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ARTICOLI DELL’8-2-2008

Volete aprire un negozio? Ecco le regole per non perdersi nella giungla della burocrazia Tutti gli sportelli e i numeri per trovare un aiuto ( da "Giorno, Il (Lodi)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract:

Autorizzato il Polo del latte ma la minoranza si divide ( da "Stampa, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Adesso bisognerà attendere i tempi tecnici della burocrazia e il Comune dovrà stipulare la convenzione con l'azienda per la cessione del terreno". Ed è proprio un appezzamento demaniale che ha suscitato la maggior parte delle discussioni. L'altra sera la Commissione urbanistica aveva chiesto un rinvio del dibattito in Consiglio per acquisire maggiore documentazione.

Concaverde, interventi al via ( da "Stampa, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dove almeno 300 famiglie lottano da una vita con la burocrazia e con le continue (e spesso ingenti) spese da affrontare". Inoltre, il Comune è riuscito a "recuperare almeno 260 mila euro dalla monetizzazione degli oneri derivanti dai lavori di sistemazione del rio Rattaconigli, grazie al lavoro capillare del segretario del Comune e dell'architetto Nicole Ramella,

Più arsenico nell'acqua Preoccupanti le analisi di laboratorio sulla sorgente ( da "Nazione, La (Siena)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: impianto già pronto ma non installabile causa "la burocrazia". Secondo le ultime analisi nelle acque di questa sorgente ci sono 0,38 microgrammi di arsenico per litro. Ma cosa dice in proposito la legge?La normativa che disciplina la materia, adeguata una decina di anni fa su sollecitazione dell'Organizzazione mondiale della sanità e dell'Unione europea,

Cna, sì al piano regionale per snellire la burocrazia ( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: snellire la burocrazia UDINE. Per Denis Puntin, presidente della Cna di Udine, "l'iniziativa di Riccardo Illy per la semplificazione burocratca in regione è da sostenere e approvare". "È il momento - ha dichiarato Puntin - di procedere senza esitazione alcuna per snellire le pratiche burocratiche, ridurre gli alti costi che esse comportano per ridare fiducia alle imprese e ai cittadini"

Attacco frontale al consulente del pm ( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: non la burocrazia", ha detto in sostanza il difensore. "Qui è in gioco il coordinamento fra manutenzione e produzione sul controllo delle procedure: e c'era un responsabile della manutenzione". E quindi la domanda finale: qual è stata allora la posizione di garanzia della De Colle in questo caso visto che non aveva la delega specifica?

Multe ai semafori, la burocrazia crea il caos Il Viminale: legge lacunosa. Ma si deve pagare. Rivolta contro un clima vessatorio. Guerra di ricorsi ( da "Nazione, La (Grosseto)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: RIMPALLO DI PARERI Multe ai semafori, la burocrazia crea il caos Il Viminale: legge lacunosa. Ma si deve pagare. Rivolta contro un clima vessatorio. Guerra di ricorsi - -->.

Un sogno: votare per e non contro ( da "Provincia di Cremona, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia elefantiaca, idiota e punitiva; alle prese con una crescente contrazione dei consumi che ne mortifica ulteriormente lo slancio (o quel poco che resta). In questo clima, il pueblo fra due mesi è chiamato alle urne. Quale sarà la sua reazione, dipenderà dall'atteggiamento (e dalle azioni) che metterà in campo una classe politica che negli ultimi anni pare averle provate

Nessuna ingerenza ( da "Mattino di Padova, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e dall'altro è ingessato dalla burocrazia e immobilismo al livello più alto (quello universitario), le parole del papa e della Chiesa possono solo suonare non come un'ingerenza ma un accorato invito affinché la nostra nazione possa risollevarsi da questa perdita di valori civili e umani che sta subendo.

<Spesa più veloce, rischiamo di restare fuori dal mercato> ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: il ricambio generazionale, la burocrazia regionale (nel mirino i tempi lunghi per i bandi e la lentezza nella spesa), la crisi del settore bovino (tra blue tongue e tbc), l'osservatorio per i formaggi pecorini (dando certezze al prezzo del latte), un marchio per l'ortofrutta, la continuità territoriale per le merci.

"mia figlia, prematura e disabile" - (segue dalla prima pagina) laura ( da "Repubblica, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia per l'handicap, la mentalità degli altri: siamo pronti per tutto questo?" "Mia figlia, prematura e disabile" "Sono per la vita, sempre. Ma quanti se lo possono permettere?" "Far nascere prima del tempo produce un certo numero di bambini con problemi" "I genitori sono gli unici ad avere il diritto di decidere se rianimare o no"

Il modello Lazio? Veste solo in nero ( da "Giornale.it, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: quei nodi che ne condizionano negativamente l'azione come l'accesso al credito, lo sviluppo delle infrastrutture e la burocrazia ridondante". Di qui la richiesta di "ampliare i canali di dialogo tra le istituzioni e il mondo delle rappresentanze" come unico metodo utile a "rilanciare il sistema produttivo e l'economia".

Il caso cuzzoni - 2 ( da "Libertà" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: un misto tra la burocrazia sovietica e il freddo comunicato di replica da parte di un'azienda che rivendica infastidita la sua libertà d'impresa. Uno stereotipo realmente esistente e facilmente identificabile in quella metamorfosi evolutiva tutta italiana che parte dai boiardi di stato e giunge ai dirigenti d'impresa,

Un Comune sempre più informatizzato ( da "Stampa, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: per snellire la burocrazia e per dare servizi migliori all'utenza. Sul fronte della connessione senza fili, chiamata wi-fi, sono già attive due centrali, una presso l'ufficio demografico, l'altra al Palafiori. Ma l'obiettivo è quello di riuscire a "mappare" almeno l'intero centro cittadino e tutta la zona delle spiagge.

Vino, intesa fra consorzi sui controlli ( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: snellire la burocrazia, far risparmiare tempo alle aziende e, nell'interesse di produttori e consumatori, contenere anche i costi: per tutti questi validi motivi i presidenti dei consorzi tutela vini doc isontini e giuliani (Collio, Isonzo, Carso) hanno siglato un accordo per condividere l'esperienza sui controlli di filiera maturata in questi anni"

La beffa delle primarie ( da "Tirreno, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: intatto il potere di apparati e burocrazie, e quella che prevede momenti più incisivi di democrazia diretta, con la partecipazione dei cittadini elettori. Niente di male nello scegliere il primo modello, ma allora, per favore, risparmiateci tutti i discorsi sul partito di tipo "nuovo" con i quali ci avete bombardato nello scorso autunno: rischiano di apparire non solo vuoti e retorici,

Meno multe, più burocrazia ( da "Settegiorni (Rho)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: PIÙ BUROCRAZIA 277 gli interventi, 2.050 le infrazioni al Codice della strada e 1.950 i veicoli controllati Pogliano Milanese - 1950 veicoli controllati, 277 chiamate di interventi, 2050 infrazioni al Codice della strada. Sono i numeri che parlano dell'anno appena trascorso e fanno riferimento all'attività della Polizia locale di Pogliano guidata da Carmine Capri.

Quel villaggio di nome Vajont ( da "Sole 24 Ore, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia imperversa e cinque famiglie di Erto non hanno ancora ricevuto dal demanio l'assegnazione definitiva delle case che hanno ricostruito e che abitano da decenni. "Mi chiedo se sia giusto che dopo 45 anni ci siano ancora delle problematiche da chiudere", sospira Pezzin.

Burocrazia leggera nel paese nuovo ( da "Sole 24 Ore, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Una bolletta unica per i servizi pubblici Burocrazia leggera nel paese nuovo VAJONT. Dal nostro inviato Questo è il paese che non doveva nascere, il figlio illegittimo di una tragedia. Tutto a Vajont sembra capitato lì per caso. Cinquecento villette tutte uguali, strade tagliate con precisione geometrica, una scuola, una chiesa, una piazza, la banca del paese,

Governo a bilancio ( da "Riformista, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: cantieri e di superare in non pochi casi le pastoie della burocrazia ingessata in cui viviamo. Una forte intesa tra ministri di finanze, ambiente e sviluppo consentirebbe di attrarre investimenti e rilanciare occupazione e credibilità. Finire urgentemente le grandi direttrici ferroviarie est-ovest, nord-sud, aprire il cantiere alta velocità transalpino, migliorare la rete autostradale,

Fuksas: il certificato antimafia ci ostacola ( da "Corriere della Sera" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: architettura italiana (e non solo) è quello della burocrazia, persino la richiesta del certificato antimafia può contribuire ad aggravare la situazione, "facendo perdere ancora più tempo". Massimiliano Fuksas non è certo critico della legge antimafia, piuttosto la considera in certi casi un problema in più per chi progetta.

La via del che quello di fertilio è un romanzo autentico, non un saggio inchiesta ( da "Riformista, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: diffidenza per le burocrazie e i poteri cristallizzati. Giocando un po' con le categorie di destra e sinistra mi piace contrapporre Geronimo, guerrigliero "comunitario", che difende un territorio, una identità di sangue, e dunque classicamente di destra, al Che, guerrigliero cosmopolita e transnazionale, e dunque di sinistra.

Ruba siringa, 2 anni per il processo ( da "Corriere della Sera" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: sezione: PRIMA PAGINA - data: 2008-02-08 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Burocrazia /1 Ci sono voluti 24 mesi per iniziare il dibattimento Ruba siringa, 2 anni per il processo Ha rubato una siringa sigillata al Pertini, ma al rientro a Rebibbia la polizia penitenziaria gliel'ha sequestrata e lo ha denunciato alla Procura.

Imprese in crisi, Sos di Federlazio ( da "Corriere della Sera" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: accesso al credito in primo luogo, lo sviluppo delle infrastrutture, la burocrazia", ha commentato Massimo Tabacchiera, che ha polemizzato, pur senza citarlo direttamente, con il sindaco di Roma, Walter Veltroni: "Non contesto i dati forniti da Unioncamere nei giorni scorsi, ma la lettura che ne è stata data è sbagliata.

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus - data: 2008-02-08 num: - pag: 11 categoria: ALTRI ... ( da "Corriere della Sera" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: lo hanno già i pezzi da novanta del partito, dello Stato, della burocrazia amministrativa. E poi gli amici e gli amici degli amici. Così, grazie a un meccanismo di assegnazione affidato alla discrezione di qualche computer programmato ad arte, a godere sono i soliti. E gode pure il mercato nero (5 mila dollari per la cerimonia inaugurale).

Laghi, la gestione passa agli enti locali ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la gestione passa agli enti locali Fabrizio Brignone TORINO Snellire la burocrazia e ridistribuire le risorse per i laghi del Piemonte: è l'obiettivo della nuova legge regionale sul demanioidrico e sulla navigazione interna che trasferisce funzioni (ma anche di risorse) agli enti locali. La Lr 2/2008 entra in vigore questo venerdì.

A Pordenone la ricerca è in rete ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia, elemento fondamentale soprattutto per le piccole imprese che vogliano fare innovazione. Area ha messo a disposizione del progetto la metodologia, gli strumenti e il personale necessario ad assicurare il successo dell'iniziativa, ed assieme al Polo Tecnologico di Pordenone ha curato il coordinamento delle attività dei partner e il controllo di avanzamento delle attività.

Assindustria: Attenzione alla burocrazia ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: 2008-02-06 - pag: 7 autore: IMPRESE UDINESI Assindustria: "Attenzione alla burocrazia" Un bacino agroenergetico da realizzare con la partecipazione di imprese agricole e poli agro-chimici del territorio. è il filo conduttore di una strategia che punta a ottenere vantaggi energetici ed economici attraverso le rinnovabili.

Nei campi più lavoratori ma redditività dimezzata ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia – commenta Giannalberto Luzi, alla guida della Coldiretti regionale – dalla mancanza di investimenti a sostegno delle produzioni tipiche, dall'incapacità di noi operatori di associarci e valorizzare le filiere. Non è un problema di dimensione aziendale, ma di saper riorganizzare il sistema produttivo attorno alle nostre eccellenze per creare valore aggiunto"

Galyna e le sue figlie: si mobilita Claudio Borghi ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: 2008 BUROCRAZIA LA MADRE UCRAINA CHE RIVUOLE LE SUE BIMBE Galyna e le sue figlie: si mobilita Claudio Borghi Monica Calamandrei II Il sogno di Galyna di poter riabbracciare al più presto le sue bambine potrebbe diventare realtà. La giovane mamma ucraina che, a causa di un errore di distrazione sul nullaosta per il ricongiungimento familiare (

Imprese, calano fatturato e investimenti ( da "Tempo, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: non sono ancora stati sciolti quei nodi che ne condizionano negativamente l'azione: accesso al credito, infrastrutture e burocrazia". Duro il commento del capogruppo di Fi alla Pisana, Alfredo Pallone: "La situazione è drammatica, è inutile negarlo. Come è inutile affidarsi al primato romano che, nonostante le performance positive sul Pil, non riesce trainare l'economia regionale.

<Troppi ritardi per la stabilizzazione> ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: non si fida della burocrazia e chiede tempi celeri per firmare il sospirato contratto a tempo indeterminato. Nei giorni scorsi è stata organizzata un'assemblea con i rappresentanti sindacali. Un incontro per fare il punto sulla situazione e per chiedere all'amministrazione guidata dal sindaco Pierluìgi Carta di stringere i tempi per definire una volta per tutte la stabilizzazione.

La Lega prepara i magnifici sette ( da "Padania, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia. In una riunione fiume, presieduta dal segretario federale del Carroccio Umberto Bossi, sono stati individuati gli argomenti principali che caratterizzeranno la cavalcata della Lega da qui all election day. Il Federalismo, da sempre essenza stessa dell esistenza del partito bossiano, deve essere realizzato seguendo un idea forte.

I tempi sono maturi per tre macroregioni ( da "Padania, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E veniamo alla burocrazia. "Vogliamo l abolizione delle prefetture, le cui competenze devono essere suddivise a province, comuni, camere di commercio e questure". Avete definito il simbolo? "Sì. Per la prima volta nel simbolo elettorale della Lega Nord ci sarà il nome di Bossi, oltre ovviamente all Alberto da Giussano".

Le Province, gli enti utili dalla parte dei cittadini ( da "Padania, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: abbattendo così i costi della burocrazia della dirigenza recuperando fondi per medici, paramedici o strutture socio-sanitarie? Come molti studiosi spiegano, le Province hanno un dimensionamento territoriale e demografico ideale per erogare quei servizi che i Comuni non possono dare ai cittadini in tempi ragionevoli e a prezzi equi;

Pro loco - I componenti del direttivo aumentano da 8 a 15 ( da "Libertà" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: è aumentata la burocrazia". La Pro loco di Caorso, però, continua a guardare avanti e si prepara ad organizzare con entusiasmo le prossime manifestazioni: dal mercato artistico-artigianale che si terrà ogni venerdì sera a partire da aprile, alle sagre di maggio e settembre, alla "corrida della Bassa", cioè Caorsanissima.

E l'attesa continua... Mammografia e Moc: più di 1 anno ( da "Salute (La Repubblica)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Sotto accusa i sistemi organizzativi, l'efficienza, la burocrazia ("Si chede l'Ecg anche per le assunzioni ma non si rafforzano i servizi", dice Miracapillo). Da incentivare l'idea delle "multe" per chi non disdice gli appuntamenti. Sui centri d'eccellenza (tante richieste) si ribadisce il diritto alla libera scelta.

IL SINDACO DI CESENA E' A PALERMO FRA I PROTAGONISTI TAVOLA ROTONDA "DEMOCRAZIA URBANA PER LA QUALITA" ( da "Sestopotere.com" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Dal canto mio, ho ribadito che se la burocrazia è perniciosa per i cittadini, lo è ancora di più per i sindaci, schiacciati da un impianto legislativo elefantiaco, che non dà garanzie e soprattutto non rispecchia il senso dell'etica che deve guidare le scelte di governo".

Verso le elezioni ( da "Sicilia, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ciò che la politica e la burocrazia può fare oggi, deve farlo senza rinviare a tempi successivi. Non sto parlando dei buoni propositi elettorali, ma di un modo di fare che appartiene già al mio partito politico. E senza fare noiosi elenchi invito tutti a analizzare le iniziative messe in campo da Cuffaro e ostacolate da gruppi politici a solo danno del progresso del territorio"

STOP DISAGI NUOVE SALE PER IL PARTO ( da "Mattino, Il (Caserta)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Richieste avanzate da tempo, ma inceppatesi nelle maglie della burocrazia. Ora è stato avviato l'iter burocratico per la piena attivazione del reparto che potrà usufruire di un blocco operatorio di nuova concezione, anche nelle scelte cromatiche, e funzionale ad accogliere nel migliore dei modi le partorienti.

DALL'INVIATO FRANCESCO VASTARELLA BRUXELLES. L'UNIONE EUROPEA LE CONSIDERA LA SUA ( da "Mattino, Il (Avellino)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "In molti paesi europei - dice - va fatta crescere la cultura di impresa su cui troppo spesso pesano la burocrazia e la paura che determinano la fuga verso il lavoro dipendente, cosa che non avviene negli Usa. Il primo avversario da battere è la burocrazia".

<Autostrada, è solo colpa del Cas> ( da "Sicilia, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: autostrada è da attribuire ai dirigenti della burocrazia del Cas". Il consigliere comunale di An, Emanuele Rotta, risponde a Borgh (Pd) che nei giorni scorsi aveva attaccato il Cda del Cas e i partiti del centrodestra, colpevoli, secondo Borgh, dei ritardi nell'apertura dell'autostrada. L'esponente del Pd aveva, tra l'altro, affermato: "Ciò che dichiara in questi giorni Bono è l'

Guerra del gasolio, primi licenziamenti in Friuli ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ma intanto rosicchiano qualche mese contando sui tempi della burocrazia di Bruxelles. No, no: non è con i trucchi che usciremo dall'emergenza dell'autotrasporto: trovi il Governo, assieme alla Regione, come agire legalmente sulla leva fiscale".La Regione ha dunque la palla avvelenata? Pare di no, perché "siamo completamente al di fuori delle nostre competenze",

Alunno senza trasporto a scuola <Troppe amnesie a Niscemi> ( da "Sicilia, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: tale esasperazione della burocrazia e che è arrivata al punto tale da calpestare la dignità umana di un'intera famiglia e soprattutto di un bambino disabile di soli 8 anni. "Ero al corrente del problema del bambino e della sua famiglia - scrive Bennici - tanto è vero che circa tre mesi fa l'avevo fatto presente al sindaco il quale mi aveva risposto che si sarebbe interessato con l'

AGRICOLTURA/ NOMISMA: BUROCRAZIA E LAVORO FATTORI CRITICI CRESCITA ( da "Virgilio Notizie" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Circa la burocrazia, Nomisma spiega: "Oltre il 65% del campione concorda sul fatto che gli adempimenti burocratici rappresentano un problema da risolvere e una percentuale addirittura superiore ritiene inoltre che negli ultimi dieci anni le problematiche aziendali collegate a tali adempimenti siano addirittura peggiorate".

FVG/ELEZIONI: ILLY, ELECTION DAY RISPONDE ALL'INTERESSE GENERALE (2) ( da "Asca" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: amministrazione ed una burocrazia piu' semplice e piu' rapida, ha concluso Illy, rappresentano infatti uno dei fattori di competitivita' di un territorio. Rispondendo ad una domanda sulla sua ricandidatura legata all'approvazione del decreto Milleproroghe, Illy ha fra l'altro detto di ritenere ''che nessuno voglia accollarsi l'onere di non garantire gli ulteriori fondi alla Regione'

FLAVIA PEDRINI Che succede quando la burocrazia non tiene il passo della medicina e dei suoi progressi? La risposta pare racchiusa nella storia di una bambina trentina di dieci ann ( da "Adige, L'" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: PEDRINI Che succede quando la burocrazia non tiene il passo della medicina e dei suoi progressi? La risposta pare racchiusa nella storia di una bambina trentina di dieci anni e della sua famiglia, costretta a ricorrere al Tar, il Tribunale di giustizia amministrativa, per impugnare il rifiuto dell'Azienda sanitaria di Trento a fornire una protesi in silicone per la mano della piccola.

Polisportello, burocrazia più semplice ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia più semplice Piove di SaccoSono entrati nel vivo i lavori per l'istituzione del nuovo sportello comunale al servizio dei cittadini di Piove di Sacco.Per consentire l'effettuazione di questi interventi, nelle prossime settimane sarà chiusa l'attuale entrata degli uffici anagrafe e dell'area servizi alla persona (

MARGHERA/ FEDERCHIMICA: CASO INEOS, PREOCCUPANTI SCELTE COMM. VIA ( da "Virgilio Notizie" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: per colpa di burocrazia e incertezze, che impediscono un equilibrato sviluppo sostenibile della zona, con ripercussioni fatali anche per le altre aree produttive del Paese". "Cresce di conseguenza, in modo evidente, il rischio di vedere delocalizzare impianti industriali in regola con le direttive Ue in altre Regioni europee che,

AGRICOLTURA/ CONFAGRI: INTERVENIRE SU COMPETITIVITA' E BUROCRAZIA ( da "Virgilio Notizie" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: proposte di Confagricoltura sui temi della burocrazia: "Abbiamo calcolato - ha detto Vecchioni - che sono oltre cento le giornate che un'impresa di medie dimensioni deve dedicare ogni anno agli adempimenti burocratici ed amministrativi impostida varie normative". Ma allo stesso tempo bisogna "garantire alle aziende i mezzi tecnici adeguati ad un'agricoltura moderna e di qualità"

17:49 FIERAGRICOLA: NOMISMA, CRESCE EXPORT, MA SPAGNA CI SORPASSA ( da "Agi" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: per lasciarsi alle spalle problemi ormai cronici come il rapporto delle aziende del settore primario sul mercato, una burocrazia sempre piu' pesante, l'esigenza di manodopera a costi competitivi e in linea con i paesi concorrenti dell'Unione europea. Senza dimenticare che competitivita' significa anche stabilire rapporti sinergici con il mondo creditizio e assicurativo.

17:50 FIERAGRICOLA: NOMISMA, CRESCE EXPORT, MA SPAGNA CI SORPASSA ( da "Agi" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: per lasciarsi alle spalle problemi ormai cronici come il rapporto delle aziende del settore primario sul mercato, una burocrazia sempre piu' pesante, l'esigenza di manodopera a costi competitivi e in linea con i paesi concorrenti dell'Unione europea. Senza dimenticare che competitivita' significa anche stabilire rapporti sinergici con il mondo creditizio e assicurativo.

I costi della burocrazia Lo Stato non ce la fa a risparmiare: la spesa pubblica è la metà del pil ( da "Provincia di Sondrio, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: I costi della burocrazia Lo Stato non ce la fa a risparmiare: la spesa pubblica è la metà del pil roma Altro che contenimento dei costi della macchina statale. L'Istat rivela: sale la spesa pubblica e arriva a superare in valore la metà del Pil: "il periodo 2000-2006 è caratterizzato da un incremento crescente della spesa in rapporto al Pil,


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Volete aprire un negozio? Ecco le regole per non perdersi nella giungla della burocrazia Tutti gli sportelli e i numeri per trovare un aiuto (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Lodi)" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

? LODI ? STATE PENSANDO di aprire un negozio, oppure un pub o una birreria? Insomma di buttarvi nel commercio ma non sapete come fare? Sappiate, per prima cosa, che esistono delle procedure da seguire e dei requisiti di base da possedere a seconda della tipologia di esercizio commerciale che intendete avviare. Di conseguenza, diversi sono i canali cui dovete far riferimento e le strutture che possono fornirvi informazioni riguardo l'attività da voi prescelta: il Comune, ad esempio, oppure le Camere di commercio e la Confederazione di categoria. Nel frattempo ecco le prime indicazioni utili per orientarvi in questo mondo. Per prima cosa, per praticare il commercio, è necessario possedere alcuni requisiti di legge. NON POSSONO aprire un'attività commericale coloro che sono stati dichiarati falliti, quanti hanno avuto condanne definitive per reati non colposi superiori ai tre anni, coloro che hanno scontato una pena detentiva per ricettazione, riciclaggio, assegni a vuoto, insolvenza fraudolenta, bancarotta, usura, sequestro e rapina, come pure coloro che sono stati condannati per sofisticazioni alimentari. Non possono commerciare, infine, quanti sono stati dichiarati delinquenti abituali. Esistono poi dei requisiti professionali, ma solo per il settore alimentare. Bisogna aver frequentato un corso per il commercio riconosciuto dalla Regione o aver esercitato in proprio, con la famiglia o come dipendente la professione per almeno 2 anni negli ultimi 5 anni. Grazie alle liberalizzazioni, tuttavia, per la gran parte dei negozi, non serve più la licenza. Per aprire, ad esempio, un negozio di abbigliamento basta solo presentare all'Ufficio del Commercio in Comune una dichiarazione di inizio attività, accompagnata da un'autocertificazione sull'idoneità igienica e sanitaria. Se i locali che avete scelto hanno bisogno di qualche lavoro, dalle insegne ai pavimenti, non c'è problema. Basta rivolgersi allo Sportello unico per le attività produttive, all'ex Linificio, in piazzale Forni a Lodi. E' aperto il lunedì, dalle 8,30 alle 12, e il mercoledì, dalle 8,30 alle 17. Risponde al numero: 0371.4687203. Opera anche per i Comuni di Cavenago, Crespiatica, Galgagnano, Mairago, Massalengo, Montanaso, Ossago e Tavazzano. Tutte le informazioni si possono anche trovare sul sito del Comune: www.comune.lodi.it, cliccando la voce "guida ai servizi". Naturalmente per aprire un negozio non basta trovare i locali e "avvertire" il Comune. Esistono infatti diverse norme da seguire, tutte quelle che normalmente vanno osservate quando si apre una nuova impresa. PER UNA CONSULENZA rapida è possibile rivolgersi alla Camera di Commercio. Chiamando, dal lunedì al giovedì, lo 0371.4505.234-261 dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 15.30, infatti, si possono trovare gli operatori del Punto nuova impresa, che possono guidare i neofiti del commercio nella selva, pur semplificata, delle leggi. Alla fine di febbraio, tuttavia, è attesa una nuova svolta: dovrebbe prendere il via il progetto "impresa in un giorno", che consentirà in tempi molto più rapidi il disbrigo delle pratiche alla Camera di Commercio. - -->.

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Autorizzato il Polo del latte ma la minoranza si divide (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

MORETTA. TORRE DI ESSICAZIONE Autorizzato il Polo del latte ma la minoranza si divide [FIRMA]ANDREA GARASSINO MORETTA La nuova torre per l'essiccazione del latte alta 28 metri che dovrebbe sorgere a Moretta su iniziativa dell'"Inalpi" continua a dividere. Spaccato, infatti, il gruppo della minoranza in Consiglio che, l'altra sera nell'ultima seduta, ha votato per metà a favore della variante parziale al Piano regolatore che autorizza l'opera, mentre altri due membri, fra cui il capogruppo Sergio Grosso, hanno votato "no". "L'approvazione della delibera è un passo avanti importante per l'avvio dei lavori del nuovo polo industriale - spiega il sindaco, Enrico Prat -. Sono contento del risultato ottenuto perché abbiamo agito nell'interesse dei lavoratori di Moretta e del tessuto sociale del paese che così avrà nuove opportunità. Adesso bisognerà attendere i tempi tecnici della burocrazia e il Comune dovrà stipulare la convenzione con l'azienda per la cessione del terreno". Ed è proprio un appezzamento demaniale che ha suscitato la maggior parte delle discussioni. L'altra sera la Commissione urbanistica aveva chiesto un rinvio del dibattito in Consiglio per acquisire maggiore documentazione. "Abbiamo analizzato un progetto di massima dell'impianto - spiega Sergio Grosso, leader del gruppo di opposizione - in cui sembrava possibile cedere all'"Inalpi" un altro pezzo di strada, quello di via Manta, invece di quello di via Agnelli per il quale ci sono state osservazioni da parte di alcune aziende e di cittadini. La torre si potrebbe realizzare comunque. Per fare l'interesse pubblico gli amministratori devono tenere presente la prospettiva dei posti di lavoro (che dovrebbero essere poco meno di 40, ndr) e anche di chi utilizza la strada e chi potrebbe presentare ricorsi che rallenterebbero l'iter della struttura". Nonostante le liti, le richieste di rinvio, le defezioni ("se non ci fosse stata la minoranza - dice qualcuno - sarebbe mancato il numero legale") hanno votato a favore la maggioranza con Francesco Macchioni e Danilo Chiabrando dell'opposizione, mentre Margherita Pansa ha seguito il suo capogruppo Grosso. L'Inalpi di Moretta, nei mesi scorsi, ha stretto un accordo con la Ferrero di Alba e la Coldiretti per realizzare un impianto di essiccazione del latte per creare polvere. L'investimento previsto è di 20 milioni di euro. Il colosso dolciario albese si è impegnato ad acquistare il 100 per cento del prodotto per 10 anni. "I lavori devono partire entro aprile - dice un rappresentante della famiglia Invernizzi, proprietaria di "Inalpi" - per avere il complesso pronto dopo circa un anno. Il progetto non deve cambiare perché l'impianto produrrà latte in polvere sia intero che magro e per quest'ultimo serve la vicinanza ad un'altra parte della nostra ditta, il burrificio. Non capiamo perché un amministratore dovrebbe essere contrario correndo il rischio di perdere l'investimento ed un'opportunità industriale per Moretta".

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Concaverde, interventi al via (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

VALLECROSIAIL COMUNE SBLOCCA LA SITUAZIONE Concaverde, interventi al via VALLECROSIA A Concaverde, nel territorio del Comune di Vallecrosia, sta per prendere il via la sistemazione definitiva della zona, con nuove aree verdi, recupero urbanistico e costruzione di posteggi, oltre ad una nuova viabilità. Lo annuncia l'assessore all'Urbanistica e vicesindaco Armando Biasi. Dice: "Si risolveranno i problemi della zona alta di via Concaverde, una delle aree con maggiore densità di popolazione, dove almeno 300 famiglie lottano da una vita con la burocrazia e con le continue (e spesso ingenti) spese da affrontare". Inoltre, il Comune è riuscito a "recuperare almeno 260 mila euro dalla monetizzazione degli oneri derivanti dai lavori di sistemazione del rio Rattaconigli, grazie al lavoro capillare del segretario del Comune e dell'architetto Nicole Ramella, capo ufficio tecnico". Spiega Biasi: "La questione ha avuto inizio nel 1980, quando l'amministrazione disegnò il piano particolareggiato. Dieci anni dopo il Comune approvò anche la variante. Tre i soggetti attuatori che nel corso degli anni sono intervenuti a Concaverde. Prima la società Roccaverde, poi la Val di sole, mentre gli occupanti di ben sedici condomìni furono costretti a costituire una cooperativa (con alti costi di gestione) per portare avanti le opere pubbliche. In questo ultimo anno e mezzo abbiamo lavorato per risolvere la questione, ma soprattutto per far sì che il Comune incassasse il denaro ancora dovuto da alcuni soggetti attuatori e che si sciogliesse la cooperativa che continuava a costare parecchi soldi ai vallecrosini". Le opere verranno realizzate in sei mesi circa.\.

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Più arsenico nell'acqua Preoccupanti le analisi di laboratorio sulla sorgente (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Siena)" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

ABBADIA SAN SALVATORE Più arsenico nell'acqua Preoccupanti le analisi di laboratorio sulla sorgente di MASSIMO CHERUBINI ? ABBADIA S. SALVATORE ? SALE LA PRESENZA di arsenico nelle acque della sorgente di Abbadia San Salvatore. Un dato che ripropone con urgenza la necessità della realizzazione del depuratore, impianto già pronto ma non installabile causa "la burocrazia". Secondo le ultime analisi nelle acque di questa sorgente ci sono 0,38 microgrammi di arsenico per litro. Ma cosa dice in proposito la legge?La normativa che disciplina la materia, adeguata una decina di anni fa su sollecitazione dell'Organizzazione mondiale della sanità e dell'Unione europea, ritiene "tollerabile" la presenza di questo veleno fino a 0,10 microgrammi per litro. Va detto, per rendere chiara la complessa vicenda, che prima di questo adeguamento il limite era di 0,50 microgrammi. Per consentire la potabilità dell'acqua di questa sorgente da quattro anni, ovvero da quando i limiti vengono superati ? come hanno rivelato le analisi condotte sui campioni ? , i competenti organi, chi delibera è il nMinistero della Salute, sono costretti a varare deroghe. IN QUESTI GIORNI è giunto, come detto, l'ennesimo provvedimento che "tollera" la presenza di arsenico oltre i limiti previsti dalla legge. Resta da risolvere però il problema di fondo, così come rimane da capire le vere cause che alimentano la presenza del micidiale veleno nelle acque. Per quanto concerne la sorgente dell'Acqua Gialla il gestore, ovvero l'Acquedotto del Fiora, ha già deliberato di installare un depuratore (trecentomila euro di spesa). Per installarlo si attende, come accennato, solo la conclusione dell'iter burocratico (concessioni edilizie, varianti urbanistiche e via dicendo) che, ad onor del vero appare lungo. Sembra che non sia stata adottata dai competenti uffici la procedura d'urgenza come il caso, appare fin troppo evidente, avrebbe richiesto. COMUNQUE, tra breve il depuratore entrerà in funzione. Analoga esperienza è già stata fatta a Gavoranno con risultati più che positivi visto che la presenza di arsenico nelle acque è scesa a 0,2 microgrammi, ovvero assai al di sotto di quanto stabilito dalla legge. Resta, e questo è il punto di maggior polemica, da individuare la causa che provoca l'inquinamento. Da più parti si sottolinea che è lo sfruttamento geotermico a portare arsenico, e non solo, nelle acque. LA CAUSA troverebbe conferma anche in una relazione eseguita dall'Arpat lo scorso anno. Nelle conclusioni si evidenzia che nelle acque dei ruscelli che scorrono vicino alle centrali geotermiche la presenza di arsenico è elevata e diminuisce progressivamente allontanandosi da questi impianti. DA QUI I rinnovati solleciti ad eseguire studi ed accertamenti approfonditi adottando tutti i necessari provvedimenti per evitare che le popolazioni che utilizzano le acque delle sorgenti dell'Amiata (il problema, lo ripetiamo, non è solo della sorgente dell'acqua gialla) debbano bere, od avere contatti, con arsenico, seppure ritenuto ancora nei limiti di tollerabilità. Un fenomeno, si dice, presente da sempre. Negli ultimi anni, però, i valori sono andati progressivamente ad aumentare. - -->.

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Cna, sì al piano regionale per snellire la burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Regione Cna, sì al piano regionale per snellire la burocrazia UDINE. Per Denis Puntin, presidente della Cna di Udine, "l'iniziativa di Riccardo Illy per la semplificazione burocratca in regione è da sostenere e approvare". "È il momento - ha dichiarato Puntin - di procedere senza esitazione alcuna per snellire le pratiche burocratiche, ridurre gli alti costi che esse comportano per ridare fiducia alle imprese e ai cittadini". Dopo un primo incontro saranno ora le organizzazioni sindacali e le categorie economiche a fornire al presidente della regione un importante contributo di idee, di suggerimenti e di proposte in tema di semplificazione amministrativa". "E sarà poi il presidente a far tesoro di queste idee all'interno del gruppo di lavoro voluto dall'Unione europea per ridurre il peso della burocrazia comunitaria, e del quale Illy è stato chiamato a far parte su indicazione del presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso", ha ancora osservato Puntin. La prima riunione del Tavolo sulla semplificazione si è svolta il 4 febbraio nella sede del consiglio regionale, presente anche l'assessore regionale al lavoro Roberto Cosolini. Il presidente ha avuto modo di ricordare gli obiettivi del programma di snellimento lanciato lo scorso anno dall'Unione europea, con il quale ci si propone di ridurre del 25% entro il 2012 il peso degli oneri amministrativi per cittadini e imprese, senza rinunciare naturalmente ai benefici dei programmi e delle norme comunitarie. Nel corso dei lavori Puntin si è detto pienamente concorde con le parole del presidente Illy: "Condivido le sue riflessioni critiche, e cioè che solo stimolando direttamente la creatività del mondo delle imprese e del mondo del lavoro, di chi cioè ha esperienza diretta dei problemi, sarà possibile ridurre il peso della burocrazia".

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Attacco frontale al consulente del pm (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Udine Attacco frontale al consulente del Pm La difesa: aveva risentimenti personali nei confronti dell'acciaieria IL RETROSCENA Un attacco frontale al consulente della procura che potrebbe aver avuto risentimenti personali nei confronti di qualcuno all'Abs, in particolare di Osella. Ma prima c'era stata anche la stilettata al pubblico ministero che, interpretando le possibili mosse difensive, aveva escluso che ad aprire la valvola del gas mortale fosse stato uno dei due operai. L'avvocato Padovan ha chiesto ironicamente scusa al giudice se nel processo aveva dato l'impressione di puntare a incolpare uno dei morti. La sua linea è stata invece diversa, primo perché la presidente dell'Abs non aveva la delega alla sicurezza, secondo perché tutti i manutentori sono venuti a dire al processo che conoscevano il rischio dell'argon. "La cultura industriale è quella di sapere la procedura, non la burocrazia", ha detto in sostanza il difensore. "Qui è in gioco il coordinamento fra manutenzione e produzione sul controllo delle procedure: e c'era un responsabile della manutenzione". E quindi la domanda finale: qual è stata allora la posizione di garanzia della De Colle in questo caso visto che non aveva la delega specifica? L'avvocato Padovan ha poi introdotto un concetto meglio sviscerato dal collega Campeis, che difende gli ingegneri Millo e Osella. La consulenza del pm affidata all'ingegnere bergamasco Pietro Artemio Nasi - secondo i difensori - lasciava intravedere animosità nei confronti di Osella per rapporti di lavoro pregressi tra i due. "Il giudice valuti la credibilità dell'ingegner Nasi - ha detto l'avvocato Campeis - che dà per certi fatti che non lo sono". "Non sono degne di quest'aula - ha spiegato il difensore - le parole con le quali l'ingegner Osella commentò la consulenza affidata all'ingegner Nasi dopo averla letta". Il processo ha sostanzialmente dimostrato secondo le difese che la valvola del gas è stata indebitamente aperta: ma se è così - ha spiegato l'avvocato Campeis - che colpa ne ha Osella che non era più in carica al momento dei fatti? Se quella mattina c'è stato uno "scollamento", questo è avvenuto nell'ufficio manutenzione, dove si doveva sapere chi faceva che cosa. E questa mancanza di coordinamento non può essere imputata a nessuno dei tre sotto processo. Anche per questo le difese, prima della discussione finale, hanno voluto risentire due testimoni che hanno lasciato nel dubbio: un operaio aveva dichiarato d'aver visto l'operaio Bianco (uno dei due poi morti) entrare negli uffici della manutenzione e parlare con il responsabile. Quest'ultimo, invece, ha negato la circostanza. Lo stesso operaio, ieri, ha "corretto" il tiro dicendo che aveva visto sì entrare l'operaio in quegli uffici, ma non ricordava d'averlo notato parlare direttamente con l'ingegnere responsabile.

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Multe ai semafori, la burocrazia crea il caos Il Viminale: legge lacunosa. Ma si deve pagare. Rivolta contro un clima vessatorio. Guerra di ricorsi (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Grosseto)" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

RIMPALLO DI PARERI Multe ai semafori, la burocrazia crea il caos Il Viminale: legge lacunosa. Ma si deve pagare. Rivolta contro un clima vessatorio. Guerra di ricorsi - -->.

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Un sogno: votare per e non contro (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Cremona, La" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione di Venerdì 8 febbraio 2008 Benvenuto P.Review srl Un sogno: votare per e non contro di Floriano Soldi Economicamente prostrato, psicologicamente sfiduciato (per non dire frustrato), politicamente disgustato il popolo è chiamato alle urne. Forse mai come oggi il termine 'popolo' assume una valenza trasversale riunendo sotto lo stesso tetto classi sociali diverse, ma accomunate dal generale e profondo malcontento. L'esercito dei lavoratori dipendenti, i quali devono fare i conti con salari e stipendi (in lire) fermi da tempo e prezzi (in euro) in costante aumento. Guadagnano meno rispetto ai Paesi europei concorrenti, costano molto di più alle imprese (fisco voracissimo). I pensionati, per la gran parte dei quali una condizione dignitosa di vita resta un miraggio. La miriade dei piccoli e piccolissimi imprenditori che operano nei più svariati settori (a rappresentare la spina dorsale del Paese, ben oltre il novanta per cento delle aziende) tartassati dalle tasse; soffocati da una burocrazia elefantiaca, idiota e punitiva; alle prese con una crescente contrazione dei consumi che ne mortifica ulteriormente lo slancio (o quel poco che resta). In questo clima, il pueblo fra due mesi è chiamato alle urne. Quale sarà la sua reazione, dipenderà dall'atteggiamento (e dalle azioni) che metterà in campo una classe politica che negli ultimi anni pare averle provate davvero tutte per screditarsi definitivamente. La legge elettorale è quella che è (oscena) e non aiuta di certo alla entusiastica mobilitazione delle masse. In due anni i partiti non sono riusciti a modificarla (non hanno voluto), e così sia. Ma, al di là della legge elettorale, l'impressione è che sia l'ultima chiamata per una classe politica attesa a dare un segnale ben preciso: di aver capito la lezione. Sarebbe, in buona sostanza, sufficiente che finalmente gli elettori fossero chiamati ad esprimere un voto per e non contro. In questo, il nostro Paese ha una lunga, consolidata e ben oliata tradizione. Per decenni milioni di elettori hanno votato (magari turandosi montanellianamente il naso) Democrazia Cristiana per arginare il Partito Comunista Italiano. Più che votare per, si votava contro. Erano altri tempi. E la stessa contrapposizione aveva ben altri interpreti, e pure ben altri modi. La competizione era anche dura, ma non scadeva nella volgarità dell'insulto, nella demonizzazione del nemico (almeno dopo le elezioni dell'aprile 1948). I due grandi partiti del tempo che fu si ritenevano avversari, non nemici. Perchè c'era al fondo un reciproco riconoscimento, una legittimazione politica, un rispetto dei ruoli. L'inverecondo spettacolo andato in scena nel teatrino della politica in questi ultimi anni è sperabile abbia insegnato qualcosa, alla vigilia di un voto che arriva dopo il crollo di un governo che proprio in nome del contro aveva sì vinto (per un pugno di voti) le elezioni, dimostrandosi tuttavia incapace di dare al Paese una guida, una rotta. Non basta l'avversione contro il nemico politico per fare una squadra che poi sappia scendere in campo e vincere le partite. Ora, alle urne. Sperando che capiscano (tutti) di invogliare gli elettori per (un programma chiaro) e non contro (il nemico). Sarebbe già molto.

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Nessuna ingerenza (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino di Padova, Il" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Altre Nessuna ingerenza Nessuna ingerenza politica del Vaticano Ho letto con interesse l'articolo di Massimo De Luca sulla questione riguardante l'opposizione di un piccolo gruppo di docenti dell'università La Sapienza di Roma alla presenza del pontefice Benedetto XVI all'inaugurazione dell'anno accademico. L'articolista cerca di giustificare questa opposizione alla venuta del papa sostenendo che essa si inserisce in un movimento di reazione alla invadenza della Chiesa cattolica nel dibattito pubblico sui più svariati temi. In particolare sostiene che il discorso del papa alla Sapienza sarebbe "potuto suonare come programma ed indirizzo dell'ateneo". Inoltre, se la prende anche con i politici italiani, rei di essere troppo accondiscendenti verso le gerarchie della Chiesa e con il troppo spazio che i media (in particolare la televisione) concedono alle parole del papa "anche quando non dice nulla di particolarmente rilevante". Caro signor De Luca, mi pare che lei abbia un po' frainteso e confuso i vari piani della questione. Se i politici italiani, come dice lei, si genuflettono di fronte ai vescovi o al papa, che colpa ne ha la Chiesa? Se i mezzi di comunicazione danno spazio alle parole del papa è perché sono di riferimento per tante persone di questa nazione, e anche se, come dice lei, talvolta non dicono nulla di particolarmente rilevante, sono sempre più sensate e più istruttive di quelle di tanti laici, intellettuali e no, che riempiono i molti salotti televisivi variamente lottizzati. Lei parla di resa dello Stato di fronte all'invadenza vaticana. Francamente si stenta a capire quello che lei vuol dire. Di fronte a istituzioni politiche altamente litigiose fra loro, ad amministrazioni pubbliche che non riescono a compiere l'ordinaria amministrazione (vedi rifiuti campani), di fronte ad un sistema scolastico, che da un lato, secondo le statistiche, non forma adeguatamente i giovani, e dall'altro è ingessato dalla burocrazia e immobilismo al livello più alto (quello universitario), le parole del papa e della Chiesa possono solo suonare non come un'ingerenza ma un accorato invito affinché la nostra nazione possa risollevarsi da questa perdita di valori civili e umani che sta subendo. E questa situazione è frutto dell'opera di distruzione dei valori tradizionali portata avanti proprio da quel tipo di laicità che lei difende. Un modo di essere laico che è intollerante e antidemocratico, tanto da impedire al pontefice di parlare liberamente. Una laicità non libera ma che ha paura della verità. Si legga il discorso che Benedetto XVI avrebbe dovuto fare alla Sapienza. Altro che "programma e indirizzo per l'ateneo romano" come lei paventa: invece, rispetto per l'istituzione universitaria e invito affinché la ragione ricerchi sempre il vero, il bene. Enrico Passuello Padova Tariffe dell'acqua aumenti secondo la legge Gentile direttore, ho letto con attenzione le preoccupazioni espresse ieri su "Il Mattino di Padova" dal segretraio della Cisl, Adriano Pozzato, in merito all'aumento delle tariffe sull'acqua e desidero precisare le ragioni della scelta di Acegas Aps. Partiamo da un dato di fatto: nonostante gli aumenti, i cittadini di Padova, di Abano Terme e dei Comuni del Piovese, grazie alla gestione di Acegas Aps, pagano molto meno rispetto a tutti gli altri residenti che vivono nel territorio dell'Aato Bacchiglione. Questo è dovuto all'efficienza del servizio e al tasso costante di investimenti per l'ammodernamento del sistema idrico. Le scelte compiute da Padova non sono arbitrarie, ma vincolate dalla legge, che impone di praticare una tariffa unica a tutti i cittadini. Si è andati così ad una compensazione, in base alla quale i cittadini del Piovese pagano il 20% in meno rispetto a prima e i cittadini padovani hanno subito un incremento che comunque è ben lontano da ciò che accade in altre realtà. Siamo poi obbligati ad investire per la realizzazione di nuovi impianti fognari e per il potenziamento della depurazione delle acque, visto che gli scarichi finiscono in laguna, che non può essere ulteriormente inquinata. La legge nazionale prevede che tali costi siano "tariffati", ossia che le risorse necessarie siano ottenute dalle tariffe. Ci sarebbe un'altra soluzione: far pesare tali spese sul bilancio comunale, ma questo comporterebbe comunque un aumento della pressione tributaria locale. Il contenimento tariffario adottato dal Comune e da parte di Acegas Aps è dimostrato dai numeri, visto che il costo medio annuo nell'Aato Bacchiglione è di 308 euro, mentre a Padova, Abano e nel Piovese il costo medio annuo non supera i 277 euro. Purtroppo quanto deciso è il prezzo che i cittadini sono costretti a pagare per avere un'acqua di altissima qualità, come accade a Padova. Gli investimenti per tenere alta la qualità del servizio, infatti, sono davvero ingenti e continui. Non abbiamo fatto una scelta di questa portata a cuor leggero, capiamo le difficoltà di molte famiglie, ma siamo convinti che un'acqua pulita, un ambiente più protetto grazie al miglioramento della depurazione e un sistema fognario adeguato siano servizi irrinunciabili per la qualità della vita dei cittadini padovani. Mauro Bortoli assessore del Comune di Padova Grazie al reparto ginecologia di Dolo E' passato giusto un mese da quando sono stata ricoverata all'ospedale di Dolo per "aborto interno". Ancora oggi quel termine suona terribile dato che per ben due volte io e mio marito avevamo sentito il battito della nostra creatura e non pensavamo che una simile sventura potesse capitare proprio a noi. Se mi trovo a raccontare questa mia parentesi di sofferenza è perché vorrei ringraziare di cuore il reparto d'ostetricia e ginecologia di Dolo per le premure che hanno saputo riservarmi in un momento così triste. Ringrazio il dottor Cacco per la sensibilità nell'aver comunicato la triste notizia a me e marito, la mia ginecologa, dottoressa Federica Lauri, per essersi personalmente prodigata a consegnare i villi al laboratorio di genetica di Padova, per avermi incoraggiata a non "abbattermi"; il dottor Ezio Vincenti per le carezze e le belle parole; le "strumentiste" Anna Favarello, Adriana Valentini, Romina Scalderai, l'infermiera (della quale ricordo solo il nome) Vania. E' bello in un ambiente ed in una circostanza così poco lieta trovare delle persone che si prendono cura di te, non facendoti sentire un numero di paziente, bensì una persona. Isabella e Claudio.

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<Spesa più veloce, rischiamo di restare fuori dal mercato> (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Economia Pagina 212 Agricoltura Coldiretti, Sos alla Giunta "Spesa più veloce, rischiamo di restare fuori dal mercato" Agricoltura. Coldiretti, Sos alla Giunta --> Non c'è un giorno da perdere nel mettere a frutto le risorse del Programma di sviluppo rurale 2007-2013. Ma anche dell'ultima annualità del vecchio Por 2000-2006, "evitando di perdere altre risorse comunitarie e, in automatico, i cofinanziamenti statali e regionali". I dirigenti di Coldiretti Sardegna, davanti a una platea di 300 delegati (in rappresentanza di oltre 30 mila iscritti) in arrivo da ogni angolo dell'isola, hanno messo all'indice, a Cagliari, le responsabilità e gli errori della Regione. Ma hanno anche presentato un progetto per il rilancio del settore primario, un documento di 40 pagine che, dal titolo, trasuda comunque ottimismo: "Il futuro è in campo". GLI AIUTI UE "Siamo riusciti a risolvere molte emergenze, altre restano in piedi. Ma il pensiero", dice Aldo Mattia, delegato confederale Coldiretti per la Sardegna, "deve andare al 2013, la Linea Maginot , il momento in cui gli aiuti Ue termineranno e le aziende dovranno essere pronte alla sfida con il mercato". Il direttore regionale Luca Saba aggiunge: "Ricordiamoci che, oggi, abbiamo davanti una sfida che è globale. Per questo", dice Saba, "abbiamo necessità di politiche di affiancamento e di sostegno adeguate, affinché ci sia un progetto vincente per tutti i settori". IL VANGELO DEI CAMPI Coldiretti, comunque, indica una via con un documento che Aldo Mattia definisce "il nostro vangelo". Si passano in rassegna tutti i problemi e vengono indicate le soluzioni. "Nei prossimi giorni sarà messo a disposizione di chi governa la Regione. Ed è chiaro che vogliamo portare a casa i risultati". Il punto di partenza "nella terapia messa in campo da Coldiretti", fa notare Saba, "è quello di mettere al centro dell'azione economica e di governo l'impresa agricola e forestale. E la sua vocazione alla multifunzionalità". LE STRATEGIE Nella sua introduzione, Marco Scalas, presidente di Coldiretti Sardegna e della federazione di Cagliari, ha ricordato l'importanza della legge di orientamento del 2001, che ha ancora ampi margini di attuazione "per un'azienda agricola chiamata a fornire servizi per la valorizzazione del patrimonio rurale". Dando valore aggiunto al reddito dei campi. Una mano d'aiuto, ha aggiunto Scalas, può arrivare anche "dalla vendita diretta dei nostri prodotti ortofrutticoli", evitando che "i troppi passaggi di mano" nella catena distributiva "erodano i nostri ricavi, già penalizzati dai costi di produzione, con l'ultima beffa del carburante agevolato. E frenando i consumi, visti i prezzi al dettaglio". Tra i tanti temi trattati, il ricambio generazionale, la burocrazia regionale (nel mirino i tempi lunghi per i bandi e la lentezza nella spesa), la crisi del settore bovino (tra blue tongue e tbc), l'osservatorio per i formaggi pecorini (dando certezze al prezzo del latte), un marchio per l'ortofrutta, la continuità territoriale per le merci. Argomenti affrontati anche dai presidenti delle federazioni provinciali di Coldiretti, Gianni Sassu (Sassari), Salvatore Mastio (Nuoro), Franco Cocco (Oristano) e Fausto Sanna (Gallura). I DEBITI Marco Scalas ha ricordato la piaga dei debiti, figli anche della legge 44/88 (al centro di una causa contro la Regione). E ha rilanciato "l'importanza dei Consorzi fidi in agricoltura. Una realtà che esiste e che dà risultati. Da valorizzare". ( e. d. ).

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"mia figlia, prematura e disabile" - (segue dalla prima pagina) laura (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina VIII - Firenze L'EDUCAZIONE I NATI PRETERMINE L'HANDICAP LA SCUOLA La lettera di una madre: "La scuola, i medici, la burocrazia per l'handicap, la mentalità degli altri: siamo pronti per tutto questo?" "Mia figlia, prematura e disabile" "Sono per la vita, sempre. Ma quanti se lo possono permettere?" "Far nascere prima del tempo produce un certo numero di bambini con problemi" "I genitori sono gli unici ad avere il diritto di decidere se rianimare o no" (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) LAURA ( dalla prima di cronaca) MONTANARI Ho cercato molto ma nel piano sanitario della nostra Regione non c'è una parola per la disabilità infantile, non un euro speso per l'educazione dei compagni a convivere con queste persone, parlo dei bambini che saranno i compagni di vita. Abbiamo l'esenzione ticket per tutte le prestazioni sanitarie, comprese quelle ortodontiche, ma se vai a fare una radiografia anche il tecnico si infuria perché la bambina, che a causa del suo problema ha molte paure, fra cui quella ai rumori improvvisi, non riesce a star ferma quando sente lo scatto della macchina. Non parliamo dell'avventura che puoi vivere se tua figlia disabile, appassionata di cavalli, vince per caso un concorso ippico in un maneggio esclusivo. Scende da cavallo, i dirigenti si accorgono che per camminare deve essere aiutata e la espellono dal circolo ("per motivi di responsabilità"). Bisogna allora spiegare a lei, e all'amica per fortuna coinvolta apposta nel caso da genitori fantastici che non vogliono che Benedetta si accorga delle differenze, che il circolo ha problemi di assicurazione per la loro età. E la scuola. Benedetta ha fatto l'asilo in una scuola parificata per nostra scelta, era un asilo con insegnanti inglesi frequentato anche dai suoi fratelli, l'insegnante di sostegno è stata pagata da noi perché quella fornita dal Comune non poteva dedicare più di 2 ore al giorno e il suo servizio era condiviso con vari bambini. Il problema era che a mia figlia serviva solo l'aiuto per spostarsi, prevalentemente per andare in bagno ma non un sostegno didattico, e se la pipì scappava in orario diverso da quelle 2 ore? I genitori dei compagni di fronte ad un'influenza di Benedetta spesso hanno sottolineato come "le mancava solo questa...". Gli insegnanti non hanno mancato di esprimere in modo forte il loro disagio di fronte al fatto che la bambina potesse annoiarsi in classe, d'altra parte lei non cammina e non si capisce perché il cervello le debba funzionar bene e neanche come possa essere tanto serena da essere un'appassionata lettrice invece di pensare al suo problema. Ma la maggior parte degli insegnanti dei professori e degli educatori sono stati fantastici, hanno saputo cogliere la forza che questa bambina, che non ha mai potuto esaudire il suo più grande desiderio, quello di fare una corsa! La paralisi cerebrale si definisce "turba persistente ma non immutabile della postura e del movimento, dovuta ad una alterazione organica e non progressiva della funzione cerebrale, per cause pre - peri - post natali, prima che se ne completi la crescita e lo sviluppo". Dalla stessa definizione si deduce facilmente che non ci sono possibilità di guarigione, camminerà con più o meno difetti, con più o meno autonomia, con più o meno velocità ma non sarà mai una persona senza problemi motori. Eppure potrei raccontare per lungo tempo le visite mediche della commissione invalidità, della commissione per la legge 104, della commissione medica militare e della prefettura. Ogni volta ed a scadenza variabile da 1 a 5 anni Benedetta deve essere sottoposta al giudizio di queste commissioni. Servono per il riconoscimento dell'invalidità e quindi una serie di benefit che vanno dal contrassegno per parcheggiare ed accedere alle zone a traffico limitato ad una pensione di 400 euro al mese, a benefici per il lavoro di uno dei 2 genitori. Il problema è che ogni volta si deve ricominciare a raccontare la storia, la gravidanza, la nascita pretermine, la terapia intensiva, la diagnosi, la prognosi, le complicanze, Benedetta deve mettere in evidenza i suoi difetti, i suoi limiti, deve ascoltare le previsioni sul suo futuro. Una ferita che si riapre anche ogni volta che cambia il neuropsichiatra della Asl, dove Benedetta viene seguita per la riabilitazione, e ogni volta che serve un ausilio, dalle scarpe al deambulatore, alle ginocchiere per l'intervento, ai tutori. Per avere un ausilio è necessaria la richiesta di un medico, il preventivo dell'officina ortopedica, l'autorizzazione di un altro medico, la seduta per rilevare le misure per l'ausilio, la prova, il collaudo dal medico richiedente e finalmente la pratica si chiude inviando all'officina il preventivo con il collaudo. In tutte le tappe, tranne l'ultima il bambino deve essere presente. Alternative? Pagare direttamente gli ausili, che puoi in parte detrarre dal reddito, se ce l'hai. Non so bene per quale strano motivo ma in Italia gli ausili hanno costi folli, un paio di scarpe costa il doppio di quelle per bambini sani. Inutile dire che la maggior parte degli altri paesi europei hanno un grande assortimento di ausili a prezzi inferiori degli oggetti per persone sane. Bisogna respirare profondamente e spiegarle che lei non potrà mai correre, che questo è importante quando si è bambini ma non è poi così importante per un adulto, e il tempo passa veloce. Respiri profondamente anche quando a 3 anni ti dice "io sono una diversa", allora cerchi di comunicarle il difficilissimo concetto che siamo tutti diversi e forse questo è il bello del mondo. Sarebbe pura retorica se sottolineassi come improvvisamente la vita di Benedetta diventa facile in altri paesi europei dove non ci sono barriere, dove nessuno la spinge, dove non devi chiedere il permesso di passare prima, dove la accettano nei campi vacanza, dove gli altri bambini non la guardano incuriositi. Chiunque voglia intervenire nel dibattito deve chiedersi se questo paese si può permettere un tale argomento. Siamo preparati a far crescere i nostri bambini nati prematuri o a termine, sani o disabili senza barriere non architettoniche ma culturali? Ci sono nel nostro paese oggi le condizioni culturali e sociali perché si possa insegnare a "potersi permettere" di avere dei disabili o questo avviene, com'è stato per noi, attraverso la sofferenza? Parlare dei massimi sistemi sul significato della vita, l'origine della vita, il diritto alla vita è molto più facile e meno impegnativo. Molto più difficile è provare a "poterselo permettere". Oggi le cose stanno in modo tale che decidere se è giusto rianimare o no è in fondo un problema di altri. E' solo di coloro che ne subiranno direttamente o indirettamente le conseguenze, non è un problema della società, è un problema dei singoli. Questo è uno degli argomenti da non eludere ma obbligatoriamente da affrontare nel counseling agli sfortunati genitori che comunque sono assolutamente gli unici ad avere il diritto di decidere se "rianimare" oppure no. Chiunque voglia intervenire su questi argomenti si ricordi prima di aprire bocca di pensare bene a come è fortunato per non aver mai provato fino in fondo la sofferenza fantastica, profonda, continua e irripetibile di avere un figlio disabile. Non servono compassione, commiserazione, ammirazione, rassegnazione o carità. Il mondo cattolico e non, tutto il mondo che ha il "coraggio" di parlare per decidere sulla vita, sull'aborto, sulla rianimazione dei bambini prematuri deve prima aiutare Benedetta a rispondere al quesito con cui ha concluso l'ultimo tema in classe su "Quali sono le cose importanti per un bambino di 12 anni", nel quale sottolineava come per lei in questo momento sia importante soprattutto "risolvere" il problema motorio: "è comunque mio dovere affermare che l'importante è VIVERE!". Poi ha ripensato, ha cancellato il punto esclamativo e lo ha sostituito con quello interrogativo.

