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tARTICOLI DEL 5 dicembre 2008 #TOP
IN EVIDENZA
Compagni Spa ... di Gianluca Di Feo (
L’Espresso n° 49 – 2008)
Firenze, Napoli,
Roma, Genova, Perugia. L'ondata di inchieste mostra il potere dei comitati
d'affari. E rischia di travolgere le giunte rosse. Ora il Pd si trova a fare i
conti con gli scandali.
Quando il sindaco di Firenze vuole cancellare
Le giunte traballano sotto il peso di intercettazioni che svelano intrallazzi
più che tangenti: i pm contestano contributi elettorali, come le cene dei Ds
pagate con i 250 mila euro che sarebbero stati estorti ai broker dal presidente
del Porto di Napoli; sponsorizzazioni, come quella del gruppo Ligresti
all'opuscolo sulla crociata anti-lavavetri dell'assessore fiorentino Graziano
Cioni; oppure incarichi professionali smistati a figli, amici e compari. È una
Via Crucis di piccoli episodi, spesso di dubbia rilevanza processuale, e di
grandi favori intrecciati in consorterie dove la politica giustifica il
disprezzo di qualunque regola, etica o penale, arrivando a negare il buonsenso.
Le parole di Leonardo Domenici, presidente di tutti i sindaci italiani, sul
parco da cancellare e "smitizzare" testimoniano un male che va oltre
la corruzione addebitata ai due assessori di Palazzo Vecchio in rapporti troppo
intimi con Salvatore Ligresti.
Inutile invocare la questione morale. Finora c'è stata a malapena una questione
legale. Si muove solo la magistratura, che arresta o manda avvisi di garanzia.
La segreteria nazionale non interviene e i vertici locali si barricano dietro
la presunzione di innocenza: rinviano qualunque valutazione alla sentenza
definitiva e così proseguono sulla stessa strada con le stesse persone. Persino
le dimissioni arrivano solo se inevitabili. E la valanga che rischia di sommergere
la sinistra toscana ha smascherato figure molto differenti. Ci sono i piccoli
Machiavelli di Palazzo Vecchio, maestri dell'intrigo e dell'intesa sottobanco,
circondati da una corte di professionisti. Il provvedimento del giudice è
spietato nelle imputazioni: l'assessore Gianni Biagi costringe la Provincia a
entrare nel progetto Castello e costruire la nuova sede sui terreni di
Ligresti. Lo fa - scrivono - con ogni mezzo, arrivando a sfruttare la suo
carica per intimidire ogni immobiliarista e impedire soluzioni alternative. I
magistrati lo accusano di avere amputato pezzi di parco per consentire altre
colate di cemento, di avere fatto passare in secondo piano le opere di
urbanizzazione, ossia gli impianti per migliorare la vita dei cittadini. In compenso,
infila architetti suoi amici, con parcelle da mezzo milione di euro per
progetti che i tecnici di Ligresti predicono come inutili ("Finirà che vi
paghiamo e li buttiamo"). Il risultato finale è un mostro, il progetto
urbanistico che determina lo sviluppo di Firenze assomiglia "a una
discarica", affollata di uffici e abitazioni, dove i palazzi di Provincia
e Regione fanno strage di alberi e poi si inserisce anche lo stadio voluto da
Diego Della Valle con rischi di ingorghi epocali.
Se Biagi si è dimesso, lo 'sceriffo' Cioni invece promette battaglia. È l'altra
faccia dello scandalo: il barone rosso, arrogante, populista, con un feudo che
garantisce voti. "Chi ha la puzza sotto il naso, cambi mestiere. Io sto
con chi combatte", lo difende pubblicamente uno dei suoi consiglieri. Ma
Cioni è anche la storia del Pci fiorentino: da 35 anni passa da una poltrona
all'altra, dalla Provincia al Comune, poi Montecitorio, il Senato e di nuovo al
Comune dove puntava adesso alla fascia di sindaco. Ha conquistato la platea
nazionale lanciando il celebre regolamento contro mendicanti e lavavetri. Poi
lo hanno intercettato mentre rassicurava gli uomini di Ligresti: "Sto
lavorando per voi". In cambio lo 'sceriffo' chiede e ottiene in un paio di
minuti da Fondiaria un contributo di 30 mila euro per i 200 mila opuscoli che
pubblicizzano la sua tolleranza zero. Chiede un premio, ottenuto, e una
promozione, in valutazione, per il figlio che lavora proprio per Fondiaria.
Chiede e ottiene al prezzo politico di 600 euro mensili una casa di oltre sette
vani "di pregio e in centro" per una sua amica. Alza il telefono per
tutto. C'è da mettere la parabola di Sky nell'appartamento della sua amica?
Chiama direttamente il braccio destro di Ligresti,Fausto Rapisarda. Il capoufficio
sgrida suo figlio e lo rimprovera per i ritardi? Il papà assessore mobilita
Rapisarda, la voce del padrone, che bacchetta il capoufficio e poi blandisce il
rampollo: "Mi telefoni per qualunque cosa".
Per Cioni non c'è il partito né il Comune, ma uno schieramento che chiama
"la famiglia". Né lui né gli altri indagati temevano la legge,
sembravano sentirsi protetti. L'inchiesta del nuovo procuratore capo Giuseppe
Quattrocchi e le registrazioni del Ros li hanno spiazzati. È uno choc, che
rischia di abbattere il mito dello sviluppo sostenibile toscano, di uno stile
di vita capace di coniugare progresso e tradizione costruito dal Pci in mezzo
secolo di governo. Gli eredi di questa tradizione sembrano avere smarrito il
contatto con la realtà della città. Progettano opere discusse e discutibili
come la linea tramviaria. Infilano nei contratti pubblici società personali,
come quella del capogruppo Alberto Formigli: il consiglio comunale che ha
respinto le sue dimissioni si è trasformato in una rissa. E l'inchiesta è solo
agli inizi. Ogni giorno il Ros va in altri uffici a setacciare capitolati: ci
sono accertamenti su decine di progetti di Comune, Regione e Provincia con
migliaia di telefonate scottanti da analizzare. Insomma, in Toscana si prepara
un inverno di passione.
A Napoli il dramma si è già materializzato nella scelta estrema di Gianni
Nugnes, l'ex assessore che si è ucciso dopo l'arresto per i disordini contro
una discarica. Un politico che restava ancorato alla sua Pianura, il quartiere
con il record di edifici clandestini. Dicono che si sia sentito isolato, chiuso
in un angolo per le scelte di suoi ex colleghi. Come Enrico Cardillo, potente
assessore al Bilancio, che con le sue dimissioni pare cercare riparo per sé e
per il sindaco Rosa Russo Iervolino dal prossimo tsunami giudiziario. In due
anni la giunta Iervolino ha già perso sette assessori, tutti azzoppati dalla
magistratura e finora sostituiti con personaggi di alto livello. Le
anticipazioni del 'Mattino' prefigurano un nuovo terremoto in quei palazzi infausti
per la sinistra, dove solo dieci mesi fa naufragò il governo Prodi. Questa
volta l'epicentro dovrebbe essere in municipio, tra le poltrone della
Margherita. Al centro delle indagini c'è il potere di Alfredo Romeo, un
superstite della vecchia Tangentopoli partenopea diventato il monopolista nella
gestione di immobili pubblici e considerato vicino all'area di Francesco
Rutelli. Il gruppo Romeo ha una rete di relazioni che arriva ovunque: cura
persino la manutenzione del Quirinale, del Senato e del ministero
dell'Economia. Gli hanno affidato centinaia di migliaia di case popolari e gran
parte delle cartolarizzazioni: nel 2001 è stato pure incaricato di vendere lo
stadio Olimpico. Gli atti giudiziari lo accusano di aver osato l'impossibile:
fa lavori abusivi nella sua splendida villa di Posillipo e quando la procura
mette i sigilli al cantiere, lui va avanti. E quando la magistratura lo
denuncia, secondo un'inchiesta appena chiusa, un importante giudice si sarebbe
mosso per convincere i colleghi ad archiviare la pratica.
Ma la questione Romeo potrebbe non essere solo campana. Le sue aziende
arrivarono sul Campidoglio negli anni di Rutelli. Poi dalla giunta Veltroni
hanno ottenuto il mega-appalto da 650 milioni per la manutenzione stradale,
sospeso a fine agosto da Gianni Alemanno con il risultato di lasciare le strade
costellate di buche e cantieri che hanno inghiottito fiumi di denaro. Sono
disastri che mostrano come il problema non è solo etico: la malapolitica
produce arretratezza, servizi inefficienti, sprechi. Se nel Lazio ci fosse un
sistema moderno di smaltimento dei rifiuti, la convivialità alla vaccinara tra
l'assessore Mario Di Carlo, già numero uno della Margherita, e il monopolista
delle discariche forse avrebbe suscitato meno clamore. Invece di emergenza in
emergenza la spazzatura dei romani continua a marcire nell'orrido di
Malagrotta. O lo spettacolo finale del centrosinistra abruzzese, dove alla
vigilia del voto la maggioranza colata a picco dall'arresto di Ottaviano Del
Turco corre ad assumere in pianta stabile schiere di portaborse.
Non ci sono pregiudiziali etiche: le porte restano sempre aperte per presunti
corrotti o tangentisti. Quando al sindaco pd di Perugia Renato Locchi i
magistrati hanno chiesto se aveva incontrato un costruttore, finanziatore della
sua campagna, poi arrestato per mazzette e scarcerato, lui risponde: "Il
fatto che sia stato 50 giorni in cella non significa che non possa continuare a
svolgere il suo lavoro". Anche a Trento la presunzione di innocenza ha un
sapore beffardo. Prima delle elezioni un'inchiesta ha coinvolto i vertici
dell'Autostrada A22, ipotizzando reati bipartisan: c'era un uomo di Forza
Italia ma anche il presidente Silvano Grisenti, legatissimo al governatore pd
della Provincia, Lorenzo Dellai. Grisenti viene accusato di corruzione,
turbativa d'asta, tentata concussione per sponsorizzazioni e contratti da
assegnare a società di suoi familiari: è l'uomo della 'magnadora', la
mangiatoia. Una grana a poche settimane dalle elezioni? Dellai l'ha trasformata
in un punto di forza, costringendo l'indagato a dimettersi senza se e senza ma.
La condanna politica ha trasmesso negli elettori un'immagine di pulizia,
contribuendo alla vittoria del centrosinistra. Ma lunedì 1 dicembre, tre
settimane dopo il voto e 70 giorni dopo le dimissioni, si scopre che Grisenti
ha ottenuto un incarico nell'ente presieduto da Dellai: un ufficio creato su
misura per coordinare i programmi di cooperazione internazionale. "Ha il
pieno diritto di tornare al lavoro", ha spiegato Dellai, citando la
Costituzione. Sintetico il commento dell'interessato: "Ho una famiglia
numerosa".
'Tengo famiglia' è un argomento che funziona meglio dell'indulto: fa perdonare
tutto. Così come si chiude un occhio per cavalleria sulle frequentazioni
femminili. A Foggia, per esempio, il sindaco è sotto processo per i favori
concessi alla sua "segretaria particolare". L'ha assunta nello staff,
con stipendio di 3.500 euro al mese, l'ha poi nominata nel consiglio
d'amministrazione di una municipalizzata, ma la signora avrebbe continuato a
usare beni del Comune senza titolo: solo di telefonino 6 mila euro di bolletta.
Per difenderla il sindaco, sempre secondo i magistrati, avrebbe anche
falsificato documenti. Peccati veniali? Orazio Ciliberti è sotto processo per
questa storiaccia e per un'altra vicenda, ma rimane primo cittadino, membro
della Costituente del Pd e vicepresidente nazionale dell'Anci.
