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DOSSIER “SCUOLA”

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ARCHIVIO GENERALE  DEL DOSSIER  

TUTTI I DOSSIER


top          ARTICOLI DEL  26 e 27 febbraio 2008      #TOP


Report "Schola"

Caro libri, arriva il <tetto> anche ai licei ( da "Gazzetta di Parma, La" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: anche ai licei LO ANNUNCIA IL MINISTRO FIORONI SCUOLA LO ANNUNCIA IL MINISTRO FIORONI Caro libri, arriva il "tetto" anche ai licei ROMA II Basta con gli aumenti dei libri di testo: dal prossimo anno scolastico ci sarà un "tetto" anche per licei e istituti superiori, dove al biennio si può arrivare a spendere oltre 700 euro per acquistare i testi necessari.

Per decreto la spesa per l'anno 2008-2009 dovrà rimanere entro un "tetto" ( da "Cittadino, Il" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Per questo il ministro Fioroni ha deciso di correre ai ripari mettendo un tetto alla spesa dei libri per le superiori. Lo aveva annunciato già alla fine dello scorso agosto e ora ha varato un decreto che mette nero su bianco: per un istituto professionale la spesa non potrà superare in media 913 euro;

Quota rosa al 30% Ecco le donne del Pd Con la Sereni anche Anna Rita Fioroni ( da "Nazione, La (Umbria)" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ecco le donne del Pd Con la Sereni anche Anna Rita Fioroni ? PERUGIA ? LE DONNE CERCANO di far valere, per le liste elettorali, la strategia della parità di genere a suo tempo annunciata da Walter Veltroni. Ieri sera una 'delegazione al femminile ha chiesto un confronto con Piero Mignini, segretario provinciale del Pd perugino.

[FIRMA]RAFFAELLO MASCI ROMA Quanto dovranno spendere le famiglie per i libri di testo dei prop ( da "Stampa, La" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ma il ministro Beppe Fioroni, al grido di "la scuola non è un lusso", ha voluto fare di più, allargando questa misura all'intero corso delle superiori. A questo scopo ha istituito una commissione per il monitoraggio della spesa libraria in tutta Italia e, alla luce dei dati raccolti, ha definito dei limiti di spesa per ogni anno e per ogni ordine di studi (

Il decreto Dopo un anno di lavoro i risultati sul tavolo di Fioroni La scuola non deve essere un lusso ( da "Stampa, La" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: I NOSTRI SOLDI DAI FIGLI ALL'AUTO Il decreto Dopo un anno di lavoro i risultati sul tavolo di Fioroni "La scuola non deve essere un lusso".

CARO SCUOLA FIORONI FISSA I LIMITI DI SPESA: PER I LICEI 1.490 EURO NEI 5 ANNI. INSORGONO GLI EDITORI: SIAMO STATI ESCLUSI 0 Libri di testo, ecco il calmiere di Fioroni. Ed è subit ( da "Giorno, Il (Nazionale)" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: CARO SCUOLA FIORONI FISSA I LIMITI DI SPESA: PER I LICEI 1.490 EURO NEI 5 ANNI. INSORGONO GLI EDITORI: "SIAMO STATI ESCLUSI" Libri di testo, ecco il calmiere di Fioroni. Ed è subito rissa ? ROMA ? TRA I 120 e i 140 euro l'anno per gli alunni di un quinto professionale e sui 370 per quelli di un terzo liceo classico.

Fioroni: studiare non è un lusso ( da "Giornale di Brescia" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: acquisto dei libri: il risparmio medio sarà di 200 euro all'anno a famiglia Fioroni: studiare non è un lusso ROMA Studiare non può essere un lusso per pochi. E rischia di diventarlo se i testi scolastici costano troppo. Per questo il ministro Fioroni ha deciso di correre ai ripari mettendo un tetto alla spesa dei libri per le superiori.

Aosta, il prof pedofilo cambia lavoro ( da "Messaggero Veneto, Il" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: polemica è stata espressa dal ministro Fioroni. Soddisfazione anche dell'avvocato della difesa Giuseppe Greppi:"È una strada - ha detto - che concilia l'interesse pubblico, della famiglia e della scuola. La persona collocata fuori ruolo può chiedere in futuro di rientrare nella sua precedente professione, ma non è interesse del mio assistito avanzare una richiesta di questo genere"

Pochi insegnanti, è protesta a pacentro ( da "Centro, Il" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Caparso aveva interessato il ministro alla Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni. "Ma a distanza di mesi", afferma il sindaco, "i disagi restano". Nella scuola primaria, che dipende dal IIº circolo didattico di Sulmona, le insegnanti sono 4 invece di sei. Il Comune progetta di istituire un circolo didattico autonomo, con Cansano e Campo di Giove.

Concorsi solo per i bidelli così la scuola non migliora ( da "Messaggero Veneto, Il" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Fioroni, pur ammettendo che c'è un'emergenza educativa, ha introdotto dei correttivi, ma non si è impegnato per la qualità della scuola, che resta l'obiettivo dell'autonomia scolastica. Scorrendo i risultati delle indagini dell'Ocse e del progetto Pisa, che si propone di misurare la capacità dei quindicenni europei di applicare alla realtà di tutti i giorni le conoscenze di matematica,

I LICEI sono i più cari, ma anche alcuni istituti tecnici non scherzan ( da "Resto del Carlino, Il (Rimini)" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: decreto firmato dal ministro alla Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni contro il fenomeno del caro libri. NEL DECRETO Fioroni ha stabilito un tetto di spesa per ogni tipo di scuola anno per anno (dalla prima alla quinta) prevedendo un margine di incremento non superiore al 10%. Un tetto che fissa ad esempio a 320 euro il costo massimo per i testi del primo anno al liceo classico,

Fioroni mette a stecchetto i licei ( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: anno i tetti di spesa anche per i libri delle superiori Fioroni mette a stecchetto i licei I classici i più colpiti: dovranno ridurre il costo fino al 20% L'operazione più ardua riguarderà probabilmente i licei, in particolare i classici. I docenti delle superiori, chiamati ad adottare entro maggio i libri di testo per il prossimo anno scolastico, infatti dovranno attenersi anch'

A Pasqua le ferie non sbocciano ( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: accordo finalmente raggiunto con il ministero della pubblica istruzione, Beppe Fioroni. A capitanare l'opposizione in Conferenza, la Lombardia e la Sicilia, che hanno dichiarato la loro indisponibilità a rivedere il calendario per il prossimo anno (peraltro in molti casi già deliberato), e a trattare con Rutelli su una competenza che è invece specificatamente regionale.

Motta: un mossa improvvisata, i libri sono già stampati ( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: So solo che in questi due anni di rapporti con il ministro Fioroni non è la prima volta che dobbiamo fare i conti con scelte calate dall'alto. D. A che cosa si riferisce? R. Per esempio, alla storia dei nuovi programmi voluti da Fioroni, a cui avremmo dovuto adeguare i libri prima ancora che gli stessi programmi fossero definiti, alla storia dei tetti di spesa per le medie,

Concorso ispettivo già nella bufera ( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: secondo gli impegni del ministro Fioroni) e cadrà così anche l'ultima differenza retributiva, non ci saranno ragioni per non far ritornare anche formalmente gli ispettori nel comparto scuola. Con l'ulteriore conseguenza che nell'ambito della stessa dirigenza non serviranno concorsi per svolgere questa o quella funzione ma solo procedure di mobilità a domanda o d'

"è vero, bisogna cambiare i programmi" ( da "Repubblica, La" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: La ragione è l'eccesso di stimoli che arrivano dal mondo esterno, che finisce per disorientarli". E la scuola elementare che cosa può fare? "La riforma Fioroni prevede programmi più complessi, più difficili ma sicuramente più simili a quelli delle medie. Questo potrebbe aiutare a colmare il divario". (f.v.).

Tetto per i libri scolastici ( da "Provincia di Cremona, La" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: multe a chi sfora Tetto per i libri scolastici Il ministro Fioroni 'Studiare non è un lusso di Simona Placchi ROMA ? Studiare non può essere un lusso per pochi. E rischia di diventarlo se i testi scolastici costano troppo. Per questo il ministro Fioroni ha deciso di correre ai ripari mettendo un tetto alla spesa dei libri per le superiori.

ROMA - La questione cattolica spiazza Walter Veltroni: nel giorno della presentazione del programma, il segretario del Pd è costretto a rincorrere un tema scomodo che in qualche mo ( da "Adige, L'" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: osserva Beppe Fioroni - i cattolici rappresentino nel Pd una forte area, non sembra sufficiente. I teo-dem, per esempio, vorrebbero assicurazioni vincolanti sul rispetto della carta dei principi democratici e la stessa Rosy Bindi polemizza a distanza con Emma Bonino, pur escludendo che il profondo disagio di questi giorni si possa tradurre nella nascita di una corrente organizzata.

Libri, un risparmio anche di 200 euro ( da "Tirreno, Il" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Per questo il ministro Fioroni ha deciso di correre ai ripari mettendo un tetto alla spesa dei libri per le superiori. Lo aveva annunciato già alla fine dello scorso agosto e ora ha varato un decreto che mette nero su bianco: per un istituto professionale la spesa non potrà superare in media 913 euro;

Libri di testo, ecco i tetti di spesa al liceo 1490 euro, 913 nei professionali - mario reggio ( da "Repubblica, La" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Giuseppe Fioroni, ha firmato il decreto che, per la prima volta in Italia, fissa la spesa massima di spesa per ognuno dei tanti indirizzi della scuola superiore. Ad oggi, secondo i tecnici del ministero, che hanno compiuto l'indagine sul campo, il 40 per cento degli istituti superiori ha "superato il tetto massimo".

Famiglia cristiana: pasticcio veltroniano - maria berlinguer ( da "Tirreno, Il" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Giuseppe Fioroni, vicino a Franco Marini ed esponente di spicco dell'ex area popolare, interpellato da Radio radicale, avverte che se i radicali sottroscriveranno il programma, rinunciando a una serie infinita di disegni di legge, "quello che sembrava un problema diventa per noi un'opportunità", è la teodem Paola Binetti a chiamare alla rivolta i cattolici del Pd.

Fissato il tetto di spesa per i libri nelle superiori: si va da 913 a 1490 euro ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Fioroni firma il decreto Plauso dei consumatori: nei primi due anni un risparmio di 200 euro per ogni famiglia Fissato il tetto di spesa per i libri nelle superiori: si va da 913 a 1490 euro SCUOLA ROMA Non più di 370 euro per una terza classe di un liceo classico e non oltre 120-140 euro per una quinta professionale.

Veltroni: "ecco come cambieremo l'italia" - goffredo de marchis ( da "Repubblica, La" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: C'erano Beppe Fioroni, Dario Franceschini, Goffredo Bettini, Andrea Orlando, Maurizio Migliavacca, Nicola Latorre, i rappresentanti di Bindi, Letta, Bersani. I candidati scelti da Roma dovrebbe essere circa 100, divisi salomonicamente così: 50 di Veltroni, 50 delle altre componenti.

Libri scolastici, 200 euro di risparmio ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: PER LE SUPERIORI FIORONI: "STUDIARE NON PUO ESSERE UN LUSSO PER POCHI" Libri scolastici, 200 euro di risparmio ROMA Al classico e allo scientifico spesa massima di 1490 euro per 5 anni Andrea Meneghetti II Dalle parole ai fatti. Il ministero della Pubblica Istruzione ha firmato ieri un decreto con cui vengono fissati già per l'anno scolastico 2008/

Risparmi anche di 200 euro a famiglia ( da "Nuova Sardegna, La" del 26-02-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola

Abstract: Ecco le cifre del tetto di spesa per i libri di testo fissato dal ministro Fioroni Risparmi anche di 200 euro a famiglia NON più di 370 euro per una terza del classico e non oltre 120-140 euro per una quinta professionale. E ancora: non più di 1.490 euro per tutti i 5 cinque anni di liceo e non oltre 913 per il ciclo degli istituti professionali.

Sì al tetto sul caro-libri, gli editori protestano Decreto Fioroni per le superiori: dai 913 euro per il ciclo dei professionali ai 1490 euro dei licei ( da "Unita, L'" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: gli editori protestano Decreto Fioroni per le superiori: dai 913 euro per il ciclo dei professionali ai 1490 euro dei licei di Maristella Iervasi OCCHIO ALLA SPESA Anche per le scuole superiori ci sarà un tetto di spesa per l'acquisto dei libri di te- sto. Non più di 120-140 euro l'anno per una quinta professionale, e al massimo 370 euro per una terza del liceo classico.

<Se i programmi sono contro i valori ci si deve opporre> ( da "Corriere della Sera" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Giuseppe Fioroni, la relazione più attesa ("Il bene comune nella società globalizzata") tra quelle (di Andrea Riccardi, Giorgio Formigoni, Franco Garelli) che verranno svolte domani pomeriggio alla convention tra le diverse anime della galassia cattolica del Partito democratico (dai bindiani, ai popolari, ai teodem).

Il segretario e il partito ( da "Corriere della Sera" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2008-02-26 num: - pag: 6 categoria: BREVI Il segretario e il partito \\ Anche quel gruppetto di radicali ha sottoscritto il programma Giuseppe Fioroni.

Pedofilia: trasferito il prof di Aosta ( da "Corriere della Sera" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: In qualsiasi momento - ha commentato Giuseppe Greppi, l'avvocato di Frachey - il mio assistito potrà chiedere di rientrare a scuola. Ma non è suo interesse farlo, consideriamo equa questa intesa". Soddisfatta la Regione, che ha informato il ministro Giuseppe Fioroni della soluzione trovata: "Era ciò che volevamo fin dall'inizio". V.Sc.

Libri di testo, è di 370 euro la spesa massima ( da "Corriere della Sera" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Fioroni: l'istruzione non è un lusso. Gli editori: dovevamo essere consultati Libri di testo, è di 370 euro la spesa massima ROMA - La spesa per l'acquisto dei libri di testo non dovrà superare i 1.491 euro nei cinque anni del liceo classico, 1.

Arriva un tetto al costo dei libri ( da "Sole 24 Ore, Il" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Polemica Fioroni-editori Arriva un tetto al costo dei libri Luigi Illiano ROMA è botta e risposta tra il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, e gli editori italiani sui tetti di spesa fissati per il costo dei libri scolastici della secondaria superiore.

Studiare non sarà più un lusso ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Fioroni fissa i tetti di spesa: il ciclo di studi più caro è il classico, più economici gli istituti professionali Studiare non sarà più un lusso Fioroni fissa i tetti di spesa: il ciclo di studi più caro è il classico, più economici gli istituti professionali Non più di 1500 euro per i libri nelle superiori --> Non più di 1500 euro per i libri nelle superiori Un decreto del ministro

Questione cattolica , Pannella imbarazza il Pd ( da "Manifesto, Il" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il gran ciambellano degli ex popolari Beppe Fioroni spiegava che "il vero voto utile per i cattolici è quello per il Pd" mentre la spalla di Veltroni Giorgio Tonini aggiungeva che "la presenza dei cattolici nel Pd non è simbolica ma cospicua come in nessun altro partito". Più preoccupato l'ultimo segretario dei popolari, il dossettiano Pierluigi Castagnetti che a Veltroni chiede "

Quel malessere dei cattolici a braccetto con la Bonino ( da "Eco di Bergamo, L'" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro Fioroni confida che quando la Bonino e gli altri avranno "giurato" sulle tavole del programma del Pd ? che comunque sono abbastanza vaghe ma non per questo favorevoli a tesi cattoliche, per esempio sulla legge 194 ? saranno come incatenati al loro giuramento.

"Famiglia cristiana" contro Veltroni <Pasticcio in salsa pannelliana> ( da "Liberazione" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Lo fa intendere Famiglia cristiana che polemizza con il ministro Fioroni: avrebbe ragione di non preoccuparsi della pattuglia dei candidati radicali se esistesse la possibilità di boicottarla col voto di preferenza. Ma siccome le liste saranno invece bloccate, questa piega libertaria deve allarmare. "La gara tra chi è più cattolico e più laico rischia di far male al Paese",

Libri, budget bloccati 1.490 euro nei licei ( da "Eco di Bergamo, L'" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Fioroni ha stabilito il "tetto" da non sforare Il 40% delle classi dovrà abbassare la spesa Studiare non può essere un lusso per pochi. E rischia di diventarlo se i testi scolastici costano troppo. Per questo il ministro Fioroni ha deciso di correre ai ripari mettendo un tetto alla spesa dei libri per le superiori.

E' una speculazione arrogante per niente a favore dei cittadini. Non serve a rego ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: La commessa di Acqua & Sapone Mariella Fioroni aggiunge: "Non mi sembra un iniziativa a favore di noi lavoratori se dobbiamo pagare fino a 8 euro al giorno". Carmen Dolciami è titolare della lavanderia 13 Dal: "Non sono assolutamente d'accordo perché noi negozianti siamo penalizzati.

Veltroni ancora troppo vagonon dice quali spese taglierà ( da "Secolo XIX, Il" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: si comincerà ad avere un quadro chiaro delle forze in campo e soltanto dalla metà del mese i sondaggi acquisteranno la credibilità necessaria. Su un punto, tuttavia, ci permettiamo di insistere fin d'ora: la credibilità dei programmi e delle promesse relative. La sterzata riformista del Partito democratico lo ha portato a fare propri molti temi classici del centrodestra,

Il settimanale dei Paolini punta il dito anche sulla candidatura di Veronesi come capolista della Lombardia ( da "Libertà" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Giuseppe Fioroni, vicino a Franco Marini ed esponente di spicco dell'ex area popolare, interpellato da Radio radicale, avverte che se i radicali sottroscriveranno il programma, rinunciando a una serie infinita di disegni di legge, "quello che sembrava un problema diventa per noi un'opportunità", è la teodem Paola Binetti a chiamare alla rivolta i cattolici del Pd.

La misura riguarda 2 milioni e 600mila studenti e entrerà in vigore nel 2008/2009 ( da "Libertà" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Giuseppe Fioroni perchè "studiare non può diventare un lusso per pochi". Una novità che vede il 40% delle classi già "fuori budget". La misura riguarda circa 2 milioni e 600mila studenti e entrerà in vigore nel 2008/2009. Prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola la spesa massima complessiva della dotazione libraria.

Un tetto al caro-libri nelle superiori ( da "Messaggero Veneto, Il" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: terza del classico e di 140 per una quinta professionale Il ministro Fioroni: studiare non è un lusso. Protestano gli editori: non ci ha consultati ROMA. Non più di 370 euro per una terza del classico e non oltre 120-140 euro per una quinta professionale. E ancora: non più di 1.490 euro per tutti i 5 cinque anni di liceo e non oltre 913 per il ciclo degli istituti professionali.

SCUOLA/CARO LIBRI, IL MOIGE: " ORA UNA NUOVA EDIZIONE OGNI 5 ANNI, AGGIORNAMENTI IN ALLEGATI LEGGERI E SVILUPPO DEL MERCATO DELL'USATO" ( da "marketpress.info" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: interviene sul decreto firmato dal ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, con cui vengono fissati già per l'anno scolastico 2008/2009 i tetti di spesa per i testi scolastici scelti dai docenti per ciascun anno di scuola secondaria superiore. " Accogliamo con favore l'iniziativa del Ministero", ha affermato Bruno Iadaresta, Responsabile scuola del Moige.

SCUOLA E TETTI LIBRI MOTTA (AIE): "VALUTEREMO CON CALMA IL DECRETO MA ANCORA UNA VOLTA SIAMO STUPITI DI QUESTO METODO DI LAVORO" ( da "marketpress.info" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: che abbia veramente a cuore lo sviluppo della cultura e della conoscenza dei ragazzi. Di sicuro le continue riforme della scuola non hanno facilitato e non facilitano il lavoro degli insegnanti e degli editori; se si volesse intervenire in modo significativo si potrebbe seguire la proposta da noi avanzata di defiscalizzare, per fasce di reddito, l'acquisto dei libri scolastici".

SCUOLE SUPERIORI: UN TETTO PER IL PREZZO DEI LIBRI ( da "marketpress.info" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Giuseppe Fioroni, con cui vengono fissati per l'anno scolastico 2008/2009 i tetti di spesa per i testi scolastici scelti dai docenti per ciascun anno di scuola secondaria superiore. Dal prossimo anno, quindi, il costo dell'intera dotazione libraria dovrà essere mantenuto entro i limiti massimi di spesa indicati nel decreto.

I TITOLI DEI GIORNALI: CULTURA, ISTRUZIONE E INFORMAZIONE ( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Fioroni mette a stecchetto i licei - In classe separati e meglio - L'equiparazione tra statale e privato vale solo per gli insegnanti. Ata fuori - Motta: un mossa improvvisata, i libri sono gia stampati - Prof di religione, scatta la mobilita La Repubblica - E Sanremo si prende in giro tra elezioni e ultra-Baudi - Mostri da Ariston -

Scuola: fissati i tetti massimi di spesa per libri scolastici ( da "PrimaDaNoi.it" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: istruzione Giuseppe Fioroni con cui vengono fissati gia per l'anno scolastico 2008/2009 i tetti di spesa per i testi scolastici scelti dai docenti per ciascun anno di scuola secondaria superiore. Dal prossimo anno, quindi, a differenza di quanto e avvenuto in passato, il costo dell'intera dotazione libraria dovra essere mantenuto entro i limiti massimi di spesa indicati nel decreto.

Scuola, soldi e schiene: un tetto per il costo dei libri, a quando il digitale? ( da "Blogosfere" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: la fornisce un quanto mai apprezzabile intervento del ministro Fioroni. Leggiamo che comprare i libri per i licei classici e scientifici costerà al massimo 1490 euro per tutto il ciclo di studi mentre gli studenti degli istituti professionali dovranno sborsare per completare gli studi circa 913 euro. E quanto prevede il decreto firmato dal ministro della Pubblica Istruzione,

Negli istituti tecnici non si potranno superare i 1.200 euro nei 5 anni Per i licei il limite a 1.490 ( da "Arena.it, L'" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Provvedimento del ministro Fioroni per frenare l'aumento del costo dei testi Tetto alla spesa-libri I criteri in un decreto Negli istituti tecnici non si potranno superare i 1.200 euro nei 5 anni Per i licei il limite a 1.490   ROMA Studiare non può essere un lusso per pochi.

ISTRUZIONE. Provvedimento del ministro Fioroni per frenare l'aumento del costo dei testi ( da "Arena.it, L'" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Per questo il ministro Fioroni ha deciso di correre ai ripari mettendo un tetto alla spesa dei libri per le superiori. Lo aveva annunciato già alla fine dello scorso agosto e ora ha varato un decreto che mette nero su bianco: per un istituto professionale la spesa non potrà superare in media 913 euro;

Tetto al caro-libri, editori irritati ( da "Avvenire" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: ha commentato il ministro Giuseppe Fioroni illustrando il provvedimento che fissa il limite entro il quale deve essere la spesa complessiva dei libri per ogni classe di scuola superiore. Un tetto "a favore delle famiglie" aggiunge il viceministro Bastico, ma che, secondo i docenti, non sempre potrebbe essere rispettato.

Pedofilia, al professore condannato ( da "Libertà" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: per la conclusione della polemica è stata espressa dal ministro Fioroni nel corso di un colloquio telefonico con l'assessore Vierin che con Caveri sottolinea: "Solo in questa fase, e non certo prima della sentenza del giudice del Lavoro, era possibile trovare una soluzione diversa, la cui rapidità è stata possibile solo per i particolari meccanismi della legislazione regionale".

Fissato tetto di spesa per i libri delle superiori ( da "Blogosfere" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: ansa Il ministro Fioroni sul filo di lana prende un provvedimento accettabile, ma discutibile al tempo stesso. Ecco il testo della dichiarazione che, a nostro parere, è alquanto demagogica. " La scuola italiana farà, come sempre, tutta la sua parte per dimostrare che è possibile conciliare la qualità dell'insegnamento con costi sostenibili per le famiglie.

Gli ultimi della classe ( da "Avanti!" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Giuseppe Fioroni, con un apposito decreto completo di tutte le tabelle per ogni indirizzo e per ogni anno delle scuole superiori (per elementari e medie il "tetto" già esisteva). In parte la disposizione legislativa nasce dall'allargamento della scuola dell'obbligo ai primi due anni del liceo, ma anche per rispondere alle crescenti critiche nei confronti del caro libri scolastici,

ALT AL CARO-LIBRI NUOVI LIMITI DAL MINISTERO ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: LA SCUOLA Alt al caro-libri nuovi limiti dal ministero Caro-libri, arriva un decreto del ministro Fioroni per limitare il salasso cui vanno incontro le famiglie degli studenti salernitani. Il provvedimento riguarda le scuole superiori e andrà in vigore l'anno venturo. SERVIZIO A PAG. 32.

ALT AL CARO-LIBRI IL MINISTRO FISSA I NUOVI LIMITI ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: libri il ministro fissa i nuovi limiti Caro-libri, arriva un decreto del ministro Fioroni per limitare il salasso cui vanno incontro le famiglie degli studenti salernitani. Il provvedimento riguarda tutta l'Italia, ma è particolarmente importante per la Campania, visti gli aumenti dei testi scolastici nella nostra regione.

LA NOTIZIA ERA GIà TRAPELATA AD AGOSTO, POCO PRIMA DELL'INIZIO DEL NUOVO ANNO SCOLASTICO. ( da "Mattino, Il (City)" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Fioroni - che viene incontro ai circa 2 milioni e 600 mila ragazzi che frequentano le scuole statali superiori e che potrà consentire alle famiglie di contenere, almeno in parte, le spese per l'istruzione dei figli". "Il decreto prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola il prezzo massimo della dotazione libraria entro cui i docenti potranno operare le scelte"

STOP AL CARO LIBRI FISSATI NUOVI TETTI PER LE SUPERIORI ( da "Mattino, Il (Caserta)" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Fioroni - che viene incontro ai circa 2 milioni e 600 mila ragazzi che frequentano le scuole statali superiori e che potrà consentire alle famiglie di contenere, almeno in parte, le spese per l'istruzione dei figli". "Il decreto prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola il prezzo massimo della dotazione libraria entro cui i docenti potranno operare le scelte"

LIBRI SCOLASTICI TETTO DI SPESA PER LE SUPERIORI ( da "Mattino, Il (Avellino)" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Giuseppe Fioroni - che viene incontro ai circa 2 milioni e 600 mila ragazzi che frequentano le scuole statali superiori". Il decreto prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria entro la quale i docenti potranno operare le proprie scelte.

Valzer degli insegnanti di sostegno Il ministro risponde alle proteste di Lago ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Fioroni datata 21 febbraio, alla missiva dell'11 gennaio inviata dall'assessore comunale all'istruzione Giancarlo Lago.Veniva segnalato un caso di "mala-istruzione". Ossia il cambio di insegnante di sostegno per un'alunna diversamente abile frequentante la scuola primaria "Fava", con conseguenti effetti negativi considerando il particolare rapporto che si instaura in casi del genere.

Roma <Studiare non può diventare ( da "Gazzettino, Il" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Così il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, commenta la scelta di fissare un tetto di spesa per i libri di testo delle scuole superiori. "La scuola italiana farà, come sempre - afferma - tutta la sua parte per dimostrare che è possibile conciliare la qualità dell'insegnamento con costi sostenibili per le famiglie.

Superiori, al massimo 1490 euro per i libri ( da "Gazzettino, Il" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Fioroni, con cui vengono fissati già per l'anno scolastico 2008/2009 i tetti di spesa per i testi scolastici scelti dai docenti per ciascun anno di scuola secondaria superiore.Dal prossimo anno a differenza di quanto è avvenuto in passato, il costo dell'intera dotazione libraria dovrà essere mantenuto entro i limiti massimi di spesa indicati nel decreto.

Sussurri e grida dei cattolici fanno fischiare le orecchie a Veltroni ( da "Panorama.it" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Beppe Fioroni o Enzo Carra, cioè esponenti organici della sinistra antiberlusconiana. Pezzi da novanta con molti consensi sul territorio. I loro attacchi ai radicali suonano come critiche a Veltroni: e la gioiosa macchina da guerra di Walter rischia di incepparsi di fronte a questa inopinata riedizione della guerra tra guelfi e ghibellini.

SCUOLA: APREA, GRADUATORIE PERMANENTI A ESAURIMENTO 50% POSTI VACANTI ( da "Asca" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: stato il ministro Fioroni che, al contrario, ha previsto l'azzeramento delle graduatorie poi trasformate in graduatorie ad esaurimento. ''Noi conosciamo bene la scuola -ha concluso Aprea- e le nostre proposte saranno sempre responsabili e compatibili con le situazioni pregresse anche quando, come nel caso dei precari,

Socialisti, da soli per vivere ( da "AprileOnline.info" del 26-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: democratico andranno uniti in campagna elettorale per il rinnovo dei governi locali, con programmi riformisti avanzati nell'interesse delle popolazioni, all'insegna della continuità della collaborazione fra i due partiti e del rinnovamento della politica". Aggiungendo: "Ciò che è avvenuto qui può costituire un rinnovato patto di solidarietà fra i due partiti della sinistra riformista"

<Studiare non è un lusso>, tetto al costo dei libri Il ministro Fioroni vara il decreto per mettere un freno ai prezzi dei testi che sono utilizzati nelle scuole superiori Protesta ( da "Provincia di Como, La" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: tetto al costo dei libri Il ministro Fioroni vara il decreto per mettere un freno ai prezzi dei testi che sono utilizzati nelle scuole superiori Protestano gli editori: "Lacune e metodo sbagliato". Dubbi dei presidi, il Codacons: le scuole non rispettano i limiti ROMA Studiare non può essere un lusso per pochi.

Un partito, molte culture ( da "EUROPA.it" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: FEDERICO ORLANDO Ha ricordato Giuseppe Fioroni che Umberto Veronesi è stato ministro della sanità nel governo Amato e non ha introdotto l'eutanasia né fatto altre opere del demonio. E ha osservato che nove radicali eletti in parlamento su trecento previsti per il Pd non cambieranno la natura del partito.

Se Annozero, Ballarò, Porta a porta dibattessero del costo dei libri di scuola? ( da "EUROPA.it" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: il ministro Fioroni ha emanato una disposizione che prevede, dall'inizio del prossimo anno, tetti di spesa per i libri anche nelle scuole superiori. Finora il tetto, non so quanto rispettato, riguardava solamente le medie. Leggo anche riserve dei soliti critici sull'iniziativa del ministro, sul presunto ritardo della medesima,

Rebus sul "tetto" al caro-libri ( da "Stampa, La" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: I PRESIDI DOPO IL PROVVEDIMENTO DI FIORONI Personaggio Lavora al tornio ma scrive anche poesie Rebus sul "tetto" al caro-libri La prima donna "meccanico" all'Ipsia Fermi SILVANA MOSSANO ALESSANDRIA [FIRMA]SILVANA MOSSANO ALESSANDRIA Un tetto di spesa massima per i libri di testo non è cosa nuova, già c'era.

Giorni cruciali per la scelta dei nomi per le elezioni ( da "Cittadino, Il" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: viterbese come il ministro Giuseppe Fioroni debba essere candidato come capolista in Sicilia (e il motivo sarebbe che il posto di capolista al Senato nel Lazio è già prenotato per il presidente del Senato Franco Marini). Oggi Franceschini e Bettini cercheranno la quadra per bilanciare le esigenze del territorio mentre per le candidature nazionali è in seduta semipermanente il cosidetto "

VORREI RAGIONARCI SU, SENZA FARSI SUBITO PRENDERE DALLA PROSOPOPEA SULLA "SERIOSITÀ" ( da "Trentino" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: meritocrazia la prima vera riforma della scuola consiste, semmai, nella rigorosa selezione delle capacità e attitudini dei professori, di come interpretano la loro missione educativa, della loro competenza disciplinare e didattica. Non certo al fine di rendere tutti gli alunni uguali, ma per offrire a tutti l'attrezzatura personale per fare fronte alle sfide future della vita adulta.

La matematica che migliora il gusto del caffé ( da "Giornale di Brescia" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: allarme Fioroni sul drammatico rapporto tra gli studenti italiani e la matematica, mentre i giornali scrivono di improbabili legami con il nostro Paese del premio Nobel per la medicina Capecchi, il delicato rapporto tra matematica e realtà si sta trasformando grazie ad una nuova, seria e fattiva interazione tra il mondo dell'università,

S PAURACCHIO dello studente svogliato, ultima spiaggia del genitore disperato, ap ( da "Nazione, La (Pistoia)" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Giuseppe Fioroni d'istituire qualcosa di simile al vecchio esame di riparazione settembrino: la 'prova di verifica del debito formativo. "GIÀ ADESSO ? spiega Andrea Lippi, insegnante di fisica dell'Istituto agrario De Franceschi ? alcune famiglie decidono di non far seguire ai ragazzi le ore di recupero organizzate dalle scuole,

HA FATTO BENE il ministro uscente Fioroni a porre un tetto per le spese dei libri ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract:

Cambiamo la scuola seguendo il modello delle high school usa ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: poi più recentemente da quella Fioroni sui debiti formativi durante il governo Prodi. Innanzitutto a mio parere è impossibile che la scuola venga riformata ad ogni cambiamento di governo: bisognerà prima o poi garantire una certa stabilità alla scuola italiana che già senza i continui "scossoni" dovuti agli avvicendamenti di governi è di suo instabile e precaria.

Le scuole strangolate da 3 milioni di debiti ( da "Secolo XIX, Il" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro Fioroni ha ripianato i debiti riguardo gli esami di Stato, ma come si è detto la Liguria, che da anni ha denunciato la sua condizione debitoria, è in rosso di sei milioni di euro. Per non parlare dell'incidenza della Tia, la tassa sulla spazzatura, che per le scuole - tutte, indistintamente, rappresenta senza alcun dubbio un'

Maturità, tassa illegittima ( da "Secolo XIX, Il" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: presenta lo scorso giugno al liceo sperimentale di via La Spinola di San Pietro a Sampierdarena: proviene da una scuola privata e vuole affrontare la maturità per dirigente di comunità. Al Gobetti deve sostenere l'esame per l'ammissione appunto alla maturità, esame che le riconosce anche l'idoneità alle varie classi. Già c'è irritazione nei genitori per il versamento dei 100 euro.

Scuole superiori: un tetto per il prezzo dei libri ( da "AltaLex" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: entro il limite massimo del 10 per cento, negli indirizzi di studio in cui sono presenti indirizzi sperimentali. In tal caso le relative delibere di adozione dei testi scolastici debbono essere adeguatamente motivate da parte del Collegio dei docenti ed approvate dal Consigli di istituto. Roma, 22.02.2008 IL MINISTRO Fioroni.

Scuole superiori un tetto per il prezzo dei libri ( da "Voce d'Italia, La" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Giuseppe Fioroni, con cui vengono fissati per l'anno scolastico 2008/2009 i tetti di spesa per i testi scolastici scelti dai docenti per ciascun anno di scuola secondaria superiore. Dal prossimo anno, quindi, il costo dell'intera dotazione libraria dovrà essere mantenuto entro i limiti massimi di spesa indicati nel decreto.

Segue cattolici ( da "Riformista, Il" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: i suoi dissapori con Beppe Fioroni, coordinatore dell'area popolare, sono alle spalle e i reduci di Chianciano si sentono ben garantiti in vista della chiusura delle liste. In posizione di fronda resta solo Rosy Bindi, che propone di compensare l'arrivo dei radicali con la candidatura di Giovanni Bachelet (suo sostenitore alle primarie).

Conversazione <c'è chi nel pd combatte i valori in cui crediamo> ( da "Riformista, Il" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: popolari alla Fioroni e teodem - hanno deciso di lavorare assieme trovando una consonanza sui valori, in antitesi ovviamente a chi, nel Pd (vedi Veronesi e Radicali) questi stessi valori non può che combatterli". Mimmo Delle Foglie, pugliese, 55 anni, recente organizzatore del Family Day, ex vicedirettore di Avvenire e,

PERUGIA Mi costi, quanto mi costi? La spesa degli umbri sarebbe, secondo alcune assoc ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Fioroni, ci potrebbero essere altre novità. Commenta Petruzzi: "In arrivo ci dovrebbe essere una proposta per le case editrici di affittare i libri di testo, un po come già avviene in Germania e in altri paesi". Il quadro resta preoccupante se si considera che anche alcuni hard discount si cominciano nuove tendenze.

ROMA - La vera "questione cattolica" si è aperta a destra, dove Berlusc ( da "Messaggero, Il" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Beppe Fioroni prova a capovolgere la lettura ricorrente. A togliere i credenti del Pd dal banco degli imputati per l'accordo Veltroni-radicali. E a girare i riflettori sulla rottura tra il Cavaliere e l'Udc di Casini. Eppure l'attacco di Famiglia cristiana è arrivato dopo quello di Avvenire.

ISTRUZIONE. UN DECRETO PER IL CARO LIBRI ( da "AgoPress" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Giuseppe Fioroni, con cui vengono fissati i tetti di spesa per i testi scolastici per la scuola superiore secondaria. Il provvedimento, che entrerà in vigore per l'anno scolastico 2008-2009, interesserà circa 2 milioni e 600mila ragazzi e consentirà alle loro famiglie di contenere le spese per l'istruzione dei propri figli.

SCUOLA: SINISTRA LOMBARDA A FIORONI, DICA SE E' D'ACCORDO CON FORMIGONI ( da "Asca" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: (ASCA) - Milano, 27 feb - Beppe Fioroni chiarisca formalmente se esiste un accordo con il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e se davvero intende ritirare il ricorso contro la legge regionale 19 sulla scuola. E la forte richiesta che la sinistra lombarda avanza al Ministro dell'Istruzione.

L'INTERVENTO ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Fioroni, il quale era all'oscuro dell intera vicenda, mentre i dirigenti del Ministero dell'Istruzione ci rispondevano ripetendo il contenuto della norma, o, al massimo, istruendoci sui passaggi procedurali della stessa, senza nulla dire in merito alla ratio della norma stessa e della sua possibile incostituzionalità,

<Caro libri, intervengano gli editori> ( da "Corriere Di Como, Il" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: libri firmato dal ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni. Ma chiede che sia l'editoria stessa a regolamentarsi, anche prima che debba intervenire il governo. Il provvedimento firmato da Fioroni entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico, e prevede un limite di spesa per tutte le classi della scuola superiore.

Roma, 15:22 - PD: FIORONI, RADICALI HANNO SCELTO CONDIVIDERE PROGRAMMA ( da "Repubblica.it" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract:

Percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale ai sensi dell'articolo 1, comma 624 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 ( da "Gazzetta Ufficiale.it(Serie Generale)" del 27-02-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Roma, 29 novembre 2007 Il Ministro della pubblica istruzione Fioroni Il Ministro del lavoro e della previdenza sociale Damiano Registrato alla Corte dei conti il 10 gennaio 2008 Ufficio di controllo preventivo sui Ministeri dei servizi alla persona e dei beni culturali, registro n. 1, foglio n. 7.


Articoli

Caro libri, arriva il <tetto> anche ai licei (sezione: Schola)

( da "Gazzetta di Parma, La" del 26-02-2008)

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Caro libri, arriva il "tetto" anche ai licei LO ANNUNCIA IL MINISTRO FIORONI SCUOLA LO ANNUNCIA IL MINISTRO FIORONI Caro libri, arriva il "tetto" anche ai licei ROMA II Basta con gli aumenti dei libri di testo: dal prossimo anno scolastico ci sarà un "tetto" anche per licei e istituti superiori, dove al biennio si può arrivare a spendere oltre 700 euro per acquistare i testi necessari. continua... Per leggere il testo completo dell'articolo, registrati al nuovo "sfogliatore" online.

