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ARCHIVIO DOSSIER – I COSTI DELLA POLITICA. DAL 13 AL 16 DICEMBRE 2007


 

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Articoli del 16 dicembre 2007

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Articoli dell’11 e 13 dicembre 2007

 

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ARTICOLI DEL 16 DICEMBRE 2007

 

Redditi in Comune, Dipiazza il più ricco ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 16-12-2007)

I COSTI DELLA POLITICA ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 16-12-2007)

Da Lino Brentan, Ad di Venezia-Padova spa, riceviamo e pubblichiamo ( da "Mattino di Padova, Il" del 16-12-2007)

Dallo sconto dell'Ici per le prime case al bonus per le famiglie numerose ( da "Gazzetta del Sud" del 16-12-2007)

Gli stipendi dei parlamentari rimarranno fermi per i prossimi 5 anni. Dalla prossima legislatura ver ( da "Unita, L'" del 16-12-2007)

Dalla casa al pacchetto verde, dal sostegno per i mutui ai tagli dei costi della politica: finalmente l'identikit del bilancio dello Stato ( da "Unita, L'" del 16-12-2007)

Costi politica Dalla prossima legislatura il numero dei ministri non potrà superare quota 12 ( da "Stampa, La" del 16-12-2007)

Reinvestito il tesoretto della Venezia-Padova ( da "Nuova Venezia, La" del 16-12-2007)

Italia infelice? Colpa della guerra civile differita ( da "Secolo XIX, Il" del 16-12-2007)

Grande pessimismo sul futuro dell'ItaliaDov'è la politicaora che servirebbe? ( da "Secolo XIX, Il" del 16-12-2007)

"finanziaria, tagli assurdi" - giovanna vitale ( da "Repubblica, La" del 16-12-2007)

COSTI POLITICA Stipendio dei parlamentari bloccato per 5 anni. Dalla prossima legislatura taglio ai ministri: non più di dodici ( da "Nazione, La (Nazionale)" del 16-12-2007) + 1 altra fonte

Costi della politica ( da "Corriere della Sera" del 16-12-2007)

Indennità e gettoni di presenza Il Comune costa due milioni ( da "Corriere del Veneto" del 16-12-2007)

Il Pd del Comune contro il governo: <Arrogante e miope> ( da "Corriere della Sera" del 16-12-2007)

I consiglieri del Pd attaccano il governo ( da "Corriere della Sera" del 16-12-2007)

Indennità egettoni, il Comune spende due milioni ( da "Corriere del Veneto" del 16-12-2007)

PESCARA - Secondo il centrodestra il bilancio di previsione 2008 della Regione è falso, e ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 16-12-2007)

E c'è chi dà fuoco all'immondizia ( da "Sicilia, La" del 16-12-2007)

Meno tasse e più tutela per la famiglia ( da "Sicilia, La" del 16-12-2007)

Tar, nuovo schiaffo al governo: da lunedì 2 comandanti alla Gdf (3) ( da "Velino.it, Il" del 16-12-2007)

Tar, nuovo schiaffo al governo: da lunedì 2 comandanti alla Gdf (2) ( da "Velino.it, Il" del 16-12-2007)

Tar, nuovo schiaffo al governo: da lunedì 2 comandanti alla Gdf ( da "Velino.it, Il" del 16-12-2007)

FINANZIARIA/ CORTE CONTI: SU COSTI POLITICA SI POTEVA FARE DI PIU' ( da "Virgilio Notizie" del 16-12-2007)

TAGLI A MINISTRI, INDENNITà E PRIVILEGI ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 16-12-2007)

FINANZIARIA/ LEGNINI: TRASECOLO PER GIUDIZIO CORTE DEI CONTI ( da "Virgilio Notizie" del 16-12-2007)

Romina Velchi ( da "Liberazione" del 16-12-2007)

Il taglio dei tagli ( da "Voce d'Italia, La" del 16-12-2007)


Articoli

Redditi in Comune, Dipiazza il più ricco (sezione: Costi dei politici)

( da "Piccolo di Trieste, Il" del 16-12-2007)

 

Esposti all'Albo pretorio i dati sulla situazione patrimoniale relativa al 2006 del consiglio e della giunta Redditi in Comune, Dipiazza il più ricco Il sindaco sorpassa di poco l'ex primatista Lupieri (Margherita). L'assessore Rossi raddoppia di Pietro Comelli Il sindaco Roberto Dipiazza quest'anno batte in volata il consigliere di opposizione Sergio Lupieri. Niente sport è una competizione fatta tutta di numeri, presenti nella dichiarazione dei redditi. IL DUELLO. Il 730 è quello relativo al 2006, dove nella doppia veste di primo cittadino e consigliere comunale - tessera di Forza Italia in tasca, professione imprenditore - Dipiazza dichiara un reddito complessivo di 185.871 euro. Superando in extremis il collega d'aula Sergio Lupieri (Margherita) che si ferma a 178.893 euro, mentre nei redditi del 2005 aveva sopravanzato il primo cittadino di 10mila euro. Al capogruppo della Margherita sono mancati all'appello 6mila euro, addio primato. LE POLTRONE. Quanto dichiarato da Lupieri è il frutto soprattutto della poltrona di consigliere regionale, seguita dalla professione di medico di famiglia, mentre all'ultimo posto ci sono i gettoni percepiti in piazza Unità. Poca cosa rispetto alla paga di piazza Oberdan, oltre 100mila euro all'anno. I GETTONI. In municipio ben che vada, fra sedute d'aula e di commissione, si arriva a 10mila euro. Basta dare un'occhiata al reddito della studentessa Manuela Declich (Forza Italia), all'ultimo posto della speciale classifica con 11.872 euro. Nonostante la presidenza di una commissione consiliare; mentre Iztok Furlanic (Rifondazione), professione pubblicista, dichiara qualche migliaio di euro in più. L'elezione in Consiglio comunale, insomma, non paga dal punto di vista economico. Serve anche un lavoro, ma l'ingresso in municipio può essere un investimento per il futuro. In politica, ovviamente. LA GIUNTA. Il salto da consigliere ad assessore è però remunerativo fino a un certo punto. Nella giunta Dipiazza praticamente tutti i componenti, infatti, mantengono anche la propria attività. Il più ricco, alle spalle del sindaco Dipiazza, è l'assessore Giorgio Rossi con un reddito complessivo di 133.347 euro (70mila euro in più del 2005). Accanto allo stipendio del Comune bisogna aggiungere i proventi della Erregi srl, l'impresa di cui detiene la maggioranza delle quote. Nessuno supera il muro dei 100mila euro, per il terzo posto il testa a testa è fra gli assessori Franco Bandelli (An) e Maurizio Bucci (Fi), che fuori dal Comune prosegue l'attività di amministratore di stabili. IN CODA. I due sono divisi da appena mille euro, quasi un segno del destino viste le "punture" quotidiane fra i due, a causa degli intrecci in tema di Urbanistica e di Lavori pubblici. Chiude la classifica dei redditi fra i componenti della giunta Dipiazza l'assessore al Personale, Michele Lobianco, che dichiara 38.378 euro. Superato di poco dal vicesindaco e collega di An, Paris Lippi, e da Carlo Grilli (Lista Dipiazza) che detiene il 78 per cento delle quote di un bar; mentre c'è chi come Massimo Greco per andare a ricoprire l'incarico di assessore alla Cultura ha dovuto dimettersi dal consiglio di amministrazione di AcegasAps. Questione di incompatibilità che in Consiglio comunale si manifestano di rado. DOPPIA CARICA. basta dare un'occhiata al numero di consiglieri, ben tre casi, che siedono in Comune e contemporaneamente in Regione. È il caso di Sergio Lupieri, il più ricco, e dei forzisti Piero Camber e Bruno Marini. Una doppia elezione non è incompatibile, solo che nel caso degli esponenti berlusconiani è seguita anche la richiesta di aspettativa sul posto di lavoro, in entrambi i casi da enti pubblici. La differenza del reddito complessivo fra Camber e Marini, 133mila contro 125mila, è giustificata anche dal fatto che il primo è il capogruppo del partito. Qualche gettone di presenza in più. Ma il secondo posto per il 730 più ricco, alle spalle di Lupieri, spetta al presidente del Consiglio comunale, Sergio Pacor, che dichiara 141.179 euro. La conduzione dei lavori d'aula - uno stipendio vero e proprio, niente gettoni - incide per circa 25mila euro, il resto è farina della sua attività di avvocato. OLTRE IL TETTO. Sono quindi sei i consiglieri comunali, compreso il sindaco Dipiazza, che possono vantare una dichiarazione dei redditi oltre il tetto dei 100mila euro. Accanto ai nomi già citati, infatti, c'è anche quello della dirigente dell'Azienda sanitaria, Maria Grazia Dezza Cogliati (Ds), che dichiara 101.044 euro. I DIMISSIONARI. Si ferma a 92.706 euro invece Roberto Damiani, da poco dimessosi lasciando il posto ad Alessandro Carmi (eletto nei Cittadini, ma passato anche lui alla Margherita) che nella prossima classifica relativa al 2007 balzerà fra i primi cinque, visto che anche lui siede in Consiglio regionale. Oltre a Damiani anche Angelo Lippi (An) recentemente si è dimesso. POSTI IN CDA. Ma accanto alla dichiarazione dei redditi i consiglieri e gli assessori erano chiamati a depositare anche le variazioni del proprio patrimonio e gli incarichi esterni. Ecco che il nome della forzista Raffaella Del Punta quale rappresentante del Comune, compare anche nei cda dell'Itis, della Fondazione Morpurgo e anche nel Consorzio per incremento studi e ricerche del dipartimento di Fisica. Incarichi che significano gettoni di presenza in più.


I COSTI DELLA POLITICA (sezione: Costi dei politici)

( da "Piccolo di Trieste, Il" del 16-12-2007)

 

Gli analisti dello Studio Ambrosetti dal canto loro sono assai più cauti, segnalano infatti delle forti difficoltà del paese soprattutto per quanto riguarda l'export ma non si spingono a definirlo in crisi. Alcuni clienti di un bellissimo bar all'angolo fra Via Rismondo e Via Marconi che mi capita di frequentare - vi fanno dei notevolissimi cocktail martini - due sere fa invece non hanno avuto dubbi: le cose vanno decisamente male e ci sono tutti i segnali perché vadano peggio. Naturalmente sapevano dell'articolo del New York Times, naturalmente sapevano di cosa parlavano e naturalmente - a differenza da quanto avviene da Vespa o da Floris - pur con orientamenti politici "diversi" si sono guardati bene dall'azzannarsi a vicenda o dallo scaricare tutte le colpe su questo appannato governo. Dalla civilissima discussione ho potuto trarre due elementi di sintesi. Il primo è che le persone sanno bene che è il paese intero a dover reagire e - forse - a dover fare un passo indietro rispetto alla forsennata riproposizione dei propri personali interessi. Il secondo elemento è che in maniera indifferenziata tutti, ma proprio tutti sono "incazzati" con la politica. Io ho modestamente cercato di introdurre altri elementi che possono spiegare la sofferenza italiana mettendo in campo le solite cianfrusaglie: criminalità organizzata, pochi soldi alla ricerca, posizioni di rendita dei grandi gruppi finanziari, etc., ma non c'è stato verso: la grande imputata era la politica e insieme ad essa i suoi costi. Che fare? Dire che le provvidenze pubbliche ai media sono ben più impegnative? O che le mani libere delle banche o delle imprese di telecomunicazioni ci costano molto di più? Non serve perché in questo momento la gente intuisce alla perfezione che in assenza di un progetto che tuteli gli interessi generali del Paese, prevarranno quelli particolari grandi e piccoli, cioè l'arrangiarsi ciascuno con le proprie forze e per la propria capacità di peso e di ricatto. E contemporaneamente la stessa gente - qualche volta in modo esplicito spesso con un sommesso sussurro - chiede a chi guida il Paese (maggioranza e opposizione) di scordare i propri interessi, di andare aldilà della propria condizione, di dimenticare di essere un gruppo specifico (non occorre definirlo casta o lobby o corporazione) e di agire in termini di generosità, in modo esemplare, in modo migliore degli elettori che rappresenta. Insomma questa è una fase nella vita dell'Italia in cui ai politici si chiede una forza morale diversa dal passato. Le persone sentono che stiamo mettendo ulteriori pesanti ipoteche sul futuro delle prossime generazioni e sanno che per invertire tutto questo - che naturalmente vedrà alla fine i forti più forti e i deboli più deboli - c'è bisogno di coraggio e di un nuovo diverso spirito di servizio da parte della politica. Per dire di no ai tassisti romani o per opporsi al capo della Cgil Rossi che su Alitalia promette "un'azione durissima senza discipline e garanzie di sorta", mettere in riga le banche italiane o per diminuire le morti sul lavoro, bisogna essere eticamente inattaccabili. Esserlo e sentirsi tali. Ahimè il mondo della politica nel suo complesso, non ne avverte l'urgenza. Abituato ad una estenuata transizione, non capisce che stiamo scivolando su un piano inclinato e che rimediare dopo sarà più difficile e costoso. Non sa che in certi momenti storici, la dimensione etica assume il peso di un fattore produttivo: è come il marketing, la tecnologia, il lavoro. Mostra la stessa cecità dei tempi di tangentopoli. Banalmente non sa più come si fa a dare l'esempio. Roberto Weber.


Da Lino Brentan, Ad di Venezia-Padova spa, riceviamo e pubblichiamo (sezione: Costi dei politici)

( da "Mattino di Padova, Il" del 16-12-2007)

 

Da Lino Brentan, Ad di Venezia-Padova spa, riceviamo e pubblichiamo Caro Possamai, ho letto con molta attenzione il suo articolo del 9 dicembre. Al di là dei contenuti che affronterò, quello che mi ha più colpito è stato il titolo. "Accordo Politico per spartirsi un tesoro". Titolo forte, accattivante per i lettori, ma non corrispondente ai fatti. Conoscendo la sua professionalità, sono rimasto alquanto stupito perché so con certezza che lei ha molta esperienza di scrittura sulla vita delle società autostradali del Nord-Est e non solo. Quel titolo però mi ha fatto riflettere: che tipo di messaggi mandiamo sul lavoro fatto in questi anni dalla società pubbliche? Credo che sia un argomento da riprendere. Io cercherò come ho fatto in passato, di darle alcuni elementi, necessari per una obiettiva valutazione. Intanto, premetto che non c'è nessun accordo politico in atto, o sottoscritto, o sancito da chicchessia, per spartirsi il "tesoretto". Le strategie, le decisioni su temi rilevanti vengono prese nelle assemblee della società, decisioni utili per come investire nel territorio veneto le risorse generate dalla Società in questi anni, tenendo sempre presente la programmazione regionale deputata a tale funzione. E qui entro nel merito: le aree di intervento che la Venezia-Padova, in sintonia con altri soci pubblici e privati sta affrontando in questo periodo sono sostanzialmente tre, tutte legate a finanza di progetto: - la prima ci vede impegnati in qualità di soci con il 4% e riguarda la realizzazione della Pedemontana Veneta con un equity di 14 milioni di euro; - la seconda, ci impegna come promotori e riguarda la Nogara-Mare. In questo caso siamo soci al 16% con un equity di 36 milioni di euro. La novità consiste sul fatto che proprio in questi giorni è stata inserita nella procedura della "Legge Obiettivo"; - la terza, forse la più importante per i soci veneziani e padovani, riguarda il grande raccordo anulare di Padova, con collegamento viario all'attuale Romea, la cui procedura di gara per l'individuazione del promotore è in corso. Su tale opera la Società Venezia-Padova che attualmente detiene il 55% del capitale ha messo a disposizione 36 milioni di euro. Come può desumere, il cosiddetto "tesoretto" verrà utilizzato per la realizzazione di tre grandi opere regionali venete per un impegno finanziario totale di 86 milioni euro. La decisione di investire gli utili per progetti atti allo sviluppo regionale è in linea con la storia delle società autostradali venete. Il secondo aspetto affrontato da lei, riguarda i compensi degli Amministratori con particolare riguardo per quello dell'Amministratore Delegato della Società. Più volte abbiamo risposto che sono desumibili sia dai bilanci societari, che ogni anno vengono inviati anche alla stampa, sia dai documenti contabili agli atti societari che voglio per l'ennesima volta esplicitare. Per il triennio 2005-2006-2007, l'assemblea dei soci della Venezia-Padova ha deliberato compensi complessivi per euro 300.000 più una medaglia di presenza di euro 260, più una diaria giornaliera di euro 100. Il Consiglio ha suddiviso tale somma in 60.500 euro al presidente, 25 mila ai vicepresidenti, 17.500 ai conciglieri del comitato esecutivo e 13.500 ai consiglieri. Senza incrementi nei tre anni. Il Consiglio ha inoltre deliberato per triennio 2005-2007 un compenso annuo per l'Amministratore delegato pari ad euro 150.000 per le deleghe assegnategli. Le somme complessivamente versate dalla Società all'Ad (compenso+diar+medagl di presenza+premio risultato+contributo Inps a carico della Società) sono le seguenti 250.656€ nel 2005; 260.087€ nel 2006 e 195.387€ per il 2007. Per il 2008, l'assemblea dei soci ha deliberato un compenso omnicomprensivo di diarie eccetera, pari a 400 mila euro, di cui 300 mila suddiviso come nella tabella a destra. Le restanti 100.000 euro per le altri voci suindicate. Per il terzo argomento da lei affrontato: la gestione aziendale, Personale ed Appalti, voglio ricordare che l'Azienda ha una struttura dirigenziale con competenze e deleghe suddivisa attualmente in tre direzioni: Direzione Amministrativa; Esercizio e Personale; Tecnica e le decisioni sugli obiettivi aziendali sono dettati dal budget aziendale redatto annualmente in accordo tra Direzioni e Ad sulla base delle competenze. Nella Venezia-Padova gli appalti previsti dal Piano finanziario e dai budget annuali vengono seguiti da un apposito ufficio con relativi bandi di gara pubblici e i risultati di ogni singola gara vengono inviati all'Osservatorio dei Lavori pubblici. Le garantisco che non ho alcun interesse particolare su questi appalti, non ho nessuna impresa collegata a me o alla mia famiglia. Né grande né piccola, neppure una che, ad esempio, esegue lavori di sfalcio di erba... Le manutenzioni vengono espletate con gara nel rispetto delle normative di legge con cadenza triennale. I collaudi dei lavori vengono fatti da commissioni esterne nominate dall'Anas in qualità di Ente concedente. Per quanto riguarda il personale aziendale di buon livello professionale viene gestito dal direttore di settore e se ci sono delle professionalità che vanno riconosciute è prassi farlo. Il costo del personale aziendale è assolutamente in linea con altre società autostradali ed è pari al 24% del bilancio della società. Le riepilogo una tabella, dei costi medi del personale suddivisa per categoria (in alto a sinistra). In merito ai lavoratori che abitano a Campolongo Maggiore voglio non sottrarmi ai dubbi che ha manifestato: in Venezia-Padova nessun dipendente, sin dalla costituzione della Società, è stato assunto per concorso e quindi tutti i 240 dipendenti sono stati assumi a seguito di una valutazione di un curriculum, di un colloquio e dopo aver superato il periodo di prova. Dal 1995 al 2007 sono stati assunti, per sostituzione di personale andato in pensione e per l'ampliamento delle attività aziendali, 69 unità lavorative, di cui 9 di Campolongo. L'ultimo punto è meno importante, ma vorrei comunque affrontarlo anche per rispondere a chi si diverte a fornire dati e valutazioni errati con il solo scopo di denigrare la società, il Cda e e l'Ad. Dirigere una piccola Società assieme alla struttura organizzativa preposta può sembrare come lavorare alle slot machine, (io non so come si lavora alle slot, un settore che ho mai seguito, forse altri sì, ma io non saprei neppure come iniziare), la realtà è assolutamente diversa, certo se uno la vive tutti i giorni però. Con l'impegno dovuto, con la preparazione richiesta, con la voglia di fare, qualcosa di utile, solo con questi elementi ci si accorge che non è cosa semplice far funzionare una struttura del genere. Detto questo ricordo anche che alla fine il giudizio sull'andamento delle attività spetta solo e comunque al Cda e ai Soci. Infine due, ma proprio due parole sul mio futuro: a chi instilla dubbi e diffonde malignità, dica di non preoccuparsi, non è mia intenzione chiedere particolari buone uscite perché quanto fatto in Società è già stato riconosciuto dal Consiglio e dai Soci. La mia storia è pubblica, è una storia costruita con tanti anni di lavoro, iniziata in fabbrica fino al raggiungimento, con i contributi da me versati, alla quiescenza e con un rapporto credo buono con chi mi ha conosciuto negli anni. Con amicizia le auguro buon lavoro Lino Brentan Amministratore Delegato Nella articolata risposta di Lino Brentan vorremmo soffermarci essenzialmente sui numeri. Delle parole e delle strategie, non abbiamo molto da dire (ne abbiamo rispetto dialettico). Tralasciando i molti aspetti dell'inchiesta cui Brentan non replica, concentriamo l'attenzione sulle cifre, che sono pur esse un alfabeto. Nel gioco retorico dei numeri vorremmo dire poche semplici cose: -a) i compensi degli amministratori, comprensivi di diaria e gettoni di presenza, è consistito in oltre 610mila euro nel 2004, oltre 633mila euro nel 2005, più di 610mila euro nel 2006. Basta leggere i bilanci della società autostradale. E dunque i 300mila euro indicati da Brentan rappresentano solo gli emolumenti versati ai consiglieri di amministrazione, cifra che risulta più che raddoppiata se comprensiva di diarie e gettoni (come da noi pubblicato la scorsa settimana) -b) rispetto ai compensi versati all'amministratore delegato Lino Brentan, apprendiamo che avevamo pubblicato un dato per difetto; del resto il dinamismo di Brentan si manifesta nel ruolo di amministratore in una miriade di società partecipate da Venezia-Padova, con relativi compensi -c) relativamente alle assunzioni, confermiamo che nei tre ultimi mandati del consiglio di amministrazione sono stati assunte a tempo indeterminato 26 persone e di queste 14 risultano residenti in Riviera del Brenta; facciamo ammenda su questo punto, non sono tutti e 14 originari di Campolongo Maggiore, comune in cui Brentan vive, ma vengono pure da vari paesi dei dintorni. Ai temi attinenti alle strategie e ai destini della società, di cui Brentan diverrà a gennaio direttore generale a testimonianza della sua evidentissima leadership, trattiamo tramite l'intervista al presidente Vittorio Casarin, che pubblichiamo in questa stessa pagina. (p.pos.).


Dallo sconto dell'Ici per le prime case al bonus per le famiglie numerose (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzetta del Sud" del 16-12-2007)

 

Assieme alla class action e a "mister prezzi" sono le principali novità della manovra Dallo sconto dell'Ici per le prime case al bonus per le famiglie numerose Giovanna Miccoli ROMA Duecento euro di sconto sulla prima casa, un bonus per le famiglie numerose, riduzione delle tasse sulle imprese, ma anche un nuovo garante per i prezzi e l'arrivo della class action anche in Italia. Per non dire del taglio da 5 a 2 anni dei tempi di prescrizione delle multe. Sono queste alcune delle novità che arrivano con la Finanziaria 2008, approvata ieri sera dalla Camera. Come sempre il capitolo più sostanzioso è quello fiscale. E qui si ritrova innanzitutto il taglio dell'Ici, che è dell'1,33 per mille, con un beneficio massimo di 200 euro. Escluse le ville e i castelli. Aumenta del 10%, invece, il massimo detraibile per i mutui sulla prima casa. E chi è in difficoltà con il pagamento delle rate potrà ottenere una sospensione dei pagamenti per due volte e per un periodo totale massimo di 18 mesi. Il pacchetto famiglia comprende anche: un bonus di 1.200 euro per i nuclei con più di 4 figli a carico; stanziamenti aggiuntivi per la costruzione di asili nido, con il rifinanziamento degli sconti Irpef sulle rette. Mentre altri sconti fiscali sono previsti sugli affitti per gli inquilini a basso reddito e per i giovani che lasciano la casa di amma e papà (cosiddetto bonus bamboccioni). Prorogati, quindi, al 2008 gli incentivi per le ristrutturazioni immobiliari e il bonus energia del 55% su pannelli solari e nuove caldaie. I vantaggi fiscali per le imprese riguardano la riduzione dell'aliquota Ires dal 33% al 27,5% e di quella Irap dal 4,25% al 3,9%. Non solo: per le piccole imprese arriva il cosiddetto "forfettone". Mentre torna il bonus Sud per gli imprenditori che assumono lavoratori a tempo indeterminato. Il capitolo consumi è, invece, una novità rilevante per una Finanziaria. Resta la class action, introdotta al Senato. Ma avrà un filtro per impedire abusi di questa nuova forma di tutela per i consumatori. Contro il caro benzina il governo potrà sterilizzare gli aumenti dei prezzi dei carburanti. E contro il caro prezzi in generale fa la sua comparsa sulla scena "mister prezzi", ovvero il garante per la sorveglianza delle tariffe. Il "tesoretto", invece, sarà destinato a un fondo per la riduzione della pressione fiscale sui dipendenti, che pagheranno meno tasse anche sul Tfr. I precari della pubblica amministrazione, a loro volta, potranno conquistare il posto fisso se hanno già alle spalle tre ani di contratto. Il fronte sicurezza avrà più volanti e mezzi antincendio: la manovra stanzia 190 milioni. Cento i milioni per i Canadair. Arrivano aiuti pro-sicurezza per tabaccai e commercianti, ma anche per diffondere l'utilizzo della moneta elettronica. È una prima volta o quasi anche per il fronte dei tagli ai costi della politica. Dalla prossima legislatura il numero dei ministri non potrà superare quota 12. Lo stipendio di senatori e deputati è bloccato per 5 anni. Stop agli adeguamenti automatici. Il tetto per lo stipendio dei manager pubblici viene fissato a quota 270 mila euro, pari a quello del primo presidente di Cassazione. Possibili 25 deroghe, ma non solo. Per Bankitalia e le Autorità la soglia è doppia. "Per la sanità dice il ministro della Salute, Livia Turco, in una nota prosegue la politica di potenziamento dei servizi e livelli di assistenza". Cresce ancora il Fondo sanitario nazionale che tocca quota 101,457 miliardi e si conferma l'incremento di 3 miliardi per gli investimenti per l'edilizia sanitaria. Abolito il ticket di 10 euro sulle ricette per le prestazioni di diagnostica e per le visite specialistiche. (domenica 16 dicembre 2007).


Gli stipendi dei parlamentari rimarranno fermi per i prossimi 5 anni. Dalla prossima legislatura ver (sezione: Costi dei politici)

( da "Unita, L'" del 16-12-2007)

 

Stai consultando l'edizione del Gli stipendi dei parlamentari rimarranno fermi per i prossimi 5 anni. Dalla prossima legislatura verrà ridotto a 12 il numero dei ministri. Solo un gettone di presenza, non stipendio, per consiglieri comunali e provinciali. Casta.


Dalla casa al pacchetto verde, dal sostegno per i mutui ai tagli dei costi della politica: finalmente l'identikit del bilancio dello Stato (sezione: Costi dei politici)

( da "Unita, L'" del 16-12-2007)

 

Stai consultando l'edizione del Dalla casa al pacchetto verde, dal sostegno per i mutui ai tagli dei costi della politica: finalmente l'identikit del bilancio dello Stato.


Costi politica Dalla prossima legislatura il numero dei ministri non potrà superare quota 12 (sezione: Costi dei politici)

( da "Stampa, La" del 16-12-2007)

 

Lo stipendio dei parlamentari è bloccato per 5 anni. Arriva una sforbiciata al numero delle comunità montane: a decidere i dettagli saranno le Regioni.


Reinvestito il tesoretto della Venezia-Padova (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Venezia, La" del 16-12-2007)

 

L'amministratore delegato Lino Brentan replica all'inchiesta pubblicata dal nostro giornale sulla società "Reinvestito il tesoretto della Venezia-Padova" Gli indirizzi, i compensi, le assunzioni, le decisioni delle direzioni e dei soci Da Lino Brentan, Ad di Venezia-Padova spa, riceviamo e pubblichiamo Caro Direttore, ho letto con molta attenzione il suo articolo del 9 dicembre. Al di là dei contenuti che affronterò, quello che mi ha più colpito è stato il titolo. "Accordo Politico per spartirsi un tesoro". Titolo forte, accattivante per i lettori, ma non corrispondente ai fatti. Conoscendo la sua professionalità, sono rimasto alquanto stupito perché so con certezza che lei ha molta esperienza di scrittura sulla vita delle società autostradali del Nord-Est e non solo. Quel titolo però mi ha fatto riflettere: che tipo di messaggi mandiamo sul lavoro fatto in questi anni dalla società pubbliche? Credo che sia un argomento da riprendere. Io cercherò come ho fatto in passato, di darle alcuni elementi, necessari per una obiettiva valutazione. Intanto, premetto che non c'è nessun accordo politico in atto, o sottoscritto, o sancito da chicchessia, per spartirsi il "tesoretto". Le strategie, le decisioni su temi rilevanti vengono prese nelle assemblee della società, decisioni utili per come investire nel territorio veneto le risorse generate dalla Società in questi anni, tenendo sempre presente la programmazione regionale deputata a tale funzione. E qui entro nel merito: le aree di intervento che la Venezia-Padova, in sintonia con altri soci pubblici e privati sta affrontando in questo periodo sono sostanzialmente tre, tutte legate a finanza di progetto: - la prima ci vede impegnati in qualità di soci con il 4% e riguarda la realizzazione della Pedemontana Veneta con un equity di 14 milioni di euro; - la seconda, ci impegna come promotori e riguarda la Nogara-Mare. In questo caso siamo soci al 16% con un equity di 36 milioni di euro. La novità consiste sul fatto che proprio in questi giorni è stata inserita nella procedura della "Legge Obiettivo"; - la terza, forse la più importante per i soci veneziani e padovani, riguarda il grande raccordo anulare di Padova, con collegamento viario all'attuale Romea, la cui procedura di gara per l'individuazione del promotore è in corso. Su tale opera la Società Venezia-Padova che attualmente detiene il 55% del capitale ha messo a disposizione 36 milioni di euro. Come può desumere, il cosiddetto "tesoretto" verrà utilizzato per la realizzazione di tre grandi opere regionali venete per un impegno finanziario totale di 86 milioni euro. La decisione di investire gli utili per progetti atti allo sviluppo regionale è in linea con la storia delle società autostradali venete. Il secondo aspetto affrontato da lei, riguarda i compensi degli Amministratori con particolare riguardo per quello dell'Amministratore Delegato della Società. Più volte abbiamo risposto che sono desumibili sia dai bilanci societari, che ogni anno vengono inviati anche alla stampa, sia dai documenti contabili agli atti societari che voglio per l'ennesima volta esplicitare. Per il triennio 2005-2006-2007, l'assemblea dei soci della Venezia-Padova ha deliberato compensi complessivi per euro 300.000 più una medaglia di presenza di euro 260, più una diaria giornaliera di euro 100. Il Consiglio ha suddiviso tale somma in 60.500 euro al presidente, 25 mila ai vicepresidenti, 17.500 ai conciglieri del comitato esecutivo e 13.500 ai consiglieri. Senza incrementi nei tre anni. Il Consiglio ha inoltre deliberato per triennio 2005-2007 un compenso annuo per l'Amministratore delegato pari ad euro 150.000 per le deleghe assegnategli. Le somme complessivamente versate dalla Società all'Ad (compenso+diar+medagl di presenza+premio risultato+contributo Inps a carico della Società) sono le seguenti 250.656€ nel 2005; 260.087€ nel 2006 e 195.387€ per il 2007. Per il 2008, l'assemblea dei soci ha deliberato un compenso omnicomprensivo di diarie eccetera, pari a 400 mila euro, di cui 300 mila suddiviso come nella tabella a destra. Le restanti 100.000 euro per le altri voci suindicate. Per il terzo argomento da lei affrontato: la gestione aziendale, Personale ed Appalti, voglio ricordare che l'Azienda ha una struttura dirigenziale con competenze e deleghe suddivisa attualmente in tre direzioni: Direzione Amministrativa; Esercizio e Personale; Tecnica e le decisioni sugli obiettivi aziendali sono dettati dal budget aziendale redatto annualmente in accordo tra Direzioni e Ad sulla base delle competenze. Nella Venezia-Padova gli appalti previsti dal Piano finanziario e dai budget annuali vengono seguiti da un apposito ufficio con relativi bandi di gara pubblici e i risultati di ogni singola gara vengono inviati all'Osservatorio dei Lavori pubblici. Le garantisco che non ho alcun interesse particolare su questi appalti, non ho nessuna impresa collegata a me o alla mia famiglia. Né grande né piccola, neppure una che, ad esempio, esegue lavori di sfalcio di erba... Le manutenzioni vengono espletate con gara nel rispetto delle normative di legge con cadenza triennale. I collaudi dei lavori vengono fatti da commissioni esterne nominate dall'Anas in qualità di Ente concedente. Per quanto riguarda il personale aziendale di buon livello professionale viene gestito dal direttore di settore e se ci sono delle professionalità che vanno riconosciute è prassi farlo. Il costo del personale aziendale è assolutamente in linea con altre società autostradali ed è pari al 24% del bilancio della società. Le riepilogo una tabella, dei costi medi del personale suddivisa per categoria (in alto a sinistra). In merito ai lavoratori che abitano a Campolongo Maggiore voglio non sottrarmi ai dubbi che ha manifestato: in Venezia-Padova nessun dipendente, sin dalla costituzione della Società, è stato assunto per concorso e quindi tutti i 240 dipendenti sono stati assumi a seguito di una valutazione di un curriculum, di un colloquio e dopo aver superato il periodo di prova. Dal 1995 al 2007 sono stati assunti, per sostituzione di personale andato in pensione e per l'ampliamento delle attività aziendali, 69 unità lavorative, di cui 9 di Campolongo. L'ultimo punto è meno importante, ma vorrei comunque affrontarlo anche per rispondere a chi si diverte a fornire dati e valutazioni errati con il solo scopo di denigrare la società, il Cda e e l'Ad. Dirigere una piccola Società assieme alla struttura organizzativa preposta può sembrare come lavorare alle slot machine, (io non so come si lavora alle slot, un settore che ho mai seguito, forse altri sì, ma io non saprei neppure come iniziare), la realtà è assolutamente diversa, certo se uno la vive tutti i giorni però. Con l'impegno dovuto, con la preparazione richiesta, con la voglia di fare, qualcosa di utile, solo con questi elementi ci si accorge che non è cosa semplice far funzionare una struttura del genere. Detto questo ricordo anche che alla fine il giudizio sull'andamento delle attività spetta solo e comunque al Cda e ai Soci. Infine due, ma proprio due parole sul mio futuro: a chi instilla dubbi e diffonde malignità, dica di non preoccuparsi, non è mia intenzione chiedere particolari buone uscite perché quanto fatto in Società è già stato riconosciuto dal Consiglio e dai Soci. La mia storia è pubblica, è una storia costruita con tanti anni di lavoro, iniziata in fabbrica fino al raggiungimento, con i contributi da me versati, alla quiescenza e con un rapporto credo buono con chi mi ha conosciuto negli anni. Con amicizia le auguro buon lavoro Lino Brentan Amministratore Delegato Nella articolata risposta di Lino Brentan vorremmo soffermarci essenzialmente sui numeri. Delle parole e delle strategie, non abbiamo molto da dire (ne abbiamo rispetto dialettico). Tralasciando i molti aspetti dell'inchiesta cui Brentan non replica, concentriamo l'attenzione sulle cifre, che sono pur esse un alfabeto. Nel gioco retorico dei numeri vorremmo dire poche semplici cose: -a) i compensi degli amministratori, comprensivi di diaria e gettoni di presenza, è consistito in oltre 610mila euro nel 2004, oltre 633mila euro nel 2005, più di 610mila euro nel 2006. Basta leggere i bilanci della società autostradale. E dunque i 300mila euro indicati da Brentan rappresentano solo gli emolumenti versati ai consiglieri di amministrazione, cifra che risulta più che raddoppiata se comprensiva di diarie e gettoni (come da noi pubblicato la scorsa settimana) -b) rispetto ai compensi versati all'amministratore delegato Lino Brentan, apprendiamo che avevamo pubblicato un dato per difetto; del resto il dinamismo di Brentan si manifesta nel ruolo di amministratore in una miriade di società partecipate da Venezia-Padova, con relativi compensi -c) relativamente alle assunzioni, confermiamo che nei tre ultimi mandati del consiglio di amministrazione sono stati assunte a tempo indeterminato 26 persone e di queste 14 risultano residenti in Riviera del Brenta; facciamo ammenda su questo punto, non sono tutti e 14 originari di Campolongo Maggiore, comune in cui Brentan vive, ma vengono pure da vari paesi dei dintorni. Ai temi attinenti alle strategie e ai destini della società, di cui Brentan diverrà a gennaio direttore generale a testimonianza della sua evidentissima leadership, trattiamo tramite l'intervista al presidente Vittorio Casarin, che pubblichiamo in questa stessa pagina. (p.pos.).


Italia infelice? Colpa della guerra civile differita (sezione: Costi dei politici)

( da "Secolo XIX, Il" del 16-12-2007)

 

Dalla prima pagina Quindi esprimono una potenziale guerra civile, in un Paese che l'ha già vissuta tra fascisti e antifascisti, tra democratici e comunisti. La Repubblica italiana nacque come importazione della guerra fredda, come fondamento politico della democrazia del nostro Paese. Eravamo uniti come nazione, ma uniti in quanto divisi tra schieramenti internazionali che, pur minacciandosi con l'arma nucleare, si riconoscevano reciprocamente la legittimità politica. La nazione Italia non era rinata dalla grande crisi del '43, nel cambio radicale di alleanze con i problemi che esso suscitò e che furono annegati nel silenzio e nella repressione dai vincitori. La guerra civile differita è stata la forma della politica della Repubblica italiana, il fondamento della legittimazione reciproca. Quando finì il comunismo, cadde il sistema della guerra fredda e il Paese rimase politicamente senza forma. Che in questo caso la magistratura intervenisse quasi alla cieca menando fendenti contro una sola parte, era forse inevitabile. Ma è pure paradossale che, legittimato dalla grande crisi, uscisse solo il partito che l'Unione sovietica aveva finanziato durante la guerra fredda, cioè il Pci. A quale Paese è mai accaduto un così singolare evento che sfidava ogni coerenza e ogni previsione? Era possibile che il Paese si riconoscesse in una sola delle parti della guerra fredda, cioè nei comunisti, anche se opportunamente Achille Occhetto aveva cambiato loro il nome? Nessuno se l'aspettava, meno che mai i comunisti. Avevano i pidiessini l'idea di dover legittimare l'altra parte? I comunisti l'avevano fatto solo in conseguenza di Yalta, che aveva assegnato l'Italia all'Occidente, ma non lo avevano mai scelto in linea di principio. Lo prova il fatto che essi, guidati dallE toghe rosse e personalmente da Luciano Violante, abbiano sostenuto la teoria del "doppio Stato", secondo cui la Dc aveva due aspetti: uno pubblico e democratico, l'altro segreto, che si appoggiava alla mafia e muoveva il terrorismo nero. I comunisti, durante gli anni della grande crisi politica, pensarono di essere il solo evento democratico in un'Italia governata dalla "reazione". Con il passare degli anni, si erano aggiornati, ma non troppo. Non vi è dubbio che sia stato Massimo D'Alema il dirigente comunista deciso a legittimare chi era intervenuto a raccogliere gli elettori dei partiti autosciolti: Silvio Berlusconi. Ma non riuscì a imporre il suo giudizio al partito e, meno che mai, al democristiano presidente della Repubblica, alla Corte Costituzionale, alla magistratura. E poi un uomo solo che vinceva le elezioni con il suo volto era un fatto democratico o un populismo? La sinistra fu divisa al riguardo; e poi alla fine il giudizio che Berlusconi fosse un pericolo pubblico, diventò la base della linea politica della sinistra alle elezioni del 2006. Da quelle elezioni Berlusconi uscì vincitore, perché egli riuscì a raccogliere attorno alla sua linea, voluta da lui solo e non dai suoi infidi alleati, l'unità dei moderati italiani. Ma la decisione di Romano Prodi di interpretare il 2006 come il rigetto popolare della legittimità di Berlusconi si impose alla sinistra, che divenne, nelle sue due componenti, subordinata a Romano Prodi e si mise d'impegno ad annullare tutta la legislazione berlusconiana. Così si mise contro mezzo paese e ora il suo stesso elettorato. Il giornale americano cita Grillo e la Casta di Rizzo e Stella: sono espressioni della delegittimazione della sinistra da parte del suo popolo. Ora il problema non è una legge elettorale, il problema è quello della legittimazione delle due parti. Se rimane legata a Romano Prodi, la sinistra si trova contro mezzo Paese e la sua stessa base. Così il Partito democratico deve fare una scelta storica che mai il Pci aveva fatto: respingere la forma della guerra civile differita come forma politica della Repubblica, cioè riconoscere la legittimità di Berlusconi. Ciò non può accadere con un governo Prodi che rappresenta la coalizione motivata dal fatto che berlusconi è un pericolo per la democrazia, un'espressione della corruzione, della mafia, dell'abuso di potere. Bertinotti lo ha fatto, definendo Berlusconi l'uomo che esprime il postmoderno nel nostro paese. Il Partito democratico non lo ha ancora fatto, riduce tutto a un pragmatico accordo sulla legge elettorale. Berlusconi ha reso possibile una via per la reciproca legittimazione, ma questa linea è molto avversata sia a destra che a sinistra. Veltroni è un leader o una fata Morgana? Il Partito democratico si riconosce in lui ma è disposta a seguire una linea che inevitabilmente conduce a una rottura con Prodi? Dalla decisione del Partito democratico dipende il futuro del Paese. Perché la forma della guerra civile differita è la causa della sua infelicità. Gianni Baget Bozzo è consigliere di Forza Italia bagetbozzo@ragionpolitica.it 16/12/2007.


Grande pessimismo sul futuro dell'ItaliaDov'è la politicaora che servirebbe? (sezione: Costi dei politici)

( da "Secolo XIX, Il" del 16-12-2007)

 

Secondo il New York Times gli italiani non sono più un popolo allegro. Ma come si permettono?! Da noi le cose non vanno come le descrivono? ma decisamente peggio. Gli italiani sono delusi e schifati dalla "perfetta" conduzione e spartizione del sistema da parte della politica e del mondo economico, tra privilegi feudali e truffatori quotati in Borsa. Gli americani si concentrano sul comico Beppe Grillo e lo definiscono nuovo profeta. Il ritornello della Casta è: "Grillo faccia il comico, per le cose serie ci siamo noi?". Ma che fa Grillo di così comico? Inchieste su truffe finanziarie e spreco di risorse, connivenze tra politica, finanza e criminalità, raggiri legalizzati ai danni dei cittadini. Bel qualunquista! Tornando agli americani, con il loro noto pragmatismo hanno avuto attori come massimi esponenti politici. Ma noi siamo italiani e i nostri politici sono tutte persone serie, mica attori! Sono sempre stato un moderato, ma in questi ultimi tempi, forse per precoce demenza senile (ho 45 anni), mi scopro a pensare alle fiabe e in particolare a "Pinocchio", dove un personaggio saggio cerca di salvare da sorte infausta il povero burattino. Anche lui, casualmente, è un Grillo? parlante! Davide Durbiano davide_durbiano@fastwebnet.it Sollevazione perché il New York Times scrive che siamo infelici. Forse non ci piace sentircelo dire, ma è realtà. Siamo in mano a politici abili a non decidere mai niente a meno che non si tratti dei loro interessi (incarichi, stipendi, pensioni) e dei loro raccomandati. Prodi dice che per Alitalia non c'è fretta. Bene, saranno le nostre tasse a ripianare i debiti di Alitalia, Fs e altri carrozzoni che svolgono pessimi servizi. Ci sono partiti che con lo zero virgola per cento impongono le loro scelte, alla faccia della democrazia. E poi dicono che siamo tristi. Gianni Crisonà GENOVA Italiani infelici, sfiduciati e rinunciatari? Io aggiungerei anche maleducati, arroganti, prepotenti e ignoranti. Fatte le debite, scarse e lodevoli eccezioni. Basta guardarli alla guida. Corrono come invasati, senza rispetto per le norme del Codice. Possibile che siano tutti occupatissimi? Oppure è un gregge di frustrati, di stressati, di sconfitti, di delusi in cerca di una qualsiasi rivincita, magari con uno spericolato sorpasso che dà una scarica di adrenalina? Nicola Viretti navi27@libero.it Il New York Times dà dell'Italia un'immagine sbiadita e scadente. È vero: in Italia regnano confusione e insicurezza e le famiglie faticano ad arrivare a fine mese. Ma questo non autorizza a definirci Paese triste e allo sbando, ignorando le formidabili capacità di recupero degli italiani, nelle quali occorre credere. Ecco perché, contro questo palese dispregio, io grido: viva l'Italia! Giovanni Bertei LA SPEZIA 16/12/2007 Questa volta è stato un grande giornale americano. Prima era stato Beppe Grillo, seguito dal libro di Sergio Rizzo e Gianantonio Stella, "La Casta". Sembra che ogni occasione serva da catalizzatore alla latente insoddisfazione degli italiani rispetto a come vanno le cose. Il sentimento prevalente è il pessimismo, di volta in volta condito con ironia, rabbia o rassegnazione. Raramente si trova un lampo di reazione come quello del signor Bertei. Egli si appella alle "formidabili capacità di recupero degli italiani", che spesso sono servite da salvagente a questo Paese. È vero: la nostra arte di arrangiarci è leggendaria. La domanda, però, è: nelle condizioni di oggi, in cui i margini di crescita sono limitati, basta da sola a garantire lo sviluppo? Temo di no. Fino a quando potevano farne a meno, perché gli spazi per crescere erano enormi, gli italiani hanno di fatto ignorato la politica, consentendole appunto di diventare una casta. Ora che capiscono di averne bisogno, vedono soprattutto la sua incapacità di dare risposte. E si infuriano. 16/12/2007.


"finanziaria, tagli assurdi" - giovanna vitale (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 16-12-2007)

 

Pagina V - Roma Protesta bipartisan dopo l'approvazione del testo che riduce i compensi e azzera quelli dei rappresentanti dei Municipi "Finanziaria, tagli assurdi" I consiglieri comunali: "I nostri stipendi non sono sprechi" Da gennaio 1700 euro al mese contro i 2100 precedenti GIOVANNA VITALE Destra e sinistra unite in Campidoglio contro i tagli ai compensi dei consiglieri comunali e municipali appena varati dalla Camera. "Una decisione demagogica e inutile, che non ha alcun impatto sui costi della politica", tuonano gli inquilini dell'aula Giulio Cesare, concordi nel progettare "un'iniziativa bipartisan per far capire all'opinione pubblica che ben altri sono gli sprechi da colpire in Finanziaria". Facendo un rapido calcolo, da gennaio i consiglieri capitolini prenderanno circa 1.700 euro al mese, contro i 2.100 finora percepiti, pari al 25% dell'indennità prevista per il sindaco. I consiglieri municipali, invece, 740 euro (erano 910), ossia un quarto dell'indennità del presidente. "Ma attenzione stiamo parlando di gettoni di presenza, non di uno stipendio vero e proprio", precisa il capogruppo del Pd, Pino Battaglia: "Significa che in agosto, o se uno si ammala, quella somma si dimezza o si annulla. Non abbiamo né a previdenza né a ferie, e dal 2000 non siamo più agganciati all'inflazione". Si sente tradito, il Pd, colpito dal suo stesso governo con "un grave atto di arroganza e miopia politica", inutile in quanto "lo Stato otterrà un risparmio di soli 40 milioni di euro" e "dannoso perché non tiene conto della diversità fra il governo di una metropoli e di un piccolo comune". Limitare l'autonomia economica degli amministratori - ragionano i Democratici - "rende più difficile il ricambio generazionale e favorisce gli avventurieri della politica". Occuparsi dei cittadini "diventerà un mestiere per ricchi", s'indigna il capogruppo di An Marco Marsilio. Mentre l'Udc Dino Gasperini invoca "un'operazione verità bipartisan per evitare che passi il principio per cui i costi della politica sono i gettoni dei consiglieri. E non gli stipendi d'oro dei manager di aziende spesso in perdita". Ma è il confronto con i parlamentari a rendere più bruciante l'offesa. "Loro si congelano gli stipendi, mica se li riducono", conclude Marsilio, "15-17mila euro, oltre sette volte i nostri. Per non dire il paradosso che l'ultimo consigliere regionale del Molise prende più del sindaco di Roma".


COSTI POLITICA Stipendio dei parlamentari bloccato per 5 anni. Dalla prossima legislatura taglio ai ministri: non più di dodici (sezione: Costi dei politici)

( da "Nazione, La (Nazionale)" del 16-12-2007)
Pubblicato anche in:
(Giorno, Il (Nazionale))

 

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Costi della politica (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 16-12-2007)

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2007-12-16 num: - pag: 31 categoria: BREVI Costi della politica Colpiti i consiglieri comunali Bloccati per cinque anni gli stipendi dei parlamentari mentre per i consiglieri comunali e provinciali solo un gettone di presenza. Ridotto a 12 il numero dei ministri, ma dalla prossima legislatura.


Indennità e gettoni di presenza Il Comune costa due milioni (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere del Veneto" del 16-12-2007)

 

Corriere del Veneto - VERONA - sezione: PRIMAPAGINA - data: 2007-12-16 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Giunta e consiglio si equivalgono. Circoscrizioni la più cara è la prima, la meno costosa l'ottava Indennità e gettoni di presenza Il Comune costa due milioni VERONA - I consiglieri di circoscrizione del centro storico costano sei volte tanto quelli di Quinto, Santa Maria di Stelle, Mizzole e Montorio. Il costo totale degli otto parlamentini delle circoscrizioni è simile a quello del consiglio comunale di Verona. Che a sua volta costa all'incirca come la giunta, compresi sindaco e vicesindaco. E' una fotografia necessariamente un po' sgranata dei costi della politica veronese, che per i suoi rappresentanti nel Comune di Verona spende all'incirca due milioni di euro l'anno. A PAGINA 3 Corazza.


Il Pd del Comune contro il governo: <Arrogante e miope> (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 16-12-2007)

 

Corriere della Sera - ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2007-12-16 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Tagli I compensi dei consiglieri Il Pd del Comune contro il governo: "Arrogante e miope" "Così si apre la strada agli avventurieri della politica". Il capogruppo del Pd nell'aula Giulio Cesare, Pino Battaglia, non usa mezzi termini contro i "tagli" sui compensi dei consiglieri comunali e municipali, previsti dal governo con il maxi-emendamento alla Finanziaria. E con una dura presa di posizione il gruppo del Partito democratico capitolino parla di "un grave atto di arroganza e miopia politica", con cui "governo e parlamento hanno ignorato le richieste di un dibattito serio con gli enti locali sui costi della politica, confermando così tagli indiscriminati ai compensi dei consiglieri comunali e municipali". Pino Battaglia fa qualche conto. I tagli sono previsti contro l'indennità (costituita dalla somma dei gettoni di presenza) e dall'attuale 30 per cento rispetto quella del sindaco dovrebbe scendere dal primo gennaio 2008 al 25 per cento: "Questo in "soldoni" - spiega il capogruppo del Pd - significa passare dagli attuali 2100 euro circa al mese, a 1600-1700 euro. E a noi ci hanno già "tagliato", perché nel 2001 si arrivava fino a 2.500 euro al mese. Siamo gli unici ad essere penalizzati perché i parlamentari mantengono i loro emolumenti". "Non è una questione personale - aggiunge il consigliere Eugenio Patané - Ma noi abbiamo una serie di responsabilità che non sono inferiori a quelle di un consigliere regionale o di un deputato. Quindi la retribuzione deve essere collegata alle responsabilità che ognuno si assume, come quando votiamo nell'aula Giulio Cesare delibere per milioni di euro: se non siamo presenti non abbiamo nemmeno il "gettone"". E così in una nota il gruppo capitolino afferma che "il maxi-emendamento su cui è stata posta la fiducia alla Camera non raccoglie le proposte di modifica dell'Anci e dei consigli comunali delle grandi città, proposte condivise da forze politiche di ogni schieramento. è una decisione demagogica e inutile, perché, con questa operazione, lo Stato otterrà un risparmio di soli 40 milioni di euro. è una scelta profondamente dannosa - prosegue il Pd - perché non tiene in nessun modo conto della diversità fra il governo di una metropoli e quello di un piccolo comune e, limitando l'autonomia economica degli amministratori locali, rende più difficile il ricambio generazionale". "Si risponde all'antipolitica con una buona dose di antipolitica", è la conclusione di Pino Battaglia. Pino Battaglia Il capogruppo: "Ignorate le nostre richieste di un dibattito serio sui costi della politica" L. Gar.


I consiglieri del Pd attaccano il governo (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 16-12-2007)

 

Corriere della Sera - ROMA - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2007-12-16 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Finanziaria COSTI DELLA POLITICA I consiglieri del Pd attaccano il governo Servizio "Atto di arroganza e di miopia politica". E il Pd capitolino attacca il governo sui "tagli" alle indennità dei consiglieri comunali e municipali. A PAGINA 2.


Indennità egettoni, il Comune spende due milioni (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere del Veneto" del 16-12-2007)

 

Corriere del Veneto - VERONA - sezione: PRIMOPIANO - data: 2007-12-16 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Indennità egettoni, il Comune spende due milioni Giunta e consiglio si equivalgono. La prima circoscrizione è la più cara, la otto la meno costosa Il costo totale degli otto parlamentini delle circoscrizioni è simile a quello del consiglio comunale di Verona. Che a sua volta costa all'incirca come la giunta, compresi sindaco e vicesindaco VERONA - I consiglieri di circoscrizione del centro storico costano sei volte tanto quelli di Quinto, Santa Maria di Stelle, Mizzole e Montorio. Il costo totale degli otto parlamentini delle circoscrizioni è simile a quello del consiglio comunale di Verona. Che a sua volta costa all'incirca come la giunta, compresi sindaco e vicesindaco. E' una fotografia necessariamente un po' sgranata dei costi della politica veronese, che per i suoi rappresentanti nel Comune di Verona spende all'incirca due milioni di euro l'anno (le indennità qui riportate sono tutte da intendersi al lordo). Una cifra approssimata per difetto, visto che sono esclusi i benefit (a partire dal telefonini e auto blu) e i compensi dei rappresentanti dei consigli di amministrazione nelle società pubbliche. Disparita' nei quartieri Ogni circoscrizione con più di 30mila abitanti ha 24 consiglieri, che scendono a 18 se ne ha meno. A Verona, nel primo campo ricadono la prima, la seconda, la terza, la quinta e la sesta. Prendendo a campione le spese per i gettoni di presenza nel mese di novembre si scopre che i consiglieri del centro storico ne hanno accumulato la bellezza di 179, pari a 8.320 euro (ogni gettone vale 46 euro). A Borgo Roma i gettoni sono stati invece 84, pari a 3.904 euro. Insomma, il consigliere del centro porta a casa in media 346 euro, quello della periferia sud solo 162. La circoscrizione che costa meno è l'ottava, con soli 29 gettoni e 1.348 euro spesi. Quella più popolosa, la terza, è costata 5.531 euro, ovvero 119 gettoni. In totale, a novembre i gettoni dei quartieri sono costati 42.947 euro. Ci sono poi i presidenti che percepiscono un'indennità di 2.324 euro (a parte i presidenti della terza e della quarta, che non sono in aspettativa, e percepiscono 1.162 euro). Proiettando i costi su base annua, le circoscrizioni costano all'incirca 710mila euro. Le spese del consiglio Sedere sugli scranni di aula Gozzi rende per lo meno 1.440 euro al mese. E' l'ammontare dell'indennità di funzione, che ognuno dei 46 consiglieri comunali può scegliere come compenso forfettario per la sua attività. Altrimenti, può prendere i gettoni di presenza (da 93 euro l'uno), arrivando ad accumulare un massimo di 1.787 euro al mese. Se la passa molto meglio il presidente del consiglio comunale, che percepisce una indennità di 4.229 euro, anche se Pieralfonso Fratta Pasini, in quanto parlamentare, non ne ha diritto. Nel complesso, le indennità per i consiglieri su base annua vengono a costare circa 795mila euro. I costi della giunta Al sindaco Flavio Tosi spetta un compenso di 6.970 euro. Per il suo vice, Alfredo Meocci, lo stipendio è di 5.228 euro. Ognuno degli assessori percepisce invece 4.531 euro ogni mese, ad eccezione di Stefano Bertacco e Vittorio Di Dio, che non si sono messi in aspettativa dai loro lavori precedenti, e percepiscono quindi una indennità dimezzata di 2.265 euro. Su base mensile, i costi della giunta sono di 66.570 euro, che diventano 798mila su base annuale. Sommando i costi di giunta e consiglio, i rappresentanti politici del Comune costano all'incirca 1,5 milioni di euro. Se si aggiungono le spese dei parlamentini di quartiere, si superano abbondantemente i due milioni. Alessio Corazza In consiglio Sedere sugli scranni di aula Gozzi rende per lo meno 1440 euro al mese.


PESCARA - Secondo il centrodestra il bilancio di previsione 2008 della Regione è falso, e (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 16-12-2007)

 

PESCARA - Secondo il centrodestra il bilancio di previsione 2008 della Regione è "falso, ed è inesistente la legge finanziaria che la Giunta presenterà martedì in Consiglio". Alfredo Castiglione e Fabrizio Di Stefano, An: "È un documento senza copertura finanziaria, che tenta di far quadrare i conti in maniera pericolosissima, conteggiando 70 milioni di euro di fondi vincolati ad altro uso, sperando che il Governo Prodi li svincoli". Mario Amicone, Udc: "La Giunta non sa dove reperire le risorse. Solo martedì saranno pronti i documenti, ma non avremo il tempo di leggerli perchè la Giunta ha deciso di approvare bilancio e finanziaria entro il 21 dicembre, con i consiglieri di centrosinistra costretti ad approvare un provvedimento blindato. Mi vergogno perchè percepiremo immeritatamente il gettone di presenza". Bruno Di Paolo (Dc-A): "L'espressione "bilancio aperto" usata dall'assessore D'Amico non esiste, è una pagliacciata". Infine Nazario Pagano (FI): "I consiglieri di centrosinistra si limiteranno al ruolo di notai di un provvedimento sul quale non interverranno minimamente. Il ruolo del Consiglio regionale non esiste più".


E c'è chi dà fuoco all'immondizia (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 16-12-2007)

 

Ancora cassonetti in fiamme E c'è chi dà fuoco all'immondizia San Cataldo. a.c.) Seduta fiume al consiglio comunale di San Cataldo per la trattazione di ben 21 interrogazioni e 2 mozioni, presentate dai consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza. La seduta è durata oltre 6 ore ed è terminata dopo la mezzanotte: Sono stati esaminati ben 25 argomenti con qualche sorpresa imprevista. Ad inizio di seduta, Romeo Bonsignore del Prc ha chiesto di osservare un minuto di raccoglimento per la morte dei 4 operai di Torino e di devolvere un gettone di presenza dei consiglieri all'operazione "Telethon" per la raccolta di fondi sulla ricerca delle cause delle malattie genetiche. Lo stesso Bonsignore ha chiesto al presidente del Consiglio Gaetano Vullo di iniziare l'iter per la decadenza dei consiglieri comunali Alessandro Pagano e Giovanni Anzalone (assenti nelle prime battute del consiglio comunale, ma poi risultati presenti) per l'assenza consecutiva in tre riunioni consiliari, mentre Giampiero Modaffari ha evidenziato che la presidenza del Consiglio comunale non rispetta il regolamento comunale che prevede l'inserimento e la trattazione delle interrogazioni nella prima seduta del consiglio comunale stesso. Lo stesso Modaffari ha evidenziato il malumore della gente per le bollette dell'Ato Idrico che continua ad inserire nelle stesse il costo del canone di depurazione delle acque non tenendo conto del consumo effettivo dell'acqua potabile, ma del minimo previsto dal contratto. Rosario Sorce, da parte sua, ha evidenziato i disagi dei cittadini a causa dell'assenza di uno sportello fisso della Siciliana Gas che costringe i cittadini a spostarsi a Canicattì. Con votazione segreta, il Consiglio ha rinnovato il Collegio dei revisori, dopo un breve intervento del consigliere Marcello Frattallone (Pd) che aveva chiesto la rappresentanza in seno ad esso di un componente della minoranza Con 12 voti sui 13 disponibili (era assente il consigliere Raimondo Fasciana), è stato eletto presidente dei revisori il commercialista Giuseppe Fasciana; con 12 voti il ragioniere Marcello Di Maggio e 11 voti la dott. Maria Concetta Torregrossa. Un componente della maggioranza ha votato scheda bianca, così come i 6 consiglieri del gruppo consiliare del Partito democratico. Il Consiglio, infine, ha approvato la variante al piano di lottizzazione per la realizzazione di capannoni in contrada Bigini.


Meno tasse e più tutela per la famiglia (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 16-12-2007)

 

Sì della Camera alla Finanziaria, mercoledì il varo definitivo al Senato. Sconti prima casa e una mano ai poveri Roma. Dopo tre voti di fiducia e una lunga maratona, la Camera ha dato ieri il via libera alla Finanziaria 2008 con 206 sì, 92 no e un astenuto. Non è mancato un incidente di percorso. Il governo infatti è stato battuto (229 sì e 218 no) su un odg del Prc che impegna l'esecutivo a esentare dal pagamento dell'Ici per le case popolari gli enti per l'edilizia residenziale pubblica. La legge di bilancio, che è passata da 13 a oltre 16 miliardi di euro, da domani torna al Senato per la terza lettura. Mercoledì. Ecco le novità. FISCO E FAMIGLIA Sconto Ici a tutte le prime case tranne le ville. Il taglio sull'imposta è dell'1,33 per mille e il beneficio potrà essere al massimo di 200 euro. Questo sconto si aggiunge però a quello già esistente:103,29 euro. Escluse ville e castelli. Mutui. Aumenta del 10% il massimo detraibile per i mutui sulla prima casa. Chi è in difficoltà con il pagamento delle rate potrà ottenere una sospensione del pagamento delle rate per due volte e per un periodo totale massimo di 18 mesi. Bonus famiglie numerose. 1.200 euro per le famiglie con più di 4 figli a carico. Asili nido. Per costruirne di nuovi ci saranno 90 milioni di euro. Rifinanziati gli sconti Irpef sulle spese per le rette. Sconti per inquilini. Arriva una detrazione Irpef sugli affitti per gli inquilini a basso reddito (300 euro per redditi fino a 15.493,71 euro e 150 per redditi fino a 30.987,41). Bonus bamboccioni. Lo sconto sugli affitti sarà più alto per i giovani tra i 20 e i 30 anni che lasciano la casa di mamma e papà (991,60 euro per i redditi fino a 15.493,71 euro). Ristrutturazioni ed eco-case. Vengono prorogati per il 2008 gli incentivi per le ristrutturazioni immobiliari e il bonus energia del 55% su pannelli solari e nuove caldaie. Riccometro anti-furbi. Il Riccometro (Isee) diventa a prova di furbi. Sarà compilato on-line dall'Agenzia delle Entrate che verificherà i dati e farà controlli. Multe pazze. Tempi di prescrizione più corti per la riscossione delle multe. Si va da 5 a 2 anni. FISCO E IMPRESA Giù l'Ires. L'aliquota scende dal 33% al 27,5%. Irap davvero regionale. Riduzione dell'aliquota Irap dal 4,25% al 3,9%. Le deduzioni Irap riconosciute per le piccole imprese e per gli autonomi salgono a 9.500 euro. Ok al forfettone per autonomi e professionisti. Bonus Sud. Per gli imprenditori che assumono a tempo indeterminato arriva un credito di imposta di 333 euro al mese a lavoratore (416 in caso di lavoratrici). 5 per mille. Il tetto di spesa per il 2008 da destinare al volontariato, alle Onlus e alla ricerca viene portato da 250 a 400 euro. Per il 2009 sono stanziati 380 milioni. CONSUMI Class action. Avrà un filtro per impedire abusi di questa nuova forma di tutela per i consumatori. Caro benzina. Il governo, attraverso un decreto trimestrale, potrà sterilizzare gli aumenti dei prezzi dei carburanti. Mister prezzi. Arriva il garante per la sorveglianza dei prezzi e delle tariffe. Buoni vacanza. Lo Stato darà una mano ai più poveri. LAVORO E SICUREZZA Meno tasse su lavoro dipendente. Il tesoretto sarà destinato a un fondo per la riduzione della pressione fiscale sui dipendenti. Tfr, meno tasse. Scende l'aliquota che ora è al 23% scende. Posto fisso ai precari da 3 anni. Dovranno avere maturato il requisito entro il 28 settembre 2007 e superare un concorso di selezione. Buoni per i Co.Co.Pro. L'obiettivo è favorire il reingresso nel mondo del lavoro dei lavoratori a progetto. Nuovi fondi per sicurezza. Più volanti e mezzi antincendio: la manovra stanzia 190 milioni. Cento milioni per i canadair. Tabaccai e bar, risorse per telecamerine. Arrivano aiuti pro-sicurezza ma anche per diffondere l'utilizzo della moneta elettronica. COSTI DELLA POLITICA Tagli a ministri. Dalla prossima legislatura il numero dei ministri non potrà superare quota 12. Indennità parlamentari. Lo stipendio di senatori e deputati è bloccato per 5 anni. Gli stipendi dei manager. Il tetto per lo stipendio dei manager pubblici viene fissato a quota 270 mila euro. Comunità montane. Sforbiciata al numero delle comunità montane, ai componenti degli organi di gestione e alle rispettive indennità. A decidere i dettagli saranno le Regioni. INFRASTRUTTURE Autotrasporto. Più fondi, pari a 70 milioni in 3 anni, e riforma dell'accesso al mercato. Trasporto pubblico locale. In arrivo 614 milioni per il 2008, 651 milioni per il 2009 e 651 nel 2010. SANITA' Cresce il Fondo sanitario nazionale. Il Fondo sanitario nazionale per finanziarie i livelli essenziali di assistenza passa dai 97,040 miliardi del 2007 ai 101,457 miliardi di euro del 2008. Edilizia sanitaria. Stanziamento di 3 miliardi di euro per l'ammodernamento delle strutture sanitarie, la costruzione di nuovi ospedali e servizi territoriali, il rinnovo delle tecnologie mediche, la messa in sicurezza delle strutture e la realizzazione di residenze sanitarie per gli anziani. Abolito il ticket su ricette e visite. Abolito il ticket di 10 euro sulle ricette per le prestazioni di diagnostica e per le visite specialistiche. Inoltre, il fondo per l'assistenza alle persone non autosufficienti sale a 400 milioni di euro. Incidenti sul lavoro. Vengono stanziati ulteriori 50 milioni di euro per il potenziamento delle attività di prevenzione e contrasto degli incidenti e delle malattie professionali sui luoghi di lavoro. Cancro dell'utero: vaccino gratis per le dodicenni. Aumentano i finanziamenti alle Regioni (+ 30 milioni di euro) per la rapida esecuzione della vaccinazione gratuita contro il virus HPV responsabile del cancro della cervice uterina. Fondo per danneggiati da trasfusioni. Stanziati 180 milioni di euro annui a partire dal 2008 per il risarcimento dei danni subiti a seguito di trasfusione, vaccinazioni e sindrome da talidomide. Assistenza odontoiatrica integrativa. Per ottenere i benefici fiscali previsti dalle norme, i fondi sanitari integrativi dovranno erogare anche le prestazioni odontoiatriche e quelle per i non autosufficienti. Assistenza detenuti. Passa al Ssn. Autorità nazionale per la sicurezza alimentare. Opererà al ministero della Salute e avrà una sede a Foggia.


Tar, nuovo schiaffo al governo: da lunedì 2 comandanti alla Gdf (3) (sezione: Costi dei politici)

( da "Velino.it, Il" del 16-12-2007)

 

(POL) Tar, nuovo schiaffo al governo: da lunedì 2 comandanti alla Gdf Roma, 15 dic (Velino) - Dopo aver accolto il ricorso del consigliere Rai Angelo Maria Petroni contro la sua sostituzione in seno al Cda di Viale Mazzini, il Tar del Lazio dà un altro schiaffo al governo dando ragione all'ex comandante della Guardia di Finanza, Roberto Speciale. Il generale contestava la legittimità della sua revoca da comandante delle Fiamme gialle decisa dal Consiglio dei ministri dello scorso primo giugno. I giudici hanno accolto le richieste di Speciale ma hanno stabilito che non debba, comunque, avere alcun risarcimento in denaro per i danni che lui ritiene di aver subito. Al ministero dell'Economia è stato invece ingiunto di pagare seimila euro di spese legali. Sulla questione ha riferito alla Camera il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, dopo il via libera alla Finanziaria. Quella del ministro è stata una “non informativa”, ha protestato il centrodestra dopo il brevissimo intervento di Padoa-Schioppa. “Ci ha preso in giro”, è stato il refrain degli esponenti dell'opposizione. Secondo i quali la strada obbligata, per il titolare di Via XX Settembre, è quella delle dimissioni immediate. Poco prima, Padoa-Schioppa aveva indicato all'aula della Camera i tre “principi-guida” che ispireranno le prossime mosse dell'esecutivo: “massimo rispetto della magistratura amministrativa”, volontà di “esercitare pienamente le proprie prerogative nell'interesse del Paese”, “massima cura e attenzione al corpo della Guardia di finanza e alle sue esigenze di operare in serenità e in condizioni di certezza”. Alla rimozione di Speciale si era arrivati dopo lo scontro con il viceministro Visco, titolare allora delle deleghe proprio sulle Fiamme gialle. Scontro nato dalla richiesta di Visco di rimuovere quattro ufficiali che indagavano a Milano sulle scalate dell'estate dei “furbetti del quartierino”; in modo particolare sulle operazione Antonveneta e Unipol-Bnl. Speciale si oppose ai trasferimenti e da quel momento i rapporti con Visco precipitarono. Fino al punto che Padoa-Schioppa, al Senato, lo ha accusato di “gravi manchevolezze”, di scarsa “lealtà nelle istituzioni” e di “inadeguatezza al comando”. Con la sentenza del Tar Speciale torna a essere il comandante generale della Guardia di Finanza. Almeno formalmente è così. La decisione dei giudici amministrativi ha, infatti, una valenza immediata: è stata ristabilita la situazione precedente alla nomina dell'attuale comandante, Cosimo D'Arrigo. E Speciale lunedì potrebbe presentarsi nel suo ufficio. Potrebbe farlo - e sembra proprio che lo farà - prima del prevedibile ricorso che presidenza del Consiglio, ministero della Difesa e ministero dell'Economia, rappresentati dall'Avvocatura dello Stato, e lo stesso generale D'Arrigo, proporranno al Consiglio di Stato per ottenere in prima battuta la sospensiva cautelare del provvedimento e quindi, nel merito, il ribaltamento dello stesso. Cioè tornare alla situazione a cui si è arrivati dopo il primo giugno, con Speciale rimosso e D'Arrigo nominato nuovo comandante. Commentando al Giornale Radio Rai la decisione del Consiglio di Stato, Speciale non scioglie la riserva su ciò che farà lunedì: tornerà nel suo ufficio di Viale XXI Aprile come se nulla fosse accaduto? “Ci sto pensando - rispende il generale - c'è questo fine settimana, lo Stato ordina, io obbedisco come sempre”. E se tornerà, tiene a sottolineare, il primo atto sarà “riabbracciare i miei 64mila finanzieri che non mi hanno mai dimenticato”. Dalla maggioranza giungono intanto attestati di solidarietà e fiducia nei confronti di Padoa-Schioppa e del suo vice, Visco. Ma non mancano i distinguo. In particolare, a smarcarsi è l'Italia dei valori. Massimo Donadi, capogruppo del partito di Antonio Di Pietro alla Camera, rileva: “Ancora una volta non ci resta che dire: l'avevamo detto. Dall'indulto, ai costi della politica, alla vicenda Visco-Speciale, e se ne potrebbero citare tante altre, ogni qualvolta Idv e il ministro Di Pietro si trovano contrapposti alla propria coalizione è sempre il tempo a far da galantuomo e a dimostrare che se l'Unione prestasse più attenzione alle nostre parole si sarebbe potuta evitare più di una figuraccia”. (Remo Urbino) 15 dic 22:00.


Tar, nuovo schiaffo al governo: da lunedì 2 comandanti alla Gdf (2) (sezione: Costi dei politici)

( da "Velino.it, Il" del 16-12-2007)

 

(POL) Tar, nuovo schiaffo al governo: da lunedì 2 comandanti alla Gdf Roma, 15 dic (Velino) - Dopo aver accolto il ricorso del consigliere Rai Angelo Maria Petroni contro la sua sostituzione in seno al Cda di Viale Mazzini, il Tar del Lazio dà un altro schiaffo al governo dando ragione all'ex comandante della Guardia di Finanza, Roberto Speciale. Il generale contestava la legittimità della sua revoca da comandante delle Fiamme gialle decisa dal Consiglio dei ministri dello scorso primo giugno. I giudici hanno accolto le richieste di Speciale ma hanno stabilito che non debba, comunque, avere alcun risarcimento in denaro per i danni che lui ritiene di aver subito. Al ministero dell'Economia è stato invece ingiunto di pagare seimila euro di spese legali. Sulla questione ha riferito alla Camera il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, dopo il via libera alla Finanziaria. Quella del ministro è stata una “non informativa”, ha protestato il centrodestra dopo il brevissimo intervento di Padoa-Schioppa. “Ci ha preso in giro”, è stato il refrain degli esponenti dell'opposizione. Secondo i quali la strada obbligata, per il titolare di Via XX Settembre, è quella delle dimissioni immediate. Poco prima, Padoa-Schioppa aveva indicato all'aula della Camera i tre “principi-guida” che ispireranno le prossime mosse dell'esecutivo: “massimo rispetto della magistratura amministrativa”, volontà di “esercitare pienamente le proprie prerogative nell'interesse del Paese”, “massima cura e attenzione al corpo della Guardia di finanza e alle sue esigenze di operare in serenità e in condizioni di certezza”. Alla rimozione di Speciale si era arrivati dopo lo scontro con il viceministro Visco, titolare allora delle deleghe proprio sulle Fiamme gialle. Scontro nato dalla richiesta di Visco di rimuovere quattro ufficiali che indagavano a Milano sulle scalate dell'estate dei “furbetti del quartierino”; in modo particolare sulle operazione Antonveneta e Unipol-Bnl. Speciale si oppose ai trasferimenti e da quel momento i rapporti con Visco precipitarono. Fino al punto che Padoa-Schioppa, al Senato, lo ha accusato di “gravi manchevolezze”, di scarsa “lealtà nelle istituzioni” e di “inadeguatezza al comando”. Con la sentenza del Tar Speciale torna a essere il comandante generale della Guardia di Finanza. Almeno formalmente è così. La decisione dei giudici amministrativi ha, infatti, una valenza immediata: è stata ristabilita la situazione precedente alla nomina dell'attuale comandante, Cosimo D'Arrigo. E Speciale lunedì potrebbe presentarsi nel suo ufficio. Potrebbe farlo - e sembra proprio che lo farà - prima del prevedibile ricorso che presidenza del Consiglio, ministero della Difesa e ministero dell'Economia, rappresentati dall'Avvocatura dello Stato, e lo stesso generale D'Arrigo, proporranno al Consiglio di Stato per ottenere in prima battuta la sospensiva cautelare del provvedimento e quindi, nel merito, il ribaltamento dello stesso. Cioè tornare alla situazione a cui si è arrivati dopo il primo giugno, con Speciale rimosso e D'Arrigo nominato nuovo comandante. Commentando al Giornale Radio Rai la decisione del Consiglio di Stato, Speciale non scioglie la riserva su ciò che farà lunedì: tornerà nel suo ufficio di Viale XXI Aprile come se nulla fosse accaduto? “Ci sto pensando - rispende il generale - c'è questo fine settimana, lo Stato ordina, io obbedisco come sempre”. E se tornerà, tiene a sottolineare, il primo atto sarà “riabbracciare i miei 64mila finanzieri che non mi hanno mai dimenticato”. Dalla maggioranza giungono intanto attestati di solidarietà e fiducia nei confronti di Padoa-Schioppa e del suo vice, Visco. Ma non mancano i distinguo. In particolare, a smarcarsi è l'Italia dei valori. Massimo Donadi, capogruppo del partito di Antonio Di Pietro alla Camera, rileva: “Ancora una volta non ci resta che dire: l'avevamo detto. Dall'indulto, ai costi della politica, alla vicenda Visco-Speciale, e se ne potrebbero citare tante altre, ogni qualvolta Idv e il ministro Di Pietro si trovano contrapposti alla propria coalizione è sempre il tempo a far da galantuomo e a dimostrare che se l'Unione prestasse più attenzione alle nostre parole si sarebbe potuta evitare più di una figuraccia”. (Remo Urbino) 15 dic 22:00.


