HOME PRIVILEGIA NE IRROGANTO
di ARCHIVIO DOSSIER CLASS
ACTION DAL 30 NOVEMBRE AL 10
DICEMBRE 2007
ARTICOLI DALL’8 AL 10 DICEMBRE 2007
Finanziaria, raddoppiati i fondi per la sicurezza ( da "Stampa, La" del 08-12-2007) Class action, platea più ampia ( da "Italia Oggi" del 08-12-2007) Finanziaria, si va verso il voto di fiducia ( da "Secolo XIX, Il" del 08-12-2007) ROMA La riforma dei servizi pubblici locali
entrerà in Finanziaria. Così almeno a ( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 08-12-2007) Class action, Cirio e Parmalat sono fuori ( da "Corriere della Sera" del 08-12-2007) Gli avvocati ipotecano il mercato ( da "Sole 24 Ore, Il" del 08-12-2007) La class action passa dal collegio ( da "Sole 24 Ore, Il" del 08-12-2007) TREVISO Una causa collettiva da parte del popolo
ebraico ( da "Tempo, Il" del 08-12-2007) Per la Corte dei conti il <tesoretto> è
fuorilegge pag.1 ( da "Giornale.it, Il" del 08-12-2007) Tra lobbismo e scambio politico pag.1 ( da "Giornale.it, Il" del 08-12-2007) Meno tasse sul Tfr, class action al bivio Finanziaria
sul filo di lana. Entrano anche le privatizzazioni della Lanzillotta ( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del
08-12-2007) + 2 altre fonti Affari legali ( da "Milano Finanza" del 08-12-2007) Nel risparmio l'unione fa la forza ( da "Milano Finanza" del 08-12-2007) Finanziaria, arriva 'Mister Prezzi' ( da "ADN Kronos" del 08-12-2007) FINANZIARIA/ ALTRO PACCHETTO EMENDAMENTI, CLASS ACTION
A PARTE ( da "Virgilio Notizie" del 08-12-2007) FINANZIARIA: BONUS FAMIGLIE, TFR, MISTER PREZZI.NOVITA'
FINORA APPROVATE ( da "Asca" del 08-12-2007) FINANZIARIA/ DA CARO-BENZINA A MUTUI,LE NOVITA'
DELLA... -2- ( da "Virgilio Notizie" del 08-12-2007) Sulla class action filtro del giudice per fermare le
cause inconsistenti ( da "Stampa, La" del 09-12-2007) Sì a mister prezzi, vigilerà sui rincari
- roberto petrini ( da "Repubblica, La" del 09-12-2007) Sì della commissione Bilancio della Camera Tetto
agli stipendi anche per Bankitalia Filtro alla class action ( da "Unita, L'" del 09-12-2007) In Finanziaria mister prezzi e fondo per i mutui
Confermato il bonus per le famiglie numerose. Salta la riforma dei servizi locali.
Più soldi per la sicurezza ( da "Unita, L'" del 09-12-2007) Manovra, torna <mister prezzi> Nuovi rincari per
acqua e rifiuti ( da "Corriere della Sera" del 09-12-2007) ROMA Per adesso la riforma non c'è.
L'emendamento che doveva introdurre in Finanziar ( da "Messaggero, Il" del 09-12-2007) Finanziaria, mutui più facili ( da "Tempo, Il" del 09-12-2007) Welfare, si prepara il nuovo scontro fra sinistra e
diniani ( da "Tempo, Il" del 09-12-2007) "Mister prezzi"resta senza poteri ( da "Secolo XIX, Il" del 09-12-2007) Montezemolo mette sulla tavola le riforme ( da "Padania, La" del 09-12-2007) FINANZIARIA/ IN AULA CON 'NODI' APERTI, E VA VERSO
FIDUCIA -punto ( da "Virgilio Notizie" del 09-12-2007) Finanziaria in aula, fiducia più vicina -
roberto petrini ( da "Repubblica, La" del 10-12-2007) Finanziaria. I lavori dell'aula saranno dedicati
interamente all'esame delle leggi fin ( da "Unita, L'" del 10-12-2007) Via libera alla class action con più tutele ( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-12-2007) Class action, sarà un diluvio ( da "Panorama" del 10-12-2007) FINANZIARIA/ BERSANI: SU MUTUI E CLASS ACTION NOTEVOLI
PASSI AVANTI ( da "Virgilio Notizie" del 10-12-2007) Class action all'italiana, HC intervista Kuneva ( da "HelpConsumatori" del 10-12-2007) Articoli
Finanziaria,
raddoppiati i fondi per la sicurezza (sezione: Class action)
( da "Stampa, La" del
08-12-2007) INTESA NELLA MAGGIORANZA SU 100 MILIONI IN PIU' A
CARABINIERI, POLIZIA E POMPIERI Finanziaria, raddoppiati i fondi per la
sicurezza [FIRMA]STEFANO LEPRI ROMA Al "suk" della legge
finanziaria ieri sono finiti i soldi. In più i litigi di Montecitorio
si sono aggravati per l'inquietudine dei piccoli partiti sul vertice di
maggioranza mancato, o per rivalse sul voto dell'altra sera al Senato. Ieri
la commissione Bilancio è riuscita a iniziare le votazioni soltanto in
tarda serata. E' scontato che nell'aula della Camera il governo dovrà
chiedere la fiducia; casomai con l'espediente nuovo che si tratterà di
una fiducia trina, su un testo in tre articoli. Un accordo politico di
rilievo il centro-sinistra lo ha trovato sulla sicurezza: sarà
raddoppiato a 200 milioni di euro il fondo per comprare nuovi mezzi a
Polizia, Carabinieri e Vigili del Fuoco (compresi due aerei antincendio); le
forze dell'ordine sono esentate dal taglio agli straordinari; si accelera
l'assunzione già prevista di 4500 nuovi agenti nel 2008. Il Partito
democratico ne rivendica il merito; il ministro dell'Interno Giuliano Amato
dichiara di aver ottenuto ciò che aveva chiesto, ma incrocia le dita
in attesa che sia votato. Gli stanziamenti in più per la sicurezza,
infatti, fanno parte del maxi-emendamento del relatore di maggioranza Michele
Ventura (Pd). E il maxi-emendamento è rimasto bloccato perché,
inzeppato di troppi aumenti di spese, non ha una completa copertura
finanziaria. class="hilite">Insieme
contiene di tutto, dalla riscrittura delle norme sulla class="term">class class="term">action
a una minor tassazione per il Tfr (non si sa ancora di quanto), da un nuovo
compromesso sui tagli alle comunità montane a minuti stanziamenti per
contentare questo o quel partito. Una nuova versione "coperta" era
attesa per la mezzanotte. Non è bastata per trovare un'intesa completa
la vera maratona dei capigruppo di maggioranza, prima fino alle 4,30 del
mattino di ieri, poi dalle 11 alle 18. Il capogruppo del Pdci, Pino Sgobio,
ha abbandonato la riunione infuriato; sostiene che non riusciva a far
approvare nessuno dei suoi emendamenti, soprattutto uno sulla stabilizzazione
dei precari. Anche il capogruppo dell'Udeur, Mauro Fabris, si è
irritato perché non è stato accolto un suo emendamento per
stabilizzare gli insegnanti di religione. Che a porre problemi fossero i due
partiti piccoli più impauriti dalla riforma elettorale, ha fatto
malignare gli altri. L'emendamento Udeur sugli insegnanti di religione
è parso legato alla competizione tra cattolici di Udeur e Pd l'altra
sera in Senato. Tuttavia in serata Fabris esprimeva fiducia che un'intesa si
sarebbe trovata; era soddisfatto per la sicurezza e per aver impedito ai
Verdi di complicare la pro- cedura per i rigassificatori. Nel
maxi-emendamento dovrebbe esserci anche un aggiustamento della norma sulle
comunità montane. I risparmi di spesa resterebbero dello stesso
ammontare, ma si darebbero 5 mesi di tempo alle Regioni per riorganizzarle di
loro iniziativa, trascorsi i quali scatterebbero i tagli nelle versione
già stabilita dal Senato (ammessi solo i Comuni sopra i 500 o Class action, platea più
ampia (sezione: Class
action)
( da "Italia Oggi" del
08-12-2007) ItaliaOggi ItaliaOggi
- Diritto e Fisco Numero 291, pag. 36 del 8/12/2007 Autore: di
Chiara Cinti Visualizza la pagina in PDF FINANZIARIA
2008/ Lo prevede il maxiemendamento depositato ieri dal relatore Ventura
Class action, platea più ampia Aumentano i soggetti che possono agire.
Col filtro del giudice Platea più ampia dei soggetti che possono
accedere alla class action e filtro preventivo le sull'ammissibilità
delle cause. è questa l'ultima versione della class action contenuta
nel maxiemendamento (per gli altri contenuti si veda la tabella in pagina)
che il relatore alla finanziaria Michele Ventura (Pd) ha depositato ieri in
commissione bilancio. Resta aperta la questione della
retroattività delle cause collettive dal momento che nel testo non se
ne fa alcuna menzione. L'emendamento presentato dal relatore legittima al
ricorso non solo le associazioni riconosciute, ma anche tutte quelle
associazioni e comitati "che sono adeguatamente rappresentativi degli
interessi collettivi fatti valere". Scompare invece qualsiasi
riferimento al decreto del ministero dello sviluppo economico che avrebbe
dovuto aumentare la platea dei contribuenti, previsto dal testo licenziato
dal senato. La class action potrà essere esercitata, nell'ambito di
rapporti giuridici relativi a contratti conclusi mediante moduli o formulari
ai sensi dell'art. 1342 c.c., in conseguenza di atti illeciti
extracontrattuali, di pratiche commerciali scorrette o di comportamenti
anticoncorrenziali, quando sono lesi diritti di una pluralità di
consumatori o utenti". I consumatori che intendono aderire alla causa collettiva dovranno comunicare per iscritto al proponente
la propria adesione. Adesione che può essere comunicata anche nel
giudizio d'appello fino all'udienza di precisazione delle conclusioni.
L'emendamento di Ventura prevede inoltre il filtro preventivo del giudice
sull'ammissibilità della causa. "La domanda è dichiarata
inammissibile quando è manifestamente infondata, quando sussiste un
conflitto d'interessi, ovvero quando il giudice non ravvisa l'esistenza di un
interesse collettivo suscettibile di adeguata tutela". Una volta accolta
la domanda, il giudice determina i criteri in base ai quali liquidare la
somma da corrispondere. E, se possibile, specifica anche la somma minima da
corrispondere a ciascuno. Dopo che il tribunale ha notificato la sentenza,
l'impresa propone entro 60 giorni il pagamento di una somma, che accettata
dal consumatore in qualsiasi forma ha il valore di titolo esecutivo. La
sentenza però non impedisce ai singoli, che non aderiscono alla class
action o non intervengono nel giudizio, di proporre l'azione individuale. Se
l'azienda non comunica la proposta entro 60 giorni o quest'ultima non viene
accettata, il presidente del tribunale costituisce un'unica camera di
conciliazione per la determinazione delle somme da corrispondere. L'organo di
conciliazione è così composto: da un avvocato indicato dai
soggetti che hanno partecipato alla class action, uno nominato dall'impresa e
un presidente che è un avvocato nominato dal presidente del tribunale
tra quelli iscritti all'albo speciale per le giurisdizioni superiori.
Rispetto al testo del Senato, l'emendamento del relatore elimina ogni
riferimento al limite al 10% del valore della controversia come tetto di
rimborso delle spese legali per chi perde la causa. Finanziaria,
si va verso il voto di fiducia (sezione: Class action)
( da "Secolo XIX, Il" del
08-12-2007) class="hilite">Tensioni
nella maggioranza Class Action, scontro sulla retroattività. Bordon:
"Sarebbe un colpo di spugna per i casi come Cirio e Parmalat"
08/12/2007 Roma. Class class="term">action:
si cambia ma è scontro sulla retroattività. L'azione di massa a
difesa dei consumatori torna alla Camera, rivista e corretta con un filtro
contro gli abusi e una più ampia platea di associazioni ammesse alla
tutela, rispetto alla norma approvata in Senato. L'emendamento presentato dal
relatore alla Finanziaria rischia di essere cambiato in corsa, escludendo la
validità per il passato. "Sarebbe un colpo di spugna per casi
come Cirio e Parmalat", protestano i consumatori. Se la retroattività
sarà esclusa, i due senatori Willer Bordon e Roberto Manzione, ex
ulivisti con le mani libere, avvertono che voteranno contro la Finanziaria,
quando il testo di legge tornerà al Senato per la terza lettura,
blindato con la fiducia. Verso la fiducia. Ma anche alla Camera c'è
aria di fiducia in aula: prende corpo l'ipotesi di tre voti di fiducia su tre
maxi-emendamenti distinti che assorbiranno tutta la Finanziaria. Una mossa
che metterebbe il governo al riparo da richiami del Quirinale, contrario a un
solo maxi-emendamento blindato come negli anni passati. Ma la class="term">class class="term">action non è l'unica
grana sulla strada della manovra, che ieri ha marciato marcia rilento in
commissione Bilancio con la maggioranza e il governo che hanno negoziato per
ore le ultime modifiche prima del rush finale in aula. Fra le novità,
anche la riforma dei servizi pubblici voluta dal ministro del Pd, Linda
Lanzillotta: dalle future liberalizzazioni sarà esclusa l'acqua,
cioè le reti idriche, ma i Comuni protestano. Il braccio di ferro
nella maggioranza è andato avanti fino notte fonda con il capogruppo
del Pdci Pino Sgobio che è andato via, sbattendo la porta della
commissione Bilancio, per protestare contro il mercato degli emendamenti. I tempi
sono quelli che sono: la Finanziaria dovrà essere in aula
lunedì e la fiducia incombe. Mutui, Tfr, sigarette. E' in arrivo un
aumento delle sigarette dal prossimo anno per colpa del fisco: i soldi
servono per le vittime delle emotrasfusioni e altre categorie. Nel maxiemendamento
del relatore Michele Ventura (Pd) hanno trovato posto anche mutui fino a 300
mila euro a totale carico dello Stato per chi ristruttura immobili nei centri
storici dei Comuni con meno di 100 mila abitanti. Entrano in Finanziaria
anche gli sgravi fiscali sul Tfr, le liquidazioni, che verranno erogate
dall'aprile 2008 ma le risorse stanziate (135 milioni) non bastano a ridurre
al 18 per cento l'aliquota del 23 per centro introdotta nel 2001 dalla
riforma Tremonti. Sarà il ministro dell'Economia a decidere le
modalità del taglio fiscale sul Tfr entro marzo del 2008. I sindacati
dicono che si tratta di "un passo positivo" ma aggiungono che il
governo dovrà favorire "i redditi medio-bassi". Una norma
del relatore introduce inoltre un bonus di riqualificazione per i co.co.pro,
i collaboratori a progetto, rimasti senza lavoro: il bonus è legato a
corsi di formazione professionale finalizzati al reinserimento nel mondo del
lavoro. La misura viene incontro ai socialisti, che hanno minacciato di non
votare la Finanziaria se non fosse stata prevista una indennità a
favore dei co.co.pro senza lavoro. Servizi liberalizzati. Una buona parte
della trattativa tra la maggioranza e il governo ha riguardato le norme del
ministro Lanzillotta che apre la porta alla liberalizzazione dei servizi
pubblici locali. Il testo di legge è fermo da tempo in Parlamento: il
governo ha deciso di sfruttare il treno stracarico di tutto della
Finanziaria, che deve essere approvata entro Natale, per arrivare a
destinazione con tempi certi. Misura controversa, quella sui servizi pubblici
locali, che ha visto a lungo in trincea la sinistra radicale, contraria a
privatizzare soprattutto l'acqua a disposizione dei Comuni, che è
rimasta fuori dalla norma. "Le reti idriche resteranno pubbliche",
ha spiegato il Verde Angelo Bonelli. Nella riforma entrano invece per
elettricità, gas, trasporti e altri servizi locali. Il blitz del
governo non piace ai Comuni, che protestano: "E' un colpo di man",
dice il presidente dell'Anci, Leonardo Domenici. Sicurezza, più soldi.
Arrivano 100 milioni in più (200 milioni in tutto) per i mezzi
malandati della polizia e dei vigili del fuoco. C'è anche questo fra
gli ultimi ritocchi alla Finanziaria. Inoltre, sono stati trovati 10 milioni
per rinnovare il contratto dei vigili, 80 milioni per assumere 4 mila 500
nuovi poliziotti, 50 milioni per i Canadair utilizzati contro gli incendi. Il
ministro Giuliano Amato è soddisfatto: "Erano le mie
richieste". Meno soddisfatto il collegato Antonio Di Pietro: "I
soldi non bastano". Michele Lombardi 08/12/2007. ROMA
La riforma dei servizi pubblici locali entrerà in Finanziaria.
Così almeno a (sezione: Class action)
( da "Messaggero, Il
(Rieti)" del 08-12-2007) Di PIETRO PIOVANI ROMA La riforma dei servizi pubblici
locali entrerà in Finanziaria. Così almeno avrebbero concordato
i capigruppo della maggioranza alla Camera, decidendo di inserire le norme
fra gli emendamenti da presentare in questi giorni. Le norme sono in sostanza
quelle che il ministro Linda Lanzillotta aveva scritto in uno specifico
disegno di legge, con un obiettivo: superare l'attuale monopolio delle
società comunali o regionali in settori come, ad esempio, i trasporti
locali o i servizi informatici. Tutto dovrà essere sottoposto a gara,
l'ente locale non potrà più affidare il servizio alla
società di sua proprietà (nel gergo si dice in house). Resta
però esclusa dalla liberalizzazione l'acqua, perché sulle rete idriche
era già stata decisa una moratoria. La presentazione di un emendamento
alla Finanziaria significa che in Parlamento la riforma viaggerà
più veloce, ma non significa necessariamente che sarà
approvata. Dipende da come andrà a finire la Finanziaria, e l'aria che
tira per l'Unione non è delle migliori. Ogni cinque minuti qualcuno
minaccia di non votare questo o quell'articolo, questo o quel comma. Sulla
riforma Lanzillotta la polemica è soprattutto esterna alle Camere:
protestano i sindaci e i presidenti delle Regioni, e le loro rimostranze potrebbero
essere raccolte da qualche senatore. Un punto invece su
cui sicuramente la maggioranza continua ad accapigliarsi è la class
action, cioè l'articolo che consente le cause collettive per ottenere
un risarcimento danni dalle grandi società private. La questione
più controversa è quella della retroattività: si deve
consentire l'azione collettiva solo per i danni futuri o anche per quelli passati (come Cirio
o Parmalat)? Alla Camera i partiti dell'Unione avrebbero deciso di
eliminare dal testo la retroattività, ma in Senato c'è
già chi annuncia preventivamente di non essere d'accordo. "Se
venisse introdotta tale limitazione, noi saremmo costretti a non condividere
la manovra finanziaria" annuncia Roberto Mazione, che insieme a Willer
Bordon fa gruppo a sé. Antonio Di Pietro chiede ancora più soldi per
la polizia: al momento si prevede un aumento di fondi per 200 milioni,
"il problema dice è che non bastano". I Comunisti italiani
ieri hanno abbandonato la riunione della maggioranza perché le loro proposte
"non sono state prese in considerazione, mentre per altri gruppi le
risposte sono arrivate". Ieri i lavori della commissione Bilancio alla
Camera si sono bloccati per l'intera giornata, per difficoltà sia
politiche che tecniche (nella notte l'emendamento sui servizi locali ancora
non era arrivato). Appare sempre più probabile che il governo alla
fine sia costretto a ricorrere alla fiducia. Magari non ci sarà la
votazione unica su un articolo unico, come è sempre accaduto per le
ultime tre Finanziarie, ma forse si sceglierà una via di mezzo: tre
articoli e tre voti di fiducia. Fra gli emendamenti già presentati
c'è un ritocco ai prezzi delle sigarette: servirà a ricavare
140 milioni con cui risarcire i malati di talassemia che hanno subito un
danno da una trasfusione. Infine si sussurra di un emendamento per
neutralizzare la norma sugli stipendi dei dirigenti pubblici: il tetto
fissato nel testo della Finanziaria attuale (273 milioni di euro l'anno)
verrebbe raddoppiato. Così si salverebbero quasi tutti i più alti
funzionari dello Stato. Class
action, Cirio e Parmalat sono fuori (sezione: Class action)
( da "Corriere della
Sera" del 08-12-2007) Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia -
data: 2007-12-08 num: - pag: 37 categoria: REDAZIONALE Le class="hilite">novità
Class class="term">action, Cirio e
Parmalat sono fuori ROMA - Cambia ancora la Class Action. La maggioranza ha
approvato un emendamento, nel corso di una riunione fiume di oltre otto ore,
che amplia la platea dei ricorrenti, introduce un filtro preventivo del
giudice per evitare abusi, cancella il limite del 10% sul valore della
controversia come tetto per il rimborso delle spese legali. Sulla non
retroattività per ora nessun accordo a meno di novità nella
notte in commissione Bilancio. Di fatto restano escluse aziende come Cirio e
Parmalat perché la norma "non si applica a imprese per le quali siano
state attivate procedure concorsuali davanti al giudice fallimentare". Gli
avvocati ipotecano il mercato (sezione: Class action)
( da "Sole 24 Ore, Il" del
08-12-2007) Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data:
2007-12-08 - pag: 27 autore: L'attesa degli operatori Gli avvocati ipotecano
il mercato di Marco Bellinazzo N essuna preoccupazione sulla class action in
sé. Qualche perplessità su come Parlamento e Governo ne stanno
congegnando la disciplina, giudicata fin qui troppo complessa per essere
anche funzionale. I grandi studi legali italiani sono, in ogni caso, pronti a
raccogliere la sfida. C'è chi si prepara da tempo passando al vaglio
le leggi e le tecniche difensive applicate all'estero e chi ha già
messo in piedi una task force. Piuttosto c'è la consapevolezza che
anche in Italia si assisterà –come negli Usa –a una nettadivaricazione
nel mondo dell'avvocatura: "Con gli anni sono emersi due tipi di studi
legali ", racconta Fabio Guastadisegni, socio responsabile del
dipartimento Litigation di Clifford Chance in Italia. "Da una parte le
grandi law firm, schierate a difesa delle imprese; dall'altra gli studi di
piccole e medie dimensioni, alcuni dei quali sono diventati boutiques
specializzate nella tutela dei consumatori ". "Non è una
questione ideologica – spiegano Massimo Di Terlizzi e Andrea Gottardo, soci
dello studio Pirola Pennuto Zei – ma per assumere la difesa di un'azienda in
una class action, vagliare tutta la documentazione, cercare le prove e
sentire tutti i testimoni occorrono strutture dotate di adeguate risorse umane
ed economiche". Per Silvia Picchetti, local partner di Baker&
McKenzie, il vero nodo sarà il meccanismo di anticipazione delle spese
e l'applicazione del patto di quota lite introdotto lo scorso anno dal
decreto Bersani. "Il patto di quota lite potrebbe servire per rafforzare
le class action – condivide Fabrizio Arossa, socio italiano di Freshfields
Bruckhaus Deringer – purtroppo però da noi quest'istituto stenta ad
affermarsi. Evidentemente non sono superati i freni deontologici della
categoria. Negli Usa gli avvocati possono assumere direttamente l'iniziativa
e anticipando le spese riescono a raccogliere moltissime deleghe da parte
delle persone danneggiate. In cambio il loro guadagno può arrivare al
30- 40% del ricavato della lite". L'approccio degli avvocati Usa ha
sempre di più un carattere "imprenditoriale". "è
così. E qualche volta rischiano di mettersi nei guai – aggiunge Arossa
– come è accaduto a William Lerach. Lerach è diventato ricco e
famoso proprio grazie alle class action vinte in carriera, ma recentemente
è stato accusato di aver pagato persone per fingersi parte lesa in
numerosi processi. In Italia per scongiurare simili abusi, magari attraverso
lo schermo delle associazioni e dei comitati di consumatori, si potrebbe
allargare la platea dei soggetti abilitati a proporre la class action agli
studi sottoposti al controllo degli Ordini". Secondo gli avvocati
italiani il varo della class action nel nostro Paese è comunque
inevitabile, "perché già esiste un contenzioso diffuso fatto di
migliaia di cause seriali che coinvolgono imprese e multinazionali",
spiega Gian Battista Origoni, fondatore dello studio Gianni, Origoni, Grippo
. "E non mi riferisco solo ai casi più noti come i default Cirio
e Parmalat. C'è un contenzioso diffuso che da anni
siamo costretti a fronteggiare e che potrebbe essere meglio incanalato nelle
azioni collettive. Ma oltre a essere necessario, l'approdo italiano della
class action è conveniente per tutti i soggetti interessati, comprese
le aziende. Le azioni collettive consentono di concentrare le liti evitando
la proliferazione dei processi e la pluralità dei mandati. Le
aziende possono così concentrare gli sforzi difensivi in una sola
sede". Per gli avvocati, poi, non si attende una riduzione del lavoro –
come qualcuno teme – perché con l'applicazione delle class action sarà
possibile imbastire cause che prima, per questioni di costi e di forze in
campo, non venivano neppure tentate. "Dovranno essere i piccoli studi ad
intercettare questa domanda di giustizia", sottolinea Picchetti.
"Certo potrebbe risultare difficile sostenere da soli l'impegno. Una
soluzione potrebbe essere quella di andare verso la progressiva integrazione
fra le piccole realtà o verso l'associazione temporanea ". Da
questo punto di vista la Finanziaria 2008 potrebbe venire incontro alle
esigenze degli avvocati più intraprendenti. Sono infatti previsti
incentivi fiscali per favorire l'aggregazione dei (almeno 4 ma non più
di 10) professionisti. Il successo della class action all'italiana,ovviamente,dipenderà
dalla versione finale del provvedimento. "Bisognerà ponderare con
attenzione – afferma Ennio Cicconi partner del dipartimento di contenzioso
dello studio Chiomenti – il riconoscimento o meno della retroattività
dell'azione collettiva.Un contoè dire che si
potrà avviare per i processi individuali già in corso, altro
che si potrà agire collettivamente per fatti
accaduti prima di una certa data". Un fronte caldo per la tutela dei
consumatori sarà senz'altro quello delle politiche antitrust, come
precisa Luciano di Via, partner dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo:
"Nella primavera del 2008, con il Libro Bianco voluto dalla Commissione
Ue, sarà rafforzato il profilo della risarcibilità del danno
dei consumatori per pratiche di concorrenza sleale. Le ultime correzioni alla
class action italiana sembrano andare nella stessa direzione. è chiaro
che se l'attività istruttoria in queste circostanze fosse eseguita
dell'Antitrust le azioni collettive subirebbero una spinta rilevante a favore
dei consumatori". LINEA DI CONFINE Gli studi più strutturati
continueranno a difendere le imprese e molti piccoli si specializzeranno
nella tutela del consumatore. La
class action passa dal collegio (sezione: Class action)
( da "Sole 24 Ore, Il" del
08-12-2007) Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data:
2007-12-08 - pag: 27 autore: Manovra 2008. Un emendamento del relatore
prepara ulteriori modifiche per il funzionamento dell'istituto La class
action passa dal collegio Terna di giudici per stabilire
l'accettabilità della domanda di risarcimento Isabella Bufacchi ROMA
Iter semplificato e doppio accordo stragiudiziale per evitare l'intasamento
dei tribunali. Ammissibilità della domanda di risarcimento danni e
legittimazione ad agire del rappresentante della classe stabilite da un
giudice collegiale e non monocratico. Sistema di opt-in per definire il
numero dei partecipanti alla classe e consentire all'impresa di quantificare
il danno. Nessuna nullità dei contratti per pubblicità
ingannevole nè limiti od obblighi sul pagamento delle spese legali.
Sono queste le principali novità, senza, per ora, alcun intervento a
gamba tesa per escludere la retroattività della norma, introdotte ieri
nell'azione collettiva risarcitoria dall'emendamento
del relatore alla Finanziaria, Michele Ventura (Pd), che in commissione
Bilancio alla Camera ha integrato l'emendamento del Governo che, a sua volta,
aveva già ampliato i legittimati ad agire e creato il filtro del
giudice, correggendo il testo Manzione-Bordon licenziato dal Senato. La class
action, corretta ed emendata da relatore e Governo, dovrebbe semplificare
l'iter e colmare le numerose lacune del provvedimento sull'azione collettiva votato dal Senato: minor enfasi all'associazionismo nei
soggetti legittimati ad agire; filtro del giudice collegiale per evitare
azioni temerarie, ricattatorie o infondate; una sorta di opt-in per demarcare
la classe; accordo stragiudiziale tra consumatore utente e impresa sulla base
dell'accertamento del giudice; conciliazione per evitare di intasare i
tribunali; rispetto dell'articolo 24 della Costituzione sul diritto dei
singoli individui a difendersi in giudizio lasciato come strada alternativa
alla partecipazione nella class action. Miglioramenti che, stando al Governo,
creano una nuova legge "che funziona" tanto per i consumatori,
finora non tutelati adeguatamente dalla giustizia, quanto per le imprese.
è mancato ieri all'appellol'intervento di Michele Ventura per
circoscrivere o addirittura abolire la retroattività della norma,
sebbene il relatore avesse manifestato le sue forti perplessità sul
fatto che tutti gli illeciti del passato possano rientrare nel campo di
azione consumeristico della disposizione. E sebbene su questo punto la maggioranza
abbia dibattuto a lungo: valutando la possibilità di fissare una data
"spartiacque" tra gli illeciti dentro o fuori la class action. Il
senatore Roberto Manzione, coautore del testo approvato dal Senato, ha
però tagliato corto: "Sulla retroattività sono irremovibile
ha detto ieri al Sole24 Ore in tono minaccioso . Toglierla equivale a un
condono tombale sul pregresso. Una class action non retroattiva non la
voterò". Ieri sera, in ogni caso, in un clima politico tesissimo,
non si escludevano sorprese dell'ultim'ora per introdurre la non
retroattività del provvedimento, al momento della presentazione dei
subemendamenti o della votazione del testo in commissione. Tra le principali
modifiche apportate dal relatore al provvedimento Manzione Bordon sulla class
action c'è sicuramente quella del giudice collegiale: la
complessità e lo spirito innovativo della materia potrebbero far
sorgere molti interrogativi sull'ammissibilità della domanda e sulla
legittimazione ad agire dei soggetti che rappresentano la classe. Per questo
il giudizio collegiale dovrebbe far funzionare al meglio la procedura
(evitando il ricorso alla Corte di Appello) rispetto alla decisione del
giudice monocratico. La formula dell'opt in consentirà, poi, alle
imprese di conoscere fin dalle prime fasi dell'azione collettiva
risarcitoria la grandezza della classe: per quantificare l'eventuale danno da
risarcire e, dunque, anche il rischiolegale nel proprio bilancio. Inoltre
l'opt in tramite una semplice comunicazione scritta riduce i costi per il
consumatore: l'iscrizione all'associazione dei consumatori non è un
passaggio obbligato per legge. Un altro passo che va nella direzione di
riduzione dei costi per il consumatore-utente è quello degli accordi
stragiudiziali: i soggetti che partecipano alla class action possono
accettare la proposta di risarcimento danni avanzata dall'impresa (entro
tempi prestabiliti dalla legge in seguito alla pronuncia
sull'ammissibilità della domanda) oppure possono trovare un accordo in
camera di conciliazione ( non solo quella del tribunale formata da tre
avvocati ma anche altri organismi conciliativi già operativi presso le
Camere di commercio oppure previsti dal diritto societario). La class action
disegnata dal Governo intende disinnescare la mina dell'intasamento dei
Tribunali contenuta nel testo Manzione- Bordon. E fors'anche risolvere
indirettamente il problema della retroattività o
non-retroattività della norma, con l'intervento decisivo caso per caso
del giudice-filtro. isabella.bufacchi@ilsole24ore.com RETROATTIVITà IN
BILICO Esclusa per ora la correzione che doveva limitare l'applicazione ai
procedimenti in corso o ai danni pregressi PER LE ADESIONI Chi appartiene
alla "classe" dovrà confermare con un atto formale (opt-in)
la sua inclusione nella maxi-lite. TREVISO
Una causa collettiva da parte del popolo ebraico
(sezione: Class action)
( da "Tempo, Il" del
08-12-2007) TREVISO Una causa collettiva da parte del popolo
ebraico contro i Savoia in relazione alle leggi razziali del 1938. class="hilite">La possibilità di dare
vita a una class="term">class class="term">action
è stata avanzata nel corso di un incontro svoltosi a Roma all'Unione
delle Comunità Ebraiche da Ilan Brauner, un medico israeliano da tempo
residente nel trevigiano. Home Interni Esteri prec succ Contenuti correlati
Vota per il nome del nuovo partito di SIlvio Berlusconi Forza Italia,
è cominciata la nuova era Ecco l'esercito del Popolo delle
Libertà Monte San Giovanni, parte il progetto per ristrutturare gli
istituti scolastici Telecom, riparte il dialogo con l'Authority delle tlc La
Coppa Italia riparte al buio Lotito parte al contrattacco "La squadra ha
perso umiltà" "Il fulcro della denuncia - come ha spiegato
Brauner alla "Tribuna di Treviso" - saranno le leggi razziali
contro gli ebrei del 1938". Vittorio Emanuele e il figlio Emanuele
Filiberto - ha rilevato il promotore dell'iniziativa - sono eredi di Vittorio
Emanuele III che ha siglato "una legge crudele e assurda" che ha
tolto dignità e libertà al popolo ebraico. Quindi, "noi -
ha detto Brauner - vogliamo essere risarciti dai Savoia perché la casa reale
ha cancellato la nostra libertà, i più elementari diritti
civili provocando un enorme danno morale ed economico". L'iniziativa dei
Savoia è stata criticata anche da altri esponenti della
comunità ebraica, tra cui il rabbino capo di Venezia. 08/12/2007. Per
la Corte dei conti il <tesoretto> è fuorilegge pag.1
(sezione: Class action)
( da "Giornale.it, Il" del
08-12-2007) Per la Corte dei conti il "tesoretto"
è fuorilegge di Fabrizio Ravoni - sabato 08 dicembre 2007, 07:00
L'incontro serviva per mettere a punto il maxi emendamento che il relatore di
maggioranza, Michele Ventura, presenterà alla manovra. Dovrebbe
contenere l'aumento delle risorse (si parla di raddoppio) per Polizia di
Stato e Vigili del fuoco. L'class="hilite">orientamento
della maggioranza è poi quello di modificare la class="term">class class="term">action,
introdotta al Senato. E subito Roberto Manzione, il senatore che l'ha
proposta, fa sapere che se non viene confermata la retroattività
è pronto a votare contro. La maggioranza prevede poi di inserire la
riforma delle aziende municipalizzate (prevista dal ddl Lanzillotta fermo da
un anno al Senato) nella Finanziaria; così come nella manovra
finiranno i rigassificatori. Rischia di saltare, infine, la riduzione fiscale
sul Tfr. La dovrà stabilire, senza toccare le aliquote, una
commissione del ministero dell'Economia, da costituire dopo il 31 marzo
prossimo. Tra
lobbismo e scambio politico pag.1 (sezione: Class action)
( da "Giornale.it, Il" del
08-12-2007) Tra lobbismo e scambio politico di Redazione - sabato
08 dicembre 2007, 07:00 Il lobbismo Confindustria ha funzionato negli ultimi
anni sulla base essenzialmente di uno scambio politico: Montezemolo con il
suo sistema d'influenza sosteneva Prodi e in cambio riceveva qualche
provvedimento pro impresa (più qualche regalo ad hoc per la Fiat).
Questo sistema ha teso a sostituire la tradizionale capacità
lobbistica di viale della Astronomia (il settore che si occupava
dell'attività è stato ridimensionato). Risultato? Leggi che,
anche senza motivo e magari senza volerlo, class="hilite">producono
guai alle imprese (specie quelle minori): dal falso in bilancio alla class="term">class class="term">action (anche nella nuova
versione). Il metodo politicista e politicante di Montezemolo, alla fine, ha
messo nei guai anche la stessa Fiat. Ed è toccato a Sergio Marchionne
intervenire in prima persona per tentare di rimediare. Meno
tasse sul Tfr, class action al bivio Finanziaria sul filo di lana. Entrano
anche le privatizzazioni della Lanzillotta
(sezione: Class action)
( da "Resto del
Carlino, Il (Nazionale)" del 08-12-2007) Di NUCCIO NATOLI ? ROMA ? CON UN COLPO di coda la
Finanziaria fa traballare la maggioranza. class="hilite">Due
i nodi più rilevanti: la class="term">class class="term">action
e la liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Il Pdci ha abbandonato la
riunione (è durata più di sette ore) in cui la maggioranza
stava cercando di quadrare il cerchio degli emendamenti in commissione
bilancio della Camera. Una decisione che rischia di mandare in fumo
l'approvazione della finanziaria senza dover ricorrere al voto di fiducia.
Anzi, c'è la possibilità che i voti di fiducia diventino
addirittura tre. Di fronte ai richiami del Presidente della Repubblica contro
la pratica del maxiendamento, si pensa a tre maxiemendamenti e a porre su
ciascuno la fiducia. A PROVOCARE lo "strappo" del Pdci è
stata la decisione di inserire nella finanziaria il disegno di legge
"Lanzillotta" sulla liberalizzazione e privatizzazione dei servizi
pubblici locali. La decisione di escludere dalle liberalizzazioni le reti
idriche (resteranno di proprietà e gestione pubblica) non è
stata giudicata sufficiente dal Pdci. Entro oggi la commissione bilancio
dovrebbe licenziare la finanziaria per farla approdare in aula lunedì.
Ieri sera è partita una riunione fiume della commissione con l'accordo
di approvare gli emendamenti su cui c'è accordo nella maggioranza e di
rimandare all'aula quelli rimasti a mezz'aria. Tra essi, ad esempio, un fondo
contro la violenza alle donne. Ecco le altre novità di rilevo su cui
c'è accordo. Spesa pubblica. Sarà istituita una commissione,
composta da ministero dell'economia, Istat e Corte dei Conti, che ogni anno,
entro il 15 giugno, dovrà fare una relazione su come vengono spesi i
soldi, e sull'efficienza delle singole amministrazioni. La relazione
indicherà gli uffici da sopprimere, quelli da accorpare, chi ha
raggiunto gli obiettivi e chi no, eccetera. In sostanza, una lista dei buoni
e dei cattivi. Sud. Torna il credito d'imposta (quest'anno era stato bloccato
dall'Ue) per le imprese che investono nel Mezzogiorno. Sicurezza. E' stato
previsto un fondo di 200 milioni di euro per le esigenze delle forze di
polizia e dei vigili del fuoco. Sarà possibile l'assunzione di 4.500
agenti. Altri 50 milioni di euro sono destinati al potenziamento della flotta
di aerei per spegnere gli incendi. Class class="term">action.
E' previsto un filtro del tribunale che dovrà stabilire se è
ammissibile la richiesta risarcitoria. In compenso, l'azione potrà
essere proposta da tutte le associazioni "adeguatamente rappresentative
degli interessi collettivi". La contesa ancora in atto è se la class="term">class class="term">action potrà essere
retroattiva (ad esempio, casi Parmalat, Cirio, bond argentini), o se
varrà solo per il futuro. Tfr. Ci sarà una riduzione delle
tasse sul Tfr. A decidere come funzionerà, e di quanto sarà,
dovrà essere un decreto da emanare entro marzo 2008. La riduzione
scatterà per chi avrà maturato il diritto al tfr a partire da
aprile 2008. Bonus co.co.co. Per favorire la formazione e la riqualificazione
dei lavoratori a progetto arrivano "bonus pubblici" a fronte,
però, di "un'effettiva partecipazione ai programmi di
formazione". Rigassificatori. Si faranno, ma cambiano le regole. In
particolare i verdi hanno ottenuto una clausola di salvaguardia per "le
aree di pregio ambientale". - -->. Affari
legali (sezione: Class
action)
( da "Milano Finanza" del
08-12-2007) Milano Finanza Affari legali Opportunità Class
Action? Per come è delineata ora, la disciplina della class action
(azione di risarcimento collettiva) in Italia
presenta molti più svantaggi che opportunità. è questo
il parere diffuso tra i professionisti del mondo legale, che tra le ombre
della normativa in voga negli Usa indicano la restrizione della tipologia di
soggetti abilitati a promuovere la class action (si rischia il monopolio delle
associazioni di categoria), il tetto del 10% alle tariffe, che potrebbe
creare uno sbarramento all'ingresso e i casi in cui sarà possibile
utilizzare questo strumento. Si tratta di uno dei passaggi più
delicati della Finanziaria (basti pensare alla possibile retroattività
della norma), a maggior ragione ora che è entrata in vigore la Mifid
(molti più obblighi di trasparenza per gli operatori) e per la
questione derivati, che secondo la maggior parte degli avvocati avrà
un forte impatto a partire dal 2008. Detto questo, l'introduzione della class
action, se con le dovute modifiche, potrebbe essere un'ottima
opportunità di business per gli studi legali. Di questi, le
realtà già pronte possono essere quelle forti nel contenzioso
e/o quelle di più grosse dimensioni. Inoltre, spiegano i legali,
c'è già una fitta rete di studi, anche piccoli, confermati
presso le associazioni dei consumatori. Bisogna considerare infatti che chi
tra gli avvocati ha un parterre di clienti nel mondo della finanza sarà
portato a stare dalla parte del convenuto, ovvero del
soggetto contro cui è rivolta l'azione collettiva. Di
Capua & Fortunato, pur non essendo tra i soliti nomi noti, è
già attrezzato per occuparsi di class action (eventualmente dalla
parte di chi promuove l'azione) con nove avvocati nel contenzioso e un
network che raggiunge 45 studi in Italia, oltre essere pronto al
rafforzamento del team. Tra gli studi che staranno dalla parte del
convenuto c'è Pavia & Ansaldo, con professionisti in contatto
costante con studi americani e già esperti della disciplina, in quanto
hanno seguito banche straniere coinvolte in contenziosi promossi da
investitori. Una realtà piccola ma che può essere presa in
considerazione in quanto ha come clienti grandi banche internazionali sul
fronte retail (come Barclays e Bnp Paribas) è Bddf, che potrebbe
completare le aree con il diritto del lavoro. Tra i nomi più citati
dagli avvocati stessi ci sono lo studio legale Abbatescianni, dove il
dipartimento litigation è curato da Girolamo Abbatescianni, e
Pedersoli, Vita Samori Fabrini, che annovera tra i clienti alcune grandi
banche italiane come Intesa Sanpaolo. (riproduzione riservata) Milano Finanza
Numero 244, pag. 19 del 8/12/2007 Autore: Livia Zancaner. Nel
risparmio l'unione fa la forza (sezione: Class action)
( da "Milano Finanza" del
08-12-2007) Milano Finanza Nel risparmio l'unione fa la forza
Analisi. L'approvazione da parte del Senato, nell'ambito della legge
finanziaria, dell'art. 53bis, di inserimento nel codice del consumo dell'art.
140bis, relativo all'introduzione in Italia delle class action, azioni collettive a favore degli utenti, non merita la consueta
divisione del paese in due e soprattutto la feroce opposizione del mondo industriale.
Le class action, proprie di paesi presi a modello di un sistema liberista,
sono uno strumento fondamentale di tutela degli utenti, conferendo loro il
meccanismo processuale per ovviare alla disparità di forze economiche
con le imprese: soprattutto in cause dall'oggetto di lite dal valore
economico circoscritto, gli oneri relativi alle spese e agli onorari legali
costituiscono, per il singolo consumatore, una remora formidabile
all'intrapresa della causa. L'efficienza e la correttezza delle imprese non
possono essere rimesse solo agli automatismi di mercato e alla repressione
dei fattori restrittivi della concorrenza (antitrust). Certamente, la
rappresentatività delle associazioni e il rapporto tra azione collettiva e iniziativa del singolo sono aspetti delicati
e richiedono un approfondimento ulteriore prima dell'approvazione definitiva
della Camera dei deputati: è peraltro necessario che l'approfondimento
tecnico di questi due problemi non blocchi l'introduzione in Italia di uno
strumento processuale essenziale per la tutela degli interessi degli utenti.
La class action è uno strumento processuale, idoneo a consentire la
tutela dei diritti di chi, in base agli strumenti processuali
individualistici, non sarebbe in grado di agire. La class action, proprio per
la natura processuale che la contraddistingue, deve non incrementare in alcun
modo la portata sostanziale della tutela, ma rivelarsi rispetto a detta
portata sostanziale del tutto neutro e indifferente, dovendo consentire la
tutela degli utenti nella pienezza delle posizioni di questi, ma senza
arbitraria estensione dell'ambito di tale pienezza. Nella giurisprudenza, si
deve peraltro ravvisare sovente un orientamento tale da portare a una
configurazione di responsabilità dell'impresa esemplare, vale a dire
anche in assenza di singole figure di violazione dei propri obblighi ma per
il solo fatto del sussistere di un danno degli utenti, la cui
illiceità viene a sua volta data per presupposta. In materia bancaria,
esempio classico è rappresentato da parte della giurisprudenza sui
bond di imprese poi rivelatesi insolventi, dove la responsabilità
della banche è stata sovente affermata sulla base non di violazioni
comportamentali, ma del solo danno subito dai risparmiatori in base all'insolvenza
degli emittenti dei titoli venduti ai risparmiatori stessi.La class action
deve pertanto registrare una selezione particolarmente rigorosa delle forme
di responsabilità, in modo da rappresentare uno strumento processuale
di tutela dei diritti e non di aprioristica presa di posizione a favore di
una parte rispetto all'altra. (riproduzione riservata)(*) Studio Bochicchio
Milano Finanza - I vostri soldi in gestione Numero 244, pag. 31
del 8/12/2007 Autore: Francesco Bochicchio*. Finanziaria,
arriva 'Mister Prezzi' (sezione: Class action)
( da "ADN Kronos" del
08-12-2007) Dalla commissione Bilancio della Camera disco verde a
un emendamento del relatore alla manovra, Michele Ventura (Pd). Lo nomina il
premier su proposta del ministro per lo Sviluppo economico e resterà
in carica 3 anni. Ok al pacchetto verde: un centesimo al clima da benzina e
bollette ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA
Roma, 8 dic. - (Adnkronos/Ign) - Arriva ''Mister prezzi''. La commissione
Bilancio della Camera ha dato via libera a un emendamento del relatore alla
Finanziaria, Michele Ventura del Pd, che istituisce presso il ministero dello
Sviluppo economico il Garante per la sorveglianza dei prezzi, ''che sovrintende
alla tenuta ed elaborazione delle informazioni richieste agli 'uffici prezzi'
delle Camere di Commercio, all'Istat, ai competenti uffici del ministero
delle politiche agricole'' e anche alla presidenza del Consiglio
(dipartimento per la programmazione economica) per i servizi di pubblica
utilità. In pratica 'Mister Prezzi' avrà il compito di riferire
le dinamiche e le eventuali anomalie dei prezzi al ministro dello Sviluppo
economico che provvederà, se necessario, alla formulazione di
segnalazioni all'Antitrust. Dalla nuova figura verranno inoltre segnalazioni
e suggerimenti normativi anche nell'ambito della legge annuale per la
promozione della concorrenza, la cui istituzione è prevista dalla
terza lenzuolata Bersani, ancora ferma a Palazzo Madama. Il Garante è
nominato dal presidente del Consiglio dei ministri su proposta del ministro
dello Sviluppo economico tra i dirigenti di prima fascia dello stesso
dicastero. Si avvale per le sue attività del supporto delle strutture
del ministero e resterà in carica tre anni. Un altro emendamento alla
manovra, a firma dei Verdi, approvato in commissione Bilancio prevede 1
centesimo di euro per ogni litro di benzina acquistato alle pompe e per ogni
6 chilowattora di energia elettrica consumata da destinare al fondo 'Un
centesimo per il clima', per finanziare la mobilità sostenibile, le
fonti energetiche rinnovabili e ridurre le emissioni di anidride carbonica. A
mostrare pollice verso l'istituzione di 'Mister Prezzi' è l'Aduc, che
con il segretario dell'associazione dei consumatori, Primo Mastrantoni, si
dice ''contraria'' a una proposta ''che non serve a nulla almeno che non si
voglia tornare al regime dei prezzi amministrati''. ''Purtroppo o meno male
-sottolinea l'Aduc - siamo in un sistema di libero mercato e i prezzi non
possono essere determinati dal governo''. Perciò, taglia corto
l'associazione in difesa dei consumatori, se il compito di Mister Prezzi
è quello di ''porre sotto osservazione i prezzi, ricordiamo che
esistono gli Osservatori sui prezzi a livello nazionale, regionale,
provinciale e comunale, in più ci sono la Direzione per la tutela dei
consumatori del ministro dello Sviluppo economico, l'Istat, l'Antitrust) e
vari istituti pubblici e privati. A cosa serve quindi istituire un
Garante?''. La risposta dell'Aduc è categorica: ''Si fa del fumo per
nascondere l'incapacità di dare risposte ai cittadini''. I lavori
della Commissione Bilancio proseguono ora a rilento. Oltre un'ora fa era
stata annunciata una breve sospensione tecnica per effettuare alcune verifiche
sugli emendamenti. Ma la pausa si sta protraendo più del previsto. class="hilite">Ancora diversi i nodi da
affrontare prima che la commissione possa votare il mandato al relatore. Su
tutti, la proposta di modifica sulla class="term">class class="term">action
e la riforma dei servizi pubblici locali. In particolare, sul secondo fronte,
regna ancora l'incertezza. FINANZIARIA/
ALTRO PACCHETTO EMENDAMENTI, CLASS ACTION A PARTE
(sezione: Class action)
( da "Virgilio Notizie" del
08-12-2007) 08-12-2007 15:25 Lavori sospesi da oltre tre ore Roma,
8 dic. (Apcom) - In arrivo un nuovo pacchetto di 35 emendamenti che racchiude
proposte del relatore e del governo sul quale la commissione Bilancio dovrebbe
esprimersi con un unico voto. L'obiettivo è quello di velocizzare i
lavori e provare a chiudere entro oggi, altrimenti la manovra andrà in
Aula senza mandato al relatore. La proposta di modifica del relatore sulla 'class="term">class class="term">action' e i relativi
sub-emendamenti saranno discussi a parte. Non è escluso che la
questione possa alla fine essere rimandata tecnicamente per l'Assemblea. I
lavori della commissione, a oltranza nella notte, sono stati sospesi intorno
a mezzogiorno di questa mattina per una pausa tecnica, ma non sono stati
ancora riaggiornati. FINANZIARIA:
BONUS FAMIGLIE, TFR, MISTER PREZZI.NOVITA' FINORA APPROVATE
(sezione: Class action)
( da "Asca" del
08-12-2007) (ASCA) - Roma, 8 dic - Bonus di 100 euro al mese a
favore delle famiglie numerose, fondo per la riduzione delle pressione
fiscale sul lavoro dipendente, sgravi fiscali sul tfr. Ma anche ''Mister
prezzi' per combattere il caro vita, il raddoppio delle risorse per
l'ammodernamento dei mezzi di polizia e dei vigili del fuoco, l'aumento a
9.500 euro della franchigia Irap per le piccole imprese commerciali e
artigianali. Queste alcune delle novita' alla finanziaria apportate dalla
Commissione bilancio della Camera che deve ancora completare l'esame del
provvedimento. Sono ancora in stand by misure come il 'calmiere' dei prezzi
della benzina, la class="term">class class="term">action,
il fondo di solidarieta' per aiutare chi e' in difficolta' con il pagamento
delle rate del mutuo (proposto dall'Udeur), l'indennita' di disoccupazione
per i collaboratori a progetto chiesta dai socialisti. E' probabile che
questi temi saranno affrontati alla ripresa dei lavori della Commissione,
dopo che il relatore avra' presentato l'ultimo pacchetto di emendamenti.
Difficilmente entrera' in finanziaria la riforma dei servizi pubblici locali.
La manovra approda in Aula lunedi' pomeriggio. Dato il prolungarsi dei lavori
della Commissione, le opposizioni hanno chiesto di avere piu' tempo per la
presentazione degli emendamenti in Aula e per l'avvio della discussione. Ecco
le misure nuove finora approvate dalla Commissione: CALO TASSE LAVORO
DIPENDENTE: prevista l'istituzione di un apposito fondo dove far confluire le
maggiori entrate, disponibili dopo il raggiungimento degli obiettivi di
finanza pubblica, da utilizzare gia' nel 2008 per il calo della pressione
fiscale sui lavoratori dipendenti. Lo sgravio avverra' attraverso la
detrazione per i redditi da lavoro dipenti e per le fasce piu' basse la
detrazione dovra' aumentare non meno del 20%. BONUS FAMIGLIE NUMEROSE: ai
nuclei con 4 figli e piu' andranno 1.200 euro l'anno sotto forma di
detrazione. In caso di incapienza al contribuente e' riconosciuta una quota
pari alla detrazione non goduta. TFR: sgravi fiscali sul trattamento di fine
rapporto il cui diritto alla percezione parte dal primo aprile 2008. La cifra
messa a disposizione e' pari a 135 milioni per il 2008 e 180 milioni dal
2009, ma il meccanismo per la riduzione del prelievo e' demandato ad un
successivo decreto ministeriale. Non si fa riferimento all'abbattimento
dell'aliquota minima al 18% che costerebbe 330 milioni. MISTER PREZZI: e' un
nuovo meccanismo contro il caro vita. Presso le Camere di commercio sono
istituiti appositi 'uffici prezzi' che ricevono le informazioni sulle
dinamiche dei prezzi al consumo. Il Garante per la sorveglianza dei prezzi,
presso il ministero dello sviluppo economico, sovrintente alla elaborazione
dei dati e rende note le notizie, anche in forma comparata, sul Portale delle
imprese, dei consumatori e dei prezzi. All'Antitrust saranno trasmesse
segnalazioni su eventuali anomalie. ICI: confermato l'aumento della
detrazione fino a 200 euro, che si aggiunge alla detrazione ordinaria gia' in
vigore di 103 euro, senza limiti di reddito ma con l'esclusione degli
immobili di lusso, ville e castelli. La Commissione bilancio ha introdotto
una norma che estende al coniuge separato, non assegnatario della casa, il
diritto a godere dell'aumento delle detrazione. Tra le novita' anche la
possibilita' per i Comuni di applicare un'aliquota piu' bassa del 4X1000, a
decorrere dal 2009, per i proprietari che installino pannelli solari o altri
tipi di fonti rinnovabili. IRES: confermata la riduzione dell'aliquota dal
33% al 27,5%. Ma la stretta sulla deducibilita' degli interessi passivi si e'
allentata. Sono eliminati i limiti temporali, di 5 o 10 anni, per spalmare la
deducibilita'. Per il 2008 e il 2009 il limite di deducibilita' e' aumentato
rispettivamente di 10.000 e 5.000 euro. Dal 2010 la quota del risultato lordo
non sfruttato per la deduzione degli interessi puo' essere portato ad
incremento dei periodi di imposta successivi. IRAP: l'aliquota che scendera'
dal 4,25% al 3,9% (come era gia' previsto). Buone notizie per le piccole
aziende commerciali e artigianali: l'attuale franchigia di 8.000 euro sale a
9.500 euro. FORFETTONE: confermato senza sostanziali modifiche. Le piccole
imprese con fatturato fino a 30.000 euro potranno optare per un sistema di
tassazione semplificato con un'aliquota sostitutiva del 20% al posto
dell'imposta sui redditi e delle addizionali. Esonerati dal pagamento
dell'iva e irap. SOCIETA' SPORTIVE: salta la stretta sulla deducibilita'
delle perdite delle societa' sportive professionistiche oggetto di bilanci
consolidati. TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: con un emendamento del governo viene
previsto un sostegno consistente al trasporto pubblico locale che vede
rimpinguate le risorse a disposizione per il prossimo triennio. A
disposizione del settore ci sono 614 milioni per il 2008, 651 milioni per il
2009 e 651 milioni per il 2010. FERROVIE: per il contratto di servizio con
Trenitalia e' autorizzata la spesa di 104 milioni per il 2008 che serve al
finanziamento dei servizi pubblici ferrioviari di viaggiatori, merci e per
notte sulla media e lunga percorrenza. SICUREZZA: raddoppiano a 200 milioni i
fondi per il funzionamento della sicurezza e del soccorso pubblico per
l'ammodernamernto dei mezzi delle forze di Polizia e del Corpo dei Vigili del
fuoco. Dei 200 milioni, 40 sono espressamenti destinati alle necessita' dei
vigili del fuoco. LSU: ulteriori 50 milioni di euro dal 2008 per la
stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili nel Sud. Quaranta milioni
l'anno per tre anni sono poi destinati ai Comuni per lo svolgimento di
attivita' socialmente utili. MULTE: viene accorciato da cinque a due anni il
tempo per la prescrizione. Dal primo gennaio 2008 gli agenti della
riscossione non possono recuperare le somme relative alle multe per
violazioni del codice della strada se tra l'iscrizione a ruolo e la notifica
della cartella di pagamento siano trascorsi oltre due anni. RECUPERO CENTRI
STORICI: per favorire i restauri le banche convenzionate con il Tesoro sono
autorizzate alla stipula di mutui ventennali fino a 300.000 euro con i
proprietari di edifici ricadenti nei centri storici di comuni con popolazione
inferiore a 100.000 abitanti. Gli interessi sono a carico dello Stato. Gli
enti locali possono contrarre mutui con la Cdp, con oneri a carico dello
Stato, per il recupero di edifici riconosciuti dall'Unesco. BUONI VACANZE
FASCE DEBOLI: parte delle risorse del fondo di rotazione per il prestito e il
risparmio turistico viene speso per l'erogazione di buoni vacanze a favore
delle persone a basso reddito che potranno usufruirne nei periodi di bassa
stagione. NEGOZI: viene estesa a negozi, bar e ristoranti l'agevolazione
fiscale gia' concessa ai tabaccai per l'acquisto di telecamere e sistemi di
sicurezza. L'agevolazione e' una detrazione fiscale fino all'80% della spesa
sostenuta e con un tetto di 3.000 euro per ciascun negoziante. COMUNITA'
MONTANE: viene modificato il testo del Senato demandando alle Regioni il
riordino della disciplina della comunita' montane. Le regioni devono
provvedere a farlo entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore finanziaria.
Il riordino deve comportare risparmi pari a 333,4 milioni per il 2008, 66,8
milioni per il 2009. Le minori spese devono essere conseguite attraverso la
riduzione del numero complessivo delle comunita' montane, la riduzione dei
componenti gli organi di gestione e le rispettive indennita'. VITTIME MAFIA:
percepiranno gli stessi benefici previsti per le vittime del terrorismo.
FONDO CONTRO ECOMOSTRI: previsti 45 milioni di euro in tre anni per la
demolizione degli ecomostri in aree di particolare valenza riconosciute
dall'Unesco. VECCHIE FERROVIE DIVENTANO PISTE CICLABILI: 15 tratte ferrovie
dimesse verranno recuperate e trasformate in piste ciclabili. UN CENTESIMO
PER IL CLIMA: iniziativa dei verdi. Si potra' versare un contributo
volontario di 1 centesino per ogni litro di benzina acquistato presso
impianti che aderiscono all'iniziativa. Il ricavato viene speso per la
mobilita' sostenibile, le fonti rinnovabili, la riduzione di emissioni di
Co2. DISTRIBUTORI MERENDINE: vengono inserite in un circuito telematico per
poter controllare i ricavi a fini fiscali. CONTRASTO CORRUZIONE P.A.: e'
stanziato un milione l'anno per il triennio 2008-2010 per le attivita'
dell'Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione
nella Pubblica amministrazione. FISCO SU INTERNET: i provvedimenti dei
direttori delle Agenzie vengono riportati sui siti internet e questo ha
efficacia analoga alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. lsa/sam/ss. FINANZIARIA/
DA CARO-BENZINA A MUTUI,LE NOVITA' DELLA... -2-
(sezione: Class action)
( da "Virgilio Notizie" del
08-12-2007) 08-12-2007 21:13 Tetto anche a stipendi Bankitalia e
Authority, ma doppio Roma, 8 dic. (Apcom) - BONUS FAMIGLIE NUMEROSE: in
arrivo un bonus di 1.200 euro l'anno, sotto forma di detrazione mensile di
100 euro, per le famiglie con almeno quattro figli. Il beneficio andrà
anche ai genitori separati e divorziati. FONDO DIPENDENTI: nasce un Fondo a cui
destinare parte del tesoretto 2008 per ridurre le tasse ai lavoratori
dipendenti. Per le fasce più basse è previsto un aumento delle
detrazioni non inferiore al 20%. CLASS ACTION: arrivano modifiche alla 'class="term">class class="term">action', la possibilità per
i soggetti portatori di interessi collettivi di partecipare a cause
collettive contro società fornitrici di beni e servizi. Si amplia la
platea dei soggetti legittimati e arriva un filtro preventivo
sull'ammissibilità dell'azione collettiva.
Salta la previsione secondo la quale il compenso dei difensori dell'azione collettiva non può superare il 10 per cento del
valore della controversia. 'MISTER PREZZI': viene istituito presso il
ministero dello Sviluppo economico il Garante per la sorveglianza dei prezzi.
Il Garante avrà il compito di "riferire le dinamiche e le
eventuali anomalie dei prezzi al ministro dello Sviluppo economico che
provvede, e se necessario formulare segnalazioni di segnalazioni
all'Antitrust. CARO-BENZINA: in arrivo misure per contrastare il
'caro-benzina' dovuto all'aumento del prezzo del petrolio attraverso la
sterilizzazione delle accise. MUTUI: nasce un Fondo di solidarietà per
i mutui per l'acquisto della prima casa per i più poveri. Saranno
stanziati 30 milioni per il triennio 2008-2010. E arriva anche una sorta di
'piano di salvataggio' sui mutui, legato ai rischi dell'incremento dei tassi
di interesse. TETTO MANAGER: arrivano modifiche al tetto agli stipendi dei
manager pubblici. Il limite si applicherà anche alla Banca d'Italia,
alle Autorità indipendenti, ma sarà doppio rispetto a quello
del primo presidente della Corte di Cassazione (fino a 548 mila euro). Stessa
cosa vale per le amministrazioni dello Stato per le quali attualmente si
prevede una deroga di 25 unità. MENO TASSE TFR: sarà ridotto il
prelievo fiscale sul Tfr e gli arretrati, ma solo per quelli erogati dopo
aprile 2008. Le nuove aliquote saranno definite da un decreto ministero
dell'Economia che sarà emanato entro il 31 marzo 2008. Per
l'operazione vengono stanziati 135 milioni di euro nel 2008 e 180 milioni a
partire dal 2009. (Segue). Sulla
class action filtro del giudice per fermare le cause inconsistenti
(sezione: Class action)
( da "Stampa, La" del
09-12-2007) class="hilite">Sulla
"class="term">class
class="term">action" filtro del
giudice per fermare le cause inconsistenti [FIRMA]STEFANO LEPRI ROMA Due
notti senza dormire, barbe lunghe o maquillage in difficoltà, facce
stravolte: con una maratona dagli scarsi precedenti la commissione Bilancio
della Camera ha terminato ieri sera l'esame del disegno di legge finanziaria.
Molti problemi non sono stati risolti. Anche una parte dell'ultimo pacchetto
di emendamenti del relatore è stata demandata all'aula di Montecitorio
dove la settimana prossima, è inevitabile, il governo chiederà
il voto di fiducia. Novità principale della giornata è un
emendamento dell'Udeur per spingere tutte le banche a offrire ai clienti in
difficoltà una proroga delle rate. I cittadini potranno chiedere la
sospensione del pagamento per non più di due volte e per un periodo
massimo di 18 mesi nel corso dell'esecuzione del contratto. In questo caso,
la durata del mutuo e quella delle garanzie prestate è prorogata per
un periodo uguale alla durata della sospensione. Il pagamento delle rate
riprende secondo gli importi e con la periodicità originariamente
prevista nel contratto, salvo una diversa rinegoziazione fra le parti. Per
poter ottenere il beneficio chi contrae il mutuo deve dimostrare di non
essere in grado di provvedere al pagamento delle rate. Spese a carico di un
fondo di solidarietà per il quale lo Stato impegna 10 milioni l'anno.
A sorpresa è stato esteso a Banca d'Italia e autorità
indipendenti il tetto alle retribuzioni, però in misura doppia
rispetto allo Stato, ossia 548.000 euro l'anno. Le norme sui servizi pubblici
locali care al ministro Linda Lanzillotta non sono state inserite, perché
rischiavano il no. E' invece passata una quantità di
micro-emendamenti; bipartisan, e molto generoso, quello che concede al Comune
di Palermo, governato dal centro-destra, i soldi per assumere in pianta
stabile quattromila precari "socialmente utili". Ma già
corre voce che in aula i futuri maxi-emendamenti del governo (forse tre)
sfoltiranno alcune delle aggiunte del "suk" notturno. Aleggia un
problema di costi. Sulla carta la copertura è stata trovata per tutte
le nuove spese approvate. Al ministero dell'Economia, però, qualche
preoccupazione circola. Alcune stime sembrano al limite della presentabilità.
Gli spostamenti di fondi da capitolo a capitolo sono stati numerosi e
nell'aula di Montecitorio gli interessi colpiti potrebbero reagire. Alle due
e mezza di notte erano stati votati i fondi per il trasporto locale; alle
quattro le nuove norme per risparmiare sulle comunità montane (sei
mesi di tempo alle Regioni); alle 5 i cento milioni di euro in più per
l'ordine pubblico chiesti dal ministro Giuliano Amato; alle sette e mezzo il
Garante per la sorveglianza dei prezzi; più tardi l'abbassamento dell'imposta
sul Tfr, che deve però essere ancora decisa. L'opposizione ha ottenuto
anche, a beneficio del presidente del Veneto Giancarlo Galan, 30 milioni per
i Comuni che vorrebbero passare al Trentino-Alto Adige. Allo stesso tempo,
accusa. "Il governo ha dovuto comprare la fiducia della maggioranza
sacrificando centinaia di milioni di denaro pubblico per rispondere
all'assalto di interessi localistici" dice Guido Crosetto di Forza
Italia, che riconosce "un comportamento corretto" al presidente
della commissione Lino Duilio e al relatore Michele Ventura (entrambi del Pd)
"travolti dallo sbando del centro-sinistra". Per tutto il
pomeriggio si è andati avanti a singhiozzo, con successive
sospensioni, con proteste del centro-destra e di alcuni deputati del centro-sinistra
perché erano saltati i loro emendamenti. Sulla "class="term">class class="term">action"
o azione collettiva di risarcimento, l'accordo
politico è stato rispettato: nessun monopolio alle associazioni di
consumatori già riconosciute, filtro del giudice per impedire che
vengano proposte cause inconsistenti. Tra le altre aggiunte c'è di
tutto. Ci sono 2 milioni di euro per trasformare in piste ciclabili vecchie
ferrovie dismesse, e 15 per ripristinare il paesaggio dove sono stati demoliti
"mostri" edilizi; c'è un contributo volontario per il clima
che si potrà versare sulla benzina, un centesimo al litro. Arrivano
fondi per le Tv locali e per i danni del terremoto del 1997 nelle Marche e
nell'Umbria. Ci sono 104 milioni in più per i treni e una norma per
evitare che sia evasa l'Iva sulle macchinette distributrici di bibite e
merendine. Sì
a mister prezzi, vigilerà sui rincari - roberto petrini
(sezione: Class action)
( da "Repubblica, La" del
09-12-2007) Economia Sì a Mister Prezzi, vigilerà
sui rincari Manovra, da febbraio Iva sterilizzata sui carburanti. class="hilite">Cambia la class="term">class class="term">action
Quasi scontati tre maxiemendamenti del governo sui quali sarà posta la
fiducia Stop alla riforma dei servizi locali Bankitalia, tetto allo stipendio
del governatore ROBERTO PETRINI ROMA - Stop alla riforma dei servizi pubblici
locali di Linda Lanzillotta, sì a Mister Prezzi e ad un emendamento
bipartisan che consente la "sospensione" delle rate dei mutui per
la prima casa di chi si trova in difficoltà. La lunga maratona partita
dalla notte di venerdì, continuata all'alba di sabato (con votazioni
tra le tre e le sette del mattino) e proseguita ieri per l'intera giornata
fino a tarda sera, è riuscita ha condurre in porto la Finanziaria
2008. Ma restano aperte ancora molte questioni (anche perché non è
stato votato l'intero articolato ma solo gli emendamenti definiti
"irrinunciabili"): dalla riforma dei servizi pubblici locali ad una
serie di micromodifiche, alcune senza copertura, che dovranno trovare una
sistemazione da domani nell'aula di Montecitorio. Si profila la presentazione
di tre maxiemendamenti del governo (probabilmente su fisco, razionalizzazione
della spesa e sviluppo) sui quali con tutta probabilità sarà
posta la fiducia. La Finanziaria arriva naturalmente in aula con i suoi
pilastri principali (dal taglio dell'Ici, a quello dell'Ires, dall'intervento
sui costi della politica alla decisione di destinare il surplus fiscale alla
riduzione delle tasse al lavoro dipendente), ma sono le modifiche dell'ultima
ora a catturare l'attenzione. In prima linea il ritorno di Mister Prezzi, il
nuovo garante nominato da Prodi per tenere sotto controllo i listini, ma
anche la norma (presentata dall'Udeur e alla quale ha contribuito anche l'ex
ministro del Tesoro Tremonti) che prevede la possibilità di
interrompere per 18 mesi il pagamento delle rate sul mutuo per la prima casa,
e di chiedere la ristrutturazione del debito, se si dimostra di essere in
gravi difficoltà economiche. Dopo la drammatizzazione della notte
scorsa, quando i lavori della commissione sulla Finanziaria si sono
incagliati sul ddl Lanzillotta, ieri la giornata è andata avanti a
singhiozzo, finché la maggioranza ha deciso di fare quadrato su un pacchetto
di 84 emendamenti presentati dal relatore Ventura (Pd) e approvati in un sol
colpo verso le 21. Resta fuori anche la norma sui rigassificatori oggetto di
un acceso contrasto tra i Verdi e il ministro delle Infrastrutture Di Pietro.
Molti gli emendamenti approvati che introducono novità rispetto
all'esame del Senato: soprattutto sui nodi della class="term">class class="term">action
e del tetto agli stipendi dei manager pubblici. Del tutto nuove invece
l'annunciata sterilizzazione dell'Iva da febbraio sull'aumento del prezzo
della benzina e dei carburanti per il riscaldamento e il taglio delle tasse
sul Tfr. Passa anche una ulteriore norma "verde": nasceranno pompe
di benzina dove il carburante costerà 1 centesimo in più al litro
e il ricavato sarà destinato a misure contro l'emergenza climatica.
Piccolo colpo di scena sugli stipendi degli alti burocrati: la norma uscita
dal Senato esentava il governatore della Banca d'Italia e i presidenti delle
authority. Un emendamento di Villetti (Rnp) invece introduce un tetto
fissandolo al doppio del primo presidente della Cassazione (548 mila euro).
Cambia anche la class="term">class class="term">action:
rispetto al Senato ci sarà un "filtro" del giudice
all'azione, sarà allargata la platea ma non sarà evitato
l'effetto retroattivo. Sì
della commissione Bilancio della Camera Tetto agli stipendi anche per
Bankitalia Filtro alla class action (sezione: Class action)
( da "Unita, L'" del
09-12-2007) class="hilite">Stai
consultando l'edizione del Sì della commissione Bilancio della Camera
Tetto agli stipendi anche per Bankitalia Filtro alla class="term">class class="term">action. In
Finanziaria mister prezzi e fondo per i mutui Confermato il bonus per le
famiglie numerose. Salta la riforma dei servizi locali. Più soldi per
la sicurezza (sezione: Class
action)
( da "Unita, L'" del
09-12-2007) Stai consultando l'edizione del In Finanziaria
"mister prezzi" e fondo per i mutui Confermato il bonus per le
famiglie numerose. Salta la riforma dei servizi locali. Più soldi per
la sicurezza di Roberto Rossi/ Roma VOTO Dopo una maratona di due giorni la
commissione Bilancio della Camera ha terminato ieri sera i suoi lavori
votando in blocco 84 emendamenti. Da domani la manovra passa alla Camera
dove, con tutta probabilità, sarà creato un maxi-emendamento su
cui il governo metterà la fiducia. Queste, comunque, le novità
della Finanziaria. Mister Prezzi. È stato istituito il garante per la
sorveglianza dei prezzi. Il suo compito sarà di riferire le dinamiche
e le eventuali anomalie dei prezzi al ministro dello Sviluppo economico che
le segnalerà all'Antitrust. Il garante è nominato dal presidente
del Consiglio e resta in carica tre anni. Fondo dipendenti. Nasce un Fondo a
cui destinare parte del tesoretto 2008 per ridurre le tasse ai lavoratori
dipendenti. Per le fasce più basse è previsto un aumento delle
detrazioni non inferiore al 20%. Bonus famiglie numerose. È confermata
una detrazione aggiuntiva di 1.200 euro per le famiglie con più di 4
figli a carico Mutui. Istituito un fondo di solidarietà per chi ha
contratto mutui per la prima casa. Al fondo viene stanziata la somma di 10
milioni di euro l'anno per tre anni nel periodo 2008-2010. Prevista la
sospensione del pagamento delle rate per non più di due volte e per un
periodo massimo complessivo non superiore a 18 mesi. In questo caso, la
durata del mutuo è prorogata per un periodo uguale alla sospensione.
Ires e Irap. Aumenta la franchigia Irap per le piccole imprese, che sale a
9.500 euro. Le nuove aliquote scendono dal 33 al 27,5% per l'Ires e dal 4,25%
al 3,9% per l'Irap. Servizi pubblici locali. A sorpresa salta la riforma
Lanzillotta che liberalizza alcuni servizi gestiti dagli enti locali. Il
disegno di legge potrà rientrare dalla finestra nel probabile maxi
emendamento. Pacchetto verde e benzina. Previsto un contributo volontario di
un centesimo per ogni litro di carburante acquistato che andrà ad
alimentare un fondo per il finanziamento delle politiche di contrasto ai
cambiamenti climatici. Stessa cosa per l'energia elettrica: i cittadini
potranno farsi addebitare sulla bolletta un centesimo di euro in più
per ogni sei kw/h di energia elettrica consumata. Stanziati anche 45 milioni
in tre anni per abbattere gli ecomostri. A partire da febbraio, infine, si
potranno sterilizzare fiscalmente gli aumenti della benzina. Pacchetto
sicurezza. Raddoppiati i finanziamenti per le forze dell'ordine (da Manovra,
torna <mister prezzi> Nuovi rincari per acqua e rifiuti
(sezione: Class action)
( da "Corriere della
Sera" del 09-12-2007) Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia -
data: 2007-12-09 num: - pag: 27 categoria: REDAZIONALE Finanziaria Proteste
dell'opposizione ma la commissione vota gli emendamenti Manovra, torna
"mister prezzi" Nuovi rincari per acqua e rifiuti "Aumenti per
1.360 euro". Lanzillotta: non c'è concorrenza Dopo due giorni di
"stop and go" in Commissione Bilancio la Finanziaria sarà
domani all'esame della Camera ROMA - Mister Prezzi torna in sella. Infilato
nel decreto di settembre, e poi cancellato dal governo, lo sceriffo dei
prezzi rientra in Finanziaria insieme al nuovo tetto di 548 mila euro di
stipendio per i manager dello Stato e i vertici di Bankitalia e delle
Authority, la sterilizzazione degli aumenti del petrolio sul prezzo della
benzina e un nuovo fondo per chi è in difficoltà con i mutui
prima casa. I consumatori. Via libera a Mister Prezzi dunque proprio nel
giorno in cui i consumatori denunciano per il ROMA
Per adesso la riforma non c'è. L'emendamento che doveva introdurre in
Finanziar (sezione: Class
action)
( da "Messaggero, Il" del
09-12-2007) Ia la liberalizzazione dei servizi pubblici locali
(bus, rifiuti, servizi informatici) non è entrato fra quelli approvati
ieri in commissione. Il discorso non è chiuso però, perché la
norma potrebbe rispuntare nei prossimi giorni durante l'esame del testo
nell'Aula di Montecitorio. class="hilite">Un
altro punto ancora rimasto aperto è quello della class="term">class class="term">action,
cioè la norma che consente di intentare cause collettive per chiedere
il risarcimento dei danni dalle grandi aziende. La Commissione Bilancio ha
approvato la nuova formulazione voluta dal governo, ma per ora non c'è
nessuna clausola che ne vieti la retroattività. Su questo tema
c'è addirittura chi nella maggioranza minaccia di non votare la
fiducia. Si vedrà in Aula. Ecco le novità approvate dalla
commissione della Camera. Multe pazze. Tempi di prescrizione certi e
più corti per la riscossione delle multe: quelle iscritte a ruolo due
anni dopo la notifica sono prescritte (oggi gli anni per la prescrizione sono
5). Famiglie numerose. Arrivano 1.200 euro per le famiglie con più di
4 figli a carico. Il bonus, sotto forma di detrazione, verrà concesso
anche ai genitori separati. Fisco&bibite. Giro di vite fiscale sui
distributori di bevande e merendine. Per evitare l'evasione fiscale i dati
delle vendite attraverso i distributori dovranno essere registrati
elettronicamente. Liquidazioni. Sarà più pesante il Tfr dei
lavoratori. L'aliquota scenderà, anche se non dal 23 al 18 per cento,
come si pensava. Per la riduzione della pressione fiscale sul Tfr sono stati
destinati 180 milioni di euro invece dei 330 che sarebbero serviti. La
novità riguarderà i tfr erogati dopo il primo aprile 2008.
Treni. Nel 2008 arrivano 104 milioni di euro per il finanziamento dei servizi
pubblici ferroviari di viaggiatori e merci sulla media e lunga percorrenza.
Irap. Salgono a quota 9.500 euro le deduzioni Irap riconosciute per le
piccole imprese e per lavoratori autonomi, tra i quali i commercianti, gli
artigiani e i professionisti. Ici. Anche il coniuge separato rimasto
"fuori casa" potrà applicare le detrazioni fiscali Ici
riconosciute per la casa da abitazione. Sicurezza. Più volanti e mezzi
antincendio: raddoppiano i soldi, passando da Finanziaria,
mutui più facili (sezione: Class action)
( da "Tempo, Il" del
09-12-2007) Laura Della Pasqua l.dellapasqua@iltempo.it Percorso a
ostacoli per La Finanziaria. Ieri i lavori della commissione bilancio della
Camera sono stati interrotti più volte per consentire alla maggioranza
di accordarsi e poi dopo un'ulteriore sospensione di sette ore è stato
presentato un pacchetto omnibus con 85 emendamenti. Home Politica prec succ
Contenuti correlati Sul testo della Finanziaria in esame in commissione alla
... Mutui, buone notizie dalla Bce Viagra gratis agli anziani, pronto
l'emendamento alla Finanziaria Padoa scopre solo ora il caro-benzina Visco:
pronti a intervenire anche sulle rate dei mutui Mutui, rata da record A
questo punto si è scatenata la protesta del centrodestra che ha accusato
la maggioranza di non aver accolto alcune proposte sulle quali il relatore
aveva dato informalmente parere favorevole. "Ora vengono dei signori e
ci dicono cosa dobbiamo fare" ha urlato Gianfranco Conte di Forza Italia
e un deputato vicino a lui ha rincarato la dose: "Basta! Basta! Basta!
Dovevamo chiudere da 4 ore e siamo ancora qua". La Finanziaria che esce
dalla commissione, in vista dell'approdo in Aula di domani, presenta molte
novità rispetto a quella arrivata da Palazzo Madama. Non mancano i
provvedimenti di sapore elettorale. Spicca la stabilizzazione di circa 4.000
precari del Comune di Palermo per i quali sono stanziati 54 milioni.
L'emendamento ha avuto il via libera grazie a un singolare asse tra Forza
Italia e il Partito democratico. Sul provvedimento presentato dall'azzurro
Gaspare Giudice sono arrivate le firme dei deputati del Pd Franco Piro e
Mirello Crisafulli. Plaude il sindaco di Palermo, Cammarata e sottolinea che
la regolarizzazione dei precari non inciderà sul bilancio comunale.
Soldi a pioggia anche per Marche e Umbria. Per continuare la ricostruzione
dopo il terremoto sono destinati 22,9 milioni in più. Fondi
arriveranno ai comuni "separatisti" veneti. Si tratta di quei
comuni del Veneto che avevano chiesto di far parte dell'Alto Adige. A questi
sono destinati 30 milioni in tre anni a "sostegno di progetti di
sviluppo economico". Passa in nottata pure il taglio degli assessori
comunali e provinciali ma con entrata in vigore dalle prossime elezioni
amministrative. Ma vediamo le altre misure. Saranno stanziati 30 milioni per
il triennio 2008-2010 (10 milioni l'anno) per i mutui per l'acquisto della
prima casa per i più poveri. Il mutuario in difficoltà nel
pagamento delle rate può chiedere la sospensione per non più di
due volte e per un periodo massimo di 18 mesi nel corso dell'esecuzione del
contratto. In questo caso, la durata del mutuo e quella delle garanzie
prestate è prorogata per un periodo uguale alla durata della
sospensione. Il pagamento delle rate riprende secondo gli importi e con la
periodicità originariamente prevista nel contratto, salvo una diversa
rinegoziazione fra le parti. Raddoppiati i finanziamenti per le forze
dell'ordine passati a 200 milioni e approvato il taglio delle tasse sul Tfr.
L'aliquota però non scenderà dal 23 al 18% perchè non
state trovate tutte le risorse necessarie alla copertura. La class="hilite">class="term">class class="term">action
passa con un "filtro" del tribunale all'ammissione delle domande
per impedire abusi di questa nuova forma di tutela per i consumatori.
Stabilito un tetto agli stipendi dei manager. Il trattamento per i manager
dell'amministrazione dello Stato, della Banca d'Italia e delle
autorità indipendenti ai quali non si applica il limite di 274 mila
euro non potrà superare il doppio di questo importo. Durante il tour
de force della commissione ci sono anche vittime eccellenti,: come nel caso
della riforma dei servizi pubblici locali. Nonostante la battaglia condotta
in prima persona, la Lanzillotta ha dovuto arrendersi. Il ddl potrebbe rientrare
dalla finestra nel maxi-emendamento su cui il governo metterà la
fiducia in aula. 09/12/2007. Welfare,
si prepara il nuovo scontro fra sinistra e diniani
(sezione: Class action)
( da "Tempo, Il" del
09-12-2007) Uscito dalla Camera, con il voto di fiducia, tra le
polemiche, il Welfare debutta al Senato, dove l'Unione è in sempre
più evidente affanno sui numeri, con tutto il suo carico di
conflittualità tra l'ala riformista e l'ala radicale dell'Unione. Il
provvedimento, pur essendo stato modificato rispetto al protocollo tra le
parti sociali del 23 luglio, non soddisfa la sinistra radicale che aveva
assicurato la fiducia per disciplina di coalizione. Home Politica prec
Contenuti correlati "Roma-Latina", nuovo consiglio entro l'11
gennaio Pupo è pronto a sperimentare il nuovo format Un modo nuovo di
vivere l'arte, l'archeologia, lo ... "La sinistra non mi fa
lavorare" A Roma nasce ufficialmente "La Sinistra - l'Arcobaleno"
La sinistra radicale: "Rivedere la scelta su Vicenza" Le ferite di
quella battaglia parlamentare non si sono chiuse e l'ala massimalista
dell'Unione si prepara ad una nuova prova di forza a colpi di emendamenti in
commissione Lavoro a palazzo Madama, in attesa che il testo approdi in Aula
giovedì prossimo 13 dicembre. Su 350 emendamenti depositati in
commissione ieri alla scadenza dei termini di presentazione, quelli firmati
dal Prc, Pdci, Verdi e Sd sono un centinaio. La sfida forse più che
sul numero è nel merito delle modifiche richieste perchè la
sinistra ci riprova e ripresenta praticamente tutti gli emendamenti che non
è riuscita a far passare a Montecitorio. In particolare, vengono
riproposte quelle modifiche che erano stare approvate dalla commissione Lavoro
della Camera ma erano state cassate con il maxi-emendamento su cui era stata
posta la fiducia come, per esempio, la questione del tetto delle 80 notti
l'anno per la definizione dei lavori usuranti. Ci sono anche nuovi
emendamenti di fattura senatoriale, tra questi, uno sui lavoratori esposti
all'amianto che possono presentare prima (entro il 2008) le domande di
risarcimento, l'estensione dei congedi parentali e l'aumento delle aliquote
contributive a carico dei datori di lavoro che assumono precari. Si presenta
quindi una settimana difficile a palazzo Madama per la maggioranza e il
governo con il rischio che il provvedimento vada in Aula senza relatore. La
commissione Lavoro, infatti, ha a disposizione quattro sedute, tra
martedì e mercoledì, per votare i 350 emendamenti e dare il
mandato al relatore Giorgio Roilo (Pd) di riferire in Aula giovedì. Se
le varie anime della maggioranza non arriveranno ad una intesa, visto che a
palazzo Madama la pattuglia dei diniani è agguerrita e duellerà
con la sinistra in difesa dei tetti di spesa stabiliti, senza alcun altra
deroga, sarà più che probabile che il governo si troverà
costretto a porre la questione di fiducia. Il relatore Roilo, infatti, ha
definito "plausibile" l'ipotesi del ricorso alla fiducia e dello
stesso avviso sono altri esponenti dell'Unione. Giampiero Catone,
vicecapogruppo della Dc per le autonomie alla Camera attacca Rifondazione.
"Sulla norma contro l'omofobia nel maxiemendamento su decreto sicurezza
il Prc si gioca per l'ennesima volta la sua credibilità - commenta -
Infatti Rifondazione comunista dopo non essere riuscita ad imporsi al
protocollo sul welfare sarà costretta ad un nuovo banco di prova. class="hilite">Certo il vantaggio in questo
caso è del Prc, visto che chi minaccia la crisi non è Dini ma
Mastella che, come tutti sanno, prima vota la norma, come il Pd, poi ne
chiede lo stralcio o la modifica come per la class="term">class class="term">action,
lanciando i soliti penultimatum". 09/12/2007. "Mister
prezzi"resta senza poteri (sezione: Class action)
( da "Secolo XIX, Il" del
09-12-2007) Non potrà punire chi sgarra. I consumatori: una
presa in giro Roma. Sbarca in Finanziaria anche Mister Prezzi: il garante
incaricato dal governo di vigilare sui rincari anomali ha ottenuto il via
libera alla Camera dopo mille ripensamenti. Ma la novità lascia con
l'amaro in bocca le varie associazioni dei consumatori, che si aspettavano di
più e ora parlano di una "presa in giro" perché il controllore
dei prezzi non potrà decidere sanzioni contro gli speculatori. class="hilite">Con Mister prezzi dentro ma la
class="term">class
class="term">action e la riforma dei
servizi locali rimaste sul tavolo della trattativa fino a tarda sera, la
Finanziaria imboccherà la strada dell'aula di Montecitorio, dove
è attesa per domani con la prospettiva, oramai scontata, di uno o
più voti di fiducia. Trattative. Il clima politico del resto non
consente azzardi. Il preambolo di quello che potrà accadere da domani
in aula si è avuto in commissione, dove il braccio di ferro sugli
emendamenti tra maggioranza e governo è durato per due giorni
bloccando così la manovra fino ieri sera. Gli ultimi nodi da
sciogliere, cioè class="term">class class="term">action
e servizi locali ma anche le solite micro-spese, hanno richiesto un negoziato
estenuante durato tutta la giornata e molti stop ai lavori della commissione.
La trattativa è andata avanti su più tavoli: tra il relatore
Michele Ventura e i capigruppo, che erano decisi a strappare nuovi stanziamenti
o a bloccare le norme indesiderate del governo. Un'analoga trattativa ha
coinvolto però anche le opposizioni, che minacciavano altrimenti di
fare ostruzionismo e di rallentare ulteriormente i lavori. Ecco un esempio:
una norma stabiliva un deposito di 3 mila euro per i ricorsi in Cassazione,
un modo per evitare lungaggini giudiziarie e risparmiare. Ebbene, maggioranza
e opposizione unite hanno costretto il governo a fare marcia indietro. Poi
c'è tutto l'universo dei micro-stanziamenti, infilati sul filo del
rasoio nella Finanziaria considerata l'ultimo treno utile da prendere in
corsa. "Nella notte sono diventate legge centinaia di richieste dei
singoli parlamentari. Il governo ha dovuto comprare la fiducia di una
maggioranza allo sbando", accusa Maurizio Corsetto, di Fi. La
prospettiva della fiducia costringe il governo a fare concessioni anche ai
singoli per evitarsi brutte sorprese soprattutto al Senato dove la manovra
dovrà tornare, blindata, per la terza e ultima lettura. Prezzi e
polemiche. Mister prezzi nasce fra le polemiche: il garante contro il
caro-vita, in carica per tre anni, sarà nominato con decreto del
Presidente del consiglio e sarà scelto fra gli alti dirigenti del
ministero dello Sviluppo economico. Il suo compito sarà quello di selezionare
e coordinare i dati sui prezzi provenienti da varie fonti, come l'Istat e le
camere di commercio: se verrà individuato qualche rincaro anomalo,
sarà trasmesso al ministro, che a sua volta lo segnalerà
all'Antitrust. E' troppo poco per le associazioni dei consumatori. "E'
una presa in giro. Non serve a nulla perché non deciderà nel
merito", è il commento dell'Aduc. Meno drastico è il
giudizio di Federconsumatori e Adusbef, che dicono: "Mister Prezzi
è una novità positiva, ma dovrà avere potere di sanzionare
gli speculatori". "E' totalmente inutile", sostiene invece il
Codacons. È stato approvato il bonus di 1.200 euro l'anno sotto forma
di detrazione per le famiglie con più di 4 figli. Nel caso dei redditi
bassi, si provvederà con un bonus fiscale pari al beneficio concesso.
