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ARTICOLI DELL’8-2-2008
Volete aprire un negozio? Ecco
le regole per non perdersi nella giungla della burocrazia Tutti gli sportelli
e i numeri per trovare un aiuto ( da "Giorno, Il (Lodi)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Autorizzato il Polo del latte
ma la minoranza si divide ( da "Stampa, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Adesso bisognerà attendere i tempi tecnici
della burocrazia e il Comune dovrà stipulare la convenzione con
l'azienda per la cessione del terreno". Ed è proprio un
appezzamento demaniale che ha suscitato la maggior parte delle discussioni.
L'altra sera la Commissione urbanistica aveva chiesto un rinvio del dibattito
in Consiglio per acquisire maggiore documentazione.
Concaverde, interventi al
via ( da "Stampa, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
dove almeno 300 famiglie lottano da una vita con la
burocrazia e con le continue (e spesso ingenti) spese da affrontare".
Inoltre, il Comune è riuscito a "recuperare almeno 260 mila euro
dalla monetizzazione degli oneri derivanti dai lavori di sistemazione del rio
Rattaconigli, grazie al lavoro capillare del segretario del Comune e
dell'architetto Nicole Ramella,
Più arsenico
nell'acqua Preoccupanti le analisi di laboratorio sulla sorgente ( da "Nazione, La (Siena)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
impianto già pronto ma non installabile causa
"la burocrazia". Secondo le ultime analisi nelle acque di questa sorgente
ci sono 0,38 microgrammi di arsenico per litro. Ma cosa dice in proposito la
legge?La normativa che disciplina la materia, adeguata una decina di anni fa
su sollecitazione dell'Organizzazione mondiale della sanità e
dell'Unione europea,
Cna, sì al piano
regionale per snellire la burocrazia ( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
snellire la burocrazia UDINE. Per Denis Puntin,
presidente della Cna di Udine, "l'iniziativa di Riccardo Illy per la
semplificazione burocratca in regione è da sostenere e
approvare". "È il momento - ha dichiarato Puntin - di
procedere senza esitazione alcuna per snellire le pratiche burocratiche,
ridurre gli alti costi che esse comportano per ridare fiducia alle imprese e
ai cittadini"
Attacco frontale al
consulente del pm ( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
non la burocrazia", ha detto in sostanza il
difensore. "Qui è in gioco il coordinamento fra manutenzione e
produzione sul controllo delle procedure: e c'era un responsabile della
manutenzione". E quindi la domanda finale: qual è stata allora la
posizione di garanzia della De Colle in questo caso visto che non aveva la
delega specifica?
Multe ai semafori, la
burocrazia crea il caos Il Viminale: legge lacunosa. Ma si deve pagare.
Rivolta contro un clima vessatorio. Guerra di ricorsi ( da "Nazione, La (Grosseto)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
RIMPALLO DI PARERI Multe ai semafori, la burocrazia
crea il caos Il Viminale: legge lacunosa. Ma si deve pagare. Rivolta contro
un clima vessatorio. Guerra di ricorsi - -->.
Un sogno: votare per e non
contro ( da "Provincia di Cremona, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia elefantiaca, idiota e punitiva; alle prese
con una crescente contrazione dei consumi che ne mortifica ulteriormente lo
slancio (o quel poco che resta). In questo clima, il pueblo fra due mesi
è chiamato alle urne. Quale sarà la sua reazione,
dipenderà dall'atteggiamento (e dalle azioni) che metterà in
campo una classe politica che negli ultimi anni pare averle provate
Nessuna ingerenza ( da "Mattino di Padova, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
e dall'altro è ingessato dalla burocrazia e
immobilismo al livello più alto (quello universitario), le parole del papa
e della Chiesa possono solo suonare non come un'ingerenza ma un accorato
invito affinché la nostra nazione possa risollevarsi da questa perdita di
valori civili e umani che sta subendo.
<Spesa più
veloce, rischiamo di restare fuori dal mercato> ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
il ricambio generazionale, la burocrazia regionale
(nel mirino i tempi lunghi per i bandi e la lentezza nella spesa), la crisi
del settore bovino (tra blue tongue e tbc), l'osservatorio per i formaggi
pecorini (dando certezze al prezzo del latte), un marchio per l'ortofrutta,
la continuità territoriale per le merci.
"mia figlia, prematura
e disabile" - (segue dalla prima pagina) laura ( da "Repubblica, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
la burocrazia per l'handicap, la mentalità
degli altri: siamo pronti per tutto questo?" "Mia figlia, prematura
e disabile" "Sono per la vita, sempre. Ma quanti se lo possono
permettere?" "Far nascere prima del tempo produce un certo numero
di bambini con problemi" "I genitori sono gli unici ad avere il
diritto di decidere se rianimare o no"
Il modello Lazio? Veste solo
in nero ( da "Giornale.it, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
quei nodi che ne condizionano negativamente l'azione
come l'accesso al credito, lo sviluppo delle infrastrutture e la burocrazia
ridondante". Di qui la richiesta di "ampliare i canali di dialogo
tra le istituzioni e il mondo delle rappresentanze" come unico metodo
utile a "rilanciare il sistema produttivo e l'economia".
Il caso cuzzoni - 2 ( da "Libertà" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
un misto tra la burocrazia sovietica e il freddo
comunicato di replica da parte di un'azienda che rivendica infastidita la sua
libertà d'impresa. Uno stereotipo realmente esistente e facilmente
identificabile in quella metamorfosi evolutiva tutta italiana che parte dai
boiardi di stato e giunge ai dirigenti d'impresa,
Un Comune sempre più
informatizzato ( da "Stampa, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
per snellire la burocrazia e per dare servizi migliori
all'utenza. Sul fronte della connessione senza fili, chiamata wi-fi, sono
già attive due centrali, una presso l'ufficio demografico, l'altra al
Palafiori. Ma l'obiettivo è quello di riuscire a "mappare"
almeno l'intero centro cittadino e tutta la zona delle spiagge.
Vino, intesa fra consorzi
sui controlli ( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
snellire la burocrazia, far risparmiare tempo alle
aziende e, nell'interesse di produttori e consumatori, contenere anche i
costi: per tutti questi validi motivi i presidenti dei consorzi tutela vini
doc isontini e giuliani (Collio, Isonzo, Carso) hanno siglato un accordo per
condividere l'esperienza sui controlli di filiera maturata in questi
anni"
La beffa delle primarie ( da "Tirreno, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
intatto il potere di apparati e burocrazie, e quella
che prevede momenti più incisivi di democrazia diretta, con la
partecipazione dei cittadini elettori. Niente di male nello scegliere il
primo modello, ma allora, per favore, risparmiateci tutti i discorsi sul
partito di tipo "nuovo" con i quali ci avete bombardato nello scorso
autunno: rischiano di apparire non solo vuoti e retorici,
Meno multe, più
burocrazia ( da "Settegiorni (Rho)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
PIÙ BUROCRAZIA 277 gli interventi, 2.050 le infrazioni
al Codice della strada e 1.950 i veicoli controllati Pogliano Milanese - 1950
veicoli controllati, 277 chiamate di interventi, 2050 infrazioni al Codice
della strada. Sono i numeri che parlano dell'anno appena trascorso e fanno
riferimento all'attività della Polizia locale di Pogliano guidata da
Carmine Capri.
Quel villaggio di nome
Vajont ( da "Sole 24 Ore, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
La burocrazia imperversa e cinque famiglie di Erto non
hanno ancora ricevuto dal demanio l'assegnazione definitiva delle case che
hanno ricostruito e che abitano da decenni. "Mi chiedo se sia giusto che
dopo 45 anni ci siano ancora delle problematiche da chiudere", sospira
Pezzin.
Burocrazia leggera nel
paese nuovo ( da "Sole 24 Ore, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Una bolletta unica per i servizi pubblici Burocrazia
leggera nel paese nuovo VAJONT. Dal nostro inviato Questo è il paese
che non doveva nascere, il figlio illegittimo di una tragedia. Tutto a Vajont
sembra capitato lì per caso. Cinquecento villette tutte uguali, strade
tagliate con precisione geometrica, una scuola, una chiesa, una piazza, la
banca del paese,
Governo a bilancio ( da "Riformista, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
cantieri e di superare in non pochi casi le pastoie
della burocrazia ingessata in cui viviamo. Una forte intesa tra ministri di
finanze, ambiente e sviluppo consentirebbe di attrarre investimenti e
rilanciare occupazione e credibilità. Finire urgentemente le grandi
direttrici ferroviarie est-ovest, nord-sud, aprire il cantiere alta
velocità transalpino, migliorare la rete autostradale,
Fuksas: il certificato
antimafia ci ostacola ( da "Corriere della Sera" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
architettura italiana (e non solo) è quello
della burocrazia, persino la richiesta del certificato antimafia può
contribuire ad aggravare la situazione, "facendo perdere ancora
più tempo". Massimiliano Fuksas non è certo critico della
legge antimafia, piuttosto la considera in certi casi un problema in
più per chi progetta.
La via del che quello di
fertilio è un romanzo autentico, non un saggio inchiesta ( da "Riformista, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
diffidenza per le burocrazie e i poteri
cristallizzati. Giocando un po' con le categorie di destra e sinistra mi piace
contrapporre Geronimo, guerrigliero "comunitario", che difende un
territorio, una identità di sangue, e dunque classicamente di destra,
al Che, guerrigliero cosmopolita e transnazionale, e dunque di sinistra.
Ruba siringa, 2 anni per il
processo ( da "Corriere della Sera" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
sezione: PRIMA PAGINA - data: 2008-02-08 num: - pag: 1
categoria: REDAZIONALE Burocrazia /1 Ci sono voluti 24 mesi per iniziare il
dibattimento Ruba siringa, 2 anni per il processo Ha rubato una siringa
sigillata al Pertini, ma al rientro a Rebibbia la polizia penitenziaria
gliel'ha sequestrata e lo ha denunciato alla Procura.
Imprese in crisi, Sos di
Federlazio ( da "Corriere della Sera" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
accesso al credito in primo luogo, lo sviluppo delle
infrastrutture, la burocrazia", ha commentato Massimo Tabacchiera, che
ha polemizzato, pur senza citarlo direttamente, con il sindaco di Roma,
Walter Veltroni: "Non contesto i dati forniti da Unioncamere nei giorni
scorsi, ma la lettura che ne è stata data è sbagliata.
Corriere della Sera -
NAZIONALE - sezione: Focus - data: 2008-02-08 num: - pag: 11 categoria: ALTRI
... ( da "Corriere della Sera" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
lo hanno già i pezzi da novanta del partito,
dello Stato, della burocrazia amministrativa. E poi gli amici e gli amici
degli amici. Così, grazie a un meccanismo di assegnazione affidato
alla discrezione di qualche computer programmato ad arte, a godere sono i
soliti. E gode pure il mercato nero (5 mila dollari per la cerimonia
inaugurale).
Laghi, la gestione passa
agli enti locali ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
la gestione passa agli enti locali Fabrizio Brignone
TORINO Snellire la burocrazia e ridistribuire le risorse per i laghi del
Piemonte: è l'obiettivo della nuova legge regionale sul demanioidrico
e sulla navigazione interna che trasferisce funzioni (ma anche di risorse)
agli enti locali. La Lr 2/2008 entra in vigore questo venerdì.
A Pordenone la ricerca
è in rete ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia, elemento fondamentale soprattutto per le
piccole imprese che vogliano fare innovazione. Area ha messo a disposizione del
progetto la metodologia, gli strumenti e il personale necessario ad
assicurare il successo dell'iniziativa, ed assieme al Polo Tecnologico di
Pordenone ha curato il coordinamento delle attività dei partner e il
controllo di avanzamento delle attività.
Assindustria: Attenzione
alla burocrazia ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
2008-02-06 - pag: 7 autore: IMPRESE UDINESI
Assindustria: "Attenzione alla burocrazia" Un bacino agroenergetico
da realizzare con la partecipazione di imprese agricole e poli agro-chimici
del territorio. è il filo conduttore di una strategia che punta a
ottenere vantaggi energetici ed economici attraverso le rinnovabili.
Nei campi più
lavoratori ma redditività dimezzata ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia – commenta Giannalberto Luzi, alla guida
della Coldiretti regionale – dalla mancanza di investimenti a sostegno delle
produzioni tipiche, dall'incapacità di noi operatori di associarci e
valorizzare le filiere. Non è un problema di dimensione aziendale, ma
di saper riorganizzare il sistema produttivo attorno alle nostre eccellenze
per creare valore aggiunto"
Galyna e le sue figlie: si
mobilita Claudio Borghi ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
2008 BUROCRAZIA LA MADRE UCRAINA CHE RIVUOLE LE SUE BIMBE
Galyna e le sue figlie: si mobilita Claudio Borghi Monica Calamandrei II Il
sogno di Galyna di poter riabbracciare al più presto le sue bambine
potrebbe diventare realtà. La giovane mamma ucraina che, a causa di un
errore di distrazione sul nullaosta per il ricongiungimento familiare (
Imprese, calano fatturato e
investimenti ( da "Tempo, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
non sono ancora stati sciolti quei nodi che ne
condizionano negativamente l'azione: accesso al credito, infrastrutture e
burocrazia". Duro il commento del capogruppo di Fi alla Pisana, Alfredo
Pallone: "La situazione è drammatica, è inutile negarlo.
Come è inutile affidarsi al primato romano che, nonostante le
performance positive sul Pil, non riesce trainare l'economia regionale.
<Troppi ritardi per la
stabilizzazione> ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
non si fida della burocrazia e chiede tempi celeri per
firmare il sospirato contratto a tempo indeterminato. Nei giorni scorsi
è stata organizzata un'assemblea con i rappresentanti sindacali. Un
incontro per fare il punto sulla situazione e per chiedere
all'amministrazione guidata dal sindaco Pierluìgi Carta di stringere i
tempi per definire una volta per tutte la stabilizzazione.
La Lega prepara i magnifici
sette ( da "Padania, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia. In una riunione fiume, presieduta dal
segretario federale del Carroccio Umberto Bossi, sono stati individuati gli
argomenti principali che caratterizzeranno la cavalcata della Lega da qui all
election day. Il Federalismo, da sempre essenza stessa dell esistenza del
partito bossiano, deve essere realizzato seguendo un idea forte.
I tempi sono maturi per tre
macroregioni ( da "Padania, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
E veniamo alla burocrazia. "Vogliamo l abolizione
delle prefetture, le cui competenze devono essere suddivise a province,
comuni, camere di commercio e questure". Avete definito il simbolo?
"Sì. Per la prima volta nel simbolo elettorale della Lega Nord ci
sarà il nome di Bossi, oltre ovviamente all Alberto da Giussano".
Le Province, gli enti utili
dalla parte dei cittadini ( da "Padania, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
abbattendo così i costi della burocrazia della
dirigenza recuperando fondi per medici, paramedici o strutture
socio-sanitarie? Come molti studiosi spiegano, le Province hanno un
dimensionamento territoriale e demografico ideale per erogare quei servizi
che i Comuni non possono dare ai cittadini in tempi ragionevoli e a prezzi
equi;
Pro loco - I componenti del
direttivo aumentano da 8 a 15 ( da "Libertà" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
è aumentata la burocrazia". La Pro loco di
Caorso, però, continua a guardare avanti e si prepara ad organizzare
con entusiasmo le prossime manifestazioni: dal mercato artistico-artigianale
che si terrà ogni venerdì sera a partire da aprile, alle sagre
di maggio e settembre, alla "corrida della Bassa", cioè Caorsanissima.
E l'attesa continua...
Mammografia e Moc: più di 1 anno ( da "Salute (La Repubblica)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Sotto accusa i sistemi organizzativi, l'efficienza, la
burocrazia ("Si chede l'Ecg anche per le assunzioni ma non si rafforzano
i servizi", dice Miracapillo). Da incentivare l'idea delle
"multe" per chi non disdice gli appuntamenti. Sui centri
d'eccellenza (tante richieste) si ribadisce il diritto alla libera scelta.
IL SINDACO DI CESENA E' A
PALERMO FRA I PROTAGONISTI TAVOLA ROTONDA "DEMOCRAZIA URBANA PER LA
QUALITA" ( da "Sestopotere.com" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Dal canto mio, ho ribadito che se la burocrazia
è perniciosa per i cittadini, lo è ancora di più per i
sindaci, schiacciati da un impianto legislativo elefantiaco, che non
dà garanzie e soprattutto non rispecchia il senso dell'etica che deve
guidare le scelte di governo".
Verso le elezioni ( da "Sicilia, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Ciò che la politica e la burocrazia può
fare oggi, deve farlo senza rinviare a tempi successivi. Non sto parlando dei
buoni propositi elettorali, ma di un modo di fare che appartiene già
al mio partito politico. E senza fare noiosi elenchi invito tutti a
analizzare le iniziative messe in campo da Cuffaro e ostacolate da gruppi
politici a solo danno del progresso del territorio"
STOP DISAGI NUOVE SALE PER
IL PARTO ( da "Mattino, Il (Caserta)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Richieste avanzate da tempo, ma inceppatesi nelle
maglie della burocrazia. Ora è stato avviato l'iter burocratico per la
piena attivazione del reparto che potrà usufruire di un blocco
operatorio di nuova concezione, anche nelle scelte cromatiche, e funzionale
ad accogliere nel migliore dei modi le partorienti.
DALL'INVIATO FRANCESCO
VASTARELLA BRUXELLES. L'UNIONE EUROPEA LE CONSIDERA LA SUA ( da "Mattino, Il (Avellino)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
"In molti paesi europei - dice - va fatta
crescere la cultura di impresa su cui troppo spesso pesano la burocrazia e la
paura che determinano la fuga verso il lavoro dipendente, cosa che non
avviene negli Usa. Il primo avversario da battere è la
burocrazia".
<Autostrada, è
solo colpa del Cas> ( da "Sicilia, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
autostrada è da attribuire ai dirigenti della
burocrazia del Cas". Il consigliere comunale di An, Emanuele Rotta,
risponde a Borgh (Pd) che nei giorni scorsi aveva attaccato il Cda del Cas e
i partiti del centrodestra, colpevoli, secondo Borgh, dei ritardi
nell'apertura dell'autostrada. L'esponente del Pd aveva, tra l'altro,
affermato: "Ciò che dichiara in questi giorni Bono è l'
Guerra del gasolio, primi
licenziamenti in Friuli ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
ma intanto rosicchiano qualche mese contando sui tempi
della burocrazia di Bruxelles. No, no: non è con i trucchi che
usciremo dall'emergenza dell'autotrasporto: trovi il Governo, assieme alla
Regione, come agire legalmente sulla leva fiscale".La Regione ha dunque
la palla avvelenata? Pare di no, perché "siamo completamente al di fuori
delle nostre competenze",
Alunno senza trasporto a
scuola <Troppe amnesie a Niscemi> ( da "Sicilia, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
tale esasperazione della burocrazia e che è
arrivata al punto tale da calpestare la dignità umana di un'intera
famiglia e soprattutto di un bambino disabile di soli 8 anni. "Ero al
corrente del problema del bambino e della sua famiglia - scrive Bennici -
tanto è vero che circa tre mesi fa l'avevo fatto presente al sindaco
il quale mi aveva risposto che si sarebbe interessato con l'
AGRICOLTURA/ NOMISMA:
BUROCRAZIA E LAVORO FATTORI CRITICI CRESCITA ( da "Virgilio Notizie" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Circa la burocrazia, Nomisma spiega: "Oltre il
65% del campione concorda sul fatto che gli adempimenti burocratici
rappresentano un problema da risolvere e una percentuale addirittura
superiore ritiene inoltre che negli ultimi dieci anni le problematiche
aziendali collegate a tali adempimenti siano addirittura peggiorate".
FVG/ELEZIONI: ILLY,
ELECTION DAY RISPONDE ALL'INTERESSE GENERALE (2) ( da "Asca" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
amministrazione ed una burocrazia piu' semplice e piu'
rapida, ha concluso Illy, rappresentano infatti uno dei fattori di competitivita'
di un territorio. Rispondendo ad una domanda sulla sua ricandidatura legata
all'approvazione del decreto Milleproroghe, Illy ha fra l'altro detto di
ritenere ''che nessuno voglia accollarsi l'onere di non garantire gli
ulteriori fondi alla Regione'
FLAVIA PEDRINI Che succede
quando la burocrazia non tiene il passo della medicina e dei suoi progressi?
La risposta pare racchiusa nella storia di una bambina trentina di dieci ann ( da "Adige, L'" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
PEDRINI Che succede quando la burocrazia non tiene il
passo della medicina e dei suoi progressi? La risposta pare racchiusa nella
storia di una bambina trentina di dieci anni e della sua famiglia, costretta
a ricorrere al Tar, il Tribunale di giustizia amministrativa, per impugnare
il rifiuto dell'Azienda sanitaria di Trento a fornire una protesi in silicone
per la mano della piccola.
Polisportello, burocrazia
più semplice ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia più semplice Piove di SaccoSono
entrati nel vivo i lavori per l'istituzione del nuovo sportello comunale al
servizio dei cittadini di Piove di Sacco.Per consentire l'effettuazione di
questi interventi, nelle prossime settimane sarà chiusa l'attuale
entrata degli uffici anagrafe e dell'area servizi alla persona (
MARGHERA/ FEDERCHIMICA:
CASO INEOS, PREOCCUPANTI SCELTE COMM. VIA ( da "Virgilio Notizie" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
per colpa di burocrazia e incertezze, che impediscono
un equilibrato sviluppo sostenibile della zona, con ripercussioni fatali
anche per le altre aree produttive del Paese". "Cresce di conseguenza,
in modo evidente, il rischio di vedere delocalizzare impianti industriali in
regola con le direttive Ue in altre Regioni europee che,
AGRICOLTURA/ CONFAGRI:
INTERVENIRE SU COMPETITIVITA' E BUROCRAZIA ( da "Virgilio Notizie" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
proposte di Confagricoltura sui temi della burocrazia:
"Abbiamo calcolato - ha detto Vecchioni - che sono oltre cento le
giornate che un'impresa di medie dimensioni deve dedicare ogni anno agli adempimenti
burocratici ed amministrativi impostida varie normative". Ma allo stesso
tempo bisogna "garantire alle aziende i mezzi tecnici adeguati ad
un'agricoltura moderna e di qualità"
17:49 FIERAGRICOLA:
NOMISMA, CRESCE EXPORT, MA SPAGNA CI SORPASSA ( da "Agi" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
per lasciarsi alle spalle problemi ormai cronici come
il rapporto delle aziende del settore primario sul mercato, una burocrazia
sempre piu' pesante, l'esigenza di manodopera a costi competitivi e in linea
con i paesi concorrenti dell'Unione europea. Senza dimenticare che
competitivita' significa anche stabilire rapporti sinergici con il mondo
creditizio e assicurativo.
17:50 FIERAGRICOLA:
NOMISMA, CRESCE EXPORT, MA SPAGNA CI SORPASSA ( da "Agi" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
per lasciarsi alle spalle problemi ormai cronici come
il rapporto delle aziende del settore primario sul mercato, una burocrazia sempre
piu' pesante, l'esigenza di manodopera a costi competitivi e in linea con i
paesi concorrenti dell'Unione europea. Senza dimenticare che competitivita'
significa anche stabilire rapporti sinergici con il mondo creditizio e
assicurativo.
I costi della burocrazia Lo
Stato non ce la fa a risparmiare: la spesa pubblica è la metà
del pil ( da "Provincia di Sondrio, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
I costi della burocrazia Lo Stato non ce la fa a risparmiare:
la spesa pubblica è la metà del pil roma Altro che contenimento
dei costi della macchina statale. L'Istat rivela: sale la spesa pubblica e
arriva a superare in valore la metà del Pil: "il periodo
2000-2006 è caratterizzato da un incremento crescente della spesa in
rapporto al Pil,
( da "Giorno, Il
(Lodi)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
? LODI ? STATE PENSANDO di aprire un negozio, oppure un pub o
una birreria? Insomma di buttarvi nel commercio ma non sapete come fare?
Sappiate, per prima cosa, che esistono delle procedure da seguire e dei requisiti
di base da possedere a seconda della tipologia di esercizio commerciale che
intendete avviare. Di conseguenza, diversi sono i canali cui dovete far
riferimento e le strutture che possono fornirvi informazioni riguardo
l'attività da voi prescelta: il Comune, ad esempio, oppure le Camere
di commercio e la Confederazione di categoria. Nel frattempo ecco le prime
indicazioni utili per orientarvi in questo mondo. Per prima cosa, per
praticare il commercio, è necessario possedere alcuni requisiti di
legge. NON POSSONO aprire un'attività commericale coloro che sono
stati dichiarati falliti, quanti hanno avuto condanne definitive per reati
non colposi superiori ai tre anni, coloro che hanno scontato una pena
detentiva per ricettazione, riciclaggio, assegni a vuoto, insolvenza
fraudolenta, bancarotta, usura, sequestro e rapina, come pure coloro che sono
stati condannati per sofisticazioni alimentari. Non possono commerciare,
infine, quanti sono stati dichiarati delinquenti abituali. Esistono poi dei
requisiti professionali, ma solo per il settore alimentare. Bisogna aver
frequentato un corso per il commercio riconosciuto dalla Regione o aver
esercitato in proprio, con la famiglia o come dipendente la professione per
almeno 2 anni negli ultimi 5 anni. Grazie alle liberalizzazioni, tuttavia,
per la gran parte dei negozi, non serve più la licenza. Per aprire, ad
esempio, un negozio di abbigliamento basta solo presentare all'Ufficio del
Commercio in Comune una dichiarazione di inizio attività, accompagnata
da un'autocertificazione sull'idoneità igienica e sanitaria. Se i
locali che avete scelto hanno bisogno di qualche lavoro, dalle insegne ai
pavimenti, non c'è problema. Basta rivolgersi allo Sportello unico per
le attività produttive, all'ex Linificio, in piazzale Forni a Lodi. E'
aperto il lunedì, dalle 8,30 alle 12, e il mercoledì, dalle
8,30 alle 17. Risponde al numero: 0371.4687203. Opera anche per i Comuni di
Cavenago, Crespiatica, Galgagnano, Mairago, Massalengo, Montanaso, Ossago e
Tavazzano. Tutte le informazioni si possono anche trovare sul sito del
Comune: www.comune.lodi.it, cliccando la voce "guida ai servizi".
Naturalmente per aprire un negozio non basta trovare i locali e
"avvertire" il Comune. Esistono infatti diverse norme da seguire,
tutte quelle che normalmente vanno osservate quando si apre una nuova
impresa. PER UNA CONSULENZA rapida è possibile rivolgersi alla Camera
di Commercio. Chiamando, dal lunedì al giovedì, lo
0371.4505.234-261 dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 15.30, infatti, si possono
trovare gli operatori del Punto nuova impresa, che possono guidare i neofiti
del commercio nella selva, pur semplificata, delle leggi. Alla fine di
febbraio, tuttavia, è attesa una nuova svolta: dovrebbe prendere il
via il progetto "impresa in un giorno", che consentirà in
tempi molto più rapidi il disbrigo delle pratiche alla Camera di
Commercio. - -->.
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( da "Stampa, La" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
MORETTA. TORRE DI ESSICAZIONE Autorizzato il Polo del latte ma
la minoranza si divide [FIRMA]ANDREA GARASSINO MORETTA La nuova torre per
l'essiccazione del latte alta 28 metri che dovrebbe sorgere a Moretta su
iniziativa dell'"Inalpi" continua a dividere. Spaccato, infatti, il
gruppo della minoranza in Consiglio che, l'altra sera nell'ultima seduta, ha
votato per metà a favore della variante parziale al Piano regolatore
che autorizza l'opera, mentre altri due membri, fra cui il capogruppo Sergio
Grosso, hanno votato "no". "L'approvazione della delibera
è un passo avanti importante per l'avvio dei lavori del nuovo polo
industriale - spiega il sindaco, Enrico Prat -. Sono contento del risultato
ottenuto perché abbiamo agito nell'interesse dei lavoratori di Moretta e del
tessuto sociale del paese che così avrà nuove
opportunità. Adesso bisognerà attendere i
tempi tecnici della burocrazia e il Comune dovrà stipulare la convenzione con
l'azienda per la cessione del terreno". Ed è proprio un
appezzamento demaniale che ha suscitato la maggior parte delle discussioni.
L'altra sera la Commissione urbanistica aveva chiesto un rinvio del dibattito
in Consiglio per acquisire maggiore documentazione. "Abbiamo
analizzato un progetto di massima dell'impianto - spiega Sergio Grosso,
leader del gruppo di opposizione - in cui sembrava possibile cedere
all'"Inalpi" un altro pezzo di strada, quello di via Manta, invece
di quello di via Agnelli per il quale ci sono state osservazioni da parte di
alcune aziende e di cittadini. La torre si potrebbe realizzare comunque. Per
fare l'interesse pubblico gli amministratori devono tenere presente la
prospettiva dei posti di lavoro (che dovrebbero essere poco meno di 40, ndr)
e anche di chi utilizza la strada e chi potrebbe presentare ricorsi che
rallenterebbero l'iter della struttura". Nonostante le liti, le
richieste di rinvio, le defezioni ("se non ci fosse stata la minoranza -
dice qualcuno - sarebbe mancato il numero legale") hanno votato a favore
la maggioranza con Francesco Macchioni e Danilo Chiabrando dell'opposizione,
mentre Margherita Pansa ha seguito il suo capogruppo Grosso. L'Inalpi di
Moretta, nei mesi scorsi, ha stretto un accordo con la Ferrero di Alba e la
Coldiretti per realizzare un impianto di essiccazione del latte per creare
polvere. L'investimento previsto è di 20 milioni di euro. Il colosso
dolciario albese si è impegnato ad acquistare il 100 per cento del
prodotto per 10 anni. "I lavori devono partire entro aprile - dice un
rappresentante della famiglia Invernizzi, proprietaria di "Inalpi"
- per avere il complesso pronto dopo circa un anno. Il progetto non deve
cambiare perché l'impianto produrrà latte in polvere sia intero che
magro e per quest'ultimo serve la vicinanza ad un'altra parte della nostra
ditta, il burrificio. Non capiamo perché un amministratore dovrebbe essere
contrario correndo il rischio di perdere l'investimento ed
un'opportunità industriale per Moretta".
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( da "Stampa, La" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
VALLECROSIAIL COMUNE SBLOCCA LA SITUAZIONE Concaverde,
interventi al via VALLECROSIA A Concaverde, nel territorio del Comune di
Vallecrosia, sta per prendere il via la sistemazione definitiva della zona,
con nuove aree verdi, recupero urbanistico e costruzione di posteggi, oltre
ad una nuova viabilità. Lo annuncia l'assessore all'Urbanistica e
vicesindaco Armando Biasi. Dice: "Si risolveranno i problemi della zona
alta di via Concaverde, una delle aree con maggiore densità di
popolazione, dove almeno 300 famiglie lottano da una vita
con la burocrazia e con le continue (e spesso ingenti) spese da
affrontare". Inoltre, il Comune è riuscito a "recuperare
almeno 260 mila euro dalla monetizzazione degli oneri derivanti dai lavori di
sistemazione del rio Rattaconigli, grazie al lavoro capillare del segretario
del Comune e dell'architetto Nicole Ramella, capo ufficio
tecnico". Spiega Biasi: "La questione ha avuto inizio nel 1980,
quando l'amministrazione disegnò il piano particolareggiato. Dieci
anni dopo il Comune approvò anche la variante. Tre i soggetti
attuatori che nel corso degli anni sono intervenuti a Concaverde. Prima la società
Roccaverde, poi la Val di sole, mentre gli occupanti di ben sedici
condomìni furono costretti a costituire una cooperativa (con alti
costi di gestione) per portare avanti le opere pubbliche. In questo ultimo
anno e mezzo abbiamo lavorato per risolvere la questione, ma soprattutto per
far sì che il Comune incassasse il denaro ancora dovuto da alcuni
soggetti attuatori e che si sciogliesse la cooperativa che continuava a
costare parecchi soldi ai vallecrosini". Le opere verranno realizzate in
sei mesi circa.\.
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( da "Nazione, La
(Siena)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
ABBADIA SAN SALVATORE Più arsenico nell'acqua
Preoccupanti le analisi di laboratorio sulla sorgente di MASSIMO CHERUBINI ?
ABBADIA S. SALVATORE ? SALE LA PRESENZA di arsenico nelle acque della
sorgente di Abbadia San Salvatore. Un dato che ripropone con urgenza la
necessità della realizzazione del depuratore, impianto
già pronto ma non installabile causa "la burocrazia". Secondo le ultime analisi nelle acque di questa
sorgente ci sono 0,38 microgrammi di arsenico per litro. Ma cosa dice in
proposito la legge?La normativa che disciplina la materia, adeguata una
decina di anni fa su sollecitazione dell'Organizzazione mondiale della
sanità e dell'Unione europea, ritiene "tollerabile"
la presenza di questo veleno fino a 0,10 microgrammi per litro. Va detto, per
rendere chiara la complessa vicenda, che prima di questo adeguamento il
limite era di 0,50 microgrammi. Per consentire la potabilità
dell'acqua di questa sorgente da quattro anni, ovvero da quando i limiti
vengono superati ? come hanno rivelato le analisi condotte sui campioni ? , i
competenti organi, chi delibera è il nMinistero della Salute, sono
costretti a varare deroghe. IN QUESTI GIORNI è giunto, come detto,
l'ennesimo provvedimento che "tollera" la presenza di arsenico
oltre i limiti previsti dalla legge. Resta da risolvere però il
problema di fondo, così come rimane da capire le vere cause che
alimentano la presenza del micidiale veleno nelle acque. Per quanto concerne
la sorgente dell'Acqua Gialla il gestore, ovvero l'Acquedotto del Fiora, ha
già deliberato di installare un depuratore (trecentomila euro di
spesa). Per installarlo si attende, come accennato, solo la conclusione
dell'iter burocratico (concessioni edilizie, varianti urbanistiche e via
dicendo) che, ad onor del vero appare lungo. Sembra che non sia stata
adottata dai competenti uffici la procedura d'urgenza come il caso, appare
fin troppo evidente, avrebbe richiesto. COMUNQUE, tra breve il depuratore
entrerà in funzione. Analoga esperienza è già stata
fatta a Gavoranno con risultati più che positivi visto che la presenza
di arsenico nelle acque è scesa a 0,2 microgrammi, ovvero assai al di
sotto di quanto stabilito dalla legge. Resta, e questo è il punto di
maggior polemica, da individuare la causa che provoca l'inquinamento. Da
più parti si sottolinea che è lo sfruttamento geotermico a
portare arsenico, e non solo, nelle acque. LA CAUSA troverebbe conferma anche
in una relazione eseguita dall'Arpat lo scorso anno. Nelle conclusioni si
evidenzia che nelle acque dei ruscelli che scorrono vicino alle centrali
geotermiche la presenza di arsenico è elevata e diminuisce
progressivamente allontanandosi da questi impianti. DA QUI I rinnovati
solleciti ad eseguire studi ed accertamenti approfonditi adottando tutti i
necessari provvedimenti per evitare che le popolazioni che utilizzano le
acque delle sorgenti dell'Amiata (il problema, lo ripetiamo, non è
solo della sorgente dell'acqua gialla) debbano bere, od avere contatti, con
arsenico, seppure ritenuto ancora nei limiti di tollerabilità. Un
fenomeno, si dice, presente da sempre. Negli ultimi anni, però, i
valori sono andati progressivamente ad aumentare. - -->.
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( da "Messaggero
Veneto, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Regione Cna, sì al piano regionale per snellire la burocrazia UDINE. Per Denis
Puntin, presidente della Cna di Udine, "l'iniziativa di Riccardo Illy
per la semplificazione burocratca in regione è da sostenere e
approvare". "È il momento - ha dichiarato Puntin - di
procedere senza esitazione alcuna per snellire le pratiche burocratiche,
ridurre gli alti costi che esse comportano per ridare fiducia alle imprese e
ai cittadini". Dopo un primo incontro saranno ora le
organizzazioni sindacali e le categorie economiche a fornire al presidente
della regione un importante contributo di idee, di suggerimenti e di proposte
in tema di semplificazione amministrativa". "E sarà poi il
presidente a far tesoro di queste idee all'interno del gruppo di lavoro
voluto dall'Unione europea per ridurre il peso della burocrazia
comunitaria, e del quale Illy è stato chiamato a far parte su
indicazione del presidente della Commissione europea, José Manuel
Barroso", ha ancora osservato Puntin. La prima riunione del Tavolo sulla
semplificazione si è svolta il 4 febbraio nella sede del consiglio
regionale, presente anche l'assessore regionale al lavoro Roberto Cosolini.
Il presidente ha avuto modo di ricordare gli obiettivi del programma di
snellimento lanciato lo scorso anno dall'Unione europea, con il quale ci si
propone di ridurre del 25% entro il 2012 il peso degli oneri amministrativi
per cittadini e imprese, senza rinunciare naturalmente ai benefici dei
programmi e delle norme comunitarie. Nel corso dei lavori Puntin si è
detto pienamente concorde con le parole del presidente Illy: "Condivido
le sue riflessioni critiche, e cioè che solo stimolando direttamente
la creatività del mondo delle imprese e del mondo del lavoro, di chi
cioè ha esperienza diretta dei problemi, sarà possibile ridurre
il peso della burocrazia".
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( da "Messaggero
Veneto, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Udine Attacco frontale al consulente del Pm La difesa: aveva
risentimenti personali nei confronti dell'acciaieria IL RETROSCENA Un attacco
frontale al consulente della procura che potrebbe aver avuto risentimenti
personali nei confronti di qualcuno all'Abs, in particolare di Osella. Ma
prima c'era stata anche la stilettata al pubblico ministero che,
interpretando le possibili mosse difensive, aveva escluso che ad aprire la
valvola del gas mortale fosse stato uno dei due operai. L'avvocato Padovan ha
chiesto ironicamente scusa al giudice se nel processo aveva dato
l'impressione di puntare a incolpare uno dei morti. La sua linea è
stata invece diversa, primo perché la presidente dell'Abs non aveva la delega
alla sicurezza, secondo perché tutti i manutentori sono venuti a dire al
processo che conoscevano il rischio dell'argon. "La cultura industriale
è quella di sapere la procedura, non la burocrazia", ha detto in sostanza il difensore. "Qui è
in gioco il coordinamento fra manutenzione e produzione sul controllo delle
procedure: e c'era un responsabile della manutenzione". E quindi la
domanda finale: qual è stata allora la posizione di garanzia della De
Colle in questo caso visto che non aveva la delega specifica?
L'avvocato Padovan ha poi introdotto un concetto meglio sviscerato dal
collega Campeis, che difende gli ingegneri Millo e Osella. La consulenza del
pm affidata all'ingegnere bergamasco Pietro Artemio Nasi - secondo i
difensori - lasciava intravedere animosità nei confronti di Osella per
rapporti di lavoro pregressi tra i due. "Il giudice valuti la
credibilità dell'ingegner Nasi - ha detto l'avvocato Campeis - che
dà per certi fatti che non lo sono". "Non sono degne di
quest'aula - ha spiegato il difensore - le parole con le quali l'ingegner
Osella commentò la consulenza affidata all'ingegner Nasi dopo averla
letta". Il processo ha sostanzialmente dimostrato secondo le difese che
la valvola del gas è stata indebitamente aperta: ma se è
così - ha spiegato l'avvocato Campeis - che colpa ne ha Osella che non
era più in carica al momento dei fatti? Se quella mattina c'è
stato uno "scollamento", questo è avvenuto nell'ufficio manutenzione,
dove si doveva sapere chi faceva che cosa. E questa mancanza di coordinamento
non può essere imputata a nessuno dei tre sotto processo. Anche per
questo le difese, prima della discussione finale, hanno voluto risentire due
testimoni che hanno lasciato nel dubbio: un operaio aveva dichiarato d'aver
visto l'operaio Bianco (uno dei due poi morti) entrare negli uffici della
manutenzione e parlare con il responsabile. Quest'ultimo, invece, ha negato
la circostanza. Lo stesso operaio, ieri, ha "corretto" il tiro
dicendo che aveva visto sì entrare l'operaio in quegli uffici, ma non
ricordava d'averlo notato parlare direttamente con l'ingegnere responsabile.
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( da "Nazione, La
(Grosseto)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
RIMPALLO DI PARERI Multe ai semafori, la burocrazia
crea il caos Il Viminale: legge lacunosa. Ma si deve pagare. Rivolta contro
un clima vessatorio. Guerra di ricorsi - -->.
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( da "Provincia di
Cremona, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione di Venerdì 8 febbraio 2008 Benvenuto P.Review
srl Un sogno: votare per e non contro di Floriano Soldi Economicamente
prostrato, psicologicamente sfiduciato (per non dire frustrato),
politicamente disgustato il popolo è chiamato alle urne. Forse mai
come oggi il termine 'popolo' assume una valenza trasversale riunendo sotto
lo stesso tetto classi sociali diverse, ma accomunate dal generale e profondo
malcontento. L'esercito dei lavoratori dipendenti, i quali devono fare i
conti con salari e stipendi (in lire) fermi da tempo e prezzi (in euro) in
costante aumento. Guadagnano meno rispetto ai Paesi europei concorrenti,
costano molto di più alle imprese (fisco voracissimo). I pensionati,
per la gran parte dei quali una condizione dignitosa di vita resta un
miraggio. La miriade dei piccoli e piccolissimi imprenditori che operano nei
più svariati settori (a rappresentare la spina dorsale del Paese, ben
oltre il novanta per cento delle aziende) tartassati dalle tasse; soffocati
da una burocrazia elefantiaca, idiota e punitiva; alle prese con una crescente
contrazione dei consumi che ne mortifica ulteriormente lo slancio (o quel
poco che resta). In questo clima, il pueblo fra due mesi è chiamato
alle urne. Quale sarà la sua reazione, dipenderà
dall'atteggiamento (e dalle azioni) che metterà in campo una classe
politica che negli ultimi anni pare averle provate davvero tutte per
screditarsi definitivamente. La legge elettorale è quella che è
(oscena) e non aiuta di certo alla entusiastica mobilitazione delle masse. In
due anni i partiti non sono riusciti a modificarla (non hanno voluto), e così
sia. Ma, al di là della legge elettorale, l'impressione è che
sia l'ultima chiamata per una classe politica attesa a dare un segnale ben
preciso: di aver capito la lezione. Sarebbe, in buona sostanza, sufficiente
che finalmente gli elettori fossero chiamati ad esprimere un voto per e non
contro. In questo, il nostro Paese ha una lunga, consolidata e ben oliata
tradizione. Per decenni milioni di elettori hanno votato (magari turandosi
montanellianamente il naso) Democrazia Cristiana per arginare il Partito
Comunista Italiano. Più che votare per, si votava contro. Erano altri
tempi. E la stessa contrapposizione aveva ben altri interpreti, e pure ben
altri modi. La competizione era anche dura, ma non scadeva nella
volgarità dell'insulto, nella demonizzazione del nemico (almeno dopo
le elezioni dell'aprile 1948). I due grandi partiti del tempo che fu si
ritenevano avversari, non nemici. Perchè c'era al fondo un reciproco
riconoscimento, una legittimazione politica, un rispetto dei ruoli.
L'inverecondo spettacolo andato in scena nel teatrino della politica in
questi ultimi anni è sperabile abbia insegnato qualcosa, alla vigilia
di un voto che arriva dopo il crollo di un governo che proprio in nome del
contro aveva sì vinto (per un pugno di voti) le elezioni, dimostrandosi
tuttavia incapace di dare al Paese una guida, una rotta. Non basta
l'avversione contro il nemico politico per fare una squadra che poi sappia
scendere in campo e vincere le partite. Ora, alle urne. Sperando che
capiscano (tutti) di invogliare gli elettori per (un programma chiaro) e non
contro (il nemico). Sarebbe già molto.
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( da "Mattino di
Padova, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Altre Nessuna ingerenza Nessuna ingerenza politica del
Vaticano Ho letto con interesse l'articolo di Massimo De Luca sulla questione
riguardante l'opposizione di un piccolo gruppo di docenti
dell'università La Sapienza di Roma alla presenza del pontefice Benedetto
XVI all'inaugurazione dell'anno accademico. L'articolista cerca di
giustificare questa opposizione alla venuta del papa sostenendo che essa si
inserisce in un movimento di reazione alla invadenza della Chiesa cattolica
nel dibattito pubblico sui più svariati temi. In particolare sostiene
che il discorso del papa alla Sapienza sarebbe "potuto suonare come
programma ed indirizzo dell'ateneo". Inoltre, se la prende anche con i
politici italiani, rei di essere troppo accondiscendenti verso le gerarchie
della Chiesa e con il troppo spazio che i media (in particolare la
televisione) concedono alle parole del papa "anche quando non dice nulla
di particolarmente rilevante". Caro signor De Luca, mi pare che lei
abbia un po' frainteso e confuso i vari piani della questione. Se i politici
italiani, come dice lei, si genuflettono di fronte ai vescovi o al papa, che
colpa ne ha la Chiesa? Se i mezzi di comunicazione danno spazio alle parole
del papa è perché sono di riferimento per tante persone di questa
nazione, e anche se, come dice lei, talvolta non dicono nulla di
particolarmente rilevante, sono sempre più sensate e più
istruttive di quelle di tanti laici, intellettuali e no, che riempiono i
molti salotti televisivi variamente lottizzati. Lei parla di resa dello Stato
di fronte all'invadenza vaticana. Francamente si stenta a capire quello che
lei vuol dire. Di fronte a istituzioni politiche altamente litigiose fra
loro, ad amministrazioni pubbliche che non riescono a compiere l'ordinaria
amministrazione (vedi rifiuti campani), di fronte ad un sistema scolastico,
che da un lato, secondo le statistiche, non forma adeguatamente i giovani, e dall'altro è ingessato dalla burocrazia e
immobilismo al livello più alto (quello universitario), le parole del
papa e della Chiesa possono solo suonare non come un'ingerenza ma un accorato
invito affinché la nostra nazione possa risollevarsi da questa perdita di
valori civili e umani che sta subendo. E questa situazione è
frutto dell'opera di distruzione dei valori tradizionali portata avanti
proprio da quel tipo di laicità che lei difende. Un modo di essere
laico che è intollerante e antidemocratico, tanto da impedire al
pontefice di parlare liberamente. Una laicità non libera ma che ha
paura della verità. Si legga il discorso che Benedetto XVI avrebbe
dovuto fare alla Sapienza. Altro che "programma e indirizzo per l'ateneo
romano" come lei paventa: invece, rispetto per l'istituzione
universitaria e invito affinché la ragione ricerchi sempre il vero, il bene.
Enrico Passuello Padova Tariffe dell'acqua aumenti secondo la legge Gentile
direttore, ho letto con attenzione le preoccupazioni espresse ieri su
"Il Mattino di Padova" dal segretraio della Cisl, Adriano Pozzato,
in merito all'aumento delle tariffe sull'acqua e desidero precisare le
ragioni della scelta di Acegas Aps. Partiamo da un dato di fatto: nonostante
gli aumenti, i cittadini di Padova, di Abano Terme e dei Comuni del Piovese,
grazie alla gestione di Acegas Aps, pagano molto meno rispetto a tutti gli
altri residenti che vivono nel territorio dell'Aato Bacchiglione. Questo
è dovuto all'efficienza del servizio e al tasso costante di
investimenti per l'ammodernamento del sistema idrico. Le scelte compiute da
Padova non sono arbitrarie, ma vincolate dalla legge, che impone di praticare
una tariffa unica a tutti i cittadini. Si è andati così ad una
compensazione, in base alla quale i cittadini del Piovese pagano il 20% in
meno rispetto a prima e i cittadini padovani hanno subito un incremento che
comunque è ben lontano da ciò che accade in altre
realtà. Siamo poi obbligati ad investire per la realizzazione di nuovi
impianti fognari e per il potenziamento della depurazione delle acque, visto
che gli scarichi finiscono in laguna, che non può essere ulteriormente
inquinata. La legge nazionale prevede che tali costi siano
"tariffati", ossia che le risorse necessarie siano ottenute dalle
tariffe. Ci sarebbe un'altra soluzione: far pesare tali spese sul bilancio
comunale, ma questo comporterebbe comunque un aumento della pressione tributaria
locale. Il contenimento tariffario adottato dal Comune e da parte di Acegas
Aps è dimostrato dai numeri, visto che il costo medio annuo nell'Aato
Bacchiglione è di 308 euro, mentre a Padova, Abano e nel Piovese il
costo medio annuo non supera i 277 euro. Purtroppo quanto deciso è il
prezzo che i cittadini sono costretti a pagare per avere un'acqua di
altissima qualità, come accade a Padova. Gli investimenti per tenere
alta la qualità del servizio, infatti, sono davvero ingenti e
continui. Non abbiamo fatto una scelta di questa portata a cuor leggero,
capiamo le difficoltà di molte famiglie, ma siamo convinti che
un'acqua pulita, un ambiente più protetto grazie al miglioramento
della depurazione e un sistema fognario adeguato siano servizi irrinunciabili
per la qualità della vita dei cittadini padovani. Mauro Bortoli
assessore del Comune di Padova Grazie al reparto ginecologia di Dolo E'
passato giusto un mese da quando sono stata ricoverata all'ospedale di Dolo
per "aborto interno". Ancora oggi quel termine suona terribile dato
che per ben due volte io e mio marito avevamo sentito il battito della nostra
creatura e non pensavamo che una simile sventura potesse capitare proprio a
noi. Se mi trovo a raccontare questa mia parentesi di sofferenza è
perché vorrei ringraziare di cuore il reparto d'ostetricia e ginecologia di
Dolo per le premure che hanno saputo riservarmi in un momento così
triste. Ringrazio il dottor Cacco per la sensibilità nell'aver
comunicato la triste notizia a me e marito, la mia ginecologa, dottoressa
Federica Lauri, per essersi personalmente prodigata a consegnare i villi al
laboratorio di genetica di Padova, per avermi incoraggiata a non
"abbattermi"; il dottor Ezio Vincenti per le carezze e le belle
parole; le "strumentiste" Anna Favarello, Adriana Valentini, Romina
Scalderai, l'infermiera (della quale ricordo solo il nome) Vania. E' bello in
un ambiente ed in una circostanza così poco lieta trovare delle
persone che si prendono cura di te, non facendoti sentire un numero di
paziente, bensì una persona. Isabella e Claudio.
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( da "Unione Sarda, L'
(Nazionale)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Economia Pagina 212 Agricoltura Coldiretti, Sos alla Giunta
"Spesa più veloce, rischiamo di restare fuori dal mercato"
Agricoltura. Coldiretti, Sos alla Giunta --> Non c'è un giorno da
perdere nel mettere a frutto le risorse del Programma di sviluppo rurale
2007-2013. Ma anche dell'ultima annualità del vecchio Por 2000-2006,
"evitando di perdere altre risorse comunitarie e, in automatico, i
cofinanziamenti statali e regionali". I dirigenti di Coldiretti
Sardegna, davanti a una platea di 300 delegati (in rappresentanza di oltre 30
mila iscritti) in arrivo da ogni angolo dell'isola, hanno messo all'indice, a
Cagliari, le responsabilità e gli errori della Regione. Ma hanno anche
presentato un progetto per il rilancio del settore primario, un documento di
40 pagine che, dal titolo, trasuda comunque ottimismo: "Il futuro
è in campo". GLI AIUTI UE "Siamo riusciti a risolvere molte
emergenze, altre restano in piedi. Ma il pensiero", dice Aldo Mattia,
delegato confederale Coldiretti per la Sardegna, "deve andare al 2013,
la Linea Maginot , il momento in cui gli aiuti Ue termineranno e le aziende
dovranno essere pronte alla sfida con il mercato". Il direttore
regionale Luca Saba aggiunge: "Ricordiamoci che, oggi, abbiamo davanti una
sfida che è globale. Per questo", dice Saba, "abbiamo
necessità di politiche di affiancamento e di sostegno adeguate,
affinché ci sia un progetto vincente per tutti i settori". IL VANGELO
DEI CAMPI Coldiretti, comunque, indica una via con un documento che Aldo
Mattia definisce "il nostro vangelo". Si passano in rassegna tutti
i problemi e vengono indicate le soluzioni. "Nei prossimi giorni
sarà messo a disposizione di chi governa la Regione. Ed è
chiaro che vogliamo portare a casa i risultati". Il punto di partenza
"nella terapia messa in campo da Coldiretti", fa notare Saba,
"è quello di mettere al centro dell'azione economica e di governo
l'impresa agricola e forestale. E la sua vocazione alla
multifunzionalità". LE STRATEGIE Nella sua introduzione, Marco
Scalas, presidente di Coldiretti Sardegna e della federazione di Cagliari, ha
ricordato l'importanza della legge di orientamento del 2001, che ha ancora
ampi margini di attuazione "per un'azienda agricola chiamata a fornire
servizi per la valorizzazione del patrimonio rurale". Dando valore
aggiunto al reddito dei campi. Una mano d'aiuto, ha aggiunto Scalas,
può arrivare anche "dalla vendita diretta dei nostri prodotti
ortofrutticoli", evitando che "i troppi passaggi di mano"
nella catena distributiva "erodano i nostri ricavi, già
penalizzati dai costi di produzione, con l'ultima beffa del carburante
agevolato. E frenando i consumi, visti i prezzi al dettaglio". Tra i
tanti temi trattati, il ricambio generazionale, la burocrazia regionale (nel mirino i tempi lunghi per i bandi e la lentezza
nella spesa), la crisi del settore bovino (tra blue tongue e tbc),
l'osservatorio per i formaggi pecorini (dando certezze al prezzo del latte),
un marchio per l'ortofrutta, la continuità territoriale per le merci.
Argomenti affrontati anche dai presidenti delle federazioni provinciali di
Coldiretti, Gianni Sassu (Sassari), Salvatore Mastio (Nuoro), Franco Cocco
(Oristano) e Fausto Sanna (Gallura). I DEBITI Marco Scalas ha ricordato la
piaga dei debiti, figli anche della legge 44/88 (al centro di una causa
contro la Regione). E ha rilanciato "l'importanza dei Consorzi fidi in
agricoltura. Una realtà che esiste e che dà risultati. Da
valorizzare". ( e. d. ).
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( da "Repubblica, La" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pagina VIII - Firenze L'EDUCAZIONE I NATI PRETERMINE
L'HANDICAP LA SCUOLA La lettera di una madre: "La scuola, i medici, la burocrazia per l'handicap, la mentalità degli altri: siamo pronti
per tutto questo?" "Mia figlia, prematura e disabile"
"Sono per la vita, sempre. Ma quanti se lo possono permettere?"
"Far nascere prima del tempo produce un certo numero di bambini con
problemi" "I genitori sono gli unici ad avere il diritto di
decidere se rianimare o no" (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) LAURA (
dalla prima di cronaca) MONTANARI Ho cercato molto ma nel piano sanitario
della nostra Regione non c'è una parola per la disabilità
infantile, non un euro speso per l'educazione dei compagni a convivere con
queste persone, parlo dei bambini che saranno i compagni di vita. Abbiamo
l'esenzione ticket per tutte le prestazioni sanitarie, comprese quelle
ortodontiche, ma se vai a fare una radiografia anche il tecnico si infuria
perché la bambina, che a causa del suo problema ha molte paure, fra cui
quella ai rumori improvvisi, non riesce a star ferma quando sente lo scatto
della macchina. Non parliamo dell'avventura che puoi vivere se tua figlia
disabile, appassionata di cavalli, vince per caso un concorso ippico in un
maneggio esclusivo. Scende da cavallo, i dirigenti si accorgono che per
camminare deve essere aiutata e la espellono dal circolo ("per motivi di
responsabilità"). Bisogna allora spiegare a lei, e all'amica per
fortuna coinvolta apposta nel caso da genitori fantastici che non vogliono
che Benedetta si accorga delle differenze, che il circolo ha problemi di
assicurazione per la loro età. E la scuola. Benedetta ha fatto l'asilo
in una scuola parificata per nostra scelta, era un asilo con insegnanti
inglesi frequentato anche dai suoi fratelli, l'insegnante di sostegno
è stata pagata da noi perché quella fornita dal Comune non poteva
dedicare più di 2 ore al giorno e il suo servizio era condiviso con
vari bambini. Il problema era che a mia figlia serviva solo l'aiuto per
spostarsi, prevalentemente per andare in bagno ma non un sostegno didattico,
e se la pipì scappava in orario diverso da quelle 2 ore? I genitori
dei compagni di fronte ad un'influenza di Benedetta spesso hanno sottolineato
come "le mancava solo questa...". Gli insegnanti non hanno mancato
di esprimere in modo forte il loro disagio di fronte al fatto che la bambina
potesse annoiarsi in classe, d'altra parte lei non cammina e non si capisce
perché il cervello le debba funzionar bene e neanche come possa essere tanto
serena da essere un'appassionata lettrice invece di pensare al suo problema.
Ma la maggior parte degli insegnanti dei professori e degli educatori sono
stati fantastici, hanno saputo cogliere la forza che questa bambina, che non
ha mai potuto esaudire il suo più grande desiderio, quello di fare una
corsa! La paralisi cerebrale si definisce "turba persistente ma non
immutabile della postura e del movimento, dovuta ad una alterazione organica
e non progressiva della funzione cerebrale, per cause pre - peri - post
natali, prima che se ne completi la crescita e lo sviluppo". Dalla
stessa definizione si deduce facilmente che non ci sono possibilità di
guarigione, camminerà con più o meno difetti, con più o
meno autonomia, con più o meno velocità ma non sarà mai
una persona senza problemi motori. Eppure potrei raccontare per lungo tempo
le visite mediche della commissione invalidità, della commissione per
la legge 104, della commissione medica militare e della prefettura. Ogni
volta ed a scadenza variabile da 1
a 5 anni Benedetta deve essere sottoposta al giudizio
di queste commissioni. Servono per il riconoscimento dell'invalidità e
quindi una serie di benefit che vanno dal contrassegno per parcheggiare ed
accedere alle zone a traffico limitato ad una pensione di 400 euro al mese, a
benefici per il lavoro di uno dei 2 genitori. Il problema è che ogni
volta si deve ricominciare a raccontare la storia, la gravidanza, la nascita
pretermine, la terapia intensiva, la diagnosi, la prognosi, le complicanze,
Benedetta deve mettere in evidenza i suoi difetti, i suoi limiti, deve
ascoltare le previsioni sul suo futuro. Una ferita che si riapre anche ogni
volta che cambia il neuropsichiatra della Asl, dove Benedetta viene seguita
per la riabilitazione, e ogni volta che serve un ausilio, dalle scarpe al
deambulatore, alle ginocchiere per l'intervento, ai tutori. Per avere un
ausilio è necessaria la richiesta di un medico, il preventivo
dell'officina ortopedica, l'autorizzazione di un altro medico, la seduta per
rilevare le misure per l'ausilio, la prova, il collaudo dal medico
richiedente e finalmente la pratica si chiude inviando all'officina il
preventivo con il collaudo. In tutte le tappe, tranne l'ultima il bambino
deve essere presente. Alternative? Pagare direttamente gli ausili, che puoi
in parte detrarre dal reddito, se ce l'hai. Non so bene per quale strano
motivo ma in Italia gli ausili hanno costi folli, un paio di scarpe costa il
doppio di quelle per bambini sani. Inutile dire che la maggior parte degli
altri paesi europei hanno un grande assortimento di ausili a prezzi inferiori
degli oggetti per persone sane. Bisogna respirare profondamente e spiegarle che
lei non potrà mai correre, che questo è importante quando si
è bambini ma non è poi così importante per un adulto, e
il tempo passa veloce. Respiri profondamente anche quando a 3 anni ti dice
"io sono una diversa", allora cerchi di comunicarle il difficilissimo
concetto che siamo tutti diversi e forse questo è il bello del mondo.
