PRIVILEGIA NE IRROGANTO di Mauro
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DOSSIER “COSTI DELLA POLITICA” |
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IN EVIDENZA
Le società mangiasoldi sono
aumentate
di Emanuele Lauria
Quelle otto pagine
raccontano la storia di una rivoluzione mancata. Le società regionali non
subiscono il più volte sbandierato taglio, ma anzi aumentano: sono trenta,
all´ultima conta, le partecipazioni di Palazzo d´Orleans, contro le ventisette
dell´anno scorso. Nel bollettino pubblicato dall´assessorato al Bilancio
figurano, infatti, anche due consorzi di ricerca e un distretto sorti o entrati
a regime nel corso dell´amministrazione Lombardo. I consorzi si occupano,
rispettivamente, di trasporti e del sistema agro-alimentare:
E
Dalla delibera taglia società è passato quasi un anno. E le spa che non
scompaiono sono diventate anzi un approdo dei burocrati di fede lombardiana. Le
ultime nomine, in luglio, all´Italkali, leader nazionale nel settore del
salgemma. Il presidente è il capo di gabinetto di Palazzo d´Orleans Antonino
Scimemi, che assomma altri due incarichi: è vicepresidente di Siciliacque e
Sicilia e-Servizi. Il vice di Scimemi, Gianluca Galati, è consigliere di
Italkali e del Parco scientifico e tecnologico ma pure presidente di
Siciliacque. E altri dirigenti e funzionari della Presidenza hanno ottenuto
incarichi nei cda delle società regionali: in Italia Lavoro Sicilia, guidata
dall´ex deputato dell´Mpa Pietro Rao, sono andati il segretario di giunta
Roberto Barberi e Simona Castellucci, componente dello staff di Lombardo.
Alla guida di Biosphera un altro componente dello staff del governatore,
Giovanni Riggio. Ignazio Basile, dirigente della Presidenza in pensione, siede
in due cda: è amministratore delegato di Sicilia e-innovazione ma anche
consigliere di Siciliacque. E nei board delle società pubbliche figurano
diversi capi dipartimento della Regione, le figure di vertice della burocrazia
siciliana: Emanuele ha una poltrona di consigliere alla società Stretto di
Messina, Patrizia Monterosso in Cinesicilia, Pietro Tolomeo in Italkali.
La top five dei compensi vede al primo posto Fausto Desideri, consigliere di
Riscossione Sicilia che ha un compenso annuo (lordo) di 110 mila euro. Poi
Carlo Sorci, presidente di Sicilia patrimonio immobiliare, e Sebastiano
Burgaretta, ex deputato regionale (passato di recente all´Mpa) che guida
Multiservizi: entrambi guadagnano 105 mila euro annui. Segue Salvatore Gueli,
vicepresidente di Multiservizi con un´indennità di 93 mila euro. Quindi
Marianna Li Calzi, ex sottosegretario e candidata autonomista alle ultime
Politiche, che per l´incarico di consigliere nel board di Unicredit percepisce
un compenso da 81 mila euro. Sono in gran parte dirigenti «in parcheggio», ha
più volte eccepito Lombardo, che ha detto di essere pronto a rivedere le nomine
dei burocrati a lui più vicini in seguito a un chiarimento nei tormentati
rapporti con gli alleati. E in attesa della riforma "fantasma". Ma a
chi ironizza, a chi lo ha chiamato «Arraffaele», il governatore ha replicato
con sdegno: «Dov´era, chi adesso critica e fa ironia, quando le società
pubbliche regionali accumulavano debiti da far rabbrividire? Dov´era, quando si
consumavano sperperi e sprechi? Io, ai dirigenti nominati, ho dato un unico
mandato: ridurre le spese».
E rivendica, il presidente, di avere almeno diminuito il numero complessivo dei
componenti dei consigli d´amministrazione: dai 125 dell´anno scorso ai 75
attuali. E di aver posto un limite al boom dei compensi: