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Documentazione   Documento inserito l’11-5-2008


 

 

 

Settore creditizio.

Dal Conto economico, gli utili delle banche (2004-2005-2006).

 


 

La PignattA n° 35  -  Utili delle Banche. Conto economico 2006

 

La PignattA n° 21  -  Utili delle Banche. Conto economico 2005

 

La PignattA n° 15  -  Utili delle Banche. Conto economico 2004


 

 

La PignattA n° 35

 

Settore bancario. Conto economico 2006.

Utile netto: + 129 per cento rispetto al 2002; + 35,79 per cento rispetto al 2005

 

Di Mauro Novelli   8-5-2008

 

 

 

Sistema bancario. Alcuni dati di bilancio.

 

Il supplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italia (“Istituti finanziari e monetari: banche e fondi comuni monetari”) riporta il conto economico del settore bancario. L’ultimo aggiornamento (un po’ tribolato nella tempistica) è costituito dal n° 25/2008 (maggio 2008) riporta i dati 2006 e  ci permette di valutare l’andamento del settore comparando i dati degli ultimi 5 anni.

Nel periodo considerato, l’utile netto del sistema creditizio è più che raddoppiato (+ 129,68 per cento), passando da 9,985 del 2002 a 22,727 miliardi di euro del 2006. [ Per inciso, l’utile netto di undici anni fa (1997) era pari a solo 1,392 miliardi di euro].

E’ ben dimostrato l’assunto in base al quale l’andamento degli utili delle banche è florido quando il sistema paese non gode di ottima salute, mentre tende a declinare in periodi di crescita. Ed infatti, in questo ultimo quinquennio, la situazione economica del paese è stata tale da obbligare  imprese e famiglie a ricorrere massicciamente al credito. 

Meraviglia, invece, l’andamento dell’incidenza delle Imposte dirette sull’Utile lordo: da 6,022 miliardi di euro  nel 2002 (37,83 per cento dell’utile lordo) a 7,762 miliardi del 2006 (25,45 per cento dell’utile lordo) con un aumento pari al 28,89 per cento, quando proprio l’utile lordo di sistema è variato del 91,55 per cento (da 15,917 a 30,489 miliardi di euro). Stesso andamento per imposte indirette pagate dal settore, aumentate da 2,320 a 2,591 miliardi di euro (solo + 11,68 per cento).

A conferma della buona salute delle nostre banche, il dato relativo ai dividendi distribuiti: 6,582 miliardi riconosciuti agli azionisti nel 2002, schizzati a 14,695 miliardi nel 2006 (+ 123,26 per cento).

 

La tabella che segue riporta i dati appena commentati.

 

Utile del settore creditizio (2002-2006)

 (miliardi di euro) (Fonte Bankitalia)

 

 

2002

2003

2004

2005

2005*

2006* 

2006/2002

UTILE LORDO

15,917

15,832

20,863

22,635

23,329

30,489

+ 91,55 %

IMPOSTE DIRETTE

6,022

4,737

5,706

6,184

6,592

7,762

+ 28,89 %

UTILE NETTO

9,895

11,095

15,158

16,451

16,737

22,727

+ 129,68 %

 

 

 

 

 

 

 

 

Incidenza delle “Imposte dirette” sull’“Utile lordo”

37,83%

29,92%

27,35%

27,32%

28,26 %

25,45%

-12,38 punti %

MEMO: Imposte indirette

2,320

2,325

2,351

2,966

…….

2,591

+ 11,68 %

MEMO: Dividendi

6,582

7,341

8,938

12,290

12,290

14,695

+ 123,26 %

MEMO: Numero sportelli

29.827

30.466

30.927

31.472

31.472

31.498

+ 1.671

MEMO: Numero Banche

794

779

774

773

773

781

 - 13

 

* Secondo criteri IAS

 


 

MEMO

riportiamo i risultati della stessa indagine sull’andamento dell’Utile del settore creditizio effettuata per gli anni 2001/2005

 

Utile del settore creditizio (2001-2005)

 (miliardi di euro) (Fonte Bankitalia)

 

2001

2002

2003

2004

2005

2005/2001

UTILE LORDO

18,649

15,917

15,832

20,863

22,635

+ 21,37 %

IMPOSTE DIRETTE

7,416

6,022

4,737

5,706

6,184

- 16,61 %

UTILE NETTO

11,233

9,895

11,095

15,158

16,451

+ 46,45 %

 Incidenza delle Imposte dirette sull’ Utile lordo

39,77%

37,83%

29,92%

27,35%

27,32%

 