Restano relegati in periferia anche i peccati d'omissione, veri o presunti. A
Crotone la procura ha preso di mira Europaradiso, il faraonico insediamento
turistico dove si sarebbero concentrati gli interessi della nuova mafia
calabrese. I pentiti hanno parlato di summit tra emissari delle cosche e i
dirigenti locali del Partito democratico: il capogruppo Giuseppe Mercurio si è
dimesso dopo un avviso per concorso esterno in associazione mafiosa. Il
problema è che questo scenario era stato denunciato un anno fa da Marilina
Intrieri, all'epoca parlamentare Pd, per cercare di bloccare l'ingresso nelle
liste dei nomi vicini ai clan. Si rivolse a Marco Minniti, all'epoca
sottosegretario agli Interni e oggi ministro ombra, e a Marina Sereni,
vicepresidente dei deputati Pd. Spiega Marina Sereni: "Vista la gravità di
quanto sosteneva, le dissi di rivolgersi alla magistratura". Il Pd non
c'entra: l'etica non riguarda il partito, ma è compito esclusivo delle procure.
E allora a cosa si riduce la politica?
Perché tutta la mappa dell'Italia rossa è costellata di inchieste che rischiano
di esplodere o che hanno sfiorato il sistema di potere passato dal vecchio Pci
al Pd. Prendete l'Umbria. Il sindaco di Perugia nello stesso verbale in cui
difendeva la presunzione di innocenza del costruttore inquisito, parla delle
sue frequentazioni con Carlo Carini, il re dell'asfalto. Nello scorso maggio
Carini è finito in manette assieme ad altri 30 tra impresari e funzionari di
Regione, Provincia e di alcuni comuni. Tre assessori provinciali hanno
presentato le dimissioni, subito respinte. Le intercettazioni hanno fatto
emergere una cupola che dominava i lavori stradali e che si compiaceva di usare
il lessico mafioso: "Sì, sono il capo dei capi". Nessuno ha
collaborato, l'istruttoria non è arrivata ai piani alti: è rimasta una storia
di geometri. Almeno per ora.
Genova invece si è appena ripresa dallo choc per la retata che a maggio fece
traballare il sindaco Marta Vincenzi e le tolse letteralmente il sonno:
"Quei cattivi guaglioni mi hanno pugnalato a tradimento". Gli
investigatori sono partiti dal municipio e adesso scavano nelle attività di
altri enti. Il peggio è passato? I magistrati potrebbero regalare un brutto
Natale al centrosinistra ligure: è in arrivo la chiusura delle indagini, che
toglierà il segreto su molti dossier. La storia è nota. Un industriale della
ristorazione cerca di mettere le mani nel piatto delle mense cittadine, 26 mila
pasti al giorno, e vuole "oliare il meccanismo". Sono finiti in
carcere il portavoce della Vincenzi e due consiglieri comunali mentre due
assessori indagati si sono dimessi. Solo pochi giorni fa è stato pubblicato il
verbale di Massimo Casagrande, l'ex consigliere arrestato, che ricostruisce
l'inizio della trama: "Era ancora in corso la campagna elettorale della
Vincenzi. Roberto Alessio si dichiarò disponibile a dare un contributo.
Ventimila euro. Nel frattempo chiese un nostro interessamento...".
Rispetto a questi scandali, la crisi sarda è storia diversa: è la sfida finale
tra due modi di fare politica e costruire il consenso. La pancia del Pd si è
mossa contro Renato Soru per logiche di partito più che affaristiche: l'entroterra
non interessa ai palazzinari da spiaggia. Ma l'abitudine di trasformare i
capanni agricoli in casette è diffusa nell'isola tra tutti i ceti urbani e
rurali. Un mondo che Antonello Cabras, l'antagonista di Soru, conosce bene: è
stato segretario del Psi negli anni Ottanta, poi presidente della Regione e
parlamentare ds. Soru invece vola alto e vuole chiudere il suo impegno di
tutela ambientale: le dimissioni dimostrano che è pronto a tutto, anche a
proseguire senza il Pd. E il maltempo furioso di questi giorni, con alluvioni e
frane, concretizza gli effetti disastrosi del 'mattone ovunque e comunque',
diventando una sorta di spot per Soru. 'Piove, governatore virtuoso',
ironizzano i suoi fan: forse l'unica eccezione alla slavina morale del
centrosinistra.
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Articoli
Costi dei politici (24)
di Alex Franzetti MILANO - La speranza è l'ult...
( da "Leggo"
del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: racimolati in 3 presenze da panchinaro contro Sampdoria, Fiorentina e Reggina, l'ultima il 1° novembre al Granillo. Contro i 29 gettoni della passata stagione tra campionato e coppe, con 7 reti all'attivo. Hernan, forse, non si immaginava che il ruolo di bomber di scorta, a cui lo ha relegato il "nemico" Mancini nel 2007/08,
ma
quel sistema di controllo si cambia o no?
( da "Tirreno,
Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: e Monaci ha a sua volta stanato il socialista fiorentino Riccardo Nencini (ieri) accusato di scarsa solidarietà con i consiglieri da noi criticati. Evviva. Ma nonostante ciò, la questione dei deputati regionali che incassano diaria e gettone di presenza in aula o in commissione (150 euro) anche se firmano e vanno altrove, non è affatto chiusa. (continua a pagina 6)
così
il capo staff di obama guadagnò 18 milioni - alberto flores d'arcais
( da "Repubblica,
La" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Un successo
dimostrato anche dalla dichiarazione dei redditi: 900mila dollari nel 1999, 1,4
milioni nel 2000, 6,5 milioni nel 2001, solo pochi mesi prima di entrare come
deputato nel Congresso degli Stati Uniti. Una volta tornato alla carriera
politica non ha avuto difficoltà a trovare finanziatori: per la sua campagna
del
l'ars
vota all'unanimità sì alla riforma degli assessorati
( da "Repubblica,
La" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: opzione fra indennità e gettoni di presenza, resteranno in vita solo questi ultimi, che potranno essere cumulati fino a un tetto massimo pari a un quarto della retribuzione del sindaco. Viene abolita qualsiasi indennità di carica per i vicepresidenti dei consigli. Passa anche la riduzione del numero delle circoscrizioni: restano in vita solo quelle di Palermo,
santini
sbatte la porta ( da "Tirreno, Il"
del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: andamento delle farmacie comunali, sulle quali, invece, lo stesso Nanni Santini ha condotto una battaglia, fino all'apertura di un'inchiesta da parte della Corte dei conti e della Guardia di Finanza. In generale, Santini da sempre si è concentrato sulla riforma delle aziende partecipate sostenendo la necessità di riportarne il controllo sotto il Comune.
niente
gettone se non c'è la firma ( da "Tirreno, Il"
del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: Senza la firma di uscita non sarà più possibile riscuotere il gettone. Inoltre in questo modo siamo sicuri anche che caleranno quelle presenze "mordi e fuggi" di alcuni consiglieri». «Abbiamo anche deciso di inserire l'obbligo di tenere il telefono cellulare spento o silenzioso sia in consiglio che in commissione.
<Gli
aumenti agli amministratori gonfiano le bollette pagate dai cittadini>
( da "Resto
del Carlino, Il (Ravenna)" del
05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: riconosciuti ai vertici politici di Romagna Acqua dagli enti pubblici locali che compongono la proprietà azionaria della società, Comune di Ravenna compreso». Una decisione «che grida vendetta da parte dei cittadini, quotidianamente illusi da promesse e dichiarazioni di abbattimento dei ?costi della politica? nella pubblica amministrazione.Gli aumenti di 13 mila euro all?
Evtimov
firma e debutta a Jesi ( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
questo la
Pallacanestro Reggiana ha deciso di tutelarsi, ingaggiando Evtimov con un
contratto a gettone. SOTTO ESAME. Evtimov, 31 anni,
Assenze
e indennità, a Masi il Comune non ha segreti
( da "Nuova
Ferrara, La" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: 617,64 euro; il vicesindaco Roberto Baglioni 3.123,60 euro e i due assessori Marco Rizzati ed Edoardo Padovani 2.342,64 euro e 2.375,18 euro. Per quanto riguarda i consiglieri comunali il gettone di presenza lordo è quantificato in 16,27 euro.
stiamo
entrando ( da "Centro, Il"
del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: Inutilmente il popolo sovrano con un referendum si era espresso per l'abolizione del finanziamento dei partiti. Province e comunità montane, da tutti dichiarate entità inutili e moriture, continuano, in barba a tutte le promesse elettorali, a gratificare una moltitudine di politici di seconda e terza fila e il loro esercito di collaboratori e consulenti.
Nelle
pagine di Stella c'è l'Italia alla deriva
( da "Arena,
L'" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: Stella ha illustrato buona parte del lungo campionario di «bubboni» del nostro Bel Paese, che con il coautore del libro, Sergio Rizzo, ha raccolto «per dovere civico e amore del nostro Paese». Un elenco angosciante di storture, assurdità, vergogne, stupidità, ascrivibili non solo alla classe politica,
marcato
presidente del consorzio unico rifiuti
( da "Mattino
di Padova, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: sostiene «in questi mesi si proseguirà l'opera dei quattro enti di bacino. Ma nel frattempo si sono tagliati i costi della politica e si comincia a ragionare di rifiuti in un'ottica più ampia». La soluzione non piace però al consigliere comunale Pdl, Domenico Menorello: «Una grande abbuffata consociativa pre-elettorale.
Bacino
unico dei rifiuti, i comuni eleggono Marcato e Levorato
( da "Corriere
del Veneto" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: assemblea Mandato tecnico fino alle elezioni di primavera. Nessuna indennità, solo un piccolo gettone di presenza Bacino unico dei rifiuti, i comuni eleggono Marcato e Levorato PADOVA — Ato rifiuti, passa la linea del presidente della Provincia Vittorio Casarin. A poco ha potuto la polemica scatenata dal consigliere regionale forzista Leonardo Padrin e rinfocolata,
È
un Paese per vecchi ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: I costi della politica è da tanto tempo ormai che si parla dei costi della politica, ei temi sono sempre gli stessi. A livello nazionale abbiamo troppi politici (praticamente lo stesso numero degli Stati Uniti) che guadagnano troppo (i più pagati d'Europa)e che hanno troppi privilegi.
Finozzi
mette in mora i <monogruppi> Nel 2009 potrebbe arrivare lo scioglimento
( da "Corriere
del Veneto" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: Forum dei Veneti). Formare un nuovo gruppo consiliare, costituito da un singolo componente, ha costi non indifferenti: tra personale di segreteria, dirigente e finanziamento per l'attività, si parla di centinaia di migliaia di euro. Per questo Finozzi ha scritto ai tre consiglieri interessati, invitandoli a produrre entro il 15 gennaio un documento che attesti «
La
Tarsu aumentadel 15 per cento ( da "Secolo XIX, Il"
del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: e quindi finanziata dall'alienazione di immobili). Il resto deriva in gran parte dal taglio generalizzato dei trasferimenti erariali. Un buco particolarmente significativo si è aperto sul fronte dell'ex Ici prima casa: trasformata anch'essa in un trasferimento dello Stato, ma "congelata" agli introiti del 2007 (a loro volta tagliati del 7%
Enti
locali a rischio emarginazione ( da "Denaro, Il"
del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: terminali dei processi politici e della finanza pubblica, costituiscono l'anello finale e debole del "sistema Italia". Riduzione della spesa pubblica ha significato e significa taglio dei trasferimenti, bilanci in rosso. Si è scaricato sui Comuni e, dunque, sui Sindaci sia l'effetto terminale delle manovre finanziarie sia gli effetti politici negativi.