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Per decreto la spesa per l'anno 2008-2009 dovrà rimanere entro un "tetto" (sezione: Schola)

( da "Cittadino, Il" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Testi scolastici, "necessario il tetto" Gli editori: "Non ci hanno convocati" ROMA Studiare non può essere un lusso per pochi. E rischia di diventarlo se i testi scolastici costano troppo. Per questo il ministro Fioroni ha deciso di correre ai ripari mettendo un tetto alla spesa dei libri per le superiori. Lo aveva annunciato già alla fine dello scorso agosto e ora ha varato un decreto che mette nero su bianco: per un istituto professionale la spesa non potrà superare in media 913 euro; per gli istituti tecnici, che costeranno durante i cinque anni poco più di 1.200 euro, si oscillerà dai 1.115 euro previsti per l'"Aeronautico" ai 1.290 di un "Nautico"; e mentre per gli 'artisticì la spesa massima complessiva per tutti e cinque gli anni sarà mediamente di 1.000 euro, studiare nei licei classici e scientifici costerà al massimo 1490 euro.Con questi nuovi limiti, alla luce di un monitoraggio effettuato quest'anno, secondo il ministero, il 40% delle classi delle superiori italiane dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri.L'iniziativa di viale Trastevere è stata accolta con favore dalle associazioni di consumatori che più volte hanno fatto sentire la propria voce contro il caro-libri. Ma - dicono - questo provvedimento non basta."Il vero problema è che le scuole poi non rispettano i limiti" sostiene il Codacons che chiede al ministro di stabilire precise sanzioni da applicare nel caso di sforamento dei tetti. Invita anche le case editrici a stampare in copertina anche il peso del libro, in modo da incentivare le industrie a ridurlo e gli insegnanti a valutarlo come criterio di scelta.L'associazione Codici, sulla stessa scia, annuncia ricorsi contro le scuole che sforeranno i plafond fissati "Il tetto di spesa per i libri, infatti - spiega - è norma spesso disattesa dai collegi dei docenti, che forse con troppa facilità tendono a sostituire, di anno in anno, le edizione vecchie con quelle nuove, (che, magari, cambiano solo per la numerazione delle pagine)". Plauso ai "tetti" anche dal Moige che avanza alcuni suggerimenti: che le nuove edizioni vengano proposte solo ogni 5 anni, che gli aggiornamenti vengano forniti in allegati leggeri a parte, che venga incentivato lo sviluppo dell'usato.E se Fioroni si dice "certo che anche gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza", l'Associazione italiana editori critica senza mezze parole il percorso seguito dal ministro. "Ciò che stupisce - afferma l'Aie - è come la decisione sia stata "calata dall'alto"". (Ansa).

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Quota rosa al 30% Ecco le donne del Pd Con la Sereni anche Anna Rita Fioroni (sezione: Schola)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

"Quota rosa al 30%" Ecco le donne del Pd Con la Sereni anche Anna Rita Fioroni ? PERUGIA ? LE DONNE CERCANO di far valere, per le liste elettorali, la strategia della parità di genere a suo tempo annunciata da Walter Veltroni. Ieri sera una 'delegazione al femminile' ha chiesto un confronto con Piero Mignini, segretario provinciale del Pd perugino. E gli ha chiesto di prendere in considerazione una serie di loro proposte. Stavolta sembra davvero che ci sia qualche ulteriore innesto 'rosa' fra i concorrenti per il rinnovo del Parlamento. Non , però,certamente il cinquanta per cento indicato dalla recente normativa del nuovo partito. Sono molti, in effetti, gli uomini che vantano diritti 'legittimi' e attese comprensibili. Un alto dirigente del Pd ha scandito: "Nel Parlamento uscente le donne espressioni di Ds e Margherita sono il 17%. Ci accontenteremmo, stavolta, di arrivare a quota 30%". INTANTO il Pd umbro una carta, in quest'ottica, la deve indispensabilmente giocare a favore di Marina Sereni (nella foto) vice capogruppo a Montecitorio nell'ultimo biennio. Da qualche tempo si immagina che la Sereni potrebbe tornare in campo anche se fra due anni si dovesse lanciare, per palazzo Donini, nella corsa alla successione della governatrice Rita Lorenzetti. Il suo è un riferimento così certo che quasi non se ne è parlato nel corso delle "primariette" che i Circoli territoriali hanno allestito domenica nell'intento di mettere in fila soprattutto nominativi di seconda fascia, cioè da collocare nelle liste non in posizione di elezione pressocchè certa. Per i seggi 'sicuri', si sa, stanno per essere rilanciati, oltre alla Sereni, Gianpiero Bocci, Alberto Stramaccioni, Leopoldo Di Girolamo, Mauro Agostini, Walter Verini. Appetibile è la collocazione alle spalle di Di Girolamo che, secondo indiscrezioni più che ufficiose, il prossimo anno potrebbe lasciare lo scranno per candidarsi a sindaco di Terni. In buona posizione è annunciata la possibile corsa elettorale di Anna Rita Fioroni, conosciuta imprenditrice nel settore del commercio. Ma sono in vista di schieramento anche Donatella Massarelli, Loriana Stella, Ornella Bellini, Lorena Pesaresi, la spoletina Valianti e la valnerinica Agnese Benedetti. Gli orvietani hanno segnalato Trappolino, il loro segretario comunale... Le liste saranno definite entro martedi prossimo. G.R. - -->.

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[FIRMA]RAFFAELLO MASCI ROMA Quanto dovranno spendere le famiglie per i libri di testo dei prop (sezione: Schola)

( da "Stampa, La" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Ri figli? Finora non si sapeva. Una incognita gravava ogni anno sui bilanci familiari: cifre non gigantesche ma che tali potevano diventare se moltiplicate per il numero dei pargoli sui banchi. Ora il ministero della pubblica Istruzione, per la prima volta, ha fissato dei tetti di spesa: l'anno in cui si spenderà di più sarà il primo liceo classico (terzo anno di corso, 370 euro), quello in cui si spenderà meno sarà il quinto istituto professionale per l'industria e l'artigianato (125 euro). La misura di contenimento riguarda 2,6 milioni di studenti e comporta, secondo una valutazione del Movimento per la difesa del cittadino (che a questa materia ha dedicato un'indagine), un risparmio di 200 euro ad allievo solo per il biennio. Il ministero ritiene invece che questo risparmio possa raggiungere il 40% di quanto fin qui investito. I libri della scuola elementare, com'è noto, oggi sono gratuiti. Per quelli delle medie, invece, da anni vige un limite di spesa che può, al più, essere compensato nell'arco dei tre anni: 266 euro per la prima media è la cifra fissata per l'anno 2008-09, 111 per la seconda e 127 per la terza. Però, poiché ora l'obbligo è stato esteso a 16 anni, un tetto al caro-libri andava indicato anche al biennio superiore. Ma il ministro Beppe Fioroni, al grido di "la scuola non è un lusso", ha voluto fare di più, allargando questa misura all'intero corso delle superiori. A questo scopo ha istituito una commissione per il monitoraggio della spesa libraria in tutta Italia e, alla luce dei dati raccolti, ha definito dei limiti di spesa per ogni anno e per ogni ordine di studi (salvo una oscillazione del 10%). Il viceministro Mariangela Bastico ha poi ricordato che, per le famiglie a basso reddito, è comunque prevista per le famiglie a basso reddito, una partecipazione alla spesa libraria coperta con i 100 milioni che la Finanziaria destina al diritto allo studio. Tutta questa manovra, però, non è piaciuta molto agli editori, non tanto nel merito, in quanto non contestano l'istituzione di un tetto di spesa, quanto nel metodo, considerato verticistico: "Questo decreto - ha detto il presidente dell'Associazione Federico Motta - doveva essere la risultanza di un percorso comune, che tenesse conto di tutte le variabili in gioco. Un percorso, voglio sottolineare, su cui era aperto il confronto con l'Aie, come sempre disponibile a collaborare fornendo tutti i dati necessari. Si continua invece ad assistere a decisioni prese sull'onda di polemiche provocate dalle associazioni dei consumatori. Sono editori e insegnanti, che risultano spesso come i "colpevoli", i veri motori della scuola e dovrebbero essere loro i naturali interlocutori di un Ministero che abbia veramente a cuore lo sviluppo della cultura e della conoscenza dei ragazzi". Gli editori contestano anche - cifre Istat alla mano - che i libri siano aumentati del 10% come indicato da alcune associazioni di consumatori, e ribattono che l'incremento sarebbe invece del 2,1%, quindi inferiore all'inflazione. Ma, al di là delle polemiche, cosa si può fare per abbassare il costo dei libri? La Finanziaria ha introdotto la possibilità del "comodato d'uso": una scuola (ma anche un gruppo di genitori) può decidere di acquistare un certo numero di copie da dare poi in uso agli allievi che di volta in volta ne abbiano bisogno. Si sta valutando, inoltre, anche l'ipotesi di "e-book" da scaricare da Internet, a fronte di un abbonamento pagato agli editori. Ogni scuola, infine, nella sua autonomia, può trovare delle modalità per far risparmiare le famiglie, per esempio adottando più manuali a scelta, in maniera che molti possono usare quelli già posseduti da fratelli e amici. Quanto agli editori, propongono una defiscalizzazione delle spese per libri di testo, proporzionale al reddito.

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Il decreto Dopo un anno di lavoro i risultati sul tavolo di Fioroni La scuola non deve essere un lusso (sezione: Schola)

( da "Stampa, La" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

I NOSTRI SOLDI DAI FIGLI ALL'AUTO Il decreto Dopo un anno di lavoro i risultati sul tavolo di Fioroni "La scuola non deve essere un lusso".

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CARO SCUOLA FIORONI FISSA I LIMITI DI SPESA: PER I LICEI 1.490 EURO NEI 5 ANNI. INSORGONO GLI EDITORI: SIAMO STATI ESCLUSI 0 Libri di testo, ecco il calmiere di Fioroni. Ed è subit (sezione: Schola)

( da "Giorno, Il (Nazionale)" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

CARO SCUOLA FIORONI FISSA I LIMITI DI SPESA: PER I LICEI 1.490 EURO NEI 5 ANNI. INSORGONO GLI EDITORI: "SIAMO STATI ESCLUSI" Libri di testo, ecco il calmiere di Fioroni. Ed è subito rissa ? ROMA ? TRA I 120 e i 140 euro l'anno per gli alunni di un quinto professionale e sui 370 per quelli di un terzo liceo classico. Per i colleghi degli scientifici giunti alle soglie della maturità la cifra annua dovrebbe aggirarsi sui 310 euro. I tetti massimi di spesa per i testi scolastici delle superiori sono precisi al millimetro e ieri sono stati resi noti con alcune tabelle che vanno a corredo del decreto emanato dal ministro Fioroni. Si parte l'anno prossimo e, ferma la situazione attuale, il 40% delle classi delle superiori dovrà abbassare l'importo previsto per i libri. Questo perché il tetto non è stato fissato soltanto per ogni anno; è stata definita anche una cifra complessiva per i cinque anni che dovrà essere compresa nei 913 per gli istituti professionali; 1200 per quelli tecnici, 1.115 per un corso aeronautico e 1.290 per uno nautico. Per licei artistici e istituti d'arte la spesa massima complessiva per l'intera durata del corso sarà mediamente di 1.000 euro. I licei, sia classici sia scientifici, restano i più cari e dovranno cumulare un massimo di 1.490 euro mentre i magistrali si dovranno attestare sui 1.250 euro. Soltanto nel caso degli indirizzi sperimentali sarà consentito uno sforamento dei tetti pari al 10%. "Il mancato rispetto di queste norme ? ha avvertito il ministero di viale Trastevere ? sarà tempestivamente contestato alle scuole inadempienti". Ci saranno, dunque, i controlli sollecitati dalle organizzazioni di tutela dei consumatori che avevano messo in evidenza come sia facile eludere i tetti magari con la pratica dei testi formalmente soltanto "consigliati" ma poi pretesi dai docenti. La ratio del provvedimento è stata spiegata ieri da Fioroni: "La scuola italiana farà, come sempre, tutta la sua parte per dimostrare che è possibile conciliare la qualità dell'insegnamento con costi sostenibili per le famiglie" ha detto il ministro aggiungendo: "Credo che la scuola non sia l'unica a doversi fare carico di un problema così importante e sono certo che gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza in modo da diradare ogni eventuale dubbio di correttezza del mercato e sull'attenzione alle esigenze di chi ha meno mezzi". La stoccata agli editori è arrivata dopo la loro formale protesta per il provvedimento che, dicono, "non è stato condiviso". "Una decisione ? ha detto Federico Motta, presidente dell'Aie ? piovuta dall'alto senza possibilità di continuare il confronto già avviato". Secondo gli editori i costi, negli ultimi anni, non sono lievitati come denunciato dalle associazioni dei consumatori. RESTA IL FATTO che per molti genitori che hanno iscritto i figli alle superiori i risparmi previsti, per i primi due anni di corso, dovrebbero essere attorno ai 200 euro. Per il viceministro Bastico è chiaro che si tratta di un'iniziativa a favore delle famiglie e dell'istruzione. Piuttosto scettici i presidi che con Giorgio Rembado, presidente della loro associazione, temono che il decreto limiti la "libertà di insegnamento". Silvia Mastrantonio - -->.

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Fioroni: studiare non è un lusso (sezione: Schola)

( da "Giornale di Brescia" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Edizione: 26/02/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:INTERNO Un decreto del Ministero dell'istruzione prevede un tetto di spesa per l'acquisto dei libri: il risparmio medio sarà di 200 euro all'anno a famiglia Fioroni: studiare non è un lusso ROMA Studiare non può essere un lusso per pochi. E rischia di diventarlo se i testi scolastici costano troppo. Per questo il ministro Fioroni ha deciso di correre ai ripari mettendo un tetto alla spesa dei libri per le superiori. Lo aveva annunciato già alla fine dello scorso agosto e ora ha varato un decreto che mette nero su bianco: per un istituto professionale la spesa non potrà superare in media 913 euro; per gli istituti tecnici, che costeranno durante i cinque anni poco più di 1.200 euro, si oscillerà dai 1.115 euro previsti per l' "Aeronautico" ai 1.290 di un "Nautico"; e mentre per i licei artistici la spesa massima complessiva per tutti e cinque gli anni sarà mediamente di 1.000 euro, studiare nei licei classici e scientifici costerà al massimo 1.491 euro. Per i genitori che hanno iscritto ora i figli alle scuole superiori il risparmio nell'acquisto dei libri di testo potrebbe arrivare, nei primi due anni di corso, anche a 200 euro. Con questi nuovi limiti, secondo il Ministero, il 40% delle classi delle superiori italiane dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri. Adesso gli insegnanti, nello scegliere i libri (il collegio dei docenti deve decidere entro la seconda decade del mese di maggio)dovranno rispettare i vincoli di Viale Trastevere, con un margine del 10% concesso soltanto ai corsi con indirizzi sperimentali e con delibere di adozione dei testi adeguatamente motivate da parte del collegio dei docenti e approvate dal Consiglio di istituto. Non solo. Poiché i plafond imposti valgono per tutto il territorio nazionale non dovrebbero esserci sperequazioni dal punto di vista geografico. L'iniziativa di Viale Trastevere è stata accolta con favore dalle associazioni di consumatori che più volte hanno fatto sentire la propria voce contro il caro-libri. Ma - dicono - questo provvedimento non basta. "Il vero problema è che le scuole poi non rispettano i limiti" sostiene il Codacons che chiede al ministro di stabilire precise sanzioni da applicare nel caso di sforamento dei tetti. Invita anche le case editrici a stampare in copertina anche il peso del libro, in modo da incentivare le industrie a ridurlo e gli insegnanti a valutarlo come criterio di scelta. Codici, sulla stessa scia, annuncia ricorsi contro le scuole che sforeranno i plafond fissati: "Il tetto di spesa per i libri è norma spesso disattesa dai collegi dei docenti, che con troppa facilità tendono a sostituire, di anno in anno, le edizioni vecchie con quelle nuove". Plauso ai "tetti" anche dal Moige che avanza alcuni suggerimenti: che le nuove edizioni vengano proposte solo ogni 5 anni, che gli aggiornamenti vengano forniti in allegati leggeri a parte, che venga incentivato lo sviluppo dell'usato. Dalla Cisl Scuola arriva invece la richiesta di fare "una seria fotografia sul reddito delle famiglie per non avvantaggiare anche chi, come gioiellieri e liberi professionisti, dichiara meno di un impiegato o di un operaio". E se Fioroni si dice "certo che anche gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza", l'Associazione italiana editori critica senza mezze parole il percorso seguito dal ministro. "Ciò che stupisce è come la decisione sia stata calata dall'alto. Il punto non sono tanto i contenuti, ciò che ci sconcerta è il metodo utilizzato: questo decreto doveva essere la risultanza di un percorso comune, che tenesse conto di tutte le variabili in gioco".

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Aosta, il prof pedofilo cambia lavoro (sezione: Schola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Attualità Aosta, il prof pedofilo cambia lavoro Da oggi lascia la scuola e viene distaccato in un ufficio di collocamento AOSTA. Da oggi M.F., di 45 anni, coniugato, padre di due figli, il professore valdostano di musica condannato per pedopornografia, non sarà più in classe a spiegare note e pentagrammi agli alunni delle medie ma si occuperà di collocamento di chi è disoccupato. Il docente, infatti, ha accettato la proposta della Regione per un nuovo incarico fuori ruolo di livello C2. Si è chiusa così una vicenda scatenatasi giovedì scorso dopo che il giudice del lavoro di Aosta aveva disposto il reintegro a scuola del docente sul quale pende una condanna di oltre 2 anni di carcere per diffusione, divulgazione e pubblicizzazione di materiale pedopornografico scaricato da un computer della scuola e contro la quale ha annunciato ricorso in appello. Già sospeso nel 2002 quando era stata avviata l'inchiesta, il docente dopo sei mesi è tornato al suo posto di lavoro fino al luglio scorso quando venne condannato in primo grado. In via precauzionale venne nuovamente sospeso fino a che il giudice non l'ha riammesso in servizio. Andranno comunque in prescrizione entro la fine del 2008 i reati contestati al professore. I fatti risalgono infatti al 2001 (a scoprirli fu la polizia di Bari) e quindi saranno prescritti nel 2008, a meno che nei prossimi mesi non ci siano le sentenze di secondo e di terzo grado. Venerdì, nonostante le offerte della Regione per una nuova collocazione, è tornato dunque a scuola creando sconcerto e preoccupazione nei genitori e anche nel corpo insegnante. Per essere rimosso dall'insegnamento, aveva detto il suo legale, la Regione deve trovargli un posto di livello superiore. Ieri pomeriggio la svolta alla vicenda nel corso di un incontro con il presidente della Regione, Luciano Caveri, nel quale il professore ha accettato il nuovo posto fuori ruolo. Soddisfazione per la conclusione della polemica è stata espressa dal ministro Fioroni. Soddisfazione anche dell'avvocato della difesa Giuseppe Greppi:"È una strada - ha detto - che concilia l'interesse pubblico, della famiglia e della scuola. La persona collocata fuori ruolo può chiedere in futuro di rientrare nella sua precedente professione, ma non è interesse del mio assistito avanzare una richiesta di questo genere". Il professore, invece, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione e si è allontanato velocemente da Palazzo regionale.

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Pochi insegnanti, è protesta a pacentro (sezione: Schola)

( da "Centro, Il" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Sulmona Pochi insegnanti, è protesta a Pacentro Si punta a un circolo didattico autonomo con Cansano e Campo di Giove PACENTRO. Il sindaco Fernando Caparso incontra i dirigenti del provveditorato. Non si è ancora risolto, infatti, il problema della carenza di insegnanti nella scuola primaria del paese e ora il primo cittadino chiede interventi incisivi. Nei mesi scorsi, Caparso aveva interessato il ministro alla Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni. "Ma a distanza di mesi", afferma il sindaco, "i disagi restano". Nella scuola primaria, che dipende dal IIº circolo didattico di Sulmona, le insegnanti sono 4 invece di sei. Il Comune progetta di istituire un circolo didattico autonomo, con Cansano e Campo di Giove. La riunione al Provveditorato è fissata per questa mattina e il primo cittadino Caparso porterà sul tavolo dei dirigenti richieste precise, come già fece a novembre inviando un documento al ministro Fioroni. Per quest'anno scolastico, infatti, sono stati assegnati alla scuola primaria del paese quattro insegnanti e una maestra aggiuntiva che però copre pochissime ore settimanali. La scuola conta tre classi e una pluriclasse (quarta e quinta) e i bimbi sono una quarantina in tutto. Secondo il sindaco e gran parte dei genitori, il numero degli insegnanti non sarebbe proporzionale a quello dei piccoli alunni. La dirigente del IIº circolo, Elvira Tonti, già nei mesi scorsi aveva fatto sapere di "non aver umanamente mai ignorato le eventuali esigenze degli alunni della scuola di Pacentro". Ora il sindaco spera di risolvere definitivamente il problema e di ottenere per i piccini del paese un numero maggiore di insegnanti. Al riguardo, però, l'amministrazione Caparso sta caldeggiando anche l'ipotesi di staccarsi dal IIº circolo didattico e istituirne uno autonomo per sfruttare i benefici previsti, da sempre, per i piccoli Comuni di montagna. Da domani il primo cittadino Caparso avvierà una serie di incontri con i genitori degli alunni di Campo di Giove e Cansano. I rispettivi sindaci Vittorio Di Iorio e Mario Ciampaglione, infatti, sono stati i primi a rispondere positivamente all'appello lanciato dal sindaco di Pacentro e intendono aderire all'eventuale nuovo circolo didattico. "è bene", spiega il primo cittadino Caparso, "cominciare a informare i genitori dei bimbi delle opportunità e benefìci che potrebbero scaturire con l'istituzione di un circolo didattico autonomo. Il Comune di Pacentro, nelle scorse settimane, ha approvato una delibera proprio per realizzare questo tipo di progetto". A Campo di Giove e a Cansano ci sono la scuola elementare e quella materna, a Pacentro anche la scuola media. Si punta quindi a valorizzarla. L'obiettivo è far frequentare la scuola media di Pacentro anche agli alunni di Cansano e Campo di Giove che, attualmente, frequentano le scuole a Sulmona. Indubbio poi che i sindaci intendono anche beneficiare di una certa autonomia spezzando la "dipendenza", per le scuole primarie ed elementari, dai circoli didattici del capoluogo peligno. Chiara Buccini.

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Concorsi solo per i bidelli così la scuola non migliora (sezione: Schola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Udine Concorsi solo per i bidelli così la scuola non migliora DIBATTITO di VALERIO T. GIURLEO L'onorevole Santi Mattarella, ministro della Pubblica istruzione anni 90, all'inizio del suo mandato prese conoscenza della necessità di riformare in radice il sistema scolastico e indisse una conferenza nazionale di esperti, uomini di cultura e della società civile per un patto sociale sulla scuola. In quella sede nacque l'idea di conferire alla scuola una capacità autonoma amministrativa, economica e anche un'autonomia didattica. La riforma delle riforme fu attuata dopo dieci anni, nel 2000. Oggi, dopo alcuni anni constatiamo che i risultati dell'autonomia scolastica sono modesti al punto che il ministro Fioroni, pur ammettendo che c'è un'emergenza educativa, ha introdotto dei correttivi, ma non si è impegnato per la qualità della scuola, che resta l'obiettivo dell'autonomia scolastica. Scorrendo i risultati delle indagini dell'Ocse e del progetto Pisa, che si propone di misurare la capacità dei quindicenni europei di applicare alla realtà di tutti i giorni le conoscenze di matematica, scienze e lettura, l'Italia è al 36º posto su 57 paesi europei nella classifica, dominata dalla Finlandia. Un allievo delle nostre parti di una classe 4ª di un Istituto tecnico, che intende recuperare un anno da privatista, presenta alla sua docente un compito di storia su Napoleone e scrive: "Napoleone era anche un imperatore di Francia... per un periodo fu anche Presidente della Repubblica Italiana diventando poi re d'Italia... riuscì a tornare... per un breve periodo chiamato dei cento anni...". Eppure in questa drammatica situazione dell'istruzione pubblica vi sono esperti, dei quali però ignoriamo le generalità, che si battono per l'inserimento del friulano nel curricolo scolastico della scuola dell'obbligo, che ha già un carico orario pesante di 30 ore settimanali e tanti problemi più importanti da risolvere. Non è il caso di infierire sui ragazzi o sulla scuola o sulle famiglie, ma è giunto il momento di richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sull'importanza di un'istituzione, che rappresenta un bene comune, dal quale non dipende solo l'avvenire dei giovani, ma il progresso economico sociale di un intero paese. Il ricorso all'autonomia scolastica, che voleva essere la riforma di tutte le riforme, basata sulla responsabilità degli operatori scolastici e sulla cooperazione delle famiglie, può bastare per migliorare l'insegnamento? Sì, se il personale in servizio fosse qualificato attraverso concorsi pubblici basati sul merito e non su anni di servizio. Invece, se ne traccia qui un quadro avvilente. Il concorso pubblico per il reclutamento del personale docente non si pratica da anni, per via del numero rilevante di precari, che legittimamente, dopo tanti anni, chiedono il passaggio in ruolo. Il concorso a preside è in atto ed è un concorso interno, riservato in sostanza a coloro che sono già a scuola con tanti anni di precariato di vicepreside. Molti candidati, soprattutto vicari, provengono dalla scuola elementare per poi finire a gestire anche istituti di scuola media superiore. Il concorso per direttori dei servizi amministrativi (vecchi segretari) non si celebra da circa venti anni e le funzioni, in molte scuole, sono svolte da anziani assistenti amministrativi. Di concorsi pubblici per gli assistenti amministrativi nemmeno si parla. Il sindacato ha spuntato una norma in favore del collaboratore scolastico (bidello), che annualmente può coprire il posto di assistente amministrativo con il duplice vantaggio di mantenere il ruolo di bidello, creando disagi comprensibili nelle due scuole. Alla fine dello slittamento generale alla faccia del merito, chi svolge le funzioni di bidello? Il preside è chiamato a bandire il concorso. Dunque concorsi pubblici solo per i bidelli. Ex provveditore agli studi.

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I LICEI sono i più cari, ma anche alcuni istituti tecnici non scherzan (sezione: Schola)

( da "Resto del Carlino, Il (Rimini)" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

O. Ma per il prossimo anno scolastico molte scuole superiori riminesi saranno costrette a 'tagliare' notevolmente la spesa per i libri di testo, per rientrare nei limiti fissati ieri dal decreto firmato dal ministro alla Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni contro il fenomeno del caro libri. NEL DECRETO Fioroni ha stabilito un tetto di spesa per ogni tipo di scuola anno per anno (dalla prima alla quinta) prevedendo un margine di incremento non superiore al 10%. Un tetto che fissa ad esempio a 320 euro il costo massimo per i testi del primo anno al liceo classico, 305 per lo scientifico, 260 per l'artistico, 290 per l'istituto tecnico commerciale, 305 per quello industriale, 310 per l'istituto statale per il turismo, e ancora 270 per il primo anno ai geometri e 240 per l'istituto professionale al commercio e al turismo. E confrontando le tabelle diffuse dal ministero della Pubblica istruzione con la spesa sostenuta in estate dagli studenti riminesi per il primo anno di scuola, è evidente come saranno parecchi gli istituti a dover ritoccare le liste dei testi per il prossimo anno scolastico. Quest'anno gli alunni di prima del liceo scientifico Serpieri che hanno voluto comprare tutti i libri nuovi, compresi i dizionari d'inglese e d'italiano inseriti in lista dai professori (come consigliati), hanno speso 486 euro! Ma anche togliendo dalla spesa i dizionari, il costo nel liceo ha superato comunque il tetto di 305 euro fissato ora dal ministro. Anche nell'altro liceo scientifico di Rimini, l'Einstein, alcune prime hanno superato il limite, arrivando in certi casi (le sezioni a indirizzo sperimentale) a 330 euro. Tetto superato anche da quasi tutte le prime del liceo classico Giulio Cesare, dove il costo totale dei testi è stato di poco inferiore ai 400 euro. Sopra i limiti anche la spesa sostenuta dai ragazzi dell'Itc Valturio. Gli alunni delle prime hanno dovuto sborsare quest'anno ben 402 euro, anche se potevano risparmiare qualcosina non acquistando il libro di educazione fisica e il dizionario di inglese, solo consigliati e non obbligatori. Anche senza questi due testi, la spesa per i libri in prima è stata di quasi 350 euro, 60 euro in più rispetto al limite. Sui 350 euro (343 per la precisione) quest'anno si è aggirata anche la spesa dei libri per i ragazzi di prima dell'Itis Leonardo da Vinci. Per il prossimo anno la scuola, per rientrare nei limiti, dovrà abbassare il costo di quasi 50 euro. MOLTE altre scuole di Rimini, secondo i nuovi parametri (indicati per tutte le classi, dalla prima alla quinta) decisi da Fioroni, saranno costrette a rivedere la lista dei testi, o in ogni caso a eliminare alcuni libri giudicati non necessari. In questi giorni il provveditorato di Rimini comunicherà ufficialmente le tabelle del ministero alle scuole. "E' chiaro che serve un'attenzione maggiore nella scelta dei testi ? commenta il preside del liceo Einstein, Giuseppe Prosperi ? ma la colpa è anche e soprattutto delle case editrici, che ogni anno 'infarciscono' i libri di allegati e cd che spesso non sono essenziali, facendoli pagare caro". Ma Prospero e i colleghi non hanno dubbi: "Chiederemo ai docenti ? sentenziano all'unisono i presidi ? di vagliare attentamente la scelta dei libri, puntando a quelli strettamente necessari". Manuel Spadazzi - -->.

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Fioroni mette a stecchetto i licei (sezione: Schola)

( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi     ItaliaOggi Numero 048, pag. 17 del 26/2/2008 Autore: di Alessandra Ricciardi Visualizza la pagina in PDF       Firmato il decreto che fissa da quest'anno i tetti di spesa anche per i libri delle superiori Fioroni mette a stecchetto i licei I classici i più colpiti: dovranno ridurre il costo fino al 20% L'operazione più ardua riguarderà probabilmente i licei, in particolare i classici. I docenti delle superiori, chiamati ad adottare entro maggio i libri di testo per il prossimo anno scolastico, infatti dovranno attenersi anch'essi, per la prima volta, ai tetti di spesa, così come finora succedeva per le medie. I vincoli sono stati fissati da un decreto del ministro della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, sulla scorta di quanto previsto dalla Finanziaria 2007 (testo e tabelle sono sul sito. www.istruzione.it). E secondo alcune stime delle associazioni dei consumatori, il taglio di spesa più radicale si avrà nei licei, soprattutto nei classici dove il tetto fissato è più alto rispetto a tutti gli altri istituti (320 contro i 240 degli industriali), ma non basta. Perché il taglio da fare resta comunque in proporzione il più consistente. Spesso del 20%. E così i genitori che hanno iscritto i figli al liceo, dal prossimo settembre potranno risparmiare anche 200 euro nei primi due anni di corso. Se, infatti, per la dotazione libraria del biennio del liceo classico in un istituto milanese quest'anno si è stati costretti a sborsare circa 724 euro, nel 2008-2009 - con i tetti fissati dalla pubblica istruzione - la spesa totale, ha stimato il Movimento difesa del cittadino, non potrà sforare i 501 euro. Non solo. Poiché i plafond imposti valgono per tutto il territorio nazionale non dovrebbero esserci sperequazioni geografiche. E dunque se allo scientifico i genitori, nell'anno in corso, hanno dovuto tirar fuori, per i primi due anni, 427,55 euro a Milano, 555,92 euro a Roma e addirittura 684,94 a Palermo, nell'anno scolastico 2008-2009 la cifra totale della spesa non potrà essere superiore a 515 euro, ovunque. Anche negli istituti tecnici si potrà fare qualche economia: contro i 671,58 euro di Roma, i 608,79 di Palermo e i 383,8 euro di Milano tirati fuori quest'anno (sempre per i primi due anni di corso), viale Trastevere indica per l'anno venturo cifre che oscillano dai 440 euro dell'istituto geometri ai 510 euro per l'istituto del turismo. Per l'anno scolastico 2007/2008, precisa il viceministro all'istruzione, Mariangela Bastico, ci sono poi "oltre 100 milioni di euro, in favore delle famiglie a basso reddito, per contribuire al pagamento dei testi dei primi due anni della scuola superiore, diventati obbligatori". Gli insegnanti, nel rispettare i vincoli imposti da viale Trastevere, possono contare su un margine di sforamento del 10% concesso però soltanto nei corsi di studio in cui sono presenti indirizzi sperimentali e, comunque, in questo caso, le delibere di adozione dei testi devono essere adeguatamente motivate da parte del collegio dei docenti e approvate dal consiglio di istituto. Una mano agli insegnanti, a cui spetta l'onere di scegliere i libri in questi giorni, arriva dall'Aie, l'associazione italiana editori, che, anche in risposta all'indagine condotta dall'autorità garante della concorrenza su un presunto cartello nel settore, si è impegnata a garantire a tutti gli insegnanti, della scuola secondaria di primo e secondo grado, l'accesso gratuito all'elenco dei libri di testo in commercio per ogni singola materia, con informazioni circa autore, editore, prezzo, contenuti.

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A Pasqua le ferie non sbocciano (sezione: Schola)

( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Azienda Scuola Numero 048, pag. 19 del 26/2/2008 Autore: di Alessandra Ricciardi Visualizza la pagina in PDF       Il vice premier, Francesco Rutelli, perde l'ultimo round sulle vacanze lunghe di primavera A Pasqua le ferie non sbocciano Le regioni dicono no alle modifiche al calendario scolastico Due anni di governo, un progetto a lungo promesso agli operatori turistici, e ora va definitivamente in fumo. L'esecutivo Prodi sta per andare a casa e il vicepremier, nonché ministro per il turismo, Francesco Rutelli, non realizza il sogno di istituzionalizzare le vacanze di primavera: ferie più lunghe per Pasqua e qualche ponte di maggiore sostanza a ridosso per esempio del 25 aprile e del 1° maggio; con un conseguente allungamento della fine delle lezioni e relativa contrazione delle vacanze estive. La proposta è stata bloccata la scorsa settimana, quando è arrivata in Conferenza stato-regioni. Una doccia fredda per Rutelli, che solo poche ore prima , alla Borsa del turismo di Milano, aveva annunciato l'accordo finalmente raggiunto con il ministero della pubblica istruzione, Beppe Fioroni. A capitanare l'opposizione in Conferenza, la Lombardia e la Sicilia, che hanno dichiarato la loro indisponibilità a rivedere il calendario per il prossimo anno (peraltro in molti casi già deliberato), e a trattare con Rutelli su una competenza che è invece specificatamente regionale. Non secondarie, probabilmente, anche motivazioni più squisitamente elettoralistiche. Siamo pur sempre alla vigilia del voto del 13 aprile e un eventuale accordo su questo fronte avrebbe concesso al Pd un biglietto facilmente spendibile in campagna elettorale: presso gli operatori turistici, che da tempo chiedono di rinverdire alcuni periodi morti dell'anno; e magari anche presso alcuni genitori, alla caccia di qualche giorno in più di vacanza nella bassa stagione. L'esperimento prevedeva un nuovo calendario con una settimana in meno di vacanze in estate da utilizzare meglio durante la primavera. Un esperimento che avrebbe creato qualche problema alle stesse scuole. Innanzitutto alle superiori, dove da quest'anno partono i corsi obbligatori di recupero dei debiti formativi. Corsi che si devono chiudere entro agosto e che, per il secondo quadrimestre, verranno già concentrati a fine lezioni. Alle superiori, poi, ci sono gli esami di stato, le cui date non possono essere modificate. E poi ci sarebbe anche il problema climatico del Sud, "mica possiamo pretendere che gli studenti del Mezzogiorno facciano gli esami il 30 di giugno, con 40 gradi e senza aria condizionata", spiegava il viceministro all'istruzione, Mariangela Bastico. Tante, insomma, le difficoltà. Non ultime anche le perplessità dei sindacati, dalla Flc-Cgil di Enrico Panini alla Cisl scuola di Francesco Scrima, dalla Uil scuola di Massimo Di Menna allo Snals di Marco Nigi, il timore che le necessità educative e didattiche della scuola "vengano messe da parte per favorire esigenze poste da altri settori". Unica apertura da parte dell'Anp, l'associazione nazionale presidi guidata da Giorgio Rembado. "Una certa flessibilità potrebbe anche agevolare lo svolgimento dei corsi di recupero, ma a patto che sia compatibile con la necessità di garantire, con ampi margini di sicurezza, almeno 200 giorni di lezione effettivi, la programmazione dell'attività dei docenti, l'organizzazione della didattica". Ma alla fine, a togliere le castagne dal fuoco, ci hanno pensato le regioni, che, come ha spiegato l'assessore della regione Lazio e coordinatrice degli assessori regionali della Conferenza delle regioni, Silvia Costa, "hanno ribadito che la competenza in materia è esclusivamente propria".

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Motta: un mossa improvvisata, i libri sono già stampati (sezione: Schola)

( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi     ItaliaOggi Numero 048, pag. 17 del 26/2/2008 Autore: Alessandra Ricciardi Visualizza la pagina in PDF       L'intervista Motta: un mossa improvvisata, i libri sono già stampati Il presidente dell'associazione editori accusa: siamo stanchi di scelte calate dall'alto Visibilmente contrariato. Il presidente dell'associazione nazionale editori, Federico Motta, ha appreso del decreto sui tetti di spesa per i libri delle superiori attraverso la stampa. "La solita politica degli annunci, un modo di fare francamente incomprensibile. Avevamo un tavolo aperto con ministro, siamo stati noi a fornire i dati sulla spesa media per istituto. Ma del confronto avviato non se ne è fatto più niente, e, all'improvviso, il ministro Fioroni ha prima annunciato, attraverso i giornali, la decisione di firmare il decreto e poi lo ha pubblicato sul suo sito. Decreto che ora studieremo". Domanda. Il tempo stringe, il 13 di aprile si va a votare, forse la fretta dipende anche da questo. Risposta. Non so se siano queste le motivazioni del modus operandi adottato. So solo che in questi due anni di rapporti con il ministro Fioroni non è la prima volta che dobbiamo fare i conti con scelte calate dall'alto. D. A che cosa si riferisce? R. Per esempio, alla storia dei nuovi programmi voluti da Fioroni, a cui avremmo dovuto adeguare i libri prima ancora che gli stessi programmi fossero definiti, alla storia dei tetti di spesa per le medie, bloccati da sei anni nonostante siano state introdotte due nuove materie, ovvero la seconda lingua straniera e l'informatica. E ora ci sono allo studio nuove linee guida anche per la matematica. Noi editori, assieme agli insegnanti, siamo chiamati a far fronte rapidamente a decisioni già prese, magari sull'onda della polemica, senza nessuna programmazione, senza nessun confronto. D. Ogni ministro vuole la sua scuola, è questa l'accusa? R. In sette anni abbiamo dovuto fare i conti con ben tre riforme scolastiche. In occasione di temi importanti come la scuola, che attengono strettamente al futuro del paese, servirebbe un metodo più coerente e che tenga conto delle reciproche esigenze. La scuola non ha bisogno di continue riforme, ma ha bisogno di funzionare, di avere obiettivi chiari e una programmazione efficiente. D. Al di là delle questioni di metodo, perché il decreto Fioroni non va ? R. C'erano aspetti da approfondire e che invece sono rimasti senza risposta. Per esempio, cosa succede delle 700 sperimentazioni che ci sono alle superiori? Il decreto parla solo per grandi aree. E poi manca ogni riferimento al liceo linguistico. Che tetto si applica? D. Ma non è che i tetti sono troppo bassi e voi temete di non starci dentro? R. Si è parlato a sproposito di un andamento incontrollato dei prezzi dei libri, che in realtà non ha superato il 2,1%, come attestato dall'Istat. Ma non è questo il punto. Per l'anno in corso certamente non facciamo più in tempo a modificare nulla. I libri sono già stampati, i rappresentanti sono in giro per le scuole per farli conoscere agli insegnanti. La macchina per il 2008 è in moto.