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Il modello Lazio? Veste solo in nero (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di Andrea Cuomo - venerdì 08 febbraio 2008, 07:00 Le piccole e medie imprese del Lazio vedono nero. Ordinativi in calo, fatturato a picco, investimenti conseguentemente ridimensionati. Il poco rassicurante quadro emerge dall'indagine congiunturale sulle pmi regionali condotta da Federlazio nel secondo semestre del 2007 su un campione di 350 aziende associate. Ed eccoli, i numeri del pessimismo: per gli ordinativi l'opinione degli imprenditori laziali prevede una diminuzione del 2 per cento. Una Caporetto se si considera che solo sei mesi prima il cosiddetto "saldo di opinione" registrava un sostanzioso segno positivo: +13. Che cosa è successo in mezzo anno per rendere il cielo così fosco? Essenzialmente la forte flessione della domanda interna, non bilanciata dal saldo sull'estero. Crollano, pur conservando il segno più, anche il fatturato totale (da +25 a +16) e la produzione (da +18 a +10). Tutto sommato contenute le conseguenze di questa ondata di sfiducia sugli investimenti: nel secondo semestre dello scorso anno il 47,1 per cento delle imprese ha dichiarato di averne fatti: sei mesi fa la percentuale era del 50 tondo. E il futuro? Appare nero sul mercato interno, dove per i prossimi sei mesi gli imprenditori laziali non si attendono buone notizie (saldo d'opinione al +17, era +27 sei mesi fa) e appena migliore sul mercato estero, soprattutto dall'area extra-Ue. E se migliorano le intenzioni d'investimento nel prossimo semestre, (39,2 per cento contro il 35,5 nella precedente indagine) scende +14 a +8 il saldo delle imprese che intenderebbero assumere personale nel corso della prima parte del 2008. Quello delle pmi rappresenta "un reticolo sul territorio - dice Massimo Tabacchiera, presidente di Federlazio - in grado di intercettare i segnali di criticità con più chiarezza". E i segnali sono chiari: non sono stati rimossi "quei nodi che ne condizionano negativamente l'azione come l'accesso al credito, lo sviluppo delle infrastrutture e la burocrazia ridondante". Di qui la richiesta di "ampliare i canali di dialogo tra le istituzioni e il mondo delle rappresentanze" come unico metodo utile a "rilanciare il sistema produttivo e l'economia".

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Il caso cuzzoni - 2 (sezione: Burocrazia)

( da "Libertà" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di venerdì 8 febbraio 2008 > Liberta di Parola il caso cuzzoni - 2 L'Ausl deve dare risposte chiare Egregio Direttore, anche nel caso dell'assistenza sanitaria ci era stata presentata, negli anni, come risolutrice, la logica dell'aziendalizzazione. Un principio lontano dalle Casse Mutue legate alle categorie professionali e quindi ispirate all'assistenza e non ai budget, sprofondati poi in negativo grazie alla gestione lottizzatrice che, a partire dagli anni 60, aveva "rinnovato" la gestione delle stesse fino a sopprimerle, unificarle, deformarle, ridenominarle a più riprese. Sovente però emerge una verità fatta non solo di attese, ticket e carenze di personale medico e paramedico, ma anche d'ipocrisia. E' il caso di convegni, seminari, iniziative e conferenze stampe con al centro la necessità di considerare gli aspetti psicologici ed umani del paziente, il rapporto con le strutture, l'attenzione ai bisogni non solo terapeutici e il caso del Dr. Cuzzoni che invece è di una brutalità lampante. Un giorno con l'altro i malati (utenti? clienti? contribuenti? fruitori? ?.si scelga pure a caso!) si trovano senza il medico in cui avevano riposto in molti casi le proprie speranze di vita. Alle sollecitazioni emerse l'Asl risponde in maniera vagamente criptica, volutamente poco comprensibile; un misto tra la burocrazia sovietica e il freddo comunicato di replica da parte di un'azienda che rivendica infastidita la sua libertà d'impresa. Uno stereotipo realmente esistente e facilmente identificabile in quella metamorfosi evolutiva tutta italiana che parte dai boiardi di stato e giunge ai dirigenti d'impresa, pur sempre di derivazione partitica. Rispetto al caso dell'oncologo e dei suoi pazienti l'Asl di Piacenza ci dica per favore, e con linguaggio eccellente, cioé che si capisca: 1) Se è vero che il mancato rinnovo del contratto è dovuto alla scelta di far fronte alle necessità dei pazienti con risorse interne, come mai fin ora ci si era avvalsi dell'opera dello specialista? Quali fatti sono intervenuti nel frattempo? Dove erano queste stesse risorse interne negli anni passati? 2) L'incarico di Cuzzoni quale spese determinava a bilancio annualmente per l'Asl? 3) Ad oggi quanti incarichi esterni ha in essere l'Asl? Per quali funzioni (comprese quelle amministrative, tecniche, d'immagine e comunque non legate direttamente all'assistenza dei pazienti) e a quanto ammonta il costo della totalità di esse? 4) Come giustificherebbe l'Asl l'eventuale ingaggio di un medico diverso da quello gradito da pazienti? Servono risposte all'insegna della trasparenza e della chiarezza anche perché, aziendalizzato che sia, quello dell'Asl, giova ricordarlo, è un servizio d'interesse pubblico che gestisce "capitali" non propri, senza rischio d'impresa e con una logica assoluta di servizio rispondente al Popolo, e non ad altri poteri, rappresentato dalla politica nelle amministrazioni del territorio. Dovere della politica è pretendere che la gestione sia orientata nel verso giusto. Per farla breve dovrebbe essere più semplice rimuovere un consiglio d'amministrazione che uno specialista tanto richiesto dai suoi pazienti! L'ultimo governo è caduto proprio per vicende legate al mondo della sanità. L'area di Piacenza Tricolore non ha propri rappresentanti eletti, e questo dovrebbe far riflettere il popolo sull'opportunità di queste assenze, quando c'è da prendere di petto la casta, ma su questo tema è pronta ad attivarsi in un ottica di supporto e non di concorrenza con chi lodevolmente si sta già dando da fare per restituire un valido professionista ai suoi pazienti. Già disponibili i moduli, consegnatici da alcuni pazienti, per continuare la raccolta firma anche presso il circolo di via Campagna 5 secondo il principio dell'attività "socialmente utile" fuori dalla logica dei partiti che vogliamo interpretare. La vicenda Cuzzoni sembra lasciare intendere che sotto la sbandierata eccellenza, dovuta soprattutto a un personale medico e paramedico di ottima competenza presente sul territorio, potrebbero esserci i "fanghi" e non sempre basta un certificatino per "liscarli". Pino De Rosa Per Piacenza [.

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Un Comune sempre più informatizzato (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Servizi Un Comune sempre più informatizzato Il Comune di Sanremo va sempre più incontro all'"alleato informatica" per snellire la burocrazia e per dare servizi migliori all'utenza. Sul fronte della connessione senza fili, chiamata wi-fi, sono già attive due centrali, una presso l'ufficio demografico, l'altra al Palafiori. Ma l'obiettivo è quello di riuscire a "mappare" almeno l'intero centro cittadino e tutta la zona delle spiagge. Guardando ad internet, attualmente il sito di Palazzo Bellevue permette di consultare in diretta le delibere della giunta e del Consiglio comunale, gli appalti in corso e quelli scaduti, le novità in materia di assunzioni e concorsi, e se la propria auto sia stata rimossa perchè in divieto di sosta. Non siamo ancora all'e-government vero e proprio, ma i prossimi passi potrebbero essere legati alle certificazioni. Oggi, in proposito, si possono scaricare dal sito la modulistica per la maggior parte delle certificazioni demografiche e, da non sottovalutare, si può accedere a una guida immediata alla realizzazione on-line dell'autocertificazione. \.

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Vino, intesa fra consorzi sui controlli (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Gorizia Vino, intesa fra Consorzi sui controlli CORMÒNS. I consorzi Collio, Isonzo e Carso siglano un'intesa sui piani di controllo. I controlli di filiera nascono nel 2001 come idea di alcune denominazioni italiane di eccellenza (Brunello di Montalcino, Chianti classico, Collio, Asti, Franciacorta) con l'obiettivo di offrire ai consumatori di vino maggiori garanzie di origine del prodotto e, ai viticoltori, maggior tutela del proprio marchio di territorio. Tale concetto è stato condiviso e sostenuto dai vari governi che, da allora, si sono succeduti alla guida del paese portando i controlli di filiera da una prima fase sperimentale sino all'obbligatorietà dell'adozione per tutte le Doc italiane, quest'ultimo passo approvato nel luglio 2007. Paolo Caccese, presidente del Consorzio Collio, afferma che "migliorare l'efficienza del servizio, garantire il raggiungimento degli obiettivi dei piani di controllo, snellire la burocrazia, far risparmiare tempo alle aziende e, nell'interesse di produttori e consumatori, contenere anche i costi: per tutti questi validi motivi i presidenti dei consorzi tutela vini doc isontini e giuliani (Collio, Isonzo, Carso) hanno siglato un accordo per condividere l'esperienza sui controlli di filiera maturata in questi anni". Differentemente, da quanto si sta delineando in provincia di Udine con un progetto di coinvolgimento della Camera di commercio, i vignaioli isontini e giuliani si stanno muovendo in modo autonomo, anzi, offrono al sistema camerale competente per territorio la loro professionalità. "I Consorzi Collio e Isonzo oggi sono gli unici enti in grado di fornire ai vignaioli dell'Isontino e del Carso questo fondamentale servizio proprio grazie all'esperienza maturata negli anni i cui costi - ricorda Alessandro Dal Zovo, vicepresidente del Consorzio Isonzo - sono stati completamente sostenuti dagli utilizzatori della denominazione". La volontà dei produttori del Collio e dell'Isonzo, che fin dal primo momento hanno compreso il valore del progetto e lo hanno sostenuto economicamente, si è dovuta più volte scontrare in questi anni con lo scetticismo, l'opposizione e talvolta il rancore di alcune parti economiche, ma oggi possiamo affermare senza timore di smentita che si è creato un patrimonio di conoscenza unico, mentre tutti gli altri soggetti che aspirano a questo compito devono appena cominciare il percorso. Praticamente sarà costituita a breve una vera e propria struttura di servizio unificata (la responsabilità dei Piani di controllo dei Consorzi Collio, Isonzo, in conformità con le autorizzazioni ministeriali ricevute, rimarrà in capo ai rispettivi cda, mentre il Consorzio Carso, per le sue piccole dimensioni, ha deciso di delegare completamente il Piano al Consorzio Collio) con la capacità di ridurre al minimo i costi del servizio e garantire l'efficacia dei piani.

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La beffa delle primarie (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

SEGUE PEZZINO DALLA 1ª PAGINA LA BEFFA DELLE PRIMARIE Presto si voterà per le amministrative in molti comuni, e la cosa più ovvia sarebbe stata chiamare i cittadini ad esprimere la propria preferenza sui candidati a sindaco nel nuovo partito, dato che il Comune è l'istituzione più vicina alla vita quotidiana della gente. Invece no. A Pisa, dove il sindaco uscente non è più eleggibile, all'interno del partito si erano manifestate due disponibilità alla candidatura, quella di un assessore dell'attuale giunta e quella di un deputato al parlamento, persone entrambe degne e meritevoli: ebbene, nonostante un appello che ha raccolto migliaia di firme, fra cui anche quelle di ex segretari di sezione dei Ds, avesse chiesto di svolgere le primarie di partito, alle quali si erano peraltro dichiarati favorevoli entrambi i candidati, un documento approvato dalla riunione dei coordinatori territoriali toscani del Pd del 7 gennaio 2008 ha imposto di non tenerle, prevedendo, per la selezione dei candidati del Pd, un complesso meccanismo che ha coinvolto assemblee di circolo, comunali e provinciali, nel quale sono stati chiamati a votare solo i soci fondatori del Pd, cioè... coloro che avevano partecipato alle primarie del 14 ottobre dalle quali è uscito trionfatore Walter Veltroni. I cittadini verranno invece chiamati a votare solo per eventuali primarie di coalizione, nel caso che vi siano candidature espresse da altri partiti o raggruppamenti apparentati nel centro-sinistra. Il risultato è che in corsa è rimasto solo l'onorevole, la cui candidatura è stata sottoscritta da tutti i "pezzi da novanta" del Partito, compreso il sindaco uscente. A Massa al sindaco uscente, che si ricandida per un secondo mandato, si oppone un ex sindaco che aveva già svolto due mandati, ma che ora, dopo la pausa dell'ultima consiliatura, è nuovamente ricandidabile. L'ambiente è effervescente, la scelta difficile, le polemiche roventi: ebbene, cosa di più naturale, e democratico, che chiamare a decidere i cittadini su chi dovrà essere il candidato (o la candidata: altre candidature sono sempre possibili) del Pd? Invece no: un documento del 21 gennaio firmato dal responsabile nazionale enti locali del Pd, Andrea Causin, e dal responsabile organizzazione Andrea Orlando, prevede che "per quanto riguarda sindaci e presidenti di provincia che abbiano svolto il primo mandato si ritiene, salvo avvenimenti straordinari, di non sottoporre alla verifica delle primarie la ricandidatura per il secondo mandato, bensì alla ratifica della stessa da parte del coordinamento del Pd, comunale o provinciale, di livello territoriale competente, una volta costituiti in via definitiva. Qualora durante la consiliatura siano intervenuti fatti di straordinaria gravità che abbiano coinvolto il sindaco, il presidente di provincia o le amministrazioni da essi rappresentate, spetta ai coordinamenti comunali e provinciali l'onere della verifica e le determinazioni conseguenti, compresa l'individuazione di un candidato diverso da quello che si ritiene non poter più presentare". Il documento non spiega quali siano questi eventuali fatti di straordinaria gravità, ma una cosa è chiara: si garantisce praticamente il secondo mandato a tutti, e quando vi sia un'opposizione, interna al partito, non si ricorre, ancora una volta, alle primarie, ma agli organismi dirigenti del partito. Insomma, è evidente che all'interno del Partito democratico si scontrano due concezioni: quella tradizionale, per la quale sono gli organismi del partito a decidere tutto, che lascia pressoché intatto il potere di apparati e burocrazie, e quella che prevede momenti più incisivi di democrazia diretta, con la partecipazione dei cittadini elettori. Niente di male nello scegliere il primo modello, ma allora, per favore, risparmiateci tutti i discorsi sul partito di tipo "nuovo" con i quali ci avete bombardato nello scorso autunno: rischiano di apparire non solo vuoti e retorici, ma beffardi per chi ad essi aveva veramente creduto. Paolo Pezzino.

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Meno multe, più burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Settegiorni (Rho)" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

BILANCI L'attività dei vigili si è "scontrata" con i cambiamenti alla viabilità e con il lavoro amministrativo MENO MULTE, PIÙ BUROCRAZIA 277 gli interventi, 2.050 le infrazioni al Codice della strada e 1.950 i veicoli controllati Pogliano Milanese - 1950 veicoli controllati, 277 chiamate di interventi, 2050 infrazioni al Codice della strada. Sono i numeri che parlano dell'anno appena trascorso e fanno riferimento all'attività della Polizia locale di Pogliano guidata da Carmine Capri. Attività che si è svolta un po' meno su strada, un po' più negli uffici, anche se la presenza dell'impiegata amministrativa ha migliorato il servizio generale: la Polizia ha potuto dare un maggior riferimento, anche telefonico, alla cittadinanza, rispondendo a tutte le chiamate per richieste di intervento, girate successivamente alla pattuglia esterna: 277 chiamate, appunto. Il gran daffare è ruotato attorno all'iter amministrativo relativo alle sanzioni scaturite dall'apparecchiatura elettronica per il rilevamento dei veicoli con passaggio con semaforo rosso. Questa, infatti, ha determinato un grande carico di lavoro amministrativo, soprattutto di data-enter per il caricamento dei dati. La gestione per la decurtazione dei punti ha poi richiesto un tempo maggiore al caricamento dati del conducente, abbinato alla gestione dei pagamenti. Tutte queste attività hanno portato a una diminuzione dei servizi fissi a controllo di Polizia stradale. Forse anche per questo, ma meglio essere ottimisti e dire che i poglianesi sono diventati più disciplinati al volante, sono state ritirate meno patenti e carte di circolazione. Il minor numero di sanzioni elevate a tutte le altre norme del Codice della strada sono anche dovute a un miglioramento del controllo pulizia strade, dove si è riscontrato, in generale, il rispetto della sosta. Di contro però, la chiusura del centro ha comportato l'eliminazione dei parcheggi a zona disco e quindi l'accertamento di minori sanzioni. Anche nell'anno appena trascorso è continuata la fattiva collaborazione con il Comando carabinieri di Rho, in particolar modo con il reparto Stazione comandato dal Maresciallo. Il controllo del territorio ha portato al rinvenimento e al sequestro di 56,9 grammi di sostanza stupefacente, oltre alla denuncia all'Autorità giudiziaria di 2 persone per guida in stato di ebbrezza e comportamento in caso di incidente. La collaborazione si è avuta anche con i comuni vicini: è proseguito il progetto per il servizio di pattugliamento notturno e festivi realizzato in convenzione con Nerviano, si è dato inizio a una nuova convenzione tra i Comuni dell'Asse del Sempione. Altrettanto importante si è rivelata, anche quest'anno, l'attenzione dedicata all'educazione stradale. Questa si è concretizzata nel continuo della proposta di progetto dei "Minivigili" delle classi quinte della scuola elementare, cui si è aggiunto il corso alle classi seconde improntato sull'essere pedone nell'andare a scuola a piedi o con lo scuolabus. Articolo pubblicato il 08/02/08 Alessia Bosani.

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Quel villaggio di nome Vajont (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE MERCATI IT data: 2008-02-08 - pag: 25 autore: INCHIESTA La frana di Longarone 45 anni dopo: conti ed effetti della ricostruzione Quel villaggio di nome Vajont Ancora prefabbricati a Claut e San Quirino - Spesi mille miliardi di lire Angelo Mincuzzi CLAUT (PORDENONE). Dal nostro inviato Le baracche sono ancora lì, allineate nella neve in una lingua di terra tra la strada e la montagna. Dieci casette prefabbricate di legno, lana di roccia e tetto in amianto schierate sulla sinistra, a far da guardia all'ingresso del paese. Di fronte, oltrepassata la via, le ruspe sono già al lavoro. Smuovono il terreno ghiacciato, abbattono le casupole, cancellano la ferita non rimarginata di una tragedia lontana. Sono passati 42 governi, 12 legislature e 18 diversi presidenti del Consiglio. Sono stati eletti otto capi di Stato, e quattro Papi si sono affacciati dal balcone di San Pietro. Sono state approvate dieci leggi e speso un fiume di soldi per ricostruire interi paesi, ponti, strade, fabbriche, ferrovie. Sono passati 45 anni, eppure la ricostruzione del Vajont non è affatto conclusa. Questa non è l'Irpinia,né tantomeno il Belice. Questo è il ricco Friuli, a due passi dal Veneto del boom, ma quelle baracche sono ancora lì, all'ingresso del paese di Claut, 1.181 abitanti in provincia di Pordenone. Per un attimo viene da pensare che dovrebbero tenerle lì per sempre, quelle casupole, conservarle come ad Auschwitz e Mathausen, a perenne ricordo dei quasi duemila bambini, donne e uomini spazzati via dal monte Toc crollato nel lago della diga del Vajont il 9 ottobre 1963. La frana era lunga due chilometri e un'onda di 200 metri spazzò via le frazioni più basse dell'abitato di Erto per poi scavalcare la diga e precipitarsi su Longarone e sugli altri paesi vicini lungo il Piave. Per gli abitanti di Longarone non ci fu scampo, ma quelli di Erto e di Casso per la maggior parte se la cavarono. Il paese fu chiuso, dichiarato inagibile, ma dove metterli i sopravvissuti? Già, dove metterli? Fu allora che si pensò alle baracche: cinquanta le costruirono a Claut, altre dieci a San Quirino giù in pianura a 50 chilometri di distanza, a un passo da Pordenone, più lontano di quel fazzoletto di terra dove nel '71 sorgerà il comune di Vajont. Baracche provvisorie, e qui non siamo in Irpinia né tantomeno nel Belice, ma la provvisorietà dura ormai da 45 anni. A Claut lo chiamarono il "Villaggio Vajont" ma a guardare quel che resta non doveva essere un luogo ameno per i suoi abitanti. Il 16 gennaio il sindaco Giacomo Giordani, classe 1940, eletto in una lista civica di centro-sinistra, è riuscito a far sgomberare le ultime due baracche abitate sul lato destro della strada, quello che comprendeva una quarantina di abitazioni."Abbiamo offerto nuovi alloggi alle due signore anziane che ancora vivevano nelle casette, ma non hanno voluto rimanere a Claut. Qui verrà costruito un insediamento turistico mentre dall'altro lato della strada l'idea è di realizzare delle case popolari. Per la demolizione e la bonifica l'Unione europea ci ha concesso un finanziamento di un milione di euro", spiega Giordani. Restano altre quattro baracche ancora abitate sul lato sinistro della strada ma Giordani non ha fretta. Anche perché riuscire a sgombrare il villaggio Vajont non è stato facile. Il ricorso alle carte bollate è scattato quasi subito visto che alcuni degli alloggi erano abitati da famiglie che non avevano i requisiti per starci. "Alcune baracche erano state subaffittate a turisti padovani che venivano qui per le vacanze ", rivela Giordani. Abusivi. Abusivi come a San Quirino, dove i prefabbricati sono una decina. Il territorio dove sono stati costruiti appartiene al comune di Erto e Casso, che controlla così una piccola enclave a 50 chilometri di distanza. "Ora –dice il sindaco di San Quirino, Corrado Della Mattia,52 anni,di Forza Italia –abbiamo bisogno di demolire almeno due fabbricati per creare un nuovo svincolo per l'area industriale che sorge a ridosso delle baracche". Negli anni 60 qui c'erano solo campi ma oggi ci sono una sessantina di aziende che impiegano duemila addetti. Giuseppe Pezzin, 46 anni, iscritto al partito democratico e sindaco di Erto e Casso (400 abitanti), non usa mezzi termini: "Solo una famiglia di San Quirino ha i requisiti per abitare le baracche, gli altri sono familiari degli assegnatari che non hanno alcun titolo per stare lì. E sa qual è il paradosso? Uno degli occupanti abusivi si è lamentato perché nella baracca faceva troppo caldo e voleva che il Comune installasse un condizionatore a spese della collettività. Questo non è morale, anche perché chi è tornato ad abitare a Erto ha dovuto ricostruirsi la casa con contributi che spesso bastavanoa malapena per le fondamenta". Ma i problemi non finiscono qui. La burocrazia imperversa e cinque famiglie di Erto non hanno ancora ricevuto dal demanio l'assegnazione definitiva delle case che hanno ricostruito e che abitano da decenni. "Mi chiedo se sia giusto che dopo 45 anni ci siano ancora delle problematiche da chiudere", sospira Pezzin. Quarantacinque anni e tanti soldi.Ma quanti?"La stima è difficile – sostiene il sindaco di Longarone, Pierluigi De Cesero, 38 anni, di Forza Italia - ma tra tutti i fondi arrivati si può dire che la somma sia vicina ai mille miliardi delle vecchie lire. Nel 2000, ad esempio, Stato, Enel ed Edison si divisero equamente le spese dei risarcimenti ed Edison versò il suo terzo: 300 miliardi di lire". I fondi furono spalmati su un comprensorio che racchiudeva 27 comuni del Bellunese e 13 del Pordenonese, ma all'interno furono inserite anche aree che con il Vajont non c'entravano nulla. Fu questa formidabile inicezione di risorse, a detta di molti, la scintilla che provocò la riscossa del Nord-Est. Longarone, che più di tutte ha pagato in termini di vite umane, oggi è stata ricostruita. Troppo moderna, troppo asettica. Ha poco più di 4mila abitanti ma sul corso principale è un fiorire di banche. Gli incentivi –finanziamenti a fondo perduto e sgravi fiscali decennali – hanno attratto molte aziende nella zona industriale sul Piave, imprese come De Rigo, Safilo, Marcolin. In paese si respira benessere, ma il sindaco tiene a ricordare che "qui non siamo in Irpinia, i soldi sono stati messi a buon frutto". De Cesero porta avanti la Fondazione che vuole perpetuare la memoria della tragedia e che finanzia studi per far sì che tutto questo non succeda mai più. angelo.mincuzzi@ilsole24ore.com LA MICCIA PER LA RIPRESA Fondi distribuiti su un comprensorio di 40 Comuni: da qui la scintilla da cui è partito il boom del Nord Est Un passato che non passa. Le dieci case prefabbricate sulla strada di Claus, ultimi resti della ricostruzione successiva alla frana del Vajont del 63 L.TONEGUTTI.

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Burocrazia leggera nel paese nuovo (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE MERCATI IT data: 2008-02-08 - pag: 25 autore: Una bolletta unica per i servizi pubblici Burocrazia leggera nel paese nuovo VAJONT. Dal nostro inviato Questo è il paese che non doveva nascere, il figlio illegittimo di una tragedia. Tutto a Vajont sembra capitato lì per caso. Cinquecento villette tutte uguali, strade tagliate con precisione geometrica, una scuola, una chiesa, una piazza, la banca del paese, un hotel, il municipio. E poi più nulla. Niente fantasia, niente montagne. Vajont è il comune più piccolo d'Italia: si estende su un fazzoletto di terra lungo un chilometro e mezzo e largo altrettanto. Non ha una zona industriale e non l'avrà mai, perché il suo territorio è accerchiato dal comune di Maniago, la città dei coltelli. è qui che nel 1971 due terzi degli sfollati di Erto e Casso compirono il loro esodo. Ci fu un referendum, ma nelle opzioni non era prevista la possibilità più logica: quella di tornare nel loro paese perché in quegli anni era stato decretato che Erto e Casso sarebbero stati perennemente insicuri. Niente di più falso. Si entra in paese e lo stomaco si chiude: cosa c'entra questo luogo con le montagne di Ertoe Casso? In nome di quale logicai montanari della Valcellina sono stati sradicati dalla loro cultura e portati a quaranta chilometri di distanza, in pianura, vicino alla città? "Lo scriva, qui vivono i deportati del Vajont, questo è un paese anormale". Virgilio Barzan ha 57 anni, è stato sindaco di Erto e Casso dal 1978 al 1983, poi dal 1993 al 2001 primo cittadino di Vajont. Oggi è vicesindaco (di Forza Italia) di questo comune che conta 1.650 abitanti, tra i quali ormai solo 400 sono gli sfollati di Erto e Casso. Un paese che Gabriele Salvatores non ha esitato a definire "alienante", a tal punto che proprio qui inizierà le riprese del suo prossimo film, "Come Dio comanda". Eppure, Barzan non si è mai arreso e un giorno si è chiesto: perché il comune più piccolo d'Italia non può diventare un esempio per gli altri? Così ha intrapreso la sua missione: trasformare Vajont in un paese modello. Prima ha razionalizzato la macchina comunale, e "oggi –dice –gestiamo il comune con due impiegati e mezzo ". Due e mezzo? "Sì, un'addetta all'ufficio anagrafe, una ragioniera e un tecnico comunale part-time che viene qui mezza giornata alla settimana. Dal 2001 abbiamo rinunciato al vigile urbano: era inutile e costava troppo". Ma ciò di cui Barzan è più orgoglioso è quella che considera la sua creatura: la "bolletta unica". Ogni anno, ad aprile, i cittadini di Vajont ricevono una busta. Dentro c'è un bollettino postale con il quale possono pagare, contemporaneamente, Ici, tassa sui rifiuti, acqua, fognatura e servizi scolastici come la mensa e il pullmino per il trasporto. Una lettera spiega in dettaglio come sono calcolate le singole voci della bolletta e gli abitanti di Vajont possono pagarla a rate chiedendo anche una rateizzazione personalizzata. "Con questo sistema – spiega il vicensindaco – ho eliminato l'emissione di 10-20mila carte tra bollette, buoni mensa e bollettini vari. Ho eliminato le spese per i controlli successivi ai pagamenti: il calcolo lo facciamo all'origine ed è esente da errori. Potremmo far rientrare anche luce e gas e perfino il bollo auto". An.Mi. PROVE DI INNOVAZIONE Il sindaco Virginio Barzan: un centro "anormale" che può diventare un modello di efficienza anche per altri.

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Governo a bilancio (sezione: Burocrazia)

( da "Riformista, Il" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Fine di un tragicomico siparietto Ora serve una Grosse Koalition Adesso la parola agli elettori. Una legislatura breve e poco significativa chiude i battenti. Purtroppo pochi sono gli spiragli per intravedere un rinnovamento del paese in grado di affrontare la recessione globale che minacciosa avanza. Pochi altri avrebbero avuto il coraggio temerario di mettere in cammino una scadenza elettorale con un quadro economico finanziario così desolatamente negativo. Cosa salvare del governo uscente è cosa facile a dirsi, sicuramente la determinazione di Padoa-Schioppa nell'attuare una politica economica fiscale del rigore, il coraggio e l'avvedutezza di Bersani con le "lenzuolate" per liberalizzare, i chiaro scuri nella politica estera nonostante il prestigio politico dell'inquilino della Farnesina, Massimo d'Alema, e, infine, le stesse considerazioni per l'altro cavallo di razza al Viminale, Amato. Anche Di Pietro si è rivelato, in molte occasioni, deciso e combattivo per modernizzare il Paese. Per il resto la peggiore coalizione di governo, non solo della 2° Repubblica ma dell'intero dopoguerra, è il tragicomico siparietto di come portare l'Italia al declino riuscendo, in meno di due anni, a creare tali e tanti inconvenienti che serviranno anni per poterli superare. Ciò detto, non resta che provare a tracciare un ipotetico primus noctis per chiunque vinca le elezioni e, consapevole della situazione internazionale e interna, ponga mano ai correttivi con soluzioni improntate a mantenere la rotta e al primo vento favorevole issare le vele e accelerare. Un primo indispensabile passo è la modernizzazione. La legge obiettivo del governo Berlusconi ebbe il merito di aprire cantieri e di superare in non pochi casi le pastoie della burocrazia ingessata in cui viviamo. Una forte intesa tra ministri di finanze, ambiente e sviluppo consentirebbe di attrarre investimenti e rilanciare occupazione e credibilità. Finire urgentemente le grandi direttrici ferroviarie est-ovest, nord-sud, aprire il cantiere alta velocità transalpino, migliorare la rete autostradale, debbono essere obiettivi certi e scadenzati non a lustri ma ad anni. Contemporaneamente, salari, potere d'acquisto e tasse, sono l'altro grande e insoluto problema Paese. I costi sociali sono in costante ascesa, l'allungamento della vita, i progressi della scienza e il ricorso a forme di costosa prevenzione, l'assistenza, il costo della burocrazia pubblica con i suoi milioni di addetti, molte volte essenziali solo per il costo che producono, sono nodi fondamentali su cui soffermarsi per definire norme in grado di intervenire con la mannaia sulle tasse, rilanciare il potere d'acquisto, favorire la ripresa dei consumi. Il terzo grande tema riguarda l'attrattività del paese, dove un colpo mortale è stato inferto con la situazione rifiuti in Campania che ha creato una perdita di credibilità le cui dimensioni sono ancora più gravi e complesse di quanto già emerga dalle immagini. Un paese normale non può avere le rivolte di piazza contro l'identificazione di siti idonei per smaltire rifiuti prodotti dalle stesse popolazioni che scendono in piazza. Ricorrere all'ex capo della polizia per provare a riportare la normalità è un chiaro segnale dell'incapacità della politica, rendere lo straordinario una normalità, non giova certo alla credibilità, se poi a questo si aggiunge fraudolenza da parte di chi doveva fare e/o governare, non resta che mettersi desolatamente le mani nei capelli. A oltre un mese dall'insediamento di De Gennaro ci si rende sempre più conto di quale miracolo debba compiere il super prefetto e in quali condizioni di isolamento stia lavorando. L'attrattività di un Paese passa soprattutto sulla capacità di far fronte ai suoi bisogni, contestualmente a presentare modelli virtuosi di impresa, produzioni ricettività. Quali siano poi le ricette per far fronte a tanta complessa situazione è ancora altra cosa, di certo serve coesione nella maggioranza vincente, determinazione, coraggio e capacità decisionali anche di fronte al rischio di perdita di consenso se quel che si deve fare è irrinunciabile per stare al tempo con i tempi, vincere le sfide dalla globalizzazione, favorire lo sviluppo senza dimenticarsi la sostenibilità e la qualità della vita. A dirsi è già difficile, a farsi è sfida titanica, una grande coalizione per l'emergenza paese sarebbe un passo avanti. Le urne diranno se ce n'è bisogno o basterà una qualificata maggioranza del vincitore. Di sicuro tempo se ne è perso anche troppo, adesso è ora di agire e fare, cioè governare. Speriamo accada, intanto la parola agli italiani. 08/02/2008.

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Fuksas: il certificato antimafia ci ostacola (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2008-02-08 num: - pag: 20 categoria: REDAZIONALE La norma L'architetto: anche una buona legge può diventare un handicap Fuksas: il certificato antimafia ci ostacola DAL NOSTRO INVIATO PALERMO - Se è vero che uno dei mali maggiori che affliggono l'architettura italiana (e non solo) è quello della burocrazia, persino la richiesta del certificato antimafia può contribuire ad aggravare la situazione, "facendo perdere ancora più tempo". Massimiliano Fuksas non è certo critico della legge antimafia, piuttosto la considera in certi casi un problema in più per chi progetta. Insomma, per lui (ma la sua è un'opinione condivisa anche dal sindaco di Castellammare di Stabia Salvatore Vozza, eletto in una lista civica di centrosinistra, e da altri tecnici), persino la "buona legge" antimafia può trasformarsi in un handicap in una situazione difficile come quella dell'architettura italiana. Insieme alla legge Merloni che definisce le regole degli appalti pubblici ("da abolire senza possibilità di appello, meglio la vecchia legge del Regno d'Italia"), ai concorsi di idee ("una via di uscita quando non si vuole far niente"), al disinteresse quasi totale della politica ("l'unico che ha fatto qualcosa è stato Lunardi con la Legge obbiettivo "), ai concorsi dove decidono i funzionari e non i committenti. L'occasione per parlare dei mali dell'architettura è stata la tavola rotonda tenutasi ieri durante la prima giornata del Congresso nazionale degli architetti in programma (fino a domani) a Palermo. "Democrazia urbana " è stato il motto della tavola rotonda, dietro cui si nasconde l'intenzione "di trasformare le periferie in città - come ha detto Raffaele Sirica, presidente del Consiglio nazionale degli architetti - superando quell'urbanistica del dopoguerra che ha prodotto il disastro dei condoni" (Fuksas ha però specificato: "Un Paese non può essere democratico solo in una sua parte, lo è in tutto oppure non lo è"). Gli architetti si dicono pronti "a una sorta di rivoluzione culturale" per ricollocare la loro professione "all'interno di nuovi meccanismi economici, politici e sociali". E proprio la riqualificazione urbana può diventare "una molla di occupazione e di sviluppo". I dati di una ricerca del Cresme, presentata ieri nell'ambito del congresso, parlano chiaro: in Italia ci sono 76.041 studenti di architettura (in Germania 45 mila e nel Regno Unito 7.948) e 123.083 architetti registrati (50 mila in Germania, 30 mila in Spagna) ma tra i primi cinquanta maggiori studi d'Europa per numero di persone impiegate e per fatturato non c'è però niente (e nessuno) di italiano. Sulla legge Merloni "Da abolire senza possibilità di appello, meglio la vecchia legge del Regno d'Italia" Sui concorsi di idee "Una via di uscita quando non si vuole far niente. I politici? Disinteresse quasi totale" Stefano Bucci.

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La via del che quello di fertilio è un romanzo autentico, non un saggio inchiesta (sezione: Burocrazia)

( da "Riformista, Il" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

La via del che quello di fertilio è un romanzo autentico, non un saggio inchiesta Guevara, un mito nato dal tramonto "muy rapido" di Cuba La ricerca di Riccardo Modena per i quaderni segreti del guerrigliero riporta in luce due persone distinte: l'adolescente efebico, pensoso, sognatore, incorruttibile e fragile, e il guerriero spietato, con l'aria finto-piratesca. Zorro senza maschera La Via del Che di Dario Fertilio (Marsilio) nasce da un rovello autentico: come mai Che Guevara, il giovane idealista e pacifista dei Diari della motocicletta , amante della vita, del tango e delle donne bionde, è potuto diventare un guerrigliero a tratti spietato, un ministro che ha fatto deportare gli omosessuali in un campo speciale e che si è votato a una mistica della bella morte? Per rispondere a questa domanda ha dovuto scrivere un romanzo e non un saggio-inchiesta, poiché solo la polisemia di un romanzo avrebbe potuto sciogliere almeno in parte la indecifrabile ambiguità di quella vicenda, che non riguarda solo la rivoluzione cubana ma anche e soprattutto noi, l'uso che abbiamo fatto e continuiamo a fare del mito del Che. Nella Via del Che Riccardo Modena, sessantenne direttore editoriale con moglie e figlia, alla ricerca dei quaderni segreti del Che a Cuba, ex guevarista e ora uomo di successo ma con molte inquietudini, diventa un archetipo, una figura con cui il lettore di oggi può in qualche misura identificarsi e dare una risposta ai suoi personali dilemmi. Forse la pagina decisiva del romanzo è quella in cui Riccardo assiste al tramonto con la giovanissima jinetera (cavalcatrice di turisti) Grisel nel cortile della Cabana, la fortezza a guardia della baia dell'Avana. Grisel commenta infatti: "Es muy rapido". Nei tramonti tropicali il sole si inabissa in mare in modo vertiginosamente rapido. Ecco, mi sembra che a Cuba l'esistenza stessa di Riccardo subisca una accelerazione: si contrae improvvisamente fino a confrontarsi con la propria nuda verità (affettiva, morale?). E direi che in questo romanzo, quasi interamente ambientato a Cuba, tutto è vertiginoso, caotico, congestionato (incontri segreti, appuntamenti mancati, viaggi forse inutili, promesse non mantenute?): il sapore delle strade dell'Avana è restituito in modo quasi musicale, scandito dalle frasi in spagnolo, dai versi delle canzoni di salsa e dai nomi delle divinità yoruba. È vero che Cuba per noi italiani è quasi sempre lo specchio strumentale di qualcosa: bandiera ideologica, losca utopia di turismo sessuale, mito del paradiso terrestre (così apparve al primo italiano che la vide, Cristoforo Colombo). Ma qui è "usata" bene, quasi per un viaggio al termine della nostra coscienza. Riccardo infatti vede tramontare con velocità fulminea idee, fedi, relazioni, certezze che appartenevano al suo passato. E alla fine decide di tornare a Cuba proprio perché solo la fine delle illusioni permetterà - forse - una vita più autentica. Ma torniamo al mito del Che: come ogni mito non ha un vero rapporto con la persona reale che lo ispira, se non in modo molto indiretto. Non sapremo mai verosimilmente quante fucilazioni di prigionieri politici ha firmato il Che, quanti omosessuali ha fatto deportare a Guano (tra i quali, nel romanzo, lo zio di Grisel), né i termini esatti del suo scontro con Fidel o a quanti e quali privilegi ha concretamente rinunciato con la sua scelta di esportare la rivoluzione. Nella sua figura mitica confluiscono fattori diversi: vitalismo a tratti autodistruttivo, fede ardente nella giustizia, abnegazione, gusto del vivere pericolosamente, diffidenza per le burocrazie e i poteri cristallizzati. Giocando un po' con le categorie di destra e sinistra mi piace contrapporre Geronimo, guerrigliero "comunitario", che difende un territorio, una identità di sangue, e dunque classicamente di destra, al Che, guerrigliero cosmopolita e transnazionale, e dunque di sinistra. Ma da dove nasce quel desiderio apocalittico di purificazione, di azzeramento totale e redenzione collettiva? Non solo da Marx e dalla fede nella inesorabile dialettica storica. Riccardo, ingannato dai suoi contatti cubani, ha una illuminazione in proposito: partendo dalla frase finale delle sue Notas de viaje ne deduce un incontro sulla montagna, prima di andare in Guatemala, con una misteriosa figura, che gli ha trasmesso una "profezia da incubo", la visione di una palingenesi totale da consumare nel sangue (e, come sapeva Brecht, in una rivoluzione non ci sono innocenti?). Fertilio evoca le figure del diavolo tentatore, di Giovanni Battista, ed effettivamente nella biografia del Che torna una iconografia tipicamente cristiana, dalla celebre foto che lo ritrae cadavere e che ci evoca il Cristo di Mantegna al nome stesso che fa assonanza con Jesus. Ovviamente la tradizione cristiana, con il suo senso del peccato originale e la sua sfiducia nella perfettibilità dell'uomo, è piuttosto vaccinata contro qualsiasi sogno palingenetico, ma certo nella persona di Gesù vi è un elemento di follia, estremista, composta egualmente di amore e di intransigenza (ricordo solo che condannò l'albero di fico perché non dava frutti: eppure eravamo ancora in inverno? quell'albero fu punito perché non seppe andare oltre se stesso!). Mi viene però da concludere che nel caso del Che non si tratta tanto di utopia tradita, come qualche volta si dice (e per quanto lui fu deluso dalla involuzione della rivoluzione cubana), ma di utopia che si voleva a tutti i costi realizzare. In realtà la sua ombra è lì, almeno in gran parte alla luce del sole! Non ci servono i diari proibiti. Ogni utopia politica infatti chiede imperiosamente la propria realizzazione. Di fronte alla prospettiva del paradiso in terra non si arretra di fronte a nulla, neanche di fronte al delitto, alla menzogna sistematica e alle deportazioni. Il fine "laico" della politica non può essere un uomo nuovo ma solo la riduzione della sofferenza "addizionale", qui sulla terra. Le utopie più belle sono quelle impolitiche (penso alla letteratura) che non chiedono la loro realizzazione ma che invece dovrebbero ispirare di più i nostri comportamenti. Eppure nel viso bellissimo del Che, banalizzato in milioni di t-shirt, ancora si percepiscono le due persone distinte a cui fa riferimento Fertilio: l'adolescente efebico, pensoso, sognatore, incorruttibile e anche fragile, e il guerriero che volle essere spietato, un po' Zorro e un po' istrione, con la sua aria finto-piratesca (personalmente, quasi preferirei il secondo). Se penso alla sua attuale fruizione di massa, ad esempio alla fruizione che ne fa mio figlio diciassettenne (che ignora la biografia del Che), direi che ciò che viene trattenuto è proprio la vitalissima teatralità del personaggio, e dunque il suo interpretare maschere diverse con la spavalda e un po' letteraria innocenza dell'adolescente. 08/02/2008.

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Ruba siringa, 2 anni per il processo (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - ROMA - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2008-02-08 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Burocrazia /1 Ci sono voluti 24 mesi per iniziare il dibattimento Ruba siringa, 2 anni per il processo Ha rubato una siringa sigillata al Pertini, ma al rientro a Rebibbia la polizia penitenziaria gliel'ha sequestrata e lo ha denunciato alla Procura. è successo il 10 agosto 2004 e benché non ci sia stato bisogno di indagini il processo è iniziato soltanto il 15 novembre 2006, due anni e tre mesi dopo. La prima udienza è stata rinviata per un errore di notifica, la seconda perché il giudice era malato, la terza per un problema di procedura. La prossima si terrà il 1Ë? luglio, ma non ci sarà la sentenza. Il ladro è accusato di furto aggravato e rischia fino a sei anni di carcere. A PAGINA 9 Lavinia Di Gianvito.

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Imprese in crisi, Sos di Federlazio (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2008-02-08 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Economia Rapporto congiunturale 2007, le pmi preparano tagli e licenziamenti. è polemica Imprese in crisi, Sos di Federlazio Il presidente Tabacchiera: credito e infrastrutture i nodi irrisolti Molte imprese del Lazio rischiano di chiudere: è l'allarme di Federlazio, che denuncia: "La politica è immobile" L'economia di Roma e del Lazio perde colpi. E molte piccole e medie imprese temono di dover ricorrere ai licenziamenti per far quadrare i conti. é questo l'allarmante quadro che emerge dall'indagine congiunturale sul secondo semestre del 2007 effettuata da Federlazio, associazione delle piccole e medie imprese con 3500 associati. I risultati, elaborati sulla base di domande rivolte a un campione di 350 iscritti, sono stati illustrati ieri mattina da Massimo Tabacchiera, presidente di Federlazio (e anche della neonata consulta delle imprese della regione, che raccoglie anche Confindu-stria, banche, assicurazioni e Confcommercio). "Abbiamo registrato nelle attività un sentimento di sofferenza che nei mesi scorsi era rimasto latente. Colpa dei nodi irrisolti: l'accesso al credito in primo luogo, lo sviluppo delle infrastrutture, la burocrazia", ha commentato Massimo Tabacchiera, che ha polemizzato, pur senza citarlo direttamente, con il sindaco di Roma, Walter Veltroni: "Non contesto i dati forniti da Unioncamere nei giorni scorsi, ma la lettura che ne è stata data è sbagliata. Chi ha parlato di economia locale che va bene solo perché cresce il numero delle imprese, come appunto certificato da Uniocamere, ha preso un abbaglio, perché il quadro generale è sconfortante. Avevamo già denunciato nel precedente rapporto una situazione in peggioramento. Nessuno ha fatto nulla. La politica e le amministrazioni sono inermi, ripiegate su sé stesse. Il risultato è che si rischia di entrare in una fase dalla quale sarà difficile uscire. La politica e le istituzioni devono riavviare il dialogo con le forze sociali per tentare si risolvere i problemi che frenano il sistema economico ". In particolare, la percezione negativa delle imprese riguarda prima di tutto gli ordinativi totali, nonostante la buona domanda estera, e anche i fatturati e la produzione. E le previsioni a breve termine sono negative, tanto che aumenta il numero delle imprese che non intende assumere nuovo personale o che addirittura pensa di snellire l'organico. Il rapporto di Federlazio, con la campagna elettorale alle porte, ha avuto uno strascico di polemiche politiche. Esponenti locali della Casa delle libertà sono andati all'attacco del centrosinistra. "Il drammatico allarme deve scuotere la politica e le istituzioni che amministrano Roma ed il Lazio", ha dichiarato Stefano De Lillo, consigliere regionale di Forza Italia, seguito a ruota da Francesco Giro, commissario a Roma della federazione del partito di Silvio Berlusconi: "Il verdetto di Federlazio è un'autentica batosta all'ottimismo a senso unico dispensato dal sindaco Veltroni sull'economia romana ". Paolo Foschi.

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus - data: 2008-02-08 num: - pag: 11 categoria: ALTRI ... (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus - data: 2008-02-08 num: - pag: 11 categoria: ALTRI OGGETTI condividere, gli stessi Diritti Umani) ". La Cina è sorda. La repressione del dissenso, accusano le organizzazione internazionali, è persino peggiorata. La stampa non è libera. Internet è censurato. L'opposizione è schiacciata. Una cortina di ferro blinda in modo pesante e cupo un regime per ora intoccabile. E' questa la direzione che l'Impero ha scelto per marciare verso le sue Olimpiadi? Stupire il mondo preparandosi con un trucco splendido, indossando un costume meraviglioso da ammirare. Maschere che rischiano di illudere. Milioni di cinesi sono in coda per un biglietto. Ma i biglietti sono spariti. Uno piccolo scandalo: 9,9 richieste su 10 sono state respinte con una letterina: "Gentile Signore, la vogliamo ringraziare per avere richiesto i biglietti. Dopo un processo di selezione a random siamo spiacenti di informarla che non le sarà consegnato alcun ticket e che nulla le sarà addebitato… Grazie per la sua partecipazione". L'ultima è una pignoleria tutta cinese. Già: l'importante è partecipare. Il posto assicurato nei 26 impianti olimpici di Pechino - ci mancherebbe - lo hanno già i pezzi da novanta del partito, dello Stato, della burocrazia amministrativa. E poi gli amici e gli amici degli amici. Così, grazie a un meccanismo di assegnazione affidato alla discrezione di qualche computer programmato ad arte, a godere sono i soliti. E gode pure il mercato nero (5 mila dollari per la cerimonia inaugurale). La gente o brontola o sorride rassegnata. Che la Cina susciti passioni contrastanti è nella storia degli ultimi 30 anni. Che vi sia la tendenza all'ipercriticismo è fuori di dubbio. Ma c'è pure dell'altro: che Pechino stia provando tutte le tecniche per non raccontare che cosa c'è dietro al bellissimo palcoscenico olimpico è una fastidiosa verità. L'apparato della Propaganda merita la prima medaglia d'oro: per le bugie. Fabio Cavalera.

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Laghi, la gestione passa agli enti locali (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nord-Ovest sezione: ISTITUZIONI data: 2008-02-06 - pag: 15 autore: Demanio idrico. Nuova legge piemontese: esercizio associato nello stesso bacino Laghi, la gestione passa agli enti locali Fabrizio Brignone TORINO Snellire la burocrazia e ridistribuire le risorse per i laghi del Piemonte: è l'obiettivo della nuova legge regionale sul demanioidrico e sulla navigazione interna che trasferisce funzioni (ma anche di risorse) agli enti locali. La Lr 2/2008 entra in vigore questo venerdì. Alla Regione rimangono indirizzo, programmazione e coordinamento sulla navigazione interna, mentre alle Province, e soprattutto ai Comuni, passano le competenze gestionali e amministrative, con attribuzioni integrative. Lo strumento organizzativo su cui punta la legge è la "gestione associata" tra enti di un unico ambito territoriale ("bacino"). L'incentivo è di carattere economico: l'esercizio associato di funzioni, nel caso coinvolga tutti i Comuni che ricadono in un bacino demaniale, permette di introitare tutti i proventi dei canoni derivanti dalle concessioni rilasciate. Invece, i Comuni di un bacino che non scelgono questa via potranno trattenere soltanto il 20% dei proventi dei canoni delle concessioni demaniali e il restante 80% dovranno trasferirlo annualmente alla Regione. Quattro le aree individuate dalla nuova legge regionale: due per il Lago Maggiore (rispettivamente, la sponda Nord, che fa capo a Verbania, e quella Sud, con la novarese Arona), una per il Lago d'Orta e una per quello di Viverone. "Abbiamo completato con successo – dice l'assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli –uno snellimento amministrativo che attribuisce agli enti locali le funzioni che non necessitano di un coordinamento a livello regionale. L'obiettivo è migliorare alcune procedure, incentivando anche le forme associative dei Comuni". Alle Province rimangono regime amministrativo delle navi e manifestazioni nautiche sovracomunali, mentre le principali funzioni delegate ai Comuni sono la progettazione e l'esecuzione di infrastrutture per la navigazione e le attività di servizio portuale. Oltre alle funzioni amministrative di gestione e intervento sulle vie di navigazione interne, le autorizzazioni per manifestazioni nautiche, la manutenzione e recupero delle infrastrutture della navigazione e quelle a servizio, con riscossione di canoni. Maggiori responsabilità, quindi, ma anche risorse che rimangono sul territorio. E questo aspetto è stato accolto positivamente: "Siamo molto soddi-sfatti di questo risultato – commenta il sindaco di Viverone, Giulio Michele Monti – anche se nel nostro caso, operativamente, cambia poco, dato che quasi tutte le pratiche vengono svolte già dal nostro Comune (proprietario del lago e con il 90% delle sue coste; ndr), ma certo ci vengono garantite risorse importanti, con ricaduta sul territorio degli incassi per i futuri progetti e per la manutenzione. Inoltre, è importante che la legge regionale abbia sanato la nostra situazione dal 1934 al 2007, riconoscendo appieno i diritti del Comune di Viverone sul lago, compreso quello di varo: sono così sospese tutte le cause intentate negli anni passati per il pagamento di questo diritto". "Per certi versi si trattava anche di una scelta obbligata – dice Ezia Tabozzi, sindaco di Pettenasco –: la gestione delle pratiche non può essere aggiunta all'operatività dei nostri piccoli Comuni, quindi occorre lavorare insieme. Tutti, come aderenti all'Unione dei Comuni del Lago d'Orta, abbiamo già deliberato il passaggio a consorzio, stiamo ormai definendo gli aspetti tecnici: l'obiettivo è l'autonomia finanziaria del consorzio, senza maggiori oneri per i Comuni".

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A Pordenone la ricerca è in rete (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nord-Est sezione: ECONOMIA e IMPRESE Liguria data: 2008-02-06 - pag: 7 autore: Innovazione. Buoni risultati per il progetto di supporto voluto dal Polo tecnologico A Pordenone la ricerca è in rete Martina Milia PORDENONE Innovazione "espressa". Il polo tecnologico di Pordenone, in sinergia con l'Area Science Park di Trieste e la Regione (per la parte finanziaria), ha portato l'innovazione nelle aziende del Friuli occidentale. Ha permesso a 23 realtà economiche di sviluppare progetti di ricerca per innovare il proprio processo o prodotto, sfide a portata anche delle piccole imprese. I partecipanti operano in maggioranza nella componentistica, vocazione propria di Pordenone, che è sede di uno specifico distretto (Co.mec). Delle 53 aziende interpellate nella fase esplorativa del progetto "Animazione Pordenone 1", ben 43 hanno accettato un primo con-tatto e 23, una su due, hanno seguito il percorso prospettato. Una percentuale buona se si considera che il programma prevedeva un finanziamento economico modesto. La Regione ha infatti messo a disposizione complessivamente 115mila euro, che si sono tradotti in 5mila euro a partecipante (di cui un terzo coperto direttamente dall'impresa) per realizzare la ricerca. Il valore aggiunto di Animazione Pordenone è stata la consulenza mirata dell'equipe di Polo tecnologico e Area Scienze Park che ha permesso, in nove mesi, di sviluppare progetti che le imprese da sole avrebbero attuato con maggiori difficoltà o non avrebbero portato avanti. Tra i plus del piano, secondo gli imprenditori che hanno aderito, la poca burocrazia, elemento fondamentale soprattutto per le piccole imprese che vogliano fare innovazione. Area ha messo a disposizione del progetto la metodologia, gli strumenti e il personale necessario ad assicurare il successo dell'iniziativa, ed assieme al Polo Tecnologico di Pordenone ha curato il coordinamento delle attività dei partner e il controllo di avanzamento delle attività. I partecipanti operano nella meccanica (14), elettronicaautomazione (11), plastica (10), informatica (4), legno (2), biomedicale (una) e design industriale (una). Anche i risultati ottenuti - 22 i progetti realizzati - sono diversi: conservazione di alimenti utilizzando l'azoto liquido, metodologia di prova di silenziatori per aeromodelli, studio per nuovi materiali biodegradabili per il packaging, studio di un cilindro di macchina tessile in resina anziché in lega metallica, fattibilità di una nuova macchina lava-asciuga pavimenti, solo per citarne alcuni. Sei imprese, circa una su quattro, sono interessate a far seguire allo studio un brevetto. Tra gli aspetti da migliorare, secondo le aziende partecipanti, c'è quello economico: aumentando il budget a disposizione potrebbero essere sviluppati progetti più importanti, che magari potrebbero più facilmente tradursi in brevetti. L'altro elemento ritenuto fondamentale è la continuità dell'iniziativa, che deve tradursi in una nuova edizione del progetto e quindi in un rifinanziamento da parte della Regione, dalla quale sono arrivate per ora rassicurazioni informali. RISORSE PER 115MILA EURO Ventitré realtà, soprattutto della componentistica, hanno sviluppato le proprie idee grazie al supporto regionale.

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Assindustria: Attenzione alla burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nord-Est sezione: ECONOMIA e IMPRESE Liguria data: 2008-02-06 - pag: 7 autore: IMPRESE UDINESI Assindustria: "Attenzione alla burocrazia" Un bacino agroenergetico da realizzare con la partecipazione di imprese agricole e poli agro-chimici del territorio. è il filo conduttore di una strategia che punta a ottenere vantaggi energetici ed economici attraverso le rinnovabili. Se ciò che sta più a cuore al comparto agricolo sono i rapporti di filiera che privilegino gli operatori locali, sul fronte industriale giungono segnali confortanti. "Stiamo riscontrando problemi energetici anche piuttosto gravi - commenta Adriano Luci, presidente di Assindustria di Udine –. è necessario, quindi, trovare soluzioni alternative che permettano di diversificare gli approvvigionamenti. Troppo spesso, però, i processi di realizzazione impattano in percorsi burocratici tanto lunghi da far desistere dall'investire"."Vogliamo incrementare i contratti di filiera con positive ricadute sul territorio - afferma Giorgio Collutta, presidente della Confagricoltura friulana –. Per fare questo sarebbe utile che le istituzioni inserissero clausole per incentivare gli approvvigionamenti locali ". Gli fa eco il direttore della Coldiretti regionale, Elsa Bigai, che rilancia il concetto di bacino agroenergetico sviluppato con "tanti piccoli impianti diffusi e racconti in società o consorzi realizzati tramite accordi tra operatori del territorio".