Due
mostre e un dibattitoè l'omaggio a Bertagnin
( da "Secolo
XIX, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: Rizzo & Rizzo allieteranno la serata all'Osteria Mezzaluna di Alassio. Il duo proporrà i maggiori successi italiani. Mostra di presepi. Nella Sala Carletti dell'associazione Vecchia Alassio in via XX Settembre ad Alassio è aperta l'esposizione di presepi dell'artista alassino Paolo Zampiga.
SICILIA:
L'IMPIANTO DELLA LEGGE DI RIFORMA DEGLI ENTI LOCALI.
( da "Asca"
del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: Abolita anche la possibilita' di scelta, per consiglieri comunali e provinciali, tra indennita' e gettone. Solo gettone di presenza per consiglieri comunali e provinciali che comunque, ogni mese, non potra' superare il 30% della indennita' prevista per il sindaco e/o presidente della provincia.
Nomine,
nuova bufera sulla Provincia ( da "Tribuna di Treviso, La"
del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: «Così si vìola - incalza Stefano Mestriner dei Comunisti italiani - l'articolo 63, comma 1.2, del Testo Unico degli enti locali. Non sappiamo se di mezzo ci siano gettoni di presenza. La cosa ci importa poco. E' il metodo che non ci piace: i posti vengono dati sempre ai soliti».
A
Mestre-Carpenedo continua il braccio di ferro fra ...
( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: A ottobre dalle Municipalità si sono alzate voci di malcontento, ed il Comune ha provveduto a modificare lo Statuto in modo tale che per i mini-assessori, come per tutti i consiglieri, fosse possibile accedere almeno al gettone di presenza. Soldi che però, di fatto, ad oggi non vengono versati, perché devono coprire le indennità corrisposte "per errore" ad inizio anno.
E
non si perderanno i 40 mln dello Stato
( da "Sicilia,
La" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: delle unioni di comuni, nonché gli assessori di comuni e province, che siano lavoratori dipendenti, a richiesta, potranno essere collocati in aspettativa non retribuita per tutto il periodo di espletamento del mandato. Percepiranno un gettone di presenza se sarà effettiva la partecipazione ai lavori degli organi per cui hanno avuto il mandato:
assessori
incompatibili: verso norme più severe
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: di assessore e quella di componenti di enti e istituzioni (un caso tra tutti quello dell'assessore al Bilancio Chiara Mio componente del Consorzio universitario, pur senza gettone di presenza). Il problema è legato al fatto che l'articolo 70 del decreto legislativo 267 del Duemila stabilisce che la potestà del ricorso popolare da parte di qualsiasi cittadino possa avvenire solo nei
FINANZIARIA:
LANNUTTI (IDV), MANOVRA SBAGLIATA.
( da "Asca"
del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Abstract: di Italia dei Valori in commissione Finanze al Senato, Elio Lannutti, dopo l'approvazione della Legge Finanziaria 2009 da parte della commissione Bilancio. ''Il provvedimento era stato impostato prima dell'estate e quindi prima dell'avvio della fase critica sui mercati finanziari - ricorda Lannutti - ma il Governo non ha apportato alcuna modifica al testo presentato in Parlamento.
( da "Leggo" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
di Alex Franzetti MILANO
- «La speranza è l'ultima a morire, ma in estate ho rifiutato offerte
confidando in una situazione diversa, con il cambio di allenatore. Invece è
anche peggiorata». Crespo "sbotta". Statistiche alla mano solo 89
minuti complessivi in campionato, racimolati in 3 presenze
da panchinaro contro Sampdoria, Fiorentina e Reggina, l'ultima il 1° novembre
al Granillo. Contro i 29 gettoni della passata stagione tra campionato e coppe, con 7 reti
all'attivo. Hernan, forse, non si immaginava che il ruolo di bomber di scorta,
a cui lo ha relegato il "nemico" Mancini nel 2007/08, potesse
addirittura trasformarsi in una sorta di prepensionamento attivo con
l'"amico" Mourinho, fino all'esclusione dall'elenco dei 25 per la
Champions, che avrebbe potuto portare ad un addio già in estate se comunicata
per tempo. «Sono rimasto fuori dalla lista - ha proseguito il 33enne di Florida
ai microfoni di Sky - e sono venuto a saperlo appena prima della chiusura,
senza poter scegliere se andarmene o no». Ma a gennaio potrebbe tornare tutto
in discussione, come ha rivelato a Teleradiostereo il procuratore
dell'argentino, Fernando Hidalgo. «Hernan ha fatto capire il suo pensiero: se a
gennaio arrivassero delle proposte per rompere il contratto con l'Inter che
scade il prossimo 30 giugno, le prenderemmo in esame. Hernan vuole giocare e
nell'Inter gioca poco. Finora ha ricevuto offerte dall'estero, ma Crespo
l'Italia, dove contatti diretti non ce ne sono. La Roma? Se fosse interessata
non avrei alcun problema a trattare. L'ingaggio? Sarebbe l'ultimo dei
problemi». Come lo Special One, di cui Crespo non riesce proprio a parlar male.
«Per una squadra che vuole primeggiare in Champions League è importante avere
un tecnico dell'esperienza di Mourinho - ha chiosato Valdanito -: quando sarà il
momento di affrontare quarti, semifinali e finale lui saprà cosa fare,
essendoci già passato». In attesa di gennaio, all'argentino ora non resta che
«perseverare, non conosco un altro modo di fare le cose: mi sono ritrovato
fuori e devo pedalare per riconquistare un posto, allenandomi al massimo». Una
ricetta che consiglierebbe anche a Balotelli. «A Mario dico che il talento non
basta. Nella mia carriera ho visto tanti giocatori più forti di me - ha
concluso Crespo - ma se non hai la testa non arrivi da nessuna parte». (ass)
( da "Tirreno, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
CONSIGLIERI
REGIONALI Ma quel sistema di controllo si cambia o no? E così, batti e ribatti,
il "Tirreno" ha stanato il Pd senese Alberto Monaci (martedì), e Monaci ha a sua volta stanato il socialista fiorentino Riccardo
Nencini (ieri) accusato di scarsa solidarietà con i consiglieri da noi
criticati. Evviva. Ma nonostante ciò, la questione dei deputati regionali che
incassano diaria e gettone di presenza in aula o in commissione
(150 euro) anche se firmano e vanno altrove, non è affatto chiusa. (continua a
pagina 6)
( da "Repubblica, La" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Pagina 19 - Esteri Il
New York Times rivela il talento finanziario di Rahm Emanuel considerato un
mago nel reperire e moltiplicare i fondi Così il capo staff di Obama guadagnò
18 milioni Tutte attività lecite maturate in due anni di "vacanza"
dall´impegno politico ALBERTO FLORES D´ARCAIS dal nostro inviato NEW YORK - Lo
chiamano "Rambo" e nella nuova Casa Bianca di Barack Obama Rahm
Israel Emanuel sarà uno degli uomini-chiave, "The Second Most Powerful Man
in Wahington", il secondo più potente, come si usa dire per chi viene scelto
come «capo dello staff» del presidente americano. Obama lo ha voluto al suo
fianco non tanto perché é di Chicago ma per le sue grandi capacità dimostrate
nei sei anni passati al Congresso dalla prima elezione a deputato per
l´Illinois nel 2002 e soprattutto per il modo in cui nel
( da "Repubblica, La" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Pagina II - Palermo
L´Ars vota all´unanimità sì alla riforma degli assessorati Passa anche la legge
che taglia le giunte degli enti locali Subito i nuovi dipartimenti Comuni e
Province sbarramento al 5 per cento Sala d´Ercole vara la nuova mappa
dell´amministrazione regionale e nel carniere dell´Ars finisce anche la norma
che limita i costi della politica negli enti locali e fissa lo sbarramento al
cinque per cento nelle amministrative. Mercoledì, alle 22, il cammino delle
riforme portate avanti da Lombardo sembrava giunto a un punto morto, con la
soppressione dell´agenzia per i rifiuti che aveva indispettito l´Udc e parte
del Pdl e suggerito a molti, nel centrodestra, di far saltare tutto. La prova
di forza di Lombardo, che ha deciso di andare avanti malgrado i mugugni degli
alleati, e la decisione del Pd di sostenere norme che aveva contribuito a
scrivere, hanno fatto cambiare lo scenario in un paio d´ore. E il voto, alla
fine, è stato unanime. La riforma dell´amministrazione. Appena annacquata dai
compromessi nella maggioranza, la legge prevede che il numero dei dipartimenti
scenda da
( da "Tirreno, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Poche righe al sindaco,
dure, per lasciare l'assessorato Santini sbatte la porta «Venuto meno il
rapporto di fiducia» Disaccordo su aziende partecipate, scelte urbanistiche,
lotta agli sprechi LUCCA.All'ufficio protocollo Nanni Santini si presenta poco
prima delle
( da "Tirreno, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
I consiglieri
provinciali dovranno timbrare entrata e uscita e spegnere i cellulari Niente
gettone se non c'è la firma LUCCA. Il consiglio provinciale si è dato un nuovo
regolamento, rivisto e corretto dalla commissione consiliare Statuto e
regolamenti. La novità principale è che il gettone di presenza
per ogni seduta sarà vincolato alla doppia firma, di entrata e di uscita, dei
consiglieri. Sarà inoltre obbligatorio tenere il telefono cellulare spento, o
in modalità silenzioso. «Abbiamo aggiornato il vecchio regolamento del
consiglio con le nuove norme - spiega il presidente della commissione Statuto
Lucio Lucchesi - Tra queste quella di dover regolamentare l'entrata e l'uscita
dei consiglieri dalle commissioni». «Su questo punto - prosegue Lucchesi - la
commissione, sempre in modo unanime, ha deciso di introdurre una doppia firma
di entrata e uscita con indicazione di orario per le commissioni. Senza la firma di uscita non sarà più possibile riscuotere il
gettone. Inoltre in questo modo siamo sicuri anche che caleranno quelle
presenze "mordi e fuggi" di alcuni consiglieri». «Abbiamo anche
deciso di inserire l'obbligo di tenere il telefono cellulare spento o
silenzioso sia in consiglio che in commissione. Norma
"all'italiana", visto che, nonostante appaia scontato, molti
consiglieri continuavano a tenere accesi ed usare i telefoni cellulari nel
corso delle sedute».
( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del
05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
RAVENNA CRONACA pag.
8 «Gli aumenti agli amministratori gonfiano le bollette pagate dai cittadini»
POLEMICA ANCISI SUGLI STIPENDI DEI VERTICI DI ROMAGNA ACQUE COSTI della politica che finiscono sulle bollette dell?acqua. Così il
capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, commenta l?aumento dei compensi
«riconosciuti ai vertici politici di Romagna Acqua dagli enti pubblici locali
che compongono la proprietà azionaria della società, Comune di Ravenna
compreso». Una decisione «che grida vendetta da parte dei cittadini,
quotidianamente illusi da promesse e dichiarazioni di abbattimento dei ?costi
della politica? nella pubblica amministrazione.Gli
aumenti di 13 mila euro all?indennità della presidente, Arianna Bocchini, di 7
mila al vice-presidente, Tonino Bernabè, e di 20 mila all?amministratore
delegato, il ravennate Carlo Pezzi, tutti rigorosamente esponenti politici del
PD, sono clamorosi quanto ingiustificati. Alla presidente viene poi
riconosciuto anche un premio di risultato, pari al 2,7% degli utili di
bilancio, con un limite di 13 mila euro, che fa salire a 66 mila euro il totale
annuo dei suoi emolumenti, e a cui si aggiungerà un?indennità di fine mandato
pari a 4 mila 498 euro». «Analogamente ? dice ancora Ancisi ? per
l?amministratore delegato si aggiunge un premio sugli utili pari a 20 mila
euro, che porta il totale annuo a 67 mila euro (l?indennità di fine mandato
sarà di 4.498 euro). Gli altri due componenti del consiglio di ammistrazione,
tra cui il ravennate Giovanni Paglia, segretario provinciale di Rifondazione
Comunista, restano fermi alla pur rispettabile somma di 20 mila euro l?anno,
senza aggiunte». Romagna Acque agisce «in condizione di monopolio, come in
monopolio è gestita la distribuzione e vendita dell?acqua ai cittadini da parte
di Hera. L?acqua che Hera acquista da Romagna Acque è pagata molto più
salatamente di quanto non le costi la produzione diretta dell?acqua potabile
dalle fonti storiche dell?acquedotto di Ravenna, che sono il Lamone e il Destra
Reno. È facile produrre degli utili quando le tariffe non sono decise dal
mercato e i consumatori non possono altro che subirle».
