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toARTICOLI DEL 5 settembre 2008 #TOP
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Articoli
Scuola (108)
Scuola: 87 mila posti in meno in tre anni
( da "Corriere.it"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Lo ha annunciato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, intervenendo alla trasmissione Radio Anch'io. Il decreto legge sulla scuola non toccherà il tempo pieno e gli insegnanti di sostegno, ha aggiunto. "SITUAZIONE GRAVE" - Gelmini ha detto di ritenere "molto grave e vicina al collasso la scuola italiana.
Diario
politico ( da "Stampaweb, La"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: quindi la decisione del ministro Gelmini di reintrodurlo a partire dalla prima elementare. Ma il Sir, il Servizio di informazione religiosa della Cei, critica il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e la sua proposta di reintrodurre il maestro unico alle elementari. Secondo la Sir, il maestro unico alle elementari inverte la tendenza che si è affermata negli ultimi anni,
Le
bocciature in condotta servono a poco
( da "Alto
Adige" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: hanno dato incarico alle rispettive intendenze di redigere un rapporto tecnico sulla applicabilità o meno del decreto Gelmini in provincia di Bolzano. La prossima settimana verificheremo in giunta". Ma l'indirizzo sembra sia già tracciato. "Non ho ancora avuto modo di confrontarmi con l'assessore ladino Mussner, ma Saurer ed io siamo concordi: il decreto non ci convince.
Decreto
Gelmini, per ora lettera morta ( da "Alto Adige"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Rauzi: partiamo senza applicarlo Decreto Gelmini, per ora lettera morta La scuola dice "no" soprattutto al maestro unico: "Si tornerebbe indietro di vent'anni" IL RITORNO SUI BANCHI BOLZANO. Niente bocciature per condotta, e - tra un anno, quando diventerà operativo nel resto d'Italia - niente maestro unico.
Maestro
unico? Idea vecchia ( da "Trentino"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: "L'accelerazione impressa dal ministro Gelmini che ha voluto anticipare l'introduzione del maestro unico, conferma il giudizio fortemente negativo che la Flc Cgil dà sull'operato del governo di destra nazionale" lamenta Gloria Bertoldi, segretaria provinciale della sigla sindacale in una nota diffusa ieri pomeriggio.
Divina:
Docenti locali nelle scuole trentine
( da "Trentino"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: segue la scia di Umberto Bossi e del ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini nel criticare i prof del Sud. Quelli che, secondo Gelmini, "abbassano la qualità della scuola italiana" ed hanno bisogno di "corsi di formazione" perché "insegnano lettere senza sapere l'italiano". La Lega Nord, intanto, ieri ha reso note alcune priorità in materia scolastica.
CHIESTE
LE DIMISSIONI Gelmini nel mirino per un articolo di Gian Antonio Stella sul
Corriere della S ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: 2 CHIESTE LE DIMISSIONI Gelmini nel mirino per un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della S CHIESTE LE DIMISSIONI Gelmini nel mirino per un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera che, citando Flavia Amabile, rivela che il ministro nel 2001 si trasferì da Brescia a Reggio C.
Gelmini:
sono 87mila i posti da tagliare ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Progetto del ministro in 3 anni Gelmini: sono 87mila i posti da "tagliare" Tagli per 87mila posti in tre anni. È lo scenario futuro della scuola descritto dal ministro per l'Istruzione, la bresciana Mariastella Gelmini. "Continuiamo a parlare di tagli, ma siamo soddisfatti della scuola com'è?
La
Gelmini: In tre anni 87mila posti da tagliare
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: La Cgil: giù le mani dalle elementari La Gelmini: "In tre anni 87mila posti da tagliare" ROMA Taglio di 87 mila posti in tre anni per ridurre la spesa: è il futuro della scuola per Maria Stella Gelmini, ministro dell'Istruzione che ieri è tornata a difendere la riforma che entra in vigore nel 2009.
Maestri,
sindacati contro Roma ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: scuola di Cgil e Cisl criticano profondamente la decisione del ministro Mariastella Gelmini e del governo, attraverso il decreto legge 137 del primo settembre, di reintrodurre la figura dell'"insegnante unico" a partire dal prossimo anno scolastico, in quella che i sindacati definiscono "l'operazione nostalgia" che si accompagna al ritorno del grembiulino e del voto in condotta.
CHIESTE
LE DIMISSIONI La Gelmini a Reggio Calabria per diventare avvocato? Si dimetta .
A ( da "Arena, L'"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: 2 CHIESTE LE DIMISSIONI "La Gelmini a Reggio Calabria per diventare avvocato? Si dimetta". A CHIESTE LE DIMISSIONI "La Gelmini a Reggio Calabria per diventare avvocato? Si dimetta". A chiederlo è l'Ugai, Unione giovani avvocati italiani. "Se ha mentito sulla residenza per l'esame si dimetta".
Scuola
e azienda: tra Brescia e Rodengo una nuova sinergia
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Colosio per parte sua sottolinea che il progetto "arricchisce il panorama scolastico, e promette di segnalarlo anche al ministro Mariastella Gelmini, trovandolo di "grande stimolo per proseguire nella riforma della formazione tecnica e professionale".
La
Gelmini annuncia: di troppo 87mila posti
( da "Arena,
L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: I "tagli" in tre anni La Gelmini annuncia: di troppo 87mila posti Tagli per 87mila posti in tre anni. È lo scenario futuro della scuola descritto dal ministro per l'Istruzione, Mariastella Gelmini. "Continuiamo a parlare di tagli, ma siamo soddisfatti della scuola com'è?
E
ora minori a scuola con la forza ( da "Arena, L'"
del 05-09-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola
Abstract: Il ministro degli Interni Maroni annuncia le prossime mosse: "Abbiamo pronto un piano di scolarizzazione dei minori nomadi, che faremo assieme al ministro Gelmini e all'Unicef, con l'obbligo per i minori di frequentare e l'accompagnamento coatto a scuola".
In
tre anni taglieranno 87mila posti
( da "Tirreno,
Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Esami facili, Gelmini nella bufera In tre anni taglieranno 87mila posti ROMA. Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini lo ha annunciato ieri mattina a "Radio anch'io": nei prossimi tre anni nella scuola saranno tagliati 87.000 posti, pari al 7% della spesa, perché "la situazione è vicina al collasso".
La
protesta di trieste ( da "Messaggero Veneto, Il"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: altra grande manifestazione - afferma Gabrielli - è in programma a Trieste subito dopo la riapertura delle scuole. Con noi hanno protestato anche gli studenti di Scienze della formazione, perchè con il decreto legge del ministro Mariastella Gelmini - conclude Gabrielli - rischiano di restare disoccupati per dieci anni".
La
scuola taglierà 87 mila posti in tre anni
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: " "La scuola taglierà 87 mila posti in tre anni" La Gelmini: ormai siamo al collasso, col maestro unico si risparmia. Ma i sindacati non ci stanno ROMA. Il decreto legge sulla scuola non toccherà il tempo pieno e gli insegnanti di sostegno. Con il ritorno al maestro unico, previsti tagli per 87.
Pittoni
nel paese di bossi acclamato per il ddl scuola
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: depositato in Parlamento e ora al vaglio dello staff del ministro Gelmini. "Questa della scuola è una battaglia storica del movimento - ha detto Pittoni - e io intendo portarla avanti in prima persona". "Credo che la proposta Pittoni contenga spunti molto interessanti", ha affermato il ministro in Gelmini un'intervista.
La
gelmini "in tre anni via 87mila cattedre" - gnoli e reggio a pagina 9
( da "Repubblica,
La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Il ministro: tagli necessari la scuola è al collasso La Gelmini "In tre anni via 87mila cattedre" gnoli e reggio a pagina 9 SEGUE A PAGINA 9.
Religione
per tutti - simonetta zanetti ( da "Mattino di Padova, Il"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Il ministro Gelmini ha bocciato la sua proposta di introdurre le "quote" di immigrati nelle classi. Voi avete un appuntamento in sospeso, cosa le dirà? "Credo che non volesse buttare troppa benzina sul fuoco. Quando ci vedremo, il 16, le dirò che abbiamo bisogno di competenze e le porrò un problema pratico: la necessità di mantenere l'
La
gelmini fa direttore il suo portavoce
( da "Italia
Oggi" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: il portavoce del ministro MariaStella Gelmini è stato promosso a direttore generale. Si tratta di Massimo Zennaro, giornalista, esperto di comunicazione di Forza Italia, che sin dalle prime ore dell'incarico alla Gelmini ha curato i rapporti con i colleghi della stampa. Ora con il decreto di nomina, che dovrebbe essere stato registrato prima di Ferragosto dalla Corte dei conti,
Consulenti,
o ci sono o ci fanno ( da "Italia Oggi"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: istruzione di Mariastella Gelmini e lo Sviluppo economico di Claudio Scajola. Altri ministeri, come il Welfare di Maurizio Sacconi, e l'Interno di Roberto Maroni, pubblicano solo i dati sugli stipendi dei dirigenti e sulle assenze, ma sulle consulenze tutto tace. Per non parlare di quei dicasteri, tutti senza portafoglio, che non hanno nemmeno un sito internet.
Brevi,
schede e richiami 2 ( da "Repubblica, La"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: le parole del ministro Gelmini sui professori del Sud mi hanno ferita. Nel corso della mia carriera ho insegnato in scuole situate in locali privati, prive quasi di tutto. In certi quartieri "a rischio" di città come Napoli, Palermo e altre del Sud, i ragazzi venivano parcheggiati da genitori privi di istruzione, a volte senza lavoro e con problemi economici enormi.
"andò
a reggio calabria solo per superare l'esame ora il ministro si dimetta"
( da "Repubblica,
La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Cronaca Bufera sulla Gelmini per il breve trasferimento nel 2001 "Andò a Reggio Calabria solo per superare l'esame ora il ministro si dimetta" I Giovani avvocati: e pensare che attacca i docenti del Sud. Il Pd: non è più credibile ROMA - Un trasferimento dalla natia Brescia a Reggio Calabria.
"in
tre anni taglierò 87 mila cattedre" - mario reggio
( da "Repubblica,
La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: annuncio della Gelmini: è necessario, la scuola ormai è al collasso "Perché pagare tre insegnanti quando per educare i bambini ne basta uno per classe?". I sindacati sul piede di guerra MARIO REGGIO ROMA - "Perché pagare tre insegnanti quando il maestro unico risponde all'esigenza che il bambino nei primi anni ha bisogno di un punto di riferimento?
A
due anni dalla protesta di paularo continuità didattica salva col decreto
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: pubblica istruzione Gelmini che introduce alcune novità importanti per la scuola". Così Pasquale d'Avolio, consigliere comunale di Paularo con delega all'istruzione e dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di Arta Terme-Paularo, in pensione dal 1 settembre, commenta la decisione ministeriale di introdurre, oltre che l'obbligo del grembiule e del ritorno dei voti in pagella,
Giudici,
incompatibilità limitata ( da "Italia Oggi"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: università telematica Marconi di Roma e il centro studi di diritto tributario, due borse di studio a due laureandi iscritti alle facoltà di giurisprudenza e di economia che hanno redatto una tesi particolarmente meritevole in diritto tributario; il ministro dell'istruzione, università e ricerca Mariastella Gelmini è stato invitato a presenziare in qualità di madrina.
Emanuela
carraro: la scuola non è catena di montaggio
( da "Mattino
di Padova, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: attuale organizzazione del lavoro dei moduli e si schiera contro il ministro Gelmini. "Siamo ad un mesto ritorno al libro Cuore, scritto da Edmondo De Amicis circa un secolo fa, quando, probabilmente, il maestro unico aveva un senso preciso visto che la società civile era tanto diversa da quella di oggi-sottolinea Nalon-.
Rischiano
il posto 1200 maestri - felice paduano
( da "Mattino
di Padova, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
deciso dal
neo-Ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini. Solo a Padova rischiano di
perdere il posto, già a partire dal prossimo anno scolastico, circa 1200
docenti sugli attuali
Bilancio,
sale la tensione la sinistra punta i piedi - sara strippoli
( da "Repubblica,
La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: scuole convenzionate e i finanziamenti annuali che ogni anno accendono il dibattito all'interno del mondo delle scuole private. Spiega il capogruppo Andrea Giorgis: "Ogni anno si apre il dibattito sui finanziamenti alle scuole cattoliche. Credo che sia necessario che questo tavolo si allarghi e che il confronto non sia più fra Comune e Fism ma sia invece aperto a tutte le scuole"
La
scuolataglierà 87.000insegnanti ( da "Secolo XIX, Il"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: In tre anni I sindacati insorgono contro il ministro Gelmini, che conferma il maestro unico ma assicura: salvi tempo pieno e sostegno 05/09/2008.
Nessun
taglio agli insegnanti, solo spostamenti
( da "Tirreno,
Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: una lettera al ministro Gelmini. "Presto avremo un incontro - dice - nella lettera le ho fatto presente le esigenze delle scuole lucchesi e la necessità di dare un forte contributo in materia di edilizia scolastica con la Finanziaria". La Gelmini, intervenuta ieri mattina al programma di Radio1 "Radio anch'io", ha promesso di liberare risorse per mettere a norma tutte le scuole.
Così
si danneggiano i nostri comuni ( da "Tirreno, Il"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Il ministro Gelmini - attacca Baccelli - parla di "piano di razionalizzazione della spesa" ma, quella che emerge è piuttosto una forte volontà di fare economia sulla scuola pubblica. Lo stesso motivo per il quale qualche dubbio suscita anche la prevista reintroduzione, per l'anno 2009-2010, del maestro unico nella scuola primaria,
Maestro
unico, contro il ministro l'ira degli insegnanti spezzini
( da "Secolo
XIX, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Convegno cisl a soviore ESPLODE in città l'ira dei maestri spezzini, contro la mossa a sorpresa del ministro Gelmini: che ha inserito nel decreto legge sulla scuola il discusso ritorno alla figura del maestro unico, almeno nelle prime elementari, a partire dal prossimo anno scolastico. Gli oltre 600 maestri, sono preoccupati: un terzo almeno rischia il posto.
La
scuola pubblica e le parole di don milani - antonio nocchetti
( da "Repubblica,
La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Forse il ministro Gelmini invece di raccontare agli italiani la storiella del grembiule come elemento di socializzazione, o affannarsi a reintrodurre l'educazione civica nei programmi, avrebbe fatto bene a raccontarci altro. Allora farebbe bene a descrivere alle famiglie italiane come immagina tra qualche anno la scuola pubblica se,
Rivoluzione
a lettere: test d'ingresso scuola, la rivolta genovese anti-gelmini
( da "Repubblica,
La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: la rivolta genovese anti-Gelmini Studenti, professori e genitori. Tutti insieme, uniti nella lotta. Nel mirino la riforma prevista dal ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini. Le proteste, annunciate a più di una settimana dall'inizio delle lezioni, inizieranno fin dal primo giorno di scuola.
Scuola,
genitori e prof uniti nella lotta - michela bompani
( da "Repubblica,
La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: è tutta la linea Gelmini: dal grembiulino al voto in condotta, dal celato ritocco all'obbligo scolastico (resta fino a 16 anni, ma varrebbero, secondo Gelmini, anche le formazioni professionali) al maestro unico, fino all'idea - denunciano i sindacati - della trasformazione del consiglio di circolo a consiglio d'amministrazione.
Il
ministro: fuori 87 mila docenti ( da "Secolo XIX, Il"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Maria Stella Gelmini, vuole ricavare dal licenziamento di oltre 87 mila insegnanti in tre anni, grazie al ritorno al maestro unico alle elementari previsto dal decreto sulla scuola. Scatenando l'ira dei sindacati, a cui ieri Gelmini ha chiesto di dimostrare "responsabilità, senza rendere l'autunno caldo, perché chi critica il governo non sta dalla parte dei cittadini"
Gelmini
e l'esame da avvocato al sud<ero povera>
( da "Secolo
XIX, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini e l'esame da avvocato al sud"ero povera" scandalo HA DECISO di ripristinare il merito nella scuola: basta promozioni facili che non garantiscono futuro ai nostri ragazzi! Si può dare torto al ministro Mariastella Gelmini? Auspica severità (vuole il voto di condotta) e in particolare una nuova vita per le nostre scuole meridionali che spiega essere pessime in tutte le classifiche
Elementari,
tremila restano senza posto - camilla povia
( da "Repubblica,
La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Maria Stella Gelmini, ha detto che le classi a tempo pieno non saranno toccate dai tagli - ha detto Lena Gissi, segretario provinciale Cisl scuola - e allora perché anche in Puglia non possiamo avere la possibilità della mensa e del doppio docente, seguendo gli stessi orari del nord, dalle 8 alle 16?
Più
insegnanti, più possibilità di dialogo
( da "Tirreno,
Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini, cioé con più insegnanti che lavorano sulla stessa classe e questo per i seguenti motivi: i docenti avendo meno materie da insegnare, le possono preparare e approfondire più accuratamente; con i ragazzi che hanno difficoltà di apprendimento e comportamento, gli insegnanti del team possono confrontarsi e discutere dei vari problemi e quindi programmare attività specifiche
Scuola,
in tre anni via 87mila posti ( da "Libertà"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini pronta a usare la mannaia e i sindacati si preparano a dare battaglia roma - "Taglieremo 87 mila posti in 3 anni, il 7% della spesa, perchè la situazione è vicina al collasso". Con una cifra che non solo supera le più pessimistiche previsioni fatte dai sindacati nei giorni scorsi, ma è anche ben 26 volte l'ultimo numero di esuberi previsti per Alitalia,
Ex-provveditorato,
fusione con Parma ( da "Libertà"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: parlato recentemente il ministro Gelmini. "Sono indiscrezioni - dice - ancora premature". Più contingenti i problemi sollevati dai dirigenti scolastici, che proprio ieri hanno incontrato Acri per la prima volta dalla sua riassegnazione a Piacenza. "Entro martedì dovrebbe risolversi il problema del Casali, che ha chiesto due insegnanti in più per l'attivazione di una prima classe.
Scuola,
Gelmini <Boom della spesa Via 87 mila posti>
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini "Boom della spesa Via 87 mila posti" Roma Tagli intorno al 7% della spesa ovvero meno 87 mila posti in tre anni. È lo scenario futuro della scuola italiana descritto dal ministro per l'Istruzione, Mariastella Gelmini. "Continuiamo a parlare di tagli, ma siamo soddisfatti della scuola così com'è?
Papa
Giovanni XXIII <maestro inatteso> per gli insegnanti
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Istruzione Gelmini interverrà a Edufest È stato dedicato alla figura di "Angelo Roncalli, maestro inatteso" il convegno di apertura d'anno scolastico per gli insegnanti di religione della diocesi. Affidata a don Aldo Basso, direttore dell'Ufficio scuola della diocesi di Mantova e studioso di Roncalli, la fine relazione ha cesellato un'
ROMA
- Nella scuola ci sarà un taglio intorno al 7% della spesa che si traduce in 87
mila posti in tre anni ( da "Adige, L'"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini ribadendo che razionalizzare la spesa è un percorso obbligato. "Occorre reinvestire ma se non ci sono risorse come si fa? Come si fa a investire nel merito se il 97% delle risorse è bloccato negli stipendi?" Ha osservato il ministro sottolineando come, ad esempio 10 mila edifici che non sono sicuri avrebbero bisogno di investimenti.
Maestro
unico, un dannoso passo indietro ( da "Libertà"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: 08 del Ministro Gelmini e' secondo me un colossale errore per tutta la societa' italiana, perche' significa un grave impoverimento sul piano culturale e crea seri problemi sul piano sociale. Si vuole riportare indietro l'orologio agli anni '50? E' come se, per fare un paragone, invece dei treni tav rimettessimo sui binari le vecchie locomotive a vapore:
Dura
lotta per il titolo maschile ( da "Libertà"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Filippo Antozzi e Jonathan Gelmini hanno conquistato l'affetto delle più romantiche. Dei veri latin lover, i nostri Mister. La piscina di Podenzano, invece, ha dovuto dividere le proprie preferenze tra i suoi due rappresentanti maschili: Simone Bettini ed il calciatore Jonatha Coschignano hanno così dato origine ad una disputa civile come non si vedeva dai tempi di guelfi e ghibellini.
Il
ministro dell'Istruzione benedice i tagli di Tremonti. I sindacati: sarà
scontro Consumi, le famiglie hanno perso in pochi mesi il 3 per cento del
potere d'acquisto ( da "Unita, L'"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini ha accompagnato la scure calata da Tremonti sulla scuola pubblica. I conti al governo non tornano? C'è da tagliare le spese? È logico, ha spiegato Gelmini a Radio Anch'io, far dimagrire la scuola di tutti. Una bella sforbiciata che, spiega senza fare una piega la ministra, cancellerà 87mila posti nei prossimi tre anni.
Scandalo
Ssis, dodicimila abilitati Ma non insegneranno mai
( da "Unita,
L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: In Viale Trastevere siede l'avvocato Mariastella Gelmini che non fa nulla per sanare la posizione dei sissini del nono ciclo ad un passo dall'abilitazione. Esprime solo un pesante giudizio: "Le scuole di specializzazione - dichiara - sono solo fabbriche di precari" e sospende il decreto sul X° Ssis per altri 11mila posti.
Gelmini
tira dritto, 87mila prof a casa Promessa ribadita in diretta radiofonica. I
sindacati si preparano alla mobilitazione
( da "Unita,
L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: La Gelmini preferisce rispondere al quesito sul sostegno, promettendo che il rapporto resterà quello di un insegnante ogni due aluni diversamente abili. Per Panini, segretario della Federazione dei lavoratori della conoscenza, la Gelmini "dice cose non vere".
Cernobbio:
oggi il via con Abu Mazen e Peres
( da "Unita,
L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: La mattinata di domenica infine sarà focalizzata alla situazione italiana con la presenza di numerosi ministri, sindacalisti e politici tra i quali il segretario Cgil Guglielmo Epifani, i ministri Brunetta, Maroni, Gelmini, il presidente degli industriali Emma Marcegaglia, Piero Fassino e Walkter Veltroni, segretario del Pd.
Maestro
unico, indietro di 50 anni LUCIA COPPOLA
( da "Adige,
L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: la controriforma della Gelmini Maestro unico, indietro di 50 anni LUCIA COPPOLA Ho vissuto di persona l'esperienza dell'insegnante unico e poi il tempo pieno e la scuola dei moduli, e di gran lunga questa apparve come la migliore. Hanno preso corpo e significato le cosiddette "tre educazioni" (educazione all'immagine, educazione al suono e alla musica,
Provincia
e Ministero, due visioni opposte ( da "Adige, L'"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: I voti alle elementari Il decreto del ministro Gelmini introduce da subito i voti al posto dei giudizi anche alle elementari. Secondo Dellai è meglio evitare cambi. Con il 5 non si passa Roma propone il cinque in condotta come motivo di bocciatura. Per Dellai è uno strumento da utilizzare in scuole turbolente, non certo in Trentino.
Irene
viola È sbagliato non recepire in Trentino la figura del maestro unico alle
elementari, il voto in condotta e gli esami di riparazione a settembre
( da "Adige,
L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Irene viola È sbagliato non recepire in Trentino la figura del maestro unico alle elementari, il voto in condotta e gli esami di riparazione a settembre irene viola È sbagliato non recepire in Trentino la figura del maestro unico alle elementari, il voto in condotta e gli esami di riparazione a settembre.
Roberta
boccardi r ( da "Adige, L'"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: idea di riforma del ministro Gelmini non è questa. C'è invece, a mio parere, la volontà di recepire quello che in parte si sta già verificando, con il ritorno alla figura dell'insegnante prevalente nelle scuole primarie". Agostino Toffoli, dirigente dell'istituto comprensivo Trento 5, prende le distanze dal coro di chi, sul ritorno all'insegnante unico,
Sì
al voto in condotta Secondo la Lega nord il ritorno al vecchio modello
dell'insegnante unico alle elementari è positivo perché, tra le altre cose,
garantisce un certo risparmio ( da "Adige, L'"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: ora quasi interamente impegnate (97 per cento) per il pagamento degli stipendi a maestri e professori. I risparmi potrebbero essere utilizzati per investimenti in grado di migliorare la scuola. Il voto in condotta, invece, garantirebbe agli insegnanti uno strumento in più per mantenere la disciplina e il rispetto in classe 05/09/2008.
<A
quando l'esercito a scuola?> ( da "Adige, L'"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: accelerazione impressa dal ministro Gelmini che ha voluto anticipare l'introduzione del maestro unico, conferma il giudizio fortemente negativo che la Flc Cgil dà sull'operato del governo di destra nazionale. Senza nessun confronto parlamentare e nessun dialogo con gli addetti ai lavori, la ministro riesuma un modo di fare scuola vecchio di cinquant'anni: il maestro unico,
Dal
2009 arriva il maestro unico ( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Corriere del Mezzogiorno - LECCE - sezione: LECCE - data: 2008-09-05 num: - pag: 11 categoria: BREVI Dal 2009 arriva il maestro unico Dall'anno scolastico 2009-2010 nelle scuole sarà reintrodotto il maestro unico, come previsto dal decreto Gelmini. Molti insegnanti protestano.
<Siamo
senza aule, no al tempo pieno>
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Mariastella Gelmini, ha generato più preoccupazione che consensi tra i docenti delle scuole elementari salentine. Non è in questo modo, insomma, che si risolvono i problemi, come sottolinea anche Angela Perulli, dirigente scolastica del IV plesso che comprende gli istituti "De Amicis" e "San Domenico Savio".
Suona
la campanella della Jovine ( da "Tempo, Il"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Mariastella Gelmini, proprio in questi giorni impegnata nella riforma della scuola, comprese le classi elementari nelle quali tornerà il maestro unico. Particolare soddisfazione è stata espressa dal Sindaco del paese, Luigi Barbieri, che segue sempre da vicino i complessi lavori legati alla ricostruzione della zona abitata,
I
genitori chiedono l'apertura della nuova scuola
( da "Tempo,
Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: tra gli altri il Ministro Gelmini, Il Governatore Michele iorio, il Capo della Protezione Civile Bertolaso), ha chiesto alle autorità "un intervento tempestivo ed efficace per consentire l'apertura della nuova scuola superando dubbi e preoccupazioni, permettendo così il rientro a Sepino di diversi alunni che i genitori per paura hanno spostato in altri comuni"
Forum
Ambrosetti apre con Cheney ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: e il ministro Mariastella Gelmini illustrerà "sei proposte contro l'emergenza" con l'economista Giacomo Vaciago. "Lotta ai fannulloni" sarà il tema di discussione tra il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta e l'esponente Pd Enrico Letta. Si allarga il confronto per il penultimo dibattito, presieduto dall'ex ambasciatore Sergio Romano,
Gelmini:
a scuola in arrivo tagli per 87mila posti
( da "Sole
24 Ore, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: annuncia Gelmini – "saranno di 87mila posti in 3 anni, pari al 7% della spesa". Ma non riguarderanno gli insegnanti di sostegno perché "il governo non ha nessuna volontà di penalizzare gli studenti diversamente abili". E proprio sui tagli Gelmini si aspetta un comportamento responsabile da parte dell'opposizione e dei sindacati (
Gelmini:
Così salverò la scuola italiana ( da "Tempo, Il"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Stampa Gelmini: "Così salverò la scuola italiana" Natalia Poggi n.poggi@iltempo.it L'estate che non vuole finire e la scuola che sta per cominciare tra venti di guerra e minacce di barricate da parte di sindacati e opposizione. Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini va avanti per la sua strada: la scuola italiana è un gigante dai piedi d'
Il
ministro Gelmini: <Taglieremo 87 mila insegnanti>
( da "Corriere
della Sera" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: domanda la Gelmini. Per liberare risorse da destinare a investimenti c'è una sola strada, che passa attraverso una robusta dose di tagli. La Gelmini ha anticipato delle cifre: 87 mila posti nel giro di 3 anni, il 7% della spesa. I tagli, ha spiegato, non riguarderanno gli insegnanti di sostegno, perché il governo "non ha nessuna volontà di penalizzare gli studenti diversamente abili"
Tolleranza
zero contro droga, ingiurie ai professori, scritte in classe. Sospensioni e
lavor ( da "Messaggero, Il"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: E seguendo le disposizioni dettate dal ministro Gelmini sull'emergenza educativa, chiede una maggiore collaborazione anche da parte delle famiglie. Con l'inizio dell'anno scolastico, infatti, molti istituti della Capitale, stanno istituendo commissioni ad hoc, composte da docenti, genitori e studenti, per ripristinare una volta per tutte la legalità tra i banchi.
Il
ministro Gelmini al Newton a Ventotene i ragazzi del Mamiani
( da "Corriere
della Sera" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: vista del ritorno tra i banchi Il ministro Gelmini al Newton a Ventotene i ragazzi del Mamiani Iniziative di volontariato. Viaggi alla ricerca della scienza e della natura. Incontri e dibattiti sulla scuola con il ministro Gelmini. Il calendario degli appuntamenti degli istituti superiori romani, già prima del suono della campanella che scandirà l'avvio del nuovo anno scolastico,
O'
Professore non sveglia il dibattito
( da "Corriere
della Sera" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Istruzione
Mariastella Gelmini ha reintrodotto gli esami di ammissione a settembre per chi
deve recuperare crediti (e lo spostamento in avanti dell' inizio dell'anno
scolastico), la bocciatura con il
Baricco:
<Ve lo immaginate Gadda a Mantova?>
( da "Corriere
della Sera" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: E nemmeno le uniformi obbligatorie e i voti in condotta che il ministro Gelmini vorrebbe reintrodurre. "Le uniformi sono una pratica molto diffusa nei Paesi in via di sviluppo: in Africa, a Cuba. Sono le forme esteriori in cui si concretizza un'autorità, che dovrebbe essere prima di tutto intellettuale, esemplare".
Scuola,
italiani a crescita zero ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: "Il ministro Gelmini ha dichiarato di voler aprire una stagione di efficienza –sottolinea il direttore dell'Ufficio scolastico ligure Attilio Massara –, che avrà come conseguenza la premiazione del merito. Avremo meno docenti, ma saranno meglio retribuiti e dunque più motivati.
In
aula più banchi e cattedre ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
annunciati
dal ministro Gelmini per il triennio 2009-2011, i quasi 1,1 milioni di studenti
dell'area non troveranno spiacevoli sorprese in aula. Per l'anno anno
scolastico che partirà il prossimo 15 settembre (il
NON
è certo un caso, e nemmeno il risultato di una consonanza politica fra governi
a guida ( da "Messaggero, Il (Pesaro)"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: secondo i dati citati dal ministro Gelmini in una recente intervista) e la stessa Francia lontana dalle posizioni di eccellenza cui aspira, penalizzata com'è dal confronto con i più dinamici sistemi del Nord Europa (dove, per inciso, gli studenti sono tutti bilingui e imparano l'inglese sin dall'infanzia).
Insegnanti,
arginati i tagli ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: annunciate dal ministro Maria Stella Gelmini, sul territorio ci si prepara al primo suono della campanella non senza difficoltà. Tiene il tempo pieno nel Nord-Ovest, per quest'anno, grazie ai virtuosismi dei direttori degli Uffici scolastici regionali e dei presidi, ma intanto si devono fare i conti, soprattutto in Liguria, con i tagli dei docenti e le iscrizioni in continua crescita.
Meccatronica
sui banchi ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: con la presenza del ministro all'Istruzione Maria Stella Gelmini, durante il quale verrà inaugurato il primo stralcio del Museo scientifico e tecnologico) si tratta solo di una delle tante novità. "La principale novità dell'anno 2008-2009 - spiega Giovanni Zen, preside dell'istituto Rossi è rappresentata dell'avvio dei corsi post diploma.
Un
solo maestro per ogni prima elementare 1.200 insegnanti padovani rischiano il
posto ( da "Mattino di Padova, Il"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini. Solo a Padova rischiano di perdere il posto 1.200 maestri, un terzo delle forze attualmente in campo. In tutto il Veneto potrebbero restare a casa oltre 6.000 insegnanti. Oggi pomeriggio, corteo di protesta al Lido di Venezia, davanti al "red carpet" della Mostra del Cinema.
La
gelmini: via 87 mila prof ( da "Centro, Il"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Prima Pagina La Gelmini: via 87 mila prof Piano del ministro per ridurre la spesa in tre anni ROMA. Una scure su 87 mila posti in tre anni. E' la ricetta del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini per ridurre la spesa della scuola. "La situazione è molto grave, vicina al collasso.
Il
ministro e l'esame facile da avvocatessa
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: con la retorica della scuola severa e del grembiule che Gelmini ci propina ogni giorno. Si sarebbe potuta sottoporre all'esame tranquillamente anche a Brescia, no?". "Il ministro Gelmini si è trasferita a Reggio Calabria per diventare avvocato? Si dimetta senza ritardo". A chiedere alla titolare dell'Istruzione di farsi da parte è infine l'Ugai (Unione giovani avvocati italiani)
Da
Brescia a Reggio Calabria Così la Gelmini diventò avvocato
( da "Corriere.it"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: cento Da Brescia a Reggio Calabria Così la Gelmini diventò avvocato L'esame di abilitazione all'albo nel 2001. Il ministro dell'Istruzione: "Dovevo lavorare subito" Novantatré per cento di ammessi agli orali! Come resistere alla tentazione? E così, tra i furbetti che nel 2001 scesero dal profondo Nord a fare gli esami da avvocato a Reggio Calabria si infilò anche Mariastella Gelmini.
"Ci
ha già cancellati che sarà di noi?"
( da "Stampaweb,
La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Qualcuno ci dice che esiste un progetto pubblico da 30 mila euro che permetterebbe a molti di lavorare, ma ho grossi dubbi che possa andare in porto. Per ora sto facendo dei tentativi nelle paritarie. Ma chi toglierebbe il posto a qualcuno per darlo a me?". + La Gelmini taglia 87 mila insegnanti SCRIVI Diritto di cronaca FLAVIA AMABILE.
La
Gelmini taglia 87 mila insegnanti
( da "Stampaweb,
La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Maria Stella Gelmini, promette di estenderlo e la prossima settimana presenterà delle simulazioni per provare le sue promesse. E quindi, anche se verrà introdotto il maestro unico, anche se verrà ridotto il numero di ore totali nella scuola, anche se si taglieranno docenti senza pietà, il tempo pieno resta, assicura il ministro.
GOVERNO:
IL RITORNO DELL' ICI E IL TAGLIO DEI PROF
( da "Borsa(La
Repubblica.it)" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: fatti rispettivamente dai ministri Roberto Calderoli e Mariastella Gelmini, evidenziati nelle pagine politiche dei quotidiani. 'L' Ici cacciata dalla porta a furor di popolo rientra quatta quatta dalla finestra' l' ironico commento di Repubblica alla proposta dell' esponente leghista che 'servira' a rimpinguare le casse dei Comuni e a gestire il catasto'.
SCUOLA
QUANTO COSTA CAMBIARE ( da "Mattino, Il (Caserta)"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: ma non addebitabile al solo Sessantotto) e di riguadagnare qualche posizione nelle classifiche di efficienza dell'istituzione scolastica: classifiche che vedono l'Italia stabilmente piazzata agli ultimi posti fra i Paesi industrializzati (trentacinquesima su quaranta, secondo i dati citati dal ministro Gelmini in una recente intervista). SEGUE A PAGINA 12.
PRIMA
05-09-2008 SCUOLA Gelmini: tagli per 87mila posti in tre anni "Per evitare
il collasso la scuo... ( da "Avvenire"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: 2008 SCUOLA Gelmini: tagli per 87mila posti in tre anni "Per evitare il collasso la scuola deve migliorare la sua spesa". E per farlo dovrà anche affrontare qualche sacrificio, come "il taglio di 87mila posti nei prossimi tre anni". Lo ha ribadito il ministro della Pubblica Istruzione Gelmini in una trasmissione radiofonica.
Il
Sir: da molte associazioni consensi al maestro unico
( da "Avvenire"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Soddisfatto per la decisione del ministro Gelmini, è Vincenzo Silvano, presidente della Federazione Opere Educative (Foe), realtà scolastica legata alla Cdo, perché "è un primo approccio verso una possibilità di cambiamento della scuola italiana". Sulla figura del maestro unico c'è piena concordanza di vedute con il ministro.
La
ricetta Gelmini: scuola di qualità e spesa migliore
( da "Avvenire"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: 2008 La ricetta Gelmini: scuola di qualità e spesa migliore "Tagli per 87mila posti in tre anni" U DA MILANO ENRICO LENZI na scuola "capace di evitare il collasso a cui è vicina", consapevole che "la qualità non dipende da quanto, ma da come si spende il proprio bilancio" e col senso di responsabilità nel sostenere qualche sacrificio come "
<Accompagnamento
coatto a scuola> ( da "Avvenire"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: La scolarizzazione dei bambini nomadi sarà realizzata - ha spiegato Maroni - in cooperazione con il ministro Gelmini e con l'Unicef. Per quanto riguarda invece i militari che opera sulla frontiera della sicurezza, saranno confermati anche dopo la conclusione dell'esperienza in corso. Non solo: l'attuale contingente di 3 mila uomini, probabilmente sarà aumentato.
Leoni
(Gdl-Pdl) sull'uso distorto dell'Ufficio stampa del comune di Modena
( da "Sestopotere.com"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: nuove misure previste dal Ministro Gelmini, con particolare riferimento all'introduzione del maestro unico e al tempo pieno. Il consigliere stigmatizza questo uso della rete civica e del sito web del Comune, così come gli strumenti per l'invio automatizzato delle e-mail ai cittadini registrati al sito, poiché è finalizzato non alla diffusione di informazioni di pubblico interesse,
L'esempio.
La Regione è interessata al progetto della provincia di Trento Il decreto
Gelmini? Ok, ma non basta ( da "Stampa, La"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: L'esempio. La Regione è interessata al progetto della provincia di Trento "Il decreto Gelmini? Ok, ma non basta".
SCUOLA,
GELMINI CONFERMA: TAGLI NECESSARI
( da "Mattino,
Il (Circondario Sud2)" del
05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini conferma: tagli necessari ELENA ROMANAZZI Roma. Una apposita seduta lampo della Camera convocata per oggi ufficializzerà la presentazione a Montecitorio del decreto legge sulla scuola tanto discusso in questi giorni per le sorprese inserite all'ultimo minuto: il ritorno del maestro unico alle elementari e il blocco degli aggiornamenti dei libri scolastici per cinque anni,
FEDERALISMO
( da "Mattino,
Il (Circondario Sud2)" del
05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: il ministro Gelmini ha detto che la riorganizzazione delle scuole comporterà un ridimensionamento delle presenze ministeriali nei processi organizzativi per produrre educazione e conoscenza. Anche per gli altri servizi e beni pubblici, quelli che sono oggetto del processo "federalista", dovrebbe accadere la medesima cosa.
Tagli
scuoladai sindacatialt a Gelmini ( da "Sicilia, La"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Tagli scuola dai sindacati alt a Gelmini Un taglio di 87.000 posti in tre anni e il maestro unico per le elementari: il ministro dell'Istruzione Gelmini (nella foto) ribadisce la sua linea per i risparmi nella scuola. Insorgono i sindacati. I Cobas già proclamano uno sciopero per il 17 ottobre.
Insorgono
i sindacatiI Cobas: sarà sciopero
( da "Sicilia,
La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: La ricetta Gelmini per razionalizzare le spese è una scure: un taglio del 7 per cento, 87 mila posti in tre anni. "Occorre reinvestire - dice la Gelmini - ma se non ci sono risorse, come si fa? Come si fa a investire nel merito se il 97 per cento delle risorse è bloccato negli stipendi?
