un non facile doppio obiettivo: totalizzare zero punti tra gli europeisti, in patria e all'estero, e nel contempo a guadagnarsi "una pernacchia" dagli euroscettici convinti. Le altre news.


Trattato di Lisbona, Gordon Brown c'è ma non si vede (sezione: Trattato UE)

( da "Panorama.it" del 14-12-2007)

 

Mondo - http://blog.panorama.it/mondo - Trattato di Lisbona, Gordon Brown c'è ma non si vede Posted By redazione On 13/12/2007 @ 19:16 In Apertura#4, NotiziaHome | 1 Comment Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma [1] fermati dai referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue ([2] a cinquant'anni di vita) a Lisbona si è data i mezzi per ripartire, con la 'storica' firma del Trattato che adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora scatta la fase cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in passato cattive sorprese. "È una giornata veramente molto importante: due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità, adesso si può ripartire" ha commentato Romano Prodi, che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo D'Alema. Un richiamo alla situazione di crisi e di incertezza creata dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e olandesi. La presidenza portoghese dell'Ue ha voluto dare una cornice grandiosa all'avvenimento: i leader hanno firmato il Trattato di Lisbona nel celebre e spettacolare Monastero dei Jeronimos, costruito nel 1500 sulle rive del Tago in omaggio a Vasco da Gama. Il documento è stato siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro 'manuelino' dei Jeronimos, trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia, per la colazione conclusiva. Brown ha firmato dopo, separatamente. Ufficialmente e' stato ritardato da una riunione dei Comuni. Ma secondo la stampa inglese non ha voluto figurare sulla 'foto di famiglia' del vertice per non irritare gli euroscettici forti anche nel suo stesso partito, il Labour. Tanti i commenti soddisfatti fra i leader europei, che hanno anche preso il tram per andare a pranzo nel vicino 'Museu dos Coches'. La Commissione Ue ha parlato di "giornata storica". Il premier portoghese José Socrates, presidente di turno dell'Ue, non ha esitato a dire che "questo era il progetto europeo di cui molte generazioni hanno sognato". "L'Europa era bloccata senza sapere come andare avanti, ma abbiamo trovato una soluzione con questo trattato" ha aggiunto il francese Nicolas Sarkozy e il presidente della Commissione Manuel Barroso ha detto che "ora e' tempo di andare avanti: l'Europa deve raccogliere molte sfide, interne e esterne, e i nostri cittadini chiedono risultati concreti". Il nuovo trattato, dopo un duro negoziato al vertice di Bruxelles in giugno [3] sotto la presidenza del cancelliere tedesco Angela Merkel e un chiarimento finale al summit di Lisbona in ottobre sotto presidenza portoghese, modifica le regole del gioco istituzionali nel senso, si spera, di una maggiore efficacia e incisività: crea l'incarico di presidente fisso dell'Unione, rafforza il ruolo del "ministro degli Esteri" Ue, che sarà anche membro della Commissione, snellisce la composizione dell'eurogoverno di Bruxelles, rafforza i poteri di codecisione del Parlamento Ue, riequilibra il rapporto fra 'grandi' e 'piccoli' stati nelle decisioni. Il nuovo trattato prevede anche per la prima volta una 'clausola di uscita' per i paesi che volessero lasciare l'Unione. Ora per i 27, memori dei precedenti e soprattutto dell'insuccesso della Costituzione, parte la fase ad alta suspence delle ratifiche, che deve concludersi per l' inizio del 2009. La maggior parte dei governi vuole evitare referendum sempre ad alto rischio, perché potenzialmente inquinabili da altre tematiche, come quando nel 2005 gli elettori francesi votarono contro la Costituzione per protesta contro l'ipotesi di una adesione della Turchia e contro la disoccupazione, che non c'entravano. Per ora solo l'Irlanda, per ragioni costituzionali, ha previsto un referendum. Ma anche le ratifiche parlamentari potrebbero riservare cattive sorprese. Potrebbe così essere a rischio il Regno Unito, secondo l'ex-capo dello stato portoghese Mario Soares, se ci sarà una coalizione fra euroscettici di sponde opposte. Il ministro degli Esteri portoghese Luis Amado ha avvertito oggi in una intervista che un "no" creerebbe "una crisi politica seria in Europa, peggiore di quella che abbiamo attraversato".


Al via il vertice Ue, fari puntati sul Kosovo (sezione: Trattato UE)

( da "ADN Kronos" del 14-12-2007)

 

A Bruxelles sono riuniti i capi di Stato e di Governo. I leader, nella bozza di conclusioni, "concordano con il segretario generale Onu sul fatto che lo status quo nel Paese è insostenibile". Firmato a Lisbona il nuovo trattato Ue ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI Bruxelles, 14 dic. (Adnkronos/Aki) - Al via il vertice europeo dei capi di Stato e di Governo, riuniti a Bruxelles, per discutere, tra gli altri temi, anche della questione del futuro status del Kosovo. I leader, nella bozza di conclusioni "concordano con il segretario generale Onu sul fatto che lo status quo in Kosovo è insostenibile" e sottolineano "la necessità di andare avanti verso una soluzione" che assicuri "un Kosovo democratico e multietnico, impegnato sullo stato di diritto, la protezione delle minoranze, del patrimonio culturale e religioso". In questo contesto "l'Ue resta pronta a svolgere un ruolo guida" ed "sarà pronta ad assistere lo sviluppo economico e politico attraverso una chiara prospettiva europea". Quanto alla Serbia, i leader ricordano a Belgrado l'adempimento delle "condizioni obbligatorie per consentire rapidamente la firma dell'accordo di stabilizzazione e associazione". Sul tavolo del Consiglio comunque vi saranno anche i temi della globalizzazione e dei mercati finanziari. Su questo ultimo fronte, l'Ue sostiene la necessità di "monitorare" in quanto restano delle "preoccupazioni" legate alla crisi dei subprime.


La cerimonia a lisbona Siglato il nuovo Trattato dell'Unione. Brown in ritardo firma da solo (sezione: Trattato UE)

( da "Provincia di Lecco, La" del 14-12-2007)

 

La cerimonia a lisbona Siglato il nuovo Trattato dell'Unione. Brown in ritardo firma da solo LISBONA - Dopo sei anni di lavorio interno e di tentativi di riforma fermati dai referendum di Francia e Olanda, e poi di crisi e di stallo, l'Ue ieri a Lisbona si è data i mezzi per ripartire, con la "storica" firma del Trattato che adegua le istituzioni europee al grande allargamento verso Sud e Est. Ora scatta la fase cruciale delle ratifiche, che tutti sperano non riservi come in passato cattive sorprese. "È una giornata veramente molto importante: due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità, adesso si può ripartire" ha commentato Romano Prodi, che ha firmato il trattato per l'Italia con Massimo D'Alema. Un richiamo alla situazione di crisi e di incertezza creata dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005 da parte di francesi e olandesi. Il documento è stato siglato durante una cerimonia show nell'antico chiostro "manuelino" dei Jeronimos, trasformato in studio tv. Sola nota stonata l'assenza del premier britannico Gordon Brown, arrivato dopo la cerimonia, per la colazione conclusiva. Brown ha firmato dopo, separatamente. Ufficialmente è stato ritardato da una riunione dei Comuni. Ma secondo la stampa inglese non ha voluto figurare sulla "foto di famiglia" del vertice per non irritare gli euroscettici forti anche nel suo stesso partito, il Labour.


ARTICOLI DEL 13 DICEMBRE 2007

 

Trattato Ue, oggi la firma a Lisbona ( da "Giornale di Brescia" del 13-12-2007)

Tutto pronto per la firma del trattato Ue ( da "Arena, L'" del 13-12-2007)

Cultura E questa è soltanto la versione inglese: sarà distribuita infatti in tutte le 23 lingue uffi... ( da "Repubblica, La" del 13-12-2007)

Penalisti in pressing sul Trattato Ue ( da "Italia Oggi" del 13-12-2007)

Trattato Ue I Ventisette riuniti a Lisbona ( da "Eco di Bergamo, L'" del 13-12-2007)

Strasburgo, via alla carta dei diritti d'europa - alberto d'argenio ( da "Repubblica, La" del 13-12-2007)

BRUXELLES - L'Unione europea sta per avere il suo Trattato, ma il percorso verso la firma co ( da "Messaggero, Il" del 13-12-2007)

Leader Ue firmano oggi trattato per riformare blocco a Lisbona ( da "Reuters Italia" del 13-12-2007)

Lisbona - Il documento verrà poi ratificato a livello nazionale ( da "Libertà" del 13-12-2007)

Trattato di lisbona: i comuni celebrano la firma ( da "Denaro, Il" del 13-12-2007)

Tutto pronto per la firma del trattato Ue ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 13-12-2007)

TRATTATO UE/ FASTO E TANTO PUBBLICO A LISBONA PER LA FIRMA ( da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)

TRATTATO UE/ BARROSO CITA PESSOA: EUROPA HA SETE DI AVVENIRE ( da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)

UE: FIRMATO A LISBONA NUOVO TRATTATO, ''MOMENTO STORICO'' ( da "Asca" del 13-12-2007)

13/12/2007 13:54 UE: LEADER 27 FIRMANO A LISBONA NUOVO TRATTATO ( da "ITnews.it" del 13-12-2007)

Firmato a Lisbona il nuovo trattato Ue ( da "ADN Kronos" del 13-12-2007)

UE: LEADER 27 FIRMANO A LISBONA NUOVO TRATTATO ( da "ADN Kronos" del 13-12-2007)

UE: CARTA DIRITTI SIGLATA SOTTO CORO DI SCHIAMAZZI SINISTRA UNITARIA ( da "ADN Kronos" del 13-12-2007)

Carta dei diritti approvata tra le contestazioni ( da "Gazzettino, Il" del 13-12-2007)

IL NUOVO TRATTATO ( da "Sicilia, La" del 13-12-2007)

I 27 firmano Trattato di Lisbona, "nuovo capitolo Ue" ( da "Reuters Italia" del 13-12-2007)

UE: DOMENICI (ANCI), LEGARE EUROPA A PROGETTI NEI NOSTRI TERRITORI ( da "Asca" del 13-12-2007)

Firmato il nuovo Trattato Ue. Prodi: "Si riparte" ( da "Giornale.it, Il" del 13-12-2007)

Firmato il nuovo Trattato Ue. Prodi: "Si riparte" pag.1 ( da "Giornale.it, Il" del 13-12-2007)

Dal premier europo alla clausola di recesso, ecco come cambia la Ue ( da "Giornale.it, Il" del 13-12-2007)

A LISBONA - GLI STATI MEMBRI FIRMANO IL TRATTATO UE ( da "Wall Street Italia" del 13-12-2007)

L'Ue riparte dal trattato di Lisbona ( da "Stampaweb, La" del 13-12-2007)

I 27 firmano il nuovo trattato dell'Unione ( da "Rai News 24" del 13-12-2007)

TRATTATO UE/ IN TRAM VERSO IL PRANZO PRODI CHIACCHIERA CON MERKEL ( da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)

ANIMALI RICONOSCIUTI COME ESSERI SENZIENTI NEL NUOVO TRATTATO UE ( da "Sestopotere.com" del 13-12-2007)

L'Europa riparte da Lisbona. Firmato il nuovo Trattato ( da "Sole 24 Ore Online, Il" del 13-12-2007)

Lisbona, firmato il nuovo trattato europeo ( da "Vita non profit online" del 13-12-2007)

Più gestibile (forse) l'Ue a 27. Ma il sogno federale è sepolto ( da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2007)

Trattato Ue/ La firma a Lisbona. Ecco come cambia l'Unione con la firma ( da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2007)

Trattato Ue/ La firma a Lisbona. Ecco come cambia l'Unione con la firma pag.1 ( da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2007)

Trattato Ue/ La firma a Lisbona. Ecco come cambia l'Unione con la firma pag.3 ( da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2007)

Trattato Ue/ La firma a Lisbona. Ecco come cambia l'Unione con la firma pag.2 ( da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2007)

Trattato Ue firmato anche da Brown ( da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)

TRATTATO UE/ POETTERING: PARLAMENTO HA RUOLO UN TEMPO IMPENSABILE ( da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)

NUOVA EUROPA ( da "TGCom" del 13-12-2007)

UE: PRODI, CON TRATTATO FINITI ANNI INCERTEZZA. SI RIPRENDE A LAVORARE ( da "Asca" del 13-12-2007)

UE: PRODI, CON TRATTATO FINITI ANNI INCERTEZZA. SI RIPRENDE A LAVORARE ( da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)

Lisbona: i 27 firmano il nuovo Trattato europeo ( da "Velino.it, Il" del 13-12-2007)

Trattato Ue, l'euroscetticismo inglese torna a galla (2) ( da "Velino.it, Il" del 13-12-2007)

Trattato Ue, l'euroscetticismo inglese torna a galla ( da "Velino.it, Il" del 13-12-2007)

UE, al via il nuovo Trattato. La parola ai Parlamenti Nazionali ( da "Voce d'Italia, La" del 13-12-2007)


Articoli

Trattato Ue, oggi la firma a Lisbona (sezione: Trattato UE)

( da "Giornale di Brescia" del 13-12-2007)

 

Edizione: 13/12/2007 testata: Giornale di Brescia sezione:ESTERO I rappresentanti dei 27 si troveranno nello storico monastero di Los Jeronimos per rilanciare il processo istituzionale dell'Unione Europea Trattato Ue, oggi la firma a Lisbona Dissensi a Londra. Molto resta ancora da fare: le ratifiche non sono scontate Supporter dell'unita' europea manifesta a Lisbona LISBONA La presidenza portoghese dell'Ue ha curato nei dettagli la coreografia della "storica" cerimonia della firma, oggi, del Trattato di Lisbona, che dopo anni di stallo si spera possa fare ripartire la macchina comunitaria. Il Trattato sostituirà quello (impropriamente definito Costituzione Ue) bocciato dai referendum francesi e olandesi. Per la cerimonia è stata scelta la sfarzosa cornice del Monasteiro de lor Jeronimos, sulle rive del Tago a Belem, gioiello dell'arte manuelina. Ed è previsto anche che i 27 leader europei si spostino in un "electrico", uno dei celebri e sferraglianti antichi tram di Lisbona di cui vanno pazzi i turisti fra il Monastero e il Museo delle Carrozze, dove si svolgerà la colazione ufficiale offerta dal capo dello Stato. La firma avverrà nel chiostro centrale del Monastero dei Jeronimos, dove 30 anni fa venne siglata solennemente l'adesione del Portogallo, da poco uscito dalla dittatura di Salazar e Caetano, all'Europa comunitaria. Sarà una cerimonia breve, la firma vera e propria da parte dei 27 leader durerà circa un'ora, dalle 13 alle 14 italiane. I capi di Stato e di Governo dei 27 arriveranno in mattinata, e ripartiranno nel pomeriggio alla volta di Bruxelles, dove domani, domenica, inizierà l'ultimo summit Ue dell'anno, e sotto presidenza portoghese. Non dovrebbero esserci note stonate oggi, salvo forse l'arrivo tardivo del premier britannico Gordon Brown. Per motivi di servizio, una seduta che assolutamente non può mancare la mattina alla Camera dei Lord, ha spiegato la presidenza portoghese. Ma molti sospettano che per non irritare il fronte euroscettico, presente anche nel suo partito, il Labour, e ancora più forte fra i conservatori, Brown abbia preferito non partecipare alla cerimonia pubblica della firma con gli altri leader. È previsto che arrivi in tempo solo per la colazione, e che firmi poi alla spicciolata nel pomeriggio. Certo non è un bel modo di fare, da parte di Londra. Nessuno obbliga il Regno Unito a stare nella Ue, ma se ci sta è buona regola essere educati. Ma la priorità delle priorità, una volta firmato il Trattato, è ora per tutti di riuscire a farlo ratificare nei 27 Paesi evitando nuove cattive sorprese. Nessuno ha dimenticato il "no" referendario alla Costituzione Ue tre anni fa di Francia e Olanda, che aveva affossato il testo preparato dalla Convenzione. In alcuni dei Paesi membri i Governi - e anche la presidenza portoghese - resistono alle pressioni dell'opposizione che chiede il referendum. Solo in Irlanda il voto popolare è una necessità costituzionale. E brutte sorprese non sono mai escluse. Il Paese più a rischio nelle ratifiche parlamentari invece potrebbe essere proprio il Regno Unito, secondo l'ex-presidente portoghese Mario Soares. Ma tensioni interne potrebbero provocare qualche apprensione anche nei nuovi Paesi membri più euroscettici, come la Repubblica Ceca. In Francia il presidente Nicolas Sarkozy ha annunciato che il suo Paese - responsabile con l'Olanda dell'affossamento della Costituzione europea - sarà il primo a ratificarlo. Il parlamento di Parigi ha annunciato che si riunirà apposta per la ratifica già il 4 febbraio.


Tutto pronto per la firma del trattato Ue (sezione: Trattato UE)

( da "Arena, L'" del 13-12-2007)

 

EUROPA. E domani a Bruxelles comincia, sotto la presidenza portoghese, l'ultimo summit dell'anno Tutto pronto per la firma del trattato Ue LISBONA La presidenza portoghese dell'Ue ha curato nei dettagli la coreografia della "storica" cerimonia della firma, oggi, del Trattato di Lisbona. Per la cerimonia è stata scelta la sfarzosa cornice del Monasteiro de lor Jeronimos, sulle rive del Tago a Belem, gioiello dell'arte manuelina. Ed è previsto anche che i 27 leader europei si spostino in un "electrico", uno dei celebri e sferraglianti antichi tram di Lisbona di cui vanno pazzi i turisti fra il monastero e il museo delle carrozze, dove si svolgerà la colazione ufficiale offerta dal capo dello Stato. La firma avverrà nel chiostro centrale del monastero dei Jeronimos, dove 30 anni fa venne siglata solennemente l'adesione del Portogallo, da poco uscito dalla dittatura di Salazar e Caetano, all'Europa comunitaria. Sarà una cerimonia breve; la firma vera e propria da parte dei 27 leader durerà circa un'ora, dalle 13 alle 14 italiane. I capi di Stato e di governo dei 27 arriveranno in mattinata, e ripartiranno nel pomeriggio per Bruxelles, dove domani comincia l'ultimo summit Ue dell'anno, e sotto presidenza portoghese. Atteso in ritardo, oggi, il premier britannico Gordon Bown: come spiega la presidenza portoghese, ha una seduta che assolutamente non può mancare la mattina alla Camera dei Lord. Ma molti sospettano che per non irritare il fronte euroscettico, presente anche nel suo partito e ancora più forte fra i conservatori, Brown preferisca non partecipare alla cerimonia pubblica della firma. La priorità delle priorità, una volta firmato il Trattato, è ora per tutti di riuscire a farlo ratificare nei 27 Paesi evitando nuove cattive sorprese. Nessuno ha dimenticato il "no" referendario alla Costituzione Ue tre anni fa di Francia e Olanda, che aveva affossato il testo preparato dalla Convenzione. In alcuni dei Paesi membri i governi - e anche la presidenza portoghese - resistono alle pressioni dell'opposizione che chiede il referendum. Solo in Irlanda il voto popolare è una necessità costituzionale. Il Paese più a rischio nelle ratifiche parlamentari invece potrebbe essere proprio il Regno Unito, secondo l'ex presidente portoghese Mario Soares. Ma tensioni interne potrebbero provocare qualche apprensione anche nei nuovi Paesi membri più euroscettici, come la Repubblica ceca. In Francia il presidente Sarkozy aveva annunciato, subito dopo l'accordo finale sul trattato al vertice di Lisbona, che avrebbe cercato di fare sì che il suo Paese - responsabile con l'Olanda dell'affossamento della costituzione europea - fosse il primo a ratificarlo. E il Parlamento ha annunciato si riunirà per la ratifica già il 4 febbraio. L'ex presidente della Lettonia Vaira Vike-Freiberga potrebbe essere nominata presidente del gruppo di riflessione sulle sfide a lungo termine dell'Europa che i leader europei decideranno di creare al Vertice di venerdì prossimo, accogliendo un'idea della Francia. Del gruppo farà parte anche un italiano che, secondo indiscrezioni, potrebbe essere l'amministratore delegato della Unicredit Alessandro Profumo. La leader lettone, grande amica dell'ex presidente francese Jacques Chirac e degli Usa di George W. Bush, gode dell'appoggio francese e, in quanto, tale è ritenuta la candidata più forte, anche se la Gran Bretagna preferirebbe affidare le redini del gruppo a un imprenditore di successo, come l'ex presidente del gruppo telefonico Nokia Jorna Ollila. Vike-Freiberga, figlia di profughi,è cresciuta tra Germania, Marocco e Canada.