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Concorso ispettivo già nella bufera (sezione: Schola)

( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Azienda Scuola Numero 048, pag. 22 del 26/2/2008 Autore: di Mario d'Adamo Visualizza la pagina in PDF       Atteso da oltre un decennio, è stato bandito da poco. E subito sono partite le contestazioni Concorso ispettivo già nella bufera Snadis: requisiti capestro, ed è inutile ai fini della qualifica Appena bandito, il concorso ispettivo è già messo in discussione. Il primo a lanciare le accuse, che lasciano intendere nuovi contenziosi in arrivo sull'attesissima selezione, lo Snadis (sindacato dei dirigenti scolastici) che lo contesta sotto due diversi profili. I dirigenti scolastici non avrebbero necessità di sostenere un concorso, per altro assai complesso (prove selettive, tre prove scritte da superare almeno con 70 punti su 100 per ciascuna, una prova orale), per acquisire una qualifica dirigenziale, ancorché tecnica, che già rivestono e alla quale potrebbero accedere attraverso le procedure di mobilità previste dal decreto legislativo n. 165 del 2001. E ai docenti, i quali anche possono sostenere il concorso, non dovrebbe essere richiesto per parteciparvi il requisito di anzianità di nove anni, come previsto dall'art. 420 del decreto legislativo 297 del 1994, ma quello più breve di cinque, previsto dal decreto legislativo 165 del 2001. Secondo il parere, tuttavia, del Consiglio di Stato, sezione seconda, formulato nell'adunanza dell'11 luglio 2007, il requisito dell'anzianità di nove anni appare più congruo, vista la complessità della funzione che i docenti in caso di superamento saranno chiamati a esercitare. A parte questa, sulla quale la discussione non sembra nemmeno chiusa, non vi sarebbero altre argomentazioni in grado di convincere gli eventuali esclusi per mancanza del requisito dell'anzianità a non presentare ricorsi. E lo Snadis ipotizza già di passare alla raccolta delle adesioni alle sue iniziative giurisdizionali. La questione degli ispettori scolastici e dei loro concorsi, che non si bandiscono da oltre un decennio, è complicata, e deriva dal decreto legge 357 del 1989 di attribuire loro la qualifica di dirigenti. Poiché in ambito scolastico non esistevano qualifiche dirigenziali, il legislatore scelse di inquadrare gli ispettori nelle qualifiche dirigenziali ministeriali (ora area prima). Introdotta dieci anni dopo la qualifica dirigenziale anche all'interno del comparto scuola, con la previsione di una specifica quinta area per direttori didattici e presidi, gli ispettori sono rimasti là dove la legge li aveva inizialmente collocati. Lo stipendio tabellare che essi percepiscono è oggi uguale a quello dei dirigenti scolastici, ma la retribuzione di posizione è di gran lunga superiore, e ciò spiega anche perché non sono ritornati nel comparto scuola. Quando anche la retribuzione di posizione dei dirigenti scolastici sarà equiparata a quella dell'area prima (si ritiene con il contratto del quadriennio in corso 2006-2009, secondo gli impegni del ministro Fioroni) e cadrà così anche l'ultima differenza retributiva, non ci saranno ragioni per non far ritornare anche formalmente gli ispettori nel comparto scuola. Con l'ulteriore conseguenza che nell'ambito della stessa dirigenza non serviranno concorsi per svolgere questa o quella funzione ma solo procedure di mobilità a domanda o d'ufficio.

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"è vero, bisogna cambiare i programmi" (sezione: Schola)

( da "Repubblica, La" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina VI - Milano La maestra "è vero, bisogna cambiare i programmi" Elena Miglietta, insegnante alla elementare Sulmona in viale Puglie, i presidi delle scuole medie sostengono che molti studenti arrivano in prima impreparati. Hanno ragione? "è vero che oggi gli studenti sono più problematici di un tempo, e i programmi vengono necessariamente adeguati, si parte dai fondamentali. Aumentano gli stranieri con difficoltà a imparare la lingua, i ragazzini con disturbi del linguaggio e in generale i bambini sembrano meno ricettivi, meno concentrati". In che senso meno concentrati? "Insegno da 30 anni, e negli ultimi tempi ho constatato che i ragazzini tendono a essere più pigri. La ragione è l'eccesso di stimoli che arrivano dal mondo esterno, che finisce per disorientarli". E la scuola elementare che cosa può fare? "La riforma Fioroni prevede programmi più complessi, più difficili ma sicuramente più simili a quelli delle medie. Questo potrebbe aiutare a colmare il divario". (f.v.).

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Tetto per i libri scolastici (sezione: Schola)

( da "Provincia di Cremona, La" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Edizione di Martedì 26 febbraio 2008 Benvenuto P.Review srl Scuola. Gli editori: non siamo stati convocati. I Consumatori: multe a chi sfora Tetto per i libri scolastici Il ministro Fioroni 'Studiare non è un lusso' di Simona Placchi ROMA ? Studiare non può essere un lusso per pochi. E rischia di diventarlo se i testi scolastici costano troppo. Per questo il ministro Fioroni ha deciso di correre ai ripari mettendo un tetto alla spesa dei libri per le superiori. Lo aveva annunciato già alla fine dello scorso agosto e ora ha varato un decreto che mette nero su bianco: per un istituto professionale la spesa non potrà superare in media 913 euro; per gli istituti tecnici, che costeranno durante i cinque anni poco più di 1.200 euro, si oscillerà dai 1.115 euro previsti per l'"Aeronautico" ai 1.290 di un "Nautico"; e mentre per gli 'artistici' la spesa massima complessiva per tutti e cinque gli anni sarà mediamente di 1.000 euro, studiare nei licei classici e scientifici costerà al massimo 1490 euro. Con questi nuovi limiti, alla luce di un monitoraggio effettuato quest'anno, secondo il ministero, il 40% delle classi delle superiori italiane dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri. L'iniziativa di viale Trastevere è stata accolta con favore dalle associazioni di consumatori che più volte hanno fatto sentire la propria voce contro il caro-libri. Ma ? dicono ? questo provvedimento non basta. "Il vero problema è che le scuole poi non rispettano i limiti" sostiene il Codacons che chiede al ministro di stabilire precise sanzioni da applicare nel caso di sforamento dei tetti. Invita anche le case editrici a stampare in copertina anche il peso del libro, in modo da incentivare le industrie a ridurlo e gli insegnanti a valutarlo come criterio di scelta. L'associazione Codici, sulla stessa scia, annuncia ricorsi contro le scuole che sforeranno i plafond fissati. Plauso ai "tetti" anche dal Moige che avanza alcuni suggerimenti: che le nuove edizioni vengano proposte solo ogni 5 anni, che gli aggiornamenti vengano forniti in allegati leggeri a parte, che venga incentivato lo sviluppo dell'usato. E se Fioroni si dice "certo che anche gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza", l'Associazione italiana editori critica senza mezze parole il percorso seguito dal ministro. "Ciò che stupisce ? afferma l'Aie ? è come la decisione sia stata 'calata dall'alto'. Il punto non sono tanto i contenuti, che a una prima sommaria lettura ci sembra presentino significative lacune quali il liceo linguistico e il peso specifico di molte cosiddette sperimentazioni. Ciò che ci sconcerta è il metodo utilizzato".

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ROMA - La questione cattolica spiazza Walter Veltroni: nel giorno della presentazione del programma, il segretario del Pd è costretto a rincorrere un tema scomodo che in qualche mo (sezione: Schola)

( da "Adige, L'" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Do lo distrae dall'obiettivo principale, quello di lanciare un'immagine nuova del partito ROMA - La questione cattolica spiazza Walter Veltroni: nel giorno della presentazione del programma, il segretario del Pd è costretto a rincorrere un tema scomodo che in qualche modo lo distrae dall'obiettivo principale, quello di lanciare un'immagine nuova del partito. Il fatto è che il malumore dei cattolici nei confronti di un'ipotetica deriva laica monta ogni giorno di più. Famiglia Cristiana parla di un "pasticcio veltroniano in salsa pannelliana", la Cei nei giorni scorsi non ha nascosto la preoccupazione per l'accordo sottoscritto con i radicali. Se ne fa portavoce Pierluigi Castagnetti, ultimo segretario del Partito popolare, quando chiede al sindaco di Roma garanzie sulla linea politica; il fatto che - come osserva Beppe Fioroni - i cattolici rappresentino nel Pd una forte area, non sembra sufficiente. I teo-dem, per esempio, vorrebbero assicurazioni vincolanti sul rispetto della carta dei principi democratici e la stessa Rosy Bindi polemizza a distanza con Emma Bonino, pur escludendo che il profondo disagio di questi giorni si possa tradurre nella nascita di una corrente organizzata. Eppure il tabù è rotto, la parola "corrente" pronunciata (anche se per esorcizzarla). Veltroni ritiene impensabili nuove divisioni tra laici e cattolici, per di più in piena campagna elettorale: roba d'altri tempi, secondo il segretario. In questo, l'uscita di Casini dal centrodestra può giocare il ruolo di calamita verso i centristi scontenti che proprio non mandano giù l'accordo con Bonino e Pannella. L'abbandono del Pd da parte dei demitiani (ieri molti esponenti campani hanno seguito le orme del loro capo) può essere un fatto fisiologico ma anche un campanello d'allarme. Veltroni insomma lotta su più fronti. Fa sapere che i sondaggi danno ragione alla sua strategia di rinnovamento e parla di una rimonta che avrebbe portato il Pd a sei punti dal Pdl (sebbene Silvio Berlusconi lo contesti). Il cuore del suo programma è un nuovo patto per la crescita, un programma economico "anticiclico" capace di alimentare l'espansione anche in presenza di una congiuntura internazionale negativa. Veltroni ha definito quello del Pd "un programma di grande cambiamento del Paese che prima era impossibile perché c'erano alleanze eterogenee e istituzioni bloccate". Veltroni ed Enrico Morando, estensore del programma, hanno illustrato l'intero contenuto delle proposte del partito, un pacchetto di misure basato su "12 pilastri": al primo posto la sicurezza; poi la concorrenza e merito e il welfare universalistico. Tra i punti contenuti nel programma del Pd quello di un compenso minimo legale, 1.000-1.100 netti mensili, per i precari. Morando, estensore del programma, ha anche annunciato che il Pd "intende onorare il pareggio di bilancio nel 2011. Gli obiettivi - afferma Morando - saranno rispettati". Veltroni ha poi sottolineato che il programma è "anticiclico", nel senso che permetterà al Paese di affrontare positivamente la congiuntura internazionale negativa. Nel programma, che si articola in 12 "azioni di governo", sono affrontati anche temi etici. Nella parte riguardante "garanzie e diritti", si afferma che "il Pd intende prevenire l'accanimento terapeutico anche attraverso il testamento biologico", e che "il Pd promuove il riconoscimento dei diritti delle persone stabilmente conviventi". Nella parte riguardante lo stato sociale e la sanità si afferma che "la legge 194 è una legge equilibrata, che ha conseguito buoni risultati, e va attuata in tutte le sue parti". Il Cavaliere non ci sta e replica dicendo che Veltroni parla come se il suo partito non fosse ancora al governo, responsabile "di questo sfascio economico e di immagine internazionale". Nel complesso, l'impressione è che l'accordo del Pdl con il Movimento per le autonomie di Raffaele Lombardo abbia riportato la situazione ai blocchi di partenza, rafforzando l'attuale opposizione. Intanto dopo giorni di travaglio il Pdl ha annunciato oggi ufficialmente il suo candidato a sindaco di Roma: è Gianni Alemanno, presidente della Federazione romana di An, deputato ed ex ministro dell' Agricoltura. Con la scelta del candidato sindaco del maggior raggruppamento del centrodestra parte così ufficilmente la corsa per il Campidoglio che vede tra le teste di serie Rutelli per il Pd, Storace per "La destra" e Luciano Ciocchetti per l'Udc. Alemanno riprova così a centrare l'obiettivo che gli sfuggì nel 2006 quando fu sconfitto da Walter Veltroni. "Rutelli - ha detto fiducioso - è sotto il 50% in tutti i sondaggi. È la prima volta dopo tanti anni che si può voltare pagina". Una difficoltà in più, però, gli potrebbe arrivare dal mancato sostegno degli ex scissionisti di An, da quella Destra che ha candidato al Campidoglio Francesco Storace. 26/02/2008.

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Libri, un risparmio anche di 200 euro (sezione: Schola)

( da "Tirreno, Il" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Attualità Libri, un risparmio anche di 200 euro Superiori. Fissate le soglie di spesa sui cinque anni: al top i licei Per il professionale il costo non potrà superare i 913 euro Gli editori protestano: non ci hanno consultato ROMA. Studiare non può essere un lusso per pochi. E rischia di diventarlo se i testi scolastici costano troppo. Per questo il ministro Fioroni ha deciso di correre ai ripari mettendo un tetto alla spesa dei libri per le superiori. Lo aveva annunciato già alla fine dello scorso agosto e ora ha varato un decreto che mette nero su bianco: per un istituto professionale la spesa non potrà superare in media 913 euro; per gli istituti tecnici, che costeranno durante i cinque anni poco più di 1.200 euro, si oscillerà dai 1.115 euro previsti per l' 'Aeronautico' ai 1.290 di un 'Nautico'; e mentre per gli 'artistici' la spesa massima complessiva per tutti e cinque gli anni sarà mediamente di 1.000 euro, studiare nei licei classici e scientifici costerà al massimo 1490 euro. Con questi nuovi limiti, alla luce di un monitoraggio effettuato quest'anno, secondo il ministero, il 40% delle classi delle superiori italiane dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri. Per i genitori che hanno iscritto ora i figli alle scuole superiori il risparmio nell'acquisto dei libri di testo potrebbe arrivare, nei primi due anni di corso, anche a 200 euro. Se, infatti, per la dotazione libraria del biennio del liceo classico in un istituto milanese quest'anno si è stati costretti a sborsare circa 724 euro, nel 2008-2009 - con i tetti fissati dal ministero della Pubblica Istruzione - la spesa totale non potrà sforare i 501 euro. Secondo un'indagine del Movimento difesa del cittadino sui libri di testo dell'anno scolastico in corso si sono registrati aumenti che sono andati dal 3 al 10% dell'anno precedente. E se alle medie il costo medio dei libri è stato di 280 euro per il primo anno, 108 per il secondo, e 124 per il terzo, alle superiori sono cresciuti variando da città a città. Adesso gli insegnanti, nello scegliere i libri (il collegio dei docenti deve decidere entro la seconda decade del mese di maggio i testi per il prossimo anno scolastico) dovranno rispettare i vincoli imposti da viale Trastevere, con un margine di sforamento del 10% concesso soltanto nei corsi di studio in cui sono presenti indirizzi sperimentali. L'iniziativa di viale Trastevere è stata accolta con favore dalle associazioni di consumatori che più volte hanno fatto sentire la propria voce contro il caro-libri. Ma - dicono - questo provvedimento non basta. "Il vero problema è che le scuole poi non rispettano i limiti" sostiene il Codacons che chiede al ministro di stabilire precise sanzioni da applicare nel caso di sforamento dei tetti. Invita anche le case editrici a stampare in copertina anche il peso del libro, in modo da incentivare le industrie a ridurlo e gli insegnanti a valutarlo come criterio di scelta. E se Fioroni si dice "certo che anche gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza", l'Associazione italiana editori critica senza mezze parole il percorso seguito dal ministro. "Ciò che stupisce - afferma l'Aie - è come la decisione sia stata 'calata dall'alto". Ciò che sconcerta è il metodo utilizzato: "questo decreto doveva essere la risultanza di un percorso comune, che tenesse conto di tutte le variabili in gioco". E così - conclude - non è stato.

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Libri di testo, ecco i tetti di spesa al liceo 1490 euro, 913 nei professionali - mario reggio (sezione: Schola)

( da "Repubblica, La" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Cronaca Libri di testo, ecco i tetti di spesa al liceo 1490 euro, 913 nei professionali Il ministro: "Oggi il 40% delle scuole è fuori quota". Gli editori: "Decisioni prese dall'alto" MARIO REGGIO ROMA - Nei licei classici e scientifici il costo massimo dei libri di testo non potrà superare, durante l'intero corso di studi, i 1.490 euro. Più contenuta la spesa per le famiglie che hanno i figli alle scuole professionali: il tetto è stabilito in 913 euro. Il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, ha firmato il decreto che, per la prima volta in Italia, fissa la spesa massima di spesa per ognuno dei tanti indirizzi della scuola superiore. Ad oggi, secondo i tecnici del ministero, che hanno compiuto l'indagine sul campo, il 40 per cento degli istituti superiori ha "superato il tetto massimo". Un avviso ai docenti che proprio nei prossimi giorni dovranno scegliere i libri di testo per il prossimo anno scolastico. Immediate le proteste degli editori di testi scolastici: "Non siamo mai stati consultati dal ministro, l'ultimo aumento non ha superato il 2%". Apprezzamento unanime da parte delle associazioni dei consumatori. "La scuola italiana farà, come sempre, tutta la sua parte per dimostrare che è possibile conciliare la qualità dell'insegnamento con costi sostenibili per le famiglie - ha dichiarato il ministro - credo anche che la scuola non sia l'unica a doversi fare carico di un problema così importante e sono certo che gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza, in modo da diradare ogni eventuale dubbio sulla correttezza del mercato. Non credo che ne risentirà - ha concluso Fioroni - la libertà d'insegnamento; ne risentirà in modo positivo la libertà ed il diritto di ricevere un'istruzione che, è bene ricordarlo, non può diventare un lusso per pochi". Positivo il commento del Movimento italiano genitori. "Da anni diciamo che il caro-libri è inaccettabile per le famiglie - ha affermato Bruno Iadaresta, responsabile scuola del Moige - anche perché si tratta di una spesa obbligatoria e non dilazionabile, che unita al più generale carovita grava pesantemente sul bilancio familiare. Non è accettabile che ogni anno nuove edizioni e ristampe aggiornate, spesso non giustificabili da esigenze di contenuti, provochino aumenti indiscriminati". Ed ecco alcune proposte concrete: il Moige chiede che le nuove edizioni vengano proposte solo ogni 5 anni, e che gli aggiornamenti vengano forniti in allegati leggeri a parte. Il Moige chiede infine al Ministero di istituire assieme ai genitori un organismo di monitoraggio e valutazione sui prezzi dei libri di testo, pronto a intervenire in caso di aumenti ingiustificati". Una misura di controllo che gli ispettori del Ministero hanno già previsto: "Il mancato rispetto dei tetti di spesa sarà tempestivamente contestato alle scuole inadempienti".

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Famiglia cristiana: pasticcio veltroniano - maria berlinguer (sezione: Schola)

( da "Tirreno, Il" del 26-02-2008)

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Attualità Famiglia Cristiana: "Pasticcio veltroniano" Duro attacco all'intesa con i radicali. Lite Bindi-Bonino. Veltroni: niente divisioni Rosy. Se sono coerenti non dovrebbero firmare e non dovrebbero candidarsi rinunciando alle loro idee MARIA BERLINGUER ROMA. "Pasticcio veltroniano in salsa pannelliana". Pesante schiaffo di Famiglia Cristiana alla scelta del leader del Pd di imbarcare i radicali nelle liste del Pd e di candidare lo scienziato Umberto Veronesi come capolista in Lombardia. Il nuovo affondo cattolico coincide con la prima lite tra due ex ministre del Governo Prodi, Rosy Bindi ed Emma Bonino e costringe lo stesso Walter Veltroni a tornare sul tema della laicità dello stato. No a una "nuova divaricazione tra laici e cattolici" dice da Porto San Giorgio il candidato leader del Pd. "Ma davvero nel 2008 dobbiamo tornare a mettere in discussione il fatto che ci sono due verità: la prima è che le istituzioni sono laiche per loro natura e sono quelle che decidono, la seconda è ciascuno deve poter portare il suo punto di vista anche religioso nelle istituzioni?". La puntualizzazione di Veltroni non basta a chiudere il caso. E la polemica tra Bindi e Bonino rischia già di riproporre dentro le fila dei democrat, il solito duello italiano tra laici e cattolici. "Se sono coerenti i radicali non dovrebbero firmare e non dovrebbero candidarsi rinunciando alle loro idee", dichiara in un'intervista a La Stampa Rosy Bindi. Che aggiunge: "Ho grande stima per la Bonino e le chiedo di stare nelle nostre liste come ministro e non come radicale". Immediata la replica al ministro della Famiglia della "collega" al Commercio estero. "E' stupefacente che lei dica sì a Bonino in quanto ministro e non in quanto radicale" dice Bonino, molto soddisfatta per le affermazioni contenute nel progranmma del Pd su testamento biologico e pillola Ru486, affermazioni definite "chiare e definitive". La leader radicale attribuisce l'intervista della Bindi a un dato di pressione alla quale evidentemente è sottoposta ma non fa sconti alla pasionaria cattolica: "Se vuol dire che avrebbe preferito liste collegate al Pd si sarebbe potuta spendere in questo senso, cosa che non ha fatto". Ma non è solo la Bindi a mostrare preoccupazione per i nuovi compagni di viaggio del Pd. Se il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni, vicino a Franco Marini ed esponente di spicco dell'ex area popolare, interpellato da Radio radicale, avverte che se i radicali sottroscriveranno il programma, rinunciando a una serie infinita di disegni di legge, "quello che sembrava un problema diventa per noi un'opportunità", è la teodem Paola Binetti a chiamare alla rivolta i cattolici del Pd. Le componenti cattoliche "vigileranno" perchè i radicali rispettino gli impegni presi e grazie alla "ritrovata unità e compattezza" impediranno qualsiasi slittamento verso derive laiciste, avverte la senatrice, pronta a scommettere sull'effetto positivo che gli intrusi radicali avranno nel compattare i cattolici nel partito. E chiarimenti sui rapporti con i radicali chiede anche Pierluigi Castagnetti che invita Veltroni a farsi garante della linea politica. E a nome dei cattolici del Pd dichiara di parlare anche Famiglia Cristiana. "I cattolici che hanno scelto di fare politica nel Partito democratico - recita un editoriale non firmato del settimanale dei Paolini - giudicano severamente la scelte di Veltroni di imbarcare nelle liste i radicali di Marco Pannella ed Emma Bonino e si pongono pure qualche dubbio sulla scelta di candare a Milano il professor Umberto Veronesi, autore di una sorta di manifesto per la "libera scelta di morire", cioè l'eutanasia, anche se lui ha detto che si occuperà solo di migliorare la sanità". E' però sui radicali che si scatena il settimanale. I radicali hanno una forte "concezione confessionale" che metteranno all'opera per difendere le battaglie come l'aborto, l'eutanasia, l'abolizione del Concordato e dell'8 per mille.

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Fissato il tetto di spesa per i libri nelle superiori: si va da 913 a 1490 euro (sezione: Schola)

( da "Piccolo di Trieste, Il" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Fioroni firma il decreto Plauso dei consumatori: nei primi due anni un risparmio di 200 euro per ogni famiglia Fissato il tetto di spesa per i libri nelle superiori: si va da 913 a 1490 euro SCUOLA ROMA Non più di 370 euro per una terza classe di un liceo classico e non oltre 120-140 euro per una quinta professionale. E ancora: non più di 1.490 euro per tutti i 5 cinque anni di liceo e non oltre 913 per il ciclo degli istituti professionali. E' quanto prevedono i tetti di spesa per i libri scolastici delle superiori fissati dal decreto voluto dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni perchè "studiare non può diventare un lusso per pochi". Una novità che vede il 40% delle classi già "fuori budget". La misura riguarda circa 2 milioni e 600 mila studenti e entrerà in vigore nel 2008/2009. Prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola la spesa massima complessiva della dotazione libraria. Ecco quanto costeranno al massimo i testi alle famiglie nei cinque gli anni di studio. Per un istituto professionale non si potrà superare in media i 913 euro: 945 per l'indirizzo "agricoltura", 925 per "commercio e turismo", 875 per "servizi sociali", 985 per "alberghiero" e 835 per "artigianato". Per gli istituti tecnici, si oscillerà dai 1.115 euro dell'"aeronautico" ai 1.290 del "nautico": all'"agrario" il tetto sarà di 1.220 euro per i cinque anni a cui aggiungerne altri 90 per il sesto; al "commerciale" sarà di 1.200 euro; a "attività sociali" di 1.160; a "industriale" di 1.225; a "geometri" di 1.235 e a "turismo" di 1.270. E mentre per gli "artistici" (licei e istituti d'arte) la spesa massima sarà mediamente di 1.000 euro, studiare nei licei classici e scientifici costerà non più di 1.490 euro e al magistrale 1.250. Alla luce del monitoraggio effettuato quest'anno dal ministero, se il decreto fosse già attivo il 40% delle classi sarebbe fuori legge. Plauso al decreto dai consumatori che stimano un risparmio di 200 euro a famiglia nei primi due anni. Protesta invece l'Associazione italiana editori: "Fioroni avrebbe dovuto consultarci". E per i presidi "o calano i prezzi o per i professori sarà difficile fare la scelta dei testi".

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Veltroni: "ecco come cambieremo l'italia" - goffredo de marchis (sezione: Schola)

( da "Repubblica, La" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Veltroni: "Ecco come cambieremo l'Italia" Presentato il programma. Confronto aperto sulle liste, attesa per i socialisti "Siamo la prima forza che presenta le sue proposte, basta con le promesse irrealizzabili" GOFFREDO DE MARCHIS ROMA - Dodici punti, dalla spesa dello Stato ai progetti per andare oltre il duopolio televisivo. "Siamo la prima forza che presenta il programma. Un programma realistico e ambizioso perché non è fatto di annunci e promesse ma indica anche la copertura finanziaria", dice Walter Veltroni presentando il suo progetto per l'Italia. Con lui ci sono, tra gli altri, Enrico Morando, coordinatore del testo, Giorgio Tonini, responsabile economico, Stefano Ceccanti, l'esperto istituzionale. In sala anche alcuni testimonial, da Massimiliano Fuksas ad Achille Serra, prefetto anti-corruzione che tra pochi giorni annuncerà la sua candidatura per il Partito democratico. La parte economica Veltroni l'aveva già presentata all'assemblea costituente dieci giorni fa. In tre anni il suo governo vuole ridurre di due punti e mezzo la spesa primaria. Partendo da qui "possiamo invertire la vecchia tendenza di promesse irrealizzabili in voga nelle precedenti campagne elettorali", spiega il candidato premier. I dodici punti sono esposti attraverso delle schede (già pubblicate sul sito) e affrontano anche i temi dei diritti e quelli eticamente sensibili. Veltroni non parla di coppie di fatto, ma il programma "promuove il riconoscimento dei diritti delle persone stabilmente conviventi". E c'è la difesa della legge 194 che "è equilibrata", anche se "va attuata in tutte le sue parti". Cioè va rafforzata nella prevenzione "per evitare che le donne ricorrano all'aborto che è comunque un dramma", dice Veltroni. Il capitolo 11, che affronta i temi istituzionali, rilancia il modello francese (doppio turno e collegi uninominali) con "una sola Camera legislativa con 470 deputati" e l'altra Camera di 100 membri che diventa il Senato delle autonomie. In un passaggio compare anche il conflitto d'interessi da regolare rigorosamente. "Non una misura punitiva - spiega Veltroni - ma una norma che sta all'interno di garanzie per la libera concorrenza". Per chiudere il cerchio della campagna elettorale, al Partito democratico mancano solo le liste elettorali. I nomi di prestigio sono già usciti, ma il difficile viene adesso, tanto più che Veltroni ha chiesto ai dirigenti locali e nazionali di concludere il 3 marzo, una settimana prima della scadenza di legge per gli elenchi. "Voglio guadagnare giorni sugli avversari", ha spiegato. Ieri è cominciato il braccio di ferro tra i big delle correnti riuniti intorno al tavolo nazionale delle candidature. C'erano Beppe Fioroni, Dario Franceschini, Goffredo Bettini, Andrea Orlando, Maurizio Migliavacca, Nicola Latorre, i rappresentanti di Bindi, Letta, Bersani. I candidati scelti da Roma dovrebbe essere circa 100, divisi salomonicamente così: 50 di Veltroni, 50 delle altre componenti. è un terzo del potenziale Democratico che oscilla tra i 290 e i 310 parlamentari (in caso di vittoria netta sarebbero di più, ma tutti, ad ora, puntano a candidature sicure). Ai 100 vanno sottratti però i nove posti promessi ai radicali, i due della Sbarbati e l'unico di Follini. A sorpresa ieri sono comparsi altre sei-sette caselle da riempire. Il mistero è stato subito risolto. Sono wild card (come quelle usate nel tennis per far entrare in tabellone i tennisti non qualificati) riservate ai socialisti. Ma il Ps non corre da solo? Per Veltroni non è detta l'ultima parola, potrebbe esserci un ripensamento oppure una spaccatura interna al gruppo di Boselli. E attraverso l'aiuto di Ottaviano Del Turco, governatore dell'Abruzzo ormai dentro il Pd, il segretario vorrebbe neutralizzare l'offensiva socialista coprendo anche quel versante. Il primo scontro: gli ex popolari hanno chiesto agli ex Ds di considerare alcuni nomi (per esempio D'Alema e Fassino) candidati del territorio escludendoli dal tavolo nazionale. Evidentemente si sta stretti nei 50 posti riservati alle correnti. E sulle deroghe altra battaglia in vista. Saranno 32, quelle già assegnate 23. Restano 9 posti per 22 domande arrivate fin qui.

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Libri scolastici, 200 euro di risparmio (sezione: Schola)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

DALL'ITALIA 26-02-2008 "TETTO" PER LE SUPERIORI FIORONI: "STUDIARE NON PUO' ESSERE UN LUSSO PER POCHI" Libri scolastici, 200 euro di risparmio ROMA Al classico e allo scientifico spesa massima di 1490 euro per 5 anni Andrea Meneghetti II Dalle parole ai fatti. Il ministero della Pubblica Istruzione ha firmato ieri un decreto con cui vengono fissati già per l'anno scolastico 2008/2009 i tetti di spesa per i testi scolastici scelti dai docenti per ciascun anno di scuola secondaria superiore. La firma è arrivata all'indo - mani dell'annuncio del ministro Fioroni secondo il quale il diritto di ricevere un'istruzione "non può diventare un lusso per pochi ". Il decreto prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria entro il quale i docenti potranno operare le proprie scelte. I libri degli alunni dei licei classici e scientifici costeranno alle famiglie, al massimo, 1490 euro in cinque anni, quelli per un istituto professionale circa 900 euro mentre per gli istituti tecnici si oscillerà dai 1.115 euro previsti per l'"aeronautico" ai 1.290 di un "nautico". La spesa nei licei artistici e negli istituti d'arte, invece, non potrà superare i 1000 euro. Il margine di sforamento consentito è del 10 per cento ma solo per i corsi di studio ad indirizzo sperimentale. Al classico, ad esempio, si pagherà 320 euro per il primo anno, 180 per il secondo, 370 per il terzo, 305 il quarto e 315 il quinto (totale 1490). Il risparmio stimato è di 200 euro circa nei primi due anni di corso: si passerebbe, infatti, dai 700 spesi in media in un liceo classico al tetto fissato di 500. Alla luce del monitoraggio effettuato quest'anno dal ministero, il 40 per cento delle classi delle superiori dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri. Il mancato rispetto dei tetti sarà tempestivamente contestato alle scuole inadempienti. Sul punto è intervenuto il Codacons, convinto che il ministro debba inserire le eventuali sanzioni. Riserve anche dall'Associazione italiana editori: "Non siamo stati consultati". Soddisfatto invece, il Moige (Movimento Italiano genitori).

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Risparmi anche di 200 euro a famiglia (sezione: Schola)

( da "Nuova Sardegna, La" del 26-02-2008)
Pubblicato anche in: (Corriere delle Alpi)

Argomenti: Scuola

Ecco le cifre del tetto di spesa per i libri di testo fissato dal ministro Fioroni Risparmi anche di 200 euro a famiglia NON più di 370 euro per una terza del classico e non oltre 120-140 euro per una quinta professionale. E ancora: non più di 1.490 euro per tutti i 5 cinque anni di liceo e non oltre 913 per il ciclo degli istituti professionali. E' quanto prevedono i tetti di spesa per i libri scolastici delle superiori fissati dal decreto voluto dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni perchè "studiare non può diventare un lusso per pochi". Una novità che vede il 40% delle classi già "fuori budget". La misura riguarda circa 2 milioni e 600 mila studenti e entrerà in vigore nel 2008/2009. Prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola la spesa massima complessiva della dotazione libraria. Ecco quanto costeranno al massimo i testi alle famiglie nei cinque gli anni di studio. Per un istituto professionale non si potrà superare in media i 913 euro: 945 per l'indirizzo "Agricoltura", 925 per "Commercio e turismo", 875 per "Servizi sociali", 985 per "Alberghiero" e 835 per "Artigianato". Per gli istituti tecnici, si oscillerà dai 1.115 euro dell'"Aeronautico" ai 1.290 del "Nautico": all'"Agrario" il tetto sarà di 1.220 euro per i cinque anni a cui aggiungerne altri 90 per il sesto; al "Commerciale" sarà di 1.200 euro; a "Attività sociali" di 1.160; a "Industriale" di 1.225; a "Geometri" di 1.235 e a "Turismo" di 1.270. E mentre per gli "artistici" (licei e istituti d'arte) la spesa massima sarà mediamente di 1.000 euro, studiare nei licei classici e scientifici costerà non più di 1.490 euro e al Magistrale 1.250. Alla luce del monitoraggio effettuato quest'anno dal ministero, se il decreto fosse già attivo il 40% delle classi sarebbe fuori legge. Dovranno quindi "abbassare l'importo complessivo della spesa" già nelle prossime settimane quando sceglieranno i libri per l'anno prossimo. Plauso al decreto dai consumatori che stimano un risparmio di 200 euro a famiglia nei primi due anni. Protesta invece l'Associazione italiana editori: "Fioroni avrebbe dovuto consultarci". E per i presidi "o calano i prezzi o per i professori sarà difficile fare la scelta dei testi". (m.v.).

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Sì al tetto sul caro-libri, gli editori protestano Decreto Fioroni per le superiori: dai 913 euro per il ciclo dei professionali ai 1490 euro dei licei (sezione: Schola)

( da "Unita, L'" del 26-02-2008)

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Stai consultando l'edizione del Sì al tetto sul caro-libri, gli editori protestano Decreto Fioroni per le superiori: dai 913 euro per il ciclo dei professionali ai 1490 euro dei licei di Maristella Iervasi OCCHIO ALLA SPESA Anche per le scuole superiori ci sarà un tetto di spesa per l'acquisto dei libri di te- sto. Non più di 120-140 euro l'anno per una quinta professionale, e al massimo 370 euro per una terza del liceo classico. Comprare i libri ad uno studente per tutto il ciclo del licei costerà al massimo 1490 euro; la famiglia dovrà sborsare 913 euro circa per il figlio che ha scelto la maturità professionale. Un monito per prof ed editori. Una piccola rivoluzione - in vigore dal prossimo anno scolastico - voluta dal ministro Fioroni, che ieri ha firmato il decreto con le tabelle per ogni indirizzo di studio e anno di corso. Perchè sostiene il ministro "studiare non può diventare un lusso per pochi". Delusi gli editori: "Una decisione calata dall'alto - commenta Federico Motta, il presidente dell'Associazione italiana editori (Aie) -. Ciò che ci sconcerta è il metodo utilizzato: questo decreto doveva essere la risultanza di un percorso comune, che tenesse conto di tutte le variabili in gioco". Mentre Mario Rusconi, vice presidente dell'Associazione nazionale presidi, dice: "I tetti fissati dal ministero mi sembrano un po' bassi. Per la prima classe dello scientifico si parla di 305 euro, quando in media se ne spendono fino a 450. La dotazione libraia comprende anche gli indispensabili vocabolari, che fanno parte del paniere. Se gli editori non calano i prezzi - conclude -, sarà difficile per i professori fare la scelta dei testi". Finora le indicazioni ministeriali si riferivano solo alle medie inferiori (280 euro per la prima classe, 108 per la seconda, 124 per la terza). D'ora in poi anche i prof delle superiori dovranno scegliere i testi con il "bilancino" per evitare di sforare i tetti imposti dall'Istruzione che punta a venire incontro alle famiglie, salassate, ogni anno, dal caro-testi. Una rivoluzione che coinvolge circa 2 milioni e 600 mila ragazzi che frequentano le scuole statali superiori. Il decreto prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria entro la quale i docenti potranno operare le proprie scelte. Con i nuovi "tetti", alla luce del monitoraggio effettuato quest'anno dal ministero, il 40% delle classi delle scuole superiori italiane dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri. L'iniziativa di viale Trastevere è stata accolta con favore dalle associazioni dei consumatori.

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<Se i programmi sono contro i valori ci si deve opporre> (sezione: Schola)

( da "Corriere della Sera" del 26-02-2008)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2008-02-26 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Il salesiano don Carlo Nanni "Se i programmi sono contro i valori ci si deve opporre" ROMA - "I cattolici nel Pd hanno il diritto e il dovere di dire "non ci sto". "Non ci sto" a programmi che contraddicono quella pienezza di valori umani di cui i cattolici sono portatori, ma che sono non solo per loro, ma per tutti", sostiene don Carlo Nanni, ordinario di filosofia dell'educazione, vicerettore della Pontificia Università Salesiana, di cui è rettore emerito il suo buon amico, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Sarà proprio di Nanni, 63 anni, vicino al ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni, la relazione più attesa ("Il bene comune nella società globalizzata") tra quelle (di Andrea Riccardi, Giorgio Formigoni, Franco Garelli) che verranno svolte domani pomeriggio alla convention tra le diverse anime della galassia cattolica del Partito democratico (dai bindiani, ai popolari, ai teodem). Un incontro di scottante attualità, dopo quanto avvenuto durante il governo Prodi (sui Dico e non solo), e le recentissime polemiche su aborto, eutanasia e candidature dei radicali. Per spiegare quello che dirà, il teologo e pedagogista salesiano cita il filosofo francese Emmanuel Mounier e fa un paragone storico che a prima vista sembrerebbe lontano anni luci dal dibattito di questi giorni: il periodo della lotta per le investiture tra Papato e Impero. "Allora, come oggi, spesso si riteneva che le prese di posizione del Papa fossero tutte politiche, calate dentro la situazione storica, allo scopo di contrastare un determinato assetto di potere. Eppure - spiega - proprio così il Papa riuscì a difendere la dimensione profetica della Chiesa, contro l'assolutismo monarchico e lo stato etico". Quindi, venendo ai giorni nostri, nessuna invasione di campo, nelle parole di Papa Benedetto che anche ieri ha parlato contro l'eutanasia? ""Guai a me se non parlassi", dice San Paolo - risponde Nanni - il Papa si determina a far sentire la sua voce in difesa di ciò che è umanamente degno". Che fare in concreto della "sofferenza" dei cattolici sotto le insegne veltroniane? "Ripeto: hanno il diritto-dovere di dire "non ci sto", devono avere, nella loro situazione concreta, capacità di condivisione, discernimento e profezia e mettere in atto tutti gli strumenti dell'azione politica". M. Antonietta Calabrò.

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Il segretario e il partito (sezione: Schola)

( da "Corriere della Sera" del 26-02-2008)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2008-02-26 num: - pag: 6 categoria: BREVI Il segretario e il partito \\ Anche quel gruppetto di radicali ha sottoscritto il programma Giuseppe Fioroni.

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Pedofilia: trasferito il prof di Aosta (sezione: Schola)

( da "Corriere della Sera" del 26-02-2008)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2008-02-26 num: - pag: 23 categoria: REDAZIONALE Farà l'impiegato Pedofilia: trasferito il prof di Aosta AOSTA - Da professore di musica a impiegato nell'agenzia per l'impiego, l'ex ufficio di collocamento. è la soluzione accolta da Marco Frachey, l'insegnante valdostano condannato in primo grado a due anni di carcere per pedopornografia dopo un'inchiesta partita da Bari nel 2001. Ieri mattina, appena entrato a scuola, Frachey ha saputo dalla preside di essere convocato in Regione. In mattinata gli sono state proposte diverse alternative, che l'uomo avrebbe dovuto accettare volontariamente. E tra posti di custode, di magazziniere e di impiegato, l'insegnante ha scelto quello, fuori ruolo e a tempo indeterminato, di addetto all'ufficio del lavoro di Verres, un paese della bassa valle. "In qualsiasi momento - ha commentato Giuseppe Greppi, l'avvocato di Frachey - il mio assistito potrà chiedere di rientrare a scuola. Ma non è suo interesse farlo, consideriamo equa questa intesa". Soddisfatta la Regione, che ha informato il ministro Giuseppe Fioroni della soluzione trovata: "Era ciò che volevamo fin dall'inizio". V.Sc.

