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DOSSIER “SCUOLA”

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toARTICOLI DEL  5 settembre 2008       #TOP



Report "Scuola"

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Indice delle sezioni

Scuola (108)


Indice degli articoli

Sezione principale: Scuola

Scuola: 87 mila posti in meno in tre anni ( da "Corriere.it" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Lo ha annunciato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, intervenendo alla trasmissione Radio Anch'io. Il decreto legge sulla scuola non toccherà il tempo pieno e gli insegnanti di sostegno, ha aggiunto. "SITUAZIONE GRAVE" - Gelmini ha detto di ritenere "molto grave e vicina al collasso la scuola italiana.

Diario politico ( da "Stampaweb, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: quindi la decisione del ministro Gelmini di reintrodurlo a partire dalla prima elementare. Ma il Sir, il Servizio di informazione religiosa della Cei, critica il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e la sua proposta di reintrodurre il maestro unico alle elementari. Secondo la Sir, il maestro unico alle elementari inverte la tendenza che si è affermata negli ultimi anni,

Le bocciature in condotta servono a poco ( da "Alto Adige" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: hanno dato incarico alle rispettive intendenze di redigere un rapporto tecnico sulla applicabilità o meno del decreto Gelmini in provincia di Bolzano. La prossima settimana verificheremo in giunta". Ma l'indirizzo sembra sia già tracciato. "Non ho ancora avuto modo di confrontarmi con l'assessore ladino Mussner, ma Saurer ed io siamo concordi: il decreto non ci convince.

Decreto Gelmini, per ora lettera morta ( da "Alto Adige" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Rauzi: partiamo senza applicarlo Decreto Gelmini, per ora lettera morta La scuola dice "no" soprattutto al maestro unico: "Si tornerebbe indietro di vent'anni" IL RITORNO SUI BANCHI BOLZANO. Niente bocciature per condotta, e - tra un anno, quando diventerà operativo nel resto d'Italia - niente maestro unico.

Maestro unico? Idea vecchia ( da "Trentino" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: "L'accelerazione impressa dal ministro Gelmini che ha voluto anticipare l'introduzione del maestro unico, conferma il giudizio fortemente negativo che la Flc Cgil dà sull'operato del governo di destra nazionale" lamenta Gloria Bertoldi, segretaria provinciale della sigla sindacale in una nota diffusa ieri pomeriggio.

Divina: Docenti locali nelle scuole trentine ( da "Trentino" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: segue la scia di Umberto Bossi e del ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini nel criticare i prof del Sud. Quelli che, secondo Gelmini, "abbassano la qualità della scuola italiana" ed hanno bisogno di "corsi di formazione" perché "insegnano lettere senza sapere l'italiano". La Lega Nord, intanto, ieri ha reso note alcune priorità in materia scolastica.

CHIESTE LE DIMISSIONI Gelmini nel mirino per un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della S ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: 2 CHIESTE LE DIMISSIONI Gelmini nel mirino per un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della S CHIESTE LE DIMISSIONI Gelmini nel mirino per un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera che, citando Flavia Amabile, rivela che il ministro nel 2001 si trasferì da Brescia a Reggio C.

Gelmini: sono 87mila i posti da tagliare ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Progetto del ministro in 3 anni Gelmini: sono 87mila i posti da "tagliare" Tagli per 87mila posti in tre anni. È lo scenario futuro della scuola descritto dal ministro per l'Istruzione, la bresciana Mariastella Gelmini. "Continuiamo a parlare di tagli, ma siamo soddisfatti della scuola com'è?

La Gelmini: In tre anni 87mila posti da tagliare ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: La Cgil: giù le mani dalle elementari La Gelmini: "In tre anni 87mila posti da tagliare" ROMA Taglio di 87 mila posti in tre anni per ridurre la spesa: è il futuro della scuola per Maria Stella Gelmini, ministro dell'Istruzione che ieri è tornata a difendere la riforma che entra in vigore nel 2009.

Maestri, sindacati contro Roma ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: scuola di Cgil e Cisl criticano profondamente la decisione del ministro Mariastella Gelmini e del governo, attraverso il decreto legge 137 del primo settembre, di reintrodurre la figura dell'"insegnante unico" a partire dal prossimo anno scolastico, in quella che i sindacati definiscono "l'operazione nostalgia" che si accompagna al ritorno del grembiulino e del voto in condotta.

CHIESTE LE DIMISSIONI La Gelmini a Reggio Calabria per diventare avvocato? Si dimetta . A ( da "Arena, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: 2 CHIESTE LE DIMISSIONI "La Gelmini a Reggio Calabria per diventare avvocato? Si dimetta". A CHIESTE LE DIMISSIONI "La Gelmini a Reggio Calabria per diventare avvocato? Si dimetta". A chiederlo è l'Ugai, Unione giovani avvocati italiani. "Se ha mentito sulla residenza per l'esame si dimetta".

Scuola e azienda: tra Brescia e Rodengo una nuova sinergia ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Colosio per parte sua sottolinea che il progetto "arricchisce il panorama scolastico, e promette di segnalarlo anche al ministro Mariastella Gelmini, trovandolo di "grande stimolo per proseguire nella riforma della formazione tecnica e professionale".

La Gelmini annuncia: di troppo 87mila posti ( da "Arena, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: I "tagli" in tre anni La Gelmini annuncia: di troppo 87mila posti Tagli per 87mila posti in tre anni. È lo scenario futuro della scuola descritto dal ministro per l'Istruzione, Mariastella Gelmini. "Continuiamo a parlare di tagli, ma siamo soddisfatti della scuola com'è?

E ora minori a scuola con la forza ( da "Arena, L'" del 05-09-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro degli Interni Maroni annuncia le prossime mosse: "Abbiamo pronto un piano di scolarizzazione dei minori nomadi, che faremo assieme al ministro Gelmini e all'Unicef, con l'obbligo per i minori di frequentare e l'accompagnamento coatto a scuola".

In tre anni taglieranno 87mila posti ( da "Tirreno, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Esami facili, Gelmini nella bufera In tre anni taglieranno 87mila posti ROMA. Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini lo ha annunciato ieri mattina a "Radio anch'io": nei prossimi tre anni nella scuola saranno tagliati 87.000 posti, pari al 7% della spesa, perché "la situazione è vicina al collasso".

La protesta di trieste ( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: altra grande manifestazione - afferma Gabrielli - è in programma a Trieste subito dopo la riapertura delle scuole. Con noi hanno protestato anche gli studenti di Scienze della formazione, perchè con il decreto legge del ministro Mariastella Gelmini - conclude Gabrielli - rischiano di restare disoccupati per dieci anni".

La scuola taglierà 87 mila posti in tre anni ( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: " "La scuola taglierà 87 mila posti in tre anni" La Gelmini: ormai siamo al collasso, col maestro unico si risparmia. Ma i sindacati non ci stanno ROMA. Il decreto legge sulla scuola non toccherà il tempo pieno e gli insegnanti di sostegno. Con il ritorno al maestro unico, previsti tagli per 87.

Pittoni nel paese di bossi acclamato per il ddl scuola ( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: depositato in Parlamento e ora al vaglio dello staff del ministro Gelmini. "Questa della scuola è una battaglia storica del movimento - ha detto Pittoni - e io intendo portarla avanti in prima persona". "Credo che la proposta Pittoni contenga spunti molto interessanti", ha affermato il ministro in Gelmini un'intervista.

La gelmini "in tre anni via 87mila cattedre" - gnoli e reggio a pagina 9 ( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro: tagli necessari la scuola è al collasso La Gelmini "In tre anni via 87mila cattedre" gnoli e reggio a pagina 9 SEGUE A PAGINA 9.

Religione per tutti - simonetta zanetti ( da "Mattino di Padova, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro Gelmini ha bocciato la sua proposta di introdurre le "quote" di immigrati nelle classi. Voi avete un appuntamento in sospeso, cosa le dirà? "Credo che non volesse buttare troppa benzina sul fuoco. Quando ci vedremo, il 16, le dirò che abbiamo bisogno di competenze e le porrò un problema pratico: la necessità di mantenere l'

La gelmini fa direttore il suo portavoce ( da "Italia Oggi" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: il portavoce del ministro MariaStella Gelmini è stato promosso a direttore generale. Si tratta di Massimo Zennaro, giornalista, esperto di comunicazione di Forza Italia, che sin dalle prime ore dell'incarico alla Gelmini ha curato i rapporti con i colleghi della stampa. Ora con il decreto di nomina, che dovrebbe essere stato registrato prima di Ferragosto dalla Corte dei conti,

Consulenti, o ci sono o ci fanno ( da "Italia Oggi" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: istruzione di Mariastella Gelmini e lo Sviluppo economico di Claudio Scajola. Altri ministeri, come il Welfare di Maurizio Sacconi, e l'Interno di Roberto Maroni, pubblicano solo i dati sugli stipendi dei dirigenti e sulle assenze, ma sulle consulenze tutto tace. Per non parlare di quei dicasteri, tutti senza portafoglio, che non hanno nemmeno un sito internet.

Brevi, schede e richiami 2 ( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: le parole del ministro Gelmini sui professori del Sud mi hanno ferita. Nel corso della mia carriera ho insegnato in scuole situate in locali privati, prive quasi di tutto. In certi quartieri "a rischio" di città come Napoli, Palermo e altre del Sud, i ragazzi venivano parcheggiati da genitori privi di istruzione, a volte senza lavoro e con problemi economici enormi.

"andò a reggio calabria solo per superare l'esame ora il ministro si dimetta" ( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Cronaca Bufera sulla Gelmini per il breve trasferimento nel 2001 "Andò a Reggio Calabria solo per superare l'esame ora il ministro si dimetta" I Giovani avvocati: e pensare che attacca i docenti del Sud. Il Pd: non è più credibile ROMA - Un trasferimento dalla natia Brescia a Reggio Calabria.

"in tre anni taglierò 87 mila cattedre" - mario reggio ( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: annuncio della Gelmini: è necessario, la scuola ormai è al collasso "Perché pagare tre insegnanti quando per educare i bambini ne basta uno per classe?". I sindacati sul piede di guerra MARIO REGGIO ROMA - "Perché pagare tre insegnanti quando il maestro unico risponde all'esigenza che il bambino nei primi anni ha bisogno di un punto di riferimento?

A due anni dalla protesta di paularo continuità didattica salva col decreto ( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: pubblica istruzione Gelmini che introduce alcune novità importanti per la scuola". Così Pasquale d'Avolio, consigliere comunale di Paularo con delega all'istruzione e dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di Arta Terme-Paularo, in pensione dal 1 settembre, commenta la decisione ministeriale di introdurre, oltre che l'obbligo del grembiule e del ritorno dei voti in pagella,

Giudici, incompatibilità limitata ( da "Italia Oggi" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: università telematica Marconi di Roma e il centro studi di diritto tributario, due borse di studio a due laureandi iscritti alle facoltà di giurisprudenza e di economia che hanno redatto una tesi particolarmente meritevole in diritto tributario; il ministro dell'istruzione, università e ricerca Mariastella Gelmini è stato invitato a presenziare in qualità di madrina.

Emanuela carraro: la scuola non è catena di montaggio ( da "Mattino di Padova, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: attuale organizzazione del lavoro dei moduli e si schiera contro il ministro Gelmini. "Siamo ad un mesto ritorno al libro Cuore, scritto da Edmondo De Amicis circa un secolo fa, quando, probabilmente, il maestro unico aveva un senso preciso visto che la società civile era tanto diversa da quella di oggi-sottolinea Nalon-.

Rischiano il posto 1200 maestri - felice paduano ( da "Mattino di Padova, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: deciso dal neo-Ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini. Solo a Padova rischiano di perdere il posto, già a partire dal prossimo anno scolastico, circa 1200 docenti sugli attuali 3500. In tutto il Veneto potrebbero restare senza lavoro oppure trasferiti in altri ordini di scuola oltre 6000 insegnanti.

Bilancio, sale la tensione la sinistra punta i piedi - sara strippoli ( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: scuole convenzionate e i finanziamenti annuali che ogni anno accendono il dibattito all'interno del mondo delle scuole private. Spiega il capogruppo Andrea Giorgis: "Ogni anno si apre il dibattito sui finanziamenti alle scuole cattoliche. Credo che sia necessario che questo tavolo si allarghi e che il confronto non sia più fra Comune e Fism ma sia invece aperto a tutte le scuole"

La scuolataglierà 87.000insegnanti ( da "Secolo XIX, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: In tre anni I sindacati insorgono contro il ministro Gelmini, che conferma il maestro unico ma assicura: salvi tempo pieno e sostegno 05/09/2008.

Nessun taglio agli insegnanti, solo spostamenti ( da "Tirreno, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: una lettera al ministro Gelmini. "Presto avremo un incontro - dice - nella lettera le ho fatto presente le esigenze delle scuole lucchesi e la necessità di dare un forte contributo in materia di edilizia scolastica con la Finanziaria". La Gelmini, intervenuta ieri mattina al programma di Radio1 "Radio anch'io", ha promesso di liberare risorse per mettere a norma tutte le scuole.

Così si danneggiano i nostri comuni ( da "Tirreno, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro Gelmini - attacca Baccelli - parla di "piano di razionalizzazione della spesa" ma, quella che emerge è piuttosto una forte volontà di fare economia sulla scuola pubblica. Lo stesso motivo per il quale qualche dubbio suscita anche la prevista reintroduzione, per l'anno 2009-2010, del maestro unico nella scuola primaria,

Maestro unico, contro il ministro l'ira degli insegnanti spezzini ( da "Secolo XIX, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Convegno cisl a soviore ESPLODE in città l'ira dei maestri spezzini, contro la mossa a sorpresa del ministro Gelmini: che ha inserito nel decreto legge sulla scuola il discusso ritorno alla figura del maestro unico, almeno nelle prime elementari, a partire dal prossimo anno scolastico. Gli oltre 600 maestri, sono preoccupati: un terzo almeno rischia il posto.

La scuola pubblica e le parole di don milani - antonio nocchetti ( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Forse il ministro Gelmini invece di raccontare agli italiani la storiella del grembiule come elemento di socializzazione, o affannarsi a reintrodurre l'educazione civica nei programmi, avrebbe fatto bene a raccontarci altro. Allora farebbe bene a descrivere alle famiglie italiane come immagina tra qualche anno la scuola pubblica se,

Rivoluzione a lettere: test d'ingresso scuola, la rivolta genovese anti-gelmini ( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: la rivolta genovese anti-Gelmini Studenti, professori e genitori. Tutti insieme, uniti nella lotta. Nel mirino la riforma prevista dal ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini. Le proteste, annunciate a più di una settimana dall'inizio delle lezioni, inizieranno fin dal primo giorno di scuola.

Scuola, genitori e prof uniti nella lotta - michela bompani ( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: è tutta la linea Gelmini: dal grembiulino al voto in condotta, dal celato ritocco all'obbligo scolastico (resta fino a 16 anni, ma varrebbero, secondo Gelmini, anche le formazioni professionali) al maestro unico, fino all'idea - denunciano i sindacati - della trasformazione del consiglio di circolo a consiglio d'amministrazione.

Il ministro: fuori 87 mila docenti ( da "Secolo XIX, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Maria Stella Gelmini, vuole ricavare dal licenziamento di oltre 87 mila insegnanti in tre anni, grazie al ritorno al maestro unico alle elementari previsto dal decreto sulla scuola. Scatenando l'ira dei sindacati, a cui ieri Gelmini ha chiesto di dimostrare "responsabilità, senza rendere l'autunno caldo, perché chi critica il governo non sta dalla parte dei cittadini"

Gelmini e l'esame da avvocato al sud<ero povera> ( da "Secolo XIX, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini e l'esame da avvocato al sud"ero povera" scandalo HA DECISO di ripristinare il merito nella scuola: basta promozioni facili che non garantiscono futuro ai nostri ragazzi! Si può dare torto al ministro Mariastella Gelmini? Auspica severità (vuole il voto di condotta) e in particolare una nuova vita per le nostre scuole meridionali che spiega essere pessime in tutte le classifiche

Elementari, tremila restano senza posto - camilla povia ( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Maria Stella Gelmini, ha detto che le classi a tempo pieno non saranno toccate dai tagli - ha detto Lena Gissi, segretario provinciale Cisl scuola - e allora perché anche in Puglia non possiamo avere la possibilità della mensa e del doppio docente, seguendo gli stessi orari del nord, dalle 8 alle 16?

Più insegnanti, più possibilità di dialogo ( da "Tirreno, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini, cioé con più insegnanti che lavorano sulla stessa classe e questo per i seguenti motivi: i docenti avendo meno materie da insegnare, le possono preparare e approfondire più accuratamente; con i ragazzi che hanno difficoltà di apprendimento e comportamento, gli insegnanti del team possono confrontarsi e discutere dei vari problemi e quindi programmare attività specifiche

Scuola, in tre anni via 87mila posti ( da "Libertà" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini pronta a usare la mannaia e i sindacati si preparano a dare battaglia roma - "Taglieremo 87 mila posti in 3 anni, il 7% della spesa, perchè la situazione è vicina al collasso". Con una cifra che non solo supera le più pessimistiche previsioni fatte dai sindacati nei giorni scorsi, ma è anche ben 26 volte l'ultimo numero di esuberi previsti per Alitalia,

Ex-provveditorato, fusione con Parma ( da "Libertà" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: parlato recentemente il ministro Gelmini. "Sono indiscrezioni - dice - ancora premature". Più contingenti i problemi sollevati dai dirigenti scolastici, che proprio ieri hanno incontrato Acri per la prima volta dalla sua riassegnazione a Piacenza. "Entro martedì dovrebbe risolversi il problema del Casali, che ha chiesto due insegnanti in più per l'attivazione di una prima classe.

Scuola, Gelmini <Boom della spesa Via 87 mila posti> ( da "Eco di Bergamo, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini "Boom della spesa Via 87 mila posti" Roma Tagli intorno al 7% della spesa ovvero meno 87 mila posti in tre anni. È lo scenario futuro della scuola italiana descritto dal ministro per l'Istruzione, Mariastella Gelmini. "Continuiamo a parlare di tagli, ma siamo soddisfatti della scuola così com'è?

Papa Giovanni XXIII <maestro inatteso> per gli insegnanti ( da "Eco di Bergamo, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Gelmini interverrà a Edufest È stato dedicato alla figura di "Angelo Roncalli, maestro inatteso" il convegno di apertura d'anno scolastico per gli insegnanti di religione della diocesi. Affidata a don Aldo Basso, direttore dell'Ufficio scuola della diocesi di Mantova e studioso di Roncalli, la fine relazione ha cesellato un'

ROMA - Nella scuola ci sarà un taglio intorno al 7% della spesa che si traduce in 87 mila posti in tre anni ( da "Adige, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini ribadendo che razionalizzare la spesa è un percorso obbligato. "Occorre reinvestire ma se non ci sono risorse come si fa? Come si fa a investire nel merito se il 97% delle risorse è bloccato negli stipendi?" Ha osservato il ministro sottolineando come, ad esempio 10 mila edifici che non sono sicuri avrebbero bisogno di investimenti.

Maestro unico, un dannoso passo indietro ( da "Libertà" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: 08 del Ministro Gelmini e' secondo me un colossale errore per tutta la societa' italiana, perche' significa un grave impoverimento sul piano culturale e crea seri problemi sul piano sociale. Si vuole riportare indietro l'orologio agli anni '50? E' come se, per fare un paragone, invece dei treni tav rimettessimo sui binari le vecchie locomotive a vapore:

Dura lotta per il titolo maschile ( da "Libertà" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Filippo Antozzi e Jonathan Gelmini hanno conquistato l'affetto delle più romantiche. Dei veri latin lover, i nostri Mister. La piscina di Podenzano, invece, ha dovuto dividere le proprie preferenze tra i suoi due rappresentanti maschili: Simone Bettini ed il calciatore Jonatha Coschignano hanno così dato origine ad una disputa civile come non si vedeva dai tempi di guelfi e ghibellini.

Il ministro dell'Istruzione benedice i tagli di Tremonti. I sindacati: sarà scontro Consumi, le famiglie hanno perso in pochi mesi il 3 per cento del potere d'acquisto ( da "Unita, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini ha accompagnato la scure calata da Tremonti sulla scuola pubblica. I conti al governo non tornano? C'è da tagliare le spese? È logico, ha spiegato Gelmini a Radio Anch'io, far dimagrire la scuola di tutti. Una bella sforbiciata che, spiega senza fare una piega la ministra, cancellerà 87mila posti nei prossimi tre anni.

Scandalo Ssis, dodicimila abilitati Ma non insegneranno mai ( da "Unita, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: In Viale Trastevere siede l'avvocato Mariastella Gelmini che non fa nulla per sanare la posizione dei sissini del nono ciclo ad un passo dall'abilitazione. Esprime solo un pesante giudizio: "Le scuole di specializzazione - dichiara - sono solo fabbriche di precari" e sospende il decreto sul X° Ssis per altri 11mila posti.

Gelmini tira dritto, 87mila prof a casa Promessa ribadita in diretta radiofonica. I sindacati si preparano alla mobilitazione ( da "Unita, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: La Gelmini preferisce rispondere al quesito sul sostegno, promettendo che il rapporto resterà quello di un insegnante ogni due aluni diversamente abili. Per Panini, segretario della Federazione dei lavoratori della conoscenza, la Gelmini "dice cose non vere".

Cernobbio: oggi il via con Abu Mazen e Peres ( da "Unita, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: La mattinata di domenica infine sarà focalizzata alla situazione italiana con la presenza di numerosi ministri, sindacalisti e politici tra i quali il segretario Cgil Guglielmo Epifani, i ministri Brunetta, Maroni, Gelmini, il presidente degli industriali Emma Marcegaglia, Piero Fassino e Walkter Veltroni, segretario del Pd.

Maestro unico, indietro di 50 anni LUCIA COPPOLA ( da "Adige, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: la controriforma della Gelmini Maestro unico, indietro di 50 anni LUCIA COPPOLA Ho vissuto di persona l'esperienza dell'insegnante unico e poi il tempo pieno e la scuola dei moduli, e di gran lunga questa apparve come la migliore. Hanno preso corpo e significato le cosiddette "tre educazioni" (educazione all'immagine, educazione al suono e alla musica,

Provincia e Ministero, due visioni opposte ( da "Adige, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: I voti alle elementari Il decreto del ministro Gelmini introduce da subito i voti al posto dei giudizi anche alle elementari. Secondo Dellai è meglio evitare cambi. Con il 5 non si passa Roma propone il cinque in condotta come motivo di bocciatura. Per Dellai è uno strumento da utilizzare in scuole turbolente, non certo in Trentino.

Irene viola È sbagliato non recepire in Trentino la figura del maestro unico alle elementari, il voto in condotta e gli esami di riparazione a settembre ( da "Adige, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Irene viola È sbagliato non recepire in Trentino la figura del maestro unico alle elementari, il voto in condotta e gli esami di riparazione a settembre irene viola È sbagliato non recepire in Trentino la figura del maestro unico alle elementari, il voto in condotta e gli esami di riparazione a settembre.

Roberta boccardi r ( da "Adige, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: idea di riforma del ministro Gelmini non è questa. C'è invece, a mio parere, la volontà di recepire quello che in parte si sta già verificando, con il ritorno alla figura dell'insegnante prevalente nelle scuole primarie". Agostino Toffoli, dirigente dell'istituto comprensivo Trento 5, prende le distanze dal coro di chi, sul ritorno all'insegnante unico,

Sì al voto in condotta Secondo la Lega nord il ritorno al vecchio modello dell'insegnante unico alle elementari è positivo perché, tra le altre cose, garantisce un certo risparmio ( da "Adige, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: ora quasi interamente impegnate (97 per cento) per il pagamento degli stipendi a maestri e professori. I risparmi potrebbero essere utilizzati per investimenti in grado di migliorare la scuola. Il voto in condotta, invece, garantirebbe agli insegnanti uno strumento in più per mantenere la disciplina e il rispetto in classe 05/09/2008.

<A quando l'esercito a scuola?> ( da "Adige, L'" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: accelerazione impressa dal ministro Gelmini che ha voluto anticipare l'introduzione del maestro unico, conferma il giudizio fortemente negativo che la Flc Cgil dà sull'operato del governo di destra nazionale. Senza nessun confronto parlamentare e nessun dialogo con gli addetti ai lavori, la ministro riesuma un modo di fare scuola vecchio di cinquant'anni: il maestro unico,

Dal 2009 arriva il maestro unico ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Corriere del Mezzogiorno - LECCE - sezione: LECCE - data: 2008-09-05 num: - pag: 11 categoria: BREVI Dal 2009 arriva il maestro unico Dall'anno scolastico 2009-2010 nelle scuole sarà reintrodotto il maestro unico, come previsto dal decreto Gelmini. Molti insegnanti protestano.

<Siamo senza aule, no al tempo pieno> ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, ha generato più preoccupazione che consensi tra i docenti delle scuole elementari salentine. Non è in questo modo, insomma, che si risolvono i problemi, come sottolinea anche Angela Perulli, dirigente scolastica del IV plesso che comprende gli istituti "De Amicis" e "San Domenico Savio".

Suona la campanella della Jovine ( da "Tempo, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, proprio in questi giorni impegnata nella riforma della scuola, comprese le classi elementari nelle quali tornerà il maestro unico. Particolare soddisfazione è stata espressa dal Sindaco del paese, Luigi Barbieri, che segue sempre da vicino i complessi lavori legati alla ricostruzione della zona abitata,

I genitori chiedono l'apertura della nuova scuola ( da "Tempo, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: tra gli altri il Ministro Gelmini, Il Governatore Michele iorio, il Capo della Protezione Civile Bertolaso), ha chiesto alle autorità "un intervento tempestivo ed efficace per consentire l'apertura della nuova scuola superando dubbi e preoccupazioni, permettendo così il rientro a Sepino di diversi alunni che i genitori per paura hanno spostato in altri comuni"

Forum Ambrosetti apre con Cheney ( da "Sole 24 Ore, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: e il ministro Mariastella Gelmini illustrerà "sei proposte contro l'emergenza" con l'economista Giacomo Vaciago. "Lotta ai fannulloni" sarà il tema di discussione tra il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta e l'esponente Pd Enrico Letta. Si allarga il confronto per il penultimo dibattito, presieduto dall'ex ambasciatore Sergio Romano,

Gelmini: a scuola in arrivo tagli per 87mila posti ( da "Sole 24 Ore, Il" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: annuncia Gelmini – "saranno di 87mila posti in 3 anni, pari al 7% della spesa". Ma non riguarderanno gli insegnanti di sostegno perché "il governo non ha nessuna volontà di penalizzare gli studenti diversamente abili". E proprio sui tagli Gelmini si aspetta un comportamento responsabile da parte dell'opposizione e dei sindacati (

Gelmini: Così salverò la scuola italiana ( da "Tempo, Il" del 05-09-2008)
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Abstract: Stampa Gelmini: "Così salverò la scuola italiana" Natalia Poggi n.poggi@iltempo.it L'estate che non vuole finire e la scuola che sta per cominciare tra venti di guerra e minacce di barricate da parte di sindacati e opposizione. Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini va avanti per la sua strada: la scuola italiana è un gigante dai piedi d'

Il ministro Gelmini: <Taglieremo 87 mila insegnanti> ( da "Corriere della Sera" del 05-09-2008)
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Abstract: domanda la Gelmini. Per liberare risorse da destinare a investimenti c'è una sola strada, che passa attraverso una robusta dose di tagli. La Gelmini ha anticipato delle cifre: 87 mila posti nel giro di 3 anni, il 7% della spesa. I tagli, ha spiegato, non riguarderanno gli insegnanti di sostegno, perché il governo "non ha nessuna volontà di penalizzare gli studenti diversamente abili"

Tolleranza zero contro droga, ingiurie ai professori, scritte in classe. Sospensioni e lavor ( da "Messaggero, Il" del 05-09-2008)
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Abstract: E seguendo le disposizioni dettate dal ministro Gelmini sull'emergenza educativa, chiede una maggiore collaborazione anche da parte delle famiglie. Con l'inizio dell'anno scolastico, infatti, molti istituti della Capitale, stanno istituendo commissioni ad hoc, composte da docenti, genitori e studenti, per ripristinare una volta per tutte la legalità tra i banchi.

Il ministro Gelmini al Newton a Ventotene i ragazzi del Mamiani ( da "Corriere della Sera" del 05-09-2008)
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Abstract: vista del ritorno tra i banchi Il ministro Gelmini al Newton a Ventotene i ragazzi del Mamiani Iniziative di volontariato. Viaggi alla ricerca della scienza e della natura. Incontri e dibattiti sulla scuola con il ministro Gelmini. Il calendario degli appuntamenti degli istituti superiori romani, già prima del suono della campanella che scandirà l'avvio del nuovo anno scolastico,

O' Professore non sveglia il dibattito ( da "Corriere della Sera" del 05-09-2008)
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Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini ha reintrodotto gli esami di ammissione a settembre per chi deve recuperare crediti (e lo spostamento in avanti dell' inizio dell'anno scolastico), la bocciatura con il 7 in condotta, le divise scolastiche e 33 ore all'anno di educazione civica, questa fiction era l'ideale per aprire un dibattito sulle difficoltà dell'

Baricco: <Ve lo immaginate Gadda a Mantova?> ( da "Corriere della Sera" del 05-09-2008)
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Abstract: E nemmeno le uniformi obbligatorie e i voti in condotta che il ministro Gelmini vorrebbe reintrodurre. "Le uniformi sono una pratica molto diffusa nei Paesi in via di sviluppo: in Africa, a Cuba. Sono le forme esteriori in cui si concretizza un'autorità, che dovrebbe essere prima di tutto intellettuale, esemplare".

Scuola, italiani a crescita zero ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del 05-09-2008)
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Abstract: "Il ministro Gelmini ha dichiarato di voler aprire una stagione di efficienza –sottolinea il direttore dell'Ufficio scolastico ligure Attilio Massara –, che avrà come conseguenza la premiazione del merito. Avremo meno docenti, ma saranno meglio retribuiti e dunque più motivati.

In aula più banchi e cattedre ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 05-09-2008)
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Abstract: annunciati dal ministro Gelmini per il triennio 2009-2011, i quasi 1,1 milioni di studenti dell'area non troveranno spiacevoli sorprese in aula. Per l'anno anno scolastico che partirà il prossimo 15 settembre (il 10 in Umbria) non ci saranno infatti, complessivamente,tagliall'organico "di diritto" (i posti conseguenti alle iscrizioni),

NON è certo un caso, e nemmeno il risultato di una consonanza politica fra governi a guida ( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 05-09-2008)
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Abstract: secondo i dati citati dal ministro Gelmini in una recente intervista) e la stessa Francia lontana dalle posizioni di eccellenza cui aspira, penalizzata com'è dal confronto con i più dinamici sistemi del Nord Europa (dove, per inciso, gli studenti sono tutti bilingui e imparano l'inglese sin dall'infanzia).

Insegnanti, arginati i tagli ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del 05-09-2008)
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Abstract: annunciate dal ministro Maria Stella Gelmini, sul territorio ci si prepara al primo suono della campanella non senza difficoltà. Tiene il tempo pieno nel Nord-Ovest, per quest'anno, grazie ai virtuosismi dei direttori degli Uffici scolastici regionali e dei presidi, ma intanto si devono fare i conti, soprattutto in Liguria, con i tagli dei docenti e le iscrizioni in continua crescita.

Meccatronica sui banchi ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 05-09-2008)
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Abstract: con la presenza del ministro all'Istruzione Maria Stella Gelmini, durante il quale verrà inaugurato il primo stralcio del Museo scientifico e tecnologico) si tratta solo di una delle tante novità. "La principale novità dell'anno 2008-2009 - spiega Giovanni Zen, preside dell'istituto Rossi è rappresentata dell'avvio dei corsi post diploma.

Un solo maestro per ogni prima elementare 1.200 insegnanti padovani rischiano il posto ( da "Mattino di Padova, Il" del 05-09-2008)
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Abstract: ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini. Solo a Padova rischiano di perdere il posto 1.200 maestri, un terzo delle forze attualmente in campo. In tutto il Veneto potrebbero restare a casa oltre 6.000 insegnanti. Oggi pomeriggio, corteo di protesta al Lido di Venezia, davanti al "red carpet" della Mostra del Cinema.

La gelmini: via 87 mila prof ( da "Centro, Il" del 05-09-2008)
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Abstract: Prima Pagina La Gelmini: via 87 mila prof Piano del ministro per ridurre la spesa in tre anni ROMA. Una scure su 87 mila posti in tre anni. E' la ricetta del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini per ridurre la spesa della scuola. "La situazione è molto grave, vicina al collasso.

Il ministro e l'esame facile da avvocatessa ( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-09-2008)
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Abstract: con la retorica della scuola severa e del grembiule che Gelmini ci propina ogni giorno. Si sarebbe potuta sottoporre all'esame tranquillamente anche a Brescia, no?". "Il ministro Gelmini si è trasferita a Reggio Calabria per diventare avvocato? Si dimetta senza ritardo". A chiedere alla titolare dell'Istruzione di farsi da parte è infine l'Ugai (Unione giovani avvocati italiani)

Da Brescia a Reggio Calabria Così la Gelmini diventò avvocato ( da "Corriere.it" del 05-09-2008)
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Abstract: cento Da Brescia a Reggio Calabria Così la Gelmini diventò avvocato L'esame di abilitazione all'albo nel 2001. Il ministro dell'Istruzione: "Dovevo lavorare subito" Novantatré per cento di ammessi agli orali! Come resistere alla tentazione? E così, tra i furbetti che nel 2001 scesero dal profondo Nord a fare gli esami da avvocato a Reggio Calabria si infilò anche Mariastella Gelmini.

"Ci ha già cancellati che sarà di noi?" ( da "Stampaweb, La" del 05-09-2008)
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Abstract: Qualcuno ci dice che esiste un progetto pubblico da 30 mila euro che permetterebbe a molti di lavorare, ma ho grossi dubbi che possa andare in porto. Per ora sto facendo dei tentativi nelle paritarie. Ma chi toglierebbe il posto a qualcuno per darlo a me?". + La Gelmini taglia 87 mila insegnanti SCRIVI Diritto di cronaca FLAVIA AMABILE.

La Gelmini taglia 87 mila insegnanti ( da "Stampaweb, La" del 05-09-2008)
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Abstract: Maria Stella Gelmini, promette di estenderlo e la prossima settimana presenterà delle simulazioni per provare le sue promesse. E quindi, anche se verrà introdotto il maestro unico, anche se verrà ridotto il numero di ore totali nella scuola, anche se si taglieranno docenti senza pietà, il tempo pieno resta, assicura il ministro.

GOVERNO: IL RITORNO DELL' ICI E IL TAGLIO DEI PROF ( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 05-09-2008)
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Abstract: fatti rispettivamente dai ministri Roberto Calderoli e Mariastella Gelmini, evidenziati nelle pagine politiche dei quotidiani. 'L' Ici cacciata dalla porta a furor di popolo rientra quatta quatta dalla finestra' l' ironico commento di Repubblica alla proposta dell' esponente leghista che 'servira' a rimpinguare le casse dei Comuni e a gestire il catasto'.

SCUOLA QUANTO COSTA CAMBIARE ( da "Mattino, Il (Caserta)" del 05-09-2008)
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Abstract: ma non addebitabile al solo Sessantotto) e di riguadagnare qualche posizione nelle classifiche di efficienza dell'istituzione scolastica: classifiche che vedono l'Italia stabilmente piazzata agli ultimi posti fra i Paesi industrializzati (trentacinquesima su quaranta, secondo i dati citati dal ministro Gelmini in una recente intervista). SEGUE A PAGINA 12.

PRIMA 05-09-2008 SCUOLA Gelmini: tagli per 87mila posti in tre anni "Per evitare il collasso la scuo... ( da "Avvenire" del 05-09-2008)
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Abstract: 2008 SCUOLA Gelmini: tagli per 87mila posti in tre anni "Per evitare il collasso la scuola deve migliorare la sua spesa". E per farlo dovrà anche affrontare qualche sacrificio, come "il taglio di 87mila posti nei prossimi tre anni". Lo ha ribadito il ministro della Pubblica Istruzione Gelmini in una trasmissione radiofonica.

Il Sir: da molte associazioni consensi al maestro unico ( da "Avvenire" del 05-09-2008)
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Abstract: Soddisfatto per la decisione del ministro Gelmini, è Vincenzo Silvano, presidente della Federazione Opere Educative (Foe), realtà scolastica legata alla Cdo, perché "è un primo approccio verso una possibilità di cambiamento della scuola italiana". Sulla figura del maestro unico c'è piena concordanza di vedute con il ministro.

La ricetta Gelmini: scuola di qualità e spesa migliore ( da "Avvenire" del 05-09-2008)
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Abstract: 2008 La ricetta Gelmini: scuola di qualità e spesa migliore "Tagli per 87mila posti in tre anni" U DA MILANO ENRICO LENZI na scuola "capace di evitare il collasso a cui è vicina", consapevole che "la qualità non dipende da quanto, ma da come si spende il proprio bilancio" e col senso di responsabilità nel sostenere qualche sacrificio come "

<Accompagnamento coatto a scuola> ( da "Avvenire" del 05-09-2008)
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Abstract: La scolarizzazione dei bambini nomadi sarà realizzata - ha spiegato Maroni - in cooperazione con il ministro Gelmini e con l'Unicef. Per quanto riguarda invece i militari che opera sulla frontiera della sicurezza, saranno confermati anche dopo la conclusione dell'esperienza in corso. Non solo: l'attuale contingente di 3 mila uomini, probabilmente sarà aumentato.

Leoni (Gdl-Pdl) sull'uso distorto dell'Ufficio stampa del comune di Modena ( da "Sestopotere.com" del 05-09-2008)
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Abstract: nuove misure previste dal Ministro Gelmini, con particolare riferimento all'introduzione del maestro unico e al tempo pieno. Il consigliere stigmatizza questo uso della rete civica e del sito web del Comune, così come gli strumenti per l'invio automatizzato delle e-mail ai cittadini registrati al sito, poiché è finalizzato non alla diffusione di informazioni di pubblico interesse,

L'esempio. La Regione è interessata al progetto della provincia di Trento Il decreto Gelmini? Ok, ma non basta ( da "Stampa, La" del 05-09-2008)
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Abstract: L'esempio. La Regione è interessata al progetto della provincia di Trento "Il decreto Gelmini? Ok, ma non basta".

SCUOLA, GELMINI CONFERMA: TAGLI NECESSARI ( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 05-09-2008)
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Abstract: Gelmini conferma: tagli necessari ELENA ROMANAZZI Roma. Una apposita seduta lampo della Camera convocata per oggi ufficializzerà la presentazione a Montecitorio del decreto legge sulla scuola tanto discusso in questi giorni per le sorprese inserite all'ultimo minuto: il ritorno del maestro unico alle elementari e il blocco degli aggiornamenti dei libri scolastici per cinque anni,

FEDERALISMO ( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 05-09-2008)
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Abstract: il ministro Gelmini ha detto che la riorganizzazione delle scuole comporterà un ridimensionamento delle presenze ministeriali nei processi organizzativi per produrre educazione e conoscenza. Anche per gli altri servizi e beni pubblici, quelli che sono oggetto del processo "federalista", dovrebbe accadere la medesima cosa.

Tagli scuoladai sindacatialt a Gelmini ( da "Sicilia, La" del 05-09-2008)
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Abstract: Tagli scuola dai sindacati alt a Gelmini Un taglio di 87.000 posti in tre anni e il maestro unico per le elementari: il ministro dell'Istruzione Gelmini (nella foto) ribadisce la sua linea per i risparmi nella scuola. Insorgono i sindacati. I Cobas già proclamano uno sciopero per il 17 ottobre.

Insorgono i sindacatiI Cobas: sarà sciopero ( da "Sicilia, La" del 05-09-2008)
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Abstract: La ricetta Gelmini per razionalizzare le spese è una scure: un taglio del 7 per cento, 87 mila posti in tre anni. "Occorre reinvestire - dice la Gelmini - ma se non ci sono risorse, come si fa? Come si fa a investire nel merito se il 97 per cento delle risorse è bloccato negli stipendi?

Tutti in classe mercoledì 17 ( da "Sicilia, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Scuola Tutti in classe mercoledì 17 Tante le novità quest'anno dal maestro unico, al voto di condotta inserito nella pagella musmeci 30 Un gruppo di imprenditori, guidati da Salvatore Moncada, il re delle centrali eoliche, realizzerà un aeroporto nelle vicinanze di Agrigento.

Il 17 settembre tutti in classeScuola ( da "Sicilia, La" del 05-09-2008)
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Abstract: maestro unico alle elementari e il voto in condotta nella pagella Il ritorno dalle ferie estive presenta un nutrito elenco di problemi che l'Amministrazione comunale dovrà affrontare per garantire migliore vivibilità agli agrigentini. Se ne occupano i consiglieri comunali del Pd Salvatore Lauricella, Nello Hamel e Angela Galvano i quali pongono l'accento su alcune delle priorità che,

"La scuola pubblica è a rischio", dichiarazione dell'assessore Regione E-R Manzini ( da "Sestopotere.com" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: fatta di grembiuli e voti in condotta proposta ai media negli ultimi mesi dal ministro Gelmini, si cela in realtà solo l'intenzione di tagliare le risorse per la scuola di tutti”. Così dichiara l'assessore regionale alla Scuola, Paola Manzini, intervenendo nella discussione che si è sviluppata in questi giorni sul decreto legge che introduce novità nel mondo della scuola.