Sarebbe pura retorica se sottolineassi come improvvisamente la vita di
Benedetta diventa facile in altri paesi europei dove non ci sono barriere,
dove nessuno la spinge, dove non devi chiedere il permesso di passare prima,
dove la accettano nei campi vacanza, dove gli altri bambini non la guardano
incuriositi. Chiunque voglia intervenire nel dibattito deve chiedersi se
questo paese si può permettere un tale argomento. Siamo preparati a
far crescere i nostri bambini nati prematuri o a termine, sani o disabili
senza barriere non architettoniche ma culturali? Ci sono nel nostro paese
oggi le condizioni culturali e sociali perché si possa insegnare a
"potersi permettere" di avere dei disabili o questo avviene,
com'è stato per noi, attraverso la sofferenza? Parlare dei massimi
sistemi sul significato della vita, l'origine della vita, il diritto alla
vita è molto più facile e meno impegnativo. Molto più
difficile è provare a "poterselo permettere". Oggi le cose
stanno in modo tale che decidere se è giusto rianimare o no è
in fondo un problema di altri. E' solo di coloro che ne subiranno
direttamente o indirettamente le conseguenze, non è un problema della
società, è un problema dei singoli. Questo è uno degli
argomenti da non eludere ma obbligatoriamente da affrontare nel counseling
agli sfortunati genitori che comunque sono assolutamente gli unici ad avere
il diritto di decidere se "rianimare" oppure no. Chiunque voglia intervenire
su questi argomenti si ricordi prima di aprire bocca di pensare bene a come
è fortunato per non aver mai provato fino in fondo la sofferenza
fantastica, profonda, continua e irripetibile di avere un figlio disabile.
Non servono compassione, commiserazione, ammirazione, rassegnazione o
carità. Il mondo cattolico e non, tutto il mondo che ha il
"coraggio" di parlare per decidere sulla vita, sull'aborto, sulla
rianimazione dei bambini prematuri deve prima aiutare Benedetta a rispondere
al quesito con cui ha concluso l'ultimo tema in classe su "Quali sono le
cose importanti per un bambino di 12 anni", nel quale sottolineava come
per lei in questo momento sia importante soprattutto "risolvere" il
problema motorio: "è comunque mio dovere affermare che
l'importante è VIVERE!". Poi ha ripensato, ha cancellato il punto
esclamativo e lo ha sostituito con quello interrogativo.
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( da "Giornale.it, Il" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di Andrea Cuomo - venerdì 08 febbraio 2008, 07:00 Le
piccole e medie imprese del Lazio vedono nero. Ordinativi in calo, fatturato
a picco, investimenti conseguentemente ridimensionati. Il poco rassicurante
quadro emerge dall'indagine congiunturale sulle pmi regionali condotta da
Federlazio nel secondo semestre del 2007 su un campione di 350 aziende
associate. Ed eccoli, i numeri del pessimismo: per gli ordinativi l'opinione
degli imprenditori laziali prevede una diminuzione del 2 per cento. Una
Caporetto se si considera che solo sei mesi prima il cosiddetto "saldo
di opinione" registrava un sostanzioso segno positivo: +13. Che cosa
è successo in mezzo anno per rendere il cielo così fosco? Essenzialmente
la forte flessione della domanda interna, non bilanciata dal saldo
sull'estero. Crollano, pur conservando il segno più, anche il
fatturato totale (da +25 a
+16) e la produzione (da +18
a +10). Tutto sommato contenute le conseguenze di
questa ondata di sfiducia sugli investimenti: nel secondo semestre dello
scorso anno il 47,1 per cento delle imprese ha dichiarato di averne fatti:
sei mesi fa la percentuale era del 50 tondo. E il futuro? Appare nero sul
mercato interno, dove per i prossimi sei mesi gli imprenditori laziali non si
attendono buone notizie (saldo d'opinione al +17, era +27 sei mesi fa) e
appena migliore sul mercato estero, soprattutto dall'area extra-Ue. E se
migliorano le intenzioni d'investimento nel prossimo semestre, (39,2 per
cento contro il 35,5 nella precedente indagine) scende +14 a +8 il saldo delle
imprese che intenderebbero assumere personale nel corso della prima parte del
2008. Quello delle pmi rappresenta "un reticolo sul territorio - dice
Massimo Tabacchiera, presidente di Federlazio - in grado di intercettare i
segnali di criticità con più chiarezza". E i segnali sono
chiari: non sono stati rimossi "quei nodi che ne
condizionano negativamente l'azione come l'accesso al credito, lo sviluppo
delle infrastrutture e la burocrazia ridondante". Di
qui la richiesta di "ampliare i canali di dialogo tra le istituzioni e
il mondo delle rappresentanze" come unico metodo utile a
"rilanciare il sistema produttivo e l'economia".
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( da "Libertà" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di
venerdì 8 febbraio 2008 > Liberta di Parola il caso cuzzoni - 2 L'Ausl deve dare risposte
chiare Egregio Direttore, anche nel caso dell'assistenza sanitaria ci era
stata presentata, negli anni, come risolutrice, la logica
dell'aziendalizzazione. Un principio lontano dalle Casse Mutue legate alle
categorie professionali e quindi ispirate all'assistenza e non ai budget,
sprofondati poi in negativo grazie alla gestione lottizzatrice che, a partire
dagli anni 60, aveva "rinnovato" la gestione delle stesse fino a
sopprimerle, unificarle, deformarle, ridenominarle a più riprese.
Sovente però emerge una verità fatta non solo di attese, ticket
e carenze di personale medico e paramedico, ma anche d'ipocrisia. E' il caso
di convegni, seminari, iniziative e conferenze stampe con al centro la
necessità di considerare gli aspetti psicologici ed umani del
paziente, il rapporto con le strutture, l'attenzione ai bisogni non solo
terapeutici e il caso del Dr. Cuzzoni che invece è di una
brutalità lampante. Un giorno con l'altro i malati (utenti? clienti?
contribuenti? fruitori? ?.si scelga pure a caso!) si trovano senza il medico
in cui avevano riposto in molti casi le proprie speranze di vita. Alle
sollecitazioni emerse l'Asl risponde in maniera vagamente criptica,
volutamente poco comprensibile; un misto tra la burocrazia sovietica e il freddo comunicato di replica da parte di
un'azienda che rivendica infastidita la sua libertà d'impresa. Uno
stereotipo realmente esistente e facilmente identificabile in quella
metamorfosi evolutiva tutta italiana che parte dai boiardi di stato e giunge
ai dirigenti d'impresa, pur sempre di derivazione partitica. Rispetto
al caso dell'oncologo e dei suoi pazienti l'Asl di Piacenza ci dica per
favore, e con linguaggio eccellente, cioé che si capisca: 1) Se è vero
che il mancato rinnovo del contratto è dovuto alla scelta di far
fronte alle necessità dei pazienti con risorse interne, come mai fin
ora ci si era avvalsi dell'opera dello specialista? Quali fatti sono
intervenuti nel frattempo? Dove erano queste stesse risorse interne negli
anni passati? 2) L'incarico di Cuzzoni quale spese determinava a bilancio
annualmente per l'Asl? 3) Ad oggi quanti incarichi esterni ha in essere
l'Asl? Per quali funzioni (comprese quelle amministrative, tecniche,
d'immagine e comunque non legate direttamente all'assistenza dei pazienti) e
a quanto ammonta il costo della totalità di esse? 4) Come
giustificherebbe l'Asl l'eventuale ingaggio di un medico diverso da quello
gradito da pazienti? Servono risposte all'insegna della trasparenza e della
chiarezza anche perché, aziendalizzato che sia, quello dell'Asl, giova ricordarlo,
è un servizio d'interesse pubblico che gestisce "capitali"
non propri, senza rischio d'impresa e con una logica assoluta di servizio
rispondente al Popolo, e non ad altri poteri, rappresentato dalla politica
nelle amministrazioni del territorio. Dovere della politica è
pretendere che la gestione sia orientata nel verso giusto. Per farla breve
dovrebbe essere più semplice rimuovere un consiglio d'amministrazione
che uno specialista tanto richiesto dai suoi pazienti! L'ultimo governo
è caduto proprio per vicende legate al mondo della sanità.
L'area di Piacenza Tricolore non ha propri rappresentanti eletti, e questo
dovrebbe far riflettere il popolo sull'opportunità di queste assenze,
quando c'è da prendere di petto la casta, ma su questo tema è
pronta ad attivarsi in un ottica di supporto e non di concorrenza con chi
lodevolmente si sta già dando da fare per restituire un valido
professionista ai suoi pazienti. Già disponibili i moduli,
consegnatici da alcuni pazienti, per continuare la raccolta firma anche presso
il circolo di via Campagna 5 secondo il principio dell'attività
"socialmente utile" fuori dalla logica dei partiti che vogliamo
interpretare. La vicenda Cuzzoni sembra lasciare intendere che sotto la
sbandierata eccellenza, dovuta soprattutto a un personale medico e paramedico
di ottima competenza presente sul territorio, potrebbero esserci i
"fanghi" e non sempre basta un certificatino per
"liscarli". Pino De Rosa Per Piacenza [.
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( da "Stampa, La" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Servizi Un Comune sempre più informatizzato Il Comune
di Sanremo va sempre più incontro all'"alleato informatica" per snellire la burocrazia e per
dare servizi migliori all'utenza. Sul fronte della connessione senza fili,
chiamata wi-fi, sono già attive due centrali, una presso l'ufficio
demografico, l'altra al Palafiori. Ma l'obiettivo è quello di riuscire
a "mappare" almeno l'intero centro cittadino e tutta la zona delle
spiagge. Guardando ad internet, attualmente il sito di Palazzo
Bellevue permette di consultare in diretta le delibere della giunta e del
Consiglio comunale, gli appalti in corso e quelli scaduti, le novità
in materia di assunzioni e concorsi, e se la propria auto sia stata rimossa
perchè in divieto di sosta. Non siamo ancora all'e-government vero e
proprio, ma i prossimi passi potrebbero essere legati alle certificazioni.
Oggi, in proposito, si possono scaricare dal sito la modulistica per la
maggior parte delle certificazioni demografiche e, da non sottovalutare, si
può accedere a una guida immediata alla realizzazione on-line
dell'autocertificazione. \.
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( da "Messaggero
Veneto, Il" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Gorizia Vino, intesa fra Consorzi sui controlli
CORMÒNS. I consorzi Collio, Isonzo e Carso siglano un'intesa sui piani
di controllo. I controlli di filiera nascono nel 2001 come idea di alcune
denominazioni italiane di eccellenza (Brunello di Montalcino, Chianti
classico, Collio, Asti, Franciacorta) con l'obiettivo di offrire ai
consumatori di vino maggiori garanzie di origine del prodotto e, ai
viticoltori, maggior tutela del proprio marchio di territorio. Tale concetto
è stato condiviso e sostenuto dai vari governi che, da allora, si sono
succeduti alla guida del paese portando i controlli di filiera da una prima
fase sperimentale sino all'obbligatorietà dell'adozione per tutte le
Doc italiane, quest'ultimo passo approvato nel luglio 2007. Paolo Caccese,
presidente del Consorzio Collio, afferma che "migliorare l'efficienza
del servizio, garantire il raggiungimento degli obiettivi dei piani di
controllo, snellire la burocrazia, far
risparmiare tempo alle aziende e, nell'interesse di produttori e consumatori,
contenere anche i costi: per tutti questi validi motivi i presidenti dei
consorzi tutela vini doc isontini e giuliani (Collio, Isonzo, Carso) hanno
siglato un accordo per condividere l'esperienza sui controlli di filiera
maturata in questi anni". Differentemente, da quanto si sta
delineando in provincia di Udine con un progetto di coinvolgimento della
Camera di commercio, i vignaioli isontini e giuliani si stanno muovendo in
modo autonomo, anzi, offrono al sistema camerale competente per territorio la
loro professionalità. "I Consorzi Collio e Isonzo oggi sono gli
unici enti in grado di fornire ai vignaioli dell'Isontino e del Carso questo
fondamentale servizio proprio grazie all'esperienza maturata negli anni i cui
costi - ricorda Alessandro Dal Zovo, vicepresidente del Consorzio Isonzo -
sono stati completamente sostenuti dagli utilizzatori della denominazione".
La volontà dei produttori del Collio e dell'Isonzo, che fin dal primo
momento hanno compreso il valore del progetto e lo hanno sostenuto
economicamente, si è dovuta più volte scontrare in questi anni
con lo scetticismo, l'opposizione e talvolta il rancore di alcune parti
economiche, ma oggi possiamo affermare senza timore di smentita che si
è creato un patrimonio di conoscenza unico, mentre tutti gli altri
soggetti che aspirano a questo compito devono appena cominciare il percorso.
Praticamente sarà costituita a breve una vera e propria struttura di
servizio unificata (la responsabilità dei Piani di controllo dei
Consorzi Collio, Isonzo, in conformità con le autorizzazioni
ministeriali ricevute, rimarrà in capo ai rispettivi cda, mentre il
Consorzio Carso, per le sue piccole dimensioni, ha deciso di delegare
completamente il Piano al Consorzio Collio) con la capacità di ridurre
al minimo i costi del servizio e garantire l'efficacia dei piani.
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( da "Tirreno, Il" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
SEGUE PEZZINO DALLA 1ª PAGINA LA BEFFA DELLE PRIMARIE
Presto si voterà per le amministrative in molti comuni, e la cosa
più ovvia sarebbe stata chiamare i cittadini ad esprimere la propria
preferenza sui candidati a sindaco nel nuovo partito, dato che il Comune
è l'istituzione più vicina alla vita quotidiana della gente.
Invece no. A Pisa, dove il sindaco uscente non è più
eleggibile, all'interno del partito si erano manifestate due
disponibilità alla candidatura, quella di un assessore dell'attuale
giunta e quella di un deputato al parlamento, persone entrambe degne e
meritevoli: ebbene, nonostante un appello che ha raccolto migliaia di firme,
fra cui anche quelle di ex segretari di sezione dei Ds, avesse chiesto di
svolgere le primarie di partito, alle quali si erano peraltro dichiarati
favorevoli entrambi i candidati, un documento approvato dalla riunione dei
coordinatori territoriali toscani del Pd del 7 gennaio 2008 ha imposto di non
tenerle, prevedendo, per la selezione dei candidati del Pd, un complesso
meccanismo che ha coinvolto assemblee di circolo, comunali e provinciali, nel
quale sono stati chiamati a votare solo i soci fondatori del Pd,
cioè... coloro che avevano partecipato alle primarie del 14 ottobre
dalle quali è uscito trionfatore Walter Veltroni. I cittadini verranno
invece chiamati a votare solo per eventuali primarie di coalizione, nel caso
che vi siano candidature espresse da altri partiti o raggruppamenti
apparentati nel centro-sinistra. Il risultato è che in corsa è
rimasto solo l'onorevole, la cui candidatura è stata sottoscritta da
tutti i "pezzi da novanta" del Partito, compreso il sindaco
uscente. A Massa al sindaco uscente, che si ricandida per un secondo mandato,
si oppone un ex sindaco che aveva già svolto due mandati, ma che ora,
dopo la pausa dell'ultima consiliatura, è nuovamente ricandidabile.
L'ambiente è effervescente, la scelta difficile, le polemiche roventi:
ebbene, cosa di più naturale, e democratico, che chiamare a decidere i
cittadini su chi dovrà essere il candidato (o la candidata: altre
candidature sono sempre possibili) del Pd? Invece no: un documento del 21
gennaio firmato dal responsabile nazionale enti locali del Pd, Andrea Causin,
e dal responsabile organizzazione Andrea Orlando, prevede che "per
quanto riguarda sindaci e presidenti di provincia che abbiano svolto il primo
mandato si ritiene, salvo avvenimenti straordinari, di non sottoporre alla
verifica delle primarie la ricandidatura per il secondo mandato, bensì
alla ratifica della stessa da parte del coordinamento del Pd, comunale o
provinciale, di livello territoriale competente, una volta costituiti in via
definitiva. Qualora durante la consiliatura siano intervenuti fatti di
straordinaria gravità che abbiano coinvolto il sindaco, il presidente
di provincia o le amministrazioni da essi rappresentate, spetta ai
coordinamenti comunali e provinciali l'onere della verifica e le determinazioni
conseguenti, compresa l'individuazione di un candidato diverso da quello che
si ritiene non poter più presentare". Il documento non spiega
quali siano questi eventuali fatti di straordinaria gravità, ma una
cosa è chiara: si garantisce praticamente il secondo mandato a tutti,
e quando vi sia un'opposizione, interna al partito, non si ricorre, ancora
una volta, alle primarie, ma agli organismi dirigenti del partito. Insomma,
è evidente che all'interno del Partito democratico si scontrano due
concezioni: quella tradizionale, per la quale sono gli organismi del partito
a decidere tutto, che lascia pressoché intatto il potere
di apparati e burocrazie, e quella che prevede momenti più incisivi di
democrazia diretta, con la partecipazione dei cittadini elettori. Niente di
male nello scegliere il primo modello, ma allora, per favore, risparmiateci
tutti i discorsi sul partito di tipo "nuovo" con i quali ci avete
bombardato nello scorso autunno: rischiano di apparire non solo vuoti e
retorici, ma beffardi per chi ad essi aveva veramente creduto. Paolo
Pezzino.
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( da "Settegiorni
(Rho)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
BILANCI L'attività dei vigili si è
"scontrata" con i cambiamenti alla viabilità e con il lavoro
amministrativo MENO MULTE, PIÙ BUROCRAZIA 277 gli
interventi, 2.050 le infrazioni al Codice della strada e 1.950 i veicoli
controllati Pogliano Milanese - 1950 veicoli controllati, 277 chiamate di
interventi, 2050 infrazioni al Codice della strada. Sono i numeri che parlano
dell'anno appena trascorso e fanno riferimento all'attività della
Polizia locale di Pogliano guidata da Carmine Capri. Attività
che si è svolta un po' meno su strada, un po' più negli uffici,
anche se la presenza dell'impiegata amministrativa ha migliorato il servizio
generale: la Polizia ha potuto dare un maggior riferimento, anche telefonico,
alla cittadinanza, rispondendo a tutte le chiamate per richieste di intervento,
girate successivamente alla pattuglia esterna: 277 chiamate, appunto. Il gran
daffare è ruotato attorno all'iter amministrativo relativo alle
sanzioni scaturite dall'apparecchiatura elettronica per il rilevamento dei
veicoli con passaggio con semaforo rosso. Questa, infatti, ha determinato un
grande carico di lavoro amministrativo, soprattutto di data-enter per il
caricamento dei dati. La gestione per la decurtazione dei punti ha poi
richiesto un tempo maggiore al caricamento dati del conducente, abbinato alla
gestione dei pagamenti. Tutte queste attività hanno portato a una
diminuzione dei servizi fissi a controllo di Polizia stradale. Forse anche
per questo, ma meglio essere ottimisti e dire che i poglianesi sono diventati
più disciplinati al volante, sono state ritirate meno patenti e carte
di circolazione. Il minor numero di sanzioni elevate a tutte le altre norme
del Codice della strada sono anche dovute a un miglioramento del controllo
pulizia strade, dove si è riscontrato, in generale, il rispetto della
sosta. Di contro però, la chiusura del centro ha comportato
l'eliminazione dei parcheggi a zona disco e quindi l'accertamento di minori
sanzioni. Anche nell'anno appena trascorso è continuata la fattiva
collaborazione con il Comando carabinieri di Rho, in particolar modo con il
reparto Stazione comandato dal Maresciallo. Il controllo del territorio ha
portato al rinvenimento e al sequestro di 56,9 grammi di
sostanza stupefacente, oltre alla denuncia all'Autorità giudiziaria di
2 persone per guida in stato di ebbrezza e comportamento in caso di
incidente. La collaborazione si è avuta anche con i comuni vicini:
è proseguito il progetto per il servizio di pattugliamento notturno e
festivi realizzato in convenzione con Nerviano, si è dato inizio a una
nuova convenzione tra i Comuni dell'Asse del Sempione. Altrettanto importante
si è rivelata, anche quest'anno, l'attenzione dedicata all'educazione
stradale. Questa si è concretizzata nel continuo della proposta di
progetto dei "Minivigili" delle classi quinte della scuola
elementare, cui si è aggiunto il corso alle classi seconde improntato
sull'essere pedone nell'andare a scuola a piedi o con lo scuolabus. Articolo
pubblicato il 08/02/08 Alessia Bosani.
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( da "Sole 24 Ore, Il" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE MERCATI IT data:
2008-02-08 - pag: 25 autore: INCHIESTA La frana di Longarone 45 anni dopo:
conti ed effetti della ricostruzione Quel villaggio di nome Vajont Ancora
prefabbricati a Claut e San Quirino - Spesi mille miliardi di lire Angelo
Mincuzzi CLAUT (PORDENONE). Dal nostro inviato Le baracche sono ancora
lì, allineate nella neve in una lingua di terra tra la strada e la
montagna. Dieci casette prefabbricate di legno, lana di roccia e tetto in
amianto schierate sulla sinistra, a far da guardia all'ingresso del paese. Di
fronte, oltrepassata la via, le ruspe sono già al lavoro. Smuovono il
terreno ghiacciato, abbattono le casupole, cancellano la ferita non
rimarginata di una tragedia lontana. Sono passati 42 governi, 12 legislature
e 18 diversi presidenti del Consiglio. Sono stati eletti otto capi di Stato,
e quattro Papi si sono affacciati dal balcone di San Pietro. Sono state
approvate dieci leggi e speso un fiume di soldi per ricostruire interi paesi,
ponti, strade, fabbriche, ferrovie. Sono passati 45 anni, eppure la
ricostruzione del Vajont non è affatto conclusa. Questa non è
l'Irpinia,né tantomeno il Belice. Questo è il ricco Friuli, a due
passi dal Veneto del boom, ma quelle baracche sono ancora lì,
all'ingresso del paese di Claut, 1.181 abitanti in provincia di Pordenone.
Per un attimo viene da pensare che dovrebbero tenerle lì per sempre,
quelle casupole, conservarle come ad Auschwitz e Mathausen, a perenne ricordo
dei quasi duemila bambini, donne e uomini spazzati via dal monte Toc crollato
nel lago della diga del Vajont il 9 ottobre 1963. La frana era lunga due chilometri
e un'onda di 200 metri
spazzò via le frazioni più basse dell'abitato di Erto per poi
scavalcare la diga e precipitarsi su Longarone e sugli altri paesi vicini
lungo il Piave. Per gli abitanti di Longarone non ci fu scampo, ma quelli di
Erto e di Casso per la maggior parte se la cavarono. Il paese fu chiuso,
dichiarato inagibile, ma dove metterli i sopravvissuti? Già, dove
metterli? Fu allora che si pensò alle baracche: cinquanta le
costruirono a Claut, altre dieci a San Quirino giù in pianura a 50 chilometri di
distanza, a un passo da Pordenone, più lontano di quel fazzoletto di
terra dove nel '71 sorgerà il comune di Vajont. Baracche provvisorie,
e qui non siamo in Irpinia né tantomeno nel Belice, ma la
provvisorietà dura ormai da 45 anni. A Claut lo chiamarono il
"Villaggio Vajont" ma a guardare quel che resta non doveva essere
un luogo ameno per i suoi abitanti. Il 16 gennaio il sindaco Giacomo
Giordani, classe 1940, eletto in una lista civica di centro-sinistra,
è riuscito a far sgomberare le ultime due baracche abitate sul lato
destro della strada, quello che comprendeva una quarantina di
abitazioni."Abbiamo offerto nuovi alloggi alle due signore anziane che
ancora vivevano nelle casette, ma non hanno voluto rimanere a Claut. Qui verrà
costruito un insediamento turistico mentre dall'altro lato della strada
l'idea è di realizzare delle case popolari. Per la demolizione e la
bonifica l'Unione europea ci ha concesso un finanziamento di un milione di
euro", spiega Giordani. Restano altre quattro baracche ancora abitate
sul lato sinistro della strada ma Giordani non ha fretta. Anche perché
riuscire a sgombrare il villaggio Vajont non è stato facile. Il
ricorso alle carte bollate è scattato quasi subito visto che alcuni
degli alloggi erano abitati da famiglie che non avevano i requisiti per
starci. "Alcune baracche erano state subaffittate a turisti padovani che
venivano qui per le vacanze ", rivela Giordani. Abusivi. Abusivi come a
San Quirino, dove i prefabbricati sono una decina. Il territorio dove sono stati
costruiti appartiene al comune di Erto e Casso, che controlla così una
piccola enclave a 50
chilometri di distanza. "Ora –dice il sindaco di
San Quirino, Corrado Della Mattia,52 anni,di Forza Italia –abbiamo bisogno di
demolire almeno due fabbricati per creare un nuovo svincolo per l'area
industriale che sorge a ridosso delle baracche". Negli anni 60 qui
c'erano solo campi ma oggi ci sono una sessantina di aziende che impiegano
duemila addetti. Giuseppe Pezzin, 46 anni, iscritto al partito democratico e
sindaco di Erto e Casso (400 abitanti), non usa mezzi termini: "Solo una
famiglia di San Quirino ha i requisiti per abitare le baracche, gli altri
sono familiari degli assegnatari che non hanno alcun titolo per stare
lì. E sa qual è il paradosso? Uno degli occupanti abusivi si
è lamentato perché nella baracca faceva troppo caldo e voleva che il
Comune installasse un condizionatore a spese della collettività.
Questo non è morale, anche perché chi è tornato ad abitare a
Erto ha dovuto ricostruirsi la casa con contributi che spesso bastavanoa
malapena per le fondamenta". Ma i problemi non finiscono qui. La burocrazia imperversa e cinque famiglie di Erto non hanno ancora ricevuto
dal demanio l'assegnazione definitiva delle case che hanno ricostruito e che abitano
da decenni. "Mi chiedo se sia giusto che dopo 45 anni ci siano ancora
delle problematiche da chiudere", sospira Pezzin. Quarantacinque
anni e tanti soldi.Ma quanti?"La stima è difficile – sostiene il
sindaco di Longarone, Pierluigi De Cesero, 38 anni, di Forza Italia - ma tra
tutti i fondi arrivati si può dire che la somma sia vicina ai mille
miliardi delle vecchie lire. Nel 2000, ad esempio, Stato, Enel ed Edison si
divisero equamente le spese dei risarcimenti ed Edison versò il suo
terzo: 300 miliardi di lire". I fondi furono spalmati su un comprensorio
che racchiudeva 27 comuni del Bellunese e 13 del Pordenonese, ma all'interno
furono inserite anche aree che con il Vajont non c'entravano nulla. Fu questa
formidabile inicezione di risorse, a detta di molti, la scintilla che
provocò la riscossa del Nord-Est. Longarone, che più di tutte
ha pagato in termini di vite umane, oggi è stata ricostruita. Troppo
moderna, troppo asettica. Ha poco più di 4mila abitanti ma sul corso
principale è un fiorire di banche. Gli incentivi –finanziamenti a
fondo perduto e sgravi fiscali decennali – hanno attratto molte aziende nella
zona industriale sul Piave, imprese come De Rigo, Safilo, Marcolin. In paese
si respira benessere, ma il sindaco tiene a ricordare che "qui non siamo
in Irpinia, i soldi sono stati messi a buon frutto". De Cesero porta
avanti la Fondazione che vuole perpetuare la memoria della tragedia e che
finanzia studi per far sì che tutto questo non succeda mai più.
angelo.mincuzzi@ilsole24ore.com LA MICCIA PER LA RIPRESA Fondi distribuiti su
un comprensorio di 40 Comuni: da qui la scintilla da cui è partito il
boom del Nord Est Un passato che non passa. Le dieci case prefabbricate sulla
strada di Claus, ultimi resti della ricostruzione successiva alla frana del
Vajont del 63 L.TONEGUTTI.
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( da "Sole 24 Ore, Il" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE MERCATI IT data:
2008-02-08 - pag: 25 autore: Una bolletta unica per i
servizi pubblici Burocrazia leggera nel paese nuovo VAJONT. Dal nostro
inviato Questo è il paese che non doveva nascere, il figlio
illegittimo di una tragedia. Tutto a Vajont sembra capitato lì per
caso. Cinquecento villette tutte uguali, strade tagliate con precisione
geometrica, una scuola, una chiesa, una piazza, la banca del paese, un
hotel, il municipio. E poi più nulla. Niente fantasia, niente
montagne. Vajont è il comune più piccolo d'Italia: si estende
su un fazzoletto di terra lungo un chilometro e mezzo e largo altrettanto.
Non ha una zona industriale e non l'avrà mai, perché il suo territorio
è accerchiato dal comune di Maniago, la città dei coltelli.
è qui che nel 1971 due terzi degli sfollati di Erto e Casso compirono
il loro esodo. Ci fu un referendum, ma nelle opzioni non era prevista la
possibilità più logica: quella di tornare nel loro paese perché
in quegli anni era stato decretato che Erto e Casso sarebbero stati
perennemente insicuri. Niente di più falso. Si entra in paese e lo
stomaco si chiude: cosa c'entra questo luogo con le montagne di Ertoe Casso?
In nome di quale logicai montanari della Valcellina sono stati sradicati
dalla loro cultura e portati a quaranta chilometri di distanza, in pianura,
vicino alla città? "Lo scriva, qui vivono i deportati del Vajont,
questo è un paese anormale". Virgilio Barzan ha 57 anni, è
stato sindaco di Erto e Casso dal 1978 al 1983, poi dal 1993 al 2001 primo
cittadino di Vajont. Oggi è vicesindaco (di Forza Italia) di questo
comune che conta 1.650 abitanti, tra i quali ormai solo 400 sono gli sfollati
di Erto e Casso. Un paese che Gabriele Salvatores non ha esitato a definire
"alienante", a tal punto che proprio qui inizierà le riprese
del suo prossimo film, "Come Dio comanda". Eppure, Barzan non si
è mai arreso e un giorno si è chiesto: perché il comune
più piccolo d'Italia non può diventare un esempio per gli
altri? Così ha intrapreso la sua missione: trasformare Vajont in un
paese modello. Prima ha razionalizzato la macchina comunale, e "oggi
–dice –gestiamo il comune con due impiegati e mezzo ". Due e mezzo?
"Sì, un'addetta all'ufficio anagrafe, una ragioniera e un tecnico
comunale part-time che viene qui mezza giornata alla settimana. Dal 2001
abbiamo rinunciato al vigile urbano: era inutile e costava troppo". Ma
ciò di cui Barzan è più orgoglioso è quella che
considera la sua creatura: la "bolletta unica". Ogni anno, ad
aprile, i cittadini di Vajont ricevono una busta. Dentro c'è un
bollettino postale con il quale possono pagare, contemporaneamente, Ici,
tassa sui rifiuti, acqua, fognatura e servizi scolastici come la mensa e il
pullmino per il trasporto. Una lettera spiega in dettaglio come sono
calcolate le singole voci della bolletta e gli abitanti di Vajont possono
pagarla a rate chiedendo anche una rateizzazione personalizzata. "Con
questo sistema – spiega il vicensindaco – ho eliminato l'emissione di
10-20mila carte tra bollette, buoni mensa e bollettini vari. Ho eliminato le
spese per i controlli successivi ai pagamenti: il calcolo lo facciamo
all'origine ed è esente da errori. Potremmo far rientrare anche luce e
gas e perfino il bollo auto". An.Mi. PROVE DI INNOVAZIONE Il sindaco
Virginio Barzan: un centro "anormale" che può diventare un
modello di efficienza anche per altri.
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( da "Riformista, Il" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Fine di un tragicomico siparietto Ora serve una Grosse
Koalition Adesso la parola agli elettori. Una legislatura breve e poco
significativa chiude i battenti. Purtroppo pochi sono gli spiragli per
intravedere un rinnovamento del paese in grado di affrontare la recessione
globale che minacciosa avanza. Pochi altri avrebbero avuto il coraggio
temerario di mettere in cammino una scadenza elettorale con un quadro
economico finanziario così desolatamente negativo. Cosa salvare del
governo uscente è cosa facile a dirsi, sicuramente la determinazione
di Padoa-Schioppa nell'attuare una politica economica fiscale del rigore, il
coraggio e l'avvedutezza di Bersani con le "lenzuolate" per
liberalizzare, i chiaro scuri nella politica estera nonostante il prestigio
politico dell'inquilino della Farnesina, Massimo d'Alema, e, infine, le
stesse considerazioni per l'altro cavallo di razza al Viminale, Amato. Anche
Di Pietro si è rivelato, in molte occasioni, deciso e combattivo per
modernizzare il Paese. Per il resto la peggiore coalizione di governo, non
solo della 2° Repubblica ma dell'intero dopoguerra, è il tragicomico
siparietto di come portare l'Italia al declino riuscendo, in meno di due
anni, a creare tali e tanti inconvenienti che serviranno anni per poterli
superare. Ciò detto, non resta che provare a tracciare un ipotetico
primus noctis per chiunque vinca le elezioni e, consapevole della situazione
internazionale e interna, ponga mano ai correttivi con soluzioni improntate a
mantenere la rotta e al primo vento favorevole issare le vele e accelerare.
Un primo indispensabile passo è la modernizzazione. La legge obiettivo
del governo Berlusconi ebbe il merito di aprire cantieri
e di superare in non pochi casi le pastoie della burocrazia
ingessata in cui viviamo. Una forte intesa tra ministri di finanze, ambiente
e sviluppo consentirebbe di attrarre investimenti e rilanciare occupazione e
credibilità. Finire urgentemente le grandi direttrici ferroviarie
est-ovest, nord-sud, aprire il cantiere alta velocità transalpino, migliorare
la rete autostradale, debbono essere obiettivi certi e scadenzati non
a lustri ma ad anni. Contemporaneamente, salari, potere d'acquisto e tasse,
sono l'altro grande e insoluto problema Paese. I costi sociali sono in
costante ascesa, l'allungamento della vita, i progressi della scienza e il
ricorso a forme di costosa prevenzione, l'assistenza, il costo della burocrazia pubblica con i suoi milioni di addetti, molte
volte essenziali solo per il costo che producono, sono nodi fondamentali su
cui soffermarsi per definire norme in grado di intervenire con la mannaia
sulle tasse, rilanciare il potere d'acquisto, favorire la ripresa dei
consumi. Il terzo grande tema riguarda l'attrattività del paese, dove
un colpo mortale è stato inferto con la situazione rifiuti in Campania
che ha creato una perdita di credibilità le cui dimensioni sono ancora
più gravi e complesse di quanto già emerga dalle immagini. Un
paese normale non può avere le rivolte di piazza contro
l'identificazione di siti idonei per smaltire rifiuti prodotti dalle stesse
popolazioni che scendono in piazza. Ricorrere all'ex capo della polizia per
provare a riportare la normalità è un chiaro segnale
dell'incapacità della politica, rendere lo straordinario una normalità,
non giova certo alla credibilità, se poi a questo si aggiunge
fraudolenza da parte di chi doveva fare e/o governare, non resta che mettersi
desolatamente le mani nei capelli. A oltre un mese dall'insediamento di De
Gennaro ci si rende sempre più conto di quale miracolo debba compiere
il super prefetto e in quali condizioni di isolamento stia lavorando.
L'attrattività di un Paese passa soprattutto sulla capacità di
far fronte ai suoi bisogni, contestualmente a presentare modelli virtuosi di
impresa, produzioni ricettività. Quali siano poi le ricette per far
fronte a tanta complessa situazione è ancora altra cosa, di certo
serve coesione nella maggioranza vincente, determinazione, coraggio e
capacità decisionali anche di fronte al rischio di perdita di consenso
se quel che si deve fare è irrinunciabile per stare al tempo con i
tempi, vincere le sfide dalla globalizzazione, favorire lo sviluppo senza
dimenticarsi la sostenibilità e la qualità della vita. A dirsi
è già difficile, a farsi è sfida titanica, una grande
coalizione per l'emergenza paese sarebbe un passo avanti. Le urne diranno se
ce n'è bisogno o basterà una qualificata maggioranza del
vincitore. Di sicuro tempo se ne è perso anche troppo, adesso è
ora di agire e fare, cioè governare. Speriamo accada, intanto la
parola agli italiani. 08/02/2008.
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( da "Corriere della
Sera" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data:
2008-02-08 num: - pag: 20 categoria: REDAZIONALE La norma L'architetto: anche
una buona legge può diventare un handicap Fuksas: il certificato
antimafia ci ostacola DAL NOSTRO INVIATO PALERMO - Se è vero che uno
dei mali maggiori che affliggono l'architettura italiana
(e non solo) è quello della burocrazia,
persino la richiesta del certificato antimafia può contribuire ad
aggravare la situazione, "facendo perdere ancora più tempo".
Massimiliano Fuksas non è certo critico della legge antimafia,
piuttosto la considera in certi casi un problema in più per chi
progetta. Insomma, per lui (ma la sua è un'opinione condivisa
anche dal sindaco di Castellammare di Stabia Salvatore Vozza, eletto in una
lista civica di centrosinistra, e da altri tecnici), persino la "buona
legge" antimafia può trasformarsi in un handicap in una
situazione difficile come quella dell'architettura italiana. Insieme alla
legge Merloni che definisce le regole degli appalti pubblici ("da
abolire senza possibilità di appello, meglio la vecchia legge del
Regno d'Italia"), ai concorsi di idee ("una via di uscita quando
non si vuole far niente"), al disinteresse quasi totale della politica
("l'unico che ha fatto qualcosa è stato Lunardi con la Legge
obbiettivo "), ai concorsi dove decidono i funzionari e non i
committenti. L'occasione per parlare dei mali dell'architettura è
stata la tavola rotonda tenutasi ieri durante la prima giornata del Congresso
nazionale degli architetti in programma (fino a domani) a Palermo.
"Democrazia urbana " è stato il motto della tavola rotonda,
dietro cui si nasconde l'intenzione "di trasformare le periferie in
città - come ha detto Raffaele Sirica, presidente del Consiglio nazionale
degli architetti - superando quell'urbanistica del dopoguerra che ha prodotto
il disastro dei condoni" (Fuksas ha però specificato: "Un
Paese non può essere democratico solo in una sua parte, lo è in
tutto oppure non lo è"). Gli architetti si dicono pronti "a
una sorta di rivoluzione culturale" per ricollocare la loro professione
"all'interno di nuovi meccanismi economici, politici e sociali". E
proprio la riqualificazione urbana può diventare "una molla di
occupazione e di sviluppo". I dati di una ricerca del Cresme, presentata
ieri nell'ambito del congresso, parlano chiaro: in Italia ci sono 76.041
studenti di architettura (in Germania 45 mila e nel Regno Unito 7.948) e
123.083 architetti registrati (50 mila in Germania, 30 mila in Spagna) ma tra
i primi cinquanta maggiori studi d'Europa per numero di persone impiegate e
per fatturato non c'è però niente (e nessuno) di italiano.
Sulla legge Merloni "Da abolire senza possibilità di appello,
meglio la vecchia legge del Regno d'Italia" Sui concorsi di idee
"Una via di uscita quando non si vuole far niente. I politici?
Disinteresse quasi totale" Stefano Bucci.
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( da "Riformista, Il" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
La via del che quello di fertilio è un romanzo
autentico, non un saggio inchiesta Guevara, un mito nato dal tramonto
"muy rapido" di Cuba La ricerca di Riccardo Modena per i quaderni
segreti del guerrigliero riporta in luce due persone distinte: l'adolescente
efebico, pensoso, sognatore, incorruttibile e fragile, e il guerriero
spietato, con l'aria finto-piratesca. Zorro senza maschera La Via del Che di
Dario Fertilio (Marsilio) nasce da un rovello autentico: come mai Che
Guevara, il giovane idealista e pacifista dei Diari della motocicletta ,
amante della vita, del tango e delle donne bionde, è potuto diventare
un guerrigliero a tratti spietato, un ministro che ha fatto deportare gli
omosessuali in un campo speciale e che si è votato a una mistica della
bella morte? Per rispondere a questa domanda ha dovuto scrivere un romanzo e
non un saggio-inchiesta, poiché solo la polisemia di un romanzo avrebbe
potuto sciogliere almeno in parte la indecifrabile ambiguità di quella
vicenda, che non riguarda solo la rivoluzione cubana ma anche e soprattutto
noi, l'uso che abbiamo fatto e continuiamo a fare del mito del Che. Nella Via
del Che Riccardo Modena, sessantenne direttore editoriale con moglie e
figlia, alla ricerca dei quaderni segreti del Che a Cuba, ex guevarista e ora
uomo di successo ma con molte inquietudini, diventa un archetipo, una figura
con cui il lettore di oggi può in qualche misura identificarsi e dare
una risposta ai suoi personali dilemmi. Forse la pagina decisiva del romanzo
è quella in cui Riccardo assiste al tramonto con la giovanissima
jinetera (cavalcatrice di turisti) Grisel nel cortile della Cabana, la
fortezza a guardia della baia dell'Avana. Grisel commenta infatti: "Es
muy rapido". Nei tramonti tropicali il sole si inabissa in mare in modo
vertiginosamente rapido. Ecco, mi sembra che a Cuba l'esistenza stessa di
Riccardo subisca una accelerazione: si contrae improvvisamente fino a
confrontarsi con la propria nuda verità (affettiva, morale?). E direi
che in questo romanzo, quasi interamente ambientato a Cuba, tutto è
vertiginoso, caotico, congestionato (incontri segreti, appuntamenti mancati,
viaggi forse inutili, promesse non mantenute?): il sapore delle strade dell'Avana
è restituito in modo quasi musicale, scandito dalle frasi in spagnolo,
dai versi delle canzoni di salsa e dai nomi delle divinità yoruba.
È vero che Cuba per noi italiani è quasi sempre lo specchio
strumentale di qualcosa: bandiera ideologica, losca utopia di turismo
sessuale, mito del paradiso terrestre (così apparve al primo italiano
che la vide, Cristoforo Colombo). Ma qui è "usata" bene,
quasi per un viaggio al termine della nostra coscienza. Riccardo infatti vede
tramontare con velocità fulminea idee, fedi, relazioni, certezze che
appartenevano al suo passato. E alla fine decide di tornare a Cuba proprio
perché solo la fine delle illusioni permetterà - forse - una vita
più autentica. Ma torniamo al mito del Che: come ogni mito non ha un
vero rapporto con la persona reale che lo ispira, se non in modo molto
indiretto. Non sapremo mai verosimilmente quante fucilazioni di prigionieri
politici ha firmato il Che, quanti omosessuali ha fatto deportare a Guano
(tra i quali, nel romanzo, lo zio di Grisel), né i termini esatti del suo
scontro con Fidel o a quanti e quali privilegi ha concretamente rinunciato
con la sua scelta di esportare la rivoluzione. Nella sua figura mitica
confluiscono fattori diversi: vitalismo a tratti autodistruttivo, fede ardente
nella giustizia, abnegazione, gusto del vivere pericolosamente, diffidenza per le burocrazie e i poteri cristallizzati.
Giocando un po' con le categorie di destra e sinistra mi piace contrapporre
Geronimo, guerrigliero "comunitario", che difende un territorio,
una identità di sangue, e dunque classicamente di destra, al Che,
guerrigliero cosmopolita e transnazionale, e dunque di sinistra. Ma da
dove nasce quel desiderio apocalittico di purificazione, di azzeramento
totale e redenzione collettiva? Non solo da Marx e dalla fede nella
inesorabile dialettica storica. Riccardo, ingannato dai suoi contatti cubani,
ha una illuminazione in proposito: partendo dalla frase finale delle sue
Notas de viaje ne deduce un incontro sulla montagna, prima di andare in Guatemala,
con una misteriosa figura, che gli ha trasmesso una "profezia da
incubo", la visione di una palingenesi totale da consumare nel sangue
(e, come sapeva Brecht, in una rivoluzione non ci sono innocenti?). Fertilio
evoca le figure del diavolo tentatore, di Giovanni Battista, ed
effettivamente nella biografia del Che torna una iconografia tipicamente
cristiana, dalla celebre foto che lo ritrae cadavere e che ci evoca il Cristo
di Mantegna al nome stesso che fa assonanza con Jesus. Ovviamente la tradizione
cristiana, con il suo senso del peccato originale e la sua sfiducia nella
perfettibilità dell'uomo, è piuttosto vaccinata contro
qualsiasi sogno palingenetico, ma certo nella persona di Gesù vi
è un elemento di follia, estremista, composta egualmente di amore e di
intransigenza (ricordo solo che condannò l'albero di fico perché non
dava frutti: eppure eravamo ancora in inverno? quell'albero fu punito perché
non seppe andare oltre se stesso!). Mi viene però da concludere che
nel caso del Che non si tratta tanto di utopia tradita, come qualche volta si
dice (e per quanto lui fu deluso dalla involuzione della rivoluzione cubana),
ma di utopia che si voleva a tutti i costi realizzare. In realtà la
sua ombra è lì, almeno in gran parte alla luce del sole! Non ci
servono i diari proibiti. Ogni utopia politica infatti chiede imperiosamente
la propria realizzazione. Di fronte alla prospettiva del paradiso in terra
non si arretra di fronte a nulla, neanche di fronte al delitto, alla menzogna
sistematica e alle deportazioni. Il fine "laico" della politica non
può essere un uomo nuovo ma solo la riduzione della sofferenza
"addizionale", qui sulla terra. Le utopie più belle sono
quelle impolitiche (penso alla letteratura) che non chiedono la loro
realizzazione ma che invece dovrebbero ispirare di più i nostri
comportamenti. Eppure nel viso bellissimo del Che, banalizzato in milioni di
t-shirt, ancora si percepiscono le due persone distinte a cui fa riferimento
Fertilio: l'adolescente efebico, pensoso, sognatore, incorruttibile e anche
fragile, e il guerriero che volle essere spietato, un po' Zorro e un po'
istrione, con la sua aria finto-piratesca (personalmente, quasi preferirei il
secondo). Se penso alla sua attuale fruizione di massa, ad esempio alla
fruizione che ne fa mio figlio diciassettenne (che ignora la biografia del
Che), direi che ciò che viene trattenuto è proprio la
vitalissima teatralità del personaggio, e dunque il suo interpretare
maschere diverse con la spavalda e un po' letteraria innocenza
dell'adolescente. 08/02/2008.
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( da "Corriere della
Sera" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere della Sera - ROMA - sezione:
PRIMA PAGINA - data: 2008-02-08 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE
Burocrazia /1 Ci sono voluti 24 mesi per iniziare il dibattimento Ruba
siringa, 2 anni per il processo Ha rubato una siringa sigillata al Pertini,
ma al rientro a Rebibbia la polizia penitenziaria gliel'ha sequestrata e lo
ha denunciato alla Procura. è successo il 10 agosto 2004 e
benché non ci sia stato bisogno di indagini il processo è iniziato
soltanto il 15 novembre 2006, due anni e tre mesi dopo. La prima udienza
è stata rinviata per un errore di notifica, la seconda perché il
giudice era malato, la terza per un problema di procedura. La prossima si
terrà il 1Ë? luglio, ma non ci sarà la sentenza. Il ladro
è accusato di furto aggravato e rischia fino a sei anni di carcere. A
PAGINA 9 Lavinia Di Gianvito.
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( da "Corriere della
Sera" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere della Sera - ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data:
2008-02-08 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Economia Rapporto
congiunturale 2007, le pmi preparano tagli e licenziamenti. è polemica
Imprese in crisi, Sos di Federlazio Il presidente Tabacchiera: credito e
infrastrutture i nodi irrisolti Molte imprese del Lazio rischiano di
chiudere: è l'allarme di Federlazio, che denuncia: "La politica
è immobile" L'economia di Roma e del Lazio perde colpi. E molte
piccole e medie imprese temono di dover ricorrere ai licenziamenti per far
quadrare i conti. é questo l'allarmante quadro che emerge dall'indagine
congiunturale sul secondo semestre del 2007 effettuata da Federlazio,
associazione delle piccole e medie imprese con 3500 associati. I risultati,
elaborati sulla base di domande rivolte a un campione di 350 iscritti, sono
stati illustrati ieri mattina da Massimo Tabacchiera, presidente di
Federlazio (e anche della neonata consulta delle imprese della regione, che
raccoglie anche Confindu-stria, banche, assicurazioni e Confcommercio).
"Abbiamo registrato nelle attività un sentimento di sofferenza
che nei mesi scorsi era rimasto latente. Colpa dei nodi irrisolti: l'accesso al credito in primo luogo, lo sviluppo delle
infrastrutture, la burocrazia", ha commentato Massimo Tabacchiera, che ha polemizzato,
pur senza citarlo direttamente, con il sindaco di Roma, Walter Veltroni:
"Non contesto i dati forniti da Unioncamere nei giorni scorsi, ma la
lettura che ne è stata data è sbagliata. Chi ha parlato
di economia locale che va bene solo perché cresce il numero delle imprese,
come appunto certificato da Uniocamere, ha preso un abbaglio, perché il
quadro generale è sconfortante. Avevamo già denunciato nel
precedente rapporto una situazione in peggioramento. Nessuno ha fatto nulla.
La politica e le amministrazioni sono inermi, ripiegate su sé stesse. Il
risultato è che si rischia di entrare in una fase dalla quale
sarà difficile uscire. La politica e le istituzioni devono riavviare
il dialogo con le forze sociali per tentare si risolvere i problemi che frenano
il sistema economico ". In particolare, la percezione negativa delle
imprese riguarda prima di tutto gli ordinativi totali, nonostante la buona
domanda estera, e anche i fatturati e la produzione. E le previsioni a breve
termine sono negative, tanto che aumenta il numero delle imprese che non
intende assumere nuovo personale o che addirittura pensa di snellire
l'organico. Il rapporto di Federlazio, con la campagna elettorale alle porte,
ha avuto uno strascico di polemiche politiche. Esponenti locali della Casa
delle libertà sono andati all'attacco del centrosinistra. "Il
drammatico allarme deve scuotere la politica e le istituzioni che
amministrano Roma ed il Lazio", ha dichiarato Stefano De Lillo,
consigliere regionale di Forza Italia, seguito a ruota da Francesco Giro,
commissario a Roma della federazione del partito di Silvio Berlusconi:
"Il verdetto di Federlazio è un'autentica batosta all'ottimismo a
senso unico dispensato dal sindaco Veltroni sull'economia romana ".
Paolo Foschi.
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( da "Corriere della
Sera" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus - data:
2008-02-08 num: - pag: 11 categoria: ALTRI OGGETTI condividere, gli stessi
Diritti Umani) ". La Cina è sorda. La repressione del dissenso,
accusano le organizzazione internazionali, è persino peggiorata. La
stampa non è libera. Internet è censurato. L'opposizione
è schiacciata. Una cortina di ferro blinda in modo pesante e cupo un
regime per ora intoccabile. E' questa la direzione che l'Impero ha scelto per
marciare verso le sue Olimpiadi? Stupire il mondo preparandosi con un trucco
splendido, indossando un costume meraviglioso da ammirare. Maschere che
rischiano di illudere. Milioni di cinesi sono in coda per un biglietto. Ma i
biglietti sono spariti. Uno piccolo scandalo: 9,9 richieste su 10 sono state
respinte con una letterina: "Gentile Signore, la vogliamo ringraziare
per avere richiesto i biglietti. Dopo un processo di selezione a random siamo
spiacenti di informarla che non le sarà consegnato alcun ticket e che
nulla le sarà addebitato… Grazie per la sua partecipazione".
L'ultima è una pignoleria tutta cinese. Già: l'importante
è partecipare. Il posto assicurato nei 26 impianti olimpici di Pechino
- ci mancherebbe - lo hanno già i pezzi da novanta
del partito, dello Stato, della burocrazia
amministrativa. E poi gli amici e gli amici degli amici. Così, grazie
a un meccanismo di assegnazione affidato alla discrezione di qualche computer
programmato ad arte, a godere sono i soliti. E gode pure il mercato nero (5
mila dollari per la cerimonia inaugurale). La gente o brontola o
sorride rassegnata. Che la Cina susciti passioni contrastanti è nella
storia degli ultimi 30 anni. Che vi sia la tendenza all'ipercriticismo
è fuori di dubbio. Ma c'è pure dell'altro: che Pechino stia
provando tutte le tecniche per non raccontare che cosa c'è dietro al
bellissimo palcoscenico olimpico è una fastidiosa verità.
L'apparato della Propaganda merita la prima medaglia d'oro: per le bugie.
Fabio Cavalera.
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( da "Sole 24 Ore, Il
(Nord Ovest)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nord-Ovest sezione: ISTITUZIONI data: 2008-02-06 - pag: 15
autore: Demanio idrico. Nuova legge piemontese: esercizio associato nello
stesso bacino Laghi, la gestione passa agli enti locali
Fabrizio Brignone TORINO Snellire la burocrazia e
ridistribuire le risorse per i laghi del Piemonte: è l'obiettivo della
nuova legge regionale sul demanioidrico e sulla navigazione interna che
trasferisce funzioni (ma anche di risorse) agli enti locali. La Lr 2/2008
entra in vigore questo venerdì. Alla Regione rimangono
indirizzo, programmazione e coordinamento sulla navigazione interna, mentre
alle Province, e soprattutto ai Comuni, passano le competenze gestionali e
amministrative, con attribuzioni integrative. Lo strumento organizzativo su
cui punta la legge è la "gestione associata" tra enti di un
unico ambito territoriale ("bacino"). L'incentivo è di carattere
economico: l'esercizio associato di funzioni, nel caso coinvolga tutti i
Comuni che ricadono in un bacino demaniale, permette di introitare tutti i
proventi dei canoni derivanti dalle concessioni rilasciate. Invece, i Comuni
di un bacino che non scelgono questa via potranno trattenere soltanto il 20%
dei proventi dei canoni delle concessioni demaniali e il restante 80%
dovranno trasferirlo annualmente alla Regione. Quattro le aree individuate
dalla nuova legge regionale: due per il Lago Maggiore (rispettivamente, la
sponda Nord, che fa capo a Verbania, e quella Sud, con la novarese Arona),
una per il Lago d'Orta e una per quello di Viverone. "Abbiamo completato
con successo – dice l'assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli –uno
snellimento amministrativo che attribuisce agli enti locali le funzioni che
non necessitano di un coordinamento a livello regionale. L'obiettivo è
migliorare alcune procedure, incentivando anche le forme associative dei
Comuni". Alle Province rimangono regime amministrativo delle navi e
manifestazioni nautiche sovracomunali, mentre le principali funzioni delegate
ai Comuni sono la progettazione e l'esecuzione di infrastrutture per la
navigazione e le attività di servizio portuale. Oltre alle funzioni
amministrative di gestione e intervento sulle vie di navigazione interne, le
autorizzazioni per manifestazioni nautiche, la manutenzione e recupero delle
infrastrutture della navigazione e quelle a servizio, con riscossione di
canoni. Maggiori responsabilità, quindi, ma anche risorse che
rimangono sul territorio. E questo aspetto è stato accolto
positivamente: "Siamo molto soddi-sfatti di questo risultato – commenta
il sindaco di Viverone, Giulio Michele Monti – anche se nel nostro caso,
operativamente, cambia poco, dato che quasi tutte le pratiche vengono svolte
già dal nostro Comune (proprietario del lago e con il 90% delle sue
coste; ndr), ma certo ci vengono garantite risorse importanti, con ricaduta
sul territorio degli incassi per i futuri progetti e per la manutenzione. Inoltre,
è importante che la legge regionale abbia sanato la nostra situazione
dal 1934 al 2007, riconoscendo appieno i diritti del Comune di Viverone sul
lago, compreso quello di varo: sono così sospese tutte le cause
intentate negli anni passati per il pagamento di questo diritto".
"Per certi versi si trattava anche di una scelta obbligata – dice Ezia
Tabozzi, sindaco di Pettenasco –: la gestione delle pratiche non può
essere aggiunta all'operatività dei nostri piccoli Comuni, quindi
occorre lavorare insieme. Tutti, come aderenti all'Unione dei Comuni del Lago
d'Orta, abbiamo già deliberato il passaggio a consorzio, stiamo ormai
definendo gli aspetti tecnici: l'obiettivo è l'autonomia finanziaria
del consorzio, senza maggiori oneri per i Comuni".
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( da "Sole 24 Ore, Il
(Nord Est)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nord-Est sezione: ECONOMIA e IMPRESE Liguria data: 2008-02-06
- pag: 7 autore: Innovazione. Buoni risultati per il progetto di supporto
voluto dal Polo tecnologico A Pordenone la ricerca è in rete Martina
Milia PORDENONE Innovazione "espressa". Il polo tecnologico di
Pordenone, in sinergia con l'Area Science Park di Trieste e la Regione (per
la parte finanziaria), ha portato l'innovazione nelle aziende del Friuli
occidentale. Ha permesso a 23 realtà economiche di sviluppare progetti
di ricerca per innovare il proprio processo o prodotto, sfide a portata anche
delle piccole imprese. I partecipanti operano in maggioranza nella
componentistica, vocazione propria di Pordenone, che è sede di uno
specifico distretto (Co.mec). Delle 53 aziende interpellate nella fase
esplorativa del progetto "Animazione Pordenone 1", ben 43 hanno
accettato un primo con-tatto e 23, una su due, hanno seguito il percorso
prospettato. Una percentuale buona se si considera che il programma prevedeva
un finanziamento economico modesto. La Regione ha infatti messo a disposizione
complessivamente 115mila euro, che si sono tradotti in 5mila euro a
partecipante (di cui un terzo coperto direttamente dall'impresa) per
realizzare la ricerca. Il valore aggiunto di Animazione Pordenone è
stata la consulenza mirata dell'equipe di Polo tecnologico e Area Scienze
Park che ha permesso, in nove mesi, di sviluppare progetti che le imprese da
sole avrebbero attuato con maggiori difficoltà o non avrebbero portato
avanti. Tra i plus del piano, secondo gli imprenditori che hanno aderito, la
poca burocrazia, elemento fondamentale soprattutto per le piccole imprese che
vogliano fare innovazione. Area ha messo a disposizione del progetto la
metodologia, gli strumenti e il personale necessario ad assicurare il
successo dell'iniziativa, ed assieme al Polo Tecnologico di Pordenone ha
curato il coordinamento delle attività dei partner e il controllo di
avanzamento delle attività. I partecipanti operano nella
meccanica (14), elettronicaautomazione (11), plastica (10), informatica (4),
legno (2), biomedicale (una) e design industriale (una). Anche i risultati
ottenuti - 22 i progetti realizzati - sono diversi: conservazione di alimenti
utilizzando l'azoto liquido, metodologia di prova di silenziatori per
aeromodelli, studio per nuovi materiali biodegradabili per il packaging,
studio di un cilindro di macchina tessile in resina anziché in lega
metallica, fattibilità di una nuova macchina lava-asciuga pavimenti,
solo per citarne alcuni. Sei imprese, circa una su quattro, sono interessate
a far seguire allo studio un brevetto. Tra gli aspetti da migliorare, secondo
le aziende partecipanti, c'è quello economico: aumentando il budget a
disposizione potrebbero essere sviluppati progetti più importanti, che
magari potrebbero più facilmente tradursi in brevetti. L'altro
elemento ritenuto fondamentale è la continuità dell'iniziativa,
che deve tradursi in una nuova edizione del progetto e quindi in un
rifinanziamento da parte della Regione, dalla quale sono arrivate per ora
rassicurazioni informali. RISORSE PER 115MILA EURO Ventitré realtà,
soprattutto della componentistica, hanno sviluppato le proprie idee grazie al
supporto regionale.
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( da "Sole 24 Ore, Il
(Nord Est)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nord-Est sezione: ECONOMIA e IMPRESE Liguria data: 2008-02-06 - pag: 7 autore: IMPRESE UDINESI Assindustria:
"Attenzione alla burocrazia" Un bacino agroenergetico da realizzare con la
partecipazione di imprese agricole e poli agro-chimici del territorio.