Tar, nuovo schiaffo al governo: da lunedì 2 comandanti alla Gdf (sezione: Costi dei politici)

( da "Velino.it, Il" del 16-12-2007)

 

(POL) Tar, nuovo schiaffo al governo: da lunedì 2 comandanti alla Gdf Roma, 15 dic (Velino) - Dopo aver accolto il ricorso del consigliere Rai Angelo Maria Petroni contro la sua sostituzione in seno al Cda di Viale Mazzini, il Tar del Lazio dà un altro schiaffo al governo dando ragione all'ex comandante della Guardia di Finanza, Roberto Speciale. Il generale contestava la legittimità della sua revoca da comandante delle Fiamme gialle decisa dal Consiglio dei ministri dello scorso primo giugno. I giudici hanno accolto le richieste di Speciale ma hanno stabilito che non debba, comunque, avere alcun risarcimento in denaro per i danni che lui ritiene di aver subito. Al ministero dell'Economia è stato invece ingiunto di pagare seimila euro di spese legali. Sulla questione ha riferito alla Camera il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, dopo il via libera alla Finanziaria. Quella del ministro è stata una “non informativa”, ha protestato il centrodestra dopo il brevissimo intervento di Padoa-Schioppa. “Ci ha preso in giro”, è stato il refrain degli esponenti dell'opposizione. Secondo i quali la strada obbligata, per il titolare di Via XX Settembre, è quella delle dimissioni immediate. Poco prima, Padoa-Schioppa aveva indicato all'aula della Camera i tre “principi-guida” che ispireranno le prossime mosse dell'esecutivo: “massimo rispetto della magistratura amministrativa”, volontà di “esercitare pienamente le proprie prerogative nell'interesse del Paese”, “massima cura e attenzione al corpo della Guardia di finanza e alle sue esigenze di operare in serenità e in condizioni di certezza”. Alla rimozione di Speciale si era arrivati dopo lo scontro con il viceministro Visco, titolare allora delle deleghe proprio sulle Fiamme gialle. Scontro nato dalla richiesta di Visco di rimuovere quattro ufficiali che indagavano a Milano sulle scalate dell'estate dei “furbetti del quartierino”; in modo particolare sulle operazione Antonveneta e Unipol-Bnl. Speciale si oppose ai trasferimenti e da quel momento i rapporti con Visco precipitarono. Fino al punto che Padoa-Schioppa, al Senato, lo ha accusato di “gravi manchevolezze”, di scarsa “lealtà nelle istituzioni” e di “inadeguatezza al comando”. Con la sentenza del Tar Speciale torna a essere il comandante generale della Guardia di Finanza. Almeno formalmente è così. La decisione dei giudici amministrativi ha, infatti, una valenza immediata: è stata ristabilita la situazione precedente alla nomina dell'attuale comandante, Cosimo D'Arrigo. E Speciale lunedì potrebbe presentarsi nel suo ufficio. Potrebbe farlo - e sembra proprio che lo farà - prima del prevedibile ricorso che presidenza del Consiglio, ministero della Difesa e ministero dell'Economia, rappresentati dall'Avvocatura dello Stato, e lo stesso generale D'Arrigo, proporranno al Consiglio di Stato per ottenere in prima battuta la sospensiva cautelare del provvedimento e quindi, nel merito, il ribaltamento dello stesso. Cioè tornare alla situazione a cui si è arrivati dopo il primo giugno, con Speciale rimosso e D'Arrigo nominato nuovo comandante. Commentando al Giornale Radio Rai la decisione del Consiglio di Stato, Speciale non scioglie la riserva su ciò che farà lunedì: tornerà nel suo ufficio di Viale XXI Aprile come se nulla fosse accaduto? “Ci sto pensando - rispende il generale - c'è questo fine settimana, lo Stato ordina, io obbedisco come sempre”. E se tornerà, tiene a sottolineare, il primo atto sarà “riabbracciare i miei 64mila finanzieri che non mi hanno mai dimenticato”. Dalla maggioranza giungono intanto attestati di solidarietà e fiducia nei confronti di Padoa-Schioppa e del suo vice, Visco. Ma non mancano i distinguo. In particolare, a smarcarsi è l'Italia dei valori. Massimo Donadi, capogruppo del partito di Antonio Di Pietro alla Camera, rileva: “Ancora una volta non ci resta che dire: l'avevamo detto. Dall'indulto, ai costi della politica, alla vicenda Visco-Speciale, e se ne potrebbero citare tante altre, ogni qualvolta Idv e il ministro Di Pietro si trovano contrapposti alla propria coalizione è sempre il tempo a far da galantuomo e a dimostrare che se l'Unione prestasse più attenzione alle nostre parole si sarebbe potuta evitare più di una figuraccia”. (Remo Urbino) 15 dic 22:00.


FINANZIARIA/ CORTE CONTI: SU COSTI POLITICA SI POTEVA FARE DI PIU' (sezione: Costi dei politici)

( da "Virgilio Notizie" del 16-12-2007)

 

16-12-2007 15:41 "Taglio ministeri è simbolico. Consulenze andrebbero dimezzate" Roma, 16 dic. (Apcom) - La Corte dei conti giudica insufficienti le misure della Finanziaria per ridurre i costi della politica. "Qualcosa si è fatto - ha affermato il procuratore generale Furio Pasqualucci nel corso della trasmissione 'In mezz'ora' - ma si poteva fare di più, a cominciare dalle consulenze. La riduzione del numero dei ministeri non è una gran cosa, anche se ha un valore simbolico". Le consulenze della pubblica amministrazione, ha spiegato il pg, sono 250mila, con una spesa di 1,5 miliardi. "Credo - ha detto Pasqualucci - che potrebbero essere dimezzate, come numero e come spesa", mentre "le misure introdotte in Finanziaria non hanno un peso così notevole per ridurle. Era stato anche previsto un controllo preventivo della Corte dei conti, almeno per le amministrazioni dello Stato", ma poi la misura è saltata. Nella manovra c'è anche l'introduzione di un tetto agli stipendi dei manager pubblici. In questo campo, secondo il magistrato, "le norme sono sempre molto complicate e ho notato con piacere che si è tornati al testo del Senato. Nel testo della Camera, infatti, era passato un comma per cui le nuove norme non si sarebbero applicate ai rapporti in corso".


TAGLI A MINISTRI, INDENNITà E PRIVILEGI (sezione: Costi dei politici)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 16-12-2007)

 

COSTI DELLA POLITICA Tagli a ministri, indennità e privilegi Sforbiciate ai costi della politica. Ci rimettono le comunità montane, ma anche i consiglieri comunali e provinciali per i quali l'indennità mensile è sostituita dai gettoni di presenza. Stretta sui rimborsi per le missioni e sulle spese della pubblica amministrazione, con tagli in particolare alle auto blu, alle telefonate e alla carta. A livello centrale è previsto il blocco per cinque anni dello stipendio dei parlamentari e, dal prossimo governo, la riduzione a 12 del numero dei ministri. Arriva il tetto allo stipendio dei manager pubblici: non potrà superare 274.000 euro l'anno. Prevista una soglia doppia per i dirigenti di Bankitalia, Autorithy e 25 top manager scelti dal governo.


FINANZIARIA/ LEGNINI: TRASECOLO PER GIUDIZIO CORTE DEI CONTI (sezione: Costi dei politici)

( da "Virgilio Notizie" del 16-12-2007)

 

16-12-2007 17:38 "Opinione politica su tesoretto,approssimativa su costi politica" Roma, 16 dic. (Apcom) - Il relatore alla Finanziaria al Senato, Giovanni Legnini (Pd), replica sconcertato al giudizio negativo espresso sulla manovra (e in particolare sui costi della politica) dal procuratore generale della Corte dei conti, Furio Pasqualucci. "Francamente - afferma Legnini - sono rimasto trasecolato dall'approssimazioine con cui si commenta il contenuto della Finanziaria sui costi della politica". E se Pasqualucci critica l'uso del 'tesoretto' per le spese correnti, il relatore risponde seccamente che "questa è una opinione politica che un magistrato contabile non dovrebbe esprimere". Per i costi della politica, dice Legnini, "c'è un elenco di misure concrete, che evidentemente pochi conoscono. Si bloccano le indennità dei parlamentari, c'è una riduzione del numero dei ministri, ci sono interventi incisivi sul tetto agli stipendi dei manager pubblici, sulle società pubbliche, sugli Aato, sulle comunità montane, sui comuni, sulle consulenze. Il complesso di queste misure realizza un risparmio di 1 miliardo di euro, non proprio una bazzeccola". "Invito tutti - conclude il senatore del Pd - a leggere con attenzione le misure sui costi della politica, perchè sono misure senza precedenti. Certamente si poteva fare di più, ma si è fatto quello che non era mai stato fatto".


Romina Velchi (sezione: Costi dei politici)

( da "Liberazione" del 16-12-2007)

 

Ora il provvedimento passa al Senato. Tra le ultime novità: tagli alla ricerca, "mister prezzi", buoni per i co.co.pro. Il governo battuto su un ordine del giorno del Prc sull'Ici Manovra 2008, ok della Camera alla finanziaria da 16 miliardi Romina Velchi Ora manca solo l'ok definitivo del Senato. In qualche modo il governo è riuscito a superare la tappa più difficile, l'approvazione della finanziaria 2008, e a restare in piedi. Certo, c'è sempre la possibilità di un intoppo imprevisto a Palazzo Madama. Ma siccome la spallata doveva arrivare già un mese fa, è logico aspettarsi che non arriverà più, visto che anche lì sarà "questione di fiducia". Al massimo, il governo potrà andare sotto su qualche ordine del giorno, come è accaduto ieri su un odg del Prc (a firma di Maurizio Acerbo, votato anche da Pdci e centrodestra) che impegna il governo a "valutare l'opportunità di rivedere la normativa sull'imposta comunale sugli immobili" al fine di esentare dal pagamento "le aziende territoriali per l'edilizia pubblica". Una norma che era nel testo uscito dal Senato, ma che è stata tolta dai tre maxi emendamenti sui quali il governo ha posto la fiducia. Fiducia che il governo ha ottenuto sabato a tarda sera, con tre distinte votazioni (una per ogni maxi emendamento), senza sorprese ma con qualche tensione. Come quando i deputati di Forza Italia, dopo aver inutilmente chiesto che i lavori fossero sospesi a causa di un errore materiale nello stampato del testo, per protesta non hanno partecipato alla seconda votazione. Poiché di passaggio in passaggio, la manovra da 10 miliardi è lievitata a 16, l'esecutivo è corso ai ripari operando tagli e risparmi e solo in parte (400 milioni) aumentando le entrate (evasione fiscale e accise sul tabacco). Peccato che si tratti di tagli non proprio neutri. Il più vistoso è quello alla ricerca, che ha fatto infuriare il ministro Mussi: 92 milioni, che se ne sono andati per l'accordo con i camionisti. "Tagliare i fondi alla ricerca - ha tuonato Mussi - è un atto grave e suicida per il paese". La scure si è abbattuta anche sull'editoria: 5 i milioni in meno a disposizione dei giornali, in soccorso dei quali arriva però un ordine del giorno, presentato da Enzo Carra (Pd) e accolto dal governo, che impegna l'esecutivo a "integrare le risorse destinate all'editoria adottando le opportune iniziative per le erogazioni al settore" (e c'è la promessa del relatore Ventura, Pd, a ripristinare i fondi nel decreto di fine anno, il cosiddetto "milleproroghe"). Malcontento, poi, per la sforbiciata degli sconti fiscali al Sud (di "duro colpo al Mezzogiorno" ha parlato la Regione Campania), mentre nel mirino della Sinistra e dei sindacati sono finite le norme sugli investimenti nelle ferrovie. Dal gruppo del Pd al comune di Roma, infine, è arrivata una dura presa di posizione contro "governo e parlamento", che hanno confermato "i tagli indiscriminati ai compensi dei consiglieri comunali e municipali". La fiducia, comunque, anzi le fiducie il governo le ha ottenute. Il primo voto ha avuto 324 sì e 204 no; il secondo 326 sì e 73 no (mancavano, appunto, i deputati azzurri); il terzo 322 sì e 99 no. "La manovra complessiva - ha detto Andrea Ricci nella dichiarazione di voto per il Prc - non determina quelle svolte di cui il paese ha realmente e urgentemente bisogno, per scongiurare l'acuta crisi sociale" che lo sta attraversando. E siccome l'approvazione del provvedimento sul Welfare è "una grave ferita aperta", il governo dovrà fornire risposte soprattutto nella lotta al precariato. L'iter della manovra è proseguito ieri con la votazione degli ordini del giorno (circa 400), mentre il voto finale è arrivato nel tardo pomeriggio (in Aula ad assistere ai lavori c'era anche Prodi), non senza un nuovo intoppo dovuto ad un altro errore materiale e nuove proteste dell'opposizione: 296 sì, 92 no, un astenuto. L'ok definitivo del Senato dovrebbe arrivare entro venerdì. E' probabile che il provvedimento sarà blindatissimo (altrimenti dovrebbe tornare alla Camera) e dunque non ci saranno altre modifiche. Ecco allora le principali novità. Fisco e famiglia Sconto Ici : taglio dell'imposta di 1,33 per mille, tetto massimo di 200 euro. Escluse ville di lusso e castelli; mutui : aumenta del 10% il massimo detraibile per i mutui sulla prima casa; bonus famiglia : 1,200 euro per quelle con più di 4 figli; asili nido : 90 milioni per costruirne di nuovi e sconti Irpef per le rette; affitti : detrazione irpef per gli inquilini a basso reddito (300 euro fino a 15,493 annui, 150 fino a 30,987); "bamboccioni" : sconto sugli affitti per i giovani tra 20 e 30 anni (991 euro per redditi fino a 15,493); ristrutturazioni : prorogati gli incentivi e il bonus energia del 55% su pannelli solari e nuove caldaie; riccometro : anti-furbi, sarà compilato on line dall'agenzia delle entrate che farà i controlli e verificherà i dati. Fisco e impresa Meno Ires : l'aliquota scende dal 33 al 27,5%; Irap : riduzione dal 4,25 al 3,9%, forfettone per autonomi e professionisti; bonus Sud : 333 euro al mese per chi assume un lavoratore a tempo indeterminato, 416 per chi assume una lavoratrice; 5Xmille : il tetto sale da 250 a 400. Consumi Class action : i consumatori potranno fare cause collettive, ma sono stati introdotti dei filtri per impedire abusi; è retroattiva; mister prezzi : arriva il garante per la sorveglianza dei prezzi e delle tariffe. Lavoro, sanità, sicurezza Tasse : impegno a destinare il prossimo "tesoretto" alla riduzione della pressione fiscale sui lavoratori dipendenti; precari : saranno stabilizzati coloro che hanno un contratto a tempo determinato da almeno tre anni al 28 settembre 2007 e hanno superato una forma di selezione, esclusi i portaborse e i ricercatori; co.co.pro : buoni per favorire il reingresso nel mondo del lavoro dei lavoratori a progetto; ticket : abolizione prorogata anche per il 2008; non-autosufficienti : il fondo aumenta di 100 milioni. Costi della politica Ministri : dalla prossima legislatura il numero dei ministri non potrà superare quota 12; parlamentari : stop per 5 anni agli aumenti di deputati e senatori; manager : tetto agli stipendi dei manager pubblici, fissato a quota 274mila euro, per Banca d'Italia e autorità è il doppio, previste 25 deroghe; comunità montane : sforbiciate al loro numero, ai componenti degli organi di gestione e alle indennità; comuni e provincie : ridotto il numero dei consiglieri e diminuiti indennità e gettoni di presenza. Infrastrutture Trasporto locale : 614 milioni per il 2008, 651 per il 2009 e 651 per il 2010. 16/12/2007.


Il taglio dei tagli (sezione: Costi dei politici)

( da "Voce d'Italia, La" del 16-12-2007)

 

La Voce d'Italia - nuova edizione anno II n.90 del 16/12/2007 Home Cronaca Politica Esteri Economia Scienze Spettacolo Cultura Sport Focus Economia La Camera cancella la modifica passata al Senato Il taglio dei tagli Eliminato il tetto anti-Casta agli 'stipendi d'oro'? Milano, 16 dic.Qualche giorno fa è apparso sul sito web del Corriere della Sera (1) un articolo a firma Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, autori del best-seller “La Casta”, che racconta di come – alla Camera – sia stata cancellata la riforma già passata al Senato che prevedeva un tetto agli “stipendi d'oro” dei manager pubblici. D'ora in avanti, anzi, i grand commis pubblici potranno addirittura guadagnare anche di più, con buona pace di chi dichiarava di voler ridurre la spesa pubblica. Eppure sembrava che la riforma potesse andare a buon fine: l'articolo 144 della Finanziaria 2008, fortemente voluto dai senatori Massimo Villone e Cesare Salvi, autori de “I costi della democrazia”, prevedeva che i Boiardi di Stato percepissero uno stipendio con un tetto parametrato a quello del primo presidente della Corte di Cassazione, cioè 274 mila euro l'anno. Ma non solo: venivano eliminati alcuni privilegi di questi “lavoratori privilegiati”, tra i quali il divieto di cumulo di poltrone o la decurtazione netta dei compensi in caso di eccezioni al divieto. Ma questo articolo non è piaciuto a tanti, troppi; da qui la serie infinita di correzioni e riscritture che ha portato la norma ad essere dapprima totalmente snaturata, escludendo tutta una serie di incarichi quali le Autorità, gli Organi costituzionali, i presentatori Rai e gli strapagati ospiti di Sanremo; poi, sull'onda dell'entusiasmo parlamentare, la Camera ha addirittura fissato sì il tetto, ma al doppio del primo presidente della Corte di Cassazione, vale a dire che ora il limite è fissato a 548 mila euro. L'ennesima presa per i fondelli al popolo italiano, sempre più impoverito e deluso? Non si sa: magari il Governo porrà rimedio a questa decisione, magari qualcuno si ravvede e ci ripensa, magari Babbo Natale esiste davvero… Chissà… Massimo Benvenuti massimo.benvenuti@voceditalia.it (1) http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_13/ tagli_rizzo_stella_dabd9338-a941-11dc-b997-0003ba99c53b.shtml (fonte: Panorama, Corriere.it).

 

 


ARTICOLI DEL 14 E 15 DICEMBRE 2007

 

L'eurodeputato salva i soldi ( da "Stampa, La" del 14-12-2007)

SEMPRE ATTENTI a punzecchiare le scelte della giunta ma non altrettan ( da "Nazione, La (La Spezia)" del 14-12-2007)

Comunità montana, con la riforma Lumezzane torna fuori dall'ente ( da "Giornale di Brescia" del 14-12-2007)

Un'occasione perduta ( da "Nuova Ferrara, La" del 14-12-2007)

<Tagliamoci il gettone> ( da "Adige, L'" del 14-12-2007)

<Mi pagano poco>, Sutti ( da "Libertà" del 14-12-2007)

NARNI - INNAMORATI del telefonino. Secondo l'amministrazione ( da "Nazione, La (Umbria)" del 14-12-2007)

Costi della politica, scontro in notturna ( da "Corriere Alto Adige" del 14-12-2007)

Tagli ai costi della politica Muro contro muro in aula ( da "Corriere Alto Adige" del 14-12-2007)

Fondi alle asl, cgil attacca "favoriti gli enti religiosi" - giuliano foschini ( da "Repubblica, La" del 14-12-2007)

I Comuni chiedono l'assemblea degli enti locali ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 14-12-2007)

Per la Regione oltre 200 nomine tra enti e agenzie ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 14-12-2007)

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2007-12-14 num: - pag: 9 categoria: A... ( da "Corriere della Sera" del 14-12-2007)

DETRAZIONI, PER I PRIMI TRE ANNI, NELLA MISURA DI 991 EURO, MA SOLO CON REDDITI INFERIORI A 15.493 EURO ( da "Corriere delle Alpi" del 14-12-2007)

La tavola ( da "Espresso, L' (abbonati)" del 14-12-2007)

Gettoni per seduta-lampo, i consiglieri incassano ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 14-12-2007)

Mobilità, verde e servizi per la Vas ( da "Settegiorni (Rho)" del 14-12-2007)

LOMBARDIA/SANITA': FORMIGONI, VINCENTE ALLEANZA PUBBLICO-PRIVATO ( da "Asca" del 14-12-2007)

FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -4- ( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE NOVITA' ( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -5- ( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -3- ( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

COME RIDURRE I COSTI DELLA NON QUALITè Â ? : PAROL ( da "Windpress" del 14-12-2007)

Il "peso" di apparati e funzionari incide sull'organizzazione del Pd ( da "Gazzetta del Sud" del 15-12-2007)

Gettoni di presenza devoluti alle vittime della tragedia di Torino ( da "Gazzetta del Sud" del 15-12-2007)

Consulenze e case di cura già pronta la lista dei tagli ( da "Repubblica, La" del 15-12-2007)

Amiu, Amt, Asterun piano per tagliare gli stipendi dei cda ( da "Secolo XIX, Il" del 15-12-2007)

Mai oltre l'80% del "salario" del sindaco ( da "Secolo XIX, Il" del 15-12-2007)

QUARRATA 0 Ecco le indennità degli amministratori ( da "Nazione, La (Pistoia)" del 15-12-2007)

Costi della politica, vince l'Svp ( da "Corriere Alto Adige" del 15-12-2007)

Vittoria Svp Nessun taglio alle indennità ( da "Corriere Alto Adige" del 15-12-2007)

Quartieri, disgelo con De Luca ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 15-12-2007)

<I politici temono il referendum> ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 15-12-2007)

La riduzione dei costi della politica ( da "Sole 24 Ore, Il" del 15-12-2007)

Secondo il ministero degli Interni l'articolo 51 dello statuto comunale di San Felice Circeo &# ( da "Messaggero, Il (Latina)" del 15-12-2007)

Il Comune dica subito ai cittadini se devono pagare o meno la sosta dopo la sentenza d ( da "Messaggero, Il (Marche)" del 15-12-2007)

Di MARIA TOMASI Dopo aver ascoltato le relazioni degli assessori comunali Andrea Rudari, Renato Pegoretti e Andrea Robol , i consiglieri della Circoscrizione Argentario hanno appro ( da "Adige, L'" del 15-12-2007)

Consiglieri comunali solo per passione ( da "Adige, L'" del 15-12-2007)

IL PRINCIPIO L'obiettivo è duplice: coordinare potenziare e allineare i servizi ma rispettando certe specificità e diminuire i costi della politica ( da "Nazione, La (Pisa)" del 15-12-2007)

Finanziaria, fiducia sui maxi-emendamenti, la Camera al voto ( da "Campanile, Il" del 15-12-2007)

Gettone devoluto ai morti di Torino ( da "Sicilia, La" del 15-12-2007)

GDF/ DONADI: UNIONE ASCOLTI IDV ED EVITI FIGURACCE ( da "Virgilio Notizie" del 15-12-2007)

Finanziaria, il bilancio ( da "AprileOnline.info" del 15-12-2007)

Dal Tar un nuovo schiaffo al governo ( da "AprileOnline.info" del 15-12-2007)

Sorpresa: nei megastore i consumi non calano ( da "Corriere Adriatico" del 15-12-2007)

FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -4- ( da "Virgilio Notizie" del 15-12-2007)

FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -3- ( da "Virgilio Notizie" del 15-12-2007)


Articoli

L'eurodeputato salva i soldi (sezione: Costi dei politici)

( da "Stampa, La" del 14-12-2007)

 

Il caso La riforma puntava a stabilire indennità uguali per tutti LA CONFERMA IN TESTA Domenici L'eurodeputato salva i soldi Uno stratagemma consente agli italiani di non perdere una lira di stipendio MARCO ZATTERIN Chi verrà rieletto continuerà a percepire le stesse somme I deputati di Roma sono quelli che guadagnano di più Finanziaria, fiducia su 3 maxi-emendamenti "Le nostre città devono stare al passo con l'Europa" BRUXELLES Non tutti i parlamentari di Strasburgo avranno lo stipendio ridotto dopo il voto a dodici stelle previsto nel giugno 2009. Nel nuovo statuto degli eurodeputati appena approvato c'è un buco o, forse, un abile artificio che potrebbe consentire a molti, fra cui gli italiani, di scampare alla falciatura dell'indennità. E' una disposizione transitoria, ricordata ancora ieri nel bilancio 2008 approvato dall'assemblea comunitaria, che garantisce ai rieletti di conservare lo stipendio ante riforma e agli altri di negoziare con le capitali una remunerazione in linea con quella dei delegati nazionali, esattamente come avviene oggi. Il che, in numeri, fa sì che quanti percepiscono ora più di 6500 euro lordi - nuovo livello di riferimento per tutti - potranno continuare a guadagnare di più. Sei i Paesi interessati, ma i nostri sono quelli che giocano la partita più ricca. In principio era sembrata una mossa straordinaria, un'apertura netta sulla strada della diminuzione dei costi della politica. Il Parlamento aveva deciso di pagare i suoi membri con uno stipendio unico, caricato sulle casse dell'Unione e non più su quelle dei singoli Stati. Circa 80 mila euro lordi annua è stata la somma decisa applicando un criterio, per la verità discusso e discutibile, che vuole che un eletto a Strasburgo percepisca un'indennità pari al 38,5 per cento del trattamento economico di base di un giudice della Corte di Giustizia. Una vera vigna per lettoni e lituani, che incassano poco più di mille euro ogni quattro settimane. Una punizione per gli italiani che navigano, insieme coi colleghi di Montecitorio e Palazzo Madama, oltre i centoventimila l'anno. "Dal 2009 guadagneremo come o meno di un nostro assistente - ha commentato nei giorni scorsi un pezzo grosso dell'assemblea -. Sarà difficile trovare gente disposta a candidarsi". E' una frase che dà i brividi, ma che rende l'idea di come sia stata presa la rivoluzione delle buste paga in una parte, quella dei professionisti ad alto reddito, del popolo europarlamentare. Del resto, posti 6500 euro lordi come riferimento mensile, i tedeschi perderanno 500 euro, gli austriaci 1400, gli irlandesi 1200, gli olandesi 800, i britannici novecento. Gli italiani dovranno rinunciare a 5200 euro ogni trenta giorni. Un vero salasso. C'è però una via di salvezza. Nello stesso testo congedato ieri, il Parlamento "richiama l'attenzione sull'articolo 29 dello statuto dei deputati al Parlamento europeo", il quale sancisce che "gli Stati membri possono definire per i propri eurodeputati una regolamentazione in deroga alle disposizioni del presente statuto in materia di indennità, indennità transitoria, pensioni di anzianità e pensioni di reversibilità per un periodo di transizione che non può superare la durata di due legislature del Parlamento europeo". Questo implica che, ad esempio, gli eurodeputati italiani potranno chiedere agli omologhi in attività a Roma di consentire loro di garantirsi dieci anni di vecchio regime per stipendi e vitalizi. Una battaglia dura che, a quanto risulta, molti sono già pronti a combattere. Non finisce qui. L'articolo 25 del medesimo statuto stabilisce che i deputati già in carica e rieletti prima dell'entrata in vigore del testo "potranno optare, per l'intera durata del mandato parlamentare, per il regime nazionale in vigore". Tradotto vuol dire che qualunque europarlamentare italiano oggi seduto negli scranni di Strasburgo, se riconfermato, avrà facoltà di decidere se prendere 6500 euro lordi pagati dalle casse europee o 11.700 versati dalle casse del ministero delle Finanze. Si accettano scommesse su quale potrebbe essere l'orientamento. Altro che sconti sui listini della politica. L'intera riforma delle indennità e dei rimborsi parlamentari è un boomerang per le casse dell'Unione. Perché se è vero che sei Paesi avranno una indennità più leggera, è anche vero che tutti gli altri se la vedranno aumentare, col risultato di gonfiare il conto in euro per l'esercizio complessivo dell'attività parlamentare. Fatta la legge, trovato l'inganno. E, come spesso accade nella politica, persa l'occasione di risparmiare davvero.[FIRMA]STEFANO LEPRI ROMA Fiducia trina anziché una sul disegno di legge finanziaria, ma sempre fiducia è, quella che il governo ha chiesto ieri alla Camera; e su testi lunghissimi, 400 commi ciascuno. Il Presidente della Repubblica, che aveva chiesto di evitarlo, non pare contento: "Anche quest'anno mi riservo di fare il mio commento - ha detto Giorgio Napolitano, a New York dove si trova in visita - in occasione dell'incontro con le alte magistrature della Repubblica". Sarà giovedì, dopo le votazioni a Montecitorio che si concluderanno sabato notte o domenica mattina. Napolitano, un anno fa, aveva chiesto di evitare un "numero abnorme" di commi, vedeva "ormai raggiunto il limite estremo di una prassi legislativa". Peraltro, se i tre maxi-emendamenti suscitano proteste tra i deputati, è perché in quelle decine di migliaia di parole manca qualcosa. Il governo ha sfrondato qua e là il lavoro della commissione Bilancio: coperture finanziarie dubbie, o micro-misure di interesse locale, tipo 2,5 milioni alla "Agenzia per la sicurezza alimentare, con sede in Foggia". L'opposizione minaccia ostruzionismo; anche nella maggioranza qualcuno mugugna (erano emendamenti approvati all'unanimità). Il presidente della commissione Bilancio Lino Duilio (Pd) ribatte che i tre maxi-emendamenti rispecchiano in sostanza il lavoro compiuto, tranne alcune "modifiche sottrattive dovute a verifica delle coperture finanziarie". In tutto saranno 1.192 commi divisi in tre articoli, dopo che 8 non sono stati ammessi dal presidente della Camera perché non discussi in commissione Bilancio. Non si supera il record dell'anno scorso, 1.364 commi (due uguali per errore, e un altro cassato poi perché inserito di straforo) in un solo articolo. Con questi tre, il governo Prodi 2 arriva al ventisettesimo voto di fiducia, e altri cinque sono probabili da qui a Natale: sempre sulla finanziaria al Senato, sulla sicurezza e sul Welfare, per un totale di 32. Nei 5 anni della scorsa legislatura, i due governi Berlusconi ottennero la fiducia per 48 volte. Ma, soprattutto, è la sessione di bilancio che non regge più, sostiene il viceministro dell'Economia Vincenzo Visco: "La lievitazione del testo della finanziaria è una cosa del tutto folle. Basterebbe modificare il regolamento della Camera per risolvere i sette decimi dei problemi". Varato a fine settembre con 97 articoli, il disegno di legge finanziaria si è allungato a 151 al Senato e aveva raggiunto i 213 in commissione alla Camera. Resta una manovra "leggera" nell'insieme, perché riduce (circa 2 miliardi) il carico fiscale, ma è divenuta pesantissima nella miriade di erogazioni che aggiungono nuovi capitoli alla spesa pubblica. "C'è troppa roba - dice ancora Visco - ma è l'unica cosa che viene approvata nell'anno. Governo, parlamentari e Unione ci mettono dentro tutto quello che possono". Nei contenuti, i tre maxi-emendamenti del governo includono i nuovi fondi appena ottenuti dagli autotrasportatori, 30 milioni. Il tetto agli stipendi dei manager pubblici torna rigido, 274 mila euro l'anno, raddoppiato a 548 mila per 25 cariche di vertice, per la Banca d'Italia e per le autorità indipendenti. Ma il taglio ai costi alla politica locale solleva una clamorosa protesta: i consiglieri comunali del Pd di Roma, Milano e Torino si ribellano al taglio del 25% dei "poco più di duemila euro al mese" che nei loro calcoli oggi percepiscono "per un lavoro a tempo pieno"."Bisogna legare fortemente il nome dell'Europa a progetti che si realizzano nei nostri territori". Così Leonardo Domenici, Presidente dell'Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) intervenendo alla Conferenza Anci Ideali sul nuovo Trattato Ue e l'impegno delle città in Europa, che si è svolta ieri mattina nella sede dell'Anci. "Anche le città italiane dovrebbero poter mettere a punto progetti avanzati sui temi dell'energia sostenibile, dell'integrazione sociale, dell'ambiente che sono stati ampiamente affrontati in molte città europee, con eccellenti risultati. C'è la necessità - ha aggiunto Domenici - di far comprendere quanto importante sia la parola Europa e quanto sia legata alla realizzazione di una migliore qualità della vita". Le innovazioni presenti nel nuovo Trattato ed il ruolo più ampio che gli Enti locali dovrebbero esprimere nell'elaborazione e nell'attuazione delle decisioni europee è stato al centro degli interventi dell'On. Sandro Gozi. "Per rilanciare l'Europa, partendo dai territori, bisogna puntare sui giovani, su partiti politici, sugli Enti locali e sulla formazione del personale della pubblica amministrazione il cui tasso di formazione sulle tematiche europee è ancora bassissimo".


SEMPRE ATTENTI a punzecchiare le scelte della giunta ma non altrettan (sezione: Costi dei politici)

( da "Nazione, La (La Spezia)" del 14-12-2007)

 

SEMPRE ATTENTI a "punzecchiare" le scelte della giunta ma non altrettanto presenti nella discussione della vita politica del Comune. Tra gli assenti giustificati del consiglio comunale di Santo Stefano Magra, spiccano proprio i rappresentanti della minoranza che nel corso di un anno e mezzo di sedute hanno totalizzato molte assenze. Un consiglio comunque molto partecipativo quello al lavoro da circa un anno e mezzo, con tanti fedelissimi e qualche "buco" nell'opposizione. Su 14 sedute sono mancati in cinque occasioni i consiglieri di minoranza Paolo Ruffini e Massimiliano Ratti comunque molto informativi ed attivi nel controbattere la maggioranza a suon di interpellanza. Rimanendo sui banchi della minoranza Adriano Monticelli invece non è mai mancato mentre Carlo Mazzoli e Brunella Angeli si sono assentati rispettivamente una e tre volte. Il sindaco Juri Mazzanti dalla prima seduta del giugno 2006 non ha mai disertato un appuntamento ed anche la sua squadra di assessori si è applicata con impegno. Premio fedeltà ad Alessandro Capetta, Nicla Messora e Tiziano Torri (14 gettoni presenza) mentre Roberto Alberghi e Diana Ciriello hanno presentato una giustificazione. Dieci presenze per Paola Sisti poi il vice sindaco ha rassegnato le dimissioni. Nella maggioranza Walter Bertoloni ha saltato il consiglio quattro volte, due Franco Elisei. Puntuali con 14 presenze Pierluigi Cardelli, Renzo Castagna, Gionni Giannarelli, Elisa Ruscelli (13), Paola Lazzoni e Franco Elisei (12). Due presenze su altrettante convocazioni per il nuovo consigliere Miria Capra. m.m. - -->.


Comunità montana, con la riforma Lumezzane torna fuori dall'ente (sezione: Costi dei politici)

( da "Giornale di Brescia" del 14-12-2007)

 

Edizione: 14/12/2007 testata: Giornale di Brescia sezione:VALTROMPIA E LUMEZZANE SE LA FINANZIARIA SARA' APPROVATA COSI' COM'E' Comunità montana, con la riforma Lumezzane torna fuori dall'ente Il vicepresidente Paolo Pagani VALTROMPIA - Tanta fatica... per nulla o quasi. Un rischio quasi concreto. Secondo un calcolo complesso, se la norma prevista in Finanziaria relativamente ai costi della politica dovesse essere approvata come nel testo, Lumezzane, oltre ad altri comuni della valle del Mella non farebbero più parte della Comunità montana di Valle Trompia. Tre anni di attesa per il reintegro del comune valgobbino, quattro mesi di rappresentanza nel consiglio, e poi ...a casa. "Non si tratta di uno scherzo - sottolinea al proposito il vice presidente dell'ente triumplino Paolo Pagani -: la norma relativa ai costi della politica ci dice che per appartenere ad una comunità montana il 50% dei comuni deve avere determinate caratteristiche. Poi ci sono le medie relative all'altitudine del territorio comunale, infine il numero degli abitanti. Lumezzane potrebbe essere esclusa perché supera le quindicimila anime". Fuori i comuni da Sarezzo in giù, quindi, ma anche Brione, mentre Polaveno avrebbe i requisiti necessari per fare parte del territorio omogeneo. "Noi ci auguriamo che in fase di approvazione definitiva la norma possa essere modificata e a tal proposito i parlamentari bresciani sono impegnati, ma certo è che se una norma del genere venisse approvata - spiega Pagani- saremmo di fronte ad un grosso depotenziamento del ruolo della Comunità montana". Ad oggi sono numerosi i servizi gestiti in maniera associata dall'ente triumplino, dal settore sociale a quello culturale. Il drastico ridimensionamento dell'ente comporterebbe contraccolpi notevoli che impedirebbero anche azioni di solidarietà a sostegno dei comuni dell'alta valle. Il vicepresidente non si sbilancia più di tanto, non trasuda ottimismo rispetto alla modifica normativa, pone invece il segno sull'"improprietà" dell'iniziativa. "Non si può scardinare un sistema che funziona coinvolgendolo nella diminuzione dei costi della politica - dice -: forse sarebbe necessaria maggiore attenzione al ruolo svolto da enti come i nostri che negli anni hanno consentito ai comuni montani di ottenere servizi, e non solo, sui quali diversamente non avrebbero potuto contare". La Comunità montana di Valle Trompia nacque prima che la normativa nazionale le istituisse per legge. Nacque come associazione a sottolineare l'attenzione e la lungimiranza dei politici dell'epoca che ravvisavano nel bisogno di stringere un patto fra comuni svantaggiati ed altri che condividevano con essi storia, tradizione e cultura, la via per la sopravvivenza e lo sviluppo nell'ottica della solidarietà. "Villa Carcina, Concesio, Nave, Bovezzo, Brione, Lumezzane sono paesi che condividono con quelli che potenzialmente resterebbero all'interno della comunità montana sorti, storie, cultura, tradizioni, dando vita a quell'ambito omogeneo che fino ad oggi ha rappresentato il collante per un intero territorio" sottolinea Pagani augurandosi che la Finanziaria stralci la norma. Chiaramente tutti hanno le loro buone ragioni: ma ogni volta che vengono ventilati dei tagli chi se ne sente toccato - giustamente dal suo punto di vista - ne denuncia l'inammissibilità. Così però i costi della politica e l'imposizione fiscale non scendono.


Un'occasione perduta (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Ferrara, La" del 14-12-2007)

 

PAOLO MANDINI Da tempo al mio personalissimo Babbo Natale ho promesso di essere più buono con la politica, i suoi atti, i suoi attori. Più buono o più rassegnato. Mah! Temo il peggio non mi aspetto più il meglio. Il tempo mi ha reso scettico sull'"autoriforme" dei partiti. Propositi di cambiamenti radicali tanti, fatti pochi. Quando ha fischiato il vento e la bufera come nel 1992 con relative conseguenze, queste venivano da fuori, e dopo una breve stagione di illusioni, tutto si è ricomposto ed oggi siamo addirittura alla tentata compravendita di senatori, come al mercato calcistico. Chi s'indigna più? Più il Paese degrada più si intensificano i buoni propositi. Ogni giorno sei sommerso da giuramenti, dichiarazioni solenni che ora comincia l'epopea del "nuovo"; anzi il nuovissimo. Su tutti i fronti. Partiti, uomini, politica tutto cambierà. L'antipolitica non avrà più elementi per cibarsi. La gente sarà protagonista e scoprirà una nuova dimensione. A destra ed a sinistra tutto cambierà. Frase ad effetto: "nuove soggettività avanzano". Per favore ditemi e mi rivolgo soprattutto agli interlocutori di quella sinistra che ha passato gli ultimi 15 anni a dilaniarsi sul nome da dare al "nuovo" partito e su chi faceva il segretario senza mai affrontare il vero tema: i contenuti e la identità che deve distinguere una sinistra nella società moderna, quand'è il giorno in cui scatta l'ora x del nuovismo. Quando e chi inizia? Luigi Pintor nel suo bellissimo libro Servabo constatava amaramente: "Ho passato la vita a denunciare ed a tentare di strappare le erbacce nell'orto del vicino senza accorgermi di quelle che crescevano nel mio orto". E facendomi forte dell'osservazione del grande giornalista sardo, che esprimo un'opinione su fatti ed eventi di questi giorni, incarichi e cariche che, temo, riprongono una politica e metodi vecchi, anzi, che più vecchi non si può. Stimo ed apprezzo Paolo Panizza, da lui comprerei sempre un'auto usata. Apprezzamenti analoghi rivolgo anche a Marcella Zappaterra nuova coordinatrice del Pd anche se il debutto sulla vicenda Ato non è dei migliori. Non cogliere il tempo che stiamo vivendo, la sensibilità e le diffidenze di tanti verso enti ed organismi assai spesso pletorici e istituiti dalla politica per la politica(e non per la gente od il buon governo) è un errore grossolano. L'Ato chi è costei? Cosa ha fatto? Quale pubblicità e trasparenza ha dato ai suoi atti? Che ne sa la famosa "gente" che pure ne paga i costi? Le risposte date, old style, nulla chiariscono e segnalano solo un insopportabile (per noi) fastidio dei reggitori verso chiunque chiede conto dei costi della politica. Se si vuole un elenco di inutili enti qui ed in regione, di farraginosi e dispendiosi Consigli di Amministrazione la cui soppressione o ridimensionamento non procurerebbe nessuna turbativa, si può fare. Solo ora apprendo che il Corecom, ente regionale costato in questi anni decine di migliaia di euro viene messo in discussione. I giornalisti emiliani (ed io stesso) sollevarono (sollevai) il caso anni orsono. Recriminazioni al vento. Ed intanto illustri paracadutati in quell'ente, hanno percepito "indennità"(ah il pudore dei termini politici!) il triplo od il quadruplo del fatidico operaio metalmeccanico. "Il costo della politica" è divenuto materia incandescente e la credibilità di chi la maneggia è determinante. L'Ato è un Ente indispensabile? Può darsi, ma chi ce lo assicura? Quelli che li hanno difesi tutti in questi anni? "La gente" (ed io) avremmo compreso e posto più fiducia se quelli che ora costituiscono il "nuovo gruppo dirigente" avessero, a suo tempo, alzato la voce quando fu scambiata la Presidenza Fer (e relativi copiosi emolumenti) in cambio del ritiro della lista "Soffritti per Ferrara" (o per sé?). Il nostro stato d'animo sarebbe stato più predisposto se qualcuno di voi si fosse attivato rapidamente per far cessare lo scandaloso doppio incarico di parlamentare e presidente Fer. Chissà perché quando si libera una poltrona si è velocissimi ad occuparla, se si deve lasciare allora scattano i famigerati "tempi politici"! Perché nessuno del nuovo gruppo dirigente ha stigmatizzato l'incredibile comportamento dell'attuale presidente Fer, Claudio Ferrari, che si meraviglia e scandalizza dei tanti che a loro volta si sono scandalizzati e meravigliati di un comportamento impensabile nella "vecchia" sinistra? Anche lui balbetta ed espone assurde giustificazioni esibendo 12 anni da sindaco "malpagato", quasi volesse giustificare "il rifarsi" oggi con lo stipendio Fer. C'era un tempo in cui alla politica "si dava". Oggi si cerca di "prendere". La differenza non è di poco conto ed il cambio di passo la gente lo ha avvertito come quegli insopportabili silenzi che si tramutano in avalli. Quale bell'inizio o battesimo per il "nuovo" se ci si fosse alzati per dire: no! Cosi non va caro Ferrari, se non l'hai capito te lo diciamo noi che il PD vuole e deve essere un'altra cosa! La credibilità la si conquista esponendosi. Esercitando appieno quell'etica della responsabilità che chiama in causa, oggi più che mai, i singoli individui. Altrimenti si viene iscritti d'ufficio alla "casta". Quel che viene risparmiato a Soffritti o Ferrari non viene perdonato ad altri. Le critiche della Neda Barbieri e di Tito Cuoghi mi sembrano tutt'altro che fuori luogo. Eccessivo è stato il fuoco di fila che ne è seguito. Viviamo tempi in cui le parole non hanno più un senso ed un peso. Addirittura si condisce, saccheggiando il vocabolario, uno dei tanti confronti politici cui ci è dato di assistere, con il termine di "barbarie"! Recita lo Zingarelli alla parola barbarie: trattasi di "ferocia ed efferatezza". Ma via! Caro vecchio PCI che pesavi le parole con il bilancino della sobrietà e della intelligenza quanto ti rimpiango!.


<Tagliamoci il gettone> (sezione: Costi dei politici)

( da "Adige, L'" del 14-12-2007)

 

Proposta di Dorigotti per abbattere i costi della politica "Tagliamoci il gettone" Dopo la parentesi urbanistica, ieri sera il consiglio ha continuato il dibattito sul bilancio. Il clima da "larghe intese", però, sembra già finito. Dopo il battibecco Ballardini - Valduga di mercoledì, ieri una lunga "tirata" di Soini per la maggioranza contro l'atteggiamento della minoranza. Sono intervenuti anche Pozzer (Verdi), Volani e Gerola (Margherita), che ha chiesto per il futuro un rendiconto punto per punto dell'attività di governo, Dorigotti (Rovereto Insieme) che, tra le altre, ha proposto il taglio del gettone di presenza nelle commissioni. 14/12/2007.


<Mi pagano poco>, Sutti (sezione: Costi dei politici)

( da "Libertà" del 14-12-2007)

 

Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di venerdì 14 dicembre 2007 > Economia "Mi pagano poco", Sutti lascia la presidenza di Atc Piacenza - "Mi pagano poco" e il manager piacentino Francesco Sutti lascia l'incarico di presidente dell'Atc di Bologna, l'azienda dei trasporti pubblici. La notizia è apparsa sul "Corriere della Sera" di ieri. "Stipendio basso, non voglio essere lo zimbello di nessuno" annuncia Sutti dalle colonne del quotidiano nazionale, "incastonato" in un articolo firmato da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo sulle sforbiciate agli "stipendi d'oro" dei manager pubblici, sui quali però la Camera ha fatto retromarcia. La riforma aveva già avuto l'ok di Palazzo Madama, ma dopo la bocciatura a Montecitorio solo il governo può riattivare le norme anti-sprechi. Piacentino, Francesco Sutti è alla guida dell'Atc dal giugno 2005, nominato dal sindaco Sergio Cofferati. Laureato al Politecnico di Milano prima in ingegneria meccanica poi in architettura, Sutti ha ricoperto ruoli di responsabilità in diverse aziende in Italia e all'estero, a cominciare dai gruppi Olivetti e Zanussi. È stato amministratore delegato del Gruppo Cisa e della holding finanziaria FinCisa, amministratore delegato della spa Officine Rizzoli e dell'azienda europea Hiross, amministratore delegato e direttore generale della Saffapack, vicepresidente esecutivo della Papirnica Kolicevo (Ljubliana-Slovenia), cartiera acquisita dal Gruppo Saffa. direttore generale del Gruppo Cmc, e ad della controllata Cmc Estero spa. E fino al 2004 è stato amministratore delegato del gruppo Rdb, l'azienda di costruzioni con sede centrale a Pontenure, oggi quotata in Borsa. [.


NARNI - INNAMORATI del telefonino. Secondo l'amministrazione (sezione: Costi dei politici)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 14-12-2007)

 

? NARNI ? INNAMORATI del telefonino. Secondo l'amministrazione Bigaroni (nella foto il sindaco di Narni), i consiglieri comunali sarebbero stati troppo attaccati al cellulare a dotazione e avrebbero così sforato il budget di spesa di 50 euro mensili. Dati alla mano, il Comune adesso chiede il conto. E per qualcuno potrebbe essere un conto molto salato. Se la media dei soldi da restituire, comunque alta, si aggira su 200-300 euro, alcuni consiglieri di minoranza dovranno restituire a Palazzo del Podestà oltre mille euro per aver utilizzato in maniera esagerata il cellulare di servizio. E per questi ultimi casi scalare tutto il debito dai gettoni di presenza, come è stato deciso, non sarà possibile, rendendo necessario rifondere il dovuto con moneta sonante. I consiglieri non ci stanno, determinati a sostenere che l'uso fatto del telefonino sia stato solo per motivi istituzionali. Ma è proprio qui che si concentrano gli uffici comunali, chiamando in causa l'ultima campagna elettorale. A quanto sembra, infatti, qualcuno abbozza l'ipotesi che in quel periodo i consiglieri abbiano abusato del mezzo per intrattenere rapporti con gli elettori. Il ricorso alla campagna elettorale telematica, insomma, rischia di costare veramente caro a più di qualcuno. Mass.Cin. - -->.


Costi della politica, scontro in notturna (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere Alto Adige" del 14-12-2007)

 

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2007-12-14 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Palazzo Widmann Braccio di ferro tra maggioranza e opposizione. Baumgartner: "Impossibile arrivare ad un accordo" Costi della politica, scontro in notturna Battaglia sul taglio di cda e indennità. Kury: "Bisogna applicare la Finanziaria" La seduta prosegue a oltranza Sigismondi: "Un bilancio elettorale, l'Svp finanzia le lobby amiche" BOLZANO - Mentre maggioranza e opposizione si scambiano accuse, gli uscieri sono costretti a correre a destra e a sinistra per rifocillare e rifornire di caffè i consiglieri provati da una estenuante maratona. Ieri sera il consiglio provinciale assomigliava più ad un bivacco che ad un'assemblea legislativa. Il muro contro muro ha fatto saltare tutti gli equilibri e la votazione sulla Finanziaria è proseguita fino a notte fonda. Tanti i motivi all'origine dello scontro: la mancata presentazione di un bilancio di assestamento, l'articolo che rivoluziona la sanità altoatesina (20bis) e anche il passaggio che taglia il numero degli amministratori delle società pubbliche senza però ridurne i compensi. Come se non bastasse, la maggioranza ha presentato una decina di emendamenti proprio all'ultimo minuto. "Questa manovra è scandalosa, senza l'assestamento la giunta avrà carta bianca fino alle elezioni" protesta Alberto Sigismondi di An. Dura con l'Svp anche Cristina Kury, capogruppo dei Verdi: "La norma sui cda è una presa in giro, la Provincia deve adeguarsi alla legge finanziaria e tagliare posti e compensi degli amministratori delle società pubbliche ". Anche in casa Svp i nervi sono piuttosto tesi, forse anche a causa della seduta movimentata del gruppo che ieri a pranzo ha discusso (e litigato) della legge sulle pari opportunità. Il capogruppo della Stella Alpina, Walter Baumgartner è lapidario: "Non ci sono le condizioni per arrivare ad un accordo che ci consenta di evitare l'ostruzionismo dell'opposizione ". Gelido anche l'assessore alle Finanze Werner Frick: "L'opposizione non ha ritirato nemmeno un ordine del giorno, perchè dovremo essere noi a fare un passo indietro". Che questa sessione sarebbe stata complessa lo si era intuito già nei giorni scorsi. La giunta ha portato in aula un testo di una trentina di articoli che modificano almeno una decina di leggi esistenti. E così cambia la legge sul diritto allo studio, l'organizzazione della sanità e dei servizi sociali, ordinamento delle piste da sci e molto altro. Un tacito accordo tra maggioranza e opposizione stabilisce che nella legge finanziaria non possono entrare norme che con il bilancio non c'entrano nulla. Solitamente i capigruppo riuscivano ad arrivare ad un accordo per evitare l'ostruzionismo, stavolta non è stato così. I verdi e la destra tedesca hanno voluto dare battaglia fino in fondo tenendo i consiglieri di maggioranza inchiodati alle sedie fino a notte fonda, il centrodestra italiano invece non è certo salito sulle barricate e non ha presentato nemmeno un ordine del giorno. "Questo non significa che condividiamo tutto. Possiamo tenerli qui ore ma il risultato non cambia, hanno i numeri per fare quello che vogliono" si lamenta Sigismondi tra l'arrabbiato e il rassegnato. An sostiene che "si tratta di un bilancio elettorale con cui la Volkspartei finanzia generosamente tutte le lobby politicamente vicine, a cominciare dai contadini ". I verdi invece hanno picchiato duro. Nel pomeriggio la seduta è stata sospesa più volte per cercare di trovare una mediazione tra i capigruppo. Ogni tentativo si è rivelato inutile. Lo scontro più acceso è avvenuto sull'articolo 25 bis, quello che regola i servizi pubblici locali. In pratica poltrone e compensi per i posti di sottogoverno. La Finanziaria nazionale viene recepita ma con qualche distinguo. I cda delle aziende pubbliche potranno avere massimo 3 o 5 membri, nel caso occorra garantire una rappresentanza a tutti gruppi linguistici il numero degli amministratori potrà essere portato a 4 o a 6. Per quanto riguarda i soldi la legge dice che consiglieri comunali, provinciali e assessori non hanno diritto ad alcuna indennità. I verdi avrebbero voluto inserire i politici in pensione e togliere i consiglieri comunali che "non vivono certo di politica". Una proposta che però è stata respinta dalla Volkspartei. La legge provinciale, a differenza di quella nazionale, prevede che ogni cda potrà riceve un premio di risultato commisurato agli utili. Insomma no al gettone di presenza di all'assegno premio. "Frick vuole tutelarsi e assicurarsi la doppia indennità per quando assumerà la presidenza della Camera di commercio " accusa la Kury. Parole che hanno fatto infuriare l'assessore che ha stigmatizzato l'atteggiamento dell'opposizione. "Loro non hanno ritirato nemmeno un odg, perchè dovremmo cedere qualcosa" taglia corto l'assessore. Al momento di andare in stampa la discussione era ferma ancora all'articolo 3. Marco Angelucci Vertici Il Landeshauptmann Durnwalder e la vice Gnecchi.


Tagli ai costi della politica Muro contro muro in aula (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere Alto Adige" del 14-12-2007)

 

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: PRIMA - data: 2007-12-14 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Consiglio provinciale Tagli ai costi della politica Muro contro muro in aula BOLZANO - Consiglio provinciale, il muro contro muro ha fatto saltare tutti gli equilibri e la votazione sulla Finanziaria (nella foto, l'assessore al bilancio Werner Frick) è proseguita fino a notte fonda. Tanti i motivi all'origine dello scontro: la mancata presentazione di un bilancio di assestamento, l'articolo che rivoluziona la sanità altoatesina, ma soprattutto il passaggio che taglia il numero degli amministratori delle società pubbliche senza però ridurne i compensi. A PAGINA 2 Angelucci.


Fondi alle asl, cgil attacca "favoriti gli enti religiosi" - giuliano foschini (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 14-12-2007)

 

Pagina IV - Bari LA POLEMICA Losappio TRASFERIMENTI Il segretario Pantaleo: spesso queste strutture lavorano in modo separato Vendola Fondi alle Asl, Cgil attacca "Favoriti gli enti religiosi" Raddoppiato il budget dall'assessorato GIULIANO FOSCHINI Sono calate, seppur di poco, le assegnazioni alle Asl. E aumentati i fondi agli enti ecclesiastici. "Nessuna battaglia di principio, ma vogliamo avere certezze sul ritorno che queste strutture danno ai pazienti". La Cgil chiede una rivisitazione del ruolo degli enti ecclesiastici nel sistema sanitario pubblico. Lo chiede, con il suo segretario regionale Mimmo Pantaleo, sulla base dei fondi che la Regione ha assegnato a queste strutture nell'ultimo anno in vista dell'approvazione del piano della Salute. "Il problema - dice Pantaleo - è che queste strutture troppo spesso funzionano separatamente rispetto a tutto il resto del sistema sanitario, dimenticando che dalla Regione prendono soldi e quindi devono dare servizi ma anche risposte. Questi ospedali devono dare risposte sulla programmazione, sulla qualità dei servizi e anche sui diritti. Non possono continuare a funzionare in maniera separata". Il riferimento è soprattutto all'ospedale Miulli di Acquiviva dove la Cgil insieme con gli altri sindacati hanno cominciato una battaglia contro chi gestisce l'ospedale. Li accusano - "tutto falso" rispondono però dal Miulli - di non rispettare il contratto di lavoro e i diritti dei dipendenti. I numeri: nel 2007, così come si può leggere dal Documento di programmazione economica, i fondi trasferiti dal governo alla Regione sono aumentati del 6,5 per cento rispetto allo scorso anno, i famosi 400 milioni che hanno evitato alla sanità pugliese un passivo ancora più pesante. è stato così possibile ammortizzare il segno meno importante arriva dalla mobilità passiva, la cui spesa passa in dodici mesi appena da 162 milioni a 234 milioni. Sono quasi raddoppiate anche le spese per le case protette (le case per gli anziani) il cui costo è passato dai 19 milioni a 33 milioni. Alle Asl è stato assegnato l'un per cento in meno rispetto allo scorso anno. è invece aumentata del 2,5 per cento la quota assegnata ad aziende ospedaliere, enti ecclesiastici e istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (i cosiddetti Irccs). Come sono stati spesi il resto dei soldi? "L'incremento di finanziamento nazionale, 400 milioni di euro - scriveva già a settembre, poco prima di annunciare le sue dimissione, il nuovo direttore generale dell'Istituto tumori di Bari, Maurizio Portaluri, uomo scelto da Vendola e dal suo partito - viene così assorbito dall'aumento della spesa per coloro che si curano fuori regione, dai maggiori finanziamenti agli enti ecclesiastici e da una maggiore quota gestita direttamente dall'assessorato competente". Nel 2007 è aumentata del 102 per cento (da 235 a 476 milioni) la quota di fondi gestita direttamente dall'assessorato. "Soldi all'interno del quale - diceva Portaluri - trovano spazio una miriade di progetti, del cui impatto, prodotto negli anni, sulla qualità di servizio non si sa nulla". E poi ci sono gli enti ecclesiastici. Più tre per cento di fondi a San Giovanni Rotondo, più 2,5 al Miulli, più 6,4 al Panico. Con il pubblico sono stati più parchi: l'Oncologico di Bari è vero a intascato il 3 per cento in più rispetto allo scorso anno, ma l'istituto di Castellana ha perso l'otto per cento di finanziamento. "E sulla base di questi numeri che dobbiamo pretendere di più dagli enti ecclesiastici e più in generale dalle strutture private accreditate - attacca Pantaleo - Lo dobbiamo fare subito, con l'approvazione del piano della salute e poi con il nuovo Documento di programmazione economica. Serve programmazione e rispetto dei diritti. Altrimenti andremo sempre più in fondo".


I Comuni chiedono l'assemblea degli enti locali (sezione: Costi dei politici)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 14-12-2007)

 

Nord-Est sezione: NORD EST data: 2007-12-12 - pag: 17 autore: Proposta Anci per attuare la Costituzione I Comuni chiedono l'assemblea degli enti locali Francesco Cavallaro VERONA Assemblea permanente degli enti locali, fumata nera in Veneto. A sei anni dalla riforma del Titolo quinto della Costituzione ( il quarto comma dell'articolo 123 recita testualmente: "In ogni Regione lo statuto disciplina il Consiglio delle autonomie locali quale organo di consultazione fra la Regione e gli enti locali ") la Regione è ancora in alto mare. E non sembra che, almeno nel breve periodo, abbia tanta fretta di creare l'assemblea delle autonomie, strumento ad hoc per influenzare l'attività legislativa in materia di enti locali, già istituite ad esempio in Toscana e in Friuli-Venezia Giulia. Preso atto della situazione, l' Anci Veneto ha dunque lanciato una proposta di legge per l'istituzione dell'Apel. In particolare, il testo predisposto dall'associazione regionale dei Comuni individua due precise funzioni: l'Apel fornisce parere obbligatorio (non vincolante) al Consiglio regionale su disegni di legge che riguardano lo Statuto, la determinazione o la modifica delle competenze attribuite agli enti locali e la gestione finanziaria della Regione; inoltre, la stessa ha potere di sollecitare il presidente della Giunta ad impugnare leggi ed atti aventi forza di legge dello Stato e delle altre Regioni. Per quanto riguarda le indennità, al presidente viene corrisposta un'indennità pari al 20% di quella prevista per il presidente del Consiglio regionale; ai restanti 43 componenti è corrisposto un gettone di presenza per ogni seduta dell'Apel o dell'Ufficio di presidenza. Vanni Mengotto, presidente Anci Veneto, presenta la proposta: "è nostra intenzione avviare un dialogo costruttivo con la Regione. L'Assemblea delle autonomie è il primo passo verso il vero federalismo. Con questo nuovo strumento superiamo il modello delle conferenze miste: disunite, disorganiche e senza voce in capitolo quando c'è da discutere su questioni riguardanti gli enti locali". Mengotto continua illustrando tutti i vantaggi del nuovo organismo: "L'Apel permette di costruire un fronte unico e compatto. Inoltre esercita una sorta di controllo politico sulla finanza regionale; fornisce pareri obbligatori su disegni di legge relativi all'approvazione dei bilanci di previsione e alla finanziaria regionale, nonché sul Dpef. E si accorda con la Giunta sui criteri per la ripartizione delle risorse da destinare a Comuni e Province. Mi auguro che la nostra proposta venga discussa al più presto dal Consiglio regionale". La Regione sembra però non sentirci. Marino Finozzi, presidente del Consiglio regionale, commenta con una punta di polemica il testo: "Non siamo stati coinvolti al momento della stesura della proposta; ora ci candidiamo come interlocutore interessato. Da parte nostra stiamo già lavorando su un testo più snello, composto al massimo da quattro articoli. E il risultato sarebbe lo stesso: un luogo di concertazione fra enti locali e Regione. Ora c'è da capire se le due proposte sono complementari o meno". LE RESISTENZE Finozzi, presidente del Consiglio regionale: "Nessuno ci ha consultato e stiamo lavorando a un testo più snello".


Per la Regione oltre 200 nomine tra enti e agenzie (sezione: Costi dei politici)

( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 14-12-2007)

 

Centro-Nord sezione: ISTITUZIONI (Sportello verde data: 2007-12-12 - pag: 17 autore: UMBRIA. Riommi: molte sono gratuite Per la Regione oltre 200 nomine tra enti e agenzie Beatrice Vergari PERUGIA Duecentotrenta pagine di nomine: dal commissario dell'Agenzia regionale per il diritto allo studio universitario fino alla proroga del collegio dei revisori dei conti della Webred. è stato pubblicato sul bollettino regionale l'Albo delle nomine conferite dalla Giunta e dal Consiglio fino al 31 ottobre 2007, una fotografia annuale delle cariche regionali – rinnovate, scadute e in scadenza – in circa 200 tra enti, agenzie, osservatori, associazioni, centri, cooperative e comitati umbri. "Non sono nomine che gravano sulla finanza pubblica, a parte le nomine amministrative fatte dalla Giunta in agenzie importanti come Arusia, Apt, Sviluppumbria e poche al-tre, nelle quali esistono amministratori unici e non consigli d'amministrazione", spiega Vincenzo Riommi, assessore regionale alla Programmazione e organizzazione delle risorse umane. "La Giunta si limita a nominare componenti in enti autonomi o strutture private, così come previsto da leggi nazionali o regionali e dagli statuti". Per alcuni incarichi non sono previsti compensi, come per i tre componenti dell'assemblea dei soci dell'associazione "Festival delle Nazioni Onlus" di Città di Castello; per altri sono previsti rimborsi spese (Comitato regionale per la cooperazione decentrata allo sviluppo), gettoni di presenza (dai 10,33 euro della Commissione tecnica provinciale contratti agrari di Terni fino ai 358 del Cda dell'Università degli studi di Perugia), compensi e gettoni (Cda del Centro multimediale di Terni: circa 3.100 euro il compenso annuo e gettoni di 154 euro). Sono previsti, inoltre, stipendi mensili: il commissario straordinario della Fondazione " Umbria spettacolo", nominato dalla Giunta, percepisce circa 774 euro ( a carico della Fondazione), mentre il compenso del presidente dell'Azienda di promozione turistica è quello di un dirigente regionale. "L'Albo delle nomine fotografa emblematicamente la realtà umbra dopo decenni di amministrazione di centrosinistra ", commenta il presidente del gruppo regionale di Forza Italia, Fiammetta Modena. "Una vera e propria giungla di enti, in molti casi inutili, nati per esigenze estemporanee, spesso discutibili. è indispensabile – ha detto Modena – un intervento organico di semplificazione e razionalizzazione, che produca economie gestionali e riconduca alla giusta dimensione la presenza delle istituzioni, che devono, sì, legiferare (senza eccedere), ma non possono trasformarsi in ostacoli, o peggio concorrenti, per la società civile". Critica. Fiammetta Modena, consigliere di Forza Italia GIANCARLO BELFIORE.


Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2007-12-14 num: - pag: 9 categoria: A... (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 14-12-2007)

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2007-12-14 num: - pag: 9 categoria: ALTRI OGGETTI americana come Katherine Price Mondadori ricorda quasi con meraviglia, "mamma mia, com'era tutto allegro, divertente, arrivava gente da tutte le parti del mondo, ora i miei amici americani quando vengono qua si lamentano soltanto, della spazzatura a tutti gli angoli e dei musi lunghi che vedono in giro". Non è facile individuare le origini di questo male oscuro che ha trasformato i reginetti della canzone e del bel vivere in malmostosi imbronciati, ma chi vive in Italia da straniero, come le due signore di cui sopra, attribuisce molte colpe alla mancanza di mobilità, alla difficoltà di cambiare lavoro ("se riesci a farlo in Italia pensano tutti che sei un trombato") e al miserevole andazzo di tarpare le ali ai giovani ("non li fanno volare, o sei figlio di papà o sei morto"). Italia insomma non solo Paese della Casta, secondo la felice intuizione del libro di Stella e Rizzo, ma addirittura Paese delle caste, dove sempre di più i mestieri si tramandano, dove impera la raccomandazione, e dove di conseguenza non vale la pena di inventarsi un mestiere, osare delle idee, seguire i propri sogni. Chi proprio vuole seguire una vocazione o coltivare la qualità è costretto ancora ad emigrare. "Chi può scappa, come succedeva un tempo al Sud, siamo diventati tutta una grande Calabria" sintetizza Massimiliano Fuksas, architetto italiano di impegno internazionale. Oggi trattasi di un fenomeno diverso, è vero, di emigrazione di lusso, ma sempre emigrazione è, cioè impossibilità di contribuire alla costruzione del proprio Paese. Eppure Fuksas che, nonostante tutto, è riuscito in tempi recenti a costruire tre opere di pregio in Italia (la Torre a Torino, la nuova Fiera a Milano e il Palazzo dei Congressi a Roma) non si arrende al declinismo, ricorda che non è il Pil che dà la felicità e consiglia un antidoto al lamentismo: rimuovere quello che non va ("tralasciare Cogne, Perugia, la mercificazione televisiva ") e concentrarsi su quello che funziona, osservarlo con attenzione, e partire da lì per costruire il futuro. Forse prendere un po' le distanze, contemplare i nostri guai a cannocchiale rovesciato può davvero essere utile esercizio. Ed è proprio quello che suggerisce l'imprenditore Arturo Artom: cercare di guardarsi con gli occhi degli altri. Non più però quelli di Ian Fisher, ma dei molti industriali italiani che come Artom girano il mondo per affari e si sentono accerchiati dall'ammirazione sconfinata per tutto quello che è modo di vita italiano, italian lifestyle. "L'ho vista in tanti occhi che si illuminano, da quelli del cameriere messicano, a quelli di Al Gore che ho incontrato quest'estate all'Aspen Institute". E proprio pensando a queste grandi aspettative Artom ribalta la frittata e azzarda un dato: noi sfruttiamo solo al venti per cento le nostre infinite potenzialità. Allora forse c'è ancora un briciolo di speranza perché il Paese della Dolce vita abbia uno scatto d'orgoglio e ritrovi se stesso? L'icona suprema del made in Italy nel mondo, Sophia Loren, ne è certa. "Arrivavo da Pozzuoli: a Roma ho incontrato il mio destino e la Dolce vita. Ma oggi dico che preferisco la Roma e l'Italia di adesso a quella di allora. Forse perché io sono cambiata, o forse perché siamo capaci di far crescere meglio i figli, che sono il futuro". E speriamo che alla fine abbia ragione lei. Maria Luisa Agnese.


DETRAZIONI, PER I PRIMI TRE ANNI, NELLA MISURA DI 991 EURO, MA SOLO CON REDDITI INFERIORI A 15.493 EURO (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere delle Alpi" del 14-12-2007)

 

Detrazioni, per i primi tre anni, nella misura di 991 euro, ma solo con redditi inferiori a 15.493 euro annui. Aumenta del 10%, portandosi a 4.000 euro, il tetto per la detrazione degli interessi passivi pagati per i mutui ipotecari sulla prima casa e si confermano gli sgravi per i lavori sulla propria abitazione del 36% più l'iva agevolata. Viene abolito il tickets di 10 euro sulle visite specialistiche e analisi e si proroga per il 2007 la detrazione del 19%, fino a 632 euro, per la retta del figlio iscritto all'asilo nido. Ulteriori sgravi fiscali sono previsti in euro 150 per i più poveri attraverso il decreto Legge 159, collegato alla finanziaria, che il Parlamento ha approvato in via definitiva. Per le imprese l'Ires scende di 5,5 punti dal 33,5% al 27,5%, e l'Irap dal 4,25% al 3,9%, ma vengono rimodulate le basi imponibili al fine di mantenere inalterato il gettito. Si introduce un regime semplificato per le imprese marginali le quali potranno avvalersi di un'imposta sostitutiva del 20%. Per le infrastrutture le risorse aumentano del 22% rispetto il 2007 e il fondo della legge obiettivo per le grandi opere aumenta di 3,1 miliardi. Importanti provvedimenti, in materia di stabilizzazione dei posti di lavoro, sono previsti per i lavoratori della pubblica amministrazione mancano, però, quasi totalmente le risorse per finanziare i rinnovi contrattuali. E' sconcertante che un Governo dimentichi di stanziare le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici. Per questo le categorie del pubblico impiego, unitariamente, stanno predisponendo nuove iniziative di lotta contro questo comportamento governativo. Tra le minori spese si annovera il consistente taglio riconducibile ai costi della politica. Dal prossimo Governo i ministri vengono ridotti a 12 e vice-ministri e sottosegretari non potranno essere più di 60. Congelati per 5 anni gli stipendi dei parlamentari, tagliate 80 comunità montane. Il risparmio di 66 milioni, atteso, sarà utilizzato per finanziare il fondo per la montagna. Vengono altresì ridotte le indennità di spesa per gli amministratori locali e si tagliano gli assessori da 16 a 12 delle province e comuni. Si introduce la Class Action con la quale, per la prima volta in Italia, si potranno promuovere processi civili attraverso azioni risarcitorie collettive. Su questo provvedimento si è scatenata un'incredibile offensiva di Confindustria che fa finta di non sapere che la class action esiste in tantissimi paesi tra i quali Usa e Bulgaria, ma sembra dimenticare le tante truffe ordite da certa classe imprenditoriale che non ha avuto alcuna remora nell'arricchirsi con l'emissione di titoli finanziari a partire dai bond argentini. Potremmo ricordare il caso Cirio, il crach della Parmalat e tanti casi bancari ecc. Se la manovra consolida un andamento positivo, confermato anche dal commissario europeo Almunia, per il quale l'Italia chiuderà il 2007 senza deficit eccessivo e quindi uscirà dalla procedura di infrazione comminata nel 2005, altrettanto non possiamo dire per la spesa pari al 5% del prodotto interno lordo che il nostro paese paga per finanziare il debito. Risorse che vengono sottratte agli investimenti, al finanziamento dello Stato Sociale, al miglior funzionamento della pubblica amministrazione e alle famiglie. Infatti, nonostante l'articolo 1 preveda di destinare le maggiori entrate tributarie nel corso del 2008, derivanti dalla lotta all'evasione fiscale, alla riduzione della pressione fiscale nei confronti dei lavoratori dipendenti il problema di capacità di reddito delle famiglie italiane si è fatto grave e serio. A Milano, il 24 novembre, abbiamo presentato con Cisl e Uil una piattaforma rivendicativa sul tema fiscale assieme all'altro grande tema legato alla contrattazione. La continua perdita del potere d'acquisto di salari e pensioni da una parte e l'elevata pressione fiscale dall'altra impongono una seria riflessione tra le parti sociali ed il Governo per quella che è diventata una vera e propria emergenza salariale. Uno dei terreni privilegiati riguarda la riforma del sistema contrattuale. Per noi la questione va affrontata attraverso un tavolo a tre che veda la partecipazione del Governo come unico soggetto in grado di stabilire condizioni per una politica dei redditi. E' ormai chiaro a tutti che il sistema contrattuale attuale non regge più, ma spetta al Governo e non ad altri soggetti intervenire su quelle materie che afferiscono ad istituti quali la restituzione del Fiscal Drag, detrazioni da lavoro dipendente, defiscalizzazione del salario aziendale, recuperi inflazionistici solo per fare alcuni esempi. Per questo appaiono incomprensibili ed un po' pilatesche le posizioni del Ministro del lavoro Damiano quando afferma che il Governo interverrà solo se le parti lo chiederanno. Non ci pare questo il modo di affrontare le grandi questioni nazionali. Un Governo deve convocare le parti e mettere sul tavolo disponibilità e strumenti che favoriscano un'intesa tra le parti e non viceversa. Certo le parti sociali devono condividere un nuovo impianto contrattuale, le nuove tempische, ragionare sulla base delle linearità merceologiche ad una serie di accorpamenti dei 378 Contratti Nazionali, che per la loro bassa estensione applicativa risultano fermi da anni o che comunque non rispondono più a quei compiti legati al recupero del potere d'acquisto e di redistribuzione della produttività. Va, inoltre, affrontato il problema dell'estensione della contrattazione integrativa. La maggioranza dei lavoratori ne è priva e l'autorità salariale viene meno per lasciare il posto alle erogazioni economiche individuali che vengono erogate sulla base della discrezionalità aziendale. Il problema salariale viene posto oramai da tutti. Per il Governatore della Banca d'Italia i salari italiani sono più bassi del 30% 40% rispetto alla Francia, Germania, Gran Bretagna ecc.. con gravi conseguenze per l'andamento dell'economia non sorretta da una dinamica dei consumi adeguata. A far le spese di questa situazione di depressione salariale sono soprattutto i giovani tra i 15 e i 34 anni come dimostra l'ultima ricerca del nostro Istituto delle ricerche economiche e sociali con la quale si dimostra che in questa fascia di età le retribuzioni siano inferiori del 27% rispetto un dipendente standard. Si evidenzia come dal 2002 al 2007 vi sia stato un calo del potere d'acquisto di 1.900 euro quelli persi dal mondo del lavoro dipendente. In questo lasso di tempo, fatto 100 l'indice di misura, oggi in proporzione il reddito disponibile delle famiglie si è abbassato di 28 punti, mentre quello degli imprenditori e lavoratori autonomi è aumentato di 105 punti. Sulla base di queste considerazioni e avendo oramai registrato lo stallo di tanti rinnovi contrattuali Cgil-Cisl e Uil si sono impegnate a promuovere, per l'inizio del prossimo anno, lo sciopero generale che metta al centro una più equa redistribuzione della ricchezza ed una riforma tributaria più giusta. Renato Bressan Segretario provinciale Cgil.