MEMO: Imposte indirette

2,341

2,320

2,325

2,351

2,966

+ 26,69 %

MEMO: Dividendi

7,439

6,582

7,341

8,938

12,290

+65,21 %

MEMO: Numero sportelli

29.259

29.827

30.466

30.927

31.472

+  2.213

MEMO: Numero Banche

820

794

779

774

773

       - 47

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

Se si restringe l’intervallo di comparazione ad un anno, ricaviamo le seguenti variazioni intervenute dal dicembre 2005 al dicembre 2006 [dati Bankitalia secondo i criteri IAS]:

 

2006/2005

Utile netto del settore bancario: + 35,79 %

Imposte dirette: + 17,75 %

Utile lordo: + 30,69 %

Incidenza delle Imposte dirette sull’Utile lordo: dal 28,26 al 25,45 per cento.

 

Ecco la tabella:


 

Utile del settore creditizio (2005-2006)

 (miliardi di euro) (Fonte Bankitalia)

 

COMPARAZIONE 2006/2005  Secondo criteri IAS

 

 

2005*

2006* 

2006/2005

UTILE LORDO

23,329

30,489

+ 30,69 %

IMPOSTE DIRETTE

6,592

7,762

+ 17,75 %

UTILE NETTO

16,737

22,727

+ 35,79 %

 

 

 

 

Incidenza delle “Imposte dirette” sull’“Utile lordo”

28,26%

25,45%

 - 2,81 punti %

MEMO: Imposte indirette

……..

2,591

 

MEMO: Dividendi

12,290

14,695

+ 19,56 %

MEMO: Numero sportelli

31.472

31.498

+ 26

MEMO: Numero Banche

773

781

 + 8

 

 

Nel 2007, le banche risultano ancora una volta tra le categorie migliori con + 23 per cento di Utili di esercizio.

 

 

La tabella successiva evidenzia l’andamento delle voci più “interessanti” per la formazione dell’utile di settore, con i dati degli ultimi 5 anni.

 

Nel complesso il “margine di interesse” cresce del 4,33 per cento, passando da 38,108 miliardi di euro del 2002 ai 39,758 del 2006 (in calo rispetto ai 40,377 del 2005)

I proventi  da negoziazione (titoli ecc.) si impennano del 284,42 per cento, mentre aumentano  “solo” dell’ 86,17 per cento i ricavi dall’utilizzo da parte della clientela dei servizi offerti.

Nel complesso, il “margine di intermediazione” cresce del 24,42 per cento, passando dai 67,388 miliardi di euro del 2002, agli 83,845 del 2006 (erano circa 74 miliardi nel 2005).

Aumentano i “costi operativi” (+ 16,14 per cento) a seguito della crescita delle spese per il personale (+ 1.002 unità in cinque anni), delle spese amministrative e per ammortamenti, delle imposte indirette.

In conclusione, il “risultato di gestione”  aumenta – nel periodo -  del 34,03  per cento; diminuiscono fortemente le “rettifiche e gli accantonamenti” (- 67,71 per cento), tanto da portare l’”utile lordo” dai 15,917  miliardi di euro del 2002 ai 30,489 miliardi del 2006 (erano 22,635 miliardi nel 2005).

Con l’andamento delle imposte dirette (+ 28,89 per cento) l’ ”utile netto” dell’intero comparto aumenta di oltre il doppio (+ 129,68 per cento)  passando da 9,895 miliardi del 2002  a 22,727 miliardi del 2006 (erano 16,451 miliardi nel 2005).

 

Ecco i dati

 

Come si perviene all’ ”Utile netto” del settore creditizio

(in miliardi di euro – Fonte Bankitalia)

 

2002

2003

2004

2005

2006

2006/2002

Interessi attivi

81,109

75,456

74,834

80,762

95,027

+ 17,16 %

Interessi passivi

41,704

35,381

34,520

39,488

55,907

+ 34,06 %

Saldo “derivati” a copertura interessi

- 1,296

- 1,654

- 1,322

- 0,897

+ 0,638

 

MARGINE D’INTERESSE

38,108

38,420

38,992

40,377

39,758

+ 4,33 %

 

 

 

 

 

 

 

Ricavi da negoziazione

1,399

2,733

1,589

0,937

5,378

+ 284,42 %

Ricavi da servizi

11,827

11,928

12,690

14,076

22,018

+ 86,17 %

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE (*)

67,388

69,343

69,702

73,965

83,845

+ 24,42 %

 

 

 

 

 

 

 

Spese per il personale

22,011

23,166

22,859

23,620

25,563

+ 16,14 %

MEMO: N° dipendenti

340.581

337.413

336.877

336.467

339.579

n.dip. + 1.002

Imposte indirette

2,320

2,325

2,351

2,966

2,591

+ 11,68 %

COSTI OPERATIVI

40,304

42,275

42,221

44,261

47,544

+ 17,96 %

 