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Nei campi più lavoratori ma redditività dimezzata (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Centro-Nord sezione: CENTRO NORD data: 2008-02-06 - pag: 5 autore: Agroindustria. Ultimi dati Istat contestati da associazioni di categoria e Regione Nei campi più lavoratori ma redditività dimezzata Ditte agricole ultime in Italia per valore aggiunto creato Giovanni Ruggiero ANCONA Diminuiscono più che nel resto del Paese produttività e redditività dell'agricoltura marchigiana. A sentenziarlo è l'ultimo rapporto Istat sui risultati economici delle aziende agricole rispetto alle unità di lavoro ( su dati 2005). Infatti, produzione e margine operativo lordo (Mol) per addetto (calcolato come unità di lavoro a tempo pieno, Ula) si sono dimezzati rispetto all'anno prima: la produzione è scesa da 23.448 a 12.217 euro, il Mol da 11.718 euro a 6.292. Un arretramento più consistente rispetto al trend medio (-9,8% la produzione, -12,1% la redditività in Italia), facendo segnare in assoluto i valori più bassi del Paese. Una dinamica negativa che non convince gli operatori e che sembra conseguente alla diminuzione dei valori produttivi (da 752 a 648 milioni) a fronte di una inusuale e per certi versi inspiegabile crescita delle unità di lavoro (da 32.037 a 52.067). Ma il dato potrebbe, anche, segnalare una fase di ristrutturazione in corso nei campi marchigiani. Lo dimostrerebbe il numero più che raddoppiato di aziende (da 9.358 a quasi 21mila) che hanno dichiarato di fatturare oltre 10mila euro l'anno, a fronte di un calo complessivo di operatori ( da 54.462 a 50.683). "è il risultato di una polarizzazione più spinta nelle Marche rispetto ad altre regioni – dichiara Paolo Petrini, assessore all'Agricoltura della Regione – e lo dimostra il fatto che il 20% delle aziende detiene ben l'80% della superficie coltivabile ". Lascia però perplessi il dato generale sulle Ula e il quadruplicare, in particolare, di quelle dipendenti (da 1.449 a 6.171). Un conto che non ritorna al vicepresidente di Cia Marche, Nevio Lavagnoli, che ha interessato del caso la stessa presidenza del Consiglio regionale. Ercole Ceccaroni Cambi Voglia, presidente di Confagricoltura Marche, ritiene inverosimili i valori assegnati dall'Istat alle Marche. "Esiste sicuramente un errore – dichiara – nella contabilizzazione del numero di addetti, che falsa l'esito finale e sminuisce il valore dell'agricoltore marchigiano". Un'ipotesi da non scartare anche secondo l'assessore Petrini, alla luce del fatto che una crescita di oltre il 60% di addetti da un anno all'altro è difficilmente spiegabile. "L'agricoltura marchigiana ha grandi potenzialità ma è soffocata da un'eccessiva burocrazia – commenta Giannalberto Luzi, alla guida della Coldiretti regionale – dalla mancanza di investimenti a sostegno delle produzioni tipiche, dall'incapacità di noi operatori di associarci e valorizzare le filiere. Non è un problema di dimensione aziendale, ma di saper riorganizzare il sistema produttivo attorno alle nostre eccellenze per creare valore aggiunto". Nelle Marche, inoltre, c'è una specializzazione produttiva in colture cerealicole più forte che altrove (quasi i due terzi delle aziende), che non ha aiutato i conti del 2005, anno in cui si sono regi-strati, ad esempio, per il grano, i prezzi più bassi. In termini di ettari, infatti, la coltura cerealicola rappresenta nelle Marche quella prevalente (220mila ettari) e più remunerativa, così come pesano le colture industriali (65mila ettari) di cui oltre la metà a barbabietola da zucchero. Anche per questo il risultato agricolo 2006 a consuntivo potrebbe essere più pesante di quello registrato dall'Istat per il 2005 e condizionato essenzialmente dal prezzo del grano. Infatti, il tasso di variazione sfavorevole (-7,7%), registrato da UnionCamere-Prometeia per il valore aggiunto agricolo ai prezzi di base per il 2006 porta inequivocabili i segni della crisi che ha investito la bieticoltura con la chiusura dello stabilimento Eridania- Sadam di Fermo e la difficile situazione apertasi nello zuccherificio di Jesi.

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Galyna e le sue figlie: si mobilita Claudio Borghi (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

CRONACA 08-02-2008 BUROCRAZIA LA MADRE UCRAINA CHE RIVUOLE LE SUE BIMBE Galyna e le sue figlie: si mobilita Claudio Borghi Monica Calamandrei II Il sogno di Galyna di poter riabbracciare al più presto le sue bambine potrebbe diventare realtà. La giovane mamma ucraina che, a causa di un errore di distrazione sul nullaosta per il ricongiungimento familiare (il nome della maggiore Feudosiya era stato scritto senza "Y"), non è riuscita a portare le figlie con se in Italia, è stata contattata ieri da Claudio Borghi, vice console di Parma della prima Ambasciata di bambini nel mondo. "Ascoltando la storia di questa donna, riportata negli ultimi giorni dagli organi di stampa - dichiara Borghi - ho cercato di mettermi in contatto con lei, perché credo di poterla aiutare ". Il vice console sostiene di non voler illudere Galyna, ma dopo che la donna avrà firmato un'apposita autorizzazione, vedrà quello che riuscirà a fare. "La nostra istituzione - aggiunge - si impegna a risolvere le problematiche dei bambini a 360 gradi. In questo caso credo che l'unico modo per poter aiutare la madre a ricongiungersi con le sue figlie sia quello di andare direttamente alla fonte contattando l'ambasciata italiana di Kiev". E in queste ultime ore qualcosa Borghi lo ha già fatto: "ho chiamato i referenti della mia istituzione a Roma e sono riuscito ad avere il numero dell'ambasciatore italiano a Kiev" - aggiunge affermando che qualora fosse necessario, sarà pronto ad intervenire insieme alle autorità. Naturalmente, prima di mettersi in moto dovrà attendere che il prefetto e la questura di Kiev verifichino la veridicità della storia di Galyna "ma poi la strada dovrebbe essere tutta in discesa" - afferma. E se la situazione non dovesse sbloccarsi "potrei chiedere il decreto di protezione per le bambine - dichiara Borghi - e portarle in Italia con l'aiuto delle forze dell'ordine". "Se la mamma non sarà in grado di sostenere la spesa del viaggio ci penseremo noi - conclude Borghi - come del resto abbiamo già fatto altre volte". Galyna Il suo caso sta commuovendo la città.

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Imprese, calano fatturato e investimenti (sezione: Burocrazia)

( da "Tempo, Il" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stampa Il bilancioFederlazio: "Nel secondo semestre 2007 contrazione della crescita" Imprese, calano fatturato e investimenti Damiana Verucci Situazione tutt'altro che rosea per gli imprenditori del Lazio che dichiarano cali degli ordinativi, diminuzione di fatturato, contrazione degli investimenti. Secondo la Federlazio, che ieri ha presentato l'indagine congiunturale sulle piccole e medie imprese II semestre 2007, passando in rassegna le 350 aziende aderenti, non solo rispetto al semestre precedente peggiorano tutti gli indicatori economici di massima ma si prospettano tempi difficili anche a breve. Il presidente di Federlazio Massimo Tabacchiera sgombra subito il campo da ogni equivoco: "Solo pochi giorni fa sono usciti i dati Unioncamere dove sostanzialmente è venuto fuori un quadro molto positivo delle imprese a Roma e nel Lazio. Voglio precisare, assumendomene ogni responsabilità, che quei dati, certamente esatti, si riferivano però soltanto all'indice di natalità e mortalità delle aziende, non alla congiunturale economica". Come per dire che il saldo positivo di imprese non coincide necessariamente con il loro stato di salute. E analizzando questo, il rapporto Federlazio parla chiaro. Per la prima volta, dopo alcuni semestri, gli ordinativi totali ricevuti dalle imprese nella seconda parte del 2007 sono in forte diminuzione. Cala anche il fatturato e la produzione e solo una minoranza di imprenditori si dichiara disposta ad assumere anche nell'immediato futuro. Per Federlazio, dietro questa situazione difficile, c'è una politica regionale che, sia pure operando in un contesto difficile, è stata "penalizzante per le piccole e medie imprese". In particolare l'associazione punta il dito contro provvedimenti come "l'inasprimento dell'Irap". "I giudizi espressi dai nostri imprenditori - continua Tabacchiera - denotano un sentimento di sofferenza nella loro operatività, che nei semestri scorsi era rimasto allo stato latente. è quindi evidente che non sono ancora stati sciolti quei nodi che ne condizionano negativamente l'azione: accesso al credito, infrastrutture e burocrazia". Duro il commento del capogruppo di Fi alla Pisana, Alfredo Pallone: "La situazione è drammatica, è inutile negarlo. Come è inutile affidarsi al primato romano che, nonostante le performance positive sul Pil, non riesce trainare l'economia regionale. Il perché è presto detto: manca una strategia d'insieme che coniughi sviluppo e fiscalità d'impresa".

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<Troppi ritardi per la stabilizzazione> (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Iglesias Pagina 2024 I lavoratori socialmente utili del Comune aspettano il contratto a tempo indeterminato "Troppi ritardi per la stabilizzazione" I lavoratori socialmente utili del Comune aspettano il contratto a tempo indeterminato Il sindaco agli lsu: "Esiste già l'accordo con i sindacati" --> Il sindaco agli lsu: "Esiste già l'accordo con i sindacati" L'assunzione a tempi indeterminato è legata alla nascita di una società consortile all'interno dell'Unione dei Comuni. La stabilizzazione era prevista entro il 31 dicembre dello scorso anno, ma aspettano ancora. Un gruppo di lavoratori socialmente utili del Comune di Iglesias ha fretta, non si fida della burocrazia e chiede tempi celeri per firmare il sospirato contratto a tempo indeterminato. Nei giorni scorsi è stata organizzata un'assemblea con i rappresentanti sindacali. Un incontro per fare il punto sulla situazione e per chiedere all'amministrazione guidata dal sindaco Pierluìgi Carta di stringere i tempi per definire una volta per tutte la stabilizzazione. L'ASSUNZIONE La firma del contratto è legata a una questione meramente burocratica. In un primo momento era stata ipotizzata la costituzione di una società mista pubblico-privata. Poi tutto è saltato con la nascita dell'Unione dei Comuni. I lavoratori dovrebbero essere assunti da un Consorzio intercomunale. Che però allo stato attuale non può essere costituito. IL COMUNE Iglesias ha aderito qualche settimana fa all'Unione dei Comuni. Con un po' di ritardo che con qualche richiesta. La città vorrebbe pesare di più nel nuovo ente. In altre parole chiede una presenza più forte. La partita si gioca su diversi fronti, compreso quello della stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili. IL SINDACO "Dieci lsu sono stati inseriti nella pianta organica del Comune. Sono stati stabilizzati", spiega il sindaco Pierluigi Carta. Secondo il primo cittadino i lavoratori non dovrebbero preoccuparsi più di tanto. "Ci sono degli accordi precisi - spiega - e intendiamo rispettarli". Carte si riferisce a quanto intercorso tra l'amministrazione comunale e le più importanti organizzazioni sindacali. "Venerdì prossimi ci incontreremo nuovamente per fare il punto sulla situazione - aggiunge il sindaco - la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili in questo momento è legata all'Unione dei comuni". VOTO E RISORSE Iglesias chiede una presenza più forte nel nuovo ente. "In primo luogo - dice Pierluigi Carta - chiediamo che si voti con un sistema proporzionale. Allo stato attuale noi mettiamo risorse per due terzi e votiamo per un terzo. Tornando agli lsu: è stata già fatto un piano finanziario dettagliato. il progretto è quello di inserire i lavoratori in una società consortile e stabilizzarli in questa maniera. Non vedo grossi motivi di preoccupazione". Iglesias ha aderito qualche settimana fa all'Unione dei Comuni. Il nuovo ente dovrebbe sostituire la vecchia comunità montana. Le adesioni sono state già definite. Restano ancora nodi da sciogliere per quanto riguarda lo statuto. (f. p.).

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La Lega prepara i magnifici sette (sezione: Burocrazia)

( da "Padania, La" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

La segreteria politica ieri si è riunita per definire il programma La Lega prepara i magnifici sette Per la prima volta il nome di Bossi all interno del simbolo elettorale Matteo Mauri Milano. La segreteria politica della Lega Nord che si è riunita ieri in via Bellerio ha posto le basi per elaborare il programma con cui si presenterà agli elettori in vista del voto del 13 aprile. Sono sette i punti qualificanti che lo stato maggiore del Carroccio ha identificato e sui quali porre le basi per una campagna elettorale vincente. Federalismo, federalismo fiscale, famiglia, sicurezza e immigrazione, infrastrutture, burocrazia. In una riunione fiume, presieduta dal segretario federale del Carroccio Umberto Bossi, sono stati individuati gli argomenti principali che caratterizzeranno la cavalcata della Lega da qui all election day. Il Federalismo, da sempre essenza stessa dell esistenza del partito bossiano, deve essere realizzato seguendo un idea forte. Per questo motivo, visto anche che i tempi sono maturati rispetto a quando furono lanciate all inizio degli anni novanta, la Lega ripropone le tre macroregioni teorizzate da Gianfranco Miglio. Una struttura federale che allora venne derisa e sbeffeggiata, ma che oggi appare meno lontana di quanto si pensi, visto che la coscienza istituzionale si è evoluta in senso federalista. Detto i parole povere: non è più un tabù parlare di federalismo, né auspicare uno stato federale. Ergo si può discutere anche di tre macroregioni. Ma quando si parla di federalismo non ci si riferisce solo alla struttura dello stato: il discorso si allarga per forza alle tasse. Da qui il secondo punto qualificante del programma della Lega: il Federalismo fiscale. il modello di riferimento è quello catalano. E parlando di fisco, il tema si incrocia con un altro aspetto importante della politica leghista: la famiglia. La Lega propone un suo vecchio pallino: reddito e quoziente famigliare. Anche in questo caso non c è da inventare nulla: la Francia ha già sperimentato con successo questo modello, che per altro Maroni, quando era ministro del Welfare, aveva studiato con particolare attenzione. Allora non se ne fece nulla, perchè la situazione economica del paese non lo permetteva, oggi invece le prospettive sono diverse. Ci sono poi immigrazione e sicurezza che viaggiano di pari passo. Per affrontare e risolvere tali problemi il Carroccio propone di dare maggiori poteri alla polizia locale e di avere tolleranza zero nei confronti di chi delinque. Sulle infrastrutture da realizzare, la primo posto c è Malpensa e tutto ciò che ad essa è collegato, senza dimenticare la pedemontana veneta e quella lombarda. Infine la lotta alla burocrazia. A cominciare dall abolizioni di prefetti e prefetture, ridistribuendo i relativi compiti alle istituzioni già presenti sul territorio: province, comuni, camere di commercio, questure. Novità anche nel simbolo elettorale: la segreteria politica ha deciso che accanto all Alberto da Giussano ci sarà scritto Bossi . Si tratta di una novità assoluta nella storia del Movimento, che ha già suscitato reazioni positive [Data pubblicazione: 08/02/2008].

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I tempi sono maturi per tre macroregioni (sezione: Burocrazia)

( da "Padania, La" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Maroni spiega il programma leghista I tempi sono maturi per tre macroregioni Onorevole Maroni, è pronto il programma elettorale della Lega? "Abbiamo discusso quelli che saranno i nostri sette punti principali, che prendono origine dal documento elaborato ed approvato dal Parlamento del Nord nel corso dell ultima seduta. Partiamo dalla riforma costituzionale dello Stato in chiave federalista vogliamo recuperare il progetto di Miglio: le tre macroregioni". Con che possibilità di successo, visto che era già stato proposto negli anni novanta? "C è una differenza sostanziale rispetto ad allora. Quando lo lanciammo era considerato, anche da noi, una sorta di provocazione". E oggi? "Può diventare davvero una proposta seria sul piano istituzionale e ha possibilità concreta di approvazione. Sono cambiate tante cose, sono cadute molte barriere: psicologiche, politiche, ideologiche. Si sono fatti passi in avanti sulla consapevolezza che il Federalismo è l unica salvezza per questo sciagurato Paese". E sul Federalismo fiscale? "Il Parlamento del Nord ha approvato la partecipazione al gettito erariale delle regioni, sul modello catalano". Può descrivere anche gli altri punti? "Sicurezza e immigrazione, con poteri ai sindaci e contrasto totale all immigrazione clandestina e alla criminalità. Mentre per quanto riguarda le infrastrutture, mettiamo al primo posto Malpensa, Pedemontana lombarda e Pedemontana veneta". E la famiglia? "Reddito e quoziente famigliare, nostro vecchio cavallo di battaglia, mutuato dal sistema francese. A cui aggiungiamo un sistema sociosanitario gratuito per i non autosufficienti". E veniamo alla burocrazia. "Vogliamo l abolizione delle prefetture, le cui competenze devono essere suddivise a province, comuni, camere di commercio e questure". Avete definito il simbolo? "Sì. Per la prima volta nel simbolo elettorale della Lega Nord ci sarà il nome di Bossi, oltre ovviamente all Alberto da Giussano". Matteo Mauri [Data pubblicazione: 08/02/2008].

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Le Province, gli enti utili dalla parte dei cittadini (sezione: Burocrazia)

( da "Padania, La" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Manuela Dal Lago* Abolire le Province? La proposta non mi sembra praticabile anche se comprendo lo spirito di Stefano Stefani, il quale propone di eliminare le Province ed, eventualmente, di riciclare i dipendenti provinciali nei ministeri romani. In realtà, ritengo, la proposta di Stefani è una provocazione, una battuta, visto che nessun leghista si sognerebbe mai di incrementare quella costosa macchina burocratica che si sviluppa nei corridoi ministeriali, rafforzando lo Stato centralista a scapito di un ente che dà risposte in materie strategiche come la gestione delle strade, il mercato del lavoro, l edilizia scolastica, la tutela ambientale, caccia, pesca e, soprattutto, la pianificazione di area vasta. La mia esperienza decennale alla guida di una Provincia del Nord, mi fa dire ben altro. Non è certo abolendo le Province che si avvia un riforma concreta quanto necessaria, che deve comunque mirare a garantire il miglior servizio pubblico possibile al miglior prezzo possibile. Perché, piuttosto, non abolire subito i Prefetti e le prefetture? Perché non eliminare tutti gli enti e le strutture ridondanti, che si sovrappongo tra loro o dei quali il cittadino sa poco o nulla, come Consorzi di Bonifica, Consorzi forestali, Bacini, Comunità Montane, Unioni di Comuni e via dicendo? Perché non ridurre il numero delle Asl, prevedendone una sola per provincia, abbattendo così i costi della burocrazia della dirigenza recuperando fondi per medici, paramedici o strutture socio-sanitarie? Come molti studiosi spiegano, le Province hanno un dimensionamento territoriale e demografico ideale per erogare quei servizi che i Comuni non possono dare ai cittadini in tempi ragionevoli e a prezzi equi; nelle Provincie si potrebbero concentrare servizi, funzioni, ruoli, oggi disseminati in più enti arrivando così a esemplificare il quadro, abbattere la burocrazia e gli apparati dirigenti, eliminando o ridimensionando, per di più, odiosi balzelli e tasse, come quelli di certi consorzi di bonifica. Semplificare è una necessità e un dovere: se concentriamo in poche strutture servizi, funzioni e ruoli, il cittadino potrà identificare subito i responsabili delle scelte effettuate e giudicarli. Meno enti, significa meno dirigenza e più efficienza, snellezza e velocità nelle pratiche, vicinanza ai cittadini e, dunque, conoscenza dei loro problemi e bisogni. Immaginiamo, una struttura federale, sussidiaria, per cui le decisioni che interessano la vita dei cittadini devono essere prese e gestite dai livelli più vicini ai cittadini stessi. Primo ente, erogatore di servizi, è il Comune a cui segue la Provincia, per la programmazione, il coordinamento e gli interventi di area vasta, cioè relativi a un grande numero di Comuni; alla Regione spetta il compito legislativo e di controllo, a Province e Comuni quello amministrativo e ciò sia perché in democrazia la divisione dei ruoli è fondamentale, sia per evitare di passare dal centralismo romano al centralismo regionale. L esperienza delle Provincie autonome di Trento e Bolzano è, da questo punto di vista, illuminante e credo che nessun trentino o sudtirolese rinuncerebbe alla propria autonomia e autogoverno. Luigi Einaudi spiegava che in Italia i furbi governano con i soldi degli onesti. Forse non era un caso se proprio Einaudi, da buon liberale, chiedeva l abolizione dei Prefetti, battaglia questa che è sempre stata anche della Lega. Ecco, se vogliamo iniziare ad abbattere i costi dello stato, iniziamo ad abolire i Prefetti: a differenza dell eliminazione delle Province, che richiederebbe una legge costituzionale e una serie di passaggi tutt altro che semplici oltre che lunghi, l abolizione delle Prefetture sarebbe molto più semplice e più veloce. Come già proposto dalla Lega, le competenze oggi svolte dalle prefetture potrebbero essere suddivise tra Comuni, Cciaa, Province, Questura, il tutto in tempi rapidi. Sarebbe un segnale importane, con il quale dire ai cittadini che questa volta le riforme e i tagli ai privilegi si fanno sul serio. * Commissario Nazionale Friuli Venezia Giulia [Data pubblicazione: 08/02/2008].

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Pro loco - I componenti del direttivo aumentano da 8 a 15 (sezione: Burocrazia)

( da "Libertà" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di venerdì 8 febbraio 2008 > Provincia Pro loco - I componenti del direttivo aumentano da 8 a 15 Auto d'epoca, gara a Caorso Novità nel programma delle manifestazioni CAORSO - (a.s.) Raddoppia quasi, passando da 8 a 15 componenti, il consiglio direttivo della Pro loco di Caorso. Un'associazione tutta al maschile, che ha riconfermato il presidente uscente Mario Maserati, si occuperà di organizzare manifestazioni ed eventi per il territorio nei prossimi tre anni. E tra le novità in cantiere ce n'è una che appassionerà sicuramente gli uomini, ritenuti per tradizione grandi amanti dei motori: una gara d'auto d'epoca che partirà da Caorso e si snoderà nei paesi limitrofi, il prossimo 13 aprile. Alla guida del gruppo, che si è riunito mercoledì sera per l'assegnazione degli incarichi, ci sarà dunque un'altra volta Maserati. Al suo fianco molti soci che già facevano parte del consiglio uscente, ma anche nuovi entranti. L'incarico di vicepresidente è affidato ad Attilio Garilli; segretario è Costantino Poggi, tesoriere Fausto Rebecchi, revisori Riccardo Schiavi, Adriano Bellan e Calogero Salvato; consiglieri Silvano Bassi, Arturo Battaglia, Luigi Beltrami, Claudio Bolzoni, Fabio Croci, Alessandro Dotelli, William Isingrini e Luigi Nalbone. "Non si pensi che non vogliamo le donne - precisa Maserati -. Le signore in realtà lavorano già con noi, ma al momento delle nomine si tirano indietro perché hanno troppi impegni". Fatto sta che, anche senza "quote rosa", il direttivo della Pro loco è riuscito ad ingrandirsi: "Passare da 8 a 15 componenti è un buon segnale, che ci permette di sperare bene per il futuro - dice il presidente -. Quanto alla mia riconferma, sono contento per la dimostrazione di fiducia. La Pro loco è un impegno, richiede tempo e fatica, soprattutto perché negli ultimi anni, con le nuove normative, è aumentata la burocrazia". La Pro loco di Caorso, però, continua a guardare avanti e si prepara ad organizzare con entusiasmo le prossime manifestazioni: dal mercato artistico-artigianale che si terrà ogni venerdì sera a partire da aprile, alle sagre di maggio e settembre, alla "corrida della Bassa", cioè Caorsanissima. E poi una novità già certa: oltre alla 300 miglia del Ducato, che farà tappa ancora una volta in paese, si sta organizzando una gara d'auto d'epoca specifica per Caorso, che si svolgerà in una sola giornata. [.

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E l'attesa continua... Mammografia e Moc: più di 1 anno (sezione: Burocrazia)

( da "Salute (La Repubblica)" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

SUPPLEMENTO SALUTE ultimo aggiornamento 08 Febbraio 2008 Stampa pag. 8 E l'attesa continua... Mammografia e Moc: più di 1 anno Inchiesta di "Salute" Esami e visite: sondaggio in 12 città sulle liste di Maurizio Paganelli Attesa continua: la sesta indagine annuale di Salute-La Repubblica in 12 città, di fine gennaio, su esami e visite specialistiche, conferma lo stallo (tranne poche eccezioni) su questo fronte. I casi limite parlano di mammmografia e Moc da attendere per oltre un anno, appuntamenti per visite specialistiche dopo 180 giorni (vedi lista nera). Milano, Firenze, Sassari e Bologna sembrano le realtà con meno problemi. L'accordo Governo-Regioni sulle liste d'attesa, tempi massimi e monitoraggio stenta ad avere effetti in tutte le regioni, strumenti come i Cup (Centri unici di prenotazione) non funzionano bene ovunque, incentivi e attività fuoriorario appaiono palliativi, o con risultati ancora limitati. Che fare? Giulia Candiani, settore Salute dell'associazione Altroconsumo, pone la questione dell'aumento della domanda e della scarsa offerta. "L'approccio deve essere complesso. La nostra recente indagine sui consultori segnala un'attesa di un mese per visite ginecologiche: scandaloso". Francesca Moccia, coordinatrice nazionale Tribunale del Malato-Cittadinanzattiva fa eco: "Il trend di denunce è in aumento negli ultimi 10 anni: il dato emerge dalle segnalazioni (20 mila l'anno) registrate nei nostri Rapporti. E nel 2006 c'è stata un'impennata del 2,4%. Le liste d'attesa restano tra le 5 priorità (dopo errori medici, comportamenti, disabilità, viaggi). L'ultimo Rapporto Pit Salute (il prossimo uscirà a marzo), segnalava attese fino a 400 giorni per una mammografia, 300 giorni per ecocolordoppler, 120 per l'ecografia al primo trimestre di gravidanza. C'è poi lo scandalo delle liste per gli interventi: sono poco trasparenti". Per Rossella Miracapilllo, Osservatorio Salute Movimento Consumatori, stanno barando le Regioni, che sbandierano miglioramenti: "Sono state riorganizzate le Asl, accorpandole (policentriche), e così si ottiene un appuntamento in tempi ridotti ma magari a 50 chilometri. Formalmente si abbattono le attese, ma la fruibilità per anziani e malati è peggiorata. Penalizzate realtà medie-piccole, come in Puglia". I Cup sono considerati, se ben utilizzati, strumenti utili, anche se il futuro è il computer da casa o l'esperimento delle farmacie collegate alla Rete. Sotto accusa i sistemi organizzativi, l'efficienza, la burocrazia ("Si chede l'Ecg anche per le assunzioni ma non si rafforzano i servizi", dice Miracapillo). Da incentivare l'idea delle "multe" per chi non disdice gli appuntamenti. Sui centri d'eccellenza (tante richieste) si ribadisce il diritto alla libera scelta. "Non è un capriccio, c'è più competenza: vanno potenziati, non ci possono essere alibi", sostiene il Movimento Consumatori; "Sono una sfida per migliorare gli altri servizi", afferma Candiani di Altroconsumo, che denuncia la chiusura delle agende, in molti casi, per i controlli successivi e la necessità di liste "privilegiate". Tutti ricordano l'eccesso di esami: appropriatezza e responsabilità dei medici vanno incrementate, come anche, dice Candiani, "l'enpowerment: rendere il cittadino consapevole, capace di scegliere: per questo rilanciamo la rivista Salutest, rendendola anche interattiva su www.altroconsumo.it" Lo strumento del "bollino" per le priorità (tipo Triage al pronto soccorso), è attuato "a macchia di leopardo" ma giudicato assai utile. Infine, il taglio di bilancio ai centri convenzionati, imposto verso fine anno aggrava le attese e le file nel pubblico. Chi può paga, e va dai privati. I DATI NELLE PAGINE SUCCESSIVE.

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IL SINDACO DI CESENA E' A PALERMO FRA I PROTAGONISTI TAVOLA ROTONDA "DEMOCRAZIA URBANA PER LA QUALITA" (sezione: Burocrazia)

( da "Sestopotere.com" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

(13:16) (8/2/2008 11:53) | IL SINDACO DI CESENA E' A PALERMO FRA I PROTAGONISTI TAVOLA ROTONDA "DEMOCRAZIA URBANA PER LA QUALITA" (Sesto Potere) - Cesena - 8 febbraio 2008 - Il sindaco di Cesena Giordano Conti è stato fra i relatori della tavola rotonda "Democrazia urbana per la qualità", svoltasi nella mattinata di giovedì 7 febbraio, in apertura dei lavori del VII congresso nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, in corso di svolgimento a Palermo fino al 9 febbraio. Oltre al sindaco Conti, hanno partecipato alla discussione, moderata da Bruno Vespa: il sindaco di Palermo Diego Cammarata, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, il sindaco di Castellamare di Stabia Salvatore Vozza, il sindaco di San Giuliano di Puglia Luigi Barbieri, l'architetto Massimiliano Fuksas e Raffaele Sirica, presidente dell'Ordine nazionale degli Architetti. "Si è tratta di un incontro estremamente stimolante ? commenta il sindaco Conti - e ricco di spunti interessanti sui modi in cui guidare i processi di trasformazione urbana, in sintonia con la propria comunità. In quest'ottica, nel mio intervento ho posto l'accento sul tema dell'identità urbana, cioè del senso di appartenenza verso la propria città, nella convinzione che proprio questo sentimento sia fondamentale per pianificare le trasformazioni, verso la costruzione di un ambiente urbano sempre più ricco di servizi, più accogliente, più bello. Molto interesse ha destato, inoltre, l'esperienza condotta dal nostro Comune con il bando del concorso Novello, considerato esemplare anche a livello nazionale. Ma si è parlato della necessità di una riforma della legge Merloni, e più in generale dell'esigenza di una semplificazione burocratica. Dal canto mio, ho ribadito che se la burocrazia è perniciosa per i cittadini, lo è ancora di più per i sindaci, schiacciati da un impianto legislativo elefantiaco, che non dà garanzie e soprattutto non rispecchia il senso dell'etica che deve guidare le scelte di governo".

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Verso le elezioni (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

"I progetti in itinere di Cuffaro fanno parte del programma elettorale dell'Udc". A dirlo è l'on. Giuseppe Ruvolo che rilancia il leader siciliano e non si preoccupa dei recenti abbandoni da parte di esponenti dell'Udc che sono transitati in altre forze politiche. "E' la solita storia - ci dice Ruvolo - del singolo albero che cade è fa notizia, mentre passano inosservati quelli che crescono. Sullo stato di salute del partito, posso affermare, senza correre il rischio di essere smentito, che è buono. L'Udc è stato tra la gente e, coraggiosamente, ha portato avanti progetti di reale ricchezza per il territorio. Noi non siamo per la politica dei "no" e lo abbiamo dimostrato presentando progetti che danno una risposta occupazionale e di ricchezza per la Sicilia e, particolarmente, per la nostra provincia. Lo ha fatto Cuffaro e continueremo a farlo con lui in prima fila". In controtendenza è il parlare di progetti, mentre gli altri partiti hanno, quasi, omesso di farlo aprendo la campagna elettorale già con i nomi dei candidati alla presidenza della Provincia e della Regione. "Noi partiamo dal programma - continua Giuseppe Ruvolo - ma anche dai candidati. Per la presidenza della Regione siamo convinti e determinati a portare avanti la candidatura di Saverio Romano. Per la provincia ci confronteremo con le forze alleate sulla base della continuità dei nostri progetti e sui nuovi. Per quanto ci riguarda abbiamo le idee chiare sul non ripetere gli errori del passato specie sui ritardi dei percorsi politici e burocratici e su ciò che gli elettori si attendono dagli eletti. Piuttosto che di parlare del fenomeno dell'antipolitica è necessario entrarvi dentro e scoprire che c'è voglia di riscatto nell'Isola e nella nostra provincia, dove c'è vitalità dell'imprenditoria e un'enorme domanda di lavoro. Dobbiamo preoccuparci di togliere qualsiasi ostacolo che si contrappone tra chi vuole investire in nuove imprese e il mondo esterno. E' necessario imprimere un'accelerazione nelle iniziative e rendere prezioso il tempo, rispetto ad una sua sbagliata considerazione del passato. Ciò che la politica e la burocrazia può fare oggi, deve farlo senza rinviare a tempi successivi. Non sto parlando dei buoni propositi elettorali, ma di un modo di fare che appartiene già al mio partito politico. E senza fare noiosi elenchi invito tutti a analizzare le iniziative messe in campo da Cuffaro e ostacolate da gruppi politici a solo danno del progresso del territorio". F.Pu.

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STOP DISAGI NUOVE SALE PER IL PARTO (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Caserta)" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

AL MOSCATI Stop disagi nuove sale per il parto ANNA SGUEGLIA L'apertura si attendeva dal mese di Agosto, all'atto dell'inaugurazione del nuovo reparto di Ginecologia e Ostetricia (costituito da trenta camere dotate di maggiori comfort e di area condizionata) privo però del suo cuore pulsante: le due sale operatorie e la sala parto con isola neonatale, corredata da tre sale travaglio singole, pronte da tempo e rimaste chiuse in attesa dell'acquisto di defibrillatori e di pochi utensili. Richieste avanzate da tempo, ma inceppatesi nelle maglie della burocrazia. Ora è stato avviato l'iter burocratico per la piena attivazione del reparto che potrà usufruire di un blocco operatorio di nuova concezione, anche nelle scelte cromatiche, e funzionale ad accogliere nel migliore dei modi le partorienti. Almeno 1064 all'anno, quelle che transitano nella divisione del Moscati guidata dal dottor Carmine Di Serio e che fanno del reparto dell'ospedale aversano uno dei più "gettonati" della Regione. È il primo importante provvedimento siglato dalla nuova manager dell'Asl Ce2, Antonietta Costantini, arrivata alla direzione dell'Ente di via Santa Lucia lo scorso Gennaio. L'Uoc Attività tecniche e manutenzione dell'Asl Ce2, di cui è responsabile Giacomo Rabbito, ha avviato la redazione del capitolato tecnico di gara per procedere all'acquisizione delle apparecchiature elettromedicali. "L'attivazione delle sale operatorie presso il Moscati - ha affermato il direttore generale Costantini - consentirà di ridurre i disagi per operatori e utenti, e di decongestionare in maniera sensibile l'attività della Chirurgia". Attualmente infatti l'assistenza al parto viene eseguita nel vecchio blocco, distaccato rispetto al nuovo reparto, con conseguenti problemi di comunicazione, come evidenziato anche da alcune ostetriche, mentre per gli interventi è necessario spostarsi presso il reparto di Chirurgia. L'apertura delle nuove sale travaglio rappresenta inoltre il naturale sbocco dei corsi di preparazione al parto a cui sono invitati anche i papà che però, nell'attuale sala travaglio, in comune per tutte le partorienti, difficilmente possono entrare per assistere alle nascite, per evidenti problemi di privacy. Oltre all'attivazione del reparto nuovo di Ginecologia e Ostetricia, è in fase di procedura di gara, l'acquisto di alcune decine di defibrillatori da collocare non solo nelle strutture ospedaliere e territoriali, ma anche sulle unità mobili di soccorso per migliorare l'assistenza su tutto il territorio. "È necessario - ha sottolineato infatti la manager Costantini - in prima battuta, colmare al meglio le carenze di apparecchiature salvavita per poter ancora di più rafforzare il nodo nevralgico dell'urgenza-emergenza".

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DALL'INVIATO FRANCESCO VASTARELLA BRUXELLES. L'UNIONE EUROPEA LE CONSIDERA LA SUA (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Avellino)" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

DALL'INVIATO FRANCESCO VASTARELLA Bruxelles. L'Unione europea le considera la sua spina dorsale, capace di creare i due terzi dei posti di lavoro esistenti e di non farsi travolgere dalle tempeste finanziarie, come in questo ultimo periodo. Piccole, medie e spesso "microimprese", come le chiama Gunter Verheugen, vicepresidente della Commissione europea, responsabile per le imprese e l'industria e padre della Enterprise Europe Network, la rete per sostenere lo sviluppo e l'innovazione delle imprese europee battezzata ieri a Bruxelles. Un patrimonio che non si puo perdere. Trecentoventi milioni di investimento, più 40 per le spese di gestione: 500 sportelli, 4mila cosiddetti "angeli del business" che dovranno assistere chi vuole crescere, chi cerca partner tecnologici e finanziari, chi cerca fondi per investire su nuovi prodotti o ha bisogno delle strutture di ricerca e universitarie. Nel programma sono coinvolte 544 organizzazioni tra Camere di commercio e associazioni industriali, 475 provenienti dall'Unione europea e 69 provenienti da fuori. Da oltre Europa perché rientra tra i primi obiettivi far crescere l'1% di piccole e medie imprese che fa business fuori dai confini nazionali coinvolgendole prima di tutto in quel 70% di export dell'Unione europea. Insomma, piccole e medie imprese senza più confini in un progetto partito da Napoli. Sì, perché i primi due eurosportelli furono aperti a Napoli e a Milano. A venti anni di distanza tutto cambia. Le due porte sul futuro e sull'Europa diventano una: Eic e Irc, sportelli per l'internazionalizzazione e per la ricerca e l'innovazione, faranno parte della stessa rete, Enterprise Europe Network. Cosa cambia a Napoli e in Campania? "Si riparte con una rete più complessa per la gestione ma molto più concentrata sui territori - risponde Mario De Miranda, presidente dell'Eurosportello campano - L'Italia sarà divisa in cinque consorzi multiregionali, che a loro volta faranno rete all'interno, dall'Abruzzo alla Sicilia per quanto riguarda il Sud. Entro la fine del mese l'Enterprise Europe Network sarà presentato in Italia, contiamo di lanciare l'iniziativa in Campania per marzo". Inevitabilmente, poi, Napoli sarà ponte per i Paesi non europei del Mediterraneo, alcuni dei quali sono entrati nella nuova rete dei servizi pur non facendo parte dell'Ue. Un milione di piccole e medie imprese europee, infatti, parteciperebbe volentieri a scambi e investimenti oltre le frontiere se avesse a disposizione adeguati servizi di sostegno. "All'estero i nostri consorzi funzionano anche meglio delle singole imprese - continua De Miranda - È anche un modo per promuovere i nostri prodotti, che così arrivano certificati e sicuri sui mercati, come avviene già da tempo per le nostre eccellenze, dall'agroalimentare al tessile e all'oreficeria". "Innovazione e ricerca cammineranno di pari passo - incalza Riccardo De Falco, direttore dell'Eurosportello di Napoli - promuovendo le singole aziende e i consorzi di imprese e mettendo insieme le eccellenze per trascinare anche le altre". "Enterprise Europe Network - spiega il vicepresidente della Commissione europea Verheugen - è un'importante iniziativa per aiutare le piccole e medie imprese a sviluppare in pieno il potenziale e le capacità innovative di aziende che sono un fattore essenziale di stabilità dell'Europa. La rete offrirà servizi di qualità elevata ed efficaci in termini di costi. Raggruppando è possibile ridurre gli oneri burocratici e consentire alle aziende di condividere le esperienze per accedere a nuovi mercati". Ma Verheugen non risparmia sferzate, parla dei grandi rischi della delocalizzazione e della necessità di far crescere le imprese che possono offrire nuovi posti di lavoro. "In molti paesi europei - dice - va fatta crescere la cultura di impresa su cui troppo spesso pesano la burocrazia e la paura che determinano la fuga verso il lavoro dipendente, cosa che non avviene negli Usa. Il primo avversario da battere è la burocrazia".

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<Autostrada, è solo colpa del Cas> (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Polemica. Il consigliere comunale di An Rotta replica alle dichiarazioni di Borgh del Pd "Autostrada, è solo colpa del Cas" "Borgh prenda atto che la mancata apertura dell'autostrada è da attribuire ai dirigenti della burocrazia del Cas". Il consigliere comunale di An, Emanuele Rotta, risponde a Borgh (Pd) che nei giorni scorsi aveva attaccato il Cda del Cas e i partiti del centrodestra, colpevoli, secondo Borgh, dei ritardi nell'apertura dell'autostrada. L'esponente del Pd aveva, tra l'altro, affermato: "Ciò che dichiara in questi giorni Bono è l'inizio della sua campagna elettorale. Le inefficienze e le incapacità a gestire le procedure dell'autostrada hanno una matrice evidentissima e cioè l'incapacità del centrodestra, sicuramente quello siciliano, a governare la nostra regione". Per Rotta "Quello di Borgh è un vano tentativo di addossare a Bono e al centrodestra colpe su questa vicenda. Le sue sono polemiche strumentali per inoculare notizie destituite di fondamento. E' esilarante il fatto che Borgh parli di incapacità del centrodestra a governare quando lui fa parte del principale partito che ha sostenuto il governo Prodi, responsabile di aver condotto l'Italia al declino. Borgh ha fatto parte, inoltre, della giunta Campisi, responsabile, già con lui in carica, del disastro pachinese". Rotta ricorda l'impegno di Bono sul fronte dello sviluppo della zona sud e dell'autostrada Siracusa-Gela. "Fu un emendamento di Bono, nella finanziaria del 1998, ad avviare l'iter dei lavori di costruzione. E' bene che Borgh prenda atto che ad essere inefficiente è l'apparato burocratico dirigenziale del Cas e non la gestione politica del consorzio. Grazie a Bono si è superata la gestione commissariale, con il rinnovo del Cda per accelerare l'apertura. Va preso atto che i ritardi odierni si devono al buco nero creato dall'apparato dirigenziale burocratico". SER.TAC.

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Guerra del gasolio, primi licenziamenti in Friuli (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cresce la tensione nel Manzanese e nel Cividalese. I gestori si appellano a Roma e invocano l'esercizio della leva fiscale, pur consapevoli del rischio d'infrazione europea Guerra del gasolio, primi licenziamenti in Friuli La Regione: "Piccoli aiuti alle imprese soltanto attraverso i fondi di compensazione alle Camere di commercio" Udine"Ormai diversi ragazzi dipendenti di nostri colleghi hanno già subito il licenziamento. E non mancano i gestori che stanno per rinunciare alle loro stazioni di rifornimento, restituendole alla disponibilità delle compagnie petrolifere". Bruno Bearzi, segretario della Figisc-Confcommercio per la provincia di Udine, disegna un quadro ad alta tensione, specialmente nel Manzanese e nel Cividalese, per la sua categoria (270 gestori nella sola provincia), schiacciata fra l'esodo degli automobilisti verso il pieno sloveno e quello, altrettanto pesante, delle imprese d'autotrasporto, che non possono nemmeno beneficiare degli sconti regionali riservati ai privati."Mi rendo conto, su un solo pieno di camion si risparmiano più di cento euro. Per fortuna che l'emorragia d'incassi dalla benzina per uso privato è destinata a cessare o almeno a ridursi sensibilmente nelle prossime settimane". Ma la guerra del gasolio "commerciale" è senza storia: "Con una media di un centesimo al litro di sconto praticato dal gestore - attacca Bearzi - abbiamo contribuito a calmierare il prezzo per le famiglie. Un centesimo rappresenta circa la metà del nostro guadagno. Se dovessimo immolare l'altro centesimo sull'altare del gasolio per l'autotrasporto, potremmo chiudere baracca e burattini. Non si può pretendere che lavoriamotecnicamente gratis".Il gasolio professionale rappresenta circa un terzo dei carburanti venduti dai gestori. E la Figisc friulana insiste sull'unica strada che considera praticabile: "Se non si vuole perdere tutto il mercato professionale, Roma faccia come Lubiana e tagli le imposte almeno vicino alla frontiera. Inoltre si batta per uniformare i prezzi europei del carburante per autotrasporto". Obiettiamo che ridurre le tasse in un'area di confine sarebbe un aiuto di Stato: "Certo, l'Europa aprirebbe una procedura d'infrazione. Ma un sistema deve pur esserci, parliamo di milioni di euro al mese". E di tasse non riscosse, aggiungiamo noi, che si sommeranno a quelle non incassate alla voce benzina scontata regionale.Le aziende d'autotrasporto possono contare sulle cosiddette tessere petrolifere, che prevedono un sistema di sconti a scalare. Ma "siamo sempre nell'ordine di qualche centesimo al litro", mentre la forbice fra gasolio sloveno e gasolio italiano si misura a decine di centesimi.Intanto, beffardamente, la Valle d'Aosta tira dritto con i contingenti di benzina agevolata che il Friuli Venezia Giulia ha perduto a fine 2007: "Hanno la certezza di dover subire gli strali europei - allarga le braccia Bearzi - ma intanto rosicchiano qualche mese contando sui tempi della burocrazia di Bruxelles. No, no: non è con i trucchi che usciremo dall'emergenza dell'autotrasporto: trovi il Governo, assieme alla Regione, come agire legalmente sulla leva fiscale".La Regione ha dunque la palla avvelenata? Pare di no, perché "siamo completamente al di fuori delle nostre competenze", mette le mani avanti l'assessore alle risorse finanziarie Michela Del Piero. Abbiamo le mani legate. Aiuti accessori - so bene che non sono decisivi - possono venire alle imprese dell'Isontino da denari attinti dal Fondo Gorizia, gestito dalla Camera di commercio".A Udine e Trieste, anche qui con le Camere di commercio, "è possibile erogare risorse alle imprese penalizzate utilizzando quei 15 milioni di euro che, con l'ultima legge finanziaria regionale, abbiamo assegnato per compensare le perdite sui diritti di prelievo relativi ai contingenti di benzina agevolata". Tuttavia "questo è tutto - taglia corto l'assessore - poiché non è legittimamente possibile porre in campo ulteriori rimedi".Maurizio Bait.

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Alunno senza trasporto a scuola <Troppe amnesie a Niscemi> (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Alunno senza trasporto a scuola "Troppe amnesie a Niscemi" Niscemi. Il problema, che è stato segnalato da Giuseppe Maida, relativo ad un bambino diversamente abile della città rimasto, per una incredibile decisione burocratica, sprovvisto del servizio di trasporto e di accompagnamento a scuola, trova comprensione e supporto da parte del Consigliere comunale de "La Destra" Fabio Bennici il quale fa sapere con una nota di non condividere tale esasperazione della burocrazia e che è arrivata al punto tale da calpestare la dignità umana di un'intera famiglia e soprattutto di un bambino disabile di soli 8 anni. "Ero al corrente del problema del bambino e della sua famiglia - scrive Bennici - tanto è vero che circa tre mesi fa l'avevo fatto presente al sindaco il quale mi aveva risposto che si sarebbe interessato con l'assessore ai servizi sociali e con gli appositi uffici. Apprendo adesso invece con rammarico che dopo tre mesi circa dalla mia segnalazione al sindaco, la famiglia del bambino sia rimasta sprovvista del servizio di trasporto del Comune e che il primo cittadino abbia risposto in merito alla vicenda nello stesso modo in cui rispose a me. Credo che tale amnesia - aggiunge Bennici - abbia colpito anche il sindaco, il quale evidentemente aveva dimenticato di avere preso un impegno con me in merito al problema del bambino e della sua famiglia. A questo punto vorrei ricordare al sindaco - puntualizza Bennici - che ci troviamo già a metà dell'anno scolastico e che non è la prima volta che al primo cittadino ed ai suoi assessori vengono segnalate situazioni meritevoli di essere attenzionate e soprattutto dal punto di vista umano e sociale che sono cadute nel dimenticatoio e nell'indifferenza. Noi de La Destra non abbiamo più intenzione di concedere sconti a questa Amministrazione comunale di sinistra, la quale sembra di avere sempre meno voglia di collaborare costruttivamente con l'opposizione ed anche su questioni mirate a dare dignità a chi ne ha di bisogno". A. D.

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AGRICOLTURA/ NOMISMA: BUROCRAZIA E LAVORO FATTORI CRITICI CRESCITA (sezione: Burocrazia)

( da "Virgilio Notizie" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

08-02-2008 14:49 "Non crea problemi" l'uso di mezzi tecnici, fitofarmaci e concimi Roma, 8 feb. (Apcom) - Per le aziende agricole italiane, i principali fattori contemporaneamente cruciali per la competitività, ma anche "problematici" in termini di gestione, sono l'accesso al mercato finale, gli adempimenti amministrativi e la manodopera. Ad affermarlo è l'undicesimo Rapporto sull'agricoltura italiana che è stato presentato oggi da Nomisma nell'ambito della Fieragricola di Verona. Soprattutto sembra essere il nodo della semplificazione burocratica uno degli ostacoli ancora da risolvere, mentre l'uso di particolari mezzi tecnici per la produzione (come i fertilizzanti e i prodotti chimi in genere) non appaiono più come vincolanti. La ricerca è stata condotta su un campione rappresentativo di imprese agricole distribuite lungo tutto lo Stivale. Negli ultimi tre anni, il 36,5% del campione intervistato ha registrato incrementi - anche significativi - nel fatturato, a fronte di un 28% che invece evidenzia risultati economici in calo. L'incidenza delle aziende che mostrano performance in crescita aumenta sensibilmente tra quelle che realizzano la vendita con marchio proprio (46,3%) o che realizzano produzioni certificate (44%). Differenze significative anche per quanto riguarda i canali di commercializzazione: il 53% di chi esporta ha conseguito aumento di giro d'affari. E, in merito alle previsioni future per i prossimi tre anni, la percentuale di aziende che si dichiara ottimista (con fatturato in crescita) cresce fino al 42,7%. (rispetto ad un 19% pessimista). La presenza di un marchio proprio o collettivo così come la possibilità di esportare, di attivare contratti con la GDO o di vendere direttamente favorisce tale ottimismo (55%). L'istituto di ricerca bolognese, tuttavia, approfondisce proprio i fattori ritenuti importanti per la competitività. Circa la burocrazia, Nomisma spiega: "Oltre il 65% del campione concorda sul fatto che gli adempimenti burocratici rappresentano un problema da risolvere e una percentuale addirittura superiore ritiene inoltre che negli ultimi dieci anni le problematiche aziendali collegate a tali adempimenti siano addirittura peggiorate". Mentre l'accesso al mercato finale viene considerato un problema da risolvere per oltre il 60% degli intervistati. Sul fronte della manodopera sono, invece, i costi elevati, la formazione professionale non adeguata e l'incapacità di reperire forza lavoro con tempestività i principali scogli da superare. Anche in questo caso, solo il 16% ritiene che nell'ultimo decennio si siano fatti passi in avanti per migliorare la situazione. "In relazione ai mezzi tecnici - precisa invece Nomisma -, per le aziende intervistate gli agrofarmaci e i fertilizzanti non rientrano tra i fattori ritenuti con più criticità di gestione, mentre la loro utilità è percepita elevata per la produttività". Dall'indagine svolta, è emerso che in caso di non utilizzo degli agrofarmaci, il 39% delle imprese rischierebbe di perdere dal 25% al 50% della propria produzione annuale; un altro 22% rischierebbe un calo dal 50% al 75% mentre un altro 13% potrebbe vedere andato perduto l'intero raccolto (tra questi ultimi rientrano principalmente le imprese vitivinicole, frutticole e floricole). Complessivamente, ponderando gli intervalli di perdita percepita con le frequenze delle risposte, si arriva a stimare una diminuzione annua del 43% in caso di non utilizzo di agrofarmaci e del 36% in merito ai fertilizzanti. Nomisma tocca anche l'accesso al credito che rappresenta "un problema grave" per circa la metà del campione intervistato. Soprattutto per la mancanza di comprensione da parte degli istituti di credito delle peculiarità del settore agricolo nonché all'inesistenza di strumenti di credito bancario adeguati alle esigenze dell'impresa. Nel caso invece delle assicurazioni, circa l'80% delle imprese lo ritiene un fattore strategico di competitività che non sembra presentare rilevanti criticità nella gestione aziendale, a parte le franchigie troppo elevate.

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FVG/ELEZIONI: ILLY, ELECTION DAY RISPONDE ALL'INTERESSE GENERALE (2) (sezione: Burocrazia)

( da "Asca" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

(ASCA) - Roma, 8 feb - ''Era anche necessario - ha poi osservato il presidente della Regione - condividere questa scelta con il ministro dell'Interno, un atto che e' stato compiuto nella giornata di ieri: e' chiaro infatti che lo Stato viene cosi' a risparmiare una cifra analoga a quella della Regione ed il ministro Giuliano Amato e' stato quindi ben lieto di poter organizzare nella stessa giornata le politiche e le elezioni regionali''. Alle successive domande dei giornalisti, il presidente Illy ha tra l'altro sottolineato che l'ordinaria amministrazione purtroppo non permettera' di esaminare ed approvare alcuni provvedimenti di natura legislativa, quali ad esempio la legge di riordino dei servizi sanitari, e che particolare attenzione dovra' essere riservata nella prossima legislatura alle questioni legate ad energia ed ambiente, allo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia (e per forme piu' avanzate di tutela del territorio e dell'ambiente), nonche' per il proseguimento del programma di semplificazione amministrativa. Riduzione dei costi dell'amministrazione ed una burocrazia piu' semplice e piu' rapida, ha concluso Illy, rappresentano infatti uno dei fattori di competitivita' di un territorio. Rispondendo ad una domanda sulla sua ricandidatura legata all'approvazione del decreto Milleproroghe, Illy ha fra l'altro detto di ritenere ''che nessuno voglia accollarsi l'onere di non garantire gli ulteriori fondi alla Regione'', facendo opposizione al decreto stesso che e' attualmente alla Camera e che dovrebbe essere approvato tra il 19 e il 21 febbraio. ''Difficilemtne potra' essere modificato in Senato perche' poi non ci sarebbero i tempi per un suo nuovo passaggio alla Camera. Quindi sono fiducioso''. Entrando nel merito delle elezioni, Illy ha rilevato di ''non temere per la scelta di Veltroni di far correre da solo il PD alle prossime elezioni politiche''. ''Intesa Democratica - ha confermato il presidente uscente - in Friuli Venezia Giulia ha funzionato bene anche se qualche cosa del programma non e' stata realizzata. I partiti della coalizione regionale e lo stesso segretario regionale del PD hanno piu' volte dichiarato che Intesa Democratica e' una formula che puo' essere riproposta anche alle prossime elezioni regionali''. Compatezza della coalizione, candidato presidente e programma condiviso: queste le condizioni, secondo Illy, perche' Intesa Democratica si ripresenti compatta. fdm/mcc/ss (Asca).

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FLAVIA PEDRINI Che succede quando la burocrazia non tiene il passo della medicina e dei suoi progressi? La risposta pare racchiusa nella storia di una bambina trentina di dieci ann (sezione: Burocrazia)

( da "Adige, L'" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

I e della sua famiglia, costretta a ricorrere al Tar, il Tribunale di giustizia amministrativa, per impugnare il rifiuto dell'Azienda sanitaria di Trento a fornire una protesi in silicone per la mano della piccola FLAVIA PEDRINI Che succede quando la burocrazia non tiene il passo della medicina e dei suoi progressi? La risposta pare racchiusa nella storia di una bambina trentina di dieci anni e della sua famiglia, costretta a ricorrere al Tar, il Tribunale di giustizia amministrativa, per impugnare il rifiuto dell'Azienda sanitaria di Trento a fornire una protesi in silicone per la mano della piccola. Soluzione adatta alla figlia, ma non contemplata nell'elenco delle prestazione di assistenza di via De Gasperi. Un rifiuto che ha sconcertato e commosso anche gli avvocati Stefania Cavallo e Giulio Pasquini, con studio legale a Verona, ai quali si sono rivolti i genitori. E che ha lasciato basiti gli stessi fornitori della protesi. Finché la bambina era piccola, anche la protesi "standard", più rigida e meno vicina ad una mano vera sul piano estetico, non aveva rappresentato problemi particolari. Ma con la crescita ed il passare degli anni il quadro è cambiato: proprio l'aspetto estetico dell'arto artificiale ha assunto una peso diverso sul piano psicologico. Per fortuna oggi le protesi sono diventate sempre più simili agli arti naturali, sia sotto il profilo della funzionalità che dell'aspetto esteriore. Per questo motivo, pensando al bene della loro bambina e su consiglio dei medici, i genitori hanno scelto una protesi in silicone, molto più simile ad una mano vera. Un modello con finiture medie che, rispetto ad uno "normale" costa 1.500 euro in più, per un totale di 2.100 euro circa. Ma i genitori, quando hanno indicato all'Azienda di via De Gasperi la tipologia scelta hanno avuto un'amara risposta. "L'Azienda - spiega l'avvocato Pasquini - sostiene che quella protesi in silicone non è prevista dal tariffario". Risultato? L'Azienda è pronta a contribuire alla spesa della famiglia solo con le voci del tariffario, che in questo caso sono pari a 600 euro. "La protesi è sempre la stessa - spiega - è il rivestimento a fare la differenza". Il tariffario in questione è allegato al decreto ministeriale 332 del 1999, riguardante il "Regolamento recante norme per le prestazioni di assistenza protesica erogabili nell'ambito del Servizio sanitario nazionale. Modalità di erogazione e tariffe". Ma lo stesso provvedimento, sottolineano i legali, prevede anche la possibilità di autorizzare dispositivi non inclusi nel nomenclatore (tariffario), riconducibili a quelli autorizzati. Una precisazione che avrebbe dovuto consentire di adottare gli strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie. "E la stessa riconducibilità è stabilita anche da una deliberazione del 2007 della giunta provinciale di Trento - aggiunge - al fine di garantire la fornitura di presidi innovativi e personalizzati, ancorché essi non siano ricompresi nel nomenclatore tariffario per rispondere alle esigenze di offrire maggiori possibilità di scelta. Visto che quest'ultimo è del 1999 e ora siamo nel 2008, qualcosa in medicina sarà cambiato, ma evidentemente la burocrazia non ha saputo tenere il passo", osserva. I genitori, dopo il primo diniego, avevano deciso di presentare anche i certificati medici: lo psicoterapeuta, in particolare, evidenziava la valenza psicologica di quel tipo di scelta. Ma questo non era bastato. La famiglia ha quindi deciso di imboccare la via legale, ritenendo che il rifiuto dell'Azienda fosse inaccettabile. A prescindere dall'esito del contenzioso giudiziario, ovviamente, i genitori hanno cambieranno la scelta. La protesi in silicone rappresenta la soluzione migliore per la loro bambina. E questo è ciò che conta. 08/02/2008.