<Avvocato Gelmini? Predica bene, razzola male> ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 05-09-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola

Abstract: L'opposizione: deve dimettersi "Avvocato Gelmini? Predica bene, razzola male" Lo scandalo dell'esame dato nel 2001 in Calabria. L'opposizione: deve dimettersi --> ROMA Mentre monta la polemica all'interno della scuola, il ministro dell'Istruzione si ritrova - suo malgrado - sul banco degli imputati.

Caro-libri: nonostante le soglie del Ministero, il "salasso" continua ( da "Metronews" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: E la soglia fissata dal ministro Gelmini viene superata dal 22,2% delle classi dei licei classici, dal 21,1% dei licei artistici, dal 27,9% degli istituti tecnici agrari, dal 25% degli istituti tecnici industriali. Non parliamo poi di scuole medie, dove il tasso di "sforamento" medio raggiunge il 71% delle classi.

Scuola, ecco i tagli prof già in rivolta ( da "Metronews" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Questa la ricetta del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, che ieri, dai microfoni di “Radio anch'io”, ha elencato i punti fondamentali del suo progetto per rendere la scuola italiana più efficiente, funzionale e meritocratica: in poche parole una sorta di “azienda” capace di aderire "alle esigenze del mercato".

SCUOLA: NON SOLO TRENTO ANCHE BOLZANO CONTRO I DECRETI GELMINI ( da "ADN Kronos" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini, in materia di istruzione primaria; non gradiscono ne' la forma e neppure la sostanza dei provvedimenti e puntano il dito in particolare sulla bocciatura in condotta e il ritorno al maestro unico alle elementari. In Alto Adige, il neoassessore alla Scuola italiana Francesco Comina, subentrato da qualche settimana a Luisa Gnecchi,

Brescia-based Minister Gelmini Took Bar Exam in Calabria ( da "Corriere.it" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Calabria was Mariastella Gelmini, blithely unaware of the fuss that would ensue when in her capacity as education minister, she would hold forth quite rightly on the role of merit in schooling and the plight of many schools in the south. Despite the fact that almost all the students pass, southern schools perform disastrously in scientifically compiled international league tables.

Ragazza per il Cinema, nissene in lizzaFinale nazionale del concorso ( da "Sicilia, La" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini, che, secondo le stime dei sindacati, comporteranno nell'isola il taglio di 15 mila posti di lavoro nei prossimi tre anni. E contro quello che i sindacalisti definiscono un "inaudito attacco alla scuola pubblica che avra' effetti sociali devastanti", Flc Cgil, Cisl e e Uil Scuola e Snal Confsal avvieranno gia' a partire dal 18 assemblee in tutte le scuole della Sicilia

Corsa contro il tempo per sistemare le scuole ( da "Corriere Adriatico" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, in tema di voto in condotta, maestro unico, divise scolastiche, ritorno all'educazione civica. Argomenti che, in maniera più o meno approfondita, sono stati affrontati ieri nel corso del primo incontro che è stato convocato tra l'assessore alla Pubblica istruzione dell'Arengo, Gianni Silvestri ed i dirigenti degli istituti scolastici (

Scuola, Gelmini: "Previsto il taglio di 87 mila posti in tre anni" ( da "Corriere Adriatico" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini ribadendo che razionalizzare la spesa è un percorso obbligato. "Occorre reinvestire ma se non ci sono risorse come si fa? Come si fa a investire nel merito se il 97% delle risorse è bloccato negli stipendi?" Ha osservato il ministro sottolineando come, ad esempio 10 mila edifici scolastici che non sono sicuri avrebbero bisogno di investimenti.

Udc, è scontro con An "Al centro per il dialogo" ( da "Corriere Adriatico" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini e Renato Brunetta), molti esponenti della maggioranza (da Fabrizio Cicchitto a Giancarlo Giorgetti al sindaco di Roma Gianni Alemanno) e di una folta rappresentanza di sindaci e presidenti di regione. Ma non mancano anche i leader dell'opposizione: Massimo D'Alema, Francesco Rutelli, Enrico Letta,

Difendiamo la nostra scuola ( da "AprileOnline.info" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: opinione pubblica delle decisioni prese dal Ministro Mariastella Gelmini come se gli studenti di oggi assistessero a una rivoluzione del sistema scolastico, a un cambiamento radicale della scuola del nostro Paese. Altro non è che un ritorno al passato, un passo indietro. O forse l'ennesimo provvedimento di un ministro che, come molti negli ultimi anni, mette mano alla scuola,

Mini rivoluzione a scuola: arrivano i tagli al personale ( da "Italia Sera" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Politica Interna Il Ministro Gelmini anticipa le novità in programma: torna il maestro unico. Previsti 87.000 tagli in tutta Italia Mini rivoluzione a scuola: arrivano i tagli al personale.

MOSTRA CINEMA: MANIFESTAZIONE CONTRO BRUNETTA E GELMINI ( da "Agi" del 05-09-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: MANIFESTAZIONE CONTRO BRUNETTA E GELMINI (AGI) - Venezia, 5 set. - Hanno noleggiato due motonavi, e sono sbarcati a Lido per manifestare accanto alla passerella rossa della 65esima Mostra del Cinema di Venezia oltre 1000 lavoratori della scuola e del pubblico impiego contro i tagli di organici e contro il decreto Brunetta.


Articoli

Scuola: 87 mila posti in meno in tre anni (sezione: Scuola)

( da "Corriere.it" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Con il ritorno del mastro unico alle elementari Scuola: 87 mila posti in meno in tre anni Il ministro Gelmini: "La situazione è grave e vicina al collasso, in questo modo si risparmia il 7% delle spese" ROMA - Con il ritorno al maestro unico alle elementari in tre anni saranno tagliati 87 mila posti nelle scuole pubbliche, recuperando in questo modo il 7% delle spese. Lo ha annunciato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, intervenendo alla trasmissione Radio Anch'io. Il decreto legge sulla scuola non toccherà il tempo pieno e gli insegnanti di sostegno, ha aggiunto. "SITUAZIONE GRAVE" - Gelmini ha detto di ritenere "molto grave e vicina al collasso la scuola italiana. Il 97% della spesa è in stipendi, la qualità non dipende da quanto, ma da come si spende. Non ha senso difendere lo status quo, che per esempio impedisce di intervenire sui 10 mila edifici scolastici che non sono sicuri e avrebbero bisogno di investimenti. I tagli non riguarderanno gli insegnanti di sostegno, perché il governo "non ha nessuna volontà di penalizzare gli studenti diversamente abili", ha aggiunto il ministro, secondo il quale le scuole elementari italiane sono tra le migliori al mondo, ma la qualità non diminuirà con la riduzione a 24 ore dell'orario scolastico e con il ritorno al maestro unico, "esigenza pedagogica precisa perché il bambino ha bisogno di un punto di riferimento preciso per la sua crescita armonica. Non diminuirà il tempo pieno, anzi riusciremo ad aumentarlo senza spendere più soldi". INSEGNANTI - Per quanto riguarda la formazione degli insegnanti, con il blocco delle graduatorie restano inutilizzate le Scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (Ssis) che abilitano all'insegnamento. "Un atto di onestà intellettuale", secondo il ministro, "perché così come era previsto, il meccanismo sfornava solo precari. La politica li ha presi in giro: io non me la sento di prendermi questa responsabilità morale prima che politica. Abbiamo potuto mettere in ruolo solo 25 mila persone, quello che il sistema consente". Un'altra misura prevista dal decreto è l'edizione dei libri scolastici "ogni cinque anni per aiutare le famiglie in questo momento di difficoltà economica e per evitare una certa disinvoltura alla ristampa dei libri, spesso inutile". stampa |.

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Diario politico (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Probabilmente tutti coloro che leggono questo blog sono cresciuti con il maestro unico. Ho salutato con favore quindi la decisione del ministro Gelmini di reintrodurlo a partire dalla prima elementare. Ma il Sir, il Servizio di informazione religiosa della Cei, critica il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e la sua proposta di reintrodurre il maestro unico alle elementari. Secondo la Sir, il maestro unico alle elementari inverte la tendenza che si è affermata negli ultimi anni, secondo cui "in un contesto di molteplicità di saperi, la pluralità di maestre e il lavoro d'equipe possono garantire maggiore apprendimento per i bambini. La scuola italiana ha puntato in questa direzione, e proprio al livello elementare ha raccolto consensi e ottimi risultati. Ma allora perchè cambiare?". Io non cambio idea, perché me lo dice il Sir. Però certo fa pensare. E voi: Favorevoli o contrari alla reintroduzione del maestro unico commenti (0) scrivi.

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Le bocciature in condotta servono a poco (sezione: Scuola)

( da "Alto Adige" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

"Le bocciature in condotta servono a poco" Comina: "La scuola non deve punire ma educare alle regole" BOLZANO. Nel mondo della scuola i malumori sono palpabili. Anche siti web e letteratura specializzata si dichiarano assai critici. Qualche cosa di buono, si dice, nel decreto c'è anche: l'adozione dei libri quinquennali, le lezioni di cittadinanza e costituzione (che comunque in quasi tutti gli istituti altoatesini sono già realtà). Su un fatto però, il movimento d'opinione è fortissimo: mai e poi mai tornare al maestro unico. Dello stesso avviso anche l'assessore alla scuola italiana, Francesco Comina. "I tre assessori provinciali - precisa - hanno dato incarico alle rispettive intendenze di redigere un rapporto tecnico sulla applicabilità o meno del decreto Gelmini in provincia di Bolzano. La prossima settimana verificheremo in giunta". Ma l'indirizzo sembra sia già tracciato. "Non ho ancora avuto modo di confrontarmi con l'assessore ladino Mussner, ma Saurer ed io siamo concordi: il decreto non ci convince. Siamo vicini alla posizione trentina". Ossia: per il non recepimento. A parte il maestro unico, di cui Comina non vuol neanche sentir parlare, "non mi piace nemmeno il voto negativo in condotta. Si tratta di una filosofia punitiva che non rispetta gli attuali filoni pedagogico-educativi. I bimbi troppo vivaci verrebbero bollati, emarginati, marchiati. Per far rispettare le regole i provvedimenti già esistono: ammonizioni orali e scritte, sospensioni. Qui non si tratta di punire, ma di educare. Magari orientandosi sulla gestione non violenta dei conflitti tramite équipe specializzate, sul modello nordico".

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Decreto Gelmini, per ora lettera morta (sezione: Scuola)

( da "Alto Adige" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Comina: non mi convince, la giunta potrebbe non recepirlo. Rauzi: partiamo senza applicarlo Decreto Gelmini, per ora lettera morta La scuola dice "no" soprattutto al maestro unico: "Si tornerebbe indietro di vent'anni" IL RITORNO SUI BANCHI BOLZANO. Niente bocciature per condotta, e - tra un anno, quando diventerà operativo nel resto d'Italia - niente maestro unico. Mercoledì prossimo, in Alto Adige l'anno scolastico partirà senza i cambiamenti introdotti dal decreto Gelmini. Provvedimento che pare addirittura destinato a non essere recepito, come nel vicino Trentino. "Non piace né a me né all'assessore tedesco Saurer", conferma l'assessore Comina. La scuola in toto, infatti, dice no. Soprattutto, in prospettiva, al ritorno del maestro unico alle elementari. Sul resto delle novità introdotte dal decreto si potrebbe anche discutere, ma del docente unico, presidi, ispettori e intendente non vogliono nemmeno sentir parlare. "Sarebbe come tornare indietro di 20 anni", dicono all'unisono. Proprio ieri si sono riuniti gli ispettori dell'intendenza scolastica, allo scopo di redigere un rapporto da inoltrare alla giunta provinciale. Faranno lo stesso le altre due intendenze. Poi, i rispettivi assessori - Comina, Saurer e Mussner - assieme alla giunta - decideranno se accogliere il decreto o seguire la strada trentina, non recependolo. L'assessore Comina, però, già ora dice: "Il decreto non ci convince". "è troppo sintetico - spiega l'intendente Rauzi - e scritto in un italiano non corretto, poco chiaro. Poi, il mondo della scuola non ha gradito il metodo: l'imposizione tramite decreto. Non c'era nessun'urgenza, sarebbe stato meglio fare le cose con calma, sentendo le esigenze dei tecnici. Comunque sia, le famiglie stiano tranquille: per ora non cambierà nulla. E per quanto riguarda il futuro no secco al maestro unico, al quale ispettori, presidi e docenti sono contrari. Sul 7 in condotta e ritorno dei voti, attendiamo le decisioni di giunta". "Spero che non venga recepito il maestro unico", dichiara il dirigente scolastico Ivan Eccli, futuro intendente, da gennaio 2009. "Sarebbe un passo indietro di 20 anni. Abbiamo speso tempo e risorse per formare insegnanti specializzati. Ora non possiamo gettare intelligenze e competenze, indispensabili perché le necessità di insegnamento odierne sono complesse: è impensabile che una sola persona sia preparata su tutte le materie". Poca anche la simpatia per il ritorno della valutazione tramite numeri, anziché giudizi. "Si vuole rendere la scuola più seria, come fosse un tribunale. Ma i ragazzi vanno più che altro aiutati ad interiorizzare". Sul resto del decreto "si può discutere, ma sarebbe stata meglio una riforma organica, non questa a spizzichi e bocconi, che comunque non ci scandalizza. Qualcosa di buono c'è". (da.pa).

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Maestro unico? Idea vecchia (sezione: Scuola)

( da "Trentino" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Bertoldi della Flc Cgil: "Progetto da non recepire in Trentino" "Maestro unico? Idea vecchia" TRENTO. "L'accelerazione impressa dal ministro Gelmini che ha voluto anticipare l'introduzione del maestro unico, conferma il giudizio fortemente negativo che la Flc Cgil dà sull'operato del governo di destra nazionale" lamenta Gloria Bertoldi, segretaria provinciale della sigla sindacale in una nota diffusa ieri pomeriggio. "Senza nessun confronto parlamentare e nessun dialogo con gli addetti ai lavori, la ministro riesuma un modo di fare scuola vecchio di cinquant'anni: il maestro unico, tuttologo. Spariscono i 2 o 3 insegnanti, a seconda che la scuola sia a tempo pieno o a moduli, che responsabili di aree disciplinari diverse intervengono nel processo cognitivo ed educativo collegialmente e non in un pericoloso solipsismo; la collegialità della funzione docente è un valore irrinunciabile e si esplicava nelle due ore settimanali riconosciute nell'orario di insegnamento oltre ad altre previste nelle attività funzionali all'insegnamento. Questa funzione docente collegiale, rispetto ad una docenza una e trina, risponde alle mutate esigenze e caratteristiche della società e del territorio con cui la scuola deve interagire. Per questo chiediamo che il provvedimento non venga recepito dalla Provincia di Trento, proprio per tutelare i bambini e il loro apprendimento".

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Divina: Docenti locali nelle scuole trentine (sezione: Scuola)

( da "Trentino" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Divina: "Docenti locali nelle scuole trentine" Il senatore: bisogna dare più opportunità di lavoro ai nostri, non a chi viene dal Sud JACOPO TOMASI TRENTO. In principio fu il Senatùr Umberto Bossi a dire basta "al far martoriare i nostri figli da gente che non viene dal Nord". Poi toccò al ministro Maria Stella Gelmini che propose corsi "per gli insegnanti meridionali". Ora il candidato presidente della Provincia per il Pdl, Sergio Divina, ribadisce il concetto: "servono più docenti locali nelle scuole del Trentino". "è giusto che nelle scuole trentine i docenti locali abbiano più opportunità di lavoro rispetto a quelli che arrivano da altre regioni. Anche perché, francamente, sono pochi i professori della nostra provincia che vanno ad insegnare al Sud Italia, mentre sono molti i meridionali che vengono al Nord e trovano lavoro nelle nostre scuole. Credo si debba dare la priorità ai trentini". Il senatore del Carroccio Sergio Divina, sfidante di Lorenzo Dellai alle prossime elezioni provinciali, segue la scia di Umberto Bossi e del ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini nel criticare i prof del Sud. Quelli che, secondo Gelmini, "abbassano la qualità della scuola italiana" ed hanno bisogno di "corsi di formazione" perché "insegnano lettere senza sapere l'italiano". La Lega Nord, intanto, ieri ha reso note alcune priorità in materia scolastica. Se Sergio Divina dovesse diventare governatore il sistema trentino verrebbe rivoluzionato: sì alla bocciatura con l'insufficienza in condotta, sì al grembiule e al maestro unico alle elementari, ma anche agli esami di riparazione alle superiori. Provvedimenti attivati a livello nazionale, ma fino ad ora dribblati dal presidente Dellai. Per Divina il 7 in condotta è importante per "trasmettere un senso di rispetto verso le istituzioni". Per sostenere questa posizione è intervenuto anche l'ex preside Guido Calliari, appena andato in pensione. "Certi shock - ha detto - possono essere interpretati dai ragazzi come delle occasioni per cambiare". Un pensiero condiviso anche da Marcello Delucca, professore d'inglese al "Martini" di Mezzolombardo. "La politica del centrosinistra in questi anni è stata finalizzata solo alla ricerca del consenso e non al miglioramento della scuola trentina". Il senatore Divina ha motivato anche il ritorno del grembiule e degli esami di riparazione. "Il primo farebbe sentire gli alunni tutti uguali, il secondo porterebbe più serietà perché col sistema dei debiti si rischia che escano ragazzi poco preparati". Infine il deputato Maurizio Fugatti spinge per il maestro unico. "Ridurrebbe i costi e permetterebbe di mantenere le pluriclassi che garantiscono la sopravvivenza dei piccoli centri".

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CHIESTE LE DIMISSIONI Gelmini nel mirino per un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della S (sezione: Scuola)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Nazionale pag. 2 CHIESTE LE DIMISSIONI Gelmini nel mirino per un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della S CHIESTE LE DIMISSIONI Gelmini nel mirino per un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera che, citando Flavia Amabile, rivela che il ministro nel 2001 si trasferì da Brescia a Reggio C. per avere la quasi matematica certezza di passare l'esame di Stato da avvocato (notizia già pubblicata da Dagospia e ripresa anche da Bresciaoggi lo scorso 28 agosto). Ora l'Unione Giovani Avvocati e Borghesi dell'IdV chiedono le dimissioni del ministro.

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Gelmini: sono 87mila i posti da tagliare (sezione: Scuola)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

SCUOLA/1. Progetto del ministro in 3 anni Gelmini: sono 87mila i posti da "tagliare" Tagli per 87mila posti in tre anni. È lo scenario futuro della scuola descritto dal ministro per l'Istruzione, la bresciana Mariastella Gelmini. "Continuiamo a parlare di tagli, ma siamo soddisfatti della scuola com'è?", ha detto alla trasmissione Radio anch'io. "Il taglio sarà intorno al 7 per cento della spesa, vale a dire 87mila posti in tre anni". Quanto al maestro unico, il ministro replica ai sindacati, sul piede di guerra, assicurando che "non compromette la "tenuta" del tempo pieno che anzi sarà esteso". Ma la protesta rimane. Intanto, è polemica sul fatto che nel 2001 la Gelmini si trasferì da Brescia a Reggio Calabria per sostenere l'esame di Stato per diventare avvocato. L'Unione Giovani Avvocati e Borghesi (Idv) ne chiedono le dimissioni. 2.

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La Gelmini: In tre anni 87mila posti da tagliare (sezione: Scuola)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

ISTRUZIONE. Sulla riforma, in vigore dal 2009, i Cobas proclamano lo sciopero. La Cgil: giù le mani dalle elementari La Gelmini: "In tre anni 87mila posti da tagliare" ROMA Taglio di 87 mila posti in tre anni per ridurre la spesa: è il futuro della scuola per Maria Stella Gelmini, ministro dell'Istruzione che ieri è tornata a difendere la riforma che entra in vigore nel 2009. "Continuiamo a parlare di tagli, ma siamo soddisfatti della scuola com'è?", ha chiesto durante la trasmissione Radio anch'io, "Se nel tempo la scuola è stata utilizzata come un modo per creare occupazione e oggi i soldi non bastano più per pagare gli stipendi, che peraltro sono bassi, che dequalificano gli insegnanti, allora credo che questo governo debba intervenire con un taglio intorno al 7 per cento della spesa, che vuol dire 87mila posti in tre anni". La Gelmini non ha chiuso la porta al confronto con le parti sociali, "a condizione che non ci siano veti e difesa dell'esistente. Si deve entrare nel merito. I numeri sono questi: con il bilancio che va in stipendi per il 97 per cento e con 10 mila edifici scolastici che non sono sicuri. Occorre investire nell'edilizia scolastica che è disastrosa. Ma come si fa a intervenire se le risorse sono bloccate?". Sul maestro unico, la Gelmini ha osservato: "Non riesco a capire perché si debba pagare tre insegnanti per una scuola che funziona bene anche con uno. Se in 10 anni la spesa è aumentata con un decadimento della qualità, interroghiamoci sui perché". E sulle Scuole per insegnanti ha chiarito: "Non ho bloccato le Siss. Dal 2007 le graduatorie erano chiuse, chi le frequentava non aveva accesso alla graduatoria. Ho preso atto che non era giusto prendere in giro le persone, far frequentare le università altri due anni e al termine dei sette non avere accesso alla graduatoria". La Gelmini ha detto di non avere "nessuna intenzione di ridurre le ore di italiano e matematica. Ma ricordiamoci che la qualità della scuola non dipende dalle ore ma dalla qualità della didattica". E ha anche garantito che "non verrà meno il tempo pieno, anzi riusciremo non spendendo più soldi ad aumentarne lo spazio" e "non ridurremo gli insegnanti di sostegno". Cobas, Cub e Sdl hanno proclamato uno sciopero generale per il 17 ottobre. "Giù le mani dalle elementari", ha dichiarato Francesco Scrima, Cisl-scuola, Enrico Panini, Flc-Cgil, ha avvertito: le dichiarazioni del ministro "lungi dal sedare il clima di protesta, lo alimentano, svelando un quadro sempre più fosco". Per Renata Polverini, Ugl. "Il progetto di riforma risponde a quello che abbiamo chiesto tutti: ritorno al merito, centralità dello studente e scuola come punto di riferimento". Duro il commento di Manuela Ghizzoni, Pd: "dietro alle proposte non c'è alcun progetto pedagogico ma il modo per ottemperare ai tagli che gli chiesti da Tremonti. La Gelmini invece di riparare il tetto smantella le fondamenta".

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Maestri, sindacati contro Roma (sezione: Scuola)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

ISTRUZIONE. Bocciato dai rappresentanti dei lavoratori il decreto 137 che reintroduce l'insegnante unico a partire dal prossimo anno scolastico Maestri, sindacati contro Roma di Thomas Bendinelli "Vogliamo costruire con i genitori, con i cittadini, una protesta civile che mandi "...dietro la lavagna" coloro che vogliono demolire quanto con passione e impegno abbiamo costruito". Si conclude in questo modo il documento articolato con il quale i sindacati della scuola di Cgil e Cisl criticano profondamente la decisione del ministro Mariastella Gelmini e del governo, attraverso il decreto legge 137 del primo settembre, di reintrodurre la figura dell'"insegnante unico" a partire dal prossimo anno scolastico, in quella che i sindacati definiscono "l'operazione nostalgia" che si accompagna al ritorno del grembiulino e del voto in condotta. Nel documento i sindacati rilevano, non senza ironia, "l'onestà intellettuale del ministro" che, "senza un pallido accenno a motivazioni di carattere culturale, pedagogico, educativo", decreta il ritorno dell'insegnante unico "nell'ambito degli obiettivi di contenimento della spesa ", 8 miliardi e mezzo di euro nel settore dell'istruzione in tre anni. Le conseguenze del provvedimento, per Brescia, saranno pesanti. "Sommando l'effetto della riduzione ad insegnante unico con quello derivato dalla contrazione del tempo scuola a 24 ore settimanali - affermano i sindacati -, gli insegnanti dovrebbero passare dagli attuali 5.369 a 2.978 con una riduzione pari a 1.908 unità, un numero maggiore a quello di tutti i dipendenti del Comune di Brescia". L'operazione, prosegue la nota sindacale, si realizzerà "in primo luogo intervenendo in modo definitivo sugli insegnanti che fino ad ora hanno garantito il funzionamento della scuola". Ovvero ai 1.650 lavoratori e lavoratrici precari che hanno superato i concorsi pubblici e corsi universitari specifici che sono iscritti in una graduatoria dalla quale si attinge per le assunzioni a tempo determinato. Ebbene, iscritti in questa graduatoria sono oggi 1650 e per nessuno di loro "l'anno prossimo si prospetta un' ipotesi di lavoro, fosse pure a tempo determinato". Non solo, i sindacati prevedono per l'immediato futuro anche un ritorno alla scuola "antimeridiana". I sindacati ricordano che l'ampliamento del tempo di funzionamento della scuola "è stata una risposta al bisogno sociale ed educativo di dare il giusto spazio di riflessione a nuove conoscenze, a nuovi saperi e linguaggi" e "alla necessità, a seguito della partecipazione al lavoro delle donne, di prendersi cura educativa dei minori anche nel pomeriggio e al tempo del pasto". "Non ce lo possiamo permettere di vedere questo degrado civile - concludono i sindacati -, poiché l'attacco al grado di istruzione più solido è l'anticipazione di interventi analoghi negli altri ordini di scuola".

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CHIESTE LE DIMISSIONI La Gelmini a Reggio Calabria per diventare avvocato? Si dimetta . A (sezione: Scuola)

( da "Arena, L'" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Nazionale pag. 2 CHIESTE LE DIMISSIONI "La Gelmini a Reggio Calabria per diventare avvocato? Si dimetta". A CHIESTE LE DIMISSIONI "La Gelmini a Reggio Calabria per diventare avvocato? Si dimetta". A chiederlo è l'Ugai, Unione giovani avvocati italiani. "Se ha mentito sulla residenza per l'esame si dimetta". afferma Antonio Borghesi, Idv. Stessa richiesta è stata fatta da Franco Cobelli, leader del movimento Diritti Civili, per la Gelmini e per il ministro Brunetta, il cui figlio che avrebbe fatto gli esami di stato da avvocato a Catanzaro.

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Scuola e azienda: tra Brescia e Rodengo una nuova sinergia (sezione: Scuola)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Cronaca pag. 7 Scuola e azienda: tra Brescia e Rodengo una nuova sinergia Tutti d'accordo, i protagonisti. Hanno trovato un nuovo modo per avvicinare scuola e mondo del lavoro. Si chiama "Didattica in fabbrica" il progetto triennale che nasce dalla collaborazione della Metra spa di Rodengo Saiano, leader mondiale nei profilati estrusi di alluminio, e l'istituto tecnico industriale paritario Luigi Galvani di via Orzinuovi. Dal prossimo ottobre 30 studenti del Galvani, meccanici, elettrotecnici e informatici in pari misura, divisi tra terze, quarte e quinte per ogni specializzazione, andranno a far lezione in fabbrica per 5 ore alla settimana dalle 8.30 alle 13.50, dal lunedì al venerdì. I vantaggi sono evidenti per entrambi i protagonisti. E li hanno sottolineati ieri mattina alla presentazione nella cornice di Villa Baiana di Monticelli Brusati il presidente Metra Bruno Bertoli e il responsabile esecutivo del progetto Carlo Golia del Galvani insieme all'amministratore unico dell'istituto Fabrizio Guarino e al dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Giuseppe Colosio. "Siamo partiti dall'esigenza di preparare ragazzi per un futuro nell'estrusione - dice Bertoli -, abbiamo competenze per farlo e lo stabilimento diventa luogo di formazione di giovani lavoratori specializzati che potranno anche essere inseriti nelle varie divisioni del Gruppo". DAL CANTO SUO, Golia che la novità sta nell'aver deciso di "affidare ai ragazzi una linea di produzione sulla base di un progetto che rispetta i programmi ministeriali e utilizza il 20 per cento delle ore a disposizione per insegnamenti programmati dal tutor aziendale e dal tutor d'istituto". Per arrivare a destinazione c'è voluto l'intuito di Adalberto Da Casto, responsabile della formazione di Aib, a cui il Galvani si è rivolto. E' stato Da Casto a pensare subito a Metra, mentre "da quando ho cercato di entrare nelle aziende ho trovato sempre porte chiuse", dice Guarino. L'assessore provinciale all'Istruzione Giampaolo Mantelli ha precisato che "le difficoltà sono superate dai protocolli siglati dalla Provincia con diverse aziende". Ad ogni modo plaude alla "nuova sinergia che consente incontri tra aziende e lavoratori". Colosio per parte sua sottolinea che il progetto "arricchisce il panorama scolastico, e promette di segnalarlo anche al ministro Mariastella Gelmini, trovandolo di "grande stimolo per proseguire nella riforma della formazione tecnica e professionale".

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La Gelmini annuncia: di troppo 87mila posti (sezione: Scuola)

( da "Arena, L'" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

SCURE SULLA SCUOLA. I "tagli" in tre anni La Gelmini annuncia: di troppo 87mila posti Tagli per 87mila posti in tre anni. È lo scenario futuro della scuola descritto dal ministro per l'Istruzione, Mariastella Gelmini. "Continuiamo a parlare di tagli, ma siamo soddisfatti della scuola com'è?", ha detto alla trasmissione Radio anch'io. "Il taglio sarà intorno al 7 per cento della spesa, vale a dire 87mila posti in tre anni". Quanto al maestro unico, il ministro replica ai sindacati, sul piede di guerra, assicurando che "non compromette la "tenuta" del tempo pieno che anzi sarà esteso". Intanto, è polemica sul fatto che nel 2001 la Gelmini si trasferì da Brescia a Reggio Calabria per sostenere l'esame di Stato per diventare avvocato. 2.

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E ora minori a scuola con la forza (sezione: Scuola)

( da "Arena, L'" del 05-09-2008)
Pubblicato anche in: (Bresciaoggi(Abbonati))

Argomenti: Scuola

Nazionale pag. 3 "E ora minori a scuola con la forza" Dopo il censimento di tutti i campi nomadi, entro il 15 ottobre, il governo ha pronto un "piano di scolarizzazione" che anche "l'accompagnamento coatto dei minori a scuola". Il ministro degli Interni Maroni annuncia le prossime mosse: "Abbiamo pronto un piano di scolarizzazione dei minori nomadi, che faremo assieme al ministro Gelmini e all'Unicef, con l'obbligo per i minori di frequentare e l'accompagnamento coatto a scuola".

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In tre anni taglieranno 87mila posti (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Esami facili, Gelmini nella bufera In tre anni taglieranno 87mila posti ROMA. Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini lo ha annunciato ieri mattina a "Radio anch'io": nei prossimi tre anni nella scuola saranno tagliati 87.000 posti, pari al 7% della spesa, perché "la situazione è vicina al collasso". E sul maestro unico - nonostante le assicurazioni sulla salvaguardia del tempo pieno - deve registrare la dura opposizione dei sindacati che già annunciano le prime iniziative di protesta. VIVIANI a pagina 3.

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La protesta di trieste (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Attualità La protesta di Trieste TRIESTE. Quasi duecento persone, tra insegnanti e genitori - secondo gli organizzatori - hanno manifestatoa Trieste, contro il ritorno del maestro unico nelle scuole elementari. "La protesta - afferma il portavoce del "Comitato triestino contro la restaurazione del maestro unico", Gianluca Gabrielli, - ha avuto successo, è la prima in Italia e sicuramente ne seguiranno molte altre in tutto il Paese". "Un'altra grande manifestazione - afferma Gabrielli - è in programma a Trieste subito dopo la riapertura delle scuole. Con noi hanno protestato anche gli studenti di Scienze della formazione, perchè con il decreto legge del ministro Mariastella Gelmini - conclude Gabrielli - rischiano di restare disoccupati per dieci anni".

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La scuola taglierà 87 mila posti in tre anni (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

La titolare dell'Istruzione difende la riforma. "Perché il contribuente deve continuare a pagare tre insegnanti quando andrebbe benissimo uno solo?" "La scuola taglierà 87 mila posti in tre anni" La Gelmini: ormai siamo al collasso, col maestro unico si risparmia. Ma i sindacati non ci stanno ROMA. Il decreto legge sulla scuola non toccherà il tempo pieno e gli insegnanti di sostegno. Con il ritorno al maestro unico, previsti tagli per 87.000 posti pari al 7% dell'organico. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, intervenuta a "Radio Anch'io". La situazione della scuola italiana è "molto grave, vicina al collasso: il 97% della spesa è in stipendi; la qualità della scuola - sottolinea il ministro - non dipende da quanto, ma da come si spende". Saranno quindi tagliati "87.000 posti in 3 anni, il 7% della spesa: non possiamo più rimandare, non ha senso difendere lo status quo". I tagli non riguarderanno gli insegnanti di sostegno, perchè il governo "non ha nessuna volontà di penalizzare gli studenti diversamente abili". Le scuole elementari italiane sono tra le migliori al mondo, ma la qualità non diminuirà con la riduzione a 24 ore dell'orario scolastico e con il ritorno al maestro unico, "esigenza pedagogica precisa perchè il bambino ha bisogno di un punto di riferimento preciso per la sua crescita armonica". Verrà meno la compresenza in classe con altri insegnanti, ma non diminuirà "il tempo pieno, anzi riusciremo ad aumentarlo senza spendere più soldi". Il ritorno del maestro unico, infatti, non compromette la "tenuta" del tempo pieno che, anzi, verrà esteso a più classi; non c'è stato nessun "blitz" visto che era tutto già scritto nel ddl del primo agosto; le nuove norme entrano in vigore nel 2009 e dunque c'è tutto il tempo per confrontarsi con opposizione e addetti ai lavori. La Gelmini ha cercato di rasserenare gli animi, ma le perplessità dei sindacati non solo restano ma addirittura crescono. E gli scudi, che hanno accolto l'introduzione nel decreto legge su condotta e voti, anche su una norma per il ripristino del maestro unico alle elementari non vengono affatto abbassati. "Non è immettendo nella scuola più ore o più soldi che si migliora la qualita" e "non si capisce - ha detto il ministro - perchè il contribuente debba pagare tre insegnanti per una scuola primaria che funziona benissimo anche con uno solo". Duri i sindacati. "Giù le mani dalle elementari", ha chiesto il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima. "Hanno un tale livello di qualità - ha spiegato - che non farebbero arrossire alcun ministro della pubblica istruzione, se fosse posta in atto una verifica internazionale degli standard educativi". Altro che sedare la protesta! Secondo Enrico Panini, segretario generale della Flc-Cgil, le dichiarazioni della Gelmini "la alimentano". "Il ministro - ha osservato il sindacalista - improvvisamente, si è sostituito a tutti i più noti istituti di valutazione internazionale, arrivando a conclusioni che sono esattamente l'opposto di quelle frutto di ricerche e indagini scientifiche". Alle parole faranno seguire i fatti i Cobas, che hanno già proclamato per il 17 ottobre uno sciopero.

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Pittoni nel paese di bossi acclamato per il ddl scuola (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Regione Pittoni nel paese di Bossi acclamato per il ddl scuola LA CURIOSITÀ UDINE. Il senatore della Lega Nord eletto a Udine, Mario Pittoni, ieri sera è stato "celebrato" dai sostenitori del Carroccio a Cassano Magnano, in provincia di Varese, il paese dov'è nato il senatûr Umberto Bossi. Pittoni è stato infatti ospite della festa del Carroccio e ha parlato del progetto di legge sulla scuola, che punta a riequilibrare la presenza di docenti del Nord e del Sud, depositato in Parlamento e ora al vaglio dello staff del ministro Gelmini. "Questa della scuola è una battaglia storica del movimento - ha detto Pittoni - e io intendo portarla avanti in prima persona". "Credo che la proposta Pittoni contenga spunti molto interessanti", ha affermato il ministro in Gelmini un'intervista. Il progetto del parlamentare di Udine ha già raccolto l'appoggio del segretario regionale di Fi Isodoro Gottardo, del presidente della Giunta regionale Renzo Tondo e del senatore Ferruccio Saro.

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La gelmini "in tre anni via 87mila cattedre" - gnoli e reggio a pagina 9 (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Il ministro: tagli necessari la scuola è al collasso La Gelmini "In tre anni via 87mila cattedre" gnoli e reggio a pagina 9 SEGUE A PAGINA 9.

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Religione per tutti - simonetta zanetti (sezione: Scuola)

( da "Mattino di Padova, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Regione Religione per tutti La materia diventerà obbligatoria Donazzan: "Strumento di integrazione" "Il cattolicesimo che si insegna sui banchi non è catechesi ma umanesimo" SIMONETTA ZANETTI VENEZIA. "Quando sono diventata assessore non ho dormito per due mesi: io sapevo di caccia e di agricoltura. Ma quest'ultima era andata alla Lega e a me erano toccate istruzione e lavoro. Credevo di andare via di testa". A questo punto Elena Donazzan, assessore multidelega di An spalanca gli occhi e un po' di quello smarrimento riesce ancora a trovare la strada. Facile credere che all'altezza di due anni fa fosse terrore puro: "Poi ho studiato. E qui abbiamo dei dirigenti bravissimi, che non si risparmiano: si parla troppo male dei dipendenti pubblici". Ora sta lavorando alla legge regionale sull'istruzione. E quando comincia a parlare non si ferma più. "Mi succede se sono preparata. Sennò sto zitta, perché le figuracce sono indelebili". Assessore, due anni fa ha anche detto di no a Fini. "Ero una giovane donna, credevo semplicemente di essere stata inserita per dare un po' di "colore" alle liste, anche se ero piazzata bene. Ma io amo la mia terra, così, quando sono stata eletta ho deciso di restare, ripagando la fiducia di quei 13.651 elettori che avevano creduto in me. La fiducia è come il cristallo, se si rompe è da buttare, non si aggiusta più". Lui come l'ha presa? "In realtà è rimasto un po' stupito. Insomma, bisogna essere delle mentecatte, non fare niente, per non essere riconfermate. Era una strada facile, ma io credo che la nostra regione abbia i titoli per fare da traino all'Italia. Di conseguenza credo sia giusto non depauperare il territorio delle sue intelligenze. Per questo ho apprezzato la scelta di Galan di rimanere. Il nostro è un ambiente sano, ma non cammina da solo spontaneamente, servono forti riferimenti nella cosa pubblica". Non le sembra che le polemiche tra la Lega e il governatore stiano agendo da freno? "A me interessa poco chi sarà il presidente dopo il 2010, anche se credo che Galan abbia un diritto di prelazione per quanto fatto in questi anni. Il Veneto dovrà essere guidato da un leader con una visione complessiva, non può essere una repubblica autarchica. Ecco perché ritengo la Lega troppo isolazionista e localista. Ricordiamo che l'Italia nasce nelle trincee del Veneto, che qui i dialetti hanno lasciato il posto all'italiano perché la gente potesse capirsi. Ora va tracciata una nuova "italianità". Si comincia a scuola a conoscere il nostro patrimonio di valori: è il mio cognome che mi rende "una storia" e io mi comporto bene perché così facendo rispetto la mia storia, la mia famiglia. Lo stesso vale, in una scala più grande, all'interno della società". Lei sembra appartenere ad una società molto diversa da quella dei bulli e delle bravate su You tube. "Non è un'altra epoca, ma un altro modo di fare le cose. Siamo stati preda del nichilismo, della distruzione dei valori: il '68 è stato una grave condanna per l'Italia, poiché ha insegnato la destrutturazione delle istituzioni. Qualche giorno fa guardavo i 5000 volontari di al meeting di Rimini e pensavo che quella maggioranza silenziosa finalmente ha alzato lo testa, si è ribellata. I valori tornano, come un fiume carsico. E allora ben vengano i grembiuli a scuola, il rigore: pensare che la stessa proposta la feci io sette anni fa, per sentirmi dare della fascista". Il ministro Gelmini ha bocciato la sua proposta di introdurre le "quote" di immigrati nelle classi. Voi avete un appuntamento in sospeso, cosa le dirà? "Credo che non volesse buttare troppa benzina sul fuoco. Quando ci vedremo, il 16, le dirò che abbiamo bisogno di competenze e le porrò un problema pratico: la necessità di mantenere l'eccellenza nella scuola primaria. Se vogliamo evitare che le scuole diventino dei ghetti, dobbiamo gestire la babele di lingue e culture che abbiamo di fronte. Insisterò sulla necessità di accogliere a scuola solo gli immigrati regolari e di inserirli nelle classi per fasce di età. Ancora, si potrebbero studiare delle classi di apprendimento in cui "testare" la preparazione degli studenti dando loro tempo per imparare l'italiano, prima di destinarli alla classe giusta. Bisogna essere più realisti e meno buonisti. I bambini stranieri sono frustrati quando non capiscono la lingua, si sentono emarginati: qualcuno reagisce piangendo, altri diventano arroganti". Come riuscirà a far rispettare le quote nelle scuole a maggioranza straniera? "Supportandole con maggiori servizi, ad esempio pulmini per accompagnare i bambini nelle scuole vicine, mantenendo l'equilibrio. Cosa succederebbe se di fronte a un sistema ormai ingovernabile gli insegnanti si rifiutassero di andare ad insegnare? O se i genitori si rifiutassero di parlare con una docente perché è donna? Non voglio che si creino i problemi delle banlieues francesi, con immigrati di terza generazione. Se poi illustri tecnici hanno risposte migliori me le diano. Non è secondario che nella legge regionale sull'istruzione cui sto lavorando sia previsto l'obbligo dello studio della religione cattolica, per tutti, italiani e stranieri". Non teme le polemiche? "La religione insegnata sui banchi non è basata sulla catechesi, ma sulla conoscenza dell'uomo. E' l'approccio all'umanesimo di cui è intrisa la nostra esistenza: i nostri principi non sono un dettaglio e vengono da qui, mica da Marte". Cos'altro ci sarà nella nuova legge? "E' un progetto educativo che si innerva nel dna veneto e si fonda su scuola, famiglia e formazione. Quindi partiremo con la riforma del calendario scolastico: nella nostra regione famiglie e imprese coincidono, per cui vanno rivisti i tempi e razionalizzati i costi. La famiglia deve avere del tempo per stare insieme. Quindi proporrò il tempo lungo dal lunedì al venerdì, lasciando il sabato e la domenica alla famiglia. E ancora, meno ore di materie che alla fine ti lasciano solo un'infarinatura, e più ore di studio vero, di approfondimento, nel pomeriggio. Tra le novità del progetto c'è anche il passaggio dell'Ufficio scolastico regionale da Roma al Veneto". Metterete mano anche alle materie? "Faremo leva su almeno un 20% di autonomia scolastica per introdurre materie ragionali, tra cui la cultura del lavoro: il lavoro deve essere un'opportunità di vita, non una grande illusione in cui tutti vogliono fare gli avvocati. Insegneremo anche storia della regione. Per questo abbiamo realizzato "Le radici del ricordo" una sorta di libro in un cofanetto di cartone che ricorda le valige dei migranti, con dentro le "pagine strappate", ovvero quella parte di storia locale di cui non c'è traccia nei nostri libri, la storia dell'Istria e della Dalmazia italiane, le Foibe. Dentro ciascun cofanetto la bandiera dell'Italia e del Veneto. Perché se non sai chi sei, non sai nemmeno dove andare". Riuscirete ad approvarle prima della fine della legislatura? "Lo spero. Non dipende solo da me: la legge sul lavoro è ferma il consiglio regionale da un anno e mezzo". Tra le sue deleghe c'è anche la caccia. Quantomeno insolito. "So che all'inizio lo stesso Galan era scettico, aveva dei dubbi su di me. Ma quando mi diede l'incarico, mi disse che mi dava queste deleghe - che volevano in tanti - proprio perché non avevo interessi particolari e avrei fatto bene". Ma lei "pratica"? "Ho iniziato aderendo politicamente alla caccia perché subiva lo stesso pregiudizio ideologico di odio e accanimento della destra. Non sopporto la distorsione con cui viene affrontato il tema. I cacciatori sono i primi ambientalisti. Non ho mai visto un cacciatore uccidere e buttare via la preda. Credo anche che bisognerebbe rivedere il rapporto distorto tra la vita e la morte. Inoltre non sopporto l'aggressività di certa sinistra che ha materializzato la natura, quasi la vita di un animale valesse più di quella di un bambino. Ora caccio e ho anche una buona mira". Cosa le piacerebbe fare da grande? "Il presidente della Regione Veneto. E' la cosa più bella che possa capitare a un politico".