Tutti
in classe mercoledì 17 ( da "Sicilia, La"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Scuola Tutti in classe mercoledì 17 Tante le novità quest'anno dal maestro unico, al voto di condotta inserito nella pagella musmeci 30 Un gruppo di imprenditori, guidati da Salvatore Moncada, il re delle centrali eoliche, realizzerà un aeroporto nelle vicinanze di Agrigento.
Il
17 settembre tutti in classeScuola
( da "Sicilia,
La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: maestro unico alle elementari e il voto in condotta nella pagella Il ritorno dalle ferie estive presenta un nutrito elenco di problemi che l'Amministrazione comunale dovrà affrontare per garantire migliore vivibilità agli agrigentini. Se ne occupano i consiglieri comunali del Pd Salvatore Lauricella, Nello Hamel e Angela Galvano i quali pongono l'accento su alcune delle priorità che,
"La
scuola pubblica è a rischio", dichiarazione dell'assessore Regione E-R
Manzini ( da "Sestopotere.com"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: fatta di grembiuli e voti in condotta proposta ai media negli ultimi mesi dal ministro Gelmini, si cela in realtà solo l'intenzione di tagliare le risorse per la scuola di tutti”. Così dichiara l'assessore regionale alla Scuola, Paola Manzini, intervenendo nella discussione che si è sviluppata in questi giorni sul decreto legge che introduce novità nel mondo della scuola.
<Avvocato
Gelmini? Predica bene, razzola male>
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
05-09-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola
Abstract:
L'opposizione:
deve dimettersi "Avvocato Gelmini? Predica bene, razzola male" Lo
scandalo dell'esame dato nel
Caro-libri:
nonostante le soglie del Ministero, il "salasso" continua
( da "Metronews"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: E la soglia fissata dal ministro Gelmini viene superata dal 22,2% delle classi dei licei classici, dal 21,1% dei licei artistici, dal 27,9% degli istituti tecnici agrari, dal 25% degli istituti tecnici industriali. Non parliamo poi di scuole medie, dove il tasso di "sforamento" medio raggiunge il 71% delle classi.
Scuola,
ecco i tagli prof già in rivolta ( da "Metronews"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Questa la ricetta del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, che ieri, dai microfoni di “Radio anch'io”, ha elencato i punti fondamentali del suo progetto per rendere la scuola italiana più efficiente, funzionale e meritocratica: in poche parole una sorta di “azienda” capace di aderire "alle esigenze del mercato".
SCUOLA:
NON SOLO TRENTO ANCHE BOLZANO CONTRO I DECRETI GELMINI
( da "ADN
Kronos" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini, in materia di istruzione primaria; non gradiscono ne' la forma e neppure la sostanza dei provvedimenti e puntano il dito in particolare sulla bocciatura in condotta e il ritorno al maestro unico alle elementari. In Alto Adige, il neoassessore alla Scuola italiana Francesco Comina, subentrato da qualche settimana a Luisa Gnecchi,
Brescia-based
Minister Gelmini Took Bar Exam in Calabria
( da "Corriere.it"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Calabria was Mariastella Gelmini, blithely unaware of the fuss that would ensue when in her capacity as education minister, she would hold forth quite rightly on the role of merit in schooling and the plight of many schools in the south. Despite the fact that almost all the students pass, southern schools perform disastrously in scientifically compiled international league tables.
Ragazza
per il Cinema, nissene in lizzaFinale nazionale del concorso
( da "Sicilia,
La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini, che, secondo le stime dei sindacati, comporteranno nell'isola il taglio di 15 mila posti di lavoro nei prossimi tre anni. E contro quello che i sindacalisti definiscono un "inaudito attacco alla scuola pubblica che avra' effetti sociali devastanti", Flc Cgil, Cisl e e Uil Scuola e Snal Confsal avvieranno gia' a partire dal 18 assemblee in tutte le scuole della Sicilia
Corsa
contro il tempo per sistemare le scuole
( da "Corriere
Adriatico" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Mariastella Gelmini, in tema di voto in condotta, maestro unico, divise scolastiche, ritorno all'educazione civica. Argomenti che, in maniera più o meno approfondita, sono stati affrontati ieri nel corso del primo incontro che è stato convocato tra l'assessore alla Pubblica istruzione dell'Arengo, Gianni Silvestri ed i dirigenti degli istituti scolastici (
Scuola,
Gelmini: "Previsto il taglio di 87 mila posti in tre anni"
( da "Corriere
Adriatico" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini ribadendo che razionalizzare la spesa è un percorso obbligato. "Occorre reinvestire ma se non ci sono risorse come si fa? Come si fa a investire nel merito se il 97% delle risorse è bloccato negli stipendi?" Ha osservato il ministro sottolineando come, ad esempio 10 mila edifici scolastici che non sono sicuri avrebbero bisogno di investimenti.
Udc,
è scontro con An "Al centro per il dialogo"
( da "Corriere
Adriatico" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Mariastella Gelmini e Renato Brunetta), molti esponenti della maggioranza (da Fabrizio Cicchitto a Giancarlo Giorgetti al sindaco di Roma Gianni Alemanno) e di una folta rappresentanza di sindaci e presidenti di regione. Ma non mancano anche i leader dell'opposizione: Massimo D'Alema, Francesco Rutelli, Enrico Letta,
Difendiamo
la nostra scuola ( da "AprileOnline.info"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: opinione pubblica delle decisioni prese dal Ministro Mariastella Gelmini come se gli studenti di oggi assistessero a una rivoluzione del sistema scolastico, a un cambiamento radicale della scuola del nostro Paese. Altro non è che un ritorno al passato, un passo indietro. O forse l'ennesimo provvedimento di un ministro che, come molti negli ultimi anni, mette mano alla scuola,
Mini
rivoluzione a scuola: arrivano i tagli al personale
( da "Italia
Sera" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Politica Interna Il Ministro Gelmini anticipa le novità in programma: torna il maestro unico. Previsti 87.000 tagli in tutta Italia Mini rivoluzione a scuola: arrivano i tagli al personale.
MOSTRA
CINEMA: MANIFESTAZIONE CONTRO BRUNETTA E GELMINI
( da "Agi"
del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: MANIFESTAZIONE CONTRO BRUNETTA E GELMINI (AGI) - Venezia, 5 set. - Hanno noleggiato due motonavi, e sono sbarcati a Lido per manifestare accanto alla passerella rossa della 65esima Mostra del Cinema di Venezia oltre 1000 lavoratori della scuola e del pubblico impiego contro i tagli di organici e contro il decreto Brunetta.
( da "Corriere.it" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Con il ritorno del
mastro unico alle elementari Scuola: 87 mila posti in meno in tre anni Il
ministro Gelmini: "La situazione è grave e vicina
al collasso, in questo modo si risparmia il 7% delle spese" ROMA - Con il
ritorno al maestro unico alle elementari in tre anni saranno tagliati 87 mila
posti nelle scuole pubbliche, recuperando in questo modo il 7% delle spese. Lo ha annunciato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, intervenendo alla trasmissione Radio Anch'io. Il decreto legge
sulla scuola non toccherà il tempo pieno e gli insegnanti di sostegno, ha
aggiunto. "SITUAZIONE GRAVE" - Gelmini ha detto
di ritenere "molto grave e vicina al collasso la scuola italiana.
Il 97% della spesa è in stipendi, la qualità non dipende da quanto, ma da come
si spende. Non ha senso difendere lo status quo, che per esempio impedisce di
intervenire sui 10 mila edifici scolastici che non sono sicuri e avrebbero
bisogno di investimenti. I tagli non riguarderanno gli insegnanti di sostegno,
perché il governo "non ha nessuna volontà di penalizzare gli studenti
diversamente abili", ha aggiunto il ministro, secondo il quale le scuole
elementari italiane sono tra le migliori al mondo, ma la qualità non diminuirà
con la riduzione a 24 ore dell'orario scolastico e con il ritorno al maestro
unico, "esigenza pedagogica precisa perché il bambino ha bisogno di un
punto di riferimento preciso per la sua crescita armonica. Non diminuirà il
tempo pieno, anzi riusciremo ad aumentarlo senza spendere più soldi".
INSEGNANTI - Per quanto riguarda la formazione degli insegnanti, con il blocco
delle graduatorie restano inutilizzate le Scuole di specializzazione
all'insegnamento secondario (Ssis) che abilitano all'insegnamento. "Un
atto di onestà intellettuale", secondo il ministro, "perché così come
era previsto, il meccanismo sfornava solo precari. La politica li ha presi in
giro: io non me la sento di prendermi questa responsabilità morale prima che
politica. Abbiamo potuto mettere in ruolo solo 25 mila persone, quello che il
sistema consente". Un'altra misura prevista dal decreto è l'edizione dei
libri scolastici "ogni cinque anni per aiutare le famiglie in questo
momento di difficoltà economica e per evitare una certa disinvoltura alla
ristampa dei libri, spesso inutile". stampa |.
( da "Stampaweb, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Probabilmente tutti
coloro che leggono questo blog sono cresciuti con il maestro unico. Ho salutato
con favore quindi la decisione del ministro Gelmini di reintrodurlo a partire dalla prima elementare. Ma il Sir, il
Servizio di informazione religiosa della Cei, critica il ministro
dell'Istruzione Mariastella Gelmini e la sua proposta di
reintrodurre il maestro unico alle elementari. Secondo la Sir, il maestro unico
alle elementari inverte la tendenza che si è affermata negli ultimi anni,
secondo cui "in un contesto di molteplicità di saperi, la pluralità di
maestre e il lavoro d'equipe possono garantire maggiore apprendimento per i
bambini. La scuola italiana ha puntato in questa direzione, e proprio al
livello elementare ha raccolto consensi e ottimi risultati. Ma allora perchè
cambiare?". Io non cambio idea, perché me lo dice il Sir. Però certo fa
pensare. E voi: Favorevoli o contrari alla reintroduzione del maestro unico
commenti (0) scrivi.
( da "Alto Adige" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
"Le bocciature
in condotta servono a poco" Comina: "La scuola non deve punire ma
educare alle regole" BOLZANO. Nel mondo della scuola i malumori sono
palpabili. Anche siti web e letteratura specializzata si dichiarano assai
critici. Qualche cosa di buono, si dice, nel decreto c'è anche: l'adozione dei
libri quinquennali, le lezioni di cittadinanza e costituzione (che comunque in
quasi tutti gli istituti altoatesini sono già realtà). Su un fatto però, il
movimento d'opinione è fortissimo: mai e poi mai tornare al maestro unico.
Dello stesso avviso anche l'assessore alla scuola italiana, Francesco Comina.
"I tre assessori provinciali - precisa - hanno dato
incarico alle rispettive intendenze di redigere un rapporto tecnico sulla
applicabilità o meno del decreto Gelmini in
provincia di Bolzano. La prossima settimana verificheremo in giunta". Ma
l'indirizzo sembra sia già tracciato. "Non ho ancora avuto modo di
confrontarmi con l'assessore ladino Mussner, ma Saurer ed io siamo concordi: il
decreto non ci convince. Siamo vicini alla posizione trentina".
Ossia: per il non recepimento. A parte il maestro unico, di cui Comina non vuol
neanche sentir parlare, "non mi piace nemmeno il voto negativo in
condotta. Si tratta di una filosofia punitiva che non rispetta gli attuali
filoni pedagogico-educativi. I bimbi troppo vivaci verrebbero bollati,
emarginati, marchiati. Per far rispettare le regole i provvedimenti già
esistono: ammonizioni orali e scritte, sospensioni. Qui non si tratta di
punire, ma di educare. Magari orientandosi sulla gestione non violenta dei
conflitti tramite équipe specializzate, sul modello nordico".
( da "Alto Adige" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Comina: non mi
convince, la giunta potrebbe non recepirlo. Rauzi: partiamo
senza applicarlo Decreto Gelmini, per ora lettera morta La scuola dice "no" soprattutto
al maestro unico: "Si tornerebbe indietro di vent'anni" IL RITORNO
SUI BANCHI BOLZANO. Niente bocciature per condotta, e - tra un anno, quando
diventerà operativo nel resto d'Italia - niente maestro unico. Mercoledì
prossimo, in Alto Adige l'anno scolastico partirà senza i cambiamenti
introdotti dal decreto Gelmini. Provvedimento che pare
addirittura destinato a non essere recepito, come nel vicino Trentino.
"Non piace né a me né all'assessore tedesco Saurer", conferma
l'assessore Comina. La scuola in toto, infatti, dice no. Soprattutto, in
prospettiva, al ritorno del maestro unico alle elementari. Sul resto delle
novità introdotte dal decreto si potrebbe anche discutere, ma del docente
unico, presidi, ispettori e intendente non vogliono nemmeno sentir parlare.
"Sarebbe come tornare indietro di 20 anni", dicono all'unisono.
Proprio ieri si sono riuniti gli ispettori dell'intendenza scolastica, allo
scopo di redigere un rapporto da inoltrare alla giunta provinciale. Faranno lo
stesso le altre due intendenze. Poi, i rispettivi assessori - Comina, Saurer e
Mussner - assieme alla giunta - decideranno se accogliere il decreto o seguire
la strada trentina, non recependolo. L'assessore Comina, però, già ora dice: "Il
decreto non ci convince". "è troppo sintetico - spiega l'intendente
Rauzi - e scritto in un italiano non corretto, poco chiaro. Poi, il mondo della
scuola non ha gradito il metodo: l'imposizione tramite decreto. Non c'era
nessun'urgenza, sarebbe stato meglio fare le cose con calma, sentendo le
esigenze dei tecnici. Comunque sia, le famiglie stiano tranquille: per ora non
cambierà nulla. E per quanto riguarda il futuro no secco al maestro unico, al
quale ispettori, presidi e docenti sono contrari. Sul
( da "Trentino" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Bertoldi della Flc
Cgil: "Progetto da non recepire in Trentino" "Maestro unico?
Idea vecchia" TRENTO. "L'accelerazione impressa
dal ministro Gelmini che ha voluto anticipare l'introduzione del maestro unico, conferma
il giudizio fortemente negativo che la Flc Cgil dà sull'operato del governo di
destra nazionale" lamenta Gloria Bertoldi, segretaria provinciale della
sigla sindacale in una nota diffusa ieri pomeriggio. "Senza nessun
confronto parlamentare e nessun dialogo con gli addetti ai lavori, la ministro
riesuma un modo di fare scuola vecchio di cinquant'anni: il maestro unico,
tuttologo. Spariscono i 2 o 3 insegnanti, a seconda che la scuola sia a tempo
pieno o a moduli, che responsabili di aree disciplinari diverse intervengono
nel processo cognitivo ed educativo collegialmente e non in un pericoloso
solipsismo; la collegialità della funzione docente è un valore irrinunciabile e
si esplicava nelle due ore settimanali riconosciute nell'orario di insegnamento
oltre ad altre previste nelle attività funzionali all'insegnamento. Questa
funzione docente collegiale, rispetto ad una docenza una e trina, risponde alle
mutate esigenze e caratteristiche della società e del territorio con cui la
scuola deve interagire. Per questo chiediamo che il provvedimento non venga
recepito dalla Provincia di Trento, proprio per tutelare i bambini e il loro
apprendimento".
( da "Trentino" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Divina:
"Docenti locali nelle scuole trentine" Il senatore: bisogna dare più
opportunità di lavoro ai nostri, non a chi viene dal Sud JACOPO TOMASI TRENTO. In
principio fu il Senatùr Umberto Bossi a dire basta "al far martoriare i
nostri figli da gente che non viene dal Nord". Poi toccò al ministro Maria
Stella Gelmini che propose corsi "per gli
insegnanti meridionali". Ora il candidato presidente della Provincia per
il Pdl, Sergio Divina, ribadisce il concetto: "servono più docenti locali
nelle scuole del Trentino". "è giusto che nelle scuole trentine i
docenti locali abbiano più opportunità di lavoro rispetto a quelli che arrivano
da altre regioni. Anche perché, francamente, sono pochi i professori della
nostra provincia che vanno ad insegnare al Sud Italia, mentre sono molti i
meridionali che vengono al Nord e trovano lavoro nelle nostre scuole. Credo si
debba dare la priorità ai trentini". Il senatore del Carroccio Sergio
Divina, sfidante di Lorenzo Dellai alle prossime elezioni provinciali, segue la scia di Umberto Bossi e del ministro dell'istruzione
Maria Stella Gelmini nel criticare i prof del Sud. Quelli che, secondo Gelmini, "abbassano la qualità della scuola italiana" ed hanno
bisogno di "corsi di formazione" perché "insegnano lettere senza
sapere l'italiano". La Lega Nord, intanto, ieri ha reso note alcune
priorità in materia scolastica. Se Sergio Divina dovesse diventare
governatore il sistema trentino verrebbe rivoluzionato: sì alla bocciatura con
l'insufficienza in condotta, sì al grembiule e al maestro unico alle
elementari, ma anche agli esami di riparazione alle superiori. Provvedimenti
attivati a livello nazionale, ma fino ad ora dribblati dal presidente Dellai.
Per Divina il
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Nazionale pag. 2 CHIESTE LE DIMISSIONI Gelmini nel mirino
per un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della S CHIESTE LE
DIMISSIONI Gelmini nel mirino per un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere
della Sera che, citando Flavia Amabile, rivela che il ministro nel 2001 si
trasferì da Brescia a Reggio C. per avere la quasi matematica certezza
di passare l'esame di Stato da avvocato (notizia già pubblicata da Dagospia e
ripresa anche da Bresciaoggi lo scorso 28 agosto). Ora l'Unione Giovani
Avvocati e Borghesi dell'IdV chiedono le dimissioni del ministro.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
SCUOLA/1. Progetto del ministro in 3 anni Gelmini: sono
87mila i posti da "tagliare" Tagli per 87mila posti in tre anni. È lo
scenario futuro della scuola descritto dal ministro per l'Istruzione, la
bresciana Mariastella Gelmini. "Continuiamo a parlare di tagli, ma siamo soddisfatti
della scuola com'è?", ha detto alla trasmissione Radio anch'io.
"Il taglio sarà intorno al 7 per cento della spesa, vale a dire 87mila
posti in tre anni". Quanto al maestro unico, il ministro replica ai
sindacati, sul piede di guerra, assicurando che "non compromette la
"tenuta" del tempo pieno che anzi sarà esteso". Ma la protesta
rimane. Intanto, è polemica sul fatto che nel 2001 la Gelmini
si trasferì da Brescia a Reggio Calabria per sostenere l'esame di Stato per
diventare avvocato. L'Unione Giovani Avvocati e Borghesi (Idv) ne chiedono le
dimissioni. 2.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
ISTRUZIONE. Sulla
riforma, in vigore dal 2009, i Cobas proclamano lo sciopero. La Cgil: giù le mani dalle elementari La Gelmini: "In tre anni 87mila posti da tagliare" ROMA Taglio di
87 mila posti in tre anni per ridurre la spesa: è il futuro della scuola per
Maria Stella Gelmini, ministro dell'Istruzione che ieri è tornata a difendere la
riforma che entra in vigore nel 2009. "Continuiamo a parlare di
tagli, ma siamo soddisfatti della scuola com'è?", ha chiesto durante la
trasmissione Radio anch'io, "Se nel tempo la scuola è stata utilizzata
come un modo per creare occupazione e oggi i soldi non bastano più per pagare
gli stipendi, che peraltro sono bassi, che dequalificano gli insegnanti, allora
credo che questo governo debba intervenire con un taglio intorno al 7 per cento
della spesa, che vuol dire 87mila posti in tre anni". La Gelmini non ha chiuso la porta al confronto con le parti
sociali, "a condizione che non ci siano veti e difesa dell'esistente. Si
deve entrare nel merito. I numeri sono questi: con il bilancio che va in
stipendi per il 97 per cento e con 10 mila edifici scolastici che non sono
sicuri. Occorre investire nell'edilizia scolastica che è disastrosa. Ma come si
fa a intervenire se le risorse sono bloccate?". Sul maestro unico, la Gelmini ha osservato: "Non riesco a capire perché si
debba pagare tre insegnanti per una scuola che funziona bene anche con uno. Se
in 10 anni la spesa è aumentata con un decadimento della qualità,
interroghiamoci sui perché". E sulle Scuole per insegnanti ha chiarito:
"Non ho bloccato le Siss. Dal 2007 le graduatorie erano chiuse, chi le
frequentava non aveva accesso alla graduatoria. Ho preso atto che non era
giusto prendere in giro le persone, far frequentare le università altri due
anni e al termine dei sette non avere accesso alla graduatoria". La Gelmini ha detto di non avere "nessuna intenzione di
ridurre le ore di italiano e matematica. Ma ricordiamoci che la qualità della
scuola non dipende dalle ore ma dalla qualità della didattica". E ha anche
garantito che "non verrà meno il tempo pieno, anzi riusciremo non
spendendo più soldi ad aumentarne lo spazio" e "non ridurremo gli
insegnanti di sostegno". Cobas, Cub e Sdl hanno proclamato uno sciopero
generale per il 17 ottobre. "Giù le mani dalle elementari", ha
dichiarato Francesco Scrima, Cisl-scuola, Enrico Panini, Flc-Cgil, ha
avvertito: le dichiarazioni del ministro "lungi dal sedare il clima di
protesta, lo alimentano, svelando un quadro sempre più fosco". Per Renata
Polverini, Ugl. "Il progetto di riforma risponde a quello che abbiamo
chiesto tutti: ritorno al merito, centralità dello studente e scuola come punto
di riferimento". Duro il commento di Manuela Ghizzoni, Pd: "dietro
alle proposte non c'è alcun progetto pedagogico ma il modo per ottemperare ai
tagli che gli chiesti da Tremonti. La Gelmini invece
di riparare il tetto smantella le fondamenta".
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
ISTRUZIONE. Bocciato
dai rappresentanti dei lavoratori il decreto 137 che reintroduce l'insegnante
unico a partire dal prossimo anno scolastico Maestri, sindacati contro Roma di
Thomas Bendinelli "Vogliamo costruire con i genitori, con i cittadini, una
protesta civile che mandi "...dietro la lavagna" coloro che vogliono
demolire quanto con passione e impegno abbiamo costruito". Si conclude in
questo modo il documento articolato con il quale i sindacati della scuola di Cgil e Cisl criticano profondamente la decisione del
ministro Mariastella Gelmini e del governo, attraverso il decreto legge 137 del primo
settembre, di reintrodurre la figura dell'"insegnante unico" a
partire dal prossimo anno scolastico, in quella che i sindacati definiscono
"l'operazione nostalgia" che si accompagna al ritorno del grembiulino
e del voto in condotta. Nel documento i sindacati rilevano, non senza
ironia, "l'onestà intellettuale del ministro" che, "senza un
pallido accenno a motivazioni di carattere culturale, pedagogico,
educativo", decreta il ritorno dell'insegnante unico "nell'ambito
degli obiettivi di contenimento della spesa ", 8 miliardi e mezzo di euro
nel settore dell'istruzione in tre anni. Le conseguenze del provvedimento, per
Brescia, saranno pesanti. "Sommando l'effetto della riduzione ad
insegnante unico con quello derivato dalla contrazione del tempo scuola a 24
ore settimanali - affermano i sindacati -, gli insegnanti dovrebbero passare
dagli attuali
( da "Arena, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Nazionale pag. 2 CHIESTE LE DIMISSIONI "La Gelmini a Reggio
Calabria per diventare avvocato? Si dimetta". A CHIESTE LE DIMISSIONI
"La Gelmini a Reggio Calabria per diventare avvocato? Si dimetta". A
chiederlo è l'Ugai, Unione giovani avvocati italiani. "Se ha mentito sulla
residenza per l'esame si dimetta". afferma Antonio Borghesi, Idv.
Stessa richiesta è stata fatta da Franco Cobelli, leader del movimento Diritti
Civili, per la Gelmini e per il ministro Brunetta, il
cui figlio che avrebbe fatto gli esami di stato da avvocato a Catanzaro.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Cronaca pag. 7 Scuola
e azienda: tra Brescia e Rodengo una nuova sinergia Tutti d'accordo, i
protagonisti. Hanno trovato un nuovo modo per avvicinare scuola e mondo del
lavoro. Si chiama "Didattica in fabbrica" il progetto triennale che
nasce dalla collaborazione della Metra spa di Rodengo Saiano, leader mondiale
nei profilati estrusi di alluminio, e l'istituto tecnico industriale paritario
Luigi Galvani di via Orzinuovi. Dal prossimo ottobre 30 studenti del Galvani,
meccanici, elettrotecnici e informatici in pari misura, divisi tra terze,
quarte e quinte per ogni specializzazione, andranno a far lezione in fabbrica
per 5 ore alla settimana dalle 8.30 alle 13.50, dal lunedì al venerdì. I
vantaggi sono evidenti per entrambi i protagonisti. E li hanno sottolineati
ieri mattina alla presentazione nella cornice di Villa Baiana di Monticelli
Brusati il presidente Metra Bruno Bertoli e il responsabile esecutivo del
progetto Carlo Golia del Galvani insieme all'amministratore unico dell'istituto
Fabrizio Guarino e al dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Giuseppe
Colosio. "Siamo partiti dall'esigenza di preparare ragazzi per un futuro
nell'estrusione - dice Bertoli -, abbiamo competenze per farlo e lo
stabilimento diventa luogo di formazione di giovani lavoratori specializzati
che potranno anche essere inseriti nelle varie divisioni del Gruppo". DAL
CANTO SUO, Golia che la novità sta nell'aver deciso di "affidare ai
ragazzi una linea di produzione sulla base di un progetto che rispetta i
programmi ministeriali e utilizza il 20 per cento delle ore a disposizione per
insegnamenti programmati dal tutor aziendale e dal tutor d'istituto". Per
arrivare a destinazione c'è voluto l'intuito di Adalberto Da Casto,
responsabile della formazione di Aib, a cui il Galvani si è rivolto. E' stato
Da Casto a pensare subito a Metra, mentre "da quando ho cercato di entrare
nelle aziende ho trovato sempre porte chiuse", dice Guarino. L'assessore
provinciale all'Istruzione Giampaolo Mantelli ha precisato che "le
difficoltà sono superate dai protocolli siglati dalla Provincia con diverse
aziende". Ad ogni modo plaude alla "nuova sinergia che consente
incontri tra aziende e lavoratori". Colosio per parte
sua sottolinea che il progetto "arricchisce il panorama scolastico, e
promette di segnalarlo anche al ministro Mariastella Gelmini,
trovandolo di "grande stimolo per proseguire nella riforma della
formazione tecnica e professionale".
( da "Arena, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
SCURE SULLA SCUOLA. I "tagli" in tre anni La Gelmini annuncia:
di troppo 87mila posti Tagli per 87mila posti in tre anni. È lo scenario futuro
della scuola descritto dal ministro per l'Istruzione, Mariastella Gelmini. "Continuiamo a parlare di tagli, ma siamo soddisfatti
della scuola com'è?", ha detto alla trasmissione Radio anch'io.
"Il taglio sarà intorno al 7 per cento della spesa, vale a dire 87mila
posti in tre anni". Quanto al maestro unico, il ministro replica ai
sindacati, sul piede di guerra, assicurando che "non compromette la
"tenuta" del tempo pieno che anzi sarà esteso". Intanto, è
polemica sul fatto che nel 2001 la Gelmini si trasferì
da Brescia a Reggio Calabria per sostenere l'esame di Stato per diventare
avvocato. 2.
( da "Arena, L'" del 05-09-2008)
Pubblicato anche in: (Bresciaoggi(Abbonati))
Argomenti: Scuola
Nazionale pag. 3
"E ora minori a scuola con la forza" Dopo il censimento di tutti i
campi nomadi, entro il 15 ottobre, il governo ha pronto un "piano di
scolarizzazione" che anche "l'accompagnamento coatto dei minori a
scuola". Il ministro degli Interni Maroni annuncia le
prossime mosse: "Abbiamo pronto un piano di scolarizzazione dei minori
nomadi, che faremo assieme al ministro Gelmini e
all'Unicef, con l'obbligo per i minori di frequentare e l'accompagnamento
coatto a scuola".
( da "Tirreno, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Esami
facili, Gelmini nella bufera
In tre anni taglieranno 87mila posti ROMA. Il ministro dell'Istruzione
Mariastella Gelmini lo ha
annunciato ieri mattina a "Radio anch'io": nei prossimi tre anni
nella scuola saranno tagliati 87.000 posti, pari al 7% della spesa, perché
"la situazione è vicina al collasso". E sul maestro unico - nonostante
le assicurazioni sulla salvaguardia del tempo pieno - deve registrare la dura
opposizione dei sindacati che già annunciano le prime iniziative di protesta.
VIVIANI a pagina 3.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Attualità La
protesta di Trieste TRIESTE. Quasi duecento persone, tra insegnanti e genitori -
secondo gli organizzatori - hanno manifestatoa Trieste, contro il ritorno del
maestro unico nelle scuole elementari. "La protesta - afferma il portavoce
del "Comitato triestino contro la restaurazione del maestro unico",
Gianluca Gabrielli, - ha avuto successo, è la prima in Italia e sicuramente ne
seguiranno molte altre in tutto il Paese". "Un'altra
grande manifestazione - afferma Gabrielli - è in programma a Trieste subito
dopo la riapertura delle scuole. Con noi hanno protestato anche gli studenti di
Scienze della formazione, perchè con il decreto legge del ministro Mariastella Gelmini - conclude Gabrielli - rischiano di restare disoccupati per
dieci anni".
( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
La titolare
dell'Istruzione difende la riforma. "Perché il contribuente deve
continuare a pagare tre insegnanti quando andrebbe benissimo uno solo?" "La scuola taglierà 87 mila posti in tre anni"
La Gelmini: ormai siamo al collasso, col maestro unico si risparmia. Ma i
sindacati non ci stanno ROMA. Il decreto legge sulla scuola non toccherà il tempo
pieno e gli insegnanti di sostegno. Con il ritorno al maestro unico, previsti
tagli per 87.000 posti pari al 7% dell'organico. Lo ha detto il ministro
dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, intervenuta a
"Radio Anch'io". La situazione della scuola italiana è "molto
grave, vicina al collasso: il 97% della spesa è in stipendi; la qualità della
scuola - sottolinea il ministro - non dipende da quanto, ma da come si
spende". Saranno quindi tagliati "87.000 posti in 3 anni, il 7% della
spesa: non possiamo più rimandare, non ha senso difendere lo status quo".
I tagli non riguarderanno gli insegnanti di sostegno, perchè il governo
"non ha nessuna volontà di penalizzare gli studenti diversamente
abili". Le scuole elementari italiane sono tra le migliori al mondo, ma la
qualità non diminuirà con la riduzione a 24 ore dell'orario scolastico e con il
ritorno al maestro unico, "esigenza pedagogica precisa perchè il bambino
ha bisogno di un punto di riferimento preciso per la sua crescita
armonica". Verrà meno la compresenza in classe con altri insegnanti, ma
non diminuirà "il tempo pieno, anzi riusciremo ad aumentarlo senza
spendere più soldi". Il ritorno del maestro unico, infatti, non
compromette la "tenuta" del tempo pieno che, anzi, verrà esteso a più
classi; non c'è stato nessun "blitz" visto che era tutto già scritto
nel ddl del primo agosto; le nuove norme entrano in vigore nel 2009 e dunque
c'è tutto il tempo per confrontarsi con opposizione e addetti ai lavori. La Gelmini ha cercato di rasserenare gli animi, ma le
perplessità dei sindacati non solo restano ma addirittura crescono. E gli
scudi, che hanno accolto l'introduzione nel decreto legge su condotta e voti,
anche su una norma per il ripristino del maestro unico alle elementari non
vengono affatto abbassati. "Non è immettendo nella scuola più ore o più
soldi che si migliora la qualita" e "non si capisce - ha detto il
ministro - perchè il contribuente debba pagare tre insegnanti per una scuola
primaria che funziona benissimo anche con uno solo". Duri i sindacati.
"Giù le mani dalle elementari", ha chiesto il segretario generale
della Cisl scuola, Francesco Scrima. "Hanno un tale livello di qualità -
ha spiegato - che non farebbero arrossire alcun ministro della pubblica
istruzione, se fosse posta in atto una verifica internazionale degli standard
educativi". Altro che sedare la protesta! Secondo Enrico Panini,
segretario generale della Flc-Cgil, le dichiarazioni della Gelmini
"la alimentano". "Il ministro - ha osservato il sindacalista -
improvvisamente, si è sostituito a tutti i più noti istituti di valutazione
internazionale, arrivando a conclusioni che sono esattamente l'opposto di
quelle frutto di ricerche e indagini scientifiche". Alle parole faranno
seguire i fatti i Cobas, che hanno già proclamato per il 17 ottobre uno
sciopero.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Regione Pittoni nel
paese di Bossi acclamato per il ddl scuola LA CURIOSITÀ UDINE. Il senatore
della Lega Nord eletto a Udine, Mario Pittoni, ieri sera è stato
"celebrato" dai sostenitori del Carroccio a Cassano Magnano, in
provincia di Varese, il paese dov'è nato il senatûr Umberto Bossi. Pittoni è
stato infatti ospite della festa del Carroccio e ha parlato del progetto di
legge sulla scuola, che punta a riequilibrare la presenza di docenti del Nord e
del Sud, depositato in Parlamento e ora al vaglio dello
staff del ministro Gelmini. "Questa della scuola è una battaglia storica del movimento
- ha detto Pittoni - e io intendo portarla avanti in prima persona".
"Credo che la proposta Pittoni contenga spunti molto interessanti",
ha affermato il ministro in Gelmini un'intervista. Il
progetto del parlamentare di Udine ha già raccolto l'appoggio del segretario
regionale di Fi Isodoro Gottardo, del presidente della Giunta regionale Renzo
Tondo e del senatore Ferruccio Saro.
( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Il
ministro: tagli necessari la scuola è al collasso La Gelmini "In tre
anni via 87mila cattedre" gnoli e reggio a pagina 9 SEGUE A PAGINA 9.
( da "Mattino di Padova, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Regione Religione per
tutti La materia diventerà obbligatoria Donazzan: "Strumento di
integrazione" "Il cattolicesimo che si insegna sui banchi non è
catechesi ma umanesimo" SIMONETTA ZANETTI VENEZIA. "Quando sono
diventata assessore non ho dormito per due mesi: io sapevo di caccia e di
agricoltura. Ma quest'ultima era andata alla Lega e a me erano toccate
istruzione e lavoro. Credevo di andare via di testa". A questo punto Elena
Donazzan, assessore multidelega di An spalanca gli occhi e un po' di quello
smarrimento riesce ancora a trovare la strada. Facile credere che all'altezza
di due anni fa fosse terrore puro: "Poi ho studiato. E qui abbiamo dei
dirigenti bravissimi, che non si risparmiano: si parla troppo male dei
dipendenti pubblici". Ora sta lavorando alla legge regionale
sull'istruzione. E quando comincia a parlare non si ferma più. "Mi succede
se sono preparata. Sennò sto zitta, perché le figuracce sono indelebili".
Assessore, due anni fa ha anche detto di no a Fini. "Ero una giovane
donna, credevo semplicemente di essere stata inserita per dare un po' di
"colore" alle liste, anche se ero piazzata bene. Ma io amo la mia
terra, così, quando sono stata eletta ho deciso di restare, ripagando la
fiducia di quei 13.651 elettori che avevano creduto in me. La fiducia è come il
cristallo, se si rompe è da buttare, non si aggiusta più". Lui come l'ha
presa? "In realtà è rimasto un po' stupito. Insomma, bisogna essere delle
mentecatte, non fare niente, per non essere riconfermate. Era una strada
facile, ma io credo che la nostra regione abbia i titoli per fare da traino
all'Italia. Di conseguenza credo sia giusto non depauperare il territorio delle
sue intelligenze. Per questo ho apprezzato la scelta di Galan di rimanere. Il
nostro è un ambiente sano, ma non cammina da solo spontaneamente, servono forti
riferimenti nella cosa pubblica". Non le sembra che le polemiche tra la
Lega e il governatore stiano agendo da freno? "A me interessa poco chi
sarà il presidente dopo il 2010, anche se credo che Galan abbia un diritto di
prelazione per quanto fatto in questi anni. Il Veneto dovrà essere guidato da
un leader con una visione complessiva, non può essere una repubblica
autarchica. Ecco perché ritengo la Lega troppo isolazionista e localista.
Ricordiamo che l'Italia nasce nelle trincee del Veneto, che qui i dialetti
hanno lasciato il posto all'italiano perché la gente potesse capirsi. Ora va
tracciata una nuova "italianità". Si comincia a scuola a conoscere il
nostro patrimonio di valori: è il mio cognome che mi rende "una
storia" e io mi comporto bene perché così facendo rispetto la mia storia,
la mia famiglia. Lo stesso vale, in una scala più grande, all'interno della
società". Lei sembra appartenere ad una società molto diversa da quella
dei bulli e delle bravate su You tube. "Non è un'altra epoca, ma un altro
modo di fare le cose. Siamo stati preda del nichilismo, della distruzione dei
valori: il '68 è stato una grave condanna per l'Italia, poiché ha insegnato la
destrutturazione delle istituzioni. Qualche giorno fa guardavo i 5000 volontari
di al meeting di Rimini e pensavo che quella maggioranza silenziosa finalmente
ha alzato lo testa, si è ribellata. I valori tornano, come un fiume carsico. E
allora ben vengano i grembiuli a scuola, il rigore: pensare che la stessa
proposta la feci io sette anni fa, per sentirmi dare della fascista". Il ministro Gelmini ha bocciato la sua proposta
di introdurre le "quote" di immigrati nelle classi. Voi avete un
appuntamento in sospeso, cosa le dirà? "Credo che non volesse buttare
troppa benzina sul fuoco. Quando ci vedremo, il 16, le dirò che abbiamo bisogno
di competenze e le porrò un problema pratico: la necessità di mantenere l'eccellenza
nella scuola primaria. Se vogliamo evitare che le scuole diventino dei ghetti,
dobbiamo gestire la babele di lingue e culture che abbiamo di fronte. Insisterò
sulla necessità di accogliere a scuola solo gli immigrati regolari e di
inserirli nelle classi per fasce di età. Ancora, si potrebbero studiare delle
classi di apprendimento in cui "testare" la preparazione degli
studenti dando loro tempo per imparare l'italiano, prima di destinarli alla
classe giusta. Bisogna essere più realisti e meno buonisti. I bambini stranieri
sono frustrati quando non capiscono la lingua, si sentono emarginati: qualcuno
reagisce piangendo, altri diventano arroganti". Come riuscirà a far
rispettare le quote nelle scuole a maggioranza straniera? "Supportandole
con maggiori servizi, ad esempio pulmini per accompagnare i bambini nelle
scuole vicine, mantenendo l'equilibrio. Cosa succederebbe se di fronte a un
sistema ormai ingovernabile gli insegnanti si rifiutassero di andare ad
insegnare? O se i genitori si rifiutassero di parlare con una docente perché è
donna? Non voglio che si creino i problemi delle banlieues francesi, con
immigrati di terza generazione. Se poi illustri tecnici hanno risposte migliori
me le diano. Non è secondario che nella legge regionale sull'istruzione cui sto
lavorando sia previsto l'obbligo dello studio della religione cattolica, per
tutti, italiani e stranieri". Non teme le polemiche? "La religione
insegnata sui banchi non è basata sulla catechesi, ma sulla conoscenza
dell'uomo. E' l'approccio all'umanesimo di cui è intrisa la nostra esistenza: i
nostri principi non sono un dettaglio e vengono da qui, mica da Marte".
Cos'altro ci sarà nella nuova legge? "E' un progetto educativo che si
innerva nel dna veneto e si fonda su scuola, famiglia e formazione. Quindi
partiremo con la riforma del calendario scolastico: nella nostra regione
famiglie e imprese coincidono, per cui vanno rivisti i tempi e razionalizzati i
costi. La famiglia deve avere del tempo per stare insieme. Quindi proporrò il
tempo lungo dal lunedì al venerdì, lasciando il sabato e la domenica alla
famiglia. E ancora, meno ore di materie che alla fine ti lasciano solo
un'infarinatura, e più ore di studio vero, di approfondimento, nel pomeriggio.