La tavola (sezione: Costi dei politici)

( da "Espresso, L' (abbonati)" del 14-12-2007)

 

Società LA TAVOLA Il mare A verona di Enzo Vizzari Ogni anno, immancabilmente, il magico e 'infallibile' sistema informatico che presiede alla composizione delle nostre Guide, si mangia (complici, di certo, noi uomini) qualche scheda di ristorante o di produttore di vino. Due vittime, meritevoli e incolpevoli, nell'edizione 2008 della 'Guida Ristoranti', l'Oste Scuro a Verona, il Don Giovanni a Ferrara: per entrambi e per i lettori scuse ufficiali. Del Don Giovanni si dirà prossimamente, l'Oste Scuro è servito subito. Osteria di antica data, incerta l'etimologia dell'insegna, è stata ripresa qualche anno fa da Giancarlo Perbellini ed Elia Rizzo, autentici motori della ristorazione veronese che, non a caso, è di gran lunga la migliore di tutto un Veneto avaro di novità, salvo le stelle di prima grandezza. L'Oste Scuro è ora interamente nelle mani del giovane Simone Lugoboni, che oste scuro non è affatto, ma solare, rigoroso, ottimo conoscitore del pesce, che domina nella carta. Poche fughe in avanti creative, ma grande varietà d'ispirazione, extraregionale e anche extra nazionale: bella selezione di ostriche con trionfale plateau royal, crudi rispettosi della fragranza del pescato, lodevole impiego di pesce azzurro, ghiot to (ma un po' 'unto') 'cicchetto fritto veneziano', spaghetti alle alici di menaica (che è un tipo di rete), caciucco livornese e risotti secondo mercato, dove non sempre il Vialone Nano locale fa miglior figura di un serio Carnaroli. In ogni caso comanda il mercato, nel 'bollito misto', con il merluzzo, la ricciola, l'ombrina, la pezzogna ecc. Qualche appunto? Sulla finitura di certi piatti: la granseola, pur freschissima, che 'sa di frigo', il risotto un po' troppo lento. Livello complessivo più che buono, in un ambiente disimpegnato, dove si beve anche molto bene. Più o meno, 70 euro. guide@espressoedit.it Dove & quando L'Oste Scuro Verona Vicolo San Silvestro 10 Tel. 045 592650 Chiuso: domenica, lunedì Società Sei volte chef di Eleonora Cozzella Si chiama 6 (sei) il manifesto della cucina d'avanguardia italiana. Sei: come gli chef - Massimo Bottura, Moreno Cedroni, Carlo Cracco, Enrico Crippa, Paolo Lo Priore, Davide Scabin - che si raccontano nella prosa di Alessandra Meldolesi e nelle fotografie di Bob Noto (ed. Cucina&Vini, euro 70) in una sorta di autoritratto di idee e personalità. Non un libro di ricette, che pure non mancano nel volume, ma una raccolta di riflessioni ed emozioni che ruota intorno ai temi dell'ironia, delle nuove tecniche, dell'interpretazione dei classici attraverso cover gastronomiche, del rapporto con 'Sua Pastità'. E ancora, la ricerca di minimalismi nel piatto, la sfidai inventare gusti nuovi, l'estetica che si fa food design e il gioco sul confine tra dolce e salato. Un libro colto, citazionista, senso di linee guida per chi ama la nuova cucina italiana e per chi guarda a questi chef come a un'altra faccia del genio italico. Società Aroma alsaziano di Ernesto Gentili e Fabio Rizzari L'annoso problema del costo dei migliori vini imbottigliati si è molto acuito negli ultimi anni con l'entrata nel mercato globale di nuovi e agguerriti consumatori quali russi, indiani, cinesi. Come conseguenza diretta i prezzi delle etichette più prestigiose, francesi come italiane, stanno rapidamente finendo fuori portata per il portafoglio dell'appassionato dal medio potere d'acquisto. L'esigenza ovvia di individuare bottiglie di qualità proposte a cifre ragionevoli, già urgente, diventa quindi vitale. Proveremo quindi a segnalare con regolarità vini dal favorevole rapporto qualità/prezzo. Cominciamo da un bianco alsaziano davvero sorprendente per ampiezza, dinamica gustativa e slancio aromatico, pur in un contesto di relativa semplicità: lo Zellberg Hermitage di Julien Meyer, a dispetto del nome altisonante, è un Sylvaner buonissimo e bevibilissimo, e costa solo 5 euro Società I love sushi A Londra i cultori della cucina giapponese creativa hanno un nuovo indirizzo. Nel cuore di Mayfair ha aperto i battenti Umu (foto sotto), subito battezzato il nuovo Nobu. Qui, tra avvolgenti panchette di velluto color cioccolato, specchi anticati e legni di wengè, si può assaggiare il sushi più avveniristico della città. Realizzato dallo chef Ichiro Kubota che, nel giro di pochi mesi ha fatto conquistare al suo locale la prima stella Michelin (14-16 Bruton street, tel. 0044207 4998881) J. C. F.


Gettoni per seduta-lampo, i consiglieri incassano (sezione: Costi dei politici)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 14-12-2007)

 

Carbonia Pagina 2025 Bocciata la proposta di devolverli in beneficenza Gettoni per seduta-lampo, i consiglieri incassano Bocciata la proposta di devolverli in beneficenza --> Incasseranno il gettone di presenza per la seduta lampo del Consiglio. Chi vorrà potrà devolverlo in beneficenza. Così hanno deciso i capigruppo consiliari che hanno bocciato la proposta di restituire i 63 euro di indennizzo. Le conclusioni al termine del a conferenza dei capogruppo, chiamata a discutere la proposta di Alberto Zonchello (Udc) e Ignazio Cuccu (Ds) di restituire il gettone di presenza per la seduta dell'Assemblea civica dello scorso 5 dicembre. Si trattò di una seduta flash, durata neppure venti minuti e costata circa duemila euro fra spese generali e indennità a favore dei 27 consiglieri (su 40) presenti: nessuno aprì bocca per commentare il bilancio e i lavori vennero dichiarati immediatamente conclusi. Da parte di Zonchello e Cuccu (e col beneplacito del presidente Antonio Carta) il giorno successivo era stata avanzata l'idea di restituire il gettone (tecnicamente deve comunque essere erogato) per riparare a quello che era stato definito uno spreco di denaro pubblico. L'ipotesi è stata di fatto respinta nei giorni scorsi nella riunione dei capigruppo durante la quale Zonchello e Cuccu hanno proposto di destinare la somma equivalente ai gettoni (circa 1.700 euro) per l'adozione a distanza di due bambini africani. Gli altri capogruppo hanno invece sottolineato che ognuno potrà o vorrà devolvere in beneficenza l'indennità in forma più riservata e senza renderne conto pubblicamente. Al presidente del Consiglio non è rimasto che prendere atto del fatto che sulla proposta Zonchello-Cuccu non c'è stata un'ampia condivisione. Il gettone della seduta lampo sarà erogato e ogni consigliere ne farà ciò che riterrà più opportuno. (a. s.).


Mobilità, verde e servizi per la Vas (sezione: Costi dei politici)

( da "Settegiorni (Rho)" del 14-12-2007)

 

AMBIENTE Parola ai cittadini per il secondo incontro pubblico MOBILITÀ, VERDE E SERVIZI PER LA VAS richiedi la foto Lainate - Mobilità, verde e servizi. I lainatesi hanno ribadito gli aspetti della Lainate del futuro che stanno loro a cuore. Lo hanno fatto durante il focus sugli obiettivi generali del Piano di governo del territorio, che ha avuto luogo durante la seconda serata pubblica per la Valutazione ambientale strategica, Vas, tenutasi martedì 11 dicembre. Protagonista è stato il pubblico, chiamato a formulare proposte per attuare gli obiettivi generali del Pgt, quelli scaturiti dalle indicazioni date dalla Giunta e dai cittadini nel corso del primo incontro del 12 ottobre e tramite la presentazione delle istanze all'ufficio di Piano. Sette gli obiettivi individuati: strutturare e qualificare il verde; conservare e migliorare la qualità dell'ambiente urbano; favorire lo sviluppo delle attività lavorative in compatibilità con l'ambiente; migliorare le condizioni del traffico e favorire un maggiore utilizzo del trasporto pubblico; integrare e qualificare il sistema dei servizi; ridurre i consumi idrici e conservare le risorse idriche; ridurre i consumi energetici e favorire le energie rinnovabili. L'obiettivo più gettonato dai partecipanti alla serata è stato la mobilità. Realizzazione di sottopassi, piste ciclabili, aree pedonali e di attraversamento sicuro (specie per le categorie più fragili), ma anche il miglioramento del servizio di trasporto pubblico e della mobilità alternativa a quella delle quattro ruote. Sull'obiettivo verde, la maggior parte delle indicazioni ha riguardato l'istituzione del Parco del Lura e la realizzazione del parco delle frazioni, oltre alla piantumazione e alla valorizzazione delle sponde del Villoresi. Fra i servizi, i cittadini hanno sottolineato l'esigenza di centri di aggregazione (come quello di Barbaiana) anche in centro. Di una piscina, di un centro sportivo polivalente e della rete idrica duale, sistema che evita lo spreco di acqua potabile. Ma sono emersi anche altri obiettivi, dalle opportunità offerte dall'area ex Alfa alla necessità di ridurre la produzione dei rifiuti e di spingere su una maggiore differenziazione, per finire con la riduzione dell'inquinamento acustico da ottenere installando barriere fonoassorbenti. "Sono soddisfatto della partecipazione del pubblico commenta l'assessore alle politiche Urbane Carlo Borghetti -; la serata ha avuto un taglio propositivo e concreto, segno che l'impostazione data al lavoro per la Vas era azzeccata. I contributi della cittadinanza sono preziosi perché evidenziano le esigenze di chi meglio di tutti conosce il territorio comunale". Il prossimo passo sarà quello dei tecnici, che organizzeranno le indicazioni raccolte per arrivare, nelle prime settimane del nuovo anno, a formulare gli obiettivi specifici oggetto del terzo incontro pubblico sulla Vas (febbraio o marzo). Il quarto incontro si svolgerà alla presenza di enti locali e cittadinanza, per validare il lavoro svolto. Articolo pubblicato il 14/12/07.



LOMBARDIA/SANITA': FORMIGONI, VINCENTE ALLEANZA PUBBLICO-PRIVATO (sezione: Costi dei politici)

( da "Asca" del 14-12-2007)

 

(ASCA) - Milano, 14 dic - ''Il sistema sanitario lombardo, fondato sulla partnership tra pubblico e privato, si conferma, a dieci anni dall'approvazione delle legge di riforma, quello piu' capace di attrarre pazienti dalle altre Regioni (200.000 nel 2006) e contemporaneamente quello con il piu' basso tasso di fuga. Un sistema competitivo che sa coniugare l'altissima qualita' delle prestazioni con un bilancio in pareggio''. Lo ha affermato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo questa mattina alla presentazione del quinto rapporto annuale dell'AIOP (Associazione Italiana Ospedalita' Privata), alla quale sono intervenuti anche l'assessore regionale alla Sanita', Luciano Bresciani e il presidente dell'AIOP, Gabriele Pelissero. ''I risultati del rapporto - ha detto Formigoni - documentano l'indispensabile contributo che il privato fornisce per un servizio pubblico cosi' rilevante, assicurando ad esempio circa un terzo di tutti i ricoveri ospedalieri. La presenza del privato nel nostro sistema ospedaliero si colloca al settimo posto, allineata alla media nazionale (circa 22%), ma si pone al primo posto per il livello della qualita' degli operatori privati in grado di assicurare l'intera gamma delle prestazioni ospedaliere, dall'urgenza-emergenza alla riabilitazione, dalla terapia intensiva all'alta specialita'''. ''L'importanza dell'alleanza tra pubblico e privato - ha proseguito il presidente - risulta anche evidente nel campo della ricerca, dell'innovazione e dell'edilizia sanitaria. Stiamo promuovendo da anni un'alleanza di sistema in collaborazione con la rete territoriale dei centri di ricerca pubblici e privati''. Dal 1995 in Lombardia sono stati aperti 535 cantieri, con un investimento di quasi 3,5 miliardi di euro. Di questi 371 sono gia' conclusi, 98 in fase di realizzazione e 63 in fase di avvio. ''La scelte che abbiamo fatto in campo sanitario - ha concluso Formigoni - per tenere sotto controllo i bilanci, migliorare l'utilizzo delle risorse e garantire l'alta qualita' a costi minori, ci ha permesso di presentare un bilancio in pareggio e ci ha consentito di abolire il ticket di 10 euro per visite ed esami e di ampliare la fascia di esenzione per gli anziani con piu' di 65 anni''. ''Il nostro sistema sanitario - ha affermato l'assessore Bresciani - e' competitivo e in equilibrio. Per mantenersi tale non deve smettere di crescere, sia migliorando la qualita' delle prestazioni, sia cercando di perseguire sempre l'equilibrio di bilancio, anche se la Lombardia deve contare su 70 euro in meno pro capite rispetto all'Emilia Romagna, 90 rispetto alla Toscana e ben 178 rispetto alla Liguria''. L'assessore Bresciani ha infine ricordato che la ''Regione sta preparando una piattaforma sanitaria per operare a livello internazionale, in particolare nei settori della ricerca, dell'alta tecnologia e delle cronicita', la grande sfida del futuro. Due giorni dopo Annapolis la Regione ha sottoscritto un patto con Israele e Palestina e sta per firmare intese con Andalusia, Rhone-Alpes, Baden-Wuerttemberg, Catalogna e Paesi Baschi''. res-rus/sam/sr (Asca).


FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -4- (sezione: Costi dei politici)

( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

 

14-12-2007 18:55 Nasce Mister Prezzi e arrivano norme contro caro-benzina Roma, 14 dic. (Apcom) - SOCIETA' PUBBLICHE -TETTO STIPENDI MANAGER: arriva un tetto agli stipendi dei manager pubblici. Le retribuzioni dei dirigenti non potranno superare quella del primo presidente della Corte di Cassazione (274 mila euro). Per la Banca d'Italia, le Authority e le amministrazioni dello il limite sarà doppio. Possibili 25 deroghe. -TAGLIO CDA SOCIETA' PUBBLICHE: sarà ridotto il numero dei componenti dei consigli di amministrazione delle società pubbliche: sarà ridotto a tre (se composti da più di cinque membri) e a cinque (se composti da più di sette). Nessun gettone di presenza per i componenti degli organi societari. Il taglio non si applica alle società quotate. -STIPENDI CONDUTTORI RAI: tutte le retribuzioni dirigenziali e i compensi per la conduzione di trasmissioni in Rai devono essere rese note alla commissione parlamentare di Vigilanza. ENTI LOCALI -STRETTA DERIVATI: regole più stringenti sulla sottoscrizione da parte degli enti locali di strumenti finanziari derivati. Sarà il ministero dell'Economia a certificare la "conformità" dei contratti proposti dagli enti locali. I contratti devono basarsi sulla massima trasparenza. -TAGLIO COMPENSI COMMISSARI: dal primo gennaio si riducono del 20% i compensi dei commissari straordinari del governo. -PIANI RIENTRO DEFICIT: lo Stato darà un anticipo finanziario, fino a un massimo di 9,1 miliardi, ad alcune Regioni (Lazio, Campania, Molise e Sicilia) per estinguere i debiti contratti sui mercati finanziari fino al 31 dicembre 2005. La norma è introdotta in attuazione degli accordi sui piano di rientri dei deficit sanitari. MEZZOGIORNO -CREDITO IMPOSTA SUD: torna il credito d'imposta sull'occupazione al Sud. Per i datori di lavoro che nel 2008 impiegheranno a tempo indeterminato giovani al Sud sarà concesso per il 2008, 2009 e 2010 un credito di imposta pari a 333 euro al mese per ciascun lavoratore. In caso di lavoratrici donne il credito d'imposta aumenta a 416 euro. Si stimano 40-50 mila nuove assunzioni. SICUREZZA - RISORSE: in arrivo 190 milioni di euro per il 'potenziamento della sicurezza e del soccorso pubblico' nel 2008. In arrivo anche 100 milioni di euro che permetteranno di comprare 4 Canadair per spegnere gli incendi boschivi. Altri 69 milioni saranno destinati al ripristino degli straordinari di carabinieri, polizia, gdf e vigili del fuoco. -FORZE ARMATE: arrivano risorse per la professionalizzazione. E viene istituito un Fondo, con uno stanziamento di 100 milioni, per le esigenze di funzionamento della sicurezza e del soccorso pubblico. -FONDO LEGALITA': nasce il Fondo per la legalità finanziato con i beni sequestrati alla mafia. -VIGILI DEL FUOCO: arrivano complessivamente 89 milioni di euro: 30 milioni per i mezzi; 10 milioni per il patto per il soccorso, 49 milioni di euro per le assunzioni e la stabilizzazione dei precari. PREZZI -'MISTER PREZZI': viene istituito presso il ministero dello Sviluppo economico il Garante per la sorveglianza dei prezzi e delle tariffe. Il Garante avrà il compito di "riferire le dinamiche e le eventuali anomalie dei prezzi al ministro dello Sviluppo economico che provvede, e se necessario formulare segnalazioni di segnalazioni all'Antitrust. -CARO-BENZINA: in arrivo misure per contrastare il 'caro-benzina' dovuto all'aumento del prezzo del petrolio attraverso la sterilizzazione delle accise. -OSSERVATORIO: contro i rincari dei prodotti alimentari, viene affidato all'Osservatorio del ministero delle Politiche agricole il compito di verificare la trasparenza dei prezzi. (segue).


FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE NOVITA' (sezione: Costi dei politici)

( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

 

14-12-2007 18:55 Arriva bonus famiglie, taglio ministri e tetto stipendi manager Roma, 14 dic. (Apcom) - Arrivano sconti su Ici e affitti, aiuti per chi non riesce a pagare il mutuo sulla prima casa e norme per contrastare il caro-benzina. Ma per le famiglie le novità non finiscono qui. Per quelle più numerose con almeno quattro figli viene concesso un bonus di 1.200 euro l'anno. Molte le modifiche in campo fiscale. Ires e Irap cambiano volto: calano le aliquote e arrivano nuove regole. I lavoratori dipendenti, inoltre, potranno sperare in una diminuzione delle tasse a partire dal prossimo anno. E ancora, dopo anni di dibattito sbarca in Italia la class action, l'azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori. Corposo anche il pacchetto dei tagli ai costi della politica. Il prossimo governo sarà più snello con un limite massimo di 12 ministri e 60 componenti per l'intera compagine governativa e arriva un contenimento degli sprechi anche su consiglieri e assessori: viene ridotto il numero, le indennità e i gettoni di presenza. Si fissa poi un tetto agli stipendi dei manager pubblici e arriva una sanatoria per i precari della Pubblica amministrazione. Più fondi alla sicurezza e garanzie sui prezzi: nasce il cosiddetto Mister Prezzi con il compito di vigilare anche sulle tariffe. Queste, ma anche molte altre, sono le novità in arrivo con la Finanziaria 2008 che si appresta, con tre voti di fiducia su tre maxiemendamenti, ad essere approvata dall'Aula della Camera. Il testo della manovra nel corso del passaggio in Parlamento è lievitato sia per entità (passando dagli iniziali 10,9 miliardi a 16,3 miliardi) sia per numero di norme (da 97 articoli è arrivata a 1.201 commi divisi in tre testi). FAMIGLIE -SGRAVI ICI: arriva uno sconto Ici sulla prima casa fino a un massimo di 200 euro. Niente beneficio a chi possiede ville, castelli o case di lusso. L'ulteriore detrazione, che si somma a quella esistente di 103euro, equivale all'1,33 per mille della base imponibile Ici.Gli sgravi saranno estesi anche ai coniugi separati e divorziati. -SCONTI AFFITTI: arriva un'ulteriore detrazione Irpef sugli affitti a favore degli inquilini a basso reddito. Per i redditi fino i 15.493,71 sarà di 300 euro, scende a 150 euro per chi non supera i 30.987,41 euro. -BONUS FAMIGLIE NUMEROSE: in arrivo un bonus di 1.200 euro l'anno, sotto forma di detrazione mensile di 100 euro, per le famiglie con almeno quattro figli. Il beneficio andrà anche ai genitori separati e divorziati. -MUTUI: aumenta del 10% il massimo detraibile per i mutui sulla prima casa. Nasce un Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa per i più poveri: chi non riesce a pagare la rata del mutuo può chiedere la sospensione dal pagamento per non più di due volte e fino a 18 mesi. Arriva anche una sorta di 'piano di salvataggio' sui mutui, legato ai rischi dell'incremento dei tassi di interesse. Chiarite anche le norme sulla portabilità. -ASILI E INABILI: valgono anche per quest'anno le detrazioni previste dalla finanziaria dell'anno scorso per le rette degli asili nido. Si tratta di una detrazione del 19% e la somma non può superare i 632 euro annui per ogni figlio. Previsti anche 30 milioni di euro l'anno dal 2008 per rideterminare gli assegni alle famiglie con membri inabili e orfani. -PIU' FONDI NON-AUTOSUFFICIENTI: il Fondo per i non autosufficienti viene incrementato di 100 milioni per il 2008 e di 200 per il 2009. -CONGEDI PER FIGLI ADOTTIVI: vengono estesi ai lavoratori dipendenti i congedi di maternità e parentale per i figli adottivi, come avviene per quelli biologici. -DETRAZIONI FIGLI A CARICO: viene introdotto l'obbligo di indicare in dichiarazione dei redditi anche il codice fiscale dei familiari a carico. -BUONI VACANZA PER POVERI: arrivano buoni vacanza per i più poveri. (Segue).


FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -5- (sezione: Costi dei politici)

( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

 

14-12-2007 18:56 Numerose novità fiscali: da multe pazze a nuovo regime Ires Roma, 14 dic. (Apcom) - FISCO -'MULTE PAZZE': in futuro non ci saranno più le multe 'pazze' che stanno perseguitando gli automobilisti. Dal primo gennaio 2008, gli agenti della riscossione non potranno più riscuotere le contravvenzioni per violazione del codice della strada se la cartella di pagamento non era stata notificata entro due anni dalla consegna del ruolo. -ODG RENDITE: approvato un ordine del giorno che impegna il governo a ripristinare l'aliquota unica al 20% nel ddl rendite all'esame della Camera. -VIA GOGNA FISCALE: stop alla 'gogna fiscale' del cartello apposto alla serranda dei negozi chiusi per mancata emissione degli scontrini fiscali. Resterà solo il suggello. -SCONTRINI: saranno necessarie, nell'arco di un quinquennio, quattro (e non più tre) contestazioni per la chiusura del negozio), e dovranno avvenire in tre giorni diversi. -STUDI SETTORE: sarà l'Agenzia delle entrate a fornire elementi di prova per avvalorare i maggiori ricavi o compensi derivanti dall'applicazione degli indicatori di normalità economica. -ASSUNZIONI AGENZIE ENTRATE: c'è l'impegno di assumere quasi tutti gli idonei all'Agenzia delle Entrate e all'Agenzia delle Dogane . -GDF: in arrivo per la Guardia di finanza un contributo di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008-2009, per mettere in sicurezza il sistema di comunicazione e le dotazioni informatiche. -RICCOMETRO ANTI-FURBI: cambia l'Isee (l'indicatore di situazione economica equivalente) del nucleo familiare che consente di ottenere l'accesso alle prestazioni sociali come gli sconti sulla tassa dei rifiuti o quelli per gli asili nido. Viene attribuito all'Agenzia delle entrate il compito, ora dell'Inps, di calcolarlo. -RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE: confermato per il 2008 il bonus per le ristrutturazioni edilizie con una detrazione d'imposta del 36% della spesa sostenuta, usufruibile per redditi sotto i 48 mila euro. -5 PER MILLE: il governo proroga anche per il 2008 il 5 per mille dell'Irpef a favore della ricerca e delle onlus. Per il 2009 viene fissato un tetto di 380 milioni. -FRIGORIFERI: ancora per tre anni sarà possibile acquistare frigoriferi a basso consumo (non inferiore a classe A+) con uno sconto del 20% sul prezzo d'acquisto. Sgravi anche per pannelli solari e infissi. -BAR E TABACCAI: incentivi a bar e tabaccai per difendersi dai furti. Previsti crediti d'imposta (fino 3mila euro per i bar e fino a 1.000 euro per i tabaccai) pari all'80% delle spese sostenute per dotarsi di sistemi di videosorveglianza. -DISTRIBUTORI AUTOMATICI: i controlli a fini fiscali sui beni venduti dai distributori automatici di merendine e bibite saranno intensificati. I commercianti saranno tenuti a memorizzare le operazioni su supporto elettronico, distintamente per ciascun apparecchio. -NO TASSA SUCCESSIONE CONIUGI: anche i coniugi saranno esentati dall'imposta di successione e donazione per i trasferimenti d'azienda o rami di essa, di quote sociali e di azioni. -ASSEGNO DI MANTENIMENTO: viene introdotto un regime di favore per i contribuenti che percepiscono l'assegno di mantenimento a seguito di separazione legale ed effettiva, di scioglimento o annullamento del matrimonio o di cessazione dei suoi effetti civili. -STUDI ASSOCIATI: viene riconosciuto un credito d'imposta per le spese relative al processo di aggregazione dei liberi professionisti che decidono di unirsi, in numero non inferiore a 4 e non superiore a 10, per formare uno studio associato. -WHITE LIST: le 'black list' per l'applicazione delle norme antielusive relative alle imprese sono sostituite da una nuova 'white list' basata esclusivamente sull'esistenza di un effettivo scambio di informazioni. SALTA STRETTA SOCIETA' CALCIO: si allenta la stretta fiscale prevista inizialmente Finanziaria che avrebbe messo a rischio l'iscrizione al campionato per molte società di calcio. Viene cancellata, infatti, la norma della manovra che prevedeva che le perdite delle società sportive professionistiche potevano essere incluse nel regime previsto per le spese di rappresentanza. -INTERESSI PASSIVI: si allenta ulteriormente la stretta sulla indeducibilità degli interessi passivi nella tassazione del reddito d'impresa. Viene eliminato il limite temporale di 5 o 10 anni del riporto in avanti delle quote di interessi resi indeducibili e viene elevato il limite del 30% del Rol con l'aggiunta di una franchigia di 5 e 10mila euro annui in più. -SANZIONI REVISORI: arrivano sanzioni fiscali, fino al 30% del compenso percepito, per i revisori contabili. In caso di mancata sottoscrizione della dichiarazione dei redditi o dell'Irap si applica anche la sanzione amministrativa da 258 a 2.065 euro. -FRANCHIGIA IRAP: aumenta la franchigia Irap per le piccole imprese, passando dagli attuali 8.000 euro a 9.500 euro. -SOCIETA' IMMOBILIARI: una commissione 'ad hoc' studierà la semplificazione dei meccanismi di tassazione per le società immobiliari. -SIIQ: la soglia rilevante per le partecipazioni alle Siiq (società d'investimento immobiliare quotate) salirà dall'1% al 2%. L'opzione per il regime speciale civile e fiscale delle Siiq in fase di prima applicazione, deve essere esercitata entro il 30 aprile 2008. -IVA MASCHERE E BARDOTTI: Iva agevolata al 10% anche per gli spettacoli in maschera e non solo per quelli di burattini e marionette. Si prevede anche impossibilità di usufruire dell'Iva agevolata al 10% se si vendono asini, muli o bardotti. Ma solo se gli animali sono vivi. Iva agevolata anche per i premi delle corse dei cavalli. -CELLULARI: la detraibilità dell'Iva per i costi sostenuti per i telefoni cellulari utilizzati dalle imprese o dai lavoratori autonomi potrà arrivare fino al 100%. -CDP: le esenzioni d'imposta già previste in Finanziaria per le operazioni di credito a medio e lungo termine saranno estese anche alle operazioni di finanziamento da parte della Cassa depositi e prestiti per opere, impianti, reti e dotazioni destinati alla fornitura di servizi pubblici ed alle bonifiche. -RIMBORSI IRPEF E IRPEG: chi aspetta rimborsi di crediti Irpeg e Irpef da almeno dieci anni, dal primo gennaio 2008, potrà quanto meno ottenere la capitalizzazione annuale degli interessi. -AGENZIE FISCALI: dal primo gennaio 2008 i provvedimenti dei direttori delle Agenzie fiscali pubblicati sui rispettivi siti Internet avranno analoga efficacia alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. -VISCO-SUD: riparte nel 2008 la 'Visco Sud': il credito d'imposta per le imprese che investono nelle aree svantaggiate del Paese. Le risorse, pari a 350 milioni di euro nel 2008 e 280 milioni nel 2009, non utilizzate per la Visco Sud nel 2007 saranno destinate a un Fondo per interventi strutturali di politica economica. -DEBITI FISCO: tre anni in più per pagare eventuali debiti con il fisco se le irregolarita' sono state individuate dall'amministrazione attraverso un controllo 'automatizzato' o 'formale' (Segue).


FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -3- (sezione: Costi dei politici)

( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

 

14-12-2007 18:55 Tagli costi politica e assunzioni precari P.A. Roma, 14 dic. (Apcom) - COSTI POLITICA -TAGLIO MINISTRI: governo più snello, ma dal prossimo. Sarà ridotto il numero dei ministri e dei sottosegretari, ma vengono fatte salve le competenze. Viene fissato, come prevedeva la riforma Bassanini, un limite massimo di 12 ministri e viene introdotto un tetto di 60 componenti per l'intera compagine governativa. Il Cipe resterà a palazzo Chigi. -ADDIO COMUNITA' MONTANE: arriva una riduzione delle Comunità montane che diventeranno 'Unioni di comuni montani' composte da almeno 7 comuni. Saranno le Regioni a definire i criteri per il taglio. -ENTI RIFIUTI E ACQUA: verranno soppressi gli Enti d'ambito per il servizio idrico integrato e il servizio di gestione integrata dei rifiuti. Si tratta di 300-400 enti in tutta Italia. -TAGLIO CONSIGLIERI: dalle prime elezioni per il rinnovo di ciascun consiglio comunale e provinciale viene ridotto il numero dei consiglieri e diminuite le indennità e i gettoni di presenza. Il numero degli assessori si riduce da 16 a 12 dalle prossime elezioni amministrative. -VIAGGI FACILI: addio a missioni e viaggi facili per consiglieri regionali, provinciali e comunali. L'indennità di missione viene sostituita con un rimborso forfettario. -STRETTA AUTO BLU: dal 2008 la cilindrata media delle autovetture di servizio assegnate in uso esclusivo nell'ambito della magistratura e delle amministrazioni civili dello Stato non potrà superare i 1.600 centimetri cubici. Sono escluse le autovetture utilizzate dai Vigili del fuoco e quelle usate per servizi istituzionali di tutela dell'ordine, della sicurezza pubblica. -TAGLIO COMPENSI COMMISSARI: dal primo gennaio si riducono del 20% i compensi dei commissari straordinari del governo. -INDENNITA' MEMBRI PARLAMENTO: si prevede un contenimento delle spese per le indennità parlamentari: si sospende per un quinquennio l'adeguamento automatico dei relativi importi. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE -PRECARI P.A.: arriva una sanatoria dei precari della Pubblica amministrazione. La stabilizzazione avverrà soltanto attraverso procedure selettive di tipo concorsuale. I co.co.co avranno più punti nei concorsi. -STATALI: per i contratti del pubblico impiego, relativi al biennio 2006-2007 e per il biennio 2008-2009, vengono stanziati 1,081 miliardi nel 2008, e 220 milioni a partire dal 2009. -P.A TELEFONA CON VOIP: da gennaio le amministrazioni centrali sono tenute a utilizzare i servizi Voip (voce tramite il protocollo Internet). -RAZIONALIZZAZIONE ACQUISTI P.A.: arriva una razionalizzazione del sistema di acquisti di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione attraverso l'implementazione del sistema che fa perno sulla Consip. -CARTA IDENTITA' ELETTRONICA: slitta al 31 dicembre 2008 la data a decorrere dalla quale non è più consentito l'accesso ai servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni, con strumenti diversi dalla carta d'identità elettronica e dalla carta nazionale dei servizi. -LIMITE A PRECARI NELLA P.A: dal 2008 il tetto di spesa consentito per il ricorso a personale a tempo determinato viene fissato al 35% della spesa sostenuta per le stesse ragioni nel 2003. -TAGLIO SPESA PUBBLICA: arrivano misure di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica. (segue).


COME RIDURRE I COSTI DELLA NON QUALITè Â ? : PAROL (sezione: Costi dei politici)

( da "Windpress" del 14-12-2007)

 

14-12-2007   A:        Regina De Paoli   NOTA PER I GIORNALISTI Il comunicato è¨ diviso in tre parti: -          la prima parte è¨ di carattere generale; -          la seconda parte contiene le schede relative ad alcune testimonianze aziendali, che saranno fornite su richiesta; -          la terza parte è¨ relativa ad eventuale materiale fotografico a corredo, che sarà  fornito su richiesta,     1a PARTE   Il Sistema Toyota: un modello di riferimento per la competitività  delle imprese italiane COME RIDURRE I COSTI DELLA NON QUALITAâ?? NELLE INDUSTRIE MANIFATTURIERE E DI SERVIZI, IN SANITAâ?? E NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Cronaca della Campagna Nazionale Qualità  2007 promossa dal Gruppo Galgano, condivisa da 376 imprese e  patrocinata dalle più¹ alte istituzioni   Milano, 12 dicembre 2007 â?" â??Quanto costa la non qualità ? La maggioranza delle aziende che competono sul mercato hanno livelli di non qualità  molto alti , che rappresentano una pesante zavorra: costi che superano il 10-15% del fatturato.â? Sono dichiarazioni di Alberto Galgano, presidente del Gruppo omonimo fondato nel 1962 e â??padreâ? della Qualità  in Italia. Eâ?? stato tra i primi, infatti, a portare nel nostro Paese, fin dagli anni â??80, lâ??applicazione del rivoluzionario approccio manageriale che si basa su due pilastri essenziali per la riduzione dei costi della non qualità  a percentuali inferiori del 2%: la Qualità  Totale e il Sistema Toyota. Eâ?? il consulente italiano che più¹ ha fatto cultura con una ventina di libri di management, lâ??ultimo dei quali â??Il direttore generale e la qualità â? in libreria in questi giorni per la Guerini e Associati.   È? su questo tema che il Gruppo Galgano, società  leader nella consulenza di direzione, ha orientato il dibattito e la riflessione in occasione della sua tradizionale Campagna Nazionale Qualità , unica nel suo genere, che organizza dal 1989, a novembre, per celebrare la Settimana Europea della Qualità  promossa dallâ??EOQ (European Organization for Quality). Sono già  aperte le adesioni per la 20a edizione (10 - 16 novembre 2008). Tutte le informazioni sul sito http://www.galganogroup.it/gmq/iniziative07_sa.asp.   Allâ??edizione 2007, che ha ottenuto lâ??Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei principali Ministeri, hanno aderito 376 imprese private e pubbliche sottoscrivendo la maxicampagna pubblicitaria â??Quanto costa la non qualità ?â? , uscita a tutta pagina sui principali quotidiani italiani e la campagna affissioni â??La qualità  in movimento cambia la storiaâ? esposta negli aeroporti di Roma Fiumicino e di Milano Linate.   Le nove conferenze Galgano, poi - organizzate a Milano, Roma, Torino, Aosta, Padova, Bologna e Perugia â?" hanno offerto a centinaia di imprenditori e manager la possibilità  di dibattere e approfondire il tema della â??riduzione dei costi della non qualità â? anche attraverso lâ??esperienza di alcune aziende intervenute per testimoniare in presa diretta quanto applicato nella propria organizzazione e quanto ottenuto in termini di risultati.   â??Se si vuole eccellere nel fare qualità  è¨ indispensabile che nelle aziende italiane siano presenti consistenti attività  di miglioramento continuo con il coinvolgimento di tutto il personale, a tutti i livelli. Come insegna il Sistema Toyota, lâ??azione deve essere rapida, orientata a grandi risultati in tempi brevi (learning by doing) e alla eliminazione degli sprechi - ha dichiarato Alberto Galgano nel suo intervento alla Conferenza di Milano - Al termine Qualità  possono essere infatti collegati due verbi: progettare e fare. Ma la Qualità  va impostata dallâ??alto del management e protagonista del sistema è¨ il metodo scientifico. La direzione generale è¨ la massima responsabile delle attività  gestionali dellâ??azienda e pertanto deve conoscere in profondità  come si costruisce e si gestisce la Qualità â?. Nel Sistema Toyota, modello imprenditoriale â??democraticoâ? perché© basato su miglioramenti che coinvolgono fino allâ??80% del personale, il management afferma: â??noi otteniamo risultati brillanti da persone di medie capacità  che operano e migliorano processi brillanti: I nostri concorrenti ottengono risultati mediocri da persone brillanti che operano con processi difettosiâ? .   Per Alberto Galgano, Qualità  â?" la cosiddetta â??Q grandeâ? - significa â??freedom from deficienciesâ? ovvero essere esente da carenze. E poi è¨ â??soddisfazione del clienteâ? in quanto la qualità  non può² essere che un concetto â??caldoâ? perché© viene giudicato ogni giorno da soggetti pensanti, da esseri umani.   Come iniziare ad applicare in azienda questo modello manageriale vincente? Con la Settimana Kaizen. â??Un evento, un vero gioiello di esperienza â?" continua Galgano â?" con il quale è¨ possibile verificare con mano e in tempi brevi gli effetti dellâ??applicazione del metodo Toyota con il raggiungimento di miglioramenti rilevanti e concreti in soli cinque giorniâ?.   Anche le aziende sanitarie che vogliono abbattere i costi della non qualità  possono â??salire sulle spalle di gigantiâ? (Newton) e fare proprio il Sistema Toyota. Se ne è¨ discusso alla Conferenza organizzata sempre a Milano, presso la Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor. Lâ??incontro ha preso il via accostando due realtà  solo in apparenza inconciliabili: gli ospedali italiani e il Sistema Toyota, modello manageriale messo a punto dallâ??omonima casa automobilistica conosciuta in tutto il mondo. Roberto Merlo â?" direttore del Gruppo Galgano, relatore della giornata con il collega Francesco Ferrario - ha aperto il suo intervento dimostrando come â??il paradosso in verità  non esistaâ? dato che alcune realtà  sanitarie americane e italiane, grazie alle Settimana Kaizen organizzate dal Gruppo Galgano, hanno applicato con successo lâ??innovativo metodo scientifico che sta alla base dellâ??intero Sistema. Lâ??urgenza per gli ospedali del nostro Paese è¨ alta perché© gli sprechi e le inefficienze producono spesso risultati nefasti non attribuibili alla patologia del paziente. Se è¨ inconfutabile lâ??espressione â??errare umanum estâ?, la direzione ha lâ??urgente dovere di intervenire tempestivamente dove è¨ possibile per creare un sistema che blocchi lâ??errore prima che diventi difetto a danno del paziente stesso. Ai partecipanti è¨ stato presentato, come esempio di sanità  americana da copiare, il caso della Virginia Mason Medical Center di Seattle che, dagli inizi del 2000, ha introdotto con ottimi risultati il modello della Qualità  Totale per una medicina il più¹ possibile senza difetti. Ma per fare concretamente qualità  è¨ necessario apportare un radicale cambiamento di mentalità  in primis negli organi direttivi ospedalieri che devono adottare una â??visione pazientocentricaâ?, che ponga il paziente al primo posto: lo â??zero difettiâ? e la caccia agli sprechi in sanità  sono il risultato di un processo che presuppone la sicurezza in ogni passaggio del processo operativo; tutto ciò² implica costante formazione e presa di responsabilità  da parte di tutti gli operatori, a tutti i livelli. Lâ??introduzione del Sistema Toyota in Sanità  può² avvenire in contemporanea allâ??ottemperanza da parte degli ospedali stessi ai parametri normativi di qualità  e di sicurezza richiesti dal sistema sanitario italiano sia su base regionale che a livello nazionale: lâ??adozione del metodo scientifico, infatti, non rallenta il perseguimento degli obiettivi richiesti, al contrario permette agli operatori sanitari di fornire risposte veloci ed efficienti. Lâ??innovativo programma aziendale delle Settimane Kaizen, organizzate da anni dal Gruppo Galgano, permette infatti di verificare in tempi brevi gli effetti dellâ??applicazione del metodo Toyota con il raggiungimento di miglioramenti rilevanti e concreti in soli 5 giorni. Significativa la testimonianza di Maria Teresa Mechi direttore V.R.Q. dellâ??Azienda Sanitaria di Firenze.   Nelle altre Conferenze, il Gruppo Galgano è¨ stato rappresentato dallâ??amministratore delegato Mariacristina Galgano, dai partners Nello Pucillo e Luciano Bray e dal direttore Giuseppe Negro.   A completamento della teoria gli interventi di alcuni manager e imprenditori che hanno dimostrato con i fatti la possibilità  di ridurre i costi della non qualità : Augusto Lippi e Giuliano Ferro â?" rispettivamente direttore operations e responsabile qualità  del Gruppo Safilo, Sergio Castagnetti â?" managing director & operations di Morse Tec Europe, Marco Businaro â?" responsabile produzione della Valente Pali Precompressi S.p.a., Piergiacomo Valentini responsabile ufficio Kaizen della Tecnokar, Carlo Sussi e Marco Mezzetti â?" rispettivamente responsabile facilities management e responsabile controllo operativo facility di Hera S.p.a., Walter Patruno  responsabile controllo qualità  di Abb Sace S.p.a., Guido Aru â?" responsabile manufacturing e qualità  della Bertazzoni S.p.a., Anna Brogi e Donata Susca, rispettivamente responsabile qualità  â?" sicurezza â?" ambiente e program manager divisione infrastrutture e reti di Enel, Lucia Todaro â?" qualità  assurance manager Abbott, Stefano Massa â?" titolare della Villa Massa, produttrice del tradizionale Limoncello di Sorrento e vincitrice dellâ??EFQM Excellence Award Winner 2007, Leonardo La Torre â?" assessore regionale alle attività  produttive e alle politiche del lavoro della Regione Autonoma Valle dâ??Aosta, Pietro Giorgio di Confindustria Valle dâ??Aosta, Monica Maiolino della direzione INPS Regionale Piemonte Area Formazione.   Il Gruppo Galgano, fondato da Alberto Galgano nel 1962, rappresenta una delle più¹ affermate realtà  italiane di consulenza di direzione al servizio dellâ??economia nazionale con forte orientamento ai risultati attraverso il modello organizzativo Qualità  Totale e Organizzazione Snella denominato anche â??Sistema Toyotaâ?. La società , che ha uffici a Milano, Madrid e Barcellona, è¨ molto attiva anche nella formazione manageriale.     Per informazioni: Silvana Gainotti - Responsabile Ufficio Stampa GRUPPO GALGANO Tel 0239605295 â?" 3357350510 silvana.gainotti@galganogroup.it.


Il "peso" di apparati e funzionari incide sull'organizzazione del Pd (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzetta del Sud" del 15-12-2007)

 

La maggioranza del partito favorevole al tesseramento e al congresso Il "peso" di apparati e funzionari incide sull'organizzazione del Pd Giovanni Innamorati ROMA Il peso degli apparati e dei funzionari, specie quelli che a livello regionale si porteranno i Ds, fa esplodere una "querelle" nel Pd, e in particolare nelle due commissioni incaricate di redigere lo Statuto e il Codice etico del partito, riunitesi rispettivamente ieri e l'altra sera. Ed è anche emersa una maggioranza a favore della presenza di tesserati e di un congresso dentro il partito. Ieri, durante una riunione della commissione Statuto durata sei ore, la discussione ha registrato che la maggioranza, costituita dagli ex Ds, dai popolari, ma anche dal veltroniano Walter Vitali, è favorevole a dare un'autonomia politica, organizzativa e finanziaria al livello regionale del partito. In particolare, un documento presentato da Maurizio Miglivacca, Nicodemo Oliverio e Francesco Sanna, prevede che sarà il partito a livello regionale a decidere l'organizzazione sul territorio. Il che garantirà agli ex Ds nelle regioni rosse di assorbire parte del proprio personale. Le bozze delle proposte però sono arrivate il giorno prima alla riunione della commissione sul Codice etico. Questa, come ha spiegato il presidente Sergio Mattarella, deve occuparsi "di tutti quei comportamenti che rendono credibile il Pd", e infatti si è discusso di trasparenza nei finanziamenti, di incompatibilità in tema di candidature, ecc. Ma a sollevare la "querelle" sugli apparati è stata l'ulivista Marina Magistrelli. Il suo ragionamento è semplice: la credibilità di un partito risiede anche nella sua struttura leggera, in modo da assicurare che non ci saranno costi politici abnormi. La proposta di Magistrelli è radicale: niente funzionari di partito, ma solo attività volontaria. Il che ha sollevato subito l'obiezione sulla fattibilità concreta di questo modello. Magistrelli ha allora chiesto con forza che, soprattutto a livello regionale, ci sia una separazione ben precisa tra il ruolo dei funzionari e quello dei politici. Qui si è inserito il "lettiano" Paolo Tognocchi, consigliere regionale in Toscana, una regione rossa dove i funzionari di partito dei Ds sono una cinquantina. Tognocchi ha appoggiato la tesi di Magistrelli: spesso, ha osservato, i funzionari hanno assunto ruoli politici divenendo assessori o amministratori locali; questo meccanismo nel Pd non regge perché con le primarie usate per selezionare le candidature a tutti i livelli, la società civile ha un ruolo che nei vecchi partiti non aveva. Si deve chiarire quindi che le carriere dei funzionari sono diverse da quelle dei politici. Nessuno pensa a licenziamenti, ma si sostiene: o c'è chiarezza di ruoli oppure il Pd soffocherà di apparati. Il tema non è stato affrontato dalla commissione Statuto, dove ieri è emersa anche una maggioranza favorevole a che il Pd abbia un congresso. La bozza Miglivacca-Oliverio-Sanna prevede che i candidati alle primarie siano selezionati nella fase congressuale. I candidati, secondo questo schema, si presentano con una mozione politica e su questo si svolgono i congressi, in cui hanno diritto di voto gli iscritti, come nei partiti tradizionali. I candidati che supereranno una certa soglia di consensi (la bozza suggerisce il 25%) andranno alle primarie, dove voteranno tutti i sostenitori. (sabato 15 dicembre 2007).


Gettoni di presenza devoluti alle vittime della tragedia di Torino (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzetta del Sud" del 15-12-2007)

 

Paola Il consiglio ha approvato i punti all'ordine del giorno Gettoni di presenza devoluti alle vittime della tragedia di Torino PAOLAProficuo consiglio comunale per la maggioranza perché nel giro di circa 6 ore sono stati approvati tutti e quattro i punti posti all'ordine del giorno, di cui anche i due attinenti alle comunicazioni della Corte dei Conti su presunte leggerezze amministrative sulle quali la minoranza aveva innescato critiche e polemiche a non finire. I lavori sono iniziati verso le ore 10,45. Il presidente del consiglio, Feruccio Fedele, ha proposto e tutti hanno accettato di devolvere la somma dei gettoni di presenza dei consiglieri alle famiglie degli operai torinesi morti nel rogo dell'acciaieria. Il primo punto riguardante il gradimento del socio esterno nella "Porto dei Normanni Spa", richiesto dal presidente del Cda Caporali, è stato approvato con i 12 voti compatti della maggioranza più due della minoranza, Maria Pia Serranò (DC) e Silvio Buono (indipendente) e 6 contrari della minoranza. Il bilancio consuntivo 2005 - osservazioni della Corte dei Conti con deliberazione n.16/2007 - e il bilancio di previsione esercizio finanziario 2007- osservazione della Corte dei conti con deliberazione n.233/2007 - sono stati approvati dopo qualche polemiche di due consiglieri della minoranza con 11 voti a favore e 2 contrari. In precedenza il presidente del consiglio aveva portato a conoscenza dell'assise cittadina delle due osservazione della Corte; il dirigente del settore finanziario Egidio Sorace ha letto le rispettive relazioni deliberative. Alla discussione di questi due punti "incriminati" era stato incorporato l'ultimo punto dell'ordine del giorno relativo alla situazione economica finanziaria del Comune di Paola. "In sostanza è stato commentato da un consigliere della maggioranza-tutto con "molto rumore per nulla"".(g.vena) (sabato 15 dicembre 2007).


Consulenze e case di cura già pronta la lista dei tagli (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 15-12-2007)

 

Pagina V - Bari LA MANOVRA LE MISURE Sarà vietato il ricorso a esperti non sanitari. Riduzioni alle prestazioni esterne Consulenze e case di cura già pronta la lista dei tagli Un fondo di 100mila euro per acquisire le quote di Tecnopolis Nelle Asl a rischiare il licenziamento in tronco saranno i direttori I consulenti che non hanno in tasca una laurea in medicina possono anche cominciare a fare le valigie. Per le cliniche private si prepara un anno di sacrifici. Nel mirino ci sono anche gli infermieri che si imboscano nei Cup: se non lasciano gli sportelli per ritornare in corsia e coprire le carenze di personale sanitario, a rischiare il licenziamento in tronco saranno i direttori generali. Eccolo il pacchetto dell'assessore alle Politiche della salute, Alberto Tedesco per tenere a freno la spesa sanitaria nel 2008. Un anno asfissiante a leggere i 18 punti che accompagnano la manovra fiscale con gli aumenti di Irap, Irpef e benzina. Se con la leva fiscale si prevede un introito certo di 175 milioni di euro, con il pacchetto-Tedesco, il risparmio preventivato si aggira sugli ottanta milioni di euro. è da questa voce che il governatore Nichi Vendola, si aspetta quelle risorse che mancheranno per la copertura del deficit sanitario nonostante l'inasprimento fiscale. Probabilmente quelle che produrranno effetti immediati si possono contare sulle dita di una mano ma - confidano fonti vicine alla giunta - sono destinate a fare molto male. Non a caso la giunta ne ha discusso per ore, centellinando ogni parola delle "disposizioni in materia sanitaria" proposte da Tedesco. Quelle su consulenze e cliniche private, sono destinate a colpire nel segno. Sulle prime, non ci sono alibi: aziende sanitarie ma anche istituti di ricerca devono cancellare tutte le consulenze non sanitarie. Quelle che ci sono non vanno rinnovate e se sono necessarie, devono essere vagliate dall'assessorato. La stretta riguarda anche i costi delle consulenze mediche: vanno ridotti almeno del 10 per cento. Più rigido il taglio sulle prestazioni aggiuntive: dev'essere del 30 per cento già nel 2008. La scure sulle cliniche private sarà nel prossimo Dief, il documento d'indirizzo funzionale della sanità: nel 2008 gli oneri saranno tagliati del 2 per cento rispetto a quelli previsti nel 2007. Lo stesso taglio è imposto ai manager per i costi delle esternalizzazioni: se possibile anche cancellandole e assumendo il servizio in proprio. Per migliorare il sistema dei controlli nelle Asl, ai direttori generali sarà imposta la contabilità analitica per centri di costo e di responsabilità: chi è a capo di una struttura deve rendicontare ogni spesa indicando i risultati raggiunti. Sotto controllo finiscono anche i medici di base: l'Asl dovrà verificare ogni prestazione per stabilire se è congrua coi livelli di spesa programmati. Torna un tetto di spesa per l'acquisto o il noleggio di tecnologie sanitarie: se superano i 400mila euro, le Asl devono chiedere l'autorizzazione della giunta regionale. Alle Asl, inoltre, è vietato caricare sulla gestione economica i costi di manutenzione degli immobili, di impianti e di macchine. Così sui costi telefonici: il bollettone da 18 milioni di euro pagato dalle Asl nel 2007, va ridotto del 30 per cento nel 2008 e poi di un altro 15 per cento nel 2009. Come? Intanto vietando l'uso personale di utenze pubbliche. Poi per eliminare ogni tentazione è consigliato l'utilizzo di telefonia Voip in ambito aziendale. Tra le altre misure anche quella anti-imboscati: i dipendenti delle Asl devono svolgere le mansioni per le quali sono pagati. In due mesi nelle Asl ognuno deve ritornare al suo posto. Se non accade a rischiare il posto è il direttore generale. Ma del pacchetto fa parte anche la modifica alle fasce di esenzione dei ticket: con le nuove norme su deduzioni e detrazioni, molti pugliesi rischiano di perdere il diritto all'esenzione. E venendo incontro a una richiesta dei sindacati, la giunta modificherà il sistema di esenzione per garantire i benefici anche con i nuovi scaglioni di reddito. "Abbiamo fatto in modo da lasciare inalterato il beneficio per l'80 per cento della popolazione - dice l'assessore al Bilancio, Francesco Saponaro - pur sapendo che rinunciare a questa voce significa rinunciare a 44 milioni. Per questo - aggiunge - per far fronte al deficit stiamo chiedendo un contributo di solidarietà ai pugliesi senza incidere sui ticket sanitari come richiesto anche dalle forze sociali". Le integrazioni al bilancio approvate ieri e trasmesse per l'esame della commissione bilancio previsto per lunedì prossimo, contengono anche un fondo di 100mila euro per acquisire le quote private di Tecnopolis e la stabilizzazione dei precari che lavorano presso l'Arpa da almeno tre anni. (p. r.).


Amiu, Amt, Asterun piano per tagliare gli stipendi dei cda (sezione: Costi dei politici)

( da "Secolo XIX, Il" del 15-12-2007)

 

I costi della politica Pronta la delibera di Tursi sugli emolumenti massimi60 mila euro ai presidenti delle "big", 15 per le piccole TAGLIARE gli stipendi dei presidenti e dei consiglieri d'amministrazione delle società controllate o partecipate dal Comune. Abbassare il costo dei governi di Amiu, Amt, Aster, Ami, Spim e via via tutte le altre. Applicando rigorosamente la legge e superando un concetto che in questi anni è andato per la maggiore: un posto nei cda - anche minore - può valere un lavoro. Questa la mission della delibera che stamattina potrebbe già trovare il via libera della giunta e che l'assessore Alfonso Pittaluga ha già discusso sia con i colleghi dell'esecutivo sia nelle commissioni consigliari. Il paletto principale del provvedimento riguarda gli emolumenti dei presidenti: ora erano liberi, da domani avranno il tetto massimo dell'80% dello stipendio del sindaco. Con un'interpretazione restrittiva della legge: non l'80% dello stipendio del sindaco come da tabelle ministeriali ma rispetto alla retribuzione del sindaco di Genova, ossia di 88 mila euro lordi l'anno. Il tetto è dunque di 70 mila euro lordi. Di più, sulla delibera, che al momento è una proposta, il vero massimale è di 60 mila euro. Di conseguenza, gli stipendi dei consiglieri d'amministrazioni vedranno discese verticali dai 25 mila agli 8 mila. In realtà, la giunta pensa di suddividere le varie aziende e società in tre fasce in base al valore della produzione. In prima fascia, quelle con una produzione superiore ai 50 milioni di euro l'anno, di fatto Amiu e Amt: per queste, il presidente avrà un massimale di 60 mila euro e i consiglieri un massimale di 16 mila euro. Discorso a parte per gli amministratori delegati, i cui stipendi saranno ancorati ai presidenti (un punto percentuale in più) a meno che non si tratti di un direttore generale, fenomeno - questo del doppio incarico - che dovrebbe aumentare. Se per l'Amt le retribuzioni del presidente sarebbe invariato, per Amiu si tratterebbe di un taglio del 25%: un taglio troppo netto, che Pittaluga e Vincenzi stanno cercando già di correggere e su cui comunque è in preparazione un emendamento in consiglio. La seconda fascia prevede le aziende che hanno una produzione tra i 5 e i 50 milioni di euro l'anno; per esempio l'Aster. In questo caso al presidente spetteranno 30 mila euro, 8 ai consiglieri. La terza fascia è delle piccole, ossia le aziende con produzione fino a 5 milioni di euro: 15 mila euro ai presidenti, 4 mila ai consiglieri. Facile capire che con i cda già tagliati a soli tre posti, con la sforbiciata agli emolumenti il risparmio comincerebbe a essere davvero consistente. C'è una sotto-fascia: le società da meno di un milione porterebbero dodici gettoni di presenza all'anno da 200 euro. Nella delibera, poi, è previsto un ruolo più importante per il consiglio comunale nella fase di nomina dei vari membri dei consigli d'amministrazione: il sindaco e la giunta, anche nei casi di nomine a loro pienamente delegati, avrebbero l'obbligo di discuterne in aula, sentendo i gruppi e rispondendo a criteri più selettivi dei candidati. Con la creazione di una sorta di albo società per società. giovanni mari 15/12/2007.


Mai oltre l'80% del "salario" del sindaco (sezione: Costi dei politici)

( da "Secolo XIX, Il" del 15-12-2007)

 

Il testo IL TESTO della delibera si regge interamente sullo stipendio del sindaco di Genova e su questa base calcola il futuro emolumento dei presidenti e dei consiglieri d'amministrazione: "Gli emolumenti per la carica di amministratore e nella loro misura massima i compensi fissi, omnicomprensivi, annui per gli amministratori delegati o amministratori esecutivi comunque denominati vengono determinati in base ad un calcolo parametrato all'indennità annuale del sindaco di Genova pari ad euro 88.434,96, distinguendo le seguenti fattispecie: ? Valore della produzione dell'ultimo bilancio di esercizio approvato fino ad euro 5 milioni: il valore massimo del compenso sia del presidente che dell'amministratore delegato (o amministratore esecutivo comunque denominato) è pari al 17% della citata indennità, mentre quello relativo all'amministratore non esecutivo è pari al 4,5% della stessa. ? Valore della produzione dell'ultimo bilancio di esercizio approvato oltre i 5 milioni di euro fino ai 50 milioni di euro: i valori massimi dei compensi del presidente, dell'amministratore delegato e dell'amministratore non esecutivo (o comunque denominato) sono rispettivamente pari al 34%, 35% e 9% della citata indennità. ? Valore della produzione dell'ultimo bilancio di esercizio approvato oltre i 50 milioni di euro: i valori massimi dei compensi del presidente, dell'amministratore delegato e dell'amministratore non esecutivo sono rispettivamente pari al 68%, 70% e 18%". E sul gettone di presenza per le piccolissime società: "Si prevede che la retribuzione degli amministratori delle società con un valore della produzione inferiore a 1 milione di euro consista esclusivamente nella remunerazione dell'attività di partecipazione ai lavori dell'organo collegiale e si traduca nel riconoscimento di gettoni di presenza, che non potranno in ogni caso, superare l'importo di 200 euro un numero massimo di 12 sedute annue". 15/12/2007.


QUARRATA 0 Ecco le indennità degli amministratori (sezione: Costi dei politici)

( da "Nazione, La (Pistoia)" del 15-12-2007)

 

QUARRATA Ecco le indennità degli amministratori D A OGGI è possibile consultare su Internet la retribuizione mensile di sindaco e assessori del Comune di Quarrata. Per legge (articolo 82 del Testo Unico n. 267/2000) sindaco, vicesindaco e assessori per il ruolo ricoperto e l'attività svolta ricevono un'indennità di funzione. A ciascun consigliere comunale, esclusi il sindaco e gli assessori, spetta, per ogni seduta di consiglio comunale alla quale partecipi, un gettone di presenza (al lordo delle ritenute) di euro 23,32 ( il gettone netto è di euro17,96). Un decreto ministeriale, che viene aggiornato ogni tre anni, fissa le misure delle indennità di funzione riconosciute a sindaco, vicesindaco e assessori. L'indennità varia in base al numero degli abitanti del comune ed è ridotta del 50% se l'amministratore è lavoratore dipendente. IN QUESTO caso, infatti, l'amministrazione comunale versa all'azienda che ne faccia richiesta presso cui l'amministratore lavora, un importo correlato al tempo che il dipendente-amministratore occupa in termini di permessi per lo svolgimento delle proprie funzioni. Nel prospetto pubblicato sul sito del Comune di Quarrata (www.comune.quarrata.it), alla pagina "amministrazione", sono riportate le indennità mensili previste dal decreto sopra citato, nonché le indennità mensili effettivamente precepite dagli amministratori di Quarrata. - -->.


Costi della politica, vince l'Svp (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere Alto Adige" del 15-12-2007)

 

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2007-12-15 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Consiglio provinciale Finanziaria La manovra passa nella notte. Disco verde alla libera professione dei medici Costi della politica, vince l'Svp Tagli ai cda ma non ai compensi. Heiss: norma scandalosa Giunta e opposizione ai ferri corti Crescono i trasferimenti ai Comuni, più fondi a economia e agricoltura Pasquali: "Troppi regali alle solite lobby vicine alla Stella Alpina" BOLZANO - Nonostante le minori entrate derivanti dal taglio del cuneo fiscale e dell'Irap nonchè i fondi stanziati per l'acquisizione di nuove competenze, il bilancio provinciale è cresciuto del 2 per cento toccando quota 5 miliardi senza partite di giro. Intorno alle 4 di mattina di venerdì è arrivato il via libera del consiglio provinciale: come era prevedibile l'Svp ha vinto il braccio di ferro con l'opposizione che non è riuscita a far passare nemmeno un ordine del giorno. "Questo budget ci consente di finanziare adeguatamente i settori chiave" commenta soddisfatto l'assessore alle Finanze Werner Frick che sottolinea come siano stati aumentati i contributi per l'assistenza ai non autosufficienti senza chiedere nemmeno un euro in più ai cittadini. "La giunta ha saputo pubblicizzare bene l'impegno per il sociale e l'istruzione ma ha nascosto altrettanto bene gli incentivi alle lobby vicine al partito di raccolta" fa invece notare il verde Hans Heiss. Anche Forza Italia e Unitalia parla di un "bilancio elettorale pensato per rinsaldare la fedeltà delle varie correnti. Tra le pieghe della finanziaria è passato di tutto. La maggioranza ha stralciato solo un paio di articoletti che modificavano la gestione delle piste da sci. Via libera invece agli articoli più contestati: quello sul taglio dei cda delle società pubbliche, quello che disciplina la libera professione negli ospedali e quello sul taglio dell'Irap. "La maggioranza ha riempito all'inverosimile la legge di bilancio, praticamente abbiamo votato una omnibus" protesta Heiss. Il dialogo tra maggioranza e opposizione è venuto a completamente a mancare. Dopo aver visto affondare la "sua" legge elettorale, il capogruppo Svp Walter Baumgartner ha tirato i remi in barca. La trattativa tra giunta e opposizione non è mai decollata ed il muro contro muro è andato avanti fino a notte fonda. Nel bilancio gli incrementi maggiori riguardano soprattutto la sanità ed i contributi all'economia. Un euro su tre è infatti destinato alla tutela della salute: la spesa sanitaria crescerà di quasi il 4 per cento (oltre 40 milioni di euro), mentre il fondo di rotazione verrà ricapitalizzato con 35 milioni di euro. "Ci sono centinaia di domande di finanziamenti " spiega il caporipartizione Finanze Uli Stofner. Aumentano notevolmente anche i contributi alle associazioni sportive (+11,5%), i trasferimenti ai comuni (+15,5%) e gli incentivi ai vari settori economici, soprattutto a commercio (+15%) e turismo (+13,6%). Una "vagonata" di soldi (+33%) anche alla ripartizione foreste ed economia montana. "è chiaro che la Volkspartei finanzia tutte le lobby organizzate che tra qualche mese voteranno compattamente il partito di raccolta" sottolinea Heiss. E anche Alberto Pasquali di Forza Italia si lamenta "per la pioggia di soldi destinata all'agricoltura". Tra le norme collegate al bilancio gli scontri maggiori si sono avuti su sanità e tagli alle poltrone delle società pubbliche. La norma che taglia i compensi dei medici che scelgono la libera professione è passata ed il sindacato Anaao già si prepara a dar battaglia. In mancanza di un intesa sul contratto, dice la legge, a partire dal primo aprile anche in Alto Adige si applicherà il contratto nazionale. Scontro furibondo anche sull'articolo che regola le spese delle società pubbliche. D'ora in avanti tutti i politici che siedono nel cda di un'azienda pubblica non potranno percepire gettoni di presenza ma solo premi di risultato. Bocciata invece la proposta dei Verdi di sopprimere i compensi anche per i politici in pensione. "La giunta ha fatto il possibile per non recepire le disposizioni della Finanziaria nazionale che sopprimono le indennità degli amministratori. In Alto Adige - conclude - questo non avviene". Scintille anche sull'Ici. Gli Arbeitnehmer (espulso Pardeller) hanno lasciato l'aula quando è stato messo ai voti un odg dei verdi per chiedeva alla giunta di premere sui parlamentari affinchè l'Ici per le coop agricole ed i consorzi agrari venisse reintrodotta. Anche senza l'ala sociale l'Svp ha vinto e l'odg è stato bocciato. Marco Angelucci L'assessore Frick soddisfatto "I settori chiave sono sostenuti adeguatamente".


Vittoria Svp Nessun taglio alle indennità (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere Alto Adige" del 15-12-2007)

 

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: PRIMA - data: 2007-12-15 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Costi della politica CONSIGLIO PROVINCIALE Vittoria Svp Nessun taglio alle indennità di MARCO ANGELUCCI BOLZANO - "Tagliare i posti nei consigli di amministrazione, ma non i compensi". La manovra finanziaria della Provincia è approvata nella notte dal consiglio e si conferma subito una vittoria della Volkspartei relativamente ai "costi della politica". Secondo Heiss (Verdi) si tratta di "una norma scandalosa". Pasquali (Forza Italia); "Troppi regali alle solite lobby". Nella "Finanziaria" disco verde alla libera professione dei medici e anche all'ulteriore riduzione dell'Irap. Gli imprenditori festeggiano. A PAGINA 2.


Quartieri, disgelo con De Luca (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 15-12-2007)

 

Corriere del Mezzogiorno - SALERNO - sezione: SALERNO - data: 2007-12-15 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE La pace Il sindaco incontra i presidenti: collaboreremo Quartieri, disgelo con De Luca Prima prova: raccolta differenziata L'aria di Natale soffia anche sulle circoscrizioni e porta benefici effetti nei rapporti con il sindaco SALERNO - Da organismi eletti democraticamente ma assolutamente "inutili" a soggetti istituzionali con pari dignità del Comune. La benedizione ufficiale tanto attesa delle quattro circoscrizioni di Salerno è arrivata giovedì pomeriggio dalla viva voce del sindaco Vincenzo De Luca, il primo e più strenue "avversario " degli organismi ammini-strativi decentrati. Il summit è stato voluto proprio dai quattro presidenti al fine di mettere nero su bianco diritti e compiti delle cosiddette municipalità salernitante. Antonio Bracciante (Oriente), Pietro Abate (Irno), Mario Caravano (Centro) e Massimiliano Natella (Frazioni Collinari) hanno parlato per più di un'ora con il primo cittadino, spaziando dalle molte incomprensioni fino ad oggi maturate per arrivare ai progetti futuri, in primis quello della raccolta differenziata dei rifiuti, in cui le quattro circoscrizioni reciteranno un ruolo primario nell'informazione e nella sensibilizzazione dei cittadini. "Abbiamo incontrato un De Luca assolutamente disponibile - ha affermato Antonio Bracciante (Partito Democratico) - con il quale è stato possibile affrontare molti temi. Anzitutto abbiamo discusso del nostro ruolo istituzionale, quello conferitoci dai cittadini di Salerno. Ebbene il sindaco ci ha prima di tutto ribadito la sua opinione personale rispetto all'utilità delle circoscrizioni, ma ha subito riconosciuto che, nonostante le sue convinzioni, le municipalità salernitane avranno la propria visibilità e il proprio spazio istituzionale. Quello di giovedì è stato solo il primo incontro con De Luca che ci ha promesso una riunione una volta al mese per discutere dei problemi dei quartieri ". Insomma De Luca "benedice " le circoscrizioni ma ...turandosi il naso. "C'era molto malumore tra di noi - conferma Pietro Abate (Alleanza Nazionale)- ed è per questo che abbiamo chiesto l'incontro con il sindaco. Nelle ultime settimane si erano ripetute polemiche sui giornali in merito ai ruoli dei consiglieri circoscrizionali e dei consiglieri comunali o anche per quanto riguarda il gettone di presenza. A noi interessava ribadire che le circoscrizioni per legge devono avere un ruolo propositivo e consultivo e su questo argomento De Luca è apparso dalla nostra parte. Gli abbiamo anche detto che esistono anche associazioni e comitati che non svolgono le attività che dovrebbero. Inoltre il sindaco ci ha garantito di poter interloquire direttamente con i singoli assessori per la risoluzione dei problemi, ciò farà si che le soluzioni si possano individuare in minor tempo". Adesso le circoscrizioni non avranno più alibi. Ottenuta l'investitura ufficiale dovranno produrre risultati e servizi, a partire dalla prima grande scommessa del 2008, quella raccolta differenziata porta a porta che cambierà radicalmente le abitudini dei salernitani. Umberto Adinolfi.


<I politici temono il referendum> (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 15-12-2007)

 

Corriere del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: ECONOMIA - data: 2007-12-15 num: - pag: 13 categoria: REDAZIONALE Segni a Napoli con Stella "I politici temono il referendum" NAPOLI - "Un Governo che funziona, non può aspettare tre giorni per bloccare un'azione come quella degli autotrasportatori, totalmente incostituzionale e fuori da ogni regola". Così il leader referendario Mario Segni ( in foto con Stella), ieri a Napoli, durante la conferenza sul referendum elettorale a cui ha partecipato Gian Antonio Stella, inviato del Corriere della Sera, autore, insieme a Sergio Rizzo, del libro "La Casta". "Amministratori onesti, integerrimi ed efficienti, non ce li garantirà nessuno - dice Segni - ma col referendum possiamo fare sì che ci sia una maggiore vigilanza e trasparenza, dando almeno un ordine di marcia". Secondo Gian Antonio Stella, "un giornalista deve sempre cercare di essere il più obiettivo possibile. Sulla questione del referendum, però, sono schieratissimo: è l'unica vera possibilità di svolta in questo Paese. Il timore è quello che senza referendum, si potrebbe passare da una “porcata” o a “una porcatina”". "Oppure a una “porcatona”", aggiunge Segni. Il leader referendario esprime forti critiche alla "casta", sostenendo che "il ceto politico italiano è dominato dalla nostalgia dell'impotenza, condizione che garantisce il perpetuarsi della stessa classe politica. Il mondo politico mostra una interminabile paura del referendum, cosa apparentemente senza senso: se questo mondo politico rappresenta l'80% degli italiani, allora dovrebbero stravincere". A distanza di mesi dalla pubblicazione del bestseller scritto col collega Rizzo, secondo Gian Antonio Stella "sono state fatte mille promesse, ma finora non è cambiato sostanzialmente nulla. Io e Rizzo non ci facevamo eccessive illusioni, ma qualcosa speravamo che succedesse. Invece sono stati promessi tagli ai costi e nuove leggi, per avere, poi, un nulla di fatto". S. P.


La riduzione dei costi della politica (sezione: Costi dei politici)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 15-12-2007)

 

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2007-12-15 - pag: 7 autore: La riduzione dei costi della politica Taglia ministri: dal prossimo governo il numero dei ministri non potrà superare quota 12. Parlamentari: lo stipendioè bloccato per 5 anni. Stipendi ai manager: il tetto per lo stipendio dei manager pubblici viene fissato a quota 270mila euro, pari a quello del primo presidente di Cassazione. Possibili 25 deroghe, ma non solo. Per Bankitalia e le Autorità la soglia è doppia. AGF.


Secondo il ministero degli Interni l'articolo 51 dello statuto comunale di San Felice Circeo &# (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero, Il (Latina)" del 15-12-2007)

 

Di EBE PIERINI Secondo il ministero degli Interni l'articolo 51 dello statuto comunale di San Felice Circeo è illegittimo. Tutto è scaturito da un esposto presentato dal presidente della commissione Bilancio del comune con il quale si segnalava l'anomalia. Il prefetto di Latina, Bruno Frattasi, ha scritto quindi al sindaco Vincenzo Cerasoli e al presidente del consiglio di San Felice sottolineando come, secondo il ministero competente, la norma statutatia non sia in linea con quanto previsto dall'art. 82 del Testo Unico degli Enti Locali 267/2000 secondo il quale i consiglieri possono percepire solo gettoni di presenza, il cui ammontare non può comunque superare l'importo pari ad un terzo dell'indennità massima del sindaco, per la partecipazione a consigli e commissioni. Il gettone di presenza può essere trasformato in indennità di funzione qualora ciò non comporti maggiori oneri finanziari per l'ente. In parole povere il Comune deve revocare la delibera del 2000 con la quale è stata introdotta la modifica allo statuto inserendo l'articolo 51 che consente al sindaco di conferire una delega ad un consigliere comunale per le problematiche di Borgo Montenero. Dov'è l'inghippo? Sta nel 4° comma dell'articolo 51 con il quale si riconosce al consigliere delegato un'indennità di carica pari a quella spettante agli assessori comunali. Nel corso della precedente amministrazione la delega a Borgo Montenero è stata attribuita dal sindaco Giuseppe Schiboni prima al consigliere comunale Salvatore D'Auria, che l'ha ricoperta dal 6 giugno 2002 al 10 marzo 2004, e poi al consigliere Claudio Petrucci, la cui nomina risale al 1° settimembre 2004 e che è stato in carica fino al maggio di quest'anno. Facendo qualche conto pare che gli incarichi siano costati al comune totalmente circa 68.000 euro. La vicenda è giunta fino in Parlamento dato che il senatore Palomi ha presentato un'apposita interrogazione parlamentare in merito. A questo si aggiunga che l'incarico esterno affidato per la modifica dello Statuto comunale è stato poi considerato illegittimo dalla Corte dei Conti. L'effetto di questa pronuncia da parte del Ministero degli Interni sarà con ogni probabilità la restituzione delle indennità di funzione percepite. Nessuna indennità sarà invece elargita a Michele D'Auria, attuale delegato a Borgo Montenero.