 

 

 

 

 

 

RISULTATO DI GESTIONE (**)

27,084

27,067

27,482

29,704

36,301

+ 34,03 %

Rettifiche e accant.nti

11,167

11,235

6,805

7,069

7,561

- 67,71 %

 

 

 

 

 

 

 

UTILE LORDO (***)

15,917

15,832

20,677

22,635

30,489

+ 91,55 %

Imposte dirette

6,022

4,737

5,706

6,184

7,762

+ 28,89 %

 

 

 

 

 

 

 

UTILE NETTO

9,895

11,095

15,158

16,451

22,727

+ 129,68 %

 

(*) Margine di intermediazione = Interessi attivi - interessi passivi + saldo derivati + ricavi

(**) Risultato di gestione = Margine di intermediazione – Costi operativi

(***) Utile lordo = Risultato di gestione – Rettifiche e accantonamenti

 

 


 

La Pignatta n° 21

I conti in tasca alle banche (2001-2005). E il  cuneo fiscale?

 

di Mauro Novelli      28-10-2006

 

 

A) Siatema bancario. Alcuni dati quantitativi.

 

Il  Bollettino Statistico (3° trimestre 2006) di Bankitalia fornisce dati interessanti sul sistema bancario italiano. Riportiamo quelli relativi ai livelli di “impieghi” e “depositi in C/C” ed ai tassi applicati, disaggregati per regione.

Alcuni spunti di riflessione, fra i tanti.

La Lombardia si conferma la regione con più depositi in C/C e con il maggior ricorso al credito bancario, seguita dal Lazio.

 

SISTEMA BANCARIO ITALIANO. ALCUNI DATI QUANTITATIVI PER REGIONE

Fonte: Bollettino statistico Bankitalia 3° Trim.  2006 – Dati: giugno 2006

 

 

 

IMPIEGHI

DEPOSITI in C/C

 

BANCHE

SPORTELLI

Miliardi di euro

Tassi  (%) operaz.

a revoca (*)

Miliardi di euro

Tassi  (%) sui depositi in c/c

 

 

 

 

 

 

 

PIEMONTE

30

2,571

95,254

7,40

52,110

0,85

VALLE D’AOSTA

2

98

2,363

9,68

1,609

0,99

LIGURIA

7

942

23,836

8,40

17,971

0,71

LOMBARDIA

187

6,123

383,224

6,45

169,285

1,05

TRENTINO-A. ADIGE

110

935

31,505

5,28

14,653

1,31

VENETO

57

3,371

122,626

7,55

55,884

0,97

FRIULI-VEN. GIULIA

25

919

25,293

8,43

17,194

1,22

EMILIA ROMAGNA

57

3,328

124,611

7,07

60,657

1,06

MARCHE

29

1,142

34,705

7,48

16,711

1,10

TOSCANA

60

2,331

90,135

6,82

42,970

1,03

UMBRIA

12

543

15,734

9,15

8,275

0,99

LAZIO

65

2,533

165,945

7,52

97,713

1,42

ABRUZZO

13

656

18,231

9,06

11,736

1,03

MOLISE

3

142

3,178

9,75

2,073

1,01

CAMPANIA

31

1,574

51,092

9,03

41,205

0,74

PUGLIA

32

1,384

36,009

9,95

26,878

0,84

BASILICATA

7

246

5,180

8,98

3,469

0,88

CALABRIA

20

524

13,306

11,14

9,695

0,68

SICILIA

35

1,734

44,777

8,40

32,718

0,95

SARDEGNA

5

682

18,779

7,40

12,958

1,02

TOTALE ITALIA

787

31.778

1.305,659

7,25 %

695,807

1,05 %

di cui….

 

 

 

 

 

 

Banche maggiori e grandi[1]

 

 

587,455

 

338,583

 

Banche Medie

 

 

299,703

 

127,090

 

Banche piccole e minori

 

 

418,502

 

230,134

 

(*) “Operazioni a revoca”:  Categoria definita dalla Centrale dei rischi nella quale confluiscono le aperture di credito in conto corrente.

I dati confermano il differenziale regionale di tasso (sia attivo che passivo) imposto dalle banche ad affidati e depositanti. Di fronte ad una media nazionale sugli affidamenti  pari al 7,25 per cento, le regioni del Sud sopportano tassi tra l’8 ed il 10, con la punta massima applicata dalle banche in Calabria dove si supera la quota dell’11 per cento (11,14).