Tra le novità del progetto c'è anche il passaggio dell'Ufficio scolastico
regionale da Roma al Veneto". Metterete mano anche alle materie?
"Faremo leva su almeno un 20% di autonomia scolastica per introdurre
materie ragionali, tra cui la cultura del lavoro: il lavoro deve essere
un'opportunità di vita, non una grande illusione in cui tutti vogliono fare gli
avvocati. Insegneremo anche storia della regione. Per questo abbiamo realizzato
"Le radici del ricordo" una sorta di libro in un cofanetto di cartone
che ricorda le valige dei migranti, con dentro le "pagine strappate",
ovvero quella parte di storia locale di cui non c'è traccia nei nostri libri,
la storia dell'Istria e della Dalmazia italiane, le Foibe. Dentro ciascun
cofanetto la bandiera dell'Italia e del Veneto. Perché se non sai chi sei, non
sai nemmeno dove andare". Riuscirete ad approvarle prima della fine della
legislatura? "Lo spero. Non dipende solo da me: la legge sul lavoro è
ferma il consiglio regionale da un anno e mezzo". Tra le sue deleghe c'è
anche la caccia. Quantomeno insolito. "So che all'inizio lo stesso Galan
era scettico, aveva dei dubbi su di me. Ma quando mi diede l'incarico, mi disse
che mi dava queste deleghe - che volevano in tanti - proprio perché non avevo
interessi particolari e avrei fatto bene". Ma lei "pratica"?
"Ho iniziato aderendo politicamente alla caccia perché subiva lo stesso
pregiudizio ideologico di odio e accanimento della destra. Non sopporto la
distorsione con cui viene affrontato il tema. I cacciatori sono i primi
ambientalisti. Non ho mai visto un cacciatore uccidere e buttare via la preda.
Credo anche che bisognerebbe rivedere il rapporto distorto tra la vita e la
morte. Inoltre non sopporto l'aggressività di certa sinistra che ha
materializzato la natura, quasi la vita di un animale valesse più di quella di
un bambino. Ora caccio e ho anche una buona mira". Cosa le piacerebbe fare
da grande? "Il presidente della Regione Veneto. E' la cosa più bella che
possa capitare a un politico".
( da "Italia Oggi" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
ItaliaOggi
ItaliaOggi - I commenti Numero 211, pag. 2 del 5/9/2008
Autore: di Alessandra Ricciardi Visualizza la pagina in PDF
IL CASO DEL GIORNO La gelmini fa direttore il suo portavoce è Massimo
Zennaro, promosso al ministero dell'istruzione è una delle poche nomine che
siano state fatte al ministero della pubblica istruzione. I movimenti decisivi
ci saranno a gennaio, quando entrerà in vigore il nuovo regolamento che
riorganizza il dicastero accorpando Istruzione e Università e ricerca, con
relativa riduzione del numero di dipartimenti. Intanto, però, il portavoce del ministro MariaStella Gelmini è stato
promosso a direttore generale. Si tratta di Massimo Zennaro, giornalista,
esperto di comunicazione di Forza Italia, che sin dalle prime ore dell'incarico
alla Gelmini ha curato i rapporti con i colleghi della stampa. Ora con il
decreto di nomina, che dovrebbe essere stato registrato prima di Ferragosto
dalla Corte dei conti, assumerà la responsabilità della direzione
generale Studente, Integrazione, Partecipazione e Comunicazione. Un passaggio,
quello da portavoce a direttore di prima fascia del ministero, che ha un
precedente a viale Trastevere. Si tratta di Roberto Pesenti, uomo comunicazione
di Letizia Moratti, super ministro istruzione, università e ricerca che lo
promosse a dg. E tra portavoce e direttore la differenza di salario è
ragguardevole.
( da "Italia Oggi" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
ItaliaOggi
ItaliaOggi - Primo Piano Numero 211, pag. 6 del 5/9/2008
Autore: di Stefano Sansonetti Visualizza la pagina in PDF
Ricognizione completa di ItaliaOggi sui dati 2008. Gli inviti di Brunetta
caduti nel vuoto Consulenti, o ci sono o ci fanno Ministeri e spa del Tesoro
pubblicano on line poco o niente L'immagine più buffa è nel sito internet della
Sogesid, società del ministero dell'economia che si occupa di gestione delle
risorse idriche e di tutela ambientale. Cliccando su "comunicazioni
legali" si vede una bella transenna, due coni segnaletici, un semaforo e
l'avviso "under construction". Un modo per dire che delle consulenze
date dalla società non c'è traccia. Per non parlare del sito della Rai, dove da
più di un anno, alla voce "contratti di consulenza", campeggia un
immarcescibile "lavori in corso". A seguire i casi dell'Enav, della
Sace, della Gse spa, del Poligrafico e delle Ferrovie dello stato: tutte quante
presentano diligentemente una bella griglia per la pubblicazione delle loro
consulenze. Griglia mestamente vuota. Insomma, sul vorticoso mondo degli
incarichi conferiti dagli enti pubblici, la trasparenza stenta ancora ad
attecchire. Con buona pace di almeno tre leggi finanziarie e della crociata
portata avanti lancia in resta dal ministro della pubblica amministrazione,
Renato Brunetta. ItaliaOggi ha fatto una ricognizione sullo stato della
pubblicazione dei dati relativi al 2008. Ne viene fuori un panorama avvilente,
sintetizzato nella tabella in pagina. Su 27 società controllate dal ministero
dell'economia, per esempio, si scopre che soltanto 6 hanno pubblicato le
consulenze sui loro siti. Vale la pena citarle, visto il primato che possono
vantare: Cinecittà holding, Sogin, Tirrenia, Fintecna, Alitalia servizi e Rfi.
Tra le rimanenti ve ne è qualcuna che alza il velo sugli incarichi, ma si
tratta di quelli vecchi, tutti conferiti negli anni scorsi. è il caso della
Consap, della Sogei, di Sviluppo Italia e di Eur spa. Altre invece pubblicano
solo il compenso dei loro vertici. Sono soltanto 3, ovvero Anas (il cui ad,
Piero Ciucci, mette in tasca 750 mila euro), Cdp (il direttore generale,
Antonino Turicchi, si aggiudica 380 mila euro) e Consip (l'ad Danilo Broggi
prende 355 mila euro). è appena il caso di ricordare che la manovra fiscale del
governo, approvata di recente, abbatte il tetto rappresentato dallo stipendio
del primo presidente della Corte di cassazione (poco meno di 290 mila euro). Se
poi si passa ai ministeri la musica non cambia molto. Su 21 dicasteri, con e
senza portafoglio, quelli che alzano il velo sulle consulenze sono meno della
metà, ossia 9. Tra gli inadempienti c'è il ministero della giustizia di
Angelino Alfano, quello dell'istruzione di Mariastella Gelmini e lo Sviluppo economico di Claudio Scajola. Altri ministeri,
come il Welfare di Maurizio Sacconi, e l'Interno di Roberto Maroni, pubblicano
solo i dati sugli stipendi dei dirigenti e sulle assenze, ma sulle consulenze
tutto tace. Per non parlare di quei dicasteri, tutti senza portafoglio, che non
hanno nemmeno un sito internet. Parliamo delle Politiche giovanili di
Giorgia Meloni, dei Rapporti con il parlamento di Elio Vito e della
Semplificazione normativa di Roberto Calderoli. Note leggermente positive
vengono dalle Agenzie fiscali e dagli enti previdenziali. Tra le prime soltanto
il Demanio, da due anni a questa parte, non fornisce dati. Tra i secondi è
l'Inps a distinguersi per inadempienza.
( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
E gregio Dr. Augias,
le parole del ministro Gelmini sui
professori del Sud mi hanno ferita. Nel corso della mia carriera ho insegnato
in scuole situate in locali privati, prive quasi di tutto. In certi quartieri
"a rischio" di città come Napoli, Palermo e altre del Sud, i ragazzi
venivano parcheggiati da genitori privi di istruzione, a volte senza lavoro e
con problemi economici enormi. E' così. Comunque non è separando Nord da
Sud, buoni da cattivi che si potrà andare verso una vera integrazione degli
alunni nel tessuto sociale ed economico della nostra Italia. Gli
"ultimi" dovrebbero essere "i primi" nell'attenzione e nel
cuore di un docente che educhi alla eguaglianza, al rispetto e all'accettazione
dell'altro. Vorrei tanto che il Ministro venisse a visitare le scuole del Sud
dove mancano i locali, le aule sono piccole, mancano i supporti tecnologici per
tutti, le palestre, i laboratori, gli spazi, il personale assistente. Queste
scuole vanno avanti grazie alle capacità e alla "buona volontà" di
ottimi insegnanti che si spendono per dare speranza, fiducia, senso e dignità
anche a chi vive situazioni di disagio sociale e familiare. Luciana Mangano
luciana-mangano@hotmail. com P rima dell'infelice scivolone sui professori del
Sud, il ministro aveva indicato alcuni obiettivi, facili se si vuole, però
largamente condivisibili: voto in condotta, valutazione in cifre e non con
aggettivi, grembiuli, costo dei libri eccetera. Pannicelli caldi sui mali della
scuola, tuttavia un inizio dopo le amenità aziendalistiche dell'altro ministro
di destra, Letizia Moratti. La verità che il ministro dovrebbe sapere è che a
Sud come altrove esistono scuole e prof ottimi e scuole e prof pessimi. Ciò che
rende spesso le scuole del Mezzogiorno "arretrate di secoli" (parole
di Tullio De Mauro) sono semmai le generali condizioni di disagio della società
e delle famiglie. Sono certo che il ministro conosce queste circostanze e che
ha scelto i prof da riqualificare perché era un obiettivo piuttosto semplice.
Organizzare corsi di aggiornamento non è difficile, affrontare il nodo del
problema è un'impresa da far tremare. Infatti nessuno l'ha mai veramente
affrontata. Nemmeno questo è, a mio parere, il vero centro del problema.
Motivata che sia, Mariastella Gelmini resterà un
ministro marginale fino a quando non riuscirà a mettere il problema
dell'istruzione e della formazione al centro (o quanto meno in uno dei centri)
dell'azione di governo. Si batta in ogni sede perché alla scuola pubblica non
vengano tagliati i fondi, prenda iniziative per far capire che l'avvenire del
paese, il suo peso internazionale, la qualità della vita, passa dal livello
della formazione. Rivaluti il lavoro degli insegnanti, celebri la benemerenza
sociale di quel lavoro, li rafforzi di fronte all'egoistico amore delle
famiglie per i loro piccini. Faccia capire ai suoi colleghi che l'avvenire è
incerto se alla scuola, agli insegnanti, si continuano a lesinare soldi, mezzi
e, altrettanto importante, il necessario prestigio.
( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Cronaca
Bufera sulla Gelmini per il breve
trasferimento nel 2001 "Andò a Reggio Calabria solo per superare l'esame
ora il ministro si dimetta" I Giovani avvocati: e pensare che attacca i docenti
del Sud. Il Pd: non è più credibile ROMA - Un trasferimento dalla natia Brescia
a Reggio Calabria.
Un breve cambio di residenza nel 2001 al solo scopo di superare l'esame da
avvocato nella regione con la più alta percentuale di promozioni. L'episodio
ritorna sulle pagine dei giornali, dalla Stampa al Corriere della Sera al
Venerdì. E sul ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini
infuriano le polemiche, tra critiche per l'escamotage e richieste di
dimissioni. "è nota a tutti l'enorme difficoltà di diventare avvocati,
visto che a livello nazionale solo il 35,40% dei candidati riesce a abilitarsi.
Tuttavia è davvero incredibile - sostiene il presidente dei giovani avvocati,
Gaetano Romano - che a utilizzare la scorciatoia del trasferimento sia stata proprio
colei che ha sottolineato la mancanza di preparazione di una parte degli
insegnanti italiani che si trasferiscono al Nord". Sul fronte politico
Alberto Losacco del Pd accusa il ministro di "predicare bene e razzolare
male" e, come Antonio Borghesi dell'Idv e Franco Corbelli leader del
movimento Diritti Civili, chiede che si dimetta: "Non ha più credibilità:
la grande fustigatrice che invoca meritocrazia, è la stessa che per superare
l'esame da avvocato è scesa a Reggio dove, come è noto, l'esame lo superano
praticamente tutti".
( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Cronaca "In tre
anni taglierò 87 mila cattedre" L'annuncio della Gelmini: è necessario, la scuola ormai è al collasso "Perché pagare
tre insegnanti quando per educare i bambini ne basta uno per classe?". I
sindacati sul piede di guerra MARIO REGGIO ROMA - "Perché pagare tre insegnanti
quando il maestro unico risponde all'esigenza che il bambino nei primi anni ha
bisogno di un punto di riferimento?". Il giovane ministro
Mariastella Gelmini, dopo i quotidiani ed i
settimanali, approda sulle frequenze radiofoniche. Ieri mattina a "Radio
Anch'io" ha illustrato le scelte messe nero su bianco nel decreto legge
approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri ed ha risposto alle
domande degli ascoltatori. A partire dall'assicurazione: "Nessuno toccherà
il tempo pieno, anzi noi riusciremo ad aumentarlo e ad estenderlo ad un numero
maggiore di classi, senza aumentare la spesa" fino ad arrivare al taglio
di 87 mila cattedre nei prossimi tre anni ("è inevitabile, la scuola è al
collasso"), al quale però vanno aggiunti i 22 mila posti in meno previsti
dall'ultima finanziaria Prodi. L'obiettivo di far restare almeno due anni un
insegnante nella stessa classe con la speranza di arrivare all'intero ciclo
scolastico. Poi l'accorato allarme già sentito più volte: con il 97 per cento
del bilancio della Pubblica Istruzione è mangiato dagli stipendi e la scuola
rischia il collasso. Insomma è indispensabile mandare a casa insegnanti e non
docenti per risparmiare ed investire. Ma non verrà licenziato nessuno perché è
impossibile per un dipendente pubblico di ruolo in base ad una semplice
modifica dell'ordinamento scolastico. Il calcolo è fatto in base alle
proiezioni sul numero di dipendenti che andranno in pensione nei prossimi tre
anni. Più o meno 100 mila. Ma nessuno verrà rimpiazzato. Due gli effetti: i
soldi dovrà tirarli fuori l'Inps e per l'esercito dei precari le speranze di
essere assunti sono vane. L'ultimo treno è partito con l'assunzione di 25 mila
persone. Gli altri 200 mila dovranno, magari a 50 anni, cercarsi un altro
lavoro. C'è poi un capitolo poco chiaro. Il maestro unico e il tempo pieno.
Oggi frequentano le elementari più di due milioni e mezzo di bambini. Le classi
sono più o meno 138 mila, 245 mila gli insegnanti. Il tempo pieno riguarda
grosso modo 36 mila classi e 860 mila studenti, con divari abissali tra Nord e
Sud: 96 per cento a Milano contro il
( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Udine A due anni
dalla protesta di Paularo continuità didattica salva col decreto PAULARO.
"Non è ancora legge, ma quasi certamente verrà approvato dal Parlamento
nei prossimi mesi il disegno di legge del ministro della pubblica
istruzione Gelmini che introduce alcune novità importanti per la scuola". Così
Pasquale d'Avolio, consigliere comunale di Paularo con delega all'istruzione e
dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di Arta Terme-Paularo, in
pensione dal 1 settembre, commenta la decisione ministeriale di introdurre,
oltre che l'obbligo del grembiule e del ritorno dei voti in pagella, il
provvedimento che garantisce la continuità dell'insegnamento sino alla
conclusione di ciascun ciclo di studi. "L'articolo 5 del ddl del 1 agosto
- precisa l'ex dirigente scolastico - in attesa del riordino del sistema di
reclutamento del personale docente, per garantire la continuità
dell'insegnamento concede ai dirigenti scolastici, accertata la disponibilità
del posto nell'organico di diritto o di fatto autorizzato, di confermare, per
un massimo di due anni scolastici, il docente a tempo determinato con incarico
annuale o fino al termine delle attività didattiche, già in servizio nel
precedente anno scolastico nella medesima sede". "Viene accolta
quindi - prosegue D'Avolio - la proposta scaturita dal consiglio comunale di
Paularo e che ha visto la mobilitazione delle famiglie fino
all'"autogestione" con il sostegno dell'arcivescovo di Udine
nell'anno scolastico 2006/2007". La rivendicazione, sostenuta oltre che da
D'Avolio anche dall'amministrazione comunale retta da Maurizio Vuerli, di
garantire la continuità didattica nelle scuole con elevato turn-over (quella di
Paularo detiene il record con il 100% nella scuola media negli ultimi anni) era
stata rivolta al precedente ministro competente "che non aveva
risposto", alla regione e ai parlamentari. "Si erano mossi in tanti,
ma senza ottenere impegni precisi". Ora il nuovo ministro si è mossa e
così in tutta Italia, e non solo in Trentino, come avveniva già da anni, i
docenti "precari" potranno assicurare la permanenza triennale nella
stessa sede. "Abbiamo raggiunto un primo obiettivo - dichiara il sindaco
di Paularo Vuerli, che sulla questione si era impegnato insieme alla giunta. -
Ora speriamo che il decreto legge venga subito approvato in maniera che per
l'anno prossimo possa già garantire quella continuità che è da tutti
auspicata". (g.g.).
( da "Italia Oggi" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
ItaliaOggi
ItaliaOggi - Giustizia e Società Numero 211, pag. 28 del
5/9/2008 Autore: di Alessia Grassi Visualizza la pagina in PDF
Ieri il consiglio di presidenza si è riunito per rispondere alla lettera
del ministro Tremonti Giudici, incompatibilità limitata Tra i magistrati
tributari sono soltanto due i casi pendenti Negli ultimi cinque anni sono stati
solo nove i casi di incompatibilità dei giudici tributari e due di questi sono
ancora pendenti: così i giudici del fisco rispondono alla lettera del ministro
dell'economia, Giulio Tremonti, che chiedeva al consiglio di presidenza,
l'organo che corrisponde al Csm per la giustizia tributaria, chiarimenti
sull'argomento. A fare il punto della situazione è stato Giorgio Fiorenza,
presidente del centro studi di diritto tributario in occasione della conferenza
stampa di presentazione della tavola rotonda "I giudici tributari contro
il Fisco?" organizzata per il prossimo 19 settembre presso l'Aldrovandi
Palace Hotel di Roma. Negli ultimi cinque anni il consiglio di presidenza, che
si è riunito ieri in sessione straordinaria, ha aperto 163 procedure per
incompatibilità, su circa 4.900 giudici, e in nove casi è stata accertata: di
questi solo due sono tutt'ora pendenti, due sono stati archiviati, un giudice è
andato in pensione e quattro sono stati effettivamente destituiti dal loro
incarico. Fiorenza ha poi tracciato i contorni di un settore, quello della
giustizia tributaria, di cui non si conosce la rapidità, in 24 mesi si
concludono in media entrambi i gradi di giudizio, la qualità delle sentenze,
con una percentuale di ricorsi inferiore al 20% per il 2006-2007, e
l'efficienza, visto il numero di giudici in servizio. Eppure, secondo il
presidente, sono professionisti chiamati a continui aggiornamenti legati
all'evoluzione del sistema fiscale italiano, sempre più complesso anche a causa
di "una miriade di emendamenti" alle leggi finanziarie degli ultimi
anni. "La giustizia tributaria è una struttura seria e importante che va
avanti per spirito di servizio", ha commentato Fiorenza illustrando i dati
relativi ai compensi dei giudici, recentemente al centro della polemica, con la
sua busta paga alla mano e i parametri della normativa: poco più di 300 euro al
mese di fisso per i giudici (337 per il vicepresidente di sezione, 363 per il
presidente di sezione e 415 per il presidente di commissione). La parte
variabile dipende invece dalle sentenze, 100 euro lordi che vanno divisi fra i
tre componenti della commissione tributaria, con una maggiorazione di 1,5 euro
se fuori sede: a conti fatti con un massimo di quattro-sei sentenze in circa
quattro udienze mensili, la cifra è inferiore ai 10 mila euro lordi annui.
"Un mio collega ha emesso una sentenza per una vicenda di un presunto
evasore fiscale per 20 milioni e ha incassato appena 20 euro. Certo non
facciamo questo mestiere per arricchirci", ha commentato Vincenzo Nappi,
giudice tributario di Napoli. Insomma, nonostante la riforma del diritto
tributario del '92, "i compensi sono quelli di 20, 25 anni fa", ha
sottolineato Fiorenza, che sul tema dell'incompatibilità ha aggiunto: "Le
commissioni sono composte da tre soggetti, di questi uno è togato. Le sezioni hanno
durata breve, uno-due anni poi c'è una rotazione e le sezioni vengono
modificate. E se ci sono stati casi di incompatibilità i giudici lo hanno
dichiarato e, a volte, sono andati a operare in altre regioni, o hanno lasciato
l'incarico. Insomma, siamo dalla parte del giusto e legittimati a dire chi
siamo". E Fiorenza lancia anche una proposta: nella neo-reintrodotta ora
di educazione civica nelle scuole dedicare spazio anche all'educazione fiscale.
L'esperimento è già partito ad Arezzo con gli studenti di ragioneria ed è in
preparazione un opuscolo sul tema da distribuire nelle scuole. Sempre per far
conoscere i giudici tributari e la giustizia tributaria, cercando di
approfondire la figura e la funzione del giudice tributario, a oggi unico
organismo dello stato a difesa dei diritti del cittadino- contribuente, è stata
organizzata la tavola rotonda del 19 settembre, aperta al pubblico, alla quale
parteciperanno, tra gli altri, Angelo Gargani, presidente del consiglio di
presidenza della giustizia tributaria, Ettore Valenti, presidente della sezione
regionale Lazio Amt, Mario Cicala, consigliere presso la Corte di
cassazione-sezione tributaria, Giorgio Fiorenza, presidente del centro studi di
diritto tributario, Andrea Morsillo, giudice tributario presso la commissione
tributaria provinciale di Roma e Luigi Barretta, giudice tributario presso la
commissione tributaria provinciale di Napoli. In occasione della tavola rotonda
saranno inoltre consegnate, grazie alla convenzione sottoscritta tra l'università telematica Marconi di Roma e il centro studi di
diritto tributario, due borse di studio a due laureandi iscritti alle facoltà
di giurisprudenza e di economia che hanno redatto una tesi particolarmente
meritevole in diritto tributario; il ministro dell'istruzione, università e
ricerca Mariastella Gelmini è stato invitato a presenziare in qualità di madrina.
( da "Mattino di Padova, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Cronaca Emanuela
Carraro: "La scuola non è catena di montaggio" Per Ludovico Molon
questo è un mesto ritorno al libro Cuore Ludovico Nalon insegna da oltre
vent'anni nella scuola elementare. Attualmente lavora all'interno di una scuola
primaria di San Giorgio delle Pertiche ed è iscritto da sempre alla Cisl di
categoria. Anche lui, come tantissimi docenti padovani, difende a spada tratta
l'attuale organizzazione del lavoro dei moduli e si schiera
contro il ministro Gelmini. "Siamo ad un mesto ritorno al libro Cuore, scritto da
Edmondo De Amicis circa un secolo fa, quando, probabilmente, il maestro unico
aveva un senso preciso visto che la società civile era tanto diversa da quella
di oggi-sottolinea Nalon-. La Gelmini e
Berlusconi non possono e non devono gettare al vento un patrimonio, educativo e
culturale, che tutto il mondo c'invidia e ci ha anche copiato. Io insegno solo
l'area matematico-scientifica all'interno del modulo di cui faccio parte. Onestamente
per me sarebbe difficile insegnare anche l'area linguistico-letteraria. Perché
è stato deciso di cambiare radicalmente pagina? Solo per risparmiare un pò di
soldi pubblici? Personalmente mi batterò con tutte le mie forze pur di
contrastare il nuovo provvedimento deciso dal Governo". Promette battaglia
anche Emanuela Carraro, docente in una scuola elementare di Due Carrare.
"Sono convinta che scenderanno in piazza anche i genitori- osserva la
Carraro-. Oggi, infatti, con il tempo lungo, si garantiscono agli allievi
trenta ore di scuola. Con il maestro unico se ne potranno assicurare solo
ventiquattro. Sarà il caos ovunque. Che fine abbiamo fatto! Dopo trent'anni di
ricerca, di approfondimenti vari e di sperimentazione, si torna all'anno zero.
Poveri noi". L'insegnante di Due Carrare parla volentieri anche di un
altro aspetto del problema. "Il Ministro Gelmini
ed i suoi colleghi del Governo dimenticano che la scuola non è una fabbrica da
dove escono manufatti prodotti dalla catena di montaggio. Nella scuola ed in
particolare in quella elementare siamo in presenza di alunni-persone che vanno
trattati ed educati come tali e non già come oggetti meccanici senz'anima.
Quindi la scuola non dovrà e non potrà mai diventare un'azienda". (f.p).
( da "Mattino di Padova, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Insegnanti
elementari in rivolta contro il ritorno del docente unico a partire dal
prossimo anno Rischiano il posto 1200 maestri Padova perderà circa un terzo
degli organici FELICE PADUANO Docenti elementari in rivolta contro il ritorno
della "maestra chioccia", deciso dal neo-Ministro
dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini. Solo a Padova rischiano di
perdere il posto, già a partire dal prossimo anno scolastico, circa 1200
docenti sugli attuali
( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina II - Torino
Bilancio, sale la tensione la sinistra punta i piedi E Giorgis riapre il
capitolo delle scuole cattoliche Cassano, Prc: "Un documento di quel tipo
va discusso con tutta la città" Galasso, Idv: "Il giudizio è positivo
perché il piano rilancia le linee di sviluppo" SARA STRIPPOLI neanche
mezz'ora e l'incontro fra il sindaco e i capigruppo sul suo documento è già
terminato. Il tempo per leggere e studiare e la decisione di riflettere e
tornare al confronto in una prossima riunione dei capigruppo convocata per il
19 settembre. Il Pd si riunisce immediatamente: "Un documento aperto che
offre molti spunti sui nodi fondamentali da affrontare per rilanciare lo sviluppo
della città e che ha il merito di coinvolgere tutto il Consiglio mantenere
unita la maggioranza", il primo commento del capogruppo Andrea Giorgis,
mentre Stefano Lo Russo chiede che il vicesindaco Dealessandri e l'assessore
Gianguido Passoni intervengano a fare chiarimento sui conti e sulla reale
situazione finanziaria del Comune: "Dopo tutte le notizie lette in questi
giorni sui giornali è bene che il quadro sia il più chiaro possibile". Un
documento che non sarà votato ma sul quale si attende una comunicazione del
sindaco che sarà fissata dopo il secondo incontro con i capigruppo della
coalizione di maggioranza. A Sinistra, Sd e Rifondazione, convocheranno un
incontro per discuterne all'interno dei loro partiti, ma sottolineano subito
che ci sono dubbi e punti da chiarire. A cominciare dalle partecipate, dice la
capogruppo di Sinistra democratica Monica Cerutti: "Ci sembrava di avere
capito che non si intendesse scendere sotto una quota pubblica
del 51% anche per le società di gestione, ma il documento sembra indicare una
via diversa sulla quale il sindaco dovrà dare ulteriori dettagli". In
particolare, incalza "i dubbi riguardano l'aggregazione di Iride con Hera
e Enia". Non molto diversa la reazione di Luca Cassano di Prc:
"Avvieremo oggi stesso un dibattito all'interno di Rifondazione, ma quello
che ci preme dire subito è che un documento di quel tipo va discusso con
l'intera città e non può rimanere nei palazzi della politica. Pensiamo che sia
indispensabile trovare una formula per aprire il dibattito a tutti". Per
il Pdci Domenico Gallo punta il dito contro quella che ritiene una dimenticanza
da condannare: "Non c'è alcun accenno ai problemi del lavoro e ai tagli di
personali prospettati da Vaciago". Giudizio sostanzialmente positivo da
parte dei Moderati: "linee sostanzialmente condivisibili", dice il
capogruppo Gabriele Moretti, una dichiarazione condivisa anche dall'Italia dei
Valori. Per il capogruppo Ennio Galasso "un documento importante per
rilanciare le linee di sviluppo". D'accordo su opere e grattacieli
"bisogna però entrare nel merito della discussione sulle società
municipalizzate che devono svolgere un ruolo importante". Massima
attenzione anche alle strategie per contenere le spese: "un dibattito
fondamentale sulle voci sulle quali si può ancora intervenire per migliorare la
situazione generale". Sempre durante la riunione del Pd, anche una
proposta concreta che riprende uno dei punti indicati nel documento del
sindaco: il rapporto con le scuole convenzionate e i
finanziamenti annuali che ogni anno accendono il dibattito all'interno del
mondo delle scuole private. Spiega il capogruppo Andrea Giorgis: "Ogni
anno si apre il dibattito sui finanziamenti alle scuole cattoliche. Credo che
sia necessario che questo tavolo si allarghi e che il confronto non sia più fra
Comune e Fism ma sia invece aperto a tutte le scuole".
( da "Secolo XIX, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
In
tre anni I sindacati insorgono contro il ministro Gelmini, che conferma
il maestro unico ma assicura: salvi tempo pieno e sostegno 05/09/2008.
( da "Tirreno, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Lucca "Nessun
taglio agli insegnanti, solo spostamenti" L'assessore Buonriposi: presto
potrebbero nascere istituti comprensivi LUCCA. Nessun taglio del numero degli
insegnanti, solo una redistribuzione del personale a seconda delle esigenze
delle singole scuole. Mentre l'ipotesi di far nascere anche a Lucca gli
istituti comprensivi sembra sempre più probabile. Così parlò l'assessore alla
pubblica istruzione Donatella Buonriposi, reduce da un incontro a Roma con lo
staff del ministro Maria Stella Gelmini. Da cui ha
ricevuto rassicurazioni sugli effetti del decreto sulla scuola approvato
recentemente. "Sicuramente nessun insegnante di ruolo verrà licenziato -
assicura Buonriposi - A partire dall'anno scolastico 2009-10 ci saranno degli
spostamenti, che non riguarderanno ovviamente tutti, e che consentiranno di
avere un numero sempre minore di supplenze. In questo modo si tapperanno molte
falle. Del resto, ridurre le supplenze è un'esigenza assai avvertita dai
genitori, che si sono spesso lamentati del numero eccessivo". L'assessore
inoltre non esclude "la possibilità di dare vita a istituti comprensivi
anche nel nostro territorio. Non per una diminuzione di alunni - precisa - che
non c'è stata. Anzi, è vero il contrario. La nostra idea è quella di una
riorganizzazione più efficiente della scuola". Buonriposi, a scanso di
equivoci, ha scritto una lettera al ministro Gelmini. "Presto avremo un incontro - dice - nella lettera le ho
fatto presente le esigenze delle scuole lucchesi e la necessità di dare un
forte contributo in materia di edilizia scolastica con la Finanziaria". La
Gelmini, intervenuta ieri mattina al programma di Radio1 "Radio
anch'io", ha promesso di liberare risorse per mettere a norma tutte le
scuole. "Mi sembra giusto - commenta la titolare della delega
all'istruzione - ma l'impegno deve essere inserito nella legge
Finanziaria". Tanto per rendere ancora più forti i rapporti con il
governo, Buonriposi ha chiesto alla Gelmini di venire
in città a fine ottobre per partecipare a un convegno sulla didattica. E poi,
tra le varie osservazioni, ce n'è anche una piuttosto curiosa. "Visto che
siamo la città del fumetto - spiega l'assessore - vorrei che il ministero ci
desse l'opportunità di inserire tra i libri di testo anche un volume a fumetti.
Penso a qualcosa sulla Costituzione, staremo a vedere". Infine, una parola
sul "Boccherini": il Comune vuole sapere dal governo se l'istituto
diventerà a tutto tondo proprietà dello Stato. Matteo Tuccini.
( da "Tirreno, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Lucca "Così si
danneggiano i nostri Comuni" Baccelli: dovremo coprire noi i tagli del
ministero, è uno scaricabarile VIAREGGIO. "Uno scaricabarile". Così
il presidente della Provincia Stefano Baccelli definisce uno dei passaggi
cruciali della legge emanata dal Governo riguardo alla scuola pubblica. Si
tratta della numero 133 del 6 agosto, che converte il cosiddetto decreto
Tremonti. Le righe più criticate sono quelle in cui viene previsto che gli enti
locali dovranno prevedere delle "misure specifiche per ridurre il disagio
degli utenti" causati dai tagli alle classi e al personale. "Per gli
anni 2009-2012 - illustra Baccelli - sono programmati tagli per 7 miliardi e
832 milioni di euro, oltre alla riduzione del personale amministrativo, tecnico
e ausiliario e alla revisione dei criteri di formazione delle classi e dei
criteri riguardanti "la determinazione della consistenza" del
personale docente e di quello amministrativo, tecnico e ausiliario. Tutto ciò
si tradurrà in tagli di classi e di personale, soprattutto nei piccoli comuni
montani". Emerge tutta la preoccupazione per le possibili ripercussioni
sul territorio versiliese: "Nel convertire il decreto in legge, è stata
"opportunamente" - si fa per dire - aggiunta l'indicazione che chiama
anche gli enti locali a prevedere "specifiche misure finalizzate a ridurre
il disagio degli utenti". Il che suona come una sorta di
scaricabarile". "Il ministro Gelmini - attacca Baccelli - parla di "piano di razionalizzazione
della spesa" ma, quella che emerge è piuttosto una forte volontà di fare
economia sulla scuola pubblica. Lo stesso motivo per il quale qualche dubbio
suscita anche la prevista reintroduzione, per l'anno 2009-2010, del maestro
unico nella scuola primaria, i cui allievi risultano oggi, per livello
di apprendimento, ai primi posti nelle indagini europee. Anche in questo caso,
rispetto a una scelta che viene presentata come basata su scelte pedagogiche e
psicologiche, il sospetto è che si miri a una riforma il cui scopo primario è
quello di apportare tagli di spesa. Questa non è la via per rilanciare in modo
adeguato la scuola. Tanto più in un paese che già si distingue per la scarsa
mobilità sociale".
( da "Secolo XIX, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Convegno
cisl a soviore ESPLODE in città l'ira dei maestri spezzini, contro la mossa a
sorpresa del ministro Gelmini: che ha inserito
nel decreto legge sulla scuola il discusso ritorno alla figura del maestro
unico, almeno nelle prime elementari, a partire dal prossimo anno scolastico.
Gli oltre 600 maestri, sono preoccupati: un terzo almeno rischia il posto. E ci sono tutte le incognite sul
futuro: che fine faranno, i docenti di ruolo "inutilizzati"? Faranno
supplenze? E quando lavoreranno, allora, i precari? Il taglio ai posti di
lavoro, ma anche al progetto sul quale si basava fino ad oggi il sistema
didattico delle primarie, ha acceso la categoria: che martedì alle 16 si
riunirà alla saletta polivalente al primo piano della Coop di via Saffi, per
stabilire forme di protesta e iniziative di contrasto al progetto. E mentre il
sindacato tuona contro quello che Lara Ghiglione (Cgil) definisce come un
"disastro, che mina alle radici il sistema pedagogico nelle nostre scuole
primarie", a Soviore il presidente nazionale Cisl scuola, Francesco
Scrima, lancia l'attacco alla carrozza. "Manca un vero progetto sulla
scuola, a colpi di decreti si spaccia per razionalizzazione quella che è la
destrutturazione del comparto - accusa - i decreti finanziari approvati in nove
minuti, hanno come unico obiettivo quello di razziare 7 miliardi e 800 milioni,
impoverendo la scuola nazionale, la scuola pubblica, quella della
Costituzione". Scrima è stato ospite ieri della Cisl spezzina: Dino
Castiglione, il segretario provinciale, l'ha personalmente accompagnato sulla
strada dei santuari, per fargli conoscere la bellezza dei nostri luoghi, e
soprattutto il disagio della categoria. I docenti temono che un volta ridotti i
posti di lavoro, si accorperanno anche le scuole, riducendone il numero.
"Stiamo raccogliendo l'esasperazione degli insegnanti - sottolinea Scrima
- ci sono tanti problemi aperti: ma indigna soprattutto questo attacco alle
elementari, un segmento d'orgoglio, che non farebbe mai arrossire un ministro
dell'istruzione in caso di verifica internazionale". Attila, rileva il
segretario nazionale Cisl, non è un buon modello: eppure il governo sta smantellando
la scuola italiana, sottolinea, spacciando una "pedagogia di cassa"
per qualcosa di nobile. A far discutere, è anche il problema dei tagli concreti
che dovranno scattare, se l'insegnante tornerà ad essere solo uno. Nell'ultimo
anno scolastico, i ragazzi spezzini iscritti alle scuole, complessivamente,
erano 24.056. I "primini", al primo anno delle elementari, erano
1516, sui 7736 totali. Sugli oltre 2500 insegnanti in servizio in provincia,
oltre 600 lavorano alle primarie. Attualmente tre maestri curano due classi:
coadiuvati per la religione da un apposito insegnante. E dal prossimo anno?
"Sembrava che questa storia del ritorno al maestro unico fosse solo un
elemento di dibattito, invece ce lo siamo ritrovati nel decreto - sottolinea indignata
Lara Ghiglione, Cgil scuola - non è un passaggio di poco conto: è una novità
che va a scardinare un sistema scolastico intero" Sondra Coggio .x/05/0809
I docenti temono che una volta ridotti i posti di lavoro si accorperanno anche
le scuole riducendone il numero .x/05/0809.
( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina XII - Napoli
LA SCUOLA PUBBLICA E LE PAROLE DI DON MILANI ANTONIO NOCCHETTI C hi serve una
scuola pubblica come quella che va delineandosi in questi giorni? A questo
proposito è indispensabile una premessa che apparirà sgradevole a qualcuno: la
scuola pubblica è servita, serve e servirà sempre a quanti non possono (o non
vogliono) affidare l'istruzione dei propri figli alle scuole paritarie e
private. Non è necessario ricordare che tra i diritti che la Costituzione
riconosce ai cittadini quello all'istruzione viene innanzitutto garantito dal
sistema scolastico pubblico. Tutto quanto è successivamente intervenuto, dalla
legge sulla parità scolastica varata dal governo D'Alema ai buoni sconto per la
scuola paritaria del ministro Moratti, ha rappresentato un utile viatico per decifrare
cosa accadrà nel prossimo futuro. Una riduzione generalizzata delle ore di
frequenza scolastica nella scuola dell'obbligo, il ritorno all'insegnante unico
nella scuola primaria, la riduzione del numero di classi con aumento
concomitante del numero di alunni. E ancora: determinazione del numero di
insegnanti di sostegno indipendente dal numero di alunni disabili, riduzione
del numero di insegnanti e del personale Ata di 150000 unità. Tutto questo
accade in un sistema scolastico pubblico che accoglierà il prossimo anno circa
580000 alunni stranieri e 190000 alunni disabili; un sistema caratterizzato
dalla presenza di almeno il 50 per cento degli edifici scolastici in condizioni
precarie (il 90 per cento al Sud) e con una scuola a tempo pieno garantita solo
al 5 per cento degli alunni meridionali contro il 30 per cento di quelli delle
regioni del centro-nord. Forse il ministro Gelmini invece di raccontare agli italiani la storiella del grembiule
come elemento di socializzazione, o affannarsi a reintrodurre l'educazione
civica nei programmi, avrebbe fatto bene a raccontarci altro. Allora farebbe
bene a descrivere alle famiglie italiane come immagina tra qualche anno la
scuola pubblica se, come ormai è evidente, sarà possibile trasformarle
in fondazioni. Dove questo accadrà lo intuisce chiunque, quale parte del Paese
ha il tessuto economico che potrà "sostenere" le scuole-fondazioni è
evidente; quanto questo determinerà una ulteriore stratificazione nel sistema
scolastico italiano è una certezza alla quale una buona politica dovrebbe porre
attenzione e fare scelte conseguenti. Purtroppo, quando si mette in discussione
continuamente la struttura unitaria del Paese, come accade da parte di
rappresentanti del governo, o quando si prospetta una struttura federalista che
non tenga conto delle enormi differenze socioeconomiche preesistenti, si
commette quello che don Milani definiva una grave ingiustizia: "Fare parti
eguali tra diseguali". Cosa abbia in mente il ministro Gelmini,
quando definisce per decreto legge, strumento criticabile e inopportuno vista
la complessità della materia, delle trasformazioni così profonde nella scuola
primaria è un mistero o non lo è per nulla. Sgomenta la totale incapacità di
una visione complessiva del sistema scolastico, incapacità nel prevedere che
provvedimenti come quelli sopra enunciati possano determinare progressivamente
una perdita di qualità della istruzione nell'unico "pezzo" di scuola,
quello della primaria per l'appunto, che viene considerato il fiore all'occhiello
del nostro ordinamento scolastico. Questa incapacità può, al contrario, essere
espressione di una nitida volontà di affondare, a colpi di sciabola, il sistema
scolastico pubblico. Si dica chiaramente allora che la scuola pubblica dovrà
diventare una scuola di serie B nelle regioni meridionali, si dica che i
bambini disabili non riusciranno più a frequentarla perché privati di ore di
sostegno e di formazione adeguata, si affermi che per i bambini immigrati le
possibilità di integrazione sono ridotte al lumicino.
( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina III - Genova Rivoluzione
a Lettere: test d'ingresso Scuola, la rivolta genovese
anti-Gelmini Studenti, professori e genitori. Tutti insieme, uniti nella
lotta. Nel mirino la riforma prevista dal ministro della Pubblica Istruzione,
Mariastella Gelmini. Le proteste, annunciate a più di una settimana dall'inizio
delle lezioni, inizieranno fin dal primo giorno di scuola. Scioperi e
occupazioni sembrano dietro l'angolo. I SERVIZI A PAGINA IV.
( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina VI - Genova
Scuola, genitori e prof uniti nella lotta Pronta a scattare la protesta anti-Gelmini. Dal primo giorno di lezione "Vogliamo impedire
che l'istruzione pubblica sia distrutta, stiamo ricostituendo il fronte che si
batté contro la Moratti" MICHELA BOMPANI I lavoratori della scuola, a
Genova e in provincia, entreranno in stato d'agitazione dal 15 settembre,
giorno d'apertura dell'anno scolastico. Sarà autunno caldo, sicuramente a
Genova e in Liguria, così come a livello nazionale: lo hanno dichiarato ieri in
una nota durissima le rappresentanze sindacali territoriali del comparto scuola
di Cgil, Cisl, Uil e Snals, che annunciano - dopo una riunione congiunta,
mercoledì, nell'ufficio scolastico provinciale - mobilitazione compatta contro
il decreto Gelmini e la legge Brunetta. Non solo.
Anche i comitati dei genitori sono sul piede di guerra e Matteo Viviano,
vicepresidente nazionale e presidente ligure del Cogede avverte: "Stiamo
ricostruendo il fronte "anti-Moratti", siamo contro tutte le
decisioni del ministro Gelmini che suonano, innanzitutto,
come atti d'imperio, scenderemo in piazza compatti, e aderiremo a qualsiasi
iniziativa. Da parte nostra c'è tutta la volontà a impedire che questa scuola
sia distrutta". Così anche gli studenti della scuola secondaria. Pietro
Novelli, rappresentante degli allievi del liceo scientifico Cassini spiega che
dal primo giorno di scuola si organizzeranno assemblee per compattare un
coordinamento di protesta contro il ministro. Analogamente, sono in fermento il
liceo classico Colombo e il liceo classico Mazzini. "Indirremo lo stato
d'agitazione immediatamente - spiega Paolo Quattrida, Flc-Cgil - perché siamo
davanti a una vera e propria riforma della scuola fatta a colpi di decreti. Non
vogliamo assistere silenti alla distruzione della scuola". Così i sindacati,
insieme, hanno tracciato la linea: volantinaggio davanti a tutte le scuole di
Genova e della provincia (elementari, medie, superiori) il primo giorno di
scuola. Gazebo informativi e presidi territoriali disseminati in città.
Assemblee in tutte le scuole e una grande riunione pubblica organizzata in un
teatro o al Pala Fiumara, perché tutta la società è coinvolta, spiegano i
sindacalisti. Sciopero entro ottobre, dei lavoratori della scuola nella
provincia. E ieri, al convegno interregionale sulla scuola organizzato dalla
Cisl, a Soviore di Monterosso, il segretario nazionale della Cisl Scuola,
Francesco Scrima, ha raccolto l'appello dei sindacati territoriali e
preannunciato una mobilitazione nazionale "per salvare la scuola dalla
destrutturazione anticostituzionale" delle ultime decisioni legislative.
Nel mirino c'è tutta la linea Gelmini: dal
grembiulino al voto in condotta, dal celato ritocco all'obbligo scolastico
(resta fino a 16 anni, ma varrebbero, secondo Gelmini, anche le
formazioni professionali) al maestro unico, fino all'idea - denunciano i
sindacati - della trasformazione del consiglio di circolo a consiglio
d'amministrazione. "Questo del ministro è stato un blitz - non ci
sta Dino Castiglione, segretario regionale Cisl Scuola - il decreto è stato
voluto dal ministro dell'Economia, con il maestro unico si apre un problema
enorme di ordine didattico-pedagogico". "Abbiamo già dimostrato la
nostra compattezza con lo sciopero del 3 giugno - aggiunge Corrado Artale,
segretario regionale Uil e membro della direzione nazionale - non vogliamo
avvallare la dismissione sistematica di questa scuola, dalle elementari alle
superiori. E la violazione dei diritti dei lavoratori. Altro che fannulloni. La
scuola, fino ad oggi, è andata avanti grazie a chi faceva dieci ore e ne
firmava nove. Ci saranno disagi, è ovvio, ma tutti i cittadini devono
sostenerci in questa battaglia".
( da "Secolo XIX, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Scuola "Ai
dipendenti il 97% delle risorse, troppo. Sì a tempo pieno e insegnanti di
sostegno" Roma. Ha promesso che non toccherà il tempo pieno e gli
insegnanti di sostegno, e che le ore di italiano e matematica non verranno
ridotte. Ma sui tagli dei docenti tirerà dritto "perché la scuola è vicina
al collasso, e per evitarlo dobbiamo trovare le risorse". Risorse che il
ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, vuole ricavare dal licenziamento di oltre 87 mila insegnanti in
tre anni, grazie al ritorno al maestro unico alle elementari previsto dal
decreto sulla scuola. Scatenando l'ira dei sindacati, a cui ieri Gelmini ha chiesto di dimostrare "responsabilità, senza rendere
l'autunno caldo, perché chi critica il governo non sta dalla parte dei
cittadini". Ma l'autunno rischia di diventare incandescente perché Gelmini vuole tagliare sino all'osso e ridisegnare la scuola
italiana "dandole un organico funzionale". Obiettivo rilanciato ieri
mattina in una lunga intervista a "Radio Anch'io", in cui la
responsabile di viale Trastevere ha ribadito la necessità dei tagli
nell'organico. "La situazione della scuola è molto grave, vicina al
collasso, perché il 97% della spesa se ne va per gli stipendi", ha
spiegato Gelmini, secondo cui "la qualità della
scuola non dipende da quanto si spende, dal come". Quindi, largo alla
scure del governo: "Taglieremo 87 mila insegnanti in tre anni, ossia il 7%
dell'organico: non è più possibile rimandare, e non ha senso difendere lo
status quo. Perché un contribuente deve pagare tre insegnanti, quando la scuola
primaria funziona benissimo con uno solo? Finché ci saranno questi sprechi,
mancheranno soldi per gli asili nido, o per quelle 10.000 scuole che hanno
urgente bisogno di lavori". I tagli però non riguarderanno gli insegnanti
di sostegno "perché il governo non ha nessuna intenzione di penalizzare i
diversamente abili: manterremo l'attuale parametro di un docente per ogni due
ragazzi con handicap". E comunque, a detta di Gelmini,
il maestro unico non abbasserà la qualità degli istituti italiani: "La
nostra scelta di tornare a un solo insegnante e di ridurre l'orario scolastico
a 24 ore risponde a un'esigenza pedagogica precisa, perché il bambino ha
bisogno di un punto di riferimento sicuro per la sua crescita armonica. Questo
però non penalizzerà il tempo pieno, che estenderemo ad altre classi senza
spendere altri soldi. Quanto alle ore di italiano e matematica, non verranno
ridotte, perché sono materie fondamentali". Infine, stop alle scuole di
specializzazione per l'insegnamento secondario. Gelmini
precisa: "Così come era congegnato, il sistema sfornava solo precari, e a
me non va di prendere in giro la gente come ha fatto la politica fino ad ora:
dopo il blocco delle graduatorie, abbiamo messo in ruolo 25.000 persone, ossia
solo quelle consentite dal sistema". Questa, in sintesi, la scuola secondo
Gelmini. Che lancia un monito ai sindacati: "Mi
auguro che per una volta non ci sia una levata di scudi, ma che arrivino proposte
e si vedauna buona politica". Ma i referenti del ministro sono furibondi.
E annunciano tempesta. "Le parole di Gelmini
alimentano la protesta anziché sedarla, e prospettano un quadro sempre più
fosco", accusa Enrico Panini, segretario della Flc-Cgil. Che ironizza:
"Il ministro ci ha spiegato che con un solo insegnante le elementari
funzionerebbero bene ugualmente, arrivando a conclusioni esattamente opposte a
quelle dei più noti istituti di valutazione internazionale. Parlare poi di
raddoppio del tempo pieno appare un atto di magia". Duro Francesco Scrima
(Cisl): "L'obiettivo del governo è uno solo: tagli, tagli e ancora tagli.
Con questa politica a colpi di decreti, si vuole destrutturare la scuola
pubblica, come prevista dalla nostra Costituzione". I Cobas invece
annunciano già uno sciopero generale per il prossimo 17 ottobre contro il
maestro unico. "Quella di Berlusconi, Tremonti e Gelmini
contro la scuola è una foga distruttiva", sostiene il leader del
movimento, Piero Bernocchi. Lo scontro insomma si prospetta duro, e su diversi
fronti. "Molti genitori si sono spaventati, alcuni parlano già di
organizzare proteste", assicurano diversi sindacalisti a Roma, dove da
giorni nelle scuole arrivano telefonate preoccupate e le famiglie chiedono
spiegazioni nelle segreterie. A fare paura, oltre al possibile calo qualitativo
dell'insegnamento, sono le conseguenze del tempo pieno. Una risorsa essenziale,
per migliaia di famiglie. La prima protesta contro il maestro unico è però
avvenuta ieri sera a Trieste, dove sono scesi in piazza 200 tra insegnanti e
genitori. Probabilmente sono soltanto i primi di una lunga serie destinata ad
aumentare a partire dell'inizio delle lezioni. Luca De Carolis 05/09/2008.
( da "Secolo XIX, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Gelmini e l'esame da avvocato al
sud"ero povera" scandalo HA DECISO di ripristinare il merito nella
scuola: basta promozioni facili che non garantiscono futuro ai nostri ragazzi!
Si può dare torto al ministro Mariastella Gelmini? Auspica
severità (vuole il voto di condotta) e in particolare una nuova vita per le
nostre scuole meridionali che spiega essere pessime in tutte le classifiche internazionali, con docenti
inadeguati e facili alle promozioni. Inevitabili le polemiche ma almeno non si
discuteva sulla vita privata di un ministro donna. Finalmente. Ora viene fuori
però che nel 2001, Gelmini ha scelto di andare da Brescia
a Reggio Calabria per fare gli esami da avvocato. Già in politica con la Casa
della Libertà, era già laureata in giurisprudenza, ma per esercitare deve, come
tutti, affrontare il duro esame di Stato. Nelle sedi settentrionali i bocciati
arrivavano a picchi del 94%, a Catanzaro i promossi sono il 94%! Troppo.
Scoppia lo scandalo: come hanno fatto a Catanzaro 2.295 su 2.301 partecipanti,
a fare lo stesso identico compito perfino con lo stesso errore? Uno dei
concorrenti ammette: è entrato un commissario e ha cominciato a dettare il
tema. Il governo Berlusconi di allora, anno 2003, vara la riforma: si estrae a
sorte così che, ad esempio, i compiti campani possano essere corretti in
Liguria. E subito gli aspiranti avvocati lombardi valutati da commissari napoletani,
dal 30 di idonei passano al 69%, i messinesi esaminati a Brescia al contrario
caleranno del 34%. Gelmini ammette: "Mio padre
era un agricoltore. Dovevo iniziare a lavorare e quindi superare l'esame".
C'era una casta di figli di avvocati e pochi altri che sarebbero stati
promossi, si giustifica oggi lei. "Così in una trentina siamo andati a
Reggio Calabria". Nel 2000, nonostante il recente scandalo, nel capoluogo
calabrese c'era stato record italiano di ammessi agli orali: 93,4%. Il triplo
che nella Brescia della Gelmini (31,7) Ma come è stato
l'esame ministro? "Regolare", dice. Ma da oggi, le sarà più difficile
perorare il ripristino di merito e severità. Al Sud, magari. silvia neonato
05/09/2008.
( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina IV - Bari
Gissi: "Contro i tagli più tempo pieno" Elementari, tremila restano
senza posto CAMILLA POVIA Forse un'altra soluzione c'è. Per evitare il ritorno
al maestro unico in Puglia, che lascerebbe senza cattedra migliaia di docenti,
si potrebbe pensare di aumentare le classi a tempo pieno delle elementari. A
lanciare la proposta, sono i sindacati. "Il ministro della Pubblica
istruzione, Maria Stella Gelmini, ha detto
che le classi a tempo pieno non saranno toccate dai tagli - ha detto Lena
Gissi, segretario provinciale Cisl scuola - e allora perché anche in Puglia non
possiamo avere la possibilità della mensa e del doppio docente, seguendo gli
stessi orari del nord, dalle 8 alle 16?". A Bari su 3885 classi
elementari, solo 186 seguono il tempo pieno. Se il governo lasciasse che le
altre classi, magari quelle dei quartieri a rischio o quelle dei piccoli
comuni, avessero la possibilità del tempo pieno non dovrebbero essere costrette
a ritornare al maestro unico. Ma seguirebbero gli stessi orari delle scuole del
nord, quelle che cominciano alle 8 di mattina e con l'alternanza di due docenti
chiudono alle 16. "Chiedo solo che gli enti locali pugliesi diano sostegno
alle nostre scuole - ha detto la sindacalista - magari aprendo le mense, così
da sentirci italiani come gli altri". Ma nel frattempo ieri sono state
pubblicate le ultime graduatorie per gli insegnanti delle scuole elementari.
Sono 179 ad avercela fatta e ad essersi guadagnati la docenza. Ma fuori dalle
liste, solo a Bari, ce ne sono ancora più di tremila. Ieri durante le nomine
c'era un clima di tensione e di preoccupazione. "Stiamo ricevendo fax ed
e-mail da tantissime persone - ha continuato la Gissi - ci hanno chiesto di
fare assemblee a tappeto in tutte le scuole, di raccogliere le firme e di
scrivere al ministro. Nessuno vuole perdere il posto che ha guadagnato in
quaranta anni di precariato e chiunque è disponibile alla mobilitazione".
Non è escluso neanche uno sciopero. Ma per quello c'è ancora tempo.
( da "Tirreno, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
NO AL MAESTRO
TUTTOLOGO Più insegnanti, più possibilità di dialogo Sono un'insegnante della
scuola primaria (elementare) in pensione da un anno, dopo aver prestato
servizio per ben 38 anni, quindi conosco bene sia il funzionamento della scuola
con il maestro unico (tuttologo), sia con un team di 2 o 3 insegnanti. A mio
avviso è migliore sotto tutti i punti di vista, il sistema in vigore fino
all'arrivo del ministro Gelmini, cioé con più insegnanti che lavorano sulla stessa classe e
questo per i seguenti motivi: i docenti avendo meno materie da insegnare, le
possono preparare e approfondire più accuratamente; con i ragazzi che hanno
difficoltà di apprendimento e comportamento, gli insegnanti del team possono
confrontarsi e discutere dei vari problemi e quindi programmare attività
specifiche per il recupero, il tutto ad esclusivo beneficio degli alunni
che sono in difficoltà; se un bambino non ha un buon feeling con l'insegnante,
cosa che accade molto spesso nei primi anni di scuola, e il maestro è unico,
per tutto l'anno scolastico il rapporto fra alunno e docente non sarà dei
migliori. Avendo invece più insegnanti quel bambino ne troverà almeno uno con
il quale i rapporti saranno migliori e perciò l'anno scolastico sarà meno
gravoso. Bisogna poi tener conto che quando un bambino arriva alla prima
elementare venendo dalla scuola materna, è già abituato ad avere vari
insegnanti e quando poi dalla quinta passerà alle medie, dove anche lì per ogni
classe c'è sempre un'alteranza di professori, il ragazzo sarà già pronto per
questo sistema scolastico. Auguro comunque, a tutti gli studenti ed insegnanti
un buon e proficuo anno scolastico. Carla Giovacchini Lucca.
( da "Libertà" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Gelmini pronta a usare la mannaia e i
sindacati si preparano a dare battaglia roma - "Taglieremo 87 mila posti
in 3 anni, il 7% della spesa, perchè la situazione è vicina al collasso".
Con una cifra che non solo supera le più pessimistiche previsioni fatte dai
sindacati nei giorni scorsi, ma è anche ben 26 volte l'ultimo numero di esuberi
previsti per Alitalia, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini
conferma: una vera e propria mannaia si sta per abbattere sulle scuole italiane
a partire da quelle elementari, fino ad oggi tra le migliori al mondo. E i
sindacati si preparano a dare battaglia. Una "forma di ammortizzatore
sociale": così il ministro vede la scuola italiana di oggi dove "il
97% delle risorse - dice - vengono spese in stipendi". Una impasse che
impedisce anche di intervenire, secondo Gelmini, sui
10 mila edifici scolastici non sicuri. Di qui i tagli perchè "non possiamo
più rimandare, non ha senso difendere lo status quo". Ma la scure,
assicura, non riguarderà gli insegnanti di sostegno e neppure il tempo pieno
che, addirittura, "riusciremo ad aumentare senza spendere più soldi".
E' poi convinta che la qualità delle elementari non diminuirà con la riduzione
dell'orario e con il ritorno al maestro unico. Un ritorno al passato che
insiste a definire "un'esigenza pedagogica precisa" e che considera
uno "spreco": "Non capisco perchè il contribuente debba pagare
tre insegnanti per una scuola primaria che funziona benissimo anche con uno
solo". Ma le rassicurazioni non sono ancora finite: "Non ho
intenzione di ridurre le ore di italiano e matematica". E ancora:
nonostante i tagli di insegnanti, la "continuità didattica sarà
garantita" per "almeno due anni" se non per "tutta la
durata del percorso". Infine con il blocco delle graduatorie restano
inutilizzate le Scuole che abilitano all'insegnamento secondario perchè secondo
il ministro era un meccanismo che "sfornava solo precari". Il piano
programmatico della "scuola secondo Gelmini"
sarà a giorni presentato ai sindacati. Enrico Panini, segretario della
Flc-Cgil, parla di una "forte e dura esigenza di mobiltazione e
lotta". E un "giù le mani dalle elementari" arriva anche dal
segretario della Cisl scuola, Francesco Scrima, che accusa il governo di voler
distruggere la "migliore scuola che abbiamo, partendo dalle nostre
eccellenze". I Cobas hanno già proclamato per il 17 ottobre uno sciopero
generale della scuola. 05/09/2008.
( da "Libertà" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Lo conferma il
rientrante direttore Armando Acri (pin) Armando Acri torna, a distanza da un
anno e mezzo, alla dirigenza dell'Ufficio scolastico provinciale (Usp) di
Piacenza. Incarico assunto ad interim, senza abbandonare la guida dell'Usp di
Parma. Un doppio ruolo che prelude l'unificazione dei due uffici:
l'ufficializzazione è attesa per la fine dell'anno. "Si tratta di
un'operazione di razionalizzazione del personale dirigente impiegato
nell'amministrazione scolastica - spiega il direttore Acri - che vede coinvolti
uffici periferici dell'Emilia Romagna, come Rimini e Piacenza, ai quali fanno
riferimento un numero di istituti scolastici più contenuto rispetto alle altre
province". "L'ufficializzazione del provvedimento, che non comporterà
alcuna penalizzazione per Piacenza, se non l'unificazione della dirigenza, sarà
contenuta nel regolamento - anticipa Acri - per la riorganizzazione degli
uffici dell'amministrazione scolastica, ed è atteso per la fine
dell'anno". Se questo accorpamento viene dato, pare di capire, ormai per
certo, non si può dire lo stesso per l'unificazione delle scuole con meno di
600 studenti, di cui ha parlato recentemente il ministro Gelmini. "Sono indiscrezioni - dice - ancora premature". Più
contingenti i problemi sollevati dai dirigenti scolastici, che proprio ieri hanno
incontrato Acri per la prima volta dalla sua riassegnazione a Piacenza.
"Entro martedì dovrebbe risolversi il problema del Casali, che ha chiesto
due insegnanti in più per l'attivazione di una prima classe. Per quanto
riguarda gli insegnanti di lingua inglese alle elementari, le richieste saranno
accontentate parzialmente: contiamo di riuscire a recuperare 7 o posti, sugli
11 chiesti dalle scuole. Per il Colombini - anticipa Acri, che ha poi
incontrato separatamente la preside, Margherita Fiengo - stiamo lavorando per
cercare di risolvere la situazione, trovando anche soluzioni alternative".
L'11 e il 12 settembre si terranno invece le "chiamate" per le
supplenze annuali ancora da attribuire, presso l'Isii Marconi. Altro
tema"caldo", le difficoltà economiche segnalate da alcuni istituti,
per il pagamento dei docenti supplenti. "Ho chiesto ai presidi di far
avere al mio ufficio le segnalazioni - afferma - prima queste comunicazioni
venivano inviate singolarmente a Bologna, ed è invece mia intenzione avere più
chiara la situazione, per poter fare una segnalazione più incisiva". Il
ritorno di Acri coincide con un momento di grande cambiamento e di poemiche per
la scuola. "Il decreto legge che introduce il ritorno al maestro unico, la
bocciatura per chi ha cinque in condotta- conclude - potrà essere accompagnato
da emendamenti, da un regolamento operativo. Passerà quindi un po' di tempo,
prima che entri in vigore. Il mio parere è che se la scuola italiana è passata
dai primi posti nella classifica dell'Ocse al 36esimo, delle ragioni ci
saranno. I nuovi provvedimenti mettono l'attenzione sullo studente, così come
aveva fatto anche il precedente Governo, che deve avere rispetto degli altri
compagni, degli insegnanti e della scuola stessa". 05/09/2008.
( da "Eco di Bergamo, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Scuola, Gelmini "Boom della spesa Via 87 mila posti" Roma Tagli
intorno al 7% della spesa ovvero meno 87 mila posti in tre anni. È lo scenario
futuro della scuola italiana descritto dal ministro per l'Istruzione,
Mariastella Gelmini. "Continuiamo a parlare di tagli, ma siamo soddisfatti
della scuola così com'è? ? ha detto durante la trasmissione "Radio
anch'io" ?. Credo che il taglio sia intorno al 7% della spesa, che vuol
dire 87 mila posti in tre anni". "Non possiamo fare finta di niente e
posticipare la soluzione di problemi che vanno acuendosi e diventando sempre più
gravi ? ha osservato il ministro ?; cominciamo allora ad affrontare i problemi
nel merito. Se nel tempo la scuola è stata utilizzata semplicemente come un
modo per creare occupazione e oggi i soldi non bastano più per pagare gli
stipendi che per altro sono bassi, che dequalificano gli insegnanti, allora io
credo che questo governo debba intervenire". Un intervento che parte, per
la Gelmini, dall'apertura del confronto con le parti
sociali "ma a condizione ? ha ribadito ? che non ci siano i veti incrociati
e la difesa dell'esistente. Si deve entrare nel merito. I numeri sono questi:
con il bilancio che va in stipendi per il 97% e con 10 mila edifici scolastici
che non sono sicuri. Occorre, quindi, investire nell'edilizia scolastica che è
disastrosa. Ma come si fa a intervenire se le risorse sono bloccate?". Da
parte loro i sindacati della scuola replicano a muso duro e bocciano senza
riserve la proposta di tornare al maestro unico per le elementari. E avvertono:
la proposta del ministro è totalmente inadeguata.
( da "Eco di Bergamo, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Papa Giovanni XXIII
"maestro inatteso" per gli insegnanti Ai docenti di religione
indicata la via del Beato Roncalli Il ministro dell'Istruzione
Gelmini interverrà a Edufest È stato dedicato alla figura di
"Angelo Roncalli, maestro inatteso" il convegno di apertura d'anno
scolastico per gli insegnanti di religione della diocesi. Affidata a don Aldo
Basso, direttore dell'Ufficio scuola della diocesi di Mantova e studioso di
Roncalli, la fine relazione ha cesellato un'immagine inedita del
pontefice del Concilio come maestro. Nel Giornale dell'Anima, Roncalli annotò
che si proponeva di "non essere maestro di politica, di strategia, di
scienza umana, ce n'è d'avanzo di maestri in queste cose. Sono maestro di
misericordia e di verità. E riuscirò per tal modo anche benemerito dell'ordine
sociale". Per brevi periodi però il futuro Papa fu effettivamente
insegnante: nel seminario di Bergamo, come docente di patrologia e storia
ecclesiastica, e (per quindici lezioni) in Laterano, prima di essere mandato in
Turchia. Un allievo, monsignor Battaglia, poi vescovo di Faenza, ricorda che
Roncalli non volle che fosse svegliato uno studente che si era addormentato nel
banco, sostenendo che toccava a lui docente "saper tenerlo sveglio".
Nel 1912 il giovane Roncalli fu l'estensore anonimo del documento dei vescovi
lombardi sulla libertà di religione nelle scuole e nel secondo dopoguerra,
nunzio a Parigi, monitorò preoccupato la situazione scolastica francese. Per
tutta la vita sacerdotale ritenne fondamentale che le parrocchie avessero un
asilo per i bambini, considerandolo la prima pietra dell'istruzione religiosa e
sostenne sempre concretamente l'asilo di Sotto il Monte. Fuori dal contesto
propriamente scolastico, Roncalli, secondo don Basso, riuscì a essere maestro
di "sapienza biblica" quella saggezza necessaria al buon governo del
secolo che il filosofo Jean Guitton gli attribuiva più che a tutti i
protagonisti del Novecento. "Semplice" è la parola che più ricorre
nei testi di Roncalli, insieme a continui richiami, soprattutto a se stesso,
alla mitezza, alla pazienza e alla carità. Umiltà "senza debolezza e
dabbenaggine" come teneva a specificare. Con il cuore mantenuto in pace
(per continua disciplina e non solo per naturale disposizione) Roncalli potè
essere anche un maestro di relazioni umane nelle difficili e spinose
circostanze nelle quali la storia e gli incarichi ai quali fu chiamato via via
lo misero. Un orecchio finissimo, attento ai ritmi e ai tempi di maturazione
del discorso gli permetteva di valutare quando parlare, che cosa tacere senza
tradire la verità, che cosa sottolineare, sfumare, scusare affinché ne
uscissero sempre "cogitationes pacis et non afflictionis", pensieri
di pace e non di afflizione, secondo le parole del profeta Geremia. Perché
avere e suscitare nell'interlocutore (magari nell'avversario) pensieri di pace
aiuta a costruire il bene per tutti. Da questa profondità di sentire nasceva
l'ottimismo di Papa Giovanni XXIII, non certo da ottusa superficialità. Era la
fede che gli permetteva di essere paziente, di tenere il punto senza prevaricare:
ciò che è l'essenza dell'essere maestro. La relazione di Aldo Basso,
applauditissima, sarà resa disponibile sul sito internet della diocesi di
Bergamo. Al convegno hanno preso la parola anche il delegato vescovile per la
scuola monsignor Vittorio Bonati, che ha portato il saluto del vescovo Roberto
Amadei e ha ricordato "come un insegnante di religione, oggi più che mai,
deve avere preparazione professionale e convinzione personale". Il
dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Luigi Roffia ha presentato ai
docenti il Patto educativo di corresponsabilità tra scuola e famiglia. "Il
documento ? ha spiegato ? è stata la risposta della scuola lombarda
all'emergere del bullismo come sintomo di un disagio più profondo. La scuola ha
chiesto aiuto e ne è nato un ragionamento che vede in prima linea gli adulti:
genitori, docenti, rappresentanti istituzionali impegnati insieme in quanto
portatori di una linea educativa comune che fa perno sui più autentici
valori". Il resto dell'incontro è stato dedicato a comunicazioni pratiche
riguardanti il nuovo anno scolastico: non è ancora chiaro il quadro legislativo
circa le ricostruzioni di carriera e trasferimenti degli insegnanti di
religione che hanno un contratto a tempo indeterminato, ha spiegato Giovanna
Chietti, dirigente vicaria dell'Usp, mentre il direttore dell'ufficio diocesano
per l'insegnamento della religione cattolica, don Michele Cortinovis, ha
affrontato le questioni tecniche e presentato un volantino plurilingue di
sensibilizzazione alla scelta. Tra le proposte di formazione offerte ai docenti
sono stati presentati anche i percorsi artistici tematici del Museo diocesano
di arte sacra Bernareggi e la notevole mostra-laboratorio internazionale di
illustrazione "Dal fuoco alla luce" che sarà inaugurata il giorno di
Santa Lucia, 13 dicembre. L'appuntamento più prossimo è però Edufest, terzo
meeting dell'educazione, che si terrà dal 16 al 21 settembre presso il
patronato San Vincenzo organizzato dalla diocesi. È stata confermata la
presenza del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini
(l'anno scorso aveva partecipato il ministro Fioroni). Tra le novità, un
servizio di orientamento scolastico per classi e individuale e i laboratori per
docenti di "Philosophy for children" tenuti dal prof. Fulvio Manara,
una metodologia didattica messa a punto dall'americano Lippmann per favorire il
pensiero riflessivo nelle varie età scolari. Susanna Pesenti.
( da "Adige, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
ROMA - Nella scuola
ci sarà un taglio intorno al 7% della spesa che si traduce in 87 mila posti in
tre anni. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione
Mariastella Gelmini ribadendo che razionalizzare la spesa è un percorso obbligato.
"Occorre reinvestire ma se non ci sono risorse come si fa? Come si fa a
investire nel merito se il 97% delle risorse è bloccato negli stipendi?"
Ha osservato il ministro sottolineando come, ad esempio 10 mila edifici che non
sono sicuri avrebbero bisogno di investimenti. Intanto il ritorno del
maestro unico non compromette la "tenuta" del tempo pieno che, anzi,
verrà esteso a più classi; non c'è stato nessun "blitz" visto che era
tutto già scritto nel ddl del primo agosto; le nuove norme entrano in vigore
nel 2009 e dunque c'è tutto il tempo per confrontarsi. Il ministro Gelmini ha cercato di rasserenare gli animi, ma le
perplessità dei sindacati non solo restano ma addirittura crescono. E gli
scudi, che hanno accolto l'introduzione nel decreto legge su condotta e voti
anche di una norma per il ripristino del maestro unico, non vengono affatto
abbassati. 05/09/2008.
( da "Libertà" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Di GIANCARLO LAMBRI*
Sono stato anch'io bambino. Come tanti ho avuto la maestra unica in classe
prima, fino alla terza, ma non ho ricordi nitidi. Ricordo molto bene gli anni
della quarta con il maestro Cavalli e la quinta con il maestro Genesi. Il
maestro Cavalli era molto serio e severo e, per mantere la disciplina, usava
una bacchetta di bambu' che ti calava con vigore sulle mani stese sul banco
(con grande dolore del malcapitato). Per fortuna mi e' capitato poche volte.
L'anno dopo il maestro Cavalli non c'era piu' perche' era diventato Direttore e
noi pensammo che per fare il Direttore bisognava saper usare la bacchetta di
bambu'. Al suo posto il maestro Genesi che aveva un altro stile: amava
dialogare con gli alunni e noi ci sentivamo piu' felici. Ci faceva studiare
parecchio e ci preparo' all'esame di ammissione alla Scuola Media
accompagnandoci con la sua auto fino a Monticelli. Fummo promossi tutti!
Ricordo che le materie in pagella erano poche (Italiano, Matematica, Storia con
Geografia e Scienze, Disegno, Religione, Attivita' manuali, Educazione fisica).
Si faceva soprattutto Italiano e Matematica con compiti ogni giorno. Aspettavo
con ansia la primavera perche' si celebrava la Festa degli Alberi ed io ero uno
degli addetti a scavare la buca per mettere l'alberello: almeno si faceva
qualcosa di diverso. Nel canto invece ero un disastro: non ho mai capito se il
buon Dio si era dimenticato di me o gli insegnanti negli anni precedenti si
erano dimenticati di insegnarmi le basi della musica. Sta di fatto che non ho
mai partecipato al Coro della scuola e tantomeno alle recitine di Natale. Oggi
a scuola si fanno tante uscite e gite; noi andavamo a piedi dalla scuola alla
chiesa all'inizio e alla fine dell'anno: queste erano le nostre gite! Non ho
mai saputo che cosa fosse il lavoro di gruppo, l'attivita' di laboratorio, il
recupero. I bambini lenti o svogliati nell'apprendimento erano definiti
comunemente "asini" cioe' "animali" e venivano scherzati da
tutti in primis dagli insegnanti. Chi poi aveva grosse lacune finiva nella
classe differenziale, che noi chiamavamo la classe dei "deficienti" o
veniva bocciato anche per piu' anni di seguito. I genitori di questi
malcapitati spesso cercavano di ingraziarsi il favore del maestro offrendogli
come omaggio cio' che producevano: uova, polli, capponi ecc. Di educazione
fisica mi ricordo le grandi giocate a rubabandiera nel cortile della scuola con
fondo in ghiaia. Di palestra ovviamente neanche a parlarne, di sport neanche
l'ombra. Stavamo a giocare all'aperto anche d'inverno e nessuno si ammalava
perche' eravamo tosti ma con le ginocchia perennemente sbucciate. Dodici anni
dopo vinco il concorso Magistrale e prendo servizio in una scuola prefabbricata
nella periferia milanese quartiere Lorenteggio.Era l'ottobre del
( da "Libertà" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
I principi della
piscina Sono diventati in breve tempo il sogno segreto di tutte quante le
ragazze del piacentino, scalzando Raul Bova e Brad Pitt dalla cima dei sex
symbol più desiderati dalle donne. Stiamo parlando ovviamente dei nostri dieci
finalisti, i combattenti del bordo vasca che hanno dato vita ad
un'entusiasmante lotta fatta di tagliandi, tuffi in acqua ed improponibili
piadine con il solo scopo di conquistare un posto fisso sul podio finale. E
chi, dopo queste cladissime settimane di gioco, potrà forse scordare i loro
nomi? Basta dire Marco Gargiulo per vedere brillare uno smagliante sorriso sul
volto delle sue numerosissime fan. D'altronde, come ci ha rivelato il fratello
dell'aspirante Mister, Marco ha saputo conquistare il popolo rosa della piscina
di San Giorgio con i suoi manicaretti preparati con tanto amore: una tattica
vincente, quella del nostro barista. Le teen ager, invece, hanno ufficialmente
tolto le fotografie di Zac Efron dai loro diari per far spazio ai nostri baldi
giovani: i tenebrosi Iulian Toporas e Nikita Raoul Berlincioni hanno fatto
strage di cuori con il loro broncio cinematografico, mentre i sorridenti Filippo Antozzi e Jonathan Gelmini hanno conquistato
l'affetto delle più romantiche. Dei veri latin lover, i nostri Mister. La
piscina di Podenzano, invece, ha dovuto dividere le proprie preferenze tra i
suoi due rappresentanti maschili: Simone Bettini ed il calciatore Jonatha
Coschignano hanno così dato origine ad una disputa civile come non si vedeva
dai tempi di guelfi e ghibellini. Che vinca il migliore. Mohamed "
Rex" Rezk e Paolo Tinelli, poi, sono stati in assoluto le più grandi
sorprese degli ultimissimi giorni di gara: dal fondo della classifica, infatti,
si sono catapultati in top ten grazie alle prove affrontate con simpatia e
coraggio durante la festa di metà gioco a Castelsangiovanni. Aveva ragione
Gerry Scotti: only the brave. E mentre il bibliotecaio di Fiorenzuola Tommaso
Grasso continua a ghignare dall'alto con il suo sorriso beffardo, noi vi
invitiamo tutti quanti al gran galà conclusivo di questa combattutissima
edizione 2008 di Miss & Mister Piscina. L'appunto è per domani sera
all'Avila di Rivalta: non perdete l'unica occasione che avrete di conoscere dal
vivo tutti quanti i piscinari dei vostri sogni. Vi aspettiamo numerosi. E
numerose. Filippo Piva 05/09/2008.
( da "Unita, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Il ministro
dell'Istruzione "benedice" i tagli di Tremonti. I sindacati: sarà
scontro Consumi, le famiglie hanno perso in pochi mesi il 3 per cento del
potere d'acquisto Senza neppure battere ciglio (figuriamoci una protesta) la
ministra all'Istruzione Mariastella Gelmini ha accompagnato la scure calata da Tremonti sulla scuola
pubblica. I conti al governo non tornano? C'è da tagliare le spese? È logico,
ha spiegato Gelmini a Radio Anch'io, far dimagrire la scuola di tutti. Una bella
sforbiciata che, spiega senza fare una piega la ministra, cancellerà 87mila
posti nei prossimi tre anni. "Ben il 7% della spesa"
sottolinea con un certo orgoglio. In calo i consumi degli italiani. Il potere
d'acquisto, secondo la Coop, è calato del 3%. alle pagine 2 e 3.
( da "Unita, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Di Maristella
Iervasi/ Roma / Segue dalla prima Ma per lui, come per tutti gli altri
specializzandi del corso biennale 2007-
( da "Unita, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
/ Roma HA PARLATO
dai microfoni di Radio anch'io snoccialando una per una le scelte di politica
scolastica scritte nel decreto. Ha smentito il blitz sul maestro unico
sostenendo che "le proposte erano le stesse" di quelle presentate a
fine agosto. Neppure per un attimo ha difeso la scuola che dovrà governare: il
ministro Mariastella Gelmini ha "sposato" la
scure Tremonti sull'Istruzione senza battere ciglio. Senza minacciare le
dimissioni come faceva persino Letizia Moratti. "L'obiettivo del governo
Berlusconi - ha detto ai telespettatori di Radiouno - è raggiungere il pareggio
di bilancio entro il 2011". Della serie, perché meravigliarsi se la scuola
e chi la frequenta (studenti, insegnanti e bidelli) ne faranno le spese?