Il Comune dica subito ai cittadini se devono pagare o meno la sosta dopo la sentenza d (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero, Il (Marche)" del 15-12-2007)

 

Di RENATO PIERANTOZZI "Il Comune dica subito ai cittadini se devono pagare o meno la sosta dopo la sentenza del Tar. Altrimenti siamo in presenza di un danno erariale o di una appropriazione indebita a seconda dei casi di chi paga il parcheggio e chi no". E' il duro atto di accusa lanciato ieri in Consiglio comunale da Giorgio Rocchi (Partito Democratico). Intanto oggi pomeriggio, sempre sul fronte politico, si svolge alla sala Docens l'atteso congresso di Forza Italia. Vittorio Santori sarà incoronato coordinatore provinciale insieme ai vice Donatella Ferretti e Claudio Massi che nelle ultime ore ha sorpassato la candidatura di Roberto Michetti di Folignano. Il trionfo di Santori rappresenta anche la vittoria del gruppo ascolano di "Fucina Picena" capeggiato da Enzo Scipioni insieme ai consiglieri comunali Anna Bachetti e Cesare Celani con il sostegno anche di Luigi Miozzi e Saverio Di Simone. "Fucina Picena" ha di fatto piegato l'opposizione dell'altro gruppo capeggiato dal coordinatore Claudio Travanti e dal sindaco, tanto che alla fine è tramontata anche la candidatura ascolana anti-Santori. Adesso si aprono scenari completamente nuovi con il sindaco che dovrà dare risposte a "Fucina Picena" in merito ai ruoli di vice coordinatore comunale e ai futuri assetti delle società partecipate come l'Ascoli Servizi Comunali. Tornando sul fronte della sosta, dal centro sinistra arrivano proposte rivoluzionarie: "Azzeriamo tutto, riacquistiamo i parcheggi e facciamoli gestire al Comune", dicono ad esempio Gianfranco Bastiani e Alessandro Filiaggi. "L'amministrazione sta dimostrando confusione e latitanza -aggiunge Giorgio Rocchi- poiché di fronte a una sentenza non derogabile ancora non prende decisioni. Se in certe zone non si deve pagare, allora da domani le gettoniere dei parcometri debbono essere sigillate. E' necessario capire cosa si vuole fare. Anche perché oggi ci sono cittadini che continuano a pagare e cittadini che non pagano". A rispondere a Rocchi ci ha pensato l'assessore Giulio Natali che da anni porta addosso la "croce" del traffico e della sosta. "Martedì ci riuniremo -dice- e valuteremo quali posti debbano essere messi a gara. La convenzione non è stata attuata in tutte le sue parti e attendiamo di conoscere le motivazioni del Tar". "Si sa quali sono i posti blu -replica ancora Rocchi- Non è più tollerabile questa confusione ulteriore che si sta facendo dopo la sentenza". Presente in sala anche l'avvocato Giuseppe Falciani cha vinto la causa per conto della coop Angelo Boni rappresentata da Domenico Panichi e Franco Bruni che da questa vicenda hanno subito un danno notevole. "Non permetterò a nessuno di eludere la sentenza dei giudici amministrativi -dice il legale ascolano- e sono pronto a far valere questa ragione sia davanti al Tar sia davanti alla Procura della Repubblica. Mi chiedo ancora perché nel 2002 non fu fatta una gara di appalto al posto della trattativa privata con la Saba. Aspetto ancora che qualcuno me lo spieghi".


Di MARIA TOMASI Dopo aver ascoltato le relazioni degli assessori comunali Andrea Rudari, Renato Pegoretti e Andrea Robol , i consiglieri della Circoscrizione Argentario hanno appro (sezione: Costi dei politici)

( da "Adige, L'" del 15-12-2007)

 

Di MARIA TOMASI Dopo aver ascoltato le relazioni degli assessori comunali Andrea Rudari, Renato Pegoretti e Andrea Robol , i consiglieri della Circoscrizione Argentario hanno approvato i bilanci comunale di previsione 2008 e triennale 2008-2010: dieci i voti favorevoli, quattro i contrari e tre gli astenuti di MARIA TOMASI Dopo aver ascoltato le relazioni degli assessori comunali Andrea Rudari, Renato Pegoretti e Andrea Robol , i consiglieri della Circoscrizione Argentario hanno approvato i bilanci comunale di previsione 2008 e triennale 2008-2010: dieci i voti favorevoli, quattro i contrari e tre gli astenuti. Le novità principali: per Villamontagna un occhio di riguardo è rivolto alla zona cimitero, in cui è prevista la realizzazione di un parco, ma che è interessata anche dalla costruzione di una nuova chiesa. E alla domanda del consigliere Giancarlo Dallapè circa la possibilità di spostare la scuola per l'infanzia nella ex scuola elementare, l'assessore Renato Pegoretti ha risposto che bisognerà valutare le potenzialità dell'edificio. Per San Donà c'è in bilancio la progettazione del Centro civico. E a proposito della pesante situazione di inquinamento acustico-atmosferico e di sicurezza delle persone creato dal traffico sull'unica strada che taglia a metà il quartiere, è stato ammesso che ci si aspettava risultati migliori dall'entrata in funzione delle gallerie. Per il futuro si prevede la costruzione di una rotatoria sulla statale della Valsugana all'uscita per San Donà - Cognola in modo da consentire al traffico che scende dalla collina di svoltare a sinistra e immettersi sulla carreggiata che porta a Pergine senza dover scendere e passare per San Donà. Per Martignano l'attenzione è sempre rivolta all'area sportiva e scolastica. In programma la costruzione della pista ciclopedonale Martignano-Cognola. Per Zell proseguiranno i lavori di bonifica della zona franosa. Nella parte bassa verrà costruita la caserma del vigili del fuoco volontari. Per quanto riguarda Montevaccino proseguirà l'interesse per la zona sportiva e il parco, mentre a Cognola è prevista la sistemazione del piazzale d'ingresso alle scuole elementare e media e i lavori per la messa in sicurezza di via Coste. L'assessore Renato Pegoretti ha riportato la discussione sull'intero documento del bilancio comunale parlando di investimenti in vari campi, pur non avendo utilizzato la leva fiscale. Sono stati ampliati i servizi degli asili nido (investimenti che portano a mille i posti) e diminuite le rette. Diminuite anche le tariffe per l'accesso agli impianti sportivi, mentre sono stati salvaguardati i servizi sociali. In programma investimenti nel servizio trasporti per i collegamenti tra la città e i sobborghi, per le politiche giovanili e politiche sociali tenendo conto dello sviluppo della popolazione nei prossimi anni. Pochi gli interventi dei consiglieri. Il vicepresidente Gianni Guerrini ha manifestato apprezzamento per il bilancio, pur trovando disomogeneità fra gli interventi per il centro storico e la periferia. Ha però lamentato la mancanza di collegamenti autobus tra i residenti sulla collina dell'Argentario e il Centro sociale di Povo, oltre ad augurarsi una sollecita soluzione del problema traffico San Donà. Il consigliere Rolandio Iiriti ha affrontato il problema dei costi della politica dicendosi disposto a rinunciare al proprio gettone di presenza purché la cifra in questione venga girato alla circoscrizione per produrre cultura. Marina Cuel invece ha letto il documento scritto dai consiglieri di San Donà per richiamare l'attenzione sui disagi causati al quartiere dall'intenso traffico. Se ne parlerà al prossimo consiglio. 15/12/2007.


Consiglieri comunali solo per passione (sezione: Costi dei politici)

( da "Adige, L'" del 15-12-2007)

 

La proposta: gettoni lasciati al pubblico di NICOLA GUARNIERI Lo scorso anno il consiglio comunale pescò dall'erario di palazzo Pretorio 240 mila euro. Quest'anno, invece, si risparmierà, e mica poco: al 31 dicembre, infatti, la spesa per le riunioni del civico consesso si attesterà su circa 160 mila euro. Meno sedute, dunque, ma anche meno presenze. A regime, con tutti i 40 consiglieri in aula, ogni adunanza costa infatti 4 mila euro. A questi oneri vanno aggiunti, ovviamente, i compensi per sindaco e assessori, per il presidente, per le commissioni (80 mila euro l'anno). In tutto, ragionando a spanne ma nemmeno tanto larghe, le "funzioni" politiche della città della Quercia incidono sul bilancio del Comune di Rovereto per 800 mila euro. I cittadini da tempo si lamentano di questi esborsi, da tempo parlano di eccessi di spesa. Perché, allora, non darci un taglio? Perché la questione dei gettoni presenza è sancita da una legge regionale, la stessa che ne ha raddoppiato la consistenza portando a 100 euro a testa il rimborso per i consiglieri comunali e 50 per quelli circoscrizionali. Opinione diffusa tra i rappresentanti eletti dal popolo, però, è che i tagli andrebbero operati altrove: su tutti la scure del risparmio dovrebbe abbattersi sui compensi dei manager pubblici e sugli sprechi ("perché adagiare dei tappeti erbosi su corso Rosmini quando dopo Natale verranno tolti?", si chiede, per esempio, Donata Loss). In molti, poi, contestano le circoscrizioni. A palazzo Pretorio si insiste molto su questi costi aggiuntivi per un ente che non decide alcunché: "Vanno eliminate!", gridano tanto da destra che da sinistra, centro compreso ovviamente. Un intervento drastico, però, non sarebbe una mossa giusta. Perché un organo consultivo di quartiere è importante anche e soprattutto per la capacità di avvicinare alla "cosa pubblica" la gente. Una proposta, in tal senso, arriva proprio dai rioni: i presidenti delle sette circoscrizioni hanno in mente di proporre l'azzeramento delle spese, insomma a dedicarsi al proprio paesello gratuitamente. Si troverebbe ugualmente gente disposta a impegnarsi politicamente? "Assolutamente sì! - conferma Leone Manfredi, presidente di Sacco-San Giorgio - Non a caso stiamo predisponendo una mozione per eliminare il gettone presenza non solo dei consiglieri circoscrizionali ma anche dei presidenti. Insomma, come si faceva all'inizio: tutto gratis per puro spirito di servizio". Per i rimborsi del consiglio comunale, invece, le opinioni sono contrastanti. Per carità, nessuno si arricchisce con il gettone ma, a partire magari dalla prossima legislatura, un'idea potrebbe essere di lasciare i soldi a bilancio per destinarli a iniziative che potrebbero essere, per esempio, a sfondo sociale. Un modo, quindi, per colmare lacune di bilancio in fatto di investimenti in certi settori e riportare il proprio impegno politico al ruolo di mero senso civico. I consiglieri, in linea di principio, sono d'accordo ma sollevano dubbi: c'è chi sottolinea la difficoltà di individuare le associazioni destinatarie dei fondi; chi mette in guardia dai colleghi che ne approfitterebbero per mettersi in mostra; chi invoca trasparenza. Per Chicco Baroni, "Democratici con Valduga", "non è giusto che decida per gli altri chi governa adesso. E poi se i gettoni sono previsti non capisco perché bisogna rinunciarvi. Mi sembra una forzatura perché i consiglieri comunali che perdono del tempo hanno diritto almeno ai soldi per una pizza. Però se ne può discutere, magari a inizio legislatura. Sono comunque convinto che non si risolvono i costi della politica con queste cose. Vediamo di eliminare piuttosto alcuni enti intermedi o ridurre gli stipendi di certi dirigenti e certi manager, come Favaretti dell'Azienda sanitaria". "Disposta a discuterne" è anche Donata Loss dei Verdi. "Le posizioni sono diverse e molto personali: c'è chi si fa promotore di questa idea e chi dice che, in fondo, presta un servizio alla comunità e quindi preferisce destinare personalmente a chi vuole i gettoni oppure tenerseli. Non è male, però, l'idea di mettere il gettone a disposizione della comunità ma dev'essere una scelta assolutamente personale. Anche perché ci sono consiglieri che incassano il gettone e poi decidono autonomamente di devolverlo ad un'associazione". Donata Loss, e con lei molti altri consiglieri tanto di maggioranza che di opposizione, lancia poi un campanellino d'allarme: "Attenzione, perché la scelta del destinatario dei soldi dei gettoni presenza rischia di diventare merce di scambio elettorale. C'è poi un altro rischio: se non paghi più nessuno si candida solo chi arriva tranquillamente a fine mese. Importante è il richiamo alla responsabilità personale. Il giovane, con i 100 euro di gettone, si sente più motivato perché riceve i soldi della comunità e si sente magari più motivato". Favorevole all'iniziativa, ma preoccupato per eventuali favoritismi, è Ciro D'Antuono di An. "Se fossi sicuro di come si spendono, per esempio per le politiche familiari, è un progetto che condivido in pieno e rinuncerei volentieri al gettone presenza. Perché i bilanci sono belli ricchi ma per le politiche familiari c'è poco. Sono pronto a dare il segnale ma tutti devono impegnarsi. Ci sono poi quelli che vivono di politica ed è chiaro che, se prendono qualcosa, magari si impegnano di più. Se ci sono progetti concreti, però, condivido appieno la proposta". Anche Roberto Ferrari del gruppo misto sostiene l'iniziativa ma teme "gabole": "Chi decide dove destinare i soldi? È sempre il discorso della maggioranza e questo si potrebbe prestare a un utilizzo non troppo trasparente: se al sindaco o ad un assessore interessa sponsorizzare un'attività in campo sociale è ovvio che indica come "pozzo" proprio quella. Per questo è assolutamente indispensabile la trasparenza altrimenti si presta a giochi di scambio. Se, comunque, ci fosse un accordo dove il consiglio comunale può decidere dove destinare le risorse sarebbe ottimo". Ferrari, poi, invita all'obbligatorietà: "Va bene se vale per tutti non solo per alcuni volenterosi. Si potrebbe partire già da questa legislatura e per scegliere il destinatario si potrebbe istituire una commissione per evitare favoritismi tra le associazioni". 15/12/2007.


IL PRINCIPIO L'obiettivo è duplice: coordinare potenziare e allineare i servizi ma rispettando certe specificità e diminuire i costi della politica (sezione: Costi dei politici)

( da "Nazione, La (Pisa)" del 15-12-2007)

 

IL PRINCIPIO L'obiettivo è duplice: coordinare potenziare e allineare i servizi ma rispettando certe specificità e diminuire i "costi della politica" - -->.


Finanziaria, fiducia sui maxi-emendamenti, la Camera al voto (sezione: Costi dei politici)

( da "Campanile, Il" del 15-12-2007)

 

Lea Vendramel Finanziaria, fiducia sui maxi-emendamenti, la Camera al voto Il via libera definitivo entro domani. Poi, da lunedì il provvedimento torna a Palazzo Madama per la terza lettura. Grandi: "Manovra di svolta" Finanziaria in dirittura d'arrivo a Montecitorio. Dopo i tre voti di fiducia sui tre maxi-emendamenti messi a punto dal governo e interamente sostitutivi del provvedimento, oggi l'Aula passerà all'esame degli ordini del giorno e, quindi, al voto finale sulla manovra, che dovrà incassare il via libera della Camera entro domani. Da lunedì, infatti, la Finanziaria è già stata calendarizzata a Palazzo Madama per la terza lettura. Due giorni in commissione e poi da mercoledì prossimo in Aula per il via libera definitivo. Ieri, a poche ore dai voti di fiducia, il sottosegretario all'Economia, Alfiero Grandi, ha spiegato i punti cardine della manovra 2008, entrando nel dettaglio dei tre maxi-emendamenti, in cui il governo ha raccolto tutte le misure discusse nel corso dell'iter. Si tratta di "tre grandi capitoli", che segnano "una novità, una svolta", sostiene soddisfatto Grandi, sottolineando che la Finanziaria "ridistribuisce risorse, rafforzando misure che già in questo anno sono entrate in vigore, come gli interventi per gli incapienti e le pensioni basse per circa quattro miliardi di euro". Casa, imprese e lavoratori, sono queste le priorità intorno alle quali l'esecutivo ha costruito la manovra economica. Gli interventi per la casa, ricorda il sottosegretario all'Economica, prevedono "la riduzione dell'Ici per la casa di abitazione, la detrazione per chi ha la prima casa in affitto, le misure a favore dei giovani che vogliono rendersi autonomi e gli interventi per riprendere una partecipazione pubblica, che manca da anni, che sia in grado di offrire case in affitto a prezzi accessibili a chi ha redditi troppo bassi in relazione agli attuali prezzi di mercato". Interventi per i quali sono stati stanziati oltre due miliardi di euro, "in gran parte di riduzione della pressione fiscale". Il secondo blocco di misure riguarda le imprese e, prosegue Grandi, "segue idealmente la riduzione del cuneo fiscale, già in vigore: la riduzione dell'aliquota Ires al 27,5 per cento viene autofinanziata dal sistema delle imprese e con le modifiche della Camera, che si aggiungono a quelle introdotte dal Senato, è ormai certo che in questo ambito le piccole e medie imprese saranno avvantaggiate e spinte a investire i loro profitti nell'impresa". L'ultimo capitolo, invece, contiene una serie di norme in favore dei lavoratori. "C'è, ad esempio, il credito di imposta, inserito al Senato, che punta a favorire nuove assunzioni a tempo indeterminato nel Sud, con un'attenzione particolare al lavoro femminile, e ci sono le riduzioni fiscali, già decise, per circa mezzo miliardo di euro", spiega Grandi. Sempre a favore dei lavoratori dipendenti, c'è anche l'impegno assunto dal governo di utilizzare l'eventuale extragettito fiscale del 2008 per finanziare "un fondo istituito dalla Camera per la riduzione della tassazione" sul lavoro dipendente. Inoltre, nella manovra sono stanziati i fondi per coprire l'attuazione del protocollo sul welfare. Novità in arrivo anche in materia di ricerca e università e sul fronte del taglio ai costi della politica. Non solo dalla prossima legislatura il governo non potrà essere costituito da più di dodici ministri con un totale di sessanta membri, ma vengono ridotti anche i costi del funzionamento della pubblica amministrazione e delle istituzioni. Fissato, poi, un tetto agli stipendi dei manager pubblici. Anche la class action, o azione collettiva, è una "novità importante", sottolinea Grandi. Insomma, conclude il sottosegretario all'Economia, è "una manovra che non toglie, ma invece dà, e non è poco, ciò detto non vuol dire che tutto è a posto perché ci sono scelte appena accennate e resta una sproporzione tra l'esigenza di maggiore equità e giustizia o di scelte più forti per l'ambiente e le risorse oggi disponibili". In questo senso, "governo e maggioranza debbono riprogettare insieme le priorità". (15-12-2007).


Gettone devoluto ai morti di Torino (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 15-12-2007)

 

Consiglio comunale di castrofilippo Gettone devoluto ai morti di Torino Castrofilippo. Il gettone di presenza dei consiglieri comunali di Castrofilippo presenti alla seduta dell'altro ieri verrà devoluto, per iniziativa del presidente Salvatore Graci, alle famiglie degli operai morti nell'incendio alla Thyssen Krupp di Torino. La minoranza avrebbe voluto destinare, invece, il compenso alla Comunità ecclesiale di Castrofilippo e i gettoni delle successive sedute alle vittime del rogo. Alla fine l'ha spuntata Graci ottenendo il consenso di sette consiglieri su dodici. Il Consiglio comunale dopo due sedute andate a vuoto per mancanza del numero legale, si è riunito giovedì alle 19,30 approvando all'unanimità il Piano triennale di miglioramento dei servizi di Polizia municipale, recepito dalla Regione siciliana. Tra gli adempimenti previsti per i sette vigili urbani di Castrofilippo vi è la pronta reperibilità, la protezione civile, la sicurezza stradale, l'attività antidroga e la lotta all'abusivismo. Il gruppo di maggioranza e il consigliere Giuseppe Arnone che ha ufficialmente lasciato l'opposizione rimanendo autonomo, hanno approvato le proposte emendative urgenti alla Finanziaria 2008. La delibera era stata proposta dal vice sindaco Rosario Serravillo componente, assieme al sindaco Salvatore Ippolito, del Direttivo nazionale dei piccoli Comuni d'Italia. Con il documento approvato viene chiesta la soppressione dell'articolo che limita l'adesione di un Comune ad un'unica forma associativa per ciascuna di quelle previste dal decreto legislativo n. 267 del 2000. Inoltre, viene contestato il taglio ai trasferimenti sull'ipotetico extragettito dell'Ici che fa temere, secondo l'opposizione, un aumento dell'Imposta. Per due volte la stessa opposizione ha abbandonato l'aula contestando la conduzione dei lavori. Alla fine sono stati rinviati i punti riguardanti due debiti fuori bilancio e la relazione sugli esperti del sindaco. Eugenio Cairone.


GDF/ DONADI: UNIONE ASCOLTI IDV ED EVITI FIGURACCE (sezione: Costi dei politici)

( da "Virgilio Notizie" del 15-12-2007)

 

15-12-2007 17:26 Il tempo fa sempre da galantuomo Roma, 15 dic. (Apcom) - "Ancora una volta non ci resta che dire: l'avevamo detto. Dall'indulto, ai costi della politica, alla vicenda Visco - Speciale, e se ne potrebbero citare tante altre, ogni qualvolta IdV e il ministro Di Pietro si trovano contrapposti alla propria coalizione è sempre il tempo a far da galantuomo e a dimostrare che se l'Unione prestasse più attenzione alle nostre parole si sarebbe potuta evitare più di una figuraccia". Lo dichiara Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera, commentando la sentenza con cui il Tar ha accolto il ricorso dell'ex capo della Guardia di Finanza Roberto Speciale.


Finanziaria, il bilancio (sezione: Costi dei politici)

( da "AprileOnline.info" del 15-12-2007)

 

Raffaele Aurisicchio, 15 dicembre 2007 L'intervento Anche quest'anno l'iter di approvazione del disegno di legge finanziaria è stato faticoso e difficile. Comunque è stato svolto un lavoro positivo. Il dato più rilevante che rappresenta un successo per la maggioranza è che, per la prima volta, negli ultimi anni, alla Camera, la legge finanziaria è stata approvata senza ricorrere alla fiducia Le novità della manovra, la scheda Anche quest'anno l'iter di approvazione del disegno di legge finanziaria è stato faticoso e difficile. Lo è stato certamente al Senato, che ha esaminato il provvedimento in prima lettura e che si è dovuto caricare dell'onere di verificare il primo impatto delle misure proposte dal Governo rispetto al Paese. Tuttavia, lo è stato anche alla Camera, come è testimoniato dalla grande quantità di richieste e aspettative che si sono riversate sulla Commissione bilancio, attraverso i 6.500 emendamenti che, all'incirca per i due terzi, sono venuti dall'opposizione e, all'incirca per un terzo, sono venuti dalla maggioranza. Si è ripetuto uno schema già riscontrato negli anni precedenti, con difficoltà che per lo più attengono alla natura stessa della legge finanziaria; mi riferisco ad uno strumento cioè che oltre a definire la formazione del bilancio dello Stato per l'anno a seguire, diventa la via più concreta e veloce per conseguire provvedimenti su una grande quantità di materie che interessano le entrate e la spesa, ma tante volte sono di natura esclusivamente dispositiva ed ordinamentale. Ne scaturisce la dilatazione dei contenuti del provvedimento stesso e, in qualche caso, anche un suo snaturamento che condiziona innanzitutto l'azione del Governo e dei vari Ministeri, con il risultato di vanificare nei fatti una corretta ed efficace dialettica, in merito all'approvazione dei documenti di bilancio, tra Esecutivo e Parlamento e di compromettere l'equilibrio delle relazioni tra Commissione referente e Aula, tra Commissioni settoriali e Commissione bilancio. È ormai tempo, quindi, di riservare un'attenzione a tutto questo e di puntare decisamente a riformare le procedure. Nei prossimi mesi la riforma dell'esame parlamentare della manovra di bilancio deve diventare un'assoluta priorità. In tal senso, preannunzio la presentazione nelle prossime settimane di una specifica proposta di legge da parte del gruppo Sinistra Democratica. La manovra economica del Governo si articola in diversi provvedimenti. Abbiamo già discusso e approvato il decreto fiscale che è servito ad impegnare sul fronte della spesa le maggiori entrate conseguite per effetto dell'intensificazione della lotta all'evasione e all'elusione fiscale. Con quel provvedimento, come avvenne già con l'altro decreto di luglio, si è puntato a sostenere i redditi più bassi e ad aumentare le pensioni sotto il minimo e a far ripartire l'economia, destinando risorse in direzione dello sviluppo. Abbiamo da poco discusso e approvato alla Camera il decreto su pensioni e welfare che ha recepito l'accordo raggiunto con i sindacati e le parti sociali per evitare lo scalone e per aumentare le garanzie dei lavoratori in ordine al mercato del lavoro. La legge finanziaria è il terzo tassello della manovra. Al Senato, rispetto alla testo proposto dal Governo, vi è stato un lavoro di integrazione e miglioramento che ha portato alla crescita del numero dei commi e degli articoli. Comunque è stato svolto un lavoro positivo. Il dato più rilevante che rappresenta un successo per la maggioranza è che, per la prima volta, negli ultimi anni la legge finanziaria è stata approvata senza ricorrere alla fiducia. La strategia del muro contro muro, la linea della spallata praticata dalla destra è stata battuta e conseguentemente è cambiato l'atteggiamento dell'opposizione in generale ed è cambiato anche l'atteggiamento nel corso della discussione della legge finanziaria alla Camera, in Commissione bilancio, laddove è prevalsa una volontà di confronto sul merito delle questioni che ha consentito di migliorare il testo del provvedimento, senza tuttavia scadere in deleterie pratiche consociative. In Commissione bilancio si è svolto un buon lavoro che è servito a dare concreta valenza al protagonismo della Commissione e dell'insieme dei deputati suoi componenti. Il testo che è giunto, quindi, all'esame dell'Aula è più ricco e più organico di quello proposto dal Governo, ma anche di quello trasmesso dal Senato. Soprattutto è un testo che contiene scelte significative operate concordemente dalla maggioranza per qualificare il passaggio della legge finanziaria alla Camera e per evitare che esso si riducesse solo ad un adempimento burocratico. La prima di tali scelte è certamente quella di destinare tutte le eventuali maggiori entrate che dovessero realizzarsi nel 2008 - non solo, quindi, quelle derivanti dalla lotta all'evasione fiscale, ma quelle complessive - alla riduzione della pressione fiscale nei confronti dei lavoratori dipendenti, attraverso la misura della detrazione d'imposta, con priorità per le fasce di reddito più basse. Si è cercato, così, di far fronte ad una vera e propria emergenza che colpisce i lavoratori, ma anche tutto il Paese: la perdita del potere di acquisto dei salari e degli stipendi. Nel nostro Paese vi è una questione salariale aperta, testimoniata dal fatto che si perde capacità di acquisto, che aumentano i prezzi dei generi di prima necessità, mentre non crescono i salari, che non si concludono e non si firmano i contratti e che, anche quando questi sono finalmente firmati - come è accaduto nel settore della scuola - non vengono attivate le risorse previste, per l'assenza di una specifica disposizione di spesa in tal senso. Si tratta, perciò, di agire su più strumenti, uno dei quali è certamente la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente, che deve essere consistente e visibile. Con la misura introdotta, per tale obiettivo si istituisce un apposito fondo presso il Ministero dell'economia e delle finanze e si destinano 135 milioni di euro per il 2008 e 180 milioni di euro a decorrere dal 2009, al fine di ridurre, a partire da aprile 2008, la pressione fiscale sui trattamenti di fine rapporto (aumentata dal Ministro Tremonti, nel corso della legislatura precedente, dal 18 al 23 per cento). In secondo luogo, sono stati previsti provvedimenti per la stabilizzazione dei precari nella pubblica amministrazione, che erano già stati migliorati nel corso dell'esame al Senato e che sono stati, in parte, ancora migliorati nel corso della discussione in Commissione bilancio. Sono stati previsti, inoltre, provvedimenti per la stabilizzazione degli LSU (i lavoratori socialmente utili) nelle regioni meridionali, a seguito degli stanziamenti operati a favore della regione Calabria, contenuti nel decreto fiscale che abbiamo approvato (il decreto-legge 1o ottobre 2007, n. 159). A partire dal 2007, saranno destinate a tale fine, nei prossimi tre anni, risorse per complessivi 240 milioni di euro: si tratta di una misura che intercetta oltre ventimila lavoratori, privi di tutele e di diritti, per i quali la stabilizzazione non può essere una facoltà, ma è una misura dovuta. In merito ai provvedimenti per il lavoro, devono essere considerate le misure a favore del miglioramento delle condizioni dei rapporti di lavoro per i Co.Co.Pro. ed altre misure per continuare la stabilizzazione dei precari nella pubblica amministrazione. Segnalo inoltre la reintroduzione del credito d'imposta alle imprese che nel Mezzogiorno assumono con contratti a tempo indeterminato. L'altra priorità che era stata indicata unitariamente dalla maggioranza è stata quella relativa alle infrastrutturazioni, nelle due direzioni: le infrastrutture materiali e quelle immateriali, imprescindibili per una politica di sviluppo. Si segnalano, a tal fine, le misure per il trasporto locale, che puntano a realizzare investimenti consistenti nei prossimi anni, al fine di ammodernare, completare e rendere efficiente la rete del trasporto pubblico locale, in modo da far fronte ai problemi che su tale fronte si sono palesati con reiterate difficoltà, anzitutto a carico dei lavoratori pendolari. Sempre sul fronte dei trasporti, si segnala l'intervento effettuato per garantire l'efficienza del servizio di trasporto ferroviario per oltre 100 milioni di euro. Accanto a queste e ad altre misure per la viabilità, per le reti telematiche e per la portualità, vanno segnalati gli interventi a favore della ricerca per l'istruzione, la scuola e l'università, che recuperano alcune pesanti restrizioni operate lo scorso anno. Quello della ricerca e della formazione resta un campo centrale ai fini di una nuova e moderna politica di sviluppo, in grado di garantire la capacità competitiva della nostra economia e di rilanciare il sistema Italia nella competitività internazionale. Da questo punto di vista è necessario un vero e proprio salto di qualità, attraverso un piano consistente di impiego pluriennale di risorse e con concrete ed incisive politiche di riforma e di rilancio. La terza priorità è rappresentata dall'ambiente e dalle politiche tese a far fronte ai mutamenti climatici. Sono state introdotte misure importanti per la produzione e lo sviluppo delle energie rinnovabili, per il contenimento delle emissioni di anidride carbonica nonché altre iniziative nel campo dell'energia solare e delle energie prodotte da fonti rinnovabili; cito la più significativa, che è quella indirizzata alla manutenzione e all'ammodernamento delle reti e degli impianti idrici per irrigazioni, a cui sono state destinate risorse consistenti a partire dal prossimo anno. La quarta priorità attiene alla sicurezza. È stato affermato che nel disegno di legge finanziaria in discussione è assente il tema della sicurezza; per la verità, si segnala un'inversione di tendenza rispetto a quanto è stato realizzato con le leggi finanziarie precedenti. Infatti, con le misure introdotte si migliora il contenuto delle previsioni della precedente legge finanziaria e, nello stesso tempo, vengono operate scelte importanti, come quella che va nella direzione di garantire la sicurezza delle donne e, soprattutto, quella relativa alla dotazione di mezzi e strutture per le forze di polizia, i vigili del fuoco e il servizio di protezione civile. Ricordo, a questo fine, la misura tesa a garantire la dotazione di aerei per il servizio antincendio, che, sulla base dell'esperienza vissuta nel 2007, si rendono particolarmente necessari. La quinta priorità riguarda le donne. Sono state introdotte misure importanti e sperimentali, quali il bilancio e le statistiche di genere, che possono consentire una più adeguata e corretta percezione della condizione delle donne nel nostro Paese e, soprattutto, il piano di lotta alla violenza contro le donne, con una dotazione di 20 milioni di euro. Avremmo preferito incrementare tale dotazione, ma ciò non è stato possibile sulla base delle risorse disponibili; ci proponiamo di ottenere questo risultato con provvedimenti successivi, che verranno sottoposti all'esame del Parlamento. A questo si aggiungono le misure riferite alla partita fiscale che realizzano maggiore chiarezza e semplificazione. Si configura una vera e propria riforma destinata a cambiare il rapporto tra fisco e impresa. E si aggiungono inoltre i provvedimenti per la casa nella doppia versione delle esenzioni sull'ICI e del piano per la costruzione di nuovi alloggi di edilizia economica e popolare che nel nostro paese mancava da molti anni. In conclusione, abbiamo lavorato con l'obiettivo di fornire risposte alle esigenze del Paese, innanzitutto a quelle del mondo del lavoro, dei ceti e delle fasce di reddito più deboli, nonché ai problemi sia di ordine generale sia di ordine locale. Segnalo, a questo fine, lo stanziamento, con un Fondo complessivo per le calamità naturali riferito sia alle alluvioni sia ai terremoti. I tre maxiemendamenti del governo, su cui è stata votata la fiducia, in larghissima parte hanno recepito il lavoro della Commissione Bilancio. Certamente ci sono anche dei cambiamenti nel testo, come è accaduto per il taglio dei fondi per il credito d'imposta per le imprese che investono nel Mezzogiorno relativi agli anni 2008 - 2009 e per la liberalizzazione delle linee ferroviarie, che non riflettono la volontà della Commissione e sono da attribuire esclusivamente al Governo. Nel Corso del dibattito alla Camera la destra ha più volte fatto riferimento al fatto che con la finanziaria si sia realizzato un vero e proprio "assalto alla diligenza" e alla spesa pubblica. Tale affermazione è profondamente errata perché i provvedimenti assunti sono dovuti, in quanto servono ad una politica di sviluppo e di equità, e poiché all'interno del disegno di legge finanziaria sono contenute significative misure di riduzione della spesa; si insiste, infatti, su tale fronte, che era stato oggetto della manovra dello scorso anno. Vi sono inoltre misure ordinamentali che servono a ridurre la spesa: vengono tagliati alcuni enti inutili e vengono ridotti i cosiddetti costi della politica a partire dalle indennità dei parlamentari e dal numero dei Ministeri. Nessun "assalto alla diligenza", quindi, e nessuno può affermare che la legge finanziaria sia di tipo elettorale: non lo è per i contenuti, per lo sforzo che cerca di compiere e perché non vi sono elezioni alle porte. La maggioranza ha la capacità di superare i problemi che vi sono al suo interno, che derivano dal normale confronto tra posizioni politiche, e momenti di scontro politico intenso, come è successo sul welfare e su altre questioni che riguardano la politica economica e su altri settori, come quello della sicurezza. Continuando ad agire lungo la linea del risanamento, dell'equità e dello sviluppo e affrontando con serietà e vera volontà di confronto, senza cedere alle imposizioni e ai ricatti che alcuni settori moderati della coalizione vogliono praticare, la verifica di gennaio potrà essere l'occasione per chiarire le posizioni, per superare le difficoltà e per dare nuovo slancio alla coalizione. *Capogruppo SD Commissione Bilancio.


Dal Tar un nuovo schiaffo al governo (sezione: Costi dei politici)

( da "AprileOnline.info" del 15-12-2007)

 

Ida Rotano, 15 dicembre 2007 Giustizia Il Tribunale amministrativo del Lazio accoglie il ricorso dell'ex comandante della Guardia di Finanza. Roberto Speciale contestava la legittimità del decreto del governo con il quale è stato rimosso dopo lo scontro con il viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco Dopo aver accolto il ricorso del consigliere Rai Angelo Maria Petroni contro la sua sostituzione in seno al Cda di Viale Mazzini, il Tar del Lazio dà un altro schiaffo al governo dando ragione all'ex comandante della Guardia di Finanza, Roberto Speciale. Il generale contestava la legittimità della sua revoca da comandante delle Fiamme gialle decisa dal Consiglio dei ministri dello scorso primo giugno scorso. I giudici hanno accolto le richieste di Speciale ma hanno stabilito che non debba, comunque, avere alcun risarcimento in denaro per i danni che lui ritiene di aver subito. Al ministero dell'Economia è stato invece ingiunto di pagare seimila euro di spese legali. Speciale contestava davanti al Tar la legittimità del decreto del governo con il quale è stato rimosso dopo lo scontro con il viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco. E aveva chiesto anche un risarcimento di cinque milioni di euro, ritenendo - si leggeva nel ricorso - la rimozione dall'incarico lesiva "non tanto e non solo dal punto di vista economico-professionale, quanto sotto l'aspetto dell'immagine, della dignità e della onorabilità professionale". Sulla questione riferirà stasera alla Camera il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa. Lo farà entro le 20, ma dopo il via libera alla Finanziaria. Alla rimozione di Speciale si era arrivati dopo lo scontro con il viceministro Visco, titolare allora delle deleghe proprio sulle Fiamme gialle. Scontro nato dalla richiesta di Visco di rimuovere quattro ufficiali che indagavano a Milano sulle scalate dell'estate dei "furbetti del quartierino"; in modo particolare sulle operazione Antonveneta e Unipol-Bnl. Speciale si oppose ai trasferimenti e da quel momento i rapporti con Visco precipitarono. Fino al punto che il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, al Senato, lo ha accusato di "gravi manchevolezze", di scarsa "lealtà nelle istituzioni" e di "inadeguatezza al comando". Con la sentenza del Tar Roberto Speciale torna a essere il comandante generale della Guardia di Finanza. Almeno formalmente è così. La decisione dei giudici amministrativi ha, infatti, una valenza immediata: è stata ristabilita la situazione precedente alla nomina dell'attuale comandante, Cosimo D'Arrigo. Sul piano pratico, del resto, è improbabile che Speciale torni al vertice delle Fiamme gialle. Potrebbe farlo solo prima del prevedibile ricorso che presidenza del Consiglio, ministero della Difesa e ministero dell'Economia, rappresentati dall'Avvocatura dello Stato, e lo stesso generale D'Arrigo, proporranno al Consiglio di Stato per ottenere in prima battuta la sospensiva cautelare del provvedimento e quindi, nel merito, il ribaltamento dello stesso. Cioè tornare alla situazione a cui si è arrivati dopo il primo giugno, con Speciale rimosso e D'Arrigo nominato nuovo comandante. Sta di fatto che la sentenza assume una certa rilevanza politica. Il centrodestra coglie l'occasione per attaccare il governo, il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa e il suo vice, Vincenzo Visco. Critiche al governo anche dall'interno della stessa maggioranza. Massimo Donadi, capogruppo di Italia dei valori alla Camera, recrimina, ricordando le critiche del ministro Antonio Di Pietro al viceministro Visco all'epoca dei fatti: "Ancora una volta non ci resta che dire: l'avevamo detto. Dall'indulto, ai costi della politica, alla vicenda Visco-Speciale, e se ne potrebbero citare tante altre, ogni qualvolta Idv e il ministro Di Pietro si trovano contrapposti alla propria coalizione è sempre il tempo a far da galantuomo e a dimostrare che se l'Unione prestasse più attenzione alle nostre parole si sarebbe potuta evitare più di una figuraccia".


Sorpresa: nei megastore i consumi non calano (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere Adriatico" del 15-12-2007)

 

Vanno forte anche i televisori Lcd e i cesti nataliziI primi dati forniti da Auchan e Carrefour Sorpresa: nei megastore i consumi non calano Consolle per videogiochi, lettori mp3 e profumi tra i regali più gettonati ANCONA - Vendite in sensibile crescita rispetto al dicembre dello scorso anno, con il solito boom dell'elettronica (in particolare consolle per videogiochi e lettori di mp3) e le buone performance registrate dalle offerte promozionali di pandori, panettoni e soprattutto dei cesti natalizi. Questa la prima fotografia del Natale 2007 scattata da Auchan e Carrefour, i due principali centri commerciali della Baraccola. Di fatto, nonostante il costo della vita sia in costante aumento e specie a novembre, quando l'inflazione è salita dall'1,8% di ottobre al 2,1%, si sia fatto sentire pesantemente anche nel portafogli degli anconetani, i consumi legati allo shopping natalizio non sembrano affatto in calo. "Nei primi dieci giorni di dicembre, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, c'è stata una crescita di clienti e del volume d'affari nel nostro ipermercato di Ancona - fanno sapere dalla direzione Auchan -. Tra i regali tipici di questo mese, registriamo un forte aumento nelle vendite di cioccolato, panettoni e pandori, oltre alle decorazioni natalizie per la casa". La sorpresa più grande nel capitolo bambini. Più che Gormiti e Winx, comunque sempre gettonati, il posto d'onore spetta alla consolle della Nintendo, fresca news dopo quella griffata Playstation3. "Tra i giocattoli la crescita più alta è nei videogiochi e soprattutto nelle consolle, dove supera il 36% - riferiscono dalla direzione Auchan -. Vanno bene anche i peluche per i bambini più piccoli, sono invece in calo i giochi educativi, quindi le favole e i libri". Per le donne, tirano soprattutto le vendite delle confezioni-regalo di profumeria ("crescita attorno al 15%"), mentre nel comparto elettronica gli acquisti di televisori Lcd e iPod di ultima generazione sono in deciso rialzo. Al contrario degli articoli di telefonia mobile ("le vendite risultano stabili") e soprattutto dei computer per la casa, in decisa regressione rispetto a un anno fa. Da Auchan a Carrefour, per avere altri dati e la stessa conferma: lo shopping natalizio proprio in questi giorni sta salendo di tono. "Direi che siamo in linea con il budget previsto - spiega Sonia Augenti di Carrefour, responsabile delle relazioni esterne a livello nazionale -. All'ipermercato di Ancona non registriamo un calo rispetto al dicembre dello scorso anno. Di fatto stiamo rispettando il budget stilato tenendo conto dei trend generali di consumo. Certo, non è un periodo in cui i consumi brillino, ma direi che stiamo ottenendo buone performance". Finora, al megastore della Baraccola, c'è stata una forte richiesta dei cesti con prodotti e specialità tipiche del Natale, dai vini ai torroni. Si difendono bene anche i classici panettoni e pandori. "E' un settore dove abbiamo effettuato forti azioni promozionali - spiega Augenti - e di fatto il binomio tra convenienza e qualità ci ha premiati". Tra i prodotti del no food, anche qui sono in aumento gli articoli dell'elettronica di consumo. "Videofonini, ipod e macchine fotografiche sono tra i regali più richiesti", spiega Augenti. MIRCO DONATI,.


FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -4- (sezione: Costi dei politici)

( da "Virgilio Notizie" del 15-12-2007)

 

15-12-2007 19:43 Dal tetto agli stipendi dei manager pubblici a Mister Prezzi Roma, 15 dic. (Apcom) - SOCIETA' PUBBLICHE -TETTO STIPENDI MANAGER: arriva un tetto agli stipendi dei manager pubblici. Le retribuzioni dei dirigenti non potranno superare quella del primo presidente della Corte di Cassazione (274 mila euro). Per la Banca d'Italia, le Authority e le amministrazioni dello il limite sarà doppio. Possibili 25 deroghe. -TAGLIO CDA SOCIETA' PUBBLICHE: sarà ridotto il numero dei componenti dei consigli di amministrazione delle società pubbliche: sarà ridotto a tre (se composti da più di cinque membri) e a cinque (se composti da più di sette). Nessun gettone di presenza per i componenti degli organi societari. Il taglio non si applica alle società quotate. -STIPENDI CONDUTTORI RAI: tutte le retribuzioni dirigenziali e i compensi per la conduzione di trasmissioni in Rai devono essere rese note alla commissione parlamentare di Vigilanza. ENTI LOCALI -STRETTA DERIVATI: regole più stringenti sulla sottoscrizione da parte degli enti locali di strumenti finanziari derivati. Sarà il ministero dell'Economia a certificare la "conformità" dei contratti proposti dagli enti locali. I contratti devono basarsi sulla massima trasparenza. -PIANI RIENTRO DEFICIT: lo Stato darà un anticipo finanziario, fino a un massimo di 9,1 miliardi, ad alcune Regioni (Lazio, Campania, Molise e Sicilia) per estinguere i debiti contratti sui mercati finanziari fino al 31 dicembre 2005. La norma è introdotta in attuazione degli accordi sui piano di rientri dei deficit sanitari. MEZZOGIORNO -CREDITO IMPOSTA SUD: per i datori di lavoro che nel 2008 impiegheranno a tempo indeterminato giovani al Sud sarà concesso per il 2008, 2009 e 2010 un credito di imposta pari a 333 euro al mese per ciascun lavoratore. In caso di lavoratrici donne il credito d'imposta aumenta a 416 euro. Si stimano 40-50 mila nuove assunzioni. -VISCO-SUD: riparte nel 2008 la 'Visco Sud': il credito d'imposta per le imprese che investono nelle aree svantaggiate del Paese. Le risorse non utilizzate nel 2007 saranno destinate a un Fondo per interventi strutturali di politica economica. SICUREZZA -RISORSE: in arrivo 190 milioni di euro per il 'potenziamento della sicurezza e del soccorso pubblico' nel 2008. In arrivo anche 100 milioni di euro che permetteranno di comprare 4 Canadair per spegnere gli incendi boschivi. Altri 69 milioni saranno destinati al ripristino degli straordinari di carabinieri, polizia, gdf e vigili del fuoco. -FORZE ARMATE: arrivano risorse per la professionalizzazione. E viene istituito un Fondo, con uno stanziamento di 100 milioni, per le esigenze di funzionamento della sicurezza e del soccorso pubblico. -FONDO LEGALITA': nasce il Fondo per la legalità finanziato con i beni sequestrati alla mafia. -VIGILI DEL FUOCO: arrivano complessivamente 89 milioni di euro: 30 milioni per i mezzi; 10 milioni per il patto per il soccorso, 49 milioni di euro per le assunzioni e la stabilizzazione dei precari. PREZZI -'MISTER PREZZI': viene istituito presso il ministero dello Sviluppo economico il Garante per la sorveglianza dei prezzi e delle tariffe. Il Garante avrà il compito di riferire su eventuali anomalie al ministro dello Sviluppo economico che provvede, e se necessario formulare segnalazioni di segnalazioni all'Antitrust. -CARO-BENZINA: in arrivo misure per contrastare il 'caro-benzina' dovuto all'aumento del prezzo del petrolio attraverso la sterilizzazione delle accise. -OSSERVATORIO: contro i rincari dei prodotti alimentari, viene affidato all'Osservatorio del ministero delle Politiche agricole il compito di verificare la trasparenza dei prezzi. (segue).


FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -3- (sezione: Costi dei politici)

( da "Virgilio Notizie" del 15-12-2007)

 

15-12-2007 19:43 Arriva taglio ministri dal prossimo governo Roma, 15 dic. (Apcom) - COSTI POLITICA -TAGLIO MINISTRI: governo più snello, ma dal prossimo. Sarà ridotto il numero dei ministri e dei sottosegretari, ma vengono fatte salve le competenze.Il limite massimo sarà di 12 ministri e viene introdotto un tetto di 60 componenti per l'intera compagine governativa. -ADDIO COMUNITA' MONTANE: arriva una riduzione delle Comunità montane che diventeranno 'Unioni di comuni montani' composte da almeno 7 comuni. Saranno le Regioni a definire i criteri per il taglio. -ENTI RIFIUTI E ACQUA: verranno soppressi gli Enti d'ambito per il servizio idrico integrato e il servizio di gestione integrata dei rifiuti. Si tratta di 300-400 enti in tutta Italia. -TAGLIO CONSIGLIERI: dalle prime elezioni per il rinnovo di ciascun consiglio comunale e provinciale viene ridotto il numero dei consiglieri e diminuite le indennità e i gettoni di presenza. Il numero degli assessori si riduce da 16 a 12. -VIAGGI FACILI: addio a missioni e viaggi facili per consiglieri regionali, provinciali e comunali. L'indennità di missione viene sostituita con un rimborso forfettario. -STRETTA AUTO BLU: dal 2008 la cilindrata media delle autovetture di servizio non potrà superare i 1.600 centimetri cubici. Sono escluse le autovetture utilizzate dai Vigili del fuoco e quelle usate per servizi istituzionali di tutela dell'ordine, della sicurezza pubblica. -TAGLIO COMPENSI COMMISSARI: dal primo gennaio si riducono del 20% i compensi dei commissari straordinari del governo. -INDENNITA' MEMBRI PARLAMENTO: si prevede un contenimento delle spese per le indennità parlamentari: si sospende per un quinquennio l'adeguamento automatico dei relativi importi. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE -PRECARI P.A.: arriva una sanatoria dei precari della Pubblica amministrazione. La stabilizzazione avverrà soltanto attraverso procedure selettive di tipo concorsuale. I co.co.co avranno più punti nei concorsi. -STATALI: per i contratti del pubblico impiego, relativi al biennio 2006-2007 e per il biennio 2008-2009, vengono stanziati 1,081 miliardi nel 2008, e 220 milioni a partire dal 2009. -P.A TELEFONA CON VOIP: da gennaio le amministrazioni centrali sono tenute a utilizzare i servizi Voip (voce tramite il protocollo Internet). -RAZIONALIZZAZIONE ACQUISTI P.A.: arriva una razionalizzazione del sistema di acquisti di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione attraverso l'implementazione del sistema che fa perno sulla Consip. -CARTA IDENTITA' ELETTRONICA: slitta al 31 dicembre 2008 la data a decorrere dalla quale non è più consentito l'accesso ai servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni, con strumenti diversi dalla carta d'identità elettronica e dalla carta nazionale dei servizi. -LIMITE A PRECARI NELLA P.A: dal 2008 il tetto di spesa consentito per il ricorso a personale a tempo determinato viene fissato al 35% della spesa sostenuta per le stesse ragioni nel 2003. -TAGLIO SPESA PUBBLICA: arrivano misure di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica. (segue).


 

 


ARTICOLI DELL’ 11 E 12 DICEMBRE 2007

 

Vibo, un ospedale da chiudere. Resta aperto per necessità ( da "Giornale di Calabria, Il" del 11-12-2007)

FABRIANO - IL CONSIGLIO comunale entrato in carica lo corso giugno ricalc ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 11-12-2007)

<In consiglio solo chiacchiere> ( da "Provincia di Cremona, La" del 11-12-2007)

AL BILANCIO del Comune potrebbero mancare circa 10 milioni di euro. Colpa della F ( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del 11-12-2007)

La giunta Cofferati Carella (Forza Italia): Ha prodotto la metà ( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del 11-12-2007)

Enti, pronta la cura dimagrante ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 11-12-2007)

Tagli ai costi della politica pd in conclave: è rottura ( da "Repubblica, La" del 11-12-2007)

Lanzillotta stop al cumulo gettoni per i consiglieri ( da "Nuova Venezia, La" del 11-12-2007)

REGIONE FIRMATO UN PATTO TRA AMMINISTRATORI. L'IMPEGNO E' RIDURRE LE SPESE. TRA UN ANNO LA VERIFICA 0 Costi della politica, Errani prova a tagliare ( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 11-12-2007)

TUTTI I NUMERI DI SPRECOPOLI ( da "Corriere della Sera" del 11-12-2007)

La prima fase ha portato 15 milioni ( da "Corriere della Sera" del 11-12-2007)

Conti in rosso, Saponaro accusa Palese e fa autocritica ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 11-12-2007)

ROMA - Alla fine l'arresto per il sottosegretario alla Difesa è arrivato. Marco Ve ( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 11-12-2007)

Merighi capogruppo Pd, mini-fronda nell'urna ( da "Corriere di Bologna" del 11-12-2007)

Il sindaco sbaglia? tocca a lui pagare ( da "Corriere delle Alpi" del 11-12-2007)

Tangenti, arrestato ex sottosegretario ( da "Messaggero Veneto, Il" del 11-12-2007)

Con 10 milioni in meno non posso prometterlo ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 11-12-2007)

IO, 'MISTO' E ASSEDIATO ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 11-12-2007)

PREOCCUPATA Sui costi della politica dovremmo risparmiare 3 milioni: noi arriviamo a 170mila euro ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 11-12-2007)

Tagli soft per assessori e comunità montane ( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-12-2007)

33,4 milioni Risparmi comunità montane ( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-12-2007)

Rubata la bicicletta al consigliere Conficoni ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 11-12-2007)

Comuni in rete per Prg e catasto ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 11-12-2007)

VERZASCHI FINISCE AGLI ARRESTI DOMICILIARI ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 11-12-2007)

Un Comitato per la sicurezza sul posto di lavoro, contro il lavoro "cinesizzato" ( da "Giornal.it" del 11-12-2007)

FARMACI: IN CALO SPESA PUBBLICA NEI PRIMI 9 MESI DEL 2007 ( da "Farmacia.it" del 11-12-2007)

TRUFFA PER 6 MILIONI DI EURO: IN MANETTE DUE SALENTINI ( da "LeccePrima.it" del 11-12-2007)

CALABRIA/SANITA': MORELLI, COMMISSARIAMENTO PUNTO PIU' BASSO REGIONE ( da "Asca" del 11-12-2007)

L 'ex sottosegretario alla Difesa, Marco Verzaschi, è agli arresti domiciliari. La misura cautelare sarebbe stata disposta nell'ambito dell'inchiesta su <lady Asl> avviata dalla Pr ( da "Liberazione" del 11-12-2007)

Romina Velchi ( da "Liberazione" del 11-12-2007)

ABOLIZIONE DEL CIRCONDARIO IMOLESE: PROGETTO BOCCIATO IN COMMISSIONE ( da "Sestopotere.com" del 11-12-2007)

Quell'Italia sprecona degli enti locali <Sprecopoli> di Porro-Cervi e <Impuniti> di Caporale: inchieste sugli sperperi della politica sulla scia del best seller <La Casta> Il buco ( da "Provincia di Sondrio, La" del 11-12-2007)

COSTI POLITICA/ PECORARO: DA LA7 DATI ERRATI, VALUTO AZIONI... -2- ( da "Virgilio Notizie" del 11-12-2007)

COSTI POLITICA/ PECORARO: DA LA7 DATI ERRATI, VALUTO AZIONI LEGALI ( da "Virgilio Notizie" del 11-12-2007)

COSTI POLITICA/ TG LA7: PECORARO SCANIO A BALI CON 48 PERSONE? ( da "Virgilio Notizie" del 11-12-2007)

Per le nomine bisognerà attendere ( da "Giornale di Calabria, Il" del 12-12-2007)

Indiscreti ( da "Italia Oggi" del 12-12-2007)

Politica, costi a discesa lenta ( da "Italia Oggi" del 12-12-2007)

Torino-Lione, decidere in fretta ( da "Italia Oggi" del 12-12-2007)

UN GETTONE succulento, da 74 euro a colpo. E' il bonus sullo stipendio, pre ( da "Nazione, La (Pistoia)" del 12-12-2007)

Sul recupero dell'Ici è guerra dei numeri ( da "Arena, L'" del 12-12-2007)

Musso e Scialfa, rivolta bipartisan nella sala rossa ( da "Secolo XIX, Il" del 12-12-2007)

Eleggiamo parlamentari ad honorem che siano onesti, volontari e senza stipendio ( da "Nuova Sardegna, La" del 12-12-2007)

Regione, aumenta anche l'irpef - piero ricci ( da "Repubblica, La" del 12-12-2007)

L'opposizione all'attacco "i debiti li avete fatti voi" ( da "Repubblica, La" del 12-12-2007)

Manovra, fuori i servizi locali e slitta la rottamazione auto - roberto petrini ( da "Repubblica, La" del 12-12-2007)

COSTI DELLA POLITICA PARLA IL PROFESSOR MAURIZIO SOBRERO, STUDIOSO DI SCIENZE AZIENDALI 0 Più efficienza? Diamo spazio al privato ( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 12-12-2007)

VISTA dal versante economico la sanità calabrese fa, paradossalmente, una gran b ( da "Messaggero, Il" del 12-12-2007)

D'Ambrosio preso per truffa ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 12-12-2007)

JESI Un gesto di trasparenza amministrativa dopo le roventi polemiche sulla riconferma del direttor ( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 12-12-2007)

Per la Regione oltre 200 nomine tra enti e agenzie ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 12-12-2007)

I Comuni chiedono l'assemblea degli enti locali ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 12-12-2007)

Dipartimenti: scelti i vertici Il direttore dell'Usl, Tavanti, difende la decisione dell'Azienda ( da "Nazione, La (Lucca)" del 12-12-2007)

Quartieri, niente stipendi e gettoni di presenza ( da "Tribuna di Treviso, La" del 12-12-2007)

Fondi ai comuni an contesta la giunta taccone ( da "Centro, Il" del 12-12-2007)

GABICCE MARE - L'ASSESSORE al turismo Riccarda Patruno ha nominato l' ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 12-12-2007)

In politica ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 12-12-2007)

CONSIGLIO COMUNALE. L'opposizione contesta i dati sull'evasione recuperata: <L'assestamento di bilancio presentato dalla Giunta non è veritiero>, denuncia Longhi ( da "Arena.it, L'" del 12-12-2007)

Pensioni ai parlamentari: sempre più necessaria una riforma del sistema ( da "Denaro, Il" del 12-12-2007)

Musso, sciopero della parola contro le assenze del sindaco ( da "Giornale.it, Il" del 12-12-2007)

Un <buco> da 25 milioni È allarme al Santa Lucia ( da "Giornale.it, Il" del 12-12-2007)

ABRUZZO/SANITA': MAZZOCCA, 2,1 MLD DA RIPARTO FSN ( da "Asca" del 12-12-2007)

Ponte Calatrava, una scandalosa babele ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 12-12-2007)

An: La sanità meridionale è fabbrica di consenso ( da "Napoli.com" del 12-12-2007)

CONVEGNO IN MUNICIPIO DEL C.A.A.D. "VIVERE GLI SPAZI E PROGETTARE SENZA BARRIERE" ( da "Sestopotere.com" del 12-12-2007)

Il ruolo dei governi negli stili di vita - anthony giddens ( da "Repubblica, La" del 13-12-2007)

"consiglio snobbato" sinistra contro la vincenzi - wanda valli ( da "Repubblica, La" del 13-12-2007)

Tangenti a Lignano, verso un processo unico ( da "Mattino di Padova, Il" del 13-12-2007)

Pd, due assessori nel mirino - (segue dalla prima pagina) ( da "Repubblica, La" del 13-12-2007)

Soldi prelevati solo per missioni Ascom ( da "Mattino di Padova, Il" del 13-12-2007)

<Eliminiamo i gettoni di presenza> ( da "Adige, L'" del 13-12-2007)

L'AQUILA - Ammonta a due miliardi e 168 milioni di euro la quota del Fondo sanitario nazionale ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 13-12-2007)

FERRARA - Un ingaggio a gettone per giocare due partite: quella di domenica a Rimini e quella del 23 ( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 13-12-2007)

T aglia ( da "Corriere della Sera" del 13-12-2007)

E alla fine la Camera tagliò i tagli ( da "Corriere della Sera" del 13-12-2007)

ENTE PARCO SILA: INIIZIATIVA SULLE POTENZIALITA' ECONOMICHE ( da "Asca" del 13-12-2007)

PUGLIA: SURICO, REGOLARIZZARE 500 PRECARI DIRIGENZA MEDICA ( da "Asca" del 13-12-2007)

LAZIO/SANITA': LISTE ATTESA LUNGHE, CODICI LANCIA PROGETTO 'IMPAZIENTE' ( da "Asca" del 13-12-2007)

Senato approva Ddl proposto dal Ministro Turco sulla "semplificazione degli adempimenti amministrativi connessi alla tutela della salute" ( da "SaluteEuropa.it" del 13-12-2007)

MODENA: COSTI DELLA POLITICA, DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE ( da "Sestopotere.com" del 13-12-2007)

Infortuni, mezzo secolo senza decidere ( da "EUROPA.it" del 13-12-2007)

Eurodeputati sotto accusa: spese troppo alte e ingiusti cate ( da "EUROPA.it" del 13-12-2007)

Camera senza tetto: cancellate le promesse anti Casta sugli stipendi ( da "Panorama.it" del 13-12-2007)

Bellin e la scelta a due ruote ( da "Gazzetta Dello Sport Online, La" del 13-12-2007)

Tre capitoli per una finanziaria di svolta ( da "AprileOnline.info" del 13-12-2007)

CONSIGLIO PROVINCIALE DI FORLI'-CESENA , LA CRONACA ( da "Sestopotere.com" del 13-12-2007)


Articoli

Vibo, un ospedale da chiudere. Resta aperto per necessità (sezione: Costi dei politici)

( da "Giornale di Calabria, Il" del 11-12-2007)

 

Senza lo "Jazzolino" duecentomila persone resterebbero senza un presidio di riferimento VIBO VALENTIA. Un ospedale da chiudere, ma che resta aperto per non privare di assistenza una popolazione di 200 mila persone. È questa, in sintesi, la storia dell'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, al centro delle polemiche dopo la morte di due sedicenni avvenute a distanza di undici mesi l'una dall'altra. L'ospedale ha una capienza di 200 posti letto distribuiti nei vari reparti ed attualmente ne sono occupati circa 130. "L'oggettiva necessità di chiusura dell'ospedale" era emersa già al termine dell'ispezione della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Sistema sanitario nazionale dopo la morte della sedicenne Federica Monteleone. La commissione si pose il problema se far chiudere l'ospedale, ma alla fine optò per una serie di prescrizioni che hanno portato all'apertura di tre nuove sale operatorie. Una scelta motivata proprio dalla necessità di non lasciare senza assistenza gran parte della provincia di Vibo. Adesso, però, dopo la morte di un'altra sedicenne, Eva Ruscio, il problema si è riproposta. Il presidente della Commissione sanità del Senato, Ignazio Marino, ha sostenuto che "bisogna intervenire in maniera molto severa, se è necessario chiudendo l'ospedale di Vibo ed allestendone uno da campo". Sulla vicenda, comunque, sia il ministro Livia Turco, che la Regione, avranno a breve ulteriori elementi, sulla base della relazione del Nas, per valutare e decidere.


FABRIANO - IL CONSIGLIO comunale entrato in carica lo corso giugno ricalc (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 11-12-2007)

 

? FABRIANO ? IL CONSIGLIO comunale entrato in carica lo corso giugno ricalca le orme di quello precedente ed ostenta un presenzialismo quasi totalitario. E' quanto emerge dai dati raccolti dal Carlino sulle presenze in assise negli ultimi cinque mesi, da quando cioè si è insediato il nuovo concesso con trenta e non più venti elementi. Se i consiglieri del quinquennio precedente avevano esibito una certa assiduità nel frequentare Palazzo Chiavelli, i loro successori non sono da meno, se non altro limitandosi ad analizzare i numeri ancora piuttosto giovani delle prime undici sedute. Ebbene, su 31 consiglieri comunali, includendo nella lista anche il sindaco Roberto Sorci votante a tutti gli effetti al pari degli altri, sono ben 23 i rappresentanti che hanno partecipato a tutte le undici riunioni tra giugno e novembre. Un presenzialismo bipartisan, visto che soltanto in otto (Balducci, Carmenati, Ciappelloni, Galli, Giuseppucci, Latini, Mingarelli e Tassi) finora sono mancati all'appello, tutti peraltro in una sola circostanza. Insomma, un consiglio molto attento e presente, anche se c'è chi chiede con una certa determinazione che le regole vadano cambiate al più presto per capire se è tutto oro quel che finora luccica. E' il caso del neo consigliere comunale della Margherita, il giovane Lorenzo Vergnetta secondo cui sarebbero necessari alcuni accorgimenti per sapere se davvero tutti i consiglieri meritino il gettone di presenza da 90 euro lordi a seduta. "Due ? propone Vergnetta ? le possibili soluzioni: obbligare alla firma d'uscita e non solo quella d'entrata, oppure verificare che il singolo consigliere sia stata presente almeno al 70% delle votazioni effettuate. In questo modo il controllo sarebbe reale, mentre con la normativa attuale chiunque può uscire un attimo dopo l'appello e non rientrare più, ma vedersi ugualmentre assegnato il gettone". Misure più rigide che secondo Vergnetta andrebbero applicate anche per le riunioni delle commissioni consiliari. "Quanto alle commissioni 90 euro li ritengo decisamente troppi. Credo che la metà sia più che sufficiente per il lavoro che si svolge durante questi incontri di supporto all'attività del consiglio comunale e di fatto senza potere decisionale". Alessandro Di Marco - -->.


<In consiglio solo chiacchiere> (sezione: Costi dei politici)

( da "Provincia di Cremona, La" del 11-12-2007)

 

Edizione di Martedì 11 dicembre 2007 Benvenuto P.Review srl Fulvio Lorenzetti, Forza Italia, critica anche le polemiche sui parcheggi "In consiglio solo chiacchiere" di Dario Dolci "Tr oppe schermaglie e poca sostanza. Troppe chiacchiere e poca concretezza". Fulvio Lorenzetti, consigliere comunale eletto nelle liste di Forza Italia, esorta i colleghi che siedono nell'Aula degli Ostaggi a cambiare rotta e chiede più fatti e meno parole. "L'ultimo consiglio comunale ? afferma Lorenzetti ? è durato tre ore e mezza, aveva all'ordine del giorno otto punti e ne ha discusso uno solo. Ci è voluto tutto questo tempo per decidere se la Creso fosse meglio come Srl o come Spa non quotata in borsa. Mi chiedo quale sia la differenza. Vorrei capire se la priorità sono i problemi della città oppure le polemiche fine a se stesse. Adesso occorrerà convocare un altro consiglio comunale, pagare di nuovo il gettone di presenza a trenta consiglieri per discutere gli altri punti che erano all'ordine del giorno". Lorenzetti se la prende anche con le polemiche che sono sorte dopo la decisione di istituire la sosta a pagamento che sotto il mercato coperto di via Verdi e in piazzale Rimembranze. "Si sta facendo un gran casino per 300 stalli blu in più, quando la passata amministrazione ne aveva fatti 1.200. Mi dicono cosa cambia, se poi in conseguenza di questo le tariffe per la sosta vengono ribassate del trenta per cento? Io capisco la necessità di avere visibilità giornalistica, ma qualche volta ai giornali bisognerebbe dare un po' di polpa e non soltanto le bucce". Il consigliere di Forza Italia riconosce la necessità di una dialettica politica, ma vorrebbe che ci fosse più concretezza e che il dibattito si spostasse sui reali problemi della città. "La maggioranza è legittimata a cambiare quello che vuole; per contro, l'opposizione ha il diritto di fare proposte alternative e di controbattere. Ma un conto è fare questo, un altro è discutere per ore sul sesso degli angeli. Chi governa la città a volte ha fin troppa riverenza nel fare le cose. Qualcuno dimentica che non ci sono più neanche i soldi per asfaltare i marciapiedi e che se andiamo avanti di questo passo il Natale lo faremo coi doni dei Pantelù".


AL BILANCIO del Comune potrebbero mancare circa 10 milioni di euro. Colpa della F (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del 11-12-2007)

 

Inanziaria. A tanto ammonta infatti la riduzione di trasferimenti dallo Stato, come risulta dalla bozza della legge in discussione al Parlamento. E così, Paola Bottoni, assessore al bilancio di Palazzo d'Accursio, dopo avere illustrato in aula le linee di indirizzo del budget 2008 (con voto del consiglio comunale a metà febbraio) non si sente di confermare il blocco di tasse e tariffe da tempo annunciato. "Non posso dirlo", si limita ad affermare la Bottoni, ricordando però che la discussione sulla Finanziaria è ancora aperta, e confidando "nell'azione di presidio" dei parlamentari bolognesi a Roma. Un'azione che finora "è stata esercitata con buoni risultati, specie per le infrastrutture", con l'ammissione ai finanziamenti della metrotranvia per 17 milioni e del Passante nord per 9 milioni, nel 2009. La Bottoni ringrazia i parlamentari dell'Unione Walter Vitali, Donata Lenzi, Katia Zanotti e, unico del centrodestra, Gianluca Galletti, dell'Udc. Poi rivolge un appello: "Scongiurate il rischio di minori trasferimenti". E, per le infrastrutture, "che i finanziamenti programmati per il 2009 vengano in parte anticipati al 2008". LA BOTTONI non nasconde però la preoccupazione: "Per adesso siamo ancora a un punto di incertezza assai significativo per il bilancio". In particolare, il taglio di 10 milioni sarebbe l'effetto combinato di due aspetti: da un lato, la differenza tra quanto lo Stato ha effettivamente percepito dalla riscossione dell'Ici (il maggior gettito è calcolato in 609 milioni nel 2007, 780 nel 2008 e 900 nel 2009) e la previsione avanzata nella precedente Finanziaria. "Noi riteniamo che questa differenza non possa scaricarsi sui Comuni", lamenta l'assessore. Altro problema è dovuto a quello che la Bottoni definisce "super ottimistico ma non credibile risparmio dei costi della politica". La Finanziaria prevede una riduzione dei gettoni e indennità da un terzo a un quarto a quella del sindaco, per un valore complessivo di 313 milioni. Ma anche qui i conti non tornano. Il contributo bolognese, secondo Roma, può aggirarsi intorno ai tre milioni. Palazzo d'Accursio si ferma invece a 170mila euro. "La cosa che preoccupa ? afferma la Bottoni ? è proprio la distanza economica tra il reale risparmio, che con la norma si ottiene, e la previsione del risparmio. Questa distanza non può tradursi in riduzione dei trasferimenti dallo Stato". PER CARLO Monaco, coordinatore dei civici de 'La tua Bologna', le linee di indirizzo "sembrano più che altro degne di una relazione da inizio mandato. Peccato che manchi poco più di un anno alla fine". Galletti, già assessore al bilancio, è preoccupato dai tre milioni di tagli sui costi della politica. "Conosco bene il bilancio del Comune ? dice il deputato udc ?: recuperarli solo tagliando i costi della politica non è semplice. Forse non basta neanche azzerare i compensi di consiglieri e assessori. Occorre che gli amministratori di Palazzo d'Accursio si diano da fare, anche sui costi della politica e i vari costi accessori. Perché non si può pensare di scaricare i tre milioni di euro di minori trasferimenti solo sulle altre voci del bilancio: sarebbe inaccettabile gravare ancora sul fisco locale". - -->.


La giunta Cofferati Carella (Forza Italia): Ha prodotto la metà (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del 11-12-2007)

 

"La giunta Cofferati Carella (Forza Italia): "Ha prodotto la metà di RITA BARTOLOMEI PERO' la giunta ha deciso poco. Daniele Carella, capogruppo di Forza Italia e specialista delle tabelle, aggiorna il confronto tra l'esecutivo Cofferati e quello Guazzaloca. Fa i conti: "Dal giorno dell'insediamento al 30 novembre, l'esecutivo del Cinese ha prodotto 1.021 provvedimenti operativi contro i 2.311 della giunta precedente. E sono state 449 contro 608 le delibere del consiglio. Non è un caso, invece, che siano aumentate le determinazioni dirigenziali, 53.797 contro 47.921. E' un segno fin troppo chiaro. Vuol dire che manca il perno politico attorno a cui deve ruotare la macchina amministrativa. Per questo il dirigente di turno è costretto a sobbarcarsi tanto lavoro in più". Si salvano, invece, i Quartieri. Nei tre anni e spiccioli dell'amministrazione Cofferati, hanno prodotto 2.055 atti, totale non così distante da quello dell'era Guazzaloca, che arrivò a 2.326. Altro capitolo, le pagelle personali. Naturalmente, in quella dei consiglieri azzurri, l'onnipresente Carella semina i colleghi. Ha votato per 1.782 volte. Neanche il vicepresidente Paolo Foschini riesce a stargli dietro e si ferma a quota 1.350. Vertiginosamente alto anche il numero delle interpellanze presentate dal capogruppo azzurro. Lui la spiega così: "Parto dalla domanda di attualità. Ma sono costretto a trasformarla quasi sempre in interpellanza. Per forza: la giunta non risponde". Ma non sarà lei che 'sbaglia' a fare le domande, come suggerisce malignamente qualcuno? "Abbiano il coraggio di dirmelo, finora non è successo", ribatte l'azzurro. Insiste: "Spesso gli assessori non ci sono. La statistica? Non si può sapere. Mica prendono il gettone, la loro presenza non è registrata". LA COSA più grave, denuncia Carella, è "la mancanza di comunicazione nella squadra. Questo provoca disastri. L'ultima prova? Dopo la morte di Florin Draghici, il bimbo rom ucciso nell'incendio della sua baracca, ho chiesto all'amministrazione quante situazioni abitative a rischio esistono in città e quante siano le persone coinvolte. Il vicesindaco Adriana Scaramuzzino mi ha risposto per iscritto. Ma non c'era nulla di quel che avevo chiesto. Nessuna stima, nessun numero. Anche stavolta dovrò trasformare la domanda di attualità in un'interpellanza". IL CONSIGLIERE Sergio Lo Giudice ? che ieri mattina era tra i pochi ex ds non riuniti nel giorno elettrico dell'elezione di Merighi a capogruppo del Pd ? contesta radicalmente l'idea che a Palazzo si produca poco. Riconosce: "E' vero, ci sono stati fatti che non si devono ripetere, come il question time lampo di venerdì scorso. Ma non leggiamo tutto in chiave politica. La macchina va. Prendiamo le commissioni. Funzionano a pieno ritmo...". Fino a un certo punto. Ieri mattina, ad esempio, l'opposizione avrebbe voluto sapere dall'assessore Maurizio Zamboni se poteva piacergli l'idea di regalare la prima ora di sosta, nelle strisce blu in periferia. Solo che il responsabile del traffico non c'era ? altri impegni ? e lo sostituiva Andrea Mazzetti, vicedirettore della mobilità. La cosa non è garbata per nulla alla minoranza. "Mi auguro che Zamboni mi risponda presto in consiglio, non posso certo dare questa responsabilità a un tecnico", si è offeso Aldo Zechini D'Aulerio di FI, che aveva proposto l'ordine del giorno con lo sconto. "Mi sono anche stancato di non avere un interlocutore politico in commissione ? ha bacchettato Galeazzo Bignami di An ?. Mi piacerebbe sapere se le proposte di FI sono effettivamente praticabili. E anche qual è il rapporto tra aree libere e aree a pagamento, per la sosta. Avrei tante domande da fare a Zamboni. Non è la prima volta che ci troviamo a parlare con interlocutori che non sono quelli naturali". Detto in un'aula che di colpo si spopola. Sono le 12,20, gli ex ds si alzano, richiamati dal collega Francesco Critelli. C'è bisogno dell'ultima riunione, prima che il consiglio elegga il capogruppo del Pd. Davide Ferrari però vuol precisare: "Che male c'è? Anche questa è attività istituzionale". - -->.


Enti, pronta la cura dimagrante (sezione: Costi dei politici)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 11-12-2007)

 

Cronaca di Oristano Pagina 4022 Comune. Dimezzato il numero dei consiglieri e taglio dei rappresentanti nelle consortili Enti, pronta la cura dimagrante Comune.. Dimezzato il numero dei consiglieri e taglio dei rappresentanti nelle consortili Nel mirino Sogeaor, Oristano ambiente e Nucleo industriale --> Nel mirino Sogeaor, Oristano ambiente e Nucleo industriale Secondo la finanziaria nazionale non solo saranno ridotti da 40 a 24 i consiglieri comunali ma ci saranno drastici tagli su Sogeaor (aeroporto), Consorzio industriale e Oristano ambiente. Addio cara soffice poltrona: non solo in Comune dalla prossima legislatura un consigliere su cinque potrebbe non trovare più lo scranno, ma parecchi consiglieri degli enti a partecipazione comunale saranno costretti a mollare lo "strapuntino". I conti esatti delle perdite negli enti e nell'amministrazione si faranno una volta che il Parlamento approverà la finanziaria ma nell'aria c'è già odore di uscite forzate. Il problema nasce ai primi due commi dell'articolo 3 del Decreto legge varato il 13 luglio dal Consiglio dei ministri, dove si vieta di assumere o mantenere partecipazioni in società attive in rami "non strettamente indispensabili per il perseguimento delle finalità istituzionali". Un'espressione generica, contestata dall'associazione dei Comuni, che se interpretata in maniera restrittiva farebbe cadere nella tagliola dell'uscita obbligatoria molte società. Il palazzo degli Scolopi detiene quote di partecipazione nel Consorzio industriale (4 rappresentati), Consorzio Uno dell'Università (1 rappresentante), Centro Marino internazionale (1 più il sindaco), Istar (1, il presiedente), Marine oristanesi (3), scuola civica di musica (2), Sogeaor (1) e infine Oristano ambiente (2). Il Comune nomina anche propri rappresentanti nella Casa di risposo Eleonora d'Arborea, nel Consorzio interprovinciale per l'agricoltura. È presente nella Croce rossa, nella Pro loco e quindi nel Circolo nautico. La Finanziaria però restringe il campo e punta l'obiettivo risparmio principalmente sul Consorzio industriale, la Sogeaor e Oristano ambiente. Se non rientrano fra gli enti che curano "gli interessi e la promozione dello sviluppo della Comunità locale", il Comune deve chiamarsi fuori. Punto e basta. Se invece ci rientrano, il Comune deve rivedere al ribasso la propria rappresentanza e comunque eliminare i gettoni di presenza. Detto in altre parole chi viene nominato ci va a gratis. In realtà il Comune ha fatto scelte che in parte anticipano i tempi del Decreto legge. Oristano ambiente si avvia a chiudere, il Comune ha comunicato alla società mista di cui detiene il 31 per cento del capitale sociale, l'intenzione di uscire e avviare la pratica di liquidazione. Una volta passata la gestione del depuratore al Consorzio industriale, la società avrebbe concluso lo scopo sociale, dice il Comune. "Niente affatto -precisa il presidente Sergio Locci- la società potrebbe fare tante altre cose, il fatto è che non esiste volontà politica. Da precisare che questa è l'unica società che ha dato utili al Comune, 10 mila euro nel 2005". Nella Sogeaor il Comune non intende più metterci una lira e infatti non parteciperà all'aumento del capitale sociale. Il che lo relega in una posizione di netta minoranza. Resta il Consorzio industriale. In attesa che la Regione decida come sistemarli, il palazzo degli Scolopi resta in vigile attesa . Sul taglio dei consiglieri a partire dalla prossima legislatura, la discussione è aperta. "Per me è giusto, anzi sono del parere che sarebbe ancora più giusto portarli a 24. Siamo a 40 consiglieri solo perché Oristano è capoluogo di provincia, ma anche da città capoluogo con 24 oltre a risparmiare si raggiungerebbe un'efficacia maggiore", è il parere del presidente del consiglio Mario Musinu. ANTONIO MASALA.