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del
05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
VETRINA SPORT pag.
26 Evtimov firma e debutta a Jesi La Trenkwalder gli ha offerto un contratto a
gettone e il pivot ha detto sì BASKET LA CORAZZATA è arrivata in porto. La
traversata nel mare biancorosso è durata quasi una settimana. Poi, ieri
mattina, Vasco Evtimov ha firmato il contratto che lo lega alla Pallacanestro
Reggiana ed è cominciata la corsa contro il tempo per poterlo tesserare entro
le 11 di stamattina, termine ultimo per potergli permettere di debuttare a Jesi
nel big-match con la Fileni. Ieri sera mancava, in pratica, solo il transfer
della federazione bulgara: il giocatore ha infatti disputato alcune gare con il
Levski Sofia e per questo serve il nullaosta federale, ma oggi la
documentazione da far pervenire in Lega dovrebbe essere al completo. La
Trankwalder, insomma, si gioca l?asso-Evtimov per compiere l?ultimo salto di
qualità nella rincorsa verso la promozione in serie A. Un asso importante anche
se resta qualche, piccolo, dubbio sulle condizioni fisiche dell?ex pivot di
Fortitudo e Capo d?Orlando.Proprio per questo la Pallacanestro Reggiana ha
deciso di tutelarsi, ingaggiando Evtimov con un contratto a gettone. SOTTO
ESAME. Evtimov, 31 anni,
( da "Nuova Ferrara, La" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Assenze e indennità,
a Masi il Comune non ha segreti MASI TORELLO. Operazione di traspearenza,
quella intrapresa dal Comune di Masi Torello, che, sul proprio sito internet ha
pubblicato le presenze del personale del municipio relative all'anno 2007
suddivise per aree. Dati completi anche per i redditi della giunta. Circa le presenze,
i dati sono suddivisi per aree. Nell'area amministrativa-contabile ci sono 5
dipendenti; giorni di ferie 177; malattia 39; altre assenze 37. Fanno parte
della tipologia altre assenze tutte quelle retribuite e non retribuite previste
dalla legge, tra cui assenza per maternità/paternità, malattia dei figli,
congedo parentale. Nell'area tecnico progettuale-manutentiva i dipendenti sono
6, con queste assenze: ferie 202; malattia 114; altre assenze 21. Nell'area
amministrativa di vigilanza i dipendenti sono 14: ferie 504; malattia 198;
altre assenze 66. La media dei giorni di ferie per dipendente è stata di 36
giornate. Il Comune precisa che i dipendenti sono stati sollecitati ad esaurire
le ferie arretrate accumulate durante momenti di particolare attività
lavorativa e che «comunque la situazione rientra in un quadro normale. Le
assenze per malattia risultano alte a causa di un serio problema di salute che
ha colpito un dipendente». L'amministrazione si ritiene pertanto soddisfatta
per la volontà dimostrata dai dipendenti nel migliorare i servizi erogati e per
l'impegno costante atto a soddisfare pienamente, per quanto di competenza, le
esigenze dei cittadini. Pubblicati anche i redditi degli amministratori per
quanto concerne l'indennità di carica relativa all'anno 2007. Il sindaco
Manuela Rescazzi ha percepito 15.617,64 euro; il
vicesindaco Roberto Baglioni 3.123,60 euro e i due assessori Marco Rizzati ed
Edoardo Padovani 2.342,64 euro e 2.375,18 euro. Per quanto riguarda i
consiglieri comunali il gettone di presenza lordo è
quantificato in 16,27 euro.
( da "Centro, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Pagina 18 - Pagina
Aperta Stiamo entrando Stiamo entrando nell'era dei sottouomini Signor
direttore, quando una comunità di uomini elegge a suo massimo «valore» un altro
uomo, è la fine dell'uomo. E' vero che tra gli animali (tra i lupi, per
esempio) funziona proprio così: si sceglie l'esemplare con i denti più aguzzi e
ci si organizza in branco. Da sempre però gli uomini non si rassegnano alla
società e alle sue gerarchie di valore; rivendicano anche l'anima e lo spirito.
Rivendicano cioè l'esistenza di una tensione trascendente che libera verso
quello che non c'è. Adeguandosi totalmente a quello che passa il mercato,
l'uomo rinuncia a quella scintilla divina che da sempre lo inquieta e lo anima;
quella che ancora oggi dovrebbe spingerlo verso la Giustizia e la Verità. Il
Bene puro, diceva Simone Weil con Platone, è fuori del mondo; dovrebbe essere
perciò impossibile che quel Bene possa essere identificato con un altro uomo.
Eppure basta guardare i manifesti elettorali del centro-destra per verificare
che negli italici quartieri siamo ormai prigionieri di questa idolatria. Se nei
manifesti del centrosinistra rimane (talvolta solo ipocritamente) una qualche
traccia di un ideale da raggiungere, in quelli del centrodestra l'ideale si
identifica con un uomo, Silvio Berlusconi. Ci sono state anche altre comunità
che hanno esaltato un uomo come se fosse Dio; nella Russia di Stalin, per
esempio. Oppure nella Germania di Hitler. Eppure queste degenerate società
lasciavano ancora intravvedere, per così dire, un «ideale» oltre i loro Capi; in
Russia si pensava che Stalin fosse «strumento» per l'uguaglianza; in Germania
si sapeva che Hitler era lo «strumento» migliore per affermare le differenze
tra gli uomini. Entrambi perciò, in qualche modo, rinviavano ad «altro». Nella
nostra povera Italia invece, Silvio Berlusconi sembra coincidere totalmente con
il firmamento del centrodestra. Il leader non rinvia ad «altro»; è lui
l'«altro» cui tendere e genuflettersi. Nei manifesti elettorali si ripete come
un mantra il suo nome: in hoc signo vinces suggerisce continuamente al popolo
la sua immagine. Ma la terra che rivendica le radici cristiane dovrebbe ogni
tanto ricordare che Cristo rifiutò di essere adorato. Non si stancò mai di
ripetere che degno di onori non era lui, ma il Padre celeste. Da noi invece si
santifica un uomo come se fosse la Verità e il Bene assoluto. E quell'uomo,
misero come me e come te, si reputa anche degno della liturgia che lo
santifica. Da quali bisogni, da quali paure si genera una condizione così
servile! Perché si celebra la libertà solo per poter meglio servire? Quando una
comunità di uomini elegge a suo ideale un altro uomo, stiamo entrando nell'era
dei sottouomini. Tino Di Cicco Pescara Parchi eco industriali nuovo modello di
sviluppo Signor direttore, un esempio di logica ambientale applicata alle
realtà aziendali è il parco eco-industriale. Si tratta un'aggregazione
territoriale di imprese molto vicine al concetto italiano di distretto
industriale, con una fondamentale differenza però: quella dell'eco efficienza.
Il parco eco-industriale è basato sull'analisi dei cicli produttivi delle
singole imprese in modo da creare una simbiosi, cioè una stretta
interdipendenza tra esse, per regolare, controllare e minimizzare il flusso di
materie prime, materiali, semi prodotti, prodotti finiti, scarti, energia,
informazione, eccetera. Molti servizi sono messi in comune, sulla base di
accordi volontari: marketing, logistica, informazione, trasporti, ambiente,
salute. Le strategie sono finalizzate ad abbassare i costi aziendali lungo tutto
il ciclo di produzione, tramite la messa in rete di risorse tecniche,
tecnologiche, umane e naturali, al fine di ridurre al minimo emissioni, scarti
e rifiuti, impiego di energia, acqua, suolo. Il ciclo diventa chiuso dato che,
quando un prodotto non è riciclabile o riutilizzabile da un'impresa diventa
materia prima o semilavorato per altre. Spesso, proprio per chiudere il
suddetto ciclo, si creano nuove attività, aumentando innovazione e
diversificazione imprenditoriale con positivi impatti occupazionali. I Parchi
eco industriali sono ormai una realtà già diffusa da anni in alcune nazioni del
nord Europa (Danimarca in primis) con un successo imprenditoriale di non poco
conto, attraverso una drastica riduzione dei costi e degli sprechi per le
aziende in termini di materie prime, energia, consumi industriali d'acqua,
risorse ormai ridotte al lumicino. Spero che chi andrà a governare la nostra
regione Abruzzo possa prendere ad esempio per il rilancio del nostro territorio
questo modello di sviluppo vincente e sostenibile. Andrea Sanità Città
Sant'Angelo Crisi, sacrifici per tutti ma la casta non si tocca Signor
direttore, la crisi mondiale ruba i risparmi di una vita, i fondi pensione
tolgono il sonno ai futuri pensionati, i tagli tramutano i lavoratori precari
in disoccupati. Si chiedono sacrifici a tutti, anche a chi li ha sempre fatti.