Cultura E questa è soltanto la versione inglese: sarà distribuita infatti in tutte le 23 lingue uffi... (sezione: Trattato UE)

( da "Repubblica, La" del 13-12-2007)

 

Cultura E questa è soltanto la versione inglese: sarà distribuita infatti in tutte le 23 lingue ufficiali dell'Ue e - in virtù di un piccolo codicillo nascosto nella dichiarazione 16 - anche in numerose altre lingue non ufficiali. Considerato che la semplice stampa del trattato in tutte queste lingue comporterà l'abbattimento di molte foreste, è davvero difficile stimarla in sintonia con il suo stesso impegno, sottoscritto nel nuovo Articolo 2, a tutelare l'ambiente. Molte delle "dichiarazioni" qualificanti sono frutto degli interventi della maldestra squadra europea che all'epoca in cui il trattato fu negoziato era composta dalla Gran Bretagna e dalla Polonia dei fratelli Kaczynski, e oggi è costituita unicamente dalla Gran Bretagna. Alcune di quelle dichiarazioni sono la traduzione in "eurolegalese" delle cosiddette "linee rosse" del Primo ministro britannico Gordon Brown, concepite per metterlo al riparo dagli assalti furibondi degli euroscettici e salvarlo dall'eventualità di un referendum. (A ciò ha contribuito anche la Danimarca, che ha appena deciso di non indire un referendum). Le dichiarazioni includono riserve fastidiose e per buona parte inutili su quello che dovrebbe essere uno dei vantaggi principali di questo trattato: le procedure per una politica estera europea più forte e meglio coordinata. Altrove, sedici stati membri dichiarano (numero 52) di amare tuttora i simboli dell'Ue: la sua bandiera, il suo inno, il suo motto (che è "Uniti nella diversità", qualora l'aveste dimenticato), l'euro e la festività del 9 maggio in cui ricorre il Giorno dell'Europa. Buon per loro. L'elenco dei firmatari non comprende la Francia. Questo starebbe forse a significare che la Francia disapprova questi simboli? E se siamo "Uniti nella diversità", perché soltanto sedici dei ventisette stati membri si sono uniti per avallare questo motto? Personalmente, sono tuttavia molto lieto di constatare che tutti gli spezzoni delle precedenti versioni dell'aspirante Costituzione da me preferiti da sempre sono sopravvissuti. Vorrei pertanto qui assegnare il premio Salvador Dalì per la dichiarazione più surreale del Trattato dell'Unione Europea alla numero 58, nella quale i governi di Lettonia, Ungheria e Malta dichiarano solennemente che l'ortografia del nome della moneta unica sulle banconote e sugli spiccioli "non avrà effetto sulle regole vigenti delle lingue lettone, ungherese e maltese". Ci chiediamo pertanto: che cosa ci sarà mai nella parola "euro" da distorcere così orribilmente le lingue lettone, ungherese e maltese? E qual è lo scopo esatto che si prefigge una dichiarazione del genere? è forse la paura che, se non fosse per questo provvidenziale e magico profilattico, la parola "euro" agirebbe come una sorta di polonio semantico, arrivando a divorare l'essenza organica delle lingue lettone, ungherese e maltese? Penso che qualcuno dovrebbe dircelo. Sulla mia scrivania, alla mia sinistra si erge questa mostruosa pila di 312 pagine, più le copie dei precedenti trattati senza i quali risulta del tutto incomprensibile. Alla mia destra c'è, invece, un volumetto elegante, di una sessantina di pagine appena, delle dimensioni di un tascabile, con la copertina bordeaux, contenente sia la Dichiarazione di Indipendenza sia la Costituzione degli Stati Uniti d'America risalenti a 220 anni fa, con tutti i loro successivi emendamenti. "Noi, il Popolo degli Stati Uniti, allo Scopo di perfezionare la nostra Unione, instaurare la Giustizia, garantire la Tranquillità interna, provvedere alla difesa comune, promuovere il Benessere generale e salvaguardare per noi stessi e i nostri Posteri il dono della Libertà?" è l'incipit di quel volumetto. Il nostro Trattato, invece, si apre con queste parole: "Sua Maestà il Re dei Belgi?" seguite poi da un bell'elenco di nomi di presidenti e di teste coronate, un riferimento al completamento del "processo avviato con il Trattato di Amsterdam e con il Trattato di Nizza", fino ad arrivare a questo primo articolo così ispirante: "Il Trattato dell'Unione Europea dovrà essere emendato in conformità a questo articolo". Il testo prosegue poi con l'aggiunta al preambolo del trattato esistente di alcuni degli spaventosi discorsi ampollosi di Valerie Giscard d'Estaing estrapolati dalla mancata Costituzione. "Ach, Europa!" ha esclamato una volta lo scrittore Hans Magnus Enzensberger. è penoso dover rammentare che nelle comuni intenzioni la nostra Costituzione avrebbe dovuto essere qualcosa di simile alla loro: una dichiarazione elegante e chiara di ciò che è l'Unione, di come funziona, dei valori sui quali si basa, espressa in una prosa efficace. Questo era l'auspicio di almeno alcune persone - e non soltanto tra le euro-élite - in Europa, allorché ci incamminammo verso questa impresa sei anni fa. In un sondaggio "Eurobarometer" condotto nell'autunno 2001, due terzi degli intervistati riteneva che l'Ue dovesse avere una sua Costituzione. Perfino in Gran Bretagna si registrò una percentuale di favorevoli del 58 per cento. Che ridimensionamento c'è stato: ci eravamo ripromessi di regalarci un banchetto costituzionale e ci ritroviamo in mano una poltiglia inverosimile. Nondimeno, l'Unione Europea continua a funzionare e ad espandersi. "Eppur si muove": la leggendaria esclamazione provocatrice di Galileo forse è il vero autentico motto segreto dell'Unione Europea. Un'illustre esperta di istituzioni dell'Ue, la professoressa Helen Wallace, ha appena pubblicato uno studio su come ha operato l'Ue dai tempi del suo grande allargamento a est, avvenuto nel maggio 2004. Contro tutte le più funeste previsioni di ingorgo e impasse, la professoressa ha assodato invece che l'Ue ha continuato a funzionare abbastanza bene, per mezzo di adattamenti pragmatici e riforme extra-trattato. Adesso questo trattato di emendamento di Lisbona, quantunque modesto e vincolato da riserve e restrizioni, dovrebbe consentire all'Unione di funzionare un po' meglio quando - presumendo che tutti i 27 stati membri lo ratifichino - entrerà in vigore nel gennaio 2009. Una cosa è certa: rispetto a quello degli Stati Uniti non è un elegante documento costituzionale. Assomiglia di più al manuale di istruzioni di un carrello elevatore a forca. Di per sé, non servirà affatto a convincere i cittadini europei, o il resto del mondo, che l'Unione Europea serve a qualcosa, ma aiuterà l'Ue a fare cose che potranno convincerli. Ormai si intravede la fine di questo lungo e deludente dibattito costituzionale, che dovrebbe finalmente renderci liberi di concentrarci su ciò che questa Unione fa, più che su che cosa è o dice di essere. Di fatto, l'Ue definirà ciò che è da ciò che fa. Servirà a creare posti di lavoro, rafforzare il mondo del libero commercio, incoraggiare lo sviluppo, combattere il cambiamento del clima? Che cosa può offrire ai Paesi vicini che non ne diverranno membri, in quell'arco critico che ci circonda da Murmansk a Casablanca? Non possiamo attendere il gennaio 2009 per dare una risposta a questi interrogativi. Per allora, un nuovo presidente americano vorrà ascoltare le nostre risposte. A pochi passi di distanza dal monastero di Jeronimos, in direzione delle sponde dell'estuario che sfocia nell'Atlantico, sorge la magnifica torre di Belem, una fortezza bianca e splendente in stile Manueline che i primi esploratori moderni dell'Europa avrebbero oltrepassato allorché salparono alla scoperta di nuovi mondi. Oggi, dopo il pranzo che senza alcun dubbio sarà squisito, i leader europei dovrebbero farsi una bella passeggiatina digestiva fino alla torre di Belem, e contemplare orizzonti più vasti. www. timothygartonash. com Traduzione di Anna Bissanti.


Penalisti in pressing sul Trattato Ue (sezione: Trattato UE)

( da "Italia Oggi" del 13-12-2007)

 

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - La Legge Numero 295, pag. 21 del 13/12/2007 Autore: Visualizza la pagina in PDF     Penalisti in pressing sul Trattato Ue Penalisti in pressing per modificare il nuovo Trattato europeo che sarà approvato a Lisbona oggi. Con una delibera adottata lo scorso 10 dicembre, la giunta ha sollevato critiche sul rischio di una regressione delle garanzie. I dubbi si appuntano sulle conseguenze che deriveranno dalla sottoscrizione del progetto di Trattato all'ordinamento penale e processuale penale italiano, per effetto dell'introduzione delle norme che disciplinano la cooperazione giudiziaria in materia penale, in particolare per quanto attiene la mancanza di criteri di tipizzazione delle cosiddette Norme minime relative sia alla definizione dei reati e delle relative sanzioni in ambito transnazionale (art.69/F), sia alle garanzie processuali riferibili ai diritti della persona ed all'ammissibilità della prova (art.69/E). L'Ucpi sollecita il Parlamento, le forze politiche, le associazioni forensi e ogni operatore del diritto a intervenire "con la massima energia" affinché i rappresentati del governo procedano alla sottoscrizione del Trattato solo previa opposizione di riserve o introduzione di integrazioni o modifiche, idonee ad impedire ogni eventualità di regressione nell'ordinamento penale e processuale.


Trattato Ue I Ventisette riuniti a Lisbona (sezione: Trattato UE)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 13-12-2007)

 

STRASBURGO Alla vigilia del vertice di Lisbona, nel quale i leader europei firmeranno il nuovo Trattato, i leader delle tre istituzioni Ue hanno firmato al Parlamento europeo la Carta dei diritti fondamentali. La sessione speciale è stata movimentata da una bordata di proteste che hanno riunito in una improbabile alleanza eurodeputati della sinistra del Gue con quelli di estrema destra e degli euroscettici. Il gruppetto ha più volte rumorosamente invocato un referendum sul Trattato europeo, interrompendo gli interventi del presidente di turno, il premier portoghese Josè Socrates, e della Commissione Ue, Josè Manuel Durao Barroso. "Anche se qui c'è chi strepita, questa è una data fondamentale per la storia dell'Ue", ha detto Socrates, con tono di sfida nei confronti dei contestatori. Il presidente del Parlamento europeo, Hans Gert Poettering, ha cercato più volte di riportare la calma, sollecitando anche i commessi a impossessarsi degli striscioni, ma le contestazioni sono continuate. La protesta è stata prontamente seguita da coda polemica che ha riguardato soprattutto il gruppo del Gue, il cui presidente, Francis Wurtz, si è apertamente dissociato dall'iniziativa che ha riguardato un piccolo gruppo di eurodeputati, soprattutto dei Paesi nordici. "La libertà non può essere garantita senza il rispetto dei diritti dell'altro", ha affermato Poettering, in apertura di seduta facendo riferimento alla Carta, che in 54 articoli delinea i diritti civili, economici e sociali dei cittadini europei divisi in sei capitoli. Si tratta di dignità (diritto alla vita e integrità della persona), libertà (diretto alla libertà e sicurezza; all'istruzione; di lavorare; protezione in caso di espulsione e di estradizione), uguaglianza (non discriminazione, parità tra donne e uomini), solidarietà (diritto di negoziazione e di azioni collettive; condizioni di lavoro giuste e eque), cittadinanza (diritto di voto; libertà di circolazione e soggiorno) e giustizia (diritto a giudice imparziale; presunzione innocenza e principi legalità). La proclamazione solenne di era stata proposta dai rappresentanti dell'Europarlamento europeo alla Conferenza intergovernativa (Cig) proprio per dare un significato simbolico e formale all'atto. Un articolo del Trattato farà riferimento al contenuto della Carta, cha avrà carattere giuridicamente vincolante.


Strasburgo, via alla carta dei diritti d'europa - alberto d'argenio (sezione: Trattato UE)

( da "Repubblica, La" del 13-12-2007)

 

Strasburgo, via alla Carta dei diritti d'Europa Urla e contestazioni all'Europarlamento. Oggi la firma del Trattato Lettera di Gordon Brown e Prodi ai 27: impegnarsi su clima, migrazioni e lotta al crimine ALBERTO D'ARGENIO DAL NOSTRO INVIATO STRASBURGO - Ieri a Strasburgo la firma della Carta europea dei diritti fondamentali, oggi a Lisbona quella del nuovo Trattato Ue, domani a Bruxelles il vertice dei capi di stato e di governo dominato dal Kosovo. In tre giorni si scrive una pagina di storia dell'Unione ma, come sempre accade nei grandi momenti, non mancano le polemiche: come quelle di chi all'Europarlamento ha chiesto con urla e schiamazzi di sottoporre il nuovo testo ad un referendum, o la polemica ambientalista contro gli spostamenti per mezza Europa, con il conseguente inquinamento prodotto dagli aerei, imposti ai premier. Grazie alla firma apposta ieri di fronte alla plenaria del Parlamento Ue dai presidenti delle tre principali istituzioni comunitarie (Poettering, Barroso e Socrates), dal 2009 i diritti della Carta Ue saranno vincolanti e potranno essere difesi di fronte alla Corte di giustizia. I 54 articoli prevedono la difesa delle libertà individuali, la non-discriminazione, i diritti sociali e quelli economici. Una serie di garanzie dalle quali si sono sfilate Gran Bretagna e Polonia (quest'ultima, però, con la sconfitta dei gemelli Kaczinsky dovrebbe rientrare) nel timore di vedersi imporre una serie di nuovi diritti, sociali per Londra e individuali per Varsavia. Ma la cerimonia, tanto scarna quanto solenne, è stata rovinata dalle urla e dagli schiamazzi delle ali estreme dell'aula: i comunisti e gli euroscettici di estrema destra, britannici e polacchi in testa, hanno interrotto a più riprese i discorsi dei tre presidenti con cori e striscioni che chiedevano di imporre un referendum per la ratifica del Trattato (la temuta consultazione popolare è stata indetta solo dall'Irlanda, mentre le altre capitali ratificheranno in Parlamento). Due contestazioni organizzate separatamente che però hanno finito per accostare la destra estrema ai comunisti i cui responsabili, a cose fatte, si sono pentiti della leggerezza. Ben più suggestiva sarà invece la cornice in cui oggi i leader dei 27 firmeranno il nuovo Trattato di Lisbona, il testo chiamato a raccogliere buona parte della defunta Costituzione Ue e permettere all'Europa allargata di funzionare nell'era della globalizzazione. La firma avverrà al Monasteiro de lor Jeronimos, gioiello sulle rive del Tago, e prima di pranzo i premier verranno scarrozzati su uno degli antichi e celebri tram della capitale portoghese. Finita la cerimonia i 27 si sposteranno a Bruxelles, con o senza tappa a casa, per partecipare al vertice di fine anno di domani. Ma la scelta di spalmare la trasferta Ue tra le due capitali, dettata dall'orgoglio dei portoghesi che così avranno un Trattato di Lisbona, ha scatenato le polemiche degli ambientalisti, imbufaliti per l'inquinamento degli aerei che accorpando il tutto in una sola città sarebbe stato risparmiato. Gli unici a trovare una soluzione sono stati i premier del Benelux che viaggeranno sullo stesso aereo. Polemiche a parte, il summit sarà dominato dal Kosovo, nuovo banco di prova per la (inesistente) voce unice europea nei grandi temi di politica estera. E in vista del vertice Romano Prodi e Gordon Brown hanno inviato una lettera ai colleghi indicando i temi su cui si dovrà concentrare l'Europa dotata del futuro: capacità di governare, anziché subire, globalizzazione e migrazioni, lotta alla criminalità, al terrorismo, al cambiamento climatico e all'instabilità internazionale.


BRUXELLES - L'Unione europea sta per avere il suo Trattato, ma il percorso verso la firma co (sezione: Trattato UE)

( da "Messaggero, Il" del 13-12-2007)

 

Di CRISTINA MARCONI BRUXELLES - L'Unione europea sta per avere il suo Trattato, ma il percorso verso la firma continua a essere disseminato di qualche incidente. A mezzogiorno di oggi i capi di Stato e di governo dell'Unione europea sigleranno il testo faticosamente messo a punto nel giugno scorso dopo i due anni di stallo seguiti alla bocciatura della vecchia Costituzione da parte di Francia e Olanda. Unico neo della cerimonia, fortemente voluta dal Portogallo nel monasterio dos Geronimos della capitale lusitana per consegnare alla storia il "Trattato di Lisbona", sarà la vistosa assenza del premier britannico Gordon Brown, che, trattenuto a Londra da un impegno parlamentare, arriverà per pranzo e firmerà il Trattato da solo, danneggiando così la sua già traballante popolarità all'interno dell'Unione. Ad intaccare la solennità di queste giornate ha contribuito però soprattutto l'incidente avvenuto ieri nell'emiciclo di Strasburgo, durante la cerimonia per la firma della Carta dei diritti fondamentali, testo che garantisce le libertà civili, tutela il principio di non discriminazione e sottopone i diritti sociali, per la prima volta, al controllo della Corte europea di giustizia. Prima della firma, i presidenti delle tre istituzioni politiche, ossia José Socrates per il Consiglio, José Manuel Barroso per la Commissione e Hans-Gert Poettering per il Parlamento, hanno pronunciato ciascuno un discorso, interrotti dalle animate proteste provenienti dai banchi dell'estrema destra e dei comunisti, reclamanti a gran voce, con slogan, magliette e striscioni, un referendum sul nuovo Trattato Ue. Per ora infatti solo l'Irlanda prevede una consultazione dei cittadini, nel rispetto della propria costituzione nazionale, ma per i deputati dell'estrema destra britannici, danesi, e soprattutto dei nuovi paesi membri dell'Est, così come per i comunisti, in particolare nordici e greci, tutti gli europei devono potersi pronunciare. Il risultato è stato una sessione movimentata, nonostante i tentativi di Poettering di riportare la calma in aula, tornata solo quando è risuonato l'Inno alla gioia di Beethoven, inno europeo che il nuovo trattato non riconosce però più come tale, a differenza del vecchio testo costituzionale. Una volta firmati Carta dei diritti e Trattato, venerdì a Bruxelles si terrà il consiglio europeo, in cui i leader dei Ventisette potranno finalmente dedicarsi al futuro dell'Ue.


Leader Ue firmano oggi trattato per riformare blocco a Lisbona (sezione: Trattato UE)

( da "Reuters Italia" del 13-12-2007)

 

8.19 Versione per stampa LISBONA (Reuters) - I leader dell'Unione Europea firmeranno oggi il "Trattato di Lisbona" per modernizzare le istituzioni del blocco e lasciarsi alle spalle un decennio di difficili processi di riforma. La firma darà inizio a un processo di ratifica da parte dei parlamentari europei che i leader sperano annullerà il no francese e olandese del 2005 alla costituzione europea, che ha preceduto il trattato nel tentativo di riformare le istituzioni. Il trattato è una versione moderata della costituzione e i leader europei sperano che sarà efficace nell'adattare le strutture del blocco alla sua nuova dimensione di 27 paesi membri. Il patto punta a creare una politica estera più efficace, una leadership più forte e processi decisionali più democratici. Per la Cancelliera tedesca Angela Merkel il trattato "non lascia questioni in sospeso", ed è "la fondazione di una nuova Unione Europea nel XXI secolo". I negoziati sul trattato sono cominciati durante la presidenza della Germania nella prima metà del 2007 e si sono conclusi nella seconda metà sotto la presidenza del Portogallo. L'avvicendamento nella presidenza finirà col trattato, e nel 2009 subentrerà una presidenza a lungo termine del Consiglio Europeo. Il trattato inoltre stabilirà un capo della politica estera più forte, e permetterà che le decisioni siano prese dalla maggioranza dei votanti, soprattutto in tema di giustizia e sicurezza. I funzionari sperano che permetta all'Ue di occuparsi di decisioni importanti quali la creazione di posti di lavoro e affrontare le sfide della localizzazione. La firma del trattato avverrà a mezzogiorno nel chiostro del Jeronimos Monastery di Lisbona.


Lisbona - Il documento verrà poi ratificato a livello nazionale (sezione: Trattato UE)

( da "Libertà" del 13-12-2007)

 

Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di giovedì 13 dicembre 2007 > Nel Mondo Lisbona - Il documento verrà poi ratificato a livello nazionale Unione Europea, oggi si firma la nuova base costituzionale roma - Il travagliato cammino per dare all'Europa una base costituzionale si conclude oggi in Portogallo con la firma dei capi di stato e di governo dei Ventisette del Trattato di Lisbona. Il documento introduce sostanziali novità nell'assetto istituzionale della Ue. Concepito per gestire un'Unione passata da 15 a 27 Paesi, renderà tra l'altro possibile la nomina di un presidente permanente e di un ministro degli esteri mentre aumenterà i poteri della Corte di giustizia della Ue. La firma del nuovo Trattato darà il via alla stagione delle ratifiche che in molti, scottati dai guai della Costituzione, seguiranno tenendo le dita incrociate. La presidenza portoghese dell'Ue ha curato nei dettagli la coreografia della "storica" cerimonia della firma. Per l'evento è stata scelta la sfarzosa cornice del Monasteiro de lor Jeronimos, sulle rive del Tago a Belem, gioiello dell'arte manuelina. Ed è previsto anche che i 27 leader europei si spostino in un "electrico", uno dei celebri e sferraglianti antichi tram di Lisbona di cui vanno pazzi i turisti fra il Monastero e il Museo delle Carrozze, dove si svolgerà la colazione ufficiale offerta dal capo dello stato. La firma avverrà nel chiostro centrale del Monastero dei Jeronimos, dove 30 anni fa venne siglata solennemente l'adesione del Portogallo, da poco uscito dalla dittatura di Salazar e Caetano, all'Europa comunitaria. Sarà una cerimonia breve, la firma vera e propria da parte dei 27 leader durerà circa un'ora, dalle 13 alle 14 italiane. I capi di Stato e di governo dei 27 arriveranno in mattinata, e ripartiranno nel pomeriggio alla volta di Bruxelles, dove l'indomani inizia l'ultimo summit Ue dell'anno, e sotto presidenza portoghese. Non dovrebbero esserci note stonate, salvo forse l'arrivo tardivo del premier britannico Gordon Brown. Per motivi di servizio, una seduta che assolutamente non può mancare la mattina alla Camera dei Lord, ha spiegato la presidenza portoghese. Ma molti sospettano che per non irritare il fronte euroscettico, presente anche nel suo partito, il Labour, e ancora più forte fra i conservatori, Brown abbia preferito non partecipare alla cerimonia pubblica della firma con gli altri leader. È previsto che arrivi in tempo solo per la colazione, e che firmi poi alla spicciolata nel pomeriggio. Ma la priorità delle priorità, una volta firmato il trattato, è ora per tutti di riuscire a farlo ratificare nei 27 Paesi evitando nuove cattive sorprese. Nessuno ha dimenticato il "no" referendario alla Costituzione Ue tre anni fa di Francia e Olanda, che aveva affossato il testo preparato dalla Convenzione. In alcuni dei Paesi membri i governi - e anche la presidenza portoghese - resistono alle pressioni dell'opposizione che chiede il referendum. Solo in Irlanda il voto popolare è una necessità costituzionale. E brutte sorprese non sono mai escluse. Il Paese più a rischio nelle ratifiche parlamentari invece potrebbe essere proprio il Regno Unito, secondo l'ex-presidente portoghese Mario Soares. Ma tensioni interne potrebbero provocare qualche apprensione anche nei nuovi Paesi membri più euroscettici, come la Repubblica Ceca. In Francia il presidente Nicolas Sarkozy aveva annunciato, subito dopo l'accordo finale sul trattato al vertice di Lisbona in ottobre, che avrebbe cercato di fare sì che il suo Paese - responsabile con l'Olanda dell'affossamento della costituzione europea - fosse il primo a ratificarlo. Non è escluso che ci riesca: il parlamento di Parigi ha annunciato ieri si riunirà in congresso per la ratifica già il 4 febbraio. [.


