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PRIVILEGIA
NE IRROGANTO Documento inserito il:
14-12-2013 |
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Il ConsigliO n° 45 Per la prima volta dal 1995, scende il prezzo
delle case. Conviene aspettare per comprar casa? Di Mauro Novelli 14-12-2013
Per la prima volta dal 1995, il costo delle
abitazioni è sceso. Nel 2012 è
diminuito del 5,2 percento, nei primi sei mesi del 2013 il calo è continuato,
perdendo ancora l’1,8. Bankitalia informa che la ricchezza abitativa
delle famiglie italiane è passata da circa 5.000 miliardi di euro del 2011,
ai 4.800 miliardi del 2012, con un calo del 3,9 percento. Nei primi sei mesi
del 2013 il prezzo delle abitazioni è continuato a scendere (1,8 per cento). Nel grafico di Bankitalia, è manifesto il declino
dal 2008 della Ricchezza netta, il calo del valore delle attività reali
(costituite nel 2012 per l’83,8 % da abitazioni; erano l’84,1 % nel 2011) e
in particolare del valore delle case. Siamo in ‘presenza degli effetti della crisi che perdura
ormai da oltre 5 anni. Disoccupazione e mancato ingresso nel mercato del
lavoro dei giovani, hanno generato fasce sociali non in grado di mantenere
gli impegni finanziari assunti o impossibilitate ad assumerne per mancanza di
occasioni di lavoro. Ne sta derivando
un eccesso di offerta sulla domanda di case, sia perché si è continuato
rischiosamente a costruire, sia perché molti enti stanno mettendo in vendita
i loro patrimoni immobiliari, sia perché molti cittadini non sono più in grado di rimborsare i mutui accesi
(spinti anche da irresponsabili politiche bancarie di sei-sette anni fa: “I
tassi sono bassi e si abbasseranno ancora: chiedete un mutuo e comprate
casa!”). Oggi riscontriamo che per la prima volta il PIL ha
smesso di scendere restando, nel trimestre, stazionario. Non so se si sia in
presenza di una inversione di tendenza. Ma anche se così fosse, prima di
riscontrare positive ripercussioni nella capacità di reddito in quelle fasce
che tale capacità hanno perduto – o non hanno mai avuto – occorrerà attendere
qualche anno. Anche perché , qualora si uscisse dalla crisi ( ma i nuovi
equilibri saranno ben diversi da quelli che lasciammo nella seconda metà del
decennio passato) gli Italiani vorranno ripristinare – se possibile – le
riservette finanziarie mangiate, in tutto o in parte, dalla crisi. Nel frattempo, a mio avviso, i prezzi delle case
continueranno ad abbassarsi. A meno che…. A meno che,
il condono mascherato per favorire il rientro dei capitali illegalmente
esportati e tenuti all’estero – Letta si sta interessando dello strumento - ,
non abbia come conseguenza quella di alimentare la domanda di immobili. Accadde così per gli scudi fiscali del decennio
passato. Ma in quelle circostanze il mercato immobiliare era nettamente
favorito rispetto a quello mobiliare, per cui i capitali rientrati non furono
impegnati in investimenti in titoli (settore colpito pesantemente dalla
vicenda delle “due torri”) anzi, invogliati
dal bum degli investimenti immobiliari ancora non caratterizzabili
come “bolla” di prossima esplosione, alimentarono la domanda ancora per un
lustro. Oggi, il mercato mobiliare gode di migliore
salute e potrebbe allettare parte dei capitali eventualmente rientrati,
mantenendo poco alimentata la domanda di immobili, puntando, anzi, su
ulteriori cali dei prezzi delle abitazioni. Vedremo. |
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