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DOSSIER “I COSTI DELLA POLITICA.”

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tARTICOLI DEL 5 dicembre 2008       #TOP


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Compagni Spa ... di Gianluca Di Feo ( L’Espresso n° 49 – 2008)

 

Firenze, Napoli, Roma, Genova, Perugia. L'ondata di inchieste mostra il potere dei comitati d'affari. E rischia di travolgere le giunte rosse. Ora il Pd si trova a fare i conti con gli scandali.
 Quando il sindaco di Firenze vuole cancellare 80 ettari di alberi, unico polmone previsto tra fiumi di cemento ligrestiano, per inserire lo stadio di un imprenditore amico e per farlo è pronto a "smitizzare il parco e dire che questo è tutto contro una certa sinistra", allora è il segno che non si tratta solo di una questione morale. Da Firenze a Napoli, da Genova a Perugia, da Crotone a Trento, dall'Aquila a Foggia le inchieste giudiziarie che continuano ad abbattersi sulle giunte rosse aprono una questione più profonda: mettono in discussione la capacità di costruire il futuro delle città italiane. Più delle dimensioni degli illeciti, spesso poche migliaia di euro, sorprendono i loro effetti: le opere inutili e i cantieri eterni figli di questa malapolitica che ama il cavillo come strumento di potere. Più che le guerre intestine tra correnti del Pd, stupisce la capacità di impastare ogni genere di interesse privato in danno del bene pubblico: trasversalità e consociativismo sono mode condivise con la destra e con speculatori d'ogni risma.
Le giunte traballano sotto il peso di intercettazioni che svelano intrallazzi più che tangenti: i pm contestano contributi elettorali, come le cene dei Ds pagate con i 250 mila euro che sarebbero stati estorti ai broker dal presidente del Porto di Napoli; sponsorizzazioni, come quella del gruppo Ligresti all'opuscolo sulla crociata anti-lavavetri dell'assessore fiorentino Graziano Cioni; oppure incarichi professionali smistati a figli, amici e compari. È una Via Crucis di piccoli episodi, spesso di dubbia rilevanza processuale, e di grandi favori intrecciati in consorterie dove la politica giustifica il disprezzo di qualunque regola, etica o penale, arrivando a negare il buonsenso. Le parole di Leonardo Domenici, presidente di tutti i sindaci italiani, sul parco da cancellare e "smitizzare" testimoniano un male che va oltre la corruzione addebitata ai due assessori di Palazzo Vecchio in rapporti troppo intimi con Salvatore Ligresti.
Inutile invocare la questione morale. Finora c'è stata a malapena una questione legale. Si muove solo la magistratura, che arresta o manda avvisi di garanzia. La segreteria nazionale non interviene e i vertici locali si barricano dietro la presunzione di innocenza: rinviano qualunque valutazione alla sentenza definitiva e così proseguono sulla stessa strada con le stesse persone. Persino le dimissioni arrivano solo se inevitabili. E la valanga che rischia di sommergere la sinistra toscana ha smascherato figure molto differenti. Ci sono i piccoli Machiavelli di Palazzo Vecchio, maestri dell'intrigo e dell'intesa sottobanco, circondati da una corte di professionisti. Il provvedimento del giudice è spietato nelle imputazioni: l'assessore Gianni Biagi costringe la Provincia a entrare nel progetto Castello e costruire la nuova sede sui terreni di Ligresti. Lo fa - scrivono - con ogni mezzo, arrivando a sfruttare la suo carica per intimidire ogni immobiliarista e impedire soluzioni alternative. I magistrati lo accusano di avere amputato pezzi di parco per consentire altre colate di cemento, di avere fatto passare in secondo piano le opere di urbanizzazione, ossia gli impianti per migliorare la vita dei cittadini. In compenso, infila architetti suoi amici, con parcelle da mezzo milione di euro per progetti che i tecnici di Ligresti predicono come inutili ("Finirà che vi paghiamo e li buttiamo"). Il risultato finale è un mostro, il progetto urbanistico che determina lo sviluppo di Firenze assomiglia "a una discarica", affollata di uffici e abitazioni, dove i palazzi di Provincia e Regione fanno strage di alberi e poi si inserisce anche lo stadio voluto da Diego Della Valle con rischi di ingorghi epocali.
Se Biagi si è dimesso, lo 'sceriffo' Cioni invece promette battaglia. È l'altra faccia dello scandalo: il barone rosso, arrogante, populista, con un feudo che garantisce voti. "Chi ha la puzza sotto il naso, cambi mestiere. Io sto con chi combatte", lo difende pubblicamente uno dei suoi consiglieri. Ma Cioni è anche la storia del Pci fiorentino: da 35 anni passa da una poltrona all'altra, dalla Provincia al Comune, poi Montecitorio, il Senato e di nuovo al Comune dove puntava adesso alla fascia di sindaco. Ha conquistato la platea nazionale lanciando il celebre regolamento contro mendicanti e lavavetri. Poi lo hanno intercettato mentre rassicurava gli uomini di Ligresti: "Sto lavorando per voi". In cambio lo 'sceriffo' chiede e ottiene in un paio di minuti da Fondiaria un contributo di 30 mila euro per i 200 mila opuscoli che pubblicizzano la sua tolleranza zero. Chiede un premio, ottenuto, e una promozione, in valutazione, per il figlio che lavora proprio per Fondiaria. Chiede e ottiene al prezzo politico di 600 euro mensili una casa di oltre sette vani "di pregio e in centro" per una sua amica. Alza il telefono per tutto. C'è da mettere la parabola di Sky nell'appartamento della sua amica? Chiama direttamente il braccio destro di Ligresti,Fausto Rapisarda. Il capoufficio sgrida suo figlio e lo rimprovera per i ritardi? Il papà assessore mobilita Rapisarda, la voce del padrone, che bacchetta il capoufficio e poi blandisce il rampollo: "Mi telefoni per qualunque cosa".
Per Cioni non c'è il partito né il Comune, ma uno schieramento che chiama "la famiglia". Né lui né gli altri indagati temevano la legge, sembravano sentirsi protetti. L'inchiesta del nuovo procuratore capo Giuseppe Quattrocchi e le registrazioni del Ros li hanno spiazzati. È uno choc, che rischia di abbattere il mito dello sviluppo sostenibile toscano, di uno stile di vita capace di coniugare progresso e tradizione costruito dal Pci in mezzo secolo di governo. Gli eredi di questa tradizione sembrano avere smarrito il contatto con la realtà della città. Progettano opere discusse e discutibili come la linea tramviaria. Infilano nei contratti pubblici società personali, come quella del capogruppo Alberto Formigli: il consiglio comunale che ha respinto le sue dimissioni si è trasformato in una rissa. E l'inchiesta è solo agli inizi. Ogni giorno il Ros va in altri uffici a setacciare capitolati: ci sono accertamenti su decine di progetti di Comune, Regione e Provincia con migliaia di telefonate scottanti da analizzare. Insomma, in Toscana si prepara un inverno di passione.
A Napoli il dramma si è già materializzato nella scelta estrema di Gianni Nugnes, l'ex assessore che si è ucciso dopo l'arresto per i disordini contro una discarica. Un politico che restava ancorato alla sua Pianura, il quartiere con il record di edifici clandestini. Dicono che si sia sentito isolato, chiuso in un angolo per le scelte di suoi ex colleghi. Come Enrico Cardillo, potente assessore al Bilancio, che con le sue dimissioni pare cercare riparo per sé e per il sindaco Rosa Russo Iervolino dal prossimo tsunami giudiziario. In due anni la giunta Iervolino ha già perso sette assessori, tutti azzoppati dalla magistratura e finora sostituiti con personaggi di alto livello. Le anticipazioni del 'Mattino' prefigurano un nuovo terremoto in quei palazzi infausti per la sinistra, dove solo dieci mesi fa naufragò il governo Prodi. Questa volta l'epicentro dovrebbe essere in municipio, tra le poltrone della Margherita. Al centro delle indagini c'è il potere di Alfredo Romeo, un superstite della vecchia Tangentopoli partenopea diventato il monopolista nella gestione di immobili pubblici e considerato vicino all'area di Francesco Rutelli. Il gruppo Romeo ha una rete di relazioni che arriva ovunque: cura persino la manutenzione del Quirinale, del Senato e del ministero dell'Economia. Gli hanno affidato centinaia di migliaia di case popolari e gran parte delle cartolarizzazioni: nel 2001 è stato pure incaricato di vendere lo stadio Olimpico. Gli atti giudiziari lo accusano di aver osato l'impossibile: fa lavori abusivi nella sua splendida villa di Posillipo e quando la procura mette i sigilli al cantiere, lui va avanti. E quando la magistratura lo denuncia, secondo un'inchiesta appena chiusa, un importante giudice si sarebbe mosso per convincere i colleghi ad archiviare la pratica.
Ma la questione Romeo potrebbe non essere solo campana. Le sue aziende arrivarono sul Campidoglio negli anni di Rutelli. Poi dalla giunta Veltroni hanno ottenuto il mega-appalto da 650 milioni per la manutenzione stradale, sospeso a fine agosto da Gianni Alemanno con il risultato di lasciare le strade costellate di buche e cantieri che hanno inghiottito fiumi di denaro. Sono disastri che mostrano come il problema non è solo etico: la malapolitica produce arretratezza, servizi inefficienti, sprechi. Se nel Lazio ci fosse un sistema moderno di smaltimento dei rifiuti, la convivialità alla vaccinara tra l'assessore Mario Di Carlo, già numero uno della Margherita, e il monopolista delle discariche forse avrebbe suscitato meno clamore. Invece di emergenza in emergenza la spazzatura dei romani continua a marcire nell'orrido di Malagrotta. O lo spettacolo finale del centrosinistra abruzzese, dove alla vigilia del voto la maggioranza colata a picco dall'arresto di Ottaviano Del Turco corre ad assumere in pianta stabile schiere di portaborse.
Non ci sono pregiudiziali etiche: le porte restano sempre aperte per presunti corrotti o tangentisti. Quando al sindaco pd di Perugia Renato Locchi i magistrati hanno chiesto se aveva incontrato un costruttore, finanziatore della sua campagna, poi arrestato per mazzette e scarcerato, lui risponde: "Il fatto che sia stato 50 giorni in cella non significa che non possa continuare a svolgere il suo lavoro". Anche a Trento la presunzione di innocenza ha un sapore beffardo. Prima delle elezioni un'inchiesta ha coinvolto i vertici dell'Autostrada A22, ipotizzando reati bipartisan: c'era un uomo di Forza Italia ma anche il presidente Silvano Grisenti, legatissimo al governatore pd della Provincia, Lorenzo Dellai. Grisenti viene accusato di corruzione, turbativa d'asta, tentata concussione per sponsorizzazioni e contratti da assegnare a società di suoi familiari: è l'uomo della 'magnadora', la mangiatoia. Una grana a poche settimane dalle elezioni? Dellai l'ha trasformata in un punto di forza, costringendo l'indagato a dimettersi senza se e senza ma. La condanna politica ha trasmesso negli elettori un'immagine di pulizia, contribuendo alla vittoria del centrosinistra. Ma lunedì 1 dicembre, tre settimane dopo il voto e 70 giorni dopo le dimissioni, si scopre che Grisenti ha ottenuto un incarico nell'ente presieduto da Dellai: un ufficio creato su misura per coordinare i programmi di cooperazione internazionale. "Ha il pieno diritto di tornare al lavoro", ha spiegato Dellai, citando la Costituzione. Sintetico il commento dell'interessato: "Ho una famiglia numerosa".
'Tengo famiglia' è un argomento che funziona meglio dell'indulto: fa perdonare tutto. Così come si chiude un occhio per cavalleria sulle frequentazioni femminili. A Foggia, per esempio, il sindaco è sotto processo per i favori concessi alla sua "segretaria particolare". L'ha assunta nello staff, con stipendio di 3.500 euro al mese, l'ha poi nominata nel consiglio d'amministrazione di una municipalizzata, ma la signora avrebbe continuato a usare beni del Comune senza titolo: solo di telefonino 6 mila euro di bolletta. Per difenderla il sindaco, sempre secondo i magistrati, avrebbe anche falsificato documenti. Peccati veniali? Orazio Ciliberti è sotto processo per questa storiaccia e per un'altra vicenda, ma rimane primo cittadino, membro della Costituente del Pd e vicepresidente nazionale dell'Anci.
Restano relegati in periferia anche i peccati d'omissione, veri o presunti. A Crotone la procura ha preso di mira Europaradiso, il faraonico insediamento turistico dove si sarebbero concentrati gli interessi della nuova mafia calabrese. I pentiti hanno parlato di summit tra emissari delle cosche e i dirigenti locali del Partito democratico: il capogruppo Giuseppe Mercurio si è dimesso dopo un avviso per concorso esterno in associazione mafiosa. Il problema è che questo scenario era stato denunciato un anno fa da Marilina Intrieri, all'epoca parlamentare Pd, per cercare di bloccare l'ingresso nelle liste dei nomi vicini ai clan. Si rivolse a Marco Minniti, all'epoca sottosegretario agli Interni e oggi ministro ombra, e a Marina Sereni, vicepresidente dei deputati Pd. Spiega Marina Sereni: "Vista la gravità di quanto sosteneva, le dissi di rivolgersi alla magistratura". Il Pd non c'entra: l'etica non riguarda il partito, ma è compito esclusivo delle procure. E allora a cosa si riduce la politica?
Perché tutta la mappa dell'Italia rossa è costellata di inchieste che rischiano di esplodere o che hanno sfiorato il sistema di potere passato dal vecchio Pci al Pd. Prendete l'Umbria. Il sindaco di Perugia nello stesso verbale in cui difendeva la presunzione di innocenza del costruttore inquisito, parla delle sue frequentazioni con Carlo Carini, il re dell'asfalto. Nello scorso maggio Carini è finito in manette assieme ad altri 30 tra impresari e funzionari di Regione, Provincia e di alcuni comuni. Tre assessori provinciali hanno presentato le dimissioni, subito respinte. Le intercettazioni hanno fatto emergere una cupola che dominava i lavori stradali e che si compiaceva di usare il lessico mafioso: "Sì, sono il capo dei capi". Nessuno ha collaborato, l'istruttoria non è arrivata ai piani alti: è rimasta una storia di geometri. Almeno per ora.
Genova invece si è appena ripresa dallo choc per la retata che a maggio fece traballare il sindaco Marta Vincenzi e le tolse letteralmente il sonno: "Quei cattivi guaglioni mi hanno pugnalato a tradimento". Gli investigatori sono partiti dal municipio e adesso scavano nelle attività di altri enti. Il peggio è passato? I magistrati potrebbero regalare un brutto Natale al centrosinistra ligure: è in arrivo la chiusura delle indagini, che toglierà il segreto su molti dossier. La storia è nota. Un industriale della ristorazione cerca di mettere le mani nel piatto delle mense cittadine, 26 mila pasti al giorno, e vuole "oliare il meccanismo". Sono finiti in carcere il portavoce della Vincenzi e due consiglieri comunali mentre due assessori indagati si sono dimessi. Solo pochi giorni fa è stato pubblicato il verbale di Massimo Casagrande, l'ex consigliere arrestato, che ricostruisce l'inizio della trama: "Era ancora in corso la campagna elettorale della Vincenzi. Roberto Alessio si dichiarò disponibile a dare un contributo. Ventimila euro. Nel frattempo chiese un nostro interessamento...".
Rispetto a questi scandali, la crisi sarda è storia diversa: è la sfida finale tra due modi di fare politica e costruire il consenso. La pancia del Pd si è mossa contro Renato Soru per logiche di partito più che affaristiche: l'entroterra non interessa ai palazzinari da spiaggia. Ma l'abitudine di trasformare i capanni agricoli in casette è diffusa nell'isola tra tutti i ceti urbani e rurali. Un mondo che Antonello Cabras, l'antagonista di Soru, conosce bene: è stato segretario del Psi negli anni Ottanta, poi presidente della Regione e parlamentare ds. Soru invece vola alto e vuole chiudere il suo impegno di tutela ambientale: le dimissioni dimostrano che è pronto a tutto, anche a proseguire senza il Pd. E il maltempo furioso di questi giorni, con alluvioni e frane, concretizza gli effetti disastrosi del 'mattone ovunque e comunque', diventando una sorta di spot per Soru. 'Piove, governatore virtuoso', ironizzano i suoi fan: forse l'unica eccezione alla slavina morale del centrosinistra.


