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Il Consiglio n° 73

Arriva il “conto di base”. Per pensionati con assegno al di sotto dei 1.500 euro e cittadini con reddito equivalente (ISEE) inferiore a 7.500 euro.

Ribadiamo: non esistono limitazioni per prelievi in contanti allo sportello:

Di Mauro Novelli 4-6-2012

 

Una convenzione tra il Ministero dell’economia e delle finanze-Dipartimento del Tesoro, la Banca d’Italia, l’ABI, Poste Italiane e l’Associazione Istituti di pagamento e moneta elettronica (vai al testo) ha definito le caratteristiche dei conti di base obbligatoriamente offerti ai cittadini titolari di pensione al di sotto dei 1.500 euro mensili, e a coloro che hanno un reddito equivalente inferiore ai 7.500 euro. [Il reddito equivalente ISEE non comprende  solo retribuzione, stipendio o pensione, ma anche altri trasferimenti finanziari: interessi di titoli, introiti per affitti, ecc.].

Alla luce del divieto – per pubblica amministrazione e privati - di effettuare pagamenti o trasferimenti di denaro contante oltre i 999,99 euro, dal 1° giugno il nuovo servizio bancario rientra nella politica di  contrasto all’uso del contante per combattere fenomeni di riciclaggio. Ma abbiamo sostenuto fin da subito che con tali divieti, le banche raggiungevano un importante obbiettivo, quello di acquisire - come clienti - cittadini ancora privi di rapporti bancari o di bancoposta.

La premessa della convenzione richiamata fornisce gli obbiettivi dell’iniziativa:

-         il conto di base risponde a finalità di inclusione finanziaria e può costituire  un efficace strumento per una piena ed effettiva partecipazione al mercato unico di tutti i consumatori, costituendo una leva per una più ampia inclusione sociale;

-      il conto di base si inserisce nel quadro delle iniziative assunte dal Governo in tema di lotta al contante e di promozione di strumenti di pagamento più efficienti;

-      il conto di base è uno strumento a operatività limitata, non essendo consentito l'accesso ad altre tipologie di servizi, diversi da quelli stabiliti nella presente convenzione e, in particolare, essendo esclusi la convenzione di assegno, la carta di credito, l'accesso a forme di finanziamento e deposito titoli per gli investimenti; […].

Sono state quindi decise le caratteristiche di due conti base. Per entrambi si riportano in allegato i servizi compresi nell’offerta come definiti dalla convenzione

Conto A) Completamente gratuito ed esente dal bollo, destinato ai cittadini con redditi ISEE inferiori a 7.500 euro, anche se già titolari di conto corrente. Tale conto può essere offerto anche ai cittadini con reddito superiore. In tal caso non godrà della gratuità, ma sarà gravato da un canone annuo, che la convenzione raccomanda di entità ragionevole e coerente con la finalità di inclusione finanziaria.

Conto B), Costi di gestione pari a zero, ma gravato del solo bollo, destinato ai titolari di pensione inferiore ai 1.500 euro mensili.

Nelle tabelle riportate in calce, riportiamo il numero ed il tipo di operazioni contemplate per i due tipi di conto di base.

Importante:

-        Le somme depositate non hanno remunerazione.

-        Non è possibile per la banca autorizzare operazioni che causino sconfinamenti.

-        Se il numero di operazioni eccede quelle indicate negli allegati, la banca imporrà dei costi che comunque non potranno essere superiori a quelli applicati dalla stessa banca ai conti correnti da essa offerti.

 

Consiglio: Prima di aprire il conto, informarsi dei livelli di costo imposti dalla banca prescelta nel caso in cui si superasse il numero di operazioni indicato negli allegati. L’informazione, sebbene solo indicativa perché le banche hanno la possibilità di cambiare quelle condizioni, è comunque importante per definire il punto di partenza di costo aggiuntivo qualora si andasse oltre i limiti definiti dalla convenzione.

Infine, allo scopo di eliminare ogni equivoco o interpretazione errata sulla gestione dei contanti agli sportelli bancari e postali, riportiamo i contenuti di una circolare ABI.

 

PRECISAZIONE DELL'ABI: ALLO SPORTELLO NESSUN LIMITE AL PRELIEVO DI CONTANTE SOPRA I 1000 EURO

Molti concittadini pensano  che il limite dei 1000 euro, oltre a riguardare i pagamenti, coinvolga anche i prelievi o i versamenti allo sportello.

Non è  così, anche se certe Banche (probabilmente con la scusa di ridurre o disincentivare i prelievi perché in difficoltà) continuano a dare queste indicazioni (false) ai propri clienti, invitandoli alla compilazione di un modulo, (anche per importi appena superiori alle 1000 euro), dicendo (sapendo di mentire) che è obbligatorio per legge. Forse ritengono che i loro clienti siano dei fuorilegge e, quindi, possano essere intimoriti dal coinvolgimento della Guardia di Finanza.

Con  una circolare dell’11 gennaio 2012 a tutti i suoi associati, l’ABI  spiega infatti che la legge sul  limite dei contanti vieta il trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito con saldo pari o superiore ai 1.000 euro ma che “Il limite di importo sopra indicato non può trovare applicazione a operazioni di versamento e di prelievo in contanti su conti correnti e libretti di deposito”.


Lo stesso operatore di sportello non ha quindi nessun obbligo di effettuare la comunicazione al ministero: “Tale comunicazione è obbligatoria solo qualora concreti elementi inducano a ritenere violata la disposizione normativa”.

Se vi impongono pertanto di compilare moduli per giustificare i prelievi superiori a 1000 euro(senza un fondato e/o giustificato motivo), citate pure la Circolare Abi.....e se dovessero insistere, potete sempre dire di voler “tenere i vostri soldi in casa”, di voler "cambiare banca",  di dover effettuare 100 pagamenti al di sotto dei 1000 euro. Se insistono chiamate voi  il 117 della Guardia di Finanza, denunciando la mancata consegna dei vostri soldi.

 

Agli sportelli può esserci una sola opposizione: se il cliente non ha preavvisato della sua necessità di prelevare una notevole somma contante, il cassiere potrebbe opporre la mancanza di denaro in cassa. Per motivi di sicurezza, infatti, le agenzie tendono a dotarsi di contanti in misura appena sufficiente alla gestione giornaliera “normale”. Basta quindi dare un preavviso di qualche giorno.

 

Ecco le caratteristiche dei due conti richiamati.