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Polisportello, burocrazia più semplice (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

PIOVE DI SACCO Servirà ai cittadini per avere un posto unico dove chiedere certificati e documenti Polisportello, burocrazia più semplice Piove di SaccoSono entrati nel vivo i lavori per l'istituzione del nuovo sportello comunale al servizio dei cittadini di Piove di Sacco.Per consentire l'effettuazione di questi interventi, nelle prossime settimane sarà chiusa l'attuale entrata degli uffici anagrafe e dell'area servizi alla persona (informazioni, servizi sociali, scuola, sport, elettorale) e si potrà accedere dalla nuova porta di ingresso distante pochi passi, sempre in Viale degli Alpini. La variazione per accedere a questi uffici sarà adeguatamente segnalata e, comunque, il disagio per i cittadini sarà momentaneo.Il nuovo servizio approntato dall'amministrazione comunale verrà chiamato "Polisportello, al servizio del cittadino", che nei prossimi mesi diventerà il punto di riferimento per i servizi amministrativi del Comune di Piove di Sacco."Il progetto - spiega l'assessore all'Organizzazione Alessandro Maritan - è nato con l'obiettivo di concentrare in un unico sportello di front-office lo svolgimento di quasi tutte le pratiche amministrative necessarie al cittadino, riducendo progressivamente la necessità di rivolgersi a vari uffici".La novità del nuovo polisportello non riguarda solo il contatto con il pubblico, poiché tutta la struttura amministrativa è stata profondamente riformata. "Si è fatto un notevole sforzo condiviso dall'amministrazione e dal personale - aggiunge l'assessore Maritan - per rivedere ogni singola procedura, semplificarla e uniformarla".Ma quali, in sintesi, i vantaggi per il cittadino? I benefici reali saranno molti: innanzitutto, l'utente si interfaccerà con un interlocutore unico, poi avrà una risposta più rapida e, inoltre, potrà conoscere lo stato di avanzamento della procedura in ogni momento.Nel polisportello saranno attive cinque postazioni in uno spazio di accoglienza del tipo "open-space" privo barriere fisiche tra operatore e cittadino. Inoltre, dal sito internet dedicato che sarà presto on-line, si potranno scaricare le informazioni e la modulistica necessaria per tutte le pratiche gestite dal polisportello.Gianni Patella.

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MARGHERA/ FEDERCHIMICA: CASO INEOS, PREOCCUPANTI SCELTE COMM. VIA (sezione: Burocrazia)

( da "Virgilio Notizie" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

08-02-2008 16:19 "Sviluppo sostenibile in Italia è irraggiungibile" Roma, 8 feb. (Apcom) - In una nota Federchimica si dice "seriamente preoccupata" dalla decisione assunta dalla Commissione Tecnica Via (Valutazione impatto ambientale) che ha bocciato, se pur di misura, il progetto di bilanciamento degli impianti di produzione di Cvm e Pvc a Porto Marghera della Ineos, la multinazionale inglese che è impegnata in Italia con progetti di investimento a favore dello sviluppo dell'industria chimica. L'area di Porto Marghera che ospita l'impianto Ineos, da sempre al centro delle polemiche tra ambiente e sviluppo industriale, "rischia ancora una volta - afferma Federchimica - di vedere penalizzata una impresa chimica che, in ottemperanza alle direttive europee per la prevenzione dell'inquinamento, ha già realizzato investimenti ambientali e di sicurezza in linea con l'accordo di programma sottoscritto dieci anni fa con i Ministeri competenti". Le perplessità emerse in Commissione Via e il conseguente "reale pericolo di vedere l'azienda costretta a fermare la propria produzione rischiano di aggravare ulteriormente la delicata posizione del Polo industriale di Porto Marghera". Per l'associazione questa iniziativa, se confermata, pregiudicherebbe la permanenenza del Polo industriale "per colpa di burocrazia e incertezze, che impediscono un equilibrato sviluppo sostenibile della zona, con ripercussioni fatali anche per le altre aree produttive del Paese". "Cresce di conseguenza, in modo evidente, il rischio di vedere delocalizzare impianti industriali in regola con le direttive Ue in altre Regioni europee che, con meno burocrazia, consentono in tempi rapidi - conclude Federchimica - di avviare attività di produzione osservando gli standard di compatibilità ambientale.

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AGRICOLTURA/ CONFAGRI: INTERVENIRE SU COMPETITIVITA' E BUROCRAZIA (sezione: Burocrazia)

( da "Virgilio Notizie" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

08-02-2008 15:55 Dopo rapporto Nomisma settore va posto al centro agenda politica Roma, 8 feb. (Apcom) - Un piano per la competitività, una 'Strategia di Lisbona' per l'agricoltura, che preveda "strumenti reali per la crescita dell'impresa su tutti i temi evidenziati dal rapporto: dalle opportunità di mercato, alla dimensione economica delle imprese, all'internazionalizzazione". Sono le richieste del presidente della Confagricoltura, Federico Vecchioni, che oggi a Verona ha concluso la presentazione dell'XI Rapporto Nomisma sull'agricoltura italiana, a Fieragricola. Vecchioni ha evidenziato i nodi storici irrisolti del settore, come la "necessità di una politica dell'innovazione in agricoltura e l'esigenza di una vera sburocratizzazione degli adempimenti a carico delle imprese". Confagricoltura attende ora i risultati definitivi del Rapporto, che "diranno anche il posizionamento italiano rispetto ai principali Paesi concorrenti per alcune filiere produttive (vino, latte, ortofrutta)". Intanto, secondo Vecchioni, bisogna "lavorare assieme per migliorare le condizioni di competitività del nostro sistema agricolo: a livello internazionale, a Bruxelles e con i provvedimenti nazionali". La strada indicata da questi primi risultati del Rapporto sull'Agricoltura è molto chiara. "Ci avviciniamo ad una nuova legislatura e ad una nuova stagione di Governo e le imprese faranno, come sempre, la loro parte", ha continuato il presidente che però ha sottolineato: "Servono scelte politiche a tutto campo, per riportare l'agricoltura al centro dell'agenda politica del Paese. Sono in gioco - ha rimarcato Vecchioni - il 15% circa del Pil del Paese e milioni di operatori e di occupati". Sono diverse le proposte di Confagricoltura sui temi della burocrazia: "Abbiamo calcolato - ha detto Vecchioni - che sono oltre cento le giornate che un'impresa di medie dimensioni deve dedicare ogni anno agli adempimenti burocratici ed amministrativi impostida varie normative". Ma allo stesso tempo bisogna "garantire alle aziende i mezzi tecnici adeguati ad un'agricoltura moderna e di qualità", assieme a servizi creditizi e assicurativi specifici.

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17:49 FIERAGRICOLA: NOMISMA, CRESCE EXPORT, MA SPAGNA CI SORPASSA (sezione: Burocrazia)

( da "Agi" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Venezia FIERAGRICOLA: NOMISMA, CRESCE EXPORT, MA SPAGNA CI SORPASSA (AGI) - Verona, 8 feb. - Agricoltura in cerca di competitivita' per lasciarsi alle spalle problemi ormai cronici come il rapporto delle aziende del settore primario sul mercato, una burocrazia sempre piu' pesante, l'esigenza di manodopera a costi competitivi e in linea con i paesi concorrenti dell'Unione europea. Senza dimenticare che competitivita' significa anche stabilire rapporti sinergici con il mondo creditizio e assicurativo. Magari, come ipotizza il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, "costituendo una federazione nazionale per le imprese, per dare indicazioni al mondo politico, nell'interesse generale del Paese". Un invito, quest'ultimo, che Vecchioni ha rivolto al presidente del Senato, Franco Marini, presente in Fieragricola a Verona per visitare la manifestazione e partecipare al convegno organizzato da Veronafiere e Confagricoltura. Incontro durante il quale e' stato presentato l'XI Rapporto sull'agricoltura italiana: "La competitivita' dell'agricoltura italiana di fronte ai nuovi scenari evolutivi". Oggi sono stati illustrati i primi risultati della ricerca, che sara' terminata il prossimo giugno, come annunciato da Denis Pantini, coordinatore dell'area Agricoltura e industria agroalimentare di Nomisma. La fotografia scattata dall'istituto di ricerca bolognese si e' basato su un campione di 461 imprese agricole italiane. I principali fattori di criticita' risultano essere l'accesso al mercato finale ('un problema da risolvere per oltre il 60 209568egli intervistati', indica Pantini), gli adempimenti amministrativi (la criticita' supera il 65) e la manodopera. Solamente il 16% del campione pensa che negli ultimi 10 anni si siano fatti passi in avanti per migliorare la situazione.(AGI) Crc/Sma (Segue).

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17:50 FIERAGRICOLA: NOMISMA, CRESCE EXPORT, MA SPAGNA CI SORPASSA (sezione: Burocrazia)

( da "Agi" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Venezia FIERAGRICOLA: NOMISMA, CRESCE EXPORT, MA SPAGNA CI SORPASSA (AGI) - Verona, 8 feb. - Agricoltura in cerca di competitivita' per lasciarsi alle spalle problemi ormai cronici come il rapporto delle aziende del settore primario sul mercato, una burocrazia sempre piu' pesante, l'esigenza di manodopera a costi competitivi e in linea con i paesi concorrenti dell'Unione europea. Senza dimenticare che competitivita' significa anche stabilire rapporti sinergici con il mondo creditizio e assicurativo. Magari, come ipotizza il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, "costituendo una federazione nazionale per le imprese, per dare indicazioni al mondo politico, nell'interesse generale del Paese". Un invito, quest'ultimo, che Vecchioni ha rivolto al presidente del Senato, Franco Marini, presente in Fieragricola a Verona per visitare la manifestazione e partecipare al convegno organizzato da Veronafiere e Confagricoltura. Incontro durante il quale e' stato presentato l'XI Rapporto sull'agricoltura italiana: "La competitivita' dell'agricoltura italiana di fronte ai nuovi scenari evolutivi". Oggi sono stati illustrati i primi risultati della ricerca, che sara' terminata il prossimo giugno, come annunciato da Denis Pantini, coordinatore dell'area Agricoltura e industria agroalimentare di Nomisma. La fotografia scattata dall'istituto di ricerca bolognese si e' basato su un campione di 461 imprese agricole italiane. I principali fattori di criticita' risultano essere l'accesso al mercato finale ('un problema da risolvere per oltre il 60 209568egli intervistati', indica Pantini), gli adempimenti amministrativi (la criticita' supera il 65) e la manodopera. Solamente il 16% del campione pensa che negli ultimi 10 anni si siano fatti passi in avanti per migliorare la situazione.(AGI) Crc/Sma (Segue).

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I costi della burocrazia Lo Stato non ce la fa a risparmiare: la spesa pubblica è la metà del pil (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Sondrio, La" del 08-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

I costi della burocrazia Lo Stato non ce la fa a risparmiare: la spesa pubblica è la metà del pil roma Altro che contenimento dei costi della macchina statale. L'Istat rivela: sale la spesa pubblica e arriva a superare in valore la metà del Pil: "il periodo 2000-2006 è caratterizzato da un incremento crescente della spesa in rapporto al Pil, che passa dal 46,2% del 2000 al 50,5% del Pil del 2006, con una media pari al 48,2% del pil". La crescita della spesa nell'arco di tempo considerato è comunque accentuata da alcune "una tantum": licenze Umts, i rimborsi Iva sulle auto aziendali , l'accollamento dei debiti per la Tav.

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ARTICOLI DEL 7-2-2008

 

San Colombano, il Consorzio mette sotto controllo i vigneti ( da "Cittadino, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Il direttore chiarisce: "Il consorzio, tuttavia, non andrà ad appesantire la burocrazia esistente e integrerà, senza eliminarli, i controlli di altre realtà, quali, ad esempio, l'Azienda sanitaria locale o l'Istituto per il controllo della qualità. Anche se, ovviamente, ogni tanto non potrà evitare visite ispettive nelle aziende".

Nessun dirigente di serie B ( da "Corriere delle Alpi" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia deve servire alla politica intesa come cittadinanza, non il contrario. Inoltre la prospettiva è la diminuzione dei dirigenti, ne abbiamo di bravi, ne bastano pochi, con la valorizzazione dei funzionari". Il provvedimento infatti fa crescere alcuni dipendenti comunali, portando a 21 le posizioni organizzative,

'Uno strano via vai di stranieri' ( da "Gazzetta di Modena,La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia che "strangola" il piccolo commercio italiano sembra non valere per i negozi gestiti da extracomunitari, per i quali sembra essere in vigore una sorta di "liberalizzazione" che consente loro di commerciare di tutto e in qualsiasi condizione di degrado (si ricordi, al proposito, il commercio illegale di latte nel piazzale di Via Circonvallazione 189)

Non avremo sacchetti in strada ( da "Citta' di Salerno, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: emergenza passa ma le carte restano e noi, che iniziamo ad avere una certa etá, vogliamo trascorrere una vecchiaia tranquilla". Confermato anche il viaggio a Los Angeles: "Andrò in California per tentare di convicere l'architetto Frank Ghery, che purtroppo ha fatto un'esperienza negativa con la burocrazia italiana a Venezia". (g. g.).

Il centrodestra di Bra respinge quella che, a suo parere, è la strumentalizzazione ( da "Stampa, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: sono tradizionalmente impegnate nell'aumento della fiscalità e della burocrazia per i lavoratori autonomi. Poi esprimono stupore per l'atteggiamento della Sibille, la quale "affronta il problema a Bra, pur essendo componente della Giunta regionale che dovrebbe regolamentare, ma colpevolmente non lo fa, gli orari in tutto il Piemonte".

Verdura non scaduta gettata nei cassonetti ( da "Stampa, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Sembra che la burocrazia complichi notevolmente questa prassi. E che gettarli in un cassonetto sia la soluzione indicata dai superiori. A tutela della clientela. "La gente dovrebbe preoccuparsi che gli sia venduta merce scadente, e non il contrario", ha osservato qualcuno.

Ripristinate l'aiuola alla Torretta ( da "Stampa, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia per "qualche tempo"?".Cairo deve evitare la chiusura dell'Abba Corre voce che il cinema Abba di Cairo sia prossimo alla definitiva chiusura. Attivo dagli Anni '50 non solo per le migliAia di film proiettati ma anche per le innumerevoli manifestazioni, culturali, politiche e sociali, è rimasto l'unica sala cinematografica permanente della Val Bormida e la sua chiusura significherebbe

I magistrati accusano: la legge è inadeguata Abbiamo le mani legate ( da "Giorno, Il (Lecco)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Non vogliono uscire di casa, li spaventa la burocrazia. In ogni caso non si può chiedere eroismo alla gente. Le forze di polizia fanno quel che possono ma reati di questo tipo devono poter essere perseguiti con strumenti di legge adeguati". C'entra anche la paura. "La paura conta più di tutto.

Di GIULIO PANZANI - FUCECCHIO - IL COMUNE in ristrettezze? Ma qu ( da "Nazione, La (Empoli)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ordinaria burocrazia come pure per il personale i cui costi, in molti casi, sono in aumento senza dire di quelli a nostro avviso superflui come i 63.844 euro l'anno per lo stipendio del direttore generale". Se è vero, comunque, che si investirà parte del "tesoretto" per l'edilizia scolastica e per realizzare un percorso pedonale in via Colombo -

Il professor belcari candidato sindaco a s. maria a monte ( da "Tirreno, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ma anche la burocrazia del comune andrebbe semplificata e resa funzionale per le esigenze delle persone". La presentazione del candidato sindaco alla stampa è avvenuta nella sede della lista civica, in via Carducci. Presenti tutti i componenti del "Progetto", compreso Alberto Fausto Vanni, leader del Pri.

Grasso presidente, nomina ufficiale ( da "Nuova Venezia, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: quando oggi si deve andare incontro ad una precisa (e lunga) burocrazia cartacea. "Noi approfondiremo tutto il capitolo dell'informatizzazione dei rapporti tra studi legali e ugffici giudiziari", prosegue Grasso, "con intese con gli uffici sulle prassi, per gestire le fasi di un processo non condizionate dalla regola procedurale".

Il galateo per il matrimonio: cosa fare ( da "Mattino di Padova, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: le etichette computerizzate lasciatele alla burocrazia. - La sposa non dimentichi di indossare per qualche ora al giorno le scarpe che userà il giorno del matrimonio: mai sottovalutare le scarpe, nel giorno del sì. Nemmeno quelle che, all'acquisto, vi sembravano dei 'guanti. E in ogni caso, qualche cerottino antivesciche nella borsetta di qualche amica,

Siniscola, la polizia rischia di emigrare - sergio secci ( da "Nuova Sardegna, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: iter della pratica si era però arenato nei meandri della burocrazia e delle difficoltà legate alla regolarizzazione della lottizzazione. Il questore Antonello Pagliei, intervenendo direttamente sulla vicenda alcuni mesi orsono, aveva invitato Regione e Comune a fare in fretta perché il commissariato risulta sotto sfratto e l'immobile di piazza Santo Stefano,

Gradisca sempre più multietnica e non soltanto per il cpt: in aumento i residenti stranieri ( da "Messaggero Veneto, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Le risorse comunali stanziate a favore degli stranieri (per integrare gli affitti o per altri interventi) sono considerevoli: 38 mila euro soltanto nel 2006, quasi tutti provenienti da finanziamenti regionali. "Questo accade anche perché gli stranieri sanno destreggiarsi molto bene nella burocrazia italiana", è la conclusione dell'assistente sociale. Giuseppe Pisano.

Il richiamo di Mattinzoli: Artigiani protagonisti ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia. "Il prossimo Governo - hanno auspicato i vertici dell'Associazione Artigiani - dovrà dare risposte importanti in questo ambito". Senza dimenticare l'energia - "il nucleare è l'unica soluzione per competere con il resto d'Europa" - e il centro storico di Brescia, per il quale "una delle prime richieste che avanzeremo al nuovo sindaco sarà di rivedere il Piano traffico"

L'impegno della Commissione ( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E continueremo a lottare contro la burocrazia anche nel 2008. Quest'anno saranno presentati altri 45 provvedimenti, che produrranno altri vantaggi concreti e tangibili. Proporremo di semplificare le attuali norme sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche per agevolare ai fabbricanti, ai rivenditori e ai consumatori l'osservanza degli obblighi ambientali.

Parcheggio sotto l'orientale progetto al genio civile con raddoppio dei posti auto ( da "Centro, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia che lo esige", annota, "ma è anche garanzia di ulteriori finanziamenti sulla zona che con più intensità è interessata da frane almeno negli ultimi decenni". Del comprensorio occidentale fanno parte aree critiche come via Grele e il complesso delle scuole superiori, il campo sportivo e la frazione San Donato.

A FUNERALI AVVENUTI, per espressa volontà dell'es ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: anche se allergico alle burocrazie e ai vincoli di partito, spirito libero, oltre a collaborare con quotidiani e periodici locali, Pecoraro, che è stato per molti anni direttore del periodico del Psi Luce, si dedicò anche alla scrittura di libri dando alle stampe alcuni volumi i principali dei quali sono stati 'Storia delle istituzioni ospedaliere carpigiane nei secoli'

L'INTERVENTO SECONDO FRENICCHI LA CLASSE POLITICA LOCALE NON E' CONSAPEVOLE DEL RUOLO DEL NUOVO ENTE 0 La Provincia non deve soddisfare la fame di poltrone ( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: I cittadini sono stufi di lottare ogni giorno contro una burocrazia costosa, arrogante e soffocante: Non auspica, ma pretende amministratori seri e capaci anziché "minestre riscaldate", come purtroppo quasi sempre accade. * ex Direttore Generale della Carifermo - -->.

MATTIA ECCHELI Articolo 102 bis della Finanziaria provinciale ( da "Adige, L'" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia provinciale è chiamata a fornire una risposta anche circa la portabilità (cioè il trasferimento del mutuo da un istituto all'altro): "Vogliamo capire se è possibile nel caso in cui la Provincia abbia erogato un contributo - insiste la referente della Lega Consumatori - perché i consumatori ci dicono che la Provincia lo impedisce"

Artigiani in crisi, cresce il sospetto di "nero" ( da "Messaggero Veneto, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e della burocrazia. Il fatto che le chiusure aumentino nel secondo semestre è infatti molto significativo. Purtroppo, però, c'è il sospetto che molte siano soltanto chiusure sulla carta". Molte micro-aziende, secondo gli esperti del settore, continuerebbero a lavorare "in nero", andando così a danneggiare non soltanto i colleghi più regolari (

ALITALIA/ VERSACE: NESSUNO CI HA MAI CHIESTO DI INVESTIRE ( da "Virgilio Notizie" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Per il presidente di Altagamma la situazione di Alitalia sconta la situazione politica del Paese. "Paghiamo i disagi di una politica che non sa decidere e risolvere i problemi. Alitalia è un problema di sistema-Paese, un sistema che già funziona male con un classe politica e una burocrazia dannosissima".

Ci scrivono ( da "Corriere della Sera" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Federica Gilardoni Elena Zanoletti BUROCRAZIA Complicarsi la vita Una volta per ricevere a casa un certificato del Comune si chiamava i numero 199199600 ed il giorno seguente si riceveva il certificato pagando poche lire. Ora bisogna chiamare il numero 020202. E di giorni ne passano sette.

E' sbarcata anche la Jlt ( da "Corriere Adriatico" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Jlt non si occupa solo di ordinaria burocrazia, necessaria per la richiesta di approdo e per la manutenzione degli yacht. Offre servizi: prenotazione di alberghi e guide turistiche, approvvigionamenti e assistenza in mare con personale qualificato. Fondata nel 2000, è il punto di riferimento primario nel Mar Adriatico e ha già aperto uffici distaccati a Trieste,

Bretella, entro dicembre conclusione dei lavori ( da "Corriere Adriatico" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: occorre infatti attendere che la burocrazia faccia il suo corso: terminato il progetto è stato ora elaborato il bando per il project financing. Nell'illustrare ciò che sarà realizzato e ciò che è stato fatto Mechelli compie una riflessione non incoraggiante sul futuro prossimo della città: " La situazione della politica nazionale non è delle migliori.

La burocrazia stoppa le piscine ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: commissione che le valuti La burocrazia stoppa le piscine Situazione di stallo sulla procedura da seguire. E intanto i ragazzi devono recarsi fuori città ChioggiaUn complesso natatorio con tre piscine coperte e di differente capienza ed i servizi che ne faranno un vero e proprio stabilimento balneare alle spalle del lungomare Adriatico nell'area in cui già sono stati realizzati l'

Il Comune promette servizi più efficienti ( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Riorganizzazione di aree e settori Meno burocrazia e servizi più efficienti. A questo punta la riorganizzazione della "macrostruttura" del Comune di Belluno. Che in parole povere significa la ridefinizione di aree e settori dell'apparato comunale. Il nuovo assetto amministrativo, che entrerà in vigore dal prossimo 11 febbraio, prevede alla testa di Palazzo Rosso il segretario generale,

Sanità: parità o disparità? ( da "Opinione, L'" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: impossibilità a poter soddisfare la normativa per la faragginosa burocrazia a cui sono soggette e per obiettive difficoltà a reperire in breve tempo i fondi necessari. Resasi conto di questa preoccupante situazione, la Regione, supportata anche da alcune indicazioni normative della nuova legge di Riforma Sanitaria, emanata appunto dalla Ministra Bindi nel 1999 (Decreto Legislativo n.

CALABRIA: APOSTOLITI (COOP.CHIRONE), LA REGIONE SOFFRE (2) ( da "Asca" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia calabrese, allora il quadro si tinge di tinte fosche che celano evidenti disegni destabilizzanti. Eppure, in taluni servizi si potrebbero evitare problemi e lungaggini dovute alla procedure di affidamento dei servizi, se solo si prendesse in considerazione, per esempio, l'opportunita' di affidare determinati servizi direttamente alle Cooperative Sociali avvalendosi delle

Il richiamo di Mattinzoli: <Artigiani protagonisti> ( da "Brescia Oggi" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia. "Il prossimo Governo - hanno auspicato i vertici dell'Associazione Artigiani - dovrà dare risposte importanti in questo ambito". Senza dimenticare l'energia - "il nucleare è l'unica soluzione per competere con il resto d'Europa" - e il centro storico di Brescia, per il quale "una delle prime richieste che avanzeremo al nuovo sindaco sarà di rivedere il Piano traffico"

APPALTI SPRINT PER LE AZIENDE SALERNITANE ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: È il piano anti-burocrazia presentato ieri al Comune dal sindaco Vincenzo De Luca insieme con i funzionari che dovranno garantire celerità e trasparenza delle procedure. De Luca, durante l'incontro, ribadisce che non si ricandiderà al Parlamento. CARLOMAGNO A PAG.

DE LUCA: RIDURREMO DA 155 A 40 GIORNI I TEMPI DELLA BUROCRAZIA. INTERVENTI AFFIDATI A ROTAZIONE A 311 DITTE PRESELEZIONATE ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ridurremo da 155 a 40 giorni i tempi della burocrazia. Interventi affidati a rotazione a 311 ditte preselezionate PIERA CARLOMAGNO Tempi di appalto delle opere pubbliche ridotti da 155 a 40 giorni di media. Funzionari "coraggiosi" come Alberto Di Lorenzo dello staff del sindaco e Nello Di Mauro dell'ufficio contratti, hanno scovato un capitolo della legge Merloni del '

IACP, SCANDALO DEI FONDI INUTILIZZATI ( da "Mattino, Il (Caserta)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la cui partenza era stata promessa per gennaio 2008: la burocrazia è più forte dell'urgenza di avviare a recupero sottoservizi, scarichi fecali, opere di irregimentazione delle acque pluviali, parte dei marciapiedi e intonaci esterni. "Non possiamo non denunciare - aggiunge Cortese - che quando piove la vita negli alloggi Iacp è un inferno.

E l'attesa continua... Mammografia e Moc: più di 1 anno ( da "Salute (La Repubblica)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Sotto accusa i sistemi organizzativi, l'efficienza, la burocrazia ("Si chede l'Ecg anche per le assunzioni ma non si rafforzano i servizi", dice Miracapillo). Da incentivare l'idea delle "multe" per chi non disdice gli appuntamenti. Sui centri d'eccellenza (tante richieste) si ribadisce il diritto alla libera scelta.

LETTERE ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: pur se la burocrazia a volte è cieca e raramente umana. Sto per partorire tra l'immondizia gp.nicola@libero.it Chi mi aiuta? Sono in gravidanza al nono mese, fuori casa mia in via Modigliani a Monterusciello ci sono più di 200 metri di immondizia, l'aria è irrespirabile e ogni volta che esco ho crisi di vomito.

PMI/ FEDERLAZIO: IN II SEMESTE 2007 CALANO ORDINATIVI E FATTURATO ( da "Virgilio Notizie" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia ridondante in terzo luogo. "Ma quello che appare più preoccupante - si legge nell'indagine congiunturale - è constatare che il sistema politico, che a quello economico dovrebbe dare direzione e progettualità per indirizzarlo su traiettorie di sviluppo consolidate, e che nella nostra precedente indagine noi avevamo considerato tra i principali fattori di freno,

QUALI PROSPETTIVE DELL'AUTOTRASPORTO RAVENNATE? ( da "Sestopotere.com" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: economia rispetto ad un Ente Statale centralizzato ed ingessato dalla burocrazia. L'efficienza e l'immagine di un porto non è data solo dal suo fronte a mare ma, in un sistema economico, come quello attuale, estremamente complesso, acquista sempre più importanza il sistema retroportuale e logistico; le merci infatti al porto ci devono arrivare agevolmente ed altrettanto partire.

Le ong italiane per la Somalia ( da "Redattore sociale" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia; la "mancanza di continuità e di strategie capaci di avere un impatto reale sui problemi e le diverse realtà locali". Non ultimo l'assenza di uno stato somalo, che se ha reso più difficile il lavoro delle ong internazionali, ha rallentato e in qualche caso impedito lo sviluppo di ong nazionali.

Città illuminata dalle fiaccole ( da "Sicilia, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: metri di distanza da quella strada in disuso si vedono transitare le colonne di traffico automobilistico in entrambi i sensi di marcia e viene da pensare come certe volte il semplice bere un bicchiere d'acqua diventi difficile e si condanna la gente al disagio e all'elevato rischio di incidenti stradali. Si spera, adesso, che la burocrazia miope acquisti il bene della vista. F. P.

<La burocrazia come killer>NISCEMI ( da "Sicilia, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia come killer"NISCEMI. Bimbo disabile non fruisce da mesi del servizio di trasporto a scuola per una dimenticanza Mussomeli. Hanno avuto un bel da fare i volontari della Misericordia domenica e martedì per organizzare e controllare al meglio che tutto andasse liscio nel corso delle due serata danzanti nella palestra comunale.

AGRICOLTURA/ CONFAGRI: SU LAVORO AGRICOLO ANCORA TROPPA BUROCRAZIA ( da "Virgilio Notizie" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract:

Caiatino su Retequattro e ItaliaUno ( da "superEva notizie" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: inettitudine e burocrazia. Giuseppe Sangiovanni Info: È possibile contattare Giuseppe Sangiovanni Giornalista freelance collaboratore per quotidiani, settimanali e tv nazionali per segnalazioni di: - Storie curiose, al limite della credibilità, a lieto fine - Truffe, ingiustizia, burocrazia, spreco di soldi pubblici - Storie di disagio,


Articoli

San Colombano, il Consorzio mette sotto controllo i vigneti (sezione: Burocrazia)

( da "Cittadino, Il" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

San colombano È partito il Piano di controllo del territorio collinare banino e limitrofo. Su incarico del ministero, deciso a delegare ad organi competenti l'osservazione dell'intera filiera produttiva vitivinicola, il Consorzio volontari vini doc di San Colombano si occuperà di seguire circa 25 iscritti all'albo degli imbottigliatori e 70 all'albo dei vigneti: "Si tratta di professionisti e piccoli produttori, associati e non, suddivisi nelle province di Milano, Lodi e Pavia. Per loro non vogliamo essere un organo repressivo, bensì dedito alla prevenzione e alla risoluzione delle problematiche vigenti" ha chiarito il direttore Marco Tonni. Dato che, per legge, dal 2008 qualcuno avrebbe dovuto controllare i territori collinari, il sodalizio ha preferito assumere l'incarico: "Se fosse intervenuto un ente esterno sarebbe stato certamente più inquisitorio. Noi, per il bene di una zona che amiamo, saremo ovviamente più disponibili a dare consigli per migliorare, piuttosto che pronti ad infliggere sanzioni" garantiscono i responsabili. Questo tipo di monitoraggio avrà importanti conseguenze: il consumatore saprà esattamente da dove provengono i vini e come sono stati ottenuti, mentre le aziende potranno guadagnare visibilità e stima perché minuziosamente controllate e certificate. Il direttore chiarisce: "Il consorzio, tuttavia, non andrà ad appesantire la burocrazia esistente e integrerà, senza eliminarli, i controlli di altre realtà, quali, ad esempio, l'Azienda sanitaria locale o l'Istituto per il controllo della qualità. Anche se, ovviamente, ogni tanto non potrà evitare visite ispettive nelle aziende". Il presupposto è che tutti lavorino in buona fede e vadano semplicemente indirizzati verso metodi e prassi sempre più ottimali. Ma non mancherà severità per coloro che, al contrario, vorranno scavalcare il disciplinare: "Terremo sott'occhio tutto il processo produttivo. Conosceremo le caratteristiche e l'origine di ogni metro quadro di vigneto e litro di nettare di Bacco" garantiscono i tecnici. Attenzione quindi a svariate questioni: verifica del carico produttivo; valutazione della correttezza delle varie denunce di produzione e proprietà; analisi delle caratteristiche chimiche e organolettiche dell'uva; controllo della corrispondenza tra quantità di prodotto dichiarate e presenza di bottiglie negli esercizi pubblici. Tonni ha concluso: "Grazie a questo lavoro, potremo finalmente garantire con certezza che, quello che viene chiamato "San Colombano", è realmente il vino prodotto sulla nostra collina. Inoltre, ci si dovrà abituare a riconoscere la netta differenza tra i concetti "Denominazione di origine controllata" e "Indicazione geografica tipica". Quest'ultimo infatti identifica nettari meno controllati e dei quali non si conosce la provenienza". Paola Arensi.

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Nessun dirigente di serie B (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere delle Alpi" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

MACRO STRUTTURA "Nessun dirigente di serie B" Prade e Gamba spiegano le ragioni della riforma BELLUNO. "Sono le premesse per una riforma della struttura comunale, un percorso da fare insieme non ancora definitivo". C'è più di una semplice riorganizzazione dietro la delibera approvata dalla giunta martedì e presentata ieri dal sindaco Antonio Prade. La nuova macro struttura diventerà operativa lunedì e, se riuscirà a superare le Forche Caudine degli oppositori (l'elenco è già nutrito), rappresenterà una vera e propria rivoluzione per la macchina comunale. Sei settori per sei dirigenti, ma a uno di loro vengono affidate undici aree, a un altro cinque e ai quattro colleghi solo due aree a testa. Facile immaginare la reazione di chi si considera depotenziato, ma il problema non è solo "professionale", visto che ogni dirigente percepisce uno stipendio proporzionale al numero di settori di cui si occupa. L'ambito più rilevante andrà in mano al direttore generale Gnes, che si è dimesso da questo incarico per diventare dirigente. A Gnes viene affidata l'area sviluppo e programmazione che comprende: personale, formazione, sociale e igiene, edilizia privata, ufficio di piano e programmazione urbanistica, bilancio e patrimonio, reperimento delle risorse economiche, usi civici e tributi, gestione contabile, economato e società partecipate, attività produttive, turismo e ambiente. Il dirigente del settore interventi sul territorio (Erranti) si occuperà di opere pubbliche, gare, appalti, espropri, manutenzioni, viabilità, mobilità e Ced. Agli altri restano cultura, sport, sportello civico e vigilanza, con due aree a testa. Prade e Gamba non fanno i nomi, ma i tre settori andranno rispettivamente a Martinelli, Florida, Barizza e Salmaso. Il segretario generale penserà a contratti e contenzioso, delibere, segreteria e controllo di gestione. "In campagna elettorale abbiamo detto che avremmo rinnovato la macro struttura", dice ancora il sindaco, "e ora rispettiamo i patti, in modo da incontrare valutazioni positive. Iniziamo solo a balbettare perché il percorso è ancora lungo". I principi seguiti nella decisione sono almeno due, spiega ancora Prade: "La burocrazia deve servire alla politica intesa come cittadinanza, non il contrario. Inoltre la prospettiva è la diminuzione dei dirigenti, ne abbiamo di bravi, ne bastano pochi, con la valorizzazione dei funzionari". Il provvedimento infatti fa crescere alcuni dipendenti comunali, portando a 21 le posizioni organizzative, che erano 18, ma 16 effettive. L'assessore al personale Paolo Gamba mostra il fax ricevuto durante la giunta di martedì dal sindacato veneto dei dirigenti: "Mi invitano a soprassedere". Ma non lo ha fatto e nei prossimi giorni la delibera andrà anche in commissione: "I passaggi importanti li abbiamo fatti" e invita a non vedere dirigenti di serie A e di serie B: "Stiamo parlando di settori essenziali, sui quali abbiamo strategie importanti, è giusto che se ne occupino senza avere altri compiti. Superato questo periodo le aree torneranno ad essere più corpose". (i.a.).

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'Uno strano via vai di stranieri' (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Caselli di An interroga per conoscere cosa succede in un negozio in via Circonvallazione 'Uno strano via vai di stranieri' 'Controlli sui prodotti e sulle licenze di vendita' Con un'interrogazione che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale Luca Caselli di Alleanza Nazionale lancia un nuovo allarme a proposito delle attività commerciali gestite da stranieri lungo la Circonvallazione (questa volta non al civico 189 ma poco più avanti). Non può non tornare alla mente il rogo del 1 gennaio nel quale bruciò completamente un emporio al e una buona parte del palazzo in cui si trovava. Caselli pone problemi di sicurezza e identificabilità. "Mi è stato segnalato - spiega - un esercizio commerciale in via Circonvallazione Sud Est 235, gestito da extracomunitari, nel quale si sussegue un viavai di stranieri che entrano per acquistare merci non meglio precisate e impossibili da vedere, posto che le vetrate del negozio sono oscurate. La situazione è piuttosto singolare. E' stato più volte sollecitato l'intervento della Polizia municipale, anche perchè le attività commerciali svolte dovrebbero essere per lo meno conoscibili". "Occorre anche sapere se l'esercizio sia o meno provvisto di permessi e licenze di competenza comunale. Il proliferare di simili negozi - specie nel quartiere Braida - sarebbe un grave problema per la città, confidiamo perciò in un celere e incisivo intervento delle autorità comunali per verificare se l'esercizio citato sia o meno in regola". Del resto, continua Caselli "la burocrazia che "strangola" il piccolo commercio italiano sembra non valere per i negozi gestiti da extracomunitari, per i quali sembra essere in vigore una sorta di "liberalizzazione" che consente loro di commerciare di tutto e in qualsiasi condizione di degrado (si ricordi, al proposito, il commercio illegale di latte nel piazzale di Via Circonvallazione 189)". Nell'ultimo consiglio comunale il sindaco illustrò già, in parte, le attività di controllo svolte dalla polizia municipale sugli esercizi gestiti da stranieri, tredici azioni nel corso del 2007. Dal punto di vista delle licenze, è già noto, per attività di superfici ridotte non serve un'autorizzazione comunale. Il problema posto da Caselli, specie dopo i fatti di gennaio, resta comunque molto sentito e motivo di continue richieste di spiegazioni.

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Non avremo sacchetti in strada (sezione: Burocrazia)

( da "Citta' di Salerno, La" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

DE LUCA "Non avremo sacchetti in strada" A fine mese il quarto piazzale, censiti cave e siti argillosi " "State tranquilli avremo autonomia a sufficienza, a Salerno non vedrete un sacchetto della spazzatura per strada". " Il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca è sicuro del fatto suo, anche perché, aggiunge, "è inimmaginabile che non si aprano altre discariche in Campania. Scatterebbero le procedure di infrazione dell'Unione europea, con multe salatissime e la revoca dei finanziamenti comunitari. Un disastro tale l'Italia non può assolutamente permetterselo". " Nonostante ciò, De Luca le sue precauzioni le sta prendendo. "In venti giorni - spiega - sará pronto il quarto piazzale ad Ostaglio che ci consentirá di stare più tranquilli". " Il sindaco conferma anche la notizia dell'incarico ai tecnici comunali di individuare nuovi siti, ma minimizza: "Si tratta solo di una mappatura delle cave esistenti sul nostro territorio e di siti argillosi. Ripeto è solo un fatto teorico più che un'esigenza reale". Ieri De Luca presentava le procedure semplificate che il Comune adotterá per gli appalti di lavori pubblici. Inevitabile un riferimento anche a quelle che dovrá adottare come commissario delegato alla progettazione, costruzione e gestione del termovalorizzatore per i rifiuti. " "Saranno procedure semplificate, ma sempre nell'ambito di ciò che ci consente di fare la normativa, altrimenti - spiega - scattano gli avvisi di garanzia. L'emergenza passa ma le carte restano e noi, che iniziamo ad avere una certa etá, vogliamo trascorrere una vecchiaia tranquilla". Confermato anche il viaggio a Los Angeles: "Andrò in California per tentare di convicere l'architetto Frank Ghery, che purtroppo ha fatto un'esperienza negativa con la burocrazia italiana a Venezia". (g. g.).

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Il centrodestra di Bra respinge quella che, a suo parere, è la strumentalizzazione (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il centrodestra di Bra respinge quella che, a suo parere, è la "strumentalizzazione" della sinistra sul tema delle aperture domenicali. Lo fa sottoscrivendo un documento unitario nel quale, oltre ad un duro attacco sferrato all'assessore regionale braidese Bruna Sibille, invita anche i commercianti "a diffidare di strumentalizzazioni che hanno come unico scopo la ricerca del consenso in vista delle prossime elezioni comunali da parte di forze politiche che, a livello regionale e nazionale, sono tradizionalmente impegnate nell'aumento della fiscalità e della burocrazia per i lavoratori autonomi. Poi esprimono stupore per l'atteggiamento della Sibille, la quale "affronta il problema a Bra, pur essendo componente della Giunta regionale che dovrebbe regolamentare, ma colpevolmente non lo fa, gli orari in tutto il Piemonte". I consiglieri di maggioranza commentano anche in modo critico il volantinaggio di sabato scorso, organizzato dal centrosinistra. Scrivono ancora: "Troppo comodo criticare una singola Amministrazione comunale quando ve ne sono parecchie, anche a pochi chilometri di distanza, che non hanno avuto alcun problema nell'autorizzare le aperture festive pur trovandosi nell'area di competenza dell'Ascom Bra. Come mai chi ha un incarico regionale, non protesta presso quei Comuni?", E concludono: "Il concorrente maggiore è la diminuzione dei consumi e non certo i centri commerciali, che hanno ormai stabilizzato la loro presenza sul territorio. Le aperture domenicali sono state ben accolte dalla gente; si è cercato di evitare fughe di acquirenti verso Alba o Mondovì o nel costruendo "Roero Center" di Santa Vittoria. La maggioranza dei commercianti braidesi conosce questa realtà; a loro chiediamo di non farsi strumentalizzare, soprattutto da chi è da sempre contro il lavoro autonomo". Replica l'assessore Sibille: "Ho lottato per una causa nella quale credo, come consigliere comunale di Bra. Come assessore mi sono prodigata sia per attivare una serie di incontri tra il collega Caracciolo, il presidente Dardanello e gli amministratori loclai per arrivare a scrivere delle regole condivise per il Piemonte. Mi sono anche impegnata per arrivare a creare il distretto commerciale che da ieri è una realtà".\.

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Verdura non scaduta gettata nei cassonetti (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

SANREMOUN SUPERMERCATO L'AVEVA BUTTATA PERCHE' NON POTEVA PIU' METTERLA IN VENDITA Verdura non scaduta gettata nei cassonetti Passanti "a caccia" di prodotti freschi fra i rifiuti [FIRMA]DANIELA BORGHI SANREMO Frutta e verdura non scaduta, gettata nei cassonetti dei rifiuti. Tutto ciò mentre, anche a Sanremo, cresce il numero di chi non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena. Non è sembrato vero, ieri mattina, ad alcuni passanti di via Pietro Agosti, vedere spuntare dai contenitori dell'immondizia sacchi pieni di arance, zucchine, bietole, cetrioli, spinaci, fave. Anche buste confezionate con varie qualità di insalata. Quando basta per fare un minestrone. Non è la prima volta che i bidoni della "rumenta" vengono presi d'assalto da persone in cerca di cibo ancora commestibile, per necessità o per risparmio. Extracomunitari, comunitari (romeni) e anziani che sperano di portarsi a casa qualche avanzo perché fare la spesa è diventata un'impresa sempre meno abbordabile. E, nell'impossibilità di comprare la "prima scelta" nei supermercati, molti di loro si sono adattati agli scarti che si possono mettere in vendita. Mele e pere ammaccate, radicchi e verze rammolliti, melanzane e banane che hanno superato il livello di maturità. Ieri, però, si è registrato un elemento di novità, che ha allargato il "target" dei "riciclatori di verdura". Le buste di insalata non erano scadute. La data si riferiva al 7 e in alcuni casi anche all'8 febbraio. Quindi commestibile senza ombra di dubbio. Alcune signore impegnate nelle commissioni mattutine che si sono imbattute nei cassonetti di fronte a via Caduti del lavoro, hanno superato gli indugi, infilato la mano nel bidone e completato la spesa con un fuori programma all'insegna del risparmio. Anche qualche pensionato ha approfittato dell'occasione, e ha riempito il sacchetto con arance da selezionare. Potevano essere avanzi di un ristorante, ma si è scoperta l'identità dell'ignaro benefattore grazie alle confezioni dell'insalata: supermercato Gs. Si è poi saputo che questo esercizio deve rispettare le direttive cui è sottoposta tutta la catena, e quindi di eliminare qualsiasi scorta di articoli freschi di prossima scadenza. A partire da due giorni prima della data indicata sulla confezione. Ma allora, per evitare lo spreco, perché non donare le derrate a enti benefici? Sembra che la burocrazia complichi notevolmente questa prassi. E che gettarli in un cassonetto sia la soluzione indicata dai superiori. A tutela della clientela. "La gente dovrebbe preoccuparsi che gli sia venduta merce scadente, e non il contrario", ha osservato qualcuno. Per evitare questi sperperi, altri supermercati hanno adottato sistemi diversi. Il Conad Permare, ad esempio, mette in vendita articoli in scadenza (non scaduti) a prezzi scontati fino al 50%: insalate, minestroni freschi, yogurt e frutta di ogni tipo. "Tutto è evidenziato da appositi cartelli", spiega il responsabile, Marco Lupi. E aggiunge: "Nel caso in cui ci siano consegnati articoli con confezioni o etichette difettose, scatole ammaccate, ma con il prodotto integro, li devolviamo a enti benefici". Resta il fatto che, anche a Sanremo, aumentano le persone che fanno sempre più fatica a far quadrare i conti. I pensionati sono quelli che soffrono di più i contraccolpi della crisi. Anziani che frugano tra i cassonetti alla ricerca di qualcosa di commestibile, incuranti dei passanti che si fermano, stupiti o forse solo incuriositi. Scene di questo tipo sono sempre più frequenti: brutti segnali che danno la percezione chiara e diretta di come si sia abbassata la soglia di povertà.

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Ripristinate l'aiuola alla Torretta (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

La parola ai lettori "Ripristinate l'aiuola alla Torretta" Lettere ed e-mail vanno inviate a:LA STAMPA REDAZIONE DI SAVONA p.za Marconi, 3/6 - 17100 Savona Fax: 019 810.971, e.mail: savona@lastampa.it Preghiamo i lettori di essere sintetici. I testi privi di generalità, indirizzo e recapito telefonico non saranno pubblicati.I lavori al viadotto del lungomare Matteotti, tra le Funivie e la Torretta, hanno avuto come conseguenza il rifacimento dell'aiuola spartitraffico di fronte proprio alla Torretta. Era una vera e propria aiuola, ricca di verde e ben tenuta. La si è sostituita con una colata d'asfalto e bitume, una vera bruttura. Possibile che dall'appalto dei lavori eseguiti sul lungomare Matteotti non sia stato ricavato qualche piccolo risparmio per rifare l'aiuola come era in origine? In ogni caso, possibile che la Provincia, esecutrice e responsabile dei lavori, non si decida a curare anche l'aspetto decorativo del suo intervento? LETTERA FIRMATA SAVONA Risponde Ivo Pastorino: "In effetti questa dimenticanza nel rifare com'era l'aiuola spartitraffico alla Torretta non è sfuggita a molti savonesi. Di ''mugugni'' se ne sono sentiti parecchi, ma si è sempre risposto, anche se non in via ufficiale. che nell'arco di qualche tempo tutto sarebbe tornato come prima. Ma che s'intende a livello di burocrazia per "qualche tempo"?".Cairo deve evitare la chiusura dell'Abba Corre voce che il cinema Abba di Cairo sia prossimo alla definitiva chiusura. Attivo dagli Anni '50 non solo per le migliAia di film proiettati ma anche per le innumerevoli manifestazioni, culturali, politiche e sociali, è rimasto l'unica sala cinematografica permanente della Val Bormida e la sua chiusura significherebbe la morte di una parte della storia di Cairo e del movimento colletivo che ha portato avanti nel contesto della Società operaia di mutuo soccorso. Sarebbe clamorose che Cairo, principale centro della Valle, dopo le numerose chiusura di uffici, pubblici e privati, perdesse anche l'unico cinema rimasto, Ho sentito dire che al suo posto si ipotizzano negozi e altre attività. Sarebbe assurdo perchè, a mio avviso, si andrebbe contro alla storia della Società operaia in cui ha sede la sala cinematografica. Come cairese che ha frequentato per decenni il cinema, mi auguro che ci sia un intervento immediato dell'amministrazione comunale per trovare una soluzione non solo ala questione cinema ma in generale alla gestione della Soms perchè, secondo me, devono essere riviste molte cose per dare una risposta sera e futura alla nostra "decadenza", RENZO CIRIO CAIRO MONTENOTTE Rifiuti, riprendersi quelli dell'ex Acna La richiesta di accogliere in Liguria un migliaio di tonnellate di spazzatura proveniente dall'area napoletana è stata respinta da numerosi sindaci, consiglieri e politici vari locali. Bene, se hanno un minimo di dignità, ora devono esigere che ci vengano restituite le novecentomila tonnellate di fanghi tossici nocivi dell'Acna di Cengio, abusivamente trasportate in Campania negli Anni '90. PROSPERO FONDA SAVONA Quale soluzione per via Monturbano? In un articolo apparso su La Stampa del giorno 4 novembre 2004 si leggeva che il capogruppo consiliare Federico Delfino appartenente a Forza Italia aveva chiesto una convocazione urgente al Comune di Savona per trovare al più presto una soluzione circa l'erta di via Monturbano. Soprattutto anziani e disabili gli sarebbero particolarmente grati se volesse esporre, magari su queste stesse colonne, quali sono le attuali proposte di Forza Italia al riguardo. UGO PIACENTINI SAVONA.

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I magistrati accusano: la legge è inadeguata Abbiamo le mani legate (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Lecco)" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

PERCHE' INDAGARE E' DIFFICILE I magistrati accusano: la legge è inadeguata Abbiamo le mani legate ? MILANO ? "ABBIAMO le mani legate: le indagini continueranno a partire con il freno a mano fino a quando per perseguire il reato di truffa ci sarà bisogno della querela delle vittime". A parlare è un pm che con una carriera pluridecennale, prima in Pretura e poi in Procura, ha visto passare sul suo tavolo centinaia di fascicoli per truffa e "furto con destrezza", ma che per ragioni d'ufficio chiede di non comparire. Perché è così difficile combattere il fenomeno delle truffe agli anziani? "Perché gli anziani sono la parte debole della società. Quando non è per vergogna, è per paura che si rifiutano di querelare chi li ha raggirati. E spesso, quando lo fanno, danno una versione dei fatti imprecisa. Ma senza querela, in caso di truffa semplice l'indagine parte lentamente: con un solo episodio è difficile chiedere misure cautelari, non si può intercettare, l'arresto è previsto solo in flagranza di reato e soprattutto, al termine dell'indagine, il reato rischia di restare impunito. Nella mia esperienza, nel 50 per cento dei casi dobbiamo arrenderci davanti ai no delle vittime, che non vogliono denunciare". Perché sono così restìe? "Spesso sentono che il gioco non vale la candela. Il prototipo della vittima di raggiri è l'anziano solo, magari con problemi di mobilità. Per un furto in casa da 50 o 100 euro messo a segno con il trucco del finto impiegato Enel spesso si rassegnano a non cercare giustizia. Non vogliono uscire di casa, li spaventa la burocrazia. In ogni caso non si può chiedere eroismo alla gente. Le forze di polizia fanno quel che possono ma reati di questo tipo devono poter essere perseguiti con strumenti di legge adeguati". C'entra anche la paura. "La paura conta più di tutto. Gli anziani sono riluttanti perché si sentono i più esposti psicologicamente. Sono deboli contro gente che di norma è espertissima: a volte usano l'ipnosi, altre sono semplicemente abili manovratori della buona fede altrui". Nell'anno giudiziario che si è appena concluso, le truffe semplici sono passate da 568 a 619 nel distretto di Milano. "Purtroppo, con l'invecchiamento della popolazione, il problema è sempre più attuale. Tanto è vero che la norma che prevede la querela deriva da un codice pensato negli anni Trenta per una popolazione molto più giovane. A fronte di quello che succede nelle nostre città, però, è necessaria una modifica di legge che preveda la possibilità di procedere d'ufficio almeno nel caso in cui la vittima sia un soggetto debole. Senza, i criminali avranno ancora vita facile. Chi usa il trucco del finto tecnico del gas sa di entrare in casa altrui senza bisogno di violenza. E i suoi avvocati, un giorno, giocando sul filo del codice penale potranno sostenere che l'eventuale sottrazione di poche decine di euro è stata una truffa e non un furto. E allora, senza querela, l'imputato andrà assolto". - -->.

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Di GIULIO PANZANI - FUCECCHIO - IL COMUNE in ristrettezze? Ma qu (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Empoli)" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di GIULIO PANZANI ? FUCECCHIO ? IL COMUNE in ristrettezze? Ma quando mai! Anzi: fra l'avanzo di bilancio del 2006 che è stato di 760.000 euro, un aumento delle entrate per l'Ici sui fabbricati ex rurali per altri 150.000, maggiori contributi, per 32.000 euro, da parte dello Stato per il fondo ordinario e trasferimenti dalla Regione per il sociale, per ulteriori 258.000, le casse dell'ente locale stanno facendo il pieno. Numeri, questi, che sono emersi nel corso di uno degli ultimi consigli comunali in cui si è discusso degli assestamenti di bilancio e che vengono sottolineati da Daniela Vallini, ex candidato sindaco della CdL e ora consigliere di An. "Risorse che avrebbero potuto essere almeno in parte utilizzate per imprimere a Fucecchio una spinta di rinnovamento e che invece serviranno -afferma la Vallini- per l'ordinaria burocrazia come pure per il personale i cui costi, in molti casi, sono in aumento senza dire di quelli a nostro avviso superflui come i 63.844 euro l'anno per lo stipendio del direttore generale". Se è vero, comunque, che si investirà parte del "tesoretto" per l'edilizia scolastica e per realizzare un percorso pedonale in via Colombo -continua l'esponente di An- è altrettanto vero che il contributo per il centro storico e il PIR è passato da 28.000 euro, che erano comunque troppo pochi, a 19.500, a riprova del fatto che non si investe per rivitalizzare quello che dovrebbe essere il motore della cittadina neanche quel poco che era stato inizialmente promesso. "Qualcuno ha anche detto che l'edificazione selvaggia sul territorio serve all'amministrazione per fare cassa -dice ancora l'ex candidato sindaco- e infatti gli oneri di urbanizzazione primaria, preventivati in bilancio in 240.000 euro, sono di 329.000 mentre crescono sensibilmente anche i contributi per i costi edilizi". I ritardi nell'attuazione del programma, dunque, non possono essere imputati a presunte difficoltà finanziarie del comune che aumenta l'indennità di missione e i rimborsi spese per gli amministratori comunali, le spese per la custodia e le pulizie degli impianti sportivi e quelle per gli spettacoli e le attività artistiche. Una nota curiosa, poi, riguarda i proventi delle concessioni di aree e loculi cimiteriali che erano stati calcolati, in bilancio, in 270.000 euro mentre ora si riducono a 80.000: "A fronte di una serie d'interventi per l'ampliamento dei cimiteri, si puo' dedurre, oggi, che questi sono stati sovradimensionati. Forse si presumeva che i fucecchiesi morissero di piu' o si sono sbagliati i conti dando il via a alcuni lavori e rinviandone altri che, al contrario, avrebbero dovuto essere effettuati subito". - -->.

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Il professor belcari candidato sindaco a s. maria a monte (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Empoli Il professor Belcari candidato sindaco a S. Maria a Monte Docente all'università di Firenze, padre di sei figli, guida una lista civica S. MARIA A MONTE. è Antonio Belcari il candidato a sindaco della lista civica "Progetto per Santa Maria a Monte". Professore alla facoltà di agraria dell'Università di Firenze, 56 anni, sei figli e un obiettivo: vincere le elezioni per "far uscire il paese dal tunnel". Infrastrutture, sicurezza e una amministrazione che "funzioni davvero" saranno i punti del programma con cui cercherà di battere i concorrenti. "Se le elezioni si svolgeranno insieme alle politiche, saremo comunque pronti per affrontare la sfida". Belcari è chiaro nell'esprimere il suo concetto. La data del 13 aprile non lo spaventa. Così com'è esplicito nel dire che la sua è una lista di centrodestra, "in aperta opposizione alla giunta comunale in carica". Dopo aver declinato una prima volta l'invito, rivoltogli dalla Cdl in vista di uno schieramento unico con il "Progetto" - ipotesi per ora non realizzata - Belcari ha deciso di accettare la candidatura: "Non nego che prima di decidere chi dovesse fare il candidato sindaco abbiamo avuto una lunga discussione interna. Nella nostra squadra c'erano tre o quattro persone che avrebbero potuto proporsi come sindaco a Santa Maria a Monte senza alcun tipo di problema. Alla fine sarò io il candidato e ne sono ben contento, anche se non sarà facile". Presto i componenti del "Progetto" cominceranno a incontrare i cittadini. "Siamo tutti nati e cresciuti in questo paese - riprende Belcari - e sappiamo tutto di Santa Maria a Monte. Ma abbiamo intenzione di approfondire le tematiche che stanno più a cuore alla gente. Vogliamo capire quali sono i problemi reali della vita quotidiana, ma anche quelli legati al mondo dell'imprenditoria". "In parte - continua - abbiamo già cominciato a ricevere segnalazioni. La distribuzione del numero unico del nostro giornale alle famiglie durante il periodo di Natale ha dato ottimi frutti. Infatti, avevamo messo una cartolina con cui chiedevamo di segnalarci problemi. Il risultato sono state richieste di interventi sulla rete fognaria, che in molti casi non esiste, e sulla sicurezza. Infrastrutture, ma anche la burocrazia del comune andrebbe semplificata e resa funzionale per le esigenze delle persone". La presentazione del candidato sindaco alla stampa è avvenuta nella sede della lista civica, in via Carducci. Presenti tutti i componenti del "Progetto", compreso Alberto Fausto Vanni, leader del Pri. "Servirebbe un giornale intero - spiega Vanni - per raccontare le cose negative di questo comune. La nostra impressione è quella di essere l'ultima ruota del carro, rispetto ai paesi della zona. A Bientina, per fare un esempio, si respira un'aria diversa. Le procedure per le aziende, giusto per citare un caso, sono snelle e semplici, con gli uffici comunali che aiutano chi si rivolge a loro per un problema. Qui a Santa Maria a Monte tutto questo non accade. Vediamo che la giunta annuncia progetti e opere. Peccato che non vengano mai realizzati". Andreas Quirici.

