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Documentazione   Inserito il  16-7-2007


               

Audizione presso l’ Autorità garante concorrenza e mercato

10-7-2007

 

 

 

 

CARTE DI CREDITO PREPAGATE

 

Di Mauro Novelli – Segretario di Adusbef

 


INDICE

 

Banche: eliminare l’uso del contante ............................................................................ 1

Costi di attivazione non indifferenti .............................................................................. 3

Costi di ricarica: come per i cellulari ? .......................................................................... 4

Strumento per evadere il fisco ? .................................................................................. 4

Clausole vessatorie nei contratti .................................................................................. 5

 

 

 

 


 

 

 

Tralasciamo l’illustrazione delle caratteristiche della carta prepagata quale strumento di pagamento.

[Rimandiamo alla presentazione che ne fa il sito http://www.carte-di-credito.net/].

 

Ci limitiamo ad evidenziare sinteticamente alcune criticità del servizio.

 

 

BANCHE: ELIMINARE L’USO DEL CONTANTE

Le carte di credito prepagate, come ogni strumento di pagamento elettronico in genere, sono certamente in linea con l’esigenza del sistema creditizio di scoraggiare l’uso del contante nelle transazioni finanziarie.

Le banche sostengono questa loro posizione con i costi eccessivi che la gestione del contante obbliga a sostenere, contro l’economicità delle transazioni risolte per via elettronica.

Anche il legislatore asseconda questa “esigenza del sistema” giustificando le normazioni

 

 

di specie  con la tracciabilità (per fini fiscali e di antiriciclaggio) degli strumenti di

pagamento bancari - elettronici o cartacei - contro l’impossibilità di controllo della filiera delle transazioni risolte tramite pagamenti in contanti.

Non entriamo nel merito di queste “esigenze”. Di fatto, l’uso da parte dei cittadini  della “moneta elettronica” risolverebbe uno dei più delicati problemi di marketing: fornisce, infatti,  ai gestori una precisa immagine delle abitudini finanziarie di ciascun utilizzatore, fotografia che l’uso del contante impedisce.

Una recente iniziativa di Banca Intesa punta a convincere i pensionati (i quali, d’abitudine, si limitano a prelevare contanti – in genere una volta al mese – dal conto su cui viene accreditata la pensione e di cui conosciamo l’avversione verso i nuovi strumenti di pagamento) perché sostituiscano l’accredito  sul conto ed accedano ad una carta prepagata caricata dell’emolumento.

 

Da http://www.vostrisoldi.it/articolo/accredito-pensione-su-carta-prepagata-con-inps-banca-intesa/726/

 

ACCREDITO PENSIONE SU CARTA PREPAGATA

CON INPS-BANCA INTESA

Pubblicato da Filadelfo in Pensioni Lunedì, 27 Novembre 2006.

 

L’INPS e la divisione Infrastrutture e Sviluppo di Banca Intesa hanno dato il via ad un progetto sperimentale di accreditamento delle rate di pensione su carta prepagata, gratuitamente e senza aggravio di commissioni.

La fase di test, in particolare, riguarderà le città di Cagliari, Imperia, Bolzano, Pavia, Salerno, Vigevano, Pomezia e Potenza, dove i pensionati potranno riscuotere le rate delle pensione con carta prepagata sia presso gli sportelli Banca Intesa, sia attraverso il prelievo di contanti dalla rete Bancomat.

Banca Intesa e Inps sono così venute incontro alle esigenze di sicurezza, economicità e velocità di accreditamento/riscossione nei confronti dei pensionati, ma l’accordo di collaborazione Inps-Banca Intesa prevede anche l’erogazione, sempre su carta prepagata, di prestazioni non pensionistiche che di norma l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale eroga attraverso l’invio di un assegno (ad esempio le indennità di disoccupazione).

 

 

In Italia, tale strumento non gode di impegnata promozione commerciale perché il sistema bancario è stato preso di contropiede da PostePay, offerta da Poste Italiane, divenuta velocemente la carta prepagata più diffusa in assoluto e tra le più economiche (a parte l’utilizzo in zona extra euro): promuovere lo strumento equivarrebbe ad avvantaggiare il gestore dominante non bancario.