Trattato di lisbona: i comuni celebrano la firma (sezione: Trattato UE)

( da "Denaro, Il" del 13-12-2007)

 

Il Cartellone eventi trattato di lisbona: i comuni celebrano la firma di Simone d'Antonio I Comuni italiani celebrano la firma del Trattato di Lisbona con la conferenza " Il nuovo Trattato Ue e l'impegno delle città in Europa ", che avrà luogo oggi alle ore 10.30 a Roma, presso la sede dell'Anci e della Fondazione Anci Ideali di via dei Prefetti 46. Organizzato dalla Fondazione Anci Ideali in collaborazione con Rappresentanza in Italia di Parlamento e Commissione europea, Fondazione Mezzogiorno Europa, Associazione giornalisti europei, Formez, Confservizi e Anci, l'evento rilancerà il dibattito sul futuro dell'Europa e sulle sfide che attendono le città nel nuovo contesto europeo. La conferenza si svolgerà simbolicamente in contemporanea con la firma a Lisbona del nuovo Trattato europeo. All'incontro parteciperanno il presidente della Fondazione Anci Ideali Sergio Chiamparino, il sindaco di Viterbo e coordinatore della delegazione Anci presso il Comitato delle regioni Giancarlo Gabbianelli, il direttore della Rappresentanza della Commissione europea in Italia Pier Virgilio Dastoli, il presidente della Commissione Politiche dell'Unione Europea del Senato Andrea Manzella, il presidente del Comitato Schengen, Europol e immigrazione della Camera Sandro Gozi, l'assessore al bilancio del Comune di Roma Marco Causi, il presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa Andrea Geremicca, il presidente della sezione italiana dell'Associazione Giornalisti Europei Nuccio Fava, il vicepresidente del Formez Enrico Borghi. 13-12-2007.


Tutto pronto per la firma del trattato Ue (sezione: Trattato UE)

( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 13-12-2007)

 

EUROPA. E domani a Bruxelles comincia, sotto la presidenza portoghese, l'ultimo summit dell'anno Tutto pronto per la firma del trattato Ue Brown arriverà tardi e firmerà per suo conto "Forse lo fa per non irritare gli euroscettici" Il Parlamento francese si riunirà già il 4 febbraio per votare la Magna Charta Oggi a Lisbona la storica cerimonia Subito dopo parte la "lotteria" della ratifica nei 27 Paesi dell'Unione Un italiano nel gruppo sulle sfide del futuro   LISBONA La presidenza portoghese dell'Ue ha curato nei dettagli la coreografia della "storica" cerimonia della firma, oggi, del Trattato di Lisbona. Per la cerimonia è stata scelta la sfarzosa cornice del Monasteiro de lor Jeronimos, sulle rive del Tago a Belem, gioiello dell'arte manuelina. Ed è previsto anche che i 27 leader europei si spostino in un "electrico", uno dei celebri e sferraglianti antichi tram di Lisbona di cui vanno pazzi i turisti fra il monastero e il museo delle carrozze, dove si svolgerà la colazione ufficiale offerta dal capo dello Stato. La firma avverrà nel chiostro centrale del monastero dei Jeronimos, dove 30 anni fa venne siglata solennemente l'adesione del Portogallo, da poco uscito dalla dittatura di Salazar e Caetano, all'Europa comunitaria. Sarà una cerimonia breve; la firma vera e propria da parte dei 27 leader durerà circa un'ora, dalle 13 alle 14 italiane. I capi di Stato e di governo dei 27 arriveranno in mattinata, e ripartiranno nel pomeriggio per Bruxelles, dove domani comincia l'ultimo summit Ue dell'anno, e sotto presidenza portoghese. Atteso in ritardo, oggi, il premier britannico Gordon Bown: come spiega la presidenza portoghese, ha una seduta che assolutamente non può mancare la mattina alla Camera dei Lord. Ma molti sospettano che per non irritare il fronte euroscettico, presente anche nel suo partito e ancora più forte fra i conservatori, Brown preferisca non partecipare alla cerimonia pubblica della firma. La priorità delle priorità, una volta firmato il Trattato, è ora per tutti di riuscire a farlo ratificare nei 27 Paesi evitando nuove cattive sorprese. Nessuno ha dimenticato il "no" referendario alla Costituzione Ue tre anni fa di Francia e Olanda, che aveva affossato il testo preparato dalla Convenzione. In alcuni dei Paesi membri i governi - e anche la presidenza portoghese - resistono alle pressioni dell'opposizione che chiede il referendum. Solo in Irlanda il voto popolare è una necessità costituzionale. Il Paese più a rischio nelle ratifiche parlamentari invece potrebbe essere proprio il Regno Unito, secondo l'ex presidente portoghese Mario Soares. Ma tensioni interne potrebbero provocare qualche apprensione anche nei nuovi Paesi membri più euroscettici, come la Repubblica ceca. In Francia il presidente Sarkozy aveva annunciato, subito dopo l'accordo finale sul trattato al vertice di Lisbona, che avrebbe cercato di fare sì che il suo Paese - responsabile con l'Olanda dell'affossamento della costituzione europea - fosse il primo a ratificarlo. E il Parlamento ha annunciato si riunirà per la ratifica già il 4 febbraio.   L'ex presidente della Lettonia Vaira Vike-Freiberga potrebbe essere nominata presidente del gruppo di riflessione sulle sfide a lungo termine dell'Europa che i leader europei decideranno di creare al Vertice di venerdì prossimo, accogliendo un'idea della Francia. Del gruppo farà parte anche un italiano che, secondo indiscrezioni, potrebbe essere l'amministratore delegato della Unicredit Alessandro Profumo. La leader lettone, grande amica dell'ex presidente francese Jacques Chirac e degli Usa di George W. Bush, gode dell'appoggio francese e, in quanto, tale è ritenuta la candidata più forte, anche se la Gran Bretagna preferirebbe affidare le redini del gruppo a un imprenditore di successo, come l'ex presidente del gruppo telefonico Nokia Jorna Ollila. Vike-Freiberga, figlia di profughi,è cresciuta tra Germania, Marocco e Canada.  .


TRATTATO UE/ FASTO E TANTO PUBBLICO A LISBONA PER LA FIRMA (sezione: Trattato UE)

( da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)

 

13-12-2007 13:25 Poi tutti in tram per andare al pranzo ufficiale Bruxelles, 13 dic. (Apcom) - Il Monasterio dos Geronimos è certamente uno dei luoghi più belli d'Europa e qui è appena iniziata la cerimonia della firma (con penne d'argento personalizzate) del Trattato dell'Unione europea da parte dei capi di Stato e di Governo dei ventisette Stati Membri. Nell'esuberante architettura di un bianco accecante del gioiello dell'arte sacra portoghese, centinaia di invitati (tutti seduti in un semicerchio) stanno assistendo alla chiama dei premier per le firme (iniziate con quella del belga Guy Verhofstadt, premier dimissionario e appena reincaricato) dopo aver ascoltato l'Inno alla Gioia e i discorsi del premier portoghese e presidente di turno dell'Unione Josè Socrates (in portoghese), del presidente della Commissione Josè Manuel Barroso (che ha diviso il testo in tre lingue: portoghese, francese e inglese) e del presidente dell'Europarlamento Hans Gert Poettring (in tedesco). Tre anni fa a Roma fu firmato, con uguale fasto, un progetto di riforma molto più ambizioso, poi caduto sotto i colpi dei referendum olandese e francese. Questa volta, tranne l'Irlanda che è costretta dalla Costituzione a ricorrere al referendum, quasi tutti gli altri paesi vorrebbero evitarlo per non far fallire anche questo secondo e difficile accordo. SI manifesta però da alcune parti la pressione per una consultazione popolare, in particolare esercitata dai partiti della sinistra estrema, che ieri hanno anche inscenato una manifestazione nell'Aula di Strasburgo, e dai conservatori britannici. Oggi però è il giorno della festa. Dopo la firma sarà inaugurato un monumento al Trattato e poi tutti in tram, i caratteristici tram di Lisbona, per andare al pranzo ufficiale al museo delle Carrozze. Subito dopo tutti in aereo, per andare a Bruxelles dove domani si svolgerà il Consiglio europeo.


TRATTATO UE/ BARROSO CITA PESSOA: EUROPA HA SETE DI AVVENIRE (sezione: Trattato UE)

( da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)

 

13-12-2007 13:14 "Avremo più forza per agire" Bruxelles, 13 dic. (Apcom) - "L'Europa ha fame di creazione e sete di avvenire. Vuole, da semplice denominazione geografica, diventare una persona civile": Sono frasi del famoso poeta portoghese Fernando Pessoa, pronunciate nel 1917, che il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso, da orgoglioso conterraneo, ha preso in prestito oggi per salutare nel suo discorso ufficiale la firma del Trattato di Lisbona e dire che finalmente ci sono le condizioni perchè l'Europa "sia unita e forte". Nel suo breve intervento, diviso come spesso fa in tre lingue (portoghese, francese ed inglese) Barroso ha affermato che "Lisbona, tante volte punto di incontro tra l'Europa e il Mondo è oggi porto di incontro dell'Europa con se stessa e il Trattato è il risultato di questo incontro". Il presidente della Commissione ha poi voluto ringraziare la presidenza tedesca dell'Unione (nel passato semestre) "per il suo contributo eccezionale dato con la Dichiarazione di Berlino che, insieme alla determinazione della presidenza portoghese hanno reso possibile questo Trattato". "I governi hanno dato prova di coraggio politico - ha osservato Barroso - e vi invito a mantenere la stessa determinazione durante il periodo delle ratifiche". Questo Trattato, ha aggiunto, "rinforzerà la capacità dell'Unione di agire e permetterà di raggiungere effettivamente dei risultati. Il Trattato rafforza la democrazia europea ed il metodo comunitario dando più competenze al Parlamento". Inoltre Barroso ha sottolineato l'importanza della Carta dei diritti fondamentali, "che darà più protezione ai cittadini della Ue". Questo trattato, ha aggiunto, "aumenta la coerenza della nostra azione verso l'esterno. Una buona dimostrazione di questo è il fatto che l'Alto Rappresentante sarà anche Vice presidente della Commissione". "Ora lavoriamo insieme - ha concluso il presidente della Commissione - istituzioni europee e Stati membri, per fare della libertà, della prosperità e della solidarietà una realtà per la vita di tutti i giorni dei cittadini europei".


UE: FIRMATO A LISBONA NUOVO TRATTATO, ''MOMENTO STORICO'' (sezione: Trattato UE)

( da "Asca" del 13-12-2007)

 

(ASCA-AFP) - Lisbona, 13 dic - I leader dei ventisette paesi dell'Unione Europea hanno firmato a Lisbona il nuovo trattato istituzionale dell'Ue, che rimpiazza la bozza di Costituzione bocciata nel 2005 con un referendum dai cittadini di Francia e Olanda. ''La storia ricordera' questo giorno come il momento in cui il trattato europeo aprira' la strada a nuove speranze'', ha detto il Primo ministro portoghese Jose Socrates che ha aperto la cerimonia accogliendo i leader. Il grande assente e' il Primo ministro Gordon Brown, che ha precisato che firmera' il trattato in un secondo momento. La cerimonia della firma nella citta' iberica, fortemente voluta dalla presidenza di turno portoghese per legare l'evento al nome di Lisbona, mettera' di fatto la parola fine al periodo di transizione, che in quasi quattro anni ha traghettato l'Unione da 15 membri agli attuali 27. Nelle intenzioni dei Capi di Stato e di governo europei il Trattato dovra' finalmente far funzionare l'Unione attuale, attraverso la presidenza semi-permanente del Consiglio, il nuovo sistema di voto a maggioranza, l'alto rappresentante Ue per la politica estera. L'obiettivo di Bruxelles e' quello che in occasione del 2009, prossima scadenza elettorale comunitaria, tutti i paesi membri abbiano approvato il nuovo Trattato. Partira' quindi, dopo la firma di Lisbona, il momento delle ratifiche. Sara' un 2008 delicato, sotto questo aspetto. Oggi sono state firmate le 285 pagine del Trattato che, pur essendo in molti suoi passaggi di non facile comprensione, dovrebbero dare all'Unione europa il tanto richiesto nuovo assetto istituzionale, permettendo ai 27 di operare in sintonia per lo sviluppo e il rilancio del ruolo internazionale del Vecchio Continente. L'obiettivo primo del Trattato di Lisbona consiste nel riforzare la capacita' dell'Unione di prendere delle decisioni. Innanzitutto, la presidenza dell'Ue non sara' piu' a rotazione ma il presidente durera' in carica due anni e mezzo. Una figura che dovra' provvedere, contrariamente a quanto per forza di cose accade oggi con la presidenza di sei mesi, a dare all'Unione una continuita' politica. Nasce poi l'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione. E' in sostanza il ministro degli Esteri europeo indicato nella Costituzione del 2004, ma non si chiamera' cosi'. L'Alto rappresentante convogliera' su di se' le competenze dell'attuale 'ministro' degli Esteri Solana e del commissario europeo per le Relazioni esterne Ferrero-Waldner. La prossima Commissione (2009-2014) comprendera', come lo e' ora, un commissario per ciascuno stato membro. A partire dal 2014 il numero dei commissari corrispondera' a due terzi degli Stati membri (18 su 27). Al fine di garantire condizioni di parita' tra gli Stati membri e' introdotto un sistema di rotazione che fara' si' che ogni Stato membro sara' rappresentato in seno a due collegi su tre. Per quanto riguarda il Parlamento, il Trattato ne prevede dal 2009 la riduzione dei membri. Dagli attuali 785 si passa a 750 piu' uno (il presidente). Cambia poi la regola di voto relativa alle decisioni che deve prendere il Consiglio europeo. La maggior parte delle decisioni, fino ad oggi prese all'unanimita', saranno prese a maggioranza. L'unanimita' (e quindi la possibilita' di mettere il veto) rimane per poche materie, fra cui questioni fiscali e di politica estera. Viene introdotto il voto a doppia maggioranza. A partire dal 2014 si avra' la maggioranza su un provvedimento se a suo favore votano almeno il 55% degli Stati in rappresentanza di almeno il 65% della popolazione totale dell'Ue. Fino al 2017 rimarra' in vigore la cosiddetta 'clausola di Ioannina', secondo la quale un gruppo di Paesi rimasti in minoranza puo' chiedere il rinvio della decisione. Diventa poi vincolante la Carta dei diritti europei. Su questo pero' Gran Bretagna e Polonia hanno ottenuto la possibilita' di applicare il meccanismo 'opt out'. (Piu'Europa). red/uda.


13/12/2007 13:54 UE: LEADER 27 FIRMANO A LISBONA NUOVO TRATTATO (sezione: Trattato UE)

( da "ITnews.it" del 13-12-2007)

 

Bruxelles, 13 dic. - (Adnkronos/Aki) - I capi di Stato e di governo dell'Unione Europea hanno firmato a Lisbona il nuovo trattato Ue, con la speranza di approvarlo in via definitiva entro le elezioni europee del 2009. Nel corso di una cerimonia ufficiale nel Monastero dei Jeronimos, splendida struttura in stile 'manuelino' sulle rive del Tago, i Ventisette danno cosi' inizio ai singoli processi di ratifica nazionale, che dovrebbero avvenire per via parlamentare in tutti gli Stati membri tranne che in Irlanda, dove la costituzione impone il ricorso al referendum.


Firmato a Lisbona il nuovo trattato Ue (sezione: Trattato UE)

( da "ADN Kronos" del 13-12-2007)

 

I Ventisette danno così inizio ai singoli processi di ratifica nazionale, che dovrebbero avvenire per via parlamentare. Dovrebbe contribuire a superare una volta per tutte lo stallo creato dai 'no' francese e olandese alla costituzione Ue nel 2005 e consentire all'Europa allargata di funzionare con maggiore efficacia ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI Bruxelles, 13 dic. - (Adnkronos/Aki) - I capi di Stato e di governo dell'Unione europea hanno firmato a Lisbona il nuovo trattato Ue, con la speranza di approvarlo in via definitiva entro le elezioni europee del 2009. Nel corso di una cerimonia ufficiale nel monastero dei Jeronimos, splendida struttura in stile 'manuelino' sulle rive del Tago, i Ventisette danno così inizio ai singoli processi di ratifica nazionale, che dovrebbero avvenire per via parlamentare in tutti gli Stati membri tranne che in Irlanda, dove la costituzione impone il ricorso al referendum. I negoziati sul nuovo trattato sono cominciati durante la presidenza della Germania nella prima metà del 2007 e si sono conclusi nella seconda metà sotto la presidenza del Portogallo. Per l'Italia, hanno firmato il premier Romano Prodi e il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema. Grande assente alle cerimonia, invece, il premier britannico Gordon Brown, impegnato a Londra, e rappresentato nella capitale portoghese dal suo ministro degli Esteri, David Milliband. Il testo, già approvato formalmente dai Ventisette lo scorso ottobre, dovrebbe contribuire a superare una volta per tutte lo stallo creato dai 'no' francese e olandese alla costituzione Ue nel 2005 e consentire all'Europa allargata di funzionare con maggiore efficacia. ''La storia ricorderà questo giorno come il momento in cui il trattato europeo aprira' la strada a nuove speranze'', ha detto il primo ministro portoghese e presidente di turno dell'Ue, Jose Socrates, che ha aperto la cerimonia accogliendo i leader. "Un'Europa più ambiziosa è il contributo più importante che possiamo fornire a un mondo migliore", ha aggiunto Socrates sottolineando che oggi "abbiamo bisogno di un'Unione più forte. Più forte per rispondere alle richieste dei cittadini europei, più forte per promuovere la nostra economia e difendere i nostri valori". Parole in linea con quelle del presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso. "Adesso è tempo di andare avanti", ha detto il protoghese, invitando i membri Ue ad andare avanti con determinazione nel processo di ratifica. "Per arrivare a questo risultato - ha osservato - tutti i governi hanno dato prova di coraggio politico. Ora vi invitiamo a dare prova della stessa determinazione nel periodo di ratifica". L'Europa "deve affrontare le sfide, sia interne sia esterne, perché i nostri cittadini vogliono dei risultati", ha affermato ancora il leader dell'esecutivo di Bruxelles, sottolineando che "la globalizzazione sarà il denominatore comune di queste sfide". Per Barroso, inoltre, il Trattato di Lisbona ha un "significato politico molto particolare. E' il trattato di un'Europa allargata dal mediterraneo al Baltico, dall'Oceano atlantico al Mar Nero. Un'Europa che condivide valori comuni e comuni ambizioni. Per la prima volta - ha concluso - i Paesi che una volta erano divisi da una cortina totalitarista sono adesso uniti in supporto di un comune Trattato, da loro stessi negoziato".


UE: LEADER 27 FIRMANO A LISBONA NUOVO TRATTATO (sezione: Trattato UE)

( da "ADN Kronos" del 13-12-2007)

 

Ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI Bruxelles, 13 dic. - (Adnkronos/Aki) - I capi di Stato e di governo dell'Unione Europea hanno firmato a Lisbona il nuovo trattato Ue, con la speranza di approvarlo in via definitiva entro le elezioni europee del 2009. Nel corso di una cerimonia ufficiale nel Monastero dei Jeronimos, splendida struttura in stile 'manuelino' sulle rive del Tago, i Ventisette danno cosi' inizio ai singoli processi di ratifica nazionale, che dovrebbero avvenire per via parlamentare in tutti gli Stati membri tranne che in Irlanda, dove la costituzione impone il ricorso al referendum.


UE: CARTA DIRITTI SIGLATA SOTTO CORO DI SCHIAMAZZI SINISTRA UNITARIA (sezione: Trattato UE)

( da "ADN Kronos" del 13-12-2007)

 

STRISCIONI CON LA SCRITTA 'REFERENDUM REFERENDUM' ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI Bruxelles, 12 dic. - (Adnkronos/Aki) - La Carta dei diritti fondamentali e' stata siglata al Parlamento europeo riunito in plenaria a Strasburgo con una cerimonia continuamente disturbata da schiamazzi e slogan da parte di vari eurodeputati del gruppo della Sinistra Unitaria al Parlamento europeo. A firmare lo storico documento, divenuto parte integrante del nuovo trattato Ue che sara' a sua volta siglato domani a Lisbona dai leader dei Ventisette; sono stati il premier portoghese Jose' Socrates, presidente di turno dell'Ue, Jose' Manuel Durao Barroso; presidente della Commissione Europea e infine Hans-Gert Poettering, presidente del Parlamento Europeo.


Carta dei diritti approvata tra le contestazioni (sezione: Trattato UE)

( da "Gazzettino, Il" del 13-12-2007)

 

EUROPARLAMENTO Carta dei diritti approvata tra le contestazioni StrasburgoLa presidenza portoghese dell'Ue ha curato nei dettagli la coreografia della "storica" cerimonia della firma, oggi, del Trattato di Lisbona, che dopo anni di stallo si spera possa fare ripartire la macchina comunitaria. Per la cerimonia è stata scelta la sfarzosa cornice del Monasteiro de lor Jeronimos, sulle rive del Tago a Belem. Ed è previsto anche che i 27 leader europei si spostino in un "electrico", uno dei celebri e sferraglianti antichi tram di Lisbona di cui vanno pazzi i turisti fra il Monastero e il Museo delle Carrozze, dove si svolgerà la colazione ufficiale offerta dal capo dello stato.La firma avverrà nel chiostro centrale del Monastero dove 30 anni fa venne siglata solennemente l'adesione del Portogallo all'Europa comunitaria. Non dovrebbero esserci note stonate salvo forse l'arrivo tardivo del premier britannico Gordon Bown. Per motivi di servizio, una seduta che assolutamente non può mancare la mattina alla Camera dei Lord, ha spiegato la presidenza portoghese.Ma la priorità delle priorità, una volta firmato il trattato, è ora per tutti di riuscire a farlo ratificare nei 27 Paesi evitando nuove cattive sorprese. In alcuni dei Paesi membri i governi - e anche la presidenza portoghese - resistono alle pressioni dell'opposizione che chiede il referendum. Solo in Irlanda il voto popolare è una necessità costituzionale. E brutte sorprese non sono mai escluse. Il Paese più a rischio nelle ratifiche parlamentari invece potrebbe essere proprio il Regno Unito. Ma tensioni interne potrebbero provocare qualche apprensione anche nei nuovi Paesi membri più euroscettici, come la Repubblica Ceca. In Francia il presidente Nicolas Sarkozy aveva annunciato, subito dopo l'accordo finale sul trattato al vertice di Lisbona in ottobre, che avrebbe cercato di fare sì che il suo Paese - responsabile con l'Olanda dell'affossamento della costituzione europea - fosse il primo a ratificarlo. Intanto alla vigilia del vertice di Lisbona, i leader delle tre istituzioni Ue hanno firmato al Parlamento europeo la Carta dei diritti fondamentali.La sessione speciale è stata movimentata da una bordata di proteste che hanno riunito in un'improbabile alleanza eurodeputati della sinistra con quelli di estrema destra e degli euroscettici. Il gruppetto ha più volte rumorosamente invocato un referendum sul Trattato europeo, interrompendo gli interventi del presidente di turno, il premier portoghese José Socrates, e della Commissione Ue, José Manuel Durao Barroso. Il presidente del Parlamento europeo, Hans Gert Poettering, ha cercato più volte di riportare la calma, sollecitando anche i commessi a impossessarsi degli striscioni, ma le contestazioni sono continuate. Le contestazioni sono anche state duramente criticate dai radicali Marco Cappato e Marco Pannella e dal capodelegazione del Pd-Adle Alfonso Andria. Soddisfatto, invece, per la proclamazione Gianni Pittella, capo della delegazione italiana del Pse.La Carta si basa su 54 articoli e delinea i diritti civili, economici e sociali dei cittadini europei divisi in sei capitoli. Si tratta di dignità (diritto alla vita e integrità della persona), libertà (diretto alla libertà e sicurezza); all'istruzione; di lavorare; protezione in caso di espulsione e di estradizione), uguaglianza (non discriminazione, parità tra donne e uomini), solidarietà (diritto di negoziazione e di azioni collettive; condizioni di lavoro giuste e eque), cittadinanza (diritto di voto; libertà di circolazione e soggiorno) e giustizia (diritto a giudice imparziale; presunzione innocenza e principi legalità).


