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Documentazione   Documento inserito il 6-2-2008


 

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Da ApCom del 5-2-2008

 

CRISI/ ADDIO A LIBERALIZZAZIONI E RIFORMA TV, I DDL PERDUTI

 

 

1) I dl come milleproroghe e missioni all'estero vanno avanti

Roma, 5 feb. (Apcom) - Addio alla legge elettorale, alla modifica della Bossi-Fini, al Ddl Gentiloni, al conflitto di interessi. Ma anche alla terza lenzuolata sulle liberalizzazioni, al ddl Lanzillotta sui servizi pubblici locali, all'armonizzazione delle aliquote sulle rendite finanziarie e al ddl di riforma delle authority. Con lo scioglimento delle Camere sono tanti i provvedimenti che non vedranno mai la luce. Ad andare avanti i decreti legge che le Assemblee dei due rami del Parlamento potranno approvare prima della scadenza, secondo quanto previsto dalla Costituzione. Altrettanto faranno i ministeri competenti per i decreti attuativi di alcune norme della Finanziaria e del ddl Welfare. Anche il Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro dovrà essere completato con l'approvazione delle deleghe entro il voto. Stesso iter per la Comunitaria 2007 che rientra tra i provvedimenti che si possono approvare anche a Camere sciolte.

 

Questi i principali provvedimenti di carattere economico fermi in Parlamento:

MILLEPROROGHE: al palo il decreto legge 'milleproroghe' varato alla fine dell'anno, che è attualmente all'esame della Camera in prima lettura e decadrà se non verrà convertito in legge entro il 29 febbraio prossimo. Tra le norme principali la riapertura dei termini per la rottamazione delle auto e una proroga in tema di stabilizzazione dei precari della p.a. Tra le misure che si pensava di inserire con emendamenti in Aula: la 'Visco Sud' (cioè il credito di imposta per le aree svantaggiate del Paese) e gli ammortizzatori sociali per i lavoratori di Malpensa.

WELFARE: sono sei le deleghe in bilico sul protocollo sul Welfare. In primo luogo la definizione della platea dei lavori usuranti: il decreto che deve fissare i criteri per chi può continuare ad andare in pensione a 57 anni, deve essere emanato entro il primo aprile. C'è inoltre la revisione dei coefficienti di trasformazione della legge Dini. In attesa dei provvedimenti attuativi anche la riforma degli ammortizzatori sociali e la riorganizzazione dei servizi all'impiego. Infine, anche le norme sui contributi per incentivare la contrattazione di secondo livello. Entro il primo febbraio inoltre, il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, avrebbe dovuto presentare il piano di riordino degli enti previdenziali e assicurativi con l'accorpamento di Inps, Inail, Inpdap.

FINANZIARIA: restano in sospeso anche 67 decreti di attuazione di alcune norme della Finanziaria per i quali è fissato un termine preciso di approvazione. Tra questi ci sono quelli per l'entrata in vigore delle misure contro il caro-mutui, la regionalizzazione dell'Irap, sugli strumenti finanziari derivati, i capital gain, e la deducibilità delle spese di rappresentanza. In stand by anche il taglio dell'Ici sulla prima casa: entro febbraio vanno definite le modalità con cui gli enti locali devono certificare l'effettiva perdita di gettito ed entro giugno si dovranno concordare le modalità del rimborso. In bilico i provvedimenti di attuazione di interventi di più ampio respiro soprattutto in materia di fiscalità, come quello sulla tassazione del reddito d'impresa per i soggetti che redigono il bilancio in base ai principi contabili internazionali. Da approvare anche i decreti per l'istituzione delle commissioni di studio per la riforma della tassazione sulla fiscalità immobiliare e sul Tfr. Sui costi della politica, inoltre, entro giugno il Tesoro dovrà quantificare i risparmi effettivi.

 

2) Possibile l'approvazione della Comunitaria 2007

Roma, 5 feb. (Apcom) - SICUREZZA LAVORO: il ddl delega sulla sicurezza sul lavoro è stato approvato in via definitiva dal Parlamento sull'onda dei numerosi incidenti mortali avvenuti negli ultimi mesi. Una parte di norme è già operativa, ma molte altre (sulle sanzioni e i criteri per il futuro testo unico) devono essere ancora emanati dal governo. Le deleghe scadono il primo maggio di quest'anno.

COMUNITARIA: la Comunitaria 2007 conferisce la delega al Governo per il recepimento di 17 direttive ed elenca ulteriori 40 direttive che saranno attuate in via amministrativa. Il provvedimento dopo il via libera del Senato è passato all'esame della Camera.