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Libri di testo, è di 370 euro la spesa massima (sezione: Schola)

( da "Corriere della Sera" del 26-02-2008)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2008-02-26 num: - pag: 23 categoria: REDAZIONALE Scuola Il calmiere del ministero. Fioroni: l'istruzione non è un lusso. Gli editori: dovevamo essere consultati Libri di testo, è di 370 euro la spesa massima ROMA - La spesa per l'acquisto dei libri di testo non dovrà superare i 1.491 euro nei cinque anni del liceo classico, 1.405 euro allo scientifico, 1.070 all'artistico, 1.200 al tecnico commerciale, 1.225 al tecnico industriale, 913 al professionale. Sono alcuni dei "tetti" introdotti per la prima volta alle superiori dal ministro Fioroni. Ammonta a 370 euro la spesa massima per anno prevista dal "calmiere": riguarda il terzo anno del classico. La più bassa la troviamo al quinto anno dell'istituto professionale per l'industria e l'artigianato: 124 euro. I docenti dovranno fare i conti con le indicazioni di viale Trastevere nelle prossime settimane quando sceglieranno i libri. E in molti casi - se le tabelle del ministro verranno rispettate dai prof - le famiglie risparmieranno un po' di euro. Secondo un'indagine del ministero dell'Istruzione la spesa per i libri nel 2007-2008 ha superato il tetto appena introdotto nel 40% delle classi delle superiori. Il prossimo anno gli sforamenti potrebbero essere contestati ai singoli istituti. "Il diritto di ricevere un'istruzione non può diventare un lusso per pochi - ha detto Fioroni -. La scuola italiana farà tutta la sua parte per dimostrare che è possibile conciliare la qualità dell'insegnamento con costi sostenibili per le famiglie". E sul "calmiere" del ministro è subito polemica. Da una parte i genitori, che non si accontentano. Dall'altra gli editori che protestano. Secondo Bruno Iadaresta, responsabile scuola del Moige (Movimento genitori) dovrebbe essere posto un limite anche per il rinnovo delle edizioni: "Chiediamo che vengano proposte solo ogni 5 anni, e che gli aggiornamenti vengano forniti in allegati leggeri a parte". Gli editori accusano il ministro di aver fatto tutto da solo. "Il punto - è stato il commento del presidente degli editori Federico Motta - non sono tanto i contenuti, che a una prima sommaria lettura ci sembra presentino significative lacune quali il liceo linguistico e il peso specifico di molte cosiddette sperimentazioni. Ciò che ci sconcerta è il metodo utilizzato: questo decreto doveva essere la risultanza di un percorso comune, che tenesse conto di tutte le variabili in gioco". Una contestazione che entra anche nel merito del calmiere: se i tetti di spesa sono stati calcolati per i corsi ordinamentali ne consegue che nelle sperimentazioni, che hanno una o due materie in più e quindi richiedono più testi, i limiti imposti dal ministero non potranno funzionare. E le sperimentazioni oggi costituiscono la maggior parte dell'offerta. I presidi prevedono complicazioni. "O gli editori calano i prezzi dei libri scolastici - è il parere del vice presidente dell'Anp, Mario Rusconi - o per i professori, quest'anno, sarà difficile fare la scelta dei testi". Giulio Benedetti TUTTI I LIMITI DI SPESA scuola per scuola su www.corriere.it.

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Arriva un tetto al costo dei libri (sezione: Schola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 26-02-2008)

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Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2008-02-26 - pag: 32 autore: Scuola secondaria. Polemica Fioroni-editori Arriva un tetto al costo dei libri Luigi Illiano ROMA è botta e risposta tra il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, e gli editori italiani sui tetti di spesa fissati per il costo dei libri scolastici della secondaria superiore. "Una innovazione " viene definita la scelta da Viale Trastevere. "Una decisione calata dall'alto", replicano gli editori. Ma andiamo con ordine. Dall'anno scolastico 2008/09 il costo dei libri di testo per i cinque anni del classico non potrà superare i 1.491 euro; per lo scientifico la quota massima è a 1.405 euro. Mentre per i tecnici industriali e i professionali il paletto è fissato rispettivamente a 1.225 e 835 euro. Sono soltanto alcuni dei tetti stabiliti dal decreto (n. 28) diffuso ieri dal ministro Fioroni. Il testo introduce i limiti di spesa anche nelle scuole superiori, come già accade per elementari e medie. Alla luce del monitoraggio su quest'anno – è scritto in un comunicato di Viale Trastevere – con i nuovi confini economici il 40% delle classi di licei e istituti superiori si ritroverebbe fuori regola e, quindi,dovrà abbassare l'importo totale della spesa dei libri. "La scuola italiana farà, come sempre, la sua parte per dimostrare che è possibile conciliare qualità dell'insegnamento con costi sostenibili per le famiglie ", ha spiegato Fioroni. "Credo che la scuola non sia l'unicaa doversi fare carico di un problema così importante – ha proseguito il ministro – e sono certo che anche gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza, in modo da diradare ogni eventuale dubbio sulla correttezza del mercato". La reazione degli editori non si è fatta attendere: "Valuteremo con calma il decreto ma ancora una volta siamo stupiti di questo metodo di lavoro – ha commentato Federico Motta, presidente dell'Aie (Associazione italiana editori) – una decisione calata dall'alto, senza possibilità di continuare un confronto da noi avviato e per di più su dati da noi stessi prodotti. Se, invece, si volesse intervenire in modo significativo, si potrebbe seguire la proposta da noi avanzata di defiscalizzare, per fasce di reddito,l'acquisto dei libri scolastici ", ha concluso Motta. Secondo Valentina Aprea (Fi) "Fioroni mette a segno l'ennesimo colpo di mano. è una scelta unilaterale e inefficace che arriva quando i costi sono già definiti, illudendo le famiglie".

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Studiare non sarà più un lusso (sezione: Schola)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 26-02-2008)

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Cronaca Italiana Pagina 109 Fioroni fissa i tetti di spesa: il ciclo di studi più caro è il classico, più economici gli istituti professionali Studiare non sarà più un lusso Fioroni fissa i tetti di spesa: il ciclo di studi più caro è il classico, più economici gli istituti professionali Non più di 1500 euro per i libri nelle superiori --> Non più di 1500 euro per i libri nelle superiori Un decreto del ministro stabilisce la somma massima che potrà essere spesa per l'acquisto dei libri alle superiori. Soddisfatte le famiglie, protestano gli editori: decisione calata dall'alto. ROMA Studiare non può essere un lusso per pochi. E rischia di diventarlo se i testi scolastici costano troppo. Per questo il ministro Fioroni ha deciso di correre ai ripari mettendo un tetto alla spesa dei libri per le superiori. Lo aveva annunciato già alla fine dello scorso agosto e ora ha varato un decreto che mette nero su bianco: per un istituto professionale la spesa non potrà superare in media 913 euro; per gli istituti tecnici, che costeranno durante i cinque anni poco più di 1.200 euro, si oscillerà dai 1.115 euro previsti per l' Aeronautico ai 1.290 di un Nautico; e mentre per gli Artistici la spesa massima complessiva per tutti e cinque gli anni sarà mediamente di 1.000 euro, studiare nei licei classici e scientifici costerà al massimo 1490 euro. Con questi nuovi limiti secondo il ministero, il 40% delle classi delle superiori italiane dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri. L'iniziativa di viale Trastevere è stata accolta con favore dalle associazioni di consumatori. Ma - dicono - questo provvedimento non basta. "Il vero problema è che le scuole poi non rispettano i limiti" sostiene il Codacons che chiede al ministro di stabilire precise sanzioni da applicare nel caso di sforamento dei tetti. Invita anche le case editrici a stampare in copertina anche il peso del libro, in modo da incentivare le industrie a ridurlo e gli insegnanti a valutarlo come criterio di scelta. L'associazione Codici, sulla stessa scia, annuncia ricorsi contro le scuole che sforeranno i plafond fissati: "Il tetto di spesa per i libri, infatti - spiega - è norma spesso disattesa dai collegi dei docenti, che forse con troppa facilità tendono a sostituire, di anno in anno, le edizione vecchie con quelle nuove". Plauso ai "tetti" anche dal Moige che avanza alcuni suggerimenti: che le nuove edizioni vengano proposte solo ogni 5 anni, che gli aggiornamenti vengano forniti in allegati leggeri a parte, che venga incentivato lo sviluppo dell'usato. E se Fioroni si dice "certo che anche gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza", l'Associazione italiana editori critica senza mezze parole il percorso seguito dal ministro. "Ciò che stupisce - afferma l'Aie - è come la decisione sia stata calata dall'alto. Il punto non sono tanto i contenuti, che a una prima sommaria lettura ci sembra presentino significative lacune quali il liceo linguistico e il peso specifico di molte cosiddette sperimentazioni. Ciò che ci sconcerta è il metodo utilizzato: questo decreto doveva essere la risultanza di un percorso comune, che tenesse conto di tutte le variabili in gioco".

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Questione cattolica , Pannella imbarazza il Pd (sezione: Schola)

( da "Manifesto, Il" del 26-02-2008)

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"Questione cattolica", Pannella imbarazza il Pd Famiglia cristiana attacca l'intesa coi radicali. Veltroni prepara candidati simbolo, esalta gli uomini di fede e chiede al Pr un profilo basso Roma "Pasticcio veltroniano in salsa pannelliana": è un editoriale non firmato di Famiglia cristiana l'ultimo cruccio del segretario del Pd, in rimonta nei sondaggi ma con la paura di perdere voti cattolici. Il settimanale dei paolini - in calo di vendite ma sempre il più diffuso dalle parrocchie - strapazza Veltroni per l'accordo firmato con i radicali, portatori di "un'ideologia libertaria alternativa alla storia e ai principi etici, economici e sociali di questo paese". Lontani i tempi in cui Famiglia cristiana diretta da Leonardo Zega riusciva a prendersi delle libertà sui temi etici, oggi la rivista è allineata alle gerarchie vaticane e dunque preoccupa doppiamente l'entourage veltroniano il fatto che l'editoriale arrivi a un passo dallo sconsigliare il voto per il Pd: "I cattolici potrebbero non preoccuparsi dei radicali se si potesse esercitare il voto di preferenza, ma siccome le liste sono bloccate un candidato o l'altro fa la differenza". Il dossier cattolici è in cima alle preoccupazioni di Veltroni che mercoledì chiuderà il convegno organizzato da tutte le anime cattoliche del Pd. La tentazione è quella di annunciare in quella sede la candidatura di un paio di testimonial cattolici da contrapporre ai radicali e al professor Veronesi, spauracchio dei teo-dem alla Binetti. I nomi che circolano sono sempre quelli del fondatore della comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, e della ex presidente delle Acli, Paola Bignardi. All'affondo di Famiglia Cristiana e alle immediate polemiche dei cattolici ieri Veltroni ha risposto con il consueto invito al "rispetto reciproco". "Le verità sono due - ha ripetuto il segretario del Pd - la prima è che le istituzioni sono laiche per natura e la seconda è che, però, ciascuno deve poter portare il suo punto di vista". Ieri era però il giorno in cui aggiungere che "le persone illuminate dalla fede sono un arricchimento gigantesco della società". Nel frattempo cattolici di primo e secondo piano del Pd si impegnavano a far notare al settimanale dei paolini che i radicali hanno sottoscritto il programma del Pd e dunque questa volta sono una garanzia. Un po' quello che in modo più brusco aveva detto Rosy Bindi in un'intervista alla Stampa: "Se fossero coerenti Bonino e gli altri non firmerebbero il programma di Veltroni". Il gran ciambellano degli ex popolari Beppe Fioroni spiegava che "il vero voto utile per i cattolici è quello per il Pd" mentre la spalla di Veltroni Giorgio Tonini aggiungeva che "la presenza dei cattolici nel Pd non è simbolica ma cospicua come in nessun altro partito". Più preoccupato l'ultimo segretario dei popolari, il dossettiano Pierluigi Castagnetti che a Veltroni chiede "garanzie sulla linea politica" e ai radicali chiede di sottoscrivere non solo il programma elettorale del Pd, ma anche il suo manifesto dei valori. Osservati speciali, i nove radicali che saliranno in parlamento grazie all'accordo con il Pd dovranno anche, secondo Fioroni, "rinunciare a una serie infinita di disegni di legge, dall'otto per mille all'ora di religione all'abolizione del concordato che sono fuori dal nostro programma". Si tratta di questioni effettivamente discusse tra Veltroni e Pannella-Bonino coperte però dalla raccomandazione del segretario del Pd di evitare qualsiasi polemica. L'intervista al Corriere di due giorni fa del medico torinese Silvio Viale, favorevole all'eutanasia e possibile candidato in quota radicale, non è piaciuta a Veltroni che è tornato a raccomandare un basso profilo ai dirigenti del Pr. Risultato ieri nessuna reazione da via di torre Argentina all'editoriale di Famiglia Cristiana, fino a che non è stato direttamente Pannella ad appellarsi alle "autorità dello stato" dicendo che "questa pretesa totalizzante e totalitaria ci inorgoglisce dolorosamente". Mentre la segretaria del partito Bernardini ha rifiutato di commentare la "censura preventiva" di Fioroni. Parlando da Radio radicale, Emma Bonino ha risposto "stupita" all'attacco di Rosy Bindi: "Sarà sottoposta a pressioni". Ma ha promosso il programma del Pd nel momento stesso in cui Veltroni lo ha presentato: "Per quanto riguarda il testamento biologico e la Ru486 ci sono affermazioni molto chiare, impegnative e condivisibili". Ma nel testo diffuso dal Pd della pillola abortiva Ru486 non si parla affatto. a. fab.

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Quel malessere dei cattolici a braccetto con la Bonino (sezione: Schola)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 26-02-2008)

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Andrea Ferrari L'alleanza con i radicali rischia di creare dei problemi abbastanza seri al Partito democratico e al suo leader. Problemi legati al fatto che la sparizione del simbolo del Pr dalle liste elettorali non comprimerà la forte identità di quel partito che potrà essere comunque affermata mediante la personalità degli otto candidati che seguiranno Emma Bonino, ciascuno dei quali essendo il rappresentante "simbolico" di una battaglia radicale in materia soprattutto di diritti civili o di questioni eticamente sensibili: basti citare il caso di quel ginecologo, Viale, che sostiene le tesi più estremistiche in materia di aborto. D'altra parte, nessun analista ha mai pensato che i radicali avrebbero abbandonato le loro idee in cambio di qualche candidatura o di un potenziale posto di ministro per la Bonino: quel partito ha una lunga esperienza all'opposizione e, pur essendo dotati i suoi dirigenti di una certa pannelliana spregiudicatezza in materia di potere, sanno stare anche in minoranza senza troppo soffrire. Pannella è uscito ed entrato dal Parlamento, ma è rimasto "Pannella" ormai da quarant'anni. Il problema si pone allora per le altre componenti del Pd, e soprattutto per i cattolici, gli ex popolari poi confluiti nella Margherita e di seguito entrati a far parte del Partito democratico. Costoro avvertono di essere considerati da Veltroni una minoranza, ancorché significativa, un po' come i cristiani per il socialismo nel vecchio Pci. E a maggior ragione ci si sentono adesso che i radicali sono entrati nel Pd con la forte identità di cui abbiamo scritto sopra. Ci sono questioni sulle quali né i cattolici né i radicali possono fare sconti, ma gli ex popolari sentono ? in una ipotetica gara ? di essere come svantaggiati. Non è infatti un caso che di questo disagio si faccia portavoce "Famiglia Cristiana", le cui prese di posizione in passato hanno anche fatto molto discutere, che parla del Pd come di un "pasticcio veltroniano in salsa pannelliana", e che mostra di temere un cedimento appunto nei confronti dell'ideologia iper-individualista dei radicali alla Viale ? un medico che, quando parla di aborto, tutto prende in considerazione tranne che i diritti del feto vivo. Ieri Rosy Bindi ha provato a dire che i radicali non dovrebbero stare dentro il Pd, se non altro per coerenza: la Bonino le ha praticamente dato dell'esaurita. Franco Monaco, cattolico dell'ala sinistra prodiana, spera che comunque i radicali non prevarranno "perché i cattolici nel Pd sono tanti" e quegli altri pochi. Il ministro Fioroni confida che quando la Bonino e gli altri avranno "giurato" sulle tavole del programma del Pd ? che comunque sono abbastanza vaghe ma non per questo favorevoli a tesi cattoliche, per esempio sulla legge 194 ? saranno come incatenati al loro giuramento. Qualcuno del PdL ha ricordato a Fioroni che non si è mai visto un pannelliano sentirsi vincolato ad alcunché, figuriamoci ad un programma elettorale che vale quel che vale. Tale è dunque la situazione tra cattolici e radicali nel Pd mentre Veltroni prova a portare a casa una candidatura-scoop di qualche cattolico particolarmente importante o famoso come il professor Riccardi della Comunità di Sant'Egidio. La cui presenza, qualora davvero Veltroni riuscisse nello scopo, potrebbe aiutare la causa della minoranza cattolica ma di sicuro non attenuerebbe il disagio che, dentro il Pd, è stato manifestato in primo luogo dalla pattuglietta dei cosiddetti "Teodem" Carra, Binetti e Bobba. In ogni caso, sempre Veltroni ha precisato che le candidature di cui sopra non dovranno coinvolgere dei cattolici "baciapile" che, guarda la curiosità, era un tempo il modo dispregiativo con cui i liberali massoni definivano i cattolici tout court.

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"Famiglia cristiana" contro Veltroni <Pasticcio in salsa pannelliana> (sezione: Schola)

( da "Liberazione" del 26-02-2008)

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Dopo gli attacchi di "Avvenire", pressing puntato sull'assemblea dei cattolici del Pd "Famiglia cristiana" contro Veltroni "Pasticcio in salsa pannelliana" Fulvio Fania Città del Vaticano La foto di Veltroni accanto a quella di Emma Bonino sovrastata da Pannella. Anche le immagini vengono brandite come spade sul nuovo numero di Famiglia cristiana . Non meno drastici i titoli: "Pasticcio veltroniano in salsa pannelliana". Così si annuncia l'editoriale non firmato. E' una sonora bocciatura delle ultime mosse del leader democratico, un intervento a gamba tesa nel difficile puzzle che Veltroni sta tentando e nell'assemblea dell'area cattolica del Pd in programma per domani. Si punta alla "pancia" del popolo cattolico irritato dai radicali. Pannella, da parte sua, sta al gioco proclamandosi "orgoglioso" delle critiche del settimanale. Il disagio dei cattolici nel Pd si è allargato. E se non porranno rimedio i politici teodem, dovranno pensarci poi gli elettori. Lo fa intendere Famiglia cristiana che polemizza con il ministro Fioroni: avrebbe ragione di non preoccuparsi della pattuglia dei candidati radicali se esistesse la possibilità di boicottarla col voto di preferenza. Ma siccome le liste saranno invece bloccate, questa piega libertaria deve allarmare. "La gara tra chi è più cattolico e più laico rischia di far male al Paese", avverte l'editoriale. Proprio per il fatto che i cattolici nel Pd "non hanno intenzione di dar vita ad una corrente confessionale" deve pesare la loro richiesta di "chiarezza sull'antropologia e i valori di riferimento". I radicali sono "ideologici" e puntano ad aborto, eutanasia, depenalizzazione delle droghe, abolizione del Concordato e dell'otto per mille, tutte cose che i cattolici non possono sopportare. Non è la prima volta che Famiglia cristiana rovescia la sua precedente tradizione di aperture progressiste. Recentemente ha spalleggiato la moratoria di Ferrara sull'aborto, salvo abbandonarlo adesso al destino della sua lista pro-life. Il settimanale pubblica anche una lettera di Carlo Casini. Il leader del "Movimento per la vita" spiega il motivo per cui non segue Ferrara in questa sua avventura elettorale giudicandola "inopportuna". Al direttore del Foglio non è bastato dunque inchinarsi di fronte a papa Ratzinger domenica mattina nella chiesa del quartiere romano del Testaccio, lui in mezzo a poche persone, una partecipazione doppiamente imbarazzante per la visita papale. Il pressing della Chiesa sul Pd si fa sempre più insistente e si risolve in un favore alla destra e a Casini. L'idea veltroniana di compensare con qualche gesto ad effetto la mazzata dell'intesa con i radicali non sarà forse sufficiente a risolvere i dubbi dei teodem. L'ala ruinina dell'episcopato non si è mai fidata del buonismo veltroniano. Quella volta che papa Ratzinger gli confezionò un bell'attacco sul "degrado di Roma" non fu davvero un incidente involontario. E se il cardinale Bertone e un'altra parte delle gerarchie privilegiano una linea a tutto campo senza rotture eclatanti con nessuno, neppure il Segretario di stato, che in questi giorni si trova a Cuba, ignora il malessere suscitato nell'area cattolica, anche quella democratica, dall'intesa Veltroni-Bonino. C'è chi, come molti dirigenti Acli, della Comunità di Sant'Egidio e perfino di Cl, cerca di sfruttare la protesta per riportare gli equilibri a proprio favore e chi al contrario la usa per dirottare i consensi verso l'Udc o la Rosa Bianca, raccomandando peraltro quegli accordi con Berlusconi che Casini deve pur sempre subire, come è accaduto in Sicilia. Veltroni intanto rassicura: "Non deve esserci una nuova divaricazione tra laici e cattolici". Il leader del Pd conta molto sull'intervento di esponenti cattolici a lui favorevoli e candiderebbe volentieri alcuni di loro come il fondatore di Sant'Egidio Andrea Riccardi ma è probabilmente da escludere che il professore, pur intervenendo all'assemblea dei cattolici del Pd, voglia schierarsi personalmente. D'altra parte Riccardi partecipò anche alla presentazione del movimento di Pezzotta, prima che si trasformasse in lista. Dal cappello delle candidature potrebbero uscire altri nomi. Qualcuno ha suggerito quello di Paola Bignardi, ex presidente di Azione cattolica e poi del coordinamento Retinopera. Di lei il segretario della Cei Giuseppe Betori dice un mondo di bene, mettendola al pari di Pezzotta e non è detto che vorrebbe vedere entrambi nella medesima lista. Così come non è più assolutamente certo che quel che pensa Betori lo pensi anche Ruini né che il Vicario di Roma sia in sintonia col silenzioso presidente della Cei Angelo Bagnasco. Certo, è dal giornale dei vescovi che partono i fendenti più decisi contro il vertice Pd. Insieme all'associazione Scienza e vita e ai medici cattolici, Avvenire spara a zero contro l'Ordine dei medici contestando la legittimità del recente documento a sostegno della legge 194 e della pillola abortiva. La candidatura di Umberto Veronesi nella lista Pd offre l'occasione per un nuovo allarme anche sull'eutanasia. Dalle stanze vaticane il Papa aggiunge del suo. Ieri mattina ha ricevuto i partecipanti ad un convegno internazionale promosso dall'Accademia pontificia per la vita "Accanto al malato inguaribile e al morente". Benedetto XVI ha ribadito "la ferma e costante condanna per ogni forma di eutanasia". "Le spinte eutanasiche - ha detto - diventano pressanti quando si insinui una visione utilitaristica della persona". Il Papa ha sottolineato la necessità di "rispettare la vita e la dignità del morente", richiamando le istituzioni sanitarie, civili e la scienza medica ad assicurare "solidarietà" e cure "proporzionali" nelle fasi terminali. Insomma, dal concepimento alla morte, Veltroni avrà da faticare per tenere assieme le due sponde del Tevere. 26/02/2008.

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Libri, budget bloccati 1.490 euro nei licei (sezione: Schola)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 26-02-2008)

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Fioroni ha stabilito il "tetto" da non sforare Il 40% delle classi dovrà abbassare la spesa Studiare non può essere un lusso per pochi. E rischia di diventarlo se i testi scolastici costano troppo. Per questo il ministro Fioroni ha deciso di correre ai ripari mettendo un tetto alla spesa dei libri per le superiori. Lo aveva annunciato già alla fine dello scorso agosto e ora ha varato un decreto che mette nero su bianco: per un istituto professionale la spesa non potrà superare in media 913 euro; per gli istituti tecnici, che costeranno durante i cinque anni poco più di 1.200 euro, si oscillerà dai 1.115 euro previsti per l'Aeronautico ai 1.290 di un Nautico. E mentre per gli artistici la spesa massima complessiva per tutti e cinque gli anni sarà mediamente di 1.000 euro, studiare nei licei classici e scientifici costerà al massimo 1.490 euro. Con questi nuovi limiti, alla luce di un monitoraggio effettuato quest'anno, secondo il ministero, il 40% delle classi delle superiori italiane dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri. "limiti da rispettare" L'iniziativa di viale Trastevere è stata accolta con favore dalle associazioni di consumatori che più volte hanno fatto sentire la propria voce contro il caro-libri. Ma ? dicono ? questo provvedimento non basta. "Il vero problema è che le scuole poi non rispettano i limiti" sostiene il Codacons, che chiede al ministro di stabilire precise sanzioni da applicare nel caso di sforamento dei tetti. L'associazione Codici, sulla stessa scia, annuncia ricorsi contro le scuole che sforeranno i plafond fissati. Plauso ai "tetti" anche dal Moige. Dalla Cisl scuola arriva invece la richiesta di fare "una seria fotografia sul reddito delle famiglie". critici gli editori E se Fioroni si dice "certo che anche gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza", l'Associazione italiana editori critica senza mezze parole il percorso seguito dal ministro. "Ciò che stupisce - afferma l'Aie ? è come la decisione sia stata "calata dall'alto". Il punto non sono tanto i contenuti, che a una prima sommaria lettura ci sembra presentino significative lacune quali il liceo linguistico e il peso specifico di molte cosiddette sperimentazioni. Ciò che ci sconcerta è il metodo utilizzato: questo decreto doveva essere la risultanza di un percorso comune, che tenesse conto di tutte le variabili in gioco". E così ? conclude ? non è stato.

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E' una speculazione arrogante per niente a favore dei cittadini. Non serve a rego (sezione: Schola)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 26-02-2008)

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Di SIMONA FUSO "E' una speculazione arrogante per niente a favore dei cittadini. Non serve a regolare il traffico e nemmeno a facilitare l'accesso nella zona". Carlo Alberto Beffa sta prendendo un caffé nel bar B&B, nel cuore del quartiere di Elce lungo via Annibale Vecchi. Abita in questa zona, e ieri mattina si è visto comparire sotto il naso le strisce blu dei parcheggi che a breve diventeranno a pagamento in tutto il quartiere. "Non serve a nulla - insiste". E la titolare del bar interviene confermando: "I miei clienti si lamentano, perché vengono qui a prendere il caffé e ora dovranno pagare anche il parcheggio". Seduta al bancone c'è Giovanna Bastianelli, insegnante di Ponte San Giovanni. "Già il centro è terra di nessuno, dove tutto costa di più. Il Comune non sa più dove andare a prendere i soldi, ci mancavano pure i parcheggi a pagamento in questa zona". Seduta accanto c'è Ilaria Formisano, responsabile di un punto vendita di un negozio ad Elce: "Io lavoro qui, e dovrò pagare quasi 8 euro al giorno per parcheggiare la mia auto". Gianluca Liberati sta prendendo un caffé, si avvicina e dice: "Vivo ad Elce, e ho la macchina. Le strisce blu sono totalmente ingiustificate, non capisco il perché. Mi sembra che si allinei con una serie di interventi fatti dal Comune per ridurre sempre più spazi per facilitare l'utilizzo dei mezzi pubblici". Le commesse ed i commercianti sono molto preoccupati. Laura Stefan lavora nella pasticceria Lepri a ridosso della rotatoria di Elce: "Il problema è per i ragazzi che lavorano 8 ore, prendono 40 euro a giornata e poi si devono pagare anche 8 euro di parcheggio". Le strisce blu hanno occupato per tutto il giorno i discorsi dei residenti. Il benzinaio Guglielmo Merin conferma: "Ne stavano parlando questa mattina davanti alla farmacia. Molti erano favorevoli, parecchi contrari". Più in là c'è la Coop. Anna Comodi sta aspettando di fronte all'ingresso. "Se dovrò andare a comprarmi qualcosa sarò costretta a pagare il parcheggio. E' un problema globale di come si vive a Perugia, dove paghiamo bollette salate di nettezza urbana e Ici. Ora ci mancavano le strisce blu". Escono fuori le commesse della Coop, Marinella e Maura: "Sono molto arrabbiata - dice Marinella - Il problema è per noi che lavoriamo. Ci vogliono costringere a parcheggiare lontano, a Rimbocchi. Io apro alle 5.40 della mattina, e non sono tranquilla a girare a piedi da sola a quell'ora. E' una iniziativa veramente vergognosa". E Maura aggiunge: "Se devo pagare 8 euro al giorno, o chiedo il trasferimento oppure smetto di lavorare e sto a casa con i figli". Più avanti, lungo via Annibale Vecchi c'è il bar Colibrì: "Molte persone non sono d'accordo - dice la titolare Marta Moscatelli - perché impediscono di prendersi un caffé con tranquillità. Ma molti studenti parcheggiano giorni interi davanti ai negozi togliendo posti anche ai clienti". Critico il titolare della Tecnocasa Luca Barelli: "Questa iniziativa allontanerà gente, e farà aumentare la criminalità. Basta vedere quanto accaduto nel centro storico". Francesca Armogida fa la commessa nel negozio di abbigliamento Melo e Grano: "Vediamo cosa succede, proverò a cercare un posto libero per mettere l'auto". Ha firmato contro l'inserimento delle strisce blu Riccardo, titolare di un negozio di fotografia. "Qui sono d'accordo solo i residenti, ma per i commercianti sarà molto nocivo. Ad Elce ci sono già molti problemi, come la scarsa illuminazione e ora ci mancavano anche i parcheggi a pagamento". La commessa di Acqua & Sapone Mariella Fioroni aggiunge: "Non mi sembra un' iniziativa a favore di noi lavoratori se dobbiamo pagare fino a 8 euro al giorno". Carmen Dolciami è titolare della lavanderia 13 Dal: "Non sono assolutamente d'accordo perché noi negozianti siamo penalizzati. Ora qui non verrà più nessuno a far acquisti".

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Veltroni ancora troppo vagonon dice quali spese taglierà (sezione: Schola)

( da "Secolo XIX, Il" del 26-02-2008)

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Massimo baldini Il programma del Partito democratico è stato scritto da Enrico Morando e Nicola Rossi, i due uomini politici che forse hanno le idee più liberali in tutta la coalizione di centrosinistra. Rossi, in particolare, aveva dato le dimissioni dal gruppo parlamentare dei Ds pochi mesi dopo l'insediamento del governo Prodi, nel 2006, esecutivo che ha poi ripetutamente attaccato sui giornali. Ora l'alleanza con la sinistra radicale è morta e sepolta, quindi è stato naturale dare a due "liberal" l'incarico di redigere il programma del nuovo partito. Ne è uscito un testo che si differenzia da quello di due anni fa non solo per il numero inferiore di pagine, ma anche per una impostazione chiaramente riformista. D'altra parte, non siamo neppure di fronte ad un drastico cedimento alle logiche del mercato. Resta un programma di centrosinistra, che vede nell'economia capitalistica il luogo naturale per creare sviluppo e benessere sociale, grazie anche alla presenza di uno Stato efficiente, che dovrebbe rimediare agli inevitabili fallimenti del mercato garantendo livelli elevati di efficienza e di equità. Ma su questi principi generali è difficile trovare dissensi. Visto che il Pd ha deciso di collocarsi in una posizione quasi centrale nello schieramento politico, è inevitabile una certa somiglianza con il programma del centrodestra. Quasi tutti i "pilastri" del programma, infatti, sono condivisibili anche dall'altro schieramento. Rimangono differenze rispetto al centrodestra? Anche se Berlusconi non ha ancora presentato il programma, non è difficile immaginare cosa conterrà: il ritorno alla strada tracciata dai cinque anni del suo governo, con più libertà di movimento senza i veti, presunti o reali, di Casini. Meno tasse, più federalismo, più sicurezza. Tutto questo c'è anche nel programma del Pd, che non contiene quindi novità clamorose negli obiettivi di fondo da perseguire. Tutti vogliamo una società più efficiente e più giusta e una burocrazia più amichevole nei confronti delle imprese. Nel delineare gli obiettivi di fondo del governo, quindi, il programma del Pd non è particolarmente originale. Dobbiamo verificare se novità significative si possono trovare non negli obiettivi, ma negli strumenti che si promette di mettere in campo per raggiungerli. Qui le promesse più impegnative riguardano la riduzione della spesa primaria (al netto degli interessi passivi) di 2.5 punti di pil nei primi tre anni di governo per coprire l'impegno alla riduzione delle aliquote Irpef. Non si va però nel dettaglio di cosa tagliare, mentre qualche esempio concreto avrebbe reso la promessa più credibile. Ci sono riferimenti, condivisibili ma vaghi, a procedure di valutazione e benchmarking, niente di preciso. Non c'è, ad esempio, l'impegno alla abolizione delle Province, solo la semplice trasformazione di alcune di esse in aree metropolitane, senza effetti reali. Anche sulla riforma della giustizia, una delle priorità del Paese, c'è l'impegno ad una razionalizzazione dei tribunali e dei compiti dei giudici, ma perché non prendere impegni più coraggiosi, come la modifica del sistema di remunerazione degli avvocati sul modello tedesco, che premia chi risolve il contenzioso prima di andare in giudizio? Si sottolinea che la riforma della scuola è una priorità, ma neppure in questo campo si lasciano intravedere rivoluzioni, quanto piuttosto una attenta ed efficiente manutenzione dell'esistente. Sul mercato del lavoro si sposa il modello danese della flexicurity, che nella sostanza si basa su tre punti: grande flessibilità nel rapporto di lavoro, ammortizzatori molto generosi, servizi alle famiglie. Si prendono impegni in tutti questi ambiti, anche se non si rinuncia all'articolo 18, che non è coerente con il modello. Molto positivo è l'impegno all'aumento dei posti nei nidi, che però non diventano ancora un diritto esigibile. Scarsa attenzione viene riservata al problema della non autosufficienza ed infine, stranamente, non si prendono impegni precisi sull'aumento della spesa in ricerca e sviluppo, che ci vede agli ultimi posti in Europa. Per le università, si propone giustamente più autonomia e più specializzazione, ma anche una riduzione del loro numero: quest'ultima è una missione impossibile. La vera grande differenza rispetto al centrodestra rimane la difesa del welfare state come fattore di eguaglianza, anche delle opportunità, e di crescita sociale. E' insomma un programma coerente nella diagnosi dei problemi e nelle strategie, pieno di tanti piccoli provvedimenti sicuramente utili. Gli impegni sembrano nel complesso avere copertura finanziaria. Sono però rare le idee davvero nuove, quelle che potrebbero convincere chi sta dall'altra parte a cambiare idea. 26/02/2008 le riformeManca l'impegno ad abolire le Province: solo un generico richiamo a trasformarne alcune in aree metropolitane 26/02/2008 contraddizionePer il lavoro si sposa il modello danese, però non si rinuncia all'Articolo 18, che non è coerente con la scelta fatta 26/02/2008 bruno vespa I sondaggi di questi giorni sono utili per capire in linea molto generale il posizionamento dell'elettorato, ma assolutamente prematuri per fare una seria previsione sull'esito elettorale. Al voto manca un mese e mezzo e dovrebbe essere di lezione per tutti il ricordo del 2006: Berlusconi rischiò di vincere le elezioni con la battuta pronunciata nell'ultimo minuto dell'ultimo confronto con Prodi, quando promise l'abolizione dell'odiatissima Ici. Oggi, come da manuale, l'inseguitore Veltroni è partito in anticipo con alleanze, programmi, viaggio in pullman. Un cannoneggiamento preciso e puntuale. Berlusconi sta ancora fermo: fa qualche scaramuccia di contenimento, ma deve di fatto ancora scendere il campo. Non a caso il suo programma e le priorità dell'agenda dovranno essere definiti nel prossimo fine settimana. Soltanto all'inizio di marzo, a nostro avviso, quando si sarà assestato il puzzle definitivo delle alleanze e dei candidati premier, si comincerà ad avere un quadro chiaro delle forze in campo e soltanto dalla metà del mese i sondaggi acquisteranno la credibilità necessaria. Su un punto, tuttavia, ci permettiamo di insistere fin d'ora: la credibilità dei programmi e delle promesse relative. La sterzata riformista del Partito democratico lo ha portato a fare propri molti temi classici del centrodestra, a cominciare dalla riduzione delle tasse. Ed è dunque vero che in molti punti i due programmi coincidono. Come si fa a dissentirne, se entrambi descrivono il migliore dei mondi attualmente possibile colmando insufficienze e lacune che si trascinano da decenni? Per apprezzarne meglio le differenze sarebbe perciò utile chiarire quello che non è scritto: dove si prendono i soldi? Interpellato ieri dalla Stampa, Renato Brunetta, che dopo Tremonti è l'uomo di Forza Italia che ha maggiore voce in capitolo sull'economia, ha fatto alcune proposte. Togliendo i vantaggi fiscali a quelle che lui definisce "false cooperative" potrebbero risparmiarsi fino a due miliardi di euro: ecco pagata la completa abolizione dell'Ici senza danneggiare i comuni. Ma le "cooperative bianche" sono d'accordo o il PdL pensa di prescinderne? Secondo Brunetta, inoltre, dall'abolizione di tutti i contributi a pioggia all'industria si caverebbero addirittura quei 35-40 miliardi necessari all'abolizione di un'altra imposta odiatissima come l'Irap. Davvero il Popolo della Libertàè disposto a far sue queste proposte? Andiamo alla detassazione delle tredicesime promessa da Berlusconi: fatta d'un colpo costerebbe cinque miliardi. Una bozza di programma parla di "progressiva detassazione". In che misura? Dove si troverebbero i soldi? Lo stesso discorso vale per la defiscalizzazione degli aumenti contrattuali: cento euro al lordo uguali a cento euro al netto. Varrebbe anche per i dipendenti pubblici? E anche qui: dove si taglia? Lo stesso discorso naturalmente vale per Veltroni. Lodevole la proposta di portare a 1000 euro il salario minimo di un lavoratore a tempo determinato (quindi precario). Ma dove si trovano i nove miliardi e mezzo all'anno che sarebbero necessari? E i soldi per abbassare tutte le aliquote di un punto all'anno per tre anni? Ma a Veltroni si può chiedere anche un altro tipo di impegno: il programma del Pd sostiene il massiccio rilancio delle grandi infrastrutture, dalla Tav alla costruzione di termovalorizzatori, rigassificatori e quant'altro. Se andrà al governo, Veltroni potrà prescindere finalmente dai veti della Sinistra arcobaleno. Ma queste iniziative finora sono state bloccate anche in sede locale da amministrazioni in cui la Sinistra arcobaleno è in giunta con il Pd. Veltroni parla giustamente di voler coinvolgere le popolazioni. Bene: e se le popolazioni e i mille comitati che spuntano come funghi si opponessero, com'è in larga parte scontato? Un governo del Pd se la sentirebbe di approvare norme che alla fine prescindano dal loro parere? Fare programmi di buon senso non è difficile. Il punto sta nel convincere gli elettori che si tratta di proposte credibili. Per questo la campagna elettorale - quella vera - ancora non è cominciata. bruno vespa è giornalista televisivo e su Raiuno conduce la trasmissione Porta a Porta. 26/02/2008.