è il filo conduttore di una strategia che punta a ottenere vantaggi
energetici ed economici attraverso le rinnovabili. Se ciò che
sta più a cuore al comparto agricolo sono i rapporti di filiera che
privilegino gli operatori locali, sul fronte industriale giungono segnali
confortanti. "Stiamo riscontrando problemi energetici anche piuttosto
gravi - commenta Adriano Luci, presidente di Assindustria di Udine –.
è necessario, quindi, trovare soluzioni alternative che permettano di
diversificare gli approvvigionamenti. Troppo spesso, però, i processi
di realizzazione impattano in percorsi burocratici tanto lunghi da far
desistere dall'investire"."Vogliamo incrementare i contratti di
filiera con positive ricadute sul territorio - afferma Giorgio Collutta,
presidente della Confagricoltura friulana –. Per fare questo sarebbe utile
che le istituzioni inserissero clausole per incentivare gli approvvigionamenti
locali ". Gli fa eco il direttore della Coldiretti regionale, Elsa
Bigai, che rilancia il concetto di bacino agroenergetico sviluppato con
"tanti piccoli impianti diffusi e racconti in società o consorzi
realizzati tramite accordi tra operatori del territorio".
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( da "Sole 24 Ore, Il
(Centro Nord)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Centro-Nord sezione: CENTRO NORD data: 2008-02-06 - pag: 5
autore: Agroindustria. Ultimi dati Istat contestati da associazioni di
categoria e Regione Nei campi più lavoratori ma redditività
dimezzata Ditte agricole ultime in Italia per valore aggiunto creato Giovanni
Ruggiero ANCONA Diminuiscono più che nel resto del Paese
produttività e redditività dell'agricoltura marchigiana. A
sentenziarlo è l'ultimo rapporto Istat sui risultati economici delle
aziende agricole rispetto alle unità di lavoro ( su dati 2005).
Infatti, produzione e margine operativo lordo (Mol) per addetto (calcolato
come unità di lavoro a tempo pieno, Ula) si sono dimezzati rispetto
all'anno prima: la produzione è scesa da 23.448 a 12.217 euro, il
Mol da 11.718 euro a 6.292. Un arretramento più consistente rispetto
al trend medio (-9,8% la produzione, -12,1% la redditività in Italia),
facendo segnare in assoluto i valori più bassi del Paese. Una dinamica
negativa che non convince gli operatori e che sembra conseguente alla
diminuzione dei valori produttivi (da 752 a 648 milioni) a fronte di una inusuale e
per certi versi inspiegabile crescita delle unità di lavoro (da 32.037 a 52.067). Ma il
dato potrebbe, anche, segnalare una fase di ristrutturazione in corso nei
campi marchigiani. Lo dimostrerebbe il numero più che raddoppiato di
aziende (da 9.358 a
quasi 21mila) che hanno dichiarato di fatturare oltre 10mila euro l'anno, a
fronte di un calo complessivo di operatori ( da 54.462 a 50.683).
"è il risultato di una polarizzazione più spinta nelle
Marche rispetto ad altre regioni – dichiara Paolo Petrini, assessore
all'Agricoltura della Regione – e lo dimostra il fatto che il 20% delle
aziende detiene ben l'80% della superficie coltivabile ". Lascia
però perplessi il dato generale sulle Ula e il quadruplicare, in
particolare, di quelle dipendenti (da 1.449 a 6.171). Un conto che non ritorna al
vicepresidente di Cia Marche, Nevio Lavagnoli, che ha interessato del caso la
stessa presidenza del Consiglio regionale. Ercole Ceccaroni Cambi Voglia,
presidente di Confagricoltura Marche, ritiene inverosimili i valori assegnati
dall'Istat alle Marche. "Esiste sicuramente un errore – dichiara – nella
contabilizzazione del numero di addetti, che falsa l'esito finale e sminuisce
il valore dell'agricoltore marchigiano". Un'ipotesi da non scartare
anche secondo l'assessore Petrini, alla luce del fatto che una crescita di
oltre il 60% di addetti da un anno all'altro è difficilmente
spiegabile. "L'agricoltura marchigiana ha grandi potenzialità ma
è soffocata da un'eccessiva burocrazia – commenta Giannalberto
Luzi, alla guida della Coldiretti regionale – dalla mancanza di investimenti
a sostegno delle produzioni tipiche, dall'incapacità di noi operatori
di associarci e valorizzare le filiere. Non è un problema di dimensione
aziendale, ma di saper riorganizzare il sistema produttivo attorno alle
nostre eccellenze per creare valore aggiunto". Nelle Marche,
inoltre, c'è una specializzazione produttiva in colture cerealicole
più forte che altrove (quasi i due terzi delle aziende), che non ha
aiutato i conti del 2005, anno in cui si sono regi-strati, ad esempio, per il
grano, i prezzi più bassi. In termini di ettari, infatti, la coltura
cerealicola rappresenta nelle Marche quella prevalente (220mila ettari) e più
remunerativa, così come pesano le colture industriali (65mila ettari)
di cui oltre la metà a barbabietola da zucchero. Anche per questo il
risultato agricolo 2006 a
consuntivo potrebbe essere più pesante di quello registrato dall'Istat
per il 2005 e condizionato essenzialmente dal prezzo del grano. Infatti, il
tasso di variazione sfavorevole (-7,7%), registrato da UnionCamere-Prometeia
per il valore aggiunto agricolo ai prezzi di base per il 2006 porta
inequivocabili i segni della crisi che ha investito la bieticoltura con la
chiusura dello stabilimento Eridania- Sadam di Fermo e la difficile
situazione apertasi nello zuccherificio di Jesi.
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( da "Gazzetta di
Parma (abbonati)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
CRONACA 08-02-2008 BUROCRAZIA LA MADRE
UCRAINA CHE RIVUOLE LE SUE BIMBE Galyna e le sue figlie: si mobilita Claudio
Borghi Monica Calamandrei II Il sogno di Galyna di poter riabbracciare al
più presto le sue bambine potrebbe diventare realtà. La giovane
mamma ucraina che, a causa di un errore di distrazione sul nullaosta per il
ricongiungimento familiare (il nome della maggiore Feudosiya era stato
scritto senza "Y"), non è riuscita a portare le figlie con
se in Italia, è stata contattata ieri da Claudio Borghi, vice console
di Parma della prima Ambasciata di bambini nel mondo. "Ascoltando la
storia di questa donna, riportata negli ultimi giorni dagli organi di stampa
- dichiara Borghi - ho cercato di mettermi in contatto con lei, perché credo
di poterla aiutare ". Il vice console sostiene di non voler illudere
Galyna, ma dopo che la donna avrà firmato un'apposita autorizzazione,
vedrà quello che riuscirà a fare. "La nostra istituzione -
aggiunge - si impegna a risolvere le problematiche dei bambini a 360 gradi.
In questo caso credo che l'unico modo per poter aiutare la madre a
ricongiungersi con le sue figlie sia quello di andare direttamente alla fonte
contattando l'ambasciata italiana di Kiev". E in queste ultime ore
qualcosa Borghi lo ha già fatto: "ho chiamato i referenti della
mia istituzione a Roma e sono riuscito ad avere il numero dell'ambasciatore
italiano a Kiev" - aggiunge affermando che qualora fosse necessario,
sarà pronto ad intervenire insieme alle autorità. Naturalmente,
prima di mettersi in moto dovrà attendere che il prefetto e la
questura di Kiev verifichino la veridicità della storia di Galyna
"ma poi la strada dovrebbe essere tutta in discesa" - afferma. E se
la situazione non dovesse sbloccarsi "potrei chiedere il decreto di
protezione per le bambine - dichiara Borghi - e portarle in Italia con
l'aiuto delle forze dell'ordine". "Se la mamma non sarà in
grado di sostenere la spesa del viaggio ci penseremo noi - conclude Borghi -
come del resto abbiamo già fatto altre volte". Galyna Il suo caso
sta commuovendo la città.
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( da "Tempo, Il" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Stampa Il bilancioFederlazio: "Nel secondo semestre 2007
contrazione della crescita" Imprese, calano fatturato e investimenti
Damiana Verucci Situazione tutt'altro che rosea per gli imprenditori del Lazio
che dichiarano cali degli ordinativi, diminuzione di fatturato, contrazione
degli investimenti. Secondo la Federlazio, che ieri ha presentato l'indagine
congiunturale sulle piccole e medie imprese II semestre 2007, passando in
rassegna le 350 aziende aderenti, non solo rispetto al semestre precedente
peggiorano tutti gli indicatori economici di massima ma si prospettano tempi
difficili anche a breve. Il presidente di Federlazio Massimo Tabacchiera
sgombra subito il campo da ogni equivoco: "Solo pochi giorni fa sono
usciti i dati Unioncamere dove sostanzialmente è venuto fuori un
quadro molto positivo delle imprese a Roma e nel Lazio. Voglio precisare,
assumendomene ogni responsabilità, che quei dati, certamente esatti,
si riferivano però soltanto all'indice di natalità e
mortalità delle aziende, non alla congiunturale economica". Come
per dire che il saldo positivo di imprese non coincide necessariamente con il
loro stato di salute. E analizzando questo, il rapporto Federlazio parla chiaro.
Per la prima volta, dopo alcuni semestri, gli ordinativi totali ricevuti
dalle imprese nella seconda parte del 2007 sono in forte diminuzione. Cala
anche il fatturato e la produzione e solo una minoranza di imprenditori si
dichiara disposta ad assumere anche nell'immediato futuro. Per Federlazio,
dietro questa situazione difficile, c'è una politica regionale che,
sia pure operando in un contesto difficile, è stata "penalizzante
per le piccole e medie imprese". In particolare l'associazione punta il
dito contro provvedimenti come "l'inasprimento dell'Irap". "I
giudizi espressi dai nostri imprenditori - continua Tabacchiera - denotano un
sentimento di sofferenza nella loro operatività, che nei semestri
scorsi era rimasto allo stato latente. è quindi evidente che non sono ancora stati sciolti quei nodi che ne condizionano
negativamente l'azione: accesso al credito, infrastrutture e burocrazia". Duro il commento del capogruppo di Fi alla Pisana,
Alfredo Pallone: "La situazione è drammatica, è inutile
negarlo. Come è inutile affidarsi al primato romano che, nonostante le
performance positive sul Pil, non riesce trainare l'economia regionale.
Il perché è presto detto: manca una strategia d'insieme che coniughi
sviluppo e fiscalità d'impresa".
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( da "Unione Sarda, L'
(Nazionale)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Iglesias Pagina 2024 I lavoratori socialmente utili del Comune
aspettano il contratto a tempo indeterminato "Troppi ritardi per la
stabilizzazione" I lavoratori socialmente utili del Comune aspettano il
contratto a tempo indeterminato Il sindaco agli lsu: "Esiste già
l'accordo con i sindacati" --> Il sindaco agli lsu: "Esiste già
l'accordo con i sindacati" L'assunzione a tempi indeterminato è
legata alla nascita di una società consortile all'interno dell'Unione
dei Comuni. La stabilizzazione era prevista entro il 31 dicembre dello scorso
anno, ma aspettano ancora. Un gruppo di lavoratori socialmente utili del
Comune di Iglesias ha fretta, non si fida della burocrazia e chiede tempi celeri per firmare il sospirato contratto a
tempo indeterminato. Nei giorni scorsi è stata organizzata
un'assemblea con i rappresentanti sindacali. Un incontro per fare il punto
sulla situazione e per chiedere all'amministrazione guidata dal sindaco
Pierluìgi Carta di stringere i tempi per definire una volta per tutte
la stabilizzazione. L'ASSUNZIONE La firma del contratto è
legata a una questione meramente burocratica. In un primo momento era stata
ipotizzata la costituzione di una società mista pubblico-privata. Poi
tutto è saltato con la nascita dell'Unione dei Comuni. I lavoratori
dovrebbero essere assunti da un Consorzio intercomunale. Che però allo
stato attuale non può essere costituito. IL COMUNE Iglesias ha aderito
qualche settimana fa all'Unione dei Comuni. Con un po' di ritardo che con
qualche richiesta. La città vorrebbe pesare di più nel nuovo
ente. In altre parole chiede una presenza più forte. La partita si
gioca su diversi fronti, compreso quello della stabilizzazione dei lavoratori
socialmente utili. IL SINDACO "Dieci lsu sono stati inseriti nella
pianta organica del Comune. Sono stati stabilizzati", spiega il sindaco
Pierluigi Carta. Secondo il primo cittadino i lavoratori non dovrebbero
preoccuparsi più di tanto. "Ci sono degli accordi precisi -
spiega - e intendiamo rispettarli". Carte si riferisce a quanto
intercorso tra l'amministrazione comunale e le più importanti
organizzazioni sindacali. "Venerdì prossimi ci incontreremo
nuovamente per fare il punto sulla situazione - aggiunge il sindaco - la
stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili in questo momento è
legata all'Unione dei comuni". VOTO E RISORSE Iglesias chiede una
presenza più forte nel nuovo ente. "In primo luogo - dice
Pierluigi Carta - chiediamo che si voti con un sistema proporzionale. Allo
stato attuale noi mettiamo risorse per due terzi e votiamo per un terzo.
Tornando agli lsu: è stata già fatto un piano finanziario dettagliato.
il progretto è quello di inserire i lavoratori in una società
consortile e stabilizzarli in questa maniera. Non vedo grossi motivi di
preoccupazione". Iglesias ha aderito qualche settimana fa all'Unione dei
Comuni. Il nuovo ente dovrebbe sostituire la vecchia comunità montana.
Le adesioni sono state già definite. Restano ancora nodi da sciogliere
per quanto riguarda lo statuto. (f. p.).
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( da "Padania, La" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
La segreteria politica ieri si è riunita per definire
il programma La Lega prepara i magnifici sette Per la prima volta il nome di
Bossi all interno del simbolo elettorale Matteo Mauri Milano. La segreteria
politica della Lega Nord che si è riunita ieri in via Bellerio ha
posto le basi per elaborare il programma con cui si presenterà agli
elettori in vista del voto del 13 aprile. Sono sette i punti qualificanti che
lo stato maggiore del Carroccio ha identificato e sui quali porre le basi per
una campagna elettorale vincente. Federalismo, federalismo fiscale, famiglia,
sicurezza e immigrazione, infrastrutture, burocrazia. In
una riunione fiume, presieduta dal segretario federale del Carroccio Umberto
Bossi, sono stati individuati gli argomenti principali che caratterizzeranno
la cavalcata della Lega da qui all election day. Il Federalismo, da sempre
essenza stessa dell esistenza del partito bossiano, deve essere realizzato
seguendo un idea forte. Per questo motivo, visto anche che i tempi
sono maturati rispetto a quando furono lanciate all inizio degli anni
novanta, la Lega ripropone le tre macroregioni teorizzate da Gianfranco
Miglio. Una struttura federale che allora venne derisa e sbeffeggiata, ma che
oggi appare meno lontana di quanto si pensi, visto che la coscienza
istituzionale si è evoluta in senso federalista. Detto i parole
povere: non è più un tabù parlare di federalismo, né auspicare
uno stato federale. Ergo si può discutere anche di tre macroregioni.
Ma quando si parla di federalismo non ci si riferisce solo alla struttura
dello stato: il discorso si allarga per forza alle tasse. Da qui il secondo
punto qualificante del programma della Lega: il Federalismo fiscale. il
modello di riferimento è quello catalano. E parlando di fisco, il tema
si incrocia con un altro aspetto importante della politica leghista: la
famiglia. La Lega propone un suo vecchio pallino: reddito e quoziente
famigliare. Anche in questo caso non c è da inventare nulla: la
Francia ha già sperimentato con successo questo modello, che per altro
Maroni, quando era ministro del Welfare, aveva studiato con particolare
attenzione. Allora non se ne fece nulla, perchè la situazione
economica del paese non lo permetteva, oggi invece le prospettive sono
diverse. Ci sono poi immigrazione e sicurezza che viaggiano di pari passo.
Per affrontare e risolvere tali problemi il Carroccio propone di dare
maggiori poteri alla polizia locale e di avere tolleranza zero nei confronti
di chi delinque. Sulle infrastrutture da realizzare, la primo posto c
è Malpensa e tutto ciò che ad essa è collegato, senza
dimenticare la pedemontana veneta e quella lombarda. Infine la lotta alla burocrazia. A cominciare dall abolizioni di prefetti e
prefetture, ridistribuendo i relativi compiti alle istituzioni già
presenti sul territorio: province, comuni, camere di commercio, questure.
Novità anche nel simbolo elettorale: la segreteria politica ha deciso
che accanto all Alberto da Giussano ci sarà scritto Bossi . Si tratta
di una novità assoluta nella storia del Movimento, che ha già
suscitato reazioni positive [Data pubblicazione: 08/02/2008].
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( da "Padania, La" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Maroni spiega il programma leghista I tempi sono maturi per
tre macroregioni Onorevole Maroni, è pronto il programma elettorale
della Lega? "Abbiamo discusso quelli che saranno i nostri sette punti
principali, che prendono origine dal documento elaborato ed approvato dal
Parlamento del Nord nel corso dell ultima seduta. Partiamo dalla riforma
costituzionale dello Stato in chiave federalista vogliamo recuperare il
progetto di Miglio: le tre macroregioni". Con che possibilità di
successo, visto che era già stato proposto negli anni novanta? "C
è una differenza sostanziale rispetto ad allora. Quando lo lanciammo
era considerato, anche da noi, una sorta di provocazione". E oggi?
"Può diventare davvero una proposta seria sul piano istituzionale
e ha possibilità concreta di approvazione. Sono cambiate tante cose,
sono cadute molte barriere: psicologiche, politiche, ideologiche. Si sono
fatti passi in avanti sulla consapevolezza che il Federalismo è l
unica salvezza per questo sciagurato Paese". E sul Federalismo fiscale?
"Il Parlamento del Nord ha approvato la partecipazione al gettito
erariale delle regioni, sul modello catalano". Può descrivere
anche gli altri punti? "Sicurezza e immigrazione, con poteri ai sindaci
e contrasto totale all immigrazione clandestina e alla criminalità.
Mentre per quanto riguarda le infrastrutture, mettiamo al primo posto
Malpensa, Pedemontana lombarda e Pedemontana veneta". E la famiglia?
"Reddito e quoziente famigliare, nostro vecchio cavallo di battaglia,
mutuato dal sistema francese. A cui aggiungiamo un sistema sociosanitario
gratuito per i non autosufficienti". E veniamo alla burocrazia. "Vogliamo l abolizione delle prefetture, le cui
competenze devono essere suddivise a province, comuni, camere di commercio e
questure". Avete definito il simbolo? "Sì. Per la prima
volta nel simbolo elettorale della Lega Nord ci sarà il nome di Bossi,
oltre ovviamente all Alberto da Giussano". Matteo Mauri [Data
pubblicazione: 08/02/2008].
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( da "Padania, La" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Manuela Dal Lago* Abolire le Province? La proposta non mi
sembra praticabile anche se comprendo lo spirito di Stefano Stefani, il quale
propone di eliminare le Province ed, eventualmente, di riciclare i dipendenti
provinciali nei ministeri romani. In realtà, ritengo, la proposta di
Stefani è una provocazione, una battuta, visto che nessun leghista si
sognerebbe mai di incrementare quella costosa macchina burocratica che si
sviluppa nei corridoi ministeriali, rafforzando lo Stato centralista a scapito
di un ente che dà risposte in materie strategiche come la gestione
delle strade, il mercato del lavoro, l edilizia scolastica, la tutela
ambientale, caccia, pesca e, soprattutto, la pianificazione di area vasta. La
mia esperienza decennale alla guida di una Provincia del Nord, mi fa dire ben
altro. Non è certo abolendo le Province che si avvia un riforma
concreta quanto necessaria, che deve comunque mirare a garantire il miglior
servizio pubblico possibile al miglior prezzo possibile. Perché, piuttosto,
non abolire subito i Prefetti e le prefetture? Perché non eliminare tutti gli
enti e le strutture ridondanti, che si sovrappongo tra loro o dei quali il
cittadino sa poco o nulla, come Consorzi di Bonifica, Consorzi forestali,
Bacini, Comunità Montane, Unioni di Comuni e via dicendo? Perché non
ridurre il numero delle Asl, prevedendone una sola per provincia, abbattendo così i costi della burocrazia della
dirigenza recuperando fondi per medici, paramedici o strutture
socio-sanitarie? Come molti studiosi spiegano, le Province hanno un
dimensionamento territoriale e demografico ideale per erogare quei servizi
che i Comuni non possono dare ai cittadini in tempi ragionevoli e a prezzi
equi; nelle Provincie si potrebbero concentrare servizi, funzioni,
ruoli, oggi disseminati in più enti arrivando così a
esemplificare il quadro, abbattere la burocrazia e
gli apparati dirigenti, eliminando o ridimensionando, per di più,
odiosi balzelli e tasse, come quelli di certi consorzi di bonifica.
Semplificare è una necessità e un dovere: se concentriamo in
poche strutture servizi, funzioni e ruoli, il cittadino potrà
identificare subito i responsabili delle scelte effettuate e giudicarli. Meno
enti, significa meno dirigenza e più efficienza, snellezza e
velocità nelle pratiche, vicinanza ai cittadini e, dunque, conoscenza
dei loro problemi e bisogni. Immaginiamo, una struttura federale,
sussidiaria, per cui le decisioni che interessano la vita dei cittadini
devono essere prese e gestite dai livelli più vicini ai cittadini stessi.
Primo ente, erogatore di servizi, è il Comune a cui segue la
Provincia, per la programmazione, il coordinamento e gli interventi di area
vasta, cioè relativi a un grande numero di Comuni; alla Regione spetta
il compito legislativo e di controllo, a Province e Comuni quello
amministrativo e ciò sia perché in democrazia la divisione dei ruoli
è fondamentale, sia per evitare di passare dal centralismo romano al
centralismo regionale. L esperienza delle Provincie autonome di Trento e
Bolzano è, da questo punto di vista, illuminante e credo che nessun
trentino o sudtirolese rinuncerebbe alla propria autonomia e autogoverno.
Luigi Einaudi spiegava che in Italia i furbi governano con i soldi degli
onesti. Forse non era un caso se proprio Einaudi, da buon liberale, chiedeva
l abolizione dei Prefetti, battaglia questa che è sempre stata anche
della Lega. Ecco, se vogliamo iniziare ad abbattere i costi dello stato,
iniziamo ad abolire i Prefetti: a differenza dell eliminazione delle
Province, che richiederebbe una legge costituzionale e una serie di passaggi
tutt altro che semplici oltre che lunghi, l abolizione delle Prefetture
sarebbe molto più semplice e più veloce. Come già
proposto dalla Lega, le competenze oggi svolte dalle prefetture potrebbero
essere suddivise tra Comuni, Cciaa, Province, Questura, il tutto in tempi
rapidi. Sarebbe un segnale importane, con il quale dire ai cittadini che
questa volta le riforme e i tagli ai privilegi si fanno sul serio. *
Commissario Nazionale Friuli Venezia Giulia [Data pubblicazione: 08/02/2008].
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( da "Libertà" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di
venerdì 8 febbraio 2008 > Provincia Pro loco - I componenti del
direttivo aumentano da 8 a
15 Auto d'epoca, gara a Caorso Novità nel programma delle
manifestazioni CAORSO - (a.s.) Raddoppia quasi, passando da 8 a 15 componenti, il
consiglio direttivo della Pro loco di Caorso. Un'associazione tutta al
maschile, che ha riconfermato il presidente uscente Mario Maserati, si
occuperà di organizzare manifestazioni ed eventi per il territorio nei
prossimi tre anni. E tra le novità in cantiere ce n'è una che
appassionerà sicuramente gli uomini, ritenuti per tradizione grandi
amanti dei motori: una gara d'auto d'epoca che partirà da Caorso e si
snoderà nei paesi limitrofi, il prossimo 13 aprile. Alla guida del
gruppo, che si è riunito mercoledì sera per l'assegnazione
degli incarichi, ci sarà dunque un'altra volta Maserati. Al suo fianco
molti soci che già facevano parte del consiglio uscente, ma anche
nuovi entranti. L'incarico di vicepresidente è affidato ad Attilio Garilli;
segretario è Costantino Poggi, tesoriere Fausto Rebecchi, revisori
Riccardo Schiavi, Adriano Bellan e Calogero Salvato; consiglieri Silvano
Bassi, Arturo Battaglia, Luigi Beltrami, Claudio Bolzoni, Fabio Croci,
Alessandro Dotelli, William Isingrini e Luigi Nalbone. "Non si pensi che
non vogliamo le donne - precisa Maserati -. Le signore in realtà
lavorano già con noi, ma al momento delle nomine si tirano indietro
perché hanno troppi impegni". Fatto sta che, anche senza "quote
rosa", il direttivo della Pro loco è riuscito ad ingrandirsi:
"Passare da 8 a
15 componenti è un buon segnale, che ci permette di sperare bene per
il futuro - dice il presidente -. Quanto alla mia riconferma, sono contento
per la dimostrazione di fiducia. La Pro loco è un impegno, richiede
tempo e fatica, soprattutto perché negli ultimi anni, con le nuove normative,
è aumentata la burocrazia".
La Pro loco di Caorso, però, continua a guardare avanti e si prepara
ad organizzare con entusiasmo le prossime manifestazioni: dal mercato
artistico-artigianale che si terrà ogni venerdì sera a partire
da aprile, alle sagre di maggio e settembre, alla "corrida della
Bassa", cioè Caorsanissima. E poi una novità
già certa: oltre alla 300 miglia del Ducato, che farà tappa
ancora una volta in paese, si sta organizzando una gara d'auto d'epoca
specifica per Caorso, che si svolgerà in una sola giornata. [.
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( da "Salute (La
Repubblica)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
SUPPLEMENTO SALUTE ultimo aggiornamento 08 Febbraio 2008
Stampa pag. 8 E l'attesa continua... Mammografia e Moc: più di 1 anno
Inchiesta di "Salute" Esami e visite: sondaggio in 12 città
sulle liste di Maurizio Paganelli Attesa continua: la sesta indagine annuale
di Salute-La Repubblica in 12 città, di fine gennaio, su esami e
visite specialistiche, conferma lo stallo (tranne poche eccezioni) su questo
fronte. I casi limite parlano di mammmografia e Moc da attendere per oltre un
anno, appuntamenti per visite specialistiche dopo 180 giorni (vedi lista
nera). Milano, Firenze, Sassari e Bologna sembrano le realtà con meno
problemi. L'accordo Governo-Regioni sulle liste d'attesa, tempi massimi e
monitoraggio stenta ad avere effetti in tutte le regioni, strumenti come i
Cup (Centri unici di prenotazione) non funzionano bene ovunque, incentivi e
attività fuoriorario appaiono palliativi, o con risultati ancora
limitati. Che fare? Giulia Candiani, settore Salute dell'associazione
Altroconsumo, pone la questione dell'aumento della domanda e della scarsa
offerta. "L'approccio deve essere complesso. La nostra recente indagine
sui consultori segnala un'attesa di un mese per visite ginecologiche: scandaloso".
Francesca Moccia, coordinatrice nazionale Tribunale del
Malato-Cittadinanzattiva fa eco: "Il trend di denunce è in
aumento negli ultimi 10 anni: il dato emerge dalle segnalazioni (20 mila
l'anno) registrate nei nostri Rapporti. E nel 2006 c'è stata
un'impennata del 2,4%. Le liste d'attesa restano tra le 5 priorità
(dopo errori medici, comportamenti, disabilità, viaggi). L'ultimo
Rapporto Pit Salute (il prossimo uscirà a marzo), segnalava attese
fino a 400 giorni per una mammografia, 300 giorni per ecocolordoppler, 120
per l'ecografia al primo trimestre di gravidanza. C'è poi lo scandalo
delle liste per gli interventi: sono poco trasparenti". Per Rossella
Miracapilllo, Osservatorio Salute Movimento Consumatori, stanno barando le
Regioni, che sbandierano miglioramenti: "Sono state riorganizzate le
Asl, accorpandole (policentriche), e così si ottiene un appuntamento
in tempi ridotti ma magari a 50 chilometri. Formalmente si abbattono le
attese, ma la fruibilità per anziani e malati è peggiorata.
Penalizzate realtà medie-piccole, come in Puglia". I Cup sono
considerati, se ben utilizzati, strumenti utili, anche se il futuro è
il computer da casa o l'esperimento delle farmacie collegate alla Rete. Sotto accusa i sistemi organizzativi, l'efficienza, la burocrazia ("Si chede l'Ecg anche per le assunzioni ma non si
rafforzano i servizi", dice Miracapillo). Da incentivare l'idea delle
"multe" per chi non disdice gli appuntamenti. Sui centri
d'eccellenza (tante richieste) si ribadisce il diritto alla libera scelta.
"Non è un capriccio, c'è più competenza: vanno
potenziati, non ci possono essere alibi", sostiene il Movimento
Consumatori; "Sono una sfida per migliorare gli altri servizi",
afferma Candiani di Altroconsumo, che denuncia la chiusura delle agende, in
molti casi, per i controlli successivi e la necessità di liste
"privilegiate". Tutti ricordano l'eccesso di esami: appropriatezza
e responsabilità dei medici vanno incrementate, come anche, dice
Candiani, "l'enpowerment: rendere il cittadino consapevole, capace di
scegliere: per questo rilanciamo la rivista Salutest, rendendola anche
interattiva su www.altroconsumo.it" Lo strumento del "bollino"
per le priorità (tipo Triage al pronto soccorso), è attuato
"a macchia di leopardo" ma giudicato assai utile. Infine, il taglio
di bilancio ai centri convenzionati, imposto verso fine anno aggrava le
attese e le file nel pubblico. Chi può paga, e va dai privati. I DATI
NELLE PAGINE SUCCESSIVE.
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( da "Sestopotere.com" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
(13:16) (8/2/2008 11:53) | IL SINDACO DI CESENA E' A PALERMO
FRA I PROTAGONISTI TAVOLA ROTONDA "DEMOCRAZIA URBANA PER LA
QUALITA" (Sesto Potere) - Cesena - 8 febbraio 2008 - Il sindaco di
Cesena Giordano Conti è stato fra i relatori della tavola rotonda
"Democrazia urbana per la qualità", svoltasi nella mattinata
di giovedì 7 febbraio, in apertura dei lavori del VII congresso
nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, in
corso di svolgimento a Palermo fino al 9 febbraio. Oltre al sindaco Conti,
hanno partecipato alla discussione, moderata da Bruno Vespa: il sindaco di
Palermo Diego Cammarata, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, il sindaco
di Castellamare di Stabia Salvatore Vozza, il sindaco di San Giuliano di
Puglia Luigi Barbieri, l'architetto Massimiliano Fuksas e Raffaele Sirica,
presidente dell'Ordine nazionale degli Architetti. "Si è tratta
di un incontro estremamente stimolante ? commenta il sindaco Conti - e ricco
di spunti interessanti sui modi in cui guidare i processi di trasformazione
urbana, in sintonia con la propria comunità. In quest'ottica, nel mio
intervento ho posto l'accento sul tema dell'identità urbana,
cioè del senso di appartenenza verso la propria città, nella
convinzione che proprio questo sentimento sia fondamentale per pianificare le
trasformazioni, verso la costruzione di un ambiente urbano sempre più
ricco di servizi, più accogliente, più bello. Molto interesse
ha destato, inoltre, l'esperienza condotta dal nostro Comune con il bando del
concorso Novello, considerato esemplare anche a livello nazionale. Ma si
è parlato della necessità di una riforma della legge Merloni, e
più in generale dell'esigenza di una semplificazione burocratica. Dal canto mio, ho ribadito che se la burocrazia
è perniciosa per i cittadini, lo è ancora di più per i
sindaci, schiacciati da un impianto legislativo elefantiaco, che non
dà garanzie e soprattutto non rispecchia il senso dell'etica che deve
guidare le scelte di governo".
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( da "Sicilia, La" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
"I progetti in itinere di Cuffaro fanno parte del
programma elettorale dell'Udc". A dirlo è l'on. Giuseppe Ruvolo
che rilancia il leader siciliano e non si preoccupa dei recenti abbandoni da
parte di esponenti dell'Udc che sono transitati in altre forze politiche.
"E' la solita storia - ci dice Ruvolo - del singolo albero che cade
è fa notizia, mentre passano inosservati quelli che crescono. Sullo
stato di salute del partito, posso affermare, senza correre il rischio di
essere smentito, che è buono. L'Udc è stato tra la gente e,
coraggiosamente, ha portato avanti progetti di reale ricchezza per il
territorio. Noi non siamo per la politica dei "no" e lo abbiamo
dimostrato presentando progetti che danno una risposta occupazionale e di
ricchezza per la Sicilia e, particolarmente, per la nostra provincia. Lo ha
fatto Cuffaro e continueremo a farlo con lui in prima fila". In
controtendenza è il parlare di progetti, mentre gli altri partiti
hanno, quasi, omesso di farlo aprendo la campagna elettorale già con i
nomi dei candidati alla presidenza della Provincia e della Regione. "Noi
partiamo dal programma - continua Giuseppe Ruvolo - ma anche dai candidati.
Per la presidenza della Regione siamo convinti e determinati a portare avanti
la candidatura di Saverio Romano. Per la provincia ci confronteremo con le
forze alleate sulla base della continuità dei nostri progetti e sui
nuovi. Per quanto ci riguarda abbiamo le idee chiare sul non ripetere gli
errori del passato specie sui ritardi dei percorsi politici e burocratici e
su ciò che gli elettori si attendono dagli eletti. Piuttosto che di
parlare del fenomeno dell'antipolitica è necessario entrarvi dentro e
scoprire che c'è voglia di riscatto nell'Isola e nella nostra
provincia, dove c'è vitalità dell'imprenditoria e un'enorme
domanda di lavoro. Dobbiamo preoccuparci di togliere qualsiasi ostacolo che
si contrappone tra chi vuole investire in nuove imprese e il mondo esterno.
E' necessario imprimere un'accelerazione nelle iniziative e rendere prezioso
il tempo, rispetto ad una sua sbagliata considerazione del passato. Ciò che la politica e la burocrazia
può fare oggi, deve farlo senza rinviare a tempi successivi. Non sto
parlando dei buoni propositi elettorali, ma di un modo di fare che appartiene
già al mio partito politico. E senza fare noiosi elenchi invito tutti
a analizzare le iniziative messe in campo da Cuffaro e ostacolate da gruppi
politici a solo danno del progresso del territorio". F.Pu.
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( da "Mattino, Il
(Caserta)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
AL MOSCATI Stop disagi nuove sale per il parto ANNA SGUEGLIA
L'apertura si attendeva dal mese di Agosto, all'atto dell'inaugurazione del
nuovo reparto di Ginecologia e Ostetricia (costituito da trenta camere dotate
di maggiori comfort e di area condizionata) privo però del suo cuore
pulsante: le due sale operatorie e la sala parto con isola neonatale,
corredata da tre sale travaglio singole, pronte da tempo e rimaste chiuse in
attesa dell'acquisto di defibrillatori e di pochi utensili. Richieste avanzate da tempo, ma inceppatesi nelle maglie della burocrazia. Ora è stato avviato l'iter burocratico per la piena
attivazione del reparto che potrà usufruire di un blocco operatorio di
nuova concezione, anche nelle scelte cromatiche, e funzionale ad accogliere
nel migliore dei modi le partorienti. Almeno 1064 all'anno, quelle che
transitano nella divisione del Moscati guidata dal dottor Carmine Di Serio e
che fanno del reparto dell'ospedale aversano uno dei più
"gettonati" della Regione. È il primo importante
provvedimento siglato dalla nuova manager dell'Asl Ce2, Antonietta
Costantini, arrivata alla direzione dell'Ente di via Santa Lucia lo scorso
Gennaio. L'Uoc Attività tecniche e manutenzione dell'Asl Ce2, di cui
è responsabile Giacomo Rabbito, ha avviato la redazione del capitolato
tecnico di gara per procedere all'acquisizione delle apparecchiature
elettromedicali. "L'attivazione delle sale operatorie presso il Moscati
- ha affermato il direttore generale Costantini - consentirà di
ridurre i disagi per operatori e utenti, e di decongestionare in maniera
sensibile l'attività della Chirurgia". Attualmente infatti
l'assistenza al parto viene eseguita nel vecchio blocco, distaccato rispetto
al nuovo reparto, con conseguenti problemi di comunicazione, come evidenziato
anche da alcune ostetriche, mentre per gli interventi è necessario
spostarsi presso il reparto di Chirurgia. L'apertura delle nuove sale
travaglio rappresenta inoltre il naturale sbocco dei corsi di preparazione al
parto a cui sono invitati anche i papà che però, nell'attuale
sala travaglio, in comune per tutte le partorienti, difficilmente possono
entrare per assistere alle nascite, per evidenti problemi di privacy. Oltre
all'attivazione del reparto nuovo di Ginecologia e Ostetricia, è in
fase di procedura di gara, l'acquisto di alcune decine di defibrillatori da
collocare non solo nelle strutture ospedaliere e territoriali, ma anche sulle
unità mobili di soccorso per migliorare l'assistenza su tutto il
territorio. "È necessario - ha sottolineato infatti la manager
Costantini - in prima battuta, colmare al meglio le carenze di
apparecchiature salvavita per poter ancora di più rafforzare il nodo
nevralgico dell'urgenza-emergenza".
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( da "Mattino, Il
(Avellino)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
DALL'INVIATO FRANCESCO VASTARELLA Bruxelles. L'Unione europea
le considera la sua spina dorsale, capace di creare i due terzi dei posti di
lavoro esistenti e di non farsi travolgere dalle tempeste finanziarie, come
in questo ultimo periodo. Piccole, medie e spesso "microimprese",
come le chiama Gunter Verheugen, vicepresidente della Commissione europea,
responsabile per le imprese e l'industria e padre della Enterprise Europe
Network, la rete per sostenere lo sviluppo e l'innovazione delle imprese
europee battezzata ieri a Bruxelles. Un patrimonio che non si puo perdere.
Trecentoventi milioni di investimento, più 40 per le spese di gestione:
500 sportelli, 4mila cosiddetti "angeli del business" che dovranno
assistere chi vuole crescere, chi cerca partner tecnologici e finanziari, chi
cerca fondi per investire su nuovi prodotti o ha bisogno delle strutture di
ricerca e universitarie. Nel programma sono coinvolte 544 organizzazioni tra
Camere di commercio e associazioni industriali, 475 provenienti dall'Unione
europea e 69 provenienti da fuori. Da oltre Europa perché rientra tra i primi
obiettivi far crescere l'1% di piccole e medie imprese che fa business fuori
dai confini nazionali coinvolgendole prima di tutto in quel 70% di export
dell'Unione europea. Insomma, piccole e medie imprese senza più
confini in un progetto partito da Napoli. Sì, perché i primi due
eurosportelli furono aperti a Napoli e a Milano. A venti anni di distanza
tutto cambia. Le due porte sul futuro e sull'Europa diventano una: Eic e Irc,
sportelli per l'internazionalizzazione e per la ricerca e l'innovazione,
faranno parte della stessa rete, Enterprise Europe Network. Cosa cambia a
Napoli e in Campania? "Si riparte con una rete più complessa per
la gestione ma molto più concentrata sui territori - risponde Mario De
Miranda, presidente dell'Eurosportello campano - L'Italia sarà divisa
in cinque consorzi multiregionali, che a loro volta faranno rete all'interno,
dall'Abruzzo alla Sicilia per quanto riguarda il Sud. Entro la fine del mese
l'Enterprise Europe Network sarà presentato in Italia, contiamo di
lanciare l'iniziativa in Campania per marzo". Inevitabilmente, poi, Napoli
sarà ponte per i Paesi non europei del Mediterraneo, alcuni dei quali
sono entrati nella nuova rete dei servizi pur non facendo parte dell'Ue. Un
milione di piccole e medie imprese europee, infatti, parteciperebbe
volentieri a scambi e investimenti oltre le frontiere se avesse a
disposizione adeguati servizi di sostegno. "All'estero i nostri consorzi
funzionano anche meglio delle singole imprese - continua De Miranda -
È anche un modo per promuovere i nostri prodotti, che così arrivano
certificati e sicuri sui mercati, come avviene già da tempo per le
nostre eccellenze, dall'agroalimentare al tessile e all'oreficeria".
"Innovazione e ricerca cammineranno di pari passo - incalza Riccardo De
Falco, direttore dell'Eurosportello di Napoli - promuovendo le singole
aziende e i consorzi di imprese e mettendo insieme le eccellenze per
trascinare anche le altre". "Enterprise Europe Network - spiega il
vicepresidente della Commissione europea Verheugen - è un'importante
iniziativa per aiutare le piccole e medie imprese a sviluppare in pieno il
potenziale e le capacità innovative di aziende che sono un fattore
essenziale di stabilità dell'Europa. La rete offrirà servizi di
qualità elevata ed efficaci in termini di costi. Raggruppando è
possibile ridurre gli oneri burocratici e consentire alle aziende di
condividere le esperienze per accedere a nuovi mercati". Ma Verheugen
non risparmia sferzate, parla dei grandi rischi della delocalizzazione e
della necessità di far crescere le imprese che possono offrire nuovi
posti di lavoro. "In molti paesi europei - dice - va
fatta crescere la cultura di impresa su cui troppo spesso pesano la burocrazia e la paura che determinano la fuga verso il lavoro dipendente,
cosa che non avviene negli Usa. Il primo avversario da battere è la burocrazia".
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( da "Sicilia, La" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Polemica. Il consigliere comunale di An Rotta replica alle
dichiarazioni di Borgh del Pd "Autostrada, è solo colpa del
Cas" "Borgh prenda atto che la mancata apertura dell'autostrada è da attribuire ai dirigenti della burocrazia del Cas". Il consigliere comunale di An, Emanuele Rotta,
risponde a Borgh (Pd) che nei giorni scorsi aveva attaccato il Cda del Cas e
i partiti del centrodestra, colpevoli, secondo Borgh, dei ritardi
nell'apertura dell'autostrada. L'esponente del Pd aveva, tra l'altro,
affermato: "Ciò che dichiara in questi giorni Bono è l'inizio
della sua campagna elettorale. Le inefficienze e le incapacità a
gestire le procedure dell'autostrada hanno una matrice evidentissima e
cioè l'incapacità del centrodestra, sicuramente quello
siciliano, a governare la nostra regione". Per Rotta "Quello di
Borgh è un vano tentativo di addossare a Bono e al centrodestra colpe
su questa vicenda. Le sue sono polemiche strumentali per inoculare notizie
destituite di fondamento. E' esilarante il fatto che Borgh parli di
incapacità del centrodestra a governare quando lui fa parte del
principale partito che ha sostenuto il governo Prodi, responsabile di aver
condotto l'Italia al declino. Borgh ha fatto parte, inoltre, della giunta
Campisi, responsabile, già con lui in carica, del disastro pachinese".
Rotta ricorda l'impegno di Bono sul fronte dello sviluppo della zona sud e
dell'autostrada Siracusa-Gela. "Fu un emendamento di Bono, nella
finanziaria del 1998, ad avviare l'iter dei lavori di costruzione. E' bene
che Borgh prenda atto che ad essere inefficiente è l'apparato
burocratico dirigenziale del Cas e non la gestione politica del consorzio.
Grazie a Bono si è superata la gestione commissariale, con il rinnovo
del Cda per accelerare l'apertura. Va preso atto che i ritardi odierni si
devono al buco nero creato dall'apparato dirigenziale burocratico".
SER.TAC.
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( da "Gazzettino, Il
(Udine)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cresce la tensione nel Manzanese e nel Cividalese. I gestori
si appellano a Roma e invocano l'esercizio della leva fiscale, pur
consapevoli del rischio d'infrazione europea Guerra del gasolio, primi
licenziamenti in Friuli La Regione: "Piccoli aiuti alle imprese soltanto
attraverso i fondi di compensazione alle Camere di commercio"
Udine"Ormai diversi ragazzi dipendenti di nostri colleghi hanno
già subito il licenziamento. E non mancano i gestori che stanno per
rinunciare alle loro stazioni di rifornimento, restituendole alla
disponibilità delle compagnie petrolifere". Bruno Bearzi,
segretario della Figisc-Confcommercio per la provincia di Udine, disegna un
quadro ad alta tensione, specialmente nel Manzanese e nel Cividalese, per la sua
categoria (270 gestori nella sola provincia), schiacciata fra l'esodo degli
automobilisti verso il pieno sloveno e quello, altrettanto pesante, delle
imprese d'autotrasporto, che non possono nemmeno beneficiare degli sconti
regionali riservati ai privati."Mi rendo conto, su un solo pieno di
camion si risparmiano più di cento euro. Per fortuna che l'emorragia
d'incassi dalla benzina per uso privato è destinata a cessare o almeno
a ridursi sensibilmente nelle prossime settimane". Ma la guerra del gasolio
"commerciale" è senza storia: "Con una media di un
centesimo al litro di sconto praticato dal gestore - attacca Bearzi - abbiamo
contribuito a calmierare il prezzo per le famiglie. Un centesimo rappresenta
circa la metà del nostro guadagno. Se dovessimo immolare l'altro
centesimo sull'altare del gasolio per l'autotrasporto, potremmo chiudere
baracca e burattini. Non si può pretendere che lavoriamotecnicamente
gratis".Il gasolio professionale rappresenta circa un terzo dei
carburanti venduti dai gestori. E la Figisc friulana insiste sull'unica
strada che considera praticabile: "Se non si vuole perdere tutto il
mercato professionale, Roma faccia come Lubiana e tagli le imposte almeno
vicino alla frontiera. Inoltre si batta per uniformare i prezzi europei del
carburante per autotrasporto". Obiettiamo che ridurre le tasse in
un'area di confine sarebbe un aiuto di Stato: "Certo, l'Europa aprirebbe
una procedura d'infrazione. Ma un sistema deve pur esserci, parliamo di
milioni di euro al mese". E di tasse non riscosse, aggiungiamo noi, che
si sommeranno a quelle non incassate alla voce benzina scontata regionale.Le
aziende d'autotrasporto possono contare sulle cosiddette tessere petrolifere,
che prevedono un sistema di sconti a scalare. Ma "siamo sempre
nell'ordine di qualche centesimo al litro", mentre la forbice fra
gasolio sloveno e gasolio italiano si misura a decine di centesimi.Intanto,
beffardamente, la Valle d'Aosta tira dritto con i contingenti di benzina
agevolata che il Friuli Venezia Giulia ha perduto a fine 2007: "Hanno la
certezza di dover subire gli strali europei - allarga le braccia Bearzi - ma intanto rosicchiano qualche mese contando sui tempi della burocrazia di Bruxelles. No, no: non è con i trucchi che usciremo
dall'emergenza dell'autotrasporto: trovi il Governo, assieme alla Regione,
come agire legalmente sulla leva fiscale".La Regione ha dunque la palla
avvelenata? Pare di no, perché "siamo completamente al di fuori delle
nostre competenze", mette le mani avanti l'assessore alle risorse
finanziarie Michela Del Piero. Abbiamo le mani legate. Aiuti accessori - so
bene che non sono decisivi - possono venire alle imprese dell'Isontino da
denari attinti dal Fondo Gorizia, gestito dalla Camera di commercio".A
Udine e Trieste, anche qui con le Camere di commercio, "è
possibile erogare risorse alle imprese penalizzate utilizzando quei 15
milioni di euro che, con l'ultima legge finanziaria regionale, abbiamo
assegnato per compensare le perdite sui diritti di prelievo relativi ai
contingenti di benzina agevolata". Tuttavia "questo è tutto
- taglia corto l'assessore - poiché non è legittimamente possibile
porre in campo ulteriori rimedi".Maurizio Bait.
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( da "Sicilia, La" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Alunno senza trasporto a scuola "Troppe amnesie a
Niscemi" Niscemi. Il problema, che è stato segnalato da Giuseppe
Maida, relativo ad un bambino diversamente abile della città rimasto,
per una incredibile decisione burocratica, sprovvisto del servizio di
trasporto e di accompagnamento a scuola, trova comprensione e supporto da
parte del Consigliere comunale de "La Destra" Fabio Bennici il
quale fa sapere con una nota di non condividere tale
esasperazione della burocrazia e che è arrivata al punto tale da calpestare la
dignità umana di un'intera famiglia e soprattutto di un bambino
disabile di soli 8 anni. "Ero al corrente del problema del bambino e
della sua famiglia - scrive Bennici - tanto è vero che circa tre mesi
fa l'avevo fatto presente al sindaco il quale mi aveva risposto che si
sarebbe interessato con l'assessore ai servizi sociali e con gli
appositi uffici. Apprendo adesso invece con rammarico che dopo tre mesi circa
dalla mia segnalazione al sindaco, la famiglia del bambino sia rimasta
sprovvista del servizio di trasporto del Comune e che il primo cittadino
abbia risposto in merito alla vicenda nello stesso modo in cui rispose a me.
Credo che tale amnesia - aggiunge Bennici - abbia colpito anche il sindaco,
il quale evidentemente aveva dimenticato di avere preso un impegno con me in
merito al problema del bambino e della sua famiglia. A questo punto vorrei
ricordare al sindaco - puntualizza Bennici - che ci troviamo già a
metà dell'anno scolastico e che non è la prima volta che al
primo cittadino ed ai suoi assessori vengono segnalate situazioni meritevoli
di essere attenzionate e soprattutto dal punto di vista umano e sociale che
sono cadute nel dimenticatoio e nell'indifferenza. Noi de La Destra non
abbiamo più intenzione di concedere sconti a questa Amministrazione
comunale di sinistra, la quale sembra di avere sempre meno voglia di collaborare
costruttivamente con l'opposizione ed anche su questioni mirate a dare
dignità a chi ne ha di bisogno". A. D.
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( da "Virgilio Notizie" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
08-02-2008 14:49 "Non crea problemi" l'uso di mezzi
tecnici, fitofarmaci e concimi Roma, 8 feb. (Apcom) - Per le aziende agricole
italiane, i principali fattori contemporaneamente cruciali per la
competitività, ma anche "problematici" in termini di
gestione, sono l'accesso al mercato finale, gli adempimenti amministrativi e
la manodopera. Ad affermarlo è l'undicesimo Rapporto sull'agricoltura
italiana che è stato presentato oggi da Nomisma nell'ambito della
Fieragricola di Verona. Soprattutto sembra essere il nodo della
semplificazione burocratica uno degli ostacoli ancora da risolvere, mentre
l'uso di particolari mezzi tecnici per la produzione (come i fertilizzanti e
i prodotti chimi in genere) non appaiono più come vincolanti. La
ricerca è stata condotta su un campione rappresentativo di imprese
agricole distribuite lungo tutto lo Stivale. Negli ultimi tre anni, il 36,5%
del campione intervistato ha registrato incrementi - anche significativi -
nel fatturato, a fronte di un 28% che invece evidenzia risultati economici in
calo. L'incidenza delle aziende che mostrano performance in crescita aumenta
sensibilmente tra quelle che realizzano la vendita con marchio proprio (46,3%)
o che realizzano produzioni certificate (44%). Differenze significative anche
per quanto riguarda i canali di commercializzazione: il 53% di chi esporta ha
conseguito aumento di giro d'affari. E, in merito alle previsioni future per
i prossimi tre anni, la percentuale di aziende che si dichiara ottimista (con
fatturato in crescita) cresce fino al 42,7%. (rispetto ad un 19% pessimista).
La presenza di un marchio proprio o collettivo così come la
possibilità di esportare, di attivare contratti con la GDO o di
vendere direttamente favorisce tale ottimismo (55%). L'istituto di ricerca
bolognese, tuttavia, approfondisce proprio i fattori ritenuti importanti per
la competitività. Circa la burocrazia, Nomisma spiega: "Oltre il 65% del campione concorda sul
fatto che gli adempimenti burocratici rappresentano un problema da risolvere
e una percentuale addirittura superiore ritiene inoltre che negli ultimi
dieci anni le problematiche aziendali collegate a tali adempimenti siano
addirittura peggiorate". Mentre l'accesso al mercato finale viene
considerato un problema da risolvere per oltre il 60% degli intervistati. Sul
fronte della manodopera sono, invece, i costi elevati, la formazione
professionale non adeguata e l'incapacità di reperire forza lavoro con
tempestività i principali scogli da superare. Anche in questo caso,
solo il 16% ritiene che nell'ultimo decennio si siano fatti passi in avanti
per migliorare la situazione. "In relazione ai mezzi tecnici - precisa
invece Nomisma -, per le aziende intervistate gli agrofarmaci e i
fertilizzanti non rientrano tra i fattori ritenuti con più
criticità di gestione, mentre la loro utilità è
percepita elevata per la produttività". Dall'indagine svolta,
è emerso che in caso di non utilizzo degli agrofarmaci, il 39% delle
imprese rischierebbe di perdere dal 25% al 50% della propria produzione
annuale; un altro 22% rischierebbe un calo dal 50% al 75% mentre un altro 13%
potrebbe vedere andato perduto l'intero raccolto (tra questi ultimi rientrano
principalmente le imprese vitivinicole, frutticole e floricole).
Complessivamente, ponderando gli intervalli di perdita percepita con le
frequenze delle risposte, si arriva a stimare una diminuzione annua del 43%
in caso di non utilizzo di agrofarmaci e del 36% in merito ai fertilizzanti. Nomisma
tocca anche l'accesso al credito che rappresenta "un problema
grave" per circa la metà del campione intervistato. Soprattutto
per la mancanza di comprensione da parte degli istituti di credito delle
peculiarità del settore agricolo nonché all'inesistenza di strumenti
di credito bancario adeguati alle esigenze dell'impresa. Nel caso invece
delle assicurazioni, circa l'80% delle imprese lo ritiene un fattore
strategico di competitività che non sembra presentare rilevanti
criticità nella gestione aziendale, a parte le franchigie troppo
elevate.
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( da "Asca" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
(ASCA) - Roma, 8 feb - ''Era anche necessario - ha poi
osservato il presidente della Regione - condividere questa scelta con il
ministro dell'Interno, un atto che e' stato compiuto nella giornata di ieri:
e' chiaro infatti che lo Stato viene cosi' a risparmiare una cifra analoga a
quella della Regione ed il ministro Giuliano Amato e' stato quindi ben lieto
di poter organizzare nella stessa giornata le politiche e le elezioni
regionali''. Alle successive domande dei giornalisti, il presidente Illy ha
tra l'altro sottolineato che l'ordinaria amministrazione purtroppo non
permettera' di esaminare ed approvare alcuni provvedimenti di natura
legislativa, quali ad esempio la legge di riordino dei servizi sanitari, e
che particolare attenzione dovra' essere riservata nella prossima legislatura
alle questioni legate ad energia ed ambiente, allo sviluppo delle fonti
rinnovabili di energia (e per forme piu' avanzate di tutela del territorio e
dell'ambiente), nonche' per il proseguimento del programma di semplificazione
amministrativa. Riduzione dei costi dell'amministrazione
ed una burocrazia piu' semplice e piu' rapida, ha concluso Illy, rappresentano
infatti uno dei fattori di competitivita' di un territorio. Rispondendo ad
una domanda sulla sua ricandidatura legata all'approvazione del decreto
Milleproroghe, Illy ha fra l'altro detto di ritenere ''che nessuno voglia
accollarsi l'onere di non garantire gli ulteriori fondi alla Regione'',
facendo opposizione al decreto stesso che e' attualmente alla Camera e che
dovrebbe essere approvato tra il 19 e il 21 febbraio. ''Difficilemtne potra'
essere modificato in Senato perche' poi non ci sarebbero i tempi per un suo
nuovo passaggio alla Camera. Quindi sono fiducioso''. Entrando nel merito
delle elezioni, Illy ha rilevato di ''non temere per la scelta di Veltroni di
far correre da solo il PD alle prossime elezioni politiche''. ''Intesa
Democratica - ha confermato il presidente uscente - in Friuli Venezia Giulia
ha funzionato bene anche se qualche cosa del programma non e' stata
realizzata. I partiti della coalizione regionale e lo stesso segretario
regionale del PD hanno piu' volte dichiarato che Intesa Democratica e' una
formula che puo' essere riproposta anche alle prossime elezioni regionali''.
Compatezza della coalizione, candidato presidente e programma condiviso:
queste le condizioni, secondo Illy, perche' Intesa Democratica si ripresenti
compatta. fdm/mcc/ss (Asca).
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( da "Adige, L'" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
I e della sua famiglia, costretta a ricorrere al Tar, il
Tribunale di giustizia amministrativa, per impugnare il rifiuto dell'Azienda
sanitaria di Trento a fornire una protesi in silicone per la mano della
piccola FLAVIA PEDRINI Che succede quando la burocrazia non tiene il passo della medicina e dei suoi progressi? La
risposta pare racchiusa nella storia di una bambina trentina di dieci anni e
della sua famiglia, costretta a ricorrere al Tar, il Tribunale di giustizia
amministrativa, per impugnare il rifiuto dell'Azienda sanitaria di Trento a
fornire una protesi in silicone per la mano della piccola. Soluzione
adatta alla figlia, ma non contemplata nell'elenco delle prestazione di
assistenza di via De Gasperi. Un rifiuto che ha sconcertato e commosso anche gli
avvocati Stefania Cavallo e Giulio Pasquini, con studio legale a Verona, ai
quali si sono rivolti i genitori. E che ha lasciato basiti gli stessi
fornitori della protesi. Finché la bambina era piccola, anche la protesi
"standard", più rigida e meno vicina ad una mano vera sul
piano estetico, non aveva rappresentato problemi particolari. Ma con la
crescita ed il passare degli anni il quadro è cambiato: proprio
l'aspetto estetico dell'arto artificiale ha assunto una peso diverso sul
piano psicologico. Per fortuna oggi le protesi sono diventate sempre
più simili agli arti naturali, sia sotto il profilo della
funzionalità che dell'aspetto esteriore. Per questo motivo, pensando
al bene della loro bambina e su consiglio dei medici, i genitori hanno scelto
una protesi in silicone, molto più simile ad una mano vera. Un modello
con finiture medie che, rispetto ad uno "normale" costa 1.500 euro
in più, per un totale di 2.100 euro circa. Ma i genitori, quando hanno
indicato all'Azienda di via De Gasperi la tipologia scelta hanno avuto
un'amara risposta. "L'Azienda - spiega l'avvocato Pasquini - sostiene
che quella protesi in silicone non è prevista dal tariffario".
Risultato? L'Azienda è pronta a contribuire alla spesa della famiglia
solo con le voci del tariffario, che in questo caso sono pari a 600 euro.
"La protesi è sempre la stessa - spiega - è il
rivestimento a fare la differenza". Il tariffario in questione è
allegato al decreto ministeriale 332 del 1999, riguardante il "Regolamento
recante norme per le prestazioni di assistenza protesica erogabili
nell'ambito del Servizio sanitario nazionale. Modalità di erogazione e
tariffe". Ma lo stesso provvedimento, sottolineano i legali, prevede
anche la possibilità di autorizzare dispositivi non inclusi nel
nomenclatore (tariffario), riconducibili a quelli autorizzati. Una
precisazione che avrebbe dovuto consentire di adottare gli strumenti messi a
disposizione dalle nuove tecnologie. "E la stessa riconducibilità
è stabilita anche da una deliberazione del 2007 della giunta
provinciale di Trento - aggiunge - al fine di garantire la fornitura di
presidi innovativi e personalizzati, ancorché essi non siano ricompresi nel
nomenclatore tariffario per rispondere alle esigenze di offrire maggiori
possibilità di scelta. Visto che quest'ultimo è del 1999 e ora
siamo nel 2008, qualcosa in medicina sarà cambiato, ma evidentemente
la burocrazia non ha saputo tenere il passo",
osserva. I genitori, dopo il primo diniego, avevano deciso di presentare
anche i certificati medici: lo psicoterapeuta, in particolare, evidenziava la
valenza psicologica di quel tipo di scelta. Ma questo non era bastato. La
famiglia ha quindi deciso di imboccare la via legale, ritenendo che il
rifiuto dell'Azienda fosse inaccettabile. A prescindere dall'esito del contenzioso
giudiziario, ovviamente, i genitori hanno cambieranno la scelta. La protesi
in silicone rappresenta la soluzione migliore per la loro bambina. E questo
è ciò che conta. 08/02/2008.