Altrettanto penalizzati i depositanti meridionali. La media di remunerazione in C/C è dell’1,05 per cento: la Calabria è ancora penalizzata con lo 0, 68 per cento; meno della metà  del tasso riconosciuto sulle giacenze ai depositanti laziali, pari all’1,42 per cento.

Circa i tassi sugli impieghi, le banche giustificano il maggior costo del denaro al Sud col maggior rischio di insolvenza delle aziende meridionali rispetto a quelle del Nord e del Centro. Ma tale motivazione salta con l’analisi dei tassi di remunerazione: sui depositi sottopagati in Meridione rispetto a quelli del Centro-Nord, non si possono accampare maggiori livelli di rischiosità.

E’ da rimarcare anche il dato relativo alle attività bancarie per dimensioni degli istituti: le Banche piccole e minori aggregano un terzo sia degli impieghi (418,502 su 1.305,659 miliardi di euro) che dei depositi (230,134 su 695,583 miliardi di euro). La presenza di piccole banche è particolarmente incidente in trentino Alto Adige dove, i tassi applicati dalle 110 banche presenti (per lo più medio-piccole), risultano particolarmente competitivi: 5,28 per cento sugli impieghi, contro il 7,25 della media nazionale; 1,31 per cento sui depositi, contro 1,05 della media nazionale. A dimostrazione che una saggia politica aziendale di “coltivazione” del settore, permette una  buona salute alle imprese (anche bancarie) del territorio di pertinenza.

Particolare attenzione va riservata alle sofferenze. I dati Bankitalia forniscono un dato complessivo superiore ai 91 miliardi di euro. Il dato disaggregato annette, però, solo 45,854 miliardi al sistema bancario (su un totale di 1.818,345 di “finanziamenti per cassa”[2] per 3.175.725 di affidati), mentre sono a carico di società finanziarie i restanti 45,750 miliardi di sofferenze ( su un totale 139,170 di finanziamenti per cassa per 614.509 affidati). Nel primo caso, l’incidenza è del 2,5 per cento; nel secondo, del 32,8 per cento.

Il dato è allarmante perché mette in evidenza la bassa capacità di rimborso di quanti si rivolgono al sistema finanziario a seguito della chiusura – per le loro caratteristiche anche pregresse – dei canali di credito bancari.

 

B) Sistema bancario. Alcuni dati di bilancio.

 

Il supplemento al Bollettino statistico della banca d’Italia (“Istituti finanziari e monetari: banche e fondi comuni monetari”) riporta il conto economico del settore bancario. In particolare, il n° 47/2002 (agosto 2002) ed il n° 55/2006 (ottobre 2006) ci permettono di valutare l’andamento del conto economico delle banche dal 2001 al 2005.

Non meraviglia l’andamento dell’utile netto: dal 2001 al 2005 è aumentato del 46,45 per cento, passando da 11,233 a 16,451 miliardi di euro. [ Per inciso, l’utile netto di dieci anni fa (1997) era pari a solo 1,392 miliardi di euro]. E’ notorio, infatti, l’andamento florido delle banche quando il sistema paese non gode di ottima salute, obbligando imprese (e famiglie) a ricorrere al credito, mentre tende a declinare in periodi di crescita. Il sistema creditizio italiano conferma l’assunto.

Meraviglia, invece, l’andamento dell’incidenza delle imposte dirette sull’utile lordo: da 7,416 miliardi  nel 2001 (39,77 per cento dell’utile netto) a 6,184 miliardi del 2005 (27,32 per cento). Qui Berlusconi ha avuto ragione: meno tasse, almeno per tutte le banche! Al contrario, le imposte indirette pagate dal settore sono aumentate da 2,341 a 2,966 miliardi di euro.

A conferma della buona salute, il dato relativo ai dividendi distribuiti: 7,439 miliardi riconosciuti agli azionisti di aziende bancarie nel 2001, schizzati a 12,290 miliardi nel 2005 (+ 65,21 per cento).

 

La tabella che segue riporta i dati appena commentati.

 

Utile del settore creditizio (2001-2005)

 (miliardi di euro) (Fonte Bankitalia)

 

 

2001

2002

2003

2004

2005

2005/2001

UTILE LORDO

18,649

15,917

15,832

20,863

22,635

+ 21,37 %

IMPOSTE DIRETTE

7,416

6,022

4,737

5,706

6,184

- 16,61 %

UTILE NETTO

11,233

9,895

11,095

15,158

16,451

+ 46,45 %

 Incidenza delle Imposte dirette sull’ Utile lordo

39,77%

37,83%

29,92%

27,35%

27,32%

 

MEMO: Imposte indirette

2,341

2,320

2,325

2,351

2,966

+ 26,69 %

MEMO: Dividendi

7,439

6,582

7,341

8,938

12,290

+65,21 %

MEMO: Numero sportelli

29.259

29.827

30.466

30.927

31.472

+  2.213

MEMO: Numero Banche

820

794

779

774

773

       - 47

 

La tabella successiva evidenzia l’andamento delle voci più “interessanti” per la formazione dell’utile.