"Si parla tanto di tagli alla scuola - ha precisato la ministra -. Ma
siamo soddisfatti così com'è?. È un taglio che vuol dire 87mila posti in meno
in 3 anni, il 7% della spesa, ha sottolineato senza un fremito. E subito si è
alzato di parecchio il tiro di scontro con le parti sociali. Tant'è che Enrico
Panini, segretario della Flc-Cgil dice: "La Gelmini
tenta di rassicurare, in realtà alimenta ulteriormente l'esigenza di una forte
e dura iniziativa di mobilitazione e di lotta". Mentre il Cobas fissa il
primo sciopero: 17 ottobre. Contro il maestro unico. Microfoni aperti, oltre
3000 e-mail dei radioascoltarori. Quesiti nel merito vengono posti anche dal
professor Giuseppe Bertagna, dal ministro ombra Maria Pia Garavaglia e dal
responsabile della Uil-scuola Massimo Di Menna. In tutt'Italia, genitori e
insegnanti sono con l'orecchio incollato alla radio. Ma la Gelmini
sembra muoversi come un'elefante in una cristalleria. "Non possiamo far
finta che le cose funzionino e condannare il paese ad una scuola senza futuro.
Se essere conservatori vuol dire tornare alla scuola del decoro e dell'ordine,
allora io sono una conservatrice - dice -. Perché sono per una scuola che
tratti i ragazzi non come scatole vuote. La qualità non si migliora con più ore
di lezione e più soldi". E subito dopo "attacca" la compresenza
in aula per la restaurazione. "Strana scelta quella del modulo alle
elementari - ha aggiunto la responsabile dell'Istruzione -: fu introdotta nel
momento in cui diminuivano gli alunni". Per poi sentenziare:
"L'Italia è diventata il regno dei progettifici e della
multidisciplinarietà. Occorre tornare invece ad insegnare bene la matematica,
l'italiano: poche cose ma bene, come accade negli altri paesi del mondo. I
nostri insegnanti lo sanno fare". Dunque, ecco pronta la sua ricetta per
dimagrire con grande benificio sul risparmio: maestro unico. "Perché pagare
3 insegnanti per una scuola primaria che funziona bene con uno solo? - ha
sottolineato più volte il ministro -. Noi vogliamo garantire libertà di scelta
alle famiglie. Si toglie solo la compresenza degli insegnanti in classe, ma non
verrà meno il tempo pieno. Anzi, lo aumenteremo e lo miglioreremo senza
spendere più soldi. Il governo Berlusconi si rende conto che molte madri
lavorano". E la domanda di Mario da Arezzo che si professa di
centrosinistra e vuole sapere come il ministro intende "selezionare"
gli insegnanti della primaria, resta inascoltata. La Gelmini preferisce rispondere al quesito sul sostegno, promettendo che
il rapporto resterà quello di un insegnante ogni due aluni diversamente abili.
Per Panini, segretario della Federazione dei lavoratori della conoscenza, la Gelmini "dice cose non vere". Tempo pieno: "in
realtà lo cancella". Maestro unico: "Infondata l'esigenza pedagogica:
le indagini internazionali danno risultati opposti a ciò che sostiene la
ministra". E ci va duro anche Francesco Scrima, il segretario della
Cisl-scuola: "Giù le mani dall'elementare. Quella riforma non è nata da
politiche occupazionali". ma.ier.
( da "Unita, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Politici ed
economisti tornano a discutere delle grandi sfide globali a un anno
dall'esplosione della crisi subprime che ha modificato profondamente lo
scenario mondiale portandolo sull'orlo della recessione economica. Al Workshop
Ambrosetti di Cernobbio, alla sua trentaquattresima edizione, l'usuale vasta
rappresentanza di personalità italiane e internazionali affronterà, nei tre
giorni dell'evento, i principali temi dell'economia e delle relazioni
internazionali, con una attenzione particolare agli sviluppi scientifici e
tecnologici e a uno dei temi più caldi al momento, quello del futuro del
sistema del trasporto aereo in Italia e Europa. Nel corso della prima giornata
dove è prevista, fra gli altri, la presenza del presidente dell'Autorità
nazionale palestinese Abu Mazen e del presidente israeliano Shimon Peres oltre
a personalità del mondo scientifico e accademico. Particolarmente atteso anche
l'arrivo del numero due della Casa Bianca Richard Cheney, nell'ambito della sua
visita in Italia che si protrarrà fino al 10 settembre. La
mattinata di domenica infine sarà focalizzata alla situazione italiana con la
presenza di numerosi ministri, sindacalisti e politici tra i quali il
segretario Cgil Guglielmo Epifani, i ministri Brunetta, Maroni, Gelmini, il presidente degli industriali Emma Marcegaglia, Piero Fassino
e Walkter Veltroni, segretario del Pd.
( da "Adige, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Scuola, la controriforma della Gelmini Maestro
unico, indietro di 50 anni LUCIA COPPOLA Ho vissuto di persona l'esperienza
dell'insegnante unico e poi il tempo pieno e la scuola dei moduli, e di gran
lunga questa apparve come la migliore. Hanno preso corpo e significato le
cosiddette "tre educazioni" (educazione all'immagine, educazione al
suono e alla musica, educazione motoria). Ci fu modo di inserire i
bambini diversamente abili, di rispondere ai cosiddetti bisogni speciali, di
occuparsi dei bambini stranieri e di tutti coloro che necessitavano di un
lavoro individualizzato. Si poté educare i bambini alla cultura offerta dal
territorio, un libro privilegiato da leggere e conoscere: visite a mostre e
musei, attività sportive, laboratori artistici, attività naturalistiche.
Infatti, alcune ore di compresenza tra insegnanti consentivano di uscire dalla
scuola. Ma perché, senza neppure accorgermene, sto parlando al passato? La
risposta, ahimè, sta nelle proposte, che diventeranno legge a partire dal 2009,
di cancellare con un colpo di spugna, all'insegna dell'ignoranza e della
superficialità, quest'universo di lavoro che è stato il mio mondo e la storia
di tanti di noi, semplici ma volonterosi insegnanti, di tante famiglie che
hanno apprezzato e negli anni ci sono state vicine, ma soprattutto dei bambini
che hanno compiuto con noi questo pezzo di strada all'insegna della libertà,
dello spirito critico, della fantasia, dell'immaginazione, dell'acquisizione di
competenze. Come potrà questa assurda riforma che ci riporta indietro di
cinquant'anni rispondere alle attuali esigenze di istruzione ed educazione, ma
anche ad un'idea di scuola "sociale", pubblica, di tutti e per tutti,
che contenga, protegga, risponda ai bisogni delle mamme lavoratrici e delle
nuove famiglie? Ci propongono, o meglio, impongono, una scuola al risparmio di
risorse e di idee, con un tempo limitato, con insegnanti soli e demotivati, che
hanno accumulato negli anni mansioni plurime alle quali non potranno più
rispondere per l'ansia di riempire quaderni e zucche. Una scuola in cui sparirà
il confronto perché non ci sarà più tempo, la programmazione perché non sarà
più funzionale a niente, la voglia di ridere e anche di giocare, il piacere di
svolgere il proprio lavoro con pienezza e soddisfazione. Ho passato questi
ultimi giorni di vacanza al telefono con colleghi e colleghe, per lo più
disperati, immalinconiti, tristi. Non è questo ciò per cui ci siamo spesi, io
sono al mio trentaseiesimo anno di lavoro, ogni giorno: quando incrociavamo gli
occhi dei nostri bambini, attenti, curiosi, timorosi all'inizio e poi
fiduciosi. Perché c'era il tempo per conoscersi e parlare, per imparare gli uni
dagli altri, per raccontare e raccontarsi. In compenso avremo delle belle
divise, camicetta, cravatta e gonnellina in tinta: fondamentali per una scuola
di qualità. E voti sicuri, quelli dei numeri, che non lasciano spazio a dubbi e
interpretazioni (e questo sarebbe il minimo). E poi il voto in condotta che
farà media e, per la prima volta nella storia della Repubblica, potrà essere un
cinque, con il quale la bocciatura è assicurata. Recupero, possibilità di
intervenire per migliorare lo stato delle cose (stiamo parlando di minori),
interventi mirati riabilitativi, lavoro con le famiglie: tutto ciò
evidentemente non è importanti per l'ineffabile ministra Gelmini.
Quello che conta è punire. Per fortuna il presidente Dellai sta rispondendo picche
quantomeno sulle ultime questioni. E la nostra autonomia ci aiuterà, ma per
quanto, a fronteggiare questo vuoto intellettuale e culturale. Ma alla nefasta
introduzione del maestro unico sarà possibile opporsi? E cosa faranno allora
tutti questi bambini abbandonati nei pomeriggi alle cure di baby-sitter (ormai
molti nonni e nonne lavorano) o, nella peggiore delle ipotesi, a se stessi.
Allora forse i genitori si accorgeranno che le promesse fatte in campagna
elettorale dall'attuale governo non andavano proprio nell'interesse dei
cittadini. Già, perché si propone anche di trasformare le scuole pubbliche in
Fondazioni, con contributi privati e relativa voce in capitolo su assetti,
metodologie, contenuti dell'insegnamento. E insegnanti, naturalmente. Che nel
frattempo saranno ridotti di due terzi e laveranno i vetri agli incroci.
Sindaci sceriffi permettendo. Ma che bel Paese! Buon anno scolastico a tutti e
a tutte. E coraggio! Ce ne vuole tanto. Lucia Coppola È presidente del
Consiglio provinciale dell'Istruzione e insegnante 05/09/2008.
( da "Adige, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Lo scontro Provincia
e Ministero, due visioni opposte I motivi di scontro Sono stati diversi i punti
di frizione in questi anni tra il Ministero dell'istruzione e la Provincia, che
sull'istruzione ha competenze primarie. I voti alle
elementari Il decreto del ministro Gelmini introduce
da subito i voti al posto dei giudizi anche alle elementari. Secondo Dellai è
meglio evitare cambi. Con il 5 non si passa Roma propone il cinque in condotta
come motivo di bocciatura. Per Dellai è uno strumento da utilizzare in scuole
turbolente, non certo in Trentino. Maestro unico Dall'anno prossimo il
Ministero vuole ritornare al maestro unico alle elementari. Esami di
riparazione L'ex ministro Fioroni aveva reintrodotto gli esami di riparazione
che, invece, in Trentino non ci sono. 05/09/2008.
( da "Adige, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Irene
viola È sbagliato non recepire in Trentino la figura del maestro unico alle
elementari, il voto in condotta e gli esami di
riparazione a settembre irene viola È sbagliato non recepire in Trentino la figura
del maestro unico alle elementari, il voto in condotta e gli esami di
riparazione a settembre. Lo ha ribadito ieri la Lega Nord, per la quale erano presenti il
candidato presidente alle provinciali di ottobre Sergio Divina, l'onorevole
Maurizio Fugatti e i docenti Marcello Delucca, insegnante di lingue
all'Istituto Rosmini di Mezzolombardo e il neopensionato, da tre giorni e mezzo
come ha specificato, l'ex preside Guido Calliari. "Una scelta sbagliata
non nel merito delle competenze ma sul piano politico" ha chiarito
Fugatti, aggiungendo che ha livello nazionale il 97% del bilancio dedicato alla
scuola è assorbito dagli stipendi del corpo docente. "Sono anche
favorevole al mantenimento delle pluriclassi con il maestro unico, una
soluzione che ho sperimentato anch'io come allievo e che ritengo non mi abbia
danneggiato" ha aggiunto l'onorevole. Per Sergio Divina è necessaria una
inversione di rotta nella gestione della scuola trentina. "Non bisogna
pensare in termini ragionieristici" ha affermato il senatore. "Il
maestro unico è una garanzia anche se i numeri sul territorio dovessero venir
meno". Per il candidato presidente la ricetta per una scuola diversa passa
attraverso standard formativi elevati per gli insegnanti e sicurezza per le
famiglie. "È necessario rassicurare le famiglie che il loro modo di
educare i figli verrà trasferito dentro le scuole. Inoltre deve essere concessa
alle famiglie la possibilità di scegliere il modello di scuola, pubblica oppure
privata, garantendo selettività nella preparazione dei docenti, un loro
adeguato riconoscimento economico e anche il loro rispetto da parte degli
allievi, cosa che viene garantita con la reintroduzione del voto
in condotta". Sulla formazione del corpo docente Divina ritiene che
debba passare attraverso l'attualità tecnologica e il modello d'impresa.
"Gli insegnanti dovrebbero essere formati nelle imprese, per garantire
agli studenti capacità immediatamente spendibili sul mercato". Concretezza
e recupero della manualità e parificazione sociale degli studenti sono altri
due aspetti del pensiero del senatore. "Sarei favorevole alla
reintroduzione del grembiule o uniforme, che annulla le differenti estrazioni
sociali. E poi mi ispiro a Mauro Corona quando dice che è necessario recuperare
la manualità, l'arte di lavorare concretamente con le mani per esprimere
appieno tutte le potenzialità dello studente". Delucca ha sostenuto che la
maggioranza del corpo docente trentino sarebbe favorevole alla riforma, negata
invece da Dellai, mentre per l'ex preside Calliari la reintroduzione del voto in condotta favorirebbe una presa di coscienza dei
giovani sul senso del limite. "Solo pochi giorni fa, dopo aver dato
( da "Adige, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Roberta boccardi r
roberta boccardi r.boccardi@ladige.it "Riesumare il maestro unico degli
anni '50 e '60 è fuori da ogni logica, ma certamente l'idea
di riforma del ministro Gelmini non è questa. C'è invece, a mio parere, la volontà di recepire
quello che in parte si sta già verificando, con il ritorno alla figura
dell'insegnante prevalente nelle scuole primarie". Agostino Toffoli,
dirigente dell'istituto comprensivo Trento 5, prende le distanze dal coro di
chi, sul ritorno all'insegnante unico, vuole estremizzare. E avverte:
"A fare i primi della classe a volte si rischia di restare indietro, e
questo non possiamo permettercelo". Meglio i moduli con tre insegnanti per
classe o il maestro unico? Intanto c'è da dire che dal '90 in poi c'è stata una
notevole evoluzione, il risultato è stato un'interpretazione molto flessibile
del modello originale che prevedeva tre insegnanti su due classi. Anche nelle
classi a tempo pieno sono stati adottati moduli organizzativi che via via hanno
ridotto il numero degli insegnanti. Però oggi nelle scuole elementari
s'insegnano anche inglese, tedesco, informatica, musica... Attualmente, né in
Trentino, né in Italia, esistono classi dove c'è un insegnante unico;
quantomeno c'è l'insegnante di religione e c'è quasi sempre un insegnante di
lingua straniera. L'insegnante tuttologo, che si occupa di tutte le discipline,
di fatto non esiste. Ma su tutto il territorio nazionale, in misura maggiore o
minore, sono stati adottati moduli organizzativi che danno un peso maggiore, in
termini di responsabilità disciplinare e di presenza in fisica, ad un solo
insegnante. Quindi in sostanza c'è già questa figura di riferimento in classe?
Questa figura dell'insegnante prevalente è diffusa soprattutto dove, per vari
motivi come a Trento, spesso si è dovuto fare i conti con problemi di organico;
ci sono molte situazioni dove già adesso uno degli insegnanti è esclusivo di
quella classe, mentre gli altri operano su più classi. Il maestro unico del
ministro va in questa direzione? Secondo me l'ipotesi che può avvicinarsi di
più alle dichiarazioni del ministro, data la situazione, è che avremo più
insegnanti esclusivi per classe con la permanenza di almeno alcune figure di
insegnanti specialisti in alcune materie, come musica, lingue straniere,
educazione fisica e naturalmente religione perché lo prevedono le norme
concordatarie. Quindi il maestro unico non va preso alla lettera? Non credo che
nella testa del ministro Gelmini ci sia questa
estremizzazione. C'è la volontà, e io penso che questa abbia delle buone
ragioni, e in parte è già stata recepita in molte scuole, di non creare una
girandola di insegnanti intorno agli alunni soprattutto nella fascia d'età più
giovane, perché questo provoca, è dimostrato, problematiche di disorientamento
e relazionali. Introdurre troppe variabili, a volte, non è la scelta la giusta.
Se la logica è quella di diminuire le figure di riferimento per gli alunni può
essere condivisa, se la logica è di fare operazioni manichee esclusive non può
essere condivisa. È giusto bocciare con il sette in condotta, che poi è un
cinque? Scendiamo su un terreno scivoloso e minato, perché la motivazione
esiste: per dare più serietà e rigore all'insegnamento e al rapporto educativo
come esigenza fondamentale in una società disgregata. Questa è un'esigenza
assolutamente giustificata e legittima oggi, con la scuola schiacciata tra
individualismi esasperati che fanno riferimento alla famiglia soprattutto in
termini giustificazionisti. C'è bisogno di maggior rigore, è sugli strumenti
che si può discutere: il 7 in condotta alle elementari secondo me non ha senso,
ma che le scuole vengano sollecitate ad essere più impegnate sul versante
disciplinare mi sembra una giusta operazione che oggi dovrebbe essere fatta a
livello politico e sindacale. Sì anche agli esami di riparazione? Sono a
favore, trovo che la finzione dei corsi di recupero, e dei percorsi che solo in
provincia di Trento sono stati accreditati come valvole sufficienti per
recuperare percorsi di studio compromessi, sia un'operazione demagogica. Ma
evidentemente non possiamo puntare solo sugli esami di riparazione per
riportare gli studenti sul binario dell'impegno. Come sta la scuola trentina?
In Trentino siamo ancora in una situazione favorevole, e questo è merito di chi
ha saputo gestire la scuola nella nostra provincia negli anni scorsi, ma
abbiamo purtroppo anche noi forti carenze e punti di debolezza che si fa di
tutto per nascondere. Lo scarso interesse che dalla campagna elettorale si
rileva rispetto al tema dell'istruzione credo sia un sintomo molto pericoloso.
A volte pensando di essere i primi della classe tendiamo ad essere più
conservatori degli altri, meno aperti all'innovazione. È questo è un rischio
che non dobbiamo correre. 05/09/2008.
( da "Adige, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Alle casse del
Ministero, ora quasi interamente impegnate (97 per cento) per il pagamento
degli stipendi a maestri e professori Sì al voto in condotta
Secondo la Lega nord il ritorno al vecchio modello dell'insegnante unico alle
elementari è positivo perché, tra le altre cose, garantisce un certo risparmio
alle casse del Ministero, ora quasi interamente impegnate
(97 per cento) per il pagamento degli stipendi a maestri e professori. I
risparmi potrebbero essere utilizzati per investimenti in grado di migliorare
la scuola. Il voto in
condotta, invece, garantirebbe agli
insegnanti uno strumento in più per mantenere la disciplina e il rispetto in
classe 05/09/2008.
( da "Adige, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Cgil Riforma vecchia
di 50 anni "A quando l'esercito a scuola?" "L'accelerazione impressa dal ministro Gelmini che ha
voluto anticipare l'introduzione del maestro unico, conferma il giudizio
fortemente negativo che la Flc Cgil dà sull'operato del governo di destra
nazionale. Senza nessun confronto parlamentare e nessun dialogo con gli addetti
ai lavori, la ministro riesuma un modo di fare scuola vecchio di cinquant'anni:
il maestro unico, tuttologo". Oltre al contenuto della proposta,
Gloria Bertoldi, boccia anche il metodo adottato dal ministro che non ha
approfondito un intervento così pesante con tutte le componenti in causa.
"A questo punto - conclude la nota della Flc Cgil - sorge spontaneo
chiedersi: a quando l'esercito nelle scuole per sedare le zuffe dei ragazzi o
le discussioni un po' più accese del solito dei collegi docenti?"
05/09/2008.
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Corriere
del Mezzogiorno - LECCE - sezione: LECCE - data: 2008-09-05 num: - pag: 11
categoria: BREVI Dal 2009 arriva il maestro unico Dall'anno scolastico
2009-2010 nelle scuole sarà reintrodotto il maestro unico, come previsto dal
decreto Gelmini. Molti
insegnanti protestano.
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Corriere del Mezzogiorno
- LECCE - sezione: LECCE - data: 2008-09-05 num: - pag: 11 categoria:
REDAZIONALE Il caso Perulli, preside del De Amicis "Siamo senza aule, no
al tempo pieno" LECCE - Il maestro unico rischia di portare indietro di
venti anni la scuola primaria. Il nuovo decreto annunciato dal Ministro per la
Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, ha
generato più preoccupazione che consensi tra i docenti delle scuole elementari
salentine. Non è in questo modo, insomma, che si risolvono i problemi, come
sottolinea anche Angela Perulli, dirigente scolastica del IV plesso che
comprende gli istituti "De Amicis" e "San Domenico Savio".
"I problemi sono altri. A Lecce, come in gran parte del Mezzogiorno, si
registrano gravi carenze strutturali, che ci impediscono di viaggiare alla
stessa velocità delle scuole del Nord", dice. A cosa si riferisce, in
particolare? "Non possiamo garantire la scuola a tempo pieno ai nostri
studenti. Questo è un grosso problema, perché molte famiglie ci chiedono questo
tipo di servizio. Che non possiamo fornire, perché nelle nostre scuole mancano
gli spazi attrezzati. Lo scorso anno speravo di poter avere almeno due sezioni
a tempo pieno, ma non abbiamo avuto le autorizzazioni necessarie". Come vi
state regolando? "Ci riproveremo, perché di questi tempi in molte famiglie
lavorano entrambi i genitori e dunque la scuola a tempo pieno è diventata una
necessità. Purtroppo il "De Amicis" è stato ulteriormente
depauperato, visto che ci sono state sottratte 5 aule, che dovrebbero essere
destinate alla realizzazione di un Museo di arte sacra ". In questo
contesto, cosa comporterà il ritorno al maestro unico annunciato per il 2009?
"E' un colpo cuore, per quei docenti, come la sottoscritta, che hanno
sempre creduto nell'organizzazione modulare. Anche gli insegnanti si sono
formati con nozioni finalizzate ad un certo tipo di insegnamento. La decisione
del Ministro è solo un espediente per apportare dei tagli alla spesa pubblica.
Non riesco a vedere altre motivazioni e questa mi sembra una decisione assurda.
Perché la scuola primaria è il fiore all'occhiello dell'istruzione in Italia. I
tagli, eventualmente, andrebbero apportati ad altri livelli". Nelle scuole
salentine ci saranno ripercussioni anche per il posto di lavoro degli
insegnanti? "Inevitabilmente sono a rischio gli ultimi arrivati, anche se
io mi auguro che alla fine non siano gli insegnanti a dover pagare le
conseguenze di questi provvedimenti". Cosa pensa, invece, del 5 in
condotta che comporta la bocciatura dell'alunno? "Anche questa mi sembra
una decisione fuori luogo. Oggi ai ragazzi vengono a mancare dei punti di
riferimento, il cinque in condotta è qualcosa che si avvicina ad una spedizione
punitiva, che sicuramente non aiuta i bambini in condizioni di disagio. Nel
nostro plesso abbiamo anche 49 ragazzi di etnie diverse e la realtà non è
uguale per tutti. Bisogna rendersi conto che un Paese civile, per definirsi
tale, deve investire sui propri figli e sulle intelligenze ". Marco Errico
\\ Ce ne hanno sottratte cinque perchè dovrebbero ospitare il Museo di arte
sacra.
( da "Tempo, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Stampa Ora
l'edificio si candida ad essere il più sicuro d'Italia, visti gli accorgimenti
usati per la sua costruzione Suona la campanella della "Jovine"
Antonella Salvatore SAN GIULIANO DI PUGLIA Suona la campanella alla nuova
"Jovine" di San Giuliano di Puglia. Il prossimo 15 settembre apre la
nuovissima scuola nel paese divenuto drammaticamente il simbolo del terremoto
in Italia. Sarà intitolata alla memoria dei 27 bambini e della maestra Carmela
Ciniglio, rimasti uccisi nel crollo della elementare in quel terribile 31
ottobre del 2002. La struttura si candida ad essere l'edificio più sicuro
d'Italia, visti i numerosi accorgimenti utilizzati durante la costruzione. E
per l'importante occasione del "taglio del nastro" non mancherà, come
già annunciato di recente, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio
Berlusconi. Il Premier sarà accompagnato per l'occasione dal Ministro
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Mariastella
Gelmini, proprio in questi giorni impegnata nella riforma della scuola,
comprese le classi elementari nelle quali tornerà il maestro unico. Particolare
soddisfazione è stata espressa dal Sindaco del paese, Luigi Barbieri, che segue
sempre da vicino i complessi lavori legati alla ricostruzione della zona
abitata, degli edifici pubblici e privati. La nuova "Jovine" è
stata realizzata nella parte alta del paese in via di ricostruzione. Per
edificarla sono state utilizzate le più moderne tecnologie antisismiche e nel
pieno rispetto degli standard di sicurezza imposti dall'Unione Europea. Per
tale motivo, si candida ad essere la scuola più sicura d'Italia. La struttura
ospiterà i 99 alunni delle tre scuole di primo grado di San Giuliano: scuola
d'infanzia, scuola primaria e scuola secondaria. Il progetto si inserisce in
uno spazio generale che ospiterà anche laboratori, un museo ed una piscina.
"L'apertura della nuova scuola di San Giuliano rappresenta il momento più
importante della ricostruzione - ha dichiarato il primo cittadino Luigi
Barbieri - Il luogo, simbolo di una tragedia che non potremo mai dimenticare,
diventerà il luogo simbolo della rinascita della nostra comunità. Siamo tutti
in attesa dell'apertura, in particolare lo sono i nostri ragazzi che finalmente
potranno tornare a svolgere l'attività didattica in una scuola vera e,
soprattutto, sicura".
( da "Tempo, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Stampa Sepino I genitori
chiedono l'apertura della nuova scuola SEPINO La nuova scuola è pronta. O
meglio manca giusto qualche lavoretto esterno. Ma gli alunni di Sepino anche
quest'anno entreranno nelle aule della vecchia "Gino Volpe". Per
questo il Comitato Scuole Sicure di Sepino, coordinato da Lucia Pezzente, con
un documento inoltrato alle maggiori istituzioni regionali e nazionali (tra gli altri il Ministro Gelmini, Il
Governatore Michele iorio, il Capo della Protezione Civile Bertolaso), ha
chiesto alle autorità "un intervento tempestivo ed efficace per consentire
l'apertura della nuova scuola superando dubbi e preoccupazioni, permettendo
così il rientro a Sepino di diversi alunni che i genitori per paura hanno
spostato in altri comuni". "La richiesta è stata inoltrata -
si legge nel comunicato - poichè lo scorso anno il vecchio edificio è stato
riaperto nonostante non fossero intervenuti lavori di risistemazione e messa in
sicurezza. Il vecchio istituto - continua la nota - necessita di lavori di
adeguamento come si evince dalle numerose note presentate dagli esperti che
hanno "studiato" la struttura". Gli alunni, negli anni
successivi al terremoto, prima di tornare alla "Volpe" sono stati
dislocati in varie strutture: la materna al Museo di Altilia, le medie al Convento
e le elementari in un locale sito nella piazza principale del paese. Cos.San.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Il Sole-24 Ore
sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2008-09-05 - pag: 21 autore: Oggi a Cernobbio
il vicepresidente Usa Forum Ambrosetti apre con Cheney Vittorio Da Rold MILANO
Sarà fin dall'inizio dei lavori in linea con le aspettative di chi vuol volare
alto e ricca di confronti ambiziosi su politica ed economia la
trentaquattresima edizione del Workshop Ambrosetti, che si apre oggi a
Cernobbio. Sono previsti interventi di altissimo livello, tra cui il
vicepresidente degli Stati Uniti, Richard Cheney, che sarà in Italia da oggi,
nell'ambito di un tour che lo ha portato in Azerbaigian, Georgia e Ucraina.
Cheney ripartirà poi alla volta di Roma, dove lunedì sarà ricevuto dal
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e martedì dal premier Silvio Berlusconi.
Il primo dibattito di oggi, dopo il discorso d'apertura di Alfredo Ambrosetti,
sarà tra Jim O'Neil di Goldman Sachs e Kenneth Rogoff di Harvard. Seguirà il
confronto Peres-Abu Mazen e poi si passerà a discussioni su energia e clima con
il commissario Ue per l'Energia Andris Piebalgs. La mattinata di domani sarà
dedicata all'Europa e a aprire i lavori sarà l'ex eurocommissario Mario Monti,
presidente della Bocconi, mentre il primo dibattito sulla competitività vedrà
il commissario Almunia, il presidente Bce Trichet e il ministro delle Finanze
francese, Christine Lagarde. Sarà poi la volta del discorso di Dick Cheney
ancora top secret ( probabile che parli della "U.S.pipeline
diplomacy", la diplomazia Usa degli oleodotti). La presenza di Cheney, del
commissario per l'Energia Andris Piebalgs e dei maggiori esponenti del mondo
politico, economico e editoriale italiano ed internazionale a Cernobbio – tra
cui il direttore del Sole 24 Ore, Ferruccio de Bortoli, Gianni Riotta,
direttore Tg1 Rai e Maria Bartiromo, conduttrice Cnbc – sarà l'occasione per
discutere di crisi georgiana, sicurezza energetica ed elezioni americane. I
lavori si concluderanno sul tema "città, motore di crescita", in cui
il sindaco di Milano Letizia Moratti si confronterà col primo cittadino di
Boston, Thomas Menino. L'Italia nel quadro globale è il tema di domenica. Il
primo dibattito, sulle infrastrutture, vedrà a confronto il ministro Altero
Matteoli con Antonio Di Pietro. Seguirà un dibattito sulla sicurezza con il
ministro dell Giustizia Roberto Maroni e l'ex ma-gistrato di "Mani
pulite" Pier Camillo Davigo. Verranno poi presentati i risultati di una
ricerca sul sistema dell'istruzione italiana, e il ministro
Mariastella Gelmini illustrerà "sei proposte contro l'emergenza" con l'economista
Giacomo Vaciago. "Lotta ai fannulloni" sarà il tema di discussione
tra il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta e l'esponente Pd
Enrico Letta. Si allarga il confronto per il penultimo dibattito, presieduto
dall'ex ambasciatore Sergio Romano, sulla competitività, con il ministro
dello Sviluppo economico Claudio Scajola, il presidente di Confindustria, Emma
Marcegaglia e il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Si passerà
poi alla politica Estera con il ministro responsabile, Franco Frattini e il
ministro ombra, Piero Fassino. Infine, previsto l'intervento del leader del Pd,
Walter Veltroni, mentre "l'ultima parola" spetterà al ministro
dell'Economia, Giulio Tremonti. IL WORKSHOP Il tema della sessione di
quest'anno del seminario economico è dedicato allo scenario per le strategie
competitive.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2008-09-05 - pag: 25 autore: Istruzione. Il
piano in tre anni Gelmini: a scuola in arrivo tagli
per 87mila posti Laura Squillaci ROMA "La scuola è diventata una forma di
ammortizzatore sociale, un luogo dove erogare stipendi. Deve invece essere il
luogo dove i ragazzi si sentono i protagonisti". è questa l'idea lanciata
ieri ai microfoni di "Radio anch'io" dal ministro dell'Istruzione,
Mariastella Gelmini. Secondo il ministro l'attuale
condizione è frutto di "un errore grave nel tentativo di creare
occupazione" che ha generato però "una situazione dei conti vicina al
collasso con il 97% della spesa che va per gli stipendi". E che ha
impedito la possibilità di investimenti pur di fronte a uno "stato
disastroso dell'edilizia scolastica con diecimila edifici che non sono
sicuri". Un grido d'allarme, quello del titolare del ministero di viale
Trastevere, che indica anche la soluzione: la razionalizzazione della spesa,
dalla quale non si può prescindere. è in questa prospettiva che vanno letti i
tagli previsti dalla riforma varata dal governo. I tagli – annuncia
Gelmini – "saranno di 87mila posti in 3 anni, pari al 7% della
spesa". Ma non riguarderanno gli insegnanti di sostegno perché "il
governo non ha nessuna volontà di penalizzare gli studenti diversamente
abili". E proprio sui tagli Gelmini si aspetta
un comportamento responsabile da parte dell'opposizione e dei sindacati (che
chiedono un incontro sulla riforma della scuola perché non proceda a colpi di
decreti legge) auspicando "un autunno che non sia caldo ma aperto al
confronto". Sulla scelta del maestro unico, poi,Gelmini
parla di"un'esigenza pedagogica" perché "il bambino nei primi
anni di scuola habisogno di un punto di riferimento ". E aggiunge:
"Non riesco a capire perché si debbano pagare tre insegnanti per una
scuola che funziona benissimo anche con uno solo". Quanto al tempo pieno
il ministro chiarisce che "la scelta delle 24-27-30 ore rimane inalterata.
Si toglie solo la compresenza di più insegnanti ". Il provvedimento
porterà a un taglio di 40mila cattedre (si veda "Il Sole 24 ore" di
ieri). Il ministro aggiunge che "il tempo pieno non verrà meno; anzi,
riusciremo ad aumentarlo e a estenderlo a un numero maggiore di classi, senza
aumentare la spesa ". Gelmini infine si sofferma
sulle scuole di specializzazione (Ssis)per l'abilitazione professionale:
"è sbagliato dire che le ho chiuse. Dal 2007 le graduatorie sono bloccate,
non me la sentivo di prendere in giro le persone continuando a sfornare
precari". Le dichiarazioni di Gelmini arrivano
nel giorno in cui divampa la polemica sull'esame di stato per l'abilitazione
alla professione di avvocato che il minsitro ha sostenuto a Reggio di Calabria
e non a Brescia. La notizia ha scatenato richieste di dimissioni. Gelmini ha replicato spiegando che doveva iniziare a
lavorare al più presto. www.ilsole24ore.com Tutte le novità per la scuola LA
CRITICA Il ministro: il sistema è diventato una forma di ammortizzatore sociale
I ragazzi devono tornare protagonisti Prove di riforma. Il ministro
dell'Istruzione, Mariastella Gelmini LAPRESSE.
( da "Tempo, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Stampa
Gelmini: "Così salverò la scuola
italiana" Natalia Poggi n.poggi@iltempo.it L'estate che non vuole finire e
la scuola che sta per cominciare tra venti di guerra e minacce di barricate da
parte di sindacati e opposizione. Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini va avanti per
la sua strada: la scuola italiana è un gigante dai piedi d'argilla, la situazione è
"vicina al collasso", la cura dimagrante ci sarà, e non sarà
indolore. "Il 97% della spesa va in stipendi; la qualità della scuola - ha
ribadito ieri il ministro - non dipende da quanto, ma da come si spende".
Saranno quindi tagliati "87.000 posti in 3 anni, il 7% della spesa: non
possiamo più rimandare, non ha senso difendere lo status quo". Dalla Gelmini pure un richiamo generale alla responsabilità.
"Nell'arco di pochi giorni - ha precisato - presenteremo un piano
programmatico ai sindacati. Mi auguro che non ci sia una levata di scudi e che
per una volta ci sia buona politica e un buon sindacato. Non vorrei andare
verso un autunno caldo ma di responsabilità. Chi si limita oggi a criticare il
governo non sta dalla parte dei cittadini. Faccia proposte e non si limiti a
difendere lo status quo o i posti di lavoro perchè così facendo l'Italia va a
rotoli". Difende le sue scelte, il ministro Gelmini,
a cominciare dal maestro unico alle elementari (dal 2009 e solo in prima).
"è un'esigenza pedagogica: il bambino nei primi anni di scuola ha bisogno
di avere nel maestro una figura di riferimento così come lo è la madre. Il
maestro unico guarda alla formazione del bambino, lo specialista alla sua
materia". Accanto a tante polemiche si è aperto sul web un sito che
raccoglie firme a favore del maestro unico alle elementari
(blog.maxbruschi.it/2008/09/03/petizione-on-line-per-il-maestro-unico).
Sgombro, pure, il campo dalle false notizie sul tempo pieno che non sarà
toccato. "La scelta delle 24-27-30 ore rimane inalterata. Si toglie solo
la compresenza di più insegnanti. Riusciremo, non spendendo più soldi ad
aumentare il tempo pieno estendendolo ad un numero maggiore di classi, andando
incontro alle esigenze delle famiglie. In ogni caso dobbiamo sfatare il luogo
comune che al maggior numero di ore di lezione corrisponda una maggiore qualità
della scuola". Piuttosto si tratta, secondo la Gelmini
di "razionalizzare, soprattutto per le superiori, il numero delle ore, ma
senza toccare il tempo pieno". E dunque non ci sarà nessuna riduzione
delle ore di italiano e matematica: "Su materie così fondamentali non
lesineremo le ore". Gelmini tranquillizza anche
sui presunti tagli agli insegnanti di sostegno. "Il decreto non li tocca.
Esiste un provvedimento normativo che prevede la proporzione di due ragazzi per
docente di sostegno, intendiamo applicarla e mantenerla. Non c'è nessuna
volontà di penalizzare gli studenti diversamente abili ed è grave che si
strumentalizzi questo". Insomma secondo la Gelmini
"non possiamo far finta che tutto va bene. La scuola deve essere un luogo
in cui i ragazzi si sentano protagonisti. Nel tempo la scuola è diventata
sempre meno un'istituzione che forma, che educa, e sempre più un luogo dove
erogare stipendi. Una forma di ammortizzatore sociale". Secondo Gelmini "non possiamo far finta che le cose
funzionino". La scuola del merito necessita anche di cambiare pure il metodo
di reclutamento, per evitare che poi i docenti nelle scuole "avanzino solo
per anzianità e non per l'impegno e la professionalità che profondono". La
ricetta sta nell'applicare "l'autonomia scolastica", senza la quale
si creano inefficienze e spese inutili. C'è un'altra questione cruciale: i
precari. Con il blocco delle graduatorie resteranno inutilizzate le Scuole di
specializzazione all'insegnamento secondario (SSIS) che abilitano
all'insegnamento. "Un'atto di onestà intellettuale" perchè con quel meccanismo
si sfornavano solo precari e "ne abbiamo troppi". "La politica
li ha presi in giro: io non me la sento di prendermi questa responsabilità
morale prima che politica. Abbiamo potuto mettere in ruolo solo 25.000 persone,
quello che il sistema consente". Secondo il ministro, invece, occorre
prevedere "un sistema di praticantato", di tirocinio pratico.
"Perche - ha spiegato - coloro che accedono alle Ssis già vengono da 5
anni di studio quindi, con una preparazione teorica più che sufficiente".
( da "Corriere della Sera" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera -
NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2008-09-05 num: - pag: 22 categoria:
REDAZIONALE Scuola Il piano in tre anni Il ministro Gelmini:
"Taglieremo 87 mila insegnanti" ROMA - I mali della scuola italiana?
Per il ministro del-l'Istruzione dipendono soprattutto dal fatto che "nel
tempo è diventata sempre meno un'istituzione che educa e sempre di più un luogo
dove si erogano stipendi, una forma di ammortizzatore sociale". Secondo
Mariastella Gelmini, intervenuta ai microfoni di Radio
Anch'io, il problema è tutto qui: l'istruzione pubblica ha tradito la sua
missione originale "nel tentativo di creare occupazione". Con il
risultato, ha spiegato, che la scuola- ammortizzatore sociale ha finito col
trovarsi "in una situazione grave, vicina al collasso, come dimostra anche
il libro bianco del governo Prodi, dal momento che il 97 per cento delle
risorse vengono spese in stipendi ". "Occorre reinvestire nel merito
e nella qualità, ma se non ci sono risorse come si fa?" si domanda la Gelmini. Per liberare risorse da destinare a investimenti c'è una sola
strada, che passa attraverso una robusta dose di tagli. La Gelmini ha anticipato delle cifre: 87 mila posti nel giro di 3 anni, il
7% della spesa. I tagli, ha spiegato, non riguarderanno gli insegnanti di
sostegno, perché il governo "non ha nessuna volontà di penalizzare gli
studenti diversamente abili". Si comincerà dalle scuole elementari
con la riduzione da 30 a 24 ore dell'orario settimanale, attraverso il ritorno
al maestro unico, una scelta fondata anche su ragioni pedagogiche, senza però
toccare il tempo pieno. "Non verrà meno - ha chiarito il ministro - anzi
riusciremo, non spendendo più soldi, ad aumentare lo spazio ad esso riservato.