 


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Costi dei politici (24)


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Sezione principale: Costi dei politici

di Alex Franzetti MILANO - La speranza è l'ult... ( da "Leggo" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: racimolati in 3 presenze da panchinaro contro Sampdoria, Fiorentina e Reggina, l'ultima il 1° novembre al Granillo. Contro i 29 gettoni della passata stagione tra campionato e coppe, con 7 reti all'attivo. Hernan, forse, non si immaginava che il ruolo di bomber di scorta, a cui lo ha relegato il "nemico" Mancini nel 2007/08,

ma quel sistema di controllo si cambia o no? ( da "Tirreno, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: e Monaci ha a sua volta stanato il socialista fiorentino Riccardo Nencini (ieri) accusato di scarsa solidarietà con i consiglieri da noi criticati. Evviva. Ma nonostante ciò, la questione dei deputati regionali che incassano diaria e gettone di presenza in aula o in commissione (150 euro) anche se firmano e vanno altrove, non è affatto chiusa. (continua a pagina 6)

così il capo staff di obama guadagnò 18 milioni - alberto flores d'arcais ( da "Repubblica, La" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Un successo dimostrato anche dalla dichiarazione dei redditi: 900mila dollari nel 1999, 1,4 milioni nel 2000, 6,5 milioni nel 2001, solo pochi mesi prima di entrare come deputato nel Congresso degli Stati Uniti. Una volta tornato alla carriera politica non ha avuto difficoltà a trovare finanziatori: per la sua campagna del 2002 ha raccolto oltre 1,5 milioni di dollari,

l'ars vota all'unanimità sì alla riforma degli assessorati ( da "Repubblica, La" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: opzione fra indennità e gettoni di presenza, resteranno in vita solo questi ultimi, che potranno essere cumulati fino a un tetto massimo pari a un quarto della retribuzione del sindaco. Viene abolita qualsiasi indennità di carica per i vicepresidenti dei consigli. Passa anche la riduzione del numero delle circoscrizioni: restano in vita solo quelle di Palermo,

santini sbatte la porta ( da "Tirreno, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: andamento delle farmacie comunali, sulle quali, invece, lo stesso Nanni Santini ha condotto una battaglia, fino all'apertura di un'inchiesta da parte della Corte dei conti e della Guardia di Finanza. In generale, Santini da sempre si è concentrato sulla riforma delle aziende partecipate sostenendo la necessità di riportarne il controllo sotto il Comune.

niente gettone se non c'è la firma ( da "Tirreno, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Senza la firma di uscita non sarà più possibile riscuotere il gettone. Inoltre in questo modo siamo sicuri anche che caleranno quelle presenze "mordi e fuggi" di alcuni consiglieri». «Abbiamo anche deciso di inserire l'obbligo di tenere il telefono cellulare spento o silenzioso sia in consiglio che in commissione.

<Gli aumenti agli amministratori gonfiano le bollette pagate dai cittadini> ( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: riconosciuti ai vertici politici di Romagna Acqua dagli enti pubblici locali che compongono la proprietà azionaria della società, Comune di Ravenna compreso». Una decisione «che grida vendetta da parte dei cittadini, quotidianamente illusi da promesse e dichiarazioni di abbattimento dei ?costi della politica? nella pubblica amministrazione.Gli aumenti di 13 mila euro all?

Evtimov firma e debutta a Jesi ( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: questo la Pallacanestro Reggiana ha deciso di tutelarsi, ingaggiando Evtimov con un contratto a gettone. SOTTO ESAME. Evtimov, 31 anni, 208 cm, si è sottoposto a visite mediche, esami, test e quant?altro gli ha chiesto la società reggiana. Ha accettato di effettuare un paio di allenamenti di studio perché i tecnici biancorossi volevano capire quali fossero le sue condizioni e se l?

Assenze e indennità, a Masi il Comune non ha segreti ( da "Nuova Ferrara, La" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: 617,64 euro; il vicesindaco Roberto Baglioni 3.123,60 euro e i due assessori Marco Rizzati ed Edoardo Padovani 2.342,64 euro e 2.375,18 euro. Per quanto riguarda i consiglieri comunali il gettone di presenza lordo è quantificato in 16,27 euro.

stiamo entrando ( da "Centro, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Inutilmente il popolo sovrano con un referendum si era espresso per l'abolizione del finanziamento dei partiti. Province e comunità montane, da tutti dichiarate entità inutili e moriture, continuano, in barba a tutte le promesse elettorali, a gratificare una moltitudine di politici di seconda e terza fila e il loro esercito di collaboratori e consulenti.

Nelle pagine di Stella c'è l'Italia alla deriva ( da "Arena, L'" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Stella ha illustrato buona parte del lungo campionario di «bubboni» del nostro Bel Paese, che con il coautore del libro, Sergio Rizzo, ha raccolto «per dovere civico e amore del nostro Paese». Un elenco angosciante di storture, assurdità, vergogne, stupidità, ascrivibili non solo alla classe politica,

marcato presidente del consorzio unico rifiuti ( da "Mattino di Padova, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: sostiene «in questi mesi si proseguirà l'opera dei quattro enti di bacino. Ma nel frattempo si sono tagliati i costi della politica e si comincia a ragionare di rifiuti in un'ottica più ampia». La soluzione non piace però al consigliere comunale Pdl, Domenico Menorello: «Una grande abbuffata consociativa pre-elettorale.

Bacino unico dei rifiuti, i comuni eleggono Marcato e Levorato ( da "Corriere del Veneto" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: assemblea Mandato tecnico fino alle elezioni di primavera. Nessuna indennità, solo un piccolo gettone di presenza Bacino unico dei rifiuti, i comuni eleggono Marcato e Levorato PADOVA — Ato rifiuti, passa la linea del presidente della Provincia Vittorio Casarin. A poco ha potuto la polemica scatenata dal consigliere regionale forzista Leonardo Padrin e rinfocolata,

È un Paese per vecchi ( da "Sole 24 Ore, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: I costi della politica è da tanto tempo ormai che si parla dei costi della politica, ei temi sono sempre gli stessi. A livello nazionale abbiamo troppi politici (praticamente lo stesso numero degli Stati Uniti) che guadagnano troppo (i più pagati d'Europa)e che hanno troppi privilegi.

Finozzi mette in mora i <monogruppi> Nel 2009 potrebbe arrivare lo scioglimento ( da "Corriere del Veneto" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Forum dei Veneti). Formare un nuovo gruppo consiliare, costituito da un singolo componente, ha costi non indifferenti: tra personale di segreteria, dirigente e finanziamento per l'attività, si parla di centinaia di migliaia di euro. Per questo Finozzi ha scritto ai tre consiglieri interessati, invitandoli a produrre entro il 15 gennaio un documento che attesti «

La Tarsu aumentadel 15 per cento ( da "Secolo XIX, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: e quindi finanziata dall'alienazione di immobili). Il resto deriva in gran parte dal taglio generalizzato dei trasferimenti erariali. Un buco particolarmente significativo si è aperto sul fronte dell'ex Ici prima casa: trasformata anch'essa in un trasferimento dello Stato, ma "congelata" agli introiti del 2007 (a loro volta tagliati del 7%

Enti locali a rischio emarginazione ( da "Denaro, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: terminali dei processi politici e della finanza pubblica, costituiscono l'anello finale e debole del "sistema Italia". Riduzione della spesa pubblica ha significato e significa taglio dei trasferimenti, bilanci in rosso. Si è scaricato sui Comuni e, dunque, sui Sindaci sia l'effetto terminale delle manovre finanziarie sia gli effetti politici negativi.

Due mostre e un dibattitoè l'omaggio a Bertagnin ( da "Secolo XIX, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Rizzo & Rizzo allieteranno la serata all'Osteria Mezzaluna di Alassio. Il duo proporrà i maggiori successi italiani. Mostra di presepi. Nella Sala Carletti dell'associazione Vecchia Alassio in via XX Settembre ad Alassio è aperta l'esposizione di presepi dell'artista alassino Paolo Zampiga.

SICILIA: L'IMPIANTO DELLA LEGGE DI RIFORMA DEGLI ENTI LOCALI. ( da "Asca" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Abolita anche la possibilita' di scelta, per consiglieri comunali e provinciali, tra indennita' e gettone. Solo gettone di presenza per consiglieri comunali e provinciali che comunque, ogni mese, non potra' superare il 30% della indennita' prevista per il sindaco e/o presidente della provincia.

Nomine, nuova bufera sulla Provincia ( da "Tribuna di Treviso, La" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: «Così si vìola - incalza Stefano Mestriner dei Comunisti italiani - l'articolo 63, comma 1.2, del Testo Unico degli enti locali. Non sappiamo se di mezzo ci siano gettoni di presenza. La cosa ci importa poco. E' il metodo che non ci piace: i posti vengono dati sempre ai soliti».

A Mestre-Carpenedo continua il braccio di ferro fra ... ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: A ottobre dalle Municipalità si sono alzate voci di malcontento, ed il Comune ha provveduto a modificare lo Statuto in modo tale che per i mini-assessori, come per tutti i consiglieri, fosse possibile accedere almeno al gettone di presenza. Soldi che però, di fatto, ad oggi non vengono versati, perché devono coprire le indennità corrisposte "per errore" ad inizio anno.

E non si perderanno i 40 mln dello Stato ( da "Sicilia, La" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: delle unioni di comuni, nonché gli assessori di comuni e province, che siano lavoratori dipendenti, a richiesta, potranno essere collocati in aspettativa non retribuita per tutto il periodo di espletamento del mandato. Percepiranno un gettone di presenza se sarà effettiva la partecipazione ai lavori degli organi per cui hanno avuto il mandato:

assessori incompatibili: verso norme più severe ( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: di assessore e quella di componenti di enti e istituzioni (un caso tra tutti quello dell'assessore al Bilancio Chiara Mio componente del Consorzio universitario, pur senza gettone di presenza). Il problema è legato al fatto che l'articolo 70 del decreto legislativo 267 del Duemila stabilisce che la potestà del ricorso popolare da parte di qualsiasi cittadino possa avvenire solo nei

FINANZIARIA: LANNUTTI (IDV), MANOVRA SBAGLIATA. ( da "Asca" del 05-12-2008)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: di Italia dei Valori in commissione Finanze al Senato, Elio Lannutti, dopo l'approvazione della Legge Finanziaria 2009 da parte della commissione Bilancio. ''Il provvedimento era stato impostato prima dell'estate e quindi prima dell'avvio della fase critica sui mercati finanziari - ricorda Lannutti - ma il Governo non ha apportato alcuna modifica al testo presentato in Parlamento.