Tagli ai costi della politica pd in conclave: è rottura (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 11-12-2007)

 

Pagina V - Bari RETROSCENA Vertice col segretario Emiliano: non tutti vogliono seguire la strada del rigore Tagli ai costi della politica Pd in conclave: è rottura Il blocco delle assunzioni ha prodotto più esternalizzazioni, col piano ospedaliero i ricoveri sono cresciuti A Francesco Saponaro, assessore "tecnico" della giunta Vendola con delega al Bilancio, e con un passato politico nel Pci proprio in via Capruzzi di recente accasato nel Pd, è sembrato che fosse il minimo: se mettiamo nel mani nelle tasche dei pugliesi, lasciandogli inalterato il ticket se vanno in farmacia, ma aumentandogli, oltre all'Irpef, il conto dal benzinaio di due cent al litro, perché non metterle anche nelle tasche ben più ricche dei consiglieri regionali, attivi o pensionati? Così, al vertice dei 26 consiglieri regionale del Partito democratico con il segretario regionale Michele Emiliano, l'assessore al Bilancio ha illustrato la sua relazione al bilancio di previsione 2008, mettendo in bella mostra "tra le voci da ridurre in modo permanente" i costi della politica. "Sono passati da 25,51 milioni nel 2003 a 35,5 milioni nel 2007. Non va - spiega Saponaro ai suoi - è auspicabile una revisione della legge del 2003 che ha previsto dei benefici per i consiglieri regionali in carica sensibilmente superiori alla media delle Regioni italiane. Sarebbe bello e di sicuro impatto positivo nell'opinione pubblica - ha insistito Saponaro - se i consiglieri e gli assessori di questa legislatura intervenissero, al contrario, per limitare questi eccessivi benefici applicando a se stessi le nuove norme". Giusta l'analisi ma fatta nel contesto sbagliato: ad ascoltarlo c'era Alberto Tedesco. L'attuale assessore alle Politiche della salute era presidente della commissione istituzionale in quel 2003, ed è stato uno dei promotori che ha portato il numero dei consiglieri da 60 a 70. La reazione dei presenti dicono non sia stata da standing ovation. "Diciamo che è stata una reazione un po' di casta - s'è giustificato uno dei presenti - ma per alcuni rimestare sull'argomento è stato un po' ingeneroso perché alcune questioni sono infondate". Non è vero, ad esempio, come ha spiegato qualcuno, che i "benefici sono sensibilmente superiori alla media delle altre Regioni". Ma il problema posto da Saponaro resta: come rendere meno indigesto ai pugliesi "l'amaro calice" delle tasse se non garantendo una riforma vera della sanità, la madre di tutti i deficit pugliesi e giurando "una lotta agli sprechi"? Alla domanda il Pd vorrebbe tanto rispondere. Ma ieri, Emiliano ha preferito il silenzio che ha parlato più delle dichiarazioni di una settimana fa. Qualcuno è rimasto "sorpreso". Altri vedono un tentativo di smarcare il nuovo partito dal pesante fardello e lasciare in capo alla giunta di Vendola la responsabilità di mettere le mani nelle tasche dei pugliesi per quanto le scelte in questi due anni di governo siano anche di Ds e Margherita. Complice il Consiglio comunale, Emiliano ha lasciato il vertice del Pd. Non è escluso che "studi col gruppo regionale le azioni tangibili per combattere gli sprechi, ma dopo questo bilancio". Il vice presidente, Sandro Frisullo la più alta carica del Pd nel governo pugliese, mantiene la lucidità necessaria: "Abbiamo abolito il ticket sui farmaci - dice - e dato avvio alla stabilizzazione dei precari. Sono tutte cose che hanno un costo. Se rendiamo pubblica ed evidente la natura di questo sforzo che chiediamo ai pugliesi con la tassazione aggiuntiva, per migliori e maggiori servizi che abbiamo dato ai cittadini, credo che i pugliesi capiranno il senso e lo spirito di questo sacrificio, tenendo conto che alcuni debiti vengono dal passato". Dall'opposizione, però, non ci stanno. Prende le distanze dalle responsabilità del buco sanitario, Raffaele Fitto, oggi deputato e coordinatore regionale di Forza Italia. Da governatore pugliese, anche lui fu costretto a maneggiare la leva fiscale anche se introducendo ticket sui farmaci e prelievi aggiuntivi sull'Irpef ma lasciando intatte accise e Irap: "Dopo tre anni di governo Vendola, la sanità è peggiorata: non è la polemica che cerco. Dico solo che la Puglia oggi è al disastro solo ed esclusivamente per scelta politica di chi la governa da quasi tre anni". Da Alleanza nazionale, Michele Saccomanno, afferma che "l'invito di Vendola all'opposizione per un rapporto non conflittuale, l'avevamo anticipata con la proposta di uno studio comune delle dinamiche della spesa sanitaria, che è stata lasciata cadere dal governo". (p. r.).


Lanzillotta stop al cumulo gettoni per i consiglieri (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Venezia, La" del 11-12-2007)

 

La visita del ministro Lanzillotta "Stop al cumulo gettoni per i consiglieri" Giornata veneziana per la ministra per gli Affari regionali, Lidia Lanzillotta, che ha partecipato a due convegni. In mattinata, al Future Center, ha discusso del ruolo de "Il direttore generale dell'ente locale", sottolineando che il ruolo manageriale del direttore generale della pubblica amministrazione deve essere mantenuto separato da quello politico. Secondo la ministra, attualmente queste funzioni hanno un confine "troppo labile", che va corretto, perché "nel corso degli anni la figura del direttore generale ha assunto una fisionomia di manager con stretto rapporto fiduciario con l'organo di vertice politico". La ministra si è poi spostata a Ca' Farsetti, per partecipare ad un incontro sul ruolo dei Consigli comunali, dove ha sottolineato come tra le disfunzioni che i Consigli comunali vivono dall'entrata in vigore della riforma dei primi anni '90, che ha introdotto anche l'elezione diretta del sindaco, c'è "l'eccesso generale dei costi della pubblica amministrazione", la proliferazione di organismi, la frammentazione di funzioni e compiti "che complicano l'organizzazione", con un conseguente "cattivo rapporto costi-benefici". I Consigli comunali, quindi, secondo Lanzillotta, devono dotarsi di strutture e supporti adeguati, costituendosi o in "area vasta" o in "area metropolitana", a seconda della portata della popolazione che servono. Quindi, Lanzillotta ha ricordato le nuove disposizione contenute in Finanziara 2008, come il divieto di cumulo dei compensi da consigliere comunale con quelli di membro nei consigli di amministrazione. Il sindaco Massimo Cacciari ha, quindi, evidenziato come la riforma citata dal ministro "è una delle poche stabilizzate", ma "non ha toccato il Consiglio", che si è ritrovato a svolgere un ruolo ridotto. "E' necessario mettere a fuoco questa questione - ha detto ancora Cacciari - perché il Consiglio possa svolgere bene il suo ruolo. Attraverso quali meccanismi realizzare tutto ciò non lo so, ma in assenza della definizione del suo ruolo il Consiglio invaderà campi che non gli competono, rendendo meno efficace la macchina amministrativa".


REGIONE FIRMATO UN PATTO TRA AMMINISTRATORI. L'IMPEGNO E' RIDURRE LE SPESE. TRA UN ANNO LA VERIFICA 0 Costi della politica, Errani prova a tagliare (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 11-12-2007)

 

REGIONE FIRMATO UN PATTO TRA AMMINISTRATORI. L'IMPEGNO E' RIDURRE LE SPESE. TRA UN ANNO LA VERIFICA Costi della politica, Errani prova a tagliare ? BOLOGNA ? POCO PIÙ di un anno per portare a termine una "rivoluzione" amministrativa che contempla abbattimento di costi, razionalizzazione di funzioni, dimensioni territoriali più adeguate, maggior efficienza. Con la firma del patto per l'autoriforma tra Regione, Provincie, Comuni e Comunità montane, ieri nel palazzo della Giunta, prende l'avvio un percorso dal quale non si potrà più tornare indietro. "Abbiamo fatto un ulteriore passo in una regione già virtuosa nella quale il bilancio 2008 prevede una riduzione delle spese generali dal 3,4% al 2,9%" ha sottolineato il presidente Vasco Errani. Firmatari dell'intesa: Sergio Cofferati sindaco di Bologna e presidente regionale Anci (associazione comuni italiani); Pier Giorgio Dall'Acqua, presidente Upi (unione delle provincie); Gaetano Sateriale, presidente della Legautonomie e Giovanni Battista Pasini presidente dell'unione comnunità montane dell'Emilia Romagna. "Quest'intesa è un'assoluta novità nel panorama nazionale" ha detto l'assessore alla programmazione e autonomie locali, Luigi Gilli illustrando alla stampa l'autoriforma che, in sintesi, "è attuata per semplificare la vita ai cittadini" Tempi stretti per rimboccarsi le maniche e iniziare un lavoro che al contrario comprende un orizzonte molto largo d'interventi nel sistema. Verrà incentivato il processo di aggregazione tra i comuni (attualmente le Unioni sono 12 in tutta l'Emilia Romagna) per erogare servizi migliori, e nelle comunità montane. In queste ultime l'organo esecutivo sarà composto solo dai sindaci dei comuni che ne fanno parte, e si penserà anche a un loro riordino strutturale. "E' possibile per esempio - ha spiegato Gilli- che due o tre comuni che fanno parte di una comunità montana bolognese, ne escano e nel momento i cui si è sviluppato il circondario imolese, entrino a far parte di quell'ambito, magari a loro più ottimale". Nel riordino entreranno anche Ato e Consorzi di bonifica: due Ato al massimo in tutta la Regione che possano raccordarsi alle due grandi aziende di erogazione del servizio idrico e medesime fusioni dei consorzi provinciali "Non si può pensare a una organica politica di bonifica se solo a Ferrara ce ne sono cinque" ha detto Gaetano Sateriale. Per Cofferati, non bisogna ragionare soltanto in termini di costi "l'obiettivo è dare il servizio migliore possibile con una produttività più alta valorizzando il lavoro che la eroga". Rispetto alle Acer, le aziende casa dell' Emilia Romagna, proprio il sindaco bolognese ha affermato che suo obiettivo, sotto le due torri, è di farne una sola. Alessandro Goldoni - -->.


TUTTI I NUMERI DI SPRECOPOLI (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 11-12-2007)

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Terza Pagina - data: 2007-12-11 num: - pag: 47 categoria: REDAZIONALE Elzeviro Il libro-inchiesta di Cervi e Porro TUTTI I NUMERI DI SPRECOPOLI di ALDO CAZZULLO embrano non essersi accorti di niente. I capi e il personale della più grande e improduttiva azienda italiana, la politica, si comportano come se nulla fosse. Il risultato è che, sette mesi dopo la denuncia stampata più di un milione di volte da Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, può uscire un saggio a tema di smentita sulle folli spese della politica italiana. Sprecopoli, appena pubblicato da Mondadori, ha forse il torto di non citare mai La casta (con l'eccezione di un riferimento ai suoi autori, nell'introduzione); come se fosse possibile entrare nel campo del costo della politica senza fare riferimento al libro che ha cambiato, o colto il cambiamento del rapporto tra la politica e gli italiani. Ma ha il merito di tener viva e alimentare la fiamma dell'indignazione, senza fare sconti a nessun partito, neppure quelli meno distanti dai due giornalisti che firmano questo libro-inchiesta: Mario Cervi, storico coautore di Montanelli, tra i fondatori e per oltre tre anni direttore del Giornale, e Nicola Porro, che del Giornale è vicedirettore ad personam. Sembra incredibile, ma da quando la giustizia militare ha visto drasticamente ridursi (da 20 mila a 338) i processi pendenti, dopo l'abolizione della leva obbligatoria, il numero dei magistrati è cresciuto, così come quello dei loro collaboratori, dei telefonini e delle auto blu (160 per 103 giudici). Pare uno scherzo, ma la seconda regione più piccola d'Italia, il Molise, detiene il record dell'appannaggio - 400 mila euro - destinato al presidente del Consiglio regionale "per cerimonie, targhe, feste di benvenuto, accoglienza di delegazioni e serate di gran gala ". Cervi e Porro prendono in esame una per una le istituzioni da cui dipendono i poteri pubblici e la macchina ammi-nistrativa, e ne denunciano la tendenza inarrestabile, la vocazione irresistibile allo spreco. Nel caso del Quirinale, i costi faraonici sono indipendenti dalla volontà dell'inquilino: Napolitano ha cominciato a tagliare e ha reso pubblici i bilanci, ma fino a quando la presidenza della Repubblica italiana avrà sede in una reggia grande come una città è inevitabile che costi molto più di quella francese, che ha sede di una dimora altoborghese, o di quella tedesca, con la sua modesta palazzina alla periferia di Berlino. La sola soluzione sarebbe quella indicata a suo tempo da Einaudi: farne il grande museo che, al di fuori del Vaticano, manca a Roma. Nel caso del Parlamento, invece, la vera soluzione sarebbe farlo lavorare; e non è fazioso sottolineare, come fanno Cervi e Porro, che in questa legislatura i ritmi già morbidi delle Camere hanno ulteriormente rallentato. Né il lettore trarrà motivi di consolazione dai capitoli dedicati a Palazzo Chigi, agli enti locali, alle regioni - "un miliardo di euro solo per esistere " -, alla sanità, alle province - "enti inutili? Non è vero. Per alcuni esse sono non solo utili ma indispensabili: e rappresentano una fonte di reddito insostituibile" -. E ancora i comuni e il mondo in crescita delle partecipazioni locali, sorta di dépendance della politica. Il quadro complessivo che emerge dall'inchiesta, scritta con stile preciso e scorrevole, è di una macchina pubblica segnata dalla cialtronaggine di chi, disponendo di grandi quantità di denaro altrui, non esita a spenderlo per i comodi propri, certo dell'irresponsabilità e quindi al riparo da ogni sanzione che non sia la disistima popolare. Resta il dubbio, però, che le scandalose prebende che i politici si assegnano l'un l'altro non siano la causa, ma la conseguenza della vera questione: la politica concepita come il proseguimento degli affari con altri mezzi, come un metodo per far soldi, attraverso le aziende controllate - nelle diverse forme della proprietà, della partecipazione azionaria, delle convenzioni, delle concessioni - dallo Stato e dagli enti pubblici. Se la tangente inquinava il singolo affare, la politica come merce e come azienda inquina l'intero sistema; ed è probabile che gli sprechi, i lussi, le indennità principesche siano solo un acconto dell'introito complessivo. S \\ Una macchina pubblica segnata dalla cialtronaggine.


La prima fase ha portato 15 milioni (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 11-12-2007)

 

Corriere della Sera - ROMA - sezione: Sport - data: 2007-12-11 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE Nelle casse del club La prima fase ha portato 15 milioni Non solo prestigio ma anche milioni di euro che entrano, o sono già entrati, nelle casse della Lazio. La Champions League ha fruttato in questa fase a gironi circa 15 milioni: 10 dall'Uefa, 5 da sponsor e diritti televisivi. A tutto questo vanno aggiunti gli incassi del botteghino. Sinora il presidente Claudio Lotito ha già messo in cassaforte 6,6 milioni di euro: 3 come bonus d'ingresso per aver superato il preliminare estivo, 2,2 sotto forma di gettoni di presenza nella prima fase, quindi 1,2 in premio per i cinque punti conquistati (una vittoria e due pareggi). Il resto, poco di 9 milioni, lo incassera più avanti. Qualora la Lazio stasera riuscisse a vincere, centrando la qualificazione, si metterebbe in tasca altri 2,8 milioni di euro. Ovviamente più si va avanti nella competizione, ovviamente e più gli incassi aumentano. Negli ottavi di finale la Lazio conterebbe infatti anche sul botteghino, sui diritti televisivi che vengono ripartiti alla fine della competizione a secondo dei passaggi televisivi della squadra, sul gettone di presenza e sui 600 mila euro in caso di vittoria e 300 mila euro in caso di pareggio che vengono dati dall'Uefa per ogni partita giocata. Nelle più ottimistiche previsioni se la squadra di Delio Rossi dovesse arrivare alle semifinali di Champions League, il club si metterebbe in tasca complessivamente 45 milioni. Lotito, comunque, anche in caso di eliminazione avrà di che consolarsi perché la Lazio si ritroverebbe comunque con 15 milioni. Soldi che i tifosi sperano vengano reinvestiti nel mercato di gennaio, per rinforzare la squadra un po' in tutti i ruoli, a cominciare dal portiere. Presidente Claudio Lotito è alla guida della società biancoceleste dall'estate del 2004 Pietro Pinelli.


Conti in rosso, Saponaro accusa Palese e fa autocritica (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 11-12-2007)

 

Corriere del Mezzogiorno - BARI - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2007-12-11 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE La relazione L'assessore: "Il mio precedessore ha lasciato un buco di 181 milioni, noi incapaci di capire i meccanismi di spesa nell'Asl" Conti in rosso, Saponaro accusa Palese e fa autocritica Dura la requisitoria accompagnata da numeri e spiegazioni riferiti al triennio 2005-2007 BARI - L'assessore regionale Francesco Saponaro presenta la relazione al Bilancio 2008 e pronuncia una requisitoria severissima. Contro l'amministrazione precedente, colpevole di non aver lasciato i bilanci sanitari in pareggio, come sostiene di aver fatto. Ma anche contro lo stesso centrosinistra, incapace di comprendere la dinamica della spesa nelle Asl. Una relazione sferzante, per tanti versi autocritica, che invoca anche la riduzione "in modo permanente" dei costi della politica, ovvero stipendi e pensioni dei consiglieri regionali. "Sarebbe bello - scrive Saponaro - e di sicuro impatto positivo nella opinione pubblica". Parole che non mancheranno di suscitare un dibattito acceso, dentro e fuori della maggioranza. Il primo dato attiene al debito nel settore sanitario, causa scatenante della necessità di aumentare le aliquote fiscali. La relazione al riguardo non lascia margini di indecisione. Ai "200-230 milioni" maturati nel corso del 2007 (il dato sarà accertato a gennaio) si aggiungono "181 milioni non ancora coperti per gli anni precedenti al 2005". Di che si tratta, visto che il centrodestra ha sempre sostenuto di aver lasciato bilanci in attivo o in pareggio? "è il frutto - dice l'assessore - della differenza tra il deficit reale delle Asl e quello, inferiore, calcolato dal governo ". Questi "detrae dal calcolo le quote di ammortamento e gli accantonamenti ". Sono, in genere, le rate per gli acquisti di macchine. "Come dire - annota Saponaro - che da Roma siamo chiamati a ripianare un deficit inferiore al reale, ma quello reale non si cancella". Nel 2006, aggiunge l'assessore, effetto inverso: il deficit è di 175 milioni, ma il governo lo fa crescere fino a 211 per calcolare anche "saldi di mobilità sfavorevoli " (cure fuori Regione). Ma non è un'annotazione polemica. La relazione punta ad altro: a demolire, se così si può dire, il mito dell'avanzo sanitario lasciato dal centrodestra nel 2005, circa 9 milioni di euro. "Il reale e molto elevato deficit contabile del 2005 è pari a 349 milioni ". Sbilancio che sarà recuperato tramite l'intervento dello Stato, da cui residuano i 9 milioni di cui si è detto. Insomma, il governo Berlusconi intervenne all'epoca per rifinanziare (come non ha più fatto il governo successivo di centrosinistra). Un deficit di gestione, quello 2005, che "sarebbe stato molto più alto se la giunta Vendola non avesse ripristinato 150 milioni sottratti alla sanità " e destinati ad altre voci (il centrodestra ha sempre parlato di errore tecnico facilmente rimediabile). Domanda di Saponaro: perché il 2005 è l'anno con il deficit sanitario più alto (350 + 150)? La Cdl - spiega la relazione - fondava lo sforzo di contenimento della spesa su tre fattori: aumento di Irpef e ticket, blocco delle assunzioni, riordino ospedaliero. Nel 2004, il centrodestra annulla l'aumento Irpef deciso tre anni prima e riduce i ticket (e così diminuiscono le entrate); inoltre il blocco della assunzioni viene "aggirato" con le esternalizzazioni dei servizi; il riordino non ottiene i risparmi sperati. Questi dati, assieme al sottodimensionamento del Fondo sanitario nazionale (per il quale Saponaro conferma di voler chiedere un fondo di compensazione per le regioni più penalizzate come Puglia Campania e Calabria), sono stati "sottovalutati". Di qui "l'adozione di normative", da parte dell'attuale maggioranza, "di leggi e provvedimenti in materia di personale, accreditamenti di strutture private e tariffe" che oggi "incidono pesantemente sull'esercizio 2007". Saponaro fa un cenno, ad esempio, all'aumento delle tariffe per i laboratori convenzionati che "rischia di provocare debiti fuori bilancio per circa 20 milioni". La sanità resta la bestia da domare. Come già riferito, destano allarme i costi per personale (+5%), assistenza con enti convenzionati (ecclesiastici e privati), spese per riabilitazione, acquisto di beni e servizi. L'inasprimento delle tasse è inevitabile, conclude Saponaro, ma altre leve dovranno essere azionate: ridurre i costi del consiglio regionale (con stipendi e pensioni), ma anche le uscite generali, il personale, la ricontrattazione dei mutui. Anche il vice presidente della giunta, Sandro Frisullo, a margine di convegno, interviene sul tema. Concorda con Saponaro sull'idea di chiedere al governo un aggiornamento della ripartizione del fondo sanitario. Poi si augura che il sacrificio chiesto ai pugliesi (l'inasprimento delle aliquote), "sia a termine e ci consenta di fornire nuovi servizi ". F. Str.


ROMA - Alla fine l'arresto per il sottosegretario alla Difesa è arrivato. Marco Ve (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 11-12-2007)

 

Di VALENTINA ERRANTE ROMA - Alla fine l'arresto per il sottosegretario alla Difesa è arrivato. Marco Verzaschi ha fatto appena in tempo a dimettersi. Che l'aria non fosse buona per l'ex forzista assessore alla Sanità della giunta Storace, transitato nel centrosinistra e iscritto sul registro degli indagati della procura di Roma da oltre un anno, lo si era capito giovedì sera. Quando una laconica nota ha diffuso la notizia delle sue dimissioni "irrevocabili", "per motivi personali" dalla carica di sottosegretario e segretario regionale dell'Udeur. I più hanno pensato a un arresto annunciato. Così era. Ieri mattina, all'oramai ex sottosegretario, è stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, firmata dal gip Luisanna Figliolia. Trentaquattro pagine per motivare le accuse di corruzione e concussione: duecentomila euro ricevuti dall'imprenditrice Anna Iannuzzi (nota come lady Asl), che avrebbe così ottenuto l'accreditamento di una delle sue case di cura col sistema sanitario nazionale, altri 200 mila dall'imprenditore Renato Mongillo, titolare di appalti per la vigilanza in un ospedale romano. Sono i verbali dei due imprenditori e le testimonianze di altri indagati a mettere nei guai Verzaschi. Per il gip ci sarebbero stati gli estremi "per la custodia cautelare in carcere", ma il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il pm Giovanni Bombardieri hanno chiesto solo i domiciliari. E neppure le dimissioni di Verzaschi, rese pubbliche il 6 dicembre, stesso giorno del provvedimento, cambiato la situazione. Il giudice lo scrive espressamente. L' accusa per il gip "non si fonda solo su dichiarazioni accusatorie, ma anche sulle emergenze istruttorie". Perché, sebbene Mongillo, come la Iannuzzi, racconti di avere pagato Verzaschi in contanti, "Tagli da 500" nel marzo 2004 e non risultino ingiustificati versamenti sui conti dell'ex assessore, sono i 5 mila euro al mese "girati" per due anni sul conto della segretaria da Verzaschi a fornire agli inquirenti un presunto riscontro. Centodiecimila euro, Tra febbraio 2004 e settembre 2006. Verzaschi si è difeso: "Io Mongillo l'ho incontrato due volte. Non ho mai ricevuto soldi". E ancora: "Il denaro alla segretaria è un aiuto per l'acquisto di una casa. Sono soldi dei miei familiari". La segretaria ha confermato, ma ha detto di non sapere da dove venisse il denaro. In realtà il contratto con la società di Mongillo era già stipulato, ma per i pm Verzaschi avrebbe bluffato per intimorire l'imprenditore, servendosi anche di Francesco Bevere, direttore generale dell'ospedale. Adesso indagato. Per il gip gli elementi "appaiono di estrema gravità e rilevante allarme sociale". L'ex assessore è accusato di "condotte delittuose, perpetrate per anni nello svolgimento dell'attività d'ufficio, strumentalmente utilizzata per conseguire profitti illeciti ai danni del servizio sanitario i cui sprechi sono alla base delle restrizioni economiche a carico degli assistiti del servizio sanitario nazionale". "L'ampio arco temporale, il coinvolgimento di organi direttivi della Regione, il conseguimento da parte dell'indagato di denaro di provenienza illecita, la sottrazione di enormi risorse", per il gip "rendono evidente la pericolosità dell'indagato e il concreto pericolo di reiterazione di reati della medesima natura". Le esigenze cautelari "persistono, al di là delle dimissioni, integre nella loro gravità considerati i preminenti interessi di tutela della collettività duramente pregiudicati dalle condotte reiterate". L'avvocato Fabrizio Lemme ha già preparato il ricorso al Riesame: "Rispetto i provvedimenti dei giudici - commenta - ma ritengo che in questo caso non ci sia riscontro probatorio". Verzaschi ha incassato la solidarietà dell'Udeur.


Merighi capogruppo Pd, mini-fronda nell'urna (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere di Bologna" del 11-12-2007)

 

Corriere di Bologna - BOLOGNA - sezione: CRONACA - data: 2007-12-11 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Centrosinistra In Provincia la poltrona va alla Margherita: Zaniboni eletto numero uno del Partito democrattico con un solo no Merighi capogruppo Pd, mini-fronda nell'urna Invettiva dell'ex ds in consiglio comunale: "Giornali contro il rinnovamento della città" Primo atto: ha chiesto ai "suoi" consiglieri di rinunciare al gettone per la commissione tenuta in contemporanea con il vertice del gruppo Il primo capogruppo del Pd in Comune è Claudio Merighi. La votazione a scrutinio segreto, dopo oltre due ore di vertice a Palazzo d'Accursio, si è chiusa con 16 voti a favore, due astenuti (uno è il bindiano Giovanni Mazzanti che ha dichiarato pubblicamente la sua scelta) e un voto contrario. Il voto ha riservato due sorprese a Merighi. Una positiva, il voto a favore e non scontato di Lina Delli Quadri (Margherita) e una negativa, la mini-fronda silenziosa degli ex Ds (un voto di astensione e un voto negativo vengono certamente dal fronte della Quercia). Tra l'altro, proprio Delli Quadri potrebbe essere scelta come vicecapogruppo nei prossimi giorni. Riguardo al voto, Merighi ha parlato di "un segnale che deve essere tenuto in considerazione", mentre gli ex della Margherita sono molto critici. "Chi ha votato in maniera differente da quanto - ha detto Mazzanti - avrebbe fatto meglio a esplicitarlo". Ancora più esplicita Lina Delli Quadri che ha regalato a Merighi (ieri era il suo compleanno) una scatola di cioccolatini "Spartak" di sapore ex sovietico: "è stata usata la stessa tecnica della nomina a De Maria a livello provinciale. Discussione chiara, poi però nel segreto dell'urna...". Il segretario del Pd, Andrea De Maria, presente alla riunione, ha gettato acqua sul fuoco: "Non vedo nulla di drammatico". Sono andate un po' meglio le cose a Gabriele Zaniboni, (dielle vicino all'ex coordinatore Benamati) che ieri è stato nominato capogruppo del Pd in Provincia con 12 voti favorevoli e uno contrario. Nel suo discorso in consiglio comunale, Merighi si è tolto molti sassolini dalle scarpe. Per sintetizzare la lotta di Cofferati contro il consociativismo, è ricorso a un'immagine bucolica: "Dopo aver arato e fresato, bisogna seminare o l'erba cattiva ricresce ". Non solo, ma Merighi se l'è presa anche con i giornali della città. Prima lo ha fatto nella riunione a porte chiuse e poi, pubblicamente, nell'aula del consiglio comunale. "Le cronache locali sono ripiegate a difendere i vecchi riti, le vecchie certezze, i vecchi patti, allevando il conformismo del "tutto va male" in una distonia imbarazzante con gli auspici sferzanti ed autorevoli al rinnovamento contenuti nelle pagine nazionali". Poi ha scritto una lettera invitando i consiglieri del Pd a non ritirare il gettone di una commissione che si è svolta in contemporanea al vertice di ieri per l'elezione del capogruppo. O. Ro.


Il sindaco sbaglia? tocca a lui pagare (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere delle Alpi" del 11-12-2007)

 

L'esponente della "Fenice" chiede che sia Faoro a mettere di tasca propria i gettoni del consiglio extra "Il sindaco sbaglia? Tocca a lui pagare" Bacchettata di Dall'Agnol per l'errore sulle dimissioni di Strappazzon ARSIE'. Il segretario comunale sbaglia la documentazione e per colpa sua occorre riconvocare il consiglio? Bene, toccherà a lui e di riflesso al sindaco pagare le spese della nuova seduta, compresi i gettoni di presenza ai consiglieri. La proposta-choc arriva dal capogruppo di opposizione della "Fenice" Dario Dall'Agnol, all'indomani del consiglio comunale che non ha ratificato le dimissioni del consigliere di minoranza Adriano Strappazzon perché al posto dell'originale aveva presentato una fotocopia. Dall'Agnol, da sempre "moralizzatore" del regolamento comunale, ne ha per tutti. "Quando il segretario comunale ha messo ai voti l'atto di surroga di Strappazzon con il nuovo consigliere ho opposto un'eccezione. Le dimissioni e la firma erano su una semplice fotocopia inviata da Trento, mentre in questi casi serve l'originale", racconta Dall'Agnol. "Sia il segretario che il sindaco se ne sono accorti durante l'assemblea e hanno rimandato la votazione del punto ad un consiglio ad hoc". La convocazione è prevista per venerdì 14: "E' stato un errore grossolano. Chi ci rimette è la comunità. Oltre ai gettoni di presenza ci sono in ballo gli straordinari del segretario e dell'agente di polizia locale. Per questo devono pagare sindaco e segretario". Dall'Agnol infine scarica un po' di veleno anche nei confronti dell'ormai ex collega di minoranza: "Strappazzon era candidato sindaco e non si è preso nemmeno la briga di partecipare al suo ultimo consiglio e spiegare le ragioni delle dimissioni". (cr.ar.).


Tangenti, arrestato ex sottosegretario (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 11-12-2007)

 

Attualità Tangenti, arrestato ex sottosegretario Verzaschi (Udeur), già assessore di Storace, indagato per corruzione e concussione SCANDALO SANITÀ IN LAZIO Il politico avrebbe ricevuto in due riprese mazzette da duecentomila euro Il partito: saprà spiegare tutto. La difesa fa ricorso al Tribunale del riesame ROMA. Solo giovedì scorso Marco Verzaschi, ex assessore regionale alla sanità nella giunta guidata da Francesco Storace, si era dimesso da sottosegretario alla Difesa e da segretario regionale per il Lazio dell'Udeur, per motivi "strettamente personali" e ieri ha ricevuto un ordine di custodia cautelare a domicilio, nell'ambito di una tranche dell'inchiesta della procura di Roma, sulla sanità nel Lazio. Il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo e il pm Giovanni Bombardieri contestano all'uomo politico due specifiche ipotesi di reato: corruzione e concussione. Il gip Luisanna Figliolia ha ritenuto meritevoli di accoglimento le richieste del pm e ha emesso il provvedimento cautelare, affidandone la notifica al nucleo operativo dei carabinieri di Roma. Secondo il giudice, inoltre, la gravità dei fatti "avrebbe finanche imposto la custodia cautelare in carcere". Per quanto riguarda lo specifico delle accuse, quella di corruzione fa riferimento a 200 mila euro che Anna Giuseppina Iannuzzi, già nota come 'Lady Asl', ha detto di aver consegnato a Verzaschi quando era assessore regionale alla sanità, tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005, per accreditare presso la Regione il "Centro Romano San Michele" una struttura con la disponibilità di quasi 200 posti letto. Il tutto, previo un protocollo d'intesa tra lo stesso centro e l'Università di Tor Vergata. La concussione invece, reato per il quale è indagato a piede libero anche l'ex direttore generale dell'ospedale San Giovanni di Roma, Francesco Bevere, è legata alla presunta consegna a Verzaschi di 200 mila euro, nella primavera del 2004 dalle mani dell'imprenditore Renato Mongillo, titolare della società Security Service. Una "scorciatoia" per evitare intoppi sull'aggiudicazione dell'appalto per la messa in sicurezza della struttura ospedaliera. La procedura di aggiudicazione era stata al tempo già completata, bisognava però portarla a termine ed evitare una possibile revoca del contratto. Nelle trenta pagine dell'ordinanza del gip Figliolia ci sono innanzitutto le dichiarazioni di 'Lady Asl' e dello stesso Mongillo. Verzaschi ha sempre negato di aver ricevuto denaro. C'è stato anche un confronto tra l'ex sottosegretario e l'imprenditore Mongillo, ma le due posizioni sarebbero rimaste in conflitto. I riscontri dei carabinieri hanno poi portato a smentire alcune circostanze dette da Verzaschi, e ad avvalorare la tesi di Morgillo. Di qui la richiesta e la successiva applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari per l'ex sottosegretario alla difesa. Ma secondo l'ordinanza del Gip Figliolia il coinvolgimento di Verzaschi nella tranche dell'inchiesta sulla sanità nel Lazio "non si fonda solo sulle dichiarazioni" di Anna Giuseppina Iannuzzi e dell'imprenditore Renato Mongillo, "ma emerge anche dalle emergenze istruttorie". Si tratterebbe, infatti, "di condotte delittuose perpetrate per anni nello svolgimento dell'attività d'ufficio strumentalmente utilizzata per conseguire profitti illeciti ai danni del sistema sanitario i cui sprechi sono alla base delle restrizioni economiche a carico degli assistiti del Servizio sanitario nazionale". In particolare "l'ampio arco temporale, il coinvolgimento degli organi direttivi della regione, il conseguimento da parte dell'indagato di denaro di provenienza illecita, la sottrazione di enormi risorse" sono tutti elementi che "rendono evidente la pericolosità dell'indagato e il concreto pericolo di reiterazione di reati della medesima natura". Il legale di Verzaschi, Fabrizio Lemme, ha annunciato che oggi stesso presenterà istanza di riesame, perchè nell'inchiesta in corso della procura di Roma "non è emersa la conferma di passaggio di denaro tra altri personaggi coinvolti nell'inchiesta in corso e Verzaschi". Piena solidarietà è stata espressa a Verzaschi dal suo partito, l'Udeur, "nella certezza che le indagini della magistratura faranno completa chiarezza sulla vicenda". "Mi dispiace. Spero che sia estraneo a tutto. Non si capisce perchè dopo un anno e mezzo i magistrati abbiano deciso di adottare questa misura. Credo che abbiano avuto i loro motivi, anche se forse bastava un semplice rinvio a giudizio". Così il capogruppo capitolino dell'Udeur, Gianfranco Zambelli.


Con 10 milioni in meno non posso prometterlo (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 11-12-2007)

 

LE ATTESE PRESENTANDO LE LINEE D'INDIRIZZO. "DIPENDERA' DAI TAGLI FINALI DELLA FINANZIARIA" Con 10 milioni in meno non posso prometterlo" AL BILANCIO del Comune potrebbero mancare circa 10 milioni di euro. Colpa della Finanziaria. A tanto ammonta infatti la riduzione di trasferimenti dallo Stato, come risulta dalla bozza della legge in discussione al Parlamento. E così, Paola Bottoni, assessore al bilancio di Palazzo d'Accursio, dopo avere illustrato in aula le linee di indirizzo del budget 2008 (con voto del consiglio comunale a metà febbraio) non si sente di confermare il blocco di tasse e tariffe da tempo annunciato. "Non posso dirlo", si limita ad affermare la Bottoni, ricordando però che la discussione sulla Finanziaria è ancora aperta, e confidando "nell'azione di presidio" dei parlamentari bolognesi a Roma. Un'azione che finora "è stata esercitata con buoni risultati, specie per le infrastrutture", con l'ammissione ai finanziamenti della metrotranvia per 17 milioni e del Passante nord per 9 milioni, nel 2009. La Bottoni ringrazia i parlamentari dell'Unione Walter Vitali, Donata Lenzi, Katia Zanotti e, unico del centrodestra, Gianluca Galletti, dell'Udc. Poi rivolge un appello: "Scongiurate il rischio di minori trasferimenti". E, per le infrastrutture, "che i finanziamenti programmati per il 2009 vengano in parte anticipati al 2008". LA BOTTONI non nasconde però la preoccupazione: "Per adesso siamo ancora a un punto di incertezza assai significativo per il bilancio". In particolare, il taglio di 10 milioni sarebbe l'effetto combinato di due aspetti: da un lato, la differenza tra quanto lo Stato ha effettivamente percepito dalla riscossione dell'Ici (il maggior gettito è calcolato in 609 milioni nel 2007, 780 nel 2008 e 900 nel 2009) e la previsione avanzata nella precedente Finanziaria. "Noi riteniamo che questa differenza non possa scaricarsi sui Comuni", lamenta l'assessore. Altro problema è dovuto a quello che la Bottoni definisce "super ottimistico ma non credibile risparmio dei costi della politica". La Finanziaria prevede una riduzione dei gettoni e indennità da un terzo a un quarto a quella del sindaco, per un valore complessivo di 313 milioni. Ma anche qui i conti non tornano. Il contributo bolognese, secondo Roma, può aggirarsi intorno ai tre milioni. Palazzo d'Accursio si ferma invece a 170mila euro. "La cosa che preoccupa ? afferma la Bottoni ? è proprio la distanza economica tra il reale risparmio, che con la norma si ottiene, e la previsione del risparmio. Questa distanza non può tradursi in riduzione dei trasferimenti dallo Stato". PER CARLO Monaco, coordinatore dei civici de 'La tua Bologna', le linee di indirizzo "sembrano più che altro degne di una relazione da inizio mandato. Peccato che manchi poco più di un anno alla fine". Galletti, già assessore al bilancio, è preoccupato dai tre milioni di tagli sui costi della politica. "Conosco bene il bilancio del Comune ? dice il deputato udc ?: recuperarli solo tagliando i costi della politica non è semplice. Forse non basta neanche azzerare i compensi di consiglieri e assessori. Occorre che gli amministratori di Palazzo d'Accursio si diano da fare, anche sui costi della politica e i vari costi accessori. Perché non si può pensare di scaricare i tre milioni di euro di minori trasferimenti solo sulle altre voci del bilancio: sarebbe inaccettabile gravare ancora sul fisco locale". - -->.


IO, 'MISTO' E ASSEDIATO (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 11-12-2007)

 

L'INTERVENTO IO, 'MISTO' E ASSEDIATO 'SOLI SI MUORE' cantava il vecchio Patrick Samson negli anni del beat, ma si soffre anche di solitudine politica e il filosofo Bonaga, in un recente brindisi, mi ha definito "rappresentante solo di me stesso". Comunque, anche il consigliere solitario ha diritto a una segretaria. Alcune sono migliori dei loro consiglieri, però, se la segretaria manca, nessuno la sostituisce. Nel 2005, per protestare contro tutto ciò, ho rinunciato a un mese di riunioni dei capigruppo e ai relativi gettoni. Non se ne è accorto nessun giornalista e nessun collega. Tre anni di mortificazioni! I colleghi dei gruppi numerosi mi ignoravano e i capi dei più piccoli mi consideravano un intralcio e un costo grave per la democrazia. Poi, la rivincita. Si sono creati due nuovi mono-gruppi; Panzacchi è rimasto coi Verdi e Celli ha costituito il Gruppo misto. Ora, il trionfo! Gattuso (ferroviere come me) ha abbandonato An e si è spostato nel Gruppo misto. In tale gruppo convivono presenze inconciliabili. A parte la banalità di un consigliere di destra e uno di sinistra, può capitarne uno bigotto e l'altro mangiapreti, uno vegetariano e l'altro cannibale. In quei casi si divide tutto: segretarie, stanze, attrezzature, soldi, la carica di capogruppo a rotazione. Al primo litigio, il gruppo, anziché misto, viene chiamato mesto. Ma la crisi non ci sarà perché il mio amico Celli, vignettista e scrittore, nel frattempo ha aderito al Partito democratico e finirà in un gruppone di 23 consiglieri. Purtroppo, qualcuno ha già preso di mira il mio ufficio che affaccia su Piazza dell'Orologio. Un ambiente unico, quasi un loft, con un soffitto bianco a volta, che culmina con una croce. Sembra che sia la vecchia sala dei cavalieri di Malta di Palazzo d'Accursio e piace a tutti. Arredato con mobili di risulta, è caldo e accogliente. Attorno a due bei tavoloni di sei metri quadri (che fece fare il vicesindaco Salizzoni), abbiamo creato l'Altra Sinistra, abbiamo fatto litigate memorabili, abbiamo preparato i pranzi del Ristorante Popolare (con consiglieri, segretarie e pochi ospiti). Difenderò la stanza con le unghie e coi denti. Ma tanti auguri a Celli, ecologista e difensore di ogni essere vivente non umano, che in un partito più grande potrà occuparsi di un numero maggiore di animali, alcuni feroci. * consigliere comunale - -->.


PREOCCUPATA Sui costi della politica dovremmo risparmiare 3 milioni: noi arriviamo a 170mila euro (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 11-12-2007)

 

PREOCCUPATA "Sui costi della politica dovremmo risparmiare 3 milioni: noi arriviamo a 170mila euro..." - -->.


Tagli soft per assessori e comunità montane (sezione: Costi dei politici)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-12-2007)

 

Il Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2007-12-11 - pag: 15 autore: I cedimenti sul pacchetto "costi della politica" Tagli soft per assessori e comunità montane "è il successo della buona politica" gioisce l'Unione delle comunità montane. "Dalla commissione Bilancio un segnale di attenzione ai comuni" canta vittoria l'Anci.Due esultanze che tradiscono la nuova marcia indietro sul pacchetto di tagli ai costi della politica in Finanziaria. Che a ogni stadio dell'esame parlamentare non manca di lasciare sul terreno uno o più pezzi. Questa è stata la volta della norma sulla riduzione degli assessori comunali e provinciali e sulla stretta alle comunità montane. Il primo provvedimento avrebbe portato, secondo i comuni, a una riduzione immediata delle giunte locali da 16 a 12 componenti. Con le nuove correzioni il dimagrimento sarà posticipato alle prossime elezioni amministrative. Non la pensa così, invece, l'Italia dei valori secondo cui il testo precedente, nella sua vaghezza, si sarebbe prestato a più facili rinvii. Quanto alle comunità montane, saranno le Regionia decidere con proprie leggi i tagli. Avranno sei mesi di tempo dall'entrata in vigore della manovra per scegliere i criteri poi, in caso di inadempienza, sarà lo Stato a intervenire. Resta invariato, comunque, il taglio della spesa previsto per questi enti: 33,4 milioni di euro per il 2008 e 66,8 milioni dal 2009. La nuova formulazione dà tuttavia mano libera alle Regioni che, nel loro riordino, potrebbero anche non rispettare il criterio altimetrico imposto in precedenza: almeno 500 metri sul livello del mare. Intanto l'Idv provaa rimpinguare il pacchetto con una serie di emendamenti giudicati ammissibili dal relatore: stop alla "legge mancia"; via i consorzi di bonifica; riduzione dei consigli circoscrizionali. "Ricordo –esulta Silvana Mura –che la legge mancia approvata in maggio di quest'anno è costata 17 milioni di euro e che questo è uno dei provvedimenti meno trasparenti e più clientelari che ogni anno viene approvato dal Parlamento". Il partito di Di Pietro chiede inoltre la soppressione dei consorzi di bonifica e, dove non è possibile il loro azzeramento, la drastica riduzione dei cda.C'è infine il ritorno ai consigli circoscrizionali solo nelle città con più di 250mila abitanti, ma sarà possibile istituirli anche nei comuni tra 100mila e 250mila abitanti purché rappresentino almeno 30mila abitanti. Non passa invece l'esame di ammissibilità la proposta sempre dell'Idvdi commisurare i rimborsi ai partiti non al corpo elettorale ma ai reali votanti. "Questa misura da sola avrebbe significato risparmi per 50 milioni di euro –ricorda Mura –, ma anche quest'anno non c'è stata la volontà politica di approvarla". ESULTANO GLI ENTI LOCALI L'Uncem: è stato un successo L'Anci: un segno d'attenzione alle nostre richieste L'Idv chiede l'abolizione della legge mancia.


33,4 milioni Risparmi comunità montane (sezione: Costi dei politici)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-12-2007)

 

Il Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2007-12-11 - pag: 15 autore: LE CIFRE IN GIOCO 33,4 milioni Risparmi comunità montane Il taglio al fondo per le comunità montane per il 2008; dal 2009 la riduzione sarà di 66,8 milioni 313 milioni Taglio agli enti locali A tanto ammontano i risparmi annuali derivanti, fra l'altro, dal taglio agli assessori e dalla riduzione dei gettoni di presenza 250mila Abitanti per le circoscrizioni Un emendamento Idv chiede di autorizzare i consigli circoscrizionali solo nelle città con almeno 250mila abitanti.


Rubata la bicicletta al consigliere Conficoni (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 11-12-2007)

 

LA CURIOSITÀ Rubata la bicicletta al consigliere Conficoni Non ci sono dubbi sul fatto che il consigliere comunale diessino (in attesa del gruppo del Pd) Nicola Conficoni sia uno dei più sensibili in materia ambientale. Non solo. Sul fronte delle piste ciclabili è al primo posto per impegno e dedizione, tanto che nei giorni scorsi, insieme all'assessore Ennio Martin e ad alcuni rappresentanti di "A ruotalibera" ha svolto una accurata ricognizione dei percorsi cittadini. Sarà per la legge del contrappasso, sarà perchè oramai questo tipo di furti è sempre piùgettonato nel capoluogo, resta il fatto che l'altra sera gli hanno rubato la fedele bicicletta. L'aveva lasciata in stazione visto che durante il giorno era andato (rigorosamente con mezzi pubblici) ad una incontro di Legambiente. Quando è tornato a prenderla, però, la bicicletta era sparita. Rubata, nonostante fosse stata chiusa con tanto di catena. Uno shock per uno come lui che come mezzo primario di locomozione usa le due ruote. Non a caso ieri mattina è arrivato in ritardo alla seduta del consiglio comunale. A quanto pare, però, non sarebbe la prima volta. Anzi, le due ruote sparite al consigliere comunale negli ultimi due anni sono tre. In ogni caso Nicola Conficoni non molla: ha già deciso che ne acquisterà un'altra, utilizzando i soldi del gettone di presenza. Solo con quelli, però, la bicicletta sarà di seconda mano, esattamente come quella che gli è stata rubata.ldf.


Comuni in rete per Prg e catasto (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 11-12-2007)

 

Progetto della Comunità Montana Comuni in rete per Prg e catasto Investimento di 300mila euro Vittorio Veneto(L. A.) Comuni "in rete" per una migliore gestione del territorio. Mentre lotta per la sua stessa sopravvivenza (nei giorni scorsi il consiglio ha approvato il dimezzamento dei gettoni di presenza dei suoi componenti) la Comunità montana delle prealpi trevigiane guarda al futuro ammodernando le proprie tecnologie e facilitando la fruibilità dei dati in esse contenuti. Ieri pomeriggio, nella sede di via Vittorio Emanuele II a Vittorio Veneto, il presidente Gianpiero Possamai e i suoi collaboratori hanno presentato e offerto una prima dimostrazione pratica del nuovo programma Sit (sistema informativo territoriale) a sindaci, assessori all'urbanistica e tecnici dei Comuni aderenti. "Si tratta del primo modulo di un progetto più ampio - ha spiegato Possamai - che vede dieci amministrazioni aderenti e che ha permesso l'informatizzazione degli strumenti catastali e degli stampati urbanistici dei piani regolatori generali e delle carte tecniche regionali. Il tutto con una spesa contenuta per i municipi aderenti", visto anche il contributo regionale di 200mila euro sui quasi 300mila di costo. Il progetto vuole fare dialogare in rete gli uffici dei Comuni delle prealpi trevigiane attraverso moduli autonomi: oltre all'urbanistica, infatti, l'intendimento è condividere successivamente anche i dati relativi ad anagrafe e tributi. La prima tappa, presentata ieri, prevede l'informatizzazione di mappe del catasto e strumenti urbanistici, e la raccolta ed integrazione dei contenuti informativi e della modulistica on line attraverso un portale, con servizio di consultazione degli strumenti urbanistici per uffici comunali e semplici cittadini. Il primo modulo rappresenta la "base" per la partenza dei successivi e prevede la costruzione di un'ampia banca dati di basi cartografiche, catasto, strumenti urbanistici, oggetti territoriali, e in futuro anche attività produttive e tributi dei comuni aderenti, che per ora sono Follina, Revine, Miane, Fregona, Cordignano, Refrontolo, Segusino, Sarmede, Cappella Maggiore e Cison.


VERZASCHI FINISCE AGLI ARRESTI DOMICILIARI (sezione: Costi dei politici)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 11-12-2007)

 

Verzaschi finisce agli arresti domiciliari ELENA ROMANAZZI Roma. Le dimissioni da sottosegretario alla Difesa, Marco Verzaschi (nella foto), le aveva date pochi giorni fa. Dimissioni irrevocabili anche dagli incarichi di partito (Udeur) per motivi "strettamente personali". Si aspettava di essere rinviato a giudizio, e invece, da ieri, si trova agli arresti domiciliari con l'accusa di concussione e corruzione. E a leggere l'ordinanza del Gip, Luisanna Figliola, l'ex sottosegretario dovrebbe ritenersi graziato dal momento che "la gravità delle rilevate esigenze cautelari" avrebbe imposto "la custodia cautelare in carcere". L'inchiesta che vede coinvolto l'esponente dell'Udeur è quella relativo allo scandalo delle Asl capitoline. La misura cautelare si riferisce al 2003, a quando Verzaschi, allora in Forza Italia, ricopriva la carica di assessore regionale alla Sanità del Lazio in quota azzurra, incarico svolto fino al 2005. Iscritto nel registro degli indagati nel 2006, prima di diventare sottosegretario alla Difesa nel governo Prodi, finisce nel ciclone dello scandalo per le confessioni di Anna Giuseppina Iannuzzi, meglio nota come Lady Asl. La donna racconta agli inquirenti di avergli consegnato 200mila euro per ottenere l'accreditamento di 188 posti letto del centro romano San Michele, una struttura di fatto fantasma. Più volte Verzaschi si è dichiarato innocente di fronte alle accuse di Lady Asl. Ma invano. La posizione dell'ex sottosegretario si è appesantita nei giorni scorsi. Questa volta a metterlo nei guai sono state le rivelazioni di Renato Mongillo, imprenditore, ex dell'Udc e titolare della Security Service. Secondo la Procura, nel maggio del 2004, la Asl Roma C avrebbe sborsato più di un milione di euro per crediti e interessi moratori vantati da Mongillo che avrebbe diviso il denaro con altri indagati (l'inchiesta coinvolge diverse persone). L'imprenditore incastrato dalle rivelazioni dell'ex direttore generale della Asl B, Cosimo Giovani Speziale, ha fatto il nome di Verzaschi ed ha rivelato al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e al pm Giovanni Bombardieri di aver consegnato "spontaneamente 200mila euro a Verzaschi nel 2004". Questi soldi, secondo Mongillo, avevano lo scopo di evitare intoppi di natura burocratica in sede di stipula del contratto per l'aggiudicazione dell'appalto per la messa in sicurezza dell'ospedale San Giovanni. Nell'ordinanza di custodia cautelare il gip scrive come nel corso dell'istruttoria siano emerse a carico di Verzaschi "condotte delittuose perpetrate per anni nello svolgimento dell'attività d'ufficio, strumentalmente utilizzata per conseguire profitti illeciti ai danni del sistema sanitario i cui sprechi sono ala base delle restrizioni economiche a carico degli assistiti del Servizio Sanitario Nazionale". In particolare - secondo il gip Figliola - "l'ampio arco temporale, il coinvolgimento degli organi direttivi della regione, il conseguimento da parte dell'indagato di denaro di provenienza illecita, la sottrazione di enormi risorse", sono tutti elementi che "rendono evidente la pericolosità dell'indagato". Le dimissioni non sono bastate. Il legale Fabrizio Lemme, ha annunciato che contro il provvedimento farà ricorso al Tribunale del Riesame. E l'ufficio politico dell'Udeur esprime solidarietà a Verzaschi "nella certezza che le indagini della magistratura faranno completa chiarezza sulla vicenda, dimostrando la sua totale estraneità ai fatti".


Un Comitato per la sicurezza sul posto di lavoro, contro il lavoro "cinesizzato" (sezione: Costi dei politici)

( da "Giornal.it" del 11-12-2007)

 

15.19.52 Un Comitato per la sicurezza sul posto di lavoro, contro il lavoro "cinesizzato" "Che schifo signori, che schifo". Tra i pochi commenti locali sulla tragedia degli operai di Torino - per molto meno la posta elettronica delle redazioni alessandrine vengono intasate di email dove tutti vogliono dire la loro - spicca quella di Roberto Crispino, Segretario Partito dei Comunisti Italiani Sezione di Alessandria che si esprime senza mezzi termini su quello che molti hanno definito un omicidio premeditato. "Questi ragazzi (il più anziano ha 54 anni!)", dice Crispino, "Si trovavano sul posto di lavoro quattro ore oltre la fine del loro orario lavorativo! Questi ragazzi non facevano quattro ore di straordinario ogni giorno per sete di denaro. E fra sei mesi sarebbero rimasti senza un lavoro in quanto la ThyssenKrupp di corso Regina Margherita, 400 a Torino nella metà del 2008 avrebbe chiuso per trasferirsi a Terni". Di fronte alla tragedia stride il freddo distacco teutonico: "Dall'alto delle loro costose ville germaniche i titolari dell'azienda ThyssenKrupp dagli antenati dalle, neanche troppo velate, simpatie naziste potrebbero essere chiamati a rispondere della sciagura che vede protagonisti sette poveri operai italiani che hanno come unica colpa quella di pretendere un lavoro per sfamare le proprie famiglie, come costituzione repubblicana prevede". Per il Coordinamento Provinciale C.U.B. parlano Pier Carlo Brina e Giovanni Maccarino: "La strage all'acciaieria Thyssen-Krupp ha portato ancora una volta all'attenzione generale la tragedia degli omicidi sul posto di lavoro. In questo momento, il rischio più grosso, per un sindacato come la C.U.B., è quello di confondere la propria voce con il fiume di "lacrime di coccodrillo" che in questi giorni vengono versate". Per cercare di migliorare la situazione della classe operaia il Sindacato continuerà a chiedere un forte aumento salariale, l'abolizione della scala mobile, il superamento del lavoro precario e un investimento fortissimo per sicurezza e condizioni di lavoro migliore. I rappresentanti della C.U.B. denunciano anche la situazione nelle fabbriche della nostra provincia ("e negli enti pubblici"). Sono sempre più "cinesizzati": "Spesso avviene che i lavoratori siano ridotti a una tale condizione di paura e di ricattabilità da impedire loro di esprimere con libertà e chiarezza i problemi che vivono: non è un caso che, sempre più spesso, giungano al sindacato segnalazioni anonime e inviti a "fare qualcosa". Sicurezza sui luoghi di lavoro. In materia di sicurezza suil posto di lavoro la Provincia di Alessandria oggi ha fatto saperer di aver affidato la gestione del coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro al Presidente della Provincia o ad un assessore delegato. Prima della riforma sanitaria (Legge 833/78), la competenza quale organo di vigilanza era attribuita all'Ispettorato del Lavoro, per essere, poi, trasferita agli organi delle Regioni all'interno del Servizio Sanitario Nazionale, organizzatisi, dopo vari passaggi amministrativi, nell'attuale struttura delle Asl, peraltro in fase di revisione. La proposta, ora, è quella di affidare la nuova funzione al Dipartimento Economia e Sviluppo per le competenze generali sulla materia lavoro e istituire un Comitato di coordinamento così composto: presidente della Provincia o assessore delegato con funzioni di presidente del Comitato; un dirigente della Provincia responsabile della funzione; un rappresentante della Provincia responsabile della 626; un rappresentante SPRESAL (Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro) per ogni SPRESAL presente sul territorio; un rappresentante della Direzione Provinciale Lavoro; un rappresentante INPS; un rappresentante INAIL; un rappresentante dei Vigili del Fuoco; un rappresentante dell'ARPA; un rappresentante ISPESL; un rappresentante per CLES (comitato per il lavoro e l'emersione del sommerso); un rappresentante della Commissione Provinciale per l'emersione del lavoro non regolare. Le funzioni da perseguire riguarderanno il monitoraggio delle attività di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro svolte sul territorio provinciale, l'individuazione dei settori prioritari di intervento dell'azione di vigilanza, la proposta di piani di attività e progetti da attuare a livello provinciale. Silenzio in Consiglio. Questa mattina il Consiglio Comunale di Alessandria, prima della seduta, ha osservato un minuto di silenzio in segno di lutto e solidarietà alle famiglie colpite dalla tragendia dell'acciaieria. Dai banchi del Pd è stata inoltre avanzata la proposta di devolvere il gettone di presenza alle famiglie delle vittime.


FARMACI: IN CALO SPESA PUBBLICA NEI PRIMI 9 MESI DEL 2007 (sezione: Costi dei politici)

( da "Farmacia.it" del 11-12-2007)

 

Farmacia.it - 11 dicembre 2007 Secondo il rapporto dell'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali (Osmed) nei mesi gennaio-settembre del 2007 la spesa pubblica lorda dei farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale è diminuita del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2006. Sono aumentate invece le prescrizione mediche, soprattutto quelle del sistema cardiovascolare rappresentando il 37% della spesa ed il 49% delle dosi. A causa poi della crescita della spesa privata per i medicinali di classe A si è registrato un aumento del 4,3% della spesa a carico dei cittadini. Ad aumentare sono anche le dosi prescritte (880 ogni mille abitanti). L'Osservatorio rileva che ad eccezione delle quantità, tutti gli altri indici riportano una diminuzione: -8,0% i prezzi e -10,5% il costo medio per giornata di terapia. Inoltre, tutte le Regioni hanno visto un calo della spesa pubblica di classe A, con una variabilità che va dal -2,2% del Piemonte a -15,1% del Lazio. L'utilizzo infine dei farmaci equivalenti è cresciuto del 24,1% rappresentando così circa il 30% del consumo totale. Annalisa De Dominicis.


TRUFFA PER 6 MILIONI DI EURO: IN MANETTE DUE SALENTINI (sezione: Costi dei politici)

( da "LeccePrima.it" del 11-12-2007)

 

Operazioni false per ottenere finanziamenti pubblici, in questo caso ben 6 milioni di euro. L'ennesima truffa operata in provincia di Lecce è stata scoperta dal Nucleo di Polizia Tributaria della guardia di finanza di Bari che all'alba di oggi ha eseguito 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip Ercole Aprile su richiesta del Pm del Tribunale di Lecce Imerio Tramis. In carcere sono finiti Salvatore D'Ambrosio, 67 anni e Rosario De Lorenzis, 57, entrambi di Alliste. Si tratta rispettivamente dell'amministratore delegato dell'azienda Edinform Spa, con sede a Lecce in via De Simone ed il ragioniere della stessa società, suo stretto collaboratore. Le altre due persone colpite dall'ordinanza sono cittadini israeliani, responsabili di una società di consulenza, al momento irreperibili. Nell'operazione, denominata "Register", risultano indagate altre 11 persone, soggetti che a vario titolo, hanno partecipato alla truffa. L'accusa è di truffa aggravata per il conseguimento indebito di erogazioni a carico del bilancio nazionale e comunitario. L'azienda, che non è stata sequestrata, e che ancora in queste ore è interessata da una serie di perquisizioni, opera nel settore della fornitura di servizi informatici e telematici a pubbliche amministrazioni e aziende, nella maggior parte interessate da esigenze informative per la prevenzione ambientale. Secondo le indagini la società avrebbe ottenuto indebitamente il finanziamento di 6 milioni di euro, di cui 3 milioni e 200 mila già percepiti. Il sistema della frode, che è stato accertato attraverso complesse indagini documentali e bancarie, consisteva nel rendicontare spese superiori a quelle effettivamente sostenute: in particolare costi di consulenza gonfiati attraverso fatture false emesse da compiacenti aziende nazionali e straniere. Secondo gli investigatori un ruolo fondamentale lo avevano i due cittadini israeliani, uno dei quali noto ricercatore in campo telematico. Attraverso la loro società producevano la documentazione per ottenere il finanziamento, intascandone buona parte. Le indagini sono partite nel dicembre del 2005 e riguardano due importanti progetti di sviluppo pre-competitivo e ricerca industriale denominati " Wamac"e "Gamac", finanziati dal ministero delle attività produttive e dalla regione Puglia rispettivamente nell'ambito del Pia innovazione (pacchetto integrato di agevolazioni) e della legge numero 598/94. Entrambi i progetti sono finalizzati alla realizzazione di sofisticati contatori elettronici in grado di rilevare la lettura a distanza dei consumi e delle perdite di acqua e gas.


CALABRIA/SANITA': MORELLI, COMMISSARIAMENTO PUNTO PIU' BASSO REGIONE (sezione: Costi dei politici)

( da "Asca" del 11-12-2007)

 

(ASCA) - Reggio Calabria, 11 dic - ''La dichiarazione dello stato di emergenza socio sanitaria in Calabria da parte del Governo nazionale e la nomina di una commissione ministeriale guidata dal validissimo prefetto Serra indica, evidentemente ed incontestabilmente, l'assoluta crisi del sistema sanitario regionale; la situazione attuale segna, ed e' inutile affannarsi in giri di parole, il punto piu' basso della storia politica ed amministrativa calabrese''. Lo ha dichiarato Franco Morelli, Consigliere regionale di An. ''Di fatto il Governo ha proceduto ad un commissariamento dolce - dice Morelli - che certifica l'inadeguatezza delle scelte sin qui operate in ambito regionale; d'altro canto quando piu' volte abbiamo sottolineato la necessita' di un governo della sanita' che necessariamente fosse intelligente, aperto al confronto e disponibile ai contributi di tutti, non cercavamo di rivendicare alcunche', molto piu' semplicemente eravamo e siamo coscienti che la sanita' in Calabria, per una serie di fattori e ritardi storici, necessitasse di una cura radicale somministrata, pero', con il concorso di tutti e nel pieno rispetto delle istanze dei territori, dei diritti dei cittadini, delle migliaia di professionalita' che ogni giorno si affannano nel dare risposte qualificate e competenti. Invece, abbiamo dovuto subire riforme alla baionetta, discriminazioni tra settore pubblico e privato, guerre intestine il cui campo di battaglia e' stato il sistema sanitario. ''Non intendo utilizzare questo commissariamento di fatto - sostiene Morelli - come occasione di facile polemica, e' evidente pero' che in questi ultimi tre anni la gestione della sanita' in Calabria e' stata fallimentare e le decisioni del governo nazionale asseverano questa considerazione che, tra i cittadini, e' unanimemente condivisa; questa drammatica crisi dovrebbe indurre alla ragionevolezza, dovrebbe agevolare un confronto che consenta alla politica, tutta intera, di scegliere per il meglio, riformare, sanare e fare un passo indietro rispetto alla gestione''. ''Per quanto ci riguarda, fatta salva la condivisibile scelta di procedere ad interventi straordinari per la realizzazione di nuove strutture ospedaliere - conclude Morelli - attendiamo di comprendere la natura, il ruolo e le funzioni della commissione; in ogni caso, quale che sia il percorso futuro, alla politica calabrese spetta oggi piu' che mai l'assunzione di gravose responsabilita', lo si deve alla Calabria, lo si deve alle vittime che negli ultimi dodici mesi hanno causato sgomento e dolore ed hanno azzerato la fiducia dei calabresi nel sistema sanitario. Spero che responsabilmente chi ha ruoli di governo in questa regione si renda conto che la situazione attuale non rientra piu' nei canoni di una seppur difficile ordinarieta', siamo all'emergenza e le risposte non possono che essere il piu' largamente condivise; e' evidente che, a questo punto, il presidente Loiero dovrebbe immediatamente aprire un confronto con l'opposizione''. red/sam/lv (Asca).


L 'ex sottosegretario alla Difesa, Marco Verzaschi, è agli arresti domiciliari. La misura cautelare sarebbe stata disposta nell'ambito dell'inchiesta su <lady Asl> avviata dalla Pr (sezione: Costi dei politici)

( da "Liberazione" del 11-12-2007)

 

Lady Asl Arresti domicialiri per Marco Verzaschi (Udeur) ex assessore alla sanità del Lazio L 'ex sottosegretario alla Difesa, Marco Verzaschi, è agli arresti domiciliari. La misura cautelare sarebbe stata disposta nell'ambito dell'inchiesta su "lady Asl" avviata dalla Procura di Roma che si riferisce all'epoca nella quale Verzaschi ricopriva la carica di assessore regionale alla sanità del Lazio, incarico ricoperto fino al 2005. Verzaschi, membro della direzione nazionale Udeur, nei giorni scorsi si era dimesso da ogni incarico di governo. Adesso è accusato di corruzione e di concussione. La prima accusa si riferisce alla decisione di accreditare presso la sanità del Lazio il "Centro romano San Michele" di Anna Giuseppina Iannuzzi protagonista dello scandalo che ha portato in carcere e sotto processo numerose persone che dice di aver versato 200mila euro a Verzaschi. L'imputazione di concussione farebbe riferimento a 200mila euro che l'imprenditore Renato Mongillo, titolare della "Security Service", ha detto agli inquirenti di avere versato a Verzaschi nel marzo-aprile del 2004. La concussione sarebbe scattata perché la procedura di aggiudicazione di un appalto per la messa in sicurezza dell'ospedale San Giovanni era stata al tempo già completata. L'intervento, in questo caso, serviva a portarla a termine ed evitare una possibile revoca del contratto. Per il Gip di Roma Luisanna Figliolia, "la gravità delle rilevate esigenze cautelari avrebbe comunque imposto la custodia cautelare in carcere". E tutto ciò, anche per un "contesto indiziario di particolare gravità". Nell'ordinanza si legge anche come quelle di Verzaschi sarebbero state "di condotte delittuose perpetrate per anni nello svolgimento dell'attività d'ufficio strumentalmente utilizzata per conseguire profitti illeciti ai danni del sistema sanitario i cui sprechi sono alla base delle restrizioni economiche a carico degli assistiti del Servizio Sanitario Nazionale". 11/12/2007.


Romina Velchi (sezione: Costi dei politici)

( da "Liberazione" del 11-12-2007)

 

Finanziaria in Aula alla Camera, scoppia il caso Coni Servizi Opposizione e Uder si schierano contro la soppressione della società. Dalla maggioranza giunge l'invito al governo a non operare "forzature" nel maxi emendamento in caso di fiducia Romina Velchi La finanziaria debutta in Aula alla Camera. Ieri è iniziata la discussione generale, che proseguirà oggi; ma è da domani che l'iter della manovra 2008 entrerà nel vivo, con l'inizio delle votazioni. Ed è da domani che si capirà se il ricorso alla fiducia da parte del governo sarà confermato. La possibilità è nell'aria, visto che i tempi sono molto stretti e il provvedimento deve necessariamente tornare al Senato. Ma molto dipenderà dall'atteggiamento dell'opposizione. Dal canto suo, la maggioranza ha ritirato i propri emendamenti "per favorire un esame rapido - spiega Antonello Soro, capogruppo Pd - con la presa d'atto del lavoro fatto dalla commissione bilancio" che "è riuscita a portare a termine un lavoro di esame di una quantità gigantesca di emendamenti". Una sottolineatura non casuale, dopo lo strappo operato dal governo nella vicenda del disegno di legge sul welfare; con la sua "forzatura" l'esecutivo ha "impedito al parlamento di lavorare liberamente - commenta Salvatore Iacomino (Prc) - sconfessando la commissione". Una ferita che ancora brucia. E siccome, nel caso della fiducia, il governo dovrà preparare un testo ad hoc, ecco che da più parti, nella maggioranza, viene l'invito a fare riferimento al testo uscito dalla commissione bilancio e a limitarsi a piccoli ritocchi. "Non è una finanziaria di svolta - riconosce Andrea Ricci (Prc) - ma il nostro giudizio sul complesso della manovra è positivo. Soprattutto è positivo il lavoro svolto dal parlamento, che ha prodotto significativi miglioramenti rispetto al testo del governo. In ogni caso - aggiunge Ricci - è la prova che si raggiungono buoni risultati se il parlamento viene messo in condizione di lavorare senza pressioni e forzature". Una "finanziaria di transizione", come la definisce Iacomino, che nel suo passaggio alla Camera si è arricchita di integrazioni e aggiunte, arrivando così a 213 norme (62 più del Senato, 116 più del consiglio dei ministri) e aumentando la spesa di circa un miliardo di euro, sulla cui copertura la maggioranza non ha dubbi. Il Prc mette l'accento soprattutto sulle norme che specificano meglio la riduzione fiscale per il lavoro dipendente; sulla detassazione del Tfr (cioè della liquidazione); sulla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili nelle regioni di Sud; sul fondo (80 milioni) per la ristrutturazione e la manutenzione delle reti idriche; sul pacchetto di interventi a favore del trasporto pubblico locale e ulteriori fondi alle Ferrovie; oltre, ovviamente, ai provvedimenti già approvati al Senato e che sono confermati. Se il governo opterà per la fiducia, tutti gli occhi si sposteranno sulla composizione dei tre maxi emendamenti "unificati" cui l'esecutivo starebbe lavorando per venire incontro alle richieste del Quirinale di evitare una "manovra monstrum", con un solo articolo e migliaia di commi, come quella dell'anno scorso. Ed è lì, probabilmente, che i nodi verranno al pettine. Se, infatti, sembra risolto il "caso" della class action (con un emendamento del governo, la norma è stata resa più coerente, senza però cedere alla richiesta di Confindustria che la voleva non reatroattiva), ora si è aperto quello della Coni Servizi. Contro il provvedimento che sopprime la società si sono schierati l'opposizione (secondo la quale appesantirebbe ulteriormente i conti del Coni portandolo di fatto al collasso) e l'Udeur (critico perché la norma provocherebbe un aumento dei costi a carico dello Stato). "Tutte balle - replica Pietro Folena - messe in giro artatamente, al fine di proteggere quel buco nero di sprechi, quel carrozzone inutile e dannoso e forse anche i relativi gettoni di presenza dei membri del Cda". "La verità è un'altra - concorda Antonio Ferraro, responsabile sport del Prc - la vera minaccia alla vita professionale dei dipendenti viene proprio dalla Coni Servizi Spa". Aperta è anche la questione della rottamazione delle auto. I Verdi l'hanno osteggiata fino all'ultimo, ma il governo potrebbe ripensarci: "L'esigenza della rottamazione delle auto c'è - dice il sottosegretario all'Economia Grandi - Le osservazioni mosse sono relative all'esigenza di una maggiore caratterizzazione ambientalista e, quindi, un punto di sintesi è possibile. Del resto alla Camera, l'accordo è stato mancato per poco, vale la pena di lavorarci ancora". Così come il governo potrebbe essere tentato di inserire anche la riforma Lanzillotta dei servizi pubblici locali. Ma lì davvero si rischierebbe un nuovo "caso welfare". 11/12/2007.


ABOLIZIONE DEL CIRCONDARIO IMOLESE: PROGETTO BOCCIATO IN COMMISSIONE (sezione: Costi dei politici)

( da "Sestopotere.com" del 11-12-2007)

 

(20:24) (11/12/2007 17:29) | ABOLIZIONE DEL CIRCONDARIO IMOLESE: PROGETTO BOCCIATO IN COMMISSIONE (Sesto Potere) - Imola - 11 dicembre 2007 - Con il voto contrario di PD, PRC e IDV, e il voto favorevole di FI, AN, UDC, LN, la Commissione "Attuazione dello Statuto" ha respinto il Progetto di Legge che prevede di modificare lo Statuto della Regione abrogando il Circondario imolese; il documento è stato presentato dai consiglieri Gianni Varani (FI), Silvia Noè (UDC), Carlo Monaco (PER), Alberto Vecchi (AN) e Maurizio Parma (LN). Il Circondario imolese è un ente di secondo grado, che svolge funzioni di pianificazione sovracomunale e amministrative in parte delegate dalla Provincia e in parte dai Comuni aderenti (Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Castel Guelfo, Castel San Pietro Terme, Dozza, Fontanelice, Imola, Medicina e Mordano). L'esistenza del Circondario è sancita da due norme regionali: lo Statuto (art. 26), su cui insiste questo PdL, e la Legge 6/2004, su cui agiscono altri due PdL, all'esame della Prima Commissione. Il relatore di questo provvedimento, Gianni Varani, ha ricordato la petizione popolare per rimettere in discussione l'esistenza del Circondario, sulla quale sono state raccolte oltre 2000 firme. Ciò dimostra che c'è un sentimento popolare molto diffuso, un giudizio negativo verso il Circondario: un ente che non rappresenta una semplificazione e un risparmio, nell'ambito della Pubblica Amministrazione, anzi opera come soggetto aggiuntivo rispetto alla pesante piramide istituzionale costituita da Comuni, Comunità montante e Provincia (senza dimenticare le associazioni di Comuni, i "tavoli" di confronto a vari livelli, le conferenze territoriali). La definizione dei confini e delle competenze appare tutt'altro che chiara, permanendo oggettive duplicazioni rispetto alla Provincia. In un contesto di federalismo avanzante, ha aggiunto il consigliere, mentre si assiste a un processo costituzionale di delega di responsabilità e poteri ai Comuni, il Circondario imolese funziona sulla base della sottrazione di competenze. Infine, la proposta di abrogazione del Circondario vuole essere una concreta risposta alle polemiche sui costi e sugli sprechi della politica, poiché questo ente costa circa due milioni di euro ogni anno. Netta contrarietà alla soppressione del Circondario è venuta da Daniele Manca (PD), secondo il quale si tratta di una proposta che intende cavalcare l'onda dell'antipolitica. In realtà, si tratta di un territorio con centoventimila abitanti dalla forte identità territoriale, ed è populismo parlare di sopprimerlo da parte di soggetti politici che, mentre erano al governo, hanno istituito nuove Province, ben più costose. Il Circondario sta dimostrando di essere uno strumento utile per la semplificazione e il riordino istituzionale, ha aggiunto Manca; si tratta dell'unico ente di secondo grado nel quale sono rappresentate anche le minoranze, dove si è già sperimentata la programmazione integrata delle politiche sanitarie e sociali e si sta definendo un Piano Strutturale sovracomunale, con un forte risparmio dei costi, altrimenti sostenuti dai singoli Comuni. Piuttosto, se nessuno alzerà la bandiera del campanilismo, si può andare nella direzione dell'accorpamento dei Comuni nella vallata del Santerno. Alberto Vecchi (AN) ha ricordato il PdL di cui è primo firmatario, che punta a consentire ai Comuni di recedere dall'adesione al Circondario, auspicando che venga approvato dall'intera Assemblea. Solo AN, ha aggiunto, è stata finora esplicita con la proposta di costituire un Comune unico nella vallata del Santerno (ipotesi che coinvolge Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio e Fontanelice). Ma anche in questa prospettiva, il Circondario sarebbe un ente inutile, e ci si dovrebbe chiedere perché sia stato istituito solo nell'imolese e in un nessun'altra parte del territorio regionale. Per Paolo Nanni (IDV) è evidente la specifica identità del territorio imolese. Convinto che si debba andare verso la riduzione degli enti di secondo grado, il consigliere ha affermato che la Finanziaria sta avviando una positiva razionalizzazione. Nanni è favorevole a proseguire nell'esperienza del Circondario, almeno fino a quando non saranno definiti i confini della Città metropolitana di Bologna. Silvia Noé (UDC) ha definito molto deboli le giustificazioni all'esistenza del Circondario. Quanto ai costi della politica, ha detto che chi sostiene il governo Prodi non può dare lezioni di coerenza, in quanto si tratta dell'organismo più numeroso del dopoguerra. Finora, in tre anni, iI Circondario ha prodotto dei costi senza che i cittadini ne abbiano ricavato benefici tangibili. Infine, Gabriella Ercolini (PD) ha affermato che la riduzione dei costi della politica deve essere una conseguenza della razionalizzazione delle istituzioni: l'esperienza del Circondario le appare come un investimento da valutare con attenzione. Impossibile negare che vi sia una specificità, stratificata da decenni, dell'area imolese; anche a suo parere, si tratta di procedere sulla strada dell'abolizione delle associazioni dei Comuni e puntare all'aggregazione del Comune unico nella valle del Santerno. Dopo questo voto negativo in Commissione, l'argomento verrà iscritto all'esame dell'Aula non appena la Prima Commissione avrà ultimato l'esame dei PdL che le sono stati assegnati.