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( da "Gazzettino, Il
(Padova)" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
PIOVE DI SACCO Servirà ai cittadini per avere un posto
unico dove chiedere certificati e documenti Polisportello, burocrazia
più semplice Piove di SaccoSono entrati nel vivo i lavori per
l'istituzione del nuovo sportello comunale al servizio dei cittadini di Piove
di Sacco.Per consentire l'effettuazione di questi interventi, nelle prossime
settimane sarà chiusa l'attuale entrata degli uffici anagrafe e
dell'area servizi alla persona (informazioni, servizi sociali, scuola,
sport, elettorale) e si potrà accedere dalla nuova porta di ingresso
distante pochi passi, sempre in Viale degli Alpini. La variazione per
accedere a questi uffici sarà adeguatamente segnalata e, comunque, il
disagio per i cittadini sarà momentaneo.Il nuovo servizio approntato
dall'amministrazione comunale verrà chiamato "Polisportello, al
servizio del cittadino", che nei prossimi mesi diventerà il punto
di riferimento per i servizi amministrativi del Comune di Piove di
Sacco."Il progetto - spiega l'assessore all'Organizzazione Alessandro
Maritan - è nato con l'obiettivo di concentrare in un unico sportello
di front-office lo svolgimento di quasi tutte le pratiche amministrative
necessarie al cittadino, riducendo progressivamente la necessità di
rivolgersi a vari uffici".La novità del nuovo polisportello non
riguarda solo il contatto con il pubblico, poiché tutta la struttura amministrativa
è stata profondamente riformata. "Si è fatto un notevole
sforzo condiviso dall'amministrazione e dal personale - aggiunge l'assessore
Maritan - per rivedere ogni singola procedura, semplificarla e
uniformarla".Ma quali, in sintesi, i vantaggi per il cittadino? I benefici
reali saranno molti: innanzitutto, l'utente si interfaccerà con un
interlocutore unico, poi avrà una risposta più rapida e,
inoltre, potrà conoscere lo stato di avanzamento della procedura in
ogni momento.Nel polisportello saranno attive cinque postazioni in uno spazio
di accoglienza del tipo "open-space" privo barriere fisiche tra
operatore e cittadino. Inoltre, dal sito internet dedicato che sarà
presto on-line, si potranno scaricare le informazioni e la modulistica
necessaria per tutte le pratiche gestite dal polisportello.Gianni Patella.
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( da "Virgilio Notizie" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
08-02-2008 16:19 "Sviluppo sostenibile in Italia è
irraggiungibile" Roma, 8 feb. (Apcom) - In una nota Federchimica si dice
"seriamente preoccupata" dalla decisione assunta dalla Commissione
Tecnica Via (Valutazione impatto ambientale) che ha bocciato, se pur di
misura, il progetto di bilanciamento degli impianti di produzione di Cvm e
Pvc a Porto Marghera della Ineos, la multinazionale inglese che è
impegnata in Italia con progetti di investimento a favore dello sviluppo
dell'industria chimica. L'area di Porto Marghera che ospita l'impianto Ineos,
da sempre al centro delle polemiche tra ambiente e sviluppo industriale,
"rischia ancora una volta - afferma Federchimica - di vedere penalizzata
una impresa chimica che, in ottemperanza alle direttive europee per la
prevenzione dell'inquinamento, ha già realizzato investimenti
ambientali e di sicurezza in linea con l'accordo di programma sottoscritto
dieci anni fa con i Ministeri competenti". Le perplessità emerse
in Commissione Via e il conseguente "reale pericolo di vedere l'azienda
costretta a fermare la propria produzione rischiano di aggravare
ulteriormente la delicata posizione del Polo industriale di Porto
Marghera". Per l'associazione questa iniziativa, se confermata,
pregiudicherebbe la permanenenza del Polo industriale "per colpa di burocrazia e incertezze, che
impediscono un equilibrato sviluppo sostenibile della zona, con ripercussioni
fatali anche per le altre aree produttive del Paese". "Cresce di
conseguenza, in modo evidente, il rischio di vedere delocalizzare impianti
industriali in regola con le direttive Ue in altre Regioni europee che,
con meno burocrazia, consentono in tempi rapidi -
conclude Federchimica - di avviare attività di produzione osservando
gli standard di compatibilità ambientale.
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( da "Virgilio Notizie" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
08-02-2008 15:55 Dopo rapporto Nomisma settore va posto al
centro agenda politica Roma, 8 feb. (Apcom) - Un piano per la
competitività, una 'Strategia di Lisbona' per l'agricoltura, che
preveda "strumenti reali per la crescita dell'impresa su tutti i temi
evidenziati dal rapporto: dalle opportunità di mercato, alla
dimensione economica delle imprese, all'internazionalizzazione". Sono le
richieste del presidente della Confagricoltura, Federico Vecchioni, che oggi
a Verona ha concluso la presentazione dell'XI Rapporto Nomisma sull'agricoltura
italiana, a Fieragricola. Vecchioni ha evidenziato i nodi storici irrisolti
del settore, come la "necessità di una politica dell'innovazione
in agricoltura e l'esigenza di una vera sburocratizzazione degli adempimenti
a carico delle imprese". Confagricoltura attende ora i risultati
definitivi del Rapporto, che "diranno anche il posizionamento italiano
rispetto ai principali Paesi concorrenti per alcune filiere produttive (vino,
latte, ortofrutta)". Intanto, secondo Vecchioni, bisogna "lavorare
assieme per migliorare le condizioni di competitività del nostro
sistema agricolo: a livello internazionale, a Bruxelles e con i provvedimenti
nazionali". La strada indicata da questi primi risultati del Rapporto
sull'Agricoltura è molto chiara. "Ci avviciniamo ad una nuova
legislatura e ad una nuova stagione di Governo e le imprese faranno, come
sempre, la loro parte", ha continuato il presidente che però ha
sottolineato: "Servono scelte politiche a tutto campo, per riportare
l'agricoltura al centro dell'agenda politica del Paese. Sono in gioco - ha
rimarcato Vecchioni - il 15% circa del Pil del Paese e milioni di operatori e
di occupati". Sono diverse le proposte di
Confagricoltura sui temi della burocrazia:
"Abbiamo calcolato - ha detto Vecchioni - che sono oltre cento le
giornate che un'impresa di medie dimensioni deve dedicare ogni anno agli
adempimenti burocratici ed amministrativi impostida varie normative". Ma
allo stesso tempo bisogna "garantire alle aziende i mezzi tecnici
adeguati ad un'agricoltura moderna e di qualità", assieme
a servizi creditizi e assicurativi specifici.
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( da "Agi" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Venezia FIERAGRICOLA: NOMISMA, CRESCE EXPORT, MA SPAGNA CI
SORPASSA (AGI) - Verona, 8 feb. - Agricoltura in cerca di competitivita' per lasciarsi alle spalle problemi ormai cronici come il
rapporto delle aziende del settore primario sul mercato, una burocrazia sempre piu' pesante, l'esigenza di manodopera a costi
competitivi e in linea con i paesi concorrenti dell'Unione europea. Senza
dimenticare che competitivita' significa anche stabilire rapporti sinergici
con il mondo creditizio e assicurativo. Magari, come ipotizza il
presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, "costituendo una
federazione nazionale per le imprese, per dare indicazioni al mondo politico,
nell'interesse generale del Paese". Un invito, quest'ultimo, che
Vecchioni ha rivolto al presidente del Senato, Franco Marini, presente in
Fieragricola a Verona per visitare la manifestazione e partecipare al
convegno organizzato da Veronafiere e Confagricoltura. Incontro durante il
quale e' stato presentato l'XI Rapporto sull'agricoltura italiana: "La
competitivita' dell'agricoltura italiana di fronte ai nuovi scenari
evolutivi". Oggi sono stati illustrati i primi risultati della ricerca,
che sara' terminata il prossimo giugno, come annunciato da Denis Pantini, coordinatore
dell'area Agricoltura e industria agroalimentare di Nomisma. La fotografia
scattata dall'istituto di ricerca bolognese si e' basato su un campione di
461 imprese agricole italiane. I principali fattori di criticita' risultano
essere l'accesso al mercato finale ('un problema da risolvere per oltre il 60
209568egli intervistati', indica Pantini), gli adempimenti amministrativi (la
criticita' supera il 65) e la manodopera. Solamente il 16% del campione pensa
che negli ultimi 10 anni si siano fatti passi in avanti per migliorare la
situazione.(AGI) Crc/Sma (Segue).
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( da "Agi" del
08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Venezia FIERAGRICOLA: NOMISMA, CRESCE EXPORT, MA SPAGNA CI
SORPASSA (AGI) - Verona, 8 feb. - Agricoltura in cerca di competitivita' per lasciarsi alle spalle problemi ormai cronici come il
rapporto delle aziende del settore primario sul mercato, una burocrazia sempre piu' pesante, l'esigenza di manodopera a costi
competitivi e in linea con i paesi concorrenti dell'Unione europea. Senza
dimenticare che competitivita' significa anche stabilire rapporti sinergici
con il mondo creditizio e assicurativo. Magari, come ipotizza il
presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, "costituendo una
federazione nazionale per le imprese, per dare indicazioni al mondo politico,
nell'interesse generale del Paese". Un invito, quest'ultimo, che Vecchioni
ha rivolto al presidente del Senato, Franco Marini, presente in Fieragricola
a Verona per visitare la manifestazione e partecipare al convegno organizzato
da Veronafiere e Confagricoltura. Incontro durante il quale e' stato
presentato l'XI Rapporto sull'agricoltura italiana: "La competitivita'
dell'agricoltura italiana di fronte ai nuovi scenari evolutivi". Oggi
sono stati illustrati i primi risultati della ricerca, che sara' terminata il
prossimo giugno, come annunciato da Denis Pantini, coordinatore dell'area
Agricoltura e industria agroalimentare di Nomisma. La fotografia scattata
dall'istituto di ricerca bolognese si e' basato su un campione di 461 imprese
agricole italiane. I principali fattori di criticita' risultano essere
l'accesso al mercato finale ('un problema da risolvere per oltre il 60
209568egli intervistati', indica Pantini), gli adempimenti amministrativi (la
criticita' supera il 65) e la manodopera. Solamente il 16% del campione pensa
che negli ultimi 10 anni si siano fatti passi in avanti per migliorare la
situazione.(AGI) Crc/Sma (Segue).
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( da "Provincia di
Sondrio, La" del 08-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
I costi della burocrazia Lo Stato non ce la fa a risparmiare: la spesa pubblica
è la metà del pil roma Altro che contenimento dei costi della macchina
statale. L'Istat rivela: sale la spesa pubblica e arriva a superare in valore
la metà del Pil: "il periodo 2000-2006 è caratterizzato da
un incremento crescente della spesa in rapporto al Pil,
che passa dal 46,2% del 2000 al 50,5% del Pil del 2006, con una media pari al
48,2% del pil". La crescita della spesa nell'arco di tempo considerato
è comunque accentuata da alcune "una tantum": licenze Umts,
i rimborsi Iva sulle auto aziendali , l'accollamento dei debiti per la Tav.
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ARTICOLI DEL
7-2-2008
San Colombano, il Consorzio
mette sotto controllo i vigneti ( da "Cittadino, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Il direttore chiarisce: "Il consorzio, tuttavia,
non andrà ad appesantire la burocrazia esistente e integrerà,
senza eliminarli, i controlli di altre realtà, quali, ad esempio,
l'Azienda sanitaria locale o l'Istituto per il controllo della
qualità. Anche se, ovviamente, ogni tanto non potrà evitare
visite ispettive nelle aziende".
Nessun dirigente di serie B ( da "Corriere delle Alpi" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
La burocrazia deve servire alla politica intesa come
cittadinanza, non il contrario. Inoltre la prospettiva è la
diminuzione dei dirigenti, ne abbiamo di bravi, ne bastano pochi, con la
valorizzazione dei funzionari". Il provvedimento infatti fa crescere
alcuni dipendenti comunali, portando a 21 le posizioni organizzative,
'Uno strano via vai di
stranieri' ( da "Gazzetta di Modena,La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
la burocrazia che "strangola" il piccolo
commercio italiano sembra non valere per i negozi gestiti da extracomunitari,
per i quali sembra essere in vigore una sorta di "liberalizzazione"
che consente loro di commerciare di tutto e in qualsiasi condizione di
degrado (si ricordi, al proposito, il commercio illegale di latte nel
piazzale di Via Circonvallazione 189)
Non avremo sacchetti in
strada ( da "Citta' di Salerno, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
emergenza passa ma le carte restano e noi, che iniziamo
ad avere una certa etá, vogliamo trascorrere una vecchiaia tranquilla".
Confermato anche il viaggio a Los Angeles: "Andrò in California
per tentare di convicere l'architetto Frank Ghery, che purtroppo ha fatto
un'esperienza negativa con la burocrazia italiana a Venezia". (g. g.).
Il centrodestra di Bra
respinge quella che, a suo parere, è la strumentalizzazione ( da "Stampa, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
sono tradizionalmente impegnate nell'aumento della
fiscalità e della burocrazia per i lavoratori autonomi. Poi esprimono
stupore per l'atteggiamento della Sibille, la quale "affronta il
problema a Bra, pur essendo componente della Giunta regionale che dovrebbe
regolamentare, ma colpevolmente non lo fa, gli orari in tutto il
Piemonte".
Verdura non scaduta gettata
nei cassonetti ( da "Stampa, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Sembra che la burocrazia complichi notevolmente questa
prassi. E che gettarli in un cassonetto sia la soluzione indicata dai
superiori. A tutela della clientela. "La gente dovrebbe preoccuparsi che
gli sia venduta merce scadente, e non il contrario", ha osservato
qualcuno.
Ripristinate l'aiuola alla
Torretta ( da "Stampa, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia per "qualche tempo"?".Cairo
deve evitare la chiusura dell'Abba Corre voce che il cinema Abba di Cairo sia
prossimo alla definitiva chiusura. Attivo dagli Anni '50 non solo per le
migliAia di film proiettati ma anche per le innumerevoli manifestazioni,
culturali, politiche e sociali, è rimasto l'unica sala cinematografica
permanente della Val Bormida e la sua chiusura significherebbe
I magistrati accusano: la
legge è inadeguata Abbiamo le mani legate ( da "Giorno, Il (Lecco)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Non vogliono uscire di casa, li spaventa la
burocrazia. In ogni caso non si può chiedere eroismo alla gente. Le
forze di polizia fanno quel che possono ma reati di questo tipo devono poter
essere perseguiti con strumenti di legge adeguati". C'entra anche la
paura. "La paura conta più di tutto.
Di GIULIO PANZANI -
FUCECCHIO - IL COMUNE in ristrettezze? Ma qu ( da "Nazione, La (Empoli)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
ordinaria burocrazia come pure per il personale i cui
costi, in molti casi, sono in aumento senza dire di quelli a nostro avviso
superflui come i 63.844 euro l'anno per lo stipendio del direttore
generale". Se è vero, comunque, che si investirà parte del
"tesoretto" per l'edilizia scolastica e per realizzare un percorso
pedonale in via Colombo -
Il professor belcari
candidato sindaco a s. maria a monte ( da "Tirreno, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
ma anche la burocrazia del comune andrebbe
semplificata e resa funzionale per le esigenze delle persone". La presentazione
del candidato sindaco alla stampa è avvenuta nella sede della lista
civica, in via Carducci. Presenti tutti i componenti del
"Progetto", compreso Alberto Fausto Vanni, leader del Pri.
Grasso presidente, nomina
ufficiale ( da "Nuova Venezia, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
quando oggi si deve andare incontro ad una precisa (e
lunga) burocrazia cartacea. "Noi approfondiremo tutto il capitolo
dell'informatizzazione dei rapporti tra studi legali e ugffici
giudiziari", prosegue Grasso, "con intese con gli uffici sulle
prassi, per gestire le fasi di un processo non condizionate dalla regola
procedurale".
Il galateo per il
matrimonio: cosa fare ( da "Mattino di Padova, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
le etichette computerizzate lasciatele alla
burocrazia. - La sposa non dimentichi di indossare per qualche ora al giorno
le scarpe che userà il giorno del matrimonio: mai sottovalutare le
scarpe, nel giorno del sì. Nemmeno quelle che, all'acquisto, vi
sembravano dei 'guanti. E in ogni caso, qualche cerottino antivesciche nella
borsetta di qualche amica,
Siniscola, la polizia
rischia di emigrare - sergio secci ( da "Nuova Sardegna, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
iter della pratica si era però arenato nei
meandri della burocrazia e delle difficoltà legate alla
regolarizzazione della lottizzazione. Il questore Antonello Pagliei, intervenendo
direttamente sulla vicenda alcuni mesi orsono, aveva invitato Regione e
Comune a fare in fretta perché il commissariato risulta sotto sfratto e
l'immobile di piazza Santo Stefano,
Gradisca sempre più
multietnica e non soltanto per il cpt: in aumento i residenti stranieri ( da "Messaggero Veneto, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Le risorse comunali stanziate a favore degli stranieri
(per integrare gli affitti o per altri interventi) sono considerevoli: 38
mila euro soltanto nel 2006, quasi tutti provenienti da finanziamenti
regionali. "Questo accade anche perché gli stranieri sanno destreggiarsi
molto bene nella burocrazia italiana", è la conclusione
dell'assistente sociale. Giuseppe Pisano.
Il richiamo di Mattinzoli:
Artigiani protagonisti ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia. "Il prossimo Governo - hanno
auspicato i vertici dell'Associazione Artigiani - dovrà dare risposte
importanti in questo ambito". Senza dimenticare l'energia - "il
nucleare è l'unica soluzione per competere con il resto d'Europa"
- e il centro storico di Brescia, per il quale "una delle prime
richieste che avanzeremo al nuovo sindaco sarà di rivedere il Piano
traffico"
L'impegno della Commissione ( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
E continueremo a lottare contro la burocrazia anche
nel 2008. Quest'anno saranno presentati altri 45 provvedimenti, che
produrranno altri vantaggi concreti e tangibili. Proporremo di semplificare
le attuali norme sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche
per agevolare ai fabbricanti, ai rivenditori e ai consumatori l'osservanza
degli obblighi ambientali.
Parcheggio sotto
l'orientale progetto al genio civile con raddoppio dei posti auto ( da "Centro, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
la burocrazia che lo esige", annota, "ma
è anche garanzia di ulteriori finanziamenti sulla zona che con
più intensità è interessata da frane almeno negli ultimi
decenni". Del comprensorio occidentale fanno parte aree critiche come
via Grele e il complesso delle scuole superiori, il campo sportivo e la
frazione San Donato.
A FUNERALI AVVENUTI, per
espressa volontà dell'es ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
anche se allergico alle burocrazie e ai vincoli di
partito, spirito libero, oltre a collaborare con quotidiani e periodici
locali, Pecoraro, che è stato per molti anni direttore del periodico
del Psi Luce, si dedicò anche alla scrittura di libri dando alle
stampe alcuni volumi i principali dei quali sono stati 'Storia delle
istituzioni ospedaliere carpigiane nei secoli'
L'INTERVENTO SECONDO
FRENICCHI LA CLASSE POLITICA LOCALE NON E' CONSAPEVOLE DEL RUOLO DEL NUOVO ENTE
0 La Provincia non deve soddisfare la fame di poltrone ( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
I cittadini sono stufi di lottare ogni giorno contro
una burocrazia costosa, arrogante e soffocante: Non auspica, ma pretende
amministratori seri e capaci anziché "minestre riscaldate", come
purtroppo quasi sempre accade. * ex Direttore Generale della Carifermo -
-->.
MATTIA ECCHELI Articolo 102
bis della Finanziaria provinciale ( da "Adige, L'" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
La burocrazia provinciale è chiamata a fornire
una risposta anche circa la portabilità (cioè il trasferimento
del mutuo da un istituto all'altro): "Vogliamo capire se è
possibile nel caso in cui la Provincia abbia erogato un contributo - insiste
la referente della Lega Consumatori - perché i consumatori ci dicono che la
Provincia lo impedisce"
Artigiani in crisi, cresce
il sospetto di "nero" ( da "Messaggero Veneto, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
e della burocrazia. Il fatto che le chiusure aumentino
nel secondo semestre è infatti molto significativo. Purtroppo,
però, c'è il sospetto che molte siano soltanto chiusure sulla
carta". Molte micro-aziende, secondo gli esperti del settore,
continuerebbero a lavorare "in nero", andando così a
danneggiare non soltanto i colleghi più regolari (
ALITALIA/ VERSACE: NESSUNO
CI HA MAI CHIESTO DI INVESTIRE ( da "Virgilio Notizie" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Per il presidente di Altagamma la situazione di
Alitalia sconta la situazione politica del Paese. "Paghiamo i disagi di
una politica che non sa decidere e risolvere i problemi. Alitalia è un
problema di sistema-Paese, un sistema che già funziona male con un
classe politica e una burocrazia dannosissima".
Ci scrivono ( da "Corriere della Sera" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Federica Gilardoni Elena Zanoletti BUROCRAZIA
Complicarsi la vita Una volta per ricevere a casa un certificato del Comune
si chiamava i numero 199199600 ed il giorno seguente si riceveva il
certificato pagando poche lire. Ora bisogna chiamare il numero 020202. E di
giorni ne passano sette.
E' sbarcata anche la Jlt ( da "Corriere Adriatico" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Jlt non si occupa solo di ordinaria burocrazia,
necessaria per la richiesta di approdo e per la manutenzione degli yacht.
Offre servizi: prenotazione di alberghi e guide turistiche,
approvvigionamenti e assistenza in mare con personale qualificato. Fondata
nel 2000, è il punto di riferimento primario nel Mar Adriatico e ha
già aperto uffici distaccati a Trieste,
Bretella, entro dicembre
conclusione dei lavori ( da "Corriere Adriatico" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
occorre infatti attendere che la burocrazia faccia il
suo corso: terminato il progetto è stato ora elaborato il bando per il
project financing. Nell'illustrare ciò che sarà realizzato e
ciò che è stato fatto Mechelli compie una riflessione non
incoraggiante sul futuro prossimo della città: " La situazione
della politica nazionale non è delle migliori.
La burocrazia stoppa le
piscine ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
commissione che le valuti La burocrazia stoppa le
piscine Situazione di stallo sulla procedura da seguire. E intanto i ragazzi
devono recarsi fuori città ChioggiaUn complesso natatorio con tre
piscine coperte e di differente capienza ed i servizi che ne faranno un vero
e proprio stabilimento balneare alle spalle del lungomare Adriatico nell'area
in cui già sono stati realizzati l'
Il Comune promette servizi
più efficienti ( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Riorganizzazione di aree e settori Meno burocrazia e
servizi più efficienti. A questo punta la riorganizzazione della
"macrostruttura" del Comune di Belluno. Che in parole povere
significa la ridefinizione di aree e settori dell'apparato comunale. Il nuovo
assetto amministrativo, che entrerà in vigore dal prossimo 11 febbraio,
prevede alla testa di Palazzo Rosso il segretario generale,
Sanità:
parità o disparità? ( da "Opinione, L'" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
impossibilità a poter soddisfare la normativa per
la faragginosa burocrazia a cui sono soggette e per obiettive
difficoltà a reperire in breve tempo i fondi necessari. Resasi conto
di questa preoccupante situazione, la Regione, supportata anche da alcune
indicazioni normative della nuova legge di Riforma Sanitaria, emanata appunto
dalla Ministra Bindi nel 1999 (Decreto Legislativo n.
CALABRIA: APOSTOLITI
(COOP.CHIRONE), LA REGIONE SOFFRE (2) ( da "Asca" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia calabrese, allora il quadro si tinge di
tinte fosche che celano evidenti disegni destabilizzanti. Eppure, in taluni
servizi si potrebbero evitare problemi e lungaggini dovute alla procedure di
affidamento dei servizi, se solo si prendesse in considerazione, per esempio,
l'opportunita' di affidare determinati servizi direttamente alle Cooperative
Sociali avvalendosi delle
Il richiamo di Mattinzoli:
<Artigiani protagonisti> ( da "Brescia Oggi" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia. "Il prossimo Governo - hanno
auspicato i vertici dell'Associazione Artigiani - dovrà dare risposte
importanti in questo ambito". Senza dimenticare l'energia - "il
nucleare è l'unica soluzione per competere con il resto d'Europa"
- e il centro storico di Brescia, per il quale "una delle prime
richieste che avanzeremo al nuovo sindaco sarà di rivedere il Piano
traffico"
APPALTI SPRINT PER LE
AZIENDE SALERNITANE ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
È il piano anti-burocrazia presentato ieri al
Comune dal sindaco Vincenzo De Luca insieme con i funzionari che dovranno
garantire celerità e trasparenza delle procedure. De Luca, durante
l'incontro, ribadisce che non si ricandiderà al Parlamento. CARLOMAGNO
A PAG.
DE LUCA: RIDURREMO DA 155 A
40 GIORNI I TEMPI DELLA BUROCRAZIA. INTERVENTI AFFIDATI A ROTAZIONE A 311
DITTE PRESELEZIONATE ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
ridurremo da 155 a 40 giorni i tempi della burocrazia.
Interventi affidati a rotazione a 311 ditte preselezionate PIERA CARLOMAGNO
Tempi di appalto delle opere pubbliche ridotti da 155 a 40 giorni di media.
Funzionari "coraggiosi" come Alberto Di Lorenzo dello staff del
sindaco e Nello Di Mauro dell'ufficio contratti, hanno scovato un capitolo
della legge Merloni del '
IACP, SCANDALO DEI FONDI
INUTILIZZATI ( da "Mattino, Il (Caserta)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
la cui partenza era stata promessa per gennaio 2008:
la burocrazia è più forte dell'urgenza di avviare a recupero
sottoservizi, scarichi fecali, opere di irregimentazione delle acque
pluviali, parte dei marciapiedi e intonaci esterni. "Non possiamo non
denunciare - aggiunge Cortese - che quando piove la vita negli alloggi Iacp
è un inferno.
E l'attesa continua...
Mammografia e Moc: più di 1 anno ( da "Salute (La Repubblica)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Sotto accusa i sistemi organizzativi, l'efficienza, la
burocrazia ("Si chede l'Ecg anche per le assunzioni ma non si rafforzano
i servizi", dice Miracapillo). Da incentivare l'idea delle
"multe" per chi non disdice gli appuntamenti. Sui centri
d'eccellenza (tante richieste) si ribadisce il diritto alla libera scelta.
LETTERE ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
pur se la burocrazia a volte è cieca e
raramente umana. Sto per partorire tra l'immondizia gp.nicola@libero.it Chi
mi aiuta? Sono in gravidanza al nono mese, fuori casa mia in via Modigliani a
Monterusciello ci sono più di 200 metri di
immondizia, l'aria è irrespirabile e ogni volta che esco ho crisi di
vomito.
PMI/ FEDERLAZIO: IN II
SEMESTE 2007 CALANO ORDINATIVI E FATTURATO ( da "Virgilio Notizie" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
la burocrazia ridondante in terzo luogo. "Ma
quello che appare più preoccupante - si legge nell'indagine
congiunturale - è constatare che il sistema politico, che a quello
economico dovrebbe dare direzione e progettualità per indirizzarlo su
traiettorie di sviluppo consolidate, e che nella nostra precedente indagine
noi avevamo considerato tra i principali fattori di freno,
QUALI PROSPETTIVE
DELL'AUTOTRASPORTO RAVENNATE? ( da "Sestopotere.com" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
economia rispetto ad un Ente Statale centralizzato ed
ingessato dalla burocrazia. L'efficienza e l'immagine di un porto non
è data solo dal suo fronte a mare ma, in un sistema economico, come
quello attuale, estremamente complesso, acquista sempre più importanza
il sistema retroportuale e logistico; le merci infatti al porto ci devono
arrivare agevolmente ed altrettanto partire.
Le ong italiane per la
Somalia ( da "Redattore sociale" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
la burocrazia; la "mancanza di continuità
e di strategie capaci di avere un impatto reale sui problemi e le diverse
realtà locali". Non ultimo l'assenza di uno stato somalo, che se
ha reso più difficile il lavoro delle ong internazionali, ha
rallentato e in qualche caso impedito lo sviluppo di ong nazionali.
Città illuminata
dalle fiaccole ( da "Sicilia, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
metri di distanza da quella strada in disuso si vedono
transitare le colonne di traffico automobilistico in entrambi i sensi di
marcia e viene da pensare come certe volte il semplice bere un bicchiere
d'acqua diventi difficile e si condanna la gente al disagio e all'elevato
rischio di incidenti stradali. Si spera, adesso, che la burocrazia miope
acquisti il bene della vista. F. P.
<La burocrazia come
killer>NISCEMI ( da "Sicilia, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
La burocrazia come killer"NISCEMI. Bimbo disabile
non fruisce da mesi del servizio di trasporto a scuola per una dimenticanza
Mussomeli. Hanno avuto un bel da fare i volontari della Misericordia domenica
e martedì per organizzare e controllare al meglio che tutto andasse
liscio nel corso delle due serata danzanti nella palestra comunale.
AGRICOLTURA/ CONFAGRI: SU
LAVORO AGRICOLO ANCORA TROPPA BUROCRAZIA ( da "Virgilio Notizie" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Caiatino su Retequattro e
ItaliaUno ( da "superEva notizie" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
inettitudine e burocrazia. Giuseppe Sangiovanni Info:
È possibile contattare Giuseppe Sangiovanni Giornalista freelance
collaboratore per quotidiani, settimanali e tv nazionali per segnalazioni di:
- Storie curiose, al limite della credibilità, a lieto fine - Truffe,
ingiustizia, burocrazia, spreco di soldi pubblici - Storie di disagio,
Articoli
( da "Cittadino, Il" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
San
colombano È partito il Piano di controllo del territorio collinare
banino e limitrofo. Su incarico del ministero, deciso a delegare ad organi
competenti l'osservazione dell'intera filiera produttiva vitivinicola, il
Consorzio volontari vini doc di San Colombano si occuperà di seguire
circa 25 iscritti all'albo degli imbottigliatori e 70 all'albo dei vigneti:
"Si tratta di professionisti e piccoli produttori, associati e non,
suddivisi nelle province di Milano, Lodi e Pavia. Per loro non vogliamo
essere un organo repressivo, bensì dedito alla prevenzione e alla
risoluzione delle problematiche vigenti" ha chiarito il direttore Marco
Tonni. Dato che, per legge, dal 2008 qualcuno avrebbe dovuto controllare i
territori collinari, il sodalizio ha preferito assumere l'incarico: "Se
fosse intervenuto un ente esterno sarebbe stato certamente più
inquisitorio. Noi, per il bene di una zona che amiamo, saremo ovviamente
più disponibili a dare consigli per migliorare, piuttosto che pronti
ad infliggere sanzioni" garantiscono i responsabili. Questo tipo di
monitoraggio avrà importanti conseguenze: il consumatore saprà
esattamente da dove provengono i vini e come sono stati ottenuti, mentre le
aziende potranno guadagnare visibilità e stima perché minuziosamente
controllate e certificate. Il direttore chiarisce:
"Il consorzio, tuttavia, non andrà ad appesantire la burocrazia esistente e integrerà, senza eliminarli, i controlli di
altre realtà, quali, ad esempio, l'Azienda sanitaria locale o
l'Istituto per il controllo della qualità. Anche se, ovviamente, ogni
tanto non potrà evitare visite ispettive nelle aziende".
Il presupposto è che tutti lavorino in buona fede e vadano
semplicemente indirizzati verso metodi e prassi sempre più ottimali.
Ma non mancherà severità per coloro che, al contrario, vorranno
scavalcare il disciplinare: "Terremo sott'occhio tutto il processo
produttivo. Conosceremo le caratteristiche e l'origine di ogni metro quadro
di vigneto e litro di nettare di Bacco" garantiscono i tecnici.
Attenzione quindi a svariate questioni: verifica del carico produttivo;
valutazione della correttezza delle varie denunce di produzione e
proprietà; analisi delle caratteristiche chimiche e organolettiche
dell'uva; controllo della corrispondenza tra quantità di prodotto
dichiarate e presenza di bottiglie negli esercizi pubblici. Tonni ha
concluso: "Grazie a questo lavoro, potremo finalmente garantire con
certezza che, quello che viene chiamato "San Colombano", è
realmente il vino prodotto sulla nostra collina. Inoltre, ci si dovrà
abituare a riconoscere la netta differenza tra i concetti "Denominazione
di origine controllata" e "Indicazione geografica tipica".
Quest'ultimo infatti identifica nettari meno controllati e dei quali non si
conosce la provenienza". Paola Arensi.
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( da "Corriere delle
Alpi" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
MACRO
STRUTTURA "Nessun dirigente di serie B" Prade e Gamba spiegano le
ragioni della riforma BELLUNO. "Sono le premesse per una riforma della struttura
comunale, un percorso da fare insieme non ancora definitivo". C'è
più di una semplice riorganizzazione dietro la delibera approvata
dalla giunta martedì e presentata ieri dal sindaco Antonio Prade. La
nuova macro struttura diventerà operativa lunedì e, se
riuscirà a superare le Forche Caudine degli oppositori (l'elenco
è già nutrito), rappresenterà una vera e propria
rivoluzione per la macchina comunale. Sei settori per sei dirigenti, ma a uno
di loro vengono affidate undici aree, a un altro cinque e ai quattro colleghi
solo due aree a testa. Facile immaginare la reazione di chi si considera
depotenziato, ma il problema non è solo "professionale",
visto che ogni dirigente percepisce uno stipendio proporzionale al numero di
settori di cui si occupa. L'ambito più rilevante andrà in mano
al direttore generale Gnes, che si è dimesso da questo incarico per
diventare dirigente. A Gnes viene affidata l'area sviluppo e programmazione
che comprende: personale, formazione, sociale e igiene, edilizia privata, ufficio
di piano e programmazione urbanistica, bilancio e patrimonio, reperimento
delle risorse economiche, usi civici e tributi, gestione contabile, economato
e società partecipate, attività produttive, turismo e ambiente.
Il dirigente del settore interventi sul territorio (Erranti) si
occuperà di opere pubbliche, gare, appalti, espropri, manutenzioni,
viabilità, mobilità e Ced. Agli altri restano cultura, sport,
sportello civico e vigilanza, con due aree a testa. Prade e Gamba non fanno i
nomi, ma i tre settori andranno rispettivamente a Martinelli, Florida,
Barizza e Salmaso. Il segretario generale penserà a contratti e
contenzioso, delibere, segreteria e controllo di gestione. "In campagna
elettorale abbiamo detto che avremmo rinnovato la macro struttura", dice
ancora il sindaco, "e ora rispettiamo i patti, in modo da incontrare
valutazioni positive. Iniziamo solo a balbettare perché il percorso è
ancora lungo". I principi seguiti nella decisione sono almeno due,
spiega ancora Prade: "La burocrazia deve
servire alla politica intesa come cittadinanza, non il contrario. Inoltre la
prospettiva è la diminuzione dei dirigenti, ne abbiamo di bravi, ne
bastano pochi, con la valorizzazione dei funzionari". Il provvedimento
infatti fa crescere alcuni dipendenti comunali, portando a 21 le posizioni
organizzative, che erano 18, ma 16 effettive. L'assessore al personale
Paolo Gamba mostra il fax ricevuto durante la giunta di martedì dal
sindacato veneto dei dirigenti: "Mi invitano a soprassedere". Ma
non lo ha fatto e nei prossimi giorni la delibera andrà anche in
commissione: "I passaggi importanti li abbiamo fatti" e invita a
non vedere dirigenti di serie A e di serie B: "Stiamo parlando di
settori essenziali, sui quali abbiamo strategie importanti, è giusto
che se ne occupino senza avere altri compiti. Superato questo periodo le aree
torneranno ad essere più corpose". (i.a.).
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( da "Gazzetta di
Modena,La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Caselli
di An interroga per conoscere cosa succede in un negozio in via
Circonvallazione 'Uno strano via vai di stranieri' 'Controlli sui prodotti e
sulle licenze di vendita' Con un'interrogazione che verrà discussa nel
prossimo consiglio comunale Luca Caselli di Alleanza Nazionale lancia un
nuovo allarme a proposito delle attività commerciali gestite da
stranieri lungo la Circonvallazione (questa volta non al civico 189 ma poco più
avanti). Non può non tornare alla mente il rogo del 1 gennaio nel
quale bruciò completamente un emporio al e una buona parte del palazzo
in cui si trovava. Caselli pone problemi di sicurezza e
identificabilità. "Mi è stato segnalato - spiega - un
esercizio commerciale in via Circonvallazione Sud Est 235, gestito da
extracomunitari, nel quale si sussegue un viavai di stranieri che entrano per
acquistare merci non meglio precisate e impossibili da vedere, posto che le
vetrate del negozio sono oscurate. La situazione è piuttosto
singolare. E' stato più volte sollecitato l'intervento della Polizia
municipale, anche perchè le attività commerciali svolte
dovrebbero essere per lo meno conoscibili". "Occorre anche sapere
se l'esercizio sia o meno provvisto di permessi e licenze di competenza
comunale. Il proliferare di simili negozi - specie nel quartiere Braida -
sarebbe un grave problema per la città, confidiamo perciò in un
celere e incisivo intervento delle autorità comunali per verificare se
l'esercizio citato sia o meno in regola". Del resto, continua Caselli
"la burocrazia che
"strangola" il piccolo commercio italiano sembra non valere per i
negozi gestiti da extracomunitari, per i quali sembra essere in vigore una
sorta di "liberalizzazione" che consente loro di commerciare di
tutto e in qualsiasi condizione di degrado (si ricordi, al proposito, il
commercio illegale di latte nel piazzale di Via Circonvallazione 189)".
Nell'ultimo consiglio comunale il sindaco illustrò già, in
parte, le attività di controllo svolte dalla polizia municipale sugli
esercizi gestiti da stranieri, tredici azioni nel corso del 2007. Dal punto
di vista delle licenze, è già noto, per attività di
superfici ridotte non serve un'autorizzazione comunale. Il problema posto da
Caselli, specie dopo i fatti di gennaio, resta comunque molto sentito e
motivo di continue richieste di spiegazioni.
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( da "Citta' di
Salerno, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
DE
LUCA "Non avremo sacchetti in strada" A fine mese il quarto
piazzale, censiti cave e siti argillosi " "State tranquilli avremo
autonomia a sufficienza, a Salerno non vedrete un sacchetto della spazzatura
per strada". " Il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca è
sicuro del fatto suo, anche perché, aggiunge, "è inimmaginabile
che non si aprano altre discariche in Campania. Scatterebbero le procedure di
infrazione dell'Unione europea, con multe salatissime e la revoca dei
finanziamenti comunitari. Un disastro tale l'Italia non può
assolutamente permetterselo". " Nonostante ciò, De Luca le
sue precauzioni le sta prendendo. "In venti giorni - spiega - sará
pronto il quarto piazzale ad Ostaglio che ci consentirá di stare più
tranquilli". " Il sindaco conferma anche la notizia dell'incarico
ai tecnici comunali di individuare nuovi siti, ma minimizza: "Si tratta
solo di una mappatura delle cave esistenti sul nostro territorio e di siti argillosi.
Ripeto è solo un fatto teorico più che un'esigenza reale".
Ieri De Luca presentava le procedure semplificate che il Comune adotterá per
gli appalti di lavori pubblici. Inevitabile un riferimento anche a quelle che
dovrá adottare come commissario delegato alla progettazione, costruzione e
gestione del termovalorizzatore per i rifiuti. " "Saranno procedure
semplificate, ma sempre nell'ambito di ciò che ci consente di fare la
normativa, altrimenti - spiega - scattano gli avvisi di garanzia. L'emergenza passa ma le carte restano e noi, che iniziamo ad
avere una certa etá, vogliamo trascorrere una vecchiaia tranquilla".
Confermato anche il viaggio a Los Angeles: "Andrò in California
per tentare di convicere l'architetto Frank Ghery, che purtroppo ha fatto un'esperienza
negativa con la burocrazia italiana a Venezia". (g. g.).
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( da "Stampa, La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il
centrodestra di Bra respinge quella che, a suo parere, è la
"strumentalizzazione" della sinistra sul tema delle aperture
domenicali. Lo fa sottoscrivendo un documento unitario nel quale, oltre ad un
duro attacco sferrato all'assessore regionale braidese Bruna Sibille, invita
anche i commercianti "a diffidare di strumentalizzazioni che hanno come
unico scopo la ricerca del consenso in vista delle prossime elezioni comunali
da parte di forze politiche che, a livello regionale e nazionale, sono tradizionalmente impegnate nell'aumento della
fiscalità e della burocrazia per i lavoratori
autonomi. Poi esprimono stupore per l'atteggiamento della Sibille, la quale
"affronta il problema a Bra, pur essendo componente della Giunta regionale
che dovrebbe regolamentare, ma colpevolmente non lo fa, gli orari in tutto il
Piemonte". I consiglieri di maggioranza commentano anche in modo
critico il volantinaggio di sabato scorso, organizzato dal centrosinistra.
Scrivono ancora: "Troppo comodo criticare una singola Amministrazione
comunale quando ve ne sono parecchie, anche a pochi chilometri di distanza,
che non hanno avuto alcun problema nell'autorizzare le aperture festive pur
trovandosi nell'area di competenza dell'Ascom Bra. Come mai chi ha un
incarico regionale, non protesta presso quei Comuni?", E concludono:
"Il concorrente maggiore è la diminuzione dei consumi e non certo
i centri commerciali, che hanno ormai stabilizzato la loro presenza sul
territorio. Le aperture domenicali sono state ben accolte dalla gente; si
è cercato di evitare fughe di acquirenti verso Alba o Mondovì o
nel costruendo "Roero Center" di Santa Vittoria. La maggioranza dei
commercianti braidesi conosce questa realtà; a loro chiediamo di non
farsi strumentalizzare, soprattutto da chi è da sempre contro il
lavoro autonomo". Replica l'assessore Sibille: "Ho lottato per una
causa nella quale credo, come consigliere comunale di Bra. Come assessore mi
sono prodigata sia per attivare una serie di incontri tra il collega Caracciolo,
il presidente Dardanello e gli amministratori loclai per arrivare a scrivere
delle regole condivise per il Piemonte. Mi sono anche impegnata per arrivare
a creare il distretto commerciale che da ieri è una
realtà".\.
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( da "Stampa, La" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
SANREMOUN
SUPERMERCATO L'AVEVA BUTTATA PERCHE' NON POTEVA PIU' METTERLA IN VENDITA
Verdura non scaduta gettata nei cassonetti Passanti "a caccia" di
prodotti freschi fra i rifiuti [FIRMA]DANIELA BORGHI SANREMO Frutta e verdura
non scaduta, gettata nei cassonetti dei rifiuti. Tutto ciò mentre,
anche a Sanremo, cresce il numero di chi non riesce a mettere insieme il
pranzo con la cena. Non è sembrato vero, ieri mattina, ad alcuni
passanti di via Pietro Agosti, vedere spuntare dai contenitori dell'immondizia
sacchi pieni di arance, zucchine, bietole, cetrioli, spinaci, fave. Anche
buste confezionate con varie qualità di insalata. Quando basta per
fare un minestrone. Non è la prima volta che i bidoni della
"rumenta" vengono presi d'assalto da persone in cerca di cibo ancora
commestibile, per necessità o per risparmio. Extracomunitari,
comunitari (romeni) e anziani che sperano di portarsi a casa qualche avanzo
perché fare la spesa è diventata un'impresa sempre meno abbordabile.
E, nell'impossibilità di comprare la "prima scelta" nei
supermercati, molti di loro si sono adattati agli scarti che si possono
mettere in vendita. Mele e pere ammaccate, radicchi e verze rammolliti,
melanzane e banane che hanno superato il livello di maturità. Ieri,
però, si è registrato un elemento di novità, che ha
allargato il "target" dei "riciclatori di verdura". Le
buste di insalata non erano scadute. La data si riferiva al 7 e in alcuni
casi anche all'8 febbraio. Quindi commestibile senza ombra di dubbio. Alcune
signore impegnate nelle commissioni mattutine che si sono imbattute nei
cassonetti di fronte a via Caduti del lavoro, hanno superato gli indugi,
infilato la mano nel bidone e completato la spesa con un fuori programma
all'insegna del risparmio. Anche qualche pensionato ha approfittato dell'occasione,
e ha riempito il sacchetto con arance da selezionare. Potevano essere avanzi
di un ristorante, ma si è scoperta l'identità dell'ignaro
benefattore grazie alle confezioni dell'insalata: supermercato Gs. Si
è poi saputo che questo esercizio deve rispettare le direttive cui
è sottoposta tutta la catena, e quindi di eliminare qualsiasi scorta
di articoli freschi di prossima scadenza. A partire da due giorni prima della
data indicata sulla confezione. Ma allora, per evitare lo spreco, perché non
donare le derrate a enti benefici? Sembra che la burocrazia complichi notevolmente questa prassi. E che gettarli in un
cassonetto sia la soluzione indicata dai superiori. A tutela della clientela.
"La gente dovrebbe preoccuparsi che gli sia venduta merce scadente, e
non il contrario", ha osservato qualcuno. Per evitare questi
sperperi, altri supermercati hanno adottato sistemi diversi. Il Conad
Permare, ad esempio, mette in vendita articoli in scadenza (non scaduti) a
prezzi scontati fino al 50%: insalate, minestroni freschi, yogurt e frutta di
ogni tipo. "Tutto è evidenziato da appositi cartelli",
spiega il responsabile, Marco Lupi. E aggiunge: "Nel caso in cui ci
siano consegnati articoli con confezioni o etichette difettose, scatole ammaccate,
ma con il prodotto integro, li devolviamo a enti benefici". Resta il
fatto che, anche a Sanremo, aumentano le persone che fanno sempre più
fatica a far quadrare i conti. I pensionati sono quelli che soffrono di
più i contraccolpi della crisi. Anziani che frugano tra i cassonetti
alla ricerca di qualcosa di commestibile, incuranti dei passanti che si
fermano, stupiti o forse solo incuriositi. Scene di questo tipo sono sempre
più frequenti: brutti segnali che danno la percezione chiara e diretta
di come si sia abbassata la soglia di povertà.
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( da "Stampa, La" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
La
parola ai lettori "Ripristinate l'aiuola alla Torretta" Lettere ed
e-mail vanno inviate a:LA STAMPA REDAZIONE DI SAVONA p.za Marconi, 3/6 -
17100 Savona Fax: 019 810.971, e.mail: savona@lastampa.it Preghiamo i lettori
di essere sintetici. I testi privi di generalità, indirizzo e recapito
telefonico non saranno pubblicati.I lavori al viadotto del lungomare
Matteotti, tra le Funivie e la Torretta, hanno avuto come conseguenza il
rifacimento dell'aiuola spartitraffico di fronte proprio alla Torretta. Era
una vera e propria aiuola, ricca di verde e ben tenuta. La si è
sostituita con una colata d'asfalto e bitume, una vera bruttura. Possibile
che dall'appalto dei lavori eseguiti sul lungomare Matteotti non sia stato
ricavato qualche piccolo risparmio per rifare l'aiuola come era in origine?
In ogni caso, possibile che la Provincia, esecutrice e responsabile dei
lavori, non si decida a curare anche l'aspetto decorativo del suo intervento?
LETTERA FIRMATA SAVONA Risponde Ivo Pastorino: "In effetti questa
dimenticanza nel rifare com'era l'aiuola spartitraffico alla Torretta non
è sfuggita a molti savonesi. Di ''mugugni'' se ne sono sentiti
parecchi, ma si è sempre risposto, anche se non in via ufficiale. che
nell'arco di qualche tempo tutto sarebbe tornato come prima. Ma che s'intende
a livello di burocrazia per "qualche tempo"?".Cairo deve evitare la
chiusura dell'Abba Corre voce che il cinema Abba di Cairo sia prossimo alla
definitiva chiusura. Attivo dagli Anni '50 non solo per le migliAia di film
proiettati ma anche per le innumerevoli manifestazioni, culturali, politiche
e sociali, è rimasto l'unica sala cinematografica permanente della Val
Bormida e la sua chiusura significherebbe la morte di una parte della
storia di Cairo e del movimento colletivo che ha portato avanti nel contesto
della Società operaia di mutuo soccorso. Sarebbe clamorose che Cairo,
principale centro della Valle, dopo le numerose chiusura di uffici, pubblici
e privati, perdesse anche l'unico cinema rimasto, Ho sentito dire che al suo
posto si ipotizzano negozi e altre attività. Sarebbe assurdo
perchè, a mio avviso, si andrebbe contro alla storia della
Società operaia in cui ha sede la sala cinematografica. Come cairese
che ha frequentato per decenni il cinema, mi auguro che ci sia un intervento
immediato dell'amministrazione comunale per trovare una soluzione non solo
ala questione cinema ma in generale alla gestione della Soms perchè,
secondo me, devono essere riviste molte cose per dare una risposta sera e
futura alla nostra "decadenza", RENZO CIRIO CAIRO MONTENOTTE
Rifiuti, riprendersi quelli dell'ex Acna La richiesta di accogliere in
Liguria un migliaio di tonnellate di spazzatura proveniente dall'area
napoletana è stata respinta da numerosi sindaci, consiglieri e
politici vari locali. Bene, se hanno un minimo di dignità, ora devono
esigere che ci vengano restituite le novecentomila tonnellate di fanghi
tossici nocivi dell'Acna di Cengio, abusivamente trasportate in Campania
negli Anni '90. PROSPERO FONDA SAVONA Quale soluzione per via Monturbano? In
un articolo apparso su La Stampa del giorno 4 novembre 2004 si leggeva che il
capogruppo consiliare Federico Delfino appartenente a Forza Italia aveva
chiesto una convocazione urgente al Comune di Savona per trovare al
più presto una soluzione circa l'erta di via Monturbano. Soprattutto
anziani e disabili gli sarebbero particolarmente grati se volesse esporre,
magari su queste stesse colonne, quali sono le attuali proposte di Forza
Italia al riguardo. UGO PIACENTINI SAVONA.
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( da "Giorno, Il
(Lecco)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
PERCHE'
INDAGARE E' DIFFICILE I magistrati accusano: la legge è inadeguata Abbiamo
le mani legate ? MILANO ? "ABBIAMO le mani legate: le indagini
continueranno a partire con il freno a mano fino a quando per perseguire il
reato di truffa ci sarà bisogno della querela delle vittime". A
parlare è un pm che con una carriera pluridecennale, prima in Pretura
e poi in Procura, ha visto passare sul suo tavolo centinaia di fascicoli per
truffa e "furto con destrezza", ma che per ragioni d'ufficio chiede
di non comparire. Perché è così difficile combattere il fenomeno
delle truffe agli anziani? "Perché gli anziani sono la parte debole
della società. Quando non è per vergogna, è per paura
che si rifiutano di querelare chi li ha raggirati. E spesso, quando lo fanno,
danno una versione dei fatti imprecisa. Ma senza querela, in caso di truffa semplice
l'indagine parte lentamente: con un solo episodio è difficile chiedere
misure cautelari, non si può intercettare, l'arresto è previsto
solo in flagranza di reato e soprattutto, al termine dell'indagine, il reato
rischia di restare impunito. Nella mia esperienza, nel 50 per cento dei casi
dobbiamo arrenderci davanti ai no delle vittime, che non vogliono
denunciare". Perché sono così restìe? "Spesso sentono
che il gioco non vale la candela. Il prototipo della vittima di raggiri
è l'anziano solo, magari con problemi di mobilità. Per un furto
in casa da 50 o 100 euro messo a segno con il trucco del finto impiegato Enel
spesso si rassegnano a non cercare giustizia. Non
vogliono uscire di casa, li spaventa la burocrazia. In
ogni caso non si può chiedere eroismo alla gente. Le forze di polizia
fanno quel che possono ma reati di questo tipo devono poter essere perseguiti
con strumenti di legge adeguati". C'entra anche la paura. "La paura
conta più di tutto. Gli anziani sono riluttanti perché si
sentono i più esposti psicologicamente. Sono deboli contro gente che
di norma è espertissima: a volte usano l'ipnosi, altre sono
semplicemente abili manovratori della buona fede altrui". Nell'anno
giudiziario che si è appena concluso, le truffe semplici sono passate
da 568 a
619 nel distretto di Milano. "Purtroppo, con l'invecchiamento della
popolazione, il problema è sempre più attuale. Tanto è
vero che la norma che prevede la querela deriva da un codice pensato negli
anni Trenta per una popolazione molto più giovane. A fronte di quello
che succede nelle nostre città, però, è necessaria una
modifica di legge che preveda la possibilità di procedere d'ufficio
almeno nel caso in cui la vittima sia un soggetto debole. Senza, i criminali
avranno ancora vita facile. Chi usa il trucco del finto tecnico del gas sa di
entrare in casa altrui senza bisogno di violenza. E i suoi avvocati, un
giorno, giocando sul filo del codice penale potranno sostenere che
l'eventuale sottrazione di poche decine di euro è stata una truffa e
non un furto. E allora, senza querela, l'imputato andrà assolto".
- -->.
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( da "Nazione, La
(Empoli)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di
GIULIO PANZANI ? FUCECCHIO ? IL COMUNE in ristrettezze? Ma quando mai! Anzi:
fra l'avanzo di bilancio del 2006 che è stato di 760.000 euro, un
aumento delle entrate per l'Ici sui fabbricati ex rurali per altri 150.000,
maggiori contributi, per 32.000 euro, da parte dello Stato per il fondo
ordinario e trasferimenti dalla Regione per il sociale, per ulteriori
258.000, le casse dell'ente locale stanno facendo il pieno. Numeri, questi,
che sono emersi nel corso di uno degli ultimi consigli comunali in cui si
è discusso degli assestamenti di bilancio e che vengono sottolineati
da Daniela Vallini, ex candidato sindaco della CdL e ora consigliere di An.
"Risorse che avrebbero potuto essere almeno in parte utilizzate per imprimere
a Fucecchio una spinta di rinnovamento e che invece serviranno -afferma la
Vallini- per l'ordinaria burocrazia come
pure per il personale i cui costi, in molti casi, sono in aumento senza dire
di quelli a nostro avviso superflui come i 63.844 euro l'anno per lo
stipendio del direttore generale". Se è vero, comunque, che si
investirà parte del "tesoretto" per l'edilizia scolastica e
per realizzare un percorso pedonale in via Colombo -continua
l'esponente di An- è altrettanto vero che il contributo per il centro
storico e il PIR è passato da 28.000 euro, che erano comunque troppo
pochi, a 19.500, a
riprova del fatto che non si investe per rivitalizzare quello che dovrebbe
essere il motore della cittadina neanche quel poco che era stato inizialmente
promesso. "Qualcuno ha anche detto che l'edificazione selvaggia sul
territorio serve all'amministrazione per fare cassa -dice ancora l'ex
candidato sindaco- e infatti gli oneri di urbanizzazione primaria,
preventivati in bilancio in 240.000 euro, sono di 329.000 mentre crescono
sensibilmente anche i contributi per i costi edilizi". I ritardi
nell'attuazione del programma, dunque, non possono essere imputati a presunte
difficoltà finanziarie del comune che aumenta l'indennità di
missione e i rimborsi spese per gli amministratori comunali, le spese per la
custodia e le pulizie degli impianti sportivi e quelle per gli spettacoli e
le attività artistiche. Una nota curiosa, poi, riguarda i proventi
delle concessioni di aree e loculi cimiteriali che erano stati calcolati, in
bilancio, in 270.000 euro mentre ora si riducono a 80.000: "A fronte di
una serie d'interventi per l'ampliamento dei cimiteri, si puo' dedurre, oggi,
che questi sono stati sovradimensionati. Forse si presumeva che i fucecchiesi
morissero di piu' o si sono sbagliati i conti dando il via a alcuni lavori e
rinviandone altri che, al contrario, avrebbero dovuto essere effettuati
subito". - -->.
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( da "Tirreno, Il" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Empoli
Il professor Belcari candidato sindaco a S. Maria a Monte Docente
all'università di Firenze, padre di sei figli, guida una lista civica S.
MARIA A MONTE. è Antonio Belcari il candidato a sindaco della lista
civica "Progetto per Santa Maria a Monte". Professore alla
facoltà di agraria dell'Università di Firenze, 56 anni, sei
figli e un obiettivo: vincere le elezioni per "far uscire il paese dal
tunnel". Infrastrutture, sicurezza e una amministrazione che
"funzioni davvero" saranno i punti del programma con cui
cercherà di battere i concorrenti. "Se le elezioni si svolgeranno
insieme alle politiche, saremo comunque pronti per affrontare la sfida".
Belcari è chiaro nell'esprimere il suo concetto. La data del 13 aprile
non lo spaventa. Così com'è esplicito nel dire che la sua
è una lista di centrodestra, "in aperta opposizione alla giunta
comunale in carica". Dopo aver declinato una prima volta l'invito,
rivoltogli dalla Cdl in vista di uno schieramento unico con il
"Progetto" - ipotesi per ora non realizzata - Belcari ha deciso di
accettare la candidatura: "Non nego che prima di decidere chi dovesse
fare il candidato sindaco abbiamo avuto una lunga discussione interna. Nella
nostra squadra c'erano tre o quattro persone che avrebbero potuto proporsi
come sindaco a Santa Maria a Monte senza alcun tipo di problema. Alla fine
sarò io il candidato e ne sono ben contento, anche se non sarà
facile". Presto i componenti del "Progetto" cominceranno a
incontrare i cittadini. "Siamo tutti nati e cresciuti in questo paese -
riprende Belcari - e sappiamo tutto di Santa Maria a Monte. Ma abbiamo
intenzione di approfondire le tematiche che stanno più a cuore alla
gente. Vogliamo capire quali sono i problemi reali della vita quotidiana, ma
anche quelli legati al mondo dell'imprenditoria". "In parte -
continua - abbiamo già cominciato a ricevere segnalazioni. La
distribuzione del numero unico del nostro giornale alle famiglie durante il
periodo di Natale ha dato ottimi frutti. Infatti, avevamo messo una cartolina
con cui chiedevamo di segnalarci problemi. Il risultato sono state richieste
di interventi sulla rete fognaria, che in molti casi non esiste, e sulla sicurezza.
Infrastrutture, ma anche la burocrazia del
comune andrebbe semplificata e resa funzionale per le esigenze delle
persone". La presentazione del candidato sindaco alla stampa è
avvenuta nella sede della lista civica, in via Carducci. Presenti tutti i componenti
del "Progetto", compreso Alberto Fausto Vanni, leader del Pri.
"Servirebbe un giornale intero - spiega Vanni - per raccontare le cose
negative di questo comune. La nostra impressione è quella di essere
l'ultima ruota del carro, rispetto ai paesi della zona. A Bientina, per fare
un esempio, si respira un'aria diversa. Le procedure per le aziende, giusto
per citare un caso, sono snelle e semplici, con gli uffici comunali che
aiutano chi si rivolge a loro per un problema. Qui a Santa Maria a Monte tutto
questo non accade. Vediamo che la giunta annuncia progetti e opere. Peccato
che non vengano mai realizzati". Andreas Quirici.