Ma la casta immota manet, intoccabile, con i suoi privilegi. A cominciare dal
presidente del consiglio che incassa due stipendi, da premier e da
parlamentare. Anche se assenteista. La sua sedia in Parlamento è vuota da sei
mesi. Come lui i ministri e i sottosegretari. I partiti,
da parte loro, non lasciano, ma raddoppiano il rimborso elettorale, a seguito
della fine prematura della legislatura. Una montagna di milioni: ce n'è per
tutti, anche per i partitini e per i partiti defunti. Inutilmente il popolo
sovrano con un referendum si era espresso per l'abolizione del finanziamento
dei partiti. Province e comunità montane, da tutti dichiarate entità inutili
e moriture, continuano, in barba a tutte le promesse elettorali, a gratificare
una moltitudine di politici di seconda e terza fila e il loro esercito di
collaboratori e consulenti. Destra di governo e sinistra di opposizione
unite nella difesa dei loro privilegi. Così, ieri, a Montecitorio. E se ti
indigni, ti bollano di qualunquismo. Ezio Pelino Sulmona
( da "Arena, L'" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Venerdì 05 Dicembre
2008 PROVINCIA Pagina 32 LA CONFERENZA. Il giornalista ha presentato il suo
nuovo libro al teatro Centrale: un ritratto impietoso del Paese Nelle pagine di
Stella c'è l'Italia alla deriva «C'è ancora speranza
per noi italiani in questa desolante "deriva" che stiamo vivendo,
nonostante tutto, altrimenti avrei intitolato il mio libro "Il
Naufragio"». Questo il consolatorio messaggio con cui Gian Antonio Stella, giornalista del Corriere della Sera, al teatro
Centrale ha concluso la presentazione della sua ultima fatica investigativa sul
nostro Paese, "La deriva". «Sono convinto», ha detto, «che l'Italia
abbia enormi potenzialità, sempreché si abbia il coraggio di capire il
"bene comune", che né maggioranza né opposizione dimostrano di
intendere: ne è conferma l'abuso quotidiano della frase, in ambedue gli
schieramenti, "su questo non si tratta", quando invece le cose
fondamentali vanno fatte assieme: occorre una svolta netta». Stella
ha citato scuola e università («La Gelmini fa alcune cose inaccettabili, altre
di buon senso»), tema sul quale ogni schieramento trova di traverso quello
opposto nelle riforme. «La riforma della scuola si può fare solo insieme,
altrimenti non se ne esce», ha detto. Numeroso e interessatissimo il pubblico
intervenuto, che lo ha tempestato di domande. Dopo l'intervento del sindaco
Silvano Polo e del presentatore Italo Tassinari, Stella ha
illustrato buona parte del lungo campionario di «bubboni» del nostro Bel Paese,
che con il coautore del libro, Sergio Rizzo, ha raccolto
«per dovere civico e amore del nostro Paese». Un elenco angosciante di
storture, assurdità, vergogne, stupidità, ascrivibili non solo alla classe
politica, «arroccata a difesa delle sue posizioni», ma imputabili anche
«alla società italiana dove ognuno si preoccupa solo del suo orticello e non
scende in piazza quando conosce i misfatti che accadono grazie a libri come
"La casta" o a trasmissioni come "Report". Stella non ha risparmiato i giornalisti, «Non attenti quanto
dovrebbero, mentre la tv è a un ribasso devastante». La serie di denunce di Stella va dalla crisi («mondiale sì, ma anche collettiva
della nostra classe dirigente»), alle autonomie speciali. Analogo discorso per le
Comunità montane («Tagliano anche quelle utili e per conservare quelle inutili
ne cambiano il nome in Unione dei comuni: una presa in giro»). «Le Province»,
ha poi detto, «dovevano essere abolite contemporaneamente all'istituzione delle
Regioni e invece, per mantenerle, spendiamo 15 miliardi di euro. «Energia ne
consumiamo come quattro Paesi europei messi insieme», ha aggiunto,
«importandone l'88 per cento e non riusciamo nemmeno a costruire le centrali
eoliche». Tra le altre vergogne citate dal giornalista, eclatante è quella
della Tirrenia: «Contro i 30 mila euro di perdite che ha per ogni dipendente
l'Alitalia, la Tirrenia ne perde 73mila: nonostante ciò alla guida di questa
società rimane dal 1984 lo stesso presidente». Di grande impatto poi i dati sui
costi della politica: «Aumento di 100 milioni di euro per Camera e Senato,
mentre la Presidenza della Repubblica costa ad ogni italiano il quadruplo della
regina d'Inghilterra agli inglesi», ha detto. «Per non parlare delle varie
leggine clientelari,come quelle dei rimborsi per le mucche ammalate in Val
d'Aosta o per le vittime animali del lupo della Sila». Una curiosità: alla
serata erano presenti anche alcuni allievi di Domenico Stella,
padre del giornalista, professore di filosofia che insegnò a San Bonifacio dal
1959 al 1961 all'istituto Magistrale Guarino Veronese. G.B.
( da "Mattino di Padova, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Quattro bacini fusi
nell'Ato. Cda snello e voto plebiscitario per l'esponente della Lega. Casarin:
tagliati i costi della politica Marcato presidente del
consorzio unico rifiuti Bicciato: buona soluzione transitoria. Menorello:
scorpacciata pre-elettorale Quattro enti di bacino riuniti un unico ambito
territoriale, presieduto dall'assessore provinciale all'ambiente Roberto
Marcato. Un taglio ai costi della politica, con
quattro consigli d'amministrazione ridotti ad uno soltanto. Ma per qualcuno
anche una «spartizione di poltrone» a sei mesi dalle elezioni. «Si tratta di
una soluzione transitoria», è il commento dell'assessore comunale Francesco
Bicciato «e una volta mutati gli equilibri amministrativi, questo cda andrà a
casa e lascerà posto a nuove nomine». Ieri sera all'assemblea erano presenti 78
sindaci sui 104 che hanno sottoscritto lo statuto del nuovo consorzio. A
coordinare l'assemblea il presidente della Provincia Vittorio Casarin che ha
proposto di usare l'esperienza e le competenze dei quattro enti di bacino già
esistenti per «costituire un cda snello e operativo del nuovo Ato: solo quattro
persone, più il presidente e il direttore». Proposta accolta ed elezione
plebiscitaria (77 voti a favore su 78 presenti) per l'assessore Marcato,
esponente leghista, che diventerà il nuovo presidente dell'Ato unico. Nel cda
c'è posto anche per l'assessore comunale alle partecipazioni Mauro Bortoli e
per tre ex presidenti degli enti di bacino: Simone Borile, Stefano Chinaglia e
Mirko Patron. Il quarto presidente, Amedeo Levorato, che gestiva il bacino 2
che comprendeva anche Padova, diventerà direttore del nuovo Ato. «E' con grande
soddisfazione che completiamo un percorso iniziato quattro anni fa con
l'approvazione del piano rifiuti», commenta Casarin «gli enti locali hanno
confermato di essere i veri artefici del cambiamento e i rappresentanti del
territorio». Soddisfatto anche Bicciato che ha partecipato all'assemblea in
rappresentanza del municipio: «E' una buona soluzione di transizione», sostiene «in questi mesi si proseguirà l'opera dei quattro enti
di bacino. Ma nel frattempo si sono tagliati i costi della politica e si comincia a ragionare di rifiuti in un'ottica più ampia». La
soluzione non piace però al consigliere comunale Pdl, Domenico Menorello: «Una
grande abbuffata consociativa pre-elettorale. Non abbiamo ottenuto
risposta alla richiesta di capire se erano state date indicazioni dal tavolo
provinciale Pdl. Ma forse le abbuffate si consumano su tavoli diversi».
Critiche anche dal segretario provinciale di An, Filippo Ascierto. (Claudio
Malfitano)
( da "Corriere del Veneto" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Corriere del Veneto
- PADOVA - sezione: PADOVA - data: 2008-12-05 num: - pag: 9 categoria:
REDAZIONALE L'assemblea Mandato tecnico fino alle elezioni
di primavera. Nessuna indennità, solo un piccolo gettone di presenza Bacino unico dei rifiuti, i comuni eleggono Marcato e Levorato
PADOVA — Ato rifiuti, passa la linea del presidente della Provincia Vittorio
Casarin. A poco ha potuto la polemica scatenata dal consigliere regionale forzista
Leonardo Padrin e rinfocolata, appena ieri, dall'esponente del Pdl
Domenico Menorello che avevano accusato Casarin di aver portato avanti
l'operazione a fini elettoralistici. Con il voto quasi unanime dei 78 sindaci
presenti (su 104 aventi diritto) sono stati dunque designati i vertici della
nuova società che congloberà i quattro attuali bacini in un unico consorzio
che, dal 1 gennaio 2009, dovrà gestire i rifiuti di tutta la provincia. Ieri
pomeriggio nella torre della Cittadella alla Stanga sono stati dunque eletti il
nuovo presidente, il direttore e i consiglieri di amministrazione della
rinnovata Ato che rimarranno in carica fino alle amministrative della prossima
primavera. Lo statuto prevede infatti la rielezione dell'organigramma
societario se più della metà dei comuni che ne fanno parte rinnovano le loro
amministrazioni. Per ridurre al minimo ogni polemica, durante l'assemblea, il
presidente della Provincia ha proposto di utilizzare l'esperienza e le
competenze acquisite dal gruppo dirigente preesistente «per costituire un
consiglio snello e operativo con solo quattro persone, con l'aggiunta del
presidente e del direttore». Dei vertici della nuova società fanno così parte
l'assessore Provinciale all'Ambiente Roberto Marcato che negli ultimi due anni
si è occupato dell'accorpamento dei 4 Ato, l'assessore al Patrimonio Mauro
Bortoli e i presidenti dei 4 «bacini». Presidente, con 77 voti a favore su 78
presenti (un astenuto) è stato così eletto Marcato. Sono poi stati designati
con la quasi unanimità (5 astenuti) i componenti del Consiglio: Simone Borile
(Padova 3), Mauro Bortoli, Stefano Chinaglia (Padova 4) e Mirko Patron (Padova
1). Direttore infine è stato votato Amedeo Lavorato (Padova 2) che attualmente
presiede anche Aps Holding e Telerete. «E' con grande soddisfazione –ha
commentato a votazione terminata il numero uno di palazzo Santo Stefano – , che
si completa un percorso iniziato quattro anni fa con l'approvazione del piano
rifiuti. Gli enti locali con il voto di oggi hanno confermato di essere i veri
artefici del cambiamento e i rappresentanti del territorio». «A scanso di
equivoci – ha concluso Marcato-, il nostro sarà solo un mandato tecnico che si
dovrà occupare quasi esclusivamente di incombenze burocratiche legate all'avvio
della nuova azienda. Nessuno degli eletti riceverà un'indennità, ma solo un
gettone di presenza che sarà allineato all'emolumento
che percepisce un consigliere provinciale ad ogni seduta». Alberto Rodighiero
Il presidente Roberto Marcato con Bicciato
( da "Sole 24 Ore, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Il Sole-24 Ore
sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2008-12-05 - pag: 12 autore: è un Paese per
vecchi Concentriamoci sui problemi seri. L'aumento dell'Iva su Sky non è
cruciale per le famiglie e le imprese, mentre lo sono i criteri di assegnazione
dei bonus. Infatti troppe persone bisognose sono escluse. Soprattutto i giovani
che vivono da soli vengono gravemente danneggiati ed esclusi dai parametri dei
bonus. Cristiano Martorella e-mail S e è vero, non mi sorprende. Per via
dell'età,non hanno fatto in tempo ad entrare nelle corporazioni. Di mestiere, o
quelle protette dai sindacati. Se vivono da soli, poi, non gli tocca neanche
quel poco previsto ogni tanto per le famiglie. Qualche soldo, nell'ultimo
decreto,c'è per i bambini fino a tre anni. O anche prestiti per genitori di
neonati. Ma ignoro se l'incentivo possa invogliarla alla paternità. In ogni
caso: questo è un Paese di vecchi. Coi vecchi. Per i vecchi. • I costi della politica è da tanto tempo ormai che
si parla dei costi della politica, ei temi sono sempre gli stessi. A livello nazionale abbiamo
troppi politici (praticamente lo stesso numero degli Stati Uniti) che
guadagnano troppo (i più pagati d'Europa)e che hanno troppi privilegi.