C'è stato il via libera anche al bonus vacanza per i più
poveri, che potranno usarlo in bassa stagione. A parte la detrazione Ici fino
a 200 euro, l'altra novità fiscale è il taglio del prelievo sul
Tfr: la misura riguarderà le liquidazioni riscosse dal prossimo
aprile. I 130 milioni stanziati non consentiranno di riportare al 18 per
cento l'aliquota innalzata al 23 per cento dalla riforma Tremonti. Entro
marzo, il governo dovrà decidere: si parla di un'aliquota al 20 per cento.
Via libera a una norma che consentirà di versare per misure a favore
del clima 1 centesimo in più su ogni litro di benzina e sulle bollette
elettriche. Il versamento sarà volontario. Stanziate anche le risorse
per abbattere gli ecomostri e costruire piste ciclabili sui tracciati
ferroviari dimessi. Per aiutare le famiglie in difficoltà, spunta un
fondo che consente di sospendere il versamento delle rate fino a 18 mesi.
Michele Lombardi 09/12/2007 le novitàArriva il bonus per consentire
alle famiglie meno abbienti di andare in ferie 09/12/2007. Montezemolo
mette sulla tavola le riforme (sezione: Class action)
( da "Padania, La" del
09-12-2007) Incontro a pranzo con Fini e Casini Montezemolo mette
sulla tavola le riforme Metti un pranzo nella foresteria di Confindustria.
Aggiungici due commensali vip. Mescola con una situazione instabile e
intricata. Condisci con qualche dichiarazione volutamente ambigua. Et
voilà, il risultato della ricetta è una notizia succulenta per
qualasiasi cronista parlamentare, impegnato a cercare di capire quello che
sta succedendo sotto i cieli della politica. La metafora culinaria, ci viene
dal pranzo che ha visto riuniti ieri allo stesso desco, il numero uno di
viale dell Astronomia, Luca Cordero di Montezemolo, il leader dell Udc
Pierferdinando Casini e il presidente di An, Gianfranco Fini. Tutti i
convitati, naturalmente, smentiscono che l incontro fosse qualcosa più
di una semplice colazione di lavoro. Del resto, osserva incontestabilmente,
il presidente del Cavallino di Maranello: "La settimana scorsa ho
invitato Walter Veltroni e se avrà piacere e se sarà
necessario, parlerò anche con Berlusconi". Tutto ciò per
stoppare le inevitabili illazioni su una sua possibile discesa in campo .
"L incontro di oggi è andato molto bene, ci siamo confrontati -
ribadisce il pupillo dell Avvocato - : per Confindustria riforma dello Stato,
legge elettorale e tematiche sul tappeto, come fisco e class="hilite">class="term">class class="term">action, sono importanti. Ci
confrontiamo con maggioranza e opposizione, con chiunque abbia piacere".
Ma che nelle corde del numero uno della Fiat ci sia la politica è
innegabile. Per quanto il suo ruolo contempli certo anche il fatto di toccare
certi argomenti, sembra che davvero gli affari della cosa pubblica lo
appassionino più di quanto non capitasse ai suoi predecessori.
Infatti, poco dopo il pranzo, intervenendo alla chiusura di un convegno in
corso alla Luiss, torna a bomba: "La priorità è la riforma
dello Stato - afferma - . Serve un nuovo disegno che preveda un premier con
poteri tali da poter mandare a casa i ministri che non funzionano, come fa un
capo azienda, una Camera e un Senato che non facciano la stessa cosa e il
coraggio di ammodernare la Costituzione non con una rivoluzione ma con un
aggiornamento". A questo Montezemolo aggiunge "una diminuzione del
numero dei partiti, uno sfoltimento del numero dei parlamentari e una bella
cancellata, se fosse possibile, alle province". Se non è la base
di un programma politico, poco ci manca. Chissà come la pensano in
proposito i prestigiosi commensali con i quali ha pranzato? Da parte loro,
bocche più o meno cucite. Dall ex ministro degli Esteri però
arriva la conferma che la situazione sia in evoluzione . "In una fase in
cui da più parti si dice che il Governo è influenzato da
Confindustria, e questo lo dice in particolare la sinistra radicale, nel
momento in cui il presidente di Confindustria interviene nel dibattito
politico, come è suo diritto-dovere fare, il fatto che alcuni leader
della coalizione lo incontrino - sostiene - è un elemento da inserire
a pieno titolo nel dibattito e nella dialettica politica e nel fatto che
davvero tutto è in movimento". Già, e questo movimento suona
anche come un messaggio indirizzato ad Arcore. Per dire che nonostante il
progetto del Pdl, An e Udc non sono marginalizzate, ma (ancora) protagoniste
sui tavoli, pardon sulle tavole, che contano. Paolo Bassi [Data
pubblicazione: 07/12/2007]. FINANZIARIA/
IN AULA CON 'NODI' APERTI, E VA VERSO FIDUCIA -punto
(sezione: Class action)
( da "Virgilio Notizie" del
09-12-2007) 09-12-2007 20:52 In maxi forse ddl Lanzillotta,
rigassificatori, a altri ritocchi Roma, 9 dic. (Apcom) - La Finanziaria
approda domani nell'Aula della Camera per la discussione generale e malgrado
la commissione Bilancio consegni all'Assemblea un testo chiuso, sembra
difficile che il governo possa evitare la fiducia. Il clima politico
all'interno della maggioranza non è dei migliori e forse l'esecutivo
potrebbe approfittare di un maxiemendamento (anzi probabilmente saranno tre)
per rimettere mano al testo dopo le diverse novità inserite in
commissione, soprattutto quelle che potrebbero creare maggiori intoppi al
percorso della manovra nella terza lettura in Senato. Tuttavia, lo strappo
sul ddl Welfare è stato troppo doloroso per i quattro partiti che oggi
si sono federati nella 'Sinistra-l'Arcobaleno' ed eventuali cambiamenti
sarebbero comunque limitati, lasciando come base il testo uscito dal lavoro
dei deputati in commissione. Il governo dovrebbe prendere una decisione
definitiva sulla fiducia tra lunedì e martedì. Sul
maxiemendamento o sui tre maxi (per evitare le ipotesi monstrum del passato)
ci sarebbero già diverse ipotesi di lavoro. Un primo tema che potrebbe
essere recuperato è la riforma dei servizi pubblici locali del
ministro per gli Affari regionali, Linda Lanzillotta (contro la quale si sono
battute le comunità locali e alcuni partiti dell'Unione a cominciare
dalle perplessità espresse da esponenti del Pd; e a favore della quale
non ha mancato di esprimersi invece Lamberto Dini); c'è poi la norma
sui rigassificatori sostenuta dal ministero dello Sviluppo economico, ma
vista con sfavore dalla sinistra e dai verdi. Che questi due temi siano nei
pensieri del governo lo conferma il sottosegretario all'Economia Alfiero
Grandi, il quale assicura tuttavia che "il testo della commissione
è il testo". Quanto alla rottamazione per le auto, vede su fronti
contrapposti sinistra e riformisti, fuori e dentro il Parlamento. Grandi,
nell'eventualità di una fiducia su un maxiemendamento ritiene
difficile che la proposta venga recuperata. Ma non è mai detto vista
la cautela che accompagna di consueto i commenti su questo argomento.
Intanto, a Montecitorio il tetto per gli stipendi dei manager pubblici
è salito a 548 mila euro e questo potrebbe far venire più di
qualche mal di pancia nella coalizione di centrosinistra. Non tutti nell'class="hilite">Unione hanno infine digerito
l'indicazione solo implicita della non retroattività per la class="term">class class="term">action, mentre da Palazzo
Madama, Roberto Manzione (protagonista della battaglia per inserire la norma
in Senato) ha fatto già sapere che se la norma non sarà
retroattiva, non la voterà. Entro mercoledì si saprà
come intende muoversi il governo. Obiettivo è quello di licenziare il
testo venerdì affinché possa tornare in Senato per la terza e ultima
lettura. Tra l'altro, a Palazzo Madama, ad attendere il via libera definitivo
della manovra è il ddl Welfare che è rimasto, pericolosamente,
a 'bagnomaria', poiché gli stanziamenti necessari per le misure previste nel
Protocollo sono in Finanziaria e tocca a quest'ultima divenire legge per
prima. La Finanziaria, che era già arrivata dal Senato passando dai 97
articoli iniziali agli attuali 151, è lievitata ancora di più,
e tra nuovi commi e articoli aggiuntivi, contiene diverse novità: dal
bonus di 1.200 euro per le famiglie numerose con almeno quattro figli,
all'introduzione del cosiddetto 'Mister prezzi', dalla riduzione della
tassazione sul Tfr, alle risorse per la sicurezza; dalle misure per
contrastare il caro-benzina al fondo di solidarietà per i mutui sulla
prima casa; oltre al fondo per il calo delle tasse dei lavoratori dipendenti
nel 2008. Finanziaria
in aula, fiducia più vicina - roberto petrini
(sezione: Class action)
( da "Repubblica, La" del
10-12-2007) Economia Finanziaria in aula, fiducia più vicina
Il Tesoro: maggiori spese per 800 milioni, ma tutte coperte ROBERTO PETRINI
ROMA - Finanziaria verso la fiducia, probabilmente con tre maxi emendamenti e
con il peso di 700-800 milioni in più di euro di spese. Da oggi la
manovra debutta in aula a Montecitorio e, dopo la lunga maratona della
Commissione Bilancio, gli occhi sono tutti puntati sul governo in attesa
della formalizzazione della richiesta di fiducia. "Si potrebbe anche
evitare", ha dichiarato ieri il sottosegretario all'Economia Alfiero
Grandi. "Vedremo - ha tuttavia aggiunto - le condizioni politiche. Si
vedrà subito l'aria che tira. L'opposizione in Commissione non
è sembrata più ostile del solito. Se c'è un intesa
chiara si può ragionare, altrimenti saremo costretti a porre la
fiducia". Se, come sembra ormai scontato, si andrà verso la
fiducia intorno a mercoledì, il dibattito all'interno della
maggioranza e del governo si sposterà tutto sulla composizione dei tre
maximendamenti (probabilmente su fisco, risanamento e politiche sociali e di sviluppo).
In quella sede si dovranno sciogliere gli ultimi nodi: come quello
dell'inserimento della riforma dei servizi pubblici locali e dei
rigassificatori che sono stati rinviati all'aula. "Potrebbero essere
recuperate le proposte del governo che sono state rinviate tecnicamente
all'aula: come la riforma dei servizi pubblici locali e i
rigassificatori", ha detto ieri Grandi. Dubbi invece sulla proroga al
2008 della rottamazione bocciata dai Verdi: "Mi spiace non sia entrata,
forse sarebbe meglio dedicare un provvedimento specifico alla misura magari
all'inizio del prossimo anno", ha osservato il sottosegretario
all'Economia. class="hilite">Sempre in
ballo i ritocchi a class="term">class class="term">action
e manager pubblici. Il lungo esame in commissione ha comunque fatto lievitare
la spesa: il centrodestra parla di 2 miliardi ma Grandi, fatti i conti, dice
che l'aumento è di 7-800 milioni per i quali è garantita la
copertura. Tra le misure nel mirino per aumento della spesa ci sono la stabilizzazione
di 4.000 lavoratori socialmente utili di Palermo (si parla di 100 milioni), i
fondi per i terremoti e i 30 milioni al Veneto per trattenere i Comuni che
vorrebbero passare al Trentino come Cortina e Asiago. Fa discutere anche la
soppressione della Coni servizi spa, braccio operativo del Coni che ha il
compito di gestire il patrimonio dell'ente. La soppressione comporterebbe il
passaggio di 1.600 dipendenti dal contratto privato a quello pubblico e vede
la forte opposizione del Comitato olimpico. Non è escluso che anche
questa misura si riapra la discussione in sede di maxiemendamento. Finanziaria.
I lavori dell'aula saranno dedicati interamente all'esame delle leggi fin
(sezione: Class action)
( da "Unita, L'" del
10-12-2007) Stai consultando l'edizione del (a cura di Piero
Vizzani) Finanziaria. I lavori dell'aula saranno dedicati interamente
all'esame delle leggi finanziaria e di bilancio. Il mandato al relatore,
Michele Ventura, capogruppo del Pd in commissione, è arrivato nella
serata di sabato, dopo che la Bilancio ha affrontato e risolto i principali
nodi in discussione. Ne uscito sostanzialmente l'impianto del Senato, con il
rafforzamento e la correzione di alcune questioni di notevole importanza..
Ecco quelle più importanti, che derivano dall'approvazione di una
serie di emendamenti del relatore stesso, su cui si concentreranno il
dibattito e le votazioni dei prossimi giorni. Meno tasse per i lavoratori
dipendenti. E' stato creato un apposito fondo per ridurre le tasse sul lavoro
dipendente, dove saranno indirizzate, con una sorta di automatismo, risorse
provenienti dall'extra gettito, a partire già dal 2008. Per i redditi
più bassi la detrazione non potrà essere inferiore la 20 per
cento. Sicurezza. 200milioni in più per le forze di polizia e per i
vigili del fuoco. Le risorse sono state raddoppiate. Ci sono anche
finanziamenti per la protezione civile, in particolare 100 milioni per
l'acquisto di aerei per lo spegnimento degli incendi. Trasporto locale. Un
segnale di grande attenzione è stato dato al settore del trasporto
pubblico locale a cui andranno 614 milioni nel 2008; 651 nel 2009; 651 nel
2010. Famiglie numerose. Le famiglie 4 o più figli a carico
usufruiranno di un bonus aggiuntivo di detrazioni fiscali pari a 100 euro
ogni mese. Vittime della mafia. Si supera finalmente il differente
trattamento fra le vittime della mafia e quelle del terrorismo, anche a loro
sarà erogato un vitalizio di 1033 euro al mese. class="hilite">Class
class="term">action. Viene confermata
l'istituzione delle azioni collettive risarcitorie, con correzioni: un filtro
del tribunale per valutare le richieste e un aumento della platea delle
associazioni legittimate a usarle. Altre significative novità
riguardano: l'istituzione del garante per il controllo dei prezzi; oltre 100
milioni per i treni a lunga percorrenza; un meccanismo per sterilizzare
l'aumento delle accise sulla benzina; l'assunzione di 4 mila lavoratori
socialmente utili. AGENDACAMERA. Via
libera alla class action con più tutele
(sezione: Class action)
( da "Sole 24 Ore, Il" del
10-12-2007) Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data:
2007-12-09 - pag: 3 autore: Dalla commissione Bilancio arrivano maggiori
garanzie per i consumatori e le imprese Via libera alla class action con
più tutele Isabella Bufacchi ROMA La nuova norma sull'azione
risarcitoria collettiva che consentirà a
consumatori e utenti (forse non gli azionisti) di unirsi in una sola classe
di danneggiati in Tribunale, per chiedere il risarcimento su illeciti
compiuti da imprese che offrono beni e servizi, ha ottenuto ieri un sofferto
via libera della commissione Bilancio alla Camera, dopo una serie di
stop-andgo. La nuova disciplina sarà retroattiva: potrà essere
usata per fatti e vicende avvenuti prima della sua entrata in vigore anche se
non è detto che sarà un'arma per gli azionisti
"traditi" dai crack, come quello Parmalat. La class action che andrà
in aula a Montecitorio è diversa da quella licenziata dal Senato:
più pesante nelle tutele per i consumatori ( ampliamento dei soggetti
legittimati ad agire) e per le imprese (filtro del giudice collegiale),
più leggera nella procedura (rafforzamento degli accordi stragiudiziali).
Invariata invece la portata retroattiva del testo approvato da Palazzo
Madama. In due tempi, il Governo è intervenuto pesantemente sulla
norma introdotta con un blitz in Finanziaria dai senatori Roberto Manzione e
Willer Bordon (Unione democratica ex- Ulivo) per migliorare e correggere come
possibile, in tempi strettissimi, una legge che dovrà funzionare molto
bene perchè destinata a rivoluzionare il sistema giudiziario italiano.
L'emendamento dell'Esecutivo all'art.99 della Finanziaria sull'azione collettiva amplia la platea dei soggetti legittimati ad
agire: non più le sole 16 associazioni dei consumatori elencate nella
lista del Cncu presso il ministero dello Sviluppo economico (come prevedeva
il testo Manzione-Bordon), ma anche associazioni e comitati ( per esempio gli
obbligazionisti) che possono provare di fronteal giudice di rappresentare
interessi collettivi. Il Governo ha aggiunto un filtro, non previsto da
Manzione-Bordon, presso la magistratura per bloccare sul nascere le azioni
infondate, temerariee ricattatorie: sarà il giudice a stabilire
l'ammissibilità del ricorso. Il Governo ha poi rimosso i paletti sulle
spese legali. Il relatore alla Finanziaria Michele Ventura (Pd) nel suo
emendamento al testo Manzione-Bordon, quello che ieri ha ottenuto il disco
verde della commissione Bilancio, ha incorporato l'emendamento del Governo ed
è andato oltre: ha delineato la classe inserendo la formula "
opt-in"all'inizio della procedura ( con una semplice comunicazione
scritta dell'interessato); ha rafforzato il percorso degli accordi
stragiudiziali prevedendo, dopo la sentenza del giudice, un accordo
direttamente tra impresa- consumatore oppure in camera di conciliazione e
limitando le azioni individuali (nel tentativo di evitare l'intasamento dei
Tribunali che avrebbe provocato il testo Manzione-Bordon). Le modifiche del
relatore hanno inoltre stabilito che il filtro del giudice sarà
collegiale e non monocratico e hanno soppresso il comma 12 del Manzione-
Bordon sulla nullità dei contratti per pubblicità ingannevole.
Dell'impianto votato dal Senato la commissione Bilancio alla Camera ha
mantenuto il periodo di "assestamento" alla nuova disciplina pari a
180 giorni dall'entrata in vigore della norma (Manzione era favorevole ad
estenderlo a 270 giorni ma non a 360) e ha lasciato anche il carattere
retroattivo della norma che potrà essere applicata a illeciti
contrattuali ed extracontrattuali, pratiche scorrette e comportamenti
anticoncorrenziali che si sono verificati prima dell'entrata in vigore della
class action. Proprio la retroattività dell'azione collettiva
risarcitoria ha animato la discussione alla Camera tra alcuni membri della
Maggioranza e il Governo: riaccendendo le tensioni nella commissione
Giustizia alla Camera che ha lavorato su un testo di class action per oltre
un anno per poi essere scavalcata dalla Finanziaria. Per i nodi non sciolti,
l'azione collettiva rischiava ieri di essere
stralciata dall'emendamento del relatore per essere ripresentata direttamente
in aula. Il relatore Ventura infatti aveva espresso forti perplessità
sulla portata retroattiva della norma. Lo stesso presidente della commissione
Bilancio Lino Duilio aveva detto che la retroattività della norma era
un punto che andava chiarito. Per il sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi,
per contro, spetta al giudice-filtro valutare se i processi in corso vanno
mantenuti o surclassati dalla class action. Intanto l'opposizione ieri, ha
rilanciato la non-retroattività della norma con un emendamento (respinto con parere contrario della commissione) di Maria
Teresa Armosino (Forza Italia) per un'azione collettiva
"che può essere proposta esclusivamente per vicende successive
all'entrata in vigore della norma". Manzione su questo punto però
è stato irremovibile: senza retroattività, il suo voto al
Senato l'azione collettiva non lo avrà. isabella.bufacchi@ilsole24ore.com I
TERMINI D'INTERVENTO Resta invariata la portata retroattiva: la nuova
disciplina potrà essere usata per fatti avvenuti prima della sua
entrata in vigore. Class
action, sarà un diluvio (sezione: Class action)
( da "Panorama" del
10-12-2007) Class action, sarà un diluvio DONATELLA MARINO
CONSUMATORI Dopo l'approvazione della legge sulle azioni
collettive, le associazioni di difesa dei clienti si preparano a citare in
giudizio qualsiasi impresa o ente ritenuto colpevole. Anche la Rai. Anche i
comuni. Le associazioni dei consumatori si preparano a cavalcare vecchi e
nuovi cavalli di battaglia, mentre alcune aziende stanno già contattando
grandi studi legali per sapere come difendersi. A 15 giorni
dall'approvazione in Senato della causa collettiva
(class action), che entrerà nell'ordinamento italiano dopo il voto
finale sulla Finanziaria, cresce la tensione fra imprese, governo e organizzazioni
dei consumatori. La Confindustria, preoccupata per le conseguenze sulle
aziende, ne chiede lo stralcio dalla Finanziaria e modifiche in Parlamento.
Che in ogni caso appaiono probabili. Il ministro dello Sviluppo economico,
Pierluigi Bersani, ha detto che le norme dovranno essere migliorate. Mentre
il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, ha proposto che
proprio la sua Autorità possa diventare un primo filtro sulla
fondatezza delle accuse dei consumatori. Il centrosinistra valuta, in
alternativa, se affidare la prima azione di filtro a un giudice. In ogni caso
si vorrebbe evitare quel diluvio di azioni legali incontrollate tanto temuto
dagli imprenditori. Un diluvio che a partire da giugno 2008, quando la norma
dovrebbe diventare operativa, appare comunque probabile. A differenza che
negli Stati Uniti, dove le cause collettive sono diventate famose anche al
cinema, sul modello di Erin Brockovich, l'iniziativa non potrà essere
presa da un singolo (un danneggiato, un avvocato) ma dalle 16 associazioni di
consumatori autorizzate, più quelle che in seguito verranno ammesse.
Ed ecco che il Codacons è pronto a una class action pilota contro i
comuni, prima Roma e poi Milano, per le strisce blu che non rispetterebbero
la proporzione con i parcheggi gratuiti. Nel mirino anche due società
importatrici di giocattoli cinesi, che secondo molte denunce conterrebbero
vernici tossiche. "Stiamo inoltre valutando azioni contro il canone Rai,
contro i comuni sulla mancata sicurezza e persino contro le tasse sulla benzina"
annuncia Marco Ramadori, copresidente dell'associazione con Carlo Rienzi:
"Contrariamente alle promesse elettorali, aumentano in automatico a ogni
rialzo del carburante". Sul fronte salute il Codacons aveva tentato una
class action negli Stati Uniti (chiusa per assenza di giurisdizione) per
pazienti italiani danneggiati dal Vioxx, antinfiammatorio finito sotto accusa
un paio d'anni fa, ed è ora intenzionato a riproporla. I termini per
le cause collettive sulla salute, particolarmente delicate, sono peraltro
ancora da mettere a punto. Come in America, complice anche la recente
sentenza italiana favorevole, potrebbero fioccare le cause di danneggiati dal
fumo. Mentre contro la malasanità "l'ospedale privato può
già finire nel mirino, per il servizio pubblico sarà la
giurisprudenza a dirlo. Intanto è passato un principio" spiega il
padre della norma, Roberto Manzione, senatore dell'Ulivo. L'associazione
Altroconsumo, in fila per entrare nel club delle 16, punta alla Trenitalia e
ai ritardi, che peserebbero soprattutto sugli abbonati, alla Wind e alla Sony
per pubblicità ingannevoli già sanzionate dall'Antitrust. Le
banche, per l'anatocismo (gli illegittimi interessi applicati sugli
interessi), sono nel mirino, oltre che di Altroconsumo, anche di Adusbef di
Elio Lannutti e Federconsumatori. Queste ultime hanno propositi anche per il
crac Parmalat e i bond argentini. La Federconsumatori inoltre punta alla
Telecom per "l'illegittimo incasso delle spese di spedizione
fattura". Ma che succede se più associazioni iniziano la stessa
class action? "La legge non lo specifica, è una lacuna da
colmare" avverte Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo. Altre
critiche: timore di allungamenti dei tempi di giudizio (sono possibili anche
più di 9 processi) e spese legali sulle spalle dei cittadini che fanno
ricorso, se perdono la causa. Intanto i grandi studi legali, da
Baker&McKenzie ad Agnoli Bernardi e associati, sono stati contattati da
aziende del settore alimentare, finanziario e assicurativo, oltre ad alcune
potenzialmente esposte ad azioni per malattie professionali. FINANZIARIA/
BERSANI: SU MUTUI E CLASS ACTION NOTEVOLI PASSI AVANTI
(sezione: Class action)
( da "Virgilio Notizie" del
10-12-2007) 10-12-2007 12:06 Ora banche devono assumere nuova
mentalità Roma, 10 dic. (Apcom) - Nel percorso alla Camera della
Finanziaria sono stati fatti "notevoli passi avanti" class="hilite">per quanto riguarda la
portabilità dei mutui e la class="term">class class="term">action.
Lo ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, a
margine del convegno Enel-Rinnova sulle energie rinnovabili. Per quanto
riguarda i mutui, ha spiegato il ministro, "bisogna che il sistema si
adegui perché il passaggio deve avvenire con agilità e senza
particolari oneri per i consumatori. E' già positivo che ci sia una
fortissima ricontrattazione in corso in un momento delicato per i mutui. Ma
non basta, le banche devono assumere una nuova mentalità per la
fideizzazione e per la mobilità e credo che ci si
arriverà". Poi commentando le norme sulla class="term">class class="term">action
il ministro ha spiegato che ora "siamo più tranquilli dal punto
di vista delle selezioni delle procedure. C'è un meccanismo di
semplicità per i consumatori e questo segna un nuovo cambio, una nuova
rivoluzione dal lato dei consumatori ma va anche a vantaggio delle imprese
che fanno sul serio". Class action all'italiana, HC
intervista Kuneva
(sezione: Class action)
( da "HelpConsumatori" del
10-12-2007) News Class action all'italiana, HC intervista Kuneva
10/12/2007 - 15:22 "E' importantissimo che l'Italia non interrompa il
processo verso l'introduzione di strumenti collettivi per i consumatori".
Lo ha detto la Commissaria Ue Kuneva in una intervista ad Help Consumatori
sulla class action / Per il modello europeo bisogna aspettare fino 2009
BRUXELLES. La Commissione Europea incoraggia l'Italia verso una rapida
approvazione delle norme sulle azioni collettive. A farsi
portavoce di questo sostegno è Meglena Kuneva, Commissaria europea
alla tutela del consumatore che ha scelto Help Consumatori per esprimere il
suo supporto verso gli strumenti di cui si sta dibattendo in Italia per permettere
a gruppi di consumatori di portare in tribunale un'impresa per ottenere un
risarcimento economico a fronte di atti illeciti compiuti a loro
danno. "E' importantissimo che l'Italia non interrompa il processo verso
l'introduzione di strumenti collettivi per i consumatori", ha commentato
la commissaria che ha detto di "sostenere con forza ogni sforzo fatto
dal vostro paese" e di seguire "con molta attenzione" il
dibattito che si sta sviluppando in Italia. "Sarei molto contenta - ha
aggiunto- se presto anche i piccoli risparmiatori italiano potessero dotarsi
di efficaci strumenti di tutela giudiziaria come fanno già altri
dodici paesi in Europa". Sui dettagli della proposta però la
commissaria ha preferito non esprimere nessun giudizio: "Sta allo stato
membro scegliere la forma che meglio si adatta alla propria struttura
legislativa, così come spetta allo stato membro decidere se estendere
il titolo di persone abilitate a promuovere le azioni anche a forme di
aggregazione spontanea. Bruxelles al momento non ha una preferenza, ogni
scelta potrebbe andare bene a patto però che a beneficiare del ricorso
collettivo sia il maggior numero di persone possibile". La Commissaria
ha voluto esprimere un giudizio positivo anche sullo stato di salute dei
consumatori italiani: "Avevo scelto Roma come prima destinazione delle
mie visite all'estero e avevo espresso i miei complimenti al ministro Bersani
per le innovazioni introdotte. Dopo quasi dieci mesi devo riconoscere che
è aumentata la conoscenza della cultura consumeristica tra i cittadini
italiani ed è cresciuto il peso dei consumatori anche nella politica
di alcune aziende. Di questo ho avuto conferma dopo il mio recente incontro
con Confindustria". Il primo sostegno all'Italia era arrivato dal padre
del consumerismo a stelle e strisce: "Era ora che il ricorso collettivo
arrivasse anche in Italia", aveva commentato Ralph Nader durante
l'incontro organizzato dall'Unione Nazionale Consumatori il 29 novembre
scorso. "Un singolo consumatore può fare ben poco da solo, mentre
se in gran numero i consumatori possono fare gran passi in avanti ed evitare
ingiustizie". Ora, entrambi, Kuneva e Nader, guardano a Roma come a una
testimonianza in più da prendere in esame nel momento in cui la
Commissione UE dovrà scegliere un modello europeo di ricorso.
Bruxelles deciderà se incoraggiare la creazione del sistema di
Collective Redress in tutti i Ventisette o se invece estendere un modello
particolare solo dopo la presentazione (prevista per il prossimo agosto) dei
risultati di uno studio sui punti di forza e le debolezze dei sistemi
adottati in alcuni stati membri europei, compreso -forse- anche quello
italiano. 2007 - redattore: SB. ARTICOLI
DEL 7 dicembre 2007
Arriva il
calmiere sulla benzina stop a lampadine e frigo non ecologici - roberto
petrini ( da "Repubblica, La" del
07-12-2007) Riforme,
montezemolo vede casini e fini - francesco bei
( da "Repubblica, La"
del 07-12-2007) Class
action e bollo su assegni: dietrofront
( da "Giornale di Brescia"
del 07-12-2007) Fini-Casini
da Montezemolo, sfida a Silvio ( da "Corriere della Sera" del
07-12-2007) La norma
sulle class action non consentirà cause con effetti retroattivi
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 07-12-2007) Ricorsi di
singoli azionisti? L'Italia e il modello tedesco
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 07-12-2007) Class
action solo al futuro ( da "Sole 24 Ore, Il" del
07-12-2007) Azione
collettiva, chance anche per le pratiche sleali
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 07-12-2007) Manovra,
sì alla norma contro il caro-benzina Class action, spunta il nodo
retroattività. Ma poi tutto rientra: oggi il testo senza allentamenti
( da "Unita, L'"
del 07-12-2007) Dario Fo:
petrolio, galline, mutui, salgono tutti. Questa volta sul mio palco Il Premio
Nobel ripropone oggi in teatro Sotto paga non si paga , un testo del 1974
opportunamente agg ( da "Unita, L'" del
07-12-2007) Il
"grande centro" s'industria ( da "Giornale.it, Il" del
07-12-2007) Finanziaria,
si lavora a class action e taglio delle accise sui carburanti
( da "Campanile, Il"
del 07-12-2007) Il grande
centro "si industria" ( da "Giornale.it, Il" del
07-12-2007) FINANZIARIA/
IN ARRIVO MAXI EMENDAMENTO RELATORE IN COMMISSIONE
( da "Virgilio Notizie"
del 07-12-2007) FINANZIARIA:
RELATORE PREPARA EMENDAMENTO OMNIBUS ( da "Virgilio Notizie" del
07-12-2007) FINANZIARIA:
RELATORE PREPARA EMENDAMENTO OMNIBUS ( da "Asca" del 07-12-2007) Ilvo
Diamanti: "Sono come i panda, come fanno a crescere?"
( da "Corriere Adriatico"
del 07-12-2007) FINANZIARIA:
COMMISSIONE TORNA AL LAVORO, PRONTO MAXIEMENDAMENTO RELATORE
( da "ADN Kronos"
del 07-12-2007) FINANZIARIA/
CLASS ACTION, NON C'E' STOP RETROATTIVITA'
( da "Virgilio Notizie"
del 07-12-2007) FINANZIARIA/
RIPRESA COMMISSIONE, IN MAXIEMENDAMENTO CLASS ACTION
( da "Virgilio Notizie"
del 07-12-2007) FINANZIARIA:
CLASS ACTION, NON C'E' NO RETROATTIVITA' MA TESTO APERTO
( da "Virgilio Notizie"
del 07-12-2007) FINANZIARIA:
CLASS ACTION, NON C'E' NO RETROATTIVITA' MA TESTO APERTO
( da "Asca"
del 07-12-2007) FINANZIARIA:
EMENDAMENTO RELATORE, NON C'E' STOP RETROATTIVITA' CLASS ACTION
( da "ADN Kronos"
del 07-12-2007) CLASS
ACTION/ MANZIONE: IMPOSSIBILE ELIMINARE RETROATTIVITA'
( da "Virgilio Notizie"
del 07-12-2007) PUNTO 1 -
Finanziaria, cambia class action, filtro preventivo
( da "Websim"
del 07-12-2007) Articoli
Arriva il calmiere sulla benzina stop a lampadine e frigo non
ecologici - roberto petrini (sezione: Class action)
( da "Repubblica, La" del
07-12-2007) Economia Finanziaria, non escluso il voto di
fiducia. Bonus-vacanze per i più poveri, retromarcia sul bollo per gli
assegni Arriva il calmiere class="hilite">sulla
benzina stop a lampadine e frigo non ecologici Restano i nodi della class="term">class class="term">action e del tetto agli stipendi
dei manager ROBERTO PETRINI ROMA - Arriva la sterilizzazione dell'Iva,
mediante il taglio delle accise, sul prezzo dei carburanti per autotrazione e
per il riscaldamento. La misura, oggetto di un emendamento alla Finanziaria,
presentato dal relatore Michele ventura (Pd), scatterà da febbraio e
entrerà in funzione in caso di aumenti del prezzo del petrolio oltre i
2 per cento. In caso di diminuzione del prezzo del barile le accise
potrebbero essere riportate al livello originario. In una giornata
contrastata con lavori a rilento (nella prima serata erano stati approvati
solo 9 articoli su 150) e conclusa a tarda notte la Finanziaria ha risentito
delle fibrillazioni del clima politico e si torna a parlare di fiducia. Nella
maggioranza ha tenuto banco il botta e risposta tra Rifondazione e Palazzo
Chigi. Giordano ha chiesto di introdurre già nella manovra la
questione dei salari, gli uomini di Prodi hanno replicato sottolineando le
caratteristiche di redistribuzione del provvedimento in esame. A distendere i
toni del confronto la retromarcia del governo, che ha ritirato l'emendamento,
sull'introduzione di un bollo di 1,5 euro sugli assegni "liberi"
fortemente osteggiata da Rifondazione. Restano tuttavia aperti tutti gli
altri nodi: dalla class="term">class class="term">action
(dove si studia come evitare la retroattività), al tetto agli stipendi
dei manager, al taglio delle sedi periferiche della Ragioneria oggetto di un
nuovo emendamento del governo che prevede anche l'istituzione di 4 nuovi
direttori generali a Via Venti settembre. Sul piano delle misure tuttavia si
sono fatti alcuni passi in avanti. Significativo il pacchetto "Co2"
sponsorizzato dai Verdi di Angelo Bonelli: prevede di porre
"fuorilegge", bloccandone la vendita dal 2010, gli elettrodomestici
di classe ecologica inferiore alla "A"; di
impedire dal 2011 la vendita delle lampadine a incandescenza e degli
elettrodomestici che non danno la possibilità di spegnere il
"led" se non staccando la spina. Proposta dai Verdi anche una microtassa
di 1 centesimo su ogni bottiglia di acqua minerale. Mira al sociale, invece,
la misura che istituisce buoni-vacanza per i cittadini più deboli.
Approvate una serie di misure fiscali: tra queste una prevede che la
detraibilità dell'Iva per i costi sostenuti per i telefoni cellulari
utilizzati dalle imprese o dai lavoratori autonomi potrà arrivare fino
al 100 per cento. Riforme, montezemolo vede casini e fini - francesco bei
(sezione: Class action)
( da "Repubblica, La" del
07-12-2007) Riforme, Montezemolo vede Casini e Fini
Berlusconi sprezzante: "è la vecchia politica, è soltanto
un teatrino" Il leader di An: "Non dobbiamo dire sì per
forza, nessuno può isolarci" Il leader dell'Udc: "Non sono
un parruccone, qualcun altro se li tinge" FRANCESCO BEI ROMA - Nel
centrodestra, per dirla con Gianfranco Fini, davvero "tutto è in
movimento". Non si comprenderebbe altrimenti perché lo stesso Fini e
Pier Ferdinando Casini, dopo una settimana di telefonate riservate, abbiano
incontrato insieme a colazione Luca Cordero di Montezemolo, che - oltre a
essere ancora per qualche mese il presidente di Confindustria - è
l'accreditato protagonista di tutti i retroscena che riguardano la
costituenda "Cosa Bianca". Una consultazione in piena regola, nella
foresteria di Confindustria a via Veneto, proprio nel giorno in cui dal
Cavaliere piovevano altri strali contro i due reprobi della vecchia Cdl. E
dire che (ascoltando i consigli di Letta e Bonaiuti), Silvio Berlusconi in
un'intervista al "Giornale della libertà" aveva inizialmente
lanciato messaggi di pace a Fini e Casini. Il nuovo partito dei gazebo,
assicura il Cavaliere, "non è contro nessuno, tanto meno contro
gli alleati con i quali abbiamo condiviso un percorso politico
rilevante". Ma quella "fase di riflessione più pacata e
costruttiva", che il Cavaliere auspica nel centrodestra, viene
rapidamente archiviata in serata a Napoli, quando lo stesso Berlusconi
ribadisce a braccio il suo vero pensiero sugli ex alleati: "Ho subito il
calvario di cinque anni di governo con degli alleati che hanno frenato la
nostra attività. Troppe volte sono uscito addolorato dai Consigli dei
ministri, troppe volte qualcuno degli alleati mi ha detto di no per interessi
di parte". E anche durante questo anno e mezzo di opposizione, insiste
il capo forzista, "ho cercato di tenere unita la coalizione, ma uno dei
leader ha subito detto che la Cdl era morta. Ho cercato poi di fare una
federazione e mi hanno detto ancora di no". Dunque, "porte spalancate"
ai due leader ribelli, a patto però che "rinuncino alla vecchia
politica e abbiano il coraggio di mettersi in gioco come ho fatto io".
Quanto al pranzo dei due con Montezemolo, Berlusconi è quasi
sprezzante: "Basta con i teatrini, basta con la vecchia politica".
Durante un incontro a porte chiuse con l'associazione dei commercianti di
Napoli, l'ex premier sferra quindi un'altra rasoiata diretta al presidente
della Confindustria: "Dà l'impressione di fare solo comizi, solo
politica e non da oggi. Gli imprenditori vogliono ben altro e lo si è
visto a Vicenza". In verità il pranzo di via Veneto, al di
là dell'indubbio valore simbolico, sembra essere stato più che
altro un giro d'orizzonte ad ampio spettro. "L'altro giorno - minimizza
Montezemolo - ho visto Veltroni, oggi ho visto due persone e domani ne
vedrò altre. Per noi la riforma dello Stato, della legge elettorale e
le tematiche sul tappeto di fisco e class="term">class class="term">action
sono temi importanti su cui ci confrontiamo con tutti: maggioranza, opposizione
e chiunque ne abbia piacere". Anche con Silvio Berlusconi? "Se ne
avrà piacere e se sarà necessario". Certo, il presidente
della Fiat non nasconde la sua predilezione per Casini: "E' un mio
amico, è di Bologna e ha un pregio molto importante in politica: sa
dialogare". Così, per non smentirsi, finito il pranzo i due vanno
a presentare insieme il nuovo libro di Giovanni Floris. E anche in questa
occasione non mancano le punzecchiature al Cavaliere. "Non sono un
parruccone della politica - scherza infatti Casini davanti agli studenti
della Luiss - non ho paura dei capelli bianchi, mentre qualcun altro se li
tinge". Se la sintonia tra Casini e Montezemolo è palese e passa
anche per l'adesione al modello elettorale tedesco, meno lampante è
l'interesse di Fini a sedersi allo stesso tavolo. Il fatto è che
è stato proprio Berlusconi, con i suoi attacchi, a costringere il
leader di An a guardarsi intorno. "Noi non dobbiamo dire di sì
per forza a chi ci propone soltanto la politica delle pacche sulle spalle -
ha spiegato ieri mattina Fini all'esecutivo del suo partito - e toglietevi
dalla testa che qualcuno possa isolarci". Proprio per dimostrare al
Cavaliere che An non è "isolabile", Fini ha annunciato ai
suoi l'incontro con Montezemolo: "Se Berlusconi ha ancora voglia di
confrontarsi con noi bene, altrimenti noi siamo aperti al dialogo con
chiunque condivida i nostri programmi". Class action e bollo su assegni: dietrofront
(sezione: Class action)
( da "Giornale di
Brescia" del 07-12-2007) Edizione: 07/12/2007 testata: Giornale di
Brescia sezione:IN PRIMO PIANO FINANZIARIA Si lavora a un limite alla retroattività delle azioni collettive, mentre salta la
tassa sulla emissione dei titoli di credito Class action e bollo su assegni:
dietrofront ROMA Stop al caro carburanti, niente bollo sugli assegni, buoni
vacanza per i più poveri: la Finanziaria va, anche se a rilento, e
queste sono solo alcune delle novità approvate o in arrivo ieri sera da
parte della Commissione bilancio della Camera. La giornata è
passata più nelle stanze a discutere e a cercare l'intesa che a
votare. Il terreno perduto potrà però essere almeno in parte
riconquistato facendo il bis della maratona notturna di mercoledì.
L'unica strada a disposizione per cercare di non deludere le aspettative del
presidente della Commissione Lino Duilio, che spera di chiudere la partita
entro domani mattina. Per ora l'esame è arrivato a circa un quinto del
provvedimento (30 articoli su 150). L'eco delle fibrillazioni all'interno
dell'Unione incrocia ancora una volta poi il cammino della manovra. Palazzo
Chigi sottolinea come si tratti di un provvedimento incentrato sulla
redistribuzione e risponde così al Prc che, tramite il segretario
Giordano, chiede di anticipare in Finanziaria "le questioni dei salari e
dei prezzi". CARO BENZINA - Il Governo, attraverso un decreto
trimestrale, potrà sterilizzare gli aumenti dei prezzi dei carburanti
e dei combustibili per riscaldamento. Dal prossimo anno le aliquote dell'accisa
sui carburanti e combustibili saranno diminuite per compensare le maggiori
entrate sull'Iva derivanti dalle variazioni del prezzo internazionale,
espresso in euro, del petrolio greggio. L'intervento potrà scattare se
il prezzo del greggio aumenterà in misura pari oppure superiore sulla
media del periodo a 2 punti percentuali rispetto al valore di riferimento
espresso in euro indicato nel Dpef. Nel Dpef, però, il prezzo dell'oro
nero è espresso in dollari e per il 2007 è stimato a quota 65
dollari al barile. BOLLO ASSEGNI - Tramonta ancora prima di aver visto la
luce. Il Governo ci ripensa e ritira la tassa da un euro e mezzo sugli
assegni non trasferibili. Decisione presa anche per andare incontro alle
proteste di Rifondazione comunista, convinta che in questo modo si rischiasse
di penalizzare i più deboli. BUONI-VACANZA PER I PIÙ POVERI -
Lo Stato penserà anche alle vacanze dei cittadini economicamente
più sfortunati. Grazie a un emendamento approvato dalla Commissione bilancio
della Camera durante l'esame della Finanziaria vengono infatti istituiti i
"buoni-vacanza" da destinare alle fasce sociali più deboli.
Le risorse verranno dal fondo di rotazione per il prestito e il risparmio
turistico. CLASS ACTION - La maggioranza studia un limite alla retroattività
prevista dall'attuale formulazione delle cause collettive dei consumatori
prevista in Finanziaria. Una riformulazione che però non piace
all'Italia dei Valori e neanche all'Adusbef. VECCHI RIMBORSI FISCALI - Il
Fisco paga di più se aspetterà per pagare ai contribuenti i
rimborsi fiscali. TELEFONINI E IVA - La detraibilità dell'Iva per i
costi sostenuti per i telefoni cellulari utilizzati dalle imprese o dai
lavoratori autonomi potrà arrivare fino al 100%. Fini-Casini da Montezemolo, sfida a Silvio
(sezione: Class action)
( da "Corriere della
Sera" del 07-12-2007) Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione:
Primo Piano - data: 2007-12-07 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE Fini-Casini
da Montezemolo, sfida a Silvio Pranzo dal leader di Confindustria. Il
presidente di An: è tutto in movimento Vertice di due ore nella
foresteria della sede di via Veneto. L'ex vicepremier: il padrone di casa in
politica? Chiedete a lui... ROMA - Era un incontro programmato da giorni,
riservato, su cui fioccavano le indiscrezioni. E alla fine, il sospirato
pranzo a tre tra Luca Cordero di Montezemolo, Pier Ferdinando Casini e
Gianfranco Fini c'è stato. Non nell'ombra, ma nell'ufficialità
della foresteria di Confindustria in via Veneto, per due lunghe ore e con un
menù ufficiale tanto ampio quanto vago: "Stiamo facendo un giro
d'orizzonte d'incontri pubblici su alcuni temi molto importanti, come la
riforma della legge elettorale, le riforme dello Stato, class="hilite">la
class="term">class
class="term">action e la
Finanziaria", spiegava Maurizio Beretta, direttore generale di
Confindustria. Al termine, nessun annuncio eclatante o photo opportunity a
suggellare la nascita di qualcosa che per ora non c'è, quella Cosa
Bianca a cui tanti guardano e già misurano anche in termini di
consenso elettorale: "Se è stato un incontro politico? Tutto
è politica, anche l'economia ", dice Gianfranco Fini spiegando
che si è discusso "delle questioni connesse alle riforme". E
chi restasse colpito dai protagonisti che scelgono di vedersi in pubblico in
un momento tanto delicato, deve farsene una ragione: "Tutto è
davvero in movimento...". Già, ma in movimento quanto? Se si
chiede a Fini se insomma Montezemolo scenderà in politica la risposta
è sibillina: "Chiedetelo a lui...". Se si volge la domanda a
Casini su cosa sia per lui il presidente della Ferrari, ecco la replica:
"è il presidente di Confindustria". E se infine
l'interrogativo viene girato al diretto interessato, lui s'adombra:
"Questa storia della politica sta diventando... Non è che ogni
volta che vedo due persone devo parlare con voi. L'altro giorno ho visto
Veltroni, domani ne vedrò altri, ci stiamo confrontando. Per noi la
riforma dello Stato, della legge elettorale e le tematiche sul tappeto di
fisco e class="term">class
class="term">action sono temi
importanti su cui ci confrontiamo con tutti: maggioranza, opposizione e
chiunque ne abbia piacere". Anche Silvio Berlusconi? "Se ne
avrà piacere e se sarà necessario". Insomma, pepe politico
in pubblico se ne sparge poco, se è vero che a un'unica domanda
spinosa Montezemolo risponde con nettezza: "Lo scontro Prodi-Bertinotti?