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( da "Nuova Venezia,
La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cronaca
Grasso presidente, nomina ufficiale "Internet taglia-tempi e studi
specializzati all'americana" AVVOCATI Pizzigati lascia dopo 3 mandati Velocizzare
i tempi dei processi, recuperare l'immagine dell'avvocatura e guidare,
soprattutto i giovani, verso una specializzazione all'"americana"
degli studi. Queste le tre ambiziose parole d'ordine che si è dato il
nuovo presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Venezia: Daniele
Grasso, 57 anni, con studio a Chioggia e Venezia. La sua investitura era
già annunciata da tempo, ma ieri è arrivata la nomina
ufficiale. Sarà, infatti, lui a rappresentare per i prossimi due anni
le toghe veneziane, guidandone l'organismo professionale e succedendo
così a Mauro Pizzigati - civilista e presidente della Casinò di
Venezia Spa - che ha retto la presidenza per ben tre mandati consecutivi.
"La lunghezza della giustizia a Venezia è allarmante", ha
dichiarato Grasso subito dopo la nomina, "per questo prenderemo contatto
con tutti i dirigenti degli uffici giudiziari per cercare di velocizzare i
tempi con il ricorso all'informatica. La situazione veneziana è nota
per l'allarme che desta: il trend non dimostra prospettive di miglioramento,
per questo bisogna privilegiare la pragmaticità". Come? Per
esempio, utilizzando e-mail certificate per avere informazioni sullo stato di
un procedimento penale o civile, quando oggi si deve
andare incontro ad una precisa (e lunga) burocrazia
cartacea. "Noi approfondiremo tutto il capitolo dell'informatizzazione
dei rapporti tra studi legali e ugffici giudiziari", prosegue Grasso,
"con intese con gli uffici sulle prassi, per gestire le fasi di un
processo non condizionate dalla regola procedurale". C'è
anche spazio per l'autocritica. "Si avverte l'esigenza di ricollocare
l'immagine dell'avvocato", commenta ancora il neo-presidente,
"abbiamo perso smalto in questi anni anche nel ruolo processuale che ci
spetta e molto dipende dalla progressiva decadenza del livello di
apprezzamento della magistratura nei confronti dell'avvocatura: dovremo
investire sulla formazione in vista dell'istituzione di albi di
specialità". In questo senso va anche l'indicazione di voler "riorganizzare
l'avvocatura sul modello dell'ordinamento della professione medica,
promuovendo la specializzazione come prerogativa di un miglior servizio al
cliente e anche per assorbire il vertiginoso aumento degli avvocati iscritti
all'albo". "Abbiamo lavorato in squadra con il Consiglio e credo,
in questi 6 anni", afferma l'uscente Pizzigati, "di aver
contribuito a migliorare la situazione dell'avvocatura veneziana con alcune
punte di eccellenza, come la formazione obbligatoria, la tutela delle
avvocatesse in maternità, la lotta ai consulenti legali abusivi, la
fornitura - con tutti i professionisti di area legale - di personale agli
uffici giudiziari". Lunedì la nomina di segretario e tesoriere
del Consiglio. (r.d.r.).
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( da "Mattino di
Padova, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Altre
Il galateo per il matrimonio: cosa fare - Un buffet, un cocktail, un piccolo
ricevimento: proporre un piccolo momento di incontro per gli amici più
cari o per coloro che non saranno al matrimonio. - E' sempre molto elegante
scrivere a mano gli indirizzi nelle buste per le partecipazioni, gli inviti e
i ringraziamenti: le etichette computerizzate lasciatele alla burocrazia. - La sposa non dimentichi di indossare per
qualche ora al giorno le scarpe che userà il giorno del matrimonio:
mai sottovalutare le scarpe, nel giorno del sì. Nemmeno quelle che,
all'acquisto, vi sembravano dei 'guanti'. E in ogni caso, qualche cerottino
antivesciche nella borsetta di qualche amica, non pesa. - Ricordarsi dei
bambini. Non quelli che arriveranno, ma quelli che ci sono già.
Intrattenerli con i giochi degli animatori o tenerli a bada con una baby
sitter, renderà piacevole la permanenza a tavola non solo agli sposi,
ma anche ai loro genitori, agli altri commensali e agli ospiti del
ristorante. - Preoccuparsi di chi arriva da lontano: proporre loro una camera
d'albergo. Anche se dovessero rifiutare, la bella figura è assicurata.
- Non disdegnare le prove generali per calcolare i tempi e per sapere cosa
fare, nei momenti più importanti della giornata, specialmente in
chiesa. - Ricordarsi dell'offerta per la chiesa, che sarà consegnata
dal testimone dello sposo subito dopo la cerimonia. - Non snobbare le
tradizioni sull'abbigliamento della sposa: qualcosa di vecchio, qualcosa di
nuovo, qualcosa di prestato o un nastrino blu cucito all'interno del vestito.
- Scegliere attentamente la musica del ricevimento, anche durante il pranzo
(o la cena): va bene, purché non sia a volume esagerato e non inviti a
ballare. - Spedire i ringraziamenti a tutti coloro che hanno fatto un regalo
di nozze agli sposi.
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( da "Nuova Sardegna,
La" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nuoro
Siniscola, la polizia rischia di emigrare Locali inidonei e sfratto, inutile
l'appello del questore Ancora ferma la pratica per l'area destinata alla
nuova sede SERGIO SECCI SINISCOLA. Il capoluogo delle Baronie rischia di
perdere il presidio di polizia. L'ufficio più importante nel
territorio compreso tra Olbia e Nuoro, il commissariato, rischia di infatti
di essere trasferito in un centro del circondario se entro breve termine non
si sbloccherà la vicenda legata all'acquisizione dell'area in cui
realizzare la nuova sede. Dopo un periodo di stasi, il problema si ripresenta
in tutta la sua gravità. Riesplode in un momento in cui tante sono le
questioni di ordine pubblico all'attenzione del nuovo dirigente Adriano
Tondo, che da qualche mese ha preso il posto di Dario Mongiovì. La
struttura che attualmente ospita gli uffici del presidio baroniese, in piazza
santo Stefano, risulta inadeguata alle esigenze dei numerosi agenti e
ispettori in forza al commissariato. I locali non dispongono di spazi idonei
a ospitare tutti i presidi e non sono a norma in base alla legge sulla
sicurezza sul lavoro. Da tempo se ne auspica la chiusura ed il trasferimento
a una sede più idonea. Si riparla quindi di un trasferimento della
struttura. Se a Siniscola non sarà risolta in tempi brevi la vicenda
legata all'acquisizione della nuova area, il commissariato potrebbe emigrare.
Più di uno, tra i comuni limitrofi, si sarebbe già offerto per
ospitare il distretto della Baronia. Notizie confermate, seppure non in via
ufficiale, dalla questura di Nuoro e in particolare dal settore logistico,
anche per ora non c'è nulla di definitivo. La situazione in cui si
trovano a operare gli agenti del commissariato non è più
sostenibile. Sin dal 2000 si parla della costruzione della nuova sede in
località Sa Sedda, all'uscita per la Caletta, in un area di cessione
al comune. La Regione, aveva stanziato un milione e mezzo di euro. L'iter della pratica si era però arenato nei meandri della
burocrazia e delle difficoltà legate alla regolarizzazione della
lottizzazione. Il questore Antonello Pagliei, intervenendo direttamente sulla
vicenda alcuni mesi orsono, aveva invitato Regione e Comune a fare in fretta
perché il commissariato risulta sotto sfratto e l'immobile di piazza Santo
Stefano, dovrà essere restituito al proprietario. Nei giorni
scorsi, dal Comune è partito in direzione Cagliari un faldone di
documenti in risposta alle richieste di delucidazioni in merito alla
sistemazione dell'area adiacente il lotto in cui dovrà sorgere il
nuovo fabbricato. Il sindaco Lorenzo Pau ha chiesto personalmente
delucidazioni in merito e sembra che dal Comune siano stati posti in essere
tutti gli atti necessari allo sblocco della pratica. La patata bollente passa
ora nelle mani dell'assessore regionale ai lavori pubblici Carlo Mannoni.
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( da "Messaggero
Veneto, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Sono
231 (+8), pari al 3,48%. Integrazione favorita dai contributi.
Difficoltà legate a casa e lavoro Gradisca sempre più
multietnica e non soltanto per il Cpt: in aumento i residenti stranieri
"Molti di loro lavorano nelle aziende di Villesse e di Romans, ma anche
a Cormòns, nel Manzanese e nell'hinterland udinese. Nel campo
industriale sono occupati soprattutto gli africani, mentre nel ramo edile
troviamo soprattutto gli ex jugoslavi. Da notare che negli ultimi anni sono
sorte imprese edili condotte proprio da macedoni, serbi e croati". Le
straniere tendono invece a dedicarsi alla famiglia, anche perché raramente
troviamo nuclei con meno di tre figli: "Qualcuna però inizia a
trovare lavoro nei ristoranti gradiscani come aiuto-cuoca, una figura sempre
più frequente nei locali e spesso destinata a donne straniere".
Alloggi. Situazione tutt'altro che felice per quel che riguarda le
abitazioni. "Nel grande condominio di viale Trieste, dove molti
stranieri trovavano alloggio in affitto, sono rimasti solo locali in vendita.
Le risorse abitative sono bloccate e le agenzie immobiliari fanno
difficoltà ad affittare appartamenti agli stranieri: non è
razzismo, ma non si vuole correre il rischio della morosità, visto che
stiamo parlando di famiglie che in molti casi sono monoreddito".
Qualcosa si è mosso nel 2007 grazie all'Ater: due famiglie (una
mauritana, l'altra marocchina) hanno ottenuto l'alloggio in base alle
graduatorie 2001, mentre una terza (marocchina) è in procinto di
ottenere l'alloggio grazie al bando comprensoriale di Mossa. "In
primavera - aggiunge la Pillon - a Gradisca ci sarà un nuovo bando
Ater: prevedo che il 30-40% di domande sarà da parte di
stranieri". Integrazione. I bambini stranieri vanno a scuola con buona
frequenza e con buon profitto; e con i compagni legano molto bene. "L'unico
problema che si registra - dice l'assistente sociale - è la totale
assenza dalla scena dei genitori, che non partecipano agli incontri. Sappiamo
che l'istituto comprensivo sta studiando delle possibili soluzioni: un primo
passo sarà la traduzione in più lingue del materiale
informativo". Una scelta analoga l'ha già compiuta il Comune di
Gradisca per pubblicizzare meglio la ludoteca 0-3, che registra la totale
assenza di bimbi stranieri: i libretti informativi del servizio saranno
stampati in varie lingue. Prime presenze invece nei nidi: la stagione 2007-2008 ha registrato
un'iscrizione a testa nelle strutture di Farra e di Versa. Più
problematica appare l'integrazione degli adulti nel territorio: "La
presenza del Cpt - spiega la Pillon - ha peggiorato la percezione dei gradiscani
in fatto di stranieri, c'è una certa intolleranza verbale, che per
fortuna non sfocia in atti poco civili. Gli stranieri delle varie etnie, a
ogni modo, tendono a frequentarsi quasi esclusivamente fra loro".
Contributi. Le risorse comunali stanziate a favore degli
stranieri (per integrare gli affitti o per altri interventi) sono
considerevoli: 38 mila euro soltanto nel 2006, quasi tutti provenienti da
finanziamenti regionali. "Questo accade anche perché gli stranieri sanno
destreggiarsi molto bene nella burocrazia
italiana", è la conclusione dell'assistente sociale. Giuseppe
Pisano.
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( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
IMPRESE
E FUTURO. Il presidente dell'Associazione rilancia il tema delle alleanze,
punta l'attenzione sui grandi temi e "richiama" la categoria in
vista delle elezioni Il richiamo di Mattinzoli: "Artigiani protagonisti"
Un impegno che si rinnova sul fronte delle grandi "partite" aperte,
un appello al settore - al tempo stesso un'esortazione - prendendo spunto
anche dalla congiuntura, non solo economica. Il presidente dell'Associazione
Artigiani, Enrico Mattinzoli, va oltre le sfide che interessano da vicino la
categoria e la richiama ad essere direttamente protagonista. Iniziando dalle
prossime competizioni elettorali. "È FINITO il tempo delle
deleghe in bianco, è giunto il momento di fare lobby, di mettersi
direttamente in gioco. Ecco perchè invito gli artigiani, ma anche il
mondo delle partite Iva, a mettersi in lista, anche in vista delle elezioni
amministrative. Dove lo hanno fatto, ed hanno conquistato la poltrona di
primo cittadino, hanno dimostrato di lavorare molto bene", ha detto ieri
il leader dell'Associazione durante un incontro con la stampa; con lui anche
il vice presidente vicario, Alberto Vidali, e il vice presidente, Bortolo
Agliardi. Un messaggio scaturito dall'incertezza politica che incide sul
contesto economico e determina nuove preoccupazioni. "Come per
l'edilizia - hanno sottolineato Mattinzoli, Vidali e Agliardi -. L'invenduto
aumenta del 20%, mentre i listini diminuiscono anche fino al 25% in alcune
zone come quella del Garda. Purtroppo quando va in sofferenza questo
comparto, le ripercussioni su altri settori sono a catena". SUL FRONTE
operativo Mattinzoli ha rilanciato l'operazione finalizzata a realizzare -
sfruttando anche una partnership già avviata per far fronte a
"Basilea 2" - una rete di supporto alle aziende artigiane per
quanto concernte l'export: un obiettivo, senza per questo escludere gli altri
istituti di credito, per il quale il dialogo è avviato con il mondo
del credito cooperativo. Il progetto vede in campo, oltre a Brescia, anche
Lodi e Crema (già partner in Artdifi Lombardia), ma è aperto ad
altre associazioni anche non appartenenti alla stessa organizzazione
artigiana nazionale. "Peccato - ha detto Mattinzoli - dover
concretizzare queste alleanze oltre i confini provinciali, quando, invece, si
potrebbero fare accordi sul territorio. Finchè non ci saranno le
condizioni, però, questo non è attuabile". Grande
attenzione è stata confermata per le altre sfide imporanti per il
mondo artigiano: da quello della ricerca e dell'innovazione, a quello della burocrazia. "Il prossimo Governo - hanno auspicato i vertici
dell'Associazione Artigiani - dovrà dare risposte importanti in questo
ambito". Senza dimenticare l'energia - "il nucleare è
l'unica soluzione per competere con il resto d'Europa" - e il centro
storico di Brescia, per il quale "una delle prime richieste che
avanzeremo al nuovo sindaco sarà di rivedere il Piano traffico".
SULLE INFRASTRUTTURE Mattinzoli ha ribadito l'importanza che la concessione
per lo scalo di Montichiari sia data ai bresciani, "che hanno le
capacità per rilanciarlo, puntando soprattutto su charter di
qualità". Altrimenti la gara per l'assegnazione
"dovrà essere europea". Per la fiera di Brescia due anni di
fiducia al nuovo direttore "per sviluppare i progetti. Dopodichè,
se non ci sarà stata un'inversione di tendenza, bisognerà
rivedere i programmi".C.C.
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( da "Sole 24 Ore, Il" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il
Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2008-02-07 - pag: 14 autore:
L'impegno della Commissione. Con il programma "Legiferare meglio"
vantaggi competitivi per il sistema produttivo E la semplificazione Ue aiuta le
imprese di José Manuel Barroso * e GÜnter Verheugen ** D al 2005 la
Commissione europea ha posto il programma "Legiferare meglio " al
centro della sua strategia di riforma economica. Verifichiamo costantemente
che tutte le nuove iniziative della Commissione europea siano della massima
qualità, e stiamo modernizzando e semplificando il corpus attuale
della legislazione europea. Sappiamo che il contesto regolamentare è
di importanza cruciale per le imprese. Siamo convinti che le norme europee
abbiano rafforzato in modo significativo la competitività delle nostre
industrie, ad esempio creando un mercato interno che sostituisce 27 diversi
quadri regolamentari nazionali. Ma siamo anche convinti che vi sia ancora
margine per nuovi miglioramenti, specie a favore delle Pmi. Contrariamente a
come viene a volte dipinta, "Bruxelles" non è una fucina di
norme nuove e inutili il cui unico scopo è quello di complicare la
vita. Se vengono proposte delle norme, è anzi proprio perché apportino
vantaggi in futuro. A questo scopo la Commissione europea adesso, prima di
presentare una nuova proposta legislativa, ne esamina la necessità.
Questa cultura garantisce al tempo stesso che una proposta necessaria sia
anche proporzionata, rispetti il principio di sussidiarietà, sia efficace
ed efficiente e non inutilmente onerosa. Il nostro ultimo pacchetto
"Legiferare meglio", pubblicato la settimana scorsa, dimostra che
questi principi non sono solo parole vuote. Si pensi solo a un beneficio
tangibile per le imprese europee come l'"area unica dei pagamenti".
In un mercato dei pagamenti più efficiente e competitivo i pagamenti
all'interno dell'Unione Europea saranno tanto agevoli, convenientie sicuri
quanto lo sono oggi all'interno di uno Stato membro. Questa sola iniziativa
farà risparmiare fino a 28 miliardi di euro all'anno all'economia
europea. Vi è poi l'esempio del nuovo Codice doganale elettronico.
Questo sistema elettronico europeo privo di supporti cartacei ("dogana
elettronica") permetterà lo scambio di dati fra autorità
pubbliche e imprese. Snellendo le procedure doganali con sistemi
automatizzati e interconnessi si imprimerà uno slancio al commercio
internazionale. Una volta diventato pienamente operativo, il sistema
integrato dovrebbe far risparmiare alle imprese 2,5 miliardi di euro
all'anno. Nel gennaio 2007 abbiamo dichiarato guerra agli oneri
amministrativi con un piano d'azione per ridurre del 25%, entro il 2012, i
costi gravanti sulle imprese della Ue. è un obiettivo ambizioso ma
realistico, avallato l'anno scorso anche dal Consiglio europeo che ha
invitato gli Stati membri a fissare obiettivi con un livello di ambizione
comparabile- un invito già seguito da 12 Stati membri. Secondo studi
economici, un impegno concertato della Ue e degli Stati membri per questa riduzione
del 25%porterà a vantaggi pari a un aumento dell' 1,5% circa del Pil (
cioè 150 miliardi di euro). Per lanciare questo processo, all'inizio
del 2007 abbiamo proposto una prima serie di azioni rapide, che rappresentano
un risparmio stimato di 1,3 miliardi di euro per le imprese e la metà
delle quali sono già state tradotte in testi legislativi, adottati in
tempo record. Seicentomila società per azioni, ad esempio, non
dovranno più commissionare costose relazioni d'esperti sui progetti di
fusione o di divisione di piccole imprese. Più di 300mila
trasportatori non saranno più tenuti ad avere documenti di trasporto
distinti. E continueremo a lottare contro la burocrazia anche nel 2008. Quest'anno saranno presentati altri 45
provvedimenti, che produrranno altri vantaggi concreti e tangibili.
Proporremo di semplificare le attuali norme sui rifiuti di apparecchiature
elettriche ed elettroniche per agevolare ai fabbricanti, ai rivenditori e ai
consumatori l'osservanza degli obblighi ambientali. Semplificheremo in
modo incisivo l'attuale quadro normativo in materia di biocidi e affronteremo
il problema della sua complessità e onerosità. Abrogheremo una
cinquantina di direttive tecniche nel settore automobilistico per sostituirle
eventualmente con riferimenti ai regolamenti Unece (Commissione economica
delle Nazioni Unite per l'Europa). Alleggeriremo inoltre gli obblighi in
materia di rapporti statistici degli operatori economici (Intrastat), cosa
che andrà a particolare vantaggio delle piccole e medie imprese. Proporremo
infine- aspetto non meno importante - , di consolidare ed estendere i settori
nei quali le autorità nazionali,regionali e locali possono erogare
aiuti senza bisogno dell'accordo preventivo della Commissione, e a tal fine
semplificheremo il regolamento generale di esenzione per categoria in materia
di aiuti di Stato. Vogliamo poi sottolineare che tutte le nuove proposte
importanti della Commissione sono ormai oggetto di una valutazione d'impatto,
che fornisce un'analisi approfondita di tutte le ripercussioni significative
a livello economico, sociale e ambientale. Gli effetti incrociati e le
sinergie vengono chiaramente spiegati e se ne tiene conto nel processo
decisionale. Abbiamo creato un Comitato indipendente per la valutazione
d'impatto, che controlla e formula pareri, migliorando di molto la
qualità del nostro lavoro: si tratta di un trampolino verso una vera e
propria cultura della proporzionalità e della sussidiarietà
nella legislazione. Il programma "Legiferare meglio" non è
un evento episodico, ma un processo continuo. I risultati raggiunti finora
hanno già consentito grossi risparmi alle imprese e ai cittadini
europei. Siamo comunque decisi a continuare a lottare contro la burocrazia a livello europeo e invitiamo gliStati membri
dell'Unione a portare avanti le loro battaglie con lo stesso vigore a livello
nazionale. Le economie europee saranno così in grado di affrontare le
sfide di un'economia mondiale in divenire e di coglierne le nuove
opportunità. * Presidente della Commissione europea ** Vicepresidente
della Commissione europea TAGLIO A PROCEDURE E ONERI Il nuovo Codice doganale
elettronico darà slancio al commercio internazionale Un piano per
ridurre i costi amministrativi.
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( da "Centro, Il" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Guardiagrele.
Lavori consolidamento anti-frana Parcheggio sotto l'Orientale Progetto al
Genio civile con raddoppio dei posti auto GUARDIAGRELE. Il parcheggio sotto
l'Orientale potrà essere ampliato, con l'opzione del raddoppio degli
attuali 120 posti auto. Ma prima si dovrà consolidare il terreno
franoso al margine sud. L'amministrazione comunale ha presentato al Genio
civile il progetto per i lavori, del costo stimato di circa 150mila euro, per
fermare i sommovimenti che da anni interessano la zona. In dirittura di
arrivo è anche un altro finanziamento, 500mila euro interamente a
carico della Regione, che arginerà la frana progressiva del versante
occidentale del centro storico, tra la discesa del Torrione e Colle Luna.
"Non siamo all'emergenza, nè mai lo saremo", spiega
l'assessore ai lavori pubblici, Enrico Croce, "ma sono interventi che
vanno fatti in base alla mappa regionale del rischio idrogeologico".
Dunque il parcheggio all'Orientale, da circa un anno servito da un ascensore
panoramico che conduce direttamente al livello del borgo alla spalle di Santa
Maria Maggiore, non può essere la priorità quanto invece il
consolidamento. "Il progetto in esame al Genio civile", precisa
l'assessore, "riguarda unicamente il consolidamento, mentre un
ampliamento dello spiazzo per fini diversi, il parcheggio per esempio,
è un capitolo successivo, da valutare con attenzione". La
sicurezza, anche se in prospettiva giacché rischi imminenti non ci sono,
è la parola chiave dei lavori da mezzo milione in programma sul
versante occidentale. "La Regione richiede una delimitazione accurata
dell'area su cui intervenire", spiega Croce, "obiettivo che abbiamo
affidato a rilievi geologici già commissionati, che faranno una
fotografia della macchia a rischio di cedimenti verso valle. E' la burocrazia che lo esige", annota, "ma è anche garanzia
di ulteriori finanziamenti sulla zona che con più intensità
è interessata da frane almeno negli ultimi decenni". Del
comprensorio occidentale fanno parte aree critiche come via Grele e il
complesso delle scuole superiori, il campo sportivo e la frazione San Donato.
Parte dei fondi sarà impiegata su un altro antico fronte di frana,
quello di Villa San Vincenzo, su cui si è lavorato con murate e
palificazioni. CONVEGNO. Edilizia a tutela dell'ambiente e nuove fonti di
energia per le abitazioni. Se ne parlerà oggi nella sala consiliare di
Guardiagrele nel secondo incontro del ciclo "Casa e contesto"
organizzato dall'assessorato comunale all'urbanistica, la coop Linea verde e
il Centro di educazione ambientale di interesse regionale "Il riccio e
la castagna" di Roccamorice.
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( da "Resto del
Carlino, Il (Modena)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Tinto,
è stata data notizia della prematura scomparsa del professor Mario
Pecoraro (nella foto), deceduto all'età di 61 anni il 29 gennaio al
Policlinico di Modena. Leccese di nascita, carpigiano di adozione (giunse in
città una quarantina di anni fa), laureato in lettere e docente nelle
scuole medie, Pecoraro ha sempre avuto due passioni vere, il giornalismo e la
politica. Il giornalismo visto sotto l'aspetto della ricerca storica e
dell'approfondimento di problemi civili, sociali e di costume, la politica
come testimonianza di impegno civile ma anche di denuncia di situazione da
lui ritenute ingiuste o penalizzanti per i cittadini. DA SEMPRE SOCIALISTA, anche se allergico alle burocrazie e ai vincoli di partito,
spirito libero, oltre a collaborare con quotidiani e periodici locali,
Pecoraro, che è stato per molti anni direttore del periodico del Psi
Luce, si dedicò anche alla scrittura di libri dando alle stampe alcuni
volumi i principali dei quali sono stati 'Storia delle istituzioni
ospedaliere carpigiane nei secoli', 'Assistenza a Carpi dal Trecento
ai giorni nostri', 'La Chiesa modenese e il problema dell'assistenza', 'Il
Socialismo carpigiano nelle pagine del periodico Luce', ma anche 'Cento anni
di stampa socialista nella Bassa Padana', 'Le figure e le opere di due
socialisti, Gregorio Agnini e Alfredo Bertesi', 'Sguardi su Carpi e oltre'.
IL SUO SPIRITO LIBERO e critico, controcorrente, nemico delle ipocrisie e del
conformismo, lo portò spesso in polemica e in rotta di collisione col
Palazzo per certe vicende locali che egli criticò apertamente e
aspramente. Nel volume che significativamente egli denominò 'Una voce
fuori dal coro', condensò i suoi precedenti scritti tutti intrisi di
passione civile. Oppure l'altro libro da lui intitolato 'Storia di una
mostra, una vicenda che rasenta il grottesco', in cui se la prese con
l'amministrazione comunale che prima assunse con lui un impegno che poi
improvvisamente disattese, una vicenda con lunghi e velenosi strascichi
polemici e minaccia di querele. UN PERSONAGGIO scomodo, insomma, per Carpi e
la carpigianità, che lo portò col tempo ad essere emarginato
"e a non trovare più - come si lamentava con gli amici - nessun
interlocutore nelle istituzioni pubbliche locali", cui avrebbe voluto
sottoporre le sue tante idee e i suoi tanti progetti culturali che la sua
fantasia creativa produceva, al di là, come detto, della sua
opposizione netta e totale alla cultura ingabbiata, allineata al potere, al
servizio di qualcuno e di qualcosa, lui tanto fedele ai concetti di
pluralismo e partecipazione. Una indifferenza nei suoi confronti che tanto lo
deluse e lo amareggiò. - -->.
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( da "Resto del
Carlino, Il (Fermo)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'INTERVENTO
SECONDO FRENICCHI LA CLASSE POLITICA LOCALE NON E' CONSAPEVOLE DEL RUOLO DEL
NUOVO ENTE "La Provincia non deve soddisfare la fame di poltrone"
di GRAZIANO FRENICCHI * DA DIVERSE settimane seguo con vivo interesse
l'acceso dibattito avviato da Don Vinicio Albanesi che, con il suo carisma,
è riuscito a scuotere gli abitanti del quartiere San Marco per
coinvolgerli nella difesa del loro territorio dalle improvvide iniziative dei
pubblici amministratori che vorrebbero autorizzare la realizzazione di un
motodromo e di una centrale a biomasse. Ho trovato, inoltre, molto
intelligenti e motivate le considerazioni espresse dalla dr.ssa Loredana
Alidori, quale esponente del direttivo dell'associazione "R&V"
che ha redatto a suo tempo un progetto denominato "Parco comunale degli
Alberelli". E' del tutto inspiegabile come personalità
responsabili del proprio ruolo, possano, non dico decidere, ma solo
immaginare, con tanta disinvoltura e superficialità, di piazzare in
quel territorio due impianti di una rilevanza tale da sconvolgere l'armonia
di una zona di rara bellezza, peraltro, ricca di storia e di cultura. Si
tratta, se non sbaglio, di uno degli accessi più importanti e
trafficati, che conduce verso la città e lo sarà ancora di
più con la prossima apertura del casello autostradale. Ed è
tanto più inspiegabile ove si pensi che il Comune di Fermo ha la fortuna
di disporre di un territorio che - rispetto alla popolazione - è tra i
più vasti d'Italia ed ha quindi la possibilità di collocare
agevolmente queste strutture in località più idonee. Mi
piacerebbe che i governanti della nostra comunità, archiviato il carnevale,
riservassero tanto attivismo alla costruzione della nuova provincia. Il 1°
gennaio 2009 è ormai dietro l'angolo e fino ad ora non mi sembra che
si siano fatti significativi passi avanti. Tanto per essere chiaro, le
numerose riunioni con la controparte ascolana per la ripartizione del
patrimonio provinciale sono sicuramente doverose e importanti ma riguardano
il "contenitore", non il "contenuto". A mio avviso, una
provincia ha senso se è consapevole del cambiamento epocale di
scenario che è nel frattempo intervenuto e che vediamo tutti i giorni
sotto i nostri occhi. Ha senso se sente la responsabilità soggettuale
di costruire la sua nuova e, per questo, originale identità scrutando
l'orizzonte con il "binocolo rovesciato", tante sono le variabili che
si presentano. Se la provincia del Fermano deve limitarsi a essere la
metà dell'attuale provincia di Ascoli, temo che non andremo da nessuna
parte. In questo caso il nuovo ente servirà solo a soddisfare
l'insaziabile ambizione dei soliti "cacciatori di poltrone" malati
cronici di sterile "vanagloria", ma incapaci di portare valore
aggiunto e quindi senza riflessi positivi per la collettività.
Attenzione però, perchè la cosidetta società civile non
è più disposta a delegare passivamente, come in passato, il
proprio futuro a mestieranti di scarso peso specifico. I cittadini sono stufi
di lottare ogni giorno contro una burocrazia
costosa, arrogante e soffocante: Non auspica, ma pretende amministratori seri
e capaci anziché "minestre riscaldate", come purtroppo quasi sempre
accade. * ex Direttore Generale della Carifermo - -->.
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( da "Adige, L'" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
MATTIA
ECCHELI Articolo 102 bis della Finanziaria provinciale. È previsto
"un concorso agli oneri derivanti dall'aumento dei tassi sui mutui per
l'abitazione principale sottoscritti anteriormente all'1 gennaio 2008,
qualora la variazione dei tassi comporti un aumento della rata superiore al
20% rispetto alla rata iniziale". Traduzione: la Provincia prende atto
dell'impennata dai costi legati ai finanziamenti a lungo termine (in
particolare di quelli a tasso variabile) e decide di intervenire per limitare
le difficoltà delle famiglie. Ma non di tutte, naturalmente. Anche
perché pare che a bilancio siano stati previsti solo 1,4 milioni di euro. Il
beneficio riguarda i soli residenti nei comuni del Trentino che non siano
titolari di diritti reali su altri immobili (ovvero che non possiedano altre
case) oltre a quello per il quale è acceso il mutuo. E, soprattutto,
devono rientrare in parametri individuati attraverso il sistema Icef. Un
provvedimento lodevole. Peccato che, come denunciano Lega Consumatori e
Federconsumatori, la delibera che chiarisce i termini e le modalità di
accesso all'intervento non è ancora stata approvata. Né, a quanto
pare, discussa. "Abbiamo già chiesto un incontro al presidente
Dellai - ricorda la portavoce della Lega Consumatori Barbara Maseri - ma non
abbiamo ancora avuto risposta". Per i rappresentanti dei consumatori la
delibera è fondamentale poiché la sofferenza sui mutui sta
costringendo numerose famiglie a chiederne la rinegoziazione: "E
c'è una bella differenza tra il sapere se la Provincia interviene o
meno per capire per quale soluzione optare", avverte Maseri. La burocrazia provinciale è chiamata a fornire una risposta anche
circa la portabilità (cioè il trasferimento del mutuo da un istituto
all'altro): "Vogliamo capire se è possibile nel caso in cui la
Provincia abbia erogato un contributo - insiste la referente della Lega
Consumatori - perché i consumatori ci dicono che la Provincia lo
impedisce". Con l'impennata del costo del denaro, ci sono rate
addirittura raddoppiate. Una situazione insostenibile per diversi nuclei sui
quali grava anche l'indebitamento legato al credito al consumo, i cui effetti
emergeranno nei prossimi anni. Federconsumatori e Lega Consumatori chiedono
alle banche uno sforzo per abbattere le spese legate alla scrittura privata
autenticata necessaria per la portabilità. Il decreto Bersani ha
cancellato "oneri e costi" ma non ha eliminato l'obbligo del
ricorso all'autenticazione. Presso gli studi notarili costa, mentre presso i
comuni (i segretari sono pubblici ufficiali) sarebbe gratis. Ma le banche
sembrano riluttanti a siglare contratti fuori dagli studi dei notai. Tanto i
costi gravano sui contraenti. 07/02/2008.
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( da "Messaggero
Veneto, Il" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Resi
noti i dati Movimpresa provinciali per il settore delle realtà
aziendali più piccole. Nel 2007 "perse" oltre cento aziende
Artigiani in crisi, cresce il sospetto di "nero" Negli ultimi due
anni in aumento le chiusure di attività. Ma solo alcune sono reali di
FEDERICA BARELLA I dati Movimpresa resi noti in questi giorni confermano,
purtroppo, anche per il 2007, un andamento negativo sul fronte delle
"cessazioni attività" del mondo artigianale della provincia
di Udine. In parte sarebbero chiusure vere e proprie. In parte invece,
è il sospetto degli addetti ai lavori, sarebbero cessazioni di attività
solo "ufficiali", con una continua alimentazione, invece, del
cosiddetto "sommerso". Facendo così crescere le
preoccupazioni che Confartigianato Udine esprime da mesi. Al 31 dicembre del 2007 l'albo provinciale
contava 15.290 imprese artigiane attive, 102 in meno rispetto alla
fine del 2006. Praticamente la consistenza numerica è tornata ai
livelli di quattro anni fa dopo il primato di 15.455 imprese attive segnato
alla fine del 2005 e con un trend invece in netta crescita per quel che
riguarda le cessazioni, solo in parte compensate da una
"natalità" imprenditoriale che resta invece vivace. Nel 2007
ci sono state infatti più iscrizioni che nel 2006: 1209 anziché 1170.
Viceversa le cancellazioni hanno toccato quota 1305, il livello più
elevato degli ultimi otto anni, crescendo del 4,7 per cento rispetto all'anno
prima e addirittura del 22,7 per cento nel biennio. Dei tre macrosettori
artigiani, quello delle costruzioni è l'unico ad avere ancora un trend
espansivo (con moltissime ditte individuali e anche una fortissima presenza
di stranieri), anche se in progressiva decelerazione. Conta infatti 6355
aziende attive, l'1,1 per cento in più del 2006 ed il 22 per cento in
più del 2000. "Per quel che riguarda invece i settori in crisi -
spiega Gian Luca Gortani, direttore della Confartigianato Udine - quelli
maggiormente colpiti dall'andamento negativo dell'economia sono quelli dei
trasporti, delle riparazioni e del legno. Ma c'è da dire che molte
cessazioni sono dovute anche all'aumento in questi ultimi anni della
pressione fiscale (anche solo di quella "percepita") e della burocrazia. Il fatto che le chiusure aumentino nel secondo semestre
è infatti molto significativo. Purtroppo, però, c'è il
sospetto che molte siano soltanto chiusure sulla carta". Molte micro-aziende,
secondo gli esperti del settore, continuerebbero a lavorare "in
nero", andando così a danneggiare non soltanto i colleghi
più regolari (per concorrenza sleale), ma anche non rispettando
magari norme legate alla sicurezza e alla contribuzione nei confronti dei
vari dipendenti. E in questo caso non si potrebbe parlare di un settore solo.
"Nessuno ovviamente ha dati su questo fronte - conclude Gian Luca
Gortani -. Ma è chiaro che con una minore pressione fiscale,
contributiva e burocratica, la mortalità "reale" o solo
"ufficiale" delle aziende artigiane diminuirebbe. E così
anche il "nero"".
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( da "Virgilio Notizie" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
07-02-2008
09:26 Mi fido più di Passera che di Padoa-Schioppa Milano, 7 feb.
(Apcom) - Santo Versace, presidente di Altagamma e numero uno dell'omonimo
gruppo di moda, non ha mai ricevuto nessuna richiesta di investimento per
entrare nella cordata di Air One in alternativa alla cordata Air France-Klm
per la privatizzazione di Alitalia. "Nessuno ci ha mai parlato di
investire - ha detto questa mattina - il problema non sono gli investimenti,
i mezzi finanziari ci sono". "L'offerta di Air One è meglio
di quella di Air France - ha proseguito - ma come al solito in Italia si
favoriscono gli amici degli amici". Versace ha espresso tutto il suo
apprezzamento per l'amministratore delegato di Intesa SanPaolo Corrado
Passera, già parte della cordata Air One. "Passera secondo il
ministro dell'Economia è un incapace - ha affermato - secondo me
è capace. Se dice che è meglio l'offerta di Air One io ci credo
e mi fido più di lui che di Tommaso Padoa-Schioppa". Per il presidente di Altagamma la situazione di Alitalia sconta
la situazione politica del Paese. "Paghiamo i disagi di una politica che
non sa decidere e risolvere i problemi. Alitalia è un problema di
sistema-Paese, un sistema che già funziona male con un classe politica
e una burocrazia dannosissima".
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( da "Corriere della
Sera" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere
della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2008-02-07 num: -
pag: 9 categoria: BREVI Ci scrivono SEMAFORI / 1 Pedoni a rischio Vivo in
viale Umbria, una delle circonvallazioni di Milano. Ormai quasi nessuno si
ferma per far passare i pedoni. Basta fermarsi 5 minuti ed osservare,
nonostante i semafori, la media della velocità raggiunta dalle
automobili e dalle moto. Per non parlare dei tratti in cui vi sono strisce
pedonali senza semafori. Lavoro in centro e, dopo esser arrivata al capolinea
in largo Augusto, attraverso la strada esattamente davanti al cinema
President. Una parte di strada è supportata dal semaforo, l'altro
tratto no. Nessuno si ferma, taxi inclusi. Giada Argento SEMAFORI / 2
Impianto guasto Dalla vetrina della nostra piccola libreria di quartiere, una
di quelle destinate a scomparire, come da una vostra recente inchiesta,
assistiamo a ingorghi fuori norma e a parecchi ripetuti incidenti. La causa
è la rottura del semaforo che regola l'immissione delle auto sul corso
San Gottardo provenienti da via Torricelli e da via Tantardini. Il semaforo
è rotto da un mese. Libreria Largo Mahler BASTIONI Pulizie di
primavera Finalmente l'altra mattina ho visto ripulire da operatori ecologici
la parte verde e scoscesa dei Bastioni di Porta Nuova, che era sporca e
malconcia, come un orrido. F.Valelli VIA CUSANI Slalom tra le buche Via
Cusani, in pieno centro storico cittadino, ha una pavimentazione stradale,
letteralmente massacrata, tutta piena di rattoppi e buche, che sono vere e
proprie voragini: un calvario per motociclisti e ciclisti. Mauro Lupoli NUOVA
FIERA Svincoli come trappole Per chi percorre la statale del Sempione, gli
svincoli per la fiera di Rho-Pero rappresentano un labirinto. Non passa
settimana senza che venga aperta una nuova rotonda o ne venga chiusa una
vecchia, che siano aggiunte, tolte o spostate le protezioni in cemento che
delimitano i percorsi, che vengano modificati accessi e uscite. Il tutto
senza cartelli indicatori. Inoltre le strisce della vecchia segnaletica
orizzontale non vengono cancellate, così che, seguendole nei giorni di
nebbia o pioggia, si rischia di finire contro il new jersey. Stefano Banda
LAVORI PUBBLICI Vernici sotto l'acqua Girando per le vie della zona Fiera,
sotto la violenta pioggia, ho assistito ad un'ennesimo spreco di soldi
pubblici: nonostante la pioggia incessante, uno stuolo di verniciatori, come
se niente fosse verniciava i pali dei semafori ed anche quelli della luce. Il
lavoro cominciato in mattinata, era ancora all'opera alle 20. Credo che non
abbiano ancora inventato una vernice che attacchi sul bagnato. Gaetano
Bertolo DUOMO Panchine troppo fragili Siamo andate a vedere le nuove panchine
in piazza Duomo. Non ci sembrano adatte alla piazza. Dovrebbero semmai
richiamare il marmo della cattedrale o di pietra che non richiede
manutenzione. Meglio che non si abbia la possibilità di appoggiarsi
con la schiena per evitare permanenze troppo lunghe e bivacchi di maleducati
e menefreghisti. Le nuove panchine viste oggi sono fatte con assi di legno,
deteriorabili. Federica Gilardoni Elena Zanoletti
BUROCRAZIA Complicarsi la vita Una volta per ricevere a casa un certificato
del Comune si chiamava i numero 199199600 ed il giorno seguente si riceveva
il certificato pagando poche lire. Ora bisogna chiamare il numero 020202. E
di giorni ne passano sette. Enrico Sala DONARE SANGUE Istruzioni per
l'uso Un lettore dice di essere rimasto stupito dalla difficoltà di
individuare luoghi dove donare sangue. Quasi tutti gli ospedali di Milano
dispongono di un settore donatori o sono in grado di fornire informazioni.
Sono un donatore del Policlinico e mi è sufficiente seguire i cartelli
per trovare la palazzina donatori. Paolo Caldarella PROCESSO PER STUPRO
Parola all'imputato Nell'articolo "Lo stupro, l'uomo è un messicano:
le percosse davanti ai figli", riportando alcuni particolari della
vicenda giudiziaria riguardante il signor Lerna, vengono riferite notizie non
vere. Non è vero che "in aula, Felix Lerna (...) ha tenuto gli
occhi fissi a terra", in quanto lo stesso non era presente all'udienza
del 10 gennaio. Inoltre, i presunti maltrattamenti e le asserite violenze non
sono avvenuti in presenza dei bambini. Infine i toni utilizzati non possono
ritenersi propriamente continenti. Avv. Daria Pesce.
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( da "Corriere
Adriatico" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'agenzia
per l'accoglienza dei superyacht E' sbarcata anche la Jlt ANCONA - Un bel brindisi
con champagne e ricco buffet alla presenza del presidente
dell'Autorità Portuale Giovanni Montanari. Non poteva essere
diversamente per l'inaugurazione dei nuovi uffici della Jlt Yacht Agency,
agenzia leader per l'accoglienza dei superyacht, che ha la sua sede
principale a Venezia ed è diretta dal presidente Stefano Tositti,
anche lui presente al taglio del nastro. Già attiva da alcuni anni
allo scalo dorico grazie al servizio di branch office dei fratelli Morandi,
da martedì la Jlt ha un suo proprio ufficio in via Mascino all'interno
di Marina Dorica. Ciò che differenzia l'offerta di Jlt dalle altre
agenzie marittime è il servizio: massima disponibilità, 24 ore
al giorno e sette giorni su sette, per esaudire ogni tipo di desiderio
dell'armatore e dei suoi ospiti. Jlt non si occupa solo
di ordinaria burocrazia, necessaria per la richiesta di approdo e per la manutenzione
degli yacht. Offre servizi: prenotazione di alberghi e guide turistiche,
approvvigionamenti e assistenza in mare con personale qualificato. Fondata
nel 2000, è il punto di riferimento primario nel Mar Adriatico e ha
già aperto uffici distaccati a Trieste, Pescara-Ortona e
Brindisi. Inoltre la Jlt è fra i fondatori della Blue Water Alliance,
network di professionisti dell'assistenza allo yachting, attraverso il quale
è integrata in una rete che attraversa tutto il Mediterraneo.
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( da "Corriere Adriatico" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Viabilità
ducale, lo conferma l'assessore Mechelli. Ad aprile il via per la rotatoria
in località Sasso Bretella, entro dicembre conclusione dei lavori
URBINO Urbino, la viabilità difficile ed i tortuosi collegamenti con
la costa. Da sempre il prestigio e la bellezza della città ducale
fanno il paio con la difficoltà di poterla raggiungere e con la
pericolosità delle vie di transito. Ma qualcosa si muove. Abbiamo
chiesto all'Assessore urbinate ai Lavori Pubblici Lino Mechelli quali sono i
progetti in via di realizzazione circa la viabilità ducale. La prima
lieta notizia è quella dei lavori per l'agognata bretella: entro la
fine di quest'anno termineranno come previsto. " La ditta terminerà
i lavori entro il 31 dicembre ha anticipato Mechelli e nel rispetto
dell'ambiente è stata predisposta la copertura dei muri di
contenimento con mattoncini, su tutto il tratto che va da Urbino sino a Bivio
Borzaga. Questa Amministrazione si sta inoltre impegnando, attraverso una
forte pressione sull'Anas, perché sia migliorato il tratto che congiunge le
Conce' alla 'Croce dei Missionari' ". Dalla bretella alla
"Fano-Grosseto" il passo è breve. Per la "due
mari" occorre infatti attendere che la burocrazia faccia il suo corso: terminato il progetto è stato ora
elaborato il bando per il project financing. Nell'illustrare ciò che
sarà realizzato e ciò che è stato fatto Mechelli compie
una riflessione non incoraggiante sul futuro prossimo della città:
" La situazione della politica nazionale non è delle migliori.
Per Urbino la caduta di questo governo è una sciagura incalza
l'assessore poiché erano stati attivati canali collaborazione importanti
". Sulla direttrice che conduce al co-capoluogo pesarese è stata
invece avviata una serie di interventi che fa capo soprattutto
all'Amministrazione provinciale. Prima fra tutti la costruzione della
rotatoria in località Sasso, dove i lavori incominceranno entro il
prossimo aprile. Nel luogo deputato per la rotonda c'è una piccola
casa che sarà abbattuta, per la quale la Provincia ha dovuto trovare
un accordo con i proprietari. Poco dopo la rotatoria in questione, in
direzione di Pesaro, sarà eseguito un intervento di normalizzazione
del tracciato nel quale saranno eliminate due curve, tristemente note in
Urbino per la loro pericolosità e per i tragici incidenti che
là sono avvenuti. " Oltre a questi interventi ha spiegato
Mechelli - una seconda rotatoria, co-finanziata da Comune e Provincia,
sarà invece realizzata poche centinaia di metri prima di giungere a
Trasanni, in località CalMazzante". Infine l'intervento di
copertura del fiume sarà a breve realizzato nella stessa frazione,
Trasanni. " Tutti gli interventi effettuati ha concluso Mechelli saranno
effettuati nell'ottica del miglioramento della sicurezza e della
scorrevolezza". GIORGIO BERNARDINI,.
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( da "Gazzettino, Il
(Venezia)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Tre
le offerte pervenute al Comune per il nuovo impianto natatorio, ora si tratta
di istituire una commissione che le valuti La burocrazia stoppa le piscine Situazione di stallo sulla procedura da
seguire. E intanto i ragazzi devono recarsi fuori città ChioggiaUn
complesso natatorio con tre piscine coperte e di differente capienza ed i
servizi che ne faranno un vero e proprio stabilimento balneare alle spalle
del lungomare Adriatico nell'area in cui già sono stati realizzati l'arena
ed il complesso del fitness. Per realizzarlo la precedente Amministrazione ha
fatto ricorso alla formula del "project financing": 4 milioni il
Comune e 2 un operatore o una società che riceverà in cambio
dell'investimento la gestione del complesso per almeno una trentina d'anni. L'iniziativa
ha destato interesse. Tre le offerte pervenute al Comune di Chioggia la
scorsa primavera entro i limiti di tempo prescritti. A questo punto il turno
elettorale ha bloccato le procedure consegnando la pratica
all'Amministrazione ora in carica. Per esaminare le offerte e scegliere la
più conveniente è previsto si nomini una commissione. Sulla
procedura da seguire si è creata una situazione di stallo. Due le
tesi: la nomina della commissione sta nella facoltà del dirigente dei
lavori pubblici da un lato; dall'altro la facoltà di nomina viene
riferita alla Giunta. Così il tempo è passato inutilmente.
Molte scolaresche di Chioggia continuano a recarsi fuori città per i
corsi invernali di nuoto. Intendiamoci: non ci vogliono mesi per realizzare
il complesso natatorio per il quale i tecnici parlano di un anno e mezzo, ma
se non si comincia. bisogna ricorrere come ha fatto l'assessore allo Sport a
soluzioni alternative.Infatti in attesa di disporre del complesso natatorio
il Comune per iniziativa dell'assessore allo Sport, Nicola Boscolo Pecchie ha
stipulato una convenzione con lo stabilimento Lido di Padova, Veritas e la
Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco. "Nuoto a scuola",
questa la denominazione dell'iniziativa, consentirà ai bambini delle scuole
materne, a scolari delle elementari e studenti delle medie inferiori e
superiori di partecipare al progetto con una tariffa mensile di 40 euro per
otto lezioni. "Una spesa - precisa la nota fatta divulgare
dall'assessore - altamente inferiore rispetto alle ordinarie tariffe di
mercato". Scopo dell'iniziativa è di "avviare alla pratica
del nuoto, considerata disciplina formativa a tutto tondo, tutti gli
studenti, anche quelli che per motivi economici e sociali e per impossibilità
connesse alla propria organizzazione familiare hanno maggiori
difficoltà".L'assessore Boscolo Pecchie sottolinea la
possibilità col progetto "Nuoto a scuola" di "estendere
la pratica sportiva a fasce sociali che per vari motivi ne sarebbero impossibilitate".
Le procedure da seguire per la partecipazione al progetto verranno concordate
tra amministrazione comunale-assessorato all'Educazione e sport ed i
dirigenti scolastici. Il costo complessivo, 40 euro al mese, è
comprensivo anche del trasporto di scolari e studenti dalla scuola alla
piscina e ritorno.Giorgio Boscolo.
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( da "Gazzettino, Il
(Belluno)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Riorganizzazione di aree e settori Meno burocrazia e servizi più efficienti. A questo punta la
riorganizzazione della "macrostruttura" del Comune di Belluno. Che
in parole povere significa la ridefinizione di aree e settori dell'apparato
comunale. Il nuovo assetto amministrativo, che entrerà in vigore dal
prossimo 11 febbraio, prevede alla testa di Palazzo Rosso il segretario
generale, mentre non ci sarà più il
direttore generale, Pierdomenico Gnes, chiamato ad occuparsi di una macroarea
chiamata "Sviluppo e programmazione", dalla quale dipenderanno il
personale, formazione, politiche sociali e igiene sanitaria, edilizia
privata, Ufficio si piano e programmazione urbanistica, bilancio e
patrimonio, risorse economiche, economato e società partecipate. Ed
ancora attività produttive, turismo e ambiente. Le altre cinque aree
della nuova macrostruttura sono: Cultura, che comprende istruzione,
biblioteca, museo e archivio storico; Comunicazione e sport con Siro, tempo
libero cui vanno aggiunte le politiche per la casa; Settore sportello civico
con i servizi demografici, archivio e protocollo; Interventi sul territorio
con le opere pubbliche, servizi amministrativi e tecnologici,
viabilità, mobilità e Ced. Infine il settore Vigilanza con
Polizia locale e protezione civile. "Era una promessa fatta durante la
campagna elettorale - ha affermato il sindaco Prade - per mettere la burocrazia al servizio dei cittadini". L'assessore
competente Paolo Gamba ha spiegato che uno degli intenti del nuovo piano
è di valorizzare i funzionari. "Sono state aumentate le posizioni
organizzative all'interno degli uffici, con una riorganizzazione che ha
permesso di passare da 18 a
21, inserendoli in settori come lo sport, Sirp, amministrativi, ambiente e
Ced". Al sindacato regionale dirigenti, che già nel pomeriggio di
martedì aveva inviato una lettera con la richiesta di soprassedere per
approfondimenti, Gamba risponde che non ci deve essere nessun timore su
paventate declassificazioni. "La professionalità in questo Comune
è alta, ma era necessario ottimizzare i servizi con personale
più motivato". E la verifica delle professionalità
sarà uno dei punti sui quali Palazzo Rosso insisterà.
"Anche per retribuire meglio le professionalità che lavorano
bene".M.D.
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( da "Opinione, L'" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Oggi
è Gio, 07 Feb 2008 Edizione 26 del 07-02-2008 Fra pubblico e privato
Sanità: parità o disparità? di Piero Fiorentini Il
diritto alla salute è di ogni cittadino e la scelta del medico di
fiducia e del luogo di cura deve poter essere liberamente attuata
dall'assistito. Tutti abbiamo il diritto ad essere curati nell'ambito del
Sistema Sanitario Nazionale. Le strutture sanitarie, siano esse pubbliche che
private, debbono possedere i medesimi "requisiti minimi" per essere
autorizzate all'esercizio ed i medesimi "requisiti ulteriori" per
essere accreditate con il Sistema Sanitario Nazionale. La Legge di Riforma
Sanitaria dell'allora Ministro De Lorenzo (Decreto Legislativo n.502 del 30
dicembre 1992) ribadisce questi principi all'art.8 comma 4, ed all'art.8 bis
comma 2. Di fatto questa legge non ha mai trovato piena applicazione e per le
vicissitudini politiche di quegli anni, e per le obiettive difficoltà
a modificare vecchi privilegi che davano alle strutture sanitarie pubbliche
la possibilità di poter operare anche in carenza di quei requisiti che
invece venivano richiesti obbligatoriamente per le strutture private e che
mantenevano per il pubblico la priorità di scelta del luogo di cura.
Anche il DPR 14 gennaio 1997 emanato dalla Ministra Bindi, all'art.1 ed
all'art.2, comma 4, ribadisce il principio della completa parità fra
pubblico e privato, facendo salvo il diritto alla libera scelta del luogo di
cura e del professionista, nell'ambito dei soggetti accreditati. Il citato
DPR prevedeva poi che ogni Regione emanasse apposite leggi per recepire la
direttiva nazionale ed applicarla. La Regione Emilia-Romagna, emanava nel
1998 la Legge Regionale n.34 che prevede parità di obblighi per le
strutture pubbliche e private, ai fini dell'autorizzazione (art.1) e
dell'accreditamento (art.2). E l'anno successivo la stessa Giunta emanava la
Delibera n.125 per definire i requisiti necessari ai fini
dell'autorizzazione. I tempi di adeguamento erano definiti in un massimo di 5
anni. Nella realtà le strutture private debbono programmare ed avviare
una serie di investimenti costosi e penalizzanti sull' attività, per
potersi adeguare alle richieste nei termini previsti. Le strutture pubbliche
dichiarano la impossibilità a poter soddisfare la
normativa per la faragginosa burocrazia a cui sono soggette e
per obiettive difficoltà a reperire in breve tempo i fondi necessari.
Resasi conto di questa preoccupante situazione, la Regione, supportata anche
da alcune indicazioni normative della nuova legge di Riforma Sanitaria,
emanata appunto dalla Ministra Bindi nel 1999 (Decreto Legislativo n.229
del 19 giugno 1999), pubblica in data 23 febbraio 2004 una nuova
deliberazione, la n.327 riguardante l' "applicazioni della L.R. 34/98 in
materia di autorizzazione e di accreditamento istituzionale delle strutture
sanitarie e dei professionisti alla luce dell'evoluzione del quadro normativo
nazionale. Revoca precedenti provvedimenti". Con questa deliberazione,
oltre a modificare in modo talora sostanziale i requisiti richiesti dalla
precedente delibera, si annullano anche i tempi previsti per gli adeguamenti.
Questo provvedimento viene a creare ancora una volta forte disparità
fra pubblico che nulla o ben poco aveva ancora fatto, e privato , che avevano
già sopportato gravosi investimenti per operare secondo i nuovi
standard richiesti. Con il febbraio 2004, sembrava finalmente concluso il
travagliato iter legislativo che doveva portare alla piena parità di
diritti e di doveri fra strutture sanitarie pubbliche e private, per operare
secondo i medesimi standard di qualità, opportunamente valutati.
Interviene invece la Legge Finanziaria 2007 (Legge n.296 del 27 dicembre
2006) che prevede che dal 1 gennaio 2008 cessino i transitori accreditamenti
delle strutture private già convenzionate e dal 1 gennaio 2010 cessino
gli accreditamenti provvisori delle strutture private". Con questa norma,
le strutture pubbliche possono continuare ad operare in assenza di controlli
e verifiche, almeno fino a quando non ritengono di poterle chiedere, le
private necessitano di nuove verifiche ed in tempi ravvicinati, soprattutto
sui requisiti organizzativi, e debbono mostrare di sapere operare secondo un
rigido sistema di gestione per la qualità, in linea con il modello
richiesto dalla Regione di appartenenza. Ma non basta, viene introdotto anche
il principio degli accordi contrattuali, modalità che limita fortemente
l'attività privata accreditata, riduce la possibilità di
investimenti e di conseguenza rischia di portare il privato al collasso.
Questo sistema limita ad alcune tipologie di prestazioni la
possibilità di essere fruite nell'ambito del Sistema Sanitario
Nazionale, quindi in accreditamento, e porta a trattare le prestazioni al
ribasso sui prezzi stabiliti dai tariffari nazionali e dai DRG. Si aggiunge
al sistema di budget introdotto per contingentare il ricorso al privato per
le prestazioni ambulatoriali e di ricovero. Il sistema crea un freno al
libero mercato, riduce gli investimenti, appiattisce lo sviluppo, è
causa di scontento e di insoddisfazione per il persistere delle lunghe liste
d'attesa, dell'impossibilità di rivolgersi liberamente alla struttura
di fiducia. Inoltre nelle AUSL vengono potenziati nelle funzioni e nel numero
gli uffici amministrativi, che altro non fanno che aumentare la burocrazia, e con essa i costi improduttivi e gli
interessi clientelari, che portano sempre più ad uno spreco di risorse
per burocratizzare la sanità, a discapito dell'assistenza. La forbice
fra costi di sistema e costi di assistenza, si allarga sempre più a
favore dei primi.
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( da "Asca" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
(ASCA)
- Catanzaro, 7 feb - ''Ripeto la non intenzione di scendere in considerazioni
sterili e impregnate di dubbio campanilismo - afferma Apostoliti - ma non
puo' sfuggire a nessuno come la tendenza attuale di lasciare il potere
decisionale a dirigenti in merito all'affidamento dei servizi oggetto di gare
pubbliche, si scontra con la necessita' di trasparenza e di chiarezza di cui
in tanti si riempiono la bocca ma che, di fatto, non interessa a nessuno. Non
si spiega altrimenti che, relativamente alla gara del Centro di Giustizia
Minorile, si affidi un servizio ad una ditta con sede a Benevento, in deroga
a diversi punti previsti nel capitolato di gara e con evidenti deficienze
strutturali per il corretto espletamento del servizio''. ''Va da se' che non
si tratta di voler interferire sulla provenienza geografica dell'azienda in
questione, sebbene troppe coincidenze a volte diventano strategia e modus operandi
di equilibristi politici del terzo millennio - sostiene Apostoliti - ma il
fatto che un dirigente si arroghi il potere decisionale di affidare un
importante servizio, senza attenersi alle piu' elementari regole sugli
appalti pubblici, lascia perplessi e alimenta indignazione e rassegnazione
non solo nelle aziende e nelle cooperative evidentemente penalizzate, ma
anche in quei lavoratori che per inadeguatezza di qualche burocrate si
trovano senza un lavoro. Ma non e' solo il settore della Giustizia a scontare
tali incongruenze, anche in altri settori e altre Amministrazioni Pubbliche
riescono ad affidare servizi con procedure che rasentano, se non gia'
superano, i limiti della legalita' e della trasparenza''. ''Puo' capitare,
anzi e' capitato, che importanti servizi vengano affidati tramite gara
pubblica dietro offerte al ribasso che non garantiscono il corretto
espletamento delle attivita' oggetto di gara, con le solite conseguenze che
un servizio di pubblica utilita' venga svolto senza le dovute garanzie di
qualita' e di auspicata incidenza sul tessuto sociale ed economico locale.