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di Alex Franzetti MILANO - La speranza è l'ult... (sezione: Costi dei politici)

( da "Leggo" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

di Alex Franzetti MILANO - «La speranza è l'ultima a morire, ma in estate ho rifiutato offerte confidando in una situazione diversa, con il cambio di allenatore. Invece è anche peggiorata». Crespo "sbotta". Statistiche alla mano solo 89 minuti complessivi in campionato, racimolati in 3 presenze da panchinaro contro Sampdoria, Fiorentina e Reggina, l'ultima il 1° novembre al Granillo. Contro i 29 gettoni della passata stagione tra campionato e coppe, con 7 reti all'attivo. Hernan, forse, non si immaginava che il ruolo di bomber di scorta, a cui lo ha relegato il "nemico" Mancini nel 2007/08, potesse addirittura trasformarsi in una sorta di prepensionamento attivo con l'"amico" Mourinho, fino all'esclusione dall'elenco dei 25 per la Champions, che avrebbe potuto portare ad un addio già in estate se comunicata per tempo. «Sono rimasto fuori dalla lista - ha proseguito il 33enne di Florida ai microfoni di Sky - e sono venuto a saperlo appena prima della chiusura, senza poter scegliere se andarmene o no». Ma a gennaio potrebbe tornare tutto in discussione, come ha rivelato a Teleradiostereo il procuratore dell'argentino, Fernando Hidalgo. «Hernan ha fatto capire il suo pensiero: se a gennaio arrivassero delle proposte per rompere il contratto con l'Inter che scade il prossimo 30 giugno, le prenderemmo in esame. Hernan vuole giocare e nell'Inter gioca poco. Finora ha ricevuto offerte dall'estero, ma Crespo l'Italia, dove contatti diretti non ce ne sono. La Roma? Se fosse interessata non avrei alcun problema a trattare. L'ingaggio? Sarebbe l'ultimo dei problemi». Come lo Special One, di cui Crespo non riesce proprio a parlar male. «Per una squadra che vuole primeggiare in Champions League è importante avere un tecnico dell'esperienza di Mourinho - ha chiosato Valdanito -: quando sarà il momento di affrontare quarti, semifinali e finale lui saprà cosa fare, essendoci già passato». In attesa di gennaio, all'argentino ora non resta che «perseverare, non conosco un altro modo di fare le cose: mi sono ritrovato fuori e devo pedalare per riconquistare un posto, allenandomi al massimo». Una ricetta che consiglierebbe anche a Balotelli. «A Mario dico che il talento non basta. Nella mia carriera ho visto tanti giocatori più forti di me - ha concluso Crespo - ma se non hai la testa non arrivi da nessuna parte». (ass)

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ma quel sistema di controllo si cambia o no? (sezione: Costi dei politici)

( da "Tirreno, Il" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

CONSIGLIERI REGIONALI Ma quel sistema di controllo si cambia o no? E così, batti e ribatti, il "Tirreno" ha stanato il Pd senese Alberto Monaci (martedì), e Monaci ha a sua volta stanato il socialista fiorentino Riccardo Nencini (ieri) accusato di scarsa solidarietà con i consiglieri da noi criticati. Evviva. Ma nonostante ciò, la questione dei deputati regionali che incassano diaria e gettone di presenza in aula o in commissione (150 euro) anche se firmano e vanno altrove, non è affatto chiusa. (continua a pagina 6)

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così il capo staff di obama guadagnò 18 milioni - alberto flores d'arcais (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 19 - Esteri Il New York Times rivela il talento finanziario di Rahm Emanuel considerato un mago nel reperire e moltiplicare i fondi Così il capo staff di Obama guadagnò 18 milioni Tutte attività lecite maturate in due anni di "vacanza" dall´impegno politico ALBERTO FLORES D´ARCAIS dal nostro inviato NEW YORK - Lo chiamano "Rambo" e nella nuova Casa Bianca di Barack Obama Rahm Israel Emanuel sarà uno degli uomini-chiave, "The Second Most Powerful Man in Wahington", il secondo più potente, come si usa dire per chi viene scelto come «capo dello staff» del presidente americano. Obama lo ha voluto al suo fianco non tanto perché é di Chicago ma per le sue grandi capacità dimostrate nei sei anni passati al Congresso dalla prima elezione a deputato per l´Illinois nel 2002 e soprattutto per il modo in cui nel 2006 ha guidato il partito democratico a riconquistare la maggioranza della Camera dei Rappresentanti. Alla sua nomina qualcuno, nell´ala più liberal del partito, aveva storto il naso. "Rambo" Emanuel con quel suo passato da volontario nell´esercito d´Israele (durante la prima guerra del Golfo), il suo appoggio alla guerra in Iraq voluta da Bush e le sue polemiche con il movimento pacifista, ha una fama di "falco" in politica estera. Fama compensata dal suo essere liberal in politica interna, con la sua campagna (del 2002) per l´assicurazione sanitaria per tutti, il suo record di voti (100 per cento) a favore dell´aborto, la sua grande capacità di raccogliere fondi. Alla fine la scelta di Obama era stata ben vista più o meno da tutti. Ieri il New York Times é tornato a parlare di Emanuel con un lungo articolo a pagina 35, in cui ricostruisce la sua storia politica a cavallo del nuovo secolo; dai tempi della Casa Bianca di Clinton (dove era un "senior adviser") lasciata nel 1998, fino all´elezione a deputato. Quattro anni in cui ha sfruttato i suoi legami con il mondo finanziario di Wall Street per costruire la sua successiva carriera e per portare a casa una fortuna: 18 milioni di dollari in soli due anni e mezzo. Nulla di illegittimo, sia ben chiaro. Lasciato Clinton in pieno scandalo Lewinsky venne assunto da Bruce Wasserstein, finanziere di successo (oggi é presidente e chief executive di Lazard) e grande finanziatore del partito democratico. Nel "world business" Emanuel dimostrò di avere un talento pari, se non superiore, a quello del politico e nel 1999 diventò il consulente all´accordo tra Unicom e Peco Energy, un affare da 8,2 miliardi di dollari. Un successo dimostrato anche dalla dichiarazione dei redditi: 900mila dollari nel 1999, 1,4 milioni nel 2000, 6,5 milioni nel 2001, solo pochi mesi prima di entrare come deputato nel Congresso degli Stati Uniti. Una volta tornato alla carriera politica non ha avuto difficoltà a trovare finanziatori: per la sua campagna del 2002 ha raccolto oltre 1,5 milioni di dollari, da presidente della commissione democratica nel 2006 ha rastrellato 5,8 milioni di dollari per il partito. Nulla di illegittimo e nulla di misterioso, tanto che lo stesso New York Times scrive che il passato da "businessman" é solo «poco conosciuto». Con la grave crisi economica in corso, con le centinaia di miliardi di dollari che la Casa Bianca di Obama dovrà gestire nei prossimi mesi, il ruolo di Emanuel come "Chief of Staff" e i suoi legami con il mondo finanziario saranno per forza di cose passati alla lente di ingrandimento. L´articolo del quotidiano di New York sembra essere solo un primo assaggio.

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l'ars vota all'unanimità sì alla riforma degli assessorati (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

Pagina II - Palermo L´Ars vota all´unanimità sì alla riforma degli assessorati Passa anche la legge che taglia le giunte degli enti locali Subito i nuovi dipartimenti Comuni e Province sbarramento al 5 per cento Sala d´Ercole vara la nuova mappa dell´amministrazione regionale e nel carniere dell´Ars finisce anche la norma che limita i costi della politica negli enti locali e fissa lo sbarramento al cinque per cento nelle amministrative. Mercoledì, alle 22, il cammino delle riforme portate avanti da Lombardo sembrava giunto a un punto morto, con la soppressione dell´agenzia per i rifiuti che aveva indispettito l´Udc e parte del Pdl e suggerito a molti, nel centrodestra, di far saltare tutto. La prova di forza di Lombardo, che ha deciso di andare avanti malgrado i mugugni degli alleati, e la decisione del Pd di sostenere norme che aveva contribuito a scrivere, hanno fatto cambiare lo scenario in un paio d´ore. E il voto, alla fine, è stato unanime. La riforma dell´amministrazione. Appena annacquata dai compromessi nella maggioranza, la legge prevede che il numero dei dipartimenti scenda da 37 a 32. Alla Sanità, secondo le norme approvate dall´aula, ne restano in vita solo due. La gestione del fondo sanitario, che in un primo momento doveva passare al bilancio, resterà di competenza dell´amministrazione di piazza Ziino. Salta il Darc (il dipartimento che si occupa di arte contemporanea) e uno degli ispettorati dei Lavori pubblici, mentre perde il rango di dipartimento la segreteria di giunta e l´ufficio di Bruxelles prende il coordinamento anche dell´ufficio di Roma e dell´ufficio per le relazioni diplomatiche. Fra le novità più significative la creazione di un dipartimento Energia che finisce nell´orbita dell´assessorato Industria retto da Pippo Gianni. Un "dono" per l´Udc, alla quale l´Mpa aveva fatto altre concessioni: la soppressione dei tre articoli che rafforzavano i poteri del presidente della Regione rispetto a quelli degli assessori, la salvaguardia dei quattro dipartimenti dell´assessorato all´Agricoltura (con il riconoscimento del corpo forestale come struttura di massima dimensione) e, soprattutto, il mantenimento in vita dell´agenzia per i rifiuti e per le acque poi naufragata sotto i colpi dei franchi tiratori. L´agenzia scomparirà dal 2010. Stessa sorte per un altro ufficio cancellato da un emendamento passato con voto segreto: quello del sovrintendente di Palazzo d´Orleans. Un articolo della riforma prevede che ogni dirigente generale potrà avere non più di tre incarichi e che la Regione potrà indicare nei cda delle società partecipate al massimo tre amministratori. Spoils system. Ora Lombardo ha 90 giorni di tempo per attuare, sulla base della nuova mappa dei dipartimenti, lo spoils system dei dirigenti generali, congelato in pratica con due proroghe consecutive. E nel frattempo saranno emanati decreti e regolamenti che attueranno la riforma di maggiore impatto, quella degli assessorati. Ovvero la seconda fase della legge: a partire dal 2010 scompariranno vecchi rami d´amministrazione come l´assessorato alla Presidenza, alla Cooperazione e all´Industria. Nasceranno gli assessorati all´Economia e alle Attività produttive, i Trasporti saranno accorpati alle Infrastrutture, l´Istruzione alla Formazione, la Famiglia e le Politiche sociali al Lavoro, le Autonomie locali alla Funzione pubblica. Con la seconda fase della riforma il numero dei dipartimenti scenderà ancora, sino a 28. La stretta sugli enti locali. E mentre fuori dal palazzo i maggiorenti del centrodestra litigano, l´Ars trova un fragile equilibrio che consente anche il varo della legge che taglia i costi della politica negli enti locali. La stessa che solo tre giorni fa era stata ritirata su richiesta del Pdl, per via del voto segreto a un emendamento del Pd che aveva abbassato il numero degli assessori alla cifra di un quinto rispetto a quella dei consiglieri. Il Comune di Palermo, ad esempio, ne avrà dieci (oggi sono sedici). Dopo un nuovo passaggio in commissione, la norma è rimasta in vita. Le giunte saranno dunque più snelle e subiranno un ritocco verso il basso i compensi dei consiglieri provinciali e comunali: cancellata l´opzione fra indennità e gettoni di presenza, resteranno in vita solo questi ultimi, che potranno essere cumulati fino a un tetto massimo pari a un quarto della retribuzione del sindaco. Viene abolita qualsiasi indennità di carica per i vicepresidenti dei consigli. Passa anche la riduzione del numero delle circoscrizioni: restano in vita solo quelle di Palermo, Catania, Messina e - in seguito a un emendamento sponsorizzato dall´assessore Titti Bufardeci - quelle di Siracusa, di Carlentini e di Belvedere. Scompaiono quelle che fanno capo a Nicosia, Lipari, Villarosa, Bagheria, Misilmeri, Monreale, Comiso, Ragusa, Vittoria, Augusta, Castellammare del Golfo. E i consiglieri di quelle circoscrizioni che sopravvivono non potranno guadagnare più del 40 per cento dei consiglieri comunali. Ma la legge porta con sé anche una norma di riforma elettorale che ha sollevato polemiche: lo sbarramento al cinque per cento nelle elezioni amministrative. Allo sbarramento si era opposta, a nome delle piccole formazioni politiche, Rita Borsellino. E Lombardo, ricevuta la sua lettera, aveva detto di voler tenere in considerazione «questo autorevole appello». Ma Sala d´Ercole ha deciso in maniera diversa. La soglia del cinque per cento, già in vigore per le regionali, si applicherà anche alle comunali, alle provinciali e persino alle elezioni circoscrizionali. e. la.

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santini sbatte la porta (sezione: Costi dei politici)

( da "Tirreno, Il" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

Poche righe al sindaco, dure, per lasciare l'assessorato Santini sbatte la porta «Venuto meno il rapporto di fiducia» Disaccordo su aziende partecipate, scelte urbanistiche, lotta agli sprechi LUCCA.All'ufficio protocollo Nanni Santini si presenta poco prima delle 13. Ha in mano una lettera di quattro righe. Pesanti. Le dimissioni da assessore per carenza di fiducia nei confronti del sindaco Mauro Favilla con il quale ha parlato a lungo in mattinata. Ma solo per ribadire che se ne va perché «il rapporto di fiducia ritengo che sia un elemento non solo necessario, ma anche indispensabile per una proficua collaborazione». A separare Santini da Favilla ci sono molte questioni: la gestione delle aziende partecipate, la filiazione (e moltiplicazione) delle società, con aumento delle poltrone da spartire a fronte dell'impegno elettorale a ridurre i costi della politica; alcuni incarichi d'oro (come quello al portavoce del sindaco Alessandro Dianda, direttore di Lucca Fiere e congressi) e poi l'urbanistica. La cementificazione inarrestabile - che aveva scavato un solco anche fra l'ex assessore Pier Luigi Stefani (revocato a settembre da Favilla) - e i rapporti sempre più stretti fra giunta e importanti gruppi immobiliari «che ormai dettano l'agenda politica», come da tempo ripete Santini. Per tutti questi motivi, in pochi mesi, Governare Lucca, la lista civica che aveva lanciato la candidatura di Favilla a sindaco, perde i suoi due assessori - prima Stefani, appunto, e ora Santini - e ne recupererà solo uno, l'attuale capogruppo consiliare Moreno Bruni, anche se il sindaco non avrebbe ancora deciso quali deleghe affidargli. Certo è che il secondo assessore riservato in origine a Governare Lucca, verrà dato al gruppo misto di centro: fra i papabili, quelli di Giancarlo Ramacciotti e quello di Micheloni, personaggi di fiducia del sindaco. Certo è anche, però, che Governare Lucca si troverebbe in gravi difficoltà se il sindaco proponesse deleghe di secondo piano. Al punto che potrebbe anche declinare l'offerta. Aumentando così le distanze fra sindaco e lista civica. Già oggi piuttosto accentuate. Basta pensare, ad esempio, che di recente in consiglio comunale proprio il sindaco ha elogiato l'andamento delle farmacie comunali, sulle quali, invece, lo stesso Nanni Santini ha condotto una battaglia, fino all'apertura di un'inchiesta da parte della Corte dei conti e della Guardia di Finanza. In generale, Santini da sempre si è concentrato sulla riforma delle aziende partecipate sostenendo la necessità di riportarne il controllo sotto il Comune. Invece, l'ex assessore alle partecipate e alla lotta agli sprechi, si è trovato di fronte la decisione del sindaco di dividere Polis (società di costruzione dei parcheggi e furura società di trasformazione urbana) a Metro (la società di riscossione dei pedaggi); ha poi dovuto subire il raddoppio delle società dei congressi: accanto a Polo fiere e tecnologie, proprietaria del complesso ex Bertolli, a Sorbano, è sorta Polo fiere e congressi, anche se in società con il Comune non è mai entrato, a differenza di quanto promesso, l'ente Veronafiere. In Polo fiere, poi, Santini ha anche subito l'incarico da direttore generale al portavoce del sindaco, Alessandro Dianda: un'assunzione a tempo indeterminato, come dirigente d'azienda, con un paracadute da 150mila euro netti in caso di licenziamento per qualunque motivo. E proprio sui compensi della politica si apre un altro fronte fra Santini e Favilla, divisi anche dalle politiche urbanistiche, dal cemento e dai sempre più frequenti rapporti fra il Comune e il gruppo immobiliare Valore, con il gruppo immobiliare Cipriano e con altri gruppi immobiliari locali che a Santini sembrano avere una grande influenza sull'amministrazione comunale. E sempre in termini di denaro pubblico e di sprechi, Santini contesta anche la politica culturale. O meglio il continuo ripianare i debiti del teatro del Giglio, in assenza di un progetto, di un piano che garantisca che nei prossimi anni non si riproponga il deficit abituale. Il. Bo.