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Grasso presidente, nomina ufficiale (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Venezia, La" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cronaca Grasso presidente, nomina ufficiale "Internet taglia-tempi e studi specializzati all'americana" AVVOCATI Pizzigati lascia dopo 3 mandati Velocizzare i tempi dei processi, recuperare l'immagine dell'avvocatura e guidare, soprattutto i giovani, verso una specializzazione all'"americana" degli studi. Queste le tre ambiziose parole d'ordine che si è dato il nuovo presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Venezia: Daniele Grasso, 57 anni, con studio a Chioggia e Venezia. La sua investitura era già annunciata da tempo, ma ieri è arrivata la nomina ufficiale. Sarà, infatti, lui a rappresentare per i prossimi due anni le toghe veneziane, guidandone l'organismo professionale e succedendo così a Mauro Pizzigati - civilista e presidente della Casinò di Venezia Spa - che ha retto la presidenza per ben tre mandati consecutivi. "La lunghezza della giustizia a Venezia è allarmante", ha dichiarato Grasso subito dopo la nomina, "per questo prenderemo contatto con tutti i dirigenti degli uffici giudiziari per cercare di velocizzare i tempi con il ricorso all'informatica. La situazione veneziana è nota per l'allarme che desta: il trend non dimostra prospettive di miglioramento, per questo bisogna privilegiare la pragmaticità". Come? Per esempio, utilizzando e-mail certificate per avere informazioni sullo stato di un procedimento penale o civile, quando oggi si deve andare incontro ad una precisa (e lunga) burocrazia cartacea. "Noi approfondiremo tutto il capitolo dell'informatizzazione dei rapporti tra studi legali e ugffici giudiziari", prosegue Grasso, "con intese con gli uffici sulle prassi, per gestire le fasi di un processo non condizionate dalla regola procedurale". C'è anche spazio per l'autocritica. "Si avverte l'esigenza di ricollocare l'immagine dell'avvocato", commenta ancora il neo-presidente, "abbiamo perso smalto in questi anni anche nel ruolo processuale che ci spetta e molto dipende dalla progressiva decadenza del livello di apprezzamento della magistratura nei confronti dell'avvocatura: dovremo investire sulla formazione in vista dell'istituzione di albi di specialità". In questo senso va anche l'indicazione di voler "riorganizzare l'avvocatura sul modello dell'ordinamento della professione medica, promuovendo la specializzazione come prerogativa di un miglior servizio al cliente e anche per assorbire il vertiginoso aumento degli avvocati iscritti all'albo". "Abbiamo lavorato in squadra con il Consiglio e credo, in questi 6 anni", afferma l'uscente Pizzigati, "di aver contribuito a migliorare la situazione dell'avvocatura veneziana con alcune punte di eccellenza, come la formazione obbligatoria, la tutela delle avvocatesse in maternità, la lotta ai consulenti legali abusivi, la fornitura - con tutti i professionisti di area legale - di personale agli uffici giudiziari". Lunedì la nomina di segretario e tesoriere del Consiglio. (r.d.r.).

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Il galateo per il matrimonio: cosa fare (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino di Padova, Il" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Altre Il galateo per il matrimonio: cosa fare - Un buffet, un cocktail, un piccolo ricevimento: proporre un piccolo momento di incontro per gli amici più cari o per coloro che non saranno al matrimonio. - E' sempre molto elegante scrivere a mano gli indirizzi nelle buste per le partecipazioni, gli inviti e i ringraziamenti: le etichette computerizzate lasciatele alla burocrazia. - La sposa non dimentichi di indossare per qualche ora al giorno le scarpe che userà il giorno del matrimonio: mai sottovalutare le scarpe, nel giorno del sì. Nemmeno quelle che, all'acquisto, vi sembravano dei 'guanti'. E in ogni caso, qualche cerottino antivesciche nella borsetta di qualche amica, non pesa. - Ricordarsi dei bambini. Non quelli che arriveranno, ma quelli che ci sono già. Intrattenerli con i giochi degli animatori o tenerli a bada con una baby sitter, renderà piacevole la permanenza a tavola non solo agli sposi, ma anche ai loro genitori, agli altri commensali e agli ospiti del ristorante. - Preoccuparsi di chi arriva da lontano: proporre loro una camera d'albergo. Anche se dovessero rifiutare, la bella figura è assicurata. - Non disdegnare le prove generali per calcolare i tempi e per sapere cosa fare, nei momenti più importanti della giornata, specialmente in chiesa. - Ricordarsi dell'offerta per la chiesa, che sarà consegnata dal testimone dello sposo subito dopo la cerimonia. - Non snobbare le tradizioni sull'abbigliamento della sposa: qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato o un nastrino blu cucito all'interno del vestito. - Scegliere attentamente la musica del ricevimento, anche durante il pranzo (o la cena): va bene, purché non sia a volume esagerato e non inviti a ballare. - Spedire i ringraziamenti a tutti coloro che hanno fatto un regalo di nozze agli sposi.

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Siniscola, la polizia rischia di emigrare - sergio secci (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nuoro Siniscola, la polizia rischia di emigrare Locali inidonei e sfratto, inutile l'appello del questore Ancora ferma la pratica per l'area destinata alla nuova sede SERGIO SECCI SINISCOLA. Il capoluogo delle Baronie rischia di perdere il presidio di polizia. L'ufficio più importante nel territorio compreso tra Olbia e Nuoro, il commissariato, rischia di infatti di essere trasferito in un centro del circondario se entro breve termine non si sbloccherà la vicenda legata all'acquisizione dell'area in cui realizzare la nuova sede. Dopo un periodo di stasi, il problema si ripresenta in tutta la sua gravità. Riesplode in un momento in cui tante sono le questioni di ordine pubblico all'attenzione del nuovo dirigente Adriano Tondo, che da qualche mese ha preso il posto di Dario Mongiovì. La struttura che attualmente ospita gli uffici del presidio baroniese, in piazza santo Stefano, risulta inadeguata alle esigenze dei numerosi agenti e ispettori in forza al commissariato. I locali non dispongono di spazi idonei a ospitare tutti i presidi e non sono a norma in base alla legge sulla sicurezza sul lavoro. Da tempo se ne auspica la chiusura ed il trasferimento a una sede più idonea. Si riparla quindi di un trasferimento della struttura. Se a Siniscola non sarà risolta in tempi brevi la vicenda legata all'acquisizione della nuova area, il commissariato potrebbe emigrare. Più di uno, tra i comuni limitrofi, si sarebbe già offerto per ospitare il distretto della Baronia. Notizie confermate, seppure non in via ufficiale, dalla questura di Nuoro e in particolare dal settore logistico, anche per ora non c'è nulla di definitivo. La situazione in cui si trovano a operare gli agenti del commissariato non è più sostenibile. Sin dal 2000 si parla della costruzione della nuova sede in località Sa Sedda, all'uscita per la Caletta, in un area di cessione al comune. La Regione, aveva stanziato un milione e mezzo di euro. L'iter della pratica si era però arenato nei meandri della burocrazia e delle difficoltà legate alla regolarizzazione della lottizzazione. Il questore Antonello Pagliei, intervenendo direttamente sulla vicenda alcuni mesi orsono, aveva invitato Regione e Comune a fare in fretta perché il commissariato risulta sotto sfratto e l'immobile di piazza Santo Stefano, dovrà essere restituito al proprietario. Nei giorni scorsi, dal Comune è partito in direzione Cagliari un faldone di documenti in risposta alle richieste di delucidazioni in merito alla sistemazione dell'area adiacente il lotto in cui dovrà sorgere il nuovo fabbricato. Il sindaco Lorenzo Pau ha chiesto personalmente delucidazioni in merito e sembra che dal Comune siano stati posti in essere tutti gli atti necessari allo sblocco della pratica. La patata bollente passa ora nelle mani dell'assessore regionale ai lavori pubblici Carlo Mannoni.

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Gradisca sempre più multietnica e non soltanto per il cpt: in aumento i residenti stranieri (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Sono 231 (+8), pari al 3,48%. Integrazione favorita dai contributi. Difficoltà legate a casa e lavoro Gradisca sempre più multietnica e non soltanto per il Cpt: in aumento i residenti stranieri "Molti di loro lavorano nelle aziende di Villesse e di Romans, ma anche a Cormòns, nel Manzanese e nell'hinterland udinese. Nel campo industriale sono occupati soprattutto gli africani, mentre nel ramo edile troviamo soprattutto gli ex jugoslavi. Da notare che negli ultimi anni sono sorte imprese edili condotte proprio da macedoni, serbi e croati". Le straniere tendono invece a dedicarsi alla famiglia, anche perché raramente troviamo nuclei con meno di tre figli: "Qualcuna però inizia a trovare lavoro nei ristoranti gradiscani come aiuto-cuoca, una figura sempre più frequente nei locali e spesso destinata a donne straniere". Alloggi. Situazione tutt'altro che felice per quel che riguarda le abitazioni. "Nel grande condominio di viale Trieste, dove molti stranieri trovavano alloggio in affitto, sono rimasti solo locali in vendita. Le risorse abitative sono bloccate e le agenzie immobiliari fanno difficoltà ad affittare appartamenti agli stranieri: non è razzismo, ma non si vuole correre il rischio della morosità, visto che stiamo parlando di famiglie che in molti casi sono monoreddito". Qualcosa si è mosso nel 2007 grazie all'Ater: due famiglie (una mauritana, l'altra marocchina) hanno ottenuto l'alloggio in base alle graduatorie 2001, mentre una terza (marocchina) è in procinto di ottenere l'alloggio grazie al bando comprensoriale di Mossa. "In primavera - aggiunge la Pillon - a Gradisca ci sarà un nuovo bando Ater: prevedo che il 30-40% di domande sarà da parte di stranieri". Integrazione. I bambini stranieri vanno a scuola con buona frequenza e con buon profitto; e con i compagni legano molto bene. "L'unico problema che si registra - dice l'assistente sociale - è la totale assenza dalla scena dei genitori, che non partecipano agli incontri. Sappiamo che l'istituto comprensivo sta studiando delle possibili soluzioni: un primo passo sarà la traduzione in più lingue del materiale informativo". Una scelta analoga l'ha già compiuta il Comune di Gradisca per pubblicizzare meglio la ludoteca 0-3, che registra la totale assenza di bimbi stranieri: i libretti informativi del servizio saranno stampati in varie lingue. Prime presenze invece nei nidi: la stagione 2007-2008 ha registrato un'iscrizione a testa nelle strutture di Farra e di Versa. Più problematica appare l'integrazione degli adulti nel territorio: "La presenza del Cpt - spiega la Pillon - ha peggiorato la percezione dei gradiscani in fatto di stranieri, c'è una certa intolleranza verbale, che per fortuna non sfocia in atti poco civili. Gli stranieri delle varie etnie, a ogni modo, tendono a frequentarsi quasi esclusivamente fra loro". Contributi. Le risorse comunali stanziate a favore degli stranieri (per integrare gli affitti o per altri interventi) sono considerevoli: 38 mila euro soltanto nel 2006, quasi tutti provenienti da finanziamenti regionali. "Questo accade anche perché gli stranieri sanno destreggiarsi molto bene nella burocrazia italiana", è la conclusione dell'assistente sociale. Giuseppe Pisano.

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Il richiamo di Mattinzoli: Artigiani protagonisti (sezione: Burocrazia)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

IMPRESE E FUTURO. Il presidente dell'Associazione rilancia il tema delle alleanze, punta l'attenzione sui grandi temi e "richiama" la categoria in vista delle elezioni Il richiamo di Mattinzoli: "Artigiani protagonisti" Un impegno che si rinnova sul fronte delle grandi "partite" aperte, un appello al settore - al tempo stesso un'esortazione - prendendo spunto anche dalla congiuntura, non solo economica. Il presidente dell'Associazione Artigiani, Enrico Mattinzoli, va oltre le sfide che interessano da vicino la categoria e la richiama ad essere direttamente protagonista. Iniziando dalle prossime competizioni elettorali. "È FINITO il tempo delle deleghe in bianco, è giunto il momento di fare lobby, di mettersi direttamente in gioco. Ecco perchè invito gli artigiani, ma anche il mondo delle partite Iva, a mettersi in lista, anche in vista delle elezioni amministrative. Dove lo hanno fatto, ed hanno conquistato la poltrona di primo cittadino, hanno dimostrato di lavorare molto bene", ha detto ieri il leader dell'Associazione durante un incontro con la stampa; con lui anche il vice presidente vicario, Alberto Vidali, e il vice presidente, Bortolo Agliardi. Un messaggio scaturito dall'incertezza politica che incide sul contesto economico e determina nuove preoccupazioni. "Come per l'edilizia - hanno sottolineato Mattinzoli, Vidali e Agliardi -. L'invenduto aumenta del 20%, mentre i listini diminuiscono anche fino al 25% in alcune zone come quella del Garda. Purtroppo quando va in sofferenza questo comparto, le ripercussioni su altri settori sono a catena". SUL FRONTE operativo Mattinzoli ha rilanciato l'operazione finalizzata a realizzare - sfruttando anche una partnership già avviata per far fronte a "Basilea 2" - una rete di supporto alle aziende artigiane per quanto concernte l'export: un obiettivo, senza per questo escludere gli altri istituti di credito, per il quale il dialogo è avviato con il mondo del credito cooperativo. Il progetto vede in campo, oltre a Brescia, anche Lodi e Crema (già partner in Artdifi Lombardia), ma è aperto ad altre associazioni anche non appartenenti alla stessa organizzazione artigiana nazionale. "Peccato - ha detto Mattinzoli - dover concretizzare queste alleanze oltre i confini provinciali, quando, invece, si potrebbero fare accordi sul territorio. Finchè non ci saranno le condizioni, però, questo non è attuabile". Grande attenzione è stata confermata per le altre sfide imporanti per il mondo artigiano: da quello della ricerca e dell'innovazione, a quello della burocrazia. "Il prossimo Governo - hanno auspicato i vertici dell'Associazione Artigiani - dovrà dare risposte importanti in questo ambito". Senza dimenticare l'energia - "il nucleare è l'unica soluzione per competere con il resto d'Europa" - e il centro storico di Brescia, per il quale "una delle prime richieste che avanzeremo al nuovo sindaco sarà di rivedere il Piano traffico". SULLE INFRASTRUTTURE Mattinzoli ha ribadito l'importanza che la concessione per lo scalo di Montichiari sia data ai bresciani, "che hanno le capacità per rilanciarlo, puntando soprattutto su charter di qualità". Altrimenti la gara per l'assegnazione "dovrà essere europea". Per la fiera di Brescia due anni di fiducia al nuovo direttore "per sviluppare i progetti. Dopodichè, se non ci sarà stata un'inversione di tendenza, bisognerà rivedere i programmi".C.C.

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L'impegno della Commissione (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2008-02-07 - pag: 14 autore: L'impegno della Commissione. Con il programma "Legiferare meglio" vantaggi competitivi per il sistema produttivo E la semplificazione Ue aiuta le imprese di José Manuel Barroso * e GÜnter Verheugen ** D al 2005 la Commissione europea ha posto il programma "Legiferare meglio " al centro della sua strategia di riforma economica. Verifichiamo costantemente che tutte le nuove iniziative della Commissione europea siano della massima qualità, e stiamo modernizzando e semplificando il corpus attuale della legislazione europea. Sappiamo che il contesto regolamentare è di importanza cruciale per le imprese. Siamo convinti che le norme europee abbiano rafforzato in modo significativo la competitività delle nostre industrie, ad esempio creando un mercato interno che sostituisce 27 diversi quadri regolamentari nazionali. Ma siamo anche convinti che vi sia ancora margine per nuovi miglioramenti, specie a favore delle Pmi. Contrariamente a come viene a volte dipinta, "Bruxelles" non è una fucina di norme nuove e inutili il cui unico scopo è quello di complicare la vita. Se vengono proposte delle norme, è anzi proprio perché apportino vantaggi in futuro. A questo scopo la Commissione europea adesso, prima di presentare una nuova proposta legislativa, ne esamina la necessità. Questa cultura garantisce al tempo stesso che una proposta necessaria sia anche proporzionata, rispetti il principio di sussidiarietà, sia efficace ed efficiente e non inutilmente onerosa. Il nostro ultimo pacchetto "Legiferare meglio", pubblicato la settimana scorsa, dimostra che questi principi non sono solo parole vuote. Si pensi solo a un beneficio tangibile per le imprese europee come l'"area unica dei pagamenti". In un mercato dei pagamenti più efficiente e competitivo i pagamenti all'interno dell'Unione Europea saranno tanto agevoli, convenientie sicuri quanto lo sono oggi all'interno di uno Stato membro. Questa sola iniziativa farà risparmiare fino a 28 miliardi di euro all'anno all'economia europea. Vi è poi l'esempio del nuovo Codice doganale elettronico. Questo sistema elettronico europeo privo di supporti cartacei ("dogana elettronica") permetterà lo scambio di dati fra autorità pubbliche e imprese. Snellendo le procedure doganali con sistemi automatizzati e interconnessi si imprimerà uno slancio al commercio internazionale. Una volta diventato pienamente operativo, il sistema integrato dovrebbe far risparmiare alle imprese 2,5 miliardi di euro all'anno. Nel gennaio 2007 abbiamo dichiarato guerra agli oneri amministrativi con un piano d'azione per ridurre del 25%, entro il 2012, i costi gravanti sulle imprese della Ue. è un obiettivo ambizioso ma realistico, avallato l'anno scorso anche dal Consiglio europeo che ha invitato gli Stati membri a fissare obiettivi con un livello di ambizione comparabile- un invito già seguito da 12 Stati membri. Secondo studi economici, un impegno concertato della Ue e degli Stati membri per questa riduzione del 25%porterà a vantaggi pari a un aumento dell' 1,5% circa del Pil ( cioè 150 miliardi di euro). Per lanciare questo processo, all'inizio del 2007 abbiamo proposto una prima serie di azioni rapide, che rappresentano un risparmio stimato di 1,3 miliardi di euro per le imprese e la metà delle quali sono già state tradotte in testi legislativi, adottati in tempo record. Seicentomila società per azioni, ad esempio, non dovranno più commissionare costose relazioni d'esperti sui progetti di fusione o di divisione di piccole imprese. Più di 300mila trasportatori non saranno più tenuti ad avere documenti di trasporto distinti. E continueremo a lottare contro la burocrazia anche nel 2008. Quest'anno saranno presentati altri 45 provvedimenti, che produrranno altri vantaggi concreti e tangibili. Proporremo di semplificare le attuali norme sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche per agevolare ai fabbricanti, ai rivenditori e ai consumatori l'osservanza degli obblighi ambientali. Semplificheremo in modo incisivo l'attuale quadro normativo in materia di biocidi e affronteremo il problema della sua complessità e onerosità. Abrogheremo una cinquantina di direttive tecniche nel settore automobilistico per sostituirle eventualmente con riferimenti ai regolamenti Unece (Commissione economica delle Nazioni Unite per l'Europa). Alleggeriremo inoltre gli obblighi in materia di rapporti statistici degli operatori economici (Intrastat), cosa che andrà a particolare vantaggio delle piccole e medie imprese. Proporremo infine- aspetto non meno importante - , di consolidare ed estendere i settori nei quali le autorità nazionali,regionali e locali possono erogare aiuti senza bisogno dell'accordo preventivo della Commissione, e a tal fine semplificheremo il regolamento generale di esenzione per categoria in materia di aiuti di Stato. Vogliamo poi sottolineare che tutte le nuove proposte importanti della Commissione sono ormai oggetto di una valutazione d'impatto, che fornisce un'analisi approfondita di tutte le ripercussioni significative a livello economico, sociale e ambientale. Gli effetti incrociati e le sinergie vengono chiaramente spiegati e se ne tiene conto nel processo decisionale. Abbiamo creato un Comitato indipendente per la valutazione d'impatto, che controlla e formula pareri, migliorando di molto la qualità del nostro lavoro: si tratta di un trampolino verso una vera e propria cultura della proporzionalità e della sussidiarietà nella legislazione. Il programma "Legiferare meglio" non è un evento episodico, ma un processo continuo. I risultati raggiunti finora hanno già consentito grossi risparmi alle imprese e ai cittadini europei. Siamo comunque decisi a continuare a lottare contro la burocrazia a livello europeo e invitiamo gliStati membri dell'Unione a portare avanti le loro battaglie con lo stesso vigore a livello nazionale. Le economie europee saranno così in grado di affrontare le sfide di un'economia mondiale in divenire e di coglierne le nuove opportunità. * Presidente della Commissione europea ** Vicepresidente della Commissione europea TAGLIO A PROCEDURE E ONERI Il nuovo Codice doganale elettronico darà slancio al commercio internazionale Un piano per ridurre i costi amministrativi.

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Parcheggio sotto l'orientale progetto al genio civile con raddoppio dei posti auto (sezione: Burocrazia)

( da "Centro, Il" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Guardiagrele. Lavori consolidamento anti-frana Parcheggio sotto l'Orientale Progetto al Genio civile con raddoppio dei posti auto GUARDIAGRELE. Il parcheggio sotto l'Orientale potrà essere ampliato, con l'opzione del raddoppio degli attuali 120 posti auto. Ma prima si dovrà consolidare il terreno franoso al margine sud. L'amministrazione comunale ha presentato al Genio civile il progetto per i lavori, del costo stimato di circa 150mila euro, per fermare i sommovimenti che da anni interessano la zona. In dirittura di arrivo è anche un altro finanziamento, 500mila euro interamente a carico della Regione, che arginerà la frana progressiva del versante occidentale del centro storico, tra la discesa del Torrione e Colle Luna. "Non siamo all'emergenza, nè mai lo saremo", spiega l'assessore ai lavori pubblici, Enrico Croce, "ma sono interventi che vanno fatti in base alla mappa regionale del rischio idrogeologico". Dunque il parcheggio all'Orientale, da circa un anno servito da un ascensore panoramico che conduce direttamente al livello del borgo alla spalle di Santa Maria Maggiore, non può essere la priorità quanto invece il consolidamento. "Il progetto in esame al Genio civile", precisa l'assessore, "riguarda unicamente il consolidamento, mentre un ampliamento dello spiazzo per fini diversi, il parcheggio per esempio, è un capitolo successivo, da valutare con attenzione". La sicurezza, anche se in prospettiva giacché rischi imminenti non ci sono, è la parola chiave dei lavori da mezzo milione in programma sul versante occidentale. "La Regione richiede una delimitazione accurata dell'area su cui intervenire", spiega Croce, "obiettivo che abbiamo affidato a rilievi geologici già commissionati, che faranno una fotografia della macchia a rischio di cedimenti verso valle. E' la burocrazia che lo esige", annota, "ma è anche garanzia di ulteriori finanziamenti sulla zona che con più intensità è interessata da frane almeno negli ultimi decenni". Del comprensorio occidentale fanno parte aree critiche come via Grele e il complesso delle scuole superiori, il campo sportivo e la frazione San Donato. Parte dei fondi sarà impiegata su un altro antico fronte di frana, quello di Villa San Vincenzo, su cui si è lavorato con murate e palificazioni. CONVEGNO. Edilizia a tutela dell'ambiente e nuove fonti di energia per le abitazioni. Se ne parlerà oggi nella sala consiliare di Guardiagrele nel secondo incontro del ciclo "Casa e contesto" organizzato dall'assessorato comunale all'urbanistica, la coop Linea verde e il Centro di educazione ambientale di interesse regionale "Il riccio e la castagna" di Roccamorice.

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A FUNERALI AVVENUTI, per espressa volontà dell'es (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Tinto, è stata data notizia della prematura scomparsa del professor Mario Pecoraro (nella foto), deceduto all'età di 61 anni il 29 gennaio al Policlinico di Modena. Leccese di nascita, carpigiano di adozione (giunse in città una quarantina di anni fa), laureato in lettere e docente nelle scuole medie, Pecoraro ha sempre avuto due passioni vere, il giornalismo e la politica. Il giornalismo visto sotto l'aspetto della ricerca storica e dell'approfondimento di problemi civili, sociali e di costume, la politica come testimonianza di impegno civile ma anche di denuncia di situazione da lui ritenute ingiuste o penalizzanti per i cittadini. DA SEMPRE SOCIALISTA, anche se allergico alle burocrazie e ai vincoli di partito, spirito libero, oltre a collaborare con quotidiani e periodici locali, Pecoraro, che è stato per molti anni direttore del periodico del Psi Luce, si dedicò anche alla scrittura di libri dando alle stampe alcuni volumi i principali dei quali sono stati 'Storia delle istituzioni ospedaliere carpigiane nei secoli', 'Assistenza a Carpi dal Trecento ai giorni nostri', 'La Chiesa modenese e il problema dell'assistenza', 'Il Socialismo carpigiano nelle pagine del periodico Luce', ma anche 'Cento anni di stampa socialista nella Bassa Padana', 'Le figure e le opere di due socialisti, Gregorio Agnini e Alfredo Bertesi', 'Sguardi su Carpi e oltre'. IL SUO SPIRITO LIBERO e critico, controcorrente, nemico delle ipocrisie e del conformismo, lo portò spesso in polemica e in rotta di collisione col Palazzo per certe vicende locali che egli criticò apertamente e aspramente. Nel volume che significativamente egli denominò 'Una voce fuori dal coro', condensò i suoi precedenti scritti tutti intrisi di passione civile. Oppure l'altro libro da lui intitolato 'Storia di una mostra, una vicenda che rasenta il grottesco', in cui se la prese con l'amministrazione comunale che prima assunse con lui un impegno che poi improvvisamente disattese, una vicenda con lunghi e velenosi strascichi polemici e minaccia di querele. UN PERSONAGGIO scomodo, insomma, per Carpi e la carpigianità, che lo portò col tempo ad essere emarginato "e a non trovare più - come si lamentava con gli amici - nessun interlocutore nelle istituzioni pubbliche locali", cui avrebbe voluto sottoporre le sue tante idee e i suoi tanti progetti culturali che la sua fantasia creativa produceva, al di là, come detto, della sua opposizione netta e totale alla cultura ingabbiata, allineata al potere, al servizio di qualcuno e di qualcosa, lui tanto fedele ai concetti di pluralismo e partecipazione. Una indifferenza nei suoi confronti che tanto lo deluse e lo amareggiò. - -->.

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L'INTERVENTO SECONDO FRENICCHI LA CLASSE POLITICA LOCALE NON E' CONSAPEVOLE DEL RUOLO DEL NUOVO ENTE 0 La Provincia non deve soddisfare la fame di poltrone (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'INTERVENTO SECONDO FRENICCHI LA CLASSE POLITICA LOCALE NON E' CONSAPEVOLE DEL RUOLO DEL NUOVO ENTE "La Provincia non deve soddisfare la fame di poltrone" di GRAZIANO FRENICCHI * DA DIVERSE settimane seguo con vivo interesse l'acceso dibattito avviato da Don Vinicio Albanesi che, con il suo carisma, è riuscito a scuotere gli abitanti del quartiere San Marco per coinvolgerli nella difesa del loro territorio dalle improvvide iniziative dei pubblici amministratori che vorrebbero autorizzare la realizzazione di un motodromo e di una centrale a biomasse. Ho trovato, inoltre, molto intelligenti e motivate le considerazioni espresse dalla dr.ssa Loredana Alidori, quale esponente del direttivo dell'associazione "R&V" che ha redatto a suo tempo un progetto denominato "Parco comunale degli Alberelli". E' del tutto inspiegabile come personalità responsabili del proprio ruolo, possano, non dico decidere, ma solo immaginare, con tanta disinvoltura e superficialità, di piazzare in quel territorio due impianti di una rilevanza tale da sconvolgere l'armonia di una zona di rara bellezza, peraltro, ricca di storia e di cultura. Si tratta, se non sbaglio, di uno degli accessi più importanti e trafficati, che conduce verso la città e lo sarà ancora di più con la prossima apertura del casello autostradale. Ed è tanto più inspiegabile ove si pensi che il Comune di Fermo ha la fortuna di disporre di un territorio che - rispetto alla popolazione - è tra i più vasti d'Italia ed ha quindi la possibilità di collocare agevolmente queste strutture in località più idonee. Mi piacerebbe che i governanti della nostra comunità, archiviato il carnevale, riservassero tanto attivismo alla costruzione della nuova provincia. Il 1° gennaio 2009 è ormai dietro l'angolo e fino ad ora non mi sembra che si siano fatti significativi passi avanti. Tanto per essere chiaro, le numerose riunioni con la controparte ascolana per la ripartizione del patrimonio provinciale sono sicuramente doverose e importanti ma riguardano il "contenitore", non il "contenuto". A mio avviso, una provincia ha senso se è consapevole del cambiamento epocale di scenario che è nel frattempo intervenuto e che vediamo tutti i giorni sotto i nostri occhi. Ha senso se sente la responsabilità soggettuale di costruire la sua nuova e, per questo, originale identità scrutando l'orizzonte con il "binocolo rovesciato", tante sono le variabili che si presentano. Se la provincia del Fermano deve limitarsi a essere la metà dell'attuale provincia di Ascoli, temo che non andremo da nessuna parte. In questo caso il nuovo ente servirà solo a soddisfare l'insaziabile ambizione dei soliti "cacciatori di poltrone" malati cronici di sterile "vanagloria", ma incapaci di portare valore aggiunto e quindi senza riflessi positivi per la collettività. Attenzione però, perchè la cosidetta società civile non è più disposta a delegare passivamente, come in passato, il proprio futuro a mestieranti di scarso peso specifico. I cittadini sono stufi di lottare ogni giorno contro una burocrazia costosa, arrogante e soffocante: Non auspica, ma pretende amministratori seri e capaci anziché "minestre riscaldate", come purtroppo quasi sempre accade. * ex Direttore Generale della Carifermo - -->.

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MATTIA ECCHELI Articolo 102 bis della Finanziaria provinciale (sezione: Burocrazia)

( da "Adige, L'" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

MATTIA ECCHELI Articolo 102 bis della Finanziaria provinciale. È previsto "un concorso agli oneri derivanti dall'aumento dei tassi sui mutui per l'abitazione principale sottoscritti anteriormente all'1 gennaio 2008, qualora la variazione dei tassi comporti un aumento della rata superiore al 20% rispetto alla rata iniziale". Traduzione: la Provincia prende atto dell'impennata dai costi legati ai finanziamenti a lungo termine (in particolare di quelli a tasso variabile) e decide di intervenire per limitare le difficoltà delle famiglie. Ma non di tutte, naturalmente. Anche perché pare che a bilancio siano stati previsti solo 1,4 milioni di euro. Il beneficio riguarda i soli residenti nei comuni del Trentino che non siano titolari di diritti reali su altri immobili (ovvero che non possiedano altre case) oltre a quello per il quale è acceso il mutuo. E, soprattutto, devono rientrare in parametri individuati attraverso il sistema Icef. Un provvedimento lodevole. Peccato che, come denunciano Lega Consumatori e Federconsumatori, la delibera che chiarisce i termini e le modalità di accesso all'intervento non è ancora stata approvata. Né, a quanto pare, discussa. "Abbiamo già chiesto un incontro al presidente Dellai - ricorda la portavoce della Lega Consumatori Barbara Maseri - ma non abbiamo ancora avuto risposta". Per i rappresentanti dei consumatori la delibera è fondamentale poiché la sofferenza sui mutui sta costringendo numerose famiglie a chiederne la rinegoziazione: "E c'è una bella differenza tra il sapere se la Provincia interviene o meno per capire per quale soluzione optare", avverte Maseri. La burocrazia provinciale è chiamata a fornire una risposta anche circa la portabilità (cioè il trasferimento del mutuo da un istituto all'altro): "Vogliamo capire se è possibile nel caso in cui la Provincia abbia erogato un contributo - insiste la referente della Lega Consumatori - perché i consumatori ci dicono che la Provincia lo impedisce". Con l'impennata del costo del denaro, ci sono rate addirittura raddoppiate. Una situazione insostenibile per diversi nuclei sui quali grava anche l'indebitamento legato al credito al consumo, i cui effetti emergeranno nei prossimi anni. Federconsumatori e Lega Consumatori chiedono alle banche uno sforzo per abbattere le spese legate alla scrittura privata autenticata necessaria per la portabilità. Il decreto Bersani ha cancellato "oneri e costi" ma non ha eliminato l'obbligo del ricorso all'autenticazione. Presso gli studi notarili costa, mentre presso i comuni (i segretari sono pubblici ufficiali) sarebbe gratis. Ma le banche sembrano riluttanti a siglare contratti fuori dagli studi dei notai. Tanto i costi gravano sui contraenti. 07/02/2008.

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Artigiani in crisi, cresce il sospetto di "nero" (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Resi noti i dati Movimpresa provinciali per il settore delle realtà aziendali più piccole. Nel 2007 "perse" oltre cento aziende Artigiani in crisi, cresce il sospetto di "nero" Negli ultimi due anni in aumento le chiusure di attività. Ma solo alcune sono reali di FEDERICA BARELLA I dati Movimpresa resi noti in questi giorni confermano, purtroppo, anche per il 2007, un andamento negativo sul fronte delle "cessazioni attività" del mondo artigianale della provincia di Udine. In parte sarebbero chiusure vere e proprie. In parte invece, è il sospetto degli addetti ai lavori, sarebbero cessazioni di attività solo "ufficiali", con una continua alimentazione, invece, del cosiddetto "sommerso". Facendo così crescere le preoccupazioni che Confartigianato Udine esprime da mesi. Al 31 dicembre del 2007 l'albo provinciale contava 15.290 imprese artigiane attive, 102 in meno rispetto alla fine del 2006. Praticamente la consistenza numerica è tornata ai livelli di quattro anni fa dopo il primato di 15.455 imprese attive segnato alla fine del 2005 e con un trend invece in netta crescita per quel che riguarda le cessazioni, solo in parte compensate da una "natalità" imprenditoriale che resta invece vivace. Nel 2007 ci sono state infatti più iscrizioni che nel 2006: 1209 anziché 1170. Viceversa le cancellazioni hanno toccato quota 1305, il livello più elevato degli ultimi otto anni, crescendo del 4,7 per cento rispetto all'anno prima e addirittura del 22,7 per cento nel biennio. Dei tre macrosettori artigiani, quello delle costruzioni è l'unico ad avere ancora un trend espansivo (con moltissime ditte individuali e anche una fortissima presenza di stranieri), anche se in progressiva decelerazione. Conta infatti 6355 aziende attive, l'1,1 per cento in più del 2006 ed il 22 per cento in più del 2000. "Per quel che riguarda invece i settori in crisi - spiega Gian Luca Gortani, direttore della Confartigianato Udine - quelli maggiormente colpiti dall'andamento negativo dell'economia sono quelli dei trasporti, delle riparazioni e del legno. Ma c'è da dire che molte cessazioni sono dovute anche all'aumento in questi ultimi anni della pressione fiscale (anche solo di quella "percepita") e della burocrazia. Il fatto che le chiusure aumentino nel secondo semestre è infatti molto significativo. Purtroppo, però, c'è il sospetto che molte siano soltanto chiusure sulla carta". Molte micro-aziende, secondo gli esperti del settore, continuerebbero a lavorare "in nero", andando così a danneggiare non soltanto i colleghi più regolari (per concorrenza sleale), ma anche non rispettando magari norme legate alla sicurezza e alla contribuzione nei confronti dei vari dipendenti. E in questo caso non si potrebbe parlare di un settore solo. "Nessuno ovviamente ha dati su questo fronte - conclude Gian Luca Gortani -. Ma è chiaro che con una minore pressione fiscale, contributiva e burocratica, la mortalità "reale" o solo "ufficiale" delle aziende artigiane diminuirebbe. E così anche il "nero"".

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ALITALIA/ VERSACE: NESSUNO CI HA MAI CHIESTO DI INVESTIRE (sezione: Burocrazia)

( da "Virgilio Notizie" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

07-02-2008 09:26 Mi fido più di Passera che di Padoa-Schioppa Milano, 7 feb. (Apcom) - Santo Versace, presidente di Altagamma e numero uno dell'omonimo gruppo di moda, non ha mai ricevuto nessuna richiesta di investimento per entrare nella cordata di Air One in alternativa alla cordata Air France-Klm per la privatizzazione di Alitalia. "Nessuno ci ha mai parlato di investire - ha detto questa mattina - il problema non sono gli investimenti, i mezzi finanziari ci sono". "L'offerta di Air One è meglio di quella di Air France - ha proseguito - ma come al solito in Italia si favoriscono gli amici degli amici". Versace ha espresso tutto il suo apprezzamento per l'amministratore delegato di Intesa SanPaolo Corrado Passera, già parte della cordata Air One. "Passera secondo il ministro dell'Economia è un incapace - ha affermato - secondo me è capace. Se dice che è meglio l'offerta di Air One io ci credo e mi fido più di lui che di Tommaso Padoa-Schioppa". Per il presidente di Altagamma la situazione di Alitalia sconta la situazione politica del Paese. "Paghiamo i disagi di una politica che non sa decidere e risolvere i problemi. Alitalia è un problema di sistema-Paese, un sistema che già funziona male con un classe politica e una burocrazia dannosissima".

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Ci scrivono (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2008-02-07 num: - pag: 9 categoria: BREVI Ci scrivono SEMAFORI / 1 Pedoni a rischio Vivo in viale Umbria, una delle circonvallazioni di Milano. Ormai quasi nessuno si ferma per far passare i pedoni. Basta fermarsi 5 minuti ed osservare, nonostante i semafori, la media della velocità raggiunta dalle automobili e dalle moto. Per non parlare dei tratti in cui vi sono strisce pedonali senza semafori. Lavoro in centro e, dopo esser arrivata al capolinea in largo Augusto, attraverso la strada esattamente davanti al cinema President. Una parte di strada è supportata dal semaforo, l'altro tratto no. Nessuno si ferma, taxi inclusi. Giada Argento SEMAFORI / 2 Impianto guasto Dalla vetrina della nostra piccola libreria di quartiere, una di quelle destinate a scomparire, come da una vostra recente inchiesta, assistiamo a ingorghi fuori norma e a parecchi ripetuti incidenti. La causa è la rottura del semaforo che regola l'immissione delle auto sul corso San Gottardo provenienti da via Torricelli e da via Tantardini. Il semaforo è rotto da un mese. Libreria Largo Mahler BASTIONI Pulizie di primavera Finalmente l'altra mattina ho visto ripulire da operatori ecologici la parte verde e scoscesa dei Bastioni di Porta Nuova, che era sporca e malconcia, come un orrido. F.Valelli VIA CUSANI Slalom tra le buche Via Cusani, in pieno centro storico cittadino, ha una pavimentazione stradale, letteralmente massacrata, tutta piena di rattoppi e buche, che sono vere e proprie voragini: un calvario per motociclisti e ciclisti. Mauro Lupoli NUOVA FIERA Svincoli come trappole Per chi percorre la statale del Sempione, gli svincoli per la fiera di Rho-Pero rappresentano un labirinto. Non passa settimana senza che venga aperta una nuova rotonda o ne venga chiusa una vecchia, che siano aggiunte, tolte o spostate le protezioni in cemento che delimitano i percorsi, che vengano modificati accessi e uscite. Il tutto senza cartelli indicatori. Inoltre le strisce della vecchia segnaletica orizzontale non vengono cancellate, così che, seguendole nei giorni di nebbia o pioggia, si rischia di finire contro il new jersey. Stefano Banda LAVORI PUBBLICI Vernici sotto l'acqua Girando per le vie della zona Fiera, sotto la violenta pioggia, ho assistito ad un'ennesimo spreco di soldi pubblici: nonostante la pioggia incessante, uno stuolo di verniciatori, come se niente fosse verniciava i pali dei semafori ed anche quelli della luce. Il lavoro cominciato in mattinata, era ancora all'opera alle 20. Credo che non abbiano ancora inventato una vernice che attacchi sul bagnato. Gaetano Bertolo DUOMO Panchine troppo fragili Siamo andate a vedere le nuove panchine in piazza Duomo. Non ci sembrano adatte alla piazza. Dovrebbero semmai richiamare il marmo della cattedrale o di pietra che non richiede manutenzione. Meglio che non si abbia la possibilità di appoggiarsi con la schiena per evitare permanenze troppo lunghe e bivacchi di maleducati e menefreghisti. Le nuove panchine viste oggi sono fatte con assi di legno, deteriorabili. Federica Gilardoni Elena Zanoletti BUROCRAZIA Complicarsi la vita Una volta per ricevere a casa un certificato del Comune si chiamava i numero 199199600 ed il giorno seguente si riceveva il certificato pagando poche lire. Ora bisogna chiamare il numero 020202. E di giorni ne passano sette. Enrico Sala DONARE SANGUE Istruzioni per l'uso Un lettore dice di essere rimasto stupito dalla difficoltà di individuare luoghi dove donare sangue. Quasi tutti gli ospedali di Milano dispongono di un settore donatori o sono in grado di fornire informazioni. Sono un donatore del Policlinico e mi è sufficiente seguire i cartelli per trovare la palazzina donatori. Paolo Caldarella PROCESSO PER STUPRO Parola all'imputato Nell'articolo "Lo stupro, l'uomo è un messicano: le percosse davanti ai figli", riportando alcuni particolari della vicenda giudiziaria riguardante il signor Lerna, vengono riferite notizie non vere. Non è vero che "in aula, Felix Lerna (...) ha tenuto gli occhi fissi a terra", in quanto lo stesso non era presente all'udienza del 10 gennaio. Inoltre, i presunti maltrattamenti e le asserite violenze non sono avvenuti in presenza dei bambini. Infine i toni utilizzati non possono ritenersi propriamente continenti. Avv. Daria Pesce.

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E' sbarcata anche la Jlt (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Adriatico" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'agenzia per l'accoglienza dei superyacht E' sbarcata anche la Jlt ANCONA - Un bel brindisi con champagne e ricco buffet alla presenza del presidente dell'Autorità Portuale Giovanni Montanari. Non poteva essere diversamente per l'inaugurazione dei nuovi uffici della Jlt Yacht Agency, agenzia leader per l'accoglienza dei superyacht, che ha la sua sede principale a Venezia ed è diretta dal presidente Stefano Tositti, anche lui presente al taglio del nastro. Già attiva da alcuni anni allo scalo dorico grazie al servizio di branch office dei fratelli Morandi, da martedì la Jlt ha un suo proprio ufficio in via Mascino all'interno di Marina Dorica. Ciò che differenzia l'offerta di Jlt dalle altre agenzie marittime è il servizio: massima disponibilità, 24 ore al giorno e sette giorni su sette, per esaudire ogni tipo di desiderio dell'armatore e dei suoi ospiti. Jlt non si occupa solo di ordinaria burocrazia, necessaria per la richiesta di approdo e per la manutenzione degli yacht. Offre servizi: prenotazione di alberghi e guide turistiche, approvvigionamenti e assistenza in mare con personale qualificato. Fondata nel 2000, è il punto di riferimento primario nel Mar Adriatico e ha già aperto uffici distaccati a Trieste, Pescara-Ortona e Brindisi. Inoltre la Jlt è fra i fondatori della Blue Water Alliance, network di professionisti dell'assistenza allo yachting, attraverso il quale è integrata in una rete che attraversa tutto il Mediterraneo.

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Bretella, entro dicembre conclusione dei lavori (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Adriatico" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Viabilità ducale, lo conferma l'assessore Mechelli. Ad aprile il via per la rotatoria in località Sasso Bretella, entro dicembre conclusione dei lavori URBINO Urbino, la viabilità difficile ed i tortuosi collegamenti con la costa. Da sempre il prestigio e la bellezza della città ducale fanno il paio con la difficoltà di poterla raggiungere e con la pericolosità delle vie di transito. Ma qualcosa si muove. Abbiamo chiesto all'Assessore urbinate ai Lavori Pubblici Lino Mechelli quali sono i progetti in via di realizzazione circa la viabilità ducale. La prima lieta notizia è quella dei lavori per l'agognata bretella: entro la fine di quest'anno termineranno come previsto. " La ditta terminerà i lavori entro il 31 dicembre ha anticipato Mechelli e nel rispetto dell'ambiente è stata predisposta la copertura dei muri di contenimento con mattoncini, su tutto il tratto che va da Urbino sino a Bivio Borzaga. Questa Amministrazione si sta inoltre impegnando, attraverso una forte pressione sull'Anas, perché sia migliorato il tratto che congiunge le Conce' alla 'Croce dei Missionari' ". Dalla bretella alla "Fano-Grosseto" il passo è breve. Per la "due mari" occorre infatti attendere che la burocrazia faccia il suo corso: terminato il progetto è stato ora elaborato il bando per il project financing. Nell'illustrare ciò che sarà realizzato e ciò che è stato fatto Mechelli compie una riflessione non incoraggiante sul futuro prossimo della città: " La situazione della politica nazionale non è delle migliori. Per Urbino la caduta di questo governo è una sciagura incalza l'assessore poiché erano stati attivati canali collaborazione importanti ". Sulla direttrice che conduce al co-capoluogo pesarese è stata invece avviata una serie di interventi che fa capo soprattutto all'Amministrazione provinciale. Prima fra tutti la costruzione della rotatoria in località Sasso, dove i lavori incominceranno entro il prossimo aprile. Nel luogo deputato per la rotonda c'è una piccola casa che sarà abbattuta, per la quale la Provincia ha dovuto trovare un accordo con i proprietari. Poco dopo la rotatoria in questione, in direzione di Pesaro, sarà eseguito un intervento di normalizzazione del tracciato nel quale saranno eliminate due curve, tristemente note in Urbino per la loro pericolosità e per i tragici incidenti che là sono avvenuti. " Oltre a questi interventi ha spiegato Mechelli - una seconda rotatoria, co-finanziata da Comune e Provincia, sarà invece realizzata poche centinaia di metri prima di giungere a Trasanni, in località CalMazzante". Infine l'intervento di copertura del fiume sarà a breve realizzato nella stessa frazione, Trasanni. " Tutti gli interventi effettuati ha concluso Mechelli saranno effettuati nell'ottica del miglioramento della sicurezza e della scorrevolezza". GIORGIO BERNARDINI,.

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La burocrazia stoppa le piscine (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Tre le offerte pervenute al Comune per il nuovo impianto natatorio, ora si tratta di istituire una commissione che le valuti La burocrazia stoppa le piscine Situazione di stallo sulla procedura da seguire. E intanto i ragazzi devono recarsi fuori città ChioggiaUn complesso natatorio con tre piscine coperte e di differente capienza ed i servizi che ne faranno un vero e proprio stabilimento balneare alle spalle del lungomare Adriatico nell'area in cui già sono stati realizzati l'arena ed il complesso del fitness. Per realizzarlo la precedente Amministrazione ha fatto ricorso alla formula del "project financing": 4 milioni il Comune e 2 un operatore o una società che riceverà in cambio dell'investimento la gestione del complesso per almeno una trentina d'anni. L'iniziativa ha destato interesse. Tre le offerte pervenute al Comune di Chioggia la scorsa primavera entro i limiti di tempo prescritti. A questo punto il turno elettorale ha bloccato le procedure consegnando la pratica all'Amministrazione ora in carica. Per esaminare le offerte e scegliere la più conveniente è previsto si nomini una commissione. Sulla procedura da seguire si è creata una situazione di stallo. Due le tesi: la nomina della commissione sta nella facoltà del dirigente dei lavori pubblici da un lato; dall'altro la facoltà di nomina viene riferita alla Giunta. Così il tempo è passato inutilmente. Molte scolaresche di Chioggia continuano a recarsi fuori città per i corsi invernali di nuoto. Intendiamoci: non ci vogliono mesi per realizzare il complesso natatorio per il quale i tecnici parlano di un anno e mezzo, ma se non si comincia. bisogna ricorrere come ha fatto l'assessore allo Sport a soluzioni alternative.Infatti in attesa di disporre del complesso natatorio il Comune per iniziativa dell'assessore allo Sport, Nicola Boscolo Pecchie ha stipulato una convenzione con lo stabilimento Lido di Padova, Veritas e la Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco. "Nuoto a scuola", questa la denominazione dell'iniziativa, consentirà ai bambini delle scuole materne, a scolari delle elementari e studenti delle medie inferiori e superiori di partecipare al progetto con una tariffa mensile di 40 euro per otto lezioni. "Una spesa - precisa la nota fatta divulgare dall'assessore - altamente inferiore rispetto alle ordinarie tariffe di mercato". Scopo dell'iniziativa è di "avviare alla pratica del nuoto, considerata disciplina formativa a tutto tondo, tutti gli studenti, anche quelli che per motivi economici e sociali e per impossibilità connesse alla propria organizzazione familiare hanno maggiori difficoltà".L'assessore Boscolo Pecchie sottolinea la possibilità col progetto "Nuoto a scuola" di "estendere la pratica sportiva a fasce sociali che per vari motivi ne sarebbero impossibilitate". Le procedure da seguire per la partecipazione al progetto verranno concordate tra amministrazione comunale-assessorato all'Educazione e sport ed i dirigenti scolastici. Il costo complessivo, 40 euro al mese, è comprensivo anche del trasporto di scolari e studenti dalla scuola alla piscina e ritorno.Giorgio Boscolo.

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Il Comune promette servizi più efficienti (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Riorganizzazione di aree e settori Meno burocrazia e servizi più efficienti. A questo punta la riorganizzazione della "macrostruttura" del Comune di Belluno. Che in parole povere significa la ridefinizione di aree e settori dell'apparato comunale. Il nuovo assetto amministrativo, che entrerà in vigore dal prossimo 11 febbraio, prevede alla testa di Palazzo Rosso il segretario generale, mentre non ci sarà più il direttore generale, Pierdomenico Gnes, chiamato ad occuparsi di una macroarea chiamata "Sviluppo e programmazione", dalla quale dipenderanno il personale, formazione, politiche sociali e igiene sanitaria, edilizia privata, Ufficio si piano e programmazione urbanistica, bilancio e patrimonio, risorse economiche, economato e società partecipate. Ed ancora attività produttive, turismo e ambiente. Le altre cinque aree della nuova macrostruttura sono: Cultura, che comprende istruzione, biblioteca, museo e archivio storico; Comunicazione e sport con Siro, tempo libero cui vanno aggiunte le politiche per la casa; Settore sportello civico con i servizi demografici, archivio e protocollo; Interventi sul territorio con le opere pubbliche, servizi amministrativi e tecnologici, viabilità, mobilità e Ced. Infine il settore Vigilanza con Polizia locale e protezione civile. "Era una promessa fatta durante la campagna elettorale - ha affermato il sindaco Prade - per mettere la burocrazia al servizio dei cittadini". L'assessore competente Paolo Gamba ha spiegato che uno degli intenti del nuovo piano è di valorizzare i funzionari. "Sono state aumentate le posizioni organizzative all'interno degli uffici, con una riorganizzazione che ha permesso di passare da 18 a 21, inserendoli in settori come lo sport, Sirp, amministrativi, ambiente e Ced". Al sindacato regionale dirigenti, che già nel pomeriggio di martedì aveva inviato una lettera con la richiesta di soprassedere per approfondimenti, Gamba risponde che non ci deve essere nessun timore su paventate declassificazioni. "La professionalità in questo Comune è alta, ma era necessario ottimizzare i servizi con personale più motivato". E la verifica delle professionalità sarà uno dei punti sui quali Palazzo Rosso insisterà. "Anche per retribuire meglio le professionalità che lavorano bene".M.D.

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Sanità: parità o disparità? (sezione: Burocrazia)

( da "Opinione, L'" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Oggi è Gio, 07 Feb 2008 Edizione 26 del 07-02-2008 Fra pubblico e privato Sanità: parità o disparità? di Piero Fiorentini Il diritto alla salute è di ogni cittadino e la scelta del medico di fiducia e del luogo di cura deve poter essere liberamente attuata dall'assistito. Tutti abbiamo il diritto ad essere curati nell'ambito del Sistema Sanitario Nazionale. Le strutture sanitarie, siano esse pubbliche che private, debbono possedere i medesimi "requisiti minimi" per essere autorizzate all'esercizio ed i medesimi "requisiti ulteriori" per essere accreditate con il Sistema Sanitario Nazionale. La Legge di Riforma Sanitaria dell'allora Ministro De Lorenzo (Decreto Legislativo n.502 del 30 dicembre 1992) ribadisce questi principi all'art.8 comma 4, ed all'art.8 bis comma 2. Di fatto questa legge non ha mai trovato piena applicazione e per le vicissitudini politiche di quegli anni, e per le obiettive difficoltà a modificare vecchi privilegi che davano alle strutture sanitarie pubbliche la possibilità di poter operare anche in carenza di quei requisiti che invece venivano richiesti obbligatoriamente per le strutture private e che mantenevano per il pubblico la priorità di scelta del luogo di cura. Anche il DPR 14 gennaio 1997 emanato dalla Ministra Bindi, all'art.1 ed all'art.2, comma 4, ribadisce il principio della completa parità fra pubblico e privato, facendo salvo il diritto alla libera scelta del luogo di cura e del professionista, nell'ambito dei soggetti accreditati. Il citato DPR prevedeva poi che ogni Regione emanasse apposite leggi per recepire la direttiva nazionale ed applicarla. La Regione Emilia-Romagna, emanava nel 1998 la Legge Regionale n.34 che prevede parità di obblighi per le strutture pubbliche e private, ai fini dell'autorizzazione (art.1) e dell'accreditamento (art.2). E l'anno successivo la stessa Giunta emanava la Delibera n.125 per definire i requisiti necessari ai fini dell'autorizzazione. I tempi di adeguamento erano definiti in un massimo di 5 anni. Nella realtà le strutture private debbono programmare ed avviare una serie di investimenti costosi e penalizzanti sull' attività, per potersi adeguare alle richieste nei termini previsti. Le strutture pubbliche dichiarano la impossibilità a poter soddisfare la normativa per la faragginosa burocrazia a cui sono soggette e per obiettive difficoltà a reperire in breve tempo i fondi necessari. Resasi conto di questa preoccupante situazione, la Regione, supportata anche da alcune indicazioni normative della nuova legge di Riforma Sanitaria, emanata appunto dalla Ministra Bindi nel 1999 (Decreto Legislativo n.229 del 19 giugno 1999), pubblica in data 23 febbraio 2004 una nuova deliberazione, la n.327 riguardante l' "applicazioni della L.R. 34/98 in materia di autorizzazione e di accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie e dei professionisti alla luce dell'evoluzione del quadro normativo nazionale. Revoca precedenti provvedimenti". Con questa deliberazione, oltre a modificare in modo talora sostanziale i requisiti richiesti dalla precedente delibera, si annullano anche i tempi previsti per gli adeguamenti. Questo provvedimento viene a creare ancora una volta forte disparità fra pubblico che nulla o ben poco aveva ancora fatto, e privato , che avevano già sopportato gravosi investimenti per operare secondo i nuovi standard richiesti. Con il febbraio 2004, sembrava finalmente concluso il travagliato iter legislativo che doveva portare alla piena parità di diritti e di doveri fra strutture sanitarie pubbliche e private, per operare secondo i medesimi standard di qualità, opportunamente valutati. Interviene invece la Legge Finanziaria 2007 (Legge n.296 del 27 dicembre 2006) che prevede che dal 1 gennaio 2008 cessino i transitori accreditamenti delle strutture private già convenzionate e dal 1 gennaio 2010 cessino gli accreditamenti provvisori delle strutture private". Con questa norma, le strutture pubbliche possono continuare ad operare in assenza di controlli e verifiche, almeno fino a quando non ritengono di poterle chiedere, le private necessitano di nuove verifiche ed in tempi ravvicinati, soprattutto sui requisiti organizzativi, e debbono mostrare di sapere operare secondo un rigido sistema di gestione per la qualità, in linea con il modello richiesto dalla Regione di appartenenza. Ma non basta, viene introdotto anche il principio degli accordi contrattuali, modalità che limita fortemente l'attività privata accreditata, riduce la possibilità di investimenti e di conseguenza rischia di portare il privato al collasso. Questo sistema limita ad alcune tipologie di prestazioni la possibilità di essere fruite nell'ambito del Sistema Sanitario Nazionale, quindi in accreditamento, e porta a trattare le prestazioni al ribasso sui prezzi stabiliti dai tariffari nazionali e dai DRG. Si aggiunge al sistema di budget introdotto per contingentare il ricorso al privato per le prestazioni ambulatoriali e di ricovero. Il sistema crea un freno al libero mercato, riduce gli investimenti, appiattisce lo sviluppo, è causa di scontento e di insoddisfazione per il persistere delle lunghe liste d'attesa, dell'impossibilità di rivolgersi liberamente alla struttura di fiducia. Inoltre nelle AUSL vengono potenziati nelle funzioni e nel numero gli uffici amministrativi, che altro non fanno che aumentare la burocrazia, e con essa i costi improduttivi e gli interessi clientelari, che portano sempre più ad uno spreco di risorse per burocratizzare la sanità, a discapito dell'assistenza. La forbice fra costi di sistema e costi di assistenza, si allarga sempre più a favore dei primi.

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CALABRIA: APOSTOLITI (COOP.CHIRONE), LA REGIONE SOFFRE (2) (sezione: Burocrazia)

( da "Asca" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

(ASCA) - Catanzaro, 7 feb - ''Ripeto la non intenzione di scendere in considerazioni sterili e impregnate di dubbio campanilismo - afferma Apostoliti - ma non puo' sfuggire a nessuno come la tendenza attuale di lasciare il potere decisionale a dirigenti in merito all'affidamento dei servizi oggetto di gare pubbliche, si scontra con la necessita' di trasparenza e di chiarezza di cui in tanti si riempiono la bocca ma che, di fatto, non interessa a nessuno. Non si spiega altrimenti che, relativamente alla gara del Centro di Giustizia Minorile, si affidi un servizio ad una ditta con sede a Benevento, in deroga a diversi punti previsti nel capitolato di gara e con evidenti deficienze strutturali per il corretto espletamento del servizio''. ''Va da se' che non si tratta di voler interferire sulla provenienza geografica dell'azienda in questione, sebbene troppe coincidenze a volte diventano strategia e modus operandi di equilibristi politici del terzo millennio - sostiene Apostoliti - ma il fatto che un dirigente si arroghi il potere decisionale di affidare un importante servizio, senza attenersi alle piu' elementari regole sugli appalti pubblici, lascia perplessi e alimenta indignazione e rassegnazione non solo nelle aziende e nelle cooperative evidentemente penalizzate, ma anche in quei lavoratori che per inadeguatezza di qualche burocrate si trovano senza un lavoro. Ma non e' solo il settore della Giustizia a scontare tali incongruenze, anche in altri settori e altre Amministrazioni Pubbliche riescono ad affidare servizi con procedure che rasentano, se non gia' superano, i limiti della legalita' e della trasparenza''. ''Puo' capitare, anzi e' capitato, che importanti servizi vengano affidati tramite gara pubblica dietro offerte al ribasso che non garantiscono il corretto espletamento delle attivita' oggetto di gara, con le solite conseguenze che un servizio di pubblica utilita' venga svolto senza le dovute garanzie di qualita' e di auspicata incidenza sul tessuto sociale ed economico locale. Negli ultimi periodi la Calabria ha subito spoliazioni di importanti strutture pubbliche - dice Apostoliti - che significano perdita di posti di lavoro, sofferenza economica dovuta al mancato indotto relativo alle spoliazioni, minori prospettive di sviluppo economico. Se a queste aggiungiamo la messa ai margini di quelle piccole imprese e cooperative che non reggono il peso dei ribassi esorbitanti nelle gare pubbliche e l'insipienza della vetusta burocrazia calabrese, allora il quadro si tinge di tinte fosche che celano evidenti disegni destabilizzanti. Eppure, in taluni servizi si potrebbero evitare problemi e lungaggini dovute alla procedure di affidamento dei servizi, se solo si prendesse in considerazione, per esempio, l'opportunita' di affidare determinati servizi direttamente alle Cooperative Sociali avvalendosi delle facolta' delle Amministrazioni pubbliche e di partecipazione pubblica, di sfruttare le direttive della legge 381/91. Una legge che prevede l'affidamento diretto di servizi a Cooperative Sociali che fanno inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Crescerebbe l'impresa sociale, crescerebbe l'occupazione di giovani locali, si svilupperebbe maggior senso etico nel tessuto socio-economico calabrese. Vi sembra poco?''. red/mcc/ss (Asca).