Negli ultimi periodi la Calabria ha subito spoliazioni di importanti
strutture pubbliche - dice Apostoliti - che significano perdita di posti di
lavoro, sofferenza economica dovuta al mancato indotto relativo alle
spoliazioni, minori prospettive di sviluppo economico. Se a queste
aggiungiamo la messa ai margini di quelle piccole imprese e cooperative che
non reggono il peso dei ribassi esorbitanti nelle gare pubbliche e l'insipienza
della vetusta burocrazia calabrese, allora il quadro si tinge di tinte fosche che
celano evidenti disegni destabilizzanti. Eppure, in taluni servizi si
potrebbero evitare problemi e lungaggini dovute alla procedure di affidamento
dei servizi, se solo si prendesse in considerazione, per esempio,
l'opportunita' di affidare determinati servizi direttamente alle Cooperative
Sociali avvalendosi delle facolta' delle Amministrazioni pubbliche e
di partecipazione pubblica, di sfruttare le direttive della legge 381/91. Una
legge che prevede l'affidamento diretto di servizi a Cooperative Sociali che
fanno inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Crescerebbe l'impresa
sociale, crescerebbe l'occupazione di giovani locali, si svilupperebbe
maggior senso etico nel tessuto socio-economico calabrese. Vi sembra poco?''.
red/mcc/ss (Asca).
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( da "Brescia Oggi" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
IMPRESE
E FUTURO. Il presidente dell'Associazione rilancia il tema delle alleanze,
punta l'attenzione sui grandi temi e "richiama" la categoria in
vista delle elezioni Il richiamo di Mattinzoli: "Artigiani
protagonisti" "Finito il tempo delle deleghe in bianco: ora
è il momento di fare lobby, di mettersi in gioco entrando nelle
liste" "Con il credito cooperativo puntiamo a creare una rete di
servizi per l'export" "Per Montichiari la concessione deve essere
data ai bresciani: hanno le capacità per rilanciarlo" Un
impegno che si rinnova sul fronte delle grandi "partite" aperte, un
appello al settore - al tempo stesso un'esortazione - prendendo spunto anche
dalla congiuntura, non solo economica. Il presidente dell'Associazione
Artigiani, Enrico Mattinzoli, va oltre le sfide che interessano da vicino la
categoria e la richiama ad essere direttamente protagonista. Iniziando dalle
prossime competizioni elettorali. "È FINITO il tempo delle
deleghe in bianco, è giunto il momento di fare lobby, di mettersi
direttamente in gioco. Ecco perchè invito gli artigiani, ma anche il
mondo delle partite Iva, a mettersi in lista, anche in vista delle elezioni
amministrative. Dove lo hanno fatto, ed hanno conquistato la poltrona di
primo cittadino, hanno dimostrato di lavorare molto bene", ha detto ieri
il leader dell'Associazione durante un incontro con la stampa; con lui anche
il vice presidente vicario, Alberto Vidali, e il vice presidente, Bortolo
Agliardi. Un messaggio scaturito dall'incertezza politica che incide sul
contesto economico e determina nuove preoccupazioni. "Come per
l'edilizia - hanno sottolineato Mattinzoli, Vidali e Agliardi -. L'invenduto
aumenta del 20%, mentre i listini diminuiscono anche fino al 25% in alcune
zone come quella del Garda. Purtroppo quando va in sofferenza questo
comparto, le ripercussioni su altri settori sono a catena". SUL FRONTE
operativo Mattinzoli ha rilanciato l'operazione finalizzata a realizzare -
sfruttando anche una partnership già avviata per far fronte a
"Basilea 2" - una rete di supporto alle aziende artigiane per
quanto concernte l'export: un obiettivo, senza per questo escludere gli altri
istituti di credito, per il quale il dialogo è avviato con il mondo
del credito cooperativo. Il progetto vede in campo, oltre a Brescia, anche
Lodi e Crema (già partner in Artdifi Lombardia), ma è aperto ad
altre associazioni anche non appartenenti alla stessa organizzazione
artigiana nazionale. "Peccato - ha detto Mattinzoli - dover concretizzare
queste alleanze oltre i confini provinciali, quando, invece, si potrebbero
fare accordi sul territorio. Finchè non ci saranno le condizioni,
però, questo non è attuabile". Grande attenzione è
stata confermata per le altre sfide imporanti per il mondo artigiano: da
quello della ricerca e dell'innovazione, a quello della burocrazia.
"Il prossimo Governo - hanno auspicato i vertici dell'Associazione
Artigiani - dovrà dare risposte importanti in questo ambito".
Senza dimenticare l'energia - "il nucleare è l'unica soluzione
per competere con il resto d'Europa" - e il centro storico di Brescia,
per il quale "una delle prime richieste che avanzeremo al nuovo sindaco
sarà di rivedere il Piano traffico". SULLE INFRASTRUTTURE
Mattinzoli ha ribadito l'importanza che la concessione per lo scalo di
Montichiari sia data ai bresciani, "che hanno le capacità per
rilanciarlo, puntando soprattutto su charter di qualità".
Altrimenti la gara per l'assegnazione "dovrà essere europea".
Per la fiera di Brescia due anni di fiducia al nuovo direttore "per
sviluppare i progetti. Dopodichè, se non ci sarà stata
un'inversione di tendenza, bisognerà rivedere i programmi".C.C.
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( da "Mattino, Il
(Salerno)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
IL
PIANO DEL SINDACO Appalti sprint per le aziende salernitane Tempi di appalto
delle opere pubbliche ridotti da 155 a 40 giorni di media. Licitazione privata
e rotazione dell'affidamento dei lavori alle imprese, scelte da un elenco di
311 ditte preselezionate e quasi tutte salernitane, per gli interventi di
importo non superiore a 750mila euro. È il piano
anti-burocrazia presentato ieri al Comune dal sindaco Vincenzo De Luca insieme
con i funzionari che dovranno garantire celerità e trasparenza delle
procedure. De Luca, durante l'incontro, ribadisce che non si
ricandiderà al Parlamento. CARLOMAGNO A PAG. 33 Il sindaco
Vincenzo De Luca.
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DE
LUCA: RIDURREMO DA 155 A 40 GIORNI
I TEMPI DELLA BUROCRAZIA. INTERVENTI AFFIDATI A ROTAZIONE A 311 DITTE
PRESELEZIONATE (sezione: Burocrazia)
( da "Mattino, Il
(Salerno)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
De
Luca: ridurremo da 155 a 40 giorni i tempi della burocrazia. Interventi affidati a rotazione a 311 ditte preselezionate
PIERA CARLOMAGNO Tempi di appalto delle opere pubbliche ridotti da 155 a 40 giorni di media.
Funzionari "coraggiosi" come Alberto Di Lorenzo dello staff del
sindaco e Nello Di Mauro dell'ufficio contratti, hanno scovato un capitolo
della legge Merloni del '98 che fa miracoli nelle procedure di
affidamento delle gare pubbliche. Coraggio ce ne vuole perché ci si assumono
maggiori responsabilità, lo chiarisce subito il sindaco Vincenzo De
Luca che però aggiunge così un tassello importante all'eterna
aspirazione alla sburocratizzazione. Licitazione privata per le opere
pubbliche di importo non superiore ai 750mila euro netti. Che significa fuori
dall'iva e da eventuali finanziamenti a disposizione. Un quarto di tempo
rispetto a quello impiegato con le normali procedure. Musica per le orecchie
di De Luca che elenca diligentemente i tagli: i 35 giorni per la pubblicazione
di bandi, la lunga fase degli inviti (per 120-130 imprese), la lunga attesa
del sorteggio. Il meccanismo è semplice: la pubblicazione di un bando
ha già permesso la selezione di 311 imprese che hanno chiesto di
partecipare alle gare con procedura semplificata. Sono 311 imprese per la
maggior parte salernitane perché essendo relativamente basso l'importo dei
lavori da appaltare non ci sarebbe convenienza a partecipare per
società con sede logistica troppo lontana da Salerno. Queste imprese
già selezionate vanno divise per categorie di lavoro. Ad ogni gara
quindi vengono invitate solo quelle ditte che appartengono a quella
determinata categoria di lavoro. Per ogni opera vanno scelte venti imprese
che partecipano alla gara. Quelle considerate per una gara non possono
concorrere per quella successiva. Si attiva quindi un meccanismo di rotazione
che permette a tutte le 311 imprese di partecipare con certezza ad un numero
consistente di gare. Tradotto in tempo sono 15 giorni per l'invito, 15 per il
sorteggio semifinale di due imprese e 10 per la verifica finale. Per De Luca
è "un meccanismo che esalta processi di trasparenza e di
rotazione". Particolare che permette un controllo importante: quello
della serietà dell'azienda appaltatrice. Evitare che, dopo la sburocratizzazione
e la velocizzazione dei tempi di apertura di un cantiere, il meccanismo si
inceppi più avanti, cioè che durante i lavori la ditta si
accorga di non farcela a continuare, come spesso accade, diventa, per De
Luca, più facile. Perché il più ampio ventaglio di
possibilità di partecipare alle gare, incentiva l'azienda a tenere i
piedi per terra, ad evitare di fare offerte al ribasso che poi si rivelano
non aderenti alla realtà, anche per risultare credibili in futuro.
"Avevamo appaltato i lavori della stazione marittima con un ribasso del
41% - ricorda De Luca - Oggi dobbiamo riappaltare perché l'impresa è
fallita. Ci sono motivazioni al ribasso che è però difficile
confutare al momento dell'offerta. Ecco perché con la nuova procedura si fa
affidamento sul fatto che la maggiore dilatazione della scelta disincentivi
gli imprenditori a fare offerte che non possono essere mantenute". Tutto
approvato e sottoscritto da Antonio Lombardi, presidente dell'associazione
Costruttori che si è detto: "Ben felice di trovare
l'amministrazione così attiva e attenta a velocizzare i tempi del
lavoro". E ancora quattro mesi di tempo e altre dieci opere saranno
consegnate. Da via Pietro del Pezzo, alla piazza Mariconda, alla pubblica
illuminazione a Mercatello, a via Limongelli o Giovanni Paolo II con la
demolizione di una cabina Enel, a via De Leo a Torrione, via Acquasanta con
lo sgombero di alcune rivendite abusive, fino alla seconda isola ecologica a
Fratte, a via Bottiglieri, a via Tanagro e alla realizzazione dell'arredo
urbano a via Torrione verso il Grand Hotel Salerno. In progettazione un altro
programma di opere pubbliche: saranno completate tra il prossimo San Matteo e
la fine dell'anno.
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( da "Mattino, Il
(Caserta)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Iacp,
scandalo dei fondi inutilizzati GIUSEPPE MIRETTO Maddaloni. Era un intervento
destinato a fare epoca. Sarebbe dovuto accadere, in termini di ricaduta
sociale anche per le periferie dormitorio di Maddaloni, quello che si sta
facendo (recupero edilizio e urbano, ristrutturazione, consolidamento statico
e rifacimento dei sottoservizi) a Scampia. Invece, il recupero funzionale dei
grandi casermoni Iacp di via Feudo e di via Napoli passerà alla storia
come un gigantesco aborto. Un vero record. Dopo quattro anni, a partire dalla
primavera 2004, non si riescono ad affidare i lavori di ristrutturazione con
annessa bonifica ambientale. Paradossalmente ci sono pure i soldi: quattro
milioni di euro che restano inutilizzati. Ci sono pure le ragioni per aprire
i cantieri con somma urgenza: attualmente circa cinque mila persone e 1300
famiglie sono costrette a vivere in alloggi colpiti da una insostenibile
precarietà statica e sanitaria. A più di un quarto di secolo
dall'ultimo sisma e a 25 anni esatti dall'occupazione, gli alveari dell'Iacp
sono ormai in un avanzato stato di degrado e scarsa abitabilità.
"Nonostante i numeri impressionanti - annuncia Ciro Cortese, segretario
provinciale della Cgil servizi casa - la tormentata gestazione del progetto
di recupero non è finita. La sequela di ritardi e intoppi procedurali
continua". Non aprono i cantieri, la cui partenza
era stata promessa per gennaio 2008: la burocrazia
è più forte dell'urgenza di avviare a recupero sottoservizi,
scarichi fecali, opere di irregimentazione delle acque pluviali, parte dei
marciapiedi e intonaci esterni. "Non possiamo non denunciare - aggiunge
Cortese - che quando piove la vita negli alloggi Iacp è un inferno.
Molti vani ascensori diventano una piscina, gli androni pozzanghere e le
pluviali cascate a cielo aperto". Accade alle Iacp di via Serao e di via
Feudo. "Accade di peggio - rivela Carlo Scalera, responsabile provinciale
del Sicet-Cisl - perché, a causa del collasso del sistema degli scarichi
fecali, miasmi e percolato inondano persino l'interno delle abitazioni. E
questo, dal punto di vista della sicurezza strutturale e socio-sanitaria, non
è più sostenibile". E poi ci sono i problemi di
sistemazione delle aree aperte. È più facile vincere il
degrado, sociale e urbanistico, che superare gli inghippi burocratici.
Infatti, i ritardi dell'avvio della ristrutturazione hanno innescato un
effetto a catena. È fermo pure il programma intensivo di
riqualificazione urbana (Pru) per l'area di via Feudo, che essendo
direttamente collegato alla bonifica edilizia dovrebbe realizzare un nuovo
sistema stradale, una piazza, cinque aree a verde pubblico, cinque parcheggi.
Clemente Cigno, presidente del circolo di Rifondazione comunista e
coordinatore del movimento Iacp (oltre 100 famiglie aderenti), spiega:
"Se è inaccettabile convivere con i miasmi delle fecali, le
inondazioni e la precarietà strutturale, è assurdo sostenere
ancora il protrarsi di lungaggini burocratiche che mettono in secondo piano
interventi che dovranno garantire le più elementari norme di
manutenzione dei fabbricati e salubrità ambientale".
Perciò Comune e Iacp sono stati sollecitati a fornire massima garanzia
sulla celerità delle procedure. Ma secondo la Cgil "sbloccare i
lavori potrebbe non bastare, oggi si rischia di aprire un'emergenza
finanziaria. Dopo quattro anni - conclude Cortese - la copertura finanziaria
potrebbe non essere sufficiente per garantire il completamento dei
lavori". Un problema tira l'altro. "Questa paralisi - commenta
Scalera - rischia di far perdere il finanziamento. E soprattutto, capita nel
peggiore dei momenti possibili: il commissariamento dell'Iacp amplifica la
lentezza burocratica".
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( da "Salute (La
Repubblica)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
SUPPLEMENTO
SALUTE ultimo aggiornamento 07 Febbraio 2008 Stampa pag. 8 E l'attesa
continua... Mammografia e Moc: più di 1 anno Inchiesta di
"Salute" Esami e visite: sondaggio in 12 città sulle liste
di Maurizio Paganelli Attesa continua: la sesta indagine annuale di Salute-La
Repubblica in 12 città, di fine gennaio, su esami e visite
specialistiche, conferma lo stallo (tranne poche eccezioni) su questo fronte.
I casi limite parlano di mammmografia e Moc da attendere per oltre un anno,
appuntamenti per visite specialistiche dopo 180 giorni (vedi lista nera).
Milano, Firenze, Sassari e Bologna sembrano le realtà con meno
problemi. L'accordo Governo-Regioni sulle liste d'attesa, tempi massimi e
monitoraggio stenta ad avere effetti in tutte le regioni, strumenti come i
Cup (Centri unici di prenotazione) non funzionano bene ovunque, incentivi e
attività fuoriorario appaiono palliativi, o con risultati ancora
limitati. Che fare? Giulia Candiani, settore Salute dell'associazione
Altroconsumo, pone la questione dell'aumento della domanda e della scarsa
offerta. "L'approccio deve essere complesso. La nostra recente indagine
sui consultori segnala un'attesa di un mese per visite ginecologiche:
scandaloso". Francesca Moccia, coordinatrice nazionale Tribunale del
Malato-Cittadinanzattiva fa eco: "Il trend di denunce è in
aumento negli ultimi 10 anni: il dato emerge dalle segnalazioni (20 mila
l'anno) registrate nei nostri Rapporti. E nel 2006 c'è stata
un'impennata del 2,4%. Le liste d'attesa restano tra le 5 priorità
(dopo errori medici, comportamenti, disabilità, viaggi). L'ultimo
Rapporto Pit Salute (il prossimo uscirà a marzo), segnalava attese
fino a 400 giorni per una mammografia, 300 giorni per ecocolordoppler, 120
per l'ecografia al primo trimestre di gravidanza. C'è poi lo scandalo
delle liste per gli interventi: sono poco trasparenti". Per Rossella
Miracapilllo, Osservatorio Salute Movimento Consumatori, stanno barando le
Regioni, che sbandierano miglioramenti: "Sono state riorganizzate le
Asl, accorpandole (policentriche), e così si ottiene un appuntamento
in tempi ridotti ma magari a 50 chilometri. Formalmente si abbattono le
attese, ma la fruibilità per anziani e malati è peggiorata.
Penalizzate realtà medie-piccole, come in Puglia". I Cup sono
considerati, se ben utilizzati, strumenti utili, anche se il futuro è
il computer da casa o l'esperimento delle farmacie collegate alla Rete. Sotto accusa i sistemi organizzativi, l'efficienza, la burocrazia ("Si chede l'Ecg anche per le assunzioni ma non si
rafforzano i servizi", dice Miracapillo). Da incentivare l'idea delle
"multe" per chi non disdice gli appuntamenti. Sui centri
d'eccellenza (tante richieste) si ribadisce il diritto alla libera scelta.
"Non è un capriccio, c'è più competenza: vanno
potenziati, non ci possono essere alibi", sostiene il Movimento
Consumatori; "Sono una sfida per migliorare gli altri servizi",
afferma Candiani di Altroconsumo, che denuncia la chiusura delle agende, in
molti casi, per i controlli successivi e la necessità di liste
"privilegiate". Tutti ricordano l'eccesso di esami: appropriatezza
e responsabilità dei medici vanno incrementate, come anche, dice
Candiani, "l'enpowerment: rendere il cittadino consapevole, capace di
scegliere: per questo rilanciamo la rivista Salutest, rendendola anche interattiva
su www.altroconsumo.it" Lo strumento del "bollino" per le
priorità (tipo Triage al pronto soccorso), è attuato "a
macchia di leopardo" ma giudicato assai utile. Infine, il taglio di
bilancio ai centri convenzionati, imposto verso fine anno aggrava le attese e
le file nel pubblico. Chi può paga, e va dai privati. I DATI NELLE
PAGINE SUCCESSIVE.
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( da "Mattino, Il
(Nazionale)" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Lettere
Rifiutata l'indennità Giovanni Riccio - NAPOLI La prima
Commissione-Asl 1-Distretto 51 Napoli ha rigettato la mia istanza per il
riconoscimento della invalidità al 100% con indennità di
accompagnamento, già accolta fino al 31 gennaio 2008, nonostante
l'esibizione di documentazione consegnata il 20 dicembre - certificati della
Divisione Ematologia del Cardarelli, di medico ortopedico, e relazione di
medico legale - attestasse il peggioramento del linfoma di Hodgkin, dallo
stadio II/b a IV/b, il massimo, con interessamento vertebrale. Lo ha fatto
nonostante che, a causa del peggioramento, io percepisca dall'Inps dal primo
agosto 2007 la pensione anticipata per inabilitazione totale dal lavoro;
nonostante che la stessa Commissione mi avesse riconosciuto in precedenza,
con stadio della malattia meno grave, l'invalidità al 100% con
indennità di accompagnamento. Nel decreto mi si riconosce
l'invalidità al 66%; si escludono l'indennità di
accompagnamento e i benefici della legge 104 in materia di
handicap; si preclude la possibilità di richiedere un posto-auto
riservato. Giovanni, per condividere la sua sofferenza e la sua fede, ha
scritto un libro e invia mail a vecchi e nuovi amici. Continuerà a
combattere, pur se la burocrazia a
volte è cieca e raramente umana. Sto per partorire tra l'immondizia
gp.nicola@libero.it Chi mi aiuta? Sono in gravidanza al nono mese, fuori casa
mia in via Modigliani a Monterusciello ci sono più di 200 metri di
immondizia, l'aria è irrespirabile e ogni volta che esco ho crisi di
vomito. Ho mandato e-mail al Comune ma niente, la situazione degenera,
non si provvede né alla rimozione né alla disinfestazione. Nessuna protesta,
niente di niente: come posso muovermi? La signora Marianna ha allegato una
delle mail inviate ai commissari di Pozzuoli. Vi si denunzia anche la
presenza di cani randagi, la mancanza di informazioni sul pericolo-diossina e
di manutenzione, l'edilizia abusiva, l'insufficienza della segnaletica e del
trasporto pubblico. "Potabile l'acqua del Parco Verbena" Anna
Prisco - NAPOLI In riferimento alle segnalazioni del signor Roberto Iazzetta,
Arin è intervenuta due volte per verificare la qualità del
servizio al Parco Verbena di via Consalvo. Dalle analisi risulta che l'acqua
al punto di consegna è limpida, con piena garanzia per la
potabilità. Eventuali anomalie riscontrate nelle singole case sono da
attribuirsi alle condutture condominiali. Si ricorda che Arin è
responsabile della qualità dell'acqua fino al punto di consegna del
condominio o del parco. Da quel punto in poi la responsabilità
è del condominio. La dottoressa Prisco è responsabile delle
relazione esterne dell'Arin. Dopo De Gennaro incarico a De Luca Mario Pagano
- NAPOLI Benissimo fa il Mattino ad angosciarci con il count-down dei giorni
concessi a De Gennaro (o da lui a se stesso assegnati) per farci uscire dalle
foto dei quotidiani tailandesi; e malissimo facciamo noi se, avviliti,
passiamo rapidamente alla pagina successiva, convincendoci ch'è
più interessante accertarci subito se nella notte, magari per sbaglio,
qualcuno/a, ai piani alti dei Due Palazzi abbia cominciato a parlare di
dimissioni. Ma che cosa accadrà se, alla fine del mandato e di
un'eventuale proroga, De Gennaro dovesse abbandonarci? C'è chi, di
fronte a questa prospettiva, invoca, per sgretolare la muraglia degli egoismi
di campanile e dei veti incrociati, l'Esercito: non più il Genio,
stavolta, ma le truppe corazzate, cioè i carri armati, comandati da un
generale preferibilmente altoatesino. Non si potrebbe nominare commissario straordinario
il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, che è, dalle nostre parti,
l'unica persona ad avere già dato prova, in una grande città,
di saperci fare sul serio? * * * Francesco de Goyzueta - NAPOLI Caro Gargano,
condivido la proposta di Mirella Barracco: è ora di rimettersi in
cammino e superare la crisi con una grande campagna di informazione, capace
di educare alla corretta gestione della raccolta dei rifiuti. Però si
devono cambiare velocemente registro, mentalità e soprattutto i
manovratori se si vuol rimettere ordine. Ma la differenziata da sola non
basta perché necessita di impianti di compostaggio per trasformare il rifiuto
in concime e di isole ecologiche per la cernita dell'umido che rappresenta il
50% dei rifiuti. La Giunta regionale a luglio 2007 ha stanziato fondi
per costruire impianti in tutta la regione: a che punto è lo stato
dell'arte? Sono stati identificati i siti? Cantierati i lavori? Perché dopo i
quattro mesi di De Gennaro non si affida al sindaco di Salerno De Luca il
compito di completare l'operazione dei termovalorizzatori e degli impianti di
compostaggio da costruire in tempi brevi, utilizzando le sue capacità
di decisionista e di manager pubblico? La Quaresima tempo di perdono Don Ezio
Calabrese - NAPOLI Cerchiamo di partecipare alla Quaresima con
serenità e impegno. Il cristianesimo è la celebrazione del
perdono; pur non ignorando i diritti della giustizia, Dio desidera non il
castigo ma la conversione. Viviamo, perciò, questo tempo
"forte" dell'anno liturgico non come un tempo lugubre; ricordando
che l'esperienza della penitenza è la scoperta non di un Dio giudice,
bensì di un padre che attende un figlio per cancellarne le colpe. Dio
ci attira a sè; vuole parlare al nostro cuore. Nel Corano tutte le sure
(i capitoli) iniziano con questa proclamazione: "Nel nome di Dio -
Signore del Creato - il clemente è l'infinitamente buono".
Ancora, nel Corano per 34 volte si parla della Madonna. Per secoli gli
archeologi cattolici hanno cercato tracce della Madonna in Turchia, senza
riuscirci. Lo scorso secolo, finalmente, la mistica tedesca Anna Catharina
Emmerick, dopo aver avuto delle visioni, indicò il luogo dove la
Vergine aveva abitato con l'apostolo San Giovanni: a Efeso, proprio in
Turchia. In quel luogo è stato costruito un piccolo santuario, dove
migliaia di pellegrini - cattolici e musulmani - salgono per pregare. Quel
luogo il vostro cronista l'ha visitato: è piccolo e lontano dalle
rotte del turismo irrispettoso. Cosa dicono di noi gli italiani di Germania
Friedrich Zutaten - DUESSELDORF (Germania) I giornali italiani all'estero non
si fanno scrupoli nel raccontare e dare cattive notizie. Il Giornale
d'Italia, un quotidiano che dal 1951 viene pubblicato in Germania in lingua
italiana, ha dato un quadro sconsolante della vicenda Mastella. Vengono
forniti dati più che chiari in merito al milione e 331mila euro che
"Il Campanile", organo ufficiale del partito, riceve per stampare
5.000 copie al giorno, delle quali appena 1.500 ufficialmente distribuite, in
realtà buttate. Il Giornale pubblica tutte le spese del quotidiano
dell'Udeur: 98.000 euro per viaggi e trasferte (hanno volato la signora
Lonardo e i suoi due figli), 40 per consulenze con un opinionista di grido
iscritto all'ordine dei giornalisti e che si chiama Clemente, 141 per
l'immagine. All'inizio del 2006 i viaggi pagati sono cessati. In quel periodo
il sostituto procuratore di Catanzaro De Magistris aveva iniziato a indagare
su quelle strane spese. I politici italiani si indignano quando leggono certe
cose. Noi ci indigniamo quando ci rendiamo conto che dalla prima repubblica
non è cambiato nulla. Piena solidarietà al cardinale Sepe Carlo
de Pascale - NAPOLI Egregio dottor Gargano, sono indignato e deluso per le
critiche rivolte al cardinale Sepe da cinque consiglieri comunali del Partito
Democratico (Verde, Simeone, Galiero, Nicodemo, Anniciello, nomi che mai
voterò) che hanno scritto: "È tempo che ognuno faccia la
propria parte. Sarebbe utile che il cardinale Sepe utilizzasse parte del suo
tempo tenendo lezioni di catechismo nelle parrocchie di periferia dove i
nostri giovani hanno un gran bisogno di guida, sostegno e conforto".
Siamo alle prime battute di una campagna elettorale tipo Don Camillo e Don
Peppone. Timorosi di essere offuscati dalla "eccessiva invasione mediatica"
del cardinale, i cinque fanno ricorso al tipico vizio del politico:
screditare chi ha idee diverse dalle proprie. Nel caso specifico con rozza
arroganza declassano a una funzione parrocchiale l'alto compito di guida
religiosa e sociale del capo della Chiesa di Napoli. Sono, inoltre, deluso
perchè ho intravisto nel Pd, in particolare nel programma di Veltroni,
un nuovo soggetto politico vicino alle mie idee moderatamente riformiste,
sostenitore del confronto e del dialogo, non del discredito dell'avversario.
Nell'attesa dell'auspicata discontinuità politica, prego il cardinale
di continuare nella sua opera di ricostruzione religiosa, morale e sociale,
con la convinzione di avere solidarietà e consenso da gran parte della
città. Anche un difensore della laicità dello Stato si stupisce
di fronte a quelle critiche: dire la verità, in un momento cupo della
città, non equivale a fare politica da comizio, ma significa spronare
al bene, com'è dovere di un vescovo. Qualche domanda ora senza
risposta Elvira De Vincenzo - PORTICI (NA) I cittadini, dopo aver ascoltato e
letto tanto, non hanno capito niente: è possibile avere una
ricostruzione a partire dal progetto approvato da Rastrelli, ex presidente An
della Regione, col consenso di Bassolino sindaco, e seguirne il percorso? Va
chiesto a ogni commissario perché ha mollato. Destra, sinistra, esperti,
tutti cianciano di tutto; si svegliano gli avvoltoi, ma non ho sentito
nessuno dire qual è la sua ricetta. Io comincerei dal riempire carri
ferroviari di rifiuti tossici e li rimanderei al mittente, come fa il sindaco
socialista di Budapest addossando le spese al mittente. E m'interesserebbe
sapere come mai i cittadini, che sentivano la puzza, non hanno fatto le
proteste che fanno oggi. Ora dobbiamo collaborare tutti. Il freddo ci ha
agevolati ma col solleone? Ultimo consiglio di casalinga: differenziate
subito la raccolta in sacchi diversi, per non aumentare l'ammucchiata;
l'umido è solo il 30% cento dei rifiuti, facile da raccogliere per
primo. Il commissario ordini la differenziata a ospedali, uffici pubblici,
scuole, negozi e via dicendo. Chi, responsabile, sbaglia, paghi grosse multe.
La differenziazione più seria si può fare solo se il solido
viene portato in centri di raccolta, che non creano problemi di salute, e lì
scartato con intelligenza. Mettete chi sta senza fare niente a raccogliere,
con guanti e mascherine, anche nei mucchi per le strade, la plastica per
portarla a quella ditta di Nola che se non ha la quantità da riciclare
sufficiente deve chiudere; e carta e cartoni a quelle fabbriche campane che
comprano la carta da macero in Grecia. Ci vuole un po' di cervello e di
onestà. Che c'è dietro?.
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( da "Virgilio Notizie" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
07-02-2008
16:30 Si riducono investimenti e non sono rosee previsioni a breve Roma, 7 feb.
(Apcom) - In calo gli ordinativi totali ricevuti dalle imprese del Lazio
nella seconda parte del 2007, ai quali corrisponde una riduzione del
fatturato e della produzione e una conseguente contrazione degli
investimenti. E' quanto emerge dall'indagine congiunturale sulle piccole e
medie imprese del Lazio, realizzata da Federlazio. L'indagine è stata
svolta su un campione di 350 aziende associate ed è relativa al
secondo semestre 2007. Per quanto riguarda gli ordinativi, nel confronto col
primo semestre 2007 il saldo di opinione subisce una robusta diminuzione che
assume per la prima volta, dopo alcuni semestri, un segno negativo passando
da +13 a
-2. Un risultato riconducibile, in primo luogo, alla flessione subita dalla
domanda interna, assolutamente non bilanciata dall'andamento del saldo
sull'estero. Per quel che concerne il fatturato totale, il saldo si riduce da
+25 a
+16, come anche per la produzione, dove il saldo invece continua a diminuire,
passando da +18 a
+10. Sul versante degli investimenti, nel secondo semestre 2007 si riduce dal
50% al 47,1% la percentuale delle imprese che ha dichiarato di averne
effettuati. Per quanto riguarda le previsioni a breve, i prossimi sei mesi
non si presentano ottimistici: in particolare nel prossimo semestre le attese
si attenuano fortemente per gli ordinativi dal mercato interno, il cui saldo
scende da +27 a
+17; al contrario, si registra un certo ottimismo sul mercato estero,
soprattutto dall'area extra Unione Europea. Migliora la situazione per quanto
concerne le intenzioni d'investimento nel prossimo semestre, con il 39,2%
delle imprese che ha dichiarato di voler investire contro il 35,5% nella
precedente indagine, mentre passa da +14 a +8 il saldo delle imprese che
intenderebbero assumere personale nel corso della prima parte del 2008. I
giudizi espressi dagli imprenditori laziali sull'andamento delle rispettive
attività denotano un sentimento di "sofferenza" nella loro
operatività, perchè il sistema della Pmi realizza con più
chiarezza nella presente congiuntura che ancora non sono sciolti quei nodi
che ne condizionano negativamente l'azione: l'accesso al credito in primo
luogo, lo sviluppo delle infrastrutture in secondo luogo, la burocrazia ridondante in terzo luogo. "Ma quello che appare
più preoccupante - si legge nell'indagine congiunturale - è
constatare che il sistema politico, che a quello economico dovrebbe dare
direzione e progettualità per indirizzarlo su traiettorie di sviluppo
consolidate, e che nella nostra precedente indagine noi avevamo considerato
tra i principali fattori di freno, proprio in questi ultimi tempi
abbia dato, se mai ve ne fosse stato bisogno, un'ulteriore conferma di quanto
sia indispensabile una sua profonda riforma".
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( da "Sestopotere.com" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
(17:42)
(7/2/2008 13:45) | QUALI PROSPETTIVE DELL'AUTOTRASPORTO RAVENNATE? (Sesto
Potere) - Ravenna - 7 febbraio 2008 - Ennesima riflessione sulle prospettive
dell'autotrasporto ravennate. Il tema delle infrastrutture, della loro
manutenzione ordinaria e dei nuovi investimenti affinché la realtà
ravennate non rimanga isolata rispetto ai principali corridoi di traffico sia
stradale che ferroviario sono dei punti prioritari per CNA FITA,
Confartigianato Trasporti, Legacoop e Confcooperative, che costituiscono il
Comitato Unitario dell'Autotrasporto della provincia di Ravenna. E in una
nota di questo "cartello" di categoria si legge: "Il mondo
dell'autotrasporto è estremamente attento ai temi della sicurezza
stradale e all'incolumità delle merci e di tutti gli utenti delle
strade che si realizza sia con il rispetto delle regole, che attraverso la
possibilità di poter contare su infrastrutture efficienti e ben
tenute. La stessa efficienza dei trasporti e di conseguenza il ritorno
economico per le imprese, alle prese con una crisi strutturale e una bassa
marginalità, viene messo pesantemente in crisi da un sistema di
infrastrutture carenti dal punto di vista delle manutenzioni e non più
adeguato alla mole di traffici da cui sono interessate tanto che la
velocità commerciale in Italia è la più bassa d'Europa.
Le Associazioni dell'autotrasporto hanno più volte sollecitato gli Enti
Locali ad attivarsi presso gli Enti competenti (ANAS per le strade statali la
cui competenza non è stata affidata alla provincia) affinché
intervenissero con urgenza con investimenti mirati, non solo di manutenzione
ordinaria, ma anche attraverso una progettazione di lungo periodo di nuove
infrastrutture". A parere del Comitato Unitario Autotrasporto della
provincia di Ravenna "è opportuno ampliare i trasferimenti delle
risorse e le competenze degli Enti locali su tutto il sistema delle
infrastrutture. L'esempio del passaggio di competenza dall'ANAS alla
Provincia di importanti arterie, quali la SS 253 S. Vitale, ha coinciso con
una manutenzione ordinaria importante. Gli Enti Locali, se dotati di adeguate
risorse, sono potenzialmente in grado di rispondere in maniera più
rapida ed efficiente, ma soprattutto con priorità, alle esigenze del
territorio e della sua economia rispetto ad un Ente
Statale centralizzato ed ingessato dalla burocrazia.
L'efficienza e l'immagine di un porto non è data solo dal suo fronte a
mare ma, in un sistema economico, come quello attuale, estremamente
complesso, acquista sempre più importanza il sistema retroportuale e
logistico; le merci infatti al porto ci devono arrivare agevolmente ed
altrettanto partire. A titolo esemplificativo le "Autostrade del
mare" funzionano solo se, una volta finito il mare, esistono strade
vere, efficienti e scorrevoli". Per cui il Comitato Unitario
Autotrasporto della provincia di Ravenna ritiene "urgenti e non
più rinviabili gli interventi ordinari sulle infrastrutture come
Classicana e SS. 16 ma, soprattutto, che si definisca un piano ed un
programma pluriennale degli interventi, con risorse certe, per evitare di
trovarsi in situazioni di emergenza come quella attuale. La carenza di
infrastrutture viarie nel nostro territorio, colmabili fra l'altro con la
realizzazione della E55 nel tratto Ravenna-Venezia, non può
prescindere da una attenta e puntuale manutenzione ordinaria e straordinaria,
delle strade esistenti".
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( da "Redattore
sociale" del 07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
AFRICA
17.3907/02/2008 Le ong italiane per la Somalia In guerra da diciassette anni,
priva di istituzioni statali vere e proprie, la società civile della
Somalia ripensa il proprio ruolo nel processo di pacificazione e sviluppo.
Resoconto dalla prima conferenza sul paese africano in corso a Roma ROMA - In
guerra da diciassette anni, priva di istituzioni statali vere e proprie, la
società civile della Somalia e della diaspora ripensa il proprio ruolo
nel processo di pacificazione e di sviluppo del Paese. Per quattro giorni,
quaranta delegati somali diversi per esperienza, posizione politica e
appartenenza clanica si incontrano a Roma nella prima conferenza della
società civile somala. Un momento di confronto promosso e organizzato
da esponenti del mondo delle associazioni, dell'università e del
business nazionali, supportate da Intersos e dell'Associazione Ong italiane,
con l'obiettivo di creare le basi per un dialogo interno da cui iniziare una
nuova fase nella storia del paese. "Oltre la guerra, la fame e la
violenza, in Somalia esiste una società civile vitale, che ha saputo tenere
in piedi attività economiche informali, scuole, ospedali,
università ? ha esordito oggi il presidente di Intersos Nino Sergi ? .
Una società capace di straordinaria intraprendenza, che anche con
questa iniziativa dà prova di iniziare a riconoscere se stessa. Le diversità
che fino ad oggi sono state motivo di scontro ? è l'auspicio di Sergi
? possono diventare esse stesse fonte di ricchezza e di sviluppo per la
Somalia". Punto di partenza per l'elaborazione di una piattaforma
unitaria tra gli attori somali in vista della ricostruzione del paese, la
conferenza di Roma si presenta anche come un momento di riflessione sul ruolo
e la funzione svolte dalle ong italiane e internazionali in un contesto tra i
più difficili e precari del Corno d'Africa. Tra i principali limiti
evidenziati da Mohamed Ahmed Jama, esperto di cooperazione internazionale ci
sono soprattutto "l'insicurezza", causa del fallimento e
dell'inefficacia di molti progetti; la burocrazia; la "mancanza di continuità e di strategie capaci
di avere un impatto reale sui problemi e le diverse realtà
locali". Non ultimo l'assenza di uno stato somalo, che se ha reso
più difficile il lavoro delle ong internazionali, ha rallentato e in
qualche caso impedito lo sviluppo di ong nazionali. "A tutt'oggi
le organizzazioni somale soffrono della mancanza di una legittimazione
statale ? ha spiegato Mohamed Ahamed Jama ? un ostacolo per l'accesso alle
risorse messe a disposizione dalla comunità internazionale e per uno
sviluppo autonomo", superato solo in parte grazie alle partnership
stabilite con altre organizzazioni internazionali operanti in Somalia.
Attualmente le ong somale stanno cercando di ovviare ai problemi legati
all'impossibilità di riconoscimento e dell'incertezza da esso
derivante, attraverso l'elaborazione di un "codice di condotta"
condiviso che funzioni come certificazione e garanzia di credibilità.
Secondo una recente mappapatura, nel paese operano oggi circa 350 tra ong
nazionali e internazionali, un numero decisamente molto ridotto rispetto alle
3000 censite all'inizio degli anni '90, ma che rivela d'altra parte una
crescita in termini di credibilità, capacità di partnership e
di pianificazione dell'intervento, dove un ruolo chiave è stato
giocato proprio dalla società civile nazionale e della diaspora. (Ilaria
Costantini).
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( da "Sicilia, La" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
La
soluzione è sotto il naso e nessuno l'ha vista. Ha dell'incredibile la
notizia che il by-pass per l'interruzione sulla strada statale 640 ha il suo raddoppio,
semplicemente, riaprendo al traffico la vecchia strada che scorre
parallelamente al collegamento e i tecnici della Provincia e dell'Anas
l'hanno ignorata. Gerlando Costanza, vicesegretario provinciale del Nuovo
Psi, lo ha gridato ai quattro venti che c'è la possibilità di
dimezzare il traffico automobilistico riaprendo quel tratto di collegamento e,
dopo il silenzio assordante ai suoi suggerimenti, si è rivolto al
Prefetto. "Mi scuso - si legge nella lettera inviata al rappresentante
del Governo - per il fatto che la sto tirando in ballo per una questione,
seppure grave dal punto di vista della sicurezza, ma semplice ed elementare
nella sua soluzione. Purtroppo, sembrerebbe che i diretti responsabili non
abbiano occhi per vedere e orecchie per sentire, al punto tale, da trovarsi
sotto il naso il raddoppio del collegamento e non accorgersene. E in questo
senso, in attesa delle manutenzioni e delle soluzioni che si prospettano
lunghe per la riapertura del ponte San Daniele si potrebbero adottare
soluzioni tampone migliori delle attuali. Basterebbe, a tal proposito,
realizzare il senso unico sulla strada provinciale attualmente utilizzata
come by-pass riaprendo al traffico il vecchio tratto di strada che scorre
parallelamente al collegamento stesso. Si potrebbe, in dettaglio, destinare
al traffico verso Caltanissetta il vecchio tratto di strada e il nuovo in
direzione di Agrigento. In questo caso si accorcerebbero le code
automobilistiche diminuendo notevolmente il rischio di incidenti. Nello
stesso tempo, si assicurerebbe una migliore viabilità da Favara verso
il nosocomio agrigentino". Facile come bere un bicchiere d'acqua. Facile
al punto da far nascere il sospetto che non sia vero ciò che sostiene
Costanza. Siamo andati sul posto e abbiamo trovato il vecchio collegamento.
C'è, dunque, davvero, seppure trasformato in una discarica abusiva di
rifiuti che potrebbe essere ripristinato con qualche piccolo intervento di
manutenzione e liberandolo dall'immondizia. Intanto, a pochi metri di distanza da quella strada in disuso si vedono
transitare le colonne di traffico automobilistico in entrambi i sensi di
marcia e viene da pensare come certe volte il semplice bere un bicchiere
d'acqua diventi difficile e si condanna la gente al disagio e all'elevato
rischio di incidenti stradali. Si spera, adesso, che la burocrazia miope acquisti il bene della vista. F. P.
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( da "Sicilia, La" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
"La burocrazia come killer"NISCEMI. Bimbo disabile non fruisce da mesi del
servizio di trasporto a scuola per una dimenticanza Mussomeli. Hanno avuto un
bel da fare i volontari della Misericordia domenica e martedì per
organizzare e controllare al meglio che tutto andasse liscio nel corso delle
due serata danzanti nella palestra comunale. I giovani volontari si
sono improvvisati forze dell'ordine, animatori, imprenditori, operai e alla
fine si sono ritirati a tarda notte, stanchi ma soddisfatti. Le due serate
sono state allietate dalle musiche di Fofò Arnone e dall'animazione di
Nino Canalella. Martedì sera, in apertura, la volontaria Marilena
Pastorello ha ricordato lo scopo e le finalità che Misericordia e
Fratres intendono perseguire: la diffusione della cultura del volontariato e
la donazione del sangue. L'assessore Nino Lanzalaco, ha consegnato la coppa
all'animatore dell'unico carro di quest'anno, Danilo Cacciatore, invitando
tutti alla collaborazione nelle attività del territorio, ricordando
che la critica distruttiva purtroppo sembra essere di casa anche qui in paese.
Poi fiato alle trombette e così tutti in pista con l'animazione anche
dei volontari. E' stata eletta Miss serata la signora Pietrina Lo Cicero di
Casteltermini (ha ballato col marito Raffaele Tagliarino), a cui è
stata consegnata la fascia e la targa ricordo, mentre Stefania Prioteasa
rumena sposata con Ezio Aratore (ha ballato con Calogero Mulè),
è stata aletta Miss ballo. La coppa raffigurante la maschera è
stata consegnata a Salvina Sorce. Il Signor Francesco Aiello ha consegnato le
coppe offerte dal Comune. Premio simpatia alle signore Giuseppina Territo e
Carmelina Bertolone. Le Miss sono state scelte da un'apposita giuria composta
da Francesco Canalella, Enza Luvaro, Daniela D'Andrea, Giuseppe Barba,
Salvina Sorce, Totuccio Scannella. Nel corso della serata, Alberto Mistretta
a nome del Presidente della Proloco Salvatore Piazza ha consegnato le
pergamene per i presepi allestiti nello scorso Natale. Il navigatore
satellitare è stato vinto è dall'architetto Salvatore Valenza.
R. M.
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( da "Virgilio Notizie" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
07-02-2008
18:44 Solo per rapporti di lavoro dai 15 ai 20 documenti a persona Roma, 7
feb. (Apcom) - In tema di lavoro e occupazione in agricoltura, sono quattro
le richieste che Confagricoltura ha ribadito oggi da Verona, nel corso della
giornata inaugurale della edizione 2008 della Fieragricola. Quattro richieste
che sono state riassunte in quattro termini: semplificazione, efficienza,
sostenibilità e trasparenza. Tutto per "modernizzare il
sistema-lavoro agricolo - si legge in una nota - che è stato
caratterizzato, da oltre un decennio, da immobilismo, arretratezza, storture
e disfunzioni, che hanno inciso sulla competitività delle imprese e
sulla occupazione, ampliando il gap rispetto agli altri partners
europei". A partire dalla mole di documenti che occorre produrre,
soprattutto per i rapporti di lavoro. L'organizzazione agricola dettaglia poi
tecnicamente le proprie idee sull'argomento. Per quanto riguarda gli oneri
previdenziali e assicurativi, Confagricoltura chiede due interventi urgenti:
rendere strutturali le misure della legge 81/2006, che scadranno il
31.12.2008, e che hanno garantito il riequilibrio con gli altri Paesi della
Ue; e incidere sugli oneri previdenziali per le imprese soggette a
contribuzione ordinaria, che si trovano in una situazione di forte svantaggio
competitivo rispetto alle altre. Sul lavoro stagionale, invece, il sindacato
degli imprenditori agricoli chiede di applicare anche ai lavori agricoli, a
cominciare dalla vendemmia e dalle raccolte, il regime previsto dalla legge
Biagi per i lavori occasionali. "L'adozione di un simile sistema -
spiega l'organizzazione - avrebbe molteplici effetti positivi, sui costi e
sugli adempimenti a carico dei datori di lavoro, ma anche sulle garanzie per
i lavoratori e sulla stessa emersione". Confagricoltura sottolinea poi
l'importanza della semplificazione "che non riguarda - viene fatto
notare - soltanto il lavoro, ma investe a 360 gradi l'intero campo di
attività delle imprese". Per l'organizzazione di Palazzo della
Valle, è necessario però incidere "sulla quantità e
la complessità degli adempimenti richiesti alle aziende per la
gestione dei rapporti di lavoro". Le comunicazioni sono circa 15 per i
lavoratori italiani e oltre 20 per quelli extracomunitari, "senza
contare quelli in materia di igiene e sicurezza sul lavoro e di privacy".
Dito puntato, infino, anche contro l'Inps che "non ha ancora raggiunto -
spiega ancora la nota - la necessaria e completa efficienza nella gestione
della previdenza agricola". Per questo, "è urgente
riorganizzare e rafforzare l'area agricola dell'Istituto, dando vita ad una
specifica direzione generale, articolata sul territorio".
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( da "superEva notizie" del
07-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
E
-Teca Caiatino su Retequattro e ItaliaUno A cura di Anna Russo Pubblicato il
07/02/2008 " Invia tramite EMAIL " Versione per la STAMPA " Le
vostre opinioni " Photogallery Venerdì 8 febbraio Giovanni Albano
denuncerà un clamoroso scandalo Caiazzo - Acquistati e parcheggiati
per due anni nel parcheggio dell'ospedale di Piedimonte Matese. Nel febbraio
2007, per i tre camper di Telemedicina, mai fatti funzionare, allertati dal
giornalista freelance Giuseppe Sangiovanni, arrivarono per immortalare la
vergogna, Fabio e Mingo di Striscia La Notizia. Un mese dopo, la conferenza
stampa con prova-inaugurazione di teletrasmissione diagnostica.
Nell'occasione (9 marzo 2007) il presidente della provincia, De Franciscis
raggiante dichiarò: "Tra sei mesi ci rivedremo per fare un
bilancio sul funzionamento del servizio". È trascorso quasi un
anno ma i tre supertecnologici camper non hanno visto un solo paziente. Nei
giorni scorsi nuova incursione di altra troupe televisiva organizzata ancora
una volta da Sangiovanni. L'ennesimo servizio di denuncia, venerdì 8
febbraio in onda su Rete 4 (ore 6:10), con replica su Italia 1 (ore 12:10
circa). Nella trasmissione "Secondo Voi", condotta da Paolo Del
Debbio, il caiatino Giovanni Albano racconterà ai telespettatori lo
scandalo. Giovanni Albano ripreso dalla troupe Mediaset Una patata che
diventa sempre più bollente, la storia di questi tre ospedali
viaggianti, fatta di promesse non mantenute dai responsabili del servizio,
che da anni parlano di partenza del servizio (mai partito). Tre piccoli
ospedali, dotati di attrezzature d'avanguardia dove è possibile
effettuare: diagnostica per immagini, ecografie ed ecocardiogramma, inviare e
ricevere, tracciati e referti di ecografie, infine trasmissione di dati ed
immagini verso ospedali per teleconsulti e videoconferenze. Un progetto
ambizioso, quello della Telemedicina, co-finanziato dalla Comunità
Europea tramite il POR Campania, al fine di sperimentare nuovi modelli di
prevenzione e assistenza sanitaria, per rendere più incisiva l'attività
sul territorio e portare assistenza anche nei luoghi più impervi. Un
progetto che avrebbe dovuto assicurare una migliore e più rapida
risposta alle aspettative dei pazienti dell'Alto Casertano, garantendo alle
zone interne della provincia una più efficace e tempestiva assistenza
diagnostica e terapeutica, specie nei casi d'urgenza. Finalità
lodevoli, rimaste, però, sulla carta, nei 45 comuni consorziati che
hanno trovato difficoltà già a mettersi insieme. Ora ci sarebbe
da fornire il servizio, che ha dei costi. L'impresa non è facile,
visto che le Asl campane sono note in tutto il mondo per i tagli di spesa,
accorpamenti vari e riduzione del personale. I medici e paramedici che
dovrebbero garantire il servizio sono gli stessi che lavorano nelle due Asl
provinciali, coinvolte nel progetto, con la provincia di Caserta. Dovrebbero
in pratica attrezzarsi con il dono dell'ubiquità! L'ennesimo
pateracchio targato Regione Campania. Con il sistema sanitario, prossimo
all'elettroencefalogramma piatto. Una clamorosa storia di inefficienza, inettitudine e burocrazia. Giuseppe Sangiovanni
Info: È possibile contattare Giuseppe Sangiovanni Giornalista
freelance collaboratore per quotidiani, settimanali e tv nazionali per
segnalazioni di: - Storie curiose, al limite della credibilità, a
lieto fine - Truffe, ingiustizia, burocrazia,
spreco di soldi pubblici - Storie di disagio, vivibilità,
ambiente cell.3383322917 - 3487902856 e-mail: sanzero@aliceposta.it,
sanzero@libero.it.
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ARTICOLI DEL 6-2-2008
Burocrazia a rilento e il
risarcimento tarda ( da "Corriere delle Alpi" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Colpa della burocrazia. Anche l'investitore, Patrick
Dal Farra, imputato per lesioni davanti al giudice di pace Luigi Cavalet,
attende che si sblocchi l'iter dell'assicurazione sportiva. Inizialmente era
la Sportass a dover farsi carico del pagamento, poi un decreto legge ha
soppresso l'ente trasferendo le competenze all'Inail.
Soldi al vento per il
mulino Il restauro dell'edificio bloccato da un'odissea burocratica ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
la sua ristrutturazione è ancora ferma al palo,
bloccata dalla burocrazia. "Siamo nate qui ? raccontano Laura e Luciana
? e desideravamo tornarci. Nel 1998 alcuni parenti ci segnalarono che il
Consorzio di Bonifica Reno Palata aveva messo in vendita il mulino detto 'del
Formagliaro costruito sulle rive del canale di San Giovanni.
DA IERI si sono
ufficialmente aperte le danze per la successione di Vittorio Fini ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
la burocrazia eccessiva e la pressione fiscale. Su
entrambi i fronti penso che i politici locali debbano fare la loro
parte". Qual è l'esigenza espressa dagli associati che le
chiedono di diventare presidente? "Vogliono sentirsi rappresentati.
Vogliono vedere un presidente che sappia esprimere le loro idee e le loro
esigenze.
Nella morsa del Pcb
fantasma ( da "Giornale di Brescia" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
nuove prescrizioni e, soprattutto, i tempi biblici
della burocrazia ministeriale. Su questo punto resta un'ombra: era necessario
che anche Castegnato entrasse a far parte del sito? Dopo i primi dubbi
è probabile che la speranza di ottenere più facilmente fondi
per riqualificare la Pianera giocò un ruolo decisivo.
Una decisioneinevitabile ( da "Secolo XIX, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Il decadimento ne ha fatto la brutta copia della burocrazia
comunale: ne sono diventate l'astioso alter ego istituzionale, senza alcun
mandato legittimante. Di più: si sono trasformate in un costoso
sistema di ridistribuzione di poltroncine per chi non ha accesso alla prima
fila. Ma al contrario che far contenti i beneficiati, crea rancori e
insoddisfazioni.
Università,
impegnidella Regione ( da "Secolo XIX, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
"Tagliamo una bella dose di burocrazia e
combattiamo il lavoro nero. La comunicazione preventiva dell'assunzione,
introdotta dal ministro Damiano ha prodotto importanti risultati. Con questo
nuovo sistema contiamo di attaccare le sacche residuali di
irregolarità. Dallo scorso gennaio ogni rapporto è comunicato.
Galliano accordo asl asti e
al Siglato l'accordo sulle spesetra le Asl di Alessandria e Asti ( da "Secolo XIX, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
pur dipendendo per ciò che concerne la
burocrazia, dall'azienda sanitaria di Asti. Rispetto al 2005, oltre il 13%
dei pazienti provenienti dal distretto Asti sud dell'ex Asl 19, e oltre il
50% dei ricoveri provenienti dal territorio della Comunità montana
Langa astigiana-Valle Bormida, hanno scelto il ricovero presso l'ospedale di
Acqui Terme.
<Corruzione diffusa e
sperpero di risorse> ( da "Secolo XIX, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
tuona Lazzaro che invoca uno snellimento della
burocrazia "per ridare sistematicità all'insieme degli organi
amministrativi a tutti i livelli", a fronte dell'attuale "crescere
confuso di strutture e modelli amministrativi e delle sovrapposizioni di
competenze tra amministrazioni centrali ed enti locali".
Burlando, biasotti, scajola
e il triangolo dell'authority - ava zunino ( da "Repubblica, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
I tempi della burocrazia", dissero i portavoce.
La leggenda vuole che tanta convergenza su Novi fosse benedetta dall'accordo
tra l'allora ex ministro Burlando e l'ex ministro Claudio Scajola, di Fi. Una
convergenza proseguita nel tempo che ha fatto nascere la leggenda del
"patto" dei due Claudio, che avrebbe tagliato fuori Biasotti.
"nei centri estetici
attenzione al laser" ( da "Repubblica, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Provincia e Ausl annunciano la semplificazione della
burocrazia per chi vuole aprire un centro estetico o un negozio di
parrucchiere, ma la Procura mette in guardia sull'utilizzo degli apparecchi
al laser per l'epilazione. Una questione che è tuttora in attesa di
chiarimenti sui requisiti del personale autorizzato all'utilizzo del laser
(per la Procura solo ed esclusivamente un medico)
Extra, distacchi e permessi
studio la grande fuga dei giudici-controllori - antonello caporale ( da "Repubblica, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
esiste infatti il Gao (Government accountability
office) che è il luogo dove la burocrazia deve dar conto dei suoi
atti. L'ufficio dove la politica rende al singolo cittadino il suo conto:
cosa ho fatto, perché l'ho fatto. Dei conti, in senso molto lato, in Italia
invece si occupa una magistratura speciale: la Corte dei conti.
"Poco personale?
Rinviamo i processi" ( da "Stampa, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
ricontattare e la produzione di altra burocrazia.
"Almeno così mi sarà possibile sveltire le pratiche in
arretrato, senza dividermi tra udienze e lavoro d'ufficio", dice l'unico
cancelliere rimasto al monocratico. Un nuovo provvedimento è stato
firmato da Masante nei giorni scorsi, a seguito di una richiesta della
rappresentanza sindacale interna del personale degli uffici giudiziari.
Anche i dirigenti sono
vittime della burocrazia ( da "Adige, L'" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
della burocrazia. Lo conferma la distinta vicenda di
due quadri giapponesi del gruppo Subaru che la filiale nazionale, la cui sede
si trova ad Ala, ha assunto e vorrebbe assumere. N.F., 34enne di Tokyo, con
una laurea in economia in bacheca, è in attesa di venire inquadrato:
"E nemmeno con uno stipendio da poco - sorride il direttore
amministrativo di Subaru Italia Giorgio Vicenzi -
Via Cremona pronta a marzo ( da "Provincia di Cremona, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Ma la burocrazia e ritardi nell'esecuzione di alcuni
lavori presso Soncino Sviluppo hanno comportato l'allungamento dei termini.
Ora siamo proprio in dirittura d'arrivo. Infatti, sulla via Cremona,
all'altezza della cascina Falagrate, sono al lavoro le ruspe per realizzare
la rotatoria che consentirà la deviazione del traffico sulla nuova
tangenziale by-
Dati distorti,
l'occupazione cresce ( da "Tribuna di Treviso, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Tutto nonostante un fisco insopportabile e burocrazia
insostenibile. Di questi imprenditori e di tutti i loro collaboratori
dobbiamo essere orgogliosi, il catastrofismo e la critica risentita non sono
tollerabili, né consentono alcun passo avanti".
Presa banda di
"topi" PADOVA - Hanno messo a segno almeno 50 furti in ap ( da "Leggo" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
stato arrestato dalla Guardia di Finanza un giovane extra
comunitario: nella valigia, nel cofano della sua auto, c'erano addirittura 50 kg di hashish. Mediatori
culturali in questura PADOVA - Entro un mese, la Questura di Padova si
doterà di due mediatori culturali per aiutare gli immigrati con la
burocrazia. Rientra nel progetto Cisi, approvato ieri dalla Giunta comunale.
Meno costi e burocrazia per
la musica ( da "Stampa, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Antonio Angeli
a.angeli@iltempo.it Risolto un giallo che ( da "Tempo, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
naufraga la legge "anti-burocrazia"
L'America si ferma per il Super Bowl I residenti: "è emergenza
parcheggio a via Giulia" Sono il filosofo e umanista Pico della
Mirandola, nato nel 1463 (al momento della morte aveva perciò 31 anni)
e il poeta e letterato Angiolo Poliziano, del 1454 (scomparso a
quarant'anni).
Turbogas, giallo sulla
compatibilità ( da "Tempo, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia" L'America si ferma per il Super Bowl
"Alessandro Bini non soffriva di particolari patologie ... "A
nostro parere si tratta di dichiarazioni gravi - spiegava la Rete - in virtù
degli obblighi, previsti dalla normativa vigente, la quale dispone che nelle
aree territoriali, nelle quali sono presenti stabilimenti a "
Marchionne dribbla
sindacati e burocrazia ( da "Tempo, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Quando si tratta di una difesa cieca, quasi di casta e
contro gli altri interessi, nell'era della globalizzazione, si perde sempre.
Tanto le alternative agli operai italiani e alle fabbriche italiane non
mancano. E senza andare troppo lontano si scansano sindacati e burocrazia.
Vai alla homepage 06/02/2008.
