HOME PRIVILEGIA NE IRROGANTO di Mauro Novelli Documento d’interesse Inserito il 19-7-2007 |
|||
|
|||
Da
APCOM REFERENDUM/ CECCANTI: NON FONDATI
ARGOMENTI SU INCOSTITUZIONALITA'
18-7-2007 Altamente positiva
firma di Rosi Bindi
Roma,
18 lug. (Apcom) - I due argomenti che in queste ore sono addotti contro la
costituzionalità dei referendum elettorali "sono destituiti di
fondamento". Lo afferma il costituzionalista e membro del comitato
promotore del Referendum sulla legge elettorale, Stefano Ceccanti, che
considera "altamente positiva la firma di Rosi Bindi che è utile a ricordare a tutti che sono gli
ultimi giorni utili per firmare". Il
costituzionalista smonta così gli argomenti utilizzati dai detrattori
del referendum: "Il primo è quello di attribuire ai quesiti dei
difetti che stanno già nella legge vigente. La Corte - precisa
Ceccanti - non è però chiamata a valutare nel merito la
costituzionalità della legge, ma solo l'ammissibilità del
referendum rispetto ai limiti posti nell'articolo 75 della Costituzione. La
sentenza n. 10/1995 trattava un caso identico, l'estensione a tutti i Comuni
del sistema previsto sotto 15 mila abitanti che prevede
solo la lista di coalizione e non anche la coalizione di liste: in quel caso
la Corte diede per pacifica l'ammissibilità. In ogni caso mai la Corte
in materia elettorale si è assunta l'onere di decide
per l'inammissibilità sulla base della costituzionalità della
normativa di risulta, limitandosi al massimo ad un monito al Parlamento. Infatti la sentenza 32/1993 dichiarò ammissibile il
quesito Senato che produceva direttamente effetti rilevantissimi
di scarto rispetto al principio del 'voto uguale'
che in quel caso, a differenza di quello odierno, non preesistevano nella
legge; gli 'inconvenienti' furono solo segnalati e proposti al Parlamento
sotto forma di monito". Ceccanti
passa allora ad analizzare il secondo "argomento" che è
quello, "un po' più superficiale, della quantità di tagli
proposti dai quesiti. Ora non c'è nessun tetto massimo alle parti da
abrogare in una legge; l'importante è che ci sia una logica unitaria.
Nel caso in questione essa è chiarissima: eliminare le coalizioni (sia
per il premio sia per gli sbarramenti) o, nel terzo quesito, le candidature
multiple. Se l'obiettivo unitario è quello, è ovvio che si
vadano ad abrogare tutte le parti delle leggi elettorali che vi fanno
riferimento. Sarebbe invece del tutto contraddittorio - conclude il giurista
- tagliarle da una parte e lasciarle in altre". |