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Il richiamo di Mattinzoli: <Artigiani protagonisti> (sezione: Burocrazia)

( da "Brescia Oggi" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

IMPRESE E FUTURO. Il presidente dell'Associazione rilancia il tema delle alleanze, punta l'attenzione sui grandi temi e "richiama" la categoria in vista delle elezioni Il richiamo di Mattinzoli: "Artigiani protagonisti" "Finito il tempo delle deleghe in bianco: ora è il momento di fare lobby, di mettersi in gioco entrando nelle liste" "Con il credito cooperativo puntiamo a creare una rete di servizi per l'export" "Per Montichiari la concessione deve essere data ai bresciani: hanno le capacità per rilanciarlo"   Un impegno che si rinnova sul fronte delle grandi "partite" aperte, un appello al settore - al tempo stesso un'esortazione - prendendo spunto anche dalla congiuntura, non solo economica. Il presidente dell'Associazione Artigiani, Enrico Mattinzoli, va oltre le sfide che interessano da vicino la categoria e la richiama ad essere direttamente protagonista. Iniziando dalle prossime competizioni elettorali. "È FINITO il tempo delle deleghe in bianco, è giunto il momento di fare lobby, di mettersi direttamente in gioco. Ecco perchè invito gli artigiani, ma anche il mondo delle partite Iva, a mettersi in lista, anche in vista delle elezioni amministrative. Dove lo hanno fatto, ed hanno conquistato la poltrona di primo cittadino, hanno dimostrato di lavorare molto bene", ha detto ieri il leader dell'Associazione durante un incontro con la stampa; con lui anche il vice presidente vicario, Alberto Vidali, e il vice presidente, Bortolo Agliardi. Un messaggio scaturito dall'incertezza politica che incide sul contesto economico e determina nuove preoccupazioni. "Come per l'edilizia - hanno sottolineato Mattinzoli, Vidali e Agliardi -. L'invenduto aumenta del 20%, mentre i listini diminuiscono anche fino al 25% in alcune zone come quella del Garda. Purtroppo quando va in sofferenza questo comparto, le ripercussioni su altri settori sono a catena". SUL FRONTE operativo Mattinzoli ha rilanciato l'operazione finalizzata a realizzare - sfruttando anche una partnership già avviata per far fronte a "Basilea 2" - una rete di supporto alle aziende artigiane per quanto concernte l'export: un obiettivo, senza per questo escludere gli altri istituti di credito, per il quale il dialogo è avviato con il mondo del credito cooperativo. Il progetto vede in campo, oltre a Brescia, anche Lodi e Crema (già partner in Artdifi Lombardia), ma è aperto ad altre associazioni anche non appartenenti alla stessa organizzazione artigiana nazionale. "Peccato - ha detto Mattinzoli - dover concretizzare queste alleanze oltre i confini provinciali, quando, invece, si potrebbero fare accordi sul territorio. Finchè non ci saranno le condizioni, però, questo non è attuabile". Grande attenzione è stata confermata per le altre sfide imporanti per il mondo artigiano: da quello della ricerca e dell'innovazione, a quello della burocrazia. "Il prossimo Governo - hanno auspicato i vertici dell'Associazione Artigiani - dovrà dare risposte importanti in questo ambito". Senza dimenticare l'energia - "il nucleare è l'unica soluzione per competere con il resto d'Europa" - e il centro storico di Brescia, per il quale "una delle prime richieste che avanzeremo al nuovo sindaco sarà di rivedere il Piano traffico". SULLE INFRASTRUTTURE Mattinzoli ha ribadito l'importanza che la concessione per lo scalo di Montichiari sia data ai bresciani, "che hanno le capacità per rilanciarlo, puntando soprattutto su charter di qualità". Altrimenti la gara per l'assegnazione "dovrà essere europea". Per la fiera di Brescia due anni di fiducia al nuovo direttore "per sviluppare i progetti. Dopodichè, se non ci sarà stata un'inversione di tendenza, bisognerà rivedere i programmi".C.C.

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APPALTI SPRINT PER LE AZIENDE SALERNITANE (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

IL PIANO DEL SINDACO Appalti sprint per le aziende salernitane Tempi di appalto delle opere pubbliche ridotti da 155 a 40 giorni di media. Licitazione privata e rotazione dell'affidamento dei lavori alle imprese, scelte da un elenco di 311 ditte preselezionate e quasi tutte salernitane, per gli interventi di importo non superiore a 750mila euro. È il piano anti-burocrazia presentato ieri al Comune dal sindaco Vincenzo De Luca insieme con i funzionari che dovranno garantire celerità e trasparenza delle procedure. De Luca, durante l'incontro, ribadisce che non si ricandiderà al Parlamento. CARLOMAGNO A PAG. 33 Il sindaco Vincenzo De Luca.

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DE LUCA: RIDURREMO DA 155 A 40 GIORNI I TEMPI DELLA BUROCRAZIA. INTERVENTI AFFIDATI A ROTAZIONE A 311 DITTE PRESELEZIONATE (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

De Luca: ridurremo da 155 a 40 giorni i tempi della burocrazia. Interventi affidati a rotazione a 311 ditte preselezionate PIERA CARLOMAGNO Tempi di appalto delle opere pubbliche ridotti da 155 a 40 giorni di media. Funzionari "coraggiosi" come Alberto Di Lorenzo dello staff del sindaco e Nello Di Mauro dell'ufficio contratti, hanno scovato un capitolo della legge Merloni del '98 che fa miracoli nelle procedure di affidamento delle gare pubbliche. Coraggio ce ne vuole perché ci si assumono maggiori responsabilità, lo chiarisce subito il sindaco Vincenzo De Luca che però aggiunge così un tassello importante all'eterna aspirazione alla sburocratizzazione. Licitazione privata per le opere pubbliche di importo non superiore ai 750mila euro netti. Che significa fuori dall'iva e da eventuali finanziamenti a disposizione. Un quarto di tempo rispetto a quello impiegato con le normali procedure. Musica per le orecchie di De Luca che elenca diligentemente i tagli: i 35 giorni per la pubblicazione di bandi, la lunga fase degli inviti (per 120-130 imprese), la lunga attesa del sorteggio. Il meccanismo è semplice: la pubblicazione di un bando ha già permesso la selezione di 311 imprese che hanno chiesto di partecipare alle gare con procedura semplificata. Sono 311 imprese per la maggior parte salernitane perché essendo relativamente basso l'importo dei lavori da appaltare non ci sarebbe convenienza a partecipare per società con sede logistica troppo lontana da Salerno. Queste imprese già selezionate vanno divise per categorie di lavoro. Ad ogni gara quindi vengono invitate solo quelle ditte che appartengono a quella determinata categoria di lavoro. Per ogni opera vanno scelte venti imprese che partecipano alla gara. Quelle considerate per una gara non possono concorrere per quella successiva. Si attiva quindi un meccanismo di rotazione che permette a tutte le 311 imprese di partecipare con certezza ad un numero consistente di gare. Tradotto in tempo sono 15 giorni per l'invito, 15 per il sorteggio semifinale di due imprese e 10 per la verifica finale. Per De Luca è "un meccanismo che esalta processi di trasparenza e di rotazione". Particolare che permette un controllo importante: quello della serietà dell'azienda appaltatrice. Evitare che, dopo la sburocratizzazione e la velocizzazione dei tempi di apertura di un cantiere, il meccanismo si inceppi più avanti, cioè che durante i lavori la ditta si accorga di non farcela a continuare, come spesso accade, diventa, per De Luca, più facile. Perché il più ampio ventaglio di possibilità di partecipare alle gare, incentiva l'azienda a tenere i piedi per terra, ad evitare di fare offerte al ribasso che poi si rivelano non aderenti alla realtà, anche per risultare credibili in futuro. "Avevamo appaltato i lavori della stazione marittima con un ribasso del 41% - ricorda De Luca - Oggi dobbiamo riappaltare perché l'impresa è fallita. Ci sono motivazioni al ribasso che è però difficile confutare al momento dell'offerta. Ecco perché con la nuova procedura si fa affidamento sul fatto che la maggiore dilatazione della scelta disincentivi gli imprenditori a fare offerte che non possono essere mantenute". Tutto approvato e sottoscritto da Antonio Lombardi, presidente dell'associazione Costruttori che si è detto: "Ben felice di trovare l'amministrazione così attiva e attenta a velocizzare i tempi del lavoro". E ancora quattro mesi di tempo e altre dieci opere saranno consegnate. Da via Pietro del Pezzo, alla piazza Mariconda, alla pubblica illuminazione a Mercatello, a via Limongelli o Giovanni Paolo II con la demolizione di una cabina Enel, a via De Leo a Torrione, via Acquasanta con lo sgombero di alcune rivendite abusive, fino alla seconda isola ecologica a Fratte, a via Bottiglieri, a via Tanagro e alla realizzazione dell'arredo urbano a via Torrione verso il Grand Hotel Salerno. In progettazione un altro programma di opere pubbliche: saranno completate tra il prossimo San Matteo e la fine dell'anno.

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IACP, SCANDALO DEI FONDI INUTILIZZATI (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Caserta)" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Iacp, scandalo dei fondi inutilizzati GIUSEPPE MIRETTO Maddaloni. Era un intervento destinato a fare epoca. Sarebbe dovuto accadere, in termini di ricaduta sociale anche per le periferie dormitorio di Maddaloni, quello che si sta facendo (recupero edilizio e urbano, ristrutturazione, consolidamento statico e rifacimento dei sottoservizi) a Scampia. Invece, il recupero funzionale dei grandi casermoni Iacp di via Feudo e di via Napoli passerà alla storia come un gigantesco aborto. Un vero record. Dopo quattro anni, a partire dalla primavera 2004, non si riescono ad affidare i lavori di ristrutturazione con annessa bonifica ambientale. Paradossalmente ci sono pure i soldi: quattro milioni di euro che restano inutilizzati. Ci sono pure le ragioni per aprire i cantieri con somma urgenza: attualmente circa cinque mila persone e 1300 famiglie sono costrette a vivere in alloggi colpiti da una insostenibile precarietà statica e sanitaria. A più di un quarto di secolo dall'ultimo sisma e a 25 anni esatti dall'occupazione, gli alveari dell'Iacp sono ormai in un avanzato stato di degrado e scarsa abitabilità. "Nonostante i numeri impressionanti - annuncia Ciro Cortese, segretario provinciale della Cgil servizi casa - la tormentata gestazione del progetto di recupero non è finita. La sequela di ritardi e intoppi procedurali continua". Non aprono i cantieri, la cui partenza era stata promessa per gennaio 2008: la burocrazia è più forte dell'urgenza di avviare a recupero sottoservizi, scarichi fecali, opere di irregimentazione delle acque pluviali, parte dei marciapiedi e intonaci esterni. "Non possiamo non denunciare - aggiunge Cortese - che quando piove la vita negli alloggi Iacp è un inferno. Molti vani ascensori diventano una piscina, gli androni pozzanghere e le pluviali cascate a cielo aperto". Accade alle Iacp di via Serao e di via Feudo. "Accade di peggio - rivela Carlo Scalera, responsabile provinciale del Sicet-Cisl - perché, a causa del collasso del sistema degli scarichi fecali, miasmi e percolato inondano persino l'interno delle abitazioni. E questo, dal punto di vista della sicurezza strutturale e socio-sanitaria, non è più sostenibile". E poi ci sono i problemi di sistemazione delle aree aperte. È più facile vincere il degrado, sociale e urbanistico, che superare gli inghippi burocratici. Infatti, i ritardi dell'avvio della ristrutturazione hanno innescato un effetto a catena. È fermo pure il programma intensivo di riqualificazione urbana (Pru) per l'area di via Feudo, che essendo direttamente collegato alla bonifica edilizia dovrebbe realizzare un nuovo sistema stradale, una piazza, cinque aree a verde pubblico, cinque parcheggi. Clemente Cigno, presidente del circolo di Rifondazione comunista e coordinatore del movimento Iacp (oltre 100 famiglie aderenti), spiega: "Se è inaccettabile convivere con i miasmi delle fecali, le inondazioni e la precarietà strutturale, è assurdo sostenere ancora il protrarsi di lungaggini burocratiche che mettono in secondo piano interventi che dovranno garantire le più elementari norme di manutenzione dei fabbricati e salubrità ambientale". Perciò Comune e Iacp sono stati sollecitati a fornire massima garanzia sulla celerità delle procedure. Ma secondo la Cgil "sbloccare i lavori potrebbe non bastare, oggi si rischia di aprire un'emergenza finanziaria. Dopo quattro anni - conclude Cortese - la copertura finanziaria potrebbe non essere sufficiente per garantire il completamento dei lavori". Un problema tira l'altro. "Questa paralisi - commenta Scalera - rischia di far perdere il finanziamento. E soprattutto, capita nel peggiore dei momenti possibili: il commissariamento dell'Iacp amplifica la lentezza burocratica".

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E l'attesa continua... Mammografia e Moc: più di 1 anno (sezione: Burocrazia)

( da "Salute (La Repubblica)" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

SUPPLEMENTO SALUTE ultimo aggiornamento 07 Febbraio 2008 Stampa pag. 8 E l'attesa continua... Mammografia e Moc: più di 1 anno Inchiesta di "Salute" Esami e visite: sondaggio in 12 città sulle liste di Maurizio Paganelli Attesa continua: la sesta indagine annuale di Salute-La Repubblica in 12 città, di fine gennaio, su esami e visite specialistiche, conferma lo stallo (tranne poche eccezioni) su questo fronte. I casi limite parlano di mammmografia e Moc da attendere per oltre un anno, appuntamenti per visite specialistiche dopo 180 giorni (vedi lista nera). Milano, Firenze, Sassari e Bologna sembrano le realtà con meno problemi. L'accordo Governo-Regioni sulle liste d'attesa, tempi massimi e monitoraggio stenta ad avere effetti in tutte le regioni, strumenti come i Cup (Centri unici di prenotazione) non funzionano bene ovunque, incentivi e attività fuoriorario appaiono palliativi, o con risultati ancora limitati. Che fare? Giulia Candiani, settore Salute dell'associazione Altroconsumo, pone la questione dell'aumento della domanda e della scarsa offerta. "L'approccio deve essere complesso. La nostra recente indagine sui consultori segnala un'attesa di un mese per visite ginecologiche: scandaloso". Francesca Moccia, coordinatrice nazionale Tribunale del Malato-Cittadinanzattiva fa eco: "Il trend di denunce è in aumento negli ultimi 10 anni: il dato emerge dalle segnalazioni (20 mila l'anno) registrate nei nostri Rapporti. E nel 2006 c'è stata un'impennata del 2,4%. Le liste d'attesa restano tra le 5 priorità (dopo errori medici, comportamenti, disabilità, viaggi). L'ultimo Rapporto Pit Salute (il prossimo uscirà a marzo), segnalava attese fino a 400 giorni per una mammografia, 300 giorni per ecocolordoppler, 120 per l'ecografia al primo trimestre di gravidanza. C'è poi lo scandalo delle liste per gli interventi: sono poco trasparenti". Per Rossella Miracapilllo, Osservatorio Salute Movimento Consumatori, stanno barando le Regioni, che sbandierano miglioramenti: "Sono state riorganizzate le Asl, accorpandole (policentriche), e così si ottiene un appuntamento in tempi ridotti ma magari a 50 chilometri. Formalmente si abbattono le attese, ma la fruibilità per anziani e malati è peggiorata. Penalizzate realtà medie-piccole, come in Puglia". I Cup sono considerati, se ben utilizzati, strumenti utili, anche se il futuro è il computer da casa o l'esperimento delle farmacie collegate alla Rete. Sotto accusa i sistemi organizzativi, l'efficienza, la burocrazia ("Si chede l'Ecg anche per le assunzioni ma non si rafforzano i servizi", dice Miracapillo). Da incentivare l'idea delle "multe" per chi non disdice gli appuntamenti. Sui centri d'eccellenza (tante richieste) si ribadisce il diritto alla libera scelta. "Non è un capriccio, c'è più competenza: vanno potenziati, non ci possono essere alibi", sostiene il Movimento Consumatori; "Sono una sfida per migliorare gli altri servizi", afferma Candiani di Altroconsumo, che denuncia la chiusura delle agende, in molti casi, per i controlli successivi e la necessità di liste "privilegiate". Tutti ricordano l'eccesso di esami: appropriatezza e responsabilità dei medici vanno incrementate, come anche, dice Candiani, "l'enpowerment: rendere il cittadino consapevole, capace di scegliere: per questo rilanciamo la rivista Salutest, rendendola anche interattiva su www.altroconsumo.it" Lo strumento del "bollino" per le priorità (tipo Triage al pronto soccorso), è attuato "a macchia di leopardo" ma giudicato assai utile. Infine, il taglio di bilancio ai centri convenzionati, imposto verso fine anno aggrava le attese e le file nel pubblico. Chi può paga, e va dai privati. I DATI NELLE PAGINE SUCCESSIVE.

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LETTERE (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Lettere Rifiutata l'indennità Giovanni Riccio - NAPOLI La prima Commissione-Asl 1-Distretto 51 Napoli ha rigettato la mia istanza per il riconoscimento della invalidità al 100% con indennità di accompagnamento, già accolta fino al 31 gennaio 2008, nonostante l'esibizione di documentazione consegnata il 20 dicembre - certificati della Divisione Ematologia del Cardarelli, di medico ortopedico, e relazione di medico legale - attestasse il peggioramento del linfoma di Hodgkin, dallo stadio II/b a IV/b, il massimo, con interessamento vertebrale. Lo ha fatto nonostante che, a causa del peggioramento, io percepisca dall'Inps dal primo agosto 2007 la pensione anticipata per inabilitazione totale dal lavoro; nonostante che la stessa Commissione mi avesse riconosciuto in precedenza, con stadio della malattia meno grave, l'invalidità al 100% con indennità di accompagnamento. Nel decreto mi si riconosce l'invalidità al 66%; si escludono l'indennità di accompagnamento e i benefici della legge 104 in materia di handicap; si preclude la possibilità di richiedere un posto-auto riservato. Giovanni, per condividere la sua sofferenza e la sua fede, ha scritto un libro e invia mail a vecchi e nuovi amici. Continuerà a combattere, pur se la burocrazia a volte è cieca e raramente umana. Sto per partorire tra l'immondizia gp.nicola@libero.it Chi mi aiuta? Sono in gravidanza al nono mese, fuori casa mia in via Modigliani a Monterusciello ci sono più di 200 metri di immondizia, l'aria è irrespirabile e ogni volta che esco ho crisi di vomito. Ho mandato e-mail al Comune ma niente, la situazione degenera, non si provvede né alla rimozione né alla disinfestazione. Nessuna protesta, niente di niente: come posso muovermi? La signora Marianna ha allegato una delle mail inviate ai commissari di Pozzuoli. Vi si denunzia anche la presenza di cani randagi, la mancanza di informazioni sul pericolo-diossina e di manutenzione, l'edilizia abusiva, l'insufficienza della segnaletica e del trasporto pubblico. "Potabile l'acqua del Parco Verbena" Anna Prisco - NAPOLI In riferimento alle segnalazioni del signor Roberto Iazzetta, Arin è intervenuta due volte per verificare la qualità del servizio al Parco Verbena di via Consalvo. Dalle analisi risulta che l'acqua al punto di consegna è limpida, con piena garanzia per la potabilità. Eventuali anomalie riscontrate nelle singole case sono da attribuirsi alle condutture condominiali. Si ricorda che Arin è responsabile della qualità dell'acqua fino al punto di consegna del condominio o del parco. Da quel punto in poi la responsabilità è del condominio. La dottoressa Prisco è responsabile delle relazione esterne dell'Arin. Dopo De Gennaro incarico a De Luca Mario Pagano - NAPOLI Benissimo fa il Mattino ad angosciarci con il count-down dei giorni concessi a De Gennaro (o da lui a se stesso assegnati) per farci uscire dalle foto dei quotidiani tailandesi; e malissimo facciamo noi se, avviliti, passiamo rapidamente alla pagina successiva, convincendoci ch'è più interessante accertarci subito se nella notte, magari per sbaglio, qualcuno/a, ai piani alti dei Due Palazzi abbia cominciato a parlare di dimissioni. Ma che cosa accadrà se, alla fine del mandato e di un'eventuale proroga, De Gennaro dovesse abbandonarci? C'è chi, di fronte a questa prospettiva, invoca, per sgretolare la muraglia degli egoismi di campanile e dei veti incrociati, l'Esercito: non più il Genio, stavolta, ma le truppe corazzate, cioè i carri armati, comandati da un generale preferibilmente altoatesino. Non si potrebbe nominare commissario straordinario il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, che è, dalle nostre parti, l'unica persona ad avere già dato prova, in una grande città, di saperci fare sul serio? * * * Francesco de Goyzueta - NAPOLI Caro Gargano, condivido la proposta di Mirella Barracco: è ora di rimettersi in cammino e superare la crisi con una grande campagna di informazione, capace di educare alla corretta gestione della raccolta dei rifiuti. Però si devono cambiare velocemente registro, mentalità e soprattutto i manovratori se si vuol rimettere ordine. Ma la differenziata da sola non basta perché necessita di impianti di compostaggio per trasformare il rifiuto in concime e di isole ecologiche per la cernita dell'umido che rappresenta il 50% dei rifiuti. La Giunta regionale a luglio 2007 ha stanziato fondi per costruire impianti in tutta la regione: a che punto è lo stato dell'arte? Sono stati identificati i siti? Cantierati i lavori? Perché dopo i quattro mesi di De Gennaro non si affida al sindaco di Salerno De Luca il compito di completare l'operazione dei termovalorizzatori e degli impianti di compostaggio da costruire in tempi brevi, utilizzando le sue capacità di decisionista e di manager pubblico? La Quaresima tempo di perdono Don Ezio Calabrese - NAPOLI Cerchiamo di partecipare alla Quaresima con serenità e impegno. Il cristianesimo è la celebrazione del perdono; pur non ignorando i diritti della giustizia, Dio desidera non il castigo ma la conversione. Viviamo, perciò, questo tempo "forte" dell'anno liturgico non come un tempo lugubre; ricordando che l'esperienza della penitenza è la scoperta non di un Dio giudice, bensì di un padre che attende un figlio per cancellarne le colpe. Dio ci attira a sè; vuole parlare al nostro cuore. Nel Corano tutte le sure (i capitoli) iniziano con questa proclamazione: "Nel nome di Dio - Signore del Creato - il clemente è l'infinitamente buono". Ancora, nel Corano per 34 volte si parla della Madonna. Per secoli gli archeologi cattolici hanno cercato tracce della Madonna in Turchia, senza riuscirci. Lo scorso secolo, finalmente, la mistica tedesca Anna Catharina Emmerick, dopo aver avuto delle visioni, indicò il luogo dove la Vergine aveva abitato con l'apostolo San Giovanni: a Efeso, proprio in Turchia. In quel luogo è stato costruito un piccolo santuario, dove migliaia di pellegrini - cattolici e musulmani - salgono per pregare. Quel luogo il vostro cronista l'ha visitato: è piccolo e lontano dalle rotte del turismo irrispettoso. Cosa dicono di noi gli italiani di Germania Friedrich Zutaten - DUESSELDORF (Germania) I giornali italiani all'estero non si fanno scrupoli nel raccontare e dare cattive notizie. Il Giornale d'Italia, un quotidiano che dal 1951 viene pubblicato in Germania in lingua italiana, ha dato un quadro sconsolante della vicenda Mastella. Vengono forniti dati più che chiari in merito al milione e 331mila euro che "Il Campanile", organo ufficiale del partito, riceve per stampare 5.000 copie al giorno, delle quali appena 1.500 ufficialmente distribuite, in realtà buttate. Il Giornale pubblica tutte le spese del quotidiano dell'Udeur: 98.000 euro per viaggi e trasferte (hanno volato la signora Lonardo e i suoi due figli), 40 per consulenze con un opinionista di grido iscritto all'ordine dei giornalisti e che si chiama Clemente, 141 per l'immagine. All'inizio del 2006 i viaggi pagati sono cessati. In quel periodo il sostituto procuratore di Catanzaro De Magistris aveva iniziato a indagare su quelle strane spese. I politici italiani si indignano quando leggono certe cose. Noi ci indigniamo quando ci rendiamo conto che dalla prima repubblica non è cambiato nulla. Piena solidarietà al cardinale Sepe Carlo de Pascale - NAPOLI Egregio dottor Gargano, sono indignato e deluso per le critiche rivolte al cardinale Sepe da cinque consiglieri comunali del Partito Democratico (Verde, Simeone, Galiero, Nicodemo, Anniciello, nomi che mai voterò) che hanno scritto: "È tempo che ognuno faccia la propria parte. Sarebbe utile che il cardinale Sepe utilizzasse parte del suo tempo tenendo lezioni di catechismo nelle parrocchie di periferia dove i nostri giovani hanno un gran bisogno di guida, sostegno e conforto". Siamo alle prime battute di una campagna elettorale tipo Don Camillo e Don Peppone. Timorosi di essere offuscati dalla "eccessiva invasione mediatica" del cardinale, i cinque fanno ricorso al tipico vizio del politico: screditare chi ha idee diverse dalle proprie. Nel caso specifico con rozza arroganza declassano a una funzione parrocchiale l'alto compito di guida religiosa e sociale del capo della Chiesa di Napoli. Sono, inoltre, deluso perchè ho intravisto nel Pd, in particolare nel programma di Veltroni, un nuovo soggetto politico vicino alle mie idee moderatamente riformiste, sostenitore del confronto e del dialogo, non del discredito dell'avversario. Nell'attesa dell'auspicata discontinuità politica, prego il cardinale di continuare nella sua opera di ricostruzione religiosa, morale e sociale, con la convinzione di avere solidarietà e consenso da gran parte della città. Anche un difensore della laicità dello Stato si stupisce di fronte a quelle critiche: dire la verità, in un momento cupo della città, non equivale a fare politica da comizio, ma significa spronare al bene, com'è dovere di un vescovo. Qualche domanda ora senza risposta Elvira De Vincenzo - PORTICI (NA) I cittadini, dopo aver ascoltato e letto tanto, non hanno capito niente: è possibile avere una ricostruzione a partire dal progetto approvato da Rastrelli, ex presidente An della Regione, col consenso di Bassolino sindaco, e seguirne il percorso? Va chiesto a ogni commissario perché ha mollato. Destra, sinistra, esperti, tutti cianciano di tutto; si svegliano gli avvoltoi, ma non ho sentito nessuno dire qual è la sua ricetta. Io comincerei dal riempire carri ferroviari di rifiuti tossici e li rimanderei al mittente, come fa il sindaco socialista di Budapest addossando le spese al mittente. E m'interesserebbe sapere come mai i cittadini, che sentivano la puzza, non hanno fatto le proteste che fanno oggi. Ora dobbiamo collaborare tutti. Il freddo ci ha agevolati ma col solleone? Ultimo consiglio di casalinga: differenziate subito la raccolta in sacchi diversi, per non aumentare l'ammucchiata; l'umido è solo il 30% cento dei rifiuti, facile da raccogliere per primo. Il commissario ordini la differenziata a ospedali, uffici pubblici, scuole, negozi e via dicendo. Chi, responsabile, sbaglia, paghi grosse multe. La differenziazione più seria si può fare solo se il solido viene portato in centri di raccolta, che non creano problemi di salute, e lì scartato con intelligenza. Mettete chi sta senza fare niente a raccogliere, con guanti e mascherine, anche nei mucchi per le strade, la plastica per portarla a quella ditta di Nola che se non ha la quantità da riciclare sufficiente deve chiudere; e carta e cartoni a quelle fabbriche campane che comprano la carta da macero in Grecia. Ci vuole un po' di cervello e di onestà. Che c'è dietro?.

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PMI/ FEDERLAZIO: IN II SEMESTE 2007 CALANO ORDINATIVI E FATTURATO (sezione: Burocrazia)

( da "Virgilio Notizie" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

07-02-2008 16:30 Si riducono investimenti e non sono rosee previsioni a breve Roma, 7 feb. (Apcom) - In calo gli ordinativi totali ricevuti dalle imprese del Lazio nella seconda parte del 2007, ai quali corrisponde una riduzione del fatturato e della produzione e una conseguente contrazione degli investimenti. E' quanto emerge dall'indagine congiunturale sulle piccole e medie imprese del Lazio, realizzata da Federlazio. L'indagine è stata svolta su un campione di 350 aziende associate ed è relativa al secondo semestre 2007. Per quanto riguarda gli ordinativi, nel confronto col primo semestre 2007 il saldo di opinione subisce una robusta diminuzione che assume per la prima volta, dopo alcuni semestri, un segno negativo passando da +13 a -2. Un risultato riconducibile, in primo luogo, alla flessione subita dalla domanda interna, assolutamente non bilanciata dall'andamento del saldo sull'estero. Per quel che concerne il fatturato totale, il saldo si riduce da +25 a +16, come anche per la produzione, dove il saldo invece continua a diminuire, passando da +18 a +10. Sul versante degli investimenti, nel secondo semestre 2007 si riduce dal 50% al 47,1% la percentuale delle imprese che ha dichiarato di averne effettuati. Per quanto riguarda le previsioni a breve, i prossimi sei mesi non si presentano ottimistici: in particolare nel prossimo semestre le attese si attenuano fortemente per gli ordinativi dal mercato interno, il cui saldo scende da +27 a +17; al contrario, si registra un certo ottimismo sul mercato estero, soprattutto dall'area extra Unione Europea. Migliora la situazione per quanto concerne le intenzioni d'investimento nel prossimo semestre, con il 39,2% delle imprese che ha dichiarato di voler investire contro il 35,5% nella precedente indagine, mentre passa da +14 a +8 il saldo delle imprese che intenderebbero assumere personale nel corso della prima parte del 2008. I giudizi espressi dagli imprenditori laziali sull'andamento delle rispettive attività denotano un sentimento di "sofferenza" nella loro operatività, perchè il sistema della Pmi realizza con più chiarezza nella presente congiuntura che ancora non sono sciolti quei nodi che ne condizionano negativamente l'azione: l'accesso al credito in primo luogo, lo sviluppo delle infrastrutture in secondo luogo, la burocrazia ridondante in terzo luogo. "Ma quello che appare più preoccupante - si legge nell'indagine congiunturale - è constatare che il sistema politico, che a quello economico dovrebbe dare direzione e progettualità per indirizzarlo su traiettorie di sviluppo consolidate, e che nella nostra precedente indagine noi avevamo considerato tra i principali fattori di freno, proprio in questi ultimi tempi abbia dato, se mai ve ne fosse stato bisogno, un'ulteriore conferma di quanto sia indispensabile una sua profonda riforma".

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QUALI PROSPETTIVE DELL'AUTOTRASPORTO RAVENNATE? (sezione: Burocrazia)

( da "Sestopotere.com" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

(17:42) (7/2/2008 13:45) | QUALI PROSPETTIVE DELL'AUTOTRASPORTO RAVENNATE? (Sesto Potere) - Ravenna - 7 febbraio 2008 - Ennesima riflessione sulle prospettive dell'autotrasporto ravennate. Il tema delle infrastrutture, della loro manutenzione ordinaria e dei nuovi investimenti affinché la realtà ravennate non rimanga isolata rispetto ai principali corridoi di traffico sia stradale che ferroviario sono dei punti prioritari per CNA FITA, Confartigianato Trasporti, Legacoop e Confcooperative, che costituiscono il Comitato Unitario dell'Autotrasporto della provincia di Ravenna. E in una nota di questo "cartello" di categoria si legge: "Il mondo dell'autotrasporto è estremamente attento ai temi della sicurezza stradale e all'incolumità delle merci e di tutti gli utenti delle strade che si realizza sia con il rispetto delle regole, che attraverso la possibilità di poter contare su infrastrutture efficienti e ben tenute. La stessa efficienza dei trasporti e di conseguenza il ritorno economico per le imprese, alle prese con una crisi strutturale e una bassa marginalità, viene messo pesantemente in crisi da un sistema di infrastrutture carenti dal punto di vista delle manutenzioni e non più adeguato alla mole di traffici da cui sono interessate tanto che la velocità commerciale in Italia è la più bassa d'Europa. Le Associazioni dell'autotrasporto hanno più volte sollecitato gli Enti Locali ad attivarsi presso gli Enti competenti (ANAS per le strade statali la cui competenza non è stata affidata alla provincia) affinché intervenissero con urgenza con investimenti mirati, non solo di manutenzione ordinaria, ma anche attraverso una progettazione di lungo periodo di nuove infrastrutture". A parere del Comitato Unitario Autotrasporto della provincia di Ravenna "è opportuno ampliare i trasferimenti delle risorse e le competenze degli Enti locali su tutto il sistema delle infrastrutture. L'esempio del passaggio di competenza dall'ANAS alla Provincia di importanti arterie, quali la SS 253 S. Vitale, ha coinciso con una manutenzione ordinaria importante. Gli Enti Locali, se dotati di adeguate risorse, sono potenzialmente in grado di rispondere in maniera più rapida ed efficiente, ma soprattutto con priorità, alle esigenze del territorio e della sua economia rispetto ad un Ente Statale centralizzato ed ingessato dalla burocrazia. L'efficienza e l'immagine di un porto non è data solo dal suo fronte a mare ma, in un sistema economico, come quello attuale, estremamente complesso, acquista sempre più importanza il sistema retroportuale e logistico; le merci infatti al porto ci devono arrivare agevolmente ed altrettanto partire. A titolo esemplificativo le "Autostrade del mare" funzionano solo se, una volta finito il mare, esistono strade vere, efficienti e scorrevoli". Per cui il Comitato Unitario Autotrasporto della provincia di Ravenna ritiene "urgenti e non più rinviabili gli interventi ordinari sulle infrastrutture come Classicana e SS. 16 ma, soprattutto, che si definisca un piano ed un programma pluriennale degli interventi, con risorse certe, per evitare di trovarsi in situazioni di emergenza come quella attuale. La carenza di infrastrutture viarie nel nostro territorio, colmabili fra l'altro con la realizzazione della E55 nel tratto Ravenna-Venezia, non può prescindere da una attenta e puntuale manutenzione ordinaria e straordinaria, delle strade esistenti".

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Le ong italiane per la Somalia (sezione: Burocrazia)

( da "Redattore sociale" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

AFRICA 17.3907/02/2008 Le ong italiane per la Somalia In guerra da diciassette anni, priva di istituzioni statali vere e proprie, la società civile della Somalia ripensa il proprio ruolo nel processo di pacificazione e sviluppo. Resoconto dalla prima conferenza sul paese africano in corso a Roma ROMA - In guerra da diciassette anni, priva di istituzioni statali vere e proprie, la società civile della Somalia e della diaspora ripensa il proprio ruolo nel processo di pacificazione e di sviluppo del Paese. Per quattro giorni, quaranta delegati somali diversi per esperienza, posizione politica e appartenenza clanica si incontrano a Roma nella prima conferenza della società civile somala. Un momento di confronto promosso e organizzato da esponenti del mondo delle associazioni, dell'università e del business nazionali, supportate da Intersos e dell'Associazione Ong italiane, con l'obiettivo di creare le basi per un dialogo interno da cui iniziare una nuova fase nella storia del paese. "Oltre la guerra, la fame e la violenza, in Somalia esiste una società civile vitale, che ha saputo tenere in piedi attività economiche informali, scuole, ospedali, università ? ha esordito oggi il presidente di Intersos Nino Sergi ? . Una società capace di straordinaria intraprendenza, che anche con questa iniziativa dà prova di iniziare a riconoscere se stessa. Le diversità che fino ad oggi sono state motivo di scontro ? è l'auspicio di Sergi ? possono diventare esse stesse fonte di ricchezza e di sviluppo per la Somalia". Punto di partenza per l'elaborazione di una piattaforma unitaria tra gli attori somali in vista della ricostruzione del paese, la conferenza di Roma si presenta anche come un momento di riflessione sul ruolo e la funzione svolte dalle ong italiane e internazionali in un contesto tra i più difficili e precari del Corno d'Africa. Tra i principali limiti evidenziati da Mohamed Ahmed Jama, esperto di cooperazione internazionale ci sono soprattutto "l'insicurezza", causa del fallimento e dell'inefficacia di molti progetti; la burocrazia; la "mancanza di continuità e di strategie capaci di avere un impatto reale sui problemi e le diverse realtà locali". Non ultimo l'assenza di uno stato somalo, che se ha reso più difficile il lavoro delle ong internazionali, ha rallentato e in qualche caso impedito lo sviluppo di ong nazionali. "A tutt'oggi le organizzazioni somale soffrono della mancanza di una legittimazione statale ? ha spiegato Mohamed Ahamed Jama ? un ostacolo per l'accesso alle risorse messe a disposizione dalla comunità internazionale e per uno sviluppo autonomo", superato solo in parte grazie alle partnership stabilite con altre organizzazioni internazionali operanti in Somalia. Attualmente le ong somale stanno cercando di ovviare ai problemi legati all'impossibilità di riconoscimento e dell'incertezza da esso derivante, attraverso l'elaborazione di un "codice di condotta" condiviso che funzioni come certificazione e garanzia di credibilità. Secondo una recente mappapatura, nel paese operano oggi circa 350 tra ong nazionali e internazionali, un numero decisamente molto ridotto rispetto alle 3000 censite all'inizio degli anni '90, ma che rivela d'altra parte una crescita in termini di credibilità, capacità di partnership e di pianificazione dell'intervento, dove un ruolo chiave è stato giocato proprio dalla società civile nazionale e della diaspora. (Ilaria Costantini).

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Città illuminata dalle fiaccole (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

La soluzione è sotto il naso e nessuno l'ha vista. Ha dell'incredibile la notizia che il by-pass per l'interruzione sulla strada statale 640 ha il suo raddoppio, semplicemente, riaprendo al traffico la vecchia strada che scorre parallelamente al collegamento e i tecnici della Provincia e dell'Anas l'hanno ignorata. Gerlando Costanza, vicesegretario provinciale del Nuovo Psi, lo ha gridato ai quattro venti che c'è la possibilità di dimezzare il traffico automobilistico riaprendo quel tratto di collegamento e, dopo il silenzio assordante ai suoi suggerimenti, si è rivolto al Prefetto. "Mi scuso - si legge nella lettera inviata al rappresentante del Governo - per il fatto che la sto tirando in ballo per una questione, seppure grave dal punto di vista della sicurezza, ma semplice ed elementare nella sua soluzione. Purtroppo, sembrerebbe che i diretti responsabili non abbiano occhi per vedere e orecchie per sentire, al punto tale, da trovarsi sotto il naso il raddoppio del collegamento e non accorgersene. E in questo senso, in attesa delle manutenzioni e delle soluzioni che si prospettano lunghe per la riapertura del ponte San Daniele si potrebbero adottare soluzioni tampone migliori delle attuali. Basterebbe, a tal proposito, realizzare il senso unico sulla strada provinciale attualmente utilizzata come by-pass riaprendo al traffico il vecchio tratto di strada che scorre parallelamente al collegamento stesso. Si potrebbe, in dettaglio, destinare al traffico verso Caltanissetta il vecchio tratto di strada e il nuovo in direzione di Agrigento. In questo caso si accorcerebbero le code automobilistiche diminuendo notevolmente il rischio di incidenti. Nello stesso tempo, si assicurerebbe una migliore viabilità da Favara verso il nosocomio agrigentino". Facile come bere un bicchiere d'acqua. Facile al punto da far nascere il sospetto che non sia vero ciò che sostiene Costanza. Siamo andati sul posto e abbiamo trovato il vecchio collegamento. C'è, dunque, davvero, seppure trasformato in una discarica abusiva di rifiuti che potrebbe essere ripristinato con qualche piccolo intervento di manutenzione e liberandolo dall'immondizia. Intanto, a pochi metri di distanza da quella strada in disuso si vedono transitare le colonne di traffico automobilistico in entrambi i sensi di marcia e viene da pensare come certe volte il semplice bere un bicchiere d'acqua diventi difficile e si condanna la gente al disagio e all'elevato rischio di incidenti stradali. Si spera, adesso, che la burocrazia miope acquisti il bene della vista. F. P.

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<La burocrazia come killer>NISCEMI (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

"La burocrazia come killer"NISCEMI. Bimbo disabile non fruisce da mesi del servizio di trasporto a scuola per una dimenticanza Mussomeli. Hanno avuto un bel da fare i volontari della Misericordia domenica e martedì per organizzare e controllare al meglio che tutto andasse liscio nel corso delle due serata danzanti nella palestra comunale. I giovani volontari si sono improvvisati forze dell'ordine, animatori, imprenditori, operai e alla fine si sono ritirati a tarda notte, stanchi ma soddisfatti. Le due serate sono state allietate dalle musiche di Fofò Arnone e dall'animazione di Nino Canalella. Martedì sera, in apertura, la volontaria Marilena Pastorello ha ricordato lo scopo e le finalità che Misericordia e Fratres intendono perseguire: la diffusione della cultura del volontariato e la donazione del sangue. L'assessore Nino Lanzalaco, ha consegnato la coppa all'animatore dell'unico carro di quest'anno, Danilo Cacciatore, invitando tutti alla collaborazione nelle attività del territorio, ricordando che la critica distruttiva purtroppo sembra essere di casa anche qui in paese. Poi fiato alle trombette e così tutti in pista con l'animazione anche dei volontari. E' stata eletta Miss serata la signora Pietrina Lo Cicero di Casteltermini (ha ballato col marito Raffaele Tagliarino), a cui è stata consegnata la fascia e la targa ricordo, mentre Stefania Prioteasa rumena sposata con Ezio Aratore (ha ballato con Calogero Mulè), è stata aletta Miss ballo. La coppa raffigurante la maschera è stata consegnata a Salvina Sorce. Il Signor Francesco Aiello ha consegnato le coppe offerte dal Comune. Premio simpatia alle signore Giuseppina Territo e Carmelina Bertolone. Le Miss sono state scelte da un'apposita giuria composta da Francesco Canalella, Enza Luvaro, Daniela D'Andrea, Giuseppe Barba, Salvina Sorce, Totuccio Scannella. Nel corso della serata, Alberto Mistretta a nome del Presidente della Proloco Salvatore Piazza ha consegnato le pergamene per i presepi allestiti nello scorso Natale. Il navigatore satellitare è stato vinto è dall'architetto Salvatore Valenza. R. M.

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AGRICOLTURA/ CONFAGRI: SU LAVORO AGRICOLO ANCORA TROPPA BUROCRAZIA (sezione: Burocrazia)

( da "Virgilio Notizie" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

07-02-2008 18:44 Solo per rapporti di lavoro dai 15 ai 20 documenti a persona Roma, 7 feb. (Apcom) - In tema di lavoro e occupazione in agricoltura, sono quattro le richieste che Confagricoltura ha ribadito oggi da Verona, nel corso della giornata inaugurale della edizione 2008 della Fieragricola. Quattro richieste che sono state riassunte in quattro termini: semplificazione, efficienza, sostenibilità e trasparenza. Tutto per "modernizzare il sistema-lavoro agricolo - si legge in una nota - che è stato caratterizzato, da oltre un decennio, da immobilismo, arretratezza, storture e disfunzioni, che hanno inciso sulla competitività delle imprese e sulla occupazione, ampliando il gap rispetto agli altri partners europei". A partire dalla mole di documenti che occorre produrre, soprattutto per i rapporti di lavoro. L'organizzazione agricola dettaglia poi tecnicamente le proprie idee sull'argomento. Per quanto riguarda gli oneri previdenziali e assicurativi, Confagricoltura chiede due interventi urgenti: rendere strutturali le misure della legge 81/2006, che scadranno il 31.12.2008, e che hanno garantito il riequilibrio con gli altri Paesi della Ue; e incidere sugli oneri previdenziali per le imprese soggette a contribuzione ordinaria, che si trovano in una situazione di forte svantaggio competitivo rispetto alle altre. Sul lavoro stagionale, invece, il sindacato degli imprenditori agricoli chiede di applicare anche ai lavori agricoli, a cominciare dalla vendemmia e dalle raccolte, il regime previsto dalla legge Biagi per i lavori occasionali. "L'adozione di un simile sistema - spiega l'organizzazione - avrebbe molteplici effetti positivi, sui costi e sugli adempimenti a carico dei datori di lavoro, ma anche sulle garanzie per i lavoratori e sulla stessa emersione". Confagricoltura sottolinea poi l'importanza della semplificazione "che non riguarda - viene fatto notare - soltanto il lavoro, ma investe a 360 gradi l'intero campo di attività delle imprese". Per l'organizzazione di Palazzo della Valle, è necessario però incidere "sulla quantità e la complessità degli adempimenti richiesti alle aziende per la gestione dei rapporti di lavoro". Le comunicazioni sono circa 15 per i lavoratori italiani e oltre 20 per quelli extracomunitari, "senza contare quelli in materia di igiene e sicurezza sul lavoro e di privacy". Dito puntato, infino, anche contro l'Inps che "non ha ancora raggiunto - spiega ancora la nota - la necessaria e completa efficienza nella gestione della previdenza agricola". Per questo, "è urgente riorganizzare e rafforzare l'area agricola dell'Istituto, dando vita ad una specifica direzione generale, articolata sul territorio".

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Caiatino su Retequattro e ItaliaUno (sezione: Burocrazia)

( da "superEva notizie" del 07-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

E -Teca Caiatino su Retequattro e ItaliaUno A cura di Anna Russo Pubblicato il 07/02/2008 " Invia tramite EMAIL " Versione per la STAMPA " Le vostre opinioni " Photogallery Venerdì 8 febbraio Giovanni Albano denuncerà un clamoroso scandalo Caiazzo - Acquistati e parcheggiati per due anni nel parcheggio dell'ospedale di Piedimonte Matese. Nel febbraio 2007, per i tre camper di Telemedicina, mai fatti funzionare, allertati dal giornalista freelance Giuseppe Sangiovanni, arrivarono per immortalare la vergogna, Fabio e Mingo di Striscia La Notizia. Un mese dopo, la conferenza stampa con prova-inaugurazione di teletrasmissione diagnostica. Nell'occasione (9 marzo 2007) il presidente della provincia, De Franciscis raggiante dichiarò: "Tra sei mesi ci rivedremo per fare un bilancio sul funzionamento del servizio". È trascorso quasi un anno ma i tre supertecnologici camper non hanno visto un solo paziente. Nei giorni scorsi nuova incursione di altra troupe televisiva organizzata ancora una volta da Sangiovanni. L'ennesimo servizio di denuncia, venerdì 8 febbraio in onda su Rete 4 (ore 6:10), con replica su Italia 1 (ore 12:10 circa). Nella trasmissione "Secondo Voi", condotta da Paolo Del Debbio, il caiatino Giovanni Albano racconterà ai telespettatori lo scandalo. Giovanni Albano ripreso dalla troupe Mediaset Una patata che diventa sempre più bollente, la storia di questi tre ospedali viaggianti, fatta di promesse non mantenute dai responsabili del servizio, che da anni parlano di partenza del servizio (mai partito). Tre piccoli ospedali, dotati di attrezzature d'avanguardia dove è possibile effettuare: diagnostica per immagini, ecografie ed ecocardiogramma, inviare e ricevere, tracciati e referti di ecografie, infine trasmissione di dati ed immagini verso ospedali per teleconsulti e videoconferenze. Un progetto ambizioso, quello della Telemedicina, co-finanziato dalla Comunità Europea tramite il POR Campania, al fine di sperimentare nuovi modelli di prevenzione e assistenza sanitaria, per rendere più incisiva l'attività sul territorio e portare assistenza anche nei luoghi più impervi. Un progetto che avrebbe dovuto assicurare una migliore e più rapida risposta alle aspettative dei pazienti dell'Alto Casertano, garantendo alle zone interne della provincia una più efficace e tempestiva assistenza diagnostica e terapeutica, specie nei casi d'urgenza. Finalità lodevoli, rimaste, però, sulla carta, nei 45 comuni consorziati che hanno trovato difficoltà già a mettersi insieme. Ora ci sarebbe da fornire il servizio, che ha dei costi. L'impresa non è facile, visto che le Asl campane sono note in tutto il mondo per i tagli di spesa, accorpamenti vari e riduzione del personale. I medici e paramedici che dovrebbero garantire il servizio sono gli stessi che lavorano nelle due Asl provinciali, coinvolte nel progetto, con la provincia di Caserta. Dovrebbero in pratica attrezzarsi con il dono dell'ubiquità! L'ennesimo pateracchio targato Regione Campania. Con il sistema sanitario, prossimo all'elettroencefalogramma piatto. Una clamorosa storia di inefficienza, inettitudine e burocrazia. Giuseppe Sangiovanni Info: È possibile contattare Giuseppe Sangiovanni Giornalista freelance collaboratore per quotidiani, settimanali e tv nazionali per segnalazioni di: - Storie curiose, al limite della credibilità, a lieto fine - Truffe, ingiustizia, burocrazia, spreco di soldi pubblici - Storie di disagio, vivibilità, ambiente cell.3383322917 - 3487902856 e-mail: sanzero@aliceposta.it, sanzero@libero.it.

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ARTICOLI DEL 6-2-2008

 

Burocrazia a rilento e il risarcimento tarda ( da "Corriere delle Alpi" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Colpa della burocrazia. Anche l'investitore, Patrick Dal Farra, imputato per lesioni davanti al giudice di pace Luigi Cavalet, attende che si sblocchi l'iter dell'assicurazione sportiva. Inizialmente era la Sportass a dover farsi carico del pagamento, poi un decreto legge ha soppresso l'ente trasferendo le competenze all'Inail.

Soldi al vento per il mulino Il restauro dell'edificio bloccato da un'odissea burocratica ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la sua ristrutturazione è ancora ferma al palo, bloccata dalla burocrazia. "Siamo nate qui ? raccontano Laura e Luciana ? e desideravamo tornarci. Nel 1998 alcuni parenti ci segnalarono che il Consorzio di Bonifica Reno Palata aveva messo in vendita il mulino detto 'del Formagliaro costruito sulle rive del canale di San Giovanni.

DA IERI si sono ufficialmente aperte le danze per la successione di Vittorio Fini ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia eccessiva e la pressione fiscale. Su entrambi i fronti penso che i politici locali debbano fare la loro parte". Qual è l'esigenza espressa dagli associati che le chiedono di diventare presidente? "Vogliono sentirsi rappresentati. Vogliono vedere un presidente che sappia esprimere le loro idee e le loro esigenze.

Nella morsa del Pcb fantasma ( da "Giornale di Brescia" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: nuove prescrizioni e, soprattutto, i tempi biblici della burocrazia ministeriale. Su questo punto resta un'ombra: era necessario che anche Castegnato entrasse a far parte del sito? Dopo i primi dubbi è probabile che la speranza di ottenere più facilmente fondi per riqualificare la Pianera giocò un ruolo decisivo.

Una decisioneinevitabile ( da "Secolo XIX, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Il decadimento ne ha fatto la brutta copia della burocrazia comunale: ne sono diventate l'astioso alter ego istituzionale, senza alcun mandato legittimante. Di più: si sono trasformate in un costoso sistema di ridistribuzione di poltroncine per chi non ha accesso alla prima fila. Ma al contrario che far contenti i beneficiati, crea rancori e insoddisfazioni.

Università, impegnidella Regione ( da "Secolo XIX, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "Tagliamo una bella dose di burocrazia e combattiamo il lavoro nero. La comunicazione preventiva dell'assunzione, introdotta dal ministro Damiano ha prodotto importanti risultati. Con questo nuovo sistema contiamo di attaccare le sacche residuali di irregolarità. Dallo scorso gennaio ogni rapporto è comunicato.

Galliano accordo asl asti e al Siglato l'accordo sulle spesetra le Asl di Alessandria e Asti ( da "Secolo XIX, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: pur dipendendo per ciò che concerne la burocrazia, dall'azienda sanitaria di Asti. Rispetto al 2005, oltre il 13% dei pazienti provenienti dal distretto Asti sud dell'ex Asl 19, e oltre il 50% dei ricoveri provenienti dal territorio della Comunità montana Langa astigiana-Valle Bormida, hanno scelto il ricovero presso l'ospedale di Acqui Terme.

<Corruzione diffusa e sperpero di risorse> ( da "Secolo XIX, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: tuona Lazzaro che invoca uno snellimento della burocrazia "per ridare sistematicità all'insieme degli organi amministrativi a tutti i livelli", a fronte dell'attuale "crescere confuso di strutture e modelli amministrativi e delle sovrapposizioni di competenze tra amministrazioni centrali ed enti locali".

Burlando, biasotti, scajola e il triangolo dell'authority - ava zunino ( da "Repubblica, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: I tempi della burocrazia", dissero i portavoce. La leggenda vuole che tanta convergenza su Novi fosse benedetta dall'accordo tra l'allora ex ministro Burlando e l'ex ministro Claudio Scajola, di Fi. Una convergenza proseguita nel tempo che ha fatto nascere la leggenda del "patto" dei due Claudio, che avrebbe tagliato fuori Biasotti.

"nei centri estetici attenzione al laser" ( da "Repubblica, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Provincia e Ausl annunciano la semplificazione della burocrazia per chi vuole aprire un centro estetico o un negozio di parrucchiere, ma la Procura mette in guardia sull'utilizzo degli apparecchi al laser per l'epilazione. Una questione che è tuttora in attesa di chiarimenti sui requisiti del personale autorizzato all'utilizzo del laser (per la Procura solo ed esclusivamente un medico)

Extra, distacchi e permessi studio la grande fuga dei giudici-controllori - antonello caporale ( da "Repubblica, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: esiste infatti il Gao (Government accountability office) che è il luogo dove la burocrazia deve dar conto dei suoi atti. L'ufficio dove la politica rende al singolo cittadino il suo conto: cosa ho fatto, perché l'ho fatto. Dei conti, in senso molto lato, in Italia invece si occupa una magistratura speciale: la Corte dei conti.

"Poco personale? Rinviamo i processi" ( da "Stampa, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ricontattare e la produzione di altra burocrazia. "Almeno così mi sarà possibile sveltire le pratiche in arretrato, senza dividermi tra udienze e lavoro d'ufficio", dice l'unico cancelliere rimasto al monocratico. Un nuovo provvedimento è stato firmato da Masante nei giorni scorsi, a seguito di una richiesta della rappresentanza sindacale interna del personale degli uffici giudiziari.

Anche i dirigenti sono vittime della burocrazia ( da "Adige, L'" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della burocrazia. Lo conferma la distinta vicenda di due quadri giapponesi del gruppo Subaru che la filiale nazionale, la cui sede si trova ad Ala, ha assunto e vorrebbe assumere. N.F., 34enne di Tokyo, con una laurea in economia in bacheca, è in attesa di venire inquadrato: "E nemmeno con uno stipendio da poco - sorride il direttore amministrativo di Subaru Italia Giorgio Vicenzi -

Via Cremona pronta a marzo ( da "Provincia di Cremona, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ma la burocrazia e ritardi nell'esecuzione di alcuni lavori presso Soncino Sviluppo hanno comportato l'allungamento dei termini. Ora siamo proprio in dirittura d'arrivo. Infatti, sulla via Cremona, all'altezza della cascina Falagrate, sono al lavoro le ruspe per realizzare la rotatoria che consentirà la deviazione del traffico sulla nuova tangenziale by-

Dati distorti, l'occupazione cresce ( da "Tribuna di Treviso, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Tutto nonostante un fisco insopportabile e burocrazia insostenibile. Di questi imprenditori e di tutti i loro collaboratori dobbiamo essere orgogliosi, il catastrofismo e la critica risentita non sono tollerabili, né consentono alcun passo avanti".

Presa banda di "topi" PADOVA - Hanno messo a segno almeno 50 furti in ap ( da "Leggo" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: stato arrestato dalla Guardia di Finanza un giovane extra comunitario: nella valigia, nel cofano della sua auto, c'erano addirittura 50 kg di hashish. Mediatori culturali in questura PADOVA - Entro un mese, la Questura di Padova si doterà di due mediatori culturali per aiutare gli immigrati con la burocrazia. Rientra nel progetto Cisi, approvato ieri dalla Giunta comunale.

Meno costi e burocrazia per la musica ( da "Stampa, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract:

Antonio Angeli a.angeli@iltempo.it Risolto un giallo che ( da "Tempo, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: naufraga la legge "anti-burocrazia" L'America si ferma per il Super Bowl I residenti: "è emergenza parcheggio a via Giulia" Sono il filosofo e umanista Pico della Mirandola, nato nel 1463 (al momento della morte aveva perciò 31 anni) e il poeta e letterato Angiolo Poliziano, del 1454 (scomparso a quarant'anni).

Turbogas, giallo sulla compatibilità ( da "Tempo, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia" L'America si ferma per il Super Bowl "Alessandro Bini non soffriva di particolari patologie ... "A nostro parere si tratta di dichiarazioni gravi - spiegava la Rete - in virtù degli obblighi, previsti dalla normativa vigente, la quale dispone che nelle aree territoriali, nelle quali sono presenti stabilimenti a "

Marchionne dribbla sindacati e burocrazia ( da "Tempo, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Quando si tratta di una difesa cieca, quasi di casta e contro gli altri interessi, nell'era della globalizzazione, si perde sempre. Tanto le alternative agli operai italiani e alle fabbriche italiane non mancano. E senza andare troppo lontano si scansano sindacati e burocrazia. Vai alla homepage 06/02/2008.