IL NUOVO TRATTATO (sezione: Trattato UE)

( da "Sicilia, La" del 13-12-2007)

 

Per la presidenza portoghese della Ue, è il coronamento di un semestre difficile, ma condotto in porto con onore. Il nuovo Trattato europeo, dal quale è sparita la parola "Costituzione" viene firmato questa mattina sulle rive del Tago. Per il processo federativo europeo, è comunque la fine di un incubo durato due anni, dalla bocciatura del precedente Trattato nei referendum francesi e olandesi nel 2005. La solenne cerimonia di Lisbona avrà come scenografia il Monasteiro de los Jeronimos. I leader dei 27 vi arriveranno in tram elettrico e firmeranno in poco più di un'ora, dalle 13 alle 14 italiane. Poi i capi di stato e di governo voleranno a Bruxelles, per l'ultimo summit Ue del 2007 che si aprirà venerdì. La firma di oggi a Lisbona ha avuto un prologo ieri a Strasburgo, con la proclamazione altrettanto solenne della Carta dei Diritti fondamentali del cittadino europeo, firmata in una seduta speciale dell'Europarlamento dai leader delle tre istituzioni comunitarie: il presidente di turno dell'Ue, il premier portoghese Socrates, il presidente della Commissione Barroso, e il presidente dell'Europarlamento Poettering. La carta, 54 articoli che regolano i temi di dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza e giustizia. Provocando quasi altrettante passioni e contrasti viscerali quanti ne suscita la parola "Costituzione" alle orecchie dei paesi "euroscettici". La Gran Bretagna e la Polonia hanno ottenuto già dal giugno scorso l'ennesimo "opt out", cioè la possibilità di non recepire la Carta nella giurisprudenza nazionale. Ma ieri, ugualmente, un gruppo agguerrito di eurodeputati (di estrema sinistra ed estrema destra, tra loro gli italiani Agnoletto e Borghezio), ha interrotto più volte la cerimonia al grido di "referendum, referendum", impedendo a Socrates di parlare. Proprio l'incubo del referendum incombe anche sul Trattato che si firma oggi: molti Paesi stanno orientandosi verso un'approvazione per via parlamentare: con le tensioni socio-economiche che attraversano l'Europa, e il crescere del populismo nazionalista, qualsiasi consultazione popolare appare a rischio. E se anche stavolta qualcuno dei 27 Paesi non riuscisse a ratificare il Trattato? "C'è la clausola d'uscita", dice l'ambasciatore italiano presso la Ue, Cangelosi, "non si può ripiombare in una nuova pausa di riflessione". L'incubo di una crisi aleggia anche sulla firma di Lisbona. Lo prova il curioso escamotage ideato dal premier britannico Gordon Brown: firmerà la Carta, ma non insieme agli altri leader. Brown, comunque, ha inviato insieme a Prodi una lettera sul futuro della Ue, e in cui si riconoscono le "responsabilità internazionali" della Ue e l'esigenza di raccogliere le "sfide della globalizzazione". La lettera, diffusa da Londra alla vigilia del vertice anche per mitigare le accuse di scarso impegno europeo, non sembra però salvare veramente Brown dal sospetto non avere una chiara posizione sul processo di integrazione. Cosa che oggi a Lisbona i suoi partner non mancheranno di contestargli. Ben diverso il piglio della cancelliera tedesca Angela Merkel, che ieri a Berlino ha presieduto una seduta straordinaria del Bundestag sulla firma del Trattato, e lo ha definito "un'apertura storica per l'Europa". Un giudizio su cui concordano in molti, nonostante il Trattato sia assai meno ambizioso della vera e propria Costituzione negoziata fino al 2005. Vengono però introdotte novità di rilievo, che se saranno ratificate dai tutti i 27, permetteranno alla Ue di rimettersi in moto: la presidenza viene rafforzata e dura 2 anni e mezzo, il rappresentante per la politica estera diventa "quasi" un ministro degli Esteri, la Commissione diventa meno numerosa ma più efficiente con solo 17 membri, il Parlamento Europeo avrà un peso reale, aumentano i temi sui quali si decide a maggioranza qualificata, e si fa partire una politica europea dell'energia e contro i cambiamenti climatici. Luca Rondanini.


I 27 firmano Trattato di Lisbona, "nuovo capitolo Ue" (sezione: Trattato UE)

( da "Reuters Italia" del 13-12-2007)

 

3.00 Versione per stampa LISBONA (Reuters) - I leader dell'Unione Europea hanno firmato oggi il Trattato di Lisbona per modernizzare le istituzioni del blocco e lasciarsi alle spalle un decennio di difficili processi di riforma. Durante un'elaborata cerimonia per la firma al Jeronimos Monastery di Lisbona i leader hanno dichiarato che il trattato aprirà un nuovo capitolo nella storia dell'Ue dandole una politica estera più robusta e processi decisionali più democratici. Il trattato è una versione moderata della costituzione bocciata dai votanti francesi e olandesi nel 2005. "Questo è il processo europeo che molte generazioni hanno sognato", ha detto ai leader durante la cerimonia il Primo Ministro portoghese Jose Socrates. "L'Europa era bloccata senza sapere come andare avanti, e con questo trattato abbiamo trovato la soluzione", ha detto ai giornalisti il presidente francese Nicolas Sarkozy. Il trattato è una versione moderata della costituzione e i leader europei sperano che sarà efficace nell'adattare le strutture del blocco alla sua nuova dimensione di 27 paesi membri. "E' il trattato di un'Europa che si allarga dal Mediterraneo al Baltico, dall'Atlantico al Mar Nero", ha commentato il presidente della Commissione Europea Jose Manuel Barroso. L'avvicendamento nella presidenza finirà col trattato, e nel 2009 subentrerà una presidenza a lungo termine del Consiglio Europeo. Il trattato inoltre stabilirà un rappresentante della politica estera, e permetterà che le decisioni siano prese dalla maggioranza dei votanti, soprattutto in tema di giustizia e sicurezza. Allegata al trattato una carta dei diritti fondamentali europei. La firma darà inizio a un processo di ratifica da parte dei parlamentari europei che i leader sperano annullerà il no francese e olandese del 2005 alla costituzione europea, che ha preceduto il trattato nel tentativo di riformare le istituzioni. I negoziati sul trattato sono cominciati durante la presidenza della Germania nella prima metà del 2007 e si sono conclusi nella seconda metà sotto la presidenza del Portogallo.


UE: DOMENICI (ANCI), LEGARE EUROPA A PROGETTI NEI NOSTRI TERRITORI (sezione: Trattato UE)

( da "Asca" del 13-12-2007)

 

(ASCA) - Roma, 13 dic - ''Bisogna legare fortemente il nome dell'Europa a progetti che si realizzano nei nostri territori''. Cosi' Leonardo Domenici, Presidente dell'Associazione nazionale Comuni italiani (ANCI) intervenendo alla Conferenza ANCI Ideali sul nuovo Trattato UE e l'impegno delle citta' in Europa, che si e' svolta nella sede dell'ANCI. ''Anche le citta' italiane dovrebbero poter mettere a punto progetti avanzati sui temi dell'energia sostenibile, dell'integrazione sociale, dell'ambiente che sono stati ampiamente affrontati in molte citta' europee, con eccellenti risultati. C'e' la necessita' - ha aggiunto Domenici - di far comprendere quanto importante sia la parola Europa e quanto sia legata alla realizzazione di una migliore qualita' della vita''. Le innovazioni presenti nel nuovo Trattato ed il ruolo piu' ampio che gli Enti locali dovrebbero esprimere nell'elaborazione e nell'attuazione delle decisioni europee e' stato al centro degli interventi del Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Pier Virgilio Dastoli. ''Proprio per questo - ha sottolineato Dastoli - spero che la prossima campagna elettorale per le elezioni europee si incentri su tematiche europee e non piu' esclusivamente su temi nazionali, auspicando un rafforzamento del ruolo del Parlamento Europeo'' e dell'on. Sandro Gozi. ''Per rilanciare l'Europa, partendo dai territori, bisogna puntare sui giovani, su partiti politici, sugli Enti locali e sulla formazione del personale della P.A. - ha dichiarato Gozi - il cui tasso di formazione sulle tematiche europee e' ancora bassissimo.Nel nuovo Trattato e' stato istituzionalizzato il dialogo con le Associazioni degli Enti locali e le Associazioni del territorio ponendo nuove sfide che dovranno essere colte appieno''. ''A livello europeo bisogna rilanciare una logica di integrazione e di cooperazione fra i vari soggetti - ha dichiarato Enrico Borghi, Vice Presidente del Formez - per mettere in luce le esperienze positive realizzate a livello locale, come si sta realizzando attraverso la Fondazione Anci Ideali a Bruxelles''. res-rg/mcc/ss (Asca).


Firmato il nuovo Trattato Ue. Prodi: "Si riparte" (sezione: Trattato UE)

( da "Giornale.it, Il" del 13-12-2007)

 

Di Redazione - giovedì 13 dicembre 2007, 15:24 Lisbona - I leader dei Ventisette hanno firmato a Lisbona il nuovo trattato istituzionale dell'Ue, che rimpiazza la bozza di Costituzione bocciata nel 2005 nei referenduum in Francia e Olanda. Il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, ha ricordato che per arrivare alla firma "c'è voluto coraggio" e ha avvertito che "ora tocca agli Stati membri dimostrare determinazione per concludere il processo di ratifica nei tempi previsti, entro il 2008". "Unione più forte" Per Barroso il nuovo trattato "rafforzerà la capacità dell'Unione di agire" e di "dare migliori risultati ai cittadini europei", "rafforzerà la democrazia e il metodo comunitario ma anche il rispetto della sussidiarietà, darà ulteriore protezione giuridica ai cittadini europei attraverso la Carta dei diritti fondamentali e assicurerà una migliore coerenza nella nostra azione esterna. Manca Gordon Brown Ultimo a firmare il Trattato di Lisbona, perché ultimo in ordine alfabetico degli Stati (United Kingdom), è stato il ministro degli Esteri britannico David Miliband. Ha firmato da solo, perché il premier Gordon Brown ha scelto di partecipare a un dibattito parlamentare a Londra. I rappresentanti degli altri Paesi erano sempre in due anche se in accoppiamenti a componimento diverso e dopo aver firmato si davano la mano per gli ultimi scatti dei fotografi. Il giovane Miliband era solo e volendo forse avere anche lui avere un momento di socializzazione iconografica dopo la firma, si è voltato verso il signore e la signora che avevano il compito di muovere il libro delle firme tra le varie autorità ed ha stretto la mano a loro che, pronti, hanno teso le loro sorridenti. Gli accoppiamenti nelle firme erano diversi. Per l'Italia ad esempio c'erano Romano Prodi e Massimo D'Alema, per la Francia il presidente Nicolas Sarcozy ed il premier Francois Fillon, per la Spagna Josè Luis Zapatero e il ministro degli esteri Miguel Angel Moratinos. Prodi: "Due anni fa fu un atragedia, ora si riparte".


Firmato il nuovo Trattato Ue. Prodi: "Si riparte" pag.1 (sezione: Trattato UE)

( da "Giornale.it, Il" del 13-12-2007)

 

Firmato il nuovo Trattato Ue. Prodi: "Si riparte" di Redazione - giovedì 13 dicembre 2007, 15:24 "E' una giornata veramente molto importante: due anni fà l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità e adesso si può ripartire". Con queste parole il premier Romano Prodi ha commentato con soddisfazione la giornata di Lisbona e la forma del Trattato. Prodi ha riconosciuto che il Trattato di Lisbona non ha la forza che l'Italia avrebbe voluto, ma realisticamente ha sottolineato che è "il massimo che si poteva avere", visto come si era compromessa la situazione europea dopo il no franco-olandese alla Costituzione di oltre due anni fa. Inoltre il trattato "non potrà essere cambiato in un periodo di tempo prevedibile: certamente però - ha aggiunto Prodi - ha tantissimi margini che permettono un vero progresso della politica europea ed una politica forte in un prossimo futuro". Ratifica dei parlamenti Il testo è nato dalle ceneri della bozza della costituzione europea bocciata nel 2005 dai referendum in Francia e Olanda. Finalizzato nel summit del 18 ottobre nella capitale portoghese, il nuovo Trattato dovrà essere ratificato definitivamente dai singoli parlamenti nazionali, tranne in Irlanda dove si terrà un referendum, per poi entrare in vigore nel 2009, in coincidenza con le elezioni del Parlamento europeo e la nomina del nuovo esecutivo comunitario. Presidente del Consiglio Ue Tra le novità le nuove figure del presidente del Consiglio europeo, eletto per due anni e mezzo, e dell'Alto rappresentate dell'Unione per la politica estera e di sicurezza comune, con il doppio ruolo di vicepresidente della Commissione europea. La nuova figura, che nella bozza costituzionale era il "ministro degli Esteri dell'Ue", sostuisce la posizione oggi ricoperta da Javier Solana come Alto rappresentante per la politica estera, espressione solamente del Consiglio europeo, e del commissario Ue per le Relazioni esterne, oggi Benita Ferrero-Waldner. Viene anche esteso il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio in molte materie, per superare il potere di veto di ogni singolo Stato membro, anche su materie giudiziarie e di polizia, anche se Gran Bretagna e Irlanda hanno ottenuto la possibilità di non applicare le decisioni europee in questi settori.


Dal premier europo alla clausola di recesso, ecco come cambia la Ue (sezione: Trattato UE)

( da "Giornale.it, Il" del 13-12-2007)

 

Di Redazione - giovedì 13 dicembre 2007, 15:12 Lisbona - Dopo piuì di cinque anni di negoziati i capi di Stato e di Governo dei ventisette Stati membri dell'Ue hanno firmato il nuovo Trattato che riforma le istituzioni europee adeguandole a un'Unione allargata a 27 Paesi. Testo è di 287 pagine nella versione italiana ed è nato dalle ceneri della bozza della costituzione europea bocciata nel 2005 dai referendum in Francia e Olanda. Ratifica Finalizzato nel summit del 18 ottobre nella capitale portoghese, il nuovo Trattato dovrà essere ratificato definitivamente dai singoli parlamenti nazionali, tranne in Irlanda dove si terrà un referendum, per poi entrare in vigore nel 2009, in coincidenza con le elezioni del Parlamento europeo e la nomina del nuovo esecutivo comunitario. Premier europeo Viene istituita la figura del presidente del Consiglio europeo, eletto per due anni e mezzo, che sostituisce la presidenza di turno a rotazione semestrale, oggi assegnata al permier del Paese in carica. Rappresentante per gli Esteri Viene istituita la figura dell'Alto rappresentate dell'Unione per la politica estera e di sicurezza comune, con il doppio ruolo di vicepresidente della Commissione europea. La nuova figura, che nella bozza costituzionale era il "ministro degli Esteri dell'Ue", sostuisce la posizione oggi ricoperta da Javier Solana come Alto rappresentante per la politica estera, espressione solamente del Consiglio europeo, e del commissario Ue per le Relazioni esterne, oggi Benita Ferrero-Waldner. Sistema di voto Viene esteso il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio in molte materie, per superare il potere di veto di ogni singolo Stato membro, anche su materie giudiziarie e di polizia, anche se Gran Bretagna e Irlanda hanno ottenuto la possibilità di non applicare le decisioni europee in questi settori. Inoltre a partire dal 2014 la maggioranza qualificata sarà basata sul sistema della doppia maggioranza: il 55 per cento degli Stati membri e il 65 per cento della popolazione. Un certo numero di Paesi però potranno chiedere fino al 2017 di votare con il vecchio sistema e in base al cosidetto "compromesso di Ioannina" una minoranza di Paesi può bloccare le decisioni della maggioranza.


A LISBONA - GLI STATI MEMBRI FIRMANO IL TRATTATO UE (sezione: Trattato UE)

( da "Wall Street Italia" del 13-12-2007)

 

A LISBONA - Gli Stati membri firmano il Trattato Ue di corriere.it "Una nuova fase nella storia dell'Unione, una carta per -->.


L'Ue riparte dal trattato di Lisbona (sezione: Trattato UE)

( da "Stampaweb, La" del 13-12-2007)

 

(14:8) L'Ue riparte dal trattato di Lisbona Il documento siglato dai 27 membri: "Nuova fase nella storia dell'Unione" ROMA I leader dei Ventisette hanno firmato a Lisbona il nuovo trattato istituzionale dell'Ue, che rimpiazza la bozza di Costituzione bocciata nel 2005 nei referenduum in Francia e Olanda. Il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, ha ricordato che per arrivare alla firma "c'è voluto coraggio" e ha avvertito che "ora tocca agli Stati membri dimostrare determinazione per concludere il processo di ratifica nei tempi previsti, entro il 2008. Per Barroso il nuovo trattato "rafforzerà la capacità dell'Unione di agire" e di "dare migliori risultati ai cittadini europei", "rafforzerà la democrazia e il metodo comunitariò ma anche il rispetto della sussidiarietà", darà "ulteriore protezione giuridica ai cittadini europei attraverso la Carta dei diritti fondamentali e assicurerà una migliore coerenza nella nostra azione esterna". L'unico assente alla firma era il premier britannico, Gordon Brown, che firmerà più tardi perchè trattenuto a Londra da un impegno alla Camera dei Comuni. Per l'Italia sono presenti il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema. Il testo è di 287 pagine nella versione italiana ed è nato dalle ceneri della bozza della costituzione europea bocciata nel 2005 dai referendum in Francia e Olanda. Finalizzato nel summit del 18 ottobre nella capitale portoghese, il nuovo Trattato dovrà essere ratificato definitivamente dai singoli parlamenti nazionali, tranne in Irlanda dove si terrà un referendum, per poi entrare in vigore nel 2009, in coincidenza con le elezioni del Parlamento europeo e la nomina del nuovo esecutivo comunitario. Tra le novità le nuove figure del Presidente del Consiglio europeo, eletto per due anni e mezzo, e dell'Alto rappresentate dell'Unione per la politica estera e di sicurezza comune, con il doppio ruolo di vicepresidente della Commissione europea. La nuova figura, che nella bozza costituzionale era il "ministro degli Esteri dell'Ue", sostuisce la posizione oggi ricoperta da Javier Solana come Alto rappresentante per la politica estera, espressione solamente del Consiglio europeo, e del commissario Ue per le Relazioni esterne, oggi Benita Ferrero-Waldner. Viene anche esteso il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio in molte materie, per superare il potere di veto di ogni singolo Stato membro, anche su materie giudiziarie e di polizia, anche se Gran Bretagna e Irlanda hanno ottenuto la possibilità di non applicare le decisioni europee in questi settori.


I 27 firmano il nuovo trattato dell'Unione (sezione: Trattato UE)

( da "Rai News 24" del 13-12-2007)

 

Lisbona | 13 dicembre 2007 I 27 firmano il nuovo trattato dell'Unione Il Parlamento europeo I capi di Stato e di governo dell'Unione Europea hanno firmato a Lisbona il nuovo trattato Ue, con la speranza di approvarlo in via definitiva entro le elezioni europee del 2009. Nel corso di una cerimonia ufficiale nel Monastero dei Jeronimos, splendida struttura in stile 'manuelino' sulle rive del Tago, i Ventisette danno cosi' inizio ai singoli processi di ratifica nazionale, che dovrebbero avvenire per via parlamentare in tutti gli Stati membri tranne che in Irlanda, dove la costituzione impone il ricorso al referendum. I negoziati sul nuovo trattato sono cominciati durante la presidenza della Germania nella prima meta' del 2007 e si sono conclusi nella seconda meta' sotto la presidenza del Portogallo. Per l'Italia, hanno firmato il premier Romano Prodi e il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema. Grande assente alle cerimonia, invece, il premier britannico Gordon Brown, impegnato a Londra, e rappresentato nella capitale portoghese dal suo ministro degli Esteri, David Milliband. Il testo, gia' approvato formalmente dai Ventisette lo scorso ottobre, dovrebbe contribuire a superare una volta per tutte lo stallo creato dai 'no' francese e olandese alla costituzione Ue nel 2005 e consentire all'Europa allargata di funzionare con maggiore efficacia. A bordo di un tipico tram lisboeta, i leader dei 27 si sposteranno adesso al vicino 'Museu dos Coches', nel quartiere di Belem, dove parteciperanno alla colazione conclusiva offerta dal presidente portoghese Anibal Cavaco Silva. Tutti i leader riprendereanno poi l'aereo e lasceranno l'assolatissima capitale lusitana per una decisamente piu' grigia Bruxelles, dove gia' domani mattina si aprira' il tradizionale vertice europeo, l'ultimo sotto presidenza portoghese.