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La gelmini fa direttore il suo portavoce (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - I commenti Numero 211, pag. 2 del 5/9/2008 Autore: di Alessandra Ricciardi Visualizza la pagina in PDF       IL CASO DEL GIORNO La gelmini fa direttore il suo portavoce è Massimo Zennaro, promosso al ministero dell'istruzione è una delle poche nomine che siano state fatte al ministero della pubblica istruzione. I movimenti decisivi ci saranno a gennaio, quando entrerà in vigore il nuovo regolamento che riorganizza il dicastero accorpando Istruzione e Università e ricerca, con relativa riduzione del numero di dipartimenti. Intanto, però, il portavoce del ministro MariaStella Gelmini è stato promosso a direttore generale. Si tratta di Massimo Zennaro, giornalista, esperto di comunicazione di Forza Italia, che sin dalle prime ore dell'incarico alla Gelmini ha curato i rapporti con i colleghi della stampa. Ora con il decreto di nomina, che dovrebbe essere stato registrato prima di Ferragosto dalla Corte dei conti, assumerà la responsabilità della direzione generale Studente, Integrazione, Partecipazione e Comunicazione. Un passaggio, quello da portavoce a direttore di prima fascia del ministero, che ha un precedente a viale Trastevere. Si tratta di Roberto Pesenti, uomo comunicazione di Letizia Moratti, super ministro istruzione, università e ricerca che lo promosse a dg. E tra portavoce e direttore la differenza di salario è ragguardevole.

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Consulenti, o ci sono o ci fanno (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Primo Piano Numero 211, pag. 6 del 5/9/2008 Autore: di Stefano Sansonetti Visualizza la pagina in PDF       Ricognizione completa di ItaliaOggi sui dati 2008. Gli inviti di Brunetta caduti nel vuoto Consulenti, o ci sono o ci fanno Ministeri e spa del Tesoro pubblicano on line poco o niente L'immagine più buffa è nel sito internet della Sogesid, società del ministero dell'economia che si occupa di gestione delle risorse idriche e di tutela ambientale. Cliccando su "comunicazioni legali" si vede una bella transenna, due coni segnaletici, un semaforo e l'avviso "under construction". Un modo per dire che delle consulenze date dalla società non c'è traccia. Per non parlare del sito della Rai, dove da più di un anno, alla voce "contratti di consulenza", campeggia un immarcescibile "lavori in corso". A seguire i casi dell'Enav, della Sace, della Gse spa, del Poligrafico e delle Ferrovie dello stato: tutte quante presentano diligentemente una bella griglia per la pubblicazione delle loro consulenze. Griglia mestamente vuota. Insomma, sul vorticoso mondo degli incarichi conferiti dagli enti pubblici, la trasparenza stenta ancora ad attecchire. Con buona pace di almeno tre leggi finanziarie e della crociata portata avanti lancia in resta dal ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta. ItaliaOggi ha fatto una ricognizione sullo stato della pubblicazione dei dati relativi al 2008. Ne viene fuori un panorama avvilente, sintetizzato nella tabella in pagina. Su 27 società controllate dal ministero dell'economia, per esempio, si scopre che soltanto 6 hanno pubblicato le consulenze sui loro siti. Vale la pena citarle, visto il primato che possono vantare: Cinecittà holding, Sogin, Tirrenia, Fintecna, Alitalia servizi e Rfi. Tra le rimanenti ve ne è qualcuna che alza il velo sugli incarichi, ma si tratta di quelli vecchi, tutti conferiti negli anni scorsi. è il caso della Consap, della Sogei, di Sviluppo Italia e di Eur spa. Altre invece pubblicano solo il compenso dei loro vertici. Sono soltanto 3, ovvero Anas (il cui ad, Piero Ciucci, mette in tasca 750 mila euro), Cdp (il direttore generale, Antonino Turicchi, si aggiudica 380 mila euro) e Consip (l'ad Danilo Broggi prende 355 mila euro). è appena il caso di ricordare che la manovra fiscale del governo, approvata di recente, abbatte il tetto rappresentato dallo stipendio del primo presidente della Corte di cassazione (poco meno di 290 mila euro). Se poi si passa ai ministeri la musica non cambia molto. Su 21 dicasteri, con e senza portafoglio, quelli che alzano il velo sulle consulenze sono meno della metà, ossia 9. Tra gli inadempienti c'è il ministero della giustizia di Angelino Alfano, quello dell'istruzione di Mariastella Gelmini e lo Sviluppo economico di Claudio Scajola. Altri ministeri, come il Welfare di Maurizio Sacconi, e l'Interno di Roberto Maroni, pubblicano solo i dati sugli stipendi dei dirigenti e sulle assenze, ma sulle consulenze tutto tace. Per non parlare di quei dicasteri, tutti senza portafoglio, che non hanno nemmeno un sito internet. Parliamo delle Politiche giovanili di Giorgia Meloni, dei Rapporti con il parlamento di Elio Vito e della Semplificazione normativa di Roberto Calderoli. Note leggermente positive vengono dalle Agenzie fiscali e dagli enti previdenziali. Tra le prime soltanto il Demanio, da due anni a questa parte, non fornisce dati. Tra i secondi è l'Inps a distinguersi per inadempienza.

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Brevi, schede e richiami 2 (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

E gregio Dr. Augias, le parole del ministro Gelmini sui professori del Sud mi hanno ferita. Nel corso della mia carriera ho insegnato in scuole situate in locali privati, prive quasi di tutto. In certi quartieri "a rischio" di città come Napoli, Palermo e altre del Sud, i ragazzi venivano parcheggiati da genitori privi di istruzione, a volte senza lavoro e con problemi economici enormi. E' così. Comunque non è separando Nord da Sud, buoni da cattivi che si potrà andare verso una vera integrazione degli alunni nel tessuto sociale ed economico della nostra Italia. Gli "ultimi" dovrebbero essere "i primi" nell'attenzione e nel cuore di un docente che educhi alla eguaglianza, al rispetto e all'accettazione dell'altro. Vorrei tanto che il Ministro venisse a visitare le scuole del Sud dove mancano i locali, le aule sono piccole, mancano i supporti tecnologici per tutti, le palestre, i laboratori, gli spazi, il personale assistente. Queste scuole vanno avanti grazie alle capacità e alla "buona volontà" di ottimi insegnanti che si spendono per dare speranza, fiducia, senso e dignità anche a chi vive situazioni di disagio sociale e familiare. Luciana Mangano luciana-mangano@hotmail. com P rima dell'infelice scivolone sui professori del Sud, il ministro aveva indicato alcuni obiettivi, facili se si vuole, però largamente condivisibili: voto in condotta, valutazione in cifre e non con aggettivi, grembiuli, costo dei libri eccetera. Pannicelli caldi sui mali della scuola, tuttavia un inizio dopo le amenità aziendalistiche dell'altro ministro di destra, Letizia Moratti. La verità che il ministro dovrebbe sapere è che a Sud come altrove esistono scuole e prof ottimi e scuole e prof pessimi. Ciò che rende spesso le scuole del Mezzogiorno "arretrate di secoli" (parole di Tullio De Mauro) sono semmai le generali condizioni di disagio della società e delle famiglie. Sono certo che il ministro conosce queste circostanze e che ha scelto i prof da riqualificare perché era un obiettivo piuttosto semplice. Organizzare corsi di aggiornamento non è difficile, affrontare il nodo del problema è un'impresa da far tremare. Infatti nessuno l'ha mai veramente affrontata. Nemmeno questo è, a mio parere, il vero centro del problema. Motivata che sia, Mariastella Gelmini resterà un ministro marginale fino a quando non riuscirà a mettere il problema dell'istruzione e della formazione al centro (o quanto meno in uno dei centri) dell'azione di governo. Si batta in ogni sede perché alla scuola pubblica non vengano tagliati i fondi, prenda iniziative per far capire che l'avvenire del paese, il suo peso internazionale, la qualità della vita, passa dal livello della formazione. Rivaluti il lavoro degli insegnanti, celebri la benemerenza sociale di quel lavoro, li rafforzi di fronte all'egoistico amore delle famiglie per i loro piccini. Faccia capire ai suoi colleghi che l'avvenire è incerto se alla scuola, agli insegnanti, si continuano a lesinare soldi, mezzi e, altrettanto importante, il necessario prestigio.

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"andò a reggio calabria solo per superare l'esame ora il ministro si dimetta" (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Cronaca Bufera sulla Gelmini per il breve trasferimento nel 2001 "Andò a Reggio Calabria solo per superare l'esame ora il ministro si dimetta" I Giovani avvocati: e pensare che attacca i docenti del Sud. Il Pd: non è più credibile ROMA - Un trasferimento dalla natia Brescia a Reggio Calabria. Un breve cambio di residenza nel 2001 al solo scopo di superare l'esame da avvocato nella regione con la più alta percentuale di promozioni. L'episodio ritorna sulle pagine dei giornali, dalla Stampa al Corriere della Sera al Venerdì. E sul ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini infuriano le polemiche, tra critiche per l'escamotage e richieste di dimissioni. "è nota a tutti l'enorme difficoltà di diventare avvocati, visto che a livello nazionale solo il 35,40% dei candidati riesce a abilitarsi. Tuttavia è davvero incredibile - sostiene il presidente dei giovani avvocati, Gaetano Romano - che a utilizzare la scorciatoia del trasferimento sia stata proprio colei che ha sottolineato la mancanza di preparazione di una parte degli insegnanti italiani che si trasferiscono al Nord". Sul fronte politico Alberto Losacco del Pd accusa il ministro di "predicare bene e razzolare male" e, come Antonio Borghesi dell'Idv e Franco Corbelli leader del movimento Diritti Civili, chiede che si dimetta: "Non ha più credibilità: la grande fustigatrice che invoca meritocrazia, è la stessa che per superare l'esame da avvocato è scesa a Reggio dove, come è noto, l'esame lo superano praticamente tutti".

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"in tre anni taglierò 87 mila cattedre" - mario reggio (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)

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Cronaca "In tre anni taglierò 87 mila cattedre" L'annuncio della Gelmini: è necessario, la scuola ormai è al collasso "Perché pagare tre insegnanti quando per educare i bambini ne basta uno per classe?". I sindacati sul piede di guerra MARIO REGGIO ROMA - "Perché pagare tre insegnanti quando il maestro unico risponde all'esigenza che il bambino nei primi anni ha bisogno di un punto di riferimento?". Il giovane ministro Mariastella Gelmini, dopo i quotidiani ed i settimanali, approda sulle frequenze radiofoniche. Ieri mattina a "Radio Anch'io" ha illustrato le scelte messe nero su bianco nel decreto legge approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri ed ha risposto alle domande degli ascoltatori. A partire dall'assicurazione: "Nessuno toccherà il tempo pieno, anzi noi riusciremo ad aumentarlo e ad estenderlo ad un numero maggiore di classi, senza aumentare la spesa" fino ad arrivare al taglio di 87 mila cattedre nei prossimi tre anni ("è inevitabile, la scuola è al collasso"), al quale però vanno aggiunti i 22 mila posti in meno previsti dall'ultima finanziaria Prodi. L'obiettivo di far restare almeno due anni un insegnante nella stessa classe con la speranza di arrivare all'intero ciclo scolastico. Poi l'accorato allarme già sentito più volte: con il 97 per cento del bilancio della Pubblica Istruzione è mangiato dagli stipendi e la scuola rischia il collasso. Insomma è indispensabile mandare a casa insegnanti e non docenti per risparmiare ed investire. Ma non verrà licenziato nessuno perché è impossibile per un dipendente pubblico di ruolo in base ad una semplice modifica dell'ordinamento scolastico. Il calcolo è fatto in base alle proiezioni sul numero di dipendenti che andranno in pensione nei prossimi tre anni. Più o meno 100 mila. Ma nessuno verrà rimpiazzato. Due gli effetti: i soldi dovrà tirarli fuori l'Inps e per l'esercito dei precari le speranze di essere assunti sono vane. L'ultimo treno è partito con l'assunzione di 25 mila persone. Gli altri 200 mila dovranno, magari a 50 anni, cercarsi un altro lavoro. C'è poi un capitolo poco chiaro. Il maestro unico e il tempo pieno. Oggi frequentano le elementari più di due milioni e mezzo di bambini. Le classi sono più o meno 138 mila, 245 mila gli insegnanti. Il tempo pieno riguarda grosso modo 36 mila classi e 860 mila studenti, con divari abissali tra Nord e Sud: 96 per cento a Milano contro il 2.5 a Palermo. Il tempo pieno occupa tre insegnanti per due classi, l'orario settimanale è di 40 ore. Con il maestro unico il sistema non può non collassare, visto che ogni maestra ha un orario di lavoro di 22 ore a settimana più due di programmazione. Il decreto Gelmini parla chiaro: "Le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di 24 ore a settimana, salvo le esigenze, correlata alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola". Con il maestro unico è impossibile. A meno di un miracolo o di un ardito artificio matematico. Intanto il mondo della scuola scalda i motori. I Cobas hanno già annunciato una lotta senza quartiere. La Cgil non sta a guardare: "Le dichiarazioni del ministro hanno l'effetto di alimentare la protesta - dichiara il segretario nazionale di categoria Enrico Panini - la promessa di aumentare il tempo pieno si tradurrà in una trasformazione in doposcuola". Mariangela Bastico, parlamentare Pd, ex vice ministro all'Istruzione: "Tagli di organico e mantenimento del tempo pieno a 40 ore sono incompatibili. Tra l'altro con il modulo dei tre insegnanti la scuola elementare italiana ha raggiunto i vertici delle classifiche di valutazione internazionale".

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A due anni dalla protesta di paularo continuità didattica salva col decreto (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Udine A due anni dalla protesta di Paularo continuità didattica salva col decreto PAULARO. "Non è ancora legge, ma quasi certamente verrà approvato dal Parlamento nei prossimi mesi il disegno di legge del ministro della pubblica istruzione Gelmini che introduce alcune novità importanti per la scuola". Così Pasquale d'Avolio, consigliere comunale di Paularo con delega all'istruzione e dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di Arta Terme-Paularo, in pensione dal 1 settembre, commenta la decisione ministeriale di introdurre, oltre che l'obbligo del grembiule e del ritorno dei voti in pagella, il provvedimento che garantisce la continuità dell'insegnamento sino alla conclusione di ciascun ciclo di studi. "L'articolo 5 del ddl del 1 agosto - precisa l'ex dirigente scolastico - in attesa del riordino del sistema di reclutamento del personale docente, per garantire la continuità dell'insegnamento concede ai dirigenti scolastici, accertata la disponibilità del posto nell'organico di diritto o di fatto autorizzato, di confermare, per un massimo di due anni scolastici, il docente a tempo determinato con incarico annuale o fino al termine delle attività didattiche, già in servizio nel precedente anno scolastico nella medesima sede". "Viene accolta quindi - prosegue D'Avolio - la proposta scaturita dal consiglio comunale di Paularo e che ha visto la mobilitazione delle famiglie fino all'"autogestione" con il sostegno dell'arcivescovo di Udine nell'anno scolastico 2006/2007". La rivendicazione, sostenuta oltre che da D'Avolio anche dall'amministrazione comunale retta da Maurizio Vuerli, di garantire la continuità didattica nelle scuole con elevato turn-over (quella di Paularo detiene il record con il 100% nella scuola media negli ultimi anni) era stata rivolta al precedente ministro competente "che non aveva risposto", alla regione e ai parlamentari. "Si erano mossi in tanti, ma senza ottenere impegni precisi". Ora il nuovo ministro si è mossa e così in tutta Italia, e non solo in Trentino, come avveniva già da anni, i docenti "precari" potranno assicurare la permanenza triennale nella stessa sede. "Abbiamo raggiunto un primo obiettivo - dichiara il sindaco di Paularo Vuerli, che sulla questione si era impegnato insieme alla giunta. - Ora speriamo che il decreto legge venga subito approvato in maniera che per l'anno prossimo possa già garantire quella continuità che è da tutti auspicata". (g.g.).

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Giudici, incompatibilità limitata (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Giustizia e Società Numero 211, pag. 28 del 5/9/2008 Autore: di Alessia Grassi Visualizza la pagina in PDF       Ieri il consiglio di presidenza si è riunito per rispondere alla lettera del ministro Tremonti Giudici, incompatibilità limitata Tra i magistrati tributari sono soltanto due i casi pendenti Negli ultimi cinque anni sono stati solo nove i casi di incompatibilità dei giudici tributari e due di questi sono ancora pendenti: così i giudici del fisco rispondono alla lettera del ministro dell'economia, Giulio Tremonti, che chiedeva al consiglio di presidenza, l'organo che corrisponde al Csm per la giustizia tributaria, chiarimenti sull'argomento. A fare il punto della situazione è stato Giorgio Fiorenza, presidente del centro studi di diritto tributario in occasione della conferenza stampa di presentazione della tavola rotonda "I giudici tributari contro il Fisco?" organizzata per il prossimo 19 settembre presso l'Aldrovandi Palace Hotel di Roma. Negli ultimi cinque anni il consiglio di presidenza, che si è riunito ieri in sessione straordinaria, ha aperto 163 procedure per incompatibilità, su circa 4.900 giudici, e in nove casi è stata accertata: di questi solo due sono tutt'ora pendenti, due sono stati archiviati, un giudice è andato in pensione e quattro sono stati effettivamente destituiti dal loro incarico. Fiorenza ha poi tracciato i contorni di un settore, quello della giustizia tributaria, di cui non si conosce la rapidità, in 24 mesi si concludono in media entrambi i gradi di giudizio, la qualità delle sentenze, con una percentuale di ricorsi inferiore al 20% per il 2006-2007, e l'efficienza, visto il numero di giudici in servizio. Eppure, secondo il presidente, sono professionisti chiamati a continui aggiornamenti legati all'evoluzione del sistema fiscale italiano, sempre più complesso anche a causa di "una miriade di emendamenti" alle leggi finanziarie degli ultimi anni. "La giustizia tributaria è una struttura seria e importante che va avanti per spirito di servizio", ha commentato Fiorenza illustrando i dati relativi ai compensi dei giudici, recentemente al centro della polemica, con la sua busta paga alla mano e i parametri della normativa: poco più di 300 euro al mese di fisso per i giudici (337 per il vicepresidente di sezione, 363 per il presidente di sezione e 415 per il presidente di commissione). La parte variabile dipende invece dalle sentenze, 100 euro lordi che vanno divisi fra i tre componenti della commissione tributaria, con una maggiorazione di 1,5 euro se fuori sede: a conti fatti con un massimo di quattro-sei sentenze in circa quattro udienze mensili, la cifra è inferiore ai 10 mila euro lordi annui. "Un mio collega ha emesso una sentenza per una vicenda di un presunto evasore fiscale per 20 milioni e ha incassato appena 20 euro. Certo non facciamo questo mestiere per arricchirci", ha commentato Vincenzo Nappi, giudice tributario di Napoli. Insomma, nonostante la riforma del diritto tributario del '92, "i compensi sono quelli di 20, 25 anni fa", ha sottolineato Fiorenza, che sul tema dell'incompatibilità ha aggiunto: "Le commissioni sono composte da tre soggetti, di questi uno è togato. Le sezioni hanno durata breve, uno-due anni poi c'è una rotazione e le sezioni vengono modificate. E se ci sono stati casi di incompatibilità i giudici lo hanno dichiarato e, a volte, sono andati a operare in altre regioni, o hanno lasciato l'incarico. Insomma, siamo dalla parte del giusto e legittimati a dire chi siamo". E Fiorenza lancia anche una proposta: nella neo-reintrodotta ora di educazione civica nelle scuole dedicare spazio anche all'educazione fiscale. L'esperimento è già partito ad Arezzo con gli studenti di ragioneria ed è in preparazione un opuscolo sul tema da distribuire nelle scuole. Sempre per far conoscere i giudici tributari e la giustizia tributaria, cercando di approfondire la figura e la funzione del giudice tributario, a oggi unico organismo dello stato a difesa dei diritti del cittadino- contribuente, è stata organizzata la tavola rotonda del 19 settembre, aperta al pubblico, alla quale parteciperanno, tra gli altri, Angelo Gargani, presidente del consiglio di presidenza della giustizia tributaria, Ettore Valenti, presidente della sezione regionale Lazio Amt, Mario Cicala, consigliere presso la Corte di cassazione-sezione tributaria, Giorgio Fiorenza, presidente del centro studi di diritto tributario, Andrea Morsillo, giudice tributario presso la commissione tributaria provinciale di Roma e Luigi Barretta, giudice tributario presso la commissione tributaria provinciale di Napoli. In occasione della tavola rotonda saranno inoltre consegnate, grazie alla convenzione sottoscritta tra l'università telematica Marconi di Roma e il centro studi di diritto tributario, due borse di studio a due laureandi iscritti alle facoltà di giurisprudenza e di economia che hanno redatto una tesi particolarmente meritevole in diritto tributario; il ministro dell'istruzione, università e ricerca Mariastella Gelmini è stato invitato a presenziare in qualità di madrina.

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Emanuela carraro: la scuola non è catena di montaggio (sezione: Scuola)

( da "Mattino di Padova, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Cronaca Emanuela Carraro: "La scuola non è catena di montaggio" Per Ludovico Molon questo è un mesto ritorno al libro Cuore Ludovico Nalon insegna da oltre vent'anni nella scuola elementare. Attualmente lavora all'interno di una scuola primaria di San Giorgio delle Pertiche ed è iscritto da sempre alla Cisl di categoria. Anche lui, come tantissimi docenti padovani, difende a spada tratta l'attuale organizzazione del lavoro dei moduli e si schiera contro il ministro Gelmini. "Siamo ad un mesto ritorno al libro Cuore, scritto da Edmondo De Amicis circa un secolo fa, quando, probabilmente, il maestro unico aveva un senso preciso visto che la società civile era tanto diversa da quella di oggi-sottolinea Nalon-. La Gelmini e Berlusconi non possono e non devono gettare al vento un patrimonio, educativo e culturale, che tutto il mondo c'invidia e ci ha anche copiato. Io insegno solo l'area matematico-scientifica all'interno del modulo di cui faccio parte. Onestamente per me sarebbe difficile insegnare anche l'area linguistico-letteraria. Perché è stato deciso di cambiare radicalmente pagina? Solo per risparmiare un pò di soldi pubblici? Personalmente mi batterò con tutte le mie forze pur di contrastare il nuovo provvedimento deciso dal Governo". Promette battaglia anche Emanuela Carraro, docente in una scuola elementare di Due Carrare. "Sono convinta che scenderanno in piazza anche i genitori- osserva la Carraro-. Oggi, infatti, con il tempo lungo, si garantiscono agli allievi trenta ore di scuola. Con il maestro unico se ne potranno assicurare solo ventiquattro. Sarà il caos ovunque. Che fine abbiamo fatto! Dopo trent'anni di ricerca, di approfondimenti vari e di sperimentazione, si torna all'anno zero. Poveri noi". L'insegnante di Due Carrare parla volentieri anche di un altro aspetto del problema. "Il Ministro Gelmini ed i suoi colleghi del Governo dimenticano che la scuola non è una fabbrica da dove escono manufatti prodotti dalla catena di montaggio. Nella scuola ed in particolare in quella elementare siamo in presenza di alunni-persone che vanno trattati ed educati come tali e non già come oggetti meccanici senz'anima. Quindi la scuola non dovrà e non potrà mai diventare un'azienda". (f.p).

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Rischiano il posto 1200 maestri - felice paduano (sezione: Scuola)

( da "Mattino di Padova, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Insegnanti elementari in rivolta contro il ritorno del docente unico a partire dal prossimo anno Rischiano il posto 1200 maestri Padova perderà circa un terzo degli organici FELICE PADUANO Docenti elementari in rivolta contro il ritorno della "maestra chioccia", deciso dal neo-Ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini. Solo a Padova rischiano di perdere il posto, già a partire dal prossimo anno scolastico, circa 1200 docenti sugli attuali 3500. In tutto il Veneto potrebbero restare senza lavoro oppure trasferiti in altri ordini di scuola oltre 6000 insegnanti. La protesta è coordinata dai sindacati di categoria Cgil, Cisl ed Uil, che già oggi pomeriggio, dalle 15 alle 19, al Lido di Venezia, davanti al Palazzo del Cinema, terranno una manifestazione di protesta contro la decisione di tornare al maestro unico già dal primo settembre del 2009, a partire dalla prima classe elementare. Al Lido ci saranno i tre segretari confederali regionali del settore: il trevigiano Giuseppe Morgante, della Uil ed i padovani Salvatore "Totò" Mazza della Cgil ed il maestro di Cittadella, Nereo Marcon. "Siamo stati tempestati di telefonate dai nostri iscritti e simpatizzanti appena è stato approvato il Decreto Legge voluto dai ministri Gelmini e Tremonti- spiega Marcon-. Sono stati i docenti delle scuole primarie venete a consigliarci di organizzare una manifestazione immediata contro la follia voluta da Berlusconi per risparmiare sul bilancio dello Stato". Durissimo anche il commento di Mazza. "Negli anni'80, ai tempi di Beniamino Brocca, in Italia furono proprio i maestri padovani a guidare la sperimentazione che poi portò all'introduzione dei tre docenti su quattro classi ed alla differenziazione tra indirizzo linguistico letterario ed indirizzo matematico- scientifico nella medesima classe. Adesso saranno ancora gli insegnanti nostrani a guidare la protesta contro l'antistorico provvedimento del nuovo Governo". I docenti della scuola primaria difendono l'attuale struttura modulare non solo per motivi occupazionali. "Come si fa a reintrodurre dopo 30 anni di nuovo il maestro unico", dice Marisa Lisiero, docente di Este. La Controriforma della Gelmini porterà allo sfascio".

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Bilancio, sale la tensione la sinistra punta i piedi - sara strippoli (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina II - Torino Bilancio, sale la tensione la sinistra punta i piedi E Giorgis riapre il capitolo delle scuole cattoliche Cassano, Prc: "Un documento di quel tipo va discusso con tutta la città" Galasso, Idv: "Il giudizio è positivo perché il piano rilancia le linee di sviluppo" SARA STRIPPOLI neanche mezz'ora e l'incontro fra il sindaco e i capigruppo sul suo documento è già terminato. Il tempo per leggere e studiare e la decisione di riflettere e tornare al confronto in una prossima riunione dei capigruppo convocata per il 19 settembre. Il Pd si riunisce immediatamente: "Un documento aperto che offre molti spunti sui nodi fondamentali da affrontare per rilanciare lo sviluppo della città e che ha il merito di coinvolgere tutto il Consiglio mantenere unita la maggioranza", il primo commento del capogruppo Andrea Giorgis, mentre Stefano Lo Russo chiede che il vicesindaco Dealessandri e l'assessore Gianguido Passoni intervengano a fare chiarimento sui conti e sulla reale situazione finanziaria del Comune: "Dopo tutte le notizie lette in questi giorni sui giornali è bene che il quadro sia il più chiaro possibile". Un documento che non sarà votato ma sul quale si attende una comunicazione del sindaco che sarà fissata dopo il secondo incontro con i capigruppo della coalizione di maggioranza. A Sinistra, Sd e Rifondazione, convocheranno un incontro per discuterne all'interno dei loro partiti, ma sottolineano subito che ci sono dubbi e punti da chiarire. A cominciare dalle partecipate, dice la capogruppo di Sinistra democratica Monica Cerutti: "Ci sembrava di avere capito che non si intendesse scendere sotto una quota pubblica del 51% anche per le società di gestione, ma il documento sembra indicare una via diversa sulla quale il sindaco dovrà dare ulteriori dettagli". In particolare, incalza "i dubbi riguardano l'aggregazione di Iride con Hera e Enia". Non molto diversa la reazione di Luca Cassano di Prc: "Avvieremo oggi stesso un dibattito all'interno di Rifondazione, ma quello che ci preme dire subito è che un documento di quel tipo va discusso con l'intera città e non può rimanere nei palazzi della politica. Pensiamo che sia indispensabile trovare una formula per aprire il dibattito a tutti". Per il Pdci Domenico Gallo punta il dito contro quella che ritiene una dimenticanza da condannare: "Non c'è alcun accenno ai problemi del lavoro e ai tagli di personali prospettati da Vaciago". Giudizio sostanzialmente positivo da parte dei Moderati: "linee sostanzialmente condivisibili", dice il capogruppo Gabriele Moretti, una dichiarazione condivisa anche dall'Italia dei Valori. Per il capogruppo Ennio Galasso "un documento importante per rilanciare le linee di sviluppo". D'accordo su opere e grattacieli "bisogna però entrare nel merito della discussione sulle società municipalizzate che devono svolgere un ruolo importante". Massima attenzione anche alle strategie per contenere le spese: "un dibattito fondamentale sulle voci sulle quali si può ancora intervenire per migliorare la situazione generale". Sempre durante la riunione del Pd, anche una proposta concreta che riprende uno dei punti indicati nel documento del sindaco: il rapporto con le scuole convenzionate e i finanziamenti annuali che ogni anno accendono il dibattito all'interno del mondo delle scuole private. Spiega il capogruppo Andrea Giorgis: "Ogni anno si apre il dibattito sui finanziamenti alle scuole cattoliche. Credo che sia necessario che questo tavolo si allarghi e che il confronto non sia più fra Comune e Fism ma sia invece aperto a tutte le scuole".

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La scuolataglierà 87.000insegnanti (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

In tre anni I sindacati insorgono contro il ministro Gelmini, che conferma il maestro unico ma assicura: salvi tempo pieno e sostegno 05/09/2008.

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Nessun taglio agli insegnanti, solo spostamenti (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 05-09-2008)

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Lucca "Nessun taglio agli insegnanti, solo spostamenti" L'assessore Buonriposi: presto potrebbero nascere istituti comprensivi LUCCA. Nessun taglio del numero degli insegnanti, solo una redistribuzione del personale a seconda delle esigenze delle singole scuole. Mentre l'ipotesi di far nascere anche a Lucca gli istituti comprensivi sembra sempre più probabile. Così parlò l'assessore alla pubblica istruzione Donatella Buonriposi, reduce da un incontro a Roma con lo staff del ministro Maria Stella Gelmini. Da cui ha ricevuto rassicurazioni sugli effetti del decreto sulla scuola approvato recentemente. "Sicuramente nessun insegnante di ruolo verrà licenziato - assicura Buonriposi - A partire dall'anno scolastico 2009-10 ci saranno degli spostamenti, che non riguarderanno ovviamente tutti, e che consentiranno di avere un numero sempre minore di supplenze. In questo modo si tapperanno molte falle. Del resto, ridurre le supplenze è un'esigenza assai avvertita dai genitori, che si sono spesso lamentati del numero eccessivo". L'assessore inoltre non esclude "la possibilità di dare vita a istituti comprensivi anche nel nostro territorio. Non per una diminuzione di alunni - precisa - che non c'è stata. Anzi, è vero il contrario. La nostra idea è quella di una riorganizzazione più efficiente della scuola". Buonriposi, a scanso di equivoci, ha scritto una lettera al ministro Gelmini. "Presto avremo un incontro - dice - nella lettera le ho fatto presente le esigenze delle scuole lucchesi e la necessità di dare un forte contributo in materia di edilizia scolastica con la Finanziaria". La Gelmini, intervenuta ieri mattina al programma di Radio1 "Radio anch'io", ha promesso di liberare risorse per mettere a norma tutte le scuole. "Mi sembra giusto - commenta la titolare della delega all'istruzione - ma l'impegno deve essere inserito nella legge Finanziaria". Tanto per rendere ancora più forti i rapporti con il governo, Buonriposi ha chiesto alla Gelmini di venire in città a fine ottobre per partecipare a un convegno sulla didattica. E poi, tra le varie osservazioni, ce n'è anche una piuttosto curiosa. "Visto che siamo la città del fumetto - spiega l'assessore - vorrei che il ministero ci desse l'opportunità di inserire tra i libri di testo anche un volume a fumetti. Penso a qualcosa sulla Costituzione, staremo a vedere". Infine, una parola sul "Boccherini": il Comune vuole sapere dal governo se l'istituto diventerà a tutto tondo proprietà dello Stato. Matteo Tuccini.

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Così si danneggiano i nostri comuni (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Lucca "Così si danneggiano i nostri Comuni" Baccelli: dovremo coprire noi i tagli del ministero, è uno scaricabarile VIAREGGIO. "Uno scaricabarile". Così il presidente della Provincia Stefano Baccelli definisce uno dei passaggi cruciali della legge emanata dal Governo riguardo alla scuola pubblica. Si tratta della numero 133 del 6 agosto, che converte il cosiddetto decreto Tremonti. Le righe più criticate sono quelle in cui viene previsto che gli enti locali dovranno prevedere delle "misure specifiche per ridurre il disagio degli utenti" causati dai tagli alle classi e al personale. "Per gli anni 2009-2012 - illustra Baccelli - sono programmati tagli per 7 miliardi e 832 milioni di euro, oltre alla riduzione del personale amministrativo, tecnico e ausiliario e alla revisione dei criteri di formazione delle classi e dei criteri riguardanti "la determinazione della consistenza" del personale docente e di quello amministrativo, tecnico e ausiliario. Tutto ciò si tradurrà in tagli di classi e di personale, soprattutto nei piccoli comuni montani". Emerge tutta la preoccupazione per le possibili ripercussioni sul territorio versiliese: "Nel convertire il decreto in legge, è stata "opportunamente" - si fa per dire - aggiunta l'indicazione che chiama anche gli enti locali a prevedere "specifiche misure finalizzate a ridurre il disagio degli utenti". Il che suona come una sorta di scaricabarile". "Il ministro Gelmini - attacca Baccelli - parla di "piano di razionalizzazione della spesa" ma, quella che emerge è piuttosto una forte volontà di fare economia sulla scuola pubblica. Lo stesso motivo per il quale qualche dubbio suscita anche la prevista reintroduzione, per l'anno 2009-2010, del maestro unico nella scuola primaria, i cui allievi risultano oggi, per livello di apprendimento, ai primi posti nelle indagini europee. Anche in questo caso, rispetto a una scelta che viene presentata come basata su scelte pedagogiche e psicologiche, il sospetto è che si miri a una riforma il cui scopo primario è quello di apportare tagli di spesa. Questa non è la via per rilanciare in modo adeguato la scuola. Tanto più in un paese che già si distingue per la scarsa mobilità sociale".

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Maestro unico, contro il ministro l'ira degli insegnanti spezzini (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Convegno cisl a soviore ESPLODE in città l'ira dei maestri spezzini, contro la mossa a sorpresa del ministro Gelmini: che ha inserito nel decreto legge sulla scuola il discusso ritorno alla figura del maestro unico, almeno nelle prime elementari, a partire dal prossimo anno scolastico. Gli oltre 600 maestri, sono preoccupati: un terzo almeno rischia il posto. E ci sono tutte le incognite sul futuro: che fine faranno, i docenti di ruolo "inutilizzati"? Faranno supplenze? E quando lavoreranno, allora, i precari? Il taglio ai posti di lavoro, ma anche al progetto sul quale si basava fino ad oggi il sistema didattico delle primarie, ha acceso la categoria: che martedì alle 16 si riunirà alla saletta polivalente al primo piano della Coop di via Saffi, per stabilire forme di protesta e iniziative di contrasto al progetto. E mentre il sindacato tuona contro quello che Lara Ghiglione (Cgil) definisce come un "disastro, che mina alle radici il sistema pedagogico nelle nostre scuole primarie", a Soviore il presidente nazionale Cisl scuola, Francesco Scrima, lancia l'attacco alla carrozza. "Manca un vero progetto sulla scuola, a colpi di decreti si spaccia per razionalizzazione quella che è la destrutturazione del comparto - accusa - i decreti finanziari approvati in nove minuti, hanno come unico obiettivo quello di razziare 7 miliardi e 800 milioni, impoverendo la scuola nazionale, la scuola pubblica, quella della Costituzione". Scrima è stato ospite ieri della Cisl spezzina: Dino Castiglione, il segretario provinciale, l'ha personalmente accompagnato sulla strada dei santuari, per fargli conoscere la bellezza dei nostri luoghi, e soprattutto il disagio della categoria. I docenti temono che un volta ridotti i posti di lavoro, si accorperanno anche le scuole, riducendone il numero. "Stiamo raccogliendo l'esasperazione degli insegnanti - sottolinea Scrima - ci sono tanti problemi aperti: ma indigna soprattutto questo attacco alle elementari, un segmento d'orgoglio, che non farebbe mai arrossire un ministro dell'istruzione in caso di verifica internazionale". Attila, rileva il segretario nazionale Cisl, non è un buon modello: eppure il governo sta smantellando la scuola italiana, sottolinea, spacciando una "pedagogia di cassa" per qualcosa di nobile. A far discutere, è anche il problema dei tagli concreti che dovranno scattare, se l'insegnante tornerà ad essere solo uno. Nell'ultimo anno scolastico, i ragazzi spezzini iscritti alle scuole, complessivamente, erano 24.056. I "primini", al primo anno delle elementari, erano 1516, sui 7736 totali. Sugli oltre 2500 insegnanti in servizio in provincia, oltre 600 lavorano alle primarie. Attualmente tre maestri curano due classi: coadiuvati per la religione da un apposito insegnante. E dal prossimo anno? "Sembrava che questa storia del ritorno al maestro unico fosse solo un elemento di dibattito, invece ce lo siamo ritrovati nel decreto - sottolinea indignata Lara Ghiglione, Cgil scuola - non è un passaggio di poco conto: è una novità che va a scardinare un sistema scolastico intero" Sondra Coggio .x/05/0809 I docenti temono che una volta ridotti i posti di lavoro si accorperanno anche le scuole riducendone il numero .x/05/0809.