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Il settimanale dei Paolini punta il dito anche sulla candidatura di Veronesi come capolista della Lombardia (sezione: Schola)

( da "Libertà" del 26-02-2008)

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Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di martedì 26 febbraio 2008 > In Italia Il settimanale dei Paolini punta il dito anche sulla candidatura di Veronesi come capolista della Lombardia Pd-radicali: Famiglia cristiana attacca Veltroni: no a nuovi steccati tra laici e cattolici. Scintille Bindi-Bonino ROMA - "Pasticcio veltroniano in salsa pannelliana". Pesante schiaffo di Famiglia cristiana alla scelta del leader del Pd di imbarcare i radicali nelle liste del Pd e di candidare lo scienziato Umberto Veronesi come capolista in Lombardia. Il nuovo affondo cattolico coincide con la prima lite tra due ex ministre del Governo Prodi, Rosy Bindi ed Emma Bonino e costringe lo stesso Walter Veltroni a tornare sul tema della laicità dello stato. No a una "nuova divaricazione tra laici e cattolici" dice da Porto San Giorgio il candidato leader del Partito democratico. "Ma davvero nel 2008 dobbiamo tornare a mettere in discussione il fatto che ci sono due verità: la prima è che le istituzioni sono laiche per loro natura e sono quelle che decidono, la seconda è ciascuno deve poter portare il suo punto di vista anche religioso nelle istituzioni?". La puntualizzazione di Veltroni non basta a chiudere il caso. E la polemica tra Bindi e Bonino rischia già di riproporre dentro le fila dei democrat, il solito duello italiano tra laici e cattolici. "Se sono coerenti i radicali non dovrebbero firmare e non dovrebbero candidarsi rinunciando alle loro idee", dichiara in un'intervista a La Stampa Rosy Bindi. Che aggiunge: "Ho grande stima per la Bonino e le chiedo di stare nelle nostre liste come ministro e non come radicale". Immediata la replica al ministro della Famiglia della "collega" al Commercio estero. "E' stupefacente che lei dica sì a Bonino in quanto ministro e non in quanto radicale" dice la Bonino, molto soddisfatta per le affermazioni contenute nel progranmma del Pd su testamento biologico e pillola Ru486, affermazioni definite "chiare e definitive". La leader radicale attribuisce l'intervista della Bindi a un dato di pressione alla quale evidentemente è sottoposta ma non fa sconti alla pasionaria cattolica: "Se vuol dire che avrebbe preferito liste collegate al Pd si sarebbe potuta spendere in questo senso, cosa che non ha fatto". Ma non è solo la Bindi a mostrare preoccupazione per i nuovi compagni di viaggio del Pd. Se il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni, vicino a Franco Marini ed esponente di spicco dell'ex area popolare, interpellato da Radio radicale, avverte che se i radicali sottroscriveranno il programma, rinunciando a una serie infinita di disegni di legge, "quello che sembrava un problema diventa per noi un'opportunità", è la teodem Paola Binetti a chiamare alla rivolta i cattolici del Pd. Le componenti cattoliche "vigileranno" perchè i radicali rispettino gli impegni presi e grazie alla "ritrovata unità e compattezza" impediranno qualsiasi slittamento verso derive laiciste, avverte la senatrice, pronta a scommettere sull'effetto positivo che gli intrusi radicali avranno nel compattare i cattolici nel partito. E chiarimenti sui rapporti con i radicali chiede anche Pierluigi Castagnetti che invita Veltroni a farsi garante della linea politica. E a nome dei cattolici del Pd dichiara di parlare anche Famiglia Cristiana. "I cattolici che hanno scelto di fare politica nel Partito democratico - recita un editoriale non firmato del settimanale dei Paolini - giudicano severamente la scelte di Veltroni di imbarcare nelle liste i radicali di Marco Pannella ed Emma Bonino e si pongono pure qualche dubbio sulla scelta di candare a Milano il professor Umberto Veronesi, autore di una sorta di manifesto per la "libera scelta di morire", cioè l'eutanasia, anche se lui ha detto che si occuperà solo di migliorare la sanità". E' però sui radicali che si scatena il settimanale. I radicali hanno una forte "concezione confessionale" che metteranno all'opera per difendere le battaglie come l'aborto, l'eutanasia, l'abolizione del Concordato e dell'8 per mille. Maria Berlinguer [.

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La misura riguarda 2 milioni e 600mila studenti e entrerà in vigore nel 2008/2009 (sezione: Schola)

( da "Libertà" del 26-02-2008)

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Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di martedì 26 febbraio 2008 > Economia La misura riguarda 2 milioni e 600mila studenti e entrerà in vigore nel 2008/2009 Libri scolastici per le superiori: ecco le spese massime previste roma - (mv) Non più di 370 euro per una terza del classico e non oltre 120-140 euro per una quinta professionale. E ancora: non più di 1.490 euro per tutti i 5 cinque anni di liceo e non oltre 913 per il ciclo degli istituti professionali. E' quanto prevedono i tetti di spesa per i libri scolastici delle superiori fissati dal decreto voluto dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni perchè "studiare non può diventare un lusso per pochi". Una novità che vede il 40% delle classi già "fuori budget". La misura riguarda circa 2 milioni e 600mila studenti e entrerà in vigore nel 2008/2009. Prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola la spesa massima complessiva della dotazione libraria. Ecco quanto costeranno al massimo i testi alle famiglie nei cinque gli anni di studio. Per un istituto professionale non si potrà superare in media i 913 euro: 945 per l'indirizzo "Agricoltura", 925 per "Commercio e turismo", 875 per "Servizi sociali", 985 per "Alberghiero" e 835 per "Artigianato". Per gli istituti tecnici, si oscillerà dai 1.115 euro dell'"Aeronautico" ai 1.290 del "Nautico": all'"Agrario" il tetto sarà di 1.220 euro per i cinque anni a cui aggiungerne altri 90 per il sesto; al "Commerciale" sarà di 1.200 euro; a "Attività sociali" di 1.160; a "Industriali" di 1.225; a "Geometri" di 1.235 e a "Turismo" di 1.270. E mentre per gli "artistici" (licei e istituti d'arte) la spesa massima sarà mediamente di 1.000 euro, studiare nei licei classici e scientifici costerà non più di 1.490 euro e al Magistrale 1.250. Alla luce del monitoraggio effettuato quest'anno dal ministero, se il decreto fosse già attivo il 40% delle classi sarebbe fuori legge. Dovranno quindi "abbassare l'importo complessivo della spesa" già nelle prossime settimane quando sceglieranno i libri per l'anno prossimo. Plauso al decreto dai consumatori che stimano un risparmio di 200 euro a famiglia nei primi due anni. Protesta invece l'Associazione italiana editori: "Fioroni avrebbe dovuto consultarci". E per i presidi "o calano i prezzi o per i professori sarà difficile fare la scelta dei testi". [.

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Un tetto al caro-libri nelle superiori (sezione: Schola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 26-02-2008)

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Attualità "Un tetto al caro-libri nelle superiori" Non più di 370 euro per una terza del classico e di 140 per una quinta professionale Il ministro Fioroni: studiare non è un lusso. Protestano gli editori: non ci ha consultati ROMA. Non più di 370 euro per una terza del classico e non oltre 120-140 euro per una quinta professionale. E ancora: non più di 1.490 euro per tutti i 5 cinque anni di liceo e non oltre 913 per il ciclo degli istituti professionali. E' quanto prevedono i tetti di spesa per i libri scolastici delle superiori fissati dal decreto voluto dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni perchè "studiare non può diventare un lusso per pochi". Alla luce del monitoraggio effettuato quest'anno dal ministero, se il decreto fosse già attivo il 40% delle classi sarebbe fuori legge. Dovranno quindi "abbassare l'importo complessivo della spesa" già nelle prossime settimane quando sceglieranno i libri per l'anno prossimo. Plauso al decreto dai consumatori che stimano un risparmio di 200 euro a famiglia nei primi due anni. Protesta invece l'Associazione italiana editori: "Fioroni avrebbe dovuto consultarci". E per i presidi "o calano i prezzi o per i professori sarà difficile fare la scelta dei testi". Per i genitori che hanno iscritto ora i figli alle scuole superiori - come si è detto - il risparmio nell'acquisto dei libri di testo potrebbe arrivare, nei primi due anni di corso, anche a 200 euro. Se, infatti, per la dotazione libraria del biennio del liceo classico in un istituto milanese quest'anno si è stati costretti a sborsare circa 724 euro, nel 2008-2009 - con i tetti fissati dal ministero della Pubblica Istruzione - la spesa totale non potrà sforare i 501 euro. Secondo un'indagine del Movimento difesa del cittadino sui libri di testo dell'anno scolastico in corso si sono registrati aumenti che sono andati dal 3 al 10% dell'anno precedente. E se alle medie il costo medio dei libri è stato di 280 euro per il primo anno, 108 per il secondo, e 124 per il terzo, alle superiori sono cresciuti variando da città a città. Adesso gli insegnanti, nello scegliere i libri (il collegio dei docenti deve decidere entro la seconda decade del mese di maggio i testi per il prossimo anno scolastico) dovranno rispettare i vincoli imposti da viale Trastevere, con un margine di sforamento del 10% concesso soltanto nei corsi di studio in cui sono presenti indirizzi sperimentali e, comunque, in questo caso, con delibere di adozione dei testi scolastici adeguatamente motivate da parte del collegio dei docenti e approvate dal consiglio di istituto. Non solo. Poichè i plafond imposti valgono per tutto il territorio nazionale non dovrebbero esserci sperequazioni dal punto di vista geografico. E dunque se mamme e papà con figli allo scientifico nell'anno in corso hanno dovuto tirar fuori dal portafogli (sempre per i primi due anni) 427,55 euro a Milano, 555,92 euro a Roma e addirittura 684,94 a Palermo, nell'anno scolastico 2008-2009, la cifra totale spesa dalle famiglie non potrà essere superiore a 515 euro. Anche negli istituti tecnici si potrà fare qualche economia: contro i 671,58 euro di Roma, i 608,79 di Palermo e i 383,8 di Milano tirati fuori quest'anno (sempre per i primi due anni di corso), viale Trastevere indica per l'anno venturo cifre che oscillano dai 440 euro (istituto tecnico per le attività sociali e Geometri) ai 510 euro (istituto per il turismo e Nautico). E una mano agli insegnanti, a cui spetta l'onere di scegliere i libri, arriva dall'Aie. L'associazione italiana editori, infatti, si è impegnata a consentire a tutti gli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado, l'accesso gratuito all'elenco dei libri di testo in commercio per ogni singola materia, con informazioni circa autore, editore, prezzo e altre caratteristiche, dal 5 aprile di ciascun anno.

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SCUOLA/CARO LIBRI, IL MOIGE: " ORA UNA NUOVA EDIZIONE OGNI 5 ANNI, AGGIORNAMENTI IN ALLEGATI LEGGERI E SVILUPPO DEL MERCATO DELL'USATO" (sezione: Schola)

( da "marketpress.info" del 26-02-2008)

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Roma, 26 Febbraio 2008 - Bruno Iadaresta: " Plauso per i tetti di spesa fissati dal Ministero, ma ora bisogna rispettarli, e per questo facciamo delle proposte concrete: non è accettabile che ogni anno nuove edizioni e ristampe aggiornate, spesso non giustificabili da esigenze di contenuti, provochino aumenti indiscriminati, un peso insostenibile per le famiglie. Per questo chiediamo al Ministero l'istituzione di un organismo congiunto con i genitori, di monitoraggio e controllo dei prezzi dei libri di testo". Il Moige-movimento Italiano genitori- interviene sul decreto firmato dal ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, con cui vengono fissati già per l'anno scolastico 2008/2009 i tetti di spesa per i testi scolastici scelti dai docenti per ciascun anno di scuola secondaria superiore. " Accogliamo con favore l'iniziativa del Ministero", ha affermato Bruno Iadaresta, Responsabile scuola del Moige. "Da anni diciamo che il caro-libri è inaccettabile per le famiglie, anche perché si tratta di una spesa obbligatoria e non dilazionabile, che unita al più generale caro-vita grava pesantemente sul bilancio familiare. Non è accettabile che ogni anno nuove edizioni e ristampe aggiornate, spesso non giustificabili da esigenze di contenuti, provochino aumenti indiscriminati. Ecco alcune proposte concrete: chiediamo che le nuove edizioni vengano proposte solo ogni 5 anni, e che gli aggiornamenti vengano forniti in allegati leggeri a parte. Inoltre, chiediamo che venga incentivato lo sviluppo del mercato dell'usato, che può in molti casi rispondere ai bisogni degli alunni e dei docenti. Chiediamo al Ministero di istituire assieme ai genitori un organismo di monitoraggio e valutazione sui prezzi dei libri di testo, pronto ad intervenire in caso di aumenti ingiustificati". . <<BACK.

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SCUOLA E TETTI LIBRI MOTTA (AIE): "VALUTEREMO CON CALMA IL DECRETO MA ANCORA UNA VOLTA SIAMO STUPITI DI QUESTO METODO DI LAVORO" (sezione: Schola)

( da "marketpress.info" del 26-02-2008)

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SCUOLA E TETTI LIBRI ? MOTTA (AIE): "VALUTEREMO CON CALMA IL DECRETO MA ANCORA UNA VOLTA SIAMO STUPITI DI QUESTO METODO DI LAVORO" Milano, 26 febbraio 2008 - "Abbiamo letto i contenuti del decreto e ci riserviamo di procedere a un'analisi accurata con maggior calma. Ciò che stupisce invece è come la decisione sia stata "calata dall'alto", senza possibilità di continuare un confronto da noi avviato e per di più su dati da noi stessi prodotti". E' chiara la posizione del presidente degli editori (Associazione Italiana Editori) Federico Motta dopo il decreto firmato dal ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, con cui sono fissati già per l'anno scolastico 2008/2009 i tetti di spesa per i testi scolastici scelti dai docenti per ciascun anno di scuola secondaria superiore. "Il punto ? prosegue Motta ? non sono tanto i contenuti, che a una prima sommaria lettura ci sembra presentino significative lacune quali il liceo linguistico e il peso specifico di molte cosiddette sperimentazioni. Ciò che ci sconcerta è il metodo utilizzato: questo decreto doveva essere la risultanza di un percorso comune, che tenesse conto di tutte le variabili in gioco. Un percorso, voglio sottolineare, su cui era aperto il confronto con l'Aie, come sempre disponibile a collaborare fornendo tutti i dati necessari. Si continua invece ad assistere a decisioni prese sull'onda di polemiche provocate dalle associazioni dei consumatori. Sono invece editori e insegnanti, che risultano spesso come i "colpevoli", i veri motori della scuola e dovrebbero essere i naturali interlocutori di un Ministero che abbia veramente a cuore lo sviluppo della cultura e della conoscenza dei ragazzi. Di sicuro le continue riforme della scuola non hanno facilitato e non facilitano il lavoro degli insegnanti e degli editori; se si volesse intervenire in modo significativo si potrebbe seguire la proposta da noi avanzata di defiscalizzare, per fasce di reddito, l'acquisto dei libri scolastici". "La diffusione di notizie destituite di ogni fondamento ? chiarisce Motta - come l'andamento incontrollato dei prezzi dei libri (che in realtà non ha superato il 2,1%, come attestato da Istat), che nessuno si è premurato di verificare, o come la costituzione di un presunto cartello di editori scolastici - non favoriscono certo un clima costruttivo. Ci terrei anzi a sottolineare che gli editori non hanno certo bisogno di appelli alla correttezza e al rispetto delle regole, essendosi sempre comportanti con la più assoluta trasparenza". "Stupisce infine ? conclude il presidente di Aie - la confusione, anche a livello ministeriale, tra prezzo dei libri e tetti di spesa, che hanno l'unica funzione di determinare una spesa massima complessiva per ogni ciclo di studi. Noi siamo pronti a collaborare, come sempre abbiamo fatto, ma reciprocamente vorremmo un interlocutore con cui confrontarci in modo sereno e costruttivo". . <<BACK.

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SCUOLE SUPERIORI: UN TETTO PER IL PREZZO DEI LIBRI (sezione: Schola)

( da "marketpress.info" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Roma, 26 febbraio 2008 - Per i libri di testo di una quinta professionale non si potrà spendere più di 120-140 euro l'anno; 370 euro, invece, sarà la spesa massima di un alunno che frequenterà la terza classe di un liceo classico. E' quanto prevede il decreto firmato il 22 febbraio scorso dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, con cui vengono fissati per l'anno scolastico 2008/2009 i tetti di spesa per i testi scolastici scelti dai docenti per ciascun anno di scuola secondaria superiore. Dal prossimo anno, quindi, il costo dell'intera dotazione libraria dovrà essere mantenuto entro i limiti massimi di spesa indicati nel decreto. Si tratta di una innovazione che viene incontro ai circa 2 milioni e 600 mila ragazzi che frequentano le scuole statali superiori e che potrà consentire alle loro famiglie di contenere, almeno in parte, le spese per l'istruzione dei propri figli. Il decreto prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria entro la quale i docenti potranno operare le proprie scelte. Con i nuovi "tetti", alla luce del monitoraggio effettuato quest'anno, il 40 per cento delle classi delle scuole superiori italiane dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri. Il Ministero ha anche attivato un sistema di rilevazione delle adozioni dei libri di testo, in modo tale da poter tempestivamente controllare gli eventuali sforamenti dei limiti di spesa da parte delle scuole. Il mancato rispetto dei tetti di spesa sarà tempestivamente contestato alle scuole inadempienti. . <<BACK.

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I TITOLI DEI GIORNALI: CULTURA, ISTRUZIONE E INFORMAZIONE (sezione: Schola)

( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2008)

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26-02-2008 08:43 (ASCA) - Roma, 26 feb - Ecco i principali titoli sui giornali di stamani: Il Sole 24 Ore - Arriva un tetto al costo dei libri Italia Oggi - A Pasqua le ferie non sbocciano - Fioroni mette a stecchetto i licei - In classe separati e' meglio - L'equiparazione tra statale e privato vale solo per gli insegnanti. Ata fuori - Motta: un mossa improvvisata, i libri sono gia' stampati - Prof di religione, scatta la mobilita' La Repubblica - E Sanremo si prende in giro tra elezioni e ultra-Baudi - Mostri da Ariston - Troppe laureate, l'Iran vara le quote azzurre La Repubblica (Roma) - Libri di testo, ecco i tetri di spesa al liceo 1490 euro, 913 neiprofessionali Per leggere gli articoli abbonati a www.ascachannel.it.

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Scuola: fissati i tetti massimi di spesa per libri scolastici (sezione: Schola)

( da "PrimaDaNoi.it" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

SCUOLA. Per i libri di testo di una quinta professionale non si potra' spendere piu' di 120-140 euro l'anno; 370 euro, invece, sara' la spesa massima di un alunno che frequentera' la terza classe di un liceo classico. E' quanto prevede il decreto firmato dal Ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni con cui vengono fissati gia' per l'anno scolastico 2008/2009 i tetti di spesa per i testi scolastici scelti dai docenti per ciascun anno di scuola secondaria superiore. Dal prossimo anno, quindi, a differenza di quanto e' avvenuto in passato, il costo dell'intera dotazione libraria dovra' essere mantenuto entro i limiti massimi di spesa indicati nel decreto. Si tratta di una innovazione che viene incontro ai circa 2 milioni e 600 mila ragazzi che frequentano le scuole statali superiori e che potra' consentire alle loro famiglie di contenere, almeno in parte, le spese per l'istruzione dei propri figli. Il decreto prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria entro la quale i docenti potranno operare le proprie scelte. Con i nuovi "tetti", alla luce del monitoraggio effettuato quest'anno, il 40 per cento delle classi delle scuole superiori italiane dovra' abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri. Alcuni esempi di quanto costeranno al massimo i libri alle famiglie sommando i prezzi di tutti e cinque gli anni di studio: per un istituto professionale la spesa non potra' superare in media 913 euro; per gli istituti tecnici, che costeranno durante i cinque anni poco piu' di 1.200 euro, si oscillera' dai 1.115 euro previsti per l'"aeronautico" ai 1.290 di un "nautico". E mentre per gli "artistici" (licei artistici ed istituti d'arte) la spesa massima complessiva per tutti e cinque gli anni sara' mediamente di 1.000 euro, studiare nei licei classici e scientifici costera' al massimo 1490 euro. "Non ci convince neanche l'annuncio del Miur sull'adozione di un sistema di rilevazione in grado di verificare il rispetto della norma, - commenta Ivano Giacomelli, segretario nazionale Codici-, meccanismo sul quale chiederemo delle delucidazioni. Quindi consigliamo alle famiglie di prendere nota delle voci di spesa che interessano il corso di studio dei propri figli e rivendicarne il rispetto allorché si verificassero degli sforamenti". 26/02/2008 10.32.

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Scuola, soldi e schiene: un tetto per il costo dei libri, a quando il digitale? (sezione: Schola)

( da "Blogosfere" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Feb 0826 Scuola, soldi e schiene: un tetto per il costo dei libri, a quando il digitale? Pubblicato da Elisa, Blogosfere staff alle 08:18 in Attualità, Libri, Scuola La scuola costerà di meno: in una virtuale classifica delle scuole più costose il tetto massimo è rappresnetato dia licei classici e scientific che richiedono 1490 euro per l'intero ciclo di studi; "solo" 913 euro per gli istituti professionali. Insomma una spesa che oscilla tra i 280 e i 182 euro ogni anno. Ne parlano Blogosfere Cronaca e attualità e Pollicino. Intanto qui su Blogosfere Cultura ci chiediamo se non ci sia un sistema per evitare che i libri dopo un ciclos colastico finiscabno come nell'immagine qui sopra: digitalizzazione è la parola chiave, come ipotizzavamo in questo post, ma torniamo al presente. Dopo le discussioni sul costo dei libri eccoci arrivati ad un secondo capitolo che riguarda, questa volta, la scuola secondaria e le folli spese per acquistare i libri di testo. Sembra veramente che studiare stia diventando nuovamente un lusso per pochi. Per evirare di tornare indiatro anni luce c'è una soluzione; la fornisce un quanto mai apprezzabile intervento del ministro Fioroni. Leggiamo che comprare i libri per i licei classici e scientifici costerà al massimo 1490 euro per tutto il ciclo di studi mentre gli studenti degli istituti professionali dovranno sborsare per completare gli studi circa 913 euro. E' quanto prevede il decreto firmato dal ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, che per la prima volta si occupa del costo dei libri delle scuole superiori con cui vengono fissati già per l'anno scolastico 2008/2009 i tetti di spesa per i testi scolastici scelti dai docenti per ciascun anno di scuola secondaria superiore. "Studiare non può diventare un lusso per pochi" e con l'abbattimento del costo dei libri "non ne risentirà la libertà di insegnamento" ha commentato il ministro Fioroni. "Credo anche che la scuola non sia l'unica a doversi fare carico del problema, e sono certo che anche gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza" ha aggiunto. Il tetto di spesa varia dai non più di 120-140 euro l'anno per una quinta professionale al massimo di 370 euro per una terza del liceo classico. D'ora in poi, dunque, i docenti dovranno scegliere i testi con il "bilancino" per evitare di sforare i tetti massimi imposti dal ministero che punta a venire incontro alle famiglie, salassate, ogni anno, dal caro-testi. Continua a leggere Scuola, soldi e schiene: un tetto per il costo dei libri".

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Negli istituti tecnici non si potranno superare i 1.200 euro nei 5 anni Per i licei il limite a 1.490 (sezione: Schola)

( da "Arena.it, L'" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

ISTRUZIONE. Provvedimento del ministro Fioroni per frenare l'aumento del costo dei testi Tetto alla spesa-libri I criteri in un decreto Negli istituti tecnici non si potranno superare i 1.200 euro nei 5 anni Per i licei il limite a 1.490   ROMA Studiare non può essere un lusso per pochi. E rischia di diventarlo se i testi scolastici costano troppo. Per questo il ministro Fioroni ha deciso di correre ai ripari mettendo un tetto alla spesa dei libri per le superiori. Lo aveva annunciato già alla fine dello scorso agosto e ora ha varato un decreto che mette nero su bianco: per un istituto professionale la spesa non potrà superare in media 913 euro; per gli istituti tecnici, che costeranno durante i cinque anni poco più di 1.200 euro. Se per gli "artistici" la spesa massima complessiva per tutti e cinque gli anni sarà mediamente di 1.000 euro, studiare nei licei classici e scientifici costerà al massimo 1490 euro. Con questi nuovi limiti, secondo il ministero il 40% delle classi delle superiori italiane dovrà abbassare l'importo della spesa per i libri. L'iniziativa del ministero è stata accolta con favore dalle associazioni di consumatori. Ma - dicono - questo provvedimento non basta. "Il vero problema è che le scuole poi non rispettano i limiti", sostiene il Codacons. L'associazione Codici annuncia ricorsi contro le scuole che sforeranno i plafond fissati: "Il tetto di spesa per i libri è norma spesso disattesa dai collegi dei docenti, che forse con troppa facilità tendono a sostituire, di anno in anno, le edizione vecchie con quelle nuove". Plauso ai "tetti" anche dal Moige che avanza alcuni suggerimenti: che le nuove edizioni vengano proposte solo ogni 5 anni, che gli aggiornamenti vengano forniti in allegati leggeri a parte, che venga incentivato lo sviluppo dell'usato. Se Fioroni si dice "certo che anche gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza", l'Associazione italiana editori critica senza mezze parole il percorso seguito dal ministro: "Ciò che stupisce è come la decisione sia stata 'calata dall'alto".  .

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ISTRUZIONE. Provvedimento del ministro Fioroni per frenare l'aumento del costo dei testi (sezione: Schola)

( da "Arena.it, L'" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Tetto alla spesa-libri I criteri in un decreto Negli istituti tecnici non si potranno superare i 1.200 euro nei 5 anni Per i licei il limite a 1.490   ROMA Studiare non può essere un lusso per pochi. E rischia di diventarlo se i testi scolastici costano troppo. Per questo il ministro Fioroni ha deciso di correre ai ripari mettendo un tetto alla spesa dei libri per le superiori. Lo aveva annunciato già alla fine dello scorso agosto e ora ha varato un decreto che mette nero su bianco: per un istituto professionale la spesa non potrà superare in media 913 euro; per gli istituti tecnici, che costeranno durante i cinque anni poco più di 1.200 euro. Se per gli "artistici" la spesa massima complessiva per tutti e cinque gli anni sarà mediamente di 1.000 euro, studiare nei licei classici e scientifici costerà al massimo 1490 euro. Con questi nuovi limiti, secondo il ministero il 40% delle classi delle superiori italiane dovrà abbassare l'importo della spesa per i libri. L'iniziativa del ministero è stata accolta con favore dalle associazioni di consumatori. Ma - dicono - questo provvedimento non basta. "Il vero problema è che le scuole poi non rispettano i limiti", sostiene il Codacons. L'associazione Codici annuncia ricorsi contro le scuole che sforeranno i plafond fissati: "Il tetto di spesa per i libri è norma spesso disattesa dai collegi dei docenti, che forse con troppa facilità tendono a sostituire, di anno in anno, le edizione vecchie con quelle nuove". Plauso ai "tetti" anche dal Moige che avanza alcuni suggerimenti: che le nuove edizioni vengano proposte solo ogni 5 anni, che gli aggiornamenti vengano forniti in allegati leggeri a parte, che venga incentivato lo sviluppo dell'usato. Se Fioroni si dice "certo che anche gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza", l'Associazione italiana editori critica senza mezze parole il percorso seguito dal ministro: "Ciò che stupisce è come la decisione sia stata 'calata dall'alto".  .

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Tetto al caro-libri, editori irritati (sezione: Schola)

( da "Avvenire" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

CRONACA 26-02-2008 Tetto al caro-libri, editori irritati MILANO. Soddisfatti i genitori, contrariati gli editori, preoccupati i docenti. L'annuncio del tetto di spesa per l'acquisto dei libri di testo, fatto dal ministero della Pubblica Istruzione, ha sollevato reazioni contrastanti. "Non possiamo far diventare lo studio un lusso per pochi" ha commentato il ministro Giuseppe Fioroni illustrando il provvedimento che fissa il limite entro il quale deve essere la spesa complessiva dei libri per ogni classe di scuola superiore. Un tetto "a favore delle famiglie" aggiunge il viceministro Bastico, ma che, secondo i docenti, non sempre potrebbe essere rispettato. E lo stesso presidente nazionale dell'Associazione presidi (Anp) Giorgio Rembado esprime perplessità. Decisamente irritati gli editori. "È una decisione calata dall'alto" lamenta il presidente dell'Associazione italiana editori, Federico Motta, riservandosi un'analisi più approfondita del provvedimento che prevede non più di 120-140 euro l'anno per una quinta professionale e al massimo 370 euro per una terza liceo classico. Complessivamente nei 5 anni di studi il costo maggiore rimane per chi frequenta il classico (1491 euro) e lo scientifico (1405), mentre per il magistrale si scende a 1250, in linea con il tecnico commerciale (1200) e il tecnico per geometri (1235). Spesa complessiva di 985 euro per un alberghiero. Plauso dei genitori del Moige e dell'associazione dei consumatori Codacons. (E.Le.).

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Pedofilia, al professore condannato (sezione: Schola)

( da "Libertà" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di martedì 26 febbraio 2008 > In Italia Pedofilia, al professore condannato un nuovo lavoro come impiegato AOSTA - Da oggi M.F., di 45 anni, coniugato, padre di due figli, il professore valdostano di musica condannato per pedopornografia, non sarà più in classe a spiegare note e pentagrammi agli alunni delle medie ma si occuperà di collocamento di chi è disoccupato. Il docente, infatti, ha accettato la proposta della Regione per un nuovo incarico fuori ruolo di livello C2. Si è chiusa così una vicenda scatenatasi giovedì scorso dopo che il giudice del lavoro di Aosta, Eugenio Gramola - lo stesso che da Gup ha condannato a 30 anni Annamaria Franzoni per l'assassinio del figlio di tre anni - aveva disposto il reintegro a scuola del docente sul quale pende una condanna di oltre 2 anni di carcere per diffusione, divulgazione e pubblicizzazione di materiale pedopornografico scaricato da un computer della scuola e contro la quale ha annunciato ricorso in appello. Già sospeso nel 2002 quando era stata avviata l'inchiesta, il docente dopo sei mesi è tornato al suo posto di lavoro fino al luglio scorso quando venne condannato in primo grado. In via precauzionale venne nuovamente sospeso fino a che il giudice non l'ha riammesso in servizio. Andranno comunque in prescrizione entro la fine del 2008 i reati contestati al professore. I fatti risalgono infatti al 2001 (a scoprirli fu la polizia di Bari) e quindi saranno prescritti nel 2008, a meno che nei prossimi mesi non ci siano le sentenze di secondo e di terzo grado. Venerdì, nonostante le offerte della Regione per una nuova collocazione, è tornato dunque a scuola creando sconcerto e preoccupazione nei genitori e anche nel corpo insegnante. Per essere rimosso dall'insegnamento, aveva detto il suo legale, la Regione deve trovargli un posto di livello superiore. Ieri pomeriggio la svolta alla vicenda nel corso di un incontro con il presidente della Regione, Luciano Caveri; l'assessore all'Istruzione e Cultura, Laurent Vierin; i rappresentanti dell'assessorato regionale all'Istruzione e della Sovrintendenza agli studi della Valle d'Aosta, oltre all' ufficio legale dell'amministrazione regionale, nel corso del quale il professore ha accettato il nuovo posto fuori ruolo. Soddisfazione per la conclusione della polemica è stata espressa dal ministro Fioroni nel corso di un colloquio telefonico con l'assessore Vierin che con Caveri sottolinea: "Solo in questa fase, e non certo prima della sentenza del giudice del Lavoro, era possibile trovare una soluzione diversa, la cui rapidità è stata possibile solo per i particolari meccanismi della legislazione regionale". Soddisfazione anche dell'avvocato della difesa Giuseppe Greppi: "E' una strada - ha detto ai cronisti - che concilia l'interesse pubblico, della famiglia e della scuola. La persona collocata fuori ruolo pu chiedere in futuro di rientrare nella sua precedente professione, ma non e del mio assistito avanzare una richiesta di questo genere". Il professore, invece, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione e si ato velocemente da Palazzo regionale. [.

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Fissato tetto di spesa per i libri delle superiori (sezione: Schola)

( da "Blogosfere" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Feb 0826 Fissato tetto di spesa per i libri delle superiori Pubblicato da Franca Corradini alle 10:51 in Scuola&Società "Per i genitori che hanno iscritto ora i figli alle scuole superiori il risparmio nell'acquisto dei libri di testo potrebbe arrivare, nei primi due anni di corso, anche a 200 euro. Se, infatti, per la dotazione libraria del biennio del liceo classico in un istituto milanese quest'anno si è stati costretti a sborsare circa 724 euro, nel 2008-2009 - con i tetti fissati dal ministero della Pubblica Istruzione - la spesa totale non potrà sforare i 501 euro. Secondo un'indagine del Movimento difesa del cittadino sui libri di testo dell'anno scolastico in corso si sono registrati aumenti che sono andati dal 3 al 10% dell'anno precedente. E se alle medie il costo medio dei libri è stato di 280 euro per il primo anno, 108 per il secondo, e 124 per il terzo, alle superiori sono cresciuti variando da città a città." notizia ripresa dall'ansa Il ministro Fioroni sul filo di lana prende un provvedimento accettabile, ma discutibile al tempo stesso. Ecco il testo della dichiarazione che, a nostro parere, è alquanto demagogica. " La scuola italiana farà, come sempre, tutta la sua parte per dimostrare che è possibile conciliare la qualità dell'insegnamento con costi sostenibili per le famiglie. Credo anche che la scuola non sia l'unica a doversi fare carico di un problema così importante e sono certo che anche gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza, in modo da diradare ogni eventuale dubbio sulla correttezza del mercato e sull'attenzione alle esigenze di chi ha meno mezzi.Non credo, infine, che ne potrà risentire la libertà di insegnamento: ne risentirà, e finalmente in modo positivo, la libertà e il diritto di ricevere un'istruzione che, è bene ricordarlo, non può diventare un lusso per pochi." Alcune brevi osservazioni: Il tetto di spesa, almeno per il biennio delle scuole superiori al pari delle scuole medie inferiori, c'era già !! Era andato nel dimenticatoio negli ultimi tempi, ma era già stato fissato per legge da anni . Da quest'anno scolastico il ministero ha assegnato alle scuole, peraltro molte ancora senza le opportune e previste indicazioni degli Uffici Scolastici Regionali per l'utilizzo, fondi per l'istituzione di forme di comodato o altro allo scopo di realizzare forme di aiuto alle famiglie meno abbienti relativamente all'acquisto dei libri di testo. Questo, con quello appena indicato, è l'ennesimo provvedimento "CEROTTO su ferita profonda" ! Perchè non fare una seria politica che impedisca il ricambio continuo dei libri di testo? Spesso un cambio di impaginazione, un'aggiunta di un solo capitolo, immagini diverse, un restyling grafico dello stesso testo costringe gli insegnanti ad adottare un nuovo (?) libro ed impedisce ai genitori di fruire del mercato dell'usato. Forse perchè quella dei editori e dei librai è una lobby ? E non ci soffermiamo nemmeno a parlare dei contenuti......degli errori di stampa e degli errorri concettuali.

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Gli ultimi della classe (sezione: Schola)

( da "Avanti!" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

RAPPORTO TASSE/SERVIZI, CGIA: ITALIA IN CODA Gli ultimi della classe 26/02/2008 Se su ciascun italiano grava un peso fiscale annuo pari a 6.747 euro, in Germania la quota pro capite raggiunge i 6.026 euro. Tra i principali Paesi dell'area euro solo la Francia sta peggio di noi. Ma si tratta di un 'peggio' relativo, perché i cugini transalpini pagano una media di 7.490 euro di tasse allo Stato, ma vengono ricompensati da una spesa sociale pro capite che è pari a 9.868 euro. Sempre in termini di spesa sociale i tedeschi ricevono 8.800 euro pro capite l'anno, mentre a noi italiani tra spese per la sanità, l'istruzione e la protezione sociale si raggiungono appena i 7.210 euro: vale a dire circa 2.660 euro in meno della Francia e 1.590 in meno della Germania. È la Cgia di Mestre a mettere nero su bianco, con i numeri alla mano, il rapporto tra quanto pagano di prelievi erariali i cittadini di Italia, Francia e Germania e quanto ritorna loro in termini di spesa sociale. "La situazione è sconfortante - sottolinea il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi - perché dimostra ancora una volta come pur in presenza di un gravame tributario tanto elevato, in Italia non vengano destinate risorse adeguate per la casa, per aiutare le famiglie indigenti, i giovani, i disabili e chi vive ai margini della società". È un quadro caratterizzato da contorni pessimistici quello che commenta il segretario dell'associazione artigiani mestrina. "È evidente a tutti che le imposte così elevate nel nostro Paese sono la conseguenza di una spesa pubblica eccessiva". A chi poi sostiene che probabilmente le tasse sono alte per colpa degli evasori, la risposta di Bortolussi è secca: "È innegabile che il problema dei mancati contribuenti oltre che di quelli infedeli pesi significativamente sulla Penisola. Ma allora sarebbe anche opportuno studiare una strategia efficace affinché venga fatta emergere l'economica sommersa e si faccia pagare chi è completamente sconosciuto al fisco". Questo non è certo un dato da sottovalutare. Da una delle ultimi indagini dell'Ufficio Studi della Cgia di Mestre affiora, infatti, che sono 22 mila 500 le imprese resesi completamente invisibili "stanate" l'anno scorso dagli ispettori del ministero del Lavoro, dell'Inps e all'Inail per un totale di oltre 55mila lavoratori in nero. Ecco come le informazioni, i monitoraggi e le analisi degli esperti dell'associazione artigiani mestrina diventano lo spunto per lanciare un appello: "Non c'è giustizia ed equità nel continuare a versare alle casse dello Stato più degli altri avendo in cambio servizi addirittura più scadenti in qualità e quantità", dice ancora Bortolussi che conclude: "È giunto, ormai da tempo, il momento di voltare pagina; sarebbe sufficiente tagliare le intollerabili inefficienze della Pubblica amministrazione per ridurre le imposte, razionalizzando così la spesa pubblica come avviene in tutte le altre nazioni europee". CARO LIBRI - Basta con gli aumenti dei libri di testo: dal prossimo anno scolastico ci sarà un "tetto" anche per licei e istituti superiori. La decisione, peraltro già annunciata da novembre, è stata presa dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, con un apposito decreto completo di tutte le tabelle per ogni indirizzo e per ogni anno delle scuole superiori (per elementari e medie il "tetto" già esisteva). In parte la disposizione legislativa nasce dall'allargamento della scuola dell'obbligo ai primi due anni del liceo, ma anche per rispondere alle crescenti critiche nei confronti del caro libri scolastici, che hanno portato all'apertura di una istruttoria dell'Antitrust. Ma Quanto costa ai genitori mandare un figlio a scuola? Tanto e anche se ormai i primi due anni delle superiori rientrano nell'obbligo, una famiglia può arrivare a pagare anche più di 700 euro per i testi del ginnasio, con differenze sostanziali che si registrano non soltanto per il tipo di indirizzo di istruzione scelto.

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ALT AL CARO-LIBRI NUOVI LIMITI DAL MINISTERO (sezione: Schola)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

LA SCUOLA Alt al caro-libri nuovi limiti dal ministero Caro-libri, arriva un decreto del ministro Fioroni per limitare il salasso cui vanno incontro le famiglie degli studenti salernitani. Il provvedimento riguarda le scuole superiori e andrà in vigore l'anno venturo. SERVIZIO A PAG. 32.