Quell'Italia sprecona degli enti locali <Sprecopoli> di Porro-Cervi e <Impuniti> di Caporale: inchieste sugli sperperi della politica sulla scia del best seller <La Casta> Il buco (sezione: Costi dei politici)

( da "Provincia di Sondrio, La" del 11-12-2007)

 

Quell'Italia sprecona degli enti locali "Sprecopoli" di Porro-Cervi e "Impuniti" di Caporale: inchieste sugli sperperi della politica sulla scia del best seller "La Casta" Il buco nero è in provincia. La storia: in Aspromonte (a 2500 metri) 500 mila euro per comprare cammelli, poi morti di freddo Se è vero che la provincia è il vestito nel quale gli italiani sembrano trovarsi più a proprio agio, è proprio nell'amministrazione locale che le cifre dello spreco della politica impressionano. Potenza dei numeri. I circa 9mila enti locali del Belpaese, fra comuni, comunità montane, consigli circoscrizionali e regioni, costano 1.234 milioni di euro l'anno, relazionano Mario Cervi e Nicola Porro nel loro Sprecopoli (Mondadori). E Gian Antonio Stella e Roberto Rizzo aprono La Casta (Rizzoli) con "la pianeggiante Comunità montana di Palagiano che svetta a 39 metri sul mare", le comunità montane, scrivono i giornalisti de Il Corriere della Sera, "possono aiutare forse meglio di ogni altra cosa a capire come una certa politica, o meglio la sua caricatura obesa, ingorda e autoreferenziale sia diventata una Casta e abbia invaso l'intera società italiana". Antonello Caporale, cronista politico di La Repubblica, nel suo Impuniti. Storie di un sistema incapace, sprecone e felice (Baldini Castoldi Dalai) racconta fra le altre, di uno studio sulla castagna di Montella, in provincia di Avellino, costato circa 70mila euro. E che dire poi "del ciclo dei rifiuti in Campania costato 8 miliardi di euro, compresa raccolta ordinaria e straordinaria". A partire dal fenomeno editoriale de La Casta, un milione di copie vendute dal 2 maggio scorso, sul quale si sono sprecati fiumi di parole - su tutti si ricordi Sergio Romano secondo il quale il libro potrebbe essere ciò che l'arresto di Mario Chiesa fu per lo scandalo Tangentopoli - il tema dei costi della politica è diventato argomento di libri-inchiesta. Prodigio di inesauribilità della materia, sciatteria giornalistica nell'aver sin ora portato a galla fenomeni isolati senza mai tentare la quadratura del cerchio o elementi di una bora di antipolitica dal basso, cavalcata in libreria? Caporale chiarisce subito: "l'antipolitica è una sorta di moto plebeo, il liquidare tutto come un gran magna magna. Lo stesso "Vaffa" di Grillo che significa? Non vuol dire nulla. L'antipolitica è un movimento populista nel quale però si fa ricorso alle stesse tecniche della politica. Ciò che ho voluto portare a galla sono invece i costi sociali della mala politica". L'idea che l'industria editoriale marci su un sentimento diffuso di disamore per la classe che sta al potere, di una sorta di bulimia dei lettori per storie di mala gestione, iperboli a un tempo spassose e amare, sta stretta anche a Nicola Porro: "Noi abbiamo fatto un lavoro diverso da La Casta, abbiamo sistematizzato i diversi ambiti e ne abbiamo tracciato un quadro: basta scorrere l'indice per rendersene conto. Si comincia con Quirinale, poi Parlamento, Palazzo Chigi, enti locali, regioni, sanità, province, comuni?". C'è un lato quasi da barzelletta nelle modalità e nelle proporzioni con cui si gettano via i contributi pubblici. Racconta Caporale: "Il direttore del parco dell'Aspromonte, per attrarre turisti, decide di comprare cammelli e altri animali esotici: pappagalli, iguane. Spesa: 500mila euro. Ora, in Aspromonte, a 2500 metri, fa decisamente freddo e quindi i poveri animali muoiono per il gelo, le stufe che dovrebbero scaldarli fanno ben poco". Si chiede poi il cronista di Repubblica: "Chi paga per quest'idea assurda? Perché nessuno ha detto a questo tizio che non si può fare un'operazione simile". C'è insomma, rileva Caporale, una spesa enorme inutile o dannosa, fiumi di denaro pubblico mal incanalati: "Che senso ha fare che una piccola città faccia 50 giorni di rassegna estiva gratuita invitando grandi nomi della musica? Non è meglio aumentare i turni in ospedale, stanziare delle borse di studio per gli studenti universitari?". Eppure talvolta certi progetti bislacchi si riescono a fermare per tempo: sempre in Calabria, da conto Sprecopoli, complice la Corte dei Conti nel 2007 è stata bloccata l'istituzione di un nuovo ente deputato all'"accertamento delle specie di tartufo" e dell'"idoneità dei raccoglitori di tartufi". E pazienza se per un onorevole il Darfur è "uno stile di vita", per un altro Guantanamo è in "Afanistan" e Mandela un "sudamericano", nel profondo gli italiani sono un popolo di santi, poeti e navigatori. "In meno di un anno e mezzo in Lombardia - scrivono Porro e Cervi - sono state strutturate 12 supermissioni: dagli Stati Uniti al Senegal, dall'Australia alla Cina. Il presidente della giunta lombarda Roberto Formigoni ha incontrato 15 capi di Stato e ai suoi critici, in una nota ufficiale, ha con orgoglio ribadito questo diritto diplomatico ribaltando l'accusa allo stato centrale che avrebbe "una scarsa iniziativa sul piano internazionale"". Questa spinta ad allacciare relazioni con l'universo mondo capita che rasenti il parossismo arrivando a giustificare un viaggio lombardo per le notti bianche di San Pietroburgo. Anche se è la Sicilia la regione che più ha assecondato questa spinta esterofila: fra le altre si ricordi "Agrigento Sviluppo", partecipata alla provincia sicula, nata nel 1999 ma che ha al suo attivo un corso di formazione on line per i nipoti dei siciliani emigrati in Argentina e Uruguay. Ad oggi ha maturato un buco di 540mila euro. Scorrere le pagine di questi libri, dove si susseguono fittamente numeri, storie sul filo fra commedia dell'italietta e disgusto, si è assaliti da una sorta di labirintite, dalla sensazione di trovarsi in un groviglio abnorme. La ricetta di Cervi e Porro è di tagliare la spesa, unico modo, a loro giudizio, per impedire sprechi. Quella di Caporale è invece, far si che questi amministratori che scialacquano i soldi pubblici, non restino per l'appunto, Impuniti. Come? "Istituendo anche in Italia un organo, come l'americano Government account ability office, che verifichi il risultato di quanto è stato speso. In Italia non esiste una resa del conto, così chiunque sperperi non si sente responsabile e resta impunito. In secondo luogo, va potenziato il ruolo di controllo della Corte dei Conti. La spesa pubblica è appesantita da investimenti inutili: bisogna ridurre a uno stato fisiologico lo spreco. E da ultimo, come cittadini dobbiamo mantenere una vigilanza attiva sull'operato dei nostri amministratori". Silvia Ortoncelli.


COSTI POLITICA/ PECORARO: DA LA7 DATI ERRATI, VALUTO AZIONI... -2- (sezione: Costi dei politici)

( da "Virgilio Notizie" del 11-12-2007)

 

11-12-2007 21:24 Anche Grazia Francescato replica: io rappresentante della Camera Roma, 11 dic. (APCom) - Dopo quella del ministero dell'Ambiente arriva la smentita anche di Grazia Fracescato tirata in ballo dall'editoriale di Piroso e 'computata' tra i 48 delegati - comunque negati - della rappresentanza italiana al convegno di Bali. "Si precisa - si legge in una nota - che Grazia Francescato sta partecipando all'importantissima Conferenza Mondiale sul clima di Bali in rappresentanza della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati e non al seguito del ministro Pecoraro Scanio, che tra l'altro ha viaggiato su normali voli di linea e non di Stato, come erroneamente lasciato intendere dal servizio de La7. I Verdi, che da sempre si battono per la trasparenza e l'abbattimento dei costi della politica, daranno mandato all'ufficio legale per verificare l'opportunità di azioni legali".


COSTI POLITICA/ PECORARO: DA LA7 DATI ERRATI, VALUTO AZIONI LEGALI (sezione: Costi dei politici)

( da "Virgilio Notizie" del 11-12-2007)

 

11-12-2007 21:07 Presenti 18 persone, non 48. Dimezzata delegazione rispetto a '05 Roma, 11 dic. (APCom) - Cortese smentita ha chiesto e smentita ha avuto. L'editoriale de La 7 a firma di Antonello Piroso e centrato sulla 'super-delegazione' che starebbe accompagnando il ministro Pecoraro Scanio a Bali, raccoglie infatti la piccata replica del Ministero dell'Ambiente che spiega che "quanto affermato dal tg di La7 è privo di fondamento. Il ministro dell'Ambiente - viene affermato in una nota - non ha portato con sé una delegazione di 48 persone". "A questa importantissima conferenza che dura 2 settimane (dal 3 al 14 dicembre) cui partecipano i ministri dell'Ambiente di 190 Paesi perché in gioco c'è la trattativa mondiale per il taglio delle emissioni di Co2 - prosegue la nota - il ministero dell'Ambiente ha partecipato con una delegazione di 18 persone, riducendo in pratica della metà la precedente delegazione di Montreal 2005, quando partecipò con 30 delegati. Inoltre, per quanto riguarda il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare non c'è stato alcun volo di stato. Lo stesso Ministro - viene sottolineato - è giunto a Bali con un volo di linea". "Il numero di 48 persone - prosegue la nota - comprende tutti gli accrediti richiesti per la Conferenza. Ogni istituzione o organizzazione provvede autonomamente ed in maniera indipendente all'organizzazione delle trasferta ed alle copertura delle spese. E' scorretto - conclude - affermare il falso, per questo il Ministero dell'Ambiente valuterà tutte le azioni, anche legali, per ripristinare la verità".


COSTI POLITICA/ TG LA7: PECORARO SCANIO A BALI CON 48 PERSONE? (sezione: Costi dei politici)

( da "Virgilio Notizie" del 11-12-2007)

 

11-12-2007 20:26 Editoriale di Piroso: mi attendo cortese smentita... Roma, 11 dic. (APCom) - "Potremmo sapere se risponde a verità che il ministro Alfonso Pecoraro Scanio, accompagnato dal sottosegretario Paolo Cento e dalla parlamentare Grazia Francescato, si è recato a Bali per il summit mondiale sul clima capeggiando una delegazione composta da oltre 40 persone (per la precisione, sarebbero 48)?". Se lo chiede il TGLA7, che ha dedicato alla questione la copertina dell'edizione delle 20 di questa sera. "Si attende - chiude l' editoriale del telegiornale diretto da Antonello Piroso - cortese smentita". "Ve la ricordate - sostiene all'inizio il servizio - la formidabile battuta di Andreotti sul numero dei componenti della delegazione italiana per il primo viaggio a Pechino di un presidente del Consiglio nostrano? "Sono qui in Cina con Craxi e i suoi cari". All'aeroporto di Pechino, il 29 ottobre 1986, accanto ad Andreotti (con cinque persone al seguito) e alla moglie Livia si materializzò infatti una allegra tribù intorno a Bettino Craxi e sua moglie Anna. Totale dei famigli: cinquantadue persone". "Qui non si vuole certo rinfocolare le polemiche sui costi della politica e su una certa disinvoltura della 'casta' - dice ancora la copertina del TGLA7 - né tirare in ballo i voli di Stato con annesse polemiche sugli usi e costumi bertinottiani, mastelliani e rutelliani (gli interessati hanno sempre sottolineato di essersi attenuti rigorosamente alle norme che ne regolamentano l'utilizzo, e non abbiamo motivo di dubitarne), tanto più che nella precedente legislatura berlusconiana la cifra spesa sarebbe stata di molto superiore, e così via". E "neppure - conclude - si vuole fare una difesa corporativa, avendo deciso il nostro governo che i giornalisti e i foto-cineoperatori viaggianti per servizio su voli di Stato al seguito delle autorità istituzionali dovranno pagare un ticket".


Per le nomine bisognerà attendere (sezione: Costi dei politici)

( da "Giornale di Calabria, Il" del 12-12-2007)

 

Loiero interviene su quelle nella sanità. Lamonica, Borrello e Tassi chiedono maggiore competenza ROCCA IMPERIALE. "Non ci saranno nomine per la sanità domani (oggi per chi legge)". Lo ha detto il presidente della Regione Agazio Loiero all'AGI. "Anche alla luce di quello che è successo nei giorni scorsi - ha spiegato - voglio fare insieme alla giunta una riflessione più profonda per vedere in quale misura, in un tema così complicato e delicato come la sanità, si possa coniugare il massimo di novità e il massimo di efficienza, superando schemi che spesso sono apparsi obsoleti". "La Giunta regionale deve nominare i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie scegliendoli esclusivamente su criteri di competenza e professionalità e non per appartenenza politica. Lo si deve ad Eva, Federico, Flavio ed alle centinaia di persone che aggiungono ogni giorno al dolore della malattia la tragedia di incontrare un sistema disorganizzato, inefficiente e che sta sempre più perdendo credibilità". È quanto si legge in un comunicato di Vera Laconica, segretaria generale della Cgil Calabria. "Lo si deve - aggiunge - anche agli operatori che lavorano in condizioni a volte proibitive che mortificano esperienze e professionalità e comportano demotivazione e disagio di cui, insieme al caos organizzativo, alle deficienze strutturali, all'improvvisazione nell'organizzazione aziendale e del lavoro, fanno le spese i pazienti. Quello che sta accadendo sotto gli occhi di tutti è l'aprirsi di una drammatica frattura tra i cittadini, che esprimono paura e diffidenza rispetto ad un sistema che nega diritti e produce insicurezza anche sulla qualità delle risposte, e gli operatori, soprattutto i medici, che diventano bersaglio di un giudizio liquidatorio e di un'aggressività diffusa, anche quando non motivata, come è possibile sperimentare ad esempio in ogni Pronto soccorso. Il protrarsi di questo stato di cose - continua - ucciderebbe in via definitiva il sistema pubblico perché gli toglierebbe la credibilità necessaria anche per riformarsi e correggersi e stimolerebbe ulteriori fughe, con ciò aggravandone la tenuta finanziaria ed indebolendone la capacità di attrarre e trattenere professionalità forti. È giusto l'intervento strutturale sui quattro nuovi ospedali con le modalità straordinarie concordate con il ministro Livia Turco, ma è necessario procedere rapidamente ad una vera discussione sul Piano Sanitario ed all'approvazione di un testo che dia certezza di innovazione, razionalizzazione e investimento sull'adeguamento tecnologico, la qualità degli ospedali, i servizi territoriali, la rete dell'emergenza, l'integrazione socio-sanitaria. Ma i processi di costruzione della qualità - fa rilevare - non hanno un'ora X né un testo miracoloso, partono dal controllo e dall'organizzazione di ogni prestazione che, per essere ottimale, ha bisogno di un contesto complessivo che funzioni e sia organizzato avendo al centro l'interesse e il benessere del paziente". "Per questo - aggiunge - bisogna iniziare dalla testa: dirigenti adeguati che non debbano rispondere a nessuna esigenza politica, e che quindi sappiano scegliere a loro volta direttori e primari in base al loro documentato valore ed a null'altro; che decidano di non aprire reparti e servizi palesemente inadeguati solo per incentivare nomine e prebende; che denuncino le interferenze e le pressioni ed anche le omissioni e le compromissioni che corrompono il sistema dall'interno. Insomma scegliere un modello, tutto da costruire, di Aziende che producano salute e non affari, consenso politico, carriere e clientele. Anche gli operatori, la maggior parte dei quali dà impegno ed ha professionalità, devono fare la loro parte soprattutto pretendendo che sia restituito valore al loro lavoro con una contrattazione non individuale ma collettiva in cui il merito e la dedizione siano riconosciuti. Solo in Calabria può accadere che sia il sindacato a denunciare gli imboscamenti di personale, i favoritismi, le cordate dell'inefficienza e che, quelle che dovrebbero essere le controparti attente all'interesse generale, siano invece coloro che usano a fini di potere il governo del personale". Dal canto suo il consigliere regionale dell'Udeur, Antonio Borrello, ha presentato una proposta di legge per modificare ed integrare la legge regionale numero 11 del 19 marzo 2004 nella parte relativa alla nomina di direttori generali, amministrativi e sanitari nelle Asp. Lo rende noto, in un comunicato, lo stesso Borrello. "Gli ormai troppo frequenti casi di malasanità - scrive Borrello - aggravano la fragilità di un sistema sanitario sul quale occorre intervenire con urgenza per tentare di farlo assurgere a dignità in termini di efficienza e qualità dei servizi dentro un modello organizzativo più coerente con la domanda di "salute sicura" che proviene dalla società calabrese. Se gli strumenti di pianificazione e di indirizzo non sono accompagnati da scelte drastiche ed innovative in ordine alla nomina di direttori generali, direttori amministrativi e sanitari svincolati definitivamente dalla discrezionalità della politica di governo, difficilmente potremo aspirare a vedere realizzati gli obiettivi da tutti auspicati". "C'é necessità - prosegue - di disporre di management aziendali le cui esperienze, titoli, capacità sperimentate e referenze siano preventivamente passate al vaglio rigoroso di esperti di conclamata professionalità, estranei alla Regione, capaci di mettere a disposizione della Giunta regionale il meglio di cui dispone la società. Non se ne esce più se si continua a perseverare su impostazioni in cui l'appartenenza politica è stata sempre anteposta alla meritocrazia, sfuggendo, così, all'imperativo categorico di obbedire alla ferrea regola secondo la quale con la salute della gente è vietato trastullarsi". "La proposta di legge, - conclude Borrello - composta di appena 2 articoli, persegue l'obiettivo di reinventare le modalità di scelta, rimuove la discrezione, e viene sottoposta in maniera aperta alla valutazione dei gruppi consiliari e dell'intero Consiglio regionale, affinché, anche attraverso le modifiche ed integrazioni ritenute idonee per ottimizzarne i contenuti, possa essere approvata con urgenza per poter essere utilizzata sin da subito in vista delle nuove nomine da farsi". Tra le proposte, quella relativa alla nomina dei direttori generali delle Aziende sanitarie provinciali e delle Aziende ospedaliere la scelta da effettuarsi "con provvedimento della Giunta regionale sulla scorta della proposta formulata da una Commissione di tre esperti, esterni alla Regione, appartenenti al mondo accademico e scientifico, che effettua una rigorosa valutazione dei curricula e delle esperienze maturate dei partecipanti alla Manifestazione di interesse da indire con la più ampia pubblicizzazione". "Il ministro della salute, Livia Turco, finalmente, dopo la tragedia della giovane Eva Ruscio, sembra aver compreso la gravità della situazione della sanità nella nostra regione". È quanto afferma in una nota il coordinatore provinciale della Sinistra Democratica di Vibo Valentia, Pino Tassi, secondo il quale i prossimi "Direttori generali in tutta la Calabria deve avvenire attraverso un concorso nazionale". "Le dichiarazioni di ieri - prosegue - e i primi provvedimenti vanno nella giusta direzione perché se è giusto da un lato accertare le responsabilità individuali dei medici e altrettanto necessario individuare le responsabilità politiche del degrado della sanità in Calabria. Il degrado della sanità é innanzitutto un degrado morale e di valori. Il segnale che la classe medica e sanitaria ha ricevuto in Calabria (ma non solo) è che per fare carriera, per essere premiati, non serve tanto essere bravi, capaci, professionali, ma essere ossequiosi e appartenere possibilmente a lobbyes, partiti, logge massoniche. Questa è la responsabilità principale della classe politica calabrese prima del centro destra e in questi anni del centro sinistra che non ha avuto la capacità e la forza di far valere le professionalità e le competenze. Ecco perché il nocciolo del problema è quello delle nomine dei Dirigenti generali, sanitari, tecnici, dei primari, dei responsabili dei dipartimenti e giù a scendere. Il criterio di nomina di questi anni è stato sempre quello dell'appartenenza politica, della fedeltà, dell'ubbidienza. Questo criterio ha portato spesso a nomine discutibili, non all'altezza del compito, in pochi casi a scelte buone". "La scelta - aggiunge Tassi - di commissariale le Aziende sanitarie provinciali in Calabria è stata una scelta infelice che ha portato ad una ulteriore destabilizzazione ed è stata praticata solo per questioni di lotte politiche interne al PD. Se il Presidente Loiero vuole cambiare rotta realmente, vuole rendere la sanità funzionale ed efficiente deve fare atti concreti".


Indiscreti (sezione: Costi dei politici)

( da "Italia Oggi" del 12-12-2007)

 

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Primo Piano Numero 294, pag. 7 del 12/12/2007 Autore: di Pierre de Nolac Visualizza la pagina in PDF     Indiscreti Bernabè va dalla Gdf, ma per parlar d'arte Ieri mattina Franco Bernabé si è presentato alla Guardia di Finanza: nel Museo storico, quello situato nella romana piazza Armellini. Non si trovava lì in qualità di "numero uno" di Telecom Italia, bensì del Mart, l'istituzione museale di Trento e Rovereto dedicata all'arte contemporanea. Scortato dal critico d'arte Achille Bonito Oliva, Bernabé era atteso dai vertici della Gdf, a cominciare dal comandante generale Cosimo D'Arrigo. Motivo ufficiale della visita, l'inaugurazione della mostra di Geo Casolaro intitolata "Permanente presenza. Immagini di vita della Guardia di Finanza in Trentino Alto Adige". Bernabé, che non dimentica mai di essere nato in quelle terre di confine, commentava le fotografie che presentavano parti d'epoca con immagini attuali, per evocare i "luoghi della memoria umana e professionale dei finanzieri". Alla fine della lunga visita nelle sala dell'esposizione, tutti sono tornati a salire le scale per arrivare all'appuntamento con il "vin d'honneur" per i pochi, scelti invitati. Con il volto di Bernabé che era davvero soddisfatto. I Santoriani, censori della Casta, in Mercedes La scena non è passata inosservata: nel traffico del centro storico romano, ieri mattina, una Mercedes munita di autista scarrozzava uno dei fedelissimi di Michele Santoro. Sì, Sandro Ruotolo, a bordo dell'auto tedesca si faceva portare in giro, sempre con l'orecchio destro attaccato al telefonino. "Annozero", la trasmissione che denuncia lo stato di povertà dell'Italia, "dalla parte dei lavoratori", non rinuncia certo alle comodità. E Ruotolo è stato anche "invidiato" da alcuni parlamentari, già messi all'indice per essere protagonisti dei privilegi della casta. E a pochi metri dalla Mercedes, a piedi c'era il presidente della commissione Cultura della Camera, Pietro Folena: elegantissimo come sempre, in via della Colonna Antonina era intento a compiere una lunga conversazione telefonica, munito di occhiali Ray-Ban dalle lenti color verdi bottiglia per non farsi riconoscere. Solo che erano talmente scure, quelle lenti, che per digitare i numeri sulla tastiera Folena si doveva continuamente togliere e rimettere gli occhiali per riuscire a indovinare le cifre_ L'agnellino Bonino che piace tanto alle Bcc è stata premiata con una "melagrana", Emma Bonino, ieri nel corso dell'assemblea delle Banche di Credito Cooperativo, all'Auditorium: e "circondata" com'era da una maggioranza assoluta di cattolici osservanti, non ha certo parlato male della Chiesa. Nessuna accusa al Vaticano, ma solo una difesa "a spada tratta" delle donne, puntando il dito su come la televisione tratta l'altra metà del mondo. In particolare, la Bonino se l'è presa con le pubblicità, a partire da quella di una nota marca di caffè: ma sulla religione nulla di ostile è uscito dalla sua bocca. Anche per la gioia di monsignor Rosso, il mitologico “don Checco”, presente nella sala accanto ai banchieri più in vista del mondo della cooperazione. è lui che la trasmissione di Milena Gabanelli, "Report", ha cercato di intervistare sui temi dell'etica nel mondo delle coop bianche. Era lì, tranquillo come sempre, pronto a dispensare consigli a chiunque, e ad osservare con attenzione come si comportava la Bonino. "Quando si tratta di affrontare il nemico i radicali diventano degli agnellini", diceva soddisfatto uno dei “big” delle Bcc italiane. Di Pietro è cotto per Ilaria D'Amico "Sì, Tonino è proprio cotto per la D'Amico", dice un amico molto chiacchierone, del ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro. E la stessa fonte racconta che in privato l'ex pubblico ministero di Mani Pulite elogia la conduttrice di La7, con superlativi assoluti che dedica solo a lei. Fatto sta che Di Pietro non sa dire di no agli inviti che provengono dalla redazione di Ilaria D'Amico, e quando c'è una proposta di partecipare alla trasmissione del lunedì sera non si tira indietro, anzi. L'ultima puntata ha regalato la visione del ministro che seguiva passo passo, estasiato, le parole della conduttrice. "Eh, Tonino se la mangia con gli occhi, la D'Amico, diventa un galletto quando si trova lì nello studio televisivo, a pochi centimetri di distanza: c'è da capirlo. Ma ci pensate a candidare una come lei?", continua a dire l'amico del ministro di Montenero di Bisaccia. Altro che Clemente Mastella, che ha dovuto affrontare Maurizio Crozza, domenica sera, sulla stessa rete tv. Furio Colombo poeta per Citto Maselli Si sa, quello delle poesia è il genere letterario più "gettonato" per scrivere nero su bianco il proprio amore alla persona amata. Normalmente gli uomini le dedicano alle donne, e viceversa: Furio Colombo ha fatto di più. L'ex direttore de l'Unità ha pubblicato proprio sul giornale fondato da Gramsci la poesia che ha scritto in occasione del compleanno numero 77 del regista Citto Maselli. Nemmeno la metrica viene rispettata dal senatore: "Uno è qui per dire bravo ad un uomo amato e raro che nel clima un po' pesante sembra un Fred Astaire danzante", scrive Colombo. Ovviamente, Furio se la prende con i "teodem" pure quando verga una poesia ad un amico: ecco così il passo nel quale dice che "l'Europa invasa dagli zingari e recchioni, è una sfida ed una pena per la fede ultraterrena. Ed allor con uno scatto la Binetti dà di matto: vota un forte ben servito ad un mondo ormai invertito".


Politica, costi a discesa lenta (sezione: Costi dei politici)

( da "Italia Oggi" del 12-12-2007)

 

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Primo Piano Numero 294, pag. 5 del 12/12/2007 Autore: di Giampiero Di Santo Visualizza la pagina in PDF       I tecnici del ministro Santagata già al lavoro per dare attuazione alle misure previste Politica, costi a discesa lenta Cambiata la manovra, nessun taglio scatterà dal 1° gennaio Gli articoli ci sono, la Finanziaria del 2008 sarà approvata salvo sorprese prima della pausa natalizia, ma il primo gennaio non succederà nulla. Brindisi e botti a parte, perché il taglio dei costi della politica inserito nella manovra di bilancio dell'anno prossimo comincerà a produrre effetti, se tutto andrà secondo i piani di palazzo Chigi, nella seconda metà dell'anno. I tecnici del ministro dell'attuazione del programma, Giulio Santagata, hanno cominciato a discutere dei tempi di attuazione della misure per contenere i costi della politica proprio in questi giorni. Ma per ora, del diman non c'è certezza. O meglio, l'unica certezza è il fatto che nella Finanziaria, comunque vadano le cose, quei provvedimenti ci saranno. "In questi giorni abbiamo dovuto occuparci del fatto che tutte le norme contenute nel disegno di legge Santagata rimanessero nel testo in discussione alla camera", spiega un portavoce. "Da domani comincerà il monitoraggio per garantire l'attuazione dei provvedimenti". Un lavoro che richiederà tempi non brevissimi, anche in considerazione del fatto che gli interventi delineati dalla manovra sono molti. C'è la riduzione della cilindrata media delle autoblù a 1.600 cc. E c'è anche la sforbiciata, 20%, al numero di assessori e consiglieri provinciali e comunali A partire, però, dalle prossime consiliature. Anche sulle comunità montane la scure si abbatterà in tempi non meglio definiti, per non parlare del processo di razionalizzazione degli enti pubblici statali. "La riorganizzazione avverrà in sei mesi a partire dal primo gennaio, ma di immediato non accadrà nulla. Il passaggio delle amministrazioni pubbliche alla telefonia Voip (voice over internet protocol, ndr) richiederà tempo, così come l'utilizzo massiccio della corrispondenza via e-mail". Risparmi, del resto già ottenuti da quasi tutte le manovre degli ultimi anni, arriveranno con i consuntivi di fine anno dal contentimento della spesa per l'acquisto di beni e servizi della pubblica amministrazione. Dovrebbe avere effetti immediati, ma qui si parla davvero di spiccioli per il bilancio pubblico, del taglio del 20% previsto a carico dei compensi dei commissari straordinari del governo. Non è ancora chiaro, invece, da quando scatterà la riduzione dei consiglieri di amministrazione delle società controllate dalla pubblica amministrazione I tecnici di Santagata, insomma, saranno chiamati a un lavoro piuttosto impegnativo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, per vigilare sulla corretta attuazione di molte delle misure inserite nella manovra di bilancio. Come per esempio, quella che dispone la soppressione degli uffici di diretta collaborazione degli enti pubblici non economici. O l'introduzione di limiti alla possibilità della pubblica amministrazione di costituire società o di partecipare al capitale. Ci sarà da penare, o comunque da attendere, anche per la soppressione dei consigli circoscrizionali nei comuni sotto i 250.000 abitanti. E per ottenere la razionalizzazione degli organici del personale degli uffici locali all'estero. Per ora, insomma, i risparmi di 500 milioni che il governo ha intenzione di ottenere restano sulla carta e ci resteranno per qualche tempo anche dopo l'approvazione della Finanziaria per il 2008. Anche perché ci sarà da discutere, e molto, con gli enti locali, che certo non renderanno la vita facile alla disposizione che impedirà di aumentare l'importo dei gettoni di presenza oltre il limite massimo previsto con un decreto ministeriale. Qualche speranza per il futuro immediato, però, gli uomini di Santagata continuano a nutrirla: "Non so come funziona per gli assessori, ma forse il taglio dei loro compensi potrebbe entrare subito in vigore", sottolinea il portavoce didel ministro. Che comunque aggiunge: "Di immediato e secco non accadrà nulla, perché si tratta di un processo che richiederà mesi. Ci sono i tempi tecnici di recepimento della norma, come succede per ogni legge, non è particolarmente preoccupante". Nessuno invece assisterà al taglio delle spese degli organi costituzionali che era stato inserito nella manovra con un emendamento firmato dal senatore della Sinistra democratica Massimo Villone e poi alleggerito dal relatore, Giovanni Legnini. Quella modifica prevedeva l'adeguamento della dotazione di presidenza della repubblica, camera e senato al 50% del tasso di inflazione programmata e non alla crescita del prodotto interno lordo come avviene attualmente. Ma la reazione del Quirinale e dei presidenti di camera e senato, che hanno difeso la loro autonomia in materia e promesso il rispetto di un tetto di crescita delle loro risporse pari all'inflazione programmato, ha scritto la parola fine al tentativo del governo di intervenire.


Torino-Lione, decidere in fretta (sezione: Costi dei politici)

( da "Italia Oggi" del 12-12-2007)

 

ItaliaOggi     ItaliaOggi Numero 294, pag. 15 del 12/12/2007 Autore: di Simonetta Scarane e Jan Pellissier Visualizza la pagina in PDF       La Ue ha indicato la strada ma l'Italia non ha scelto e domenica Prodi incontra Moretti Torino-Lione, decidere in fretta Ltf convinta che continueranno gli scontri. Il Brennero va Bruxelles, finanziando le tratte dei corridoi di trasporto intermodale, i cosiddetti Tens-T, i corridoi di trasporto intermodale, ha indicato la strada ai paesi dell'Unione riguardo gli investimenti nei trasporti. E ha scelto la rete dell'alta velocità ferroviaria per i collegamenti terresti. Una scelta che influenza anche lo sviluppo del trasporto aereo perché, in tempi di costi del carburante alle stelle, con all'orizzonte il suo esaurimento, è preferibile per la Ue che i collegamenti a breve raggio siano affidati all'energia del treno. Lasciando così le rotte di lungo raggio ai collegamenti aerei. Bruxelles ha scelto anche di liberalizzare il traffico ferroviario dei passeggeri e delle merci in Europa dopo il 2010, con l'approvazione del terzo pacchetto ferroviario, e già i privati si stanno attrezzando. Ma in questa prospettiva è fondamentale che anche l'Italia faccia le sue scelte in sintonia altrimenti la rete ferroviaria di trasporto avrà la smagliatura italiana che inficerà lo sforzo di trasporto più ecologico rispetto all'auto. Non solo, ma l'interruzione all'altezza dell'Italia del tracciato continuo dei binari che dovrebbero attraversare, senza soluzione di continuità, i 27 paesi dell'Unione, renderebbe anche poco appetibile ai privati la liberalizzazione del trasporto ferroviario a livello europeo. Dunque, dopo il finanziamento da parte dell'Ue dei progetti ferroviari prioritari da cofinanziare, che vede l'Italia partecipare con tre progetti, tra i quali la Torino-Lione, e il maxi tunnel del Brennero, per il quale ieri il ministro Di Pietro ha firmato un accordo per la realizzazione di un nuovo tratto, l'Italia deve muoversi. Mentre il Brennero marcia, la Torino-Lione stagna. L'attuale linea Torino-Lione, è obsoleta, e il tunnel del Frejus difficilmente è trasformabile in una galleria che può accogliere l'alta velocità dal momento che oggi si transita a passo d'uomo nel cunicolo strettissimo che per un nonnulla può trasformarsi in una trappola per topi. E la differenza risulta evidente quando il treno delle ferrovie francesi a Lione imbocca i binari dell'alta velocità che percorrono i circa 500 chilometri di distanza con Parigi in poco più di un'ora e quaranta circa, mentre, prima di Lione, da Torino, lo stesso treno per fare altrettanti chilometri impiega oltre cinque ore. I francesi hanno già dato l'avvio ai lavori per completare l'alta velocità da Lione al confine con l'Italia, mentre l'Italia è indietro e deve ancora confrontarsi sul progetto definitivo della tratta Tav da Torino al confine francese. Tratta della discordia ma sulla quale sarà necessaria una decisione rapida, pena l'esclusione dalla rete ferroviaria Tav continua europea. Domenica, il premier Prodi parlerà di questo con l'a.d. di ferrovie, Mauro Moretti, proprio in treno tra Bologna e Milano, facendo il punto sulla realizzazione della Tav Milano-Bologna che dovrà essere pronta entro il 2008. Intanto, la Tav Torino-Lione continua ad essere un argomento di discordia nella maggioranza. "Qualunque passo avanti si vorrà fare sulla Torino-Lione, ci vorrà sempre la forza pubblica coinvolgendo ministero dell'interno. Non si esce da questa logica, ci sarà sempre una parte di oppositori dura". Paolo Comastri, direttore generale di Ltf, la società concessionaria Lione-Torino ferroviaria, per la tratta Tav italo-francese, non nasconde i problemi di questa fase della trattativa sulla Tav. nei giorni scorsi si è scritto che starebbero per partire due cunicoli esplorativi a Chiomonte all'uscita, cosa c'è di vero? "Nulla, non si è neanche cominciato a discutere dell'opera". Ma un progetto di tracciato c'é? "Sì, ma non l'abbiamo fatto noi, il ministro Di Pietro l'ha commissionato ad Rfi, per avere una base su cui discutere. Sarà quindi ampiamente modificato dall'osservatorio di Virano". Che però al momento non lavora. "Aspettano anche loro la convocazione per gennaio del tavolo politico: l'unico segnale recente da Roma sono stati gli 80 milioni stanziati in Finanziaria per avviare il trasferimento delle merci dalla gomma alla rotaia". Ci sono però anche i 450 milioni strappati alla Ue per il periodo 2007-2013? "Certo, ma noi in questo momento siamo spettatori, curiamo i lavori delle due discenderie da finire in Francia e non progettiamo nulla". Cosa succederà alla Conferenza intergovernativa del 17 e 18 dicembre a Roma? "Da quella riunione credo che uscirà solo il mandato per un nuovo trattato con i francesi, che in realtà sarà un protocollo addizionale a quello del 2001, per realizzare l'opera. In Francia hanno preso molto a cuore quest'opera, prima eravamo noi a correre". Tra oggi e domani si riuniscono amministratori e sindaci della Valsusa per decidere se restare o all'interno dell'Osservatorio di Mario Virano, che però ostenta sicurezza e conferma: "Noi appena ci danno l'ok, avremo bisogno di 15 settimane per definire il tracciato. Il referendum in valle a quel punto è una soluzione che non mi dispiace, anzi". Intanto a Torino si avanti nella progettazione del corridoio intermodale di corso Marche, che ospiterà un'autostrada è il corridoio V ferroviario. Su un altro fronte, il Brennero, il ministro delle infrastrutture Di Pietro, ha sottoscritto ieri l'accordo con la provincia autonoma di Bolzano e Rfi per la progettazione del lotto di completamento tra Bronzolo e Trento Nord, inserito nel progetto di potenziamento della linea ferroviaria di accesso da Sud alla galleria di base del Brennero, sull'asse Monaco-Verona. L'importo stimato per la progettazione preliminare è pari a 3 milioni di euro.


UN GETTONE succulento, da 74 euro a colpo. E' il bonus sullo stipendio, pre (sezione: Costi dei politici)

( da "Nazione, La (Pistoia)" del 12-12-2007)

 

"UN GETTONE succulento, da 74 euro a colpo. E' il bonus sullo stipendio, previsto da un accordo stipulato il 30 gennaio 2006 tra amministrazione e sindacati, in favore dei dipendenti comunali, ogni qual volta si trattengano in servizio per predisporre ed erogare cene o pranzi all'interno del Palazzo". Lo denuncia, diffondendo questi dati, il consigliere dell' Udc Giampaolo Pagliai. "74 EURO A PASTO, che, notare bene, diventano 92 se la tavola per sindaco e assessori viene imbandita all' esterno, fuori dalle mura di Palazzo di Giano. Un provvedimento che testimonia una vera e propria emergenza politica sul fronte del personale comunale". Giampaolo Pagliai, in un'interpellanza al sindaco e al presidente dell'assemblea comunale, non esita a definire la gestione delle risorse umane dell'amministrazione pistoiese "di tipo lobbistico e clientelare", in cui precariato selvaggio e irregolarità la fanno da padrone nel silenzio dei sindacati. "QUA DENTRO ci sono persone - scrive Pagliai - che da anni vengono assunte il lunedì per essere puntualmente licenziate il venerdì, con la benedizione della Cgil e delle forze politiche contrarie alla legge Biagi. Non solo - continua - il servizio di controllo sulla timbratura in ingresso e in uscita dei cartellini, a quanto mi risulta, non è affidato alla vigilanza di un apposito dirigente come dovrebbe ma viene delegato al capo degli uscieri ed ai suoi collaboratori. E' un modo di procedere inimmaginabile e assolutamente inaccettabile per ogni pubblica amministrazione che voglia definirsi tale". Per Pagliai l'unica via d'uscita dal "grave impasse istituzionale" sono le dimissioni del sindaco Berti e dell'intera giunta: "Se resteranno fino alla scadenza del mandato - punta il dito - l'intera città ne trarrà un danno enorme". Tommaso Galligani - -->.


Sul recupero dell'Ici è guerra dei numeri (sezione: Costi dei politici)

( da "Arena, L'" del 12-12-2007)

 

CONSIGLIO COMUNALE. L'opposizione contesta i dati sull'evasione recuperata: "L'assestamento di bilancio presentato dalla Giunta non è veritiero", denuncia Longhi Sul recupero dell'Ici è guerra dei numeri L'assestamento generale al bilancio di previsione, approvato nell'ultimo consiglio comunale di Legnago con il voto contrario della Casa delle libertà e l'astensione di Enrica Orlando di Legnago democratica, consentirà anche quest'anno al Comune di rispettare il patto di stabilità. Ma la manovra da 1,7 milioni di euro si è tramutata in un concitato terreno di scontro. Tant'è che il centrodestra, dopo aver chiesto invano di ritirare la delibera, non si è limitato a bocciare il documento contabile, licenziato a notte fonda nella prima delle due sedute in calendario. Due giorni dopo, alla ripresa dei lavori, ha abbandonato l'aula devolvendo il proprio gettone di presenza all'Unicef. Al centro dell'alzata di scudi di Lega, An, Udc e Fi non ci sono però le maggiori entrate per 80 mila euro dell'imposta sulla pubblicità o i 188 mila euro incassati in più dalla discarica. E nemmeno i 75 mila destinati all'erogazione di contributi alle fasce deboli per i rifiuti. Bensì i 305 mila euro inseriti nel capitolo "recupero evasione fiscale" in aggiunta ai 150 mila già contabilizzati in sede di previsione, che equivalgono ad un incasso totale di 455 mila euro. "Leggendo queste cifre", ha biasimato Roberto Rettondini, della Lega, "verrebbe da pensare che i legnaghesi siano un popolo di evasori quando le cose non stanno così. Di questi 305 mila euro, 150 mila sono relativi ad Ici evasa o elusa. Ma gli altri 155 mila riguardano, in realtà, Ici ordinaria pregressa che nei precedenti assestamenti non faceva comodo evidenziare, al pari dei 250 mila euro di maggiori introiti che il Comune incasserà nel 2007 dall'imposta comunale sugli immobili e della quale non c'è traccia in bilancio". "Ci troviamo perciò di fronte", ha alzato il tiro Paolo Longhi di An, "ad un assestamento non veritiero". Accuse respinte sia dal sindaco Silvio Gandini che dall'assessore alle Finanze Luigi Bortoletti. S.N.


Musso e Scialfa, rivolta bipartisan nella sala rossa (sezione: Costi dei politici)

( da "Secolo XIX, Il" del 12-12-2007)

 

CONSIGLIO COMUNALE Sindaco assente, proteste da centrodestra e sinistra: che ci stiamo a fare? "DA OGGI non parlerò più in aula, sino a quando non ci sarà un chiarimento tra il sindaco e i capigruppo del consiglio comunale. Sono indignato da questo comportamento che rende inutile il consiglio e mi fa pensare sempre più concretamente alle dimissioni". L'ex candidato sindaco della Cdl, Enrico Musso, torna alla carica sul ruolo dell'assemblea di Tursi che, a suo dire, sarebbe sminuito dall'atteggiamento della giunta e, in particolare, dalle ripetute assenze in aula del sindaco, Marta Vincenzi, che ieri si trovava a Barcellona per parlare di infrastrutture e porti. E, come per la battaglia legata all'aumento del gettone, poi bocciato su input della stessa Vincenzi, Musso trova un solido alleato sull'opposta sponda politica: "Mi associo alle lamentele di Musso e della minoranza", tuona il consigliere di Rifondazione, Nicolò Scialfa: "Chiediamo una maggiore considerazione da parte della giunta oppure le dimissioni potrebbero essere bipartisan". Non è la prima volta che Scialfa pronuncia la fatidica parola, anche se non pubblicamente. Di dimissioni aveva parlato durante l'infuocata polemica sull'aumento del gettone di presenza: "Non era affatto una rivendicazione economica - ribadisce Scialfa - ma un modo per recuperare dignità alla missione politica dei consiglieri comunali". L'insofferenza della minoranza per le assenze di sindaco e assessori era nell'aria da tempo. Lunedì un'analoga protesta era esplosa in commissione trasporti dove si è svolta l'audizione dei vertici di Amt e dove il vicesindaco, Paolo Pissarello, competente in materia, secondo l'opposizione, sarebbe stato presente in maniera assai fugace. Ieri l'assenza del sindaco ha scatenato la bagarre. "Esprimo un disagio comune a molti colleghi, anche della maggioranza", ha esordito ieri Musso. "Molte interrogazioni, non solo mie, vengono fatte slittare per la mancanza soprattutto del sindaco che ha accentrato su di sé deleghe importantissime", affonda il consigliere del gruppo misto. "Non è vero che i consigli comunali non hanno poteri, il problema è che non li possono esercitare al meglio in queste condizioni", aggiunge il forzista Alberto Gagliardi. Scialfa condivide ma, fuori dall'aula, precisa: "Non è in discussione la tenuta della maggioranza né, tantomeno, contesto il sindaco. Dico solo che esiste un problema di rapporti tra giunta e consiglio". Il capogruppo del Pd, Simone Farello, getta acqua sul fuoco: "Tutti abbiamo interesse che i lavori consiliari siano partecipati al massimo, anche dai componenti della giunta. Ma mi pare francamente esagerato il richiamo a un'assenza costante del sindaco. Semmai bisogna riflettere su alcuni discutibili effetti dell'attuale sistema elettorale". Alla fine, il presidente del consiglio comunale Giorgio Guerello ha proposta un incontro chiarificatore: alla prossima seduta dei capigruppo sarà invitato il sindaco. "Vedremo se verrà, sino ad allora farò lo sciopero del silenzio", conclude Musso. Vincenzo Galiano 12/12/2007.


Eleggiamo parlamentari ad honorem che siano onesti, volontari e senza stipendio (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Sardegna, La" del 12-12-2007)

 

Sassari Eleggiamo parlamentari "ad honorem" che siano onesti, volontari e senza stipendio Politici e cittadini si è tutti d'accordo che in Italia il sistema elettorale proporzionale non va bene. Quindi va modificato. Cambiare non significa lasciare il proporzionale e apportare qualche piccola falsa modifica di sbarramento percentuale al sistema, ma dare il potere all'elettore di alternare non solo i partiti al governo, ma anche i politici che dovrebbero governare. Questo si può ottenere attuando il sistema "uninominale a maggioranza assoluta di voti" cioè i candidati che ottengono il maggior numero di voti rimangono eletti. Questo sistema in passato ha sempre ben funzionato nei piccoli Comuni in cui era previsto. Poichè, come si sa, in Italia ciò che di buono esiste non è mai duraturo, l'uninominale è stato cambiato. Il sistema di votazione era semplice. Su 15 consiglieri da eleggere ogni lista al massimo poteva essere composta da 12 candidati. L'elettore poteva votare con croce in testa e votare tutti dodici i candidati di quella lista oppure scegliere fra le liste presenti uno o più candidati fino ad un massimo di 12 voti. Nella conta i 15 più votati risultavano eletti. Pur essendo previsto, raramente si è arrivati al ballottaggio. Se una amministrazione non agiva bene, alle successive elezioni nessuno dei precedenti amministratori risultava eletto e della minoranza facevano parte tre dei nuovi candidati o addirittura tre di un'altra lista. Lo stesso sistema, proporzionale ai parlamentari da eleggere, si può adottare per l'eelezione dei deputati e dei senatori. Sono quasi certo che nessuno degli attuali politici approverà o manderà avanti questa mia proposta, non perchè non sia valida, ma perchè essi sono tolmente attaccati alle poltrone e agli stipendi di parlamentari che addurrebbero le più svariabili e fasulle giustificazioni di inattuabilità. Per concludere posso dire che in altre istituzioni ci sono tanti cittadini che gratuitamente fanno del volontariato. Forse è giunto il momento che persone oneste e appagate dalla vita lavorativa si propongano ad elezioni a parlamentare volontariamente senza retribuzione o gettoni di presenza. A pieno titolo verrebbero chiamati onorevoli in quanto svolgerebbero l'attività volontaria di parlamentare "ad honorem". Romeo Mameli Thiesi.


Regione, aumenta anche l'irpef - piero ricci (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 12-12-2007)

 

Pagina II - Bari Regione, aumenta anche l'Irpef la manovra Via libera alle tasse: Irap più salata, rincara la benzina Il vertice di maggioranza si schiera col presidente: sì all'inasprimento fiscale Sarà massimo (+0,5%) il prelievo per chi guadagna più di 28mila euro Il governatore gelido con Emiliano: "Non ho letto i giornali" Nessuna decisione adottata sui costi della politica: il potere è del consiglio Ma c'è un incremento da 25,51 milioni a 35,5 milioni dal 2003 a oggi PIERO RICCI Aumenta l'Irap dell'1% e le accise sui carburanti di 2 centesimi al litro. Da ritoccare anche l'addizionale Irpef, ma non per tutti: a parte la no tax area sotto i 15mila euro, l'aumento sarà dello 0,2% sui redditi annui fra i 15mila e i 28mila euro e dello 0,5% per chi guadagna più di 28mila euro. Non c'è alternativa. Questa è diventata una strada obbligata. Per la giunta regionale e per la maggioranza di centrosinistra, riunita ieri dal governatore Nichi Vendola, prima della riunione dell'esecutivo che ha dato il via libera al bilancio anche se la manovra finanziaria, quella che conterrà gli inasprimenti fiscali, arriverà venerdì prossimo. Ma ormai ci sono pochi dubbi anche se in molti, tra i consiglieri di centrosinistra, hanno gradito alcuni passaggi della relazione dell'assessore al Bilancio, Francesco Saponaro, come quello sui costi della politica che viene rispedita nella sfera dell'autonomia del Consiglio regionale. La coalizione resta comunque unita. "Compatta", assicura Vendola, alludendo alla presa di distanza del segretario regionale del Pd, Michele Emiliano: il gruppone regionale dei 26 consiglieri di ex diessini e diellini, non volterà le spalle. Vendola non cerca la polemica con Emiliano. "Non ho letto i giornali", glissa. Ma sull'esito del vertice si dice soddisfatto sul piano politico: "è stata una discussione molto franca ma non posso dire che vi sia stata una contrapposizione tra partiti. C'è stata una grande corresponsabilizzazione, uno spirito di coalizione molto forte". Chi, nel Pd, ha condiviso la prima parte di questa legislatura non dimentica - è il ragionamento di Vendola - cos'era la Puglia prima del 2005: "Era la locomotiva di coda del treno dell'economia meridionale e in due anni e mezzo abbiamo trasformato la Puglia nel vagone di testa, abbiamo preso la Puglia che aveva gli indicatori economici più negativi di tutto il Mezzogiorno d'Italia, oggi abbiamo gli indicatori economici più positivi di tutto il Mezzogiorno d'Italia: vuol dire che abbiamo camminato e oggi c'è bisogno di mettere benzina in questa macchina e la benzina a volte è fatta anche dal prelievo fiscale". Oggi tocca a lui spiegare perché la sua rivoluzione gentile ha bisogno di aumentare le tasse. "Quando abbiamo per esempio scelto di abolire i ticket farmaceutici - dice Vendola - abbiamo scelto di privarci di un'entrata di 50 milioni di euro. Quando noi abbiamo scelto di finanziare la riduzione degli abbonamenti ferroviari dei lavoratori e degli studenti pendolari, abbiamo scelto di prendere dal bilancio vivo della Regione risorse importanti. Per due anni e mezzo - insiste - abbiamo provato a fare una politica di sostegno ai redditi delle famiglie, oltre che di sostegno al sistema di impresa. Poi arriva un momento - conclude - in cui devi stringere la cinghia per continuare. è un passaggio duro ma è un passaggio che avviene nel momento in cui la Puglia sta riprendendo quota, gli indicatori della crescita economica nei più vari settori, della crescita occupazionale, abbiamo 36.000 nuovi occupati, sono indicativi del fatto che ce la possiamo fare. Ma farcela quando poi le vacche sono magre significa anche ricorrere al prelievo fiscale". La nota dolente resta la sanità. "Ormai il deficit sanitario è strutturato - spiega Vendola - e si attesta sui 200 milioni ogni anno. In presenza di un fondo sanitario sottostimato per la Puglia, quello della leva fiscale diventa un sacrificio indispensabile tanto più in una regione che ha il minor livello di tassazione". Il governatore assicura: "Qualunque prelievo fiscale sarà finalizzato in termini di restituzione di servizi di qualità". Ma può non bastare. Per questo Vendola promette "una sanità più trasparente". E soprattutto un sistema di controlli più rigorosi: "Avere gli strumenti per controllare, per esempio la fatturazione - spiega il governatore - per vedere se ci sono delle zone d'ombra è un'operazione molto complicata". E infine c'è il governatore che ricorda gli errori altrui ma anche i propri per cercare un dialogo con il centrodestra. "Avremo fatto tanti errori certamente. Anche la difficoltà di valutare la ricaduta economica degli investimenti che si fanno in termini di apertura di servizi perché davanti al diritto alla salute è difficile valutare l'impatto economico di una scelta". Mani tese all'opposizione, però: "La disponibilità ad individuare con il centrodestra la griglia di strumenti che possano rendere ficcante il controllo della spesa sanitaria è una disponibilità totale".


L'opposizione all'attacco "i debiti li avete fatti voi" (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 12-12-2007)

 

Pagina II - Bari LE REAZIONI Palese ricorda: "Negli anni passati i nostri bilanci approvati da Roma" L'opposizione all'attacco "I debiti li avete fatti voi" L'Ugl "Verifica sulle indennità" Il Polo compatto contro l'aumento delle tasse. "I debiti sono tutti della giunta Vendola", accusano i partiti di centrodestra. "La Regione che abbiamo consegnato al centrosinistra - spiega Rocco Palese, capogruppo di Forza Italia - aveva le tasse regionali più basse d'Italia; al 31 dicembre 2005 la spesa sanitaria era interamente coperta e i bilanci della Regione avevano avanzi di amministrazione, peraltro puntualmente utilizzati dalla giunta Vendola per aumentare notevolmente la spesa discrezionale della Regione. Abbiamo lasciato Asl che effettuavano pagamenti in tempi medi di 160 giorni (i più bassi tra le regioni a Statuto ordinario) e attualmente siamo quasi a 300 giorni". Secondo Palese, si tratta di dati che "non sono politicamente interpretabili né dal centrodestra né dal centrosinistra, ma sono certificati da documenti depositati il 6 aprile 2005 in occasione dell'audizione del ministro della Salute in commissione Bilancio della Camera". Palese insiste: "La prova che sono state superate tutte le verifiche nazionali sugli anni passati - spiega - è data dal fatto che oggi la Regione non è chiamata ad adottare nessuna norma a copertura di partite debitorie anteriori al 31 dicembre 2005. Lo stesso non può dirsi della attuale amministrazione che ancora non ha superato la verifica del ministero dell'Economia sul 2006 perché non ha rispettato il Patto di stabilità". Anche An, con il segretario regionale Adriana Poli Bortone, tuona contro l'aumento delle tasse. "Il nostro partito - avverte - non condividerà mai un aumento della tassazione in una regione in forte ritardo di sviluppo. Facciano prima autocritica Vendola e la sua giunta: sarebbe un primo passo di onestà politica ed intellettuale che certamente non guasterebbe". Adriana Poli Bortone giudica "arrogante" la richiesta "alle forze politiche dell'opposizione di condividere le scelte in sede di approvazione del bilancio regionale. La giunta Vendola ha inteso caratterizzarsi all'insegna della discontinuità politica e gestionale, non perdendo occasione per esprimere giudizi estremamente negativi sugli amministratori precedenti ed in particolare sui comparti della sanità e delle politiche comunitarie. Chiedere oggi aiuto e corresponsabilità sull'approvazione di un bilancio che è frutto della cattiva gestione della giunta Vendola è un atto di vera e propria arroganza politica". Qualche apertura giunge invece dal consigliere Ignazio Zullo. "Quello di Vendola - dice - è un gesto di grande responsabilità che mi porta a ripetere: "Sono pronto", purché l'opposizione sia considerata alla pari e non portatrice di una proposizione di serie B. Non voglio sottrarmi dal fornire il mio contributo, peraltro sempre costruttivamente apportato in ogni sede, ma colpevolmente e narcisisticamente rispedito al mittente da Vendola e Tedesco. Se però Vendola continuerà a non coinvolgere, non solo mi convincerò che le sue aperture non sono altro che poesie di circostanza da affidare al teatro della politica, ma muterò il mio "sono pronto" in "chi non accetta non merita"". Nel dibattito interviene anche l'Ugl. "Le cifre relative ai costi della politica, rese note con la relazione al Bilancio regionale dell'assessore regionale alle Finanze, Francesco Saponaro - dice il segretario regionale Giuseppe Carenza - impongono a tutto il consiglio regionale una seria verifica sulle indennità". (red. pol.).


Manovra, fuori i servizi locali e slitta la rottamazione auto - roberto petrini (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 12-12-2007)

 

Economia Manovra, fuori i servizi locali e slitta la rottamazione auto Padoa-Schioppa: troppi micro-emendamenti La Ue: interventi sostanziali, ma solo grazie all'aumento della pressione fiscale ROBERTO PETRINI ROMA - "Troppi microinterventi nella Finanziaria". Il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa è intervenuto ieri sera nell'aula della Camera per dare l'ultima spinta alla manovra 2008 prima della presentazione dei tre maxiemendamenti sui quali con tutta probabilità sarà posta la fiducia (anche se Palazzo Chigi ieri sera la considerava ancora soltanto "una delle opzioni). Il titolare di Via Venti Settembre ha ripetuto che la Finanziaria "conferma e rafforza" gli obiettivi per il prossimo anno (deficit-Pil al 2,2 per cento e calo del debito). Da Lisbona la Commissione europea dà tuttavia una apertura di credito parziale all'Italia: l'aggiustamento del bilancio pubblico è giudicato "sostanziale", ma è stato fatto grazie ad un aumento della pressione fiscale. Il ministro dell'Economia ha ribattuto alle critiche dell'opposizione e da quelle dell'Europa: "A Via Venti Settembre non ho trovato nessuna bacchetta magica: ma soltanto un deficit sopra il 4 per cento e un debito in aumento", ha osservato in serata a Montecitorio e ha evocato un parallelo con il periodo 2002-2005 quando furono varate una tantum per 64 miliardi. Ferve intanto il lavoro intorno ai tre maxiemendamenti (articoli 1-22; 22-134 e 134 e oltre): una riunione di maggioranza c'è stata ieri e un'altra è prevista per oggi. Si confermano tuttavia le voci su un appesantimento sul versante delle spese: con 62 articoli in più la manovra ha cumulato interventi per circa 800 milioni variamente compensati. Per questo motivo Tps ha detto ieri che il Tesoro esaminerà attentamente "l'adeguatezza di coperture troppo frettolose" delle norme di spesa. Si è sciolto definitivamente il nodo dell'inserimento della riforma Lanzillotta dei servizi pubblici locali in Finanziaria: il sottosegretario alla presidenza del Consiglio D'Andrea ha confermato che non ci sarà e che continuerà il suo iter al Senato. Lo stesso ministro Lanzillotta ieri ha spiegato che l'inserimento in Finanziaria, sebbene avallato da Prodi, è stato oggetto di un stop da parte del presidente del Senato Marini che riteneva "lese le prerogative" di Palazzo Madama dove il provvedimento è attualmente in discussione. La riforma Lanzillotta, come è noto, prevede che le spa comunali (sono 889) debbano partecipare ad una gara pubblica, aperta anche ai privati, per ottenere l'assegnazione della gestione dei servizi per i cittadini. Continua il confronto sulla rottamazione delle auto: dopo le aperture di Bersani ieri anche i verdi si sono detti d'accordo a patto che vengano varate anche norme a favore dei treni per i pendolari. Tuttavia un ostacolo tecnico impedisce a questo punto di inserire il provvedimento in Finanziaria: la norma non è stata esaminata in Commissione e dunque non può essere proposta in aula. Così si parla di un decreto di fine anno, il cosiddetto "milleproroghe", già in cottura nelle stanze del governo. Verso una soluzione anche del nodo, oggetto di polemiche, della soppressione della Coni servizi spa: la Ragioneria generale dello Stato si appresterebbe oggi a negare la "bollinatura" al provvedimento rilevando spese per 200 milioni in più e dunque l'emendamento potrebbe essere cancellato. Difende tuttavia la soppressione Pietro Folena (Prc) che ieri ha ripetuto la società è un "esempio di pessima gestione" e ha aggiunto di temere che "si voglia solo proteggere il gettone di presenza del cda".


COSTI DELLA POLITICA PARLA IL PROFESSOR MAURIZIO SOBRERO, STUDIOSO DI SCIENZE AZIENDALI 0 Più efficienza? Diamo spazio al privato (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 12-12-2007)

 

COSTI DELLA POLITICA PARLA IL PROFESSOR MAURIZIO SOBRERO, STUDIOSO DI SCIENZE AZIENDALI "Più efficienza? Diamo spazio al privato" ? BOLOGNA ? MAURIZIO SOBRERO è il direttore del dipartimento di scienze aziendali dell'Università di Bologna. Professore, il livello di competenza dei manager pubblici italiani è davvero così scadente, come mostrano alcuni episodi di cronaca? Irrimediabilmente compromesso dai criteri politici delle nomine? "E' difficile dare una risposta tranchant a questa domanda. Troppo diverse sono le situazioni ed anche le tipologie delle società e degli enti pubblici. Quel che posso dire è che la scelta dei manager pubblici è fortemente condizionata dai criteri di appartenenza politica. E questo, al di là dei buoni propositi o delle qualità dei singoli, non è garanzia di qualità e competenza e di comportamenti improntati a logiche esclusivamente manageriali". Ma non esistono direttive o norme che regolino in qualche modo i criteri di scelta? "No, sul piano normativo non c'è nulla. Quella dei criteri di scelta è un'area grigia, all'interno della quale ci si può muovere con molta libertà e poca trasparenza. Infatti il decreto Lanzillotta si propone di fissare alcune norme generali. Ma è sempre difficile che norme valide erga omnes abbiano una reale efficacia". Lei è d'accordo con il tetto ai compensi dei manager pubblici? "Penso che in un sistema politico che funzionasse, dove gli amministratori rispondessero realmente dei loro risultati di fronte agli elettori, non avrebbe senso fissare dei tetti". Ma in Italia esistono scuole di formazione dei manager pubblici? "Purtroppo anche da questo punto di vista siamo molto arretrati. La Scuola superiore di pubblica amministrazione non è mai decollata. Le Università fanno qualcosa, ma si interessano di più dei manager privati che non di quelli pubblici. E i pochi corsi che esistono sono prevalentemente a indirizzo giuridico, pochi si occupano di gestione". Non c'è nulla da fare dunque, manager e amministratori dobbiamo tenerceli come sono? "Fino a che c'è tanto pubblico è inevitabile che i criteri politici si impongano. Per avere manager più efficienti ci vorrebbe più privato". - -->.


VISTA dal versante economico la sanità calabrese fa, paradossalmente, una gran b (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero, Il" del 12-12-2007)

 

Di DIODATO PIRONE VISTA dal versante economico la sanità calabrese fa, paradossalmente, una gran bella figura. Da sempre, infatti, la Calabria è fra le cinque Regioni (assieme a Friuli, Umbria, Puglia e Basilicata) meno indebitate d'Italia. La spesa complessiva è sempre stata sotto controllo e quella pro-capite resta un po' più bassa della media italiana. Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2005 per la salute di ogni italiano - dal neonato all'ultracentenario - sono stati spesi in media 1.506 euro mentre la somma media impegnata per ogni calabrese si è fermata a 1.370 euro.Ecco perché in Calabria non esistono né addizionale Irpef sui redditi personali né Irap maggiorata sul fatturato delle imprese né altre diavolerie fiscali utilizzate da altre Regioni per drenare soldi e tentare di colmare le loro voragini sanitarie. Voragini che affliggono soprattutto tre grandi Regioni: Lazio, Campania e Sicilia. Basti pensare che nel triennio 2003-2005 il Servizio Sanitario Nazionale ha accumulato un disavanzo complessivo di ben 13 miliardi. Il 70% di questa somma è concentrata fra Lazio (30% del totale); Campania (25%) e Sicilia (13%). Seguono a netta distanza il Piemonte con l'8% e la Sardegna con il 5%. In particolare, Lazio e Campania (assieme all'Abruzzo e alla Sardegna che però hanno un peso ridotto in termini di abitanti) sin dalla nascita del Servizio Sanitario Nazionale si sono viste assegnare dal Tesoro il titolo di regioni più spendaccione d'Italia. Col passare degli anni la Regione Lazio ha accumulato un mega-debito di 9,6 miliardi cui nel solo 2006 si è aggiunto un ulteriore sbilancio di 1,6 miliardi. Così quest'anno sulla base di una legge del 2005 nel Lazio (ma anche in Campania, Sicilia e Abruzzo) è scattata la togliola dell'aumento delle tasse. E' aumentata l'Irpef ed è cresciuta l'Irap. E sono partiti anche tagli di spesa. Il disavanzo laziale dovrebbe scendere a 1,1 miliardi quest'anno e a 600 milioni nel 2008. Ma al Tesoro non dormono sonni tranquilli.


D'Ambrosio preso per truffa (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 12-12-2007)

 

Corriere del Mezzogiorno - LECCE - sezione: LECCE - data: 2007-12-12 num: - pag: 8 categoria: REDAZIONALE L'inchiesta Nel mirino della Procura finanziamenti per 6 milioni alla ditta "Edinform" D'Ambrosio preso per truffa L'imprenditore leccese gonfiava le spese per le consulenze In manette anche il responsabile amministrativo dell'azienda Le forze dell'ordine cercano due faccendieri israeliani Indagate anche undici persone Avevano gonfiato i costi delle consulenze esterne alla propria azienda, per ricevere finanziamenti dallo Stato e dalla Regione per 6 milioni di euro. Con l'accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni a carico del bilancio nazionale e comunitario, ieri la guardia di finanza ha arrestato Salvatore D'Ambrosio, di 67 anni (ex sindaco di Alliste ed ex direttore amministrativo dell'ospedale di Casarano) e Rosario De Lorenzis, di 57, entrambi di Alliste, in provincia di Lecce. Sono, rispettivamente, l'amministratore delegato e il responsabile amministrativo della "Edinform", azienda di Lecce che fornisce servizi informatici e telematici alle imprese private e alle pubbliche amministrazioni. Tra i clienti della "Edinform", infatti, figurano la stessa Regione, la Provincia di Lecce, l'Asl di Lecce e la Protezione Civile. D'Ambrosio e De Lorenzis sono stati arrestati all'alba di ieri, in esecuzione delle misure cautelari in carcere disposte dal gip Ercole Aprile del Tribunale di Lecce su richiesta del pmo Imerio Tramis. Altri due provvedimenti sono stati emessi a carico di Ilan Paz e Petcho Mosee, cittadini israeliani responsabili della "S.f.m. Ltd", una società israeliana di consulenza ma entrambi attualmente irreperibili in Italia. E altre 11 persone (sei collaboratori di D'Ambrosio) sono indagate a piede libero con l'accusa di riciclaggio. Secondo l'ipotesi degli inquirenti i responsabili della "Edinform" avevano gonfiato, nel bilancio dell'azienda, le spese per le consulenze esterne, che facevano capo ai due israeliani. "Questi ultimi emettevano fatture per prestazioni mai eseguite - ha spiegato il colonnello Vincenzo Mangia - comandante del gruppo tutela della spesa pubblica della polizia tributaria di Bari - e il denaro versato dalla "Edinform" ai due consulenti ritornava nella disponibilità della stessa Edinform, o di suoi rappresentanti ". Le indagini erano cominciate nel 2005, concentrandosi su due progetti per i quali la "Edinform" aveva ottenuto contributi per 6 milioni di euro, di cui 3 milioni e 200mila euro erano già stati erogati. Di questi finanziamenti 2 milioni e 400mila euro erano stati liquidati dal ministero per le Attività produttive e 800 mila euro dalla Regione. Fondi con i quali la "Edinform" aveva brevettato due contatori elettronici per la lettura dei consumi dell'acqua e del gas. Luca Barile.


JESI Un gesto di trasparenza amministrativa dopo le roventi polemiche sulla riconferma del direttor (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 12-12-2007)

 

Di MATTEO TARABELLI JESI Un gesto di trasparenza amministrativa dopo le roventi polemiche sulla riconferma del direttore generale. Il sindaco Fabiano Belcecchi si riscatta sul suo sito web e rende pubblici i compensi dei rappresentanti comunali nominati nei vari enti, società e consorzi del territorio. Ad esplicitare tale richiesta, un cittadino, noto sul forum virtuale come "Il Signor Attivo", al quale, prima del sindaco, aveva risposto solo Leonardo Animali, ex assessore alla Cultura, precisando che per la sua presenza nell'assemblea dell'Amat non percepisce alcun compenso, a differenza della partecipazione nel Cda della Fondazione Pergolesi Spontini, assieme allo stesso Belcecchi (1.549,37 euro annui lordi). Si scopre così che Ferdinando Avenali ricava 14mila euro lordi annui per far parte del cda di Gorgovivo Multiservizi e 12mila, sempre annuali e al lordo, quale presidente della scuola di cucina Italcook. Ma ci sono pure degli errori. Per l'associazione Inteatro di Polverigi, ad esempio, Belcecchi indica come rappresentanti comunali Leonardo Animali ed Ero Giuliodori, entrambi dimessisi (nessun compenso previsto). A prescindere dalla svista, comunque, si viene anche a sapere che Gregorio Gregori incassa un'indennità di 12.181 euro lordi annui da vicepresidente della Ato Acqua mentre Elvio Giaccaglini e Giuliano Andreola incamerano un gettone di presenza di 450 euro lordi ad ogni riunione del cda della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. Giampiero Ganzetti, amministratore unico della società pubblica Jesi Servizi, guadagna 30mila euro lordi annui, 5mila euro in più di Massimo Bacci, presidente della Progetto Jesi che si occupa di alienazioni patrimoniali (per i consiglieri della stessa società, Paolo Bortoluzzi e Claudio Zagaglia, l'indennità è di 12.500 euro lordi annui), e di Graziano Vittori, amministratore unico dell'azienda agraria Arca Felice. Fabrizio Romagnoli, vicepresidente del consorzio Cir33, riscuote al contrario 7.425 euro lordi annui e Paolo Borioni, presidente dell'Istituzione Centro Servizi sociali che gestisce la Casa di Riposo "Vittorio Emanuele II", può contare sulla stessa retribuzione di un assessore (poco più di 1400 euro lordi mensili). Da vicepresidente del consorzio Zipa infine, Simona Romagnoli, attuale assessore all'urbanistica, percepisce 900 euro lordi annui. Solo un rimborso spese di 200 euro lordi mensili per Luca Brecciaroli al consorzio Gorgovivo. Quasi tutti i rappresentanti comunali militano nei partiti politici, sia di maggioranza che di opposizione. E sarà questa la strada che si continuerà a seguire, come conferma il sindaco: "In futuro - scrive sul suo forum (www.fabianobelcecchi.it) - le nomine riguarderanno sempre di più persone legate a incarichi amministrativi di carattere politico in quanto la Finanziaria ha stabilito che chi ricopre cariche di questo tipo non ha diritto ad alcun compenso".


Per la Regione oltre 200 nomine tra enti e agenzie (sezione: Costi dei politici)

( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 12-12-2007)

 

Centro-Nord sezione: ISTITUZIONI (Sportello verde data: 2007-12-12 - pag: 17 autore: UMBRIA. Riommi: molte sono gratuite Per la Regione oltre 200 nomine tra enti e agenzie Beatrice Vergari PERUGIA Duecentotrenta pagine di nomine: dal commissario dell'Agenzia regionale per il diritto allo studio universitario fino alla proroga del collegio dei revisori dei conti della Webred. è stato pubblicato sul bollettino regionale l'Albo delle nomine conferite dalla Giunta e dal Consiglio fino al 31 ottobre 2007, una fotografia annuale delle cariche regionali – rinnovate, scadute e in scadenza – in circa 200 tra enti, agenzie, osservatori, associazioni, centri, cooperative e comitati umbri. "Non sono nomine che gravano sulla finanza pubblica, a parte le nomine amministrative fatte dalla Giunta in agenzie importanti come Arusia, Apt, Sviluppumbria e poche al-tre, nelle quali esistono amministratori unici e non consigli d'amministrazione", spiega Vincenzo Riommi, assessore regionale alla Programmazione e organizzazione delle risorse umane. "La Giunta si limita a nominare componenti in enti autonomi o strutture private, così come previsto da leggi nazionali o regionali e dagli statuti". Per alcuni incarichi non sono previsti compensi, come per i tre componenti dell'assemblea dei soci dell'associazione "Festival delle Nazioni Onlus" di Città di Castello; per altri sono previsti rimborsi spese (Comitato regionale per la cooperazione decentrata allo sviluppo), gettoni di presenza (dai 10,33 euro della Commissione tecnica provinciale contratti agrari di Terni fino ai 358 del Cda dell'Università degli studi di Perugia), compensi e gettoni (Cda del Centro multimediale di Terni: circa 3.100 euro il compenso annuo e gettoni di 154 euro). Sono previsti, inoltre, stipendi mensili: il commissario straordinario della Fondazione " Umbria spettacolo", nominato dalla Giunta, percepisce circa 774 euro ( a carico della Fondazione), mentre il compenso del presidente dell'Azienda di promozione turistica è quello di un dirigente regionale. "L'Albo delle nomine fotografa emblematicamente la realtà umbra dopo decenni di amministrazione di centrosinistra ", commenta il presidente del gruppo regionale di Forza Italia, Fiammetta Modena. "Una vera e propria giungla di enti, in molti casi inutili, nati per esigenze estemporanee, spesso discutibili. è indispensabile – ha detto Modena – un intervento organico di semplificazione e razionalizzazione, che produca economie gestionali e riconduca alla giusta dimensione la presenza delle istituzioni, che devono, sì, legiferare (senza eccedere), ma non possono trasformarsi in ostacoli, o peggio concorrenti, per la società civile". Critica. Fiammetta Modena, consigliere di Forza Italia GIANCARLO BELFIORE.


