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Documento inserito il:  15-2-2013

 

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Il PuntO n° 195. 13-1-2011 Debito pubblico e Titoli di stato. 1) Consiglio UE di dicembre: dal giugno 2013 prima di poter ottenere l’aiuto del “meccanismo europeo di stabilità finanziaria”, un paese considerato insolvente dovrà ristrutturare il debito con il contributo” dei sottoscrittori privati. 2) Dati quantitativi.          PDF

 

 

 

 

 

Il Consiglio n° 79

Importante.

I titoli di stato con durata superiore ad un anno emessi dal 1° gennaio 2013 possono essere “ristrutturati” in caso di difficoltà del debito sovrano del paese.

Chi investe in titoli di stato si informi sulla presenza delle clausole CAC.

Di Mauro Novelli 15-2-2013

 

Come annunciavamo nel gennaio 2011 (Il PuntO n° 195. 13-1-2011 Debito pubblico e Titoli di stato.)  buona parte delle nuove emissioni di titoli di stato, potranno essere caratterizzate dalle “Clausole di azione collettiva” (CAC).

Le CAC sono clausole previste sui nuovi titoli di stato di durata superiore a 12 mesi, emessi da ogni paese europeo aderente all’ESM con la prima cedola scadente a partire dalla data del 1 gennaio 2013. Le CAC permettono  ad uno stato che versa in condizione di crisi del debito sovrano, di ricontrattare ogni condizione con i sottoscrittori (interessi, scadenze)  e di proporre agli investitori la sostituzione  con titoli  di diversa tipologia (ad esempio di più lontana scadenza). La quantità di titoli ricontrattabili non deve superare il 45% del totale emesso in un anno.

In pratica, grazie al trattato che istituisce il fondo salva stati (a cui anche l’Italia ha aderito), BOT e BTP non saranno più garantiti dallo stato. Come l’Italia, ogni paese europeo, infatti, che versi in situazioni finanziarie tali da rendere obbligatorio il ricorso al Fondo salvastati, potrà legittimamente convocare i sottoscrittori dei suoi titoli e rinegoziare la propria esposizione debitoria, cassando le condizioni (ormai non più per esso sopportabili) accordate all’atto dell’ emissione.

Dalle Linee guida della gestione del Debito Pubblico, il MEF si premura comunque di informare che il Tesoro non inserirà le suddette clausole. Alla luce del perdurare della crisi finanziaria e in attesa dei risultati delle prossime elezioni, ci chiediamo per quanto ancora.

Riportiamo le considerazioni del MEF sulle CAC:

[…]

LE CACS

A seguito della entrata in vigore del Trattato che istituisce il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), con cui è stato previsto l’inserimento delle Clausole d’Azione Collettiva (cosiddette CACs) su tutti i titoli di Stato della zona euro di nuova emissione con scadenza superiore ad un anno, il Tesoro continuerà tuttavia ad emettere, con la consueta regolarità, titoli privi delle suddette clausole, cioè i titoli in corso di emissione al 01/01/2013 e gli off-the-run, al fine di garantirne la necessaria liquidità. Ciò in piena coerenza con gli accordi europei, che prevedono la possibilità di ricorrere a questi titoli per un volume totale massimo pari al 45% delle emissioni complessive lorde del 2013, limite che consentirà ampiamente al Tesoro di perseguire la strategia appena citata.

Per un approfondimento

 http://europa.eu/efc/sub_committee/pdf/supplemental_explanatory_note_on_the_model_cac_-_26_march_2012.pdf

 

Riportiamo il Comunicato del MEF del Roma, 19 dicembre 2012:

Introduzione delle clausole di azione collettiva (CACs) nei titoli di Stato

E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 18 dicembre 2012 il decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 7 dicembre 2012, con il quale è stabilito che, a partire dal 1° gennaio 2013, le nuove emissioni di titoli di Stato aventi scadenza superiore ad un anno saranno soggette alle clausole di azione collettiva (CACs). Il decreto precisa che per nuove emissioni si intendono quelle la cui prima tranche è emessa a partire dal 1° gennaio 2013.

L’introduzione delle CACs nei titoli di Stato, obbligatoria ai sensi del Trattato sul Meccanismo Europeo di Stabilità segue lo schema approvato dal Comitato Economico e Finanziario dell’Unione Europea.

 Fanno parte integrante del decreto due allegati, il primo dei quali (allegato A) riporta le clausole per tutti i tipi esistenti di Buoni del Tesoro Poliennali, inclusi quelli indicizzati all’inflazione (BTP€i e BTP Italia), e di Certificati di Credito del Tesoro, inclusi quelli zero-coupon (CTZ). L’allegato B, invece, riguarda eventuali emissioni di titoli aventi caratteristiche differenti o di diversa tipologia rispetto a quelli citati. Le CACs saranno introdotte anche per le emissioni sui mercati internazionali.

Le CACs hanno impatto anche sull’attività di stripping così come prevista nel nuovo decreto ministeriale, anch’esso del 7 dicembre 2012, in quanto non vi sarà fungibilità tra componenti separate di titoli soggetti alle CACs e componenti separate di titoli non soggetti alle dette clausole.

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19 dicembre 2012