Diminuiscono gli interessi pagati dalla clientela (- 9,03%), ma declinano più velocemente quelli riconosciuti dalla banca ai depositanti (-23,07 %). Nel complesso il “margine di interesse” cresce del 10,89 per cento, passando da 36,411 miliardi di euro del 2001, a 40,377 miliardi del 2005.

Quanto ai proventi  dell’intermediazione, crollano del 61.65 per cento i ricavi da negoziazione (titoli ecc.) anche a seguito dei bagni causati dai consigli professionali circa gli investimenti in bond (Parmalat, Argentina, Cirio, Giacomelli, Finmek, Finmatica ecc.), mentre aumentano i ricavi dall’utilizzo da parte della clientela dei servizi offerti (+ 10,5 per cento).

Nel complesso, il “margine di intermediazione” cresce del 6,32 per cento, passando dai 69,570 miliardi di euro del 2001, ai 73,965 miliardi del 2005.

Aumentano i “costi operativi” (+15,12 per cento) a seguito della crescita delle spese per il personale (sebbene i dipendenti siano diminuiti di 7.220 unità in cinque anni), delle spese amministrative e per ammortamenti, delle imposte indirette.

In conclusione, il “risultato di gestione”  diminuisce – nel periodo -  del 4, 56 per cento; ma diminuiscono fortemente le “rettifiche e gli accantonamenti” (-43,33 %), tanto da portare l’”utile lordo” dai 18,649 miliardi di euro del 2001 ai 22,635 miliardi del 2005. Con la diminuzione delle imposte dirette (-16,61 %) l’ ”utile netto” dell’intero comparto passa dagli 11,233 miliardi del 2001,  ai 16,451 del 2005 (+ 46,45 per cento).

 

Come si perviene all’ ”utile netto” del settore creditizio

(in miliardi di euro – Fonte Bankitalia)

 

2001

2002

2003

2004

2005

2005/2001

Interessi attivi

88,775

81,109

75,456

74,834

80,762

- 9,03 %

Interessi passivi

51,329

41,704

35,381

34,520

39,488

- 23,07 %

Saldo derivati a copertura int.

- 1,036

- 1,296

- 1,654

- 1,322

-897

+ 13,42 %

MARGINE D’INTERESSE

36,411

38,108

38,420

38,992

40,377

+ 10,89 %

Ricavi da negoziazione

2,443

1,399

2,733

1,589

0,937

- 61,65 %

Ricavi da servizi

12,734

11,827

11,928

12,690

14,076

+ 10,54 %

Ricavi da altre operazioni

12,569

10,195

9,412

9,122

10,353

- 17,63 %

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE (*)

69,570

67,388

69,343

69,702

73,965

+ 6,32 %

Spese per il personale

20,966

22,011

23,166

22,859

23,620

+ 12,66 %

MEMO: Numero dipendenti

343.687

340.581

337.413

336.877

336.467

n. dip. - 7.220

Spese amm.ve e ammortamenti

15,140

15,974

16,784

17,012

17,675

+ 16,74 %

Imposte indirette

2,341

2,320

2,325

2,351

2,966

+ 26,70 %

COSTI OPERATIVI

38,447

40,304

42,275

42,221

44,261

+ 15,12 %

RISULTATO DI GESTIONE (**)

31,123

27,084

27,067

27,482

29,704

- 4,56 %

Rettifiche e accantonamenti

12,473

11,167

11,235

6,805

7,069

- 43,33 %

UTILE LORDO (***)

18,649

15,917

15,832

20,677

22,635

+ 21,37 %

Imposte dirette

7,416

6,022

4,737

5,706

6,184

- 16,61 %

UTILE NETTO

11,233

9,895

11,095

15,158

16,451

+ 46,45 %

 

(*) Margine di intermediazione = Interessi attivi - interessi passivi + saldo derivati + ricavi

(**) Risultato di gestione = margine di intermediazione – Costi operativi

(***) Utile lordo = Risultato di gestione – Rettifiche e accantonamenti

                          

Le prime 21 banche aggregano utili per circa 11 miliardi di euro, 21.298 miliardi delle vecchie lire: un utile medio di 1.000 miliardi di lire per ognuna delle prime 21 banche.  Spiccano: Banca Intesa con 3,025 miliardi; Unicredito (comprese le nuove acquisizioni), con 2,470; SanPaolo-IMI con 1,983; Capitalia con 1,028 miliardi.