A giustificazione di questo scarso “interesse “, le nostre banche sostengono che il servizio non è stato ben accolto in altri paesi europei (come il Belgio) e che, pertanto, non è opportuno “spingerlo”.

Non a caso, molti istituti di credito non hanno in vetrina il servizio, mentre è presente tra i prodotti offerti da gestori di telefonia mobile (Vodafone, Wind) e di molte società finanziarie.

 

 

COSTI DI ATTIVAZIONE NON INDIFFERENTI

Non leggeri i costi, specie di attivazione. Carta Eura impone 20 euro per accedere al servizio.

Alcuni gestori impongono contratti triennali.

Riportiamo  una  comparazione  dei  costi  principali  delle  carte  prepagate  offerte  in  Italia, ricavata da una ricerca comparsa su http://www.carte-di-credito.net/:

 

Tabella Comparativa delle Carte di credito prepagate e ricaricabili

Fonte http://www.carte-di-credito.net/

Carta

Attivazione

Canone annuo

Costo Ricarica

Prelievo

Capitalia Click

€ 12,50

gratuito

€ 1 - 2

€ 2-5

Carige Easypay

€ 10

gratuito

€ 1,5

€ 1,8

Carta Chiara

€ 10

gratuito

€ 2

€ 2  

Carta Ego Go

€ 5

gratuito

€ 0,5 - 2

€ 2

Carta Facile

€ 6

gratuito

€ 2,5

n.d.

Carta Jeans

€ 2

gratuito

€ 1 da sportelli BPM

€ 2 da ATM

€0,50 BPM-€1,85 banche zona euro-€2,50 banche extra zona euro

Carta Shop&GO

€ 5

gratuito

prima gratis (succ.ve € 1,5)

€ 0 - 1,80

Carta Vodafone

€ 5,00 (costo

prima ricarica)

gratuito

€ 1,95

€ 1,95 - € 2,95

CartaInRete

€ 10

gratuito

€ 0,75 - 2

€ 1,7 - 2,5

Cartasi Eura

€ 20

gratuito

€ 2 - 2,5

4%

Easy IWBank

€ 5

gratuito

€ 0,75 - 2

€ 2

Euro Prima

gratuita

gratuito

€ 2

gratis/€ 1,81

Fineco Prepagata

€ 5,95  (annuale)

€ 5,95

gratuita

€ 1,95

Finpresto Prepagata

€ 12  (triennale)

gratuito

€ 5

€ 1,80

Kalibra

€ 15,50

gratuito

€ 2

n/d

Krystal Best

€ 12

gratuito

€ 1-2

€ 0 - 1,81

Krystal Card

€ 8,00

gratuito

€ 2

€ 2

Moneta Contanteonline

€ 15,00

gratuito

€ 4,50

n/d

Monetaonline

€ 15,00

gratuito

€ 4,50

n/d

Pagowind

€ 5

€ 3

€ 2

€ 1,80

Perfecto

€ 12

€ 3

€ 0 – 2,4

€ 1,80

Postepay

€ 5,00

gratuito

€ 1 -  3 (da c. di credito)

€ 1 -  5 (paesi extra euro)

Prepagata Juventus

€ 15

gratuito

prima gratis succ.ve € 2

€ 1,70 (extra area UE € 2,80)

San Paolo Imi

€ 5-13

gratuito

€ 1,55 - 2,50

€ 1 - 2,50

Sella Money

€ 12

gratuito

€ 0 - 5

€ 0 - 2

Soldintasca Visa Electr. 06

€ 5

€ 5

gratuita

€ 1

Visa Prepagata

€ 8-12

gratuito

€ 2 - 5

gratuito - € 2

 

 

 

COSTI DI RICARICA: COME PER I CELLULARI ?

Si discute se i costi di ricarica delle carte prepagate siano equiparabili a quelli delle ricariche per la telefonia mobile. Se così fosse, si potrebbe ipotizzare, per analogia, un destino simile a quello definito dal decreto Bersani: la loro cancellazione.