Il governo si rende conto che nelle famiglie ci sono difficoltà economiche e che
la maggior parte delle mamme lavora ". E, riferendosi alla reintroduzione
del maestro unico, ha aggiunto: "In questo modo, non solo manterremo il
tempo pieno, ma riusciremo a migliorare il servizio estendendolo a un numero
maggiore di classi". Orario più leggero non significa, per il ministro,
minore qualità visto che la crescita tutta italiana delle cattedre non ha
prodotto i risultati sperati: "In tutti i Paesi del mondo con un buon
sistema educativo si insegnano poche cose ma bene, l'Italia, invece, è diventata
il regno dei progettifici e della multidisciplinarietà ". Infine, un
auspicio, in vista dell'autunno e del confronto con i sindacati.
"Nell'arco di pochi giorni - ha detto la Gelmini
- presenteremo un piano programmatico ai sindacati. Mi auguro che non ci sia
una levata di scudi e che per una volta ci sia buona politica e un buon
sindacato. Non vorrei andare verso un autunno caldo ma di responsabilità
". Istruzione Mariastella Gelmini è l'attuale
ministro dell'Istruzione. Ex coordinatrice di Forza Italia in Lombardia, è
stata eletta alla Camera dei deputati per la prima volta nel 2006 G. Ben.
( da "Messaggero, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Di VERONICA CURSI
Tolleranza zero contro droga, ingiurie ai professori, scritte in classe.
Sospensioni e lavori socialmente utili per chi arreca danni al patrimonio
scolastico. La scuola, quest'anno, ricomincia dalle regole. E seguendo le disposizioni dettate dal ministro Gelmini sull'emergenza educativa, chiede una maggiore collaborazione
anche da parte delle famiglie. Con l'inizio dell'anno scolastico, infatti,
molti istituti della Capitale, stanno istituendo commissioni ad hoc, composte
da docenti, genitori e studenti, per ripristinare una volta per tutte la
legalità tra i banchi. Così, accanto ai regolamenti d'istituto e alle
sanzioni disciplinari già attive all'interno delle scuole, presidi e famiglie
sigleranno veri e propri "patti di corresponsabilità". Norme per
riportare la disciplina in classe. Perché ormai è chiaro che regole e sanzioni
servono. Basta dare un'occhiata agli ultimi fatti di cronaca. Ancora non è
suonata la campanella che a Tivoli quattro studenti tra i 15 e i 19 anni sono
stati beccati dai carabinieri all'ingresso dell'istituto tecnico Fermi con
degli spinelli negli zaini occultati tra libri e quaderni. Così all'Orazio il
preside Gregorio Franza ha deciso di rivedere il regolamento d'istituto
integrandolo con una descrizione più dettagliata delle sanzioni da applicare.
"Nei casi più gravi rimarrà sempre la sospensione fino a quindici giorni -
spiega - ma verranno inserite nuove voci. Saranno ad esempio applicate
punizioni contro le ingiurie ai professori, le scritte sui muri, i danni al
patrimonio scolastico. In questi casi, ci sarà la riparazione del danno da
parte dello studente. Bisogna istituire un patto di corresponsabilità con le
famiglie perché su uno studente sbaglia, la colpa è della comunità scolastica
nel suo insieme". La nascita di una commissione di genitori, studenti e
insegnanti è allo studio anche all'istituto tecnico Galileo Ferraris:
"Bisogna rendersi conto che nella scuola ci sono problemi disciplinari che
vanno affrontati e risolti - dice la preside Rita Sciuto - E le regole servono,
lo vediamo tutti i giorni". L'anno scorso, ad esempio, nella sua scuola
quattro studenti vennero sospesi per tre giorni per aver avuto atteggiamenti irrispettosi
in classe. Dopo quella punizione non si verificò più nessun episodio. Così al
liceo Newton, dove la sospensione tradizionale, ovvero l'allontanamento dalla
scuola, non viene mai messa in atto: "Preferiamo tenere gli studenti a
scuola piuttosto che lasciarli a casa - spiega il preside Mario Rusconi -
Abbiamo notato che coinvolgerli in lavori socialmente influisce maggiormente
sul loro comportamento. L'anno scorso ad esempio un ragazzo venne sorpreso a
fumare all'interno dell'istituto e per punizione dovette pulire le classi per
qualche giorno. Dopo quell'episodio non gli venne più in mente di accendersi
una sigaretta". Al Righi, il patto di corresponsabilità con le famiglie è
già stato siglato ma verrà attuato tra qualche mese: "tempo di confrontarsi
con le famiglie dei nuovi iscritti - spiega la preside Margherita Mastrangelo -
Inoltre abbiamo integrato il vecchio regolamento d'istituto, inserendo una
casistica di comportamenti che andavano sanzionati: dalle mura imbrattate, alle
classi sporche, fino al rispetto verso personale e docenti".
veronica.cursi@ilmessaggero.it.
( da "Corriere della Sera" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera
- ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2008-09-05 num: - pag: 5 categoria:
REDAZIONALE Scuola Iniziative in vista del ritorno tra i
banchi Il ministro Gelmini al Newton a Ventotene i ragazzi del Mamiani Iniziative di
volontariato. Viaggi alla ricerca della scienza e della natura. Incontri e
dibattiti sulla scuola con il ministro Gelmini. Il
calendario degli appuntamenti degli istituti superiori romani, già prima del
suono della campanella che scandirà l'avvio del nuovo anno scolastico,
sembra essere fitto di impegni. Inizierà domani l'avventura di dodici studenti
del liceo classico "Giulio Cesare" che in treno raggiungeranno un
ospedale pediatrico alle porte di Zagabria, capitale della Croazia, e lì per
una settimana assisteranno i piccoli pazienti della struttura. E non sarà
questa l'unica iniziativa all'insegna della solidarietà organizzata dal liceo
di corso Trieste. Nei prossimi mesi si ripeterà infatti, per una ventina di
alunni, l'esperienza alla mensa della Caritas. "Per questo stiamo mettendo
a punto gli ultimi dettagli, tra accordi e autorizzazioni - spiega la preside
Carla Sbrana - Ma quest'anno lavoreremo molto sul volontariato perché abbiamo
notato che è un settore che riesce a coinvolgere molto i nostri ragazzi".
è previsto invece per mercoledì prossimo l'incontro del ministro
dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, con gli
studenti e i docenti del liceo scientifico "Isacco Newton". Dove la
presentazione del libro di Giovanni Floris "La fabbrica degli ignoranti.
La disfatta della scuola italiana" (a cui prenderanno parte Giuliano Amato
e molto probabilmente anche l'ex fischietto di calcio più famoso d'Italia
Pierluigi Collina) sarà l'occasione per un dibattito sul futuro dell'istruzione
nel nostro paese. "Verranno analizzati i dati allarmanti dell'inchiesta
Ocse - anticipa Mario Rusconi, dirigente scolastico dell'istituto di viale
Manzoni - che dopo aver analizzato gli studenti quindicenni di oltre quaranta
paesi, assegna a quelli italiani la maglia dei peggiori in scienze, matematica
e lingua madre". Costituzione di un comitato di garanzia per il rispetto
del "Patto educativo di corresponsabilità " per i ragazzi del
"Mamiani" e spedizione- studio a Ventotene per le matricole iscritte
al IV ginnasio al liceo di Prati. "Il viaggio sull'isola all'avanguardia
nelle tecnologie del fotovoltaico e del solare sarà un modo - queste le
considerazioni del preside dell'istituto di viale delle Milizie, Cosimo Guarino
- per avvicinare i nostri allievi alla natura e al mondo della scienza".
Clarida Salvatori.
( da "Corriere della Sera" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Spettacoli TV - data: 2008-09-05 num: - pag: 69
categoria: REDAZIONALE A fil di rete di Aldo Grasso O' Professore non sveglia
il dibattito M i immaginavo che l'uscita in chiaro di "O'
Professore", miniserie in due puntate scritta da Rulli & Petraglia e
diretta da Maurizio Zaccaro, suscitasse un mare di discussioni (Canale 5,
lunedì e mercoledì, ore 21,10). L'avevo recensita quando era andata in onda sul
digitale terrestre (Joi) attento più alle componenti di linguaggio che non ai
risvolti sociali. Immaginavo appunto che la riproposta sulla tv generalista
facesse da volano a una serie di problemi di cui la fiction parla: il progetto
Chance, un esperimento fatto a Napoli per recuperare ragazzi perduti o espulsi
dalla scuola normale e portarli almeno alla licenza media, il Sud e la scuola,
la dispersione scolastica. In un momento in cui il ministro dell' Istruzione Mariastella Gelmini ha
reintrodotto gli esami di ammissione a settembre per chi deve recuperare
crediti (e lo spostamento in avanti dell' inizio dell'anno scolastico), la
bocciatura con il 7 in condotta, le divise scolastiche e 33 ore all'anno di
educazione civica, questa fiction era l'ideale per aprire un dibattito sulle
difficoltà dell'istruzione o sulla scuola come avamposto per combattere,
attraverso la cultura umanistica, le sottoculture mafiose profondamente
radicate nei costumi locali. Chissà, forse i dibattiti seri non nascono mai da
occasioni concrete. Così dell'istruzione nel Sud d'Italia rimangono due
"luoghi comuni": da una parte la scuola di frontiera raffigurata da
Maurizio Zaccaro, con una particolare attenzione alla drammaticità della
situazione, agli insegnanti missionari (come quello interpretato da Sergio
Castellitto), al recupero degli studenti; dall'altra, invece, la scuola facile,
dove persino dal profondo Nord scendono a fare gli esami perché le selezioni
sono più facili, o è più facile taroccarle. Anche questa parte meriterebbe una
fiction.
( da "Corriere della Sera" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Libri - data: 2008-09-05 num: - pag: 56 categoria: REDAZIONALE
Festivaletteratura è il giorno dei "bestselleristi". Daniel Pennac:
"Meglio la scuola senza uniformi" Baricco: "Ve lo immaginate
Gadda a Mantova?" DAL NOSTRO INVIATO MANTOVA - Scrittori-star e lettori
deboli. Ieri al Festivaletteratura è stata la giornata dei bestselleristi:
mattina con Alessandro Baricco, pomeriggio con Daniel Pennac, sera con Scott
Turow. Occasione utile anche per riflettere sugli interrogativi che in questi
giorni circolano a Mantova a proposito del senso dei festival letterari che
proliferano nella penisola. Il libero accesso alla cultura, al di fuori delle
élite accademiche, in forme più vicine allo spettacolo è veramente democrazia
culturale? si è chiesto Alfonso Berardinelli su Avvenire. A Mantova qualche
risposta c'è stata. Mantova barbara. Alessandro Baricco medita su civiltà e
barbarie, termine a cui, come sanno i lettori del suo "saggio sulla
mutazione" intitolato appunto I barbari (Feltrinelli) non dà
necessariamente una connotazione negativa. "Tutto ciò che chiamiamo barbarie
- ha detto nel suo incontro - è lo sdoganamento della superficialità, un
concetto che non esiste più così come l'avevamo imparato". E il festival?
"E' il tipico risultato della cultura barbarica, è una mutazione genetica,
come il mall, il centro commerciale, dove vai per comprare le scarpe e poi ti
giri tutti i negozi. Adesso siete qua, tra due ore accorrerete da Pennac, tutto
senza soluzione di continuità, senza il tempo per fermarsi a riflettere. Ve lo
immaginate Gadda qui?". Più tardi, al programma radiofonico Fahrenheit,
spiega meglio: "Certo Calvino non sarebbe mai venuto qui, davanti a 600
persone. Ma tutto questo non è l'Apocalisse. Vendiamo molti più libri di quelli
che vendeva Calvino, il che significa che molte più persone hanno accesso alla
cultura. Adesso ci commuoviamo a rievocare quegli anni: la comunione di idee,
le cene insieme... Ma erano sempre gli stessi, un'élite. Vittorini e Calvino
sono gli stessi che non pubblicano La paga del sabato di Fenoglio perché
"troppo cinematografico". Puntare i piedi e demonizzare i festival mi
sembra una battaglia inutile". Ex cathedra Daniel Pennac, si sa, non ama
molto le cattedre e le accademie. E nemmeno le uniformi
obbligatorie e i voti in condotta che il ministro Gelmini vorrebbe
reintrodurre. "Le uniformi sono una pratica molto diffusa nei Paesi in via
di sviluppo: in Africa, a Cuba. Sono le forme esteriori in cui si concretizza
un'autorità, che dovrebbe essere prima di tutto intellettuale, esemplare".
Proprio il senso di sconfitta che ha provato nella sua esperienza di insegnante
lo ha spinto alla narrativa. "Non è che gli altri non mi soddisfacessero,
però ho scritto i libri che volevo leggere". La libreria del Villaggio
Mentre Baricco si chiedeva che cosa c'entrasse Paolo Villaggio a Mantova, lui
dispensava consigli di lettura nel Cortile della cavallerizza. "Non mi
sento di farvi leggere i libri che propongono i librai o Vespa, ma nemmeno
Camilleri. Ai ragazzi bisognerebbe imporre La metamorfosi di Kafka, Il
Processo, Il Castello. E poi Memorie del sottosuolo di Dostoevskij, Delitto e
castigo. E dopo 15, 20 anni farglieli rileggere". Anche questa è
democrazia culturale. Cristina Taglietti.
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del
05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Nord-Ovest sezione:
PRIMA data: 2008-09-03 - pag: 1 autore: Pronti a ritornare in classe 605.389 studenti
(+1,2%) - L'aumento è trainato dagli alunni stranieri, che salgono del 15%
Scuola, italiani a crescita zero Gli organici degli insegnanti sul territorio
sono stati ridotti di 334 unità Al rientro dalle vacanze, il 15 settembre,
l'esercito degli studenti del Nord-Ovest supererà le 600mila unità: tra i
banchi delle scuole elementari e secondarie si siederanno in 605.389, 6.905 in
più rispetto all'anno scorso (+1,2 per cento). Una crescita dovuta
esclusivamente all'aumento degli studenti stranieri: quest'anno copriranno
infatti quasi il 10% del totale degli iscritti. E il numero è destinato a
crescere nel prossimo anno scolastico, dato che per loro le iscrizioni sono
sempre aperte. Se si considera l'andamento dell'ultimo biennio di dati
consolidati, ossia il 2007 sul 2006, la crescita dei ragazzi stranieri nelle
scuole dell'area ha raggiunto quota 14%, dato che si stima verrà confermato per
l'anno che sta per iniziare. Il maggiore incremento si è registrato nella
scuola primaria in Valle d'Aosta. In Liguria e in Piemonte la più alta crescita
è stata invece negli asili. Diminuiscono, invece, gli insegnanti: in totale il
taglio agli organici costa al Nord-Ovest 334 docenti in meno, un numero dietro
al quale si nasconde la pesante riduzione subita dalla Liguria (513 posti in
meno), ma anche i 132 insegnanti in più in Piemonte e i 47 della Valle d'Aosta."Il ministro Gelmini ha
dichiarato di voler aprire una stagione di efficienza –sottolinea il direttore
dell'Ufficio scolastico ligure Attilio Massara –, che avrà come conseguenza la
premiazione del merito. Avremo meno docenti, ma saranno meglio retribuiti e
dunque più motivati. Questo non può che giovare agli studenti".
Servizi u pagina 2 l'articolo prosegue in altra pagina.
( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del
05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Centro-Nord sezione:
CENTRO NORD PRIMO PRIMO PIANO data: 2008-09-03 - pag: 2 autore: In aula più banchi
e cattedre Niente tagli ai docenti bensì 1.200 nuovi posti - Alunni saliti del
7% in quattro anni PAGINA A CURA DI Mariangela Latella Cresce (+7% in cinque
anni) la popolazione studentesca nel Centro-Nord e crescono anche (+2,6%) le
richieste di docenti agli uffici regionali per l'anno scolastico alle porte:
per le 4.688 scuole primarie e secondarie dell'area sono in lizza quasi 100mila
insegnanti. In attesa delle nomine ufficiali da parte degli Uffici scolastici
regionali e in un clima rovente per i pesanti tagli – 70mila cattedre in meno
nel Paese – annunciati dal ministro Gelmini per il triennio 2009-2011, i quasi 1,1 milioni di studenti
dell'area non troveranno spiacevoli sorprese in aula. Per l'anno anno
scolastico che partirà il prossimo 15 settembre (il 10 in Umbria) non ci
saranno infatti, complessivamente,tagliall'organico "di diritto" (i
posti conseguenti alle iscrizioni), bensì 1.487 cattedre in più (senza
considerare il sostegno). I tagli previsti dal precedente ministro Fioroni,
operativi per questo anno scolastico, non hanno infatti toccato l'organico di
diritto di primarie e secondarie di Emilia-Romagna e Toscana, dove invece per
far fronte ai crescenti flussi immigratori sono stati assegnati rispettivamente
964 e 675 posti in più di docenza, che vanno a compensare i 139 in meno delle
Marche e i-13dell'Umbria.Anche conteggiando i tagli sugli organici di fatto
(che tengono conto, appunto, della composizione delle classi, ad esempio con
più o meno stranieri o portatori di handicap) – altri 62 posti cancellati nelle
Marche, 64 in Umbria, 34 in Emilia- Romagna e 95 in Toscana – il saldo resta
positivo con 1.232 posti in più assegnati nell'area. La sforbiciata riflette
gli squilibri di fatto esistenti sul territorio. La più virtuosa è la Toscana,
chea fronte di quasi 378mila iscritti a elementari, medie e superiori (il 6,2%
in più rispetto all'a.s. 2004/05) ha il più alto rapporto tra alunni e docenti
(11,5) e un numero di domande di insegnanti per il 2008/09 inferiore del 3,9% a
quello di cinque anni prima. L'Emilia-Romagna quest'anno avrà sui banchi di
primarie e secondarie il 10% in più di alunni (438mila) mentre il numero di
domande di cattedra è del 3,2% superiore al dato 2004/05 (rapporto
alunni/docente a 11,3). Gli istituti di Umbria e Marche hanno invece chiesto
per il 2008/09 oltre il 10% in più di insegnanti rispetto a cinque anni fa pur
dovendo fronteggiare incrementi di allievi rispettivamente del 2,6 e del 4,2% e
con un indice alunno/docente tre punti sotto la media Ocse. "Non è facile
far transitare sul territorio una politica di tagli. Ogni comune vuole la sua
scuola – spiega Eleonora Bodo, dirigente amministrativo dell'Usr Umbria –.In
regione,anche per la particolare dislocazione dei comuni sul territorio,
abbiamo direzioni didattiche costituite da una miriade di plessi scolastici. Se
dovessero essere chiusi sarebbe difficile poi raccordarsi con i singoli enti
locali per attivare sistemi di trasporto adeguati. Ma credo che questa sia la
sola strada praticabile". "Da noi non c'erano aree con più insegnanti
del necessario – precisa invece Alessandro Rapezzi, segretario provinciale
Flc-Cgil di Firenze – grazie a una politica di razionalizzazione della rete
scolastica che punta a raccogliere entro il 2010 (ma la data potrebbe slittare
di qualche anno) tutte le scuole elementari e medie della regione in istituti
comprensivi. Il che significa scuole con 700-1.000 ragazzi anziché 300 e
riduzione degli organici scolastici". In Emilia-Romagna preoccupa il
continuo aumento di stranieri, tanto che lo scorso fine settimana il direttore
generale dell'Usr ha avuto un incontro formale con il Ministero per strappare
ulteriori 270 posti resi necessari anche dalla statalizzazione delle scuole ex
provinciali Aldini Valeriani di Bologna e Fermi di Modena. A seguito della
riforma del titolo V della Costituzione, peraltro, la gestione delle risorse
umane della scuola potrebbe venire affidata alle Regioni con una maggior
capacità di risposta alle esigenze del territorio. Gli effetti dei tagli
all'organico – ovvero classi con fino a 28 studenti compresi i disabili,
anziché 24, l'impossibilità di garantire la copertura dei posti di sostegno e
il taglio a tempi pieni e prolungati nelle scuole dell'infanzia e primarie –
saranno invece consistenti nelle Marche, con conseguenze immaginabili sulle
famiglie dove entrambi i genitori lavorano. Per questo i lavoratori di alcune
grandi aziende marchigiane (come Merloni, Scavolini o Benelli) nelle ultime
assemblee hanno preso posizione contro i tagli schierandosi accanto al sindacato
scuola ed è per questo che Daniela Barbaresi, segretaria Flc Cgil Marche ha
annunciato la mobilitazione se la situazione dei tagli – che l'Usr ha attuato
al 100% sull'organico di diritto senza considerare la situazione di fatto
legata ad alunni respinti, trasferimenti, iscrizioni di stranieri – non
cambierà. In Umbria i 77 tagli del personale docente si ripercuoteranno
soprattutto sulla scuola superiore e colpiranno in particolare il personale
precario (circa il 20%, del totale). "Gli insegnanti rimasti dovranno
coprire anche le sedi succursali (da tre a sei per ogni elementare e media) con
conseguenti aumenti dei costi di trasporto che non sono rimborsati – spiega
Giuliana Renella, segretaria FlcCgil Umbria –. A pagare lo scotto saranno
soprattutto i corsi serali. Delle 30 classi previste, se ne garantiranno solo
una decina". TOSCANA VIRTUOSA L'Ufficio regionale di Firenze ha ricevuto
meno domande di insegnanti rispetto al 2004/2005, unico caso nel Centro-Nord I
PICCOLI IN AFFANNO Umbria e Marche devono affrontare riduzioni di organico con
difficoltà nei centri minori e per i genitori che lavorano.
( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Di GIOVANNI
SABBATUCCI NON è certo un caso, e nemmeno il risultato di una consonanza
politica fra governi a guida moderata, se l'Italia e la Francia si accingono in
perfetta simultaneità a riformare il loro sistema scolastico, ispirandosi agli
stessi principi e agli stessi obiettivi di fondo. Primo, il ritorno a una
tradizionale gerarchia dei saperi che ricollochi in posizione privilegiata la
letteratura e la lingua, la matematica e le scienze fisiche, la storia e la
geografia. Secondo, il ripristino di sistemi più severi di selezione
meritocratica, con tutto il corredo valutativo e sanzionatorio (anche in
termini di disciplina scolastica) che ciò comporta. Terzo, l'applicazione di
criteri di valutazione ai singoli istituti, che entrerebbero così in reciproca
concorrenza, sottoponendosi al vaglio degli utenti e/o delle autorità
scolastiche. Lo scopo comune è evidentemente quello di chiudere il quarantennio
di permissivismo, di lassismo pedagogico, di malinteso egualitarismo iniziato
col mitico Sessantotto (ma non addebitabile al solo Sessantotto) e di
riguadagnare qualche posizione nelle classifiche di efficienza dell'istituzione
scolastica: classifiche che vedono l'Italia stabilmente piazzata agli ultimi
posti fra i Paesi industrializzati (trentacinquesima su quaranta, secondo i dati citati dal ministro Gelmini in una
recente intervista) e la stessa Francia lontana dalle posizioni di eccellenza
cui aspira, penalizzata com'è dal confronto con i più dinamici sistemi del Nord
Europa (dove, per inciso, gli studenti sono tutti bilingui e imparano l'inglese
sin dall'infanzia). Qui emerge una prima difficoltà, un primo elemento
di possibile contraddizione. Se i primi due obiettivi delle riforme progettate
il ritorno ai saperi tradizionali e la selezione meritocratica rientrano in una
strategia di sostanziale restaurazione (parola cui non deve automaticamente
attribuirsi un significato negativo: dipende da ciò che si intende restaurare),
il terzo la concorrenza, inevitabilmente collegata a un certo grado di
autonomia è fortemente innovativo, rispetto alla tradizione centralistica e
"nazionale" tipica della scuola italiana e ancor più di quella
francese.
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del
05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Nord-Ovest sezione: PRIMO
PIANO (Scuola) data: 2008-09-03 - pag: 2 autore: Insegnanti, arginati i tagli
In forte incremento le iscrizioni degli immigrati: italiani a crescita zero
Laura Siviero TORINO Mentre, da Roma, incalzano le novità per la scuola annunciate dal ministro Maria Stella Gelmini, sul
territorio ci si prepara al primo suono della campanella non senza difficoltà.
Tiene il tempo pieno nel Nord-Ovest, per quest'anno, grazie ai virtuosismi dei
direttori degli Uffici scolastici regionali e dei presidi, ma intanto si devono
fare i conti, soprattutto in Liguria, con i tagli dei docenti e le iscrizioni
in continua crescita. Mentre Piemonte e Valle d'Aosta hanno
ottenutorispettivamente 132 e 47 posti aggiuntivi per i docenti rispetto al
2007, la Liguria è stata penalizzata, perdendone 513; bilancio totale: 334
cattedre in meno. Eppure il direttore dell'Ufficio scolastico ligure Attilio
Massara non sembra allarmato: "Il ministro Gelmini
ha dichiarato di voler aprire una stagione di efficienza – sottolinea –, avrà
come conseguenza la premiazione del merito. Avremo meno docenti, ma saranno
meglio retribuiti e dunque più motivati. Questo non può che giovare agli
studenti. Per ora riusciamo a garantire sostanzialmente la situazione dell'anno
scorso". "Nell'ottica di migliorare il servizio scolastico – aggiunge
– siamo stati molto severi sulla composizione delle classi, pretendendo un
minimo di 15 allievi per classe e di accorpare le sezioni con 5 6 alunni".
L'operazione efficienza dovrà avvantaggiare gli studenti, sempre in crescita
nel NordOvest. Sono 605.389 gli allievi che frequenteranno le scuole di
Piemonte, Liguria e Vallée in quest'anno 2008/09 ormai alle porte, 6.905 in più
del 2007 (+1,2 per cento). Una crescita dovuta all'incremento degli studenti
stranieri che aumentano del 15% ogni anno e coprono ormai quasi il 10% del
totale. Nel 2007/'08 hanno sfiorato le 60mila unità: un numero destinato a
crescere nel corso del prossimo anno, dato che, per loro, le iscrizioni sono
sempre aperte. Il maggiore incremento di stranieri si è registrato nella scuola
primaria in Vallée: purea fronte di un calo di iscrizioni totali, si è
registrato un aumento del 25% di alunni non italiani. In Liguria e Piemonte la
maggiore crescita è stata invece negli asili, dove le ammissioni sono aumentate
rispettivamente del 19% e del 17 per cento. Crescono anche le presenze
straniere nell'istruzione di secondo grado: +16 per cento.Un
andamento,quest'ultimo, che fa riflettere sulla necessità di aggiornare le
politiche scolastiche rivolte agli immigrati. In Piemonte – dove l'incidenza
sul totale degli alunni è particolarmente elevata e tocca punte del 16%
nell'infanzia e del 12% nella primaria – da molti anni si lavora
sull'integrazione e si percepisce l'esigenza di fare un salto di qualità.
"Non si tratta più soltanto di accogliere gli studenti di un'altra
nazionalità, ma di far emergere le eccellenze – spiega Silvana Mosca,
ispettrice dell'Usr piemontese –. Oggi bisogna lavorare su tre livelli: i neo
arrivati, su cui ormai ci sono esperienze avviate e recepite anche dalle
Province; gli studenti che conoscono già la lingua italiana e per i quali è
necessario sviluppare i linguaggi specifici, per stimolare le capacità; e,
infine, le famiglie, per prepararle non soltanto a parlare italiano ma a
prendere coscienza dell' educazione scolastica nel nostro Paese ". I
progetti sono numerosi, ma il Piemontepunta in particolare sul secondo livello,
con un'esperienza iniziata l'anno scorso, cofinanziata da Romania e Marocco sul
multilinguismo in classe: su 12 scuole per un totale di 17 corsi, gli studenti
potranno disporre di insegnanti madrelingua romena e araba, inviati e
retribuiti dalle due nazioni, per le lezioni nelle rispettive lingue. Ma le
richieste sempre maggiori di inserimenti a scuola, non riguardano soltanto i
bambini e ragazzi dai 3 anni in su. Risultano in aumento – per esempio –le
esigenze delle famiglie rispetto alla custodia dei più piccoli, nella fascia
d'età dai 2 ai 3 anni. Quest'anno saranno 18 le nuove sezioni primavera
finanziate in Piemonte con fondi regionali per 350mila euro a cui si
aggiungeranno 94mila euro concessi dal ministero dell'Istruzione.Saranno
distribuite su tutta la regione e andranno ad aggiungersi alle 65 (che
diventeranno 61) già finanziate lo scorso anno. Un investimento però che non
soddisfa la vicepresidente del Consiglio regionale, Mariangela Cotto, che ha
chiesto alla Giunta Bresso uno sforzo per andare incontro alle altre 17
richieste di nuove sezioni, rimaste fuori dal bando per mancanza di fondi.
Intanto proseguono – sempre in Piemonte – i finanziamenti per l'edilizia
scolastica. Sono 72 gli interventi ritenuti idonei dalla Regione per accedere
agli 80 milioni messi a disposizione nel prossimo triennio. Le priorità
andranno agli adeguamenti in materia di agibilità, sicurezza, igiene, al
recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico esistente, la
realizzazione di nuovi edifici scolastici e il completamento delle strutture
scolastiche esistenti. IN AULA Nelle tre regioni gli alunni aumentano
dell'1,2%, superando quota 605mila In controtendenza la Vallée che scende
dell'1,9% ALLA LAVAGNA Nell'intera area del Nord-Ovest ci saranno 334 cattedre
in meno rispetto all'anno 2007/2008.
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del
05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Nord-Est sezione:
NORD EST data: 2008-09-03 - pag: 2 autore: Vicenza. L'Istituto industriale
Alessandro Rossi Meccatronica sui banchi Nei prossimi giorni, con l'inizio del
nuovo anno scolastico, partirà all'istituto tecnico industriale Alessandro
Rossi di Vicenza il nuovo corso per l'industrializzazione del prodotto e del
processo. Per lo storico istituto veneto (dal 20 al 22 novembre festeggerà i
130 anni di vita, con la presenza del ministro
all'Istruzione Maria Stella Gelmini, durante il quale verrà
inaugurato il primo stralcio del Museo scientifico e tecnologico) si tratta
solo di una delle tante novità. "La principale novità dell'anno 2008-2009
- spiega Giovanni Zen, preside dell'istituto Rossi è rappresentata dell'avvio
dei corsi post diploma. Per coloro che hanno deciso di non frequentare
l'università si tratta di un'occasione propizia per migliorare il proprio
bagaglio culturale e professionale. I nostri diplomati sono richiestissimi
dalla aziende, non solo del Vicentino, e riceviamo molte telefonate da parte di
imprenditori alla ricerca di tecnici specializzati". Scongiurato invece il
pericolo della cancellazione dello storico corso di metallurgia.
"Quest'anno gli iscritti al primo anno del triennio di specializzazione
sono 17. All'inizio temevamo di non farcela, poi in extremis abbiamo avuto il
via libera del Ministero". Anche nei prossimi anni l'Istituto Rossi -
1.250 studenti nel 2008-2009 (circa 250 quelli iscritti ai corsi serali), 120
docenti e 49 classi - è destinato a ricoprire un ruolo di prestigio nel
panorama non solo scolastico ma anche imprenditoriale. "Il nostro istituto
- conclude il preside - è stato scelto per fare da capofila a livello formativo
per il distretto meccatronico, punto di riferimento non solo per tutte le
scuole del territorio, ma anche per le università e le categorie
imprenditoriali". Lo storico istituto di Vicenza Centrotrenta anni di
vita.
( da "Mattino di Padova, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Prima Pagina Un solo
maestro per ogni prima elementare 1.200 insegnanti padovani rischiano il posto
PADOVA. Insegnanti delle elementari in rivolta contro il ritorno della
"maestra chioccia", deciso dal neo-ministro
dell'Istruzione Maria Stella Gelmini. Solo a Padova rischiano di
perdere il posto 1.200 maestri, un terzo delle forze attualmente in campo. In
tutto il Veneto potrebbero restare a casa oltre 6.000 insegnanti. Oggi
pomeriggio, corteo di protesta al Lido di Venezia, davanti al "red
carpet" della Mostra del Cinema. ALLE PAGINE 4 E 19.
( da "Centro, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Prima
Pagina La Gelmini: via 87 mila prof
Piano del ministro per ridurre la spesa in tre anni ROMA. Una scure su 87 mila
posti in tre anni. E' la ricetta del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini per ridurre la
spesa della scuola. "La situazione è molto grave, vicina al collasso. - spiega la Gelmini
- Occorre reinvestire, ma se non ci sono risorse come si fa se il 97 per cento
dei soldi è bloccato negli stipendi?". Il decreto legge non toccherà il
tempo pieno e gli insegnanti di sostegno. Dura la reazione dei sindacati della
scuola Cgil-Cisl-Uil e i Cobas hanno già proclamato uno sciopero per il 17
ottobre. (A pagina 5).
( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Attualità Il
ministro e l'esame facile da avvocatessa ROMA. Se il ministro dell'Istruzione,
Mariastella Gelmini, ha mentito sulla residenza per
sostenere l'esame da procuratore, si dimetta. A chiederlo è Antonio Borghesi, vicecapogruppo
dell'Italia dei valori alla Camera. "Nel 2001, anno in questione - osserva
-, vigeva l'obbligo di residenza nella sede in cui si sosteneva l'esame, cosa
che aveva innescato a Reggio Calabria un commercio illegale di residenze di
fatto inesistenti". "Altro che merito e pugno di ferro, grazie al
lavoro di giornalisti come Gian Antonio Stella e Flavia Amabile oggi si capisce
bene come il ministro Gelmini predichi bene e razzoli
male", gli fa eco Alberto Losacco del Partito democratico. "Pensare che
andare al Sud a fare l'esame da avvocato sia una scorciatoia non si sposa certo
bene con la retorica della scuola severa e del grembiule
che Gelmini ci propina ogni giorno. Si sarebbe potuta sottoporre all'esame
tranquillamente anche a Brescia, no?". "Il ministro Gelmini si è trasferita a Reggio Calabria per diventare avvocato? Si
dimetta senza ritardo". A chiedere alla titolare dell'Istruzione di farsi
da parte è infine l'Ugai (Unione giovani avvocati italiani).
( da "Corriere.it" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Nella città
calabrese l'anno precedente il record di ammessi con il 93 per cento Da Brescia a Reggio Calabria Così la Gelmini diventò avvocato L'esame di abilitazione all'albo nel 2001. Il
ministro dell'Istruzione: "Dovevo lavorare subito" Novantatré per
cento di ammessi agli orali! Come resistere alla tentazione? E così, tra i furbetti
che nel 2001 scesero dal profondo Nord a fare gli esami da avvocato a Reggio
Calabria si infilò anche Mariastella Gelmini.
Ignara delle polemiche che, nelle vesti di ministro, avrebbe sollevato con i
(giusti) sermoni sulla necessità di ripristinare il merito e la denuncia delle
condizioni in cui versano le scuole meridionali. Scuole disastrose in tutte le
classifiche "scientifiche" internazionali a dispetto della generosità
con cui a fine anno vengono quasi tutti promossi. La notizia, stupefacente proprio
per lo strascico di polemiche sulla preparazione, la permissività, la necessità
di corsi di aggiornamento, il bagaglio culturale dei professori del
Mezzogiorno, polemiche che hanno visto battagliare, sull'uno o sull'altro
fronte, gran parte delle intelligenze italiane, è stata data nella sua rubrica
su laStampa.it da Flavia Amabile. La reazione degli internauti che l'hanno
intercettata è facile da immaginare. Una per tutti, quella di Peppino
Calabrese: "Un po' di dignità ministro: si dimetta!!" Direte:
possibile che sia tutto vero? La risposta è nello stesso blog della
giornalista. Dove la Gelmini ammette. E spiega le sue
ragioni. Un passo indietro. È il 2001. Mariastella, astro nascente di Forza
Italia, presidente del consiglio comunale di Desenzano ma non ancora lanciata
come assessore al Territorio della provincia di Brescia, consigliere regionale
lombarda, coordinatrice azzurra per la Lombardia, è una giovane e ambiziosa
laureata in giurisprudenza che deve affrontare uno dei passaggi più delicati: l'esame
di Stato. Per diventare avvocati, infatti, non basta la laurea. Occorre
iscriversi all'albo dei praticanti procuratori, passare due anni nello studio
di un avvocato, "battere" i tribunali per accumulare esperienza,
raccogliere via via su un libretto i timbri dei cancellieri che accertino
l'effettiva frequenza alle udienze e infine superare appunto l'esame indetto
anno per anno nelle sedi regionali delle corti d'Appello con una prova scritta
(tre temi: diritto penale, civile e pratica di atti giudiziari) e una
(successiva) prova orale. Un ostacolo vero. Sul quale si infrangono le
speranze, mediamente, della metà dei concorrenti. La media nazionale, però,
vale e non vale. Tradizionalmente ostico in larga parte delle sedi
settentrionali, con picchi del 94% di respinti, l'esame è infatti facile o
addirittura facilissimo in alcune sedi meridionali. Un esempio? Catanzaro. Dove
negli anni Novanta l'"esamificio" diventa via via una industria. I
circa 250 posti nei cinque alberghi cittadini vengono bloccati con mesi
d'anticipo, nascono bed&breakfast per accogliere i pellegrini giudiziari,
riaprono in pieno inverno i villaggi sulla costa che a volte propongono un
pacchetto "all-included": camera, colazione, cena e minibus andata
ritorno per la sede dell'esame. Ma proprio alla vigilia del turno della Gelmini scoppia lo scandalo dell'esame taroccato nella sede
d'Appello catanzarese. Inchiesta della magistratura: come hanno fatto 2.295 su
2.301 partecipanti, a fare esattamente lo stesso identico compito perfino, in
tantissimi casi, con lo stesso errore ("recisamente" al posto di
"precisamente", con la "p" iniziale cancellata) come se si
fosse corretto al volo chi stava dettando la soluzione? Polemiche roventi. Commissari
in trincea: "I candidati giura il presidente della "corte"
forense Francesco Granata avevano perso qualsiasi autocontrollo, erano come
impazziti". "Come vuole che sia andata? spiega anonimamente una dei
concorrenti imbroglioni . Entra un commissario e fa: "Scrivete". E
comincia a dettare il tema. Bello e fatto. Piano piano. Per dar modo a tutti di
non perdere il filo". Le polemiche si trascinano per mesi e mesi al punto
che il governo Berlusconi non vede alternative: occorre riformare il sistema con
cui si fanno questi esami. Un paio di anni e nel 2003 verrà varata, per le
sessioni successive, una nuova regola: gli esami saranno giudicati estraendo a
sorte le commissioni così che i compiti pugliesi possano essere corretti in
Liguria o quelli sardi in Friuli e così via. Riforma sacrosanta. Che già al
primo anno rovescerà tradizioni consolidate: gli aspiranti avvocati lombardi ad
esempio, valutati da commissari d'esame napoletani, vedranno la loro quota di
idonei raddoppiare dal 30 al 69%. Per contro, i messinesi esaminati a Brescia
saranno falciati del 34% o i reggini ad Ancona del 37%. Quanto a Catanzaro,
dopo certi record arrivati al 94% di promossi, ecco il crollo: un quinto degli
ammessi precedenti. In quei mesi di tormenti a cavallo tra il 2000 e il 2001 la
Gelmini si trova dunque a scegliere, spiegherà a
Flavia Amabile: "La mia famiglia non poteva permettersi di mantenermi
troppo a lungo agli studi, mio padre era un agricoltore. Dovevo iniziare a
lavorare e quindi dovevo superare l'esame per ottenere l'abilitazione alla
professione". Quindi? "La sensazione era che esistesse un tetto del
30% che comprendeva i figli di avvocati e altri pochi fortunati che riuscivano
ogni anno a superare l'esame. Per gli altri, nulla. C'era una logica di casta,
per fortuna poi modificata perché il sistema è stato completamente
rivisto". E così, "insieme con altri 30-40 amici molto demotivati da
questa situazione, abbiamo deciso di andare a fare l'esame a Reggio
Calabria". I risultati della sessione del 2000, del resto, erano
incoraggianti. Nonostante lo scoppio dello scandalo, nel capoluogo calabrese
c'era stato il primato italiano di ammessi agli orali: 93,4%. Il triplo che
nella Brescia della Gelmini (31,7) o a Milano (28,1),
il quadruplo che ad Ancona. Idonei finali: 87% degli iscritti iniziali. Contro
il 28% di Brescia, il 23,1% di Milano, il 17% di Firenze. Totale: 806 idonei.