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ALT AL CARO-LIBRI IL MINISTRO FISSA I NUOVI LIMITI (sezione: Schola)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

IL DECRETO Alt al caro-libri il ministro fissa i nuovi limiti Caro-libri, arriva un decreto del ministro Fioroni per limitare il salasso cui vanno incontro le famiglie degli studenti salernitani. Il provvedimento riguarda tutta l'Italia, ma è particolarmente importante per la Campania, visti gli aumenti dei testi scolastici nella nostra regione. Napoli, in particolare, secondo "Altroconsumo", è risultata in vetta per i prezzi troppo alti dei volumi di testo e per le classi "troppo care" che sarebbero addirittura il 65%. E, nonostante una circolare del ministero dell'Istruzione che indicava un tetto di spesa per i libri, la maggior parte delle scuole medie napoletane lo aveva superato. Sulla vicenda era intervenuto il direttore scolastico regionale Alberto Bottino "se è così bisognerà intervenire per ripristinare le regole". E ora dopo le Medie arriva il taglio anche per le Superiori. Ad emanarlo è stato il governo Prodi che ha stabilito, per la prima volta "tetti" di spesa per i libri delle Superiori. Il provvedimento entrerà in vigore nel prossimo anno scolastico e prevede un limite di spesa per tutte le classi delle Superiori. Agli insegnanti nelle prossime settimane il compito di far quadrare i conti nell'annuale appuntamento con l'adozione dei libri di testo. "Si tratta di una innovazione - dice il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni - che viene incontro ai circa 2 milioni e 600 mila ragazzi che frequentano le scuole statali superiori e che potrà consentire alle famiglie di contenere, almeno in parte, le spese per l'istruzione dei figli". "Il decreto prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola il prezzo massimo della dotazione libraria entro cui i docenti potranno operare le scelte". Si va da un massimo di 370 euro per gli studenti del terzo anno del Classico i 120/140 euro per la quinta classe dei Professionali. "Alla luce del monitoraggio di quest'anno - continua il ministro - il 40 per cento delle classi delle Superiori dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri". Ecco alcuni esempi. Al primo anno del Classico la spesa per i libri di testo non dovrà superare i 320 euro e al terzo, 370 euro. Nel resto delle classi si viaggia su livelli inferiori. Per quasi tutti gli indirizzi delle Superiori, sono le prime e le terze classi che richiedono i maggiori sforzi pecuniari. I ragazzi che hanno optato per il liceo scientifico costeranno meno ai genitori: 305 euro in prima e 310 in terza. In totale, per i 5 anni la spesa prevista è in media di 1.100 euro. Con un massimo per il liceo classico (1.490 euro) e un minimo per l'Istituto professionale per l'Industria e l'artigianato: per il quinquennio non dovrebbe superare gli 835 euro. Ovviamente esclusi i dizionari e gli atlanti geografici, non obbligatori e che fanno lievitare la spesa. Ma Fioroni avverte. "È stato attivato un sistema di rilevazione delle adozioni dei libri di testo, per controllare eventuali sforamenti. Il mancato rispetto dei tetti di spesa sarà subito contestato alle scuole inadempienti".

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LA NOTIZIA ERA GIà TRAPELATA AD AGOSTO, POCO PRIMA DELL'INIZIO DEL NUOVO ANNO SCOLASTICO. (sezione: Schola)

( da "Mattino, Il (City)" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

La notizia era già trapelata ad agosto, poco prima dell'inizio del nuovo anno scolastico. Napoli, per la terza volta consecutiva, è "maglia nera" per quanto riguarda il "caro libri". Un primato risultato da un'indagine condotta dall'associazione "Altroconsumo" sul salasso a cui vanno incontro le famiglie degli studenti delle Medie. Seguita da Milano e Roma, Napoli è risultata in vetta per i prezzi troppo alti dei volumi di testo e per le classi "troppo care" che sarebbero addirittura il 65%. E, nonostante una circolare del ministero dell'Istruzione che indicava un tetto di spesa per i libri, la maggior parte delle scuole medie napoletane lo aveva superato. Sulla vicenda era intervenuto il direttore scolastico regionale Alberto Bottino "se è così bisognerà intervenire per ripristinare le regole". E ora dopo le Medie arriva il taglio anche per le Superiori. Ad emanarlo è stato il governo Prodi che ha stabilito, per la prima volta "tetti" di spesa per i libri delle Superiori. Il provvedimento entrerà in vigore nel prossimo anno scolastico e prevede un limite di spesa per tutte le classi delle Superiori. Agli insegnanti a breve il compito di far quadrare i conti nell'appuntamento con l'adozione dei libri di testo. "Si tratta di una innovazione - dice il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni - che viene incontro ai circa 2 milioni e 600 mila ragazzi che frequentano le scuole statali superiori e che potrà consentire alle famiglie di contenere, almeno in parte, le spese per l'istruzione dei figli". "Il decreto prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola il prezzo massimo della dotazione libraria entro cui i docenti potranno operare le scelte". Si va da un massimo di 370 euro per gli studenti del terzo anno del Classico i 120/140 euro per la quinta classe dei Professionali. "Alla luce del monitoraggio di quest'anno - continua il ministro - il 40 per cento delle classi delle Superiori dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri". Ecco alcuni esempi. Al primo anno del Classico la spesa per i libri di testo non dovrà superare i 320 euro e al terzo, 370 euro. Nel resto delle classi si viaggia su livelli inferiori. Per quasi tutti gli indirizzi delle Superiori, sono le prime e le terze classi che richiedono i maggiori sforzi pecuniari. I ragazzi che hanno optato per il liceo scientifico costeranno meno ai genitori: 305 euro in prima e 310 in terza. In totale, per i 5 anni la spesa prevista è in media di 1.100 euro. Con un massimo per il liceo classico (1.490 euro) e un minimo per l'Istituto professionale per l'Industria e l'artigianato: per il quinquennio non dovrebbe superare gli 835 euro. Ovviamente esclusi i dizionari e gli atlanti geografici, non obbligatori e che fanno lievitare la spesa. Ma Fioroni avverte. "È stato attivato un sistema di rilevazione delle adozioni dei libri di testo, per controllare eventuali sforamenti. Il mancato rispetto dei tetti di spesa sarà subito contestato alle scuole inadempienti". a.m.a.

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STOP AL CARO LIBRI FISSATI NUOVI TETTI PER LE SUPERIORI (sezione: Schola)

( da "Mattino, Il (Caserta)" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

IL PROVVEDIMENTO Stop al caro libri fissati nuovi tetti per le superiori SERENA MARTUCCI Stop al caro libri. Dopo le medie arriva il taglio anche per le superiori. A emanarlo il governo Prodi che ha stabilito, per la prima volta, "tetti" di spesa per i libri delle superiori. Il provvedimento entrerà in vigore nel prossimo anno scolastico e prevede un limite di spesa per tutte le classi. Agli insegnanti nelle prossime settimane il compito di far quadrare i conti nell'annuale appuntamento con l'adozione dei libri di testo. "Si tratta di una innovazione - dice il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni - che viene incontro ai circa 2 milioni e 600 mila ragazzi che frequentano le scuole statali superiori e che potrà consentire alle famiglie di contenere, almeno in parte, le spese per l'istruzione dei figli". "Il decreto prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola il prezzo massimo della dotazione libraria entro cui i docenti potranno operare le scelte". Si va da un massimo di 370 euro per gli studenti del terzo anno del classico ai 120/140 euro per la quinta classe dei professionali. "Alla luce del monitoraggio di quest'anno - continua il ministro - il 40 per cento delle classi delle superiori dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri". Ecco alcuni esempi. Al primo anno del classico la spesa per i libri di testo non dovrà superare i 320 euro e al terzo i 370. Nel resto delle classi si viaggia su livelli inferiori. Per quasi tutti gli indirizzi delle superiori sono le prime e le terze classi che richiedono i maggiori sforzi pecuniari. I ragazzi che hanno optato per il liceo scientifico costeranno meno ai genitori: 305 euro in prima e 310 in terza. In totale, per i cinque anni la spesa prevista è in media di 1.100 euro. Con un massimo per il liceo classico (1.490 euro) e un minimo per l'Istituto professionale per l'industria e l'artigianato: per il quinquennio non dovrebbe superare gli 835 euro. Ovviamente esclusi i dizionari e gli atlanti geografici, non obbligatori e che fanno lievitare la spesa. Ma Fioroni avverte. "È stato attivato un sistema di rilevazione delle adozioni dei libri di testo, per controllare eventuali sforamenti. Il mancato rispetto dei tetti di spesa sarà subito contestato alle scuole inadempienti".

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LIBRI SCOLASTICI TETTO DI SPESA PER LE SUPERIORI (sezione: Schola)

( da "Mattino, Il (Avellino)" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

IL DECRETO Libri scolastici tetto di spesa per le Superiori Il governo Prodi dà un taglio alla spesa per i libri di testo della scuola superiore. È la prima volta in assoluto che nell'istruzione italiana vengono introdotti tetti di spesa per la dotazione libraria nella scuola secondaria di secondo grado. Gli unici finora conosciuti dalle famiglie riguardano la scuola media e l'elementare. Il provvedimento entrerà in vigore nell'anno scolastico 2008/2009 e prevede un limite di spesa per tutte le classi della scuola superiore. Una notizia che sarà certamente accolta con soddisfazione dalle famiglie, e per gli insegnanti nelle prossime settimane il compito di far quadrare i conti nell'annuale appuntamento con l'adozione dei libri di testo. "Si tratta di una innovazione - dichiara il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni - che viene incontro ai circa 2 milioni e 600 mila ragazzi che frequentano le scuole statali superiori". Il decreto prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria entro la quale i docenti potranno operare le proprie scelte. Si va da un massimo di 370 euro per gli studenti del terzo anno del liceo classico i 120/140 euro per la quinta classe degli istituti professionali. "Alla luce del monitoraggio effettuato quest'anno - continua il ministro - il 40 per cento delle classi delle scuole superiori italiane dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri". Ecco alcuni esempi. Al primo anno del liceo classico la spesa per i libri di testo non dovrà superare i 320 euro e al terzo, appunto, 370 euro. Nel resto delle classi si viaggia su livelli inferiori. Per quasi tutti gli indirizzi della scuola superiore, sono le prime e le terze classi che richiedono i maggiori sforzi per mamme e papà. I ragazzi che hanno optato per il liceo scientifico costeranno meno ai genitori: 305 euro in prima e 310 in terza. In totale, per l'intero quinquennio, la spesa prevista si aggira in media attorno ai 1.100 euro. Con un massimo per il liceo classico (1.490 euro) e un minimo per l'istituto professionale per l'Industria e l'artigianato: la cui spesa per l'intero quinquennio non dovrebbe superare gli 835 euro. Ovviamente nei tetti non sono conteggiati i dizionari e gli atlanti geografici, non obbligatori, che fanno lievitare la spesa. Il mancato rispetto dei tetti di spesa sarà tempestivamente contestato alle scuole inadempienti.

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Valzer degli insegnanti di sostegno Il ministro risponde alle proteste di Lago (sezione: Schola)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

TOMBOLO Valzer degli insegnanti di sostegno Il ministro risponde alle proteste di Lago Tombolo(M.C.) "Ho interessato l'Ufficio scolastico regionale per il Veneto e sarà mia cura fornire, non appena in grado, notizie utili al riguardo". Questa la risposta del ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni datata 21 febbraio, alla missiva dell'11 gennaio inviata dall'assessore comunale all'istruzione Giancarlo Lago.Veniva segnalato un caso di "mala-istruzione". Ossia il cambio di insegnante di sostegno per un'alunna diversamente abile frequentante la scuola primaria "Fava", con conseguenti effetti negativi considerando il particolare rapporto che si instaura in casi del genere. Lago aveva chiesto l'intervento del ministro per garantire la continuità didattica soprattutto in queste situazioni evitando il "valzer" delle nomine ad anno scolastico pienamente avviato."Mi auguro che il prossimo Governo, in attesa della risposta del ministro Fioroni - commenta il sindaco Franco Zorzo - possa risolvere definitivamente questa problematica, oramai cronica e, se necessario, legiferare in merito, al fine di poter garantire che l'Insegnante che viene assegnato all'inizio dell'anno scolastico possa concluderlo nella stessa scuola e classe".

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Roma <Studiare non può diventare (sezione: Schola)

( da "Gazzettino, Il" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Roma "Studiare non può diventare ... Roma"Studiare non può diventare un lusso per pochi" e con l'abbattimento del costo dei libri "non ne risentirà la libertà di insegnamento". Così il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, commenta la scelta di fissare un tetto di spesa per i libri di testo delle scuole superiori. "La scuola italiana farà, come sempre - afferma - tutta la sua parte per dimostrare che è possibile conciliare la qualità dell'insegnamento con costi sostenibili per le famiglie. Credo anche che la scuola non sia l'unica a doversi fare carico di un problema così importante e sono certo - prosegue il ministro - che anche gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza, in modo da diradare ogni eventuale dubbio sulla correttezza del mercato e sull'attenzione alle esigenze di chi ha meno mezzi". E secondo Fioroni questa iniziativa non compromette affatto la libertà di insegnamento.

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Superiori, al massimo 1490 euro per i libri (sezione: Schola)

( da "Gazzettino, Il" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Un decreto fissa la spesa di acquisto per tutto il ciclo dei licei, 913 per i professionali. 200 euro di risparmio RomaComprare i libri per licei classici e scientifici costerà al massimo 1490 euro per tutto il ciclo di studi mentre gli studenti degli istituti professionali dovranno sborsare per completare gli studi 913 euro. È quanto prevede il decreto firmato dal ministero della Pubblica Istruzione, Fioroni, con cui vengono fissati già per l'anno scolastico 2008/2009 i tetti di spesa per i testi scolastici scelti dai docenti per ciascun anno di scuola secondaria superiore.Dal prossimo anno a differenza di quanto è avvenuto in passato, il costo dell'intera dotazione libraria dovrà essere mantenuto entro i limiti massimi di spesa indicati nel decreto. Si tratta di una innovazione - spiegano al ministero - che viene incontro ai 2 milioni e 600 mila ragazzi che frequentano le scuole statali superiori e che potrà consentire alle loro famiglie di contenere, almeno in parte, le spese per l'istruzione dei propri figli.Il decreto prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria entro la quale i docenti potranno operare le proprie scelte. Con i nuovi "tetti", alla luce del monitoraggio effettuato quest'anno, il 40\% delle classi delle scuole superiori italiane dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri.Ecco alcuni esempi di quanto costeranno al massimo i libri alle famiglie sommando i prezzi di tutti e cinque gli anni di studio: per un istituto professionale la spesa non potrà superare in media 913 euro; per gli istituti tecnici, che costeranno durante i cinque anni poco più di 1.200 euro, si oscillerà dai 1.115 euro previsti per "l'aeronautico" ai 1.290 di un "nautico". E mentre per gli 'artistici' (licei artistici e istituti d'arte) la spesa massima complessiva per tutti e cinque gli anni sarà mediamente di 1.000 euro, studiare nei licei classici e scientifici costerà al massimo 1490 euro. E se per i libri di testo di una quinta professionale non si potrà spendere più di 120-140 euro l'anno, 370 euro sarà la spesa massima di chi frequenterà la terza liceo classico.Il ministero ricorda che le famiglie dei ragazzi che percepiscono un reddito massimo di 15.000 euro possono usufruire della gratuità parziale dei libri prevista dalla Finanziaria 2007 (art. 1, comma 628) per i primi due anni di corso. È anche stato attivato un sistema di rilevazione delle adozioni dei libri, così da poter tempestivamente controllare gli eventuali sforamenti dei limiti di spesa da parte delle scuole. Il mancato rispetto dei tetti di spesa sarà tempestivamente contestato alle scuole inadempienti.Per i genitori che hanno iscritto ora i figli alle scuole superiori il risparmio nell'acquisto dei libri potrebbe arrivare, nei primi due anni di corso, anche a 200 euro. Se, infatti, per la dotazione libraria del biennio del liceo classico in un istituto milanese quest'anno si è stati costretti a sborsare 724 euro, nel 2008-2009 la spesa totale non potrà sforare i 501 euro.Secondo un'indagine del Movimento difesa del cittadino sui testi dell'anno scolastico in corso si sono registrati aumenti che sono andati dal 3 al 10\% dell'anno precedente. E se alle medie il costo medio dei libri è stato di 280 euro per il primo anno, 108 per il secondo, e 124 per il terzo, alle superiori sono cresciuti variando da città a città.

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Sussurri e grida dei cattolici fanno fischiare le orecchie a Veltroni (sezione: Schola)

( da "Panorama.it" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Italia - http://blog.panorama.it/italia - Sussurri e grida dei cattolici fanno fischiare le orecchie a Veltroni Posted By Renzo Rosati On 26/2/2008 @ 15:02 In Apertura#1 | No Comments Tutto poteva immaginare Walter Veltroni, tranne trovarsi tra i piedi, nel bel mezzo della campagna elettorale, la [1] questione cattolica. Eppure il titolo di Famiglia Cristiana (settimanale tornato sotto l'osservanza delle gerarchie ecclesiastiche dopo anni di occhieggiamenti a sinistra) non lascia dubbi: l'alleanza tra Pd e radicali è "Un pasticcio veltroniano in salsa pannelliana". Un paradosso per il candidato premier, che nei sue due mandati di sindaco di Roma, pur guidando una coalizione con tutta la sinistra, è sempre stato attentissimo a non urtare il Vaticano al punto di far cadere nel dimenticatoio, tra gli ultimi atti romani, una sorta di [2] registro amministrativo delle coppie di fatto. E che nel congegnare a tavolino la stessa architettura del Partito democratico aveva piazzato in posizioni strategiche esponenti ex Margherita del mondo cattolico, a cominciare dal suo numero due, Dario Franceschini. La stessa [3] staffetta per il Campidoglio con Francesco Rutelli, che da anni si è spostato su posizioni filo-Chiesa, andava in questa direzione. I ponti d'oro indubbiamente riservati a radicali hanno per ora compromesso questo feeling. È noto che chi si mette in casa i discepoli di Marco Pannella ne guadagna in principi ma anche in guai. D'altra parte i radicali sembravano indispensabili a Veltroni per guadagnare quei voti marginali che, specie nel Lazio e in Piemonte, possono illudere di un pareggio a Senato. L'arrivo della pattuglia radicale ha coinciso con un [4] documento dell'Ordine dei medici in difesa della legge 194 sull'aborto, ma soprattutto con un'intervista decisamente hard di [5] Silvio Viale, ginecologo radicale e ultra-abortista. Viale, tra le altre cose, ha proposto di legalizzare l'aborto anche oltre i termini di legge, fino al quinto o sesto mese, per tutelare le esigenze psichiche della donna. Entrambi, Ordine dei medici e Viale, hanno poi chiesto l'introduzione per legge della pillola abortiva Ru486. Un po' troppo per la Chiesa. Soprattutto per la Chiesa attuale, che dall'Italia alla Spagna ha deciso di difendere anche in politica le proprie trincee. [6] In particolare in Italia, sia la Cei sia il Vaticano hanno mal sopportato il ruolo minoritario cui si è condannato Pier Ferdinando Casini. Ed ora premono perché gli ex Dc diano vita almeno ad polo di centro con Rosa Bianca e Udeur. Tuttavia sanno benissimo che anche se questo conglomerato si organizzasse avrebbe poche chance di influire sui futuri equilibri parlamentari, e perfino di raggiungere il quorum per eleggere dei senatori. Un ruolo di pura testimonianza non basta alla Chiesa. Dunque le attenzioni delle istituzioni cattoliche sono concentrate su Pdl e Pd. Dal primo non possono attendersi nessuna sorpresa negativa: Silvio Berlusconi ha detto che la 194 non sarà materia di campagna elettorale, il che coincide con la frontiera attuale della Chiesa. I timori vengono tutti dal Pd. Radicali, medici abortisti, perfino una candidatura di prestigio come quella di Umberto Veronesi, con le sue aperture alla fecondazione assistita e all'eugenetica, hanno fatto scattare l'allarme. La risposta veltroniana è per ora improntata al buon senso ("Le istituzioni sono laiche ma ognuno, anche i cattolici, ha diritto di far sentire la propria opinione") ma nulla più: la Chiesa vuol sapere quanto il Pd è disposto a spingersi non tanto sui diritti civili ma, appunto, su terreni impervi come l'eugenetica e l'aborto. E questo il [7] "programma snello" ma inevitabilmente vago di Veltroni non lo dice. La pattuglia ultracattolica nel Pd, capitanata da [8] Paola Binetti, Giorgio Tonini e Luigi Bobba, lancia l'allarme. Se vogliamo, un già visto con il governo Prodi, ai tempi della legge sui Dico. Ma ora ai teodem si uniscono ex Dc come Rosy Bindi, [9] Pierluigi Castegnetti, Beppe Fioroni o Enzo Carra, cioè esponenti organici della sinistra antiberlusconiana. Pezzi da novanta con molti consensi sul territorio. I loro attacchi ai radicali suonano come critiche a Veltroni: e la gioiosa macchina da guerra di Walter rischia di incepparsi di fronte a questa inopinata riedizione della guerra tra guelfi e ghibellini. Qualcosa che Veltroni, che aveva organizzato tutto, non aveva previsto.

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SCUOLA: APREA, GRADUATORIE PERMANENTI A ESAURIMENTO 50% POSTI VACANTI (sezione: Schola)

( da "Asca" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

(ASCA) - Roma, 26 feb - ''Le graduatorie permanenti andranno ad esaurimento per il 50% dei posti disponibili e vacanti, come gia' previsto dal decreto 227 della riforma Moratti mentre l'emergenza del nuovo reclutamento impone alla classe politica di ripensare nuove modalita' di formazione iniziale e di reclutamento per il restante 50%''. Lo ha detto Valentina Aprea, deputata e responsabile scuola di Forza Italia ''Tutte le ipotesi che vengono presentate e discusse -ha continuato- su questa materia, come quelli della formazione iniziale di tipo universitario, del praticantato nelle scuole, dell'albo regionale dei docenti abilitati e del concorso d'istituto per il reclutamento hanno a che fare con nuove modalita' che riguarderanno i giovani laureati che sceglieranno di insegnare. Dunque i coordinamenti dei precari non abbiano nulla da temere rispetto alle assunzioni gia' programmate e per quelle future che hanno a che fare con il 50 % dei posti bloccati dai diritti acquisti. E' stato il ministro Fioroni che, al contrario, ha previsto l'azzeramento delle graduatorie poi trasformate in graduatorie ad esaurimento''. ''Noi conosciamo bene la scuola -ha concluso Aprea- e le nostre proposte saranno sempre responsabili e compatibili con le situazioni pregresse anche quando, come nel caso dei precari, parlano di confusione amministrativa e di aspettative tradite nei confronti degli aventi diritto''. res-rg/lus/ss (Asca).

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Socialisti, da soli per vivere (sezione: Schola)

( da "AprileOnline.info" del 26-02-2008)

Argomenti: Scuola

Andrea Scarchilli , 26 febbraio 2008, 18:46 Politica Fallita la tanto agognata convergenza con il Pd, le forze riunite sotto l'insegna della Rosa europea affrontano da sole una campagna elettorale difficile. Ma senza drammi: anche se non si dovesse riuscire a eleggere rappresentanti in Parlamento, il partito continuerà a operare nelle assemblee locali e avrà modo di contarsi A pochi mesi dall'avvio - era il 14 luglio del 2007 quando nacque la Costituente - del processo di riunificazione dei socialisti italiani è passata, come si dice, parecchia acqua sotto i ponti. Ha preso quota il progetto di un altro partito, quello democratico. Le Camere sono state sciolte, il leader del Pd, per le imminenti elezioni, ha scelto di scompaginare il quadro politico italiano presentandosi alla disfida con il centrodestra - che ha lasciato fuori dalla porta, nel frattempo, l'Udc - nella solitudine sostanziale, dove per "sostanziale" si deve leggere l'alleanza con l'Italia dei valori di Antonio Di Pietro che, comunque, ha promesso di confluire presto nel Pd veltroniano. Altre convergenze sono state rifiutate: con la Sinistra arcobaleno innanzitutto, poi i radicali hanno dovuto piegarsi alla mera accoglienza di nove loro esponenti nelle liste democratiche. Stessa "offerta" si è fatta ai socialisti alle frenetiche prese con un partito in costruzione, con un ribasso dei posti messi sul piatto: cinque per rinunciare al simbolo, prendere o lasciare. Il gran rifiuto è stato ufficializzato dal leader Enrico Boselli alla manifestazione romana del Jolly Hotel. Un discorso programmatico, con tanto di elenco delle priorità socialiste per il governo del paese: Riforma della scuola pubblica, investimenti nella ricerca, minori tasse sulle imprese abolendo contestualmente "la miriade di inventivi statali", liberalizzazioni, contrasto all'evasione, riforma della sanità, tassazione delle rendite finanziarie ai livelli europei, reddito minimo assicurato a chi ha lavori flessibili, riconoscimento delle unioni di fatto, politica estera basata su Europa e Onu. Ma pure un discorso in piccante salsa anti - Pd, con Boselli che non risparmiato al segretario Walter Veltroni dure espressioni come "non ci svendiamo" e ha bollato il metodo seguito dall'ex sindaco di Roma per selezionare i suoi candidati chiamando in causa addirittura L'Isola dei famosi. Boselli l'ha messa parecchio sull'orgoglio, ha rivendicato di guidare il gruppo dirigente del primo partito della storia italiana, ha annunciato una manifestazione per mercoledì a Genova, nella stessa sala dove nel 1892 il socialismo italiano iniziò la sua lunga, travagliata esistenza. La manifestazione, si apprende, è stata rinviata per "problemi organizzativi" - si riunisce il Senato e parecchi parlamentari socialisti non avrebbero potuto presenziare - alla settimana successiva, stessa sorte è toccata alla conferenza programmatica inizialmente fissata per questo weekend, a Roma. Come che sia, il Partito socialista affronta le sue prime elezioni in una situazione di forte incompiutezza. Organizzativa. Il quindici febbraio scorso si sono chiusi i tesseramenti, e dal partito hanno fatto sapere di aver raggiunto le 74mila adesioni. Un risultato di tutto rispetto, tenuto conto della velocità con cui si è dovuti far correre il progetto. Ma, di fatto, un partito nel senso tradizionale del termine ancora non esiste visto che manca il passo finale del congresso fondativo, che si sarebbe dovuto tenere in queste settimane, è slittato a data da destinarsi, comunque a dopo le elezioni. Le strutture sul territorio sono quelle dello Sdi di Enrico Boselli e qualcosa portato in dote dal Psi di Gianni De Michelis e Mauro Del Bue. Le altre componenti sono più che altro "di prestigio". C'è quella che fa capo quella guidata da Bobo Craxi e Saverio Zavattieri e la quarta, che lasciò nel settembre scorso Sinistra democratica in polemica con quella che ritennero la scarsa coerenza del gruppo dirigente con le linee guida stabilite dall'assemblea del cinque maggio, in primis l'ancoraggio al socialismo europeo. Tra gli altri, ci sono Gavino Angius, Valdo Spini, Franco Grillini. A livello territoriale, si contano 700 sezioni, trentuno consiglieri regionali di cui nove sono assessori, 106 consiglieri provinciali e 778 nei comuni superiori ai quindicimila abitanti. I gruppi delle quattro componenti sono in gran parte unificati. Tenuto conto della struttura già esistente, i dirigenti del Psi non vedono come una catastrofe la necessità di correre da soli ed, eventualmente, non raggiungere il quattro per cento di quorum necessario per avere rappresentanti alla Camera dei deputati. Dice ad "Aprileonline" Franco Grillini: "Può essere un'occasione di rafforzamento, che deriverebbe da una buona performance anche sotto il quorum e all'entrata in lizza, per la prima volta, del simbolo". Il Partito socialista, insomma, ha la chance di misurarsi e, alla tornata successiva trattare le alleanze da una posizione di maggiore forza, con un logo (la rosa europea) già entrato nell'immaginario e una percentuale di cui gli alleati naturali - nonostante i toni aspri, si continua a far riferimento al Pd - dovrebbero tener conto. Anche senza rappresentanti in Parlamento, si lavorerebbe, senza frenesie e attraverso manifestazioni mirate, al profilo del partito. La politica, poi, si continuerebbe a fare sul territorio, nelle giunte e nelle assemblee locali. Sul modello di quanto, a dispetto delle linee nazionali, è avvenuto in Toscana. Fa sapere il portavoce regionale del Ps, Pieraldo Ciucchi: "In tre località importanti della Toscana, quali Pisa, Massa e Viareggio, il Partito socialista e il Partito democratico andranno uniti in campagna elettorale per il rinnovo dei governi locali, con programmi riformisti avanzati nell'interesse delle popolazioni, all'insegna della continuità della collaborazione fra i due partiti e del rinnovamento della politica". Aggiungendo: "Ciò che è avvenuto qui può costituire un rinnovato patto di solidarietà fra i due partiti della sinistra riformista". Sbaglia, insomma, chi pensa di mettere knockout i socialisti con una porta in faccia.

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<Studiare non è un lusso>, tetto al costo dei libri Il ministro Fioroni vara il decreto per mettere un freno ai prezzi dei testi che sono utilizzati nelle scuole superiori Protesta (sezione: Schola)

( da "Provincia di Como, La" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

"Studiare non è un lusso", tetto al costo dei libri Il ministro Fioroni vara il decreto per mettere un freno ai prezzi dei testi che sono utilizzati nelle scuole superiori Protestano gli editori: "Lacune e metodo sbagliato". Dubbi dei presidi, il Codacons: le scuole non rispettano i limiti ROMA Studiare non può essere un lusso per pochi. E rischia di diventarlo se i testi scolastici costano troppo. Per questo il ministro Fioroni ha deciso di correre ai ripari mettendo un tetto alla spesa dei libri per le superiori. Lo aveva annunciato già alla fine dello scorso agosto e ora ha varato un decreto che mette nero su bianco: per un istituto professionale la spesa non potrà superare in media 913 euro; per gli istituti tecnici, che costeranno durante i cinque anni poco più di 1.200 euro, si oscillerà dai 1.115 euro previsti per l' "Aeronautico" ai 1.290 di un "Nautico"; e mentre per gli "artistici" la spesa massima complessiva per tutti e cinque gli anni sarà mediamente di 1.000 euro, studiare nei licei classici e scientifici costerà al massimo 1490 euro. Con questi nuovi limiti, alla luce di un monitoraggio effettuato quest'anno, secondo il ministero, il 40% delle classi delle superiori italiane dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri. L'iniziativa di viale Trastevere è stata accolta con favore dalle associazioni di consumatori che più volte hanno fatto sentire la propria voce contro il caro-libri. Ma - dicono - questo provvedimento non basta. le scuole non rispettano i limiti" "Il vero problema è che le scuole poi non rispettano i limiti" sostiene il Codacons che chiede al ministro di stabilire precise sanzioni da applicare nel caso di sforamento dei tetti. Invita anche le case editrici a stampare in copertina anche il peso del libro, in modo da incentivare le industrie a ridurlo e gli insegnanti a valutarlo come criterio di scelta. L'associazione Codici, sulla stessa scia, annuncia ricorsi contro le scuole che sforeranno i plafond fissati "Il tetto di spesa per i libri, infatti - spiega - è norma spesso disattesa dai collegi dei docenti, che forse con troppa facilità tendono a sostituire, di anno in anno, le edizione vecchie con quelle nuove, (che, magari, cambiano solo per la numerazione delle pagine)". Plauso ai "tetti" anche dal Moige che avanza alcuni suggerimenti: che le nuove edizioni vengano proposte solo ogni 5 anni, che gli aggiornamenti vengano forniti in allegati leggeri a parte, che venga incentivato lo sviluppo dell'usato. Dalla Cisl scuola arriva invece la richiesta di fare "una seria fotografia sul reddito delle famiglie per non avvantaggiare anche chi, come gioiellieri e liberi professionisti, dichiara meno di un impiegato o di un operaio". il no delle case editrici E se Fioroni si dice "certo che anche gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza", l'Associazione italiana editori critica senza mezze parole il percorso seguito dal ministro. "Ciò che stupisce - afferma l'Aie - è come la decisione sia stata "calata dall'alto". Il punto non sono tanto i contenuti, che a una prima sommaria lettura ci sembra presentino significative lacune quali il liceo linguistico e il peso specifico di molte cosiddette sperimentazioni. Ciò che ci sconcerta è il metodo utilizzato: questo decreto doveva essere la risultanza di un percorso comune, che tenesse conto di tutte le variabili in gioco". E così - conclude - non è stato. Ma se la resistenza degli editori era prevista, un po' a sorpresa arrivano le perplessità dei capi d'istituto. Perplessità legate alle difficoltà che potrebbero incontrare i professori. "O gli editori ora calano i prezzi dei libri scolastici o per i professori, quest'anno, sarà difficile fare la scelta dei testi" sostiene il vice presidente dell'Associazione nazionale presidi, Mario Rusconi. I tetti "difficili" "I tetti fissati dal ministero, infatti- segnala Rusconi- mi sembrano un po' bassi. Ad esempio per la prima classe dello scientifico si parla di 305 euro quando, in media, se ne spendono fino a 450. La dotazione libraria, infatti, comprende anche strumenti indispensabili come i vocabolari che, di fatto, fanno parte del paniere. Penso, per esempio, al liceo classico dove i vocabolari di latino e greco sono indispensabili". Per Rusconi la notizia del decreto è comunque "positiva, soprattutto per le famiglie. Ma ora bisognerà vedere se questi testi sono applicabili con gli attuali prezzi dei libri fissati dagli editori. Probabilmente se i costi restano quelli dovremo scegliere meno libri". Secondo il ministero, una volta che il decreto sarà operativo, il 40% delle classi delle scuole superiori italiane sarà fuori legge.

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Un partito, molte culture (sezione: Schola)

( da "EUROPA.it" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

FEDERICO ORLANDO Ha ricordato Giuseppe Fioroni che Umberto Veronesi è stato ministro della sanità nel governo Amato e non ha introdotto l'eutanasia né fatto altre opere del demonio. E ha osservato che nove radicali eletti in parlamento su trecento previsti per il Pd non cambieranno la natura del partito. Vedremo domani alla riunione di diversi gruppi cattolici del Pd se questa natura sarà riconosciuta nel partito plurale, delle reciproche tolleranze e della convivenza, implicito nei giudizi di Fioroni e Carra e comprovato dalla tradizione popolare e democristiana; oppure se qualche gruppetto, anch'esso di estrema minoranza, metti qualche teodem, pensa a un partito monoculturale dove all'intolleranza seguirebbe la non convivenza. Alla senatrice Binetti mi permetterei di ricordare che anche lei è entrata come minoranza in un partito pluralista già consolidato, la Margherita; e che quel partito (salva l'adesione finale di Rutelli all'astensionismo di Ruini nel referendum sulla legge 40), dichiarò liberi i suoi iscritti ed elettori di votare secondo coscienza. Alcuni di loro furono per l'abrogazione della 40, altri per l'astensione. Questo giornale ospitò tutte le opinioni e ne alimentò il confronto, dando prova di un partito pluriculturale, prima che nascesse il Pd. Che la voce di sessanta parlamentari popolari dell'ex Margherita, favorevoli all'autonomia della politica, si sia resa ultimamente fioca, è per l'avvenire del Pd un problema molto più vero che non l'angoscia (ma di chi?) di ritrovarsi compagno di viaggio lo scienziato benefattore Veronesi, che fu "testimonial" pro referendum così come la Binetti fu "testimonial" anti-referendum. A me queste "angosce" ricordano quelle di sessant'anni fa, quando nella Dc, nel Pli (e nel sud perfino nel Pci) c'erano i monarchici e i repubblicani, che per qualche tempo si lacerarono le vesti, ma dopo il referendum ripresero a lottare insieme nei propri partiti, per i nuovi problemi. Come quelli sulle lobby e sullo sviluppo, che Mario Monti rimproverava al dibattito politico di trascurare. Spero che uomini e storie impegnati a fondare realtà nuove si conoscano meglio. Fossi la senatrice Binetti, mi toglierei la curiosità di chiedere al suo collega (in uscita dal senato) Valerio Zanone chi era Vittorio Badini Confalonieri, torinese anche lui: apprenderà che era il presidente del partito liberale, succeduto al maledictus (definizione già usata per Spinoza) Benedetto Croce, ed era un ultracattolico subalpino, padre di undici figli. Undici. Vede, senatrice, com'è varia e sorprendente l'Italia? Più indietro negli anni, la senatrice potrebbe sorprendersi scoprendo che l'anticristo di cui trattasi, detto anche filosofo della libertà, nel suo discorso inaugurale dell'assemblea costituente invocò il Veni creator Spiritus: così come due anni dopo fecero a Santa Maria sopra Minerva i cinquecento eletti dc del 18 aprile, a messa conclusa, prima di raggiungere camera e senato. Perché lo spirito religioso ? ha dovuto ricordarlo in questi giorni Marco Pannella, un liberale che "sa di bucato", come scriveva Montanelli ? non è privilegio di una bandiera; ma, mitologie a parte, alberga anche nel più laico degli spiriti laboriosi. Sappiamo che, ciononostante, gli "storici steccati" sono duri a cadere perfino in uomini di eccezionale intelligenza e moralità, quale era il cattolico veneto Guido Gonnella, proprio quello degli Acta Diurna dell'Osservatore romano contro il fascismo: eppure, all'indomani della liberazione di Roma, si oppose alla nomina del filosofo della libertà a presidente della ricostituita Accademia dei Lincei (vedi ultimi saggi del gesuita padre Sale). Vecchissime storie, certo: ma, siccome sono alle origini della nostra attuale democrazia e coloro che oggi realizzano il Pd ne sono figli e nipoti, ogni tanto meminisse iuvabit. In Italia, dove la repubblica democratica ha vinto contro le opposte pretese di una "repubblica socialista" alla Togliatti" e di una "repubblica cristiana" alla padre Lombardi, il risultato fu possibile perché gli elettori e i dirigenti cattolici e non cattolici della Dc furono più forti dei clericali. L'Italia diventò moderna, laica, sviluppata, pluriculturale, occidentale in senso pieno, anche se il revanscismo non ha mai smesso di sognare la "riconquista": come si vide nell'ostracismo alla cultura del Mondo (appena ricordata da Europa) e al partito radicale che osava riproporre conquiste come il divorzio: che da ottant'anni aspettavano nei disegni di legge in parlamento. Fino ad oggi, la "riconquista" è stata impedita grazie anche a quella parte dei cattolici, fortunatamente maggioritaria, che non ha mai confuso tra messaggi evangelici, dogmi della gerarchia, conflitti culturali ed esperienze storiche. La chiave del successo politico dei cattolici nella repubblica sta nel non essere mai diventati il partito del papa. Faremmo bene a ricordarcelo rileggendo i discorsi di De Gasperi del decennio della sua leadership, 1944-54. Dell'"integralismo cattolico" (così lo chiamava, a pagina 259 dei Discorsi politici, ed. Cinque Lune 1956), diceva: "Sfugge forse anche a taluno di noi che, come politici, veniamo non solo da una dottrina, ma anche da un'esperienza storica: complessa e non sempre logicamente rettilinea. La concezione cristiana della politica conosce de Maistre, de Bonnald, Veuillot, ma veneriamo anche Lecordaire, Montalembert, de Tocqueville che scoprì il duplice senso della Rivoluzione francese (giacobino ed evangelico), come del resto lo illustrò da noi Manzoni e come lo sentirono i neoguelfi del risorgimento, quando, insieme ai liberali, prepararono le nuove costituzioni". Parole che, fossi Veltroni, scolpirei nel salone d'ingresso del loft. Se tutti le leggessero, svanirebbero un po' le "angosce" per la candidatura di Veronesi e per l'accordo con Pannella: perché quello che oggi si tenta di fare tra fede e scienza, liberalismo e socialismo, cattolici e laici, religiosi credenti e religiosi non credenti è soltanto la continuazione (in piccolo) di grandi cose realizzate in due secoli di incontri e scontri tra queste realtà progressive.