Credo che chi ha ruoli istituzionali debba avere un distacco dalla partitocrazia
". Il resto, è un asse apparentemente sempre più saldo tra
Fini e Casini, con il primo che quasi duetta sorridendo quando le telecamere
inquadrano Pier: "Io sono d'accordo con Casini a prescindere..." e
l'altro che parlando alla Luiss accanto a Montezemolo, non risparmia una
stoccata a Berlusconi: "Non sono un parruccone, non ho paura dei capelli
bianchi, c'è qualcun altro che se li tinge...". P.D.C. La norma sulle class action non consentirà cause con effetti
retroattivi (sezione: Class
action)
( da "Sole 24 Ore, Il" del
07-12-2007) Il Sole-24 Ore sezione: PRIMA data:
2007-12-07 - pag: 1 autore: Salta il bollo da 1,5 euro sugli assegni La norma
sulle class action non consentirà cause con effetti retroattivi La
class action al nodo retroattività. Alla Camera la
maggioranza si prepara a bloccare la possibilità di avviare azioni
collettive per danni subiti in passato dagli investitori. Sono allo studio
varie soluzioni processuali. Critiche su questa scelta le associazioni dei
consumatori. Più spazi all'Antitrust sulle pratiche sleali. Tra le
modifiche annunciate alla Finanziaria, intanto, salta il bollo da 1,5 euro
sugli assegni. Servizi u pagine 7 e Ricorsi di singoli azionisti? L'Italia e il modello tedesco
(sezione: Class action)
( da "Sole 24 Ore, Il" del
07-12-2007) Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI
data: 2007-12-07 - pag: 27 autore: DIRITTO E IMPRESA ACURADI Osservatorio
Ceradi-Luiss Ricorsi di singoli azionisti? L'Italia e il
modello tedesco di Ernesta Visentini C on il disegno di legge Finanziaria
2008 s'è affermata la volontà politica di portare anche in
Italia lo strumento processuale dell'azione collettiva
risarcitoria. Passa dunque la scelta di adottare, in favore di consumatori e
investitori vittime di un illecito plurioffensivo, un rimedio che
permetta una più efficiente realizzazione processuale del diritto al
risarcimento del danno. Le modalità di introduzione di questo rimedio
sono invece dichiaratamente tutte da rivedere. Il testo, che ripropone in
larga misura il Ddl Bersani dello scorso anno, delinea un'azione collettiva incapace di dare la maggiore tutela sperata e
che rischia di essere, oltre che inutile, anche dannosa. Se
l'incompatibilità del modello Usa con i nostri principi costituzionali
ci impone di rinunciare, almeno in parte, a importanti prerogative di economia
processuale e di uniformità dei giudicati connesse alla class action
americana, va scongiurato il pericolo di pervenire al risultato opposto di
sovraccaricare inutilmente l'apparato di giustizia. Gli emendamenti proposti
in questi giorni dal Governo migliorano molto la disciplina precedente. Il
modello processuale delineato nella Finanziaria soffriva infatti di un
equivoco di fondo che, con i correttivi presentati ora al vaglio della
Camera, viene, almeno in sostanza, eliminato. Assimilando l'azione risarcitoria
ai rimedi per la tutela di interessi collettivi previsti dal Codice del
consumo e attribuendo la legittimazione ad agire ad associazioni di
categoria, si ipotizza in capo alle stesse un diritto sostanziale che non
esiste. L'interesse di consumatori e investitori al risarcimento del danno
è individuale; di esso l'associazione, nella disciplina licenziata dal
Senato, si faceva solo apparentemente portatrice in un giudizio che restava
quindi tutto astratto. In quel testo di legge, la sentenza di accertamento
che conclude la fase collettiva della procedura
è resa nei confronti di un soggetto che non è titolare
dell'interesse tutelato con l'azione che ha esperito. Di qui, non solo la
necessità che ciascun danneggiato si appropri individualmente del
risultato, avviando un autonomo giudizio di condanna nei confronti del
convenuto, ma anche il pericolo che, in mancanza di una pretesa risarcitoria
concretamente avanzata in giudizio dal soggetto leso, si giunga ad accertare
la commissione di un il-lecito, senza che si sia effettivamente prodotto un
danno. Le esigenze di economia processuale e di uniformità dei
giudicati restavano così disattese e si prospettava un rischio di
spreco dell'attività giudiziaria, rischio che con le recenti modifiche
sembra scongiurato. Nella proposta da ultimo delineata dal Governo si insiste
a non voler attribuire, come invece sarebbe più corretto, la
legittimazione a esercitare l'azione di risarcimento ai singoli consumatori e
investitori danneggiati dall'illecito plurioffensivo,assegnando alle
associazioni di categoria il compito, loro più indicato, di
individuare e portare a conoscenza degli interessati la pendenza di un'azione
collettiva, al fine di raccogliere il mandato, in
favore di un solo difensore, da chiunque intenda partecipare al procedimento
in veste di parte plurima. L'introduzione però di un meccanismo di
opt-in, attraverso il quale i singoli danneggiati aderiscono entro un dato
termine all'azione, fa dell'associazione un sostituto processuale formalmente
legittimato a essere portatore dell'interesse sostanziale al risarcimento del
danno nel giudizio contro l'impresa convenuta. Se poi si prevede, come
è ovvio, che in mancanza di adesioni da parte dei danneggiati il
giudizio non possa essere proseguito, si elimina il pericolo che venga svolto
un processo inutile. Insomma, anche se tuttora inquinata dall'errata
impostazione originaria di non lasciare al singolo l'iniziativa di avviare la
procedura, la disciplina proposta dal Governo permette di dare spazio, in
conformità alla Costituzione, a quella pluralità di uguali
pretese risarcitorie collettivamente trattate in un
unico giudizio che è prerogativa necessaria per trarre
un'utilità effettiva dallo strumento processuale adottato. E anche se
gli effetti della sentenza di condanna non possono estendersi, come accade
invece per le pronunce statunitensi, a soggetti che, pur avendo subito la
stessa lesione, non abbiano partecipato al processo, si realizza comunque una
riunificazione di più procedimenti individuali che, seppur parziale,
è compatibile con i principi del nostro ordinamento. Ne deriva, oltre
al risparmio di attività giudiziaria, una notevole riduzione dei costi
per i danneggiati e un aumento di credibilità nel successo
dell'azione. Per prevenire abusi e distorsioni della procedura collettiva, va però riconosciuta
all'autorità giudiziaria la funzione di gestire e indirizzare secondo
giustizia l'intera fase preliminare del giudizio. Bene hanno fatto dunque ad
attribuire al giudice investito della causa, sia l'inedita funzione di
"filtro" giurisdizionale, che i più ampi poteri
discrezionali. In tal modo, l'ordinario giudizio di cognizione risulta
adeguato ad accogliere uno strumento processuale mutuato da un sistema
giuridico così distante dal nostro. Va rilevato ancora un aspetto che
il Governo non sembra aver considerato. La norma in corso di approvazione
include in modo un po' maldestro gli in-vestitori tra i soggetti abilitati
all'azione collettiva. Si tratta proprio della
categoria di danneggiati più adatta a ricevere tutela dal nuovo
strumento processuale, per via della forte omogeneità delle posizioni
sostanziali avanzate in giudizio. Sarebbe dunque più opportuno, in
questa prima fase, costruire la disciplina dell'azione collettiva
sull'esigenza specifica di proteggere gli investitori dagli abusi delle
imprese e degli intermediari finanziari. Così hanno fatto in Germania
ed anche da noi, per i recenti avvenimenti, è soprattutto per questi
illeciti che c'è maggiore bisogno di un intervento. Certo suona
ironico rafforzare la tutela processuale dei risparmiatori nel momento in
cui, con la riforma del diritto societario, si sono svuotati i diritti
sostanziali dei soci. PRIMI PASSI Le modifiche annunciate dal Governo
migliorano la nuova disciplina ESEMPIO DALL'ESTERO Le disposizioni varate in
Germania sono state costruite sull'esigenza specifica degli investitori. Class action solo al futuro (sezione: Class action)
( da "Sole 24 Ore, Il" del
07-12-2007) Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI
data: 2007-12-07 - pag: 27 autore: Manovra 2008. La commissione Bilancio
della Camera lavora alle correzioni al disegno di legge Class action solo al
futuro No alla retroattività delle cause su vicende anteriori alla
norma Isabella Bufacchi ROMA La class action non avrà una portata
retroattiva tale da consentire alle associazioni dei consumatori o ai
comitati spontanei di "sanare" tutto il pregresso senza limiti di
tempo: l'azione collettiva dovrà riguardare
gli atti illeciti contrattuali ed extracontrattuali, le pratiche commerciali
scorrette e i comportamenti anticoncorrenziali avvenuti a partire da una
certa data, oppure dopo l'entrata in vigore della norma o che non hanno
processi in corso. è questo l'intervento più pesante sull'articolo
99 della Finanziaria riguardante l'azione risarcitoria collettiva
sul quale ha lavorato ieri fino a tarda notte la commissione Bilancio alla
Camera. "Un chiarimento sulla non re-troattività della norma ci
sarà perchè questo punto è all'attenzione della
commissione e della maggioranza", ha detto ieri sera al Sole-24 Ore il
presidente della commissione Bilancio alla Camera Lino Duilio, preannunciando
per questa mattina il voto su una sintesi degli emendamenti riguardanti
l'azione collettiva provenienti da Governo,
commissione Bilancio e commissione Giustizia. "Personalmente ritengo che
la norma non debba essere retroattiva", ha precisato Duilio in attesa di
una verifica con i membri della maggioranza. Che la nuova disciplina non
debba essere applicata alle cause in corso o non ancora definite, nè
agli atti illeciti del passato era già stato anticipato ieri
pomeriggio dal relatore alla Finanziaria alla Camera Michele Ventura (Partito
democratico-Ulivo). "Il testo licenziato dal Senato potrebbe essere inteso
in senso retroattivo ma a me questo crea forti perplessità", ha
detto Ventura per il quale "la retroattività della class action
è una delle misure più discutibili e uno dei nodi da
sciogliere: basta pensare alle vicende degli ultimi anni e si può
immaginare l'impatto che potrà avere". La
lista delle azioni risarcitorie potenziali guardando al passato è in
effetti lunghissima (si veda "Il Sole-24 Ore" del 2 dicembre) e tra
queste c'è il crack Parmalat. Ciò che si vuole evitare è
che l'azione risarcitoria collettiva possa danneggiare
aziende come la Parmalat il cui management ha avviato un importante processo
di risanamento e rilancio, ha spiegato Ventura. Non tutti all'interno
della Maggioranza la pensano così. La non retroattività della
class action secondo Federico Palomba dell'Italia dei Valori "creerebbe
una doppia ingiustificata disparità di trattamento, discriminando
positivamente i protagonisti dei più gravi scandali finanziari, che
resterebbero ingiustamente favoriti, e negativamente i soggetti danneggiati,
che resterebbero altrettanto ingiustamente sfavoriti rispetto a tutti i
danneggiati che, per le situazioni giuridiche in corso, possono far valere i
loro diritti ". Dello stesso tenore ieri sono state le reazioni di
alcune associazioni dei consumatori-risparmiatori. Il
"Siti"(Sindacato italiano per la tutela dell'investimento e del
risparmio), intervenendo anche a nome delle 26 associazioni
"non-Cncu", ha espresso"indignazione per l'ipotesi di
escludere l'applicabilità (che solo artificiosamente può essere
definita retroattività) della norma sulla class action a vicende quali
Parmalat, Cirio e Argentina, i cui effetti sono ancora pienamente evidenti e
non sanati ". E per l'Adusbef un limite alla retroattività
darebbe luce a una class action "svuotata".
isabella.bufacchi@ilsole24ore.com. Azione collettiva, chance anche per le pratiche sleali
(sezione: Class action)
( da "Sole 24 Ore, Il" del
07-12-2007) Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data:
2007-12-07 - pag: 27 autore: Più potere all'Antitrust
nella difesa dei consumatori Azione collettiva, chance anche
per le pratiche sleali Marco Bellinazzo ROMA La difesa dei consumatori contro
le pratiche commerciali aggressive e le pubblicità ingannevoli
potrà avvalersi anche della class action. E l'attività
istruttoria dell'Antitrust potrebbe rivelarsi decisiva in vista
dell'accertamento dei danni da risarcire. Questo scenario sta
diventando sempre più concreto dopo la pubblicazione in "Gazzetta
Ufficiale " (la n. 283 del 5 dicembre) dei regolamenti dell'Antitrust
attuativi dei decreti legislativi 145/07 e 146/07 (emanati in base alla
direttiva Ue 2005/29/Ce) che aggiornano il Codice del consumo in materia di
pratiche sleali. Ma, soprattutto, dopo il deposito alla Camera
dell'emendamento governativo alla Finanziaria 2008. Già nel testo
approvato al Senato, in effetti, si faceva riferimento alla
possibilità di usare l'azione collettiva
"in conseguenza di atti illeciti commessi nell'ambito di rapporti giuridici
relativi a contratti cosiddetti per adesione, di cui all'articolo 1342 del
Codice civile, di atti illeciti extracontrattuali, di pratiche commerciali
illecite o di comportamenti anticoncorrenziali " che ledano i diritti di
una pluralità di consumatori o di utenti. Questa facoltà era
sottoposta alla condizione che le pratiche illecite fossero messe "in
atto dalle società fornitrici di beni e servizi nazionali e
locali". Con l'emendamento 99.271 questa condizione è stata
cancellata. Se dovesse essere questa la versione definitiva della disciplina
sulla class action – ma va ricordato che si sono susseguite finora almeno una
decina di formulazioni – per tutte le pratiche "aggressive" (dal
marketing invasivo alle carenze nell'assistenza post vendita, passando dalle
clausole vessatorie) diventerebbe così legittimo adoperare lo
strumento dell'azione collettiva. Qui il discorso
sulla class action finisce inevitabilmente per intrecciarsi con i maggiori e
più incisivi poteri che i decreti legislativi n. 145 e 146 del 2007 (e
in particolare il secondo)hanno assegnato all'Antitrust, guidata da Antonio
Catricalà, in materia di tutela dei consumatori. In presenza di un
spot non veritiero o di una pratica commerciale scorretta, l'Antirust –
d'ufficioo sulla base di una segnalazione al numero verde 800.166.661 –
potrà procedere a un'attività di moral suasion per concordare
con l'impresa la correzione del comportamento sleale oppure aprire
un'istruttoria ( anche con l'intervento della Guardia di Finanza) per
accertare la condotta illecita. Ora l'emendamento 99.271 stabilisce che il
giudice chiamato a pronunciarsi sull'ammissibilità dalla class action
possa "differire la decisione quando sul medesimo oggetto è in
corso un'istruttoria davanti a un'autorità indipendente". L'intenzione
del Governo non sembra essere quella di assegnare all'Antitrust il ruolo di
"filtro" delle domande di azioni collettive – attribuito appunto
alla magistratura – ma questa previsione finisce indubbiamente per
riconoscere un peso non secondario ai risultati dell'istruttoria del Garante
per la concorrenza. Non solo ai fini dell'ammissione della lite collettiva. Se l'Antitrust dovesse infatti appurare
l'avvenuta infrazione per le imprese sanzionate sarà più ostico
ribaltare il verdetto in tribunale. L'EMENDAMENTO Nel giudizio di
ammissibilità delle domande il tribunale potrà rinviare la
decisione ai risultati dell'istruttoria del Garante. Manovra, sì alla norma contro il caro-benzina Class action, spunta
il nodo retroattività. Ma poi tutto rientra: oggi il testo senza
allentamenti (sezione: Class
action)
( da "Unita, L'" del
07-12-2007) Stai consultando l'edizione del Manovra,
sì alla norma contro il caro-benzina class="hilite">Class
class="term">action, spunta il nodo
retroattività. Ma poi tutto rientra: oggi il testo senza allentamenti
di Bianca Di Giovanni NODI Grandi manovre sulla class="term">class class="term">action,
l'azione collettiva voluta dai consumatori e inserita
in Finanziaria in Senato. Soluzione trovata invece per alleggerire il
caro-carburanti, mentre il governo ritira la norma sul bollo di un euro e
mezzo su assegni e vaglia "liberi". Queste le ultime novità
della manovra: due mosse con cui l'esecutivo punta a rispondere anche alle
richieste sindacali e ai malumori dell'ala sinistra. I lavori procedono a
rilento in commissione, anche se i nodi dovrebbero essere sciolti oggi per il
varo di domani. Sul tavolo, oltre all'azione collettiva,
le assunzioni all'agenzia delle Entrate (vedi articolo) e il
"tetto" ai dirigenti pubblici. Se non si dovessero rispettare i
tempi, sarebbe inevitabile la fiducia la prossima settimana. Sulla class="term">class class="term">action è certo che la
Camera modificherà in parte il testo del Senato, inserendo un filtro
del giudice sulle istanze e allargando la platea dei soggetti autorizzati a
procedere ai ricorsi. Due materie già concordate a Palazzo Madama.
Nella giornata di ieri però è trapelata l'ipotesi che si
modificasse anche la parte relativa agli effetti retroattivi della norma.
"In quella parte il testo non mi convince", ha detto in mattinata
il relatore Michele Ventura (Pd). Quanto basta per far esplodere l'ennesima
querelle. Nei corridoi è circolato il nome di Enrico Bondi e di
parmalat. "Si vuole salvare l'industria", ipotizza qualcuno.
Secondo il relatore "un provvedimento nuovo dovrebbe avere una data di
inizio da cui partire". Ma subito i consumatori contrattaccano: su quel
punto la norma deve restare com'era in Senato. Mettendo un limite alla
retroattività, infatti, si salverebbero tutti i protagonisti dei
più grandi crack finanziari del paese. E soprattutto le banche che
hanno rivenduto i bond di società molto rischiose. "Se lo toccano
qui in Senato non passa - dichiara Elio Lannutti (Adusbef) alla bouvette di
Palazzo Madama - Basta sottostare sempre alle pressioni di banche e
assicurazioni". Intanto alla camera passano le ore senza votare: si
susseguono riunioni su riunioni per sciogliere i nodi. Uno dei nodi è
proprio questo. A metà pomeriggio si capisce che il "caso"
Parmalat non rientra in quelli a rischio, visto che la società
è fallita (non è lo stesso per le banche). In serata è
uscita allo scoperto l'Idv, dichiarandosi contraria alle modifiche sulla
retroattività. Le ultime indicazioni davano la questione per
rientrata: si presenterà oggi il testo già concordato senza
tetto retroattivo. La Commissione ha approvato in nottata un emendamento di
Ventura che recupera la norma contro il caro-petrolio del decreto Bersani, e
la riformula con suggerimenti di Paolo Cirino Pomicino. Il testo prevede la
possibilità da parte del "ministero dell'Economia, di concerto
con lo Sviluppo economico", di ridurre le accise sui prodotti energetici
usati per la benzina o come combustibili per il riscaldamento "al fine
di compensare le maggiori entrate" dell'Iva che derivano dalle
"variazioni del prezzo internazionale del greggio". Il decreto, si
legge nel testo, "può essere adottato, con cadenza trimestrale,
se il prezzo del petrolio aumenta in misura pari o superiore, sulla media del
periodo, a due punti percentuali rispetto al valore di riferimento, espresso
in euro, indicato nel Dpef". Però, se nella media del semestre
precedente si è verificata una diminuzione del prezzo, il decreto non
può essere adottato. La prima applicazione scatterà entro il 28
febbraio. Tra le norme approvate in serata anche la possibilità dal
prossimo anno di inviare la dichiarazione dei redditi e Irap esclusivamente
online. Disco verde anche allo slittamento del modello 770 dal 31 marzo al 31
luglio. Dario Fo: petrolio, galline, mutui, salgono tutti. Questa volta sul
mio palco Il Premio Nobel ripropone oggi in teatro Sotto paga non si paga ,
un testo del 1974 opportunamente agg (sezione: Class action)
( da "Unita, L'" del
07-12-2007) Stai consultando l'edizione del Dario Fo:
petrolio, galline, mutui, salgono tutti. Questa volta sul mio palco Il Premio
Nobel ripropone oggi in teatro "Sotto paga non si paga", un testo
del 1974 opportunamente aggiornato, ma che tocca la crescente povertà
delle famiglie italiane di Chiara Affronte/ Rubiera (Re) Mutui che
distruggono le famiglie, incidenti sul lavoro che mietono più vittime
delle guerre: Dario Fo sceglie questi nostri anni "non proprio
belli" per riproporre, in versione aggiornata, un suo testo del '74 che
portò con sé una scia consistente di conseguenze. Si parlava di prezzi
in crescita esponenziale e di una "spesa proletaria" avvenuta nei
mercati milanesi su ispirazione dello spettacolo. Arresti, indagini: ma
"un giudice intelligente (oggi rari) capì che forse bisognava
arrestare i veri colpevoli: i responsabili degli aumenti dei prezzi".
Sotto paga non si paga! il titolo della pièce, stasera in anteprima al
Teatro di Rubiera, mentre la prima ci sarà domani a Pistoia. Fo,
perché riproporlo oggi? "Avevamo inventato una storia che si è
avverata, doppiata con una coda. Chi fece la spesa proletaria fu arrestato e
io e fui inquisito come ispiratore dell'azione. Il giudice capì che si
sarebbe dovuto fermare tutto il teatro. Fummo tutti scagionati: "Da
processare - sottolineò il giudice - sarebbero i proprietari dei
grandi negozi che compiono vere e proprie rapine quando aumentano senza
nessuna ragione i prezzi". Oggi tutto ciò che accade è la
ripetizione, addirittura esasperata, di quello che avveniva allora. Sale il
petrolio e fanno salire il prezzo delle galline, delle uova, dei farmaci. E
di colpo ti accorgi che l'abuso è terribile e che, se va giù il
petrolio, i prezzi però non si abbassano. Una speculazione. Non solo:
il potere commette atti criminali: un esempio sono i mutui, allora fenomeno
quasi assente, oggi basilare. Sono un esproprio che le banche conducono verso
coloro che li richiedono". Cioè? "Il mutuo è diventato
la chiave di volta per l'espropriazione diretta di case che poi vengono messe
all'asta e, attraverso prestanomi, riacquistate ancora dalle banche ad un
prezzo che è la metà di quello che hanno pagato i mutuanti. Qui
siamo veramente alla rapina. E giustamente qualcuno ha detto che dare fiducia
alle banche è come eleggere un vampiro a conduttore della banca del
sangue". Ormai è necessario rivolgersi alle banche...
"Certo, e però, in alcuni casi le banche fanno vero e proprio
strozzinaggio. I metodi di prestito ne sono un esempio: di colpo, per una
loro progressione, le cifre raddoppiano". class="hilite">Cosa
pensa della "class="term">class class="term">action"?
"È l'unica soluzione: ma deve essere pesante. Solo che purtroppo -
lo vediamo - le porte della galera per il potere sono come quelle degli
alberghi: vai dentro ed esci subito girando nella ruota. Tutti coloro che
hanno in mano il nostro capitale sono dei ladroni con tanto di patente".
Per questo dice che oggi è difficile trovare giudici come quello che
incontrò nel '74? "Sì, e quando conducono un'inchiesta lo
caccia proprio il ministro inquisito... È un periodo molto brutto.
Ecco allora lo spettacolo che, laddove era allegro e ridanciano - visto che
finiva con una forma di vittoria contro i poteri dispotici e criminali - oggi
come oggi mette in scena la sudditanza. Sono fortunato perché ho un gruppo di
attori di notevole valore, propensi a fare teatro così come io da
sempre sogno di farlo. È una bella compagnia con, tra gli altri,
Marina Massironi". È notizia di oggi (ieri per chi legge, ndr)
l'ennesima morte bianca... "Parliamo di morti sul lavoro nello
spettacolo. Ci sono state in Italia più morti bianche negli ultimi 5
anni di quelle che si verificano nelle guerre in Medioriente, se si calcolano
anche i morti di fatica e di malattie congenite causate dall'ambiente di
lavoro. Ad un certo in scena due operai ragionano sulla loro vita, "non
degna di essere vissuta, da schiavi, sfruttati". E si legge una dichiarazione
di un'agenzia, slegata al mondo del lavoro, che indica quante di queste morti
avvengono in Italia". Il "grande centro" s'industria
(sezione: Class action)
( da "Giornale.it, Il" del
07-12-2007) Di Fabrizio De Feo - venerdì 07
dicembre 2007, 09:08 Roma - Prove tecniche di grande centro e di "Cosa
bianca". Oppure, come dice qualcuno da Via della Scrofa, una potente
controffensiva mediatica all'indomani dell'ennesimo litigio, una rappresentazione
plastica che "un altro centrodestra è possibile". Uno slogan
che equivale a un messaggio mandato all'unisono da Gianfranco Fini e Pier
Ferdinando Casini al presidente di Forza Italia. "Se Berlusconi tira
troppo la corda e pensa che si possa risolvere tutto con una pacca sulle
spalle - racconta un colonnello di An - una carta di riserva è
necessaria. E allora bisogna far capire che potrebbe anche nascere una
coalizione alternativa composta da una formazione di destra moderna, da un
centro cattolico e da un partito del fare, vicino agli industriali. Poi,
naturalmente, tutti sappiamo che non sarà così, anche perché
Montezemolo a scendere in politica non ci pensa proprio. Ma in politica mai
dire mai". Lo scenario è forse troppo avanzato. E tutto va calato
nel clima acceso e nella guerra di posizione in corso dentro la ex Cdl. Ma
non c'è dubbio che il pranzo andato in scena ieri, nella foresteria di
Viale dell'Astronomia, protagonisti Luca Cordero di Montezemolo con il suo
direttore generale Maurizio Beretta, Fini e Casini, abbia significati che
vanno al di là di una semplice chiacchierata. "Dopo l'attacco di
Berlusconi a Casini, identificato come il killer della Cdl - racconta un
dirigente udiccino -, il pranzo, fissato due giorni prima, ha cambiato carattere
e si è deciso di dare ampia pubblicità all'evento. In questa
situazione era necessario far vedere che An e Udc non sono nell'angolo".
Le parole ufficiali, naturalmente, si muovono su binari più morbidi e
"istituzionali". "Vi risulta che Montezemolo sia un leader
politico? In una fase come questa il fatto che alcuni leader politici lo
incontrino è un elemento da inserire a pieno titolo nella dialettica,
nel senso che tutto è davvero in movimento" dice Fini, entrando
all'incontro. Sul tavolo della discussione, oltre alle pietanze, compaiono le
riforme costituzionali, la legge elettorale, class="hilite">la
class-class="term">action
(vista come fumo negli occhi da Confindustria) e la Finanziaria. Ma anche la
paralisi del sistema per la quale Montezemolo si dice "preoccupatissimo".
Alla fine Fini prima cerca di cavarsela con una battuta - "chiedete a
Casini, sono d'accordo con lui a prescindere" -, poi ritorna sui temi in
discussione. "Abbiamo parlato di riforme. Non è un mistero che
Confindustria da tempo chiede alla politica di farsi carico dell'efficienza
del sistema Italia". Finanziaria, si lavora a class action e taglio delle accise sui
carburanti (sezione: Class
action)
( da "Campanile, Il" del
07-12-2007) Lea Vendramel Finanziaria, class="hilite">si lavora a class="term">class class="term">action
e taglio delle accise sui carburanti Per l'azione risarcitoria collettiva il nodo da sciogliere è la
retroattività. Il relatore Ventura: "Basta pensare alle vicende
degli ultimi anni per immaginare l'impatto che potrà avere la
retroattività" L'obiettivo è che la manovra approdi in
Aula a Montecitorio lunedì prossimo. Per questo l'esame in commissione
Bilancio procede a pieno ritmo, anche se ieri il protrarsi della riunione di
maggioranza sui nodi ancora da sciogliere e le proteste dell'opposizione per
i ritardi hanno leggermente rallentato i lavori. Così, oggi è
in programma una seduta fiume per concludere l'esame della manovra entro
stanotte o domani mattina al massimo". Due i fronti che vedono impegnato
il relatore della manovra, Michele Ventura, in queste ore: la class="term">class class="term">action e il taglio delle accise
sui carburanti. La norma sull'azione risarcitoria collettiva
aveva creato qualche problema già a Palazzo Madama, per questo Ventura
la sta riformulando. "Deve essere una norma che funzioni e abbia
strumenti reali", spiega l'esponente del Pd. La parte maggiormente
contestata è quella che riguarda la retroattività della misura.
"A me ? prosegue Ventura ? questo aspetto della piena
retroattività attualmente prevista crea perplessità, basta
pensare alle vicende degli ultimi anni e si può immaginare l'impatto
che potrà avere la retroattività". In via di definizione
anche il taglio delle accise sui carburanti. "Si sta lavorando alla
riformulazione di quanto è già previsto dalle norme della
Bersani", spiega il relatore del provvedimento. L'obiettivo è
quello di agire sulle accise per contrastare gli effetti del caro petrolio.
Nella seduta notturna di mercoledì, invece, è arrivato il via
libera al taglio dei ministri e al "bonus vacanza". Confermata la
norma, introdotta a Palazzo Madama e rivista a Montecitorio, sulla riduzione
del numero dei ministri, senza, però, dover rinunciare alle
competenze. Dalla prossima legislatura, quindi, si torna alla legge
Bassanini, che fissa per il governo un limite di dodici ministeri e un tetto
di sessanta componenti tra ministri, vice ministri e sottosegretari.
Approvato anche il "bonus vacanza" per le fasce sociali più
deboli. L'emendamento introduce l'articolo 60-bis su "misure per la
crescita della competitività dell'offerta del sistema turistico
nazionale" e prevede che attraverso decreti del premier vengano definite
"le tipologie dei servizi turistici aventi caratteristiche omogenee su
tutto il territorio nazionale" e "le modalità d'impiego
delle risorse del Fondo di rotazione per il prestito e il risparmio
turistico" per erogare il buono-vacanza per i cittadini a basso reddito.
I buoni punteranno a soddisfare "le esigenze di destagionalizzazione dei
flussi turistici nei settori del turismo balneare, montano e termale". E
sempre nella seduta di mercoledì, la commissione Bilancio di
Montecitorio ha confermato la riduzione per le imprese delle aliquote Ires e
Irap, rispettivamente dal 33 al 27,5 per cento e dal 4,25 al 3,9 per cento,
mentre per i lavoratori autonomi, la franchigia Irap sale da 7.350 euro a
9.500 euro. Bocciata, invece, la rottamazione dei frigoriferi, ma passa la
detrazione Irpef del 55 per cento per chi acquista caldaie a compensazione e
stufe a "pellets". (07-12-2007). Il grande centro "si industria"
(sezione: Class action)
( da "Giornale.it, Il" del
07-12-2007) Il "grande centro" s'industria
di Fabrizio De Feo - venerdì 07 dicembre 2007, 09:08 Roma - Prove
tecniche di grande centro e di "Cosa bianca". Oppure, come dice
qualcuno da Via della Scrofa, una potente controffensiva mediatica
all'indomani dell'ennesimo litigio, una rappresentazione plastica che
"un altro centrodestra è possibile". Uno slogan che equivale
a un messaggio mandato all'unisono da Gianfranco Fini e Pier Ferdinando
Casini al presidente di Forza Italia. "Se Berlusconi tira troppo la
corda e pensa che si possa risolvere tutto con una pacca sulle spalle -
racconta un colonnello di An - una carta di riserva è necessaria. E
allora bisogna far capire che potrebbe anche nascere una coalizione
alternativa composta da una formazione di destra moderna, da un centro
cattolico e da un partito del fare, vicino agli industriali. Poi,
naturalmente, tutti sappiamo che non sarà così, anche perché
Montezemolo a scendere in politica non ci pensa proprio. Ma in politica mai
dire mai". Lo scenario è forse troppo avanzato. E tutto va calato
nel clima acceso e nella guerra di posizione in corso dentro la ex Cdl. Ma
non c'è dubbio che il pranzo andato in scena ieri, nella foresteria di
Viale dell'Astronomia, protagonisti Luca Cordero di Montezemolo con il suo
direttore generale Maurizio Beretta, Fini e Casini, abbia significati che
vanno al di là di una semplice chiacchierata. "Dopo l'attacco di
Berlusconi a Casini, identificato come il killer della Cdl - racconta un
dirigente udiccino -, il pranzo, fissato due giorni prima, ha cambiato
carattere e si è deciso di dare ampia pubblicità all'evento. In
questa situazione era necessario far vedere che An e Udc non sono
nell'angolo". Le parole ufficiali, naturalmente, si muovono su binari
più morbidi e "istituzionali". "Vi risulta che
Montezemolo sia un leader politico? In una fase come questa il fatto che
alcuni leader politici lo incontrino è un elemento da inserire a pieno
titolo nella dialettica, nel senso che tutto è davvero in
movimento" dice Fini, entrando all'incontro. Sul tavolo della discussione,
oltre alle pietanze, compaiono le riforme costituzionali, la legge
elettorale, class="hilite">la class-class="term">action
(vista come fumo negli occhi da Confindustria) e la Finanziaria. Ma anche la
paralisi del sistema per la quale Montezemolo si dice "preoccupatissimo".
Alla fine Fini prima cerca di cavarsela con una battuta - "chiedete a
Casini, sono d'accordo con lui a prescindere" -, poi ritorna sui temi in
discussione. "Abbiamo parlato di riforme. Non è un mistero che
Confindustria da tempo chiede alla politica di farsi carico dell'efficienza
del sistema Italia". FINANZIARIA/ IN ARRIVO MAXI EMENDAMENTO RELATORE IN COMMISSIONE
(sezione: Class action)
( da "Virgilio Notizie" del
07-12-2007) 07-12-2007 11:31 Forse slitta esame class="term">class class="term">action, in corso riunione
maggioranza Roma, 7 dic. (Apcom) - E' in arrivo in commissione Bilancio alla
Camera un maxi emendamento alla Finanziaria presentato dal relatore, Michele
Ventura (Pd), con le modifiche più importanti da inserire nel
provvedimento. Non dovrebbe essere esaminato in commissione, invece, secondo
quanto si apprende, il tema della class="term">class class="term">action,
che potrebbe essere inserito in un eventuale maxi emendamento che il governo
dovrebbe depositare in Aula se ci sarà la richiesta di fiducia. Per
questo i lavori della Bilancio continuano a ritardare e al momento è
in corso una riunione dei capigruppo della maggioranza. Nella maxi proposta del
relatore, in particolare, dovrebbero confluire modifiche su temi come il Tfr,
le risorse per la sicurezza, le vittime della mafia e il terrorismo, i
lavoratori socialmente utili (Lsu). Tra i nodi ancora da risolvere ci sono il
piano di valorizzazione dei beni pubblici, i rigassificatori, le assunzioni
all'Agenzia delle entrate e una norma sulla Banca d'Italia (il conto
tesoreria dovrebbe passare alle banche). FINANZIARIA: RELATORE PREPARA EMENDAMENTO OMNIBUS
(sezione: Class action)
( da "Virgilio Notizie" del
07-12-2007) 07-12-2007 11:21 (ASCA) - Roma, 7 dic -
Stringono i tempi per l'esame della finanziaria in Commissione Bilancio alla
Camera che deve concludere i lavori tra stanotte e domani mattina. Al momento
la Commissione, pero', non e' ancora riunita perche' governo e maggioranza
stanno ancora definendo le questioni rimaste aperte e che confluiranno in un
emendamento omnibus del relatore Michele Ventura. Nel frattempo sono anche
riuniti i capigruppo di maggioranza per affrontare gli ultimi nodi. Tra essi
vi e' il tetto agli stipendi dei manager, la class="term">class class="term">action,
la tassazione del Tfr. La seduta della Commissione della notte scorsa e'
stata sconvocata proprio per dare la possibilita' di trovare gli accordi sui
temi da definire. Non e' stato neanche votato l'emendamento del relatore sul
meccanismo per calmierare il prezzo della benzina. FINANZIARIA: RELATORE PREPARA EMENDAMENTO OMNIBUS
(sezione: Class action)
( da "Asca" del
07-12-2007) (ASCA) - Roma, 7 dic - Stringono i tempi
per l'esame della finanziaria in Commissione Bilancio alla Camera che deve
concludere i lavori tra stanotte e domani mattina. Al momento la Commissione,
pero', non e' ancora riunita perche' governo e maggioranza stanno ancora
definendo le questioni rimaste aperte e che confluiranno in un emendamento
omnibus del relatore Michele Ventura. Nel frattempo sono anche riuniti i
capigruppo di maggioranza per affrontare gli ultimi nodi. Tra essi vi e' il
tetto agli stipendi dei manager, la class="term">class class="term">action,
la tassazione del Tfr. La seduta della Commissione della notte scorsa e'
stata sconvocata proprio per dare la possibilita' di trovare gli accordi sui
temi da definire. Non e' stato neanche votato l'emendamento del relatore sul
meccanismo per calmierare il prezzo della benzina. lsa/cam/sr. Ilvo Diamanti: "Sono come i panda, come fanno a crescere?"
(sezione: Class action)
( da "Corriere
Adriatico" del 07-12-2007) ANCONA - "I giovani oggi sono come i
panda, cioè come specie in via di estinzione, con osservatori esterni
che li guardano, li nutrono, li accudiscono". Un'affermazione di sicuro
impatto quella del professor Ilvo Diamanti, ieri mattina ad Ancona, alla
prima Conferenza regionale sulle politiche giovanili. "Entità
pandizzata" è il neologismo che Diamanti ha inventato per
descrivere le giovani generazioni. L'occasione è arrivata proprio a
commento dello studio curato da tre ricercatori, Luigi Ceccarini, Elisa Lello
e Andrea Girometti, del Laboratorio LaPolis dell'Università di Urbino,
diretto dallo stesso Diamanti. Il campione preso in esame comprende la fascia
di età dai 15 ai 29 anni. Ne emerge complessivamente un quadro
lusinghiero dei giovani che crescono nelle Marche. Sono soddisfatti della
vita presente, meno ottimisti se pensano al futuro ma tuttavia non
rassegnati. Amano coltivare gli interessi personali, le amicizie, il divertimento.
Tra le attività più frequenti rientra l'ascolto della musica,
l'attività sportiva, il computer e l'intrattenersi in bar, pub,
birrerie, mentre il tempo trascorso in luoghi di incontro
e socialità a più ampio raggio e di azione collettiva è decisamente più ridotto. Ciò non vuol
dire che siano disinteressati, individualisti o isolati, piuttosto il loro
è un coinvolgimento soprattutto di tipo ludico ricreativo oppure
culturale, o sociale o filantropico, come nel caso del volontariato.
Se esiste un punto su cui giovani e adulti convergono, questo sta
nell'atteggiamento di distacco verso la politica "altra", quella
nazionale, i suoi attori e le sue istituzioni chiave. In particolare, i
giovani si fidano soprattutto dell'Università, dell'Unione Europea, della
Regione. E in famiglia? I giovani marchigiani, in linea con alcune tendenze
emerse in ambito nazionale, tratteggiano rapporti decisamente buoni con i
propri genitori. Ne sono ampiamente soddisfatti, sostengono di avere
discussioni accese in modo tendenzialmente sporadico se non raro e di potere
godere di margini di libertà notevoli, soprattutto dopo il
conseguimento della maggiore età. FINANZIARIA: COMMISSIONE TORNA AL LAVORO, PRONTO MAXIEMENDAMENTO
RELATORE (sezione: Class
action)
( da "ADN Kronos" del
07-12-2007) ANCORA IN CORSO RIUNIONE CAPIGRUPPO
ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA Roma, 7
dic. (Adnkronos) - Ancora difficolta' nell'esame della Finanziaria da parte
della Commissione Bilancio della Camera. I lavori, che dovevano iniziare alle
9 e 30, sono iniziati solo da qualche minuto per fare spazio a una riunione
dei capigruppo, ancora in corso, chiamata ad affrontare i diversi nodi ancora
da sciogliere. Su tutti, la revisione della class="term">class class="term">action,
che potrebbe anche slittare, le norme sul conto di tesoreria e sulle
assunzioni all'agenzia delle entrate, che non hanno ancora trovato l'assenzo
di Rifondazione Comunista. La soluzione dell'impasse sara' affidata ad un
maxiemendamento del relatore, Michele Ventura, in cui, oltre ad alcune delle
misure discusse, dovrebbero entrare tutte le norme da inserire o correggere
rispetto al testo del ddl: dal taglio dell'aliquota sul tfr alle misure a
favore delle vittime di mafia e terrorismo. FINANZIARIA/ CLASS ACTION, NON C'E' STOP RETROATTIVITA'
(sezione: Class action)
( da "Virgilio Notizie" del
07-12-2007) 07-12-2007 13:07 Modifiche ad azione collettiva in emendamento relatore Roma, 7 dic. class="hilite">(Apcom) - Nell'emendamento del
relatore Michele Ventura sulla class="term">class class="term">action
non c'è il riferimento alla non retroattività dell'azione collettiva. Ma è possibile, spiega il presidente
della commissione Bilancio, Lino Duilio, che possa essere introdotta durante
l'esame in commissione attraverso subemendamenti. FINANZIARIA/ RIPRESA COMMISSIONE, IN MAXIEMENDAMENTO CLASS ACTION
(sezione: Class action)
( da "Virgilio Notizie" del
07-12-2007) 07-12-2007 13:01 C'è anche Tfr,
termine per subemendamenti alle 15 Roma, 7 dic. (Apcom) - E' ripreso in
commissione Bilancio alla Camera l'esame degli emendamenti alla Finanziaria,
con circa 3 ore di ritardo rispetto all'inizio previsto dei lavori. L'esame
è cominciato con la presentazione del maxiemendamento depositato dal
relatore Michele Ventura (Pd), al cui interno ci sono anche modifiche sulla class="term">class class="term">action, sul Tfr e un "primo
intervento" sui collaboratori a progetto. In particolare la proposta
sulla class="term">class
class="term">action, ha sottolineato
Ventura, dovrà "essere valutata con molta attenzione" dalla
commissione. E' stato quindi fissato alle 15 il termine per la presentazione
dei subemendamenti, mentre le votazioni riprenderanno alle 15.30. FINANZIARIA: CLASS ACTION, NON C'E' NO RETROATTIVITA' MA TESTO
APERTO (sezione: Class
action)
( da "Virgilio Notizie" del
07-12-2007) 07-12-2007 13:20 (ASCA) - Roma, 7 dic -
Anche le norme sulla class="term">class class="term">action
sono incluse nel pacchetto di emendamenti alla finanziaria presentato dal
relatore Michele Ventura. Ma anche nella nuova versione non viene esclusa la
retroattivita'. Il presidente della Commissione bilancio della Camera, Lino
Duilio, ha precisato che si tratta di un ''testo aperto'' che resta
''suscettibile di miglioramenti'' attraverso subemendamenti. ''La
retroattivita' non e' esplicitata - ha aggiunto Duilio - ma l'orientamento
diffuso e' quello di evitare di produrre danni alle aziende con la
retroattivita'''. FINANZIARIA: CLASS ACTION, NON C'E' NO RETROATTIVITA' MA TESTO
APERTO (sezione: Class
action)
( da "Asca" del
07-12-2007) (ASCA) - Roma, 7 dic - Anche le norme
sulla class="term">class
class="term">action sono incluse nel
pacchetto di emendamenti alla finanziaria presentato dal relatore Michele
Ventura. Ma anche nella nuova versione non viene esclusa la retroattivita'.
Il presidente della Commissione bilancio della Camera, Lino Duilio, ha
precisato che si tratta di un ''testo aperto'' che resta ''suscettibile di
miglioramenti'' attraverso subemendamenti. ''La retroattivita' non e'
esplicitata - ha aggiunto Duilio - ma l'orientamento diffuso e' quello di
evitare di produrre danni alle aziende con la retroattivita'''. lsa/cam/rob. FINANZIARIA: EMENDAMENTO RELATORE, NON C'E' STOP RETROATTIVITA'
CLASS ACTION (sezione: Class
action)
( da "ADN Kronos" del
07-12-2007) Ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte
le notizie di ECONOMIA Roma, 7 dic. (Adnkronos) - Resta ancora aperto il
'nodo' sulla retroattivita' per la class="term">class class="term">action.