Ornella Quondamcarlo I Castelli Romani sono in grande ( da "Tempo, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia" PALAZZO INCONTRO Le collezioni della romanità A Palazzo ... De Sisti e San Saba tornano a mani vuote dalle Final Four Innanzitutto, c'è da evidenziare la carenza di strutture per i dipendenti del comparto. I locali sono, infatti, troppo spesso sistemazioni di fortuna che da anni non vengono ristrutturati o sostituiti.

Cittadella <spegne> il photored ( da "Corriere del Veneto" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: china il capo ai diktat della burocrazia, "abbiamo dovuto obbedire". Ma ribadisce la scelta politica. "Prima del photored, quel semaforo causava un sacco di incidenti. Il comune non ha bisogno dei soldi delle multe, ha bisogno di punire chi passa col rosso". I comitati ovviamente sono i più contenti.

Assindustria: Attenzione alla burocrazia ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: 2008-02-06 - pag: 7 autore: IMPRESE UDINESI Assindustria: "Attenzione alla burocrazia" Un bacino agroenergetico da realizzare con la partecipazione di imprese agricole e poli agro-chimici del territorio. è il filo conduttore di una strategia che punta a ottenere vantaggi energetici ed economici attraverso le rinnovabili.

Nei campi più lavoratori ma redditività dimezzata ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia – commenta Giannalberto Luzi, alla guida della Coldiretti regionale – dalla mancanza di investimenti a sostegno delle produzioni tipiche, dall'incapacità di noi operatori di associarci e valorizzare le filiere. Non è un problema di dimensione aziendale, ma di saper riorganizzare il sistema produttivo attorno alle nostre eccellenze per creare valore aggiunto"

Laghi, la gestione passa agli enti locali ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la gestione passa agli enti locali Fabrizio Brignone TORINO Snellire la burocrazia e ridistribuire le risorse per i laghi del Piemonte: è l'obiettivo della nuova legge regionale sul demanioidrico e sulla navigazione interna che trasferisce funzioni (ma anche di risorse) agli enti locali. La Lr 2/2008 entra in vigore questo venerdì.

A Pordenone la ricerca è in rete ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia, elemento fondamentale soprattutto per le piccole imprese che vogliano fare innovazione. Area ha messo a disposizione del progetto la metodologia, gli strumenti e il personale necessario ad assicurare il successo dell'iniziativa, ed assieme al Polo Tecnologico di Pordenone ha curato il coordinamento delle attività dei partner e il controllo di avanzamento delle attività.

Stop alla burocrazia al Comune di Salerno, rinviata ad oggi la conferenza di De Luca ( da "Denaro, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Salerno Stop alla burocrazia al Comune di Salerno, rinviata ad oggi la conferenza di De Luca E stata rinviata a questa mattina, alle 10, la conferenza stampa del Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, dedicata alle iniziative intraprese dal primo cittadino per combattere la burocrazia e snellire le procedure in favore dei cittadini.

Risorse comunitarie causa di troppi scandali ( da "Denaro, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Li elargiscono le burocrazie europee e nazionali, con le loro appendici amministrative negli enti regionali e locali. Tutti coloro che ne sono impegnati (se ne vorrebbe conoscere il numero effettivo!) dipendono dalle risorse finanziarie che alimentano quei fondi.

<Urge riforma del lavoro, contratti e prelievo fiscale> ( da "Padania, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: scrostare le sedimentazioni delle burocrazie negoziali può produrre liberando i salari e la produttività". Lo ha detto l azzurro Maurizio Sacconi commentando i dati Istat sulle retribuzioni. "La periodica rilevazione Istat sulle retribuzioni - aggiunge - pur con i limiti delle medie ben rilevati da Trilussa, evidenzia l'inefficienza del nostro sistema di distribuzione della ricchezza,

Gli immigrati? Risparmiano di più e comprano casa ( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: I Comune abbiamo un ufficio apposito per immigrati gestito dall'associazione Babele: serve a snellire la burocrazia legata ai permessi, ai ricongiungimenti, all'ambiente di lavoro, all'inserimento dei figli a scuola, è un buon servizio che non appesantisce i nostri uffici anagrafici".Pio Brotto.

Tempi lunghi per il centro benessere ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ma la burocrazia si è messa di mezzo CervignanoPiscina e centro benessere, l'iter si presenta ancora lungo. La realizzazione di questo progetto, cavallo di battaglia di due campagne elettorali della lista di maggioranza "Il Ponte, è difatti al momento subordinata a condizioni e passaggi amministrativi che non dipendono da quanto avviene a Cervignano.

A Caupo arriva il Centro civico ( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia permettendo - aggiunge l'Amministrazione nel testo. Via Arten verrà asfaltata e si cercherà una soluzione per renderla più sicura, posizionando dei dissuasori di velocità e imponendo il divieto di transito ai mezzi pesanti. Gli interventi relativi ai lavori pubblici prevedono anche l'allargamento della strada da "

Cantiere del Boscherai Si riprende in primavera ( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Si tratta solo di semplice burocrazia".Il 20 novembre scorso, la Giunta regionale finanziò infatti gli interventi per terminare i lavori della struttura che sorgerà nella località pedavenese, stanziando la somma di 900 mila euro. "Verranno poi seguiti i normali tempi - conclude l'assessore - se tutto va bene, nella tarda primavera inizieranno i lavori"

CNA: â LA BUROCRAZIA LENTA FRENA IL SETTORE DEL RESTAUROâ ( da "Basilicanet.it" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: LA BUROCRAZIA LENTA FRENA IL SETTORE DEL RESTAUROâ? 06/02/2008 16.58.26 [Basilicata] â??Il grido d'allarme lanciato in tutto il Paese dalla Cna artistico e tradizionale è¨ sostenuto e condiviso anche dalla categoria lucanaâ?. Lo sostiene Leonardo Montemurro , segretario regionale della Cna di Basilicata che conferma gli indicatori negativi segnalati dai restauratori.

Sanita': 94% medici chiede meno burocrazia e riorganizzazione Ssn ( da "ADN Kronos" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: magari introducendo nuove logiche di gestione, mentre un altro 47% metterebbe mano alla burocrazia, ritenuta eccessiva. C'è però un 4% che dà una risposta a sorpresa: "cambierei l'universalità del Ssn". Universalità che, insieme all'unitarietà e all'equità, è uno dei tre grandi principi ispiratori del Servizio sanitario nazionale.

Speziale: <Una fase costituenteper salvare la Regione in crisi> ( da "Sicilia, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dalle mani della Regione e dalla sua burocrazia ci sarà poco da sperare". Come si apprestano i partiti alla campagna regionale? "Ciascuno schieramento è impegnato nella ricerca del candidato migliore e ne troveremo uno adeguato. Anche se Anna Finocchiaro e Ivan Lo Bello dicono ancora di non essere disponibili, troveremo un candidato che dia il senso della rottura con il passato,

<Election day>, è pressing Risparmi per 450 milioni Politiche e amministrative potrebbero tenersi insieme il 13 e 14 aprile Con Formigoni in corsa per Roma sarà cambio al vertice a ( da "Provincia di Como, La" del 06-02-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: pubblici e tempo alla burocrazia e ai cittadini: così il governo uscente tenta in extremis di arrivare all"election day", ma non sarà semplice, visti i tempi (se non le ore) strettissimi. E in più il quadro si complica a livello locale: da una parte Walter Veltroni apre la corsa alla sua successione in campidoglio, con Francesco Rutelli ormai in pista di lancio per il centrosinistra.

Sondaggio sul Centro Giovanile<VIALELIDO BLOG> ( da "Sicilia, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: intricata burocrazia e con gli innumerevoli pareri tecnici con cui dobbiamo misurarci". Fra i punti qualificanti del nuovo piano triennale, dopo il Palazzo di città e l'impianto di depurazione, c'è anche il centro agrindustriale. Altra pietra miliare delle passate amministrazioni, assieme all'inizio delle operazioni sul porto turistico,


Articoli

Burocrazia a rilento e il risarcimento tarda (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere delle Alpi" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

BELLUNO. Travolta da uno sciatore sul Col Toront riportò traumi vari, delicati e gravi. A quattro anni dall'incidente Francesca Romana Ciani non ha ancora visto il becco di un quattrino di risarcimento. Eppure la cifra è stabilita ormai da qualche mese: 40mila euro. Colpa della burocrazia. Anche l'investitore, Patrick Dal Farra, imputato per lesioni davanti al giudice di pace Luigi Cavalet, attende che si sblocchi l'iter dell'assicurazione sportiva. Inizialmente era la Sportass a dover farsi carico del pagamento, poi un decreto legge ha soppresso l'ente trasferendo le competenze all'Inail. Il decreto è diventato legge, ma, comunica l'Inail ai legali delle parti (Barzon dello studio Moretti per Dal Farra e Casciarri per la donna) manca ancora il decreto attuativo che assicuri la copertura. Il giudice ieri ha rinviato tutto a giugno, nella speranza che l'Inail liquidi il risarcimento. (e.c.).

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Soldi al vento per il mulino Il restauro dell'edificio bloccato da un'odissea burocratica (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

? PERSICETO ? IL 'MULINO del Formagliaro', nella frazione di Manzolino tra Persiceto e Castelfranco, non può ritornare all'antico splendore. L'edificio spicca nella quiete delle campagne che disegnano un'oasi naturalistica, popolata da innumerevoli volatili acquatici. Acquistato nel 2000 dalle sorelle Laura e Luciana Capponcelli, la sua ristrutturazione è ancora ferma al palo, bloccata dalla burocrazia. "Siamo nate qui ? raccontano Laura e Luciana ? e desideravamo tornarci. Nel 1998 alcuni parenti ci segnalarono che il Consorzio di Bonifica Reno Palata aveva messo in vendita il mulino detto 'del Formagliaro' costruito sulle rive del canale di San Giovanni. Il posto aveva un significato affettivo anche per nostra madre perché, in gioventù, prendeva parte a feste danzanti che venivano organizzate proprio nel mulino". E continuano: "Dovemmo aspettare altro tempo, perché l'immobile fu messo all'asta più volte con risultati nulli. Nel frattempo, la competente Soprintendenza di Bologna sottopose il mulino e la stalla (benché questa costruita alla fine degli anni Trenta) a vincolo. Alla fine nel giugno del 2000 lo acquistammo e, successivamente, incaricammo uno studio tecnico di San Giovanni di predisporre la ristrutturazione dello stabile. Ciò rispettandone la struttura originaria". Le sorelle vennero poi contattate dalla Provincia di Modena che chiese loro una parte dell'edificio in locazione per la creazione di aule didattiche. "Noi non accettammo ? spiegano ? e da quel momento il nostro percorso fu in salita". Alle sorelle Capponcelli venne permessa solo la ristrutturazione del tetto (l'immobile senza questo intervento sarebbe presto crollato), delle canne fumarie e delle grondaie. "Nonostante sia stata presentata un'infinita documentazione ? incalzano ? ad oggi non abbiamo ricevuto i seppur parziali rimborsi, circa 27mila euro, che la legge riconosce a chi provvede a proprie spese al restauro di un bene vincolato. Infatti, i lavori terminarono nel 2001 e fu eseguito il collaudo da parte della Soprintendenza che nel 2002 dichiarò il via libera ai contributi statali". MERAVIGLIATE le Capponcelli hanno poi scoperto che la legge è cambiata nel corso degli anni e la loro richiesta era stata accettata "come se il collaudo fosse stato effettuato nel 2006 ? spiegano ?. Ci domandiamo allora: perché i nostri progetti sono stati sempre bocciati? Perché questa mancanza di collaborazione della Soprintendenza? Quando ci daranno i nostri legittimi rimborsi?". Pier Luigi Trombetta - -->.

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DA IERI si sono ufficialmente aperte le danze per la successione di Vittorio Fini (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Alla presidenza di Confindustria Modena. Il comitato dei tre saggi (Roberto Iseppi, Fabrizio Forghieri e Giuseppe Molinari) han iniziato le consultazioni per arrivare ad una rosa di candidati da sottoporre alla giunta. Tra questi c'è Filippo Borghi, 47 anni, titolare della Gb Ricambi, azienda leader nella produzione e commercializzazione di ricambi per macchine agricole e movimento terra. A detta di tanti è in pole position. Dottor Borghi, perché scende in campo? "Da diversi mesi molti associati me lo stavano chiedendo. Evidentemente l'esperienza maturata in associazione e il lavoro che ho svolto in azienda offrono garanzie". Ce ne parli. "In Assoindustria Modena ricopro già la carica di vicepresidente, e sono anche stato presidente dell'Api. Come imprenditore posso dire che ho acquisito il controllo totale dell'azienda nel '99: allora fatturavamo dieci milioni di euro, quest'anno chiuderemo con 200 milioni". Se dovesse diventare presidente qual è la cosa che considererebbe più importante? "Sono fiero di essere un imprenditore e questo orgoglio vorrei che uscisse anche all'esterno. Mi piacerebbe che si capisse l'importanza delle aziende, che creano ricchezza e quindi benessere per la società. Bisogna ricominciare a parlare di crescita e di sviluppo economico, in termini concreti". Quali ostacoli vede sul percorso dello sviluppo? "Soprattutto due: la burocrazia eccessiva e la pressione fiscale. Su entrambi i fronti penso che i politici locali debbano fare la loro parte". Qual è l'esigenza espressa dagli associati che le chiedono di diventare presidente? "Vogliono sentirsi rappresentati. Vogliono vedere un presidente che sappia esprimere le loro idee e le loro esigenze. E poi per loro è importante l'assistenza. Devono affrontare sfide importanti come la crescita e l'internazionalizzazione. Dobbiamo dare loro aiuti concreti anche sulla ricerca dei finanziamenti". Quale tipo di aiuto darà a chi vuole crescere all'estero? "Abbiamo già nella nostra sede un ufficio che fa da supporto a chi vuole guardare oltre confine. Ci lavoreremo ancora di più, cercando di dare aiuti concreti e tangibili. Faccio un esempio: se un imprenditore vuole realizzare una joint venture in Usa deve sapere a chi rivolgersi sul posto, a chi chiedere assistenza legale o finanziamenti. Questa è la base che dobbiamo offrirgli come associazione, poi sarà lui a muoversi con le proprie gambe". Chi invece guarda all'espansione in casa propria? "Il percorso di tanti imprenditori porta alla quotazione in Borsa. Anche noi, con la Gb ricambi, prima o poi prenderemo in esame l'eventualità. L'erogazione del credito sta incontrando qualche difficoltà, crescere è un obbligo e spesso rivolgersi al mercato dei capitali sarà una naturale conseguenza. Esiste già in Confindustria uno sportello regionale di Borsa Italiana che fa attività di consulenza e orientamento. Dovremo sviluppare ancora di più questa attività". Come vede i rapporti con le altre associazioni economiche cittadine? "Dico che dobbiamo cercare sempre di più sinergie e forme di collaborazione. Si tratta di un percorso già intrapreso che dobbiamo continuare" Preferenze per chi vincerà le elezioni? "Noi vorremmo che il vincitore tutelasse il mondo delle imprese. Come si dice, non ci interessa di che colore è il gatto, l'importante è che mangi il topo". - -->.

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Nella morsa del Pcb fantasma (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Brescia" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione: 06/02/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:BRESCIA E PROVINCIA CASTEGNATO L'anomalia della Pianera, l'ex discarica bloccata dal "Piano Caffaro" per una contaminazione non provata Nella morsa del Pcb fantasma Dopo il sequestro del 2003 l'area è in attesa di conoscere il proprio destino Due immagini della ex discarica Pianera: il sito è in attesa di conoscere il proprio futuro Rosario Rampulla CASTEGNATO I fantasmi di un inquinamento presunto: ipotizzato e non attestato. O, comunque, avulso dagli strascichi del sito Caffaro. È la storia pirandelliana dell'ex discarica Pianera, 60mila metri quadri circa imprigionati (non si sa per quanto ancora) nelle spire del "Sito di interesse nazionale di Brescia Caffaro". L'ANTEFATTO. Il "caso Pianera" scoppia nel 2003. A scatenarlo, secondo quanto ricostruito dall'architetto Claudio Benetti (responsabile dell'Ufficio tecnico comunale), un j'accuse non ufficiale, basato più sulla memoria che su attestazioni documentate. "Circa quattro anni e mezzo fa - ricorda Benetti - venne ritrovato un documento, per la verità si trattava di un foglio ciclostilato, in cui si affermava che la discarica Pianera, così come un'area del Comune di Travagliato, era stata utilizzata come luogo di smaltimento di fusti di Pcb". Ipotesi supportata "dalle affermazioni di alcuni dipendenti della Caffaro residenti in zona che ricordavano di fusti scaricati nella discarica". Per la verità a inizio 2003 erano scesi in campo i comitati ambientalisti della Franciacorta per denunciare il possibile inquinamento del sito. "In seguito - prosegue Benetti - la situazione fu segnalata agli organi competenti. Poco dopo la Procura dispose il sequestro della Pianera". TAC ALLA DISCARICA. Incassato il provvedimento, che frustrò il tentativo di riconversione in chiave industriale della Pianera, il Comune commissionò le prime indagini. "Secondo le prescrizioni del decreto Ronchi - spiega ancora Benetti - si definirono i piani di indagine e caratterizzazione: innanzitutto si fece una specie di Tac al terreno per rivelare l'eventuale presenza di fusti, ma l'esito fu negativo". Dove non poterono arrivare le onde elettromagnetiche ci si adoperò con "la caratterizzazione della terra, per constatare se si potesse parlare di inquinamento da Pcb e se la falda avesse subito danni". PRIMA DIAGNOSI. Esauriti i primi controlli, cominciarono ad emergere i riscontri. Nulla di ufficiale però, solo considerazioni nell'ambito di conferenze di servizi. Ma dal contenuto ineluttabile: relativamente alla Pianera non risultarono "elementi tali da far ritenere che la discarica sia interessata da significativi fenomeni di inquinamento da Pcb e da altre sostanze provenienti da eventuali conferimenti di rifiuti industriali" (Verbale riunione tecnica del 15-12-2003). Pochi anni dopo, nel 2005, una valutazione dell'Arpa ribadì che "la presenza di ferro e manganese nelle acque sotterranee non riveste un problema di carattere sanitario". In sintesi: il Pcb c'è, ma non più di quanto se ne trova in una normale discarica di rsu e, comunque, non riconducibile al "caso Caffaro". Quanto a ferro e manganese, l'unico effetto è quello di diminuire la qualità dell'acqua. ARRIVA IL MINISTERO. Di fronte a simili attestazioni l'Amministrazione vede aprirsi uno spiraglio. Per un Comune (allo stato attuale) in cui il 3% del territorio è "occupato" da siti quali, ad esempio, le discariche, poter accedere alla Pianera, inserita nel frattempo nei progetti legati al Pip, è una prospettiva allettante. Ma così non avviene. Il "nodo Caffaro" esce dagli angusti confini provinciali e finisce sul tavolo del Ministero per l'Ambiente. Entra infatti in scena il "Sito di interesse nazionale" e, con lui, nuove prescrizioni e, soprattutto, i tempi biblici della burocrazia ministeriale. Su questo punto resta un'ombra: era necessario che anche Castegnato entrasse a far parte del sito? Dopo i primi dubbi è probabile che la speranza di ottenere più facilmente fondi per riqualificare la Pianera giocò un ruolo decisivo. Come è andata è chiaro a tutti. "Dopo i pronunciamenti di Arpa e Asl - ammette Benetti - le cose sembravano andare per il verso giusto. Ma col Ministero ci trovammo a dover fare nuove e più approfondite indagini. Senza sapere come intervenire". PIANERA, CHE FARE. Denunciando un "interesse piuttosto scarso" sul futuro della discarica, il Comune di Castegnato si trova così a fare i conti con l'iter di avvicinamento ad un procedimento di bonifica e messa in sicurezza. Si parla di interventi per impedire il percolamento di acque meteoriche, di capping e impermeabilizzazione. La realtà è che "viene chiesto di agire per scongiurare per sempre ogni possibile infiltrazione della discarica nella falda sottostante. Due le soluzioni possibili: svuotare la discarica e trasferirla altrove oppure svuotarla, impermeabilizzarla e riempirla di nuovo". In entrambi i casi con costi improponibili. IL NODO FONDI. Senza alimentare polemiche a Castegnato si chiedono (paradosso nel paradosso) se e quando i soldi del Ministero saranno disponibili. "Abbiamo avviato studi di prefattibilità, così come fatto da Brescia e Passirano, per interventi di messa in sicurezza - conferma Benetti -: per Castegnato servirebbero oltre 3 milioni di euro. Fino ad oggi ne sono stati stanziati 6,7 ma sembra che andranno tutti a Brescia. Per ora siamo in attesa di conferme ma, intanto, la discarica resta ferma e inutilizzata". DUBBI E SPERANZE. "Nessuno sottovaluta il problema inquinamento - conclude il sindaco Giuseppe Orizio - ma in questo caso pericoli non ce ne sono. Questo blocco della Pianera è un danno per il nostro Comune". Parole che somigliano ad un appello, alla speranza che si possa allentare la morsa del Pcb fantasma.

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Una decisioneinevitabile (sezione: Burocrazia)

( da "Secolo XIX, Il" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il commento nPRIMO, una legge dello Stato va sempre rispettata. Un punto di vista sereno ne avrebbe preso atto, attendendo gli sviluppi. Ma questo atteggiamento istituzionalmente consapevole non attiene più da tempo alle Circoscrizioni savonesi. Le baruffe di ieri, la noncuranza dei toni, dei modi, la plateale confusione dei diversi piani, lo testimoniano in modo definitivo. Lo hanno perduto insieme al loro ruolo fondante, radicato nella partecipazione e nel decentramento. Il decadimento ne ha fatto la brutta copia della burocrazia comunale: ne sono diventate l'astioso alter ego istituzionale, senza alcun mandato legittimante. Di più: si sono trasformate in un costoso sistema di ridistribuzione di poltroncine per chi non ha accesso alla prima fila. Ma al contrario che far contenti i beneficiati, crea rancori e insoddisfazioni. Sì, la legge va rispettata. Ma, comunque, tentare di rinnovare la politica non prescinde da tagli di questa fatta. An. Gran. 06/02/2008.

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Università, impegnidella Regione (sezione: Burocrazia)

( da "Secolo XIX, Il" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Interrogazione UNA COMUNICAZIONE unica. On line e in tempo reale. Basterà per dire stop a francobolli, file e raccomandate. Dal primo marzo prossimo tutti i datori di lavori, pubblici e privati, dovranno trasmettere via internet i dati relativi alla vita professionale dei propri dipendenti. Assunzione, licenziamento, tipologia contrattuale. Tutto viaggerà via web grazie ad un apposito sito voluto dal Ministero del Lavoro ed istituito dalla Regione Liguria con il supporto informatico di Datasiel. Lo ha spiegato Giovanni Vesco, assessore regionale all'occupazione ieri alla Spezia per chiarire la nuova normativa con un convegno nel salone della Provincia. "Tagliamo una bella dose di burocrazia e combattiamo il lavoro nero. La comunicazione preventiva dell'assunzione, introdotta dal ministro Damiano ha prodotto importanti risultati. Con questo nuovo sistema contiamo di attaccare le sacche residuali di irregolarità. Dallo scorso gennaio ogni rapporto è comunicato. Adesso sarà on line e superare le maglie dei controlli sarà molto difficile" Nel dettaglio delle operazioni è sceso poi Elio Cambi, assessore al lavoro della Provincia della Spezia. "Ogni ditta, ente, impresa che ha personale alle sue dipendenze dovrà recarsi al Centro per l'Impiego, farsi accreditare prelevando password e username e provvedere all'inserimento dei dati. Lo farà autonomamente o attraverso dei consulenti specializzati". Tutto il materiale di cui hanno bisogno Inps, Inail, Ispettorato e Ministero del Lavoro sarà comunicato dal sistema stesso. "Per chi non si adegua sono previste sanzioni di varia natura e gravità". Ha concluso Gabriele Di Stefano, direttore del Centro per l'Impiego della Spezia. Insomma tutti gli imprenditori spezzini e liguri dovranno segnarsi in rosso due siti web: www.iolavoroliguria.it e www.lavoro.gov.it/co. E dal primo marzo www.regione.liguria.it/co. A quel punto la vita di ogni lavoratore sarà on line. Marco Toracca .x/06/0802 L'assessore Giovanni Vesco lo ha spiegato ieri durante un convegno sulla comunicazione on-line che si è svolto in Provincia .x/06/0802 "IL POLO universitario spezzino tende sempre ad una maggiore specializzazione e deve essere sostenuto e rafforzato". Lo ha affernato il vicepresidente della Giunta regionale,Massimiliano Costa, rispondendo a una interrogazione del consigliere del Pd, Minella Mosca.Su questo e sull'impegno a una strategia condivisa e a una sollecitazione per il sostegno di fondi ordinari da parte del Miur, Costa si è detto disponibile precisando che a breve sarà presentato il piano triennale di sviluppo e sostegno all'università, alla ricerca e all'innovazione e precisando anche che pur verificando con la giunta la possibilità di finanziamenti finalizzati all'adeguamento e alla sistemazione della nuova sede, non rientra tra le strette competenza regionali il finanziamento dei poli universitari. .x/06/0802.

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Galliano accordo asl asti e al Siglato l'accordo sulle spesetra le Asl di Alessandria e Asti (sezione: Burocrazia)

( da "Secolo XIX, Il" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Sanità Acqui Terme. Migliora l'offerta sanitaria in Valle Bormida in virtù di un accordo stipulato fra la Asl unica di Alessandria e quella di Asti. L'obiettivo, ovviamente, è un miglior servizio ai cittadini che abitano nella vallata e che da sempre, in caso di necessità, sono indirizzati all'ospedale di Acqui per ragioni geografiche, pur dipendendo per ciò che concerne la burocrazia, dall'azienda sanitaria di Asti. Rispetto al 2005, oltre il 13% dei pazienti provenienti dal distretto Asti sud dell'ex Asl 19, e oltre il 50% dei ricoveri provenienti dal territorio della Comunità montana Langa astigiana-Valle Bormida, hanno scelto il ricovero presso l'ospedale di Acqui Terme. "Ciòè espressione - si legge nel preambolo del protocollo d'intesa siglato dai direttori generali delle due Asl, Gian Paolo Zanetta e Luigi Robino - di una tendenza di lungo periodo che, pur parzialmente recuperata con l'avvio del nuovo ospedale di Asti e pur prevedendo un ulteriore recupero con il futuro nuovo ospedale della Valle Belbo, non potrà mai essere completamente superata e riassorbita". Una realtà ben chiara ai responsabili di entrambe le aziende che con il nuovo accordo hanno ufficializzato ciò che nella realtà dei fatti già accadeva da tempo. In sostanza, l'accordo prevede che, fatta salva la facoltà dei cittadini di scegliere in quale struttura sanitaria farsi curare, "l'erogazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie a carattere territoriale compete all'asl di Asti e l'erogazione delle prestazioni ospedaliere con particolare riferimento a quelle in regime di ricovero sia ordinario sia diurno, presso le strutture pubbliche e private provvisoriamente e definitivamente accreditate, in particolare quelle ubicate nel distretto di Acqui Terne (ex Asl 22), compete all'Asl di Alessandria". L'accordo mira a regolare il lato economico delle prestazioni sanitarie. Infatti, si legge ancora nel protocollo d'intesa, "le parti concordano di individuare forme di riconoscimento economico adeguate a tale ottimizzazione a vantaggio dell'una e dell'altra Asl da sviluppare secondo una serie di principi". Fra questi, spicca la volontà di riconoscere la quota capitaria per i cittadini residenti nei Comuni della Langa astigiana e Valle Bormida che si rivolgeranno alle strutture sanitarie acquesi all'Asl di Alessandria. L'accordo inoltre prevede anche la programmazione di un tavolo tecnico allo scopo di sviluppare quanto concordato, con la precisazione che sarà assolutamente necessaria l'approvazione della Regione e il supporto delle strutture tecniche dell'assessorato Tutela della salute e della sanità. G. Gall. .x/06/0802 L'obiettivo è un miglior servizio ai cittadini che abitano nella Valle Bormida e che da sempre si ricoverano ad Acqui .x/06/0802.

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<Corruzione diffusa e sperpero di risorse> (sezione: Burocrazia)

( da "Secolo XIX, Il" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Corruzione diffusa e sperpero di risorse" allarme della corte dei conti Ma il presidente Tullio Lazzaro riconosce al governo di avere migliorato i risultati di cassa dello Stato 06/02/2008 Roma. È l'ennesimo allarme sul declino di un Paese che, nonostante il netto miglioramento dei conti pubblici, è frenato da una corruzione dilagante, dagli scarsi investimenti, dai troppi sprechi e dall'enorme spesa pubblica. Dopo l'Istat e autorevoli giornali stranieri, anche il presidente della Corte dei Conti, Tullio Lazzaro, ha parlato di un'Italia che vive "un momento di diffuso malessere e incertezza", nella relazione con cui ieri a Roma ha inaugurato l'anno giudiziario. Un documento pieno di ombre, proprio come la relazione del pg della magistratura contabile, Furio Pasqualucci, che sottolinea le conseguenze dell'emergenza rifiuti e il proliferare delle tangenti, soprattutto "nei lavori pubblici e in materia sanitaria". Solo alcuni dei tanti nodi per l'Italia, che può sorridere solo per il miglioramento del bilancio dello Stato. "I risultati di cassa dello Stato appaiono in netto miglioramento - sottolinea Lazzaro - e particolarmente apprezzabile è il netto miglioramento dell'avanzo primario (i fondi con cui si pagano il debito pubblico, ndr)". Passi avanti importanti, che potrebbero però essere vanificati dalla riforma previdenziale "che accentua le tendenze in atto sulla spesa pubblica". Tuttora troppo elevata, e in crescita. "Bisogna porre attenzione all'incontrollato aumento della spesa pubblica", ammonisce Lazzaro che punta il dito contro i troppi sprechi, soprattutto della politica. Per fermarli, chiede maggiori poteri per la Corte dei Conti: "L'ente deve poter disporre direttamente e con efficacia immediata il blocco delle risorse che si stanno sperperando". Bloccando anche quei provvedimenti che andrebbero a incidere pesantemente sui conti dello Stato. Un'invasione di campo, secondo tanti politici, che hanno sempre fatto muro contro una maggiore libertà d'azione della Corte. Che ora la reclama a gran voce, perché il momento è delicato. "La Repubblica vive un momento di diffuso malessere e grande incertezza", tuona Lazzaro che invoca uno snellimento della burocrazia "per ridare sistematicità all'insieme degli organi amministrativi a tutti i livelli", a fronte dell'attuale "crescere confuso di strutture e modelli amministrativi e delle sovrapposizioni di competenze tra amministrazioni centrali ed enti locali". Un altro fattore che contribuisce alla "corsa" della spesa pubblica, alimentata anche dalla cattiva gestione dei salari per gli statali, come precisa Lazzaro: "Le retribuzioni del pubblico impiego superano sistematicamente gli obiettivi programmatici prefissati di volta in volta, anche per le molteplici distorsioni, tra cui i ritardi nei rinnovi dei contratti, che ampliano la base salariale su cui si applicano i benefici dei nuovi accordi, e la rinuncia al legame tra quote variabili dello stipendio e aumento della produttività". Ma per la Corte dei Conti il principale problema del settore pubblico è il "non agire". Un immobilismo che "può provocare tali danni per i quali nessun giudice, riuscirà mai a pervenire a una quantificazione, né tantomeno a ottenere un risarcimento". Infine, Lazzaro chiede maggiori investimenti "perché la loro flessione alla lunga erode le capacità di rispondere alle esigenze di sviluppo del Paese". Che cammina all'indietro, almeno sul piano della moralità pubblica. La relazione del procuratore generale della Corte, Pasqualucci, è impietosa: "Dagli accertamenti condotti nel 2007 emerge un quadro di corruzione ampiamente diffusa, con profili di patologie evidenti soprattutto nel settore dei lavori pubblici e delle pubbliche forniture, nonché nella materia sanitaria". Ambiti in cui le condanne per corruzione o concussione sono notevolmente cresciute, a conferma di come le tangenti siano un espediente tuttora usatissimo per ottenere appalti o velocizzare procedure burocratiche. I soldi vengono pagati con stratagemmi, come "fittizie sovrafatturazioni di lavori pubblici, false attestazioni dell'accelerazione dei lavori (con conseguente versamento di premi non dovuti) e fatturazione di opere in tutto o in parte ineseguite". Luca De Carolis 06/02/2008.

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Burlando, biasotti, scajola e il triangolo dell'authority - ava zunino (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina IV - Genova Burlando, Biasotti, Scajola e il triangolo dell'Authority E intanto l'ex presidente va alle urne per Forza Italia lo scandalo del porto Uno scambio di accuse tra il governatore e il suo predecessore che sa già di corsa al voto AVA ZUNINO Da Roma rimbalzano le notizie sullo scioglimento delle Camere, mentre a Genova il porto decapitato accende la polemica politica. Sul nuovo parquet del corridoio dei passi perduti, ieri mattina a margine dei lavori del consiglio regionale sono scivolate le frecce più avvelenate. Vengono fuori ritagli di giornale come Repubblica: anno 2004, Biasotti presidente della Regione avrebbe incontrato segretamente Novi e Aponte, per discutere dell'ipotesi di assegnargli calata Bettolo invece del Multipurpose per cui avrebbe vinto la gara. Queste sono le frecce che scivolano. Poi ci sono quelle urlate. L'ex presidente della Regione, Sandro Biasotti (che ha appena incontrato il presidente del Co.Pa.co. Scajola per un accordo sulla sua ricandidatura alle prossime Regionali), si è scagliato contro Claudio Burlando, reo a suo dire di essere entrato a gamba tesa nelle vicende portuali, influenzando il presidente Giovanni Novi. Burlando replica lasciando intendere che se qualcuno ha giocato sul terreno di quelle vicende, non era lui, all'epoca a Roma come deputato, ma Biasotti nel pieno delle sue funzioni di presidente. Si sfoga la polemica politica insieme a rancori che vengono da lontano ed intrecciano il pubblico e il privato dei protagonisti sulla scena. Vecchie amicizie avvelenate, come quella che aveva legato lo stesso Biasotti a Burlando: vacanze insieme in Sardegna. "Ha insegnato a pescare a mio figlio", ha ricordato mille volte Burlando, parlando del suo predecessore alla guida della Regione. Un idillio durato fino a che Biasotti non ha smesso di fare l'imprenditore trasportando le merci del porto di Genova e vendendo auto. Fino a quando è entrato in politica sul fronte opposto, il centrodestra. Poi basta. La nomina di Giovanni Novi alla presidenza dell'Autorità portuale, avvenuta quando presidente della Regione era Biasotti, è dentro a questi rapporti trasformati. Novi viene indicato, caso raro, da tutti e tre gli enti che hanno voce in capitolo: Comune, Provincia e Camera di commercio. E Biasotti, che oggi nega, avrebbe solo potuto fare buon viso a cattiva sorte, perché altri avevano già deciso per lui. Tant'è che impiegò qualche giorno più del normale per dare l'intesa al governo. "I tempi della burocrazia", dissero i portavoce. La leggenda vuole che tanta convergenza su Novi fosse benedetta dall'accordo tra l'allora ex ministro Burlando e l'ex ministro Claudio Scajola, di Fi. Una convergenza proseguita nel tempo che ha fatto nascere la leggenda del "patto" dei due Claudio, che avrebbe tagliato fuori Biasotti. Anzi, che sarebbe stato contro Biasotti anche da parte di chi, Scajola, giocava nel suo stesso campo. Biasotti all'epoca era reduce da un raffreddamento dei rapporti con la famiglia Novi, Giovanni e la moglie Nucci. Amici che la politica aveva diviso. Biasotti entra in politica e si circonda di persone di cui fidarsi in un mondo che non conosce. Per la giunta, Fi indica, tra gli altri, la moglie di Novi, Nucci Novi Ceppellini. Biasotti è contento: un'amica, una signora che con il suo fascino e con il suo arcinoto impegno sociale, non può dare che lustro alla sua amministrazione. La nomina assessore ai Servizi sociali. Intanto nasce l'idea di Liguria International, la società della Regione per l'internazionalizzazione delle imprese. Biasotti pensa subito a Novi e gli affida la presidenza di una società che è ancora quasi tutta solo sulla carta. Novi accetta. Poi nel 2003 la giunta Biasotti viene travolta dalla bufera: tra il presidente e l'assessore alle Risorse finanziarie, il professor G. B. Pittaluga, lo scontro diventa insanabile. Pittaluga che in Fi era tra gli uomini più vicini a Scajola, viene scaricato. Oggi il professore fa ancora l'assessore alle Finanze in Regione, ma ora è nella giunta Burlando ed è stato eletto nella lista civica che porta il nome del presidente stesso. Ma tornando a quello scontro nel centrodestra, Biasotti decide di cambiare e Nucci Novi è tra gli assessori che vengono sostituiti dalla sera alla mattina. Senza preavviso. Giovanni Novi si dimette da Liguria International. Dicono che avesse scritto a Biasotti: è venuta a mancare la fiducia. Poi poco meno di un anno dopo, la nomina di Novi in porto, mentre nel cassetto di Biasotti covavano altre opzioni, superate dall'intesa tra destra e sinistra.

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"nei centri estetici attenzione al laser" (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina VI - Bologna La procura: autorizzazioni dalle Asl "Nei centri estetici attenzione al laser" Provincia e Ausl annunciano la semplificazione della burocrazia per chi vuole aprire un centro estetico o un negozio di parrucchiere, ma la Procura mette in guardia sull'utilizzo degli apparecchi al laser per l'epilazione. Una questione che è tuttora in attesa di chiarimenti sui requisiti del personale autorizzato all'utilizzo del laser (per la Procura solo ed esclusivamente un medico) e sui limiti di potenza consentita per un apparecchio. E' dunque preferibile che chi ha intenzione di utilizzare un apparecchio laser, si rivolga prima all'Ausl per chiedere chiarimenti e autorizzazioni. Anche perché l'azienda su questo argomento ha svolto ricerche, i cui risultati saranno probabilmente sottoposti all'assessore regionale alla Sanità Giovanni Bissoni affinché valuti l'opportunità di una legge regionale in materia. (m. l. .l).

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Extra, distacchi e permessi studio la grande fuga dei giudici-controllori - antonello caporale (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Economia Il 30% dei magistrati contabili ha ottenuto incarichi extralavorativi e le verifiche si fanno solo a campione Extra, distacchi e permessi studio la grande fuga dei giudici-controllori ANTONELLO CAPORALE Accountability. In italiano si potrebbe tradurre come "resa del conto". E' un istituto che negli Stati Uniti ha una sua previsione funzionale e un proprio organico: esiste infatti il Gao (Government accountability office) che è il luogo dove la burocrazia deve dar conto dei suoi atti. L'ufficio dove la politica rende al singolo cittadino il suo conto: cosa ho fatto, perché l'ho fatto. Dei conti, in senso molto lato, in Italia invece si occupa una magistratura speciale: la Corte dei conti. I giudici contabili dovrebbero sorvegliare, controllare e, in casi in verità sempre più rari, persino punire i pubblici ufficiali che hanno speso male i soldi dell'erario chiedendo loro con la forza di un titolo esecutivo di risarcire alla collettività il danno procurato ed accertato. Dovrebbero. La legge non aiuta a controllare e il controllore poi ha piccole debolezze che custodisce con assoluta discrezione. I magistrati della Corte dei conti sono sulla carta 615. Un numero non spropositato, poiché il difetto genetico della cattiva spesa risiede nell'assenza quasi totale di controlli con efficacia cogente. E già qui bisogna mettere un punto. I Procuratori della Corte indagano e inquisiscono, gli altri magistrati - riuniti nelle varie sezioni di controllo - devono controllare. Ma piano. Controllare, ma con gentilezza. Il Parlamento ha infatti voluto che il loro controllo sia "collaborativo": possono bacchettare ma non punire, esortare ma non intervenire. Dei seicento e passa solo quattrocento circa sono però i magistrati effettivamente all'opera. E qui viene il bello, anzi il brutto. Perché parecchi di essi, già stremati dalle carte e dai conti che non tornano, trovano il tempo di dedicarsi a un dopolavoretto. Nel 2006 il 30,8 per cento dei magistrati contabili si è preso una boccata d'aria, mezz'ora di libertà. A volte un pomeriggio. O anche giornate intere: uno studio, o una serie di seminari universitari. Una consulenza, o più consulenze. Retribuite con poche migliaia di euro o molte migliaia di euro. Per il 2006 sono ventitrè le pagine fitte di nomi di magistrati che hanno avuto conferito un incarico extra. O che sono stati autorizzati all'extra. La differenza non è di poco conto. La Corte ha l'obbligo di prestare (conferire, appunto) ad altre amministrazioni dello Stato i propri dipendenti per l'esercizio di funzioni di garanzia o di controllo. A questi si aggiungono coloro che richiedono l'autorizzazione per un impegno esterno: piccino e gratuito, o grande e a pagamento. Nel 2007, ma riferita solo al primo semestre, la percentuale si attesta al 15,2 per cento. In linea, quando si tireranno le somme, con il totale dei cumulanti registrato l'anno precedente. I nomi, le pagine, i lavori, i soldi extra sono riportati, e bisogna ricordare che fu l'ex ministro della Giustizia Roberto Castelli a rendere obbligatoria questa pubblicità, nel sito della Corte (www. corteconti. it). Poi ci sono i magistrati fuori ruolo. Sono giudici che ricevono lo stipendio di giudice senza fare il giudice. Fanno altro: incarico presso Amministrazioni o Autorità dello Stato. E aggiungono un secondo stipendio al primo. I magistrati collocati fuori ruolo fino a qualche mese fa erano nove. Dei nove, secondo una nota dell'ufficio stampa della Corte, "due sono collocati in aspettativa senza assegno". Due. E gli altri sette? E così i controllori, già pochi, hanno spesso le ore contate, gli impegni a cascata, l'agenda fitta. I controlli sulla massa degli enti che spendono e sprecano sono realizzati a campione. Pochissimi gli sventurati che non la fanno franca. E per gli amministratori scalognati, chiamati a rendere conto e pagare il danno, è giunto in soccorso un condono, l'ultimo nato della grande famiglia dei condoni berlusconiani: se il fatto contestato è antecedente al 1 gennaio 2006 lo Stato accetta di chiudere la controversia in appello in cambio del pagamento del 30% del valore del danno accertato nel giudizio di primo grado. Pochi controlli e tanta cortesia.

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"Poco personale? Rinviamo i processi" (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

In cifre Giustizia La decisione del presidente del tribunale "Poco personale? Rinviamo i processi" GIANNI SCARPACE MONDOVI' L'unico modo per poter recuperare il lavoro arretrato, in mancanza di cancellieri nelle segreterie del tribunale, è di differire le udienze penali, che slittano da febbraio all'autunno prossimo". Il presidente del tribunale di Mondovì, Giuseppe Masante, non è nuovo a scelte di questo genere: o si svolgono i dibattimenti e le udienze, lasciando decine di faldoni incompleti sui tavoli delle segreterie, oppure, ogni tanto, si decide per la sospensione delle udienze. In pratica, le dieci udienze che il tribunale monocratico avrebbe dovuto celebrare a febbraio sono state tutte rinviate tra settembre e novembre. E significa, inoltre, una nuova "calendarizzazione" di testimoni da avvertire, avvocati da ricontattare e la produzione di altra burocrazia. "Almeno così mi sarà possibile sveltire le pratiche in arretrato, senza dividermi tra udienze e lavoro d'ufficio", dice l'unico cancelliere rimasto al monocratico. Un nuovo provvedimento è stato firmato da Masante nei giorni scorsi, a seguito di una richiesta della rappresentanza sindacale interna del personale degli uffici giudiziari. "Abbiamo segnalato - spiega Enzo Vavuso, impiegato e rappresentante sindacale - la disastrosa situazione in cui si trovano le cancellerie penali, sotto organico e oberate di lavoro. E che subiranno nei prossimi mesi una diminuzione di personale dovuta a 2 assenze per maternità. I due soli operatori rimasti dovranno occuparsi, oltre che delle udienze giornaliere, anche dello sportello e di tutti i fascicoli penali incombenti. Superfluo ricordare il loro diritto di fruire di ferie e permessi". Al presidente Masante non è rimasta alternativa che "prendere atto e, in emergenza, differire le udienze". Il "caso" del tribunale di Mondovì racconta anche di tagli delle risorse economiche che mettono in crisi il lavoro quotidiano: tecnici di una ditta che affitta fotocopiatori che ritirano le macchine dalla segreteria della cancelleria penale per contratti non rinnovati. Oppure trascrittori delle udienze che lamentano ritardi cronici dei pagamenti delle prestazioni (spettano al ministero). Situazioni estreme, già denunciate più volte, anche se accomunano tanti palazzi giudiziari d'Italia. I dati Il tribunale monregalese deve fare i conti con la mancanza del 55% del personale previsto in organico: 15 i dipendenti in servizio in tribunale, 27 quelli fissati nella pianta organica del marzo 2007, 40 in totale gli addetti. A Mondovì ci sono 7 giudici, un procuratore capo e due sostituti. "I tempi - dice Masante - tra procedimento e sentenza sono ancora soddisfacenti. Il dramma arriva quando si attende la pubblicazione delle sentenze, ma, mancando il personale di cancelleria in tutti i settori, i tempi della giustizia si allungano. Non siamo mai arrivati a varcare i tempi di prescrizione dei procedimenti solo grazie a due elementi ancora qualificanti: il personale presente si fa davvero in quattro e non si ferma di fronte al limite dell'orario di lavoro, pur essendo in dubbio anche lo straordinario. E poi le disposizioni come quelle di questi giorni, che ci sollevano un po' dalla mole di lavoro". "E' chiaro - dice Vavuso - che il problema degli impiegati va risolto a livello ministeriale sbloccando le assunzioni. Noi diamo il massimo impegno a lavorare anche più delle 36 ore settimanali, ma siamo davvero stufi".

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Anche i dirigenti sono vittime della burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Adige, L'" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Anche i dirigenti sono vittime della burocrazia. Lo conferma la distinta vicenda di due quadri giapponesi del gruppo Subaru che la filiale nazionale, la cui sede si trova ad Ala, ha assunto e vorrebbe assumere. N.F., 34enne di Tokyo, con una laurea in economia in bacheca, è in attesa di venire inquadrato: "E nemmeno con uno stipendio da poco - sorride il direttore amministrativo di Subaru Italia Giorgio Vicenzi - dato che è assistente di direzione ed ha la responsabilità dei mercati della Slovenia e della Croazia". Ad Ala hanno seguito l'iter previsto per trasformare il visto turistico (90 giorni di validità) in un permesso stabile che consenta l'assunzione, con tanto di versamento di tasse e contributi, anche perché il giovane era già stato dipendente del gruppo un paio di anni fa. "Come prescrive la norma - racconta Vicenzi - abbiamo fatto la prenotazione in rete il 21 dicembre scorso, formulando al ministero la richiesta per l'assunzione di un lavoratore dipendente". Solo che da allora non si è saputo più niente. Nemmeno all'Ufficio del lavoro della Provincia, che ha l'incarico di portare avanti la pratica, hanno potuto fare qualcosa: "Sono stati gentili, per carità - confessa il direttore - solo che non sanno nemmeno loro cosa fare: pare che il sito sia bloccato. Non si capisce bene. Nessuno riesce a stampare niente". I problemi potrebbero essere legati al sistema informatico centrale, fatto sta che nel frattempo a N. F. è scaduto il visto e proprio ieri si è imbarcato su un aereo per tornare in Giappone. "Mi viene da dire che se avessimo scelto la formula del lavoro autonomo, non solo avremmo già il permesso, ma risparmieremmo dei soldi", lamenta Vicenzi. Il collega 38enne S.K., che è già stato per anni negli Usa per conto della casa madre, è regolarmente inquadrato dalla fine del 2006. Solo che da allora continua a viaggiare con la semplice ricevuta della raccomandata inviata al ministero degli Interni per la richiesta del permesso di soggiorno: "Per questo non gli è permesso il ricongiungimento familiare", sospira il direttore amministrativo. Da oltre un anno è quel semplice cartoncino a garantirgli tuttavia la possibilità di viaggiare tra l'Italia ed il Giappone: "Sono ormai tredici mesi che aspetta il permesso di soggiorno - insiste Vicenzi - e per vedere la moglie deve volare oltre oceano, mentre gli accordi aziendali prevedevano il suo arrivo in Italia". Difficile capire dove stia l'intoppo, anche perché tutto è fondato sull'incarico che il ministero aveva affidato a Poste Italiane di inviare alle questure interessate (Verona nel caso di S.K.) le diverse domande. È stato un problema di recapito o di smaltimento degli arretrati? Le richieste relative ai lavoratori giapponesi finiscono nel calderone di tutti gli altri. Da questo punto di vista, la burocrazia italiana è democratica: titolo di studio ed inquadramento previsto non fanno differenza. Tutti devono aspettare. E nessuno sa quanto! M.E. 06/02/2008.

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Via Cremona pronta a marzo (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Cremona, La" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione di Mercoledì 6 febbraio 2008 Benvenuto P.Review srl Traffico. Il raccordo consentirà di decongestionare via Perolo dal passaggio dei mezzi pesanti Via Cremona pronta a marzo di Gianluigi Colombi SONCINO ? Il raccordo stradale di via Cremona che consentirà di togliere il traffico pesante dalla via Perolo sarà pronto per la fine del prossimo mese. Lo ha assicurato l'assessore ai Lavori pubblici Gabriele Gallina che segue con attenzione l'evolversi di tutto il progetto viabilistico a sud-ovest della città, compresa la bretella della ex strada statale Soncinese che dovrà essere realizzata dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Cremona con l'Anas. L'Amministrazione comunale sta infatti spedendo una lettera per un incontro ai cittadini residenti nella via del Perolo. Un incontro che servirà a chiarire gli ultimi dettagli dell'operazione e a tranquillizzare gli abitanti dell'area artigianale per il ritardo dei lavori. Inizialmente, l'emergenza viabilistica con la rimessa in sicurezza della via Perolo doveva cessare lo scorso autunno. Ma la burocrazia e ritardi nell'esecuzione di alcuni lavori presso Soncino Sviluppo hanno comportato l'allungamento dei termini. Ora siamo proprio in dirittura d'arrivo. Infatti, sulla via Cremona, all'altezza della cascina Falagrate, sono al lavoro le ruspe per realizzare la rotatoria che consentirà la deviazione del traffico sulla nuova tangenziale by-passando l'area industriale. Un percorso interno che però è solo alternativo a quello della bretella. Una via di emergenza resa possibile grazie al socio di maggioranza della Spa, al Comune che detiene il 99% delle azioni di Soncino Sviluppo. Un percorso di servizio alla nuova lottizzazione giunta ormai al 70% delle aree messe a disposizione per l'insediamento di nuove aziende. Nuova lottizzazione che è completa di reti tecnologiche, cabine per l'erogazione della corrente elettrica e raccordi con la rete fognaria. Proprio in questi giorni sono in corso i lavori per la realizzazione di una vasca volano per le acque di superficie che verranno poi convogliate nel naviglio Civico nei pressi dell'ex porcilaia Locatelli.

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Dati distorti, l'occupazione cresce (sezione: Burocrazia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

PARLA IL VICEPRESIDENTE MIOTTO "Dati distorti, l'occupazione cresce" Dura replica di Unindustria: attacco sterile, ideologia vetero-comunista TREVISO. "Il solito attacco ideologico, vetero-comunista e pure un po' retrodatato". Unindustria sbatte la porta in faccia alle accuse della Cgil sulle responsabilità del presunto declino dell'economia trevigiana. "Ancora una volta la Cgil, anziché affrontare con responsabilità questioni serie, preferisce uno sterile attacco alle imprese, dal tono, a dire il vero, un po' retrodatato ideologicamente - sbotta Luciano Miotto, vicepresidente di Unindustria, delegato alle relazioni industriali e affari sociali - Barbiero e la Cgil scelgono di presentare dei dati senza spiegarli e offrendo un'informazione incompleta e distorta. Occorre invece partire da un'analisi che credevamo condivisa anche dalla stessa Cgil con la firma del protocollo del 2004, ovvero che il tessuto produttivo di questa provincia sta attraversando una fase di profonda trasformazione che riguarda in particolare il manifatturiero, che si conferma come asse portante". I numeri, secondo Miotto, vanno sviscerati. "In questa fase - dice - si registrano da un lato delle uscite dal lavoro, che dobbiamo essere in grado di gestire in modo efficiente, dall'altro una crescita complessiva dell'occupazione. Gli ultimi dati di Veneto Lavoro ricordano che dal 2001 al 2006 l'occupazione in provincia di Treviso è cresciuta di quasi 40mila unità (da 354.000 a 390.900), il tasso di occupazione è passato dal 65,1% al 67,5% mentre la disoccupazione è scesa al 3,1%. Il Pil provinciale raggiunge i 25,6 miliardi di euro. Occorre, poi, dire che questo cambiamento in atto ha delle oscillazioni, se è vero che solo a fine 2007 si registrava un calo di licenziamenti di oltre 1.000 unità rispetto all'anno precedente (cifre confermate dalla Cgil). C'è poi il dato inconfutabile che, a fronte di queste trasformazioni e alle perdite di posti di lavoro, ci sono molte posizioni di lavoro che restano scoperte sia nelle cosiddette nuove professioni, ma anche e soprattutto in quelle definite "tradizionali". E molti di questi posti di lavoro sono offerti da quel manifatturiero e da quell'industria che Barbiero vorrebbe in crisi irreversibile". Il vicepresidente di Unindustria sottolinea che "il nostro sistema imprenditoriale ha dimostrato in questi anni di saper affrontare i cambiamenti epocali e di saper realizzare, nella piccola come nella media e grande dimensione, un nuovo posizionamento. Le imprese, spesso da sole, hanno investito e innovato in processi, capitale umano, macchine, prodotti, mercati. Tutto nonostante un fisco insopportabile e burocrazia insostenibile. Di questi imprenditori e di tutti i loro collaboratori dobbiamo essere orgogliosi, il catastrofismo e la critica risentita non sono tollerabili, né consentono alcun passo avanti".

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Presa banda di "topi" PADOVA - Hanno messo a segno almeno 50 furti in ap (sezione: Burocrazia)

( da "Leggo" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Chiudi Presa banda di "topi" PADOVA - Hanno messo a segno almeno 50 furti in appartamento in un mese e mezzo nelle zone più isolate del Veneto. Quattro albanesi (tre uomini e una donna) sono stati arrestati dalla squadra mobile. Una valigia carica di hashish PADOVA - E' stato arrestato dalla Guardia di Finanza un giovane extra comunitario: nella valigia, nel cofano della sua auto, c'erano addirittura 50 kg di hashish. Mediatori culturali in questura PADOVA - Entro un mese, la Questura di Padova si doterà di due mediatori culturali per aiutare gli immigrati con la burocrazia. Rientra nel progetto Cisi, approvato ieri dalla Giunta comunale.

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Meno costi e burocrazia per la musica (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

[FIRMA]ELENA MEYNET AOSTA Via libera per chi vuole suonare in pubblico anche solo poche volte l'anno: dal primo di gennaio i musicisti non professionisti vengono graziati dagli adempimenti (il certificato di agibilità) nei confronti dell'Enpals, la cassa previdenziale degli artisti. La legge è stata approvata dal governo italiano alla fine di novembre del 2007 e porta notevoli cambiamenti, soprattutto dal punto di vista dei gruppi più piccoli e tendenzialmente amatoriali che fino a poche settimane fa dovevano fare i conti con mille problemi burocratici. Spesso, infatti, soprattutto nei posti in cui si fa musica soprattutto in alta stagione quando ci sono molti turisti, il cachet degli artisti deve comprendere tutto, dalle spese per il service audio e luci, alla cena e all'Enpals, mentre a volte le spese della Siae restano a carico di chi organizza. Così, ensemble amatoriali o misti, in cui alcuni sono professionisti ma non tutti, possono uscire per una serata, percorrere decine di chilometri e, nonostante siano pagati, arrivare a rimetterci di tasca propria pur di suonare e far divertire la gente. In certi casi l'Enpals diventa una quota incisiva per chi vuole essere in regola su tutto, ma cerca di non chiedere troppo per non precludersi la possibilità di nuovi concerti. Il sottobosco musicale valdostano è attraversato da continue lamentele, anche perché i controlli ci sono, anche sulla previdenza, e sono effettuati dalla Siae che agisce per delega dell'Ispettorato del Lavoro. Eppure, racconta il deputato valdostano Roberto Nicco, "non abbiamo avuto particolari sollecitazioni dalla Valle d'Aosta. Con il senatore Carlo Perrin - continua il parlamentare - abbiamo lavorato sulla questione da un punto di vista legislativo. L'iniziativa è stata segnalata e spinta soprattutto dai colleghi del Trentino e del Sud Tirolo, noi l'abbiamo appoggiata ritenendo che anche dalle nostre parti ci fossero le stesse esigenze". La legge, che farà tirare un sospiro di sollievo a chi da anni fa i conti al centesimo per non perderci troppo in nome di una passione, è la numero 222 del 29 novembre 2007. Rispetto alla normativa precedente, sono esentate dagli adempimenti informativi e contributivi nei confronti dell'Enpals alcune tipologie di lavoratori, cioè di musicisti "che effettuano esibizioni musicali dal vivo in spettacoli, in manifestazioni di intrattenimento e nell'ambito di celebrazioni di tradizioni popolari e folcloristiche". In particolare, la legge si rivolge ai giovani fino a 18 anni, a studenti fino a 25 anni, pensionati con più di 65 anni e i lavoratori che effettuano già i versamenti ad un'altra gestione previdenziale e che comunque non guadagnano con la musica più di 5000 euro lordi l'anno.