Meglio non pensare poi al bicameralismo perfetto che è la vera essenza del
doppione. A livello locale troppe Province (che aumentano invece che diminuire),
troppi Comuni, troppe poltrone inutili, eccetera. Ci sono poi i costi di
rappresentanza tipo residenze ufficiali, auto blu, scorte, viaggi
all'estero...Inutile elencare tutto, tanto conosciamo tutti l'enormità del
problema. Di tutto questo, però, ciò che più mi stupisce è il totale silenzio
(anzi direi la totale indifferenza) del mondo politico. Non ho mai sentito
nessun uomo (o donna) della politica italiana che ha
cercato di giustificare questi costi o di spiegare che tutti questi soldi sono
necessari, e spesi bene, per il buon funzionamento del nostro Paese. No,
niente, solo il silenzio più assoluto e assordante. Senza dubbio,è l'unica cosa
veramente bipartisan che esiste nella politica
italiana. Alastair McLachlan email Poste e treni L'incorporazione verso l'alto
delle tariffe postali tutte parificatea posta prioritaria ha comportato un
servizio livellato ai minimi, da posta del terzo mondo. In Verona città la
posta manca anche per una settimana di fila, le lettere città su città
impiegano più di una volta oltre una settimana... nel frattempo le poste
vendono di tutto. Come le Grandi Stazioni, che divengono supermarket al
servizio di tutto fuorché della puntualità e sicurezza del viaggio. Avremo
treni più puliti e puntuali? Intanto, da Verona a Milano il biglietto aumenta,
ma il servizio resta lo stesso. Paolo Fiorini Verona Prezzi ballerini Com'è
strano il tasso d'inflazione. L'Istat dice che a novembre si attesta al 2,7%,
contro il 3,5% di ottobre, e che la repentina caduta del tasso è data dal
crollo dei prezzi alla produzione. Eppure girando per i supermercati e mercati
rionali i prezzi non mi sembrano diversi da quelli di un mese fa, anzi in
alcuni casi li ho trovati variati sì, ma verso l'alto. Del resto chi è stato
spremuto sino a ieri perché dovrebbe essere graziato domani? Se non si
cambieranno al più presto le regole che hanno portato a questa catastrofe
planetaria, prepariamoci a vivere precariamente a vita. Lettera firmata
( da "Corriere del Veneto" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Corriere del Veneto
- PADOVA - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-12-05 num: - pag: 2 categoria:
REDAZIONALE Consiglio regionale e costi della politica
Finozzi mette in mora i «monogruppi» Nel 2009 potrebbe arrivare lo scioglimento
VENEZIA — Il presidente del consiglio regionale, Marino Finozzi (Lega Nord) ha
messo in mora i tre consiglieri che hanno abbandonato la compagine politica d'origine, dando vita nel corso della legislatura a
monogruppi autoreferenziali. Si tratta di Carlo Covi (eletto nelle liste
dell'Ulivo e subito uscitone per dare vita al Partito socialista europeo),
Raffaele Grazia (da Forza Italia a Veneto Ppe) e Diego Cancian (da Pne al
gruppo Indipendenza-Forum dei Veneti). Formare un nuovo
gruppo consiliare, costituito da un singolo componente, ha costi non
indifferenti: tra personale di segreteria, dirigente e finanziamento per
l'attività, si parla di centinaia di migliaia di euro. Per questo Finozzi ha
scritto ai tre consiglieri interessati, invitandoli a produrre entro il 15
gennaio un documento che attesti «la corrispondenza del vostro gruppo
con il gruppo del Parlamento europeo richiamato nella denominazione, mediante
la produzione di idonea dichiarazione sottoscritta dal presidente del gruppo
stesso». Poiché è del tutto improbabile che ciò accada, la conseguenza pratica
è già annunciata nella lettera di Finozzi: «Proporrò all'ufficio di presidenza
idonei provvedimenti per il conseguente scioglimento del gruppo». Severo Marino
Finozzi, presidente leghista del consiglio regionale del Veneto
( da "Secolo XIX, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
La Tarsu aumentadel
15 per cento quasi due milioni di tagli dallo stato nel 2009. recupero di risorse
dalle multe L'assessore: bilancio difficile, ma non si tocca la spesa sociale
Savona. Salva la spesa sociale - che il sindaco Federico Berruti ha sempre
definito «intoccabile e prioritaria», e sulla quale nei giorni scorsi c'è stato
un vivace confronto in maggioranza - Palazzo Sisto si avvia a varare un
bilancio pressochè di guerra. Di necessità virtù, per far quadrare i conti dopo
i pesantissimi tagli dello Stato, il quale ha sostanzialmente scaricato sui
Comuni le necessità di risparmio. La Tarsu aumenterà del 15%. Andare a teatro
costerà il 10% in più. La politica sarà sottoposta ad
una drastica dieta dimagrante. Dai vari settori della macchina comunale (lavori
pubblici, ambiente, cultura, attività educative, spese legali e degli uffici)
si rosiccherà un po' qui un po' là, compresa una revisione complessiva delle
utenze di acqua, luce e gas e delle provviste di cancelleria. Con gli incarichi
esterni già ridotti all'osso, un giro di vite verrà attuato sugli incarichi
legali, l'unica voce "esterna" ancora piuttosto consistente. Maggiori
incassi sono previsti invece dalle tombe di famiglia (600 mila euro) e dal
recupero delle multe (350 mila euro). Martedì, l'assessore Luca Martino
sottoporrà ai colleghi di giunta le sue proposte. Ma un dato è certo: Savona
deve reperire quasi due milioni in più di risorse, da dedicare alla parte
corrente del bilancio, rispetto al 2007. E lo farà, principalmente, con le voci
indicate poco sopra, oltreché destinando buona parte dei proventi degli oneri
di urbanizzazione alla spesa corrente, anzichè ad investimenti. Un milione
serve alla ricapitalizzazione delle società partecipate (Ata e Acts), come
negli scorsi anni, ma per legge non potrà essere imputato alla voce
investimenti (e quindi finanziata dall'alienazione di immobili).
Il resto deriva in gran parte dal taglio generalizzato dei trasferimenti
erariali. Un buco particolarmente significativo si è aperto sul fronte dell'ex
Ici prima casa: trasformata anch'essa in un trasferimento dello Stato, ma
"congelata" agli introiti del 2007 (a loro volta tagliati del 7%).
«Una misura antifederalista - hanno detto più volte a Palazzo Sisto - e
penalizzante per le amministrazioni virtuose che avevano mantenuto bassa la
pressione fiscale». le tariffe. Savona è - con Varazze e Vado - nel terzetto
delle città con la mano più leggera verso il contribuente. La Tarsu è oggi a
1,77 euro al metro quadro (una delle più basse della provincia, ferma dal 2004
dopo quattro rincari consecutivi). L'aumento che Martino proporrà sarà del 15%.
La tariffa salirà così poco sopra i 2 euro e porterà Savona nella fascia
intermedia dei Comuni savonesi (le più alte sono Alassio, Albenga e Albissola
con 2,52). Per un alloggio medio di
( da "Denaro, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Enti Locali &
Cittadini autonomie Enti locali a rischio emarginazione Come cambiano il ruolo
e le funzioni ricoperte dai segretari comunali Nando Morra E' un merito di alto
esercizio democratico ed ha fatto bene Nino Daniele, Sindaco di Ercolano e
Presidente AGES Campania Agenzia Segretari Comunali a rompere il silenzio
opprimente culturale e politico-istituzionale su un tema di straordinario
rilievo per gli Enti Locali, come la cosiddetta riforma del ruolo e delle
funzioni dei Segretari Comunali, in particolare per i Piccoli Comuni. L'AGES
Campania ha mobilitato le istituzioni, l'Università, l'ANCI, Legautonomie,
Sindaci, i parlamentari, governo nazionale e regionale per discutere un tema di
notevole importanza ma del quale si parla poco. Gli stessi Amministratori
locali sembrano lontani da un problema vicino e non esprimono adeguatamente
posizioni ferme. Il dibattito nel Salone Bottiglieri della Provincia di
Salerno, ha impegnato studiosi e operatori istituzionali. Dal Presidente e V.
Presidente della Provincia, Villani e Iuliano, agli on. Valiante, Sarro della
Commissione Affari Istituzionali del Senato, ai costituzionalisti proff. Enzo
Marenghi, Sergio Perongini, Nicola Crisci, Marco Galdo, al sen. Alfonso Andria,
ai tanti Sindaci e Segretari Comunali con i rilevanti contributi di Lucio
Pisano ed, in particolare, di Alfonso De Stefano, le Associazioni degli Enti
Locali. Il problema è semplice e grave ed averlo proposto alla attenzione è
importante. Di che si tratta lo esplicita il titolo del documento "Dalla
parte delle Autonomie", sottoscritto da numerosi Sindaci. La posta in
gioco è la eliminazione dei Segretari Comunali. Si legge: "I Piccoli
Comuni non possono fare a meno dei Segretari Comunali. Senza il segretario,
punto di riferimento della gestione, si andrebbe alla paralisi totale
dell'attività amministrativa. E' quanto hanno affermato i Sindaci e gli
Amministratori dei Comuni di Bracigliano, Controne, Contursi Terme, Gioi,
Giungano, Maiori, Minori, Novi Velia, Oliveto Citra, Palomonte, Praiano, San
Mango Piemonte e Serre aderendo alla conferenza straordinaria indetta dal
Sindaco del Sicignano degli Alburni, Alfonso Amato. Preoccupati
dall'istituzione di segreterie unificate per almeno quindicimila abitanti o per
almeno quattro Comuni, gli Amministratori comunali hanno espresso il proprio
dissenso al disegno di legge all'esame del Senato. Una insopportabile
ingerenza, così è stata definita la disposizione di cui all'art. 9, comma 6,
che non tiene conto delle competenze dei Comuni e di una organica
strutturazione della normativa sull'ordinamento degli Enti Locali. Non convince
nemmeno la paventata revisione delle funzioni dei Segretari comunali con un
ritorno al controllo di legittimità che riproduce l'equivoco della distinzione
fra legalità ed efficienza dell'attività amministrativa. L'Unione dei Segretari
Comunali e Provinciali della Provincia di Salerno auspica il rafforzamento di
questa collaborazione tra i principali protagonisti delle Autonomie Locali ed
esprime la propria opposizione al progetto di riforma del Governo". Un
nuovo allarme rosso allerta i Piccoli Comuni. Ancora una volta l'attacco del
governo è diretto. Sotto tiro i Segretari Comunali delle comunità minori. E'
l'Italia dei paradossi. Mai come in questa fase, infatti, complessa e magmatica
che il paese attraversa in rapporto al quadro economico e
politico-istituzionale, si misurano le contraddizioni profonde tra principi e
pratica di governo. Vale per molti campi ma ha significato e portata
dirompente, soprattutto nel trinomio governo-riforme-conclusioni istituzionali.
Si procede ormai per slogan, con decreti legge e disegni di legge a 360 gradi.
Agli annunci non seguono provvedimenti coerenti ed organici agli obiettivi
dichiarati. Il processo legislativo è disarticolato. Manca un quadro di
riferimento fatto di certezze innervate sull'intreccio tra scelte politiche e
azione legislativa. I fatti. Si va dalla politica
economica, dalle misure anti-crisi che non ci sono, alla riproposizione del
conflitto di interessi, con l'irragionevole aumento delle tasse come nel caso
SKY. Si va dallo scippo ai Comuni con la propagandistica eliminazione dell'ICI,
all'impoverimento dei Comuni non ancora risarciti; dalla rapina delle risorse
per le aree sottosviluppate, cioè il Sud, alla appropriazione indebita dei
fondi U.E.; dalla teorizzazione del "mercato" regolatore supremo
della economia alla transazione dello intervento pubblico, dalle banche alla
industria. Si va dalla teorizzazione enfatica dell'autonomia al più vetusto
centralismo. Ma, soprattutto, l'incoerenza ed il disordine culturale, politico
ed operativo, viene dalle riforme. Come è possibile parlare ancora di
federalismo quando l'unico obiettivo dichiarato è il federalismo fiscale",
cioè una misura politica e tecnocratica di
ripartizione delle risorse, avulsa da un quadro compiuto legislativo che
configuri sul serio e concretamente, il progetto politico-istituzionale che
delinea il federalismo: decentramento, nuovo "Codice delle
Autonomie", Senato Federale, cioè il Senato del sistema delle Autonomie.
Il nucleo del paradosso è, dunque, nel binomio tra l'obiettivo federalismo
dichiarato e perseguito e centralismo totalizzante. E' tutto qui il nodo
politico che traccia i confini tra riformatori e conservatori e sul piano della
"governance", tra eletti ed elettori. Tra potere e cittadini. Le cose
stanno così. In sintesi. Più si parla di federalismo, di sussidiarietà, di
"potere" più vicino ai cittadini e, nei fatti, più la distanza
diventa abissale. Per il sistema degli Enti Locali ormai è un binario unico, un
treno del non ritorno. Mai gli Enti Locali come in questi ultimi quindici anni,
hanno visto aumentare la distanza tra ruolo, funzioni e poteri in rapporto alle
crescenti esigenze sia del livello di vita dei cittadini e, dunque, dei
servizi, sia per lo sviluppo economico-sociale dei territori ed il quadro di
riferimento legislativo e di governo nazionale insieme alle risorse proprie. E'
stato un assalto indiscriminato che ha depotenziato i Comuni, anno dopo anno.