Nell'emendamento presentato dal relatore alla finanziaria Michele Ventura,
non e' arrivata infatti una definizione chiara che metta fine alla
possibilita' che l'introduzione dell'azione collettiva possa avere valore
anche precedentemente al primo gennaio 2008. Ma per il presidente della
commissione Bilancio, Lino Duilio, c'e' ancora tempo per introdurre modifiche
che definiscano la non retroattivita' della norma, attraverso la
presentazione di subemendamenti. CLASS ACTION/ MANZIONE: IMPOSSIBILE ELIMINARE RETROATTIVITA'
(sezione: Class action)
( da "Virgilio Notizie" del 07-12-2007)
07-12-2007 17:22 Per tutela deboli no
limitazioni temporali o votiamo no a manovra Roma, 7 dic. (APCom) -
"Ritengo utile precisare che la rivisitazione della normativa sulla class="term">class class="term">action non potrà giammai
eliminare la retroattività. Coloro che immaginano di poter introdurre
tale artifizio, di fatto vogliono trasformare la normativa in discussione
alla Camera in un vero e proprio 'condono' che farebbe calare una pietra
tombale su quelle vicende (Parmalat, Cirio, Bond argentini) che concretamente
hanno danneggiato decine di migliaia di cittadini italiani". Lo afferma
in una nota Roberto Manzione, senatore di Unione Democratica. "Ecco
perché - prosegue Manzione - uno strumento di effettiva tutela dei soggetti più
deboli, quale è la class="term">class class="term">action,
non può essere in alcun modo sottoposto a limitazioni temporali.
Sarà poi la magistratura, di volta in volta, a verificare se esista la
possibilità concreta di utilizzare detto strumento. E' evidente, pertanto,
che, se venisse introdotta tale limitazione, Unione Democratica dovrebbe
considerare completamente svuotata la possibilità di tutela per i
fatti più inquietanti degli ultimi anni, e quindi sarebbe costretta a
non condividere la manovra finanziaria proposta dal Governo". PUNTO 1 - Finanziaria, cambia class action, filtro preventivo
(sezione: Class action)
( da "Websim" del
07-12-2007) NOTIZIE FLASH 07 Dicembre 07 ora 16:54
PUNTO 1 - Finanziaria, cambia class action, filtro preventivo (Aggiunge
dettagli) ROMA, 7 dicembre (Reuters) - Platea più ampia dei possibili
ricorrenti e un filtro preventivo del giudice contro le cause infondate o
pretestuose. Arriva con un emendamento del relatore Michele Ventura (Pd) la
nuova versione della class action, introdotta in Finanziaria durante l'esame
in Senato. Il testo, che ricalca i contenuti di un analogo emendamento
proposto inizialmente dal governo, non prevede invece il riferimento alla non
retroattività delle cause collettive, oggetto di trattativa
all'interno della maggioranza. Interpellato sulla questione, Ventura ha
detto: "Questi sono i testi base, proposte che valuteremo anche a
seconda di cosa ci arriva come subemendamenti". La non retroattività,
ha aggiunto il relatore, potrebbe comunque essere desunta in via
interpretativa. "La retroattività non è esplicitata, ma
l'orientamento comune è quello di evitare danni alle aziende con la
retroattività", ha poi detto Lino Duilio, presidente della
commissione Bilancio. La class action all'italiana può essere
esercitata dalle associazioni facenti parte del Consiglio nazionale
consumatori e utenti. L'emendamento Ventura, che modifica l'articolo 99 della
manovra, legittima il ricorso alle azioni collettive
anche da parte di "associazioni e comitati adeguatamente rappresentativi
degli interessi collettivi". Scompare, invece, il riferimento al decreto
ministeriale che avrebbe dovuto aumentare la platea dei ricorrenti, previsto
dal testo della manovra licenziato in Senato. IL FILTRO DEL TRIBUNALE
L'azione collettiva potrà essere intentata
"in conseguenza di atti illeciti extracontrattuali, di pratiche
commerciali scorrette o di comportamenti anticoncorrenziali, quando sono lesi
diritti di una pluralità di consumatori o utenti". I consumatori
che intendono avvalersi della class action dovranno comunicare per iscritto a
chi propone l'azione la loro adesione. È possibile comunicare la
propria adesione anche nel giudizio d'appello e fino all'udienza di precisazione
delle conclusioni. Come l'emendamento del governo, anche la proposta di
Ventura prevede un filtro preventivo di ammissibilità da parte del
tribunale. In dettaglio, "la domanda è dichiarata inammissibile
quando è manifestamente infondata, quando sussiste un conflitto di
interessi, ovvero quando il giudice non ravvisa l'esistenza di un interesse
collettivo suscettibile di adeguata tutela". Se accoglie la domanda,
spetta al giudice determinare i criteri in base ai quali liquidare la somma
da corripsondere ai singoli consumatori o utenti. LA CAMERA DI CONCILIAZIONE
Una volta emessa la sentenza, la disciplina consente alle imprese di
proporre, entro 60 giorni, il pagamento di una somma. Se l'impresa non
comunica la proposta entro il termine stabilito o i ricorrenti non intendono
accettarla, il presidente del tribunale "costituisce un'unica camera di
conciliazione" per la determinazione delle somme da corrispondere.
Rispetto al testo del Senato, l'emendamento Ventura cancella il riferimento
il limite al 10% del valore della controversia come tetto per il rimborso
delle spese legali a carico di chi perde la causa. Confermata invece
l'entrata in vigore della nuova disciplina 180 giorni dopo l'approvazione
della Finanziaria. ((Giuseppe Fonte, in redazione a Roma Paolo Biondi, RM:
giuseppe.fonte.reuters.com@reuters.net - +390685224393 -
rome.newsroom@reuters.com)). L’Unità del 7 dicembre 2007 Manovra,
sì alla norma contro il caro-benzina Class action, spunta il nodo
retroattività. Ma poi tutto rientra: oggi il testo senza allentamenti.
di Bianca Di Giovanni Class action, spunta il nodo retroattività. Ma
poi tutto rientra: oggi il testo senza allentamenti NODI Grandi manovre sulla
class action, l'azione collettiva voluta dai consumatori e inserita in
Finanziaria in Senato. Soluzione trovata invece per alleggerire il
caro-carburanti, mentre il governo ritira la norma sul bollo di un euro e
mezzo su assegni e vaglia "liberi". Queste le ultime novità
della manovra: due mosse con cui l'esecutivo punta a rispondere anche alle
richieste sindacali e ai malumori dell'ala sinistra. I lavori procedono a
rilento in commissione, anche se i nodi dovrebbero essere sciolti oggi per il
varo di domani. Sul tavolo, oltre all'azione collettiva, le assunzioni
all'agenzia delle Entrate (vedi articolo) e il "tetto" ai dirigenti
pubblici. Se non si dovessero rispettare i tempi, sarebbe inevitabile la
fiducia la prossima settimana. Sulla class action è certo che la
Camera modificherà in parte il testo del Senato, inserendo un filtro
del giudice sulle istanze e allargando la platea dei soggetti autorizzati a
procedere ai ricorsi. Due materie già concordate a Palazzo Madama.
Nella giornata di ieri però è trapelata l'ipotesi che si
modificasse anche la parte relativa agli effetti retroattivi della norma.
"In quella parte il testo non mi convince", ha detto in mattinata
il relatore Michele Ventura (Pd). Quanto basta per far esplodere l'ennesima
querelle. Nei corridoi è circolato il nome di Enrico Bondi e di parmalat.
"Si vuole salvare l'industria", ipotizza qualcuno. Secondo il
relatore "un provvedimento nuovo dovrebbe avere una data di inizio da
cui partire". Ma subito i consumatori contrattaccano: su quel punto la
norma deve restare com'era in Senato. Mettendo un limite alla
retroattività, infatti, si salverebbero tutti i protagonisti dei
più grandi crack finanziari del paese. E soprattutto le banche che
hanno rivenduto i bond di società molto rischiose. "Se lo toccano
qui in Senato non passa - dichiara Elio Lannutti (Adusbef) alla bouvette di
Palazzo Madama - Basta sottostare sempre alle pressioni di banche e
assicurazioni". Intanto alla camera passano le ore senza votare: si
susseguono riunioni su riunioni per sciogliere i nodi. Uno dei nodi è
proprio questo. A metà pomeriggio si capisce che il "caso"
Parmalat non rientra in quelli a rischio, visto che la società
è fallita (non è lo stesso per le banche). In serata è
uscita allo scoperto l'Idv, dichiarandosi contraria alle modifiche sulla
retroattività. Le ultime indicazioni davano la questione per
rientrata: si presenterà oggi il testo già concordato senza
tetto retroattivo. La Commissione ha approvato in nottata un emendamento di
Ventura che recupera la norma contro il caro-petrolio del decreto Bersani, e
la riformula con suggerimenti di Paolo Cirino Pomicino. Il testo prevede la
possibilità da parte del "ministero dell'Economia, di concerto
con lo Sviluppo economico", di ridurre le accise sui prodotti energetici
usati per la benzina o come combustibili per il riscaldamento "al fine
di compensare le maggiori entrate" dell'Iva che derivano dalle
"variazioni del prezzo internazionale del greggio". Il decreto, si
legge nel testo, "può essere adottato, con cadenza trimestrale,
se il prezzo del petrolio aumenta in misura pari o superiore, sulla media del
periodo, a due punti percentuali rispetto al valore di riferimento, espresso
in euro, indicato nel Dpef". Però, se nella media del semestre
precedente si è verificata una diminuzione del prezzo, il decreto non
può essere adottato. La prima applicazione scatterà entro il 28
febbraio. Tra le norme approvate in serata anche la possibilità dal
prossimo anno di inviare la dichiarazione dei redditi e Irap esclusivamente
online. Disco verde anche allo slittamento del modello 770 dal 31 marzo al 31
luglio. ( Unita, L'
del 07/12/2007 ) ARTICOLI DAL 4
AL 6 DICEMBRE 2007
L'Italian
Class Action va Bene Anche Così (
da "Finanza e Mercati"
del 04-12-2007) Di TOMMASO
MASSEI TORNA ad essere centrale il tema dell'elettrosmog e dei
( da "Nazione, La (Pisa)"
del 04-12-2007) Le
associazioni dei consumatori sono troppo autoreferenziali
( da "Italia Oggi"
del 04-12-2007) Controffensiva
sulla class action ( da "Italia Oggi" del
04-12-2007) <Trenitalia
ci paghi il danno biologico> ( da "Libertà" del
04-12-2007) I
pensionati si uniscono e protestano sul web
( da "Nuova Sardegna, La"
del 04-12-2007) Pioggia di
ricorsi.Il legale Fantigrossi: la situazione non si sana con abbonamenti
gratuiti ( da "Libertà" del
04-12-2007) Più
filtri nell'avvio delle class action ( da "Sole 24 Ore, Il" del
04-12-2007) Pendolari
pronti alla <class action> ( da "Corriere della Sera" del
04-12-2007) FINANZIARIA.
Class action e portabilità dei mutui, gli emendamenti del governo
( da "HelpConsumatori"
del 04-12-2007) Arriva in
Italia la class action, ecco cosa cambia
( da "ITnews.it"
del 04-12-2007) Quelle
poche grandi cosedi cui si può essere certi
( da "Sicilia, La"
del 04-12-2007) Class
action, il Codacons lancia la sfida a Trenitalia
( da "Gazzettino, Il"
del 04-12-2007) Il nuovo
corso di Panda ( da "Data Manager" del
04-12-2007) Class
action, sarà un diluvio ( da "Panorama" del
04-12-2007) I
"rimandati" guidano la rivolta avanza la destra ma non nei licei -
antonella roman0 ( da "Repubblica, La" del
05-12-2007) Popolari, Benvenuto
ottimista sulla riforma ( da "Eco di Bergamo, L'" del
05-12-2007) CORECOM:
CONVEGNO SU MEDIA E POLITICA ( da "marketpress.info" del
05-12-2007) Class action,
al giudice liquidazione allargata ( da "Sole 24 Ore, Il" del
05-12-2007) Scelta
ricca di incognite ( da "Sole 24 Ore, Il" del
05-12-2007) Ma è
un provvedimento di destra o di sinistra?
( da "Manifesto, Il"
del 05-12-2007) L'ALLARME
DI MONTEZEMOLO "Statali, basta assenteismo"
( da "TgFin.it"
del 05-12-2007) Azioni
legali contro il rincaro delle bollette
( da "Gazzettino, Il (Rovigo)"
del 05-12-2007) DECRETO
LEGISLATIVO 23 Ottobre 2007 , n. 221 ( da "superEva notizie" del
05-12-2007) Class
action modello da rivedere ( da "Italia Oggi" del
06-12-2007) Massiccia
adesione allo sciopero alla Riello ( da "Arena, L'" del
06-12-2007) Politici e
docenti: gestione positiva ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 06-12-2007)
Frigo e
rifiuti Così il canale fa da discarica
( da "Arena.it, L'"
del 06-12-2007) Impiegati
fuori dai cancelli assieme alle tute blu L'azienda: <Solidarietà?
È stata un'adesione forzata>
( da "Arena.it, L'"
del 06-12-2007) CONTRATTI.
Attese per oggi altre manifestazioni alla Sime, alla Cardi e alla Fiamm
( da "Arena.it, L'"
del 06-12-2007) CONFINDUSTRIA:
PRANZO FINI-CASINI-MONTEZEMOLO SU RIFORME E FINANZIARIA
( da "Asca"
del 06-12-2007) CONFINDUSTRIA:
BERETTA, CON FINI E CASINI PARLEREMO DI RIFORME E CLASS ACTION
( da "ADN Kronos"
del 06-12-2007) FINANZIARIA:
SU CLASS ACTION SI STUDIA STOP A RETROATTIVITA'
( da "ADN Kronos"
del 06-12-2007) Finanziaria:
su class action si studia stop a retroattività
( da "Vita non profit online"
del 06-12-2007) RIFORME:
MONTEZEMOLO, CON FINI E CASINI E' ANDATA MOLTO BENE
( da "Asca"
del 06-12-2007) Fini e
Casini da Montezemolo: "Parlato di riforme utili al Paese"
( da "Giornale.it, Il"
del 06-12-2007) Fini e
Casini a pranzo con Montezemolo ( da "Giornale.it, Il" del
06-12-2007) FINANZIARIA:
SU CLASS ACTION SI STUDIA STOP A RETROATTIVITA'
( da "Metronews"
del 06-12-2007) FINANZIARIA:
SU CLASS ACTION SI STUDIA STOP A RETROATTIVITA'
( da "ITnews.it"
del 06-12-2007) Montezemolo,
pranzo con Fini-Casini ( da "Corriere.it" del 06-12-2007)
Articoli dal 4 al 6 dicembre 2007
L'Italian
Class Action va Bene Anche Così (sezione: Class action)
( da "Finanza e
Mercati" del 04-12-2007) Da Finanza&Mercati del 04-12- Di
TOMMASO MASSEI TORNA ad essere centrale il tema dell'elettrosmog e dei
(sezione: Class action)
( da "Nazione, La
(Pisa)" del 04-12-2007) Di TOMMASO MASSEI TORNA ad essere centrale il tema
dell'elettrosmog e dei rischi potenziali alla salute dell'elettrodotto La
Spezia- Acciaiolo che attraversa il territorio sangiulianese. Il grave
incidente avvenuto ad ottobre a Molina di Quosa, quando la rottura di un cavo
ad alta tensione provocò danni agli abitanti della zona, sfiorando la
tragedia visto che pochi minuti prima sul luogo della caduta era transito lo
scuolabus, ha spinto il consiglio comunale ad una decisa
azione di tutela dell'interesse collettivo. Maggioranza ed opposizione,
infatti, si sono travati d'accordo nel far assumere precisi impegni al
sindaco e alla giunta circa la necessità di limitare i rischi per i
cittadini, "anche ripensando ad un tracciato alternativo, meno invasivo
e più sicuro di quello attuale", valutando anche la
"possibilità di un suo interramento". La preoccupazione
della gente che ha vissuto la spiacevole esperienza dell'esplosione avvenuta
a seguito della caduta del cavo ha quindi fatto riaprire un capitolo che per
certi versi era stato chiuso da quando la linea aveva ripreso a funzionare al
termine di un lungo e complesso contenzioso tra il gestore Terna e alcuni
cittadini. Il Comune di San Giuliano Terme in passato non ha mancato di
esporre le proprie critiche al passaggio della linea aerea, ma senza nuove
risultanze dal punto di vista della salute pubblica l'argomento era stato in
qualche modo messo da parte. Adesso è il momento di riprendere le fila
ed è quindi stata avviata una ricognizione sulle autorità
competenti (Asl e Arpat su tutti) per raccogliere tutte le informazioni utili
sull'incidente di Molina di Quosa al fine di ottenere garanzie circa la
sicurezza per i cittadini interessati dal passaggio dell'eletrodotto. Le
valutazioni che ne deriveranno investiranno anche l'impatto complessivo
dell'infrastruttura, con l'impegno del Comune a comunicare tutte le
informazioni alla collettività. E sull'argomento il "Comitato
contro l'elettrodotto La Spezia-Acciaiolo" ribadisce la sua posizione e
circa le "rassicurazioni di Terna sul monitoraggio della linea
effettuato volando con un elicottero sul punto dell'incidente", le bolla
come "penose ed irritanti, in quanto la verifica di un impianto la si
deve fare direttamente, altrimenti non è possibile affermare che tutto
è a posto". "Ci attendiamo interventi immediati e diretti ?
affermano ? augurandoci si crei un fronte unitario in difesa dei cittadini da
parte delle istituzioni. Riteniamo, infatti, ormai superata dagli eventi la
possibilità di tirarsene fuori invocando la competenza di altri. Chi
sa e non interviene, andrà comunque ad assumersi la sua parte di
responsabilità nel caso di eventuali danni". - -->. Le
associazioni dei consumatori sono troppo autoreferenziali
(sezione: Class action)
( da "Italia Oggi" del
04-12-2007) ItaliaOggi ItaliaOggi - Primo
Piano Numero 287, pag. 7 del 4/12/2007 Autore: Avv. Cristiano Carocci
Già Direttore generale per la Tutela al consumatore del Ministero del
Visualizza la pagina in PDF l'azione
collettiva è per loro l'ultima spiaggia. Ma resta il grande
deficit di rappresentanza Le associazioni dei consumatori sono troppo
autoreferenziali Approvata in modo rocambolesco, tra la disperazione del
sistema industriale e le lacrime del Senatore che con il suo voto sbagliato
ne ha propiziato l'approvazione, arriva con qualche decennio di
ritardo anche in Italia la class action, la possibilità cioè
per gruppi di cittadini-consumatori, di portare in tribunale un'impresa per
ottenere un risarcimento economico a fronte di danni subiti, ad esempio, alla
salute o all'ambiente. I giudizi delle associazioni dei consumatori, senza
dubbio tra i primi destinatari e beneficiari di questo nuovo provvedimento,
non hanno mancato di far registrare, anche in quest'occasione, divisione e
disaccordo: "una schifezza" per il Codacons, una
"vittoria" per Adusbef, Altroconsumo e Movimento dei Consumatori e
"una norma degna di Pulcinella" per l'Adoc. La divisione delle
associazioni consumeristiche italiane si è così confermata
anche in questa occasione. Proprio come il loro frazionamento. L'unico ente
capace di mettere d'accordo le sedici sigle ufficialmente rappresentative dei
consumatori italiani è stato infatti sino ad oggi solo il Cncu
(Consiglio nazionale consumatori e utenti). Probabilmente perché l'adesione a
questo Comitato ha rappresentato una condizione indispensabile per essere
ammessi ai contributi del ministero dello sviluppo economico. Contributi,
quantificabili in decine di milioni di euro e non sempre destinati alla
realizzazione di progetti interessanti per il cittadino consumatore. E
ricevuti non proporzionalmente al numero degli iscritti, bensì al
numero delle associazioni. La forza contrattuale delle stesse, quindi,
è risultata così fortemente condizionata ab initio dalla loro
dipendenza economica dai fondi pubblici. Indipendenza minata altresì,
almeno per alcune di esse, dal loro stretto raccordo con le organizzazioni
sindacali. In alcuni casi, così stretto, da utilizzare gli stessi uffici
e collaboratori. Senza contare che in alcuni casi, piuttosto che in presenza
di strategie da Onlus, ci si trova di fronte a logiche da società per
azioni, con tanto di finanziamenti di dubbia provenienza. La debolezza del
movimento dei consumatori, almeno in Italia è devastante. L'immagine
plastica che meglio indica la situazione l'abbiamo avuta ancora in questi
giorni a Roma: poche centinaia di tassisti mettono in ginocchio la capitale
ma la reazione dei cittadini non c'è, è praticamente inesistente,
come se il problema del trasporto urbano a pagamento su autovetture non li
riguardasse proprio. Tra i motivi di un deficit così grave di
rappresentanza i più qualificati esperti di consumerismo hanno
annoverato i più diversi motivi, dalla cultura antagonistica al
pregiudizio antindustriale. Ma non c'è alcun dubbio che quello che
emerge con la più grande chiarezza è il deficit di cultura
politica che registra impressionanti oscillazioni da un iperliberismo
incontrollato alla difficoltà e il ritardo con cui si perviene a identificare
finalmente il cittadino-lavoratore con il cittadino-consumatore. Ma ora ci
troviamo ad un passaggio decisivo. Dopo il flop delle finte privatizzazioni e
il risultato-zero dei vari pacchetti di liberalizzazione del ministro
Bersani, la class action potrebbe essere il banco di prova per consentire ai
consumatori quel salto di qualità finora mai registrato sin dalla
lontana nascita, nel 1955. Sessanta anni di movimento consumeristico
marginale, diviso, frastagliato, non sufficientemente autonomo né dal Governo
né dalle imprese, né da i sindacati. E con un'accentuazione personalistica
talvolta esplosa in guerre fratricide scatenate solo dalla gelosia di un
qualche buon risultato raggiunto da parte di una sigla concorrente. A voler
giudicare le conseguenze della class action sulla pelle di tutti noi,
verrebbe voglia di essere contenti, perché offre uno strumento di tutela in
più dei nostri diritti. Ma se poi si considera che in questo paese,
anche per giudizi di modesta portata occorrono anni prima di arrivare a
sentenza, si può immaginare come questi nuovi processi monstre
rischino di ingolfare definitivamente le aule dei tribunali, senza riuscire a
vedere mai la fine del tunnel. Questo rischio può essere scongiurato
solo se, trovando il coraggio di uscire dalla marginalità e dalla
autoreferenzialità, tutte le associazioni caricano il proprio peso
contrattuale su un tavolo unitario in direzione del vero interesse dei
cittadini. è proprio per questo che con le azioni collettive dovranno
essere incardinati solo ed esclusivamente i procedimenti che non si possono
perdere e soprattutto, non facendo sconti a nessuno. Questa sarebbe
l'auspicabile premessa per costruire in tempi rapidi uno scenario di garanzia
per il consumatore, per il quale nessuno finora, né la politica né le
associazioni dei consumatori, si è mai battuto e cioè
l'obiettivo di assicurare grazie ad un impegno strategico condiviso, un
quadro di ampia e libera concorrenza. Controffensiva sulla class
action (sezione: Class
action)
( da "Italia Oggi" del
04-12-2007) ItaliaOggi ItaliaOggi - Primo
Piano Numero 287, pag. 7 del 4/12/2007 Autore: di Stefano Sansonetti
Visualizza la pagina in PDF Pronti e depositati alla
camera gli emendamenti alla manovra di bilancio per il 2008 Controffensiva
sulla class action Assicurazioni e banche tentano di disinnescare la bomba
Arriva la controffensiva dei poteri forti. Il bersaglio, che più
nitido non potrebbe essere, è la class action all'amatriciana, come i
tanti detrattori l'hanno ribattezzata, confluita a sorpresa nella Finanziaria
2008. Grandi imprese, assicurazioni e banche, digerito a fatica quel
terribile blitz, hanno approntato le loro contromisure. Che nella fattispecie
si sono tradotte in un nutrito pacchetto di emendamenti al famigerato
articolo 99 della Finanziaria, proprio quello che
introduce l'azione collettiva. Si tratta del frutto dei febbrili incontri che nelle scorse
settimane si sono susseguiti tra Assonime, Ania, Abi e Confindustria. Scambi
di valutazioni, in sostanza, culminati in una sorta di pro memoria comune che
poi è stato prontamente recapitato al parlamento. La strategia
che ne viene fuori è perentoria. Si parte dalla proposta di vietare il
patto di quota lite, almeno per quanto riguarda le azioni collettive
risarcitorie, e si prosegue con quella di cancellare la parte del testo che
prevede la nullità dei contratti per adesione stipulati a causa di una
pubblicità ingannevole. Ma compaiono anche correttivi che mirano a
riequilibrare una procedura che, a detta un po' di tutti, presta il fianco a
molte critiche. Ecco allora che assicurazioni e banche chiedono un doppio
filtro prima che la class action parta: dovrà esserci innanzitutto un
tentativo obbligatorio di conciliazione e poi il giudice ammetterà
l'azione solo dopo aver fatto una dettagliata verifica. Insomma, si tratta di
un menù particolarmente ricco, fatto pervenire alla commissione
bilancio di Montecitorio che inizierà stamattina a votare gli
emendamenti. Proposte di correzione che, a dir la verità, sono un po'
troppe, nonostante circa mille siano state dichiarate inammissibili. Ne
rimangono infatti 5 mila, ma maggioranza e opposizione dovrebbero scremarli
fino a farne rimanere non più di 500. Le grandi imprese, dunque, hanno
dato corpo a tutte le contestazioni mosse nei giorni scorsi, in particolare
dal presidente degli industriali, Luca Cordero di Montezemolo, e da quello
dell'Abi, Corrado Faissola. L'obiettivo è quello di corregere un
meccanismo che, come peraltro ha riconosciuto anche il segretario del Pd,
Walter Veltroni, non sembra brillare. Le proposte di correzione avanzate
dalle grandi aziende, in sostanza, sono sei. Innanzitutto si guarda alla
partenza dell'azione. Un emendamento vuole subordinare la
procedibilità della class action a un tentativo preventivo e
obbligatorio di conciliazione davanti a uno degli organismi iscritti nel
registro del ministero della giustizia. Lo scopo è quello di usare gli
strumenti già oggi esistenti di conciliazione stragiudiziale, senza
andare ad ingolfare ulteriormente la macchina della giustizia. Viene poi
proposto il filtro del giudice. Questo, in sostanza, dovrebbe ammettere
l'azione solo dopo aver verificato una serie di cose. Tra queste, l'esistenza
di questioni di fatto e di diritto comuni a più soggetti, la
possibilità di individuare la classe dei soggfetti interessati, la
sussistenza del fumus boni iuris e degli elementi che rendono la class action
lo strumento migliore. Una proposta di correzione forte è quella che
vuole abolire il patto di quota lite, il cui divieto era già venuto
meno con il dl Bresani (il 223 del 2006). La possibilità di pattuire
per gli avvocati della classe compensi legati al risarcimento ottenuto,
infatti, viene considerato un elemento che può dar luogo a diverse
distorsioni. Allo stesso modo è forte la proposta di cancellare la
nullità dei contratti per adesione stipulati in conseguenza di una
pubblicità ingannevole. Il prezzo che le grandi aziende dovrebbero pagare,
i questo caso, sarebbe infatti elevatissimo. Ancora si vorrebbe inserire un
meccanismo rigido di opt in: tutti i consumatori che vogliono aderire
all'azione lo devono fare con un'istanza scritta da opresentare entro 45
giorni dalla fiossazione dell'udienza di comparizione. Non si è fatto
attendere, però, il coordinamento delle associazioni (sempre
più numerose) che esprimono interessi specifici, promosso dal Siti
(Sindacato per la tutela dell'investimento). Tra i tanti emendamenti, spicca
quello che vuole estendere la legittimazione attiva e introdurre una sentenza
immediatamente efficace per tutti quelli che si sono costituiti in giudizio. <Trenitalia
ci paghi il danno biologico> (sezione: Class action)
( da "Libertà" del 04-12-2007)
Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di
martedì 4 dicembre 2007 > Prima Pagina "Trenitalia ci paghi il
danno biologico" Troppi ritardi, pioggia di ricorsi dei pendolari
piacentini al giudice di pace piacenza - "Pendolare" non solo stanca,
stressa. Per questo motivo alcuni iscritti dell'Associazione pendolari di
Piacenza sono pronti a chiedere i danni a Trenitalia. La modalità
prescelta è quella del ricorso al giudice di pace, dove si punta ad
ottenere il riconoscimento del cosiddetto danno biologico, ossia le
ripercussioni su dinamiche familiari e lavorative di uno stile di vita come
quello dei pendolari, costretti a regolare i propri "ritmi" su
mezzi di trasporti spesso in ritardo. "Promuoveremo azioni singole
presso il giudice di pace - spiega Ettore Fittavolini, presidente dell'Associazione pendolari - perché questa è l'unica
possibilità concessa dal sistema giuridico italiano, in attesa che
venga approvata la legge che istituisce le "class action", azioni
legali collettive". "Le cause depositate presso il giudice di pace
- sostiene Fittavolini - seguono un iter più veloce". PINOTTI a
pagina 12 [. I
pensionati si uniscono e protestano sul web
(sezione: Class action)
( da "Nuova Sardegna,
La" del 04-12-2007) Oristano I pensionati si uniscono e protestano sul web
ABBASANTA Nasce un comitato per la rivalutazione ABBASANTA. "Pensionati
di tutta Italia, uniamoci!". Potrebbe essere lo slogan da abbinare alla
campagna di adesioni lanciata da un ex dipendente pubblico, nell'intento di
costituire un Comitato di difesa dei diritti dei pensionati. L'unico modo per
attribuire maggiore incisività alle rivendicazioni avanzate dalle
fasce deboli della società è quello di dar vita ad una sorta di
forum civico. Un'organizzazione nella quale si riconosca un elevato numero di
cittadini ai quali è attribuita la facoltà di intraprendere azioni collettive con reali possibilità di
successo. Di questo strumento intende avvalersi anche Bartolomeo Di Maria -
bolognese d'origine e abbasantese d'adozione -, artefice dell'iniziativa
volta a richiedere allo Stato l'abolizione del decreto legislativo numero 503
del '92, che riformava il preesistente meccanismo di rivalutazione delle
pensioni adeguandole invece all'andamento Istat, in misura del 75%. Il
metodo introdotto quindici anni fa ha soppiantato il computo delle pensioni
rivalutate tenendo conto della percentuale media degli aumenti salariali
registrati nei dodici mesi precedenti. Un'operazione che Bartolomeo Di Maria
(contattabile agli indirizzi email bartolomeodimaria@alice.it, o
bartolomeodimaria@libero.it) non ha esitato a definire "furto ai danni
dei pensionati", per i quali, però, ora sembra aprirsi uno
spiraglio. A galvanizzare gli ex impiegati statali potrebbe essere la
sentenza emessa due anni fa dalla Corte dei conti della sezione Puglia, che
accolse il ricorso di un dipendente pubblico a riposo, condannando l'Ipdap a
corrispondergli un importo adeguato ai salari percepiti nel 2005 dai
dipendenti di pari grado in servizio: "Quella sentenza non fa
dottrina.", premette Di Maria, "Ma il Comitato potrà
chiedere il riconoscimento dell'inapplicabilità della norma 503 e che
la stessa venga abolita con validità retroattiva". (mac). Pioggia
di ricorsi.Il legale Fantigrossi: la situazione non si sana con abbonamenti
gratuiti (sezione: Class
action)
( da "Libertà" del
04-12-2007) Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di
martedì 4 dicembre 2007 > Piacenza Pioggia di ricorsi.Il legale
Fantigrossi: la situazione non si sana con abbonamenti gratuiti
"Trenitalia paghi il danno biologico" Il presidente Fittavolini:
cause pilota ai giudici di pace (pin) "Pendolare" non solo stanca,
stressa. Per questo motivo alcuni iscritti dell'Associazione pendolari di
Piacenza sono pronti a chiedere i danni a Trenitalia. La modalità
prescelta è quella del ricorso al giudice di pace, dove si punta ad
ottenere il riconoscimento del cosiddetto danno biologico, ossia le ripercussioni
su dinamiche familiari e lavorative di uno stile di vita come quello dei
pendolari, costretti a regolare i propri "ritmi" su mezzi di
trasporti spesso in ritardo. "Promuoveremo azioni singole presso il
giudice di pace - spiega Ettore Fittavolini, presidente dell'Associazione
pendolari - perché questa è l'unica possibilità concessa dal
sistema giuridico italiano, in attesa che venga approvata
la legge che istituisce le "class action", azioni legali
collettive". "Le cause depositate presso il giudice di pace -
sostiene Fittavolini - seguono un iter più veloce, i ricorrenti non
devono sostenere oneri per l'avvio dell'azione legale, e consentono
l'assegnazione di cifre di risarcimento contenute, non superiori ai 5mila
euro". "I nostri ricorsi, quindi, hanno un valore simbolico
- fa notare il presidente dell'Associazione pendolari di Piacenza -. Se
pensiamo che il nostro ricorso contro l'accordo sottoscritto tra la Regione
Emilia Romagna e Trenitalia è stato depositato all'inizio del 2006 e
ora, alla fine del 2007, non è ancora stata fissata la prima udienza,
il giudice di pace consente almeno di arrivare in tempi celeri al
riconoscimento di un danno effettivo". Tra chi presenterà ricorso
(una riunione operativa è in programma domani sera nella sede
dell'associazione), figura l'avvocato Umberto Fantigrossi, legale dei
pendolari nella famosa causa contro la Regione e che si affiderà
questa volta alla collega Paola Canepari. "Esiste una situazione
cronicizzata dei ritardi, che non può essere sanata con risarcimenti
di un mese o due di abbonamento gratuito - fa notare l'avvocato Fantgrossi -.
Le azioni singole che abbiamo intenzione di far partire saranno cause pilota,
serviranno per dare il segnale che è necessario invertire rotta. Noi
pendolari siamo privi di tutela, la Regione non fa abbastanza e siamo in una
situazione intollerabile. E' possibile ammettere ritardi e disagi sporadici,
ma purtroppo questa fase è stata superata: assistiamo - sottolinea
l'avvocato Fantigrossi - ad una sistematica violazione dell'efficienza media.
Da qui la decisione di dare il via ad azioni legali che hanno un valore
simbolico fino a un certo punto: è vero che il giudice di pace
può assegnare un risarcimento modesto, ma questa cifra non è
più contenuta quando viene riconosciuta a un numero consistente di
persone. Risarcire il danno biologico significa riconoscere che i pendolari
hanno una qualità della vita più basa rispetto ad altri,
condizionata da disservizi che si ripercuotono su rapporti familiari e di
lavoro". "E il riconoscerlo - conclude - non dovrebbe essere
difficile: il fatto stesso che Trenitalia sia soggetta a penali ne è
la prova e la dimostrazione". Situazione che non ha visto miglioramenti
nel corso del mese di novembre: in 21 giorni lavorativi sono stati accumulati
6261 minuti di ritardo. Paola Pinotti [. Più
filtri nell'avvio delle class action (sezione: Class action)
( da "Sole 24 Ore, Il" del
04-12-2007) Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data:
2007-12-04 - pag: 30 autore: INTERVENTO Più filtri nell'avvio delle
"class action" di Clemente Mastella* L a legge Finanziaria in corso
di approvazione da parte della Camera contiene una disposizione importante,
quella con la quale si introduce in Italia la class action. Si tratta di
un'innovazione che mi trova favorevole - in quanto efficace strumento di
innalzamento del livello di tutela dei consumatori e di efficienza del
mercato - pur essendo necessario superare alcune criticità. I tecnici
della Giustizia, unitamente a quelli della presidenza del Consiglio e dello
Sviluppo economico, mantenendo l'impianto della norma approvata dal Senato,
hanno messo a punto i necessari correttivi per migliorare il testo e tutelare
in modo equilibrato gli interessi della giurisdizione e del mercato, senza
favorire l'una o l'altra parte. I soggetti La prima correzione riguarda
l'individuazione dei soggetti: oltre alle associazioni iscritte nell'elenco
dell'articolo 139 del Codice del consumo, vengono legittimati a promuovere
azione collettiva risarcitoria anche associazioni e
comitati adeguatamente rappresentativi dei diritti collettivi fatti valere in
giudizio. Sarà il giudice, valutando preliminarmente
l'ammissibilità della domanda, a stabilire se chi propone l'azione collettiva soddisfa il requisito ed è quindi
legittimato ad agire. è stato poi introdotto un meccanismo di opt-in
molto semplice (è richiesta solo la forma scritta), con il quale
ciascun consumatore può aderire all'azione collettiva
proposta dall'associazione o dal comitato. Si risolvono, così, una
serie di problemi che avrebbero altrimenti reso incompatibile l'azione collettiva risarcitoria con alcuni principi fondamentali
del nostro ordinamento: in primo luogo, il diritto individuale di agire in
giudizio a tutela dei propri interessi. Gli effetti del giudizio L'opt-in
consente di individuare con certezza quali e quanti sono i consumatori che
hanno aderito all'azione collettiva fornendone, in
tal modo, le dimensioni. Inoltre, l'opt-in, senza richiedere l'intervento in
giudizio di ciascun consumatore (facoltà, questa, comunque prevista),
permette al processo di svolgersi con due sole parti(l'associazione che
propone l'azione collettiva e l'impresa convenuta),
estendendo gli effetti della sentenza che conclude il processo solo a favore
o contro coloro che hanno anticipatamente aderito all'azione. Nessun effetto
avrà, quindi, la sentenza per i consumatori che decideranno di
rimanere estranei al processo collettivo e che potranno liberamente far
valere le loro analoghe pretese, fondate sullo stesso fatto illecito, in un
separato giudizio. Il filtro Si introduce, poi, un filtro
giurisdizionale che impone di valutare alla prima udienza
l'ammissibilità dell'azione collettiva, per
evitare iniziative temerarie o pretestuose. Per dichiarare ammissibile
l'azione collettiva, il tribunale deve accertare: - la legittimazione attiva di
chi agisce; - che l'azione collettiva non sia manifestamente
infondata; - che non sussistano tra le parti situazioni di conflitto
di interessi estranee all'azione; - che il promotore della class action sia
portatore di un interesse collettivo suscettibile di adeguata tutela
attraverso l'azione collettiva. Il contenuto della
sentenza è stato poi precisato che il contenuto della sentenza di
accoglimento dell'azione collettiva non è di
condanna, ma di accertamento dell'illecito plurioffensivo e di determinazione
dei criteri in base ai quali liquidare la somma da corrispondere o restituire
ai consumatori. Solo se risulta possibile allo stato degli atti, il giudice
può determinare, con la sentenza che conclude il processo, la somma
minima da corrispondere a ciascun consumatore. La scelta appare coerente con
la struttura dell'azione collettiva delineata. Una
prima fase, quella in cui si accerta l'esistenza di un torto di massa e si
individuano i criteri per ripararlo, che si conclude con la pronuncia
sull'azione collettiva, e una seconda fase che
consente di raggiungere un accordo tra l'impresa convenuta e ciascun
consumatore sulla quantificazione del danno subito. Il risarcimento è
stato così previsto l'obbligo, per l'impresa debitrice, di proporre a
ciascun consumatore che ha aderito all'azione collettiva,
nei sessanta giorni successivi alla pronuncia e sulla base dei criteri
indicati nella sentenza, il pagamento della somma offerta a titolo di
risarcimento del danno. L'onere di formulare la proposta transattiva è
posto a carico dell'impresa debitrice, che possiede gli strumenti per quantificare
l'importo dovuto sulla base dei criteri fissati con la sentenza di
accertamento dell'illecito. Se il singolo consumatore decide di accettare
l'offerta, l'impresa debitrice effettuerà il pagamento nei modi e nei
tempi concordati. Ma se, per qualsiasi ragione, ciò non dovesse
accadere, la proposta diventerà titolo esecutivo, consentendo
così a ciascun consumatore d'instaurare un processo esecutivo a danno
dell'impresa debitrice. Solo nel caso in cui questa prima fase non vada a
buon fine (perché l'impresa non formula la proposta o questa non viene
accettata dal consumatore) si apre una nuova fase conciliativa per
quantificare il danno. Fase che si potrà svolgere, alternativamente,
dinanzi a una camera di conciliazione ad hoc costituita dal presidente del
tribunale del luogo in cui si è svolto il processo collettivo, oppure
dinanzi a uno degli organismi di conciliazione previsti dal diritto
societario e operanti presso il Comune in cui ha sede il tribunale dinanzi al
quale si è celebrato il processo collettivo. Anche in questi casi, i
verbali di conciliazione, sia pure con diverse modalità, costituiscono
titolo esecutivo. La correzione sulle spese In quest'ottica di
semplificazione è stata, poi, eliminata la norma sulle spese. Non si
poteva prevedere un processo in cui l'impresa convenuta era comunque
condannata al pagamento delle spese di lite, anche se la domanda collettiva fosse stata accolta solo in minima parte. Si
è, infine, ritenuto opportuno, per la rilevanza degli interessi
coinvolti, prevedere che la decisione delle controversie nascenti
dall'esercizio dell'azione collettiva (compresa la
decisione sull'ammissibilità dell'azione) sia resa dal tribunale in
composizione collegiale. * Ministro della Giustizia. Pendolari
pronti alla <class action> (sezione: Class action)
( da "Corriere della
Sera" del 04-12-2007) Corriere della Sera - MILANO - sezione: Lombardia -
data: 2007-12-04 num: - pag: 13 categoria: REDAZIONALE Ritardi, disagi, treni
soppressi: in corso la raccolta di firme per promuovere la vertenza legale collettiva Pendolari pronti alla "class="hilite">class="term">class class="term">action" "Se la legge
passa, le Ferrovie pagheranno caro, pagheranno tutto" La class="term">class class="term">action sembra destinata a
entrare nella legislazione italiana e i pendolari lombardi sono pronti a
usarla MILANO - Al sito www.petizioneclassclass="term">action.it
le adesioni sono un migliaio, ma quelle raccolte nelle ultime settimane -
specialmente attraverso i volantinaggi nelle stazioni ferroviarie - toccano
ormai le 10mila. Sono le firme per chiedere che, finalmente, anche in Italia,
diventi legge la possibilità dell'azione legale collettiva
da parte di un gruppo di persone che si ritiene danneggiata. In primavera
aveva cominciato a lavorarci l'associazione dei pendolari bresciani InOrario:
ora che il traguardo sembra davvero avvicinarsi - potrebbe essere questione
di giorni, il tempo necessario a licenziare la Finanziaria - "spingono"
in tanti, a cominciare dal tavolo milanese formato da Provincia, Camera di
Commercio e 17 associazioni di consumatori. "Abbiamo iniziato in autunno
la raccolta di firme a favore del testo presentato dal governo Prodi per
recuperare il tempo perduto, dopo che la legge presentata dall'esecutivo
precedente si era fermata al Senato" spiega Giacinto Brighenti,
presidente di Federconsumatori. Poi è arrivato un colpo di
acceleratore, "che ci ha spiazzato, ma positivamente". è
l'emendamento presentato dal senatore campano Roberto Manzione (gruppo misto)
all'articolo 53, ossia il 53 bis: "Il presente articolo istituisce e
disciplina l'azione collettiva risarcitoria a tutela
dei consumatori, quale nuovo strumento generale di tutela nel quadro delle
misure nazionali volte alla disciplina dei diritti dei consumatori e degli
utenti, conformemente ai princìpi stabiliti dalla normativa
comunitaria volti ad innalzare i livelli di tutela". In altre parole,
passata la Finanziaria, la sospirata class="term">class class="term">action
sarà possibile anche in Italia: non tra mesi, ma nel corso della
prossima settimana. Ieri i parlamentari lombardi hanno incontrato al Circolo
della Stampa di Milano il tavolo formato da Provincia, Camera di Commercio e
consumatori proprio per fare il punto sulla questione. In prima linea -
esasperati dalle delusioni, in attesa delle novità legate al nuovo
orario in vigore dal 9 dicembre prossimo - i 350mila pendolari lombardi.
"Se passa la class="term">class class="term">action
pagheranno caro, pagheranno tutto" è il motto che anima la
raccolta di firme. Perché, in attesa della svolta nel sistema dei trasporti
lombardi annunciata dall'assessore regionale Raff aele Cattaneo per il
2008-2009, i ritardi sono costanti, le composizioni dei convogli cambiano
ogni giorno, la pulizia è un sogno. è dell'altra sera la
soppressione dell'unico Vivalto (età: un anno) in servizio sulla
Milano- Brescia: dunque "un viaggio da sardine, stipati sulle 11
carrozze di un interregionale capace di portare un migliaio di persone, cui si
sono aggiunti i 700-800 "orfani" del Vivalto". "Attenti,
però": è il segretario della Fit Cisl Dario Balotta a
frenare un poco gli entusiasmi. "La class="term">class class="term">action
è un'azione che va benissimo sui grandi temi della salute e verso grandi
aziende private. Però, così come il bonus non potrà mai
ripagare i ritardi, rimborsi e indennizzi valgono sino a un certo punto, non
consentono una vera svolta. I quattrini, in altre parole, vanno spesi per
comprare treni nuovi e viaggiare, finalmente, come si deve". Laura
Guardini lguardini@corriere.it. FINANZIARIA.