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niente gettone se non c'è la firma (sezione: Costi dei politici)

( da "Tirreno, Il" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

I consiglieri provinciali dovranno timbrare entrata e uscita e spegnere i cellulari Niente gettone se non c'è la firma LUCCA. Il consiglio provinciale si è dato un nuovo regolamento, rivisto e corretto dalla commissione consiliare Statuto e regolamenti. La novità principale è che il gettone di presenza per ogni seduta sarà vincolato alla doppia firma, di entrata e di uscita, dei consiglieri. Sarà inoltre obbligatorio tenere il telefono cellulare spento, o in modalità silenzioso. «Abbiamo aggiornato il vecchio regolamento del consiglio con le nuove norme - spiega il presidente della commissione Statuto Lucio Lucchesi - Tra queste quella di dover regolamentare l'entrata e l'uscita dei consiglieri dalle commissioni». «Su questo punto - prosegue Lucchesi - la commissione, sempre in modo unanime, ha deciso di introdurre una doppia firma di entrata e uscita con indicazione di orario per le commissioni. Senza la firma di uscita non sarà più possibile riscuotere il gettone. Inoltre in questo modo siamo sicuri anche che caleranno quelle presenze "mordi e fuggi" di alcuni consiglieri». «Abbiamo anche deciso di inserire l'obbligo di tenere il telefono cellulare spento o silenzioso sia in consiglio che in commissione. Norma "all'italiana", visto che, nonostante appaia scontato, molti consiglieri continuavano a tenere accesi ed usare i telefoni cellulari nel corso delle sedute».

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<Gli aumenti agli amministratori gonfiano le bollette pagate dai cittadini> (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

RAVENNA CRONACA pag. 8 «Gli aumenti agli amministratori gonfiano le bollette pagate dai cittadini» POLEMICA ANCISI SUGLI STIPENDI DEI VERTICI DI ROMAGNA ACQUE COSTI della politica che finiscono sulle bollette dell?acqua. Così il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, commenta l?aumento dei compensi «riconosciuti ai vertici politici di Romagna Acqua dagli enti pubblici locali che compongono la proprietà azionaria della società, Comune di Ravenna compreso». Una decisione «che grida vendetta da parte dei cittadini, quotidianamente illusi da promesse e dichiarazioni di abbattimento dei ?costi della politica? nella pubblica amministrazione.Gli aumenti di 13 mila euro all?indennità della presidente, Arianna Bocchini, di 7 mila al vice-presidente, Tonino Bernabè, e di 20 mila all?amministratore delegato, il ravennate Carlo Pezzi, tutti rigorosamente esponenti politici del PD, sono clamorosi quanto ingiustificati. Alla presidente viene poi riconosciuto anche un premio di risultato, pari al 2,7% degli utili di bilancio, con un limite di 13 mila euro, che fa salire a 66 mila euro il totale annuo dei suoi emolumenti, e a cui si aggiungerà un?indennità di fine mandato pari a 4 mila 498 euro». «Analogamente ? dice ancora Ancisi ? per l?amministratore delegato si aggiunge un premio sugli utili pari a 20 mila euro, che porta il totale annuo a 67 mila euro (l?indennità di fine mandato sarà di 4.498 euro). Gli altri due componenti del consiglio di ammistrazione, tra cui il ravennate Giovanni Paglia, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, restano fermi alla pur rispettabile somma di 20 mila euro l?anno, senza aggiunte». Romagna Acque agisce «in condizione di monopolio, come in monopolio è gestita la distribuzione e vendita dell?acqua ai cittadini da parte di Hera. L?acqua che Hera acquista da Romagna Acque è pagata molto più salatamente di quanto non le costi la produzione diretta dell?acqua potabile dalle fonti storiche dell?acquedotto di Ravenna, che sono il Lamone e il Destra Reno. È facile produrre degli utili quando le tariffe non sono decise dal mercato e i consumatori non possono altro che subirle».

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Evtimov firma e debutta a Jesi (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

VETRINA SPORT pag. 26 Evtimov firma e debutta a Jesi La Trenkwalder gli ha offerto un contratto a gettone e il pivot ha detto sì BASKET LA CORAZZATA è arrivata in porto. La traversata nel mare biancorosso è durata quasi una settimana. Poi, ieri mattina, Vasco Evtimov ha firmato il contratto che lo lega alla Pallacanestro Reggiana ed è cominciata la corsa contro il tempo per poterlo tesserare entro le 11 di stamattina, termine ultimo per potergli permettere di debuttare a Jesi nel big-match con la Fileni. Ieri sera mancava, in pratica, solo il transfer della federazione bulgara: il giocatore ha infatti disputato alcune gare con il Levski Sofia e per questo serve il nullaosta federale, ma oggi la documentazione da far pervenire in Lega dovrebbe essere al completo. La Trankwalder, insomma, si gioca l?asso-Evtimov per compiere l?ultimo salto di qualità nella rincorsa verso la promozione in serie A. Un asso importante anche se resta qualche, piccolo, dubbio sulle condizioni fisiche dell?ex pivot di Fortitudo e Capo d?Orlando.Proprio per questo la Pallacanestro Reggiana ha deciso di tutelarsi, ingaggiando Evtimov con un contratto a gettone. SOTTO ESAME. Evtimov, 31 anni, 208 cm, si è sottoposto a visite mediche, esami, test e quant?altro gli ha chiesto la società reggiana. Ha accettato di effettuare un paio di allenamenti di studio perché i tecnici biancorossi volevano capire quali fossero le sue condizioni e se l?infiammazione al piede potesse creargli problemi nel momento in cui veniva messo sotto sforzo. Alla fine ha detto sì anche al contratto a gettone propostogli dalla Pallacanestro Reggiana che non voleva sorprese nel caso il problema fisico si rivelasse più grave del previsto. Tutto questo testimonia, se non altro, che Evtimov è motivato ed è pure sicuro di poter fare bene. Tra l?altro il pivot aveva un?offerta dai francesi dello Cholet, ma la sua volontà era quella di tornare in Italia e di dimostrare che può essere ancora protagonista dalle nostre parti. Dal punto di vista delle «fame» agonistica, insomma, non dovrebbero esserci problemi. E così ieri, alla fine di tutto ciò, si è aggregato alla squadra e ha effettuato il primo allenamento con i biancorossi. HEINRICH RESTA. Il contratto a gettone firmato da Evtimov porta ad un?altra decisione: Chris Heinrich, per ora, non sarà tagliato. Il panzer continuerà ad allenarsi con la Trenkwalder, anche se la domenica non potrà giocare (in LegaDue è ammesso solo un comunitario) e solo quando tutti i dubbi sulle condizioni fisiche di Evtimov saranno stati superati, si deciderà, di comune accordo con il giocatore, quale sarà il suo futuro. La società biancorossa non vuole correre rischi e in questo modo ha la certezza di poter contare su un pivot qualunque cosa succeda. Si potrà, insomma, scegliere, al momento giusto, la soluzione migliore per dare l?assalto alla vetta del campionato. dan.b.

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Assenze e indennità, a Masi il Comune non ha segreti (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Ferrara, La" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

Assenze e indennità, a Masi il Comune non ha segreti MASI TORELLO. Operazione di traspearenza, quella intrapresa dal Comune di Masi Torello, che, sul proprio sito internet ha pubblicato le presenze del personale del municipio relative all'anno 2007 suddivise per aree. Dati completi anche per i redditi della giunta. Circa le presenze, i dati sono suddivisi per aree. Nell'area amministrativa-contabile ci sono 5 dipendenti; giorni di ferie 177; malattia 39; altre assenze 37. Fanno parte della tipologia altre assenze tutte quelle retribuite e non retribuite previste dalla legge, tra cui assenza per maternità/paternità, malattia dei figli, congedo parentale. Nell'area tecnico progettuale-manutentiva i dipendenti sono 6, con queste assenze: ferie 202; malattia 114; altre assenze 21. Nell'area amministrativa di vigilanza i dipendenti sono 14: ferie 504; malattia 198; altre assenze 66. La media dei giorni di ferie per dipendente è stata di 36 giornate. Il Comune precisa che i dipendenti sono stati sollecitati ad esaurire le ferie arretrate accumulate durante momenti di particolare attività lavorativa e che «comunque la situazione rientra in un quadro normale. Le assenze per malattia risultano alte a causa di un serio problema di salute che ha colpito un dipendente». L'amministrazione si ritiene pertanto soddisfatta per la volontà dimostrata dai dipendenti nel migliorare i servizi erogati e per l'impegno costante atto a soddisfare pienamente, per quanto di competenza, le esigenze dei cittadini. Pubblicati anche i redditi degli amministratori per quanto concerne l'indennità di carica relativa all'anno 2007. Il sindaco Manuela Rescazzi ha percepito 15.617,64 euro; il vicesindaco Roberto Baglioni 3.123,60 euro e i due assessori Marco Rizzati ed Edoardo Padovani 2.342,64 euro e 2.375,18 euro. Per quanto riguarda i consiglieri comunali il gettone di presenza lordo è quantificato in 16,27 euro.

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stiamo entrando (sezione: Costi dei politici)

( da "Centro, Il" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 18 - Pagina Aperta Stiamo entrando Stiamo entrando nell'era dei sottouomini Signor direttore, quando una comunità di uomini elegge a suo massimo «valore» un altro uomo, è la fine dell'uomo. E' vero che tra gli animali (tra i lupi, per esempio) funziona proprio così: si sceglie l'esemplare con i denti più aguzzi e ci si organizza in branco. Da sempre però gli uomini non si rassegnano alla società e alle sue gerarchie di valore; rivendicano anche l'anima e lo spirito. Rivendicano cioè l'esistenza di una tensione trascendente che libera verso quello che non c'è. Adeguandosi totalmente a quello che passa il mercato, l'uomo rinuncia a quella scintilla divina che da sempre lo inquieta e lo anima; quella che ancora oggi dovrebbe spingerlo verso la Giustizia e la Verità. Il Bene puro, diceva Simone Weil con Platone, è fuori del mondo; dovrebbe essere perciò impossibile che quel Bene possa essere identificato con un altro uomo. Eppure basta guardare i manifesti elettorali del centro-destra per verificare che negli italici quartieri siamo ormai prigionieri di questa idolatria. Se nei manifesti del centrosinistra rimane (talvolta solo ipocritamente) una qualche traccia di un ideale da raggiungere, in quelli del centrodestra l'ideale si identifica con un uomo, Silvio Berlusconi. Ci sono state anche altre comunità che hanno esaltato un uomo come se fosse Dio; nella Russia di Stalin, per esempio. Oppure nella Germania di Hitler. Eppure queste degenerate società lasciavano ancora intravvedere, per così dire, un «ideale» oltre i loro Capi; in Russia si pensava che Stalin fosse «strumento» per l'uguaglianza; in Germania si sapeva che Hitler era lo «strumento» migliore per affermare le differenze tra gli uomini. Entrambi perciò, in qualche modo, rinviavano ad «altro». Nella nostra povera Italia invece, Silvio Berlusconi sembra coincidere totalmente con il firmamento del centrodestra. Il leader non rinvia ad «altro»; è lui l'«altro» cui tendere e genuflettersi. Nei manifesti elettorali si ripete come un mantra il suo nome: in hoc signo vinces suggerisce continuamente al popolo la sua immagine. Ma la terra che rivendica le radici cristiane dovrebbe ogni tanto ricordare che Cristo rifiutò di essere adorato. Non si stancò mai di ripetere che degno di onori non era lui, ma il Padre celeste. Da noi invece si santifica un uomo come se fosse la Verità e il Bene assoluto. E quell'uomo, misero come me e come te, si reputa anche degno della liturgia che lo santifica. Da quali bisogni, da quali paure si genera una condizione così servile! Perché si celebra la libertà solo per poter meglio servire? Quando una comunità di uomini elegge a suo ideale un altro uomo, stiamo entrando nell'era dei sottouomini. Tino Di Cicco Pescara Parchi eco industriali nuovo modello di sviluppo Signor direttore, un esempio di logica ambientale applicata alle realtà aziendali è il parco eco-industriale. Si tratta un'aggregazione territoriale di imprese molto vicine al concetto italiano di distretto industriale, con una fondamentale differenza però: quella dell'eco efficienza. Il parco eco-industriale è basato sull'analisi dei cicli produttivi delle singole imprese in modo da creare una simbiosi, cioè una stretta interdipendenza tra esse, per regolare, controllare e minimizzare il flusso di materie prime, materiali, semi prodotti, prodotti finiti, scarti, energia, informazione, eccetera. Molti servizi sono messi in comune, sulla base di accordi volontari: marketing, logistica, informazione, trasporti, ambiente, salute. Le strategie sono finalizzate ad abbassare i costi aziendali lungo tutto il ciclo di produzione, tramite la messa in rete di risorse tecniche, tecnologiche, umane e naturali, al fine di ridurre al minimo emissioni, scarti e rifiuti, impiego di energia, acqua, suolo. Il ciclo diventa chiuso dato che, quando un prodotto non è riciclabile o riutilizzabile da un'impresa diventa materia prima o semilavorato per altre. Spesso, proprio per chiudere il suddetto ciclo, si creano nuove attività, aumentando innovazione e diversificazione imprenditoriale con positivi impatti occupazionali. I Parchi eco industriali sono ormai una realtà già diffusa da anni in alcune nazioni del nord Europa (Danimarca in primis) con un successo imprenditoriale di non poco conto, attraverso una drastica riduzione dei costi e degli sprechi per le aziende in termini di materie prime, energia, consumi industriali d'acqua, risorse ormai ridotte al lumicino. Spero che chi andrà a governare la nostra regione Abruzzo possa prendere ad esempio per il rilancio del nostro territorio questo modello di sviluppo vincente e sostenibile. Andrea Sanità Città Sant'Angelo Crisi, sacrifici per tutti ma la casta non si tocca Signor direttore, la crisi mondiale ruba i risparmi di una vita, i fondi pensione tolgono il sonno ai futuri pensionati, i tagli tramutano i lavoratori precari in disoccupati. Si chiedono sacrifici a tutti, anche a chi li ha sempre fatti. Ma la casta immota manet, intoccabile, con i suoi privilegi. A cominciare dal presidente del consiglio che incassa due stipendi, da premier e da parlamentare. Anche se assenteista. La sua sedia in Parlamento è vuota da sei mesi. Come lui i ministri e i sottosegretari. I partiti, da parte loro, non lasciano, ma raddoppiano il rimborso elettorale, a seguito della fine prematura della legislatura. Una montagna di milioni: ce n'è per tutti, anche per i partitini e per i partiti defunti. Inutilmente il popolo sovrano con un referendum si era espresso per l'abolizione del finanziamento dei partiti. Province e comunità montane, da tutti dichiarate entità inutili e moriture, continuano, in barba a tutte le promesse elettorali, a gratificare una moltitudine di politici di seconda e terza fila e il loro esercito di collaboratori e consulenti. Destra di governo e sinistra di opposizione unite nella difesa dei loro privilegi. Così, ieri, a Montecitorio. E se ti indigni, ti bollano di qualunquismo. Ezio Pelino Sulmona