TRATTATO UE/ IN TRAM VERSO IL PRANZO PRODI CHIACCHIERA CON MERKEL (sezione: Trattato UE)

( da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)

 

13-12-2007 14:48 Atteso l'arrivo di Brown, ma è in ritardo Bruxelles, 13 dic. (Apcom) - A Lisbona dopo le firme, l'inaugurazione del monumento al Trattato (due tavole di marmo bianco con le firme scolpite dei capi di governo della Ue), i leader europei sono saliti in tram (non uno di quelli caratteristici della capitale portoghese, ma uno nuovo fiammante vestito per l'occasione del trattato e guidato da una signora dai lunghi capelli ricci e neri) per andare al pranzo ufficiale, al famoso museo delle Carrozze non distante dalla Torre di Belem, di fronte alla quale c'è il Monasterio Dos Geronimos. Nel breve viaggio Romano Prodi, che prima aveva scambiato qualche parola a tu per tu con il presidente francese Nicolas Sarcozy, ha approfittato per fare quattro chiacchiere con il premier portoghese Josè Socrates, presidente di turno della Ue, e Angela Merkel, cancelliere tedesco, i due politici europei che forse si sono più spesi per arrivare all'accordo siglato oggi. Con Merkel Prodi è anche entrato affiancato al pranzo. All'arrivo al museo delle Carrozze nuovi saluti da Socrates ai colleghi europei, con ogni tanto grandi abbracci e pacche sulle spalle. Al pranzo è atteso anche il premier britannico Gordon Brown, che non ha partecipato alla cerimonia della firma. Fino ad ora non si è visto e Socrates ha chiesto lumi al ministro degli esteri David Miliband il quale ha fatto mostra di essere sorpreso del ritardo, toccandosi più volte l'orologio come a dire: "a quest'ora dovrebbe essere qui". Prima dell'entrata al pranzo, nell'unico momento nel quale gli europei "normali" hanno potuto vedere di persona i loro leader c'è stata qualche contenuta, ma evidente contestazione.


ANIMALI RICONOSCIUTI COME ESSERI SENZIENTI NEL NUOVO TRATTATO UE (sezione: Trattato UE)

( da "Sestopotere.com" del 13-12-2007)

 

(17:02) (13/12/2007 15:59) | ANIMALI RICONOSCIUTI COME ESSERI SENZIENTI NEL NUOVO TRATTATO UE (Sesto Potere) - Roma - 13 dicembre 2007 - Il nuovo Trattato firmato oggi a Lisbona dai 27 Paesi dell'Unione Europea, pur con alcuni limiti, rappresenta un importante e concreto passo in avanti per l'affermazione e la tutela dei diritti degli animali, finalmente li si riconosce giuridicamente come esseri senzienti e gli Stati nazionali dovranno tenere pienamente conto delle esigenze del loro benessere. La LAV esprime soddisfazione per questo nuovo passo in avanti per la considerazione giuridica degli animali, in vigore dal 1° gennaio 2009: una presa d'atto di quanto già avviene per la stragrande maggioranza della popolazione. Un risultato al quale si è arrivati grazie ad una campagna che la stessa associazione ha condotto per anni fino alla firma della bozza datata 2003, con il determinante apporto del Vicepresidente della Commissione Europea Franco Frattini, allora Ministro degli Esteri. Il nuovo articolo 13 della parte II del Trattato, quello delle disposizioni di applicazione generale, interessa i settori della ricerca, dell'agricoltura, della pesca, dello sviluppo tecnologico e dello spazio, sostituisce così il meno impegnativo e non vincolante Protocollo sulla protezione e il benessere degli animali in vigore dal 1997 con il Trattato firmato ad Amsterdam. Non solo, la LAV esprime apprezzamento anche per i maggiori poteri decisionali che saranno assegnati al Parlamento Europeo, l'organo legislativo che in questi anni si è dimostrato più sensibile e aperto rispetto ai Ministeri nazionali in materia di tutela degli animali. Prendendo atto del passo in avanti a livello europeo, la LAV chiede al nostro Parlamento di riprendere l'esame avvenuto nella scorsa Legislatura, per l'integrazione dell'articolo 9 della nostra Costituzione per la tutela dell'ambiente e il rispetto degli animali: un impegno che fa parte del programma della Coalizione di Governo e che ha riscontrato apprezzamento anche in ampi settori dell'opposizione.


L'Europa riparte da Lisbona. Firmato il nuovo Trattato (sezione: Trattato UE)

( da "Sole 24 Ore Online, Il" del 13-12-2007)

 

Di Riccardo Barlaam commenti - | | 13 dicembre 2007 Galleria fotografica Il trattato in otto punti Il testo del Trattato Ue Così cambia l'Europa Da Nizza a Lisbona, il lungo cammino del Trattato durato sette anni L'Unione europea da oggi ha una sua Costituzione. Si chiama Trattato, ed è una versione rivista e più breve della prima Costituzione bocciata dai referendum in Francia e Olanda, due anni fa. L'Europa riparte da Lisbona. Il nuovo Trattato europeo è stato siglato dai 27 capi di Stato e di Governo della Ue nel chiostro del Monasterio dos Geronimos. Nell'esuberante architettura del gioiello dell'arte sacra portoghese, centinaia di invitati (tutti seduti in un semicerchio) hanno assistito alla cerimonia della firma (con penne d'argento personalizzate) e alla chiamata dei premier, che uno a uno si sono succeduti davanti al testo, dopo aver ascoltato l'Inno alla Gioia e i discorsi del premier portoghese e presidente di turno dell'Unione Josè Socrates, del presidente della Commissione Josè Manuel Barroso e del presidente dell'Europarlamento Hans Gert Poettering . Tre anni fa a Roma fu firmato, con uguale fasto, un progetto di riforma molto più ambizioso, poi caduto sotto i colpi dei referendum olandese e francese. Questa volta, tranne l'Irlanda che è costretta dalla Costituzione a ricorrere al referendum, quasi tutti gli altri paesi vorrebbero evitarlo per non far fallire anche questo secondo e difficile accordo. Dopo la firma è stato inaugurato un monumento al Trattato e poi tutti in tram, i caratteristici tram di Lisbona, i responsabili delle politiche Ue si sono spostati al museo delle Carrozze. Subito dopo tutti in aereo, per andare a Bruxelles dove domani si svolgerà il Consiglio europeo. Il nuovo trattato è stato firmato dai capi di Stato e di governo e dai ministri degli esteri di tutti i Paesi membri, per l'Italia da Romano Prodi e Massimo D'Alema. Per il Regno Unito al momento è stato però siglato solo dal ministro degli Esteri David Miliband, presente alla cerimonia. Il premier Gordon Brown, che in mattinata ha partecipato a un dibattito in parlamento a Londra, arriverà a Lisbona all'inizio del pomeriggio per il pranzo ufficiale offerto dal capo dello Stato portoghese Anibal Cavaco Silva. È previsto che firmi il trattato separatamente nel pomeriggio. La firma del nuovo trattato, approvato dopo mesi di laboriose trattative in ottobre al vertice di Lisbona, pone fine a sei anni di discussioni sulla riforma istituzionale dell'Ue, che in primo tempo aveva portato 4 anni fa alla adozione della Costituzione europea, poi bocciata però dai referendum di Francia e Olanda. Il documento. Nelle intenzioni dei Capi di Stato e di governo europei il Trattato dovrà finalmente far funzionare l'Unione attuale, attraverso la presidenza semi-permanente del Consiglio, il nuovo sistema di voto a maggioranza, l'alto rappresentante Ue per la politica estera. L'obiettivo di Bruxelles è quello che in occasione del 2009, prossima scadenza elettorale comunitaria, tutti i paesi membri abbiano approvato il nuovo Trattato. Partirà quindi, dopo la firma di Lisbona, il momento delle ratifiche. Sarà un 2008 delicato, sotto questo aspetto. Oggi sono state firmate le 285 pagine del Trattato che, pur essendo in molti suoi passaggi di non facile comprensione, dovrebbero dare all'Unione europa il tanto richiesto nuovo assetto istituzionale, permettendo ai 27 di operare in sintonia per lo sviluppo e il rilancio del ruolo internazionale del Vecchio Continente. Presidenza di due anni e mezzo. L'obiettivo primo del Trattato di Lisbona consiste nel riforzare la capacità dell'Unione di prendere delle decisioni. Innanzitutto, la presidenza dell'Ue non sarà più a rotazione ma il presidente durerà in carica due anni e mezzo. Una figura che dovrà provvedere, contrariamente a quanto per forza di cose accade oggi con la presidenza di sei mesi, a dare all'Unione una continuità politica. Ministro degli Esteri europeo.. Nasce poi l'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione. E' in sostanza il ministro degli Esteri europeo indicato nella Costituzione del 2004, ma non si chiamerà così. L'Alto rappresentante convoglierà su di sé le competenze dell'attuale 'ministrò degli Esteri Solana e del commissario europeo per le Relazioni esterne Ferrero-Waldner. Commissione di 18 (e non 27).. La prossima Commissione (2009-2014) comprenderà, come ora, un commissario per ciascuno stato membro. A partire dal 2014 il numero dei commissari corrisponderà a due terzi degli Stati membri (18 su 27). Al fine di garantire condizioni di parità tra gli Stati membri è introdotto un sistema di rotazione che farà sì che ogni Stato membro sarà rappresentato in seno a due collegi su tre. Per quanto riguarda il Parlamento, il Trattato ne prevede dal 2009 la riduzione dei membri. Dagli attuali 785 si passa a 750 più uno (il presidente). Decisioni a maggioranza. Cambia poi la regola di voto relativa alle decisioni che deve prendere il Consiglio europeo. La maggior parte delle decisioni, fino ad oggi prese all'unanimità, saranno prese a maggioranza. L'unanimità (e quindi la possibilità di mettere il veto) rimane per poche materie, fra cui questioni fiscali e di politica estera. Viene introdotto il voto a doppia maggioranza. A partire dal 2014 si avrà la maggioranza su un provvedimento se a suo favore votano almeno il 55% degli Stati in rappresentanza di almeno il 65% della popolazione totale dell'Ue. Fino al 2017 rimarrà in vigore la cosiddetta 'clausola di Ioanninà, secondo la quale un gruppo di Paesi rimasti in minoranza può chiedere il rinvio della decisione. Diventa poi vincolante la Carta dei diritti europei. Su questo però Gran Bretagna e Polonia hanno ottenuto la possibilità di applicare il meccanismo 'opt out'.


Lisbona, firmato il nuovo trattato europeo (sezione: Trattato UE)

( da "Vita non profit online" del 13-12-2007)

 

Di Redazione (redazione@vita.it) 13/12/2007 --> Via ai processi di ratifica nazionale, che dovrebbero avvenire per via parlamentare in tutti gli Stati membri tranne che in Irlanda capi di Stato e di governo dell'Unione Europea hanno firmato a Lisbona il nuovo trattato Ue, con la speranza di approvarlo in via definitiva entro le elezioni europee del 2009. Nel corso di una cerimonia ufficiale nel Monastero dei Jeronimos, splendida struttura in stile 'manuelino' sulle rive del Tago, i Ventisette danno cosi' inizio ai singoli processi di ratifica nazionale, che dovrebbero avvenire per via parlamentare in tutti gli Stati membri tranne che in Irlanda, dove la costituzione impone il ricorso al referendum. I negoziati sul nuovo trattato sono cominciati durante la presidenza della Germania nella prima meta' del 2007 e si sono conclusi nella seconda meta' sotto la presidenza del Portogallo. Per l'Italia, hanno firmato il premier Romano Prodi e il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema. Grande assente alle cerimonia, invece, il premier britannico Gordon Brown, impegnato a Londra, e rappresentato nella capitale portoghese dal suo ministro degli Esteri, David Milliband. Il testo, gia' approvato formalmente dai Ventisette lo scorso ottobre, dovrebbe contribuire a superare una volta per tutte lo stallo creato dai 'no' francese e olandese alla costituzione Ue nel 2005 e consentire all'Europa allargata di funzionare con maggiore efficacia. A bordo di un tipico tram lisboeta, i leader dei 27 si sposteranno adesso al vicino 'Museu dos Coches', nel quartiere di Belem, dove parteciperanno alla colazione conclusiva offerta dal presidente portoghese Anibal Cavaco Silva. Tutti i leader riprendereanno poi l'aereo e lasceranno l'assolatissima capitale lusitana per una decisamente piu' grigia Bruxelles, dove gia' domani mattina si aprira' il tradizionale vertice europeo, l'ultimo sotto presidenza portoghese. ''La storia ricordera' questo giorno come il momento in cui il trattato europeo aprira' la strada a nuove speranze'', ha detto il Primo ministro portoghese e presidente di turno dell'Ue, Jose Socrates, che ha aperto la cerimonia accogliendo i leader. "Un'Europa piu' ambiziosa e' il contributo piu' importante che possiamo fornire a un mondo migliore", ha aggiunto Socrates sottolineando che oggi "abbiamo bisogno di un'Unione piu' forte. Piu' forte per rispondere alle richieste dei cittadini europei, piu' forte per promuovere la nostra economia e difendere i nostri valori". Parole in linea con quelle del Presidente della Commissione europea, Jose' Manuel Barroso. "Adesso e' tempo di andare avanti", ha detto il protoghese, invitando i membri Ue ad andare avanti con determinazione nel processo di ratifica. "Per arrivare a questo risultato - ha osservato - tutti i governi hanno dato prova di coraggio politico. Ora vi invitiamo a dare prova della stessa determinazione nel periodo di ratifica". L'Europa "deve affrontare le sfide, sia interne sia esterne, perche' i nostri cittadini vogliono dei risultati", ha affermato ancora il leader dell'esecutivo di Bruxelles, sottolineando che "la globalizzazione sara' il denominatore comune di queste sfide". Per Barroso, inoltre, il Trattato di Lisbona ha un "significato politico molto particolare. E' il trattato di un'Europa allargata dal mediterraneo al Baltico, dall'Oceano atlantico al Mar Nero. Un'Europa che condivide valori comuni e comuni ambizioni. Per la prima volta - ha concluso - i Paesi che una volta erano divisi da una cortina totalitarista sono adesso uniti in supporto di un comune Trattato, da loro stessi negoziato".


Più gestibile (forse) l'Ue a 27. Ma il sogno federale è sepolto (sezione: Trattato UE)

( da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2007)

 

Giovedí 13.12.2007 16:47 --> E' comprensibile che, nell'euforia celebrativa a Lisbona, il presidente della Commissione esecutiva Barroso proclami: "Da questo vecchio continente, una nuova Europa è nata". Dopo il naufragio della cosiddetta Costituzione europea nel 2005, il nuovo trattato in versione "semplificata" rispetto a quello silurato dagli elettori francesi e olandesi, consente di sostenere che l'Europa ufficiale si è ripresa e va avanti. Ma come, in che modo? Non certo nel senso di un'autentica integrazione politica costruita - come voleva il sogno federalista postbellico -, se non sulle ceneri delle sovranità nazionali, almeno sul loro drastico ridimensionamento a favore di un processo culminante nella nascita dello Stato federale europeo. Per i giovani militanti federalisti in Italia, impegnati come chi scrive al seguito di Altiero Spinelli e Mario Albertini, il passaggio-chiave doveva contemplare la costruzione "dal basso" del nuovo soggetto sovranazionale. E cioè la convocazione di una Assemblea costituente europea. --> pagina successiva >>.


Trattato Ue/ La firma a Lisbona. Ecco come cambia l'Unione con la firma (sezione: Trattato UE

)

( da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2007)

Giovedí 13.12.2007 12:42 --> Ma però/ Più gestibile (forse) l'Ue a 27. Ma il sogno federale è sepolto Di Achille Lega Trattato Ue/ Il vicepresidente della Commissione Frattini ad Affari: avvicina l'Europa alla gente. Ecco come Leggi la carta europea dei diritti fondamentali Il nuovo Trattato europeo è stato siglato a Lisbona dai capi di Stato e di governo dei 27 Paesi dell'Unione nel corso di una cerimonia formale. Sostituisce il fallimento della Costituzione. La sigla è avvenuta nel chiostro del monastero dei Jeronimos. Ora dovrà passare le ratifiche dei parlamenti nazionali, tranne in Iralnda dove sarà sottoposto a referendum. sostituisce il fallimento della Costituzione. Per l'Italia presenti il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema. FESTA A LISBONA. Per festeggiare la firma del Trattato di Lisbona, nella capitale portoghese i trasporti e i musei sono gratis: lo riferisce la stampa lusitana. La popolazione di Lisbona è inoltre invitata questa sera, sempre per celebrare l'avvenimento, ad un grande spettacolo di musica e fuochi d'artificio sul Tago, nell'area della Expo universale del 1998, sede, durante il semestre, della presidenza portoghese dell'Ue. La foto di famiglia a Lisbona (Ap) BROWN ASSENTE. Il premier britannico, Gordon Brown, ha negato che la sua mancata presenza alla firma del nuovo Trattato istituzionale dell'Ue, a Lisbona, sia dovuta a un'emarginazione di Londra dal resto dell'Unione. "Non è vero", ha dichiarato in un'intervista al "Times", ribadendo che l'unico motivo è un impegno alla Camera dei Comuni e che comunque raggiungerà la capitale portoghese nel pomeriggio per apporre la sua firma. "Sul dibattito riguardante l'Europa globale siamo in prima linea", ha ricordato Brown con riferimento alla lettera congiunta sulle sfide e le opportunità della globalizzazione scritta con il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e che sarà portata al Consiglio europeo di domani a Bruxelles. Ecco le principali novità. STRUTTURA DEI NUOVI TRATTATI UE Il "Trattato di Lisbona" approvato a metà ottobre dai Ventisette contiene le modifiche ai due trattati vigenti che costituiscono la base di tutto diritto comunitario, il "Trattato dell'Unione europea" e il "Trattato delle Comunità europee". Il primo continua a chiamarsi nello stesso modo e contiene le disposizione di principio (valori, obiettivi ecc.). Il secondo cambia nome e si chiama "Trattato sul funzionamento" e contiene disposizioni più puntuali sulle varie politiche Ue. I due nuovi trattati entreranno in vigore il primo gennaio 2009, sempre che nel frattempo tutti i Ventisette abbiano ratificato il testo dell'accordo. Nonostante lo si definisca spesso come 'trattato semplificato' rispetto alla costituzione, la struttura del testo (infarcito di dichiarazioni e protocolli per accontentare tutti i più svariati interessi nazionali), è molto più complessa di quella della 'magna charta' ormai defunta, e continua ad essere leggibile soltanto da veri esperti. --> pagina successiva >>.

 

Trattato Ue/ La firma a Lisbona. Ecco come cambia l'Unione con la firma pag.1 (sezione: Trattato UE)

( da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2007)

Trattato Ue/ La firma a Lisbona. Ecco come cambia l'Unione con la firma Giovedí 13.12.2007 12:42 --> NUOVO SISTEMA DI VOTO Il trattato riprende il sistema di voto 'a doppia maggioranza', già inserito nella costituzione, per l'adozione delle decisioni del Consiglio Ue: per formare una maggioranza servirà il 55% degli Stati membri, rappresentanti almeno il 65% della popolazione. Questo sistema a partire dal 2014 sostituirà il complesso sistema attuale di ponderazione dei voti in vigore a partire dal Trattato di Nizza ovvero dal 2003. Fino al 31 marzo 2017 però, la Polonia potrà invocare un controllo di una decisione del Consiglio secondo il sistema di voto attuale (Trattato di Nizza), se sospetta che il risultato col nuovo sistema la penalizzi. La oramani famigerata 'clausola di Ioannina', su cui la Polonia ha insistito e che consente ai paesi in minoranza su una decisione di rinviarla "per un tempo ragionevole", è stata reinserita nel nuovo Trattato in modo definitivo, attraverso un protocollo. Per eliminarla sarà necessaria una decisione unanime. ESTENSIONE DEL CAMPO D'APPLICAZIONE DELLA MAGGIORANZA QUALIFICATA Diventa la regola per 45 settori fra cui la cooperazione giudiziaria e di polizia, la cultura, la politica economica. L'unanimità resta la norma per politica estera, sicurezza sociale e fisco. La Gran Bretagna ha ottenuto una deroga sulla cooperazione giudiziaria e di polizia e sull'immigrazione. --> << pagina precedente pagina successiva >>.

 

Trattato Ue/ La firma a Lisbona. Ecco come cambia l'Unione con la firma pag.3 (sezione: Trattato UE)

( da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2007)

Trattato Ue/ La firma a Lisbona. Ecco come cambia l'Unione con la firma Giovedí 13.12.2007 12:42 --> PARLAMENTO EUROPEO. NUOVI POTERI E COMPOSIZIONE E' prevista una estensione della procedura di codecisione che dà all'Europarlamento diritto di veto anche a settori come Giustizia e Affari interni. Nuova composizione per l'eurocamera, che dal 2009 avrà un massimo di 750 membri più il presidente. La Germania avrà 96 seggi, seguita dalla Francia a 74, e quindi Italia e Gran Bretagna a 73. Viene così meno la storica parità fra questi tre paesi che dura dal 1969, quando fu istituita l'Assemblea di Strasburgo. Il paese con meno seggi sarà Malta, con 5 eurodeputati. RUOLO DEI PARLAMENTI NAZIONALI Disporranno di un meccanismo di 'allerta precoce rafforzata' per contestare progetti di legislazione europea. La Commissione dovrà riesaminare ogni progetto contestato da un terzo dei voti attribuiti ai Parlamenti nazionali e motivare l'eventuale rifiuto di tener conto delle critiche. Il riesame delle proposte legislative europee da parte dei legislatori nazionali è però configurato come un diritto e non come un dovere, secondo una richiesta britannica. CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI Il trattato conferirà valore giuridicamente vincolante alla carta dei diritti fondamentali Ue, tranne che per la Gran Bretagna e la Polonia che potranno avvalersi della clausola di "opt out". --> << pagina precedente.