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Se Annozero, Ballarò, Porta a porta dibattessero del costo dei libri di scuola? (sezione: Schola)

( da "EUROPA.it" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

FEDERICO ORLANDO RISPONDE Cara Europa, il ministro Fioroni ha emanato una disposizione che prevede, dall'inizio del prossimo anno, tetti di spesa per i libri anche nelle scuole superiori. Finora il tetto, non so quanto rispettato, riguardava solamente le medie. Leggo anche riserve dei soliti critici sull'iniziativa del ministro, sul presunto ritardo della medesima, eccetera. Non sarebbe meglio, visto che il problema riguarda tutti, discuterne costruttivamente, impegnando anche i partiti in campagna elettorale? MARGHERITA DI PAOLA, BARI Cara signora, per fortuna l'iniziativa di Fioroni non c'entra niente con la campagna elettorale: è infatti un decreto (questo ministro ha capito fin dall'inizio che per riformare alcune o parecchie cose nella scuola occorresse procedere per atti amministrativi, senza impantanarsi nella palude stigia dei disegni di legge in parlamento). L'ex sottosegretaria berlusconiana Aprea, che a Trastevere c'è stata cinque anni, dice che il decreto arriva tardi, perché i listini si faranno a maggio; e che il problema andava affrontato con editori e autori, "confronto che noi avevamo intrapreso "; e che, evidentemente, ha cavato un ragno dal buco. C'è chi, come il forzista Brunetta (della corrente socialista Bava Beccaris), parlando dei privilegi e delle lobby denunciate da Monti, propone di cominciare subito a togliere i vantaggi fiscali alle cooperative (rosse, s'intende). C'è chi, come i Genitori democratici (che credevamo estinti) vorrebbe "una nuova cultura del libro di testo" e altre genericità consimili. Bla bla o magari tutto vero. Ma allora, perché non affrontare la questione davanti al tribunale dell'opinione pubblica: per esempio, dibattendo in prima serata uno o più aspetti del problema, una volta ad Annozero, un'altra a Ballarò, un'altra a Porta a Porta, eccetera? Perché, invece di ascoltare solo comizi in cui si dice "dobbiamo fare", "dobbiamo volere", "dobbiamo decidere", non confrontiamo ministri, insegnanti, editori, genitori, studenti, librai, che spieghino ciò che "hanno fatto" o perché "non hanno potuto farlo"; e perché i ragazzi sono sepolti da cumuli di libri; e perché una volta i fratelli si trasmettevano i testi di anno in anno? Oppure potrebbero spiegare perché succedono casi come questo, in una scuola secondaria: dopo quattro mesi dall'inizio delle lezioni, l'insegnante invita gli alunni ad approfondire certe tematiche (interessanti) acquistando ciascun alunno quattro libroni (interessantissimi), non previsti all'inizio dell'anno e quindi fuori bilancio per le famiglie. Certo, l'autonomia didattica è sacra, certo ciò che si spende per l'apprendimento è un investimento sul futuro. Ma non si potrebbero organizzare gruppi di studio sulle tematiche da approfondire, con una sola copia collettiva da usare insieme? Non credo che ne sarebbe lesa "la libertà d'insegnamento", che il rappresentante dei presidi Rembaudo mette al primo posto. Lui stesso non esclude l'incremento delle librerie scolastiche, il comodato d'uso, il noleggio dei libri, tecnologie che riducano i costi degli editori. Se è vero che la spesa media a famiglia per il biennio obbligatorio delle superiori è di 700-750 euro, non è arrivata l'ora di costringere la Rai ad occuparsene, tra un quiz e un sollecito a pagare il canone?.

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Rebus sul "tetto" al caro-libri (sezione: Schola)

( da "Stampa, La" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

SCUOLA. I PRESIDI DOPO IL PROVVEDIMENTO DI FIORONI Personaggio Lavora al tornio ma scrive anche poesie Rebus sul "tetto" al caro-libri La prima donna "meccanico" all'Ipsia Fermi SILVANA MOSSANO ALESSANDRIA [FIRMA]SILVANA MOSSANO ALESSANDRIA Un tetto di spesa massima per i libri di testo non è cosa nuova, già c'era. Solo che il decreto firmato ora dal ministro Fioroni è vincolante. Non solo una raccomandazione a non sforare, ma un divieto. Quel che non è ancora chiaro è che cosa succeda a chi non si atterrà alle cifre indicate nel provvedimento. Il decreto è fresco fresco, quindi i dirigenti e gli insegnanti ne stanno prendendo visione, ma, in provincia, grosso modo non desta particolare scalpore. La risposta pressoché unanime negli istituti campione interpellati è questa: "Già adesso siamo in linea con le indicazioni del ministro". Spiega Pietro Dallera, preside del Liceo Peano di Tortona: "Siamo sempre molo attenti, gli insegnanti scelgono edizioni di buona qualità, ma con un occhio ai prezzi di copertina. Anche per il liceo classico che è forse l'indirizzo su cui il ministro ha posto maggiormente l'accento: in quarta ginnasio non si dovrà superare il tetto di 320 euro, noi riteniamo di stare al di sotto". Altrettanto all'istituto tecnico Ciampini di Novi, corsi da perito e liceo biologico. "È un po' prematuro affrontare la questione dei libri di testo, lo si farà più avanti (la decisione entro metà maggio, ndr), ma da una prima occhiata riteniamo di non superare il tetto del decreto. Bisognerà certo vedere quali sono stati gli aumenti praticati dalle case editrici". All'istituto tecnico Volta di Alessandria, dove si comincia già ora a proporre, nei consigli di classe (e quindi anche alla presenza di genitori rappresentanti), qualche indicazione sulle future scelte, il preside Roberto Cresta dice che "bisognerà vedere concretamente quanto saranno realistici i tetti indicati dal ministro, anche se non ci si potrà sottrarre dall'osservarli, fatta eccezione per lo sforamento fino al 10% previsto solo per corsi sperimentali e, in ogni caso, motivato". Ai licei Balbo di Casale "vengono distribuite in questo periodo le schede in cui gli insegnanti indicano la conferma dei testi già adottati o un'eventuale proposta di cambiamento. Cambiamenti - dice la vicepreside Rosa Limardi - che possono essere più frequenti per certe materie, mentre per altre, come letteratura, filosofia, greco e latino, possono avvenire anche ogni dieci anni". Ciò consente agli studneti di acquistare libri usati. C'è la questione dei dizionari che, soprattutto nei primi anni di corso, hanno una forte incidenza: la spesa è inclusa nel tetto ministeriale o no? Sulla questione i dirigenti non hanno ancora un'indicazione precisa, ci sono interpretazioni. Poi ci sono i "testi consigliati". "Cancellata da tempo nel nostro istituto la pratica secondo cui un libro era consigliato, ma nella pratica bisognava prenderlo" spiega il preside del Volta. "I testi indicati per l'acquisto sono quelli che si usano e basta". Analogamente si esprime la vicepreside del Balbo: "Se un insegnante parla positivamente di un libro, magari di lettura o di approfondimento, e uno studente, particolarmente interessato a una certa materia, decide di prenderlo, è un conto. Ma nessun testo consigliato va preso per forza, sarebbe una scorrettezza". Marilena Cataldo prima donna al "Fermi" impegnata al tornio: è, cioè, la prima studentessa che, a giugno, conseguirà la qualifica nel corso di Meccanica. Un lavoro maschile? "Macché - risponde -, è ideale anche per le donne. Anzi, è un titolo di studio che consente di trovare più facilmente lavoro". Proprio con questo obbiettivo Marilena Cataldo si è iscritta al Fermi tre anni fa, per avere più opportunità di rendere stabile la sua occupazione attuale. Infatti, un lavoro ce l'ha già, ma precario, da otto anni, rinnovato di volta in volta, ma sempre con il fiato sospeso. È tecnico informatico di laboratorio al Vinci, e lo è stata anche al Volta e al Nervi. È nata a Bari 35 anni fa, dove ha conseguito il diploma di perito corrispondente in lingue e ha frequentato, poi, un corso di informatica. "Sognavo di fare l'interprete - racconta -, invece diventai tecnico in uno studio legale". Ma, quando si sposò e salì al Nord, non trovò un'occupazione analoga. E così, grazie a quella specializzazione informatica, ha ottenuto supplenze come tecnico di laboratorio in diverse scuole. "Nella speranza di avere un posto di ruolo - spiega - ho deciso di conseguire una nuova specializzazione". Meccanica, appunto. Si è iscritta al Fermi con il meccanismo delle 150 ore e, a giugno, sarà la prima donna ad Alessandria a ottenere quel titolo di studio, unica tra i compagni di classe diciassettenni che la considerano una di loro. Come loro in camice verde, al tornio, nelle ore di pratica. Marilena Cataldo è convinta che una donna esperta in meccanica possa avere buone possibilità di occupazione e, inoltre, non perda nulla della sua personalità. Tanto più se continua a coltivare l'interesse per la cultura ("scrivo poesie e mi è sempre piaciuto dipingere") e la curiosità di imparare cose nuove. Anche fuori dagli schemi classici. Scrive versi, dà pennellate di colore, sa usare il tornio e il computer. "Fondamentale è avere sempre voglia di imparare, di studiare. Questo dico anche a mio figlio". Che, pure, frequenta solo la scuola materna. Alle ragazze indecise sul loro futuro richiama il proprio esempio: "Le scuole professionali offrono buone prospettive. Non mi ha intimorito il corso di Meccanica e lo consiglio, ma al Fermi ci sono anche specialità di altro tipo come quella della moda che la preside Luisa Rapetti ha introdotto di recente". Ma si riesce a fare tutto: tecnico e studente, moglie e madre? "Oh sì, basta tenere lunga la giornata, dalle sei del mattino alle undici di sera".

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Giorni cruciali per la scelta dei nomi per le elezioni (sezione: Schola)

( da "Cittadino, Il" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

Febbre sulle liste: Veltroni candida il prefetto Serra ROMA Walter Veltroni candida il prefetto Achille Serra con un attestato di "grande stima e grande lealtà". Ma, mentre il prefetto accetta e ringrazia, cresce nel Pd la febbre per le candidature tra riunioni-fiume degli sherpa a livello nazionale e i segretari regionali che temono di tornare da Roma con una rosa di nomi un po' troppo sfoltita. "In questo momento riusciremmo a fare 8 liste di mille persone", ironizza il dirigente del Pd Ermete Realacci per descrivere la situazione di "overbooking" che oggi, con la riunione con i segretari regionali, comincerà a semplificarsi.Sono una quarantina dei circa 300 seggi dati per certi i nomi che Veltroni avrebbe prenotato per portare avanti la sua strategia di rinnovamento delle liste e del Parlamento con esperienze e volti della società. Personalità che il leader del Pd contatta direttamente e cerca di convincere e solo alle ultime battute comunica ai coordinatori del tavolo delle candidature Dario Franceschini e Goffredo Bettini. E così, dopo Colaninno, De Sena e Veronesi, il segretario del Pd ha annunciato ieri la discesa in campo del prefetto Achille Serra, uomo di stato di cui Veltroni apprezza l'impegno sin dagli anni dell'esperienza in Campidoglio. Una linea che il candidato premier del Pd seguirà ancora ma non, assicurano i suoi, "per crearsi una sua squadretta correntizia ma per aprire alle professioni, alle risorse italiane e ai giovani". Volti nuovi ma anche culture diverse: Veltroni, a quanto si apprende, non avrebbe perso le speranze di convincere il fondatore della Comunità di S. Egidio Andrea Riccardi per dimostrare di essere "il garante" anche dei cattolici del Pd. Un altro nome di rilievo, che potrebbe rasserenare l'anima cattolica, è il filosofo milanese Mario Ceruti; mentre Rosy Bindi porta avanti la raccolta di firme per la candidatura di Giovanni Bachelet. Motivazioni certo comprese da tutti, salvo che poi un posto, magari da capolista, preso vuol dire un posto in meno per politici navigati o nomi provenienti dal territorio. E così, come accade in ogni campagna elettorale, gli annunci di nomi "paracadutati" dal centro in periferia starebbe provocando malumori tra i segretari regionali che si chiedono, ad esempio, perché un viterbese come il ministro Giuseppe Fioroni debba essere candidato come capolista in Sicilia (e il motivo sarebbe che il posto di capolista al Senato nel Lazio è già prenotato per il presidente del Senato Franco Marini). Oggi Franceschini e Bettini cercheranno la quadra per bilanciare le esigenze del territorio mentre per le candidature nazionali è in seduta semipermanente il cosidetto "tavolo degli otto", rappresentato da un esponente per ogni area del Pd: dalemiani, fassiniani, popolari, rutelliani bindiani, lettiani oltre ai due coordinatori. Alla fine è stata lasciata la pratica più dolorosa, ovvero la decisione sulle deroghe ai limiti di mandato. Al momento si sono lasciate libere 32 caselle, toccherà a Veltroni decidere a chi assegnare la decina effettivamente disponibile, al netto delle deroghe d'ufficio per ministri e cariche istituzionali. Così come sembrerebbe che debba essere il segretario a dirimere la matassa intricata della Campania.Cristina Ferrulli.

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VORREI RAGIONARCI SU, SENZA FARSI SUBITO PRENDERE DALLA PROSOPOPEA SULLA "SERIOSITÀ" (sezione: Schola)

( da "Trentino" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

VORREI RAGIONARCI SU, SENZA FARSI SUBITO PRENDERE DALLA PROSOPOPEA SULLA "SERIOSITà" ... vorrei ragionarci su, senza farsi subito prendere dalla prosopopea sulla "seriosità" degli studenti trentini. La prima cosa che mi viene da pensare è che non sono gli alunni adolescenti quelli a cui bisogna chiedere come la scuola debba funzionare, ma è alla lungimiranza degli adulti che spetta di capire e programmare la scuola nuova che serve ai propri figli. Con, o senza, gli applausi. Se sogniamo una scuola che sappia essere luogo di formazione di identità curiose e coraggiose, luogo di strumenti culturali capaci di fare sorgere e moltiplicare interessi, passioni, percorsi ulteriori di ricerca e di approfondimenti, e poi ci ritroviamo di fronte a studenti che ci dicono "poche chiacchiere, la realtà è quella che è, metteteci in fila, classificateci, selezionateci", beh, è segno che un forte scetticismo esiste sul poter vivere l'esperienza della scuola come crescita della propria personalità e fiduciosa acquisizione di valide competenze. Quando l'attenzione degli studenti si sposta dall'orizzonte dei contenuti e dei percorsi alla decimologia delle valutazioni, non possiamo rallegrarci e tanto più scambiare l'espressione di queste istanze con una convinta e consapevole adesione alle finalità che la scuola dovrebbe interpretare. Battersi per essere selezionati: a questo abbiamo costretto la fantasia dei nostri figli! Ciò che dovrebbe essere scontato, anzi, essere semplice presupposto di qualsiasi impegno, la meritocrazia, diventa invece meta agognata... o, forse, peggio. Essi hanno inaspettatamente afferrato questa bandiera che da un po' di tempo in qua stiamo sventolando in tutte le salse, ma questo te la dice lunga sulla percezione che i giovani hanno di come vadano le cose nel mondo degli adulti. Essi evidentemente respirano nell'aria, in famiglia e in questa società, il timore di non essere riconosciuti nelle proprie qualità a fronte della continua sollecitazione a vedere premiata la furbizia più dell'impegno intelligente, l'apparenza dell'immagine più della sostanza, la ricerca continua della possibilità di usufruire di favori prebende e privilegi, la diplomazia delle relazioni, dei padrinaggi, delle conoscenze profittevoli. Ed è così che avviene che più che guardare davanti a te, in quale direzione muovere fiducioso i tuoi passi, quali le tue propensioni e quali mete possibili, ti concentri sulla difensiva, quasi che la vita sia come l'attraversamento di una strada pericolosa, fitta di lestofanti, di pirati, di chi ti vuol travolgere. Il peggio che dicevo, poi, è il sospetto che i giovani già respirino nell'aria la competitività che abbiamo voluto elevare a gran valore, il mors tua vita mea come criterio economico di sopravvivenza, la concorrenza ed il successo personale da intendere come sconfitta dei competitors, non più i cari compagni, indimenticabili, dei banchi di scuola. Se fosse così, l'abbiamo combinata grossa! Non è assolutamente vero che la scuola debba selezionare, a questo ci pensa già la vita. La scuola deve fornire innanzitutto la fiducia di base di potere entrare nel mondo, con gli strumenti che le sono propri, insegnanti libri compiti, per capirlo meglio, il mondo, per interpretarlo, ed anche criticarlo e poi cambiarlo. La scuola deve sapere offrire questo fascino assieme alle asprezze della fatica dell'apprendimento e del sapere, contro l'idolo diffuso della facilità. Ma tutto ciò non ha nulla a che fare con la selezione di chi è appena ai nastri di partenza della vita. La scuola, con le sue materie, ti deve dare un metodo, deve saperti correggere nelle idee immature, farti scoprire volontà e piacere di metterti a cavallo delle tue potenzialità migliori. Cosa centra con ciò la selezione? Se parliamo di meritocrazia la prima vera riforma della scuola consiste, semmai, nella rigorosa selezione delle capacità e attitudini dei professori, di come interpretano la loro missione educativa, della loro competenza disciplinare e didattica. Non certo al fine di rendere tutti gli alunni uguali, ma per offrire a tutti l'attrezzatura personale per fare fronte alle sfide future della vita adulta. La scuola non è maestra di vita, ma deve essere maestra alla vita. La severità può essere solo misura dell'impegno degli insegnanti, non certo un comodo strumento, in questo pari al lassismo, teso a coprire le carenze di chi è in cattedra. Questo è il compito della scuola. Della scuola che ha a che fare con i minorenni, intendo. Perché le bocciature, cacciamocelo bene in testa, sono innanzitutto una bocciatura della scuola stessa. Giuseppe Raspadori.

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La matematica che migliora il gusto del caffé (sezione: Schola)

( da "Giornale di Brescia" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

Edizione: 27/02/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:SCIENZA E TECNICA INGEGNERIA Le applicazioni industriali hanno bisogno di studi in grado di prevedere i rapporti di causa ed effetto La matematica che migliora il gusto del caffé Prevedere le deformazioni e il comportamento di un materiale determina il successo di un prodotto Mentre risuona ancora l'eco estiva dell'allarme Fioroni sul drammatico rapporto tra gli studenti italiani e la matematica, mentre i giornali scrivono di improbabili legami con il nostro Paese del premio Nobel per la medicina Capecchi, il delicato rapporto tra matematica e realtà si sta trasformando grazie ad una nuova, seria e fattiva interazione tra il mondo dell'università, quello della ricerca e quello dell'industria. Si va cioè affermando una nuova figura professionale, quella del "matematico industriale". Un matematico al servizio dell'impresa, un ricercatore provvisto di una solida preparazione di base, disposto a progettare con una matematica non standard, capace di adattarsi alle esigenze del committente e soprattutto aperto al dialogo con chi fatica a vedere l'utilità della matematica. Grazie al suo lavoro, un'azienda realizza lo studio della fattibilità, dell'ottimizzazione e della risoluzione dei processi industriali basandosi su modelli matematici in grado di cogliere ed identificare le proprietà salienti del problema affrontato, trascurando ciò che può essere considerato accessorio rispetto al fenomeno che si vuole descrivere. Realizzare un modello matematico di un certo problema tecnico significa evitare esperimenti e test che molto spesso risultano pericolosi, difficili da realizzare o semplicemente troppo costosi. Prendiamo per esempio il caso della Snamprogetti di Milano che brevettò, tempo addietro, un additivo che aggiunto alla polvere di carbone macinata permetteva di ottenere una sospensione di carbone in acqua a concentrazioni dell'ordine del 70 per cento in peso. La miscela di carbone non doveva sedimentare durante lo stoccaggio, e non doveva neanche modificarsi quando veniva spinta nelle condotte. La Snam aveva intenzione di realizzare in Siberia un carbonodotto di 250 chilometri, in cui l'additivo veniva bruciato direttamente in caldaia come un olio combustibile. Le prove in laboratorio avevano dimostrato che la miscela, spinta nel condotto, aumentava la sua resistenza provocando la sedimentazione del carbone sulle pareti, con conseguente rischio di ostruzione delle condotte stesse. Se il tubo si fosse otturato permanentemente sarebbe stato necessario smontarlo e ripulirlo o addirittura, nella peggiore delle ipotesi, sostituirlo. La Snam si rivolse allora a un team di chimici e matematici che cercarono di capire come evitare il fenomeno senza aumentare la percentuale di acqua o la quantità di additivo. Una volta analizzati i dati, i chimici stabilirono che la "miscela si comportava come un fluido non newtoniano con memoria, ovvero la sua viscosità dipendeva dall'energia dissipata durante il moto". Il modello numerico costruito, si basava su un sistema di equazioni differenziali alle derivate parziali, prevedeva una "distanza di sicurezza" al disotto della quale il pericolo di ostruzione non si verificava. Un secondo esempio riguarda la Illycaffè di Trieste. Il suo presidente si rivolse alla Simai (Società Italiana di Matematica Applicata e Industriale) per costruire un modello matematico che ottimizzasse la temperatura dell'acqua, la pressione e la granulometria della polvere di caffè nel filtro delle macchine per la preparazione del caffè espresso, in modo da ottenere la migliore tazza di caffè possibile. I chimici e i matematici che si dedicarono alle fasi sperimentali del progetto scoprirono che l'acqua, infiltrandosi nella cialda di caffè, deformava il letto poroso di caffè e aveva effetti sulle proprietà del liquido in termini di densità e viscosità. Dopo aver deciso una serie di approssimazioni necessarie a ridurre la complessità del problema i matematici arrivano a trovare che il modello era descritto da un sistema di equazioni alle derivate parziali. I due casi appena descritti spiegano il perché in certi Paesi come gli Stati Uniti e la Germania il "matematico industriale" è sempre più ricercato e ben pagato. In Inghilterra è nata da poco la figura del technological translator, il cui compito è fare da interfaccia tra gli scienziati che fanno ricerca per l'industria e l'industria stessa. E in Italia? In Italia ci stiamo attrezzando. Esistono da qualche anno corsi di laurea in matematica applicata presso alcuni dipartimenti di matematica e al Politecnico di Milano è attivo dal 2002 il corso di laurea in ingegneria matematica che ha come obiettivo quello di formare degli ingegneri capaci di rivelare gli schemi e le strutture logiche sottostanti ogni fenomeno attraverso le metodologie offerte dai veri settori della matematica applicata. Paolo Gregorelli.

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S PAURACCHIO dello studente svogliato, ultima spiaggia del genitore disperato, ap (sezione: Schola)

( da "Nazione, La (Pistoia)" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

Petibile fonte di redditi extra per l'universitario, il precario, il prof di ruolo o quello in pensione. La ripetizione per il recupero di lacune e carenze formative non risente di congiunture negative e crisi economiche. In questo mercato - completamente sommerso - i prezzi non scendono quasi mai sotto i 10 euro all'ora e talvolta arrivano a sfiorare anche i 50. E le richieste non mancano mai. DOMANDA ED OFFERTA s'incontrano con estrema facilità: tramite annunci pubblicati su giornali specializzati nel settore e siti Internet, attraverso volantini affissi sulle bacheche di copisterie, cartolerie e addirittura in quelle delle scuole, per mezzo del passaparola fra conoscenti. Ma quanto costa esattamente un'ora di ripetizioni? Abbiamo cercato di rispondere proprio utilizzando questi canali, telefonando a qualche inserzionista, fingendoci fratelli maggiori di un vagabondissimo studente che di passare i pomeriggi seduto alla scrivania, non ne vuol proprio sapere. ABBIAMO "scoperto" che i prezzi dipendono da diversi fattori. Un'ora di lezione impartita da un laureando può ad esempio costare anche un terzo della tariffa praticata da'un professore di ruolo, mentre la visita a domicilio dell'insegnante può far lievitare il prezzo anche del 50%. Una madrelingua inglese o francese può chiedere 25 euro l'ora, mentre generalmente una studentessa in lingue non arriva a domandarne più di dieci. MOLTO DIPENDE poi dalla materia: una lezione di chimica costa più d'una di matematica (che a giudicare dal numero degli annunci, continua a rimanere la vera bestia nera degli studenti), a sua volta più cara di lettere o storia. Eccetto il greco, per cui ci sono state domandate anche 35 euro, in generale le ripetizioni per le materie scientifiche sembrano quindi avere i costi più alti. QUALI CHE SIANO i prezzi, sembra che il mercato della lezione privata sia stato recentemente rinverdito dalla decisione del ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni d'istituire qualcosa di simile al vecchio esame di riparazione settembrino: la 'prova di verifica del debito formativo'. "GIÀ ADESSO ? spiega Andrea Lippi, insegnante di fisica dell'Istituto agrario De Franceschi ? alcune famiglie decidono di non far seguire ai ragazzi le ore di recupero organizzate dalle scuole, optando invece per le lezioni private. E' possibile che con il nuovo sistema di verifica, molti sceglieranno quindi di utilizzare entrambi i canali". "SEBBENE io non creda che si riesca a far recuperare le insufficienze semplicemente costringendo un ragazzo a star seduto più tempo sui banchi ? aggiunge Lippi ? nutro dei dubbi anche sull'efficacia delle ripetizioni. Specie per i ragazzi più giovani, è assai improbabile che un insegnante possa infatti riuscire a far recuperare in un'ora le mancanze di giorni interi di lezione in classe". Simone Trinci - -->.

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HA FATTO BENE il ministro uscente Fioroni a porre un tetto per le spese dei libri (sezione: Schola)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

Di testo perchè ogni anno il salasso per le famiglie è sempre più forte. E in una società dove aumenta tutto, dal cappuccino, alle spese per l'energia, alla benzina, al pane e al latte, è opportuna la presenza di un calmiere che regole le spese scolastiche. E questo ragionamento conforta soprattutto il portafoglio delle famiglie che in quanto a tasse e balzelli sembrano selvaggina sotto tiro. Le autorità scolastiche dovrebbero però porsi anche il problema, non secondario, del peso degli zainetti che gli studenti sono costretti a portarsi dietro ogni giorno. Mio nipote frequenta la seconda media e sono rimasto stupito quando ho preso in mano lo zaino. Pesa ad occhio e croce almeno quindici chili, come lo zaino tattico dei ranger in addestramento: un peso enorme che non ha alcun senso. Molti ragazzini sono costretti a dotarsi di un trolley per evitare di portare la borsa con tutto quel malloppo sulle spalle. Mi pare una cosa assolutamente esagerata a cui bisogna porre rimedio. P.F., Modena - -->.

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Cambiamo la scuola seguendo il modello delle high school usa (sezione: Schola)

( da "Piccolo di Trieste, Il" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

"CLASSI APERTE" ALL'OBERDAN Un esperimento molto utile per l'aspetto formativo ma anche per socializzare Cambiamo la scuola seguendo il modello delle High school Usa Si sono svolte recentemente al liceo scientifico Oberdan le "Classi aperte": le classi normali sono state smembrate, ed è stato chiesto ad ogni studente di scegliere un corso per ognuna delle tre fasce orarie (della durata di un'ora e mezza), divisi tra corsi di approfondimento e corsi di recupero (obbligatori per chi aveva conseguito un'insufficienza nel primo quadrimestre, ma organizzati solo per matematica, disegno e latino): il sistema ricorda molto quello delle "High school" americane, una sorta di "geometria variabile" delle classi. La settimana è stata molto utile dal punto di vista formativo, ma a mio parere anche da quello della socializzazione. I corsi spaziavano dal "Design e grafica pubblicitaria" al "Corso di base di bridge", da "Nemico è/e straniero" a "L'interpretazione dei sogni", fino a "Villaggio globale", corso tenuto dallo stesso preside, Franco Codega, sul tema della globalizzazione e della pace. La settimana trascorsa ad approfondire temi diversi, ma anche a svolgere corsi di recupero, mi ha fatto riflettere sulla scuola italiana, investita prima dalla Riforma Moratti nel governo Berlusconi, poi più recentemente da quella Fioroni sui debiti formativi durante il governo Prodi. Innanzitutto a mio parere è impossibile che la scuola venga riformata ad ogni cambiamento di governo: bisognerà prima o poi garantire una certa stabilità alla scuola italiana che già senza i continui "scossoni" dovuti agli avvicendamenti di governi è di suo instabile e precaria. Inoltre secondo me tra i tanti esempi del cosiddetto modello Usa che i mass media ci propinano spesso viene dimenticato il sistema scolastico americano: esso permetterebbe agli studenti di scegliere i corsi da seguire, al di là di materie obbligatorie che in Italia dovrebbero essere matematica, italiano, lingua straniera e storia. Con questo sistema si otterrebbe una maggiore predisposizione allo studio da parte degli studenti, che sarebbero motivati a seguire corsi scelti da loro stessi e non calati dall'alto attraverso Piani f ormativi scritti dal Consiglio Docenti, e di conseguenza migliorerebbe sensibilmente la preparazione. A questo punto anche la Riforma Fioroni - quella, per chi non ricordasse, che in pratica permette di bocciare uno studente anche con un solo debito, se non recuperato - sarebbe legittimata dal fatto che gli studenti scelgono le materie da seguire e sono diretti responsabili delle loro carenze poiché il percorso scolastico non è scelto da altri per loro. Gli studenti che uscirebbero da questa nuova scuola sarebbero certamente più preparati ad affrontare la vita, essendo già stati abituati ad assumersi responsabilità importanti, e sicuramente questo contribuirebbe alla creazione di una nuova classe dirigente, ma anche di figure professionali migliori. Riccardo Laterza (Liceo scientifico G.Oberdan - Trieste).

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Le scuole strangolate da 3 milioni di debiti (sezione: Schola)

( da "Secolo XIX, Il" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

PROFONDO ROSSO Se il dirigente di un istituto azzarda anticipi di cassa può essere sanzionato dai revisori, se paga in ritardo i supplenti rischia i ricorsi 27/02/2008 LA SCUOLA genovese è in rosso. Il disavanzo si può quantificare, nel suo complesso, in oltre tre milioni di euro. E un "buco" di bilancio altrettanto profondo affligge il resto delle istituzioni scolastiche della Liguria. Come dire che la scuola genovese e ligure va dritta alla bancarotta se non verrà ripianato questo pesantissimo debito pregresso. Il che peraltro non significa che le scuole debbano rifarsi in tutti i modi sulle famiglie. Cui in realtà andrebbero richiesti, tuttalpiù, i soldi per l'assicurazione e per i libri in comodato. Tuttavia, la situazione è grave: e se ad oggi le scuole genovesi sembra che abbiano chiamato supplenti pagando regolarmente, lo stesso già non avviene in altre regioni dove i sindacati sono da settimane coinvolti in controversie riguardo stipendi che vengono pagati con molto ritardo. "Perché - come spiega Giovanni La Marca, grande esperienza di preside, oggi responsabile dell'ufficio Autonomia della Direzione Regionale - se il dirigente scolastico rischia con degli anticipi di cassa può essere sanzionato dai revisori dei conti, l'alternativa è chiamare i supplenti e poi dilazionare il pagamento. E allora rischia i ricorsi". La Marca spiega che un tempo i finanziamenti ministeriali dell'autonomia erano corrisposti alle scuole dalla Direzione Regionale, secondo criteri che la stessa Direzione decideva di volta in volta, ovviamente su coefficienti nazionali. Poi la Finanziaria del 2007 ha segnato un radicale cambiamento. Stabilendo nuovi criteri con il decreto ministeriale numero 21 del 2007 che la Marca, sulla base di sue simulazioni dai preoccupanti risultati, contestò in sede ministeriale. E i risultati sono i seguenti: il 20% in meno di finanziamento riguardo il funzionamento delle scuole, quanto alle supplenze il 50% in meno dell'effettivo fabbisogno. Il ministro Fioroni ha ripianato i debiti riguardo gli esami di Stato, ma come si è detto la Liguria, che da anni ha denunciato la sua condizione debitoria, è in rosso di sei milioni di euro. Per non parlare dell'incidenza della Tia, la tassa sulla spazzatura, che per le scuole - tutte, indistintamente, rappresenta senza alcun dubbio un'ulteriore mazzata. D.B. 27/02/2008.

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Maturità, tassa illegittima (sezione: Schola)

( da "Secolo XIX, Il" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

IL CASO Liceo chiese 200 euro di "contributo" a centinaia di privatisti. Il Provveditorato: restituiteli LA PRESIDENZA del liceo sperimentale Gobetti di Sampierdarena, sostenuta da una delibera del consiglio d'istituto, ha chiesto il versamento di 100 euro ad ogni privatista per affrontare l'esame di idoneità alla maturità. Questo avveniva a giugno. Ora la relazione di un ispettore della Direzione Regionale ha stabilito che questa richiesta non era legittima. Il denaro deve essere restituito alla famiglia che ha fatto obiezione, e in teoria tutti i genitori dei privatisti che in questi ultimi anni hanno fatto considerevoli (e immotivati) versamenti avrebbero diritto allo stesso risarcimento. Cose che capitano a causa della fame di denaro di scuole che si ritrovano con le tasche sempre più vuote. Ne sanno qualcosa la Direzione regionale dell'Istruzione e il Provveditorato che, a quel che riferisce Sara Pagano, sono tempestati da proteste di genitori vessati, a volte, da richieste di contributi volontari "che tanto volontari non sono - fa notare il provveditore Pagano - perché in realtà se non sono strumenti ricattatori, certo sono molto condizionanti. Della serie: se non versi il contributo non hai diritto a quel certificato o a quel documento. Quindi è quel che si dice un "volontario-mascherato"". Il Provveditore, apertamente, fa le pulci ai dirigenti troppo pretenziosi, e aggiunge che, nonostante le critiche e le contestazioni partite dagli uffici di via Assarotti, questi stessi "fanno orecchie da mercante". ORA, PERÒ, davanti alla relazione dell'ispettore Pittaluga il liceo sperimentale Gobetti è costretto a fare marcia indietro tanto per cominciare con la famiglia che ha chiesto l'ispezione. La storia. Una ragazza si presenta lo scorso giugno al liceo sperimentale di via La Spinola di San Pietro a Sampierdarena: proviene da una scuola privata e vuole affrontare la maturità per dirigente di comunità. Al Gobetti deve sostenere l'esame per l'ammissione appunto alla maturità, esame che le riconosce anche l'idoneità alle varie classi. Già c'è irritazione nei genitori per il versamento dei 100 euro. Ne chiedono conto alla scuola, la quale pare abbia risposto: "Vi è andata ancora bene: lo scorso anno ne abbiamo dovuti chiedere 200". La motivazione: cancelleria e consulenze. Quando la studentessa privatista, che abita a Borgoratti, non viene ammessa alla maturità, i genitori radunano tutte le ragioni di dissenso, versamento compreso, e chiedono una ispezione. Di questi giorni i risultati. Intanto, secondo le deduzioni finali dell'ispettore, la ragazza ha diritto a rifare l'esame di ammissione e l'istituto Gobetti l'ha convocata in quattro e quattr'otto in queste ore, lasciandole cinque giorni di tempo per la preparazione. E poi il versamento di 100 euro, peraltro avallato dal consiglio di istituto, va restituito. Perché? Perché il contributo ha senso ed è legittimato se c'è l'utilizzo di laboratori da parte degli esaminandi. Secondo la dicitura dell'ordinanza ministeriale 26 del 2007 articolo 22. Non è il caso dell'istituto Gobetti che non ha adeguati spazi per lavori di cucina o di cucito e comunque i privatisti non si sono serviti né dei laboratori, né delle consulenze cui alludevano in presidenza. La mamma aveva contestato anche la commissione composta per la maggior parte da insegnanti in pensione oltre i tre anni perché di un'altra difformità si tratterebbe. Gli ispettori hanno impiegato un tempo relativamente lungo per affrontare la vicenda del Gobetti perché, a quanto confermano anche i dirigenti di via Assarotti, le famiglie digeriscono male le bocciature, o comunque vogliono vederci chiaro. Quindi fioccano i ricorsi, le richieste di intervento degli ispettori, i quali hanno avuto il loro daffare per vari casi. Fra questi la bocciatura di un maturando del liceo Colombo che ha sostenuto di nuovo l'esame prima di Natale e di un ragazzo del classico Doria promosso - si dice - con 98 centesimi, votazione ritenuta immotivata dalla famiglia. I privatisti che avevano chiesto di sostenere l'esame di ammissione al Gobetti erano poco meno di 500 nell'estate del 2006, e oltre ottanta nel giugno scorso. Di questi ultimi, solo 7 sono stati ammessi alla maturità. Donata Bonometti 27/02/2008 ' 27/02/2008 la protestadei genitoriTanto volontari quei contributi non sono: talvolta se non si versano non si ottengono i documenti SARA PAGANOprovveditore 27/02/2008.

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Scuole superiori: un tetto per il prezzo dei libri (sezione: Schola)

( da "AltaLex" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

Decreto Ministero Pubblica Istruzione 22.02.2008 n° 28 Stampa Emanate le misure di contenimento delle spese per i libri di testo per i circa 2 milioni e 600 mila studenti delle scuole statali superiori. E' quanto prevede il decreto 22 febbraio 2008, n. 28 con il quale il Ministero della Pubblica Istruzione ha posto un tetto massimo di spesa per ciascun anno della scuola secondaria superiore. Il provvedimento consente incrementi rispetto agli importi stabiliti per i soli indirizzi di studio sperimentali, caso in cui "le relative delibere di adozione dei testi scolastici debbono essere adeguatamente motivate da parte del Collegio dei docenti ed approvate dal Consigli di istituto". (Altalex, 27 febbraio 2008) MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, DECRETO 22 FEBBRAIO 2008, N. 28 IL MINISTRO VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, recante il Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione; VISTO la legge 23 dicembre 1998, n. 448 (finanziaria 1999), ed in particolare l'articolo 27, concernente la fornitura gratuita dei libri di testo; VISTO inoltre il comma 3 del predetto art. 27, recante disposizioni in materia di norme e avvertenze tecniche per la compilazione dei libri di testo nonché in materia di tetto di spesa per la dotazione libraria della scuola dell'obbligo; VISTO il decreto ministeriale n. 547 del 7 dicembre 1999, con il quale è stato adottato il regolamento contenente le norme e avvertenze tecniche per la compilazione del libro di testo da utilizzare nella scuole dell'obbligo e i criteri per la determinazione del prezzo massimo complessivo della dotazione libraria necessaria per ciascun anno della predetta scuola; VISTO il decreto dirigenziale 13 febbraio 2002, con il quale è stato determinato, per l'anno scolastico 2002/2003, per la prima classe di ciascun indirizzo di studio della scuola secondaria superiore, il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria necessaria da assumere quale limite all'interno del quale i docenti sono tenuti ad operare le proprie scelte; VISTA la legge 27 dicembre 2006, n. 296 (finanziaria 2007), ed in particolare l'articolo 1, comma 628, concernente l'estensione agli studenti del primo e del secondo anno dell'istruzione secondaria superiore, della gratuità parziale dei libri di testo di cui all'articolo 27, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, nonché l'individuazione dei criteri per la determinazione del prezzo massimo complessivo della dotazione libraria, per gli anni successivi al secondo; VISTA la circolare ministeriale 23 aprile 2007, n. 39, che pone la fissazione del prezzo massimo complessivo della dotazione libraria per l'intero ciclo di studi di istruzione secondaria superiore, a decorrere dall'anno scolastico 2008-2009; RITENUTA, pertanto, la necessità di definire, a partire dall'anno scolastico 2008/2009, il predetto prezzo massimo complessivo; TENUTO CONTO delle risultanze concernenti la rilevazione del costo complessivo della dotazione libraria per le singole classi di scuola secondaria superiore; DECRETA: ART. 1 Per l'anno scolastico 2008/2009 il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria necessaria per gli indirizzi di studio della scuola secondaria superiore statale, da assumere quale limite all'interno del quale i docenti sono tenuti ad operare le proprie scelte, è determinato come segue: Tipologia di scuola I anno II anno III anno IV anno V anno Liceo Classico 320,00 181,00 370,00 305,00 315,00 Istituto Magistrale 310,00 170,00 300,00 230,00 240,00 Liceo Scientifico 305,00 210,00 310,00 280,00 300,00 Liceo Artistico 260,00 170,00 250,00 190,00 200,00 Istituto d'Arte 270,00 145,00 198,00 170,00 155,00 Ist. Tecnico Aeronautico 270,00 175,00 305,00 220,00 145,00 Ist. Tecnico Agrario * 290,00 170,00 295,00 280,00 185,00 Ist. Tecnico Commerciale 290,00 170,00 280,00 240,00 220,00 Ist. Tecnico Attività Sociali 290,00 150,00 290,00 240,00 190,00 Ist. Tecnico Industriale 305,00 160,00 300,00 245,00 215,00 Ist. Tecnico Nautico 310,00 200,00 300,00 250,00 230,00 Ist. Tecnico Geometri 270,00 170,00 310,00 265,00 220,00 Ist. Tecnico Turismo 310,00 200,00 300,00 250,00 210,00 Ist. Prof.le Agricoltura 270,00 155,00 200,00 180,00 140,00 Ist. Prof.le Comm. e turismo 245,00 150,00 220,00 180,00 130,00 Ist. Prof.le Servizi Sociali 250,00 145,00 180,00 180,00 120,00 Ist. Prof.le Servizi Alberghieri 295,00 155,00 190,00 215,00 130,00 Ist. Prof.le Ind. e Artigianato 240,00 140,00 160,00 170,00 125,00 * L'istituto tecnico agrario comprende un sesto anno di corso per il quale viene stabilita la spesa di ? 90,00. ART. 2 I prezzi stabiliti all'articolo 1 trovano applicazione relativamente ai corsi di studio ordinamentali. ART. 3 Eventuali incrementi degli importi di cui all'articolo 1, sono consentiti, entro il limite massimo del 10 per cento, negli indirizzi di studio in cui sono presenti indirizzi sperimentali. In tal caso le relative delibere di adozione dei testi scolastici debbono essere adeguatamente motivate da parte del Collegio dei docenti ed approvate dal Consigli di istituto. Roma, 22.02.2008 IL MINISTRO Fioroni.