Ornella Quondamcarlo I
Castelli Romani sono in grande ( da "Tempo, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia" PALAZZO INCONTRO Le collezioni della
romanità A Palazzo ... De Sisti e San Saba tornano a mani vuote dalle
Final Four Innanzitutto, c'è da evidenziare la carenza di strutture
per i dipendenti del comparto. I locali sono, infatti, troppo spesso
sistemazioni di fortuna che da anni non vengono ristrutturati o sostituiti.
Cittadella <spegne>
il photored ( da "Corriere del Veneto" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
china il capo ai diktat della burocrazia, "abbiamo
dovuto obbedire". Ma ribadisce la scelta politica. "Prima del
photored, quel semaforo causava un sacco di incidenti. Il comune non ha
bisogno dei soldi delle multe, ha bisogno di punire chi passa col
rosso". I comitati ovviamente sono i più contenti.
Assindustria: Attenzione
alla burocrazia ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
2008-02-06 - pag: 7 autore: IMPRESE UDINESI
Assindustria: "Attenzione alla burocrazia" Un bacino agroenergetico
da realizzare con la partecipazione di imprese agricole e poli agro-chimici
del territorio. è il filo conduttore di una strategia che punta a
ottenere vantaggi energetici ed economici attraverso le rinnovabili.
Nei campi più
lavoratori ma redditività dimezzata ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia – commenta Giannalberto Luzi, alla guida della
Coldiretti regionale – dalla mancanza di investimenti a sostegno delle
produzioni tipiche, dall'incapacità di noi operatori di associarci e
valorizzare le filiere. Non è un problema di dimensione aziendale, ma
di saper riorganizzare il sistema produttivo attorno alle nostre eccellenze
per creare valore aggiunto"
Laghi, la gestione passa
agli enti locali ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
la gestione passa agli enti locali Fabrizio Brignone
TORINO Snellire la burocrazia e ridistribuire le risorse per i laghi del
Piemonte: è l'obiettivo della nuova legge regionale sul demanioidrico
e sulla navigazione interna che trasferisce funzioni (ma anche di risorse)
agli enti locali. La Lr 2/2008 entra in vigore questo venerdì.
A Pordenone la ricerca
è in rete ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia, elemento fondamentale soprattutto per le piccole
imprese che vogliano fare innovazione. Area ha messo a disposizione del
progetto la metodologia, gli strumenti e il personale necessario ad
assicurare il successo dell'iniziativa, ed assieme al Polo Tecnologico di
Pordenone ha curato il coordinamento delle attività dei partner e il
controllo di avanzamento delle attività.
Stop alla burocrazia al
Comune di Salerno, rinviata ad oggi la conferenza di De Luca ( da "Denaro, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Salerno Stop alla burocrazia al Comune di Salerno,
rinviata ad oggi la conferenza di De Luca E stata rinviata a questa mattina,
alle 10, la conferenza stampa del Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca,
dedicata alle iniziative intraprese dal primo cittadino per combattere la
burocrazia e snellire le procedure in favore dei cittadini.
Risorse comunitarie causa
di troppi scandali ( da "Denaro, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Li elargiscono le burocrazie europee e nazionali, con
le loro appendici amministrative negli enti regionali e locali. Tutti coloro
che ne sono impegnati (se ne vorrebbe conoscere il numero effettivo!)
dipendono dalle risorse finanziarie che alimentano quei fondi.
<Urge riforma del
lavoro, contratti e prelievo fiscale> ( da "Padania, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
scrostare le sedimentazioni delle burocrazie negoziali
può produrre liberando i salari e la produttività". Lo ha
detto l azzurro Maurizio Sacconi commentando i dati Istat sulle retribuzioni.
"La periodica rilevazione Istat sulle retribuzioni - aggiunge - pur con
i limiti delle medie ben rilevati da Trilussa, evidenzia l'inefficienza del
nostro sistema di distribuzione della ricchezza,
Gli immigrati? Risparmiano
di più e comprano casa ( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
I Comune abbiamo un ufficio apposito per immigrati
gestito dall'associazione Babele: serve a snellire la burocrazia legata ai
permessi, ai ricongiungimenti, all'ambiente di lavoro, all'inserimento dei
figli a scuola, è un buon servizio che non appesantisce i nostri
uffici anagrafici".Pio Brotto.
Tempi lunghi per il centro
benessere ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
ma la burocrazia si è messa di mezzo
CervignanoPiscina e centro benessere, l'iter si presenta ancora lungo. La
realizzazione di questo progetto, cavallo di battaglia di due campagne
elettorali della lista di maggioranza "Il Ponte, è difatti al
momento subordinata a condizioni e passaggi amministrativi che non dipendono
da quanto avviene a Cervignano.
A Caupo arriva il Centro
civico ( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia permettendo - aggiunge l'Amministrazione
nel testo. Via Arten verrà asfaltata e si cercherà una
soluzione per renderla più sicura, posizionando dei dissuasori di
velocità e imponendo il divieto di transito ai mezzi pesanti. Gli
interventi relativi ai lavori pubblici prevedono anche l'allargamento della
strada da "
Cantiere del Boscherai Si riprende
in primavera ( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Si tratta solo di semplice burocrazia".Il 20
novembre scorso, la Giunta regionale finanziò infatti gli interventi
per terminare i lavori della struttura che sorgerà nella
località pedavenese, stanziando la somma di 900 mila euro.
"Verranno poi seguiti i normali tempi - conclude l'assessore - se tutto
va bene, nella tarda primavera inizieranno i lavori"
CNA: â LA BUROCRAZIA LENTA
FRENA IL SETTORE DEL RESTAUROâ ( da "Basilicanet.it" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
LA BUROCRAZIA LENTA FRENA IL SETTORE DEL RESTAUROâ? 06/02/2008 16.58.26 [Basilicata] â??Il grido
d'allarme lanciato in tutto il Paese dalla Cna artistico e tradizionale
è¨ sostenuto e condiviso anche dalla categoria lucanaâ?. Lo sostiene Leonardo Montemurro , segretario
regionale della Cna di Basilicata che conferma gli indicatori negativi
segnalati dai restauratori.
Sanita': 94% medici chiede
meno burocrazia e riorganizzazione Ssn ( da "ADN Kronos" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
magari introducendo nuove logiche di gestione, mentre
un altro 47% metterebbe mano alla burocrazia, ritenuta eccessiva. C'è
però un 4% che dà una risposta a sorpresa: "cambierei
l'universalità del Ssn". Universalità che, insieme
all'unitarietà e all'equità, è uno dei tre grandi
principi ispiratori del Servizio sanitario nazionale.
Speziale: <Una fase
costituenteper salvare la Regione in crisi> ( da "Sicilia, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
dalle mani della Regione e dalla sua burocrazia ci
sarà poco da sperare". Come si apprestano i partiti alla campagna
regionale? "Ciascuno schieramento è impegnato nella ricerca del
candidato migliore e ne troveremo uno adeguato. Anche se Anna Finocchiaro e
Ivan Lo Bello dicono ancora di non essere disponibili, troveremo un candidato
che dia il senso della rottura con il passato,
<Election day>,
è pressing Risparmi per 450 milioni Politiche e amministrative
potrebbero tenersi insieme il 13 e 14 aprile Con Formigoni in corsa per Roma
sarà cambio al vertice a ( da "Provincia di Como, La" del 06-02-2008) + 1 altra
fonte
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
pubblici e tempo alla burocrazia e ai cittadini:
così il governo uscente tenta in extremis di arrivare
all"election day", ma non sarà semplice, visti i tempi (se
non le ore) strettissimi. E in più il quadro si complica a livello
locale: da una parte Walter Veltroni apre la corsa alla sua successione in
campidoglio, con Francesco Rutelli ormai in pista di lancio per il
centrosinistra.
Sondaggio sul Centro
Giovanile<VIALELIDO BLOG> ( da "Sicilia, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
intricata burocrazia e con gli innumerevoli pareri
tecnici con cui dobbiamo misurarci". Fra i punti qualificanti del nuovo
piano triennale, dopo il Palazzo di città e l'impianto di depurazione,
c'è anche il centro agrindustriale. Altra pietra miliare delle passate
amministrazioni, assieme all'inizio delle operazioni sul porto turistico,
Articoli
Burocrazia a rilento e il risarcimento tarda (sezione:
Burocrazia)
( da "Corriere delle
Alpi" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
BELLUNO.
Travolta da uno sciatore sul Col Toront riportò traumi vari, delicati e
gravi. A quattro anni dall'incidente Francesca Romana Ciani non ha ancora
visto il becco di un quattrino di risarcimento. Eppure la cifra è
stabilita ormai da qualche mese: 40mila euro. Colpa della
burocrazia. Anche l'investitore, Patrick Dal Farra, imputato per lesioni
davanti al giudice di pace Luigi Cavalet, attende che si sblocchi l'iter
dell'assicurazione sportiva. Inizialmente era la Sportass a dover farsi
carico del pagamento, poi un decreto legge ha soppresso l'ente trasferendo le
competenze all'Inail. Il decreto è diventato legge, ma,
comunica l'Inail ai legali delle parti (Barzon dello studio Moretti per Dal
Farra e Casciarri per la donna) manca ancora il decreto attuativo che
assicuri la copertura. Il giudice ieri ha rinviato tutto a giugno, nella
speranza che l'Inail liquidi il risarcimento. (e.c.).
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( da "Resto del
Carlino, Il (Bologna)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
?
PERSICETO ? IL 'MULINO del Formagliaro', nella frazione di Manzolino tra
Persiceto e Castelfranco, non può ritornare all'antico splendore.
L'edificio spicca nella quiete delle campagne che disegnano un'oasi
naturalistica, popolata da innumerevoli volatili acquatici. Acquistato nel
2000 dalle sorelle Laura e Luciana Capponcelli, la sua ristrutturazione
è ancora ferma al palo, bloccata dalla burocrazia.
"Siamo nate qui ? raccontano Laura e Luciana ? e desideravamo tornarci.
Nel 1998 alcuni parenti ci segnalarono che il Consorzio di Bonifica Reno
Palata aveva messo in vendita il mulino detto 'del Formagliaro' costruito
sulle rive del canale di San Giovanni. Il posto aveva un significato affettivo
anche per nostra madre perché, in gioventù, prendeva parte a feste
danzanti che venivano organizzate proprio nel mulino". E continuano:
"Dovemmo aspettare altro tempo, perché l'immobile fu messo all'asta
più volte con risultati nulli. Nel frattempo, la competente
Soprintendenza di Bologna sottopose il mulino e la stalla (benché questa
costruita alla fine degli anni Trenta) a vincolo. Alla fine nel giugno del
2000 lo acquistammo e, successivamente, incaricammo uno studio tecnico di San
Giovanni di predisporre la ristrutturazione dello stabile. Ciò
rispettandone la struttura originaria". Le sorelle vennero poi
contattate dalla Provincia di Modena che chiese loro una parte dell'edificio
in locazione per la creazione di aule didattiche. "Noi non accettammo ?
spiegano ? e da quel momento il nostro percorso fu in salita". Alle
sorelle Capponcelli venne permessa solo la ristrutturazione del tetto
(l'immobile senza questo intervento sarebbe presto crollato), delle canne
fumarie e delle grondaie. "Nonostante sia stata presentata un'infinita
documentazione ? incalzano ? ad oggi non abbiamo ricevuto i seppur parziali
rimborsi, circa 27mila euro, che la legge riconosce a chi provvede a proprie
spese al restauro di un bene vincolato. Infatti, i lavori terminarono nel 2001
e fu eseguito il collaudo da parte della Soprintendenza che nel 2002
dichiarò il via libera ai contributi statali". MERAVIGLIATE le
Capponcelli hanno poi scoperto che la legge è cambiata nel corso degli
anni e la loro richiesta era stata accettata "come se il collaudo fosse
stato effettuato nel 2006 ? spiegano ?. Ci domandiamo allora: perché i nostri
progetti sono stati sempre bocciati? Perché questa mancanza di collaborazione
della Soprintendenza? Quando ci daranno i nostri legittimi rimborsi?".
Pier Luigi Trombetta - -->.
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( da "Resto del
Carlino, Il (Modena)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Alla
presidenza di Confindustria Modena. Il comitato dei tre saggi (Roberto
Iseppi, Fabrizio Forghieri e Giuseppe Molinari) han iniziato le consultazioni
per arrivare ad una rosa di candidati da sottoporre alla giunta. Tra questi
c'è Filippo Borghi, 47 anni, titolare della Gb Ricambi, azienda leader
nella produzione e commercializzazione di ricambi per macchine agricole e
movimento terra. A detta di tanti è in pole position. Dottor Borghi,
perché scende in campo? "Da diversi mesi molti associati me lo stavano
chiedendo. Evidentemente l'esperienza maturata in associazione e il lavoro
che ho svolto in azienda offrono garanzie". Ce ne parli. "In
Assoindustria Modena ricopro già la carica di vicepresidente, e sono
anche stato presidente dell'Api. Come imprenditore posso dire che ho
acquisito il controllo totale dell'azienda nel '99: allora fatturavamo dieci
milioni di euro, quest'anno chiuderemo con 200 milioni". Se dovesse
diventare presidente qual è la cosa che considererebbe più
importante? "Sono fiero di essere un imprenditore e questo orgoglio
vorrei che uscisse anche all'esterno. Mi piacerebbe che si capisse
l'importanza delle aziende, che creano ricchezza e quindi benessere per la
società. Bisogna ricominciare a parlare di crescita e di sviluppo
economico, in termini concreti". Quali ostacoli vede sul percorso dello
sviluppo? "Soprattutto due: la burocrazia eccessiva e la pressione fiscale. Su entrambi i fronti penso
che i politici locali debbano fare la loro parte". Qual è
l'esigenza espressa dagli associati che le chiedono di diventare presidente?
"Vogliono sentirsi rappresentati. Vogliono vedere un presidente che
sappia esprimere le loro idee e le loro esigenze. E poi per loro
è importante l'assistenza. Devono affrontare sfide importanti come la
crescita e l'internazionalizzazione. Dobbiamo dare loro aiuti concreti anche
sulla ricerca dei finanziamenti". Quale tipo di aiuto darà a chi
vuole crescere all'estero? "Abbiamo già nella nostra sede un
ufficio che fa da supporto a chi vuole guardare oltre confine. Ci lavoreremo
ancora di più, cercando di dare aiuti concreti e tangibili. Faccio un
esempio: se un imprenditore vuole realizzare una joint venture in Usa deve
sapere a chi rivolgersi sul posto, a chi chiedere assistenza legale o finanziamenti.
Questa è la base che dobbiamo offrirgli come associazione, poi
sarà lui a muoversi con le proprie gambe". Chi invece guarda
all'espansione in casa propria? "Il percorso di tanti imprenditori porta
alla quotazione in Borsa. Anche noi, con la Gb ricambi, prima o poi
prenderemo in esame l'eventualità. L'erogazione del credito sta
incontrando qualche difficoltà, crescere è un obbligo e spesso
rivolgersi al mercato dei capitali sarà una naturale conseguenza.
Esiste già in Confindustria uno sportello regionale di Borsa Italiana
che fa attività di consulenza e orientamento. Dovremo sviluppare
ancora di più questa attività". Come vede i rapporti con
le altre associazioni economiche cittadine? "Dico che dobbiamo cercare
sempre di più sinergie e forme di collaborazione. Si tratta di un
percorso già intrapreso che dobbiamo continuare" Preferenze per
chi vincerà le elezioni? "Noi vorremmo che il vincitore tutelasse
il mondo delle imprese. Come si dice, non ci interessa di che colore è
il gatto, l'importante è che mangi il topo". - -->.
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( da "Giornale di
Brescia" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione:
06/02/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:BRESCIA E PROVINCIA
CASTEGNATO L'anomalia della Pianera, l'ex discarica bloccata dal "Piano
Caffaro" per una contaminazione non provata Nella morsa del Pcb fantasma
Dopo il sequestro del 2003
l'area è in attesa di conoscere il proprio
destino Due immagini della ex discarica Pianera: il sito è in attesa
di conoscere il proprio futuro Rosario Rampulla CASTEGNATO I fantasmi di un
inquinamento presunto: ipotizzato e non attestato. O, comunque, avulso dagli
strascichi del sito Caffaro. È la storia pirandelliana dell'ex
discarica Pianera, 60mila metri quadri circa imprigionati (non si sa per
quanto ancora) nelle spire del "Sito di interesse nazionale di Brescia
Caffaro". L'ANTEFATTO. Il "caso Pianera" scoppia nel 2003. A scatenarlo,
secondo quanto ricostruito dall'architetto Claudio Benetti (responsabile
dell'Ufficio tecnico comunale), un j'accuse non ufficiale, basato più
sulla memoria che su attestazioni documentate. "Circa quattro anni e
mezzo fa - ricorda Benetti - venne ritrovato un documento, per la
verità si trattava di un foglio ciclostilato, in cui si affermava che
la discarica Pianera, così come un'area del Comune di Travagliato, era
stata utilizzata come luogo di smaltimento di fusti di Pcb". Ipotesi
supportata "dalle affermazioni di alcuni dipendenti della Caffaro
residenti in zona che ricordavano di fusti scaricati nella discarica".
Per la verità a inizio 2003 erano scesi in campo i comitati
ambientalisti della Franciacorta per denunciare il possibile inquinamento del
sito. "In seguito - prosegue Benetti - la situazione fu segnalata agli
organi competenti. Poco dopo la Procura dispose il sequestro della
Pianera". TAC ALLA DISCARICA. Incassato il provvedimento, che
frustrò il tentativo di riconversione in chiave industriale della
Pianera, il Comune commissionò le prime indagini. "Secondo le
prescrizioni del decreto Ronchi - spiega ancora Benetti - si definirono i
piani di indagine e caratterizzazione: innanzitutto si fece una specie di Tac
al terreno per rivelare l'eventuale presenza di fusti, ma l'esito fu
negativo". Dove non poterono arrivare le onde elettromagnetiche ci si
adoperò con "la caratterizzazione della terra, per constatare se
si potesse parlare di inquinamento da Pcb e se la falda avesse subito danni".
PRIMA DIAGNOSI. Esauriti i primi controlli, cominciarono ad emergere i
riscontri. Nulla di ufficiale però, solo considerazioni nell'ambito di
conferenze di servizi. Ma dal contenuto ineluttabile: relativamente alla
Pianera non risultarono "elementi tali da far ritenere che la discarica
sia interessata da significativi fenomeni di inquinamento da Pcb e da altre
sostanze provenienti da eventuali conferimenti di rifiuti industriali"
(Verbale riunione tecnica del 15-12-2003). Pochi anni dopo, nel 2005, una
valutazione dell'Arpa ribadì che "la presenza di ferro e
manganese nelle acque sotterranee non riveste un problema di carattere
sanitario". In sintesi: il Pcb c'è, ma non più di quanto
se ne trova in una normale discarica di rsu e, comunque, non riconducibile al
"caso Caffaro". Quanto a ferro e manganese, l'unico effetto
è quello di diminuire la qualità dell'acqua. ARRIVA IL
MINISTERO. Di fronte a simili attestazioni l'Amministrazione vede aprirsi uno
spiraglio. Per un Comune (allo stato attuale) in cui il 3% del territorio
è "occupato" da siti quali, ad esempio, le discariche, poter
accedere alla Pianera, inserita nel frattempo nei progetti legati al Pip,
è una prospettiva allettante. Ma così non avviene. Il
"nodo Caffaro" esce dagli angusti confini provinciali e finisce sul
tavolo del Ministero per l'Ambiente. Entra infatti in scena il "Sito di
interesse nazionale" e, con lui, nuove prescrizioni
e, soprattutto, i tempi biblici della burocrazia
ministeriale. Su questo punto resta un'ombra: era necessario che anche
Castegnato entrasse a far parte del sito? Dopo i primi dubbi è
probabile che la speranza di ottenere più facilmente fondi per
riqualificare la Pianera giocò un ruolo decisivo. Come è
andata è chiaro a tutti. "Dopo i pronunciamenti di Arpa e Asl - ammette
Benetti - le cose sembravano andare per il verso giusto. Ma col Ministero ci
trovammo a dover fare nuove e più approfondite indagini. Senza sapere
come intervenire". PIANERA, CHE FARE. Denunciando un "interesse
piuttosto scarso" sul futuro della discarica, il Comune di Castegnato si
trova così a fare i conti con l'iter di avvicinamento ad un
procedimento di bonifica e messa in sicurezza. Si parla di interventi per
impedire il percolamento di acque meteoriche, di capping e impermeabilizzazione.
La realtà è che "viene chiesto di agire per scongiurare
per sempre ogni possibile infiltrazione della discarica nella falda
sottostante. Due le soluzioni possibili: svuotare la discarica e trasferirla
altrove oppure svuotarla, impermeabilizzarla e riempirla di nuovo". In
entrambi i casi con costi improponibili. IL NODO FONDI. Senza alimentare
polemiche a Castegnato si chiedono (paradosso nel paradosso) se e quando i
soldi del Ministero saranno disponibili. "Abbiamo avviato studi di
prefattibilità, così come fatto da Brescia e Passirano, per
interventi di messa in sicurezza - conferma Benetti -: per Castegnato
servirebbero oltre 3 milioni di euro. Fino ad oggi ne sono stati stanziati
6,7 ma sembra che andranno tutti a Brescia. Per ora siamo in attesa di
conferme ma, intanto, la discarica resta ferma e inutilizzata". DUBBI E
SPERANZE. "Nessuno sottovaluta il problema inquinamento - conclude il
sindaco Giuseppe Orizio - ma in questo caso pericoli non ce ne sono. Questo
blocco della Pianera è un danno per il nostro Comune". Parole che
somigliano ad un appello, alla speranza che si possa allentare la morsa del
Pcb fantasma.
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( da "Secolo XIX, Il" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il
commento nPRIMO, una legge dello Stato va sempre rispettata. Un punto di
vista sereno ne avrebbe preso atto, attendendo gli sviluppi. Ma questo
atteggiamento istituzionalmente consapevole non attiene più da tempo
alle Circoscrizioni savonesi. Le baruffe di ieri, la noncuranza dei toni, dei
modi, la plateale confusione dei diversi piani, lo testimoniano in modo
definitivo. Lo hanno perduto insieme al loro ruolo fondante, radicato nella
partecipazione e nel decentramento. Il decadimento ne ha
fatto la brutta copia della burocrazia comunale: ne sono
diventate l'astioso alter ego istituzionale, senza alcun mandato
legittimante. Di più: si sono trasformate in un costoso sistema di
ridistribuzione di poltroncine per chi non ha accesso alla prima fila. Ma al
contrario che far contenti i beneficiati, crea rancori e insoddisfazioni.
Sì, la legge va rispettata. Ma, comunque, tentare di rinnovare la
politica non prescinde da tagli di questa fatta. An. Gran. 06/02/2008.
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( da "Secolo XIX, Il" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Interrogazione
UNA COMUNICAZIONE unica. On line e in tempo reale. Basterà per dire
stop a francobolli, file e raccomandate. Dal primo marzo prossimo tutti i
datori di lavori, pubblici e privati, dovranno trasmettere via internet i
dati relativi alla vita professionale dei propri dipendenti. Assunzione,
licenziamento, tipologia contrattuale. Tutto viaggerà via web grazie
ad un apposito sito voluto dal Ministero del Lavoro ed istituito dalla
Regione Liguria con il supporto informatico di Datasiel. Lo ha spiegato
Giovanni Vesco, assessore regionale all'occupazione ieri alla Spezia per
chiarire la nuova normativa con un convegno nel salone della Provincia. "Tagliamo una bella dose di burocrazia e
combattiamo il lavoro nero. La comunicazione preventiva dell'assunzione,
introdotta dal ministro Damiano ha prodotto importanti risultati. Con questo
nuovo sistema contiamo di attaccare le sacche residuali di
irregolarità. Dallo scorso gennaio ogni rapporto è comunicato.
Adesso sarà on line e superare le maglie dei controlli sarà
molto difficile" Nel dettaglio delle operazioni è sceso poi Elio
Cambi, assessore al lavoro della Provincia della Spezia. "Ogni ditta,
ente, impresa che ha personale alle sue dipendenze dovrà recarsi al
Centro per l'Impiego, farsi accreditare prelevando password e username e
provvedere all'inserimento dei dati. Lo farà autonomamente o
attraverso dei consulenti specializzati". Tutto il materiale di cui
hanno bisogno Inps, Inail, Ispettorato e Ministero del Lavoro sarà
comunicato dal sistema stesso. "Per chi non si adegua sono previste
sanzioni di varia natura e gravità". Ha concluso Gabriele Di
Stefano, direttore del Centro per l'Impiego della Spezia. Insomma tutti gli
imprenditori spezzini e liguri dovranno segnarsi in rosso due siti web:
www.iolavoroliguria.it e www.lavoro.gov.it/co. E dal primo marzo
www.regione.liguria.it/co. A quel punto la vita di ogni lavoratore
sarà on line. Marco Toracca .x/06/0802 L'assessore Giovanni Vesco lo
ha spiegato ieri durante un convegno sulla comunicazione on-line che si
è svolto in Provincia .x/06/0802 "IL POLO universitario spezzino
tende sempre ad una maggiore specializzazione e deve essere sostenuto e
rafforzato". Lo ha affernato il vicepresidente della Giunta
regionale,Massimiliano Costa, rispondendo a una interrogazione del
consigliere del Pd, Minella Mosca.Su questo e sull'impegno a una strategia
condivisa e a una sollecitazione per il sostegno di fondi ordinari da parte
del Miur, Costa si è detto disponibile precisando che a breve
sarà presentato il piano triennale di sviluppo e sostegno
all'università, alla ricerca e all'innovazione e precisando anche che
pur verificando con la giunta la possibilità di finanziamenti
finalizzati all'adeguamento e alla sistemazione della nuova sede, non rientra
tra le strette competenza regionali il finanziamento dei poli universitari.
.x/06/0802.
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( da "Secolo XIX, Il" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Sanità
Acqui Terme. Migliora l'offerta sanitaria in Valle Bormida in virtù di
un accordo stipulato fra la Asl unica di Alessandria e quella di Asti.
L'obiettivo, ovviamente, è un miglior servizio ai cittadini che
abitano nella vallata e che da sempre, in caso di necessità, sono
indirizzati all'ospedale di Acqui per ragioni geografiche, pur dipendendo per ciò che concerne la burocrazia, dall'azienda sanitaria di Asti. Rispetto al 2005, oltre il 13%
dei pazienti provenienti dal distretto Asti sud dell'ex Asl 19, e oltre il
50% dei ricoveri provenienti dal territorio della Comunità montana
Langa astigiana-Valle Bormida, hanno scelto il ricovero presso l'ospedale di
Acqui Terme. "Ciòè espressione - si legge nel
preambolo del protocollo d'intesa siglato dai direttori generali delle due
Asl, Gian Paolo Zanetta e Luigi Robino - di una tendenza di lungo periodo
che, pur parzialmente recuperata con l'avvio del nuovo ospedale di Asti e pur
prevedendo un ulteriore recupero con il futuro nuovo ospedale della Valle
Belbo, non potrà mai essere completamente superata e
riassorbita". Una realtà ben chiara ai responsabili di entrambe
le aziende che con il nuovo accordo hanno ufficializzato ciò che nella
realtà dei fatti già accadeva da tempo. In sostanza, l'accordo
prevede che, fatta salva la facoltà dei cittadini di scegliere in
quale struttura sanitaria farsi curare, "l'erogazione delle prestazioni
sanitarie e socio-sanitarie a carattere territoriale compete all'asl di Asti
e l'erogazione delle prestazioni ospedaliere con particolare riferimento a
quelle in regime di ricovero sia ordinario sia diurno, presso le strutture
pubbliche e private provvisoriamente e definitivamente accreditate, in
particolare quelle ubicate nel distretto di Acqui Terne (ex Asl 22), compete
all'Asl di Alessandria". L'accordo mira a regolare il lato economico
delle prestazioni sanitarie. Infatti, si legge ancora nel protocollo
d'intesa, "le parti concordano di individuare forme di riconoscimento
economico adeguate a tale ottimizzazione a vantaggio dell'una e dell'altra
Asl da sviluppare secondo una serie di principi". Fra questi, spicca la
volontà di riconoscere la quota capitaria per i cittadini residenti
nei Comuni della Langa astigiana e Valle Bormida che si rivolgeranno alle
strutture sanitarie acquesi all'Asl di Alessandria. L'accordo inoltre prevede
anche la programmazione di un tavolo tecnico allo scopo di sviluppare quanto
concordato, con la precisazione che sarà assolutamente necessaria
l'approvazione della Regione e il supporto delle strutture tecniche
dell'assessorato Tutela della salute e della sanità. G. Gall.
.x/06/0802 L'obiettivo è un miglior servizio ai cittadini che abitano
nella Valle Bormida e che da sempre si ricoverano ad Acqui .x/06/0802.
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( da "Secolo XIX, Il" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
"Corruzione
diffusa e sperpero di risorse" allarme della corte dei conti Ma il
presidente Tullio Lazzaro riconosce al governo di avere migliorato i
risultati di cassa dello Stato 06/02/2008 Roma. È l'ennesimo allarme
sul declino di un Paese che, nonostante il netto miglioramento dei conti
pubblici, è frenato da una corruzione dilagante, dagli scarsi
investimenti, dai troppi sprechi e dall'enorme spesa pubblica. Dopo l'Istat e
autorevoli giornali stranieri, anche il presidente della Corte dei Conti,
Tullio Lazzaro, ha parlato di un'Italia che vive "un momento di diffuso
malessere e incertezza", nella relazione con cui ieri a Roma ha
inaugurato l'anno giudiziario. Un documento pieno di ombre, proprio come la
relazione del pg della magistratura contabile, Furio Pasqualucci, che
sottolinea le conseguenze dell'emergenza rifiuti e il proliferare delle
tangenti, soprattutto "nei lavori pubblici e in materia sanitaria".
Solo alcuni dei tanti nodi per l'Italia, che può sorridere solo per il
miglioramento del bilancio dello Stato. "I risultati di cassa dello
Stato appaiono in netto miglioramento - sottolinea Lazzaro - e
particolarmente apprezzabile è il netto miglioramento dell'avanzo
primario (i fondi con cui si pagano il debito pubblico, ndr)". Passi
avanti importanti, che potrebbero però essere vanificati dalla riforma
previdenziale "che accentua le tendenze in atto sulla spesa
pubblica". Tuttora troppo elevata, e in crescita. "Bisogna porre
attenzione all'incontrollato aumento della spesa pubblica", ammonisce
Lazzaro che punta il dito contro i troppi sprechi, soprattutto della
politica. Per fermarli, chiede maggiori poteri per la Corte dei Conti:
"L'ente deve poter disporre direttamente e con efficacia immediata il
blocco delle risorse che si stanno sperperando". Bloccando anche quei
provvedimenti che andrebbero a incidere pesantemente sui conti dello Stato.
Un'invasione di campo, secondo tanti politici, che hanno sempre fatto muro
contro una maggiore libertà d'azione della Corte. Che ora la reclama a
gran voce, perché il momento è delicato. "La Repubblica vive un
momento di diffuso malessere e grande incertezza", tuona
Lazzaro che invoca uno snellimento della burocrazia
"per ridare sistematicità all'insieme degli organi amministrativi
a tutti i livelli", a fronte dell'attuale "crescere confuso di
strutture e modelli amministrativi e delle sovrapposizioni di competenze tra
amministrazioni centrali ed enti locali". Un altro fattore che
contribuisce alla "corsa" della spesa pubblica, alimentata anche
dalla cattiva gestione dei salari per gli statali, come precisa Lazzaro:
"Le retribuzioni del pubblico impiego superano sistematicamente gli
obiettivi programmatici prefissati di volta in volta, anche per le molteplici
distorsioni, tra cui i ritardi nei rinnovi dei contratti, che ampliano la
base salariale su cui si applicano i benefici dei nuovi accordi, e la
rinuncia al legame tra quote variabili dello stipendio e aumento della
produttività". Ma per la Corte dei Conti il principale problema
del settore pubblico è il "non agire". Un immobilismo che
"può provocare tali danni per i quali nessun giudice,
riuscirà mai a pervenire a una quantificazione, né tantomeno a
ottenere un risarcimento". Infine, Lazzaro chiede maggiori investimenti
"perché la loro flessione alla lunga erode le capacità di rispondere
alle esigenze di sviluppo del Paese". Che cammina all'indietro, almeno
sul piano della moralità pubblica. La relazione del procuratore
generale della Corte, Pasqualucci, è impietosa: "Dagli
accertamenti condotti nel 2007 emerge un quadro di corruzione ampiamente
diffusa, con profili di patologie evidenti soprattutto nel settore dei lavori
pubblici e delle pubbliche forniture, nonché nella materia sanitaria".
Ambiti in cui le condanne per corruzione o concussione sono notevolmente
cresciute, a conferma di come le tangenti siano un espediente tuttora
usatissimo per ottenere appalti o velocizzare procedure burocratiche. I soldi
vengono pagati con stratagemmi, come "fittizie sovrafatturazioni di
lavori pubblici, false attestazioni dell'accelerazione dei lavori (con conseguente
versamento di premi non dovuti) e fatturazione di opere in tutto o in parte
ineseguite". Luca De Carolis 06/02/2008.
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( da "Repubblica, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pagina
IV - Genova Burlando, Biasotti, Scajola e il triangolo dell'Authority E intanto
l'ex presidente va alle urne per Forza Italia lo scandalo del porto Uno
scambio di accuse tra il governatore e il suo predecessore che sa già
di corsa al voto AVA ZUNINO Da Roma rimbalzano le notizie sullo scioglimento
delle Camere, mentre a Genova il porto decapitato accende la polemica
politica. Sul nuovo parquet del corridoio dei passi perduti, ieri mattina a
margine dei lavori del consiglio regionale sono scivolate le frecce
più avvelenate. Vengono fuori ritagli di giornale come Repubblica:
anno 2004, Biasotti presidente della Regione avrebbe incontrato segretamente
Novi e Aponte, per discutere dell'ipotesi di assegnargli calata Bettolo
invece del Multipurpose per cui avrebbe vinto la gara. Queste sono le frecce
che scivolano. Poi ci sono quelle urlate. L'ex presidente della Regione,
Sandro Biasotti (che ha appena incontrato il presidente del Co.Pa.co. Scajola
per un accordo sulla sua ricandidatura alle prossime Regionali), si è
scagliato contro Claudio Burlando, reo a suo dire di essere entrato a gamba
tesa nelle vicende portuali, influenzando il presidente Giovanni Novi.
Burlando replica lasciando intendere che se qualcuno ha giocato sul terreno
di quelle vicende, non era lui, all'epoca a Roma come deputato, ma Biasotti
nel pieno delle sue funzioni di presidente. Si sfoga la polemica politica
insieme a rancori che vengono da lontano ed intrecciano il pubblico e il
privato dei protagonisti sulla scena. Vecchie amicizie avvelenate, come
quella che aveva legato lo stesso Biasotti a Burlando: vacanze insieme in
Sardegna. "Ha insegnato a pescare a mio figlio", ha ricordato mille
volte Burlando, parlando del suo predecessore alla guida della Regione. Un
idillio durato fino a che Biasotti non ha smesso di fare l'imprenditore
trasportando le merci del porto di Genova e vendendo auto. Fino a quando
è entrato in politica sul fronte opposto, il centrodestra. Poi basta.
La nomina di Giovanni Novi alla presidenza dell'Autorità portuale,
avvenuta quando presidente della Regione era Biasotti, è dentro a
questi rapporti trasformati. Novi viene indicato, caso raro, da tutti e tre
gli enti che hanno voce in capitolo: Comune, Provincia e Camera di commercio.
E Biasotti, che oggi nega, avrebbe solo potuto fare buon viso a cattiva
sorte, perché altri avevano già deciso per lui. Tant'è che
impiegò qualche giorno più del normale per dare l'intesa al
governo. "I tempi della burocrazia",
dissero i portavoce. La leggenda vuole che tanta convergenza su Novi fosse
benedetta dall'accordo tra l'allora ex ministro Burlando e l'ex ministro
Claudio Scajola, di Fi. Una convergenza proseguita nel tempo che ha fatto
nascere la leggenda del "patto" dei due Claudio, che avrebbe
tagliato fuori Biasotti. Anzi, che sarebbe stato contro Biasotti anche
da parte di chi, Scajola, giocava nel suo stesso campo. Biasotti all'epoca
era reduce da un raffreddamento dei rapporti con la famiglia Novi, Giovanni e
la moglie Nucci. Amici che la politica aveva diviso. Biasotti entra in
politica e si circonda di persone di cui fidarsi in un mondo che non conosce.
Per la giunta, Fi indica, tra gli altri, la moglie di Novi, Nucci Novi
Ceppellini. Biasotti è contento: un'amica, una signora che con il suo
fascino e con il suo arcinoto impegno sociale, non può dare che lustro
alla sua amministrazione. La nomina assessore ai Servizi sociali. Intanto
nasce l'idea di Liguria International, la società della Regione per
l'internazionalizzazione delle imprese. Biasotti pensa subito a Novi e gli
affida la presidenza di una società che è ancora quasi tutta
solo sulla carta. Novi accetta. Poi nel 2003 la giunta Biasotti viene
travolta dalla bufera: tra il presidente e l'assessore alle Risorse
finanziarie, il professor G. B. Pittaluga, lo scontro diventa insanabile.
Pittaluga che in Fi era tra gli uomini più vicini a Scajola, viene
scaricato. Oggi il professore fa ancora l'assessore alle Finanze in Regione,
ma ora è nella giunta Burlando ed è stato eletto nella lista
civica che porta il nome del presidente stesso. Ma tornando a quello scontro
nel centrodestra, Biasotti decide di cambiare e Nucci Novi è tra gli
assessori che vengono sostituiti dalla sera alla mattina. Senza preavviso.
Giovanni Novi si dimette da Liguria International. Dicono che avesse scritto
a Biasotti: è venuta a mancare la fiducia. Poi poco meno di un anno
dopo, la nomina di Novi in porto, mentre nel cassetto di Biasotti covavano
altre opzioni, superate dall'intesa tra destra e sinistra.
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( da "Repubblica, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pagina
VI - Bologna La procura: autorizzazioni dalle Asl "Nei centri estetici
attenzione al laser" Provincia e Ausl annunciano la
semplificazione della burocrazia per chi vuole aprire un centro estetico o un negozio di
parrucchiere, ma la Procura mette in guardia sull'utilizzo degli apparecchi
al laser per l'epilazione. Una questione che è tuttora in attesa di
chiarimenti sui requisiti del personale autorizzato all'utilizzo del laser
(per la Procura solo ed esclusivamente un medico) e sui limiti di
potenza consentita per un apparecchio. E' dunque preferibile che chi ha
intenzione di utilizzare un apparecchio laser, si rivolga prima all'Ausl per
chiedere chiarimenti e autorizzazioni. Anche perché l'azienda su questo
argomento ha svolto ricerche, i cui risultati saranno probabilmente
sottoposti all'assessore regionale alla Sanità Giovanni Bissoni
affinché valuti l'opportunità di una legge regionale in materia. (m.
l. .l).
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( da "Repubblica, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Economia
Il 30% dei magistrati contabili ha ottenuto incarichi extralavorativi e le
verifiche si fanno solo a campione Extra, distacchi e permessi studio la
grande fuga dei giudici-controllori ANTONELLO CAPORALE Accountability. In
italiano si potrebbe tradurre come "resa del conto". E' un istituto
che negli Stati Uniti ha una sua previsione funzionale e un proprio organico:
esiste infatti il Gao (Government accountability office)
che è il luogo dove la burocrazia deve
dar conto dei suoi atti. L'ufficio dove la politica rende al singolo
cittadino il suo conto: cosa ho fatto, perché l'ho fatto. Dei conti, in senso
molto lato, in Italia invece si occupa una magistratura speciale: la Corte
dei conti. I giudici contabili dovrebbero sorvegliare, controllare e,
in casi in verità sempre più rari, persino punire i pubblici
ufficiali che hanno speso male i soldi dell'erario chiedendo loro con la
forza di un titolo esecutivo di risarcire alla collettività il danno
procurato ed accertato. Dovrebbero. La legge non aiuta a controllare e il
controllore poi ha piccole debolezze che custodisce con assoluta discrezione.
I magistrati della Corte dei conti sono sulla carta 615. Un numero non
spropositato, poiché il difetto genetico della cattiva spesa risiede
nell'assenza quasi totale di controlli con efficacia cogente. E già
qui bisogna mettere un punto. I Procuratori della Corte indagano e
inquisiscono, gli altri magistrati - riuniti nelle varie sezioni di controllo
- devono controllare. Ma piano. Controllare, ma con gentilezza. Il Parlamento
ha infatti voluto che il loro controllo sia "collaborativo":
possono bacchettare ma non punire, esortare ma non intervenire. Dei seicento
e passa solo quattrocento circa sono però i magistrati effettivamente
all'opera. E qui viene il bello, anzi il brutto. Perché parecchi di essi,
già stremati dalle carte e dai conti che non tornano, trovano il tempo
di dedicarsi a un dopolavoretto. Nel 2006 il 30,8 per cento dei magistrati
contabili si è preso una boccata d'aria, mezz'ora di libertà. A
volte un pomeriggio. O anche giornate intere: uno studio, o una serie di
seminari universitari. Una consulenza, o più consulenze. Retribuite
con poche migliaia di euro o molte migliaia di euro. Per il 2006 sono
ventitrè le pagine fitte di nomi di magistrati che hanno avuto
conferito un incarico extra. O che sono stati autorizzati all'extra. La
differenza non è di poco conto. La Corte ha l'obbligo di prestare
(conferire, appunto) ad altre amministrazioni dello Stato i propri dipendenti
per l'esercizio di funzioni di garanzia o di controllo. A questi si
aggiungono coloro che richiedono l'autorizzazione per un impegno esterno:
piccino e gratuito, o grande e a pagamento. Nel 2007, ma riferita solo al
primo semestre, la percentuale si attesta al 15,2 per cento. In linea, quando
si tireranno le somme, con il totale dei cumulanti registrato l'anno
precedente. I nomi, le pagine, i lavori, i soldi extra sono riportati, e
bisogna ricordare che fu l'ex ministro della Giustizia Roberto Castelli a
rendere obbligatoria questa pubblicità, nel sito della Corte (www.
corteconti. it). Poi ci sono i magistrati fuori ruolo. Sono giudici che
ricevono lo stipendio di giudice senza fare il giudice. Fanno altro: incarico
presso Amministrazioni o Autorità dello Stato. E aggiungono un secondo
stipendio al primo. I magistrati collocati fuori ruolo fino a qualche mese fa
erano nove. Dei nove, secondo una nota dell'ufficio stampa della Corte,
"due sono collocati in aspettativa senza assegno". Due. E gli altri
sette? E così i controllori, già pochi, hanno spesso le ore
contate, gli impegni a cascata, l'agenda fitta. I controlli sulla massa degli
enti che spendono e sprecano sono realizzati a campione. Pochissimi gli
sventurati che non la fanno franca. E per gli amministratori scalognati,
chiamati a rendere conto e pagare il danno, è giunto in soccorso un
condono, l'ultimo nato della grande famiglia dei condoni berlusconiani: se il
fatto contestato è antecedente al 1 gennaio 2006 lo Stato accetta di
chiudere la controversia in appello in cambio del pagamento del 30% del
valore del danno accertato nel giudizio di primo grado. Pochi controlli e
tanta cortesia.
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( da "Stampa, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
In
cifre Giustizia La decisione del presidente del tribunale "Poco
personale? Rinviamo i processi" GIANNI SCARPACE MONDOVI' L'unico modo
per poter recuperare il lavoro arretrato, in mancanza di cancellieri nelle
segreterie del tribunale, è di differire le udienze penali, che
slittano da febbraio all'autunno prossimo". Il presidente del tribunale
di Mondovì, Giuseppe Masante, non è nuovo a scelte di questo
genere: o si svolgono i dibattimenti e le udienze, lasciando decine di
faldoni incompleti sui tavoli delle segreterie, oppure, ogni tanto, si decide
per la sospensione delle udienze. In pratica, le dieci udienze che il
tribunale monocratico avrebbe dovuto celebrare a febbraio sono state tutte
rinviate tra settembre e novembre. E significa, inoltre, una nuova
"calendarizzazione" di testimoni da avvertire, avvocati da ricontattare e la produzione di altra burocrazia.
"Almeno così mi sarà possibile sveltire le pratiche in
arretrato, senza dividermi tra udienze e lavoro d'ufficio", dice l'unico
cancelliere rimasto al monocratico. Un nuovo provvedimento è stato
firmato da Masante nei giorni scorsi, a seguito di una richiesta della
rappresentanza sindacale interna del personale degli uffici giudiziari.
"Abbiamo segnalato - spiega Enzo Vavuso, impiegato e rappresentante
sindacale - la disastrosa situazione in cui si trovano le cancellerie penali,
sotto organico e oberate di lavoro. E che subiranno nei prossimi mesi una
diminuzione di personale dovuta a 2 assenze per maternità. I due soli
operatori rimasti dovranno occuparsi, oltre che delle udienze giornaliere,
anche dello sportello e di tutti i fascicoli penali incombenti. Superfluo
ricordare il loro diritto di fruire di ferie e permessi". Al presidente
Masante non è rimasta alternativa che "prendere atto e, in
emergenza, differire le udienze". Il "caso" del tribunale di
Mondovì racconta anche di tagli delle risorse economiche che mettono
in crisi il lavoro quotidiano: tecnici di una ditta che affitta fotocopiatori
che ritirano le macchine dalla segreteria della cancelleria penale per
contratti non rinnovati. Oppure trascrittori delle udienze che lamentano
ritardi cronici dei pagamenti delle prestazioni (spettano al ministero).
Situazioni estreme, già denunciate più volte, anche se
accomunano tanti palazzi giudiziari d'Italia. I dati Il tribunale monregalese
deve fare i conti con la mancanza del 55% del personale previsto in organico:
15 i dipendenti in servizio in tribunale, 27 quelli fissati nella pianta
organica del marzo 2007, 40
in totale gli addetti. A Mondovì ci sono 7
giudici, un procuratore capo e due sostituti. "I tempi - dice Masante -
tra procedimento e sentenza sono ancora soddisfacenti. Il dramma arriva
quando si attende la pubblicazione delle sentenze, ma, mancando il personale
di cancelleria in tutti i settori, i tempi della giustizia si allungano. Non
siamo mai arrivati a varcare i tempi di prescrizione dei procedimenti solo
grazie a due elementi ancora qualificanti: il personale presente si fa
davvero in quattro e non si ferma di fronte al limite dell'orario di lavoro,
pur essendo in dubbio anche lo straordinario. E poi le disposizioni come
quelle di questi giorni, che ci sollevano un po' dalla mole di lavoro".
"E' chiaro - dice Vavuso - che il problema degli impiegati va risolto a
livello ministeriale sbloccando le assunzioni. Noi diamo il massimo impegno a
lavorare anche più delle 36 ore settimanali, ma siamo davvero
stufi".
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( da "Adige, L'" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Anche
i dirigenti sono vittime della burocrazia. Lo
conferma la distinta vicenda di due quadri giapponesi del gruppo Subaru che la
filiale nazionale, la cui sede si trova ad Ala, ha assunto e vorrebbe
assumere. N.F., 34enne di Tokyo, con una laurea in economia in bacheca,
è in attesa di venire inquadrato: "E nemmeno con uno stipendio da
poco - sorride il direttore amministrativo di Subaru Italia Giorgio Vicenzi -
dato che è assistente di direzione ed ha la responsabilità dei
mercati della Slovenia e della Croazia". Ad Ala hanno seguito l'iter
previsto per trasformare il visto turistico (90 giorni di validità) in
un permesso stabile che consenta l'assunzione, con tanto di versamento di
tasse e contributi, anche perché il giovane era già stato dipendente
del gruppo un paio di anni fa. "Come prescrive la norma - racconta
Vicenzi - abbiamo fatto la prenotazione in rete il 21 dicembre scorso,
formulando al ministero la richiesta per l'assunzione di un lavoratore
dipendente". Solo che da allora non si è saputo più
niente. Nemmeno all'Ufficio del lavoro della Provincia, che ha l'incarico di
portare avanti la pratica, hanno potuto fare qualcosa: "Sono stati
gentili, per carità - confessa il direttore - solo che non sanno
nemmeno loro cosa fare: pare che il sito sia bloccato. Non si capisce bene.
Nessuno riesce a stampare niente". I problemi potrebbero essere legati
al sistema informatico centrale, fatto sta che nel frattempo a N. F. è
scaduto il visto e proprio ieri si è imbarcato su un aereo per tornare
in Giappone. "Mi viene da dire che se avessimo scelto la formula del
lavoro autonomo, non solo avremmo già il permesso, ma risparmieremmo
dei soldi", lamenta Vicenzi. Il collega 38enne S.K., che è
già stato per anni negli Usa per conto della casa madre, è
regolarmente inquadrato dalla fine del 2006. Solo che da allora continua a
viaggiare con la semplice ricevuta della raccomandata inviata al ministero
degli Interni per la richiesta del permesso di soggiorno: "Per questo
non gli è permesso il ricongiungimento familiare", sospira il
direttore amministrativo. Da oltre un anno è quel semplice cartoncino
a garantirgli tuttavia la possibilità di viaggiare tra l'Italia ed il
Giappone: "Sono ormai tredici mesi che aspetta il permesso di soggiorno
- insiste Vicenzi - e per vedere la moglie deve volare oltre oceano, mentre
gli accordi aziendali prevedevano il suo arrivo in Italia". Difficile capire
dove stia l'intoppo, anche perché tutto è fondato sull'incarico che il
ministero aveva affidato a Poste Italiane di inviare alle questure
interessate (Verona nel caso di S.K.) le diverse domande. È stato un
problema di recapito o di smaltimento degli arretrati? Le richieste relative
ai lavoratori giapponesi finiscono nel calderone di tutti gli altri. Da
questo punto di vista, la burocrazia italiana
è democratica: titolo di studio ed inquadramento previsto non fanno
differenza. Tutti devono aspettare. E nessuno sa quanto! M.E. 06/02/2008.
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( da "Provincia di
Cremona, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione
di Mercoledì 6 febbraio 2008 Benvenuto P.Review srl Traffico. Il
raccordo consentirà di decongestionare via Perolo dal passaggio dei
mezzi pesanti Via Cremona pronta a marzo di Gianluigi Colombi SONCINO ? Il
raccordo stradale di via Cremona che consentirà di togliere il
traffico pesante dalla via Perolo sarà pronto per la fine del prossimo
mese. Lo ha assicurato l'assessore ai Lavori pubblici Gabriele Gallina che
segue con attenzione l'evolversi di tutto il progetto viabilistico a
sud-ovest della città, compresa la bretella della ex strada statale
Soncinese che dovrà essere realizzata dalla Regione Lombardia, dalla
Provincia di Cremona con l'Anas. L'Amministrazione comunale sta infatti
spedendo una lettera per un incontro ai cittadini residenti nella via del Perolo.
Un incontro che servirà a chiarire gli ultimi dettagli dell'operazione
e a tranquillizzare gli abitanti dell'area artigianale per il ritardo dei
lavori. Inizialmente, l'emergenza viabilistica con la rimessa in sicurezza
della via Perolo doveva cessare lo scorso autunno. Ma la burocrazia e ritardi nell'esecuzione di alcuni lavori presso Soncino
Sviluppo hanno comportato l'allungamento dei termini. Ora siamo proprio in
dirittura d'arrivo. Infatti, sulla via Cremona, all'altezza della cascina
Falagrate, sono al lavoro le ruspe per realizzare la rotatoria che
consentirà la deviazione del traffico sulla nuova tangenziale by-passando
l'area industriale. Un percorso interno che però è solo
alternativo a quello della bretella. Una via di emergenza resa possibile
grazie al socio di maggioranza della Spa, al Comune che detiene il 99% delle
azioni di Soncino Sviluppo. Un percorso di servizio alla nuova lottizzazione
giunta ormai al 70% delle aree messe a disposizione per l'insediamento di
nuove aziende. Nuova lottizzazione che è completa di reti
tecnologiche, cabine per l'erogazione della corrente elettrica e raccordi con
la rete fognaria. Proprio in questi giorni sono in corso i lavori per la
realizzazione di una vasca volano per le acque di superficie che verranno poi
convogliate nel naviglio Civico nei pressi dell'ex porcilaia Locatelli.
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( da "Tribuna di
Treviso, La" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
PARLA
IL VICEPRESIDENTE MIOTTO "Dati distorti, l'occupazione cresce" Dura
replica di Unindustria: attacco sterile, ideologia vetero-comunista TREVISO.
"Il solito attacco ideologico, vetero-comunista e pure un po'
retrodatato". Unindustria sbatte la porta in faccia alle accuse della
Cgil sulle responsabilità del presunto declino dell'economia
trevigiana. "Ancora una volta la Cgil, anziché affrontare con
responsabilità questioni serie, preferisce uno sterile attacco alle
imprese, dal tono, a dire il vero, un po' retrodatato ideologicamente -
sbotta Luciano Miotto, vicepresidente di Unindustria, delegato alle relazioni
industriali e affari sociali - Barbiero e la Cgil scelgono di presentare dei
dati senza spiegarli e offrendo un'informazione incompleta e distorta.
Occorre invece partire da un'analisi che credevamo condivisa anche dalla
stessa Cgil con la firma del protocollo del 2004, ovvero che il tessuto
produttivo di questa provincia sta attraversando una fase di profonda trasformazione
che riguarda in particolare il manifatturiero, che si conferma come asse
portante". I numeri, secondo Miotto, vanno sviscerati. "In questa
fase - dice - si registrano da un lato delle uscite dal lavoro, che dobbiamo
essere in grado di gestire in modo efficiente, dall'altro una crescita
complessiva dell'occupazione. Gli ultimi dati di Veneto Lavoro ricordano che
dal 2001 al 2006 l'occupazione
in provincia di Treviso è cresciuta di quasi 40mila unità (da 354.000 a 390.900), il
tasso di occupazione è passato dal 65,1% al 67,5% mentre la
disoccupazione è scesa al 3,1%. Il Pil provinciale raggiunge i 25,6
miliardi di euro. Occorre, poi, dire che questo cambiamento in atto ha delle
oscillazioni, se è vero che solo a fine 2007 si registrava un calo di
licenziamenti di oltre 1.000 unità rispetto all'anno precedente (cifre
confermate dalla Cgil). C'è poi il dato inconfutabile che, a fronte di
queste trasformazioni e alle perdite di posti di lavoro, ci sono molte
posizioni di lavoro che restano scoperte sia nelle cosiddette nuove
professioni, ma anche e soprattutto in quelle definite
"tradizionali". E molti di questi posti di lavoro sono offerti da
quel manifatturiero e da quell'industria che Barbiero vorrebbe in crisi
irreversibile". Il vicepresidente di Unindustria sottolinea che "il
nostro sistema imprenditoriale ha dimostrato in questi anni di saper
affrontare i cambiamenti epocali e di saper realizzare, nella piccola come
nella media e grande dimensione, un nuovo posizionamento. Le imprese, spesso
da sole, hanno investito e innovato in processi, capitale umano, macchine,
prodotti, mercati. Tutto nonostante un fisco
insopportabile e burocrazia insostenibile. Di questi imprenditori e di tutti i loro
collaboratori dobbiamo essere orgogliosi, il catastrofismo e la critica
risentita non sono tollerabili, né consentono alcun passo avanti".
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( da "Leggo" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
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Presa banda di "topi" PADOVA - Hanno messo a segno almeno 50 furti
in appartamento in un mese e mezzo nelle zone più isolate del Veneto.
Quattro albanesi (tre uomini e una donna) sono stati arrestati dalla squadra
mobile. Una valigia carica di hashish PADOVA - E' stato
arrestato dalla Guardia di Finanza un giovane extra comunitario: nella
valigia, nel cofano della sua auto, c'erano addirittura 50 kg di hashish. Mediatori
culturali in questura PADOVA - Entro un mese, la Questura di Padova si
doterà di due mediatori culturali per aiutare gli immigrati con la burocrazia. Rientra nel progetto Cisi, approvato ieri dalla Giunta
comunale.
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( da "Stampa, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
[FIRMA]ELENA
MEYNET AOSTA Via libera per chi vuole suonare in pubblico anche solo poche
volte l'anno: dal primo di gennaio i musicisti non professionisti vengono
graziati dagli adempimenti (il certificato di agibilità) nei confronti
dell'Enpals, la cassa previdenziale degli artisti. La legge è stata
approvata dal governo italiano alla fine di novembre del 2007 e porta
notevoli cambiamenti, soprattutto dal punto di vista dei gruppi più
piccoli e tendenzialmente amatoriali che fino a poche settimane fa dovevano
fare i conti con mille problemi burocratici. Spesso, infatti, soprattutto nei
posti in cui si fa musica soprattutto in alta stagione quando ci sono molti
turisti, il cachet degli artisti deve comprendere tutto, dalle spese per il
service audio e luci, alla cena e all'Enpals, mentre a volte le spese della
Siae restano a carico di chi organizza. Così, ensemble amatoriali o
misti, in cui alcuni sono professionisti ma non tutti, possono uscire per una
serata, percorrere decine di chilometri e, nonostante siano pagati, arrivare
a rimetterci di tasca propria pur di suonare e far divertire la gente. In certi
casi l'Enpals diventa una quota incisiva per chi vuole essere in regola su
tutto, ma cerca di non chiedere troppo per non precludersi la
possibilità di nuovi concerti. Il sottobosco musicale valdostano
è attraversato da continue lamentele, anche perché i controlli ci
sono, anche sulla previdenza, e sono effettuati dalla Siae che agisce per
delega dell'Ispettorato del Lavoro. Eppure, racconta il deputato valdostano
Roberto Nicco, "non abbiamo avuto particolari sollecitazioni dalla Valle
d'Aosta. Con il senatore Carlo Perrin - continua il parlamentare - abbiamo
lavorato sulla questione da un punto di vista legislativo. L'iniziativa
è stata segnalata e spinta soprattutto dai colleghi del Trentino e del
Sud Tirolo, noi l'abbiamo appoggiata ritenendo che anche dalle nostre parti
ci fossero le stesse esigenze". La legge, che farà tirare un
sospiro di sollievo a chi da anni fa i conti al centesimo per non perderci
troppo in nome di una passione, è la numero 222 del 29 novembre 2007.
Rispetto alla normativa precedente, sono esentate dagli adempimenti
informativi e contributivi nei confronti dell'Enpals alcune tipologie di
lavoratori, cioè di musicisti "che effettuano esibizioni musicali
dal vivo in spettacoli, in manifestazioni di intrattenimento e nell'ambito di
celebrazioni di tradizioni popolari e folcloristiche". In particolare,
la legge si rivolge ai giovani fino a 18 anni, a studenti fino a 25 anni,
pensionati con più di 65 anni e i lavoratori che effettuano già
i versamenti ad un'altra gestione previdenziale e che comunque non guadagnano
con la musica più di 5000 euro lordi l'anno.
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( da "Tempo, Il" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Antonio
Angeli a.angeli@iltempo.it Risolto un giallo che attendeva soluzione da mezzo
millennio. L'impresa è stata possibile grazie a raffinate indagini
scientifiche che, in questo caso, hanno dimostrato di poter superare il tempo.