 

Trattato Ue/ La firma a Lisbona. Ecco come cambia l'Unione con la firma pag.2 (sezione: Trattato UE)

( da "Affari Italiani (Online)" del 13-12-2007)

Trattato Ue/ La firma a Lisbona. Ecco come cambia l'Unione con la firma Giovedí 13.12.2007 12:42 --> PRESIDENZA DEL CONSIGLIO EUROPEO (CAPI DI STATO E GOVERNO) La presidenza non sarà più semestrale a turno (salvo che per i Consigli 'tecnici', come ambiente e agricoltura) ma avrà un mandato di due anni e mezzo rinnovabile una volta, su designazione. La funzione di presidente stabile dell'Ue sarà incompatibile con incarichi a livello nazionale. COMMISSIONE EUROPEA L'esecutivo comunitario muterà composizione e sarà composto dai due terzi del numero degli Stati membri, secondo un sistema a rotazione. Viene quindi meno il principio finora in vigore di un commissario per ogni Stato membro. ALTO RAPPRESENTANTE PER GLI ESTERI E LA POLITICA DI SICUREZZA Continuerà a chiamarsi così il "ministro degli Esteri" dell'Unione previsto nella Costituzione: il nome di 'ministro' è stato dismesso in omaggio alle remore della Gran Bretagna. Questa nuova figura adempierà al mandato finora svolto dall'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune (Pesc) e contemporaneamente a quello svolto oggi dal Commissario europeo alle relazioni esterne. Sarà anche vicepresidente della Commissione Ue. --> << pagina precedente pagina successiva >>.

 

Trattato Ue firmato anche da Brown (sezione: Trattato UE)

( da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)

13-12-2007 18:01 Il premier britannico sottoscrive il documento in solitudine (ANSA) - LISBONA, 13 DIC - Anche il primo ministro britannico Gordon Brown ha firmato il Trattato europeo,ma lo ha fatto da solo, oltre 3 ore dopo gli altri premier. Gordon ha siglato il Trattato alla presenza dei presidenti delle tre istituzioni (Jose' Socrates per la presidenza di turno, Jose' Manuel Barroso per la Commissione, e Hans Gert Poettering per il Parlamento europeo). Al momento della firma era presente anche il ministro degli Esteri britannico, David Miliband.

 

TRATTATO UE/ POETTERING: PARLAMENTO HA RUOLO UN TEMPO IMPENSABILE (sezione: Trattato UE)

( da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)

13-12-2007 17:48 "Grande importanza ha la Carta dei diritti fondamentali" Bruxelles, 13 dic. (Apcom) - "Oggi il Parlamento europeo si trova al centro di una democrazia parlamentare europea che nel 1979, primo anno del suffragio diretto, potevamo solo sognarci". Lo ha sottolineato Hans Gert Poettering, presidente dell'Eurocamera, nel suo discorso di questa mattina alla cerimonia della firma del Trattato di Lisbona. "Oggi, con questa firma - ha detto Poettering - cinquanta anni dopo i Trattati di Roma, l'Unione europea prende una via comune che ci impegna nel nostro avvenire di europei nel XXI secolo. E' un bel regalo di compleanno per l'Unione, e vorrei ringraziare a nome del Parlamento la presidenza portoghese e il premier Josè Socrates, per la riuscita della Conferenza Intergovernativa. Vorrei però ringraziare anche la precedente presidenza tedesca, ed in particolare la cancelliera federale Angela Merkel che nel Consiglio europeo di giugno è riuscita ad ottenere un accordo fondamentale sulla modifica del Trattato". Il Parlamento europeo, ha continuato il suo presidente "ha difeso la sostanza di questo trattato, contenuta già nella prima stesura, anche perchè il progetto iniziale era stato elaborato nel quadro di una Convenzione aperta e democratica". In particolare Poettering ha sottolineato l'importanza "di aver approvato, dandole forza giuridica, la Carta dei diritti fondamentali". L'Unione, ha spiegato, "non è solo riconducibile a dei calcoli economici in termini di costi e benefici. Noia siamo prima di tutto una comunità di valori, viviamo ogni giorno la libertà, l'eguaglianza di diritti e la solidarietà. Questi valori comuni, la cui chiave di volta è il rispetto della dignità inalienabile della persona, consacrata dall'articolo 1 della Carta dei diritti fondamentali, sono le fondamenta dell'Unione europea. Non può esserci libertà senza il rispetto dei diritti dell'altro. Non può esserci la pace senza un giusto equilibrio tra le parti".

 

NUOVA EUROPA (sezione: Trattato UE)

( da "TGCom" del 13-12-2007)

Ue, firmato il nuovo trattato Lisbona, al via ratifiche nei 27 Paesi I capi di Stato e di governo dell'Unione europea hanno firmato a Lisbona il nuovo trattato Ue, con la speranza di approvarlo in via definitiva entro le elezioni europee del 2009. I 27 daranno ora inizio ai singoli processi di ratifica nazionale. Per l'Italia hanno firmato il premier Romano Prodi e il ministro degli Esteri D'Alema. Grande assente alle cerimonia, invece, il premier britannico Gordon Brown, che è arrivato solo nel pomeriggio. E' stata del Belgio la prima firma apposta sul trattato di riforma: per il governo belga hanno firmato il premier uscente Guy Verhofstadt e il ministro degli Esteri, Karel De Gucht. La firma del nuovo trattato, approvato dopo mesi di laboriose trattative in ottobre al vertice di Lisbona, pone fine a sei anni di discussioni sulla riforma istituzionale dell'Ue, che in primo tempo aveva portato quattro anni fa alla adozione della Costituzione europea, poi bocciata però dai referendum di Francia e Olanda. Dopo la cerimonia solenne della firma, i leader dei 27 Paesi hanno preso il tram per percorrere i circa 500 metri che separano il "Mosteiro dos Jeronimos" dal "Museu dos Coches" per il pranzo ufficiale conclusivo offerto dal capo dello stato portoghese Anibal Cavaco Silva. Il tram utilizzato, che gli abitanti di Lisbona chiamano "electrico", era un modello moderno, azzurro e giallo, preferito dagli organizzatori a uno degli sferraglianti tram antichi, tipici della capitale portoghese. Prodi: "Ora si riparte" ''E' una giornata veramente molto importante. Due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità e adesso si può ripartire'', ha commentato con soddisfazione il premier Romano Prodi. Invia ad un amico.

 

UE: PRODI, CON TRATTATO FINITI ANNI INCERTEZZA. SI RIPRENDE A LAVORARE (sezione: Trattato UE)

( da "Asca" del 13-12-2007)

(ASCA) - Bruxelles, 13 dic - ''Speravamo che ci fosse qualche contenuto in piu' ma abbiamo finalmente finito anni di incertezza. Si puo' riprendere a lavorare''. Cosi' Romano Prodi, al suo arrivo a Bruxelles da Lisbona, commenta la firma del Trattato europeo, che da' nuove regole istituzionali all'Europa dei 27, solennemente firmato dai capi di Stato e di governo dell'Ue questa mattina proprio nella capitale portoghese. Per Prodi quella di oggi ''e' stata una bella cerimonia, molto amichevole, molto calorosa'' anche se, aggiunge, ''nulla di speciale''. Comunque, sono ancora parole del presidente del Consiglio, ''si e' finalmente dato il via ad un trattato di cui avevamo tanto bisogno''. Due anni fa, dice Prodi ricordando i referendum popolari di Francia e Olanda che bocciarono la costituzione europea approvata dai membri dell'Unione nel 2004, ''c'era un senso di tragedia. Ma i progressi sono poi stati indubbiamente notevoli. Ora - spiega - abbiamo strutture istituzionali che danno visibilita' e forza all'Unione europea''. Ai giornalisti che gli domandavano se durante la riunione di Lisbona si fosse affrontato il tema delle nomine dei futuri nuovi organismi europei, chiedendogli se fossero emersi nomi, Prodi, senza sbilanciarsi, si e' limitato a dire: ''Si e' parlato in maniera informale di quelle che saranno le nuove nomine''. fdv/ss/mcc.

 

UE: PRODI, CON TRATTATO FINITI ANNI INCERTEZZA. SI RIPRENDE A LAVORARE (sezione: Trattato UE)

( da "Virgilio Notizie" del 13-12-2007)

13-12-2007 20:58 (ASCA) - Bruxelles, 13 dic - ''Speravamo che ci fosse qualche contenuto in piu' ma abbiamo finalmente finito anni di incertezza. Si puo' riprendere a lavorare''. Cosi' Romano Prodi, al suo arrivo a Bruxelles da Lisbona, commenta la firma del Trattato europeo, che da' nuove regole istituzionali all'Europa dei 27, solennemente firmato dai capi di Stato e di governo dell'Ue questa mattina proprio nella capitale portoghese. Per Prodi quella di oggi ''e' stata una bella cerimonia, molto amichevole, molto calorosa'' anche se, aggiunge, ''nulla di speciale''. Comunque, sono ancora parole del presidente del Consiglio, ''si e' finalmente dato il via ad un trattato di cui avevamo tanto bisogno''. Due anni fa, dice Prodi ricordando i referendum popolari di Francia e Olanda che bocciarono la costituzione europea approvata dai membri dell'Unione nel 2004, ''c'era un senso di tragedia. Ma i progressi sono poi stati indubbiamente notevoli. Ora - spiega - abbiamo strutture istituzionali che danno visibilita' e forza all'Unione europea''. Ai giornalisti che gli domandavano se durante la riunione di Lisbona si fosse affrontato il tema delle nomine dei futuri nuovi organismi europei, chiedendogli se fossero emersi nomi, Prodi, senza sbilanciarsi, si e' limitato a dire: ''Si e' parlato in maniera informale di quelle che saranno le nuove nomine''.

 

Lisbona: i 27 firmano il nuovo Trattato europeo (sezione: Trattato UE)

( da "Velino.it, Il" del 13-12-2007)

(EST) Lisbona: i 27 firmano il nuovo Trattato europeo Roma, 13 dic (Velino) - I leader dell'Unione europea hanno firmato oggi a Lisbona il nuovo Trattato. Il testo è una versione “alleggerita” della Costituzione bocciata dagli elettori francesi e olandesi nel 2005. La cerimonia si è svolta nel monastero di Jeronimos, capolavoro cinquecentesco del tardo gotico portoghese, che celebra la scoperta della rotta delle Indie da parte di Vasco de Gama. La firma darà inizio a un processo di ratifica da parte dei parlamenti europei che i capi di Stato e di governo sperano annullerà il no di Francia e Paesi Bassi. I negoziati sul Trattato sono cominciati durante la presidenza della Germania nella prima metà del 2007 e si sono conclusi nella seconda metà sotto la guida del Portogallo. L'unico assente alla cerimonia della firma era il premier britannico, Gordon Brown, che ha preferito restare in patria per altri impegni ufficiali, per firmare il testo in separata sede. Per l'Italia erano presenti il presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro degli Esteri Massimo D'Alema. La nuova Carta, 287 pagine nella versione italiana, è composta di 54 articoli divisi in sei sezioni: dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza e giustizia e dovrebbe entrare in vigore nel 2009, in coincidenza con le elezioni del Parlamento europeo e la nomina del nuovo esecutivo comunitario. Il nuovo testo prevede un cambiamento nella definizione della figura del presidente del Consiglio europeo, che prolunga il mandato esecutivo da sei mesi a due anni e mezzo e sarà nominato per elezione e non per rotazione. Modifiche anche alla figura dell'Alto rappresentante dell'Unione per la politica estera e di sicurezza comune. Il nuovo incarico coniuga la posizione oggi ricoperta da Javier Solana con le competenze del commissario Ue per le Relazioni esterne, ruolo oggi di Benita Ferrero-Waldner. Esteso anche il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio in molte materie, per superare il potere di veto di ogni singolo Stato membro, tra cui affari giudiziari e sicurezza. sullo stesso argomento: Trattato Ue, l'euroscetticismo inglese torna a galla (map) 13 dic 16:40.

 

Trattato Ue, l'euroscetticismo inglese torna a galla (2) (sezione: Trattato UE)

( da "Velino.it, Il" del 13-12-2007)

(EST) Trattato Ue, l'euroscetticismo inglese torna a galla Roma, 13 dic (Velino) - Gordon Brown aggiunge un altro mattone al già solido muro di euroscetticismo della Gran Bretagna. Il premier britannico era stato fino all'ultimo in dubbio: partecipare all'appuntamento con la “Commissione parlamentare di collegamento” di Westminster o alla cerimonia di Lisbona, per la firma del Trattato di riforma dell'Unione europea? E Brown ha scelto. Sarà presente davanti ai Comuni e solo dopo partirà alla volta di Lisbona per apporre la propria firma in ritardo rispetto agli altri leader europei. Che il nuovo Trattato europeo e lo stesso concetto di Europa non godano di particolare popolarità tra i sudditi di Sua Maestà è cosa nota, e di certo Brown non è il primo a uomo politico britannico a metterlo in evidenza. Gli avversari del premier non si sono lasciati sfuggire l'occasione di stigmatizzare un atteggiamento giudicato evasivo ed euroscettico. “Qualcuno dice – ha affermato il ministro degli Esteri ombra dei conservatori William Hague – che il problema di Brown è di non essere risoluto e che manca di coraggio politico. Non avrebbe potuto fare più di questo ridicolo pasticcio per confermarlo. Ha aspettato una settimana prima di decidere di firmare questo trattato e adesso non ha il fegato di farlo in pubblico”. “Cosa penseranno – ha chiesto Hague - gli altri leader europei di un primo ministro che tentenna per una settimana prima di decidere se osa o meno essere fotografato mentre firma nero su bianco? Crede forse che gli altri premier europei non abbiano impegni quotidiani come lui? Invece di una leadership abbiamo indecisione, vigliaccheria e promesse elettorali non mantenute. La Gran Bretagna – ha concluso Hague - merita di meglio”. Brown, dal canto suo, ha preferito minimizzare e questa mattina, dopo l'appuntamento a Westminster, ha commentato: “Potete vedere tutti voi la priorità che ho dato alla mia presenza a questa commissione”. E ha rilanciato dicendosi convinto che i leader dell'Ue dovrebbero sprecare meno tempo a preoccuparsi di argomentazioni tecniche come la sua presenza a una cerimonia ufficiale, per concentrarsi piuttosto su questioni chiave di natura politica. “I governi – ha affermato a questo proposito in una recente intervista al Times – dovrebbero impegnarsi su questioni come l'economia e i cambiamenti climatici”. L'Europa, ha detto, “deve smetterla di guardare all'interno di se stessa, smetterla di guardare a concetti come costituzioni, semi-costituzioni e istituzioni sul lungo periodo e concentrarsi invece sui temi fondamentali per il futuro prossimo”. E cioè: “Economia, sicurezza, commercio, riforme economiche, liberalizzazione dei servizi in maniera coerente e costante in modo da poter parlare sul serio di mercati e di commercio”. Il premier ha ribadito di non aver mai avuto l'intenzione di prendere le distanze dal Trattato e che la Gran Bretagna non è a rischio di marginalizzazione dal punto di vista europeo. Anzi, “nel dibattito sull'Europa globale - ha affermato - noi apriamo la strada”. E dopo aver promesso che nel corso dei colloqui di oggi farà appello all'Europa affinché dia un segnale di autentica “leadership globale”, ha citato come esempi di azione positiva gli interventi sui mercati monetari globali effettuati dalla Banca d'Inghilterra e dalla Banca centrale europea. Ma nonostante i tentativi da parte di Brown di mettere le mani avanti, l'euroscetticismo britannico è una presenza costante ai meeting europei, tanto che lo stesso presidente della Commissione Josè Manuel Barroso ha recentemente esortato il premier laburista a smettere di essere un “partner riluttante” in Europa perché, aveva affermato in un'intervista, “abbiamo bisogno dell'impegno di tutti i partner più importanti. Nicolas Sarkozy c'è ed è prodigo d'iniziative, il che per me è molto positivo. Mi piacerebbe – aveva sottolineato - che la Gran Bretagna facesse la stessa cosa”. (Andrea Di Nino) 13 dic 16:56.

 

Trattato Ue, l'euroscetticismo inglese torna a galla (sezione: Trattato UE)

( da "Velino.it, Il" del 13-12-2007)

(EST) Trattato Ue, l'euroscetticismo inglese torna a galla Roma, 13 dic (Velino) - Gordon Brown aggiunge un altro mattone al già solido muro di euroscetticismo della Gran Bretagna. Il premier britannico era stato fino all'ultimo in dubbio: partecipare all'appuntamento con la “Commissione parlamentare di collegamento” di Westminster o alla cerimonia di Lisbona, per la firma del Trattato di riforma dell'Unione europea? E Brown ha scelto. Sarà presente davanti ai Comuni e solo dopo partirà alla volta di Lisbona per apporre la propria firma in ritardo rispetto agli altri leader europei. Che il nuovo Trattato europeo e lo stesso concetto di Europa non godano di particolare popolarità tra i sudditi di Sua Maestà è cosa nota, e di certo Brown non è il primo a uomo politico britannico a metterlo in evidenza. Gli avversari del premier non si sono lasciati sfuggire l'occasione di stigmatizzare un atteggiamento giudicato evasivo ed euroscettico. “Qualcuno dice – ha affermato il ministro degli Esteri ombra dei conservatori William Hague – che il problema di Brown è di non essere risoluto e che manca di coraggio politico. Non avrebbe potuto fare più di questo ridicolo pasticcio per confermarlo. Ha aspettato una settimana prima di decidere di firmare questo trattato e adesso non ha il fegato di farlo in pubblico”. “Cosa penseranno – ha chiesto Hague - gli altri leader europei di un primo ministro che tentenna per una settimana prima di decidere se osa o meno essere fotografato mentre firma nero su bianco? Crede forse che gli altri premier europei non abbiano impegni quotidiani come lui? Invece di una leadership abbiamo indecisione, vigliaccheria e promesse elettorali non mantenute. La Gran Bretagna – ha concluso Hague - merita di meglio”. Brown, dal canto suo, ha preferito minimizzare e questa mattina, dopo l'appuntamento a Westminster, ha commentato: “Potete vedere tutti voi la priorità che ho dato alla mia presenza a questa commissione”. E ha rilanciato dicendosi convinto che i leader dell'Ue dovrebbero sprecare meno tempo a preoccuparsi di argomentazioni tecniche come la sua presenza a una cerimonia ufficiale, per concentrarsi piuttosto su questioni chiave di natura politica. “I governi – ha affermato a questo proposito in una recente intervista al Times – dovrebbero impegnarsi su questioni come l'economia e i cambiamenti climatici”. L'Europa, ha detto, “deve smetterla di guardare all'interno di se stessa, smetterla di guardare a concetti come costituzioni, semi-costituzioni e istituzioni sul lungo periodo e concentrarsi invece sui temi fondamentali per il futuro prossimo”. E cioè: “Economia, sicurezza, commercio, riforme economiche, liberalizzazione dei servizi in maniera coerente e costante in modo da poter parlare sul serio di mercati e di commercio”. Il premier ha ribadito di non aver mai avuto l'intenzione di prendere le distanze dal Trattato e che la Gran Bretagna non è a rischio di marginalizzazione dal punto di vista europeo. Anzi, “nel dibattito sull'Europa globale - ha affermato - noi apriamo la strada”. E dopo aver promesso che nel corso dei colloqui di oggi farà appello all'Europa affinché dia un segnale di autentica “leadership globale”, ha citato come esempi di azione positiva gli interventi sui mercati monetari globali effettuati dalla Banca d'Inghilterra e dalla Banca centrale europea. Ma nonostante i tentativi da parte di Brown di mettere le mani avanti, l'euroscetticismo britannico è una presenza costante ai meeting europei, tanto che lo stesso presidente della Commissione Josè Manuel Barroso ha recentemente esortato il premier laburista a smettere di essere un “partner riluttante” in Europa perché, aveva affermato in un'intervista, “abbiamo bisogno dell'impegno di tutti i partner più importanti. Nicolas Sarkozy c'è ed è prodigo d'iniziative, il che per me è molto positivo. Mi piacerebbe – aveva sottolineato - che la Gran Bretagna facesse la stessa cosa”. (Andrea Di Nino) 13 dic 16:56.

 

UE, al via il nuovo Trattato. La parola ai Parlamenti Nazionali (sezione: Trattato UE)

( da "Voce d'Italia, La" del 13-12-2007)

La Voce d'Italia - nuova edizione anno II n.87 del 13/12/2007 Home Cronaca Politica Esteri Economia Scienze Spettacolo Cultura Sport Focus Cronaca Prodi: "E adesso si puo' ripartire" UE, al via il nuovo Trattato. La parola ai Parlamenti Nazionali Il documento prevede una serie di riforme istituzionali Lisbona, 13 dic- Il nuovo Trattato europeo al via. Firmato oggi a Lisbona dai capi di Stato e di governo dei 27 Paesi dell'Unione, il documento sostituirà la bozza di Costituzione Europea che, nel 2005, era stata bocciata ai referendum in Francia e Olanda. Il Trattato dovrà comunque passare le ratifiche dei Parlamenti Nazionali, e nella sola Irlanda verrà sottoposto a referendum. L'entrata in vigore è prevista per il 2009, quando si terranno le elezioni del Parlamento europeo e la nomina del nuovo esecutivo comunitario. La firme, per l'Italia, sono quelle del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, e del Ministro degli Esteri, Massimo D'Alema. “E' una giornata veramente molto importante. Due anni fa l'Europa viveva una tragedia completa. Si è ricostruito adagio adagio un momento di unità e adesso si può ripartire” dichiara Prodi. Anche il Presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, è soddisfatto. “Per arrivare a questa firma c'è voluto coraggio. Ora tocca agli Stati membri dimostrare determinazione per concludere il processo di ratifica nei tempi previsti”. Un documento che presenta molti punti innovativi: la carica del Presidente del Consiglio Europeo, il cui mandato avrà una durata di due anni e sei mesi, e quella dell'Alto Rappresentate dell'Unione per la Politica Estera e di Sicurezza Comune, che sarà al contempo anche Vicepresidente della Commissione Europea. Un ruolo che andrà a sostituire quello oggi ricoperto da Javier Solana, Alto Rappresentante per la Politica Estera, espressione del solo Consiglio europeo, e quello del Commissario Ue per le Relazioni Esterne. In molti ambiti – giudiziario e di polizia, ad esempio – verrà esteso il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio, in modo da superare il potere di veto di ogni singolo Stato membro. Gran Bretagna e Irlanda hanno voluto e ottenuto la possibilità, eventualmente, di non applicare le direttive europee in questi settori. I negoziati sono cominciati nella prima parte del 2007, durante la presidenza della Germania, per arrivare ad un accordo lo scorso ottobre, sotto l'attuale presidenza del Portogallo. Angela Gennaro angela.gennaro@voceditalia.it.