LIBERALIZZAZIONI (TERZA LENZUOLATA BERSANI): è fermo in Senato da giugno scorso il ddl liberalizzazioni, la cosiddetta Terza lenzuolata di Bersani, che contiene diverse misure che vanno dalla vendita al banco dei medicinali di fascia C al riordino della distribuzione dei carburanti, alla 'liberalizzazione' delle Fs. Il provvedimento è a Palazzo Madama in seconda lettura dopo il primo via libera da parte della Camera.

SERVIZI PUBBLICI LOCALI: il ddl Lanzillotta giace dal luglio 2006 in Senato e non è riuscito neanche a superare la prima lettura in Parlamento. E' fallito anche il tentativo di farlo confluire nella Finanziaria 2008.

RENDITE FINANZIARIE: il ddl delega all'esame della commissione Finanze della Camera è tornato al centro della scena quando nelle ultime settimane si è aperto il dibattito sul taglio delle tasse sui salari. Parte delle risorse per questa operazione a favore della crescita del potere d'acquisto degli stipendi sarebbero arrivate dall'omogeneizzazione dell'aliquota sul prelievo delle rendite finanziarie al 20%.

CODICE APPALTI: in bilico il terzo decreto correttivo del Codice appalti. La delega scade il 30 giugno 2008 e se non verrà esercitata ad inciampare sarà soprattutto il project financing, cioè il meccanismo di finanziamento privato delle opere pubbliche.

AUTHORITY: il ddl di riordino delle authority che prevede, tra l'altro, la soppressione di Cicr, Isvap, Covip e Uic e che contestualmente dà più poteri a Banca d'Italia e a Consob, è stato presentato in Senato nel marzo 2007 e ha iniziato il suo iter in commissione Affari costituzionali nel maggio scorso e lì è rimasto.

FEDERALISMO FISCALE: ad agosto scorso è stato varato un ddl delega di riforma sul federalismo fiscale che aveva ottenuto il via libera delle Regioni. Il provvedimento è stato trasmesso alla Camera ma l'iter non è mai cominciato. (segue)

 

3) Da intercettazioni a unioni civili a riforme

Roma, 5 feb. (Apcom) - Questi i principali provvedimenti in materia di giustizia, riforme istituzionali, immigrazione e tv:

INTERCETTAZIONI: Nonostante i numerosi casi di intercettazioni pubblicate, parecchie riguardanti anche lo stesso ministro della Giustizia, Clemente Mastella, il ddl che ne vietava la pubblicazione non ha visto la luce neanche in questa legislatura. Approvato dalla Camera il 17 aprile dello scorso anno a larga maggioranza, il testo si è fermato in commissione Giustizia al Senato. Il provvedimento fissava il divieto di pubblicazione degli atti di indagine e delle intercettazioni, anche se non più coperti da segreto, fino alla conclusione delle indagini preliminari; l'istituzione presso ogni Procura di un archivio riservato sotto la responsabilità del Procuratore o di un suo delegato; controllo annuale della Corte dei Conti sulla relazione di spesa delle Procure per l'attività di intercettazione; riduzione dei centri di ascolto; aumento della sanzione aministrativa (da 10mila a 100mila euro) per i giornalisti che pubblicano stralci di intercettazioni lecite coperte da segreto.

STALKING E NORME ANTIOMOFOBIA: Pronto per l'Aula era anche il provvedimento contro lo stalking (le molestie insistenti) e la discriminazione sessuale: approvato dalla commissione Giustizia di Montecitorio lo scorso 15 gennaio non è mai stato messo all'ordine del giorno dell'Assemblea.

UNIONI CIVILI: Si ferma in commissione Giustizia al Senato anche il tormentato cammino del provvedimento sulle unioni civili: sotto diverse spoglie (prima col nome di Dico, poi di Cus) il centrosinistra non è mai riuscito ad imprimere un'accelerazione alle norme sulle coppie di fatto. Tanto che solo lo scorso 4 dicembre la Commissione è riuscita ad adottare a maggioranza il testo base sui Cus (Contratti di unione solidale) che era stato messo a punto dal relatore e presidente della Commissione Cesare Salvi, prima della pausa estiva.

FILIAZIONE: Approvato dalla Commissione Giustizia della Camera ma mai approdato in Aula il testo della delega al governo in materia di filiazione che prevedeva l'equiparazione tra i figli nati dentro al matrimonio con quelli nati fuori. Il sì della Commissione era arrivato lo scorso 15 novembre.