Class action e portabilità dei mutui, gli emendamenti del governo
(sezione: Class action)
( da "HelpConsumatori" del
04-12-2007) News FINANZIARIA. Class action e portabilità
dei mutui, gli emendamenti del governo 04/12/2007 - 10:43 In materia di class
action di portabilità dei mutui, il Governo ha presentato due
emendamenti al testo della Finanziaria in discussione al Senato. Per quanto
riguarda l'azione risarcitoria collettiva
(art.140-bis), le proposte di modifica governative riguardano la
legittimazione ad agire annoverando oltre alle associazioni dei consumatori,
"associazioni e comitati adeguatamente rappresentativi dei diritti collettivi
fatti valere". Altra modifica ha a che fare con gli aspetti procedurali.
In particolare si chiede di sostituire all'attuale comma 3 con il seguente:
"Alla prima udienza il tribunale, sentite le parti, ed assunte quando
occorre sommariamente informazioni, pronuncia sull'ammissibilità della
domanda, con ordinanza reclamabile davanti alla corte di appello, che
pronuncia in camera di consiglio. La domanda è dichiarata
inammissibile quando è manifestamente infondata, quando sussiste un
conflitto di interessi, ovvero quando il giudice non ravvisa l'esistenza di
un interresse collettivo suscettibile di adeguata tutela ai sensi del
presente articolo. Il giudice può differire la pronuncia
sull'ammissibilità della domanda quando sul medesimo oggetto è
in corso una istruttoria davanti ad un'autorità indipendente. Se
ritiene ammissibile la domanda, il giudice dispone,a cura di chi ha proposto
l'azione collettiva, che venga data idonea
pubblicità dei contenuti dell'azione proposta e dà
provvedimenti per la prosecuzione del giudizio". Per quanto riguarda la
portabilità dei mutui (art.99-bis), invece, le modifiche proposte dal
governo riguardano chiariscono, tra l'altro, il contestato "costo zero
per il consumatore". Infatti, il comma 3-bis modificato prevede:
"La surrogazione (...) comporta il trasferimento del contratto di mutuo
esistente, alle condizioni stipulate tra il cliente e la banca subentrante,
con l'esclusione di penali o altri oneri, di qualsiasi natura. Non possono
essere imposte al cliente spese o commissioni per la concessione del nuovo
mutuo, per l'istruttoria e per gli accertamenti catastali, che si svolgono
secondo procedure di collaborazione interbancaria improntate a criteri di
massima riduzione dei tempi, degli adempimenti e dei costi connessi".
PDF: Emendamento class action PDF: Emendamento portabilità mutui 2007
- redattore: VC. Arriva
in Italia la class action, ecco cosa cambia
(sezione: Class action)
( da "ITnews.it" del
04-12-2007) Lo scorso 15 novembre è stato approvato dal
Parlamento un emendamento che introduce nella Finanziaria l'articolo 53-bis,
che istituisce e disciplina in Italia la "class="term">class class="term">action"
ovvero l'azione collettiva risarcitoria a tutela dei
consumatori. Si tratta in altri termini di uno strumento legale che permette
di raggruppare una moltitudine di soggetti che hanno subito un danno
provocato da un altro soggetto. Tale novità consentirà ai
consumatori di avviare azioni legali collettive contro le aziende in
conseguenza di atti illeciti. La nuova norma prevede, infatti, l'attivazione
della class="term">class
class="term">action per ottenere
rimborsi legati a contratti con clausole prestampate, a pratiche commerciali
illecite o a comportamenti anticoncorrenziali da parte di società
fornitrici di beni o servizi. Misure specifiche sono poi previste per i
contratti stipulati tramite telefono, oppure on line via internet: se il
contratto è collegato ad un messaggio pubblicitario ingannevole rende
nulli i contratti nei confronti di tutti i consumatori o utenti durante il
periodo di diffusione del messaggio. Soggetti legittimati ad avviare tale
tipo di azioni saranno oltre alle associazioni dei consumatori e degli utenti
rappresentative a livello nazionale anche le ulteriori associazioni di
consumatori, investitori e gli altri soggetti portatori di interessi
collettivi legittimati, appositamente individuati con decreto del Ministro
della giustizia, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico. Tale
disciplina è destinata senza dubbio ad avere importanti riflessi nel
panorama italiano. Fino ad oggi, infatti, di fronte ad attività
illecite poste in essere dalle aziende ai danni di una pluralità di
consumatori non era possibile esercitare un'azione collettiva
risarcitoria con la conseguente necessità di agire singolarmente nei
confronti della medesima azienda fonte dell'illecito perpretrato. L'azione collettiva consentirà così a più
consumatori di agire nei confronti del soggetto autore del danno come unica
parte lesa con la possibilità di unirsi in un'unica causa civile
contro i responsabili dei soprusi subiti. L'class="hilite">istituto
della Class Action ha origine nel mondo anglosassone ove da tempo ormai si
ricorre a tale strumento diventato ormai l'incubo delle grandi
multinazionali. In particolare negli Stati Uniti nel 2001 una "class="term">class class="term">action" si concluse con una
punizione esemplare contro Ford e Firestone per i pneumatici difettosi dei
fuoristrada Explorer, che tendevano a sbandare ad alta velocità. Basti
pensare che in quell'occasione la sola Firestone perse circa dieci miliardi
di dollari. Recentemente sono state poi promosse due azioni collettive nei
confronti della Apple in ordine alla problematica relativa allo sblocco degli
I-Phone da parte di numerosi utenti. In particolare le azioni (una promossa a
livello del singolo stato della California l'altra a livello federale) sono
volte a denunciare i comportamenti di presunto stampo monopolistico portati
avanti da Apple e AT&T nei confronti dell'iPhone in grado infatti di
funzionare soltanto con la rete telefonica AT&T. Oggetto delle azioni
collettive è la volontà dei consumatori di vedere loro
riconosciuto il diritto di sbloccare l'iPhone, usandolo con altri operatori,
e di installarvi applicazioni di terze parti senza che questo porti al blocco
del telefono e al decadimento delle condizioni di garanzia. Sempre di recente
è stata intenta una class="term">class class="term">action
nei confronti di Microsoft accusandola di aver realizzato il logo 'Windows
Vista Capable' in maniera volutamente ambigua ed ingannevole, impedendo
così loro di acquistare un computer in grado di far girare in maniera
adeguata la versione desiderata di Windows Vista. Il logo "Windows Vista
Capable" è stato apposto su numerosi Pc nel periodo di
transizione tra il sistema operativo XP ed il nuovo Vista assicurando in tale
modo gli acquirenti di un nuovo computer sul fatto di poter aggiornare
tranquillamente la propria macchina con il nuovo sistema operativo non appena
questo fosse stato reso disponibile. I consumatori avrebbero tuttavia fatto
emergere che il logo in questione assicura la piena funzionalità solo
della versione Home Basic di Windows Vista, sprovvista di alcune caratteristiche
molto apprezzate dall'utente medio quale l'interfaccia Aero e il controllo
remoto di Windows Media Center. La denuncia eccepisce quindi che tale logo
abbia tratto in inganno molti consumatori, ignari di acquistare una macchina
insufficiente per far funzionare adeguatamente Windows Vista nella versione
Premium. Sotto accusa sarebbe inoltre l'offerta di aggiornamento gratuito da
XP a Vista in quanto riguarderebbe sempre e soltanto il passaggio alla
versione Home Basic. Da questi brevi esempi si potrebbe facilmente presumere
che anche in Italia lo strumento dell'azione collettiva
sarà utile per rafforzare il potere dei consumatori non più
costretti ad agire individualmente e dunque in una posizione di debolezza
rispetto allo strapotere delle grandi realtà economiche. Tuttavia si
è già da più parti osservato come il modello
recentemente adottato in Italia ha introdotto due limiti che ostacolerebbero
il successo che l'azione collettiva ha riscosso
negli Stati Uniti. In particolare la class="term">class class="term">action
opererebbe solo nel campo degli illeciti contrattuali, per cui ogni altro
illecito di natura non contrattuale, che lede i diritti o arrechi dei danni a
una pluralità di soggetti, non potrebbe essere materia di una simile
procedura. In secondo luogo il riconoscere la legittimazione ad esperire la
procedura esclusivamente alle associazioni dei consumatori limiterebbe il
potere di iniziativa dei singoli utenti a cui diversamente in America
è riconosciuto il potere di avviare l'azione radunando progressivamente
altri consumatori danneggiati. Soltanto i fatti dimostreranno pertanto se la
nuova procedura introdotta dal legislatore italiano rappresenti o meno una
maggiore tutela per il cittadino. Quelle
poche grandi cosedi cui si può essere certi
(sezione: Class action)
( da "Sicilia, La" del
04-12-2007) La ragione, la scienza, la fede Il filosofo Esposito
rilegge Giussani Quelle poche grandi cose di cui si può essere certi Sergio
Sciacca Il dibattito che si sta sviluppando in questi giorni sulla recente
enciclica papale tende a contrapporre la ragione dei laici, che trova la sua
sublimazione nella scienza e quella dei credenti che riconoscono la
trascendenza della Fede. Ma si tratta di una contrapposizione artificiosa,
che tiene conto solo di aspetti parziali dell'analisi morale: il fondamento
del pensiero umano e dunque della sua etica è unico, come hanno detto
i massimi pensatori dell'umanità, occasionalmente e indebitamente
arruolati sull'uno o sull'altro versante della questione. Ne ha avuto una
prova palpitante -e inaspettata- il numeroso e qualificato uditorio (tra cui
molti giovani di profondo impegno culturale e sociale), accorso nei giorni
scorsi al Teatro Sangiorgi, di Catania messo a disposizione dal
sovrintendente Antonio Fiumefreddo nel quadro delle iniziative di ampliamento
delle attività culturali del Massimo, per un dibattito organizzato da
Centro Culturale di Catania, sul libro appena uscito presso la BUR
("Certi di alcune grandi cose") con una raccolta di scritti inediti
di don Luigi Giussani. A parlarne, su sollecitazione di Giuseppe Di Fazio,
nostro vicecaporedattore, Costantino Esposito, ordinario di storia della
filosofia all'università di Bari. L'illustre studioso (di cui si
attende, presso Laterza, una storia della filosofia per i licei che
metterà a punto le più recenti acquisizioni del pensiero
moderno e del ripensamento di quello antico) ha messo in risalto il senso del
"movimento" di cui don Giussani è stato il creatore. Al
centro di questa concezione (che non è solo religiosa, ma anche
morale, e dunque sociale e di conseguenza politica) c'è l'io, non
considerato come individuo, come monade isolata, ma come partecipe della
vita, che è universale e dunque entusiasticamente partecipe del grande
avvenimento del confronto tra la vita parziale e quella che universale di cui
siamo un frammento. "L'io individualista deve essere sconfitto: l'io
vero è rapporto, è comunità" ha detto in estrema
sintesi. Fin qui una formulazione rigorosa e meditata, ma pur sempre una
formula. Invece dalla ragion pura si è passati, in modo inatteso, alla
ragion pratica, cioè alla sua verifica nella realtà vissuta in
quello stesso momento: in fieri, come dicono i filosofi. In prima fila, in
sala, Pietro Barcellona, una delle menti più acute dell'attuale
dibattito culturale, di dichiarate radici culturali marxiste, è
insorto contro la interpretazione cristiana dell'io e del rapporto con Dio
che gli conferisce senso: e appellandosi al dibattito sviluppatosi negli anni
avventurosi della Contestazione, di cui l'anno prossimo ricorrerà il
quarantennale, ha avvertito che la concezione sociale della
individualità è stata proclamata dal pensiero marxista e che il
sentimento della collettività si realizzò proprio nei primi
tempi di quel fenomeno giovanile che voleva portare in primo piano le ragioni
della comunità rispetto agli egoismi di classe o degli individui. E
come corollario delle proprie considerazioni ricordava l'ospitalità da
lui accordata, quando insegnava all'università di Firenze, a gruppi
cattolici che non riuscivano a trovare una sede per i propri incontri. E
tuttavia, nonostante le intenzioni contrastanti ("Non concordo in nulla
di quanto è stato detto nella esegesi su don Giussani"), Pietro
Barcellona concludeva sulle stesse posizioni avverse: l'uomo non può
sussistere senza l'altro: è la collettività quella che
dà senso al singolo. E' il confronto delle idee quello che avvalora il
nostro pensiero. E quando il filosofo barese ha ricordato da parte sua i
numerosi incontri con i pensatori di sinistra e la propria intenzione di
dedicare alcuni corsi monografici a Marx, i due pensatori si sono accorti che
stavano dicendo le medesime cose e che partendo da presupposti opposti si
incontravano nelle conclusioni. L'uomo è animale sociale alla continua
ricerca di una verità per la propria vita. La sua azione si realizza
nella comunità. Il fine individuale si assomma in una prospettiva che
è superiore al suo orizzonte. E' quello stesso che il Magistero papale
sta insegnando con questa seconda lettera universale: guardare più a
fondo nelle cose per accorgersi che l'intelligenza umana, per sua stessa
conformazione, rimanda ad altro da sé. Ad Altro. E le contrapposizioni tra
sapere scientifico e Fede sono miopi o superficiali. Può esistere una
scienza che non si riferisca a un Principio?. Class
action, il Codacons lancia la sfida a Trenitalia
(sezione: Class action)
( da "Gazzettino, Il" del 04-12-2007)
Sciopero del biglietto fra i pendolari Class action,
il Codacons lancia la sfida a Trenitalia "Risarcite il danno
biologico" MestreIl biglietto c'è, ma non si oblitera. Dopo la
prova generale di alcuni giorni fa, i pendolari della tratta Rovigo-Padova,
coordinati dal Codacons, ieri sono tornati alla carica per denunciare
l'aumento dei costi, la carenza di servizi e la pulizia carente. Niente di nuovo per i passeggeri del trasporto locale: a
mobilitare i consumatori, questa volta, è la possibilità di
avviare un'azione legale collettiva - la cosiddetta class
action - per mettere in mora le Ferrovie. La norma, prevista dalla
Finanziaria 2008, non è ancora stata approvata, ma la
possibilità di unire le forze per chiamare in causa l'azienda è
più concreta. Tanto che Trenitalia, questa volta, non è
stata a guardare. "Quando il treno è arrivato a Padova - racconta
Chiara Crivellari del Codacons - c'erano le squadre anti-evasione che hanno
controllato tutti i passeggeri. Per noi comunque l'operazione è stata
un successo: in mezz'ora di viaggio abbiamo distribuito 400 questionari e ne
abbiamo ritirati 143 con l'indicazione dei maggiori disagi segnalati sui
treni". I multati (a quanto pare solo due persone, dato che la maggior
parte dei passeggeri è abbonata) saranno comunque assistiti
dall'associazione. Per ora si devono accontentare della solidarietà di
politici e amministratori polesani, dal sindaco di Rovigo Fausto Merchiori al
presidente della Provincia Federico Saccardin al deputato del Pd Gabriele Frigato.
Ma la causa collettiva ormai è alle porte: si
tratta solo di aspettare l'occasione giusta.I questionari distribuiti a bordo
del treno, e i moduli scaricabili sul sito del Codacons, serviranno ai legali
dell'associazione a preparare la causa collettiva.
"La class action - spiega il presidente onorario del Codacons veneto,
l'avvocato Franco Conte - è una grande conquista, anche se non
sappiamo ancora quali contorni avrà nella sua formulazione definitiva.
Ciò che più conta, però, è che le cause siano vincenti".
Per questo l'associazione ha deciso di non scoprire le sue carte limitandosi,
in questa fase, a raccogliere le lamentele dei passeggeri per poi decidere il
da farsi. Le azioni possibili, spiega Crivellari, sono tre: "Noi
reclamiamo in primo luogo il diritto di sciopero sancito dalla Costituzione e
applicato dai passeggeri che non hanno obliterato il biglietto per protesta.
C'è poi la possibilità di presentare un esposto alla
Magistratura per la mancanza di sicurezza di chi viaggia a bordo di vagoni
stipati all'inverosimile. Infine c'è la class action, con al quale il
Codacons si costituirà parte civile per chiedere a Trenitalia un
risarcimento per il danno biologico patito dai passeggeri. L'azienda, questa
volta, ha paura: non si spiega altrimenti la presenza della squadra
anti-evasione e il veto posto ai volontari che volevano fare volantinaggio
alla stazione".In attesa della prima mossa legale della partita, i
consumatori si preparano a contestare il nuovo orario ferroviario in vigore
dalla settimana prossima, che dovrebbe portare alla soppressione di alcuni
treni che non risultano coperti dai costi. La trattativa fra Trenitalia, il
governo e le regioni è in dirittura, ma già si sa che alcuni
convogli notturni a lunga percorrenza, economicamente in perdita, sono
destinati alla soppressione.Alberto Francesconi. Il
nuovo corso di Panda (sezione: Class action)
( da "Data Manager" del
04-12-2007) Durante il Panda Security Day 2007 è emersa la necessità
di far evolvere i sistemi antivirus in sistemi d'intelligenza
collettiva La trasformazione di Panda Software in Panda Security non
è solo una operazione di facciata. Lo si è visto chiaramente
durante il Panda Security Day 2007, evento organizzato alla metà di
ottobre a Milano nel corso del quale sono state presentate le nuove strategie
della società, fortemente intenzionata ad allargare il proprio bacino
di utenza, aggiungendo all'offerta consumer, che non viene affatto
rinnegata e che continuerà a rappresentare un business rilevante per
la nuova Panda, un ampio ventaglio di soluzioni specificamente indirizzate al
mondo enterprise, sempre più vulnerabile a causa dell'incremento
esponenziale dei dati che tutte le aziende sono chiamate a governare, e,
quindi, a proteggere. Per sottolineare l'importanza del nuovo corso è
sbarcato a Milano anche Jorge Dinarés, chief executive officer della
multinazionale spagnola dal 1° giugno scorso. "Stiamo lavorando per
allineare l'azienda alle nuove esigenze che esprime il mercato, e l'ingresso
nella compagine azionaria di due fondi d'investimento (Investindustrial e
Gala Capital) ci ha consentito di accelerare i nostri piani di espansione e
di incrementare i nostri investimenti in ricerca e sviluppo al fine di mettere
a punto nuovi modelli, sforzi sfociati nella messa a punto della quarta
generazione della nostra tecnologia di sicurezza che abbiamo battezzato
Intelligenza Collettiva;una intelligenza collettivache
permette di massimizzare la capacità di rilevamento dei malware
riducendo nel contempo il consumo di risorse e di banda dei sistemi
protetti". Leggi l'articolo integrale HighLights! Data Manager in
collaborazione con Microsoft inaugura Security Corner, la nuova sezione
dedicata alla sicurezza IT Security Corner vuole promuovere l'incontro tra
l'esperienza di Data Manager Online e la competenza di Microsoft
incoraggiando il dialogo e lo scambio di esperienze con chi opera
professionalmente nel campo della security, utilizzatori finali e semplici
appassionati. Business technology, la sfida dei CIO Bobby Cameron, analista
di Forrester Research, rispondendo ad alcune nostre domande, ci spiega i
cambiamenti in atto, le ricadute sui responsabili It e il modo per
affrontarli. Crimine (dis)organizzato La perfetta riuscita di un qualsiasi
idea trova il suo fondamento in un'accorta e minuziosa programmazione:
definizione in anticipo dei dettagli, rappresentazione di eventuali
imprevisti, pianificazione preventiva di ogni singola azione sono gli
ingredienti necessari affinché si consegua il risultato sperato. Chiunque ed
in ogni situazione ogni volta che si trova a dover fare dei progetti che sia
la vacanza piuttosto che l'acquisto della casa si siede a tavolino e, forse
anche senza esserne cosciente, utilizza la matrice TOWS, o meglio nota come
"analisi SWOT" - forza (Strengths), debolezza (Weaknesses),
opportunità (Opportunities) e minacce (Threats) -, al fine di
assicurarsi un soggiorno gradevole o un'abitazione confortevole. Queste
precauzioni dovrebbero essere tenute a mente anche dai malintenzionati in
modo tale da pervenire ad un'operazione criminale di successo...
"EVADIMI".COM Da sempre gli smanettoni della Rete quando si sono
trovati di fronte ad un qualsiasi strumento elettronico hanno visto la
possibilità di sfidare le proprie capacità per cercarne, da una
parte, tutte le debolezze e, dall'altra, di individuarne le
potenzialità nascoste. Le motivazioni che spingono taluni a cimentarsi
in questo scenario fatto di circuiti e bit possono essere le più
diverse: si va da quelle - forse più romantiche e tipiche dei soggetti
più giovani - scaturenti dal senso di ribellione e protesta, dal
desiderio di "cyber-fama" o dal semplice convincimento della libera
diffusione del sapere a quelle meno sentimentali e più materiali quali
il conseguimento di un profitto talvolta anche economico -. Data Manager
Online inaugura una nuova serie di articoli dedicati alla Security. Class
action, sarà un diluvio (sezione: Class action)
( da "Panorama" del
04-12-2007) Class action, sarà un diluvio DONATELLA MARINO
CONSUMATORI Dopo l'approvazione della legge sulle azioni
collettive, le associazioni di difesa dei clienti si preparano a citare in giudizio
qualsiasi impresa o ente ritenuto colpevole. Anche la Rai. Anche i comuni. Le
associazioni dei consumatori si preparano a cavalcare vecchi e nuovi cavalli
di battaglia, mentre alcune aziende stanno già contattando grandi
studi legali per sapere come difendersi. A 15 giorni dall'approvazione
in Senato della causa collettiva (class action), che
entrerà nell'ordinamento italiano dopo il voto finale sulla
Finanziaria, cresce la tensione fra imprese, governo e organizzazioni dei
consumatori. La Confindustria, preoccupata per le conseguenze sulle aziende,
ne chiede lo stralcio dalla Finanziaria e modifiche in Parlamento. Che in
ogni caso appaiono probabili. Il ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi
Bersani, ha detto che le norme dovranno essere migliorate. Mentre il
presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, ha proposto che proprio
la sua Autorità possa diventare un primo filtro sulla fondatezza delle
accuse dei consumatori. Il centrosinistra valuta, in alternativa, se affidare
la prima azione di filtro a un giudice. In ogni caso si vorrebbe evitare quel
diluvio di azioni legali incontrollate tanto temuto dagli imprenditori. Un
diluvio che a partire da giugno 2008, quando la norma dovrebbe diventare
operativa, appare comunque probabile. A differenza che negli Stati Uniti,
dove le cause collettive sono diventate famose anche al cinema, sul modello
di Erin Brockovich, l'iniziativa non potrà essere presa da un singolo
(un danneggiato, un avvocato) ma dalle 16 associazioni di consumatori autorizzate,
più quelle che in seguito verranno ammesse. Ed ecco che il Codacons
è pronto a una class action pilota contro i comuni, prima Roma e poi
Milano, per le strisce blu che non rispetterebbero la proporzione con i
parcheggi gratuiti. Nel mirino anche due società importatrici di
giocattoli cinesi, che secondo molte denunce conterrebbero vernici tossiche.
"Stiamo inoltre valutando azioni contro il canone Rai, contro i comuni
sulla mancata sicurezza e persino contro le tasse sulla benzina"
annuncia Marco Ramadori, copresidente dell'associazione con Carlo Rienzi:
"Contrariamente alle promesse elettorali, aumentano in automatico a ogni
rialzo del carburante". Sul fronte salute il Codacons aveva tentato una
class action negli Stati Uniti (chiusa per assenza di giurisdizione) per
pazienti italiani danneggiati dal Vioxx, antinfiammatorio finito sotto accusa
un paio d'anni fa, ed è ora intenzionato a riproporla. I termini per
le cause collettive sulla salute, particolarmente delicate, sono peraltro
ancora da mettere a punto. Come in America, complice anche la recente
sentenza italiana favorevole, potrebbero fioccare le cause di danneggiati dal
fumo. Mentre contro la malasanità "l'ospedale privato può
già finire nel mirino, per il servizio pubblico sarà la
giurisprudenza a dirlo. Intanto è passato un principio" spiega il
padre della norma, Roberto Manzione, senatore dell'Ulivo. L'associazione
Altroconsumo, in fila per entrare nel club delle 16, punta alla Trenitalia e
ai ritardi, che peserebbero soprattutto sugli abbonati, alla Wind e alla Sony
per pubblicità ingannevoli già sanzionate dall'Antitrust. Le
banche, per l'anatocismo (gli illegittimi interessi applicati sugli
interessi), sono nel mirino, oltre che di Altroconsumo, anche di Adusbef di
Elio Lannutti e Federconsumatori. Queste ultime hanno propositi anche per il
crac Parmalat e i bond argentini. La Federconsumatori inoltre punta alla
Telecom per "l'illegittimo incasso delle spese di spedizione
fattura". Ma che succede se più associazioni iniziano la stessa
class action? "La legge non lo specifica, è una lacuna da
colmare" avverte Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo. Altre
critiche: timore di allungamenti dei tempi di giudizio (sono possibili anche
più di 9 processi) e spese legali sulle spalle dei cittadini che fanno
ricorso, se perdono la causa. Intanto i grandi studi legali, da
Baker&McKenzie ad Agnoli Bernardi e associati, sono stati contattati da
aziende del settore alimentare, finanziario e assicurativo, oltre ad alcune
potenzialmente esposte ad azioni per malattie professionali. I
"rimandati" guidano la rivolta avanza la destra ma non nei licei -
antonella roman0 (sezione: Class action)
( da "Repubblica, La" del
05-12-2007) Pagina IX - Palermo L'INCHIESTA Viaggio nei movimenti
giovanili alla prova in una nuova stagione di lotte studentesche I
"Rimandati" guidano la rivolta avanza la destra ma non nei licei
ANTONELLA ROMAN0 Fino a pochi anni fa a occupare le scuole erano i ragazzi di
sinistra. Adesso è il coordinamento dei
"Rimandati", appoggiato da Azione giovani,
il movimento giovanile di An, a capitanare la rivolta in corso nelle scuole.
Collettivi dei "Rimandati", che si professano apolitici e
apartitici, stanno prendendo piede rapidamente in tanti istituti. Non hanno
bisogno di svelare chi sono, per raccogliere adepti. Sfruttano,
goliardicamente, il nome che ormai tutti associano al responsabile della
Pubblica istruzione Fioroni, il ministro cattivo, che vuole reintrodurre gli
esami di riparazione. E conquistano così gli studenti, pronti a
scendere in piazza e a occupare le scuole per l'edilizia scolastica a pezzi
ma anche contro il governo Prodi. Un gioco da ragazzi, specie a ridosso delle
feste di Natale. Pare sia stata stilata una mappa delle scuole da occupare. A
aderire alle iniziative, finora, sono licei poco "politicizzati" e
dove la rappresentanza studentesca è meno agguerrita, come gli
istituti tecnici e quelli socio-psicopedagogici (ex magistrali), storicamente
estranei ad autogestioni, assemblee, occupazioni. Da quando l'ex Sinistra
giovanile, in via di trasformazione con la nascita del Pd, non detiene
più l'egemonia nelle scuole, a fronteggiarsi nel mondo studentesco ci
sono oggi nuove sigle, a partire dalla rete Reds, primo sindacato
studentesco, vicino alla Cgil, che ha già al suo attivo un paio di
riuscite manifestazioni. "Queste occupazioni sono totalmente infondate,
senza una base politica. Non si può occupare solo per far cadere il
governo Prodi. Stanno provando in tutte le scuole. Fatto sta che al De Cosmi
l'occupazione è già finita, gli studenti non sono convinti di
occupare", dice Sofia Sabatino, alunna del classico Meli e leader di
Reds, movimento che sta organizzando una settimana dello studente al liceo Umberto,
con lezioni di cinema, di arte e di attualità, e che ha aperto una
trattativa sull'edilizia scolastica con l'assessore provinciale alla Pubblica
istruzione. Resiste la "giovanile" di Rifondazione comunista, gli
Studentsx. E ci sono i movimenti pacifisti. A destra non esistono veri gruppi
studenteschi vicini all'Udc e a Forza Italia. Così il coordinamento
dei "Rimandati" spopola. Le cifre? Il suo portavoce, Gaetano
Sciortino, ultimo anno del Cannizzaro, sta per essere eletto presidente della
Consulta studentesca. Più aumentano i volantinaggi e le occupazioni,
più cresce il consenso in suo favore. Dopo due elezioni annullate,
martedì prossimo i 123 rappresentanti della Consulta delle scuole di
Palermo e provincia torneranno alle urne. Con 56 voti, contro i 38 del
candidato appoggiato dalle sinistre, è di gran lunga il favorito.
"Siamo un coordinamento apolitico. Io sono di destra ma con noi stanno
anche ragazzi di sinistra", dice Sciortino. "Le occupazioni? Ogni
scuola ha i suoi rappresentanti di istituto che decidono. Noi siamo lì
solo per dare una mano. Loro si riconoscono nella nostra piattaforma
rivendicativa e la adottano - aggiunge Sciortino - è chiaro, siamo
contro la riforma Fioroni, contro il caro libri, vogliamo la rappresentanza
paritaria negli organismi collegiali". Azione
studentesca, il cui responsabile provinciale è Nino Costa, coadiuva
ufficialmente il movimento dei "Rimandati", secondo un'alleanza
sancita alla prima manifestazione del coordinamento, fatta il 26 ottobre.
"Come Azione studentesca diamo una mano ai
ragazzi che vogliono fare occupazione - dice Costa - Ma l'occupazione non
è rossa né nera. Al De Cosmi il preside non parla più con gli
studenti". Paolo Toro, del classico Garibaldi, responsabile dei giovani
di Rifondazione, invita a un dialogo più ragionato. "Servono -
dice - metodi meno insurrezionalisti di quello che stanno adottando le
destre. Entrano nelle scuole più vulnerabili. è più
facile creare un movimento partendo da chi non ha un'idea precisa della
politica. Per fortuna perdono credibilità. Al Garibaldi dopo le
vacanze faremo iniziative diverse, di analisi e di riflessione". Popolari,
Benvenuto ottimista sulla riforma (sezione: Class action)
( da "Eco di Bergamo,
L'" del 05-12-2007) Giorgio Benvenuto. presidente della commissione
Finanze del Senato, è ottimista sulla ripresa del percorso della
riforma delle banche popolari, dopo gli incontri di ieri. La riunione di
un'ora e un quarto che ha segnato la ripresa dell'iter, di fatto bloccatosi
prima delle ferie, si è tenuta ieri pomeriggio con una decina di
senatori, insieme al rappresentante del governo, il viceministro Roberto
Pinza (con il quale Benvenuto ha avuto un incontro in mattinata) e il
risultato è stato, secondo il presidente della Commissione,"molto
positivo". "C'è stato un primo chiarimento, con la presenza
del rappresentante del governo e si è deciso di lavorare su una bozza
che tiene conto delle opinioni formulate nel corso della riunione - ha
spiegato Benvenuto -. Si è trovato un accordo per vedere di trovare
una soluzione per via parlamentare. C'è stato un avvicinamento che
rende possibile un nuovo incontro la settimana prossima". La nuova
riunione dovrebbe avvenire sulla base di una bozza che sarà presentata
dallo stesso Benvenuto. L'ipotesi per la riforma, che in ogni caso a questo
slitterà al 2008, è di un aggiustamento rispetto alla prima
proposta Benvenuto. Non è in discussione il mantenimento del voto
capitario (il principio per il quale in una cooperativa
ogni socio ha un voto senza contare quante azioni ha), mentre l'iniziale
proposta di Benvenuto che permette alle banche di innalzare nello statuto il
limite al possesso azionario dall'attuale 0,5% al 3% (o al 5% per gli
organismi di investimenti collettivi nel risparmio) potrebbe essere variata
non solo nelle percentuali, ma anche nella definizione delle tipologie.
Sulla raccolta deleghe l'orientamento sembrerebbe essere quello di ammetterle
con limiti, mentre le recenti vicende relative alla Popolare di Milano
avrebbero fatto emergere nuovamente il problema della governance e della
rappresentanza degli azionisti di minoranza. E a proposito della Bpm, che
ieri ha varato una riforma organizzativa interna, oggi è in programma
l'assemblea dei soci raccolti nell'associazione "Amici di Bpm" che
esprim la maggioranza dei consiglieri riguardo alla ipotesi di fusione con la
francese Credit Mutuel. CORECOM:
CONVEGNO SU MEDIA E POLITICA (sezione: Class action)
( da "marketpress.info" del
05-12-2007) Trieste, 5 dicembre 2007 - Trattare la comunicazione
politica come una qualsiasi merce sul mercato? Certo no, ma anch'essa - tra
chi il consenso lo indirizza e chi del consenso ha bisogno o beneficia -
risponde alle regole della domanda e dell'offerta. E a farne le spese spesso
è il contenuto, a volte a causa del modo in cui esso è
trasmesso. Così il presidente del Consiglio regionale Alessandro
Tesini, al convegno organizzato dal Corecom del Friuli Venezia Giulia sul
tema "Media e politica: tra controllo, complicità e
conflitto", a Trieste, nella sala Maggiore della Camera di commercio, e
in collaborazione con la facoltà di Scienze della formazione
dell'ateneo giuliano. Un argomento che l'attualità ha reso rovente -
aveva sottolineato il presidente del Comitato regionale per le comunicazioni
Franco Del Campo introducendo l'incontro articolato in due sessioni, una
dedicata a mass-media e volgarizzazione della politica, l'altra su servizio
pubblico, regole e comunicazione politica. Ma il Corecom, ha ricordato il suo
presidente, da tempo svolge anche in questa direzione un'azione di
monitoraggio e inoltre, con questa collaborazione con l'università, si
rivolge ai giovani per cercare di capire assieme a loro l'intreccio sempre
più stretto tra il mondo della politica e quello della comunicazione.
E Tesini, in merito, ha parlato dei possibili atteggiamenti dei media nei
confronti dell'agone politico: ci può essere neutralità o
indifferenza, oppure un'azione di garanzia e sostegno nei confronti di chi
è considerato svantaggiato; ma sta crescendo - ha evidenziato il
presidente - una componente che esplicitamente ritiene di agire come un
attore in campo, nella convinzione che gli eventi vadano indotti o creati, e
ciò provoca un atteggiamento speculare nel politico, inteso come
soggetto individuale. C'è chi da questo atteggiamento dei media
è avvantaggiato e chi ne è penalizzato, ma anche chi lo
asseconda - ha concluso Tesini stigmatizzando quei politici che fanno di tutto
un'occasione di spettacolo e comunque - ha aggiunto - con questo dato bisogna
fare i conti, senza voler mettere le braghe al mondo e soprattutto senza
immaginare di poter regolare per legge la comunicazione. Su questo punto il
presidente dell'Assemblea legislativa è stato esplicito: "Nessuno
mi venga a chiedere di portare in Aula una tale legge". In un tempo di
"bulimia mediatica", secondo la definizione del presidente del
Corecom Franco Del Campo, in cui si vorrebbe prolungare all'infinito la
visibilità pubblica, parlare di comunicazione significa - ha affermato
Giuseppe Battelli, preside della facoltà di Scienze della formazione -
coniugare ricerca e didattica con le problematiche e le aspettative della
società attuale e incidere nella formazione delle classi dirigenti del
territorio. Perché c'è il rischio che l'informazione si trasformi in
propaganda e che questa, più o meno velata, venga data per implicita e
scontata: quindi occorre offrire ai giovani anche strumenti critici. La riflessione
ha visto susseguirsi gli interventi di Andrea Romano, editorialista de la
Stampa e docente di storia contemporanea, che ha parlato del rapporto
comunicazione e politica nel mondo anglosassone, di tre politici - il
senatore forzista Roberto Antonione, il deputato di An Roberto Menia e
l'onorevole del Partito democratico Gianni Cuperlo - e del presidente di Swg
Roberto Weber, moderati da Sergio Baraldi, direttore del quotidiano "Il
Piccolo", per il quale esiste una crisi della politica, poiché essa si è
indebolita, ma non per causa dei media. Negli ultimi dieci anni il sistema
politico è crollato sotto i colpi della corruzione e questo non
è imputabile ai media - ha detto Barlandi indicando che c'è una
politica debole che cerca di recuperare potere influenzando giornali e tv. Occorre una azione collettiva di
responsabilità e i giornali hanno un ruolo importante nella crescita
politica degli italiani, ha affermato Weber, mentre Menia, secondo il quale
la politica non è secondaria rispetto a quello che dicono i media, ha
sottolineato che se la stampa deve essere di garanzia rispetto ai poteri
forti occorre chiedesi quanto di essi sia emanazione. La politica si
indebolisce quando non sa dare risposte, quando si mescola alla
comunicazione, ha concluso il deputato di Alleanza Nazionale considerando la
televisione meno contaminante proprio per la velocità del passaggio
dei messaggi, mentre i giornali possono far riflettere. In sintonia con lui
Cuperlo che, ricordando il caso del gruppo editoriale Caracciolo che con il
quotidiano la Repubblica contribuì a sostenere nel 2001 Rutelli
rispetto ad Amato alla guida del Governo, ha sottolineato come il rapporto
media e politica non sempre sia filtrato attraverso l'ufficialità.
Entrambe però devono essere finalizzate alla lettura del tempo e se la
politica riversa sulla comunicazione le responsabilità imbocca una
scorciatoia che non paga. Per Antonione, infine, la politica oggi è
tutto fuorché forte e vive una debolezza ormai strutturale e scaricare le
responsabilità sulla comunicazione è la cosa più
sbagliata che si possa fare. Non voglio assolvere il mondo dell'informazione,
ma occorre aprire una riflessione generale perché nella nostra società
prevalgono gli interessi particolari. Quanto alla situazione italiana, da
tutti considerata anomala per la presenza nel sistema della comunicazione di
una grande azienda privata, per Antonione il vero pericolo è quando
non si sa veramente chi sta dietro all'informazione. Ciò che serve
è la trasparenza. "Il rapporto tra media e politica non è
eliminabile, ma di sicuro, da una parte, dobbiamo risolvere in modo adeguato
il conflitto di interessi che determina l'anomalia italiana, dall'altra
bisogna creare un diaframma tra il servizio pubblico televisivo e la politica
creando una apposita Fondazione, che permetta alla Rai di avere una
governance normale, con un amministratore delegato in grado di prendere
decisioni senza dover riunire ogni settimana il consiglio di
amministrazione". Ad affermarlo, il ministro delle Comunicazioni Paolo
Gentiloni, intervenuto a Trieste al convegno organizzato dal Comitato
regionale per le comunicazioni del Friuli Venezia Giulia (Corecom Fvg) su
Media e politica, tra controllo, complicità e conflitto. "Il
duopolio televisivo - ha aggiunto Gentiloni - rende l'Italia un'anomalia
perché raggruppa una forza economica di frequenze, di pubblicità, di
ascolti straordinaria. Certamente le tecnologie e il digitale aiuteranno a
ridurre il peso del duopolio, ma servono anche provvedimenti di legge che
limitino la forza delle posizioni dominanti". L'intervento del ministro
ha messo il sigillo a un convegno che ha affrontato argomenti resi roventi
dalle intercettazioni telefoniche tra dirigenti Rai e Mediaset. E' stato
Sebastiano Sortino, commissario dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni,
a precisare le fonti normative della par condicio, confrontandole con altri
paesi europei, come Francia ed Inghilterra. Il presidente del Consiglio
regionale del Friuli Venezia Giulia Alessandro Tesini ha richiamato i
giornalisti alla specialità della merce informazione e il preside
della facoltà di Scienze della formazione dell'università di
Trieste Giuseppe Battelli ha ricordato lo storico Marc Bloch, che già
nel 1921 aveva stigmatizzato la manipolazione delle notizie da parte dei
governi per la propaganda bellica. "In Italia - ha detto in apertura il
presidente del Corecom Fvg Franco Del Campo - sembra esserci una continua
osmosi tra media e politica. L'ansia di apparire, che pure è
umanamente comprensibile, per chi fa politica rischia di diventare una sorta
di bulimia mediatica, quasi una malattia professionale, vista la spirale che
lega il consenso alla notorietà e quindi ai voti. Per quanto riguarda
la vicenda delle intercettazioni - ha detto ancora Del Campo - è del
tutto evidente una continua osmosi tra Rai e Mediaset di presentatori,
soubrette, direttori di telegiornali, quiz, pacchi della fortuna e reality:
non deve quindi meravigliare se c'è una sorta di entropia che rende
tutto piattamente uniforme". Dopo l'intervento di Andrea Romano,
editorialista della Stampa, che ha analizzato la modernizzazione della
comunicazione politica, che fino a quel momento era preistorica, del partito
laburista in Inghilterra con Tony Blair, si è aperto un dibattito a
cui hanno partecipato il direttore del Piccolo Sergio Baraldi, il senatore
Roberto Antonione (Fi), gli onorevoli Gianni Cuperlo (Pd) e Roberto Menia
(An), e Roberto Weber, presidente della società di ricerca Swg.
Cuperlo ha ricordato l'influenza di importanti gruppi editoriali nella determinazione
del leader del centro sinistra che nel 2001 si è contrapposto a
Berlusconi ("è stato scelto Rutelli, mettendo da parte Amato,
perché aveva avuto una buona esposizione mediatica dopo il Giubileo").
Menia ha sottolineato che "la debolezza della politica sta
nell'incapacità di dare risposte rapide alle esigenze delle
persone", mentre Antonione ha dichiarato che "esiste senza dubbio
un conflitto d'interesse, visto che abbiamo un imprenditore dell'informazione
come leader politico, ma almeno ciò avviene in piena
trasparenza". Baraldi, ha difeso il ruolo e l'autonomia della stampa nei
confronti della politica e Weber ha detto che troppo spesso i sondaggi,
invece di essere una fonte di previsione, vengo utilizzati come un effetto
annuncio con finalità strumentali a vantaggio della politica". .
<<BACK. Class
action, al giudice liquidazione allargata
(sezione: Class action)
( da "Sole 24 Ore, Il" del
05-12-2007) Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data:
2007-12-05 - pag: 32 autore: Manovra 2008/2. Fissazione dei criteri o
indicazione diretta della somma Class action, al giudice liquidazione
allargata Si profila un meccanismo di adesione per iscritto Giovanni Negri
MILANO Modifiche in due fasi alla class action. Saldate in un'intesa tra
Governo e maggioranza. La scorsa settimana l'Esecutivo ha presentato un
emendamento alla disciplina votata dal Senato che interviene su tre aspetti
cruciali: l'estensione dei soggetti legittimati ad agire, una migliore
definizione degli interessi che si possono fare valere con l'azione collettiva,un articolato filtro di ammissibilità.
Ma l'obiettivo finale è più ampio. E prevede anche la
definizione di un meccanismo di ingresso nella classe e di migliore
regolamentazione delle prerogative del giudice e dei poteri di iniziativa
dell'impresa. Alla fine del percorso dovrebbe essere approvata
definitivamente una versione dell'azione collettiva
più equilibrata dell'attuale, anche se alcuni elementi di
criticità sono già evidenti. Una prima versione
dell'emendamento messo a punto dai tecnici del ministero della Giustizia
conteneva già tutte le parti del futuro assetto normativo. Poi,
però, anche per una forma di rispetto nei confronti del Parlamento, la
decisione finale è stata quella di inserire nella proposta governativa
solo una parte della nuova disciplina, affidando quella successiva, peraltro
necessaria alla luce di un testo, come quello uscito dal Senato, che aveva
bisogno di un profondo aggiustamento, a emendamenti presentati da deputati
della maggioranza. Emendamenti che, peraltro, non mancano, visto che ne sono
state proposte diverse decine. La selezione sarà fatta innanzitutto
con la votazione in commissione Bilancio e poi in Aula, per tornare poi al
Senato doveè probabile che su tutta la manovra venga messa la fiducia.
Maè anche possibile che alla fine il Governo decida di presentare un
maxiemendamento finale a tutta la manovra sciogliendo direttamente i nodi principali.