 

Il Sole 24 Ore  13-12-2007.Così cambia l'Europa


Dopo più di cinque anni di negoziati i capi di Stato e di Governo dei ventisette Stati membri dell'Ue hanno firmato a Lisbona il nuovo Trattato che riforma le istituzioni europee adeguandole a un'Unione allargata a 27 Paesi.


Il testo. È di 287 pagine nella versione italiana ed è nato dalle ceneri della bozza della costituzione europea bocciata nel 2005 dai referendum in Francia e Olanda.
Ratifica. Finalizzato nel summit del 18 ottobre nella capitale portoghese, il nuovo Trattato dovrà essere ratificato definitivamente dai singoli parlamenti nazionali, tranne in Irlanda dove si terrà un referendum, per poi entrare in vigore nel 2009, in coincidenza con le elezioni del Parlamento europeo e la nomina del nuovo esecutivo comunitario.
Le novità. Viene istituita la figura del Presidente del Consiglio europeo, eletto per due anni e mezzo, che sostituisce la presidenza di turno a rotazione semestrale, oggi assegnata al permier del Paese in carica.

Viene istituita la figura dell'Alto rappresentate dell'Unione per la politica estera e di sicurezza comune, con il doppio ruolo di vicepresidente della Commissione europea. La nuova figura, che nella bozza costituzionale era il «ministro degli Esteri dell'Ue», sostuisce la posizione oggi ricoperta da Javier Solana come Alto rappresentante per la politica estera, espressione solamente del Consiglio europeo, e del commissario Ue per le Relazioni esterne, oggi Benita Ferrero-Waldner.

Viene esteso il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio in molte materie, per superare il potere di veto di ogni singolo Stato membro, anche su materie giudiziarie e di polizia, anche se Gran Bretagna e Irlanda hanno ottenuto la possibilità di non applicare le decisioni europee in questi settori. Inoltre a partire dal 2014 la maggioranza qualificata sarà basata sul sistema della doppia maggioranza: il 55 per cento degli Stati membri e il 65 per cento della popolazione.
Un certo numero di Paesi però potranno chiedere fino al 2017 di votare con il vecchio sistema e in base al cosidetto «compromesso di Ioannina» una minoranza di Paesi può bloccare le decisioni della maggioranza.
Con la firma del Trattato i 54 articoli della Carta dei diritti fondamentali approvati ieri al Parlamento europeo avranno valore giuridico vincolante, tranne che per Gran Bretagna e Polonia che hanno negoziato un 'opt-out'.

Viene rafforzato il ruolo del Parlamento europeo, che avrà più potere in materia di bilancio dell'Ue e di accordi internazionali. Viene inoltre estesa a quasi tutte le materie, comprese quelle riguradanti la giustizia, la sicurezza e l'immigrazione, la procedura di co-decisione, in base alla quale l'Assemblea di Strasburgo ha una posizione di parità rispetto al Consiglio. Viene anche potenziato il ruolo dei parlamenti nazionali che potranno obbligare la Commissione a riesaminare ogni progetto e a dover motivare l'eventuale rifiuto di tener conto delle critiche.

Clausola di recesso: per la prima volta in un trattato europeo si riconosce espressamente agli Stati membri il diritto di recedere dall'Unione, anche se le condizioni devono essere negoziate con gli altri Paesi.


L'Unione europea avrà personalità giuridica, garantendo così un maggiore potere negoziale in ambito internazionale.

 

ARTICOLI DAL 10 AL 12 DICEMBRE 2007

Comunitaria Humus storico e demos ( da "Riformista, Il" del 10-12-2007)

L'EUROPA IN STALLO ( da "Corriere della Sera" del 10-12-2007)

AEM SPA IN MERITO ALLA DECISONE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE ( da "marketpress.info" del 10-12-2007)

Eppure riesce a governare ( da "Messaggero Veneto, Il" del 10-12-2007)

Regime italiano rilanciato dalla riduzione dell'Ires ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 10-12-2007)

IL NUOVO TRATTATO UE E L'IMPEGNO DELLE CITTÀ IN EUROPA ( da "marketpress.info" del 11-12-2007)

Danimarca,no referendum trattato Ue ( da "Virgilio Notizie" del 11-12-2007)

La minaccia populista sulle firme di Lisbona ( da "Corriere della Sera" del 12-12-2007)

EUROPARLAMENTO/ ULTRADESTRA SCIPPA A COMUNISTI LA PROTESTA-FOCUS ( da "Virgilio Notizie" del 12-12-2007)

UE: DOMANI A LISBONA FIRMA TRATTATO, PARTE NUOVO ASSETTO EUROPA A 27 ( da "Virgilio Notizie" del 12-12-2007)

UE: DOMANI A LISBONA FIRMA TRATTATO, PARTE NUOVO ASSETTO EUROPA A 27 ( da "Asca" del 12-12-2007)

AUTOTRASPORTO: PROTESTE A UE, RISPETTARE LIBERA CIRCOLAZIONE ( da "Wall Street Italia" del 12-12-2007)

 

Articoli

Comunitaria Humus storico e demos (sezione: Trattato UE)

( da "Riformista, Il" del 10-12-2007)

La carica emotiva del nuovo Trattato Sembra passato un secolo da quando a Nizza, il 7 dicembre del 2000, la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea veniva solennemente proclamata da Parlamento, Consiglio e Commissione europea. Il valore politico e culturale, anche storico, di tale atto non ha mai lasciato spazio a dubbi interpretativi e ambiguità di sorta. Tuttavia, circa il reale valore giuridico del testo, circa cioè la sua esigibilità rispetto agli Stati membri, si decise di rinviare al futuro la scelta. Questo futuro è arrivato, e il tempo trascorso da quel dicembre di otto anni fa rende ancor più importante la decisione assunta. Il nuovo Trattato europeo avrà un solo articolo di rimando alla Carta, seppur esplicito, il che basta a rendere questa giuridicamente vincolante per i paesi del club comunitario, ad eccezion fatta di Polonia e Regno Unito che hanno optato per la formula dell' opting out . Si diceva, il tempo ha reso ancora più prezioso tale risultato. Gli anni che segnarono l'avvio del nuovo millennio sono stati, per chi crede nell'Europa politica, comunitaria e federale, anni entusiasmanti. Un simile slancio lo si riscontrò, probabilmente, solo nella fase di avvio del processo di integrazione quando i tre "statisti di lingua tedesca", De Gasperi, Shumann e Adenauer, diedero vita alla Ceca giurando che mai più il Vecchio Continente sarebbe stato funestato da guerre e distruzione. Quella carica emotiva, quello scatto ideale ed etico, quel senso profondo di un progetto di portata storica, era nuovamente avvertibile dopo la fine del socialismo dispotico che aveva diviso artificiosamente per mezzo secolo l'Europa. Appunto, la Carta dei diritti fondamentali, la Dichiarazione di Laeken del 2001 che insediava una grande Convenzione per una Costituzione europea, la stessa scelta di utilizzare per la prima volta il termine "Costituzione". E ancora, l'apertura dei negoziati per il grande allargamento di riunificazione del continente dopo il Consiglio europeo di Copenaghen, l'introduzione della moneta unica a coronamento di un processo di progressiva unificazione della politica monetaria iniziato con il serpente monetario europeo nel 1973. Anche in politica estera l'Unione decideva di iniziare a giocare un ruolo vero sullo scenario internazionale e il processo di Barcellona per l'Euromed, la nuova Agenda transatlantica Usa-Ue del 1990, la creazione della Forza di reazione rapida europea con le missioni di Pettesberg e la partnership privilegiata costruita con la Federazione russa davano a tale volontà di azione una solida cornice geostrategica e di contenuti di riferimento. Il Trattato di Amsterdam e l'Agenda di Lisbona completavano tale felice quadro, offrendo l'orizzonte dei macroobiettivi di politica economica e sociale che l'Unione avrebbe inteso perseguire nel decennio a venire. Sono passati circa dieci anni, da allora, e sembra davvero di vivere un'altra fase storica. Certo, i referendum in Francia e Olanda hanno rappresentato la classica punta dell'iceberg di un progressivo deterioramento di spirito e iniziativa europeiste, ma le difficoltà e lo stallo vissuti dal processo di integrazione hanno radici ben più profonde e, purtroppo, radicate in una condizione di diffusa frustrazione e delusione di fronte alle incapacità dei governi nazionali, e spesso anche delle istituzioni comunitarie, di offrire risposte rapide e incisive ai grandi e concreti temi che attengono alla vita quotidiana di circa 500 milioni di cittadini. Forse occorreva meglio adeguare le ambizioni ai reali mezzi per perseguirle, anche con meno proclami ed enunciazioni a effetto, forse la globalizzazione pone davvero sfide economico-sociali inedite di fronte alle quali è difficile trovare risposte, forse l'11 settembre ha conferito al tema della sicurezza interna e internazionale una centralità inaspettata e spiazzante per la politica e i suoi strumenti tradizionali. E tuttavia, proprio alla luce di quanto avvenuto, l'adozione comunque di un Trattato di riforma delle istituzioni comunitarie rappresenta un utile, non risolutivo, passo in avanti e la scelta di conferire validità giuridica alla Carta dei diritti va comunque salutata con grande soddisfazione. Il rispetto di Dignità, Libertà, Uguaglianza, Solidarietà, Cittadinanza e Giustizia diviene imperativo categorico del portato di valori Ue e delle politiche sovrannazionali, ma diviene anche ufficialmente requisito per essere o divenire Stati membri, e si impone come humus etico culturale della storia e della convivenza pacifica del demos europeo. Tale scelta produrrà ricadute concrete sulle politiche di governo e sulle produzioni normative nazionali e comunitarie, pur trattandosi anche di un importante richiamo simbolico dal potente valore evocativo. Quanto a simboli, dopo aver cancellato il termine Costituzione, l'Inno dell'Europa e l'ufficialità della bandiera almeno questo, a noi europeisti, è stato lasciato. Presidente della delegazione italiana del gruppo Pse al parlamento europeo 10/12/2007.

 

L'EUROPA IN STALLO (sezione: Trattato UE)

( da "Corriere della Sera" del 10-12-2007)

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2007-12-10 num: - pag: 1 autore: di ALBERTO RONCHEY categoria: REDAZIONALE LA FIRMA DELLA NUOVA CARTA UE L'EUROPA IN STALLO I n attesa del nuovo progetto sull'architettura legale del-l'Ue, che dovrebbe ottenere la firma dei 27 governi tra pochi giorni a Lisbona, quale prospettiva è concepibile ora per l'Europa? Si tratta d'un compromesso empirico, poco ambizioso. Dopo il travagliato convegno di giugno a Bruxelles, non si discute più sul progetto di Costituzione europea del 2004, già respinto dalle votazioni referendarie di Francia e Olanda, contestato da Londra e ratificato solo da 18 Stati su 27. Eppure, il tentativo del 2004 neanche proponeva uno Stato federale d'Europa, ma una federazione di Stati. Troppi contrasti dividevano, e dividono ancora, i governi tendenti a una strutturazione semifederale dell'Ue da quelli ansiosi di preservare al massimo le sovranità nazionali. Tra le misure adottate per ottenere più efficienza e chiarezza nel sistema legislativo Ue, si riducono i seggi del Parlamento europeo da 785 a 750. Alcuni apprezzati analisti delle vicende di Strasburgo e Bruxelles, come Larry Siedentop, docente a Oxford, suggerivano una riforma bicamerale. Il Senato europeo doveva raccogliere i più ascoltati esponenti politici nazionali, con maggiore o più efficiente impegno dei singoli Stati, mentre la Camera doveva rappresentare l'elettorato di base, con un'appropriata distribuzione dei compiti. Ma il suggerimento non ha ottenuto ascolto, la materia era troppo complessa. Lo stallo definito Europe's mid-life crisis deriva in gran parte dalla circostanza che l'eccessiva e precipitosa espansione dell'Ue, oggi quei 27 Stati con 23 lingue ufficiali, ha preceduto di troppo il tentativo d'una strutturazione istituzionale compatibile con la governabilità comunitaria. Si può eccepire, certo, che già mezzo secolo fa l'insularismo britannico respingeva le tendenze verso un assetto integrato dell'Europa. è da ricordare che nel 1957, quando si negoziava sull'iniziale Comunità economica (Mec), il delegato britannico dichiarò: "Signori, voi negoziate un accordo che non riuscirete a concludere, anche se riuscirete non sarà mai ratificato e anche se avrete le ratifiche non funzionerà ". In seguito, con molto ritardo, il Regno Unito finì con l'accedere alla Comunità. Si può sperare che divenga possibile, nei prossimi tempi, anche la conversione dei britannici a un europeismo senza riserve come l'opting out su troppe materie legislative? I governi dell'Ue ormai devono affrontare troppe disparità fra stadi dello sviluppo, interessi, tradizioni e culture. Il contesto non è incoraggiante, come ammettono gli stessi eurofederalisti non più ottimisti. CONTINUA A PAGINA 32.

 

AEM SPA IN MERITO ALLA DECISONE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE (sezione: Trattato UE)

( da "marketpress.info" del 10-12-2007)

Milano, 10 dicembre 2007 ? In data 6 Dicembre è stata depositata la decisione della Corte di Giustizia delle Comunità europee relativamente alla questione interpretativa pregiudiziale sollevata dal Tribunale Amministrativo della Lombardia, nell'ambito di controversie fra varie associazioni di tutela dei consumatori e di piccoli azionisti nonché di azionisti individuali di Aem, circa la compatibilità dell'articolo 2449 del codice civile con l'articolo 56 del Trattato Ue. In particolare, la questione riguardava la legittimità della suddetta disposizione del codice civile alla luce della modifica all'articolo 16 dello Statuto sociale di Aem. Statuto sociale deliberato dall'assemblea straordinaria della Società il 29 aprile 2004, con cui è stato introdotto il diritto del Comune di Milano di nominare direttamente fino a un quarto dei membri del Consiglio di Amministrazione della Società, in aggiunta al diritto di concorrere con gli altri azionisti alla nomina dei restanti amministratori mediante il meccanismo del voto di lista. La Corte ha stabilito che l'art. 2449 del codice civile contrasta con l'Articolo 56 del Trattato Istitutivo della Comunità Europea nella misura in cui attribuisce ad un ente pubblico, nella specie il Comune di Milano, di godere di un potere di controllo sproporzionato rispetto alla sua partecipazione nel capitale di una società per azioni, e ciò con specifico riferimento alle disposizioni dello Statuto di Aem che consentono al Comune di Milano di esprimere la maggioranza dei membri del Consiglio di Amministrazione disponendo di circa il 34% delle azioni ordinarie della Società. Poiché, in seguito alla fusione con Asm, il Comune di Brescia e il Comune di Milano deterranno complessivamente circa il 55,4% del capitale sociale della società post-fusione (che avrà assunto la denominazione di A2a S. P. A. ), e precisamente per circa il 27,7% ciascuno, la decisione della Corte di Giustizia non produrrà alcun impatto sul nuovo Statuto della Società che entrerà in vigore con effetto dalla data di efficacia della fusione con Asm. Il nuovo Statuto di A2a S. P. A. Prevede che l'art. 2449 del codice civile non sarà applicabile qualora il Comune di Brescia ed il Comune di Milano possiedano complessivamente una partecipazione pari o inferiore al 50% del capitale sociale con diritto di voto. . <<BACK.

 

Eppure riesce a governare (sezione: Trattato UE)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 10-12-2007)

LA COMPAGINE DI PRODI EPPURE RIESCE A GOVERNARE di ALCIDE PAOLINI In uno di quei "sobri" interventi cui ci ha abituato il professor Giovanni Sartori, sulle colonne del Corriere della Sera, rivolgendosi al presidente Prodi e al suo governo ha scritto che "prima di fare (malfare), bisognerebbe sapere". Nel senso che una coalizione, per funzionare, deve essere "minima, meno eterogenea possibile e tra vicini ideologicamente e programmaticamente". Più che giusto, professore, verrebbe da commentare. Il fatto è che a queste condizioni, Romano Prodi, data la situazione esistente al momento dei risultati elettorali, non avrebbe dovuto proporre alcun governo. Perché, con chi altri avrebbe potuto comporlo, visto che senza Rifondazione, non ci sarebbe stata nessuna Unione vincente? Con quella legge elettorale e con quel risultato non c'era alcuna alternativa. La stessa destra, a risultati rovesciati, avrebbe avuto bisogno dei suoi "nanetti". Magari sarà a causa di quella "mucillagine da degenerazione antropologica" di cui, secondo De Rita, sarebbe affetto il nostro paese, che la situazione, arrivata a questo punto, appare compromessa o insomma non aggiustabile facilmente, perché fotografa qualcosa che investe, par di capire, destra e sinistra. Ed è con questa mucillagine, di cui evidentemente un po' tutti facciamo parte, che dobbiamo comunque convivere e governare. Che è poi quello che sta provando a fare Prodi, pur senza averla definita sociologicamente, con i mezzi che aveva a disposizione, e che ancora cerca di portare avanti, in parte perfino riuscendoci, ancorché la mucillagine, almeno fin qui, non se ne sia neanche accorta, data, forse, la sua ampia diffusione e confusione. Anche perché la mucillagine non si lascia manipolare facilmente, ed è per questo, forse, che per il governo saltano fuori dal suo stesso seno, a scadenze sempre più ravvicinate, gli aut aut più strani e inquietanti, quando non si tratta addirittura di temi e problemi già analizzati e risolti. Aut aut come quello che riguarda, per esempio, l'introduzione in Italia di una norma già recepita dal Trattato Ue, concernente le discriminazioni sul sesso, la razza, le religioni, gli handicap, fino alle tendenze sessuali, punibili fino a tre anni, che ha causato una reazione così sproporzionata da lasciare sbigottiti, perché ha fatto correre al governo un rischio maggiore che col protocollo del welfare, visto che la senatrice Binetti ha votato contro la fiducia, e che Mastella minaccia la crisi e sfracelli se l'emendamento alla norma non verrà cancellato al più presto. Intanto anche Di Pietro ha ammonito che il governo è alla fine, e il ministro Ferrero ha dichiarato che se la verifica di gennaio fallisce, il governo ha chiuso. Infine, per la regola del chi più ne ha più ne metta, è tornata fuori la storia dell'ampliamento della base militare americana di Vicenza. E poi c'è Dini che, rifacendo i conti (sia pure con un po' di ritardo), del risultato elettorale, ha scoperto, bontà sua, che avevano vinto "loro", e riflettendoci sopra intensamente ne ha dedotto che si sarebbe dovuto costituire un "governo del pareggio", qualcosa che, secondo lui, si potrebbe fare ancora oggi. Non si sa bene come. Con Berlusconi e Veltroni a braccetto che decidono insieme su che cosa fare per risolvere oltre al problema della mucillagine, anche la legge elettorale, il busillis del debito? E quello della crescita? E quello del precariato? E perché no la legge sulle televisioni, o meglio ancora il conflitto di interessi? Sembra di essere al cinema. Tuttavia, per il governo c'è in ballo anche un'ipotesi favorevole, una sorta di possibile cadeau natalizio, perché la giunta per le elezioni è sul punto di dare una risposta alla rivendicazione della Rosa nel Pugno a proposito di una avvenuta "disapplicazione" della soglia del 3% (riguardante la famosa legge elettorale detta porcellum) che, se accettata, produrrà una nuova ripartizione dei seggi per otto senatori, tra i quali due radicali e due socialisti (Pannella incluso) che potrebbe rafforzare l'Unione, consentendo al governo un po' di respiro, a dispetto delle spallate e dei malpancisti. Perché tutto si può dire del governo Prodi, tranne che sia in stallo. Ma tant'è, la pigrizia dei commentatori, a volte, li induce a lasciarsi andare, influenzandosi gli uni con gli altri, al ron ron di certi giuidizi, del tipo, come è nel nostro caso, del "siamo allo stallo". Cosa dopotutto non vera, perché, nonostante le difficoltà e gli intralci infiniti, non solo da parte dell'opposizione, la "quantità" di lavoro espletato fin qui da questo governo non è inferiore a quella dei precedenti, se si escludono i primi anni del governo Berlusconi, la cui produzione di leggi, soprattutto ad personam (com'è divertente sentirlo dire, oggi, da Casini!), è stata da record.

 

Regime italiano rilanciato dalla riduzione dell'Ires (sezione: Trattato UE)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 10-12-2007)

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: IL TEMA DELLA SETTIMANA data: 2007-12-10 - pag: 33 autore: L'esperienza. In cerca di armonia Regime italiano rilanciato dalla riduzione dell'Ires Consolidato nazionale e consolidato mondiale, entrambi stabiliti unilateralmente da singoli Stati membri. è questa la soluzione normativa finora adottata da alcuni Stati Ue (ad esempio Italia, Francia, Danimarca), mentre la maggior parte autorizza il consolidato fiscale esclusivamente su base nazionale (si veda il box riportato qui sotto). Approcci a confronto La base imponibile comunitaria (Ccctb) si (pro)pone quale soluzione mediana, a carattere sovranazionale (vero e proprioventottesimo codice tributario per la tassazione d'impresa), per disciplinare in via multilaterale: - i criteri di determinazione della base imponibile dei gruppi di imprese paneuropei; - i meccanismi di ripartizione della stessa tra le società residenti nei singoli Stati membri. La proposta della Commissione è espressione del cosiddetto approccio "positivo" al coordinamento delle legislazioni di stampo non dirigista. Sul piano giurisprudenziale (approccio "negativo"), il tema del consolidato fiscale è stato affrontato dalla Corte di giustizia della Ue nella causa Marks & Spencer (causa C-446/2003). In quella sentenza, i giudici comunitari hanno enunciato i seguenti principi: - lo Stato della capogruppo autorizza una compensazione delle perdite solo in caso di "perdite finali"; - la doppia contabilizzazione di perdite è ammessa se la controllata ha compensato le perdite nel proprio Stato di residenza. Prospettive in Italia Dal 1Úgennaio 2004 le imprese residenti in Italia adottano il consolidato nazionale. Rigidità applicative (su tutte, "all in, all out" e vincolo quinquennale) nonché l'elevata aliquota italiana rispetto a quelle dei Paesi esteri hanno, invece, impedito l'utilizzo dell'istituto del consolidato mondiale. Dal 1Ú gennaio 2008 la riduzione dell'aliquota Ires al 27,5%rappresenta un passo decisivo per l'auspicata rimodulazione del consolidato nazionale italiano su base comunitaria. In tal modo, il consolidato nazionale, adottato su base unilaterale a valenza comunitaria, potrebbe: - eliminare la presunta incompatibilità dello stesso con i principi comunitari (restrizione al diritto di stabilimento previsto dal Trattato Ue); - costituire, in anticipo sulla Ccctb, best practice da proporre agli altri partners europei. P. Va.