Da rimarcare la perdita di Banca Popolare di Intra: -113 milioni di euro e quella di Banca Popolare Italiana (ex Popolare di Lodi): -54 milioni di euro.

Con i dati riportati, con l’utile netto cresciuto quasi del 50 per cento in 5 anni, è ragionevole pretendere che nel novero delle aziende coinvolte dall’eliminazione del cuneo fiscale, non siano ricomprese le aziende bancarie.

Non si tratta di atteggiamento moralistico, ma puramente economico: un paese che cerca, arrancando, di risalire la china del commercio internazionale, non può destinare risorse ad un settore che, da anni,  gode di salute invidiabile, distogliendole da comparti che faticano a tenere il passo dei competitori stranieri (Francia e Germania in testa).


 

La PignattA n° 15

I conti in tasca alle banche.

 

di Mauro Novelli      13.6.2006

 

 

 

 

I “Supplementi al bollettino statistico della banca d’Italia” sono preziosi ed offrono una miniera di dati anche sul sistema bancario e finanziario di questo Paese.

Il supplemento “Istituti finanziari e monetari: banche e fondi comuni monetari” riporta il conto economico del settore bancario. In particolare, il n° 47/2002 (agosto 2002) ed il n° 32/2006 (giugno 2006) ci permettono di valutare l’andamento del conto economico delle banche (dal 1999 al 2004 – ultimo anno riportato), permettendo un raffronto finanziario prima e dopo l’introduzione dell’euro e col succedersi dei governi, da quelli di centrosinistra e quello di Berlusconi.

Intanto meraviglia l’andamento dell’Utile netto: dal 1999 al 2004 è aumentato del 52,36 per cento, passando da 9,949  a 15,158 miliardi di euro. Per inciso, l’utile netto del 1997 era pari a solo 1,392 miliardi di euro.

Con il paese quasi in apnea, il settore creditizio ha goduto di una salute invidiabile.

Ma ancor di più meraviglia l’incidenza delle imposte dirette sull’utile lordo: nel 1999 incidevano per il 39,48 per cento; nel 2004 solo del 27,35 per cento. In sei anni sono diminuite del 12,08 per cento. Qui Berlusconi ha avuto ragione: meno tasse, forse non per tutti, ma per le banche, si! Tanto più che le imposte indirette sono aumentate solo del 3,39 per cento nei sei anni considerati.

 

 

Utile del settore creditizio

(miliardi di euro) (Fonte Bankitalia)

 

 

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2004/1999

UTILE LORDO

16,439

22,684

18,649

15,917

15,832

20,863

+ 26,91 %

IMPOSTE DIRETTE

6,490

8,586

7,416

6,022

4,737

5,706

- 12,08 %

UTILE NETTO

9,949

14,098

11,233

9,895

11,095

15,158

+ 52,36 %

 

 

 Incidenza % delle Imposte dirette sull’ Utile lordo

39,48 %

37,85 %

39,77 %

37,83 %

29,92 %

27,35 %

 

 

MEMO: Imposte indirette

2,274

2,357

2,341

2,320

2,325

2,351

+ 3,39 %

MEMO: Dividendi

6,046

7,727

7,439

6,582

7,341

8,938

+ 47,83 %

MEMO: Numero Banche

861

828

820

794

779

773

- 88 unità

 

 

 

 

Ma come si forma l’ ”utile lordo” ?

 

Bankitalia fornisce tutte le voci di conto economico in grado di permettere il calcolo.

Occorrerà valutare il “margine di interesse” (interessi attivi per le banche - interessi passivi ±saldo derivati a copertura); sommare a questo i ricavi (da negoziazione titoli, da servizi, da altre operazioni) per giungere a quantificare il “margine di intermediazione”; sottrarre a questo i “costi operativi” (spese per il personale + spese amministrative + ammortamenti + imposte indirette) per giungere al “risultato di gestione”. Sottraendo a questo risultato le rettifiche e gli accantonamenti, perverremo all’”utile lordo”.

 

La tabella seguente  quantifica le voci appena richiamate dal 1999 al 2004 e  facilita la comprensione dei processi finanziari.