I punti che dovrebbero arricchire la fisionomia della class action
risponderebbero a due domande: come si entra nella classe
e quali sono gli effetti della sentenza di accoglimento dell'azione collettiva? Il meccanismo messo a punto dal Governo prevede un'adesione
scritta da presentare da ogni interessato all'associazione che ha proposto
l'azione fino alla pronuncia di appello e fino al momento della presentazione
delle conclusioni. Tutte da verificare però le modalità
di pubblicità dell'avvio della class action. Una volta pronunciata la
sentenza che accoglie la pretesa dei consumatori, il giudice può
fissare solo i criteri di liquidazione oppure determinare la somma che
l'impresa dovrà versare. L'impresa, a sua volta, ha a disposizione 60
giorni per formulare una sua proposta; se va oltre questo limite o la sua
proposta non è stata accettata si andrà davanti alla Camera di
conciliazione. Scelta
ricca di incognite (sezione: Class action)
( da "Sole 24 Ore, Il" del
05-12-2007) Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data:
2007-12-05 - pag: 32 autore: INTERVISTA Sergio Dompé Presidente Farmindustria
"Scelta ricca di incognite" Isabella Bufacchi ROMA "La class
action è una garanzia ulteriore per il consumatore che va introdotta
in Italia. Ma la legge sull'azione collettiva risarcitoria, oltre a proteggere il consumatore, deve anche
proteggere le industrie contro il rischio di ricatti e danni derivanti dai
tempi lunghi della giustizia civile. Questa class action, senza una
riorganizzazione giuridica e senza la specializzazione del giudice-filtro,
potrebbe bloccare le attività di ricerca nel campo farmaceutico in
Italia". Sergio Dompé, presidente di Farmindustria ed
ex-presidente dell'associazione Biotech, non ha dubbi sulla
gravitàdell'impatto di una class action mal strutturata sul mondo
delle imprese farmaceutiche. In un'intervista al Sole- 24 Ore, Dompé accoglie
favorevolmente il risarcimento collettivo ma lancia un allarme sui rischi che
il Paese sta correndo se la legge non dovesse sciogliere tre nodi: i tempi
della giustizia, la specializzazione del giudice che decide
l'ammissibilità delle domande e la valutazione di chi sarà
legittimato ad agire. Nodi che si stringeranno come un cappio attorno al
collo delle industrie. è ancora presto per dire come sarà la
class action: dopo il blitz dei senatori ManzioneBordon sono in arrivo
correzioni da Governo e Camera... La class action è una garanzia
importante per il consumatore e va fatta ma bisogna evitare gli eccessi di
penalizzazione per le industrie. Rischiano di aumentare a dismisura i rischi
legali per le imprese. Quali sono le penalizzazioni che allarmano di
più? Il testo di legge attuale lascia aperti troppi interrogativi: non
vi è certezza sui tempi della giustizia, quanti giorni, mesi, anni
dovrà attendere un'impresa per sapere se una class action infondata o
ricattatoria sarà inammissibile? Quanto tempo ci vorrà prima di
stabilire l'entità della somma del risarcimento? Il giudice avrà
le competenze adeguate per occuparsi di risarcimento danni in campi
specialistici? La legge sarà retroattiva, sanerà atti
contrattuali ed extra-contrattuali pregressi? Il settore "salute"
negli Usa, madrepatria della class action, è sotto attacco: accadrà
lo stesso in Italia? In Italia abbiamo uno dei migliori rapporti tra
qualità e prezzo nell'accessibilità dei farmaci in Europa. Ma
intanto le cause nel campo della salute aumentano a ritmi vertiginosi, nella
chirurgia estetica le azioni legali hanno un crescendo rossiniano. Senza class
action. La norma in Finanziaria che incrementa la deducibilità degli
oneri sui nuovi contratti per la ricerca è un passo molto importante e
ne siamo grati al Governo. Ma se nella stessa Finanziaria dovesse decollare
una class action mal strutturata, temo il blocco nella sperimentazione
clinica nella ricerca farmaucetica: gli effetti collaterali imprevisti ci
sono molto spesso e le imprese non correranno il rischio di un'azione collettiva che, in assenza di tempi certi della giustizia,
di giudici spe-cializzati e di filtri efficaci, potrebbe danneggiare
enormemente l'industria. Chi non sceglierà la strada dell'espatrio? Io
con la mia impresa faccio ricerca farmaceutica negli Usa e lì non temo
la class action, in Italia vorrei avere almeno le stesse garanzie.
"Servono tempi certi e magistrati specializzati Rischio di blocco della
sperimentazione" IMAGOECONOMICA Il presidente. Sergio Dompé. Ma
è un provvedimento di destra o di sinistra?
(sezione: Class action)
( da "Manifesto, Il" del
05-12-2007) class="hilite">Class
class="term">action Ma è un
provvedimento di destra o di sinistra? Ugo Mattei La class="term">class class="term">action
viene da molti considerata come una sostanziosa novità "di sinistra",
visto che ha provocato rimostranze da parte del presidente di Confindustria.
In verità, l'azione collettiva costituisce
una riforma assai poco incisive sul piano operativo, in mancanza di una serie
di altri accorgimenti (del tutto assenti) che ne consentano un' efficace
"posa in opera" (in particolare i così detti danni punitivi
ed il potenziamento degli strumenti istruttori dell'attore civile) mentre,
sul piano simbolico, partecipa, sotto almeno tre profili ad una tendenza
dominante che andrebbe invece abbandonata. Innanzitutto, essa continua un
processo di "americanizzazione" del diritto italiano, che porta la
nostra cultura giuridica dominante ad ammirare in modo del tutto acritico un'
esperienza - quella degli Stati Uniti - che andrebbe viceversa sottoposta ad
una radicale critica di civiltà. Dopo il Codice di Procedura penale
del 1988, che ha spinto i nostri Pm a divenire sempre più cacciatori
di colpevoli piuttosto che equilibrati ricercatori della verità; dopo
la riforma del diritto societario, che ha rafforzato una visione
"contrattualistica" e non organicistica dell' impresa, arriva
adesso la class="term">class class="term">action
con il suo bagaglio di incrollabile fede nella giustizia civile come efficace
controllo pubblico delle attività nocive di impresa. La class="term">class class="term">action all' italiana, poi,
costituisce un altro passo avanti in quell' insopportabile tendenza
(fortemente accentuate dal diritto della Comunità europea) a ridurre
il cittadino a consumatore e, più in generale, l' esperienza del
vivere civile a rapporto di scambio commerciale. Nel suo modello originario
made in Usa, la class="term">class class="term">action
non è affatto ristretta a strumento di tutela dei consumatori e tanto
meno essa è a disposizione delle sole associazioni di consumatori. Una
delle sue funzioni più caratteristiche è piuttosto quella di
tutelare i diritti civili nei confronti della discriminazione e dello
sfruttamento. Proprio a causa di questa funzione (in materia di lavoro come
di diritti delle minoranze) è percepita come uno strumento giuridico a
vocazione "progressista". Nella versione italiana tutto ciò
si perde. La class="term">class class="term">action
italiana produce un altro piccolo spostamento del baricentro del sistema
giuridico verso un modello di tutela dei diritti "ex post" in cui
viene sostanzialmente tollerata la violazione dei diritti, purché se ne
risarciscano successivamente i titolari. La tutela ex post è una
caratteristica profonda della tradizione di common law anglo-americano,
nettamente funzionale ad una visione puramente utilitaristica dei diritti
(sostanzialmente ridotti ad interessi economici), che finisce per favorire i
soggetti più facoltosi che possono così
"appropriarsi" di diritti altrui per il sol fatto di poter
risarcirne i titolari. Si tratta di una profonda divergenza di cultura
giuridica rispetto a sistemi, quali quelli latini, fondati su rigorosi
controlli di legalità svolti ex ante dai notai o da
"occhiute" pubbliche amministrazioni. Tale specificità culturale
è posta sempre più sotto attacco dai poteri forti. La posta in
gioco è evidente in questioni delicate come l' accettabilità
degli Ogm, dai cui danni noi europei preferiamo proteggerci ex ante piuttosto
che cercare di rimediare ex post ai potenziali disastri. Questa cultura dei
diritti andrebbe difesa senza indugi dalla nostra sinistra se si vuole
mantenere una cultura dei diritti e non dei meri interessi. Insomma, il
segnale che la class="term">class class="term">action
offre, certo non si pone in controtendenza rispetto ad un generalizzato
appiattimento della sinistra su una retorica dominante che ci spinge a
giocare sul terreno altrui. E' questo il clima in cui il sottosegretario
Alfiero Grandi ha rivendicato come un "nostro", cioè di
sinistra, successo la riduzione dell' Ici sulla prima casa e la promessa di
alleggerire la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti in caso di futuri
tesoretti. La verità è che la riduzione delle tasse, non
è mai una politica di sinistra, perché c'è sempre qualcuno piu'
debole di colui al quale si vuole fare lo sconto. La riduzione della
pressione fiscale ha lo stesso effetto dell'evasione: mina le radici della
solidarietà sociale. Proprio come l' affievolimento della tutela dei
diritti dalla precauzione ex ante al risarcimento ex post. L'ALLARME
DI MONTEZEMOLO "Statali, basta assenteismo"
(sezione: Class action)
( da "TgFin.it" del
05-12-2007) "Statali, assenteismo costa 1% Pil" Montezemolo
accusa il settore pubblico L'assenteismo nella Pubblica amministrazione ci
costa un punto del Pil. Parola del presidente di Confindustria Luca Cordero
di Montezemolo, secondo il quale "azzerare le assenze diverse dalle
ferie porterebbe a un risparmio di quasi un punto di Pil, 14,1 miliardi: 8,3
negli enti centrali e Azioni
legali contro il rincaro delle bollette (sezione: Class action)
( da "Gazzettino, Il
(Rovigo)" del 05-12-2007) OCCHIOBELLO Molti cittadini partecipanti all'assemblea
pubblica si sono dichiarati disponibili a contrastare gli
aumenti delle tariffe dell'acqua potabile Azioni legali contro il rincaro
delle bollette Molti cittadini sono pronti a perseguire azioni legali
collettive contro il rincaro delle bollette dell'acqua e il pagamento di
somme retroattive (cioè che partono da genniao 2006), dovuto
all'aumento delle tariffe stabilito dall'Ato nell'ottobre del 2006.
Questo ciò che è emerso dall'incontro promosso nei giorni
scorsi da Rifondazione Comunista sul tema del "caro acqua, quanto ci
costi?" e contro la politica tariffaria perseguita da Polesine Servizi
con il supporto dell'assemblea dei sindaci. L'assemblea, che ha riunito al
centro sociale di Santa Maria Maddalena una cinquantina di persone, ha visto
il battesimo ufficiale di un nuovo comitato cittadino per l'acqua e i
servizi, "sviluppato dal basso - dice l'esponente di Rifondazione
Lorenzo Feltrin - dal solo disagio espresso dalle persone presenti. Su un
semplice foglio in moltissimi hanno dato i loro nominativi per dire io ci
sono, per partecipare collettivamente per un proprio
diritto".Per Feltrin, "sul tema del caro acqua, i cittadini
vogliono vederci chiaro. Proprio per questo l'intervento di un responsabile
legale come l'avvocato Alberghini è risultato di fondamentale
importanza per spiegare gli elementi di illegittimità sugli aumenti
deliberati dall'Ato. Tra questi, la revisione del Piano e la rimodulazione
delle tariffe, che non rispetterebbero i parametri fissati dalla normativa
ed, ancora più palese, il fatto che gli aumenti stabiliti ad ottobre
2006 sono stati fatti decorrere dal gennaio precedente (che è poi il
motivo per cui nelle ultime bollette troviamo allegata la tabella che dice
quanto in più bisogna pagare come "conguaglio 2006")".
Su questo ultimo aspetto, nel corso dell'assemblea è stato spiegato
come promuovere azioni legali da parte dei cittadini in forma singola o associata.
In forma singola è la maniera più semplice: cioè la
possibilità di andare singolarmente da un giudice di pace, per
discutere di questo problema. Intanto, è già disponibile una
mail acquacomitato@gmail.com alla quale chi è interessato può
inviare pareri e segnalazioni, e richiedere anche l'iscrizione alla mailing
list per poter essere aggiornati sulle iniziative. A breve verrà
sviluppato anche un sito internet ad hoc, dove riportare tutta la
documentazione relativa (http://comitatoacqua.occhiobello.altervista.org).
Chi invece non avesse familiarità con il computer può
contattare telefonicamente il 3397181654.M.F. DECRETO
LEGISLATIVO 23 Ottobre 2007 , n. 221 (sezione: Class action)
( da "superEva notizie" del
05-12-2007) Legislazione anno 2007 DECRETO LEGISLATIVO 23 Ottobre
2007 , n. Class action modello da rivedere (sezione: Class action)
( da "Italia Oggi" del
06-12-2007) ItaliaOggi ItaliaOggi
- Giustizia e Società Numero 289, pag. 33 del 6/12/2007 Autore:
di Chiara Cinti Visualizza la pagina in PDF assirevi
Class action modello da rivedere Rinvio del varo della class action in attesa
delle indicazioni della Commissione europea che nei prossimi mesi
produrrà un libro bianco sulla materia. è la proposta di
Assirevi, l'associazione italiana revisori contabili, contenuta in una nota
con le osservazioni all'art. 53-bis della legge finanziaria così come
è stato approvato dal senato. Secondo l'associazione che rappresenta
14 delle 21 società di revisione iscritte all'Albo Consob, l'istituto
non è funzionale al conseguimento di una maggiore economia
processuale, né previene il contrasto tra giudicati che potrebbe derivare
dalla instaurazione di più cause attinenti alla stessa fattispecie
dannosa. Infatti, osserva Assirevi, così come è stata
strutturata, la class action italiana non definisce come dovrebbe, e quindi
con la massima ampiezza possibile, tutte le potenziali pretese connesse a una
medesima fattispecie plurioffensiva con divieto di riproporre l'azione. Né è sufficiente il vaglio preliminare del
giudice circa l'ammissibilità e la non manifesta infondatezza
dell'azione collettiva a evitare azioni strumentali. "La soluzione di tali
questioni", si legge nella nota fatta pervenire nei giorni scorsi da
Assirevi al ministero della giustizia, "ha un'importanza fondamentale in
quanto gli effetti di un'eventuale sentenza di condanna costituiscano
il veicolo primario per le richieste risarcitorie riguardanti illeciti
plurioffensivi e non convivano, come viceversa accade nella proposta
legislativa, con altre possibili iniziative autonome che finirebbero per
snaturare la finalità di economia processuale". Inoltre si punta
il dito contro la scarsa chiarezza del modello adottato che, nella versione
del senato, non è espressamente né di opt-in né di opt-out (se i
soggetti iscritti all'associazione siano automaticamente da considerarsi
rappresentati dall'associazione nell'azione collettiva
oppure debbano effettuare un'esplicita manifestazione di volontà).
Altro punto dolente è la distinzione tra fase contenziosa e quella
avanti la camera di conciliazione perché l'attuale art. 53-bis fa sì
che in caso di esito positivo della conciliazione il singolo conservi il
diritto di agire autonomamente. "Class action, liability cap e riforma
del falso in bilancio", ha puntualizzato il presidente dell'associazione
Mario Boella, "sono argomenti che devono trovare un coordinamento per
dare un'adeguata trattazione alle tematiche specifiche delle società
di revisione". Massiccia
adesione allo sciopero alla Riello (sezione: Class action)
( da "Arena, L'" del
06-12-2007) CONTRATTI. Attese per oggi altre manifestazioni alla
Sime, alla Cardi e alla Fiamm Massiccia adesione allo
sciopero alla Riello di Mirka Tolini Continuano a ritmo serrato le azioni di
sciopero dei dipendentidel settore metalmeccanico. La Riello Bruciatori di
Legnago è stata investita, per la seconda volta nel giro di pochi
giorni,da un altro sciopero a sostegno della trattativa per il rinnovo del
contratto collettivo nazionale scaduto a giugno. "Questo
sciopero", ha dichiarato Stefano Facci, segretario provinciale Fiom
Cgil, "durerà fino alle 12 e si rifletterà anche sui turni
successivi. L'azione, a differenza di altre, ha coinvolto anche gli impiegati
che hanno supportato lo sciopero organizzato dalle Rsu di fabbrica. Gli
scioperi", ha sottolineato Facci, "nei prossimi giorni
coinvolgeranno tutte le aziende metalmeccaniche del territorio. Domani (oggi
per chi legge, ndr), solo per citarne alcune, verrà bloccata la
produzione anche alla Sime di San Giovanni Lupatoto, alla Cardi di Chievo e
alla Fiamm di Veronella". Paolo Negri della Fim Cisl si augura che "da
parte di Federmeccanica ci sia una volontà negoziale. Il problema
maggiore, per noi, riguarda i salari. La buona adesione agli scioperi",
conclude Negri, "molto alta anche nelle piccole aziende del territorio,
ci spinge a proseguire nelle nostre azioni di sciopero e dimostra la
sensibilità dei lavoratori". Una sensibilità che alla
Riello Bruciatori di Legnago è davvero molto forte se nella sola
giornata di ieri hanno aderito allo sciopero cinquecento lavoratori tra
operai e impiegati. "L'adesione all'iniziativa" ha dichiarato Diego
De Gani, responsabile Rsu Fim Cisl, "è stata del cento per cento.
Un risultato davvero importante. Anche sei lavoratori stagionali, assunti per
un mese, avrebbero dovuto iniziare a lavorare ed invece sono rimasti con noi
fuori dai cancelli". Di parere diverso Alessandro Brunelli, direttore
del personale del Gruppo Riello che ritiene "legittimo lo sciopero dei
lavoratori anche se", sottolinea, "mi sembra eccessivo dire che vi
hanno aderito anche gli impiegati visto che a questi è stato di fatto
impedito l'accesso e che a sciopero concluso sono entrati in azienda. La
nostra posizione è allineata a quella di Federmeccanica. Speriamo si
arrivi a breve alla chiusura della trattativa, ma più ancora che a
livello nazionale si studino delle formule che permettano di delegare la
contrattazione alle singole aziende in relazione", conclude Brunelli,
"alle proprie specificità e flussi di lavoro. Potrebbe ridare
slancio all'economia e contribuire a disincagliare il Paese". Politici
e docenti: gestione positiva (sezione: Class action)
( da "Piccolo di
Trieste, Il" del 06-12-2007) Unanimi i commenti alla relazione del rettore e alle
sue proposte operative Belci (Cgil): "È una
visione collettiva delle cose, non c'è più l'attenzione solo ai
cattedratici e alla gerarchia". Godina: "Politica di sinergie"
Politici e docenti: "Gestione positiva" Cosolini: "Risultati
eclatanti". Dipiazza: "Orgoglioso per la città" LE
REAZIONI Ha parlato di "risultati eclatanti", della
necessità di proseguire in quel "lavoro seccante, noioso,
quotidiano" necessario a mettere in sicurezza il bilancio, di "vera
innovazione come la capacità di non ipotecare negativamente il
futuro": l'assessore regionale al Lavoro, Roberto Cosolini (unico
rappresentante istituzionale al microfono data l'assenza del ministro delle
Riforme) nel suo intervento ha colto in primo luogo le preoccupazioni del
rettore, e ha aggiunto: "La ricerca non è solo impresa e grandi
questioni attuali come ambiente, energia e salute, ma anche cultura vera e
propria". E soddisfatti dalle parole del rettore si sono detti i
numerosi ospiti della cerimonia. Il sindaco Roberto Dipiazza, che gli sedeva
in fronte: "Ho condiviso al cento per cento ogni parola, abbiamo
un'ottima collaborazione, è il rettore più giovane d'Italia e
anche il più efficiente, dopo un anno ha presentato una lista della
spesa notevole, mi è piaciuto anche il discorso di Cosolini, e insomma
mi piace sentire ''Trieste capitale di questo e di quello'', come sindaco ne
sono molto orgoglioso, e noto che ormai a livello politico restano solo le
differenze di schieramento, ma l'azione è concorde e comune".
Dalla scienza, Maria Cristina Pedicchio, ex presidente di Area di ricerca ed
Erdisu, ora a capo del Consorzio di biomedicina molecolare, docente:
"Sono molto molto contenta di avere un rettore così, ho
grandissimo apprezzamento per la sua politici". E un ex rettore come
Giampaolo de Ferra, che proprio tra 1972 e Frigo
e rifiuti Così il canale fa da discarica
(sezione: Class action)
( da "Arena.it, L'" del
06-12-2007) ISOLA DELLA SCALA. Nonostante il sistema porta a porta
e l'isola ecologica, c'è ancora chi getta di tutto dove capita Frigo e
rifiuti Così il canale fa da discarica Continui raid di
inciviltà sulla strada per Saccovener Eppure il
paese ha vinto il premio per la raccolta Ogni anno la collettività
paga 50mila euro per queste azioni da maleducati GIOVANNI MIOZZI SINDACO DI
ISOLA DELLA SCALA Mariella Falduto Un frigorifero nel fosso,
vecchi cassetti, una rete metallica da materasso, sacchi di nylon pieni di
rifiuti e decine di sedili di automobile sulla riva, recuperati dal canale.
Sono i rifiuti che trasformano il corso d'acqua che costeggia la strada
bianca che porta a Saccovener, all'altezza di corte Oseggiolo, in una
discarica a cielo aperto. Sono ormai dieci anni che è stato adottato
il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti del cosiddetto porta a porta
intermedio: alcuni rifiuti vengono raccolti davanti alla porta di casa, altri
vanno portati alle isole ecologiche, piazzole sparse nel territorio comunale,
recintate e attrezzate con contenitori per diverse tipologie di rifiuti,
carta e cartone, plastica, vetro, alluminio. Mentre per quelli ingombranti,
c'è l'ecocentro di via Caduti sul lavoro, in zona industriale in
località Ca' Magre. La maggior parte dei cittadini differenzia
correttamente, tanto che il paese è stato premiato come
"riciclone" nel 2002 per una percentuale di raccolta differenziata
del 51,9 per cento, e come "riciclone per l'alluminio" nel 2004,
per una quantità pari a Impiegati
fuori dai cancelli assieme alle tute blu L'azienda: <Solidarietà?
È stata un'adesione forzata> (sezione: Class action)
( da "Arena.it, L'" del
06-12-2007) CONTRATTI. Attese per oggi altre manifestazioni alla
Sime, alla Cardi e alla Fiamm Massiccia adesione allo sciopero alla Riello
Impiegati fuori dai cancelli assieme alle tute blu L'azienda:
"Solidarietà? È stata un'adesione forzata"
  Mirka Tolini Continuano a ritmo serrato le
azioni di sciopero dei dipendentidel settore metalmeccanico. La Riello
Bruciatori di Legnago è stata investita, per la seconda volta nel giro
di pochi giorni,da un altro sciopero a sostegno della trattativa per il
rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto a giugno.
"Questo sciopero", ha dichiarato Stefano Facci, segretario provinciale
Fiom Cgil, "durerà fino alle 12 e si rifletterà anche sui
turni successivi. L'azione, a differenza di altre, ha coinvolto anche gli
impiegati che hanno supportato lo sciopero organizzato dalle Rsu di fabbrica.
Gli scioperi", ha sottolineato Facci, "nei prossimi giorni
coinvolgeranno tutte le aziende metalmeccaniche del territorio. Domani (oggi
per chi legge, ndr), solo per citarne alcune, verrà bloccata la
produzione anche alla Sime di San Giovanni Lupatoto, alla Cardi di Chievo e
alla Fiamm di Veronella". Paolo Negri della Fim Cisl si augura che
"da parte di Federmeccanica ci sia una volontà negoziale. Il
problema maggiore, per noi, riguarda i salari. La buona adesione agli
scioperi", conclude Negri, "molto alta anche nelle piccole aziende
del territorio, ci spinge a proseguire nelle nostre azioni di sciopero e
dimostra la sensibilità dei lavoratori". Una sensibilità
che alla Riello Bruciatori di Legnago è davvero molto forte se nella
sola giornata di ieri hanno aderito allo sciopero cinquecento lavoratori tra
operai e impiegati. "L'adesione all'iniziativa" ha dichiarato Diego
De Gani, responsabile Rsu Fim Cisl, "è stata del cento per cento.
Un risultato davvero importante. Anche sei lavoratori stagionali, assunti per
un mese, avrebbero dovuto iniziare a lavorare ed invece sono rimasti con noi
fuori dai cancelli". Di parere diverso Alessandro Brunelli, direttore
del personale del Gruppo Riello che ritiene "legittimo lo sciopero dei
lavoratori anche se", sottolinea, "mi sembra eccessivo dire che vi
hanno aderito anche gli impiegati visto che a questi è stato di fatto
impedito l'accesso e che a sciopero concluso sono entrati in azienda. La
nostra posizione è allineata a quella di Federmeccanica. Speriamo si
arrivi a breve alla chiusura della trattativa, ma più ancora che a
livello nazionale si studino delle formule che permettano di delegare la
contrattazione alle singole aziende in relazione", conclude Brunelli,
"alle proprie specificità e flussi di lavoro. Potrebbe ridare
slancio all'economia e contribuire a disincagliare il Paese". CONTRATTI.
Attese per oggi altre manifestazioni alla Sime, alla Cardi e alla Fiamm
(sezione: Class action)
( da "Arena.it, L'" del
06-12-2007) Massiccia adesione allo sciopero alla Riello Impiegati
fuori dai cancelli assieme alle tute blu L'azienda: "Solidarietà?
È stata un'adesione forzata"  
Mirka Tolini Continuano a ritmo serrato le azioni di sciopero dei
dipendentidel settore metalmeccanico. La Riello Bruciatori di Legnago
è stata investita, per la seconda volta nel giro di pochi giorni,da un
altro sciopero a sostegno della trattativa per il rinnovo del contratto
collettivo nazionale scaduto a giugno. "Questo sciopero", ha
dichiarato Stefano Facci, segretario provinciale Fiom Cgil,
"durerà fino alle 12 e si rifletterà anche sui turni
successivi. L'azione, a differenza di altre, ha coinvolto anche gli impiegati
che hanno supportato lo sciopero organizzato dalle Rsu di fabbrica. Gli
scioperi", ha sottolineato Facci, "nei prossimi giorni
coinvolgeranno tutte le aziende metalmeccaniche del territorio. Domani (oggi
per chi legge, ndr), solo per citarne alcune, verrà bloccata la
produzione anche alla Sime di San Giovanni Lupatoto, alla Cardi di Chievo e
alla Fiamm di Veronella". Paolo Negri della Fim Cisl si augura che
"da parte di Federmeccanica ci sia una volontà negoziale. Il
problema maggiore, per noi, riguarda i salari. La buona adesione agli
scioperi", conclude Negri, "molto alta anche nelle piccole aziende
del territorio, ci spinge a proseguire nelle nostre azioni di sciopero e
dimostra la sensibilità dei lavoratori". Una sensibilità
che alla Riello Bruciatori di Legnago è davvero molto forte se nella
sola giornata di ieri hanno aderito allo sciopero cinquecento lavoratori tra
operai e impiegati. "L'adesione all'iniziativa" ha dichiarato Diego
De Gani, responsabile Rsu Fim Cisl, "è stata del cento per cento.
Un risultato davvero importante. Anche sei lavoratori stagionali, assunti per
un mese, avrebbero dovuto iniziare a lavorare ed invece sono rimasti con noi
fuori dai cancelli". Di parere diverso Alessandro Brunelli, direttore
del personale del Gruppo Riello che ritiene "legittimo lo sciopero dei
lavoratori anche se", sottolinea, "mi sembra eccessivo dire che vi
hanno aderito anche gli impiegati visto che a questi è stato di fatto
impedito l'accesso e che a sciopero concluso sono entrati in azienda. La
nostra posizione è allineata a quella di Federmeccanica. Speriamo si
arrivi a breve alla chiusura della trattativa, ma più ancora che a
livello nazionale si studino delle formule che permettano di delegare la
contrattazione alle singole aziende in relazione", conclude Brunelli,
"alle proprie specificità e flussi di lavoro. Potrebbe ridare
slancio all'economia e contribuire a disincagliare il Paese". CONFINDUSTRIA:
PRANZO FINI-CASINI-MONTEZEMOLO SU RIFORME E FINANZIARIA
(sezione: Class action)
( da "Asca" del
06-12-2007) (ASCA) - Roma, 6 dic - Il presidente di Alleanza
nazionale, Gianfranco Fini, il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini e il
presidente della Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo sono riuniti per
un pranzo di lavoro nella foresteria della Confindustria in via Veneto.
''Stiamo facendo un giro d'orizzonte di incontri pubblici su alcuni temi
molto importanti - spiega il direttore generale di viale dell'Astronomia,
Maurizio Beretta che sta partecipando all'incontro - parleremo delle riforme
a cui attribuiamo maggiore importanza, come la legge elettorale e la riforma
dello Stato, ma anche di temi di stretta attualita' come la Class Action e la
finanziaria''. cer/cam/ss. CONFINDUSTRIA:
BERETTA, CON FINI E CASINI PARLEREMO DI RIFORME E CLASS ACTION
(sezione: Class action)
( da "ADN Kronos" del
06-12-2007) GIRO DI ORIZZONTE ANCHE SULLA FINANZIARIA ascolta la
notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di POLITICA Roma, 6 dic. -
(Adnkronos) - Legge elettorale, riforme istituzionali e class="term">class class="term">action
sono i temi al centro del pranzo di lavoro al quale il presidente di
Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, ha invitato il presidente di An
Gianfranco Fini e il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. L'incontro
conviviale e' cominciato intorno alle 13.30, quando alla Foresteria della
confederazione degli industriali si sono presentati, prima il leader
centrista Pier Ferdinando Casini, poi il presidente di An Gianfranco Fini e,
infine, il padrone di casa, Luca Cordero di Montezemolo, giunto intorno alle
13.45. FINANZIARIA:
SU CLASS ACTION SI STUDIA STOP A RETROATTIVITA'
(sezione: Class action)
( da "ADN Kronos" del
06-12-2007) Ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie
di ECONOMIA Roma, 6 dic. (Adnkronos) - Si lavora per eliminare la
retroattivita' dalla norma sulla class="term">class class="term">action.
Ad annunciarlo e' il relatore alla finananziaria all Camera, Michele Ventura,
uscendo dalla commissione Bilancio che si e' ha sospeso i lavori per la pausa
pranzo. Finanziaria:
su class action si studia stop a retroattività (sezione:
Class action)
( da "Vita non profit
online" del 06-12-2007) Di Redazione (redazione@vita.it) 06/12/2007 --> In
commissione Bilancio si lavora alle modifiche sul testo delle azioni
collettive del Senato Si lavora per eliminare la retroattivita' dalla norma
sulla class="term">class
class="term">action. Ad annunciarlo e'
il relatore alla finananziaria all Camera, Michele Ventura, uscendo dalla
commissione Bilancio che si e' ha sospeso i lavori per la pausa pranzo. ''Il
testo del Senato prevede la retroattivita', personalmente questo mi crea
molte preoccupazioni'', dice Ventura. ''Basta pensare alle vicende degli
ultimi anni e si puo' immaginare l'impatto che potra' avere la
retroattivita'''. Secondo il relatore ''un provvedimento nuovo dovrebbe avere
una data di inizio da cui partire''. Ventura sottolinea quindi che il
provvedimento e' visto favorevolmente dalla maggioranza: ''Siamo a favore
della Class Action e ci stiamo adoperando affinche' funzioni''. RIFORME:
MONTEZEMOLO, CON FINI E CASINI E' ANDATA MOLTO BENE
(sezione: Class action)
( da "Asca" del
06-12-2007) (ASCA) - Roma, 6 dic - ''Non capisco tanta attenzione,
ho avuto anche una colazione, la settimana scorsa, con Veltroni...''. Il
presidente della Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, all'uscita dalla
foresteria di Via Veneto dove ha pranzato con Gianfranco Fini e Pier
Ferdinando Casini, cerca di sottrarsi alla pressione dei cronisti. Poi
spiega: ''L'incontro di oggi? E' andato molto bene, ci siamo confrontati,
d'altra parte per la Confindustria la riforma dello Stato, la legge
elettorale e le tematiche sul tappeto che riguardano il fisco e la class="term">class class="term">action sono temi importanti e ci
confrontiamo con maggioranza e opposizione''. cer/sam/sr. Fini
e Casini da Montezemolo: "Parlato di riforme utili al Paese"
(sezione: Class action)
( da "Giornale.it, Il" del
06-12-2007) Di Redazione - giovedì 06 dicembre 2007, 16:44
Roma - Riforme per rendere il sistema più efficiente e competitivo.
è questa la richiesta e la sollecitazione che il presidente della
Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, ha rivolto, nel corso del pranzo
di lavoro che si è da poco concluso alla foresteria di Via Veneto, ai
leader di An Gianfranco Fini e dell'Udc Pier Ferdinando Casini. Al termine
del pranzo di lavoro, che si è protratto per circa due ore, solo il
presidente di An ha riferito sui contenuti del colloquio. "Abbiamo
discusso -ha affermato- delle questioni connesse alle riforme. Non è
un mistero che Confindustria chieda alla politica di farsi carico
dell'efficienza del sistema con un riassetto dello Stato, una forma di
governo e una legge elettorale". Inevitabile una domanda sul ruolo
giocato in questa fase dal presidente di Confindustria e se, nelle sue
intenzioni future, c'è la prospettiva di un impegno politico.
"Chiedete al diretto interessato", ha tagliato corto Fini. è
sembrato, però, un incontro dal sapore politico... è stato
chiesto al leader di An: "Tutto è politica - ha chiosato Fini -
anche l'economia". Montezemolo: "Se lui vuole parlerò anche
con Berlusconi" L'incontro di oggi con Fini e Casini? "Molto bene,
ci siamo confrontati: per Confindustria riforma dello stato, legge elettorale
e tematiche sul tappeto, class="hilite">come
fisco e class="term">class
class="term">action, sono importanti.
Ci confrontiamo con maggioranza e opposizione, con chiunque abbia
piacere". Così il presidente di Confindustria, Luca di
Montezemolo, al termine della colazione con i leader di An e Udci. "La
settimana scorsa - ha spiegato - ho avuto anche una colazione con
Veltroni". A chi chiedeva se vedrà anche Berlusconi, Montezemolo
ha replicato: "Se avrà piacere e sarà necessario, con
molto piacere". Fini
e Casini a pranzo con Montezemolo (sezione: Class action)
( da "Giornale.it, Il" del
06-12-2007) Fini e Casini da Montezemolo: "Parlato di riforme
utili al Paese" di Redazione - giovedì 06 dicembre 2007, 16:44
Roma - Riforme per rendere il sistema più efficiente e competitivo.
è questa la richiesta e la sollecitazione che il presidente della
Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, ha rivolto, nel corso del pranzo
di lavoro che si è da poco concluso alla foresteria di Via Veneto, ai
leader di An Gianfranco Fini e dell'Udc Pier Ferdinando Casini. Al termine
del pranzo di lavoro, che si è protratto per circa due ore, solo il
presidente di An ha riferito sui contenuti del colloquio. "Abbiamo
discusso -ha affermato- delle questioni connesse alle riforme. Non è
un mistero che Confindustria chieda alla politica di farsi carico
dell'efficienza del sistema con un riassetto dello Stato, una forma di
governo e una legge elettorale". Inevitabile una domanda sul ruolo
giocato in questa fase dal presidente di Confindustria e se, nelle sue
intenzioni future, c'è la prospettiva di un impegno politico.
"Chiedete al diretto interessato", ha tagliato corto Fini. è
sembrato, però, un incontro dal sapore politico... è stato
chiesto al leader di An: "Tutto è politica - ha chiosato Fini -
anche l'economia". Montezemolo: "Se lui vuole parlerò anche
con Berlusconi" L'incontro di oggi con Fini e Casini? "Molto bene,
ci siamo confrontati: per Confindustria riforma dello stato, legge elettorale
e tematiche sul tappeto, class="hilite">come
fisco e class="term">class
class="term">action, sono importanti.
Ci confrontiamo con maggioranza e opposizione, con chiunque abbia
piacere". Così il presidente di Confindustria, Luca di
Montezemolo, al termine della colazione con i leader di An e Udci. "La
settimana scorsa - ha spiegato - ho avuto anche una colazione con
Veltroni". A chi chiedeva se vedrà anche Berlusconi, Montezemolo
ha replicato: "Se avrà piacere e sarà necessario, con
molto piacere". FINANZIARIA:
SU CLASS ACTION SI STUDIA STOP A RETROATTIVITA'
(sezione: Class action)
( da "Metronews" del
06-12-2007) Finanziaria: su class="term">class class="term">action
si studia stop a retroattivita' 06/12/2007 14:18 Roma, 6 dic. (Adnkronos) -
Si lavora per eliminare la retroattivita' dalla norma sulla class="term">class class="term">action. Ad annunciarlo e' il
relatore alla finananziaria all Camera, Michele Ventura, uscendo dalla
commissione Bilancio che si e' ha sospeso i lavori per la pausa pranzo. FINANZIARIA:
SU CLASS ACTION SI STUDIA STOP A RETROATTIVITA'
(sezione: Class action)
( da "ITnews.it" del
06-12-2007) Roma, 6 dic. (Adnkronos) - Si lavora per eliminare la
retroattivita' dalla norma sulla class="term">class class="term">action.
Ad annunciarlo e' il relatore alla finananziaria all Camera, Michele Ventura,
uscendo dalla commissione Bilancio che si e' ha sospeso i lavori per la pausa
pranzo. Montezemolo,
pranzo con Fini-Casini (sezione: Class action)
( da "Corriere.it" del
06-12-2007) Berlusconi: "non guardo a pranzi, ma
all'italia" Montezemolo, vertice sulle riforme Pranzo di lavoro con Fini
e Casini. Stoccata a Bertinotti: "Il suo ruolo richiede più
distacco" Luca Cordero di Montezemolo (Ap) ROMA - Prove di grande
centro. O, se preferite, di "Cosa bianca". I leader di Alleanza
Nazionale, Gianfranco Fini e quello dell'Udc Pier Ferdinando Casini, si sono
incontrati con il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. Al
centro del confronto, a cui si è lavorato da diversi giorni,
c'è stata l'analisi della situazione politica ed economica del Paese.
L'INCONTRO - "Abbiamo discusso delle questioni connesse alle riforme:
non è un mistero che Confindustria chieda alla politica di farsi
carico dell'efficienza del sistema Italia, un'assetto di Stato, una forma di
governo, una legge elettorale" ha dichiarato Fini, al termine del pranzo
a tre. Durante l'incontro si è discusso anche di legge elettorale, class="hilite">riforme istituzionali e class-class="term">action.
A chi gli chiede poi se l'incontro di oggi sia il segno di una prossima
discesa in campo del leader degli industriali, il presidente di An ha
risposto: "Chiedetelo a lui". Non è mancata anche una
battuta sul leader dell'Udc: "Sono d'accordo con Casini a prescindere...".
MONTEZEMOLO - Il presidente di Confindustria si è soffermato invece
sui problemi del governo. "Preferisco non fare nessun commento, ma credo
che chi ha ruoli istituzionali dovrebbe avere un certo distacco dalla
partitocrazia". Così Luca Cordero di Montezemolo, ha commentato
lo scontro tra la presidenza della Camera e Palazzo Chigi. BERLUSCONI - E
c'è chi però snobba il verice di mezzogiorno tra i fautori del
Grande centro. "Non dico niente sul pranzo (tra Casini, Fini e
Montezemolo) guardo a quello che succede in Italia, all'incredibile
partecipazione della gente che non vuole più questo Governo. Questo
è un Governo che ha fatto danni e sarebbe giusto tornare a
votare" ha commentato il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
CASINI: "NON POLEMIZZO CON SILVIO" - Parole pronunciate quando non
si era ancora spenta l'eco dell'attacco di mercoledì di Berlusconi a .
Tanto che lo stesso leader dell'Udc, interpellato in precedenza dai
giornalisti sulla vicenda, si limitava a rispondere: "Non mi interessa
Berlusconi, io polemizzo con Prodi". SCISSIONE NELL'UDC? - Ma se Casini
va avanti con il progetto del "Grande centro" c'è chi nel
suo partito vuole entrare nel nuovo movimento di Berlusconi. "Siamo
interessati al Partito delle libertà non alla "Cosa bianca".
Rispetto l'idea ma non la condivido" ha detto l'ex ministro Carlo
Giovanardi, uno dei centristi più fedeli a Berlusconi.
"Buttiglione - ha fatto sapere Giovanardi - ci ha spiegato l'idea della
"Cosa bianca", una forza che se supera il 5% con il modello tedesco
potrà allearsi sia con la destra che con la sinistra". Invece
quello di Berlusconi "sarà un grande partito popolare,
democratico, di ispirazione cristiana il cui vertice verrà scelto
dagli aderenti a questo partito. Sarà la costola italiana del
Ppe". Giovanardi ha fatto sapere che al prossimo consiglio nazionale
dell'Udc, il 17 dicembre, "proporremo al partito di concorrere alla
costruzione del nuovo soggetto" che ha in mente Berlusconi. E se il
partito dirà no, domandano i cronisti, siete pronti alla scissione?
"Se Tabacci e Baccini vogliono lavorare alla "Cosa bianca" ci
sarà una scissione. Ognuno lavora i progetti che ritiene più
opportuni". "TUTTO E' IN MOVIMENTO" - Il leader di An,
Gianfranco Fini, prima di incontrare a pranzo Montezemolo e Casini, ha invece
rilasciato qualche dichiarazione ai cronisti che gli chiedevano se l'incontro
odierno non sia il preludio alla nascita di un nuovo soggetto politico.
"Vi risulta che Montezemolo sia un leader politico?" si è
però schermito Fini. "In una fase come questa - ha aggiunto - in
cui da più parti si dice che il governo è condizionato da
Confindustria, e lo dice soprattutto la sinistra più radicale, in un
momento in cui il presidente di Confindustria interviene nel dibattito
politico come è suo diritto-dovere non solo nell'ambito economico, il
fatto che alcuni leader politici lo incontrino è un elemento da
inserire a pieno titolo nel dibattito politico, nella dialettica, nel senso
che tutto è davvero in movimento". stampa |. ARTICOLI DAL 30 NOVEMBRE
AL 3 DICEMBRE 2007
Arriva la
tassa sugli assegni ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
30-11-2007) Una tassa
anti-riciclaggio sugli assegni trasferibili - roberto petrini
( da "Repubblica, La"
del 30-11-2007) Nader da
papà della class action a eterno terzo uomo
( da "Riformista, Il"
del 30-11-2007) OGGI
PIÙ CHE MAI associarsi a un sindacato significa ess
( da "Resto del Carlino, Il
(Pesaro)" del 30-11-2007) <Class
action, non fate errori> ( da "Corriere della Sera" del
30-11-2007) Assegni,
arriva il bollo da 1,5 euro Addio all'Isvap
( da "Corriere della Sera"
del 30-11-2007) Bersani:
tempi certi e rapidi della procedura ( da "Sole 24 Ore, Il" del
30-11-2007) Tremila emendamenti
Fuoco amico sulla manovra ( da "Libero" del
30-11-2007) I politici
si dividono ( da "Tempo, Il" del
30-11-2007) UNC: i
consumatori oggi e la sfida della class action
( da "HelpConsumatori"
del 30-11-2007) Parmalat:
udienza di discussione della Corte d'Appello Federale di New York
( da "Trend-online"
del 30-11-2007) Parmalat,
nessuna decisione della Corte d'Appello Usa su ricorso
( da "SpyStocks"
del 30-11-2007) Class
action, gli italiani la vogliono ( da "Vita non profit online" del
30-11-2007) Class
action, nessun danno ( da "Tribuna di Treviso, La" del
01-12-2007) Nella
permanente litigiosità della classe politica italiana, non
particolarmente diversa da ( da "Corriere delle Alpi" del
01-12-2007) Sguardi
sulla democrazia violata dai suoi custodi
( da "Manifesto, Il"
del 01-12-2007) Equitalia,
il 18 l'assemblea dei "pignorati": poi un corteo
( da "Secolo XIX, Il"
del 01-12-2007) Moratti:
<Niente sprechi, ma l'efficienza costa>
( da "Libero"
del 01-12-2007) Un
messaggio di solidarietà e carità acquistando il pane nel
novese ( da "inalessandria.it" del
01-12-2007) Contro la
class action si manifesta una reattività di parte imprenditoriale
così dura da far pensare a momenti di ben altra portata: in
realtà anche le imprese troveranno la spinta
( da "Unita, L'"
del 02-12-2007) Chi vuole
affossare la class action ( da "Unita, L'" del
02-12-2007) Le
associazioni dei consumatori alla sfida della class action Saranno il tramite
per proporre le azioni collettive di risarcimento, ma esiste il problema
della rappresentatività ( da "Unita, L'" del
03-12-2007) Ma non deve
diventare una questione di potere ( da "Unita, L'" del
03-12-2007) UE,
FLESSICUREZZA: STESSI DIRITTI PER TUTTI I LAVORATORI
( da "marketpress.info"
del 03-12-2007) Pronta la
classe dei Tango bond ( da "Sole 24 Ore, Il" del
03-12-2007) Imprese a
rischio di giudizi e di tempi indeterminati
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 03-12-2007) Salto di
qualità per i consumatori ( da "Sole 24 Ore, Il" del
03-12-2007) Più
capitale per le banche di domani ( da "Corriere della Sera" del
03-12-2007) Che brutta
lotta di class (action) ( da "Panorama" del
03-12-2007) Protocollo sul
welfare: attuazione dell'accordo fra Governo e Parti sociali
( da "AltaLex"
del 03-12-2007) FINANZIARIA/
SERENI: DIFFICOLTA' RIFORME NON BLOCCHINO OK MANOVRA
( da "Virgilio Notizie"
del 03-12-2007) Articoli
Arriva
la tassa sugli assegni (sezione: Class action)
( da "Unione Sarda, L'
(Nazionale)" del 30-11-2007) Primo Piano Pagina 102 Ecco le principali modifiche alla
Finanziaria (sono 6500). Clima teso in maggioranza Arriva la tassa sugli
assegni Ecco le principali modifiche alla Finanziaria (sono 6500). Clima teso
in maggioranza --> ROMA Pioggia di modifiche alla Finanziaria. La manovra
è alla seconda lettura e la promessa era di fare solo piccoli
ritocchi, ma governo e maggioranza non hanno resistito alla tentazione: il
primo ha presentato 65 modifiche, l'Unione ha sfiorato i 2800 emendamenti.
Con quelle dell'opposizione il conto delle modifiche sale a oltre 6.500.