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Antonio Angeli a.angeli@iltempo.it Risolto un giallo che (sezione: Burocrazia)

( da "Tempo, Il" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Antonio Angeli a.angeli@iltempo.it Risolto un giallo che attendeva soluzione da mezzo millennio. L'impresa è stata possibile grazie a raffinate indagini scientifiche che, in questo caso, hanno dimostrato di poter superare il tempo. Le vittime sono due illustri italiani morti, guardacaso, nello stesso anno: il 1494. Home Spettacoli prec succ Contenuti correlati Giornalista tv aggredito Funerali solenni per l'ex dittatore Suharto La fiducia nelle istituzioni Camere troppo lente, naufraga la legge "anti-burocrazia" L'America si ferma per il Super Bowl I residenti: "è emergenza parcheggio a via Giulia" Sono il filosofo e umanista Pico della Mirandola, nato nel 1463 (al momento della morte aveva perciò 31 anni) e il poeta e letterato Angiolo Poliziano, del 1454 (scomparso a quarant'anni). Del primo già si sospettava che fosse stato assassinato, per il secondo il killer quasi la faceva franca: si riteneva fosse morto di sifilide. Le salme, per quanto possa essere chiamata salma un corpo che ha perso la vita da mezzo millennio, riposavano nel chiostro della Basilica di San Marco a Firenze. Le ossa di Pico della Mirandola erano contenute nella stessa cassa di legno che ospitava anche i resti dell'umanista Girolamo Benivieni, accanto ai quali erano disposte secondo un approssimativo ordine anatomico, dalla testa ai piedi. è plausibile, è stato spiegato, che si tratti della cassa originale nella quale fu deposto il Benivieni e nella quale furono introdotte le spoglie di Pico, morto 48 anni prima. Le ossa di Pico si presentano in perfetto stato di conservazione e in alcune parti hanno tessuti molli mummificati. I resti scheletrici di Angiolo Poliziano erano invece contenuti in una cassetta di fattura moderna, risalente alla ricognizione effettuata nel 1940. Sul coperchio una targa metallica riporta la semplice iscrizione: "Ossa del Poliziano". Sette mesi fa un gruppo di studiosi ha deciso di risolvere il "caso". I resti sono stati trasportati a Ravenna e sottoposti a una serie di analisi antropologiche e archeometriche da parte di studiosi delle Università di Pisa, Bologna e del Salento. Sono stati coinvolti anche i carabinieri del Ris di Parma, che stanno ancora indagando. La risposta, alla domanda "causa del decesso" è semplice: avvelenamento da arsenico, come nei più classici gialli americani della prima metà del '900. A questo punto non restava che scoprire il colpevole, anzi, i colpevoli, infatti, grazie a ricerche su documenti dell'epoca sono stati inchiodati il mandante: Pietro de' Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, e l'esecutore che, per quanto riguarda Pico, è certamente Cristoforo da Casalmaggiore, suo segretario, probabilmente con la complicità del fratello Martino. "Beccare" l'assassino di Poliziano appare più complicato. Certo, se si potesse interrogare come si deve il mandante non ci sarebbero problemi... purtroppo è morto da 505 anni. Piero de' Medici, detto prima "il Fatuo" e poi "lo Sfortunato", durante una maldestra manovra militare annegò ingloriosamente nel fiume Garigliano, tra Roma e Napoli. Le analisi antropologiche sui resti dei due umanisti sono state svolte dal gruppo di ricerca coordinato dal professor Giorgio Gruppioni, del Laboratorio di Archeoantropologia dell'Università di Bologna; le indagini archeometriche sono state eseguite dal gruppo di Fisica Applicata dell'Università di Lecce, coordinato dal professor Lucio Calcagnile; mentre i professori Fulvio Bartoli e Francesco Mallegni hanno coordinato le analisi archeometriche svolte presso il Laboratorio Centro Ricerche Enel di Pisa e il Laboratorio di Paleonutrizione del Dipartimento di Biologia dell'Ateneo pisano. Le salme dei due letterati, insieme a quella di Girolamo Benivieni, amico di Pico, sono tornate ieri a Firenze e ricollocate nel chiostro. Vai alla homepage 06/02/2008.

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Turbogas, giallo sulla compatibilità (sezione: Burocrazia)

( da "Tempo, Il" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Turbogas, "giallo" sulla compatibilità APRILIA Compatibilità territoriale sulla Turbogas: "giallo" sulle dichiarazioni del prof. Guercio incaricato per lo studio. In una nota stampa, diffusa lunedì dalla Rete Civica contro la Turbogas, si scriveva che Guercio aveva dichiarato di essere impossibilitato a proseguire lo studio di compatibilità territoriale e piano Rir perché non aveva completi i dati relativi ai 4 stabilimenti "a rischio di incidente rilevante" con riferimento alla Isagro. Home Latina prec Contenuti correlati Giornalista tv aggredito Funerali solenni per l'ex dittatore Suharto La fiducia nelle istituzioni Camere troppo lente, naufraga la legge "anti-burocrazia" L'America si ferma per il Super Bowl "Alessandro Bini non soffriva di particolari patologie ... "A nostro parere si tratta di dichiarazioni gravi - spiegava la Rete - in virtù degli obblighi, previsti dalla normativa vigente, la quale dispone che nelle aree territoriali, nelle quali sono presenti stabilimenti a "rischio d'incidente rilevante", siano adottate tutte le misure necessarie "a prevenire il rischio d'incidenti rilevanti connessi all'utilizzo di determinate sostanze pericolose e a limitarne le conseguenze per l'uomo e l'ambiente". Ieri il vicesindaco Giovannini ha smentito il fatto: "Guercio non ha mai dichiarato l'impossibilità a proseguire lo studio commissionatogli dalla nostra amministrazione. E' volontà di questa amministrazione evidenziare nelle sedi più appropriate qualsiasi elemento omissivo, colposo o volontario, eventualmente manifestatosi nell'ambito degli accertamenti tecnici in corso di espletamento per l'espressione del parere di compatibilità territoriale e urbanistica richiesto dalla società Sorgenia". R.T. Vai alla homepage 06/02/2008.

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Marchionne dribbla sindacati e burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Tempo, Il" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Un po' di tempo fa andava per la maggiore una battuta sui sindacati italiani e la Cina. "L'unica strada che abbiamo per battere la concorrenza cinese - recitavano alcuni imprenditori - è quella di mandare i nostri sindacalisti a fare proseliti in Cina". Home prec succ Contenuti correlati Polo chimico, il 21 summit dei sindacati Non capita spesso di vedere sindacati e Confindustria ... Moratti dribbla le polemiche Ferrovie, c'è l'intesa tra sindacati e azienda Sciopero revocato Il Pd si ispira alla Cisl gli altri sindacati no Basta poco per fermare la giustizia spettacolo Battute a parte però, la Cina oltre a essere diventata una potenza economica tra le più aggressive è diventata anche una metafora del declino occidentale e soprattutto un grande alibi per i nostri imprenditori. Sicuramente svogliati e depressi da un insieme di fattori politici e da condizioni ambientali impossibili, ma anche esasperati da una serie di legacci burocratici e da una conflittualità sindacale che non trova pari. A tali condizioni il futuro industriale dell'Italia sembra incerto. Per molti nostri imprenditori l'unica strategia è trasferire gran parte della produzione come minimo nei paesi dell'Est Europa. Meglio ancora se in Turchia, in India o in Cina. A tutti questi, quasi come un vecchio e saggio oracolo, Sergio Marchionne ha appena dato una seconda bacchettata sulle mani. L'uomo dell'impresa impossibile da salvare, la Fiat, ha dimostrato, smentendo 40 anni di strategie industriali, che fa più danni un manager inadeguato di dieci operai modesti. E infatti gli è bastato liquidare qualche centinaio di colletti bianchi per avere ragione. Adesso, Marchionne ne ha fatta un'altra delle sue. Ha deciso di rilanciare raddoppiando uno stabilimento italiano che nel giro di tre anni passerà dai 500 addetti di oggi ai 1.100 del 2010 quadruplicando la produzione. Non è un sito del profondo sud sovvenzionato con i contributi statali. Ma l'impianto Fiat Powertrain Technologies di Verrone, in provincia di Biella dove si producono cambi automobilistici di grande qualità. La bassa conflittualità della zona deve aver avuto il suo peso se il boss della Fiat, dopo aver detto più volte che non avrebbe chiuso stabilimenti in Italia ma neppure aperto di nuovi, ha deciso di rilanciare. Cosa che invece non farà a Mirafiori, preferendo, per la produzione automobilistica, puntare su un sito estero. Cosa è successo allora? Nello storico stabilimento torinese dove la sindacalizzazione è alle stelle, è stata bocciata senza appello la richiesta aziendale di passare ai 17 turni. Al contrario di quello che è accaduto a Verrone. Lì i turni supplementari e altre richieste aziendali in termini di flessibilità sono stati approvati dal referendum di fabbrica. In cambio, Verrone adesso avrà investimenti miliardari e 600 nuovi salari. Mirafiori nulla. Marchionne lo ha spiegato ancora una volta, a parole e con i fatti. Quando la difesa del posto di lavoro avviene nell'interesse di tutti, il giocattolo funziona. Quando si tratta di una difesa cieca, quasi di casta e contro gli altri interessi, nell'era della globalizzazione, si perde sempre. Tanto le alternative agli operai italiani e alle fabbriche italiane non mancano. E senza andare troppo lontano si scansano sindacati e burocrazia. Vai alla homepage 06/02/2008.

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Ornella Quondamcarlo I Castelli Romani sono in grande (sezione: Burocrazia)

( da "Tempo, Il" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Ornella Quondamcarlo I Castelli Romani sono in grande difficoltà nel settore dell'emergenza sanitaria. L'Ares 118 vive una situazione decisamente imbarazzante. E il personale decide di alzare la voce per chiedere aiuto alla Asl Roma H. Le problematiche sono molte e soprattutto sono gravi. Home Roma prec succ Contenuti correlati Giornalista tv aggredito Fiamma Tricolore assalta la 'bolla' del Grande Fratello a Ponte Milvio Fiera del Libro, l'ipocrisia della sinistra Camere troppo lente, naufraga la legge "anti-burocrazia" PALAZZO INCONTRO Le collezioni della romanità A Palazzo ... De Sisti e San Saba tornano a mani vuote dalle Final Four Innanzitutto, c'è da evidenziare la carenza di strutture per i dipendenti del comparto. I locali sono, infatti, troppo spesso sistemazioni di fortuna che da anni non vengono ristrutturati o sostituiti. Si tratta di scantinati, container e appartamenti o di stanze aldisotto del livello stradale. A Frascati, in particolare, il personale del 118 è costretto a svolgere il proprio lavoro in un container composto da tre vani e servizi. La struttura si trova su una collinetta esposta alle intemperie meteorologiche, sia d'inverno che d'estate: ai Castelli Romani negli ultimi anni durante la bella stagione si sono sfiorate temperature record, con un caldo africano. Non vi sono inoltre protezioni né per i lavoratori né per i mezzi di soccorso che al ritorno da un'emergenza non hanno neanche una tettoia sotto la quale essere riposti. Tutto è lasciato al degrado totale e c'è quindi bisogno di un intervento repentino. Ma i problemi non finiscono qui. Ad aggravare la situazione ci si mettono anche i mezzi di trasporto spesso mal funzionante o fatiscenti e le medicine, anche quelle più importanti, che troppo spesso vengono a mancare e devono essere chieste "in prestito" agli ospedali. Durante le emergenze i mezzi sono insufficienti, le attrezzature non all'altezza e perfino l'abbigliamento non è consono al lavoro che si deve svolgere. Operare in queste condizioni appare chiaramente impossibile. Per quanto il personale del 118 possa impegnarsi a svolgere al meglio il proprio lavoro, da solo non può farcela. C'è bisogno praticamente di tutto. Così i dipendenti, dai medici agli infermieri, dagli autosti ai portantini, decidono di scendere in campo per chiedere alla Asl competente di intervenire per il bene di tutto il territorio. L'Ares infatti nasce per aiutare il malato tempestivamente e per "creare una vera e propria cultura dell'emergenza sanitaria affinché nella catena del soccorso non ci siano anelli deboli", come dichiarato tempo fa dall'ex direttore generale dell'Ares, Vitaliano De Salazar, recentemente sostituito da Marinella D'Innocenzo. Chi lavora all'interno di questa struttura però non ce la fa più. "C'è assolutamente bisogno di interventi - si sfogano i dipendenti. Non si possono soccorrere le persone in queste condizioni. Chi lavora per il 118 non ha neanche una struttura adeguata per essere sempre riposato e attivo perché gli edifici, se così si possono chiamare, che ci ospitano sono ambienti malsani che richiedono continue riparazioni e attenzioni". Vai alla homepage 06/02/2008.

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Cittadella <spegne> il photored (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Veneto" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: PADOVA2A - data: 2008-02-06 num: - pag: 8 categoria: REDAZIONALE Il caso Il provvedimento preso dopo una nota del ministero dell'Interno. Potrebbe riguardare anche altri incroci Cittadella "spegne" il photored Disattivato dai vigili l'impianto di Borgo Bassano. E' a rischio ricorso CITTADELLA – "In assenza di agenti in loco, la rilevazione effettuata da una apparecchiatura elettronica non è di per sé sufficiente a ritenere certa la commissione dell'illecito ". Il linguaggio è burocratese, la conseguenza è dirompente: i photored sono inutilizzabili se le multe non vengono contestate immediatamente. è questa in sintesi la rivoluzione che porta la firma del direttore centrale del dipartimento per gli affari interni e territoriali del ministero dell'Interno. E la prima vittima del nuovo sistema è il photored di Borgo Bassano a Cittadella. A disattivarlo, il comandante della polizia locale, Antonio Paolocci. "In attesa del pronunciamento dell'avvocatura generale dello Stato, abbiamo preferito inibirlo. Rischiavamo inutili contenziosi al giudice di pace". La querelle nella battaglia contro i semafori scatta-multe si arricchisce così di un nuovo capitolo. E la discussione si accenderà sicuramente anche nel capoluogo dove, in attesa che il quadro di chiarisca, si è scelto di non installare nessun photored per evitare inutili polemiche preelettorali. Così, mentre le procure di mezzo Veneto indagano sugli appalti, adesso è il ministero dell'Interno a diffondere una circolare che decreta la prima, grande vittoria dei comitati. Tre paginette, datate 17 gennaio, ma rese note solo ieri. Una nota, va precisato, in contrasto con il parere di un diverso ministero, quello delle Infrastrutture e dei Trasporti. Roma scrive, Cittadella spegne il semaforo. "Abbiamo immediatamente deciso di bloccare il congegno ", spiega il comandante della polizia municipale. Continuano invece a funzionare i semafori di via Zucca, dove ve ne sono installati due, uno per senso di marcia. Impianti che essendo autorizzati direttamente dal Prefetto non rischiano ricorsi. "Sulla stessa statale ne sono installati altri, a San Martino di Lupari, Campagna Alta e Galliera Veneta – aggiunge Paolocci – ma non mi sento di suggerire niente ai miei colleghi". Il sindaco, Massimo Bitonci, china il capo ai diktat della burocrazia, "abbiamo dovuto obbedire". Ma ribadisce la scelta politica. "Prima del photored, quel semaforo causava un sacco di incidenti. Il comune non ha bisogno dei soldi delle multe, ha bisogno di punire chi passa col rosso". I comitati ovviamente sono i più contenti. Da Treviso, prende la parola Giorgio Marcon, leader regionale dei ricorsi contro i photored. "E adesso è l'ora dei risarcimenti. Chiederemo gli elenchi di chi è stato multato, dovranno restituire tutto". Mauro Pigozzo Impianto incriminato Il photored non a norma sequestrato nel veronese. Sopra il sindaco Bitonci.

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Assindustria: Attenzione alla burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nord-Est sezione: ECONOMIA e IMPRESE Liguria data: 2008-02-06 - pag: 7 autore: IMPRESE UDINESI Assindustria: "Attenzione alla burocrazia" Un bacino agroenergetico da realizzare con la partecipazione di imprese agricole e poli agro-chimici del territorio. è il filo conduttore di una strategia che punta a ottenere vantaggi energetici ed economici attraverso le rinnovabili. Se ciò che sta più a cuore al comparto agricolo sono i rapporti di filiera che privilegino gli operatori locali, sul fronte industriale giungono segnali confortanti. "Stiamo riscontrando problemi energetici anche piuttosto gravi - commenta Adriano Luci, presidente di Assindustria di Udine –. è necessario, quindi, trovare soluzioni alternative che permettano di diversificare gli approvvigionamenti. Troppo spesso, però, i processi di realizzazione impattano in percorsi burocratici tanto lunghi da far desistere dall'investire"."Vogliamo incrementare i contratti di filiera con positive ricadute sul territorio - afferma Giorgio Collutta, presidente della Confagricoltura friulana –. Per fare questo sarebbe utile che le istituzioni inserissero clausole per incentivare gli approvvigionamenti locali ". Gli fa eco il direttore della Coldiretti regionale, Elsa Bigai, che rilancia il concetto di bacino agroenergetico sviluppato con "tanti piccoli impianti diffusi e racconti in società o consorzi realizzati tramite accordi tra operatori del territorio".

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Nei campi più lavoratori ma redditività dimezzata (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Centro-Nord sezione: CENTRO NORD data: 2008-02-06 - pag: 5 autore: Agroindustria. Ultimi dati Istat contestati da associazioni di categoria e Regione Nei campi più lavoratori ma redditività dimezzata Ditte agricole ultime in Italia per valore aggiunto creato Giovanni Ruggiero ANCONA Diminuiscono più che nel resto del Paese produttività e redditività dell'agricoltura marchigiana. A sentenziarlo è l'ultimo rapporto Istat sui risultati economici delle aziende agricole rispetto alle unità di lavoro ( su dati 2005). Infatti, produzione e margine operativo lordo (Mol) per addetto (calcolato come unità di lavoro a tempo pieno, Ula) si sono dimezzati rispetto all'anno prima: la produzione è scesa da 23.448 a 12.217 euro, il Mol da 11.718 euro a 6.292. Un arretramento più consistente rispetto al trend medio (-9,8% la produzione, -12,1% la redditività in Italia), facendo segnare in assoluto i valori più bassi del Paese. Una dinamica negativa che non convince gli operatori e che sembra conseguente alla diminuzione dei valori produttivi (da 752 a 648 milioni) a fronte di una inusuale e per certi versi inspiegabile crescita delle unità di lavoro (da 32.037 a 52.067). Ma il dato potrebbe, anche, segnalare una fase di ristrutturazione in corso nei campi marchigiani. Lo dimostrerebbe il numero più che raddoppiato di aziende (da 9.358 a quasi 21mila) che hanno dichiarato di fatturare oltre 10mila euro l'anno, a fronte di un calo complessivo di operatori ( da 54.462 a 50.683). "è il risultato di una polarizzazione più spinta nelle Marche rispetto ad altre regioni – dichiara Paolo Petrini, assessore all'Agricoltura della Regione – e lo dimostra il fatto che il 20% delle aziende detiene ben l'80% della superficie coltivabile ". Lascia però perplessi il dato generale sulle Ula e il quadruplicare, in particolare, di quelle dipendenti (da 1.449 a 6.171). Un conto che non ritorna al vicepresidente di Cia Marche, Nevio Lavagnoli, che ha interessato del caso la stessa presidenza del Consiglio regionale. Ercole Ceccaroni Cambi Voglia, presidente di Confagricoltura Marche, ritiene inverosimili i valori assegnati dall'Istat alle Marche. "Esiste sicuramente un errore – dichiara – nella contabilizzazione del numero di addetti, che falsa l'esito finale e sminuisce il valore dell'agricoltore marchigiano". Un'ipotesi da non scartare anche secondo l'assessore Petrini, alla luce del fatto che una crescita di oltre il 60% di addetti da un anno all'altro è difficilmente spiegabile. "L'agricoltura marchigiana ha grandi potenzialità ma è soffocata da un'eccessiva burocrazia – commenta Giannalberto Luzi, alla guida della Coldiretti regionale – dalla mancanza di investimenti a sostegno delle produzioni tipiche, dall'incapacità di noi operatori di associarci e valorizzare le filiere. Non è un problema di dimensione aziendale, ma di saper riorganizzare il sistema produttivo attorno alle nostre eccellenze per creare valore aggiunto". Nelle Marche, inoltre, c'è una specializzazione produttiva in colture cerealicole più forte che altrove (quasi i due terzi delle aziende), che non ha aiutato i conti del 2005, anno in cui si sono regi-strati, ad esempio, per il grano, i prezzi più bassi. In termini di ettari, infatti, la coltura cerealicola rappresenta nelle Marche quella prevalente (220mila ettari) e più remunerativa, così come pesano le colture industriali (65mila ettari) di cui oltre la metà a barbabietola da zucchero. Anche per questo il risultato agricolo 2006 a consuntivo potrebbe essere più pesante di quello registrato dall'Istat per il 2005 e condizionato essenzialmente dal prezzo del grano. Infatti, il tasso di variazione sfavorevole (-7,7%), registrato da UnionCamere-Prometeia per il valore aggiunto agricolo ai prezzi di base per il 2006 porta inequivocabili i segni della crisi che ha investito la bieticoltura con la chiusura dello stabilimento Eridania- Sadam di Fermo e la difficile situazione apertasi nello zuccherificio di Jesi.

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Laghi, la gestione passa agli enti locali (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nord-Ovest sezione: ISTITUZIONI data: 2008-02-06 - pag: 15 autore: Demanio idrico. Nuova legge piemontese: esercizio associato nello stesso bacino Laghi, la gestione passa agli enti locali Fabrizio Brignone TORINO Snellire la burocrazia e ridistribuire le risorse per i laghi del Piemonte: è l'obiettivo della nuova legge regionale sul demanioidrico e sulla navigazione interna che trasferisce funzioni (ma anche di risorse) agli enti locali. La Lr 2/2008 entra in vigore questo venerdì. Alla Regione rimangono indirizzo, programmazione e coordinamento sulla navigazione interna, mentre alle Province, e soprattutto ai Comuni, passano le competenze gestionali e amministrative, con attribuzioni integrative. Lo strumento organizzativo su cui punta la legge è la "gestione associata" tra enti di un unico ambito territoriale ("bacino"). L'incentivo è di carattere economico: l'esercizio associato di funzioni, nel caso coinvolga tutti i Comuni che ricadono in un bacino demaniale, permette di introitare tutti i proventi dei canoni derivanti dalle concessioni rilasciate. Invece, i Comuni di un bacino che non scelgono questa via potranno trattenere soltanto il 20% dei proventi dei canoni delle concessioni demaniali e il restante 80% dovranno trasferirlo annualmente alla Regione. Quattro le aree individuate dalla nuova legge regionale: due per il Lago Maggiore (rispettivamente, la sponda Nord, che fa capo a Verbania, e quella Sud, con la novarese Arona), una per il Lago d'Orta e una per quello di Viverone. "Abbiamo completato con successo – dice l'assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli –uno snellimento amministrativo che attribuisce agli enti locali le funzioni che non necessitano di un coordinamento a livello regionale. L'obiettivo è migliorare alcune procedure, incentivando anche le forme associative dei Comuni". Alle Province rimangono regime amministrativo delle navi e manifestazioni nautiche sovracomunali, mentre le principali funzioni delegate ai Comuni sono la progettazione e l'esecuzione di infrastrutture per la navigazione e le attività di servizio portuale. Oltre alle funzioni amministrative di gestione e intervento sulle vie di navigazione interne, le autorizzazioni per manifestazioni nautiche, la manutenzione e recupero delle infrastrutture della navigazione e quelle a servizio, con riscossione di canoni. Maggiori responsabilità, quindi, ma anche risorse che rimangono sul territorio. E questo aspetto è stato accolto positivamente: "Siamo molto soddi-sfatti di questo risultato – commenta il sindaco di Viverone, Giulio Michele Monti – anche se nel nostro caso, operativamente, cambia poco, dato che quasi tutte le pratiche vengono svolte già dal nostro Comune (proprietario del lago e con il 90% delle sue coste; ndr), ma certo ci vengono garantite risorse importanti, con ricaduta sul territorio degli incassi per i futuri progetti e per la manutenzione. Inoltre, è importante che la legge regionale abbia sanato la nostra situazione dal 1934 al 2007, riconoscendo appieno i diritti del Comune di Viverone sul lago, compreso quello di varo: sono così sospese tutte le cause intentate negli anni passati per il pagamento di questo diritto". "Per certi versi si trattava anche di una scelta obbligata – dice Ezia Tabozzi, sindaco di Pettenasco –: la gestione delle pratiche non può essere aggiunta all'operatività dei nostri piccoli Comuni, quindi occorre lavorare insieme. Tutti, come aderenti all'Unione dei Comuni del Lago d'Orta, abbiamo già deliberato il passaggio a consorzio, stiamo ormai definendo gli aspetti tecnici: l'obiettivo è l'autonomia finanziaria del consorzio, senza maggiori oneri per i Comuni".

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A Pordenone la ricerca è in rete (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nord-Est sezione: ECONOMIA e IMPRESE Liguria data: 2008-02-06 - pag: 7 autore: Innovazione. Buoni risultati per il progetto di supporto voluto dal Polo tecnologico A Pordenone la ricerca è in rete Martina Milia PORDENONE Innovazione "espressa". Il polo tecnologico di Pordenone, in sinergia con l'Area Science Park di Trieste e la Regione (per la parte finanziaria), ha portato l'innovazione nelle aziende del Friuli occidentale. Ha permesso a 23 realtà economiche di sviluppare progetti di ricerca per innovare il proprio processo o prodotto, sfide a portata anche delle piccole imprese. I partecipanti operano in maggioranza nella componentistica, vocazione propria di Pordenone, che è sede di uno specifico distretto (Co.mec). Delle 53 aziende interpellate nella fase esplorativa del progetto "Animazione Pordenone 1", ben 43 hanno accettato un primo con-tatto e 23, una su due, hanno seguito il percorso prospettato. Una percentuale buona se si considera che il programma prevedeva un finanziamento economico modesto. La Regione ha infatti messo a disposizione complessivamente 115mila euro, che si sono tradotti in 5mila euro a partecipante (di cui un terzo coperto direttamente dall'impresa) per realizzare la ricerca. Il valore aggiunto di Animazione Pordenone è stata la consulenza mirata dell'equipe di Polo tecnologico e Area Scienze Park che ha permesso, in nove mesi, di sviluppare progetti che le imprese da sole avrebbero attuato con maggiori difficoltà o non avrebbero portato avanti. Tra i plus del piano, secondo gli imprenditori che hanno aderito, la poca burocrazia, elemento fondamentale soprattutto per le piccole imprese che vogliano fare innovazione. Area ha messo a disposizione del progetto la metodologia, gli strumenti e il personale necessario ad assicurare il successo dell'iniziativa, ed assieme al Polo Tecnologico di Pordenone ha curato il coordinamento delle attività dei partner e il controllo di avanzamento delle attività. I partecipanti operano nella meccanica (14), elettronicaautomazione (11), plastica (10), informatica (4), legno (2), biomedicale (una) e design industriale (una). Anche i risultati ottenuti - 22 i progetti realizzati - sono diversi: conservazione di alimenti utilizzando l'azoto liquido, metodologia di prova di silenziatori per aeromodelli, studio per nuovi materiali biodegradabili per il packaging, studio di un cilindro di macchina tessile in resina anziché in lega metallica, fattibilità di una nuova macchina lava-asciuga pavimenti, solo per citarne alcuni. Sei imprese, circa una su quattro, sono interessate a far seguire allo studio un brevetto. Tra gli aspetti da migliorare, secondo le aziende partecipanti, c'è quello economico: aumentando il budget a disposizione potrebbero essere sviluppati progetti più importanti, che magari potrebbero più facilmente tradursi in brevetti. L'altro elemento ritenuto fondamentale è la continuità dell'iniziativa, che deve tradursi in una nuova edizione del progetto e quindi in un rifinanziamento da parte della Regione, dalla quale sono arrivate per ora rassicurazioni informali. RISORSE PER 115MILA EURO Ventitré realtà, soprattutto della componentistica, hanno sviluppato le proprie idee grazie al supporto regionale.

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Stop alla burocrazia al Comune di Salerno, rinviata ad oggi la conferenza di De Luca (sezione: Burocrazia)

( da "Denaro, Il" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Salerno Stop alla burocrazia al Comune di Salerno, rinviata ad oggi la conferenza di De Luca E' stata rinviata a questa mattina, alle 10, la conferenza stampa del Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, dedicata alle iniziative intraprese dal primo cittadino per combattere la burocrazia e snellire le procedure in favore dei cittadini. La conferenza, inizialmente indetta per ieri, è stata rinviata per improvvisi impegni istituzionali del Sindaco. del 06-02-2008 num.

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Risorse comunitarie causa di troppi scandali (sezione: Burocrazia)

( da "Denaro, Il" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Commenti Fondi europei Risorse comunitarie causa di troppi scandali Piero Formica Dice il ministro Bersani che i fondi europei sono all'origine di troppi scandali. Meglio, allora restituirli piuttosto che vederli sperperati. Purtroppo, ne è passato tanto di tempo da quando i soldi di Bruxelles hanno iniziato la loro planata sui nostri lidi. E tanta è la ruggine da loro prodotta che ha finito col corrodere l'economia e la società civile, e non solo nel Meridione d'Italia. Grazie ai fondi europei, commissari e funzionari europei, loro familiari (con evidenti conflitti d'interesse in gioco), esperti internazionali, ministri e funzionari nazionali e regionali, parlamentari, professori universitari e consulenti hanno infatti dato vita ad un formidabile ecosistema burocratico al cui centro, nel nostro paese, c'è tutta intera la classe politica. L'ecosistema dei fondi europei ha prodotto risultati dannosi ancor prima che scarsi poco o nulla si sa di quanti e quali mercati siano stati aperti attraverso quei fondi. é arcinoto, per contro, che essi generano pile cartacee e file elettronici affondati nei cassetti e nelle memorie dei computer. A dispetto dei mille progetti europei presentati a Bruxelles, approvati ed attuati, la stessa Spagna, che la vulgata pro-fondi vuole essere stata tanto beneficiata, e con successo economico (si veda il presunto sorpasso sull'Italia), dall'ondata dei soldi europei, lamenta scarsa produttività, una minuscola piattaforma tecnologica, un deficit d'imprenditorialità innovativa e un sistema universitario ossificato e poco indipendente. Ancor più grave è il fenomeno di dipendenza creato dai fondi europei. Li elargiscono le burocrazie europee e nazionali, con le loro appendici amministrative negli enti regionali e locali. Tutti coloro che ne sono impegnati (se ne vorrebbe conoscere il numero effettivo!) dipendono dalle risorse finanziarie che alimentano quei fondi. Più risorse, più fondi, più impieghi burocratici. Lo stesso vale per gli esperti, i professori ed i consulenti che di quei fondi hanno fatto la loro principale fonte di guadagno. é straordinaria la forza d'attrazione che i fondi europei hanno avuto su tanti lavoratori della conoscenza, i quali hanno preferito entrare nel circuito politico-burocratico di Brussels anzichè impegnarsi imprenditorialmente per avviare business sotto forma di beni e servizi innovativi. Sono le applicazioni delle scienze della vita, dell'informazione, delle bio e nano tecnologie, dell'ingegneria che si vendono sui mercati internazionali, non certamente i rapporti ed i dossier dei progetti finanziati dai fondi. é così accaduto che talenti imprenditoriali, potenziali corridori lungo i sentieri tracciati dalla globalizzazione, sono stati trasformati in portatori d'acqua a servizio di politici e burocrati. Gioco forza, le imprese sono diventate dipendenti dai fondi per l'avvio di processi innovativi. L'alta tassazione e le basse detrazioni le hanno forzate a battere alla porta di Bruxelles. Conseguentemente, la loro creatività è stata mortificata dalle procedure burocratiche. I troppo lunghi tempi d'esame, approvazione e finanziamento dei progetti presentati le hanno allontanate dai mercati anzichè avvicinarle, appesantendole, per giunta, dei costi da sostenere per la presentazione dei progetti stessi. Le richieste di co-finanziamento le hanno indotte a gonfiare i costi delle risorse umane impegnate. I co-finanziamenti fittizi, risvolti di legalità a parte, hanno finito col snaturare il calcolo economico dell'innovazione. Allora, il ministro Bersani ha ragione da vendere. L'imprenditorialità ha bisogno di meno tasse, meno spesa pubblica e fondi (europei o nazionali che siano) ad essa collegati, meno burocrazia, più trasparenza amministrativa. Tutto il contrario di quanto ha finora prodotto la lunga linea, di colore grigio burocratico, dei fondi europei. del 06-02-2008 num.

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<Urge riforma del lavoro, contratti e prelievo fiscale> (sezione: Burocrazia)

( da "Padania, La" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Maurizio Sacconi "Urge riforma del lavoro, contratti e prelievo fiscale" Roma - "È l ora di una grande riforma del modello contrattuale e del prelievo fiscale sul lavoro che solo un Governo capace di scrostare le sedimentazioni delle burocrazie negoziali può produrre liberando i salari e la produttività". Lo ha detto l azzurro Maurizio Sacconi commentando i dati Istat sulle retribuzioni. "La periodica rilevazione Istat sulle retribuzioni - aggiunge - pur con i limiti delle medie ben rilevati da Trilussa, evidenzia l'inefficienza del nostro sistema di distribuzione della ricchezza, e soprattutto della produttività attraverso i salari". [Data pubblicazione: 01/02/2008].

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Gli immigrati? Risparmiano di più e comprano casa (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

TEZZE SUL BRENTA Dati anagrafici in salita grazie agli extracomunitari: 154 nuovi arrivi su un totale di 334 Gli immigrati? Risparmiano di più e comprano casa Tezze sul Brenta Comune in pieno sviluppo, almeno quello edilizio residenziale, analizzando i numeri che dicono che la popolazione è passata da 11.796 del 31 dicembre del 2006 ai 12.130 del 31 dicembre scorso (6110 maschi e 6020 femmine). Complessivamente nell'anno scorso ci sono state 164 nascite e 75 morti con una differenza di 89. Ma i numeri maggiori vengono dai nuovi arrivi dall'estero che ammontano a 154 unità, il 50\% dei nuovi iscritti che sono 334.Tezze è un paese in cui la gente si trova bene, ci sono dei buoni servizi, c'è una buona disponibilità di abitazioni, c'è facilità nel trovare lavoro: sono tutti fattori questi che incidono nelle scelte anche di giovani coppie che trovano la prima casa tra le tante già ultimate o in costruzione nelle varie lottizzazioni. Buone anche l'integrazione e la convivenza tra i cittadini locali e i nuovi arrivati, sia italiani, sia stranieri. Questi ultimi al 31 dicembre erano 1155 (650 maschi e 505 femmine) contro i 953 d'inizio anno, con un incremento di 125 unità; quest'anno ci sono stati 149 nuovi arrivi dall'estero. Ben 15 stranieri hanno chiesto ed acquisito la cittadinanza italiana e ciò è possibile dopo un matrimonio con un cittadino italiano o dopo un certo numero di anni vissuti in Italia. Complessivamente sono 449 su 4170 le famiglie che hanno almeno uno straniero, mentre sono 396 quelle in cui il capofamiglia è straniero.Ma da dove vengono per lo più questi stranieri? Bisogna distinguere dai paesi dell'Europa, e qui primeggia la Romania con 232 romeni (192 m e 140 f), seguita dall'Ungheria con 11 persone; c'è poi l'altra Europa con Serbia (212), Albania (88), Bosnia (31), Moldavia (33), Macedonia (26). Poi c'è l'Africa con in testa il Ghana (91), seguito da Marocco (66), Senegal e Tunisia (25), Nigeria (22) e Togo (16). Del continente asiatico si contano 45 cinesi, 12 del Vietnam, 5 dell'india e altrettanti del Bangladesh; dall'America ci sono 15 Ecuadoregni. Nel complesso ci sono stranieri in rappresentanza di ben 45 cittadinanze diverse.Come affrontate il problema degli stranieri? Risponde il vicesindaco Antonio Tessarollo, assessore al sociale."Per il momento la loro permaneza qui non dà problemi - dice Tessarolo - sono abbastanza bene integrati nel lavoro e nella comunità, alcuni addirittura lasciano che i figli frequentino i compagni nelle attività religiose non proprie, altri sono arrivati a comprarsi casa, per cui è supponibile che rimangano per sempre. Hanno uno stile di vita diverso dal nostro, per cui riescono a risparmiare di più e alla fine si ritrovano con un'appartamentino proprio, oppure comprano una casa un po' in disuso, come succede spesso in Valbrenta, e si arrangiano in qualche modo. Noi abbiamo emanato un'ordinanza anti sbandati che richiama le disposizioni di legge già molto chiare in materia. I Comune abbiamo un ufficio apposito per immigrati gestito dall'associazione Babele: serve a snellire la burocrazia legata ai permessi, ai ricongiungimenti, all'ambiente di lavoro, all'inserimento dei figli a scuola, è un buon servizio che non appesantisce i nostri uffici anagrafici".Pio Brotto.

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Tempi lunghi per il centro benessere (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

CERVIGNANO Alla ricerca di un finanziamento pubblico-privato, tutto è subordinato però alla cessione della ex caserma Pasubio Tempi lunghi per il centro benessere Insieme alla piscina era uno dei cardini del programma del sindaco, ma la burocrazia si è messa di mezzo CervignanoPiscina e centro benessere, l'iter si presenta ancora lungo. La realizzazione di questo progetto, cavallo di battaglia di due campagne elettorali della lista di maggioranza "Il Ponte, è difatti al momento subordinata a condizioni e passaggi amministrativi che non dipendono da quanto avviene a Cervignano. Una situazione riflessa anche durante la presentazione in consiglio comunale, qualche settimana fa, del Piano generale di sviluppo, un documento "nuovo" di collegamento tra il programma elettorale e i bilanci che di anno in anno verranno presentati.Elencato tra gli interventi prioritari, il progetto-piscina si colloca lungo un arco temporale ampio e che copre l'intera legislatura, a cavallo tra il 2008 e il 2012. Tra le azioni, è specificata la ricerca di una partnership per un'operazione mista tra pubblico e privato che garantisca il finanziamento e la gestione del centro benessere. L'assenza di dettagli sulle possibili tempistiche e sulla realizzazione di progetti preliminari ed esecutivi ha esposto la maggioranza alle critiche della controparte politica. A più riprese i consiglieri D'Alì e Balducci hanno ripetuto come tali mancanze indichino la "retrocessione" di una priorità più volte promessa ma che difficilmente si concretizzerà nell'arco dei prossimi quattro anni. "Nel Piano generale di sviluppo risultava difficile introdurre delle date certe, anche perché tanti aspetti non dipendono dalla nostra volontà" ha spiegato il sindaco Pietro Paviotti. Al momento l'obiettivo primario resta la ricerca di una modalità per garantire un finanziamento misto pubblico-privato. Tutto ciò resta ad ogni modo subordinato all'effettiva cessione dell'area dell'ex caserma Monte Pasubio al Comune.Le fasi di questo lento processo di dismissione, difatti, prevedono il passaggio dell'immobile dal demanio militare a quello civile e quindi alla Regione. Da qui, poi, la cessione al Comune interessato. Per valutare la situazione e accelerare, per quanto possibile, le tempistiche, Paviotti ha richiesto un incontro all'assessore regionale competente Michela Del Piero. "Anno per anno- conclude il sindaco- aggiorneremo il nostro Piano generale di sviluppo per quanto riguarda le date, tenendo conto che alcune cose non dipendono da noi".Simone Bearzot.

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A Caupo arriva il Centro civico (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

SEREN DEL GRAPPA A Caupo arriva il Centro civico Seren del Grappa(M.G.) Fontana e centro civico tra gli interventi che l'Amministrazione comunale serenese ha inserito nel bilancio previsionale 2008 per quanto riguarda la frazione di Caupo-Santa Lucia. É in programma infatti l'avvio dei lavori per la realizzazione del centro civico con l'adeguamento dell'area ricreativa e il potenziamento delle bacheche, oltre alla costruzione di una piccola fontana che recuperi le acque che sgorgano dal terreno sotto la chiesa paesana. Per quanto concerne la viabilità interna, dopo aver eseguito l'allargamento della strada all'imbocco di via Arten, con demolizione parziale di una casa, inizieranno i lavori di allargamento e sistemazione della curva della "Crosera" "burocrazia permettendo - aggiunge l'Amministrazione nel testo. Via Arten verrà asfaltata e si cercherà una soluzione per renderla più sicura, posizionando dei dissuasori di velocità e imponendo il divieto di transito ai mezzi pesanti. Gli interventi relativi ai lavori pubblici prevedono anche l'allargamento della strada da "Tombara" a Santa Lucia che verranno curati dall'Anas. Verrà reso fruibile il fabbricato ristrutturato per l'edilizia popolare residenziale pubblica. L'Amministrazione Scopel ha in programma anche il potenziamento dell'illuminazione pubblica, attraverso l'installazione di nuovi punti luce tra Caupo e Santa Lucia. Per agevolare i cittadini che usufruiscono del trasporto pubblico, verrà inoltre posizionata una pensilina a Santa Lucia, in accordo con il gruppo frazionale.

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Cantiere del Boscherai Si riprende in primavera (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'assessore Alberto Curto spiega l'iter amministrativo Cantiere del Boscherai Si riprende in primavera Feltre(M.G.) Conto alla rovescia per il Boscherai. Iniziano a farsi sempre più precise e concrete le tempistiche per l'avvio degli attesi interventi per il completamento degli impianti turistico-ricettivi. A breve si terrà infatti la gara d'appalto per assegnare ufficialmente i lavori. "La gara verrà effettuata tra fine febbraio e i primi di marzo - afferma l'assessore all'edilizia sportiva, Alberto Curto - la settimana scorsa abbiamo firmato la modifica all'accordo di programma che passa al Comune di Feltre la gestione della parte tecnica, lo stesso accordo è appena stati approvato dal Consiglio comunale Pedavena. Attendiamo la comunicazione ufficiale. Manca ancora qualche passaggio in Regione, ma il finanziamento c'è, quindi non ci sono problemi. Si tratta solo di semplice burocrazia".Il 20 novembre scorso, la Giunta regionale finanziò infatti gli interventi per terminare i lavori della struttura che sorgerà nella località pedavenese, stanziando la somma di 900 mila euro. "Verranno poi seguiti i normali tempi - conclude l'assessore - se tutto va bene, nella tarda primavera inizieranno i lavori".

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CNA: â LA BUROCRAZIA LENTA FRENA IL SETTORE DEL RESTAUROâ (sezione: Burocrazia)

( da "Basilicanet.it" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

CNA: â??LA BUROCRAZIA LENTA FRENA IL SETTORE DEL RESTAUROâ? 06/02/2008 16.58.26 [Basilicata] â??Il grido d'allarme lanciato in tutto il Paese dalla Cna artistico e tradizionale è¨ sostenuto e condiviso anche dalla categoria lucanaâ?. Lo sostiene Leonardo Montemurro , segretario regionale della Cna di Basilicata che conferma gli indicatori negativi segnalati dai restauratori. â??Il panorama italiano â?" aggiunge â?" dâ??altronde, amplia le difficoltà  di un comparto che in Basilicata, è¨ protagonista di una realtà  molto particolare. A fronte di una situazione che presenta interessanti potenzialità  â?" spiega Emanuele Mancini, presidente regionale di Cna artistico e tradizionale â?" le imprese che si occupano prevalentemente del restauro, sono numericamente inferiori alla media. Si tratteggia, in questo modo, una mappa a macchia di leopardo in cui a risentirne sono proprio le piccole impreseâ?. Difficile far crescere un settore che in Italia rappresenta un patrimonio inestinguibile, tenendo conto anche del difficile rapporto che le aziende locali hanno con le attività  regolate dagli appalti, costrette come sono a sopportare costi difficili da sostenere. â??La tendenza â?" prosegue Mancini â?" è¨ quella di utilizzare lo strumento degli appalti anche nei casi, al di sotto dei 39 mila euro di importo previsti, in cui non sarebbe necessario. Se a tutto ciò² si aggiunge che, per una carenza numerica, vengono accolte anche le offerte di imprese che, a volte riuniscono lavoratori esperti nel solo settore murario, la competitività  del settore perde qualità . In una realtà  come quella materana, in cui proprio a questo settore si chiede l'impegno più¹ proficuo per preservare i suoi beni riconosciuti dall'Unesco, è¨ paradossale dover constatare â?" conclude Mancini â?" che, al contrario, le imprese esperte nel restauro siano cotrette ad affrontare ancora difficoltà  di inserimento nel mercatoâ? . â??Si tratta â?" aggiunge il segretario regionale della Cna, Leonardo Montemurro â?" di una discriminazione che contribuisce allo svilimento di un settore al quale, al contrario, andrebbe riconosciuto il giusto ruolo nel panorama regionale e provinciale, attraverso adeguate misure di sostegnoâ?. (BAS - 04).

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Sanita': 94% medici chiede meno burocrazia e riorganizzazione Ssn (sezione: Burocrazia)

( da "ADN Kronos" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di SALUTE Roma, 6 feb. (Adnkronos Salute) - Creare una nuova struttura organizzativa e snellire il carico burocratico: sono queste le riforme più urgenti da fare per migliorare il Sistema sanitario nazionale. Almeno per i medici, con una maggioranza bulgara: oltre il 90%. E' quanto emerge da un sondaggio realizzato fra i camici bianchi da 'Quotivadis', quotidiano online di informazione medico-scientifica di Univadis. Alla domanda "cosa cambieresti del Ssn?" il 47% dei medici ha risposto che cambierebbe la struttura organizzativa, magari introducendo nuove logiche di gestione, mentre un altro 47% metterebbe mano alla burocrazia, ritenuta eccessiva. C'è però un 4% che dà una risposta a sorpresa: "cambierei l'universalità del Ssn". Universalità che, insieme all'unitarietà e all'equità, è uno dei tre grandi principi ispiratori del Servizio sanitario nazionale. Il restante 2% dei medici che hanno preso parte all'indagine, ha invece preferito non prendere una posizione definita, limitandosi a un laconico "non saprei".

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Speziale: <Una fase costituenteper salvare la Regione in crisi> (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Un programma condiviso "Il momento è grave dobbiamo rendercene conto tutti" Speziale: "Una fase costituente per salvare la Regione in crisi" "C'è la sensazione frustrante che la classe politica siciliana non si sia ancora resa conto della gravità del momento e della necessità di cambiare registro". Lo dice Lillo Speziale (Pd), vicepresidente dell'Assemblea regionale. "Le dimissioni del presidente Cuffaro, al quale avevamo chiesto di non ricandidarsi nel 2006, ha dato una mazzata all'immagine della Sicilia e alla sua credibilità. La Sicilia oggi è più debole davanti all'intero Paese, questo è il problema. Ci dobbiamo interrogare tutti, centrodestra e centrosinistra, su questa debolezza. Ora si deve fare in modo di recuperare la nostra immagine e cercare di riprendere la strada dello sviluppo, perché la Regione è rimasta impastoiata in mille problemi senza riuscire a dare una sterzata". Come si può cambiare? "Non è sufficiente vincere, è importante che ci sia un profilo di governo. L'esperienza di quest'anno e mezzo dimostra che la maggioranza non è riuscita a governare, è stato un anno e mezzo di galleggiamento. La Regione non può essere più il centro erogatore della spesa su cui si scaricano tutte le contraddizioni, deve cambiare completamente passo. Non può essere autonomista nei confronti dello Stato e accentratrice nei confronti degli enti locali. Deve delegare più poteri ai Comuni e alle Province, premiando le amministrazioni virtuose, quelle che investono, che chiudono i bilanci in positivo, che hanno forza attrattiva, mentre finora ai Comuni virtuosi è stato dato poco perché tanto ce la facevano da soli, e le risorse sono state date ai Comuni che hanno gestito male come Catania. Anziché premiare chi fa bene, premiamo chi fa male. Bisogna invertire la tendenza. Finché tutto passerà dalle mani della Regione e dalla sua burocrazia ci sarà poco da sperare". Come si apprestano i partiti alla campagna regionale? "Ciascuno schieramento è impegnato nella ricerca del candidato migliore e ne troveremo uno adeguato. Anche se Anna Finocchiaro e Ivan Lo Bello dicono ancora di non essere disponibili, troveremo un candidato che dia il senso della rottura con il passato, il segnale della discontinuità. E in ogni caso bisogna fare una Costituente con l'apporto di tutte le forze politiche per mettere insieme un programma condiviso e svecchiare la macchina regionale. Bisogna smetterla con la logica dell'occupazione di potere perché il momento è difficile, ma può anche essere un momento straordinario ora che lo Stato ha dimostrato di esserci, ora che centinaia e centinaia di mafiosi sono stati arrestati, ora che la società civile ha avuto un risveglio con la meritoria rivolta dei nostri imprenditori". Quando parla di occupazione di potere si riferisce forse al fatto che il centrodestra ha occupato tutte le cariche. Qualcuno dice che lei, per la sua lunga esperienza e in una logica bipartisan potrebbe essere l'uomo giusto per la presidenza dell'Ars. "Io posso solo ringraziare per l'apprezzamento, ma qui non si tratta della mia posizione personale perché riguarda le scelte dei partiti. E' però opportuno che le forze politiche in campo si impegnino a riconoscere alle forze politiche perdenti il diritto alla carica più alta dell'Assemblea. E' necessario che maggioranza e opposizione collaborino, altrimenti chiunque vinca avrà difficoltà a governare una Regione così complessa come la Sicilia, dove anche il turismo sta andando in crisi e dove permane l'estrema difficoltà degli investimenti. Le risorse in Sicilia sono arrivate con i fondi europei, persino il bistrattato governo Prodi ha dato alla Sicilia qualcosa di più di quel che aveva fatto il governo Berlusconi. Queste risorse debbono essere spese per lo sviluppo e non più a pioggia. Ora siamo in mezzo al guado, dobbiamo rendercene conto tutti, a destra e a sinistra, altrimenti non arriveremo alla riva". Tornando alla candidatura per la presidenza della Regione s'è parlato anche di Crocetta, il sindaco antimafia di Gela. "Io sono di Gela e dico con orgoglio che Crocetta sta lavorando bene, che in consiglio comunale abbiamo 13 consiglieri del Pd su 30, che Caltanissetta e la Provincia sono guidate dal centrosinistra. Crocetta è stato rieletto solo da otto mesi, anche lui si rende conto che non può abbandonare la città dopo tutto quel che ha fatto. Il suo è un percorso che deve continuare. E il sistema Gela dovrebbe essere riprodotto anche nelle altre città siciliane. La Sicilia sta cambiando in tutti i sensi, anche la Regione ha il dovere di cambiare perché altrimenti il suo destino sarebbe segnato". T. Z.

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<Election day>, è pressing Risparmi per 450 milioni Politiche e amministrative potrebbero tenersi insieme il 13 e 14 aprile Con Formigoni in corsa per Roma sarà cambio al vertice a (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Como, La" del 06-02-2008)
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(Provincia di Sondrio, La)

Argomenti: Burocrazia

"Election day", è pressing Risparmi per 450 milioni Politiche e amministrative potrebbero tenersi insieme il 13 e 14 aprile Con Formigoni in corsa per Roma sarà cambio al vertice al Pirellone ROMA Arrivare a un un'unica data per le elezioni politiche ed amministrative, per risparmiare fondi pubblici e tempo alla burocrazia e ai cittadini: così il governo uscente tenta in extremis di arrivare all'"election day", ma non sarà semplice, visti i tempi (se non le ore) strettissimi. E in più il quadro si complica a livello locale: da una parte Walter Veltroni apre la corsa alla sua successione in campidoglio, con Francesco Rutelli ormai in pista di lancio per il centrosinistra. E poi la grande questione lombarda, con Roberto Formigoni intenzionato a occupare quell'importante posto a Roma che da sempre è nelle sue mire e quindi destinato ad aprire nel centrodestra una lotta per la sua successione alla presidenza della Regione. ELECTION DAY - "Election day" il 13-14 aprile, abbinando le politiche alle amministrative: è questa l'ipotesi a cui - in attesa dello scioglimento delle Camere - lavora il governo, con l'obiettivo di tagliare i costi delle consultazioni e attenuare l'ingorgo elettorale in una primavera ricca di appuntamenti con le urne. Nel 2004, quando ci fu l'accorpamento di europee e amministrative, l'allora ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, parlò di un risparmio di 450 milioni di euro. "Amato ed io - ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti - siamo d'accordo: sarebbe opportuno far coincidere le elezioni politiche con le amministrative". La data sarà fissata in una delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri. Le elezioni politiche, prevede la legge, devono tenersi entro 70 giorni dalla data di scioglimento anticipato delle Camere da parte del capo dello Stato. Nel caso ciò accadesse domani, si dovrà andare al voto entro il 16 aprile: tra le date in ballo ci sarebbero dunque 6-7 e 13-14 aprile. IN LOMBARDIA - Sul fronte delle amministrative, in Lombardia si elegge il sindaco a Brescia (dove per il centrosinistra correrà il deputato del Pd Emilio Delbono) e a Sondrio, ora commissariato dopo la caduta della giunta a guida leghista, e dove candidato del Pd dovrebbe essere Alcide Molteni. Ma un grande cambio potrebbe realizzarsi non a livello di elezioni, ma di composizione della giunta regionale. Roberto Formigoni è deciso a correre di nuovo per il Senato e potrebbe così rinunciare alla carica di governatore della Lombardia se, in caso di vittoria del centrodestra, dovesse ricevere un importante incarico ministeriale (in pole position ci sono le poltrone degli Esteri o della Sanità). In tal caso la Lega è da tempo pronta a reclamare il suo posto al vertice del Pirellone, proponendo l'ex Guardasigilli, Roberto Castelli, oppure l'ex ministro del Welfare, Roberto Maroni: significativo il riserbo mantenuto dai due esponenti del Carroccio sulla questione IN SICILIA VOTO A RAFFICA - Diverso il caso della Sicilia, dove non sarà possibile alcun "election day" e si andrà invece verso una moltiplicazione degli appuntamenti elettorali: i siciliani saranno infatti chiamati alle urne tre volte in meno di due mesi. Prima per le politiche (nell'ipotesi del 13 aprile), poi, una settimana dopo, per le regionali e, infine, l'8 giugno per le amministrative (7 Province e 120 Comuni). AMMINISTRATIVE ANTICIPATE - In primavera è prevista anche una tornata di elezioni amministrative, da svolgersi - sempre secondo la legge - tra il 15 aprile ed il 15 giugno. Si vota per 13 Province (Roma, Bolzano, Trento, Massa Carrara, Benevento, Foggia, Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo e Siracusa) e 539 Comuni. Si vota inoltre anche per tre Regioni (Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia e Sicilia) a statuto autonomo, che quindi decidono da sole la data del voto: la Valle d'Aosta ha optato per il 25 maggio, il Friuli per l'8-9 giugno, mentre la Sicilia sembra orientata per il 20 aprile. Nel caso si decidesse per l'"Election day" il 13-14 aprile, sarebbe necessario un decreto per anticipare le amministrative prima del termine previsto per legge (15 aprile). Un provvedimento di questo tipo fu varato nel 2005, per anticipare al 3-4 aprile le elezioni amministrative ed abbinarle così alle regionali. Il precedente più recente di politiche ed amministrative in una stessa tornata risale al 13 maggio 2001. I SINDACI - Lo stesso decreto potrebbe prevedere l'immediata efficacia delle dimissioni dei sindaci e presidenti di Provincia che intendono candidarsi alle politiche (da presentare entro una settimana dallo scioglimento delle Camere), in modo da non rimandare al 2009 le elezioni comunali con conseguente gestione commissariale dell'amministrazione locale. È il caso del leader del Pd e sindaco di Roma, Walter Veltroni. Il 13 aprile si voterebbe così anche per scegliere il nuovo primo cittadino della Capitale. E lo stesso avverrà negli oltre 150 Comuni i cui sindaci, secondo l'Anci, hanno intenzione di candidarsi alle politiche. Dovevano essere i giorni dell'attesa delle dimissioni di Veltroni, in una data tra il 13 o il 14 febbraio, ma a sorpresa ieri è arrivata la notizia che anche il presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra si dimetterà a stretto giro. Lui, il più corteggiato per essere nuovamente alla guida dell'istituzione di Via IV Novembre, ha messo a tacere tutti spiegando, in vari colloqui, che non è sua intenzione ricandidarsi. L'intenzione è quella di avviarsi a una candidatura in Parlamento, probabilmente al Senato. Una decisione destinata a scompigliare nuovamente le carte in tavola non solo per la Provincia di Roma ma anche per il Campidoglio: i due destini sono infatti legati e lo saranno ancora di più in caso di "Election day". Se la scorsa settimana è stato un rincorrersi di voci sul dopo Veltroni, con l'ipotesi Rutelli come quella tuttora più probabile, questi saranno anche i giorni del toto-candidati alla Provincia. E si profila più realisticamente il nome di Nicola Zingaretti, attualmente europarlamentare e segretario del Lazio del Pd.

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Sondaggio sul Centro Giovanile<VIALELIDO BLOG> (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 06-02-2008)

Argomenti: Burocrazia

Sondaggio sul Centro Giovanile"VIALELIDO BLOG". Votate le opzioni cineforum e corsi di formazione "I lavori pubblici non sono in stand-by" secondo il consigliere Udeur, Nino Amato. In procinto di stilare il documento programmatico del piano triennale, Amato sottolinea i passaggi fondamentali da compiere: centro agrindustriale e Palazzo di città. "Si risparmierebbero trecentomila euro di affitto - premette Amato. - La costruzione di un nuovo centro per i trecento dipendenti comunali ed i cento lavoratori socialmente utili, consentirà di realizzare un effettivo risparmio. Sono troppi 300 mila euro da pagare: mentre con i soldi dell'affitto potremmo sostenere le spese di un mutuo e forniremmo un migliore servizio alla città, fornendole un ulteriore miglioramento nell'apparato amministrativo, dislocandolo in un'unica sede". Il sito di elezione, d'altronde, c'è già: "Si trova - prosegue il consigliere Udeur. - in contrada Merlino: si tratta di una zona che era stata localizzata dal piano regolatore generale: il senso di questa iniziativa è sempre mirato al risparmio per le casse comunali e quindi per la collettività, che non avrebbe più l'onere di pagare un affitto a fondo perduto". Prevedibile un mutuo almeno ventennale "al termine del quale sarà concretizzata un'opera necessaria al futuro della città". Si procede anche per l'altra opera pubblica da troppi anni attesa: "Il depuratore comunale - afferma Amato - sta progredendo di giorno in giorno: in questa fase si stanno ultimando gli accertamenti geologici per lo sfruttamento dell'area. Non sarebbe quindi corretto affermare che i lavori pubblici sono bloccati: certamente dobbiamo esaurire dei complessi passaggi tecnici perché si tratta comunque di un'opera demaniale che abbisogna dei dovuti sondaggi. Ma l'intero impianto non è messo in discussione, neppure per l'intricata burocrazia e con gli innumerevoli pareri tecnici con cui dobbiamo misurarci". Fra i punti qualificanti del nuovo piano triennale, dopo il Palazzo di città e l'impianto di depurazione, c'è anche il centro agrindustriale. Altra pietra miliare delle passate amministrazioni, assieme all'inizio delle operazioni sul porto turistico, che rilancerebbe l'economia locale. Roberto Rubino.

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