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Nelle pagine di Stella c'è l'Italia alla deriva (sezione: Costi dei politici)

( da "Arena, L'" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

Venerdì 05 Dicembre 2008 PROVINCIA Pagina 32 LA CONFERENZA. Il giornalista ha presentato il suo nuovo libro al teatro Centrale: un ritratto impietoso del Paese Nelle pagine di Stella c'è l'Italia alla deriva «C'è ancora speranza per noi italiani in questa desolante "deriva" che stiamo vivendo, nonostante tutto, altrimenti avrei intitolato il mio libro "Il Naufragio"». Questo il consolatorio messaggio con cui Gian Antonio Stella, giornalista del Corriere della Sera, al teatro Centrale ha concluso la presentazione della sua ultima fatica investigativa sul nostro Paese, "La deriva". «Sono convinto», ha detto, «che l'Italia abbia enormi potenzialità, sempreché si abbia il coraggio di capire il "bene comune", che né maggioranza né opposizione dimostrano di intendere: ne è conferma l'abuso quotidiano della frase, in ambedue gli schieramenti, "su questo non si tratta", quando invece le cose fondamentali vanno fatte assieme: occorre una svolta netta». Stella ha citato scuola e università («La Gelmini fa alcune cose inaccettabili, altre di buon senso»), tema sul quale ogni schieramento trova di traverso quello opposto nelle riforme. «La riforma della scuola si può fare solo insieme, altrimenti non se ne esce», ha detto. Numeroso e interessatissimo il pubblico intervenuto, che lo ha tempestato di domande. Dopo l'intervento del sindaco Silvano Polo e del presentatore Italo Tassinari, Stella ha illustrato buona parte del lungo campionario di «bubboni» del nostro Bel Paese, che con il coautore del libro, Sergio Rizzo, ha raccolto «per dovere civico e amore del nostro Paese». Un elenco angosciante di storture, assurdità, vergogne, stupidità, ascrivibili non solo alla classe politica, «arroccata a difesa delle sue posizioni», ma imputabili anche «alla società italiana dove ognuno si preoccupa solo del suo orticello e non scende in piazza quando conosce i misfatti che accadono grazie a libri come "La casta" o a trasmissioni come "Report". Stella non ha risparmiato i giornalisti, «Non attenti quanto dovrebbero, mentre la tv è a un ribasso devastante». La serie di denunce di Stella va dalla crisi («mondiale sì, ma anche collettiva della nostra classe dirigente»), alle autonomie speciali. Analogo discorso per le Comunità montane («Tagliano anche quelle utili e per conservare quelle inutili ne cambiano il nome in Unione dei comuni: una presa in giro»). «Le Province», ha poi detto, «dovevano essere abolite contemporaneamente all'istituzione delle Regioni e invece, per mantenerle, spendiamo 15 miliardi di euro. «Energia ne consumiamo come quattro Paesi europei messi insieme», ha aggiunto, «importandone l'88 per cento e non riusciamo nemmeno a costruire le centrali eoliche». Tra le altre vergogne citate dal giornalista, eclatante è quella della Tirrenia: «Contro i 30 mila euro di perdite che ha per ogni dipendente l'Alitalia, la Tirrenia ne perde 73mila: nonostante ciò alla guida di questa società rimane dal 1984 lo stesso presidente». Di grande impatto poi i dati sui costi della politica: «Aumento di 100 milioni di euro per Camera e Senato, mentre la Presidenza della Repubblica costa ad ogni italiano il quadruplo della regina d'Inghilterra agli inglesi», ha detto. «Per non parlare delle varie leggine clientelari,come quelle dei rimborsi per le mucche ammalate in Val d'Aosta o per le vittime animali del lupo della Sila». Una curiosità: alla serata erano presenti anche alcuni allievi di Domenico Stella, padre del giornalista, professore di filosofia che insegnò a San Bonifacio dal 1959 al 1961 all'istituto Magistrale Guarino Veronese. G.B.  

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marcato presidente del consorzio unico rifiuti (sezione: Costi dei politici)

( da "Mattino di Padova, Il" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

Quattro bacini fusi nell'Ato. Cda snello e voto plebiscitario per l'esponente della Lega. Casarin: tagliati i costi della politica Marcato presidente del consorzio unico rifiuti Bicciato: buona soluzione transitoria. Menorello: scorpacciata pre-elettorale Quattro enti di bacino riuniti un unico ambito territoriale, presieduto dall'assessore provinciale all'ambiente Roberto Marcato. Un taglio ai costi della politica, con quattro consigli d'amministrazione ridotti ad uno soltanto. Ma per qualcuno anche una «spartizione di poltrone» a sei mesi dalle elezioni. «Si tratta di una soluzione transitoria», è il commento dell'assessore comunale Francesco Bicciato «e una volta mutati gli equilibri amministrativi, questo cda andrà a casa e lascerà posto a nuove nomine». Ieri sera all'assemblea erano presenti 78 sindaci sui 104 che hanno sottoscritto lo statuto del nuovo consorzio. A coordinare l'assemblea il presidente della Provincia Vittorio Casarin che ha proposto di usare l'esperienza e le competenze dei quattro enti di bacino già esistenti per «costituire un cda snello e operativo del nuovo Ato: solo quattro persone, più il presidente e il direttore». Proposta accolta ed elezione plebiscitaria (77 voti a favore su 78 presenti) per l'assessore Marcato, esponente leghista, che diventerà il nuovo presidente dell'Ato unico. Nel cda c'è posto anche per l'assessore comunale alle partecipazioni Mauro Bortoli e per tre ex presidenti degli enti di bacino: Simone Borile, Stefano Chinaglia e Mirko Patron. Il quarto presidente, Amedeo Levorato, che gestiva il bacino 2 che comprendeva anche Padova, diventerà direttore del nuovo Ato. «E' con grande soddisfazione che completiamo un percorso iniziato quattro anni fa con l'approvazione del piano rifiuti», commenta Casarin «gli enti locali hanno confermato di essere i veri artefici del cambiamento e i rappresentanti del territorio». Soddisfatto anche Bicciato che ha partecipato all'assemblea in rappresentanza del municipio: «E' una buona soluzione di transizione», sostiene «in questi mesi si proseguirà l'opera dei quattro enti di bacino. Ma nel frattempo si sono tagliati i costi della politica e si comincia a ragionare di rifiuti in un'ottica più ampia». La soluzione non piace però al consigliere comunale Pdl, Domenico Menorello: «Una grande abbuffata consociativa pre-elettorale. Non abbiamo ottenuto risposta alla richiesta di capire se erano state date indicazioni dal tavolo provinciale Pdl. Ma forse le abbuffate si consumano su tavoli diversi». Critiche anche dal segretario provinciale di An, Filippo Ascierto. (Claudio Malfitano)

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Bacino unico dei rifiuti, i comuni eleggono Marcato e Levorato (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere del Veneto" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: PADOVA - data: 2008-12-05 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE L'assemblea Mandato tecnico fino alle elezioni di primavera. Nessuna indennità, solo un piccolo gettone di presenza Bacino unico dei rifiuti, i comuni eleggono Marcato e Levorato PADOVA — Ato rifiuti, passa la linea del presidente della Provincia Vittorio Casarin. A poco ha potuto la polemica scatenata dal consigliere regionale forzista Leonardo Padrin e rinfocolata, appena ieri, dall'esponente del Pdl Domenico Menorello che avevano accusato Casarin di aver portato avanti l'operazione a fini elettoralistici. Con il voto quasi unanime dei 78 sindaci presenti (su 104 aventi diritto) sono stati dunque designati i vertici della nuova società che congloberà i quattro attuali bacini in un unico consorzio che, dal 1 gennaio 2009, dovrà gestire i rifiuti di tutta la provincia. Ieri pomeriggio nella torre della Cittadella alla Stanga sono stati dunque eletti il nuovo presidente, il direttore e i consiglieri di amministrazione della rinnovata Ato che rimarranno in carica fino alle amministrative della prossima primavera. Lo statuto prevede infatti la rielezione dell'organigramma societario se più della metà dei comuni che ne fanno parte rinnovano le loro amministrazioni. Per ridurre al minimo ogni polemica, durante l'assemblea, il presidente della Provincia ha proposto di utilizzare l'esperienza e le competenze acquisite dal gruppo dirigente preesistente «per costituire un consiglio snello e operativo con solo quattro persone, con l'aggiunta del presidente e del direttore». Dei vertici della nuova società fanno così parte l'assessore Provinciale all'Ambiente Roberto Marcato che negli ultimi due anni si è occupato dell'accorpamento dei 4 Ato, l'assessore al Patrimonio Mauro Bortoli e i presidenti dei 4 «bacini». Presidente, con 77 voti a favore su 78 presenti (un astenuto) è stato così eletto Marcato. Sono poi stati designati con la quasi unanimità (5 astenuti) i componenti del Consiglio: Simone Borile (Padova 3), Mauro Bortoli, Stefano Chinaglia (Padova 4) e Mirko Patron (Padova 1). Direttore infine è stato votato Amedeo Lavorato (Padova 2) che attualmente presiede anche Aps Holding e Telerete. «E' con grande soddisfazione –ha commentato a votazione terminata il numero uno di palazzo Santo Stefano – , che si completa un percorso iniziato quattro anni fa con l'approvazione del piano rifiuti. Gli enti locali con il voto di oggi hanno confermato di essere i veri artefici del cambiamento e i rappresentanti del territorio». «A scanso di equivoci – ha concluso Marcato-, il nostro sarà solo un mandato tecnico che si dovrà occupare quasi esclusivamente di incombenze burocratiche legate all'avvio della nuova azienda. Nessuno degli eletti riceverà un'indennità, ma solo un gettone di presenza che sarà allineato all'emolumento che percepisce un consigliere provinciale ad ogni seduta». Alberto Rodighiero Il presidente Roberto Marcato con Bicciato

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È un Paese per vecchi (sezione: Costi dei politici)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2008-12-05 - pag: 12 autore: è un Paese per vecchi Concentriamoci sui problemi seri. L'aumento dell'Iva su Sky non è cruciale per le famiglie e le imprese, mentre lo sono i criteri di assegnazione dei bonus. Infatti troppe persone bisognose sono escluse. Soprattutto i giovani che vivono da soli vengono gravemente danneggiati ed esclusi dai parametri dei bonus. Cristiano Martorella e-mail S e è vero, non mi sorprende. Per via dell'età,non hanno fatto in tempo ad entrare nelle corporazioni. Di mestiere, o quelle protette dai sindacati. Se vivono da soli, poi, non gli tocca neanche quel poco previsto ogni tanto per le famiglie. Qualche soldo, nell'ultimo decreto,c'è per i bambini fino a tre anni. O anche prestiti per genitori di neonati. Ma ignoro se l'incentivo possa invogliarla alla paternità. In ogni caso: questo è un Paese di vecchi. Coi vecchi. Per i vecchi. • I costi della politica è da tanto tempo ormai che si parla dei costi della politica, ei temi sono sempre gli stessi. A livello nazionale abbiamo troppi politici (praticamente lo stesso numero degli Stati Uniti) che guadagnano troppo (i più pagati d'Europa)e che hanno troppi privilegi. Meglio non pensare poi al bicameralismo perfetto che è la vera essenza del doppione. A livello locale troppe Province (che aumentano invece che diminuire), troppi Comuni, troppe poltrone inutili, eccetera. Ci sono poi i costi di rappresentanza tipo residenze ufficiali, auto blu, scorte, viaggi all'estero...Inutile elencare tutto, tanto conosciamo tutti l'enormità del problema. Di tutto questo, però, ciò che più mi stupisce è il totale silenzio (anzi direi la totale indifferenza) del mondo politico. Non ho mai sentito nessun uomo (o donna) della politica italiana che ha cercato di giustificare questi costi o di spiegare che tutti questi soldi sono necessari, e spesi bene, per il buon funzionamento del nostro Paese. No, niente, solo il silenzio più assoluto e assordante. Senza dubbio,è l'unica cosa veramente bipartisan che esiste nella politica italiana. Alastair McLachlan email Poste e treni L'incorporazione verso l'alto delle tariffe postali tutte parificatea posta prioritaria ha comportato un servizio livellato ai minimi, da posta del terzo mondo. In Verona città la posta manca anche per una settimana di fila, le lettere città su città impiegano più di una volta oltre una settimana... nel frattempo le poste vendono di tutto. Come le Grandi Stazioni, che divengono supermarket al servizio di tutto fuorché della puntualità e sicurezza del viaggio. Avremo treni più puliti e puntuali? Intanto, da Verona a Milano il biglietto aumenta, ma il servizio resta lo stesso. Paolo Fiorini Verona Prezzi ballerini Com'è strano il tasso d'inflazione. L'Istat dice che a novembre si attesta al 2,7%, contro il 3,5% di ottobre, e che la repentina caduta del tasso è data dal crollo dei prezzi alla produzione. Eppure girando per i supermercati e mercati rionali i prezzi non mi sembrano diversi da quelli di un mese fa, anzi in alcuni casi li ho trovati variati sì, ma verso l'alto. Del resto chi è stato spremuto sino a ieri perché dovrebbe essere graziato domani? Se non si cambieranno al più presto le regole che hanno portato a questa catastrofe planetaria, prepariamoci a vivere precariamente a vita. Lettera firmata