Cinque volte e mezzo quelli di Brescia: 144. Quanti Marche, Umbria, Basilicata,
Trentino, Abruzzo, Sardegna e Friuli Venezia Giulia messi insieme. Insomma, la
tentazione era forte. Spiega il ministro dell'Istruzione: "Molti ragazzi
andavano lì e abbiamo deciso di farlo anche noi". Del resto, aggiunge, lei
ha "una lunga consuetudine con il Sud. Una parte della mia famiglia ha parenti
in Cilento". Certo, è a quasi cinquecento chilometri da Reggio. Ma sempre
Mezzogiorno è. E l'esame? Com'è stato l'esame? "Assolutamente
regolare". Non severissimo, diciamo, neppure in quella sessione. Quasi 57%
di ammessi agli orali. Il doppio che a Roma o a Milano. Quasi il triplo che a
Brescia. Dietro soltanto la solita Catanzaro, Caltanissetta, Salerno. Così
facevan tutti, dice Mariastella Gelmini. Da oggi, dopo
la scoperta che anche lei si è infilata tra i furbetti che cercavano l'esame
facile, le sarà però un po' più difficile invocare il ripristino del merito,
della severità, dell'importanza educativa di una scuola che sappia farsi
rispettare. Tutte battaglie giuste. Giustissime. Ma anche chi condivide le
scelte sul grembiule, sul sette in condotta, sull'imposizione dell'educazione
civica e perfino sulla necessità di mettere mano con coraggio alla scuola a
partire da quella meridionale, non può che chiedersi: non sarebbero battaglie
meno difficili se perfino chi le ingaggia non avesse cercato la scorciatoia facile?
Gian Antonio Stella stampa |.
( da "Stampaweb, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
ROMA A Napoli
quest'anno i maestri precari restano precari. Non ce n'è uno che abbia avuto
una supplenza annuale: quando pochi giorni fa sono stati pubblicate le tabelle
con le assegnazioni, sono rimasti senza parole: nemmeno un posto. Precari
erano, precari resteranno. Erano 400 nel 2007, avevano avuto un incarico da
settembre a giugno, ma avevano lavorato. "Ora nulla, in 400 restiamo a
casa". Luisa Prisco è una di loro. Ha 35 anni, vive a Somma Vesuviana,
hinterland napoletano. In 10 anni di precariato è riuscita a mettere al mondo
due figli, la prima di otto anni, il secondo di due. All'improvviso il suo
stipendio si è volatilizzato. "Per fortuna almeno mio marito lavora, ma
non è giusto cancellarci così come se non esistessimo. Persino quando si è
trattato di fare le ultime correzioni hanno preferito trasferire chi non era a
Napoli, e per i precari ancora una volta nulla". Luisa e le altre maestre
e maestri cancellati dagli elenchi si rendono conto di non avere speranze e che
l'anno prossimo andrà ancora peggio, e fra due anni pure. "Ora arriva il
maestro unico: se prima erano tre, ne resta uno. E gli altri due? E' chiaro che
ci saranno sempre meno posti, è chiaro che si andrà verso il blocco delle
assunzioni. E io e tutti gli altri che cosa dobbiamo fare? Cambiare
lavoro?". Un'alternativa ci sarebbe, Luisa lo sa perché già una volta ha
fatto le valigie ed è andata a insegnare al Nord. Era l'autunno 2004. "Mia
figlia aveva tre anni e mezzo, per fortuna andava all'asilo. Ogni domenica la
salutavo e partivo. Lei restava con mia mamma dopo l'asilo e con mio marito
quando tornava a casa dal lavoro. Non è stato facile sparire così da una
bambina così piccola. E alla fine i soldi li spendevo tuper viaggiare e vivere.
Perché sono andata? Perché me lo avevano consigliato: se resti qui, non hai
l'incarico". Sarebbe stato più logico trasferirsi tutti e sperare di
diventare di ruolo, come hanno fatto buona parte dei nuovi arrivi nelle scuole
materne di Napoli. Molte giovani, probabilmente senza figli, hanno insegnato
nelle scuole del Nord quanto bastava per entrare nell'organico definitivo.
Quest'anno hanno chiesto il trasferimento e potranno insegnare nelle scuole
della loro città. "Anche se hanno molti anni di insegnamento in meno
rispetto a me e rispetto a tante altre di noi. Noi non potevamo partire: ma mio
marito aveva un lavoro, qui abbiamo la casa, non ce la siamo sentita". E'
anche così che si diventa precari e si finisce in una casella vuota. Pensi ai
tuoi figli, a tuo marito, fai un po' di conti e nel frattempo lo Stato, più
veloce, ti sconvolge i calcoli e ti toglie lo stipendio. Quest'anno, invece,
non le aveva avvertite nessuno Lucia e le altre. Erano abbastanza tranquille.
"L'anno scorso ho insegnato in una quarta elementare. Matematica, inglese
e musica per 22 ore la settimana più altre due di programmazione. Si erano
affezionati a me, i miei alunni". Ma il distacco, quello almeno, è messo
nel conto del maestro precario. Lo sa che deve imparare i nomi di tutti a
settembre e dimenticarli a giugno. I problemi iniziano quando il settembre successivo
non ha più nomi da imparare. Luisa ha girato tante scuole dell'hinterland
napoletano. "Ho iniziato in una scuola paritaria, ma ci sono restata solo
per un anno. Avevo tutti i requisiti per entrare in graduatoria e diventare di
ruolo, sono passata alle scuole pubbliche. Ha insegnato ai bambini di
Ponticelli, zona ad alto tasso di camorra, dove a maggio per risolvere il
problema dei rom hanno pensato bene di dare fuoco al loro campo. Ha insegnato a
San Giuseppe Vesuviano ed a Ischia. "Quando si ha a che fare con classi di
questo tipo, ci si fa un'esperienza che nessun punteggio potrà mai
valutare". E adesso? "Potremmo fare ricorso, ma passerebbero anni
prima di ottenere una sentenza. Qualcuno ci dice che esiste
un progetto pubblico da 30 mila euro che permetterebbe a molti di lavorare, ma
ho grossi dubbi che possa andare in porto. Per ora sto facendo dei tentativi
nelle paritarie. Ma chi toglierebbe il posto a qualcuno per darlo a me?".
+ La Gelmini taglia 87 mila insegnanti SCRIVI Diritto di cronaca FLAVIA AMABILE.
( da "Stampaweb, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
ROMA Nessuno toccherà
il tempo pieno delle scuole. Anzi. Il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, promette di estenderlo e la
prossima settimana presenterà delle simulazioni per provare le sue promesse. E
quindi, anche se verrà introdotto il maestro unico, anche se verrà ridotto il
numero di ore totali nella scuola, anche se si taglieranno docenti senza pietà,
il tempo pieno resta, assicura il ministro. Come? "Verrà meno il
meccanismo della compresenza degli insegnanti, ma non il tempo pieno. Anzi. lo
aumenteremo e lo miglioreremo senza spendere nulla in più. Il governo si rende
conto che molte madri lavorano e intende venire incontro alle esigenze delle
famiglie". La parola magica, dunque, è la compresenza. Finora a garantire
il tempo pieno erano due insegnanti, dall'anno scolastico che sta per iniziare
sarà solo uno. E tanto basta, confermano al ministero, per fare come se nulla
fosse. Stesso discorso per il maestro unico. "Non è immettendo nella
scuola più ore o più soldi che si migliora la qualità" e "non si
capisce perchè il contribuente debba pagare tre insegnanti per una scuola
primaria che funziona benissimo anche con uno solo". E dunque è chiaro che
ai sindacati le parole del ministro non siano piaciute. Enrico Panini della
Flc-Cgil: "Il ministro ha assicurato il raddoppio del tempo pieno, impegno
che sfiora la magia, considerato che, subito, lo si chiude nei primi tre anni -
facendolo convergere sul maestro unico - e poi, se ce ne saranno le condizioni,
si garantirà un po' di prolungamento pomeridiano purchessia". Per
Francesco Scrima, segretario della Cisl-scuola, il governo vuole distruggere la
"migliore scuola che abbiamo, partendo proprio dalle nostre
eccellenze". La protesta partirà da Trieste, dove oggi si terrà la prima
manifestazione contro il ministro: un sit-in di maestri e genitori, promosso
dal Comitato triestino contro la restaurazione del maestro unico. I Cobas e le
sigle autonome come Cub e Sdl hanno indetto uno sciopero della scuola il 17
ottobre contro il maestro unico e la politica scolastica di
Berlusconi-Tremonti-Gelmini. Il ministro ieri ha
ricordato lo scenario futuro: "Credo che il taglio sia intorno al 7% della
spesa, che vuol dire 87 mila posti in tre anni". "Il governo -
risponde il leader dei Cobas Piero Bernocchi - vuole tagliare 70 mila posti di
insegnanti e 43 mila di Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi), a cui si
aggiungono i 47 mila posti già soppressi dalla Finanziaria Prodi, per un totale
inaudito di 160 mila posti in meno" e poi vorrebbero tornare
"all'inverosimile maestro unico tuttologo degli Anni 50 e 60, che, oltre a
far sparire altre decine di migliaia di posti, immiserirebbe un insegnamento
che ha reso la scuola elementare italiana apprezzatissima nel mondo". I
sindacati confederali hanno tempi più lunghi per le decisioni, ma dalla base
arrivano segnali identici: a Genova e nel Lazio sono sul piede di guerra.
Ancora una volta contraria la Sir, l'agenzia di stampa dei vescovi: "Sul
maestro unico il ministro aveva dichiarato l'orientamento del governo e rimandato
alla Finanziaria. E invece la norma è entrata nel decreto: a sorpresa, senza
dibattito, che pure sulla questione è stato richiesto. Il metodo seguito prima
del merito della questione, lascia perplessi". La critica si appunta anche
sul metodo seguito nell'assumere decisioni così importanti: "C'è bisogno
di ritrovare intese e patti ampi per valorizzare un bene prezioso e di tutti,
indispensabile per il Paese". + "Ci ha già cancellati che sarà di
noi?" SCRIVI Diritto di cronaca FLAVIA AMABILE.
( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
(AGI) - Roma, 5 set.
- Il ritorno dell' Ici nella veste della tassa federale sugli immobili. E il
taglio di 87 mila insegnanti della scuola in tre anni per un risparmio del 7
per cento. Questi i due annunci, fatti rispettivamente dai
ministri Roberto Calderoli e Mariastella Gelmini,
evidenziati nelle pagine politiche dei quotidiani. 'L' Ici cacciata dalla porta
a furor di popolo rientra quatta quatta dalla finestra' l' ironico commento di
Repubblica alla proposta dell' esponente leghista che 'servira' a rimpinguare
le casse dei Comuni e a gestire il catasto'. Si evidenzia che 'i sindaci
avranno anche il potere di imporre quelle che si chiamano tasse di scopo: un
balzello per costruire una strada o mettere in piedi un evento' e che sette
grandi Comuni - Roma, Milano, Firenze, Napoli, Torino, Bologna e Genova -
saliranno al rango di citta' metropolitane. Si sottolinea che l' esclusione di
Venezia e Bari ha scatenato le proteste dei loro sindaci. 'Federalismo fiscale,
primo si' dei sindaci' il titolo del Corriere della Sera dedicato al confronto
'ufficiale' di ieri tra Calderoli e le pubbliche amministrazioni, sottolineando
che se i Comuni si finanzieranno con la 'nuova Ici', le Province riceveranno
dallo Stato i proventi della tassa di circolazione e delle accise sui
carburanti. 'Gelmini: via 87 mila insegnanti. Il ministro
dell' Istruzione ' benedice' i tagli di Tremonti' il titolo che apre la prima
pagina dell' Unita' . 'Per chi suona la campanella' titola in prima pagina il
Manifesto secondo cui, alla luce del ritorno del maestro unico, Gelmini 'promette l' impossibile' con l' annuncio del
raddoppio del tempo pieno. 05/09/2008 - 08:42.
( da "Mattino, Il (Caserta)" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Scuola quanto costa
cambiare Giovanni Sabbatucci Non è certo un caso, e nemmeno il risultato di una
consonanza politica tra governi a guida moderata, se l'Italia e la Francia si
accingono in perfetta simultaneità a riformare il loro sistema scolastico, ispirandosi
agli stessi principi e agli stessi obiettivi di fondo. Primo, il ritorno a una
tradizionale gerarchia dei saperi che ricollochi in posizione privilegiata la
letteratura e la lingua, la matematica e le scienze fisiche, la storia e la
geografia. Secondo, il ripristino di sistemi più severi di selezione
meritocratica, con tutto il corredo valutativo e sanzionatorio (anche in
termini di disciplina scolastica) che ciò comporta. Terzo, l'applicazione di
criteri di valutazione ai singoli istituti, che entrerebbero così in reciproca
concorrenza, sottoponendosi al vaglio degli utenti e/o delle autorità
scolastiche. Lo scopo comune è evidentemente quello di chiudere il quarantennio
di permissivismo, di lassismo pedagogico, di malinteso egualitarismo iniziato
con il mitico Sessantotto (ma non addebitabile al solo
Sessantotto) e di riguadagnare qualche posizione nelle classifiche di
efficienza dell'istituzione scolastica: classifiche che vedono l'Italia
stabilmente piazzata agli ultimi posti fra i Paesi industrializzati
(trentacinquesima su quaranta, secondo i dati citati dal ministro Gelmini in una recente intervista). SEGUE A PAGINA 12.
( da "Avvenire" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
PRIMA 05-09-2008 SCUOLA Gelmini: tagli per 87mila posti in
tre anni "Per evitare il collasso la scuola deve migliorare la sua
spesa". E per farlo dovrà anche affrontare qualche sacrificio, come
"il taglio di 87mila posti nei prossimi tre anni". Lo ha ribadito il
ministro della Pubblica Istruzione Gelmini in una
trasmissione radiofonica. "Mi auguro un autunno di confronto"
ha detto, ma dal fronte sindacale arrivano critiche al suo piano. LENZI 13.
( da "Avvenire" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
CRONACA 05-09-2008
Il Sir: da molte associazioni consensi al maestro unico DA MILANO " S iamo
di fronte a una nuova occasione, non vorrei perderla". Non ha dubbi
Giuseppe Bertagna, pedagogista e ordinario dell'Università Statale di Bergamo,
nel giudicare positivamente l'annunciato ritorno al maestro unico.
"Un'occasione nella direzione di un miglioramento per i bambini aggiunge
il pedagogista , ma anche di un maggior coinvolgimento delle famiglie nella
scelta e nella rendicontazione del percorso scolastico". E, nella
dichiarazione raccolta dal Sir, l'agenzia di stampa vicina alla Cei, il docente
della Statale di Bergamo indica tre condizioni "per cogliere positivamente
questa opportunità: effettiva possibilità di scelta delle famiglie, ripensamento
del percorso formativo dei docenti, e vera autonomia delle scuole". Soddisfatto per la decisione del ministro Gelmini, è Vincenzo Silvano, presidente della Federazione Opere
Educative (Foe), realtà scolastica legata alla Cdo, perché "è un primo
approccio verso una possibilità di cambiamento della scuola italiana".
Sulla figura del maestro unico c'è piena concordanza di vedute con il ministro.
"Crediamo al maestro unico commenta il presidente della Foe al Sir che
ieri ha raccolto diversi pareri sull'argomento , cioè a una figura di
riferimento unitaria" in ambito educativo. Della "necessità di una
figura prevalente" parla anche Maria Grazia Colombo presidente dell'Agesc.
"Una figura prevalente anche all'interno di una pluralità di docenti, per
permettere di avere uno sguardo d'insieme sul bambino". La figura del
maestro unico "è una bella pagina della scuola italiana commenta al Sir,
Mariangela Prioreschi presidente dell'Associazione maestri cattolici (Aimc) ,
ma che ha fatto il suo tempo e che era stato superato perché ne erano stati
visti i limiti". Da parte sua il presidente della Fidae, don Francesco
Macrì, sottolinea che "il vero problema non è il numero degli insegnanti:
è un dato organizzativo che lascerei alle singole scuole, ma lo è la qualità della
sua figura". Anche per questo don Macrì non esclude che il maestro unico
possa essere integrato con altre figure per ambiti specialistici, superando
l'idea di un maestro tuttologo. (E.Le.).
( da "Avvenire" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
CRONACA 05-09-2008 La ricetta Gelmini: scuola di qualità e spesa
migliore "Tagli per 87mila posti in tre anni" U DA MILANO ENRICO LENZI
na scuola "capace di evitare il collasso a cui è vicina", consapevole
che "la qualità non dipende da quanto, ma da come si spende il proprio
bilancio" e col senso di responsabilità nel sostenere qualche sacrificio
come "il taglio di 87mila posti nei prossimi tre anni " o la
chiusura delle Scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (Siss)
"visto che avrebbero sfornato altri precari". È un ministro della
Pubblica Istruzione che non si sottrae alle domande sui temi caldi (e qualcuno
anche caldissimo) che gli sono stati posti ieri mattina nella trasmissione
radiofonica "Radio Anch'io" su Rai-Radiouno. "La scuola è in una
situazione molto grave, vicina al collasso ha commentato Mariastella Gelmini : il 97% della spesa è dedicata agli stipendi e in
questo modo non è possibile investire nel merito. Non possiamo più rimandare di
affrontare la situazione e non ha senso difendere lo status quo". Ed è per
questo che il ministro annuncia "un taglio alle spese di circa il 7%, che
si tradurrà nella diminuzione di 87mila posti in tre anni". Una riduzione
che passerà anche dal ritorno del maestro unico alla scuola primaria. Un
ritorno che il ministro spiega come "esigenza pedagogica precisa perché il
bambino ha bisogno di un punto di riferimento preciso per la sua crescita
armonica". E poi "perché i contribuenti devono pagare tre insegnanti
quando uno è sufficiente?" si domanda. Ma nello stesso tempo assicura che
"il tempo pieno non diminuirà, al contrario riusciremo ad aumentarlo senza
spendere più soldi". Una risposta indiretta alle preoccupazioni delle
famiglie in cui entrambi i genitori lavorano e l'eventuale diminuzione delle
ore di scuola potrebbe comportare problemi. E sempre sul fronte dei docenti,
che il ministro ribadisce di voler incentivare e premiare nell'impegno, la Gelmini precisa che la chiusura delle Siss è stato "un
atto di onestà intellettuale, anche perché chi le sta frequentando dal 2007 non
hanno più accesso alle graduatorie, che sono chiuse. In questo modo rivendica
il ministro abbiamo eliminato un meccanismo che non faceva altro che sfornare
precari ". Sull'organico, secondo la Gelmini, si
dovrebbe passare "dall'attuale sistema che prevede quello di fatto e
quello di diritto, all'organico funzionale", accompagnato dal passaggio
"dal finanziamento del costo storico a quello del costo standard per
alunno". In pratica non reiterare il bilancio dell'anno precedente, ma
stabilire un costo standard reale per alunno e su quello costruire il bilancio
finale del ministero. Comunque in questa fase di "razionalizzazione della
spesa, il governo non ha toccato gli insegnanti di sostegno, mantenendo il
servizio". Insomma per il ministro quello che si profila all'orizzonte
dovrebbe essere "non un autunno caldo, ma aperto al confronto",
grazie anche "ad un'assunzione di responsabilità da parte dei sindacati e
dell'opposizione". Un auspicio che per il momento rimane tale davanti alle
dichiarazioni che giungono dal fronte sindacale e politico. "Giù le mani
dalle elementari" dichiara il segretario generale della Cisl scuola,
Francesco Scrima, rivendicandone la qualità che "non farebbe arrossire
alcun ministro della Pubblica Istruzione ". Di certo le parole del
ministro Gelmini, secondo Enrico Panini segretario
generale della Flc-Cgil, "alimentano la protesta, altro che sedarla
". E infatti i Cobas hanno già proclamato per il 17 ottobre uno sciopero.
"Il decreto sul ritorno del maestro unico alle elementari è il primo
frutto avvelenato dei tagli di Tremonti" commenta Gian Luca Galletti
dell'Udc. avvio del nuovo anno Il ministro della Pubblica Istruzione illustra
il suo piano d'azione per "razionalizzare le attuali uscite del
dicastero". "Non possiamo più aspettare, non ha senso difendere lo
status quo" "Mi auguro che non sia un autunno caldo, ma di confronto
sui problemi".
( da "Avvenire" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
CRONACA 05-09-2008
"Accompagnamento coatto a scuola" DA VERONA FRANCESCO DAL MAS C
oncluso il censimento dei campi nomadi, a metà ottobre, il ministero
dell'Interno provvederà alle prime misure di "risanamento " delle
situazioni di degrado, anzitutto con "l'accompagnamento coatto dei minori a
scuola". Lo ha detto Roberto Maroni, concludendo a Treviso una visita
iniziata in mattinata a Verona. La scolarizzazione dei
bambini nomadi sarà realizzata - ha spiegato Maroni - in cooperazione con il
ministro Gelmini e con l'Unicef. Per quanto riguarda invece i militari che opera
sulla frontiera della sicurezza, saranno confermati anche dopo la conclusione
dell'esperienza in corso. Non solo: l'attuale contingente di 3 mila uomini,
probabilmente sarà aumentato. "I risultati dell'esperienza dei
militari sono confortanti - ha detto Maroni - . In questo mese sono state
arrestate 93 persone, di cui 66 extracomunitari per reati predatori, spaccio,
violenza e resistenza a pubblico ufficiale. 263 persone sono state denunciate e
24.700 identificate di cui 7.000 straniere. 7.600 i veicoli controllati e 242
quelli sequestrati ". Maroni ha precisato che "entro la fine
dell'anno faremo una dettagliata verifica città per città. Non ho dubbio che i
risultati saranno confortanti potremo proseguire per altri 6 mesi e se sarà
così, continureremo aumentando il contingente". Dopo aver confermato che
"i sindaci avranno sempre maggiori responsabilità ", il ministro ha
ricordato che "nella legge finanziaria è previsto un fondo di 100 milioni
per la sicurezza urbana, messo a disposizione dei sindaci da qui al 2009".
Oggi a Roma, intanto, il ministro incontrerà l'ambasciatore libico per
l'implementazione del recente accordo tra Berlusconi e Gheddafi. Nei prossimi
giorni saranno mobilitate 6 motovedette, con a bordo pattuglie miste che
controlleranno in particolare le acque territoriali libiche. A Treviso il
ministro ha affrontato il problema della moschea, al centro di polemiche:
"È una materia di competenza delle autorità locali". Il titolare del Viminale:
dopo il censimento misure concrete per l'istruzione dei bimbi nei campi rom.
( da "Sestopotere.com" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
(5/9/2008 13:01) |
(Sesto Potere) - Modena - 5 settembre 2008 - Andrea Leoni, consigliere del
Gruppo della Libertà-PDL, interroga la Giunta a proposito di quanto accaduto al
Comune di Modena, dove, il 3 settembre scorso, l'ufficio stampa ha diffuso -
attraverso il sito web della rete civica dell'Amministrazione e la newsletter
inviata ai cittadini - una dura critica dell'Assessore all'Istruzione nei
confronti delle nuove misure previste dal Ministro Gelmini, con particolare riferimento all'introduzione del maestro unico
e al tempo pieno. Il consigliere stigmatizza questo uso della rete civica e del
sito web del Comune, così come gli strumenti per l'invio automatizzato delle
e-mail ai cittadini registrati al sito, poiché è finalizzato non alla
diffusione di informazioni di pubblico interesse, ma a divulgare
dichiarazioni di carattere politico, con la precisa volontà di delegittimare e
criticare gli esponenti e le attività del Governo. Secondo Leoni, queste pratiche
sono in contrasto con gli indirizzi della Legge 150/2001, che regola la
comunicazione istituzionale negli enti pubblici, e l'Amministrazione comunale
di Modena avrebbe dato ripetute prove di abuso degli strumenti della
comunicazione pubblica per fare propaganda politica e criticare, senza
possibilità di replica, altri esponenti politici. Poiché la Regione, attraverso
il Corecom (Comitato Regionale per le Comunicazioni), dovrebbe vigilare sul
rispetto delle norme relative alle attività di comunicazione svolte sul
territorio regionale, compresa la comunicazione istituzionale, Leoni chiede
alla Giunta un giudizio su quanto accaduto presso il Comune di Modena; se
ritenga corretto un simile uso della home page del sito del Comune e l'invio di
questo genere di messaggi attraverso la newsletter dell'Amministrazione stessa;
quale sia il parere del Corecom in merito a questi fatti, e come eventualmente
risolvere il problema del mancato rispetto delle norme che regolano l'utilizzo
degli strumenti della comunicazione istituzionale da parte della Giunta
comunale di Modena. .
( da "Stampa, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
L'esempio.
La Regione è interessata al progetto della provincia di Trento "Il decreto
Gelmini? Ok, ma non basta".
( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del
05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Scuola, Gelmini conferma: tagli necessari ELENA ROMANAZZI Roma. Una apposita
seduta lampo della Camera convocata per oggi ufficializzerà la presentazione a
Montecitorio del decreto legge sulla scuola tanto discusso in questi giorni per
le sorprese inserite all'ultimo minuto: il ritorno del maestro unico alle
elementari e il blocco degli aggiornamenti dei libri scolastici per cinque
anni, per contenere il caro-libri. Il ministro Mariastella Gelmini va avanti per la sua strada: "In tre anni
devono essere tagliati 87mila posti, ovvero il 7% della spesa complessiva: non
si può più rimandare. Quello che occorre è un organico funzionale". E
ancora: "Non è immettendo nella scuola più ore o più soldi che si migliora
la qualità e non si capisce perché il contribuente debba pagare tre insegnanti
per una scuola primaria che funziona benissimo anche con un solo". Il
clima è rovente. Il ministro spera in un "autunno caldo ma
responsabile". Un invito che non sembra essere condiviso dai sindacati e
dai genitori preoccupati per il futuro della scuola. E che non verrà accolto
neanche dal mondo politico. Il ministro è nell'occhio del ciclone. La notizia,
anticipata da "La Stampa" che ha sostenuto l'esame per diventare
avvocato a Reggio Calabria ha scatenato un mare di polemiche. Il Pd è partito
all'attacco: "Parla tanto di meritocrazia - ha spiegato Alberto Lo Sacco -
e poi cerca una scorciatoia per fare l'esame". Ancora più dura l'Idv.
Antonio Borghesi, vice capogruppo non è andato per il sottile ed ha chiesto le
dimissioni: "Se il ministro ha mentito sulla sua residenza per sostenere
l'esame da procuratore deve dimettersi". Sul fronte della scuola le prime
proteste sono iniziate ieri, in Friuli Venezia Giulia. In duecento sono scesi
in piazza contro il ritorno del maestro unico, la riduzione dell'orario che
passa da 27 a 24 ore (comprese le due di religione) e il possibile taglio del
tempo pieno. Su questo punto il ministro ha cercato di fornire rassicurazioni:
"Il tempo pieno raddoppia - ha spiegato - e verrà esteso a più
classi". Anche gli insegnanti di sostegno - ha aggiunto - non sono stati
toccati e nessuno ha intenzione di ridurli perché "i diversamente abili
hanno bisogno di essere aiutati e sostenuti". Ma il clima di tensione non
muta. Ieri il Friuli, e poi toccherà alla Sicilia che ha annunciato il blocco
delle lezioni proprio il primo giorno di scuola. I Cobas hanno annunciato
battaglia: il prossimo 17 ottobre, il primo sciopero. Poi si vedrà come andrà a
finire. Perché i confederali Cgil-Cisl-Uil, lo Snals e la Gilda non hanno
alcuna intenzione di accettare con passività le decisioni dell'esecutivo e del
ministro dell'Istruzione. Enrico Panini, segretario generale della Flc-Cgil,
attacca: "Il ministro si contraddice, parla di organico funzionale, più
ricco dell'attuale per coprire le diverse esigenze scolastiche e poi taglia
90mila cattedre". Rincara la dose Francesco Scrima della Cisl: "Giù
le mani dalle elementari, hanno un tale livello di qualità che non farebbero
arrossire nessun ministro della pubblica istruzione, se fosse posta in atto una
verifica internazionale degli standard educativi". Ma indietro non si torna.
Il ministro da giorni parla di confronto con i sindacati e dell'arrivo di un
piano programmatico. Ma ancora non si è arrivati ad una convocazione ufficiale
e certo il ritorno al maestro unico fatto per decreto non renderà facile il
confronto.
( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del
05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Federalismo... Soprattutto
per mettere in campo una nuova e diversa organizzazione della produzione di
beni pubblici e, parallelamente, ridimensionare e sciogliere altre
organizzazioni che risulterebbero, a quel punto ridondanti. A "Radio
Anch'io" il ministro Gelmini ha detto
che la riorganizzazione delle scuole comporterà un ridimensionamento delle
presenze ministeriali nei processi organizzativi per produrre educazione e
conoscenza. Anche per gli altri servizi e beni pubblici, quelli che sono
oggetto del processo "federalista", dovrebbe accadere la medesima
cosa. Detto tutto questo, e sperando che su queste grandi opzioni si
apra una vera discussione tre destra e sinistra, e non uno sterile battibecco,
bisogna anche avere il coraggio di chiamare con il loro nome le cose di cui si
discuterà. Questo insieme di ipotesi non ha nulla a che vedere con il
federalismo nella sua accezione realizzata. Il federalismo è costruito,
aggiungendo a entità esistenti un nucleo forte identitario, statuale, per
comunità e culture che condividevano la scelta di assumere quella identità. I
cittadini di ognuno degli Stati esistenti si dissero onorati e pronti a
diventare cittadini degli Stati Uniti. Il federalismo alla Calderoli serve per
decentrare la produzione di beni pubblici, riordinare compiti e funzioni delle
regioni e degli enti locali e per dare una forma adeguata di governo alle città
metropolitane e alla capitale. Non è più una sorta di vendetta contro lo Stato
centrale ma un processo per governare meglio lo Stato: non divide, ma riunisce
in regole più efficaci e condivise, l'obiettivo di governare e dirigere il
paese verso un futuro migliore. In questa accezione il federalismo alla
Calderoli è una opportunità, o meglio, uno strumento potente per il Sud. Perchè
riordina e responsabilizza il sistema dei governi locali e crea le condizioni
per la scomparsa di governanti abili nel mendicare a Roma le poche risorse che
lesinano, o spendono male, in periferia. Perchè eccita la responsabilità
personale come leva profonda nella formazione e nel ricambio delle classi
dirigenti. Nel Sud abbiamo visto nascere partiti personali, che hanno spesso
degenerato nella figura del puparo siciliano. Togliendo autonomia e
responsabilità ai singoli esponenti delle organizzazioni pubbliche. Nel Sud non
servono nuovi leader, che possano diventare pupari anche in assenza della
intenzione malevola di volerlo fare. Servono molte persone disposte a mettersi
in gioco per migliorare e trasformare la qualità della società attraverso una
piena e personale assunzione di responsabilità: nel proprio mestiere come nella
vita pubblica. Infine, questa ipotesi alla Calderoli riapre la strada a un
percorso che conduca la terza città italiana, e la più grande area
metropolitana del Mezzogiorno, verso un protagonismo positivo, invertendo la
sua attuale identificazione con i mali peggiori dell'economia e della società
meridionali. Una grande area-metropoli che governi effettivamente quattro
milioni di individui, che favorisca la nascita di nuove organizzazioni
economiche e di nuove politiche per la crescita, sarà lo strumento principale
per avviare il superamento del dualismo tra Nord e Sud. Favorendo anche la
nascita di un accordo cooperativo tra le regioni meridionali che sono, come si
è detto spesso, troppe e ciascuna di loro troppo piccola per garantire la
formazione di una politica coerente alla scala dell'intero Mezzogiorno. Il
federalismo alla Calderoli potrebbe far emergere una identità meridionale
effettivamente autonoma e separata, ma non contrapposta malamente e opportunisticamente,
a quella del Nord del nostro paese. Rafforzando e non travolgendo la identità
nazionale dello stesso. Massimo Lo Cicero.
( da "Sicilia, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Tagli
scuola dai sindacati alt a Gelmini Un taglio di
87.000 posti in tre anni e il maestro unico per le elementari: il ministro
dell'Istruzione Gelmini (nella foto)
ribadisce la sua linea per i risparmi nella scuola. Insorgono i sindacati. I
Cobas già proclamano uno sciopero per il 17 ottobre.
( da "Sicilia, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Insorgono i
sindacati I Cobas: sarà sciopero ANDREA GAGLIARDUCCI Roma. Un taglio intorno al
7 per cento della spesa. Ovvero, 87 mila posti in tre anni. E poi il tempo
pieno, che non sarà toccato, anzi verrà aumentato senza ulteriori spese. Il
ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini spiega
il perché delle sue scelte in materia della scuola, a pochi giorni dalla
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto legge del governo. Tra i
provvedimenti più contestati, la decisione di ritornare al maestro unico per le
elementari. E poi, i tagli ai fondi, che si traducono in tagli al personale. I
sindacati sono sul piede di guerra, e già si parla di autunno caldo sul fronte
della scuola. Il ministro auspica piuttosto un autunno di responsabilità.
"Nell'arco di pochi giorni - annuncia - presenteremo un piano
programmatico ai sindacati. Mi auguro che non ci sia una levata di scudi, e che
per una volta ci sia buona politica e un buon sindacato. Chi si limita oggi a
criticare il governo, non sta dalla parte dei cittadini. Faccia proposte, e non
si limiti a difendere lo status quo o i posti di lavoro, perché così facendo
l'Italia va al collasso". La ricetta Gelmini per razionalizzare le spese è una scure: un taglio del 7 per
cento, 87 mila posti in tre anni. "Occorre reinvestire - dice la Gelmini - ma se non ci sono risorse, come si fa? Come si fa a investire
nel merito se il 97 per cento delle risorse è bloccato negli stipendi?".
E sottolinea come ad esempio 10 mila edifici scolastici che non sono sicuri
avrebbero bisogno di investimenti. Realizzare la svolta si può,
"applicando l'autonomia scolastica". I tagli non riguarderanno gli
insegnanti di sostegno, perché il governo "non ha nessuna volontà di
penalizzare gli studenti diversamente abili". Il ministro osserva che le
scuole elementari italiane sono tra le migliori al mondo, e la qualità non
diminuirà con la riduzione a 24 ore dell'orario scolastico e con il ritorno al
maestro unico, "esigenza pedagogica precisa, perché il bambino ha bisogno
di un punto di riferimento preciso per la sua crescita armonica". Sì, è
vero, mancherà la compresenza in classe con altri insegnanti. Ma non diminuirà
il tempo pieno. "Anzi - dice il ministro - riusciremo ad aumentarlo senza
spendere più soldi". Ma i sindacati sono in agitazione anche per il blocco
delle Ssiss, le scuole che abilitano all'insegnamento. "Un atto di onestà
- sottolinea Gelmini - perché così come era previsto
il meccanismo sfornava solo precari: ne abbiamo troppi, la politica li ha presi
in giro. Abbiamo potuto mettere in ruolo solo 25 mila persone". C'è anche
la necessità, secondo il ministro, di rivedere le classi di concorso e anche
gli ordinamenti. "La formazione professionale - spiega - è importante, ma
forse si può ragionare sulla riduzione dei numeri di corsi professionali,
riqualificandoli e rendendoli più aderenti alle esigenze del mercato. Insomma:
contenere la spesa e migliorare la qualità". L'intenzione è anche quella
di passare all'organico funzionale per l'organizzazione scolastica. "In
Italia - dichiara Gelmini - c'è questa stranezza
dell'organico di fatto e quello di diritto, che tra l'altro complica ai
provveditori il proprio lavoro all'inizio dell'anno scolastico. Parlando con i
sindacati, ho riscontrato un certo consenso per passare all'organico
funzionale, e passare quindi dal finanziamento per costo storico al costo
standard per alunno". Altra obiezione: le nuove materie inserite dal
decreto rischiano di far ridurre le ore di italiano e matematica. "Non ho
intenzione di ridurle - dice il ministro - voglio però sottolineare che la
qualità della scuola non dipende dal numero di ore che si trascorrono in
classe, ma dalla qualità della didattica".
( da "Sicilia, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Scuola
Tutti in classe mercoledì 17 Tante le novità quest'anno dal maestro unico, al voto di condotta inserito nella
pagella musmeci 30 Un gruppo di imprenditori,
guidati da Salvatore Moncada, il re delle centrali eoliche, realizzerà un
aeroporto nelle vicinanze di Agrigento. Si tratta di un progetto che è del tutto parallelo
ed indipendente da quello dell'Aavt, l'Agrigento aeroporto Valle dei Templi, e
che anzi sta andando avanti nella quasi certezza che l'Enac dirà no ? per
carenze tecniche ? al progetto predisposto dall'Adr Roma per costruire uno
scalo a Racalmuto prevedendo peraltro di fare sbancamenti per milioni di metri
cubi di terreno. Il progetto del gruppo di imprenditori guidati da Salvatore
Moncada punta su un'altra zona, quella di Misilina, in territorio di Agrigento,
al confine con Palma di Montechiaro, a poche centinaia di metri da mare, dove,
negli anni Quaranta vi era una aviosuperficie costruita a tempo di record dagli
americani dopo lo sbarco in Sicilia. Si tratta di un'area peraltro che era
stata individuata una decina di anni fa dagli svizzeri della Fillger che però
poi abbandonarono il progetto per via delle troppe pastoie burocratiche.
Svizzeri che all'epoca avevano come rappresentante ad Agrigento Giovanni Volpe
che oggi è anche assessore del Comune di Agrigento. Il gruppo guidato da
Moncada non intende chiedere alcuna sovvenzione alla Regione, allo Stato o
all'Europa e agirà con capitali privati. Circostanza questa che accorcerà
l'iter burocratico per le autorizzazioni. Inoltre i sostenitori del progetto si
stanno muovendo nella certezza ? anche se ancora non c'è nulla di ufficiale ?
che l'Enac non darà il via libera al progetto che l'Aavt ha ceduto alla
Provincia di Agrigento per costruire un aeroporto a Racalmuto sfruttando anche
i 37 milioni che la Giunta Cuffaro aveva stanziato. L'area di Misilina vista
dal satellite ? basta utilizzare il programma Google Earth ? presenta ancora quella
stessa striscia che sessantacinque anni fa era ancora una pista per gli aerei
Alleati. È lunga all'incirca 2 chilometri, ma le condizioni altimetriche
permettono anche di allungarla fino a tre chilometri, permettendo così
l'atterraggio di aerei di 50 posti. L'investimento totale si aggira intorno ai
30 milioni di euro. Il gruppo di imprenditori non ha ancora formalizzato la
richiesta di autorizzazione al Comune ? è probabile che sia necessaria una
variante al Piano regolatore ? in quanto prima si attende l'esito
dell'istruttoria dell'Enac sul progetto dell'Aavt. Come è noto il presidente
D'Orsi ha già formulato un ultimatum a Massinelli ed al management dell'Aavt:
se entro dicembre il progetto dell'Adr non sarà cantierabile la Provincia
percorrerà altre strade. Ecco perché in questi tre mesi che mancano alla fine
dell'anno il gruppo imprenditoriale ha predisposto un piano finanziario per
costruire uno scalo aeroportuale del tutto privato. Fabio Russello.