I Comuni chiedono l'assemblea degli enti locali (sezione: Costi dei politici)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 12-12-2007)

 

Nord-Est sezione: NORD EST data: 2007-12-12 - pag: 17 autore: Proposta Anci per attuare la Costituzione I Comuni chiedono l'assemblea degli enti locali Francesco Cavallaro VERONA Assemblea permanente degli enti locali, fumata nera in Veneto. A sei anni dalla riforma del Titolo quinto della Costituzione ( il quarto comma dell'articolo 123 recita testualmente: "In ogni Regione lo statuto disciplina il Consiglio delle autonomie locali quale organo di consultazione fra la Regione e gli enti locali ") la Regione è ancora in alto mare. E non sembra che, almeno nel breve periodo, abbia tanta fretta di creare l'assemblea delle autonomie, strumento ad hoc per influenzare l'attività legislativa in materia di enti locali, già istituite ad esempio in Toscana e in Friuli-Venezia Giulia. Preso atto della situazione, l' Anci Veneto ha dunque lanciato una proposta di legge per l'istituzione dell'Apel. In particolare, il testo predisposto dall'associazione regionale dei Comuni individua due precise funzioni: l'Apel fornisce parere obbligatorio (non vincolante) al Consiglio regionale su disegni di legge che riguardano lo Statuto, la determinazione o la modifica delle competenze attribuite agli enti locali e la gestione finanziaria della Regione; inoltre, la stessa ha potere di sollecitare il presidente della Giunta ad impugnare leggi ed atti aventi forza di legge dello Stato e delle altre Regioni. Per quanto riguarda le indennità, al presidente viene corrisposta un'indennità pari al 20% di quella prevista per il presidente del Consiglio regionale; ai restanti 43 componenti è corrisposto un gettone di presenza per ogni seduta dell'Apel o dell'Ufficio di presidenza. Vanni Mengotto, presidente Anci Veneto, presenta la proposta: "è nostra intenzione avviare un dialogo costruttivo con la Regione. L'Assemblea delle autonomie è il primo passo verso il vero federalismo. Con questo nuovo strumento superiamo il modello delle conferenze miste: disunite, disorganiche e senza voce in capitolo quando c'è da discutere su questioni riguardanti gli enti locali". Mengotto continua illustrando tutti i vantaggi del nuovo organismo: "L'Apel permette di costruire un fronte unico e compatto. Inoltre esercita una sorta di controllo politico sulla finanza regionale; fornisce pareri obbligatori su disegni di legge relativi all'approvazione dei bilanci di previsione e alla finanziaria regionale, nonché sul Dpef. E si accorda con la Giunta sui criteri per la ripartizione delle risorse da destinare a Comuni e Province. Mi auguro che la nostra proposta venga discussa al più presto dal Consiglio regionale". La Regione sembra però non sentirci. Marino Finozzi, presidente del Consiglio regionale, commenta con una punta di polemica il testo: "Non siamo stati coinvolti al momento della stesura della proposta; ora ci candidiamo come interlocutore interessato. Da parte nostra stiamo già lavorando su un testo più snello, composto al massimo da quattro articoli. E il risultato sarebbe lo stesso: un luogo di concertazione fra enti locali e Regione. Ora c'è da capire se le due proposte sono complementari o meno". LE RESISTENZE Finozzi, presidente del Consiglio regionale: "Nessuno ci ha consultato e stiamo lavorando a un testo più snello".


Dipartimenti: scelti i vertici Il direttore dell'Usl, Tavanti, difende la decisione dell'Azienda (sezione: Costi dei politici)

( da "Nazione, La (Lucca)" del 12-12-2007)

 

LA RIVOLUZIONE ANNUNCIATA Dipartimenti: scelti i vertici Il direttore dell'Usl, Tavanti, difende la decisione dell'Azienda UNA RIVOLUZIONE rapida e inevitabilmente anche dolorosa, soprattutto per gli esclusi. In meno di due mesi si è passati dal progetto alla nomina dei responsabili dei dipartimenti ospedalieri e aziendali dell'Usl. La delibera ufficiale di costituzione dei dipartimenti risale all'inizio di dicembre, dopo che il progetto aveva cominciato a girare tra gli operatori sanitari a metà ottobre. Ieri sono state ufficializzate le nomine dei responsabili. Per l'area dipartimento medico dell'ospedale Campo di Marte il responsabile è Alessandro Nardini, per l'area dipartimento chirurgico e cardiorespiratorio del Campo di Marte la scelta è caduta su Francesco Bovenzi, per l'area dipartimento di diagnostica aziendale è stato nominato Arnaldo Savarino, per l'area dipartimento materno infantile aziendale Raffaele Domenici e per l'area dipartimento ospedaliero della Valle del Serchio Ferdinando Cellai. Nomine che appaiono scontate e che, anzi, sembrano confermare una "scelta precedente" che aveva portato a definire in un certo modo i confini dei dipartimenti in particolare al Campo di Marte. Per alcuni il criterio di scelta dei responsabili è stato solo di natura politica. Il caso più discusso resta il dipartimento chirurgico, nel quale sono state inserite anche cardiologia e pronto soccorso. Il direttore generale dell'Azienda Usl, Oreste Tavanti, ha precisa che le nomine "sono state fatte nel pieno rispetto delle professionalità dimostrate dai primari scelti per svolgere questa importante funzione. Il dipartimento medico verrà diretto dal dottor Nardini, che in precedenza per molti anni era stato responsabile dell'area funzionale medica. Il dottor Savarino, già responsabile dell'area laboratorio, assume la responsabilità di tutto il dipartimento della diagnostica. Il dottor Bovenzi, direttore della cardiologia di Lucca, assume l'incarico di responsabile del dipartimento chirurgico e cardiorespiratorio. Il dottor Domenici, già responsabile dell'a-rea materno infantile, assume la responsabilità del dipartimento materno infantile. Il dottor Cellai, attuale responsabile dell'unità operativa di anestesia e rianimazione della Valle e del campo di marte assume la responsabilità del dipartimento ospedaliero della Valle del Serchio". "QUESTI professionisti ? ha ribadito Tavanti ? sono stati scelti per le capacità e per le caratteristiche gestionali dimostrate, per la formazione acquisita e per la conoscenza dell'Azienda. Divengono così punto di riferimento determinante nei percorsi di miglioramento della qualità dei servizi e nell'utilizzo delle strutture e attrezzature. Permane la responsabilità importante e non sostituibile dei singoli primari e dei responsabili delle sezioni, chiamati a garantire il massimo della qualità con il loro gruppo di professionisti. I nuovi responsabili di dipartimento, insieme alle nuove figure dei responsabili di dipartimento infermieristico-ostetrico e tecnico-sanitario che verranno nominate in seguito, dovranno far sì che si possano fornire prestazioni sempre migliori ai cittadini, con un corretto utilizzo delle risorse. L'Azienda si sta consolidando in nuove attività basilari per i bisogni di salute della popolazione ed è necessario avere la massima attenzione sulle risorse disponibili per mobilitare e sviluppare settori di innovazione quali l'oncologia, la cardiologia, ma anche tutte le novità che in sanità costantemente vengono introdotte all'interno di tutte le attività chirurgiche e mediche. Preciso che i dipartimenti già in attività (ovvero medicina e traumatologia dello sport, emerganza e urgenza, oncologico, salute mentale e Prevenzione) sono consolidati nelle loro funzioni e troveranno un momento di sviluppo e coordinamento con quelli di nuova definizione, mentre saranno di nuova costituzione il dipartimento della riabilitazione e il dipartimento del farmaco. La nuova organizzazione per dipartimenti, coordinati da professionisti che ritengo siano di adeguate capacità, rappresenta una novità importante che investe in modo trasversale il sistema sanitario nazionale e regionale e che diviene momento di sperimentazione per quella diversa organizzazione che sottende alle modalità assistenziali introdotte nel nuovo ospedale". - -->.


Quartieri, niente stipendi e gettoni di presenza (sezione: Costi dei politici)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 12-12-2007)

 

LA PROPOSTA DI DEMMA "Quartieri, niente stipendi e gettoni di presenza" "I quartieri sono palestre politiche? Allora gli eletti rinuncino al gettone" Tagliare i gettoni di presenza dei consiglieri di circoscrizione ed eliminare gli stipendi dei presidenti. Arriva proprio dall'assemblea del quartiere Centro Storico, e precisamente dalla bocca del presidente Maurizio Demma, la proposta più controcorrente per riformare le circoscrizioni. Il piano, illustrato nel corso della riunione di lunedì sera, parte da una costatazione: "Se le circoscrizioni sono veramente una palestra di politica - ha detto Demma - allora siano attività volontarie". L'intervento del presidente del Centro Storico, arriva dopo un lungo dibattito sul futuro dei consigli di quartiere. La Finanziaria potrebbe eliminarli, ma non l'ha ancora fatto; presidenti e consiglieri delle cinque circoscrizioni trevigiane li difendono, pur ammettendo che per avere senso, i consigli dovrebbero avere più potere e i quartieri dovrebbero offrire più servizi. Mentre la Lega fa scudo: "Servono come palestra politica, e mantengono il filo diretto con la città", l'opposizione attacca: "Sono inutili carrozzoni, costosi e poco produttivi". Di qui, la presa di posizione di Demma: "Se veramente servono, e se qualcuno ne critica il costo, allora restino in piedi da sè, senza pesare sul bilancio dell'amministrazione". Traduzione? "Non si diano più stipendi ai consiglieri e ai presidenti", una mossa che unita "ad una vera riorganizzazione delle funzioni capace di dare ai quartieri deleghe serie, strumenti e servizi" potrebbe segnare un nuovo corso per l'intera amministrazione del territorio. Dalla Circoscizione Centro arriva infatti la proposta di affidare ad ogni circoscrizione deleghe calibrate sulla propria ubicazione. "Inutile - dice ad esempio - decentrare di Ca'Sugana in piazzatta San Parisiono, più utile farlo a Santa Bona". "I quartieri sono una palestra di politica come dice la Lega? Allora chi si allena dovrebbe farlo a costo zero, per propria volontà". I vantaggi, a detta del presidente, sarebbero soprattutto quelli di avere un consiglio di quartiere attivo e intraprendente. "Certo, il gettone di presenza dei consiglieri e lo stipendio annuo dei presidenti sono poca cosa - dice Demma - ma il segnale sarebbe molto forte". Il progetto, messo a verbale durante il consiglio di lunedì, verrà presentato nei prossimi giorni a Ca' Sugana. Demma si dice convinto che la proposta possa rappresentare una buona base di partenza per riformare le circoscrizioni, tutto starà nel trovare l'accordo con giunta e consiglieri. Ammesso (va detto) che non vengano tagliate dal Governo. (f.d.w.).


Fondi ai comuni an contesta la giunta taccone (sezione: Costi dei politici)

( da "Centro, Il" del 12-12-2007)

 

Avezzano Fondi ai Comuni An contesta la giunta Taccone AVEZZANO. Il gruppo consiliare di Alleanza nazionale alla Comunità montana Marsica uno denuncia "la politica dei finanziamenti "a pioggia" del presidente Italo Taccone" e mette in guardia dai possibili "pericoli di dissesto economico". I riferimenti sono a finanziamenti erogati a Comuni, come nel caso di Scurcola e di Massa d'Albe. "I consiglieri che fanno parte dell'attuale maggioranza all'interno dell'Ente comunitario", spiegano da An, "sottolineano in modo strumentale il voto contrario di quelli di minoranza, al fine di far apparire gli stessi come coloro che non vogliono i finanziamenti per il loro territorio". Secondo il gruppo consiliare, il voto contrario dei consiglieri Curini e Di Bastiano, come quello della minoranza all'interno della Marsica Uno, è giustificato dal parere contrario del revisore e del responsabile dell'ufficio finanziario, "in quanto è stato utilizzato un avanzo di amministrazione di oltre 500mila euro, maturato sin dal lontano 1990, senza che si sia provveduto a una attenta e prudenziale verifica della sua effettiva esistenza". "Le motivazioni con le quali la giunta Taccone ha deliberato i finanziamenti in questione", spiegano gli esponenti del gruppo di An in Comunità montana, "sono assolutamente generiche e prive di qualsiasi riferimento programmatico, tradendo di fatto i compiti dell'ente comunitario a vantaggio di interessi particolari. Tutto ciò viene attuato con la tecnica dei "finanziamenti a pioggia" che, per definizione, sono il risultato di una carente azione strategica. Il voto contrario della minoranza, quindi, è stato dettato da senso di responsabilità e coerenza politica, che non è ugualmente rintracciabile nei consiglieri che hanno ringraziato Taccone per i fondi". (p.g.).


GABICCE MARE - L'ASSESSORE al turismo Riccarda Patruno ha nominato l' (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 12-12-2007)

 

? GABICCE MARE ? L'ASSESSORE al turismo Riccarda Patruno ha nominato l'"opinionista" televisivo Raffaello Tonon quale consulente artistico e turistico, dovrà svolgere il ruolo di coordinatore e direttore degli eventi 2008 per gestire l'intrattenimento e l'ospitalità. Albergatori e commercianti hanno espresso la loro contrarietà, non partecipando all'incontro pubblico di presentazione nel Centro civico Creobicce. Il direttore di Confcommercio Amerigo Varotti ha scritto al sindaco, contrariato, per questa decisione definita "improvvisata". Nel mirino il costo della consulenza ed il mancato coinvolgimento delle categorie economiche. Il nuovo esperto scelto dal Comune finisce per pesare il 15% della cifra complessiva per le manifestazioni turistiche. Infatti l'anno scorso il Comune ha speso 110 mila euro per le manifestazioni turistiche e il consulente costerà 15.000 euro. L'ASSOCIAZIONE albergatori e la Confcommercio non ne vogliono proprio sapere e per protesta hanno annullato il convegno sul risparmio energetico nelle strutture alberghiere previsto per venerdì prossimo a Gabicce Mare nel Centro civico Creobicce. "QUELLO che ci sorprende è il fatto che le categorie economiche ? scrive Amerigo Varotti ? Confcommercio e Associazione Albergatori in primis, si sono trovate di fronte al fatto compiuto, senza alcuna coinvolgimento, che avrebbe anche potuto portare a soluzioni alternative ma comunque condivise". Insomma bocciature su tutta la linea. c.v. - -->.


In politica (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 12-12-2007)

 

Agenda e Lettere IN POLITICA IN POLITICA E' ora di premiare chi se lo merita Un partito politico si definisce quando offre una determinata analisi della società e prende posizione in merito ai conflitti che la attraversano e la agitano. La politica, quando ha la dignità di questo nome, non sta su un altro pianeta, in un suo mondo separato, ma sta piantata nella realtà. I partiti attuali tendono a essere inclassificabili dal punto di vista sociale, slegati dai processi reali che nella società si manifestano. Non è più chiaro che cosa essi rappresentino, quali interessi, quali forze, in vista di quali obiettivi. Insomma, ciò che si è prodotto è una frattura tra il sociale e il politico, e sta qui, in questa scissione la causa prima dei fenomeni di crisi, perché da un lato la politica si costituisce come mera tecnica del potere e dall'altro la società si corporativizza e si frantuma, mancando di un qualsiasi tessuto connettivo. Dopo il grande scontro ideologico che ha caratterizzato il secolo, è cominciata l'epoca postideologica pragmatica nella quale l'unica cosa che pare ragionevole fare è stare dentro le regole della realtà senza cercare di forzarle. Non è un processo di liberazione, ma è un movimento di resa perché resta poco spazio per qualsiasi iniziativa che guardi al di là del presente; la società va riconosciuta e accettata nella sua fattualità. I partiti politici sono stati più o meno tutti prigionieri di questo schema teorico, e il loro problema è stato quello di essere riconosciuti, di essere visibili nella società, di ritagliarsi il loro piccolo spazio di potere e di privilegio, senza avere in mente alcun progetto di lungo respiro sull'organizzazione sociale e sui suoi possibili cambiamenti. Io credo che il Partito Democratico ed il centrosinistra in genere debba saper uscire con forza da questo schema, ma credo anche che in un epoca votata al pragmatismo si debba avere il coraggio di individuare gli autogol e chi li ha commessi: chi ha avuto l'idea di nominare 102 sottosegretari prima che nascesse la polemica sui costi della politica; chi ha avuto l'idea dell'indulto poco prima che esplodesse l'emergenza sicurezza; chi ha impostato la campagna elettorale sul cuneo fiscale rischiando di perderla; chi ha pensato di mettere i ticket sanitari per poi toglierli subito dopo; chi ha voluto fare il pieno di tutte le cariche pubbliche, quando si poteva offrirne almeno una all'opposizione senza perdere voti preziosi al Senato (magari sono gli stessi che rivolgono lodi a Sarkozy perché coinvolge quelli di sinistra), e l'elenco potrebbe continuare. L'errore fa parte dell'essere umano, ma è ora che, a tutti i livelli istituzionali, si premi per meritocrazia, si premi chi ben lavora e si abbia il coraggio di invitare a lasciare il proprio incarico chi troppo spesso commette sbagli. Giovanni Buvoli Consigliere Comunale Mantova OLTRE IL TRIBUNALE Un "contratto" per Fiera Catena Purtroppo dopo l'uscita pubblica degli esponenti locali dell'IdV Speringo e Castaldo, mi trovo a chiedermi se l'IdV, usando un linguaggio caro al leader di questo partito, ci è o ci fa. Sì, perché aver letto le posizioni dei Verdi da me espresse attraverso questo giornale in merito al nuovo progetto di palagiustizia a Fiera Catena, e poi sostenere che il sottoscritto e il partito che rappresento ritengono l'opera necessaria, può significare solo due cose: o non avere capito nulla, oppure avere dato una interpretazione volutamente distorta. E per evitare fraintendimenti da incomprensione o da manipolazione, cercherò di essere, per un ultima volta, chiaro, preciso ed esplicito. Il sottoscritto e i Verdi ritengono una necessità la soluzione di quei problemi relativi a spazi, sicurezza e funzionalità degli uffici dell'attuale sede di via Poma del tribunale, segnalati a suo tempo da una relazione del tribunale consegnata all'Amministrazione Comunale. Una soluzione che non preveda un ulteriore abuso di territorio senza prima avere preso in considerazione le alternative esplicate nel mio precedente intervento. Per questo siamo fortemente contrari alla costruzione di quel progetto attualmente presentato per un nuovo tribunale nella zona di Fiera Catena: perché oltre a non essere state prese in considerazione soluzioni alternative all'edificazione, non corrisponde a un'urbanistica razionale, sostenibile e fruibile che noi da sempre sosteniamo. Vedete, dire centralità non vuol dire semplicemente costruiamo qualcosa. Che ci siano soluzioni alternative per risolvere il problema del tribunale e per riqualificare Fiera Catena io ne sono convinto; ma lo lascio spiegare a dei seri professionisti, perché non voglio alimentare ulteriori dibattiti politici molto spesso condotti con scarsa competenza. Però ai politici e all'Amministrazione vorrei rivolgere questo appello: nel nostro Comune abbiamo già avuto felici percorsi di democrazia partecipata che hanno avuto grande successo e che proprio di questi tempi hanno ottenuto concretizzazione. Lanciamo un contratto di quartiere per Fiera Catena, coinvolgiamo i residenti e cerchiamo di cogliere le loro necessità piuttosto che calare dall'alto progetti. Chiediamo ai cittadini insomma, alcuni dei quali peraltro si sono già espressi proprio grazie al sondaggio lanciato dall'IdV: a oggi il 100% è contrario al tribunale. Basta chiedere, no? Sebastiano Sali Capogruppo Consiliare Verdi - Mantova PORTO MANTOVANO Colpe ed errori sull'asilo nido Vorrei rispondere al signor Pezzali, alla sua lettera dell'8/12 relativa alla grave situazione dell'asilo nido, delle scuole materne, per non dire di tutto il sistema scolastico a Porto Mantovano. Con la solita e ben nota spregiudicatezza, vuole addossare ai consiglieri di minoranza errori che sono invece dell'attuale giunta, che poteva evitarli, con scelte più ponderate e una programmazione più attenta, invece di ritrovarsi oggi con l'acqua alla gola. Il sottoscritto, agli occhi del nostro (forse male informato, dato che non può più partecipare alle sedute del consiglio per la sua nota incompatibilità), sarebbe colpevole di lesa maestà, perché, insieme ad altri consiglieri di minoranza, si è permesso di dare qualche suggerimento per risolvere la grave situazione dell'asilo nido. Ma questo era un mio diritto-dovere, in quanto avvenuto nella sede deputata, il consiglio comunale, non al bar o sui giornali (come fanno altri!). Vengo inoltre accusato di aver costruito, negli anni Settanta, un nido troppo grande. In realtà la decisione non fu solo mia, ma di tutta la giunta comunale di allora: una giunta, tra l'altro, previdente e attenta allo sviluppo che stava caratterizzando il nostro comune. Le leggi regionali, allora, consentivano di scegliere tra un nido da 30 e da 60 posti, con finanziamento a totale carico della Regione. Fummo buoni profeti a scegliere quello più grande. Infatti, nei primi anni, si raggiunsero 45 utenti, come ammette anche Pezzali. Il calo degli anni successivi non fu per mancanza di utenti potenziali, ma per altre ragioni, economiche e logistiche, forse anche per la non comprensione dell'importanza del nido per lo sviluppo dei bambini. Successivamente il nido da 60 posti fu trasformato in caserma dei carabinieri e annesso, come micro nido, alla scuola materna. Su questa decisione ci fu il voto contrario mio e del gruppo cui appartenevo, che sostenevamo occorresse costruire una nuova caserma nell'apposita area prevista nel piano regolatore, salvaguardando il nido. Tra l'altro, la scelta di modificare l'uso della struttura nido poteva essere di dubbia legalità, in quanto era stato interamente costruito con finanziamento regionale dedicato. La lista d'attesa esiste quindi da parecchi anni, come certo ricorda anche l'ex assessore Daffini, che tanto si è battuto per risolvere il problema, ma vanamente, in quanto l'allora sindaco Pezzali non ne ha mai voluto sapere. Ora si cerca di scaricare i propri errori su altri. Il fare e disfare dall'oggi al domani è un giochetto che è sempre piaciuto molto a Pezzali (e sembra anche all'attuale Amministrazione Comunale!), soprattutto perché lo ha sempre fatto con i soldi della collettività e non con i suoi. Sono convinto che le proposte fatte in consiglio comunale sull'asilo nido non sono campate per aria, ma da valutare seriamente, nell'ottica di soddisfare i bisogni attuali e guardare anche avanti, tenendo conto dello sviluppo futuro del nostro comune. Roberto Trentini Consigliere comunale di Porto Mantovano.


CONSIGLIO COMUNALE. L'opposizione contesta i dati sull'evasione recuperata: <L'assestamento di bilancio presentato dalla Giunta non è veritiero>, denuncia Longhi (sezione: Costi dei politici)

( da "Arena.it, L'" del 12-12-2007)

 

CONSIGLIO COMUNALE. L'opposizione contesta i dati sull'evasione recuperata: "L'assestamento di bilancio presentato dalla Giunta non è veritiero", denuncia Longhi Sul recupero dell'Ici è guerra dei numeri   L'assestamento generale al bilancio di previsione, approvato nell'ultimo consiglio comunale di Legnago con il voto contrario della Casa delle libertà e l'astensione di Enrica Orlando di Legnago democratica, consentirà anche quest'anno al Comune di rispettare il patto di stabilità. Ma la manovra da 1,7 milioni di euro si è tramutata in un concitato terreno di scontro. Tant'è che il centrodestra, dopo aver chiesto invano di ritirare la delibera, non si è limitato a bocciare il documento contabile, licenziato a notte fonda nella prima delle due sedute in calendario. Due giorni dopo, alla ripresa dei lavori, ha abbandonato l'aula devolvendo il proprio gettone di presenza all'Unicef. Al centro dell'alzata di scudi di Lega, An, Udc e Fi non ci sono però le maggiori entrate per 80 mila euro dell'imposta sulla pubblicità o i 188 mila euro incassati in più dalla discarica. E nemmeno i 75 mila destinati all'erogazione di contributi alle fasce deboli per i rifiuti. Bensì i 305 mila euro inseriti nel capitolo "recupero evasione fiscale" in aggiunta ai 150 mila già contabilizzati in sede di previsione, che equivalgono ad un incasso totale di 455 mila euro. "Leggendo queste cifre", ha biasimato Roberto Rettondini, della Lega, "verrebbe da pensare che i legnaghesi siano un popolo di evasori quando le cose non stanno così. Di questi 305 mila euro, 150 mila sono relativi ad Ici evasa o elusa. Ma gli altri 155 mila riguardano, in realtà, Ici ordinaria pregressa che nei precedenti assestamenti non faceva comodo evidenziare, al pari dei 250 mila euro di maggiori introiti che il Comune incasserà nel 2007 dall'imposta comunale sugli immobili e della quale non c'è traccia in bilancio". "Ci troviamo perciò di fronte", ha alzato il tiro Paolo Longhi di An, "ad un assestamento non veritiero". Accuse respinte sia dal sindaco Silvio Gandini che dall'assessore alle Finanze Luigi Bortoletti. S.N.  .


Pensioni ai parlamentari: sempre più necessaria una riforma del sistema (sezione: Costi dei politici)

( da "Denaro, Il" del 12-12-2007)

 

Commenti i costi della politica Pensioni ai parlamentari: sempre più necessaria una riforma del sistema di Gerardo Mazziotti Berlusconi per il Partito della Libertà e Veltroni per il Partito Democratico sono impegnati a trovare un accordo su una nuova legge elettorale e su alcune riforme costituzionali. Perciò trovo utile insistere su una proposta di riforma contenuta nel mio pamphlet " L'assalto alla diligenza", edito da DenaroLibri nel settembre 2005: limitare a un massimo di due i mandati parlamentari. Una norma già esistente in Italia dal 1993 e che limita a due i mandati dei sindaci e dei presidenti di provincia e di regione. In base alla quale Bassolino dovrà lasciare palazzo Santa Lucia nel 2009 e la signora Iervolino palazzo San Giacomo nel 2011. E nessuno l'ha mai considerata una limitazione della vita democratica. La stessa norma esiste da duecento anni negli USA, dove un cittadino americano può stare alla Casa Bianca quattro anni, eccezionalmente otto. Perché molti politici, e Bassolino tra questi, vogliono estenderla ai parlamentari? Perché c'è l'esigenza di liberarci dei professionisti della politica che sono entrati in Parlamento addirittura dal 1946, ai tempi di Stalin, Churchill, Roosvelt, DeGaulle, Mao e Francisco Franco e hanno continuato a starci quando sono subentrati Krusciov, Kennedy, la Tatcher, Reagan, Clinton, Blair e Bush. E c'è l'esigenza di garantire il necessario, continuo ricambio della nostra rappresentanza parlamentare. Dieci anni in Parlamento (basterebbero otto) sono più che sufficienti per contribuire alla soluzione dei problemi del paese. E al presidente Bertinotti che, ospite alcune sere fa di una trasmissione televisiva, ha paventato il pericolo che una norma del genere impedirebbe di stare in Parlamento a personalità come Pertini, Berlinguer, Moro e Togliatti (Fini vi ha aggiunto Almirante) è facile rispondere che nessuno avrebbe loro impedito di continuare a fare politica e di essere utili al paese fuori dal Parlamento, nei partiti, nelle università, nei giornali, nei sindacati, nelle mille associazioni culturali, professionali e imprenditoriali. Ma non basta. Occorre, nel contempo, che la stessa proposta di legge sopprima il Senato (lo dicono un po' tutti) e riduca a 200 il numero dei deputati del futuro Parlamento a fronte dei 445 deputati degli Usa (la megapotenza mondiale di 300milioni di abitanti), dei 440 della Federazione Russa (150 milioni di abitanti) e dei 2.800 rappresentanti nell'Assemblea Popolare del pianeta Cina (1 miliardo e 385 milioni di individui). I nuovi deputati vanno eletti con voto di preferenza (è inammissibile oltre che antidemocratico che vengano scelti dalla diecina di persone che siedono nelle segreterie dei partiti) e vanno remunerati con gettoni di presenza (si eviterebbe il triste spettacolo dei banchi semivuoti del Parlamento) e con una equa liquidazione di fine mandato. Elimineremmo lo scandalo degli 8.455 euro al mese che diamo alla miliardaria Susanna Agnelli e al miliardario Franco Zeffirelli, i 9.948 euro mensili percepiti dal signor Walter Veltroni e dalla signora Rosa Russo Iervolino, rispettivamente sindaci di Roma e di Napoli, gli 8.455 euro che diamo al signor Ugo Intini, sottosegretario nel governo Prodi, i 3.108 euro al signor Eugenio Scalfari patron de La Repubblica e potrei continuare con altri 3.302 ex parlamentari . Al futuro Parlamento, così formato, va affidato il compito di eliminare la foresta amazzonica dei privilegi e di riordinare il sistema- paese, attraverso la soppressione delle province, delle comunità montane, dei consorzi, delle autorità di bacino, delle società miste e il ridisegno delle regioni (20 sono troppe) e dei comuni (8.102 sono una enormità ). Ma ne parleranno Berlusconi e Veltroni ? 12-12-2007.


Musso, sciopero della parola contro le assenze del sindaco (sezione: Costi dei politici)

( da "Giornale.it, Il" del 12-12-2007)

 

Di Riccardo Re - mercoledì 12 dicembre 2007, 07:00 (...) Il primo a sferzare l'attacco è Enrico Musso: "La signora sindaco prima ha scelto di accentrare una serie di deleghe e poi noi consiglieri siamo costretti a rinviare pratiche e interpellanze a causa della sua continua assenza". Ma l'attacco si estende anche agli assessori, tanto che il gruppo consigliare di Forza Italia già al mattino in una conferenza stampa aveva denunciato le continue assenze e la pessima organizzazione dei lavori in consiglio a causa di assessori che "arrivano e poi se ne vanno e del sindaco che parla ai giornali e poi si presenta per fare due dichiarazioni riassuntive". Ma il malcontento e il malessere diffuso tra i consiglieri serpeggia anche tra i banchi del centrosinistra. Niccolò Scialfa (Rifondazione) non usa mezze parole nel dire che se "le cose continuano così arriveranno dimissioni bipartisan". Già Musso le aveva annunciate, e ieri ribadite, perché se il ruolo dei consiglieri continuerà ad essere svilito e mortificato "non capisco che senso abbia continuare a stare su questi banchi". Una guerra tra consiglieri, democraticamente eletti, e gli assessori scelti da un sindaco che in campagna elettorale aveva promesso massima presenza in aula. Una lotta senza colore per dare più dignità al consiglio. "Sarebbe molto più costruttivo e utile per i cittadini, discutere dei problemi e tenere conto delle posizioni di tutte quelle persone che hanno votato anche per me e per tutto il centrodestra" attacca Musso. Che rilancia: "Non metto in dubbio che il sindaco e gli assessori abbiano altri importanti impegni, ma chiedo di organizzare meglio l'agenda, proprio come facciamo tutti noi, perché la signora sindaco non è l'unica a dover lavorare". "Sono fedele alla maggioranza - precisa Scialfa - ma sono libero, e se chiedo che sindaco e assessori siano più presenti, non credo ci sia nulla di male, perché questo darebbe più dignità al consiglio, così come l'avrebbe data l'aumento del gettone di presenza...". Tensione accesa, tanto che su richiesta di Scialfa e Musso il consiglio è stato interrotto per una riunione dei capigruppo. Pausa. Per arrivare alla promessa annunciata con solenne e improvvisata conferenza dal presidente del consiglio Giorgio Guerello: "La sindaco (lui la chiama così, ndr) sarà invitata a un incontro con i capigruppo per affrontare la questione". Intanto, fino a quel giorno, Musso farà lo sciopero del silenzio: in aula, ma zitto zitto, senza mai prender parola.


Un <buco> da 25 milioni È allarme al Santa Lucia (sezione: Costi dei politici)

( da "Giornale.it, Il" del 12-12-2007)

 

Un "buco" da 25 milioni È allarme al Santa Lucia di Redazione - mercoledì 12 dicembre 2007, 07:00 "Le prolungate inadempienze della Regione Lazio stanno mettendo in grave crisi la Fondazione Santa Lucia di Roma. Uno dei fiori all'occhiello della Sanità regionale e dell'intero Sistema sanitario nazionale nella riabilitazione neuromotoria ad alta specializzazione è alle prese con una pesante situazione finanziaria dovuta ai mancati rimborsi per i ricoveri e le prestazioni specialistiche ambulatoriali erogate in convenzione nel triennio 2005-2007. Per l'istituto di via Ardeatina si tratta di una perdita di circa 25 milioni di euro". Lo comunica, in una nota, la Fondazione Santa Lucia. "La Giunta guidata da Piero Marrazzo - prosegue il comunicato - nel contabilizzare i finanziamenti pubblici spettanti a questa struttura ha scelto di equipararla di fatto ad una semplice casa di cura privata. Ciò mentre la Fondazione Santa Lucia, che non ha scopi di lucro, vanta la qualifica di istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) ed è un ospedale di rilievo nazionale che la normativa vigente equipara ad un ospedale pubblico. Equiparazione peraltro ribadita anche da una recente decisione del Consiglio di Stato. Il pesante squilibrio finanziario causato dalla Regione Lazio mette ora a serio rischio la sopravvivenza dell'intera struttura, i livelli occupazionali e l'offerta di assistenza ai cittadini. Su questi problemi si è tenuta ieri un'audizione dei vertici dell'istituto alla commissione Sanità del consiglio regionale. Oltre al mancato riconoscimento del ruolo del Santa Lucia, la giunta Marrazzo risulta inadempiente anche sulla stipulazione degli accordi di remunerazione individuali con l'istituto per il triennio 2005-2007: questo ha pregiudicato la possibilità di concordare un livello adeguato alla qualità ed ai costi delle prestazioni erogate. In più non ha previsto la tariffa per le prestazioni di alta specialità neuroriabilitativa che rappresentano la grande maggioranza delle prestazioni di ricovero fornite dalla Fondazione: considerato che il 20 per cento dei pazienti proviene da altre regioni, mediante lo strumento della cosiddetta mobilità passiva le casse della Pisana ci "guadagnano" poiché per un giorno di ricovero rimborsano alla Santa Lucia 261,84 euro a fronte dei 367,29 previsti dalla conferenza Stato-Regioni. Lo scorso novembre la fondazione ha presentato ricorso al Tar del Lazio per chiedere l'annullamento della delibera regionale numero 436 del 19 giugno 2007 che definisce il sistema di remunerazione delle prestazioni ospedaliere ed ambulatoriali di ospedali pubblici e privati per l'anno in corso, in attuazione del Piano di rientro dal deficit della sanità". "Se la situazione non dovesse sbloccarsi, saremo costretti a ricorrere di nuovo al Tar del Lazio anche per vederci riconosciuti i finanziamenti che la Regione fino ad oggi ci ha negato per gli anni 2005-2006 - ha dichiarato Luigi Amadio, direttore generale della Fondazione - oppure per garantire l'equilibrio economico-finanziario e la sopravvivenza dell'ospedale saremo costretti a gravi provvedimenti, tra cui il ridimensionamento dell'offerta di servizi ai malati". "La Fondazione Santa Lucia - conclude il comunicato - svolge un ruolo di primo piano non solo sul piano assistenziale e clinico ma anche nel campo della ricerca che negli anni ha raggiunto risultati di assoluta eccellenza e che vengono trasferiti rapidamente al letto del malato. Tra tutti i 43 Irccs italiani, come indice di produttività scientifica risulta al primo posto nel Centrosud (isole comprese) e si colloca al settimo posto nell'intero panorama nazionale".


ABRUZZO/SANITA': MAZZOCCA, 2,1 MLD DA RIPARTO FSN (sezione: Costi dei politici)

( da "Asca" del 12-12-2007)

 

(ASCA) - Roma, 12 dic - Ammonta a due miliardi 168 milioni di euro la somma del Fondo sanitario nazionale destinata per il 2008 alla Regione Abruzzo. L'ufficializzazione del trasferimento legato al fabbisogno indistinto 2008 e' stata formalizzata oggi al termine della riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni, alla quale per l'Abruzzo ha preso parte l'assessore alla Sanita' Bernardo Mazzocca. In termini percentuali, i 2 miliardi 168 milioni di euro assegnati quest'anno all'Abruzzo fanno segnare un incremento del 3,85% rispetto all'anno precedente dove la cifra assegnata al Sistema sanitario regionale si e' attestata a 2 miliardi 88 milioni. Quest'anno l'entita' del Fondo sanitario che il Governo ha sottoposto alle Regioni, in rispetto del Patto della salute sottoscritto l'anno scorso, ammonta a circa 105 miliardi di euro, circa 5 miliardi in piu' rispetto al 2007. Sono entrate nel Fondo sanitario la somma di 834 milioni di euro per l'abolizione dei ticket sull'alta prestazione e, solo per le regioni sottoposte a Piano di rientro del deficit sanitario, 90 milioni di euro che in precedenza erano stati assegnati al Lazio. ''Il riparto di quest'anno - ha commentato l'assessore Bernardo Mazzocca al termine della riunione - per l'Abruzzo e' in linea con le previsioni del Piano di rientro e questo conferma il lavoro per azzerare il deficit della sanita' entro il 2009. Il raggiungimento del pareggio del bilancio della sanita' si basa su due obiettivi sa centrare: contenimento e razionalizzazione del costi del territoriali e aumento delle entrate derivanti dal trasferimento dello Stato. E mi sembra che questa seconda condizioni oggi si sia verificata''. L'assessore Mazzocca ha poi fatto cenno alle condizioni del Piano di rientro. ''Dobbiamo continuare con convinzione - ha detto Mazzocca - nell'azione intrapresa sul fronte della riorganizzazione del sistema sanitario regionale, necessaria, a volte dolorosa, ma atta a garantire un sistema sanitario piu' equilibrato, anche territorialmente, maggiormente in grado di dare risposte appropriate alla domanda di salute dei cittadini abruzzesi. L'equilibrio economico-finanziario del sistema sanitario regionale - ha concluso l'assessore alla Sanita' - e' indispensabile per il riequilibrio del bilancio della Regione, cosi' da pensare di raffreddare la pressione fiscale in modo di liberare risorse per i settori produttivi della regione''. res-rus/mcc/sr (Asca).


Ponte Calatrava, una scandalosa babele (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 12-12-2007)

 

Ponte Calatrava,una scandalosababele venezianaPonte Calatrava ovvero scandalosa babele veneziana dove dopo undici anni la mano destra non sa ancora quello che fa la sinistra. L'ennesimo rinvio dell'ultimazione dei lavori mi fa sorgere spontaneo un raffronto, mortificante per il Sindaco Cacciari e i suoi "compagni" di giunta e cioè l'imponente e colossale opera, finita dalla Cina qualche mese fa, dopo solo tre anni di lavori, relativa ad un ponte di 35 chilometri; mentre "lor signori" sono penosamente impantanati da una vita per erigere un ponticello di ottanta metri, inutile e stonato con il contesto architettonico della città.Di fronte a questo "aborto" edilizio ci sarebbe da scompisciarsi dalle risate come faranno i media mondiali che racconteranno la vicenda come una barzelletta, dove il personaggio principale sarà il "pensatore" Cacciari, filosofo dei grandi sistemi che snocciola un giorno sì e l'altro pure nelle platee televisive ma sbertucciato come pessimo amministratore.Purtroppo c'è poco da ridere per noi amministrati, considerato che ogni giorno che passa lievitano i costi del ponte (proprio nei giorni scorsi la giunta ha stanziato ulteriori 700mila euro alla Ditta Cignoni che sembra un pozzo senza fondo), imputati non ad un surplus di bilancio di Ca' Farsetti ma di fondi della Legge Speciale come tutti gli stanziamenti precedenti. Eppure, nonostante lo spreco di denaro pubblico, hanno la faccia tosta di andare a battere cassa a Roma, affermando che mancano i fondi anche per l'ordinaria manutenzione. Egregi concittadini che vi siete affannati a proporre un nome al famigerato ponte, dovevate al contrario scrivere una sola parola: vergogna!Gianfranco PezzoliVeneziaI costi veridella politicae di certi privilegiIn una recente intervista dal titolo eloquente "Disonorevoli Stipendi", il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, fece giustamente notare come fosse ingiusto iniziare a tagliare gli stipendi dai sindaci o peggio, dal mio punto di vista, dai consiglieri comunali lasciando inalterati quelli degli onorevoli e consiglieri regionali.La legge finanziaria recentemente approvata al Senato, ha ripristinato un vecchio meccanismo riportando l'indennità di funzione dei consiglieri al gettone di presenza. Un provvedimento, se confermato alla Camera in se giusto, se non fosse che questo comporterà una drastica riduzione dei compensi ai soli consiglieri comunali e provinciali. Lo scandalo politico italiano non sono le attuali indegnità dei consiglieri comunali, bensì quelle di tutte le caste pubbliche e private di questo nostro Paese, che come al solito si autotutela.Non vorrei sembrare colui per dirla alla Chiamparino che difende "il proprio portafoglio" ma è del tutto evidente una disparità di trattamento in contrasto con i costi veri della politica e degli assurdi privilegi della tanto citata casta dei politici e dei manager pubblici. È evidente a tutti che i costi della politica sono esageratamente troppi, ma è singolare che si colpisca sempre la parte meno rivelante del problema. Aver colpito ancora una volta le indennità dei consiglieri comunali e provinciali (cosa peraltro molto più semplice da farsi) e poco credibile in quanto non colpisce quei centri del "costo politico nazionale" che sono la ragione stessa su cui sguazza dell'antipolitica, e che tanto infastidisce l'opinione pubblica.Daniele Comerciconsigliere Comunale di Venezia Partito DemocraticoA propositodel bacioa San MarcoA Venezia in piazza San Marco il nuovo anno sarà salutato da un bacio collettivo.E' questa l'idea lanciata Marco Balich, responsabile della neocostituita Agenzia per il Marketing e gli Eventi, per rilanciare l'immagine di Venezia nel mondo. A tal scopo verranno selezionate cento coppie che la sera del 31 dicembre daranno il via ad un bacio collettivo in piazza San Marco che dovrebbe coinvolgere circa 60mila persone.Ci auguriamo che l'iniziativa non voglia essere solo un'operazione di marketing per l'ennesima cartolina da Venezia destinata a durare il tempo di uno spot, ma possa diventare un'occasione per Venezia e i veneziani per inviare un messaggio globale di apertura, di rispetto e di pace. Rivolgiamo quindi un invito all'organizzatore Marco Balich perchè la selezione venga aperta a tutte le coppie, le coppie di comunitari e soprattutto di extracomunitari, di modo che il gesto simbolo dell'amore raggiunga veramente tutti.Franco Fois seg.Ass.VenetoRadicale, membro comitato nazionale Radicali ItalianiAlvise FerialdiPS-Partito Socialista VeneziaIngiusta la festaper i cento annidel Venezia calcioLeggo in questi giorni delle feste che il Venezia calcio organizza per i 100 anni di vita e sono stupito dallo spazio che viene dato a questa notizia perché non è vera.Il Venezia di oggi è quello nato nel 1987 con la fusione tra Venezia e Mestrina e ha colori sociali differenti, oltre che una dirigenza tutta nuova.Cosa c'entra con quello del 1907?Questa festa non è giusta, a quando quella sul Mestre?Franco BolzonellaMestre.


An: La sanità meridionale è fabbrica di consenso (sezione: Costi dei politici)

( da "Napoli.com" del 12-12-2007)

 

Dito puntato contro clientelismi e lottizzazioni "Che il Consiglio dei Ministri abbia dichiarato lo stato d'emergenza in Calabria per far fronte alle condizioni di disagio del sistema sanitario regionale, è l'ennesima conferma di come la sanità nelle regioni meridionali venga utilizzata dal centrosinistra come arma per fabbricare consenso elettorale attraverso clientele e lottizzazioni politiche". Non sceglie mezzi termini Marcello Taglialatela, parlamentare componente della commissione parlamentare Bilancio e responsabile dell'Ufficio Politiche per il Mezzogiorno di An, che, in un comunicato, aggiunge: "La notizia che la Calabria è in piena emergenza per il suo sistema sanitario regionale si aggiunge alle altre pessime notizie che da tempo provengono soprattutto dalla sanità campana, dove si è verificato nel 2005 il primo caso in Italia di una Asl (la Napoli 4) sciolta per gli accertati condizionamenti della criminalità organizzata e dove un'altra Asl (la Napoli 5) è sotto costante osservazione per le infiltrazioni della camorra. Senza contare il debito fuori controllo e le operazioni fatte per ripianarlo non sono improntate alla massima efficienza ed economicità". "La sanità nelle regioni meridionali - conclude Taglailatela - a cominciare dalla Campania, è al centro di gestioni poco trasparenti, inefficienti ed inadeguate dove gli illeciti e gli sperperi sono all'ordine del giorno. Il centrosinistra da anni utilizza soprattutto il clientelismo e la lottizzazione politica per creare impropriamente consenso e la sua cattiva gestione della sanità al Sud sta determinando un danno irreparabile sia in termini di tenuta finanziaria dei sistemi sanitari regionali sia in termini di qualità dell'assistenza offerta a cittadini e pazienti".


CONVEGNO IN MUNICIPIO DEL C.A.A.D. "VIVERE GLI SPAZI E PROGETTARE SENZA BARRIERE" (sezione: Costi dei politici)

( da "Sestopotere.com" del 12-12-2007)

 

(20:02) (12/12/2007 17:40) | CONVEGNO IN MUNICIPIO DEL C.A.A.D. "VIVERE GLI SPAZI E PROGETTARE SENZA BARRIERE" (Sesto Potere) - Forlì - 12 dicembre 2007 -"Vivere gli spazi e progettare senza barriere" è il titolo del convegno in programma per la giornata di venerdì 14 dicembre 2007 organizzato dal "Centro per l'adattamento dell'Ambiente Domestico" (C.A.A.D.) e dal Comune di Forlì (Assessorato Politiche di Welfare). L'iniziativa si svolgerà in Municipio: la sessione mattutina nella Sala Calamandrei (inizio ore 9) e quella pomeridiana in Sala Randi (ore 14,30). COS'È IL C.A.A.D. Il "Centro per l'adattamento dell'Ambiente Domestico" è istituito su iniziativa dei Comuni della zona sociale forlivese e dell'Azienda Usl di Forlì, con il contributo della Regione Emilia-Romagna, con l'obiettivo di limitare le situazioni di dipendenza assistenziale e favorire l'autonomia, la gestione e la permanenza nel loro ambiente di vita delle persone disabili, contribuendo a rendere meno gravosi i compiti d'assistenza da parte delle famiglie. Grazie ad un'équipe multidisciplinare costituita da referenti del Comune, dall'Agenzia delle Entrate, da un'assistente sociale, un fisioterapista e un architetto, il C.A.A.D. fornisce informazioni e consulenze relativamente all'adattamento e all'accessibilità della casa (sia negli spazi interni, sia in quelli esterni), ai contributi disponibili, agli ausili del Servizio sanitario nazionale e alle agevolazioni fiscali sulle barriere architettoniche, sulla mobilità e sull'adattamento dei veicoli. Il Centro è a disposizione di cittadini, operatori sociali e sanitari, tecnici-progettisti e associazioni di settore relativamente a: - legislazione, normative, servizi per la disabilità; - contributi per l'eliminazione di barriere architettoniche negli edifici privati (L.13 del 9/1/1989); - contributi per l'acquisto di strumentazioni, ausili, arredi ed attrezzature per la casa, e l'acquisto e/o adattamento dell'autoveicolo (L.R. 29/97 artt. 10 e 9); - agevolazioni fiscali; - consulenze tecnico-progettuali con possibilità di sopralluoghi presso l'abitazione della persona disabile e anziana; La sede del CAAD è presso il "Servizio Protesi e ausili" Azienda USL di Forlì all'Ospedale Morgagni-Pierantoni, Padiglione Allende (via Forlanini n. 34). Il servizio è aperto nei giorni di martedì pomeriggio (ore 14-17) e venerdì mattina (ore 9-12). Tel. 0543.731810. Programma dell'incontro VENERDÌ 14 DICEMBRE 2007 Mattina - Sala Calamandrei ore 9.30: Saluto del Sindaco del Comune di Forlì Nadia Masini ore 9.45: Introduzione ai lavori - Loretta Bertozzi (Assessore alle Politiche di Welfare) ore 10.00: Una Città a misura dei cittadini: Il Piano Regolatore del Comune di Forlì - Gabriele Zelli (Assessore alla Pianificazione Territoriale, Urbanistica, Edilizia) ore 10.20: Le politiche regionali per l'adattamento dell'ambiente domestico. Novità sul Fondo Regionale per la non autosufficienza - Barbara Schiavon (Regione Emilia-Romagna) ore 10.40: La presa in carico della cronicità e della disabilità come prevenzione della non autosufficienza - Lucio Boattini (Direttore Responsabile del Distretto della AUSL di Forlì) ore 11.00: Interfaccia del Sistema Sanitario con i Progetti Casa Amica - Germano Pestelli (Direttore Responsabile Dipartimento di Area Medica non acuta e riabilitazione della AUSL di Forlì) ore 11.20: Le agevolazioni fiscali per l'adattamento della casa - Lidia Cocchis (Direttore Agenzia delle Entrate di Forlì) ore 11.40: Le opportunità e gli interventi dell'INAIL per gli invalidi del lavoro - Carla Castellucci (Direttore INAIL di Forlì) ore 12.20: Le politiche del Comune e il Fondo Regionale per la non autosufficienza - Rossella Ibba (Dirigente delle Politiche di Welfare) Pomeriggio - Sala Randi ore 14.30: apertura lavori Lorenza Altamore (Dirigente Servizio Diritti di Cittadinanza Sociale) ore 14.35: Centro Provinciale di 1° livello: informare l'utenza - Ermes Fuzzi (CAAD Forlì) ore 14.50: La funzione del fisioterapista nell'équipe C.A.A.D. - Catia Cottignoli, Stefano Belli (Fisioterapisti della Azienda Usl di Forlì) ore 15.10: La presa in carico del disabile e il progetto assistenziale individualizzato - Tiberia Garoia (Assistente Sociale del Comune di Forlì) ore 15.30 Agevolazioni per l'acquisto delle autovetture e gli ausili tecnico-informatici - Mirella Milandri (Funzionaria Agenzia delle Entrate di Forlì) ore15.50: Metodologia della consulenza e sopralluogo - Carlo Verona (Architetto - Consulente esterno C.A.A.D.) ore 16.10: L'evoluzione normativa della L. 13/89 - Marco Munda (Servizio Edilizia Privata Comune di Forlì) ore 16.30: Conclusioni. Le due sedi (Sala Calamandrei e Sala Randi) sono adiacenti e si possono raggiungere dall'ingresso della sede comunale in via delle Torri n.13. Per le persone con disabilità, le sale sono raggiungibili attraverso l'ascensore al quale si accede dal cortile con ingresso da via delle Torri n.5 contattando il numero telefonico 0543.712349.


Il ruolo dei governi negli stili di vita - anthony giddens (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 13-12-2007)

 

Commenti IL RUOLO DEI GOVERNI NEGLI STILI DI VITA ANTHONY GIDDENS I cambiamenti del nostro stile di vita e i modi per attuarli sono oggi all'ordine del giorno del dibattito politico. Alcuni dei principali problemi in questo campo potranno trovare soluzione solo a condizione di riuscire a convincere i cittadini a modificare le proprie abitudini. La questione presenta aspetti molteplici: dall'igiene di vita, con particolare riguardo all'obesità, alla diffusione dell'alcoolismo tra i giovani, alla denatalità e ai comportamenti antisociali. Ma su tutto predomina la necessità di porre un freno al cambiamento climatico. Per molti aspetti, questo problema rappresenta una novità. Lo stato sociale tradizionale si è sempre basato soprattutto sulla ricerca di soluzioni ex-post, quali la garanzia di un'indennità a chi perde il posto di lavoro e attende di trovarne un altro, la concessione di premi di natalità alle famiglie meno abbienti, o un sistema sanitario per garantire l'assistenza medica ai cittadini. Ma oggi gli interventi di questo tipo appaiono insufficienti: dobbiamo fare di più. La tendenza all'obesità, diffusa ormai in tutto il mondo - non escluso il Giappone - rischia di affondare il sistema sanitario entro i prossimi dieci o vent'anni. In effetti, basta un certo grado di sovrappeso per accrescere notevolmente l'incidenza o il rischio di disturbi cardiaci, diabete, cancro e altre malattie. Ma soprattutto, dobbiamo affrontare il problema del cambiamento climatico: se non sapremo adottare misure adeguate lasceremo ai nostri figli e nipoti un mondo irrimediabilmente degradato. La tecnologia può fare la sua parte, ma sarà comunque indispensabile cambiare radicalmente le nostre abitudini. A questo punto, la prima questione che si pone è quella della libertà. In base a quale diritto i governi possono interferire nello stile di vita dei cittadini? Chi sceglie di andare all'inferno non dovrebbe averne pieno diritto? Ora, se è vero che in questo campo molte questioni sono tuttora irrisolte, è possibile almeno stabilire fin d'ora alcuni principi di carattere generale. Innanzitutto, la posizione dei bambini va distinta da quella degli adulti. E' del tutto legittimo, ad esempio, sostenere che nelle scuole si debba avere la possibilità di optare per un tipo di refezione a base di alimenti sani, o chiedere la messa al bando dei distributori automatici di merendine ipercaloriche dagli edifici scolastici, o invocare regole per la pubblicità rivolta all'infanzia. Per quanto riguarda gli adulti, le linee di demarcazione appaiono meno chiare; ma almeno possiamo dire che l'intervento dello Stato si giustifica nel momento in cui la libertà di alcuni individui pone un limite a quella degli altri. E che l'attuale sperpero delle risorse del pianeta compromette le condizioni di vita delle generazioni future. Infine, va detto che alcuni comportamenti distruttivi non sono espressione della libertà dell'individuo, ma al contrario la limitano: chi dipende da certe sostanze, o da un dato tipo di comportamenti, tanto da non riuscire più ad avere il controllo delle proprie abitudini ne diventa schiavo. Si possono citare molti esempi di successi ottenuti grazie a interventi volti a favorire un diverso stile di vita. Uno dei casi più noti è quello della Carelia del Nord (Finlandia), la cui popolazione presentava un'altissima incidenza di disturbi cardiaci e di altre malattie dovute a una dieta troppo ricca di grassi. All'inizio degli anni 1970 fu varato un programma, a livelli prevalentemente locali, per promuovere un regime dietetico più sano; e l'industria alimentare fornì il suo contributo proponendo una gamma di prodotti non salati e di latticini a basso contenuto di grassi. Risultato: dal 1970 al 1992 il tasso di mortalità da malattie cardiache ha fatto registrare un calo del 57%. In alcuni Paesi, l'introduzione dell'obbligo della cintura di sicurezza per gli automobilisti si è scontrata inizialmente con l'opposizione di gruppi di militanti per le libertà civili; ma in breve tempo quest'imposizione è stata generalmente accettata, e ha salvato molte vite umane sulle autostrade. Un altro esempio, sempre in materia di traffico motorizzato, è quello del divieto degli alcolici per chi guida. Grazie alle leggi repressive e a una contemporanea campagna mediatica contro l'irresponsabilità della guida in stato di ebbrezza, si è ottenuto un vero cambiamento dei comportamenti e delle mentalità. Non meno interessanti sono i risultati conseguiti nella maggior parte dei Paesi che hanno portato avanti campagne anti-fumo: il consumo di sigarette e tabacco si è notevolmente ridotto, e la popolazione si è mostrata generalmente disposta ad accettare il divieto del fumo nei luoghi pubblici. In California questa campagna ha avuto un particolare successo: la percentuale dei fumatori tra gli adulti, che vent'anni fa superava il 50%, è scesa al disotto del 15%. A quanto sembra, i risultati migliori non si ottengono con un unico metodo, ma piuttosto con la nota ricetta del bastone e della carota. Spesso entra in gioco anche una logica di gruppo: si cambiano le proprie abitudini seguendo l'esempio di altre persone che si rispettano. E a volte si arriva a stigmatizzare comportamenti un tempo largamente accettati, come la guida dopo il consumo di alcolici. Anche i meccanismi fiscali possono giocare un ruolo significativo, soprattutto quando sono usati come incentivi. Ma non sempre il fattore economico riesce a influenzare i comportamenti legati a stati di dipendenza. In molti Paesi, i prezzi delle sigarette hanno subito vistosi aumenti, ma a quanto pare neppure il costo molto elevato basta a dissuadere i fumatori più accaniti. Esistono però fattori di carattere generale, che influenzano i comportamenti in tutte le attività umane legate allo stile di vita. Un esempio è quello che gli economisti definiscono col termine un po' farraginoso di "hyperbolic discounting". Ecco di che si tratta: se ad esempio si è invitati a scegliere tra cinquanta euro oggi e cento domani, si tende a privilegiare la seconda alternativa; quando però l'attesa non è di un giorno ma di un anno, la maggioranza preferisce il vantaggio immediato a quello distante nel tempo. Quanto più le conseguenze delle nostre scelte abituali, buone o cattive che siano, ci appaiono nella prospettiva di un lontano futuro, tanto più il loro pensiero di lascia indifferenti. Nel Regno Unito, ogni anno migliaia di persone subiscono interventi di by-pass coronarico, ma solo in dieci casi su cento questi pazienti si sforzano di cambiare le loro abitudini per evitare ricadute, se non addirittura il rischio di morte prematura. Si spiega così la pigrizia di molti a fronte dei rischi legati al cambiamento climatico. A quanto è emerso da varie inchieste, la maggioranza riconosce che l'effetto serra è reale, e si rende conto dell'incidenza dei nostri comportamenti sul clima; ma solo un'infima minoranza compie lo sforzo di cambiare in misura significativa i propri comportamenti. E' un dato che ha implicazioni molto preoccupanti. Per quanto ben organizzate e saggiamente predisposte, le misure del tipo "green tax" (tassa verde) e le campagne di sensibilizzazione dell'opinione pubblica hanno effetti marginali. Forse solo un evento catastrofico immediato e chiaramente imputabile al cambiamento climatico globale riuscirà a scuotere l'opinione pubblica, e a convincere la gente che è necessario prendere atto del problema in tutta la sua gravità. Traduzione di Elisabetta Horvat.


"consiglio snobbato" sinistra contro la vincenzi - wanda valli (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 13-12-2007)

 

Pagina XI - Genova Dopo le polemiche in Sala rossa per le assenze del sindaco. Il vicepresidente Scialfa: "Mi associo alla protesta" "Consiglio snobbato" Sinistra contro la Vincenzi E Musso insiste: "Potrei dimettermi" scialfa Spesso mancano il sindaco o gli assessori: io che ci sto a fare lì? borzani In un'aula piena di entusiasmo c'è chi si sente spiazzato musso Il problema è che Consiglio e giunta non sono in sintonia WANDA VALLI Sarà che è quasi Natale, ma in consiglio comunale accade un fatto singolare: consiglieri di opposizione e non solo si irritano perché il sindaco, Marta Vincenzi non è presente, e per gli assessori, non tutti ma quasi, il discorso è lo stesso. Accade che l'ex avversario di Marta Vincenzi nella conquista di Tursi, il professor Enrico Musso annunci: "così non ha senso, per ora non interverrò più e valuterò se dimettermi", con il sostegno di Nicolò Scialfa, di Sinistra Indipendente. Il giorno dopo le idee restano le stesse, in nome della "dignità del consiglio", e viene da chiedersi se il "feeling" che ha unito Marta Vincenzi alla sinistra di Rifondazione, Pdci e Sinistra Unita non si sia incrinato. Magari per via della scelta del candidato alla presidenza dell'Autorità portuale che, alla sinistra proprio non va giù. Luca Borzani, Pd, ex assessore, prova a dare una lettura diversa. Dice Borzani: "In questi anni più volte mi è capitato di vedere momenti di difficoltà tra giunta e consiglio, strettamente legati al ruolo che, dopo l'elezione diretta, la legge attribuisce a chi governa e ai consiglieri, che hanno il compito di controllo". Se a questo si aggiunge l'oggettiva difficoltà di farsi eleggere in Comune, con i voti da cercare uno per uno, si capisce come in "un consiglio nuovo, pieno di entusiasmo e voglia di agir bene, qualcuno si senta spiazzato". Il rimedio, secondo Borzani è uno: "avere una giunta consapevole e in grado di trovare la maniera di coinvolgere di più il consiglio, come la risorsa che effettivamente rappresenta". A sentire Marco Nesci, capogruppo di rifondazione in Regione, le cose stanno un po' diversamente. A partire dal "feeling". Nesci: "Noi ci siamo limitati a accettare l'esito delle primarie, ma esiste nella testa di molti sindaci di centro sinistra, come Marta Vincenzi o Sergio Cofferati, l'idea che la democrazia si esaurisca con l'elezione diretta, non con la ricerca di collaborazione. E allora se si decide così, il consiglio si sente ignorato da qualcuno che si comporta come un podestà, nasce il malessere, e se il sindaco non va in consiglio comunale, commette un abuso". Anche se lavora altrove, in nome della città? "Da decenni il consiglio si riunisce il martedì, un sindaco fa in modo di non prendere impegni se non per questioni gravi. Un incontro sulla portualità a Barcellona non rientra in questa categoria". Si arriva dritti al porto, al candidato indicato dal Comune, l'eurodeputato Paolo Costa che a Rifondazione e alla sinistra non va bene. Conferma Nesci: "Quella persona è inaccettabile, per una serie di gravi ragioni. I lavoratori portuali vedono come il fumo negli occhi uno che ha contribuito alle leggi sulla deregolamentazione del lavoro in banchina e Marta Vincenzi deve ricordarsi che non è stata eletta con il 60 per cento, ma con il 51 e grazie anche ai voti della sinistra. O si ricorda che le cose si concordano oppure glielo faremo ricordare. O la smette di agire da sola oppure resta sola. E non regge". Nicolò Scialfa, indipendente di Sinistra Unita, preside e intellettuale, premette: "Sul piano personale, stimo Marta Vincenzi, la giudico una persona capace". E allora? "Il problema è il ruolo del consiglio, il sindaco applica la legge, ma non si gradisce che i consiglieri, a loro volta eletti, siano presenti e gli assessori spesso arrivano solo perché chiamati. E' un ragionamento politico, si basa su un punto. I consigli comunali di una grande città quale ruolo devono avere? E' impensabile, e mi riferisco al mancato aumento del gettone di presenza, rovesciare l' antipolitica sui consiglieri che partecipano con passione civile a costo pari a zero. Porto il mio esempio: sono uno dei vicepresidenti, guadagno forse più di tutti, e non tocco i 1000 euro al mese. E poi quando spesso mancano o il sindaco o gli assessori, io consigliere che ci sto a fare lì? A premere il bottone nelle votazioni. No, faccio altro". Enrico Musso, per l'opposizione, usa parole analoghe: "il problema non è centro destra o centro sinistra, è che consiglio e giunta non sono in sintonia. Noi mettiamo il nostro impegno e la nostra energia, rappresentiamo, nel complesso, tutta la città, chiediamo uguale attenzione da chi governa. Anche nella presenza". SEGUE A PAGINA V.


Tangenti a Lignano, verso un processo unico (sezione: Costi dei politici)

( da "Mattino di Padova, Il" del 13-12-2007)

 

Tocca al giudice delle indagini preliminari decidere se portare alla sbarra, assieme all'uomo politico, anche gli avvocati Carlin e Lorigiola Tangenti a Lignano, verso un processo unico Il pm Rita Ugolini ha depositato gli atti anche per il vicesindaco Salvatore Sapienza L'indagine avviata dopo la denuncia di Dario Mengo imprenditore di Portogruaro GIORGIO CECCHETTI VENEZIA. Il vicesindaco di Lignano Sabbiadoro Salvatore Sapienza, esponente di spicco di Alleanza Nazionale in Friuli arrestato il 29 novembre, si va ad aggiungere agli altri indagati per i quali il pm veneziano Rita Ugolini aveva già concluso le indagini poco meno di un mese fa. Ieri, infatti, il magistrato ha despositato gli atti anche per il rappresentante politico e così il giudice delle indagini preliminari potrà decidere, se riterrà sufficienti prove e indizi, di far celebrare un unico processo per tutti. Il vicesindaco è accusato di concussione per essersi fatto consegnare 30 mila euro dagli uomini di Giuseppe Stefanel in modo da far progredire o comunque per non tenere bloccato il progetto per un villaggio turistico sugli 80 ettari di proprietà della "Agricola Stefania", società che fa capo all'imprenditore trevigiano. In realtà, il politico di Lignano avrebbe chiesto 90-100 mila euro in modo da poter svolgere una campagna elettorale all'americana e così poter essere rieletto e riconfermato in giunta, avendo la possibilità di far procedere i piani di Stefanel. Interrogato, Sapienza ha decisamente negato, ma il Tribunale del riesame lagunare ha confermato l'ordinanza del giudice Daniela Defazio che lo aveva messo agli arresti domiciliari. La linea difensiva del vicesindaco è chiara: sostenere che quei 30 mila euro non li ha mai visti. Del resto, ad aver consegnato la mazzetta - senza alcun testimone naturalmente - sarebbe stato il geometra trevigiano Rino Guzzo, il consulente dell'"Agricola Stefania" che li aveva ricevuti da Tito Berna, amministratore delegato di più d'una società della famiglia Stefanel. Guzzo è un personaggio discutibile, fallito in passato, con più di un debito e bloccato dai carabinieri con 50 mila euro in macchina. Sapienza cerca di dimostrare che quei 30 mila euro consegnati al geometra da Berna a lui non sono mai arrivati e che Guzzo potrebbe saperne qualcosa. Il pubblico ministero Ugolini, ieri, ha rinnovato anche la conclusione delle indagini per gli altri quattro indagati, sono l'avvocato portogruarese Massimo Carlin, il dirigente comunale dell'Urbanistica a Lignano Andrea Mariotti, accusati anche loro di concussione ed entrambi agli arresti domiciliari, l'avvocato Fulvio Lorigiola, indagato per concussione, e il sindaco della località balneare friulana Silvano Delzotto (Forza Italia), accusato di abuso d'ufficio per aver affidato a Carlin, senza alcun provvedimento formale, consulenze per conto dell'amministrazione municipale. E' prevedibile che tra circa un mese il rappresentante della Procura lagunare chieda il rinvio a giudizio in modo che il giudice possa fissare l'udienza preliminare. L'indagine era iniziata dopo che un imprenditore del Veneto Orientale Dario Mengo, al quale su proposta di Carlin il comune di San Michele al Tagliamento aveva negato una licenza edilizia, si era deciso a raccontare ai carabinieri della Sezione di Polizia giudiziaria di Venezia ciò che sapeva sul conto dell'avvocato portogruarese e delle sue consulenze per numerosi comuni della riviera adriatica veneta. Le intercettazioni ambientali e telefoniche avevano fatto il resto, tanto da permettere agli investigatori di bloccare Carlin mentre consegnava 10 mila euro - parte di una mazzetta di 30 mila- a Mariotti per conto di Stefanel, parte lesa della concussione.


Pd, due assessori nel mirino - (segue dalla prima pagina) (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 13-12-2007)

 

Pagina V - Bari RETROSCENA I responsabili del Bilancio e della Sanità sotto tiro da parte del centrosinistra. "Ma restano, per ora" Pd, due assessori nel mirino Il partito processa Saponaro e Tedesco: "Hanno sbagliato" (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) (segue dalla prima di cronaca) E qualcuno, infatti, gli ha ricordato che la sua crociata contro i costi della politica, inserita nella bozza di relazione al bilancio, dovrebbe portare dritto alle sue dimissioni perché quei costi sono cresciuti di 10 milioni di euro in quattro anni per pagare i 10 consiglieri regionali in più di via Capruzzi ma anche assessori esterni come lui. Un modo elegante per chiedere di togliere il disturbo? Forse. Certo è - fanno notare nel centrosinistra - che "dopo le batoste alla riunione del Pd e le mazzate al vertice di centrosinistra, avrebbe dovuto almeno fare il gesto di rimettere il mandato". Probabilmente se la caverà modificando la relazione fatta in fretta per consegnarla in tempo al Consiglio. E la prima voce a cadere sarà la parte "programmatica" sui costi della politica. Più articolata la posizione di Tedesco. La visita della guardia di finanza negli uffici del suo assessorato per prelevare documenti sugli accreditamenti recenti nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul suo presunto conflitto d'interessi (i figli dell'assessore sono titolari di azienda che commercializza materiale sanitario) indebolisce l'assessore alla vigilia di una sessione di bilancio che introdurrà le tasse per coprire i deficit che si riconduce alle politiche della salute. "Chiederò al procuratore di essere ascoltato ma non c'è un documento prelevato dall'assessorato che riguardi in qualche modo l'attività dei miei figli", ha detto prima di entrare in commissione sanità e visibilmente infastidito dall'idea di vedere riportare l'orologio della polemica sulle accuse dei "dipietristi" sugli affari di famiglia indietro di due mesi, quando il Consiglio regionale si trasformò in un processo sul suo presunto conflitto d'interessi dal quale uscì assolto. Ora che la procura comincia a mettere documenti in quel fascicolo conoscitivo, la sua posizione non fa che uscirne indebolita. Tanto più se il deficit delle asl ha fatto tremare i polsi anche al governatore che - dicono - s'aspettava cifre ben diverse non da capogiro come quelle che circolano tra presidenza, bilancio e sanità. Ma Tedesco sa come vendere cara la pelle. Ha già cominciato a farlo nel vertice di centrosinistra, quando ha consegnato il suo dossier ed ha indicato comune per comune i servizi territoriali garantiti, e ospedale per ospedale i reparti nuovi e quelli riaperti che sono costati da soli non meno di 150 milioni di euro. All'elenco mancava solo il nome e il cognome dei consiglieri di riferimento in quei comuni. Ma chi doveva capire ha capito. L'altra sera dalle sedie occupati dai consiglieri della "Cosa rossa" qualcuno ha cominciato ad alzare la voce contro Tedesco. Forse per bilanciare il silenzio di Michele Emiliano che, come primo atto da segretario regionale del Pd, non vuole mettere la sua firma sull'aumento delle tasse se non alla fine e comunque dopo Vendola. Forse per chiedergli di dire qualche "no" all'esercito di questuanti sempre in agguato, di avere il fiato sul collo dei direttori generali. Tedesco è uscito dall'angolo per dire a tutti che i manager non rispondono a lui ma alla giunta perché è la giunta che li ha nominati. Ma il colpo del ko per lui, resta in agguato e potrebbe arrivare a marzo quando ci saranno i consuntivi delle asl. (p. r.).


Soldi prelevati solo per missioni Ascom (sezione: Costi dei politici)

( da "Mattino di Padova, Il" del 13-12-2007)

 

"Soldi prelevati solo per missioni Ascom" Chiesa e Vianello spiegano al pm Abate il "pasticcio" contabile di 131 mila euro L'ex presidente dà risposte anche sulla crociera con la moglie "Ho pagato spesso di tasca mia le spese degli alberghi" Accompagnati dai loro rispettivi legali, l'ex presidente dell'Ascom Gianfranco Chiesa e l'ex direttore Luigi Vianello, indagati per appropriazione indebita, hanno potuto esporre le loro versioni sul presunto "pasticciaccio contabile" nel corso dell'interrogatorio sostenuto ieri con il pm Elisabetta Abate e il procuratore aggiunto Dario Curtarello. Hanno fornito chiarimenti sui ventilati prelievi ingiustificati per 131.804 euro dedotti dal consulente del pm Carlo Pampaloni. Chiesa, assistito dal penalista Emanuele Fragasso junior, ha respinto "possibili fatti di natura appropriativa" paventati dal commercialista Pampaloni puntualizzando che tutti i pagamenti in contestazione vennero effettuati soltanto a nome e per conto dell'Ascon e non già a titolo di tornaconto personale. "Certi viaggi e pernottamenti fuori città li ho pagati di tasca mia, senza nemmeno un gettone di presenza" è stata la sua linea espositiva. Ha inoltre ribadito d'essersi limitato a firmare gli ordinativi di pagamento "sulla base di mandati precisi esistenti". Arrivavano dall'ufficio amministrativo e contabile diretto da Vianello e da altri suoi collaboratori dell'Ascom. L'inchiesta riguarda un arco temporale compreso tra il 2000 e la prima metà del 2005 e analizza la natura di alcuni prelievi in denaro e in assegni circolari effettuati negli sportelli bancari dove l'Ascom risulta accreditata. Si trattava per lo più di spese postali, di rappresentanza e regali natalizi. E vi è pure la famosa crociera con rispettive mogli a carico. Sul punto Chiesa ha tenuto a precisare che, mogli o non mogli, il costo della cabina era identico. E' stata poi la volta di Vianello, accompagnato dal penalista Gianni Morrone e dal civilista Mario Ceretta. L'allora direttore ha fornito ai due pm alcune importanti precisazioni. Anzitutto sul suo ruolo. Quando è arrivato, l'Ascom aveva soltanto 10 dipendenti. E quando se n'è andato, alle 9,30 del primo settembre 2005, risultavano 120, distribuiti in una decina di filiali. Ha inoltre riferito che al momento del commiato, c'erano negli uffici "i mandati di tutte le spese, giustificativi compresi". Se il consulente del pm ne ha trovato solo una parte, qualcuno li avrà persi o dispersi. Lui non di certo. Ha pure parlato della contestata crociera con consorti a carico, ripetendo quanto già ribadito da Chiesa, ossia che il costo di una suite non dipendeva dal numero delle persone ma era unico. L'Ascom di Padova, una delle più importanti d'Italia per numero d'iscritti, aveva partecipato alla crociera su invito della Confcommercio di Roma che in precedenza ne aveva già organizzate altre cinque. Gli è stato poi chiesto di riferire sul lauto pranzo con ospiti al ristorante "Le Calandre". Vianello ha replicato che l'evento era legato all'inaugurazione della prestigiosa sede dell'Ascom alla Cittadella. Soldi usati per curare l'immagine. (Enzo Bordin).


<Eliminiamo i gettoni di presenza> (sezione: Costi dei politici)

( da "Adige, L'" del 13-12-2007)

 

Il consigliere comprensoriale Mauro Ferone rilancia la proposta. Finora solo sette adesioni "Eliminiamo i gettoni di presenza" Aveva lanciato la proposta alla fine di ottobre: eliminare i gettoni di presenza dei consiglieri comprensoriali per dare un segnale forte di un cambio di rotta della politica. Un appello, sotto forma di mozione depositata il 30 ottobre, che finora a raccolto solo sette adesioni e che ora viene riproposta. "L'iniziativa - scrive Ferone - nasce con un duplice scopo, dare un segnale forte all'attuale classe politica provinciale che è rimasta sorda alle innumerevoli sollecitazioni pervenute sia da cariche istituzionali nazionali che dagli organi d'informazione, per indurla a ridurre i costi della politica e, ancora, dimostrare alla popolazione che esistono ancora dei cittadini che sono disponibili a dedicare parte del proprio tempo all'attività politica a puro titolo di volontariato. Così come migliaia di altre persone che dedicano molte ore del proprio tempo partecipando all'attività associativa (vedi vigili del fuoco volontari, Protezione Civile, Cri, Stella D'oro, Soccorso Alpino e molte altre)"- La mozione verrà discussa nell'assemblea del 17 dicembre. "Purtroppo - si rammarica il proponente - nonostante numerosi colleghi consiglieri, tra cui qualche sindaco, mi abbiano espresso la loro condivisione all' iniziativa, ad oggi nessun altro si è preso l'impegno di aderire. Qualcuno opponendo un "ma" o un "però" riferendosi a norme regolamentari, altri rimandando al fatto che iniziative di questo genere dovrebbero partire da politici più altolocati". Ferone torna a sollecitare "tutti i colleghi consiglieri a voler appoggiare l' iniziativa che, per quanto piccola, rappresenta un primo passo verso una politica più sensibile alle attese dei cittadini". 13/12/2007.