Finanziaria dopo Finanziaria. E non c'è stata e non c'è differenza tra governi
di centro sinistra e di centro destra. I Comuni, terminali
dei processi politici e della finanza pubblica, costituiscono l'anello finale e
debole del "sistema Italia". Riduzione della spesa pubblica ha
significato e significa taglio dei trasferimenti, bilanci in rosso. Si è
scaricato sui Comuni e, dunque, sui Sindaci sia l'effetto terminale delle
manovre finanziarie sia gli effetti politici negativi. Sono i Sindaci,
infatti, che rispondono ai cittadini e sono i Sindaci che appaiono non nello
immaginario collettivo ma sul campo, sul vivo dei problemi reali delle
collettività servizi, scuole, assistenza, lavori pubblici, ecc. incapaci di
dare risposte avanzate ai bisogni delle comunità. Il governo è lontano e non
ascolta. I Sindaci sono vicini e sono le antenne costrette a trasmettere e
ricevere in negativo. E' una realtà che colpisce in particolare i Piccoli
Comuni, stretti ancora di più nella morsa delle politiche di Palazzo Chigi e
delle politiche regionali. Lo conferma, ancora una volta, il ddl in discussione
in Parlamento sulle "disposizioni concernenti i Comuni con popolazione
inferiore ai 5.000 abitanti". In sostanza, si ipotizza dietro le parole ad
effetto della "ricerca del buon governo, della efficienza e valorizzazione
dei Segretari Comunali dei Piccoli Comuni", come scrive l'on.le Cosentino,
il taglio secco dei Segretari Comunali attraverso l'accorpamento coatto dei
Piccoli Comuni. Si costituisce una sorta di "Segretariato mobile" al
servizio dei Comuni minori accorpati. Dietro le parole d'ordine nella lotta
allo spreco, della produttività, c'è solo la determinazione di inventare, di
tagliare, di svuotare Comuni e comunità di servizi essenziali per la macchina
amministrativa. Una linea che attacca al cuore, ancora una volta, l'Italia minore,
dei Piccoli Comuni. I contributi scientifici e politico-istituzionali di
elevato livello, hanno sottolineato il segno negativo della linea del governo.
Concretamente, per la Campania la situazione è la seguente, come affermano
Pisano e Crisci nella introduzione ai lavori. "336 è il totale dei Comuni
con meno di 5.000 abitanti. Attualmente, atteso che sono vigenti 73 convenzioni
di segreteria tra 2 Comuni e 13 convenzioni di segreteria tra 3 Comuni, il
numero dei Segretari comunali impegnati nei 336 Comuni della Regione Campania
sotto i 5.000 abitanti, sono 237. Dopo la proposta riforma che prevede
"l'istituzione di una sede di Segreteria Comunale Unificata cui fanno
riferimento più Comuni, la cui popolazione complessiva sia pari almeno a 15.000
abitanti, ovvero con popolazione inferiore, a condizione che ad essa facciano
riferimento almeno quattro Comuni", il numero dei Segretari Comunali
impegnati nei 336 Comuni della Regione Campania sotto i 5.000 abitanti saranno
soltanto 84. Se approvato, il decreto legge comporterebbe la messa in
disponibilità di almeno 153 Segretari comunali solo nella Regione Campania.
Numero destinato ad oscillare anche in senso peggiorativo nella ipotesi di
applicazione del criterio della Segreteria unificata, cui fanno riferimento più
Comuni la cui popolazione complessiva sia pari almeno a 15.000 abitanti. E'
evidente, come ha affermato De Stefano, che "il ddl punta a depotenziare
gli Enti Locali, soprattutto nel Mezzogiorno. Invece di rafforzare il ruolo
delle autonomie, si determinano nuove disgregazioni mentre la funzione dei
Segretari è decisiva per garantire una corretta gestione della cosa
pubblica". I risparmi sui cosiddetti "costi della politica"
non passano per strade che incidono sui poteri, sulla funzionalità degli Enti e
sui diritti dei cittadini. Con i "tagli", dall'ICI alle Comunità
Montane, ai Piccoli Comuni, ai Segretari Comunali, alle irrisorie identità dei
Sindaci, non si va lontano. E' nostra opinione che l'Unione dei Comuni va
perseguita e realizzata per obiettivi specifici e definiti ambiti territoriali.
Ma, soprattutto, è un errore pesante procedere per "filoni". Il
federalismo impone ed implica un progetto politico definito, compiuto,
organico. Una visione culturale e politica unitaria e
integrata dell'Italia che verrà e che reclama l'assemblaggio delle tessere del
mosaico politico-costituzionale-istituzionale-amministrativo.Le voci
"contro" non sono le voci del paese reale. Di chi vive, lotta e
soffre per lo sviluppo delle proprie comunità. Conforta ed è significativa la
posizione di Valiante a sostegno della integrità delle funzioni amministrative
dei Piccoli Comuni. Il federalismo regionalista deve affermarsi con questi
contenuti. Con fatica si possono comprendere le mistificazioni della politica e di quanti parlano di efficienza per coprire colpi
di accetta indiscriminati. Non si comprendono e sono inaccettabili ed
improponibili le voci dei "convertiti" sulla via di Damasco. Una via
che porta ruoli e gonfia portafogli ma liquida la coerenza morale e politica. Che continuiamo a ritenere sia e resti un valore.
del 05-12-2008 num.
( da "Secolo XIX, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Due mostre e un
dibattitoè l'omaggio a Bertagnin albisola, tra le opere un bassorilievo per la
chiesa di capo Oggi l'inaugurazione a meno di due mesi dalla morte dell'artista
Albisola. A meno di due mesi dalla scomparsa di Roberto Bertagnin, Albisola
rende omaggio all'artista vadese con due mostre e una conferenza. La rassegna
intitolata "Roberto Bertagnin. Sculture, ceramiche e disegni" sarà
inaugurata oggi pomeriggio ad Albisola Superiore. Due i luoghi scelti per
riproporre sculture, ceramiche e disegni dell'artista: il centro culturale
"La stella", in via Colombo, ed il museo civico "Manlio
Trucco" in corso Ferrari. In quest'ultimo verrà esposta in anteprima
l'opera "Stella Maris", realizzata dal
maestro Bertagnin per il frontone della chiesa parrocchiale di Albisola Capo.
Lo scultore aveva voluto dare vita ad un bassorilievo, a forma di semicerchio
con un raggio di tre metri, composto da ben quaranta pannelli ceramici. Il
grande pannello è stato realizzato con la collaborazione tecnica dello studio
di Marco Tortarolo di Albisola. «L'esposizione al museo "Trucco" -
commenta il sindaco Lionello Parodi - consentirà agli albisolesi di apprezzarne
a pieno la bellezza e la pregevole fattura prima che venga definitivamente
collocato sul frontone della chiesa». L'opera sarà visibile oggi
(l'inaugurazione è prevista alle ore 18) e fino al 4 gennaio, al venerdì,
sabato e la domenica dalle 15.30 alle 17.30. La mostra nella galleria "La
stella", invece, sarà inaugurata alle ore 17 e resterà aperta anch'essa
fino al 4 gennaio 2009. Sarà visitabile dal martedì al sabato dalle 16,30 alle
19, alla domenica e nei festivi dalle 10 alle 12. Entrambe le rassegne sono
organizzate in collaborazione dal Comune, dalla parrocchia Nostra Signora Stella Maris, il centro culturale "La stella" ed
il liceo artistico "Arturo Martini" di Savona. Martedì prossimo, alle
16, è in programma nell'aula magna dell'istituto scolastico savonese (dove
peraltro lo scultore era stato insegnante e preside) la conferenza intitolata
"L'ultima felice stagione artistica e umana di Roberto Bertagnin". Il
convegno è organizzato da Cecilia Chilosi e nel corso dell'incontro verrà
mostrato il filmato realizzato da Angelo Carossino "Roberto Bertagnin. Un
maestro del 900". Bertagnin era nato a Münster, nel lander della
Westfalia, nel 1914. Già nel corso degli anni all'Accademia di Belle Arti di
Venezia si era fatto notare per le sue sculture e diventò presto l'allievo
prediletto del maestro Arturo Martini, di cui sposò la figlia. Quando Martini
si trasferì a Vado, portò in Liguria la famiglia. L'artista trevigiano e
Bertagnin lavorarono proprio a Vado creando i loro più importanti capolavori. A
Venezia, Bertagnin aveva partecipato alla Biennale dal 1948 al 1954. Moltissimi
e frequenti i suoi contatti con il mondo artistico albisolese: fu lui, ad
esempio, a disegnare nel 2003 il bozzetto per la medaglia raffigurante Bepi
Mazzotti, a ricordo del centesimo anniversario della fondazione della fabbrica
Giuseppe Mazzotti 1903. Alla passione per l'arte coniugava una sottile ironia e
la capacità di sdrammatizzare, l'esempio più lampante fu la scultura
"L'uomo che piscia", esposta lo scorso anno ad Albissola nel corso
del salone della pittura e della scultura. Giovanni Vaccaro 05/12/2008 Libri
sotto l'albero. Nella Biblioteca di Loano si terrà questa sera il primo
appuntamento di "Libri sotto l'albero", rassegna dedicata ad
"Autori e Liguria" curata da Graziella Frasca Gallo. Alle ore 21 sarà
presentato il volume "Condizionati a credere" di Filippo
Bonfiglietti. L'autore loanese delinea nel suo libro quelli che considera i
condizionamenti del vivere quotidiano e suggerisce qualche idea per ridurne il
peso e migliorare così la qualità della vita. Il gatto nella storia. Alle ore
( da "Asca" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
SICILIA: L'IMPIANTO
DELLA LEGGE DI RIFORMA DEGLI ENTI LOCALI (ASCA) - Palermo, 5 dic - La ratio
della legge, approvata ieri sera dall'Ars sulla riforma degli Enti locali, e'
stata ispirata da una norma della finanziaria nazionale del 2007 che impone un
taglio dei costi entro il 30 giugno 2008. La Sicilia aveva ottenuto una proroga
al 31 dicembre. Se non si fosse adeguata lo Stato avrebbe decurtato del 3% il
Fondo delle autonomie. Questo, in sintesi, l'impianto della legge. Riduzione di
un quinto della composizione delle giunte (e comunque fino ad un massimo di 10
assessori per le citta' con piu' di 250 mila abitanti), abrogazione delle
indennita' per i vice presidenti dei consigli comunali e provinciali. Abolita anche la possibilita' di scelta, per consiglieri comunali
e provinciali, tra indennita' e gettone. Solo gettone di presenza per consiglieri comunali e provinciali che comunque, ogni mese,
non potra' superare il 30% della indennita' prevista per il sindaco e/o
presidente della provincia. Introduzione dello sbarramento al 5% dalle
prossime elezioni amministrative, all'aspettativa non retribuita per sindaci,
presidenti provinciali, consiglieri comunali e provinciali, membri delle giunte
comunali e provinciali e presidenti di circoscrizione (dei soli comuni capoluoghi
di provincia). Restano in vita le circoscrizioni nei comuni con piu' di 250
mila abitanti (Palermo, Catania e Messina). Per i comuni con popolazione
compresa tra 150 mila e 250 mila abitanti si' alle circoscrizioni con forti
limitazioni dei costi, mentre sotto i 100 mila abitanti potranno restare in
vigore ma senza oneri di spesa. Divieto di cumulo per sindaco e presidente
della provincia: non potranno avere piu' indennita' ma dovranno sceglierne una.
dod/res/alf (Asca)
( da "Tribuna di Treviso, La" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Lettera delle
sinistre a Muraro: «De Nardi è un candidato irregolare: è già consulente
dell'ente. Basta coi posti assegnati sempre ai soliti noti» Nomine, nuova
bufera sulla Provincia Consulta universitaria, in lizza l'ex capo di gabinetto.