( da "Sicilia, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Fra le novità di
quest'anno, la data unica, il maestro unico alle elementari
e il voto in condotta nella pagella Il ritorno dalle ferie estive presenta un nutrito elenco di
problemi che l'Amministrazione comunale dovrà affrontare per garantire migliore
vivibilità agli agrigentini. Se ne occupano i consiglieri comunali del Pd
Salvatore Lauricella, Nello Hamel e Angela Galvano i quali pongono l'accento su
alcune delle priorità che, a loro modo di vedere, devono essere portate
a soluzione. Anzitutto gli strumenti urbanistici. "E' necessaria -
affermano - un'azione unitaria per chiedere, con forza, all'assessorato regionale
al Territorio e Ambiente l'immediata conclusione delle attività di valutazione
e controllo affinché in tempi rapidi assicuri la definitiva approvazione del
Piano Regolatore Generale. Si deve anche chiedere il ripristino delle
agevolazioni finanziarie per gli interventi di recupero e riqualificazione del
centro storico. E' indispensabile concertare l'organico collegamento tra il
Piano Regolatore Generale e il Piano del Parco Archeologico, mantenendo la
viabilità esistente al servizio dei collegamenti tra San Leone e il centro
della città e progettando una viabilità aggiuntiva che consenta di scaricare
tutto il traffico pesante dalla zona archeologica. Chiederemo che con il nuovo
bilancio vengano rimpinguati tutti i capitoli finalizzati agli interventi di solidarietà
sociale". - Sulla situazione igienico-sanitaria? "Nonostante gli
sforzi posti in essere dall'Amministrazione comunale, crea ancora forti disagi,
per fattori climatici, la proliferazione delle blatte, delle zanzare e delle
zecche. Sulla materia proponiamo: una campagna straordinaria di disinfestazione
di tutti i tombini pubblici e privati presenti sul territorio, la
sensibilizzazione della cittadinanza per eliminare le acque stagnanti di
piccole grandi dimensioni, la distribuzione massiccia di prodotti antizanzare
direttamente ai cittadini, la programmazione nella fase larvale della
disinfestazione dei canaloni e dei rigagnoli presenti sul territorio della
città. Il tutto in un'ottica di una maggiore dotazione di mezzi all'Assessorato
competente. Il cimitero di Bonamorone oggi può considerarsi saturo e pertanto e
necessario migliorare le condizioni del cimitero di Piano Gatta sia per i
servizi sia per l'esorbitante costo dei vari tipi di sepolture". - Il
problema idrico è ancora scottante? "Occorre regolamentare rigorosamente
le modalità di stipula dei contratti, di attuazione dei subentri e delle
volture delle prese idriche, dei tempi di installazione e suggellatura dei
contatori, degli adempimenti relativi al rispetto della normativa in materia urbanistica
e di sicurezza degli impianti". Altri problemi di grande rilevanza i tre
consiglieri ritengono che siano quelli connessi alle scuole comunali, alla
viabilità ed all'illuminazione, alle ville ed al verde pubblico. Salvatore
Fucà.
( da "Sestopotere.com" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
(5/9/2008 14:19) | (Sesto
Potere) - Bologna - 5 settembre 2008 - “La scuola pubblica è a rischio:
preoccupa il modello educativo verso cui si dirige a colpi di decreto il
Governo, ma la preoccupazione deriva soprattutto dalla consapevolezza che sotto
un'immagine di ritorno alle origini, fatta di grembiuli e
voti in condotta proposta ai media negli ultimi mesi dal ministro Gelmini, si cela in realtà solo l'intenzione di tagliare le risorse per
la scuola di tutti”. Così dichiara l'assessore regionale alla Scuola, Paola
Manzini, intervenendo nella discussione che si è sviluppata in questi giorni
sul decreto legge che introduce novità nel mondo della scuola. “Per
adesso il Governo è intervenuto solo sulla primaria – spiega Manzini –
riducendo di fatto in modo drastico la possibilità del tempo pieno alle
elementari e del tempo prolungato alle medie. Non mi pare che ci sia un
progetto articolato di riforma, la preoccupazione dell'esecutivo riguarda
essenzialmente il contenimento della spesa pubblica e la scuola viene vista
come un ambito dove fare cassa”. “Tagliare 87mila insegnanti, tornare al
maestro unico e chiudere o accorpare le scuole dei piccoli comuni indebolirà la
scuola di tutti. Istituzioni, famiglie, insegnanti, ognuno per il proprio
ruolo, devono cercare di impedire i danni, estremamente prevedibili, che questo
provvedimento provocherà, in particolare per quanto riguarda il tempo scuola –
continua l'assessore - Ho già convocato nei prossimi giorni un incontro con gli
assessori competenti, per valutare l'impatto del decreto e dei provvedimenti
annunciati sul sistema scolastico dell'Emilia-Romagna”.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 05-09-2008)
Pubblicato anche in: (Unione Sarda, L' (Nazionale))
Argomenti: Scuola
Cronaca Italiana
Pagina 109 Lo scandalo dell'esame dato nel 2001 in Calabria. L'opposizione:
deve dimettersi "Avvocato Gelmini? Predica bene,
razzola male" Lo scandalo dell'esame dato nel 2001 in Calabria.
L'opposizione: deve dimettersi --> ROMA Mentre monta la polemica all'interno
della scuola, il ministro dell'Istruzione si ritrova - suo malgrado - sul banco
degli imputati. L'accusa è strettamente personale: nel 2001, Mariastella Gelmini è diventata avvocato superando l'esame da
procuratore brillantemente, ma non a Brescia - dove viveva - a Reggio Calabria,
dove per tradizione l'ammissione agli orali è quasi scontata. "Nella
questione già di per sé estremamente discutibile che vede coinvolta Mariastella
Gelmini negli scandali degli esami di Stato in
Calabria, c'è un altro fatto, di non minore importanza, che - afferma il
parlamentare dell'Italia dei valori Antonio Borghezi - rischia di screditare
ulteriormente la credibilità di un ministro della Repubblica. Nel 2001, anno in
questione, vigeva l'obbligo di residenza nella sede in cui si sosteneva
l'esame, cosa che aveva innescato a Reggio Calabria un commercio illegale di
residenze di fatto inesistenti. Sarebbe interessante conoscere l'indirizzo di
residenza del ministro in quell'anno, per capire se ci troviamo semplicemente
di fronte a una furbata fatta per superare più facilmente l'esame di avvocato
o, invece - osserva - una vera e propria illegalità, ben più grave se commessa da
una persona che ora ricopre il suo ruolo. In questo caso - conclude Borghesi -
riteniamo che le dimissioni per il ministro dell'Istruzione sarebbero
obbligatorie". "Altro che merito e pugno di ferro, oggi si capisce
bene come il ministro Gelmini predichi bene e razzoli
male": lo dichiara Alberto Losacco del Partito Democratico. "Pensare
che andare al Sud a fare l'esame da avvocato sia una scorciatoia non si sposa
certo bene con la retorica della scuola severa e del grembiule che Gelmini ci propina ogni giorno. Si sarebbe potuta sottoporre
all'esame tranquillamente anche a Brescia, no? O forse - osserva il
parlamentare - lei appartiene alla casta di quei privilegiati nomadi alla
ricerca dell'esame facile, i turisti della promozione assicurata?".
( da "Metronews" del 05-09-2008)
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Uscito su Metro il
25/08/2008 Lascia il tuo commento! L'ora della prima campanella è sempre più
vicina per gli studenti italiani, ma per i loro genitori è già tempo di metter
mano al portafogli. Già, perchè con le vacanze estive agli sgoccioli è già
tempo di provvedere ai libri di testo per l'anno scolastico venturo.
Nell'ultimo quinquennio, andare in libreria ha fine agosto è stato uno
"stillicidio" in termini di euro. Dieci- quindici chilogrammi di
carta per 500, 600 (in alcuni casi anche più) euro. Una situazione
insostenibile, che nel giugno scorso ha portato alla stipula di un accordo tra
ministero della Pubblica Istruzione e Associazione Italiana Editori: incremento
dei prezzi da tenere sotto il livello dell'inflazione, passaggio di alcuni
testi dal cartaceo al digitale, agevolazioni alle famiglie meno abbienti e con
più figli che studiano. Inoltre, il ministero ha fissato il tetto, scuola per
scuola, classe per classe, dei soldi da destinare ai libri (qui lo trovate sul
sito di Altroconsumo con la mappa delle città dove esso finora non è rispettato).
Eppure, pare davvero che neanche questi provvedimenti riescano a smorzare il
salasso nei confronti delle famiglie: la scuola costa, punto e basta. Tra
zainetti e dizionari (ormai divenuti un investimento vero e proprio), strumenti
generali di cartoleria e testi a corredo, la spesa è già ingente. Sì, i libri
di testo non sembrano essere aumentati in modo stratosferico, ma non sono
neanche diminuiti. E la soglia fissata dal ministro Gelmini viene superata dal 22,2% delle classi dei licei classici, dal
21,1% dei licei artistici, dal 27,9% degli istituti tecnici agrari, dal 25%
degli istituti tecnici industriali. Non parliamo poi di scuole medie, dove il
tasso di "sforamento" medio raggiunge il 71% delle classi.
Capitolo vocabolari: se pensate che un semplice Zingarelli 2008 della lingua
italiana è arrivato a oltre 71 euro, e quelli di latino e greco a oltre 100
euro, è facile capire come chi ha scelto il liceo classico (cioè gli iscritti
al IV ginnasio) sono i più a rischio maxi-spesa. I cosiddetti "extra"
però costano sempre più, e non ammorbidiscono il contenimento dei libri di
testo. Federconsumatori suggerisce dunque di rivolgersi al mercato dell'usato,
dove rispetto al prezzo di copertina si può risparmiare anche fino al 50%. Se
si sceglie invece per comprarli nuovi di zecca, meglio rivolgersi agli
ipermercati. Prenotando i libri scolastici si può avere uno sconto del 15%
circa (in caso di possesso di carte fedeltà anche del 20%). Le associazioni dei
consumatori suggeriscono comunque di segnalare al preside eventuali superamenti
delle soglie di spesa previste dal ministero. (Valerio Mingarelli).
( da "Metronews" del 05-09-2008)
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Uscito su Metro il
05/09/2008 Lascia il tuo commento! Un taglio del 7% delle spese della pubblica
istruzione, che si traduce in 87 mila posti di lavoro in meno in tre anni. Questa la ricetta del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, che ieri, dai microfoni di “Radio anch'io”, ha elencato i punti
fondamentali del suo progetto per rendere la scuola italiana più efficiente,
funzionale e meritocratica: in poche parole una sorta di “azienda” capace di
aderire "alle esigenze del mercato". Per il ministro "il
97% della spesa è in stipendi; la qualità della scuola non dipende da quanto,
ma da come si spende". Questa riforma, si è affrettata però a
puntualizzare la titolare dell'Istruzione, non toccherà il tempo pieno, che
"anzi verrà addirittura aumentato". Un taglio del 7% delle spese, che
si traduce in 87 mila posti di lavoro in meno in tre anni. Sceglie la radio,
Radio1, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini,
per raccontare la sua visione della scuola: dovrebbe essere "un'azienda
capace di aderire alle esigenze del mercato". La spesa Per il ministro il
97% della spesa è in stipendi: saranno quindi tagliati 87.000 posti in 3 anni,
il 7% della spesa. Tempo pieno Questa riforma, si è affrettata a puntualizzare
la titolare dell'Istruzione, non tocprimo piano 3 cherà il tempo pieno, che
"anzi verrà aumentato" senza la compresenza di più insegnanti.
Bisognerà capire come, visti i tagli alle risorse e il ritorno al maestro unico,
che la Gelmini ha difeso a spada tratta. Maestro unico
e sostegno "La scelta del maestro unico risponde a una esigenza
pedagogica. Il bambino nei primi anni di scuola ha bisogno di un punto di
riferimento, come la madre". Il decreto - dice il ministro, ma anche su
questo punto è stata criticata dai sindacati - non tocca comunque gli
insegnanti di sostegno. Il decoro La Gelmini si è
definita una "conservatrice, che vuole il ritorno dell'ordine sui
banchi". Ai sindacati l'intervista- monologo non è piaciuta, e annunciano
già piazze piene di prof in protesta. (Stefania Divertito).
( da "ADN Kronos" del 05-09-2008)
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commenta 0 vota 0 tutte le notizie di CRONACA Bolzano, 5 set. - (Adnkronos) -
Alto Adige e Trentino sono orientate a non recepire il decreto dal ministro
dell'Istruzione Mariastella Gelmini, in
materia di istruzione primaria; non gradiscono ne' la forma e neppure la
sostanza dei provvedimenti e puntano il dito in particolare sulla bocciatura in
condotta e il ritorno al maestro unico alle elementari. In Alto Adige, il
neoassessore alla Scuola italiana Francesco Comina, subentrato da qualche
settimana a Luisa Gnecchi, eletta al Parlamento, ha dichiarato: ''E'
impensabile che una sola persona sia preparata in tutte le materie. Sarebbe
come tornare indietro di vent'anni''. ''Quanto al sette in condotta -ha aggiunto-
si rischia di marchiare ed emarginare i bambini piu' vivaci, filosofia punitiva
che non rispetta gli attuali filoni pedagogico-educativi. Tocchera' alla giunta
decidere se recepire o no il decreto, un sistema impositivo quantomeno
discutibile e che non ha minimamente tenuto conto del parere dei tecnici''.
( da "Corriere.it" del 05-09-2008)
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Sat bar examination
in 2001. Minister of education replies: "I had to work straight
away". Reggio Calabria held previous year's record with 93% pass rate in
written exam. A written exam with a 93% pass rate! How could any student
resist? One of the corner-cutters who travelled down from deepest northern
Italy to take the bar examination in Reggio Calabria was
Mariastella Gelmini, blithely unaware of the fuss that would ensue when in her
capacity as education minister, she would hold forth quite rightly on the role
of merit in schooling and the plight of many schools in the south. Despite the
fact that almost all the students pass, southern schools perform disastrously
in scientifically compiled international league tables. The news,
revealed by Flavia Amabile in her blog on laStampa.it, is even more astonishing
because the very heated ongoing debate on the poor training, discipline,
refresher courses and general knowledge of southern Italian teachers has seen
most of Italy's intellectuals take a stance on one side or the other. The
reaction from Italian web surfers has been predictable. Peppino Calabrese, for
example, says: "Show a little dignity, minister. Resign!!" You may
wonder whether the story is true but the answer is there in Ms Amabile's blog.
Ms Gelmini admits everything and puts her side of the
story. Let's step back for a moment to 2001. Rising Forza Italia star
Mariastella chaired the municipal council in Desenzano but had not yet
progressed to Brescia's provincial council, where she would have responsibility
for the territory, or the Lombardy regional council and a job as Forza Italia's
regional coordinator for Lombardy. A young, ambitious woman with a law degree,
she still needed to get over one of the most difficult hurdles: the bar
examination. It takes more than just a degree to be a lawyer. You have to
register as a trainee, spend two years in a legal practice, do the rounds of
the courts to gain experience and collect stamps from court clerks in a
personal record book to prove you have actually attended hearings. Finally, you
have to pass the bar examination, held each year at the regional appeal courts.
There are three subjects: criminal law, civil law and judicial procedure,
followed by an oral examination. It's a genuine hurdle and one where on average
half the candidates come a cropper. But the national average means very little.
Traditionally, the exam is daunting in the north of Italy, where up to 94% of
the aspiring lawyers fail, but much easier, if not a piece of cake, at some
courts in the south. An example? Catanzaro. During the 1990s, this "exam
factory" grew into a full-blown industry. The 250 or so beds in local
hotels were booked months in advance. Bed & breakfast establishments sprang
up to welcome the latter-day pilgrims to the town's court. Coastal holiday
villages re-opened in the middle of winter, some offering a full package of
bed, breakfast, evening meal and even minibus services to and from the
examination halls. But just when Ms Gelmini's session
was looming, the Catanzaro appeal court exam scandal hit the headlines.
Magistrates launched an inquiry. How had 2,295 out of 2,301 candidates managed
to hand in exactly the same examination script? In many cases, the answers
contained the same mistakes: "recisamente" [firmly] instead of
"precisamente" [precisely], with the "p" crossed out,
suggesting hurried corrections to a dictated answer. Argument raged and the
examiners found themselves in the hot seat. The president of the appeal court,
Francesco Granata, claimed: "The candidates lost all self-control. It was
as if they had gone crazy". "How do you think it went?" shrugged
one nameless exam cheat. "One of the commissioners came in and said:
'Write'. And started to dictate the essay. Just like that. Nice and slowly. So
everyone could keep up". The story dragged on for months until the
Berlusconi government had no alternative but to reform the bar examination
system. A couple of years later in 2003, new regulations came into force for
subsequent sessions: commissions were to be chosen at random to mark other
commissions' examinations so that scripts from Puglia would be marked in
Liguria, say, or Sardinian papers might be corrected in Friuli and so on. No
one doubted the need for reform, which in its first year of application turned
long-established traditions on their heads. Aspiring lawyers in Lombardy, for
example, saw their success rate rise from 30% to 69% when the papers were
marked in Naples. On the other hand, there were 34% fewer successful candidates
from Messina, according to examiners in Brescia, and 37% fewer from Reggio
Calabria when Ancona magistrates did the marking. At Catanzaro, the peak of 94%
passes plummeted to just a fifth of the previous level. In the troubled years
of 2000 and 2001, Ms Gelmini had to make a choice, she
explained to Flavia Amabile: "My family couldn't afford support my studies
for very long. My father was a farmer. I had to start working, which meant I
had to pass the bar examination to practice". And so? "There was a
conviction that a ceiling was in place with a 30% pass rate every year, which
was reserved for lawyers' children and a few other lucky candidates. Nothing
for anyone else. It was a closed shop, which luckily changed because the system
was given a complete overhaul". So "with about thirty or forty
friends who were very unhappy about the situation, I decided to go and sit the
exam in Reggio Calabria". It must be said that the results of the 2000
session had been encouraging. Despite the scandal, Reggio Calabria had the
highest rate in Italy of candidates admitted to the oral examination: 93.4%.
This was three times as many as Ms Gelmini's Brescia
(31.7%), or Milan (28.1%), and four times as many as Ancona. In the end, 87% of
candidates went through as opposed to 28% in Brescia, 23.1% in Milan and 17% in
Florence. In all, 806 candidates passed, five and a half times the figure for
Brescia: 144. As many as Marche, Umbria, Basilicata, Trentino, Abruzzo,
Sardinia and Friuli Venezia Giulia put together. In short, it looked very
tempting. The minister of education explains: "Lots of people we knew went
so we decided to go as well". She adds that she "has a long
association with the south. Part of my family has relatives in Cilento".
Obviously, Cilento is almost 500 kilometres from Reggio Calabria but after all,
it's still in the south. What about the exam? How did the exam go?
"Absolutely above board". Let's say it wasn't all that difficult,
even in that session. Almost 57% went through to the oral exam. Twice as many
as in Rome or Milan. Almost three times as many as in Brescia. Only the usual
suspects, Catanzaro, Caltanissetta and Salerno, had higher pass rates.
Everybody was doing it, says Mariastella Gelmini. From
now on, though, after the discovery that she was one of the ones looking for an
easy way round, it will be a tad harder for her to call for the reintroduction
of merit and rigour, or stress the educational importance of a school that
people respect. These are worthy battles. Very worthy. But even those who agree
with her choices on school aprons, marks for behaviour, compulsory civic
education and the need for courageous reforms, starting with schools in the
south, will be asking themselves: "Wouldn't these battles be a shade less
complicated if the people who wage them hadn't cut corners themselves?"
Gian Antonio Stella English translation by Giles Watson www.watson.it Article
in Italian stampa |.
( da "Sicilia, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Da stasera a
domenica passerella a Fiumefreddo, Acicastello e Taormina mercoledì protesta a
palermo per i tagli Inizio dell'anno scolastico con proteste , quest'anno, in Sicilia.
Una manifestazione regionale di docenti e personale Ata rimasti esclusi dagli
incarichi per effetto dei tagli decisi dal governo si terra' infatti mercoledi'
17, primo giorno di scuola nell'isola, su iniziativa dei sindacati Flc Cgil,
Cisl e Uil Scuola e Snals Confsal. La manifestazione si terra' a Palermo alle
10 davanti l'Ufficio scolastico regionale, in via Praga. I posti in meno
quest'anno sono, nella scuola siciliana, 2.544 per i docenti e 162 per gli Ata.
Una situazione destinata ad aggravarsi con gli ultimi provvedimenti decisi dal
ministro Gelmini, che, secondo le stime dei sindacati, comporteranno nell'isola
il taglio di 15 mila posti di lavoro nei prossimi tre anni. E contro quello che
i sindacalisti definiscono un "inaudito attacco alla scuola pubblica che
avra' effetti sociali devastanti", Flc Cgil, Cisl e e Uil Scuola e Snal
Confsal avvieranno gia' a partire dal 18 assemblee in tutte le scuole della
Sicilia e una campagna di informazione e sensibilizzazione dell'opinione
pubblica. "Attendiamo peraltro ancora una risposta- dice Giusto Scozzaro,
segretario generale della Flc Cgil- alla richiesta di reintegro di 600 posti di
sostegno avanzata al ministro, ad agosto, su nostra sollecitazione dal
presidente della Regione che in una lettera ha denunciato la violazione del
principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni". Il segretario
della Flc rileva che "il 17 e' soltanto l'inizio della nostra battaglia
per evitare la distruzione della scuola pubblica, che avrebbe effetti devastanti
e di lungo periodo soprattutto nelle aree piu' fragili del paese".
( da "Corriere Adriatico" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Nuove aule per la
didattica a Monticelli Entro la fine dell'anno saranno ultimati i lavori nei
plessi di Venagrande e Poggio di Bretta Vertice tra l'assessore alla pubblica
istruzione Silvestri e i dirigenti degli istituti per stilare il programma Corsa
contro il tempo per sistemare le scuole ASCOLI Saranno oltre 400 le lettere di
saluto che, a breve, il Comune farà recapitare a casa di tutti i bambini che, a
partire da quest'anno, cominceranno a frequentare la scuola primaria. A tanto,
infatti, ammonta il numero degli alunni che, da quest'anno, si affaccerà per la
prima volta sui banchi delle scuole di tutto il territorio del Comune; un
numero che, in un modo o nell'altro, la dice lunga sui bisogni e sulle
necessità del "mondo della scuola" ascolana, anche alla luce delle
ultime novità introdotte dal decreto fatto approvare, di recente, su iniziativa
del ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini, in tema di voto in condotta, maestro unico, divise scolastiche,
ritorno all'educazione civica. Argomenti che, in maniera più o meno
approfondita, sono stati affrontati ieri nel corso del primo incontro che è
stato convocato tra l'assessore alla Pubblica istruzione dell'Arengo, Gianni
Silvestri ed i dirigenti degli istituti scolastici (scuole per l'infanzia,
primarie e secondarie di primo grado) e che saranno toccati oggi nel corso del
secondo incontro che metterà a "tu per tu" l'assessore Silvestri ed i
dirigenti degli istituti superiori. Tra le opere messe in cantiere
dall'Amministrazione comunale ed annunciate ieri dall'assessore Silvestri,
figurano alcuni importanti interventi da mettere a punto su diverse strutture
scolastiche del Piceno, prima fra tutte la realizzazione della nuova cucina
della scuola di Monticelli. "Questo intervento ha spiegato l'assessore
Silvestri, che ha tenuto a sottolineare che tutte le opere sugli edifici
scolastici saranno effettuate con la collaborazione offerta dall'assessorato ai
lavori pubblici guidato da Gino Lattanzi sarà completato entro la fine di
ottobre e permetterà di liberare i locali attualmente occupati dalla cucina e
dal refettorio della scuola per far posto a nuove aule didattiche. La nuova
cucina, con annessa sala mensa, sorgerà, infatti, in un nuovo edificio attiguo
alla scuola materna ed elementare (normale ed a tempo pieno) del quartiere
Monticelli". "Entro la fine dell'anno ha poi proseguito Silvestri
saranno ultimati i lavori sulla scuola per l'infanzia di Poggio di Bretta, che
sarà, pertanto, restituita ai circa 50 bambini che, almeno fino a Natale, continueranno
a fare la spola con la scuola materna di Marino del Tronto". L'ultimo
intervento, che il Comune conta di completare a breve, sarà quello sulla scuola
per l'infanzia di Venagrande. La ristrutturazione del plesso scolastico
permetterà ai circa 25 bambini di Venagrande (che ora sono ospitati presso le
strutture messe a disposizione dalla biblioteca circoscrizionale) di tornare in
possesso del loro nuovo edificio scolastico. Per quanto riguarda, invece, le
nuove direttive emanate dal Ministro Gelmini,
l'assessore Silvestri ha ribadito il proprio consenso all'introduzione delle
divise scolastiche, fatta salvo, naturalmente, il principio dell'autonomia
didattica a cui è sottoposto questo provvedimento. PAOLO CLERICI ,.
( da "Corriere Adriatico" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
ROMA - Nella scuola ci
sarà un taglio intorno al 7% della spesa che si traduce in 87 mila posti in tre
anni. Lo ha detto dai microfoni di Radio anch'io il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ribadendo
che razionalizzare la spesa è un percorso obbligato. "Occorre reinvestire
ma se non ci sono risorse come si fa? Come si fa a investire nel merito se il
97% delle risorse è bloccato negli stipendi?" Ha osservato il ministro
sottolineando come, ad esempio 10 mila edifici scolastici che non sono sicuri
avrebbero bisogno di investimenti. Il ritorno del maestro unico non
compromette la tenuta del tempo pieno che, anzi, verrà esteso a più classi; non
c'è stato nessun blitz visto che era tutto già scritto nel ddl del primo
agosto; le nuove norme entrano in vigore nel 2009 e dunque c'è tutto il tempo
per confrontarsi con opposizione e addetti ai lavori. Il ministro
dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha poi cercato
di rasserenare gli animi, ma le perplessità dei sindacati non solo restano ma
addirittura crescono. E gli scudi, che hanno accolto l'introduzione nel decreto
legge su condotta e voti anche di una norma per il ripristino del maestro unico
alle elementari, non vengono affatto abbassati. "Non è immettendo nella
scuola più ore o più soldi che si migliora la qualita" e "non si
capisce - ha detto il ministro stamani - perchè il contribuente debba pagare
tre insegnanti per una scuola primaria che funziona benissimo anche con uno
solo". Duri i sindacati. "Giù le mani dalle elementari" ha
chiesto il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima. "Hanno
un tale livello di qualità - ha spiegato - che non farebbero arrossire alcun
ministro della pubblica istruzione, se fosse posta in atto una verifica
internazionale degli standard educativi". Altro che sedare la protesta! Secondo
Enrico Panini, segretario generale della Flc-Cgil, le dichiarazioni della Gelmini "la alimentano". "Il ministro - ha
osservato il sindacalista - improvvisamente, si è sostituito a tutti i più noti
istituti di valutazione internazionale, arrivando a conclusioni che sono
esattamente l'opposto di quelle frutto di ricerche e indagini scientifiche. Ci
pare molto più documentato il servizio di Informazione religiosa della Cei, che
ha parlato recentemente degli ottimi risultati della scuola elementare".
Alle parole faranno seguire i fatti i Cobas, che hanno già proclamato per il 17
ottobre uno sciopero.
( da "Corriere Adriatico" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Durante la festadi
Chiancianosarà ribadita l'indipendenza dai due schieramenti Cesa polemizza con
i ministri La Russa e Ronchi Udc, è scontro con An "Al centro per il
dialogo" ROMA - "Non abbiamo tempo da perdere con i replicanti",
dice secco in mattinata Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc. Il suo bersaglio
sono i ministri di An (Ignazio La Russa e Andrea Ronchi) che nei giorni scorsi
hanno tagliato la strada all'ipotesi di un rientro dei centristi nel Pdl
criticandone "la politica dei due forni". "Chi è Cesa, un
ventriloquo? - contrattacca ironico La Russa nel pomeriggio - Noi parliamo con
Casini, i ventriloqui stanno nel circo, i politici li vediamo in
Parlamento". Chiude il cerchio il centrista Francesco Pionati: "Da
circo è la polemica di La Russa con il capo della Polizia Manganelli. E poi
Casini e Cesa la pensano allo stesso modo, non devono andare dal notaio per
stabilire le quote interne, come il Pdl". Lo scontro con An va in scena
nel giorno scelto dai centristi per presentare la festa dell'Udc (a Chianciano
dall'11 al 14 settembre), un'occasione che serve ai vertici del partito di
Casini per ribadire l'indipendenza dai due schieramenti. I centristi si
propongono infatti di diventare, collocati all'opposizione, lo
"snodo" per un dialogo tra i due schieramenti, dopo la prova generale
costituita dal seminario organizzato sul tema della giustizia, che è servito a
far riprendere i contatti tra maggioranza e opposizione. Un ruolo questo che,
se si consoliderà, per dirla con Pionati, farà assumere all'Udc un peso
politico, che va ben oltre la sua consistenza elettorale. Nel frattempo, Cesa
sollecita i ministri di An a "concentrarsi sui problemi del Paese viste le
importanti e serie responsabilità che hanno verso gli italiani, e a non
occuparsi di noi". E, all'insegna del dialogo, parola d'ordine della
festa, l'Udc ha inviato un nutrito numero di inviti bipartisan e sembra avviata
a fare un pienone di leader e rappresentanti del governo a Chianciano. Ci
saranno infatti cinque ministri (Roberto Calderoli, Maurizio Sacconi, Roberto
Maroni, Mariastella Gelmini e Renato
Brunetta), molti esponenti della maggioranza (da Fabrizio Cicchitto a Giancarlo
Giorgetti al sindaco di Roma Gianni Alemanno) e di una folta rappresentanza di
sindaci e presidenti di regione. Ma non mancano anche i leader
dell'opposizione: Massimo D'Alema, Francesco Rutelli, Enrico Letta,
Piero Fassino, Beppe Fioroni. Senza contare il ritorno di Clemente Mastella.
PAOLA SPADARI,.
( da "AprileOnline.info" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Claudio Benvenuti,
05 settembre 2008, 13:40 Mobilitazione Intervista a Giulia Tosoni, portavoce
nazionale della Rete degli Studenti: "al governo chiediamo di fermare
immediatamente il massacro che stanno compiendo sulla scuola italiana e di
cominciare, invece, un confronto serio con le parti sociali per rilanciare la
scuola, invece che smantellarla. Agli studenti vorrei dire di pensare che
bisogna lavorare dal primo giorno di lezioni, insieme, per proteggere la nostra
scuola, rilanciarla e renderla migliore" I mezzi di comunicazione
informano l'opinione pubblica delle decisioni prese dal
Ministro Mariastella Gelmini come se gli studenti di oggi assistessero a una rivoluzione del
sistema scolastico, a un cambiamento radicale della scuola del nostro Paese.
Altro non è che un ritorno al passato, un passo indietro. O forse l'ennesimo
provvedimento di un ministro che, come molti negli ultimi anni, mette mano alla
scuola, senza la consapevolezza di come lavora un insegnante, di quanto
costano i libri di testo, di quanto è diffuso nella società italiana l'astio
per i docenti, di quanto sono complicate le relazioni scuola-famiglia, di
quanto sono lunghe le inutili procedure burocratiche o magari, senza essere
consapevole che a forza di rendere l'istruzione un'istituzione a cui diminuire
i fondi, parallelamente si fa perdere la possibilità ai ragazzi di ottenere una
formazione uguale a quella degli studenti europei, insomma, un ministro della
Repubblica che attualmente sembra dimostrare di non aver mai messo piede in una
scuola. Tra queste vicende si sente spesso l'opinione dei sindacati dei docenti,
ma raramente si ascoltano i rappresentanti degli studenti stessi, anche loro
impegnati nelle diverse realtà locali a difendere i loro diritti. Giulia
Tosoni, portavoce nazionale della Rete degli Studenti, espone il suo punto di
vista e quello dei tanti ragazzi italiani che rappresenta. Cinque in condotta,
grembiuli e maestro unico alle scuole elementari, esami di riparazione e
ulteriori tagli alla scuola pubblica. Questione educativa al centro dei
dibattiti mediatici. Come giudichi questi provvedimenti? Noi ci siamo espressi
in maniera fortemente contraria a molti provvedimenti portati avanti da questo
governo sulla scuola. In particolare, su queste questioni che mi sottoponete
credo che siano provvedimenti volti a colpire l'opinione pubblica, a scatenare
l'effetto mediatico più che effettivamente a riformare la scuola e risolvere i
suoi problemi. Questo è un argomento che ci infastidisce molto, particolarmente
per quanto riguarda il voto di condotta. Per fare, appunto, il provvedimento a
forte impatto mediatico si finisce per danneggiare gravemente i diritti degli
studenti. Trovi che l'opposizione stia svolgendo il proprio compito in
Parlamento e che valuti la scuola una priorità per il Paese? Credo che sia
complicato svolgere una azione di opposizione parlamentare, perché il governo
sta varando provvedimenti a colpi di decreti legge scavalcando completamente il
dibattito in Parlamento. Al tempo stesso credo che spetti all'opposizione il
forte compito di mobilitare l'opinione pubblica, di far comprendere quanto la
questione educativa, la questione della scuola e del sistema d'istruzione
italiano sia una priorità del Paese. Su ciò, credo che siamo molto indietro al
di là del colore politico dell'esecutivo in carica, poiché si è fatto molto
poco per far percepire la questione della scuola una vera priorità, sia per
l'opinione pubblica sia per il gruppo dirigente. La politica scolastica negli
ultimi quindici anni non è variata, nonostante si siano alternati governi di
centrodestra e di centrosinistra... Sì, questa è un'affermazione molto vera. Si
sono tentate varie riforme, ma noi percepiamo nelle scuole un sentimento di
stanchezza da parte degli studenti, ma sappiamo di un sentimento analogo anche
per i docenti rispetto proprio a questo continuo rimettere mano alla scuola
senza poi, nei fatti, cambiare niente. C'è una difficoltà, evidentemente
culturale, a comprendere che nel nostro tempo è fondamentale innovare la
scuola, garantire a tutti il diritto di studio fino ai più alti gradi
d'istruzione e garantire un sistema pubblico di qualità per tutti i cittadini.
Credo che ci vorrebbe veramente un cambio di segno da parte della politica per
rispondere alle maggiori indigenze nel mondo della scuola che in questo momento
sono, oltre che una riforma dei saperi, un investimento di carattere economico
perché si può vedere chiaramente che c'è un sistema scolastico al collasso. La
ReDS - Rete degli Studenti è nata nel marzo 2007. Quale progetto si è seguito e
per quali obiettivi? La Rete degli Studenti nasce con la volontà di essere
un'associazione nazionale che rappresenti tutti gli studenti, indipendentemente
dall'appartenenza politica dei singoli e dalla provenienza territoriale. Siamo
nati, quindi, con l'obiettivo di essere una rete larga, ampia e partecipata che
rappresenti i bisogni degli studenti tra le mura scolastiche e si faccia
portavoce di un bisogno più generale di cittadinanza che hanno gli studenti
stessi nel nostro Paese. Infatti, c'è gente che non trova una sede di
rappresentanza nelle politiche che si portano avanti. Si è seguita, appunto,
questa strada, quella di mettere insieme tante realtà studentesche diverse che
sono attive innanzitutto nel proprio contesto scolastico territoriale e che poi
prendono la parola per esprimere il loro parere su quello che succede nel
nostro Paese. L'obiettivo è continuare a far crescere il progetto di sindacato
studentesco, per dare sempre più maggiore forza alle nostre istanze. In questo
stiamo continuando a lavorare e crescere. Ad ottobre realizzeremo una grande
assemblea nazionale che porterà ad ulteriore crescita del progetto del
sindacato studentesco. Come pensi si possa dare una nuova (e seria) svolta alla
scuola pubblica del nostro Paese? Credo che, come dicevo prima, servano
innanzitutto, finanziamenti, perché alcuni settori della nostra scuola, come ad
esempio la scuola elementare che sta venendo massacrata da questo governo, è
una realtà funzionante che, però, deve essere messa in condizioni di rilancio
del proprio lavoro. Questo, appunto, per tutti i gradi dell'istruzione. Servono
finanziamenti pubblici per garantire, oltre che al lavoro dignitoso ai docenti
e al personale scolastico, la progettualità per le scuole, la capacità di
garantire il diritto allo studio, edifici che non siano fatiscenti o
addirittura pericolose per gli utenti ma che garantiscono spazi sani e
piacevoli in cui trascorrere le ore di studio. Finanziamenti utili per
garantire a tutti l'accesso all'istruzione con politiche di tutela e
abbattimento dei costi dello studio e serve rinnovare il sistema formativo
italiano, dal punto di vista proprio delle possibilità che il percorso
formativo da alle persone per emanciparsi, per realizzare il proprio futuro
quindi, una riforma dei saperi che superi in qualche modo il modello attuale
che c'è nel sistema d'istruzione italiano che tende ancora a dividere gli
studenti fra chi deve andare a lavorare e chi potrà permettersi di andare
all'università. Il messaggio che vuoi lanciare a questo esecutivo e agli
studenti italiani... A questo esecutivo vorrei dire di fermare immediatamente
il massacro che stanno compiendo sulla scuola italiana e di cominciare, invece,
un confronto serio con le parti sociali, con i sindacati e con gli studenti sui
provvedimenti che si mettono in capo. Un confronto per rilanciare la scuola,
invece che smantellarla. Agli studenti vorrei dire di pensare che bisogna
lavorare dal primo giorno di lezioni, insieme, per difendere la nostra scuola,
non solo per difendere gli studenti, ma rilanciarla e renderla migliore. Noi
stiamo lavorando per questo. Non appena le scuole apriranno siamo pronti a
mobilitarci fin da subito per invertire la tendenza delle politiche che sono
state messe in campo e che ci danneggiano gravemente.
( da "Italia Sera" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Politica
Interna Il Ministro Gelmini anticipa le
novità in programma: torna il maestro unico. Previsti 87.000 tagli in tutta Italia
Mini rivoluzione a scuola: arrivano i tagli al personale.
( da "Agi" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola
Venezia MOSTRA
CINEMA: MANIFESTAZIONE CONTRO BRUNETTA E GELMINI (AGI) -
Venezia, 5 set. - Hanno noleggiato due motonavi, e sono sbarcati a Lido per
manifestare accanto alla passerella rossa della 65esima Mostra del Cinema di
Venezia oltre 1000 lavoratori della scuola e del pubblico impiego contro i
tagli di organici e contro il decreto Brunetta. Tra i tazebao,
un'analisi circostanziata dello stipendio del ministro Renato Brunetta:
"19.150 euro stipendio desunto dal portale del Senato e della Camera,
portaborse 4.030 euro; benefit: rimborso spese affitto, cellulare, cinema,
teatro, francobolli, viaggi aerei, piscine e palestra". Sempre secondo il
tazebao "lo stipendio di un fannullone e' di 1.100 euro, lui vuol
toglierci la malattia dall'incentivo". Il segretario della camera del
lavoro di Venezia Sergio Chiloiro spiega che "questo e' l'inizio di una
manifestazione sulle linee del ministro Renato Brunetta e del ministro
all'istruzione Mariastella Gelmini. Le loro posizioni
porteranno alla mobilitazione generale se i provvedimenti non saranno ritirati.
Sono provvedimenti molto pericolosi per la tenuta di servizi pubblici". La
protesta sara' replicata domenica 7 settembre in occasione della Regata
Storica. (AGI).