 

IL NUOVO TRATTATO UE E L'IMPEGNO DELLE CITTÀ IN EUROPA (sezione: Trattato UE)

( da "marketpress.info" del 11-12-2007)

Roma, 11 dicembre 2007 ? Il prossimo 13 dicembre presso la Sede Anci e Fondazione Anci Ideali Via dei Prefetti, 46 si svolgerà un incontro sul tema: " Il nuovo Trattato Ue e l'impegno delle città in Europa", il programma prevede il seguente svolgimento: Ore 10,00 -11,30 Assemblea delle città aderenti alla Fondazione e costituzione delle Commissioni di lavoro; Ore 11,30 Inizio della Conferenza europea Presiede: Sergio Chiamparino, Presidente della Fondazione Anci Ideali; Introduce: Giancarlo Gabbianelli, Sindaco di Viterbo, Consigliere della Fondazione e coordinatore delegazione Anci al Cdr; Modera: Piero Badaloni, Direttore Rai International; "Il nuovo Trattato dell'Ue: le sfi de per l'Italia e l'Europa": Pier Virgilio Dastoli, Direttore Rappresentanza della Commissione Europea in Italia; Andrea Manzella, Presidente Commissione Politiche dell'Unione Europea, Senato della Repubblica; Sandro Gozi, Presidente Comitato delle Celebrazioni per il Cinquantenario dei Trattati di Roma. Camera dei Deputati "Competitività europea e il ruolo delle città": Adriana Poli Bortone, Vice Presidente Anci, e membro del Parlamento Europeo; Marco Causi, Assessore al Bilancio del Comune di Roma; Marta Vincenzi, Sindaco di Genova; Andrea Geremicca, Presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa; Nuccio Fava, Presidente dell'Associazione Giornalisti Europei; Enrico Borghi, Vice-presidente Formez. Conclude: Leonardo Domenici, presidente Anci. Durante i lavori, l'Assemblea delle città attribuirà a Carlo Azeglio Ciampi, Presidente emerito della Repubblica, il titolo di socio onorario della Fondazione Anci Ideali Ore 13,30 - Chiusura dei lavori. . . <<BACK.

 

Danimarca,no referendum trattato Ue (sezione: Trattato UE)

( da "Virgilio Notizie" del 11-12-2007)

11-12-2007 12:12 Previsto annuncio Rasmussen, ci sara' ratifica parlamentare (ANSA) - COPENAGHEN, 11 DIC - La Danimarca non terra' il referendum sul Trattato europeo ma procedera' a una ratifica parlamentare. Lo scrivono i media locali. Il premier Anders Fogh Rasmussen annuncera' oggi quale sara' la via scelta del governo. Ma secondo fonti di stampa il primo ministro dira' che non ci sara' referendum sul Trattato europeo. La firma del trattato e' prevista questa settimana a Lisbona.

 

La minaccia populista sulle firme di Lisbona (sezione: Trattato UE)

( da "Corriere della Sera" del 12-12-2007)

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Opinioni - data: 2007-12-12 num: - pag: 42 autore: di MAURIZIO FERRERA categoria: REDAZIONALE DOMANI IL NUOVO TRATTATO EUROPEO La minaccia populista sulle firme di Lisbona D omani i leader europei firmeranno il Trattato di Lisbona, una versione edulcorata e ridotta di quella "Costituzione" europea che fu bocciata da francesi e olandesi nella primavera del 2005. Frutto di un paziente lavoro diplomatico, il Trattato contiene varie innovazioni volte a rendere più efficiente il funzionamento dell'Ue. Verranno nominati un Presidente del Consiglio, che resterà in carica due anni e mezzo, nonché un Alto Rappresentante per la politica estera, che sarà anche Vicepresidente della Commissione. Sarà ridotto il numero dei Commissari e quello dei Parlamentari europei. Cosa molto importante, verrà adottato un nuovo sistema di voto, in base al quale le decisioni Ue dovranno avere il sostegno di almeno il 55% dei paesi membri, in rappresentanza di almeno il 65% della popolazione europea. Il nuovo sistema si applicherà a ben 68 materie, rendendo più agevole e snello il processo legislativo comunitario. Non possiamo esserne sicuri, ma questa maggiore efficienza decisionale potrà rimettere in moto il circolo virtuoso dell'apertura e accelerare così l'integrazione interna dopo gli ultimi allargamenti dell' Unione, consentendole al tempo stesso di aprirsi alle nuove dinamiche della globalizzazione e di orientarle verso esisti virtuosi. Le firme di Lisbona saranno solo il primo passo del processo di ratifica del nuovo Trattato. Questa volta però i governi cercheranno di evitare come il fuoco i referendum popolari. Le esperienze francese e olandese hanno insegnato che sulle grandi questioni europee il coinvolgimento diretto degli elettorati nazionali può avere effetti controproducenti. Poste di fronte al dilemma "apertura verso chiusura", le strutture politiche esistenti all'interno dei vari Paesi (partiti, parlamenti, governi) fanno infatti molta fatica ad aggregare maggioranze elettorali a favore della seconda. I vantaggi dell'apertura riguardano il futuro e consistono essenzialmente in "beni diffusi ": mercati più efficienti, crescita più sostenuta e così via. La chiusura protegge invece lo status quo e fornisce alle varie "categorie" la (illusoria) rassicurazione di poter conservare i propri vantaggi all'ombra delle barriere protezionistiche. Se le cose stanno così, la prudenza dei leader europei appare senz'altro giustificata: meglio evitare i referendum e far avanzare l'Europa tramite accordi di élite, negoziati dai governi e ratificati dai Parlamenti. V'è però da chiedersi: una volta portato a casa il nuovo Trattato, quale dovrà essere il giusto rapporto fra l'Ue (il sistema decisionale comunitario) e le dinamiche di confronto e conflitto della "politica di massa "? Può l'Ue continuare ad "approfondirsi", ad accrescere il proprio livello di integrazione, senza "democratizzarsi", senza cioè aprirsi a quelle forme di partecipazione e controllo da cui dipende la legittimità di ogni potere politico democratico? Proprio ragionando sulla lezione francese, molti oggi ritengono che la via della democratizzazione sia indesiderabile o quanto meno molto prematura. L'Ue deve restare un'organizzazione intergovernativa volta a produrre politiche senza politica: a promuovere e sorreggere i processi di apertura evitando però lo scontro diretto con le dinamiche "calde" della partecipazione popolare e dei circuiti elettorali nazionali. Per i fautori di questa posizione, il Trattato di Lisbona è persino troppo avanzato: il nuovo sistema di voto renderà più facili le decisioni, ma rischia anche di aprire troppi spiragli alle intrusioni della "politica " nel processo legislativo comunitario. Secondo altri, l'Ue deve invece sforzarsi di avanzare gradualmente sulla strada della democratizzazione. Non tanto o non solo per ragioni ideali, ma anche per evitare crisi di rigetto da parte dell'opinione pubblica. Se è vero che la maggior parte delle questioni di rilievo vengono ormai decise a Bruxelles (e il nuovo Trattato intensificherà questo processo), le istituzioni nazionali rischiano di ritrovarsi a gestire una politica senza politiche, a dover fronteggiare le richieste dei propri cittadini- elettori e dunque la sfida del consenso senza più disporre degli strumenti e delle prerogative decisionali che consentono di fornire le risposte giuste al momento giusto. I rischi di questo scenario sono enormi: le arene politiche interne diverrebbero teatro di mobilitazioni neo-populiste contro governi e parlamenti accusati di essere inconcludenti e inefficaci, contro i "tecnocrati" di Bruxelles accusati di complottare a danno dei modelli sociali nazionali, o, peggio, contro la politica tout court. I primi sintomi di queste dinamiche sono peraltro già visibili in molti Paesi, Italia inclusa. La seconda posizione appare senz'altro più lungimirante: la minaccia del neo-populismo (di destra e di sinistra) sta infatti gettando un'ombra minacciosa sul futuro dell'Europa. Ma come promuovere l'incontro fra il sistema decisionale Ue e le dinamiche "classiche" della partecipazione e del controllo democratico? Come riallineare il livello delle Politiche (quelle che contano) con quello della Politica (quella che conta), senza affossare il processo di integrazione e i progetti di apertura? Lungi dal costituire un pericolo, gli spiragli aperti dal Trattato di Lisbona possono fornire una prima risposta a queste sfide. Pensiamo per tutti al maggiore coinvolgimento previsto per i Parlamenti nazionali: le proposte legislative Ue dovranno essere sottoposte alle assemblee legislative dei Paesi membri, che potranno chiedere modifiche aprendo serie discussioni con i partiti, le associazioni, l'opinione pubblica. Il modo in cui questi spiragli verranno utilizzati dipenderà essenzialmente dall'azione e dall'impegno dei vari leader di governo e delle varie forze politiche. Dopo Lisbona, l'Europa dell'apertura "virtuosa" può rimettersi in marcia, ma il sentiero che l'aspetta è irto di ostacoli. Per superarli occorrono buone politiche, ma soprattutto una nuova e più responsabile politica. \\ Dopo la bocciatura che francesi e olandesi hanno riservato alla "Costituzione" nel 2005, si cercano nuove strade per conciliare efficienza e democrazia nel funzionamento dell'Unione.

 

EUROPARLAMENTO/ ULTRADESTRA SCIPPA A COMUNISTI LA PROTESTA-FOCUS (sezione: Trattato UE)

( da "Virgilio Notizie" del 12-12-2007)

12-12-2007 19:18 Cambia di segno manifestazione per referendum su trattato Ue Strasburgo, 12 dic. (Apcom) - L'estrema destra euroscettica e xenofoba ha 'scippato' ai comunisti del gruppo europarlamentare della Sinistra unitaria europea (Gue), oggi a Strasburgo, un'iniziativa di protesta in Aula contro la mancata ratifica via referendum del nuovo Trattato Ue di Lisbona, cambiando di segno la contestazione. L'iniziativa (una parte degli eurodeputati comunisti, soprattutto nordici e greci, avrebbero inalberato cartelli dai loro banchi e indossato una maglietta nera con la scritta 'referendum') era stata annunciata dal Gue con un comunicato distribuito nella sala stampa di Strasburgo e inviato via email ai giornalisti alle 11. Obiettivo della contestazione doveva essere la cerimonia solenne di 'proclamazione' della Carta dei diritti fondamentali dell'Ue, prevista intorno a mezzogiorno, con la firma da parte dei tre presidenti delle istituzioni politiche comunitarie, Parlamento europeo, Consiglio e Commissione. La protesta, tuttavia, non riguardava la Carta dei diritti in quanto tale, ma più in generale il nuovo Trattato Ue (che verrà firmato domani a Lisbona dai leader dei Ventisette) e il suo meccanismo di ratifica (solo in Irlanda, per ora, è sicuro che ci sarà un referendum popolare). Ma, quando la protesta è iniziata, i deputati di estrema sinistra si sono accorti che un'iniziativa simile l'avevano organizzata anche i colleghi euroscettici e dell'estrema destra (britannici, danesi, e soprattutto dei nuovi paesi membri dell'Est). Solo che, in questo caso, il significato era diverso, se non opposto, essendo l'obiettivo della contestazione proprio la carta dei diritti, le libertà civili che garantisce, il principio di non discriminazione che tutela, i diritti sociali che, per la prima volta, verranno sottoposti al controllo giurisprudenziale della Corte europea di giustizia. Tutti princìpi, valori e meccanismi che la sinistra, compresa quella estrema, ha sempre sostenuto e rivendicato, e non certo combattuto. Un grave scivolone politico, insomma, originato da un clamoroso errore di 'timing' (era inevitabile che prendere di mira la proclamazione della Carta dei diritti per contestare il Trattato Ue generasse confusione) e da un'incredibile ingenuità: c'era da aspettarsi, infatti, che l'ultradestra protestasse oggi, contro la Carta, che è la vera bestia nera di e xenofobi. Secondo fonti del Gue, lo stesso capogruppo, il francese Francis Wurtz, era contrario a organizzare oggi la manifestazione, ma non ha potuto fermare i propri eurodeputati nordici e greci. Contrari, a quanto sembra, erano a anche gli italiani del gruppo (del Prc e del Pdci). Fatto sta che, quando i comunisti hanno cominciato a mostrare le magliette e tirar fuori i cartelli, dai banchi dell'ultradestra hanno fatto la stessa cosa, ma in modo molto più rumoroso e con un persistente schiamazzo che ha interrotto più volte i tre presidenti dell'Ue (Poettering per l'Europarlamento, Socrates per il Consiglio europeo e Barroso per la Commissione). Una mancanza di rispetto dell'Assemblea parlamentare che molti non hanno esitato a definire 'fascista' , e lontana anni luce dalla tradizione della democrazia partecipativa nordica e anche della più ambigua 'democrazia di base' della sinistra comunista. Mentre i tre presidenti continuavano bene o male i propri discorsi, e gli schiamazzi dell'ultradestra proseguivano facendosi più forti ogni volta che si parlava di diritti, di libertà civili, di tolleranza, i deputati del Gue sedevano interdetti e, in qualche caso costernati. Più tardi, dopo la firma della Carta, tutti i capigruppo hanno condannato l'accaduto, rievocando anche le intemperanze al Reichstag nella repubblica di Weimar, che contribuirono a minare la fragile democrazia tedesca prima del nazismo. Il capogruppo verde, Cohn-Bendit, ha sdrammatizzato l'episodio affermando che si trattava di "40 stolti che un parlamento democratico può tollerare", mentre il presidente Poettering si è scusato per non essere riuscito a cacciare dall'Aula i contestatori perché "erano troppi". Lo stesso Wurtz, alla fine, si è in qualche modo scusato: "Vorrei - ha detto in Aula - condannate in modo assoluto, a nome mio e, spero, anche di tutto il mio gruppo, la manifestazione antieuropea, indegna e sciovinista, di oggi. Certo, noi siamo a favore di un referendum sul Trattato, e certo abbiamo delle questioni aperte su certi punti della Carta dei diritti fondamentali, ma la manifestazione di oggi era tutt'altra cosa. Noi siamo - ha sottolineato il capogruppo del Gue - per una comunità di valori, siamo per la promozione dei diritti fondamentali, per l'Europa della democrazia. Non c'è posto nel nostro ideale - ha concluso Wurtz - per lo sciovinismo e la mancanza di dignità". Non meno forte la condanna, a nome del Prc, di Vittorio Agnoletto: "L'estrema destra - osserva in una nota - con la vergognosa gazzarra realizzata oggi in Parlamento, ha mostrato ancora una volta il disprezzo che nutre verso i diritti umani e le convenzioni internazionali: oggi a Strasburgo si é mostrata la faccia dell'intolleranza fascista tipica di alcuni gruppi della destra europea". Secondo l'eurodeputato del Prc, "è stato un grave errore politico che alcuni parlamentari della sinistra abbiano confuso le loro legittime richieste di un referendum sul prossimo Trattato Europeo con la contestazione contro la Carta dei diritti da parte dell'estrema destra; un errore politico e di comunicazione". Illuminante, invece, la motivazione che il leghista Mario Borghezio ha dato, in una nota, della sua partecipazione alla protesta: "La Carta proclama una 'libertà di religione' senza fissare quei paletti che... da sempre il diritto pubblico europeo pone a salvaguardia dagli estremismi e dai settarismi. Oggi la realtà del fanatismo violento e omicida praticato dall'Islam radicale esige che vengano fissati confini e limiti ad una generica 'libertà di religione', per impedire - conclude Borghezio - che i nemici dell'Europa e dell'Occidente la usino contro di noi, erigendo moschee e centri religiosi che diventano in buona parte cellule di propaganda e di attivazione del terrorismo".

 

UE: DOMANI A LISBONA FIRMA TRATTATO, PARTE NUOVO ASSETTO EUROPA A 27 (sezione: Trattato UE)

( da "Virgilio Notizie" del 12-12-2007)

12-12-2007 19:32 (ASCA) - Roma, 12 dic - Domani mattina a Lisbona i Capi di Stato e di governo dei 27 paesi dell'Unione europea firmeranno il Trattato che dara' all'Ue sostanziali novita' nel suo assetto istituzionale e operativo. La cerimonia della firma nella citta' iberica, fortemente voluta dalla presidenza di turno portoghese per legare l'evento al nome di Lisbona, mettera' di fatto la parola fine al periodo di transizione, che in quasi quattro anni ha traghettato l'Unione da 15 membri agli attuali 27. Nelle intenzioni dei Capi di Stato e di governo europei il Trattato (guai a chiamarlo Costituzione, perche' anche questa apparente fomalita' linguistica ha rappresentato un scoglio non facile da superare negli scorsi mesi) dovra' finalmente far funzionare l'Unione attuale, attraverso la presidenza semi-permanente del Consiglio, il nuovo sistema di voto a maggioranza, l'alto rappresentante Ue per la politica estera. L'obiettivo di Bruxelles e' quello che in occasione del 2009, prossima scadenza elettorale comunitaria, tutti i paesi membri abbiano approvato il nuovo Trattato. Partira' quindi, all'indomani della firma di Lisbona, il momento delle ratifiche. Sara' un 2008 delicato, sotto questo aspetto. Certo, e' vero che con il faticoso Consiglio europeo a presidenza tedesca dello scorso mese di giugno (con annessa nottata e conclusione alle prime luci dell'alba) le perplessita' su alcuni passaggi del Trattato, le posizioni rigide, le contrapposizioni sembrerebbero essere state archiviate e non paiono esserci all'orizzonte motivi di preoccupazione. Ma e' altrettanto vero che uguale euforia si respirava a Roma nell'autunno del 2004, all'epoca della solenne firma in Campidoglio della Costituzione europea. Passarono solo pochi mesi e, in sede di ratifica, Francia e Olanda, con referendum popolari, bocciarono la Costituzione decretandone la morte anticipata. E' bene quindi non cantare vittoria fino alla fine, perche' questa volta i problemi potrebbero nascere dai passaggi parlamentari che porteranno ogni singolo Paese membro (tranne l'Irlanda, che svolgera' il referendum popolare) a ratificare il Trattato. Comunque, un passo alla volta. Domani verranno firmate le 285 pagine del Trattato che, pur essendo in molti suoi passaggi di non facile comprensione, dovrebbero dare all'Unione europa il tanto richiesto nuovo assetto istituzionale permettendo ai 27 di operare in sintonia per lo sviluppo e il rilancio del ruolo internazionale del Vecchio Continente.

 

UE: DOMANI A LISBONA FIRMA TRATTATO, PARTE NUOVO ASSETTO EUROPA A 27 (sezione: Trattato UE)

( da "Asca" del 12-12-2007)

(ASCA) - Roma, 12 dic - Domani mattina a Lisbona i Capi di Stato e di governo dei 27 paesi dell'Unione europea firmeranno il Trattato che dara' all'Ue sostanziali novita' nel suo assetto istituzionale e operativo. La cerimonia della firma nella citta' iberica, fortemente voluta dalla presidenza di turno portoghese per legare l'evento al nome di Lisbona, mettera' di fatto la parola fine al periodo di transizione, che in quasi quattro anni ha traghettato l'Unione da 15 membri agli attuali 27. Nelle intenzioni dei Capi di Stato e di governo europei il Trattato (guai a chiamarlo Costituzione, perche' anche questa apparente fomalita' linguistica ha rappresentato un scoglio non facile da superare negli scorsi mesi) dovra' finalmente far funzionare l'Unione attuale, attraverso la presidenza semi-permanente del Consiglio, il nuovo sistema di voto a maggioranza, l'alto rappresentante Ue per la politica estera. L'obiettivo di Bruxelles e' quello che in occasione del 2009, prossima scadenza elettorale comunitaria, tutti i paesi membri abbiano approvato il nuovo Trattato. Partira' quindi, all'indomani della firma di Lisbona, il momento delle ratifiche. Sara' un 2008 delicato, sotto questo aspetto. Certo, e' vero che con il faticoso Consiglio europeo a presidenza tedesca dello scorso mese di giugno (con annessa nottata e conclusione alle prime luci dell'alba) le perplessita' su alcuni passaggi del Trattato, le posizioni rigide, le contrapposizioni sembrerebbero essere state archiviate e non paiono esserci all'orizzonte motivi di preoccupazione. Ma e' altrettanto vero che uguale euforia si respirava a Roma nell'autunno del 2004, all'epoca della solenne firma in Campidoglio della Costituzione europea. Passarono solo pochi mesi e, in sede di ratifica, Francia e Olanda, con referendum popolari, bocciarono la Costituzione decretandone la morte anticipata. E' bene quindi non cantare vittoria fino alla fine, perche' questa volta i problemi potrebbero nascere dai passaggi parlamentari che porteranno ogni singolo Paese membro (tranne l'Irlanda, che svolgera' il referendum popolare) a ratificare il Trattato. Comunque, un passo alla volta. Domani verranno firmate le 285 pagine del Trattato che, pur essendo in molti suoi passaggi di non facile comprensione, dovrebbero dare all'Unione europa il tanto richiesto nuovo assetto istituzionale permettendo ai 27 di operare in sintonia per lo sviluppo e il rilancio del ruolo internazionale del Vecchio Continente. fdv/mcc/alf.

 

AUTOTRASPORTO: PROTESTE A UE, RISPETTARE LIBERA CIRCOLAZIONE (sezione: Trattato UE)

( da "Wall Street Italia" del 12-12-2007)

Di ANSA - -->(ANSA) - BRUXELLES, 12 DIC - "Rispettiamo il diritto allo sciopero degli autotrasportatori italiani, ma è importante che venga rispettato allo stesso modo il principio della libera circolazione delle merci sancito dai trattati Ue". E' quanto ha rilevato oggi Michele Cercone, portavoce del Commissario Ue ai trasporti, Jacques Barrot, in merito allo sciopero dei tir che sta paralizzando il flusso delle merci su tutto il territorio italiano. La reazione della Commissione Ue fa seguito alle numerose lettere di protesta giunte a Bruxelles da tutta Europa da parte di tantissimi autotrasportatori di altri Stati membri che a causa del blocco dei tir in Italia non hanno potuto compiere le proprie consegne, vedendo così ostacolata la propria attività. In base a un regolamento comunitario la Commissione europea potrebbe decidere di mettersi in contatto con le autorità italiane per chiedere formalmente che venga ripristinata la libera circolazione delle merci. (ANSA).