«E' incompatibile» Lega, altra tegola dopo il «caso» del Patto di stabilità
«Vogliono infilare De Nardi anche nella consulta universitaria: basta con le
nomine politiche, basta con i bandi su misura». Nuova tegola sulla Provincia:
le opposizioni denunciano la violazione del Testo Unico in merito alla
candidatura dell'ex capo di gabinetto di via Battisti per un posto nella nuova
consulta universitaria. L'ateneo di Padova ha infatti deciso di creare una
nuova consulta territoriale universitaria. Ogni ente locale presenta i propri
candidati. La scelta del candidato per via Battisti verrà fatta dal presidente
Leonardo Muraro entro il 12 dicembre. Si sono fatti avanti solo due nomi:
quello del leghista Enrico Gallina e quella dell'ex capo di gabinetto della
Provincia Giancarlo De Nardi, già al centro delle polemiche per essere diventato
consulente di via Battisti dal 2007 - ossia poche settimane dopo il
pensionamento - per seguire il Patto Strategico e la comunicazione dell'ente
con la sua società, la Syntonos, nata a ridosso dell'asta pubblica per
assegnare la consulenza. Le sinistre hanno sollevato la questione la scorsa
settimana in consiglio. E ieri sono tornate alla carica con il nuovo caso della
consulta universitaria: una candidatura, quella di De Nardi, che secondo le
sinistre, «sta per diventare nomina effettiva in perfetto silenzio». Eppure,
secondo le opposizioni, è incompatibile: avendo in piedi un contratto di
consulenza con la Provincia, «De Nardi non può essere nominato membro della
consulta». E infatti ieri sera Sinistra Democratica, Comunisti italiani,
Rifondazione e Pd hanno scritto una lettera di proteste a Muraro. «Tutti i
bandi legati alle nomine del presidente - spiega Luca De Marco di Sinistra
Democratica - devono rispettare l'aspetto della compatibilità. E tra i
requisiti c'è appunto quello che vieta di essere a capo di una società che
offre servizi esterni all'ente». «Così si vìola - incalza
Stefano Mestriner dei Comunisti italiani - l'articolo 63, comma 1.2, del Testo
Unico degli enti locali. Non sappiamo se di mezzo ci siano gettoni di presenza. La cosa ci importa poco. E' il metodo che non ci piace: i posti
vengono dati sempre ai soliti».
( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
A Mestre-Carpenedo
continua il braccio di ferro fra ... A Mestre-Carpenedo continua il braccio di
ferro fra assessorini della Municipalità e Amministrazione centrale. A portare avanti
la crociata, stavolta, è il delegato ai Lavori pubblici Luciano Rizzi (PdRc),
che sta aspettando il responso del Difensore civico per dare il via ad un
ricorso amministrativo contro il Comune, e ha optato per una sorta di sciopero
bianco fino a fine anno. L'ultima puntata, questa, di una vicenda iniziata
quando la scorsa Finaziaria ha tagliato le indennità di funzione (una sorta di
compenso forfettario mensile) dei consiglieri comunali che, da quest'anno,
possono ricevere esclusivamente gettoni di presenza.A
fine
( da "Sicilia, La" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
E non si perderanno
i 40 mln dello Stato Giovanni Ciancimino Palermo. Approvato dall'Ars il ddl
sugli enti locali. Tagli per 50 milioni che consentiranno allo Stato di non
decurtare del 3% (40 milioni di euro) il fondo per i comuni e le province
siciliane. Dalla prossima sessione elettorale amministrativa per le province e
i comuni con popolazione superiore a 10 mila abitanti si voterà con lo
sbarramento al 5 per cento. E così anche gli enti locali si adeguano alla
normativa per l'elezione dell'Ars. Come per la Regione, anche per gli enti
locali, la Sicilia fa da battistrada. La riforma elettorale per gli enti
locali, in quanto tale, sarà definita a gennaio. Soddisfatto l'assessore Scoma:
«Dopo l'intoppo del giorno prima e il ritorno del ddl in commissione, la
maggioranza ha dimostrato la giusta compattezza per supportare una iniziativa
legislativa cui la Sicilia non poteva sottrarsi, per non perdere ingenti
risorse finanziarie. Con il contributo di tutti abbiamo approvato una legge che
evita un taglio di circa 40 milioni di euro da parte dello Stato nei confronti
degli Enti Locali». Ratio del provvedimento è la norma della Finanziaria
nazionale del 2007 che imponeva un taglio dei costi degli Enti locali entro il
30 giugno del 2008. La Sicilia ha ottenuto una proroga al 31 dicembre. Come
detto, qualora la Regione non avesse provveduto a legiferare in tal senso, lo
Stato avrebbe decurtato del 3% il fondo delle autonomie. La nuova normativa
prevede la riduzione del 20 per cento della composizione delle giunte (e
comunque fino ad un massimo di 10 assessori per le città con più di 250 mila
abitanti). Le indennità per i vice presidenti dei consigli comunali e
provinciali, ogni mese non potranno superare il 30% quella prevista per il
sindaco e/o presidente della provincia. Approvato anche il divieto di cumulo
per sindaco e presidente della provincia: non potranno avere più indennità, ma
dovranno sceglierne una. É prevista l'abolizione delle circoscrizioni, ad
eccezione di Palermo, Catania e Messina. In Aula è stata aggiunta l'istituzione
delle circoscrizioni nell'ambito del comune di Siracusa. Il relativo
emendamento è stato presentato dai deputati siracusani Bonomo, De Benedictis,
Gianni e Vinciullo ed è stato approvato con il parere favorevole del governo,
espresso in aula dal vicepresidente Titti Bufardeci. I sindaci, i presidenti
delle province, dei consigli comunali e provinciali, dei consigli
circoscrizionali, delle unioni di comuni, nonché gli
assessori di comuni e province, che siano lavoratori dipendenti, a richiesta,
potranno essere collocati in aspettativa non retribuita per tutto il periodo di
espletamento del mandato. Percepiranno un gettone di presenza se sarà
effettiva la partecipazione ai lavori degli organi per cui hanno avuto il
mandato: nel mese non potranno superare del 30% l'indennità del sindaco.
L'indennità di funzione degli amministratori locali sarà dimezzata per i
lavoratori dipendenti che non si fossero messi in aspettativa. Ai presidenti
dei consigli circoscrizionali sarà corrisposta un'indennità pari al 40% di
quella percepita dal sindaco del comune di appartenenza. Ai consiglieri di
quartiere sarà corrisposta un'indennità del 40 per cento di quella percepita
dai consiglieri del comune capoluogo in cui insiste l'organo decentrato. «Tutte
le norme approvate ? precisa l'assessore Scoma ? entreranno subito in vigore,
eccetto quelle di tipo elettorale che, chiaramente, varranno a partire dalle
prossime tornate elettorali. Adeguandoci alla norma imposta dalla Finanziaria
nazionale gli uffici hanno calcolato che la Regione avrà un risparmio di circa
50 milioni di euro». Soddisfatti Maira e Cordaro dell'Udc: «La legge sullo
status degli amministratori locali si caratterizza per il contenimento dei
costi della politica e per il rigore nella spesa pubblica. Taglio netto anche
alle liste fai da te. Le nuove norme riducono i componenti delle giunte
comunali e provinciali e comprimono le indennità di funzioni». Pogliese (Pdl)
esprime apprezzamento per lo sbarramento del 5%. «Determinerà anche una
maggiore stabilità politica degli enti locali favorendone l'azione di governo e
contribuendo alla scomparsa del proliferare incontrollato e caotico di liste
civiche, cui si è assistito in questi ultimi anni». Subito dopo l'Ars ha dato
il via all'esame del ddl riguardante la gestione del servizio idrico integrato
e la liquidazione dell'Eas. Nonché disposizioni in materia di ambiti e
sub-ambiti territoriali ottimali idrici. Se ne riparlerà oggi.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
Pagina 2 - Pordenone
Assessori incompatibili: verso norme più severe LA PRONUNCIA E' intenzione del
Governo proporre norme più rigorose per l'accertamento dell'incompatibilità tra
le cariche elettive e quelle ricoperte in altri enti. E' questa la risposta
data in prima commissione all'interrogazione presentata dal deputato del Popolo
della libertà, Manlio Contento. L'iniziativa del parlamentare ha preso spunto
dai ricorsi presentati da Giovanni Sandrin contro l'incompatibilità tra carica di assessore e quella di componenti di enti e istituzioni (un
caso tra tutti quello dell'assessore al Bilancio Chiara Mio componente del
Consorzio universitario, pur senza gettone di presenza). Il
problema è legato al fatto che l'articolo 70 del decreto legislativo 267 del
Duemila stabilisce che la potestà del ricorso popolare da parte di qualsiasi
cittadino possa avvenire solo nei confronti di sindaco, presidente della
Provincia, consigliere comunale, provinciale o circoscrizionale e non di
assessore. Tant'è, come ha scritto Contento nella sua interrogazione, «il
ricorso promosso da qualche cittadino elettore per fare accertare
l'incompatibilità di un assessore comunale, è stato dichiarato inammissibile
dal tribunale competente, sulla base della considerazione che l'articolo 70
ricordato non annovera espressamente la decadenza dalla carica di assessore tra
quelle per cui è consentito il ricorso alla medesima azione popolare». Da qui
l'intervento del Governo che ha promesso un intervento legislativo affinché
venga superata questa incongruenza. (ste.pol.)
( da "Asca" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica
FINANZIARIA:
LANNUTTI (IDV), MANOVRA SBAGLIATA (ASCA) - Roma, 5 dic - ''E' una manovra sbagliata,
che non risolvera' e nemmeno ridurra' i problemi economici che gli italiani si
troveranno a dover affrontare''. E' quanto dichiara il capogruppo di Italia dei Valori in commissione Finanze al Senato, Elio
Lannutti, dopo l'approvazione della Legge Finanziaria 2009 da parte della
commissione Bilancio. ''Il provvedimento era stato impostato prima dell'estate
e quindi prima dell'avvio della fase critica sui mercati finanziari - ricorda
Lannutti - ma il Governo non ha apportato alcuna modifica al testo presentato
in Parlamento. L'opposizione, in particolare l'Italia dei Valori, ha
tentato di inserire qualche emendamento migliorativo, ma nessuno di questi e'
stato approvato. Le nostre proposte prevedevano una riduzione del 2% della
spesa pubblica e l'utilizzo di una cifra pari all'1% del Pil per agevolare il
rilancio. Tra gli emendamenti non accolti - elenca il senatore Idv - c'era
l'incremento del fondo per gli interventi straordinari di edilizia scolastica,
il rifinanziamento del Piano casa e quelli a favore delle politiche abitative;
tutti quelli per ridurre i costi della politica,
dall'abolizione del cumulo tra indennita' da ministro e indennita' da
parlamentare, alla soppressione delle comunita' montane, all'obbligo per i Comuni
di consorziare i servizi, alla riduzione dei rimborsi elettorali ai partiti politici. Non e' stato accolto nemmeno l'emendamento
per la restituzione del fiscal drag e quelli per aumentare le detrazioni
fiscali sui mutui e sugli affitti prima casa - continua Lannutti - ma quel che
e' peggio e' che e' stato escluso anche l'aumento del 10% delle indennita' per
i non vedenti e quello del fondo per le vittime del dovere e della criminalita'
organizzata. In compenso - ironizza il parlamentare IdV - la maggioranza non ha
voluto reintegrare nemmeno il finanziamento per l'attivita' dell'Antitrust
lasciando cosi' il mercato piu' libero da controlli. Ma ancor piu' e' stata
concessa agli enti locali la possibilita' di rinegoziare i contratti stipulati
sugli strumenti finanziari derivati e quel che succedera' tra un anno e'
facilmente immaginabile''. red-njb