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La scuola pubblica e le parole di don milani - antonio nocchetti (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina XII - Napoli LA SCUOLA PUBBLICA E LE PAROLE DI DON MILANI ANTONIO NOCCHETTI C hi serve una scuola pubblica come quella che va delineandosi in questi giorni? A questo proposito è indispensabile una premessa che apparirà sgradevole a qualcuno: la scuola pubblica è servita, serve e servirà sempre a quanti non possono (o non vogliono) affidare l'istruzione dei propri figli alle scuole paritarie e private. Non è necessario ricordare che tra i diritti che la Costituzione riconosce ai cittadini quello all'istruzione viene innanzitutto garantito dal sistema scolastico pubblico. Tutto quanto è successivamente intervenuto, dalla legge sulla parità scolastica varata dal governo D'Alema ai buoni sconto per la scuola paritaria del ministro Moratti, ha rappresentato un utile viatico per decifrare cosa accadrà nel prossimo futuro. Una riduzione generalizzata delle ore di frequenza scolastica nella scuola dell'obbligo, il ritorno all'insegnante unico nella scuola primaria, la riduzione del numero di classi con aumento concomitante del numero di alunni. E ancora: determinazione del numero di insegnanti di sostegno indipendente dal numero di alunni disabili, riduzione del numero di insegnanti e del personale Ata di 150000 unità. Tutto questo accade in un sistema scolastico pubblico che accoglierà il prossimo anno circa 580000 alunni stranieri e 190000 alunni disabili; un sistema caratterizzato dalla presenza di almeno il 50 per cento degli edifici scolastici in condizioni precarie (il 90 per cento al Sud) e con una scuola a tempo pieno garantita solo al 5 per cento degli alunni meridionali contro il 30 per cento di quelli delle regioni del centro-nord. Forse il ministro Gelmini invece di raccontare agli italiani la storiella del grembiule come elemento di socializzazione, o affannarsi a reintrodurre l'educazione civica nei programmi, avrebbe fatto bene a raccontarci altro. Allora farebbe bene a descrivere alle famiglie italiane come immagina tra qualche anno la scuola pubblica se, come ormai è evidente, sarà possibile trasformarle in fondazioni. Dove questo accadrà lo intuisce chiunque, quale parte del Paese ha il tessuto economico che potrà "sostenere" le scuole-fondazioni è evidente; quanto questo determinerà una ulteriore stratificazione nel sistema scolastico italiano è una certezza alla quale una buona politica dovrebbe porre attenzione e fare scelte conseguenti. Purtroppo, quando si mette in discussione continuamente la struttura unitaria del Paese, come accade da parte di rappresentanti del governo, o quando si prospetta una struttura federalista che non tenga conto delle enormi differenze socioeconomiche preesistenti, si commette quello che don Milani definiva una grave ingiustizia: "Fare parti eguali tra diseguali". Cosa abbia in mente il ministro Gelmini, quando definisce per decreto legge, strumento criticabile e inopportuno vista la complessità della materia, delle trasformazioni così profonde nella scuola primaria è un mistero o non lo è per nulla. Sgomenta la totale incapacità di una visione complessiva del sistema scolastico, incapacità nel prevedere che provvedimenti come quelli sopra enunciati possano determinare progressivamente una perdita di qualità della istruzione nell'unico "pezzo" di scuola, quello della primaria per l'appunto, che viene considerato il fiore all'occhiello del nostro ordinamento scolastico. Questa incapacità può, al contrario, essere espressione di una nitida volontà di affondare, a colpi di sciabola, il sistema scolastico pubblico. Si dica chiaramente allora che la scuola pubblica dovrà diventare una scuola di serie B nelle regioni meridionali, si dica che i bambini disabili non riusciranno più a frequentarla perché privati di ore di sostegno e di formazione adeguata, si affermi che per i bambini immigrati le possibilità di integrazione sono ridotte al lumicino.

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Rivoluzione a lettere: test d'ingresso scuola, la rivolta genovese anti-gelmini (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina III - Genova Rivoluzione a Lettere: test d'ingresso Scuola, la rivolta genovese anti-Gelmini Studenti, professori e genitori. Tutti insieme, uniti nella lotta. Nel mirino la riforma prevista dal ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini. Le proteste, annunciate a più di una settimana dall'inizio delle lezioni, inizieranno fin dal primo giorno di scuola. Scioperi e occupazioni sembrano dietro l'angolo. I SERVIZI A PAGINA IV.

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Scuola, genitori e prof uniti nella lotta - michela bompani (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina VI - Genova Scuola, genitori e prof uniti nella lotta Pronta a scattare la protesta anti-Gelmini. Dal primo giorno di lezione "Vogliamo impedire che l'istruzione pubblica sia distrutta, stiamo ricostituendo il fronte che si batté contro la Moratti" MICHELA BOMPANI I lavoratori della scuola, a Genova e in provincia, entreranno in stato d'agitazione dal 15 settembre, giorno d'apertura dell'anno scolastico. Sarà autunno caldo, sicuramente a Genova e in Liguria, così come a livello nazionale: lo hanno dichiarato ieri in una nota durissima le rappresentanze sindacali territoriali del comparto scuola di Cgil, Cisl, Uil e Snals, che annunciano - dopo una riunione congiunta, mercoledì, nell'ufficio scolastico provinciale - mobilitazione compatta contro il decreto Gelmini e la legge Brunetta. Non solo. Anche i comitati dei genitori sono sul piede di guerra e Matteo Viviano, vicepresidente nazionale e presidente ligure del Cogede avverte: "Stiamo ricostruendo il fronte "anti-Moratti", siamo contro tutte le decisioni del ministro Gelmini che suonano, innanzitutto, come atti d'imperio, scenderemo in piazza compatti, e aderiremo a qualsiasi iniziativa. Da parte nostra c'è tutta la volontà a impedire che questa scuola sia distrutta". Così anche gli studenti della scuola secondaria. Pietro Novelli, rappresentante degli allievi del liceo scientifico Cassini spiega che dal primo giorno di scuola si organizzeranno assemblee per compattare un coordinamento di protesta contro il ministro. Analogamente, sono in fermento il liceo classico Colombo e il liceo classico Mazzini. "Indirremo lo stato d'agitazione immediatamente - spiega Paolo Quattrida, Flc-Cgil - perché siamo davanti a una vera e propria riforma della scuola fatta a colpi di decreti. Non vogliamo assistere silenti alla distruzione della scuola". Così i sindacati, insieme, hanno tracciato la linea: volantinaggio davanti a tutte le scuole di Genova e della provincia (elementari, medie, superiori) il primo giorno di scuola. Gazebo informativi e presidi territoriali disseminati in città. Assemblee in tutte le scuole e una grande riunione pubblica organizzata in un teatro o al Pala Fiumara, perché tutta la società è coinvolta, spiegano i sindacalisti. Sciopero entro ottobre, dei lavoratori della scuola nella provincia. E ieri, al convegno interregionale sulla scuola organizzato dalla Cisl, a Soviore di Monterosso, il segretario nazionale della Cisl Scuola, Francesco Scrima, ha raccolto l'appello dei sindacati territoriali e preannunciato una mobilitazione nazionale "per salvare la scuola dalla destrutturazione anticostituzionale" delle ultime decisioni legislative. Nel mirino c'è tutta la linea Gelmini: dal grembiulino al voto in condotta, dal celato ritocco all'obbligo scolastico (resta fino a 16 anni, ma varrebbero, secondo Gelmini, anche le formazioni professionali) al maestro unico, fino all'idea - denunciano i sindacati - della trasformazione del consiglio di circolo a consiglio d'amministrazione. "Questo del ministro è stato un blitz - non ci sta Dino Castiglione, segretario regionale Cisl Scuola - il decreto è stato voluto dal ministro dell'Economia, con il maestro unico si apre un problema enorme di ordine didattico-pedagogico". "Abbiamo già dimostrato la nostra compattezza con lo sciopero del 3 giugno - aggiunge Corrado Artale, segretario regionale Uil e membro della direzione nazionale - non vogliamo avvallare la dismissione sistematica di questa scuola, dalle elementari alle superiori. E la violazione dei diritti dei lavoratori. Altro che fannulloni. La scuola, fino ad oggi, è andata avanti grazie a chi faceva dieci ore e ne firmava nove. Ci saranno disagi, è ovvio, ma tutti i cittadini devono sostenerci in questa battaglia".

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Il ministro: fuori 87 mila docenti (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Scuola "Ai dipendenti il 97% delle risorse, troppo. Sì a tempo pieno e insegnanti di sostegno" Roma. Ha promesso che non toccherà il tempo pieno e gli insegnanti di sostegno, e che le ore di italiano e matematica non verranno ridotte. Ma sui tagli dei docenti tirerà dritto "perché la scuola è vicina al collasso, e per evitarlo dobbiamo trovare le risorse". Risorse che il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, vuole ricavare dal licenziamento di oltre 87 mila insegnanti in tre anni, grazie al ritorno al maestro unico alle elementari previsto dal decreto sulla scuola. Scatenando l'ira dei sindacati, a cui ieri Gelmini ha chiesto di dimostrare "responsabilità, senza rendere l'autunno caldo, perché chi critica il governo non sta dalla parte dei cittadini". Ma l'autunno rischia di diventare incandescente perché Gelmini vuole tagliare sino all'osso e ridisegnare la scuola italiana "dandole un organico funzionale". Obiettivo rilanciato ieri mattina in una lunga intervista a "Radio Anch'io", in cui la responsabile di viale Trastevere ha ribadito la necessità dei tagli nell'organico. "La situazione della scuola è molto grave, vicina al collasso, perché il 97% della spesa se ne va per gli stipendi", ha spiegato Gelmini, secondo cui "la qualità della scuola non dipende da quanto si spende, dal come". Quindi, largo alla scure del governo: "Taglieremo 87 mila insegnanti in tre anni, ossia il 7% dell'organico: non è più possibile rimandare, e non ha senso difendere lo status quo. Perché un contribuente deve pagare tre insegnanti, quando la scuola primaria funziona benissimo con uno solo? Finché ci saranno questi sprechi, mancheranno soldi per gli asili nido, o per quelle 10.000 scuole che hanno urgente bisogno di lavori". I tagli però non riguarderanno gli insegnanti di sostegno "perché il governo non ha nessuna intenzione di penalizzare i diversamente abili: manterremo l'attuale parametro di un docente per ogni due ragazzi con handicap". E comunque, a detta di Gelmini, il maestro unico non abbasserà la qualità degli istituti italiani: "La nostra scelta di tornare a un solo insegnante e di ridurre l'orario scolastico a 24 ore risponde a un'esigenza pedagogica precisa, perché il bambino ha bisogno di un punto di riferimento sicuro per la sua crescita armonica. Questo però non penalizzerà il tempo pieno, che estenderemo ad altre classi senza spendere altri soldi. Quanto alle ore di italiano e matematica, non verranno ridotte, perché sono materie fondamentali". Infine, stop alle scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario. Gelmini precisa: "Così come era congegnato, il sistema sfornava solo precari, e a me non va di prendere in giro la gente come ha fatto la politica fino ad ora: dopo il blocco delle graduatorie, abbiamo messo in ruolo 25.000 persone, ossia solo quelle consentite dal sistema". Questa, in sintesi, la scuola secondo Gelmini. Che lancia un monito ai sindacati: "Mi auguro che per una volta non ci sia una levata di scudi, ma che arrivino proposte e si vedauna buona politica". Ma i referenti del ministro sono furibondi. E annunciano tempesta. "Le parole di Gelmini alimentano la protesta anziché sedarla, e prospettano un quadro sempre più fosco", accusa Enrico Panini, segretario della Flc-Cgil. Che ironizza: "Il ministro ci ha spiegato che con un solo insegnante le elementari funzionerebbero bene ugualmente, arrivando a conclusioni esattamente opposte a quelle dei più noti istituti di valutazione internazionale. Parlare poi di raddoppio del tempo pieno appare un atto di magia". Duro Francesco Scrima (Cisl): "L'obiettivo del governo è uno solo: tagli, tagli e ancora tagli. Con questa politica a colpi di decreti, si vuole destrutturare la scuola pubblica, come prevista dalla nostra Costituzione". I Cobas invece annunciano già uno sciopero generale per il prossimo 17 ottobre contro il maestro unico. "Quella di Berlusconi, Tremonti e Gelmini contro la scuola è una foga distruttiva", sostiene il leader del movimento, Piero Bernocchi. Lo scontro insomma si prospetta duro, e su diversi fronti. "Molti genitori si sono spaventati, alcuni parlano già di organizzare proteste", assicurano diversi sindacalisti a Roma, dove da giorni nelle scuole arrivano telefonate preoccupate e le famiglie chiedono spiegazioni nelle segreterie. A fare paura, oltre al possibile calo qualitativo dell'insegnamento, sono le conseguenze del tempo pieno. Una risorsa essenziale, per migliaia di famiglie. La prima protesta contro il maestro unico è però avvenuta ieri sera a Trieste, dove sono scesi in piazza 200 tra insegnanti e genitori. Probabilmente sono soltanto i primi di una lunga serie destinata ad aumentare a partire dell'inizio delle lezioni. Luca De Carolis 05/09/2008.

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Gelmini e l'esame da avvocato al sud<ero povera> (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Gelmini e l'esame da avvocato al sud"ero povera" scandalo HA DECISO di ripristinare il merito nella scuola: basta promozioni facili che non garantiscono futuro ai nostri ragazzi! Si può dare torto al ministro Mariastella Gelmini? Auspica severità (vuole il voto di condotta) e in particolare una nuova vita per le nostre scuole meridionali che spiega essere pessime in tutte le classifiche internazionali, con docenti inadeguati e facili alle promozioni. Inevitabili le polemiche ma almeno non si discuteva sulla vita privata di un ministro donna. Finalmente. Ora viene fuori però che nel 2001, Gelmini ha scelto di andare da Brescia a Reggio Calabria per fare gli esami da avvocato. Già in politica con la Casa della Libertà, era già laureata in giurisprudenza, ma per esercitare deve, come tutti, affrontare il duro esame di Stato. Nelle sedi settentrionali i bocciati arrivavano a picchi del 94%, a Catanzaro i promossi sono il 94%! Troppo. Scoppia lo scandalo: come hanno fatto a Catanzaro 2.295 su 2.301 partecipanti, a fare lo stesso identico compito perfino con lo stesso errore? Uno dei concorrenti ammette: è entrato un commissario e ha cominciato a dettare il tema. Il governo Berlusconi di allora, anno 2003, vara la riforma: si estrae a sorte così che, ad esempio, i compiti campani possano essere corretti in Liguria. E subito gli aspiranti avvocati lombardi valutati da commissari napoletani, dal 30 di idonei passano al 69%, i messinesi esaminati a Brescia al contrario caleranno del 34%. Gelmini ammette: "Mio padre era un agricoltore. Dovevo iniziare a lavorare e quindi superare l'esame". C'era una casta di figli di avvocati e pochi altri che sarebbero stati promossi, si giustifica oggi lei. "Così in una trentina siamo andati a Reggio Calabria". Nel 2000, nonostante il recente scandalo, nel capoluogo calabrese c'era stato record italiano di ammessi agli orali: 93,4%. Il triplo che nella Brescia della Gelmini (31,7) Ma come è stato l'esame ministro? "Regolare", dice. Ma da oggi, le sarà più difficile perorare il ripristino di merito e severità. Al Sud, magari. silvia neonato 05/09/2008.

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Elementari, tremila restano senza posto - camilla povia (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina IV - Bari Gissi: "Contro i tagli più tempo pieno" Elementari, tremila restano senza posto CAMILLA POVIA Forse un'altra soluzione c'è. Per evitare il ritorno al maestro unico in Puglia, che lascerebbe senza cattedra migliaia di docenti, si potrebbe pensare di aumentare le classi a tempo pieno delle elementari. A lanciare la proposta, sono i sindacati. "Il ministro della Pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini, ha detto che le classi a tempo pieno non saranno toccate dai tagli - ha detto Lena Gissi, segretario provinciale Cisl scuola - e allora perché anche in Puglia non possiamo avere la possibilità della mensa e del doppio docente, seguendo gli stessi orari del nord, dalle 8 alle 16?". A Bari su 3885 classi elementari, solo 186 seguono il tempo pieno. Se il governo lasciasse che le altre classi, magari quelle dei quartieri a rischio o quelle dei piccoli comuni, avessero la possibilità del tempo pieno non dovrebbero essere costrette a ritornare al maestro unico. Ma seguirebbero gli stessi orari delle scuole del nord, quelle che cominciano alle 8 di mattina e con l'alternanza di due docenti chiudono alle 16. "Chiedo solo che gli enti locali pugliesi diano sostegno alle nostre scuole - ha detto la sindacalista - magari aprendo le mense, così da sentirci italiani come gli altri". Ma nel frattempo ieri sono state pubblicate le ultime graduatorie per gli insegnanti delle scuole elementari. Sono 179 ad avercela fatta e ad essersi guadagnati la docenza. Ma fuori dalle liste, solo a Bari, ce ne sono ancora più di tremila. Ieri durante le nomine c'era un clima di tensione e di preoccupazione. "Stiamo ricevendo fax ed e-mail da tantissime persone - ha continuato la Gissi - ci hanno chiesto di fare assemblee a tappeto in tutte le scuole, di raccogliere le firme e di scrivere al ministro. Nessuno vuole perdere il posto che ha guadagnato in quaranta anni di precariato e chiunque è disponibile alla mobilitazione". Non è escluso neanche uno sciopero. Ma per quello c'è ancora tempo.

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Più insegnanti, più possibilità di dialogo (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

NO AL MAESTRO TUTTOLOGO Più insegnanti, più possibilità di dialogo Sono un'insegnante della scuola primaria (elementare) in pensione da un anno, dopo aver prestato servizio per ben 38 anni, quindi conosco bene sia il funzionamento della scuola con il maestro unico (tuttologo), sia con un team di 2 o 3 insegnanti. A mio avviso è migliore sotto tutti i punti di vista, il sistema in vigore fino all'arrivo del ministro Gelmini, cioé con più insegnanti che lavorano sulla stessa classe e questo per i seguenti motivi: i docenti avendo meno materie da insegnare, le possono preparare e approfondire più accuratamente; con i ragazzi che hanno difficoltà di apprendimento e comportamento, gli insegnanti del team possono confrontarsi e discutere dei vari problemi e quindi programmare attività specifiche per il recupero, il tutto ad esclusivo beneficio degli alunni che sono in difficoltà; se un bambino non ha un buon feeling con l'insegnante, cosa che accade molto spesso nei primi anni di scuola, e il maestro è unico, per tutto l'anno scolastico il rapporto fra alunno e docente non sarà dei migliori. Avendo invece più insegnanti quel bambino ne troverà almeno uno con il quale i rapporti saranno migliori e perciò l'anno scolastico sarà meno gravoso. Bisogna poi tener conto che quando un bambino arriva alla prima elementare venendo dalla scuola materna, è già abituato ad avere vari insegnanti e quando poi dalla quinta passerà alle medie, dove anche lì per ogni classe c'è sempre un'alteranza di professori, il ragazzo sarà già pronto per questo sistema scolastico. Auguro comunque, a tutti gli studenti ed insegnanti un buon e proficuo anno scolastico. Carla Giovacchini Lucca.

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Scuola, in tre anni via 87mila posti (sezione: Scuola)

( da "Libertà" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Gelmini pronta a usare la mannaia e i sindacati si preparano a dare battaglia roma - "Taglieremo 87 mila posti in 3 anni, il 7% della spesa, perchè la situazione è vicina al collasso". Con una cifra che non solo supera le più pessimistiche previsioni fatte dai sindacati nei giorni scorsi, ma è anche ben 26 volte l'ultimo numero di esuberi previsti per Alitalia, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini conferma: una vera e propria mannaia si sta per abbattere sulle scuole italiane a partire da quelle elementari, fino ad oggi tra le migliori al mondo. E i sindacati si preparano a dare battaglia. Una "forma di ammortizzatore sociale": così il ministro vede la scuola italiana di oggi dove "il 97% delle risorse - dice - vengono spese in stipendi". Una impasse che impedisce anche di intervenire, secondo Gelmini, sui 10 mila edifici scolastici non sicuri. Di qui i tagli perchè "non possiamo più rimandare, non ha senso difendere lo status quo". Ma la scure, assicura, non riguarderà gli insegnanti di sostegno e neppure il tempo pieno che, addirittura, "riusciremo ad aumentare senza spendere più soldi". E' poi convinta che la qualità delle elementari non diminuirà con la riduzione dell'orario e con il ritorno al maestro unico. Un ritorno al passato che insiste a definire "un'esigenza pedagogica precisa" e che considera uno "spreco": "Non capisco perchè il contribuente debba pagare tre insegnanti per una scuola primaria che funziona benissimo anche con uno solo". Ma le rassicurazioni non sono ancora finite: "Non ho intenzione di ridurre le ore di italiano e matematica". E ancora: nonostante i tagli di insegnanti, la "continuità didattica sarà garantita" per "almeno due anni" se non per "tutta la durata del percorso". Infine con il blocco delle graduatorie restano inutilizzate le Scuole che abilitano all'insegnamento secondario perchè secondo il ministro era un meccanismo che "sfornava solo precari". Il piano programmatico della "scuola secondo Gelmini" sarà a giorni presentato ai sindacati. Enrico Panini, segretario della Flc-Cgil, parla di una "forte e dura esigenza di mobiltazione e lotta". E un "giù le mani dalle elementari" arriva anche dal segretario della Cisl scuola, Francesco Scrima, che accusa il governo di voler distruggere la "migliore scuola che abbiamo, partendo dalle nostre eccellenze". I Cobas hanno già proclamato per il 17 ottobre uno sciopero generale della scuola. 05/09/2008.

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Ex-provveditorato, fusione con Parma (sezione: Scuola)

( da "Libertà" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Lo conferma il rientrante direttore Armando Acri (pin) Armando Acri torna, a distanza da un anno e mezzo, alla dirigenza dell'Ufficio scolastico provinciale (Usp) di Piacenza. Incarico assunto ad interim, senza abbandonare la guida dell'Usp di Parma. Un doppio ruolo che prelude l'unificazione dei due uffici: l'ufficializzazione è attesa per la fine dell'anno. "Si tratta di un'operazione di razionalizzazione del personale dirigente impiegato nell'amministrazione scolastica - spiega il direttore Acri - che vede coinvolti uffici periferici dell'Emilia Romagna, come Rimini e Piacenza, ai quali fanno riferimento un numero di istituti scolastici più contenuto rispetto alle altre province". "L'ufficializzazione del provvedimento, che non comporterà alcuna penalizzazione per Piacenza, se non l'unificazione della dirigenza, sarà contenuta nel regolamento - anticipa Acri - per la riorganizzazione degli uffici dell'amministrazione scolastica, ed è atteso per la fine dell'anno". Se questo accorpamento viene dato, pare di capire, ormai per certo, non si può dire lo stesso per l'unificazione delle scuole con meno di 600 studenti, di cui ha parlato recentemente il ministro Gelmini. "Sono indiscrezioni - dice - ancora premature". Più contingenti i problemi sollevati dai dirigenti scolastici, che proprio ieri hanno incontrato Acri per la prima volta dalla sua riassegnazione a Piacenza. "Entro martedì dovrebbe risolversi il problema del Casali, che ha chiesto due insegnanti in più per l'attivazione di una prima classe. Per quanto riguarda gli insegnanti di lingua inglese alle elementari, le richieste saranno accontentate parzialmente: contiamo di riuscire a recuperare 7 o posti, sugli 11 chiesti dalle scuole. Per il Colombini - anticipa Acri, che ha poi incontrato separatamente la preside, Margherita Fiengo - stiamo lavorando per cercare di risolvere la situazione, trovando anche soluzioni alternative". L'11 e il 12 settembre si terranno invece le "chiamate" per le supplenze annuali ancora da attribuire, presso l'Isii Marconi. Altro tema"caldo", le difficoltà economiche segnalate da alcuni istituti, per il pagamento dei docenti supplenti. "Ho chiesto ai presidi di far avere al mio ufficio le segnalazioni - afferma - prima queste comunicazioni venivano inviate singolarmente a Bologna, ed è invece mia intenzione avere più chiara la situazione, per poter fare una segnalazione più incisiva". Il ritorno di Acri coincide con un momento di grande cambiamento e di poemiche per la scuola. "Il decreto legge che introduce il ritorno al maestro unico, la bocciatura per chi ha cinque in condotta- conclude - potrà essere accompagnato da emendamenti, da un regolamento operativo. Passerà quindi un po' di tempo, prima che entri in vigore. Il mio parere è che se la scuola italiana è passata dai primi posti nella classifica dell'Ocse al 36esimo, delle ragioni ci saranno. I nuovi provvedimenti mettono l'attenzione sullo studente, così come aveva fatto anche il precedente Governo, che deve avere rispetto degli altri compagni, degli insegnanti e della scuola stessa". 05/09/2008.

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Scuola, Gelmini <Boom della spesa Via 87 mila posti> (sezione: Scuola)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Scuola, Gelmini "Boom della spesa Via 87 mila posti" Roma Tagli intorno al 7% della spesa ovvero meno 87 mila posti in tre anni. È lo scenario futuro della scuola italiana descritto dal ministro per l'Istruzione, Mariastella Gelmini. "Continuiamo a parlare di tagli, ma siamo soddisfatti della scuola così com'è? ? ha detto durante la trasmissione "Radio anch'io" ?. Credo che il taglio sia intorno al 7% della spesa, che vuol dire 87 mila posti in tre anni". "Non possiamo fare finta di niente e posticipare la soluzione di problemi che vanno acuendosi e diventando sempre più gravi ? ha osservato il ministro ?; cominciamo allora ad affrontare i problemi nel merito. Se nel tempo la scuola è stata utilizzata semplicemente come un modo per creare occupazione e oggi i soldi non bastano più per pagare gli stipendi che per altro sono bassi, che dequalificano gli insegnanti, allora io credo che questo governo debba intervenire". Un intervento che parte, per la Gelmini, dall'apertura del confronto con le parti sociali "ma a condizione ? ha ribadito ? che non ci siano i veti incrociati e la difesa dell'esistente. Si deve entrare nel merito. I numeri sono questi: con il bilancio che va in stipendi per il 97% e con 10 mila edifici scolastici che non sono sicuri. Occorre, quindi, investire nell'edilizia scolastica che è disastrosa. Ma come si fa a intervenire se le risorse sono bloccate?". Da parte loro i sindacati della scuola replicano a muso duro e bocciano senza riserve la proposta di tornare al maestro unico per le elementari. E avvertono: la proposta del ministro è totalmente inadeguata.

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Papa Giovanni XXIII <maestro inatteso> per gli insegnanti (sezione: Scuola)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Papa Giovanni XXIII "maestro inatteso" per gli insegnanti Ai docenti di religione indicata la via del Beato Roncalli Il ministro dell'Istruzione Gelmini interverrà a Edufest È stato dedicato alla figura di "Angelo Roncalli, maestro inatteso" il convegno di apertura d'anno scolastico per gli insegnanti di religione della diocesi. Affidata a don Aldo Basso, direttore dell'Ufficio scuola della diocesi di Mantova e studioso di Roncalli, la fine relazione ha cesellato un'immagine inedita del pontefice del Concilio come maestro. Nel Giornale dell'Anima, Roncalli annotò che si proponeva di "non essere maestro di politica, di strategia, di scienza umana, ce n'è d'avanzo di maestri in queste cose. Sono maestro di misericordia e di verità. E riuscirò per tal modo anche benemerito dell'ordine sociale". Per brevi periodi però il futuro Papa fu effettivamente insegnante: nel seminario di Bergamo, come docente di patrologia e storia ecclesiastica, e (per quindici lezioni) in Laterano, prima di essere mandato in Turchia. Un allievo, monsignor Battaglia, poi vescovo di Faenza, ricorda che Roncalli non volle che fosse svegliato uno studente che si era addormentato nel banco, sostenendo che toccava a lui docente "saper tenerlo sveglio". Nel 1912 il giovane Roncalli fu l'estensore anonimo del documento dei vescovi lombardi sulla libertà di religione nelle scuole e nel secondo dopoguerra, nunzio a Parigi, monitorò preoccupato la situazione scolastica francese. Per tutta la vita sacerdotale ritenne fondamentale che le parrocchie avessero un asilo per i bambini, considerandolo la prima pietra dell'istruzione religiosa e sostenne sempre concretamente l'asilo di Sotto il Monte. Fuori dal contesto propriamente scolastico, Roncalli, secondo don Basso, riuscì a essere maestro di "sapienza biblica" quella saggezza necessaria al buon governo del secolo che il filosofo Jean Guitton gli attribuiva più che a tutti i protagonisti del Novecento. "Semplice" è la parola che più ricorre nei testi di Roncalli, insieme a continui richiami, soprattutto a se stesso, alla mitezza, alla pazienza e alla carità. Umiltà "senza debolezza e dabbenaggine" come teneva a specificare. Con il cuore mantenuto in pace (per continua disciplina e non solo per naturale disposizione) Roncalli potè essere anche un maestro di relazioni umane nelle difficili e spinose circostanze nelle quali la storia e gli incarichi ai quali fu chiamato via via lo misero. Un orecchio finissimo, attento ai ritmi e ai tempi di maturazione del discorso gli permetteva di valutare quando parlare, che cosa tacere senza tradire la verità, che cosa sottolineare, sfumare, scusare affinché ne uscissero sempre "cogitationes pacis et non afflictionis", pensieri di pace e non di afflizione, secondo le parole del profeta Geremia. Perché avere e suscitare nell'interlocutore (magari nell'avversario) pensieri di pace aiuta a costruire il bene per tutti. Da questa profondità di sentire nasceva l'ottimismo di Papa Giovanni XXIII, non certo da ottusa superficialità. Era la fede che gli permetteva di essere paziente, di tenere il punto senza prevaricare: ciò che è l'essenza dell'essere maestro. La relazione di Aldo Basso, applauditissima, sarà resa disponibile sul sito internet della diocesi di Bergamo. Al convegno hanno preso la parola anche il delegato vescovile per la scuola monsignor Vittorio Bonati, che ha portato il saluto del vescovo Roberto Amadei e ha ricordato "come un insegnante di religione, oggi più che mai, deve avere preparazione professionale e convinzione personale". Il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Luigi Roffia ha presentato ai docenti il Patto educativo di corresponsabilità tra scuola e famiglia. "Il documento ? ha spiegato ? è stata la risposta della scuola lombarda all'emergere del bullismo come sintomo di un disagio più profondo. La scuola ha chiesto aiuto e ne è nato un ragionamento che vede in prima linea gli adulti: genitori, docenti, rappresentanti istituzionali impegnati insieme in quanto portatori di una linea educativa comune che fa perno sui più autentici valori". Il resto dell'incontro è stato dedicato a comunicazioni pratiche riguardanti il nuovo anno scolastico: non è ancora chiaro il quadro legislativo circa le ricostruzioni di carriera e trasferimenti degli insegnanti di religione che hanno un contratto a tempo indeterminato, ha spiegato Giovanna Chietti, dirigente vicaria dell'Usp, mentre il direttore dell'ufficio diocesano per l'insegnamento della religione cattolica, don Michele Cortinovis, ha affrontato le questioni tecniche e presentato un volantino plurilingue di sensibilizzazione alla scelta. Tra le proposte di formazione offerte ai docenti sono stati presentati anche i percorsi artistici tematici del Museo diocesano di arte sacra Bernareggi e la notevole mostra-laboratorio internazionale di illustrazione "Dal fuoco alla luce" che sarà inaugurata il giorno di Santa Lucia, 13 dicembre. L'appuntamento più prossimo è però Edufest, terzo meeting dell'educazione, che si terrà dal 16 al 21 settembre presso il patronato San Vincenzo organizzato dalla diocesi. È stata confermata la presenza del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini (l'anno scorso aveva partecipato il ministro Fioroni). Tra le novità, un servizio di orientamento scolastico per classi e individuale e i laboratori per docenti di "Philosophy for children" tenuti dal prof. Fulvio Manara, una metodologia didattica messa a punto dall'americano Lippmann per favorire il pensiero riflessivo nelle varie età scolari. Susanna Pesenti.

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ROMA - Nella scuola ci sarà un taglio intorno al 7% della spesa che si traduce in 87 mila posti in tre anni (sezione: Scuola)

( da "Adige, L'" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

ROMA - Nella scuola ci sarà un taglio intorno al 7% della spesa che si traduce in 87 mila posti in tre anni. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ribadendo che razionalizzare la spesa è un percorso obbligato. "Occorre reinvestire ma se non ci sono risorse come si fa? Come si fa a investire nel merito se il 97% delle risorse è bloccato negli stipendi?" Ha osservato il ministro sottolineando come, ad esempio 10 mila edifici che non sono sicuri avrebbero bisogno di investimenti. Intanto il ritorno del maestro unico non compromette la "tenuta" del tempo pieno che, anzi, verrà esteso a più classi; non c'è stato nessun "blitz" visto che era tutto già scritto nel ddl del primo agosto; le nuove norme entrano in vigore nel 2009 e dunque c'è tutto il tempo per confrontarsi. Il ministro Gelmini ha cercato di rasserenare gli animi, ma le perplessità dei sindacati non solo restano ma addirittura crescono. E gli scudi, che hanno accolto l'introduzione nel decreto legge su condotta e voti anche di una norma per il ripristino del maestro unico, non vengono affatto abbassati. 05/09/2008.

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Maestro unico, un dannoso passo indietro (sezione: Scuola)

( da "Libertà" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Di GIANCARLO LAMBRI* Sono stato anch'io bambino. Come tanti ho avuto la maestra unica in classe prima, fino alla terza, ma non ho ricordi nitidi. Ricordo molto bene gli anni della quarta con il maestro Cavalli e la quinta con il maestro Genesi. Il maestro Cavalli era molto serio e severo e, per mantere la disciplina, usava una bacchetta di bambu' che ti calava con vigore sulle mani stese sul banco (con grande dolore del malcapitato). Per fortuna mi e' capitato poche volte. L'anno dopo il maestro Cavalli non c'era piu' perche' era diventato Direttore e noi pensammo che per fare il Direttore bisognava saper usare la bacchetta di bambu'. Al suo posto il maestro Genesi che aveva un altro stile: amava dialogare con gli alunni e noi ci sentivamo piu' felici. Ci faceva studiare parecchio e ci preparo' all'esame di ammissione alla Scuola Media accompagnandoci con la sua auto fino a Monticelli. Fummo promossi tutti! Ricordo che le materie in pagella erano poche (Italiano, Matematica, Storia con Geografia e Scienze, Disegno, Religione, Attivita' manuali, Educazione fisica). Si faceva soprattutto Italiano e Matematica con compiti ogni giorno. Aspettavo con ansia la primavera perche' si celebrava la Festa degli Alberi ed io ero uno degli addetti a scavare la buca per mettere l'alberello: almeno si faceva qualcosa di diverso. Nel canto invece ero un disastro: non ho mai capito se il buon Dio si era dimenticato di me o gli insegnanti negli anni precedenti si erano dimenticati di insegnarmi le basi della musica. Sta di fatto che non ho mai partecipato al Coro della scuola e tantomeno alle recitine di Natale. Oggi a scuola si fanno tante uscite e gite; noi andavamo a piedi dalla scuola alla chiesa all'inizio e alla fine dell'anno: queste erano le nostre gite! Non ho mai saputo che cosa fosse il lavoro di gruppo, l'attivita' di laboratorio, il recupero. I bambini lenti o svogliati nell'apprendimento erano definiti comunemente "asini" cioe' "animali" e venivano scherzati da tutti in primis dagli insegnanti. Chi poi aveva grosse lacune finiva nella classe differenziale, che noi chiamavamo la classe dei "deficienti" o veniva bocciato anche per piu' anni di seguito. I genitori di questi malcapitati spesso cercavano di ingraziarsi il favore del maestro offrendogli come omaggio cio' che producevano: uova, polli, capponi ecc. Di educazione fisica mi ricordo le grandi giocate a rubabandiera nel cortile della scuola con fondo in ghiaia. Di palestra ovviamente neanche a parlarne, di sport neanche l'ombra. Stavamo a giocare all'aperto anche d'inverno e nessuno si ammalava perche' eravamo tosti ma con le ginocchia perennemente sbucciate. Dodici anni dopo vinco il concorso Magistrale e prendo servizio in una scuola prefabbricata nella periferia milanese quartiere Lorenteggio.Era l'ottobre del 1973. Mi assegnano una quarta di 32 ragazzi di varie eta', di varia provenienza culturale (immigrazione dal sud) con tanti problemi. Ragazzi difficili. Ero ovviamente maestro unico, soprattutto ero solo contro 32 e al primo incarico. In questi casi aver letto tanti libri di pedagogia conta poco, conta la pratica ed il buon senso. Il buon senso mi suggeri' di usare lo stile "democratico" del maestro Genesi e di dialogare con loro, la pratica mi suggeri' di far scaricare le loro tensioni usando lo sport. Ero l'unico di 25 insegnanti che passava mezz'ora di intervallo nel cortile della scuola con qualsiasi tempo. Avevo visto giusto e le cose andarono bene: pur essendo da solo in classe usavo il lavoro di gruppo per recuperare i piu' lenti e per fare ricerca. In quinta scrivemmo un giornalino e facemmo una raccolta di poesie scritte da loro. Sono passati tanti anni e ho smesso di fare il maestro unico condividendo con altri colleghi la responsabilita' della classe ma, soprattutto, sviluppando insieme la ricerca didattica. Sempre piu' si e' diffuso il tempo pieno perche' risponde degnamente ai problemi della didattica e ai problemi sociali del nostro tempo, con le famiglie impegnate nel lavoro. Dal 1991 i moduli "3 insegnanti su 2 classi" hanno cancellato dalla scuola italiana il maestro unico sostituendolo con un team di docenti, come succede in tutti i paesi del mondo occidentale. Che quella Primaria sia una scuola di buon livello e' testimoniato dalle Prove di Livello effettuate da organismi esterni. Chi presenta risultati scarsi sono le secondarie di 1° grado (nata nel 1962 e mai riformata) e di 2° grado (che risale addirittura al 1923 della riforma Gentile). Non si riesce a capire per quale motivo tutti i ministri che si susseguono ogni 3/4 anni vogliono riformare la Scuola Elementare. E' proprio una fissa, noi siamo arcistufi di questa gente che di scuola non sa nulla! Il prospettato ritorno del maestro unico e la scuola a 24 ore come previsto dal Decreto 137 del 1/9/08 del Ministro Gelmini e' secondo me un colossale errore per tutta la societa' italiana, perche' significa un grave impoverimento sul piano culturale e crea seri problemi sul piano sociale. Si vuole riportare indietro l'orologio agli anni '50? E' come se, per fare un paragone, invece dei treni tav rimettessimo sui binari le vecchie locomotive a vapore: anche queste facevano il loro servizio! Evidentemente tagliare i fondi per la scuola e' molto piu' facile che negli altri settori dove ci stanno i poteri forti! *Docente sc. Primaria di Calendasco 05/09/2008.

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Dura lotta per il titolo maschile (sezione: Scuola)

( da "Libertà" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

I principi della piscina Sono diventati in breve tempo il sogno segreto di tutte quante le ragazze del piacentino, scalzando Raul Bova e Brad Pitt dalla cima dei sex symbol più desiderati dalle donne. Stiamo parlando ovviamente dei nostri dieci finalisti, i combattenti del bordo vasca che hanno dato vita ad un'entusiasmante lotta fatta di tagliandi, tuffi in acqua ed improponibili piadine con il solo scopo di conquistare un posto fisso sul podio finale. E chi, dopo queste cladissime settimane di gioco, potrà forse scordare i loro nomi? Basta dire Marco Gargiulo per vedere brillare uno smagliante sorriso sul volto delle sue numerosissime fan. D'altronde, come ci ha rivelato il fratello dell'aspirante Mister, Marco ha saputo conquistare il popolo rosa della piscina di San Giorgio con i suoi manicaretti preparati con tanto amore: una tattica vincente, quella del nostro barista. Le teen ager, invece, hanno ufficialmente tolto le fotografie di Zac Efron dai loro diari per far spazio ai nostri baldi giovani: i tenebrosi Iulian Toporas e Nikita Raoul Berlincioni hanno fatto strage di cuori con il loro broncio cinematografico, mentre i sorridenti Filippo Antozzi e Jonathan Gelmini hanno conquistato l'affetto delle più romantiche. Dei veri latin lover, i nostri Mister. La piscina di Podenzano, invece, ha dovuto dividere le proprie preferenze tra i suoi due rappresentanti maschili: Simone Bettini ed il calciatore Jonatha Coschignano hanno così dato origine ad una disputa civile come non si vedeva dai tempi di guelfi e ghibellini. Che vinca il migliore. Mohamed " Rex" Rezk e Paolo Tinelli, poi, sono stati in assoluto le più grandi sorprese degli ultimissimi giorni di gara: dal fondo della classifica, infatti, si sono catapultati in top ten grazie alle prove affrontate con simpatia e coraggio durante la festa di metà gioco a Castelsangiovanni. Aveva ragione Gerry Scotti: only the brave. E mentre il bibliotecaio di Fiorenzuola Tommaso Grasso continua a ghignare dall'alto con il suo sorriso beffardo, noi vi invitiamo tutti quanti al gran galà conclusivo di questa combattutissima edizione 2008 di Miss & Mister Piscina. L'appunto è per domani sera all'Avila di Rivalta: non perdete l'unica occasione che avrete di conoscere dal vivo tutti quanti i piscinari dei vostri sogni. Vi aspettiamo numerosi. E numerose. Filippo Piva 05/09/2008.