 

 

 

 

 

 

Come si perviene all’Utile netto del settore creditizio

(in miliardi di euro – Fonte Bankitalia)

 

 

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2004/1999

Interessi attivi

67,421

80,728

88,775

81,109

75,456

74,834

+ 11,00 %

Interessi passivi

36,408

46,957

51,329

41,704

35,381

34,520

- 5,19 %

Saldo derivati a copertura

0,893

0,512

- 1,036

- 1,296

- 1,654

- 1,322

 

 TOT. MARGINE D’INTERESSE

31,907

34,283

36,411

38,108

38,420

38,992

+ 22,21 %

Ricavi da negoziazione

2,967

2,528

2,443

1,399

2,733

1,589

- 46,44 %

Ricavi da servizi

11,971

14,473

12,734

11,827

11,928

12,690

+ 6,01 %

Ricavi da altre operazioni

6,912

9,341

12,569

10,195

9,412

9,122

+ 31,97 %

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE (*)

58,025

65,656

69,570

67,388

69,343

69,702

+ 20,12 %

segue tabella

 

 

 

 

 

 

 

Spese per il personale

20,503

20,621

20,966

22,011

23,166

22,859

+ 11,49 %

MEMO: Numero dipendenti

340.470

344.045

343.687

340.581

337.413

336.877

- 3.593 (unità)

Spese amm.ve e ammortamenti

12,331

13,686

15,140

15,974

16,784

17,012

+ 37,96 %

Imposte indirette

2,274

2,357

2,341

2,320

2,325

2,351

+ 3,39 %

COSTI OPERATIVI

35,108

36,664

38,447

40,304

42,275

42,221

+ 20,26 %

 

 

 

 

 

 

 

 

RISULTATO DI GESTIONE (**)

22,917

28,991

31,123

27,084

27,067

27,481

+ 19,92 %

 

 

 

 

 

 

 

 

Rettifiche e accantonamenti

6,478

6,307

12,473

11,167

11,235

6,618

+ 2,16 %

UTILE LORDO (***)

16,439

22,684

18,649

15,917

15,832

20,863

+ 26,91 %

IMPOSTE DIRETTE

6,490

8,586

7,416

6,022

4,737

5,706

- 12,08 %

UTILE NETTO

9,949

14,098

11,233

9,895

11,095

15,158

+ 52,36 %

 

(*) Margine di intermediazione = Interessi attivi - interessi passivi + saldo derivati + ricavi

(**) Risultato di gestione = margine di intermediazione – Spese ed imposte indirette

(***) Utile lordo = Risultato di gestione – Rettifiche e accantonamenti

 


 

 

A) MARGINE D’INTERESSE

Sia gli interessi attivi (per la banca) che quelli passivi hanno avuto un andamento abbastanza simile negli anni considerati, con una impennata per entrambi nel 2001. Di fatto però, mentre gli interessi attivi sono cresciuti del +11,00 per cento in sei anni, quelli passivi hanno subito un calo di – 5,19 per cento.

Tale andamento ha dato luogo ad una crescita del margine d’interesse pari a + 22,21 per cento dal 1999 al 2004.

In soldoni, nel 2004 le banche hanno introitato per interessi 38,992 miliardi di euro, oltre un quinto in più rispetto al 1999 quando il saldo fu di 31,907.

 

 

 

MARGINE D’INTERESSE (Int. Attivi - Int. Passivi ± saldo derivati)

 

 

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2004/1999

Interessi attivi

67,421

80,728

88,775

81,109

75,456

74,834

+ 11,00 %

Interessi passivi

36,408

46,957

51,329

41,704

35,381

34,520

- 5,19 %

Saldo derivati a copertura

0,893

0,512

- 1,036

- 1,296

- 1,654

- 1,322

 

 TOT. MARGINE D’INTERESSE

31,907

34,283

36,411

38,108

38,420

38,992

+ 22,21 %

 


 

B) MARGINE DI INTERMEDIAZIONE.

Se al “margine d’interesse” sommiamo i ricavi introitati per altre attività bancarie (negoziazione titoli, servizi, altre operazioni) perveniamo al “margine d’intermediazione”. In sei anni questo è cresciuto del 20,12 per cento, passando da  58,025  miliardi di euro a  69,702  miliardi di euro. Da notare il quasi dimezzamento degli introiti per  negoziazione titoli.

Insomma, i ricavi per l’attività bancaria complessiva sono cresciuti di oltre 11,5 miliardi di euro dal 1999 al 2004.

 

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE (Margine d’interessi + ricavi)

 

 

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2004/1999

TOT. MARGINE D’INTERESSE

31,907

34,283

36,411

38,108

38,420

38,992

+ 22,21 %

Ricavi da negoziazione

2,967

2,528

2,443

1,399

2,733

1,589

- 46,44 %

Ricavi da servizi

11,971

14,473

12,734

11,827

11,928

12,690

+ 6,01 %

Ricavi da altre operazioni

6,912

9,341

12,569

10,195

9,412

9,122

+ 31,97 %

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE

58,025

65,656

69,570

67,388

69,343

69,702

+ 20,12 %

 

 

 

 

 

C) COSTI OPERATIVI

Si tratta dei costi “industriali” affrontati dalla banca.