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Finozzi mette in mora i <monogruppi> Nel 2009 potrebbe arrivare lo scioglimento (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere del Veneto" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-12-05 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Consiglio regionale e costi della politica Finozzi mette in mora i «monogruppi» Nel 2009 potrebbe arrivare lo scioglimento VENEZIA — Il presidente del consiglio regionale, Marino Finozzi (Lega Nord) ha messo in mora i tre consiglieri che hanno abbandonato la compagine politica d'origine, dando vita nel corso della legislatura a monogruppi autoreferenziali. Si tratta di Carlo Covi (eletto nelle liste dell'Ulivo e subito uscitone per dare vita al Partito socialista europeo), Raffaele Grazia (da Forza Italia a Veneto Ppe) e Diego Cancian (da Pne al gruppo Indipendenza-Forum dei Veneti). Formare un nuovo gruppo consiliare, costituito da un singolo componente, ha costi non indifferenti: tra personale di segreteria, dirigente e finanziamento per l'attività, si parla di centinaia di migliaia di euro. Per questo Finozzi ha scritto ai tre consiglieri interessati, invitandoli a produrre entro il 15 gennaio un documento che attesti «la corrispondenza del vostro gruppo con il gruppo del Parlamento europeo richiamato nella denominazione, mediante la produzione di idonea dichiarazione sottoscritta dal presidente del gruppo stesso». Poiché è del tutto improbabile che ciò accada, la conseguenza pratica è già annunciata nella lettera di Finozzi: «Proporrò all'ufficio di presidenza idonei provvedimenti per il conseguente scioglimento del gruppo». Severo Marino Finozzi, presidente leghista del consiglio regionale del Veneto

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La Tarsu aumentadel 15 per cento (sezione: Costi dei politici)

( da "Secolo XIX, Il" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

La Tarsu aumentadel 15 per cento quasi due milioni di tagli dallo stato nel 2009. recupero di risorse dalle multe L'assessore: bilancio difficile, ma non si tocca la spesa sociale Savona. Salva la spesa sociale - che il sindaco Federico Berruti ha sempre definito «intoccabile e prioritaria», e sulla quale nei giorni scorsi c'è stato un vivace confronto in maggioranza - Palazzo Sisto si avvia a varare un bilancio pressochè di guerra. Di necessità virtù, per far quadrare i conti dopo i pesantissimi tagli dello Stato, il quale ha sostanzialmente scaricato sui Comuni le necessità di risparmio. La Tarsu aumenterà del 15%. Andare a teatro costerà il 10% in più. La politica sarà sottoposta ad una drastica dieta dimagrante. Dai vari settori della macchina comunale (lavori pubblici, ambiente, cultura, attività educative, spese legali e degli uffici) si rosiccherà un po' qui un po' là, compresa una revisione complessiva delle utenze di acqua, luce e gas e delle provviste di cancelleria. Con gli incarichi esterni già ridotti all'osso, un giro di vite verrà attuato sugli incarichi legali, l'unica voce "esterna" ancora piuttosto consistente. Maggiori incassi sono previsti invece dalle tombe di famiglia (600 mila euro) e dal recupero delle multe (350 mila euro). Martedì, l'assessore Luca Martino sottoporrà ai colleghi di giunta le sue proposte. Ma un dato è certo: Savona deve reperire quasi due milioni in più di risorse, da dedicare alla parte corrente del bilancio, rispetto al 2007. E lo farà, principalmente, con le voci indicate poco sopra, oltreché destinando buona parte dei proventi degli oneri di urbanizzazione alla spesa corrente, anzichè ad investimenti. Un milione serve alla ricapitalizzazione delle società partecipate (Ata e Acts), come negli scorsi anni, ma per legge non potrà essere imputato alla voce investimenti (e quindi finanziata dall'alienazione di immobili). Il resto deriva in gran parte dal taglio generalizzato dei trasferimenti erariali. Un buco particolarmente significativo si è aperto sul fronte dell'ex Ici prima casa: trasformata anch'essa in un trasferimento dello Stato, ma "congelata" agli introiti del 2007 (a loro volta tagliati del 7%). «Una misura antifederalista - hanno detto più volte a Palazzo Sisto - e penalizzante per le amministrazioni virtuose che avevano mantenuto bassa la pressione fiscale». le tariffe. Savona è - con Varazze e Vado - nel terzetto delle città con la mano più leggera verso il contribuente. La Tarsu è oggi a 1,77 euro al metro quadro (una delle più basse della provincia, ferma dal 2004 dopo quattro rincari consecutivi). L'aumento che Martino proporrà sarà del 15%. La tariffa salirà così poco sopra i 2 euro e porterà Savona nella fascia intermedia dei Comuni savonesi (le più alte sono Alassio, Albenga e Albissola con 2,52). Per un alloggio medio di 80 metri quadri, significherà un aumento di spesa di 20-25 euro all'anno. «L'aumento della Tarsu - ha spiegato Martino - riporterà in pari i conti di Ata, alla quale nell'ultimo biennio abbiamo chiesto più servizi, senza aumentare le risorse». Tutte le altre imposte e tariffe (compresa l'addizionale Irpef allo 0,33%) resteranno invariate nell'ambito di una manovra che - come annunciato già ad ottobre dal sindaco - «manterrà una pressione fiscale relativamente bassa». Infine: la gestione del teatro Chiabrera ha un passivo annuo di circa 500 mila euro. L'aumento del 10% di biglietti e abbonamenti ne potrà coprire solo una porzione, ma - aveva spiegato Martino - «chiamerà chi usufruisce del teatro a partecipare, in minima parte, alla copertura di questa spesa. Un fatto di equità». i tagli. I risparmi arriveranno dai costi della politica (100 mila euro in meno). Tagli avverranno anche nei vari settori della macchina comunale, ed in particolare negli incarichi legali, per altri complessivi 400-500 mila euro. le entrate. Sono previsti maggiori introiti dalla vendita delle tombe di famiglia (600 mila euro) e dalle multe (350 mila euro). Verrà inoltre effettuato un massiccio utilizzo dei proventi da oneri di urbanizzazione nella spesa corrente: 1 milione 400 mila euro sui 2 milioni 300 mila complessivi. Antonella Granero granero@ilsecoloxix.it 05/12/2008 RIFIUTI 05/12/2008 CONTRAVVENZIONI 05/12/2008 TEATRO CHIABRERA 05/12/2008 COSTI DELLA POLITICA 05/12/2008 ' 05/12/2008 oneri di urbanizzazioneGli oneri di urbanizzazione verranno in buona parte destinati alla spesa corrente luca martinoassessore al bilancio 05/12/2008

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Enti locali a rischio emarginazione (sezione: Costi dei politici)

( da "Denaro, Il" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

Enti Locali & Cittadini autonomie Enti locali a rischio emarginazione Come cambiano il ruolo e le funzioni ricoperte dai segretari comunali Nando Morra E' un merito di alto esercizio democratico ed ha fatto bene Nino Daniele, Sindaco di Ercolano e Presidente AGES Campania Agenzia Segretari Comunali a rompere il silenzio opprimente culturale e politico-istituzionale su un tema di straordinario rilievo per gli Enti Locali, come la cosiddetta riforma del ruolo e delle funzioni dei Segretari Comunali, in particolare per i Piccoli Comuni. L'AGES Campania ha mobilitato le istituzioni, l'Università, l'ANCI, Legautonomie, Sindaci, i parlamentari, governo nazionale e regionale per discutere un tema di notevole importanza ma del quale si parla poco. Gli stessi Amministratori locali sembrano lontani da un problema vicino e non esprimono adeguatamente posizioni ferme. Il dibattito nel Salone Bottiglieri della Provincia di Salerno, ha impegnato studiosi e operatori istituzionali. Dal Presidente e V. Presidente della Provincia, Villani e Iuliano, agli on. Valiante, Sarro della Commissione Affari Istituzionali del Senato, ai costituzionalisti proff. Enzo Marenghi, Sergio Perongini, Nicola Crisci, Marco Galdo, al sen. Alfonso Andria, ai tanti Sindaci e Segretari Comunali con i rilevanti contributi di Lucio Pisano ed, in particolare, di Alfonso De Stefano, le Associazioni degli Enti Locali. Il problema è semplice e grave ed averlo proposto alla attenzione è importante. Di che si tratta lo esplicita il titolo del documento "Dalla parte delle Autonomie", sottoscritto da numerosi Sindaci. La posta in gioco è la eliminazione dei Segretari Comunali. Si legge: "I Piccoli Comuni non possono fare a meno dei Segretari Comunali. Senza il segretario, punto di riferimento della gestione, si andrebbe alla paralisi totale dell'attività amministrativa. E' quanto hanno affermato i Sindaci e gli Amministratori dei Comuni di Bracigliano, Controne, Contursi Terme, Gioi, Giungano, Maiori, Minori, Novi Velia, Oliveto Citra, Palomonte, Praiano, San Mango Piemonte e Serre aderendo alla conferenza straordinaria indetta dal Sindaco del Sicignano degli Alburni, Alfonso Amato. Preoccupati dall'istituzione di segreterie unificate per almeno quindicimila abitanti o per almeno quattro Comuni, gli Amministratori comunali hanno espresso il proprio dissenso al disegno di legge all'esame del Senato. Una insopportabile ingerenza, così è stata definita la disposizione di cui all'art. 9, comma 6, che non tiene conto delle competenze dei Comuni e di una organica strutturazione della normativa sull'ordinamento degli Enti Locali. Non convince nemmeno la paventata revisione delle funzioni dei Segretari comunali con un ritorno al controllo di legittimità che riproduce l'equivoco della distinzione fra legalità ed efficienza dell'attività amministrativa. L'Unione dei Segretari Comunali e Provinciali della Provincia di Salerno auspica il rafforzamento di questa collaborazione tra i principali protagonisti delle Autonomie Locali ed esprime la propria opposizione al progetto di riforma del Governo". Un nuovo allarme rosso allerta i Piccoli Comuni. Ancora una volta l'attacco del governo è diretto. Sotto tiro i Segretari Comunali delle comunità minori. E' l'Italia dei paradossi. Mai come in questa fase, infatti, complessa e magmatica che il paese attraversa in rapporto al quadro economico e politico-istituzionale, si misurano le contraddizioni profonde tra principi e pratica di governo. Vale per molti campi ma ha significato e portata dirompente, soprattutto nel trinomio governo-riforme-conclusioni istituzionali. Si procede ormai per slogan, con decreti legge e disegni di legge a 360 gradi. Agli annunci non seguono provvedimenti coerenti ed organici agli obiettivi dichiarati. Il processo legislativo è disarticolato. Manca un quadro di riferimento fatto di certezze innervate sull'intreccio tra scelte politiche e azione legislativa. I fatti. Si va dalla politica economica, dalle misure anti-crisi che non ci sono, alla riproposizione del conflitto di interessi, con l'irragionevole aumento delle tasse come nel caso SKY. Si va dallo scippo ai Comuni con la propagandistica eliminazione dell'ICI, all'impoverimento dei Comuni non ancora risarciti; dalla rapina delle risorse per le aree sottosviluppate, cioè il Sud, alla appropriazione indebita dei fondi U.E.; dalla teorizzazione del "mercato" regolatore supremo della economia alla transazione dello intervento pubblico, dalle banche alla industria. Si va dalla teorizzazione enfatica dell'autonomia al più vetusto centralismo. Ma, soprattutto, l'incoerenza ed il disordine culturale, politico ed operativo, viene dalle riforme. Come è possibile parlare ancora di federalismo quando l'unico obiettivo dichiarato è il federalismo fiscale", cioè una misura politica e tecnocratica di ripartizione delle risorse, avulsa da un quadro compiuto legislativo che configuri sul serio e concretamente, il progetto politico-istituzionale che delinea il federalismo: decentramento, nuovo "Codice delle Autonomie", Senato Federale, cioè il Senato del sistema delle Autonomie. Il nucleo del paradosso è, dunque, nel binomio tra l'obiettivo federalismo dichiarato e perseguito e centralismo totalizzante. E' tutto qui il nodo politico che traccia i confini tra riformatori e conservatori e sul piano della "governance", tra eletti ed elettori. Tra potere e cittadini. Le cose stanno così. In sintesi. Più si parla di federalismo, di sussidiarietà, di "potere" più vicino ai cittadini e, nei fatti, più la distanza diventa abissale. Per il sistema degli Enti Locali ormai è un binario unico, un treno del non ritorno. Mai gli Enti Locali come in questi ultimi quindici anni, hanno visto aumentare la distanza tra ruolo, funzioni e poteri in rapporto alle crescenti esigenze sia del livello di vita dei cittadini e, dunque, dei servizi, sia per lo sviluppo economico-sociale dei territori ed il quadro di riferimento legislativo e di governo nazionale insieme alle risorse proprie. E' stato un assalto indiscriminato che ha depotenziato i Comuni, anno dopo anno. Finanziaria dopo Finanziaria. E non c'è stata e non c'è differenza tra governi di centro sinistra e di centro destra. I Comuni, terminali dei processi politici e della finanza pubblica, costituiscono l'anello finale e debole del "sistema Italia". Riduzione della spesa pubblica ha significato e significa taglio dei trasferimenti, bilanci in rosso. Si è scaricato sui Comuni e, dunque, sui Sindaci sia l'effetto terminale delle manovre finanziarie sia gli effetti politici negativi. Sono i Sindaci, infatti, che rispondono ai cittadini e sono i Sindaci che appaiono non nello immaginario collettivo ma sul campo, sul vivo dei problemi reali delle collettività servizi, scuole, assistenza, lavori pubblici, ecc. incapaci di dare risposte avanzate ai bisogni delle comunità. Il governo è lontano e non ascolta. I Sindaci sono vicini e sono le antenne costrette a trasmettere e ricevere in negativo. E' una realtà che colpisce in particolare i Piccoli Comuni, stretti ancora di più nella morsa delle politiche di Palazzo Chigi e delle politiche regionali. Lo conferma, ancora una volta, il ddl in discussione in Parlamento sulle "disposizioni concernenti i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti". In sostanza, si ipotizza dietro le parole ad effetto della "ricerca del buon governo, della efficienza e valorizzazione dei Segretari Comunali dei Piccoli Comuni", come scrive l'on.le Cosentino, il taglio secco dei Segretari Comunali attraverso l'accorpamento coatto dei Piccoli Comuni. Si costituisce una sorta di "Segretariato mobile" al servizio dei Comuni minori accorpati. Dietro le parole d'ordine nella lotta allo spreco, della produttività, c'è solo la determinazione di inventare, di tagliare, di svuotare Comuni e comunità di servizi essenziali per la macchina amministrativa. Una linea che attacca al cuore, ancora una volta, l'Italia minore, dei Piccoli Comuni. I contributi scientifici e politico-istituzionali di elevato livello, hanno sottolineato il segno negativo della linea del governo. Concretamente, per la Campania la situazione è la seguente, come affermano Pisano e Crisci nella introduzione ai lavori. "336 è il totale dei Comuni con meno di 5.000 abitanti. Attualmente, atteso che sono vigenti 73 convenzioni di segreteria tra 2 Comuni e 13 convenzioni di segreteria tra 3 Comuni, il numero dei Segretari comunali impegnati nei 336 Comuni della Regione Campania sotto i 5.000 abitanti, sono 237. Dopo la proposta riforma che prevede "l'istituzione di una sede di Segreteria Comunale Unificata cui fanno riferimento più Comuni, la cui popolazione complessiva sia pari almeno a 15.000 abitanti, ovvero con popolazione inferiore, a condizione che ad essa facciano riferimento almeno quattro Comuni", il numero dei Segretari Comunali impegnati nei 336 Comuni della Regione Campania sotto i 5.000 abitanti saranno soltanto 84. Se approvato, il decreto legge comporterebbe la messa in disponibilità di almeno 153 Segretari comunali solo nella Regione Campania. Numero destinato ad oscillare anche in senso peggiorativo nella ipotesi di applicazione del criterio della Segreteria unificata, cui fanno riferimento più Comuni la cui popolazione complessiva sia pari almeno a 15.000 abitanti. E' evidente, come ha affermato De Stefano, che "il ddl punta a depotenziare gli Enti Locali, soprattutto nel Mezzogiorno. Invece di rafforzare il ruolo delle autonomie, si determinano nuove disgregazioni mentre la funzione dei Segretari è decisiva per garantire una corretta gestione della cosa pubblica". I risparmi sui cosiddetti "costi della politica" non passano per strade che incidono sui poteri, sulla funzionalità degli Enti e sui diritti dei cittadini. Con i "tagli", dall'ICI alle Comunità Montane, ai Piccoli Comuni, ai Segretari Comunali, alle irrisorie identità dei Sindaci, non si va lontano. E' nostra opinione che l'Unione dei Comuni va perseguita e realizzata per obiettivi specifici e definiti ambiti territoriali. Ma, soprattutto, è un errore pesante procedere per "filoni". Il federalismo impone ed implica un progetto politico definito, compiuto, organico. Una visione culturale e politica unitaria e integrata dell'Italia che verrà e che reclama l'assemblaggio delle tessere del mosaico politico-costituzionale-istituzionale-amministrativo.Le voci "contro" non sono le voci del paese reale. Di chi vive, lotta e soffre per lo sviluppo delle proprie comunità. Conforta ed è significativa la posizione di Valiante a sostegno della integrità delle funzioni amministrative dei Piccoli Comuni. Il federalismo regionalista deve affermarsi con questi contenuti. Con fatica si possono comprendere le mistificazioni della politica e di quanti parlano di efficienza per coprire colpi di accetta indiscriminati. Non si comprendono e sono inaccettabili ed improponibili le voci dei "convertiti" sulla via di Damasco. Una via che porta ruoli e gonfia portafogli ma liquida la coerenza morale e politica. Che continuiamo a ritenere sia e resti un valore. del 05-12-2008 num.