Le vittime sono due illustri italiani morti, guardacaso, nello stesso anno:
il 1494. Home Spettacoli prec succ Contenuti correlati Giornalista tv
aggredito Funerali solenni per l'ex dittatore Suharto La fiducia nelle
istituzioni Camere troppo lente, naufraga la legge
"anti-burocrazia" L'America si ferma per il Super Bowl I residenti:
"è emergenza parcheggio a via Giulia" Sono il filosofo e
umanista Pico della Mirandola, nato nel 1463 (al momento della morte aveva
perciò 31 anni) e il poeta e letterato Angiolo Poliziano, del 1454
(scomparso a quarant'anni). Del primo già si sospettava che
fosse stato assassinato, per il secondo il killer quasi la faceva franca: si
riteneva fosse morto di sifilide. Le salme, per quanto possa essere chiamata
salma un corpo che ha perso la vita da mezzo millennio, riposavano nel
chiostro della Basilica di San Marco a Firenze. Le ossa di Pico della
Mirandola erano contenute nella stessa cassa di legno che ospitava anche i
resti dell'umanista Girolamo Benivieni, accanto ai quali erano disposte
secondo un approssimativo ordine anatomico, dalla testa ai piedi. è
plausibile, è stato spiegato, che si tratti della cassa originale
nella quale fu deposto il Benivieni e nella quale furono introdotte le spoglie
di Pico, morto 48 anni prima. Le ossa di Pico si presentano in perfetto stato
di conservazione e in alcune parti hanno tessuti molli mummificati. I resti
scheletrici di Angiolo Poliziano erano invece contenuti in una cassetta di
fattura moderna, risalente alla ricognizione effettuata nel 1940. Sul
coperchio una targa metallica riporta la semplice iscrizione: "Ossa del
Poliziano". Sette mesi fa un gruppo di studiosi ha deciso di risolvere
il "caso". I resti sono stati trasportati a Ravenna e sottoposti a
una serie di analisi antropologiche e archeometriche da parte di studiosi
delle Università di Pisa, Bologna e del Salento. Sono stati coinvolti
anche i carabinieri del Ris di Parma, che stanno ancora indagando. La
risposta, alla domanda "causa del decesso" è semplice:
avvelenamento da arsenico, come nei più classici gialli americani
della prima metà del '900.
A questo punto non restava che scoprire il colpevole,
anzi, i colpevoli, infatti, grazie a ricerche su documenti dell'epoca sono
stati inchiodati il mandante: Pietro de' Medici, figlio di Lorenzo il
Magnifico, e l'esecutore che, per quanto riguarda Pico, è certamente
Cristoforo da Casalmaggiore, suo segretario, probabilmente con la
complicità del fratello Martino. "Beccare" l'assassino di
Poliziano appare più complicato. Certo, se si potesse interrogare come
si deve il mandante non ci sarebbero problemi... purtroppo è morto da
505 anni. Piero de' Medici, detto prima "il Fatuo" e poi "lo
Sfortunato", durante una maldestra manovra militare annegò ingloriosamente
nel fiume Garigliano, tra Roma e Napoli. Le analisi antropologiche sui resti
dei due umanisti sono state svolte dal gruppo di ricerca coordinato dal
professor Giorgio Gruppioni, del Laboratorio di Archeoantropologia
dell'Università di Bologna; le indagini archeometriche sono state
eseguite dal gruppo di Fisica Applicata dell'Università di Lecce,
coordinato dal professor Lucio Calcagnile; mentre i professori Fulvio Bartoli
e Francesco Mallegni hanno coordinato le analisi archeometriche svolte presso
il Laboratorio Centro Ricerche Enel di Pisa e il Laboratorio di
Paleonutrizione del Dipartimento di Biologia dell'Ateneo pisano. Le salme dei
due letterati, insieme a quella di Girolamo Benivieni, amico di Pico, sono
tornate ieri a Firenze e ricollocate nel chiostro. Vai alla homepage
06/02/2008.
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( da "Tempo, Il" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Turbogas,
"giallo" sulla compatibilità APRILIA Compatibilità
territoriale sulla Turbogas: "giallo" sulle dichiarazioni del prof.
Guercio incaricato per lo studio. In una nota stampa, diffusa lunedì
dalla Rete Civica contro la Turbogas, si scriveva che Guercio aveva
dichiarato di essere impossibilitato a proseguire lo studio di
compatibilità territoriale e piano Rir perché non aveva completi i
dati relativi ai 4 stabilimenti "a rischio di incidente rilevante"
con riferimento alla Isagro. Home Latina prec Contenuti correlati Giornalista
tv aggredito Funerali solenni per l'ex dittatore Suharto La fiducia nelle
istituzioni Camere troppo lente, naufraga la legge "anti-burocrazia" L'America si ferma per il Super Bowl "Alessandro
Bini non soffriva di particolari patologie ... "A nostro parere si
tratta di dichiarazioni gravi - spiegava la Rete - in virtù degli
obblighi, previsti dalla normativa vigente, la quale dispone che nelle aree
territoriali, nelle quali sono presenti stabilimenti a "rischio
d'incidente rilevante", siano adottate tutte le misure necessarie
"a prevenire il rischio d'incidenti rilevanti connessi all'utilizzo di
determinate sostanze pericolose e a limitarne le conseguenze per l'uomo e
l'ambiente". Ieri il vicesindaco Giovannini ha smentito il fatto:
"Guercio non ha mai dichiarato l'impossibilità a proseguire lo
studio commissionatogli dalla nostra amministrazione. E' volontà di
questa amministrazione evidenziare nelle sedi più appropriate
qualsiasi elemento omissivo, colposo o volontario, eventualmente
manifestatosi nell'ambito degli accertamenti tecnici in corso di espletamento
per l'espressione del parere di compatibilità territoriale e
urbanistica richiesto dalla società Sorgenia". R.T. Vai alla
homepage 06/02/2008.
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( da "Tempo, Il" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Un
po' di tempo fa andava per la maggiore una battuta sui sindacati italiani e
la Cina. "L'unica strada che abbiamo per battere la concorrenza cinese -
recitavano alcuni imprenditori - è quella di mandare i nostri
sindacalisti a fare proseliti in Cina". Home prec succ Contenuti
correlati Polo chimico, il 21 summit dei sindacati Non capita spesso di
vedere sindacati e Confindustria ... Moratti dribbla le polemiche Ferrovie,
c'è l'intesa tra sindacati e azienda Sciopero revocato Il Pd si ispira
alla Cisl gli altri sindacati no Basta poco per fermare la giustizia
spettacolo Battute a parte però, la Cina oltre a essere diventata una
potenza economica tra le più aggressive è diventata anche una
metafora del declino occidentale e soprattutto un grande alibi per i nostri
imprenditori. Sicuramente svogliati e depressi da un insieme di fattori
politici e da condizioni ambientali impossibili, ma anche esasperati da una
serie di legacci burocratici e da una conflittualità sindacale che non
trova pari. A tali condizioni il futuro industriale dell'Italia sembra
incerto. Per molti nostri imprenditori l'unica strategia è trasferire
gran parte della produzione come minimo nei paesi dell'Est Europa. Meglio
ancora se in Turchia, in India o in Cina. A tutti questi, quasi come un
vecchio e saggio oracolo, Sergio Marchionne ha appena dato una seconda
bacchettata sulle mani. L'uomo dell'impresa impossibile da salvare, la Fiat,
ha dimostrato, smentendo 40 anni di strategie industriali, che fa più
danni un manager inadeguato di dieci operai modesti. E infatti gli è
bastato liquidare qualche centinaio di colletti bianchi per avere ragione.
Adesso, Marchionne ne ha fatta un'altra delle sue. Ha deciso di rilanciare
raddoppiando uno stabilimento italiano che nel giro di tre anni
passerà dai 500 addetti di oggi ai 1.100 del 2010 quadruplicando la
produzione. Non è un sito del profondo sud sovvenzionato con i
contributi statali. Ma l'impianto Fiat Powertrain Technologies di Verrone, in
provincia di Biella dove si producono cambi automobilistici di grande
qualità. La bassa conflittualità della zona deve aver avuto il
suo peso se il boss della Fiat, dopo aver detto più volte che non
avrebbe chiuso stabilimenti in Italia ma neppure aperto di nuovi, ha deciso
di rilanciare. Cosa che invece non farà a Mirafiori, preferendo, per
la produzione automobilistica, puntare su un sito estero. Cosa è
successo allora? Nello storico stabilimento torinese dove la
sindacalizzazione è alle stelle, è stata bocciata senza appello
la richiesta aziendale di passare ai 17 turni. Al contrario di quello che
è accaduto a Verrone. Lì i turni supplementari e altre
richieste aziendali in termini di flessibilità sono stati approvati
dal referendum di fabbrica. In cambio, Verrone adesso avrà
investimenti miliardari e 600 nuovi salari. Mirafiori nulla. Marchionne lo ha
spiegato ancora una volta, a parole e con i fatti. Quando la difesa del posto
di lavoro avviene nell'interesse di tutti, il giocattolo funziona. Quando si tratta di una difesa cieca, quasi di casta e contro
gli altri interessi, nell'era della globalizzazione, si perde sempre. Tanto
le alternative agli operai italiani e alle fabbriche italiane non mancano. E
senza andare troppo lontano si scansano sindacati e burocrazia. Vai
alla homepage 06/02/2008.
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( da "Tempo, Il" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Ornella
Quondamcarlo I Castelli Romani sono in grande difficoltà nel settore
dell'emergenza sanitaria. L'Ares 118 vive una situazione decisamente imbarazzante.
E il personale decide di alzare la voce per chiedere aiuto alla Asl Roma H.
Le problematiche sono molte e soprattutto sono gravi. Home Roma prec succ
Contenuti correlati Giornalista tv aggredito Fiamma Tricolore assalta la
'bolla' del Grande Fratello a Ponte Milvio Fiera del Libro, l'ipocrisia della
sinistra Camere troppo lente, naufraga la legge "anti-burocrazia"
PALAZZO INCONTRO Le collezioni della romanità A Palazzo ... De Sisti e
San Saba tornano a mani vuote dalle Final Four Innanzitutto, c'è da
evidenziare la carenza di strutture per i dipendenti del comparto. I locali
sono, infatti, troppo spesso sistemazioni di fortuna che da anni non vengono
ristrutturati o sostituiti. Si tratta di scantinati, container e
appartamenti o di stanze aldisotto del livello stradale. A Frascati, in
particolare, il personale del 118 è costretto a svolgere il proprio
lavoro in un container composto da tre vani e servizi. La struttura si trova
su una collinetta esposta alle intemperie meteorologiche, sia d'inverno che
d'estate: ai Castelli Romani negli ultimi anni durante la bella stagione si
sono sfiorate temperature record, con un caldo africano. Non vi sono inoltre
protezioni né per i lavoratori né per i mezzi di soccorso che al ritorno da
un'emergenza non hanno neanche una tettoia sotto la quale essere riposti.
Tutto è lasciato al degrado totale e c'è quindi bisogno di un
intervento repentino. Ma i problemi non finiscono qui. Ad aggravare la
situazione ci si mettono anche i mezzi di trasporto spesso mal funzionante o
fatiscenti e le medicine, anche quelle più importanti, che troppo
spesso vengono a mancare e devono essere chieste "in prestito" agli
ospedali. Durante le emergenze i mezzi sono insufficienti, le attrezzature
non all'altezza e perfino l'abbigliamento non è consono al lavoro che
si deve svolgere. Operare in queste condizioni appare chiaramente
impossibile. Per quanto il personale del 118 possa impegnarsi a svolgere al
meglio il proprio lavoro, da solo non può farcela. C'è bisogno
praticamente di tutto. Così i dipendenti, dai medici agli infermieri,
dagli autosti ai portantini, decidono di scendere in campo per chiedere alla
Asl competente di intervenire per il bene di tutto il territorio. L'Ares
infatti nasce per aiutare il malato tempestivamente e per "creare una
vera e propria cultura dell'emergenza sanitaria affinché nella catena del
soccorso non ci siano anelli deboli", come dichiarato tempo fa dall'ex
direttore generale dell'Ares, Vitaliano De Salazar, recentemente sostituito
da Marinella D'Innocenzo. Chi lavora all'interno di questa struttura
però non ce la fa più. "C'è assolutamente bisogno
di interventi - si sfogano i dipendenti. Non si possono soccorrere le persone
in queste condizioni. Chi lavora per il 118 non ha neanche una struttura
adeguata per essere sempre riposato e attivo perché gli edifici, se
così si possono chiamare, che ci ospitano sono ambienti malsani che
richiedono continue riparazioni e attenzioni". Vai alla homepage
06/02/2008.
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( da "Corriere del
Veneto" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere
del Veneto - PADOVA - sezione: PADOVA2A - data: 2008-02-06 num: - pag: 8
categoria: REDAZIONALE Il caso Il provvedimento preso dopo una nota del
ministero dell'Interno. Potrebbe riguardare anche altri incroci Cittadella
"spegne" il photored Disattivato dai vigili l'impianto di Borgo
Bassano. E' a rischio ricorso CITTADELLA – "In assenza di agenti in
loco, la rilevazione effettuata da una apparecchiatura elettronica non
è di per sé sufficiente a ritenere certa la commissione dell'illecito
". Il linguaggio è burocratese, la conseguenza è
dirompente: i photored sono inutilizzabili se le multe non vengono contestate
immediatamente. è questa in sintesi la rivoluzione che porta la firma
del direttore centrale del dipartimento per gli affari interni e territoriali
del ministero dell'Interno. E la prima vittima del nuovo sistema è il
photored di Borgo Bassano a Cittadella. A disattivarlo, il comandante della
polizia locale, Antonio Paolocci. "In attesa del pronunciamento
dell'avvocatura generale dello Stato, abbiamo preferito inibirlo. Rischiavamo
inutili contenziosi al giudice di pace". La querelle nella battaglia
contro i semafori scatta-multe si arricchisce così di un nuovo
capitolo. E la discussione si accenderà sicuramente anche nel
capoluogo dove, in attesa che il quadro di chiarisca, si è scelto di
non installare nessun photored per evitare inutili polemiche preelettorali.
Così, mentre le procure di mezzo Veneto indagano sugli appalti, adesso
è il ministero dell'Interno a diffondere una circolare che decreta la
prima, grande vittoria dei comitati. Tre paginette, datate 17 gennaio, ma
rese note solo ieri. Una nota, va precisato, in contrasto con il parere di un
diverso ministero, quello delle Infrastrutture e dei Trasporti. Roma scrive,
Cittadella spegne il semaforo. "Abbiamo immediatamente deciso di
bloccare il congegno ", spiega il comandante della polizia municipale.
Continuano invece a funzionare i semafori di via Zucca, dove ve ne sono
installati due, uno per senso di marcia. Impianti che essendo autorizzati
direttamente dal Prefetto non rischiano ricorsi. "Sulla stessa statale
ne sono installati altri, a San Martino di Lupari, Campagna Alta e Galliera
Veneta – aggiunge Paolocci – ma non mi sento di suggerire niente ai miei
colleghi". Il sindaco, Massimo Bitonci, china il
capo ai diktat della burocrazia, "abbiamo dovuto obbedire". Ma ribadisce la scelta
politica. "Prima del photored, quel semaforo causava un sacco di
incidenti. Il comune non ha bisogno dei soldi delle multe, ha bisogno di
punire chi passa col rosso". I comitati ovviamente sono i più
contenti. Da Treviso, prende la parola Giorgio Marcon, leader regionale
dei ricorsi contro i photored. "E adesso è l'ora dei
risarcimenti. Chiederemo gli elenchi di chi è stato multato, dovranno
restituire tutto". Mauro Pigozzo Impianto incriminato Il photored non a
norma sequestrato nel veronese. Sopra il sindaco Bitonci.
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( da "Sole 24 Ore, Il
(Nord Est)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nord-Est
sezione: ECONOMIA e IMPRESE Liguria data: 2008-02-06 -
pag: 7 autore: IMPRESE UDINESI Assindustria: "Attenzione alla burocrazia" Un bacino agroenergetico da realizzare con la
partecipazione di imprese agricole e poli agro-chimici del territorio.
è il filo conduttore di una strategia che punta a ottenere vantaggi
energetici ed economici attraverso le rinnovabili. Se ciò che
sta più a cuore al comparto agricolo sono i rapporti di filiera che
privilegino gli operatori locali, sul fronte industriale giungono segnali
confortanti. "Stiamo riscontrando problemi energetici anche piuttosto
gravi - commenta Adriano Luci, presidente di Assindustria di Udine –.
è necessario, quindi, trovare soluzioni alternative che permettano di
diversificare gli approvvigionamenti. Troppo spesso, però, i processi
di realizzazione impattano in percorsi burocratici tanto lunghi da far
desistere dall'investire"."Vogliamo incrementare i contratti di
filiera con positive ricadute sul territorio - afferma Giorgio Collutta,
presidente della Confagricoltura friulana –. Per fare questo sarebbe utile
che le istituzioni inserissero clausole per incentivare gli
approvvigionamenti locali ". Gli fa eco il direttore della Coldiretti
regionale, Elsa Bigai, che rilancia il concetto di bacino agroenergetico
sviluppato con "tanti piccoli impianti diffusi e racconti in
società o consorzi realizzati tramite accordi tra operatori del
territorio".
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( da "Sole 24 Ore, Il
(Centro Nord)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Centro-Nord
sezione: CENTRO NORD data: 2008-02-06 - pag: 5 autore: Agroindustria. Ultimi dati
Istat contestati da associazioni di categoria e Regione Nei campi più
lavoratori ma redditività dimezzata Ditte agricole ultime in Italia
per valore aggiunto creato Giovanni Ruggiero ANCONA Diminuiscono più
che nel resto del Paese produttività e redditività
dell'agricoltura marchigiana. A sentenziarlo è l'ultimo rapporto Istat
sui risultati economici delle aziende agricole rispetto alle unità di
lavoro ( su dati 2005). Infatti, produzione e margine operativo lordo (Mol)
per addetto (calcolato come unità di lavoro a tempo pieno, Ula) si
sono dimezzati rispetto all'anno prima: la produzione è scesa da 23.448 a 12.217 euro, il
Mol da 11.718 euro a 6.292. Un arretramento più consistente rispetto
al trend medio (-9,8% la produzione, -12,1% la redditività in Italia),
facendo segnare in assoluto i valori più bassi del Paese. Una dinamica
negativa che non convince gli operatori e che sembra conseguente alla
diminuzione dei valori produttivi (da 752 a 648 milioni) a fronte di una inusuale e
per certi versi inspiegabile crescita delle unità di lavoro (da 32.037 a 52.067). Ma il
dato potrebbe, anche, segnalare una fase di ristrutturazione in corso nei
campi marchigiani. Lo dimostrerebbe il numero più che raddoppiato di
aziende (da 9.358 a
quasi 21mila) che hanno dichiarato di fatturare oltre 10mila euro l'anno, a
fronte di un calo complessivo di operatori ( da 54.462 a 50.683).
"è il risultato di una polarizzazione più spinta nelle
Marche rispetto ad altre regioni – dichiara Paolo Petrini, assessore
all'Agricoltura della Regione – e lo dimostra il fatto che il 20% delle
aziende detiene ben l'80% della superficie coltivabile ". Lascia
però perplessi il dato generale sulle Ula e il quadruplicare, in
particolare, di quelle dipendenti (da 1.449 a 6.171). Un conto che non ritorna al
vicepresidente di Cia Marche, Nevio Lavagnoli, che ha interessato del caso la
stessa presidenza del Consiglio regionale. Ercole Ceccaroni Cambi Voglia,
presidente di Confagricoltura Marche, ritiene inverosimili i valori assegnati
dall'Istat alle Marche. "Esiste sicuramente un errore – dichiara – nella
contabilizzazione del numero di addetti, che falsa l'esito finale e sminuisce
il valore dell'agricoltore marchigiano". Un'ipotesi da non scartare
anche secondo l'assessore Petrini, alla luce del fatto che una crescita di
oltre il 60% di addetti da un anno all'altro è difficilmente
spiegabile. "L'agricoltura marchigiana ha grandi potenzialità ma
è soffocata da un'eccessiva burocrazia – commenta Giannalberto
Luzi, alla guida della Coldiretti regionale – dalla mancanza di investimenti
a sostegno delle produzioni tipiche, dall'incapacità di noi operatori
di associarci e valorizzare le filiere. Non è un problema di
dimensione aziendale, ma di saper riorganizzare il sistema produttivo attorno
alle nostre eccellenze per creare valore aggiunto". Nelle Marche,
inoltre, c'è una specializzazione produttiva in colture cerealicole
più forte che altrove (quasi i due terzi delle aziende), che non ha
aiutato i conti del 2005, anno in cui si sono regi-strati, ad esempio, per il
grano, i prezzi più bassi. In termini di ettari, infatti, la coltura
cerealicola rappresenta nelle Marche quella prevalente (220mila ettari) e
più remunerativa, così come pesano le colture industriali
(65mila ettari) di cui oltre la metà a barbabietola da zucchero. Anche
per questo il risultato agricolo 2006 a consuntivo potrebbe essere più
pesante di quello registrato dall'Istat per il 2005 e condizionato
essenzialmente dal prezzo del grano. Infatti, il tasso di variazione
sfavorevole (-7,7%), registrato da UnionCamere-Prometeia per il valore
aggiunto agricolo ai prezzi di base per il 2006 porta inequivocabili i segni
della crisi che ha investito la bieticoltura con la chiusura dello
stabilimento Eridania- Sadam di Fermo e la difficile situazione apertasi
nello zuccherificio di Jesi.
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( da "Sole 24 Ore, Il
(Nord Ovest)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nord-Ovest
sezione: ISTITUZIONI data: 2008-02-06 - pag: 15 autore: Demanio idrico. Nuova
legge piemontese: esercizio associato nello stesso bacino Laghi, la gestione passa agli enti locali Fabrizio Brignone TORINO
Snellire la burocrazia e ridistribuire le risorse per i laghi del Piemonte: è
l'obiettivo della nuova legge regionale sul demanioidrico e sulla navigazione
interna che trasferisce funzioni (ma anche di risorse) agli enti locali. La
Lr 2/2008 entra in vigore questo venerdì. Alla Regione
rimangono indirizzo, programmazione e coordinamento sulla navigazione
interna, mentre alle Province, e soprattutto ai Comuni, passano le competenze
gestionali e amministrative, con attribuzioni integrative. Lo strumento
organizzativo su cui punta la legge è la "gestione
associata" tra enti di un unico ambito territoriale
("bacino"). L'incentivo è di carattere economico:
l'esercizio associato di funzioni, nel caso coinvolga tutti i Comuni che
ricadono in un bacino demaniale, permette di introitare tutti i proventi dei
canoni derivanti dalle concessioni rilasciate. Invece, i Comuni di un bacino
che non scelgono questa via potranno trattenere soltanto il 20% dei proventi
dei canoni delle concessioni demaniali e il restante 80% dovranno trasferirlo
annualmente alla Regione. Quattro le aree individuate dalla nuova legge
regionale: due per il Lago Maggiore (rispettivamente, la sponda Nord, che fa
capo a Verbania, e quella Sud, con la novarese Arona), una per il Lago d'Orta
e una per quello di Viverone. "Abbiamo completato con successo – dice
l'assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli –uno snellimento
amministrativo che attribuisce agli enti locali le funzioni che non
necessitano di un coordinamento a livello regionale. L'obiettivo è
migliorare alcune procedure, incentivando anche le forme associative dei
Comuni". Alle Province rimangono regime amministrativo delle navi e
manifestazioni nautiche sovracomunali, mentre le principali funzioni delegate
ai Comuni sono la progettazione e l'esecuzione di infrastrutture per la
navigazione e le attività di servizio portuale. Oltre alle funzioni
amministrative di gestione e intervento sulle vie di navigazione interne, le
autorizzazioni per manifestazioni nautiche, la manutenzione e recupero delle
infrastrutture della navigazione e quelle a servizio, con riscossione di
canoni. Maggiori responsabilità, quindi, ma anche risorse che
rimangono sul territorio. E questo aspetto è stato accolto
positivamente: "Siamo molto soddi-sfatti di questo risultato – commenta
il sindaco di Viverone, Giulio Michele Monti – anche se nel nostro caso,
operativamente, cambia poco, dato che quasi tutte le pratiche vengono svolte
già dal nostro Comune (proprietario del lago e con il 90% delle sue
coste; ndr), ma certo ci vengono garantite risorse importanti, con ricaduta
sul territorio degli incassi per i futuri progetti e per la manutenzione.
Inoltre, è importante che la legge regionale abbia sanato la nostra
situazione dal 1934 al 2007, riconoscendo appieno i diritti del Comune di
Viverone sul lago, compreso quello di varo: sono così sospese tutte le
cause intentate negli anni passati per il pagamento di questo diritto".
"Per certi versi si trattava anche di una scelta obbligata – dice Ezia
Tabozzi, sindaco di Pettenasco –: la gestione delle pratiche non può
essere aggiunta all'operatività dei nostri piccoli Comuni, quindi
occorre lavorare insieme. Tutti, come aderenti all'Unione dei Comuni del Lago
d'Orta, abbiamo già deliberato il passaggio a consorzio, stiamo ormai
definendo gli aspetti tecnici: l'obiettivo è l'autonomia finanziaria
del consorzio, senza maggiori oneri per i Comuni".
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( da "Sole 24 Ore, Il
(Nord Est)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nord-Est
sezione: ECONOMIA e IMPRESE Liguria data: 2008-02-06 - pag: 7 autore:
Innovazione. Buoni risultati per il progetto di supporto voluto dal Polo
tecnologico A Pordenone la ricerca è in rete Martina Milia PORDENONE
Innovazione "espressa". Il polo tecnologico di Pordenone, in
sinergia con l'Area Science Park di Trieste e la Regione (per la parte
finanziaria), ha portato l'innovazione nelle aziende del Friuli occidentale.
Ha permesso a 23 realtà economiche di sviluppare progetti di ricerca
per innovare il proprio processo o prodotto, sfide a portata anche delle
piccole imprese. I partecipanti operano in maggioranza nella componentistica,
vocazione propria di Pordenone, che è sede di uno specifico distretto
(Co.mec). Delle 53 aziende interpellate nella fase esplorativa del progetto
"Animazione Pordenone 1", ben 43 hanno accettato un primo con-tatto
e 23, una su due, hanno seguito il percorso prospettato. Una percentuale
buona se si considera che il programma prevedeva un finanziamento economico
modesto. La Regione ha infatti messo a disposizione complessivamente 115mila
euro, che si sono tradotti in 5mila euro a partecipante (di cui un terzo
coperto direttamente dall'impresa) per realizzare la ricerca. Il valore aggiunto
di Animazione Pordenone è stata la consulenza mirata dell'equipe di
Polo tecnologico e Area Scienze Park che ha permesso, in nove mesi, di
sviluppare progetti che le imprese da sole avrebbero attuato con maggiori
difficoltà o non avrebbero portato avanti. Tra i plus del piano,
secondo gli imprenditori che hanno aderito, la poca burocrazia,
elemento fondamentale soprattutto per le piccole imprese che vogliano fare
innovazione. Area ha messo a disposizione del progetto la metodologia, gli
strumenti e il personale necessario ad assicurare il successo
dell'iniziativa, ed assieme al Polo Tecnologico di Pordenone ha curato il
coordinamento delle attività dei partner e il controllo di avanzamento
delle attività. I partecipanti operano nella meccanica (14), elettronicaautomazione
(11), plastica (10), informatica (4), legno (2), biomedicale (una) e design
industriale (una). Anche i risultati ottenuti - 22 i progetti realizzati -
sono diversi: conservazione di alimenti utilizzando l'azoto liquido,
metodologia di prova di silenziatori per aeromodelli, studio per nuovi
materiali biodegradabili per il packaging, studio di un cilindro di macchina
tessile in resina anziché in lega metallica, fattibilità di una nuova
macchina lava-asciuga pavimenti, solo per citarne alcuni. Sei imprese, circa
una su quattro, sono interessate a far seguire allo studio un brevetto. Tra
gli aspetti da migliorare, secondo le aziende partecipanti, c'è quello
economico: aumentando il budget a disposizione potrebbero essere sviluppati progetti
più importanti, che magari potrebbero più facilmente tradursi
in brevetti. L'altro elemento ritenuto fondamentale è la
continuità dell'iniziativa, che deve tradursi in una nuova edizione
del progetto e quindi in un rifinanziamento da parte della Regione, dalla
quale sono arrivate per ora rassicurazioni informali. RISORSE PER 115MILA
EURO Ventitré realtà, soprattutto della componentistica, hanno
sviluppato le proprie idee grazie al supporto regionale.
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( da "Denaro, Il" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Salerno
Stop alla burocrazia al Comune di Salerno, rinviata
ad oggi la conferenza di De Luca E' stata rinviata a questa mattina, alle 10,
la conferenza stampa del Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, dedicata alle
iniziative intraprese dal primo cittadino per combattere la burocrazia e snellire le procedure in favore dei cittadini.
La conferenza, inizialmente indetta per ieri, è stata rinviata per
improvvisi impegni istituzionali del Sindaco. del 06-02-2008 num.
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( da "Denaro, Il" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Commenti
Fondi europei Risorse comunitarie causa di troppi scandali Piero Formica Dice
il ministro Bersani che i fondi europei sono all'origine di troppi scandali.
Meglio, allora restituirli piuttosto che vederli sperperati. Purtroppo, ne
è passato tanto di tempo da quando i soldi di Bruxelles hanno iniziato
la loro planata sui nostri lidi. E tanta è la ruggine da loro prodotta
che ha finito col corrodere l'economia e la società civile, e non solo
nel Meridione d'Italia. Grazie ai fondi europei, commissari e funzionari
europei, loro familiari (con evidenti conflitti d'interesse in gioco),
esperti internazionali, ministri e funzionari nazionali e regionali, parlamentari,
professori universitari e consulenti hanno infatti dato vita ad un
formidabile ecosistema burocratico al cui centro, nel nostro paese,
c'è tutta intera la classe politica. L'ecosistema dei fondi europei ha
prodotto risultati dannosi ancor prima che scarsi poco o nulla si sa di
quanti e quali mercati siano stati aperti attraverso quei fondi. é arcinoto,
per contro, che essi generano pile cartacee e file elettronici affondati nei
cassetti e nelle memorie dei computer. A dispetto dei mille progetti europei
presentati a Bruxelles, approvati ed attuati, la stessa Spagna, che la
vulgata pro-fondi vuole essere stata tanto beneficiata, e con successo
economico (si veda il presunto sorpasso sull'Italia), dall'ondata dei soldi
europei, lamenta scarsa produttività, una minuscola piattaforma
tecnologica, un deficit d'imprenditorialità innovativa e un sistema
universitario ossificato e poco indipendente. Ancor più grave è
il fenomeno di dipendenza creato dai fondi europei. Li
elargiscono le burocrazie europee e nazionali, con le loro appendici
amministrative negli enti regionali e locali. Tutti coloro che ne sono
impegnati (se ne vorrebbe conoscere il numero effettivo!) dipendono dalle
risorse finanziarie che alimentano quei fondi. Più risorse,
più fondi, più impieghi burocratici. Lo stesso vale per gli
esperti, i professori ed i consulenti che di quei fondi hanno fatto la loro
principale fonte di guadagno. é straordinaria la forza d'attrazione che i
fondi europei hanno avuto su tanti lavoratori della conoscenza, i quali hanno
preferito entrare nel circuito politico-burocratico di Brussels
anzichè impegnarsi imprenditorialmente per avviare business sotto
forma di beni e servizi innovativi. Sono le applicazioni delle scienze della
vita, dell'informazione, delle bio e nano tecnologie, dell'ingegneria che si
vendono sui mercati internazionali, non certamente i rapporti ed i dossier
dei progetti finanziati dai fondi. é così accaduto che talenti
imprenditoriali, potenziali corridori lungo i sentieri tracciati dalla globalizzazione,
sono stati trasformati in portatori d'acqua a servizio di politici e
burocrati. Gioco forza, le imprese sono diventate dipendenti dai fondi per
l'avvio di processi innovativi. L'alta tassazione e le basse detrazioni le
hanno forzate a battere alla porta di Bruxelles. Conseguentemente, la loro
creatività è stata mortificata dalle procedure burocratiche. I
troppo lunghi tempi d'esame, approvazione e finanziamento dei progetti
presentati le hanno allontanate dai mercati anzichè avvicinarle, appesantendole,
per giunta, dei costi da sostenere per la presentazione dei progetti stessi.
Le richieste di co-finanziamento le hanno indotte a gonfiare i costi delle
risorse umane impegnate. I co-finanziamenti fittizi, risvolti di
legalità a parte, hanno finito col snaturare il calcolo economico
dell'innovazione. Allora, il ministro Bersani ha ragione da vendere.
L'imprenditorialità ha bisogno di meno tasse, meno spesa pubblica e
fondi (europei o nazionali che siano) ad essa collegati, meno burocrazia, più trasparenza amministrativa. Tutto
il contrario di quanto ha finora prodotto la lunga linea, di colore grigio
burocratico, dei fondi europei. del 06-02-2008 num.
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( da "Padania, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Maurizio
Sacconi "Urge riforma del lavoro, contratti e prelievo fiscale"
Roma - "È l ora di una grande riforma del modello contrattuale e
del prelievo fiscale sul lavoro che solo un Governo capace di scrostare le sedimentazioni delle burocrazie negoziali
può produrre liberando i salari e la produttività". Lo ha
detto l azzurro Maurizio Sacconi commentando i dati Istat sulle retribuzioni.
"La periodica rilevazione Istat sulle retribuzioni - aggiunge - pur con
i limiti delle medie ben rilevati da Trilussa, evidenzia l'inefficienza del
nostro sistema di distribuzione della ricchezza, e soprattutto della
produttività attraverso i salari". [Data pubblicazione:
01/02/2008].
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( da "Gazzettino, Il
(Vicenza)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
TEZZE
SUL BRENTA Dati anagrafici in salita grazie agli extracomunitari: 154 nuovi
arrivi su un totale di 334 Gli immigrati? Risparmiano di più e
comprano casa Tezze sul Brenta Comune in pieno sviluppo, almeno quello
edilizio residenziale, analizzando i numeri che dicono che la popolazione
è passata da 11.796 del 31 dicembre del 2006 ai 12.130 del 31 dicembre
scorso (6110 maschi e 6020 femmine). Complessivamente nell'anno scorso ci
sono state 164 nascite e 75 morti con una differenza di 89. Ma i numeri maggiori
vengono dai nuovi arrivi dall'estero che ammontano a 154 unità, il
50\% dei nuovi iscritti che sono 334.Tezze è un paese in cui la gente
si trova bene, ci sono dei buoni servizi, c'è una buona
disponibilità di abitazioni, c'è facilità nel trovare
lavoro: sono tutti fattori questi che incidono nelle scelte anche di giovani
coppie che trovano la prima casa tra le tante già ultimate o in
costruzione nelle varie lottizzazioni. Buone anche l'integrazione e la
convivenza tra i cittadini locali e i nuovi arrivati, sia italiani, sia
stranieri. Questi ultimi al 31 dicembre erano 1155 (650 maschi e 505 femmine)
contro i 953 d'inizio anno, con un incremento di 125 unità; quest'anno
ci sono stati 149 nuovi arrivi dall'estero. Ben 15 stranieri hanno chiesto ed
acquisito la cittadinanza italiana e ciò è possibile dopo un
matrimonio con un cittadino italiano o dopo un certo numero di anni vissuti
in Italia. Complessivamente sono 449 su 4170 le famiglie che hanno almeno uno
straniero, mentre sono 396 quelle in cui il capofamiglia è
straniero.Ma da dove vengono per lo più questi stranieri? Bisogna
distinguere dai paesi dell'Europa, e qui primeggia la Romania con 232 romeni
(192 m
e 140 f),
seguita dall'Ungheria con 11 persone; c'è poi l'altra Europa con
Serbia (212), Albania (88), Bosnia (31), Moldavia (33), Macedonia (26). Poi
c'è l'Africa con in testa il Ghana (91), seguito da Marocco (66),
Senegal e Tunisia (25), Nigeria (22) e Togo (16). Del continente asiatico si
contano 45 cinesi, 12 del Vietnam, 5 dell'india e altrettanti del Bangladesh;
dall'America ci sono 15 Ecuadoregni. Nel complesso ci sono stranieri in
rappresentanza di ben 45 cittadinanze diverse.Come affrontate il problema
degli stranieri? Risponde il vicesindaco Antonio Tessarollo, assessore al
sociale."Per il momento la loro permaneza qui non dà problemi -
dice Tessarolo - sono abbastanza bene integrati nel lavoro e nella
comunità, alcuni addirittura lasciano che i figli frequentino i
compagni nelle attività religiose non proprie, altri sono arrivati a
comprarsi casa, per cui è supponibile che rimangano per sempre. Hanno
uno stile di vita diverso dal nostro, per cui riescono a risparmiare di
più e alla fine si ritrovano con un'appartamentino proprio, oppure
comprano una casa un po' in disuso, come succede spesso in Valbrenta, e si
arrangiano in qualche modo. Noi abbiamo emanato un'ordinanza anti sbandati
che richiama le disposizioni di legge già molto chiare in materia. I Comune abbiamo un ufficio apposito per immigrati gestito
dall'associazione Babele: serve a snellire la burocrazia
legata ai permessi, ai ricongiungimenti, all'ambiente di lavoro,
all'inserimento dei figli a scuola, è un buon servizio che non
appesantisce i nostri uffici anagrafici".Pio Brotto.
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( da "Gazzettino, Il
(Udine)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
CERVIGNANO
Alla ricerca di un finanziamento pubblico-privato, tutto è subordinato
però alla cessione della ex caserma Pasubio Tempi lunghi per il centro
benessere Insieme alla piscina era uno dei cardini del programma del sindaco,
ma la burocrazia si è messa di
mezzo CervignanoPiscina e centro benessere, l'iter si presenta ancora lungo.
La realizzazione di questo progetto, cavallo di battaglia di due campagne
elettorali della lista di maggioranza "Il Ponte, è difatti al
momento subordinata a condizioni e passaggi amministrativi che non dipendono
da quanto avviene a Cervignano. Una situazione riflessa anche durante
la presentazione in consiglio comunale, qualche settimana fa, del Piano
generale di sviluppo, un documento "nuovo" di collegamento tra il
programma elettorale e i bilanci che di anno in anno verranno
presentati.Elencato tra gli interventi prioritari, il progetto-piscina si
colloca lungo un arco temporale ampio e che copre l'intera legislatura, a
cavallo tra il 2008 e il 2012. Tra le azioni, è specificata la ricerca
di una partnership per un'operazione mista tra pubblico e privato che garantisca
il finanziamento e la gestione del centro benessere. L'assenza di dettagli
sulle possibili tempistiche e sulla realizzazione di progetti preliminari ed
esecutivi ha esposto la maggioranza alle critiche della controparte politica.
A più riprese i consiglieri D'Alì e Balducci hanno ripetuto
come tali mancanze indichino la "retrocessione" di una
priorità più volte promessa ma che difficilmente si
concretizzerà nell'arco dei prossimi quattro anni. "Nel Piano
generale di sviluppo risultava difficile introdurre delle date certe, anche
perché tanti aspetti non dipendono dalla nostra volontà" ha
spiegato il sindaco Pietro Paviotti. Al momento l'obiettivo primario resta la
ricerca di una modalità per garantire un finanziamento misto pubblico-privato.
Tutto ciò resta ad ogni modo subordinato all'effettiva cessione
dell'area dell'ex caserma Monte Pasubio al Comune.Le fasi di questo lento
processo di dismissione, difatti, prevedono il passaggio dell'immobile dal
demanio militare a quello civile e quindi alla Regione. Da qui, poi, la
cessione al Comune interessato. Per valutare la situazione e accelerare, per
quanto possibile, le tempistiche, Paviotti ha richiesto un incontro
all'assessore regionale competente Michela Del Piero. "Anno per anno-
conclude il sindaco- aggiorneremo il nostro Piano generale di sviluppo per
quanto riguarda le date, tenendo conto che alcune cose non dipendono da
noi".Simone Bearzot.
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( da "Gazzettino, Il
(Belluno)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
SEREN
DEL GRAPPA A Caupo arriva il Centro civico Seren del Grappa(M.G.) Fontana e
centro civico tra gli interventi che l'Amministrazione comunale serenese ha
inserito nel bilancio previsionale 2008 per quanto riguarda la frazione di
Caupo-Santa Lucia. É in programma infatti l'avvio dei lavori per la
realizzazione del centro civico con l'adeguamento dell'area ricreativa e il
potenziamento delle bacheche, oltre alla costruzione di una piccola fontana
che recuperi le acque che sgorgano dal terreno sotto la chiesa paesana. Per
quanto concerne la viabilità interna, dopo aver eseguito
l'allargamento della strada all'imbocco di via Arten, con demolizione
parziale di una casa, inizieranno i lavori di allargamento e sistemazione
della curva della "Crosera" "burocrazia
permettendo - aggiunge l'Amministrazione nel testo. Via Arten verrà
asfaltata e si cercherà una soluzione per renderla più sicura,
posizionando dei dissuasori di velocità e imponendo il divieto di
transito ai mezzi pesanti. Gli interventi relativi ai lavori pubblici
prevedono anche l'allargamento della strada da "Tombara" a
Santa Lucia che verranno curati dall'Anas. Verrà reso fruibile il
fabbricato ristrutturato per l'edilizia popolare residenziale pubblica.
L'Amministrazione Scopel ha in programma anche il potenziamento
dell'illuminazione pubblica, attraverso l'installazione di nuovi punti luce
tra Caupo e Santa Lucia. Per agevolare i cittadini che usufruiscono del
trasporto pubblico, verrà inoltre posizionata una pensilina a Santa
Lucia, in accordo con il gruppo frazionale.
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( da "Gazzettino, Il
(Belluno)" del 06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'assessore
Alberto Curto spiega l'iter amministrativo Cantiere del Boscherai Si riprende
in primavera Feltre(M.G.) Conto alla rovescia per il Boscherai. Iniziano a
farsi sempre più precise e concrete le tempistiche per l'avvio degli
attesi interventi per il completamento degli impianti turistico-ricettivi. A
breve si terrà infatti la gara d'appalto per assegnare ufficialmente i
lavori. "La gara verrà effettuata tra fine febbraio e i primi di
marzo - afferma l'assessore all'edilizia sportiva, Alberto Curto - la
settimana scorsa abbiamo firmato la modifica all'accordo di programma che
passa al Comune di Feltre la gestione della parte tecnica, lo stesso accordo
è appena stati approvato dal Consiglio comunale Pedavena. Attendiamo
la comunicazione ufficiale. Manca ancora qualche passaggio in Regione, ma il
finanziamento c'è, quindi non ci sono problemi. Si
tratta solo di semplice burocrazia".Il 20 novembre
scorso, la Giunta regionale finanziò infatti gli interventi per
terminare i lavori della struttura che sorgerà nella località
pedavenese, stanziando la somma di 900 mila euro. "Verranno poi seguiti
i normali tempi - conclude l'assessore - se tutto va bene, nella tarda
primavera inizieranno i lavori".
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( da "Basilicanet.it" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
CNA:
â??LA BUROCRAZIA LENTA FRENA IL SETTORE DEL RESTAUROâ? 06/02/2008 16.58.26
[Basilicata] â??Il grido d'allarme lanciato
in tutto il Paese dalla Cna artistico e tradizionale è¨ sostenuto e
condiviso anche dalla categoria lucanaâ?. Lo sostiene Leonardo Montemurro , segretario
regionale della Cna di Basilicata che conferma gli indicatori negativi
segnalati dai restauratori.
â??Il panorama italiano â?" aggiunge â?" dâ??altronde, amplia le
difficoltà di un comparto che in Basilicata, è¨
protagonista di una realtà molto particolare. A fronte di una
situazione che presenta interessanti potenzialità â?"
spiega Emanuele Mancini, presidente regionale di Cna artistico e tradizionale
â?" le imprese che si occupano prevalentemente del restauro, sono
numericamente inferiori alla media. Si tratteggia, in questo modo, una mappa
a macchia di leopardo in cui a risentirne sono proprio le piccole impreseâ?. Difficile far crescere un settore che in
Italia rappresenta un patrimonio inestinguibile, tenendo conto anche del
difficile rapporto che le aziende locali hanno con le attività
regolate dagli appalti, costrette come sono a sopportare costi difficili da
sostenere. â??La tendenza â?" prosegue Mancini â?" è¨ quella
di utilizzare lo strumento degli appalti anche nei casi, al di sotto dei 39
mila euro di importo previsti, in cui non sarebbe necessario. Se a tutto
ciò² si aggiunge che, per una carenza numerica, vengono accolte
anche le offerte di imprese che, a volte riuniscono lavoratori esperti nel
solo settore murario, la competitività del settore perde
qualità . In una realtà come quella materana, in cui
proprio a questo settore si chiede l'impegno più¹ proficuo per
preservare i suoi beni riconosciuti dall'Unesco, è¨ paradossale dover
constatare â?" conclude Mancini â?" che, al contrario, le imprese
esperte nel restauro siano cotrette ad affrontare ancora
difficoltà di inserimento nel mercatoâ? . â??Si tratta â?" aggiunge il segretario
regionale della Cna, Leonardo Montemurro â?" di una discriminazione che
contribuisce allo svilimento di un settore al quale, al contrario, andrebbe
riconosciuto il giusto ruolo nel panorama regionale e provinciale,
attraverso adeguate misure di sostegnoâ?.
(BAS - 04).
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( da "ADN Kronos" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Ascolta
la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di SALUTE Roma, 6 feb.
(Adnkronos Salute) - Creare una nuova struttura organizzativa e snellire il
carico burocratico: sono queste le riforme più urgenti da fare per
migliorare il Sistema sanitario nazionale. Almeno per i medici, con una
maggioranza bulgara: oltre il 90%. E' quanto emerge da un sondaggio
realizzato fra i camici bianchi da 'Quotivadis', quotidiano online di
informazione medico-scientifica di Univadis. Alla domanda "cosa
cambieresti del Ssn?" il 47% dei medici ha risposto che cambierebbe la
struttura organizzativa, magari introducendo nuove
logiche di gestione, mentre un altro 47% metterebbe mano alla burocrazia, ritenuta eccessiva. C'è però un 4% che
dà una risposta a sorpresa: "cambierei l'universalità del
Ssn". Universalità che, insieme all'unitarietà e
all'equità, è uno dei tre grandi principi ispiratori del
Servizio sanitario nazionale. Il restante 2% dei medici che hanno
preso parte all'indagine, ha invece preferito non prendere una posizione
definita, limitandosi a un laconico "non saprei".
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( da "Sicilia, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Un
programma condiviso "Il momento è grave dobbiamo rendercene conto
tutti" Speziale: "Una fase costituente per salvare la Regione in
crisi" "C'è la sensazione frustrante che la classe politica
siciliana non si sia ancora resa conto della gravità del momento e
della necessità di cambiare registro". Lo dice Lillo Speziale (Pd),
vicepresidente dell'Assemblea regionale. "Le dimissioni del presidente
Cuffaro, al quale avevamo chiesto di non ricandidarsi nel 2006, ha dato una
mazzata all'immagine della Sicilia e alla sua credibilità. La Sicilia
oggi è più debole davanti all'intero Paese, questo è il
problema. Ci dobbiamo interrogare tutti, centrodestra e centrosinistra, su
questa debolezza. Ora si deve fare in modo di recuperare la nostra immagine e
cercare di riprendere la strada dello sviluppo, perché la Regione è
rimasta impastoiata in mille problemi senza riuscire a dare una
sterzata". Come si può cambiare? "Non è sufficiente
vincere, è importante che ci sia un profilo di governo. L'esperienza
di quest'anno e mezzo dimostra che la maggioranza non è riuscita a
governare, è stato un anno e mezzo di galleggiamento. La Regione non
può essere più il centro erogatore della spesa su cui si
scaricano tutte le contraddizioni, deve cambiare completamente passo. Non
può essere autonomista nei confronti dello Stato e accentratrice nei
confronti degli enti locali. Deve delegare più poteri ai Comuni e alle
Province, premiando le amministrazioni virtuose, quelle che investono, che
chiudono i bilanci in positivo, che hanno forza attrattiva, mentre finora ai
Comuni virtuosi è stato dato poco perché tanto ce la facevano da soli,
e le risorse sono state date ai Comuni che hanno gestito male come Catania.
Anziché premiare chi fa bene, premiamo chi fa male. Bisogna invertire la
tendenza. Finché tutto passerà dalle mani della
Regione e dalla sua burocrazia ci sarà poco da sperare". Come si apprestano i
partiti alla campagna regionale? "Ciascuno schieramento è
impegnato nella ricerca del candidato migliore e ne troveremo uno adeguato.
Anche se Anna Finocchiaro e Ivan Lo Bello dicono ancora di non essere
disponibili, troveremo un candidato che dia il senso della rottura con il
passato, il segnale della discontinuità. E in ogni caso bisogna
fare una Costituente con l'apporto di tutte le forze politiche per mettere
insieme un programma condiviso e svecchiare la macchina regionale. Bisogna
smetterla con la logica dell'occupazione di potere perché il momento è
difficile, ma può anche essere un momento straordinario ora che lo
Stato ha dimostrato di esserci, ora che centinaia e centinaia di mafiosi sono
stati arrestati, ora che la società civile ha avuto un risveglio con
la meritoria rivolta dei nostri imprenditori". Quando parla di
occupazione di potere si riferisce forse al fatto che il centrodestra ha
occupato tutte le cariche. Qualcuno dice che lei, per la sua lunga esperienza
e in una logica bipartisan potrebbe essere l'uomo giusto per la presidenza
dell'Ars. "Io posso solo ringraziare per l'apprezzamento, ma qui non si
tratta della mia posizione personale perché riguarda le scelte dei partiti. E'
però opportuno che le forze politiche in campo si impegnino a
riconoscere alle forze politiche perdenti il diritto alla carica più
alta dell'Assemblea. E' necessario che maggioranza e opposizione collaborino,
altrimenti chiunque vinca avrà difficoltà a governare una
Regione così complessa come la Sicilia, dove anche il turismo sta
andando in crisi e dove permane l'estrema difficoltà degli
investimenti. Le risorse in Sicilia sono arrivate con i fondi europei,
persino il bistrattato governo Prodi ha dato alla Sicilia qualcosa di
più di quel che aveva fatto il governo Berlusconi. Queste risorse
debbono essere spese per lo sviluppo e non più a pioggia. Ora siamo in
mezzo al guado, dobbiamo rendercene conto tutti, a destra e a sinistra,
altrimenti non arriveremo alla riva". Tornando alla candidatura per la
presidenza della Regione s'è parlato anche di Crocetta, il sindaco
antimafia di Gela. "Io sono di Gela e dico con orgoglio che Crocetta sta
lavorando bene, che in consiglio comunale abbiamo 13 consiglieri del Pd su 30,
che Caltanissetta e la Provincia sono guidate dal centrosinistra. Crocetta
è stato rieletto solo da otto mesi, anche lui si rende conto che non
può abbandonare la città dopo tutto quel che ha fatto. Il suo
è un percorso che deve continuare. E il sistema Gela dovrebbe essere
riprodotto anche nelle altre città siciliane. La Sicilia sta cambiando
in tutti i sensi, anche la Regione ha il dovere di cambiare perché altrimenti
il suo destino sarebbe segnato". T. Z.
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( da "Provincia di
Como, La" del 06-02-2008)
Pubblicato anche in: (Provincia di Sondrio, La)
Argomenti: Burocrazia
"Election
day", è pressing Risparmi per 450 milioni Politiche e
amministrative potrebbero tenersi insieme il 13 e 14 aprile Con Formigoni in
corsa per Roma sarà cambio al vertice al Pirellone ROMA Arrivare a un
un'unica data per le elezioni politiche ed amministrative, per risparmiare
fondi pubblici e tempo alla burocrazia e ai
cittadini: così il governo uscente tenta in extremis di arrivare
all'"election day", ma non sarà semplice, visti i tempi (se
non le ore) strettissimi. E in più il quadro si complica a livello
locale: da una parte Walter Veltroni apre la corsa alla sua successione in
campidoglio, con Francesco Rutelli ormai in pista di lancio per il centrosinistra.
E poi la grande questione lombarda, con Roberto Formigoni intenzionato a
occupare quell'importante posto a Roma che da sempre è nelle sue mire
e quindi destinato ad aprire nel centrodestra una lotta per la sua
successione alla presidenza della Regione. ELECTION DAY - "Election
day" il 13-14 aprile, abbinando le politiche alle amministrative:
è questa l'ipotesi a cui - in attesa dello scioglimento delle Camere -
lavora il governo, con l'obiettivo di tagliare i costi delle consultazioni e
attenuare l'ingorgo elettorale in una primavera ricca di appuntamenti con le
urne. Nel 2004, quando ci fu l'accorpamento di europee e amministrative,
l'allora ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, parlò di un risparmio
di 450 milioni di euro. "Amato ed io - ha detto il ministro per i
Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti - siamo d'accordo: sarebbe
opportuno far coincidere le elezioni politiche con le amministrative".
La data sarà fissata in una delle prossime riunioni del Consiglio dei
ministri. Le elezioni politiche, prevede la legge, devono tenersi entro 70
giorni dalla data di scioglimento anticipato delle Camere da parte del capo
dello Stato. Nel caso ciò accadesse domani, si dovrà andare al
voto entro il 16 aprile: tra le date in ballo ci sarebbero dunque 6-7 e 13-14
aprile. IN LOMBARDIA - Sul fronte delle amministrative, in Lombardia si
elegge il sindaco a Brescia (dove per il centrosinistra correrà il
deputato del Pd Emilio Delbono) e a Sondrio, ora commissariato dopo la caduta
della giunta a guida leghista, e dove candidato del Pd dovrebbe essere Alcide
Molteni. Ma un grande cambio potrebbe realizzarsi non a livello di elezioni,
ma di composizione della giunta regionale. Roberto Formigoni è deciso
a correre di nuovo per il Senato e potrebbe così rinunciare alla
carica di governatore della Lombardia se, in caso di vittoria del
centrodestra, dovesse ricevere un importante incarico ministeriale (in pole
position ci sono le poltrone degli Esteri o della Sanità). In tal caso
la Lega è da tempo pronta a reclamare il suo posto al vertice del
Pirellone, proponendo l'ex Guardasigilli, Roberto Castelli, oppure l'ex
ministro del Welfare, Roberto Maroni: significativo il riserbo mantenuto dai
due esponenti del Carroccio sulla questione IN SICILIA VOTO A RAFFICA - Diverso
il caso della Sicilia, dove non sarà possibile alcun "election
day" e si andrà invece verso una moltiplicazione degli
appuntamenti elettorali: i siciliani saranno infatti chiamati alle urne tre
volte in meno di due mesi. Prima per le politiche (nell'ipotesi del 13
aprile), poi, una settimana dopo, per le regionali e, infine, l'8 giugno per
le amministrative (7 Province e 120 Comuni). AMMINISTRATIVE ANTICIPATE - In
primavera è prevista anche una tornata di elezioni amministrative, da
svolgersi - sempre secondo la legge - tra il 15 aprile ed il 15 giugno. Si
vota per 13 Province (Roma, Bolzano, Trento, Massa Carrara, Benevento,
Foggia, Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo e Siracusa)
e 539 Comuni. Si vota inoltre anche per tre Regioni (Valle d'Aosta, Friuli
Venezia Giulia e Sicilia) a statuto autonomo, che quindi decidono da sole la
data del voto: la Valle d'Aosta ha optato per il 25 maggio, il Friuli per
l'8-9 giugno, mentre la Sicilia sembra orientata per il 20 aprile. Nel caso
si decidesse per l'"Election day" il 13-14 aprile, sarebbe
necessario un decreto per anticipare le amministrative prima del termine
previsto per legge (15 aprile). Un provvedimento di questo tipo fu varato nel
2005, per anticipare al 3-4 aprile le elezioni amministrative ed abbinarle
così alle regionali. Il precedente più recente di politiche ed
amministrative in una stessa tornata risale al 13 maggio 2001. I SINDACI - Lo
stesso decreto potrebbe prevedere l'immediata efficacia delle dimissioni dei sindaci
e presidenti di Provincia che intendono candidarsi alle politiche (da
presentare entro una settimana dallo scioglimento delle Camere), in modo da
non rimandare al 2009 le elezioni comunali con conseguente gestione
commissariale dell'amministrazione locale. È il caso del leader del Pd
e sindaco di Roma, Walter Veltroni. Il 13 aprile si voterebbe così
anche per scegliere il nuovo primo cittadino della Capitale. E lo stesso
avverrà negli oltre 150 Comuni i cui sindaci, secondo l'Anci, hanno
intenzione di candidarsi alle politiche. Dovevano essere i giorni dell'attesa
delle dimissioni di Veltroni, in una data tra il 13 o il 14 febbraio, ma a
sorpresa ieri è arrivata la notizia che anche il presidente della
Provincia di Roma Enrico Gasbarra si dimetterà a stretto giro. Lui, il
più corteggiato per essere nuovamente alla guida dell'istituzione di
Via IV Novembre, ha messo a tacere tutti spiegando, in vari colloqui, che non
è sua intenzione ricandidarsi. L'intenzione è quella di
avviarsi a una candidatura in Parlamento, probabilmente al Senato. Una
decisione destinata a scompigliare nuovamente le carte in tavola non solo per
la Provincia di Roma ma anche per il Campidoglio: i due destini sono infatti
legati e lo saranno ancora di più in caso di "Election day".
Se la scorsa settimana è stato un rincorrersi di voci sul dopo
Veltroni, con l'ipotesi Rutelli come quella tuttora più probabile,
questi saranno anche i giorni del toto-candidati alla Provincia. E si profila
più realisticamente il nome di Nicola Zingaretti, attualmente europarlamentare
e segretario del Lazio del Pd.
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( da "Sicilia, La" del
06-02-2008)
Argomenti: Burocrazia
Sondaggio
sul Centro Giovanile"VIALELIDO BLOG". Votate le opzioni cineforum e
corsi di formazione "I lavori pubblici non sono in stand-by"
secondo il consigliere Udeur, Nino Amato. In procinto di stilare il documento
programmatico del piano triennale, Amato sottolinea i passaggi fondamentali
da compiere: centro agrindustriale e Palazzo di città. "Si
risparmierebbero trecentomila euro di affitto - premette Amato. - La
costruzione di un nuovo centro per i trecento dipendenti comunali ed i cento
lavoratori socialmente utili, consentirà di realizzare un effettivo
risparmio. Sono troppi 300 mila euro da pagare: mentre con i soldi
dell'affitto potremmo sostenere le spese di un mutuo e forniremmo un migliore
servizio alla città, fornendole un ulteriore miglioramento nell'apparato
amministrativo, dislocandolo in un'unica sede". Il sito di elezione,
d'altronde, c'è già: "Si trova - prosegue il consigliere
Udeur. - in contrada Merlino: si tratta di una zona che era stata localizzata
dal piano regolatore generale: il senso di questa iniziativa è sempre
mirato al risparmio per le casse comunali e quindi per la
collettività, che non avrebbe più l'onere di pagare un affitto
a fondo perduto". Prevedibile un mutuo almeno ventennale "al
termine del quale sarà concretizzata un'opera necessaria al futuro
della città". Si procede anche per l'altra opera pubblica da
troppi anni attesa: "Il depuratore comunale - afferma Amato - sta
progredendo di giorno in giorno: in questa fase si stanno ultimando gli
accertamenti geologici per lo sfruttamento dell'area. Non sarebbe quindi
corretto affermare che i lavori pubblici sono bloccati: certamente dobbiamo
esaurire dei complessi passaggi tecnici perché si tratta comunque di un'opera
demaniale che abbisogna dei dovuti sondaggi. Ma l'intero impianto non
è messo in discussione, neppure per l'intricata burocrazia e con gli innumerevoli pareri tecnici con cui dobbiamo
misurarci". Fra i punti qualificanti del nuovo piano triennale, dopo il
Palazzo di città e l'impianto di depurazione, c'è anche il
centro agrindustriale. Altra pietra miliare delle passate amministrazioni,
assieme all'inizio delle operazioni sul porto turistico, che
rilancerebbe l'economia locale. Roberto Rubino.
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