Nel 1999 erano pari a 35,108 miliardi, passati a 42,221 miliardi nel 2004, con un incremento del 20,26 per cento.

Di particolare entità le spese per il personale passate da 20,503 miliardi a 22,859, con un aumento dell’11,49 percento nonostante il calo di 3.593 unità dei dipendenti bancari: dai 340.470 nel 1999, ai 336.877 nel 2004.

Nello stesso periodo le imposte indirette sono aumentate solamente del 3,39 per cento.

Ricordiamo che le imposte dirette sono diminuite di - 12,08 per cento nei sei anni.

 

COSTI OPERATIVI

 

 

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2004/1999

Spese per il personale

20,503

20,621

20,966

22,011

23,166

22,859

+ 11,49 %

MEMO: Numero dipendenti

340.470

344.045

343.687

340.581

337.413

336.877

- 3.593 (unità)

Spese amm.ve e ammortamenti

12,331

13,686

15,140

15,974

16,784

17,012

+ 37,96 %

Imposte indirette

2,274

2,357

2,341

2,320

2,325

2,351

+ 3,39 %

COSTI OPERATIVI

35,108

36,664

38,447

40,304

42,275

42,221

+ 20,26 %

 


 

D) RISULTATO DI GESTIONE

Se si sottraggono i “costi operativi” al “margine di intermediazione” perveniamo al “risultato di gestione” dell’attività bancaria. In sei anni questa voce è passata da 22,917 miliardi di euro del 1999  a 27,481 miliardi del 2004, con un incremento del 19,92 per cento nei sei anni.

 

 

 

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2004/1999

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE

58,025

65,656

69,570

67,388

69,343

69,702

+ 20,12 %

COSTI OPERATIVI

35,108

36,664

38,447

40,304

42,275

42,221

+ 20,26 %

RISULTATO DI GESTIONE

22,917

28,991

31,123

27,084

27,067

27,481

+ 19,92 %

 

 

 

E) UTILE LORDO e UTILE NETTO

Se al “risultato di gestione” sottraiamo le “rettifiche e gli  accantonamenti” perverremo all’”utile lordo”. Questo è  passato dai 16,439 miliardi di euro del 1999, ai 20,863 miliardi del 2004, con un aumento del 26,91 per cento.

Detraendo infine le “imposte dirette”, si avrà la quantificazione dell’”utile netto” del settore bancario, aumentato di  + 52,36 per cento, passato nei sei anni da  9,949 miliardi a 15,158 miliardi .

 

UTILE LORDO (Risultato di gestione – rettifiche e accantonamenti)

UTILE NETTO (Utile lordo – Imposte dirette)

 

 

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2004/1999

RISULTATO DI GESTIONE

22,917

28,991

31,123

27,084

27,067

27,481

+ 19,92 %

 

 

 

 

 

 

 

 

Rettifiche e accantonamenti

6,478

6,307

12,473

11,167

11,235

6,618

+ 2,16 %

UTILE LORDO

16,439

22,684

18,649

15,917

15,832

20,863

+ 26,91 %

IMPOSTE DIRETTE

6,490

8,586

7,416

6,022

4,737

5,706

- 12,08 %

UTILE NETTO

9,949

14,098

11,233

9,895

11,095

15,158

+ 52,36 %

 

 

 

Ricordiamo, in conclusione, che nel 2005 le prime 20 banche (delle 784 operative a fine anno) hanno avuto utili “netti” pari ad oltre 10,7 miliardi di euro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] GRUPPI DIMENSIONALI DI BANCHE. Classificazione in cinque gruppi: maggiori, grandi, medie, piccole e minori. La attuale classificazione in gruppi dimensionali è stata effettuata sulla base della media centrata a 5 termini dei valori trimestrali del totale dei fondi intermediati, attribuendo peso 1 all’ultimo trimestre del 2000 e del 2001 e peso 2 ai trimestri intermedi, Di seguito si riportano i criteri di attribuzione ai gruppi: – banche maggiori: fondi intermediati medi superiori a 45 miliardi di euro; – banche grandi: fondi intermediati medi compresi tra 20 e 45 miliardi di euro; – banche medie: fondi intermediati medi compresi tra 7 e 20 miliardi di euro; – banche piccole: fondi intermediati medi compresi tra 1 e 7 miliardi di euro; – banche minori: fondi intermediati medi inferiori a 1 miliardo di euro.

 

[2] I “finanziamenti per cassa” si differenziano dagli “impieghi” per l’assenza delle sofferenze e per la presenza dei “pronti

contro termine”.