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Due mostre e un dibattitoè l'omaggio a Bertagnin (sezione: Costi dei politici)

( da "Secolo XIX, Il" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

Due mostre e un dibattitoè l'omaggio a Bertagnin albisola, tra le opere un bassorilievo per la chiesa di capo Oggi l'inaugurazione a meno di due mesi dalla morte dell'artista Albisola. A meno di due mesi dalla scomparsa di Roberto Bertagnin, Albisola rende omaggio all'artista vadese con due mostre e una conferenza. La rassegna intitolata "Roberto Bertagnin. Sculture, ceramiche e disegni" sarà inaugurata oggi pomeriggio ad Albisola Superiore. Due i luoghi scelti per riproporre sculture, ceramiche e disegni dell'artista: il centro culturale "La stella", in via Colombo, ed il museo civico "Manlio Trucco" in corso Ferrari. In quest'ultimo verrà esposta in anteprima l'opera "Stella Maris", realizzata dal maestro Bertagnin per il frontone della chiesa parrocchiale di Albisola Capo. Lo scultore aveva voluto dare vita ad un bassorilievo, a forma di semicerchio con un raggio di tre metri, composto da ben quaranta pannelli ceramici. Il grande pannello è stato realizzato con la collaborazione tecnica dello studio di Marco Tortarolo di Albisola. «L'esposizione al museo "Trucco" - commenta il sindaco Lionello Parodi - consentirà agli albisolesi di apprezzarne a pieno la bellezza e la pregevole fattura prima che venga definitivamente collocato sul frontone della chiesa». L'opera sarà visibile oggi (l'inaugurazione è prevista alle ore 18) e fino al 4 gennaio, al venerdì, sabato e la domenica dalle 15.30 alle 17.30. La mostra nella galleria "La stella", invece, sarà inaugurata alle ore 17 e resterà aperta anch'essa fino al 4 gennaio 2009. Sarà visitabile dal martedì al sabato dalle 16,30 alle 19, alla domenica e nei festivi dalle 10 alle 12. Entrambe le rassegne sono organizzate in collaborazione dal Comune, dalla parrocchia Nostra Signora Stella Maris, il centro culturale "La stella" ed il liceo artistico "Arturo Martini" di Savona. Martedì prossimo, alle 16, è in programma nell'aula magna dell'istituto scolastico savonese (dove peraltro lo scultore era stato insegnante e preside) la conferenza intitolata "L'ultima felice stagione artistica e umana di Roberto Bertagnin". Il convegno è organizzato da Cecilia Chilosi e nel corso dell'incontro verrà mostrato il filmato realizzato da Angelo Carossino "Roberto Bertagnin. Un maestro del 900". Bertagnin era nato a Münster, nel lander della Westfalia, nel 1914. Già nel corso degli anni all'Accademia di Belle Arti di Venezia si era fatto notare per le sue sculture e diventò presto l'allievo prediletto del maestro Arturo Martini, di cui sposò la figlia. Quando Martini si trasferì a Vado, portò in Liguria la famiglia. L'artista trevigiano e Bertagnin lavorarono proprio a Vado creando i loro più importanti capolavori. A Venezia, Bertagnin aveva partecipato alla Biennale dal 1948 al 1954. Moltissimi e frequenti i suoi contatti con il mondo artistico albisolese: fu lui, ad esempio, a disegnare nel 2003 il bozzetto per la medaglia raffigurante Bepi Mazzotti, a ricordo del centesimo anniversario della fondazione della fabbrica Giuseppe Mazzotti 1903. Alla passione per l'arte coniugava una sottile ironia e la capacità di sdrammatizzare, l'esempio più lampante fu la scultura "L'uomo che piscia", esposta lo scorso anno ad Albissola nel corso del salone della pittura e della scultura. Giovanni Vaccaro 05/12/2008 Libri sotto l'albero. Nella Biblioteca di Loano si terrà questa sera il primo appuntamento di "Libri sotto l'albero", rassegna dedicata ad "Autori e Liguria" curata da Graziella Frasca Gallo. Alle ore 21 sarà presentato il volume "Condizionati a credere" di Filippo Bonfiglietti. L'autore loanese delinea nel suo libro quelli che considera i condizionamenti del vivere quotidiano e suggerisce qualche idea per ridurne il peso e migliorare così la qualità della vita. Il gatto nella storia. Alle ore 17 a Villa Groppallo, in via Aurelia a Vado Ligure, si terrà la videoproiezione di "Il gatto nella storia". Sarà anche l'occasione per presentare il libro "Il patto con il gatto" di Ivana Trevisani Bach. Presentazione libro. Alle ore 17.45 nell'auditorium della Biblioteca Civica Deaglio ad Alassio si svolgerà la presentazione del libro "La collegiata di Sant'Ambrogio in Alassio", pubblicato in occasione dei cinquecento anni della consacrazione della chiesa parrocchiale. Il volume è stato curato da Massimo Bartoletti e Franco Boggero. Le immagini fotografiche sono di Dario Vinco. Corsi & Percorsi. Nella Sala Punto d'Incontro della Coop di Varazze si terrà alle ore 16 l'incontro pubblico dal titolo "Mestieri in rima". I mestieri di una volta saranno lo spunto per raccontare usi e costumi di Liguria attravero le parole del maestro del dialetto ligure Mario Traversi, poeta e scrittore. Al termine brindisi augurale. Presentazione romanzo. Nell'auditorium San Carlo in via Roma ad Albenga, l'associazione culturale Pluralia presenterà (ore 21) il nuovo romanzo dello scrittore genovese Bruno Morchio. Il volume si intitola "Rossoamaro". Silicons in concerto. Al music pub Chiodo Fisso in strada Carnovale a Cairo, i Silicons proporranno il nuovo show con musica anni '70-'90 (dalle ore 22.30). Tirapacchi a Pietra. Al Bar SoleLuna, in viale Europa, ritorna questa sera (ore 22) il "Tirapacchi", gioco simile alla trasmissione televisiva Affari Tuoi. In palio una mountain bike e un robot da cucina. Ingresso gratuito. Libri alla Ubik. Doppio appuntamento oggi pomeriggio alla libreria Ubik in corso Italia a Savona. Alle ore 17 nella sala Tenco verrà presentato il libro "Le vie dei savonesi illustri. Le pietre raccontano" di Gianfranco Barcella. L'incontro sarà introdotto da Marco Pozzo. Alle 18.30 nella sala Pavese l'ex sottosegretario all'ambiente, Laura Marchetti, presenterà il suo libro "Ecologia Politica". Ad introdurre sarà Armando Codino. Festa dell'AIAS. Nella sede di via Famagosta a Savona è in programma, con inizio alle ore 14, la tradizionale festa di Natale dell'AIAS. Ospiti saranno quest'anno gli alunni della scuola materna "Munari". Allieterà il pomeriggio il Mago Gentile, reduce dai successi dello Zecchino d'Oro. Storia del cinema. Secondo appuntamento questa sera alla SMS Aurora a Valleggia nell'ambito dela rassegna "8 film che hanno fatto la storia del cinema". Alle ore 20.45 sarà proiettato "Sciopero" di Ejzenstein. Al termine dibattito con analisi del film e apporfondimento storico. Poesia in musica. L'associazione Wild Horse propone "Il grande Principe", poesia in musica. Alle ore 17.30 nella Sala Rossa del Comune di Savona si esibiranno Patrizia Bonifacino, per la parte letteraria, e Vittorio Rossi per la parte musicale. Percorso gastronomico. A Alporto di Alassio prosegue il viaggio alla scoperta delle specialità enogastronomiche regionali. Questa sera sarà la volta della Puglia (25 euro). A seguire divertimento e musica con il dj Mr Rouge. Concorso di poesie e fotografie. Dalle ore 10 in vico Vietta a Ceriale saranno esposte le poesie e le fotografie che partecipano al concorso della Pro Loco. Musica all'osteria. Rizzo & Rizzo allieteranno la serata all'Osteria Mezzaluna di Alassio. Il duo proporrà i maggiori successi italiani. Mostra di presepi. Nella Sala Carletti dell'associazione Vecchia Alassio in via XX Settembre ad Alassio è aperta l'esposizione di presepi dell'artista alassino Paolo Zampiga. La mostra resterà aperta fino al 15 dicembre: orario dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 20. Ingresso libero. Mister rock a radio savona sound. Riprende questa sera alle 21 su radio Savona Sound "Mister Rock". La trasmissione, che sarà condotta da Alfa e da Mister Rock (al secolo Marco Pivari), con la collaborazione di Mino Profumo, Marco Fumagalli e Corrado Padovan, si ripropone per il diciannovesimo anno. Nella puntata d'esordio sarà ospite lo scrittore francese Italo Lasalle, che presenterà il suo ultimo romanzo "L'elenco universale delle cose tristi" e sarà accompagnato da Felice Rossello. 05/12/2008

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SICILIA: L'IMPIANTO DELLA LEGGE DI RIFORMA DEGLI ENTI LOCALI. (sezione: Costi dei politici)

( da "Asca" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

SICILIA: L'IMPIANTO DELLA LEGGE DI RIFORMA DEGLI ENTI LOCALI (ASCA) - Palermo, 5 dic - La ratio della legge, approvata ieri sera dall'Ars sulla riforma degli Enti locali, e' stata ispirata da una norma della finanziaria nazionale del 2007 che impone un taglio dei costi entro il 30 giugno 2008. La Sicilia aveva ottenuto una proroga al 31 dicembre. Se non si fosse adeguata lo Stato avrebbe decurtato del 3% il Fondo delle autonomie. Questo, in sintesi, l'impianto della legge. Riduzione di un quinto della composizione delle giunte (e comunque fino ad un massimo di 10 assessori per le citta' con piu' di 250 mila abitanti), abrogazione delle indennita' per i vice presidenti dei consigli comunali e provinciali. Abolita anche la possibilita' di scelta, per consiglieri comunali e provinciali, tra indennita' e gettone. Solo gettone di presenza per consiglieri comunali e provinciali che comunque, ogni mese, non potra' superare il 30% della indennita' prevista per il sindaco e/o presidente della provincia. Introduzione dello sbarramento al 5% dalle prossime elezioni amministrative, all'aspettativa non retribuita per sindaci, presidenti provinciali, consiglieri comunali e provinciali, membri delle giunte comunali e provinciali e presidenti di circoscrizione (dei soli comuni capoluoghi di provincia). Restano in vita le circoscrizioni nei comuni con piu' di 250 mila abitanti (Palermo, Catania e Messina). Per i comuni con popolazione compresa tra 150 mila e 250 mila abitanti si' alle circoscrizioni con forti limitazioni dei costi, mentre sotto i 100 mila abitanti potranno restare in vigore ma senza oneri di spesa. Divieto di cumulo per sindaco e presidente della provincia: non potranno avere piu' indennita' ma dovranno sceglierne una. dod/res/alf (Asca)