Torna il bollo sugli assegni (ma solo se "trasferibili"), arriva il
filtro per la class
action e si
accelera per rendere il settore del gas più competitivo: sono queste
alcune delle novità che il governo punta a introdurre. Se il desiderio
di cambiare accomuna Esecutivo e maggioranza, questo non vuol dire che i
rapporti siano idilliaci. Al contrario. Riunione agitata ieri pomeriggio a
Montecitorio: i deputati di fronte alle novità hanno storto la bocca e
puntato i piedi pretendendo una pausa per discutere delle modifiche con i
rispettivi gruppi. E così è probabile che il governo qualche
passo indietro lo debba fare. BOLLO SU ASSEGNI Arriva il bollo sugli assegni,
ma solo se "liberi", cioè per quelli rilasciati senza la scritta
"non trasferibile". Il balzello è di 1 euro e mezzo, vale
per "ciascun modulo" e scatterà dal 30 aprile 2008. SCONTO
BUS La detrazione fiscale del 19% di 250 euro riconosciuta dal prossimo anno
sugli abbonamenti a bus e metro potrà essere scontata dal
capo-famiglia anche se l'abbonamento è intestato a figli, coniuge e
altri familiari a carico. GAS, PIÙ CONCORRENZA Dal 2009 al via le gare
per affidare il servizio di distribuzione. Inoltre, potranno partecipare
tutte le imprese che attualmente gestiscono servizi pubblici locali a rete e
non solo le imprese che svolgono attività di distribuzione. class="hilite">CLASS ACTION In arrivo un
"filtro giurisdizionale" che punta a rendere più equilibrata
la nuova normativa sulla class action. Sì anche
all'allargamento della platea dei soggetti che possono rappresentare gli
interessi collettivi. RIMBORSI DECENNALI Per i rimborsi fiscali d'annata, che
attendono da più di 10 anni prima di essere pagati, il fisco
dovrà di più: dovrà anche gli interessi sugli interessi
maturati. MUTUI Portabilità dei mutui senza costi e soprattutto con
procedure improntate a criteri di massima riduzione dei tempi degli
adempimenti e dei costi connessi. SOPPRESSIONE ISVAP Sarà immediato il
passaggio delle competenze di vigilanza sulle assicurazioni dall'Isvap alla
Banca d'Italia e alla Consob, secondo quanto previsto dal governo sulla
regolamentazione dei mercati finanziari. DETRAZIONE IVA CELLULARI Arriva la
detraibilità totale sull'Iva dei costi dei telefoni cellulari
utilizzati dalle imprese o dai lavoratori autonomi. Una
tassa anti-riciclaggio sugli assegni trasferibili - roberto petrini
(sezione: Class action)
( da "Repubblica, La" del
30-11-2007) Economia Richieste record Una tassa anti-riciclaggio sugli
assegni trasferibili Via l'Isvap, class="hilite">assicurazioni
a Bankitalia e Consob Un filtro giurisdizionale per rendere più
equilibrata la class
action
ROBERTO PETRINI ROMA - Pioggia di emendamenti sulla Finanziaria. Le proposte
di modifica presentate ieri sera in Commissione Bilancio a Montecitorio sono
6.514 (quasi il triplo di quante presentate nel corso dell'esame in
commissione al Senato). Ben 2.800 provengono dalle file della maggioranza che
tuttavia si è impegnata, tramite il presidente della Bilancio Lino
Duilio, a ridurle a 4-500. Nutrito il pacchetto presentato dal governo: in
tutto 65 emendamenti che hanno provocato qualche malumore all'interno della
maggioranza durante la riunione di ieri. Lunedì si comincia a votare.
Oltre alla risistemazione della class action (con l'aggiunta di un
"filtro" da parte del giudice e l'allargamento della platea) e le
norme sulla portabilità dei mutui già annunciate, arrivano
sorprese da parte dell'esecutivo: la prima riguarda l'abolizione dal 1° gennaio
del prossimo anno dell'Isvap, l'authority cui compete la sorveglianza sulle
assicurazioni, le cui funzioni e il personale passeranno a Consob e
Bankitalia. Analogamente le competenze sul settore assicurativo saranno
trasferite dal ministero per lo Sviluppo economico a quello dell'Economia.
Riproposto anche, su espressa richiesta di Padoa-Schioppa, l'emendamento che
prevede il taglio di 40 sedi provinciali della Ragioneria generale e del
Tesoro. L'emendamento era stato cancellato al Senato. Viene inoltre modificata
la norma per la riduzione a dodici del numero dei ministeri. Il
"taglio" resta intatto, ma le competenze attuali non vengono
modificate come previsto dalla riforma Bassanini. L'altra sorpresa è
rappresentata dalle misure anche contro il riciclaggio che comportano il
ritorno di un piccolo "balzello" sugli assegni. Torna infatti il
bollo da un euro e mezzo sugli assegni rilasciati senza la scritta "non
trasferibile" che, come è noto, garantisce che l'assegno venga
incassato solo dal beneficiario indicato. La norma, che vale per ciascun
modulo, scatterà dal 30 aprile 2008. Nutrito anche il pacchetto di
misure di carattere fiscale presentato dal governo: arrivano sanzioni per le
società di revisione volte a garantire la correttezza dei bilanci,
viene ammorbidita la norma sulla deducibilità degli interessi passivi
da parte delle società soggette all'Ires, viene ridotta l'assunzione
di nuovi ispettori per l'Agenzia delle entrate, arrivano rateizzazioni per i
debiti con il fisco e una maggiore flessibilità sui rimborsi per i
contribuenti, la presentazione del modulo 770 slitta dal 31 marzo al 31
luglio 2008 e la detraibilità Iva per i cellulari di imprese e
professionisti salirà al 100 per cento. Inoltre i lavoratori
dipendenti che fanno solo il Cud potranno versare l'8 per mille destinato al
finanziamento delle varie confessioni consegnando un apposito modulo alla
Posta. Si profilano novità per la disciplina degli espropri con una
riduzione della indennità se si tratta di interessi rilevanti.
Costruire rigassificatori sarà più facile: viene infatti
stabilita "la natura unitaria del procedimento di autorizzazione e i
suoi rapporti con la Valutazione di impatto ambientale". Dal 2009,
segnando una accelerazione, scatteranno le gare per affidare il servizio di
distribuzione del gas. Quanto alle misure sociali, la detrazione fiscale del
19 per cento con tetto di 250 euro riconosciuta dal prossimo anno sugli
abbonamenti a bus e metropolitana potrà essere scontata dal
capo-famiglia anche se l'abbonamento è intestato a figli, coniuge e
altri familiari a carico. Da segnalare, infine, un pacchetto di emendamenti
bipartisan presentati ieri dal vice presidente della Commissione Bilancio
Francesco Tolotti, cui ha collaborato il Consiglio nazionale del notariato.
Si tratta della detrazione dell'imposizione sul preliminare di vendita; della
protezione dell'acquirente per acquisti dalle imprese di costruzione; e
dell'introduzione di un credito d'imposta per le cessioni di fabbricati
soggetti a Iva per favorire l'emersione del valore reale dell'immobile. Nader
da papà della class action a eterno terzo uomo
(sezione: Class action)
( da "Riformista, Il" del
30-11-2007) class="hilite">Nader
da papà della class action a eterno terzo uomo Ralph il
verde fa l'elogio del (suo) liberismo Cita Cicerone e Beppe Grillo, ma il
riferimento è Adam Smith Lui si definisce "attivista
dell'interesse pubblico". È l'uomo più odiato dai
democratici Usa, per un certo tempo è stato il politico americano
più osannato dalla sinistra radicale italiana, di lui Bertinotti e
D'Antoni dissero che riuscì "a scardinare il bipolarismo
statunitense". Ieri Ralph Nader, quattro candidature presidenziali alle
spalle e una in forse, era a Roma in qualità di "papà
della class action",
ospite di un convegno organizzato dall'Unione nazionale consumatori in
occasione della consegna del premio "Vincenzo Dona". Il convegno -
cui hanno partecipato anche il ministro Pierluigi Bersani, il presidente
dell'antitrust Antonio Catricalà e il vicepresidente di Confindustria
Ettore Artioli - verteva appunto sull'azione collettiva
e sugli sviluppi della legislazione nel nostro paese, dove l'emendamento alla
Finanziaria sulla class action è stato approvato al
Senato ed è ora in discussione alla Camera. Nader, vera star del
convegno, è presentato come "l'uomo che inventò l'azione collettiva negli Stati Uniti". Una piccola brochure
con la sua biografia è distribuita ai presenti: si racconta della sua
brillante carriera da avvocato dei consumatori, delle sue vittorie contro la
General Motors e la Chevroleit Corvair, dell'impegno come "cittadino a
tempo pieno". Non un solo riferimento alla carriera politica: eppure
Nader, eterno terzo uomo delle presidenziali americane, è passato alla
storia come il candidato che fece eleggere George W. Bush nel 2000, quando
prese il 3 per cento dei voti, presumibilmente da sinistra, sottraendoli
quindi ad Al Gore. Ha partecipato alle primarie Democrat nel 1992, per due
volte si è presentato come capofila dei Verdi (1966 e 2000), una da
indipendente (2004) e ora dice di volerci pensare: "Deciderò alla
fine dell'anno", dirà più tardi a un giornalista, nel
frattempo continua a sostenere i democratici Denis Kucinich e Mike Gavel.
L'avvocato Nader conquista subito la platea: "Vorrei complimentarmi con
voi italiani per essere il primo paese europeo con una legislazione
rispettabile sulla class action". Cita Cicerone, che
secondo lui pose le basi per l'azione collettiva
("la libertà è la compartecipazione del potere"),
Beppe Grillo, dichiarando però di non avere ben chiaro chi è
("nella difesa dei consumatori serve sempre un po' di humour voi non
avete this guy , Grillo?"), Thomas Jefferson ("gli eccessi degli
interessi commerciali vanno controllati"), e le grandi religioni
monoteiste, che se "mettono tutte in guardia contro la classe mercantile" un motivo ci sarà. Ma lo
stesso Nader racconta che il suo vero punto di riferimento è Adam
Smith, quello dell'economia di mercato e della mano invisibile. Andatelo a
dire ai suoi ammiratori marxisti. In realtà, il discorso non fa una
piega: Smith, spiega Nader, diceva che l'obiettivo della produzione è
il consumo, mettendo il consumatore al centro dell'economia di mercato. Non
solo: com'è noto Adam Smith, da vero padre del liberismo, ce l'aveva a
morte con i cartelli e con il mercantilismo (oggi andrebbe di moda dire
colbertismo). Nader, assicura lui, non ha nulla contro l'economia di mercato
ed è un grande ammiratore della tradizione anglosassone, "che rende
omaggio ai consumatori". Ma non è certo un materialista doc: la
società civile, spiega, si basa sulla subordinazione degli interessi
commerciali a quelli dei diritti umani. Gli interessi commerciali sono quelli
dei produttori, "che si focalizzano soprattutto sul profitto", gli
interessi etici e i diritti umani sono garantiti dai consumatori, il cui
interessi coincide "con il benessere della società e delle
generazioni future". Tradotto in modo un po' semplicistico: produttori cattivi,
consumatori buoni. Il problema del sistema odierno è che
"è dominato dai produttori, non dai consumatori".
L'Organizzazione per il commercio mondiale è il diavolo in terra:
"Il Wto è come un golpe silenzioso delle lobby delle multinazionali".
30/11/2007. OGGI
PIÙ CHE MAI associarsi a un sindacato significa ess
(sezione: Class action)
( da "Resto del
Carlino, Il (Pesaro)" del 30-11-2007) "OGGI PIÙ CHE MAI associarsi a un sindacato
significa essere rappresentati a livello locale, regionale e nazionale".
Secondo Alfredo Mietti presidente provinciale di Confesercenti, cambia, ma
non si allenta il legame tra imprese e associazioni di categoria. Come spiegare allora la nascita di comitati autonomi di
imprenditori che sembrano voler indicare un nuovo modo per organizzare azioni
collettive? "Tali comitati ? continua Mietti ? sono una risposta alle
esigenze specifiche di una certa zona o di un preciso contesto, ma noi dobbiamo
essere la voce di tutti, non del singolo. Di certo, rivelano un malessere che
non si può ignorare. E' giusto, quindi interrogarci sul
problema per porvi rimedio". "Oggi, all'interno di ogni
associazione ? aggiunge Giancarlo Zuccarini, segretario provinciale di
Confesercenti ? ci sono interessi condivisi, ma anche specifiche
rivendicazioni che contrastano l'una con l'altra (bagnini e ristoratori,
commercianti dei centri storici e delle periferie). Nostro compito è
mediare tra le diverse esigenze degli associati, ma anche dei cittadini e
delle istituzioni. Trovare un punto di equilibrio che spesso, purtroppo, non
accontenta nessuno. Quando otteniamo dei risultati, però, li otteniamo
per tutti e non soltanto per chi ha la tessera Confesercenti". Alla fine,
chi si associa, più che credere a un'idea chiede opportunità.
Quali sono quelle che offre Confesercenti? "All'interno di un sindacato
? spiegano Mietti e Zuccarini ? non c'è solo chi si occupa della
contabilità, ma chi garantisce assistenza legale, chi agevola i soci
nell'accesso al credito, il patronato Itaco che gestisce la previdenza. Il
sindacato è poi uno strumento di rappresentanza indispensabile per
rivendicare posizioni che rischiano di essere cancellate da un sistema,
economico e turistico, che, da una parte celebra il recupero della
territorialità e del prodotto tipico e dall'altra lascia che le
attività dei centri storici chiudano i battenti". Perché le
associazioni del commercio difendono tanto la loro specificità?
Esistono davvero, nell'azione sindacale, professionalità differenti a
seconda dei differenti settori economici? "Abbiamo oltre 30 anni di
esperienza nel commercio, nel turismo e nei servizi ? spiega Zuccarini ? ed
è normale restare perplessi di fronte a strutture che nascono adesso e
che devono formare su questi temi così vasti e complessi il proprio
personale". "Rivendichiamo la nostra specificità ? chiosa
Mietti ? perché riteniamo che sia il nostro biglietto da visita e il segno di
una professionalità riconosciuta dagli oltre 3.000 associati, che sono
con noi da tanti anni". - -->. <Class action, non fate
errori>
(sezione: Class action)
( da "Corriere della
Sera" del 30-11-2007) Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia - data:
2007-11-30 num: - pag: 32 categoria: REDAZIONALE L'intervista Parla Ralph
Nader "class="hilite">Class action, non fate
errori" ROMA - "La Class Action rompe il superpotere dei produttori
a vantaggio di chi compra, una rivoluzione che porterà più qualità
e più sicurezza". Ralph Nader, 73 anni, avvocato di origini
libanesi e profeta indiscusso delle cause collettive negli Stati Uniti,
avverte però che i tribunali non possono risolvere tutto. Perché la
Class Action è arrivata in Europa così in ritardo? "Gli
Usa hanno una tradizione diversa per la giustizia, che viene scritta dai
tribunali (Common law) e non dai partiti come avviene, per esempio, in
Italia" . I settori in Italia più a rischio di azione collettiva? "Le telecomunicazioni, le assicurazioni, le
banche, l'energia elettrica, i contratti prestampati con clausole
vessatorie". Le aziende italiane temono la Class Action per i tempi
lunghi della giustizia... "Posso capire, in Italia anche le cause
più semplici subiscono ritardi inaccettabili. Negli Usa ci sono dei
tribunali specializzati, per somme piccole, dove non occorre nemmeno un
avvocato. La vostra legge dovrebbe prevedere un rito abbreviato ". In
Europa e in Italia si pensa che anche gli Usa stiano ripensando il modello
delle Class action
perché alla fine chi si arricchisce è l'avvocato... "Non vedo
perché si deve accusare un avvocato di farsi pagare se vince una causa e non
le aziende farmaceutiche che vendono le medicine a caro prezzo. In ogni caso
negli Usa le parcelle le decide il giudice ". Ma gli avvocati sono
diventati miliardari! "In alcuni casi è vero. Lo studio legale
contro la Enron ha incassato l'8% su 7 miliardi. Però l'avvocato si
assume il rischio della causa che può anche perdere. Senza contare che
in molti casi il giudice stabilisce alti compensi proprio per evitare che le
compagnie corrompano i legali della controparte". Le associazioni dei
consumatori, indipendenti o collegate ai sindacati? "Il rapporto col
sindacato è utile, eccetto i casi in cui gli interessi dei consumatori
entrino in conflitto con quelli dei lavoratori. Il principio è essere
indipendenti dal governo ". Dia un consiglio ai consumatori italiani.
"Primo: creare dei meccanismi per facilitare l'aggregazione dei
consumatori per avere maggior forza negoziale. Secondo: le prime cause
collettive devono essere a prova di bomba, non si può rischiare di
perderle. Terzo: colpire tutti i settori, dimostrare che non ci sono zone
franche". Lei è stato consacrato dal "Times " come uno
dei cento uomini più potenti al mondo. Ma come politico è stato
un fiasco. "Il mio movimento è stato costretto a scendere in
politica perché il Congresso ci ha difeso sempre meno, influenzato dai
produttori. E poi in America vince la dittatura del bipolarismo. Il partito democratico
mi ha fatto 22 cause per fermarmi. Credo che la nostra sia una democrazia
effimera, ci vorrebbe un sistema proporzionale". Roberto Bagnoli. Assegni,
arriva il bollo da 1,5 euro Addio all'Isvap
(sezione: Class action)
( da "Corriere della
Sera" del 30-11-2007) Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia -
data: 2007-11-30 num: - pag: 32 categoria: REDAZIONALE Finanziaria Gli
emendamenti Assegni, arriva il bollo da 1,5 euro Addio all'Isvap Nuove
modifiche in vista per la Finanziaria: 65 quelle proposte dal governo in
seconda lettura, cui vanno aggiunti gli emendamenti di Unione e opposizione.
Tra le novità proposte, il bollo sugli assegni senza la scritta
"non trasferibile ": una tassa di 1,5 euro che scatterà dal
30 aprile. E aumentano i rimborsi fiscali d'annata, che includeranno la
capitalizzazione degli interessi, mentre potrà arrivare al 100% la
detraibilità Iva dei cellulari delle imprese. Tra gli altri
emendamenti sul tavolo, lo sconto del 19% sugli abbonamenti al trasporto
pubblico locale per un massimo di 250 euro l'anno, che si allarga a tutta la
famiglia, figli compresi. Diventa poi più morbida la disciplina
sull'indeducibilità degli interessi nel-l'Ires. Inoltre, viene
posticipata la scadenza delle dichiarazioni 770 al 31 luglio. Le nuove
modifiche puntano a favorire la "portabilità" dei mutui
senza costi, mentre la competenza sulle assicurazioni passa al ministero
dell'Economia, e si sancisce la soppressione dell'Isvap con il passaggio
delle competenze a Bankitalia e Consob. Il governo inoltre rende più
stringenti le norme sull'utilizzo dei derivati da parte degli enti locali. Si
introduce poi l'ok unico per i rigassificatori, class="hilite">e
arriva l'atteso "filtro giurisdizionale" sulla class action. Un capitolo anche per le
Ferrovie: sarà possibile attingere al canone di utilizzo della Tav per
coprire parte degli investimenti. Consumatori Filtro del giudice per valutare
l'ammissibilità delle azioni collettive. Detrazioni per i bus G.Str. Bersani:
tempi certi e rapidi della procedura (sezione: Class action)
( da "Sole 24 Ore, Il" del
30-11-2007) Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data:
2007-11-30 - pag: 6 autore: L'AZIONE COLLETTIVA Bersani:
tempi certi e rapidi della procedura Forse non correrà su una vera e
propria corsia preferenziale ma la class action di sicuro avrà
"un carattere di rapidità". Lo ha promesso il ministro dello
Sviluppo economico Pier Luigi Bersani, in risposta alle preoccupazioni di
Confindustria e in occasione del convegno sull'azione collettiva risarcitoria organizzato ieri da Unione
nazionale consumatori. Nella stessa sede Ettore Artioli, vicepresidente di
Confindustria per il Mezzogiorno, ha sollecitato certezze su "tempi
veloci in fase preliminare" e blocco alle azioni "a scopo
ricattatorio". Bersani ha confermato che il Governo è intervenuto
con un emendamento alla Finanziaria per allargare la titolarità
dell'azione e introdurre filtri tramite il giudice. Tremila
emendamenti Fuoco amico sulla manovra (sezione: Class action)
( da "Libero" del
30-11-2007) Italia 30-11-2007 Tremila emendamenti Fuoco amico sulla
manovra ROMA La Finanziaria approda alla Camera e la maggioranza presenta una
valanga di emendamenti per modificarla. A Montecitorio il termine per
presentare in commissione Bilancio le proposte di modifica alla manovra per
il 2008 è scaduto ieri pomeriggio alle 18. Ebbene, su un totale di
6.514 emendamenti, ben 2.800 portano la firma di esponenti del
centrosinistra. Quelli depositati da deputati dell'opposizione, invece, sono
3.700. Dal governo, invece, arrivano altre 65 proposte di modifiche. Intanto
Franco Marini, presidente del Senato, sferza l'Unione: "Bisogna fare
qualche passo in più sulla tutela delle fasce di reddito più
deboli e su ricerca e sicurezza". Ieri Nicola Sartor, sottosegretario
all'Economia, ha consegnato alla maggioranza l'incartamento con gli
emendamenti attraverso cui Palazzo Chigi punta a cambiare alcune norme
approvate dal Senato. Tra queste ci sono le imposte sulle imprese (l'Ires); class="hilite">le cause collettive dei
consumatori ( class action), il trasporto pubblico locale,
i rigassificatori e le misure per introdurre più concorrenza nel
mercato del gas. Previsto anche il passaggio immediato delle competenze di
vigilanza sulle assicurazioni dall'Isvap alla Banca d'Italia e alla Consob.
Tuttavia la metà delle modifiche, fanno sapere dalla maggioranza -
sarebbe di carattere esclusivamente tecnico. Tra le proposte del governo,
spicca l'ampliamento della platea dei soggetti legittimati alla class action e
l'inserimento di un filtro preventivo sull'ammissibilità dell'azione collettiva. In arrivo anche sanzioni fiscali, fino al 50
per cento del compenso percepito, per i revisori contabili. In caso di
mancata sottoscrizione della dichiarazione dei redditi o dell'Irap, infatti,
si applica anche la sanzione amministrativa da I
politici si dividono (sezione: Class action)
( da "Tempo, Il" del
30-11-2007) Nessun ripensamento da parte del ministro dello
Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, che ha firmato il ddl
liberalizzazioni. Quello che ha concesso, tra le altre ai comuni italiani, la
possibilità di svecchiare le normative sul servizio taxi. Proprio le
regole che il sindaco Walter Veltroni ha deciso di applicare a Roma e he
hanno provocato il blocco della circolazione mercoledì sera. Home
Interni Esteri prec succ Contenuti correlati Veltroni in bilico tra vecchio e
nuovo POLITICI ATTENTI L'eccesso di caos genera la ... Politici e carabinieri
in campo Politici divisi anche sui pini Altro debito per vedere se piacciono
i politici Carlo Antini c.antini@iltempo.it "I leader politici non ...
"è sicuro che nel giro di uno o due anni le categorie
professionali accetteranno le liberalizzazioni e forse potrò tornare
dal barbiere, anche se non ne ho tanto bisogno, class="hilite">prendere
un taxi e parlare amichevolmente con un assicuratore" ha spiegato ieri
Bersani intervenendo a una tavola rotonda sulla class action promossa dall'Unione
consumatori. Riferendosi alla protesta dei tassisti a Roma, Bersani ha
mandato un messaggio al sindaco Veltroni: "Non ha bisogno dei miei
consigli, ma bisogna mostrare che si va avanti". 30/11/2007. UNC:
i consumatori oggi e la sfida della class action
(sezione: Class action)
( da "HelpConsumatori" del
30-11-2007) News UNC: i consumatori oggi e la sfida della class
action 29/11/2007 - 16:40 Il consumerismo fra liberalizzazioni e class action
con un ospite d'eccezione: l'avvocato statunitense Ralph Nader. È
l'evento organizzato oggi dall'Unione Nazionale Consumatori. Il consumerismo
fra liberalizzazioni e class action fa il punto sulla tutela dei consumatori
e sulle sfide del presente e del futuro, prima fra tutte l'azione collettiva, con un intervento d'eccezione: quello
dell'avvocato statunitense Ralph Nader, "padre" della class action
americana e due volte candidato alla presidenza degli Stati Uniti.
L'occasione è rappresentata dal primo "Incontro nazionale
consumatori oggi/2007", una giornata di studio e dibattito sul
consumerismo, organizzata oggi a Roma dall'Unione Nazionale Consumatori, in
occasione del primo incontro nazionale intitolato alla memoria del fondatore
Vicenzo Dona. La giornata ha rappresentato anche l'occasione per una tavola
rotonda che ha affrontato il tema della class action: presenti fra gli altri
il Ministro dello Sviluppo economico Pier Luigi Bersani, il presidente dell'Antitrust
Antonio Catricalà, il presidente dell'Autorità per l'energia
elettrica e il gas Alessandro Ortis, il Garante per la Privacy Francesco
Pizzetti, il vice presidente di Confindustria Ettore Artioli. E non è
mancata la presentazione di una indagine realizzata da AstraRicerche: il 63%
degli italiani non si sente sufficientemente tutelato nei suoi diritti di
acquirente e utilizzatore di beni e servizi. "La libertà è
partecipazione al potere" e questa dovrebbe essere la guida all'espansione
degli orizzonti dei movimenti dei consumatori: è quanto affermato da
Ralph Nader, che si è soffermato sulla class action e sulla differenza
fra una valutazione dello sviluppo economico basata sulla produzione e una
che invece includa la valutazione dei prodotti rispetto ai consumatori,
dunque dal punto di vista del consumatore. Non sono mancati, naturalmente, i
riferimenti alla situazione statunitense: Nader ha citato un sondaggio
realizzato nel 2007 secondo il quale il 72% degli americani ha affermato che
le aziende avevano troppo controllo sulle loro vite. E ha suggerito, fra
l'altro, alcune azioni da compiere: educazione consumeristica nelle scuole e
corsi per l'educazione degli adulti; la conoscenza delle "best
practices" nel business; acquisti di gruppo e gestione di negoziati di
gruppo da parte dei consumatori. L'avvocato americano ha parlato della class
action: "Concentrarsi sul benessere dei consumatori significa migliorare
l'economia e valutare se un sistema economico porta benefici ai cittadini.
Purtroppo oggi il mercato è a misura delle esigenze di chi vende e non
di chi compra, e questo non è positivo. Un esempio: nel mercato
dell'automobile non bisogna pensare a quanti veicoli vengono prodotti ma se e
come questa produzione migliora il trasporto di massa. E' necessaria quindi
una valutazione critica dello sviluppo economico. La class action - prosegue
Nader - da questo punto di vista rende più facile ai consumatori
unirsi contro gli abusi. Abbiamo cominciato 25 anni fa negli Stati Uniti con
questa risposta semplice e innovativa per migliorare la qualità della
vita dei cittadini, che ha avuto grande successo anche se a volte la stampa
europea ne ha denunciato erroneamente alcune storture: a fronte di milioni di
dollari pagati dalle aziende ci sono miliardi non risarciti. La class action
tuttavia da sola non basta: è necessaria un'educazione che parta dalla
scuola e coinvolga anche gli adulti: raccontare quanto di positivo possa
realizzare il business con case history di successo; incoraggiare gli
acquisti di gruppo da parte dei consumatori e, soprattutto, creare una rete
mondiale tra le associazioni". "L'azione collettiva
è uno strumento di difesa e non di attacco": è quanto
affermato nella sua relazione introduttiva da Massimiliano Dona, segretario
generale dell'UNC, per il quale fra gli strumenti di cambiamento serve
"una scuola che insegni l'educazione al consumo", "una
politica e una Pubblica amministrazione sensibili e intraprendenti",
"Autorità più severe" e "associazioni di
consumatori più forti e capaci di essere vicine alla gente".
"Serve concorrenza - ha detto - e serve la class action". E proprio
l'azione collettiva è stata una dei
protagonisti della tavola rotonda. Così, nella selezione dei ricorsi
dei consumatori da ammettere alle procedure di class action, secondo il
presidente Antonio Catricalà un eventuale filtro dell'Antitrust
potrebbe essere in grado di ridurre i tempi dell'iter: "L'Antitrust
può fare da filtro". Sull'azione collettiva è intervenuto il ministro dello Sviluppo Economico:
"Non esiste - ha commentato Pier Luigi Bersani - che l'Italia non possa
avere una norma su questo". Le correzioni previste riguardano la
titolarità dell'azione collettiva, con
la possibilità di estenderla non solo alle associazioni dei
consumatori ma anche a figure titolate a giudizio del giudice, e la
questione del "filtro". "Facciamo la class action - ha
commentato Bersani - perché il consumatore non si percepisca da solo davanti
a una montagna da scalare". "Speranze e timori del consumatore
moderno": questo il tema dell'indagine presentata nel corso della
giornata da AstraRicerche, realizzata con il contributo dell'Istituto per la
Promozione Industriale e illustrata dal sociologo Enrico Finzi. Da circa
mille interviste telefoniche è emerso che il 63% degli italiani non si
sente sufficientemente tutelato nei suoi diritti di acquirente e utilizzatore
di beni e servizi: in una scala da Parmalat:
udienza di discussione della Corte d'Appello Federale di New York
(sezione: Class action)
( da "Trend-online" del
30-11-2007) NOTIZIE, clicca qui per leggere la rassegna Di Alberto
Susic , 29.11.2007 20:13 Scopri le migliori azioni per fare trading questa
settimana!! Parmalat comunica che in data odierna, presso la Corte d'Appello
Federale del Secondo Circuito di New York, ha avuto luogo l'udienza di
discussione sull'class="hilite">appello
presentato dal gruppo italiano contro la decisione del Tribunale Federale
Distrettuale il quale aveva negato a Parmalat un ordine ai sensi dell'art.
304 della legge fallimentare USA. L'appello di Parmalat era finalizzato a
precludere ad una potenziale classe di investitori
di procedere con class
action contro
Parmalat negli Stati Uniti. La Corte d'Appello si è riservata. Parmalat,
nessuna decisione della Corte d'Appello Usa su ricorso
(sezione: Class action)
( da "SpyStocks" del
30-11-2007) (30 Novembre 2007 - 09:29) MILANO (Finanza.com) -
Nessuna decisione presa dalla Corte d'Appello di New York sul ricorso
presentato da Parmalat. Il gruppo di Collecchio si era appellato all'organo
superiore contro la sentenza del Tribunale Federale Distrettuale che gli
aveva negato di esercitare un ordine secondo la legge fallimentare americana.
class="hilite">In particolare, la
società alimentare aveva chiesto di bloccare una potenziale classe di investitori di procedere con class action contro Parmalat negli Stati
Uniti. Al momento la Corte d'appello ha preso tempo e si è riservata
dalla decisione. (Riproduzione riservata). Class
action, gli italiani la vogliono (sezione: Class action)
( da "Vita non profit
online" del 30-11-2007) Di Redazione (redazione@vita.it) 29/11/2007 -->
Indagine di Unione Consumatori: il 63% degli italiani non si sente
sufficientemente tutelato La class action e' utile. Anche perche' il 63%
degli italiani non si sente sufficientemente tutelato nei suoi diritti di
acquirente e utilizzatore di beni e servizi: in una scala da 1 minimo a 10
massimo il voto medio e' pari a 4,5, con solo il 18% che da' voti da Class action, nessun danno (sezione: Class action)
( da "Tribuna di
Treviso, La" del 01-12-2007) DALLA PRIMA/MARTELLA Class action, nessun danno...
SEGUE DALLA PRIMA Pier Luigi Bersani, presentata unitamente al primo pacchetto
sulle liberalizzazioni, ed è stata oggetto di numerose discussioni ed
elaborazioni. Si chiama "azione collettiva risarcitoria" e già in una dozzina di paesi
europei normative analoghe sono entrate in vigore o sono in fase avanzata di
elaborazione. La sua comparsa è stata salutata in Italia, come spesso
accade, da perplessità e dubbi che ci consegnano un quadro niente
affatto chiaro delle potenzialità di questo strumento. Anche
sulle colonne di questo giornale, nei giorni scorsi, il presidente di Unindustria
Treviso Andrea Tomat ha espresso forti critiche rispetto alla norma,
definendola un errore pericoloso. In sintesi, da oggi ogni cittadino
può scegliere di richiedere anche collettivamente
il risarcimento di un danno subito rivolgendosi ad una delle associazioni o
dei soggetti incaricati. Era una norma attesa da tempo; d'altra parte, anche
senza necessariamente uscire dai confini del nostro paese, i fatti degli
ultimi anni, gli scandali finanziari, spesso ci hanno posto di fronte
all'esigenza di individuare strumenti di tutela per i cittadini vittime di
torti che hanno coinvolto anche fasce molto consistenti di consumatori.
L'azione collettiva risarcitoria, infatti, è
una pratica che interviene quando i rimedi individuali non sono convenienti,
fermo restando il diritto di ciascuno di procedere con il ricorso
individuale; penso per esempio all'esigenza di economizzare i costi
processuali, spesso proibitivi per il singolo, ma anche
all'opportunità di ridurre l'impatto organizzativo che migliaia di cause
individuali avrebbero sul sistema della giustizia italiano. Non un
aggravamento, ma invece un alleggerimento per il sistema della giustizia, pur
senza negare a chiunque abbia ricevuto un danno di promuoverne la riparazione
a costi e con tempi sostenibili. Si tratta tra l'altro di uno strumento che
può presentare indubbi vantaggi: un iter veloce e semplificato, per
prima cosa, e la possibilità di pervenire ad una conciliazione
complementare dell'azione giudiziaria. Ritengo inoltre che questa norma possa
esercitare un efficace potere di deterrenza dei comportamenti scorretti nei
confronti del cittadino consumatore e, allo stesso tempo, possa tutelare e
promuovere la reputazione di tutte le imprese - la grande maggioranza - che
operano nel pieno rispetto delle normative vigenti. Vorrei che fosse chiaro
che imprese, cittadini e governo si trovano sullo stesso lato della barricata
nella lotta contro le pratiche di violazione della concorrenza e dei diritti
del consumatore, pratiche che distorcono il mercato favorendo proprio i
soggetti meno corretti. Nel corso del passaggio in Parlamento, quindi, si
procederà a perfezionare la norma, sia attraverso la previsione di un
apposito regolamento governativo che specifichi in modo puntuale chi
può attivare la procedura e in quali casi e condizioni, sia
introducendo un filtro giurisdizionale in Camera di Consiglio, a porte
chiuse, per verificare la titolarità di chi promuove la procedura e il
fatto che la procedura stessa non sia palesemente infondata. Ben venga, a
questo proposito, il dialogo con il mondo dell'impresa. Andrea Martella
Parlamentare del Pd. Nella
permanente litigiosità della classe politica italiana, non
particolarmente diversa da (sezione: Class action)
( da "Corriere delle
Alpi" del 01-12-2007) Attualità NELLA PERMANENTE LITIGIOSITà
DELLA CLASSE POLITICA ITALIANA, NON PARTICOLARMENTE DIVERSA DA ... nella
permanente litigiosità della classe politica italiana, non
particolarmente diversa da quella attuale. Nello Statuto si trovano tre
aspetti particolarmente interessanti. Rappresentatività ed
autorevolezza. Il parlamento era formato da Camera e Senato, come il nostro.
La Camera era elettiva su base circoscrizionale. Lo Statuto non definiva il sistema
elettorale, ma fino alla prima guerra mondiale si usò il sistema
uninominale a doppio turno. Questo garantiva un rapporto molto stretto tra
elettori ed eletti amplificato dal suffragio limitato. Il Senato era formato
da membri a vita, di nomina regia tra categorie predefinite, tra cui i
deputati con un'anzianità di almento tre legislature: in questo modo
il Senato diventava una sorta di luogo di compensazioni tra gli estremismi e
favoriva il ricambio generazionale alla Camera. Inoltre, il numero dei
Senatori era illimitato e questo promuoveva che personalità illustri
avessero un ruolo preminente tra i numerosi Senatori e si svincolassero dalle
loro appartenenze a correnti politiche ed ideologiche. Responsabilità
di fronte agli elettori. L'articolo 3 e l'articolo 10 definivano la
modalità con cui si legiferava. (Art. 3) Il potere
legislativo sarà collettivamente esercitato dal Re
e da due Camere: il Senato, e quella dei Deputati. (Art. 10) La proposizione
delle leggi apparterrà al Re ed a ciascuna delle due Camere.
Però ogni legge d'imposizione di tributi, o di approvazione dei
bilanci e dei conti dello Stato, sarà presentata prima alla Camera dei
Deputati. Molto spesso si accusa dell'inefficienza dell'Italia il
bicameralismo perfetto. Nello Statuto addirittura si aveva una perfetta
tripartizione del potere legislativo, in cui uno qualunque dei tre attori,
Camera, Senato e Re, poteva bloccare una azione legislativa. Bisogna
però considerare che la Camera era l'unico corpo elettivo ed era
l'unica che poteva far iniziare qualunque legge riguardasse tasse o spese:
quindi chi era eletto (con la modalità diretta di cui prima) doveva
anche giustificare ai suoi elettori perché votava per nuovi balzelli, non
potendo scaricare l'onere della risposta al primo ministro, al Senato o al
Re. Non totalità dell'attività politica. L'articolo 50
recitava: "Le funzioni di Senatore e di Deputato non danno luogo ad
acuna retribuzione od indennità". Anche se questa norma fu di
fatto allentata nel novecento introducendo varie forme di rimborsi spese,
questo articolo segna una differenza abissale rispetto al nostro sistema.
Nessuno pensava di fare il deputato o il senatore come unica occupazione a
meno di non vivere di rendita, e questo non era il caso per i principali
deputati e primi ministri del regno. Va da se che chi doveva lavorare
concretamente al di fuori della propria azione politica avesse una percezione
più concreta e cocente della realtà e potesse capire meglio i
propri elettori. Questi tre aspetti (rappresentatività ed autorevolezza,
responsabilità di fronte agli elettori e non totalità della
azione politica) potrebbero essere un utile spunto per i nostri politici
soprattutto ora che sembra che molti partiti siano interessati ad operare a
breve riforme istituzionali significative. Giancarlo Succi. Sguardi
sulla democrazia violata dai suoi custodi
(sezione: Class action)
( da "Manifesto, Il" del
01-12-2007) Il termine più ambiguo e sacro del lessico politico
al vaglio critico di due saggi usciti in Francia, "Le sacre de la
démocratie" di Alain Brossat e "De quoi Sarkozy est-il le
nom?" di Alain Badiou Andrea Inglese Sono accomunati dall'eretica
volontà di porre in questione il termine "democrazia", ormai
il più ambiguo e sacro del nostro lessico politico, due saggi usciti
in Francia che hanno il merito di abbinare corrosività polemica e
profondità di pensiero. Si tratta di De quoi Sarkozy est-il le nom? di
Alain Badiou (Lignes, già trattato su queste pagine da Serge
Quadruppani il 22 novembre) e Le sacre de la démocratie. Tableau clinique
d'une pandémie di Alain Brossat (Anabet). Entrambi gli autori sono filosofi e
docenti universitari, ma capaci, nonostante il loro ruolo istituzionale, di
non risparmiare il principe da attacchi impietosi. E il principe in questione
è certo il presidente neoeletto Sarkozy, ma ancor più un certo
tipo di discorso, che si impone al di là delle partizioni politiche
parlamentari e delle frontiere di classe. Il titolo di Badiou, Di che cosa
Sarkozy è il nome?, già rassicura il lettore italiano. Non ci
troviamo di fronte alla versione francese di un'analisi politica ridotta alla
condanna di un solo uomo, considerato una eccezione maligna, la cui sconfitta
ridarà fulgido avvenire all'intero paese. Sarkozy non è per
Badiou la rassicurante origine di tutti i mali, ma l'inquietante e più
disinibito portavoce della grande borghesia imprenditoriale. E il suo
compito, come mandatario di questa minoranza, non è dei più
semplici: si tratta di convincere la maggioranza a ritenere come propri
interessi e bisogni che le sono estranei. Ma la conquista dell'egemonia non
passa per argomentazioni persuasive, bensì per dosi di paura. Quella
paura che anche in Italia è divenuta la tonalità emotiva con
cui o rispetto a cui è indispensabile fare politica. Si tratta, per
Badiou, della "paura degli stranieri, degli operai, del popolo, dei
giovani delle periferie, dei musulmani, dei neri provenienti dall'Africa...
Questa paura, conservatrice e crepuscolare, crea il desiderio di avere un
padrone che vi protegga, anche a patto di opprimervi e impoverirvi
ulteriormente". D'altra parte, nella sua analisi del voto presidenziale,
Badiou ritrova all'opera anche sul fronte opposto, quello della sinistra istituzionale,
una paura, seppure di natura diversa. È la paura nei confronti del
personaggio Sarkozy e del suo lato "poliziesco", usata dai
socialisti per mobilitare voti. Oltre questo gioco di rimpallo, non
c'è nulla che conti per i due schieramenti: "il mondo non
esiste". Le questioni di politica estera, in tempi di guerre permanenti,
non si prestano a un dibattito serio. In tali condizioni, partecipare alle
elezioni, è un atto "essenzialmente apolitico", che
sostituisce un definitivo stato di disorientamento a qualsiasi forma
d'intelligenza politica. Ed è qui che Badiou varca il recinto sacro:
"Il suffragio universale sarebbe la sola cosa che si dovrebbe rispettare
indipendentemente da ciò che produce? E perché mai? In nessun altro
ambito dell'azione e del giudizio sulle azioni si considera che una cosa
è valida indipendentemente dai suoi effetti reali. Il suffragio
universale ha prodotto una quantità di abomini. Nella storia,
maggioranze qualificate hanno legittimato Hitler o Pétain, la guerra d'Algeria,
l'invasione dell'Iraq... Non c'è dunque nulla di innocente nelle
maggioranze "democratiche"". Il punto è che Badiou
vuole riaprire uno spazio di riflessione e di pratica politica, che il
"democratico" confronto elettorale ha fatto sparire. D'altra parte
questo spazio, che per lui coincide con il ripensamento dell'ipotesi
comunista, si articola a partire da un'altra storia, rispetto a quella che ha
condotto al parlamentarismo contemporaneo. Il conflitto decisivo si realizza
oggi tra due posizioni non riconducibili alla divisione parlamentare tra
destra e sinistra. Da una parte, stanno coloro che come Sarkozy pretendono
non solo che l'ipotesi comunista sia fallita o abbia subito una sconfitta, ma
che essa sia definitivamente "impensabile" e "impronunciabile".
In questo modo, però, non è solo la storia dell'ipotesi
comunista che viene archiviata, ma qualsiasi
possibilità di un'emancipazione delle persone attraverso l'azione collettiva. Dall'altra parte, vi sono coloro che sono determinati a
difendere la necessità di questo ripensamento e a testimoniare
dell'esistenza di questa ipotesi. Il lavoro di Brossat è meno
esortativo di quello di Badiou, ma più sottile e analitico.
Nella Consacrazione della democrazia a essere posto sotto la lente non
è un determinato regime politico, ma lo spazio discorsivo, da cui tale
regime attinge una incessante energia di legittimazione ideologica e di
mobilitazione normativa. Non esiste, infatti, oggetto storico-politico che
non sia supportato dal mito "che erige l'evidenza della sua unità,
che sostiene l'intuizione della sua presenza, della sua necessità,
della sua urgenza - o inversamente del suo orrore". Ecco, allora, che
sarà impossibile indagare la natura della democrazia, come oggetto
storico-politico specifico, senza immergersi nelle correnti immaginarie ed
emotive del suo mito. Un mito in costante espansione, che cresce di potenza a
mano a mano che il carattere differenziale e l'unità del suo oggetto
scompaiono. Non è concepibile un al di là della democrazia, se non
in una forma "residuale, caricaturale o isterica (il terrorismo, il
negazionismo, l'islamismo)". Ma come introdurre contorni e ombre in
questa sfera luminosa che rappresenta ormai l'unica forma di governo
legittimo? A questa domanda rispondono le analisi di Brossat, tese a mostrare
l'articolazione tra "una macchina discorsiva che funziona a valori, a
principi, in nome dell'Universale" e delle "pratiche infinitamente
diversificate" che tollerano costantemente proprio ciò che
trasgredisce quei valori e quei principi. In altri termini, la democrazia
è in contraddizione con la propria pretesa universalistica, dovendo
incarnarsi ogni volta in pratiche caratterizzate da una infinita
varietà di clausole d'eccezione. Ma qui troviamo anche il fondamento
dell'"usuale" attitudine delle democrazie occidentali a
moltiplicare le legislazioni d'emergenza, proprio in nome della difesa dei
principi democratici. La democrazia è così, nei fatti, di
giorno in giorno violata proprio da coloro che ne ritengono i principi
indiscutibili e sacri. La consapevolezza di queste contraddizioni non ci
permette certo una fuoriuscita dal paradigma democratico, ma avvia almeno,
secondo Brossat, una sua indispensabile e critica
"storicizzazione". Equitalia,
il
|