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Il ministro dell'Istruzione benedice i tagli di Tremonti. I sindacati: sarà scontro Consumi, le famiglie hanno perso in pochi mesi il 3 per cento del potere d'acquisto (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Il ministro dell'Istruzione "benedice" i tagli di Tremonti. I sindacati: sarà scontro Consumi, le famiglie hanno perso in pochi mesi il 3 per cento del potere d'acquisto Senza neppure battere ciglio (figuriamoci una protesta) la ministra all'Istruzione Mariastella Gelmini ha accompagnato la scure calata da Tremonti sulla scuola pubblica. I conti al governo non tornano? C'è da tagliare le spese? È logico, ha spiegato Gelmini a Radio Anch'io, far dimagrire la scuola di tutti. Una bella sforbiciata che, spiega senza fare una piega la ministra, cancellerà 87mila posti nei prossimi tre anni. "Ben il 7% della spesa" sottolinea con un certo orgoglio. In calo i consumi degli italiani. Il potere d'acquisto, secondo la Coop, è calato del 3%. alle pagine 2 e 3.

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Scandalo Ssis, dodicimila abilitati Ma non insegneranno mai (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Di Maristella Iervasi/ Roma / Segue dalla prima Ma per lui, come per tutti gli altri specializzandi del corso biennale 2007-2008, l'accesso alle graduatorie è negato. Oltre 11mila aspiranti docenti sul binario morto. Che salgono a 17.830 neo prof nel limbo, se si sommano anche i circa 6mila aspiranti maestri elementari e docenti d'arte e musica tagliati fuori dall'"elenco" delle graduatorie su supplenze e cattedre. Le Ssis furono istituite nel 1990 (con la legge 341) e sono presenti in tutt'Italia, una per regione. Sono a tutt'oggi l'unica via per ottenere l'abilitazione all'insegnamento. Gli Atenei organizzano corsi biennali con diverse classi di abilitazione. Un concorso che non è all'acqua di rose: solo chi passa la prova di ammissione ha l'obbligo di frequentare per un biennio il corso della classe prescelta: circa 1.200 le ore di lezione con tirocinio nelle scuole e laboratori. Una media di 35 esami e un costo a testa per studente che si aggira sui 3mila euro a biennio. Fino all'ottavo ciclo tutto più o meno fila liscio. Poi, gli intoppi e il limbo per gli aspiranti prof. A farne le spese, gli ammessi all'ultimo biennio ancora in corso. L'amara sorpresa ad iscrizione effettuata dopo l'uscita del IX concorso (l'ultimo bandito) e dopo una prima spesa tra i 40 e i 100 euro solo per partecipare all'ammissione. "La frequentazione alla Ssis abilita ma non garantisce l'inserimento nelle graduatorie permanente diventate nel frattempo ad esaurimento", c'era scritto nel bando. Una discriminazione bella e buona rispetto ai precedenti corsi biennali di formazione, che cade sulla testa di chi vuole intraprendere la carriera di prof. Ma cos'era accaduto? 2007 governo Prodi, ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni, dell'Università Fabio Mussi. Si vogliono eliminare le graduatorie permanenti e riscrivere un nuovo sistema di reclutamento per i docenti. Dopo le proteste e le manifestazioni, le graduatorie non vengono abolite ma "chiuse" col lucchetto e trasformate ad esaurimento. Nel frattempo, del nuovo sistema di reclutamento non c'è traccia. Tuttavia nell'estate viene ancora una volta attivato un nuovo corso Ssis, il nono, e analoghi: Scienza della formazione primaria per i maestri, Cobaslid per l'arte e didattica della musica. Risultato: ad oggi ci sono oltre 18 mila futuri insegnanti nel limbo. Non solo. Si stabilisce per decreto anche l'attivazione di un nuova sessione Ssis per il 2008-2009, la decima. Il tutto perché è allo studio una riforma. Ma poco dopo, il governo cade. Berlusconi IV risale Palazzo Chigi. In Viale Trastevere siede l'avvocato Mariastella Gelmini che non fa nulla per sanare la posizione dei sissini del nono ciclo ad un passo dall'abilitazione. Esprime solo un pesante giudizio: "Le scuole di specializzazione - dichiara - sono solo fabbriche di precari" e sospende il decreto sul X° Ssis per altri 11mila posti. Poi manda in Gazzetta Ufficiale le disposizioni urgenti in materia di istruzione e università, in cui ci infila anche il maestro unico per la scuola primaria. Niente, non una riga per le Ssis. Continua ad ignorare chi è finito nel limbo. Michelle Di Giusto frequenta il secondo anno del biennio del nono ciclo Ssis per la classe di concorso di lingua. Vorrebbe insegnare spagnolo e invece è costretta fare lezione di italiano agli immigrati per pagare l'affitto di casa. "Lavorare e fare la Ssis è faticoso. Pago 1500 euro di tasse all'anno all'Ateneo di Torino - racconta -. Negli altri paesi le Ssis non sono così care e durano appena un anno. Nei periodi bui, tra costi di libri, dispense, spese per i laboratori, i miei genitori mi aiutano. Ma non posso continuare a pesare su di loro". Anche lei, come Patrizio Giustetto, verrà a Roma, per protestare sotto il Miur e il ministero dell'Istruzione. "Non avevamo scelta - racconta -. Per chi vuole intraprendere la carriera di prof l'abilitazione è fondamentale. La Ssis resta l'unica via obbligata. Ma è un'ingiustizia tagliarci fuori solo perchéè arriviamo dopo gli altri 8 cicli. Non c'è stata alcuna riforma sul reclutamento, abbiamo fatto gli stessi sacrifici, lo stesso percorso di studi, le stesse scelte per un futuro in cattedra. Eppure a noi ci viene negato il diritto di autoconsiderarci docenti - conclude -. La nostra abilitazione deve avere effetto retroattivo. Anche per noi l'accesso alle graduatorie. Apritele!".

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Gelmini tira dritto, 87mila prof a casa Promessa ribadita in diretta radiofonica. I sindacati si preparano alla mobilitazione (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

/ Roma HA PARLATO dai microfoni di Radio anch'io snoccialando una per una le scelte di politica scolastica scritte nel decreto. Ha smentito il blitz sul maestro unico sostenendo che "le proposte erano le stesse" di quelle presentate a fine agosto. Neppure per un attimo ha difeso la scuola che dovrà governare: il ministro Mariastella Gelmini ha "sposato" la scure Tremonti sull'Istruzione senza battere ciglio. Senza minacciare le dimissioni come faceva persino Letizia Moratti. "L'obiettivo del governo Berlusconi - ha detto ai telespettatori di Radiouno - è raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2011". Della serie, perché meravigliarsi se la scuola e chi la frequenta (studenti, insegnanti e bidelli) ne faranno le spese? "Si parla tanto di tagli alla scuola - ha precisato la ministra -. Ma siamo soddisfatti così com'è?. È un taglio che vuol dire 87mila posti in meno in 3 anni, il 7% della spesa, ha sottolineato senza un fremito. E subito si è alzato di parecchio il tiro di scontro con le parti sociali. Tant'è che Enrico Panini, segretario della Flc-Cgil dice: "La Gelmini tenta di rassicurare, in realtà alimenta ulteriormente l'esigenza di una forte e dura iniziativa di mobilitazione e di lotta". Mentre il Cobas fissa il primo sciopero: 17 ottobre. Contro il maestro unico. Microfoni aperti, oltre 3000 e-mail dei radioascoltarori. Quesiti nel merito vengono posti anche dal professor Giuseppe Bertagna, dal ministro ombra Maria Pia Garavaglia e dal responsabile della Uil-scuola Massimo Di Menna. In tutt'Italia, genitori e insegnanti sono con l'orecchio incollato alla radio. Ma la Gelmini sembra muoversi come un'elefante in una cristalleria. "Non possiamo far finta che le cose funzionino e condannare il paese ad una scuola senza futuro. Se essere conservatori vuol dire tornare alla scuola del decoro e dell'ordine, allora io sono una conservatrice - dice -. Perché sono per una scuola che tratti i ragazzi non come scatole vuote. La qualità non si migliora con più ore di lezione e più soldi". E subito dopo "attacca" la compresenza in aula per la restaurazione. "Strana scelta quella del modulo alle elementari - ha aggiunto la responsabile dell'Istruzione -: fu introdotta nel momento in cui diminuivano gli alunni". Per poi sentenziare: "L'Italia è diventata il regno dei progettifici e della multidisciplinarietà. Occorre tornare invece ad insegnare bene la matematica, l'italiano: poche cose ma bene, come accade negli altri paesi del mondo. I nostri insegnanti lo sanno fare". Dunque, ecco pronta la sua ricetta per dimagrire con grande benificio sul risparmio: maestro unico. "Perché pagare 3 insegnanti per una scuola primaria che funziona bene con uno solo? - ha sottolineato più volte il ministro -. Noi vogliamo garantire libertà di scelta alle famiglie. Si toglie solo la compresenza degli insegnanti in classe, ma non verrà meno il tempo pieno. Anzi, lo aumenteremo e lo miglioreremo senza spendere più soldi. Il governo Berlusconi si rende conto che molte madri lavorano". E la domanda di Mario da Arezzo che si professa di centrosinistra e vuole sapere come il ministro intende "selezionare" gli insegnanti della primaria, resta inascoltata. La Gelmini preferisce rispondere al quesito sul sostegno, promettendo che il rapporto resterà quello di un insegnante ogni due aluni diversamente abili. Per Panini, segretario della Federazione dei lavoratori della conoscenza, la Gelmini "dice cose non vere". Tempo pieno: "in realtà lo cancella". Maestro unico: "Infondata l'esigenza pedagogica: le indagini internazionali danno risultati opposti a ciò che sostiene la ministra". E ci va duro anche Francesco Scrima, il segretario della Cisl-scuola: "Giù le mani dall'elementare. Quella riforma non è nata da politiche occupazionali". ma.ier.

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Cernobbio: oggi il via con Abu Mazen e Peres (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Politici ed economisti tornano a discutere delle grandi sfide globali a un anno dall'esplosione della crisi subprime che ha modificato profondamente lo scenario mondiale portandolo sull'orlo della recessione economica. Al Workshop Ambrosetti di Cernobbio, alla sua trentaquattresima edizione, l'usuale vasta rappresentanza di personalità italiane e internazionali affronterà, nei tre giorni dell'evento, i principali temi dell'economia e delle relazioni internazionali, con una attenzione particolare agli sviluppi scientifici e tecnologici e a uno dei temi più caldi al momento, quello del futuro del sistema del trasporto aereo in Italia e Europa. Nel corso della prima giornata dove è prevista, fra gli altri, la presenza del presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen e del presidente israeliano Shimon Peres oltre a personalità del mondo scientifico e accademico. Particolarmente atteso anche l'arrivo del numero due della Casa Bianca Richard Cheney, nell'ambito della sua visita in Italia che si protrarrà fino al 10 settembre. La mattinata di domenica infine sarà focalizzata alla situazione italiana con la presenza di numerosi ministri, sindacalisti e politici tra i quali il segretario Cgil Guglielmo Epifani, i ministri Brunetta, Maroni, Gelmini, il presidente degli industriali Emma Marcegaglia, Piero Fassino e Walkter Veltroni, segretario del Pd.

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Maestro unico, indietro di 50 anni LUCIA COPPOLA (sezione: Scuola)

( da "Adige, L'" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Scuola, la controriforma della Gelmini Maestro unico, indietro di 50 anni LUCIA COPPOLA Ho vissuto di persona l'esperienza dell'insegnante unico e poi il tempo pieno e la scuola dei moduli, e di gran lunga questa apparve come la migliore. Hanno preso corpo e significato le cosiddette "tre educazioni" (educazione all'immagine, educazione al suono e alla musica, educazione motoria). Ci fu modo di inserire i bambini diversamente abili, di rispondere ai cosiddetti bisogni speciali, di occuparsi dei bambini stranieri e di tutti coloro che necessitavano di un lavoro individualizzato. Si poté educare i bambini alla cultura offerta dal territorio, un libro privilegiato da leggere e conoscere: visite a mostre e musei, attività sportive, laboratori artistici, attività naturalistiche. Infatti, alcune ore di compresenza tra insegnanti consentivano di uscire dalla scuola. Ma perché, senza neppure accorgermene, sto parlando al passato? La risposta, ahimè, sta nelle proposte, che diventeranno legge a partire dal 2009, di cancellare con un colpo di spugna, all'insegna dell'ignoranza e della superficialità, quest'universo di lavoro che è stato il mio mondo e la storia di tanti di noi, semplici ma volonterosi insegnanti, di tante famiglie che hanno apprezzato e negli anni ci sono state vicine, ma soprattutto dei bambini che hanno compiuto con noi questo pezzo di strada all'insegna della libertà, dello spirito critico, della fantasia, dell'immaginazione, dell'acquisizione di competenze. Come potrà questa assurda riforma che ci riporta indietro di cinquant'anni rispondere alle attuali esigenze di istruzione ed educazione, ma anche ad un'idea di scuola "sociale", pubblica, di tutti e per tutti, che contenga, protegga, risponda ai bisogni delle mamme lavoratrici e delle nuove famiglie? Ci propongono, o meglio, impongono, una scuola al risparmio di risorse e di idee, con un tempo limitato, con insegnanti soli e demotivati, che hanno accumulato negli anni mansioni plurime alle quali non potranno più rispondere per l'ansia di riempire quaderni e zucche. Una scuola in cui sparirà il confronto perché non ci sarà più tempo, la programmazione perché non sarà più funzionale a niente, la voglia di ridere e anche di giocare, il piacere di svolgere il proprio lavoro con pienezza e soddisfazione. Ho passato questi ultimi giorni di vacanza al telefono con colleghi e colleghe, per lo più disperati, immalinconiti, tristi. Non è questo ciò per cui ci siamo spesi, io sono al mio trentaseiesimo anno di lavoro, ogni giorno: quando incrociavamo gli occhi dei nostri bambini, attenti, curiosi, timorosi all'inizio e poi fiduciosi. Perché c'era il tempo per conoscersi e parlare, per imparare gli uni dagli altri, per raccontare e raccontarsi. In compenso avremo delle belle divise, camicetta, cravatta e gonnellina in tinta: fondamentali per una scuola di qualità. E voti sicuri, quelli dei numeri, che non lasciano spazio a dubbi e interpretazioni (e questo sarebbe il minimo). E poi il voto in condotta che farà media e, per la prima volta nella storia della Repubblica, potrà essere un cinque, con il quale la bocciatura è assicurata. Recupero, possibilità di intervenire per migliorare lo stato delle cose (stiamo parlando di minori), interventi mirati riabilitativi, lavoro con le famiglie: tutto ciò evidentemente non è importanti per l'ineffabile ministra Gelmini. Quello che conta è punire. Per fortuna il presidente Dellai sta rispondendo picche quantomeno sulle ultime questioni. E la nostra autonomia ci aiuterà, ma per quanto, a fronteggiare questo vuoto intellettuale e culturale. Ma alla nefasta introduzione del maestro unico sarà possibile opporsi? E cosa faranno allora tutti questi bambini abbandonati nei pomeriggi alle cure di baby-sitter (ormai molti nonni e nonne lavorano) o, nella peggiore delle ipotesi, a se stessi. Allora forse i genitori si accorgeranno che le promesse fatte in campagna elettorale dall'attuale governo non andavano proprio nell'interesse dei cittadini. Già, perché si propone anche di trasformare le scuole pubbliche in Fondazioni, con contributi privati e relativa voce in capitolo su assetti, metodologie, contenuti dell'insegnamento. E insegnanti, naturalmente. Che nel frattempo saranno ridotti di due terzi e laveranno i vetri agli incroci. Sindaci sceriffi permettendo. Ma che bel Paese! Buon anno scolastico a tutti e a tutte. E coraggio! Ce ne vuole tanto. Lucia Coppola È presidente del Consiglio provinciale dell'Istruzione e insegnante 05/09/2008.

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Provincia e Ministero, due visioni opposte (sezione: Scuola)

( da "Adige, L'" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Lo scontro Provincia e Ministero, due visioni opposte I motivi di scontro Sono stati diversi i punti di frizione in questi anni tra il Ministero dell'istruzione e la Provincia, che sull'istruzione ha competenze primarie. I voti alle elementari Il decreto del ministro Gelmini introduce da subito i voti al posto dei giudizi anche alle elementari. Secondo Dellai è meglio evitare cambi. Con il 5 non si passa Roma propone il cinque in condotta come motivo di bocciatura. Per Dellai è uno strumento da utilizzare in scuole turbolente, non certo in Trentino. Maestro unico Dall'anno prossimo il Ministero vuole ritornare al maestro unico alle elementari. Esami di riparazione L'ex ministro Fioroni aveva reintrodotto gli esami di riparazione che, invece, in Trentino non ci sono. 05/09/2008.

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Irene viola È sbagliato non recepire in Trentino la figura del maestro unico alle elementari, il voto in condotta e gli esami di riparazione a settembre (sezione: Scuola)

( da "Adige, L'" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Irene viola È sbagliato non recepire in Trentino la figura del maestro unico alle elementari, il voto in condotta e gli esami di riparazione a settembre irene viola È sbagliato non recepire in Trentino la figura del maestro unico alle elementari, il voto in condotta e gli esami di riparazione a settembre. Lo ha ribadito ieri la Lega Nord, per la quale erano presenti il candidato presidente alle provinciali di ottobre Sergio Divina, l'onorevole Maurizio Fugatti e i docenti Marcello Delucca, insegnante di lingue all'Istituto Rosmini di Mezzolombardo e il neopensionato, da tre giorni e mezzo come ha specificato, l'ex preside Guido Calliari. "Una scelta sbagliata non nel merito delle competenze ma sul piano politico" ha chiarito Fugatti, aggiungendo che ha livello nazionale il 97% del bilancio dedicato alla scuola è assorbito dagli stipendi del corpo docente. "Sono anche favorevole al mantenimento delle pluriclassi con il maestro unico, una soluzione che ho sperimentato anch'io come allievo e che ritengo non mi abbia danneggiato" ha aggiunto l'onorevole. Per Sergio Divina è necessaria una inversione di rotta nella gestione della scuola trentina. "Non bisogna pensare in termini ragionieristici" ha affermato il senatore. "Il maestro unico è una garanzia anche se i numeri sul territorio dovessero venir meno". Per il candidato presidente la ricetta per una scuola diversa passa attraverso standard formativi elevati per gli insegnanti e sicurezza per le famiglie. "È necessario rassicurare le famiglie che il loro modo di educare i figli verrà trasferito dentro le scuole. Inoltre deve essere concessa alle famiglie la possibilità di scegliere il modello di scuola, pubblica oppure privata, garantendo selettività nella preparazione dei docenti, un loro adeguato riconoscimento economico e anche il loro rispetto da parte degli allievi, cosa che viene garantita con la reintroduzione del voto in condotta". Sulla formazione del corpo docente Divina ritiene che debba passare attraverso l'attualità tecnologica e il modello d'impresa. "Gli insegnanti dovrebbero essere formati nelle imprese, per garantire agli studenti capacità immediatamente spendibili sul mercato". Concretezza e recupero della manualità e parificazione sociale degli studenti sono altri due aspetti del pensiero del senatore. "Sarei favorevole alla reintroduzione del grembiule o uniforme, che annulla le differenti estrazioni sociali. E poi mi ispiro a Mauro Corona quando dice che è necessario recuperare la manualità, l'arte di lavorare concretamente con le mani per esprimere appieno tutte le potenzialità dello studente". Delucca ha sostenuto che la maggioranza del corpo docente trentino sarebbe favorevole alla riforma, negata invece da Dellai, mentre per l'ex preside Calliari la reintroduzione del voto in condotta favorirebbe una presa di coscienza dei giovani sul senso del limite. "Solo pochi giorni fa, dopo aver dato 5 in condotta ad un mio studente, questi mi ha scritto una lettera dove spiega quanto quell'azione abbia influito positivamente su di lui" ha spiegato Calliari. "I giovani hanno necessità di un confronto. Ma se li si tratta da adulti si comporteranno da adulti". 05/09/2008.

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Roberta boccardi r (sezione: Scuola)

( da "Adige, L'" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Roberta boccardi r roberta boccardi r.boccardi@ladige.it "Riesumare il maestro unico degli anni '50 e '60 è fuori da ogni logica, ma certamente l'idea di riforma del ministro Gelmini non è questa. C'è invece, a mio parere, la volontà di recepire quello che in parte si sta già verificando, con il ritorno alla figura dell'insegnante prevalente nelle scuole primarie". Agostino Toffoli, dirigente dell'istituto comprensivo Trento 5, prende le distanze dal coro di chi, sul ritorno all'insegnante unico, vuole estremizzare. E avverte: "A fare i primi della classe a volte si rischia di restare indietro, e questo non possiamo permettercelo". Meglio i moduli con tre insegnanti per classe o il maestro unico? Intanto c'è da dire che dal '90 in poi c'è stata una notevole evoluzione, il risultato è stato un'interpretazione molto flessibile del modello originale che prevedeva tre insegnanti su due classi. Anche nelle classi a tempo pieno sono stati adottati moduli organizzativi che via via hanno ridotto il numero degli insegnanti. Però oggi nelle scuole elementari s'insegnano anche inglese, tedesco, informatica, musica... Attualmente, né in Trentino, né in Italia, esistono classi dove c'è un insegnante unico; quantomeno c'è l'insegnante di religione e c'è quasi sempre un insegnante di lingua straniera. L'insegnante tuttologo, che si occupa di tutte le discipline, di fatto non esiste. Ma su tutto il territorio nazionale, in misura maggiore o minore, sono stati adottati moduli organizzativi che danno un peso maggiore, in termini di responsabilità disciplinare e di presenza in fisica, ad un solo insegnante. Quindi in sostanza c'è già questa figura di riferimento in classe? Questa figura dell'insegnante prevalente è diffusa soprattutto dove, per vari motivi come a Trento, spesso si è dovuto fare i conti con problemi di organico; ci sono molte situazioni dove già adesso uno degli insegnanti è esclusivo di quella classe, mentre gli altri operano su più classi. Il maestro unico del ministro va in questa direzione? Secondo me l'ipotesi che può avvicinarsi di più alle dichiarazioni del ministro, data la situazione, è che avremo più insegnanti esclusivi per classe con la permanenza di almeno alcune figure di insegnanti specialisti in alcune materie, come musica, lingue straniere, educazione fisica e naturalmente religione perché lo prevedono le norme concordatarie. Quindi il maestro unico non va preso alla lettera? Non credo che nella testa del ministro Gelmini ci sia questa estremizzazione. C'è la volontà, e io penso che questa abbia delle buone ragioni, e in parte è già stata recepita in molte scuole, di non creare una girandola di insegnanti intorno agli alunni soprattutto nella fascia d'età più giovane, perché questo provoca, è dimostrato, problematiche di disorientamento e relazionali. Introdurre troppe variabili, a volte, non è la scelta la giusta. Se la logica è quella di diminuire le figure di riferimento per gli alunni può essere condivisa, se la logica è di fare operazioni manichee esclusive non può essere condivisa. È giusto bocciare con il sette in condotta, che poi è un cinque? Scendiamo su un terreno scivoloso e minato, perché la motivazione esiste: per dare più serietà e rigore all'insegnamento e al rapporto educativo come esigenza fondamentale in una società disgregata. Questa è un'esigenza assolutamente giustificata e legittima oggi, con la scuola schiacciata tra individualismi esasperati che fanno riferimento alla famiglia soprattutto in termini giustificazionisti. C'è bisogno di maggior rigore, è sugli strumenti che si può discutere: il 7 in condotta alle elementari secondo me non ha senso, ma che le scuole vengano sollecitate ad essere più impegnate sul versante disciplinare mi sembra una giusta operazione che oggi dovrebbe essere fatta a livello politico e sindacale. Sì anche agli esami di riparazione? Sono a favore, trovo che la finzione dei corsi di recupero, e dei percorsi che solo in provincia di Trento sono stati accreditati come valvole sufficienti per recuperare percorsi di studio compromessi, sia un'operazione demagogica. Ma evidentemente non possiamo puntare solo sugli esami di riparazione per riportare gli studenti sul binario dell'impegno. Come sta la scuola trentina? In Trentino siamo ancora in una situazione favorevole, e questo è merito di chi ha saputo gestire la scuola nella nostra provincia negli anni scorsi, ma abbiamo purtroppo anche noi forti carenze e punti di debolezza che si fa di tutto per nascondere. Lo scarso interesse che dalla campagna elettorale si rileva rispetto al tema dell'istruzione credo sia un sintomo molto pericoloso. A volte pensando di essere i primi della classe tendiamo ad essere più conservatori degli altri, meno aperti all'innovazione. È questo è un rischio che non dobbiamo correre. 05/09/2008.

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Sì al voto in condotta Secondo la Lega nord il ritorno al vecchio modello dell'insegnante unico alle elementari è positivo perché, tra le altre cose, garantisce un certo risparmio (sezione: Scuola)

( da "Adige, L'" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Alle casse del Ministero, ora quasi interamente impegnate (97 per cento) per il pagamento degli stipendi a maestri e professori Sì al voto in condotta Secondo la Lega nord il ritorno al vecchio modello dell'insegnante unico alle elementari è positivo perché, tra le altre cose, garantisce un certo risparmio alle casse del Ministero, ora quasi interamente impegnate (97 per cento) per il pagamento degli stipendi a maestri e professori. I risparmi potrebbero essere utilizzati per investimenti in grado di migliorare la scuola. Il voto in condotta, invece, garantirebbe agli insegnanti uno strumento in più per mantenere la disciplina e il rispetto in classe 05/09/2008.

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<A quando l'esercito a scuola?> (sezione: Scuola)

( da "Adige, L'" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Cgil Riforma vecchia di 50 anni "A quando l'esercito a scuola?" "L'accelerazione impressa dal ministro Gelmini che ha voluto anticipare l'introduzione del maestro unico, conferma il giudizio fortemente negativo che la Flc Cgil dà sull'operato del governo di destra nazionale. Senza nessun confronto parlamentare e nessun dialogo con gli addetti ai lavori, la ministro riesuma un modo di fare scuola vecchio di cinquant'anni: il maestro unico, tuttologo". Oltre al contenuto della proposta, Gloria Bertoldi, boccia anche il metodo adottato dal ministro che non ha approfondito un intervento così pesante con tutte le componenti in causa. "A questo punto - conclude la nota della Flc Cgil - sorge spontaneo chiedersi: a quando l'esercito nelle scuole per sedare le zuffe dei ragazzi o le discussioni un po' più accese del solito dei collegi docenti?" 05/09/2008.

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Dal 2009 arriva il maestro unico (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Corriere del Mezzogiorno - LECCE - sezione: LECCE - data: 2008-09-05 num: - pag: 11 categoria: BREVI Dal 2009 arriva il maestro unico Dall'anno scolastico 2009-2010 nelle scuole sarà reintrodotto il maestro unico, come previsto dal decreto Gelmini. Molti insegnanti protestano.

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<Siamo senza aule, no al tempo pieno> (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Corriere del Mezzogiorno - LECCE - sezione: LECCE - data: 2008-09-05 num: - pag: 11 categoria: REDAZIONALE Il caso Perulli, preside del De Amicis "Siamo senza aule, no al tempo pieno" LECCE - Il maestro unico rischia di portare indietro di venti anni la scuola primaria. Il nuovo decreto annunciato dal Ministro per la Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, ha generato più preoccupazione che consensi tra i docenti delle scuole elementari salentine. Non è in questo modo, insomma, che si risolvono i problemi, come sottolinea anche Angela Perulli, dirigente scolastica del IV plesso che comprende gli istituti "De Amicis" e "San Domenico Savio". "I problemi sono altri. A Lecce, come in gran parte del Mezzogiorno, si registrano gravi carenze strutturali, che ci impediscono di viaggiare alla stessa velocità delle scuole del Nord", dice. A cosa si riferisce, in particolare? "Non possiamo garantire la scuola a tempo pieno ai nostri studenti. Questo è un grosso problema, perché molte famiglie ci chiedono questo tipo di servizio. Che non possiamo fornire, perché nelle nostre scuole mancano gli spazi attrezzati. Lo scorso anno speravo di poter avere almeno due sezioni a tempo pieno, ma non abbiamo avuto le autorizzazioni necessarie". Come vi state regolando? "Ci riproveremo, perché di questi tempi in molte famiglie lavorano entrambi i genitori e dunque la scuola a tempo pieno è diventata una necessità. Purtroppo il "De Amicis" è stato ulteriormente depauperato, visto che ci sono state sottratte 5 aule, che dovrebbero essere destinate alla realizzazione di un Museo di arte sacra ". In questo contesto, cosa comporterà il ritorno al maestro unico annunciato per il 2009? "E' un colpo cuore, per quei docenti, come la sottoscritta, che hanno sempre creduto nell'organizzazione modulare. Anche gli insegnanti si sono formati con nozioni finalizzate ad un certo tipo di insegnamento. La decisione del Ministro è solo un espediente per apportare dei tagli alla spesa pubblica. Non riesco a vedere altre motivazioni e questa mi sembra una decisione assurda. Perché la scuola primaria è il fiore all'occhiello dell'istruzione in Italia. I tagli, eventualmente, andrebbero apportati ad altri livelli". Nelle scuole salentine ci saranno ripercussioni anche per il posto di lavoro degli insegnanti? "Inevitabilmente sono a rischio gli ultimi arrivati, anche se io mi auguro che alla fine non siano gli insegnanti a dover pagare le conseguenze di questi provvedimenti". Cosa pensa, invece, del 5 in condotta che comporta la bocciatura dell'alunno? "Anche questa mi sembra una decisione fuori luogo. Oggi ai ragazzi vengono a mancare dei punti di riferimento, il cinque in condotta è qualcosa che si avvicina ad una spedizione punitiva, che sicuramente non aiuta i bambini in condizioni di disagio. Nel nostro plesso abbiamo anche 49 ragazzi di etnie diverse e la realtà non è uguale per tutti. Bisogna rendersi conto che un Paese civile, per definirsi tale, deve investire sui propri figli e sulle intelligenze ". Marco Errico \\ Ce ne hanno sottratte cinque perchè dovrebbero ospitare il Museo di arte sacra.

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Suona la campanella della Jovine (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Stampa Ora l'edificio si candida ad essere il più sicuro d'Italia, visti gli accorgimenti usati per la sua costruzione Suona la campanella della "Jovine" Antonella Salvatore SAN GIULIANO DI PUGLIA Suona la campanella alla nuova "Jovine" di San Giuliano di Puglia. Il prossimo 15 settembre apre la nuovissima scuola nel paese divenuto drammaticamente il simbolo del terremoto in Italia. Sarà intitolata alla memoria dei 27 bambini e della maestra Carmela Ciniglio, rimasti uccisi nel crollo della elementare in quel terribile 31 ottobre del 2002. La struttura si candida ad essere l'edificio più sicuro d'Italia, visti i numerosi accorgimenti utilizzati durante la costruzione. E per l'importante occasione del "taglio del nastro" non mancherà, come già annunciato di recente, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi. Il Premier sarà accompagnato per l'occasione dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini, proprio in questi giorni impegnata nella riforma della scuola, comprese le classi elementari nelle quali tornerà il maestro unico. Particolare soddisfazione è stata espressa dal Sindaco del paese, Luigi Barbieri, che segue sempre da vicino i complessi lavori legati alla ricostruzione della zona abitata, degli edifici pubblici e privati. La nuova "Jovine" è stata realizzata nella parte alta del paese in via di ricostruzione. Per edificarla sono state utilizzate le più moderne tecnologie antisismiche e nel pieno rispetto degli standard di sicurezza imposti dall'Unione Europea. Per tale motivo, si candida ad essere la scuola più sicura d'Italia. La struttura ospiterà i 99 alunni delle tre scuole di primo grado di San Giuliano: scuola d'infanzia, scuola primaria e scuola secondaria. Il progetto si inserisce in uno spazio generale che ospiterà anche laboratori, un museo ed una piscina. "L'apertura della nuova scuola di San Giuliano rappresenta il momento più importante della ricostruzione - ha dichiarato il primo cittadino Luigi Barbieri - Il luogo, simbolo di una tragedia che non potremo mai dimenticare, diventerà il luogo simbolo della rinascita della nostra comunità. Siamo tutti in attesa dell'apertura, in particolare lo sono i nostri ragazzi che finalmente potranno tornare a svolgere l'attività didattica in una scuola vera e, soprattutto, sicura".

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I genitori chiedono l'apertura della nuova scuola (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Stampa Sepino I genitori chiedono l'apertura della nuova scuola SEPINO La nuova scuola è pronta. O meglio manca giusto qualche lavoretto esterno. Ma gli alunni di Sepino anche quest'anno entreranno nelle aule della vecchia "Gino Volpe". Per questo il Comitato Scuole Sicure di Sepino, coordinato da Lucia Pezzente, con un documento inoltrato alle maggiori istituzioni regionali e nazionali (tra gli altri il Ministro Gelmini, Il Governatore Michele iorio, il Capo della Protezione Civile Bertolaso), ha chiesto alle autorità "un intervento tempestivo ed efficace per consentire l'apertura della nuova scuola superando dubbi e preoccupazioni, permettendo così il rientro a Sepino di diversi alunni che i genitori per paura hanno spostato in altri comuni". "La richiesta è stata inoltrata - si legge nel comunicato - poichè lo scorso anno il vecchio edificio è stato riaperto nonostante non fossero intervenuti lavori di risistemazione e messa in sicurezza. Il vecchio istituto - continua la nota - necessita di lavori di adeguamento come si evince dalle numerose note presentate dagli esperti che hanno "studiato" la struttura". Gli alunni, negli anni successivi al terremoto, prima di tornare alla "Volpe" sono stati dislocati in varie strutture: la materna al Museo di Altilia, le medie al Convento e le elementari in un locale sito nella piazza principale del paese. Cos.San.

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Forum Ambrosetti apre con Cheney (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2008-09-05 - pag: 21 autore: Oggi a Cernobbio il vicepresidente Usa Forum Ambrosetti apre con Cheney Vittorio Da Rold MILANO Sarà fin dall'inizio dei lavori in linea con le aspettative di chi vuol volare alto e ricca di confronti ambiziosi su politica ed economia la trentaquattresima edizione del Workshop Ambrosetti, che si apre oggi a Cernobbio. Sono previsti interventi di altissimo livello, tra cui il vicepresidente degli Stati Uniti, Richard Cheney, che sarà in Italia da oggi, nell'ambito di un tour che lo ha portato in Azerbaigian, Georgia e Ucraina. Cheney ripartirà poi alla volta di Roma, dove lunedì sarà ricevuto dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e martedì dal premier Silvio Berlusconi. Il primo dibattito di oggi, dopo il discorso d'apertura di Alfredo Ambrosetti, sarà tra Jim O'Neil di Goldman Sachs e Kenneth Rogoff di Harvard. Seguirà il confronto Peres-Abu Mazen e poi si passerà a discussioni su energia e clima con il commissario Ue per l'Energia Andris Piebalgs. La mattinata di domani sarà dedicata all'Europa e a aprire i lavori sarà l'ex eurocommissario Mario Monti, presidente della Bocconi, mentre il primo dibattito sulla competitività vedrà il commissario Almunia, il presidente Bce Trichet e il ministro delle Finanze francese, Christine Lagarde. Sarà poi la volta del discorso di Dick Cheney ancora top secret ( probabile che parli della "U.S.pipeline diplomacy", la diplomazia Usa degli oleodotti). La presenza di Cheney, del commissario per l'Energia Andris Piebalgs e dei maggiori esponenti del mondo politico, economico e editoriale italiano ed internazionale a Cernobbio – tra cui il direttore del Sole 24 Ore, Ferruccio de Bortoli, Gianni Riotta, direttore Tg1 Rai e Maria Bartiromo, conduttrice Cnbc – sarà l'occasione per discutere di crisi georgiana, sicurezza energetica ed elezioni americane. I lavori si concluderanno sul tema "città, motore di crescita", in cui il sindaco di Milano Letizia Moratti si confronterà col primo cittadino di Boston, Thomas Menino. L'Italia nel quadro globale è il tema di domenica. Il primo dibattito, sulle infrastrutture, vedrà a confronto il ministro Altero Matteoli con Antonio Di Pietro. Seguirà un dibattito sulla sicurezza con il ministro dell Giustizia Roberto Maroni e l'ex ma-gistrato di "Mani pulite" Pier Camillo Davigo. Verranno poi presentati i risultati di una ricerca sul sistema dell'istruzione italiana, e il ministro Mariastella Gelmini illustrerà "sei proposte contro l'emergenza" con l'economista Giacomo Vaciago. "Lotta ai fannulloni" sarà il tema di discussione tra il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta e l'esponente Pd Enrico Letta. Si allarga il confronto per il penultimo dibattito, presieduto dall'ex ambasciatore Sergio Romano, sulla competitività, con il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia e il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Si passerà poi alla politica Estera con il ministro responsabile, Franco Frattini e il ministro ombra, Piero Fassino. Infine, previsto l'intervento del leader del Pd, Walter Veltroni, mentre "l'ultima parola" spetterà al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. IL WORKSHOP Il tema della sessione di quest'anno del seminario economico è dedicato allo scenario per le strategie competitive.

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Gelmini: a scuola in arrivo tagli per 87mila posti (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2008-09-05 - pag: 25 autore: Istruzione. Il piano in tre anni Gelmini: a scuola in arrivo tagli per 87mila posti Laura Squillaci ROMA "La scuola è diventata una forma di ammortizzatore sociale, un luogo dove erogare stipendi. Deve invece essere il luogo dove i ragazzi si sentono i protagonisti". è questa l'idea lanciata ieri ai microfoni di "Radio anch'io" dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Secondo il ministro l'attuale condizione è frutto di "un errore grave nel tentativo di creare occupazione" che ha generato però "una situazione dei conti vicina al collasso con il 97% della spesa che va per gli stipendi". E che ha impedito la possibilità di investimenti pur di fronte a uno "stato disastroso dell'edilizia scolastica con diecimila edifici che non sono sicuri". Un grido d'allarme, quello del titolare del ministero di viale Trastevere, che indica anche la soluzione: la razionalizzazione della spesa, dalla quale non si può prescindere. è in questa prospettiva che vanno letti i tagli previsti dalla riforma varata dal governo. I tagli – annuncia Gelmini – "saranno di 87mila posti in 3 anni, pari al 7% della spesa". Ma non riguarderanno gli insegnanti di sostegno perché "il governo non ha nessuna volontà di penalizzare gli studenti diversamente abili". E proprio sui tagli Gelmini si aspetta un comportamento responsabile da parte dell'opposizione e dei sindacati (che chiedono un incontro sulla riforma della scuola perché non proceda a colpi di decreti legge) auspicando "un autunno che non sia caldo ma aperto al confronto". Sulla scelta del maestro unico, poi,Gelmini parla di"un'esigenza pedagogica" perché "il bambino nei primi anni di scuola habisogno di un punto di riferimento ". E aggiunge: "Non riesco a capire perché si debbano pagare tre insegnanti per una scuola che funziona benissimo anche con uno solo". Quanto al tempo pieno il ministro chiarisce che "la scelta delle 24-27-30 ore rimane inalterata. Si toglie solo la compresenza di più insegnanti ". Il provvedimento porterà a un taglio di 40mila cattedre (si veda "Il Sole 24 ore" di ieri). Il ministro aggiunge che "il tempo pieno non verrà meno; anzi, riusciremo ad aumentarlo e a estenderlo a un numero maggiore di classi, senza aumentare la spesa ". Gelmini infine si sofferma sulle scuole di specializzazione (Ssis)per l'abilitazione professionale: "è sbagliato dire che le ho chiuse. Dal 2007 le graduatorie sono bloccate, non me la sentivo di prendere in giro le persone continuando a sfornare precari". Le dichiarazioni di Gelmini arrivano nel giorno in cui divampa la polemica sull'esame di stato per l'abilitazione alla professione di avvocato che il minsitro ha sostenuto a Reggio di Calabria e non a Brescia. La notizia ha scatenato richieste di dimissioni. Gelmini ha replicato spiegando che doveva iniziare a lavorare al più presto. www.ilsole24ore.com Tutte le novità per la scuola LA CRITICA Il ministro: il sistema è diventato una forma di ammortizzatore sociale I ragazzi devono tornare protagonisti Prove di riforma. Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini LAPRESSE.