Riteniamo però che i due meccanismi non siano omologabili. Infatti, mentre la ricarica dei cellulari anticipa al gestore il pagamento di servizi telefonici utilizzati in seguito (ed il costo imposto fino alla sua cancellazione per legge era un aggio non giustificato, anzi indebito), la ricarica della carta prepagata non anticipa pagamenti a favore del gestore (semmai depaupera il deposito di regolamento da esso gestito) ma crea una disponibilità commerciale per il titolare e ripaga il costo dell’uso che si fa degli strumenti di sistema (elettronici, informatici ecc.).

Si potrebbe anche ipotizzare l’eliminazione dei costi di ricarica per favorire una più facile comparazione dei costi e, quindi, la concorrenza, ma tale soluzione non eliminerebbe i costi di attivazione e la loro gestione da parte di chi propone il servizio e penalizzerebbe chi poco usa la carta.

Diverso è il problema relativo al livello dei costi imposti per la ricarica. Poiché in genere le carte vengono ricaricate con somme di modesta entità, e poiché i processi sono completamente automatizzati,  i livelli medi di 2 euro (con punte assolute di 4,5 – 5 euro) incidono pesantemente in termini percentuali.

Sarebbe interessante (come per le altre transazioni bancarie elettroniche) conoscere i costi industriali vivi di tali processi operativi.

 

 

STRUMENTO PER EVADERE IL FISCO ?

Non sappiamo se le movimentazioni di una carta di credito prepagata sono soggette a controlli da parte del fisco. E’ sempre più frequente, però, l’uso della carta quale contenitore dove riversare pagamenti sotto forma di ricarica a favore del titolare creditore (se ad utilizzarla è ancora colui che la richiese), o di chi la gestisce se a costui è stata ceduta.

Circa la possibilità di permettere ad altri l’uso della carta, dobbiamo riscontrare  una differenza notevole nei vari contratti. A titolo di esempio riportiamo quello di PostePay - Poste Italiane:

[….]

Ai sensi dell’art.2, comma 2, la Carta deve essere usata solo dal Titolare  e non può essere in nessun caso e per nessun motivo ceduta o data in uso a terzi. II Titolare è tenuto ad apporre la propria firma nell'apposito spazio sul retro della Carta all'atto della ricezione della stessa. Ad ogni Carta è assegnato un codice personale segreto, denominato P.I.N. (Personal Identification Number).

[….]

e quello di Kalibra-Banca Eurosistemi Spa:

[….]

7. Il cliente è tenuto ad apporre la propria firma nell’apposito spazio sul retro della carta. La firma presente sulla carta deve essere conforme a quella apposta sugli ordini di pagamento rilasciati dai terminali elettronici di pagamento (POS). Pertanto, successivamente alla firma della carta, la stessa non può essere ceduta. L’utilizzo della carta è possibile solo in modalità elettronica.

 

CLAUSOLE VESSATORIE NEI CONTRATTI

Non abbiamo analizzato tutti i contratti delle oltre trenta carte prepagate offerte dal sistema.

Ci limitiamo ad elencare le clausole manifestamente vessatorie da noi rilevate in alcuni di essi.

 

Rischi indicati

Tutti i contratti sottostanti il servizio devono richiamarne i rischi tipici.

Quello generalmente evidenziato è relativo all’uso illecito della carta a seguito di furto o

smarrimento e della cattiva conservazione del PIN. In altri termini si fa passare il messaggio - anche se implicitamente – che l’uso illegittimo è conseguenza della perdita e/o della inadeguata protezione del numero segreto da parte del titolare.

Sottolineiamo ancora una volta la agevole clonabilità  di ogni tipo di carta (di credito, Bancomat, prepagata ecc.) con banda magnetica, e la sempre possibile (anche se più difficile) clonabilità delle carte con chip incorporato.

 

Il PuntO n° 28

Il Bancomat è clonabile? “Assolutamente no!..” risponde la banca. Poi si scopre che...