L'AQUILA - Ammonta a due miliardi e 168 milioni di euro la quota del Fondo sanitario nazionale (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 13-12-2007)

 

Destinata per il 2008 all'Abruzzo, con un incremento del 3,85% rispetto all'anno precedente. Lo ha formalizzato, ieri, la Conferenza delle Regioni. L'assessore regionale alla Sanità, Bernardo Mazzocca: "Siamo in linea con le previsioni del Piano di rientro e questo conferma il lavoro per azzerare il deficit della sanità entro il 2009. Dobbiamo continuare con convinzione nella riorganizzazione del sistema sanitario regionale". Per il governatore Ottaviano Del Turco "la quota riservata all'Abruzzo nel riparto del Fondo sanitario nazionale conferma l'efficacia della nostra azione di risanamento nei confronti del Governo". Intanto il consigliere regionale di An Fabrizio Di Stefano ha abbandonato i lavori della V commissione consiliare, polemizzando con la maggioranza proprio sulla sanità: "All'ordine del giorno era inserito, al primo punto, il parere sul Piano di riordino delle rete ospedaliera delle Asl, perchè la legge sancisce che, prima del riordino, la commissione deve esprimersi. Ma l'assessore ha affermato che le Asl hanno già proceduto al riordino perché l'assessorato ha dato il via libera, per cui il lavoro cui eravamo chiamati questa mattina era del tutto inutile. Siamo allo sfascio".


FERRARA - Un ingaggio a gettone per giocare due partite: quella di domenica a Rimini e quella del 23 (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 13-12-2007)

 

Dicembre in casa contro l'Indesit Fabriano. È il minicontratto che ha firmato con La Carife Ferrara il play guardia Alessandro Romboli, bolognese, 32 anni, 1.85, che stava vestendo la maglia del San Marino in C2. Romboli è cresciuto nelle giovanili della Virtus Bologna (allenato proprio da Giorgio Valli che ora ritrova in panchina a Ferrara) poi ha girato l'Italia giocando a Faenza, San Lazzaro di Savena, Pavia, Vicenza, ancora Bologna (Virtus), Cantù, Bergamo, Imola, Padova, di nuovo Faenza, Cecina, Jesi e Castelfiorentino. La scorsa stagione è rimasto inattivo.


T aglia (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 13-12-2007)

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2007-12-13 num: - pag: 1 autore: di categoria: REDAZIONALE Retromarcia GLI STIPENDI D'ORO E alla fine la Camera tagliò i tagli SERGIO RIZZO e GIAN ANTONIO STELLA T aglia taglia, scusate il bisticcio, stanno tagliando i tagli. L'ultimo a essere soppresso è stato il tetto agli "stipendi d'oro". Passato al Senato, è stato cancellato alla Camera. Anzi, d'ora in avanti i "grand commis" pubblici potranno guadagnare anche di più. Alla faccia di tutte le promesse intorno al bisogno di sobrietà. E di tutti gli italiani che faticano ad arrivare a fine mese. CONTINUA A PAGINA 14.


E alla fine la Camera tagliò i tagli (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 13-12-2007)

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2007-12-13 num: - pag: 14 categoria: REDAZIONALE La retromarcia Per evitare retribuzioni milionarie, la norma prevedeva un compenso massimo di 275 mila euro E alla fine la Camera tagliò i tagli I deputati sopprimono il tetto agli "stipendi d'oro" dei manager pubblici La riforma aveva già avuto l'ok di Palazzo Madama. Ora, dopo la bocciatura di Montecitorio, solo il governo può ripristinare le regole anti-sprechi SEGUE DALLA PRIMA Eppure, dopo tante retromarce nella sbandierata moralizzazione avviata solo per placare l'indignazione popolare, pareva che almeno questo principio fosse acquisito: chi lavora per la sfera pubblica (dai ministeri alle Regioni, dalle aziende di Stato alle municipalizzate) non deve avere buste paga, liquidazioni e pensioni troppo alte. Per mille motivi. Perché le nomine sono spesso dovute non alle capacità professionali ma alle amicizie giuste. Perché in cambio di certi appannaggi non viene chiesta talora efficienza ma piuttosto "gentilezze" al partito di riferimento. Perché nel mondo privato, tirato in ballo a sproposito, chi guadagna molti soldi deve anche render conto agli azionisti del proprio operato (nei Paesi seri) e non mangia contemporaneamente a due greppie: i contratti deluxe del libero mercato e le sicurezze del sistema pubblico. Ed ecco che Palazzo Madama aveva approvato, all'articolo 144 della Finanziaria, le seguenti regole: "Il trattamento economico onnicomprensivo di chiunque riceva a carico delle pubbliche finanze emolumenti o retribuzioni nell'ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo con pubbliche amministrazioni statali (...) agenzie, enti pubblici anche economici, enti di ricerca, università, società non quotate a totale o prevalente partecipazione pubblica nonché le loro controllate, ovvero sia titolare di incarichi o mandati di qualsiasi natura nel territorio metropolitano, non può superare quello del primo presidente della Corte di cassazione". Cioè 275 mila euro l'anno. Chiaro? Chiarissimo: il limite valeva per tutti (tutti) gli stipendi pagati con soldi pubblici. Compresi "i magistrati ordinari, amministrativi e contabili, i presidenti e componenti di collegi e organi di governo e di controllo di società non quotate, i dirigenti". E se per trattenere Fiorello o strappare Gerry Scotti a Mediaset la Rai fosse costretta a offrire più della concorrenza? Previsto anche questo: "Il limite non si applica alle attività di natura professionale e ai contratti d'opera" se si tratta di "una prestazione artistica o professionale indispensabile per competere sul mercato in condizioni dì effettiva concorrenza ". E se invece si trattasse di strappare alla concorrenza non un cantante ma un grande manager che sul libero mercato potrebbe guadagnare tre, quattro o cinque volte di più? Anche queste eccezioni erano previste. Come eccezioni, però. Le nuove regole infatti, diceva l'articolo 144, "non possono essere derogate se non per motivate esigenze di carattere eccezionale e per un periodo non superiore a tre anni". Di più: dovevano ottenere la firma del capo del governo e rientrare "nel limite massimo di 25 unità. Corrispondenti alle posizione di più elevato livello di responsabilità". Riassumendo: solo venticinque altissimi dirigenti pubblici in tutto il Paese e per un periodo limitato (quindi niente pensioni d'oro e niente liquidazioni stratosferiche) potevano guadagnare più di 275 mila euro l'anno. Tutti gli altri, sotto. E guai a chi faceva il furbo perché ogni contratto doveva d'ora in avanti essere trasparente. Di più: "In caso di violazione, l'amministratore che abbia disposto il pagamento e il destinatario del medesimo sono tenuti al rimborso, a titolo di danno erariale, di una somma pari a dieci volte l'ammontare eccedente la cifra consentita". Non bastasse, l'articolo fortissimamente voluto soprattutto da Massimo Villone e Cesare Salvi, autori del libro "I costi della democrazia", metteva un altro candelotto sotto i privilegi di certi boiardi di Stato: il divieto del cumulo di poltrone, a meno che non accompagnato da una robusta decurtazione delle prebende. Insomma: una piccola grande rivoluzione. Che per la prima volta cercava di mettere ordine in un sistema che negli ultimi anni aveva lasciato i cittadini basiti davanti a casi clamorosi. Come quello di Giancarlo Cimoli, che guadagnava alle Ferrovie circa 1,5 milioni di euro l'anno e se ne andò, per andare a guadagnarne 2,7 all'Alitalia, con una liquidazione per "raggiungimento risultati " (il pareggio) di 6,7 milioni. O del suo successore Elio Catania, che per un paio di anni alle Ferrovie (lasciate con un buco di 2 miliardi e 155 milioni) incassò una buonuscita di 7 milioni. O ancora quello di Massimo Sarmi che alle Poste prende un milione e mezzo di euro l'anno cumulando le buste paga da amministratore delegato e di direttore generale. Per non dire di certi arbitrati, compensati con parcelle da capogiro. Tre per tutte? Quella spartita (in tre) dal collegio guidato dall'ex presidente del Consiglio di Stato Mario Egidio Schinaia (1,4 milioni), quella finita al collegio presieduto dall'avvocato dello Stato Giuseppe Stipo (1,3 milioni per due verdetti), quella incassata dal collegio pilotato da Marcello Arredi, capo del dipartimento Infrastrutture stradali del ministero delle Infrastrutture e presidente nel 2006 di un collegio incaricato di regolare una controversia fra l'Anas e l'Impregilo: 1,2 milioni. Soldi in più, oltre lo stipendio. Potevano i potentissimi Grand Commis accettare una sforbiciata del genere? No. E così, subito dopo l'approvazione in Senato, talpe sapienti hanno cominciato a rosicchiare l'articolo 144, a partire dai trattamenti alla Banca d'Italia, comma per comma, riga per riga. Risultato: la Commissione Bilancio della Camera, tra le proteste di una pattuglia di indignati guidata da Villone, ha praticamente fatto saltare tutti, ma proprio tutti, i punti centrali. E a meno che non intervenga il governo, tutto continuerà come prima. Anzi, peggio. Perché il messaggio all'opinione pubblica, dopo tante promesse, è uno solo: marameo. Lo stesso marameo che, dalle bianche spiagge di Bali, lanciano agli italiani i componenti della affollatissima delegazione italiana al vertice mondiale sul clima: 52 persone. Dicono Alfonso Pecoraro Scanio e il suo staff che altre delegazioni sono ancora più numerose. E che l'altra volta, a Montreal, l'allora ministro Altero Matteoli si portò perfino due agenti di scorta. Sarà. Ma ci restano alcune curiosità: come mai, nel mucchio, oltre a tre rappresentanti del Comune di Milano, due della Regione Lazio, un assessore della Toscana e l'assessore all'Ambiente della Campania Luigi Nocera, riemerso per l'occasione dai cumuli di immondizia napoletana, ci sono solo due sindacalisti della Cgil e della Uil e nessuno della Cisl? Possibile che nessuno della Cisl, con una collana di orchidee al collo, avesse da dire qualcosa sul pianeta? Sergio Rizzo Gian Antonio Stella.


ENTE PARCO SILA: INIIZIATIVA SULLE POTENZIALITA' ECONOMICHE (sezione: Costi dei politici)

( da "Asca" del 13-12-2007)

 

(ASCA) - Catanzaro, 13 dic - Domani, 14 dicembre, alle ore 17, nella Casa delle Culture dell'amministrazione provinciale di Catanzaro, piazza Prefettura, si terra' il confronto a piu' voci su ''Il Parco come sta? Tra passato e presente - Vita e salute del Parco Nazionale della Sila''. Introduce e coordina Mariangela Bettini Ferrari, presidente del Garden Club Catanzaro La Zagara; presiede Antonio Garcea, presidente del Parco Nazionale della Sila; intervengono il regista Vittorio De Seta; la direttrice del Centro sperimentale e dimostrativo dell'Arssa di Lamezia Terme, Luigia Iuliano; l'attore Pino Michienzi. ''Il convegno vuole rappresentare uno dei tanti momenti di sensibilizzazione e di confronto sulle potenzialita' economiche sociali e non del Parco Nazionale della Sila ,dichiara il Presidente del Parco Antonio Garcea, soprattutto in considerazione degli ultimi dati statistici dell'Osservatorio Regionale del Turismo, emerge, un significativo aumento di presenze di turisti nei parchi calabresi. Il Parco della Sila, conclude Garcea, negli anni 2005/6, e' stato il piu' gettonato registrando 166.993 presenze e n. 61.515 arrivi (fonte Il Sole 24 Ore) che in qualche modo hanno trainato il turismo ambientale calabrese''. In occasione dell'incontro saranno presentati al pubblico: Guida turistica del Parco Nazionale della Sila; Carta turistica del Parco Nazionale della Sila; Calendario da tavolo anno 2008; Calendario tascabile anno 2008; Pieghevole erbe aromatiche e medicinali; Pieghevole sentiero geologico. Saranno inoltre proiettati un video sulla Sila degli inizi del Novecento ed altri rari documentari. red/cam/sr (Asca).


PUGLIA: SURICO, REGOLARIZZARE 500 PRECARI DIRIGENZA MEDICA (sezione: Costi dei politici)

( da "Asca" del 13-12-2007)

 

(ASCA) - Bari, 13 dic - Un emendamento al Bilancio per regolarizzare 500 precari della dirigenza medica in Puglia. Lo ha annunciato il consigliere regionale del gruppo Misto, Giammarco Surico. ''La Giunta Vendola sta per aumentare tutte le tasse regionali senza garantire alcun servizio aggiuntivo ai cittadini, anzi - ha sottolineato Surico - Vengono tagliati i fondi destinati ai servizi sociali e al diritto allo studio e non c'e' traccia delle quote di cofinanziamento regionale per gli interventi di edilizia sanitaria. Intanto i costi del personale sanitario, a detta dell'assessore Tedesco, incidono per circa 70 milioni di euro sul deficit sanitario del 2006''. Secondo Surico, e' invece ''necessario e urgente regolarizzare la posizione di coloro che ormai da anni lavorano con incarichi di responsabilita' nel sistema sanitario regionale''. Per questo, ha spiegato ''proporro' un emendamento al Bilancio per la stabilizzazione dei circa 500 precari della dirigenza medica in Puglia. Un provvedimento che sarebbe a costo zero per la Regione Puglia in quanto questi professionisti gia' da tre anni coprono posti previsti nelle piante organiche''. res-muz/cam/alf (Asca).


LAZIO/SANITA': LISTE ATTESA LUNGHE, CODICI LANCIA PROGETTO 'IMPAZIENTE' (sezione: Costi dei politici)

( da "Asca" del 13-12-2007)

 

(ASCA) - Roma, 13 dic - Continui disagi si ripercuotono drasticamente sugli utenti della Regione Lazio, in particolare per quanto concerne il sistema delle liste d'attesa che continua a non offrire i dovuti servizi ai cittadini''. E' quanto denuncia oggi il Co.Di Ci. che ricorda di strutture in tilt, file chiuse per una risonanza magnetica, un anno per una mammografia, circa 10 mesi di attesa per un esame ecodopler cardiaco, 5 mesi per una ecografia pelvica. E ancora, secondo fonti RECUP: Ecografia ostetrica, Roma Asl D, Ospedale San Camillo, 107 giorni di attesa, quasi tre mesi e mezzo; Ecografia Ostetrica, Roma Asl C, Sant'Eugenio Reparti, 127 giorni; Ecografia dell'addome superiore, Asl Roma D, Forlanini, 70 giorni di attesa. Insomma - rileva il Codici - molti utenti del sistema sanitario regionale sono cosi' costretti, dettati dall'urgenza dell'esame, ad effettuare gli esami privatamente, spendendo piu' del necessario''. Commenta il Segretario Nazionale dell'associazione, Ivano Giacomelli: ''Vi e' una sottovalutazione del problema dell'esercizio di intramoenia. Questa, infatti, viene praticata senza alcuna forma di controllo da parte dei manager delle Asl, che sono assolutamente consenzienti e complici all'esercizio, (a volte smodato), dell'attivita' privata. Questo meccanismo, lungi dal garantire i servizi e le cure al cittadino, va a detrimento delle liste d'attesa, che si allungano spaventosamente''. Di qui l'ideazione di un progetto che ''si propone di svolgere un'azione mirata a migliorare la condizione informativa dei consumatori e degli utenti sul tema dei servizi socio sanitari della Regione Lazio, nonche' di verificare, attraverso un'azione concreta e diretta di monitoraggio, i tempi delle prestazioni sanitarie. Il fine ultimo - spiega il Codici - e' quello di elaborare e sperimentare modelli di revisione e autovalutazione dell'assistenza sanitaria da parte degli operatori sanitari e delle strutture pubbliche nonche' di quelle accreditate. Il progetto offre un servizio di informazione agli utenti attraverso il sito www.impaziente.it un portale che oltre a descrivere le attivita' del progetto fornisce riferimenti e link utili sul servizio sanitario regionale. La rete degli sportelli e' gia' attiva sul territorio regionale e offre consulenza e informazioni a tutti gli utenti che vogliono lanciare un segnale di aiuto''. res-mpd/mcc/ss (Asca).


Senato approva Ddl proposto dal Ministro Turco sulla "semplificazione degli adempimenti amministrativi connessi alla tutela della salute" (sezione: Costi dei politici)

( da "SaluteEuropa.it" del 13-12-2007)

 

Il Senato ha approvato ieri il Ddl del Ministro della Salute Livia Turco in materia di semplificazione degli adempimenti amministrativi connessi alla tutela della salute. Il provvedimento, che ora passa all'approvazione della Camera, riguarda una serie di misure che vanno dalla semplificazione della prescrizione di farmaci oppiacei per il dolore severo, all'eliminazione di tanti certificati sanitari ormai inutili od obsoleti. "Il ddl approvato dal Senato all'unanimità, con la sola astensione dell'Udc - ha dichiarato il Ministro della Salute Livia Turco - è un esempio concreto di buona politica e della possibilità di dialogo positivo tra maggioranza e opposizione per andare incontro alle esigenze dei cittadini. Con questa legge viene infatti semplificata la vita degli italiani nei confronti della burocrazia, abolendo milioni di certificati sanitari inutili, che costano tempo e denaro alla collettività, e che sono ormai superati da altre norme più recenti. Ma tra i punti più significativi di questa legge c'è senz'altro quello della semplificazione della prescrizione dei farmaci contro il dolore consentendo al medico di prescriverli sul ricettario normale del Ssn. In tal modo sarà quindi molto più facile prescrivere quei medicinali essenziali per alleviare le sofferenze di chi, malato, ha diritto a non patire sofferenze ingiustificate che possono e debbono essere alleviate. Una norma che consentirà di superare le difficoltà prescrittive che collocano tuttora il nostro Paese agli ultimi posti in Europa nella somministrazione dei farmaci antidolorifici. Di questo risultato ringrazio l'Aula, e in particolare il relatore Bodini e la Commissione Igiene e Sanità, per il lavoro svolto che è stato senz'altro utile al miglioramento ulteriore del provvedimento". Ecco nel dettaglio le novità previste: Più facile prescrivere i farmaci contro il dolore Ancora oggi in Italia è difficile accedere ai farmaci per combattere il dolore. Queste difficoltà ci pongono tra gli ultimi posti in Europa per le prescrizioni dei farmaci oppiacei che servono a combattere il dolore e le sofferenze, cui sono costretti milioni di italiani colpiti da gravi malattie come il cancro, ma anche da patologie croniche e invalidanti o comunque da gravi traumi etc. Con questo ddl si agisce su più fronti: attraverso opportune modifiche introdotte nel testo unico sugli stupefacenti di cui al DPR. n. 309 del 1990 viene semplificata la prescrizione dei farmaci oppiacei, consentendo al medico di utilizzare il ricettario normale anziché quello speciale, eliminando così le difficoltà burocratiche che spesso rendono difficili tali prescrizioni, conformandosi in tal caso la prescrizione al vigente decreto sul "Ricettario del Servizio sanitario nazionale"con la formale garanzia della contestuale conservazione di copia o fotocopia della ricetta da parte del farmacista, anche al fine di dimostrare la liceità del possesso del quantitativo di farmaci consegnati dal farmacista al paziente od alla persona che li ritira; viene consentita la prescrizione dei medicinali oppiacei anche al di fuori delle patologie oncologiche e quindi per quelle malattie croniche o invalidanti per le quali un'adeguata terapia del dolore è essenziale per garantire una migliore qualità della vita ai pazienti, si semplifica l'aggiornamento periodico dell'elenco dei farmaci oppiacei che potrà avvenire con un decreto ministeriale, sentito il Consiglio superiore di sanità, senza dover ricorrere a modifiche legislative come è invece previsto oggi, si rende più agile la gestione dei registri per il controllo del movimento degli stupefacenti ad uso terapeutico facilitando il lavoro dei medici e dei farmacisti si integra la tabella specifica dove sono inseriti gli stupefacenti ad uso terapeutico con due farmaci a base di sostanze cannabinoidi già in uso Canada, Usa, Gran Bretagna, Svizzera, Olanda, Belgio e Germania. Abolizione certificazioni (di idoneità al lavoro, idoneità fisica alla pratica sportiva, vaccinali ecc.). L'abolizione riguarda tra gli altri: un milione di certificati richiesti agli alimentaristi per attestare che sono indenni da malattie infettive e rinnovare i libretti sanitari, i circa 800.000 insegnanti di ruolo che devono presentare un certificato di idoneità fisica al momento dell'assunzione (i supplenti ad ogni inizio di anno scolastico), i 150.000 aspiranti volontari che ogni anno fanno domanda per svolgere il servizio civile ai quali si richiede il certificato di idoneità fisica al servizio civile volontario, 40.000 nuovi impiegati che ogni anno vengono assunti nello Stato e negli Enti locali e devono presentare un certificato di sana e robusta costituzione, almeno 200.000 lavoratori (parrucchieri, maestri di sci, fochini, conduttori di caldaie a vapore, giudici di pace, lavoratori extracomunitari dello spettacolo) che ogni anno devono dimostrare di essere fisicamente idonei, tramite un certificato medico, i circa 550.000 bambini iscritti, al primo anno della scuola primaria che, nonostante la possibilità della auto-certificazione o dell'attestazione diretta dalla ASL alla scuola, devono presentare un certificato vaccinale, i 200.000 certificati che ogni anno sono richiesti obbligatoriamente ai dipendenti pubblici e privati per ottenere l'anticipazione del quinto dello stipendio, i due milioni di certificati inutili di sana e robusta costituzione, il milione e mezzo di certificati per i decessi (tre per ogni decesso per 500.000 morti l'anno). In tutto circa 6,5 milioni di certificati inutili che i cittadini non saranno più obbligati a richiedere, con un grande risparmio di tempo e denaro (si può stimare per difetto un risparmio di circa 40 milioni di euro l'anno). E' importante sottolineare, comunque, la prospettiva certa della possibilità di una futura individuazione di ulteriori misure relative ad ulteriori certificazioni sanitarie da sopprimere come pure di altre pratiche sanitarie divenute obsolete mediante apposite intese tra Stato, Regioni e Province autonome e autonomie locali da sancire in sede di Conferenza unificata. Il ddl prevede inoltre la contestuale abrogazione di tutta una serie di autorizzazioni sanitarie prescritte da disposizioni ormai superate per le imprese di produzione e di lavorazione in campo alimentare. Criteri per il trattamento dei dati sui pazienti nel Ssn (ogni soggetto avrà un codice univoco che non consentirà l'identificazione dell'interessato). Altro aspetto rilevante contenuto nel Ddl è l'introduzione di opportuni interventi per il trattamento dei dati individuali sullo stato di salute destinati al "Nuovo Sistema informativo sanitario (NSIS), interventi resi necessari per l'entrata in vigore del "Codice in materia di protezione dei dati personali", al fine di proseguire alcune finalità di interesse pubblico quali la programmazione, la gestione, il controllo e la valutazione dell'assistenza sanitaria. Registri di mortalità e patologia riferiti a malattie di rilevante interesse sanitario e sociale (come le patologie oncologiche) e registri di portatori di protesi impiantabili. L'introduzione di tali registri è finalizzata a garantire la raccolta dei dati sulla mortalità e incidenza delle malattie ai fini di una corretta e più efficace programmazione e valutazione dell'impatto degli interventi sanitari in accordo con le Regioni e a monitorare gli interventi di protesizzazione effettuati sui pazienti. Lotta all'abusivismo sanitario per la tutela del cittadino. Il Disegno di legge è intervenuto in maniera decisa per estirpare la dannosa pratica dell'esercizio abusivo della professione sanitaria, soprattutto a danno della categoria professionale degli odontoiatri dove si stima un'incidenza dell'abusivismo vicina al 25%. Il provvedimento stabilisce che, in caso di condanna, il giudice disponga la confisca delle attrezzature utilizzate da persone che hanno esercitato attività sanitarie senza averne titolo. Previsione di percorsi differenziati secondo sotto-specialità per le scuole di specializzazione di area sanitaria, di durata non eccedente un biennio. In questo senso viene data facoltà al Comitato si scienze mediche del Consiglio universitario nazionale di provvedere alle opportune modifiche agli ordinamenti didattici entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge, anche riaccorpando specializzazioni oggi esistenti. Facoltà conferita alle Regioni e Province autonome di bandire con urgenza un concorso straordinario per titoli di studio e professionali per la copertura delle sedi farmaceutiche vacanti nel proprio territorio. Si tratta di un intervento normativo di particolare attualità ed urgenza, per la necessità, ormai non più differibile, di assicurare in tempi brevi la copertura di oltre 500 farmacie private troppo a lungo rimaste in attesa di assegnazione a causa della concreta impossibilità di concludere in tempi ragionevoli le procedure concorsuali di assegnazione previste dalla normativa fino ad oggi vigente (articolo 4 della legge 362 del 1991 e relativo DPCM. 30 marzo 1994, n, 298). Tali procedure comportano infatti una duplice selezione dei farmacisti candidati sia per titoli di studio e di carriera e titoli professionali sia attraverso una complessa prova attitudinale, articolata in cento domande di farmacologia, tecnica farmaceutica e legislazione farmaceutica. La nuova disciplina prevista dal Ddl semplifica le procedure per questi concorsi straordinari (da bandirsi da ciascuna Regione entro novanta giorni dall'entrata vigore della legge) in quanto comporta una procedura di selezione per soli titoli di studio e professionali, includendo nel relativo bando anche le farmacie vacanti per le quali i Comuni interessati non abbiano deliberato il proprio diritto di prelazione entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge. Sono inoltre favoriti nel caso delle farmacie rurali i candidati più giovani, poiché sono riservate ai concorrenti con meno di quaranta anni tutte le sedi farmaceutiche rurali sussidiate. Nel rispetto dei principi comunitari, sono previste equipollenze per le attività svolte in altro Paese europeo. Altre norme: alcol e pediatri. Nel ddl è poi previsto l'innalzamento da 16 a 18 anni dell'età sotto la quale è fatto divieto di somministrazione di bevande alcoliche, nuove norme per facilitare la prescrizione di farmaci "off label" (ovvero al di fuori delle indicazioni terapeutiche registrate) e per l'implementazione dell'assistenza pediatrica.


MODENA: COSTI DELLA POLITICA, DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE (sezione: Costi dei politici)

( da "Sestopotere.com" del 13-12-2007)

 

(17:07) (13/12/2007 11:44) | MODENA: COSTI DELLA POLITICA, DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE (Sesto Potere) - Modena - 13 dicembre 2007 - "Sui costi della politica, tutti ci dobbiamo sentire impegnati e valutare dove sia possibile razionalizzare per ridurli. Se l'ipotesi però è quella di ridurre il numero degli assessori, è importante fare una valutazione anche in termini di costi e benefici. Credo che effettuare delle modifiche a oltre metà mandato sarebbe più un danno che un vantaggio per la collettività". Così il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha risposto, in una delle passate sedute del Consiglio comunale, all'interrogazione presentata da Baldo Flori e Paolo Ballestrazzi di Modena a colori sul tema "riduzione del numero degli assessori". Baldo Flori ha richiamato le recenti dimissioni dell'assessore alle Politiche giovanili Elisa Romagnoli, sottolineando che "in questo modo, con 11 assessori, la Giunta secondo noi è squilibrata. Sarebbe opportuno un riordino delle deleghe, alleggerendo il numero degli assessori, senza far mancare l'operatività politica. Ad esempio avevamo suggerito, in una proposta che poi fu respinta, di istituire l'assessore alla Sicurezza, magari anche con un semplice incarico a un Consigliere comunale, senza oneri per l'Amministrazione". Il Sindaco ha ringraziato Flori per l'opportunità di discutere in sede istituzionale un tema già affrontato in sede politica e ha ribadito che "nell'attività amministrativa si fanno progetti e attività, si impegnano energie e idee, si tessono relazioni e si configurano obiettivi che sono collegiali, ma vengono gestiti singolarmente. La nostra Amministrazione prevede un numero di assessori tra gli 8 e i 12, proprio per rispondere a esigenze che possono variare. Non vogliamo fare modifiche proprio per rispetto ai cittadini, perché alla fine del mandato manca poco più di un anno e credo sarebbe controproducente". Flori ha ringraziato il sindaco "per lo sforzo di avvicinamento al merito della mia interrogazione" e ha replicato: "ho apprezzato la franchezza e ne userò altrettanta. Non credo affatto che la motivazione portata, il fattore tempo, sia la vera ragione del congelamento della situazione. Vicino a noi, a Bologna, si sta discutendo di un nuovo assetto della giunta e nessuno ha parlato di tempi oramai così avanzati da non poter intervenire".


Infortuni, mezzo secolo senza decidere (sezione: Costi dei politici)

( da "EUROPA.it" del 13-12-2007)

 

FEDERICO ORLANDO Lunedì Torino s'è fermata otto ore per i funerali delle torce umane dalla ThyssenKrupp. Ieri il consiglio dei ministri ha deciso di accelerare le norme di prevenzione e repressione approvate in agosto. Forse per maggio sarà possibile applicarle integralmente. Dieci mesi per attuare decreti delegati in materia sensibile (anche se non "eticamente" sensibile. Cosa volete che valga una vita perduta per causa di lavoro?) Ha detto Prodi: "Il nodo è la prevenzione ". Ok, e nel 2008 i controlli aumenteranno del 30 per cento, coordinando le Asl e gli ispettori del lavoro (che sono in rapporto di 1 a 1500 aziende). E fino ad oggi, evidentemente, non sono stati coordinati. Forse sono scoordinati fin da quando il primo baldanzoso centrosinistra nenniano e fanfaniano soppresse l'Enpi, che controllava gli ascensori ma forse non era gran chè nella prevenzione infortuni sul lavoro; però, insieme all'Inail (assicurazione, cura, riabilitazione e rendite) e all'Enaoli (assistenza agli orfani) e all'Anmil (assistenza ai mutilati e invalidi del lavoro), una rete la faceva anche nel campo preventivo. Sempre a latere, s'intende, degli onorevoli ispettorati del lavoro, non inutili e dunque non soppressi. Ora dicono al ministero del lavoro che con la delega di agosto finanzieranno anche i corsi nelle scuole (50 milioni più 40 previsti), con l'aiuto anche del Fondo sociale europeo. Ne siamo contenti. Ma, se il ministro Damiano permette, mi autoconvoco come testimone o ex "persona informata dei fatti", che dice: quei corsi rischiano di servire a poco o a niente. Li ho visti da vicino fin da giovanissimo laureato in legge, quando, in sede di primo lavoro, ho fatto anche questo: corsi di istruzione nelle scuole ai figli di contadini ed edili del Sud; e distribuzione ai papà e mamme di occhiali antispiga e guanti antifalce per i mietitori, elmetti per gli edili, cappelli di paglia per le contadine perché non beccassero un'insolazione. Risultati incerti: gli studenti guardavano in aria, i papà non mettevano gli occhiali e gli elmetti. In quegli anni si costruivano i Cto (centri traumatolologici ortopedici) e gli ambulatori. Di Vittorio andava a visitarli, anche Fanfani; Rampoldi e altri massimi ortopedici vi operavano; nella tenuta di Rispescia (Grosseto) i figli dei contadini morti venivano avviati a un'alta professionalizzazione. Ma il tallone d'Achille erano gli ispettori, quelli degli enti e quelli dell'ispettorato. Pochi anche allora per prevenire sul serio, anche quando non erano? consulenti delle aziende. Quest'anno, dicono al ministero del lavoro, abbiamo ispezionato 137 mila aziende; chissà quante altre ne hanno ispezionato le Asl. Ora i due servizi ispettivi saranno coordinati da un'unica regìa, per evitare che in un'azienda vadano in due e in altre nessuno. Ma perché solo ora? A coordinarli saranno i presidenti delle Province, che, a occhio, non dovrebbero sapere gran che di prevenzione infortuni. Ma al ministero del lavoro assicurano che non è questione di sapere, ma di coordinare. La parola magica è: sinergie. "Nelle norme di agosto (quelle in quarantena), oltre al coordinamento ci sono anche forti elementi dissuasivi, cantieri chiusi fino a 2 anni, milioni di euro per sanzioni non penali, fino a 3 anni di carcere per le altre". Lo ricordava lunedì al Messaggero il sottosegretario Montagnino. Ma attenti ai furbi, caro ministro. Ricordo ? era un altro secolo, ma le abitudini sono rimaste ? quando venivano da noi giovani i capi di certe aziende dicendoci: "Sono amico di Renato". Come avessero detto: "Mi manda Lubrano ". Noi ci fingevamo fessi e rispondevamo: "Quale Renato?". "Ma come, il vostro presidente". "Ah, già. Cosa desidera?" "Che mi abbassiate il premio assicurativo". "Ah, e come paghiamo i Cto, le rendite, le temporanee, gli assegni funerari?". "Dotto', e ci debbo pensare io?". L'Italia immortale ha anche questi connotati. E poi ha i connotati dei governanti, destra, sinistra, centro. Come ha detto il sottosegretario: "Perché c'è ritardo nel rendere operative misure adottate da tempo? Perché abbiamo alle spalle 50 anni di norme, da armonizzare per farle diventare testo unico ed efficace. Ma ce la faremo per maggio". Maggio 2008. Cinquant'anni sono proprio quelli passati dai miei "corsi" di infortunistica ai contadini e agli edili del Sud. E quarant'anni dalla distruzione, a opera del primo centrosinistra ideologico, della rete assicurativa e prevenzionale degli "enti inutili". Si voleva pianificare, uguagliare, uniformare nel sistema sanitario nazionale più ispettorato del lavoro. Per arrivare all'agosto-dicembre 2007 senza pianificazione. Però ? dicono ? nel resto d'Europa si muore di più, e noi, toccandoci, non esitiamo a crederci. Forse anche per questo viaggiamo meno oltralpe. E i ministri facciano in modo che non ci debbano andare i nostri lavoratori. Magari per una crescita zero europea, aggravata da cinquant'anni italiani di non decisioni.


Eurodeputati sotto accusa: spese troppo alte e ingiusti cate (sezione: Costi dei politici)

( da "EUROPA.it" del 13-12-2007)

 

REPORT DELLA CORTE DEI CONTI Eurodeputati sotto accusa: spese troppo alte e ingiusti cate SILVIA MARCHETTI Bruxelles Quanto guadagnano e quanto spendono al mese gli eurodeputati? Bella domanda. Tra stipendio fisso, rimborso spese, indennità, viaggi, diarie e assistenti è difficile quantificare i soldi che periodicamente escono ed entrano nelle loro tasche. Soprattutto quando mancano le ricevute. E così la Corte dei conti europea, guardiana del bilancio comunitario, ha deciso di passare all'offensiva chiedendo al parlamento di sospendere i pagamenti e di recuperare le cifre erogate se i deputati non sono in grado di giustificare, con documentazioni valide, tutti i costi sostenuti tra cui gli stipendi dei loro assistenti, che nel budget parlamentare fanno la parte del leone. Basti pensare che nel 2006 l'emiciclo di Strasburgo ha speso circa 132 milioni di euro soltanto per pagare i vari collaboratori, portaborse e ghost-writer. Tra le varie voci di entrata, ogni eurodeputato riceve ogni mese 15.496 euro per reclutare uno o più assistenti e 3.946 euro per spese "generali" che riguardano la segreteria e la gestione dell'ufficio, oltre a 279 euro al giorno di indennità di presenza (il cosiddetto "gettone" di presenza) per coprire pasti e alberghi. Soldi che vengono aggiunti alla busta paga: oggi un eurodeputato percepisce lo stesso stipendio di un deputato nazionale ma dal 2009, quando entrerà in vigore il nuovo statuto, gli stipendi non saranno più a carico dei bilanci nazionali e tutti gli eurodeputati, indifferentemente dal paese di origine, riceveranno la stessa somma (anche se poi potranno optare per il vecchio sistema). La crociata a favore di una maggiore stretta finanziaria, tra spese non documentate e viaggi fantasma, ha origini lontane. Nel suo rapporto annuale la Corte dei conti scrive che, già nel 1998, il problema era stato portato all'attenzione dell'ufficio per le procedure amministrative interne dell'europarlamento. Nel 2004 le regole furono emendate per spingere i deputati a presentare i loro resoconti di spesa ma nonostante le reiterate pressioni per il 2004 il parlamento ha ricevuto solo il 27 per cento della documentazione richiesta, mentre per il 2005 appena il 22.5 per cento delle carte. Lo scorso settembre perfino l'ombudsman (il mediatore europeo) invitò i partiti politici a presentare tutti i resoconti fiscali. Difficilmente, tuttavia, il parlamento seguirà le indicazioni della corte dei conti e cederà alla sua moral suasion. Il nocciolo del problema è politico e riguarda la resistenza dei partiti a rendere pubbliche certe informazioni considerate "personali". Nell'assemblea di Strasburgo sono di più coloro che non vogliono rivelare quanto pagano i propri assistenti parlamentari, in nome del rispetto della privacy, di chi invece sostiene una maggiore trasparenza. Da una parte, i compensi degli eurodeputati dovrebbero essere pubblici e quindi soggetti a controlli e supervisione, mentre dall'altra esiste già un organismo interno (la commissione per il budget) il cui compito dovrebbe essere proprio quello di vigilare contro le frodi e le spese eccessive. Insomma, gran parte dell'europarlamento preferisce non fornire cifre esatte, argomentando che i commissari e i funzionari Ue non sono messi sotto la stessa lente di ingrandimento. Inoltre, stando a quanto riferisce un portavoce di Strasburgo circa l'89 per cento delle spese totali sarebbero già state giustificate e all'appello mancherebbero solo alcuni eurodeputati, restii a presentare la documentazione richiesta. Ma non finisce qui. La Corte dei conti ha bacchettato anche il comitato delle regioni per la gestione del dossier "spese di viaggio". Teoricamente i rimborsi dovrebbero essere riconosciuti solo su presentazione delle ricevute ma spesso il comitato ha rimborsato i suoi funzionari anche sulla base di una semplice nota scritta a mano da una agenzia di viaggi. E un'investigazione interna al comitato ha scoperto che l'83 per cento delle cifre riportate erano più alte degli effettivi prezzi dei biglietti emessi dalle compagnie aeree. Ma anche qui la battaglia per la trasparenza si preannuncia dura.


Camera senza tetto: cancellate le promesse anti Casta sugli stipendi (sezione: Costi dei politici)

( da "Panorama.it" del 13-12-2007)

 

Italia - http://blog.panorama.it/italia - Camera senza tetto: cancellate le promesse anti Casta sugli stipendi Posted By matteo.durante On 13/12/2007 @ 16:46 In Apertura#2, NotiziaHome, newsletter | No Comments A quelli della Casta il tetto non piace. Non che desiderino vivere a cielo aperto, solo non gli va che qualcuno (che siano i cittadini indignati o i senatori avveduti) metta il naso e un limite sui loro stipendi. Insomma: alla Camera è stato tagliato il taglio che il Senato aveva approvato sugli emolumenti dei manager pubblici. A scriverlo, sulla prima del [1] Corriere della Sera, sono stati oggi gli autori del best seller scandalo (per il contenuto, sia chiaro) del 2007: Sergio Rizzo, Gian Antonio Stella. Che raccontano come sia successo che il "tetto agli stipendi d'oro sia stato soppresso. D'ora in avanti i grand commis pubblici potranno guadagnare anche di più. Alla faccia di tutte le promesse intorno al bisogno di sobrietà". La norma passata a Palazzo Madama (art. 144 della Finanziaria 2008), sull'onda dell'indignazione popolare (dopo le rivelazioni contenute nel libro dei due giornalisti del Corsera e in quello dei due senatori [2] Massimo Villone e [3] Cesare Salvi, autori del [4] I costi della democrazia) e con un certo malessere di alcuni esponenti della stessa maggioranza, prevedeva che tutti gli stipendi pagati con soldi pubblici non potessero superare lo stipendio del primo presidente della Corte di Cassazione, vale a dire 274 mila euro all'anno. Poi, da lì, è stata una serie infinita di correzioni e riscritture. Prima sono stati esclusi dal tetto tutti i contatti di natura privatistica già in corso. Correzione più che giusta: nessuna norma può essere retroattiva, sarebbe incostituzionale. Poi un'ulteriore modifica. Per i manager con contatto di diritto pubblico lo stipendio verrà ridotto gradualmente: 25% l'anno in modo che nel giro di quattro anni si arrivi al famoso tetto. L'ennesima deroga? Dal tetto restano escluse le Authority, gli Organi costituzionali, i contratti d'opera (per capirci, quelli dei presentatori Rai o dei superospiti di Sanremo), le società quotate e le attività di natura professionale. Ancora una: solo venticinque altissimi dirigenti pubblici in tutto il Paese e per un periodo limitato potevano guadagnare più di 275 mila euro l'anno. Tutti gli altri, sotto. Sotto fino a quando, con la Finanziaria in discussione a Montecitorio, non sono cominciati i tagli veri e propri alla norma. Per esempio: per la Banca d'Italia, le Autorità indipendenti e le amministrazioni dello Stato si dovrà applicare il tetto alle retribuzioni, ma doppio rispetto a quello del primo presidente della Corte di Cassazione. Quindi, il limite massimo sarà di 548 mila euro. A volerlo è stata la Rosa nel Pugno, con un emendamento del capogruppo Roberto Villetti. E la Commissione Bilancio della Camera lo ha approvato. Commissione che, per bocca del presidente Lino Duilio, si è così giustificata: "Nessuno stravolgimento, nessun arretramento" sul tetto agli stipendi dei manager pubblici. Al contrario, la Commissione ha "solo perfezionato il testo del Senato per consentirgli di reggere nel tempo e di regolare efficacemente la molteplicità delle situazioni reali". Molteplicità. qui pare che a moltiplicarsi sono, nonostante le promesse, gli euro che i boiardi dello Stato continueranno a portarsi a casa, come dice il senatore Villone: "Si introducono meccanismi che consentono emolumenti che viaggiano addirittura verso il milione di euro all'anno. C'è da vergognarsi". E se lo dice un senatore.


Bellin e la scelta a due ruote (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzetta Dello Sport Online, La" del 13-12-2007)

 

">stampa | chiudi 13 dicembre 2007 Bellin e la scelta a due ruote Giovane e ambizioso, come la Lpr, Maurizio Bellin racconta la sua passione: "Da quando correvo da esordiente non mi sono più fermato, nemmeno quando ho dovuto scegliere tra università e ciclismo" MILANO, 13 dicembre 2007 - Il vecchio che si chiamava Santiago , che era magro e scarno e aveva rughe profonde alla nuca, e che non pescava un pesce da 84 giorni. Il giovane che si chiamava Manolo , che ogni mattina faceva visita al vecchio, e che alla fine pescò un pesce Magoo . E il mare, che era tropicale, mai banale, semmai fatale. Maurizio Bellin sta leggendo "Il vecchio e il mare" di Ernest Hemingway . Diciamo la verità: infinitamente meglio di un articolo di Marco Pastonesi sulla " Gazzetta dello Sport", anche se presto gli toccherà digerire pure questo. Bellin , la partenza? "Mio padre Valentino. Amava la bici, correva da amatore, e anche se è morto quando avevo solo due anni, l'amore per il ciclismo me l'ha trasmesso lui. E poi mia madre Leonia. Quando è morto mio padre, si è fatta in quattro: tre lavori e la famiglia. Lavorava a un asilo-nido, stirava e faceva la pulizie in un'altra casa, poi si dedicava a mia sorella Georgia e a me. Una vita da gregario". Poi? "Ho cominciato a correre a sei anni, ma a otto avevo già smesso. Mia madre non aveva il tempo per accompagnarmi e seguirmi. Ho ricominciato da esordiente, quando ad accompagnarmi e seguirmi ci pensava una squadra. Da allora non ho più smesso. Neanche quando ho dovuto scegliere tra università e ciclismo. Ho chiesto il permesso a mia madre, ed è stato ciclismo". Passista veloce, vero? "Suona bene, ma è una mezza fregatura. Non abbastanza veloce per essere velocista, non abbastanza leggero per essere scalatore, non abbastanza fondista per essere cronoman. Ma abbastanza veloce, leggero e fondista per essere un buon uomo-squadra. Passato professionista, all'inizio del 2006, non mi sono mai risparmiato nell'aiutare i compagni. Qualcuno mi ha detto: se tu non avessi esagerato in lealtà, se tu fossi stato più egoista, se tu avessi pensato di più ai risultati". Già: risultati? "Se si guardano solo i risultati, ho combinato poco. Ma nel ciclismo c'è dell'altro, per esempio la stima del team manager, del direttore sportivo e, appunto, dei compagni. Comunque, nel 2006 un quarto e un settimo posto in Messico al Tour di Chihuahua, e un undicesimo al Giro della provincia di Lucca. E nel 2006 un settimo posto alla Ronde van Drenthe. La chiamano la Roubaix olandese: una quarantina di chilometri di pavè, e poi gente, cielo, polvere, sei in fuga davanti, e io che ho vinto la volata del gruppetto inseguitore. Ho ottenuto anche un tredicesimo posto nella classifica finale del Tour du Picardie: quinto fino all'ultima tappa, poi sono caduto, e con me sono cadute anche le speranze di un podio". E quel Chihuahua? "Partito prevenuto, tornato felice. Un viaggio fantastico: si correva per metà nel deserto, per metà in altura, tra sperduti villaggi di "campesinos". Ma l'organizzazione era ottima, con alberghi a cinque stelle e una piscina, e un lotto di partecipanti all'altezza, quattro squadre europee più canadesi e americane. C'erano anche i cactus e i cani dela razza Chihuahua, quelli piccoletti, che morsicano quando si spaventano, e celebrati con monumenti come se fossero eroi". E il 2008? "La Lpr-Androni si è fusa con la Tenax, il mio contratto in scadenza è scaduto. Ho trovato un posto nella neonata Katay: team manager Iacovozzi, direttore sportivo Salutini, fra i corridori Callegarin, Rizza, Quadranti e Zampilli. Ingaggio per un anno, poi si vedrà. Penso positivo: sono ancora fra i professionisti in un periodo difficile, non pago per correre ma corro per essere pagato. E trovo del positivo anche se penso negativo: c'è un posto di lavoro all'Androni che mi aspetta, e non da corridore". Le dispiacerebbe? "Da matti. Ma, siccome sono ragioniere, cerco di ragionare. Nel ciclismo il mercato è in grossa difficoltà, paga 10 anni dal caso Festina all'Operacion Puerto in cui ha perso potere e credibilità. Ho letto che nel 2002 era al secondo posto per sponsorizzazioni dietro al calcio, adesso è dietro anche a golf e pallavolo. La vedo come una piramide che sprofonda: i campioni si devono accontentare di guadagnare un po' meno, gli altri di sopravvivere, ma la base sparisce". Che fare? "Continuo con i miei principi: andare avanti soltanto con la forza delle mie gambe. E se è poca rispetto a quella degli altri, pazienza. Ma, credetemi, quanto a pulizia, il ciclismo sta facendo passi da gigante: se avessi un figlio innamorato della bici, non avrei nessun dubbio e lo aiuterei a correre. Però la gente al bar ancora non lo sa che il vento è cambiato". Lei si allena anche con Basso. "Siamo un bel gruppo: Noè che detta percorsi e ritmi, poi Bailetti, Marzano, Callegarin, Andriotto, Nardello, Wegelius... C'è anche Basso. Mi consiglia come allenarmi, mi spiega quando riposare, mi ha trovato perfino uno sponsor tecnico per le scarpe". Marco Pastonesi.


Tre capitoli per una finanziaria di svolta (sezione: Costi dei politici)

( da "AprileOnline.info" del 13-12-2007)

 

Alfiero Grandi*, 13 dicembre 2007 L'analisi La casa, le imprese e i lavoratori sono i principali "fronti" su cui si è concentrato l' impegno del governo per rilanciare il Paese. In sostanza una manovra che segna un cambiamento importante rispetto al passato, sebbene molto rimanga ancora da fare. A questo dovrà contribuire la Sinistra arcobaleno Il testo della finanziaria 2008 è, ormai, stabilizzato. Si può solo approvarlo o respingerlo e l'auspicio è, ovviamente, che venga approvato con il voto di fiducia alla Camera e, successivamente, al Senato. Un testo così ampio -e ad accrescerlo hanno contribuito prima il Senato, poi la Camera- è sempre difficile da sintetizzare. Questo pone un problema politico non nuovo, ma tuttora irrisolto: l'esigenza di interrompere la serie delle finanziarie-monstre, vale a dire troppo ampie, e appesantite da micro-norme e micro-interventi. Se si vuole far capire al Paese come si intende caratterizzare la politica economica per l'anno successivo, è necessario che la finanziaria, in futuro, venga ristretta alle scelte di fondo, escludendo le normative e lasciando ad atti successivi l'attuazione degli interventi "minori". Non so se l'immagine che De Rita offre dell'Italia, come di una società atomizzata, sia del tutto giusta, forse la situazione reale è un po' più complicata, tuttavia, è certo che se le sedi di responsabilità politica vogliono contribuire a riunificare il Paese e a dargli un indirizzo, un orizzonte per il futuro, debbono sforzarsi di indicare con chiarezza gli elementi di fondo, evitando sparpagliamenti. In questa finanziaria i due aspetti coesistono, ma per delineare quelli di fondo occorre "estrarli" da un insieme troppo ampio, non sempre, facilmente, comprensibile a tutti e che a volte mette in difficoltà perfino gli addetti ai lavori. Questo è un problema politico serio, perché alle difficoltà del Governo si sommano le difficoltà del Parlamento. Tornando, però, al merito, vedo questi grandi capitoli da valorizzare perché la finanziaria segna indubbiamente una novità, una svolta. Forte di un'impostazione precedente che, dal maggio 2006, ha già messo in sicurezza i conti pubblici e quindi garantisce il risanamento, ora la finanziaria 2008 ridistribuisce risorse, rafforzando misure che già in questo anno sono entrate in vigore, come gli interventi per gli incapienti e le pensioni basse per circa 4 miliardi di euro. Ci sono per il 2008 tre grandi blocchi sui quali si interviene. Il primo è la casa dove si sommano la riduzione ICI per la casa di abitazione, la detrazione per chi ha la prima casa in affitto, le misure a favore dei giovani che vogliono rendersi autonomi e gli interventi per riprendere una partecipazione pubblica, che manca da anni, che sia in grado di offrire case in affitto a prezzi accessibili a chi ha redditi troppo bassi in relazione agli attuali prezzi di mercato. Nell'insieme la manovra 2008 impegna oltre due miliardi di euro per la casa, in gran parte di riduzione della pressione fiscale. Il secondo blocco è rivolto alle imprese e segue idealmente la riduzione del cuneo fiscale, già entrato in vigore. La riduzione dell'aliquota IRES al 27,5 per cento viene autofinanziata dal sistema delle imprese e con le modifiche della Camera, che si aggiungono a quelle introdotte dal Senato, è ormai certo che in questo ambito le piccole e medie imprese saranno avvantaggiate e spinte a investire i loro profitti nell'impresa. Inoltre, per un milione di aziende, considerate marginali, tutto sarà più semplice e conveniente. Il terzo blocco riguarda i lavoratori, e le misure sono di diverso tipo. C'è, ad esempio, il credito di imposta, inserito al Senato, che punta a favorire nuove assunzioni a tempo indeterminato nel Sud, con un'attenzione particolare al lavoro femminile. Oppure, le riduzioni fiscali già decise, per circa mezzo miliardo di euro,a favore dei lavoratori dipendenti, con in più l'impegno a utilizzare l'extragettito fiscale 2008 per la riduzione della tassazione sui lavoratori dipendenti. Scommetto - personalmente - che nel 2008 ci sarà un extragettito che potrà confluire nel fondo istituito dalla Camera per favorire questa ridistribuzione fiscale. L'extragettito è molto probabile perchè parte delle misure per la lotta all'evasione e all'elusione, stanno entrando in vigore proprio ora e gli effetti si vedranno meglio in futuro. La Camera ha anche aggiunto interventi per le famiglie numerose, che si sommano a quelli, socialmente importanti, a favore di vari settori deboli della società. Nella manovra per il 2008 ci sono novità in materia di ricerca ed università, anche se le esigenze sono maggiori delle novità, ma il cono d'ombra del 2007 sembra allontanarsi grazie alle prime misure che dovrebbero in futuro diventare il primo nucleo di una scelta forte in materia di scuola, università e ricerca, per portare l'Italia ad essere più competitiva nel sapere, oltre che nelle merci. Sono previsti investimenti in vari settori, così come c'è il finanziamento del protocollo sul welfare. Anzi, c'è qualcosa di più, perché la Camera ha introdotto una norma che avvia gli "ammortizzatori sociali" anche per CO.CO.CO. e CO.CO.PRO. Ci sono poi altre scelte politiche di rilievo, come un forte intervento per ridurre i costi della politica, i costi del funzionamento della pubblica amministrazione e delle istituzioni, mettere un tetto e dare trasparenza alle retribuzioni dei dirigenti pubblici, da tempo fuori controllo e non sempre congrue. Queste riduzioni hanno tra l'altro, consentito di evitare che nel 2008 tornassero i ticket sanitari. Aggiungo che anche la class action, o azione collettiva, è una novità importante perché aiuta i cittadini a mettersi insieme per difendersi meglio dalle truffe, dallo strapotere di troppe aziende di servizi. Contro l'introduzione di questa novità ci sono state forti resistenze. Purtroppo, Confindustria si è collocata in un fronte conservatore e tuttavia, ormai è certo, la class action, diventerà legge dello Stato con una procedura convincente: il Senato ha introdotto la norma e la Camera l'ha perfezionata, senza stravolgerla. C'è poi un pacchetto di misure ambientali importanti che vanno dalla conferma della detrazione al 55 per cento delle spese per ristrutturazioni edilizie ad alta qualità ambientale, fino ad interventi che in vario modo investono sull'ambiente, a cominciare dalla riduzione di emissioni di CO2. Cito per tutte la proposta di alimentare, con decisioni volontarie, un fondo per l'ambiente attraverso il pagamento di un centesimo in più per ogni litro di benzina e gasolio, riprendendo una felice intuizione che ha permesso, in altri paesi, di lasciar camminare in avanti le avanguardie ambientali più sensibili che oggi hanno dimensione di massa. Di rilievo gli interventi per impedire il riformarsi di precariato nella pubblica amministrazione e, nello stesso tempo, dare risposte ai lavoratori precari, anche se, purtroppo, non a tutti, e agli LSU, anche l'impegno di assumere quasi tutti gli idonei all'Agenzia delle Entrate e all'Agenzia delle Dogane è importante per rafforzare l'apparato di controllo e lotta all'evasione. Vale la pena ricordare l'articolo introdotto alla Camera, che consente al Governo di intervenire per ridurre i prezzi al consumo dei prodotti petroliferi con il fine di calmierare il mercato. Il trasporto pubblico locale è finanziato con modalità che dovrebbero evitare in futuro l'ansia di trovare ogni anno, ex novo, risorse. Con gli Enti locali e le Regioni il patto di stabilità interno risulta meno severo di prima, e questo dovrebbe consentire qualche spazio di manovra in più, in particolare ai Comuni, a favore dei quali sta procedendo il decentramento dei poteri in materia di catasto. Sostegno alla produzione cinematografica italiana, interventi per alleggerire l'aumento del costo dei mutui a tasso variabile per le famiglie, misure per il controllo dei prezzi e per scoraggiare le speculazioni, interventi in materia di sicurezza. Questo è un tentativo di sintesi della finanziaria 2008, una manovra che non toglie e invece da, e non è poco. Detto questo, non tutto è a posto, ci sono scelte appena accennate, come quella sulla restituzione fiscale ai lavoratori dipendenti, o l'apertura di una fase nuova in materia di scuola, università, ricerca. Soprattutto, resta una sproporzione tra l'esigenza di maggiore equità e giustizia o di scelte più forti per l'ambiente e le risorse oggi disponibili. Per fare crescere le risorse occorre che cresca il Paese, la sua competitività. Per fare crescere la competitività occorre una forte valorizzazione del lavoro, degli investimenti e anche un sistema di imprese meno alla ricerca di sconti e più impegnato a scommettere sul futuro e su un patto positivo con il lavoro, a partire dalla crescita dei salari. Scelta ormai inderogabile. Per reggere le sfide di questa fase il Governo e la maggioranza, debbono riprogettare insieme le priorità. La questione non è cosa manca o non è sufficiente nella finanziaria 2008, anche se c'è pure questo, ma soprattutto il farsi carico di delineare una proposta forte che ridia fiducia nel futuro, partendo da quello che c'è nella finanziaria, ma senza accontentarsi. Parlare al Paese, parlare di futuro, scegliere con nettezza. Scegliere ad esempio di tassare tutte le rendite finanziarie almeno con un'aliquota unica al 20% per rendere meno conveniente un uso solo finanziario della ricchezza e riequilibrare il prelievo tra i redditi. Questo richiede un di più di quanto c'è oggi, e questo di più è la capacità di rimotivare la coalizione di centro sinistra, di ridare senso all'azione di Governo. Evitare slabbrature o una crisi è un'azione importante, ma per evitare un logoramento progressivo, occorre un colpo d'ala e la Sinistra/Arcobaleno deve contribuire in modo decisivo a darlo. *Sottosegretario all'Economia e Finanze.


CONSIGLIO PROVINCIALE DI FORLI'-CESENA , LA CRONACA (sezione: Costi dei politici)

( da "Sestopotere.com" del 13-12-2007)

 

(22:54) (13/12/2007 19:08) | CONSIGLIO PROVINCIALE DI FORLI'-CESENA , LA CRONACA (Sesto Potere) - Forlì - 13 dicembre 2007 - A seguire pubblichiamo la cronaca definitiva della seduta odierna del consiglio provinciale di Forlì-Cesena, a lavori appena conclusi: --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Gettone di presenza consiglio provinciale pro-vittime incidenti Thyssenkrupp FORLI' - La Presidente del consiglio Bruna Baravelli ha ricordato i fatti della recente tragedia sul lavoro accaduta a Torino, nella fabbrica Thyssenkrupp (che è costata la vita a 4 ragazzi ed ha causato numerosi feriti) , ed ha altresì ricordato la piaga delle morti bianche che colpisce non soltanto il Nord Italia ma anche la nostra regione (l'Emilia-Romagna è in testa , dopo la Lombardia, nella classifica nazionale degli incidenti sul lavoro). "Già l'anno scorso ci trovammo a ricordare una situazione analoga, mai avrei immaginato di dovermi trovare nella stessa situazione. Il problema è grave. Siamo come in guerra e in segno di vicinanza alle famiglie dei quattro lavoratori deceduti a Torino chiedo venga celebrato un minuto di silenzio". Il consigliere di Forza Italia - verso il Nuovo partito dei moderati e dei liberali Fabio Dellamotta ha chiesto di devolvere il gettone di presenza della seduta odierna alle famiglie degli scomparsi. Il capogruppo del PRC (Sinistra Arcobaleno) Piergiorgio Poeta è intervenuto dicendo: "Chiedo a tutti i partiti di adoperarsi affinchè , al di là degli impegni assunti nella seduta di oggi, tutte le forze politiche in ogni sede si possano attivare al fine di perseguire una politica diversa in favore dei lavoratori e per la sicurezza nei luoghi di lavoro". Il presidente della giunta provinciale Massimo Bulbi conferma che la cifra equivalente al gettone di presenza dei consiglieri della seduta odierna è in effetti disponibile. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Aeroporto di Forlì, via libera all'aumento quota del capitale sociale Seaf FORLI' ? Posto in votazione l'aumento quota del capitale sociale Seaf , dopo che la Sab di Bologna ha ridotta la sua partecipazione in vista dell'uscita definitiva. La parte azionaria non sottoscritta verrà rivelata da Comune e Camera di Commercio ( ma non dalla Regione Emilia-Romagna che detiene già il 25, 02% ed è vincolata da stringenti normative ). Nella compagine societaria il Comune di Forlì passerà dal 26,8% al 38,7%, la Camera di Commercio di Forlì-Cesena dal 5 al 6,6% e la stessa Provincia dal 5% (prima era il 2,5%) al 10%. Con un investimento ulteriore che oggi ammonta a 154.937,40 euro e sarà finanziato con quota parte dell'avanzo di amministrazione derivante dal rendiconto 2006. La delibera ? inserita d'urgenza all'ordine del giorno poiché dovrà essere approvata entro il 2007 - è stata illustrata dall'assessore Luigi Sansavini che fra l'altro ha dichiarato: "Ci sono importanti progetti di sviluppo. L'aeroporto di Forlì dovrebbe diventare uno dei scali commerciali più importanti d'Italia assieme a quello di Bergamo." Il capogruppo di Forza Italia - verso il Nuovo partito dei moderati e dei liberali Stefano Gagliardi ha ricordato la posizione del suo partito nel merito, ha inserito la Seaf nel novero delle consociate a maggioranza pubblica che come altre (E-Bus, Sapro, Serinar) accumula negli anni deficit clamorosi: "Il problema non è la struttura in sé, anzi, il Ridolfi è un piccolo 'gioiello' tecnologico. Gli stessi organismi revisori della Seaf hanno constatato che il vero problema è costituito dal disinteresse del sistema territoriale e degli amministratori che non hanno saputo o voluto fare rete. Gli enti locali confinanti non si mobilitano: il Comune di Cesena detiene un misero 2,5%. Le categorie economiche del comprensorio? parlano bene e poi razzolano male. Non partecipano alla gestione. Le adesioni di principio in favore dell'aeroporto di Forlì credo siano soltanto una mozione ideologica e di bandiera. In realtà, il centrosinistra , che in tutti questi anni ha dovuto affrontare il problema dalle poltrone delle amministrazioni locali, ha miseramente fallito. Un esempio? Rifiutando , ancora pochi anni fa, le offerte ultramilionarie in euro presentateci da Ryanair?". Il capogruppo del PRI Giovanni Lucchi ha subito dichiarato che "Dell'Aeroporto di Forlì il nostro territorio non può e non deve fare a meno. Ma è necessaria un'azione politica forte, mettere in campo sinergie vere, convocare un tavolo di concertazione fra tutti i soggetti , compresi gli enti locali che fra l'altro sono governati dalle stesse forze politiche, che garantiscono la crescita economica del territorio". Il consigliere Leonardo Zavalloni (PD) ha aggiunto: "Molti soggetti del territorio, soprattutto quelli della costa sono ancora assenti, e mi spiace che il Comune non abbia ancora svolto quell' azione di traino da alcuni certamente attesa. Saluto con favore l'iniziativa della Provincia che adesso può giocare un ruolo di coordinamento. Auspico il coinvolgimento del Comune di Cesenatico già aderente alla società Promozione Turismo". Ha preso la parola anche il consigliere di Forza Italia Fabio Dellamotta : "Soltanto seguendo i fatti di cronaca che riguardano il trasporto aereo in regione è sin troppo facile constatare che molti soggetti non credono nello sviluppo del Ridolfi e , magari, scelgono di investire nello scalo di Rimini!". Il consigliere Luca Bartolini (An) "seppure fra mille critiche" annuncia il voto favorevole del suo partito: "In coerenza con la posizione assunta da sempre a sostegno dell'aeroporto di Forlì. È un patrimonio inestimabile della città non soltanto per il territorio forlivese, ma anche per tutta la parte 'alta' della Romagna. E' una struttura importante, indispensabile, che ci avvicina alle capitali di tutta Europa". Bartolini caldeggia l'ingresso in Seaf degli enti locali del ravennate e allo stesso tempo, però, non si esime dal criticare la scelta di coloro (la stessa giunta regionale) che parlando di aeroporti emiliano-romagnoli lanciano segnali "discordanti , a tutto vantaggio? delle compagnie di volo e non certo in favore dell'utente finale o delle società di gestione". Il consigliere Rotilio Biserna del Gruppo della Libertà/Gruppo Misto afferma: "Possiamo essere d'accordo nel sostenere il rilancio e la difesa dell'aeroporto Ridolfi. Ma ne faccio però una questione di metodo: c'era tutto il tempo utile per discutere l'argomento, dibatterlo in commissione , far convocare il consiglio di amministrazione? e invece? la delibera viene presentata oggi con i criteri d'urgenza e intanto slittano le misure da adottare per ammodernare le infrastrutture., mettere in sicurezza le strade. Certamente qualcosa si muove nell'ambito dell'aeroporto Ridolfi, ma il 'buco' di gestione rimane! E i soggetti che potrebbero impegnarsi di più (Cdc e AssoIndustriali) si tirano indietro , gli enti locali del comprensorio non ritengono opportuno intervenire, i vari soggetti del turismo (soprattutto l'AssoAlbergatori) non vogliono fare il salto di qualità e la stessa Sab di Bologna , assieme alla Regione, annunciano di volersi defilare". Il consigliere Orazio Manuzzi (Pd): "Abbiamo ascoltato oggi un modo 'strano' di ragionare: tutti (o quasi: se si esclude An) nelle fila dell'opposizione si dicono d'accordo nel voler sostenere una struttura utile per il territorio e alla fine, al momento del voto, tirato indietro la mano. Nel loro ragionamento ? dice Manuzzi rivolto ai consiglieri di Forza Italia ? non viene preso in considerazione un dato di fatto: il Ridolfi di oggi non vive più i problemi di 10 anni fa". Il consigliere Orazio Manuzzi ha difeso fortemente il piano industriale della Seaf , sottolineato il progetto della patrimonializzazione dello scalo , stigmatizzato il ruolo giocato dall'opposizione ("meramente critico e strumentale") e ricordato all'aula "il lavoro svolto dalla giunta provinciale verso una maggiore aggregazione e concreto coinvolgimento degli enti locali all' interno del Cda della Seaf". Il capogruppo del PRC (Sinistra Arcobaleno) Piergiorgio Poeta è intervenuto sottolineando un aspetto: "Tutti gli aeroporti presentano una gestione in deficit, non soltanto il Ridolfi di Forlì. Tocca alla proprietà ricapitalizzare e , con le forze a disposizione, consentire l'andamento delle attività Forse, in precedenza, c'è chi ? non solo nella classe politica ma anche nella classe sociale ed economica locale ? non ha creduto fino in fondo a questa struttura". L'auspicio di Piergiorgio Poeta è che i tanti soggetti istituzionali , associativi ed economici del territorio decidano di impegnarsi con capitali propri per ripianare il bilancio e garantire investimenti". Anche il capogruppo del PRC s'è detto rammaricato che non si sia affrontato l'argomento in commissione, coinvolgendo il Cda della Seaf. Il capogruppo di AN Vittorio Dall'Amore ha sollecitato l'intervento del presidente della giunta provinciale Massimo Bulbi: "Soltanto lui ha la massima responsabilità istituzionale in materia e dunque si dovrebbe prendere l'impegno di svolgere in tutti i modi il coinvolgimento degli enti locali della nostra provincia ed anche delle associazioni (come Cdc e AssoIndustriali) nella gestione della Aeroporto di Forlì". Il capogruppo dei Verdi (Sinistra Arcobaleno) Stefano Brigidi s'è detto rammaricato del fatto che la delibera non sia stata preceduta da un approfondimento in Commissione: "era un passaggio quasi obbligato" e poi ha rilevato che: "l'assenza del sistema imprenditoriale locale nel consiglio di amministrazione della Seaf determina il primo problema. Scontiamo un'assenza quasi completa del 'capitale privato' nella gestione del Ridolfi? e questo dovrebbe far riflettere. Quelle assenze, forse, indicano le ragioni del mancato coinvolgimento di altri soggetti: semplicemente non ci credono, non sono disposti a scommettere sullo sviluppo dello scalo. E la guerra all'ultimo volo fra Forlì e Rimini , certamente, non aiuta. Alla fine, qualcuno ci rimetterà le penne!". Anche il presidente della giunta provinciale Massimo Bulbi è intervenuto ricordando che: "Nelle società di capitale il socio che detiene la maggioranza delle azioni è chiamato a giocare il principale ruolo di coordinamento e nel caso della Seaf si tratta del Comune di Forlì. Ugualmente , la Provincia di Forlì-Cesena sostiene il progetto e lo dimostra con i ripetuti aumenti quota". Bulbi si dice convinto che l'ingresso nella compagine sociale della Seaf da parte degli enti locali siano necessario a prescindere dalla singola quota di sottoscrizione: "Il confronto con i sindaci (della Riviera e delle Terme, in primis, ndr) è aperto, chiediamo l'adesione al progetto, chiediamo loro di entrare nella società , successivamente potranno rilanciare la loro presenza aumentando anche le quote!" spiega Bulbi , che inoltre spezza una lancia in difesa del mondo imprenditoriale ed economico locale: "Gli imprenditori attendono un segnale chiaro del mondo politico prima di partecipare allo sviluppo del progetto che comunque dovrà entrare in funzione al massimo delle potenzialità rafforzando le infrastrutture collaterali ed i servizi (strade, ristorazione e offerta alberghiera, ndr)". Il capogruppo del PDCI (Sinistra Arcobaleno) Agostino Mantegazza , che auspica l'approfondimento del dibattito in Commissione, ha dichiarato: "L'aeroporto Ridolfi o diventa un grande investimento per l'intero territorio provinciale oppure non ha senso che esista così com'è". Anche il capogruppo del PDCI ha caldeggiato l'ingresso nella compagine societaria dei soggetti economici e sociali del territorio, a partire dagli Albergatori della costa. VOTO SULLA DELIBERA Sì: Pd, Prc , Pdci e An. No: Fi. Astenuti: GdL, Pri e Verdi. DELIBERA APPROVATA A MAGGIORANZA. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Romagna Acque società delle Fonti, modifica della convenzione e dello Statuto FORLI' ? Il dibattito sulla delibera ? presentata in aula dall'assessore Maurizio Castagnoli - di modifica della convenzione e dello Statuto di Romagna Acque società delle Fonti Spa (così come chiedeva a termini di legge il dettato nazionale) ha innescato oggi le osservazioni del capogruppo di Forza Italia - verso il Nuovo partito dei moderati e dei liberali Stefano Gagliardi che fra l'altro ha ricordato come "a parità di ruolo nell'assetto societario le tre province romagnole in realtà sopportino un impatto e una serie di responsabilità del tutto diverse" e ha chiesto lumi sulle "maglie larghe delle norme statutarie che permetterebbero ai soliti noti di partito" di far oparte del Cda. . L'assessore Maurizio Castagnoli ha promesso che la materia della gestione e dell'utilizzo delle risorse idriche sarà approfondita in una seduta di Commissione ad hoc. VOTO SULLA DELIBERA Sì: Pd, Prc e Pdci. No: nessuno. Astenuti: Fi, An, GdL e Verdi. DELIBERA APPROVATA A MAGGIORANZA. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Approvato il programma del Diritto allo studio del 2007-2010 FORLI' ? Approvata la delibera che recepisce il programma degli indirizzi regionali e determina il programma provinciale per il diritto allo studio nel triennio 2007-2010. Si tratta di un documento programmatorio che non comporta nell'immediato oneri a carico del bilancio provinciale. La delibera è stata illustrata dall'assessore Margherita Collareta. E' intervenuta la consigliera del gruppo di Forza Italia - verso il Nuovo partito dei moderati e dei liberali Vittoria Bertaccini: "Si tratta di un programma del Diritto allo studio che fa acqua da tutte le parti e non riconosce i meriti degli studenti effettivamente meritevoli". Rilievo , per altro contestato e respinto, dall'assessore Collareta. VOTO SULLA DELIBERA Sì: Pd, Prc , Pdci e Verdi. No: nessuno. Astenuti: Fi, An, GdL e Pri. DELIBERA APPROVATA A MAGGIORANZA. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Approvata l'adesione alla Fondazione Renato Serra di Cesena FORLI' ? Approvata la delibera - illustrata in aula dall'assessore alla Cultura Iglis Bellavista - di adesione della Provincia di Forlì-Cesena (come 'socio ordinario') alla Fondazione Renato Serra con sede a Cesena , con una quota di ingresso (e per gli anni a seguire) che ammonta a 10 mila euro. E' un'adesione che nasce al pari dell'adesione già garantita in ambito culturale alla Fondazione 'Diego Fabbri' di Forlì ed alla Tito Balestra di Longiano. In fase di dibattito sono intervenuti con posizioni differenziate i consiglieri Rotilio Biserna del Gruppo della Libertà/Gruppo Misto, Elide Urbini e Otello Brighi del Gruppo Pd, il capogruppo di AN Vittorio Dall'Amore e il capogruppo del Pri Giovanni Lucchi. L'assessore alla Cultura Iglis Bellavista ha spiegato che annualmente la giunta provinciale deciderà con quale quota (minore o maggiore) rinnovare l'adesione. VOTO SULLA DELIBERA Sì: Pd, Prc , Pdci , Verdi e An. No: nessuno. Astenuti: Fi, GdL e Pri. DELIBERA APPROVATA A MAGGIORANZA. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nuovo regolamento per l'accesso alla professione di trasportatore FORLI' ? Approvato il regolamento ? in ottemperanza alla normativa nazionale che recepisce la direttiva Europea ? per il conseguimento dell'idoneità professionale per l'accesso alla professione di trasportatore su strada di merci per conto terzi e di viaggiatori su strada nel settore dei trasporti nazionali ed esteri. Sono intervenuti i capigruppo Giovanni Lucchi (Pri), Stefano Gagliardi (Fi), Fabio Dellamotta (Fi) che hanno bollato la delibera come "un inutile e bizzarro balzello europeo, un aggravio burocratico" e Piergiorgio Poeta (Prc) ed Ettore Stacchini (Pd) che hanno ricordato (il primo) come sarebbe stato utile introdurre anche il controllo dell'idoneità dei lavoratori, e (il secondo) come la disposizione nasca anche dall'accordo sottoscritto dalle associazioni di categoria e in linea con il criterio che "chi conduce aziende (i cosiddetti 'padroncini', ndr) debba anche affrontare opportune verifiche sulle competenze legali ed economiche connesse alla professione che si svolge". VOTO SULLA DELIBERA Sì: Pd, Prc , Pdci , Verdi e Pri. No: nessuno. Astenuti: Fi e An. DELIBERA APPROVATA A MAGGIORANZA. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nota: Presidente della giunta provinciale Massimo Bulbi Presidente del consiglio provinciale di Forlì-Cesena Bruna Baravelli Capogruppo del PD (Partito Democratico) Daniele Zoffoli, vice Maurizio Brunelli Capogruppo del PRC (Sinistra Arcobaleno) Piergiorgio Poeta Capogruppo del PDCI (Sinistra Arcobaleno) Agostino Mantegazza Capogruppo dei Verdi (Sinistra Arcobaleno) Stefano Brigidi Capogruppo di Forza Italia - verso il Nuovo partito dei moderati e dei liberali Stefano Gagliardi Capogruppo di AN Vittorio Dall'Amore Capogruppo del Gruppo della Libertà/Gruppo Misto Michele De Leonardis , vice Rotilio Biserna Capogruppo del PRI Giovanni Lucchi .