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Gelmini: Così salverò la scuola italiana (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Stampa Gelmini: "Così salverò la scuola italiana" Natalia Poggi n.poggi@iltempo.it L'estate che non vuole finire e la scuola che sta per cominciare tra venti di guerra e minacce di barricate da parte di sindacati e opposizione. Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini va avanti per la sua strada: la scuola italiana è un gigante dai piedi d'argilla, la situazione è "vicina al collasso", la cura dimagrante ci sarà, e non sarà indolore. "Il 97% della spesa va in stipendi; la qualità della scuola - ha ribadito ieri il ministro - non dipende da quanto, ma da come si spende". Saranno quindi tagliati "87.000 posti in 3 anni, il 7% della spesa: non possiamo più rimandare, non ha senso difendere lo status quo". Dalla Gelmini pure un richiamo generale alla responsabilità. "Nell'arco di pochi giorni - ha precisato - presenteremo un piano programmatico ai sindacati. Mi auguro che non ci sia una levata di scudi e che per una volta ci sia buona politica e un buon sindacato. Non vorrei andare verso un autunno caldo ma di responsabilità. Chi si limita oggi a criticare il governo non sta dalla parte dei cittadini. Faccia proposte e non si limiti a difendere lo status quo o i posti di lavoro perchè così facendo l'Italia va a rotoli". Difende le sue scelte, il ministro Gelmini, a cominciare dal maestro unico alle elementari (dal 2009 e solo in prima). "è un'esigenza pedagogica: il bambino nei primi anni di scuola ha bisogno di avere nel maestro una figura di riferimento così come lo è la madre. Il maestro unico guarda alla formazione del bambino, lo specialista alla sua materia". Accanto a tante polemiche si è aperto sul web un sito che raccoglie firme a favore del maestro unico alle elementari (blog.maxbruschi.it/2008/09/03/petizione-on-line-per-il-maestro-unico). Sgombro, pure, il campo dalle false notizie sul tempo pieno che non sarà toccato. "La scelta delle 24-27-30 ore rimane inalterata. Si toglie solo la compresenza di più insegnanti. Riusciremo, non spendendo più soldi ad aumentare il tempo pieno estendendolo ad un numero maggiore di classi, andando incontro alle esigenze delle famiglie. In ogni caso dobbiamo sfatare il luogo comune che al maggior numero di ore di lezione corrisponda una maggiore qualità della scuola". Piuttosto si tratta, secondo la Gelmini di "razionalizzare, soprattutto per le superiori, il numero delle ore, ma senza toccare il tempo pieno". E dunque non ci sarà nessuna riduzione delle ore di italiano e matematica: "Su materie così fondamentali non lesineremo le ore". Gelmini tranquillizza anche sui presunti tagli agli insegnanti di sostegno. "Il decreto non li tocca. Esiste un provvedimento normativo che prevede la proporzione di due ragazzi per docente di sostegno, intendiamo applicarla e mantenerla. Non c'è nessuna volontà di penalizzare gli studenti diversamente abili ed è grave che si strumentalizzi questo". Insomma secondo la Gelmini "non possiamo far finta che tutto va bene. La scuola deve essere un luogo in cui i ragazzi si sentano protagonisti. Nel tempo la scuola è diventata sempre meno un'istituzione che forma, che educa, e sempre più un luogo dove erogare stipendi. Una forma di ammortizzatore sociale". Secondo Gelmini "non possiamo far finta che le cose funzionino". La scuola del merito necessita anche di cambiare pure il metodo di reclutamento, per evitare che poi i docenti nelle scuole "avanzino solo per anzianità e non per l'impegno e la professionalità che profondono". La ricetta sta nell'applicare "l'autonomia scolastica", senza la quale si creano inefficienze e spese inutili. C'è un'altra questione cruciale: i precari. Con il blocco delle graduatorie resteranno inutilizzate le Scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (SSIS) che abilitano all'insegnamento. "Un'atto di onestà intellettuale" perchè con quel meccanismo si sfornavano solo precari e "ne abbiamo troppi". "La politica li ha presi in giro: io non me la sento di prendermi questa responsabilità morale prima che politica. Abbiamo potuto mettere in ruolo solo 25.000 persone, quello che il sistema consente". Secondo il ministro, invece, occorre prevedere "un sistema di praticantato", di tirocinio pratico. "Perche - ha spiegato - coloro che accedono alle Ssis già vengono da 5 anni di studio quindi, con una preparazione teorica più che sufficiente".

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Il ministro Gelmini: <Taglieremo 87 mila insegnanti> (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2008-09-05 num: - pag: 22 categoria: REDAZIONALE Scuola Il piano in tre anni Il ministro Gelmini: "Taglieremo 87 mila insegnanti" ROMA - I mali della scuola italiana? Per il ministro del-l'Istruzione dipendono soprattutto dal fatto che "nel tempo è diventata sempre meno un'istituzione che educa e sempre di più un luogo dove si erogano stipendi, una forma di ammortizzatore sociale". Secondo Mariastella Gelmini, intervenuta ai microfoni di Radio Anch'io, il problema è tutto qui: l'istruzione pubblica ha tradito la sua missione originale "nel tentativo di creare occupazione". Con il risultato, ha spiegato, che la scuola- ammortizzatore sociale ha finito col trovarsi "in una situazione grave, vicina al collasso, come dimostra anche il libro bianco del governo Prodi, dal momento che il 97 per cento delle risorse vengono spese in stipendi ". "Occorre reinvestire nel merito e nella qualità, ma se non ci sono risorse come si fa?" si domanda la Gelmini. Per liberare risorse da destinare a investimenti c'è una sola strada, che passa attraverso una robusta dose di tagli. La Gelmini ha anticipato delle cifre: 87 mila posti nel giro di 3 anni, il 7% della spesa. I tagli, ha spiegato, non riguarderanno gli insegnanti di sostegno, perché il governo "non ha nessuna volontà di penalizzare gli studenti diversamente abili". Si comincerà dalle scuole elementari con la riduzione da 30 a 24 ore dell'orario settimanale, attraverso il ritorno al maestro unico, una scelta fondata anche su ragioni pedagogiche, senza però toccare il tempo pieno. "Non verrà meno - ha chiarito il ministro - anzi riusciremo, non spendendo più soldi, ad aumentare lo spazio ad esso riservato. Il governo si rende conto che nelle famiglie ci sono difficoltà economiche e che la maggior parte delle mamme lavora ". E, riferendosi alla reintroduzione del maestro unico, ha aggiunto: "In questo modo, non solo manterremo il tempo pieno, ma riusciremo a migliorare il servizio estendendolo a un numero maggiore di classi". Orario più leggero non significa, per il ministro, minore qualità visto che la crescita tutta italiana delle cattedre non ha prodotto i risultati sperati: "In tutti i Paesi del mondo con un buon sistema educativo si insegnano poche cose ma bene, l'Italia, invece, è diventata il regno dei progettifici e della multidisciplinarietà ". Infine, un auspicio, in vista dell'autunno e del confronto con i sindacati. "Nell'arco di pochi giorni - ha detto la Gelmini - presenteremo un piano programmatico ai sindacati. Mi auguro che non ci sia una levata di scudi e che per una volta ci sia buona politica e un buon sindacato. Non vorrei andare verso un autunno caldo ma di responsabilità ". Istruzione Mariastella Gelmini è l'attuale ministro dell'Istruzione. Ex coordinatrice di Forza Italia in Lombardia, è stata eletta alla Camera dei deputati per la prima volta nel 2006 G. Ben.

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Tolleranza zero contro droga, ingiurie ai professori, scritte in classe. Sospensioni e lavor (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Di VERONICA CURSI Tolleranza zero contro droga, ingiurie ai professori, scritte in classe. Sospensioni e lavori socialmente utili per chi arreca danni al patrimonio scolastico. La scuola, quest'anno, ricomincia dalle regole. E seguendo le disposizioni dettate dal ministro Gelmini sull'emergenza educativa, chiede una maggiore collaborazione anche da parte delle famiglie. Con l'inizio dell'anno scolastico, infatti, molti istituti della Capitale, stanno istituendo commissioni ad hoc, composte da docenti, genitori e studenti, per ripristinare una volta per tutte la legalità tra i banchi. Così, accanto ai regolamenti d'istituto e alle sanzioni disciplinari già attive all'interno delle scuole, presidi e famiglie sigleranno veri e propri "patti di corresponsabilità". Norme per riportare la disciplina in classe. Perché ormai è chiaro che regole e sanzioni servono. Basta dare un'occhiata agli ultimi fatti di cronaca. Ancora non è suonata la campanella che a Tivoli quattro studenti tra i 15 e i 19 anni sono stati beccati dai carabinieri all'ingresso dell'istituto tecnico Fermi con degli spinelli negli zaini occultati tra libri e quaderni. Così all'Orazio il preside Gregorio Franza ha deciso di rivedere il regolamento d'istituto integrandolo con una descrizione più dettagliata delle sanzioni da applicare. "Nei casi più gravi rimarrà sempre la sospensione fino a quindici giorni - spiega - ma verranno inserite nuove voci. Saranno ad esempio applicate punizioni contro le ingiurie ai professori, le scritte sui muri, i danni al patrimonio scolastico. In questi casi, ci sarà la riparazione del danno da parte dello studente. Bisogna istituire un patto di corresponsabilità con le famiglie perché su uno studente sbaglia, la colpa è della comunità scolastica nel suo insieme". La nascita di una commissione di genitori, studenti e insegnanti è allo studio anche all'istituto tecnico Galileo Ferraris: "Bisogna rendersi conto che nella scuola ci sono problemi disciplinari che vanno affrontati e risolti - dice la preside Rita Sciuto - E le regole servono, lo vediamo tutti i giorni". L'anno scorso, ad esempio, nella sua scuola quattro studenti vennero sospesi per tre giorni per aver avuto atteggiamenti irrispettosi in classe. Dopo quella punizione non si verificò più nessun episodio. Così al liceo Newton, dove la sospensione tradizionale, ovvero l'allontanamento dalla scuola, non viene mai messa in atto: "Preferiamo tenere gli studenti a scuola piuttosto che lasciarli a casa - spiega il preside Mario Rusconi - Abbiamo notato che coinvolgerli in lavori socialmente influisce maggiormente sul loro comportamento. L'anno scorso ad esempio un ragazzo venne sorpreso a fumare all'interno dell'istituto e per punizione dovette pulire le classi per qualche giorno. Dopo quell'episodio non gli venne più in mente di accendersi una sigaretta". Al Righi, il patto di corresponsabilità con le famiglie è già stato siglato ma verrà attuato tra qualche mese: "tempo di confrontarsi con le famiglie dei nuovi iscritti - spiega la preside Margherita Mastrangelo - Inoltre abbiamo integrato il vecchio regolamento d'istituto, inserendo una casistica di comportamenti che andavano sanzionati: dalle mura imbrattate, alle classi sporche, fino al rispetto verso personale e docenti". veronica.cursi@ilmessaggero.it.

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Il ministro Gelmini al Newton a Ventotene i ragazzi del Mamiani (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2008-09-05 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE Scuola Iniziative in vista del ritorno tra i banchi Il ministro Gelmini al Newton a Ventotene i ragazzi del Mamiani Iniziative di volontariato. Viaggi alla ricerca della scienza e della natura. Incontri e dibattiti sulla scuola con il ministro Gelmini. Il calendario degli appuntamenti degli istituti superiori romani, già prima del suono della campanella che scandirà l'avvio del nuovo anno scolastico, sembra essere fitto di impegni. Inizierà domani l'avventura di dodici studenti del liceo classico "Giulio Cesare" che in treno raggiungeranno un ospedale pediatrico alle porte di Zagabria, capitale della Croazia, e lì per una settimana assisteranno i piccoli pazienti della struttura. E non sarà questa l'unica iniziativa all'insegna della solidarietà organizzata dal liceo di corso Trieste. Nei prossimi mesi si ripeterà infatti, per una ventina di alunni, l'esperienza alla mensa della Caritas. "Per questo stiamo mettendo a punto gli ultimi dettagli, tra accordi e autorizzazioni - spiega la preside Carla Sbrana - Ma quest'anno lavoreremo molto sul volontariato perché abbiamo notato che è un settore che riesce a coinvolgere molto i nostri ragazzi". è previsto invece per mercoledì prossimo l'incontro del ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, con gli studenti e i docenti del liceo scientifico "Isacco Newton". Dove la presentazione del libro di Giovanni Floris "La fabbrica degli ignoranti. La disfatta della scuola italiana" (a cui prenderanno parte Giuliano Amato e molto probabilmente anche l'ex fischietto di calcio più famoso d'Italia Pierluigi Collina) sarà l'occasione per un dibattito sul futuro dell'istruzione nel nostro paese. "Verranno analizzati i dati allarmanti dell'inchiesta Ocse - anticipa Mario Rusconi, dirigente scolastico dell'istituto di viale Manzoni - che dopo aver analizzato gli studenti quindicenni di oltre quaranta paesi, assegna a quelli italiani la maglia dei peggiori in scienze, matematica e lingua madre". Costituzione di un comitato di garanzia per il rispetto del "Patto educativo di corresponsabilità " per i ragazzi del "Mamiani" e spedizione- studio a Ventotene per le matricole iscritte al IV ginnasio al liceo di Prati. "Il viaggio sull'isola all'avanguardia nelle tecnologie del fotovoltaico e del solare sarà un modo - queste le considerazioni del preside dell'istituto di viale delle Milizie, Cosimo Guarino - per avvicinare i nostri allievi alla natura e al mondo della scienza". Clarida Salvatori.

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O' Professore non sveglia il dibattito (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Spettacoli TV - data: 2008-09-05 num: - pag: 69 categoria: REDAZIONALE A fil di rete di Aldo Grasso O' Professore non sveglia il dibattito M i immaginavo che l'uscita in chiaro di "O' Professore", miniserie in due puntate scritta da Rulli & Petraglia e diretta da Maurizio Zaccaro, suscitasse un mare di discussioni (Canale 5, lunedì e mercoledì, ore 21,10). L'avevo recensita quando era andata in onda sul digitale terrestre (Joi) attento più alle componenti di linguaggio che non ai risvolti sociali. Immaginavo appunto che la riproposta sulla tv generalista facesse da volano a una serie di problemi di cui la fiction parla: il progetto Chance, un esperimento fatto a Napoli per recuperare ragazzi perduti o espulsi dalla scuola normale e portarli almeno alla licenza media, il Sud e la scuola, la dispersione scolastica. In un momento in cui il ministro dell' Istruzione Mariastella Gelmini ha reintrodotto gli esami di ammissione a settembre per chi deve recuperare crediti (e lo spostamento in avanti dell' inizio dell'anno scolastico), la bocciatura con il 7 in condotta, le divise scolastiche e 33 ore all'anno di educazione civica, questa fiction era l'ideale per aprire un dibattito sulle difficoltà dell'istruzione o sulla scuola come avamposto per combattere, attraverso la cultura umanistica, le sottoculture mafiose profondamente radicate nei costumi locali. Chissà, forse i dibattiti seri non nascono mai da occasioni concrete. Così dell'istruzione nel Sud d'Italia rimangono due "luoghi comuni": da una parte la scuola di frontiera raffigurata da Maurizio Zaccaro, con una particolare attenzione alla drammaticità della situazione, agli insegnanti missionari (come quello interpretato da Sergio Castellitto), al recupero degli studenti; dall'altra, invece, la scuola facile, dove persino dal profondo Nord scendono a fare gli esami perché le selezioni sono più facili, o è più facile taroccarle. Anche questa parte meriterebbe una fiction.

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Baricco: <Ve lo immaginate Gadda a Mantova?> (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 05-09-2008)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Libri - data: 2008-09-05 num: - pag: 56 categoria: REDAZIONALE Festivaletteratura è il giorno dei "bestselleristi". Daniel Pennac: "Meglio la scuola senza uniformi" Baricco: "Ve lo immaginate Gadda a Mantova?" DAL NOSTRO INVIATO MANTOVA - Scrittori-star e lettori deboli. Ieri al Festivaletteratura è stata la giornata dei bestselleristi: mattina con Alessandro Baricco, pomeriggio con Daniel Pennac, sera con Scott Turow. Occasione utile anche per riflettere sugli interrogativi che in questi giorni circolano a Mantova a proposito del senso dei festival letterari che proliferano nella penisola. Il libero accesso alla cultura, al di fuori delle élite accademiche, in forme più vicine allo spettacolo è veramente democrazia culturale? si è chiesto Alfonso Berardinelli su Avvenire. A Mantova qualche risposta c'è stata. Mantova barbara. Alessandro Baricco medita su civiltà e barbarie, termine a cui, come sanno i lettori del suo "saggio sulla mutazione" intitolato appunto I barbari (Feltrinelli) non dà necessariamente una connotazione negativa. "Tutto ciò che chiamiamo barbarie - ha detto nel suo incontro - è lo sdoganamento della superficialità, un concetto che non esiste più così come l'avevamo imparato". E il festival? "E' il tipico risultato della cultura barbarica, è una mutazione genetica, come il mall, il centro commerciale, dove vai per comprare le scarpe e poi ti giri tutti i negozi. Adesso siete qua, tra due ore accorrerete da Pennac, tutto senza soluzione di continuità, senza il tempo per fermarsi a riflettere. Ve lo immaginate Gadda qui?". Più tardi, al programma radiofonico Fahrenheit, spiega meglio: "Certo Calvino non sarebbe mai venuto qui, davanti a 600 persone. Ma tutto questo non è l'Apocalisse. Vendiamo molti più libri di quelli che vendeva Calvino, il che significa che molte più persone hanno accesso alla cultura. Adesso ci commuoviamo a rievocare quegli anni: la comunione di idee, le cene insieme... Ma erano sempre gli stessi, un'élite. Vittorini e Calvino sono gli stessi che non pubblicano La paga del sabato di Fenoglio perché "troppo cinematografico". Puntare i piedi e demonizzare i festival mi sembra una battaglia inutile". Ex cathedra Daniel Pennac, si sa, non ama molto le cattedre e le accademie. E nemmeno le uniformi obbligatorie e i voti in condotta che il ministro Gelmini vorrebbe reintrodurre. "Le uniformi sono una pratica molto diffusa nei Paesi in via di sviluppo: in Africa, a Cuba. Sono le forme esteriori in cui si concretizza un'autorità, che dovrebbe essere prima di tutto intellettuale, esemplare". Proprio il senso di sconfitta che ha provato nella sua esperienza di insegnante lo ha spinto alla narrativa. "Non è che gli altri non mi soddisfacessero, però ho scritto i libri che volevo leggere". La libreria del Villaggio Mentre Baricco si chiedeva che cosa c'entrasse Paolo Villaggio a Mantova, lui dispensava consigli di lettura nel Cortile della cavallerizza. "Non mi sento di farvi leggere i libri che propongono i librai o Vespa, ma nemmeno Camilleri. Ai ragazzi bisognerebbe imporre La metamorfosi di Kafka, Il Processo, Il Castello. E poi Memorie del sottosuolo di Dostoevskij, Delitto e castigo. E dopo 15, 20 anni farglieli rileggere". Anche questa è democrazia culturale. Cristina Taglietti.

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Scuola, italiani a crescita zero (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Nord-Ovest sezione: PRIMA data: 2008-09-03 - pag: 1 autore: Pronti a ritornare in classe 605.389 studenti (+1,2%) - L'aumento è trainato dagli alunni stranieri, che salgono del 15% Scuola, italiani a crescita zero Gli organici degli insegnanti sul territorio sono stati ridotti di 334 unità Al rientro dalle vacanze, il 15 settembre, l'esercito degli studenti del Nord-Ovest supererà le 600mila unità: tra i banchi delle scuole elementari e secondarie si siederanno in 605.389, 6.905 in più rispetto all'anno scorso (+1,2 per cento). Una crescita dovuta esclusivamente all'aumento degli studenti stranieri: quest'anno copriranno infatti quasi il 10% del totale degli iscritti. E il numero è destinato a crescere nel prossimo anno scolastico, dato che per loro le iscrizioni sono sempre aperte. Se si considera l'andamento dell'ultimo biennio di dati consolidati, ossia il 2007 sul 2006, la crescita dei ragazzi stranieri nelle scuole dell'area ha raggiunto quota 14%, dato che si stima verrà confermato per l'anno che sta per iniziare. Il maggiore incremento si è registrato nella scuola primaria in Valle d'Aosta. In Liguria e in Piemonte la più alta crescita è stata invece negli asili. Diminuiscono, invece, gli insegnanti: in totale il taglio agli organici costa al Nord-Ovest 334 docenti in meno, un numero dietro al quale si nasconde la pesante riduzione subita dalla Liguria (513 posti in meno), ma anche i 132 insegnanti in più in Piemonte e i 47 della Valle d'Aosta."Il ministro Gelmini ha dichiarato di voler aprire una stagione di efficienza –sottolinea il direttore dell'Ufficio scolastico ligure Attilio Massara –, che avrà come conseguenza la premiazione del merito. Avremo meno docenti, ma saranno meglio retribuiti e dunque più motivati. Questo non può che giovare agli studenti". Servizi u pagina 2 l'articolo prosegue in altra pagina.

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In aula più banchi e cattedre (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Centro-Nord sezione: CENTRO NORD PRIMO PRIMO PIANO data: 2008-09-03 - pag: 2 autore: In aula più banchi e cattedre Niente tagli ai docenti bensì 1.200 nuovi posti - Alunni saliti del 7% in quattro anni PAGINA A CURA DI Mariangela Latella Cresce (+7% in cinque anni) la popolazione studentesca nel Centro-Nord e crescono anche (+2,6%) le richieste di docenti agli uffici regionali per l'anno scolastico alle porte: per le 4.688 scuole primarie e secondarie dell'area sono in lizza quasi 100mila insegnanti. In attesa delle nomine ufficiali da parte degli Uffici scolastici regionali e in un clima rovente per i pesanti tagli – 70mila cattedre in meno nel Paese – annunciati dal ministro Gelmini per il triennio 2009-2011, i quasi 1,1 milioni di studenti dell'area non troveranno spiacevoli sorprese in aula. Per l'anno anno scolastico che partirà il prossimo 15 settembre (il 10 in Umbria) non ci saranno infatti, complessivamente,tagliall'organico "di diritto" (i posti conseguenti alle iscrizioni), bensì 1.487 cattedre in più (senza considerare il sostegno). I tagli previsti dal precedente ministro Fioroni, operativi per questo anno scolastico, non hanno infatti toccato l'organico di diritto di primarie e secondarie di Emilia-Romagna e Toscana, dove invece per far fronte ai crescenti flussi immigratori sono stati assegnati rispettivamente 964 e 675 posti in più di docenza, che vanno a compensare i 139 in meno delle Marche e i-13dell'Umbria.Anche conteggiando i tagli sugli organici di fatto (che tengono conto, appunto, della composizione delle classi, ad esempio con più o meno stranieri o portatori di handicap) – altri 62 posti cancellati nelle Marche, 64 in Umbria, 34 in Emilia- Romagna e 95 in Toscana – il saldo resta positivo con 1.232 posti in più assegnati nell'area. La sforbiciata riflette gli squilibri di fatto esistenti sul territorio. La più virtuosa è la Toscana, chea fronte di quasi 378mila iscritti a elementari, medie e superiori (il 6,2% in più rispetto all'a.s. 2004/05) ha il più alto rapporto tra alunni e docenti (11,5) e un numero di domande di insegnanti per il 2008/09 inferiore del 3,9% a quello di cinque anni prima. L'Emilia-Romagna quest'anno avrà sui banchi di primarie e secondarie il 10% in più di alunni (438mila) mentre il numero di domande di cattedra è del 3,2% superiore al dato 2004/05 (rapporto alunni/docente a 11,3). Gli istituti di Umbria e Marche hanno invece chiesto per il 2008/09 oltre il 10% in più di insegnanti rispetto a cinque anni fa pur dovendo fronteggiare incrementi di allievi rispettivamente del 2,6 e del 4,2% e con un indice alunno/docente tre punti sotto la media Ocse. "Non è facile far transitare sul territorio una politica di tagli. Ogni comune vuole la sua scuola – spiega Eleonora Bodo, dirigente amministrativo dell'Usr Umbria –.In regione,anche per la particolare dislocazione dei comuni sul territorio, abbiamo direzioni didattiche costituite da una miriade di plessi scolastici. Se dovessero essere chiusi sarebbe difficile poi raccordarsi con i singoli enti locali per attivare sistemi di trasporto adeguati. Ma credo che questa sia la sola strada praticabile". "Da noi non c'erano aree con più insegnanti del necessario – precisa invece Alessandro Rapezzi, segretario provinciale Flc-Cgil di Firenze – grazie a una politica di razionalizzazione della rete scolastica che punta a raccogliere entro il 2010 (ma la data potrebbe slittare di qualche anno) tutte le scuole elementari e medie della regione in istituti comprensivi. Il che significa scuole con 700-1.000 ragazzi anziché 300 e riduzione degli organici scolastici". In Emilia-Romagna preoccupa il continuo aumento di stranieri, tanto che lo scorso fine settimana il direttore generale dell'Usr ha avuto un incontro formale con il Ministero per strappare ulteriori 270 posti resi necessari anche dalla statalizzazione delle scuole ex provinciali Aldini Valeriani di Bologna e Fermi di Modena. A seguito della riforma del titolo V della Costituzione, peraltro, la gestione delle risorse umane della scuola potrebbe venire affidata alle Regioni con una maggior capacità di risposta alle esigenze del territorio. Gli effetti dei tagli all'organico – ovvero classi con fino a 28 studenti compresi i disabili, anziché 24, l'impossibilità di garantire la copertura dei posti di sostegno e il taglio a tempi pieni e prolungati nelle scuole dell'infanzia e primarie – saranno invece consistenti nelle Marche, con conseguenze immaginabili sulle famiglie dove entrambi i genitori lavorano. Per questo i lavoratori di alcune grandi aziende marchigiane (come Merloni, Scavolini o Benelli) nelle ultime assemblee hanno preso posizione contro i tagli schierandosi accanto al sindacato scuola ed è per questo che Daniela Barbaresi, segretaria Flc Cgil Marche ha annunciato la mobilitazione se la situazione dei tagli – che l'Usr ha attuato al 100% sull'organico di diritto senza considerare la situazione di fatto legata ad alunni respinti, trasferimenti, iscrizioni di stranieri – non cambierà. In Umbria i 77 tagli del personale docente si ripercuoteranno soprattutto sulla scuola superiore e colpiranno in particolare il personale precario (circa il 20%, del totale). "Gli insegnanti rimasti dovranno coprire anche le sedi succursali (da tre a sei per ogni elementare e media) con conseguenti aumenti dei costi di trasporto che non sono rimborsati – spiega Giuliana Renella, segretaria FlcCgil Umbria –. A pagare lo scotto saranno soprattutto i corsi serali. Delle 30 classi previste, se ne garantiranno solo una decina". TOSCANA VIRTUOSA L'Ufficio regionale di Firenze ha ricevuto meno domande di insegnanti rispetto al 2004/2005, unico caso nel Centro-Nord I PICCOLI IN AFFANNO Umbria e Marche devono affrontare riduzioni di organico con difficoltà nei centri minori e per i genitori che lavorano.

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NON è certo un caso, e nemmeno il risultato di una consonanza politica fra governi a guida (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Di GIOVANNI SABBATUCCI NON è certo un caso, e nemmeno il risultato di una consonanza politica fra governi a guida moderata, se l'Italia e la Francia si accingono in perfetta simultaneità a riformare il loro sistema scolastico, ispirandosi agli stessi principi e agli stessi obiettivi di fondo. Primo, il ritorno a una tradizionale gerarchia dei saperi che ricollochi in posizione privilegiata la letteratura e la lingua, la matematica e le scienze fisiche, la storia e la geografia. Secondo, il ripristino di sistemi più severi di selezione meritocratica, con tutto il corredo valutativo e sanzionatorio (anche in termini di disciplina scolastica) che ciò comporta. Terzo, l'applicazione di criteri di valutazione ai singoli istituti, che entrerebbero così in reciproca concorrenza, sottoponendosi al vaglio degli utenti e/o delle autorità scolastiche. Lo scopo comune è evidentemente quello di chiudere il quarantennio di permissivismo, di lassismo pedagogico, di malinteso egualitarismo iniziato col mitico Sessantotto (ma non addebitabile al solo Sessantotto) e di riguadagnare qualche posizione nelle classifiche di efficienza dell'istituzione scolastica: classifiche che vedono l'Italia stabilmente piazzata agli ultimi posti fra i Paesi industrializzati (trentacinquesima su quaranta, secondo i dati citati dal ministro Gelmini in una recente intervista) e la stessa Francia lontana dalle posizioni di eccellenza cui aspira, penalizzata com'è dal confronto con i più dinamici sistemi del Nord Europa (dove, per inciso, gli studenti sono tutti bilingui e imparano l'inglese sin dall'infanzia). Qui emerge una prima difficoltà, un primo elemento di possibile contraddizione. Se i primi due obiettivi delle riforme progettate il ritorno ai saperi tradizionali e la selezione meritocratica rientrano in una strategia di sostanziale restaurazione (parola cui non deve automaticamente attribuirsi un significato negativo: dipende da ciò che si intende restaurare), il terzo la concorrenza, inevitabilmente collegata a un certo grado di autonomia è fortemente innovativo, rispetto alla tradizione centralistica e "nazionale" tipica della scuola italiana e ancor più di quella francese.

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Insegnanti, arginati i tagli (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Nord-Ovest sezione: PRIMO PIANO (Scuola) data: 2008-09-03 - pag: 2 autore: Insegnanti, arginati i tagli In forte incremento le iscrizioni degli immigrati: italiani a crescita zero Laura Siviero TORINO Mentre, da Roma, incalzano le novità per la scuola annunciate dal ministro Maria Stella Gelmini, sul territorio ci si prepara al primo suono della campanella non senza difficoltà. Tiene il tempo pieno nel Nord-Ovest, per quest'anno, grazie ai virtuosismi dei direttori degli Uffici scolastici regionali e dei presidi, ma intanto si devono fare i conti, soprattutto in Liguria, con i tagli dei docenti e le iscrizioni in continua crescita. Mentre Piemonte e Valle d'Aosta hanno ottenutorispettivamente 132 e 47 posti aggiuntivi per i docenti rispetto al 2007, la Liguria è stata penalizzata, perdendone 513; bilancio totale: 334 cattedre in meno. Eppure il direttore dell'Ufficio scolastico ligure Attilio Massara non sembra allarmato: "Il ministro Gelmini ha dichiarato di voler aprire una stagione di efficienza – sottolinea –, avrà come conseguenza la premiazione del merito. Avremo meno docenti, ma saranno meglio retribuiti e dunque più motivati. Questo non può che giovare agli studenti. Per ora riusciamo a garantire sostanzialmente la situazione dell'anno scorso". "Nell'ottica di migliorare il servizio scolastico – aggiunge – siamo stati molto severi sulla composizione delle classi, pretendendo un minimo di 15 allievi per classe e di accorpare le sezioni con 5 6 alunni". L'operazione efficienza dovrà avvantaggiare gli studenti, sempre in crescita nel NordOvest. Sono 605.389 gli allievi che frequenteranno le scuole di Piemonte, Liguria e Vallée in quest'anno 2008/09 ormai alle porte, 6.905 in più del 2007 (+1,2 per cento). Una crescita dovuta all'incremento degli studenti stranieri che aumentano del 15% ogni anno e coprono ormai quasi il 10% del totale. Nel 2007/'08 hanno sfiorato le 60mila unità: un numero destinato a crescere nel corso del prossimo anno, dato che, per loro, le iscrizioni sono sempre aperte. Il maggiore incremento di stranieri si è registrato nella scuola primaria in Vallée: purea fronte di un calo di iscrizioni totali, si è registrato un aumento del 25% di alunni non italiani. In Liguria e Piemonte la maggiore crescita è stata invece negli asili, dove le ammissioni sono aumentate rispettivamente del 19% e del 17 per cento. Crescono anche le presenze straniere nell'istruzione di secondo grado: +16 per cento.Un andamento,quest'ultimo, che fa riflettere sulla necessità di aggiornare le politiche scolastiche rivolte agli immigrati. In Piemonte – dove l'incidenza sul totale degli alunni è particolarmente elevata e tocca punte del 16% nell'infanzia e del 12% nella primaria – da molti anni si lavora sull'integrazione e si percepisce l'esigenza di fare un salto di qualità. "Non si tratta più soltanto di accogliere gli studenti di un'altra nazionalità, ma di far emergere le eccellenze – spiega Silvana Mosca, ispettrice dell'Usr piemontese –. Oggi bisogna lavorare su tre livelli: i neo arrivati, su cui ormai ci sono esperienze avviate e recepite anche dalle Province; gli studenti che conoscono già la lingua italiana e per i quali è necessario sviluppare i linguaggi specifici, per stimolare le capacità; e, infine, le famiglie, per prepararle non soltanto a parlare italiano ma a prendere coscienza dell' educazione scolastica nel nostro Paese ". I progetti sono numerosi, ma il Piemontepunta in particolare sul secondo livello, con un'esperienza iniziata l'anno scorso, cofinanziata da Romania e Marocco sul multilinguismo in classe: su 12 scuole per un totale di 17 corsi, gli studenti potranno disporre di insegnanti madrelingua romena e araba, inviati e retribuiti dalle due nazioni, per le lezioni nelle rispettive lingue. Ma le richieste sempre maggiori di inserimenti a scuola, non riguardano soltanto i bambini e ragazzi dai 3 anni in su. Risultano in aumento – per esempio –le esigenze delle famiglie rispetto alla custodia dei più piccoli, nella fascia d'età dai 2 ai 3 anni. Quest'anno saranno 18 le nuove sezioni primavera finanziate in Piemonte con fondi regionali per 350mila euro a cui si aggiungeranno 94mila euro concessi dal ministero dell'Istruzione.Saranno distribuite su tutta la regione e andranno ad aggiungersi alle 65 (che diventeranno 61) già finanziate lo scorso anno. Un investimento però che non soddisfa la vicepresidente del Consiglio regionale, Mariangela Cotto, che ha chiesto alla Giunta Bresso uno sforzo per andare incontro alle altre 17 richieste di nuove sezioni, rimaste fuori dal bando per mancanza di fondi. Intanto proseguono – sempre in Piemonte – i finanziamenti per l'edilizia scolastica. Sono 72 gli interventi ritenuti idonei dalla Regione per accedere agli 80 milioni messi a disposizione nel prossimo triennio. Le priorità andranno agli adeguamenti in materia di agibilità, sicurezza, igiene, al recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico esistente, la realizzazione di nuovi edifici scolastici e il completamento delle strutture scolastiche esistenti. IN AULA Nelle tre regioni gli alunni aumentano dell'1,2%, superando quota 605mila In controtendenza la Vallée che scende dell'1,9% ALLA LAVAGNA Nell'intera area del Nord-Ovest ci saranno 334 cattedre in meno rispetto all'anno 2007/2008.

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Meccatronica sui banchi (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Nord-Est sezione: NORD EST data: 2008-09-03 - pag: 2 autore: Vicenza. L'Istituto industriale Alessandro Rossi Meccatronica sui banchi Nei prossimi giorni, con l'inizio del nuovo anno scolastico, partirà all'istituto tecnico industriale Alessandro Rossi di Vicenza il nuovo corso per l'industrializzazione del prodotto e del processo. Per lo storico istituto veneto (dal 20 al 22 novembre festeggerà i 130 anni di vita, con la presenza del ministro all'Istruzione Maria Stella Gelmini, durante il quale verrà inaugurato il primo stralcio del Museo scientifico e tecnologico) si tratta solo di una delle tante novità. "La principale novità dell'anno 2008-2009 - spiega Giovanni Zen, preside dell'istituto Rossi è rappresentata dell'avvio dei corsi post diploma. Per coloro che hanno deciso di non frequentare l'università si tratta di un'occasione propizia per migliorare il proprio bagaglio culturale e professionale. I nostri diplomati sono richiestissimi dalla aziende, non solo del Vicentino, e riceviamo molte telefonate da parte di imprenditori alla ricerca di tecnici specializzati". Scongiurato invece il pericolo della cancellazione dello storico corso di metallurgia. "Quest'anno gli iscritti al primo anno del triennio di specializzazione sono 17. All'inizio temevamo di non farcela, poi in extremis abbiamo avuto il via libera del Ministero". Anche nei prossimi anni l'Istituto Rossi - 1.250 studenti nel 2008-2009 (circa 250 quelli iscritti ai corsi serali), 120 docenti e 49 classi - è destinato a ricoprire un ruolo di prestigio nel panorama non solo scolastico ma anche imprenditoriale. "Il nostro istituto - conclude il preside - è stato scelto per fare da capofila a livello formativo per il distretto meccatronico, punto di riferimento non solo per tutte le scuole del territorio, ma anche per le università e le categorie imprenditoriali". Lo storico istituto di Vicenza Centrotrenta anni di vita.

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Un solo maestro per ogni prima elementare 1.200 insegnanti padovani rischiano il posto (sezione: Scuola)

( da "Mattino di Padova, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Prima Pagina Un solo maestro per ogni prima elementare 1.200 insegnanti padovani rischiano il posto PADOVA. Insegnanti delle elementari in rivolta contro il ritorno della "maestra chioccia", deciso dal neo-ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini. Solo a Padova rischiano di perdere il posto 1.200 maestri, un terzo delle forze attualmente in campo. In tutto il Veneto potrebbero restare a casa oltre 6.000 insegnanti. Oggi pomeriggio, corteo di protesta al Lido di Venezia, davanti al "red carpet" della Mostra del Cinema. ALLE PAGINE 4 E 19.

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La gelmini: via 87 mila prof (sezione: Scuola)

( da "Centro, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Prima Pagina La Gelmini: via 87 mila prof Piano del ministro per ridurre la spesa in tre anni ROMA. Una scure su 87 mila posti in tre anni. E' la ricetta del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini per ridurre la spesa della scuola. "La situazione è molto grave, vicina al collasso. - spiega la Gelmini - Occorre reinvestire, ma se non ci sono risorse come si fa se il 97 per cento dei soldi è bloccato negli stipendi?". Il decreto legge non toccherà il tempo pieno e gli insegnanti di sostegno. Dura la reazione dei sindacati della scuola Cgil-Cisl-Uil e i Cobas hanno già proclamato uno sciopero per il 17 ottobre. (A pagina 5).

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Il ministro e l'esame facile da avvocatessa (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Attualità Il ministro e l'esame facile da avvocatessa ROMA. Se il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha mentito sulla residenza per sostenere l'esame da procuratore, si dimetta. A chiederlo è Antonio Borghesi, vicecapogruppo dell'Italia dei valori alla Camera. "Nel 2001, anno in questione - osserva -, vigeva l'obbligo di residenza nella sede in cui si sosteneva l'esame, cosa che aveva innescato a Reggio Calabria un commercio illegale di residenze di fatto inesistenti". "Altro che merito e pugno di ferro, grazie al lavoro di giornalisti come Gian Antonio Stella e Flavia Amabile oggi si capisce bene come il ministro Gelmini predichi bene e razzoli male", gli fa eco Alberto Losacco del Partito democratico. "Pensare che andare al Sud a fare l'esame da avvocato sia una scorciatoia non si sposa certo bene con la retorica della scuola severa e del grembiule che Gelmini ci propina ogni giorno. Si sarebbe potuta sottoporre all'esame tranquillamente anche a Brescia, no?". "Il ministro Gelmini si è trasferita a Reggio Calabria per diventare avvocato? Si dimetta senza ritardo". A chiedere alla titolare dell'Istruzione di farsi da parte è infine l'Ugai (Unione giovani avvocati italiani).