Di Mauro Novelli  5.9.2003

‘Ma scherziamo!’ Il Bancomat non è assolutamente clonabile! ‘ E’ questa la risposta fornita assertivamente in agenzia, di fronte all’osservazione del cliente che denuncia una truffa a suo danno tramite prelievi illegittimi presso sportelli automatici, spesso di altre città o addirittura effettuati in paesi esteri. Non è raro che lo zelante impiegato suggerisca maliziosamente. ‘‘ Può darsi che suo figlio le abbia carpito il codice ed utilizzato la carta a sua insaputa’’ . Fino all’offesa grave di complicità nella truffa: ‘‘…chi mi dice che non ha dato la carta a qualcuno incaricato di prelevare in uno sportello distante 400 chilometri dalla sua città e poi le abbia riconsegnato la carta? ’’

Da sempre sosteniamo la clonabilità delle carte con banda magnetica. Da sempre la posizione sostenuta dalle banche è quella della impossibilità assoluta di clonazione.

Riportiamo alcuni passi di un articolo di Claudia Silvestro e Pietro Ricciardi, comparso nel numero di settembre 2003 di "Banca e Finanza", periodico sul settore creditizio e certamente ad esso non ostile.

 

Titolo: Carte a prova di clonazione.

Sottotitolo: La migrazione al microcircuito promette una drastica riduzione di frodi.

Testo: L’ abbandono della banda plastica per il microchip risponde soprattutto a esigenze di sicurezza, come ripetono da anni i responsabili dei principali circuiti di pagamento internazionali, da Visa a Mastercard.[…]

Le carte a microcircuito sono a prova di frode, mentre la vecchia banda magnetica è molto più facile da clonare e falsificare. [ ...]

Gli esperti informatici sostengono che non esista sicurezza assoluta nelle tecnologie.  “Anche la smart card non è infallibile” ha detto tempo fa Danilo Bruschi, presidente del Clusit, associazione italiana per la sicurezza informatica, ma “provare a carpirne i dati o a clonarla è troppo costoso e complicato.”

 

Quindi, non solo le carte con banda magnetica, oggi in circolazione, sono clonabili, ma sono tali anche quelle dotate di chip di prossima emissione.

Suggeriamo ai dipendenti di banca di non credere ciecamente alle informative interne sugli insuperabili presidi di sicurezza offerti dalle carte ed a non fornire più informazioni false sulla loro inclonabilità. Si astengano, infine, dal ventilare ipotesi diffamatorie di complicità a carico del cliente truffato.

 

 

 

Presenza della clausola compromissoria

La norma contrattuale che obbliga al ricorso di un arbitrato è tipica di chi vuole impedire di fatto il ricorso alle via giudiziarie normali. Trattandosi di somme di piccola o piccolissima entità, l’imposizione di tale clausole è chiaramente fuori misura.

 

Consultazione della movimentazione

La possibilità di controllare i movimenti effettuati dal titolare è caratteristica tipica di ogni servizio finanziario. Nell’ambito delle caratteristiche da noi analizzate, dobbiamo riscontrare che la carta Kalibra mette a disposizione un numero telefonico ad alto costo:  199……

 

Una trappola?

Le condizioni Generali che regolano l’uso della Carta Kalibra, al punto 2) “Funzionalità della carta”, forniscono le procedure cui deve attenersi il titolare:

[….]

2) Funzionalità della carta

La carta consente l’effettuazione di operazioni di pagamento secondo la seguente procedura:

a) il cliente comunica all’esercente la volontà di pagare utilizzando una carta VISA;

b) l’esercente, in presenza del cliente, striscia la carta nell’apposito lettore del terminale P.O.S. Il cliente riceve dall’esercente lo scontrino di acquisto che provvede a controfirmare.

[….]

 

Che cosa sta a significare quel “in presenza del cliente”? Vuol dire che se l’esercente si reca nel retrobottega per processare l’operazione, o opera sotto il bancone, il cliente deve seguirlo o chiedergli di posizionare il terminale a vista?  E se non lo segue o non richiede lo spostamento della macchinetta, in caso di successivo uso illegittimo, non è risarcibile?

 

 

Mauro Novelli

  Segretario   Adusbef