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Nomine, nuova bufera sulla Provincia (sezione: Costi dei politici)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

Lettera delle sinistre a Muraro: «De Nardi è un candidato irregolare: è già consulente dell'ente. Basta coi posti assegnati sempre ai soliti noti» Nomine, nuova bufera sulla Provincia Consulta universitaria, in lizza l'ex capo di gabinetto. «E' incompatibile» Lega, altra tegola dopo il «caso» del Patto di stabilità «Vogliono infilare De Nardi anche nella consulta universitaria: basta con le nomine politiche, basta con i bandi su misura». Nuova tegola sulla Provincia: le opposizioni denunciano la violazione del Testo Unico in merito alla candidatura dell'ex capo di gabinetto di via Battisti per un posto nella nuova consulta universitaria. L'ateneo di Padova ha infatti deciso di creare una nuova consulta territoriale universitaria. Ogni ente locale presenta i propri candidati. La scelta del candidato per via Battisti verrà fatta dal presidente Leonardo Muraro entro il 12 dicembre. Si sono fatti avanti solo due nomi: quello del leghista Enrico Gallina e quella dell'ex capo di gabinetto della Provincia Giancarlo De Nardi, già al centro delle polemiche per essere diventato consulente di via Battisti dal 2007 - ossia poche settimane dopo il pensionamento - per seguire il Patto Strategico e la comunicazione dell'ente con la sua società, la Syntonos, nata a ridosso dell'asta pubblica per assegnare la consulenza. Le sinistre hanno sollevato la questione la scorsa settimana in consiglio. E ieri sono tornate alla carica con il nuovo caso della consulta universitaria: una candidatura, quella di De Nardi, che secondo le sinistre, «sta per diventare nomina effettiva in perfetto silenzio». Eppure, secondo le opposizioni, è incompatibile: avendo in piedi un contratto di consulenza con la Provincia, «De Nardi non può essere nominato membro della consulta». E infatti ieri sera Sinistra Democratica, Comunisti italiani, Rifondazione e Pd hanno scritto una lettera di proteste a Muraro. «Tutti i bandi legati alle nomine del presidente - spiega Luca De Marco di Sinistra Democratica - devono rispettare l'aspetto della compatibilità. E tra i requisiti c'è appunto quello che vieta di essere a capo di una società che offre servizi esterni all'ente». «Così si vìola - incalza Stefano Mestriner dei Comunisti italiani - l'articolo 63, comma 1.2, del Testo Unico degli enti locali. Non sappiamo se di mezzo ci siano gettoni di presenza. La cosa ci importa poco. E' il metodo che non ci piace: i posti vengono dati sempre ai soliti».

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A Mestre-Carpenedo continua il braccio di ferro fra ... (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

A Mestre-Carpenedo continua il braccio di ferro fra ... A Mestre-Carpenedo continua il braccio di ferro fra assessorini della Municipalità e Amministrazione centrale. A portare avanti la crociata, stavolta, è il delegato ai Lavori pubblici Luciano Rizzi (PdRc), che sta aspettando il responso del Difensore civico per dare il via ad un ricorso amministrativo contro il Comune, e ha optato per una sorta di sciopero bianco fino a fine anno. L'ultima puntata, questa, di una vicenda iniziata quando la scorsa Finaziaria ha tagliato le indennità di funzione (una sorta di compenso forfettario mensile) dei consiglieri comunali che, da quest'anno, possono ricevere esclusivamente gettoni di presenza.A fine 2007, in Comune ci si era chiesti se il taglio dovesse riguardare anche i membri dell'esecutivo municipale, ed era stato inviato a Roma un quesito in merito. «Quando è cominciata a circolare la voce, senza nessuna ufficialità, a febbraio, io ho rinunciato alla mia indennità, e ho continuato a recepire solo il gettone accordato per le presenze nei consigli» racconta Rizzi. Intanto, ad aprile, è arrivata la risposta da Roma, e l'amministrazione ha cessato di versare le indennità anche agli altri delegati.«Il tutto senza ufficializzazione, semplicemente non sono più arrivati i bonifici spiega l'esponente di Rifondazione e poi, sempre ufficiosamente, ci è stato detto che anche i gettoni dei consigli non sarebbero più stati versati, per far rientrare i soldi che il Comune avrebbe versato erroneamente come indennità». A ottobre dalle Municipalità si sono alzate voci di malcontento, ed il Comune ha provveduto a modificare lo Statuto in modo tale che per i mini-assessori, come per tutti i consiglieri, fosse possibile accedere almeno al gettone di presenza. Soldi che però, di fatto, ad oggi non vengono versati, perché devono coprire le indennità corrisposte "per errore" ad inizio anno.«I gettoni maturati e mai corrisposti saranno oggetto di ricorso amministrativo e di causa civile e penale dichiara Rizzi sto solo aspettando la risposta del difensore civico, per capire in che termini sussitono gli estremi». Il delegato lo ha annunciato pubblicamente presentandosi in Consiglio da semplice cittadino eletto, veste in cui da qui a fine anno seguirà i lavori dell'ex quartiere, non accumulando quindi "gettoni fantasma". «L'amministrazione deve trovare risposte diverse per sanare quel debito che qualcuno mi ha accreditato - attacca il delegato è assurdo e politicamente irresponsabile dire di puntare su Città Metropolitana e decentramento, ma lasciare aperti problemi come il ruolo degli organi esecutivi, senza analizzare quanto accaduto sinora, e tagliare proprio sugli organi decentrati mentre in Parlamento c'è chi prende doppi stipendi da ministro e deputato».Giulia Da Lio

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E non si perderanno i 40 mln dello Stato (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

E non si perderanno i 40 mln dello Stato Giovanni Ciancimino Palermo. Approvato dall'Ars il ddl sugli enti locali. Tagli per 50 milioni che consentiranno allo Stato di non decurtare del 3% (40 milioni di euro) il fondo per i comuni e le province siciliane. Dalla prossima sessione elettorale amministrativa per le province e i comuni con popolazione superiore a 10 mila abitanti si voterà con lo sbarramento al 5 per cento. E così anche gli enti locali si adeguano alla normativa per l'elezione dell'Ars. Come per la Regione, anche per gli enti locali, la Sicilia fa da battistrada. La riforma elettorale per gli enti locali, in quanto tale, sarà definita a gennaio. Soddisfatto l'assessore Scoma: «Dopo l'intoppo del giorno prima e il ritorno del ddl in commissione, la maggioranza ha dimostrato la giusta compattezza per supportare una iniziativa legislativa cui la Sicilia non poteva sottrarsi, per non perdere ingenti risorse finanziarie. Con il contributo di tutti abbiamo approvato una legge che evita un taglio di circa 40 milioni di euro da parte dello Stato nei confronti degli Enti Locali». Ratio del provvedimento è la norma della Finanziaria nazionale del 2007 che imponeva un taglio dei costi degli Enti locali entro il 30 giugno del 2008. La Sicilia ha ottenuto una proroga al 31 dicembre. Come detto, qualora la Regione non avesse provveduto a legiferare in tal senso, lo Stato avrebbe decurtato del 3% il fondo delle autonomie. La nuova normativa prevede la riduzione del 20 per cento della composizione delle giunte (e comunque fino ad un massimo di 10 assessori per le città con più di 250 mila abitanti). Le indennità per i vice presidenti dei consigli comunali e provinciali, ogni mese non potranno superare il 30% quella prevista per il sindaco e/o presidente della provincia. Approvato anche il divieto di cumulo per sindaco e presidente della provincia: non potranno avere più indennità, ma dovranno sceglierne una. É prevista l'abolizione delle circoscrizioni, ad eccezione di Palermo, Catania e Messina. In Aula è stata aggiunta l'istituzione delle circoscrizioni nell'ambito del comune di Siracusa. Il relativo emendamento è stato presentato dai deputati siracusani Bonomo, De Benedictis, Gianni e Vinciullo ed è stato approvato con il parere favorevole del governo, espresso in aula dal vicepresidente Titti Bufardeci. I sindaci, i presidenti delle province, dei consigli comunali e provinciali, dei consigli circoscrizionali, delle unioni di comuni, nonché gli assessori di comuni e province, che siano lavoratori dipendenti, a richiesta, potranno essere collocati in aspettativa non retribuita per tutto il periodo di espletamento del mandato. Percepiranno un gettone di presenza se sarà effettiva la partecipazione ai lavori degli organi per cui hanno avuto il mandato: nel mese non potranno superare del 30% l'indennità del sindaco. L'indennità di funzione degli amministratori locali sarà dimezzata per i lavoratori dipendenti che non si fossero messi in aspettativa. Ai presidenti dei consigli circoscrizionali sarà corrisposta un'indennità pari al 40% di quella percepita dal sindaco del comune di appartenenza. Ai consiglieri di quartiere sarà corrisposta un'indennità del 40 per cento di quella percepita dai consiglieri del comune capoluogo in cui insiste l'organo decentrato. «Tutte le norme approvate ? precisa l'assessore Scoma ? entreranno subito in vigore, eccetto quelle di tipo elettorale che, chiaramente, varranno a partire dalle prossime tornate elettorali. Adeguandoci alla norma imposta dalla Finanziaria nazionale gli uffici hanno calcolato che la Regione avrà un risparmio di circa 50 milioni di euro». Soddisfatti Maira e Cordaro dell'Udc: «La legge sullo status degli amministratori locali si caratterizza per il contenimento dei costi della politica e per il rigore nella spesa pubblica. Taglio netto anche alle liste fai da te. Le nuove norme riducono i componenti delle giunte comunali e provinciali e comprimono le indennità di funzioni». Pogliese (Pdl) esprime apprezzamento per lo sbarramento del 5%. «Determinerà anche una maggiore stabilità politica degli enti locali favorendone l'azione di governo e contribuendo alla scomparsa del proliferare incontrollato e caotico di liste civiche, cui si è assistito in questi ultimi anni». Subito dopo l'Ars ha dato il via all'esame del ddl riguardante la gestione del servizio idrico integrato e la liquidazione dell'Eas. Nonché disposizioni in materia di ambiti e sub-ambiti territoriali ottimali idrici. Se ne riparlerà oggi.

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assessori incompatibili: verso norme più severe (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 2 - Pordenone Assessori incompatibili: verso norme più severe LA PRONUNCIA E' intenzione del Governo proporre norme più rigorose per l'accertamento dell'incompatibilità tra le cariche elettive e quelle ricoperte in altri enti. E' questa la risposta data in prima commissione all'interrogazione presentata dal deputato del Popolo della libertà, Manlio Contento. L'iniziativa del parlamentare ha preso spunto dai ricorsi presentati da Giovanni Sandrin contro l'incompatibilità tra carica di assessore e quella di componenti di enti e istituzioni (un caso tra tutti quello dell'assessore al Bilancio Chiara Mio componente del Consorzio universitario, pur senza gettone di presenza). Il problema è legato al fatto che l'articolo 70 del decreto legislativo 267 del Duemila stabilisce che la potestà del ricorso popolare da parte di qualsiasi cittadino possa avvenire solo nei confronti di sindaco, presidente della Provincia, consigliere comunale, provinciale o circoscrizionale e non di assessore. Tant'è, come ha scritto Contento nella sua interrogazione, «il ricorso promosso da qualche cittadino elettore per fare accertare l'incompatibilità di un assessore comunale, è stato dichiarato inammissibile dal tribunale competente, sulla base della considerazione che l'articolo 70 ricordato non annovera espressamente la decadenza dalla carica di assessore tra quelle per cui è consentito il ricorso alla medesima azione popolare». Da qui l'intervento del Governo che ha promesso un intervento legislativo affinché venga superata questa incongruenza. (ste.pol.)

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FINANZIARIA: LANNUTTI (IDV), MANOVRA SBAGLIATA. (sezione: Costi dei politici)

( da "Asca" del 05-12-2008)

Argomenti: Costi della politica

FINANZIARIA: LANNUTTI (IDV), MANOVRA SBAGLIATA (ASCA) - Roma, 5 dic - ''E' una manovra sbagliata, che non risolvera' e nemmeno ridurra' i problemi economici che gli italiani si troveranno a dover affrontare''. E' quanto dichiara il capogruppo di Italia dei Valori in commissione Finanze al Senato, Elio Lannutti, dopo l'approvazione della Legge Finanziaria 2009 da parte della commissione Bilancio. ''Il provvedimento era stato impostato prima dell'estate e quindi prima dell'avvio della fase critica sui mercati finanziari - ricorda Lannutti - ma il Governo non ha apportato alcuna modifica al testo presentato in Parlamento. L'opposizione, in particolare l'Italia dei Valori, ha tentato di inserire qualche emendamento migliorativo, ma nessuno di questi e' stato approvato. Le nostre proposte prevedevano una riduzione del 2% della spesa pubblica e l'utilizzo di una cifra pari all'1% del Pil per agevolare il rilancio. Tra gli emendamenti non accolti - elenca il senatore Idv - c'era l'incremento del fondo per gli interventi straordinari di edilizia scolastica, il rifinanziamento del Piano casa e quelli a favore delle politiche abitative; tutti quelli per ridurre i costi della politica, dall'abolizione del cumulo tra indennita' da ministro e indennita' da parlamentare, alla soppressione delle comunita' montane, all'obbligo per i Comuni di consorziare i servizi, alla riduzione dei rimborsi elettorali ai partiti politici. Non e' stato accolto nemmeno l'emendamento per la restituzione del fiscal drag e quelli per aumentare le detrazioni fiscali sui mutui e sugli affitti prima casa - continua Lannutti - ma quel che e' peggio e' che e' stato escluso anche l'aumento del 10% delle indennita' per i non vedenti e quello del fondo per le vittime del dovere e della criminalita' organizzata. In compenso - ironizza il parlamentare IdV - la maggioranza non ha voluto reintegrare nemmeno il finanziamento per l'attivita' dell'Antitrust lasciando cosi' il mercato piu' libero da controlli. Ma ancor piu' e' stata concessa agli enti locali la possibilita' di rinegoziare i contratti stipulati sugli strumenti finanziari derivati e quel che succedera' tra un anno e' facilmente immaginabile''. red-njb

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