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Da Brescia a Reggio Calabria Così la Gelmini diventò avvocato (sezione: Scuola)

( da "Corriere.it" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Nella città calabrese l'anno precedente il record di ammessi con il 93 per cento Da Brescia a Reggio Calabria Così la Gelmini diventò avvocato L'esame di abilitazione all'albo nel 2001. Il ministro dell'Istruzione: "Dovevo lavorare subito" Novantatré per cento di ammessi agli orali! Come resistere alla tentazione? E così, tra i furbetti che nel 2001 scesero dal profondo Nord a fare gli esami da avvocato a Reggio Calabria si infilò anche Mariastella Gelmini. Ignara delle polemiche che, nelle vesti di ministro, avrebbe sollevato con i (giusti) sermoni sulla necessità di ripristinare il merito e la denuncia delle condizioni in cui versano le scuole meridionali. Scuole disastrose in tutte le classifiche "scientifiche" internazionali a dispetto della generosità con cui a fine anno vengono quasi tutti promossi. La notizia, stupefacente proprio per lo strascico di polemiche sulla preparazione, la permissività, la necessità di corsi di aggiornamento, il bagaglio culturale dei professori del Mezzogiorno, polemiche che hanno visto battagliare, sull'uno o sull'altro fronte, gran parte delle intelligenze italiane, è stata data nella sua rubrica su laStampa.it da Flavia Amabile. La reazione degli internauti che l'hanno intercettata è facile da immaginare. Una per tutti, quella di Peppino Calabrese: "Un po' di dignità ministro: si dimetta!!" Direte: possibile che sia tutto vero? La risposta è nello stesso blog della giornalista. Dove la Gelmini ammette. E spiega le sue ragioni. Un passo indietro. È il 2001. Mariastella, astro nascente di Forza Italia, presidente del consiglio comunale di Desenzano ma non ancora lanciata come assessore al Territorio della provincia di Brescia, consigliere regionale lombarda, coordinatrice azzurra per la Lombardia, è una giovane e ambiziosa laureata in giurisprudenza che deve affrontare uno dei passaggi più delicati: l'esame di Stato. Per diventare avvocati, infatti, non basta la laurea. Occorre iscriversi all'albo dei praticanti procuratori, passare due anni nello studio di un avvocato, "battere" i tribunali per accumulare esperienza, raccogliere via via su un libretto i timbri dei cancellieri che accertino l'effettiva frequenza alle udienze e infine superare appunto l'esame indetto anno per anno nelle sedi regionali delle corti d'Appello con una prova scritta (tre temi: diritto penale, civile e pratica di atti giudiziari) e una (successiva) prova orale. Un ostacolo vero. Sul quale si infrangono le speranze, mediamente, della metà dei concorrenti. La media nazionale, però, vale e non vale. Tradizionalmente ostico in larga parte delle sedi settentrionali, con picchi del 94% di respinti, l'esame è infatti facile o addirittura facilissimo in alcune sedi meridionali. Un esempio? Catanzaro. Dove negli anni Novanta l'"esamificio" diventa via via una industria. I circa 250 posti nei cinque alberghi cittadini vengono bloccati con mesi d'anticipo, nascono bed&breakfast per accogliere i pellegrini giudiziari, riaprono in pieno inverno i villaggi sulla costa che a volte propongono un pacchetto "all-included": camera, colazione, cena e minibus andata ritorno per la sede dell'esame. Ma proprio alla vigilia del turno della Gelmini scoppia lo scandalo dell'esame taroccato nella sede d'Appello catanzarese. Inchiesta della magistratura: come hanno fatto 2.295 su 2.301 partecipanti, a fare esattamente lo stesso identico compito perfino, in tantissimi casi, con lo stesso errore ("recisamente" al posto di "precisamente", con la "p" iniziale cancellata) come se si fosse corretto al volo chi stava dettando la soluzione? Polemiche roventi. Commissari in trincea: "I candidati giura il presidente della "corte" forense Francesco Granata avevano perso qualsiasi autocontrollo, erano come impazziti". "Come vuole che sia andata? spiega anonimamente una dei concorrenti imbroglioni . Entra un commissario e fa: "Scrivete". E comincia a dettare il tema. Bello e fatto. Piano piano. Per dar modo a tutti di non perdere il filo". Le polemiche si trascinano per mesi e mesi al punto che il governo Berlusconi non vede alternative: occorre riformare il sistema con cui si fanno questi esami. Un paio di anni e nel 2003 verrà varata, per le sessioni successive, una nuova regola: gli esami saranno giudicati estraendo a sorte le commissioni così che i compiti pugliesi possano essere corretti in Liguria o quelli sardi in Friuli e così via. Riforma sacrosanta. Che già al primo anno rovescerà tradizioni consolidate: gli aspiranti avvocati lombardi ad esempio, valutati da commissari d'esame napoletani, vedranno la loro quota di idonei raddoppiare dal 30 al 69%. Per contro, i messinesi esaminati a Brescia saranno falciati del 34% o i reggini ad Ancona del 37%. Quanto a Catanzaro, dopo certi record arrivati al 94% di promossi, ecco il crollo: un quinto degli ammessi precedenti. In quei mesi di tormenti a cavallo tra il 2000 e il 2001 la Gelmini si trova dunque a scegliere, spiegherà a Flavia Amabile: "La mia famiglia non poteva permettersi di mantenermi troppo a lungo agli studi, mio padre era un agricoltore. Dovevo iniziare a lavorare e quindi dovevo superare l'esame per ottenere l'abilitazione alla professione". Quindi? "La sensazione era che esistesse un tetto del 30% che comprendeva i figli di avvocati e altri pochi fortunati che riuscivano ogni anno a superare l'esame. Per gli altri, nulla. C'era una logica di casta, per fortuna poi modificata perché il sistema è stato completamente rivisto". E così, "insieme con altri 30-40 amici molto demotivati da questa situazione, abbiamo deciso di andare a fare l'esame a Reggio Calabria". I risultati della sessione del 2000, del resto, erano incoraggianti. Nonostante lo scoppio dello scandalo, nel capoluogo calabrese c'era stato il primato italiano di ammessi agli orali: 93,4%. Il triplo che nella Brescia della Gelmini (31,7) o a Milano (28,1), il quadruplo che ad Ancona. Idonei finali: 87% degli iscritti iniziali. Contro il 28% di Brescia, il 23,1% di Milano, il 17% di Firenze. Totale: 806 idonei. Cinque volte e mezzo quelli di Brescia: 144. Quanti Marche, Umbria, Basilicata, Trentino, Abruzzo, Sardegna e Friuli Venezia Giulia messi insieme. Insomma, la tentazione era forte. Spiega il ministro dell'Istruzione: "Molti ragazzi andavano lì e abbiamo deciso di farlo anche noi". Del resto, aggiunge, lei ha "una lunga consuetudine con il Sud. Una parte della mia famiglia ha parenti in Cilento". Certo, è a quasi cinquecento chilometri da Reggio. Ma sempre Mezzogiorno è. E l'esame? Com'è stato l'esame? "Assolutamente regolare". Non severissimo, diciamo, neppure in quella sessione. Quasi 57% di ammessi agli orali. Il doppio che a Roma o a Milano. Quasi il triplo che a Brescia. Dietro soltanto la solita Catanzaro, Caltanissetta, Salerno. Così facevan tutti, dice Mariastella Gelmini. Da oggi, dopo la scoperta che anche lei si è infilata tra i furbetti che cercavano l'esame facile, le sarà però un po' più difficile invocare il ripristino del merito, della severità, dell'importanza educativa di una scuola che sappia farsi rispettare. Tutte battaglie giuste. Giustissime. Ma anche chi condivide le scelte sul grembiule, sul sette in condotta, sull'imposizione dell'educazione civica e perfino sulla necessità di mettere mano con coraggio alla scuola a partire da quella meridionale, non può che chiedersi: non sarebbero battaglie meno difficili se perfino chi le ingaggia non avesse cercato la scorciatoia facile? Gian Antonio Stella stampa |.

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"Ci ha già cancellati che sarà di noi?" (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

ROMA A Napoli quest'anno i maestri precari restano precari. Non ce n'è uno che abbia avuto una supplenza annuale: quando pochi giorni fa sono stati pubblicate le tabelle con le assegnazioni, sono rimasti senza parole: nemmeno un posto. Precari erano, precari resteranno. Erano 400 nel 2007, avevano avuto un incarico da settembre a giugno, ma avevano lavorato. "Ora nulla, in 400 restiamo a casa". Luisa Prisco è una di loro. Ha 35 anni, vive a Somma Vesuviana, hinterland napoletano. In 10 anni di precariato è riuscita a mettere al mondo due figli, la prima di otto anni, il secondo di due. All'improvviso il suo stipendio si è volatilizzato. "Per fortuna almeno mio marito lavora, ma non è giusto cancellarci così come se non esistessimo. Persino quando si è trattato di fare le ultime correzioni hanno preferito trasferire chi non era a Napoli, e per i precari ancora una volta nulla". Luisa e le altre maestre e maestri cancellati dagli elenchi si rendono conto di non avere speranze e che l'anno prossimo andrà ancora peggio, e fra due anni pure. "Ora arriva il maestro unico: se prima erano tre, ne resta uno. E gli altri due? E' chiaro che ci saranno sempre meno posti, è chiaro che si andrà verso il blocco delle assunzioni. E io e tutti gli altri che cosa dobbiamo fare? Cambiare lavoro?". Un'alternativa ci sarebbe, Luisa lo sa perché già una volta ha fatto le valigie ed è andata a insegnare al Nord. Era l'autunno 2004. "Mia figlia aveva tre anni e mezzo, per fortuna andava all'asilo. Ogni domenica la salutavo e partivo. Lei restava con mia mamma dopo l'asilo e con mio marito quando tornava a casa dal lavoro. Non è stato facile sparire così da una bambina così piccola. E alla fine i soldi li spendevo tuper viaggiare e vivere. Perché sono andata? Perché me lo avevano consigliato: se resti qui, non hai l'incarico". Sarebbe stato più logico trasferirsi tutti e sperare di diventare di ruolo, come hanno fatto buona parte dei nuovi arrivi nelle scuole materne di Napoli. Molte giovani, probabilmente senza figli, hanno insegnato nelle scuole del Nord quanto bastava per entrare nell'organico definitivo. Quest'anno hanno chiesto il trasferimento e potranno insegnare nelle scuole della loro città. "Anche se hanno molti anni di insegnamento in meno rispetto a me e rispetto a tante altre di noi. Noi non potevamo partire: ma mio marito aveva un lavoro, qui abbiamo la casa, non ce la siamo sentita". E' anche così che si diventa precari e si finisce in una casella vuota. Pensi ai tuoi figli, a tuo marito, fai un po' di conti e nel frattempo lo Stato, più veloce, ti sconvolge i calcoli e ti toglie lo stipendio. Quest'anno, invece, non le aveva avvertite nessuno Lucia e le altre. Erano abbastanza tranquille. "L'anno scorso ho insegnato in una quarta elementare. Matematica, inglese e musica per 22 ore la settimana più altre due di programmazione. Si erano affezionati a me, i miei alunni". Ma il distacco, quello almeno, è messo nel conto del maestro precario. Lo sa che deve imparare i nomi di tutti a settembre e dimenticarli a giugno. I problemi iniziano quando il settembre successivo non ha più nomi da imparare. Luisa ha girato tante scuole dell'hinterland napoletano. "Ho iniziato in una scuola paritaria, ma ci sono restata solo per un anno. Avevo tutti i requisiti per entrare in graduatoria e diventare di ruolo, sono passata alle scuole pubbliche. Ha insegnato ai bambini di Ponticelli, zona ad alto tasso di camorra, dove a maggio per risolvere il problema dei rom hanno pensato bene di dare fuoco al loro campo. Ha insegnato a San Giuseppe Vesuviano ed a Ischia. "Quando si ha a che fare con classi di questo tipo, ci si fa un'esperienza che nessun punteggio potrà mai valutare". E adesso? "Potremmo fare ricorso, ma passerebbero anni prima di ottenere una sentenza. Qualcuno ci dice che esiste un progetto pubblico da 30 mila euro che permetterebbe a molti di lavorare, ma ho grossi dubbi che possa andare in porto. Per ora sto facendo dei tentativi nelle paritarie. Ma chi toglierebbe il posto a qualcuno per darlo a me?". + La Gelmini taglia 87 mila insegnanti SCRIVI Diritto di cronaca FLAVIA AMABILE.

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La Gelmini taglia 87 mila insegnanti (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

ROMA Nessuno toccherà il tempo pieno delle scuole. Anzi. Il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, promette di estenderlo e la prossima settimana presenterà delle simulazioni per provare le sue promesse. E quindi, anche se verrà introdotto il maestro unico, anche se verrà ridotto il numero di ore totali nella scuola, anche se si taglieranno docenti senza pietà, il tempo pieno resta, assicura il ministro. Come? "Verrà meno il meccanismo della compresenza degli insegnanti, ma non il tempo pieno. Anzi. lo aumenteremo e lo miglioreremo senza spendere nulla in più. Il governo si rende conto che molte madri lavorano e intende venire incontro alle esigenze delle famiglie". La parola magica, dunque, è la compresenza. Finora a garantire il tempo pieno erano due insegnanti, dall'anno scolastico che sta per iniziare sarà solo uno. E tanto basta, confermano al ministero, per fare come se nulla fosse. Stesso discorso per il maestro unico. "Non è immettendo nella scuola più ore o più soldi che si migliora la qualità" e "non si capisce perchè il contribuente debba pagare tre insegnanti per una scuola primaria che funziona benissimo anche con uno solo". E dunque è chiaro che ai sindacati le parole del ministro non siano piaciute. Enrico Panini della Flc-Cgil: "Il ministro ha assicurato il raddoppio del tempo pieno, impegno che sfiora la magia, considerato che, subito, lo si chiude nei primi tre anni - facendolo convergere sul maestro unico - e poi, se ce ne saranno le condizioni, si garantirà un po' di prolungamento pomeridiano purchessia". Per Francesco Scrima, segretario della Cisl-scuola, il governo vuole distruggere la "migliore scuola che abbiamo, partendo proprio dalle nostre eccellenze". La protesta partirà da Trieste, dove oggi si terrà la prima manifestazione contro il ministro: un sit-in di maestri e genitori, promosso dal Comitato triestino contro la restaurazione del maestro unico. I Cobas e le sigle autonome come Cub e Sdl hanno indetto uno sciopero della scuola il 17 ottobre contro il maestro unico e la politica scolastica di Berlusconi-Tremonti-Gelmini. Il ministro ieri ha ricordato lo scenario futuro: "Credo che il taglio sia intorno al 7% della spesa, che vuol dire 87 mila posti in tre anni". "Il governo - risponde il leader dei Cobas Piero Bernocchi - vuole tagliare 70 mila posti di insegnanti e 43 mila di Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi), a cui si aggiungono i 47 mila posti già soppressi dalla Finanziaria Prodi, per un totale inaudito di 160 mila posti in meno" e poi vorrebbero tornare "all'inverosimile maestro unico tuttologo degli Anni 50 e 60, che, oltre a far sparire altre decine di migliaia di posti, immiserirebbe un insegnamento che ha reso la scuola elementare italiana apprezzatissima nel mondo". I sindacati confederali hanno tempi più lunghi per le decisioni, ma dalla base arrivano segnali identici: a Genova e nel Lazio sono sul piede di guerra. Ancora una volta contraria la Sir, l'agenzia di stampa dei vescovi: "Sul maestro unico il ministro aveva dichiarato l'orientamento del governo e rimandato alla Finanziaria. E invece la norma è entrata nel decreto: a sorpresa, senza dibattito, che pure sulla questione è stato richiesto. Il metodo seguito prima del merito della questione, lascia perplessi". La critica si appunta anche sul metodo seguito nell'assumere decisioni così importanti: "C'è bisogno di ritrovare intese e patti ampi per valorizzare un bene prezioso e di tutti, indispensabile per il Paese". + "Ci ha già cancellati che sarà di noi?" SCRIVI Diritto di cronaca FLAVIA AMABILE.

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GOVERNO: IL RITORNO DELL' ICI E IL TAGLIO DEI PROF (sezione: Scuola)

( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

(AGI) - Roma, 5 set. - Il ritorno dell' Ici nella veste della tassa federale sugli immobili. E il taglio di 87 mila insegnanti della scuola in tre anni per un risparmio del 7 per cento. Questi i due annunci, fatti rispettivamente dai ministri Roberto Calderoli e Mariastella Gelmini, evidenziati nelle pagine politiche dei quotidiani. 'L' Ici cacciata dalla porta a furor di popolo rientra quatta quatta dalla finestra' l' ironico commento di Repubblica alla proposta dell' esponente leghista che 'servira' a rimpinguare le casse dei Comuni e a gestire il catasto'. Si evidenzia che 'i sindaci avranno anche il potere di imporre quelle che si chiamano tasse di scopo: un balzello per costruire una strada o mettere in piedi un evento' e che sette grandi Comuni - Roma, Milano, Firenze, Napoli, Torino, Bologna e Genova - saliranno al rango di citta' metropolitane. Si sottolinea che l' esclusione di Venezia e Bari ha scatenato le proteste dei loro sindaci. 'Federalismo fiscale, primo si' dei sindaci' il titolo del Corriere della Sera dedicato al confronto 'ufficiale' di ieri tra Calderoli e le pubbliche amministrazioni, sottolineando che se i Comuni si finanzieranno con la 'nuova Ici', le Province riceveranno dallo Stato i proventi della tassa di circolazione e delle accise sui carburanti. 'Gelmini: via 87 mila insegnanti. Il ministro dell' Istruzione ' benedice' i tagli di Tremonti' il titolo che apre la prima pagina dell' Unita' . 'Per chi suona la campanella' titola in prima pagina il Manifesto secondo cui, alla luce del ritorno del maestro unico, Gelmini 'promette l' impossibile' con l' annuncio del raddoppio del tempo pieno. 05/09/2008 - 08:42.

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SCUOLA QUANTO COSTA CAMBIARE (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Caserta)" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Scuola quanto costa cambiare Giovanni Sabbatucci Non è certo un caso, e nemmeno il risultato di una consonanza politica tra governi a guida moderata, se l'Italia e la Francia si accingono in perfetta simultaneità a riformare il loro sistema scolastico, ispirandosi agli stessi principi e agli stessi obiettivi di fondo. Primo, il ritorno a una tradizionale gerarchia dei saperi che ricollochi in posizione privilegiata la letteratura e la lingua, la matematica e le scienze fisiche, la storia e la geografia. Secondo, il ripristino di sistemi più severi di selezione meritocratica, con tutto il corredo valutativo e sanzionatorio (anche in termini di disciplina scolastica) che ciò comporta. Terzo, l'applicazione di criteri di valutazione ai singoli istituti, che entrerebbero così in reciproca concorrenza, sottoponendosi al vaglio degli utenti e/o delle autorità scolastiche. Lo scopo comune è evidentemente quello di chiudere il quarantennio di permissivismo, di lassismo pedagogico, di malinteso egualitarismo iniziato con il mitico Sessantotto (ma non addebitabile al solo Sessantotto) e di riguadagnare qualche posizione nelle classifiche di efficienza dell'istituzione scolastica: classifiche che vedono l'Italia stabilmente piazzata agli ultimi posti fra i Paesi industrializzati (trentacinquesima su quaranta, secondo i dati citati dal ministro Gelmini in una recente intervista). SEGUE A PAGINA 12.

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PRIMA 05-09-2008 SCUOLA Gelmini: tagli per 87mila posti in tre anni "Per evitare il collasso la scuo... (sezione: Scuola)

( da "Avvenire" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

PRIMA 05-09-2008 SCUOLA Gelmini: tagli per 87mila posti in tre anni "Per evitare il collasso la scuola deve migliorare la sua spesa". E per farlo dovrà anche affrontare qualche sacrificio, come "il taglio di 87mila posti nei prossimi tre anni". Lo ha ribadito il ministro della Pubblica Istruzione Gelmini in una trasmissione radiofonica. "Mi auguro un autunno di confronto" ha detto, ma dal fronte sindacale arrivano critiche al suo piano. LENZI 13.

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Il Sir: da molte associazioni consensi al maestro unico (sezione: Scuola)

( da "Avvenire" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

CRONACA 05-09-2008 Il Sir: da molte associazioni consensi al maestro unico DA MILANO " S iamo di fronte a una nuova occasione, non vorrei perderla". Non ha dubbi Giuseppe Bertagna, pedagogista e ordinario dell'Università Statale di Bergamo, nel giudicare positivamente l'annunciato ritorno al maestro unico. "Un'occasione nella direzione di un miglioramento per i bambini aggiunge il pedagogista , ma anche di un maggior coinvolgimento delle famiglie nella scelta e nella rendicontazione del percorso scolastico". E, nella dichiarazione raccolta dal Sir, l'agenzia di stampa vicina alla Cei, il docente della Statale di Bergamo indica tre condizioni "per cogliere positivamente questa opportunità: effettiva possibilità di scelta delle famiglie, ripensamento del percorso formativo dei docenti, e vera autonomia delle scuole". Soddisfatto per la decisione del ministro Gelmini, è Vincenzo Silvano, presidente della Federazione Opere Educative (Foe), realtà scolastica legata alla Cdo, perché "è un primo approccio verso una possibilità di cambiamento della scuola italiana". Sulla figura del maestro unico c'è piena concordanza di vedute con il ministro. "Crediamo al maestro unico commenta il presidente della Foe al Sir che ieri ha raccolto diversi pareri sull'argomento , cioè a una figura di riferimento unitaria" in ambito educativo. Della "necessità di una figura prevalente" parla anche Maria Grazia Colombo presidente dell'Agesc. "Una figura prevalente anche all'interno di una pluralità di docenti, per permettere di avere uno sguardo d'insieme sul bambino". La figura del maestro unico "è una bella pagina della scuola italiana commenta al Sir, Mariangela Prioreschi presidente dell'Associazione maestri cattolici (Aimc) , ma che ha fatto il suo tempo e che era stato superato perché ne erano stati visti i limiti". Da parte sua il presidente della Fidae, don Francesco Macrì, sottolinea che "il vero problema non è il numero degli insegnanti: è un dato organizzativo che lascerei alle singole scuole, ma lo è la qualità della sua figura". Anche per questo don Macrì non esclude che il maestro unico possa essere integrato con altre figure per ambiti specialistici, superando l'idea di un maestro tuttologo. (E.Le.).

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La ricetta Gelmini: scuola di qualità e spesa migliore (sezione: Scuola)

( da "Avvenire" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

CRONACA 05-09-2008 La ricetta Gelmini: scuola di qualità e spesa migliore "Tagli per 87mila posti in tre anni" U DA MILANO ENRICO LENZI na scuola "capace di evitare il collasso a cui è vicina", consapevole che "la qualità non dipende da quanto, ma da come si spende il proprio bilancio" e col senso di responsabilità nel sostenere qualche sacrificio come "il taglio di 87mila posti nei prossimi tre anni " o la chiusura delle Scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (Siss) "visto che avrebbero sfornato altri precari". È un ministro della Pubblica Istruzione che non si sottrae alle domande sui temi caldi (e qualcuno anche caldissimo) che gli sono stati posti ieri mattina nella trasmissione radiofonica "Radio Anch'io" su Rai-Radiouno. "La scuola è in una situazione molto grave, vicina al collasso ha commentato Mariastella Gelmini : il 97% della spesa è dedicata agli stipendi e in questo modo non è possibile investire nel merito. Non possiamo più rimandare di affrontare la situazione e non ha senso difendere lo status quo". Ed è per questo che il ministro annuncia "un taglio alle spese di circa il 7%, che si tradurrà nella diminuzione di 87mila posti in tre anni". Una riduzione che passerà anche dal ritorno del maestro unico alla scuola primaria. Un ritorno che il ministro spiega come "esigenza pedagogica precisa perché il bambino ha bisogno di un punto di riferimento preciso per la sua crescita armonica". E poi "perché i contribuenti devono pagare tre insegnanti quando uno è sufficiente?" si domanda. Ma nello stesso tempo assicura che "il tempo pieno non diminuirà, al contrario riusciremo ad aumentarlo senza spendere più soldi". Una risposta indiretta alle preoccupazioni delle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano e l'eventuale diminuzione delle ore di scuola potrebbe comportare problemi. E sempre sul fronte dei docenti, che il ministro ribadisce di voler incentivare e premiare nell'impegno, la Gelmini precisa che la chiusura delle Siss è stato "un atto di onestà intellettuale, anche perché chi le sta frequentando dal 2007 non hanno più accesso alle graduatorie, che sono chiuse. In questo modo rivendica il ministro abbiamo eliminato un meccanismo che non faceva altro che sfornare precari ". Sull'organico, secondo la Gelmini, si dovrebbe passare "dall'attuale sistema che prevede quello di fatto e quello di diritto, all'organico funzionale", accompagnato dal passaggio "dal finanziamento del costo storico a quello del costo standard per alunno". In pratica non reiterare il bilancio dell'anno precedente, ma stabilire un costo standard reale per alunno e su quello costruire il bilancio finale del ministero. Comunque in questa fase di "razionalizzazione della spesa, il governo non ha toccato gli insegnanti di sostegno, mantenendo il servizio". Insomma per il ministro quello che si profila all'orizzonte dovrebbe essere "non un autunno caldo, ma aperto al confronto", grazie anche "ad un'assunzione di responsabilità da parte dei sindacati e dell'opposizione". Un auspicio che per il momento rimane tale davanti alle dichiarazioni che giungono dal fronte sindacale e politico. "Giù le mani dalle elementari" dichiara il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima, rivendicandone la qualità che "non farebbe arrossire alcun ministro della Pubblica Istruzione ". Di certo le parole del ministro Gelmini, secondo Enrico Panini segretario generale della Flc-Cgil, "alimentano la protesta, altro che sedarla ". E infatti i Cobas hanno già proclamato per il 17 ottobre uno sciopero. "Il decreto sul ritorno del maestro unico alle elementari è il primo frutto avvelenato dei tagli di Tremonti" commenta Gian Luca Galletti dell'Udc. avvio del nuovo anno Il ministro della Pubblica Istruzione illustra il suo piano d'azione per "razionalizzare le attuali uscite del dicastero". "Non possiamo più aspettare, non ha senso difendere lo status quo" "Mi auguro che non sia un autunno caldo, ma di confronto sui problemi".

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<Accompagnamento coatto a scuola> (sezione: Scuola)

( da "Avvenire" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

CRONACA 05-09-2008 "Accompagnamento coatto a scuola" DA VERONA FRANCESCO DAL MAS C oncluso il censimento dei campi nomadi, a metà ottobre, il ministero dell'Interno provvederà alle prime misure di "risanamento " delle situazioni di degrado, anzitutto con "l'accompagnamento coatto dei minori a scuola". Lo ha detto Roberto Maroni, concludendo a Treviso una visita iniziata in mattinata a Verona. La scolarizzazione dei bambini nomadi sarà realizzata - ha spiegato Maroni - in cooperazione con il ministro Gelmini e con l'Unicef. Per quanto riguarda invece i militari che opera sulla frontiera della sicurezza, saranno confermati anche dopo la conclusione dell'esperienza in corso. Non solo: l'attuale contingente di 3 mila uomini, probabilmente sarà aumentato. "I risultati dell'esperienza dei militari sono confortanti - ha detto Maroni - . In questo mese sono state arrestate 93 persone, di cui 66 extracomunitari per reati predatori, spaccio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. 263 persone sono state denunciate e 24.700 identificate di cui 7.000 straniere. 7.600 i veicoli controllati e 242 quelli sequestrati ". Maroni ha precisato che "entro la fine dell'anno faremo una dettagliata verifica città per città. Non ho dubbio che i risultati saranno confortanti potremo proseguire per altri 6 mesi e se sarà così, continureremo aumentando il contingente". Dopo aver confermato che "i sindaci avranno sempre maggiori responsabilità ", il ministro ha ricordato che "nella legge finanziaria è previsto un fondo di 100 milioni per la sicurezza urbana, messo a disposizione dei sindaci da qui al 2009". Oggi a Roma, intanto, il ministro incontrerà l'ambasciatore libico per l'implementazione del recente accordo tra Berlusconi e Gheddafi. Nei prossimi giorni saranno mobilitate 6 motovedette, con a bordo pattuglie miste che controlleranno in particolare le acque territoriali libiche. A Treviso il ministro ha affrontato il problema della moschea, al centro di polemiche: "È una materia di competenza delle autorità locali". Il titolare del Viminale: dopo il censimento misure concrete per l'istruzione dei bimbi nei campi rom.

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Leoni (Gdl-Pdl) sull'uso distorto dell'Ufficio stampa del comune di Modena (sezione: Scuola)

( da "Sestopotere.com" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

(5/9/2008 13:01) | (Sesto Potere) - Modena - 5 settembre 2008 - Andrea Leoni, consigliere del Gruppo della Libertà-PDL, interroga la Giunta a proposito di quanto accaduto al Comune di Modena, dove, il 3 settembre scorso, l'ufficio stampa ha diffuso - attraverso il sito web della rete civica dell'Amministrazione e la newsletter inviata ai cittadini - una dura critica dell'Assessore all'Istruzione nei confronti delle nuove misure previste dal Ministro Gelmini, con particolare riferimento all'introduzione del maestro unico e al tempo pieno. Il consigliere stigmatizza questo uso della rete civica e del sito web del Comune, così come gli strumenti per l'invio automatizzato delle e-mail ai cittadini registrati al sito, poiché è finalizzato non alla diffusione di informazioni di pubblico interesse, ma a divulgare dichiarazioni di carattere politico, con la precisa volontà di delegittimare e criticare gli esponenti e le attività del Governo. Secondo Leoni, queste pratiche sono in contrasto con gli indirizzi della Legge 150/2001, che regola la comunicazione istituzionale negli enti pubblici, e l'Amministrazione comunale di Modena avrebbe dato ripetute prove di abuso degli strumenti della comunicazione pubblica per fare propaganda politica e criticare, senza possibilità di replica, altri esponenti politici. Poiché la Regione, attraverso il Corecom (Comitato Regionale per le Comunicazioni), dovrebbe vigilare sul rispetto delle norme relative alle attività di comunicazione svolte sul territorio regionale, compresa la comunicazione istituzionale, Leoni chiede alla Giunta un giudizio su quanto accaduto presso il Comune di Modena; se ritenga corretto un simile uso della home page del sito del Comune e l'invio di questo genere di messaggi attraverso la newsletter dell'Amministrazione stessa; quale sia il parere del Corecom in merito a questi fatti, e come eventualmente risolvere il problema del mancato rispetto delle norme che regolano l'utilizzo degli strumenti della comunicazione istituzionale da parte della Giunta comunale di Modena.  .

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L'esempio. La Regione è interessata al progetto della provincia di Trento Il decreto Gelmini? Ok, ma non basta (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

L'esempio. La Regione è interessata al progetto della provincia di Trento "Il decreto Gelmini? Ok, ma non basta".

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SCUOLA, GELMINI CONFERMA: TAGLI NECESSARI (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Scuola, Gelmini conferma: tagli necessari ELENA ROMANAZZI Roma. Una apposita seduta lampo della Camera convocata per oggi ufficializzerà la presentazione a Montecitorio del decreto legge sulla scuola tanto discusso in questi giorni per le sorprese inserite all'ultimo minuto: il ritorno del maestro unico alle elementari e il blocco degli aggiornamenti dei libri scolastici per cinque anni, per contenere il caro-libri. Il ministro Mariastella Gelmini va avanti per la sua strada: "In tre anni devono essere tagliati 87mila posti, ovvero il 7% della spesa complessiva: non si può più rimandare. Quello che occorre è un organico funzionale". E ancora: "Non è immettendo nella scuola più ore o più soldi che si migliora la qualità e non si capisce perché il contribuente debba pagare tre insegnanti per una scuola primaria che funziona benissimo anche con un solo". Il clima è rovente. Il ministro spera in un "autunno caldo ma responsabile". Un invito che non sembra essere condiviso dai sindacati e dai genitori preoccupati per il futuro della scuola. E che non verrà accolto neanche dal mondo politico. Il ministro è nell'occhio del ciclone. La notizia, anticipata da "La Stampa" che ha sostenuto l'esame per diventare avvocato a Reggio Calabria ha scatenato un mare di polemiche. Il Pd è partito all'attacco: "Parla tanto di meritocrazia - ha spiegato Alberto Lo Sacco - e poi cerca una scorciatoia per fare l'esame". Ancora più dura l'Idv. Antonio Borghesi, vice capogruppo non è andato per il sottile ed ha chiesto le dimissioni: "Se il ministro ha mentito sulla sua residenza per sostenere l'esame da procuratore deve dimettersi". Sul fronte della scuola le prime proteste sono iniziate ieri, in Friuli Venezia Giulia. In duecento sono scesi in piazza contro il ritorno del maestro unico, la riduzione dell'orario che passa da 27 a 24 ore (comprese le due di religione) e il possibile taglio del tempo pieno. Su questo punto il ministro ha cercato di fornire rassicurazioni: "Il tempo pieno raddoppia - ha spiegato - e verrà esteso a più classi". Anche gli insegnanti di sostegno - ha aggiunto - non sono stati toccati e nessuno ha intenzione di ridurli perché "i diversamente abili hanno bisogno di essere aiutati e sostenuti". Ma il clima di tensione non muta. Ieri il Friuli, e poi toccherà alla Sicilia che ha annunciato il blocco delle lezioni proprio il primo giorno di scuola. I Cobas hanno annunciato battaglia: il prossimo 17 ottobre, il primo sciopero. Poi si vedrà come andrà a finire. Perché i confederali Cgil-Cisl-Uil, lo Snals e la Gilda non hanno alcuna intenzione di accettare con passività le decisioni dell'esecutivo e del ministro dell'Istruzione. Enrico Panini, segretario generale della Flc-Cgil, attacca: "Il ministro si contraddice, parla di organico funzionale, più ricco dell'attuale per coprire le diverse esigenze scolastiche e poi taglia 90mila cattedre". Rincara la dose Francesco Scrima della Cisl: "Giù le mani dalle elementari, hanno un tale livello di qualità che non farebbero arrossire nessun ministro della pubblica istruzione, se fosse posta in atto una verifica internazionale degli standard educativi". Ma indietro non si torna. Il ministro da giorni parla di confronto con i sindacati e dell'arrivo di un piano programmatico. Ma ancora non si è arrivati ad una convocazione ufficiale e certo il ritorno al maestro unico fatto per decreto non renderà facile il confronto.

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FEDERALISMO (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Federalismo... Soprattutto per mettere in campo una nuova e diversa organizzazione della produzione di beni pubblici e, parallelamente, ridimensionare e sciogliere altre organizzazioni che risulterebbero, a quel punto ridondanti. A "Radio Anch'io" il ministro Gelmini ha detto che la riorganizzazione delle scuole comporterà un ridimensionamento delle presenze ministeriali nei processi organizzativi per produrre educazione e conoscenza. Anche per gli altri servizi e beni pubblici, quelli che sono oggetto del processo "federalista", dovrebbe accadere la medesima cosa. Detto tutto questo, e sperando che su queste grandi opzioni si apra una vera discussione tre destra e sinistra, e non uno sterile battibecco, bisogna anche avere il coraggio di chiamare con il loro nome le cose di cui si discuterà. Questo insieme di ipotesi non ha nulla a che vedere con il federalismo nella sua accezione realizzata. Il federalismo è costruito, aggiungendo a entità esistenti un nucleo forte identitario, statuale, per comunità e culture che condividevano la scelta di assumere quella identità. I cittadini di ognuno degli Stati esistenti si dissero onorati e pronti a diventare cittadini degli Stati Uniti. Il federalismo alla Calderoli serve per decentrare la produzione di beni pubblici, riordinare compiti e funzioni delle regioni e degli enti locali e per dare una forma adeguata di governo alle città metropolitane e alla capitale. Non è più una sorta di vendetta contro lo Stato centrale ma un processo per governare meglio lo Stato: non divide, ma riunisce in regole più efficaci e condivise, l'obiettivo di governare e dirigere il paese verso un futuro migliore. In questa accezione il federalismo alla Calderoli è una opportunità, o meglio, uno strumento potente per il Sud. Perchè riordina e responsabilizza il sistema dei governi locali e crea le condizioni per la scomparsa di governanti abili nel mendicare a Roma le poche risorse che lesinano, o spendono male, in periferia. Perchè eccita la responsabilità personale come leva profonda nella formazione e nel ricambio delle classi dirigenti. Nel Sud abbiamo visto nascere partiti personali, che hanno spesso degenerato nella figura del puparo siciliano. Togliendo autonomia e responsabilità ai singoli esponenti delle organizzazioni pubbliche. Nel Sud non servono nuovi leader, che possano diventare pupari anche in assenza della intenzione malevola di volerlo fare. Servono molte persone disposte a mettersi in gioco per migliorare e trasformare la qualità della società attraverso una piena e personale assunzione di responsabilità: nel proprio mestiere come nella vita pubblica. Infine, questa ipotesi alla Calderoli riapre la strada a un percorso che conduca la terza città italiana, e la più grande area metropolitana del Mezzogiorno, verso un protagonismo positivo, invertendo la sua attuale identificazione con i mali peggiori dell'economia e della società meridionali. Una grande area-metropoli che governi effettivamente quattro milioni di individui, che favorisca la nascita di nuove organizzazioni economiche e di nuove politiche per la crescita, sarà lo strumento principale per avviare il superamento del dualismo tra Nord e Sud. Favorendo anche la nascita di un accordo cooperativo tra le regioni meridionali che sono, come si è detto spesso, troppe e ciascuna di loro troppo piccola per garantire la formazione di una politica coerente alla scala dell'intero Mezzogiorno. Il federalismo alla Calderoli potrebbe far emergere una identità meridionale effettivamente autonoma e separata, ma non contrapposta malamente e opportunisticamente, a quella del Nord del nostro paese. Rafforzando e non travolgendo la identità nazionale dello stesso. Massimo Lo Cicero.

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Tagli scuoladai sindacatialt a Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Tagli scuola dai sindacati alt a Gelmini Un taglio di 87.000 posti in tre anni e il maestro unico per le elementari: il ministro dell'Istruzione Gelmini (nella foto) ribadisce la sua linea per i risparmi nella scuola. Insorgono i sindacati. I Cobas già proclamano uno sciopero per il 17 ottobre.

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Insorgono i sindacatiI Cobas: sarà sciopero (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Insorgono i sindacati I Cobas: sarà sciopero ANDREA GAGLIARDUCCI Roma. Un taglio intorno al 7 per cento della spesa. Ovvero, 87 mila posti in tre anni. E poi il tempo pieno, che non sarà toccato, anzi verrà aumentato senza ulteriori spese. Il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini spiega il perché delle sue scelte in materia della scuola, a pochi giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto legge del governo. Tra i provvedimenti più contestati, la decisione di ritornare al maestro unico per le elementari. E poi, i tagli ai fondi, che si traducono in tagli al personale. I sindacati sono sul piede di guerra, e già si parla di autunno caldo sul fronte della scuola. Il ministro auspica piuttosto un autunno di responsabilità. "Nell'arco di pochi giorni - annuncia - presenteremo un piano programmatico ai sindacati. Mi auguro che non ci sia una levata di scudi, e che per una volta ci sia buona politica e un buon sindacato. Chi si limita oggi a criticare il governo, non sta dalla parte dei cittadini. Faccia proposte, e non si limiti a difendere lo status quo o i posti di lavoro, perché così facendo l'Italia va al collasso". La ricetta Gelmini per razionalizzare le spese è una scure: un taglio del 7 per cento, 87 mila posti in tre anni. "Occorre reinvestire - dice la Gelmini - ma se non ci sono risorse, come si fa? Come si fa a investire nel merito se il 97 per cento delle risorse è bloccato negli stipendi?". E sottolinea come ad esempio 10 mila edifici scolastici che non sono sicuri avrebbero bisogno di investimenti. Realizzare la svolta si può, "applicando l'autonomia scolastica". I tagli non riguarderanno gli insegnanti di sostegno, perché il governo "non ha nessuna volontà di penalizzare gli studenti diversamente abili". Il ministro osserva che le scuole elementari italiane sono tra le migliori al mondo, e la qualità non diminuirà con la riduzione a 24 ore dell'orario scolastico e con il ritorno al maestro unico, "esigenza pedagogica precisa, perché il bambino ha bisogno di un punto di riferimento preciso per la sua crescita armonica". Sì, è vero, mancherà la compresenza in classe con altri insegnanti. Ma non diminuirà il tempo pieno. "Anzi - dice il ministro - riusciremo ad aumentarlo senza spendere più soldi". Ma i sindacati sono in agitazione anche per il blocco delle Ssiss, le scuole che abilitano all'insegnamento. "Un atto di onestà - sottolinea Gelmini - perché così come era previsto il meccanismo sfornava solo precari: ne abbiamo troppi, la politica li ha presi in giro. Abbiamo potuto mettere in ruolo solo 25 mila persone". C'è anche la necessità, secondo il ministro, di rivedere le classi di concorso e anche gli ordinamenti. "La formazione professionale - spiega - è importante, ma forse si può ragionare sulla riduzione dei numeri di corsi professionali, riqualificandoli e rendendoli più aderenti alle esigenze del mercato. Insomma: contenere la spesa e migliorare la qualità". L'intenzione è anche quella di passare all'organico funzionale per l'organizzazione scolastica. "In Italia - dichiara Gelmini - c'è questa stranezza dell'organico di fatto e quello di diritto, che tra l'altro complica ai provveditori il proprio lavoro all'inizio dell'anno scolastico. Parlando con i sindacati, ho riscontrato un certo consenso per passare all'organico funzionale, e passare quindi dal finanziamento per costo storico al costo standard per alunno". Altra obiezione: le nuove materie inserite dal decreto rischiano di far ridurre le ore di italiano e matematica. "Non ho intenzione di ridurle - dice il ministro - voglio però sottolineare che la qualità della scuola non dipende dal numero di ore che si trascorrono in classe, ma dalla qualità della didattica".