RIFORME: In due anni di legislatura e dopo svariati tentativi andati a vuoto, il Parlamento non riesce a modificare la legge elettorale proporzionale varata dal centrodestra sul finire della XIV legislatura. La bozza Bianco messa a punto dal presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato negli ultimi mesi sembrava la migliore sintesi possibile tra le varie posizioni delle forze politiche ma la Commissione non ha avuto neanche il tempo di adottarla come testo base. Fallisce anche il tentativo di riformare la seconda parte della Costituzione. Il testo di riforma costituzionale che prevedeva la fine del bicameralismo perfetto, la riduzione del numero dei parlamentari e più poteri per il premier si è arenato in Aula alla Camera lo scorso novembre. Dopo l'accantonamento dell'articolo 1 e l'approvazione del taglio di deputati e senatori, l'Assemblea di Montecitorio non è ruscita a superare lo scoglio dell'articolo 3 che prevedeva la nascita del Senato federale. In piena sessione di bilancio la decisione fu quella di rinviare tutto a gennaio. (segue)

 

 

4) Nulla di fatto per conflitto interesse e missioni all'estero

Roma, 5 feb. (Apcom) - DDL GENTILONI: La riforma del sistema radiotelevisivo, il cosiddetto Ddl Gentiloni, era pronta per approdare in Aula dal 15 novembre scorso, quando le commissioni Cultura e Trasporti di Montecitorio avevano dato mandato ai relatori. Il provvedimento, licenziato dalle Commissioni in piena sessione di bilancio, non è mai stato inserito nell'ordine del giorno dell'Assemblea.

CITTADINANZA: Nulla di fatto neanche per le norme sulla cittadinanza. Nel marzo dello scorso anno la commissione Affari costituzionali di Montecitorio aveva terminato l'esame degli emendamenti al ddl che accorciava i tempi e semplificava le procedure per ottenere la cittadinanza italiana, subordinandola in sostanza allo 'ius soli' e non più allo 'ius sanguinis'. Il provvedimento non è mai approdato in Aula.

CONFLITTO INTERESSI: Con lo scioglimento delle Camere, il Parlamento dice addio anche alle norme sul conflitto di interessi che, per la verità, non hanno mai avuto vita facile nella XV legislatura. Il testo messo a punto dal centrosinistra è approdato nell'Aula di Montecitorio a maggio dello scorso anno per la discussione generale. Da lì la strada è stata tutta in salita: uno stop di due mesi e quindi la ripresa dell'esame a luglio. Un esame durato qualche ora e poi mai più ripreso.

AMATO-FERRERO: La previsione del presidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio, Luciano Violante, a metà novembre era che la legge messa appunto dai Ministri Amato e Ferrero, che avrebbe dovuto modificare l'attuale Bossi-Fini sull'immigrazione, sarebbe approdata in Aula alla Camera a gennaio. In realtà si è arrivati all'adozione del testo base in Commissione e l'esame del testo, cui sono stati presentati circa 1500 emendamenti (1000 solo dalla Lega), non è mai iniziato.

DL ESPULSIONI E PACCHETTO SICUREZZA: Potrebbe andare avanti l'esame deldecreto espulsioni praticamente pronto per approdare nell'Aula di Montecitorio. Il provvedimento riproponeva, in forma diversa, le norme sulle espulsioni contenute nel decreto legge lasciato decadere prima di Natale alla Camera a causa dell'erroneo riferimento normativo inserito dal Senato al Trattato di Amsterdam per contrastare i reati di omofobia. In questo caso non lo scoglimento anticipato delle Camere bensì il 'no' annunciato di sinistra radicale e centrodestra lasciano presagire che il provvedimento non sarà facilmente convertito in legge. Non vedrà la luce invece il pacchetto sicurezza, da cui il suddetto Dl (prima versione) era stato stralciato: si trattava di 5 Ddl che prevedevano un giro di vite contro la microcriminalità, la penalizzazione del falso in bilancio, più poteri a sindaci e prefetti.

DL MISSIONI ESTERO: Il decreto che proroga per tutto il 2008 le missioni italiane in Afghanistan, Iraq, Libano, Sudan e Somalia, e la partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali è all'esame delle commissioni riunite Esteri e Difesa di Montecitorio. Scade a fine marzo e può continuare il cammino fino alla conversione in legge anche a Camere sciolte. Per approvarlo tuttavia il centrosinistra avrà bisogno dei voti dell'opposizione se, come annunciato e in linea con il comportamento tenuto in Cdm, la sinistra radicale manterrà la contrarietà al provvedimento.