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Scuole superiori un tetto per il prezzo dei libri (sezione: Schola)

( da "Voce d'Italia, La" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

Economia Provvedimenti dal Governo Scuole superiori: un tetto per il prezzo dei libri Inreressati oltre 2 milioni di studenti delle scuole statali superiori Milano, 27 feb. - Per i libri di testo di una quinta professionale non si potrà spendere più di 120-140 euro l'anno; 370 euro, invece, sarà la spesa massima di un alunno che frequenterà la terza classe di un liceo classico. è quanto prevede, fra l'altro, il decreto firmato il 22 febbraio scorso dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, con cui vengono fissati per l'anno scolastico 2008/2009 i tetti di spesa per i testi scolastici scelti dai docenti per ciascun anno di scuola secondaria superiore. Dal prossimo anno, quindi, il costo dell'intera dotazione libraria dovrà essere mantenuto entro i limiti massimi di spesa indicati nel decreto. Si tratta di una innovazione che viene incontro ai circa 2 milioni e 600 mila studenti che frequentano le scuole statali superiori e che potrà consentire alle loro famiglie di contenere, almeno in parte, le spese per l'istruzione dei propri figli. Il decreto prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria entro la quale i docenti potranno operare le proprie scelte. Con i nuovi "tetti", alla luce del monitoraggio effettuato quest'anno, il 40 per cento delle classi delle scuole superiori dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa per i libri. Il Ministero ha anche attivato un sistema di rilevazione delle adozioni dei libri di testo, in modo da poter tempestivamente controllare gli eventuali sforamenti dei limiti di spesa da parte delle scuole. Il mancato rispetto dei tetti di spesa sarà tempestivamente contestato alle scuole inadempienti. (fonte: www.governo.it).

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Segue cattolici (sezione: Schola)

( da "Riformista, Il" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

Segue cattolici S'avanza il filosofo Ceruti L'area ex Ppi che un anno fa si ricompattava a Chianciano in vista della fondazione del Pd si sta insomma muovendo per silenziare le polemiche. Anzi, per negare l'esistenza di un problema in casa. Ragioni di clima (c'è ottimismo sui risultati della campagna veltroniana), di posizionamento (il vicesegretario ex Ppi Dario Franceschini è in cabina di regia), ma anche di orgoglio. Il messaggio che più di un leader popolare ha recapitato a Veltroni è chiaro: i cattolici del Pd non hanno bisogno di rinforzi, intesi nel senso di candidature "nobili", perché hanno già al loro interno la qualità e la quantità per tenere ferma la barra dell'identità e del programma. Del resto, è appesa a un filo sottilissimo l'ipotesi di schierare in lista Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio, che reputa inopportuna una scesa in campo. Resta in pista invece la candidatura del filosofo Mauro Ceruti, già padre della carta valoriale del Pd. Ma per ora niente "anti-Veronesi": "Non serve il bilancino né la candidatura di un "cattolicone"", si spiega al Loft. Lo stesso Marini ha rivendicato in termini molto concreti il ruolo dei cattolici nel Pd: "Noi siamo dentro un partito laico, non laicista. Se abbiamo idee profonde le sappiamo difendere. Non siamo marginali e mi auguro che saremo più forti nei gruppi parlamentari". Un ragionamento sfoderato in numeri nudi e crudi da Franceschini, intervistato da Repubblica : "Vorrei ricordare che entrano nove parlamentari radicali. Quelli cattolici saranno più di cento. In nessun partito c'è una presenza simile". Il tavolo delle candidature aperto al Loft almeno fino all'inizio della prossima settimana è insomma considerato dagli ex Ppi un ottimo terreno per dimostrare il proprio stato di salute. Una buona parte della macchina di partito è in mano a Franceschini, i suoi dissapori con Beppe Fioroni, coordinatore dell'area popolare, sono alle spalle e i reduci di Chianciano si sentono ben garantiti in vista della chiusura delle liste. In posizione di fronda resta solo Rosy Bindi, che propone di compensare l'arrivo dei radicali con la candidatura di Giovanni Bachelet (suo sostenitore alle primarie). Continua a non sentirsi sicuro Pierluigi Castagnetti: "Cosa fatta capo ha, ma il problema resta. Deve essere chiaro che nel Pd i radicali non possono essere messi sullo stesso piano dei cattolici, perché noi siamo soci fondatori e perché a ridurre i cattolici a parte si rischia la balcanizzazione del partito". Stefano Cappellini 27/02/2008.

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Conversazione <c'è chi nel pd combatte i valori in cui crediamo> (sezione: Schola)

( da "Riformista, Il" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

Conversazione "c'è chi nel pd combatte i valori in cui crediamo" Delle Foglie stila il vademecum cattolico A Mimmo Delle Foglie se gli si dice che lo Stato è laico, quasi si offende. Già, perché lui, cattolico praticante, "lo sa bene che lo Stato è laico", ma insieme, sa bene quale sia il ruolo dei cattolici all'interno di questo Stato: "Noi - dice al Riformista -, lavoriamo a viso aperto nello spazio pubblico, contribuiamo a costruire le leggi e se ci sono leggi che non ci piacciono le rispettiamo ma anche le ostacoliamo. Nel senso che manifestiamo tutto il nostro dissenso. È questa la nostra azione di sempre, l'azione propria dei laici cattolici, non quindi, innanzitutto, della Chiesa". Già, perché la Chiesa, intesa come Cei e Vaticano, come gerarchie e vescovi, "è ai laici - spiega Delle Foglie - che ha dato il "mandato" di contribuire a costruire la società difendendo i principi cosiddetti etici, vita e famiglia soprattutto. E dove vita e famiglia sono attaccati, noi interveniamo per dire la nostra. È questa per noi la traccia segnata dai cardinali Ruini e Bagnasco e da Benedetto XVI, in scia al pontificato di Giovanni Paolo II. È anche quanto si apprestano a fare quest'oggi i cattolici del Partito democratico che si riuniranno al circolo Aldo Moro. Loro stanno dando l'esempio. Al di là delle differenze esistenti - ci sono cattolici democratici, adulti, popolari alla Fioroni e teodem - hanno deciso di lavorare assieme trovando una consonanza sui valori, in antitesi ovviamente a chi, nel Pd (vedi Veronesi e Radicali) questi stessi valori non può che combatterli". Mimmo Delle Foglie, pugliese, 55 anni, recente organizzatore del Family Day, ex vicedirettore di Avvenire e, oggi, portavoce di Scienza & Vita ed editorialista per il giornale dei vescovi, L'Adige e La Gazzetta del Mezzogiorno , veste i panni dell'analista politico che cerca di ricostruire freddamente lo stato dell'arte della presenza cattolica nell'attuale situazione politica. Lo fa dalla sponda del Tevere dove lavora: il palazzo detto dei "cento preti", un tempo ricovero per i sacerdoti della diocesi romana, oggi sede di due organizzazioni cruciali per il mondo delle associazioni cattoliche: il settore "vita" coordinato da Scienza & Vita, quello "società" da Retinopera. E presto qui si trasferirà anche il forum delle associazioni familiari, la lobby della "famiglia". L'associazionismo cattolico è una realtà variegata che guarda ai politici "dispersi" a sinistra come a destra, passando per il centro. "È vero - dice Delle Foglie -. Ormai i cattolici, sia liberali che popolari, hanno digerito il bipolarismo degli ultimi quindici anni. E oggi, è il caso di notarlo, si apprestano a fare i conti con un quadro nuovo. E cioè con il passaggio in atto dalla seconda alla terza Repubblica. Il quadro politico, infatti, è mutato in questo modo: c'è una "sinistra-vera", una "sinistra-centro", un "piccolo-ma-tenace-centro-cattolico", una "destra-centro" e una "destra-vera". È una ristrutturazione che ha come protagonisti indiscussi Walter Veltroni e Silvio Berlusconi ma nella quale determinante sarà il voto cattolico. Già, perché anche quarantamila voti in più basteranno per far vincere le elezioni alla destra o alla sinistra. Veltroni e Berlusconi l'hanno capito bene, tanto che si sono dati da fare per riaffermare che "i cattolici stanno con noi". "Ma la verità è che i cattolici stanno dove meglio si sentono rappresentati e discriminanti saranno, ovviamente, le questioni etiche. Queste, per tanti di noi, saranno le tematiche cruciali, le principali per indirizzare il nostro voto". Le questioni etiche sono dunque uno snodo fondamentale per il mondo dell'associazionismo cattolico. E, a conti fatti, è forse la sinistra a interpretare peggio questa priorità. Una volta la Chiesa si incontrava sul piano solidaristico con la sinistra mentre oggi - dice Delle Foglie - "la sinistra non capisce che sono i poveri, gli ultimi in stato di abbandono, che si lasciano soli al loro destino, quelli chiamati a pagare il prezzo più alto se non si cerca di fermare l'avanzata delle cosiddette tecnoscienze. Già, perché la vita di tutti, a cominciare dai più indifesi - penso agli anziani negli ospizi - sarà sempre di più in mano a terzi che in nome del progresso ne potranno fare l'uso che vorranno. Ecco allora per chi voteranno i cattolici: voteranno per chi a destra come a sinistra, come nel centro, difende la vita (dal concepimento alla morte naturale) e la famiglia". "Paolo VI - conclude Delle Foglie - disse che la politica è la più alta forma di carità. Nulla di più vero ancora oggi. I cattolici sono al servizio della politica e in essa intendono difendere ciò che ritengono sia bene per tutti". 27/02/2008.

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PERUGIA Mi costi, quanto mi costi? La spesa degli umbri sarebbe, secondo alcune assoc (sezione: Schola)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

Di NICOLA MUCCI e FABIO NUCCI PERUGIA - Mi costi, quanto mi costi? La spesa degli umbri sarebbe, secondo alcune associazioni di consumatori, in aumento a causa della crescita dei prezzi di frutta, verdura, carne, latte, formaggi e altri beni di largo consumo, oltre che per le bollette, ad esempio, dell'acqua. Non tutti, però, sono d'accordo. Commenta Antonio Giorgetti, presidente della Confcommercio dell'Umbria: "Non sono bastati i dati di Istat e Unioncamere, che pongono Perugia tra i capoluoghi di regione dove il caro spesa è sotto controllo e i prezzi sono sotto la media nazionale del 7,8%." Il freddo dei mesi invernali sarebbe, ad esempio e a detta della Confederazione Italiana Agricoltori nazionale, tra le cause dell'aumento dei prezzi nel settore ortofrutticolo. Spiega Giorgetti: "E' bastato che tornasse il freddo, un fenomeno prevedibile in inverno, per annunciare un imminente e forte rialzo dei prezzi a causa delle gelate." Le conseguenze? "Molti associati - continua Giorgetti - telefonano per denunciare l'effetto delle "campagne stampa" in materia di prezzi: un netto calo di fatturato i giorni successivi, tanti scontrini in meno staccati. Un effetto che per fortuna dura poco - segno che la fiducia del cliente resta immutata - ma che provoca danni alle attività commerciali. Chi si assume la responsabilità di questo contraccolpo economico, frutto di un approccio superficiale al tema prezzi, pagato unicamente da chi mette in gioco la propria professionalità ed impresa?" Secondo Confcommercio, gli ultimi dati dell'Osservatorio prezzi dell'Umbria parlano chiaro: i prodotti alimentari sono aumentati a dicembre dello 0,2. I costi di abitazione, acqua ed elettricità rimangono stabili, ma erano già aumentati a novembre del 1,4%. Perugia, secondo i dati Istat, attesta la sua variazione dei prezzi al consumo su un +2,6% nel confronto tra gennaio 2007 e gennaio 2008, al di sotto dell'aumento dell'inflazione ormai attestatosi sul +2,9%. Francesco Filippetti, segretario regionale di Confesercenti, evidenzia l'aspetto legato alla distribuzione. "Non si capisce il tentativo di accorciare la filiera come sbandierato da organizzazioni di agricoltori e associazioni dei consumatori quando, ad esempio, se si va a comprare dall'ambulante che viene sotto casa con il camion, frutta e verdura costa come in un negozio pur senza sostenere i costi in termini di adempimenti, ad esempio, dei negozianti. Dov'è la convenienza? Non capiamo le battaglie contro i commercianti da parte di alcune associazioni quando ci sarebbe da lottare su altri versanti come costi bancari, assicurativi e tariffe dei servizi pubblici". Per i consumatori gli aumenti che pesano sui portafogli delle famiglie umbre non riguardano solo il settore ortofrutticolo. Spiega Alessandro Petruzzi, presidente regionale di Federconsumatori: "Tra i costi che le famiglie devono sopportare ci sono anche le rette per i servizi scolastici e le bollette, come quella dell'acqua, il cui aumento è prevedibile attorno al 6%". Poi c'è la questione benzina. "Anche ieri sono arrivati nuovi rincari - fa notare Carla Falcinelli, presidente Codacons Umbria - con la questione che sta diventando più generale così come quella delle polizze rc auto le cui tariffe restano troppo care". E, poi, c'è il capitolo scuola. Dopo il "tetto" fissato dal ministro dell'Istruzione, Fioroni, ci potrebbero essere altre novità. Commenta Petruzzi: "In arrivo ci dovrebbe essere una proposta per le case editrici di affittare i libri di testo, un po' come già avviene in Germania e in altri paesi". Il quadro resta preoccupante se si considera che anche alcuni hard discount si cominciano nuove tendenze. "Ci sono alcune catene che da due mesi stanno praticando ritocchi verso l'alto su tutto il versante alimentare e se si escludono i periodo, sempre più corti, delle offerte, non risulta poi più così conveniente". Alcuni esempi: finiti 10 giorni di offerta a 70 cent, il latte parzialmente scremato della Grifo, in alcune catene, è tornato a costare 99 cent. "Ma è di ieri la segnalazione di un nostro associato che rispetto a dicembre ha visto passare il prezzo della birra Moretti (66cl) da 76 a 99 cent".

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ROMA - La vera "questione cattolica" si è aperta a destra, dove Berlusc (sezione: Schola)

( da "Messaggero, Il" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

Di CLAUDIO SARDO ROMA - "La vera "questione cattolica" si è aperta a destra, dove Berlusconi ha espulso i politici cattolici dalla sua coalizione. Non si comprende la preoccupazione della base ecclesiale per l'ingresso dei radicali nel Pd se non in questo contesto: dopo lo strappo del Pdl, è ancora più necessario per i cattolici italiani che il Pd sia all'altezza delle sue ambizioni". Beppe Fioroni prova a capovolgere la lettura ricorrente. A togliere i credenti del Pd dal banco degli imputati per l'accordo Veltroni-radicali. E a girare i riflettori sulla rottura tra il Cavaliere e l'Udc di Casini. Eppure l'attacco di Famiglia cristiana è arrivato dopo quello di Avvenire. E non è certo la prima volta che dalla Chiesa piovono critiche al Pd e alla sua idea di "contaminazione" culturale. "Non mescoliamo argomenti e punti di vista diversi. I rilievi di Famiglia cristiana sono gli stessi della nostra base. Noi non vogliamo una politica cattolica, ma una politica fatta laicamente da cristiani. Per questo la presenza di un piccolo gruppo di candidati radicali non deve alterare la sintesi, il profilo, i progetti del Partito democratico, così come li abbiamo fin qui disegnati insieme". Se c'è tanto allarme, vuol dire che l'ingresso dei radicali pone più di un dubbio. O forse la polemica è solo un pretesto per i cattolici del Pd per chiedere più posti in lista?. "I candidati cattolici nelle liste del Partito democratico saranno diverse centinaia. Tanti, qualificati cattolici sono tra i fondatori del partito e nel suo gruppo dirigente. L'allarme non riguarda la presenza, la visibilità della nostra matrice culturale. E neppure il nostro peso nelle politiche concrete. Sono stato ministro della Pubblica istruzione: al di là delle chiacchere, il governo di centrodestra ci aveva consegnato una scuola arretrata sul terreno della parità. Con me la scuola ha fatto passi avanti sulla strada della sussidiarietà. Mi preoccupano le politiche della destra per una scuola tendenzialmente libanizzata, che punta a dividere i nostri ragazzi per religione, censo, orientamento politico". Allora perché tanto allarme sui radicali? "Perché il Pd e i cattolici al suo interno hanno oggi un compito aggiuntivo. E ne devono avere consapevolezza. La mutazione genetica del berlusconismo ha prodotto un cambio di scenario. L'espulsione dell'Udc ha aperto una nuova questione cattolica. Nel secolo scorso era la sinistra marxista a considerare i cattolici in politica come un incidente della storia. Ora quello schema viene adottato dalla destra. Che seleziona alcune battaglie della Chiesa, le fa proprie e le affida agli atei devoti. La testimonianza viene così privata della fede. I principi diventano ideologia. E i politici cattolici vengono cacciati via". L'accusa contro di voi di parte della Chiesa è che sui temi eticamente sensibili, sui principi "non negoziabili", siete più inclini al compromesso. "Sui principi abbiamo dimostrato la nostra coerenza. Ma la politica è il luogo della ricerca del bene comune: questo impegno non può mai venir meno per un cristiano. Così come non può venire meno la difesa quotidiana del diritto alla vita, che non può limitarsi alla sala parto e alla sala rianimazione".Ma ora che ha deciso di costruire un polo di centro autonomo, l'Udc sarà un vostro competitore o un potenziale alleato?"La rottura del centrodestra è stato un momento di chiarezza. Si è concluso un percorso politico segnato da ambiguità e contraddizioni che non potevano più reggere. Ora comincia un percorso nuovo. Ma il confronto non può che avvenire sui programmi, sui progetti per l'Italia. Noi abbiamo scelto il Pd per governare il Paese, non per coltivare un orticello. La vocazione dei cattolici è questa: il bene comune. Di questo dobbiamo discutere. Adesso. E dopo il voto".

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ISTRUZIONE. UN DECRETO PER IL CARO LIBRI (sezione: Schola)

( da "AgoPress" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

Fonte: AGO - Ultime Notizie 27/2/2008 09.03 ISTRUZIONE. UN DECRETO PER IL CARO LIBRI (AGO PRESS) Per i libri di testo di una quinta professionale non si potrà spendere più di 140 euro l'anno. Di 370 euro, invece, è la spesa massima per i libri di un alunno che frequenterà la terza classe di un liceo classico. E' quanto prevede il decreto firmato dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, con cui vengono fissati i tetti di spesa per i testi scolastici per la scuola superiore secondaria. Il provvedimento, che entrerà in vigore per l'anno scolastico 2008-2009, interesserà circa 2 milioni e 600mila ragazzi e consentirà alle loro famiglie di contenere le spese per l'istruzione dei propri figli. Con i nuovi limiti imposti dal decreto, la spesa complessiva per un istituto professionale non potrà superare la somma di 913 euro. E mentre per i licei artistici ed gli istituti d'arte la spesa massima complessiva per tutti e cinque gli anni sarà mediamente di mille euro, studiare nei licei classici e scientifici costerà al massimo 1.490 euro.

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SCUOLA: SINISTRA LOMBARDA A FIORONI, DICA SE E' D'ACCORDO CON FORMIGONI (sezione: Schola)

( da "Asca" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

(ASCA) - Milano, 27 feb - Beppe Fioroni chiarisca formalmente se esiste un accordo con il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e se davvero intende ritirare il ricorso contro la legge regionale 19 sulla scuola. E' la forte richiesta che la sinistra lombarda avanza al Ministro dell'Istruzione. ''Il 20 febbraio scorso - si legge in una dichiarazione congiunta dei consiglieri regionali Luciano Muhlbauer (Prc), Bebo Storti (Pdci) e Arturo Squassina (Sd) - il Presidente Formigoni ha annunciato alla stampa di aver raggiunto un accordo con il Ministro Fioroni e che, pertanto, il Governo avrebbe ritirato il ricorso, giacente presso la Corte Costituzionale, contro la legge regionale n. 19/2007 sull'istruzione e dato il via libera all'attuazione della riforma del centrodestra. E l'accordo comprenderebbe persino la 'chiamata diretta' del personale docente e non docente da parte degli istituti, aggirando cosi' le graduatorie e i concorsi pubblici previsti dalla legge''. Per la sinistra lombarda si tratta di ''una notizia che, qualora confermata, rappresenterebbe un capovolgimento secco delle posizioni del Ministero della Pubblica Istruzione, che nell'autunno scorso aveva impugnato la legge regionale su molti punti centrali. Ecco perche' abbiamo sollecitato, per giorni, il Ministero a chiarire se tale accordo esista e cosa preveda. Ebbene - lamentano i tre dirigenti della sinistra lombarda - e' passata una settimana e dal Ministero non e' arrivato altro che silenzio''. Secondo Muhlbauer, Storti e Squassina, ''quella legge e' una vera e propria bomba a orologeria contro la scuola pubblica e laica, non solo lombarda. Riteniamo che il governo avesse fatto semplicemente il suo dovere istituzionale quando l'aveva impugnata. Ritirare il ricorso in piena campagna elettorale, e scoprire un'improvvisa passione per i disegni formigoniani, significherebbe invece ben altro, cioe' l'ennesimo mercanteggiamento politico tra il PD e il PdL. Per tutti questi motivi - concludono - riteniamo doveroso e urgente che il Ministero chiarisca immediatamente la sua posizione''. fcz/cam/ss (Asca).

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L'INTERVENTO (sezione: Schola)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

Il Comitato Scienze Politiche si è dato molto da fare per portare all'attenzione dei vertici politico - amministrativi del Ministero la questione della lesione subita dai laureati in Scienze Politiche in seguito alle norme che vietano il loro accesso alla professione di insegnante. Mentre, però, il Comitato riusciva a far depositare un'interrogazione parlamentare, che la caduta del governo ha vanificato, mentre riusciva a parlare informalmente con il Ministro dell'Istruzione Fioroni, il quale era all'oscuro dell' intera vicenda, mentre i dirigenti del Ministero dell'Istruzione ci rispondevano ripetendo il contenuto della norma, o, al massimo, istruendoci sui passaggi procedurali della stessa, senza nulla dire in merito alla ratio della norma stessa e della sua possibile incostituzionalità, mentre la Regione Puglia, attraverso il suo Assessore all'Istruzione, scendeva in campo a sostegno del Comitato, mentre molti altri laureati aderivano al Comitato e firmavano la petizione, mentre accadeva tutto ciò, si applicavano altre norme che introducevano ulteriori discriminazioni nei confronti della Laurea in Scienze Politiche fino a portarla ad una sua svalutazione.I laureati in Scienze Politiche, infatti, benché abbiano sostenuto numerosi esami di diritto ed economia, a partire da quest'anno non potranno più fare i dottori commercialisti. Il D.Lgs 28/6/2005, n.139 ha stabilito che i laureati in Scienze Politiche non potranno più accedere alla professione di dottore commercialista, se non avranno cominciato il praticantato presso uno studio entro il 31 dicembre 2007. Ed è una norma retroattiva per tutti i laureati che hanno ottenuto la laurea prima del 2005. Anche su questo particolare, come per l'insegnamento, le guide dello studente non si soffermano, continuando ad elencare questo sbocco professionale tra quelli possibili.Ulteriori vessazioni li stanno subendo i laureati in Scienze Politiche del nuovo ordinamento in sede di concorsi pubblici. E' noto il caso di Marco Pugliesi, laureatosi a pieni voti col nuovo ordinamento, che non ha potuto sostenere il concorso pubblico come commissario di polizia. Infatti il bando del 13 febbraio 2007, recependo un decreto del 6/2/2004 del Ministero dell'Interno, escludeva esplicitamente la laurea in Scienze Politiche conseguita col nuovo ordinamento dai titoli richiesti per partecipare al concorso.Data la scarsa valorizzazione di questo corso di studi, inoltre, i laureati in Scienze Politiche non godono di grande stima nemmeno nel settore privato. il laureato in scienze politiche, inizialmente nato per poter essere inserito come quadro o dirigente nella pubblica amministrazione, mentre gli sbocchi professionali concreti che vengono offerti sono deludenti, non di rado inesistenti. Una buona fetta di laureati in Scienze Politiche che riesce a trovare impiego nell'ambito privato, quando ci riesce, spesso svolge attività che non sono ricollegabili direttamente agli studi svolti e talvolta si tratta di lavori dequalificati o dequalificanti. Nei colloqui di lavoro privati spesso si ha la sensazione di essere trattati come se si avesse una licenza media inferiore e negli ultimi anni di studi si fosse perso solo tempo.In Francia Scienze Politiche (science politique), invece, è una delle facoltà più quotate e rispettate poiché forma quelli che vanno a svolgere il compito più delicato all' interno dello Stato cioè ad amministrare la "cosa pubblica"; ed in effetti anche Platone diceva che il fine della filosofia politica era la scoperta di un metodo per bandire l'incompetenza e la disonestà dai pubblici uffici e preparare i migliori ad amministrare e proteggere il bene pubblico. Quindi in Francia chi fa la suddetta facoltà (che in realtà è una grand école a numero chiuso) è più o meno sicuro che andrà a fare ciò per cui ha studiato, anche perché nella Pubblica Amministrazione si lavora solo con quel titolo e non con altri. In Italia è inimmaginabile tanta chiarezza, linearità ed esclusivismo, ma sarebbe lecito aspettarsi almeno il non verificarsi del paradosso della discriminazione dei laureati in Scienze politiche dai concorsi che danno accesso alla Pubblica Amministrazione e alla dirigenza delle forze armate, dato che è proprio l'amministrazione migliore della cosa pubblica che ha creato il presupposto per la nascita della "nostra" facoltà.A questo punto, tirando le somme, è meglio chiudere le facoltà di Scienze Politiche, e per i giovani che hanno tale laurea e non riescono a ben spenderla sul mercato del lavoro, suggeriamo di seguire il nostro esempio mettendo all'asta su e bay le proprie pergamene!Invitiamo, inoltre, tutti i maturandi, al fine di avere un futuro con maggiori opportunità, a NON ISCRIVERSI a Scienze Politiche.Preso atto di tale situazione e della sorprendente "sordità istituzionale" chiediamo, a tutti gli studenti di Scienze Politiche, di porre in essere ogni lecita protesta e di rendere pubblica tale situazione in tutte le facoltà. Il consiglio che vi diamo è quello di cambiare facoltà finchè fate in tempo, se non volete fare vani sacrifici e sprecare inutilmente tempo, energie e soprattutto denaro.Comitato Scienze Politiche.

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<Caro libri, intervengano gli editori> (sezione: Schola)

( da "Corriere Di Como, Il" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

"Caro libri, intervengano gli editori" I costi dell'istruzione "Fissare un tetto massimo di spesa per i libri delle superiori è una mossa giusta. Ma bisognerebbe intervenire a monte, nelle politiche editoriali". Benedetto Scaglione, provveditore agli Studi di Como, plaude al decreto contro il caro-libri firmato dal ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni. Ma chiede che sia l'editoria stessa a regolamentarsi, anche prima che debba intervenire il governo. Il provvedimento firmato da Fioroni entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico, e prevede un limite di spesa per tutte le classi della scuola superiore. Un esempio: per gli studenti di quarta ginnasio (primo anno del liceo classico) ogni famiglia non dovrà spendere in libreria più di 320 euro. Il tetto di spesa, sempre al classico, diventa pari a 181 euro in seconda, 370 in terza, 305 in quarta e 315 in quinta. Allo scientifico la dotazione di libri in prima dovrà rimanere entro i 305 euro, che diventano poi 210 (seconda), 310 (terza), 280 (quarta) e 300 (quinta). Sono esclusi dal tetto di spesa atlanti geografici e dizionari Il provveditore punta poi il dito sulle case editrici. "A volte viene imposto di cambiare un libro praticamente identico al precedente - dice - e le famiglie sono costrette a spendere soldi inutilmente. Dovrebbero essere quindi gli editori a calmierare i prezzi, ancor prima di un ministro". Nella foto: Il provvedimento che fissa un tetto massimo di spesa per i libri delle superiori entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico Home Como e Lecco litigano sui livelli del Lario Aborto e Ru486 Dal Valduce lettere di dissenso Parcheggi agevolati alle commesse dei negozi in centro.

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Roma, 15:22 - PD: FIORONI, RADICALI HANNO SCELTO CONDIVIDERE PROGRAMMA (sezione: Schola)

( da "Repubblica.it" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

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Percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale ai sensi dell'articolo 1, comma 624 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (sezione: Schola)

( da "Gazzetta Ufficiale.it(Serie Generale)" del 27-02-2008)

Argomenti: Scuola

DECRETO 29 Novembre 2007 Percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale ai sensi dell'articolo 1, comma 624 della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Pag. 9 IL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE di concerto con IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE Visto l'articolo 1, commi 622 e 624 della legge 27 dicembre 2006, n. 296; Visto l'art. 28 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226; Visto il regolamento adottato con decreto del Ministro della pubblica istruzione 22 agosto 2007, n. 139; Visto l'accordo quadro in sede di Conferenza unificata 19 giugno 2003 riguardante la realizzazione dall'anno scolastico 2003-2004 di una offerta sperimentale di istruzione e formazione professionale nelle more dell'emanazione dei decreti legislativi di cui alla legge 28 marzo 2003, n. 53; Visto l'accordo in sede di Conferenza Stato regioni e province autonome di Trento e Bolzano 15 gennaio 2004 riguardante la definizione degli standard formativi minimi in attuazione dell'accordo quadro sancito in Conferenza unificata il 19 giugno 2003; Visto l'accordo in sede di Conferenza unificata 28 ottobre 2004 riguardante la certificazione intermedia e il riconoscimento dei crediti formativi; Visto l'accordo in sede di Conferenza Stato regioni e province di Trento e Bolzano 5 ottobre 2006 riguardante la definizione degli standard formativi minimi relativi alle competenze tecnico-professionali, in attuazione dell'accordo quadro in Conferenza unificata 19 giugno 2003; Considerata la necessita' di definire i criteri generali per l'accreditamento delle strutture che realizzano i percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale di cui al citato accordo nei quali, in fase di prima attuazione per gli anni 2007/2008 e 2008/2009, si adempie l'obbligo di istruzione, fatte salve le competenze delle province autonome di Trento e Bolzano in materia; Considerato che le strutture formative accreditate dalle regioni, presso cui si realizzano i predetti percorsi sperimentali, devono rispondere a criteri generali che ne assicurino la qualita' e il perseguimento delle finalita' educative proprie dell'obbligo di istruzione di cui alla legge e alle disposizioni sopra richiamate e la conseguente particolare funzione pubblica che esse sono chiamate a svolgere per garantire tale adempimento; Considerato che tali criteri assumono il carattere di misure che lo Stato deve porre in essere per assicurare omogenei livelli di prestazioni su tutto il territorio nazionale a garanzia degli studenti e delle loro famiglie; Considerato, in particolare, che i criteri relativi all'assenza di fini di lucro delle strutture formative impegnate nei citati percorsi, all'utilizzazione di docenti in possesso dei titoli culturali e professionali necessari ad assicurare l'acquisizione dei saperi e delle competenze, indicati dal regolamento n. 139/07 sopra richiamato, come risultati di apprendimento attesi dagli studenti al termine del nuovo obbligo d'istruzione, all'osservanza del Contratto collettivo nazionale di lavoro per la formazione professionale nel trattamento dei suddetti docenti costituiscono requisiti indispensabili ai predetti fini; Considerato che, ai fini di cui all'articolo 1 comma 624 della legge 27 dicembre 2006, n 296, restano confermati i finanziamenti destinati dalla normativa vigente alla realizzazione dei predetti percorsi a valere sui bilanci del Ministero della pubblica istruzione e del Ministero del lavoro e delle previdenza sociale; Considerato che, nella seduta del 30 ottobre 2007, la Conferenza unificata ha espresso la mancata intesa sul testo del provvedimento; Considerato il fatto che l'obbligo di istruzione innalzato a dieci anni e' vigente dall'inizio del corrente anno scolastico per tutti i giovani della relativa fascia di eta' e che e' necessario diversificare l'offerta formativa per non lasciarne indietro nessuno; Ritenuto necessario e urgente, che per le ragioni sopra indicate, si attivi la procedura di cui all'articolo 3, comma 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri adottata nella riunione del 29 novembre 2007; Decreta: Art. 1. Prima attuazione dell'obbligo di istruzione 1. A norma dell'art. 1, comma 624 della legge n. 296/2006, l'obbligo di istruzione di cui al comma 622 dell'articolo medesimo si assolve, in fase di prima attuazione per gli anni 2007-2008 e 2008-2009, anche nei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale, di durata triennale, di cui all'articolo 28, comma 1 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226. 2. I percorsi di cui al comma 1 sono progettati e realizzati dalle strutture formative accreditate dalle regioni che rispondano ai criteri generali di cui all'articolo 2, in modo da far acquisire, ai giovani tenuti all'assolvimento dell'obbligo di istruzione, i saperi e le competenze previsti dal regolamento di cui all'articolo 1, comma 622 della legge n. 296/2006, adottato con decreto del Ministro della pubblica istruzione 22 agosto 2007, n. 139. Art. 2. Criteri generali 1. Ai fini di cui all'articolo 1, nella fase di prima attuazione dell'obbligo di istruzione ai sensi dell'articolo 1, comma 1 del regolamento adottato con decreto del ministro della pubblica istruzione n. 139/2007, le strutture formative accreditate dalle regioni devono rispondere ai seguenti criteri generali: a) appartenere ad un organismo che non abbia fini di lucro in base alle norme vigenti e offra servizi educativi destinati all'istruzione e formazione dei giovani fino a diciotto anni. Tali requisiti devono risultare dallo statuto dell'organismo; b) avere un progetto educativo finalizzato a far acquisire ai predetti giovani i saperi e le competenze di cui all'articolo 1, comma 2; c) applicare il Contratto collettivo nazionale di lavoro per la formazione professionale nella gestione dei personale dipendente impegnato nei percorsi di cui all'articolo 1; d) prevedere, in relazione ai saperi e alle competenze di cui all'articolo 1, comma 2, l'utilizzo di docenti che siano in possesso dell'abilitazione all'insegnamento per la scuola secondaria superiore o, in via transitoria, di personale in possesso di un diploma di laurea inerente l'area di competenza e di una sufficiente esperienza o, almeno, di un diploma di scuola secondaria superiore e di una esperienza quinquennale. Tale personale deve documentare le esperienze acquisite nell'insegnamento delle competenze di base nella formazione professionale iniziale, ivi comprese quelle maturate nei percorsi sperimentali di cui all'accordo quadro in sede di Conferenza unificata 19 giugno 2003; e) prevedere stabili relazioni con le famiglie e con i soggetti economici e sociali del territorio, anche attraverso misure di accompagnamento per favorire il successo formativo; f) garantire la collegialita' nella progettazione e nella gestione delle attivita' didattiche e formative, assicurando la certificazione periodica e finale dei risultati di apprendimento; g) essere in possesso di strutture, aule ed attrezzature idonee alla gestione di servizi educativi all'istruzione e formazione dei giovani fino a diciotto anni. Art. 3. Contributi statali 1. I finanziamenti di cui all'articolo 1, comma 624 della legge n. 296/2006, allo scopo stanziati nei bilanci del Ministero della pubblica istruzione e del Ministero del lavoro e della previdenza sociale sono destinati ai percorsi di cui all'articolo 1 realizzati dalle strutture formative accreditate dalle regioni sulla base dei criteri di cui all'articolo 2, ferma restando la prosecuzione dei percorsi gia' avviati. 2. Il contributo del Ministero della pubblica istruzione e' finalizzato esclusivamente all'assolvimento dell'obbligo di istruzione nei percorsi di cui all'articolo 1. Tali risorse sono ripartite in base al numero degli studenti annualmente iscritti ai predetti percorsi, riservandone il 20% ai percorsi realizzati dalle istituzioni scolastiche che utilizzano la quota di flessibilita' oraria di cui al decreto del Ministro della pubblica istruzione 13 giugno 2006, n. 47. 3. Il contributo del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e' finalizzato alla prosecuzione dei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale di cui all'articolo 28 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226. Le relative risorse a valere sul bilancio del Ministero medesimo concorrono alla realizzazione dei percorsi di cui all'articolo 1, secondo i criteri e le modalita' definiti con decreto del Ministero predetto adottato di concerto con il Ministero della pubblica istruzione, previa intesa in sede di Conferenza unificata a norma del decreto legislativo n. 281/1997, fermo restando quanto previsto dall'articolo 31, comma 3 del decreto legislativo n. 226/2005. Art. 4. Misure di sistema 1. I percorsi di cui all'articolo 1 sono oggetto di monitoraggio e di valutazione secondo quanto previsto dall'articolo 28, comma 2 del decreto legislativo n. 226/2005. 2. Allo scopo di sostenere l'attuazione dell'obbligo di istruzione nei percorsi di cui all'articolo 1 e' costituito un apposito gruppo tecnico a livello nazionale, composto da esperti designati dal Ministro della pubblica istruzione, dal Ministro del lavoro e della previdenza sociale e dal Coordinamento delle regioni per l'istruzione e la formazione, dall'Unione province d'Italia e dall'Associazione nazionale comuni italiani che si avvale della consulenza e dell'assistenza dell'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori e dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione. 3. La quota delle risorse di cui all'articolo 3, comma 2, da destinare alle misure di sistema di cui ai commi 1 e 2 e' fissata nella misura dell'1%; la quota delle risorse di cui all'articolo 3, comma 3, da destinare al medesimo fine, e' stabilita nel decreto ivi previsto nei limiti stabiliti dall'articolo 1, comma 624 della legge n. 296/2006. Art. 5. Percorsi e progetti sperimentali 1. Ai fini di quanto previsto dall'articolo 1, comma 1 del regolamento adottato con decreto del Ministro della pubblica istruzione 22 agosto 2007, n. 139, possono essere realizzati, per gli anni 2007/2008 e 2008/2009, percorsi e progetti sperimentali per prevenire e contrastare la dispersione scolastica nonche' per favorire il successo formativo dei giovani, con eventuali contributi aggiuntivi messi a disposizione dal ministero della pubblica istruzione nel quadro di intese con singole regioni. Roma, 29 novembre 2007 Il Ministro della pubblica istruzione Fioroni Il Ministro del lavoro e della previdenza sociale Damiano Registrato alla Corte dei conti il 10 gennaio 2008 Ufficio di controllo preventivo sui Ministeri dei servizi alla persona e dei beni culturali, registro n. 1, foglio n. 7.

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