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Tutti in classe mercoledì 17 (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Scuola Tutti in classe mercoledì 17 Tante le novità quest'anno dal maestro unico, al voto di condotta inserito nella pagella musmeci 30 Un gruppo di imprenditori, guidati da Salvatore Moncada, il re delle centrali eoliche, realizzerà un aeroporto nelle vicinanze di Agrigento. Si tratta di un progetto che è del tutto parallelo ed indipendente da quello dell'Aavt, l'Agrigento aeroporto Valle dei Templi, e che anzi sta andando avanti nella quasi certezza che l'Enac dirà no ? per carenze tecniche ? al progetto predisposto dall'Adr Roma per costruire uno scalo a Racalmuto prevedendo peraltro di fare sbancamenti per milioni di metri cubi di terreno. Il progetto del gruppo di imprenditori guidati da Salvatore Moncada punta su un'altra zona, quella di Misilina, in territorio di Agrigento, al confine con Palma di Montechiaro, a poche centinaia di metri da mare, dove, negli anni Quaranta vi era una aviosuperficie costruita a tempo di record dagli americani dopo lo sbarco in Sicilia. Si tratta di un'area peraltro che era stata individuata una decina di anni fa dagli svizzeri della Fillger che però poi abbandonarono il progetto per via delle troppe pastoie burocratiche. Svizzeri che all'epoca avevano come rappresentante ad Agrigento Giovanni Volpe che oggi è anche assessore del Comune di Agrigento. Il gruppo guidato da Moncada non intende chiedere alcuna sovvenzione alla Regione, allo Stato o all'Europa e agirà con capitali privati. Circostanza questa che accorcerà l'iter burocratico per le autorizzazioni. Inoltre i sostenitori del progetto si stanno muovendo nella certezza ? anche se ancora non c'è nulla di ufficiale ? che l'Enac non darà il via libera al progetto che l'Aavt ha ceduto alla Provincia di Agrigento per costruire un aeroporto a Racalmuto sfruttando anche i 37 milioni che la Giunta Cuffaro aveva stanziato. L'area di Misilina vista dal satellite ? basta utilizzare il programma Google Earth ? presenta ancora quella stessa striscia che sessantacinque anni fa era ancora una pista per gli aerei Alleati. È lunga all'incirca 2 chilometri, ma le condizioni altimetriche permettono anche di allungarla fino a tre chilometri, permettendo così l'atterraggio di aerei di 50 posti. L'investimento totale si aggira intorno ai 30 milioni di euro. Il gruppo di imprenditori non ha ancora formalizzato la richiesta di autorizzazione al Comune ? è probabile che sia necessaria una variante al Piano regolatore ? in quanto prima si attende l'esito dell'istruttoria dell'Enac sul progetto dell'Aavt. Come è noto il presidente D'Orsi ha già formulato un ultimatum a Massinelli ed al management dell'Aavt: se entro dicembre il progetto dell'Adr non sarà cantierabile la Provincia percorrerà altre strade. Ecco perché in questi tre mesi che mancano alla fine dell'anno il gruppo imprenditoriale ha predisposto un piano finanziario per costruire uno scalo aeroportuale del tutto privato. Fabio Russello.

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Il 17 settembre tutti in classeScuola (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Fra le novità di quest'anno, la data unica, il maestro unico alle elementari e il voto in condotta nella pagella Il ritorno dalle ferie estive presenta un nutrito elenco di problemi che l'Amministrazione comunale dovrà affrontare per garantire migliore vivibilità agli agrigentini. Se ne occupano i consiglieri comunali del Pd Salvatore Lauricella, Nello Hamel e Angela Galvano i quali pongono l'accento su alcune delle priorità che, a loro modo di vedere, devono essere portate a soluzione. Anzitutto gli strumenti urbanistici. "E' necessaria - affermano - un'azione unitaria per chiedere, con forza, all'assessorato regionale al Territorio e Ambiente l'immediata conclusione delle attività di valutazione e controllo affinché in tempi rapidi assicuri la definitiva approvazione del Piano Regolatore Generale. Si deve anche chiedere il ripristino delle agevolazioni finanziarie per gli interventi di recupero e riqualificazione del centro storico. E' indispensabile concertare l'organico collegamento tra il Piano Regolatore Generale e il Piano del Parco Archeologico, mantenendo la viabilità esistente al servizio dei collegamenti tra San Leone e il centro della città e progettando una viabilità aggiuntiva che consenta di scaricare tutto il traffico pesante dalla zona archeologica. Chiederemo che con il nuovo bilancio vengano rimpinguati tutti i capitoli finalizzati agli interventi di solidarietà sociale". - Sulla situazione igienico-sanitaria? "Nonostante gli sforzi posti in essere dall'Amministrazione comunale, crea ancora forti disagi, per fattori climatici, la proliferazione delle blatte, delle zanzare e delle zecche. Sulla materia proponiamo: una campagna straordinaria di disinfestazione di tutti i tombini pubblici e privati presenti sul territorio, la sensibilizzazione della cittadinanza per eliminare le acque stagnanti di piccole grandi dimensioni, la distribuzione massiccia di prodotti antizanzare direttamente ai cittadini, la programmazione nella fase larvale della disinfestazione dei canaloni e dei rigagnoli presenti sul territorio della città. Il tutto in un'ottica di una maggiore dotazione di mezzi all'Assessorato competente. Il cimitero di Bonamorone oggi può considerarsi saturo e pertanto e necessario migliorare le condizioni del cimitero di Piano Gatta sia per i servizi sia per l'esorbitante costo dei vari tipi di sepolture". - Il problema idrico è ancora scottante? "Occorre regolamentare rigorosamente le modalità di stipula dei contratti, di attuazione dei subentri e delle volture delle prese idriche, dei tempi di installazione e suggellatura dei contatori, degli adempimenti relativi al rispetto della normativa in materia urbanistica e di sicurezza degli impianti". Altri problemi di grande rilevanza i tre consiglieri ritengono che siano quelli connessi alle scuole comunali, alla viabilità ed all'illuminazione, alle ville ed al verde pubblico. Salvatore Fucà.

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"La scuola pubblica è a rischio", dichiarazione dell'assessore Regione E-R Manzini (sezione: Scuola)

( da "Sestopotere.com" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

(5/9/2008 14:19) | (Sesto Potere) - Bologna - 5 settembre 2008 - “La scuola pubblica è a rischio: preoccupa il modello educativo verso cui si dirige a colpi di decreto il Governo, ma la preoccupazione deriva soprattutto dalla consapevolezza che sotto un'immagine di ritorno alle origini, fatta di grembiuli e voti in condotta proposta ai media negli ultimi mesi dal ministro Gelmini, si cela in realtà solo l'intenzione di tagliare le risorse per la scuola di tutti”. Così dichiara l'assessore regionale alla Scuola, Paola Manzini, intervenendo nella discussione che si è sviluppata in questi giorni sul decreto legge che introduce novità nel mondo della scuola. “Per adesso il Governo è intervenuto solo sulla primaria – spiega Manzini – riducendo di fatto in modo drastico la possibilità del tempo pieno alle elementari e del tempo prolungato alle medie. Non mi pare che ci sia un progetto articolato di riforma, la preoccupazione dell'esecutivo riguarda essenzialmente il contenimento della spesa pubblica e la scuola viene vista come un ambito dove fare cassa”. “Tagliare 87mila insegnanti, tornare al maestro unico e chiudere o accorpare le scuole dei piccoli comuni indebolirà la scuola di tutti. Istituzioni, famiglie, insegnanti, ognuno per il proprio ruolo, devono cercare di impedire i danni, estremamente prevedibili, che questo provvedimento provocherà, in particolare per quanto riguarda il tempo scuola – continua l'assessore - Ho già convocato nei prossimi giorni un incontro con gli assessori competenti, per valutare l'impatto del decreto e dei provvedimenti annunciati sul sistema scolastico dell'Emilia-Romagna”.

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<Avvocato Gelmini? Predica bene, razzola male> (sezione: Scuola)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 05-09-2008)
Pubblicato anche in: (Unione Sarda, L' (Nazionale))

Argomenti: Scuola

Cronaca Italiana Pagina 109 Lo scandalo dell'esame dato nel 2001 in Calabria. L'opposizione: deve dimettersi "Avvocato Gelmini? Predica bene, razzola male" Lo scandalo dell'esame dato nel 2001 in Calabria. L'opposizione: deve dimettersi --> ROMA Mentre monta la polemica all'interno della scuola, il ministro dell'Istruzione si ritrova - suo malgrado - sul banco degli imputati. L'accusa è strettamente personale: nel 2001, Mariastella Gelmini è diventata avvocato superando l'esame da procuratore brillantemente, ma non a Brescia - dove viveva - a Reggio Calabria, dove per tradizione l'ammissione agli orali è quasi scontata. "Nella questione già di per sé estremamente discutibile che vede coinvolta Mariastella Gelmini negli scandali degli esami di Stato in Calabria, c'è un altro fatto, di non minore importanza, che - afferma il parlamentare dell'Italia dei valori Antonio Borghezi - rischia di screditare ulteriormente la credibilità di un ministro della Repubblica. Nel 2001, anno in questione, vigeva l'obbligo di residenza nella sede in cui si sosteneva l'esame, cosa che aveva innescato a Reggio Calabria un commercio illegale di residenze di fatto inesistenti. Sarebbe interessante conoscere l'indirizzo di residenza del ministro in quell'anno, per capire se ci troviamo semplicemente di fronte a una furbata fatta per superare più facilmente l'esame di avvocato o, invece - osserva - una vera e propria illegalità, ben più grave se commessa da una persona che ora ricopre il suo ruolo. In questo caso - conclude Borghesi - riteniamo che le dimissioni per il ministro dell'Istruzione sarebbero obbligatorie". "Altro che merito e pugno di ferro, oggi si capisce bene come il ministro Gelmini predichi bene e razzoli male": lo dichiara Alberto Losacco del Partito Democratico. "Pensare che andare al Sud a fare l'esame da avvocato sia una scorciatoia non si sposa certo bene con la retorica della scuola severa e del grembiule che Gelmini ci propina ogni giorno. Si sarebbe potuta sottoporre all'esame tranquillamente anche a Brescia, no? O forse - osserva il parlamentare - lei appartiene alla casta di quei privilegiati nomadi alla ricerca dell'esame facile, i turisti della promozione assicurata?".

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Caro-libri: nonostante le soglie del Ministero, il "salasso" continua (sezione: Scuola)

( da "Metronews" del 05-09-2008)

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Uscito su Metro il 25/08/2008 Lascia il tuo commento! L'ora della prima campanella è sempre più vicina per gli studenti italiani, ma per i loro genitori è già tempo di metter mano al portafogli. Già, perchè con le vacanze estive agli sgoccioli è già tempo di provvedere ai libri di testo per l'anno scolastico venturo. Nell'ultimo quinquennio, andare in libreria ha fine agosto è stato uno "stillicidio" in termini di euro. Dieci- quindici chilogrammi di carta per 500, 600 (in alcuni casi anche più) euro. Una situazione insostenibile, che nel giugno scorso ha portato alla stipula di un accordo tra ministero della Pubblica Istruzione e Associazione Italiana Editori: incremento dei prezzi da tenere sotto il livello dell'inflazione, passaggio di alcuni testi dal cartaceo al digitale, agevolazioni alle famiglie meno abbienti e con più figli che studiano. Inoltre, il ministero ha fissato il tetto, scuola per scuola, classe per classe, dei soldi da destinare ai libri (qui lo trovate sul sito di Altroconsumo con la mappa delle città dove esso finora non è rispettato). Eppure, pare davvero che neanche questi provvedimenti riescano a smorzare il salasso nei confronti delle famiglie: la scuola costa, punto e basta. Tra zainetti e dizionari (ormai divenuti un investimento vero e proprio), strumenti generali di cartoleria e testi a corredo, la spesa è già ingente. Sì, i libri di testo non sembrano essere aumentati in modo stratosferico, ma non sono neanche diminuiti. E la soglia fissata dal ministro Gelmini viene superata dal 22,2% delle classi dei licei classici, dal 21,1% dei licei artistici, dal 27,9% degli istituti tecnici agrari, dal 25% degli istituti tecnici industriali. Non parliamo poi di scuole medie, dove il tasso di "sforamento" medio raggiunge il 71% delle classi. Capitolo vocabolari: se pensate che un semplice Zingarelli 2008 della lingua italiana è arrivato a oltre 71 euro, e quelli di latino e greco a oltre 100 euro, è facile capire come chi ha scelto il liceo classico (cioè gli iscritti al IV ginnasio) sono i più a rischio maxi-spesa. I cosiddetti "extra" però costano sempre più, e non ammorbidiscono il contenimento dei libri di testo. Federconsumatori suggerisce dunque di rivolgersi al mercato dell'usato, dove rispetto al prezzo di copertina si può risparmiare anche fino al 50%. Se si sceglie invece per comprarli nuovi di zecca, meglio rivolgersi agli ipermercati. Prenotando i libri scolastici si può avere uno sconto del 15% circa (in caso di possesso di carte fedeltà anche del 20%). Le associazioni dei consumatori suggeriscono comunque di segnalare al preside eventuali superamenti delle soglie di spesa previste dal ministero. (Valerio Mingarelli).

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Scuola, ecco i tagli prof già in rivolta (sezione: Scuola)

( da "Metronews" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Uscito su Metro il 05/09/2008 Lascia il tuo commento! Un taglio del 7% delle spese della pubblica istruzione, che si traduce in 87 mila posti di lavoro in meno in tre anni. Questa la ricetta del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, che ieri, dai microfoni di “Radio anch'io”, ha elencato i punti fondamentali del suo progetto per rendere la scuola italiana più efficiente, funzionale e meritocratica: in poche parole una sorta di “azienda” capace di aderire "alle esigenze del mercato". Per il ministro "il 97% della spesa è in stipendi; la qualità della scuola non dipende da quanto, ma da come si spende". Questa riforma, si è affrettata però a puntualizzare la titolare dell'Istruzione, non toccherà il tempo pieno, che "anzi verrà addirittura aumentato". Un taglio del 7% delle spese, che si traduce in 87 mila posti di lavoro in meno in tre anni. Sceglie la radio, Radio1, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, per raccontare la sua visione della scuola: dovrebbe essere "un'azienda capace di aderire alle esigenze del mercato". La spesa Per il ministro il 97% della spesa è in stipendi: saranno quindi tagliati 87.000 posti in 3 anni, il 7% della spesa. Tempo pieno Questa riforma, si è affrettata a puntualizzare la titolare dell'Istruzione, non tocprimo piano 3 cherà il tempo pieno, che "anzi verrà aumentato" senza la compresenza di più insegnanti. Bisognerà capire come, visti i tagli alle risorse e il ritorno al maestro unico, che la Gelmini ha difeso a spada tratta. Maestro unico e sostegno "La scelta del maestro unico risponde a una esigenza pedagogica. Il bambino nei primi anni di scuola ha bisogno di un punto di riferimento, come la madre". Il decreto - dice il ministro, ma anche su questo punto è stata criticata dai sindacati - non tocca comunque gli insegnanti di sostegno. Il decoro La Gelmini si è definita una "conservatrice, che vuole il ritorno dell'ordine sui banchi". Ai sindacati l'intervista- monologo non è piaciuta, e annunciano già piazze piene di prof in protesta. (Stefania Divertito).

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SCUOLA: NON SOLO TRENTO ANCHE BOLZANO CONTRO I DECRETI GELMINI (sezione: Scuola)

( da "ADN Kronos" del 05-09-2008)

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Ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di CRONACA Bolzano, 5 set. - (Adnkronos) - Alto Adige e Trentino sono orientate a non recepire il decreto dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, in materia di istruzione primaria; non gradiscono ne' la forma e neppure la sostanza dei provvedimenti e puntano il dito in particolare sulla bocciatura in condotta e il ritorno al maestro unico alle elementari. In Alto Adige, il neoassessore alla Scuola italiana Francesco Comina, subentrato da qualche settimana a Luisa Gnecchi, eletta al Parlamento, ha dichiarato: ''E' impensabile che una sola persona sia preparata in tutte le materie. Sarebbe come tornare indietro di vent'anni''. ''Quanto al sette in condotta -ha aggiunto- si rischia di marchiare ed emarginare i bambini piu' vivaci, filosofia punitiva che non rispetta gli attuali filoni pedagogico-educativi. Tocchera' alla giunta decidere se recepire o no il decreto, un sistema impositivo quantomeno discutibile e che non ha minimamente tenuto conto del parere dei tecnici''.

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Brescia-based Minister Gelmini Took Bar Exam in Calabria (sezione: Scuola)

( da "Corriere.it" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Sat bar examination in 2001. Minister of education replies: "I had to work straight away". Reggio Calabria held previous year's record with 93% pass rate in written exam. A written exam with a 93% pass rate! How could any student resist? One of the corner-cutters who travelled down from deepest northern Italy to take the bar examination in Reggio Calabria was Mariastella Gelmini, blithely unaware of the fuss that would ensue when in her capacity as education minister, she would hold forth quite rightly on the role of merit in schooling and the plight of many schools in the south. Despite the fact that almost all the students pass, southern schools perform disastrously in scientifically compiled international league tables. The news, revealed by Flavia Amabile in her blog on laStampa.it, is even more astonishing because the very heated ongoing debate on the poor training, discipline, refresher courses and general knowledge of southern Italian teachers has seen most of Italy's intellectuals take a stance on one side or the other. The reaction from Italian web surfers has been predictable. Peppino Calabrese, for example, says: "Show a little dignity, minister. Resign!!" You may wonder whether the story is true but the answer is there in Ms Amabile's blog. Ms Gelmini admits everything and puts her side of the story. Let's step back for a moment to 2001. Rising Forza Italia star Mariastella chaired the municipal council in Desenzano but had not yet progressed to Brescia's provincial council, where she would have responsibility for the territory, or the Lombardy regional council and a job as Forza Italia's regional coordinator for Lombardy. A young, ambitious woman with a law degree, she still needed to get over one of the most difficult hurdles: the bar examination. It takes more than just a degree to be a lawyer. You have to register as a trainee, spend two years in a legal practice, do the rounds of the courts to gain experience and collect stamps from court clerks in a personal record book to prove you have actually attended hearings. Finally, you have to pass the bar examination, held each year at the regional appeal courts. There are three subjects: criminal law, civil law and judicial procedure, followed by an oral examination. It's a genuine hurdle and one where on average half the candidates come a cropper. But the national average means very little. Traditionally, the exam is daunting in the north of Italy, where up to 94% of the aspiring lawyers fail, but much easier, if not a piece of cake, at some courts in the south. An example? Catanzaro. During the 1990s, this "exam factory" grew into a full-blown industry. The 250 or so beds in local hotels were booked months in advance. Bed & breakfast establishments sprang up to welcome the latter-day pilgrims to the town's court. Coastal holiday villages re-opened in the middle of winter, some offering a full package of bed, breakfast, evening meal and even minibus services to and from the examination halls. But just when Ms Gelmini's session was looming, the Catanzaro appeal court exam scandal hit the headlines. Magistrates launched an inquiry. How had 2,295 out of 2,301 candidates managed to hand in exactly the same examination script? In many cases, the answers contained the same mistakes: "recisamente" [firmly] instead of "precisamente" [precisely], with the "p" crossed out, suggesting hurried corrections to a dictated answer. Argument raged and the examiners found themselves in the hot seat. The president of the appeal court, Francesco Granata, claimed: "The candidates lost all self-control. It was as if they had gone crazy". "How do you think it went?" shrugged one nameless exam cheat. "One of the commissioners came in and said: 'Write'. And started to dictate the essay. Just like that. Nice and slowly. So everyone could keep up". The story dragged on for months until the Berlusconi government had no alternative but to reform the bar examination system. A couple of years later in 2003, new regulations came into force for subsequent sessions: commissions were to be chosen at random to mark other commissions' examinations so that scripts from Puglia would be marked in Liguria, say, or Sardinian papers might be corrected in Friuli and so on. No one doubted the need for reform, which in its first year of application turned long-established traditions on their heads. Aspiring lawyers in Lombardy, for example, saw their success rate rise from 30% to 69% when the papers were marked in Naples. On the other hand, there were 34% fewer successful candidates from Messina, according to examiners in Brescia, and 37% fewer from Reggio Calabria when Ancona magistrates did the marking. At Catanzaro, the peak of 94% passes plummeted to just a fifth of the previous level. In the troubled years of 2000 and 2001, Ms Gelmini had to make a choice, she explained to Flavia Amabile: "My family couldn't afford support my studies for very long. My father was a farmer. I had to start working, which meant I had to pass the bar examination to practice". And so? "There was a conviction that a ceiling was in place with a 30% pass rate every year, which was reserved for lawyers' children and a few other lucky candidates. Nothing for anyone else. It was a closed shop, which luckily changed because the system was given a complete overhaul". So "with about thirty or forty friends who were very unhappy about the situation, I decided to go and sit the exam in Reggio Calabria". It must be said that the results of the 2000 session had been encouraging. Despite the scandal, Reggio Calabria had the highest rate in Italy of candidates admitted to the oral examination: 93.4%. This was three times as many as Ms Gelmini's Brescia (31.7%), or Milan (28.1%), and four times as many as Ancona. In the end, 87% of candidates went through as opposed to 28% in Brescia, 23.1% in Milan and 17% in Florence. In all, 806 candidates passed, five and a half times the figure for Brescia: 144. As many as Marche, Umbria, Basilicata, Trentino, Abruzzo, Sardinia and Friuli Venezia Giulia put together. In short, it looked very tempting. The minister of education explains: "Lots of people we knew went so we decided to go as well". She adds that she "has a long association with the south. Part of my family has relatives in Cilento". Obviously, Cilento is almost 500 kilometres from Reggio Calabria but after all, it's still in the south. What about the exam? How did the exam go? "Absolutely above board". Let's say it wasn't all that difficult, even in that session. Almost 57% went through to the oral exam. Twice as many as in Rome or Milan. Almost three times as many as in Brescia. Only the usual suspects, Catanzaro, Caltanissetta and Salerno, had higher pass rates. Everybody was doing it, says Mariastella Gelmini. From now on, though, after the discovery that she was one of the ones looking for an easy way round, it will be a tad harder for her to call for the reintroduction of merit and rigour, or stress the educational importance of a school that people respect. These are worthy battles. Very worthy. But even those who agree with her choices on school aprons, marks for behaviour, compulsory civic education and the need for courageous reforms, starting with schools in the south, will be asking themselves: "Wouldn't these battles be a shade less complicated if the people who wage them hadn't cut corners themselves?" Gian Antonio Stella English translation by Giles Watson www.watson.it Article in Italian stampa |.

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Ragazza per il Cinema, nissene in lizzaFinale nazionale del concorso (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Da stasera a domenica passerella a Fiumefreddo, Acicastello e Taormina mercoledì protesta a palermo per i tagli Inizio dell'anno scolastico con proteste , quest'anno, in Sicilia. Una manifestazione regionale di docenti e personale Ata rimasti esclusi dagli incarichi per effetto dei tagli decisi dal governo si terra' infatti mercoledi' 17, primo giorno di scuola nell'isola, su iniziativa dei sindacati Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola e Snals Confsal. La manifestazione si terra' a Palermo alle 10 davanti l'Ufficio scolastico regionale, in via Praga. I posti in meno quest'anno sono, nella scuola siciliana, 2.544 per i docenti e 162 per gli Ata. Una situazione destinata ad aggravarsi con gli ultimi provvedimenti decisi dal ministro Gelmini, che, secondo le stime dei sindacati, comporteranno nell'isola il taglio di 15 mila posti di lavoro nei prossimi tre anni. E contro quello che i sindacalisti definiscono un "inaudito attacco alla scuola pubblica che avra' effetti sociali devastanti", Flc Cgil, Cisl e e Uil Scuola e Snal Confsal avvieranno gia' a partire dal 18 assemblee in tutte le scuole della Sicilia e una campagna di informazione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica. "Attendiamo peraltro ancora una risposta- dice Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Cgil- alla richiesta di reintegro di 600 posti di sostegno avanzata al ministro, ad agosto, su nostra sollecitazione dal presidente della Regione che in una lettera ha denunciato la violazione del principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni". Il segretario della Flc rileva che "il 17 e' soltanto l'inizio della nostra battaglia per evitare la distruzione della scuola pubblica, che avrebbe effetti devastanti e di lungo periodo soprattutto nelle aree piu' fragili del paese".

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Corsa contro il tempo per sistemare le scuole (sezione: Scuola)

( da "Corriere Adriatico" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Nuove aule per la didattica a Monticelli Entro la fine dell'anno saranno ultimati i lavori nei plessi di Venagrande e Poggio di Bretta Vertice tra l'assessore alla pubblica istruzione Silvestri e i dirigenti degli istituti per stilare il programma Corsa contro il tempo per sistemare le scuole ASCOLI Saranno oltre 400 le lettere di saluto che, a breve, il Comune farà recapitare a casa di tutti i bambini che, a partire da quest'anno, cominceranno a frequentare la scuola primaria. A tanto, infatti, ammonta il numero degli alunni che, da quest'anno, si affaccerà per la prima volta sui banchi delle scuole di tutto il territorio del Comune; un numero che, in un modo o nell'altro, la dice lunga sui bisogni e sulle necessità del "mondo della scuola" ascolana, anche alla luce delle ultime novità introdotte dal decreto fatto approvare, di recente, su iniziativa del ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini, in tema di voto in condotta, maestro unico, divise scolastiche, ritorno all'educazione civica. Argomenti che, in maniera più o meno approfondita, sono stati affrontati ieri nel corso del primo incontro che è stato convocato tra l'assessore alla Pubblica istruzione dell'Arengo, Gianni Silvestri ed i dirigenti degli istituti scolastici (scuole per l'infanzia, primarie e secondarie di primo grado) e che saranno toccati oggi nel corso del secondo incontro che metterà a "tu per tu" l'assessore Silvestri ed i dirigenti degli istituti superiori. Tra le opere messe in cantiere dall'Amministrazione comunale ed annunciate ieri dall'assessore Silvestri, figurano alcuni importanti interventi da mettere a punto su diverse strutture scolastiche del Piceno, prima fra tutte la realizzazione della nuova cucina della scuola di Monticelli. "Questo intervento ha spiegato l'assessore Silvestri, che ha tenuto a sottolineare che tutte le opere sugli edifici scolastici saranno effettuate con la collaborazione offerta dall'assessorato ai lavori pubblici guidato da Gino Lattanzi sarà completato entro la fine di ottobre e permetterà di liberare i locali attualmente occupati dalla cucina e dal refettorio della scuola per far posto a nuove aule didattiche. La nuova cucina, con annessa sala mensa, sorgerà, infatti, in un nuovo edificio attiguo alla scuola materna ed elementare (normale ed a tempo pieno) del quartiere Monticelli". "Entro la fine dell'anno ha poi proseguito Silvestri saranno ultimati i lavori sulla scuola per l'infanzia di Poggio di Bretta, che sarà, pertanto, restituita ai circa 50 bambini che, almeno fino a Natale, continueranno a fare la spola con la scuola materna di Marino del Tronto". L'ultimo intervento, che il Comune conta di completare a breve, sarà quello sulla scuola per l'infanzia di Venagrande. La ristrutturazione del plesso scolastico permetterà ai circa 25 bambini di Venagrande (che ora sono ospitati presso le strutture messe a disposizione dalla biblioteca circoscrizionale) di tornare in possesso del loro nuovo edificio scolastico. Per quanto riguarda, invece, le nuove direttive emanate dal Ministro Gelmini, l'assessore Silvestri ha ribadito il proprio consenso all'introduzione delle divise scolastiche, fatta salvo, naturalmente, il principio dell'autonomia didattica a cui è sottoposto questo provvedimento. PAOLO CLERICI ,.

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Scuola, Gelmini: "Previsto il taglio di 87 mila posti in tre anni" (sezione: Scuola)

( da "Corriere Adriatico" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

ROMA - Nella scuola ci sarà un taglio intorno al 7% della spesa che si traduce in 87 mila posti in tre anni. Lo ha detto dai microfoni di Radio anch'io il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ribadendo che razionalizzare la spesa è un percorso obbligato. "Occorre reinvestire ma se non ci sono risorse come si fa? Come si fa a investire nel merito se il 97% delle risorse è bloccato negli stipendi?" Ha osservato il ministro sottolineando come, ad esempio 10 mila edifici scolastici che non sono sicuri avrebbero bisogno di investimenti. Il ritorno del maestro unico non compromette la tenuta del tempo pieno che, anzi, verrà esteso a più classi; non c'è stato nessun blitz visto che era tutto già scritto nel ddl del primo agosto; le nuove norme entrano in vigore nel 2009 e dunque c'è tutto il tempo per confrontarsi con opposizione e addetti ai lavori. Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha poi cercato di rasserenare gli animi, ma le perplessità dei sindacati non solo restano ma addirittura crescono. E gli scudi, che hanno accolto l'introduzione nel decreto legge su condotta e voti anche di una norma per il ripristino del maestro unico alle elementari, non vengono affatto abbassati. "Non è immettendo nella scuola più ore o più soldi che si migliora la qualita" e "non si capisce - ha detto il ministro stamani - perchè il contribuente debba pagare tre insegnanti per una scuola primaria che funziona benissimo anche con uno solo". Duri i sindacati. "Giù le mani dalle elementari" ha chiesto il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima. "Hanno un tale livello di qualità - ha spiegato - che non farebbero arrossire alcun ministro della pubblica istruzione, se fosse posta in atto una verifica internazionale degli standard educativi". Altro che sedare la protesta! Secondo Enrico Panini, segretario generale della Flc-Cgil, le dichiarazioni della Gelmini "la alimentano". "Il ministro - ha osservato il sindacalista - improvvisamente, si è sostituito a tutti i più noti istituti di valutazione internazionale, arrivando a conclusioni che sono esattamente l'opposto di quelle frutto di ricerche e indagini scientifiche. Ci pare molto più documentato il servizio di Informazione religiosa della Cei, che ha parlato recentemente degli ottimi risultati della scuola elementare". Alle parole faranno seguire i fatti i Cobas, che hanno già proclamato per il 17 ottobre uno sciopero.

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Udc, è scontro con An "Al centro per il dialogo" (sezione: Scuola)

( da "Corriere Adriatico" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Durante la festadi Chiancianosarà ribadita l'indipendenza dai due schieramenti Cesa polemizza con i ministri La Russa e Ronchi Udc, è scontro con An "Al centro per il dialogo" ROMA - "Non abbiamo tempo da perdere con i replicanti", dice secco in mattinata Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc. Il suo bersaglio sono i ministri di An (Ignazio La Russa e Andrea Ronchi) che nei giorni scorsi hanno tagliato la strada all'ipotesi di un rientro dei centristi nel Pdl criticandone "la politica dei due forni". "Chi è Cesa, un ventriloquo? - contrattacca ironico La Russa nel pomeriggio - Noi parliamo con Casini, i ventriloqui stanno nel circo, i politici li vediamo in Parlamento". Chiude il cerchio il centrista Francesco Pionati: "Da circo è la polemica di La Russa con il capo della Polizia Manganelli. E poi Casini e Cesa la pensano allo stesso modo, non devono andare dal notaio per stabilire le quote interne, come il Pdl". Lo scontro con An va in scena nel giorno scelto dai centristi per presentare la festa dell'Udc (a Chianciano dall'11 al 14 settembre), un'occasione che serve ai vertici del partito di Casini per ribadire l'indipendenza dai due schieramenti. I centristi si propongono infatti di diventare, collocati all'opposizione, lo "snodo" per un dialogo tra i due schieramenti, dopo la prova generale costituita dal seminario organizzato sul tema della giustizia, che è servito a far riprendere i contatti tra maggioranza e opposizione. Un ruolo questo che, se si consoliderà, per dirla con Pionati, farà assumere all'Udc un peso politico, che va ben oltre la sua consistenza elettorale. Nel frattempo, Cesa sollecita i ministri di An a "concentrarsi sui problemi del Paese viste le importanti e serie responsabilità che hanno verso gli italiani, e a non occuparsi di noi". E, all'insegna del dialogo, parola d'ordine della festa, l'Udc ha inviato un nutrito numero di inviti bipartisan e sembra avviata a fare un pienone di leader e rappresentanti del governo a Chianciano. Ci saranno infatti cinque ministri (Roberto Calderoli, Maurizio Sacconi, Roberto Maroni, Mariastella Gelmini e Renato Brunetta), molti esponenti della maggioranza (da Fabrizio Cicchitto a Giancarlo Giorgetti al sindaco di Roma Gianni Alemanno) e di una folta rappresentanza di sindaci e presidenti di regione. Ma non mancano anche i leader dell'opposizione: Massimo D'Alema, Francesco Rutelli, Enrico Letta, Piero Fassino, Beppe Fioroni. Senza contare il ritorno di Clemente Mastella. PAOLA SPADARI,.

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Difendiamo la nostra scuola (sezione: Scuola)

( da "AprileOnline.info" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Claudio Benvenuti, 05 settembre 2008, 13:40 Mobilitazione Intervista a Giulia Tosoni, portavoce nazionale della Rete degli Studenti: "al governo chiediamo di fermare immediatamente il massacro che stanno compiendo sulla scuola italiana e di cominciare, invece, un confronto serio con le parti sociali per rilanciare la scuola, invece che smantellarla. Agli studenti vorrei dire di pensare che bisogna lavorare dal primo giorno di lezioni, insieme, per proteggere la nostra scuola, rilanciarla e renderla migliore" I mezzi di comunicazione informano l'opinione pubblica delle decisioni prese dal Ministro Mariastella Gelmini come se gli studenti di oggi assistessero a una rivoluzione del sistema scolastico, a un cambiamento radicale della scuola del nostro Paese. Altro non è che un ritorno al passato, un passo indietro. O forse l'ennesimo provvedimento di un ministro che, come molti negli ultimi anni, mette mano alla scuola, senza la consapevolezza di come lavora un insegnante, di quanto costano i libri di testo, di quanto è diffuso nella società italiana l'astio per i docenti, di quanto sono complicate le relazioni scuola-famiglia, di quanto sono lunghe le inutili procedure burocratiche o magari, senza essere consapevole che a forza di rendere l'istruzione un'istituzione a cui diminuire i fondi, parallelamente si fa perdere la possibilità ai ragazzi di ottenere una formazione uguale a quella degli studenti europei, insomma, un ministro della Repubblica che attualmente sembra dimostrare di non aver mai messo piede in una scuola. Tra queste vicende si sente spesso l'opinione dei sindacati dei docenti, ma raramente si ascoltano i rappresentanti degli studenti stessi, anche loro impegnati nelle diverse realtà locali a difendere i loro diritti. Giulia Tosoni, portavoce nazionale della Rete degli Studenti, espone il suo punto di vista e quello dei tanti ragazzi italiani che rappresenta. Cinque in condotta, grembiuli e maestro unico alle scuole elementari, esami di riparazione e ulteriori tagli alla scuola pubblica. Questione educativa al centro dei dibattiti mediatici. Come giudichi questi provvedimenti? Noi ci siamo espressi in maniera fortemente contraria a molti provvedimenti portati avanti da questo governo sulla scuola. In particolare, su queste questioni che mi sottoponete credo che siano provvedimenti volti a colpire l'opinione pubblica, a scatenare l'effetto mediatico più che effettivamente a riformare la scuola e risolvere i suoi problemi. Questo è un argomento che ci infastidisce molto, particolarmente per quanto riguarda il voto di condotta. Per fare, appunto, il provvedimento a forte impatto mediatico si finisce per danneggiare gravemente i diritti degli studenti. Trovi che l'opposizione stia svolgendo il proprio compito in Parlamento e che valuti la scuola una priorità per il Paese? Credo che sia complicato svolgere una azione di opposizione parlamentare, perché il governo sta varando provvedimenti a colpi di decreti legge scavalcando completamente il dibattito in Parlamento. Al tempo stesso credo che spetti all'opposizione il forte compito di mobilitare l'opinione pubblica, di far comprendere quanto la questione educativa, la questione della scuola e del sistema d'istruzione italiano sia una priorità del Paese. Su ciò, credo che siamo molto indietro al di là del colore politico dell'esecutivo in carica, poiché si è fatto molto poco per far percepire la questione della scuola una vera priorità, sia per l'opinione pubblica sia per il gruppo dirigente. La politica scolastica negli ultimi quindici anni non è variata, nonostante si siano alternati governi di centrodestra e di centrosinistra... Sì, questa è un'affermazione molto vera. Si sono tentate varie riforme, ma noi percepiamo nelle scuole un sentimento di stanchezza da parte degli studenti, ma sappiamo di un sentimento analogo anche per i docenti rispetto proprio a questo continuo rimettere mano alla scuola senza poi, nei fatti, cambiare niente. C'è una difficoltà, evidentemente culturale, a comprendere che nel nostro tempo è fondamentale innovare la scuola, garantire a tutti il diritto di studio fino ai più alti gradi d'istruzione e garantire un sistema pubblico di qualità per tutti i cittadini. Credo che ci vorrebbe veramente un cambio di segno da parte della politica per rispondere alle maggiori indigenze nel mondo della scuola che in questo momento sono, oltre che una riforma dei saperi, un investimento di carattere economico perché si può vedere chiaramente che c'è un sistema scolastico al collasso. La ReDS - Rete degli Studenti è nata nel marzo 2007. Quale progetto si è seguito e per quali obiettivi? La Rete degli Studenti nasce con la volontà di essere un'associazione nazionale che rappresenti tutti gli studenti, indipendentemente dall'appartenenza politica dei singoli e dalla provenienza territoriale. Siamo nati, quindi, con l'obiettivo di essere una rete larga, ampia e partecipata che rappresenti i bisogni degli studenti tra le mura scolastiche e si faccia portavoce di un bisogno più generale di cittadinanza che hanno gli studenti stessi nel nostro Paese. Infatti, c'è gente che non trova una sede di rappresentanza nelle politiche che si portano avanti. Si è seguita, appunto, questa strada, quella di mettere insieme tante realtà studentesche diverse che sono attive innanzitutto nel proprio contesto scolastico territoriale e che poi prendono la parola per esprimere il loro parere su quello che succede nel nostro Paese. L'obiettivo è continuare a far crescere il progetto di sindacato studentesco, per dare sempre più maggiore forza alle nostre istanze. In questo stiamo continuando a lavorare e crescere. Ad ottobre realizzeremo una grande assemblea nazionale che porterà ad ulteriore crescita del progetto del sindacato studentesco. Come pensi si possa dare una nuova (e seria) svolta alla scuola pubblica del nostro Paese? Credo che, come dicevo prima, servano innanzitutto, finanziamenti, perché alcuni settori della nostra scuola, come ad esempio la scuola elementare che sta venendo massacrata da questo governo, è una realtà funzionante che, però, deve essere messa in condizioni di rilancio del proprio lavoro. Questo, appunto, per tutti i gradi dell'istruzione. Servono finanziamenti pubblici per garantire, oltre che al lavoro dignitoso ai docenti e al personale scolastico, la progettualità per le scuole, la capacità di garantire il diritto allo studio, edifici che non siano fatiscenti o addirittura pericolose per gli utenti ma che garantiscono spazi sani e piacevoli in cui trascorrere le ore di studio. Finanziamenti utili per garantire a tutti l'accesso all'istruzione con politiche di tutela e abbattimento dei costi dello studio e serve rinnovare il sistema formativo italiano, dal punto di vista proprio delle possibilità che il percorso formativo da alle persone per emanciparsi, per realizzare il proprio futuro quindi, una riforma dei saperi che superi in qualche modo il modello attuale che c'è nel sistema d'istruzione italiano che tende ancora a dividere gli studenti fra chi deve andare a lavorare e chi potrà permettersi di andare all'università. Il messaggio che vuoi lanciare a questo esecutivo e agli studenti italiani... A questo esecutivo vorrei dire di fermare immediatamente il massacro che stanno compiendo sulla scuola italiana e di cominciare, invece, un confronto serio con le parti sociali, con i sindacati e con gli studenti sui provvedimenti che si mettono in capo. Un confronto per rilanciare la scuola, invece che smantellarla. Agli studenti vorrei dire di pensare che bisogna lavorare dal primo giorno di lezioni, insieme, per difendere la nostra scuola, non solo per difendere gli studenti, ma rilanciarla e renderla migliore. Noi stiamo lavorando per questo. Non appena le scuole apriranno siamo pronti a mobilitarci fin da subito per invertire la tendenza delle politiche che sono state messe in campo e che ci danneggiano gravemente.

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Mini rivoluzione a scuola: arrivano i tagli al personale (sezione: Scuola)

( da "Italia Sera" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Politica Interna Il Ministro Gelmini anticipa le novità in programma: torna il maestro unico. Previsti 87.000 tagli in tutta Italia Mini rivoluzione a scuola: arrivano i tagli al personale.

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MOSTRA CINEMA: MANIFESTAZIONE CONTRO BRUNETTA E GELMINI (sezione: Scuola)

( da "Agi" del 05-09-2008)

Argomenti: Scuola

Venezia MOSTRA CINEMA: MANIFESTAZIONE CONTRO BRUNETTA E GELMINI (AGI) - Venezia, 5 set. - Hanno noleggiato due motonavi, e sono sbarcati a Lido per manifestare accanto alla passerella rossa della 65esima Mostra del Cinema di Venezia oltre 1000 lavoratori della scuola e del pubblico impiego contro i tagli di organici e contro il decreto Brunetta. Tra i tazebao, un'analisi circostanziata dello stipendio del ministro Renato Brunetta: "19.150 euro stipendio desunto dal portale del Senato e della Camera, portaborse 4.030 euro; benefit: rimborso spese affitto, cellulare, cinema, teatro, francobolli, viaggi aerei, piscine e palestra". Sempre secondo il tazebao "lo stipendio di un fannullone e' di 1.100 euro, lui vuol toglierci la malattia dall'incentivo". Il segretario della camera del lavoro di Venezia Sergio Chiloiro spiega che "questo e' l'inizio di una manifestazione sulle linee del ministro Renato Brunetta e del ministro all'istruzione Mariastella Gelmini. Le loro posizioni porteranno alla mobilitazione generale se i provvedimenti non saranno ritirati. Sono provvedimenti molto pericolosi per la tenuta di servizi pubblici". La protesta sara' replicata domenica 7 settembre in occasione della Regata Storica. (AGI).

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